Fairy Tales

di Angelo99
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Una donna in veste nera ***
Capitolo 2: *** Un trio insapettato. ***
Capitolo 3: *** L'attacco del lupo. ***
Capitolo 4: *** L'accordo. ***
Capitolo 5: *** Il mago. ***
Capitolo 6: *** Il tempo di Elsa Parte 1 ***
Capitolo 7: *** Il tempo di Elsa Parte 2 ***
Capitolo 8: *** Il tempo di Malefica Parte 1 ***
Capitolo 9: *** Il tempo di Malefica Parte 2 ***
Capitolo 10: *** La fine di Pan ***
Capitolo 11: *** L'incantesimo spezzato. ***
Capitolo 12: *** La magia non è solo cattiva. ***
Capitolo 13: *** L'infanzia macchiata. ***
Capitolo 14: *** Alice. ***
Capitolo 15: *** Le streghe in città. ***
Capitolo 16: *** Il patto di Merlino. ***
Capitolo 17: *** Il rapimento ***
Capitolo 18: *** C'è ***
Capitolo 19: *** Un giorno dopo ***
Capitolo 20: *** Uncino ***
Capitolo 21: *** Il viaggio ***
Capitolo 22: *** Toccare il fondo ***
Capitolo 23: *** La finta storia. ***
Capitolo 24: *** Truppe oscure. ***
Capitolo 25: *** La storia dei draghi. ***
Capitolo 26: *** Sott'acqua. ***
Capitolo 27: *** La profezia ***
Capitolo 28: *** Eleonore. ***
Capitolo 29: *** Il vero Merlino ***
Capitolo 30: *** WONDERLAND ***



Capitolo 1
*** Una donna in veste nera ***


Capitolo 1
Era una notte fredda, o forse era perchè il passaggio in cui aveva preso si avvicinava ad un ghiacciaio?

La seconda era la verità.
Il passaggio piano piano si andava restringendo e la veste nera che svolazzava per il forte vento si impigliava nelle rocce appuntite;La figura scura si andava a restringere sempre di più fino a quando inciampò su una pietra e scivolò a terra.
Il suo viso assunse una forma strana, il naso gli si stropicciò insieme alla bocca.
Aveva ragione, era ghiaccio. Si alzò malamente e stava per scivolare  si sistemò la veste e sussurò -Perchè quel ragazzino mi ha condotto qui per quel passaggio?-

Nel frattempo a palazzo il re e la regina erano assopiti nel loro letto d'amore, avevano trovato finalmente la serenità sperata per molti anni.
Ad un tratto il silenzio assonnato si ruppè, un tonfo alla porta, un messaggero, un nano ansimante urlò -Malefica è scappata-

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Capitolo 2
*** Un trio insapettato. ***


Confusi Aurora da poco regina insieme all’ormai marito il Re Filippo raggiunsero le segrete, e la cella dove viveva la perfida strega che alcuni anni addietro aveva gettato un sortilegio sulla giovane Aurora che la fece cadere in un sonno profondo che venne spezzato dal bacio del vero amore dato da Filippo.
Poco tempo dopo Malefica tentò di evocare un altro maleficio durante il matrimonio dei due futuri sovrani del regno lì con un tranello le guardie la catturarono Da quel giorno giaceva presso un’oscura cella, lì era stata vista l’ultima volta la sera prima della fuga.
Ora la cella era vuota Malefica dov’era?
A molte miglia di distanza la strega avanzava lungo una distesa di ghiaccio verso un palazzo bianco, come se fosse un enorme diamante che brillava sotto la fievole luce lunare.
Raggiunse il palazzo, bussò nel portone, nulla. Riprovò.Nulla.
Sentiva che dentro ci fosse qualcuno, era stata mandata li da quel bambino, ragazzo che era dicendole che li avrebbe trovato rifugio,vendetta. Così entrò, avanzava attraverso sale e corridoi fino a quando vide una donna, lunghi capelli biondi, vestita di bianco, con degli occhi color ghiaccio.
Solo a guardarla sentivi entrare dentro di te una scheggia di un vetro magico,cupo. -Chi sei?- chiese la donna ghiacciata -Malefica- rispose battendo i denti la strega con la veste nera -Piacere, io sono Elsa, la Regina delle Nevi, chi ti manda qui?- -Io- rispose una voce che proveniva da dietro Malefica
Apparve un ragazzo, vestito di verde,con un cappello rosso. -Il mio nome è Peter. Peter Pan- rispose.

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Capitolo 3
*** L'attacco del lupo. ***


Mentre si trovavano nella cella ormai vuota di Malefica, il re e la regina osservavano il nulla pensando a dove fosse nascosta e come fosse scappata la strega, quando un urlo squarciò il silenzio,Filippo si girò verso l'amata e la vide poggiata sulle ginocchia. -Mio amore che ti succede-. Buio. Era sdraiata su un letto, tentò di alzarsi ma qualcuno la bloccò dicendole -Regina, non può alzarsi lei aspetta un bambino.- strabiliata cercava il suo amato ma non c'era, chiese di lui, e le risposero che avevano avvistato Malefica e lui era partito solo, doveva affrontarla da solo, Aurora sprofondò nel panico ma venne calmata ed addormentata Cavalcava lungo la Foresta Incantata stava per raggiungere il luogo dove avevano avvistato la strega ma sopraggiunse la notte così scese da cavallo e si accampò vicino ad un grande albero e si assopì.Era quasi giorno,quando Filippo venne svegliato da un ululato. Il cavallo non c'era più e al suo posto un lupo apparve all'improvviso, balzò sul re, egli fece in tempo a prendere la spada e a segnarli due ferite sul petto scagliandolo lontano mentre stava per scagliare l'ultimo fendente ma il lupo fu avvolto dalla luce del sole e si trasformò in un uomo privo di sensi

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Capitolo 4
*** L'accordo. ***


Entrando Peter salutò con un sorriso beffardo –Salve-
 -Perché sei qui?- fu l’unica parola pronunciata in coro da parte delle donne, erano rimaste di stucco alla vista di questa persona, il corpo di un bambino ma la voce di un uomo. 
-Devo parlarvi di me, di un’antica profezia.- enunciò il ragazzo. -E a noi che interessa di te-pronunciò Malefica.
 -Sono la vostra arma-
 -Arma per cosa?- Elsa rubò le parole di bocca alla strega
 -Arma della vostra vendetta, vi racconto la mia storia.. Tanto tempo fa un’antica donna, una  strega  era davanti al re di tutte le regioni della terra disse che sarebbe arrivato un giorno in cui il mondo sarebbe definitivamente cambiato. Una persona che per secoli era denominata buona diventerà cattiva causando la fine del mondo 
-E che m’importa-
 -Quella persona sono io. Adesso io, Peter Pan propongo di fare un patto con voi due, le streghe più forti del reame. Io vi farò raggiungere la vostra agognata vendetta contro i vostri nemici a patto che quando ci rivedremo voi vi alleerete con me formando una forza così imponente da essere i maghi più forti in tutte le terre.
 L’idea allietò le due streghe che strinsero un patto con il ragazzo,finalmente potevano essere riscattate.
 Il ragazzo concluse dicendo-Stabiliamo un tempo in cui noi prepareremo la nostra rivincita dopo quel lasso di tempo ci rincontreremo inizieremo attaccare. 
 
Si concordarono per 6 mesi di tempo , così Peter salutò le donne e volò via.

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Capitolo 5
*** Il mago. ***


Dopo il sorgere del sole, l’uomo-lupo si trovava sdraiato a qualche metro di distanza da Filippo.
Il corpo del re era lacerato dai forti artigli del lupo.
Ansimava cercava aiuto, qualcuno doveva aiutarlo  chi.
Il lupo aveva perso i sensi,nella radura baciata dal sole appena sorto vi era un silenzio rotto a tratti dal cinguettare degli uccelli.

Passi.
Passi. Si sentivano passi lontani che si facevano più vicini.
Fino a quando i due corpi privi di senso vennero sollevati da un incantesimo.


La carovana formata dal lupo e da Filippo guidati dall’incantesimo di un mago con una veste blu come il mare, non si sapeva chi fosse, colui che la notte precedente aveva attaccato il re si era svegliato, e osservava da lontano Filippo che continuava ad ansimare.

Entrarono  in una casa sperduta il lupo venne lasciato dall’incantesimo e cadde a terra, si rialzò e si sistemò la maglia, non aveva nessun graffio dovuto alla lotta.
-Chi sei?- chiese l’uomo che ora passeggiava lungo il perimetro della casa allontanandosi sempre più dal mago che in quel momento stava curando le ferite del re.
-Merlino, tu invece perché hai aggredito il re?-
-Io sono Wol un lupo mannaro, non volevo attaccarlo.- era preoccupato.

Il re si era ripreso e si alzò a sedere sul tavolo e guardando Wol gli disse-Ti perdono.
Ringraziarono il mago e lasciarono la casa.

