Escape from the Memories

di Becky_wizard
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo1- IN VIAGGIO - ***
Capitolo 2: *** Capitolo 2 -ROSA COME UN KRAANG- ***
Capitolo 3: *** Capitolo 3 -ISTINTO DI SOPRAVVIVENZA- ***
Capitolo 4: *** Capitolo 4 -PIACERE DI CONOSCERTI- ***
Capitolo 5: *** Capitolo 5 -VOGLIO COMBATTERE- ***
Capitolo 6: *** Capitolo 6 - IL COVO- ***
Capitolo 7: *** Capitolo 7 -TRE MINUTI- ***
Capitolo 8: *** Capitolo 8 -LA CHIMERA- ***
Capitolo 9: *** Capitolo 9 -DAPHNE- ***
Capitolo 10: *** Capitolo 10 -ORIGINI- ***
Capitolo 11: *** Capitolo 11 -FIDUCIA- ***
Capitolo 12: *** Capitolo 12 -COSA STA SUCCEDENDO- ***
Capitolo 13: *** Capitolo 13 -MAI FIDARSI- ***
Capitolo 14: *** Capitolo 14 -NUOVO NEMICO- ***
Capitolo 15: *** Capitolo 15 -TENSIONE- ***
Capitolo 16: *** AVVISO ***



Capitolo 1
*** Capitolo1- IN VIAGGIO - ***



! Quando una frase di dialogo è scritt in mezzo a due asterischi (es.- *Grazie *- ) quella frase è stata detta in giapponese !

Capitolo 1

IN VIAGGIO


Era buio, la testa non faceva altro che girarle e farle male, non che fosse una novità, ma allora cosa era quella sensazione, qualcosa era diverso dal normale, non si trovava nella cella, no erano fuori, erano- il terreno sobbalzò, erano dentro in camion? strano, non succedeva spesso che le facessero uscire dal laboratorio, solo due volte da quando erano lì, le giornate di solito le passavano aspettando che qualcuno arrivasse e che inesorabilmente le scortasse nella “Clinica” dove le avrebbe aspettate il professor Wright, pronto a far passare a ognuna di loro le pene dell'inferno.

Le giornate passavano tutte allo stesso modo da quando erano state rinchiuse nella “Fortezza”, circa 3650 giorni fa, ovvero 10 lunghissimi anni, passati tra le grinfie di uno scienziato pazzo, che faceva esperimenti su di loro all'oscuro di tutto il mondo in una fortezza situata in una foresta tra le montagne,un luogo desolato, cupo, e dimenticato da dio.

Cercò di tastarsi la testa, un sacco?! Lo tolse immediatamente, come un flash si ricordò di cosa era successo, come ogni mattina erano venuti quegli inquietanti tizi vestiti da dottori, ma invece di prendere una di loro e portarla via l'avevano afferrate con violenza e le avevano iniettato qualcosa, ricordava perfettamente la sensazione della siringa che spingeva del liquido nel suo braccio, poi il buio, le avevano coperto la testa con un sacco, l'ultima cosa che aveva visto erano state le sue compagne che subivano lo stesso trattamento, poi il buio le sue gambe avevano ceduto, come i suoi occhi, le avevano sedate non c'era dubbio,
in modo che non si divincolassero o cercassero di scappare durante il trasferimento, maledetti, che bruciassero all'inferno quei bastardi, un giorno l' avrebbe fatta pagare cara a ognuno di quegli individui, sopratutto a Wright ...

- Liz... - Un sussurro la risvegliò, conosceva quella voce, si girò, lei era lì, la sua cara piccola Kathleen era lì insieme a lei, rannicchiata in un angolo del camion.
Cercò di avvicinarsi, era difficile muoversi con le mani legate dentro un camion in piena corsa, ma ce la fece comunque e si sedette accanto a lei.

- Come stai? - Le chiese, di certo non stava bene ma chiederlo non da certamente fastidio,

- Mi fa male la testa...e non capisco dove stiamo andando... - La povera ragazza si fece piccola piccola accanto a lei, di tutte le persone al mondo lei era quella che si meritava meno di tutti un trattamento del genere, Liz lo pensava sempre.

Kathleen era una ragazza dolce, altruista e possedeva un innocenza disarmante, almeno prima che conoscesse quel posto e quelle torture... a differenza di Lisanna che odiava tutto e tutti in quel posto, Kathleen non odiava, aveva solo paura; la guardò meglio per assicurarsi che stesse bene, i suoi capelli lunghi e ricci di color biondo chiaroerano ormai tutti arruffati e gli occhi azzurri come il cielo che una volta brillavano di vita, invece, adesso erano spenti, spenti dalle torture che era costretta a subire, era magra, troppo magra; come tutte del resto, i pasti non erano di certo sostanziosi, però due pezzi di pane al giorno, duro come un mattone, e dell'acqua erano stati sufficienti a tenerle in vita tutto quel tempo; la cosa straordinaria della ragazza erano la coda e le orecchie da gatto, nere come la pece che contrastavano con i capelli color del grano, il risultato degli esperimenti di quel pazzo.
Al professor Wright piaceva incrociare i DNA e vedere cosa succedeva, quando incrociò il DNA di un gatto con quello della ragazza inizialmente il metabolismo di lei non reagì molto bene, prese delle sembianze molto più feline che umane ma con il tempo iniziò a cambiare e a stabilizzarsi fino ad avere un' aspetto quasi completamente umano, orecchie e coda a parte; Liz ricorda ancora quando successe a lei, quel folle volle mischiare il suo con quello di un pesce pappagallo, non era stato bello sentire il proprio corpo che cambiava, era stato doloroso, e il risultato disumano.

Unire un esemplare marino con uno terrestre era una pazzia, le differenze erano troppe, a partire dal sistema respiratorio, infatti inizialmente non riusciva a respirare se non immersa nell'acqua, era stato orribile, però come era successo a Kathleen anche il suo corpo aveva iniziato a stabilirsi, aveva ricominciato a respirare anche fuori dall'acqua e le suo sembianze ripresero forma umana, l'unici cambiamenti erano il doppio sistema respiratorio, sia per fuori che dentro l'acqua, le orecchie con le estremità simili a delle pinne e il colore della sua pelle, aveva un colore tendente al violaceo, in alcuni punti sfumava sul turchese, come sui lati esterni delle palpebre, sulle punte delle orecchie, a macchie sotto le clavicole, sugli avambracci e sulla spina dorsale, i suoi capelli avevano cambiato di tonalità da castano-rossi erano diventati un color vinaccia, e i suoi occhi da castani erano diventati gialli con delle sfumature verdi intorno alla pupilla.
Si strinse nelle spalle, aspetta... dove erano le altre? Scrutò nel buio, udì un movimento, aguzzò la vista, sul fondo del vagone vide due figure, si avvicinò, una si era appena tolta il sacco dalla testa e si stava guardando in torno disorientata,

- * Stai bene? Mizuki...*- Chiese Lisanna alla ragazza dai tratti asiatici, tratti semplici ma affascinanti: lunghi capelli corvini con una frangia che le copriva la fronte e gli occhi dello stesso colore.

- Si....sto bene - Disse, Mizuki era l'unica delle quattro a non aver subito mutazioni a livello fisico esterno, l'unica cosa che era stata mutata era stato il cervello, Mizuki era intelligente, ma non del tipo fare ipercalcoli matematici in 3 secondi, no... imparava in fretta, le bastava osservare qualcosa per meno di tre minuti e la sapeva rifare perfettamente, dalla costruzione di qualcosa a qualsiasi tipo di abilità.

- Liz raggiunse l'ultima figura che giaceva sul fondo del vagone, quest'ultima quando la udì avvicinarsi scattò spaventata,

- Tranquilla Daphne soni io... - Disse gentilmente,

- ...Lisa... - Disse la ragazza tranquillizzata, Kathleen le tolse il sacco dalla testa, rivelando il volto della ragazza, Daphne aveva i capelli lunghi poco più delle spalle castano scuri e con delle ciocche più lunghe che partivano da dietro l'orecchio, aprì lentamente gli occhi color ametista, si scostò alcuni ciuffi dalla fronte rivelando il piccolo rombo color rubino che aveva sulla fronte, capire i risultati dell'esperimenti su di lei era molto difficile, gli unici cambiamenti erano stati il colore degli occhi e la comparsa di quello strano simbolo sulla fronte, sapevano che quando scompariva accadevano cose brutte, lei era l'Errore Scientifico perfetto, esatto, errore... così la definiva il professor Wright.
Un giorno volle unire il suo corpo a quello di un' altra cavia, un ragazzo ormai impazzito per via delle continue sedute di scariche elettriche, non era morto ma il suo cervello aveva completamente smesso di funzionare, o almeno...funzionava, ma era completamente pazzo, ed estremamente violento.
Cosa successe di preciso non lo sa nessuno,nemmeno gli scenziati che erano presenti, si sa solo che dopo l'ennesima scarica elettrica ci fu un forte bagliore che avvolse la stanza, e queando svanì del ragazzo non era rimasto nulla e lei rimase in stato completamente folle per due lunghissimi giorni, poi tornò normale ma qualcosa era cambiato dentro di lei, e ne aveva paura.

Dopo aver constatato che stavano tutte bene si concessero un momento per rilassarsi,

- Secondo voi dove ci portano? - Chiese Kathleen,

- Non lo so.....è strano però....non ci spostiamo molto spesso....ed è parecchio tempo che stiamo viaggiando - Disse Mizuki pensando;

- Dici che cambiamo sede? - Chiese Lisa in tono atono,

- Oppure...- iniziò Daphne, - Oppure? - Chiese Kathy, l'attenzione di tutte era su di lei,

- Oppure gli hanno scoperti e ci stanno portando da qualche parte per eliminare ogni traccia della nostra esistenza e di conseguenza degli esperimenti portati avanti sul' incrocio di DNA di specie diversa – disse quella frase tutta d'un fiato, era sicuramente l'ipotesi più pessimistica, ma anche un'ottima occasione per scappare, o almeno provarci.
Il progetto segreto “CHIMERA”, avevano deciso di chiamarlo così perché i risultati di tali esperimenti erano incroci di specie differenti, proprio come la chimera, testa di leone da dove sputava fuoco, corpo di capra e coda di serpente, in poche parole un mostro.
Loro quattro avevano base umana, quindi avevano aspetto prevalentemente umano, ma gli altri esperimenti, quelli con base animale erano orribili, li vedevano passare davanti alla loro cella, poveri animali trasformati in mostri con un solo istinto, quello di uccidere o di morire, infatti molti di quegli esperimenti si rifiutavano di mangiare dopo l'unione e di conseguenza morivano di fame.

Ancora qualche scossone, Kathy venne scaraventata a terra, ma fortunatamente non si fece nulla, si sa i felini cadono sulle zampe, un lato positivo a tutto questo in fondo c'era.
Sentivano delle voci, dall'altra parte del vagone, chi guidava il camion si stava facendo sentire, si avvicinarono alla parete che dava alla postazione di guida, questa voce...questa voce l'avevano già sentita, ma certo l'avrebbero riconosciuta fra mille era la voce del professor Wright, cosa stava dicendo?

- Ricordati di non sbagliare strada! - Stava parlando al guidatore in modo molto seccato

- Se sbagli strada e arriviamo in ritardo quello ci uccide! - Di chi sta parlando? Si chiesero le ragazze,

-Si Professore! Non succederà Signore! - L'autista doveva essere uno dei suoi dottori, anche quella voce non era nuova,

- Ma te lo immagini! Così tanti soldi per degli esperimenti andati male! Quel tipo è proprio un pazzo! - Soldi? Che stava dicendo? Le aveva vendute?

- Ma professore se adesso vende loro con cosa lavorerà dopo? Vuole rapirne delle altre? - La loro intuizione si era rivelata corretta, le aveva vendute... ma a chi?

- No Dottore! Non ho intenzione di rapirne altri, troppo lavoro, e i tempi sono cambiati, adesso i bambini vengono tenuti più sotto controllo...no, anche se mi rompe dovrò lavorare solo con gli animali, e con le provette di DNA umano che ho accumulato, se ne vedranno delle belle comunque! E poi gli animali consumano meno degli umani, e i cadaveri si occultano più facilmente - Quello schifoso, anche un animale è un essere vivente e tu non hai nessun diritto di giocare con le loro vite,

- ...E poi al massimo comprerò qualche schiavo a poco al Mercato Nero, con tutti quei soldi mi posso comprare anche una villa e me ne avanzerebbero! Quell' Oroku Saki è un vero pazzo!... Aspetta aspetta, come ha detto di chiamarlo?....A già! Shredder! Ah! Che diavolo di nome è Shredder! Ahahahahahah-HEI IDIOTA LA STRADA PER NEW YORK E' DI LA! - Mizuki rabbrividì, le tre ragazze la guardarono,

- Cos'hai? - Chiese Kathy preoccupata per l'amica,

- Shredder... - Sussurrò la ragazza corvina, Liz la guardò,

- Lo conosci? - Chiese preoccupata dallo sguardo impaurito della ragazza, lei scosse la testa,

- No non lo conosco...ma so che Shredder significa laceratore... -
Tutte la guardarono inorridite, fantastico, perciò erano state vendute ad un ricco tizio giapponese, che si faceva chiamare “Laceratore”, viveva a New York e non avevano idea del perché volesse proprio loro, non male direi....non male davvero.






--angolo dell'autrice-

heilaaa” * saluta da dietro un muretto *

em...forse non sarà molto lungo come capitolo....ma sapete com'è...è il primo e mi serviva per presentare un po' i personaggi e la situazione....eheh....comunque * si schiarisce la voce* se il capitolo vi è piaciuto e se vi interessa sapere cosa accadrà in futuro continuate a seguire la storia e se vi va di dare un'opinione lasciate una recensione! E se ci sono errori fatemelo sapere che provvederò subito a correggerli! Critiche e consigli sono ben accetti ma non siate troppo cattivi plz è la mia prima fanfiction.... vi voglio bene!

* torna nell'ombra*


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Capitolo 2
*** Capitolo 2 -ROSA COME UN KRAANG- ***


!!!!ATTENZIONE!!!!

Per chi non seguisse gli episodi americani questo capitolo può contenere un mini spoiler! Quindi attenzione io vi ho avvertito! Non so nemmeno se lo mandano in onda più in Italia.....ok.....
Finito l'avvertimento! Buona Lettura!



Capitolo 2

ROSA COME UN KRAANG



- MICHELANGELO! GIURO SUI MIEI SAI CHE QUESTA VOLTA T'AMMAZZO! -
- PFFFF-AHAHAHAHAHAH-NO NO TI PREGO NO PERDOMI RAPHH-AHAHAHAH -

Furono proprio queste urla a disturbare la meditazione di Leonardo,

- O per l'amor di-ancora?! - Il mutante ormai si era rassegnato all'idea di poter passare più di qualche ora in tranquillità a meditare, non era possibile, c'era sempre qualcuno che urlava, e stranamente la prima cosa che udiva ogni santa volta era proprio il nome del fratello dalla bandana arancione, si alzò e uscì dal dojo per controllare cosa fosse successo questa volta, anzi, cosa avesse combinato Mikey.
Varcò la soglia, e un uragano rosa per poco non lo investì,

- MA CHE COS-?! - Praticare ninjutsu ha molti vantaggi, non cadde come una pera cotta all'indietro sul pavimento, riuscì a restare in piedi, e non sapeva veramente come reagire allo spettacolo che si ritrovò davanti, se iniziare a ridere o rimanere così com'era con un faccia mista tra - cos'è quella cosa rosa lì davanti - e - aiuto un kraang gigante -... optò per nessuna delle due e preferì andare a salvare il fratello dalla furia di Raphael.

Appena lo vide l'arancione si andò a nascondere dietro di lui, non pensava che Raph si fosse trattenuto tanto di fronte a Leo, infondo stiamo parlando di Raph, ma stranamente si fermò... a quanto pare in quel momento aveva solo un' intenzione: picchiare Mikey, e solo Mikey, e molto forte!
Leonardo lo guardò meglio, davanti a lui c'era un Raffaello completamente ricoperto di vernice rosa, cercò di trattenere le risate,

- AlLoRa?!.. - Non ridere Leonardo concentrati, si schiarì la voce e ripartì

- Allora? Cosa sta succedendo qui? Non posso andarmene a meditare nemmeno per un po' che voi iniziate a litigare? - Si sentiva molto Maestro Splinter in quel momento, lo sguardo di Raph si spostò su di lui e, oddio era buffissimo con quella faccia! Leo no! Non ridere o peggiorerai la situazione invece di risolverla,

- CHE STA SUCCEDENDO?! MA SEI CIECO! SONO COMPLETAMENTE ROSA! - Gli aveva urlato contro, molto probabilmente lo avevano sentito anche in Cile ma questa è un'altra storia,

- Si Raphael! Lo vedo che sei rosa! Non passi di certo inosservato conciato così - Forza Leo ce la puoi fare! Respira e..

- La cosa che volevo capire è come...ma sopratutto...Perché? - all'ultima parola si era girato verso il fratello che era ancora nascosto dietro di lui, l'Arancione lo guardò, sapeva di averla combinata grossa ma sorrise, come solo lui sapeva fare,

- IL DR PRANKESTEIN E' TORNATO ALL'ATTACCO! -, oh no, dopo il grido di battaglia c'è sempre-

SPLASH

Bene....adesso avevano non una ma ben due tartarughe interamente ricoperte di vernice rosa, Raphael ringhiava, Leonardo aprì lentamente gli occhi, e li posò sul fratello, si poteva vedere la modalità assassino passare da off a on,

- MIKEY! - Urlarono all'unisono i due mutanti mentre il terzo iniziava a correre all'impazzata ridendo e implorando perdono allo stesso tempo.

Durante tutto quel baccano Donatello era dentro il suo laboratorio, lavorando su qualcosa che apparentemente solo lui capiva quando provava a spiegarlo ai fratelli, all'improvviso il trasmettitore dei Kraang cominciò ad illuminarsi, stavano cercando di contattare qualcuno, Donnie lasciò immediatamente quello a cui stava lavorando per precipitarsi a chiamare i fratelli;

- RAGAZZI IL TRASMETTITORE DEI KRAANG HA RICOMINCIATO A...che diavolo state facendo?! - Si fermò a guardare quei tre, Leonardo e Raphael, completamente rosa, che impugnavano rispettivamente le proprie Kataneil primo e uno skateboard il secondo pronti a darle di santa ragione a Michelangelo che in sua difesa si parava dietro un cartone della pizza vuoto, una di quelle situazioni in cui non sai veramente cosa dire o fare, i tre iniziarono ad urlare scuse e accuse, ma alla fine toccò a Donnie riportare l'ordine,

- Hey!...HEY! Non mi interessa sapere perché vi lanciate addosso vernice rosa! Ci sono cose più urgenti di qua! - Disse indicando il laboratorio dietro di se, i tre si calmarono e seguirono la tartaruga dalla bandana viola.
Mentre le due vittime del Dr Prankenstein cercavano di ritornare del loro colore originale, Donnie cercava di decodificare il messaggio dei Kraang per capire cosa avevano in mente questa volta e perché erano tornati all'attacco, il tutto mentre Michelangelo girava su se stesso sulla sedia girevole,

- BINGO! - Urlò improvvisamente Donatello, facendo trasalire i due e facendo cadere Mikey dalla sedia, premette il tasto invio della tastiera del computer, che cominciò a trasmettere un segnale fastidiosamente metallico che piano piano si trasformò in una voce, quella dei Kraang.

- Kraang l'umano corrispondente al nome di Shredder ha avvertito i Kraang che la consegna che ha promesso ai Kraang sta per arrivare alla città chiamata New York dove risiede lo stabilimento dei Kraang - I fratelli trasalirono, consegna da parte di Shredder ai Kraang? Che cosa stava succedendo?

- Ricevuto Kraang, Kraang darà l'ordine ai Kraang di andare a prelevare la consegna che l'umano corrispondente al nome di Shredder ha promesso ai Kraang - Seriamente come facevano le persone a non capire che non erano umani quei cosi!? Insomma....ma li sentite come parlano? Comunque, la notizia perplesse i quattro ninja, perché Shredder aveva promesso qualcosa ai Kraang? Oltretutto veniva da fuori città a quanto pare, cosa poteva essere?

- Avrà sicuramente a che fare con il mutageno! - Fù Leo a interrompere il silenzio che si era creato,

- Potresti avere ragione, ma potrebbero anche essere quei vermi controlla cervello a cui sta lavorando Stockman*! - Disse Donnie serio, ancora non era riuscito a trovare un antidoto per quella roba,

- Qualunque cosa sia non è di certo buona! Dobbiamo fermarli! - annuirono tutti, - Donnie riesci a trovare le coordinate di dove avverrà il ritiro? - Chiese Leo al fratello, - Ma certo per chi mi hai preso? Basta cliccare qui digitare questo codice qua,mm una password? ok... proviamo con....questa! Ha! Fatto! Adesso cerchiamo le coordinate eeee voilà! Le coordinate o l'ora d'incontro sono nelle nostre mani!- Disse Donatello soddisfatto, Leonardo guardò la scritta sullo schermo nel computer, è tra poco più di mezz'ora l'appuntamento, e non è esattamente vicino da qui, dobbiamo sbrigarci!- Il leader precedette gli altri verso l'uscita,

- Dove state andando così di fretta? - si congelarono nelle loro posizioni, era la voce di Splinter, e non era molto contenta, si girarono lentamente, e il primo a parlare fu Leonardo;
- Sensei abbiamo ricevuto dei segnali dei Kraang che parlano di una consegna fatta a loro da Shredder! Dobbiamo scoprire di cosa si tratta! E fermarli se ce ne sarà bisogno! - Sperò tanto che bastasse a convincerlo, ultimamente era titubante a mandarli fuori, dopo gli ultimi eventi accaduti, ma dovevano farlo, altrimenti chi sarebbe uscito a fermarli? Il Maestro ci pensò su lisciandosi la barba sottile sotto il mento, come faceva sempre mentre rifletteva, poi guardo i suoi allievi, i suoi figli uno per uno negli occhi prima di dare il suo verdetto,

- Va bene, andate, ma siate prudenti! E non correte inutili rischi!- Aveva pronunciato - Si Sensei! - avevano risposto in coro i quattro fratelli prima di correre fuori dal rifugio,

- Siate prudenti figli miei - .




*LO SPOILER!


--angolo dell'autrice--

Oddio! Non ci credo che sto scrivendo veramente questa storia! Che bello!!

* si chiarisce la voce* comunque! Ecco qua il secondo capitolooo!!

anche questo è piccoletto....mi sa che è anche più piccolo del primo...

Raph : Ma sei penosa!

…..ma ma ma io! Se cattivo! E vattene questo è l'angolo dell'autrice non l'angolo della “tartaruga mutante brontolona e offensiva”.....* fa la linguaccia*

Raph : COME MI HAI CHIAMATO?!

Ok ci vede al prossimo capitolo! Dove finalmente i due gruppi si incontreranno!!Siiii! Mi raccomando recensite! Fatemi sapere cosa ne pensate! Ciaooooo! * inizia a correre lontano* AAAAAAAAAAAAAAAAAA NOOOOOOOOOOOOOO RAPH LASCIAMI IN PACEEEEEEEEEEEE!

Raph : COME MI HAI CHIAMATO?! * la rincorre con un mestolo da cucina trovato chissà dove* (eheheh :3)

P.S. Prometto che il prossimo sarà molto più lungo!! * ricomincia a scappare*


Edit 2018: al tempo feci un mini fumetto sulla situazione della vernice rosa ma per sbaglio cancellai la cartella dove tenevo tutti i disegni fatti per la serie...yay... mai mettere le cartelle importanti dentro alre cartelle dai nomi insignificanti...sono riuscita a recuperare solo quelli che avevo già postato...

