Un regalo?

di Ayana
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Un regalo? ***
Capitolo 2: *** 1.L'angelo e il demone? ***
Capitolo 3: *** 2.La razza dei baka! ***
Capitolo 4: *** 3.Non solo i teme sono perversi. ***
Capitolo 5: *** 4.Confusa evoluzione. ***



Capitolo 1
*** Un regalo? ***


I personaggi non sono miei ma di Kishimoto-sama *O*

Personaggi: Naruto Uzumaki, Sasuke Uchiha, Un po\' tutti.
Generi: Commedia, Sentimentale.
Rating: Arancione.
Avvertimenti: Alternate Universe (AU), Shonen-ai.

 

Un regalo?

 

 

Quindici amici la notte di Halloween  si entrarono in un castello abbandonato alla ricerca di nuove emozioni.

Tutti in gruppi di due  o tre persone,si divisero per esplorare le varie stanze e i molteplici deambulatori.

                                                     

Naruto e Sasuke si inoltrarono in un corridoio verso sinistra,molto scuro e illuminato solo da una fiaccola.

 

- Sas’ke teme! - sbottò il biondino afferrando il braccio del moro.

 

L’Uzumaki ha il terrore dei fantasmi e si narrava che quel castello abbandonato fosse abitato da spiriti.

 

- Dobe zitto! - lo ammonì, superbo e freddo Sasuke.

 

Camminarono lungo il corridoio quando di scatto il moro si fermò.

Vide da lontano un qualcosa di bianco e svolazzante.

Il biondo si chiedeva come mai si fosse fermato e perché così all’improvviso.

 

-Naruto!- suonò con tono indecifrabile.

-Ne teme?- il biondo volse lo sguardo in fondo al corridoio e cacciando un urlo sovrumano saltò fra le braccia dell’amico, affondando la testa nell’incavo fra la spalla e il collo.

Dire che Sasuke restò esterrefatto è un eufemismo.

Per poco non lo lasciò cadere a terra, ma sentendo il biondino tremare lo adagiò meglio fra le sue braccia, addolcendosi.

Riacquistata la sua maschera fredda ed indifferente rivolse la parola al suo migliore amico.

 

- Dobe pesi! -

 

Incurante dell’offesa sul suo dolce peso, il biondo iniziò ad urlare e piagnucolare.

 

-UN FANTASMA! SAS’KE UN FANTASMA! SONO TROPPO GIOVANE PER MORIRE!-

 

Il moro lo guardò con un sopracciglio alzato.

 

-Perché io sono vecchio?-chiese distaccato.

 

-TU puoi morire IO no!- esclamò, - Non ho neanche mai baciato dattebayo!- sussurrò imbronciato.

 

Infatti il suo unico bacio risaliva a quando aveva 12 anni, e non era stato neanche un bacio voluto, infatti per un incapace fu spinto e casualmente  baciò Sasuke…ma era successo 3 anni fa e non era un bacio vero, sentito.

 

Il moro soffocò una risata, un’Uchiha non può ridere!

 

Sasuke con in braccio il biondo si avvicinò all’oggetto non identificato, bianco e svolazzante e non poté trattenere una bassa risata.

 

- Dobe è una tenda!-

 

Il biondo saltò letteralmente dalle braccia robuste del moro.

 

-Ma io scherzavo eheh!-si grattò la nuca imbarazzato, poiché davvero credeva fosse un fantasma.

 

Il moro si avvicinò e il biondo lo guardò interrogativo indietreggiando di qualche passo, anche se Sasuke gli afferrò la vita spalmandoselo addosso.

 

Nella sua testa frullava un solo pensiero: “Che fa?”

 

E il moro conoscendo meglio di tutti il suo amico ne approfittò e lo baciò, un bacio casto e dolce, che non si addiceva ad uno freddo come lui.

 

Naruto divenne paonazzo, liberandosi dalla presa del moro.

 

- SAS’KE!- lo ammonì guardandolo interrogativo e cercando con la manica della felpa di pulirsi le labbra.

 

Il moro increspò le labbra, non nel suo tipico ghigno beffardo.

 

- Dobe è un regalo- asserì.

- Ma io non voglio un tuo bacio!- arrossì, se possibile ancora di più.

-Non avevi mai baciato, no?-stavolta il moro lo guardò interrogativo per poi riprendere, - oltre me alle medie … -

 

Il biondo sgranò gli occhi e spalancò le labbra stupito.

 

-Quindi è un regalo … - continuò imperterrito il moro.

 

-Io volevo un bacio d’amore dattebayo!- sbottò il biondino, forse credeva in cose che non potevano esistere ma la speranza è l’ultima a morire.

 

-Per me lo è usuratonkachi… -

 

Il biondo sbiancò e respirò affannosamente.

- TEME!-

- E’ vero.- rivelò il moro fissandolo senza ombra d’imbarazzo.

 

Sasuke si avvicinò a Naruto e afferrandogli la mano lo trascinò fuori da quel castello che infondo davvero era infestato dai fantasmi e l’Uchiha se n’era accorto.

 

 

 

In fondo l’amore ti rende privo di orgoglio.

{Rise e rispose oltraggiato}

 

Ti rende dolce.

{Lo tenne fra le sue braccia}

 

Ti rende sereno.

{Rivelò tutto senza imbarazzo}

 

Ti da interesse.

{Lo chiamò Naruto}

 

E ti fa lottare.

{Il biondo non diede una risposta}

Fine^^ Rieccomi con un’altra ff,un’altra one-shot,breve e coincisa,e postata decisamente in ritardo rispetto al periodo in cui l’ho scritta. Colgo l’occasione e per ringraziare coloro che hanno commentato la precedente one-shot ^____^

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Capitolo 2
*** 1.L'angelo e il demone? ***


Ma ciao!

Innanzitutto mi scuso…sì è vero che questa fan fiction è nata come one-shot ma mi venne l’ispirazione e solo ora ho avuto la possibilità di completare il primo capitolo,diciamo che quella che io credevo una storia conclusa in sé ora è solo una sorta di prologo.

Ho cambiato  il rating da verde ad arancio perché essendo in costruzione non so come si evolverà >.<

Ah spero di postare prima del 26 il capitolo successivo,dato che partirò e quindi non scriverò nulla ^^’

Ringrazio chi ha letto e messo nei preferiti la storia e le 4 commentatrici:

ryanforever: ecco il seguito dopo due mesi ò.ò ma ce l’ho fatta!