All’esterno Filippo  chiese al lupo –Wol sei solo nel tuo viaggio?- Confermò –Unisciti a me ed io ti ricompenserò profumatamente.
Il lupo titubante disse – E se accadesse lo stesso fatto di stanotte.-
Il re rispose –Non accadrà.-

Il viaggio di Filippo continuava verso il limitare della Foresta insieme ad un nuovo compagno: Wol

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Capitolo 6
*** Il tempo di Elsa Parte 1 ***


strong>Peter era già uscito dalla casa, quando Elsa si presentò a Malefica dicendole che lei era la sovrana di Arendelle e le raccontò la sua storia.

Lei era la figlia del re di Arendelle, la futura regina, aveva una sorella minore Anna.Quando un giorno d’inverno fu scagliato un maleficio su di lei che la trasformò nella persona che era.
Da quel giorno in poi aveva il controllo della magia sul ghiaccio, e la sua magia era più che potente.
Un giorno dopo essere diventata regina di Arendelle,dopo che i suoi genitori erano morti in un naufragio ella non aveva trovato un uomo fedele che avrebbe deciso di prenderla in sposa.
Il suo cuore pian piano si trasformava in ghiaccio.

Un giorno si trovava seduta sul trono di Arendelle quando dalla porta entrò la sorella:aveva un vestito verde lungo con i ricami di alcuni fiocchi di neve sulle braccia,lei era così semplice lei era Anna.

Anna era sposata con Kristoff un paesano di cui si era innamorata a prima vista.

Elsa era molto felice di incontrarla erano mesi che non la vedeva, esattamente 9 lunghi mesi, poiché nel regno in cui vivevano l’inverno durava molti mesi perciò era consigliato a chi come Anna che si trovava in uno stato di gravidanza.
La principessa aveva in mano un fagottino, Elsa lo osservò dall’alto, era un bambino, biondo come lei con gli occhi color azzurro –Si chiama Andersen.- La regina era innamorata di quel bimbo e lo fu ancora di più quando la sorella le comunicò che lei sarebbe diventata la sua Madrina.


Felice,chiese ad Anna –posso tenerlo fra le mie braccia.-Quando la sorella con delicatezza glielo passo ebbero un contatto visivo che fu spezzato subito.
Il bimbo aveva perso colorito stava diventando blu, Elsa spaventata ed emozionata allo stesso tempo aumentava il suo magico potere senza accorgersene fino a quando la sorella se ne accorse e glielo strappò dalle braccia.

Il piccolo Andersen era diventato di ghiaccio, Anna le urlò contro ed Elsa spaventata corse via dal palazzo raggiungendo le lande desolate dove aveva costruito con la magia il suo nuovo palazzo.



Elsa si girò verso Malefica –Si è presa il mio trono, e io mi vendicherò.
Si voltò verso la sala circolare ed enunciò –Torno ad Arendelle se vuoi puoi rimanere qui fino a quando non tornerò.- Indossò il lungo cappotto color ghiaccio ed uscì dalla sala dove rimase silenziosamente Malefica.

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Capitolo 7
*** Il tempo di Elsa Parte 2 ***


Uscita dal castello, immersa nel freddo gelido di quelle terre ghiacciate, enunciò un incantesimo, Elsa fu avvolta da una nube color cristallo che la scosse paurosamente.
Quando la nube si era diradata la Regina delle Nevi non c’era più.



Venne lasciata dalla nube su un isolotto di fronte ad un’ enorme città color grigio scuro, essa era costruita a strati dove viaggiava il primo strato Elsa sapeva bene che li vivevano le genti, il popolo.
Nel secondo strato vi erano gli alloggi della servitù e dei ministri del reame e al piano più alto vi era un gigantesco palazzo;Era quella la meta della strega.

Come una danzatrice volteggiò sul fiume ancora ghiacciato dal lungo inverno che ad Arendelle era abbastanza freddo.
Arrivata davanti le porte della città con un incantesimo le aprì. Ella raggiunse il palazzo molto velocemente era tarda notte, ma sapeva che qualcuno, Anna vagava per la sala del trono ogni notte.Infatti non era la prima volta che Elsa raggiungeva Arendelle, si infatti. La regina era andata lì molte volte, spiava il palazzo, e da lontano vede sempre ogni sera la stessa ombra che avanzava su e giù nella stanza del trono.

Conosceva ogni singolo luogo di quel palazzo,entrò in un passaggio segreto, tanto basso che permetteva il passaggio di una singola persona a volta, tra l’altro abbassata.
Raggiunse un corridoio alla fine del quale vedeva una luce, quella era la sua meta, Anna era all’interno della stanza.
Corse, silenziosamente ed entrò di prepotenza all’interno della lunga circolare sala.


Vide che sul trono c’era una figura cupa, non era sua sorella, ma un ragazzo forte, biondo.
-Che cosa ci fai qui?- Urlò il re e si alzò dal trono per avvicinarsi a lei –Io so chi sei. Tu sei Elsa, mia zia.

Balbettò ma riprese il controllo –Andersen come fai ad essere ancora in vita?-
E da lì cominciò a narrare.

Dopo che Elsa era fuggita Anna con uno spirito d’amore abbastanza forte assorbì il ghiaccio che si trovava sul bimbo e lo passò a lei congelandosi per sempre.


-Anna si è congelata- urlò Elsa –E ciò toccherà anche a  te-.
 Congelò il nipote
Prese la corona e si incoronò Regina di Arendelle.

Il giorno dopo si presentò al popolo e comunicò che lei era tornata ad essere regina di Arendelle.

Dopo un giorno di fatica e di battaglia per riconquistare il suo trono decise di tornare al suo palazzo tra gli immensi ghiacciai, e presa questa decisione stava per partire ma un servo la bloccò.
Non sapeva chi fosse e le comunicò –Se lei abbandonerà Arendelle subito il suo potere verrà perso e non sarà più regina. Poiché  l’incantesimo confinante le spezzerà la corona anche se è lei la vera regina.
 Elsa sbalordita chiese- E quanto tempo dovrei rimanere qui?-
Sei mesi. 

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Capitolo 8
*** Il tempo di Malefica Parte 1 ***


Ancora il rumore dello sbattere della porta vibrava ancora tra le pareti.
Malefica si trovava sola all’interno del castello, quando venne l’idea di usare l’Incantesimo. Esso era stato creato da Malefica quando il padre di Aurora l’aveva rifiutata come moglie;la strega adirata creò un sortilegio che univa la sue menti con i membri della famiglia reale : Aurora,il Re e la Regina e dal momento che Filippo si era sposato con la principessa anche lui era controllato da Malefica.

Si spremette le meningi ed ad un tratto si catapultò all’interno di una sala circolare, con un enorme baldacchino colo rosso fuoco, ad un tratto la porta si aprì.
Entrò un servitore che annunciò –Come sta Regina, ed il bambino?-

Malefica rimase di stucco ciò fece rompere l’incantesimo.

La strega balbettava continuamente cercava di riprendersi dalla batosta, un’altra sporca principessa oppure un altro re.
Ma un particolare colpì Malefica: era un letto matrimoniale, e un posto era libero, dov’era Filippo?
Si toccò velocemente la fronte e si collegò con il Re.
Egli si trovava presso una radura sconosciuta alla strega;Con un incantesimo di Riconoscimento capì che il suo acerrimo nemico si trovava presso il limitare della foresta Incantata.
Tornò al palazzo e si riposò .
Alla mattina, Malefica, prese un mantello da viaggio, ed usci dalla porta d’ingresso e scomparve tra gli immensi ghiacciai. 

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Capitolo 9
*** Il tempo di Malefica Parte 2 ***


Il silenzio degli immensi ghiacciai venne rotto dal rumore delle scarpe della strega cattiva che viaggiava verso il limitare delle lande desolate che avvolgevano il castello di Elsa.
Con un incantesimo tornò nella radura della notte precedente, ma era vuota, Filippo era scomparso.

Attraversò il fiume verso un ponte che disegnava un paesaggio fantastico.
Malefica camminava e era molto attenta, ad ogni rumore sussultava e osservava il luogo da dove proveniva il suono fin quando..
Vide un uomo che camminava accanto ad un secondo uomo, esso era coperto con un enorme mantello nero, e una corona in testa. La strega urlò e con un incantesimo bloccò sul posto i due viaggiatori, uno era Filippo, l’altro un suo amico:Wol; li avvolse con il suo mantello e li portò via con un suo sortilegio.

Erano nel castello di ghiaccio di Elsa:Malefica li avvolse in delle catene e li trascinò in un angolo della sala che delimitò con delle enormi sbarre di ferro.

5 mesi dopo.
Ogni giorno Malefica torturava i due prigionieri frustandoli con delle cinghie che erano state create da una sua magia.
Non aveva trovato delle notizie giuste,concrete, l’unica notizia che ricevette dai due durante gli ultimi giorni di tortura: Aurora era incinta.

