I will take care of you

di Mariaace
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Appare un confratello ***
Capitolo 2: *** Un sorriso inaspettato ***
Capitolo 3: *** Torao! Un lunedi diverso dal solito ***
Capitolo 4: *** Imprevisto ***
Capitolo 5: *** Follie incontrollabili. ***
Capitolo 6: *** Mugiwara-ya ***
Capitolo 7: *** Invito accettato ***
Capitolo 8: *** Non... ho fame! ***
Capitolo 9: *** Prigioniero? Scuse al vento ***
Capitolo 10: *** Tranquillità? Una serata indimenticabile ***
Capitolo 11: *** Pioggia! Attimi indimenticabili. ***
Capitolo 12: *** Un miracolo? ***
Capitolo 13: *** Sogni! Un micetto famigliare ***
Capitolo 14: *** Ho bisogno di te! ***
Capitolo 15: *** No, non dirglielo! ***
Capitolo 16: *** -Non- Aprire quella porta. ***
Capitolo 17: *** La realtà dei fatti ***
Capitolo 18: *** Preparativi per il compleanno ***
Capitolo 19: *** Il compleanno! ***
Capitolo 20: *** Il proiettile speciale ***
Capitolo 21: *** Corazòn ***
Capitolo 22: *** Ti sei divertito? ***
Capitolo 23: *** Un pranzo diverso dal solito ***
Capitolo 24: *** Ritrovo! ***
Capitolo 25: *** Due maschere? ***



Capitolo 1
*** Appare un confratello ***


Non riesco a capire più mio fratello. Perchè non si arrende.
Io sto bene cosi; da solo, isolato dal mondo in questa stanza. Non voglio vedere nessuno. Sabo deve smetterla di portarmi migliaia e migliaia di dottori "finalizzati alle cure ecc. ecc. "ogni santo giorno. Tutte cretinate le loro. Nessuno può capirmi adesso. Voglio solo ritornare indietro.


"Luffy apri immediatamente la porta"
"No!"
"Non farmi arrabbiare, apri!"
"Non voglio i tuoi stupidi medici, perciò vattene!"
"Luffy smettila ed apri" Ma perchè non si apre da solo, la porta è aperta.
"Luff..." "Ho detto no!" 
La porta inizia ad aprirsi. Finalmente ha capito che può entrare.
"Ho detto che non voglio più nessuno mettitelo in testa!" Prendo il primo cuscino che mi capita a tiro, e lo lancio, senza guardare, in direzione della porta. Cosi chiunque vuole cercare di curarmi, se ne scappa prima. Io non sono malato, non posso avere un pò di solitudine?
"Dovresti stare più attento ragazzino-ya, con quel cuscino potevi uccidere un orsacchiotto" dice una voce che non assomiglia per nulla a quella di Sabo. È completamente diversa.
Mi volto per vedere chi era appena entrato in camera. Davanti la porta c'è uno strano ragazzo moro molto alto. È vestito diversamente rispetto agli altri dottori che sono venuti prima, poi tutti quei tatuaggi.... Oh cavolo, non sarà di qualche confraternita oscura? 
Per lo stupore che ho, di quella persona davanti a me; rimango a fissarlo, immobile senza dire nulla. Cosi anche lui, non parla. È fermo ad osservarmi, davanti all'uscio della porta, appoggiato ad essa con una spalla. Ecco lo sapevo Sabo mi vuole punire per aver cacciato quei medici.

Regna il silenzio, fin quando non entra anche Sabo, che rispetto a prima è molto tranquillo.
"Allora, finalmente ti sei calmato, Luffy?"
"Pff" li sbuffo
"Si ti sei calmato.Bene, allora ti presento il dottor Turufu...ehm.. Loll..law. Si ehm. È molto giovane, perciò ti troverai bene a parlarci, credo. Cosi, forse... e dico forse, riuscirà ad aiutarti, visto che con me, non vuoi avere niente a che fare." Quelle ultime parole, le aveva pronunciate piene di sofferenza. Mi dispiaceva vederlo cosi, ma la colpa era anche sua, o forse non proprio. Rimane il fatto che non voglio nessuno.
"Non mi serve un altro stupido dottore!"
"Luffy smettila". Non dandogli più retta, mi volto nella direzione opposta e, mi accuccio di nuovo sul letto coprendomi la testa con i cuscini. Nel frattempo, sento ronzii da parte di mio fratello e quel dottore della confraternita. Cosa stanno architettando. Meglio che mi lasciano stare.
Sento la porta sbattere, cosi decido di levare il cuscino ed alzarmi dal letto; ma quel ragazzo è ancora lì, che si sta accomodando sulla sedia, silenziosamente.
"Hey, tu perchè sei ancora qui?"
"Sei il mio paziente no?"
"Ovvio che non lo sono!" Non sarò il paziente di nessuno, babbani.
Lo fisso sedersi tranquillamente, non ha nessuna intenzione di andarsene. Perchè non se ne fotte ad andarsene. Tutti se ne vanno prima o poi, perchè aspettare.
Continuo a guardare i suoi movimenti, finchè, ad un tratto, inizia anche lui a fissarmi. Cerco di capire il perchè ancora è qui, ma non riesco e, come se c'è un muro. Ecco non riesco nè a capirlo e nè a metterlo a disagio, Uffi!
"Possiamo continuare a fissarci per tutto il tempo, non me ne andrò facilmente ragazzino-ya" dice il confraternitano con tutta la calma di questo mondo. Chissà cosa gli ha detto Sabo per farlo rimanere, se solo lo ha ricattato con il mio cibo, lo ammazzo!
"Non voglio parlare con nessuno, perciò vedi di scomparire!"
"Ho già detto e non voglio ripetermi, io da qui non mi muovo!" continuava a dire pacatamente.
Lo odio. Nessuno può capirmi, perchè insiste.
"Allora buona notte!" li dico voltandomi dall'altra parte del letto, fissando il vuoto che predominava in quella parte della stanza. Ma non solo, anche il silenzio inizia a crescere. 
Adesso non parla più, forse l'ho zittito e tra un pò se ne va. Alla fine ho vinto io.

La porta inizia ad aprirsi ed entra una voce familiare.
"Sta...sta dormendo?" chiede sorpresa.
Il dottore, che è ancora seduto affianco al letto del ragazzo, annuì al fratello maggiore.
Un sorriso si posa dolcemente sulle labbra di Sabo "Non dormiva da giorni ormai, grazie mille!" dice silenziosamente per non svegliare il fratellino.
"Io non ho fatto nulla"
Intanto, il ragazzino sta dormendo sonni profondi, cullato tra le braccia di Morfeo.
Carne, carne....dove scappi, aspettami....



Angolino-ya
Ciao a tutti ^^
Sono di nuovo qui a presentarvi una FF di LawLu (Sono dei teneroni insieme *^*). 
Su questa ci stavo lavorando già da molto tempo addietro, è un pò corto come primo capitolo, scusatemi. L'ispirazione è nata ascoltando La cura di Battiato (Lo so, sono strampalata xD però non tanto dai ^^'') 
Infatti il titolo è appunto una frase della canzone. Spero, quindi, che come primo capitolo vi abbia interessato, e se vorrete lasciarmi una recensione, che sia negativa o positiva, l'accetto 
volentieri.
Alla prossima, con un nuovo capitolo, grazie ancora a tutti per essere arrivati fin qui nella lettura.

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Capitolo 2
*** Un sorriso inaspettato ***


Oggi, ho voglia di fare colazione in cucina, con o senza Sabo; preferisco senza almeno mi risparmio una faccia delle sue. Scendo le scale e mi dirigo in cucina, dove il dolce profumo di crepes mi invita ad entrare, con l'acquolina che man mano cresce.
"Crepes.....mmh....buone crepes... dove siete?"
"Luffy!" mi dice una voce completamente sorpresa. Ma in quel momento ho altro a cui pensare.
"Dove siete?"
"Luffy? Stai bene?"
"Dove siete creppine?" Continuo a cercare da dove proviene quel profumino, visto che sul tavolo ancora non vi era nulla. Noto anche il facepalm di Sabo. Mi vuole nascondere qualcosa, dove siete mie creppine?
"Luffy, a meno che non ti vuoi cucinare assieme alle tue c r e p p i n e, siediti e tra poco arrivano!" dice Sabo sorridendomi.
Era passato molto tempo dall'ultima volta che l'avevo visto sorridere cosi. Perciò, faccio come mi viene detto. Mi siedo e impugnando forchetta e coltello, incito le crepes ad arrivare velocemente nel mio piatto. Ho una fame da lupi.
Infatti, non appena Sabo mi posiziona cinque crepes sotto il naso, inizio a divorarle a tutto spiano. Sono squisite e quel clima di benessere e tranquillità che inonda la cucina, stava rendendo quelle crepes le più buone di sempre.
"Mangia con calma, o ti brucerai Luffy!"
Scotta, scotta, scotta, scotta. Sto soffrendo per i bocconi caldi che metto in bocca, ma il mio stomaco brontola ed io devo riempirlo. "Sto bene" li rispondo con il boccone pieno e dolorante.
"Sei la solita testa dura!" continua a dirmi Sabo.
Lo vedo per un secondo, tra un boccone e l'altro. Sta sorridendo, lui è felice che io ero li con lui, in quel momento. Forse, non dovevo trattarlo cosi male, d'altronde lui è il mio fratellone.
"Comunque Luffy..." inizia a parlarmi serio, mentre io torno a mangiare quelle delizie.
"Oggi ritornerà lo psicologo, perciò non fare i capricci come ieri!"
Ritorna, coooosa??
Dopo aver sentito la parola ritornare, inizio a strozzarmi con un pezzo di crepes. E inizio a guardare, mezzo morto, perplesso mio fratello Sabo.
"Chi ritorna?"
"Lollo...ehm...Turufu... il dottore di ieri!" 
Ma come, quindi non era un sogno, qualcuno quel pomeriggio era rimasto davvero. Non ho nulla da dirgli, il mio sguardo parla più di mille parole.
"Ah!" è l'unica cosa che esce spontaneamente.
"AH? È l'unica cosa che sai dire Luffy?" inizia a ridere mio fratello
"Ammettilo neanche tu, te lo aspettavi" dice continuando a sorridere, sicuramente per la mia espressione da morto vivente.
"Comunque adesso vai a darti una pulita e cambiati, che non ti si può vedere!" mi scompiglia i capelli e, inizia a riordinare la cucina.

Perchè ritorna? Pensavo di averlo stufato, come ogni altro dottore venuto prima. Salgo velocemente le scale e mi dirigo nel bagno, dove mi infilo subito sotto la doccia. Mi lascio invadere dal tepore caldo dell'acqua che scende lungo il corpo. Avvolto nei miei pensieri e in quella nube calda, inizio a ricordare ciò che era successo pochi giorni prima. Non riesco più a trattenere quelle lacrime, che da tempo non smettevano di uscire, cosi amare che scendono lentamente solcando il volto. Sono scoppiato, non riesco più a trattenerle.
Perchè? Perchè tra tutti coloro che potevano morire quel giorno, sei stato tu Ace. Ti odio, cosi come odio la doccia, la odio.

"Luffy tutto bene?" Sabo dall'altra parte della porta mi chiama preoccupato. Penso che mi ha sentito, nessuno però deve vedermi in questo stato, soprattutto Sabo.
Pertanto mi sciaquo un'ultima volta il viso, per poi chiudere l'acqua ed uscire dalla doccia. Apro la porta e vedo che Sabo è ancora lì in attesa di risposte.
"Che c'è?" Spero di non avere gli occhi rossi.
"Tutto bene?" Annuisco solo con il cenno della testa, senza farmi vedere in volto, non voglio mentire è l'ultima cosa che farei. Ma in quel momento non potevo dirgli la verità, di come mi sentivo realmente, si sarebbe preoccupato, forse chiamando un'esorcista questa volta.
"Va bene, allora... preparati che tra un pò arriverà Tururfur...ehm... hai capito! Io adesso devo andare a lavoro, perciò non ci sarò come ieri."
Come tutti i giorni vorrai dire e poi, ma chi cavolo è Tururufuru?
"Perciò fai il buono, io ritorno stasera!" Sabo mi riscompina i capelli ancora bagnati, afferra di corsa le sue cose e scappa a lavoro, chiudendo la porta dietro di sè. Non so nemmeno che lavoro fa, ma è sempre impegnatissimo con esso, da non trovare un pò di tempo per stare con me.

Nel frattempo bussano alla porta. 
Dannazione questa volta cosa si sarà dimenticato. Scendo velocemente per aprire la porta, pensando che è Sabo la spalanco senza voltarmi.
"Che ti sei dimenticato, questa volta?"
"Di certo, non di vestirmi ragazzino-ya!"
Oh ca... Mi volto in un istante e, vedo il dottore, davanti la porta che mi fissa con il suo solito sguardo insignificante.
"Posso entrare o devo..."
"Perchè sei tornato?"
"Perchè?... Vuoi proprio saperlo?"
"Si.... no...cioè, parla!" Non riesco a credere che è tornato davvero.
"Penso, per ricordarti, che sei con un'asciugamano e tutto zuppo!"
"Co..cosa?" Mi guardo un attimo, in effetti è vero. Sono ancora nudo, avvolto dall'asciugamano versione XXL, che riesce a coprirmi completamente. Devo andarmi a vestire.
"Allora..." Chiudo la porta, non curante del fatto che c'era una persona dietro e, mi precipito nella mia stanza. Indosso le prime cose che trovo, un gilet rosso e i pinocchietti di jeans; i capelli si sarebbero asciugati da soli.
Sento di nuovo il campanello suonare. Dannazione chi è questa volta?
Apro la porta e mi ritrovo il dottore, che mi squadra dalla testa ai piedi. È vero, mi sono dimenticato che c'era lui. Porca porchetta, meglio inventarsi qualcosa.
"Allora.... perchè non te ne vai, sto bene vedi!"
"Certo, stai cosi bene, da chiudere le porte in faccia alle persone, perchè dimenticato di vestirti?"
E che cavolo! È successo solo questa volta, o forse no.
"Si, esatto!"
"Allora, non ti disturba se entro a controllare il paziente miracolosamente guarito?"Mi ha fregato, tanto sarebbe entrato lo stesso, chi lo avrebbe sentito poi Sabo.
"Entra" li dico sbuffando. Lo faccio accomodare ed io, intanto, mi precipito sul divano, accompagnato dal mio maxi pacco di popcorn. Tra un pò inizia il mio programma preferito e non devo perderlo. Invito anche il dottore "Fa come se fossi a casa tua!"

Ecco che inizia, finalmente. Le avventure nel nuovo mondo di Jake Sparrow. Se solo ci fosse anche Ace. "No Jackie, non farlo! SCAPPA!" Quella puntata è davvero mitica, non riesco a smettere di tenere gli occhi puntati sullo schermo della televisione. Se non fosse per il dottore, che seduto affianco, ad una distanza chilometrica, mi fissa sbalordito. Non credo che se ne andrà cosi facilmente, forse se parlo con qualcuno mi sento meglio. Oppure mi fissa perchè vuole le mie patatine, se lo può scordare, altrimenti.....
"Perchè mi fissi cosi?"
Noto il dottore cambiare espressione, per la prima volta. Anche se dopo pochi minuti, ritorna impassibile come sempre.
"Curiosità!"
Curiosità? Ma che cavolo mi significa. "Basta che non vuoi le mie patatine"
"No... non preoccuparti"
Lo fisso un'ultima volta per poi tornare a guardare quel SUPER combattimento.
"Questo, comunque, lo vedevo sempre con Ace. Era il nostro programma preferito"
"Capisco!"
"Già, con lui le giornate erano sempre interminabili"
Mi volto di nuovo verso quel dottore, che sta vedendo anche lui la serie. Alla fine tutti ci s'innamorano di Jackie. Ma quando mi nota, si gira a guardarmi.
"Devi dirmi qualcosa ragazzino-ya?"
"Mi stavo solo chiedendo, se, tornerai anche domani?"
"No"
Lo sapevo, alla fine sono riuscito a non farlo più tornare, anche se, forse, mi avrebbe fatto piacere un pò di compagnia. Sabo d'altronde non c'è mai.
"Ah!" li risposi voltando nuovamente il mio sguardo alla TV.
"Domani è sabato, per questo ci rivedremo lunedi"
"Quindi, ritorni!" sono sbalordito da quello che aveva appena detto, tanto da perdere il combattimento finale di Jack.
"Ovviamente, solo per controllare il miracolo!" dice beffeggiandosi. Continuando a fissarlo mi esce spontaneo un sorriso.
Forse non è una cattiva persona.




Angolino-ya
Ciao a tutti ^^
Benvenuti in questo nuovo capitolo di questa adorabile, futura, coppietta aww.
Mi scuso per la lunghezza del mio capitolo rispetto al precedente, spero che lo trovate interessante, anche se cosi lungo. Scrivete tutto ciò che pensate nelle vostre recensioni, positive o negative, si cerca di migliorare sempre ed i consigli non fanno mai male. Ringrazio Ace e Zomi per le recensioni precedenti e per seguire questa storia ^w^
Grazie ancora e ci rivedremo al prossimo capitolo, verso l'infinito ed oltreee xD 

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Capitolo 3
*** Torao! Un lunedi diverso dal solito ***


"Oggi non scordarti di commissionare il lavoro"
"Ho altri impegni!"
"Non saranno più importanti della nostra azienda?"
"Nostra? Vostra, io non..."
"Tu non cosa, Law?"
"Devo andare" riaggancio la chiamata.
Quel maledetto deve sempre incastrarmi in qualche modo. Mi arriva un messaggio al cellulare non appena chiudo la conversazione.
- Law fai ciò che devi fare o non vedrai più la luce del sole. Avvisato dal tuo caro fratello Doffy -
Caro fratello un corno. Oggi il ragazzino dovrà aspettare, questo è capace di tutto e devo stare attento.

Un altro lunedi della settimana è iniziato. Devo cercare di fare al più presto ogni faccenda, o perdo sia il lavoro che la testa. Soprattutto adesso, che ho iniziato a trovare un lavoro part time come psicologo per pagarmi le spese di affitto, insieme a conseguire ai miei studi da chirurgo; sono bloccato dal mio fratellastro, con la sua stramaledetta passione di vendite.
Se solo lo chiudessero di nuovo in cella, i problemi sia per me che per il resto del mondo sparirebbero. Ma ora devo pensare a fare ciò che mi dice, se voglio salva la pelle.
Inizio a prepararmi, afferro una felpa nera dall'armadio e dei jeans maculati come al cappello che porto sempre, ma che in quel caso, non avrei indossato. Non deve riconoscermi nessuno, manca solo questo, poi si che la mia vita è un inferno totale. Mentre mi vesto, senza spiegarmi il motivo, i miei pensieri cadono a venerdi, da quel ragazzino.
Che strano, quel moretto-ya mi ha sorriso cosi volontariamente quella sera, solo dicendo che sarei ritornato, dovrei pensare che si sta riprendendo. Mmhhh.....

Finalmente ho finito di prepararmi e, fissandomi davanti lo specchio, porto il cappuccio sulla testa "Sono pronto!"
Mi dirigo verso la macchina e, nel frattempo mi arriva un messaggio.
È di nuovo lui. - Vai in via Dressrosa 5, ti aspetterà una persona proveniente da Applenine, perciò non ti sbaglierai. Sii puntuale -
In effetti, non è difficile sbagliare, tutti gli abitanti di Applenine portano o indossano sempre qualcosa che ha la forma di una mela, penso un loro portafortuna.

Mi dirigo con molta difficoltà al punto d'incontro. Di lunedi il traffico è sempre molto elevato, ma per fortuna riesco ad arrivare, anche se, con cinque minuti di ritardo.
"Finalmente, dammi la roba!" Odio questo genere di lavoro.
Gli porgo la merce senza dire una parola, e dirigendomi verso la macchina, l'appleninese si avvicina porgendomi dei soldi. Soldi sporchi? No grazie. Glieli butto per terra, solo un verme li avrebbe accettati "Riprenditeli, non li voglio!"
"Ma come? Joker ha detto che dovevo darti una quota per il viaggio!" Bastardo, se pensa di corrompermi con dei soldi.
"Non mi ripeto, tieniteli!" 
Mi volto e proseguo nella mia direzione. Non voglio avere niente a che fare con questa gentaglia, sono cambiato da prima, adesso sono solo obbligato ad eseguire i suoi maledettisimi ordini, perchè questo sono. Ordini.
Noto l'orario sull'orologio della macchina, segna le 19:30. Dannazione ho fatto tardi, di solito finisco a quest'ora la seduta. Meglio che vado ad affacciarmi, soprattutto per non dargli vinto a quel ragazzino-ya, che mi vuole cosi tanto cacciare via.
Meno male a ritorno il traffico è meno denso. Parcheggio l'auto e mi dirigo verso la casa del moro. Chissà come aprirà questa volta, oppure mi chiuderà la porta in faccia? O la va o la spacca.

Busso al campanello una sola volta e aspetto. La porta si apre, facendo comparire il ragazzino, che sembra molto sorpreso di vedermi. Penso proprio che non mi aspettava, come sempre.
"Come mai sei venuto?" dice, fissandomi sbalordito di vedermi là davanti.
"Mi pare che ti avevo detto che sarei ritornato per assistere al miracolo!" Ogni volta che glielo dico, lui sbuffa e gonfia le sue guance. L'ha fatto di nuovo, è davvero buffo. Stranamente, mi sta scappando un tenue sorriso. Ma mi contengo, non posso ridere per una tale sciocchezza. La giornata è stata davvero pesante se inizio a ridere per cose cosi frivole.
"Sei venuto tardi. Come mai?"
"Non ho un orario fisso ragazzino-ya!" Spero non mi domanda più nulla a riguardo.
"E non chiamarmi ragazzino. Mi chiamo Monkey D. Luffy. Ma puoi chiamarmi Luffy!" inizia a sorridermi come la scorsa volta.
"Piacere Trafalgar Law" In effetti, non ho avuto occasione per presentarmi bene.
"Turufural..."
"Trafalgar!"
"Turufu..."
"Trafalg..."
"Turu..." Posiziono una mano sul mio volto, in segno di rassegnazione. Incompetente come al fratello.
"Torao?"
"Trafa.... chiamami come vuoi!" Avremmo passato ore altrimenti.
"Ok Torao!" e inizia di nuovo a sorridere. Sono solo tre giorni che lo vedo e, lui già sta cosi bene. No non credo nei miracoli. Il primo giorno non voleva nessuno ed il secondo mi ha persino chiuso la porta in faccia. È incomprensibile questo ragazzino.
Lo osservo prendere del cibo dalla dispensa e cibarsene, come se non mangiava da giorni o secoli.
"Avevo fame, scusa, ne volevi un pò?" mi chiede con la bocca strapiena indicandomi un panino, ancora per poco intero.
"No, grazie!" Non ho mangiato a pranzo, ma solo l'idea di mangiare il pane, mi da il voltastomaco.
"Allora se non ti dispiace!" sorridendo, allunga la mano e afferra il panno, per poi divorarlo.
"Quindi, non hai orari fissi?" Dannazione, sta ritornando al discorso di prima.
"Perchè lo vuoi sapere?" Vedo il moro iniziare ad arrossire e gonfiare le guance. "Bè, per sapere..." si ferma un attimo e poi inizia a guardarmi con quei occhi vispi e scuri "Ho fatto prima io la domada!" Penso che non la smette se non li do una risposta, almeno una. Continuo ad osservare i suoi occhi, ancora fermi sui miei e, le sue buffe guance leggermente arrosate, probabilmente date dal troppo cibo che ha in bocca.
"No. Non ho orari fissi!"
"Perchè?" continua pertinente.
"Sono sotto interrogatorio, ragazzino-ya?" gli rispondo bruscamente.
"No...ehm... ero solo curioso..." intanto lo sguardo inizia a distogliersi dal mio, mangiando più lentamente rispetto a prima. Maledetto giorno.Non devo prendermela con lui, non c'entra nulla. Inizio a pensare che stare a contatto con le persone non fa per me.
"Sono impegnato con gli studi" gli rispondo cercando di rimediare.
"Perchè, tu studi?" per fortuna, riesco ad attirare nuovamente la sua attenzione, che mi guarda meravigliato.
"Si!"
"Ma non hai già questo lavoro?"
"Questo è solo un lavoro cosi."
"Non ti piace?"
"Non ho detto questo..."
"E allora perchè studi?" inizia a guardarmi perplesso.
"Mi piace altro!" Cerco di chiudere subito il discorso. Ma per non far iniziare l'interrogatorio da parte sua, ma anche perchè attratto dalla curiosità di conoscerlo un pò, li porgo anch'io qualche domanda. D'altronde starò con lui fin quando la fantomatica depressione, cosi detta dal fratello, non sarà passata. Anche se, non vedo nessuna depressione, neanche un piccolo sintomo depressivo. È sempre vispo e ultimamente sorridente. Perciò cercare di conoscerlo, non sembra 
un'idea sbagliata. Forse capisco quel carattere incomprensibile.
"Tu invece vai a scuola, ragazzino-ya?"
"Si purtroppo" sbuffa di nuovo "È il mio ultimo anno, perciò adesso che inizia ho anche gli esami........ e non sono un ra.....no" le ultime parole sono molto felebili e, non riesco a capire molto bene ciò che ha detto. Riesco a capire solo, che è più piccolo di me sicuramente di qualche anno. Ma non riesco a continuare di domandargli altro, che suona il campanello. 
"Aspetta deve essere Sabo!" dice, mentre ingoia l'ultimo pezzo di quel panino, per poi saltare all'impiedi dalla sedia.
Dalla porta entra il fratello biondo del ragazzino. Mi sta fissando perplesso, probabilmente chiedendosi il perchè mi trovo ancora lì. Ma poi sorridendo mi saluta "Salve, Turufu...coso, spero che oggi non è stato capriccioso!" In fatto di azzeccare i nomi, o solo ricordarli sono entrambi due imbranati fatti della stessa pasta.
"Non sono una peste" interviene il moretto, arricciando le labbra.
"Certo come no Luffy" ridacchia l'altro "Comunque se vuoi, puoi rimanere a mangiare qualcosa con noi, preparo subito" si rivolge verso di me. Osservo il grande orologio che hanno nel salotto.
Maledizione sono già le nove com'è possibile? "No, non si preoccupi Sabo-ya, devo andare"
"Ci rivediamo Torao!" mi saluta sorridendo Luffy.
"Certo!". Chiudo la porta e nel buio della sera, mi incammino verso la macchina.

È la terza volta che mi sorride. Inizio a pensare che la depressione era solo momentanea, perchè i miracoli non esistono. E poi, come cavolo ho fatto a distrarmi dell'orario. I libri non si rileggono da soli. Dannazione, che sia quel ragazzino..... no.. no... è solo la stanchezza.





Angolino-ya
Salve a tutti ^^
Sono di nuovo qui con un altro capitolo sul LawLu di questa storia amata o odiata ^^''
Spero che, come gli altri capitolo precedenti, trae interesse di seguire questa FF che mi è venuta in mente cosi dal nulla, semplicemente da una canzone. 
Accetto qualsiasi recensione che sia positiva o negativa, perciò non fatevi scrupoli a scrivere.
Ringrazio a tutte le persone che seguono questa storia e coloro che la seguiranno.
Grazie anche di essere arrivati fin qui nella lettura. Un saluto dal nostro Sabo, che è peggio del fratellino in fatto di nomi xD
Sabo: hey non è vero!
Luffy *ride* shishishi
Sabo: non ridere maledetto *si precipita su Luffy*
o.o ehm si....
Scleri a parte, altrimenti diventa lunghissimo questo angolino ^^ Grazie ancora! E al prossimo capitolo.

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Capitolo 4
*** Imprevisto ***


Suona la sveglia.
Non ora, per piacere. Cerco con la mano di spegnere quel maledetto aggeggio, che non vuole fermarsi. Con un occhio mezzo aperto, scruto l'orario. 9:10..... Cosa? 9:10? Devo muovermi immediatamente stramaledizione. Alle 11:00 ho il primo esame.
Mi alzo dal letto, con i muscoli tutti atrofizzati.
Noto, che sulle mie gambe ci sono dei libri mezzi aperti; quello di anatomia umana e fisiologia. Mi sono addormentato sui libri? È la prima volta che mi capita, probabilmente ero davvero stanco ieri. Va bene lo stesso, è meglio se inizio a prepararmi adesso.

Mi sistemo nella vasca da bagno, il posto migliore per un risveglio rilassato, soprattutto, per una giornata impegnativa come questa. Tra studi, esami da fare, quel ragazzino...
"Torao, Torao" mentre chiudo appena gli occhi, rivedo il sorriso del moretto che mi chiama.
"Shishishi Torao...!"
Cosa cavolo... Apro immediatamente gli occhi sorpreso da quel pensiero. Ma cosa cavolo sto pensando! Mi sciacquo la faccia, cosi da cacciare quelle strane immaginazioni dalla mia testa. Cosa diamine mi succede, ragioniamo. Ho un esame, molto importante, da questo dipenderà la mia libertà o, almeno spero; perciò, non posso pensare ad altro. Dannazione, quel ragazzino, quel sorriso, cosa diavolo mi sta facendo? Calmiamoci, è solo una cosa momentanea dovuta molto probabilmente alla stanchezza, si per forza è la stanchezza di ieri, deve essere questo.
Esco dalla vasca e, avvolto da un'asciugamano intorno ai fianchi, mi dirigo in cucina dove bevo solo una tazza di caffè. Mi vesto. Una volta finito di prepararmi, afferro la borsa a tracolla ed inizio a dirigermi verso l'Università. 
Mentre cammino per la strada, la mia attenzione cade sulla vetrina di un negozio di oggettistica. Tra i mille oggetti che esponeva, c'è un peluche a forma di orso polare con un giubbotto arancione. Quelle guance mi ricordano qualcuno, sono cosi ugualmente buffe. Co..Co.. Cosa sto pensando, di nuovo!  Vedo il riflesso sul vetro, del mio volto sorpreso. Dannazione, Law! Ancora quel ragazzino. Hai gli esami, esami, esami, esami, ricordatelo.
Mi volto cercando di non pensare più a nulla e, finalmente, con calma, arrivo davanti l'ingresso dell'Università. Eccomi, allora, adesso che sono arrivato e, sono ancora le dieci e mezza. Posso tranquillamente recarmi in segreteria.

Una volta finito il patetico esame. Ingaggiare prof migliori no? Poteva farlo anche un bambino dell'asilo, che pena. 
Mi reco al ristorante, che da un po' di tempo frequento spesso, specialmente per le mie giornate impegnative, dove non posso di certo ritornare a casa, che si trova dall'altra parte del mondo e, prepararmi qualcosa velocemente. Anche oggi, arrangio in questo modo.

"Prende qualcosa?" mi chiede gentilmente la cameriera del locale.
"Si, un piatto di onigiri e una birra, grazie"
"Arrivano, subito!" Prende l'ordinazione e va in cucina.
Nel frattempo che aspetto, tiro fuori l'agenda dalla borsa, per controllare i miei prossimi esami ed impegni. Allora....allora, oggi mercoledi è andato. Adesso, mi manca quello di venerdi e altri due, che non sono entro questa settimana; molto meglio, almento posso stare tranquillo e riposarmi un pò. Mentre domani devo vedermi con quel ridolino, sperando di non avere altri impegni. Tiro un sospiro di sollievo, per fortuna questa giornata sta passando tranquillamente.
"Ecco a lei, se vuole altro mi chiami" dice cordialmente la cameriera facendomi un occhiolino. Le annuisco ammiccando un tenue sorriso. Lei si volta ed esuberante passa al tavolo successivo.
Da quando ho messo piede in quel locale, è presente la solita storia, ma non di certo le avrei chiesto un appuntamento. Non perchè è da tempo che non ho un appuntamento con qualcuno, ma perchè avere una ragazza a passa tempo, non è più il mio genere di spasso. In questo momento, prima di trovare un qualsiasi rapporto e aprirmi a qualcuno, cosa che penso sempre impossibile, devo pensare prima ad un lavoro stabile, conseguire gli studi ed anche una casa stabile. In poche parole, ho bisogno prima di una vita stabile. Ma non credo che con quel bastardo di un fratellastro, la mia vita sarà mai tranquilla o stabile. O almeno, non cosi presto. Un giorno di questi ti incastrerò Do Flamingo-ya.

Osservo il piatto davanti a me e, levando ogni pensiero negativo, mi gusto questa buonissima pietanza. Il cuoco è davvero bravo, se la cava dietro ai fornelli. Intanto, mi arriva un messaggio sul cellulare. Oh mio Dio, spero che non è il diavolo menzionato prima.
Nuovo messaggio da Sabo-ya. Mhhh... Cosa vuole, se ricordo gli avevo detto solo lunedi, giovedi e venerdi che sono libero. Continuando a mangiare e fissando tranquillamente il cellulare, apro il messaggio.
- DOTTORE , venga IMMEDIATAMENTE, Luffy è in preda ad un PANICO -
Sputo tutto il riso alla vista del testo. Cosa? Cosa è successo? Pensavo che si fosse ripreso maledizione.
Lascio il conto sul tavolo e sbattendo la porta del locale, affiancato dalle urla del cuoco provenienti dalla cucina. Mi dirigo di corsa verso la casa del ragazzino.
Speriamo sta bene il moretto....
Cazzo!




Angolino-ya
Salve a tutti ^^
E bentornati con un nuovo capitolo. Scusate l'attesa infinita, ma eccomi di nuovo qui, con LawLu. Più Law che Luffy, infatti, è uscito molto introspettivo questo capitolo, scusate.
Scusate, anche, per questo capitolo davvero molto breve. Mi rifarò con il prossimo ^^'' 
Spero solo, che anche questo capitolo, lo trovate interessante e, vi invoglia a conoscere il continuo della storia. Ringrazio a Ace e Zomi per le recensioni precedenti e a tutti coloro che seguono e leggono la ff. Se vorrete lasciare una recensione, sia negativa che positiva, siete liberi. Con questo vi ringrazio di cuore, per aver letto fin qui e al prossimo capitolo.

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Capitolo 5
*** Follie incontrollabili. ***


Un altro giorno è iniziato. Oggi Sabo non è venuto a svegliarmi. Di solito, alle dieci è già in camera che cerca di buttarmi giù dal letto. Mi ricordo quando, una volta, mi aveva gettato dell'acqua gelida insieme ad Ace, tirando fuori la scusa dell'Ice Bucket Challenge. Penso che sono stato troppo duro con Sabo. D'altronde quando è successo l'incidente, ha sofferto anche lui. Da allora, non viene più a svegliarmi.
Mi alzo ancora mezzo assonato dal letto, osservando il casino che regna nella stanza. Prima o poi la devo sistemare shishishi.
Dopo aver superato alcuni ostacoli, come vestiti o controller, scendo le scale e arrivo in cucina; dove, ancora una volta, Sabo mi guarda sorpreso ma felice.
"Sai Luffy, penso che tu ti stai riprendendo, chissà cosa ti avrà fatto questo dottore!" e intanto sta farcendo qualche cornetto con della cioccolata. In effetti, non posso negarlo, ma ultimamente mi sento meglio. Osservo il calendario. Mercoledi, se mi ricordo, lui viene solo il lunedi, il giovedi e il venerdi. Perciò oggi non c'è. Che peccato!
Mi siedo al tavolo e inizio a mangiare, come mio solito, senza dar retta a nessuno. Buoni cornetti, pancia mia fatti capanna! Se non fosse, che inizio a starnutire e, non riesco più a mandare i bocconi nello stomaco. 
"Sembra che qualcuno ti sta pensando Luffy!" ridacchia mio fratello "secondo me sarà quella ragazzina, non sai quante volte è venuta a trovarti per poi andarsene subito" Lo guardo perplesso. Ma di chi sta parlando?
"Come? Non ti ricordi? Quella bella ragazzina mora, mmmh come si chiama? Biscia? Bona? Bue? ehm, lasciamo perdere!" Già, i nomi non sono il tuo forte. Sabo dice che forse è colpa di questa ragazzina, però c'è qualcosa che mi fa sperare in un'altra persona.... forse... è stato Tora..? Rimango un secondo sbalordito dai miei pensieri, tanto che riesco ad attirare l'attenzione di Sabo. Cioè no, forse, cioè... cavolo perchè mi sento cosi incapace di pensare semplicemente un no! "Luffy stai bene, sei tutto rosso!" ride a crepa pelle Sabo, che se continua in questo modo, tra pochi minuti cade di culo per terra.
"Cosa? Come? Non sono rosso, bugiardo!"
"Si invece" continua a ridere "dovresti vederti!" Dannazione smettila, deficente.
Prendo un croissant e glielo infilo in bocca, non appena la apre per ridere, cosi da farlo cadere per terra. Intanto, lui continua a ridere mantenendosi con le mani lo stomaco "Lo sapevo Luffy!"

Lo lascio morire tra le sue risate e mi precipito nella mia stanza, per svagare e riempire il mio tempo libero, con o senza scuola. Mi sistemo sul letto e accendo l'Xbox, e mi diverto con il mio videogioco preferito: Assassin's Creed Black Flag. I pirati mi interessano da sempre, come ad Ace. Sono cosi liberi di esplorare e vivere nuove avventure, che sono fantastiche. Ma mentre sono concentrato ad afferrare le "canzoni"... Shishishi la musica non deve mancare mai sulla mia nave... I miei occhi si posano sul pupazzo che lanciai a quel ragazzo, a quel dottore. Metto un attimo in pausa il gioco e lo afferro. Ha ragione Sabo, forse mi ha fatto davvero qualcosa, ma cosa? Poi lanciare te Chopper, scusami, ma sei stato la prima cosa che ho trovato in quel momento. Spero che Ace non si arrabbia. Lo rimetto al suo posto, dove nessuno lo toccherà o lancerà più.

"Luffy io vado, lascio il cellulare sotto carica, perciò se mi cerchi chiamami sul numero di lavoro..." sta gridando dal salotto Sabo, mentre si prepara per il lavoro "...il post-it è accanto al frigo!" Rido tra me e me. Mi conosci troppo bene, il frigo è l'unico punto della casa che conosco alla perfezione shishishi. 
Sento la porta sbattere, Sabo oramai è andato via. Adesso sono di nuovo solo in quell'enorme casa, sempre buia e silenziosa. Alcune volte sembra fredda anche se siamo ad Agosto. Pensare di chiamare qualche amico non me la sento, mi farebbero tremila domande, se non più, su ciò che mi era successo e chiedendomi del perchè volevo stare da solo. In quest'istante, mi viene in mente solo una persona che voglio vedere, in questo momento. Ma per come mi ha spiegato Sabo, lui non può venire sempre e, lui poi mi ha anche detto che è impegnato con gli studi. 
Maledizione.
Scordandomi di spegnere la console, scendo le scale e mi dirigo nel salotto, dove c'è il telefonino che ha lasciato a caricare Sabo. Ho una curiosità tremenda di scrutarlo fino in fondo, ma non appena lo sblocco vedo la foto dello sfondo. Siamo io, Ace e Sabo in vacanza dal nonno Garp, nella sua casa in riva al mare. Adoro quel posto, ma ultimamente ci sentiamo pochissimo. Il mio nonnino è un poliziotto che fa parte del NOCS, non ricordo mai che significa, ma è sempre molto impegnato, soprattutto l'estate. Dice sempre che i criminali sono dappertutto e non bisogna mai avere gli occhi chiusi. Certe volte penso che lui e i suoi pugni "amorevoli" sono dei criminali. Non li consiglio a nessuno, bernoccoli assicurati shishi.
Senza farmi indugi vado su what's app, noto che non possiede molti contatti di cui molti sono anche criptati. Maledetto, non vale, perchè criptarli? Vorrei proprio sapere che cavolo lavoro fai Sabo?
Mi accorgo molto rapidamente che in quella lista c'è anche il numero di Torao, per fortuna non criptato. Per curiosità apro l'immagine del suo profilo. Ha una foto scattata dall'alto, in bianco e nero, con un cappello diverso da quello che porta sempre, sopra è stampato un cuore, ma sempre con la sua solita espressione. Quell'espressione cosi misteriosa che da alcuni giorni mi tormenta. Chissà quanto ride com'è? Sarebbe bello vederlo ridere almeno una volta. 
Mi perdo a fissare quella foto per minuti, osservando tutto, dai suoi occhi grigi al suo pizzetto che lo rende molto attraente; cercando, cosi, di capire se le parole di Sabo sono vere. Se mi ha fatto qualcosa, vorrei sapere cosa. Ma soprattutto, come. Dato che lo conosco solo da un paio di giorni.  Dopo alcuni minuti, lo schermo del cellulare diventa scuro e, mi fa tornare al presente, dove inizio a guardare se è arrivata l'ora di pranzo. Bene adesso se magna
Mi precipito in cucina e, mangiando una buonissima pizza già pronta, accendo la televisione per godermi quel momento in pieno divertimento, insieme ai combattimenti dei miei scarabei preferiti. Tutti lo sanno che i più forti sono l'Hercules e l'Atlas. 

Una volta finito, non mi viene la voglia di dormire, come faccio di solito tra un pranzo e l'altro. Poichè, ho una sensazione dentro di me, che mi dice di afferrare il cellulare e chiamarlo. No, no, non devo, lo disturberei. Perciò spengo il televisore e mi dirigo verso l'oggetto in questione. 
Però, se mi invento qualcosa.... Cosa però? mmh..... Si, si ci sono! shishishi 
Inizio a digitare tremando il messaggio e, dopo aver riletto mille volte il contenuto, premo l'invio. È fatta, l'ho inviato, dannazione, adesso il panico che mi sono inventato mi sta venendo davvero, forse ho esagerato... Adesso spero solo che viene, voglio capire se davvero mi ha fatto qualcosa.... Torao... 





Angolino-ya
Salve ed eccomi di nuovo qui ^^ Non sono morta per vostra sfortuna ^^'' eh già....
Un nuovo capitolo di quest'amata o odiata coppietta è finalmente finito. 
Lo so, lo so per chi segue questa storia vi ho mantenuto un pò sulle spine sulla salute del piccoletto, perciò spero che almeno l'idea vi è piaciuta xD Ricordiamoci che stiamo parlando di Luffy... 
Tuttavia, per farmi scusare, oggi vi voglio presentare anche un'immagine, ovvero quella del profilo del nostro caro Torao, d'altronde è proprio da questa che ho preso spunto *^* ( http://cs11453.vk.me/v11453809/7bc/txBm0NodCts.jpg ).. Se vi è piaciuta la storia, potete tranquillamente lasciare una recensione, che sia negativa o positiva. Sono gradite di ogni genere. Ringrazio anche coloro che recensiscono sempre, ma soprattutto coloro che hanno aggiunto la ff tra le preferite e per chi la segue *-* vi adoro tutti, anche chi la legge soltanto. Adesso la smetto, altrimenti viene lunghissimo l'angolino ^^'' 
Grazie ancora e al prossimo capitolo...