Il problema è che sto scrivendo altre ff e non mi veniva mai l’ispirazione giusta >___<

Spero ti piaccia^^Grazie per il commento >*<

yaoilove: ukA cara sai che io amo Naruto e non amo Sas’ke ma insieme li adoro era ovvio per me far dire una cosa del genere a Naruto-kun *ò*

Arwen88: Arigatou!Ho scritto tante ff che quando ho voglia posterò ò.ò’’’ sono tremendamente annoiata ultimamente X3

Spero seguirai il seguito^^

ballerinaclassica: Ah io e te amiamo recensire *zizi* grazie *__*

L’ho continuata! Spero di metterci Haru *ò* quando avrò l’ispirazione .-.

 

 



1.L’angelo e il demone.

 

Erano passati mesi dalla notte di Halloween.

Avevano passati giorni indimenticabili insieme.

 

Sasuke approfittava di ogni situazione per baciare o palpare il biondino,che oltraggiato cacciava urla o lo prendeva a pugni.

 

Naruto non riusciva ancora a capire cosa fosse ciò che sentiva, per quanto ne sapeva lui fino ad Halloween era pazzamente innamorato della sua Sakura-chan, ma da quella notte … da quella notte nel suo cuore Sakura appariva solo come una cara amica e niente di più.

Sasuke, invece Sasuke, era il suo amico da sempre, legati dai drammi familiari e a scuola legati dal loro rapporto di competizione fra amore e odio, erano opposti, uno il polo negativo e uno quello positivo ma a volte erano talmente simili da far paura.

Sasuke nella sua mente era solo il teme che ne approfittava per stare da solo con lui,era solo un hentai, ma nonostante cercasse di capirci qualcosa la sua povera testolina andava nel pallone.

Era steso sul letto del suo monolocale, costantemente disordinato, aveva già studiato per i giorni successivi e si godeva il tempo libero rilassandosi ascoltando musica e ripensando a come la sua vita stava cambiando nell’arco di pochi mesi.

Sorrise rammentandosi che era colpa del teme hentai, che ultimamente era ancora più bastardo con le sue ammiratrici e molto possessivo nei suoi confronti nonostante non avesse mai detto di star con lui o cose simili.

Si ridestò sentendo un qualcosa vibrargli sulla coscia, estrasse distrattamente il cellulare dalla tasca e abbassò il volume dello stereo.

-Pronto?-

“Naruto sono Kiba!”

-Si -.- che vuoi Kiba?- chiese stanco.

“E daaai un po’ di vitalità hai 15 anni amico! Comunque t’ho chiamato perchè martedì di Carnevale ci sarà una festa a casa degli Hyuuga, in maschera e siamo stati invitati tutti u.u”

-Ah!-scattò in piedi esultando.

-Grazie Kiba!!!- e staccò la chiamata.

Alzò il volume cantando a squarcia gola e ignorando le telefonate di Kiba che sicuramente voleva insultarlo per aver chiuso la chiamata all’improvviso.

Si avvicinò al suo piccolo e zeppo armadio,lo aprì e una valanga di vestiti attorcigliati lo travolse.

- ‘ttebayo >.<-disse solamente mentre rilanciava uno ad uno i suoi vestiti nell’armadio.

Dopo prese un paio di jeans scuri, a vita bassa e che gli fasciavano bene cosce e sedere e una maglia larga arancione con dei decori neri.

Si chiuse in bagno e si fece una lunga doccia, dopo si asciugò e si vestì per poi uscire, dopo essersi infilate le sue care All star nere e il cappotto arancione e dimenticare lo stereo acceso.

 

 

 

Camminava per le strade di Konoha  ammirando ogni vetrina, soprattutto quelle delle pasticcerie.

Salutava di tanto in tanto qualche conoscente.

Dopo una dozzina di minuti si fermò fuori da un negozio d’abbigliamento, la grande vetrina era addobbata con maschere colorate e buffe.

Fra pochi giorni era Carnevale, più precisamente ne mancavano cinque al Martedì.

Osservò ammirato tutte quelle decorazioni colorate, amava le feste, soprattutto quelle che portavano allegria.

Poi i suoi occhi azzurri si posarono sui i vestiti esposti in vetrina.

C’erano svariate maschere, dalle più classiche come quelle delle principesse e dei re a quelle più moderne come quelle dei nuovi eroi degli anime e cartoon o dei robot.

Ma lo sguardo del biondino si posò su tridente grande, rosso e lungo, percorse il braccio del manichino e notò il completo nero con decori rossi, le corna rossa e la coda che spuntava dietro al vestito.

Osservando quel vestito da diavolo sorrise trovandolo perfetto addosso a Sasuke.

Quando realizzò di star pensando al moro si diede qualche pugno in testa accompagnato da qualche “baka!”

-Oh finalmente l’hai capito dobe … - rispose una voce alle sue spalle.

Naruto si voltò verso la voce, sapendo a chi appartenesse ed indurì lo sguardo.

-Ne teme avvisa >.<-  s’era preso un colpo.

Sasuke lo fissò dal basso in alto, con uno sguardo indecifrabile e con il suo ghigno beffardo stampato sul suo bel volto.

-Tsk usuratonkachi … - rispose molto coinciso.

Naruto fremette dalla rabbia e si voltò entrando a passo di marcia nel negozio di abbigliamento, per comprarsi il suo costume per la festa.

E il moro lo seguì, visto che era lì per lo stesso motivo del biondino.

 

Entrato nel negozio si guardò attorno con interesse.

Scorse da lontano il reparto per i ragazzi/adulti e subito si avvicinò ai manichini vestiti con i tipici costumi carnevaleschi.

Naruto era affascinato da  tutti quei costumi ma sapeva che costavano tanto e che inoltre doveva sceglierne solo uno.

Perché se avesse potuto avrebbe comprato il costume di volpe,poi quello di supereroe, di principe, di ladro, di angelo e tanti altri ancora…

Sospirò confuso.                                                     

Il moretto che intento era entrato tranquillamente,sotto lo sguardo ammirato delle commesse, che avevano all’incirca 5 anni in più di lui, s’era avvicinato al biondino.

-Dobe che hai?- chiese con un cipiglio interrogativo.

-Teme niente!- esclamò, -non so scegliere…- ammise borbottando.

E Sasuke ghignò.

-Mmh vediamo…- il moro si guardò attorno sotto lo sguardo interrogativo del biondo.

-…quello…- indicò il costume da diavolo che c’era in vetrina.

 

Naruto sgranò gli occhi.

Lui con un costume da diavolo?!?

Ma era un qualcosa di assurdo in partenza, insomma uno con gli occhi grandi e azzurri e con i capelli biondi non può essere un diavolo…

-Teme ti sembra che io … - si indicò, - … possa vestirmi da diavolo?- lo guardò inarcando un sopracciglio.