Dopo questa notizia Malefica aspettava il ritorno di Elsa per effettuare un piano per uccidere la debole regina in gravidanza. Ella non arrivava.
Un giorno quando Malefica stava frustando il re, con una forza che nemmeno egli sapeva da quale parte del corpo venisse, scaraventò la frusta magica contro il soffitto.
Lì vi si creo un foro che dava spazio ad una fievole luce lunare.
Ciò fece trasformare Wol in un lupo mannaro, con la sua forza sfondò le sbarre di ferro fece salire Filippo, sulle sua groppa e fuggì verso l’uscita.
Malefica rimase di stucco, si voltò verso un balcone che dava sulle lande, e da esso urlò contro il re- Tornerai a casa solo quando mancheranno tre giorni alla nascita del tuo primogenito.Il silenzio degli immensi ghiacciai venne rotto dal rumore delle scarpe della strega cattiva che viaggiava verso il limitare delle lande desolate che avvolgevano il castello di Elsa.
Con un incantesimo tornò nella radura della notte precedente, ma era vuota, Filippo era scomparso.

Attraversò il fiume verso un ponte che disegnava un paesaggio fantastico.
Malefica camminava e era molto attenta, ad ogni rumore sussultava e osservava il luogo da dove proveniva il suono fin quando..
Vide un uomo che camminava accanto ad un secondo uomo, esso era coperto con un enorme mantello nero, e una corona in testa. La strega urlò e con un incantesimo bloccò sul posto i due viaggiatori, uno era Filippo, l’altro un suo amico:Wol; li avvolse con il suo mantello e li portò via con un suo sortilegio.

Erano nel castello di ghiaccio di Elsa:Malefica li avvolse in delle catene e li trascinò in un angolo della sala che delimitò con delle enormi sbarre di ferro.

5 mesi dopo.
Ogni giorno Malefica torturava i due prigionieri frustandoli con delle cinghie che erano state create da una sua magia.
Non aveva trovato delle notizie giuste,concrete, l’unica notizia che ricevette dai due durante gli ultimi giorni di tortura: Aurora era incinta.

Dopo questa notizia Malefica aspettava il ritorno di Elsa per effettuare un piano per uccidere la debole regina in gravidanza. Ella non arrivava.
Un giorno quando Malefica stava frustando il re, con una forza che nemmeno egli sapeva da quale parte del corpo venisse, scaraventò la frusta magica contro il soffitto.
Lì vi si creo un foro che dava spazio ad una fievole luce lunare.
Ciò fece trasformare Wol in un lupo mannaro, con la sua forza sfondò le sbarre di ferro fece salire Filippo, sulle sua groppa e fuggì verso l’uscita.
Malefica rimase di stucco, si voltò verso un balcone che dava sulle lande, e da esso urlò contro il re- Tornerai a casa solo quando mancheranno tre giorni alla nascita del tuo primogenito.

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Capitolo 10
*** La fine di Pan ***


Peter Pan, il ragazzo che si definiva il prescelto dalla profezia, molto presto capì che si sbagliava.

Egli nacque in una famiglia povera che per guadagnarsi da vivere uccideva gli uomini a cui, i suoi genitori prestavano servizio, in modo tale da farsi quasi sempre lasciare un po’ di eredità che gli bastava per tirare avanti fino a fine mese.
Vivevano in un villaggio dove molte persone non li guardavano come sempre, troppe coincidenze.
Quando la madre era rimasta incinta attuarono un piano.

Dopo il parto decisero di lasciare il bambino nel bosco in modo da far credere all’intero villaggio che non erano loro i criminali, ma che l’assassino era un altro, e si aggirava fra di loro.
Così abbandonarono il piccolo lungo un torrente.


Ad un tratto arrivò una fata,Victoria, ella custodiva un importante segreto:Era la custode della famosa Isola che non c’è.

Essa era un luogo che era stato isolato dalla terra poiché una leggenda narra che nascosta bene nell’isola vi era un’arma che avrebbe messo fine all’intero mondo.
In quell’isola non viveva sola la fata:li vi erano anche alcuni bambini detti Sperduti che erano rimasti sull’isola  poiché erano stati abbandonati dai genitori che stavano scappando dall’isola che si stava distaccando dal mondo.

Victoria dopo aver preso il bambino con una magia lo trasformò in un ragazzino di 12 anni, e lo portò con sé sull’isola.
Ella aveva anche una figlia naturale il suo nome era Trilli.
Perciò decise, visto che aveva un’età avanzata, di affidare il suo ruolo ai suoi due figli:Trilli che ricevette senza saperlo il potere di custodire l’isola in quel posto nascosto, e Peter, lo chiamò così, che ricevette il potere di mantenere fermo il tempo, sull’isola.

Pan, prima che la madre morisse, le chiese di parlargli dell’isola.
Ella le narrò chi era lui insieme a sua sorella, e gli narrò un particolare: Per trovare l’arma esiste una mappa che si trova sulla terra.
Ciò venne sentito da Trilli.
La fatina, che indossava sempre un completino verde quasi aderente al vestito del fratellastro, era l’unica che aveva capito:Peter,aveva ereditato il sangue dei suoi genitori naturali.

La madre morì, Trilli, che sapeva cosa volesse fare Pan, scappò con la sua magia sulla terra.
Peter era furioso ma sapeva che c’era un altro modo per raggiungere la terra: la bussola di pietra.

Essa era di proprietà di un pirata che grazie ad essa, raggiunse L’Isola che non c’è, Uncino.
Peter ingaggiò una furente lotta con egli, il bambino era anche aiutato dai Bimbi Sperduti così sconfisse la flotta del Pirata e conquistò la bussola.

Così Pan arrivò sulla terra e cercò in ogni singolo luogo  della terra, la sua sorellastra.
Non sapeva dove fosse, poi riflesse. L’unico luogo che Trilli della terra era la Brughiera, poiché ne parlava spesso: La Brughiera era il luogo dove vivevano tutte le fate del mondo.

Raggiunse il luogo indicato, e con l’aiuto di una fata, El,  la trovò.


Viveva ormai da quasi un anno in un cespuglio, Peter la scovò, Trilli urlò e cercò di sconfiggerlo con la sua magia, ma Peter la trafisse con un pugnale dorato e la uccise.

Peter le rubò tutto:la magia, e il suo potere: lo spazio.

Nella Brughiera si diceva che una potente strega era stata rinchiusa nel castello, Peter pensò che si doveva fare degli amici sulla terra, perciò viaggio verso il castello del re e della regina (Aurora e Filippo)
 
Nel suo viaggio sentì che una regina, la regina del ghiaccio, era stata avvistata lungo il muro di Arendelle: perciò aveva trovato due alleate.

Raggiunto il castello si trasformò in un servo e senza difficoltà raggiunse le segrete

Malefica stava seduta osservando le stelle dalla sua piccola finestrella che dava sull’orizzonte, alla vista del servo sussulto.
Pan con un sortilegio creò un tunnel e le disse -Và.

Dopo aver stretto l’alleanza con le due streghe Peter tornò sull’isola dopo circa un anno dalla sua partenza. Egli rimase sconvolto: la fata Victoria era stata sostituita da una nuova fata: El.

El aveva messo contro Peter Pan i bimbi sperduti che decisero di attaccarlo,Peter cercò di sfuggire all’inseguimento dei bimbi rifugiandosi sul punto della montagna più alta dell’Isola che non c’è: Essa dava su un enorme precipizio che cadeva in mare.
Non sapeva cosa fare.
 
La nuova fata aveva bloccato la magia di Peter in modo da non fargliela usare: Era sull’orlo della montagna, dietro il precipizio: Ad un tratto i Bimbi Sperduti sussultarono.
Il cuore di Pan era stato trafitto da una freccia che era stata scagliata da Toro In Piedi capo della tribù di indiani che viveva nell’Isola.

Peter cadde dal precipizio,  non poteva usare la magia, e morì.

Subito dopo la sua morte avvenne un violento terremoto sull’Isola che non c’è:I sigilli erano stati distrutti.

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Capitolo 11
*** L'incantesimo spezzato. ***


Malefica aspettava il ritorno di Elsa, erano passati sei mesi dal  patto che lei insieme alla regina delle nevi avevano stretto con Pan.

Sapeva per certo che Elsa era ad Arendelle, poiché si era ripresa il trono ed era bloccata lì per un sortilegio di confine che non permetteva ai sovrani di oltrepassare il confine di Arendelle fino a cinque mesi dopo che erano stati incoronati.

Inoltre Malefica sapeva anche che tre giorni prima della nascita del figlio di Aurora avrebbe avuto un segnale, ovvero il rompimento dell’incantesimo lanciato sul Re e sul suo amico lupo.
Aspettava, aspettava girando intorno alla sala circolare fin quando Elsa non spalancò le porte ed entrò.

Malefica corse ad abbracciarla chiedendole-Notizie di Pan?.
-No.- rispose la proprietaria del castello in cui la strega aveva vissuto per circa sei mesi-Tu hai novità?- chiese a sua volta.

La donna che manteneva ancora il solito mantello nero raccontò alla regina di ghiaccio che era accaduto.
Mentre le raccontava dei mesi passati a torturare il re dove aveva appreso la notizia che Aurora era incinta sentì un forte vibrare dalla mano sinistra, come un velo che si agitava all’impazzata e poi si stracciava.