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Capitolo 6
*** Mugiwara-ya ***


Sto aspettando ansiosamente sul divano. 
Non penso che venga, perchè dovrebbe? Poi dico, perchè cavolo sto tremando? Io non ho mai paura, cos'è questa strana sensazione che parte dallo stomaco. Ho per caso fame? No, ho appena finito...
Mentre cerco di calmarmi, sento il campanello suonare una sola volta, questo mi fa scattare subito all'impiedi. L'unico problema adesso è aprire. E se si arrabbia che l'ho disturbato.... Oramai è fatta.
In questi giorni ho imparato, che ogni qualvolta lui arriva, suona sempre una sola volta in maniera decisa. Quindi sono molto sicuro che dietro quella porta c'è lui, sicuramente con la sua solita espressione.
Con calma e mantenendo il sangue freddo, mi avvicino alla porta, dove inizio ad aprirla lentamente.
Torao è lì, dinanzi a me, con il volto leggermente rosso che cerca di mantenere il fiato. Ha addirittura corso, forse ho esagerato un tantino.
Lui mi sta fissando perplesso, ed io, invece, sono immobile, non mi aspettavo che venisse veramente.
"Allora?" mi chiede, tenendo gli occhi fissi su di me. Maledizione...ehm.. come fa la canzone... ah si giusto, ci vuole calma e sangue freddo, calma... tanta calma.... Calmiamoci, lui è qui adesso, ed io devo fare qualcosa, che cosa?
"Stai bene vero? Non ti è successo nulla?" Co...cosa? Si è addirittura preoccupato di me! Sangue, sbollisciti. Ora!
"Si!" dico tirando fuori tutta l'aria dai polmoni che ho inalato in quel momento.
"Dov'è tuo fratello?"
"Non c'è!" Maledizione, tra un pò mi sgama.
"Ho ricevuto un messaggio pochi minuti fa da parte sua, l'hai scritto tu?" inizia a fissarmi irritato. Cazzo, adesso non ritornerà più, lo sento. Questa è tutta "Colpa di Sabo!"
"Cosa c'entra tuo fratello?" Lo fisso con la bocca aperta, mi è appena scappata una parola di troppo.
"Nulla!" gli rispondo provando a non incrociarmi con i suoi occhi grigi.
"Allora perchè hai detto colpa di Sabo?"
"Colpa delle stelle, colpa di Sabo!" rispondo alla sua domanda senza pensare un secondo di più. Osservo che lui continua a fissarmi ancora più perplesso di prima.
"Cosa c'entra adesso il film?" Cavolo, sto peggiorando le cose.
"Tu l'hai visto?" gli chiedo cercando di cambiare discorso.
"No, non mi piacciono i film strappalacrime."
"Quali ti piacciono?" Glielo chiedo non solo perchè non voglio farlo ritornare al discorso di prima, ma poichè vengo spinto dalla curiosità di conoscerlo. Però, noto che lui prima di rispondermi, mi fissa per un attimo dritto negli occhi, scrutandomi dalla testa ai piedi.
"Posso entrare, cosi se vuoi parlare, non ci sente l'intero rione?" Con il volto basso per scusarmi, lo faccio accomodare. Cosa cavolo mi succede, perchè adesso che lo vedo, mi sento cosi agitato, non mi è mai capitato una cosa del genere prima d'ora con nessun'altro. Devo stare tranquillo e comprendere meglio questa strana situazione. Però dannazione, come cavolo faccio a capire?
"Non ho un genere preferito, dipende dalla storia." mi risponde, facendomi ritornare alla realtà. Torao, intanto sta prendendo posto sul divano, ed io lo seguo a ruota, sedendomi non troppo vicino, ma accanto a lui.
"Tu invece ragazzino-ya?" Ancora questa storia.
"Non sono un ragazzino, ho detto che mi chiamo Luffy!" gli rispondo sbuffando. Noto, un leggero movimento sulle sue labbra. È un tenue sorriso che si sta creando. Allora sorride anche lui. Senza accorgermene inizio a sorridere, di quel lieve gesto; ma, vengo fermato dallo sguardo glaciale di Torao. "Avventura, avventura!" 
"Capisco, quindi, ti piacerebbe viaggiare?"
"Viaggiare? Vorrai dire, vivere libero. Senza dar conto a nessuno, conoscere persone nuove, scoprire i segreti di questo mondo, festeggiare e divertirsi SEMPRE. E ovviamente mangiare il cibo di tutto il pianeta!" Torao, questa volta, dopo un tenue viso sorpreso, mi rivela anche un sorriso più accentuato.
"Un pò come un pirata?"
"Si, esatto. Io amo i pirati. Wow, allora sei davvero bravissimo a capire le persone, sai se fossi nato pirata sarei stato il Re dei pirati, in assoluto!" ed inizio a sorridergli alzando le braccia in alto. 
"A te, invece, non piace viaggiare?" chiedo avvicinandomi di più a lui, cosi da vederlo meglio nei suoi occhi.
"Se per viaggiare intendi libertà, si!" 
"Anche tu ti senti prigioniero?"Noto che il suo sguardo cambia radicalmente, ritornando serio come sempre.
"Allora, perchè mi hai mandato quel messaggio?" Oh no, mi sono fregato da solo con quella domanda. Eh vabbè almeno è qui e non sembra arrabbiato shishishi
"Perchè sono sempre solo!"
"Non hai degli, amici?"
"Si, però...." Ecco, però cosa Luffy? Perchè lui e non i tuoi amici?
"Però?" Mi guarda profondamente, cercando di carpire qualche segnale, per comprendere cosa mi frulla nella mia testa.
"Però.. non ho voglia di vederli adesso, in realtà, voglio ancora stare da solo. Ma, non so perchè con te mi trovo davvero molto bene!" Mi accorgo, che sono riuscito ad ammutolirlo per pochi minuti. 
"Certo, questo è assolutamente normale, sono uno psicologo d'altronde" mi risponde incrociando le braccia, cosi da mostrare i suoi tatuaggi sulle mani.
"Giusto, uno psicologo davvero strano!" gli dico sorridendo.
"Che vuoi dire con strano?"
"Hai tutti questi tatuaggi!"
"Non posso averli?"
"No, no anzi ti rendono un figo!" Noto come Torao mi guarda sbalordito. Cosa ho detto adesso?
"Figo?" ripete lui sillabando la parola.
Ah ecco! Aspetta, che ho detto? Mayday, mayday, mayday Luffy concentrati per una santa volta... cioè si è un figo, e devo ammettere che è davvero molto disponibile nei miei confronti, ma l'ha detto... è solo perchè è uno psicologo... quindi.... quindi, dannazione perchè sento questo dolore al petto, come se il cuore sta cavalcando.
"Si figo!" rispondo velocemente, senza fermarmi a prendere fiato.
"Va bene" dice Torao, mantenendo un'espressione tra il dubbio e lo stupore.
"Cioè, anche Ace aveva dei tatuaggi e, li ho sempre considerati belli da vedere!"
"Quindi, se non li avevo, sarei stato noioso come psicologo?" shishishi noioso mai, freddo ed impassibile, si.
Gli sorrido, per poi risondergli "Con quel cappello, non sarai mai noioso!"
"Adesso, invece cos'ha il mio cappello?"
"È simpatico e sembra anche morbido" Per testare la consistenza, che somiglia ad un marshmallow, allungo la mano sul cappello di Torao. Riesco solo a sfiorarlo, poichè mi ritrovo con lui all'impiedi davanti a me, con in mano il mio cappello che porto sempre, ed io seduto a gambe incrociate sul divano.
"Hey ridammelo!"
"Sai, anche questo è davvero buffo!"
"Non è vero!" Nessuno ha il diritto di insultare il mio cappello. "Ridammelo, è un regalo importante!" Sono un pò furioso perchè ha preso il mio cappello senza chiedermi il permesso; ma, stranamente, non cosi tanto da saltargli addosso, come succede con Zoro o Usopp. Torao sorridendo leggermente, mi posa il cappello di paglia sulla testa "Capisco!" dice soltanto, con una voce pacata. Mi sento avvamparmi le gote, sentendo la mano che si posa sulla mia testa unita da quella voce cosi calma ed autoritaria. Cerco di non mostrargli il volto e, inizio a raccontare la storia del mio cappello, per paura di essere diventato rosso in volto.
"È il regalo che mi fece mio zio Shanks, prima di partire a girare il mondo. Mi ha raccontato che glielo aveva regalato un vecchietto con dei baffi neri, in una città chiamata Logue Town." Vedo Torao che si accomoda nuovamente sul divano, propenso ad ascoltarmi.
"Mi disse anche, che questo cappello è uno oggetto simbolico di quella città e che se devo restituirglielo, devo prima cercarlo per il mondo!" Intanto, rido tra me e me, pensando al mio zietto dai capelli rossi "Sai Torao, lo dovresti conoscere, è simpaticissimo. Anche se, mio nonno lo detesta e non vanno mai d'accordo!" 
"È suo figlio, questo Shanks?"
"No, no! In effetti, non è neanche mio zio, ma l'ho sempre chiamato cosi perchè ho passato molto tempo da bambino con lui!" Il volto di Torao si meraviglia nuovamente ed io non riesco a trattenermi dal ridere, ogni qual volta si stupisce o mostra disagio. Ed anche, lui si abbandona ad un leggero sorriso.

Finchè, ad un certo punto, non gli arriva un messaggio. Vedo il dottore cambiare improvvisamente. "È successo qualcosa?" gli domando, continuando ad osservare come il muscolo del suo braccio si contrae ogni volta che scorre il testo con il pollice, dove sopra è tatuata una D.
"Nulla, devo andare adesso." Si alza all'impiedi e, abbassando la visiera del cappello, si dirige verso la porta d'ingresso. Si staziona un momento per poi voltarsi verso di me.
"Se hai bisogno di me, chiamami!" No...non.. non è arrabbiato, meno male shishi. Sorrido solamente, annuendo con il volto. 
"Bene, allora a domani, mugiwara-ya!" Mugiwara? shishishi lo sapevo che in fondo è simpatico.
Lo saluto e affacciandomi dalla finestra, vedo lui allontanarsi lentamente, con le mani infilate nelle tasche della felpa.
Devo ammettere che anche la sua camminata è talmente figa. shishishi mugiwara-ya


Extra:
Una volta uscito dalla casa di quel ragazzino, mi dirigo all'apputamento dato dal mio fratellastro Doffy, ma lungo il cammino i miei pensieri vagano ad alcuni momenti prima, di questa strana giornata. Mugiwara, chissà come mi sarà venuto. Dannazione,ragazzino, figo? Non posso credere ad una cosa del genere, anche perchè sarebbe impossibile solo a pensarci. E quel stramaledettissimo sorriso. Per adesso so solo che sei molto imprevedibile. La scusa del panico....
Tocco un'ultima volta il cappello, dove la mano piccola del moro aveva sfiorato. È davvero cosi spontaneo e vero quel ragazzino.







Angolino-ya
Salve a tutti ^^ e benvenuti in quest'altro capitolo
Perdonatemi dell'extra ma volevo mettere anche in primo piano i pensieri del nostro caro pscicologo, spero che non mi ucciderete per questo! ^^''
Il capitolo è venuto leggermente più lungo del precedente, scusate.
Spero che anche questo capitolo vi piace, o non (ognuno ha i suoi gusti ^^) E ringrazio tutti coloro che la seguono, la leggono e la recensiscono *^* Anche se altri vorrano, siete liberi di lasciare un commento positivo o negativo. Perciò fatemi sapere cosa ne pensate della storia, e mi auguro che vi trae interesse di continuarla a leggere. 
Grazie ancora di aver letto fin qui e vi aspetto in un prossimo capitolo ^^

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Capitolo 7
*** Invito accettato ***


"Non vale! Tu colpisci dalla distanza."
"L'azione furtiva è molto più utile in questi casi, mugiwara-ya"
"No! Invece devi buttarti ed essere il primo, per proteggere i propri compagni."
"Fatto!"
"Ma..ma non è giusto!" Luffy inizia a sbuffare rotolando sul letto, seguito anche da qualche leggera imprecazione.
"Non ti piace proprio perdere?!"
"A chi piace!?" dice continuando a disfare quel letto, già prima poco ordinato. In effetti, ha ragione, nessuno vuole perdere, ma questo è solo un gioco che cavolo! 
Intanto, continuo ad osservarlo dimenarsi. È una scena cosi buffa, che riesce a farmi ridere bizzarramente. Ultimamente, gli incontri che ho con mugiwara vanno sempre cosi, poichè passando il tempo insieme ho notato che parla spontaneamente di tutto ciò che li passa per la testa. Davvero tutto.
"Vado a prendere qualcosa da mangiare, vuoi?"
"No, grazie!"
"Ok, Meglio cosi! Più cibo per me" ridacchiando si dirige in cucina.
Come ho detto, non ha bisogno di essere obbligato nel parlare, al contrario di come mi ha fatto credere il fratello. Anzi, da quando il moretto mi ha raccontato della morte di suo fratello, durante un incidente domestico, inizio a pensare che molto probabilmente, lui ha una forte volontà, ma è molto debole emotivamente. Anche se non lo dà a vedere. 
La prima volta che l'ho visto sorridere, mi ha fatto un effetto strano, mi chiedevo sempre come mai, dopo neanche un giorno stava cosi bene, soprattutto dopo che si era presentato scontrosamente. Ma adesso vederlo sorridere mi fa star bene, d'altronde è il volere di un dottore vedere il proprio paziente guarire. Specialmente quando sorride o sbuffa, arrossendo le guance, con quei occhioni scuri sempre vispi e attenti, penso che è davvero adorabile. Cavolo Law! È più piccolo di te, è normale, o forse non proprio, trovarlo adorabile, cosi tanto da pizzicargli quelle guanciotte..... contieniti, dannazione! 
"Eccomi!"
"Quando si tratta di cibo, sei una saetta, mugiwara-ya!"
"Non proprio, il più veloce era Ace. Infatti, nè io e nè Sabo riuscivamo ad essere al suo passo, solo quando crollava a dormire sul piatto, riuscivamo a finire senza affogarci o morire strozzati!" Ogni volta che racconta qualcosa, gesticola sempre per enfatizzare la situazione, soffermandosi sulle parti, secondo lui, più clou. Rendendo partecipe tutti; anche i poveri cuscini. È un teatrino ogni ora e momento. Ecco che rinizia.

Io non li faccio molte domande, aspetto sempre che lui, come in questi momenti, mi rivela qualcosa sul suo passato. Ma devo ammettere, che in questi ultimi tempi, qualche curiosità me la toglievo; forse, solo per sentirlo parlare sorridente. Anche se, a volte sono davvero in difficoltà, soprattutto se a porgermi le domande è lui.
"Allora Torao, io di te non so niente, perchè non mi racconti nulla?" dice afferrandomi con la mano il cappuccio della felpa. E che li dico adesso? Non posso raccontare la mia vita, conoscendolo si metterebbe a dormire, e poi non potrei, in qualità di psicologo, oppure potrei in qualità di amico.... no no, è solo lavoro!
"Allora, allora, allora, allora, allora, allora!" insiste Luffy tirando il cappuccio.
"Ma mi vuoi strozzare, mugiwara-ya?" Continua a insistere di rispondere, mentre inizia anche a sorridere. "Che vuoi sapere?" domando con indifferenza.
"Mmhhh... perchè sei sempre cosi freddo?" Io freddo? In che senso?
"Non so, tu cosa pensi mugiwara-ya?" gli chiedo per sentire cosa si inventerà questa volta. Intanto, lascia la presa dal mio cappuccio e inizia a saltellare sul letto. Prima o poi cadrà, e poi, come diamine fa a essere sempre cosi attivo? Non ha bisogno di uno psicologo questo ragazzino, ma di un tranquillante.
"Mhhh... fammi pensare!" dice mentre si passa la mano sul mento, imitando tutti i dottori che erano venuti prima o, cosi almeno mi aveva detto giorni addietro.
"Secondo me, Torao, tu hai il raffreddore!" e inizia di nuovo a ridacchiare "vuoi la copertina?" Ecco la sparata del secolo, quella non deve mai mancare.
"No, grazie dottore, mi sento bene cosi!" cerco di restare al gioco del ragazzino, ma il sorriso che si leva in quel momento su Luffy, inizia a preoccuparmi. Che vuole fare adesso? Solo quando fa una pazzia, tiene quel sorriso a trentadue denti e gli occhi chiusi.
"Pensi davvero di stare bene? Allora, penso di capire di cosa hai bisogno adesso!" Non riesco a domandargli cosa, che mi ritrovo Luffy che mi abbraccia avvolgendo le sue braccia attorno al mio collo e, le sue gambe attorno all'addome, tutto susseguito dal suo ridacchiare allegramente. Mu..mugiwara-ya, che diamine stai facendo? "Hai bisogno di un bell'abbraccio!" Non riesco a dirgli nulla, poichè quel gesto mi sta facendo sentire lo stomaco in sobbuglio, in particolar modo il suo fiato leggero sul mio collo, unito al tocco del suo piccolo mento. Staccati adesso, dannazione, perchè non riesco a dirglielo. Santa pace!
Anche se lui è molto più minuto di me, la forza non gli manca e quella presa la sento benissimo stringere vicino al mio petto. Provocandomi una difficoltà tale da non parlare. Mugiwara continuando a sorridere, comincia ad alzarsi con la testa, mettendosi davanti a me. Con il volto, a pochi centimetri di distanza dal mio. 
"Hey Torao?" Sono fisso a guardarlo negli occhi neri, non sapendo ancora che dire. Ma riesco a notare benissimo il completo rossore in faccia del ragazzino. Restiamo a fissarci per alcuni minuti, sentendo anche benissimo il suo respiro caldo sfiorarmi il volto. Fin quando, si sente da dietro la porta qualcuno bussare, allora, lui mi lascia velocemente, scattando all'impiedi vicino all'entrata. In quel momento, il disagio invade tutto il mio essere. Cosa gli salta in mente a quel ragazzino? Perchè capirlo è un'impresa cosi ardua.... ricomponiti mente di Law!

Sabo è entrato dicendo di essere appena tornato dal lavoro. Luffy scatta subito in un abbraccio caloroso con il fratello, ed io ricomponendomi, saluto il fratello maggiore con un cenno del capo.
"Luffy, staccati che mi stai strozzando!" Ma il fratello minore tiene stretta la presa e ridacchia senza lasciarlo. In quelle settimane, lui non voleva avere nulla a che fare con Sabo, ma adesso noto come i loro rapporti stanno ritornando stabili. Mi chiedo perchè ce l'aveva cosi tanto con l'altro fratello? Ma penso che dovrò attendere per delle risposte. L'orario della seduta, infatti, è terminata. Specialmente ultimamente, dove l'orario di ogni visita è sempre aumentato man mano, gradualmente, fino ad arrivare verso le nove o poco più. 
Mi alzo dal povero letto massacrato, fin poco secondi fa dal ragazzino, e vedo lui che lascia il fratello e inizia a osservarmi con un volto da cucciolo bastonato.
"Devi andare di già, Torao?" mi chiede guardandomi perplesso, con gli occhi grandi fissi sui  miei.
"Si, è finito l'orario di seduta!" gli rispondo a malanimo. È pur sempre un incontro psicologico. Sebbene stare in sua compagnia mi fa sentire molto bene; un benessere, che da tempo ho perso la conoscenza.
Noto il moretto abbassare il volto ed emettere solo un "ah!" Non fare cosi Mugiwara-ya, dannazione! 
Sabo che, intanto, si era ripreso dall'abbraccio ferreo del fratellino, mi domanda se voglio restare a mangiare con loro. Osservo come lo sguardo del ragazzino, a quella richiesta, si illumina speranzoso, sperando in un'affermazione da parte mia. Penso che oggi posso fare un'eccezione, forse, come amico di questi strampalati. "La ringrazio, accetto volentieri!" 
"Dammi del tu, Turufu-coso!" ride il fratello maggiore, unito all'esuberanza del più piccolo che inizia a sorridere immensamente, mostrando tutta la felicità saltando da una parte all'altra della stanza. 
"Luffy calmati!"
"No, dobbiamo preparare subito qualcosa, ho fame, tanta tanta fame!"
"Luffy se continui, non mangi nulla!"
"Non è vero, io mangio!"
"Se non ti calmi, no!"
"ok, mi calmo, però devi fare tantissimo cibo da..."
"Non sono il tuo maggiardomo LUFFYYY!"
Oggi penso proprio che non cenerò tranquillamente.... fufufufu com'è buffo mugiwara-ya quando sbuffa.





Angolino-ya
Salve a tutti e bentornati in un nuovo capitolo di questa ff ^^
Non lo trovate anche voi tenero un Luffy che abbraccia Torao, e lui che va in pieno pallone *3*?? Vi lascio un'immagine che dà molta più idea... ( https://s-media-cache-ak0.pinimg.com/736x/e0/81/e3/e081e3aaa08fda807e43a0ad2437e5b3.jpg ). 
Torao: no, non è per nulla tenero! È insopportabile.
Io: non è vero! ^^''
Luffy: shishishi Toraooo, abbraccio in arrivo!!
Torao: tsk *cerca di schivare Luffy*
Io: sono sicura che prima o poi sarà più permissivo ^*

Comunque tralasciando il mini angolo della demenza xD Se vorrete recensire la storia, io sarò felicissima di leggere cosa ne pensate, che sia una critica o una recensione positiva ^^ 
Ringrazio a coloro che recensiscono sempre (grazie davvero di spendere qualche tempo per questa storia *^*) e per coloro che la leggono in silenzio, e chi invece l'ha aggiunta tra i preferiti e i seguiti. Grazie davvero! Adesso la smetto e al prossimo capitolo ^^

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Capitolo 8
*** Non... ho fame! ***


Sabo, la sveglia spegnila. Non voglio ancora svegliarmi. Carne, anche lei dice no al colesterolo e si alla bistecca...mhhh! Succolenta... carne mia....
Qualcuno entra furioso dalla porta della mia camera da letto sbattendo la porta contro il muro.
"Luffy, dannazione SVEGLIATI SONO LE OTTO!" Lasciami in pace bistecca parlante. Non ho la forza per rispondergli, allora, mi giro soltanto dall'altra parte del letto, ma non faccio in tempo a sistemarmi per bene che una mano mi toglie le poche coperte che coprivano il mio corpo, per poi scaraventarmi a terra.
"Bavoso svegliati che oggi hai scuola!"
"Altri cinque minuti!" biascico assonnato provando ad alzarmi con il busto.
"Ma che altri cinque minuti e cinque minuti, vieni qua!" Sabo mi prende come un sacco di patate e mi porta correndo nel bagno gettandomi, con ancora il pigiama, sotto la doccia "SVEGLIATI!!"
"MA STAI MALE!" urlo furioso, riprendendomi dal getto freddo dell'acqua.
"MUOVITI o non mangi!"
"no no, che cosa! Faccio subito!"
"Ecco bravo!"
"Sissignore!" gli faccio il saluto militare, con l'acqua che scorre su tutto il viso offuscandomi leggermente la vista. Però che cavolo è gelida, forse adesso no; odio la doccia.... uffa! SABO!
Mi levo il pigiama oramai fradicio e mi lavo velocemente, di certo non mi sarei perso la colazione, il pasto principale per veri campioni. Oggi si inizia con la pena. Non mi sono neanche sentito con nessuno ultimamente, penseranno che sia morto, sicuro!Shishishi.
Esco rapidamente dalla doccia e vestendomi con altrettanza velocità, indosso la divisa e mi dirigo in cucina dove, ad aspettarmi, c'è una mega tavolata di cibo: bevande di ogni genere dai succhi di frutta al thè, cornetti ripieni, crepes, waffel e, dolcis in fundo, il mio piatto prediletto < bacon con le uova >. Amo la carne e mangiarla di prima mattina, fa iniziare bene la giornata. Divoro tutto ciò che di commestibile in meno di un minuto sotto lo sguardo divertito di mio fratello, che nel frattempo beve una tazza di cappuccino.
"Ti direi di mangiare con calma, ma stai facendo tardi perciò... sbrigati!"
"E che sto facendo?" gli dico sputacchiando cibo di qua e di là con la bocca strapiena. Sabo, intanto, continua a ridere divertito.
"Sai Luffy, penso che dovevi nascere di gomma!"
"Fantasticoo!" Questa si che è una bella trovata. Più cibo da mangiare in poco tempo. Cibo a volontà!! Fantasticoo.
"Però adesso lascia stare in pace quel cornetto e andiamo su!"
"No il cornett..."
"Muoviti!"
"Ma.."
Mi trascina con ancora la coda del cornetto che esce dalla bocca, cerco tuttavia di mantenerlo con una mano mentre l'altra viene tirata da Sabo, che mi strattona fino alla macchina.

Per tutta la durata del viaggio è come partecipare ad una gara automobilistica, alla FormulaUno, data la spericolatezza di mio fratello alla guida. Mi diverto un sacco, altro che Sabaody Park... Wo wo Sabo Race. Shishishi.
"Che ti ridi? Hai fatto tardi Luffy"
"Nulla, pensavo!" gli rispondo continuando a ridere. Lui mi guarda perplesso un attimo senza togliere lo sguardo dal traffico e, velocemente, posiziona la sua mano destra sopra la mia fronte.
"Stai per caso male Luffy?"
"NO!"
"E allora perchè non mi hai detto che anche tu hai la facoltà di pensare!" Afferro la sua mano e la stacco dalla mia fronte burrascosamente, regalandogli una bella linguaccia che lui ricambia con un enorme sorriso. "Dai che siamo quasi arrivati!"
Arriviamo finalmente davanti la famigerata Cennessuno High School. "Siamo arrivati, allora, adesso vai e non combinare nessun casino. Chiaro Luffy?"
"Ah ah!"
"Lo spero! Ci vediamo dopo a casa!" e dopo una bella scompigliata di capelli da parte di Sabo, entra in macchina e mi saluta lasciandomi davanti l'istituto.

La giornata è iniziata abbastanza bene, anzi che dico benissimo dopo quella scorpacciata a colazione; cosi anche per la scuola. Ho incontrato i miei cari amici che mi hanno subito salutato a braccia aperte, chiedendomi del più e del meno. Hanno addirittura organizzato per il mio ritorno e per l'apertura del nuovo locale di Sanji, una serata da passare al ristorante; non chiedo di meglio! Non posso di certo rifiutare se mi offrono del cibo Shishishi.
Durante le lezioni, tuttavia, la mia testa è altrove. Non penso nè a dormire nè a combinare qualche primo scherzo di rientro con Usopp, può aspettare. Adesso l'unica cosa che mi passa per la testa è quel nomignolo che tutti mi danno, ma che solo Torao sa aggiungere quel particolare che lo rende cosi bello, e sensuale allo stesso tempo, da ascoltare. Chissà che starà facendo ora? Finalmente è lunedi e oggi lo vedrò di nuovo shishishi. Continuando nei miei pensieri, cado al ricordo della giornata passata giovedi con lui e al primo contatto ravvicinato che ho avuto, qull'abbraccio non lo dimenticherò mai. Era cosi grande e ben messo fisicamente, per non parlare dei tatuaggi che nascode, ammetto che è davvero misterioso e attraente quel dottore shishishi.
"Luffy a che pensi?" mi chiede Usopp a bassa voce. Sentendomi chiamare ritorno in me e osservo che mi guarda con un sorriso malizioso sul volto. Oh cavolo! "Che c'è?" gli chiedo furtivo.
"Pensi anche tu a quel che penso io!" Spero di no letteralmente! 
Noto che intanto mi indica una bottiglietta dell'acqua aperta sulla cattedra della professoressa. Fiuu meno male, stavo iniziando a pensare che questo mi leggeva la mente. Solo un alunno ci riesce ma per fortuna oggi è assente, che sollievo! 
"Luffy ci sei?" insiste Usopp.
"Si si, ci sono. Vai, fallo!" gli rispondo sorridendo a bassa voce, evitando di esser visto.
Non appena Usopp tira al centro del bersaglio, l'aula scoppia in una fragorosa risate insieme al ronfare di Zoro, che come sempre si perde il bello degli scherzi. La professoressa, intuendo subito i colpevoli, ci sgrida e si va a cambiare la camicia fradicia. Shishishi Scuola è ritornato il Re di Bel Air!
Finito l'orario scolastico, finalmente, si ritorna a casa; ed io non vedo l'ora!
"Luffy comunque oggi sei strano!" mi dice Usopp fermandomi. 
"In che senso?" gli risponde con aria dubbiosa.
"Mmh... in classe non sembravi tu, è vero che è il primo giorno, ma non dormivi come il tuo solito! Per non parlare dello scherzo, se non ci fossi stato io a tirarti in mezzo allo scherzo, tu chissà a che cosa pensavi. Poi perchè eri tutto rosso?" mi domanda alla fine picchiettando l'indice sulla guancia.
"È verissimo!! Perchè?" contribuiscono in coro il resto dei miei amici alle parole di Usopp. E adesso, che rispondo? Mi sento leggermente in panico, per la seconda volta in vita mia.
"Zucca vuota ci sei?" bussa sulla tessa Nami.
"Ahio fai male. Si che ci sono, e solo che..."
"Solo che?" mi fissano curiosi. Dannazione... Pensa Luffy.. che faccio? che faccio? che faccio?
"Ho fame!" gli rispondo incredulo.
"Hai fame?" dicono in coro perplessi.
"Si esatto, ho fame!" questa volta rispondo convinto, in un certo senso tutta questa agitazione mi ha portato un leggero languorino.
"Aah non cambi mai Luffy, ed io che pensavo avevi una cotta per qualcuna, sei il solito!" mi risponde delusa Nami, voltandosi e dirigendosi da Robin vicino alla fermata dell'autobus.
"Allora va bene, non mangiare troppo però!" sentenzia Usopp salutandomi.
"Secondo me invece c'è qualcosa sotto ma, se non lo vuoi dire, noi non ti obblighiamo di certo!" 
"Ha ragione il marimo questa volta, sei libero di parlarci quando vuoi Luffy!" dice cordiale Sanji.
"Se non parla è meglio!"
"Taci brutto bastardo, poi ti contraddici da solo; sei deficente che ti parlo a fare!"
"Ehm.. ciao Luffy!"
"Hey non ignorami brutto marimo bastardo!" Mi saluta anche Zoro portando con lui Sanji tirato per un polso. MMhh.. Zoro mi nasconde qualcosa, a no è vero sono io shishishi. O forse...

Arrivo a casa dove Sabo mi ha lasciato il pranzo pronto ed un messaggio scritto a penna su un post it attaccato alla sedia. 
- Scusa Luffy sono dovuto scappare, oggi torno subito te lo prometto -
Si certo, domani mattina! Vabbè tanto ho la compagnia di Torao oggi pomeriggio shishishi.
Mangio velocemente in meno di cinque minuti l'arrosto cucinato da mio fratello. Sabo mi chiedo solo una cosa: dove hai imparato a cucinare cosi? Cavolo se è buono!
Non appena finito di pranzare noto un altro post it vicino al lavello della cucina.
- Luffy, laveresti. Grazie - insieme ad uno smile gigante. Ehm, stai male vero? Io, proprio io? Sono in una candid camera, vero Sabo? Mi guardo attorno due minuti. Non ci credo, me lo stai chiedendo davvero. Oggi vinci tu, ma solo perchè non so che fare, ecco.
Butto i foglietti nella pattumiera e alzandomi le maniche della divisa scolastica, ancora non mi sono neanche cambiato per la fame che mi hanno fatto venire, e inizio a riordinare e pulire le stoviglie. Bene iniziamo.
Passate due ore piene ad asciugare, lavare e mettere a posto a modo mio la cucina, decido di cambiarmi per l'arrivo di Torao. Che cosa strana ogni volta che deve venire mi sento sempre cosi euforicamente felice ma non solo, se Nami avesse ragione, io dovrei essere innamorato di Torao? No non può essere, non penso sia amore, o forse si? Bah non lo so. So solo che voglio vederlo e farlo ridere, soprattutto farlo ridere; almeno una volta. Ogni volta, anzi pochissime volte riesco solo a provocargli un tenue sorriso.... Ci sono, proverò con il solletico shishishi chi non lo soffre?
Una volta finito di cambiarmi e strafelice dell'idea geniale che mi è venuta in mente, scendo le scale e mi precipito sul divano del salotto. Sono passati solo cinque minuti, dai, dai, dai... 
Passando il tempo ad aspettare guardando alcuni scontri alla televisione, inizio a dubitare del suo arrivo. Forse farà un po' tardi, può capitare. E intanto, osservo la porta sperando che qualcuno suoni il campanello; che Torao suoni.

Passa un'altra ora. Dannazione mi sono addormentato, forse è dietro la porta che aspetta shishishi meglio andare a vedere. Mi dirigo velocemente verso l'ingresso e spalanco rapido la porta. Dinanzi a me, però, non c'è nessuno. Solo il passare di alcuni veicoli e persone che passeggiano. Chiudo la porta lentamente, forse in quel lasso di tempo compare lui affannato col viso rosso, ma inizio a pensare che sia solo ciò che voglio io, la realtà è ben altro; lui non è arrivato. Mi butto, allora, a peso morto sul divano, sprofondando la faccia sul cuscino ed improvvisamente ecco il suono del campanello, unico e deciso. È lui, è arrivato! Lo sapevo shishishi. 
Corro frenetico ad aprire la porta e davanti a me compare una figura totalmente diversa. 
"Ciao Luffy, scusa per oggi ma adesso eccomi. Il dottore è qui?"
"No" rispondo a mio fratello accenando un sorriso leggero.
"Ah, che peccato, avevo preso la pizza!" dice dispiaciuto Sabo posizionando i tranci sul tavolo della cucina.
"OH MIO DIO, ma cosa è successo in questa cucina LUFFY??"
"L'ho sistema..."
"Vorrai dire, SMANTELLATA! Ahh sei un disastro questa non si può più chiamare cucina... fa niente colpa mia che ho lasciato un incarico cosi pesante ad una peste come te" dice Sabo sorridendomi, o provandoci.
Io intanto lasciando stare mio fratello, vado in camera mia, sul letto. Mi sento stranamente deluso, vuoto. Perchè oggi non sei venuto? Che cosa ti è successo Torao?
"Luffy non scappare vieni che si raffreddano, non ti uccido tranquillo!" grida Sabo dalla cucina.
Lo so Sabo. Non ho fame, ma lo stomaco mi impedisce di pensare un'eresia del genere, perciò odio la scuola; ecco.
"Arrivo!" 





Angolino-ya
Salve a tutti ^^
Vi sono mancata? non credo ^^'' Tuttavia eccomi di nuovo qui, dopo un secolo o poco più, con un altro capitolo di questa storia su LawLu. Voglio ringraziare immensamente chi la segue ogni giorno  recensendo ovvero I love ace30 e Monkey D Akiko, e per chi l'ha messa tra i preferiti: I love ace30 e Luffy_Mugiwara ed invece per chi la segue:Guchan, Kellyalexy e Vale1048575. Grazie anche a coloro che la seguono in silenzio, però se vorrete recensire siete liberi. Sia che sia positiva sia che sia negativa, accetto tutto.
Passando alla storia, vi è piaciuta? Per il nome della scuola ho preso il nome dell'isola Rusukaina tradotta in italiano, perchè una scuola che si chiama Cennessuno scusate la mia stupidaggine, ma mi fa morire xD 
Tralasciando ciò, spero di ritornare a scrivere questa storia di nuovo due volte alla settimana, senza problemi al pc questa volta.
Grazie ancora a tutti e alla prossima pun..ehm capitolo ^^''

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Capitolo 9
*** Prigioniero? Scuse al vento ***


- Gentile Trafalgar Law
  Siamo lieti di confermarle che lei è stato assunto come aspirante chirurgo presso Drum Hospital. Lei sarà tenuto a presentarsi direttamente alla Dr.ssa Kureha a partire dal suo primo giorno di impiego il 14/09
                                                                                                                                                                                                                                                                                      Distinti saluti -


Questa mattina non poteva non iniziare meglio.
Finalmente i miei studi hanno dato i loro frutti e adesso posso ritenermi fortunato, in quanto ho il mio lavoro che da tempo aspettavo.
Chiudo la lettera che la scorsa mattina mi aveva consegnato il postino e, mi reco in cucina a fare colazione, dopo tempo ho una mattinata gioiosa e tranquilla. Chi lo avrebbe mai detto?
Il 14... mmhh.. quindi a Mugiwara-ya oggi inizia la scuola. Controllo il calendario affianco allo stipetto della cucina, portandomi alle labbra una calda tazza di caffè amaro, che di mattina non guasta mai. Lunedi... quindi devo anche andare dal ragazzino questo pomeriggio, non posso desiderare di meglio da questa giornata. Pensando alla scorsa volta, a quel suo strano abbraccio, spontaneamente mi scappa un sorriso che fino da allora avevo trattenuto. Inizio a pensare che sia un mio portafortuna! Bizzarro fufufu Oppure sono solo io che ultimamente faccio pensieri strani... Davvero strano!
Dopo una tranquilla colazione ed essermi messo qualcosa di presentabile per il mio primo appuntamento lavorativo, mi dirigo nel luogo dove avrei trascorso le mie mattinate, se non proprio delle giornate. Salgo in macchina e mi dirigo all'ospedale, non è la prima volta che ci vado, ho tenuto molti tirocini e corsi dentro quell'ospedale che lo conosco benissimo. Ma una volta arrivato e parcheggiato la macchina, lo stesso rimango impressionato da quella struttura lineare tinta di un bianco candido ornata da alberi di ciliegio. Si narra tantissimo sul perchè di quel giardino che circonda l'edificio. Un giorno, infatti, un dottore aveva dei pazienti incurabili, avevano una delle più brutte malattie che solo la morte era loro amica e compagna di stanza; ma un bel giorno, quando il dottore diagnosticò di nuovo la loro salute, vide che erano guariti. Lui non riusciva a spiegarsi del perchè di questa guarigione improvvisa, ma quando lo scoprì rimase sbalordito; i pazienti avevano sostato per un pò di tempo a guardare degli alberi di ciliegio. Da allora il dottore capì che la bellezza di quell'albero guariva le genti, ma non perchè magnifico o bello, ma perchè donava speranza e pace. Solo gli occhi dormienti non conoscono la sua storia e del perchè quel dottore ha fatto di tutto per posizionare quei alberi vicino all'ospedale. Quel dottore è nelle menti di chiunque, soprattutto della dottoressa Kureha, infatti era una delle sue più fidate collaboratrici. E adesso se vado a pensare che quest'oggi la devo incontrare mi sento leggermente teso, ma tranquillo. Incontrare lei, Kureha-ya; sembra qualcosa di impressionante.
"Quindi sei tu il nuovo arrivato ragazzino?" una voce adulta mi distoglie dai miei pensieri commemoranti quel posto. Mi volto a guardare e vedo dinanzi a me, la figura di una donna molto anziana dai capelli lunghi, che indossa degli occhiali da sole; anche se di sole non se ne vede traccia. Mi ha chiamato ragazzino? Ma chi si crede di essere. 
"Si e non sono un ragazzino!" le rispondo rigido.
"Uh, mi scusi dottorino!" inizia a ghignare con tono fastidioso. Non sono venuto qui per giocare, devo incontrarmi con una persona e questa vecchia mi sta distraendo. E intanto la guardo sorridere sotto i baffi.
"Senti signora-ya, ho un appuntamento con..."
"Con chi? La tua ragazza?"
"No, ho altr..."
"Ah capisco, sei dell'altra sponda?" Pensa forse che mi innervosisco cosi facilmente?
"No!" rispondo atono, senza dare alcuna spiegazione, poichè anche se fosse, sono libero di amare chi voglio.
"Scusa ti sto innervosendo?"
"Se pensa di innervosirmi con questo, deve fare di meglio vecchia-ya!" ghigno.
"Non sono vecchia ragazzino!"
"Ed io non sono un ragazzino!" le rispondo soddisfatto. Esita per un istante e mi osserva prima di controbattere con qualche altra sua sarcastica risposta.
"Mi piaci!" Aspe...Che? Stento a credere dalla risposta che la signora mi da.
"Sei assunto!" sorride allungando la sua mano. Ma ha bevuto il cervello questa! Oppure... non sarà.. "Dottoressa Kureha?" rimango sbalordito intanto che glielo chiedo.
"Hey dottorino, non dirmi che non mi avevi riconosciuto?" In effetti, ne avevo solo sentito parlare del suo caratterino, ma, non l'avevo mai vista prima d'ora. Ammetto che è davvero interessante come dottoressa. 
"No, non l'avevo mai vista prima!"
"Capisco, allora sei stato anche naturale nel rispondermi!"
"In che senso?"
"Alcuni vengono qui per entrare e recitano di aver un carattere deciso e fermo" inizia a ridere "allora sei ottimo, inizi a lavorare già da adesso!" Si allontana dandomi una pacca sul culo.
"Fammi vedere che sai fare, ragazzino!" Rimango per un istante sbalordito, per poi osservare quella pazza che camminando mi indica l'entrate per l'ospedale. E che aspettiamo allora, iniziamo lo show.

Passo l'intera mattinata a curare ed aiutare altri dottori, ancora non posso essere incaricato per vere e proprie operazioni chirurgiche, anche se la mia conoscenza nel mestiere non vuole solo fare da seconda mano a quei dottori, durante gli interventi. 
Finisco giusto per l'ora di pranzo, il primo giorno non mi hanno segnato tutta la giornata e questo è un bene perchè oggi posso andare da mugiwara-ya. Una volta arrivato a casa, e intanto preparo qualcosa da mangiare per il pranzo, mi vado a ripulire da quella mattinata, che anche se non impegnativa, mi ha fatto stancare un casino o più che altro quei dottori a farmi correre da una parte all'altra dell'ospedale. Ma non resterò un loro schiavetto personale per sempre. La mattinata anche tra corse e aiuti, è volata in un istante. Spero che anche Mugiwara-ya ha trascorso una tranquilla giornata, sicuramente si sarà rivisto anche con gli amici... dannazione, ragazzino oramai occupi una parte dei miei pensieri, non posso crederci. Sei una malattia piacevole. 
Cercando di non pensarci più, afferro il cellulare controllando se, in questa mattinata, mi fossero arrivate delle notifiche. 5 messaggi persi, addirittura. Chi sarà mai? Apro rapidamente la chat e mi blocco un attimo ad osservare l'emittente. No, non ancora lui. Cazzo! Spero solo che non ci sia una bomba da qualche parte della casa; sarà meglio chiamarlo.
"Law finalmente, pensavo fossi morto!" sogghigna la profonda voce dall'altra parte del cellulare.
"Che vuoi?"
"Perchè non mi hai risposto?" man mano si fa furente.
"Ho avuto impegni al..." No, non devo dirglielo. Non posso.
"Dove Law?"
"A scuola!"
"Mmmh... Sai che puoi anche non studiare, hai già un lavoro. Poi a cosa ti servirebbe studiare, sei con me adesso Law. Vendere la merce della nostra azienda, poi, è un grande incarico!" Ancora questa storia. Se non fosse il fatto che vendi merci illegali e droga, forse.... ma che dico. Non deve esistere una persona del genere, punto;anzi definirla persona è troppo gentile da parte mia.
"Law ci sei?"
"Si!"
"Perchè mi rispondi a scoppio ritardato? Per caso... ti sei affogato con del pane?" dice Doflamingo sogghignando malignamente. 
Non appena sento la parola pane, mi percorre un brivido gelido lungo la spina dorsale, seguito da un leggero tremare nelle gambe. Sentire quella pietanza, soprattutto se detta da lui, è straziante e dolorosa. Ritornano troppi ricordi che voglio dimenticare. Ma nel frattempo, dall'altra parte del telefono, la voce ride spudoratamente. Ti ammazzerò, dannato figlio di p...
"Allora Law, non dimentichi vedo. Farai meglio a consegnare anche quest'altro carico, leggi i messaggi e muoviti se non vuoi morire veramente, chissà forse con del pane. D'altronde la scorsa volta ti è piaciuto cosi tanto!" riattacca la chiamata lasciando la sua risata sarcastica rimbombare nella mia testa. Maledetto! Dannazione! Non avrò mai pace, vero? MAI! 
Lancio il telefono sul tavolo e mi afferro la testa tra le mani, provando a calmarmi almeno quel poco che basta per proseguire la giornata. Una giornata che era iniziata bene.  
Perchè non riesco mai ad ottenere un pò di pace, perchè? Dannazione, dannazione, dannazione...dannazione! "Anche tu ti senti prigioniero?" Mi risuona una domanda che mi chiese una volta mugiwara, di cui io non avevo dato una risposta. Prigioniero? Penso che sia la parola più giusta che mi viene al momento. Chissà se ti avessi risposto cosa mi avresti detto! Sicuramente qualcosa di stupidamente ingenuo che mi avrebbe fatto ridere, almeno un pò.
Inspiegabilmente, riesco a ritornare in me. Osservo l'orologio correre e leggendo i messaggi sul mio prossimo incarico forzato,penso di dover far subito per andare nell'unico posto dove mi sento bene, anche se molto a disagio per colpa di quei occhietti vispi che mi scrutano anche l'anima.