-Si- fece ovvio il moro.

-Ma come si?!?- alzò il tono di voce.

-Posso esservi utile?- chiese una ragazza alle sue spalle sentendolo urlare.

Il moro ghignò e prese parola.

-Si, noi due stiamo cercando dei costumi per una festa in maschera … -

 

Il biondo lo guardò astioso : quella ragazza gli pendeva dalle labbra solo perché manteneva la sua aria indecifrabile e la ammaliava con lo sguardo.

Sbuffò imbronciato.

 

-…possibilmente qualcosa che evidenzi il fatto che siamo una coppia … - concluse con un ghigno il moro.

La commessa arrossì e il biondo sgranò gli occhi arrossendo.

Il suo “siamo una coppia” gli risuonava nella testa come un’eco profonda.

-Ma che coppia!?!- urlò.

-Sas’ke -teme ma che dici ?!?- continuò urlando e attirando tutta l’attenzione su di sé.

-Ci scusi, intanto veda cosa possa andare bene per noi - disse il moro alla ragazza mentre afferrava Naruto per il braccio e se lo portava in un camerino angusto.

 

-Sas’ke lasciami!- riuscì a strattonarsi il biondo sbattendo la testa contro la parete di fronte la porta.

- Ahio! - si massaggiò la testolina.

-Tutta colpa tua!- disse ruotando su sé stesso per fronteggiare il moro che ghignava.

-Teme!- urlò oltraggiato.

E il moro non poté non sciogliersi alla visione di quel faccino che piano prendeva ogni tonalità di rosso, dalla più chiara perché oltraggiato, media perché doveva sgridarlo e rosso accesa quando constatò di stare in un camerino un metro per un metro con il teme hentai.

-Che ci facciamo qui dattebayo?- chiese portando il viso imbarazzato verso destra e trovando uno specchio quindi imbarazzato ancora di più per aver visto il suo viso arrossato guardò verso sinistra.

Sasuke affilò lo sguardo rapendo ogni suo movimento.

Lo amava semplicemente perchè per quanto spavaldo fosse era un inguaribile idiota, dal sorriso stupendo e che si imbarazzava per poco, inoltre era fisicamente bello anche con le sue imperfezioni, tipo le sei cicatrici che tre alla volta gli segnavano parallelamente e orizzontalmente le guance.

Sospirò.

-Diamo tempo a quella di scegliere qualcosa per noi – rispose.

Stranamente il biondo si appoggiò mogio alla parete, quel “noi” era stato detto con poca enfasi, con il suo solito tono quindi non sembrava richiamare a doppi o terzi fini.

Il moro lo guardò serafico, lo amava anche per il suo costante essere imprevedibile, non si sarebbe mai aspettato una reazione del genere, anche se il rossore non abbandonava il suo viso.

 

Passarono minuti silenti, nei quali il biondo si sentì osservato, troppo e iniziava a mancargli l’aria in quel camerino angusto.

-Sas’ke quando possiamo uscire?- chiese sbottando e fissandolo negli occhi.

-Ora…ma anche prima…-

Il biondo guardò il moro con uno sguardo che diceva: ”E tu mi hai tenuto qui tutto questo tempo!”, in realtà erano passati 2 minuti.

Sasuke aprì la porta e uscì dal camerino seguito da un Uzumaki imbronciato.

 

 

 

Quando i due ragazzi raggiunsero la commessa la videro guardarsi attorno con sguardo critico.

Per quel bel moretto affascinante avrebbe scelto un vestito magnifico oltre che costoso e  anche per il biondino urlatore, gliel’aveva chiesto l’amico.

Naruto urlò entusiasta all’improvviso avendo visto un costume da volpe, sembrava un peluches da volpe in formato gigante.

-Io voglio quello!- urlò puntando con l’indice il costume in questione.

Sasuke inarcò un sopracciglio portando lo sguardo dove indicava il biondino, sì che a Naruto starebbe stato divinamente e che forse assomigliava ad una volpe, forse perché non era molto furbo, ma non poteva indossare quel coso per la festa!

Lui voleva far coppia con Naruto, non gliel’avrebbe chiesto, tanto s’era dichiarato ad Halloween e anche la richiesta alla commessa non nascondeva il suo interesse, indi se il biondo si travestiva da volpe lui dove essere un gatto?!?

-Dobe è orribile!-

Non sia mai che Sasuke Uchiha si travesta da gatto, come uno di quei animaletti lascivi e frivoli, eleganti e dispettosi, maledettamente dispettosi, quasi vendicativi.

Va bhè lui somigliava ad un gatto ma non ad uno versione peluches gigante/pupazzo dei luna park.

-Teme ma a te che importa dattebayo!- ringhiò l’Uzumaki nella sua direzione.

-Tsk!- fece rumorosamente Sasuke, cosa che alterò non poco il biondo.

-SIGNORINA!SIGNORINA!- urlò il biondo in direzione della commessa che aveva preso dagli appositi reparti due costumi.

La ragazza si avvicinò ai due fissando con un sorriso smagliante l’Uchiha.

-Ho i vestiti per voi- riferì mentre mostrava i due costumi ai ragazzi.

-Ma…- al biondo morirono le parole di protesta in gola.

La ragazza si avvicinò al bancone posandovi sopra i costumi uno nero con un tocco di rosso e l’altro bianco con decori argento.

-Allora direi che per voi sia perfetta l’accoppiata angelo e demone…- esordì mostrando il costume da angelo costituito da un pantalone bianco in raso, stretto e che avrebbe fasciato bene le membra dell’indossatore, una camicia bianca di cotone e la giacca lunga in raso con due soli bottoni argentati.

Il costume era di un candore accecante.

-…si dice che gli angeli siano biondi,occhi azzurri e dalla pelle chiara…perché la pelle scura in antichità era sinonimo di chi lavorava i campi…-

Il biondino fissò ammaliato quel vestito semplice e candido e fu attirato anche dal dire della giovane donna.

-…credo che per te moretto sia perfetto, in fondo hai la pelle chiarissima e una bellezza straordinaria-  aggiunse obiettivamente mentre prendeva un paio di ali grandi,candide e piumate  da sembrar vere.

Naruto le toccò attirato e constatò che fossero anche soffici.

Sasuke rimase impassibile al racconto della ragazza e capì quasi subito che quel vestito era stato scelto per lui.

-Le scarpe?- chiese fermandola dal continuare,sapeva di essere bello poteva anche evitare di elogiarlo per motivare la scelta del costume.

