Jonas and Smith

di NickJonas
(/viewuser.php?uid=660917)

Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Tutti al party! ***
Capitolo 2: *** Uno scherzo di cattivo gusto ***



Capitolo 1
*** Tutti al party! ***


~JONAS AND SMITH
JENNY:
E come al solito è sempre la stessa storia. Sono stanca di dover usare il disinfettante o coprire i lividi con il trucco per non farli notare alle mie sorelle ed al resto degli abitanti di LA. Sono stanca. Lo ammetto, negli ultimi anni sono cambiata radicalmente, ora non sono più la bambina dolce e ingenua di un tempo, sono cresciuta, purtroppo, e mi sono accorta, forse troppo presto per i miei 17 anni, che la vita non è sempre rose e fiori, che non sempre le cose vanno come desideri.
Spesso mi ritrovo a pensare perchè? Perchè a me? Perchè a me si e alle mie sorelle no? Perchè mio padre odia solo me? Insomma siamo tre sorelle, abbiamo tutte qualcosa che ha anche l'altra in fondo, però lui non sopporta solo e unicamente me. Perchè io, Jennifer Smith, riesco sempre a farmi odiare da qualunque persona incontri, ecco perchè. Forse è per colpa del mio atteggiamento freddo e distaccato nei confronti di chiunque. No, impossibile, sono diventata così solo per colpa sua. Lui mi ha rovinato la vita. Ecco perchè ora ho questo comportamento.
Molto spesso invidio le mie sorelle. Beth, la maggiore, io la considero bellissima, è vero è un po' stupida, però la sua allegria è così contagiosa che farebbe sorridere anche i sassi. E poi c'è Debby, la secondogenita, è la persona più buona e ingenua che io conosca, è genuina e... normale, ecco. Normale, vorrei tanto essere così. E infine ci sono io, la pecora nera della famiglia, ribelle, che non segue mai le regole, fuori dagli schemi in poche parole. Fatto sta che mio padre vuole bene sia a Beth che a Debby, taglia fuori solo me; però è molto bravo a non far notare il suo odio nei miei confronti davanti alle sue figlie predilette.
Però, nonostante questi problemi famigliari, mi ritengo enormemente fortunata ad avere due sorelle come loro. Ci sono sempre per me, ed ovviamente io ci sono sempre per loro. Siamo molto unite, ma il nostro legame si è rafforzato ancora di più dopo la morte di nostra madre tre anni fa. Tre anni fa. Momento del mio cambio di personalità. Momento del mio odio verso tutti.
-Jenny, perchè ti stai disinfettando?- mi chiese una voce preoccupata alle mie spalle, che associai a Beth.
-sono scivolata e mi sono tagliata la guancia.- ormai ero brava ad inventare queste ridicole scuse.
-sei molto sbadata in questo ultimo periodo, ti fai sempre male.- disse lei sorridendo e afferrando il cotone e disinfettandomi. Feci una smorfia dal dolore. Se solo sapesse. Se sapesse come mi sono ferita in realtà non sorriderebbe molto.
-papà? Dov'è, è uscito?- mi chiese continuando a fare l'infermiera.
-si. Ha detto di non aspettarlo che tornerà tardi.- le risposi in tono brusco e senza guardarla negli occhi.