Una volta finito il lavoro, noto che quel viaggio mi è costato la bellezza di ben tre ore, sia per andata che per il ritorno. Oggi ho completamente saltato l'incontro con il ragazzino e, di certo la prossima volta non posso dirgli ciò che ho fatto ed il perchè non sono venuto, spero solo che mi comprenda. Mentire, mentire e mentire. Da alcuni giorni a venire sono bravo solo in questo, mentire. No basta, con lui no. Non se lo merita. Perciò vado anche se è tardi, solo per vedere come sta. D'altronde sono il suo psicologo. No?
Prima di dirigermi verso casa, devio la strada verso l'abitazione di quei due disastrosi fratelli; non voglio immaginarli com'erano in tre. 
Riesco ad arrivare davanti la porta, ma qualcosa mi ferma nel suonare il campanello. Molto probabilmente la luce della cucina accesa. Non voglio disturbarli! Quella luce cosi intensa e piena di calore, che quando mi affaccio, senza farmi notare, l'unica cosa che vedo è proprio quel calore che ho immaginato nella mia testa. Noto il ragazzino insieme a fratello ridere e scherzare, mangiando un enorme fetta di pizza. Sicuramente sta anche raccontando cosa ha fatto a scuola, dato i suoi teatrini. Li osservo in silenzio e sorridendo. Vederlo stare cosi bene mi fa sentire altrettanto bene, oppure è solo quel sorriso che riesce a coinvolgere tutti coloro che lo circondano. 
Scusami Luffy. Spero che capirai, davvero. Forse un giorno ti darò più risposte alle tue domande ficcanaso fufufu. Ma adesso sono solo il tuo psicologo e vederti star bene mi basta. Solo una cosa: smettila di farmi sentire cosi bene ogni volta che ti vedo.Dannazione!
Mi allontano dalla casa con molta amarezza di non essere andato quel pomeriggio. Ma è l'unico modo che ho per non immischiarlo. Se gli accadesse qualcosa non me lo perdonerei. MAI.





Angolino-ya
Salve a tutti ^^
Ed eccoci di nuovo qui, lo so ho pubblicato in fretta questa volta. * osservo i forconi sotto casa allontanarsi* xD Molti saranno tristi di ciò ed altri felici, spero sempre per l'aspetto positivo ^^''
Che dire, in questo capitolo si riesce a capire il perchè dei fatti accaduti nello scorso e spero che vi sia piaciuto. Purtroppo per il nostro caro Torao, la vita va sempre uno schifo T^T ma non è colpa mia, lo giuro. Per il resto, ringrazio come sempre coloro che la recensiscono e che la leggono. Per gli altri siete liberi di recensire, non ve lo dico più xD Sappiate che a me fa piacere sapere la vostra opinione, anche se è una critica, scrivetela. Io la leggo ^^ e l'accetto, perchè solo dagli sbagli si può migliorare. Perciò vi lascio con la storia ed al prossimo capitolo di questa LawLu *^* (sempre più cucciolosi, li adoro *rotolo*)

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Capitolo 10
*** Tranquillità? Una serata indimenticabile ***


Sono passati molti giorni dall'ultima volta che ho avuto un po' di tranquillità. E ultimamente tra lavoro e il mio fratellastro, ho perso completamente il significato di questa parola. Specialmente, il pomeriggio passato da Mugiwara. Anche se le giornate le passo sempre a calmarlo o sentendo le sue storie sconclusionate, che non si reggono nè in cielo nè in terra, mi sento bene, non tranquillo, ma stramaledettamente bene. Tu sei un dottore, lui un paziente, tu un dottore, lui un paziente, tu un dottore...
È difficile non ammetterlo ma inizio a provare qualcosa per quel ragazzino che non è dato dal classico transfert psicoanaltico, ma essendo uno psicologo, questo qualcosa non deve esserci per nessun motivo. Paziente, dottore, paziente, dottore... Mi ripeto ogni volta per ricordarmi il rapporto che ho con lui; ma, c'è un qualcosa che non mi fa ragionare, soprattutto se inizio a pensare a come sarebbe piacevole tenerlo stretto vicino a me e, assaggiare quelle sorridenti e piccole labbra. Paziente, dottore, pazie.... aargh, sto scoppiando! Non posso, dannazione perciò smettila, no! Sono un dottore e lui un paziente e quando; quando....
Non voglio pensare a quello che succederebbe quando lui guarirà, ma le risposte che ho ottenuto a questa domanda mi sono state fornite dall'altra sera, osservandolo dalla finestra, ho solo notato che lui è decisamente migliorato; non c'è un giorno che non sorride. Lui sta già molto bene, non ha più bisogno di me. Tra non poco dovrò lasciarlo, e invece, non voglio. Dannazione, dannazione, dannazione... Non voglio che lui deve per forza stare male, ma neanche non vederlo più. Maledizione!
Nella mia testa regna solo la confusione, non riesco più a capire cosa devo fare veramente per quel ragazzino, se guarirlo o se lui deve guarire me. So solo che per questo giorno devo trovare al più presto un modo per distrarmi, forse sarei riuscito a non pensarlo più al moretto, forse sarei riuscito ad arrivare al giorno successivo senza impazzire. Penso proprio che per colpa tua morirò anche prima che mi faccia fuori Doflamingo. fufufu sconfitto da un ragazzino, che strana la vita a volte! 
Decido di prepararmi per quella sera, poichè sarei uscito a rilassarmi cercando di divagare con la testa, e non pensare nè al lavoro nè al moretto e nè al mio fratellastro; ma di passare una serata tranquilla. Indosso una camicia e un pantalone grigio, per non vestirmi come tutti i giorni, se devo allontanarmi dalla mia vita quella sera, non devo essere per nulla io in nessun aspetto. Anche il cappello maculato questa sera rimarrà a casa. No stasera, no. Devo distaccarmi da qualsiasi cosa che può collegarsi a lui o almeno devo provare. Non voglio affezionarmi cosi tanto per poi rovinare tutto e ferirlo. Poi non so neanche se lui prova qualcosa per me, ma non credo.. io... devo provare a dimenticarlo, punto. Osservo un'ultima volta il cappello prima di posarlo definitivamente sull'appendiabiti; prendo la giacca, data la serata frescolina ma non fastidiosa, e inizio ad incamminarmi.
Forse dovrei chiamare Eustass-ya per avere un po' di compagnia... mhh, no meglio di no, ha i suoi impegni quell'idiota e poi invitarlo, si farebbe strane idee.Pessima idea, meglio evitare.

Nel frattempo, che cammino sotto la luce della luna che man mano si eleva sempre più in alto, noto molti locali ch brulicano di persone, soprattutto un ristorante. Una folla cerca pertinente di entrare dentro, spingendo e scavalcando gli altri. Questo non è il nuovo locale che ha aperto? Se riuscissi ad entrare potrei mascherarmi con loro... Proviamoci! 
Cerco di entrare facendo attenzione alle numerose persone davanti l'ingresso. "Hey non spingete, c'è posto per tutti signori!" "Fammi passare!" "Ahia, il mio piede!" "Attenzione alla mia gonna, plebei!" "Non urtate!" "Calma!" Ma che cavol... Con un passo felpato riesco a scivolare in mezzo a quella folla ed entrare nel locale. Mi giro un secondo dietro notando le persone che ancora si ammazzavano per infilarsi. Finalmente sono riuscito ad intrufolarmi, per poco non perdevo un braccio. Peggio degli animali!

Mi guardo intorno sbalordito. Il ristorante è immensamente grande, dall'esterno invece sembrava il contrario. I lampadari enormi di cristallo, che scendono dal soffitto, illuminano ogni angolo della sala, mettendo in evidenza la decorazione lussuosa che incorniciava i tavoli. I colori andavano dal rosso all'oro dei dettagli, tutte sfumature calde che rendevano il locale affascinante in ogni aspetto. Il proprietario non ha badato a spese. 
"Buona sera signore, siete solo?" Mi richiama al presente una voce molto cordiale, un cameriere vestito molto elegantemente che va a pendant con il posto; io in confronto sembro un qualche drogato uscito appena da uno dei suoi incontri.
"Si grazie!" gli rispondo e lui sorridendomi, mi indica un tavolo per due.
"Mi dispiace, ma singoli non ci sono!" mi dice desolato. Per caso mi vuole sfottere o cosa?
"Va bene cosi!" rispondo pacatamente, non voglio di certo iniziare una serata negativamente, soprattutto questa serata di puro relax. Forse non dovevo mettere in piede in un locale del genere, cosi appariscente.
"La ringrazio signore, per caso vuole darmi la giacca?" chiede il cameriere ritornando a sorridere.
"No, grazie!"
"Va benissimo! Allora buon continuo serata. Qui per i nostri clienti vogliamo solo il meglio, perciò se vuole qualcosa basta chiedere!" e inchinandosi per salutare si precipita da un altro cliente appena entrato. 
Iniziano a servirmi dei primi antipasti niente male insieme alla decisione del menù.Vediamo un po', non posso spend...COSAA?! Non riesco a credere ai prezzi che servono in quel locale, in un posto cosi lussuoso il prezzo dei piatti è bassissimo, accessibile a tutti. Ma chi è questo? Adesso vorrei conoscerlo! Solo un pazzo farebbe una cosa del genere, poi con questo locale come se lo paga. Non pensiamoci, vediamo che prendere, non si hanno sempre queste occasioni. Ordino, per assaggiare, un piatto di risotto perlato al nero di seppia e scampi e come contorno un'insalata di mare con gamberoni. 
Dalla marea di gente che entra e esce deduco che lo chef è uno dei migliori, avere già tutti questi clienti neanche il secondo giorno lavorativo, non si vede sempre. Per fortuna, guardandomi attorno, nel frattempo che aspetto i piatti, vedo che c'erano persone come me, sole. I forever alone non mancano mai, Eh già!
"Datti una calmata!" "Infatti, diamine, stai divorando tutto!" In quel momento il baccano non manca, ma destino vuole che mi volto ad osservare da dove provengono quelle urla. Staranno organizzando una festa? Ma osservando meglio quel tavolo, noto qualcosa o meglio qualcuno, che mi fa rimanere senza fiato. In mezzo a quei ragazzi c'è lui, l'unica persona che questa sera non voglio pensare, è qui ad un tavolo affianco al mio, che divora il cibo come suo solito. 
"Calmati o cosi morirai!" "Shishishi Sanji altro cibo!"
Maledizione Dio! Se esisti che ti ho fatto di male? Sembra che inizi a prendermi di mira, ho fatto qualcosa di sbagliato? Maledizione che faccio: mangio e me ne vado o mi volatilizzo direttamente? No, calmiamoci tanto penso che ce l'ha con me per non essere andato ieri. Maledizione! Mentre impreco nei miei pensieri, guardando e distogliendo lo sguardo dal suo tavolo, spero di andarmene subito. Ma, invece, in un istante gli occhi neri e grandi del moretto cadono sui miei. No, mi ha visto! 
Il giovane ragazzino è molto sorpreso nel vedermi, cosi tanto da far diventare le sue guance, piene di cibo, di un color porpora; ingrandendo i suoi occhioni neri. Non riesco a distogliere lo sguardo, in quel momento penso anche di sorridere, tuttavia non riesco a capire se quel sorriso deriva solo dentro di me in un luogo sconosciuto ad occhi indiscreti oppure lo sto mostrando a lui, sulle mie labbra. Sono totalmente immobile che anche il mio cervello fatica a respirare.
Rimaniamo a fissarci per lunghi istanti, come se lui sta cercando di capire qualcosa che io non voglio capire di me stesso. Ma ad un certo punto, vedo Mugiwara chiudere gli occhi sbuffandomi e voltandosi di lato. Ma quell'atteggiamento mi provoca solo una leggera risata che non riesco a trattenere, però cerco lo stesso di non farmi notare. Cavolo ragazzino sei il più incomprensibile, mi odi vero? Perchè ogni volta che penso a te, mi scoppia il mio fottuto cervello, dannazione! Di risposta, mi volto anch'io di lato, coprendomi con la mano il volto premendo con le dita sulle tempie; forse trovo il modo di uscire da questa situazione. Muoviti ad arrivare cameriere, cosi vado via subito.... anzi no, mangerò con calma, poichè sono un dannatissimo dottore, perciò cuore fermati o altrimenti ti trapianto, maledizione!

Sento qualcuno avvicinarsi, cosi inizio alzarmi lentamente con la testa. Halleluja è arrivato il cameriere. Ma mentre alzavo il capo, con grande sorpresa seduto davanti a me c'è Mugiwara, che mi sorride mostrando i suoi trentadue denti. Sono sorpreso ed enormemente sbalordito di trovarmelo davanti in quel modo. Ma che cavolo, Dio lo fai apposta. Vai altrove.. no, no, anzi, resta ancora un po'!
"Torao!" mi chiama continuando a sorridere. Quel soprannome, che nelle mie notti ascolto, solo lui ha il potere di pronunciarlo con un tono cosi gioioso e renderlo amabile allo stesso tempo.
"Che ci fai qui tutto solo?" Adesso, però, devo calmarmi e ritornare in me per rispondere almeno alla metà di tutte le domande che mi farà. Altro che avventuriero, io questo furbetto lo vedo come poliziotto.
"Sono venuto a vedere com'è questo nuovo ristorante che ha aperto, Mugiwara-ya!"
"Hai fatto benissimo!"
"Perchè?"
"Perchè il cuoco è il migliore di tutti, Torao! Fa certi piatti, devi assaggiare la porchetta è uno spettacolo!" dice con volto sognante indicandomi il suo piatto. Mi fa sempre ridere con le sue sciocchezze, come fa?
"Va bene, Mugiwara-ya. La prossima volta l'assagge.."
"Nooo, devi provarlo adesso o mai più. Aspetta!" dice sbuffando e si precipita al suo tavolo sotto gli occhi perplessi ed alcuni divertiti dei suoi amici; mi porta il suo piatto. 
"Ecco assaggia!" e sorridendomi mi mette un boccone in bocca. Il disagio più grande in assoluto che ho mai provato in vita mia; ma, quel gesto, fatto cosi ingenuamente e il suo sguardo che mi fissa in attesa di approvazione, non posso che sorridere.
"Molto buono!" rispondo osservando il sorriso che cresce sulle labbra del ragazzino.
"Lo so, Sanji è bravissimo, soprattutto se si parla di carne fatta per me!" inizia a far brillare gli occhi estasiati.
"Conosci lo chef Mugiwara-ya?"
"Si! È un mio amico, abbiamo frequentato la stessa scuola!"
"Ho capito!" E intanto noto alcuni suoi amici avvicinarsi.
"E tu chi saresti?" mi chiede curiosa una ragazza dai capelli rossi. Noto come Luffy inizia a prendere tutte le sfumature del rosso e risponderle "Lui è Torao, Nami!"
"Ah, il dottore di cui ci hai parlato?"
"shishishi esatto!"
"Allora, piacere di conoscerti sono Nami!" allunga la mano verso di me " Mi chiamo Law, piacere mio!" 
"Non Torao?"
"No!" La ragazzina da una botta in testa al suo amico, sgridandolo che deve presentare bene le persone e non con i suoi stupidi soprannomi. Questa qui tra un po' lo uccide. Non posso credere ciò che sto per dire, maledetto ragazzino fufufu. "Mi puoi chiamare come vuoi!"
"Grazie LAW, sei molto cortese a differenza di questo IMBECILLE!"
"Ahio! Mi fai male!" e intanto si avvicina di più un'altra sua amica, dai capelli corvini.
"Salve Law, anche tu qui?" mi volto verso la voce e mi ritrovo dinanzi a me una ragazza di mia conoscenza "Robin-ya?" e lei, vedendomi meravigliato, sorride nel suo modo misterioso.
"Si, sono venuto un po' a rilassarmi!"
"Law, sai che in questo modo non ci riuscirai mai!" ma le rispondo con un solo tenue sorriso per darle ragione.
"La conosci?" mi chiede Mugiwara fissandomi perplesso, senza dare più importanza all'isterica ragazza affianco a lui.
"Non proprio, diciamo che Robin-ya nell'università era molto conosciuta!"
"Anche tu eri molto popolare, lo sai vero!" mi dice sorridendo.
"Anche tu hai frequentato l'Ohara University, Torao?" chiede Mugiwara sbalordito.
"Si!"
"Fantastico! Ecco perchè sei sempre impegnato con lo studio!" mi sorride Luffy. Se fosse solo per quello Mugiwara-ya.
"Allora ti lascio al tuo relax, mi ha fatto piacere vederti, penso che ci sentiremo presto! Buona serata" e fissando sia me che Luffy, si allontana sorridendo verso un ragazzo robusto dai capelli azzurri. Chi capisce quella ragazza, ha bisogno di un'incoronazione, d'oro massiccio.
"Oh, scusaci Law! Ma sai già com'è Luffy, lo leghiamo alla sedia stai tranquillo cosi da non disturbarti!" 
"Ehy ma io non lo dis..."
"Buona serata... zitto che ti fai sempre riconoscere!"
"Lasciamii!" E tirando per un orecchio il povero malcapitato ragazzino, lo obbliga a stare fermo al proprio posto. Legare Mugiwra-ya? Per fare ciò che voglio... Non male come idea..... e dannazione rossa. Mi mancavano solo pensieri perversi su di lui.

Una volta terminato, la stravagante, serata e il locale quasi vuoto; decido di pagare alla cassa e andarmene al più presto per non farmi venire altre idee balorde. Se non fosse per una mano che mi tira la giacca cercando la mia attenzione. Mi volto e vedo Mugiwara che stringeva, con molta forza, il tessuto.
"M..mi ha fatto piacere vederti questa sera Torao, e scusala, a Nami!" regalandomi per la prima volta un sorriso caloroso e leggermente imbarazzato.
"Non preoccuparti Mugiwara-ya, ha fatto piacer..."
Domani vieni vero?" mi chiede tutto d'un fiato, facendomi rimanere a bocca asciutta. Sono immobile a guardare la sua espressione da cucciolo bastonato.
"SI, Mugiwara-ya!"
"Davvero?" ed iniziando a ridere euforicamente, mi abbraccia stringendomi forte senza mollarmi. Riesco a sentire la sua testolina premere sul mio petto e senza accorgermene sto accarezzando delicatamente, quei suoi capelli neri cosi morbidi al tatto. Mugiwara-ya sei il solito!
"Però porta anche il cappello!" mi dice staccandosi lentamente e sorridendomi. Non gli rispondo, annuisco solamente, sfiorando un'ultima volta quella testa corvina ed inizio ad allontanarmi dal locale.
Tranquillità, una parola che non esiste se sto con te; ma, il benessere è quello. Dio, oggi ti ho menzionato più del dovuto, ma dannazione grazie per questa serata. Però non devi ascoltarmi cosi tanto, sai che io non posso. Law, Law, Law, anzi Torao che combini?





Angolino-ya
Salve a tutti ^^ e bentornati a questo nuovo capitolo di questa ff su LawLu.
Come sempre spero che anche questo capitolo lo abbiate trovato simpatico, anche perchè iniziamo a notare dei cambiamenti nel nostro caro chirurgo eh eh eh ^^''
Per il resto, mi dovete scusare se questo capitolo è uscito chilometrico, forse molti di voi vedranno la lunghezza e scapperanno a gambe levate T^T ma non è colpa mia, voglio cercare di essere concisa ma preferisco inserire dettagli minimi nella storia. Cercherò di fare i prossimi capitoli molto più brevi di questo ^^'' Però se arrivate fin qui a leggere, meritate una medaglia *^* vi adoro. Voglio anche ringraziare coloro che hanno recensito lo scorso capito: Fra3398 ed Ace *^* e ringrazio anche coloro che la seguono o che la leggono in silenzio. Se vorrete lasciarmi una vostra opinione che sia negativa o che sia positiva, siete liberi ^^ Mi farebbe molto piacere. 
Al prossimo capitolo, verso l'infinito ed oltreee.. xD

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Capitolo 11
*** Pioggia! Attimi indimenticabili. ***


"Luffy maledizione, sempre la solita storia. Ti vuoi sveglia.."
".. Torao..ammm..."
"Luffy?"
"...Sei cosi grande!"
"Luffy, la droga fa male!"
Mi alzo, con ancora gli occhi chiusi, immediatamente sentendo che qualcuno mi sfila il cuscino. "Ehm.." biascico assonato cercando di domandare qualcosa, anche se sono ancora immerso nel dolce abbraccio di Morfeo, che non vuole lasciarmi.
"Luffy non so il motivo di perchè abbracci un cuscino, ma ti vuoi svegliare che fai tardi!" mi grida Sabo cercando di buttarmi giù dal letto, per l'ennesima volta "dannazione LUFFYYYY!" e questa volta, mi tira dai piedi, facendomi sbattere l'osso sacro sul parquet "Ahio!" 
"Smettila di lamentarti e corri a prepararti" mi dice furibondo per poi guardarmi, per un secondo, con un sorriso malizioso "altrimenti chiamo Torao!"
"Che? Cosa?" dico con mezza aria assonata e mezza incredula, che voleva fare? Ma sento solo le risa sguaiate di Sabo dall'altra parte del corridoio "Non ti facevo cosi fratellino, su SVEGLIATI!" Cosi come? Ehy Sabo spiegati, non lasciarmi nel dubbio!
Una volta che mi sveglio del tutto, ritornando con la mente operativa, inizio a ricordare le parole che mi ha rivolto Sabo questa mattina. Scrutandole nel dettaglio. No, no, no, no che cosa hai capito Sabo? Oh braciola al sugo che figuraccia che ho fatto. Voglio morire adesso, anzi, se dovessi morire adesso perchè non tra quelle cosi armoniose braccia tatuate, osservando quei occhi magnetici shishishi almeno ho un'ottima visuale prima di andarmene.
"LUFFY ancora dormi, SVEGLIAAA!" intanto grida Sabo, come se non ci fosse un domani, dalla cucina. Se da vecchio porterò un'apparecchio acustico, Sabo NON chiedere il perchè!
Scendo con passo veloce fino alla cucina, per non udire un altro suo isterico grido, ma una volta arrivato in cucina non trovo nessuno. "Che c'è?" domando al vuoto, sperando nella risposta da parte di mio fratello. "Sabo? Dove sei?"
"Nel soggiorno!" mi risponde una voce distante. Mi volto per direzionarmi verso il soggiorno e "BUH!" "SABO!" compare mio fratello da dietro la seconda porta della cucina spaventandomi, mentre lui ride spudoratamente. 
"Te la bevi sempre, Luffy!"
"SMETTILA!"
"Altrimenti?" alla provocazione detta da Sabo, iniziamo a rincorrerci per tutta la casa come dei sconquassati, facendo cadere un paio di malcapitati libri. Non si salva nessuno, neanche un povero divano che viene usato come trampolino di lancio.
"Me la paghi Sabo!"
"Prendimi se ce la fai!" Ed ecco che un'altra giornata è partita alla grande.
Non ce l'avevo più con Sabo per essersi dimenticato sia di me che di Ace durante l'incidente. Torao mi ha spiegato che probabilmente è stato un reset automatico del cervello per non soffrire o almeno cosi mi ha spiegato, per farmi capire più facilmente il concetto, dopo la millesima spiegazione. Quando penso ad Ace, adesso, mi sento letteralmente a pezzi; se lui non c'è, è anche per colpa mia. Il pensiero che lui si è sacrificato dalla vampata di fuoco che usciva dal forno, solo per non farmi ustionare, mi fa star male. Ma, da quando sto con Torao, sembra che Ace è ancora qui, con me. Non credo nei casi o nelle coincidenze, ma quel giorno lanciai proprio Chopper, la renna-peluches che mi regalò Ace al mio quindicesimo compleanno. Anche se quando vedo Torao, a differenza di stare con Ace, provo qualcosa di più di un semplice affetto amichevole. Qualcosa di stranamente bello.

"Adesso muoviti e vai a scuola. Io..."
"Non ci sarò, si lo so!"
"Scusami tanto se sono monotono Luffy!" dice sogghignando "Forse questo Torao non lo è!" In quel momento spero solo di non essere diventato rosso, ma il sorriso che si eleva dalle labbra di mio fratello, dice il contrario.
"Sai Luffy, non pensavo ti potesse piacere qualcuno. Ma adesso sono proprio curioso di conoscerlo!" e sorridendomi mi scompiglia i capelli. Ma se lo conosci già; aspetta, Sabo che non capisce al volo, davvero questo non è da lui. Se non soffre di Alzheimer e se non sta facendo finta, allora sono davvero fortunato. Non posso dirgli che mi sono infatuato del dottore. 
Rimango meravigliato da quell'affermazione appena pronunciata da Sabo, ma adesso non posso pensarci o farò tardi. Sentirmi di nuovo il preside Akainu sgridarmi non è tra i miei hobby preferiti. Peccato che non ci sia più il preside Sengoku, adoravo la sua capretta. Secondo me, questo se l'è mangiata! 
Tuttavia, riesco ad arrivare, strano ma vero, puntuale davanti l'entrata della scuola. Ad aspettarmi ci sono Usopp, Zoro e Nami, sicuramente all'uscita sarebbero venuti anche gli altri.
"Oggi è un'altra giornata!" dice esuberante Usopp in vena di far scherzi.
"Calma!" risponde a tono Nami, zittendo Usopp che si nasconde dietro Zoro. Shishishi ha una paura matta di lei. "Ma se ti diverti ogni volta!" brontola Zoro stirando verso l'alto il suo sopracciglio.
"Che vorresti dire?" inizia ad innervosirsi Nami, mostrando a Zoro uno dei suoi pugni carichi per essere mandati a segno su qualche testa. 
"Nulla, nulla!"
"Bene... Ah Luffy quasi dimenticavo!" si volta verso di me, mentre io la guardo perplesso in attesa. "Boa ha chiesto nuovamente di te, cioè io dico, come fa la ragazza più bella della scuola o addirittura del mondo ad innamorarsi di te?" 
"Ma che dici? Lei non mi ama!"
"Luffy, Luffy, Luffy, caro amico mio, quando in quella zucca vuota che ti ritrovi un cervello, per favore chiamami!" e mettendosi una mano sul volto si allontana dal gruppo.
"Ma che ho..."
"Dai andiamo, sei il solito Luffy!" mi invita Usopp ad entrare, nascondendosi ancora dalla vista della rossa. So benissimo che Hancock mi vuole, ma io già provo qualcosa per qualcun altro, e se fossi innamorato di codesta persona, ammetto che è di gran lunga molto più attraente e seducente Shishishi. Oggi ritorna di nuovo per un'altra seduta, anche se comprendo benissimo che lui sia un dottore e che deve per forza ascoltarmi e subirmi; però, con lui al mio fianco, mi sento protetto e sicuro. Forse è solo qualcosa di momentaneo, ma l'adoro e non voglio che cessi.

Una volta ritornato a casa trovo Sabo che guarda tranquillamente la televisione.  Che strano! Stamattina mi aveva detto che non sarebbe ritornato prima, come al solito!
"Hey Luffy, è pronto ti ho aspettato!" mi saluta sorridendo mio fratello.
"Ciao Sabo, come mai oggi sei qui?"
"Perchè? Non posso passare un po' di tempo con il mio fratellino" e avvicinandosi a me lentamente "oppure solo questo Torao può?" Di nuovo? 
"Smettila, non so di cosa stai parlando!" Ecco lo sapevo, adesso mi dannerà l'anima con questa storia, mannaggia a me.
"Ma se sei tutto rosso Luffy!"
"Non è vero!" Oh cavolo! E intanto mio fratello muore dalle risate vedendomi schiaffeggiare le guance cercando di scolorirle.
"Tranquillo, tranquillo, non ucciderti. Oggi sono solo tornato prima per dirti che..." il suo volto inizia a farsi serio e, cercando di non guardarmi negli occhi, fissa il pavimento. Per dirmi che? Che cosa Sabo?
".. che ho un impegno molto grande con il lavoro e non penso di ritornare molto presto oggi!"
"Ovvero le undici?"
"No, penso di fare ancora più tardi. Ti ho lasciato dei soldi vicino al frigo per comprarti la cena." Capisco! Vorrei tanto sapere che fai di cosi tanto importante, durante tutto questo tempo. Ma oramai, ho fatto l'abitudine e di certo non posso obbligarti a lasciare il lavoro. 
"Va bene!" gli rispondo accennando un dolce sorriso. Vedo Sabo continuare a guardare in basso molto preoccupato, fin quando non riceve una chiamata sul cellulare, e alzando il volto mi guarda dritto negli occhi regalandomi un suo sorriso a trentadue denti "Ritorno, non preoccuparti!" Annuisco con la testa e lo accompagno fino alla soglia della porta. Che cosa hai Sabo? Non mi stavi aspettando per il pranzo vero? Ma solo per riferirmi questo.

Passate alcune ore nella cucina, mangiando le delizie preparate dal mio fratellone, suona il campanello della porta; una sola volta. Capisco subito chi si cela dietro essa e scattando come una molla dalla sedia, mi precipito ad aprire. 
"Entra" lo invito sorridendo, oramai non ho più bisogno di chiedergli perchè viene. Sono felice ogni volta di stare in sua compagnia.
"Oggi fa una nuova puntata. La vediamo Torao?"
"Salve Mugiwara-ya, se sono costretto non vedo come posso rifiutare!"
"Nah so che piace anche a te!" gli afferro la mano fredda e lo trascino sul divano vicino a me. Noto il suo sguardo che mi fissa perplesso con un tenue rossore in viso, che incornicia quel volto adulto. Come fai ad essere cosi attraente, cavolo, Torao.
"Hai la mano fredda! Come mai?" gli chiedo curioso cercando di farlo parlare. Però, lui lascia solamente la presa di scatto, mettendo le mani nella tasca del felpone blu che indossa. Cavolo, ho sbagliato un'altra volta... rimedia Luffy! Rimedia.
"Va bene ho capito, vediamo Jackie che è meglio!" Forse è solo il freddo di fuori che lo ha congelato, adesso si riscalderà sicuro shishishi. 
La giornata è leggermente uggiosa, con un clima molto più invernale che autunnale, tuttavia, il clima che inonda il salotto è un calore estivo; e non è di certo estate!
Mentre ci troviamo sul divano a guardare il programma; osservo, che tra una pubblicità e l'altra, Torao sorride e rimane sbalordito guardandomi. È pur sempre uno psicologo, quindi penso che sia curioso di conoscere i comportamenti delle persone, in questo caso del suo paziente. Però, alcune volte, il sorriso che vedo tenue sulle sue labbra è cosi sincero e volontario.
"Dai Jackie!" grido allo schermo, durante la scena di qualche combattimento.
"Noo, Jackie, salva..." ma in un momento, di scatto, salta la corrente, seguito da un enorme tuono rombante. 
Per la paura mi aggancio fortemente a Torao, al suo busto; stringendo il tessuto della felpa con tutta la forza che posseggo. Il fatto di non riuscir a vedere nulla, non di certo mi fa star meglio. Inizio ad accucciarmi sempre di più verso quel corpo immobile e caldo. Da quella vicinanza, riesco a sentire il suo respiro attraverso i movimenti di quella soffice e calda maglia.
"Mugiwara-ya, stai bene?" mi chiede preoccupato Torao. E allora, inizia a stringermi, avvolgendo con le sue braccia accoglienti il mio corpo. Inizio a calmarmi e a sentirmi al sicuro, i suoni iniziano a calmarsi, ma il mio cuore inizia ad accelerare. Alzo leggermente la testa, cercando di trovare il suo volto. E avvolto dai miei sentimenti e da una strana voglia che mi colpisce lo stomaco, mi precipito d'istinto sulle sue carnose labbra. Ma, vendendo che lui rimane immobile, arretro lentamente per scrutare con quella fioca illuminazione data dalle luci d'emergenza il suo sguardo, molto probabilmente rosso dal disagio. Che, che sto facendo? 
Ma dopo pochi istanti, non riesco neanche più a pensare, che mi ritrovo di nuovo vicino a lui e a quelle sue carnose e saporite labbra, stretto dalle sue braccia possenti. Mi avvicina sempre di più a lui. Riesco addirittura ad avvertire il pizzicorio del suo pizzetto che graffia sul mio mento.
Inizia a percorrere con le mani tutta la mia schiena provocandomi un leggero fremore, per poi arrivare al mio volto e allontanarmi, posando la sua fronte contro la mia.
"No, non posso, Mugiwara-ya!" mi dice ansimando, cercando di riprendere fiato. Io, invece, ancora non riesco a spiaccicare parola.
Tutto ad un tratto ritorna la corrente, cosi da mostrarmi gli occhi agghiaccianti di Torao, che mi guardano fissi. Siamo ancora cosi vicini che riesco a sentire il suo respiro sfiorarmi il volto. Torao?
"Non possiamo, io sono un dottore e tu un... paziente!" quelle parole sono dette cosi lentamente che riesco a leggere un filo di sofferenza. Ma senza preoccuparmi cerco di avvicinarmi nuovamente verso di lui. Però le sue gelide mani, ancora poggiate sul mio volto, mi tirano immediatamente indietro. Perchè? Ancora non riesco a parlargli.
"Non possiamo!" Si alza di scatto allontanandosi pian piano da me, lasciandomi sul divano. 
Finalmente, ecco che le parole mi ritornano e mentre guardo lui prendere le sue cose mi affretto subito a fermarlo.
"Perchè te ne vai di già, ho fatto qualcosa....."


Le parole che mi proferisce in quel momento non mi fanno più ragionare.
Esce velocemente, senza guardarmi e chiude la porta dietro di lui, lasciandomi accasciare su di essa. Sono un cretino, un emerito imbecille. Che ho fatto? Ha ragione Nami, ho la zucca vuota. Torao, perchè proprio tu! Ti odio! TI ODIO! 
Questa giornata uggiosa è solo la cornice che mette in evidenza i miei veri sentimenti.
Sei spietato....Torao!





Angolino-ya
Salve a tutti *^* ed eccoci dopo giorni su un nuovo capitolo dedicato a questa coppia ^^
Lo so, il capitolo mi è uscito leggermente malinconico ^^'' Spero che vi piaccia lo stesso.
Ringrazio enormemente tutte coloro che hanno recensito lo scorso capitolo ^^ spero di leggere presto una vostra opinione. E se anche voi altri lettori vorrete lasciarmi una recensione, negativa o positiva, io sarò felicissima di leggerle. Ringrazio anche chi ha messo la storia tra le preferite e le seguite *^*
Spero anche che la lunghezza non sia esagerata ^^'' vi volevo lasciare anche con un'immagine, ma ho perso il link -_- eh già! Perciò scusate, per il prossimo capitolo, ve ne trovo una ^^ Sempre se vorrete!
See ya....


p.s. Spero che non ci siano errori, poichè l'ho trascritto velocemente, oggi ho una marea di compiti e per pubblicare il capitolo non ho potuto rivederlo T^T perdonatemi. Grazie ancora.

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Capitolo 12
*** Un miracolo? ***


"Perchè te ne stai andando Torao? Ho fatto  qualcosa di..."
"Mugiwara-ya! Smettila e non fare il bambino. Ho sbagliato e mi prendo le mie responsabilità..."
"..Ma.."
"Non fare l'ingenuo... Sono il tuo dottore, tu un paziente e tra di noi non potrà mai esserci amore o stupidaggini del genere. È stato solo un bacio!"
Mentre cammino sotto la pioggia, pensando a quelle parole dette a Mugiwara, cerco di nascondermi dalla tristezza del cielo notturno. Ripenso a ciò che è successo poco prima, in quella casa cosi calda e sempre accogliente. Sono un deficente! Che cosa diamine ho fatto! Dio perchè? Perchè voglio sapere! Mugiwara-ya, io, non posso eppure ho ceduto; quest'oggi i miei sentimenti, le mie emozioni si sono fatte vive. Ma non si può, devi capirmi, tu sei un ragazzino cosi puro ed innocente che uno come me ti macchierebbe. Perciò, perchè? Perchè lo hai fatto? Perchè mi hai dato quel bacio?


Dopo una dura serata, la mattina finalmente inizia. Tuttavia, non per me, che sono ancora disteso sul letto. Questa sera non ho per nulla preso sonno e, pensando e ripensando a ciò che è accaduto, non riesco a dirmi che ho fatto la cosa giusta a dirgli quelle parole cosi amare. Penso che molto probabilmente, non darà peso, o forse si? Cavolo! Sono il suo psicologo e sembra che non lo conosco per niente. Per adesso, l'unica cosa di cui sono certo è che durante il mio lavoro all'ospedale non sarà per nulla piacevole. Ogni volta, infatti, che vedo un sorriso spalancarsi sui volti dei pazienti, mi viene in mente quel moretto che si sorprende per tutto, anche per una porchetta ben cotta.
Oggi che dovrei fare: andare o non andare? Mi sento un vero coglione, perchè ho reagito cosi impulsivamente. Io, che ho sempre pensato prima di agire, vengo incastrato da un sorriso. Da quel stramaledettissimo sorriso! Che ho fato, che ho fatto, dannaz...
"Law" mi chiama una voce.
"Ragazzino, ti svegli! Si dorme a casa non sul lavoro!" ricevo una sberla dalla dottoressa Kureha, davanti a me, che riesce a farmi ritornare con la mente alla realtà.
"Che ti prende oggi?"
"Nulla"
"Non mi sembra nulla. È successo qualcosa?"
"No, davv.." non ho neanche il tempo di risponderle che vengo immediatamente tirato per un orecchio.
"Allora pizzetto, parla. Che cos'è successo?" dice irritata. Ma in quel momento quello irritato sono io che, cercando di levare la presa, lei continua a non staccarsi dal mio orecchio.
"Nulla di grave, potresti mollare la presa.." Spero che la smetta. Ho tutto il rispetto di questo mondo nei suoi confronti, ma non posso parlarle dei miei fatti personali.
"Capisco, capisco!" dice guardandomi seccata e lasciando, in santa pace, il mio povero orecchio.
"Perchè non ti scusi semplicemente!"
"Co-cosa?" Rimango basito da quella affermazione, tanto mi rende meravigliato da farmi rimanere con la bocca spalancata, come fa a sapere cosa mi è successo? Oppure lo ha solo sparato a caso?
"Ho indovinato, allora!" ride fiera.
"Non ho capito scusa!" cerco di ritornare in me, tranquillo. Che cosa ha capito davvero?
"Tu no ed io si, si vede, sei proprio un ragazzino senza esperienze!"
"Scusate, ma come fate a capire che è successo una, leggera, storia con qualcuno?"
"Dal tuo volto pizzetto!"
"Che ha il mio volto?" ed intanto vedo lei che inizia a girarsi di spalle e ridere spudoratamente.
"Lo sapevo, hai fatto qualcosa a cui vuoi bene o ami, si vede dalle tue guance leggermente arrossate, però non ti sei ancora scusato e questo non so il perchè, ma..." e ritornando seria, fermandosi per un attimo, inizia a parlarmi seriamente senza rivolgermi il suo sguardo, ma si riesce a capire molto bene la sofferenza delle sue parole. ".. Se io fossi in te, mi scuserei. Certe volte le persone che amiamo, scompaiono troppo velocemente, e quando desideriamo di nuovo averle accanto, loro oramai non sanno neanche l'esistenza della nostra ombra!" e detto questo si allontana, con passo deciso, verso il prossimo ambulatorio.
Quelle parole cosi sofferenti, svegliano solo ricordi del mio passato, che non pensavo potessero risvegliarsi in un momento del genere, in questa situazione. Ha ragione, ma, io non posso scusarmi di un qualcosa che ho fatto per il suo bene. Io; io ho fatto solo la scelta migliore per lui. Lo capirà, adesso è ancora un ragazzino spensierato, ma lo capirà, sono sicuro di questo. Io sono problematico, ho mille pensieri e incubi con cui vivo tutti giorni, e se succedesse qualcosa a Mugi sarebbe peggio... perciò ho fatto bene. Basta pensarci, basta!
Quest'oggi non sarei andato, non di certo dopo quel che è successo ieri. Non pensavo mai di averne, ma ho paura di vederlo, paura di pensare solo minimamente di averlo ferito e perciò, spero solo che per tutto il resto della giornata, o molto meglio dire delle giornate che verranno, non mi arrivi un messaggio inaspettato da parte di suo fratello. Specialmente perchè ultimamente non chiedevo neanche più di essere pagato per i pomeriggi, che man mano sono diventati giorni; stare in compagnia di quel moretto mi appagava di più di qualsiasi tesoro.  Law ancora a pensare a Mugiwara, basta, smettila! Doveva essere solo lavoro, perchè poi ti sei affezionato, perchè? Una domanda che mi pongo sempre, ma che ancora non riesco a darmi una risposta, o per lo meno non voglio darmela.
A farmi ritornare alla realtà è lo squillo del cellulare, il suono di una notifica messaggistica instantanea. Non voglio pensare a chi sia adesso. Non lui, per favore, non lui.
- Law, oggi sei libero? Al Sabaody Park c'è lo spettacolo pirotecnico questa sera. Perciò liberati anche se hai impegni, ho anche una sorpresona per te - tutto seguito da una emoticon diabolica.
Mi mancava solo lui. Che faccio adesso con questo qui? Se vado, devo aspettarmi di tutto dal rossiccio, ma se non vado. Ma che diamine, da un problema ad un altro come nulla fosse. La vedo dura, questa serata! Posando il cellulare sul primo tavolo che trovo, cerco di liberarmi da tutti i pensieri, leggendo un libro sulla psicoanalisi. Una materia, che in quel momento, serviva più a me che a Freud stesso. Ma, conoscendo il mio caro amico rosso, purtroppo devo dargli una risposta, anche se acida.
- Eustass-ya, pensavo fossi morto! Comunque penso proprio di no. -
- No? Tu non hai capito un cazzo, fottiti a muovere quel culo e uscire stasera, detto questo ho detto tutto Trafalgar - 
La sua gentilezza è sempre ovunque, come la sua grazia. E pensare che da bambino mi ero preso una cotta di questo tipo, inizio a credere di essere completamente uscito fuori di senno. Ho problemi io, ecco perchè me li ritrovo sempre attorno a me, mi vogliono bene oramai. Lasciamo perdere! Mhh... sono già le sette ma non ho ricevuto nessuno chiamata nè da Mugiwara-ya nè da suo fratello. Alla fine lo sapevo, me lo sentivo, sta bene. Meglio cosi. Quindi che faccio ora? Ah si giusto...
- Se non ti muovi ti vengo a prendere io - arriva un altro messaggio da parte di Eustass. Che rottura certe volte, ma che sorpresa ha da insistere cosi tanto, cavolo!
- Arrivo deficente-ya -