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Capitolo 3
*** Capitolo 3 -ISTINTO DI SOPRAVVIVENZA- ***


Capitolo 3

ISTINTO DI SOPRAVVIVENZA


- Kath...Kathleen forza svegliati! -
La ragazza aprì gli occhi al richiamo di Daphne, si guardò intorno, c'era qualcosa di strano...voci, tante, troppe voci, Liz e Mizuki in piedi e immobili erano in ascolto, c'era una tremenda confusione intorno a loro, il camion era sempre in movimento, anche se andava più lentamente.
Voci continue che parlavano, tutte intorno a loro, miste al rumore di altri motori che rombavano, a Kathleen non piaceva, era abituata al silenzio che faceva da padrone nella Fortezza, e forse anche perché avendo le orecchie da felino il suo udito era molto più sviluppato delle altre e quindi i rumori triplicavano d' intensità, troppa confusione,

- Dove pensi che siamo? - Chiese Daphne a Lisanna, la ragazza dagli occhi dorati ascoltava attentamente i rumori intorno a lei, erano sempre state abituate al silenzio totale quando erano fuori dalle grinfie degli scienziati, un silenzio interrotto solo dai loro respiri, tutte quelle voci formavano una confusione quasi assordante ma stranamente piacevole, sentire le persone che parlano ridono litigano fra di se la facevano sentire stranamente al sicuro. Era diverso dalle voci che era abituata a sentire, urla, le sue urla o quelle delle sue compagne, e le voci pacate e tranquille degli scienziati, che parlavano fra di se sull'avanzamento dell'esperimento ignorando completamente la loro povera vittima che soffriva atrocemente sotto di loro...
No era totalmente diverso, ma a quanto pare la cosa non valeva anche per Kathy, la ragazza era rannicchiata, tutta tremante tra le braccia di Daphne che le accarezzava dolcemente la testa per tranquillizzarla,

-Resisti ancora un po'...penso proprio che siamo dentro la città, mancherà sicuramente poco! - L'aveva rassicurata Lisanna avvicinandosi,
si accucciò davanti alle due compagne, Guardò Kathleen, poi Daphne ed infine spostò lo sguardo su Mizuki, doveva tanto a quelle ragazze, prima di tutto la sua sanità mentale, senza la loro compagnia in cella sarebbe sicuramente impazzita, aveva tentato tante volte di scappare e di riportarle tutte quante dalle loro famiglie, ma dopo sei anni di insuccessi ci avevano rinunciato; sentirono uno squillo a intermittenza, il camion stava facendo retromarcia, poi si fermò, erano arrivate, un brivido percorse la schiena delle ragazze, e adesso cosa sarebbe successo?
Sentirono gli sportelli della postazione di guida sbattere, il professore e il medico erano scesi, Liz si precipitò allo sportello per ascoltare;

- Ecco qua! La sua ordinazione è stata portata fin qui! Adesso però voglio i soldi! -
Aveva pronunciato Wright sbattendo la mano sul vagone,

- Prima voglio controllare il carico...non si sa mai che lei voglia imbrogliarmi professore... - Chiunque avesse parlato aveva una voce tremendamente cupa, e metteva paura, che si trattasse di...

- Shredder! Amico mio! Come puoi pensare questo di me! Io sono un uomo di parola! - Aveva detto il professore fingendosi offeso, canaglia tu non lo sei affatto! Pensò Liz.

- Ma se ci tieni tanto puoi controllare, è tutto qui dentro - continuò il professore, di seguito vi fù un rumore di passi che si avvicinavano, un rumore fastidiosamente metallico;

- Io non sono tuo amico, e tu non sei un uomo di cui fidarsi ciecamente...professore -
Si avvicinò allo sportello del vagone, Liz istintivamente balzò indietro, quando uno spiraglio di luce si aprì sul fondo del vagone, un uomo con una maschera e un'armatura completamente fatte di metallo, le fissò una ad una, soffermandosi su Liz posta leggermente più avanti delle altre, il suo sguardo era cattivo, incuteva timore, anche per il fatto che una parte del suo volto era sfigurata da una cicatrice che comprometteva l'occhio, poi con la sua voce cupa parlò,

- Molto bene...vedo che hai mantenuto la parola, questi sono i tuoi soldi -
Fece un cenno a una tigre gigante, ed essa consegnò al professore due valigette, sicuramente piene di soldi, dopo aver dato loro un'altra occhiata richiuse lo sportello,

- Prenderò il tuo camion per portarle alla destinazione finale - Disse Shredder,
- Che cosa?! E come riusciremo a tornare noi? - Disse sconcertato il dottore, ma il professor Wright lo fermò,
- Stai tranquillo amico mio! Non abbiamo più bisogno di quel camion! Stasera si fa baldoria! Poi domani ci compreremo un'auto e torneremo al laboratorio! - Disse euforico, spero esploda l'auto con te all'interno! Aveva pensato Liz in quel momento.
Forse anche questo Shredder aveva a che fare con il progetto “CHIMERA”? Quelle sottospecie di incroci con base animale,sicuramente, la tigre, quella specie di rinoceronte armato per giunta, chi diavolo le aveva comprate? Chi era questo Shredder? E sopratutto perché le voleva?
Cosa stava succedendo?.

Intanto sopra i tetti di New York, le nostre quattro tartarughe si stavano dirigendo al luogo dello scambio, all'oscuro di quanto era appena successo.
Non era ancora calata la notte, perciò dovevano essere più invisibili di sempre, ciò comprendeva passare più inosservati e silenziosi del solito, il che era un impresa, se hai con te Michelangelo, che fa salti acrobatici mentre ascolta la musica e canticchia le sue parti preferite, e con canticchia intendo cantare a squarciagola.

- Mikey! Quante volte te lo devo ripetere! Non dobbiamo farci sentire! Perciò SMETTILA. DI. CANTARE. - gli aveva detto tra i denti,

- Scusa Leo...la smetto prometto! - Ma tanto lo sappiamo tutti che tra poco ricomincerà, meglio abbandonare le speranze,

- Ragazzi! - Aveva attirato la loro attenzione Donnie,

- Credo di aver visto un ninja del Foot Clan* guidare un camion bianco...quello là vedete? - Donnie indicò la strada, in effetti il camion c'era, aumentarono la velocità per vedere se c'era il ninja alla guida, e c'era, non potevano sbagliare, era quello, dovevano seguirlo.
Avevano ricominciato a muoversi, il così detto Shredder stava parlando con qualcuno, ma non era l'autista, aveva una voce strana,
e il modo in cui parlava lo era ancora di più,

- L'umano corrispondente al nome di Shredder ha con se quello che aveva promesso ai Kraang? - Disse la voce,

- Ma che diavolo?! - Sussurrò Lisa mentre era attaccata alla parete del camion, e ora che cosa erano questi Kraang,

- Abbiamo prelevato le ragazze saremo al luogo dell'incontro tra poco tempo, fatevi trovare lì... -
Ok le cose si stavano facendo molto strane,

- Kraang ha riferito ai Kraang di far partire la spedizione di Kraang per prelevare la merce corrispondente al nome di ragazze...i Kraang saranno presenti nel luogo dove è stato fissalo l'incontro con i Kraang- Un rumore elettronico fece capire che il segnale era stato interrotto, Lisanna si staccò dalla parete e constatò che erano tutte e quattro attaccate ad ascoltare, si guardarono negli occhi, e tutte avevano la medesima, identica espressione, cosa diavolo stava succedendo?

- Fermi fermi fermi!...fatemi capire bene...questo tizio inquietante ci ha comprate per poi rivenderci, all'oscuro del professore, a dei tizi sconosciuti?...Che sicuramente hanno problemi con l'inglese**?... - Aveva detto Kathleen sotto voce visibilmente sconcertata,

- Ma cosa vuole da noi questa gente?- Aveva continuato,

- Non lo so, ma la cosa non mi piace...questo Shredder non sembra il tipo che fa qualcosa senza un guadagno...o siamo merce di scambio, o ci da a questi tizi che lavorano per lui... - Disse Mizuki, Daphne era stata tutto quel tempo in silenzio, non sapeva cosa aspettarsi, cosa volevano?
Perché? Cosa sarebbe successo adesso? Erano tutte domande a cui non riusciva a dare risposta, e come poteva?
Tutto quello che avevano visto era stata la faccia di quello Shredder, che oltretutto non prometteva nulla di buono, cosa avrebbero dovuto fare?
Il camion rallentò...rallentò fino a fermarsi del tutto, erano arrivate, adesso forse sarebbero riuscite a trovare delle risposte.

- Li vedi Donnie? - Chiese Leo al fratello, che per primo aveva usato il binocolo per osservare meglio la situazione,

- Si li vedo, Shredder sta scendendo ora...ed ecco i Kraang - Disse passando il binocolo a Leo.
Come avevano sentito, era arrivato un furgoncino pieno di Kraang, due con sembianze umane, sicuramente avevano guidato loro, mentre il resto erano solo robot senza “copertura” , e tutti rigorosamente armati.

- Ok ninja...questo è il piano! - Aveva sentenziato il leader, richiamando l'attenzione dei fratelli.



- L'umano corrispondente al nome di Shredder ha portato ai Kraang quello che aveva promesso ai Kraang?-
Aveva parlato, per modo di dire, uno degli alieni,

- Sono qui dentro, venite a prelevarle - un Kraang si avviò verso il camion, Mizuki si allontanò dallo sportello, e Liz si parò davanti a Daphne e Kathleen, lo sportello si aprì e si resero conto che non erano preparate a quello che si ritrovarono davanti,

un essere da gli occhi fluorescenti completamente ricoperto da una strana sostanza blu con un cervello dotato di occhi e bocca rigorosamente chiusi nell'addome e naturalmente, come se non bastasse, erano armati.

Mentre Shredder e il suo sottoposto se ne erano andati, gli androidi alieni si stavano avvicinando, Mizuki indietreggiò, cosa erano questi esseri? Cosa volevano? E mentre lei era concentrata ad esaminare quella cosa che si era ritrovata davanti, fuori infuriò una battaglia, videro quegli esseri fuori venir buttati a terra tagliati a metà,

- DOBBIAMO DISTRUGGERE LA MERCE! - A quelle parole il cosiddetto Kraang la afferrò per un braccio e il panico sovrastò la razionalità di Mizuki, l'istinto di sopravvivenza ebbe la meglio, diede un calcio al un robot che venne scaraventato fuori dal furgone, l'adrenalina aveva fatto si che mettesse fin troppa forza in quel calcio, si impossessò della sua arma, e completamente d'impulso sparò a l'altro che la stava puntando scaraventando fuori anche quello, poi molto rapidamente chiuse lo sportello del furgone e si postò davanti con il fucile a laser puntato, il cuore le batteva a mille, solo allora si rese conto di cosa aveva fatto,

- Che cosa hai fatto? - Le urlò Lisanna,
- Istinto di sopravvivenza...non credevo nemmeno di possederlo più...ma ormai...non abbiamo più niente da perdere... - .





*l'ho scritto in inglese perché “Clan del Piede” non lo posso proprio sentire ^w^”

**La storia è ambientata a New York quindi in teoria dovrebbero parlare TUTTI inglese...





---angolo dell'autrice---

heilaaaaaaaa!!!

Credevate che Raph mi avesse fatto fuori a mestolate (?) è! Ma non è cosi!

Raph : Ci sono andato vicino però!

E tu che ci fai qui! Sho! Via via!

Tornando a noi...ecco a voi il capitolo numeroooooo 3! * esplosione di coriandoli*

Questo posso dire che mi è venuto di una lunghezza accettabile per i miei standard! Ce l'ho fatta yeeee! :D

Si lo so lo so! Avevo detto che nel capitolo 3 si sarebbero incontrati.....bhè non è del tutto sbagliato ma so che voi intendevate di persona! Sorryyyy! >M<

È che altrimenti sarebbe venuto troppo lungo e quindi ho preferito spezzarlo!

Ma tranquilli! Avrete la seconda parte al più presto! ;)

Ok! ci si vede!



Baci, Becky.



P.S. Mi raccomando fatemi sapere cosa ne pensate con una recensione!



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Capitolo 4
*** Capitolo 4 -PIACERE DI CONOSCERTI- ***


Capitolo 4

PIACERE DI CONOSCERTI



Poco prima.

- Ok ragazzi, state pronti, al mio segnale attacchiamo! - I ninja erano ben appostati sul tetto sopra il luogo dello scambio, pronti all'azione,

- Pronti?....Facciamolo! - Il leader diede il segnale, - BOOYAKASHAAAAA! - Urlò Mikey come suo solito, atterrarono poco lontani dal furgone, e la lotta ebbe inizio, Leonardo abbatteva i Kraang con le lame delle sue katane, Raphael li stendeva il più possibile alternando i colpi dei sai a dei calci ben assestati, Donatello con il suo bō* li fece fuori cinque o sei, mentre Mikey...bhè Mikey più che lottare ci giocava, gli saltellava attorno li faceva scontrare fra di se e poi li stendeva.
- VERSO IL CAMION! - Ordinò Leo - DOBBIAMO DISTRUGGERE LA MERCE! - Iniziarono a correre verso il mezzo quando videro un Kraang venir scaraventato fuori seguito da un' altro e da degli spari, infine lo sportello del camion si richiuse di botto e tutto tacque.

- ...emm...ooook...Lo avete visto anche voi? - Aveva chiesto Mikey, perplesso, si avvicinarono al furgone, cercarono di ascoltare la presenza di eventuali rumori all'interno, silenzio, sembrava vuoto, ma allora chi aveva sparato a quei due Kraang?

- Ok Donnie...apri lo sportello! - Disse Leo - COSA?! Perché devo aprirlo io? - ispose il fratello in questione scocciato,

- Fallo e basta! - Il tono del blu non emetteva repliche, così Donnie aprì lentamente lo sportello, quando un' altro colpo laser per poco non lo colpì in pieno volto, si allontanarono tutti dallo spiraglio;

- C'è mancato veramente poco!- Disse Don ancora leggermente scosso,

- Chiunque tu sia...arrenditi non hai altra scelta! - Disse Leo a chiunque si trovasse all'interno,

- ...Ti sbagli...ho diverse scelte...posso arrendermi come dici tu oppure posso combatterti...e penso che opterò per la seconda! - Rispose una voce,

- Una ragazza? - Disse Leo sottovoce a Raph lì vicino a lui, si schiarì la voce cercando di renderla più autoritaria,

- Ti conviene arrenderti noi siamo in quattro e tu sei da sola! - Disse aspettando una risposta,

- ...Ti sbagli di nuovo...io non sono mai sola, andatevene e lasciateci in pace! - Mizuki aveva ancora il fucile puntato verso l'uscita, sperava veramente che se ne andassero perché se avessero deciso di combattere era certa che loro avrebbero avuto la peggio,

- Senti un po' tu là dentro! Se tu la smettesti di sparaci addosso ci renderesti le cose decisamente più facili! - Questa era una voce diversa da quella di prima, era più arrabbiata, e decisamente meno pacata,

- Hey fratello se continui a urlarle contro sei tu che non ci rendi le cose facili! - Parlò un'altra, più infantile delle altre,

- Sta' zitto tu! - gli rispose, Mizuki si avvicinò alla porta, uno di loro era dietro lo sportello chiuso, lo percepiva, Kathleen e Liz cercarono di fermarla ma invano, poi iniziò a parlare;

- Che cosa ci fate qui? Chi siete? Che cosa volete? - Quelle erano le domande a cui non era ancora riuscita a trovare una risposta, forse quegli strani individui avrebbero saputo dargliela.
Leo si fece serio e rispose, - Siamo ninja...siamo qui per distruggere ciò che si trova all'interno del camion...e lo faremo...AD OGNI COSTO!....oh cavolo... - Alla frase "ad ogni costo" si era girato per scattare dentro il camion, ma si era ritrovato puntato davanti il fucile dei Kraang,

- Allora devi solo provare a prendermi senza rimanere stecchito da questo! - Alzò lo sguardo, pensava di ritrovarsi davanti chissà quale nemico, invece a tenere il fucile era solo una ragazza malconcia, avrà avuto più o meno la sua eta, era decisamente troppo magra, con i capelli che le ricadevano davanti al volto e gli occhi color blu elettrico puntati con rabbia su di lui, aveva addosso dei vestiti miseri e stracciati, sembrava uscita da un film di sopravvivenza, Leo alzò lentamente le braccia, i suoi fratelli erano scattati ma si erano bloccati subito dopo, dovevano essere cauti non ci voleva nulla a premere un grilletto.

- Ok...se metti giù il fucile possiamo parlarne civilmente...noi vogliamo solo distruggere ciò che volevano i Kraang! - Parlò Donatello,

- Siamo noi quello che volevano i Kraang! - Urlò loro un'altra voce dal fondo del camion, più dura,

- Seriamente siete venuti a distruggere qualcosa senza sapere prima di che cosa si trattava?! - Un'altra voce ancora, più infantile e impaurita dell'altra mentre una terza sotto voce le implorava di stare zitte, a quelle parole i quattro ninja restarono di sasso,

- Oook...non ci sto capendo più niente...Perchè i cervelli alieni volevano delle ragazze? Insomma...capisco che sono brutti e nessuno se li fila ma così è strano! - Come al solito, Mikey e le sue confusioni improbabili...

- Tu non ci capisci più niente?! -Uurlò Kathleen, - Ci hanno sedate, ci siamo risvegliate dentro un camion in piena corsa con le mani legate, abbiamo scoperto che il professore ci aveva vendute ad un tizio di nome Shreddere, il che non era affatto bello perché Shredder significa laceratore, e non aveva neanche una bella faccia! Non che si vedesse tanto perché era coperta da un' elmo di ferro, poi veniamo a scoprire che non è lui che ci vuole ma sono dei tipi di nome Kraang che non sanno nemmeno mettere in fila due parole, che poi non sono nemmeno umani ma sono dei robot inquetantissimi con il cervello nell'addome e poi arrivate voi quattro ninja verdi che dite di volerci distruggere! TU NON CI CAPISCI PIU' NIENTE?! - Riprese fiato solo alla fine, tutta la sua frustrazione era concentrata in quella frase, i quattro ninja non sapevano cosa rispondere...ok c'era stato un equivoco grosso quanto l'Empire State Building...

- Ok ok! Stop! Noi.....bhe ecco...noi pensavano che il carico consistesse in delle scorte di mutageno o di esemplari di vermi controlla cervello di Stockman! - Iniziò Donatello, leggermente imbarazzato dalla situazione, Mizuki non aveva ancora spostato lo sguardo dal blu sotto il suo mirino, a quelle parole le sue braccia si allentarono di poco,

- Stai dicendo che veramente non sapevate della nostra esistenza? - Domandò sempre dura e sempre con lo sguardo e il fucile puntati su Leo,

- Esattamente! Potete stare tranquille non vi faremo del male! Chi è nemico dei Kraang e Shredder è nostro amico! - Aveva detto Michelangelo sfoderando uno dei suoi sorrisi più sinceri, ma Mizuki non si fidava ancora, così Leo continuò,

- Ascolta, noi non sappiamo perché Shredder vi ha voluto dare ai Kraang, e non sappiamo nemmeno cosa volevano farci con voi quegli alieni... - Cercò di dare alla sua voce un tono più calmo possibile, - ...ma non vi faremo del male....lo prometto! - Era sincero, era dannatamente sincero, Mizuki lo capiva, ma non sapeva cosa fare, la sua fiducia era stata tradita tante volte in quel modo, cosa doveva fare? Una mano si posò sulla sua spalla,

- Dice la verità Mizuki...abbassa il fucile - Era Daphne, più che un ordine sembrava una supplica, così abbassò lentamente il fucile, ma non smosse lo sguardo da Leo, mentre lentamente i suoi occhi tornavano del loro colore originale, neri come la pece,

- Amico hai visto? I suoi occhi hanno cambiato colore! - Aveva bisbigliato Mikey a Raph che annuì lentamnete, le stava guardando severo, non si fidava di quelle tizie, erano sospette secondo lui;

- Bene! - Disse Leo, - Siamo partiti con il piede sbagliato quindi penso che dovremo ricominciare da capo! Allora noi siamo delle tartarughe mutanti che praticano il ninjutsu... e io mi chiamo Leonardo! E questi sono i miei fratelli, Donatello... - Disse indicando quello con la bandana viola,
- ...Michelangelo... - Quello con la bandana arancione, che fece un sorriso a trentadue denti,
- ...e Raphael! - Quello con la bandana rossa e lo sguardo accigliato, Daphne si fece avanti, scese dal furgone e si presentò,

- Piacere di conoscervi...io sono Daphne! Lei invece si chiama Mizuki invece le due ragazze in fondo al camion sono Lisanna e Kathleen....oh....che state facendo venite fuori! - Disse Daphne voltandosi verso l'interno del vagone, quella ragazza aveva gli occhi color ametista...era la prima cosa a qui aveva fatto caso Donnie, com'è possibile?

- Sei sicura che possiamo fidarci? - Disse Kathleen, - Ma certo! Se volevano farci del male a quest'ora non eravamo di certo qui a parlarne! - Disse Daphne con un sorriso dolce, la bionda prese per mano Liz e si avviarono verso l'uscita, il sole era accecante, non avevano mai visto così tanta luce solare, le ci volle un po' ad abituarsi, ma non molto, Kathleen si guardava intorno senza sosta, era tutto così diverso da come ricordava ma allo stesso tempo familiare,

- Ma tu hai la coda! - Aveva sentenziato Mikey indicando Kathy, lei guardò la tartaruga dalla bandana arancione, poi la sua coda per poi riposare lo sguardo su Mikey,

- ...emm....si..? - Disse con un sorrisetto imbarazzato, mentre la coda si attorcigliava leggermente alla gamba sinistra, lo faceva spesso, non sapeva il perchè ma le piaceva quel movimento, ma non sapeva cosa rispondergli, si aveva le orecchie e la coda da gatto.

- Mmm...che strano! - ...no ok....disse la tartaruga ninja mutante...ma Mikey aveva detto quella frase con talmente tanta innocenza che Kathy non riuscì a trattenere una risatina.
Liz, nel frattempo, stava fissando con aria truce i ninja, non si fidava, come poteva! Avevano espressamente detto che erano venuti lì per distruggerle, come potevano aver cambiato idea solo perché erano delle ragazze e quindi cose vive, che respiravano, no non si fidava, e poi cosa aveva da guardare quello con la bandana rossa?

- Si può sapere che hai da guardare? - Le aveva detto lui con sgarbo, ah! la metti così è? Allora...

- Se hai visto che ti guardavo vuol dire che anche tu mi stavi fissando a tua volta! Allora la domanda la faccio io! Che hai da fissare male! -

BAANG! colpito e affondato, lui di tutta risposta iniziò a ringhiare, cosa sei un cane?!

- Ok ok basta! Raph non fare la testa calda! - Lui si girò dall'altra parte,

- Leo che ne dici di portarle al covo! Lì saranno al sicuro! - Propose Mikey, contento di poter fare nuove amicizie,

- Ma sei pazzo?! Portarle al nascondiglio?! Potrebbero essere delle spie di Shredder! - Gli aveva urlato contro Raphael,

- Raph calmati! - Disse Leo, - Em...ragazzi...abbiamo un problema! - A parlare era stato Donatello visibilmente preoccupato,

- Siamo stati circondati! - Disse a bassa voce, i ragazzi si guardarono in torno, in effetti era vero, erano circondati da Kraang, dovevano fuggire,ora.





*Per chi non lo sapesse il bastone di Donnie viene chiamato Bō



---angolo dell'autrice—-

Muahahahahahah! Sono cattiva!

ok...ok la smetto! ^^”

hehem! Ecco a voi la seconda parte! Ovvero il capitolo numeroooooo 4! * ancora esplosione di coriandoli*

Ed ecco a voi l'incontroooooo! Già....non è il migliore dei modi per fare amicizia maaaaa si può sempre rimediare! :D

ok..non sto ad annoiarvi più! Ci si vede al prossimo capitolo! ;*

Schiaooooo!!



Baci, Becky.



P.S. Questa è Kathleen! La mia bambina! >3<


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Capitolo 5
*** Capitolo 5 -VOGLIO COMBATTERE- ***


Capitolo 5

VOGLIO COMBATTERE


Quello era un bel problema, erano circondati, come avevano fatto a non accorgersene, come?
Ma non era quello il momenti di farsi certe domande, dovevano scappare, non avevano altra scelta, le dovevano portare con loro, i problemi che avrebbero portato, se le avessero portati, gli avrebbero risolti al momento, ora dovevano riuscire a tornare alla tana sani e salvi.
Si misero in cerchio schiena contro schiena, o guscio contro guscio, come preferite.