-oh, va bene. E Debby?- continuando con le sue domande da un milione di dollari.
-non so, non l'ho vista.- risposi.
-sarà in biblioteca e studiare come al solito.- affermò alzando gli occhi al cielo. In quel momento la mezzana varcò la porta di casa con un sorriso, che scomparve non appena vide la mia guancia sinistra.
-che ti sei fatta?!- urlò quasi mia sorella.
-niente non preoccuparti, sono solo scivolata.- dissi cercando di essere convincente, lei parve crederci, perchè si rilassò e tornò a sorridere.
-e te? A che si deve questo sorrisone?- le chiese Beth guardandola come se fosse pazza mettendo via il piccolo kit di pronto soccorso.
-oh niente di che. Però non prendetevi impegni per questa sera.- rispose lei continuando a sorridere.
-perchè?- domandammo in coro io e Beth.
-perchè siamo invitate ad un party!- disse elettrizzata.
-party? Neanche nostra nonna non parla più così!- disse scoppiando a ridere Beth.
-chiamalo come vuoi, fatto sta che Tracie ci ha invitate tutte e tre al party che farà questa sera a casa sua. Non possiamo mancare!-
-Tracie? Quella stupida cheerleader con la puzza sotto il naso? - dissi io disgustata.
-e dai non esagerare Jenny! Non è così male infondo!- la difese Debby. Io sbuffai. -quindi? Venite con me vero?- ci pregò facendo gli occhi da cucciolo.
-io si, ci sto. Tanto non ho niente da fare sta sera. E poi è sempre stato il mio sogno andare ad una super festa di Tracie! Organizza feste da sballo ho sentito dire. Non vedo l'ora!- ok, Beth aveva preso il treno con destinazione FrivolezzaLand.
-sii! Evviva! Vieni anche tu vero Jenny?- ora entrambe mi guardavano con sguardo supplichevole. Io ero la minore tra le tre, anche se in momenti come questi sembrava esattemente il contrario.
-no.- risposi semplicemente alzandomi dalla sedia in cui ero seduta e dirigendomi in camera mia. Loro due si guardarono spalancando gli occhi e iniziarono a seguirmi tentando di convincermi.
-dai Jenny! Perchè no? Tu ami andare alle feste! - mi bloccò Beth prendendomi le spalle.
-si ma non a quelle organizzate da cheerleader senza cervello.- risposi schifata.
-per favore Jenny vieni! Fallo per me, ci tengo tanto ad andarci!- mi pregò Debby.
-da quando ami andare alle feste tu? E puoi andare anche se io non vengo, nessuno te lo vieta.- la rimbeccai io.
-ma non sarà la stessa cosa se non ci sei tu! Ti prego!- ed entrambe si inginocchiarono davanti a me.
-tiratevi su. Che fate?- e le aiutai ad alzarsi. -ok, verrò. Ma solo per questa volta. E mi dovete un favore enorme.- mi lasciai convincere io.
-sii!- urlarono e mi abbracciarono di slancio.
-a che ora dobbiamo essere lì?- chiese Beth facendo sciogliere l'abbraccio.
-alle 21 e 30.- rispose la secondogenita.
-cosa?!- urlò Beth. -e me lo dici così?! Sono già le 19 e 30! Non farò mai in tempo!- disse teatralmente e correndo in camera sua.
-sempre la solita.- dicemmo io e Debby all'unisono.