-Eh?- la commessa guardò l’Uchiha, -Si certo ora vi mostro l’altro vestito e le prendo!- si affrettò a dire.

Mostrò per bene il costume da diavolo che era in vetrina.

-Biondino ti starebbe bene, anche se credo che non dovresti sorridere sempre ed in più dovresti truccarti un po’ gli occhi…- suggerì

Naruto la guardò shockato.

-Io voglio il costume da volpe dattebayo!- sbottò incrociando le braccia al petto, era infantile, ma non voleva darla vinta a Sasuke inoltre quel vestito costava troppo e non aveva tanti soldi…

Il moro sospirò, lo conosceva troppo bene e aveva capito il suo atteggiamento.

-Va bene prenda le scarpe che li prendiamo!-

Al sentire la voce di Sasuke la commessa si allontanò a prendere le scarpe,dopo aver chiesto il numero di scarpe di entrambi, ma rispose solo l’Uchiha.

-Sas’ke teme io non voglio indossare quel…quel vestito!- ruggì il biondo.

-Zitto dobe - e gli cinse la vita avvicinando il viso al suo.

Il biondo lo spintonò e alzò il mento oltraggiato.

Pure in pubblico ora ci si metteva, Sasuke era impazzito!

 

Restarono silenti, ovvero Sasuke silente con sguardo indecifrabile e Naruto borbottante, per minuti.

La ragazza li raggiunse e mostrò loro le scarpe, perlate per Sasuke e nere di pelle per Naruto.

“Il ranocchio si svuoterà >.<” pensò il biondo, troppo ottimista.

- Quant’è ?- chiese il moro.

La commessa imbustò tutto e rivelò il prezzo, con molti zeri, al moro.

Naruto era sotto shock, con i soldi che aveva non poteva pagare neanche la camicia del suo costume.

Il giovane Uchiha tirò fuori dal portafogli la carta di credito e pagò azzittendo il biondino che stava prendendo parola.

Sasuke prese le buste e s’avviò all’uscita tirando per un braccio l’altro che salutò frettolosamente.

 

Quando uscirono dal negozio il biondo impuntò i piedi a terra.

-Sas’ke perché l’hai fatto?!?- chiese alzando il tono di voce Naruto.

-Dobe tu i soldi non ce l’hai e io sì … non vedo perché non posso farti un regalo … - lo guardò con il suo tipico sguardo indecifrabile,ma che ad un attento osservatore era diverso, l’attento osservatore di certo non era l’Uzumaki.

Alla sua affermazione il biondo arrossì un po’, il moro gli era sempre vicino, il loro rapporto era particolare ma si aiutavano a vicenda inconsapevolmente.

- Arigatou Sas’ke!- esclamò con un sorriso raggiante Naruto strizzando gli occhi per non incontrare quelli onice dell’altro.

-I soldi non mi mancano dobe – rispose il moro, non poteva sciogliersi davanti al biondo aveva pur sempre la sua reputazione di freddo e impassibile/impossibile da mantenere.

 

La famiglia di Sasuke era una delle più ricche del paese.

Possedeva molte tenute in ogni parte del mondo e varie aziende, ma la loro vita non era facile.

L’invidia li aveva sempre fatti trasparire come persone austere e superbe, gli Uchiha avevano tanti nemici e un’azienda rivale un giorno pensò bene di farli fuori, di farli fuori tutti, ma Sasuke quel giorno era in un campo scuola e si salvò dalla morte …

In un incendio morirono tutti gli Uchiha che risiedevano nella villa di Konoha e l’unico sopravvissuto era stato affidato ad un amico di famiglia, Kakashi Hatake,un ottimo avvocato, ma non era molto presente perché sempre impegnato col lavoro e lasciava nelle mani del piccolo Uchiha tanti soldi, così da poter gestire le sue cose come un adulto.

 

Gli diede una busta.

-Non ti faccio da facchino – disse con nonchalance.

-Teme!- borbottò ridente il biondo.

 

Camminarono per un tratto di strada in silenzio.

-Sas’ke vuoi venire a casa mia…ti offro…- arricciò le labbra pensieroso, cosa poteva offrirgli? Cosa non gli mancava in casa?

-…ti offro del RAMEN!- esclamò soddisfatto.

-Non la mangio quella robaccia – ammise il moro guadagnandosi un’occhiataccia da Naruto,  -ma ci vengo…- finì con un ghigno.

E il biondo appena lo vide si maledì, cosa gli era saltato in mente?

Aveva portato il lupo nella tana…nella tana della lepre…in poche parole gli si era offerto su un piatto d’argento!

Ma Naruto Uzumaki non si lascia intimorire! L’Uchiha non ha nessun ascendente su di lui,ovvio,magari viceversa,dunque non ha da temere nulla!

“Al massimo lo prendo a calci in culo >.<”pensò il biondo.

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Capitolo 3
*** 2.La razza dei baka! ***


Mille grazie a ryanforever e yaoilove >*<

E anche alle 14 anime che hanno aggiunto la fanfic fra i preferiti! >*<

 

Gomen >_________<
Dovevo postarla il 26 ma una serie di peripezie scolastiche tipo la mancata gita scolastica e compiti a raffica non m'hanno permesso di postare in tempo >___<
Inoltre dal 30 al 10 non ho avuto il piccì perchè guasto.
Ci terrei a precisare che sto mese in quanto l'ultimo dell'anno scolastico è troppo stressante ma cercherò di completare la fanfic u.u

Ora vi lascio a sto capitolo inutile,or ora levigato con la pomice secca,(Catullo mode:ON).

Buona lettura!

I personaggi non mi appartengono ma sono di Masashi Kishimoto *ò*

 

2.La razza dei baka!

 

Arrivarono a casa del biondo pochi minuti dopo.

Naruto parlava a raffica senza fermarsi e Sasuke si limitava a tenere il suo sguardo indecifrabile ed imperturbabile grugnendo qualche uhm o tsk di tanto in tanto,giusto per ricordare all’altro che lo stava ascoltando ,nonostante lo sproloquiare del biondino fosse seccante.

Salirono le scale,il moro davanti al biondo,per ovvi motivi.

Il  giovane Uzumaki onde evitare commenti maliziosi e a volte offensivi sul suo sedere o sul suo modo di camminare,poco elegante,si lasciava guidare dall’Uchiha a casa sua.

Arrivati fuori la porta sentirono un gran frastuono dall’interno.

Il padrone di casa aprì l’uscio e notò che la radio era accesa e tutti i suoi vestiti erano straripati dal suo piccolo armadio.