Arrivo al Sabaody Park, dopo essermi cambiato di fretta, e lavato con altrettanta velocità. Guardandomi attorno, noto la marea di gente che passeggia, alcune vestite con lo yukata ed altre in maniera casual; ma, specialmente le tante coppie felici che aspettano lo spettacolo dei fuochi d'artificio da vedere.
"Hey eccoti!" si poggia sopra la mia spalla una mano pallida con unghie color pece. Voltandomi, vedo Eustass insieme ad una ragazza dai capelli rosa, che sembra avere buoni rapporti con lui data la loro vicinanza, e un altro ragazzo alto e biondo che pare essere molto timido.
"Ti sei perso?"
"No Eustass-ya!"
"Come ti odio, quando rispondi cosi freddamente!" Sono solo qui perchè altrimenti mi dannavi l'anima e sono anche leggermente curioso di questa sorpresa. Penso che si voleva sentir dire questo il rossiccio?
"Comunque lei è Jewrley la mia ragazza e..." Aspetta, aspetta. Lui, con una ragazza? Questa si che mi è nuova.. ma mi dispiace più per lei che per Eustass-ya.
"... e lui è un mio caro amico, Killer!"
"Coosa?"
"No, non sono un Killer. È il soprannome che mi ha dato Kidd!" dice sentenziando il ragazzo dai lunghi capelli biondi.
"Ah..." rimango alquanto perplesso.
"Devi vedere come divora gli spaghetti! Quelle bacchette sembrano due falci, cacchio!" mi risponde Eustass entusiasto dandomi anche una piccola spiegazione a riguardo del soprannome scelto.
"Va bè, adesso andiamo a mangiare qualcosa; un pezzo di pizza prima dei fuochi?" interviene la ragazza legata al rosso.
"Mmhh.. poi vediamo teso.."
"NO ADESSO!" 
"EHY..."
Osservo quella bellissima coppietta che litiga, di sicuro Kidd ha trovato pane per i suoi denti finalmente. E anche questo "Killer" sembra spassarsela a vedere i loro teatrini amorosi, da coppia sposata. Cibo, cibo, cibo... mi perseguita ovunque. Forse ho fatto solo peggio a venire qui. 
"Senti Kidd-ya..." cerco di chiamarlo a me, ma non riesco a fare in tempo di finire la domanda che, girando da una parte e dall'altra il volto scocciato, il mio sguardo si posa su una figura di bassa statura, dai capelli sbarazzini. "Che vuoi?" si rivolge a me, intanto, Kidd. Ma i miei pensieri sono altrove, proprio dove non dovevano essere. Mugiwara-ya? Sei tu? Mi viene spontaneo di pensare di scappare e nascondermi, in quel preciso momento, per non esser visto da lui. Noto affianco al ragazzino anche il fratello maggiore, che gli porta del cibo, come al solito. Mi viene spontaneo di sorridere, inarcando leggermente le labbra. Quella scena, cosi buffa, di quando mangia o divora del cibo, penso che non l'avrei più rivista.
"Hey, ci sei sorrisino?" mi richiama il mio caro vecchio amico, con le sue solite battute sarcastiche.
"Che c'è?"
"A chi pensi pomodoro? Non ti sarai infatuato di qualcuno?"
"Pomodoro a me? Sarai tu, con quei capelli... e no!"
"E allora, a chi sorridevi?"
"Fatti i cazzi tuoi, no?"
"Ovvio che no!" mi risponde irritato, prendendomi da un braccio e, scusandosi con la sua ragazza, mi trascina lantano dai due ragazzi, facendomi quasi inciampare per quanta rabbia ha usato in quel gesto.
"Io ti porto un pò di spasso e tu mi ripaghi cosi?"
"Ma di cosa.. aspetta... no!"
"Si!"
"No!"
"Si, Law! Hai capito benissimo!"
"E tu non hai capito nulla Eustass-ya! Io non sono più di quel vecchio marchio di fabbrica e quel biondino non mi sembra un tipetto facile di come lo fai sembrare, lo hai anche soprannominato Killer, penso che un po' almeno lo conosci!"
"Trafalgar Law?"
"Che vuoi?"
"FOTTITI!"
"Ahhh.... lascio perdere!" e con aria scocciata cerco di liberarmi dalla presa di Eustass, muovendo il più possibile il braccio incriminato.
"Allora perchè sei qui?" Una sola cosa so bene di Kidd; può sembrare anche la persona più imbecille e sadica sulla faccia del pianeta, ma la parte razionale del suo cervello funziona ed anche molto bene. È uno strano caso, come una domanda può bloccarmi nel rispondere, un semplice perchè, una semplice domanda che nei miei 25 anni di vita ho sempre saputo rispondere, adesso mi ritrovo in una netta difficoltà. Quel perchè sono lì, non si riferisce al fatto che sono davanti a lui, ma per il fatto perchè non vado dove devo andare davvero, dove veramente voglio essere. Ma io, dov'è che voglio davvero essere? 
Distolgo lo sguardo dai suoi occhi ambrati sempre irosi e giro la testa di lato. Noto Mugiwara sorridere e scherzare con il ragazzo biondo come se non fosse mai successo nulla. Forse ho capito perchè sono qui! E voltandomi nuovamente verso Eustass, che ancora mi fissa perplesso, gli do la sua risposta tanto attesa, perchè di certo non mi devo mostrare debole verso una domanda fatta dal rosso.
"Per assistere ad un miracolo, probabilmente di un essere speciale, Eustass-ya!" Mugiwara-ya sorride e questo mi riempie di gioia. Spero solo, che sia vero quel maledetto sorriso che vedo...
"Un miracolo? TU che CREDI in un MIRACOLO? Stai bene Trafalgar? Non che mi interessa..."
"Ma tu che ne vuoi capire, nella tua testa ci sono solo bulloni Eustass-ya!"
"Che hai detto?" iroso il rosso, mi affera per il colletto della felpa.
"Calmati, Eustass-ya!"
"Allora tu spiegati!"
"Cosa vuoi che ti spieghi?"
"Che cosa non posso capire, Law?"
"Me!" gli rispondo alzando leggermente il tono, mi sta infastidendo il suo tono burbero verso di me. Allora, il ragazzo stringe ancora di più la presa aggiungendo anche l'altra mano.
"Ti voglio ricordare che quello che ti conosce più di chiunque altro è qui davanti a te!" Se per più di chiunque altro intendi il tuo divertimento di quella sera, allora si ho detto bene, solo bulloni dimorano nella tua testolina.
"Perciò parla!" e intanto, che lui si adira, la sua ragazza fissa divertita la scena insieme al ragazzo dai lunghi capelli leonini, che da sotto la strana maschera perforata si percepisce una leggera risata.
"Guarda che stanno ridendo di te, Eustass-ya!"
"Non me ne frega!" Cosa? Ma.... che io sappia lui detesta quando qualcuno ride di lui. Perchè si sta comportando cosi adesso?
"Parla cazzo!" 
"Ok, basta che mi lasci!" e finalmente leva le sue mani in maniera furenta facendo alzare leggermente la mia felpa, però almeno adesso non ho una faccia vicina che mi scruta con quei occhi furiosi "Parla adesso" mi dice, voltandosi velomente dietro facendo tacere i due ragazzi. Fiuu non è cambiato, meno male, stavo vedendo la fine del mondo avvicinarsi.
"Il mio paziente si è ripreso!"
"Che cazzo centra questo con i miracoli?"
"Nulla, assolutamente!" Kidd mi manda a quel paese e si avvicina verso i suoi compagni.
"Law i miracoli non esistono, lo sai molto meglio di me! Perciò fottiti a diveritrti e goditi la sopresa" si rivolge con un ghigno malizioso verso di me. Io non gli do molta retta e cerco di trovare, tra tutta quella folla, di nuovo quella figura piccola, con i capelli sbarazzini e quel sorriso enorme che forma un D. Ma, non appena lo riesco ad intravedere, noto che lui mi fissa senza mostrare alcuna espressione, come una statua. Abbassa lo sguardo e guardandosi attorno lentamente, si dirige verso il fratello, che nel frattempo si trova vicino ad un venditore di takoyaki. Cosa....no? Mugiwara-ya! No, perchè deve avere ragione quello scorbutico? Dannazione, ma perchè sono qui?
Dio, cosa cavolo ti ho fatto!







Angolino-ya
OMG O.O questo capitolo è venuto leggermente, ma di tanto, enormemente lunghissimo (come ho fatto?) 

Salve a tutti ^^ e bentornati in un altro capitolo di questa LawLu *^*
Ok, lo so, ho esagerato un pochino in questo capitolo scusate ^^'' però spero che vi piaccia e che lo continuate a seguire... Per chi segue la storia, e per chi la recensice ogni giorno *^* GRAZIE DI CUORE *inchino* non saprei cosa farei senza di voi.
Tuttavia, chiunque vorrà lasciare una recensione, che sia negativa o positiva, le accetterò gioiosamente *^*
Parlando del capitolo, finalmente si capisce cosa ha detto il nostro tenero Torao (eh eh eh voi invece cosa avevate pensato XD?? Le vostre teorie si stanno rivelando giuste??) ed anche un piccolo, ma piccolissimo dettaglio che "forse" fa capire come sia rimasto Luffy ^^''
Non voglio prendervi altro tempo della vostra vita a leggere questo angolino, perchè già che siete arrivati fino alla fine della storia *^* vi adoro. Siete sempre gentilissimi, tutti!
Per tanto, ci vediamo alla prossima, e scusate davvero se questo capitolo non è uscito ieri... ho avuto degli impegni -_-''
A presto.... Seee-yaa

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Capitolo 13
*** Sogni! Un micetto famigliare ***


Un'altra settimana insonne è passata. Da quando non vedo più Mugiwara, il lavoro e gli ordini del mio fratellastro sono diventati pesantissimi. Soprattutto dopo quella sera al Sabaody Park, quei fuochi hanno acceso in me solo dubbi. Da quando tempo mi fissava? Perchè non ha detto niente? Dannazione, io che non lo volevo pensare più, adesso mi trovo qui a pensare, nuovamente a lui. A quel ragazzino tutto sorriso, dai capelli neri. Quel ragazzino, di cui ancora ricordo la prima volta, quando mi lanciò quella strana renna; quando mi chiuse la porta in faccia coperto a mala pena da una gigante asciugamano, che se adesso ci vado a pensare, era un cucciolo. Però, non posso andare avanti cosi! Ho una stramaledettissima famiglia che se viene a conoscenza di qualcosa di esterno alla mia vita, me la rovina di sicuro. Che devo fare?
Fisso inerme dal letto il soffitto bianco della stanza, pensando e credendo se ciò che ho fatto è positivo o negativo. Tuttavia non riesco ancora a darmi una risposta certa, poichè penso sempre che ho fatto bene, ma da un'altra parte so di aver sbagliato profondamente; e il silenzio che proviene dal cellulare, di certo non mi aiuta. Mi sento totalmente vuoto. Mi basta anche un messaggio falso come la scorsa volta.... Moretto, posso sapere anche come diavolo hai fatto a rendermi un tale straccio? L'unica e sola cosa che arrivano, da giorni ormai, sono gli ordini di Doflamingo.

Quest'oggi la dottoressa Kureha mi ha consigliato il riposo, ma notando com'è iniziata la giornata, preferivo molto più subirmi le sofferenze dei pazienti che vedere il mio riflesso allo specchio. 
Ho bisogno di qualcosa, ma fin quando non capisco di cosa, queste giornate non passeranno mai. Che cosa devo fare? Mi sento cosi... bianco, come il soffitto, senza neanche un briciolo di colore, perso... dannazione, DANNAZIONEE!!!
A svegliarmi dai miei pensieri malinconici, per fortuna o no, è il campanello della porta che inizia a suonare. Andiamo a vedere chi sarà, sicuramente o testimoni o venditori, solo loro possono passare da una stradina cosi isolata nel nulla! La mia abitazione, infatti, non è situata in un punto molto in vista, anche perchè dal centro di Raftel dista alcuni chilometri.
Scendo dal letto e con tranquillità mi dirigo all'ingresso, dove una volta aperta la porta, mi trovo davanti a me un signore cicciottello, con dei rasta e degli occhiali da sole molto strani. Tre-Trebol? Cosa ci fa..qui?
"Hey Law, sei a casa vedo, che sei qui eh Law!"
"Si, esatto. Che vuoi Trebol-ya?"
"Hey hey, perchè tratti cosi un tuo famigliare. Sono qui per trovarti no? Non credi eh?" Solo lui adesso mi mancava.
"Che vuole dofla..."
"Hey hey, non chiamarlo mai per nome, ti sei scordato? Eh Law ti sei scordato?" mi sgrida avvicinandosi sempre più vicino al mio volto, con una voce da ebete. 
"Che vuole?" gli rispondo troncando le sue buffonate sul nascere.
"Nulla, nulla" ed intanto noto come cerca di guardare all'interno della casa. Che nervi!
"Che ti guardi?"
"In realtà si, Doffy vuole sapere qualcosa!" mi risponde ghignando. Dannazione, lo sapevo!
"Parla Trebol-ya!"
"Si chiede come mai non accetti i suoi soldi?"
"Non mi servono, se li può tenere!"
"Ecco, proprio per questo, lui è preoccupato. Ed io sono qui per controllare se per caso, e dico per caso, hai un altro lavoro visto che non accetti i doni che ti offre Doffy. Eh Law, è cosi?" Dannazione mi sono completamente dimenticato che qualche volta dovevo accettare i suoi stupidi soldi, o come li chiama questo imbecille, doni. Però se li accettavo facevo tardi ad andare da Mugiwara-ya e,... sono un cretino. Doflamingo non è scemo.
"Allora?" mi chiede nuovamente, aspettando mie risposte.
"Allora, può tenerseli, come vedi riesco a vivere. Entra e controlla!"
"Mhhh. Mi chiedo anche come mai ieri non c'eri a casa!" Cosa? È venuto anche ieri? È normale che non c'ero. Ho lavorato, però non posso dirgli che lavoro, devo inventarmi qualcosa.
"No, non c'ero. Sono uscito a fare una passeggiata. Non credo che una passeggiata ogni tanto non posso farmela Trebol-ya?" sentenzio mantenendo il sangue freddo.
"Anche l'altro ieri, eh Law?" Cosa, ma che cavolo? Da quanti giorni sta venendo questo? Aspetta Law! Ricordati che lui ama scherzare e irritare le persone, ma soprattutto prendere in giro.
"No, ero a casa!" Speriamo vada bene, per la fortuna che mi ritrovo ultimamente. Se solo ci fosse il moretto...
"È vero, Law! Non sono venuto anche l'altro ieri. Eh Law, non sei felice? Eh Law, non menti!" e senza farmi sentire tiro un sospiro di sollievo, guardando la sua stupida faccia sorridere.
"Allora, tieni!" Trebol mi porge una lettera chiusa, firmata con il soprannome di Doflamingo. E adesso questo cosa sarebbe?
"Ci vediamo allora Law, vieni vero?"
"Dove?"
"Ah giusto, adesso ti ho consegnato l'invito. Alla prossima, mi raccomando non mancare eh Law!" Questo è la stupidità in persona!
"Certo!" gli risponde e, intanto, chiudo la porta senza mostrare nessun cenno di saluto. Una volta dentro inizio ad aprire la lettera appena ricevuta. Un invito per cosa? Mandare un messaggio come sempre no?
- Tutti gli invitati: picche, fiori, quadri, sono tenuti a partecipare alla festa di ricongiungimento dopo due anni dal nostro amico cuori, per accoglierlo al meglio durante le nostre partite famigliari. La partita si terrà il 01 Ottobre presso il giardino botanico Green Bit. Che non manchi nessuno. Vostro amico e fratello, Joker -  tutto contrassegnato dal simbolo famigliare, uno smile sbarrato. Mancava solo questo, cosa li fa pensare che io voglio entrare a far parte della loro stupida famiglia. Io stavo con lui, solo grazie ad una persona, ma adesso non vedo più il motivo di restare. Tuttavia, devo. Che faccio adesso? Il giorno si avvicina ed io devo prendere una decisione sul da farsi.
La lettera è stata studiata alla perfezione, è questo fa capire come sia contorta la testa di Doffy. Se, infatti, una persona esterna la leggesse, penserebbe subito ad un inviato da parte di un maniaco patito per il gioco d'azzardo, che invita in un posto pacifico le persone per una partitina. Ma, solo noi famigliari comprendiamo il suo vero significato, questo è un chiaro rito di passaggio per entrare in questa famiglia, che chiamarla tale è un eufemismo. 
Mi chiedo ancora come si sia liberato da Impel Down, la prigione più controllata di tutto il Shinsekai! Solo poichè lui era rinchiuso in prigione che io sono riuscito ad arrivare a Raftel, nella tranquilla città in cui tutti sognano di andare. Ma poi, quel giorno di Ottobre, un giorno indelebile nella mia memoria che non dimenticherò mai: tirava un vento gelido e lì, davanti la fontana posta in mezzo alla piazza, si presenta lui; Doflamingo. Un uomo di cui consiglio a nessuno di aver rapporti con lui. Da allora, è terminata la mia pace, la mia tranquilla vita di studi e spassi notturni. Ed ora, sono succube di questo essere, di questo mostro. Solo una cosa è cambiato in lui: lo stile. Prima devo ammettere che l'aveva, vestito con quei abiti eleganti davano davvero l'idea di un capo della mafia, ma adesso, quella camicetta bianca e quei pantaloni rosa in corrispondenza a quella sua fedele pelliccia, lo fanno assomigliare ad un membro del Gay Pride Fufufufu Dire o pensare codeste cose, mi fermo a riflettere che lui non è un qualsiasi boss, ma la mafia stessa, lui ha la piena libertà di fare tutto ciò che vuole che gli altri capi di famiglie importanti lo vedono come una divinità, ed invece io che vado a pensare, al suo stile!

Dopo una giornata movimentata ma totalmente depressiva, finalmente arriva la notte dove, almeno con l'aiuto di qualche sano libro, riesco a staccare la spina e prendere almeno un momento di puro riposo, anche se per dormire la vedo dura. Mi stendo, allora, sul letto e coperto dalle poca lenzuola, inizio la lettura sui libri di medicina del XIX secolo; un periodo storico che mi ha sempre colpito, specialmente nel campo della chirurgia e della nascita del positivismo. "L'amore per principio, l'ordine per fondamento, il progresso per fine" cosi inizia il primo capitolo, con una citazione di Comte, nonchè padre del Positivismo. Mi soffermo nella lettura di quella frase, ma non curante del fatto che i miei pensieri, in realtà, sono altrove; a circa un isolato dalla mia abitazione.
"Meow!" sento un miagolio che proviene da sotto le lenzuola, dove sono sdraiato. Sorridendo, cerco di trovarlo per prenderlo in braccio, ma ogni volta che ci provo noto da sotto le lenzuola il suo movimento felino che riesce a scappare dalla mia presa.
"Vuoi giocare?" Tento nuovamente di acchiapparlo, alzandomi in modo tale da stare seduto sul letto, una posizione decisamente più comoda se si gioca con un gattino birichino.
"Meow!" continua a miagolare il micetto.
"Esci fuori, micetto-ya!" Fin quando, ad un certo punto, sento una coda sfiorarmi la schiena provocandomi un leggero brivido. Ma voltandomi non trovo nulla, sento solo il continuo miagolare del gatto che man mano si allontana. Cerco allora di alzarmi dal letto per vedere che fine abbia fatto, ma non appena metto un piede per terra mi accorgo che in realtà non esiste un pavimento. Cado vertiginosamente sentendo una strana fitta sullo stomaco, come se venissi schiacciato dalla pressione. Non appena riapro gli occhi, mi ritrovo su un candido divano bianco, e udendo attentamente, riesco ancora a sentire il gatto miagolare. Questa volta più forte e vicino a me. Mi guardo attorno cercando di trovarlo, per poi abbassare lo sguardo verso il mio braccio. Eccolo. Il gatto dal setoso pelo nero, che si accuccia vicino al mio braccio, facendo le fusa. Inizia a muoversi, camminando fino ad arrivare sopra il mio petto, dove una volta giunto si accovaccia. Ma ad un certo punto inizia a piangere e sibilare vigorosamente, cerco, allora, di accarezzarlo per non farlo soffrire. Ma, in quel momento, vedo dinanzi a me prendere forma una figura a me famigliare, che inizia ad arrabbiarsi.
"Ti odio!"
"Chi sei?" è la prima domanda che riesco a tirar fuori.
"Ti odio.... Torao!"
Mi sveglio all'improvviso tutto sudato, che stringo fortemente le lenzuola. Il fiato è molto affannato, che respiro a mala pena. Osservo per un istante le mani che in quel momento non vogliono lasciare la presa, e le osservo tremare bagnate. Mi accascio dunque sul letto, provando a far ritornare la respirazione alla norma; cercando di mollare la presa, sentendo ancora le dita tremare, mi porto entrambe le mani sul volto. Dannazione un'altra volta questo sogno. Mugiwara-ya perchè non te ne vai dalla mia testa? 
Non appena riesco a calmarmi, ripristinando il respiro e la saldezza; do un pugno nervosamente sul materasso, con tutta la forza che possiedo, mentre cerco di tirare un enorme sospiro. 
Questa notte non passerà in fretta.





Angolino-ya
Buonsalve a tutti ^^
E bentornati in un nuovo capitolo di questa storia dedicata a loro: LawLu *^*
Voglio, in primis, ringraziare tutti coloro che mi aiutano e mi sostengono in questa ff, recensendola e leggendola *^* *gongola* Grazie mille davvero. Per tanto, spero che anche questo capitolo sia uscito bene (Questa volta è uscito corto xD non riesco a prendere la lunghezza giuste delle storie, scusatemi T^T) e se vorrete lasciare una recensione, che sia negativa o positiva, le accetterò volentieri ^^ Riguardo alla storia vorrei fare solo due appunti: la data del XIX secolo è stata scelta dato il nome di Law (Trafalgar e Waterloo, sono due battaglie avvenute entrambe nel XIX secolo) e il sogno è ispirato all'interpretazione dei sogni di Freud, pertanto spero che come idee le trovate carine e accettabili ^^''
Non mi dilungo ancora, e grazie ancora di aver letto fin qui, vi lascio con una loro immagine *^* 
( http://image.free.in.th/v/2013/iv/150524104243.jpg ) 

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Capitolo 14
*** Ho bisogno di te! ***


Il fatidico giorno, alla fine, è giunto.
Come ogni sera, dopo quel giorno, sono assillato da un unico incubo; che in fin dei conti non è cosi male. Ma solo il pensiero di aver ferito qualcuno mi fa star male, soprattutto se quel qualcuno era l'unica persona che riusciva a darmi un po' di pace anche con le sue stupidità. Basta pensarci, hai fatto ciò che dovevi. Immagina se a quest'ora fossi con lui, avresti solo rovinato la vita di un ragazzino. Perciò smettila Law di pensarlo. Mi ripeto ogni dannato giorno, sperando almeno che la testa ritorni a ragionare per conto suo e non frastornato dal dolore che mi proviene dal petto; quando immagino quel volto, quel sorriso, quel corpicino cosi piccolo...  Eh smettila... cazzo! Pensa a qualcos'altro. I Loompa Loompa ecco; anche loro sono piccoli, non tanto belli, ma si possono accettare!
Come capita molto spesso ultimamente, a distrarmi dai miei pensieri contorti è l'arrivo di una chiamata da parte di mio fratello; mai stato più felice di adesso di aver ricevuto una sua chiamata! Qualche volta riesce a fare qualcosa di buono, anche se ignaro del fatto.
"Che vuoi Doflamingo-ya?"
"Salve fratellino, stai bene sento!"
"Si!"
"Meno male. Sai oggi che giorno è?"
"Ci sarò, ti va bene! Adesso però..."
"EHY, ehy. Non osare riattaccare, non ci sentiamo da tanto tempo e mi tratti in questo modo, Law?"
"Ma se ci sentiamo quasi ogni giorno!"
"Si, ma quei giorni non sono da calcolare!"
"Certo!" Spero scherzi.
"Bene, allora, visto che ci sarai parliamo meglio a quattr'occhi!"
"Certo!"
"Ah, solo un'ultima cosa Law..." Che vuole adesso!
"... Non parlare cosi poco, potresti finire come Roci!" Co..cosa? Ed intanto la voce dall'altra parte sogghigna allegramente. Che intende dire con questo?
"Non pensare a male, non ti farei mai nulla fratellino. Ovviamente, se non sarò costretto! Però davvero, parla di più o finirai per diventare muto."
"C-certo!" Devo stare tranquillo, non devo farmi mai fregare da un essere come lui.
"Bene, allora a questa sera!" la chiamata si chiude bruscamente con la sua voce rauca ghignante, lasciandomi con il cellulare ancora vicino all'orecchio e il mio volto completamente perso nel vuoto. Per questo giorno non voglio più ricevere neanche una chiamata, se devo proprio distrarmi, allora troverò un altro modo, ma oggi il cellulare rimarrà spento ed inattivo. Basta.
Afferro una felpa al volo, mi infilo le scarpe e mi dirigo con velocità fuori casa. Dirigendomi verso il parco della città, dove molto sicuramente, come ogni giovedi, avrei trovato il mercato. Cosi da confondermi con la folla, con i pensieri di tutte quelle persone che non sanno se o non comprare qualcosa, ponendosi le domande più sciocche, forse sarei riuscito anch'io a liberare i miei pensieri; o perlomeno provarci. Ho sempre odiato coloro che non pensano a nulla, come si fa? Ma adesso, in questi ultimi tempi, inizio a capire perchè vivono meglio. Pensare troppo a lungo a moltissime cose, ti fa sentire solo la testa come un sasso, rendendo il corpo troppo instabile per tutto il peso eccessivo. Ma come faccio? Di sicuro, se fossi con Mugiwara lui riderebbe e mi porterebbe fortuna come non mai. Come, molti tempo addietro, fece già qualcun'altro. Non mi sarei mai immaginato di rivedere la persona che più abbia ammirato in vita mia, nel ragazzino che ora amo. Perchè si, mi piace e non posso non ammetterlo. Trovarlo cosi sciocco ed attraente allo stesso tempo, è un qualcosa di cui solo lui è capace.

Passando tra la folla i miei sguardi non fanno altro che cadere fugaci sulla gente, chi felice chi triste, che passeggiano con i loro cari. Qualcosa che ho sempre visto come futile, adesso lo rimpiango; perchè?
"Hey bel giovinotto! Qui abbiamo solo pane e prodotti caserecci fatti a mano. A poco prezzo!" grida una venditrice molto anziana, che allunga verso di me un prodotto fumante. Mi mancava solo questo: una persecuzione da parte del pane.
"N-no grazie!" cerco di risponderle gentilmente, accennando ad un lieve sorriso disgustato.
"Ma almeno assaggialo!" Ma è insistente!
Non fissandola più, inizio a scostare la gente furiosamente creandomi un passaggio cosi da allontanarmi in fretta dalla megera del pane. Fiuu per un pelo!
"Hey aspetta, ma io ti conosco!" odo una voce provenire dalle mie spalle, cosi da provocarmi un tenue brivido che mi percorre per tutta la colonna vertebrale. No, non dirmi che adesso parla! Sarebbe un incubo se il pane parlasse. Voglio svegliarmi subito! 
Voltandomi leggermente, prima con il capo e poi con tutto il resto del corpo, in realtà vedo davanti a me, una figura di un ragazzo dalla corporatura possente, dai strani capelli verdi. Mi sembra di averlo già visto, dove? Per fortuna, però, non era pane.
"Ce l'hai con me?" gli domando atono.
"No, con quello dietro!" mi risponde alzando leggermente il sopracciglio. Senza considerare la pessima battuta, cerco di rispondergli cordialmente; può essere chiunque, d'altronde è un viso già visto. L'unica mia preoccupazione è che potrebbe essere uno scagnozzo di Doffy.
"Ti conosco?"
"Hai un volto già visto. Come ti chiami? Forse potrei ricordarmi.."
"Trafalgar Law!"
"Ehm..." e intanto il ragazzo dai strani capelli verdi fa una faccia dubbiosa, incrociando le sue braccia vicino al petto e passando vicino al mento le due dita della mano, picchiettandosi.
"No, non conosco nessuno con questo nome. Pensavo che eri il dottore di un mio amico, gli assomigli tanto. Ma non sei tu Torao!" mi dice per poi scusarsi, o perlomeno secondo le sue maniere; infila le mani nelle tasche del pantalone e inizia a dirigersi verso un vicolo cieco. Aspetta. Conosce Mugiwara-ya! Lo fermo appena in tempo, con un rapido scatto, prendendolo dal polso.
"Aspetta un secondo ragazzo-ya!"
"Che vuoi?"
"Conosci, mugiwara-ya?"
"Sei tu Torao?"
"Ehm.. diciamo di si."
"Capisco, Luffy ha di nuovo dato uno dei suoi soprannomi. Comunque che ci fai qui..." inizia ad alzare il tono della sua rauca voce.
".. Pensavo dovevi stare con lui adesso!" Già, dovevo. Lascio la presa dal suo polso e, abbassando il cappello, cerco di non guardarlo in volto.
"Sta bene, non ha più... bisogno di me!" gli rispondo.
"Ma che cazzo stai blaterando! È oramai da giorni che non viene più a scuola!" Cosa? Sta scherzando, vero!
"Davvero?" chiedo preoccupato, senza mostrare alcuna espressione.
"Che cosa gli hai fatto?" mi chiede nervoso.
"Io, nulla!" Il ragazzo si avvicina con passo spedito vicino al mio volto, in modo tale da osservarmi diritto negli occhi.
"Mentivo. Lui viene. Volevo solo vedere la tua reazione, e adesso sono molto più che sicuro che sia successo qualcosa tra di voi!" e afferrandomi per il collo della felpa, comincia a parlarmi con tono scontroso.
"Meglio che sputi il rospo, che cosa gli..." Cavolo! Questo è peggio di un incubo, preferivo il pane a questo punto. 
"Hey STUPIDO Marimo, lascialo stare quel povero ragazzo!" grida furiosamente una voce autoritaria che riesce a bloccare il respiro dell'uomo dinanzi a me, cosi tanto da farlo diventare leggermente rosso in viso e fargli spalancare gli occhi; per fortuna, grazie a questo misterioso ragazzo, lui lascia la presa, cosi da liberarmi. 
"Che stavi facendo deficente? Io mi allontano e tu litighi con le prime persone che passano" lo sgrida un biondino dandogli un bel calcio sulla nuca.
"Taci, non sono affari che ti riguardano. Hai preso il cibo, damerino?"
"Che nervi, sai solo dire questo!"
"pff!" sbuffa intanto il verde. Il biondo, invece, si volta verso di me scrutandomi dalla testa ai piedi.
"Scusalo è rude. Per fortuna sei tutto intero, quindi stai bene...." dice il ragazzo accendendosi una sigaretta.
"Se ricordo tu dovresti essere Torao, io sono Sanji e lui è Zoro, non abbiamo avuto modo per conoscerci meglio al ristorante. Come sta Luffy?" Capisco adesso, il biondino è il cuoco del nuovo ristornate mentre l'altro stava seduto al tavolo con Mugiwara e amici. Che gli rispondo adesso, anche se questo ragazzo mi sembra più cordiale rispetto all'altro, loro lo vedono molto più di me il moretto.
"Meglio di prima!" gli chiarisco; tuttavia, questa risposta  scaturisce solo un ghigno nervoso da parte di Zoro.
"Capito. Capito! Allora, non vediamo l'ora di rivederti al più presto!" mi sorride, per poi allontanarsi dal mercato insieme all'altro ragazzo, litigando. A presto? Se ci penso solo Mugiwara può avere amici del genere fufufufu


Dopo una giornata stravagante, purtroppo è arrivata la sera. 
Mi preparo per questo incontro, che sicuramente si prospetterà lunghissimo, e senza apparire cerimonioso mi vesto normalmente, poichè non mi unirò mai con loro. Non voglio far parte di certo ad una famiglia del genere.
Una volta arrivato, mi ritrovo dinanzi alla grande magione di Doffy. Non si può certo dire che è messo male. Ad accogliermi, da quella serata gelida, è una ragazzina dai capelli azzurri di bassa statura, molto probabilmente molto piccola; una nuova recluta della famiglia.
"Oh Law, Law eccoti!!" mi chiama una voce mucosa che proviene dalle mie spalle, un tono di voce che conosco molto bene da chi proviene. Voltandomi, infatti, mi ritrovo il volto di Trebol ad una distanza ravvicinata da farmi venire il ribrezzo; sobbalzo, allora, subito all'indietro per non tenere quella faccia attaccata a pochi passi dalla mia.
"Law vedo che hai incontrato una nuova arrivata come te, eh! Lei è Sugar, non è carina eh?"
"Ciao!" dice con un sorrisetto innocente la ragazzina, avvicinandosi a me e cercando di cercare la mia stretta di mano; tuttavia conoscendo il mio fratellastro posso solo immaginare che sta solo recitando un copione. Pertanto non la calcolo ed entro nella villa come niente fosse. L'ha sistemata. Non me la ricordavo cosi grande, poi anche dove si sono spostati: un parco naturale, il posto migliore per non essere trovati.
"Law fratellino!" Appare lui, Doflamingo, da sopra la grande scalinata rossa a braccia aperte.
"Da quanto tempo. Sono passati due anni dall'ultima volta che ti ho visto!" Già, due anni al termine della mia tranquillità. 
Nel frattempo, scendendo le scale con il suo strambo modo di camminare, si avvicina a me abbracciandomi stretto.
"Come la trovi questa nuova casa, Law?" mi domanda sorridendo. Togliti!
"Oh, scusa!" lascia la presa dal mio corpo.
"Stavo stringendo troppo fratellino?"
"No! Bella casa!"
"Ancora parli cosi poco? Come sei scontroso con me, che ti ho fatto?" ed inizia a sogghignare maleficamente.
"Immagino che adesso stai bene, Doflamingo-ya!"
"Chiamami fratellone, Law! Comunque si sto benissimo, gli affari vanno a gonfie vele, anche grazie a te, ovviamente!"
"Certo!"
"E a te, quei stupidi studi?"
"Bene!"
"Sai che non ti serve, potresti anche farne a meno!" mi dice poggiando il suo braccio attorno al mio collo. Certo se voglio diventare come Trebol-ya. Osservo per un secondo quest'ultimo, vedendo come chiudeva la porta goffamente.
"Vieni. Accomodati" Mi spinge verso il salotto. Un enorme stanza decorata di tutto punto con colori chiari, ma illuminata da sole candele che la rendono tetra. Mettere delle luci, no? Siamo nel XXI secolo. 
Noto, al centro della sala, un enorme tavolo bandito con ogni genere di specialità culinaria, un vero banchetto ricco di viveri. Attorno ad esso sono sistemati tutti i famigliari più stretti, seduti alle loro rispettive sedie.
"Salve Law, che piacere rivederti!" mi saluta Diamante.
"Hai fatto molta strada, pica!" mi chiede con voce sopranica Pica, seduto affianco alla poltrona di Trebol. Ovviamente l'ordine non poteva non essere "come quando fuori piove!" Perciò io dovrei sedere vicino i quadri... nonchè proprio Diamante. Osservando, infatti, le poltrone si può notare come ognuna di essa si contraddistingue dalle altre, grazie al simbolo di una carta da gioco del poker intagliata su ognuno di essa. Per Doflamingo attende la poltrona con il Joker, nonchè suo soprannome.
Una volta preso posto, mi sento come un topo in una gabbia piena di gatti, mi tengono tutti i loro occhi fissi su di me.
"Allora" per fortuna interviene Diamante rompendo il silenzio.
"Che fai adesso?"
"Nulla!" rispondo secco.
"Ma come Law. Doffy ci ha riferito che studi, non è vero? Eh Law non è vero?" insiste Trebol.
"Si, studio, ma non faccio nient'altro!"
"Ecco, perciò stai calmo Trebol. E dici, cosa studi?" mi chiede gentilmente Diamante.
"Medicina!"
"Perchè proprio medicina?" mi chiede atono Doflamingo appoggiando il bicchiere di vino sul tavolo.
"Mi affascina." Non vedo che spiegazione potrei dargli.
"Mhhh... sai Law..." mi volto  leggermente verso il suo sguardo, che inizia a mostrare un ghigno di piacere.
"..Potrei pagarti io gli studi. Un medico, nel nostro caso di affari potrebbe fare molto comodo. Devo ammettere che rispetto a Roci tu hai un posto assicurato nella nostra grande famiglia!" Smettila di parlare di Cora-san come se lo conoscessi, verme. Distolgo lo sguardo e fisso gli altri ingozzarsi di cibo.
"Dovresti mangiare Law. Eh Law! Sei magrissimo, mangia dai!" mi invita Trebol indicandomi alcuni piatti. Perchè non la smettono! 
"Dai Law assaggia qualcosa, pica!" Interviene anche Pica con la sua vocina snervante. Che nervi!
"BASTA!" grido ad un certo punto alzandomi furioso dalla poltrona e sbattendo i pugni sul tavolo, facendo alzare e volare alcune posate.
"Law, ma..."
"Ditemi direttamente quello che volete dirmi e lasciatemi in pace!"
"Law, perchè ci tratti cosi? Siamo o no la tua..."
"No, voi non siete la mia famiglia, mi avete, anzi, sono solo stato adottato da te, Doflamingo-ya. La mia vera famiglia è morta seppellita nelle ceneri del nulla!" gli rispondo stroncando le loro domande sul nascere.
"Ed, infatti, noi... NOI ti abbiamo aiutato. Perchè adesso ti rivolgi con questo tono ragazzino?"
"PERCHÈ? Perchè dovete smetterla di trattarmi come un deficente, ditemi che sono venuto a fare veramente?"
"Lo vuoi sapere, Law!" dice con tono iroso Doffy, guardandomi da sotto le sue lenti scure degli occhiali.
"Si, cazzo!"

Tutti si allontanano dal salotto, lasciando soli a me e Doflamingo, in quella grande sala oscura.
"Sai Law.." inizia a parlarmi il mio alto fratellastro, avvicinandosi alla finestra e iniziando a guardare fuori.
"Ultimamente abbiamo notato che c'è qualcosa che non va nei nostri affari!"
"In che senso?" Ma come? Prima mi aveva detto che andavano a gonfie vele, non che mi importi, ovvio.
"Mmmh.. dico solo che dobbiamo stare attenti alla polizia, non vorrei che succeda qualcosa alla mia famiglia, Law!"
"Sembra che ce l'hai con me, io non ho chiamato nessuno!"
"Lo so, lo so. Non dico questo. Solo, stai attento; molto attento con chi parli. Poi, sai, notiamo molto i tuoi sforzi per entrar a far parte della famiglia..." Più che sforzi per entrare, cerco di non morire, ma vabbè sono piccoli dettagli...
".. e vogliamo tanto che entri a far parte della nostra..."
"Non preoccuparti!"
"Cosa?"
"Faccio solo ciò che devo, non voglio unirmi, cioè non.."
"Ho capito! NON ti senti ancora pronto, giusto?"
"Esatto!" Forse facendo in questo modo, mi levo da qualsiasi guaio futuro.
"Va bene. Però prima che te ne vai Law, se hai delle cattive amicizie, lo verrò a sapere. Sappilo bene questo!"
"Certo!" gli rispondo stringendo i denti.
"Allora ci vediamo presto. Arrivederci fratellino!" mi saluta ghignante.
Si certo, arrivederci. Questo è folle, fottutamente pazzo. Se hai delle cattive amicizie? Ovvero? Qualcuno che potrebbe rinchiuderti di nuovo, sarebbe un sogno. Ma per mia sfortuna non conosco nessuno del genere.

Finalmente, dopo un'ora di traffico arrivo stremato a casa. Non ce la faccio più, ho bisogno di dormire. Meno male che domani ritorno a lavorare, Kureha è l'unica fino adesso che riesce a comprendermi. 
Dirigendomi verso la camera, noto sul letto il cellulare ancora spento da quella stessa mattina; pertanto, decido di accenderlo nel frattempo che mi sarei tolto quei vestiti e messo qualcosa di comodo per il letto. Sarà meglio se lo accendo non si sa mai. Anche se sono molto sicuro che non mi sia arrivato nulla in questo lasso di tempo
Intanto che carica l'accensione riesco a fare tutto ciò che devo prima di coricarmi sul comodo lettone, cercando qualche contatto con Morfeo; forse oggi sarebbe venuto anche un po' da me.
Non appena afferro in mano il cellulare ed inserisco il pin, noto sullo schermo l'arrivo di due messaggi. E adesso, chi sarà mai?  Li apro velocemente impaziente della lentezza dovuta da quel vecchio cellulare, rimango sbalordito e meravigliato leggendo l'emittente del messaggio. C-cosa, non può essere! Sto sognando? 
In quel pomeriggio avevo ricevuto due messaggi ed una chiamata persa da parte di Sabo, con grande gioia, allora, mi infilo sotto le coperte ed inizio a leggere i due testi; tirando un sospiro di sollievo.




Angolino-ya
Buonsalve a tutti ^^
Ci rivediamo di nuovo in un altro capitolo di questa LawLu (che oramai è diventata più Law che Lu xD scusate, vi garantisco che ci saranno capitoli dedicati a Luffy, mettendo in relazione anche il suo punto di vista ^^'' spero solo che continuerete a seguire la storia con molto piacere) Questo capitolo dovete scusarmi ma è venuto chilometrico O.O spero solo che vi ha colpito ed interessato un pochino ^^'' Se vorrete lasciarmi una recensione o una critica saranno ben accette. Ringrazio tutti coloro che seguono e recensiscono la storia, lasciandomi una loro opinione che mi riempie di gioia ogni volta *^* Grazie mille

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Capitolo 15
*** No, non dirglielo! ***


"Com'è andata oggi?"
"Bene!"
"È successo qualcosa?"
"Mhh. no nulla!"
"Luffy, stai bene?" inizia a chiedermi preoccupato mio fratello.
"Si, perchè?"
"Ti vedo, strano! Se è successo qualcosa sai benissimo che..."
"HO DETTO CHE NON È SUCCESSO NULLA, SABO!" grido, sbattendo bruscamente i pugni sul tavolo della cucina, facendo saltare le posate dal tavolo.
"Va bene, Luffy, calmati. O devo iniziare a pensare che somigli a quella ragazzina di quel cartone... com'è che si chiama..."
"Inside Out. SABO, non ho NESSUNA voglia di scherzare!"
"Ma?" Sbuffando per l'ennesima volta, mi alzo e mi allontano dalla cucina; ma, mio fratello con un veloce scatto riesce ad afferrarmi per il polso e fermarmi.
"Mi lasci!"
"No, dimmi cos'è successo Luffy!" porgendo questa domanda, noto lo sguardo di Sabo farsi serio, poche volte l'ho visto in questo modo.
"Davvero, tranquillo. È solo..."
"Solo?"
"La scuola, ecco!" gli rispondo cercando di nascondere la realtà dei fatti, non voglio che lui sappia che in questi giorni mi sento totalmente afflitto da ciò che è successo con il dottore, proprio quel dottore che mi doveva curare.
"Che è successo a scuola? Che hai combinato?" dice sconfortato Sabo lasciando la presa dal mio polso.
"Nulla, perchè devi pensare sempre che ho fatto qualcosa?"
"Perchè ti conosco! Dai spara, che hai distrutto questa volta?"
"Nulla, davvero!"
"Non ti faccio del male, puoi dirlo tranquillamente!" Si, certo come no! Anche se fosse mi ammazzeresti armato di pantofole e poi rideresti per l'esito delle mie stupidate.
"Nulla Sabo, solo che è stancante il quinto anno tutto qui!"
"Co-cosa?" alla mia risposta, l'affermazione di mio fratello riecheggia per tutta la stanza, con il suo sguardo letteralmente meravigliato da tale risposta.
"Che c'è?"
"Stancante? Ho sentito bene o sbaglio?"
"Si stancante. Ho anche gli e..."
"Luffy dove sei?" inizia a chiedere preoccupato Sabo, portandosi entrambe le mani sul volto, simulando l'urlo di Munch.
"Sono qui!"
"No, tu sei l'immagine del mio fratellino. Sei solo un prototipo di Luffy, non sei vero!"
"Sabo, sei un deficente!"
"E tu non sei Luffy!" sbuffa Sabo prendendomi in giro.
"Davvero hai detto una cosa del genere? Non ci posso credere. Adesso che ci penso, ultimamente non vedo più quel dottore. Ritorna subito a casa per caso?" mi chiede ritornando ad essere il solito vecchio Sabo. Torao? Giusto mio fratello non sa nulla che, oramai, lui non viene più dopo una mia cretinata. È buffo come alla fine sono riuscito ad allontanarlo, proprio adesso che lo volevo con me. Che gli dico a Sabo adesso?
"Luffy ci sei?"
"Si, si!"
"Allora?" insiste, ed intanto io prendo un bel respiro pronto per dirgli almeno la verità, qualcosa, anche se minima, la deve sapere. Non posso nascondergli tutto. Ma, proprio nel momento in cui sto per rispondere, sono interrotto dall'arrivo di una chiamata per Sabo."Scusa, rispondo un'attimo!" Lascio fuoriuscire di colpo tutta l'aria che avevo assorbito pochi minuti prima e, finalmente, riesco a ritornare in pace con me stesso; perlomeno in questo istante. Noto, intanto, Sabo parlare seriamente al telefono ascoltando con molta attenzione la voce proveniente dall'oggetto in questione. Da alcuni giorni è sempre fuori con il lavoro, e da quando Torao non viene più, sono ritornato a stare da solo nell'immensità di questa casa. Stupido, stupido, stupido; cosa ti è saltato in mente quel giorno? Direzionarsi su quelle labbra; però cavolo se erano invitanti. Ma che dico? Non è da me! Cacchio...
"Luffy scusa ma devo scappare, poi mi racconti meglio!" dice Sabo dopo aver spento la chiamata. E avvicinandosi verso di me mi scompiglia i capelli come suo solito.
"Non preoccuparti, ci vediamo dopo!"
"Lo so!"
"Solo che, questa volta, adesso che mi sono ricordato. Mi porto il cellulare dietro anche se scarico!" dice guardandomi diritto negli occhi.
"Che c'è?"
"Come che c'è? Non hai avuto neanche l'accuratezza e la furbizia di cancellare il messaggio Luffy. Inventarsi di avere il panico, bella trovata, devo ammetterlo ma..."
"Io.."
".. ma per non fare altri casini mi porto il cellulare. Ok?" Tanto non credo avrei trovato nuovamente il coraggio di inventarmi altro.
"Ok!" gli rispondo mostrando un tenue sorriso.
"Bene, allora ciao Luffy a dopo!" e salutandomi velocemente, vedo il suo corpo scomparire magicamente dalla porta d'ingresso.