L’incantesimo fatto a Filippo si era spezzato.

Malefica  ricominciò a contare come spesso faceva  da quando aveva appreso la notizia della gravidanza contò: Cinque mesi  il tempo di prigionia di Filippo e Wol,  Uno il mese di tempo che aveva aspettato il ritorno di Elsa.
Perciò poteva essere vero se Aurora era rimasta incinta due mesi prima ed ancora non l’aveva scoperto.
Tornava tutto.
La strega si girò di scatto verso la donna vestita di ghiaccio e le disse-Mia cara Elsa, dobbiamo fare qualcosa ad Aurora, prima durante o dopo il parto.
Le mie uniche due certezze  sono:  Si trovano nella residenza estiva e mancano solo tre giorni alla nascita, prematura o no del piccolo.
Perciò io penso che dobbiamo andare al palazzo, io ho una casa lì nelle vicinanze. Accetti?
Elsa sorrise e accettò la proposta di Malefica.
Così uscirono silenziose nella luce dell’alba e scomparirono.

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Capitolo 12
*** La magia non è solo cattiva. ***


Aurora era sempre in pensiero da quando Filippo era partito e non era più tornato.
Lo aspettava con ansia, ma nemmeno l’ombra del suo ritorno.
Sospirava,  e si coccolava il suo bambino all’interno del ventre

Un mattino, poteva essere l’alba a castello era arrivato il re insieme ad un altro uomo.
Filippo agitato corse subito nella stanza di Aurora e le disse –Malefica sa, sa che partorirai, sa dove siamo e soprattutto sa che devi partorire tra tre giorno.
Lei rimase scioccata e Filippo le raccontò ogni singolo particolare dei sette mesi: Wol, che era rinchiuso nel laboratorio di Pozioni per creare una pozione che non lo facesse più trasformare in un violento e sanguinario lupo mannaro, Merlino,Malefica, le torture, il sortilegio.

Aurora con tutte le forze che aveva in corpo si alzò e andò dal medico di corte

-La prego mi faccia partorire ora stesso- stava pregando il suo medico come se fossero i suoi ultimi giorni ma era vero poiché se Malefica fosse arrivata li in quel momento tutto sarebbe stato distrutto:lei,Filippo,il bimbo

Il medico rispose-Non posso, veramente.
Aurora arrabbiata continuò a pregarlo –Allora me ne vado con un incantesimo
Ansimante  il medico velocemente rispose –L’unica cosa che posso fare è farvi partorire alla mezzanotte del terzo giorno ciò posso fare- e si congedò dalla regina.

Aurora presa dal panico urlò contro lo sposo –Cosa facciamo, devi trovare una soluzione che ci salvi, uno scudo che ci protegga dal potere di Malefica.

Una luce si accese nella mente di Filippo: Merlino.

Si ricordò che prima di congedarsi dal mago che viveva nella radura che l’aveva salvato egli aveva detto al re- Se hai bisogno di me pensami con concretezza

Così pensò con concretezza Merlino.

Con un sonoro rumore come se l’aria si fosse spaccata, emerse dal nulla Merlino.



Gli spiegarono la situazione e così Merlino con la sua grande autorità paragonata alla sua folta barba bianca che gli raggiungeva i piedi si avviò verso le mura della residenza estiva.

Osservò da lontano l’immenso paesaggio di boschi  e scagliò una maledizione di difesa:Creò un enorme scudo blu come la sua veste.

Nel mentre le due regine arrivarono nella casa della strega nera e da lontano vedevano il castello che si tingeva di blu, e sogghignavano 

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Capitolo 13
*** L'infanzia macchiata. ***


Il sorriso era ancora stampato sulle labbra delle due donne che si trovavano lungo il viale  che giungeva ad una casa con il tetto inclinato e con la parte superiore sfregiata.

-Di chi è questa casa Malefica?- chiese la regina delle nevi.
-Della mia pazza madre.
Elsa era rimasta allibita da quell’aggettivo, e chiese di raccontarle il motivo per cui lei la denominasse pazza.

Cominciò –Mia madre era un’assassina.

I genitori della madre di Malefica erano dei maghi, anche sua sorella maggiore era una maga abile, ma la madre di Malefica che si  chiamava Moria, non aveva il potere della magia, ciò suscitò in lei un sentimento contrario alla magia, tutto ciò che era magia, per ella era una specie di sporcizia, un crimine impagabile.
Un giorno la madre creò in un incantesimo un vestito per  la piccola Moria, ma lei non voleva vestiti fatti con la magia, così prese un coltello da cucina e tagliò la gola alla madre, mentre suo padre e sua sorella erano a tagliare la legna sempre con la magia.

Quando tornarono, essi trovarono le luci di case spente, entrarono impauriti e Moria attaccò con lo stesso modo  come  aveva ucciso la madre il pomeriggio. E ammazzò i suoi ultimi membri della famiglia, aveva solo quindici anni.

Ella visse da sola per circa tre anni  fino alla maggiore età fin quando conobbe un uomo sperduto, senza memoria:il padre di Malefica.
Fu amore a prima vista, poiché a prima vista pensava che Kolov, il padre di Malefica, fosse senza magia.
Ma egli era solo sotto un sortilegio, in realtà era il figlio dell’ambasciatore delle creature magiche della Brughiera colpito da un sortilegio di un mago cattivo, ma abbastanza giovane, il quale aveva scagliato sull’uomo un incantesimo che gli privava della sua memoria

Vissero  felici e contenti fin quando Kolov un giorno raggiunse la locanda del paese dove si ubriacò:Così vagò per le strade della città senza meta fin quando si fermò in un venditore di pozioni che gli vendette con un tranello la pozione che fa ricordare ogni singolo ricordo perduto anche quando si era ancora abbastanza piccoli.
Ciò gli ricordò chi egli fosse.

La madre di Malefica era incinta ed era per lei l’ultimo mese di gravidanza.

Quando Kolov tornò a casa e con la magia fece apparire un mazzo di  fiori, quello fece agitare Moria che si gettò sul  collo del marito e lo strozzò.
Nel modo violento in cui si lanciò contro  il marito ella sbatté  la pancia e partorì. Il parto fu violento poiché non era aiutata da nessuno almeno così lei credeva, poiché la bambina, avente padre,nonno, nonna, zia magici aiutava a partorire la madre con la sua magia.

Dopo il parto la magia usata dalla bambina si era esaurita perciò per tutta l’infanzia non usò nessuna magia.
La chiamò Malefica.

Malefica crebbe senza pensieri, con dei lunghi capelli biondi che le scendevano sulla vita.
Un giorno quando la madre glieli stava pettinando, le tirò una ciocca folta di un colore così simile al sole di qualunque altra cosa.
Lei si arrabbiò tantissimo e le si trasformarono i capelli in fruste.
La madre furiosa condusse la figlia in uno stanzino e le disse-Rimani lì, vado a prendere un’arma per ucciderti.

La bimba si voltò non vedeva niente, in quello stanzino come per magia si accese una fievole luce e notò che intorno a lei vi erano quattro cadaveri in putrefazione.
Ciò spaventò Maleica che aprì con la magia lo stanzino e corse verso la madre che si trovava in giardino con un enorme coltello da cucina in mano.

Moria spaventata le tirò addosso il coltello e la bambina lo fermò e glielo scaraventò di sopra come un proiettile.
Aveva ucciso la madre.

Dopo l’assassinio della madre prese i cadaveri che erano nello stanzino e li seppellì, e appese la madre in un albero.

E fatto questo scappò nella Brughiera.

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Capitolo 14
*** Alice. ***


Durante il parto della regina, le streghe attaccarono la barriera;il rumore assordante distraeva Aurora dalla nascita del piccolo.

Merlino decise di scendere giù al piano terra per combattere le streghe: aveva solo uno scopo perdere tempo.

La regina urlava a squarciagola fin quando l’ultimo urlo, fece sussultare il re.

Era nata
Una bambina
Alice.

Scesero di fretta verso l’atrio del piano terra, dove Merlino stava combattendo con Elsa e Malefica, quando videro la regina, il re ed la piccola, fece crollare su se stessa la barriera.
Le streghe erano confuse.
Ciò permette ai buoni di teletrasportarsi al castello della città del re e della regina con un incantesimo

Alice era salva

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Capitolo 15
*** Le streghe in città. ***


La barriera era crollata.

Le streghe si capirono al volo: Corsero verso il pontile e entrarono nell’atrio del castello.

-DOVE SIETE- urlò Malefica, e iniziò a salire le scale seguita a ruota da Elsa.

Setacciarono ogni angolo della residenza estiva,guardavano a destra e a sinistra in ogni stanza che entravano.
Non c’era nessuno,in una porta però.

Entrarono e trovarono adagiato sulla sedia Wol,Malefica scagliò un incantesimo che lo prese per la gola e lo strinse al muro, egli cercava di muoversi non ci riusciva, emetteva solo dei piccoli gemiti come un cane bastonato.
-Io so chi sei, ora dimmi dove sono?-. –Non lo so- gemette e la strega rafforzò la presa.