- Qual'è il piano Leo? - Aveva chiesto Donnie,

- Il piano? Bhe...riportare tutti e otto al rifugio! Questo è il piano! - Aveva proferito il Leader con serietà,

- Non che sia molto d'aiuto ciò che hai detto ma...d'accordo! - Rispose il viola, i robot iniziarono a sparare su di loro, i ninja cercavano di deviare più colpi possibili, e di abbatterne più che potevano, nel frattempo Liz aveva preso possesso del fucile a laser che aveva usato Mizuki, e cercava di tenerli lontani da loro quattro, Kathlen evitava i colpi, dopotutto aveva i riflessi di un felino, ma era molto terrorizzata dalla situazione, Mizuki la prese per un braccio e la portò dietro il camion, così da essere riparate almeno per un po', Daphne le raggiunse poco dopo,

- Che cosa facciamo? - Aveva chiesto agitata, Mizuki l'aveva guardata, bella domanda...che dovevano fare erano sotto una sparatoria senza uno straccio di arma, aspetta! I ninja! Loro sapevano combattere! Le venne un'idea, non sapeva quanto sarebbe servito, ma doveva tentare.
Liz raggiunse le compagne dietro il camion rifugiandosi ora che la sparatoria era diminuita;

- Sono troppi! Non ce la fanno! - Disse, Mizukii la guardò, sembrò pensare a quelle parole,

- Ho avuto un'idea! Voi però dovete restare qui e non muovervi! - Aveva detto guardando le sue compagne negli occhi, Lisanna sembrò capire le sue intenzioni e annuì lentamente,

- Ok...ma stai attenta! - Mizuki annuì a sua volta, si allontanò dalle amiche e si sporse lentamente dalla fine del furgone per osservare meglio il combattimento, le tartarughe erano in difficoltà, anche se quegli esseri non erano dotati di una grande forza combattiva, erano armati, ma sopratutto erano troppi, si concentrò sui movimenti che compivano i quattro ninja, i suoi occhi iniziarono a schiarirsi fino a cambiare totalmente colore e ritornarono blu elettrico; questa era la sua abilità, il risultato degli esperimenti su di lei, avevano provato più volte a incrociare il suo DNA con diversi animali ma lei rimaneva sempre la stessa, fino a che non si accorsero che il cambiamento era avvenuto a livello cerebrale, non si sa come ma con quegli esperimenti lei aveva sviluppato un'intelligenza e una capacità di apprendere sovrannaturali, quando si concentrava o quando provava delle emozioni forti che fossero dolore rabbia o paura i suoi occhi divenivano di un blu elettrico, non si sono mai spiegati il perché, ma quando accadeva … tre minuti, le bastavano tre miseri minuti per saper rifare qualsiasi cosa, ed era proprio quello che aveva intenzione di fare, osservare e apprendere come combattere, così da proteggerle tutte quante.

Il terzo minuto stava per scadere, meno tre ...due ...uno! Scatto fuori, iniziò a correre come il vento verso i suoi avversari, durante la corsa raccolse una delle due katane di leo, caduta durante lo scontro contro uno di quei robot, tendi le braccia, tieni salda l'elsa, avvicinati velocemente, fletti le braccia, mantieni salde le gambe e colpisci, ne fece fuori due che stavano per colpire alle spalle Michelangelo, che si voltò decisamente disorientato, scattò di lato andando verso un' altro gruppo di Kraang che stavano attaccando il padrone della katana che teneva in mano, ripeté gli stessi movimenti e tra affondi e colpi di lama li aveva stesi tre su quattro, l'ultimo lo fece fuori Leo, che posò lo sguardo sulla ragazza, è proprio vero che le apparenze ingannano, guardandola non sembrava in grado di poter utilizzare una katana, anzi non sembrava proprio in forze per riuscire a combattere,

- Chi ti ha insegnato ad usare una katana in quel modo? - Le aveva chiesto sorpreso, facendo fuori un' altro androide, lei si fece sfuggire una risatina,

- Bhe diciamo che in un certo senso me l'hai insegnato tu! - Disse lei sfoderando altri colpi ,

- Sto improvvisando tutto qui! - La faccia che fece lui era a dir poco esilarante,

- Fammi capire io ho passato sedici anni della mia vita ad allenarmi e ancora ho molto da imparare e tu improvvisando combatti in quel modo?! - Disse sconcertato abbattendo l'ultimo dei Kraang apparentemente rimasti, lei si avvicinò,

- Scusami...tieni questa appartiene a te! - Disse porgendogli la katana, lui la prese e le rimise entrambe nel rispettivo fodero,

- Grazie... DIETRO LE SPALLE! - Le aveva urlato, un Kraang si era rialzato non si sa come, e stava per spararle contro, quando qualcosa gli andò addosso scaraventandolo lontano e un colpo laser gli fece saltare la testa, il fantoccio ricadde a terra, e ci rimase.

- Mizuki! Mizuki stai bene? - Dphne le era corsa incontro, e la stava guardando come una madre guarda un figlio che ha appena scampato per un soffio la morte..ok molto macabro come esempio, me calzante!

- Daphne! Co-cosa è successo! - La ragazza fece per rispondere, quando un uragano biondo la investì ,

- Kikiii! Stai bene vero? Dimmi che stai bene! - Era Kathy, e sapeva bane che se non le rispondeva di si tra poco si sarebbe messa a piangere come una fontana, - S-si...sto bene! - Le aveva risposto con un leggero sorriso,improvvisamente sentirono un agghiacciante rumore provenire dal robot decapitato, il cervello rosa aveva preso a muoversi, uscì dal robot e iniziò a gridare contro il gruppetto

- IIIIIIIIIH COS'E' QUELLA COSAA! - Aveva urlato Kathleen saltando, letteralmente, sopra Mizuki, il mostriciattolo rosa fece per scappare ma altri due colpi al laser lo polverizzarono, tutti si voltarono, Lisanna era in piedi con il fucile laser puntato contro il Kraang, o meglio, ciò che ne restava, con una faccia mista tra lo schifato e l'arrabbiato, poi alzò lo sguardo, tutti la stavano fissando in modo strano,

- Cosa? Mi faceva senso ok! - Aveva detto abbassando il fucile, giustificando il suo gesto,

- E' stato FIGHISSIMO! - Aveva interrotto Mikey il breve silenzio che si era formato, - Prima la Ragazza gatto si è avventata sul Kraang scaraventandolo a terra e poi lei gli ha sparato un colpo dritto in testa e BOOM! Il Kraang era a terra! Wow... sembrava una scena da film d'azione! - Disse tutto euforico mimando la scena appena conclusa,

- Allora eri tu quell'uragano che l'ha buttato a terra! - Disse Mizuki voltandosi verso Kathleen, che di tutta risposta fece un sorriso a trentadue denti ridacchiando,

- Non l'avresti mai detto vero? - Le aveva detto sempre tutta sorridente, - NEMMENO IO! - Continuò portandosi le mani in testa,

- Insomma va bene riflessi felini e tutto ma...wow...l'adrenalina fa miracoli! - Aveva continuato euforica, quanto tempo era che non la vedeva così felice per una sciocchezza? Tanto... troppo tempo,

- Sei stata bravissima Kathy!” Disse Lisa arruffandole ancora di più i capelli,

- Allora! - Attirò l'attenzione Michelangelo, - Che ne dite se adesso non ce ne torniamo a casa a mangiare una bella pizza gigante? - Naturalmente lui pensava solo al cibo in quel momento, decisamente molto da Michelangelo.

- Voi andate pure, noi possiamo trovare un posto sicuro anche da sole! - Aveva sentenziato Mizuki, va bene che si erano aiutati e tutto ma non sapeva ancora se fidarsi del tutto o no...

- Ooh andiamo! Dove pensate di andare! Siamo a New York! L'unico posto sicuro da queste parti è il nostro rifugio! - Aveva ribadito Mikey,

- E poi noi abbiamo la ...Pizza! Eh! Eh! Su forza non fatevi pregare!-

- Ascoltate! Vi ringraziamo per il vostro aiuto! Vi saremo sempre debitrici! Ma non vogliamo creare guai più di quanto non abbiamo già fatto! -
Disse Daphne, seria,
- Non è sicuro qua fuori! I Kraang sono ovunque, e lo stesso vale per gli scagnozzi di Shredder, e nelle vostre attuali condizioni non penso riuscireste a scamparla! - Aveva insistito Leonardo, Mizuki lo fissò, aveva ragione, ma non potevano infiltrarsi così all'improvviso a casa di qualcuno che avevano appena conosciuto, la pancia di Kathleen iniziò a brontolare, la ragazza la coprì imbarazzata e completamente rossa come un pomodoro guardò Lisanna,

- Eheh..eh....scusate... - Aeva detto sorridendo,

- Visto! Insistiamo! Dovete venire con noi! Almeno finchè non vi sarete riprese! Poi sarete libere di fare quello che volete! - Aveva continuato Donnie, Mizuki guardò Kathleen, ci pensò su, Leonardo aveva dannatamente ragione, se le avessero attaccate non sarebbero andate lontano ...ma si! Per quella notte si sarebbero fatte ospitare, tanto non avevano nulla da perdere,

- E va bene! Ma a una condizione! - Aveva detto rivolgendosi al Leader,

- Quale condizione? - Aveva risposto il ninja dalla bandana rossa, ora mettevano anche delle condizioni?! Ma scherziamo?!

- Dovete insegnarci a difenderci! Non vi dico diventare delle ninja modello! Solo delle basi! Per essere sicure di avere almeno una possibilità contro quei Kraang! - Aveva detto tutto d'un fiato, era stata una sfacciataggine quella frase, ma ne avevano dannatamente bisogno, la decisione che aveva messo a pronunciare quella frase schiarì i suoi occhi, Leo la fisso da sorpreso passò a serio ed infine sorrise:

- Allora questo non lo devi chiedere a noi! - La persona più adatta ad insegnare loro come combattere era Slinter,

- Lo dovrai chiedere al nostro Sensei! - Mizuki non cambiò espressione, Sensei è? Il loro maestro! Mi sembra giusto...

- Va bene! Come preferite... - Rispose pacatamente, - Ragazzi andiamooo! Sto morendo di fame! - Interruppe Mikey,

- Va bene andiamo! - Disse Leo avviandosi verso la scala antincendio del palazzo, le ragazze li seguirono, ma mizuki si sentì trattenere dalla canottiera stracciata che indossava, si girò, era Lisanna,

- Hontōni?* - Le chiese,

- Si, si sono sicura, è meglio così, almeno loro si riposeranno un po'! - Disse rivolgendo lo sguardo verso Kathleen e Daphne che stavano cercando di arrampicarsi per la scala anti-incendio,

- Hai ragione....forza andiamo ad aiutarle! - Disse Liz avviandosi a sua volta.

- UFFAAA! NON CI ARRIVOO! - Si stava lamentando Kathy,

- Sei per metà gatto! Fai un balzo degno di un felino no?! - le aveva risposto Mikey già sopra la scala, lei mise il broncio, fece qualche passo in dietro per poi prendere la rincorsa e saltare afferrando il primo piolo della scala, ce l'aveva fatta!...e ora...come si tirava su?

- Emm.....mi daresti un piccolo aiutino! - Aveva detto leggermente imbarazzata a Michelangelo sopra di lei, lui con un sorriso le allungò la mano, che lei afferrò, e lui la sollevò fino a che non fosse riuscita a tirarsi su da sola,

- Accidenti! Pesi quanto un chihuahua! - Lei scoppiò a ridere - Non è il paragone più azzeccato da fare a chi è per un quarto gatto! Non credi? -
Disse continuando l'arrampicata dietro Mizuki che naturalmente ci era riuscita subito.
Adesso io come ci arrivo lassù? Stava pensando Daphne,

- Forza ti aiuto io! - Le aveva detto Liz , si mise di fronte a lei , piegò le gambe e intreccio le dita delle mani,

- Forza! Metti un piede qui! Così! Poi datti la spinta, io cercherò di dartela a mia volta! - Daphne fece come le era stato detto,

- Pronta? Uno, due, tre! - Riuscì ad arrivare al primo piolo, lentamente si tirò su e iniziò a salire, ora rimaneva Liz,

- Ora come ci arrivo IO lassù! - Disse a bassa voce, saltò, riuscì a sfiorare il primo scalino - Dannazione... -

- Hey! - Alzò lo sguardo richiamata, oh ecco! Fantastico! Solo lui ci mancava!

- Cosa vuoi? Sei venuto a prendermi in giro? - Gli aveva detto fingendo una risata, Raphael la guardò stizzito,

- Veramente no...ero venuto a darti una mano, non fraintendermi mi ha mandato Leo, ma se mi dici così me ne vado! - Disse riprendendo a salire, - Aspetta! - L'aveva fermato, lui sorrise di nascosto, lo aveva immaginato che sarebbe andata così, si voltò di nuovo verso la ragazza, con un ghigno della serie me l'aspettavo,

- Si? - Le disse, voleva che fosse lei a parlare, la ragazza lo guardò e arrossendo disse:

- Tirami su, anche solo al primo scalino poi faccio da sola...per..per favore... - Quella frase le era costato tutto il suo orgoglio, alzò lo sguardo e lui le stava tendendo la mano,

- Devo ammetterlo! Mi hai stupito! Il per favore non me lo aspettavo! - Lei afferrò la mano imbronciata,

- Almeno io ci provo a essere civile! Tu invece hai la faccia da testone attaccabrighe! -

- Se continui ad offendermi ti lascio quaggiù! - Le aveva risposto,

- Hey piccioncini se avete finito sbrigatevi a venire su non vogliamo metterci tutta la notte! - Gli aveva urlato Michelangelo da sopra il tetto,

- STAI ZITTO MIKEY! -
Gli aveva urlato di risposta Raphael, appena fosse risalito gli avrebbe dato una bella lezione, si voltò verso Liz per tirarla su e...

- Ahahahahah dovresti vedere la tua faccia! E' rossa come un pomodoro! - Disse issandola sulla scala, cavoli Mikey aveva ragione, non pesavano niente, lei ignorò la frase del rosso e si arrampicò fin sopra il tetto.

- E adesso? Da che parte si va? - Aveva chiesto Daphne, ignorando completamente il fatto che avrebbero dovuto saltare di tetto in tetto,

- Bhe dobbiamo passare dai tetti per non farci vedere! - Aveva detto Donnie, Daphne sgranò gli occhi,

- Stai scherzando! Vero? - Il ninja viola scosse la testa,

- Oh! Fantastico! Assolutamente fantastico! Se volevo morire andavo direttamente da Kraanga fargli una visitina! - Aveva detto Liz,

- Tranquille avevamo intuito che non ne siete capaci! - Disse Raph con tono di superiorità, - Vi porteremo noi non preoccupatevi! - Aveva detto Leo,

- Che cosa?! - Rispose Liz sconcertata, prima la cosa della scala ora questo! Non ci poteva credere,

- Mi permette! - Si voltò, ancora lui! Le stava ancora una volta porgendo la mano, non le ci volle molto a capire, la stava prendendo in giro, e ci si divertiva a metterla in imbarazzo, si vedeva... vuoi giocare a questo gioco? E allora giochiamo!

- Cos'è tutta questa galanteria messere! - Aveva detto prendendo la mano, non gliel' avrebbe data vinta, la partita era cominciata e lei voleva assolutamente vincere.



*“Sei sicura?”


--- angolo dell'autrice ---

Hola todooooss!!

Mikey: Sai parlare in spagnolo? * occhioni luccicanti*

Raph: No.

...ma Hey! Non è vero!

Raph: Lo sai parlare? * faccia perplessa *

.ssssssssssno! Ma qualche parola la so!....ufff via! Fuori dal mio angolo! Sho! * Li spinge via*

...eheh...ma ssalveee!! Scusate per la piccola scenetta! ^__^”

allora questo capitolo è luuuuuuuuuuuuuuuunghissimo...no non è vero solo un po' più lungo del precedente...o forse no...bho non lo so! :\

Cooomunque! Sono già al capitolo 5 e io ancora non ci credo!

Vi rigrazio di cuore voi che seguite e recensite! Ma anche i lettori ninja*!

*i lettori che leggono e basta ^o^...si lo so, sono strana...non ci posso fare niente...

Ad ogni modo, senti come parlo oggi, volevo solo avvertire che, visto che è ricominciata la scuola- ora mi metto a piangere a idrante T.T – non riuscirò a pubblicare un capitolo al giorno...come avrete notato....scusate...., comunque vi farò sapere meglio quando li metterò, ogni quanto e tutte queste cosine belle (?) quando si degneranno di dirmi l'orario delle lezioni definitivo! QAQ

Ok la smetto di annoiarvi!

Ci vediamo al prossimo capitolo!

Adiossss!! :D


Baci, Becky ;*



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Capitolo 6
*** Capitolo 6 - IL COVO- ***


Capitolo 6


IL COVO


- E' STATO...FIGHISSIMO! - Disse Kathleen scendendo dal guscio di Mikey;

- Era come....era come se volassi, e poi precipitassi e poi spiccassi il volo di nuovo! Rifacciamolo! - Continuò tutta euforica saltellando sul posto come una bambina,

- Ormai siamo quasi arrivati! E non dobbiamo più saltare per i palazzi...magari la prossima volta - Disse Leo sorridendo, assomigliava molto Mikey il primo giorno che sono usciti per le strade di New York.

- Se proprio ci tieni lo rifai te...Io la prossima volta vengo a piedi! A costo di dovermi fare cinque isolati! - Disse Liz, - Cosa c'è signorina il viaggio non è stato di suo gradimento?- Le chiese Raphael in tono da maggiordomo, quanto lo odiava...

- OOOH! E smettila tu! - Rispose lei puntando un dito sul piastrone del ninja, che di tutta risposta stava ghignando divertito;
- Ma dov'è che vivete voi? - Kathy si voltò verso l'arancione, Mikey si avvicinò ad un tombino poco lontano da loro, lo alzò e indicandolo sorrise,

- Dopo di te! -

- ...vivete nelle...fogne? - Chiese lei spostando lo sguardo dal tombino a Michelangelo, lui annuì soddisfatto,

- Che figo! - Disse lei impaziente mentre Liz d'altro canto non sapeva cosa pensare,

- Non ci posso credere... - Per quella ragazza tutto era fantastico da quando erano uscite dal furgone, per tutto il viaggio, mentre lei era occupata a trattenere il panico per paura di cadere, la biondina superata la paura iniziale aveva cominciato a ridere, guardarsi attorno e dire quanto TUTTO fosse così incredibilmente fantastico, e forse lo era veramente, forse era lei che doveva ancora rendersene conto, quando furono tutti scesi nelle fogne, Leonardo in cima alla fila fece da guida,

- Da questa parte!- E si incamminarono tra le fogne di New York.

Dopo pochi minuti di cammino arrivarono in una parte della fogna stranamente pulita, per essere una fogna non puzzava così tanto... pensò Mizuki,

- Em...Leo! - Leonardo si voltò verso Donnie che lo aveva trattenuto - Come intendi spiegare tutto questo al Sensei? - Disse preoccupato, il fratello lo guardò,

- ...voglio dire...stiamo portando quattro sconosciute al nascondiglio! Va bene che il maestro Splinter è un uomo saggio ma- -

- Gli diremo come sono andate veramente le cose e vedrai che capirà - Lo interruppe Leo poggiandogli una mano sulla spalla, il viola gli sorrise di rimando.

- Benvenute! Casa dolce casa! - Disse Mikey dando la precedenza alle ragazze;

si guardarono intorno, quel posto non sembrava di certo una fogna, flipper, cuscini, degli skateboard, Kathy si guardava attorno sorridendo,

- Wow! Che bello! - Disse per la centoventiduesima volta, continuando a sorridere e a guardarsi intorno,

- OH! Mizuki guarda! Hanno anche la televisione! - esclamò aggrappandosi al braccio della ragazza indicando l'oggetto in questione,

- Non abbiamo solo un televisore! - Disse Mikey alla ragazza con sguardo furbo,

- Abbiamo anche i videogames! - Disse il ninja euforicamente alla ragazzina, - WOW! - rispose lei avvicinandosi a Mikey,

- Ti va una partita! Non per vantarmi ma sono imbattibile ai videogames! - Disse lui soddisfatto,

- OK!...ma...io non ho mai giocato a un videogames!” Disse lei continuando a sorridere,

- COSA!? DOBBIAMO RIMEDIARE SUBITO!- Mikey alzando il dito in aria la prese per un braccio per rimediare questa apparentemente grave mancanza, a Mizuki scappò una risatina, - Quei due si somigliano parecchio non credi?- le disse Liz sorridendo divertita alla scenetta,

- Già! Era tanto che non la vedevo così felice! - Rispose la ragazza dai capelli corvini, spostandosi una ciocca di capelli dietro l'orecchio,

- Già! - concordò Daphne felice dell'atmosfera che si era creata,

- Non mi avevate detto che avremo avuto ospiti! - Disse una voce dal fondo della stanza prendendo tutti alla spovvista,
o madre natura! Quello era un topo gigante! Kathleen arretrò fino ad arrivare al braccio di Mizuki, gatti e topi sono nemici naturali, o almeno così le avevano raccontato, ma lei l'unica cosa che provava nei confronti di quell'esemplare era inquietudine,

- SENSEI!...oh...em...bhe....ecco io...cioè noi....em... - Scattò Leo, cercando di spiegare la situazione, non riuscendoci molto bene...

Splinter a prima vista rimase scioccato alla vista di quattro ragazzine mai viste prima ne SUO salotto, ma poi le osservò meglio, tutte era vestite di stracci alcune di loro portavo anche delle bende, e Tutte e quattro avevano un sguardo perso, anche se non volevano darlo a vedere, sembrava che fossero appena uscite da una guerra...

- Tranquillo figliolo non c'è bisogno che mi spieghi nulla - Disse calmo il maestro, - Ci sarà stato un valido motivo per portare queste quattro ragazze al rifugio, e se vorranno saranno loro a raccontarmelo - Finì posando lo sguardo sulle ragazze sorridendo, Kathleen lo gurdò meglio, era molto alto, indossava un vestito...strano ma dalla forma familiare...aveva una barba sottile sotto il “mento” e si appoggiava ad un bastone che sembrava fatto di vetro color verde...ma non sembrava cattivo, no, aveva lo sguardo calmo e pacato e in un certo senso dolce, tipico di chi ha visto il dolore a quattr'occhi ed è riuscito a superarlo prendendosi cura del prossimo, quel tipo di sguardo...

Il senso di inquietudine se ne era andato del tutto, - *Sembra una brava persona! Non credi? * - Disse la ragazza a Mizuki, si, non sebrava cattivo,però...

-* Lo so! Ma non so se è sicuro rimanere qui! *- Le rispose Mizuki, non era ancora del tutto convinta che l'idea di rimanere in quel posto fosse stata una buona idea, Splinter le fissò leggermente sorpreso, portandosi una mano alla barba disse,

- * Vi prometto che qui siete al sicuro * - Concluse la frase con un sorriso bonario, le ragazze rimasero di sasso, ok, il signore sapeva il giapponese, addio conversazioni segrete!