"Di nuovo solo!" mi dico guardandomi attorno. Se solo non avessi fatto quella stupidaggine, molto probabilmente non mi ritroverei in questo stato. Però... "Non ti posso amare o stupidaggini del genere. E poi è stato solo un bacio!" ...Stupidaggine del genere? Solo un bacio? Allora chi era quel rossiccio con cui stavi a distanza ravvicinata? Perchè mi fissavi? Molto probabilmente per farmi capire che io sono solo un dannatissimo paziente, per lo più un ragazzino? No! Non voglio crederci! Tu non mi sei sembrato cosi, o sbaglio? 
All'improvviso suona incessantemente il campanello della porta. E adesso chi è? Mi dirigo verso di essa velocemente aprendola di scatto.
"Che ci fai qui tu, Usopp?"
"Ma come Luffy? Non dirmi che ti sei dimenticato?"
"Cosa?" Cosa?
"Oggi, dovevamo studiare insieme!" dice apostrofando la parola studiare, formando con le dita due virgole aeree. Ah giusto, dovevamo preparare gli scherzi per Halloween. Siccome oggi è il primo, il giorno tanto atteso è alle porte shishishi.
"Entra!" lo invito sorridendo.
"Finalmente, pensavo che te ne eri dimenticato!" gli rido soltanto in segno di risposta. 
Dopo aver preso posto sul divano insieme a fogli e penne, senza far mai mancare la nostra dose di cibo giornaliero, iniziamo a discutere e decidere sul da farsi.
"Io ho pensato di far trovare dei ragni nel locale di Sanji, che ne pensi?" mi chiede Usopp mentre continua scrivere le idee.
"Mi sembra carina come idea, si! Forse possiamo aggiungere qualche altro insetto"
"Hai ragione, possiamo anche aggiungere altri insetti. Dobbiamo solo organizzare un giorno in cui non lavora cosi poi possiamo preparagli la sorpresa." Usopp intanto continua a parlare euforico sulle idee degli scherzetti da compiere il trentuno ottobre. Io, tuttavia, non riesco a concentrarmi sulle sue parole, che i miei pensieri vagano ancora alla serata dei fuochi d'artificio. Se mi fossi avvicinato, come avrebbe reagito? Penso che, molto probabilmente, mi avrebbe salutato con la sua solita espressione fredda. Dannazione, ma perchè sono stato un emerito babbeo.
"Luffy ma mi ascolti?" sento Usopp chiamarmi scuotendomi per le spalle.
"Si che ci sono!"
"Invece stai dormendo!"
"Forse!" gli sorrido cercando di nascondere i miei pensieri sia a lui che a me stesso. Non voglio pensarlo, ma oramai è all'ordine del giorno ritornare a quel momento con lui e a quella serata pirotecnica, finendo col stare sempre giù di corda.
"Se certo come no!" mi guarda Usopp con una faccia inespressiva.
"Che vuoi, non posso neanche riposare un po'!" gli rispondo stiracchiandomi per bene sul divano. 
"Luffy, stiamo parlando di cose serie. Non puoi dormire come sempre!"
"Lo so!"
"Ecco, allora, collabora e non pensare a qualcos'altro!"
"Tipo la carne?"
"LUFFY!" inizio a ridere spudoratamente guardando la faccia del mio amico, in preda a compiere un atto omicida.
"ALLORA, ritornando a noi!" cerca di calmarsi, parlando lentamente, senza dar molta importanza alle mie risate.
"Che scherzo facciamo a Nami?"
"Fantasmi?"
"Come li creiamo dei... aspetta ho un'idea!" dice alzando l'indice della mano e guardandomi con gli occhi sgranati, mentre io rimango perplesso e in attesa di risposte.
"Possiamo chiedere a Perona se ci vuole aiutare. Lei è molto brava con le creazioni manuali e potrebbe creare per noi dei piccoli fantasmi. Quindi possiamo dire che anche Nami è sistemata!" ride tra sè e sè Usopp. Quando si tratta di scherzi e raccontare storie se la cava sempre, ma poi quando si tratta di fare qualcosa, tocca sempre a me shishishi
"Come sempre dovrò fare tutto io?"
"Luffy che vuoi dire? Io già aiuto tantissimo pensando cosa fare, cosa che tu non fai!" Ha ragione shishishi
"Quanti ragni, allora?" gli chiedo prendendo appunti sul mio foglio bianco.
"8000?"
"Va bene!"
Questa serata, grazie alla compagnia di Usopp, sta passando molto velocemente. Ma, non per qualcosa verso il mio migliore amico, non vedo l'ora che ritorna a casa. Mantenere un sorriso, seppur sembra vero, è difficilissimo. Non tolgo il fatto che questa giornata mi ha fatto passare alcuni attimi di allegria, tuttavia, con Torao era differente ed ora lo capisco. Solo il vederlo in disagio, infatti, mi faceva morire dalle risate, e pensandolo adesso in quel momento, mi scappa una tenue risata.
"Luffy che ti ridi?" Oh cavolo!
"Nulla, nulla!" gli rispondo frettolosamente tornando serio, o perlomeno provandoci, e ascoltandolo.
"Va bene, comunque domani se vuoi possiamo approfondire nei dettagli!"
"Perchè no!" Meglio di restare solo. Usopp, allora, avvicinandosi verso la porta mi saluta ricordandomi che domani sarebbe ritornato.
"Ciao!" lo saluto un'ultima volta sorridendogli, per poi chiudere la porta alle spalle e tirare un gran sospiro. Già, meglio di restare solo.

In tarda serata, invece, sono sempre in compagnia di Sabo. Di cui, è solo grazie a Torao, se adesso parlo nuovamente con lui. Perchè cerco di non pensarci e la mia testa gioca brutti scherzi? Dannazione, porca porchetta!
"Luffy allora, com'è andata quest'altra seduta? Secondo me, non ne hai più bisogno, devo dirglielo!" Ecco, adesso ci si mette anche Sabo... No, aspetta! Cosa?
"Aspetta Sabo!" cerco di dirgli fermando ogni sua intenzione.
"Non preoccuparti, faccio subito, speriamo solo risponda!" mi dice Sabo iniziando a digitare il numero sull'ormai carico cellulare. Mi lancio subito sul suo braccio cercando di fermarlo; ma lui, con passo felino, mi scosta e, lanciandomi uno sguardo perplesso, si allontana.
"Aspetta Sabo!" cerco nuovamente di afferrarlo, prendendolo per la maglia, tuttavia, non notando il braccio del divano, vado contro di esso, cadendoci sopra. 
"Calmati Luffy!" sono le ultime parole di Sabo, prima di rinchiudermi dentro casa e uscire fuori con il cellulare in mano.
No! Non dirglielo che sto bene, Sabo! Penso guardando mio fratello da dietro la finestra del salotto.




Angolino-ya
Buon salve a tutti ^^
Come state? Questo capitolo vi è piaciuto?
Bene, spero in positivo anche perchè non voglio deludere coloro che mi donano il loro tempo recensendo la ff e dandomi ogni volta sostegno *^* Non so mai come ringraziarvi. Però se avete anche delle critiche a riguardo, potete lasciare tranquillamente una recensione ^^ Non me la prendo a male. Passando alla storia, finalmente siamo ritornati con il nostro caro Luffy xD (spero solo che le scene sono state descritte bene, e dovete scusarmi se ci sono errori, ma ho scritto direttamente senza revisionare nulla ^^'' ho cosi tanti impegni che penso che oggi non vedrò un momento di pace, scusate davvero!) forse per vostra o non felicità. Ma Law ho notato che avevo scritti tre capitoli interi, interi su di lui ^^'' 
Pertanto grazie ancora a chi mi segue con la ff e ringrazio anche a tutti coloro che sono arrivati a leggerla fin qui. *^*

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Capitolo 16
*** -Non- Aprire quella porta. ***


"Luffy che cos'hai, perchè non hai riso allo scherzo. Eppure era uscito bene!"
"Si ho riso! Che dici?"
"No, ha ragione Usopp! Tu non hai riso per nulla!" dice nervosa Nami, fermandosi a pochi passi davanti a me.
Stiamo uscendo da scuola, un'altra mattinata scolastica è passata, l'unico problema, invece, è che la giornata deve ancora terminare. Ma che vogliono adesso?
"Che c'è Nami?" le chiedo sbuffando, guardandola dritta nei suoi occhi marroni.
"Che c'è!?" dice lei adirata tirandomi per un orecchio.
"C'è che preferisco vederti molto di più bambocciare che stare con la testa tra le nuvole, a pensare chissà cosa! Perciò adesso o ci dici cosa succede veramente o inizio a pensare che hai bisogno di una svegliata, che ne diresti di una bella botta in testa?" Rimango per un certo periodo di tempo, senza più dar conto all'orecchio dolorante, sbalordito dalle parole di Nami. È pur sempre la ragazza più intelligente dell'istituto e non posso neanche pensare di nascondermi da lei, levando il fatto che ci conosciamo da quando eravamo bambini.
"Monkey D. Luffy, adesso, qui davanti al Cennessuno High School, ti confidi con noi!" sentenzia la rossa lasciando la presa dal mio povero orecchio, incrociando le braccia sotto al petto e guardandomi in attesa di risposte, mentre, affianco Usopp ascolta interessato.
La cosa bizzarra è che in questo momento la scuola è davvero un deserto, e il suo nome: Cennessuno High School, va a pennello mostrando la realtà di questo istante. Ma osservando meglio, in realtà non è del tutto vuota; ci sono loro, che sono in attesa di mie risposte. Risposte che sanno già, o perlomeno spero, non sapranno mai. Non ho alcun problema a parlare con loro, anzi parlo molto liberamente dicendo anche cose che qualche volte fanno finta di non udire, però, parlare di un mio problema, attimo di angoscia, proprio con loro, non ce la posso fare. Loro mi vedono sempre gioioso, con un sorriso sul volto, e non voglio mostrarmi debole davanti ai loro occhi; agli occhi dei miei compagni, io devo sempre essere la loro roccia di sicurezza e, pertanto, una roccia non deve essere, per nulla, franabile.
"Allora?" continua a chiedermi Nami, oramai sull'orlo della pazienza.
"Non ho nulla da dire, sarà che la giornata è stata davvero una noia"
"Luffy?"
"Che c'è?"
"Di la verità!"
"Mi prendi per un bugiardo?"
"No! È proprio per questo, non sai mentire!" noto come Nami cambia espressione, avvicinandosi, con volto preoccupato, man mano verso di me. Continua a fissarmi con un mezzo sorriso inarcato, da rendere il suo volto angelico e dolce; allunga la sua mano verso il mio volto e, con una velocità da ghepardo, stringe i denti nervosa e mi regala due bei bernoccoli in testa.
"Ahio!"
"ALLORA LUFFY VUOI PARLARE!" grida lei oramai esasperata, stringendo ancora il pugno desiderosa di darne altri, se non le rispondo ciò che vuole sapere.
"Mi hai fatto male!" dico massaggiandomi il capo, mentre osservo Usopp ridersela da sotto i baffi.
"Posso fare di peggio per farti sputare il rospo!" Ma perchè si comporta cosi? Ahio!
"Dai Luffy, sai che non scherza!" interviene a bassa voce Usopp, per paura di essere sentito dalla rossa.
"Eh va bene! Ho fatto un casino!"
"CHE HAI COMBINATO?" chiedono all'unisono i due ragazzi, entrambi preoccupati. Ed io non riesco a trattenere una leggera risata, osservando i loro occhi ugualmente sgranati e le loro bocche spalancate.
"Nulla di grave!" rispondo.
"A CHI HAI DISTRUTTO QUESTA VOLTA?" continuano a chiedermi in contemporanea.
"Nulla!"
"Una TV, un PC... Oh no, non dirmi che..."
"Sentite, non ho ammazzato nessun essere!"
"Se come no!" Adesso parlano anche in sintonia questi due, inizio a preoccuparmi seriamente. Poco manca che fanno anche le stesse cose, ed allora si che possono anche chiudermi in un centro psichiatrico. Però, rimane il fatto che non so cosa fare. Nami potrebbe anche aiutarmi, anche se è molto pettegola e in men di un minuto lo verrebbe a sapere tutto il paese, se non proprio il mondo intero. Mentre Usopp.... Usopp non lo so, che fine ha fatto il mio adorato istinto? Sarà morto con quel bacio! Quel bacio....
"LUFFY e adesso perchè sei diventato tutto rosso?" mi sentenziano, facendomi rimanere per un attimo senz'aria nei polmoni.
"Devo andare" dico di fretta, voltandomi velocemente inizio a dirigermi verso casa. Riesco, però, nonostante la distanza, a sentire le lamentele da parte di Nami ed Usopp che si chiedono il perchè di certi miei comportamenti. Shishishi scusate!

Una volta arrivato davanti casa, osservandomi un po' attorno, noto una vettura sospetta parcheggiata nel rione. All'interno intravedo la sagoma di una ragazza che fissa verso la mia direzione, scrutandone l'abitazione. Chissà chi sarà? Sempre se adesso non mi tengono sott'occhio i miei amici, forse un'amica di Nami... bah!
Non presto molta attenzione, non sono mai stato una persona che si ferma ad osservare i dettagli, soprattutto se non interessano al sottoscritto, e direzionandomi alla porta d'ingresso, entro nella mia dolce e calda casa. Una volta dentro noto Sabo alle riprese con i fornelli.
"Hey Luffy, com'è andata?" mi domanda mio fratello, senza voltarsi un secondo a guardarmi.
"La solita.... e, non dire che hai combinato! Non ho fatto nulla!" gli sentenzio ancor prima di farlo parlare, mentre mi tolgo la giacca appoggiandola sull'appendiabiti. Questa mia risposta affrettata suscita solo una risata sulle labbra di mio fratello.
"Già che lo dici, mi devo preoccupare, ma chiuderò un occhio da buon fratello!" Ecco bravo. Perchè anche tu combini dei casini e ieri ne ho avuto la conferma. L'hai fatta grossa, potevi aspettare prima di chiamarlo! 
Senza dir nulla mi vado a cambiare e mi reco, con altrettanta velocità, subito al tavolo della cucina, dove mi attende fumante un'invitante piatto di maccheroni alla matriciana e per contorno due grandi bistecche succulenti. Finalmente, la mia adorata carne shishishi.
"Luffy sai che oggi mi sono preso un giorno di riposo!" inizia a parlarmi mio fratello, mentre insieme mangiamo quelle delizie. Quanto può essere mai buona da uno a dieci.
"Luffy ma mi ascolti?" intanto che imbocco un'altra forchettata, alzando lo sguardo noto Sabo mostrarmi un volto dubbioso, con tanto di sopracciglio alzato. Che mi ha detto? E non sapendo che rispondere continuo a fissarlo, rimanendo immobile con la bocca aperta e il pezzo di bistecca, che vuole essere mangiato, davanti ad essa.
"Ci sei?"
"Si, è molto buona!" gli rispondo, finalmente imboccando quel pezzo che ha aspettato anche troppo la sua fine.
"Luffy, non stavo parlando delle bistecche; però grazie! Ho cercato di non farle bruciare troppo all'interno cosi da...Dannazione, ma perchè se parlo di cibo mi ascolti e per altro no!" dice Sabo mentre si schiaffa una mano sul volto sconfortato, ed io nel frattempo, rido osservandolo. Vederlo impacciato mi morire dal ridere, solo lui riesce ad avere un'espressione gentile e sconsolata nello stesso momento.
"Allora.." ritorna a parlare tranquillamente ".. oggi resto, ho una giornata libera. Non sei contento Luffy?" Sono in una candid camera.
"Davvero?" chiedo sbalordito, fissandolo con gli occhi spalancati.
"Si e non guardarmi in quel modo, non ti ho detto che vado a buttarmi da un ponte!"
"COOOOSA NOOOO! Mi lasci solo poi!" grido scandalizzato. Perchè adesso si vuole buttare?
"Luffy ma sei idiota?" mi chiede inespressivo.
"NO! Tu ti vuoi buttare. Per favore non lo fare Sabo!" 
"SMETTTILA DI FRIGNARE LUFFY, NON MI AMMAZZO, NON SONO SCEMO!" ricevo oltre alle grida furiose da parte di Sabo, anche un bel pugno in testa. Arrivando al quinto pugno della giornata, perchè voi non sapete cosa significa andare nella stessa classe di Nami!
"Perchè mi hai dato una botta in testa?"
"Perchè si, devi ascoltarmi e non inventarti le cose Luffy!"
"Ma io..."
"Luffy, basta. Calmati, non potrei mai lasciare un fratellino cosi sconsiderato da solo!" dice Sabo fissandomi dalla testa al metà busto, dato che il resto del corpo è coperto dal tavolo.
"Ok!" gli sorrido, facendo fuoriuscire tutta l'aria da parte di Sabo, che nel frattempo aveva raccolto per gridare.
"Quindi se sei libero possiamo andare da qualche parte?" inizio dicendo euforico, sbattendo i piedi per terra e mostrando un sorriso a trentadue denti.
"Dove vuoi andare?" mi chiede, finalmente anch'egli con il sorriso in volto. Avvertirò poi Usopp. Sabo non c'è mai a casa e adesso che ho l'opportunità di stare in sua compagnia non me la lascio sfuggire.
"Non so...ehm..."
"Sabaody Park, vero?" Shishishi mi conosce benissimo. Gli rispondo, pertanto, solo mostrando un sorriso immenso, portando le braccia in alto e aderendomi allo schienale della sedia.
"Sei il solito, non cambi mai Luffy! Preparati, su"
"Certamente!" neanche il tempo di rispondergli bene, che corro come una freccia verso la mia camera; dove tra vestiti che inondano la stanza e disordine vario, indosso un pantalone di jeans ed un felpone con un'asso di picche stampato davanti. Questa era di Ace come fa ad essere qui? Shishishi solo per oggi la indosserò, non ti arrabbiare Ace, so che era la tua preferita, non le farò niente, giuro!

"Luffy vai ad aprire un secondo, sono occupato!" grida Sabo dalla sua stanza.
"Per favore Luffy!"
"Si si vado!" rispondo ricambiando le urla. Sempre io devo aprire le porte, penso che ho appena trovato il lavoro che farò da grande. 
Scendo velocemente le scale, cercando di infilarmi le scarpe senza inciampare. Una volta arrivato davanti l'ingresso, sento il campanello suonare. Un suono che già ricordo di aver sentito, ma in quel momento sono troppo occupato ad allacciarmi la scarpa. Quando finalmente apro la porta, e alzandomi di scatto, il cappuccio della grande felpa mi casca sopra la testa coprendomi il volto. Ace era davvero molto più grande di me shishishi. Continuando a sorridere tra me e me, ricordando vecchi momenti passati con Ace, calo all'indietro il cappuccio, poggiando il mio adorato cappello di paglia sulla testa. L'unico problema è quando inizio a guardare l'ospite dall'altra parte della porta. Davanti a me vedo la persona che in questi giorni mi ha sconvolto le notti, quella persona che non pensavo avrei più rivisto dopo quella sera. L'espressione monotona che ha di solito sul viso, questa volta è sostituito da un leggero rossore sulle gote e dagli occhi grigi sorpresi. To-Torao?
Non riesco a dire nulla, cosi anche lui. Resto a guardarlo immobile, fin quando lui, ritornando in sè, abbassa il cappello coprendosi lo sguardo.
"Mi ha chiamato Sabo-ya, se disturbo posso..." inizia a dire con quella sua voce autoritaria che farebbe venire un brivido lungo la schiena a chiunque.
"Ah dottore entri!" dalle mie spalle, la voce calda di mio fratello invita Torao ad accomodarsi, facendomi rimanere fermo con la mano ancora attaccato alla maniglia della porta, stringendola forte. Che..Che cosa significa? 
Law, intanto, entra senza alzare lo sguardo su di me e saluta cordialmente Sabo. P..Perchè? Sto per caso sognando? Sabo che rimane a casa e Torao viene a trovarmi? Può essere solo un sogno, oppure sono in preda a delle allucinazioni? Tutto potrebbe essere la voglia di vederlo che ho avuto per giorni, forse mi sta portando ad immaginare tutto. E poi Sabo non l'ha chiamato per non farlo venire più? Perchè è qui?
"Allora, dottore non so cosa hai fatto su Luffy ma è guarito miracolosamente, venga si accomodi!" Sabo sorridente, seguito a ruota da Torao, si dirigono lentamente verso il salotto della casa.
Torao è davvero qui!?




Angolino-ya
BuonSalve a tutti *^*
Oh mamma sembra che siano passati anni dall'ultima volta che ho aggiornato la ff, e invece sono passati solo due giorni ^^'' La vecchiaia a cosa mi porta!
Ma passando a noi, o perlomeno alla nostra LawLu. La sottoscritta è letteralmente uscita pazza, non solo è molto sadica nei confronti di Law, adesso anche con il povero Luffy xD 
(perdonatela, un pochino almeno!) Per la lunghezza della storia, non ne parliamo: non ha una lunghezza definita, forse un giorno troverete, addirittura, un rigo come capitolo. Perciò non vi parlerò mai più sulla lunghezza dei capitoli, spero solo che il contenuto vi colpisca e vi incuriosisce, almeno un po', a proseguire nel leggere il seguito. Se vorrete lasciarmi una recensione per farmi sapere cosa ne pensate di questa ff, avanti tutta e non fatevi problemi ^^ accetto di tutto e di più! Ringrazio enormemente chi la segue e la recensisce sempre *^* e per chi la legge nel suo silenzio. Grazie mille per tutto questo! *si inchina*

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Capitolo 17
*** La realtà dei fatti ***


Mi reco titubante verso il salotto, dove mio fratello e Torao stanno discutendo. Deve per forza essere un sogno!
Resto immobile guardandoli discutere tranquillamente, notando il volto di Sabo molto entusiasta.
"Oh eccoti Luffy, vieni anche tu. D'altronde è stato lui a guarirti." mi invita mio fratello a sedermi in mezzo a loro sul divano del salotto; ma, senza fiatare o ascoltare minimamente la loro conversazione, prendo la direzione delle scale e ci salgo su con passo veloce, arrivando nella mia stanza, mentre, Sabo inizia a chiamarmi con voce dubbiosa.
Arrivato nella mia stanza, e una volta chiuso la porta dietro di me, mi accascio a pancia sotto sul letto, con il volto nascosto nell'enorme cuscino. Ma che sto facendo, perchè mi comporto come una ragazzina? Perchè ogni volta mi sento cosi strano in sua presenza? Felice ma anche nervoso, triste ma anche entusiasta. Mi fa male anche lo stomaco adesso, sarà la fame. Ho fame!

Travolto dai miei pensieri contorti, mi ritrovo addormentato sotto delle calde coperte, poggiate leggermente sul mio corpo, molto probabilmente, infreddolito.
Mi sveglio lentamente, stiracchiandomi per bene come se non dormissi da anni e scostando leggermente le coperte di lato; noto l'orario che segna l'orologio da parete. Oh santa carne, già sono le otto e mezza? Ho dormito tantissimo. Solo una volta impiedi, inizio a ricordare la giornata. Penso proprio che sia stato tutto frutto della mia immaginazione, sempre se ancora non sto dormendo? Allora, mi pizzico velocemente il braccio, per capire se stessi ancora dormendo. Ahio! no, no sono sveglio adesso!
Una volta testato la realtà delle cose, bisogna sempre essere sicuri di qualsiasi cosa, apro la porta ed inizio a scendere verso il salotto. Sulle scale odo mio fratello Sabo discutere insieme ad una persona. Scendo ancora di più i gradini per sentire meglio il tono dell'altra voce; sperando che quel sogno non sia vero. 
Dalla voce riesco a riconoscere, o perlomeno immaginare, il timbro di una ragazza. Aspetta! Sabo con una ragazza? Ma scherziamo? E poi lui a quest'ora non doveva essere a lavoro? 
Che succede, non capisco più nulla. Non dovevo dormire!

Scendo, allora, velocemente le scale e vedo, sbalordito, Sabo e questa fantomatica ragazza. Dall'apparenza mostra avere la stessa età di mio fratello, anche se il taglio corto dei capelli coperti dal buffo cappello a basco in stile SteamPunk, la fa sembrare molto più giovane. Mi nascondo, con passo felpato, dietro la vetrina dove conserviamo tutta la nostra collezione di navi, e sbricio cosa combina Sabo con quella misteriosa ragazza.
Cerco di non respirare rumorosamente, o come minimo di essere il più silenzioso possibile. Non voglio disturbare, se quello si potesse chiamare un'appuntamento galante, però sono troppo curioso, specialmente perchè di Sabo non conosco nulla della sua vita al di fuori di casa.
"Allora" inizia a parlare sorridendo Sabo, tirando a sè l'attenzione della ragazza ed anche la mia.
"Penso, che se qualcuno volesse diventare una spia o un'agende segreto, deve prima osservarsi intorno e notare che davanti ci sia un enorme specchio che riflette ogni dettaglio delle cose, non lo credi anche tu, Luffy?" Cosa?
"Ma con chi parli Sabo?" domanda scettica la ragazza davanti a lui.
"Te lo presento non appena sbuca fuori da dietro la vetrina!" le risponde, indicandole l'enorme specchio davanti a lui che rifletteva la mia completa immagine con tanto di scala come sfondo.
Dannato specchio, hai voluto fare la spia? Va benissimo, allora ti farò vedere io dopo shishishi. Nel frattempo che lancio frecciatine verso il mio nemico, inizio a pensare che la colpa è stata anche mia a non notare lo specchio posizionato davanti la porta d'ingresso, e adesso Sabo, sicuramente, vorrà qualche spiegazione a riguardo. Ma, d'altronde, siamo pari, poichè io voglio sapere chi è questa ragazzina e lui può chiedermi perchè li stavo spiando, anche se dire che li spiavo sembra che stavano facendo qualcosa di esageratamente privato.
Esco lentamente dal "finto nascondiglio" e mi dirigo verso Sabo, notando come la ragazza mi osserva con occhi sgranati.
"Sei tu il fratellino di Sabo?" mi domanda all'improvviso afferrandomi le mani, e sorridendo smagliante ed euforica di conoscermi.
"Sono felicissima di conoscerti, sai tuo fratello non fa altro che parlare di te!"
"Dai non dire queste cose!" risponde mio fratello arrossendo leggermente sulle guance.
"Ma è vero Sabo, non fai altro che parlare della tua famiglia! È normale che adesso voglio conoscerla!" continua a sorridere la ragazza.
"Smettila! Cosa vuoi lasciar pensare a questo ragazzino?"
"Che gli vuoi bene, non è ovvio?"
"Ma lo sa già, non..."
"Sabo, io dico quello che mi pare!" chiarisce lei, mentre, lascia mio fratello sbuffare, guardando dal lato opposto della ragazza.
"Vieni Luffy, accomodati. Sono cosi felice!" Intanto che lei mi invita a sedermi accanto a loro, non riesco a trattenere un'enorme sorriso divertito osservando quella scenetta comica. Se lei è la sua ragazza è troppo simpatica shishishi.
"Allora, com'è andata oggi?" mi chiede continuando a mostrarsi euforica.
"Bene, direi!"
"Ma che bene? Se hai dormito come un ghiro fino adesso!" sentenzia Sabo, intromettendosi nella discussione.
"Forse era stanco il ragazzo!" viene in mio soccorso la ragazza.
"Lui STANCO? Allora si che scoppierebbe la fine del mondo. Lo disse anche Nostradamus: quando un moretto con la cicatrice si stancherà, la fine del...."
"Come sei tragico!" proferisce inespressiva la castana, senza più dar retta alle parole di mio fratello.
"Lascialo perdere, lui non si stanca mai perciò non comprende la fatica degli altri!" e nel frattempo sorrido per darle una risposta d'approvazione.
"Comunque ciao, io sono...."
"Tornando a noi Luffy!" richiama la mia attenzione mio fratello, mentre la ragazza di fianco lo malmena per non averle dato il tempo di presentarsi. Ma, non appena, il volto di Sabo si fa serio e titubante, anche la ragazza inizia a fermarsi e guardarlo stupita. Sono più che sicuro che anche lei non l'ha mai visto cosi serio.
"Perchè non hai voluto salutare il dottore Luffy? l'ho chiamato apposta!" Da questa domanda, appena fatta da Sabo, rimango spiazzato a fissarlo con il volto sorpreso ed il respiro che inizia a tremare.
"Non avrai per caso combinato qualcosa delle tue? Perchè anche lui sembrava molto più spento del solito!" mi pone un'altra domanda mio fratello, facendomi rimanere immobile nel vero senso della parola. Dargli una risposta in questo momento è difficilissimo, soprattutto se fino a pochi secondi fa pensavo fosse tutto un sogno creato dalla mia immaginazione. Allora non era un sogno! Era tutto vero! Io.. io sono scappato nella mia stanza e lui, lui era lì sul mio divano con Sabo. Io...
"Luffy?" mi richiama la ragazza osservandomi preoccupata. Ma, come mio solito, sorrido nascondendomi, o perlomeno provandoci, dietro una maschera fittizia di spensieratezza.
"Ero stanco! Lo saluterò la prossima volta!" rispondo un po' più sicuro di me.
"Ma lui non tornerà più Luffy!" sentenzia frettolosamente Sabo, facendomi cadere il mondo addosso. Poichè se prima ho solo ricevuto una ventata gelida che mi ha bloccato nel pensare, adesso, dopo le parole appena dette da mio fratello,quella ventata è diventata una doccia ghiacciata. Una di quelle che ti fanno perdere la cognizione del tempo, dello spazio, di qualsiasi cosa. No..non tornerà? In poche parole, non lo vedrò più? Forse, è meglio cosi... ma, io non voglio questo. Voglio vederlo, non me ne frega nulla di quel bacio, voglio rivederlo!
"Luffy tu hai dormito, ti sono venuto anche a svegliare ma non mi hai degnato di una virgola. Adesso non lo vedrai più!" continua a dirmi Sabo seriamente.
"E se..?"
"E se cosa?" il tono di voce di mio fratello inizia ad innervosirsi.
"Potremmo invitarlo un giorno, no?"
"Meglio se non lo vedi più, va bene!" dice Sabo guardandomi dritto negli occhi.
"Ma perchè?" gli chiedo, allora, oramai stufo del suo modo di fare cosi autoritario. Che ti prende ora Sabo!
"Luffy, sai che i dottori sono sempre impegnati" inizia a parlarmi pacatamente "Non trovano, o non riescono mai a trovare un po' di tempo per loro!" Forse non devo insistere, però...
"Lui è sempre venuto!" gli rispondo senza pensarci, osservando come gli occhi azzurri di mio fratello continuano a scrutarmi rigidi.
"Adesso mi ha spiegato che ha un lavoro!"
"Lo so!"
"Ecco, allora visto che lo sai Luffy..." inizia ad alterarsi, alzando leggermente il tono di voce.
"Va bene, va bene ho capito!" gli rispondo distogliendo lo sguardo, ma noto che la ragazza vedendomi in questo stato tira un'occhiataccia a Sabo, facendolo rabbrividire.
"Luffy, scherza l'imbecille di tuo fratello"
"Hey Koala..."
"TACI!" risponde la ragazza verso mio fratello, facendolo ammutolire in un batter d'occhio.
"Ma.."
"Guarda che puoi sempre invitarlo. Sabo scherzava prima, lo sai com'è fatto!" mi dice mostrandomi un sorriso sincero. Le parole gentili dette da quella misteriosa ragazza, conosciuta solo oggi, mi  fanno sorridere di cuore, trasmettendomi la voglia di non mollare mai.
Allora, preso dall'euforia del momento, salto addosso la ragazza in un'abbraccio affettuoso per ringraziarla per avermi dato sicurezza, tutto sotto lo sguardo meravigliato di Sabo.
"Luffy ma che fai?" grida mio fratello, cercando intanto di staccarmi dalla ragazza.
"Grazie, sono felicissimo che la ragazza di mio fratello sia cosi gentile e simpatica!" dico stringendola forte nell'abbraccio.
"Cosa?" dicono in coro, dopo le mie parole. 
Lasciando la presa, noto il volto arrossato di entrambi che cercano di negare la mia osservazione.
"Non stiamo insieme!" 
"Esatto, lavoriamo solo insieme, ecco!"
"Giusto!"
Continuando a vederli nascondere le proprie emozioni e ad arrossire sempre di più, ogni qualvolta si degnano di uno sguardo fuggitivo tra di loro, non riesco a trattenere una risata sonora che all'inizio guardano perplessi, ma poi, capendo la situazione, si abbandonano anche loro ad una melodiosa risata contagiosa. Mi piace questa ragazza shishishi.

Arrivata la notte, l'amica di mio fratello oramai è andata via dopo aver trascorso insieme a noi una lunga serata.
Sabo, intanto stanco dalla giornata impegnativa, va a dormire nella sua enorme stanza posta di fianco alla mia; mentre io, sono disteso sul letto, sveglio ad osservare la stanza buia.
Molte giornate passate con Torao, le avevo trascorse dentro questa stanza. Specialmente la prima, quando lo conobbi come paziente capriccioso e lui dottore antipatico. Anche se, con il passare del tempo passato con lui, delle risate fatte, ho trasformato quella figura di "dottore antipatico" in colui che voglio avere sempre di fianco a me, fino allo sfinimento. 
Ma dopo questa giornata, le mie domande e i miei pensieri si amplificano sempre di più. Non posso pensare che oggi sia stato l'ultimo giorno che avevo per vederlo e salutarlo. Salutarlo per cosa? Ancora sto male, e mio fratello questo non lo sa!
Mi giro di lato, per stare più comodo, e senza volerlo lo sguardo ricade proprio su quell'oggetto. Proprio su quel peluches, di cui oramai possiede i ricordi più belli.
Se solo si potesse tornare a quel giorno. Che dovrei fare Ace? Tu trovavi sempre una soluzione semplice a tutto. Mi sento completamente perso, e sai che odio tutto questo. Torao, davvero non ti vedrò più? E adesso che ci penso, Sabo era troppo serio quando parlava, ma ha ragione. Se non lo vedessi più mi sentirei meglio? No, non penso. Da quel giorno, lui mi ha stregato e non penso che cosi facilmente si possa rompere un incantesimo. 
Mi rigiro nuovamente sul letto e iniziando a chiudere gli occhi, oramai stanchi di osservare e osservare.
Torao, mi amerai mai, senza vedermi solo come un paziente?





Angolino-ya
Buonsalve a tutti ^^''
Ehm.... Scusate, davvero!
Lo so, doveva uscire lunedi questo capitoletto, però non potete immaginare come mi ritrovo impegnata, pertanto mi scuso per avervi fatto aspettare cosi a lungo. Spero solo che almeno questo capitolo vi piaccia ^^'' e che non vi abbia deluso! *si inchina*
Grazie ancora, per chi mi segue o inizierà a seguirmi, per tutto il sostegno che mi mostrate ogni giorno: Grazie di cuore! E a voi che recensite i miei capitoli riempiendomi di gioia (Fra3398, Ace, suyka99, Silver saiyan...) ma anche per chi ha inserito questa ff tra i preferiti e i seguiti *^* Grazie mille a tutti!
Vi voglio lasciare con un'immagine LawLu trovata da Silver saiyan ( http://otakurepublic.com/media/binary/001/682/423/17246164.jpg ) di cui l'ho trovata letteralmente perfetta per questo capitolo, grazie mille *^*
Se anche voi altri trovate delle belle immagini siete liberi di inviarmele, anche disegni o qualsiasi altra cosa ^^ 
Grazie per aver letto fin qui, spero che la ff vi continuerà a piacere andando avanti. Verso l'infinito ed oltreee *^*

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Capitolo 18
*** Preparativi per il compleanno ***


Sabo, Sabo, Sabo, chi sei in realtà?
Ieri mi hai chiamato ma non per Luffy, mi hai chiamato dicendomi altro. Devo forse pensare che conosci qualcosa di cui io stesso non voglio avere a che fare? Oppure che lavori per il mio fratellastro? Però non credo, ma perchè mai chiedermi una cosa tanto impossibile? Perchè dirmi di stare lontano da tuo fratello, lontano da Mugiwara-ya? Non sei cosi scemo come pensavo; ma stare a distanza da Mugiwara....

"Law ti vuoi muovere! Law, ma ci sei? Terra chiama Law!"
"Penguin-ya puoi smetterla, grazie!"
"Hey, cos'è tutta questa gentilezza nei miei confronti? È morto qualcuno?"
"Penguin-ya!"
"Scusa!"

Fino a pochi anni fa, festeggiare qualcosa che sia un compleanno o una festività, non era nei miei programmi e non lo vedevo neanche necessario; ma da quando conosco Penguin, le cose sembrano essere cambiate radicalmente. È un bravissimo ragazzo, ed anche un ottimo lavoratore, che ho conosciuto stesso all'ospedale, dopo essere diventato dottore a tutti gli effetti. Tuttavia, la sua calma, se cosi si può chiamare, non è del tutto presente quando vi è in ballo l'organizzazione di una festa. A qualsiasi tipo di feste, anche quelle più sconosciute al resto del mondo, lui non bada a spese deve spendere ogni singolo momento e Berry a disposizione, altrimenti è come se avesse una sconfitta personale.
L'unica cosa che ancora non sa, io di certo tutta questa voglia di aiutarlo nelle sue imprese folli non ne ho, soprattutto quando capirà che io non sono figlio di un ricco benestante, ben presto,gli passerà anche tutta questa voglia di organizzare qualcosa in mia presenza. Ma fino ad allora, penso che dovrò sopportare i suoi continui desideri in grande.
"Hey Law prendiamo quei dolci della fabbrica di BigMom! Sai che sono buonissimi!" mi chiede Penguin, intanto, guardando per gli scaffali del supermercato.
"Sei libero!" gli rispondo atono, per l'ennesima volta.
"Grazie! Io l'ho detto è successo qualcosa, sei troppo gentile!" sentenzia guardandomi con occhi gioiosi. Già, gentile!
Guardo come il ragazzo riempie il carrello della spesa con tutte le varie pietanze che adocchia: dalla carne alla frutta, dalla pasta ai dolci. Tutto ciò che serve per sfamare un intero Paese, o secondo le mie ultime conoscenze, un buffo ragazzino dai capelli corvini; anche se questo ben di Dio, secondo il mio parere, non li basterebbe neanche come spuntino, dato il suo profondo stomaco senza fondo.
Sabo glielo avrà detto, o no? Almeno, l'ho visto sorridere un'altra volta, mentre sonnecchiava rilassato sul letto, non appena ho appoggiato la coperta sopra quel corpicino infreddolito. Nel frattempo che aspetto che Penguin ritorna vicino al carrello con la marea di dolci, i miei pensieri ricadono al giorno prima, di nuovo in quella casa sempre cosi calda ed accogliente. Mi mordo, per un secondo, il labbro inferiore pensando a com'era dolce Luffy che si avvolgeva nelle coperte, come un gatto che cercava il calore. Davvero non ti vedrò più Mugiwara?
"Law guarda qui che cosa ho trovato!" grida euforico il ragazzo, distogliendomi dai miei pensieri, correndo di corsa verso di me. In mano ha una grandissima zucca di cioccolato, che dire enorme è dire poco.
"Purtroppo non c'è spazio nel carrello!" dice fissando deluso il carrello, oramai, già pieno da un pezzo.
"E vorresti portarlo in mano?" gli chiedo, allora, scettico, non capace di darmi una spiegazione a quella immagine che ho davanti ai miei occhi.
"Si perchè?"
"N-No, nulla, assolutamente. Sei più libero che mai!"
"Gra.."
"Basta ringraziare Penguin-ya!" stronco qualsiasi sua forma di ringraziamento; non mi va di sentire altri grazie vari da parte sua. Già la mattina, durante il lavoro, ne sento abbastanza!
"Scusa!" risponde, piegando leggermente la testa verso il basso. Pertanto cerco di non dargli più retta, almeno fino all'arrivo alla cassa. 
Dopo aver dato la mia quota, mi allontano gustando la scena di come si comporta, con tutta quella merce, una povera commessa. Vederla paralizzata e in completo disagio con tutta quella mercanzia davanti a sè, è una scena che non si vede tutti i giorni; neanche in quei programmi televisivi americani, con tutti i loro coupon e robe del genere.
"G-Grazie, r-ritornate presto!" dice con una voce tremante, una volta terminato, la giovane commessa.
"Hai visto che faccia aveva, era letteralmente terrorizzata, ma le cose si fanno alla grande, no? Però ammetto che era carina! Chissà se troverò mai una ragazza cosi?" sospira guardando nel vuoto, il ragazzo appena uscito dal supermercato.
"Penguin-ya!"
"Si dimmi!"
"Zitto e cammina! Se ti fermi continuamente mi lasci tutto il peso di questo coso, insieme al carrello strapieno!" gli rispondo leggermente nervoso, dopo aver comperato tutta questa roba e non avere neanche un suo aiuto nel trasportarla.
"È una zucca!" sentenzia lui, leggermente permaloso.
"Non una normale Penguin-ya!"
"Ma che cavolo, non si festeggia tutti i giorni il proprio compleanno!" sentenzia, nuovamente, roteando gli occhi e sospirando spazientito.
"Tu festeggeresti anche i non compleanni!" gli rispondo, cercando di non morire sotto al peso della strana zucca, che portiamo entrambi sulle spalle.
"Ehm... forse!" mi risponde, ridendo da sotto i baffi.
"Però dai Law ti assicuro che sarà uno spasso. Adesso che ci sono ad organizzarti le feste, anzi le migliori feste, non avrai più nulla di che preoccuparti!"
"Penguin-ya?"
"Si!"
"MUOVITII!"
"Si hai ragione, scusa,scusa!" 