E Wol chiese di parlare ma di essere lasciato libero perciò Malefica  spezzò l’incanto, e subito Elsa con una magia, bloccò ogni singola via d’uscita che vi era in quella stanza.

Le due si capivano velocemente anche se si conoscevano da pochissimo tempo.

Il lupo parlò:
-Arrivammo qui tre giorni prima del parto, io fui mandato qui subito nelle ore del tramonto per evitare la mia trasformazione.
Non vidi nessuno per ore quando Merlino entrò qui e mi aiutò con una pozione per evitare di trasformarmi, per due notti: non c’era nessuno in questo castello mi disse.

-Malefica, non sono qui, far crollare la barriera era solo un piano di fuga- disse Elsa.

Prese per il braccio la strega e volarono via lasciando Wol da solo  nel laboratorio.


Emersero quasi al centro della città,nelle prime ore del giorno, ed in lontananza sentirono uno squillo forte di tromba.
La sera stesse ,ci sarebbe stato la presentazione di Alice al regno.

Le streghe uscirono dalla strada principale della città ed arrivate in un vicolo si trasformarono in delle vecchi signore, con dei cesti pieni di doni per la principessa.

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Capitolo 16
*** Il patto di Merlino. ***


Erano nella stanza da letto dei reali: Aurora, Filippo e Merlino, che osservavano la piccola Alice che respirava assonnata

Merlino si avvicinò alla culla e toccò la piccola fronte della bambina con gli occhi color azzurro cielo.

-AHA.
Merlino aveva preso una specie di scarica elettrica, si guardò le dita tozze, e sorrise.

-Che succede?- chiese la madre.

-Oh, volevo solo dirvi che la vostra piccola figlia, ha una magia molto potente, bisogna curarla,potrebbe diventare più forte di Malefica ed Elsa.

Filippo chiese –Come può avere in corpo la magia se nei suoi genitori e  nei suoi nonni, scorre solo sangue reale, niente magia.

Merlino rispose prontamente – Ciò non dovrebbe essere un peccato, e come per magia. Oh- sogghignò un’altra volta-Ho capito.

-La piccola è frutto del sortilegio lanciato su di te Aurora, la magia che vi era all’interno del sortilegio è rimasta attaccata a te, e tu a sua volta la passasti a lei nel momento del parto.

-Tu insinui che anche io ho un briciolo di magia.- chiese la regina.

-Si pensò, credo, spero, sarebbe un’arma abbastanza forte per difendervi dalle streghe.

-A proposito di streghe- disse Filippo –Io temo che le nostre care amiche ci raggiungano qui,  per la presentazione.

-Io, opterei per un patto- Merlino,si girava tra le mani una specie di pallina –Io creerò la barriera creata nel  castello estivo in cambio voi mi darete la vostra bambina.

-Scordatelo- urlò Filippo –Non possiamo, possiamo però farti insegnare a ella la magia.-
-Ciò non mi basta- continuò Merlino, sicuro di ciò che diceva-Creerò la barriera e guiderò le difese, solo per un piccolo favore da fare, se poi voi mi concedete il patto ben venga, in cambio io per diciassette anni difenderò il vostro castello dalle incursioni nemiche se no, alla fine di questa giornata io andrò via.
Ma vi farete un altro nemico.

Il re e la regina confusi, pensarono insieme che se Alice, aveva un potere magico abbastanza elevato, poteva difendere lei il castello e i sudditi dalle incursioni nemiche unite anche dal futuro nemico:Merlino;perciò rifiutarono.

Merlino, amareggiato si diresse verso le mura e parlò con il capo delle guardie
-Fate attenzione, per stasera, io rimarrò all’interno del castello in caso abbiate bisogno d’aiuto.-

Scoccate le ore sei del giorno i cancelli del castello furono aperti e insieme all’immensa folla che entrava in esso.

Elsa e Malefica vi si intrufolarono senza farsi riconoscere da nessuno.

Il loro piano era rapire Alice.

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Capitolo 17
*** Il rapimento ***


Elsa e Malefica camuffate da anziane donne, avanzarono lungo l’atrio dell’immenso castello, raggiungendo il luogo della cerimonia.
Era un enorme salone alla fine del quale vi erano due enormi troni: Su quello a destra vi era Filippo, corona da re, scettro,con uno sguardo fiero ed autoritario. A sinistra vi era Aurora, ella lasciava intendere all’intero reame, la sua paura, era in ansia, attendeva che la cerimonia finisse, per salirsene nelle stanze e  tenere a sicuro la piccola.

Il re si alzò –Miei cari sudditi, vorrei presentarvi la nostra bambina, nonché vostra futura sovrana.
Il suo nome è Alice.
Subito, Filippo prese la bambina e con le sue braccia la tese al cielo, mostrandola  a tutti i presenti.

Passati alcuni minuti l’uomo calò la bambina e la rimise tra le braccia della madre.
La regina, si alzò  e tremante disse:-Ora avanzino i sudditi che vorranno donare qualcosa alla piccola principessa.- Detto questo prese la bambina, e la mise nella culla, che spostò proprio di fronte ai due troni.

Avanzarono tantissime persone, per portare doni alla piccola.
Tutti i regali erano in oro, tutti i sudditi, li portavano per essere messi in  grazia dai reami solo alcuni si distinguevano:unguenti, dolci, giochi.
I doni magici erano proibiti.


Arrivò il turno di una vecchia signora che aveva in mano un cesto pieno di leccornie,inciampò sui tre scalini che raggiungevano la culla della piccola, e cadde su se stessa.

BAAAAAAAAAAAM

Elsa era comparsa al posto della donna si girò di scatto e disse –Improvvisiamo- e dalla folla apparve  come per magia Malefica che avanzava verso la culla.
 Filippo, prese la sua spada e attaccò Elsa che con grandissimi colpi di classe gliela congelò.

La regina  aspettava arrivasse Malefica per attaccare, ma di ella nessuna traccia.

Era bloccata esattamente quattro scalini in basso, che cercava di distruggere le guardi, che paravano solo i suoi incantesimi con enormi scudi anti-magia.
Ella, cercava di riuscire a passare, il tumulto attorno era indescrivibile: chi scappava verso l’uscita più vicina, chi invece cercava di difendere Alice lanciando alla strega qualunque oggetto si trovasse vicino a loro e poi c’era chi invece era rimasto lì solo per guardare.

La veste svolazzava,Malefica tirava incantesimi da tutte la parti per trovare una punto debole per penetrare all’interno della barriera di scudi che proteggeva:Il re,la regina,Alice, e Elsa che ancor lottava con Filippo.

Malefica, però ebbe una grande idea; si voltò verso il ‘pubblico’ e lanciò un incantesimo che fece tremare ogni singolo mattone del castello, si rivoltò verso la barriera e vide che un pezzo era caduto.
Corse ed entrò sulla soglia del buco della barriera lasciato da una guardia che adesso era sotto i piedi di Malefica;ella aprì le braccia come se qualcuno la voleva abbracciare ma  invece dalle sue mani scaturì un violento incantesimo che distrusse tutta la barriera formata dalle guardie che volarono attraverso la stanza.
La strega nera salì di corsa le scale e si trovò davanti al trono dove vide la seguente scena.

La culla di Alice si trovava ancora dove era prima, a differenza che attorno, vicino, e accanto ad essa avveniva un duello, di spade e magia, dove Filippo, tirava fendenti a Elsa che li parava con immensi scudi di ghiaccio che emergevano dalle sue mani.

La lotta procedeva velocemente:attacco,parata,attacco parata.

Fin quando Malefica che focalizzava tutta la sua vista per scovare il punto dove era nascosta Aurora, ma non riusciva a trovarla,adirata, prese il mano la situazione scaraventò lontano il re che cadde quasi vicino al trono che ormai era rovesciato e semidistrutto. Malefica si diresse verso la culla, agguantò la piccola che piangeva e osservò Elsa e le disse-Andiamo.
Dal nulla apparve Aurora che con una pozione diede la forza per inseguire le streghe a Filippo.

Il re si alzò e partì all’inseguimento.
Le guardie erano scomparse, c’era qualche persona qua e la, le streghe avanzarono lentamente verso il balcone reale che si trovava ad alcuni metri di distanza da dove erano.
Ad un tratto, l’urlo del re le fece sussultare e con un’occhiata decisero che quello era il momento per iniziare a correre. E partirono a tutta velocità verso il balcone seguita dal re.

Filippo, vedendo che la distanza delle streghe al balcone si stava riducendo, si scagliò contro Malefica che era la più lenta, poiché aveva in braccio Alice.

Rotolarono per alcuni metri raggiungendo il balcone, Elsa era appollaiata sul bordo pronta per andare, invece la strega cattiva ingaggiava una lotta con il padre della creatura che aveva in braccio.