NICK:
-no!- urlai quasi io.
-perchè no?- mi chiese mio fratello Joe.
-e me lo chiedi anche?!- sbottai irritato.
-ma dai, sarà divertente!- parlò Kev.
-vi ho detto di no! Non verrò ad una stupida festa di una stupida ragazzina!- stavo cominciando ad innervosirmi parecchio. Insomma perchè dovevo andare in un posto che non volevo con gente che non desideravo incontrare? Ingiustizie.
-ma sarà una nostra compagna di scuola e sarebbe contenta se andassimo. In più è una nostra fan.- cercò di convincermi Joe.
-basta non riuscirete a convincermi!- ero deciso: non sarei andato a quella festa per nulla al mondo.
-come vuoi.- disse tranquillo Joe dopo essersi scambiato un'occhiata con Kev.
-che?- domandai confuso io.
-si, come vuoi, se non vuoi venire non farlo.- rispose il mezzano dirigendosi verso le scale in direzione della sua camera seguito da Kevin.
-tutto qui? Prima mi rompete per andare ed ora niente?- chiesi confuso io.
-si, se non vuoi non possiamo obbligarti.- disse il maggiore.
-sei tu che ti perdi tutte quelle belle ragazze che ci saranno.- iniziò Joe.
-e il mini concerto che avevamo intenzione di fare.- continuò Kev.
-che mini concerto?- domandai accigliato.
-si, Tracie ci ha chiesto di cantare qualche canzone, e noi abbiamo accettato credendo che tu saresti stato d'accordo.- spiegò Joe.
-pazienza. Spiegheremo ai nostri fan che tu non sei voluto venire alla festa perchè non volevi stare con persone, parole tue, stupide come loro.- lo chiamavano Kevin Ricattatore Jonas.
-stronzi.- dissi semplicemente.
-questo è un "si fratelli miei adorati vengo volentieri con voi alla festa"?- chiese Joe illuminandosi.
-è un "si fratelli sporchi ricattatori purtroppo verrò con voi alla festa".- risposi irritato.
-magnifico. Andiamo a prepararci.- disse con enfasi il secondogenito.
-Joe sono le 19 e 45, la festa è alle 21 e 30.- esclamò Kev.
-appunto, è tardi! Per essere meraviglioso come al solito devo prendermi cura di me!- lui invece lo chiamavano Joe Vanitoso Jonas.
Finita la nostra breve conversazione io e Kev ci mettemmo a cucinare, mentre Joe era a farsi bello. Lui era così, un diciotenne vanitoso e molto irritante, ma era anche la persona più simpatica e buona che conoscessi.
Kev, il maggiore, invece è più un tipo maturo e responsabile, anche se alcune volte si comporta peggio di Frankie, il nostro fratellino di 9 anni.
Io sono diverso da loro, sono un po' timido e riservato, la stampa mi definisce il più serio tra i tre. Solo con i miei amici e la mia famiglia mi lascio andare. "Amici", per modo di dire, visto che non so mai di chi fidarmi e di chi no. Ecco, primo punto a sfavore dell'essere delle pop star. Già, io e i miei fratelli abbiamo una band, siamo i Jonas Brothers. Ci siamo da poco trasferiti a LA, e dopo domani sarà il nostro primo giorno di scuola alla New Roads School. Sono ancora leggermente irritato dal fatto che dovrò andare ad una stupida festa a casa di quella ragazza. Non fraintendetemi, adoro tutti i miei fan, uno per uno, ma conosco Tracie e so com'è fatta. L'ho conosciuta una sera di circa un mese fa in un pub, avevo alzato un po' il gomito ed avevo iniziato a parlarci. Grave errore. Da quel momento non mi si stacca mai di dosso. Sembra una cozza. E in più, ho sentito che la nostra cheerleader non ha un ottima reputazione in giro.
-ehi tutto bene? Stavamo scherzando prima, è ovvio che non diremo quelle cose di te. Se non vuoi venire alla festa non importa. - mi distrae dai miei pensieri Kev.
-davvero non lo fareste?- chiesi speranzoso. Forse c'era ancora una via di scampo.
-no! Ora muoviti a mangiare che dobbiamo iniziare a prepararci!-
Non feci neanche intempo a formulare una risposta che lui era già scappato in bagno. Avete presente prima che vi ho detto che Kevin delle volte di comportava come un bambino? Ecco, questa è una di quelle volte.
Uffa, dovrò mettermela via ed andare a quella benedetta festa. LA Baby.