Sul volto del biondino si dipinse una smorfia stupita quanto idiota.

Il moro indugiò un attimo ma entrò vedendo il cellulare dell’Uzumaki vibrare sul comodino.

- Dobe … - poggiò ai piedi del letto la busta con il costume da angelo.

-…il cellulare-fece sprezzante avendo letto il nome di chi lo stava chiamando:Kiba.

-Eh?-il biondo,lanciata sulla scrivania la busta col suo costume per la festa,s’era dedicò al lancio dei vestiti nell’armadio.

-Ah lascia stare…spegneresti un po’ la radio?-chiese agitato.

-Tsk!-fece rumorosamente allungando il braccino e spegnendo quell’aggeggio fastidioso,fastidioso perché la musica che ascoltava Naruto ,sempre se l’ascoltava,era troppo alta,rumorosa e rock,decisamente non il suo genere.

Quando la radio fu spenta il silenzio nel piccolo appartamento era rotto solo dal leggero vibrare del cellulare e dalle imprecazioni del biondino nei confronti del suo povero,piccolo e vecchio armadio che non voleva saperne di rimangiarsi tutti i suoi capi d’abbigliamento all’insegna dei colori accesi e caldi.

 

Il moro s’era leggermente seccato della vista di Naruto impegnato a mettere in ordine  i suoi vestiti.

Sì gli piaceva il biondino,amava guardarlo e con lui aveva una sorta di legame speciale,ma quel maledetto cellulare non la piantava di vibrare e non gli permetteva neanche di vagare alla volta dei suoi pensieri contorti.

Quel maledetto cellulare … perché l’Inuzuka non demordeva mai?

Riusciva a pensare con la vocina squillante di Naruto imprecante ma non con quel dannato vibrare.

Dunque ostentando indifferenza pura,afferrò il cellulare mentre si sedeva sul letto,fatto male,del padrone di casa e rispose alla chiamata.

Non ebbe neppure il tempo di portarsi il cellulare all’orecchio destro che un’ondata d’insulti,urlati da parte di Kiba ,per poco non gli ruppe il timpano.

 

Kiba dall’altro capo del telefono urlava contro il biondo per aver chiuso la chiamata all’improvviso e le sue urla erano accompagnate dall’abbaiare del suo cucciolone Akamaru.

 

Sasuke stava letteralmente perdendo la pazienza e quel dobe di Naruto non s’era accorto di nulla.

L’Uchiha si ritrovò a pensare che forse era meglio lasciare che il telefono vibrasse.

- Kiba taci!-suonò gelidamente facendo voltare il biondino ricoperto di magliette.

-Ma Sas’ke!-esclamò Naruto.

-Ma è il mio cellulare dattebayo!-continuò.

Il moro fece l’indifferente mentre sentiva che Kiba dall’altro capo del telefono s’era calmato.

“Sasuke sei tu!? Cerco quel baka dov’è?!”

-E’… - il moro prima di rispondere fissò l’Uzumaki che agitava le braccia facendo di “NO” con  la testa.

Il moro ghignò sadicamente.

Si alzò dal letto e si avvicinò a Naruto.

-E’ qui ora te lo passo,Inuzuka - rispose  con tono serafico Sasuke passando il cellulare al biondo che ringhiò un teme.

- Kiba?-chiese il dobe.

“BAAAAAAAAAAKA COME TI PASSA IN TESTA DI CHIUDERE LA CHIAMATA ALL’IMPROVVISO?!? E PERCHE’ HA RISPOSTO SASUKE!?!”urlò,di nuovo l’Inuzuka.

“SEI UN INGRATO TI DO BELLE NOTIZIE E MI SGOBBI!”

-KIBA SONO CORSO AL NEGOZIO SUBITO PERCHE’ ERO FELICE E SAS’KE E’ QUI PERCHE’ L’HO INVITATO DATTEBAYO!-e si ritrovò ad urlare anche Naruto.

I due amici urlatori si scambiarono insulti e poi alla fine scoppiarono a ridere.

 

Forse per la prima volta Sasuke nella sua vita desiderava che la razza dei baka fosse annientata,perché era ovvio quei due appartenevano ad una razza a parte della quale con molte probabilità erano i più baka dei baka.

Scosse la testa infilandosi le mani nelle tasche dei pantaloni stretti e per poco non gli venne un colpo quando si trovò puntati addosso due specchi azzurri che lo scrutavano.

Quando aveva terminato la chiamata?

Forse quando aveva abbozzato l’ipotesi della razza dei baka … si di sicuro era così.

 

- Sas’ke ma che scuoti la testa da solo?-

- Dobe … -mormorò riprendendosi Sasuke.

-Rispondimi subito!-

-Pensavo- rispose,così l’avrebbe piantata con le domande.

Ma si sbagliava terribilmente.

- Sas’ke a cosa? E perché? Ah mi aiuti con i vestiti?-chiese a raffica.

-Uhm … -con questa risposta molto soddisfacente si ritrovò a piegare magliette e jeans e a riporli nell’armadio.

 

Trascorsero circa un’ora a piegare vestiti,in realtà Sasuke stava insegnando a Naruto come piegarli.

Non l’avrebbe mai immaginato: il genio,Sasuke Uchiha,per l’impiastro Naruto Uzumaki s’era scoperto frocio,s’era quasi dichiarato,metteva da parte il suo orgoglio,ghignava di più (perché gli Uchiha non sorridono) e ora piegava vestiti.

Quando ne avrebbe avuto l’occasione gliel’avrebbe fatta pagare cara,era un tipo vendicativo lui altro che frocio/damerino/innamorato,la sua vendetta sarebbe stata lenta e dolorosa e se prevedeva un certo biondino ai suoi piedi non poteva altro che ringraziare la razza dei baka per essere così poco eloquente.

 

Quando finirono di sistemare l’armadio il biondo spinse verso il letto Sasuke facendolo stendere e stendendosi a sua volta,però a pancia in giù,di fianco al moro.

- Sas’ke Arigatou!-ringraziò con un larghissimo e accecante sorriso Naruto.

- Tsk! – fece sprezzante il moro ignorando la vicinanza,era strano ma se non avesse avuto auto controllo ora sarebbe arrossito,accadeva ogni volta che Naruto con gesti naturali e ingenui,da vero baka,sembrava prendere l’iniziativa.

Dal canto suo l’Uzumaki non era imbarazzato,troppo preso dal benessere.

Lui con Sasuke stava bene,sempre,anche quando questi lo metteva alle strette ma stava bene.