Per fortuna, una volta arrivati a casa, Penguin mi aiuta a trasferire tutto quel cibo, comperato da lui, dalla macchina al frigo, senza lamentele. Una volta che ha finito di aiutarmi e andato via per la sua strada, mi lascia con un frigo che tra pochi istanti esplode e con quella mega zucca di cioccolato che occupa tutto il mio soggiorno. Già la casa è minuscola, essendo un semplice appartamento monolocale, adesso vi è questa strana cosa che occupa tutto lo spazio, non può vivere più nessuno. Oramai la casa, dopo tutta questa merce, è diventata una bomba ad orologeria. Non ci credo che mi ha lasciato anche questo coso! Dopo tutta la visione di quel cibo, mi è venuto solo il voltastomaco; pertanto, afferro una felpa e decido di fare due passi, per dimenticare quell'immagine di dispensa abusiva. Sperando solo che al mio ritorno, trovi ancora una casa dove dormire! Vorrei capire a cosa serve tutto questo cibo per una festa... Dannata Kuhera-ya che lo ha lasciato sbirciare tra i miei dati personali, se non lo sapesse a quest'ora quando sono nato, di certo mi trovavo nella mia quiete e non con un uragano tutto fare. Basta, penso che venderò qualcosa, se non proprio la casa. Oramai che bisogno ho di restare ancora qui?
Inizio ad incamminarmi in compagnia dei miei pensieri depressivi; chi lo avrebbe mai detto che un dottore psichiatrico possa avere degli attacchi di depressione? La vita è davvero strana.
Continuando a camminare e camminare, mi dirigo verso il parco di Raftel, dove forse avrei trovato quel poco di tranquillità e quiete che mi manca.
Oggi di certo, come ogni giorno della settimana che non sia giovedi, il parco è decisamente vuoto, con quelle poche persone, come me, che vengono per trovare un po' di calma perduta; anche se con questo tempo invernale, fa completamente freddo.
Arrivato dinanzi al sinuoso cancello che racchiude il parco, mi incammino al suo interno, notando che in effetti non è cosi vuoto come pensavo.
Non è poi cosi male, udire la gente chiacchierare e il vento che fa frusciare le foglie sparse al suolo; tutta questa armonia di suoni accompagna lo scosciare dell'acqua, di un enorme fontana posta al centro della piazza del parco. Guardo alcuni ragazzini giocarci vicino, ed altri in compagnia dei propri animali domestici che si divertono a giocare vicino ad essa.
Oh guarda, c'è anche Sengoku con la sua capretta! Mi chiedo che fine farà prima o poi? Almeno sono entrambi rilassati e si godono il silenzio che dona il luogo.
Seduto su una panchina, chiudo per un'istante gli occhi, lasciandomi cullare da quei suoni rilassanti, focalizzandomi specialmente sullo scrosciare dell'acqua. Questo suono mi porta in mente vari ricordi, ma uno in particolare. Quel giorno di pioggia da Mugiwara. Un semplice suono, mi fa tornare alla memoria una giornata piacevole ma altrettanto dolorosa. Ho giurato a me stesso di non pensarlo più, e allora perchè la mia testa continua a tirarmi brutti scherzi?
Prima di aprire nuovamente gli occhi, mi passo furtivamente sulle labbra i polpastrelli, ricordando quel bacio cosi fugace e casto. Mugiwara-ya....
Ritornato al presente, una volta aperto gli occhi, noto come la folla si è completamente spersa ritornando, molto probabilmente, nelle proprie abitazioni, alla ricerca del calore. Tranne per due buffi ragazzini travestiti da Halloween. Loro ancora si divertono a fare scherzetti ai pochi rimasti nel parco, scaturendo in loro rabbia e risate. Rimango a fissarli, fin quando, ad un certo punto, non mi trilla i cellulare dalla tasca del pantalone. Dannazione dovevo spegnerlo.
"Pronto!" rispondo con tono scocciato.
"Law, per fortuna ti ho trovato!" mi risponde frettoloso il ragazzo dall'altra parte del telefono, affannato. Penguin-ya, e ti pareva! Ero sempre qui, però...aspetta... non dirmi che... no...
"Dove sei Penguin-ya?" chiedo titubante.
"A casa dove voglio essere?" mi risponde con tono perplesso. Ah giusto, perchè mi dimentico che sono circondato da gente strana? Non domando.
"Che è successo?"
"Sai ho pensato che forse mi dovresti dare il tuo cellulare!"
"Perchè?" domando leggermente innervosito da tale richiesta assurda.
"Beh, per la fes.."
"Penguin-ya?"
"Si!"
"SCORDATELO!"
"Ma perchè?" mi domanda scocciato, sospirando all'interno della cornetta.
"Perchè il mio cellulare non si tocca!" O perlomeno non può finire tra mani indiscrete!
"Non è giusto!" brontola Penguin.
"Ma neanche per poc..."
"NO!"
"Eh vabbene, vedrò come fare!" ed una volta mandato un ultimo sbuffo, riattacca la chiamata velocemente; lasciandomi con alcuni dubbi di cui non voglio avere una risposta. Cosa vuole fare poco mi importa. Per il 6 è deciso, me ne vado altrove, mi trasferisco, faccio prima!
I miei ricordi sono solo macigni sul mio cuore; davvero devo abbandonare questa città solo per fuggire al mio compleanno? No, penso che il motivo sia altro. Ma se solo non fosse, per quella ragione che mi spinge a restare e subirmi qualsiasi cosa, solo per non lasciarlo. Anche se, dopo quella dura affermazione data dal suo stesso fratello, non riesco più a capire nulla. Mugiwara? Sempre tu ci sei alla fine, dannazione. Sono completamente uscito pazzo, manca soltanto che cammino nudo per la stra.....ehm.... no questo mai! Faccio scivolare la testa fra le mani, cercando di conservare quell'ultima dose di sanità mentale che mi è rimasta, poco manca che sparisca.

Le risate dei due ragazzini mi portano alla realtà, facendomi alzare dalla panchina, per schiarire quella nebbia che gira nella mia testa con il nome di Mugiwara. Di cui la forma, posso affermare, sia proprio un cappello di paglia.
"Yo-oh-oh-oh!"
"Hey Brook non correre!" 
Sfrecciano davanti a me quei due giovani ragazzini travestiti, facendo cadere il mio cappello. Ma cosa diamine? Questi mocciosi! Mentre mi inchino per raccogliere l'oggetto in questione, vedo posizionarsi prima su di esso, una mano scheletrica che inizia a porgermelo. Rimango sbalordito, e fisso quello strano ragazzino vestito da scheletro restituirmi il cappello.
"Grazie!" gli dico prendendomi quest'ultimo, iniziando a sbatterlo togliendo le foglie morte appigliate ad esso. Tuttavia lo scheletro continua a fissarmi, per poi fiatare un leggera risata strana, girarsi e correre verso il suo amico. Almeno ha avuto la gentilezza a ridarmelo! Questi bambini, quando arriva Halloween sono sempre più in vena di far scherzi.







Angolino-ya
Buonsalve a tutti cari lettori ^^
Quando tempo che è passato ^^'' non uccidetemi, ho un esercito!
Tony: noi abbiamo un Hulk!
IO: ok, ok avete vinto voi *alza le mani* xD

Tralasciando le mie assurdità, e le mie scemenze. Vi ringrazio di essere arrivati fin qui nella lettura *^* Grazie mille di continuare a seguire questa ff e di recensirla. Ringrazio, pertanto, a tutti coloro che hanno recensito lo scorso capitolo *si inchina* ^^ Ma anche per chi la segue, e per chi l'ha messa tra i preferiti e ricordati *^*
Spero che anche questo capitolo vi sia piaciuto, e se vorrete lasciarmi una vostra opinione a riguardo siete liberissimi di farlo ^^ che sia negativa o positiva, accetto tutto!
Sayōnara ^^

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Capitolo 19
*** Il compleanno! ***


No, non farlo! Fermo resta... no.... "MUGIWARA-YA!" dico, tutto d'un fiato, svegliandomi di scatto, con la fronte che gronda sudore freddo. Era solo un incubo, maledizione!
Passandomi la mano sulla fronte fredda, cerco di asciugarmi il sudore o, ancora meglio, scacciare quell'incubo infernale, causato dai troppi obblighi del mio fratellastro. Resto immobile per qualche minuto aspettando che anche il battito cardiaco ritorni alla normalità, guardando inerme il vuoto davanti a me e respirando profondamente. Cavolo! Era solo un sogno, manteniamo la calma non è successo nulla.
Scruto l'orologio digitale sul comodino, osservando l'orario mattutino che segnava. Devo andare a lavoro o altrimenti arriverò in ritardo, chi avrebbe voglia di sentire quei colleghi, poi? Mi passo un'ultima volta la mano sul volto strofinandomi gli occhi; anche questa notte è passata uno schifo! Tra incubi e strani sogni, il mio sonno da irrequieto è passato ad una fase di insonnia acuta, tutta per colpa di un ragazzino. Un insolito, buffo ragazzino dai capelli corvini che con quei teneri occhioni neri è riuscito a cambiarmi e dannarmi. Un ragazzino cosi somigliante a lui: l'unica vera persona, che dopo anni, voglio bene; l'unica vera persona che con le sue stupidaggini mi faceva ridere quando ero più piccolo; l'unica, ad avermi salvato quando avevo bisogno d'aiuto. Ed ora, questo ragazzino, cosi ingenuo e spontaneo, li somiglia in tutto e per tutto, ed io sono riuscito ad allontanarlo come nulla fosse.
Sto per scoppiare! Devo andare a lavoro, basta pensare, pensare e pensare. Ormai ciò che ho fatto è stato fatto, non si torna indietro. Ma se solo potessi farlo, ritornare indietro, cambierei mai qualcosa? 
Stando per qualche minuto seduto sul letto ad osservare il tempo che passa sull'orologio segnato di rosso, intuisco che si, avrei fatto, molto probabilmente, la stessa identica cosa. So benissimo perché l'ho fatto e me lo rammento in ogni singolo istante: è stato per il suo bene, tuttavia quel che ho fatto sta danneggiando me. È stata una scelta azzardata, qualcuno soffrirà sempre, per fortuna che il fato ha voluto, che sia io la vittima di questa decisione. Ho fatto bene perciò basta pensarci!


Una volta cambiato e pronto per andare a lavoro, mi reco con tutta tranquillità davanti all'ospedale, dove a quanto pare mi attende una dura giornata impegnativa. Infatti, davanti l'ingresso trovo un cartello con su scritto a caratteri cubitali - Dottor Law atteso al parcheggio A16 - E adesso che succede? Mi dirigo verso il portone dell'ingresso dell'ospedale, lasciando perdere quella cavolata di cui molto probabilmente conosco l'artefice, e busso alla porta. Vi sono due dottori dietro la porta di vetro, e spero che sappiano sia di vetro pertanto trasparente, che vedendomi se ne scappano altrove, lasciandomi imbambolato e perplesso davanti la porta. Mi avvicino ancora di più ad essa e noto che all'interno è stata chiusa, addirittura, con un catenaccio. Ma che pensavano che la buttassi giù a suon di calci? Dannazione,ma che cavolo succede? Penso che dovrò stare ai loro maledettissimi giochi! Preso oramai dalla rassegnazione, mi dirigo verso il punto di incontro, ovvero verso il parcheggio.

Una volta giunto mi ritrovo da solo nell'immenso e vuoto parcheggio; cosa alquanto strana, dato che questo è riservato per noi dottori. C'è solo la presenza di una macchina gialla, simile alla mia. Ok! Tutto questo non lo sto capendo.
Mi avvicino, allora, alla vettura in questione e noto, guardando meglio all'intero del finestrino, che sul sedile vi è una lettera chiusa. Quindi apro la macchina e afferro la lettera ed inizio a leggerla, lasciando la busta nella vettura. - Se vuoi entrare presenta questa lettera all'entrata e dirigiti, o verrai accompagnato, nella piazza centrale - 
Questo c'è scritto sulla lettera, un'altra indicazione solo per entrare in un ospedale pubblico. Ma che diamine! Sembra di stare con l'enigmista! So che ci sei tu dietro tutto questo, Penguin-ya; ne sono certo! Pertanto, intasco leggermente nervoso la lettera e inizio ad incamminarmi direttamente verso la piazza senza passare dall'ingresso principale. Ma, l'unico problema è che la strada principale è chiusa, perciò o volente o nolente devo per forza passare per il suo interno. Dove ha trovato tutto questo tempo per fare questa cretinata? Dove e quando? 
Pertanto, vado verso l'ingresso dove mostrando la lettera come se fossi un'agende della FBI, agli stessi dottori di prima, mi fanno entrare. 
La lettera parla chiaro, se non mi dirigo direttamente verso il luogo contrassegnato dovranno accompagnarmi, perciò non perdo altro tempo e mi dirigo direttamente nel luogo indicato, ed anche perché non voglio essere accompagnato.

Arrivato nella piazza centrale noto, per mia fortuna, che non sono l'unico perplesso di tutta questa scenata, anche molta gente, forse venuta per trovare i cari o per qualche visita, si guarda attorno vedendo la strada chiusa dalle transenne, quelle stesse transenne che hanno bloccato il mio passaggio. In questo momento non vedo l'ora di liberarmi di questo stupido gioco, che non solo mi sta facendo innervosire dato che non esiste una fine, ma mi sta anche facendo perdere tempo prezioso. Passandomi la mano sugli occhi, riesco a notare in basso una enorme "X" disegnata su una scatola. Mi inginocchio per raccoglierla e scrutare nel suo interno. E guarda caso cosa ci trovo: un'altra lettera chiusa. Ma quante ce ne saranno ancora? Al suo interno ci è riportato la prossima destinazione, molto probabilmente, della prossima lettera. Pertanto, una volta letta e preso memoria del luogo stabilito, inizio ad avviarmi, se solo che non fosse che in questo momento passa un ragazzo correndo. Passandomi davanti riesco a riconoscere il volto e tento di fermarlo, potrebbe sapere qualcosa.
"Shachi-ya!" lo chiamo alzando la voce cosi da farmi sentire, ma lui, invece, fa finta di non sentirmi e si allontana velocemente prendendo qualcosa dalle tasche. Ma che diamine sta succedendo? Forse se lo seguissi... lascio l'opzione di seguire la destinazione e mi direziono verso Shachi, che nel frattempo sta tornando indietro. No! Ma che diamine! A quanto pare il gioco dovrò finirlo, per intero.

"Hey Trafalgar-sama!" mi saluta sorridendo nervosamente.
"Shachi-ya, hai per caso visto tuo fratello?"
"Penguin? Ehm no!" mi risponde grattandosi la testa e guardando altrove. Un chiaro e classico esempio di chi nasconde qualcosa.
"Ho capito!" gli rispondo, pertanto, atono.
"Che hai in mano Trafalgar-sama?"
"Questo? Mh niente, solo una lettera d'amore da parte di una ragazzina, sai faccio sempre scalpore..."
"Non prendermi in giro!" 
"E chi ti prende in giro!" gli rispondo sarcasticamente. So che sai cos'è in realtà Shachi! Ma lui mi guarda con volto scettico, ed anche se nascosto dal suo grande basco, riesco ad intuire la sua espressione.
"Sono lettere che sto trovando in giro, e mi stanno portando ognuna in un determinato luogo. Però ancora non mi fanno entrare nell'ospedale normalmente, devo per forza seguirle!" gli dico scocciato.
"Ah ecco! Allora dai ti aiuto!" e continua a guardarsi a destra e sinistra nascondendosi dal mio sguardo. Che devo fare con loro? Però adesso che ci penso, questo percorso.... lo conosco!
Ebbene si, il percorso che mi stanno obbligando a fare è il resoconto del mio primo giorno lavorativo. Ma perché mai fare tutto questo?
Le mie risposte vengono svelate una volta arrivato all'altra tappa. Questa volta tocca l'auditorium dell'ospedale, utilizzato principalmente per i corsi dei nuovi studenti che vogliono lavorare nell'ospedale. Apro, allora, la porta con nonchalance, poiché data la circostanza non credo ci siano dei corsi, e noto la stanza completamente all'oscuro; dietro di me perfino Shachi è scomparso. Cerco, quindi, col mano il tasto dell'interruttore sul muro ed una volta acceso et voilà che sbucano da dietro i tavoli, una marea di persone che gridano e fischiano allegri, lanciando coriandoli colorati in aria.
"Auguri Law!"
"Buon compleanno!" Cosa? Una festa a.... a sorpresa?
"Auguri festeggiato!" Rimango fermo e sbigottito, con ancora la mano vicino all'interruttore, osservando tutta la crew di medici che fa esplodere coriandoli, suonare qualche trombetta e applaudire. Spengo, allora, immediatamente la luce attirando le loro risate per poi riaccenderla subito e notare ancora meglio quella stanza tutta decorata a festa. Al centro della stanza sono state tolte le sedie per far spazio ad una mega tavolata di dolci e aperitivi, per non parlare della presenza della mega zucca di cioccolato, che avevo comperato con Peguin. Cosa.. diamine.. è tutto questo?
"Auguroni Law!" si avvicina il primo medico sorridendomi.
"Law auguri e buoni 26 anni!"
"Auguri pizzetto!" ed ecco che man mano si avvicinano tutti i medici per darmi gli auguri e stringermi la mano, specialmente Kureha e Penguin.
"Scusami Law, ma la zucca volevo mangiarla e allora sono andato a prenderla!" si scusa Penguin mostrando un sorriso nervoso, io, al contrario, resto ad osservare quella scena attonito. Non gli avevo chiesto nulla, cos'è tutto questo? E poi, cosa? Ripensando alle parole di Penguin e facendo mente locale. È entrato a casa mia, o sbaglio?
Inizio a squadrarlo dalla testa ai pieni e molto probabilmente, per la rabbia e il nervosismo, la vena sulla mia fronte sta pulsando cosi tanto da far spaventare il ragazzo davanti.
"Law che c'è? Perché mi guardi cosi?" mi domanda con la voce tremante.
"Tu sei entrato in casa mia?"
"Ehm... oh per la miseria... no, no... volevo dire.... ehm.... ehm..."
"PENGUIN-YA!"
"Si! Scusami!" alza le mani in segno di arresa e cercando di coprire il volto.
"Quando e perché?"
"Te l'ho detto! Volevo mangiare la zucca e quando...ehm... ieri pomeriggio. Non eri a casa cosi..."
"Cosi cosa? Hai deciso di entrare nella casa delle persone cosi, solo perché volevi una zucca Penguin-ya!"
"Esatto!" dice ridendo sotto i baffi, però mantenendo il terrore di incrociare il mio sguardo.
"Ma che ti dice il cervello!"
"Scusa!" dice facendosi piccolo, piccolo stringendosi tra le spalle. Strofinandomi gli occhi, cerco di calmare il mio istinto omicida; o avrei affettato tutti!
"Va bene! Che non si ripeta chiuderò un occhio!" gli dico mostrando almeno un po' di fiducia nei suoi confronti, poiché so che in fondo non è un cattivo ragazzo che avrebbe fatto qualcosa di dannoso all'abitazione.
"Davvero Law?" dice lui pieno di gioia.
"Si Pengui-ya!" Ma ricorda ho chiuso solo un'occhio, l'altro si ricorda bene.
"Evviva! Allora si festeggia! Alzate la musica." dice allontanandosi euforicamente verso il DJ. Un DJ? Ma che cazz... Non domando!
Nel frattempo si avvicina a me Kureha, tuttavia inizio a pensare che invece di rimanere lì è molto meglio passare questo compleanno con le sofferenze dei pazienti, invece che con questa banda di strampalati, pertanto cerco di uscire fuori dall'auditorium, ma non appena sto per abbassare la maniglia mi richiama una voce gracchiante da dietro.
"Hey dove vai pizzetto?"
"Dai pazienti!" le rispondo voltandomi ad un quarto, cosi da vederla in volto.
"Ci sono già gli altri medici che lavorano, tu divertiti. Penguin ha escogitato tutto questa nella maniera più infallibile, non me lo sarei mai immaginato! Poi d'altronde la festa è dedicata specialmente a te!"
"Non dovevano e lo sapevano!"
"Perchè sei sempre cosi freddo con le persone che ti dimostrano di volerti bene, Law?" inizia a rivolgersi con tono serio. È la prima volta che mi chiama per nome! Rimango, pertanto, ad osservarla meravigliato, ma soprattutto, senza risposte da darle.
"Allora?"
"Non sono freddo! È solo che..."
"Di pure!" mi guarda perplessa, aspettando mie notizie. Tuttavia regna il silenzio, fin quando, per mia fortuna, non si avvicina un dottore che prende allegramente Kureha e la porta a ballare in quella strana pista, lasciando quest'ultima sbalordita e senza parole.  Io, intanto, creatosi un momento di fuga libera, decido di uscire in maniera furtiva dalla porta, dirigendomi alla segreteria per vedere la lista dei pazienti. Devo aiutare le persone non festeggiare una stupidaggine! Non riesco ancora a capire perché non mi hanno ascoltato quando ho detto niente feste. Glielo avrò detto più di tremila volte che non voglio festeggiare nulla, neanche il compleanno. Sono solo dei normali giorni come tutti gli altri! 


In serata, per farmi scontare la mia assenza di questa mattina, mi hanno regalato un pomeriggio off. Non solo non avrei lavorato questo pomeriggio, ma sono più che sicuro che tra non poche ore arriverà Penguin in vena di fare baldorie ed organizzare un'altra mega festa per il mio compleanno. Dove scapperò questa volta? Non di certo dalla finestra. Non solo ho fatto il mio dovere da dottore, devo anche subirmi una sanzione del genere. Tuttavia non riesco a pensar altro, che mi arriva un messaggio al cellulare. Guarda il caso, proprio da lui. Che vuole adesso? - Law ti aspetto al Bowling, non tardare! - unito con un'infinità di emoticons sorridenti. Te lo puoi scordare!
Per non ricevere altri messaggi, sperando sempre che in questo tempo non mi arriva un messaggio o da parte di Doflamingo o da parte di Sabo. Anche se con quest'ultimo oramai ho perso ogni speranza, mi ha fatto capire molto bene con quelle sue ultime parole; lui non vuole più che io veda Luffy per motivi suoi che non ha voluto riferirmi, pertanto penso che non riceverò più nulla da lui e se voglio vedere di nuovo il suo fratellino devo prima vedere con che faccia mostrarmi. È strano come io, ' il ragazzo strafottente ' che ero con le ragazze, trovo cosi dolorosa la distanza da questo dannato moretto. Abbandonato e scacciato ogni altra forma di pensiero, prendo il primo libro che mi capita a tiro dalla libreria e poso il cellulare spento sul divano, afferro una felpa ed esco. Inizio ad incamminarmi per le vie di Raftel. Camminando, camminando arrivo davanti alla maestosa entrata del parco, forse quì non verrà nessuno a disturbarmi e potrò godermi questa giornata, che ha avuto un inizio da manicomio, in completa calma. Entrato al suo interno, mi perdo a passeggiare in mezzo a quel magnifico viale, incorniciato dal paesaggio autunnale degli alberi gialli e rossi. Ma il punto che preferisco di più di tutti è vicino la fontana, che per la sua grandezza e per la sua forma è pari ad un vascello navale. Sentire lo scrosciare dell'acqua riesce a svuotarmi i pensieri e darmi quella quiete che mi manca, soprattutto mi aiuta nella mia sana lettura. Se non fosse che con la coda dell'occhio, riesco a scrutare due ragazzini, o meglio dire gli stessi ragazzini della scorsa volta, in vena di fare scherzetti alle povere vittime del parco. Speriamo che non vengano qui!
Cercando di evitare qualsiasi contatto visivo con loro, mi siedo su una panchina e mi immergo nella lettura. Non appena inizio a sfogliare la prima pagina, avverto una sostanza appiccicosa dietro al collo scendere per tutta la schiena provocandomi un leggero brivido. Allungo, perciò, la mano verso di essa e quando la porto in avanti per osservare meglio, noto una strana sostanza gialla schiumosa; molto probabilmente proveniente da qualche bomboletta spray. Ma che diamine! A quanto pare non troverò facilmente pace oggi!
Mi pulisco furibondo la mano e mi volto di scatto cercando gli artefici dello scherzo. Osservando, noto solo un ragazzino con una strana maschera gialla ridersela sotto i baffi, mentre il suo amico, si avvicina lentamente facendo zittire, se non quasi scappare, l'altro.
"Siete contenti adesso?" gli chiedo alzando leggermente il tono di voce. Il ragazzo vestito da scheletro, tuttavia, continua a restare immobile senza dire nulla, al contrario dell'altro che adesso è scappato a gambe levate. Ecco non solo si divertono a fare gli scherzi e poi neanche ti rispondono. 
Notando che lo scheletro non proferiva parola, afferro il libro dalla panchina e mi alzo per andarmene da qualche altra parte. Ma, in un istante, vengo fermato dalla strana risata da parte del ragazzino.
"Yo-ho-ho-ho! Sai che il giallo ti dona!"






Angolino-ya
Buon salve a tutti *^*
Da quanto tempo! Vi sono mancata? ^^'' non credo proprio eh eh eh! Perlomeno questa buffa coppietta? ^^'' E questo capitolo vi ha tratto un po' di interesse per proseguire?

Che bello riscrivere un nuovo capitolo per questa ff *^* non potete immaginare a me quanto mi stava mancando invece. Ma soprattutto di sentire voi, che mi date tutto questo sostegno per questa minuscola ff *^*  *mi inchino* Grazie mille davvero!!
Se vorrete pertanto lasciarmi una vostra recensione, che sia positiva o negativa, fate liberamente io accetto tutto ^^
Voglio anche ringraziare Silver Saiyan che in questi giorni mi ha mandato un sacco di immagini davvero molto belle *^* e vorrei proporvi due di esse: questa collegata all'episodio del bacio ( https://s-media-cache-ak0.pinimg.com/736x/51/48/e6/5148e6fcf6445e5660d296e78f96a5a3.jpg  ) cap. 11; e quest'altra perchè l'ho trovata davvero molto carina *^* ( http://data.whicdn.com/images/68507854/large.jpg ). Grazie anche a tutte coloro che hanno recensito e che hanno inserito la storia tra le preferite e seguite, ma anche a coloro che la leggono nell'anonimato *^* Grazie a tutti!!!

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Capitolo 20
*** Il proiettile speciale ***


"LUFFY SVE... Luffy?" si ferma Sabo davanti la porta della stanza, osservandomi perplesso.
"Che c'è?"
"Luffy?"
"Si!" gli rispondo guardandolo dritto negli occhi.
"Ehm.... ma sei tu?" chiede con un filo di stupore nella voce, vedendomi già alzato e pronto per andare a scuola.
"Ancora questa storia Sabo!" gli rispondo sbuffando e, con un veloce scatto, cerco di allontanarmi ed uscire dalla porta della stanza. Tuttavia, riesce a fermarmi, afferrandomi per la camicia della divisa scolastica.
"Dove corri falso Luffy? Mostrami prima che sei veramente tu!" sentenzia mio fratello con tono di sfida: è chiaro come sia in vena di giocare!
"Eh va bene, lo hai voluto tu!" gli dichiaro sorridendo. 
Afferro il polso della mano di mio fratello, che ancora stringe la mia camicia, e faccio un leggero sgambetto verso le sue ginocchia, cosi da farlo cadere con la schiena contro il pavimento; ma con grande sorpresa, riesce a rigirare la mia mano nella sua in modo tale da afferrare il mio braccio e con l'altra la gamba e buttarmi di faccia sul letto. Non ancora concluso lo scontro, mi rialzo in piedi sul letto e prendendolo per le spalle, avvolgendo le gambe al suo petto, riesco a farlo vacillare e cadere all'indietro, cosi da bloccarlo al tappeto.
"Ho vinto io!" grido oramai vittorioso, ma senza accorgermene, ecco che cambia lo scenario. Sabo, infatti, riesce ad afferrarmi per il piede e togliersi dalla mia presa, cosi da afferrarmi e buttarmi  contro il materasso, poi come un lampo, mi blocca le braccia con le sue gambe.
"Dannazione Sabo!" biascico con la faccia troppo vicino alle coperte per inalare ossigeno.
"Si vede...che... non sei Luffy!" mi risponde, nel frattempo che cerca di tenere la presa.
"Vuoi la guerra?"
"Ma se... non sai fare nulla!" Ti faccio vedere io!
Ottenuta la provocazione giusta, guizzo dalla sua presa come un felino e scendendo dal letto, con ancora Sabo mezzo stupito che cerca di rialzarsi, prendo la rincorsa e mi butto sopra di lui gridando. Al colpo, Sabo emette tutta l'aria che possiede e si piega dal dolore sul mio letto.
"Va bene, va bene... Ahio! Hai vinto tu Luffy!" mi dice sofferente, cercando di liberarsi del mio corpo sopra di lui.
"Luffy, cerca anche un po' di dimagrire. Sei diventato pesantissimo!" sogghigna nel frattempo.
"Senti chi parla!" 
"Ehy vorresti dire che sono grasso con questo fisico che mi ritrovo!" 
"Sei un narcisista, lo sai Sabo! E poi Ace era quello più....in forma di tutti!" gli rispondo iniziando a ricordarmi le mattinate passate con il nostro caro fratellone.
"Luffy!" mi richiama mio fratello, oramai libero dalla mia presa mortale, cambiando anch'egli il tono di voce guardando il mio volto diventare da un mega sorriso ad un muso lungo e malinconico.
"Ehm..." cerca, intanto, di cambiare discorso oppure di farmi ridere, ma inutilmente.
".... Ehm... Hai parlato con quel dottore?" chiede dubbioso. Torao?
"Che cosa c'entra adesso lui?" chiedo perplesso guardando come Sabo cerca di aggrapparsi su una scala invisibile.
"Beh... non mi hai mai raccontato delle tue sedute, solo le prime poi buio totale!" Non pensavo ti interessasse cosi tanto, Sabo! Soprattutto per ciò che mi hai detto giorni fa... 
Intanto continuo a fissarlo dubbioso, senza dargli alcuna risposta. Poi cosa dovrei raccontargli? 
Senza accorgermene, sento le mie gote avvampare e bruciare, ricordando per un attimo il perchè non avevo più raccontato nulla a mio fratello; perciò, senza farmi notare da Sabo che continua a fissarmi in attesa di risposte, abbasso velocemente il capo guardando le coperte rosse del letto.
"Nulla era tutto monotono!" rispondo con tutto il fiato che posseggo, ad una tale velocità da far invidia a Bolt.
"Luffy? Che mi nascondi?" mi incita Sabo a parlare, scrutandomi cercando di fissare i miei occhi.
"Nulla davvero!" Smettila, per favore!
"Mhhh... Va bene, basta che non gli hai fatto nulla!" mi dice sorridendo a trentadue denti mio fratello. 
"Che cosa intendi dire con questo, Sabo?" mi alzo di scatto, fissando il suo sorriso crescere in volto.
"Che molto probabilmente...." inizia a rispondermi, scandendo parola per parola "... hai fatto qualcosa..." ondeggiando anche il corpo ad ogni parola "... che non mi vuoi dire..."
"NON HO FATTO ASSOLUTAMENTE NIENTE!" grido il più forte possibile, facendo ridere ancora di più Sabo. Quel suo modo di fare mi stava dando sui nervi; perchè insinua che sia stato io a cacciarlo? Che io l'abbia allontanato? Che io abbia fatto qualcosa che lo turbasse? Io ho solo seguito delle stupide, ma alquanto vere, emozioni e adesso è anche per colpa sua se io non lo rivedrò facilmente. 
Mi alzo bruscamente dal letto e mi precipito giù per le scale, fino ad arrivare davanti la porta d'ingresso, sotto l'occhio attento di Sabo; dopo questo mio gesto, allora, inizia a correre al mio inseguimento.
"Luffy cos'è successo?" mi chiede preoccupato dalla mia reazione.
"Nulla! Devo andare a scuola e..." ma neanche il tempo di finire la frase, che vengo cullato dal caldo abbraccio di Sabo.
"Scusa se ti ho fatto tirare fuori un argomento doloroso per entrambi, ricorda che devi essere forte, sempre!" mi sussurra dolcemente nell'orecchio. Con tutta la forza, allora, mi stringo attorno a lui e, per dargli una risposta annuisco accennando leggermente la testa. 
"Luffy!" mi richiama con un sorriso tenue sulle labbra " Io starò sempre accanto a te quando avrai bisogno di una mano, non dimenticarlo mai! Ok?"
"Si!"
"Bene! Adesso però aggiustati un po' che dopo quella dura battaglia, persa dal sottoscritto, non puoi presentarti a scuola!" dice iniziandosi a staccare da me sorridendo leggermente fissandomi tutto scombinato. Io sorrido altrettanto, mostrando un enorme sorriso a trentadue denti.
"Comunque ieri un amico del dottore, penso, ci ha invitati a festeggiare il suo compleanno oggi. Però mi devi scusare, ma non possiamo andarci!" continua a dirmi Sabo dispiaciuto dal salotto della casa. Compleanno? Torao?
"Perchè?" gli chiedo, nel frattempo che rimetto la camicia dentro i pantaloni.
"Ho degli impegni Luffy! Non penso di fare presto!" mi dice, e una volta arrivato dinanzi a lui tutto sistemato, non perde tempo a scombinarmi i capelli e dirmi nuovamente "Scusa! Dai andiamo o farai tardi!" Oggi, quindi, è il suo compleanno? Quante cose ancora non so di te... 
"Muoviti!"
"ARRIVO!"

Dopo una faticosa giornata scolastica firmata Monkey D. Luffy, mi attende solo di trascorrere per bene questo pomeriggio. Ed io ho già qualcosa in mente cosa fare!
Mi infilo velocemente la giacca e una volta uscito di casa, mi precipito sulla strada iniziando a correre verso la casa del mio caro amico dal naso lungo.
"Hey apri! Sono io!" busso bruscamente sulla porta di legno.
"Arrivo. ARRIVO! NON MI DISTRUGGERE LA PORTA LUFFY!" mi grida dall'altra parte Usopp. 
"Allora, stessa cosa di ieri?" mi dice una volta aperta la porta e guardandomi con un leggero sorriso malizioso.
"E me lo chiedi anche?"
"Dai entra che dobbiamo prepararci!"
Una volta entrato e salutato la madre di Usopp, di cui conosco molto bene grazie al mio caro zio dai capelli rossi che ha uno stretto rapporto con il padre, vado insieme a lui nella sua stanza, dove ci aspettano loro: i nostri costumi.
"Come sempre io sono Sogeking: il valoroso paladino dei cecchini!" dice euforico Usopp mentre indossa la maschera e innalza la sua Kabuto.
"Ed io Brook, lo spadaccino canterino!" rido, specialmente per le pose buffe assunte dal mio amico, strofinando il dito sotto il naso.
"Perlomeno, hai fatto la tua prima scelta giusta di Halloween, Luffy!" sentenzia Usopp svestendosi ed iniziando a sfilare il costume, mentre si ricorda della mia scelta azzardata dello scorso Halloween, il quale mi ero vestito da pugile con afro. Giusto quel costume! Shishishi.
"Luffy..." inizia a dirmi Usopp, davanti allo specchio, nel frattempo che si osserva con il costume addosso "... non pensi che..."
"No!" rispondo subito sorridendo, troncando le sue stupidi considerazioni. Non si è mai troppo piccoli per pregustare la festa d'Halloween shishishi.
"Va bene!" si rassegna Usopp, iniziando a posarsi la maschera sul volto, trepidante di iniziare.
"Ecco!" 

Finalmente siamo pronti: costume, maschere e il nostro caro zaino ricchi di scherzetti innovativi da testare. Oggi non si salverà nessuno! 
Mancano solo venticinque giorni alla festa tanto attesa e di certo, come ogni altro, il quartiere deve essere pronto al meglio; perchè quello che facciamo in questi giorni sono solo esperimenti per poi finire con il botto.
"Da dove vogliamo iniziare?" mi chiede con voce sicura di sè, ormai entrato nella parte del personaggio.
"Fammi pensare Yo-oh-oh!" risponde con altrettanta bravura teatrale. In realtà già ho in mente un posto dove vorrei recarmi, ma non sono sicuro di aver successo nella mia ricerca. Per poi non parlare delle abitazioni, che tutt'ora ancora non ne conosco alcuna; sono sempre arrivato dai miei amici grazie ad un pizzico di fortuna, devo ammetterlo! Ma questa volta userò tutta la mia capacità investigativa e dovrò beccare quella giusta.
"Seguimi!" dico afferrando il grande paladino Sogeking, per il naso.
"Ahi, Ahio... LUFFY!"
"Che...Ops scusa Yo-oh-oh-oh!" Non me ne ero accorto shishishi.
"Non è la prima volta! Comunque dove vuoi andare Luffy?" mi chiede massaggiandosi il naso dolorante.
"Tra un po' vedi... e non sono Luffy Yo-oh-oh-oh!"
"Ah scusa, è vero!" e ritorna anche lui a parlare con tono serio e deciso.
"Cerca solo di notare una casa tutta decorata!" gli dico continuando a correre sempre dritto e osservandomi a destra e a sinistra ogni abitazione del quartiere.
"Una casa? Tutta decorata! Va bene, non chiedo!" Ecco bravo shishishi.
Giriamo per tutti i sobborghi di Raftel, andando dal Sabaody Park; dove ci fermiamo per giocare un po', fino ad arrivare dall'altra parte della città: Thriller Bark, o come viene chiamata, il teatro abbandonato. Il luogo più tetro e povero ai confini della nostra meravigliosa città. Si narra che un tempo anche questa zona era molto rigogliosa, tuttavia per colpa di un brutto incidente al proprietario del teatro, tutto è andato perduto; soprattutto il meraviglioso territorio circostante. Adesso ci vivono solo coloro che non possono permettersi una vita lussuriosa all'interno della città di Raftel o coloro che non sono graditi. In poche parole, è il quartiere malfamato di Raftel.
"Brook..ehm... io non vedo nessuna casa decorata qui intorno... andiamocene!" dice tremante il grande e potente Sogeking, nascondendosi dietro di me. No, io devo trovarlo!
Senza dar retta al fifone del mio amico dal naso lungo, continuo ad incamminarmi sempre più all'interno del quartiere.
"Brroo...ook!"
"Eh va bene! Andiamo via!" dico guardandolo tremare come una foglia. Non penso che potrebbe abitare qui in effetti shishishi. 
Afferro, di mia spontanea volontà, il naso di Usopp e lo strattono fino ad uscire dal luogo tetro per ritornare alla civiltà.
"Ahio! Non dirmi che anche questa volta ti è scappato, non ti crederò!" mi sgrida massaggiandosi nuovamente il suo povero naso.
"No, in realtà questa volta no!" gli rispondo veritiero, ridendo sotto il suo sguardo omicida.
"Ti uccido!"
"Oh no! Aiuto!"
"VIENI QUA MALEDETTO!" grida arrabbiato Sogeking iniziando a rincorrermi. Ma ad un certo punto mi fermo e mi volto nella sua direzione, notando che si è fermato anche lui guardandomi furioso dalla testa ai piedi.
"Ma aspetta, io sono già morto Yo-oh-oh-oh!" ed inizio a ridere, coinvolgendo anche il nasone, che fino ad un minuto fa voleva spennarmi le penne che non posseggo!
Decidiamo, solo alla fine, di recarci al parco; troveremo molte più persone e come scelta sembra essere la migliore fino adesso. Spero solo di ritrovarlo qui, anche se penso sia impossibile.

Arrivati davanti al cancello gigantesco del parco, iniziamo a salire verso l'alto cosi da giocherellare ad una distanza tale da non essere beccati o visti. Ci arrampichiamo furtivi sopra i muretti e da quell'altezza Sogeking ed io iniziamo a sparare a raffica i nostri proiettili. Nostri, perchè non sono comuni proiettili comperati chissà dove; ma sono stati costruiti unicamente e solo da noi. Sono piccoli contenitori, infatti, contenenti perlopiù acqua e schiuma; una volta arrivati contro il bersaglio scoppiano, lasciando evadere solo la schiuma appiccicosa molto somigliante ad una qualsiasi bomboletta spray. Ovviamente, non sono le uniche cose che abbiamo preparato, tuttavia queste rispetto alle altre sorprese che sono molto più definite, hanno bisogno di essere testate.
"Vedi come si guardano attorno! Nessuno prova ad alzare lo sguardo!"
"Già è vero!" ridiamo osservando come la gente furiosa, e chi giocosa, guarda a vuoto togliendosi l'innocua schiuma da party colorata.
Il colore scelto, ovviamente, non può che essere il rosso come se fosse il sangue dato dal colpo del proiettile. Solo per oggi, tuttavia, abbiamo portato anche un proiettile speciale dal colore giallo. È speciale poichè inserire la quantità di colore giusto all'interno del piccolo contenitore non è facile, soprattutto sperare che una volta sparato diventi il colore scelto: è davvero difficile! Ecco perchè proviamo, alla fine sono solo innocui test fatti sulle persone.
"Brook?" mi richiama il paladino.
"Si Sogeking Yo-oh-oh-oh!"
"Proviamo l'ultima?" mi chiede oramai euforico di vedere l'effetto che verrà fuori dal proiettile.
"Va benissimo!"
"Però devi lanciarla da bendato!" sogghigna il mio amico nasone.
"COOOSA?"
"Cosi almeno c'è più divertimento; più adrenalina... basta che non colpisci me Brook!" mi dice Sogeking passandomi, con onore, il proiettile speciale.
"Ma sai che non sono cosi bravo, potrei spararlo su un albero e perdere il colpo!" 
"Provaci almeno!" e togliendosi una fascia dalla vita, inizia a bendarmi il volto.
"Aiuto non vedo niente!" gli dico preoccupato.
"Io scendo giù per vedere se riesci a colpire almeno un bersaglio!" sogghigna il mio amico sapendo che non ci riuscirò mai.
"Ma non vale!.. E va bene, dimmi quando sei pronto Sogeking, ti faccio vedere io!" gli rispondo sicuro di me, accettando la sfida da parte del nasone. Mannaggia non vedo niente però! Shishishi forse è cosi che si sente uno scheletro shishishi.
Nel frattempo, ho la pallina e la fionda per le mani, non sento più la voce del mio amico perciò penso che è riuscito a scendere e sta aspettando solo che io colpisca qualcosa. Faccio un enorme respiro e inizio a tendere la corda cercando di restare dritto. Non vedere nulla è orribile, non riesci neanche a restare in equilibrio poichè avverti un orribile sensazione di vuoto sotto i piedi salire verso le gambe. Però, amo le sfide e non mollerò cosi facilmente. 
Lascio uscire tutta l'aria dai polmoni, cosi da rimanere fermo durante il tiro senza tremare, e una volta pronto lascio andare la corda. Fatto!

Mi tolgo velocemente la benda da sopra la maschera e, scendendo con altrettanta velocità e percorrendo con passo felpato il viale del parco, raggiungo Sogeking. Ma una volta arrivato a destinazione rimango senza fiato. No, non può essere vero!
"Siete contenti adesso?" grida furibonda la voce di un ragazzo a me molto famigliare, che per tutta la giornata ho cercato.
Torao? Il proiettile ha colpito proprio te! E senza rendermi conto, che oramai il paladino è scappato via, inizio a sorridergli.
"Yo-oh-oh-oh! Sai che il giallo ti dona!"