- Non dovete preoccuparvi, qui non correte alcun pericolo! - Ribadì il Maestro,

- Lei sa parlare il giapponese signore? - Chiese Kathy sopresa ma in un certo senso anche felicie,

- Certo cara, io sono nato in Giappone, il mio nome è Hamato Yoshi! Ma potete chiamarmi Splinter - Continuò con un leggero inchino,

- Molto piacere signore!- rispose Kathleen con un leggero inchino a sua volta, - Io mi chiamo Kathleen! E loro sono le mie sorelle, bhe...non proprio sorelle come sorelle di sangue...comunque, loro sono Lisanna! - Disse indicando la ragazza dietro le sue spalle con lo sguardo leggermente ostile - Lei è Daphne! - La ragazza sorrise di rimando al maestro - E lei è Mizuki! Anche lei è nata in Giappone! - Finì le presentazioni con un sorriso a trentadue denti,

- Piacere di conoscervi, e benvenute nella nostra umile dimora - Rispose Slpinter,

- Scusi Sensei! Ma devo rimediare ad una mancanza sovrumana! Questa ragazza non ha mai e ripeto MAI giocato a un videogames! Bisogna intervenire al più presto! - Li interruppe Mikey trascinando Kathleen con lui davanti al televisore, il maestro scosse leggermente la testa, per quanto volesse bene a suo figlio certe volte proprio non lo capiva, - La ringrazio! - Una voce interruppe i suoi pensieri, si voltò, Mizuki si inchinò leggermente verso di lui,

- E per cosa mia cara? - Le chiese Splinter con un sorriso,

- La voglio ringraziare per la vostra ospitalità... state ospitando quattro perfette sconosciute senza neanche pretendere di sapere chi siamo o da dove veniamo... e le sono grata per questo! - Gli aveva risposto con pacatezza, Spilnter la osservò, si vedeva che proveniva dalle Isole nipponiche, capelli lunghi e lisci, neri come il carbone e gli occhi a mandorla, i tratti tipici della sua gente, era una ragazza molto bella, gli ricordava la sua Tang Shen...

- Fascino della luna...direi che ti rispecchia perfettamente... - Disse il Maestro,

- Come scusi? - Rispose la ragazza non capendo il senso di quella frase,

- Il tuo nome, Mizuki, significa bellezza della luna - Le chiarì Splinter con un sorriso, la ragazza arrossì leggermente, non pensava che il suo nome potesse avere un significato come quello...
- OOOOOH UFFIII HO PERSO! - Attirò la loro attenzione Kathleen che stava giocando ad una sorta di gara automobilistica virtuale con Mikey,

- NON VALE! VOGLIO LA RIVINCITA! - Stava smanettando contro l'arancione, - Va bene va bene! Non scaldarti! - Le rispose Mikey ridendo divertito alla faccia che aveva fatto, aveva gonfiato le guance che insieme alle sopracciglia accigliate e la coda che si muoveva freneticamente la rendevano talmente buffa che Mizuki non potè fare altro che ridere a sua volta di quella scena,

- Buone notizie! Domani April mi ha detto che vi porterà qualche vestito per cambiarvi! Visto che quelli che indossate adesso sono a dir poco stracciati! - Avvisò Donatello posando il T-phone con un sorriso smagliante,

- M-ma non ce n'era bisogno! Dopotutto siamo in quattro! - Rispose Daphne,

- Bhè se volete riuscire ad andarvene senza dare nell'occhio dovrete vestirvi in un modo che non attiri troppo l'attenzione! E poi si sta avvicinando l'autunno, vi prenderete sicuramente un malanno vestite in quel modo! - Disse Raphael posizionandosi su un puff vicino la televisione mimando delle virgolette alla parole vestite, e prendendo in mano una rivista subito dopo, in effetti non aveva tutti i torti, non si puo di certo dire che fossero molto coperte, Kathleen indossava solo una maglia troppo lunga che la copriva quanto bastava ma che comunque le lasciava scoperte le gambe e una spalla, Lisanna aveva solamente delle bende a coprirle il seno e dei pantaloncini neri stropicciati , Daphne aveva una maglia slargata con delle maniche lunghe e dei pantaloncini a metà coscia stracciati, e Mizuki aveva una canottiera tutta strappata e dei pantaloncini anch'essi strappati,

- Em Sensei! Pensavamo di dare loro la stanza che usava April! - Disse Leo rivolto al maestro, - Buona idea figliolo! Se avete bisogno di me sono nel dojo a meditare - Rispose lui lisciandosi la barba , Mizuki lo guardò allontanarsi, quell'uomo nascondeva una saggezza e una forza superiore a quello che dimostrava,

- Da questa parte!” Le aveva detto Leo facendole segno di seguirlo, lei obbedì,

- ...Allora...davvero non ne sapete nulla del perchè Shredder vi ha consegnate ai Kraang? - Chiese lui interrompendo il silenzio, lei lo fissò non sapeva se sarebbe stata una buona idea raccontargli tutto, - Noi ne sappiamo quanto voi...forse anche meno... - disse lei abbassando lo sguardo, loro neanche sapevano chi fossero questi Kraang e nemmeno quello Shredder, Leo si fermò, si voltò verso la ragazza,

- Davvero non sapete nulla! Ne dei Kraang ne di Shredder?! - Le aveva chiesto, come se avesse appena letto la sua mente, lei lo guardò e scosse la testa,

- Te l'ho detto...noi non sappiamo nulla...ne dello squartatore ne di quei robot... - Rispose abbassando di nuovo lo sguardo, avrebbe tanto voluto sapere il perchè i Kraang fossero interessati a loro, si, erano delle cavie di laboratorio, ma questo cosa c'entrava con quegli esseri?

Leo la guardò, quelle ragazze si portavano dietro qualcosa di orribile, se lo sentiva, ma decise di non chiedere altro per adesso,

- ...ok...non voglio essere invadente perciò non chiederò più nulla! - Le disse sorridendo, lei spostò lo sguardo su di lui, gli sorrise, - Grazie... - gli disse quasi in un sussurro, lui le sorrise di risposta,

- Eccoci...questa è la stanza, non è molto grande ma spero che vi troviate bene! Non so se abbiamo altri futon o qualcosa di simile oltre a questo quì... -

- Grazie! Andrà benissimo! Ci adatteremo non preoccuparti! - Disse lei scrutando la stanza, per dieci anni erano riuscite a dormire quelle tre, quattro ore su un pavimento di una cella umida e rocciosa, quell'unico futon per loro era già qualcosa di mai visto, in qualche modo avrebbero fatto,

- SIIIIIIIII HO VINTO IOOOO! Non ho idea di come ci sono riuscita ma HO VINTO! - La voce di Kathleen rimbombò per tutto il rifugio, i due si affacciarono per vedere cosa stesse succedendo, videro Kathy saltellare in cerchio tutta felice con il joystick ancora in mano mentre sulla televisione a caratteri cubitali giallo acceso appariva la scritta "YOU ARE THE WINNER"

- Ooh! Uffa mi hai battuto! - Disse Mikey fingendosi offeso, si vedeva lontano un miglio che l'aveva fatta vincere, mentre Daphne guardava divertita la biondina saltellare invece Liz, accanto a lei, guardava la ragazza in modo perplesso, anche lei aveva capito che la sua vittoria era stata concessa dal ninja, nulla di più, ma preferì non dirglielo.

- Wow! Un letto! - Kathleen luccicavano gli occhi a quella visione,

- Seriamente! Ma dove avete vissuto tutto questo tempo? Su un isola deserta?! - chiese Mikey, constatando che non solo non avevano mai visto una televisione o un videogioco, ma anche un semplice futon sembrava un'apparizione divina, ma i suoi pensieri vennero interrotti da uno scappellotto datogli dietro la testa da Raph,

- AIA! Cosa ho fatto? - Si lamentò il ninja massaggiandosi la parte colpita, Raph gli fece segno di tacere riguardo l'argomento, e l'arancione obbedì anche se contrario ai metodi del fratello,

- Buone notizie! Abbiamo altri futon! - Donnie entrò in stanza portandone altri due, - Maestro Splinter dice che erano i nostri quando ancora dormivamo in camera con lui! Non ricordavo fossero ancora quì! - Continuò Leo entrando in stanza con l'ultimo futon,

- ABBIAMO UN LETTO PER OGNIUNA?! - Kathleen era euforica, - IL GIORNO PIU' BELLO DI SEMPRE! - Era buffissima, e considerando anche che la sua coda rifletteva il suo stato d'animo era anche più buffa,

- Ook...eheh...ve li lasciamo qui! Se avete bisogno noi abbiamo le stanze qui accanto! - Disse Leo indicando la parete di sinistra, e subito dopo uscì dalla camera seguito da i fratelli, l'ultimo a uscire fu Mikey, che quando fu sotto la porta si giro,

- Buona notte! - Disse con un sorriso, e poi si chiuse la porta alle spalle, mentre Kathleen lo salutava con la mano, quella notte avrebbero dormito sopra dei veri letti, non più su un pavimento al freddo, ma sotto delle coperte, e non ci sarebbero stati dottori che le avrebbero svegliate alle quattro di mattina per fare esperimenti o prove di resistenza, forse avrebbero dormito sogni tranquilli, forse.




[Le frasi all'interno degni asterischi (es. - *Mikey ama la pizza* -) sono in giapponese, invece di scriverele in una lingua che non so e che preferisco non affidarne la traduzione a google, le scrivo in italiano e le metto tra gli asterischi ! ]

--- angolo dell'autrice ---

MMMAAA SAAALVEEEEEEEEEEEEEEEEEE!! >w<

Allora....ecco a voi il capitolo sesto! \(^o^)/

Diciamo che in questo non ci sono particolari colpi di scena...anzi...non ci sono proprio! ^ ^”

Raph: * apre la bocca per dire qualcosa*

AAA NO! Non ci provare! Non rovinerai il mio angolino 'sta volta! * calcio volante verso Raph* * e Raph vola via *

Ecco fatto! Stavamo dicendo?.....a si! Ecco a voi il capitolo sesto! In realtà mi ero preposta di caricare un capitolo ogni sabato o domenica....ma per vari motivi questo l'ho dovuto mettere di lunedì! =.=”

...hei...rimanga fra noi...ma voi...come avete reagito al finale della terza stagione? * si nasconde per paura di essere picchiata* fatemelo sapere nelle recensioni se vi va! :'D

Va bene! Vi lascio stare! Ci vediamo al prossimo capitolo! Bye!


Baci, Becky.


Edit 2018: non so per quale arcano e oscuro motivo Mikey  sfocato...erano in due livelli diversi e lui mi è scito fuori così...mistero...

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Capitolo 7
*** Capitolo 7 -TRE MINUTI- ***


Capitolo 7

TRE MINUTI


Era buio, freddo, dei rumori di respiri che si accavallano l'uno all'altro, dei passi, il cigolio di una porta arrugginita che si apre, una luce accecante che non le lasciava vedere altro, delle mani, delle mani che la sollevano, le fanno male, il fastidioso rumore metallico delle catene che strusciano a terra, delle voci, delle urla, stanno urlando il suo nome,

cerca di voltarsi, sta cercando chi sta urlando il suo nome, ma non riesce a muoversi, è come immobilizzata da una forza esterna, la trascinano fuori da quel luogo buio,

le urla vengono soppresse da dei colpi di frusta, NO! NON FATE LORO DEL MALE!

Ma le parole non riescono a uscire dalla sua bocca, un flash, la luce la acceca ancora una volta, gira lo sguardo, è in un altra stanza, legata da delle cinghie ad un lettino,

sa cosa sta per succedere ma vuole smentire l'ovvietà, i rumori iniziano a farsi sentire,

da prima erano rumori gravi e alieni poi si trasformarono in voci, voci pacate,

le mettevano una forte inquietudine addosso, cercava di liberarsi, non ci riusciva,

i dottori le erano comparsi davanti non appena aveva alzato lo sguardo dalle sue gambe legate al lettino, stavano riempiendo una siringa, che era destinata a lei, lo sapeva,

il panico la attanaglio come una morsa, aveva paura, NO NO NON AVVICINATEVI! Cercava di urlare senza risultato, l'ago si avvicinava sempre di più a lei, lei si dimenava, voleva scappare, le urla la circondarono, le sue urla.

Si svegliò di colpo, si alzò a sedere sul futon, col fiatone e quel senso di paura ancora addosso, un incubo...era stato solo uno stupidissimo incubo, si passò una mano sul viso come a scacciare quel senso di angoscia, un lieve raggio di luce si faceva spazio illuminando la stanza dallo spiraglio della porta lasciata semi aperta,

si guardò intorno, Kathleen stava ancora dormendo vicino a lei, aveva una faccia leggermente accigliata, sicuramente anche i suoi sogni non erano molto tranquilli,

le accarezzò la testa, lentamente, il volto della ragazza si rilassò, funzionava sempre, come se il contatto con una di loro la rendesse inconsciamente più tranquilla, si voltò, Daphne aveva socchiuso gli occhi e le sorrise, - Buon giorno! -

- Buon giorno...- Le rispose lei con ancora i residui della paura di prima,

- Brutto sogno?- Le chiese Daphne, mettendosi seduta e spostandosi i capelli dalla faccia, Liz annuì lievemente, più che un brutto sogno...

- ...un incubo... - Sussurrò quasi per non farsi sentire,

- Anche Mizu... - Rispose Daphne, Mizuki... Liz realizzò in quel momento che la ragazza non era presente nella stanza, il suo futon era vuoto, dove era? Liz si guardò intorno,

- E' uscita, penso che sia con gli altri... è arrivata quella April di cui parlavano ieri...- Disse Daphne quasi cme se le avesse letto nella mente, Liz si alzò,

- Dove vai? -

- Vado a vedere come sta...vieni? - Chiese Liz,

- No aspetto Kathy...se si risvegliasse da sola si preoccuperebbe! -

Le rispose spostando lo sguardo sulla biondina che stava dormendo tranquilla, Lisanna guardò prima la bionda poi la castana e infine si avviò verso la porta,
aprì lentamente, sbirciando fuori per vedere se ci fosse qualcuno, c'era uno strano silenzio,
usci e si chiuse la porta alle spalle, facendo attenzione a non fare rumore, si incamminò verso la sala enorme dove avevano visto anche il televisore,
di li passava anche dell'acqua? Non lo aveva notato l'altra sera...delle scale a chiocciola fatte da tavole di legno di diverse grandezze che portavano ad una apertura circolare che emanava luce...chissà cosa c'era di sopra,

- HAJIME! - Lisa si voltò di scatto, presa alla sprovvista da quella parola quasi urlata, seguita da rumore di ferro che cozza con altro ferro, sembrava come se fosse infuriata una battaglia, si avvicinò velocemente alla fonte del rumore,sempre facendo il minor rumore possibile,
quel fracasso proveniva da dietro dei separé, vicino a lei c'era un'apertura,
forse era l'entrata, si sporse quanto bastava per intravedere l'interno, un albero maestoso si ergeva all'interno della stanza, un albero nelle fogne? Ma che com'è possibile? All'improvviso Leonardo si parò davanti all'albero, puntando le sue due katane verso il suo avversario davanti a lui, che non tardò a fiondarsi contro il ninja, armato con un altra singola katana...aspettate un secondo...Ma quella è Mizuki? Pensò Lisanna, che stava succedendo?

- Stai ancora improvvisando? - Chiese Leo alla corvina parando un' altro colpo, lei si limitò a sorridere, il suo non era un vero e proprio improvvisare, era più che altro un ricopiare le mosse e strategie che aveva già visto fare in precedenza,
con un colpo improvviso, Leo le fece volare via la katana dalle mani,
lei balzò all'indietro, vide delle armi simile alle loro appese alla parete, si avvicinò velocemente, afferò un B
ō, per sua fortuna aveva assistito prima ai loro allenamenti e ai combattimenti fra loro, così aveva potuto osservare e in un certo senso apprendere anche altri tipi di lotta con armi diverse,
velocemente fece roteare il bastone, parò due colpi sferrati da Leonardo, che per colpa dell'effetto sorpresa non erano stati scagliati con il massimo della forza, infatti li parò con facilità, e con il colpo successivo fece volare via una delle due katane di Leo, in quel momento il maestro Splinter li fermò, lei porse la katana a Leo,

- E' già la seconda volta che mi restituisci una delle mie katane...mi devo preoccupare? - Disse lui in tono falsamente preoccupato, le ridacchiò

- Non ho intenzione di rubartele se è questo che intendi! - Disse lei divertita, più passava il tempo con quei ragazzi e più si sentiva serena, in fondo non erano cattivi, l'unico che poteva darne l'impressione era Raphael, ma si capiva che la sua non era cattiveria solo una forte personalità,

- Complimenti mia cara, davvero un'ottima prestazione - Si rivolse a lei Splinter,

- Devo essere sincero, quando ti ho chiesto se avresti voluto batterti contro Leo per l'allenamento non credevo che saresti stata in grado di fare ciò che hai appena dimostrato! - Continuò, sembrava sorpreso ma non più di tanto, infondo lui era un maestro del ninjutsu, sicuramente tutte le armi presenti in quella stanza le sapeva usare tutte con bravura e maestria, ma comunque le fece piacere quel complimento,

- La ringrazio... - Anche se in fondo si sentiva in colpa, in un certo senso li stava ingannando, lei aveva appena appreso come utilizzare il Bō da Donatello qualche minuto prima, invece loro avevano passato anni ad imparare ad usare bene le loro armi, non le sembrava giusto nei loro confronti,

- Non avevi detto di saper usare anche il bastone! Così bene poi! - Disse Donnie avvicinandosi,

- Già è stato mitico! Non credevo ai miei occhi! Leo disarmato da una ragazza! - Li fece eco Mikey strafelice come al solito,

- Mi hai rallegrato la mattinata! - Continuò Raph ripensando all'espressione del fratello non appena una delle sue katane gli era stata spodestata di mano, Mizuki stava ridacchiando lievemente,

- Sei stata F-E-N-O-M-E-N-A-L-E! Deve essere tanto tempo che ti alleni non è vero? - Le aveva chiesto la ragazza dai capelli rossi che era arrivata quella mattina, aveva detto di chiamarsi April, e che le aveva portato dei vestiti, era una ragazza molto buona, lo aveva capito subito, come aveva capito subito che per lei le tartarughe e il Maestro rappresentavano una famiglia,
e lo stesso per loro, e come aveva capito che Donnie provava un certo interesse per la rossa, ma non voleva sbagliarsi o combinare qualche incomprensione, quindi decise di non chiedere, ma tornando alla domanda che le aveva posto,
bhè...non sapeva come rispondere... sicuramente - ho un cervello geneticamente modificato che mi rende capace di imparare in soli tre minuti – non era la risposta più giusta, ma neanche mentire e nemmeno sparare un numero a caso le sembrava una buona idea,

- Em...bhe ecco io...non proprio...ooh è complicato... - Disse leggermente a disagio,

- Bhe allora spiegacelo! Noi cercheremo di capire! - Le disse Leo, veramente curioso su come avesse imparato, Mizuki ci riflettè un po' sopra, fece per dire qualcosa ma

- Elevate capacità di comprensione e assimilazione di ciò che viene studiato tramite i sensi... - Era stata Lisanna a interromperla, fino a quel momento era rimasta a guardare, non aveva avvertito la tensione tipica dei duelli tra due nemici, quindi aveva preferito rimanere a guardare, ma ora avvertiva il disagio dell'amica, e si era sentita in dovere di intervenire, in fondo se volevano che loro si fidassero di loro e viceversa avrebbero dovuto tirare fuori la verità, a piccoli passi o tutta insieme...
tutti gli sguardi erano rivolti verso di lei, a quanto pare nessuno si era accorto che era rimasta lì tutto il tempo, tutti tranne Splinter ovviamente, ma aveva preferito che lei assistesse al combattimento,

- ...E'? - Aveva esclamato Mikey rivolgendosi a Donnie per delle risposte,

- Significa che impara velocemente Mikey! - Gli aveva risposo lui con una certa rassegnazione nella voce,

- E questo cosa significherebbe? - Disse Raph non capendo cosa c'entrasse con la domanda “da quanto tempo ti stai allenando?”, Liz alzò la mano destra, alzando tre dita,

- Tre minuti... - Gli altri continuavano a non capire, la guardavano straniti,

- Le bastano tre minuti per imparare qualcosa, dall'imparare una lingua, al saper ricreare qualcosa, all'apprendimento di tecniche di combattimento... - Disse in tono serio, Leo guardò stupito prima Liz, poi spostò lo sguardo sulla corvina, aveva la testa bassa, come se si vergognasse di ciò che aveva appena detto l'altra,

- Davvero riesci a fare una cosa del genere? - Le chiese Mikey, sembrava lanciare fuochi d'artificio da quanto lo aveva colpito quella cosa, lei annuì lievemente,

- Wow, questo si che è PAZZESCO! - Continuò l'arancione,

- Com-com'è possibile una cosa del genere? - Chiese Donatello più a se stesso che alla ragazza,

- E' semplice Donnie...ci sono persone che non imparano mai niente...come Mikey, e altre che imparano tutto e subito, come te e lei - Gli disse Raph con tono di ovvietà,

- HEY! - Pronunciò Mikey contrariato,

- No Raph! Non è così! Non è umanamente possibile una cosa del genere, magari leggere qualcosa in tre minuti e poi ricordarsela è una cosa, ma imparare perfettamente una lingua diversa, ad esempio, in soli tre minuti è impossibile!-

- Non capiva, forse...forse c'entrava il mutageno... poteva avere un senso, avrebbe spiegato anche le sembianze di Lisanna e Kathleen...

- Posso farvi una domanda? - Chiese guardando Lisanna e dopo Mizuki, temevano di sapere cosa stesse per chiedere,

- Come siete venute a contatto con il mutageno? - ...ok...forse non lo sapevano...

- Con il cosa? - Chiese Liz perplessa,

- Con il mutageno! Quella roba verde fosforescente...che fa luce? Che se lo tocchi ti trasformi? Avete presente? - Disse Raph quasi infastidito dalla reazione della ragazza, loro si guardarono fra di se prima di rispondere all'unisono con un chiaro e netto – No! - I ninja rimasero allibiti,

- Ma-ma-ma com'è possibile? A-Allora com'è che voi...cioè...voi non avete sembianze...bhe..-

- UMANE?! - Aveva risposto Lisanna con rabbia, Mizuki si voltò facendole segno di calmarsi,

- S-si cioè non che non vada bene cioè non che sia divertente no non è divertente è che-mmpf - Raph gli aveva tappato la bocca prima che continuasse a scavarsi la fossa da solo, Lisa però non le era piaciuta l'affermazione,

- MI SCUSI SIGNOR SCENZIATO MA NON L'HO DECISO IO DI NON AVERE SEMBIANZE UMANE! - Gli aveva urlato contro, ma poi da che pulpito, nemmeno lui aveva sembianze umane che aveva da scandalizzarsi, si girò e uscì dalla stanza, non lo sopportava, nemmeno a lei piaceva quell'aspetto, ma non lo aveva scelto lei, nulla della sua vita era stato scelto da lei, ma come al solito, quando si tirava in ballo quest'argomento il suo cervello iniziava a fare collegamenti dopo collegamenti fino a che non sarebbe arrivata al punto in cui si dimenticava per cosa si era arrabbiata, Mizuki la guardò andare via, si voltò verso i ragazzi, sospirò,

-Hai toccato un tasto dolente...scusala - Disse rivolta a Donnie,

- N-no non importa, è stata colpa mia! Non dovevo chiedere nulla! - Rispose Donnie sorridendo imbarazzato, Mizuki si congedò con il maestro, che aveva assistito in silenzio, con un lieve inchino, e con un cenno salutò i ragazzi, prima di seguire Lisanna.
Ritornò nella stanza sicura di trovarla lì, entrò,

- Buon giornoooo! - La accolse Kathleen appena fu entrata in camera,

- Buon giorno...avete visto Lisanna? - Chiese guardandosi attorno,

- L'ultima volta che l'ho vista era uscita per cercare te! - le rispose Daphne,

- Ok...grazie...allora vado a cercarla fuori! - Disse continuando a guardarsi intorno,

- Perchè cosa è successo? - Le aveva chiesto lievemente preoccupata, non voleva farle preoccupare,

- Nulla di che, eravamo di la e Donatello ha detta la parolina sbagliata...lei si è arrabbiata ed è andata via...credevo fosse venuta qui ma mi sbagliavo...comunque non preoccupatevi sarà sicuramente nei dintorni - Disse uscendo dalla stanza, si avviò verso l'uscita, girò l'angolo corse per un tratto di galleria, ed infine la trovò, lo sapeva che non sarebbe andata molto lontano, anche lei sapeva che se lo avesse fatto si sarebbe persa, la trovò a sedere con la schiena contro la parete della fogna con le gambe rannicchiate ed il mento poggiato sopra le ginocchia, si sedette accanto a lei, senza dire nulla, aspettava che iniziasse lei a parlare,

- Ho reagito in modo esagerato... - Disse con voce lievemente triste, sospirò,

- Non posso farci niente...quando si tira in ballo quell'argomento non ragiono più...ho combinato un bel casino... - continuò abbassando il viso,

- No non è vero... - Disse la corvina cercando di tranquillizzarla,

- Si che è vero invece! Proprio quando stavi iniziando a prenderci confidenza arrivo io e faccio una scenata per niente...ho rovinato tutto ancora prima di creare qualcosa... - Rispose affranta, se c'era un'altra cosa che odiava era il suo carattere, si arrabbiava per niente e anche con chi non se lo meritava,

- Non dire cosi! So che Donatello non aveva intenzione di ferirti, e so che tu non volevi attaccarlo in quel modo! - Le disse dolcemente, per lei era un dispiacere immane quando Lisanna si ritrovava a disprezzare se stessa e il suo carattere,

- Adesso mi odieranno di sicuro... - Aveva continuato con il morale sempre più a terra,

- Cos-?! No no! Certo che no! Donnie si è scusato per quello che ha detto! Non ti odiano di certo! Credimi! - cercò di tranquillizzarla il più possibile,

- Dai torniamo indietro... - Lisanna alzò lo sguardo, e annuì lievemente, afferrò la mano che Mizuki le stava porgendo, si alzò e insieme si avviarono verso il covo,

- Liz sapeva che quando sarebbero arrivate si sarebbe dovuta scusare, non solo con Donatello ma anche con tutti gli altri, e con il maestro Splinter in primis, e si ripromise che lo avrebbe fatto subito appena tornate.