Ciao a tutti! Spero che questo primo capitolo vi sia piaciuto. Vi prego, mi farebbe molto piacere ricevere il vostro parere su questa mia "creazione", quindi recensite! Non fatevi problemi, potete farmi critiche positive, neutre o negative, tutte le recensioni sono bene accette! Grazie e al prossimo episodio!

Ritorna all'indice


Capitolo 2
*** Uno scherzo di cattivo gusto ***


~JENNY:
-muoviti Beth!- esclamò mia sorella Debby stanca di aspettare la dea della moda. Io e Debby eravamo pronte. Lei indossava un vestitino lungo fino a poco sotto il ginocchio verde pisello, odiava fare vedere il suo fisico. Diciamo che non è una ragazza magrissima, ma neanche grassa; secondo me è perfetta così com'è, con i suoi corti capelli color corvino con qualche riflesso rosso ed i suoi dolcissimi occhi marroni. Ai piedi aveva delle ballerine del medesimo colore del vestito e i capelli erano sciolti fatta eccezione per il ciuffo che era legato in un piccolo codino. Io la trovavo fantastica, e non lo dico perchè è mia sorella, lo dico perchè lo penso davvero.
Finalmente ci raggiunse Beth avvolta in un bellissimo vestito rosa pastello lungo fino ai piedi, dove si intravedevano delle scarpe con il tacco bianche. Beth è bellissima, e sa di esserlo. I suoi capelli biondi tinti le conferivano un'aria da barbie; per questa occasione aveva deciso di legarli in una treccia laterale. Gli occhi marroni, come quelli di mia sorella e mio padre, erano ricoperti di trucco, eyelainer, matita, rimmel, ombretto e chissà cos'altro, però, essendo un ottima truccatrice, anche con tutta quella roba sul viso stava d'incanto.
Ed infine ci sono io, con il mio metro e 68 d'altezza, magra (in questo periodo anche troppo forse) e con i miei capelli mori e mossi lunghi fino al fondo schiena. Indossavo un vestito a tubino lungo fino a metà coscia color nero; ai piedi avevo delle scarpe con il tacco dello stesso colore. I miei occhi azzurri erano contornati da un po' di rimmel. Vi starete chiedendo perchè io solo l'unica ad avere gli occhi azzurri in famiglia vero? Bhe la risposta è semplice, non sono adottata, ho preso gli occhi da mia madre, ed in realtà non solo quelli. Le mie sorelle mi dicono che ogni giorno che passa sono sempre più uguale a nostra madre. Magari. Lei era una bellissima donna, piena di vita e sempre con il sorriso sulle labbra. Io sono esattamente l'opposto. Brutta, scorbutica e perennemente seria. A dire il vero, molti mi dicono che sono una ragazza bellissima, che potrei adirittura fare la modella, ma io non mi vedo così. Mi vedo sporca. Mi vedo un rifiuto in poche parole.
-wow Jenny sei stupenda!- esclamò la mia sorella maggiore.
-si certo, andiamo?- cercai di cambiare discorso io.
Detto questo salimmo nella nostra 500 nuova bianca e partimmo, direzione: inferno.

NICK:
Ed eccoci qua. Tutti e tre in camicia e jeans a questa stupida festa. Con che voglia sono qui non lo so neanch'io.
-Nick!!- urlò una voce stridula alle mie spalle, e subito dopo mi ritrovai due braccia intorno al collo: Tracie.
-ciao Tracie.- dissi cercando di suonare gentile.
-è un piacere vederti tesoro!- fa l'amicona; non conosco neanche il suo cognome! -ehi, Joe, Kev!- dando due baci sulle guancie ai miei fratelli che ricambiarono il saluto.
Tracie era una cheerleader della scuola in cui saremmo andati; alta quasi come me, magra e abbronzatissima. Ha i capelli biondi ossigenati e lisci, occhi neri e pieni di trucco. Non è male a dire la verità, però è realmente insopportabile.
-fate come se foste a casa vostra! Ah vi va bene di fare il vostro concerto tra circa mezz'ora?- guardandoci sbattendo circa cinquanta volte le palpebre.
-certo!- esclamarono i miei fratelloni.
-magnifico! è già tutto pronto!- battendo le mani facendo la diva. E se ne andò seguita dalle sue tre amiche/cagnoline.
-facciamo il concerto e me ne vado!- dissi a Joe e Kev.
-dai, rilassati e divertiti!- mi rispose Joe. -io vado a conoscere qualche ragazza.- facendoci l'occhiolino e sparendo tra la folla. Era sempre il solito. Vanitoso, pieno di se e con un punto debole: le ragazze. Che siano more, bionde, rosse, rosa o verdi a lui piacevano. Ovviamente entro i limiti della decenza.
-io vado al buffet invece.- mi disse Kev scomparendo anche lui.
E così rimasi solo. Mi guardai intorno e notai ragazzi che facevano i fighetti, ragazze che erano più nude che vestite e un gruppo di ragazze e ragazzi che stavano facendo a gara a chi beveva di più.
Odiavo quel posto. Odiavo quella gente. Ed in quel momento odiavo i miei fratelli per avermi trascinato lì.
Mi stavo già preparando al fatto che per la prossima mezz'ora sarei rimasto seduto in quella poltroncina in giardino da solo, ma vidi una ragazza, una magnifica ragazza.