Angolino-ya
Buonsalve a tutti cari lettori ^^
Ed eccoci con un altro nuovo capitolo di questa FF ^^ Ve lo aspettavate chi fosse in realtà Brook? O questi fantomatici ragazzini? Se è no, allora sono lieta di avervi fatto rimanere di stucco per questa scioccante scoperta! ^^''  Spero solo che continuerete a seguire questa storia: ci saranno altre sorprese che vi attenderanno ^^
Ringrazio immensamente coloro che seguono questa storia regalandomi ogni giorno il loro pieno sostegno *^* Ringrazio Fra3398 e I love Ace_30_D per avermi lasciato una loro opinione sullo scorso capitolo, ma ringrazio anche coloro che riescono a trovare sempre un po' di tempo a disposizione per leggere o recensire la storia. Grazie ancora per aver letto anche questo minuscolo angolino xD e alla prossima... verso l'infinito ed oltreeee

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Capitolo 21
*** Corazòn ***


"Che intendi dire con questo ragazzino-ya?"
"Che il giallo ti sta bene... e poi sono uno scheletro!" gli rido con la classica risata di Brook. Chiunque lo conosce, è il personaggio più gettonato di Halloween, o per come dicono molti, del mese di ottobre; alcuni narrano addirittura di aver assistito ad un suo tour speciale. Non tutti possono andare ai suoi concerti, lui si rivela solo nella notte del 31 ottobre, dove una marea di spiriti vengono ad assisterlo per poi ritornare in vita: ma questo è solo la leggenda che circola sul suo conto! Ammetto di preferire un casino questo personaggio leggendario e spero sempre di incontrarlo prima o poi, ecco perchè ho scelto proprio questo costume!
"Scheletrello-ya! Lo stesso rimane il fatto che mi hai sporcato, con questo prodotto appiccicoso!" sentenzia il ragazzo continuando a togliersi la schiuma da dietro il collo. Shishishi lo sapevo che avresti reagito cosi! "E poi ancora non è Halloween. Siamo al 6 di ottobre, mancano precisamente 25 giorni!" continua a dirmi nervoso, una volta tolto tutta la schiuma colorata e buttata per terra.
"Ma questi sono solo dei tester!" gli rispondo continuando a sorridere sotto la maschera.
"Tester?"
"Si, Tester. Sono proiettili creati e fatti a mano!"
"Va bene! E solo per sapere le cavie per questi tester, siamo noi del parco?" mi chiede dubbioso con un'espressione glaciale ed autoritaria che cerca di fissarmi fino a sotto i due fori della maschera, scrutando attentamente i miei occhi.
"Esatto!" gli rispondo mantenedo una leggere risata.
"Meglio a saperlo! Allora fino alla fine di ottobre so che non dovrò metter..."
"Cioè no!" lo interrompo immediatamente, senza dargli il tempo di finire la frase.
"Come scusa?" 
"Il parco è solo...una..una meta, ecco!" No per favore! È l'unico modo che ho per capire cosa mi succede quando sto con te, Torao!
"In poche parole, mi stai dicendo che non ho scelta?" mi chiede continuando a mantenere il suo sguardo su di me.
"Esattissimo!" gli rispondo iniziando a sorridere, cercando di non far notare di troppo il mio entusiasmo.
"Che giornata!" sentenzia sospirando, abbassandosi il cappello e ritornando di nuovo a sedersi sulla panchina del parco. 
"Allora, visto che oramai hai provato i tuoi proiettili e il tuo amico, con il vestito da carnevale, è andato. Posso stare in santa pace?" mi chiede mantenedo lo sguardo dinanzi a sè con il libro chiuso posato sulle gambe. Oh maledizione. Ha ragione! Maledetto Usopp adesso mi doveva lasciare, devo ricordarmi di ammazzarlo domani a scuola. 
"Sai, la pallina gialla era quella speciale!" inizio a parlargli senza dar peso alla sua domanda precedente, ma questa mia affermazione rende solo il ragazzo davanti a me meravigliato, che inizia a voltarsi ad un quarto in modo tale da sentire meglio le mie parole.
"Che significa?"
"Questa pallina-proiettile è stata difficile da creare, specialmente per il colore. Abbiamo, o perlomeno una nostra amica, ci ha dato i pigmenti da inserire all'interno del contenitore, però..."
"Non sarebbe stato sicuro il risultato!"
"Esatto!"
"Ho capito!" mi risponde ghignando e rimanendo immobile. Io, tuttavia, cerco di avvicinarmi man mano a lui, fino ad accomodarmi affianco a lui, sotto il suo sguardo investigativo, sulla panchina.

"Che libro è?" gli chiedo spontaneamente, dopo alcuni minuti di silenzio, osservando le mani tatuate del ragazzo che lo mantengono sulle gambe ancora chiuso.
"Un libro di sociologia. Nulla di molto interessante per uno scheletro!" sogghigna girando fra le mani l'oggetto in questione.
"Ti piace leggere?"
"Quante domande che fai per avermi trattato da cavia fino a pochi secondi fa!" 
"S-Scusami!" gli dico abbassando il volto. In effetti ha ragione! Lui non sa neanche chi sono. Forse è meglio che me ne vado, si vede che forse lui non vuole essere disturbato da uno stupido ragazzino. Osservandolo per un'ultima volta giocherellare con il libro, mi alzo da quella panchina ed inizio a guardarmi intorno cercando di intravedere Usopp, o qualche punta di naso; in modo tale da allontanarmi e lasciarlo nella sua quiete. Molto probabilmente Sogeking si sarà nascosto da qualche parte aspettandomi, tuttavia, senza preavviso, sento una risposta provenire da quelle carnose labbra, che già una sera mi tentarono.
"Si, mi piace leggere scheletrello-ya, soprattutto in santa pace! Pertanto, penso proprio che oggi dovrò fare un'eccezione!" 
"Scusami!" gli ripeto, però questa volta sorridendo leggermente. 
"Non fa nulla!" mi risponde accennando uno sguardo fugace sui miei occhi. Anche se molto probabilmente sta cercando di capire chi si rivela sotto la maschera; io spero vivamente che non lo venga mai a sapere! Ho avuto cosi poche occasioni per conoscerlo e capire bene chi sia davvero, e dopo, la mia grande idiozia non ho avuto più questa occasione. Adesso, però, il fato mi sta dando una seconda chance e non la farò di certo sfuggire! 
Mi siedo nuovamente sulla panchina; aspetterò qui il ritorno del mio amcio dal naso lungo che molto probabilmente è andato a fare scorte di munizione oppure è davvero scappato via lasciandomi qui da solo. Neanche il tempo di domandargli qualcos'altro per rompere quei minuti di silenzio, che gli arriva uno squillo sul cellulare. Noto, però, come rimane impassibile fissando l'enorme fontana davanti a sé, senza rispondere al cellulare.
"Perchè non rispondi?" allora gli chiedo perplesso.
"Non c'è bisogno!" mi risponde continuando a fissare davanti a se l'acqua scendere.
"Dovresti, potrebbe essere successo qualcosa Yo-oh-oh-oh!" rido ricordandomi che oggi è il suo compleanno e molto probabilmente gli stanno organizzando una festa a sorpresa. Anche se non posso andarci, mio fratello è stato invitato e ciò significa che in fondo ancora si ricorda di me, del suo paziente.
"Già so chi è, ecco perchè non rispondo!" chiarisce autoritariamente.
"E se non fosse qulla persona?"
"Non vedo chi mai dovrebbe essere!" mi risponde accenuando un tenue sorriso voltandosi nella mia direzione. Quel sorriso! Come mi mancava! 
Avvertendo un leggero brivido percorrermi tutta la schiena e sentendo le gote diventere caldissime, abbasso di scatto il volto controllando con la coda dell'occhio quella sua espressione. Dimenticando completamente che possiedo una maschera e che pertanto non mi avrebbe mai notato, questa mia azione fa ritornare il suo volto freddo e distaccato.
"Oggi è il mio compleanno!" inizia a dire il ragazzo di fianco. Lo ha ammesso! Allora era vero shishishi Senza notare la mia voce euforica e felice, gli grido "TANTI AUGURI" con tutta la grinta e gioia che possiedo, alzandomi di scatto dalla sedia e portando le mani verso l'alto continuando a sorridere felice. Ma, cio nonostante, lui riamane apatico senza dignaremi nè uno sguardo nè un grazie sorridente. È pur sempre un compleanno, no? Perchè non è felice?
"Grazie, ma non mi piace festeggiarlo!" mi risponde secco, facendomi rimanere immobile nella mia strana posizione di esultazione presa per dargli gli auguri. È impossibile! Tutti aspettano l'arrivo del proprio compleanno! 
"Perchè?" chiedo curioso fissando ogni suo movimento.
"Perchè non ho bisogno di festeggiarlo scheletrello-ya! È un giorno come tutti gli altri, se non proprio quello più doloroso!" mi risponde rannicchiandosi tra le sue stesse spalle e stringendo forte i denti, facendo uscire un leggero sibilo. Non l'ho mai visto cosi! 
"Stai bene?" chiedo preoccupato, poggiando la mano scheletrica sulla spalla del dottore. Buffo come sia il paziente adesso ad aiutare il dottore!
"Si. Ma non preoccuparti, sto bene!" risponde soffermandosi soprattutto sulle ultime parole ed iniziando ad allentare la presa lasciandosi sciogliere dal piccolo gesto.
"Mi dispiace qualsiasi cosa ti sia successa!" cerco di confortartlo; anche se la voce modificata, per somigliare a Brook, lascia a desiderare. Infatti, voltandosi nuovamente verso di me, mi mostra un sorriso più accentuato "Uno scheletro che ha compassione?"
"Si perchè? Non posso esistere?" chiedo sbuffando.
"No no assolutamente. Forse sono solo scheletri...ehm..miracolosi!" 
"Shihi..." Oh no, maledizione! "Yo-oh-oh-oh!" sorrido imitando nuovamente la buffa risata, anche se recitare e far finta di essere qualcun altro per me risulta estremamente difficile. Per fortuna, che questo mio piccolo errore non è stato notato dal ragazzo di fronte, che nel frattempo continua a mostrarmi un dolce e tenue sorriso stampato sulle labbra. Uno di quelli che ti riscalda il cuore, specialmente se fatto dalla persona giusta!

"Vuoi sapere perchè non festeggio il mio compleanno, scheletro-ya?" mi domanda dopo un po' di tempo.
"Si!" rispondo senza pensare un nanosecondo.
"Però prima, dimmi come ti chiami. Non credi che per parlare di qualcosa cosi confidenziale ho bisogno di conoscere bene l'altra persona?" mi chiede osservandomi bene, mostrando un leggero ghigno. Oh no! Se gli dico come mi chiamo, sono sicuro che non mi parla più poi! Meglio continuare a fingere almeno per un po'...
"Brook!" gli rispondo sorridendo, sperando che la scelta funzioni.
"...Piacere Brook-ya, mi chiamo... Trafalgar!" menziona soltanto il suo cognome e aspettando una mia risposta.
"Piacere mio!" gli dico solamente. Dannazione, il suo cognome è inpronunciabile!
"Va bene! Allora.." ghigna ultimamente per poi iniziare a parlarmi ritornando serio con il volto perso nel vuoto.
"Tanto tempo fa, bensì quando avevo 4 anni, soffrivo di una grave malattia che colpiva direttamente il cuore; in questo caso conobbi una famiglia che mi adottò e..."
"Come? Una famiglia che ti adotto?" lo interrompo curioso.
"Si, sono stato adottato da due fratelli, anche loro orfani di nascita, molto benestanti. Poichè, la mia famiglia; la mia vera famiglia, morì nell'incidente di Flevance !"
"Che incidente?" chiedo dubbiso.
"Non ne hai mai sentito parlare, Brook-ya?" inizia a chiedermi sgranando leggermente gli occhi, però io, nonostante il suo volto sorpreso, continuo a mostrare solo perplessità nelle sue parole.
"Non ci posso credere.." sorride leggermente ".. si trattò di un incidente avvenuto più di 20 anni fa a Flevance, la città bianca di Raftel. Forse tu conoscerai ciò che è diventata adesso, ovvero, l'attuale teatro di Thriller Bark!"
"No, aspetta! Vuoi dirmi che prima, quel luogo si chiamava Flevance e tu vivevi lì?" chiedo ancora più perplesso di prima, quante cose che non conosco neanche della mia città.
"Esattamente Brook-ya! Era una città florida, specialmente quel teatro che tanto conosci. Prima era un rinomato laboratorio di ricerca di medici e scienziati; ed è proprio lì che avvenne l'incidente!"
"Non ci posso credere... mi dispiace un casino!" 
"È normale che non la conoscevi, forse sei molto più piccolo!" mi dice ghignando.
"Mi sa proprio di si!" sorrido cancellando quel momento di malinconia, facendo inarcare leggermente anche le labbra del ragazzo.
"Scusa, ti ho interrotto! Continua..."
"Si! Beh..." ritorna a parlarmi del perchè odiasse il giorno del suo compleanno "Soffrendo di questa grave malattia, stavano cercando un donatore compatibile, dato che un solo piccolo errore mi avrebbe portato alla morte certa. Successe la stessa cosa anche ad una ragazzina, molto più piccola di me; per i miei genitori fallire non era cosa da nulla, ci tenevano un casino alla vita delle persone e lavoravano giorno e notte per far si che questa malattia non prendesse il sopravvento anche su altri: come per l'appunto questa fragile bambina! Tuttavia, anche con giorni e giorni passati richuisi all'interno del laboratorio, non trovarono nulla; neanche una persona adatta. E l'incidente portò via, molti e molti giorni di studio se non proprio le loro vite, e quelle degli altri abitanti della zona...." noto stringere leggermente il pugno e prendere fiato "..Venni accolto in questa famiglia, come ben ti dicevo, dove conobbi una persona..." e iniziando a guardarmi dalla testa ai piedi, mostrò un tenue e sincero sorriso "..Una persona speciale. Mi trattò come un figlio, se non proprio come un fratello minore. Tuttavia, durante quei periodi trascorsi insieme a loro, la mia ora era segnata e lui lo sapeva benissimo..."
"E cosa succede poi?" chiedo preoccupato per l'esito, ricevendo solo uno sguardo meravigliato e divertito.
"Sono vivo e vegeto, come puoi vedere e constatare Brook-ya!"
"Ah è vero, Yo-oh-oh-oh!" Che scemo che sono Shishishi.
"Tralasciando questo scheletrello-ya, il giorno del mio sesto compleanno, ovvero quando oramai era arrivata la mia fine, trovai un donatore positivo. Ero cosi talmente felice di possedere nuovamente un cuore pulsante e vivo, senza avere più alcun malessere , finalmente potevo vivere! Ma, come ben si sa un cuore che riporta in vita può portare anche alla morte. E quella vita la tolse a lui; a quella persona a me cara che mi trattò sempre come un componente della sua famiglia, anche se non di sangue..." disse tralasciando trasparire una lacrima mentre si sfiora il petto, posizionando il pugno vicino al cuore "...il suo cuore adesso è con me!"
Dopo questa storia, non riesco neanche più a trattenermi, che accasciandomi al suolo mi ritrovo circondato dalle mie stesse lacrime. Pensare a quante tragedie ha vissuto Torao prima di venire ad abitare qui; quanti malesseri deve aver provato alla morte del suo caro fratello. Non riesco neanche a fermarmi dalle troppe lacrime, che rialzandomi mi butto di peso su di lui, stringendolo forte a me continuando a piangere sulle sue spalle.
"B-Brook-ya che diamine!" mi chiede con un tono di voce completamente imbarazzato.
"Mi... Mi dispiace... per tutto quello che ti è successo... non è giusto!" biascico tra i singhiozzi cercando di asciugarmi le lacrime. Ma, il tutto si calma grazie ad una sua presa ferrea sulle mie spalle, che portandomi davanti a lui e guardandomi dritto negli occhi neri della maschera mi sussurra sorridento "Grazie mille per questo compleanno Brook-ya!" e mostrandomi un ultimo lieve sorriso, afferra il suo libro e si incammina fuori dal parco, lasciandomi con lo sguardo perso nei suoi movimenti e in quel suo grazie cosi sincero.
Grazie, di cosa, Torao?




Angolino-ya
Buonsalve a tutti ^^
OMG non pensavo sarei riuscita a scriverlo entro oggi O.O'' Ma a quanto pare per vostra sfortuna o fortuna ci sono riuscita ^^''. Il capitolo è uscito leggermente, anzi che dico, letteralemente triste T^T (e strappalacrime ?). Ma di certo non potevo complicare di più la vita al nostro caro chirurgo ^^'' Spero solo che vi sia piaciuto, pertanto se vorrete lasciarmi delle vostre opinioni a proposito mi farà piacere leggerle ^^ Soprattutto perchè sono curiosa di sapere come state trovando questa storia ^^'' 
Mi scuso in anticipo se ci fossero degli errori, ma ho davvero un'ardua giornata domani che mi aspetta e non volevo lasciarvi con il capitolo in sospeso ^^''
Grazie ancora a tutti coloro che mi seguono *si inchina* *^*
See yaa

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Capitolo 22
*** Ti sei divertito? ***


"Hey perchè l'altra volta non sei venuto?" Ancora questa storia!
 "Ho avuto impegni!" rispondo atono verso il mio interlocutore.
"Per il tuo compleanno?" sentenzia quest'ultimo, ogni volta, in questi ultimi tre giorni.
"Quando ancora andrà avanti questa storia, Penguin-ya?" chiedo stufo, bevendo un bicchiere di caffè preso dalla macchinetta.
"Fin quando non mi dai una giusta spiegazione, accettabile!"
"Ho avuto impegni, penso che può bastare!"
"Ma è impossibile!" sbuffa il ragazzo, portando le mani fino a toccare terra.
"Credici, invece!" gli rispondo per ultimo chiudendo il discorso.
Getto il bicchiere di plastica nell'apposito contenitore e, sentendo Peguin sbuffare, mi allontano dirigendomi dai pazienti in attesa di ricovero.
È oramai da tre giorni che quella seccatura di aiutante-dottore mi chiede sempre la solita cosa; è rimasto talmente male per il fatto che io non sia andato al mio stesso compleanno. Mi ha ripetuto fino alla nausea che il festeggiato non dovrebbe comportarsi in questo modo; che ad una festa organizzata, anche se odiata, si deve partecipare lo stesso, ripetendo e puntualizzando, soprattutto se si è il festeggiato. Ma dirgli semplicemente che ho avuto degli impegni sarebbe come incastrare dei topi, mettendo delle trappole, e dir loro che sono letti; non ci credono! Come posso mai fargli capire che per il mio compleanno ho ricevuto il regalo migliore di sempre? Che proprio quel giorno ho capito cosa voglio davvero? Non posso, perchè non mi sarei mai aspettato quel ragazzino tutto sorriso travestito da Brook. Ovviamente lui non sa che in realtà ho intuito chi sia, ed è meglio cosi, perlomeno posso passare del tempo con lui, in quanto oramai Sabo, suo fratello, mi ha vietato ogni contatto; anche il solo dirgli "ciao".
Mi ha lasciato libero solo quel momento dove Mugiwara scappò nella sua stanza; solo lì mi diede la concessione di andarlo a salutare per un'ultima volta. Ultima volta? Penso che se continui a stare lontano da lui Sabo-ya, non riuscirai mai a fermarlo! Si eleva, sulle mie labbra, un leggero sorriso, molto probabilmente uscito ricordando lo scheletro che mi parla ogni giorno nel parco liberamente su tutto. Oggi chissà che altra storia avrà da dirmi? fufufu Ammetto che mi mancavano un casino!
"Ehy pizzetto cos'hai da ridere come un ebete?" mi richiama una voce davanti a me, facendomi sgranare leggermente gli occhi.
"Nulla Kureha-ya!" Ma che diamine ogni volta la trovo sempre?
"Non sembra nulla... Racconta!" mi chiede curiosa guardandomi con un mezzo sorriso.
"Davvero, nulla! Devo andare dai pazienti" dico ritornando inespressivo e serioso.
"Ah giusto! Allora muoviti invece di imbambolarti pizzetto!" e dandomi una pacca sul sedere, si dirige salutandomi nell'esatto opposto della mia direzione. Ma che ca... È mio il culo, che nervi!!

Dopo una mattinata passata con le urla e i lamenti dei  vari pazienti, dai bambini agli anziani, finalmente è giunto il momento dove posso stare tranquillo, o per cosi dire, in compagnia di un buffo scheletro. Data la giornata fresca e ventilata, indosso una calda felpa gialla con dei disegni grossolani stampati in nero ed un jeans maculato con il mio adorato cappello bianco, anch'esso decorato come al pantalone. 
Finito di prepararmi e mangiato un boccone al volo, inizio a dirigermi non vedendo l'ora di arrivare al parco, prendendo anche un fantomatico libro, dagli scaffali vicino la porta d'ingresso, che non avrei mai letto; ho già un altro bel libro da sfogliare questo pomeriggio, ma per non dare nell'occhio, mi porterò lo stesso quest'altro. 
Una volta arrivato nell'esatto posto di sempre, dove oramai da giorni mi incontro con il ragazzino, noto stupefatto quest'ultimo seduto guardandosi intorno come se aspettasse in trepidazione qualcuno. Chissà se aspetta me o il suo amico con il costume da carnevale! Speriamo... me fufufu. 
Mi avvicino lentamente alla panchina ignorando la sua agitazione, ma non appena arrivo a non pochi passi da lui, si volta di scatto guardandomi fisso. Non riesco a intravedere bene il suo volto o qualsiasi sua emozione, ma sono molto sicuro che sia sorpreso di rivedermi lì come lo è sempre stato dal nostro primo incontro.
"Ciao, non pensavo di ritrovarti Yo-oh-oh-oh!" mi saluta energicamente Brook.
"Neanche io. A quanto pare neanche oggi avrò un po' di tempo da dedicare alla mia lettura pomeridiana!" dico, trattenendo un mezzo sorriso, alzando il libro da farglielo vedere. 
"Non è vero! Tu puoi tranquillamente leggere io ti farò solo compagnia se vuoi?" mi risponde di scherno il giovane facendomi rimanere di stucco. Non... mi sarei mai aspettato... una tale affermazione da parte sua!
"Va bene, ti ringrazio Brook-ya!" gli rispondo incamminandomi verso la seduta.
"Di nulla Yo-oh-oh-oh!" continua intanto a sorridere euforico l'altro.
Mi siedo, affianco a lui, sulla panchina continuando ad osservarlo incredulo. Vedendo che lo sguardo dello scheletro guarda altrove, inizio a sfogliare il libro preso per caso. Cerco di distrarmi leggendo la prima fase del primo capitolo, tuttavia, con la coda dell'occhio continuo ad osservare qualsiasi movimento del ragazzo di fianco, voltando qualche volta il mio sguardo verso di lui. Infatti, più che leggere faccio finta di prestare attenzione all'oggetto tra le mie mani dando più importanza al ragazzino. Fin quando, ad un certo punto, notando che egli non si muove più di un millimetro, mi metto l'anima in pace ed inizio a leggere il libro, questa volta seriamente. 
Ma penso solo di aver fatto la mossa sbagliata, perchè non appena mi immergo nella lettura, vengo distratto dall'ombra formatasi  sulle pagine. Voltandomi di lato, pertanto noto come lo scheletro, con uno scatto silenzioso, si è avvicinato a me scrutando l'oggetto nelle mie mani; come se fosse un bambino curioso.
"Hai già cambiato libro?" mi chiede osservando bene l'oggetto. Lo sapevo non mi avrebbe mai lasciato in pace fufufu.
"Si!" gli rispondo posando definitivamente quel libro chiuso sulle gambe, facendo ancora finta di mantenere il segno con le dita.
"Sei veloce a leggere!" afferma tutto d'un fiato alzando leggermente il suo volto verso il mio.
"A quanto pare Brook-ya!"
"Io odio leggere, a meno che..." dice iniziando a sedersi per bene e voltando lo sguardo in avanti, però, non riesce a finire la frase. Che cos'è successo? 
"A meno che..." chiedo perplesso continuando a fissarlo. Ciò nonostante lui non mi proferisce alcuna risposta e continua a guardare fisso in quella direzione, come se si fosse imbambolato o stesse dormendo all'impiedi. Distolgo, allora, il mio sguardo dal ragazzino per seguire la sua traiettoria visiva, cercando di intravedere cosa stesse guardando di cosi tanto importante. Il suo sguardo cade precisamente su una panchina, a poca distanza dalla nostra, dove sono sedute due persone; non due qualunque, ma una strana coppietta felice, o perlomeno secondo la mia impressione dato il caratterino di entrambi sempre molto estroverso. Nel frattempo che li osservo battibeccare, riesco a scorgere con la coda dell'occhio la foga scatenata dai pugni dello scheletro affianco a me, che mentre li osserva chiude stringendo sempre più forte i pugni vicino alle sue gambe. Non sarà...che quella sera era....geloso? Geloso! Non ci posso credere, davvero Mugiwara?
Senza accorgermene esplodo in una fragorosa risata sincera, una di quelle che parte dal cuore e non ti fermi più; non una di quelle a presa in giro, ma una di quelle cosi vere che oramai non riuscivo più a far uscire. 
Mugiwara-ya non ci posso credere! Continuo a pensare mentre sorrido, una risata che tuttavia rende meravigliato la persona a me di fianco. Benchè sia coperto da una maschera, riesco benissimo ad immaginarmi molto bene il suo volto sorpreso; gli occhioni neri spalancati e le guance leggermente arrossate. Quanto pagherei per vederlo di nuovo in volto! Fufufufu
"Perchè ridi?" mi chiede, con voce perplessa, Brook cercando la mia attenzione, però, non riesco a rispondergli per la troppa voglia che ho di sorridere.
"Hey ci sei?" domanda di nuovo, questa volta leggermente innervosito.
"Scusa.....scusa Brook-ya!" gli rispondo trattenendomi lo stomaco e cercando di far uscire parole sensate.
"Perchè stai ridendo?"
"Scusa... è solo.... che ho visto una persona che conosco, tutto qui!" prendo un po' di respiro prima di rispondergli nuovamente.
"E non vai a salutarlo?" mi chiede abbassando leggermente il capo. Notando il gesto, mi calmo dal ridere e prendo nuovamente un lungo respiro, cosi da lasciare semplicemente un sorriso sulle labbra.
"Perchè dovrei? Adesso mi sembra alquanto impegnato Brook-ya!" Perchè sei cosi dannatamente adorabile!
"È qui?" mi domanda fingendo di cercarlo.
"Si! È quel ragazzo che prima notavi!" gli rispondo pacatamente, avvicinandomi di più a lui, quasi a sussurrargli all'orecchio, indicandogli la persona che prima notava: Kidd. 
"Per caso lo conosci anche tu, Brook-ya?" gli domando subito dopo per non fargli capire che so chi sia sotto la maschera.
"Ehm....no!" mi risponde insicuro, cercando di evitare il mio sguardo.
"Quindi...lui è un tuo amico?"
"Si.." inizio a rispondergli allontanandomi da lui, sedendomi comodamente sulla panchina e prendendo di nuovo le distanze, anche se minime, dal ragazzino "... più che altro è stata la prima che persona che ho incontrato una volta arrivato a Raftel!" gli rispondo facendo affiorare nei miei vecchi ricordi, quei giorni spensierati della mia vita.
"Capisco, quindi siete migliori amici?" chiede abbassando sempre più il tono di voce.
"Migliori amici? Proprio no.. però, in un tempo passato lo eravamo, si!"
"Ovvero come fratelli?" mi chiede leggermente speranzoso.
"Non proprio!" gli rispondo cercando di pronunciare bene le giuste parole.
"Come ti divertivi con lui?" mi chiede seriamente e con tono deciso, guardandomi in faccia da sotto la maschera; rimango leggermente spiazzato da questa sua domanda. Che cosa vuole chiedermi? 
"Come scusa?" domando nuovamente.
"Se era come un fratello per te, come ti divertivi?" Per la miseria! Che diamine avevo pensato, mi dimentico che lui è cosi ingenuo fufufu
"Ho capito adesso... ehm... diciamo che avevamo un noiosissimo modo per divertirci... noioso, noioso!" gli rispondo accennando un sorriso.
"Del tipo?" mi chiede curioso. Del tipo....ehm...
"Montare le cose!" dico sentendo leggermente la voce tremare. Va bene, questa è pessima. Se leggesse tra le righe chissà cosa capirebbe... Oh mio dio! Speriamo di no..
"Montare le cose? Ehm.. come i lego?"
"Tipo...si...esatto!" continuo a mantenere un tenue sorriso.
"Ah... allora era davvero noioso..." mi risponde sbuffando, anche se riesco benissimo a sentire una leggera risata da sotto la maschera. Per fortuna non ha capito. Come si fa ad essere cosi teneri? Dannazione Law....

"Allora ti faccio divertire io, Yo-oh-oh-oh!" ride euforico lo scheletro.
"Che?"  rimango meravigliato udendo quelle parole e quella strana risata riecheggiare, ma non faccio in tempo a rielaborala che vengo afferrato dal polso e strattonato via dalla panchina, lasciando cadere via il libro.
"Hey Brook-ya, ma che diavolo stai facendo?" chiedo perplesso, senza ricevere alcuna risposta. 
Intanto, il ragazzino inizia a correre sorridendo, mantenendo ancora la presa in modo tale da riuscire a farmi correre dietro di lui, all'interno del parco. Ma cosa diamine vuole fare adesso?
"Seguimi!" 
"Dove?" E poi è l'unica cosa che posso fare in questo momento!
Ci incamminiamo correndo attraversando tutta la piazza del parco fino ad arrivare alle sue strutture, dallo scivolo all'altalena, di ogni genere. No, no aspetta! No, tutto ma tranne questo, no per favore!
"Vieni!" continua ancora a tirarmi con sè. Sentendo il volto diventare rosso per la vergogna delle sue balzane intenzioni, tento di inchiodarmi al suolo con i piedi per non essere più strattonato. Tuttavia, il ragazzino usa tutta la sua forza riuscendo a farmi proseguire verso il mio patibolo. L'unica fortuna che riesco a notare in questo momento è l'assenza delle persone in quel preciso punto del parco, anche se il senso dell'imbarazzo di esser visto vicino a dei giochi soggiorna ancora nel mio Io.
"Facciamo quello per prima!" mi indica euforico ed entusiasta uno scivolo a chiocciola chiuso.
"No!" gli rispondo secco mantenendo una certa compostezza.
"Eddai!" sentenzia nel frattempo che continua a tirarmi sempre più verso la struttura, anche se cerco di appigliarmi, con la mano libera, ai pali della luce per non essere trascinato via.
"SEGUIMIIII!" grida lui affaticato dallo sforzo di tirarmi ogni volta. No per favore, tutto ma non questo! 
Il ragazzino ormai sa di averla vinta e pertanto continua a ridere esuberante. Perchè? Esattamente! È riuscito, malgrado ogni mio sforzo, a infilarmi dentro quel tunnel dello scivolo, in una maniera decisamente rozza e grossolana. Infatti, sono con la schiena contro la sua, decisamente al contrario rispetto allo scivolo, mentre mi continua a mantenere stretto per il polso per paura che scappi. Aiuto!!
"ANDIAMO!" grida eccitato facendo riecheggiare la sua voce all'interno dello scivolo; mi mantengo per un'ultima volta agli spigoli della giostra, ma, come previsto, è stato letteralmente una mossa invano dato che, dandosi una spinta, riesce a portarmi con sè in quel giro infernale.
Scivoliamo ad una tale velocità che fa sembrare quello strazio lungo e tortuoso, fin quando ad un certo punto mi accorgo del polso ormai libero e, voltando la testa in avanti, non intravedo più la figura dello scheletro. Molto probabilmente è riuscito a scendere prima di me visto che, a differenza mia, aveva più attrito con la base; mentre io, essendo di schiena, la velocità è decelerata. Riesco a fermarmi appena in tempo prima di vedere la luce provenire dalla fine e mi giro velocemente su me stesso in modo tale da scendere con altrettanta velocità ed uscire fuori da quel luogo claustrofobico. Per fortuna sta finendo! Penso quando finalmente noto un filo di luce avvicinarsi sempre più; senza sapere ancora ciò che mi aspetta una volta fuori.
Giunto al termine dell scivolo, senza accorgermene, do una capocciata vicino a qualcosa.
"AHIO!" grido accarezzandomi la fronte dolorante.
"Pensavo ti fossi perso!" sogghigna lo scheletro, anche lui massaggiandosi la parte superiore della maschera leggermente scheggiata. C'era lui davanti?
"Ma che diamine... Brook-ya!" mi rivolgo innervosito al ragazzo di fronte, ma l'unica risposta che ricevo è una risata sguaiata da quest'ultimo.
"Ma che ti ridi! Potevi farti male.... scheletrello-ya!"
"Nah.. ti saresti fermato se lo sapevi o andavi più veloce!" mi risponde continuando a ridere. Mugiwa....
" Brook-ya, mannaggia a te!" gli dico passandomi la testa fra le mani, nascondendo un sorriso che si va a posare sulle mie labbra. Solo tu potevi dire una cosa del genere fufufu
"Allora?" mi chiede continuando a sorridere con quella sua strana risata.
"Allora... sei un folle scheletrello-ya!"
"No! Intendevo dire, adesso ti sei divertito?" mi domanda mantenendo lo sguardo fisso sul mio e continuando a sorridere. Resto sbalordito da queste sue parole, per un attimo non riesco a rispondergli che le parole si bloccano in gola e non vogliono uscire; nel frattempo lui continua a fissarmi felice, molto probabilmente anche per il mio volto che in questo momento non sarà uno dei migliori. Ma cosa? Lo.. Lo ha fatto, solo... per farmi divertire? No... Oh cavolo, non ci posso credere! Fufufu.
Per quanto riesco a notare dal mio gesto, lui ha puntato a questo fin dall'inizio. E ammetto che ci è riuscito appieno!
Sono fermo, dinanzi a lui, seduto sul gradino dello scivolo ridendo fragorosamente insieme a quel buffo e straordinario scheletro, che è riuscito a farmi ridere di gusto con poco. Fufufu Come fai a farmi sentire sempre cosi bene?




Angolino-ya
Buonsalve cari lettori ^^
Si avvicinano le feste e siamo sempre tutti più buoni..... giusto??? ^^'' *si ripara dietro lo schermo* Lo so, doveva uscire ieri... Ma dovete scusarmi T^T ho mille impegni e non sono riuscita a copiarlo tutto quanto.... se mi perdonate, grazie in anticipo! *si inchina al riparo* ^^'' 
Tuttavia, spero che questo ritardo vi abbia fatto crescere la suspense (come no xD) però, se vi è piaciuto e vorrete farmelo sapere con una vostra recensione siete liberi di farlo, ne sarei davvero felice *^* Ringrazio poi tutti coloro che seguono questa ff recensendola, leggendola e supportandola *si inchina* *^* 

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Capitolo 23
*** Un pranzo diverso dal solito ***


Quella risata! Lo sapevo fin dall'inizio che ha un bellissimo sorriso, anche se per la maggior parte del tempo sia sempre serio mostrando alcuna espressione, però...ieri ha riso! Se solo non fosse che non sappia chi io sia; come vorrei dirglielo, ma voglio ancora.... non lo so, lo voglio ecco! 
"Monkey D. Luffy!" mi richiama una voce innervosita, mentre io, fisso la carta geografica, davanti a me, pensando a questi pomeriggi passati nel parco in compagnia di Torao. Anzi no... ho deciso! È meglio se non lo venisse a sapere! Non deve assolutamente scoprirlo!
"Monkey D. Luffy!" si presenta dinanzi la mia vista un alto e furibondo uomo dai capelli bianchi, che mi scruta dritto negli occhi facendomi sobbalzare dalla sedia. Oh cavolo!
"Si prof. Fumoso?" chiedo perplesso, fissando a mia volta il professore.
"Insolente e distratto! Con chi credi di parlare moccioso?"
"Che ho fatto?" chiedo chinando leggermente la testa di lato, non curante delle parole appena dette da quest'ultimo.
"Al diavolo.... mmh... mandarti nuovamente dal preside o tralasciare per una volta?" sentenzia continuando a fissarmi immobile e freddo, senza dar alcun segno di emozione, soltanto un leggero sbuffo al suo sigaro tra le labbra. Shishishi per me è lo stesso!
Lo fisso squadrarmi dalla testa ai piedi osservando bene ogni mio singolo movimento, sta pensando con accuratezza come comportarsi e quali opzione citata scegliere; a quanto pare non sembra cosa da niente! La classe, invece, è intenta ad osservare la situazione nella più totale indifferenza; non è di certo la prima volta che succede una tale scena.
"Facciamo cosi e tagliamo la testa al toro, se mi dici dove siamo arrivati...faccio finta che non sia successo nulla..." dice voltandosi e dirigendosi verso la cattedra il professore di chimica "...ma solo per questa volta!" ribatte per ultimo, lanciandomi uno sguardo corrucciato.
"Certamente!" mi rivolgo a lui con un saluto militare.
"Bene... allora dove siamo arrivati?!"
Osservo il libro davanti a me e quello del mio compagno di banco che, nel frattempo, sta cercando in tutti i modi di aiutarmi indicandomi il paragrafo. All'inizio indica uno preciso, ma dopo neanche due secondi inizia a fare avanti e indietro con l'indice indicandomi ben tre paragrafi. Ecco, e adesso?.... Ambarabà ciccì coccò....
"MONKEY! VOGLIAMO RISPONDERE ENTRO OGGI!" 
"Si... ehm... la regola di Markov-fen afferma..."
"Marcoffen?" mi ferma dubbioso il professore.
"Si Markov-fen!"
"CHI CAZZO È MARCOFFEN, LEGGI BENE PER FAVORE!" grida adirato sentendo la mia perfetta pronuncia russa. Non sono Robin, diamine!
"E come si dice?" chiedo sbuffando e leggermente innervosito.
"Markovnikov... salta il nome e vai avanti, altrimenti staremo qui fino a domani mattina!" mi risponde lasciando uscire fuori tutta l'aria dai polmoni.
".... Afferma.... Markoffen!" rido pronunciando nuovamente il nome in modo tale da farlo adirare ancora di più.
"LUFFY!"
"Si si scusate... lo scienziato russo.. shishi, afferma che nell'addizione di un acido al doppio legame C=C l'idrogeno dell'acido si lega all'atomo di carbonio che ha già il maggior numero di atomi di idrogeno.." inizio a leggere il fortunato paragrafo scelto a caso, di cui si è rivelato essere quello giusto.
Il professore, dopo aver finito di ascoltare l'intero paragrafo, comincia a farmi delle domande inerenti ad esso.
"Va bene! E dimmi, quando la enunciò?" chiedo velocemente senza neanche guardarmi in volto e continuando ad osservare il suo registro. Come quando la enunciò? Non hai mai voluto sapere le date, perchè adesso si, cavolo! Rimango basito da tale richiesta, e osservo sorpreso e in silenzio il professore dinanzi a me che, intanto, attente qualche mia risposta a proposito. 
Ad un certo punto, vedo sul mio banco arrivare un foglietto tutto piegato cui sopra ci sono scritti dei numeri, molto probabilmente una data, in una calligrafia lineare e composta.
"1...869?" la leggo inizialmente dubbioso.
"Si?"
"1869!" rispondo, questa volta, con tono più deciso sperando che sia la risposta giusta questa suggerita.
"Ottimo, per oggi te la sei cavata! Non metto neanche i due ai tuoi aiutanti!" sentenzia il docente di chimica alzando lo sguardo e iniziando a fare nuovamente il giro di lettura fino al suono della campanella.
Prendo in mano il bigliettino e mi volto verso Nami, che sicuramente mi avrà aiutato come suo solito nelle  mie interrogazioni a sorpresa, con l'intento di ringraziarla; tuttavia lei, senza neanche voltarsi, mi indica un banco posto dietro al mio. Essendo al centro e non al primo posto, come Nami, cerco di notare bene verso quale parte della stanza indica il suo indice. Zoro? Ma non può essere, lui dorme sempre shishishi.
Mi volto, allora, verso il punto indicato cercando di osservare meglio il mio salvatore, o in questo caso la mia salvatrice dai lunghi capelli corvini che mi fissa con un volto in estasi. Ah capisco è stata lei!
"Grazie Hancock!" le dico a bassa voce sorridendole, d'altronde mi ha appena salvato la vita con Smoker facendomi evitare una ramanzina da parte del nuovo preside Akainu.

"Sai che devi molto a quella ragazza!" mi menziona Nami una volta usciti da scuola e arrivati al nostro punto d'incontro: sotto un grande albero a poca distanza dal parco della scuola dove, di solito, aspettiamo tutto il resto della nostra Crew.
"Mi sdebiterò!"
"Certo, immagino già come!" risponde quest'ultima atona.
"Che c'è? Dico sul serio..."
"Voglio proprio vedere Lu.."
"AHHH LUFFY!"grida il nostro amico dal naso lungo, Usopp, raggiungendoci in corsa, seguito a pochi metri di distanza da Zoro.
"Si!"
"Ma il costume... te lo sei portato tu...giusto?" mi chiede affannato, una volta giunto vicino. Ehm...
"Si!" gli rispondo sgranando gli occhi preoccupato della sua prossima domanda, sotto l'attento sguardo della rossa.
"Perciò oggi..."
"Non sono libero!" rispondo velocemente lasciando entrambi i miei compagni sbalorditi, ancora una volta, dai miei strani comportamenti.
"Io... io.. devo..fare..."
"Devo fare un servizio e mi deve aiutare!" interviene Zoro facendo rimanere anche me sbalordito. Mi volto ad osservare il suo sguardo cosi tranquillo mentre afferma, con parole decise, questa falsità. Ma non è vero!
"Adesso voi due, avete anche la capacità di occuparvi di faccende?" chiede Nami guardando incredula sia me che Zoro.
"Si hai problemi!" ghigna quest'ultimo inarcando leggermente il sopracciglio sinistro.
"No. Giuro, non voglio sapere!" alza le mani in alto in segno di rassegnazione, la nostra amica. 
"Io vado, vi lascio...ho, come dire, i miei impegni!" pronuncia infine lanciandoci un'occhiataccia, mentre si allontana dal gruppo raggiungendo Robin, dall'altra parte, verso la fermata dell'autobus.
"Va bene, allora, sarà per domani!" saluta anche Usopp, altrettanto preoccupato, lasciando sia me che l'altro da soli sotto il grande albero.
"Bene, allora io vado, ciao Luffy!" saluta distrattamente anche il mio amico dai capelli verdi.
"No aspetta!" cerco in fermarlo, data la mia eccessiva curiosità di voler sapere quel suo comportamento.
"Che c'è?" 
"Perchè hai mentito prima?"
"Non ho mentito!" mi risponde secco senza neanche guardarmi, aspettando che lo lasci andare via verso la sua, sbagliata, strada.
"Alla fine tu sei impegnato oggi pomeriggio ed anche io, quindi non vedo nessuna bugia!"
"Si, ma lo stesso non ti capisco!" rispondo più perplesso di prima.
"Dannazione andiamo, ti racconto per la via tanto abitiamo nello stesso rione!" sentenzia, infine, Zoro incamminandosi. Che mi deve raccontare? Che è pazzo? shishishi

Iniziamo a prendere la strada che ci porta alle nostre rispettive abitazioni, entrambe situate nel rione est della città. Anche Nami, Usopp e Sanji abitano da queste parti, tuttavia preferiscono prendere strade diverse, dato che si trovano sempre impegnati in qualcosa. Nami, per esempio, adora prendere la stessa strada insieme a Robin; anche se lei abita nel rione ovest di Raftel, la rossa preferisce stare in sua compagnia prendendo infine un giro secondario dell'autobus che la porti a casa, sempre puntuale; lo stesso vale anche per Usopp, che ultimamente adora sempre più andarsene da solo prendendo tutt'altra strada. 
Oggi, infatti, sembra anche alquanto strana la decisione presa da Zoro nell'accompagnarmi a casa, serenamente, raccontandomi questa fantomatica decisione; di solito aspetta sempre Sanji, suo rivale in ogni cosa da quando lo ha conosciuto, prima di andarsene.
"Allora..." inizia a parlare il verde mantenendo il passo "... che cosa vuoi sapere?" Ma che? Tu volevi parlarmi...io... lasciamo perdere!
"Il perchè hai fatto quel che hai fatto con..."
"Ti piace?" dice tutto d'un fiato, senza dar peso alla mia richiesta. Co-Che? La sua domanda mi lascia sbalordito sul colpo, specialmente per la freddezza e la chiarezza espressa, mi fa rimanere immobile per un attimo. Resto imbambolato, vedendo lui continuare ad andare avanti, senza capire, o perlomeno fingendo di non capire, cosa volesse intendere con quella affermazione, poichè più che una domanda sembra una vera e propria dichiarazione.
"Allora, Luffy rispondi. Lui ti piace?" sentenzia nuovamente.
"Non capisco!" rispondo riprendendo il passo, ma mantenendomi dietro di lui.
"Sai già bene di chi parlo!"
"No!" rispondo cercando di nascondermi sempre di più da quell'alta figura del ragazzo che si para davanti a me.
"Del dottore!" sentenzia autoritario, cosi da far rallentare ancora di più il mio passo rispetto a prima. Avverto un leggero brivido percorrermi tutta la colonna vertebrale udendo quelle parole, provando un senso di disagio verso il mio amico.
"Quale dottore?" chiedo con voce tremante, sentendo le gote riscaldarsi drasticamente, cosi tanto da sentire una vampata di caldo squagliarmi il corpo. Il verde, allora, si gira di colpo osservandomi innervosito.
"Il TUO dottore!" sillaba bene la parola "tuo" mantenendo gli occhi fissi sui miei. Sento ancora di più le guance scottare, peggio di un fuoco rovente. Mio? Se fosse mio... non credo che adesso mi ritroverei in questo stato.. poi... poi cosa diamine vuoi sapere Zoro? 
"Deve essere per forza un si quello!" ghigna voltandosi nuovamente in avanti e prendendo a camminare.
"Non è vero!" rispondo freneticamente.
"Ma se lo hai ammesso da solo.."
"Ah si e quando?" domando innervosito e leggermente imbarazzato da tale situazione, ma soprattutto dalla sua veritiera affermazione detta senza peli sulla lingua. 
Mi avvicino, allora, verso di lui e, prendendolo per la spalla, lo volto nella mia direzione; se deve darmi una risposta lo deve fare vendendomi negli occhi, anche se questa opzione è uscita impulsivamente. 
"Non appena sei diventato tutto rosso peggio di un peperone, Luffy!"
"Non è vero!" rispondo velocemente abbassando il volto e lasciando la sua spalla. Chino il capo sotto lo sguardo ghignate e divertito del mio amico, che molto probabilmente una scena del genere già l'aveva immaginata.
"Si certo, allora mi vorrai dire di..."
"A te piace Sanji, invece!" dico nervoso e alzando lo sguardo verso il suo volto, non curante del fatto che stesse continuando a parlare. 
Il volto, del ragazzo dai capelli verdi, inizia a diventare di un colore purpureo dopo la mia, non voluta, affermazione; facendo fuoriuscire un tenue "tsk" gutturale a quest'ultimo.
"A-Andiamo!" dice voltandosi di scatto e stringendo i pugni lungo le gambe. Davvero? Cioè a lui...
"Zoro?"
"No, cioè... secondo te..." inizia a dire evitando di guardarmi e accelerando sempre di più il passo ".. mi potrei mai innamorare, di uno stupido damerino amante delle donne?" soffermandosi specialmente su quest'ultima parola.
"Tutto può accadere!" rido per risposta, cercando di spezzare il senso di disagio che si è creato in questi pochi minuti, ma anche per il suo strano volto imbarazzato completamente diventato rosso.
"N-non lo dire a n-nessuno, va-a ben-ne!" sentenzia balbettando, continuando a camminare senza girarsi. 
"Certo!" Shishishi basta che anche tu non dirai nulla!
Passiamo gli ultimi minuti di camminata in estremo silenzio, nessuno dei due ha qualcosa da dire, abbiamo già parlato abbastanza per oggi. Fin quando, ad un certo punto, Zoro continuando a camminare e camminare si ferma ad un bivio posto davanti il sentiero ed inizia ad imboccare la strada opposta, ovvero quella per ritornare indietro.
"ZORO!" grido verso di lui, cercando di trattenere qualche risata che se uscirebbe non ci muoveremo più dal posto. Quest'ultimo, notato di aver perso la strada come suo solito, ritorna di corsa a camminare davanti a me con le gote leggermente arrossate.
"Ecco perchè te ne vai con Sanji!" gli dico continuando a sorridere.
"TACI!"