La regina delle nevi,si alzò come se da un momento all’altro dovesse spiccare il volo e lasciare lì Malefica;Invece si voltò verso la mischia che si era creata dalla lotta magica e corporea tra i due:
Filippo, era in ginocchio, davanti a Malefica, la bambina era scivolata qualche metro più avanti in modo tale che la strega era più libera. Ella ebbe l’idea migliore di tutte: gli lanciò un incantesimo che lo lasciava intontito per un secondo, ma quando si alzò per scappare cadde sulla sua veste.
Questo tempo permise ad Elsa di pensare: Malefica, china sulla veste cercava di liberarsi dal groviglio stracciato di tessuto, Filippo si stava riprendendo.

Mostrò i suoi occhi di ghiaccio e con un sol tocco della sua fredda magia congelò il Re: prese per mano Malefica e in braccio la bambina, si alzò e il trio scomparve nel nulla.



Elsa toccò la principessa, e nelle sue vene fredde sentì il potere dell’enorme magia che aveva in corpo:pensò.
Ecco c’era.

Prese la bambina in braccio e chiamò Malefica.
Ella sogghignò, e condussero la piccola in un atrio sotto al palazzo e la posarono all’interno di una stanza.

Le due streghe unirono le forze: disegnarono sulla porta di legno un sigillo.

Si allontanarono sorridendo entrambe, quando giunsero le scale Malefica si voltò verso la porta che brillava di una luce chiara e pulsava.

-Ci vediamo presto,mia cara principessa, oppure meglio dire nostra vendetta.-

E si avviarono verso l’atrio superiore del palazzo entrambe le streghe sogghignando con fare spietato




                                                  FINE DELLA PRIMA PARTE

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Capitolo 18
*** C'è ***


                                             Inizio seconda parte.
2.1

La violenta scossa di terremoto che investì l’intera isola fu seguita da un tonfo assordante come un enorme masso che cade in acqua creando cerchi che man mano si ingrandiscono.

Sulla rupe da dove qualche minuto prima era caduto Pan si ritrovarono i bimbi sperduti insieme ad El che si erano afferrati a qualunque cosa salda si trovasse nelle vicinanze.

La fatina si alzò in volo e osservò dall’alto della rupe, si voltò verso i ragazzi che si sistemavano ancora scossi.
-L’isola che non c’è è arrivata in un nuovo mondo, la terra.
Erano rimasti allibiti di ciò che era successo ed El spiegò la storia della terra.
La domanda si alzò in coro
-E perché l’isola è stata separata dalla terra?-
El aveva ancora dei sospetti, non era certa perciò disse
-Penso, credo, che questa isola sia stata separata dal mondo perché qui vi è sepolto un tesoro, un tesoro immenso che nemmeno la bussola di pietra può scovare con la sua magia.
Abbiamo bisogno di una mappa per trovarlo.

-Che tesoro è?- chiese Sciora braccio destro di Pan.
-Non ne ho idea ma sono quasi sicura che è qui.-

-Come possiamo trovarlo?-chiese Isran fratello di Sciora.
-La bussola di pietra che è di proprietà del famoso pirata che vive lontano sulla nave.
-Ma Pan l’ha rubata, di ciò siamo certi.-
-Ovvio, ma era quella sbagliata, lui aveva il potere di viaggiare tra l’isola e la terra perché era protettore di uno dei sigilli come Trilli.

Si avviarono tutti in gruppo verso l’immensa spiaggia che era bagnata da un mare nuovo, diverso.

Arrivati lungo la spiaggia El si caricò con la magia Sciora che divenne capo dei bambini e si avviarono insieme verso l’immensa nave che sovrastava il paesaggio.

Sulla prua  una mano ticchettava sul ferro lucido di un qualcosa di affilato.

Uncino li aspettava chiedendosi anche egli cosa fosse accaduto.

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Capitolo 19
*** Un giorno dopo ***


2.2
Le streghe vagavano lungo l’immenso salone del castello di ghiaccio.
Ogni passo di Elsa, che indossava un immenso mantello color ghiaccio, si sentiva un ticchettare di alcune lancette.

Erano passate circa ventiquattro lunghe ore da quando Alice era imprigionata nella sala che si trovava esattamente sotto il salone in cui Elsa camminava titubante e Malefica era seduta in una poltrona di ghiaccio.

Perché proprio ventiquattro ore?

L’incantesimo lanciato nella stanza in cui la figlia di Aurora si trovava era un incantesimo che permetteva di modificare il tempo in quella determinata stanza per un determinato lasso di tempo il quale veniva deciso dal padrone del potente incanto.

Scoccarono le ore.

Elsa giunse per prima di fronte la porta, il sigillo si era spezzato e la porta pulsava davanti a essi.
-Io entro- annunciò Malefica.
Per lei Alice era una potenza magica innata che non andava perduta.
Elsa cercò di trattenerla ma la regina oscura si dimenò e entrò sfondando la porta.

L’interno di essa era un’immensa distesa di ghiaccio come quelle che si trovava attorno all’immenso castello bianco che svettava solo nella valle congelata.


Elsa era appena entrata e tutte e due videro una cosa che li colpì.

Vi era caos all’interno, il ghiaccio volava in forma solida attraverso l’immensa stanza.

Al centro videro una colonna lucente che si alzava e senza dire una parola attraversarono la stanza verso la colonna di luce.

La prima ad arrivare fu Malefica che l’enorme barriera che si estendeva per circa venti metri
Un rumore assordante.

Malefica aveva le mani alzate verso la barriera che pian piano cadeva a pezzi; ella non sentiva nemmeno la stanchezza per aver distrutto quest’enorme  barriera.

Perciò accelerò il passo e prese da una coltre di neve una ragazza.

Arrivò all’istante Elsa che essendo padrona dell’incantesimo fece apparire la porta lì proprio a pochi metri e il gruppo si scaraventò fuori con enorme foga.


Elsa e Malefica erano vicine e osservavano la porta, davanti a essa c’era la ragazza.

La ragazza si alzò; indossava un vestito azzurro, capelli biondi e occhi verdi.
 
 
–Figlia mia finalmente ti ho ritrovata.

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Capitolo 20
*** Uncino ***


2.3
Il silenzio delle onde marine veniva rotto dal tamburellio di ferro contro il legno, il legno della nave

-Mio caro Spugna, se potessi partirei ora in questo momento,dopo il terremoto andrei fino in capo al mondo per scampare a questa maledetta isola- disse un uomo che stava ritto sulla prua della nave con un cappello strano da capitano, vestito di rosso con i vestiti strappati.
Gli stessi della lotta con Peter Pan. Erano forse le uniche cose che erano rimaste uguali dopo la lotta con il ragazzo.

La sua ciurma,le vele, la mano, i vestiti un elenco di cosa che era stato spazzato via dal furioso spadino di Pan.
Era rimasto solo Spugna, amico fedele.

-Buongiorno, capitano.- disse Sciora insieme a El.

E prima che Uncino li cacciasse o facesse qualcosa di estremamente terribile spiegarono il motivo della loro visita.

Silenziosamente, dopo un lungo discorso Uncino inchinava il capo accettando la proposta.

El insieme alle sue ali riportò tutti i bimbi sperduti sulla nave, Sciora aiutò a spiegare le vele.

E partirono verso la mappa, avevano la bussola di Pietra

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Capitolo 21
*** Il viaggio ***


2.3
Respirava affannosamente.

Era straziata,aveva urlato per tutta la notte.
Le sue vesti erano state cambiate poiché erano state tutte stracciate dalla sua forte rabbia.

Si era appena ripresa,Aurora, la regina, che a prima vista non pareva esserlo, non solo per l’aspetto ma come sappiamo la sua famiglia era stata spazzata via il giorno precedente:la figlia sparita, il marito congelato.

Per egli non c’era nulla da fare era questo quello che aveva detto il mago più forte del reame che era rimasto al fianco della regina,Merlino.

Il mago era sceso, appena comunicato che l’incantesimo lanciato da Elsa non poteva essere spezzato, nella biblioteca del palazzo per cercare un libro per vedere come si poteva salvare il re;Salvarlo era l’unica speranza per attingere all’enorme forza della bambina che era sparita, poiché Filippo sapeva dove si trovasse il luogo in cui soggiornavano le due streghe con la piccola Alice.

Aveva in mano il libro giusto ‘ Spezzare sortilegi del ghiaccio ’.

Lì vi era scritto che se la strega era abbastanza potente per spezzare il sortilegio l’unica possibilità era il fuoco dei Draghi.

Con un sussulto fece cadere il libro.
Ma doveva farlo.

Alle prime ore del giorno quando la regina si era appena svegliata e si trovava nelle sue stanze ricevette la notizia che Merlino la stava aspettando circa due piani in basso.

Si cambiò velocemente e indossò la corona, nonostante tutto quello che era successo doveva essere forte.
E lo era.

Raggiunse il mago che la stava aspettando da poco più di mezz’ora.