JENNY:
Ero appena arrivata e già volevo andarmene. Questo posto era pieno di snob che si credevano chissà chi. Non appena entrammo in casa ad accoglierci ci fu Tracie con il suo sorrisetto falso e la sua scia di profumo insopportabilmente buono.
-oh ragazze! Che piacere avervi qui! Sinceramente non credevo che sareste venute!- guardandoci dall'alto al basso con un'aria schifata. Ok, ormai ne ero certa, qui c'è qualcosa sotto. Insomma non ci ha mai sopportate ed ora, così all'improvviso, ci invita ad una festa a casa sua. Maledetta ingenuità di Debby. E che stupida che sono stata a non pensarci prima, ormai eravamo cadute nella sua trappola. L'unica cosa che potevamo fare era prevedere le sue mosse e far di tutto pur di non uscirne lese.
-il piacere è tutto nostro Tracie!- disse Debby emozionata. Era la sua prima festa, un po' la capivo. Insomma, lei non è mai stata tipa da feste, per questo è sempre stata un po' emarginata da tutti. Lei è più propensa a guardarsi un film a casa piuttosto che ubriacarsi e ballare alle feste.
-bhe spero che vi divertirete!- disse con uno strano ghigno sul viso quell'arpia, e se ne andò cinguettando.
-dobbiamo andarcene!- dissi io più convinta che mai.
-no! Che dici Jenny? Siamo appena arrivate!- mi trattenne Beth.
-non capite che è una trappola? Sono sicura che ci ha invitate solo per farci fare una figuraccia.- le spiegai io.
-ma va! Non vedere cose che non ci sono. Tranquilla andrà tutto bene.- cercò di tranuillizarmi Debby.
-pensatela come volete.- sbuffai irritata.
-comunque, non siete emozionate?- cominciò il suo monologo Debby. -io si moltissimo, sarà che è la mia prima festa, il che è strano visto che ho 18 anni, ed è ancora più strano il fatto che tu Jenny, che sei più piccola di me di un anno sei andata a più feste di me e Beth messe insieme.- disse tutto d'un fiato. -però una cosa importante che non dobbiamo fare sta sera è dividerci capito? Sei d'accordo non è vero Beth?- continuò guardando avanti a sè. Non ricevando alcuna risposta dalla maggiore si girò e vide che Beth era sparita. Posò la sua attenzione su di me. -dov'è andata?- stava per farsi prendere dal panico.
-tranquilla è andata a ballare.- dissi noncurante io.
-ok, dopo la cercheremmo, ora l'importante è che io e te non ci separiamo.- prendendomi sotto braccio. Io sbuffai.
-e lasciami! Debby non succede niente se ci dividiamo per la serata.- mi allontanai dalla sua presa.
-tu non capisci!- disse esageratamente lei.
-no sei tu che non capisci. Se hai bisogno chiamami ho il cellulare.- dissi allontanandomi e lasciandola al suo destino.
Le voglio un bene immenso ma è esagerata su queste cose. Si fa prendere dal panico per un nonnulla.
Stavo girovagando per quell'immensa casa, finchè mi ritrovai vicino all'angolo bar, così decisi di approffitarne ed ordinarmi qualcosa.
-ciao bellezza vuoi qualcosa da bere?- mi chiese il barista, che a dirla tutta era proprio un bel ragazzo.
-un Sex On The Beach.- risposi indifferente.
-non hai 21 anni, lo so, ma per te farò un eccezione.- ammicandomi.
-tre quarti della gente che è qua non ha 21 anni, so benissimo che sei stato pagato per dare da bere a tutti.- beccato.
-touchè.- disse servendomi il mio bicchiere. -sei un bel tipo sai? Le altre ragazze non ci sarebbero arrivate, mi avrebbero leccato l'uccello per un drink gratis e sarebbero andate via.- continuò il barista.
-non sono come le altre.- pagai e mi girai per andarmene.
-già, il tuo culo è nettamente superiore a quello di tutte le ragazze qui presenti!- mi disse di nuovo lui guardandomi spudoratamente il sedere.
-peccato che non possa dire lo stesso.- detto questo me ne andai lasciandolo con un sorrisetto divertito sul volto. Ormai ero abituata a tutto questo, baristi che ci provano, odore d'alcool nell'aria e gente che vomita anche l'anima. Era il mio mondo da tre anni a questa parte.
Andai in giardino, pronta a passare la serata a bere seduta su un divanetto ad annoiarmi. Per fortuna c'era l'alcool.
Mi sentivo osservata ma non ci feci caso e mi sedetti in una poltroncina vuota in un angolo per non dare nell'occhio e meditare a quello che aveva intenzione di farci Tracie.