Finalmente arrivo a casa e saluto Zoro, sperando che non si perdi durante l'ultimo tragitto di strada. Sabo, con mio stupore, è già in cucina a preparare qualcosa di buono da mangiare; il rumore incessante dei mestoli e delle pentole è la prova!
"Bentornato Luffy!" mi saluta sorridente affacciandosi dalla porta della cucina, con i guantoni infilati e uno strano cappello da chef in testa. Con questa buffa immagine di Sabo che mi si para davanti, una volta entrato, non riesco a dargli un saluto decente che riesco solo ad alzare la mano mentre l'altra trattiene, a malapena, una fragorosa risata tenendo chiusa la bocca.
"Vorresti ridere per caso?" sentenzia mio fratello guardandomi dubbioso.
"No, no, assolutamente!"
"Mhh.. non solo ho cucinato il...polpettone farcito, tu mi tratti anche in questo modo. No ma va bene, che bel fratellino che ho! Vorrà dire che non te lo meriti, me lo mangerò tutto io... poi vediamo chi ride...eh!" dice voltandosi verso la cucina. No, aspetta Sabo! Ma come faccio a non ridere? Cibo ...mio!! Consapevole che ciò che dice mantiene sempre la parola, abbandono lo zaino vicino la porta d'ingresso e inizio a recarmi velocemente in cucina pentito.
"Davvero, Sabo, scusa non volevo ridere!" dico inginocchiandomi e contemplando la figura di Sabo, sperando almeno che questa mia scenata mi fa ricevere dei punti di recupero per non saltare il pranzo. Tuttavia, anche con tutte le suppliche dette in tutte le lingue del mondo, lui continua a rimanere indifferente e ostinato vicino al lavandino.
"Per favore, per favore, per favo..." supplico ancora di più tenendolo stretto per la vita; ma ecco, che con mio grande stupore si volta verso di me mostrandomi lo stato pietoso di un Sabo mai visto prima di adesso. È ricoperto di lacrime che gli solcano il volto, mentre cerca con il naso di tirare sempre più per non scoppiare in un piagnisteo incessante. 
"Scus-scusami Luffy, ma non ce l'ho fatta...."
"Sabo?"
"Fa SCHIFO.... mio sono distratto e pouf è sparito... io...." continua a parlare singhiozzando tra le lacrime mio fratello. Il polpettone è sparito? Ma con cosa lo hai farcito Sabo, un maiale, vivo? .... Mhh Maiale, doveva essere buono...
"Luffy... non sbavare... Perdonami...!" continua a dirmi, tirandomi prima una sberla e poi riprendendo a singhiozzare parole senza un senso logico, accasciandosi sulla mia spalla.
"Sabo, ma non preoccuparti...."
"Poi non passo neanche tanto tempo con te... sono INUTILE..."
"SABO!" grido ad un certo punto perplesso, scostandomi leggermente da quella figura molto somigliante a mio fratello.
"Si...di-dimmi Luffy!"
"Dove sei?" chiedo guardandolo intensamente nei suoi occhi azzurri.
"A casa!" mi risponde l'altro, finendo di singhiozzare e asciugandosi le lacrime, tirando un'ultima volta su con il naso.
"No, io intendo... il vero Sabo!" dico cercando di mantenere un volto perplesso anche se mi scappa un tenue sorriso che quest'ultimo nota anche molto bene. Poche volte l'ho visto piangere ma mai per un polpettone shishishi!
"Luffy!" proferisce mio fratello squadrandomi dalla testa ai piedi ritornando con uno sguardo serio, mostrando anche una voglia di sfida.
"Si! È il mio nome!" rido euforico per l'ultima volta prima di lasciare, con passo felpato, la cucina, di cui solo ora noto essere infestata da un odore di bruciato, e iniziare a correre per tutta la casa. Corro cercando si scappare dall'inseguimento iniziato anche da parte di Sabo, che senza troppi indugi, non appena ha visto la mia prima mossa, è scattato come una molla. Ma, non appena arriva uno squillo, per l'ennesima volta, sul cellulare di mio fratello, capisco immediatamente che i giochi sono terminati e perlopiù senza aver neanche mangiato qualcosa.
"Scusa, Luffy!" dice Sabo fermandosi a pochi passi dalla porta mentre io mi arresto nella corsa vicino qualche mobile, di cui poco mancava la sua fine. 
"Tieni i soldi, compra qualcosa.. io cerco di ritornare subito, te lo prometto!" e dopo avermi dato i soldi in mano e scombinato i capelli, lascia chiudere la porta dietro di sè.
100 Berry? 100 BERRY??? Non posso neanche comperarmi una bistecca con soli 100 berry... ho capito Sabo, l'hai fatto apposta, ma mi accontenterò di un panino. Tranquillo! Spera  solo di trovarmi con la pancia piena fratellone... Ma prima.... shishishi. 
Corro velocemente in camera, o in quel che rimane di una stanza per dormire, e mi vesto cambiando radicalmente: da me a Brook; un po' come se fossi un supereroe! Non avrei bisogno di cambiarmi per andare a mangiare qualcosa fuori, ma dato che voglio trascorrere un nuovo pomeriggio in compagnia di Torao, posso anche già vestirmi adesso e mangiare qualcosa fuori, poi aspettare al nostro unico punto d'incontro quel giovane dottore per vederlo, o perlomeno sperando, nuovamente ridere. 
Una volta pronto ed euforico di recarmi al parco, prendo i soldi e li infilo nella tasca del nero pantalone. Sfreccio per le strade mantenendo stretto l'afro, per paura che voli o caschi per terra, e non curante del traffico arrivo correndo davanti al maestoso cancello del parco. Di certo per colpa di Sabo non devo non mangiare o incontrare Torao... Shishishi posso fare tranquillamente entrambe le cose!

Mi guardo intorno cercando un bar o una paninoteca dove poter acquistare qualsiasi cosa di commestibile. Dove siete? Uffy.... Cibo! Cibo! Cib... 
"Ah Ah ECCOTI!" grido euforico.
Osservando bene, infatti, vicino ad una statua del parco, raffigurante un eroe mitologico, riesco a intravedere una paninoteca e, pertanto, mi reco come un fulmine dal venditore. Con molta tranquillità riesco a recarmi velocemente da quest'ultimo, poichè non vi sono a quest'ora molte persone del parco.
Una volta arrivato dinanzi al grande carro, metto tutti e cento i berry sul bancone sorridendo entusiasta.
"Voglio il panino più grande che avete!" dico riprendendo il respiro data la lunga corsa; tuttavia, non avevo fatto caso alla persona davanti a me. Troppo preso dalla voglia di mangiare e dall'incessante brontolio dato dal mio stomaco, avevo completamente chiuso gli occhi una volta arrivato davanti al bancone.
"Scusate, ma ci sono... c-cosa?" rimane sorpresa la figura una volta girato nella mia direzione, facendo sgranare con altrettanto stupore i miei occhi. To....To...Torao?
Rimaniamo per un'istante entrambi in silenzio, scrutandoci dalla testa i piedi con un volto leggermente arrossato.
"Ecco qui, i suoi Takoyaki signore!" Rompe il silenzio formatosi il venditore, porgendo gentilmente un vassoio al giovane ragazzo. Notando quest'ultimo porgergli il cibo, il ragazzo si gira immediatamente tornando in sè e ringraziandolo lo paga.
"Brook-ya non pensavo che i scheletrelli mangiassero..." ghigna, poi, voltandosi nuovamente nella mia direzione con il vassoio in mano "... ti aspetto alla panchina!" e osservandomi per un ultima volta con la sua solita espressione autoritaria, si incammina facendomi rimanere completamente imbambolato da quelle parole. Come diavolo fai ad essere cosi sexy? Cioè... Ehm... Aspetta... mangiare, con Torao.. io?
"Che prende?" domanda per la centesima volta il venditore chiamandomi. 
"Ehm...cosa... ah si...e.." Sono completamente andato!
"... cento berry riesci a prendere solo un maxi hamburger a tre strati. Va bene lo stesso ragazzino?" Come diamine fa ad essere cosi dannatamente figo anche solo a parlare....
"RAGAZZINO?" mi richiama nuovamente.
"Ehm si, si va benissimo!" dico osservando sia lui sia il ragazzo seduto dall'altra parte vicino la fontana.
"Ecco a lei, allora!" 
"Grazie, grazie!" ringrazio frettolosamente prendendo il cibo e scordandomi completamente di prendermi il resto.
Mi dirigo verso il ragazzo,che una volta accorta della mia presenza, si gira e mi invita a sedermi affianco a lui. Sto....non ci credo.... Torao!
"Anche tu qui scheltrello-ya? Come mai?" mi chiede atono come sempre, anche se oramai so che in fondo nasconde uno splendido sorriso.
"Mio fra..." Oh no! Adesso che dico? Lo osservo per un attimo in silenzio, senza proferire alcuna parola; tuttavia, lui si accorge del mio mutismo e si volta nella mia direzione.
"Cioè... il mio..." che gli dico? Cazzo!
"Il tuo?"
"Il mio..... Stomaco, ecco, chiedeva cibo Yo-oh-oh-oh, anche se non ne ho!" mi salvo in calcio d'angolo dicendo una battuta di scarsa qualità e cercando di fare una risata convincente. Il ragazzo, però, continua a fissarmi basito per poi rigirarsi e continuare a mangiare; in effetti, la battuta era pessima, per non dire di peggio!
"Mi fa piacere mangiare in compagnia di un buffo scheletro strampalato...." mi inizia a dire tranquillamente, mostrando un tenue sorriso "... basta che divori quel panino altrove e non in mia presenza!" finisce squadrandomi serio e disgustato dalla vista del maxi hamburger.
Oh cavolo! Me ne ero completamente dimenticato... shishishi!




Angolino-ya
Buonsalve cari lettori ^^
Che piacere (o dispiacere per alcuni ^^'') essere di nuovo qui con un altro capitolo di questa LawLu. So benissimo che doveva uscire ieri, ma come potete constatare è letteralmente lunghissimo O.o scusate, se vi abbia annoiato! Spero, davvero, che sia il contrario e che invece lo abbiate trovato simpatico T^T Se vorrete lasciarmi una vostra opinione a riguardo sono più che felice. Poi vorrei ringraziare un casino coloro che la recensiscono sempre : Fra e Silver Saiyan *^* mi state dando un aiuto incredibile, soprattutto di fiducia nella mie capacità grazie un casino *si inchina*; ma anche a tutti coloro che la leggono o la seguono normalmente, senza di voi adesso non sarei a scrivere addirittura il 23° cap ^^''.... Vorrei solo darvi un avviso riguardante questa settimana, che come ben sapete è Natale *^* (lo so non dovrei prendermi una pausa per tutti i giorni che ho preso addietro ^^'') ma volevo dirvi che questo giovedì sarà in pausa, riprenderà più che sicuro nuovamente lunedi della settimana prossima... Tuttavia voglio lasciarvi per questa settimana con un'immagine LawLu di natale ( http://orig15.deviantart.net/c263/f/2013/358/a/f/kiss_under_the_mistletoe_by_yoyterra-d6zaery.jpg ) e con un'altra suggerita da Fra *^* (http://i68.tinypic.com/v6i0m1.jpg)
Grazie mille ancora e vi auguro un buono e sereno Natale! ^^

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Capitolo 24
*** Ritrovo! ***


I giorni stanno passando tranquillamente. Non sento nè il peso degli obblighi e i doveri imposti dal mio fratellastro nè mi pesano i continui casini fatti dai gemelli sul lavoro. Finalmente mi sento davvero bene!
Penso che questi pomeriggi che sto passando in compagnia del ragazzino, mi stiano guarendo da ogni mio malessere.
Ancora non ha trovato il coraggio, se sia davvero per questo, di togliersi la maschera. Oggi è il 31 di Ottobre e finalmente può dare spettacolo di tutti i suoi scherzetti creati insieme al suo amico, anche se in questi pomeriggi l'ho visto più attento a me che a quest'ultimo: devo ammettere che questa cosa mi faccia molto piacere!
Per questa sera il ragazzino tutto sorriso mi ha invitato di trascorrere un'altra serata al solito nostro punto del parco, facendomi intuire chiaramente che se non mi fossi presentato me lo avrebbe fatto scontare. Furbo il ragazzino! Fufufufu


La sveglia mattutina inizia a suonare, facendosi sentire carica per questa nuova giornata. Essendo già sveglio da ore, passo la mano sull'aggeggio e la tronco sul nascere. Stamane non ne ho bisogno!
Mi alzo dal letto e inizio ad incamminarmi verso la cucina, in modo tale da riscaldare il caffè per dopo. Nel frattempo, con suono deciso, arriva un messaggio sul cellulare, poggiato sul divano. Ecco, la giornata è iniziata!
Accendo la fiamma del fornello e mi dirigo, non curante del telefonino, in camera a vestirmi. L'unica stanza, in tutto il monolocale, che possiede un po' di privacy ed una porta.
Una volta pronto, e preso un buon caffe amaro, prendo il cellulare ed inizio a leggere il fantomatico messaggio ricevuto. -Questa notte non andare a dormire presto, ti verrà a prendere Trebol all'una. Dal tuo caro fratello - Si, certo, caro.... Mi mancava solo questo!
Infilo furtivamente il cellulare in tasca e mi dirigo a lavoro. 
La solita routine di sempre, se non fosse per quelle determinate persone che vogliono stare al mio fianco; se non ci fossero penso che mi sarei sparato a momenti.
"Hey Law!" grida una voce a me famigliare, raggiungendomi correndo accompagnato da altri passi in corsa. Ecco, penso che non è ancora tardi per spararsi... fufufu
Mi volto verso la voce per poi alzare leggermente una mano in segno di saluto.
"Cos'è successo al nostro chirurgo?" chiede sorpreso il ragazzo con il basco, afferrandomi per il collo assieme al fratello gemello.
"È proprio vero Shachi, sicuramente sarà successo qualcosa... Racconta, racconta!" si unisce anche l'altro mostrando un ghigno malizioso sulle labbra.
"Non è successo nulla, Penguin-ya!" gli rispondo, cercando con le mani libere di allontanarli dal mio collo, divincolandomi il più possibile, soprattutto per respirare ossigeno rubato dai due ragazzi: il mio ossigeno!
"Certo... e allora cos'è tutta questa gentilezza?" chiede nuovamente Penguin, stringendo di più la presa. Io vorrei sapere dove la vede questa "gentilezza" di cui tanto parla?
"Non devo più salutarvi?"
"Tu non saluti MAI, è diverso il fatto!" sentenzia Shachi sentendosi leggermente offeso. Ecco che iniziano con le loro idiozie delle giornata!
"Dai Trafalgar-sama, racconta... hai conosciuto qualcuna??"
"Bona?"
"Spero prosperosa?"
"Ed anche alta..."
"Bionda?"
"Si certo ho incontrato Rapunzel strada facendo.. ma per favore, lasciatemi stare?!" rispondo atono alle loro assidue domande.
"No!" mi rispondono, gridando nelle orecchie, in coro. 
I due gemelli, infatti, continuano a tenere stretta la loro presa sul mio povero collo, ed anche se cerco in tutti i modi di dimenarmi per levarmeli di dosso, loro riescono a mantenersi stabili senza barcollare. In mio soccorso, per fortuna, arriva una Khureha furiosa.
"MUOVETE IL CULO E ANDATE DAI PAZIENTI NELLE SALE! DECEREBRATI!" grida tirando per le orecchie i due fratelli, in modo tale da liberarmi e farli andare a lavorare.
"S-Si Signora!" rispondono doloranti, dirigendosi frettolosamente all'interno del edificio. Meno male che abbiamo un sergente in questo ospedale fufufu.
"Vado anch'io!"
"NO, Aspetta pizzetto!" mi ferma la dottoressa "devo dirti solo una cosa!"
"Si!" Che cosa è successo?
"A parte quei due, anch'io sono felice di rivederti cosi entusiasta sul lavoro. Qualsiasi cosa sia accaduto, mi fa piacere....e non perderla..." ghigna salutandomi ed iniziando a recarsi al centro segreteria "...di nuovo!" Per poi salutarmi definitivamente, con un cenno della mano dietro al capo.
Ma?? Quella donna legge nella mente o cosa? Rimango leggermente basito dalle sue ultime parole, pensando ad alcuni giorni fa quando capì di un mio errore fatto. Comunque puoi starne certa, questa volta... non lo lascerò! Farò di tutto, anche se ho il mio fratellastro tra i piedi a complicarmi la vita, lo proteggerò! Posso farcela e lo farò sempre!

Terminato il lavoro mattutino finalmente riesco a tornare  in tranquillità a casa, dopo aver trascorso una giornata da manicomio con due pesti.
Inizio a prepararmi qualcosa da mangiare, dopo tutto questo tempo a mangiare fuori, ritornare a casa riuscendo anche a cucinare qualcosa mi fa uno strano effetto. Sperando sempre di non cucinare qualcosa di velenoso proprio quest'oggi!
Accendo il piccolo televisore della cucina per ascoltare qualche nuova notizia nel frattempo che mangio qualcosa, tuttavia, i miei pensieri ricadono alla richiesta del ragazzino nel vedermi, senza dar minima attenzione alla giornalista che parla di qualche incidente stradale o della solita situazione politica menzionata da Mr BlackBeard.
Chi avrebbe mai pensato ad un suo invito? In tutti questi giorni ci vedevamo quasi per puro caso, anche se in realtà sono sicuro che fosse qualcosa che volevamo reciprocamente. Mordo, senza accorgermene, leggermente il labbro inferiore fissando la posata a metà altezza dal piatto davanti a me, o per meglio dire, facendo finta di fissare quella posata dato che oramai il mio sguardo è perso altrove, durante quei pomeriggi in compagnia del ragazzino. Oggi non devo mancare, assolutamente no! Poi... se questo... sarebbe un.. appuntame...ehm?! Le gote iniziano a riscaldarsi facendomi sgranare gli occhi, cade all'improvviso anche la forchetta per terra, molto probabilmente dopo aver mosso di scatto la mano sulla mia guancia. No, no.... "Cazzo!" 
Strofino gli occhi, schiaffeggiando anche il volto in modo tale da togliere quello strano ma desideroso pensiero, per poi iniziare a sorridere involontariamente a tale pensiero. Pensare che prima fossi il suo psicologo fufufu.
Bevo un bicchiere d'acqua per schiarire le idee e afferro, solo ora notando, la forchetta caduta sul pavimento. Una volta raccolta la butto insieme al piatto semivuoto nel lavandino, lasciando il tutto momentaneamente lì dentro. Mi alzo dalla sedia e vado a spegnere la fantomatica televisione, anche se per colpa di tutti i miei pensieri non sono riuscito a seguire una notizia. Mi dirigo poi in camera dove inizio a prepararmi. È ancora prestissimo, cosi talmente presto che inizio a percepire una strana sensazione. Una sensazione che sono sicuro di non aver mai avuto prima. Mi sento stramaledettamente in ritardo, che poi per cosa? Mi sento come se stessi per esplodere per non parlare del leggero dolore allo stomaco; però ho già mangiato! Sono agitato? penso spalancando gli occhi e rimanendo quasi senza ossigeno. Io, agitato? Per cosa poi? È una cosa alquanto strana da parte mia, soprattutto se sono sempre stato io ad agitare gli altri vogliosi di incontrarmi. Non riesco a credere, mentre mi ritrovo davanti lo specchio, che sono ansioso per un appuntamento serale con un ragazzino, perlopiù con il mio ex paziente. Aspetta... no, non è un appuntamento! Dannazione, sono sicuro che sto impazzendo per colpa tua Mugiwara-ya!
Mi svesto velocemente e senza perdere tempo mi butto sotto la doccia, scrollando un po' di questa incessante agitazione che mi pervade. Lascio scorrere l'acqua liberamente cosi che ogni goccia possa cancellarmi dal viso e dal corpo ogni segno di turbamento, in modo tale da uscire come nuovo.
Ancora nudo e con solo un asciugamano attorno alla vita, mi lancio stanco sul letto, bagnando con i capelli le coperte delle lenzuola. Spero solo di rivederti in volto, Mugiwara-ya!

Suona il cellulare incessantemente facendomi sobbalzare dal letto. Lancio un'occhiata furtiva all'aggeggio, che continua a trillare, e all'orologio per poi sgranare gli occhi alla vista dell'orario. 
Mi alzo subito dal letto e, notando le varie chiamate perse da Shachi e Penguin, lascio perdere il cellulare per iniziarmi a vestire velocemente. Come diamine mi sono addormentato, per giunta ancora bagnato e nudo? Dannazione, sono già le sette, farò tardi se non mi muovo!
Indosso il primo jeans che trovo nell'armadio ed una camicia grigia al volo, sperando sempre che qualcuno non la macchi con della schiuma gialla. Per finire la giacca nera e il cappello presi dal l'appendiabiti, con la paura di essermi scordato qualcosa di importante. Chiudo la porta a chiave e inizio, facendo attenzione ai vari dolcetto e scherzetto, di recarmi tranquillamente verso il parco.
Durante il tragitto il mio sguardo cade in continuazione sui vari ragazzini travestiti da fantasma, da Frankenstein o da vampiro; osservando le varie case decorate a festa porger loro dolcetti e soldi di cioccolato. Ormai la festa è diventata un continuo via vai di dolci, zuccheri e grassi, non esistono più gli scherzi fatti vicino le porte delle case quando non rispondono alla chiamata. Per mia fortuna abito in un luogo più macabro e disperso di questa inutile giornata e pertanto posso stare sicuro di non ritrovarmi qualche sorpresa al mio ritorno. 
Lungo la via noto anche quel ristorante aperto da poco decorato a festa ancora piena di gente trepidante di entrare, come se non si fossero mai mosse da lì dall'ultima volta che l'ho lasciato. Forse non tanto per uno strano ragazzo dai capelli verdi, molto famigliare, che cerca di entrare addirittura da sotto le persone, creandosi spazio tra le loro gambe!
Continuando a camminare finalmente intravedo il parco, decisamente vuoto. Che cosa strana, pensavo fosse pieno! 
Inizio ad entrare sempre più, percorrendo prima il viale e poi la grande piazza, fino ad arrivare al punto d'incontro. Ma una volta arrivato trovo solo una panchina vuota e il sibilo dei grilli che riecheggia nel parco. Non c'è nessuno, o per meglio dire, benchè il ritardatario è travestito da scheletro, non c'è anima viva! 
Rimango leggermente spiazzato e deluso, molto probabilmente ha voluto una sua piccola vendetta personale riguardo a quel giorno, però, non riesco a pensare ciò. Quel ragazzino non mi è mai sembrato un tipo vendicativo o che da peso alle cose tanto da prendersela a lungo, ma soprattutto non credo sia capace di fare una cosa del genere. Se ha detto che per le sette e mezza è qui, arriverà. E se invece non fosse cosi? Che non sia il vero Mugiwara? No, non credo... lui è unico e sono più sicuro che lui sia proprio quel Mugiwara-ya! 
Giro di nuovo lo sguardo osservando ogni singolo luogo: nulla! Ancora non c'è un minimo movimento , solo questa panchina.
Decido, allora, di sedermi ed aspettare osservando dappertutto in ricerca di qualche strano scheletro allegro. 
Fin quando, ad un certo punto, osservando l'orologio puntare le otto inizio a sentire un dolore martellante in testa protrarsi fino alla gola. Si sono stato fregato! Lo sapevo! Metto la testa fra le mani ed inizio a guardare inerme il pavimento, illuminato da una fioca luce che proviene dal lampione sovrastante. Sono un cretino! Decisamente un coglione con la "c" maiuscola! Ho sperato fosse una scelta della Moira, ma a quanto pare erano solo film mentali che mi ero fatto fino ad oggi. È normale che non si sia neanche levato al maschera, che bisogno aveva di farlo? Tsk...Dannazione...Dannazione... DANNAZIONE!
Senza accorgermene sento una goccia salata solcare lentamente la mia guancia facendomi stringere la presa sul mio cappello, in modo tale da tirarlo sempre più verso il mio volto e affogare dentro la mia frustrazione. Dannazione, sono un deficente, uno stupido... io, dannazi... 
Ad un tratto, però, avverto uno strano calore poggiarsi sulla mia spalla, facendomi sgranare gli occhi e allentare la presa lentamente dal mio cappello.
"Scusami ho fatto tardi Yo-oh-oh-oh!" dice ridendo da sotto la sua maschera, quella fonte di calore che per pochi minuti mi ha calmato. Quella maschera nasconde anche quella risata che per adesso riesco solo ad udire, quella grande e gioiosa risata a trentadue denti che riesce a trasmettere una pace interiore mai provata prima.
Senza neanche alzare il volto e vederlo, gli affero il polso e lo faccio avvicinare a me velocemente. Accomodato davanti a me in mezzo alle mie gambe, affondo il mio volto nell'incavo del suo collo, abbracciandolo sempre più forte a me; sempre più vicino.
"Non scusarti Brook-ya!" gli sussuro vicino all'orecchio nascosto dall'afro. Da questa vicinanza riesco a percepire chiaramente il suo fiato tremare e il suo piccolo corpo riscaldarsi a dismisura, facendomi rasserenare dai miei precendenti pensieri negativi. Riesco anche a percepire i suoi brividi percorregli la schiena ogni qualvolta lo stringo sempre più vicino al mio corpo.
"N-No...ehm.." inizia a balbettare a bassa voce riuscendo a far fuoriuscire un tenue sorriso dalle mie labbra.
"D-Davvero scus-Scusami....ehm....io..."
"Ho capito scheletrello-ya! Non c'è bisogno di scusarsi!" gli rispondo pacatamente, desiderioso di levargli quella maschera in modo tale da vederlo in volto. Ma ciò nonostante inizio a lasciarlo lentamente cercando di rimanere il più tempo possibile a contatto con quel corpicino.
"immagino per gli.."
"SCUSA!" si pente, voltandosi di scatto e aggaggiandosi con le use braccia al mio collo in una calda stretta, sprofondando con il volto sulle mie spalle.
A questa affermazione resto un attimo interdetto ma per poi sorridere, afferrarlo e portandolo sopra di me, cosi da tenerlo sempre più vicino inisieme al calore del suo corpo.
"Ho già detto e non mi ripeto, non preoccuparti!"
"GRAZIE!" mi risponde sorridendo tremando leggermente.
Si protrae all'indietro cercando di guardare il mio volto ed è in quel momento finalmente che li intravedo. I suoi due occhi neri pece osservarmi sgranati come un cucciolo.




Angolino-ya
BuonSalve ^^''
OMG da quando tempo? *si ripara dietro alla tastiera* (non mi vorrete per caso ammazzare? eh eh eh ^^''...)
Davvero, non uccidetemi :( So che dovevo postarlo, tanto ma tanto e tanto...esatto, tempo fa ^^'' Ma non potete immaginare come i miei impegni per questo nuovo anno siano diventati da niente a tanto XC Cosi tanto che per ricopiare il testo ci sono stata 4 giorni ^^'' Perciò spero che non vi siete arrabbiati per questa mia totale assenza, che la storia non vi sia passata la voglia di proseguirla ma soprattutto che non mi odierete per questo mio ritardo. 
Pertanto spero vivamente che questo capitolo vi sia piaciuto (e se ci sono errori scusatemi ^^'') e vi assicuro che da ora in avanti, anche se i miei pomeriggi sono da caos il tempo per pubblicare me lo invento ^^ Mi siete mancati *^* spero che abbiate trascorso anche delle buone festività di natale (perchè si è da un anno che non ci si sente xD....^^'' *battuta più pessima di sempre* ) e che ci risentiamo presto con tutti/e voi 
^^ Alla prossima!!!
 

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Capitolo 25
*** Due maschere? ***


In questo momento l'unica cosa che mi interessa davvero è stare in compagnia del ragazzino. 
Vedendo questi immensi occhi color pece fissarmi da sotto la maschera, una maschera che prima o poi dovrà levarsi, mi fa venire ancora più la voglia di restare con lui in ogni momento della mia vita.
"È da tanto che aspetti?" mi chiede allontanandosi velocemente e sedendosi affianco a me, mantenendo le distanze.
"Si, pensavo che non saresti venuto!" gli rispondo osservandolo attentamente, sperando che tutto questo non sia un sogno.
"Perchè?"
"Non so, forse non avevi intenzione di venire qui proprio oggi, dato che questo momento lo aspettavi da molto tempo, per i tuoi scherzetti..."
"Ma stai scherzando?" mi chiede voltandosi di scatto, osservandomi dritto negli occhi.
"... N-No!"
"E allora perchè mai ti avrei invitato se poi non sarei venuto?" mi domanda leggermente offeso dalla mia risposta. Osservandolo attentamente riesco a capire che, in effetti, tutto ciò che all'inizio avevo pensato, non era per nulla un gesto che lui poteva fare.
"Hai ragione, scusami Brook-ya!" gli rispondo infine chiudendo quella discussione, con un tenue sorriso sul mio volto.
"Sempre se...... non avevi un appuntamento con un'altra persona?" domanda a bassa voce, riprendendo il discorso, il ragazzino di fianco, iniziando ad osservare intorno a lui.
Sono molto sicuro che questa sua domanda lo renda anche molto nervoso, e non ci vuole molto a capirlo dato il movimento compulsivo delle gambe. Un appuntamento? fufufu
"Diciamo!" rispondo con un ghigno sul volto, curioso di sapere la sua reazione.
"Che significa diciamo?" mi chiede con tono perplesso e leggermente tremante.
"Diciamo di si, o forse no!"
"Ah!" sentenzia infine alzandosi dalla panchina con il volto perso altrove.
"...Allora, vado... non voglio essere...." Oh cazzo no! Sono un deficente!!
Prima di fargli finire la frase, mi alzo di scatto e lo afferro per il polso portandolo, in questo modo, vicino a me, in una sorte di abbraccio.
"Ma che..."
"Dove vuoi andare scheletrello? Questo non è un appuntamento e non avevi detto che non mi avresti invitato se non fossi venuto?" gli domando mostrando un ghigno scherzoso. Devo ricordarmi che lui è pur sempre Mugiwara-ya! fufufu
"Bè.... t-tu... hai un a-appuntamento e..e non voglio darti fastidio... e...." balbetta il ragazzino continuando a guardare verso il basso, come se la vista del mio volto in quel momento fosse troppo pesante da sopportare.
"Brook-ya, di questo appuntamento parlavo!" cerco di sussurraglielo dolcemente.
"Ma... ma questo è un invito, non un appuntamento!" grida tremante, scostandosi velocemente. Io alla vista del suo buffo comportamento, non riesco a trattenere un leggero sorriso di cui lui nota subito.
"Cioè.... non c'è qualcuno che ti piace e vorresti vedere?" mi chiede ritornando a guardare il nulla, come se ci fosse qualcun'altro oltre a noi nascosto dietro gli alberi o i cespugli del parco.
Osservo sorpreso il ragazzo per qualche minuto, una tale domanda non me la sarei mai aspettata nè da lui nè in questo momento. Perchè mai, proprio adesso, dovrebbe chiedermi questo? Forse dovrei dirglielo, cosi tutti i miei sbagli precedenti potranno essere sistemati o devo astenermi dal rispondere per la paura che pensi che io sia innamorato dello scheletro e non di lui. Dannazione, ragazzino, riesci a mandarmi in fumo il cervello con una semplice domanda! 

Continuo a fissarlo, tutte le risposte che voglio dare si strozzano in gola provocando solo rabbia verso me stesso. Perchè non riesco a dirglielo? Perchè non riesco a dare la risposta che lui vuole sapere? Perchè è cosi difficile in questo momento?
Il ragazzino, intanto, continua a fissare il suolo aspettando nervoso ed agitato una mia risposta. Forse.... dovrei solo....
Mi avvicino, allora, verso di lui notando finalmente il suo volto degnarmi di uno sguardo.
Vado sempre più vicino, fino ad intravedere i suoi occhi neri osservarmi sgranati. Sempre più vicino, fino a sentire il suo respiro affannato che colpisce pesante sulla maschera.
"Ehm.." sospira tremante, mentre con la mano poggiata sul mento della maschera, gliela sfilo. Cosi da vederlo. Finalmente. Quel volto tanto ingenuo che desideravo tanto di rivedere; di cui ogni volta mi ritornava alla mente facendomi impazzire.
Poso la maschera e, continuando ad osserarlo intensamente in qui grandi occhi neri, ecco che noto le sue buffe guance diventare rosse porporee. Afferro dolcemente il suo volto tra le mani. 
Lui non riesce neanche a parlarmi o solo respirare, tuttavia noto la sua impazienza di sapere la mia risposta. 
Allora, mi avvicino ancora di più, lasciando pochi centimetri di distanza dal suo viso. 
"Tu, mi piaci!" gli sussurro, infine, a fior di labbra per poi premere intensamente le mie sulle sue.
Dopo tanto tempo, assaporo nuovamente quelle sottili labbra con la voglia di consumarle senza mai smettere. Il ragazzino, senza esitare minimamente, si stringe sempre più a me diventando un tutt'uno con i corpi.
Ad un tratto, il ragazzino lasciando lievemente le mie labbra, inizia ad avvicinarsi lentamente al mio orecchio, passando prima vicino al mio collo con il suo tocco leggero delle labbra.
"Allora, ci sei?" Che cosa?........

Spalanco velocemente gli occhi, notando il volto del ragazzino vicino al mio, con ancora la maschera e la mano che stringe il punto esatto della mia perversa immaginazione. 
Sento solo ora i miei denti affondati nella carne dell labbro inferiore, lasciando un sapore di sangue che si diffonde in bocca. A tale proposito, dopo aver collegato bene la situazione,mi sento cosi talmente stupido che volto di scatto lo sguardo altrove sotto l'occhio attento del ragazzino di fianco. 
Ma cosa cazzo vado a pensare in un momento del genere? Si lo vorrei fare un casino, ma mi devo calmare! Inanzitutto, mi devo calmare; chissà quante volte mi ha chiamato ed io ero imbambolato nei miei pensieri... Cazzo!! Sono un COGLIONE!! Visto che lo penso tanto potrei anche farlo direttamente e tagliare la testa al toro, e invece no.....Cazzo!!
Intanto, lo scheletro rendendosi conto nel mio strano atteggiamento e della mancanza di una risposta da parte mia, inizia a lasciare la presa e abbassare nuovamente il suo sguardo. Non appena percepisco questa mancanza di tatto, anche se leggera, mi giro nuovamente verso di lui, trovando il coraggio di direciò che davvero voglio in questo momento: lui.
Quest'ultimo nota il mio scatto, ed infatti, alza nuovamente lo sguardo iniziando a fissarmi penetrando con i suoi occhi neri nei miei, anche leggermente infastidito; e non ci vuole un genio per capirlo, anche se indossa una maschera!
Devo dirlo.... Ho questa opportunità e non posso perderla. È arrivato il momento di dirgli ciò che avrei dovuto dirgli in realtà quel giorno. Spero solo che dopo questo si toglierà la maschera cosi da possedere ciò che è mio e non solo nei miei immaginari pensieri. 
Faccio un lungo respiro.
"Ragazzi...."
"Yo-oh-oh-oh!" si sente un sorriso riecheggiare nel parco. E adesso perchè ride?
"Ehm...allora ti stavo dicendo..." cerco di mantenere la calma anche se non capisco il perchè della sua risata.
"Yo-oh-oh-oh-oh!" ride nuovamente.
"Posso capire che cos'hai da ridere?"
"Ma non ho riso?" sentenzia lui offeso.
"Yo-oh-oh-oh!"
"Ancora?" domando osservandolo perplesso. Ma ci prova gusto o che cosa?
"Ma non sono io ti giuro!" inizia a ridacchiare per la strana atmosfera che si sta andando a creare in questo momento. Ecco cosa mi mancava, essere preso in giro!
"Cert..."
"Yo-oh-oh-oh! Benvenuti spettatori al più grande spettacolo mai visto prima...." inizia ad alzarsi una grande nebbia fitta attorno a noi, mostrando due luci provenire dalle mie spalle. "... il grande mitico SkullBrook è solo per voi...." rieccheggia nuovamente la voce sconosciuta avvicinandosi sempre più.
"Basta che dopo gentilmente mi mostra.....ehm....ah siete solo voi due, due ragazzi!" dice infine leggermente deluso. Ma cosa diamnine sta succedendo?
Mi volto, insieme al ragazzino, verso la voce sconosciuta cercando di capire di che balzano scherzo si tratti. Ma, con nostro grande stupore e leggero terrore, lo vediamo. La leggenda di Halloween è proprio davanti ai nostri occhi. Non ha mai creduto alla sua esistenza, ma adesso non posso che rimanere sbalordito da tale sorpresa. 
Il re del Soul. Davanti ai nostri occhi c'è il vero scheletro di Brook.
"Oh mio dio...."  dice a bassa voce con una bocca più spalancata del solito il ragazzino travestito di fianco. Io, invece, non riesco a proferire parola notando la leggenda mostrarsi a noi, in questa notte fresca e nebbiosa.
"Yo-oh-oh-oh! Qui qualcuno aveva bisogno di più Soul..... " dice il cantante prendendo un microfono, uscito dal nulla insieme a tutto il palcoscenico galleggiante nell'aria e la bandi inesistente.
"Sei davvero il grande Brook?" chiede eccitato Mugiwara.
"Si, è vedo che tu sei una mia perfetta copia Yo-oh-oh-oh.... però davvero è un peccato che sei un uomo!" dice nuovamente deluso da tale scoperta.
"E allora perchè sei venuti qui, ci sono tantissime altre ragazze altrove!" ritrovo la parola, ricordandomi che quel brutto bastardo mi ha rovinato un momento delicato.
"Ma qui sono stato chiamato..... stesso da te!"
"Torao??"
"Non è vero!" dico osservando sia il ragazzino guardarmi stupito sia lo scheltro iniziare a preparare la sua strana chitarra verde a forma di pesce. "Non ho fatto nulla scheletrello-ya! Cioè.... "
"Noooooon fa nulla, adesso vi godete lo spettacolo Yo-oh-oh-oh! Non ho tutto il tempo di questo mondo, anzi si... sono morto Yo-oh-oh-oh"

La grande leggenda del Soul iniza a cantare una delle sue più famosi canzoni, insieme il divertimento scatenato del ragazzino di fianco travestito come lui; mentre io non riesco a non stare fermo per colpa di quest'ultimo, che cerca di coinvolgermi in ogni dove, cercando di farmi ballare nelle maniere più strane di questo mondo.
Tuttavia, non penso di dimenticare facilmente questa serata. 
"Dai, scatenati Yo-oh-oh-oh!"




Angolino-ya
Buon Salve a tutti ^^''
........
Va bene, lo so, sono completamente in ritardo..... sono sicurissima che vi starete chiedendo "Mariaace, non puoi dirci che usciranno normalmente e poi invece scompari nel nulla?" lo so e avete tutti quanti ragione, vi avevo promesso che avrei pubblicato tutti i capitoli in tempo, ed invece il tempo me l'hanno preso: in un modo o nell'altro. XC
Spero che non ci sia nessuno che voglia ammazzarmi per questo *si copre dietro uno scudo medievale* (perchè mi sono attrezzata xD)
Tuttavia, davvero scusatemi *si inchina* Cercherò di pubblicare i rimanenti capitoli presto, cosi da non allungare troppo la storia (però vi avviso già subito, per un po' di tempo - non so quanto - non potrò più pubblicare poichè il mio caro computer è cosi vecchio che ha bisogno di un Upgrade, perciò scusate ^^'')
Ma tralasciamo queste faccende ^^'' (davvero non mi ammazzate T^T) Cosa ne pensate del capitolo?? Vi è piaciuto almeno un pochino? ^^'' Non sono molto brava a descrivere le scene calienti XD e si nota anche abbastanza, pertanto siate clementi per questo...ci ho provato almeno!! Però, lo so che anche per questo mi odierete in tanti, ma non potevo rovinargli ancora di più la vita al nostro chirurgo XD e sapete perchè? Beh non lo so neanche io XD (però.... leggo un Torao??? Se ne sarà reso conto il nostro Torao della situazione???) Chi lo sa ^^ non voglio dilungarmi troppo con questo angolino, anche se adoro parlare con voi lettori, almeno per quanto basta dato che già la lettura della ff  mi riempie di gioia *^* 
Quindi, se vorrete lasciarmi anche una vostra recensione a riguardo che sia positiva o negativa, accetto di tutto  mi fate più felice ancora ^^ Grazie ancora a tutti, non pensavo che sarei mai arrivata a questo capitolo... perchè si siamo al 25° cap. WOW!!
See yaa (spero al più presto!)

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