-Mia regina, per spezzare l’incantesimo lanciato sul re abbiamo bisognò del fuoco dei- trasalì –draghi.
Si rigirava tra le mani il bastone che precedentemente aveva creato la barriera durante il parto della regina

-Dove si trovano i draghi?-
-Essi si trovano nella Vallata dei Draghi, così potremo ritrovare la vostra amata figlia.-
-Come raggiungiamo quel luogo?-
-Io vi starò accanto, ma non posso arrivare con la magia dentro le mura della vallata poiché la magia dei draghi me lo vieta- mentì –Verrà con me?.
-Certo- concluse
 Salì su a prendere il necessario per il viaggio e raggiunse il luogo in cui il marito giaceva congelato.
-Lo sto facendo per voi.- lo baciò.

Per le prime ore del pomeriggio Aurora afferrò la mano del mago e appoggiò i piedi alla sua veste e per incanto scomparvero.


Davanti a essi si pararono delle enormi montagne.

La puzza di bruciato si faceva sentire.

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Capitolo 22
*** Toccare il fondo ***


2.5
Partirono, a vele spiegate verso la terra.
Uncino sogghignava aspettava questo momento da sempre.
Avrebbe preso il tesoro che si trovava  nell’isola.

Navigavano,
Passò il primo giorno senza liti tra i due schieramenti anzi si stava istaurando un rapporto non di amicizia ma quasi.
Sciora, ormai capitano, affiancato dalla sua fata di fiducia El stava con Uncino e il suo fedele Spugna perciò i Bimbi Sperduti erano in pace con il capitano.
Avevano capito che il cattivo era Peter.

A metà del primo giorno di navigazione un colpo allo scafo lo immobilizzò di botto.

Uncino si sporse verso la prua osservando il mare cristallino quando.

Una coda lo colpì in volto e lo fece cadere dall’imbarcatura, i passeggeri del veliero cercarono in ogni modo di recuperarlo.

Sciora calò una corda e si gettò anche egli in acqua ma nessuna traccia del povero Uncino.


Infatti egli giaceva sul fondale marino, osservò verso l’alto  e vide enormi lampi di luce che volavano a destra e a sinistra

Era frutto della sua immaginazione? No, era vero.

Quattro sirene si battagliavano con un’altra con i lunghi capelli rossi,ella aveva un tridente in mano e lanciava incantesimi addosso alle altre che invece usavano gli artigli.
L’arma raggiunse una luce immensa e creò un’onda d’urto che spazzò lontano le sirene.

La rossa, si avventò sul povero Uncino che era svenuto e violentemente lo baciò.

Uncino boccheggiò freneticamente, adesso respirava.

-Piacere Ariel- la sirena gli tese la mano e lo trascinò verso una duna di sabbia.

L’acqua era fredda, Uncino era tutto zuppo d’acqua, e respirava affannosamente,  non si era abituato a farlo sott’acqua.
E perciò trattenne il respiro più del dovuto e stavolta svenne definitivamente.

Ariel non poteva portarlo in città perciò si avvicinò alla casa della Fata del Mare che lo fece riprendere, e si congedò ad ella così velocemente perché lei non poteva stare là.

Era ricercata.
Come figlia del re Tritone era ricercata per essere messa in prigione  e sicuramente sarebbe stata uccisa,diversamente dal padre che era ancora in prigione, poiché ella aveva rubato il Tridente Marino.

-Vieni ti porto nella mia caverna.- comunicò la sirena.


Le sue gesta venivano viste da una donna, che si voltò.

Ursula la Strega del mare che da qualche tempo a quella parte era diventata regina.

-Vado a riprendermi il Tridente- sorrise. 

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Capitolo 23
*** La finta storia. ***


2.6

Il silenzio del ghiaccio traspariva un enorme freddezza che congelava tutta la stanza.

Alice con il suo biondo platino era seduta a circa qualche metro di distanza da Elsa e Malefica.

Era lei, la figlia di Aurora, bionda, occhi azzurri ma aveva diciassette anni.
Perché?

L’incantesimo delle streghe aveva accelerato il tempo nella sala in cui era stata rinchiusa solo il giorno prima, le due aspettavano quel momento per avere la forza magica della giovane.
Però non dovevano rivelare il loro vero scopo.

-Sei stata rinchiusa quando avevi appena un mese- cominciò Elsa.
-Un gigante, denominato il Colosso delle nevi, ti aveva appena rapita.
Egli rapiva tutte le neonate del regno di Arendelle,perché si cibava solo di bambine, almeno così si diceva. Ma la vera storia era che il gigante vi teneva per anni in lunghe ora poiché in precedenza era stato cacciato dal reame.
Io mi documentai per anni, insieme a tua zia.-indicò Malefica che era quindi la sua finta sorella- e trovammo il posto dove si nascondeva con la nostra magia lo sconfiggemmo.-

Silenzio, che fu rotto da Alice che corse e abbracciò la madre/finta e sua zia.
L’unica cosa che le uscì di bocca fu-Vi voglio bene.

Elsa le spiegò che era la sovrana di Arendelle  e perciò doveva tornarci.

Si prepararono e abbandonarono il castello.

Era buio per farsi strada  nella neve perciò  Alice senza volerlo creò una magia che illuminò il tutto
raggiunsero la dune di neve.

E poi si teletrasportarono ad Arendelle.

Erano una nuova famiglia

 

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Capitolo 24
*** Truppe oscure. ***


2.7

I marinai aspettavano con ansia il ritorno del vero capitano che non tornava in superficie da un giorno.

Sciora prese le redini di capitano, e decise che per il povero Uncino non c’era più speranza.

Si era anche deciso che l’indomani si doveva ripartire in viaggio verso la terra ferma.

Il sole sorse subito.
I bimbi sperduti osservavano silenziosamente l’orizzonte, occupato da una possente figura nera.
Una nave.
Era scura, come il volto dei bimbi sperduti spaventati da essa.

Spugna, abile marinaio, che ancora soffriva per il destino del suo Capitano, osservava da lontano la nave.
In men che non si dica riuscì a disegnare la rotta della nave avversaria: veniva verso di loro.

Cercano di evitarla, seguendo diverse rotte, ma non ci riuscirono.

Sciora si avvicinò alla fiancata navale e osservò: un re si affacciava con un enorme creatura nera.
-Attacca, Ciciarampa-.
E scomparve ed un secondo dopo riapparve proprio dinanzi al ragazzo e con un colpo di magia oscura lo uccise.

I Bimbi sperduti erano in rivolta: iniziarono ad attaccare contro la creatura che viaggiava velocemente e in circa cinque minuti uccise un terzo della flotta che proveniva dall’isola.

Rimasero pochi che vennero prelevati e condotti nell’altra nave.
-Sono il generale dell’esercito di cuori dovete spiegare molte cose al mio sovrano.-

Il Ciciarampa scomparve e a sua volta la nave iniziò a vorticare su se stessa e scomparve.

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Capitolo 25
*** La storia dei draghi. ***


2.8
Il silenzio avvolgeva l’enorme radura.
Le montagne erano scure.
Merlino appoggiò le mani sulle spalle di Aurora:
-Mia regina, non posso entrare, va in quella fessura, tra i monti la faranno entrare.-

La regina si congedò al mago.

Un enorme voce si parò davanti ma appena la regina si presentò tranquillamente il drago la fece passare.

La radura era enorme,la puzza di bruciato si sentiva sempre più, ma la regina avanzò e giunse all’obbiettivo.

Il punto dove giaceva un enorme dragone, il suo nome era Vergick, il re.

-Salve, sono Aurora, regina della foresta Incantata, vi prego di donarmi il vostro fuoco per salvare il mio re che è stato congelato.-

-Buffo- cominciò Vergick –una donna come lei che affronta i draghi solo per amore. Ovviamente deve darmi qualcosa in cambio; vede mia signora, le racconto un’antica storia.-

Io, sono re da circa mille anni, ed amo  la mia terra come amavo la mia draghessa: Eleonore…


La regina era stata catapultata nel passato, e vedeva la scena.

Questa regina drago viveva con il suo re, fino a quando un giorno un giovane mago evocò un drago malvagio.

L’obbiettivo del mago era quello di impossessarsi del fuoco dei Draghi.

Il drago malvagio aveva il nome di Fea, era enorme.

Si schiantò nella radura dei draghi e ingaggiò una furente lotta con il re.
Alla fine di questa battaglia, il drago aveva gettato lontano Vergick.
E sulla testa del dragone malvagio vi era il mago

Che pronunciò  una maledizione oscura
 
Ti porterò lontano da qui e per sempre sembianze umane avrai.

La regina si trasformò in una donna che venne agguantata dal drago cattivo e scomparirono lontani.


Il ricordo si interruppe.
Ora era Vergick che parlava
-Io voglio che mi riporti la mia donna, e tu avrai il mio fuoco.

Aurora si ritrovò gettata nella radura dove si era congedata con Merlino.

E a pochi passi c’era proprio lui.

-So che ti ha detto.- la prese per il braccio  e si spostarono.

Erano sulla cima di una montagna.

Da lontano un enorme castello.

Li era Eleonore.

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Capitolo 26
*** Sott'acqua. ***


Il fruscio dell’acqua rompeva il silenzio che vi era dentro la grotta.
Ariel aveva i lunghi capelli rossi ed era proprio vicino al Capitano che si era appena ripreso.