- Sas’ke se vuoi puoi restare qui a dormire … - mormorò Naruto alzando il capo fissandolo negli occhi.

Erano entrambi soli, perché non farsi compagnia?

-Il letto è piccolo per due persone-sembrò rifiutare Sasuke,troppo razionale per certi versi.

Dio solo sapeva quanto desiderava dormire con Naruto ma approfittare del re dei baka era poco leale,inoltre era sicuro che il dobe stava vaneggiando.

- Dai Sas’ke! Ci stringiamo!-

- Usuratonkachi!- lo riprese immaginandosi i loro corpi vicini.

- E ora mangiamo!-annunciò Naruto alzandosi dal letto e avvicinandosi alla piccola cucina.

Il moro si alzò piano.

-Razza dei baka 1 – Sasuke Uchiha 0 – mormorò indispettito,pronto per darsi a questa sfida con tutto se stesso.

-SAAAAAAAAS’KE HAI DETTO QUALCOSA?-urlò il biondo.

-No- scosse la testa ghignando.

L’Uchiha doveva superare col suo genio il suo speciale biondino.

 

Mentre Naruto armeggiava con due ciotole di ramen istantaneo il moro notò dei quaderni lasciati disordinatamente sulla scrivania scarabocchiata del dobe.

- Dobe non voglio il ramen - annunciò schizzinoso mentre sfogliava il quaderno di matematica con occhio critico.

- Ma Sas’ke oltre al ramen … -si avvicinò al frigo aprendolo, -ho qualche carota e dei pomodori che ha comprato Iruka-sensei!- annunciò.

 

Iruka,il loro professore di matematica,nonché tutore di Naruto,si prendeva cura ogni volta che poteva del biondino e cercava con scarsi risultati di migliorare le sue abitudini alimentari.

 

-Vanno bene i pomodori-rispose aprendosi in un ghignetto nel notare alcuni errori di calcolo in un problema di geometria analitica.

-Ok!-rispose entusiasta Naruto,era eccitato all’idea di mangiare più ramen.

 

Dopo una dozzina di minuti Naruto servi un’insalata di pomodori al moro e per sé le due ciotole di ramen.

Mentre il biondo mangiava velocemente la sua pietanza preferita,Sasuke con estrema calma si gustava i pomodori.

-Hai sbagliato 3 su 10 esercizi di matematica-annunciò il moro rompendo il silenzio.

-Cosa?!- lo sapeva ma non immaginava che avesse dato un’occhiata ai suoi compiti,il biondo ingoiò un boccone.

-Dopo li rifaccio! Fino a quando non mi trovo coi risultati!-esclamò fiero,era ovvio che se Sasuke aveva notato qualche errore lui non ne aveva commessi e non poteva lasciarsi superare da lui!

-Uhm … - commentò silenzioso il moro continuando a mangiare la sua insalata mentre il biondo era passato alla seconda ciotola di ramen,che divorò nell’arco di pochi minuti.

 

Dopo due ore la luna era spettatrice di ciò che stava accadendo nella casa dell’Uzumaki.

Naruto da più di un’ora era bloccato su un esercizio ripetendo calcoli e grafici più e più volte mentre Sasuke era steso sul letto a fissare il soffitto,quel baka non sopportava mai di perdere,soprattutto contro di lui.

Il moro piano si addormentò del tutto vestito e con le braccia incrociate dietro la nuca,ma il suo sonno era rotto da urla isteriche ed eccitate di Naruto quando confrontando i risultati questi erano quelli giusti.

L’ultimo grido eccitato svegliò l’Uchiha all’alba.

 

 

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Capitolo 4
*** 3.Non solo i teme sono perversi. ***


Buongiorno^^

Mi scuso con chi seguiva la fan fiction.

E’ passato più di un anno dall’ultimo aggiornamento e se più nessuno la seguirà la colpa è puramente mia.

Aggiungo che la fan fiction oltre questo capitolo si comporrà solo di un altro finale.

Ho cercato di farla finire perché ne ero stufa, francamente in giro ho letto tante fyccy soprattutto sui questo pairing che inizia a non piacermi più così tanto, ritornando a preferire le poche fan fiction etero.

Aggiungo che non sono contenta del risultato che ho ottenuto scrivendo questa fiction, in vero non mi piace molto come il mio stile del resto, però ho preferito terminare ciò che avevo iniziato nella speranza che a qualcuno almeno un po’ sia piaciuta.

Fine modulo

 

 ryanforever [Contatta]

Il seguito anche se in ritardo è arrivato, spero che continui a piaceri la fiction.

Ovviamente Naruto, almeno come lo vedo io non sopporta di essere inferiore a Sasuke e poi crescendo ha capito che lo studio gli è utile per i suoi scopi.

Grazie per la recensione ^^

 miiky [Contatta]

Il capitolo è arrivato in ritardassimo ma spero potrai leggerlo^^

Grazie per i complimenti che non merito u.u

 suicidal_love [Contatta]

 Io appartengo alla razza dei baka u.u ed è tollerante e aperta quindi fanne parte pure tu, fanne parte pure tu XD

Grazie per la recensione^^

 Grazie anche a coloro che hanno seguito:

1 - frida_E [Contatta]
2 - redangel250492 [Contatta]
3 - ryanforever [Contatta]
4 - shinku66 [Contatta]

5 - LilyChan [Contatta]
6 - Amicamia [Contatta]
7 - ANOKIRA86 [Contatta]
8 - BebyChan [Contatta]
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18 - sumire01 [Contatta]



3.Non solo i teme sono perversi.

 

 

Quell’ennesimo urlo lo fece svegliare nervoso.

Ma perché era restato lì? Semplicemente quel dobe riusciva a dargli serenità, se fosse andato nel suo appartamento inesorabilmente avrebbe pensato alla sua famiglia perduta …

Si coprì la bocca per sbadigliare e vide che Naruto era ancora tutto pimpante, aveva energia da vendere quel ragazzo.

 

- Yatta!- esultò facendo inarcare le labbra di Sasuke che si aprirono in un ghigno accennato.

- Dobe hai studiato tutta la notte- gli fece presente Sasuke.

- Né teme io – il biondo si alzò dalla sedia indicandosi - ho ancora tante energie, sono solo un po’ assonnato dattebayo!- ammise trascinandosi sul letto e facendo alzare il moro contrariato.

- Se vuoi c’è del caffè - biascicò l’Uzumaki mentre affondava la testa nel cuscino.

Percepì qualcosa sulle labbra alzò di un po’ la testa è notò che era un capello corvino di Sasuke.

-Che schifo per poco non lo mangiavo!-

Il moro inarcò un sopracciglio abbattendo con l’indifferenza la propria curiosità.