--- angolo dell'autrice ---

HOLA TODOOSSS! Non so perchè mi sia presa così con lo spagnolo...bha...staremo a vedere! :D

Allora! Eccoci qua con il capitolo numerooo * rullo di tamburi* 7!!! Yeeeeee! ^O^

anche questo come il precedente non ha molta azione...ma sapete questo tipo di capitoli servono da congiunzione tra l'inizio, un po' movimentato, e il CUORE della storia, parecchio movimentato....

Ok! Spero che il capitolo vi sia piaciuto comunque!

Raph: Faceva schifo...

MA PERCHE'? MI SPIEGHI COME MAI VIENI QUI' SOLO PER INSULTARMI! VATTENE NON TI E' BASTATO IL CALCIO VOLANTE DELL'ALTRA VOLTA?! * sputa fiamme neanche fosse un drago*

Raph: … * arretra lentamente fino ad andarsene*

OVVIA! Stavamo dicendo?...A! Si giusto! Spero che il capitolo vi sia piaciuto! Scrivetemi cosa ne pensate nelle recensioni! Suggerimenti e critiche sono ben accetti! Se non offensivi si capisce...

Eeee...Niente...la smetto di annoiarvi! Vi saluto!

BYE!! ^^



Baci, Becky

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Capitolo 8
*** Capitolo 8 -LA CHIMERA- ***


Capitolo 8

LA CHIMERA



- Allora?...Siete pronte per la vostra prima perlustrazione per i tetti di New York? Chiese Mikey euforico alle ragazze,

- Si signoreee! - Gli rispose Kathleen alzando la mano,

- Sensei è sicuro che sia una buona idea? Non per contraddirla ma hanno sulle loro tracce i Kraang e forse anche Shredder! - Stava chiedendoLeo nello stesso momento al suo maestro,

- Si figliolo, penso che siano pronte per questo - Rispose calmo il Maestro, dopotutto era passata una settimana da quando erano arrivate, già...una settimana,

Mizuki si era ripromessa di rimanere massimo tre giorni, ma avevano insistito così tanto nel farle restare ancora un po' che alla fine aveva ceduto, non le dispiaceva rimanere, lì si sentivano al sicuro, e si erano fatte dei nuovi amici, delle persone di cui fidarsi, e sapeva che se se ne fossero andate gli sarebbero mancati, e poi Kathleen l'aveva scongiurata di restare, e si sa, quando Kathleen si mette in testa una cosa riesce sempre a ottenerla in un modo o nell'altro.

Sospirò, in sette giorni erano riuscite a imparare come difendersi, per lei era stato semplice, per le altre un po' più faticoso, ma ci erano riuscite lo stesso velocemente, adesso erano lì, davanti all'uscita, con dei vestiti gentilmente prestati da April in modo da renderci più semplici i movimenti, erano vestite principalmente di nero,

il che era comprensibile, come le aveva spiegato il maestro Splinter, un ninja si muove nell'ombra, e quello era il modo migliore per vestirsi, sperava solo che non succedesse nulla di pericoloso, almeno non troppo; c'era una cosa che la tormentava però, Daphne,

lei non era il tipo da lotta o da situazioni pericolose, anche lei aveva imparato a combattere, però più imparava come fare del male, perché in fondo consiste in questo la lotta, e più aveva paura di farne a chi non deve, lo aveva capito, lo capiva dal suo sguardo quando aveva paura che qualcosa andasse storto, e infatti più volte si era ritrovata a consolarla durante la notte, avrebbe preferito che restasse nel rifugio,

almeno per quella notte, ma sapeva quanto odiava essere trattata come una bambina indifesa, quindi non le restava che sperare che non succedesse nulla, che noon fossero costrette a combattere.

- Allora andiamo! - Disse Leo congedandosi con il maestro e uscendo dal rifugio, speriamo che non succeda nulla di grave, lo spero con tutta me stessa, pensò Mizuki.

Uscirono dal tombino, si arrampicarono per arrivare sul tetto del palazzo, questa volta non trovarono difficoltà ad arrampicarsi per le scale anti-incendio, e Lisanna ne era grata, niente più umiliazioni da parte di quella testa calda di Raphael, in quella settimana avevano compreso diverse cose sulle tartarughe, Donatello era il genio del gruppo, fissato con la scienza e la robotica, fisso nel proprio laboratorio,

Leonardo era il leader del gruppo, responsabile e abile, diciamo che la stoffa per fare il leader ce l'aveva e come, poi Michelangelo, il “bambino” del gruppo,

il più infatile dei quattro, il più ingenuo ma anche il più innocente, assomigliava molto a Kathleen, in innocenza e un' altruismo disarmanti, ed infine c'era Raphael, la testa calda del gruppo, sempre pronto a menar le mani, che incentra la sua potenza sulla forza bruta,

e non sull'ingegno, non che fosse stupido, non intendeva questo, aveva solo notato che lui era un tipo più da azione che da riflessione, non era cattivo, ma si divertiva a darle fastidio, non aveva capito bene il perché, ma ogni occasione era buona per metterla in imbarazzo o farle qualche scherzo, naturalmente lei non accusava solamente, ma rispondeva alle provocazioni...forse era proprio per questo che non la smetteva...

- Propongo di dividerci! In questo modo faremo più veloce!” Disse Donnie condo si fermarono sopra un tetto per fare una breve sosta, Leonardo ci pensò su,

- Ok, ci divideremo... Mikey con me, Kathleen vai con Mizuki, Donnie, te con Daphne, e Raph...con Lisa...per favore non scannatevi d'accordo? - Aveva pronunciato Leo guardando i due, aveva diviso il gruppo in modo che in ogni coppia ci fosse uno in grado di difendere entrambi, Mikey aveva preferito prenderlo lui, e lasciare Kathleen a Mizuki, sapeva che era in grado di difendere se stessa e la compagnia se ce ne fosse stato bisogno,

- Leo non siamo bambini! E tu non sei mio padre quindi smettila! - Aveva risposto Raph leggermente infastidito dalla poca fiducia del fratello,

- Sai che ti dico! Fai come vuoi basta che ritornate entrambi tutti interi! - Continuò lui rassegnato,

- Ok, ci ritroviamo qui tra un'ora! E se ci sono problemi non correte pericoli inutili, ma ritornate subito al rifugio! - Disse, poi dette il suo T-Phone a Mizuki,

- In caso di pericolo useremo i T-phone! Io sono con Mikey quindi useremo il suo, voi userete il mio! - Disse voltandosi per accertarsi che avessero capito tutti, lei annuì, e lo mise in tasca, Leo fece un segno e si divisero, leu e Kathleen verso ovest, la bionda saltava da un palazzo all'altro sorridente,

- Sei felice vedo! - Le disse sorridendo a sua volta,

- Si! Sto bene con loro! Sto bene qui! Posso finalmente dire di essere felice! -

Disse facendo una piccola giravolta in volo, Mizuki sorrise, la superò e si fermò sopra un palazzo, Kathleen vedendola si fermo a sua volta,

- Qualcosa non va? - Chiese, Mizuki la guardò e sorrise,

- No! Va tutto bene! - Le disse piano,

- Solo che...non sai quanto mi renda felice ciò che hai appena detto! - Continuò sorridendo, era stato bellissimo, aveva avvertito come se qualcosa di caldo le avvolgesse il cuore, lei sapeva che stava bene in quel momento, ma non sapeva cosa provassero veramente le suo compagnie, e quella confessione di Kathleen le aveva tolto un peso dal cuore, La bionda, la fissò stupita in un primo momento, poi sorrise e l'abbracciò ridendo,

- Sono felice che tu sia felice! - Disse continuando a ridere, e Mizuki si ritrovò anche lei a ridere, si separarono e continuarono il loro giro di perlustrazione.

- Cerca di non perdermi di vista! Non ho voglia di venire a cercarti se ti perdi! - Disse Raphael voltandosi verso Liz, lei di tutta risposta aumentò la velocità del passo, superandolo,

- Cerca tu di non perdere me! - Gli aveva detto sorridendo soddisfatta, lui che fino a quel momento era rimasto leggermente allibito, aumentò il passo, davvero lei credeva che quella fosse la sua massima velocità? In realtà stava andando anche relativamente più piano per far in modo che lei potesse stare al passo, ma se le cose si mettevano così avrebbe accettato la sfida,

- Facciamo così! Chi arriva primo alla cisterna vince! - Disse raggiungendola e indicando il puntino lontano che doveva essere la cisterna,

Cosa si vince? - Chiese lei con sguardo furbo,

- Vediamo...se vinco io dovrai essere mia schiava per una settimana! - Disse lui ghignando,

- ...ok...e se vinco io tu dovrai smetterla di perseguitarmi! - Disse lei guadandolo furbamente, Raph ci pensò un po' su,

- Ci sto! Allora al mio tre! - Disse, entrambi si concentrarono sulla cisterna che adesso era più vicina,

- ...uno - Non lo avrebbe fatto vincere,

- ...due - Non sareebbe stata sotto il suo comando per sette giorni interi,

- ...TRE - Scattarono entrambi, Raph era più veloce, non c'era dubbio, aveva l'esperienza dalla sua parte, ma lei aveva una strategia, distrarlo!

- Allora! Raccontami un po'! Sei sempre stato una testa calda in questo modo? - Disse ghignando,

- CHE COSA? - Disse lui voltandosi, la cosa lo aveva infastidito, il piano stava funzionando, lei aumentò il passo, si era avvicinata anche se di solo qualche metro,

- Aaah ma bene! Sei anche sordo per caso? - Continuò ridacchiando,

- RIPETILO SE HAI IL CORAGGIO! - Rispose lui rallentando il passo, era furioso, ma lei continuava ad avvicinarsi e lui non aveva ancora capito niente,

- Aaaah allora ci senti! Ho detto che sei una testone! - Disse lei facendogli la linguaccia,

- TU PICCOLA- - Si arrestò sul tetto per andarle addosso, ma lei lo scansò e continuò a correre più veloce che poteva verso la cisterna, ormai c'era, mancava pochissimo,

- MALEDIZIONE! - Disse Raph, si stava dando dello stupido per essere cascato in una così ovvia trappola, riprese a correre più veloce di prima, ma lei aveva preso troppo vantaggio, accelerò il passo, l'aveva quasi raggiunta,

lei si era voltata leggermente, se lo vide praticamente a un metro di distanza con le fiamme negli occhi, AIUTO MI UCCIDE! Aveva pensato in quel momento, continuò a correre, la cisterna non esisteva più, adesso pensava solo a sfuggire alla furia di Raph, AIUTO AIUTO AIUTO!

Era così concentrata dal scappare che non vide proprio la cisterna, il che è difficile da credere viste le dimensioni di essa, ma credetemi quando vi dico che ci è andata a sbattere come un mosca su una finestra, SBAM!

Da quanto ci era andata addosso velocemente ebbe anche lo sbalzo contrario, rimase a terra per una buona manciata di secondi, si era bloccato tutto, anche Raph, la sua furia era improvvisamente sparita lasciandolo immobile come un sasso non sapendo che fare, quella non si muoveva, le corse incontro, come se lo avesse punto un insetto,

- HEY! STAI BENE? - Le si parò accanto,

- UNA MERAVIGLIA! NON VEDI COME STO BENE! - Aveva detto aprendo gli occhi, oddio non lo avesse mai fatto! Tutto intorno a lei stava girando, scosse leggermente la testa per scacciare quel giramento vorticoso, e quando le immagini le si rimisero a fuoco e smisero di girare vide davanti a se un Raphael in preda al panico più totale,

- PFFFF-AHAHAHAH! - Iniziò a ridere, non era riuscita a trattenersi, aveva una faccia troppo buffa,

- Ma cos-COSA RIDI! NON C'E' NIENTE DA RIDERE! POTEVI AMMAZZARTI LO SAI QUESTO? - Le aveva urlato furioso, ma anche più tranquillo dopo aver constatato che stava bene,

- Scusa-pff-scusa è che avevi una faccia buffissima! - Disse continuando a ridere,

- O cielo non ridevo così tanto da anni! - Disse asciugando un occhio che da quanto stava ridendo aveva iniziato a lacrimare, Raph arrossì imbarazzato, ma continuò a guardarla, quando sorrideva era davvero bella, pensò, ma arrossì ancora di più quando realizzò cosa aveva appena pensato, si alzò, e storse lo sguardo per fare in modo che lei non notasse il suo rossore,

- Andiamo, sarà il caso che torniamo indietro! Avrai anche la testa dura ma sicuramente dovrò farti vedere da Don! Per precauzione... - Lei lo fissò, si calmò per smettere di ridere,

- Sto bene...anzi devo ammettere che sto più che bene adesso! Mi sono fatta un mare di risate, e sopratutto ho vinto la sfida! Mi lascerai in pace finalmente! - Disse alzandosi in piedi, ma le ginocchia le cedettero, va bene la testa dura ma aveva appena battuto una craniata senza precedenti! Un po di postumi ce li aveva! Fortunatamente Raph la riprese in tempo,

- Dicevi? - Disse perplesso verso la ragazza,

- Ok...forse non così tanto bene...ma poteva andare peggio non credi? - Disse lei sorridendo,

- Tipo? - Disse lui passandosi un braccio di lei sulle spalle per aiutarla a stare in piedi,

- Bhè avrei potuto perdere la scommessa! - Continuò lei continuando a sorridere divertita, lui la guardò non sapendo cosa pensare, poi scosse la testa sorridendo rassegnato.

Stavano tornando verso il punto d'incontro, quando in lontananza avvistarono Mizuki e Kathleen, anche loro si stavano dirigendo al punto di partenza,

- HEY RAGAZZE! - Chiamò Lisanna agitando un braccio per farsi vedere, le due si girarono e salutarono a sua volta, si fermarono su un tetto lì vicino,

- Cosa è successo? - Chiese Mizuki vedendo Raph che sosteneva la ragazza,

- Oh bhè! E' una lunga storia! Ma tranquille nulla di grave! - Disse lei cercando di tranquillizzarle,

- Come hai fatto? - Le chiese Kathleen, lei la guardò, non sapeva come rispondere,

- ....em...diciamo che...sono...tipo ...andata addosso a una cisterna... - Disse leggermente imbarazzata, Dio ora che ci pensava era umiliante...infattili le due ragazze la guardarono perplesse,

- Come hai fatto a non vedere una cisterna Lisanna? - Le aveva chiesto Mizuki perplessa, lei ridacchiò,

- Eheheh...lunga storia...magari te la racconterò un giorno! - Disse incitando Raph ad avviarsi, le altre due preferirono non chiedere di più, ma neanche il tempo di saltare sul palazzo accanto che un proiettile laser gli tagliò la strada, si miserò tutti in posizione d'attacco, dalla porta che dava sul tetto dietro di loro spuntava un gruppo di kraang, si posizionarono davanti a loro, non finivano più di uscire da quella porta,

- Kraang i kraang hanno rintracciato il pacchetto corrispondente al nome di ragazze - Disse uno,

- Kraang i kraang devono recuperare il pacco corrispondente al nome di ragazze e portarle alla base - Rispose un secondo,

- Ma che cavolo! Se proprio vi volete mescolare agli umani imparate parlare! - Disse esasperata Kathleen, proprio non sopportava come parlavano quei cosi,

- Si certo cervelli rosa! Voglio proprio vedere come ci riuscirete! - Disse Raphael parandosi davanti alle ragazze,

- Kraang abbiamo avvistato anche uno degli esseri chiamati tartarughe - Disse un'altro....o lo stesso....ma che ne so quei cosi sono tutti uguali! Raphael scattò all'attacco, mentre i Kraang aprirono il fuoco, le ragazze iniziarono a difendersi come le era stato insegnato, Kathleen come un felino che si rispetti usava le unghie, in quella settimana di allenamenti aveva scoperto di avere le unghie in un certo senso retrattili, nel senso che quando voleva poteva trasformarle in veri e propri artigli, Mizuki usava una katana che le era stata gentilmente offerta da Splinter, Lisanna usava dei kunai, Splinter le aveva consigliato di usare quelli,

Si era scoperto che Lisa aveva una mira a dir poco eccezionale, stavano facendo un' ottimo lavoro di squadra, ne avevano abbattuti un bel po, Lisanna fece per lanciare un' altro kunai quando qualcosa la investì, era un essere enorme, deforme,

e le stava ringhiando contro, lo guardò meglio, lunghe zanne da tigre, ma adesso le stava soffiando come farebbe un serpente, un flash, un ricordo che aveva rimosso, quella...quella era una delle chimere del professor Wright! Cosa! Perchè si trovava lì! Era quel povero cucciolo di tigre che fu unito ad un cobra, un essere il cui unico obbiettivo era uccidere chi gli stava attorno, la chimera stava per azzannarla, ma Raph riusci a ribaltarla, quel tanto che bastava per fare in modo che lei riuscisse a scappare da lì sotto,

- Stai bene? - Le chiese lui preoccupato, lei non rispose, era rimasta scioccata dal trovarsi davanti di nuovo quella chimera, l'ultima volta che gliel'avevano messa in gabbia assieme per poco non ci lasciava le penne, sia per il veleno che per dissanguamento, un morso di tale dimensione non è che fosse cosa da niente, accidenti a Wright e le sue prove di resistenza, aveva paura, lo ammetteva, era paralizzata dallo sguardo di quella bestia,

- LISANNA! - L'urlo di Raph la riscosse dai suoi pensieri, si voltò verso di lui, pregò che non notasse il panico nel suo sguardo, ma lui se ne accorse e come,

- Va tutto bene? - Chiese perplesso, lei si riconcentrò sulla chimera, annuì, cercò di riprendere la calma, dovevano sconfiggerli, anche a costo di dover affrontare il peggiore degli incubi.





--- angolo dell'autrice ---

..salve.....sto perdendo colpi...sono in ritardo...di nuovo...la scuola...professori che ti concentrano TUTTI i compiti nella stessa settimana.....comprendete! QAQ

Comunque! Ecco a voi il capitoloooooo 8! Yuppiiiiiii! ^^

finalmente un po' di azione!

Raph: Era l'ora!

UFFA! Ma scusami é! Siete in quattro no?

Raph: ...si...

ECCO! E allora mi spieghi perchè devi venire qui tutte le sante volte te e soltanto te!

Raph: ...sono offeso! * se ne va imbronciato*

...la “prima donna” del Clan Hamato! Eccola là signore e signori! Che se ne sta andando...a no sta tornando verso di noi...sta impugnando i suoi Sai signori!....* realizza* uh oh! * inizia a correre*

SPERO CHE IL CAPITOLO VI SIA PIACITO! SE VOLETE LASCIATE UNA RECENSIONE! CI VEDIAMO NEL PROSSIMO CAPITOLO!

Se sono ancora viva....

BYE



Baci. Becky




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Capitolo 9
*** Capitolo 9 -DAPHNE- ***


Capitolo 9

DAPHNE



New York era davvero bella di notte, tutte quelle luci accese la facevano brillare, come se fosse invasa da tante piccole lucciole, e le persone che camminavano lungo le strade ignare della loro presenza sembravano tante piccole formichine, Daphne si era appoggiata un attimo alla balaustra del tetto del palazzo dove si erano fermati un' attimo, e osservava, osservava quel panorama che in molti avrebbero definito accecante e caotico, ma per lei era meraviglioso, era felice e tranquilla, appoggiata sul palmo della mano destra osserva la città illuminata,

- Anche io rimasi incantato dalla città di notte... - si girò, Donnie aveva rimesso apposto una specie di rilevatore fatto sicuramente da lui e stava osservando anche lui il panorama, lei si rivoltò verso la strada, rimase lì qualche secondo, nel frattempo Don si era messo accanto a lei ad osservare a sua volta,

- Scusa la domanda, ma mi sono appena resa conto che non so quanti anni avete! - Disse lei voltandosi verso di lui

- Oh...diciassette! Tutti e quattro...anche se Mikey sembra più piccolo! - Disse sorridendo,

- Ora che ci penso nemmeno io so quanti anni avete? - Continuò lui,

- Oh...giusto! Io e Mizuki diciassette, Kathleen ne ha sedici e Lisanna penso che ne abbia diciotto...si diciotto! - Disse lei ridendo,

- Da quanto tempo è che vi conoscete voi quattro? - Domandò lui incuriosito,

- ...più o meno dieci anni... - Rispose lei ritornando a guardare la città, questa volta con lo sguardo leggermente perso, lui se ne accorse e decise di non fare altre domande, qualunque fosse stato il loro passato, non era bello, e sarebbero state loro a rivelarglielo a tempo debito.

Erano ancora a fissare la città quando Daphne sobbalzò, come se qualcosa l'avesse colpita, si voltò di scatto, con gli occhi sbarrati che fissavano un punto indefinito dietro di loro,

- Va-va tutto bene? - Gli chiese lui leggermente a disagio,

lei sussurrò qualcosa di incomprensibile.

- Come...come scusa? - Chiese Don non capendo,

- Sono nei guai... - Disse lei senza smuovere lo sguardo,

- Chi? - Donnie era ancora confuso, di cosa stava parlando? Lei iniziò a correre nella direzione in cui stava guardando,

- Hey...dove stai andando? Una risposta sensata sarebbe veramente gradita!n - Disse lui iniziando a seguirla.

Non sapeva come descrivere cosa avesse provato in quel momento, era stato come una campanello d'allarme, una vocina che le diceva che doveva raggiungerle, le sue sorelle erano in pericolo, non sapeva cosa o chi glielo avesse detto, o meglio sapeva chi, ma come facesse a saperlo questo non lo capiva, sapeva solo che doveva raggiungerle al più presto, non sapeva cosa avrebbe fatto dopo, per ora le importava solo raggiungerle.



- SONO TROPPI NON CE LA FACCIO! - Kathleen era in preda al panico, quei robot erano in troppi, inoltre avevano anche una chimera del professore, perché?

Aveva paura, gli altri facevano del loro meglio, Raphael e Mizuki era quelli che le stavano proteggendo fondamentalmente, lei perché per abbatterli doveva avvicinarsi, e per ora riusciva a farne fuori solo uno alla volta, e Lisanna perché non si muoveva molto bene, forse per la botta contro la cisterna, ma Kathy credeva di sapere la vera ragione, la chimera,

la chimera le faceva paura, lei più che a chiunque altro, se lo ricordava in che condizioni tornò da quella prova di resistenza, dovevano fare qualcosa, MA CERTO!

Le venne l'illuminazione, dobbiamo chiamare Leonardo, due guerrieri in più avrebbero fatto la differenza! Sopratutto due lame in più...