BETH:
Stavo ballando con delle mie compagne di scuola fino a quando mi venne sete e decisi di andare a prendermi un bicchiere d'acqua, odiavo l'alcool.
Stavo per andare al mini bar quando non rischiai d'inciampare. Maledetti tacchi. No. Non volevo fare una figuraccia. Non ero il tipo. Ero pronta a sentire le risate di tutti ma non accadde. Aspetta, non ho sentito neanche l'impatto con il pavimento, com'è possibile?
-tutto bene?- mi disse una voce profonda a pochi centimentri da me. Aprii gli occhi e mi trovai tra le braccia possenti di un ragazzo. La prima cosa che notai furono i suoi fantastici occhi verdognoli, ed i suoi ricci ribelli. Ma, fermi tutti, lui è...
-ss..si grazie!- tirandomi su e riacquistando equilibrio. Non riuscivo a crederci, lui, Kevin Jonas dei Jonas Brothers aveva salvato me. Credo di avere una faccia da pesce lesso in questo momento.
-ne sono felice!- rivolgendomi un sorriso ammagliante.
-tu ss..sei...?- non riuscivo neanche a parlare avevo la bocca asciutta.
-si, sono Kevin, piacere di conoscerti...- lasciò in sospeso la frase. Oh giusto non sapeva il mio nome.
-Bethany Smith, ma puoi chiamarmi Beth.- sorridendogli. Ok, un po' mi ero calmata.
-Beth, che bel nome. Bhe Beth, posso offrirti qualcosa da bere?- mi domandò sempre con il suo magnifico sorriso sul volto.
-grazie.- wow, è la migliore serata della mia vita.
Io e Kevin andammo ad ordinare da bere e ci sedemmo su un divanetto nell'enorme salotto di quella casa. Iniziammo a parlare, a conoscerci. Era un ragazzo fantastico, ha detto anche che dopo mi presenterà i suoi fratelli che sono anche loro qui alla festa. "mi è bastato conoscere te." pensai.
Com'è strano pensare che grazie ad una quasi figuraccia davanti a tutti, io abbia conosciuto Kevin Paul Jonas II. Strano ma vero, e bellissimo.

JENNY:
Stavo sorseggiando il mio drink in completa tranquillità se non fosse per un petulante ragazzo che non la smetteva di parlarmi. Non stavo ascoltando una parola di quello che stava dicendo fino a quando mi accorsi che la mia bibita era terminata. Mi alzai per andare a prenderne un'altra ma il tizio mi prese per un braccio bloccandomi.
-andiamo a ballare bellezza!- disse lui trascinandomi.
-ascolta Eric...- iniziai.
-mi chiamo David.- mi bloccò leggermente scocciato.
-fa lo stesso. Non voglio ballare con un ragazzino asfissiante come te.- gli risposi a tono io cercando di divincolarmi dalla sua presa.
-ascoltami bene bambola, tu ora vieni a ballare con me ci siamo capiti?!- urlò attirando su di noi gli sguardi di coloro presenti in giardino. Ma io dico, se non reggete l'alcool non bevete!
-c'è qualche problema qui?- domandò un ragazzo riccio.
-vattene, sto avendo una discussione con la mia ragazza!- urlò Eric, David o come cavolo si chiama!
-ma chi ti conosce?!- sbottai irritata, quel tipo mi aveva stancata.
-basta! Vieni a ballare!- aumentò la presa sul mio braccio, stavo iniziando a spaventarmi, brutti ricordi tornavano alla mente.
-lasciala!- urlò quasi il ricciolino, prendendomi per l'altro braccio e liberandomi dalla stretta di Er.. ehm David.
-non è finita qui!- urlò quello stupido andandosene.
-stai bene?- mi chiese il mio salvatore non appena restammo soli.
-si. Grazie.- mormorai io infastidita.
-piacere io sono Nicholas Jonas.- porgendomi la mano, che non afferrai.
-Jennifer Smith.- risposi non degnandolo di uno sguardo. Lui parve sorpreso, come se il fatto che io non sapessi minimamente chi sia fosse strano. Bah, vallo a capire.
-ehm, ti stai divertendo qui?- disse cercando di instaurare una conversazione. Lo guardai come per dire "ti sembra che mi diverto a farmi infastidire da ragazzi petulanti?!". Lui colse il mio sguardo. -no, mi sa di no.- fece una breve pausa e riprese. -bhe neanch'io.- ma chi te l'ha chiesto? Comunque dovevo ammettere che era proprio un bel ragazzo. Alto, mi supereva di due spalle buone, muscoloso ma non eccessivamente e belloccio anche di viso, con dei bellissimi ricci castani che gli ricadevano sul volto.
Nicholas era incantato a... fissarmi? Stava guardando me? Bah. Comunque, dicevo, mi stava fissando fino a quando fummo attratti da una voce all'interno della casa ed entrammo per sapere che stava succedendo.