Si preparò il caffè notando che i piatti sporchi giacevano sul piano del lavello.

-Mpf- sbuffò.

Sorseggiando il caffè si accorse che il dobe era crollato nel mondo dei sogni.

Indi essendo sabato e non avendo nulla da fare si sedette alla scrivania e diede un’occhiata disinteressata alla dozzina di fogli scarabocchiati e pieni di calcoli matematici.

Poggiò la tazzina sulla scrivania reprimendo un mezzo sorriso.

Il dobe aveva davvero un’enorme forza di volontà.

Un semplice trillo lo ridestò,si rivelò il trillo del suo cellulare.

Lesse sul display chi fosse e rispose.

-Sì,Kakashi?-rispose il moro.

“Sasuke non sei a casa?”chiese l’uomo dall’altro capo del telefono.

-No- rispose con una semplice sillaba.

 “Ok! Ok! Allora la faccio entrare io la signora delle pulizie ma credo di essere in ritardo! Ciao Sasuke!” salutò chiudendo la chiamata e ricevendo dall’Uchiha un “ok”.

Il moro si alzò dalla sedia e portò la tazzina a far compagnia ai piatti sporchi.

Poi diede un’occhiata al biondino che dormiva placidamente con le gambe divaricate e un leggero rivolo di bava alla bocca.

Le coperte avevano ormai raggiunto il pavimento.

Sasuke pensò che ora poteva davvero riposare,beandosi del silenzio rotto solamente dai mugolii di Naruto dormiente.

 

Sasuke chiuse gli occhi, allontanando ogni sorta di pensieri dalla mente, incrociando le braccia al petto.

Perché l’Uchiha non riposava necessariamente su un letto e dormendo, talvolta i sogni potevano tormentarlo e già gli bastava la triste realtà a dargli fastidi, quella triste realtà resa più leggera solo dalle persone che lo accerchiavano e nonostante non si mostrasse mai contento di stare con i suoi amici, internamente li ringraziava per non lasciarlo solo.

 

Essere solo poteva spaventarlo ma di sicuro una persona come Naruto, quello che più lo faceva star bene, non l’avrebbe mai fatto.

Anche se s’era mostrato indignato quando aveva scoperto che l’amico,il migliore amico,fosse dell’altra sponda e provasse attrazione per lui, non avrebbe mai e poi mai abbandonato il suo rivale, il suo amico e fraterno rivale che gli dava così tante emozioni.

Naruto non aveva nulla contro gli omosessuali ma semplicemente s’era riscoperto lusingato quanto allibito,alla scoperta d’essere colui che aveva preso il cuore del frigido e acclamato Sasuke Uchiha.

Va bhè che il biondino non era così scemo come sembrava e ammetteva a se stesso che non aveva preso solo il cuore dell’Uchiha ma semplicemente per lui provava un ‘altra sorta d’attrazione,che ahi lui gli era difficile da spiegare,non essendo una bellezza acclamata come quella del moro.

Quindi si mostrava un po’ ostile nei suoi confronti, dal mese di novembre, perché per qualche strana ragione sentiva il suo cuore battere in modo furioso e si riscopriva attratto dal teme maniaco, forse proprio come lui attirava Sasuke.

 

Ma, c’è sempre un ma che si rispetti, era totalmente incapace di reagire non riuscendo a capire alla perfezione che cosa fosse quel calore interno che gli rendeva la pelle un fuoco intenso proprio come quel giorno, più precisamente in quella mattina di fine inverno, il corpo del biondo,addormentato,era caldo ed eccitato.

 

I mugolii, che Sasuke era certo fossero dati da un sogno a base di ramen, si trasformarono in ansimi caldi e rochi.

Sasuke spalancò gli occhi stupendosi del calore che emanava con quei ansimi, così poco squillanti e fastidiosi, così poco da Naruto.

L’Uchiha contenne la sua meraviglia assottigliando gli occhi e fissando il corpo dell’Uzumaki, poteva giurare d’aver visto un rigonfiamento abbastanza evidente, all’altezza del cavallo dei suoi pantaloni, e avrebbe giurato che non fosse il normale “durello mattutino”.

 

 

E così passarono tanti lunghi minuti d’agonia, per Sasuke, che era preso talmente tanto da quegli ansimi sempre più rochi e caldi che dovette far ricorso a tutta, ma davvero tutta, la sua capacità di mascherare le emozioni, giusto per non masturbarsi in modo squallido e far scemare l’erezione che nell’udire quei gemiti così maschi, s’era fatta viva.

Ed ebbe l’ulteriore conferma d’essere gay e di preferire un pesciolino da acquario ad una farfalla di prato.

Borbottò qualche insulto sentendo l’ultimo gemito di Naruto, che aveva eiaculato probabilmente nel sogno come nella realtà.

 

Sasuke necessitando d’attenzioni si chiuse in bagno per  abbattere quell’enorme ostacolo che tentava alla sua dignità.

Mai si sarebbe masturbato, si era cupo e solitario anche quando era in mezzo agli altri, ma certe cose le si fanno in due o in più di due, ma non da solo!

O almeno così la pensava, infatti ogni volta che voleva fare sesso trovava una ragazza occasionale, con qualche anno in più e che non avrebbe preteso qualcosa di impegnativo, tanto non dimostrava 15 anni.

 

 

Scivolò lungo la porta in legno e si sedette sul freddo pavimento, divaricò le gambe leggermente attendendo impaziente il suo ritorno alla normalità.

Trascorse dei lunghi minuti, pensando a delle racchie, e quando non sentì più fastidio in mezzo alle cosce si alzò.

Si sciacquò il viso borbottando qualche insulto diretto al biondino che dormiva ancora beato sul suo letto sfatto, almeno così credeva.

 

Invece quando Sasuke ritornò in camera si ritrovò davanti Naruto seduto sul letto a scompigliarsi i capelli.

-Oh Sas’ke !-salutò leggermente imbarazzato, sentendosi appiccicato proprio lì.

Sasuke ghignò, avendo notato il leggero rossore che colorava le gote brunite del padrone di casa.

Ora aveva due scelte l’Uchiha: punzecchiarlo o lasciar correre?

 

Mentre il moro manteneva la sua aria indecifrabile e assente, facendo la sua scelta, il biondo Uzumaki scese dal letto dirigendosi, lento, al bagno e borbottando insulti nella sua mente.

 

- Dobe prima t’ho sentito!- lo fermò parlando Sasuke.

- Teme!-esclamò voltandosi per guardarlo, - non è come sembra!-

- Perché che sembra?- chiese fintamente sorpreso.