- MIZUKIIII! - Urlò con tutto il fiato che aveva, la ragazza si voltò verso di lei, Kathy le indicò la tasca sinistra, la corvina parando un' altro colpo si tastò la tasca, ma certo!

Il T-Phone! Perché non le era venuto in mentre prima? Sopratutto a Raphael!?

Prese il telefono e lo lanciò a Kathleen, lei era occupata al momento, la biondina lo prese al volo, il tempo di riuscire a capire come chiamare, avviò la chiamata a Mikey, che era con Leo, sperando che le rispondesse subito.



- LEOOOOOO IO MI ANNOIOOOOO! - Disse Mikey con il tono più annoiato, appunto, del mondo, il Blu ruotò gli occhi al cielo, Michelangelo non sarebbe mai cambiato, su questo era sicuro,

- Ancora un po' di pazienza Mikey...finiamo di perlustrare questa zona e poi ce ne torniamo indietro - Rispose rassegnato,

- MA NOOOO! Non era questo che intendevo! - Leo si voltò verso il fratello perplesso,

- Nemmeno un Dragone purpureo da strapazzare! Queste ronde sono noiose!- Finì l'arancione mettendo il broncio, Leo alzò gli occhi al celo per poi rispostarli sulla strada sotto di loro,

- Ti rendi conto che questa è una frase da Raph e non da te vero? - Rispose il Leader senza spostare lo sguardo, l'arancione fece spallucce e si sedette sul cornicione accanto al fratello, quando il suo T-Phone iniziò a suonare, lo prese, lo guardò stranito, poi lo rivolse a Leo,

- Sei tu! - Disse leggermente perplesso, Leo prese il Telefono del fratello e rispose,

- Pronto? Tutto bene lì da voi? - Chiese leggermente preoccupato, un rumore assordante di spari e lame che cozzano mescolato con ringhi bestiali lo costrinsero ad allontanare il telefono,

- MIKEY! CI HANNO CIRCONDATO! HANNO ANCHE UNA CHIMERA! SONO TROPPI NON RIUSCIAMO AD ABBATTERLI! - Rispose una Kathleen più che nel panico,

- Cosa? Chi? Chi vi ha circondato? - Domandò Leo serio mantenendo il controllo, era preoccupato ma doveva rimanere calmo,

- I KRAANG! CE NE SONO TROPPI! - Disse ma un ringhio inferocito esplose dal telefono seguito da un urlo,

- CHE STA SUCCEDENDO? DOVE SIETE? - Chiese Mikey, che al contrario del fratello la calma in certe situazioni non la sapeva proprio trattenere,

- TRE CHILOMETRI A SUD DELLA CISTERNA! - A rispondere era stata Lisanna che aveva recuperato il telefono,

- SBRIGATEVI! - Il segnale si interruppe bruscamente, e i due ninja senza neanche bisogno di scambiarsi una parola iniziarono a correre verso la cisterna.



- DAPHNE ASPETTA! PER L'ENNESIMA VOLTA CHE STA SUCCEDENDO? CHI E' NEI GUAI? - Stava chiedendo Donnie senza sosta, la ragazza continuava a correre, qualunque cosa fosse l'aveva presa molto seriamente, lui aumentò il passo così da raggiungerla,

- VUOI SPIEGARMI COSA STA SUCCEDENDO?! - Chiese nuovamente sull'orlo di una crisi di nervi, lei lo guardò fugacemente,

- Io...non so come spiegartelo ma...loro...loro sono in pericolo! - Rispose lei, sembrava quasi più confusa di lui,

- Loro chi? - Continuò lui, cercando di capire,

- Non lo so di preciso....non so chi! Se qualcuno dei tuoi fratelli o se una delle mie sorelle! - Disse lei guardandolo, non sapeva cosa dire o pensare, e la cosa la spaventava e infastidiva allo stesso tempo, frenò di colpo, Donnie si fermò a sua volta, ringraziando i riflessi ninja,

- E adesso cosa succede? - Chiese lui guardandosi intorno, sentirono il fracasso di una battaglia nelle vicinanze, Donnie si voltò, poco lontano da loro, sopra un tetto, c'erano Raph con Liz, Kathy e Mizuki circondati da Kraang,

- ...avevi ragione....com'è possibile? - Chiese Donnie più a se stesso che a altri, si voltò verso Daphne, il suo sguardo trasmetteva tutta l'ansia che stava provando in quel momento, un ruggito, no un ringhiare di una bestia feroce, lo fece voltare e...

COSA IN NOME DELLA SANITA' MENTALE ERA QUELLA COSA?

Aveva le sembianze di un felino, una tigre o un leone, non lo capiva, ma il muso era simile a un serpente, con una coda a sonagli, cosa era quell'essere infernale?

- Una Chimera del Professor Wright... - Rispose lei in un sussurro, come se gli avesse appena letto il pensiero, lui si voltò verso di lei, il suo sguardo stava cambiando, adesso provava terrore, un altro ruggito, un urlo, lui si voltò la chimera si era buttata sopra Kathleen stava per azzannarla, estrasse il Bō scattò in avanti, ma qualcosa fece prima di lui, qualcosa avvolto dall'oscurità, quella cosa andò addosso alla bestia e la scaraventò via, la bestia fece un verso strozzato prima di rimanere accasciata dove era stata lanciata, i robot dei Kraang andarono in corto circuito uno dopo l'altro, e i piccoli alieni rosa scapparono da essi spaventati emettendo quei suoni fastidiosi, Donnie arrivò sul tetto, aiutò Kathleen ad alzarsi, ancora tremava per la paura,

- Stai bene? - Le chiese, lei voltò il viso verso di lui ma solo all'ultimo spostò anche lo sguardo e annuì,

- Che cosa era quella cosa? - Chiese Raph raggiungendoli affannato, in quel momento arrivarono anche Leo e Mikey di corsa,

- STATE TUTTI BENE? - Chiese il Leader avvicinandosi,

- PER TUTTE LE PIZZE COSA E' QUELLA COSA? - Chiese Mikey sconcertato portandosi le mani sulla testa,

- Quella è una chimera... - Dsse Mizuki dolorante raggiungendoli,

- ...OK...E QUELL'ALTRA COSA....COS'E'? - Continuò l'arancione non capendoci più nulla, Kathleen si voltò, poco lontano da loro si ergeva un ammasso di fumo nero che vorticava su se stesso come un piccolo tornado, all'interno di esso si intravedeva una sagoma, guardò meglio la figura avvolta da quella specie di fumo nero,

- ...Daphne...? - Disse in un sussurro, i ninja guardarono stupiti prima la bionda poi la figura nera,

- ...no... - Disse piano Lisanna, con uno sguardo indecifrabile sul volto, tra lo spaventato e l'arrabbiato,

- ...Questa non è Daphne....questo è lui... - Disse abbassando il volto ma mantenendo lo sguardo fisso sulla ragazza, Leo guardò meglio la figura, ora che ci faceva caso quella “cosa” aveva i tratti fisionomici della ragazza, i capelli corti, i vestiti neri che le aveva comprato April qualche giorno fa; la figura si voltò verso di loro, il volto era decisamente quello di Daphne, una cosa sola era diversa, gli occhi, ora di un color ghiaccio, che li stavano fissando in modo inquietantemente serio, prima di iniziare a sorridere, un sorriso folle, un sorriso inquietante,

- ...Daphne...- Disse Kathleen, sapeva che quella era sempre Daphne, ma lei cominciò a ridere, rideva in modo inquietante e folle,

- NON ANCORA! NON E' ANCORA IL TEMPO! MA PREPARATEVI! NON POTETE INTRAPPOLARMI PER SEMPRE!- Urlò la figura con una voce decisamente raccapricciante, era come se alla voce di Daphne si fosse sovrapposta un'altra voce, più grave, come se provenisse dall'oltretomba, tutti guardarono la figura sorridere con i brividi poi tutto il fumo nero iniziò a girarle attorno a gran velocità ed infine una luce bianca proveniente dal segno rosso sulla sua fronte risucchiò tutto, e ritornò il silenzio, tutti erano immobili, nessuno osava fiatare, finché Daphne non cadde sulle ginocchia, a quel punto tutte e quattro le ragazze scattarono verso di lei,

- DAPHNE! - Dissero all'unisono,

- Stai bene? Daphne rispondi! - la scosse Lisanna preoccupata,

- ...scusate... - Disse in un sussurro,

- Come? - Chiese Kathleen avvicinandosi,

- ...scusate...non sono riuscita a trattenerlo... - Ripeté lei con la voce rotta, le altre la guardarono apprensive,

- Ok...COSA DIAVOLO E' APPENA SUCCESSO!? - Chiese Mikey ancora più confuso, le ragazze si voltarono, Mizuki guardò Leo, stava cercando risposte, sospirò,

- Credo proprio che dovremmo darvi delle risposte...quando saremo tornati al rifugio vi racconteremo tutto... - Disse abbassando la testa, i ninja si guardarono fra di se, il momento era arrivato.





--- angolo dell'autrice ---

Salve salvino viciniiiii!.....ok no.....

*si schiarisce la voce *

Allora ecco a voi il capitolo 9! ^^ anche questo leggermente in ritardo! Spero non ve la siate presa!

Allora, adesso si inizia a ragionare! Ci stiamo avvicinando sempre di più al cuore pulsante della storia! ^A^

Spero che il capitolo vi sia piaciuto! ;*

se volete potete lasciare una recensione! ^.^ e ringrazio chi ha recensito fino ad ora! Grazie mille! <3

eeee...nulla....ci vediamo al prossimo capitolo!

Sciauuuuuu! :3



Baci. Becky

Ho cambiato il design di Daphne all'inizio aveva i ciuffi verde acqua, ma non aveva senso perche durante gli anni di prigionia di sicuro non aveva tempo per pensare a tingersi i capelli  (^W^")

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Capitolo 10
*** Capitolo 10 -ORIGINI- ***


Capitolo 10

ORIGINI


Per tutto il viaggio erano rimasti tutti in rigoroso silenzio, nessuno osò dire una parola,
come avrebbero potuto, non avevano la minima idea su cosa dire, Leo guardò verso la ragazza da gli occhi viola, quella sorta di...non sapeva nemmeno come definirla, era stata come impossessata da qualcosa di decisamente poco amichevole,
dopodiché era rimasta priva di forze, Mikey e Kathleen la stavano sorreggendo fino a che non fossero arrivati alla fogna, spostò l'attenzione sulla ragazza dai capelli corvini, teneva lo sguardo basso, impossibile dire a cosa stesse pensando, quell'episodio aveva oscurato gli sguardi di tutte.
Era curioso di sapere il loro passato, ma allo stesso tempo sentiva che non doveva esserlo, sentiva che la rivelazione avrebbe ferito entrambe le parti, ma Mizuki aveva ragione, dovevano avere delle risposte, dovevano sapere chi stavano nascondendo,
non avevano intenzioni cattive, questo lo avevano capito, ma voleva sapere da dove venivano, quando le avevano trovate erano piene di ferite e cicatrici, si ricordava la faccia di April, quando era uscita dalla stanza dove le aveva portate per cambiarsi e per dare loro una mano, era uscita con una faccia a dir poco sconcertata, gli aveva detto delle condizioni in cui erano ridotte quelle povere ragazze...
Lisanna aveva una ferita al centro del petto, per questo indossava quelle fasce,
non aveva mai voluto dire il perché, così il loro passato rimaneva sempre avvolto nell'ignoto, adesso finalmente avrebbero capito.
Arrivarono all'entrata, April era già lì, aveva appena finito l'allenamento con Splinter, appena li vide gli corse incontro aiutando Mikey a far sedere Daphne sul divano,

- Cosa è successo? - Chiese preoccupata, Mikey la guardò,

- Credimi appena lo capirò sarai la prima persona a cui lo riferirò! - Disse continuando a non capire cosa era successo su quel tetto, arrivò anche il Maestro Splinter, richiamato dalle voci dei ragazzi,

- Siete stati attaccati? - Chiese serio,

- Si Sensei...i Kraang ci hanno circondati...e è successa una cosa strana...Daphne è riuscita a spazzare via un animale che i kraang si erano portati dietro...sicuramente frutto di qualche esperimento con il mutageno! - Rispose Leo ripensando a quella bestia disumana,

- Ti sbagli...questo mutageno di cui tanto parlate non c'entra niente... - Rispose Lisanna con sguardo perso verso terra,

- E allora come ce la spighi quella cosa ringhiante? - Chiese Raph quasi infastidito dalla situazione, ma lei non si smosse, ne proferì parola,

- Raphael! Ci spiegheranno tutto a tempo debito - Disse il Sensei in tono di rimprovero,

- Certo Sensei! Ci avevi promesso delle risposte non appena fossimo tornati al rifugio no?! Ecco adesso siamo al rifugio! E io pretendo delle risposte! - Continuò sempre più irritato,

- Raphael smettila! - Lo riprese il fratello,

- No Leonardo...ha ragione Lui! - Disse Mizuki in tono sicuro, i due ninja la guardarono, il blu preoccupato e il rosso infastidito,

- E' il momento che voi sappiate chi- o meglio...cosa siamo...e dopo stasera...anche da dove proveniamo... - Disse con tono atono, il maestro Splinter guardò prima lei poi i suoi figli,
non stava capendo cosa fosse successo, Mizuki si voltò pronta ad affrontare gli sguardi di tutti, per primo si rivolse al maestro Splinter,

- Voglio che lei sappia che dopo quello che sentirete vi potete sentire liberi di cacciarci, comprenderei perfettamente...non voglio che voi ci accettiate qui solo per una promessa fatta a una sconosciuta che non conoscevate a fondo!...me lo promette?-
Il maestro la guardò stupito, poi annuì lievemente, Mizuki inspirò profondamente, le sarebbe servita tutta la forza e il coraggio che aveva in corpo, alzò la testa, e iniziò a parlare.

- Per farvi capire partirò dal principio...io sono nata in una piccola cittadella del Giappone, all'età di sei o sette anni più o meno venni prelevata da un tizio che si era spacciato come amico di mio padre, mi disse che era stato lui a mandalo a prendermi a scuola per portarmi a casa, ma non fu così, quando capii che mi avevano ingannato era troppo tardi, mi infilarono un sacco in testa, e quando me lo tolsero il giorno dopo ero dentro un stanza spoglia e con una luce puntata addosso... -
Fece una piccola pausa, ricordarsi quelli avvenimenti era doloroso, ma anche difficile, molte cose erano annebbiate,

- Davanti a me si presentò un uomo, disse che si chiamava Wright e che era uno scienziato, mi disse che io ero stata scelta per un gioco molto speciale, mi disse che grazie a me la scienza avrebbe fatto passi avanti... promise che avrei potuto scegliere un'animale con cui stare in compagnia dopo, non pensavo però cosa intendesse veramente, ricordo che avevo paura, volevo la mia famiglia, ma non sapevo dove mi trovavo... inoltre il professore non parlava bene la mia lingua, era straniero e io parlavo solo giapponese... - Fece un'altra pausa, doveva riordinare i fatti in ordine cronologico, guardò davanti a se, tutti la stavano guardando, riprese coraggio e continuò,

- Dopo mi portarono dentro una cella, all'inizio credevo di essere da sola, ma poi sentii delle voci, non capivo cosa dicevano erano lingue straniere, quando mi girai trovai Lisanna e Daphne, cercarono di tranquillizzarmi, di farmi capire che con loro ero al sicuro... odiavo quella cella, l'unica cosa che volevo era uscire da lì, anche se ben presto imparai che l'unico posto dove potevo essere al sicuro era proprio quella umida cella... -

- Cosa intendi dire? - Chiese Mikey, lei lo guardò poi rispose,

- Intendo dire che quando venivano a prelevarci da quella cella iniziava l'inferno...non ho idea quanto ci facessero dormire, tre quattro ore massimo, poi ci prelevavano e iniziavano farci fare test di resistenza al di fuori della portata di un bambino di sette anni...ci hanno testato ad ogni temperatura possibile, resistenza alla fame, resistenza nella lotta contro animali feroci e via dicendo, lentamente io imparavo cose su di loro – Disse indicando le altre ragazze,

- Imparai la loro lingua, e capii che eravamo state prese tutte allo stesso modo, da paesi diversi e da continenti diversi, io ero giapponese, Lisanna era nata a Mosca in Russia e Daphne dal Sud Africa, anche se i suoi Genitori erano nati in Francia, e loro impararono delle cose su di me, inanzi tutto la mia lingua, per riuscire a comunicare -
Disse accennando un sorriso,

- Esattamente un' anno dopo dopo arrivò anche Kathleen, fu grazie a lei che capimmo dove ci trovavamo, lei era nata a Boston, America, ci avevano portato dall'altra parte del mondo, purtroppo il suo arrivo coincise anche con l'inizio degli esperimenti veri e propri... - Gli raccontò tutto, del progetto CHIMERA degli esperimenti so di loro, sulle chimere e di come quella che avevano affrontato fosse una di quelle,

- Era la chimera che usavano per le sue prove di resistenza... - Disse Indicando con lo sguardo Lisanna, per tutto il tempo non si era mossa, continuava a guardare il pavimento con sguardo vuoto, raccontò delle sue abilità, e di come riuscisse a imparare tutto e subito, di Kathleen e di quel povero gatto, Di Lisanna e infine toccò a Daphne.

- Adesso arriverò al punto per cui abbiamo iniziato tutto questo...Daphne...continuo io o vuoi farlo tu? - Chiese alla ragazza, lei annuì e iniziò a raccontare,

- Io fui portata lì qualche mese prima di Mizuki...e quando arrivò il mio turno mi aspettavo di essere unita a qualche altro strano animale...pensavo di essere pronta....ma non lo ero...il Professore aveva in serbo per me un esperimento speciale, non voleva unirmi a un animale, no....voleva unirmi a un'altra persona...un ragazzo precisamente...
si chiamava Davide...lo conoscevo perché prima di essere portata nella cella con Lisa mi lasciarono in una gabbia con lui, anche lui era appena stato rapito e cercavamo di tranquillizzarci a vicenda... non seppi più nulla di lui finché non lo ritrovai sul lettino accanto al mio, legato in modo che non potesse muoversi, era un'altra persona, era completamente impazzito, mi dissero che con lui avevano provato la resistenza del suo cervello alle scariche elettriche, aveva resistito a lungo, ma alla fine era impazzito...
non ricordo molto di cosa successe, ci misero degli specie di caschi in testa, collegati tra loro e a loro volta collegati a una strana macchina, abbassarono una leva e dopo quello non ricordo più nulla, sentivo urlare...non so dire se era lui o ero io...- Fece una piccola pausa poi continuò,

- Io rimasi in stato di follia per due o tre giorni...dopo mi dissero che lui dopo l'esperimento era scomparso, di lui non era rimasto niente...in qualche modo lo avevo assorbito...ma lui esiste ancora....esiste ancora dentro di me....e …e delle volte non riesco a controllarlo... - Finì abbassando lo sguardo, nel rifugio cadde un silenzio tombale, nessuno sapeva cosa dire,

- ...Comprendo che dopo ciò che vi abbiamo detto non vi sentiate al sicuro tenendoci qui con voi...e lo capisco...per questo ce ne andremo... - Continuò Mizuki a sguardo basso,

- COSA?! NO! Perché dovremo mandarvi via? Abbiamo tenuto Leatherhead! Voi siete nulla al confronto! - Disse Mikey con il suo solito sorriso come se tutto quello che era stato detto non lo turbasse neanche un minimo,

- ...Leatherhead?! - Chiese Kathleen risvegliandosi dallo stato semi-depressivo in cui era caduta,

- Un coccodrillo mutante alto due metri...che quando si arrabbiava prendeva Donnie per la faccia e lo scuoteva come una maracas - Rispose Raph con una leggera ironia,

- Non era affatto divertente! - Rispose il genio rabbrividendo al solo ricordo,

- Volete dire che non avete paura di noi? Che non ci considerate pericolose? - Chiese Kathleen con gli occhi che luccicavano, sia dalla felicità che dalla commozione,

- Stai scherzando spero! State parlando a delle tartarughe ninja mutanti! Buongiorno! - Rispose Mikey,

- Michelangelo ha ragione, fin dal primo momento avevo capito che non eravate pericolose, avevo avvertito una presenza strana ma ora capisco che proviene da Daphne, o meglio da questa entità dentro di lei - Continuò Splinter con tono bonario,

- Questo vuol dire che possiamo restare? - Continuò Daphne, il maestro annuì ,

- Adesso andate a riposare, domani vi aspetta un duro allenamento - Proferì Splinter prima di congedarsi,

- HAI SENSEI! - Dissero in coro, April salutò le ragazze con un abbraccio e uscì dal rifugio, ognuno si avviò verso la propria stanza, tranne Mizuki prima doveva fare una cosa, corse per raggiungere il maestro,

- SPLINTER! - Lui si girò, lei commossa si inchinò più che poteva* verso il maestro,

- * Sensei...la ringrazio!* - e rimase lì finché il maestro non le posò una mano sulla spalla,lei lo guardò

- Non vi è nessun mostro più pericoloso di una mancanza di compassione...ricordalo! - ** disse ricominciando per la sua strada, lei sorrise,

- Hai Sensei... - Sussurrò mentre una lacrima traditrice scese sulla sua guancia, la asciugò prontamente prima di avviarsi verso la sua stanza, Lisanna l'aveva aspettata,
si sorrisero e andarono a dormire, forse quella notte sarebbe stata tranquilla.


*Per chi non lo sapesse in Giappone più è basso l'inchino più si mostra rispetto

**Chi se la ricorda 'sta frase? E'? E'? E'? °w°


--- Angolo dell'Autrice ---

ODDIOOOOOOO SONO GIA' AL DECIMO CAPITOLOOOO!

Ancora stento a credere che sto scrivendo veramente 'sta storia! E ancora stento a credere che qualcuno la legga! Vi ringrazio tanto! QwQ

Allora...qui viene raccontato un po' il come e il quando....spero che non vi annoi come capitolo...

Coooooomunque! Come sempre ringrazio chi legge e recensisce! I LUV YOU! ;*

E che dire.....lasciate una recensione se avete voglia! E niente....

Noi ci vediamo nel prossimo capitolo!

Schiauuuuu! :3


Baci. Becky

Edit 2018: Disegno del duemila-e tempo addietro, però è la versione nuova di Daphne con l'amichevole Entità/Davide...

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Capitolo 11
*** Capitolo 11 -FIDUCIA- ***


Capitolo 11

FIDUCIA


La notte era tranquilla, stranamente serena, ma Raphael non riusciva proprio ad addormentarsi, da quando si erano congedati con il Sensei...da quando la verità sulle ragazze era stata svelata lui non faceva altro che girarsi e rigirarsi nel letto senza trovare pace, non riusciva a dormire, troppi pensieri per la testa troppa rabbia da sfogare, sapere dell'esistenza di un pazzo simile, che si divertiva a fare esperimenti del genere non solo su animali ma anche su delle persone lo mandava in bestia...Basta! Doveva prendere un po d'aria, si alzò definitivamente da quel letto, 
prese i suoi sai, e uscì da camera sua, fece attenzione a fare meno rumore possibile, se il Sensei si fosse svegliato lo avrebbe rispedito in camera, o peggio, se Leo si fosse svegliato si sarebbe dovuto sorbire una ramanzina noiosa e infinita, meglio fare piano.
Chiuse la porta che per sua sfortuna fece un po troppo rumore rispetto a quello che aveva previsto, si immobilizzò in ascolto, nessun rumore, nessuno si era svegliato, sollevato di ciò si avviò verso l'uscita.