DEBBY:
Le mie sorelle mi avevano abbandonata, ero sola, in una casa che non conoscevo, con persone che avevo visto solo nei corridoi della scuola senza scambiarci neanche una parola. Non sono mai stata una tipa molto socievole, non perchè non volessi, ma per colpa della mia timidezza. Vorrei essere come le mie sorelle, che se ne fregano dei commenti degli altri, ma purtroppo non sono così.
Mi stavo guardando intorno alla ricerca di qualche volto amico, fino a quando...
-attenzione ragazze e ragazzi!- disse la padrona di casa al microfono attirando l'attenzione di tutti i presenti, fu allora che scorsi la figura delle mie sorelle, Jenny era appena entrata in salone vicino ad un ragazzo, e Beth era in compagnia di Kevin dei Jonas Brothers. Aspetta che ci faceva con lui?! E Jenny che ci faceva con Nick?! Oddio quelle due dovranno raccontarmi un paio di cose. -ho un annuncio per tutti voi! Qui con noi ci sono i Jonas Brothers!- continuò lei, un'onda di applausi. -e canteranno un paio di canzoni per noi!- altri applausi. -ma prima...- silenzio. -Debora Smith, ho una piccola sorpresa per te.- disse con un ghigno sul viso che non mi piacque per niente. Volta la testa verso le mie sorelle, Beth stava guardando in silenzio la scena preparandosi al peggio. Mentre Jenny guardava schifata Tracie, aveva ragione, c'era qualcosa sotto, e io come una stupida c'ero cascata. All'improvviso non capivo più niente, non sentivo più le voci di nessuno, avevo lo sguardo perso nel vuoto ed i capelli... bagnati? Ma che diavolo..? Ero sporca di pittura rossa dalla testa ai piedi. Le tirapiedi di Tracie mi avevano inzzupata.
-ma sei scema?!- sentì la voce di mia sorella minore, sembrava furiosa.
-tranquilla darling è solo un po' di pittura!- ridendo seguita dal suo ridicolo gruppetto di amiche.
-ah si?- detto questo la mia adorata Jenny prese il salmone che c'era sul tavolo vicino a lei e lo mise all'interno della scollatura di Tracie. Ah, Jenny, se non esistesse dovrebbero inventarla. -e non può mancare il punch.- e le versò sopra la testa l'intera caraffa di punch che c'era al centro del tavolo. Tutti iniziarono a ridere.
-ahhhhhhhh!!!- iniziò ad urlare lei. -come hai potuto?! Questo vestito costava più della tua casa brutta scema!- e iniziarono a tirarsi per i capelli. Avrei voluto intervenire ma i miei piedi erano come incollati al terreno. Per fortuna ci pensarono Beth, Kevin e Nick a dividerle.
-calma Jenny! Lasciala non ne vale la pena!- disse mia sorella maggiore nel tentativo di fermare Jenny.
-andatevene da casa mia voi tre!- urlò Tracie, in preda ad una crisi di nervi, riferendosi a me e le mie sorelle.
-tranquilla non voglio passare un altro minuto qui dentro con te cretina!- urlò Jenny venendo verso di me.
-e noi andiamo via con loro.- disse Kevin. Cosa? Davvero?
-no, non potete andarvene voi.- disse lei avendo un tono di voce angelico.
-oh eccome se possiamo.- le rispose Nick.
-Joe!- urlò Kevin per farsi sentire dal fratello, quest'ultimo apparve, sembrava una visione divina, era bellissimo, con i suoi capelli neri e ricci e il suo fisico da adone greco.
-eccomi! Andiamo.- detto questo, le mie sorelle mi trascinarono fuori casa per andare verso una meta sconosciuta.
-andiamo a casa, hai bisogno di una doccia calda.- mi disse Beth con voce materna. -grazie ragazzi ma non serviva che venivate con noi.- continuò lei rivolgendosi sta volta ai fratellini d'America.
-non sopporto la gente come lei. Ce ne saremmo andati comunque.- spiegò Kevin.
-se volete potete venire da noi un po'. Tanto nostro padre non c'è, tornerà a casa tardi.- chiese loro la maggiore.
-volentieri grazie.- dissero in coro i tre.
-ehi, hai freddo? Tieni la mia giacca.- mi disse Joe porgendomela.
-no grazie, te la sporcherei tutta.- gli risposi io.
-tranquilla, tieni.- e me la mette intorno alle spalle. è così dolce. E bellissimo.