Il moro era molto più scaltro del biondo.

-Eh?- gli occhi azzurri si spalancarono in una smorfia sorpresa, -non sembra niente!- si aggrappò sugli specchi.

-A me invece sembra che sei mister velocità, duri poco- beffeggiò Sasuke.

-Ma che caz?!Brutto teme!-ringhiò Naruto facendo retromarcia e avvicinandosi molto vicino al moro.

“Il sogno è stato così lungo e TU sei venuto insieme a me!” pensò fissandolo ansioso Naruto.

 

La durata dei sogni non coincide con la realtà.

 

Ma ad un tratto Naruto rabbrividì.

Aveva sognato Sasuke. Lui e Sasuke a fare cose che non si dovrebbero pensare di fare con il proprio MIGLIORE amico.

 

-Che c’è dobe-mister velocità c’ho preso?- Sasuke lo punzecchiò con la sua aria di superiorità.

- Tsk chiudi quella boccaccia!- grugnì inferocito Naruto.

 

Si voltò e a passo svelto in pochi secondi raggiunse il bagno chiudendosi dentro dopo aver calciato il cestino coi panni sporchi.

 

Cosa gli succedeva?!?

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Capitolo 5
*** 4.Confusa evoluzione. ***


 

Salve^^

Ringrazio chi ha letto o leggerà la fan fiction che con questo capitolo terminerà.

Colgo inoltre l’occasione per ringraziare  ryanforever, persona che ha sempre commentato la fan fiction ed inoltre penso che questo paring sia magnifico ma forse è stato troppo contagiato dalle stupidate, non che la mia fan fiction , di sicuro scritta male, non lo sia ^^’

Va beh baldo alle ciance e buona lettura.




4.Confusa evoluzione.

 

Si portò vestito sotto la doccia.

Era sporco, era strano, era confuso.

Mentre l’acqua gelida scendeva a bagnare i capelli arruffati di Naruto nella sua mente sfrecciarono tante di quelle immagini che lo investirono.

 

Aveva quindici anni.

Forse non era certo della propria sessualità e questo non era stato un problema fino a quel maledetto 31 ottobre.

Per lui contavano solo il crearsi, il dare vita ad una persona apprezzata da tutti per diventare un uomo felice e che donava felicità.

I litigi,le risse e le risate con gli amici appartenevano al processo di contentezza che la sera gli regalava serenità.

 

Ma ora non esisteva solo quella leggera vita, o quelle leggere attrazioni nei confronti delle ragazzine carine.

Ora era lì sotto la sua squallida doccia fredda a battere le nocche contro la parete bagnata.

Si arrese quando noto i lividi sulle mani.

E capì che farsi del male non l’avrebbe aiutato.

Era arrivato il momento di crescere e di capire cosa causasse quelle stupide reazioni, quali sogni, rossori, atteggiamenti isterici.

Ed era Sasuke la causa.

Forse oltre ad essere la causa era anche il fine  da raggiungere per trovare la felicità, quella vivace e piena.

Si decise ad uscire fuori da quel bagno, gocciolante e bagnato, probabilmente non solo di acqua, ma anche di emozioni, quelle che racchiuse in poche lacrime straripano dagli occhi, rendendoli più vivi e attivi del semplice battito di ciglia.

 

 

 

Cosa succedeva a Naruto?

Lui l’aveva punzecchiato come era solito fare, ma contro ogni probabilità piuttosto che attaccarlo e risponderlo a tono, con un atteggiamento che sfiorò la consapevolezza s’era rintanato in bagno.

Non l’avrebbe seguito, Sasuke non si sarebbe scusato, infondo non aveva fatto niente, niente di così sbagliato da fargli cambiare umore.

 

E continuando a pensare restò immobile a fissare la porta che molti minuti prima era stata chiusa a protezione dell’Uzumaki, fino a che non fu travolto da una furia bagnata.

 

Il biondo era sopra il suo corpo atterrito, ansante, bagnato e dagli occhi lucenti.

Lo aveva colpito al viso, sentiva del sangue sulla guancia ma non era il suo, colava dalle nocche della mano destra dell’aggressore.

 

Sasuke sentiva dolore.

Naruto provava dolore.

Ad unirli ,come da bambini, era ancora il dolore.

 

Erano bambini, erano dei giovani cuccioli tristi, senza famiglia: senza affetto, costretti alla stringente solitudine.

Tra di loro nacque complicità e rivalità da subito.

 

Ora dopo anni di distanza erano di nuovo bambini, in balia della confusa vita.

Erano bambini cresciuti ma la solitudine era stata schiacciata dalla solidale amicizia.

La loro amicizia era un fiore sbocciato tra le pietre, affrontava la realtà delicatamente ma con prepotenza.

Un fiore che nasce tra le pietre è prepotente.

 

 

Entrambi respiravano lentamente e faticosamente.

I loro sguardi erano intrecciati, erano muti ma i loro occhi non volevano tacere.

Scioccamente inarcarono entrambi le labbra, entrambi tendevano a sorridere.

Le gocce d’acqua dai capelli di Naruto bagnarono i capelli corvini del moro.

Le gocce di sangue dalla mano del biondo coloravano di vermiglio la candida pelle di Sasuke.

 

-Voglio restituirti il tuo regalo – Naruto esordì prima di schiacciare le proprie labbra su quelle del migliore amico.

Si incontrarono in un bacio impaziente, confuso, doloroso i due bambini che tempo addietro si intrecciarono in un fiore.

 

Furono secondi lunghi o minuti brevi quelli che consumarono in quel bacio.

Quando quegli istanti terminarono restarono a terra ancora.

A guardarsi, senza suoni ma parlando con gli occhi e quelli di Naruto avevano tanto da dire.

Non c’era niente da fare anche i suoi occhi erano chiacchieroni.

 

-Usuratonkachi sanguini ancora … - notò asciutto l’Uchiha.

Spezzò il dialogo, forse aveva parlato troppo.

Naruto balzò in piedi spavaldo.

-Non mi ucciderà un po’ di sangue teme!-

A sua volta l’altro si alzò.

Erano appiccicosi ma asciutti, il tempo trascorso a guardarsi aveva permesso ai vestiti di asciugarsi.

 

Iniziarono tra insulti vari a battibeccare mentre un imbronciato Naruto si lasciava fasciare da un indignato Uchiha.

 

I due forse avrebbero dato spazio ad un’evoluzione.

Una confusa evoluzione data dai loro acerbi sentimenti da adulti e maturi per bambini.




Fine.

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