-Chi sei?- parlò Uncino.
-Ariel- disse la sirena- la principessa delle sirene.-

Uncino sbigottito aprì la bocca ed ingurgitò litri di acqua.

-preferisco non dirlo a nessuno, poiché sono ricercata.
Ti ho salvato perché sei un tipo apposto, almeno penso, perciò ti racconterò la mia storia.

Iniziò a raccontare di come viveva nel palazzo del re, aveva tante sorelle.
Ma un brutto giorno la strega del Mare Ursula aveva attaccato il palazzo con il suo esercito di pesci abissali, e aveva ucciso ogni singola sorella di Ariel.

Ariel era con suo padre che appena vide arrivare Ursula senza poter fare niente si fece arrestare, ma lasciò il famoso Tridente all’unica figlia rimasta.

La figlia allora cominciò a correre verso la madre seguita dalla strega.

Quando giunse presso il giardino dove si trovava la madre, la raccolse per il braccio e la trasportò verso l’uscita.

ma si parò davanti a loro la strega che con un colpo magico uccise la madre.

Ad Ariel, uscirono due soffici lacrime ed Uncino, senza perdere tempo andò di fronte a ella e la baciò

Quel bacio duro qualche secondo perché fu interrotto da Ursula che era entrata nella grotta.

Ariel urlò, e prese per braccio Uncino e raggiunsero l’uscita velocemente.

Iniziarono a viaggiare verso la terra ferma dove Ursula non poteva arrivare però li inseguiva ancora.

Lanciò un incantesimo e colpì Uncino che Ariel sorreggeva sulla schiena insieme ma alla sirena scivolò il tritone dalle mani.

Ursula lo raccolse e con un tono di sfida salutò i due.

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Capitolo 27
*** La profezia ***


2.10
Arendelle, paese ghiacciato, freddo.
Erano appena giunti presso la bella bianca città e camminavano verso il castello che faceva sfondo ai grandi paesaggi immersi nel profondo e oscuro sonno di una notte fredda.

Era tutto ghiacciato,ormai..
Anche nel cuore dei sudditi della regina non balenava più un singolo barlume caloroso di speranza che faceva scongelare i buoni sentimenti dal loro freddo oblio.

Ecco, entrarono nel castello.
-Figlia mia- disse Elsa con tono freddo-Ovviamente sai chehai la magia in corpo,ecco prova a controllarla e apotenziarla , io e tua zia ti aiuteremo.-

Alice venne chiusa in una stanza e venne aiutata a creare la sua magia.
Essa era forte, brillante, potente e in pochi giorni imparò a controllarla.
Era felice.

Qualche giorno dopo ovviamente la ragazza, andò insieme a Malefica e viaggiò verso gli immensi ghiacciai e raccolsero tutto ciò che serviva ad Elsa e lo riportarono a palazzo.

E fra le scartoffie vi era un biglietto.

‘’La nostra alleanza è fatta perché, mia cara Elsa, penso che sei tu la BuonCattiva
                                                                                                              -Pan’’

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Capitolo 28
*** Eleonore. ***


2.11
Si trovavano presso il cratere di un vulcano.
davanti ad essi si parava un castello con una sola torre, e la luce di essa accesa.
-Aurora, il drago può essere ovunque- Merlino si voltò dal suo cappello tirò fuori un armatura placcata in oro- Non perdiamoci di vista.

Avanzarono verso il castello, verso la torre.

Il castello era distrutto, agli archi mancavano le colonne alle finestre i vetri e qua e la vi erano brandelli di carbone.
Aurora, spaventata, brandiva la spada alta come se dovesse sferrare un fendente da un momento all’altro; Si aspettava che da qualche lontano luogo doveva uscire l’enorme drago nero che la colpiva, e dovevano ingaggiare una tremenda lotta.

Ma del drago nessuna traccia.

In un batter d’occhio si trovarono presso le scale della orre più alta, ma ancora nessuna traccia del drago.


Aprirono la stanza della torre.

E trovarono una ragazza bionda con dei vestiti lucenti.

Eleonore, sei tu?.- chiese speranzoso il Mago.-Eleonore.

Lei si voltò di scatto:era bellissima, con sembianze umane. -Siamo alleati  di Vergick ti riportiamo da lui.

Eleonore sussultò e osservava fisso Merlino e poi Aurora –E il drago?Dove è?-

Spiegarono la situazione alla ragazza e felice ella venne con loro.

Si attaccarono a Merlino. Brivido
Salto. Urla. Caduta. Dolore.

Merlino- esclamò Aurora-Dove siamo?-.
 Merlino si sistemò la veste svolazzante e si mise in posizione eretta -Come ti ho detto la magia è immune ai draghi perciò dovremmo fare un po’ di strada a piedi.-

Si ritrovarono nella strada che conduceva al bivio verso la Terra dei Draghi e verso la Terra Centrale.

Il percorso continuava per circa mille chilometri.
Poco mancava e Aurora avrebbe ottenuto il fuoco.

Camminavano uno appresso all’altro, a chiudere la fila Merlino.
Con un sogghigno. 

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Capitolo 29
*** Il vero Merlino ***


Merlino rideva e come se ridevaa.
Forse perchè Eleonore non lo aveva riconosciuto, e quella paura che il suo piano fallisse.
Forse Merlino ci aveva visto lungo, aveva capito che l'unico nemico da eliminare era Aurora.

Cosa significava?
Ebbene Merlino ormai da tempo credeva fosse lui il famoso BuonCattivo.
Era stato alleato dei draghi e li aveva traditi solo perchè si era innamorato di una draghessa e con un sortilegio la trasformò in un umana, il suo nome era Eleonore regina dei draghi.
Ebbene si l'indole di Merlino, il mago che tanto aveva aiutato Aurora e Filippo era propriamente cattivo.
E credeva che l'unico buon cattivo possibile suo avversario nella corsa per la conquista del dominio del mondo fosse Aurora
Ella era stata creata da un malvagio sortilegio.


PRESENTE

Merlino si trovava accanto alle due donne,si erano fermati per una pausa,molto breve.
Eleonore,la moglie del re, guardò attentamente Merlino e lo riconobbe.
E lo baciò appassionatamente e Merlino rispose al bacio.
Aurora capì velocemente tutto,era questo il motivo per cui Merlino non si avvicinava alla terra dei draghi:AVEVA RAPITO ELEONORE.
Ma la situazione era diversa, Aurora aveva soltanto paura e decise di correre verso la terra da dove proveniva l'enorme calore
Ma MErlino sogghignò :'Non adesso tu sarai mia nemica'
E scaraventò un insieme di sortilegi verso la donna
Aurora che aveva come arma solo una spada inizio a contrastare gli incanti a colpi di spada ma era inutile 
MERLINO URLO'
E SCARAVENTO' L'INCANTO PIU' POTENTE DI TUTTI
Aurora venne colpita.

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Capitolo 30
*** WONDERLAND ***


BREVE RIASSUNTO CHE HO PERSO IL CAPITOLO AHAHAHAHA

IN PRATICA AURORA DOPO L'INCANTO DI MERLINO E' STATA MANDATA IN UN PAESE(WONDERLAND) DOVE SI TROVA AD ESSERE AMMANETTATA INSIEME A SCIORA, CAPO DEI BIMBI SPERDUTI.
L'UMO CHE LI AMMANETTA INIZIA A FARE DOMANDE AI PRIGIONIERI E AURORA INCONSAPEVOLE CHIEDE SE LI MANDAVA MERLINO ENTRA CORA LA REGINA CHE DICE ASSOLUTAMENTE IL CONTRARIO LORO CERCANO MERLINO POICHè HA AIZZATO CONTRO IL PAESE DI WONDERLAND PETER PAN CHE ANDAVA LLA RICERCA DI UNA MAPPA MA CHE CORA NON AVEVA E QUINDI LA SUA FOLLIA AUMENTO' PORTANDO ALLA MORTE DEL MARITO DI CORA
AURORA SPIEGA TUTTA LA VICENDA A CORA LA QUALE DIRA' AD AURORA DI PROTEGGERE L'ISOLA POICHE' HA TROVATO LA MAPPA CHE CERCAVA PAN E SICURAMENTE MERLINO ANDRA' A CERCARLA
INOLTRE AURORA RICEVE UN CUORE MAGICO CHE GLI PERMETTE DI GUARIRE FILIPPO, E RICEVE ANCHE LA PROMESSA DI POTER SALVARE LA FIGLIA ATTRAVERSO L'AIUTO DELLA SORELLA DI CORA, DOROTHY DISSOLVENZA MERLINO SI TROVA NEL VIALE CON ELEONORE E CAPISCE CHE AURORA DOPO ESSERE STATA COLPITA DALL'INCANTO E' CADUTA IN UN PORTALE CHE PORTAVA A WONDERLAND E QUINDI DECIDE DI ANDARE LI' ALLA RICERCA SE EFFETTIVAMENTE AURORA FOSSE M
ORTA

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