JENNY:
-comunque anch'io mi sarei arrabbiata da morire. Insomma era un abito Chanel quello e tu ci hai versato sopra il punch! Piuttosto potevi tirarle un pugno in muso, ma non rovinare quell'opera d'arte, anche se a lei stava realmente male.- disse Beth facendo ridere Debby e i nostri tre ospiti.
-e così siete tre sorelle?- domandò retoricamente quello che sembrava il maggiore, non mi ricordo i loro nomi, e sinceramente non mi interessa neanche saperli. Solo quello di Nicholas mi è rimasto in mente, forse perchè è il primo che ho conosciuto, si, sicuramente per questo.
-si, io sono Beth, lei è Debby e lei è Jenny, la più piccola.- disse indicandoci una ad una.
-io sono Joe, lui è Kevin e lui è Nick. Anche se lo sapete già.- continuò pieno di sè questo Joe.
-e perchè dovremmo saperlo?- domandai leggermente straffotente io, con aria di sfida.
-Jenny! Loro sono i Jonas Brothers!- mi disse un po' scioccata Beth.
-hai presente la band che ascoltiamo sempre io e Beth? Ecco!- continuò la mezzana.
-ah.- dissi fregandomene altamente attirando su di me sguardi sorpresi e un sorriso, quello di Nicholas. Chissà cosa aveva tanto da sorridere quello lì.

NICK:
Quella ragazza era proprio strana. Mai un sorriso, mai una risata, esattamente il contrario delle sorelle. Ma era incredibilmente bella e il suo essere così misteriosa accese in me una fiamma di curiosità. Volevo conoscerla. Volevo esserle amico. E ci sarei riuscito, com'è vero che mi chiamo Nicholas Jerry Jonas.
Passai tutta domenica pensando a lei, disteso sul mio letto. Non la conoscevo, è vero, però non potevo evitare di pensare a Jenny, ai suoi capelli, ai suoi occhi, alla sua bocca... ok stavo impazzendo.
Domani sarebbe stato il mio primo giorno di scuola alla New Roads School e io speravo aredentemente che fosse la stessa che frequentava Jenny.
Con il pensiero del suo viso imbronciato, ma che nascondeva mille emozioni, caddi tra le braccia di Morfeo.

ATTENZIONE:
Ciao a tutti! Siccome ho visto molte visite ma nessuna recensione ho preso una decisione, questo sarà l'ultimo capitolo che pubblicherò della mia storia. Continuerò a scriverla perchè ormai mi sono affezionata ai personaggi, però non la pubblicherò più. Ciao!

Ritorna all'indice


Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=3254599