Il rumore di una porta che si chiude la svegliò di soprassalto, Lisanna si guardò in torno, tutte dormivano, e stranamente avevano tutte delle espressioni tranquille, meno male, nessun incubo stava disturbando le sue sorelle durante la notte, sentì dei passi fuori dalla stanza, se non ci fosse stato tutto quel silenzio non li avrebbe di certo sentiti, si alzò lentamente, si avvicinò alla porta e la aprì leggermente, si sporse cauta per vedere chi si stesse aggirando per il rifugio a quell'ora, vide la sagoma di Raphael che stava attraversando la stanza centrale, dove stava andando?
Decise di seguirlo, sicuramente si sarebbe accorto di lei ancor prima di mettere piede fuori in superficie, ma ormai era sveglia e con il dubbio non si sarebbe riaddormentata, perciò si vestì velocemente, prese una felpa che le aveva gentilmente comprato April e si buttò all'inseguimento.
Il ninja se non fosse stato così sicuro di non aver svegliato nessuno, e se non fosse stato così immerso nei suoi pensieri l'avrebbe sicuramente sentita, ma non fu così, ignaro della presenza della ragazza di diresse verso l'uscita.
Appena messo un piede fuori dalle fogne, fece un respiro profondo, aspirando l'aria fresca della notte, nessun rumore, solo i lampioni a illuminare le strade, con un balzo iniziò ad arrampicarsi sul palazzo accanto a lui, arrivato in cima iniziò a correre, saltare da un palazzo all'altro, l'aria fredda contro il viso lo faceva sentire molto meglio, mentre correva si accorse di una presenza che lo stava seguendo a distanza, 
continuò facendo finta di niente, era arrivato alla cisterna, la saltò facendo finta di superarla, ma ci si nascose dietro, aspettano che il pedinatore la saltasse, eccolo! Raph scattò prendendolo per una caviglia, lo lancia a terra, questo riesce a non sbattere contro il tetto sotto di loro, 
ma Raph gli saltò sopra con uno dei suoi sai puntati contro,

- Testa calda datti una calmata! Ti pare il modo di trattare una ragazza?! - Gli urlò contro lei,

- L-Lisanna?! Eri tu che mi stavi seguendo? Perché? - Disse lui confuso,

- Si ero io! Potresti toglierti di dosso per favore? - Le chiese lei irritata e imbarazzata, lui si alzò di scatto, leggermente a disagio, 
lei si tirò su, si ripulì la felpa, e continuò,

- E comunque ti stavo seguendo perché mi avevi svegliato e volevo vedere dove stavi andando da solo di nascosto! Tutto qui! - Disse facendo spallucce, lui la guardò confuso, poi rispose,

- Mi spiace di averti svegliato...Ora ritorna al rifugio! - Rispose voltandosi per riprendere la corsa,

- Non se ne parla nemmeno! Ormai sono qui! Verrò con te! - Disse incrociando le braccia decisa, lui si voltò spazientito,

- Senti! Se volevo compagnia lo avrei chiesto a qualcuno! Ma visto che sono uscito DA SOLO vuole dire che voglio stare DA SOLO! - Rispose cercando di mantenere la calma,

- Io credo che il tuo problema sia proprio questo fatto di voler stare da solo! - Disse mimando delle virgolette alle parole da solo,

- Come scusa? - Chiese lui spazientito non capendo cosa volesse dire,

- Voglio dire, tu fai sempre lo scontroso e dici di voler stare da solo quando in realtà saresti il primo che ha bisogno di qualcuno... - Disse lei guardandolo, lui si sentì imbarazzato come non mai, non sapeva bene il perché ma quello sguardo quasi indagatore lo faceva sentire a disagio,

- Non sparare cavolate ragazzina! Chi ti credi di essere per credere di conoscermi così bene? - Disse lui dandole le spalle, lei continuò,

- Hai ragione...in effetti ci conosciamo da soli pochi giorni...e tu sei venuto a sapere la verità su di me solo poche ore fa....ma vedi... - Fece una pausa pensando a come dire quello che stava pensando,

- ...quando passi dieci anni a poter comunicare per lo più con lo sguardo....bhe...inizi a comprendere chiunque solo guardandolo negli occhi! - Disse sorridendo leggermente, lui rimase basito,

- Cosa intendi dire con questo? In dieci anni non vi siete scambiate neanche una parola?- Era dubbioso, non gli sembrava possibile,

- No...non proprio! Non direi che non ci parlavamo mai, delle volte sì, ma sai non è che parlavamo di come era stata bella la visita dal dottore! Per lo più ci consolavamo...e delle volte i nostri “lamenti” davano fastidio...quindi abbiamo imparato a comunicare con gli sguardi... - Disse abbassando lo sguardo, non sapeva perché gli stesse raccontando delle cose così private, ma era stato quasi spontaneo, ormai sapeva che poteva fidarsi, ma ogni tormento che avevano passato stavano diventando solo ricordi, e tutte loro stavano cercando di scapparne, ma lei sentiva dentro di se che dimenticare completamente era sbagliato, ma riportare quei momenti alla memoria era doloroso, ma cercava di non darlo a vedere, non più di tanto. Tra i due era calato un silenzio tombale, nessuno dei due sapeva cosa dire, Raph prese forza,

- Andiamo... - Disse voltandosi e salendo sul bordo del tetto pronto a saltare per riprendere la corsa, lei alzò lo sguardo, lui si voltò,

- Avevi detto che saresti venuta con me no? Allora vediamo se riesci a starmi dietro! - Disse sorridendo furbo

- E questa volta cerca di non andare a sbattere contro nessun edificio o cisterna! -
Disse scherzando per poi saltare, lei sorrise,

- Non capiterà mai più! - Rispose inseguendolo.

Stavano saltando da un palazzo all'altro di New York durante quella notte piena di stelle, stranamente nessuna nuvola stava coprendo quello spettacolo si luci, Raph atterrò su cornicione di un palazzo per poi rispiccare il salto, si voltò per vedere dove era Lisanna, la vide ferma sul palazzo dietro di lui in ginocchio per terra, scattò e tornò subito indietro per assicurarsi che stesse bene,

- LISANNA! TUTTO BENE? - Urlò poco prima di atterrare sul tetto del palazzo per poi correrle incontro, lei alzò una mano prima di parlare,

- S-si sto bene devo solo riprendere un po' il fiato! - Disse mentre l'altra mano era appoggiata sul petto, lui si accucciò accanto a lei appoggiandole una mano sulla schiena, era preoccupato, era sicuro che stesse mentendo, si guardò intorno, la aiutò ad alzarsi, e la fecce sedere accanto ad un muro per farla appoggiare, in modo che stesse più comoda, sembrava stare meglio, l'espressione era meno sofferente, lei aprì gli occhi, lo guardò,

- ...grazie... - Sussurrò sorridendogli, lui arrossì,

- Figurati! Mi sembra il minimo! Ti ho proposto io la gara! - Disse sedendosi accanto a lei,

- E poi se ti succede qualcosa non ne sento più la fine da Leonardo! - Continuò, lei sorrise poi riabbassò lo sguardo, lui la guardò, ci pensò un attimo ma voleva sapere la verità,

- Allora? Mi vuoi spiegare cosa ti era preso o devo aspettare un'altra settimana? - Chiese serio, a lei scappò una risata,

- Nulla di cui tu ti debba preoccupare! Ora è passato - Rispose lei,

- No invece mi preoccupo! Come è successo ora potrebbe succedere durante una ronda! Magari proprio quando siamo circondati da nemici! - Disse lui nervoso, lei lo guardò sorpresa, non se l'aspettava da Raph un'affermazione simile, forse da Leo, ma non da Raph, sorrise amara,

- Va bene Signor Testone! Se proprio lo vuoi sapere... - Disse alzando gli occhi per guardare le stelle,

- Però mi devi promettere che non inizierai a svalvolare sbraitando frasi del tipo “ora tu ritorni al rifugio e non esci per un mese” ok? - Disse lei guardando Raph,

- ...ok...ci proverò... - Rispose lui, come premessa non lo rendeva tranquillo, il contrario,

-Ok...è già un inizio! - Disse lei sorridendo e tornando con lo sguardo al cielo notturno,

- ...Circa quattro settimane prima del trasferimento...al professore gli venne la brillante idea di verificare se oltre al mio aspetto e al mio sistema respiratorio fossero cambiate anche le dimensioni o la forma del mio cuore.....e così ha verificato...senza trovare chissà quali scoperte...il mio cuore è rimasto tale e quale... - Terminò abbassando lo sguardo, per poi guardare Raph, Lui era rimasto spaesato di quell'affermazione, detta con tutta quella calma inquietante, come se ciò fosse del tutto normale, lei sospirò,

- Lo sapevo...sapevo che non avrei dovuto dirtelo... - Disse alzandosi,

- Aspetta...dove vai? Mi sembra di aver mantenuto la promessa! Non ho ancora iniziato a sclerare! - Rispose Raph cercando di mantenere la rabbia, lei si voltò,

- ...lo hai detto tu stesso...non hai ancora iniziato....ciò vuol dire che prima o poi inizierai... - Continuò lei seria e leggermente dispiaciuta, lui rimase attonito, era furioso con quel dannatissimo professore, era arrabbiato con lei perché per tutto quel tempo non aveva detto niente mentre avrebbero potuto aiutarla, Donnie aveva conoscenze anche in campo medico, ed era anche arrabbiato con se stesso perché.....era arrabbiato!

- Perchè non hai detto niente?” disse sconcertato,

- Potevamo aiutarti! Magari a questo punto saresti potuta essere già guarita! - Continuò sentendo la rabbia salire sempre di più,

- Non potevo... - Disse lei calma voltandosi di spalle,

- Perché? - Chiese lui, stava iniziando a perdere la pazienza,

- Io...io non sapevo se...se -

- SAPERE COSA?! COSA DOVEVI SAPERE PER FARTI AIUTARE?! DIO LISANNA HAI UNA FERITA DA OPERAZIONE CHE DA SUL CUORE?! TE NE RENDI CONTO? -
Iniziò a urlarle contro, lei rimase sconcertata, lo guardava con uno sguardo indecifrabile, tra lo spaventato, il triste e il deluso,

- NON SAPEVO SE FIDARMI! ERA QUESTO CHE AVEVO BISOGNO DI SAPERE! SE FIDARMI O NO DI VOI! - Iniziò ad urlagli contro lei, stava trattenendo le lacrime, non voleva piangere, non si era abbassata a tanto mai in vita sua, non aveva versato mai una lacrima davanti a nessuno nemmeno davanti a quegli scienziati da strapazzo,

- SAI RAPHAEL NON E' FACILE FIDARSI DI QUALCUNO QUANDO PER DIECI ANNI OGNI FACCIA CHE VEDEVI ERA LI SOLAMENTE PER FARTI DEL MALE! - Concluse, aveva il fiatone, aveva usato tutta l'aria che aveva nei polmoni per gridare tutte quelle parole, si strinse nelle spalle, e distolse lo sguardo, non aveva il coraggio di guardarlo negli occhi, aveva paura di piangere, e non voleva che lui lo vedesse, lui era rimasto immobile, congelato da quelle parole,

- Io pensavo che vi fidaste di noi...visto che avevate accettato di venire nel rifugio... - Rispose lui calmatosi, si sentiva un po' in colpa per averle urlato contro,

- Credevo che avessi capito che non vi volevamo fare del male... - Continuò facendo un passo avanti,

- ...lo so...ma...ho capito che mi potevo fidare pienamente di voi solo quando avete dato prova che non vi importava nonostante vi avessimo mentito e sul fatto che eravamo degli esperimenti usciti male e...e... - Stava tremando e stava per piangere accidenti, odiava mostrarsi debole, lo odiava, sentì una lacrima rigarle la guancia, quell'unica lacrima vigliacca, l'asciugò prontamente quando sentì una mano sulla sua spalla, voltò lo sguardo, era la mano di Raph, si era avvicinato così in silenzio che non lo aveva minimamente sentito, alzò lo sguardo per guardare il ninja, lui le sorrise, era un sorriso triste,

- Capisco...però hai bisogno di aiuto! Io non sono un dottore ma so per certo che una ferita del genere per guarire ha bisogno di cure...e Donnie ti può aiutare - Continuò lui serio,

- Io non voglio disturbare nessuno! Sicuramente Donatello ha altro a cui lavorare! - Continuò lei,

- Non se ne parla! Conosco mio fratello! E per lui la salute degli altri sta al primo posto! Allora...ti lascerai aiutare? O ti ci dovrò portare di peso? - Disse con ironia alla fine, lei rise lievemente,

- D'accordo...” rispose rassegnata, lui sorrise sollevato

- Molto bene! Sarà meglio tornare al rifugio prima che qualcuno noti che non ci siamo! - Disse lui voltandosi per guardare la città, lei annuì, fece per iniziare a correre ma si sentì sollevare da terra,

- Ma cos-? -

- E' no signorina! Lei non correrà 'sta volta! - Le rispose Raph scherzosamente,

- Ma cosa dici? Mettimi subito giù! - Disse lei contrariata,

- Non se ne parla! Al rifugio ti ci riporto io! - Ribadì lui ridacchiando, e tirandola su come un sacco di patate, lei iniziò a ridere, la situazione la imbarazzava, ma era contenta che l'atmosfera si fosse tranquillizzata.



--- angolo dell'autrice ---

...salveee....

Si lo so lo so! Sono in ritardo! Non tantissimo! Una settimana! Ma comunque! ^.^”

Allora! Ricapitolando! Qui abbiamo un piccolo momentino tra Raph e Lisanna! (Tranquilla tanto non si era capito tutto dal terzo capitolo...)

Coooomunque, questo è il capitolo undici!

Per ora sono soddisfatta di come mi sta uscendo! :3

Naturalmente quando posso insieme ai capitoli metterò anche un disegnino! In digitale o meno! Vedrò! Forse con questo un disegnino ci sarà! Ora vedo!

Allora, la smetto di annoiarvi, vi ringrazio di leggere! Lasciatemi una recenzione per farmi sapere cosa ne pensate, se avete trovato qualche errore! Sapete sono una persona piuttosto sbadata!

Comunque! Grazie e ci vediamo al prossimo capitolo!

Premetto che non so se il prossimo fine settimana ce la farò ad aggiornare! Io l'ho detto....perciòòò

Bye! ^^


Baci. Becky

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Capitolo 12
*** Capitolo 12 -COSA STA SUCCEDENDO- ***


ATTENZIONE: QUESTO E IL PROSSIMO CAPITOLO POTREBBERO CONTENERE SPOILER

 

Capitolo 12

COSA STA SUCCEDENDO

 

Aprì gli occhi lentamente, sentiva delle voci provenire da fuori la stanza, per la prima volta era riuscita a dormire senza avere incubi, Kathleen si guardò in torno, era rimasta da sola in camera, probabilmente le altre si erano già alzate, si stiracchiò, si infilò una maglietta con una stampa divertente e dei pantaloni, amava April per averle dato dei vestiti così belli, uscì dalla stanza, la luce che incontrò al di fuori le dette fastidio, si strofinò gli occhi per farli abituare alla luce, si diresse verso la cucina, le voci provenivano da lì, entrò, “Buongiorno Kathy” le disse Daphne con un sorriso, “Certo che se ti ci metti sei proprio una dormigliona!” continuò Lisanna ridendo, Kathleen si guardò attorno, erano tutte lì insieme a Raph e Mikey, stavano facendo colazione, e nessuno aveva avuto la decenza di dirglielo, “Potevate dirmelo che la colazione era pronta! Mi sarei alzata!” disse stropicciandosi l'occhio destro “Cos'è un complotto contro di me?” chiese fingendosi offesa, “ Ma no mademoiselle! Ecco a lei la sua colazione!” disse Mikey invitandola a sedersi vicino Mizuki dove c'era la colazione per lei, “Grazie monsieur!” le rispose lei reggendo il suo gioco, “Non scié di che segnovina!” rispose lui fingendo un inchino prima che scoppiarono tutti a ridere lui compreso, “ Che accento doveva essere quello?” gli chiese Lisanna mentre si stava asciugando un' occhio dal ridere, “Forse francese ma non gli è uscito molto bene!” le rispose Raph cercando di calmare le risate, “Che sta succedendo qui?”, in quel momento si affacciò in cucina Leo, che sentendo quel frastuono voleva accertarsi che non fosse successo nulla, tutti si girarono verso di lui, ci fu un' attimo di silenzio, poi riscoppiarono tutti a ridere, così, a caso, e di sicuro la faccia perplessa di Leo non migliorava la situazione, “Cosa? Che ho detto?” disse lui confuso guardando i fratelli che ridevano; in quel momento entrò nella cucina come un uragano Donnie, stava leggendo dei fogli, era teso come una corda di violino, stava mormorando cose fra se e se, era talmente concentrato da non accorgersi dell'improvviso silenzio che si era creato e che l'attenzione dei presenti si era concentrata su di lui, “Che cos'ha?” chiese sottovoce Lisanna a Raph davanti a lei, il ninja guardava stranito il fratello, si girò verso Leo, ma solo per constatare che anche lui non aveva idea di che cosa stesse passando per la testa del viola, alla fine il diretto interessato si voltò, e senza staccare gli occhi dai fogli iniziò “Ragazzi chiamate il Sensei e venite con me in laboratorio!” disse guardando i suoi fratelli uno ad uno, “Voi aspettate qui! Torniamo subito!” disse Raph serio, le ragazze annuirono stranite e li guardarono andare via, “Secondo voi che è successo?” chiese Kathleen spostando lo sguardo su Mizuki, “ Non ne ho la più pallida idea...” rispose Lisanna alzandosi dal tavolo e iniziando a sparecchiare, “ Dite che è successo qualcosa di grave?” continuò la bionda aiutando la sorella, “Spero di no! Anche se...dalle loro facce sembrerebbe qualcosa di importante...” le rispose Daphne, in quel momento sentirono un miagolio provenire dal congelatore, Kathleen lo aprì, “Allora? Cosa c'è Ice Cream Kitty?” le chiese, la gattina si voltò e leccò il naso della ragazza per poi ritirarsi in un angolino miagolando divertito, Kathy si asciugò il naso e si mise a ridere, “Sei proprio dispettosa delle volte!” disse richiudendo il frigorifero, la storia del gatto fatto di gelato nel frigorifero l'aveva fatta ridere e inquietare allo stesso tempo, qualche giorno dopo il loro arrivo nel rifugio ricorda benissimo di come era rimasta sbigottita di fronte a quella scoperta.

*FLASHBACK *

Kathleen raggiunse Lisanna nella cucina, non voleva rimanere da sola, ancora non si era ambientata in quel luogo e stare da sola in un luogo che non conosceva la rendeva inquieta, perciò si diresse in cucina, semplicemente per fare compagnia alla sorella che si era offerta di lavare i piatti quel pomeriggio, rimasero lì a chiaccherare, solo che in un momento di silenzio sentirono un miagolio, Kathleen drizzò subito le orecchie, Lisanna si blocco di colpo voltando lentamente la testa verso la ragazza-gatto, “Giuro che non sono stata io!” disse lei alzando le mani, un altro miagolio attirò di nuovo la loro attenzione, proveniva dal frigorifero...Tenevano un gatto chiuso nel frigorifero?! Le due ragazze si guardarono fra di se prima di riposare lo sguardo sul l'elettrodomestico, Lisanna si avvicinò, lo aprì velocemente ma....nulla, non c'era nessuna traccia di una gatto, un altro miagolio ancora, Lisanna alzò la testa, poi guardò la sorella, “Viene dal congelatore!” le disse con un tono quasi impaurito, la bionda deglutì nervosamente,Lisanna aspettò un attimo prima di aprirlo, poi con un movimento fulmineo aprì lo sportello del congelatore, per poi richiuderlo immediatamente, in quel momento entrò nella stanza anche Daphne che rimase perplessa sul movimento repentino dell'amica, Kathleen la fissò disorientata, “Liz...cosa avresti fatto?” la ragzza si voltò, “Prendimi per pazza ma...credo di aver visto un gatto fatto di gelato alla fragola che mi fissava da lì dentro!” rispose leggermente scossa indicando lo sportello appena chiuso, Daphne la guardò confusa “Un Gatto...” chiese, “Si...” rispose Lisanna, “Dentro il congelatore...” continuò lei alzando un sopracciglio, Liz annui inquietata, “Fatto di gelato...” chiese nuovamente la castana, “Esatto!” finì Lisanna continuando a tenere la mano sopra lo sportello come se avesse paura che si aprisse, Daphne la guardò pensando che fosse impazzita quando un miagolio ruppe il silenzio, tutte e tre si voltarono verso il frigorifero, Lisanna voltò lo sguardo per guardare la castana, “Ci credi adesso?” le aveva detto quasi arrabbiata, Daphne deglutì, la ragazza da gli occhi dorati lentamente riaprì lo sportello, e da dentro il congelatore fece capolino, appunto, un ammasso di gelato con la forma di un gatto, il quale si voltò e miagolò contento verso le tre ragazze, Lisanna richiuse lo sportello, questa volta lentamente, ed esattamente in quel momento entrò in cucina anche Donnie, si prese una tazza di caffè, stava per tornarsene in laboratorio quando si sentì osservato, alzò lo sguardo, le tre ragazze lo stavano fissando in modo strano, “Em...c'è qualcosa che non va?” chiese perplesso e leggermente a disagio sotto quegli sguardi che non osavano cambiare soggetto, fu Lisanna a parlare, “...Avete un gatto fatto di gelato nel frigorifero...” disse, “AH! State parlando di Ice Cream Kitty? Si, è il gatto di Mikey!” disse tranquillizzato che il problema fosse solo quello, “E lo dici come se fosse una cosa normale? E' un gatto fatto di gelato....che miagola!” continuò Lisanna incapace di crederci, “Si e io e i miei fratelli siamo tartarughe mutanti giganti che praticano il ninjitsu, e il nostro maestro è un topo alto due metri!...nel contesto direi che questa cosa appare abbastanza normale!” disse facendo spallucce, e sorridendo se ne tornò in laboratorio, le tre ragazze si guardarono fra se, Lisanna riaprì lo sportello, “Bhè...piacere di conoscerti!” disse al gatto che miagolò soddisfatto in risposta.

*FINE FLASHBACK *

Kathleen si trovava sul divano con Mizuki, si stava annoiando, senza Mikey non aveva nessuno con cui giocare, “Mizukiiiiiii!” disse con tono lagnoso, la corvina alzò gli occhi dalla rivista che aveva trovato e si voltò verso la ragazza, “Mi annoioooooo!” continuò la bionda, Mizuki sospirò rassegnata, “Lo so Kathy è la... quarta volta che lo dici!” disse voltandosi verso la ragazza, “Quinta volta...” continuò Lisanna accasciata sopra un puff poco distante da loro mentre giocava con una ciocca di capelli, “Che ci posso fare! Mi sto annoiando a morte!” continuò Kathleen con un tono talmente sofferente da far pensare che se non si fosse inventata qualcosa sarebbe morta veramente di noia, “Oh cielo se dice un'altra volta la parola noia penso che impazzirò!” bisbigliò fra se Lisanna accasciandosi ancora di più, “Sono spariti tutti dentro il laboratorio e ancora non sono tornati! E se andassimo a controllare?” disse la ragazza-gatto mettendosi sulle ginocchia di scatto avvicinandosi a Mizuki, “No...” rispose Mizuki semplicemente senza staccare gli occhi dalla rivista, “Perchééé?!” chiese sofferente Kathy abbassando le orecchie, “Hai sentito cosa ha detto Raphael? Noi dobbiamo aspettare qui!” le rispose Lisanna svogliatamente socchiudendo gli occi, “Ed oltre a essere maleducato è anche da persone curiose e impazienti, e troppa curiosità è peccato!” continuò aprendo un occhio guardando in modo furbesco Kathleen , la quale si girò verso di lei imbronciata prima di farle la linguaccia e buttarsi a terra in preda alla noia più totale, “Su Kathy! Non è mai morto nessuno di noia!” cercò di tirarle su il morale Daphne, che le aveva appena raggiunte, “C'è sempre una prima volta!” rispose borbottando la ragazza, all'improvviso la porta del laboratorio si aprì, tutte e quattro si irrigidirono, ne uscì un Maestro Splinter calmo ma leggermente abbattuto, le ragazze lo guardarono andare in silenzio nel Dojo, appena sparì dalla loro vista le ragazze si guardarono fra di se, non capendo, dopo il maestro uscì anche Donnie, mentre guardava pensieroso una cartella, e seguito da lui Leo “Donnie! Sai quanto è importante questo per il Sensei!”, Le ragazze continuavano a non capire, “Leo! Ci sto provando più che posso!” rispose lui leggermente rassegnato, “Bhè! Provaci di più!” rispose il blu arrabbiato, loro continuavano a non capire ma si vedeva benissimo che l'ultima affermazione di Leo aveva infastidito il viola, e molto, iniziarono una discussione alla quale si unirono anche Raph e Mikey, stavano discutendo davvero animatamente, Daphne era rimasta pietrificata e, come Kathleen, il suo sguardo allibito passava da uno all'altro dei quattro fratelli, Mizuki stava cercando di capire, mentre Lisanna sprofondava nel puff, cercando di sfuggire a quella situazione piena di tensione rabbia e di disagio da parte loro nel trovarsi ad assistere a quel litigio, fortunatamente arrivò Splinter a riportare l'ordine, “Cosa sta succedendo?” chiese con tono autoritario, “Niente Sensei, io devo uscire...April ha bisogno di me!” disse Donnie uscendo, mentre Leo gli ordinava di restare, le ragazze si guardarono fra se, non se lo aspettavano, non sapevano cosa fare, se fare finta di niente oppure chiedere spiegazioni, chi era questa Karai? Cosa c'entrava con il Sensei, “...ok...ho una sensazione addosso che mi da davvero fastidio...” disse Kathleen guardando confusa un punto indefinito davanti a lei, “ Si chiama disagio...” disse Lisanna che era sprofondata ancora di più nel puff con lo sguardo scioccato che guardava il vuoto, “...o imbarazzo come preferisci...” finì voltandosi verso la sorella alzando leggermente una mano, a quanto pare però erano state sentite, infatti i ragazzi si girarono verso di loro, quasi come se si fossero appena ricordati che c'erano anche loro lì, Kathy guardò la ragazza “Sai quando hai detto disagio...credevo che mi avessi dato della disadattata...” disse confusa, “Sono mortificato che abbiate assistito a questo! Chiedo umilmente di perdonarci!” disse Splinter chinando la testa, “...Oh! N-no! Nessun problema! Questa è casa vostra siete liberi di fare ciò che volete!” rispose prontamente Lisanna leggermente imbarazzata, mettendo le mani avanti, “Quello non ha importanza voi siete nostre ospiti e questo è stato un atto di maleducazione nei vostri confronti! Ora con permesso mi ritiro” finì il Sensei avviandosi verso la sua camera, “Bhè...ecco...però!...” continuò quasi sotto voce Lisanna seguendolo con lo sguardo finché sparì dalla loro vista, non erano ancora abituate a tutta quella considerazione e premura, tutto quello, almeno personalmente, la imbarazzava, non le sembrava necessario, spostò lo sguardo verso le sue sorelle, avevano tutte il suo stesso sguardo, tutte volevano sapere cosa fosse successo, ma allo stesso tempo avevano paura di chiederlo, i tre fratelli rimasti si diressero in tre direzioni diverse senza rivolgersi la minima parola.

 

 


--- angolo dell'autrice ---

…........emm......s-salve! *corre a nascondersi dietro Leo *

Leo:Grazie....è sempre stato il mio sogno diventare uno scudo umano...

-zitto e aiutami! Sono in ritardo con la pubblicazione!

Leo:....e allora? Non è una novità!

-No no! Non hai capito la gravità della situazione! Sono in ritardo....TANTO ritardo!

Leo:....quanto ritardo?

-...3 mesi...

Leo: 3 MESI?!

-Bhe! Non proprio 3 mesi...precisamente sono 2 mesi e 25 giorni...ma arrotondavo per eccesso...

Leo:...io non ho parole...*face palm *

-ok...adesso stai fermo qui e aiutami...*si schiarisce la voce *

allora....salve a tutti...non sono morta nell'intento di scrivere questo capitolo! So che lo pensavate...credo...comunque! Vi chiedo ancora scusa per questo ritardo!

Ma fra la scuola e la mancanza di ispirazione sono passati già due mesi (...e 25 giorni)!

Ed inoltre come capitolo non è nemmeno un gran che...PERDONATEMI!

* parte di sottofondo “Perdono”di Tiziano Ferro con lei che canta in playback con la faccia più straziata/inquietante mai vista *

Leo:...ma io devo ancora rimanere qui ad assistere a tutto ciò?

-shh fammi finire! Allora: grazie per aver letto! Se volete lasciare una recensione ne sarei contentissima! Anche se avete trovato degli errori/orrori nel testo! Come (credo) di aver già detto, sono una persona mooooolto distratta!

Bye! Ci vediamo al prossimo capitolo! ;*

 

Baci. Becky

*se ne va camminando all'indietro tenendo Leonardo davanti a se come scudo sempre con sotto la canzone sovracitata *

 

 


P.S piccolo disegnino in fase di lavorazioneeee!! :P

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Capitolo 13
*** Capitolo 13 -MAI FIDARSI- ***


Capitolo 13

MAI FIDARSI

 

Dopo minuti di imbarazzante silenzio Kathy sospirò, “Che casino...” disse dopo, “Già...spero solo di non dover assistere di nuovo...sembrava si dovessero scannare fra di loro fra un momento all'altro!” continuò Lisanna alzandosi e avvicinandosi alle sorelle, Kathleen rimase un attimo in silenzio, poi si alzò e si avviò verso la cucina, “K-Kathleen? Dove stai andando?” le disse confusa Daphne, “Vado a capire!” disse senza voltarsi e continuando per la sua strada, Daphne guardò le altre due ragazze che le fecero spallucce, arrivata in cucina si affacciò cautamente, Mikey era seduto sul tavolo con delle carte in mano, e davanti a lui posizionata in una ciotola c'era IceCream Kitty che aveva delle carte a sua volta...aspetta!...Mikey stava giocando a carte con un gatto? Va bene che Ice Cream Kitty è una gattina molto più intelligente della norma, ma...vabbhè continuiamo, si fece coraggio e entrò, “...Hey...” disse incrociando le braccia dietro la sciena, lui si voltò verso di lei poi le sorrise “Hey!” disse con entusiasmo, “...em...che state facendo?” chiese avvicinandosi al tavolo, quelle carte erano strane ma buffe, “Giochiamo a carte! E io modestamente stavo per vincere!” disse lui sicuro di se per poi prendere una carta e metterla sul tavolo dicendo il nome improbabile dell'animale rappresentato su di essa, e con lo sguardo che diceva “Te l'ho fatta!” guardava Ice Cream Kitty, che senza esitare mise sul tavolo una carta, e a giudicare dalla faccia sconvolta di Mikey doveva aver vinto lei, “Non è possibile! Hai imbrogliato! Come facevi ad avere quella carta?!” disse infastidito, la gattina miagolò qualcosa tipo “Tu dormi tu perdi”, sapete, essere per un terzo gatto significa anche comprendere cosa dice un gatto, più o meno, i due iniziarono a contendersi la carta quando una suoneria invase la stanza, era il cellulare di Mikey, il quale rispose subito, “Hey Donnie!” rispose allegro, Kathy aguzzò le orecchie, “Hey Mikey! Sono con April da Murakami! Ha preparato della pizza gyoza solo per noi e te! Vieni subito ma non dirlo agli altri!”, Mikey si voltò guardando Kathleen, lei ricambiò guardandolo dubbiosa, “Mhee...non lo so Donnie! Mi fa sentire in colpa!” continuò lui voltando lo sguardo, lei continuava a non capire, stava lì con le braccia appoggiate al tavolo, Mikey sembrò fermarsi a riflettere un attimo, “Ok! Mi hai convito! Arrivo!” saltò giù dalla tavola e si avviò fuori dalla cucina senza neanche degnare di uno sguardo Kathy, la quale continuava a non capire, “Dove vai?” gli chiese titubante, come se non le fosse permesso chiedere, lui si fermò di colpo, si voltò lentamente con un sorriso imbarazzato, “Io?....em...da nessuna parte....a no aspetta tu eri in cucina, hai sentito tutto...” cominciò a dire, sembrava che quella situazione lo mettesse sotto pressione, “Mikey...” incominciò lei, “No no! Vedi...mi ha chiamato Leo per andare a dare una mano fuori....a no aspetta Leo è al rifugio...” continuò lui “Mikey” cerco di fermarlo lei, “No ecco vedi ci sarebbe questo ENORME mutante gelatinoso nelle fogne e devo cacciarlo via prima che ci infesti il rifugio e e-”, “Michelangelo!” disse lei alzando leggermente la voce in modo che lui si zittisse, e così fu, poi gli sorrise “Se non vuoi che io venga con te non c'è bisogno di inventare scuse! Va bene!” finì continuando a sorridere, le era sembrata una cosa tanto carina il fatto che lui cercasse una scusa pur di non dirle semplicemente che lei non doveva andare, lui la fissò, di sicuro Kathleen credeva di rendergli le cose più facili, ma non era stato così, anzi ora Mikey si sentiva ancora più in colpa, aveva cercato di andarsene e fare finta di niente ma non aveva funzionato, allora aveva provato a cercare delle scuse ma non aveva funzionato nemmeno quello, ed ora dopo quella frase si sentiva ancora più maledettamente in colpa, allora visto che, a quanto dicevano gli altri, il ragionamento non era il suo forte, decise di agire d'impulso, le prese la mano e si avviarono fuori, in quel momento arrivò Leo “Mikey dove-” “Scusa Leo ma noi dobbiamo andare da Donnie e April ciao!” disse tutto d'un fiato senza lasciare a il fratello la possibilità di rispondere, il quale li guardò andare via attonito “Delle volte essere il Leader di una squadra è completamente inutile...” sentenziò rassegnato.
“Mikey dove stiamo andando? Non sei obbligato a portare anche me!” disse Kathleen all'arancione, non aveva ancora proferito parola da quando erano usciti dalle fogne, “Lo so! Infatti sono io che ho deciso che ti voglio portare!” disse lui voltandosi e sorridendole, “O-ok!...ma non mi hai ancora detto dove stiamo andando!” continuò lei, “Stiamo andando da Murakami! Un cuoco giapponese che prepara dalla pizza gyoza da urlo!” disse lui tutto eccitato, “Pizza gyoza?” disse lei confusa, cosa era una pizza lo sapeva, gyoza? No quella cosa le mancava, “Si, hanno la forma di qualche tipo di raviolo giapponese...ma hanno il sapore della pizza!” continuò a spiegare lui, non che ciò le avesse chiarito particolarmente le idee, ma apprezzava il gesto, “Sei pronta? Il ristorante di Murakami non è lontanissimo da qui, ma dovremo passare dai tetti!” disse lui voltandosi verso di lei, lei annuì, ormai aveva imparato, bastava affinare le potenzialità feline, iniziarono la loro corsa, balzare da tetto in tetto durante la notte era come volare, era una sensazione bellissima, continuava a saltare e ogni tanto faceva qualche ruota per aria, per enfatizzare la sensazione del volo, “Sei particolarmente contenta o ti piace il rischio?” chiese Mikey dubbioso guardandola fare l'ennesima ruota “Diciamo entrambe!” rispose lei ridendo, poco dopo si fermarono, Kathy guardò la struttura, dall'esterno sembrava un posticino semplice, Mikey la invitava a seguirlo, entrarono all'interno, il ristorane aveva l'aria umile e accogliente, ma c'era qualcosa che non andava, una strana sensazione la faceva stare all'erta, non sapeva dire bene cosa fosse, ma si dette della stupida appena vide il signor Murakami, un signore dall'aria tranquilla e per di più cieco, quella sensazione doveva essere solo frutto della sua immaginazione, “Hey Murakami! Come va?” chiese Mikey entrando e sedendosi perfettamente a suo agio, “Oh! Michelangelo! Amico mio finalmente sei arrivato!...c'è qualcuno insieme a te?” disse leggermente perplesso, wow nonostante la cecità era riuscito a percepire la sua presenza, “Emm...si...so che Donnie aveva detto di venire da solo...ma mi dispiaceva mentirle...quindi l'ho portata con me! Murakami lei è Kathleen! Kathleen, Murakami!” disse tutto contento indicando prima lei e poi il proprietario del locale, “Piacere di conoscerla signore! Spero che la mia presenza non le sia di alcun fastidio!” disse lei inchinandosi leggermente, “Lo vede?..volevo dire..lo sente? Come si fa a dirle di no?” disse lui a bassa voce all'uomo, “Tranquilla cara! Prego sedetevi ho qui della pizza gyoza per voi!” disse l'uomo buonamente, si sedettero, Mizuki ne prese uno guardandolo, allora questa sarebbe la pizza gyoza? Non sembra tanto male, si voltò verso Mikey, naturalmente lui aveva già divorato le altre cinque, le scappò una risatina, “Cosa stai aspettando cara? Forza mangialo!” disse il Signor Murakami, lei lo guardò confusa, era irritazione quella che aveva percepito nella sua voce? Bho forse se lo era immaginato, fece per dare il primo boccone quando Mikey cadde a terra, lei scattò, “Mikey! Mikey cos'hai?” disse in preda al panico, “Ugh! Ma che diavolo c'era dentro quei cosi?” poi perse i sensi, “MIKEY!” continuò lei cercando di farlo rinvenire, “Signor Murakami! La prego faccia qualcosa!” disse lei rivolta verso il signore con le lacrime agli occhi, “Tranquilla cara! Starà benissimo! Ora mangia anche tu!” disse l'uomo con una tranquillità inquietante mentre si avvicinava a lei con una padella in mano, lei che era rimasta paralizzata fino a quel momento con uno scatto fece volare via la padella dalle mani dell'uomo, cercò di buttarlo a terra, ma non appena si buttò su di lui ci passò attraverso “Cosa sei? E cosa hai fatto a Michelangelo? PARLA!” disse lei furiosa, l'uomo si mise a ridere e qualcosa la colpì da dietro sulla testa, cadde a terra, e mentre tutto diventava buio udì le risate del signor Murakami affievolirsi, poi il buio, in che guaio si erano cacciati.
“Niente male! Se continui così presto sarai al nostro stesso livello!” disse Leo con un leggero sorriso, “Già! Ma io continuo a non trovarlo giusto!” continuò invece Raph atterrando poco lontano dal fratello, Leo Mizuki e Raph si stavano allentando, o meglio, Leo e Raph stavano insegnando delle nuove tecniche a Mizuki, quando improvvisamente Lisanna entrò come una furia dentro il dojo, e doveva sembrare sconvolta perché le espressioni di tutti e tre mutarono in preoccupazione, “Lisa che cosa succede? Sembra che hai visto un fantasma?” disse Miziki preoccupata, da dietro la ragazza apparve April, “S-salve!” disse leggermente confusa, “April?!” dissero all'unisono i fratelli, “Dice che non è stata lei a chiamare Donatello...e che non è mai stata da Murakami oggi...” disse Lisanna con un tono che metteva i brividi, tutti sbiancarono, Raph fu il primo a parlare “Come sarebbe a dire? E allora Donnie ? E Mikey? E-” “Kathleen!” finì la frase Mizuki, realizzando che la sorella era andata con Mikey da Donnie e April, ma se April era lì...dove erano gli altri? Lisanna e Mizuki si guardarono negli occhi entrambe stavano provando le stesse identiche cose, ansia, paura e rabbia, chiunque si fosse azzardato a torcere di nuovo anche solo un capello alla loro sorellina se la sarebbe vista molto brutta, “Dobbiamo andare a cercarli!” disse Raph furioso, anche a lui l'idea che i suoi fratelli potessero essere in pericolo lo mandava in bestia, “Raphael ha ragione! Dobbiamo andare a cercarli!” scattò Lisanna infuriata, Leo sapeva che avevano ragione, posò lo sguardo su tutti i presenti nella stanza, aveva scorto il panico di Lisanna sotto la maschera dura che stava mostrando, si voltò verso Raphael, annuì “Andiamo!” si avviarono verso l'uscita, “Aspettate! Io vengo con voi!” disse April bloccandoli, “No April! Tu rimani qui! E' stoppo pericoloso!” le rispose Leo, “Sono allenata! E poi avrete bisogno di rinforzi!” disse lei con un tono che non ammetteva repliche, il blu ci pensò un' po su, “E va bene...” proferì avviandosi verso l'uscita.
Lisanna si stava preparando per uscire, milioni di pensieri per la testa, chi potesse essere stato, il professore Wright le aveva rintracciate? Le stavano facendo del male? Se solo avessero osato glielo avrebbe fatta pagare molto cara, ma...mentre lei si perdeva nei suoi pensieri Daphne entrò nella stanza, sapeva cosa era successo e cosa stava per succedere, “...Lisa...” disse con un filo di voce, la ragazza sobbalzò e si voltò verso di lei, “Daphne tu resterai qui!” disse come se le avesse letto nella mente, “Ma io voglio dare una mano! Anche io sono preoccupata!” disse stringendo i pugni e alzando leggermente la voce, “Non voglio essere una zavorra! Voglio contribuire! So che non sono stabile o forte come voi ma...ma...” tremava come una foglia, “Accidenti!” disse sotto voce voltando lo sguardo, odiava questo lato di se, si metteva a piangere per niente, lo aveva sempre fatto, e la cosa era umiliante, con una mano si asciugò una lacrima prima che scendesse sulla guancia, e in quel momento Lisanna l'abbracciò, “Lo so Daphne! Ma prima di farti correre pericoli inutili vogliamo essere sicure che tu possa controllarlo...e sono certa che un giorno ce la farai ma...” si staccò per guardarla negli occhi “Fino ad allora ho bisogno di sapere che nei momenti di pericolo almeno tu sia al sicuro!” Daphne ebbe un brivido lungo la schiena, non sapeva bene cosa fosse, ma quell'espressione negli occhi di Lisanna...sembrava un misto di preoccupazione, dispiacere e sicurezza insieme, “Va bene...” rispose abbassando lo sguardo, Lisanna la guardò lieta che avesse capito, le dispiaceva vederla così, e ancora di più le dispiaceva trattarla così, anche lei avrebbe odiato essere trattata come una ragazza da proteggere, ma non c'erano alternative, cosa sarebbe successo se fossero state catturate tutte di nuovo? Sarebbero tornate punto a capo, in un vortice oscuro dove non c'era spazio per i sorrisi o la tranquillità, no non lo avrebbe permesso, Kathleen, Mizuki, Daphne...no non lo meritavano, si era promessa di salvarle costi quel che costi, avevano faticato tanto per tornare a sorridere, e adesso non avrebbe permesso a niente e nessuno di rendere vani i loro sforzi, si avviò verso l'uscita dove la stavano aspettando, si guardarono senza proferire parola, e scattarono di corsa per le fogne verso la superficie, chiunque avesse fatto del male a Mikey o a Kathleen sa la sarebbe vista molto brutta.

 

 


--- angolo dell'autrice ---

...CHIEDO PERDONO! CHIEDO UMILMENTE LA VOSTRA PIETA'!

….anche questa volta ci ho messo una vita ad aggiornare! T^T

Dovete scusarmi! Ma davvero, ho avuto un calo di ispirazione orribile, mai avuti così!

Donnie: Si chiama blocco dello scrittore!

...si si va bene! È lo tesso!...tornatene via sciò sciò!

Donnie: Era per precisare! Se non accetti le critiche costruttive non è colpa mia! * se ne va*

...uffa...vengono sempre per darmi dell'idiota! Comunque!

Per fortuna oggi mi è tornata l'ispirazione! E ho scritto tutto d'un fiato! Probabilmente ci sarà qualche errore di battitura.........che correggerò! ^_^'

Insomma....spero che questo capitolo vi piaccia! a me non tantissimo ma ok...

Cavoli siamo già al 13...OMO
Speriamo di rivederci presto con in capitolo 14...non vi prometto nulla! Ci avviciniamo a Maggio e ciò vuol dire compiti e interrogazioni che piovono a fiotti dal cielo! TAT
se trovate degli errori o se volete dirmi cosa ne pensate lasciate una recensione! ;)
Eeeeee niente...ci vediamo alla prossimo capitolo!

Byee!

 

Baci. Becky

 

 

 

 

 

 

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Capitolo 14
*** Capitolo 14 -NUOVO NEMICO- ***


Capitolo 14

NUOVO NEMICO

 

Kahtleen aprì gli occhi lentamente, non capiva dove si trovava, cercò di muoversi ma si accorse che non poteva, si guardò, era legata ad un lettino, quella situazione la rendeva inquieta, la sensazione di essere immobilizzati era una delle cose che non sopportava, ma non era il momento per andare nel panico, cercò di calmare l'ansia che le cresceva dentro per capire dove era, si trovava all'interno di una stanza buia, sembrava non esserci niente e nessun' altro oltre a lei lì dentro, né una persona né un mobile, “Dove diavolo sono finita?!” mormorò tra i denti, “Accidenti...” non riusciva a liberarsi le cinghie, erano troppo strette, “se solo potessi contattare le altre...” disse sconsolata, improvvisamente una luce si accese sopra di lei, che la costrinse a voltare lo sguardo, “E che cavolo!...” esclamò cercando di abituarsi alla luce, “Oh scusami! Non volevo disturbarti! La prossima volta sarò più delicato!” Disse una voce da qualche parte sul fondo della stanza, era una voce tagliente, cercò di capire chi fosse, sicuramente non era umano data la sagoma di lui nell'ombra, uscì allo scoperto, Kathleen rimase allibita, aveva visto tanti mutanti durante la sua permanenza nelle fogne assieme alle tartarughe, ma questo non lo aveva mai visto, era mezzo pesce e mezzo robot, “E tu chi saresti?” chiese cercando di sembrare il meno turbata possibile, “Io? Oh che maleducato, mi presento subito io sono Xever! E ho il compito di tenerti sotto controllo nel caso che tu stupidamente voglia tentare di fuggire!” disse con un ghigno che metteva i brividi, “Perché? Cosa avresti intenzione di farmi se ci provassi?” rispose lei con tono di sfida, non aveva intenzione di farsi mettere i piedi in testa un'altra volta, “Oh credimi cara tu non lo vuoi sapere!” continuò lui con una strana luce negli occhi, mostrando i denti affilati con un ghigno ancora più inquietante del precedente, “Fishface! Smettila di giocare e vieni di qua, il maestro Shredder ci ha chiamato!” Kathleen si irrigidì, la figura che si era appena affacciata dalla porta della stanza sembrava fatta completamente di pura malvagità, aveva le sembianze di una bestia, forse un cane ma stava su due zampe ed era completamente scheletrico, l'uomo-pesce lo guardò stizzito prima di rivoltarsi verso di lei, “Per adesso ci dobbiamo salutare mia cara! A presto!” disse sempre con un ghigno, poi si voltò e superò l'altro mutante che le ringhiò lievemente prima di chiudere la porta con un tonfo che la fece sobbalzare, Shredder...il suo peggior incubo si stava forse avverando? Shredder le aveva ritrovate, e sicuramente stava usando lei come esca per attirare anche le sue sorelle, sentiva il suo cuore che stava accelerando, aveva paura, ma doveva reagire, non doveva lasciare che il loro piano andasse a buon fine, doveva fuggire, subito.
“Tu sei uno psicopatico, ti diverti a terrorizzare una ragazzina!” disse Rahzar, Xever si voltò stizzito “Senti da che pulpito viene la predica, ti devo ricordare di come hai utilizzato la fiducia di un ragazzino per catturare lui e i suoi fratelli?” gli rispose lui per le rime “Stai avendo compassione per le tartarughe per caso?” gli ringhiò contro lui, “No per niente! Ma pensa prima di accusare qualcuno! Che io e te non siamo poi tanto diversi!” continuò Xever sfoderando un ghigno estremamente strafottente. Entrambi arrivarono nella sala dove si trovava il loro maestro, Shreder stava guardando fuori dai vetri che contornavano la stanza , la città di New York, un giorno avrebbe fatto sparire tutta quella tranquillità che si diffondeva per tutti i grattacieli, si voltò verso i suoi due sottoposti che si inchinarono subito, “Sapete spiegarmi per quale motivo uno degli esperimenti del professor Wright era insieme a una delle tartarughe?” chiese con un tono pericolosamente calmo, “N-no signore...” risposero all'unisono i due, “Allora magari saprete spiegarmi come possono essere fuggite tutte e quattro considerando che avevo incaricato voi di controllare che la consegna andasse a termine senza intralci” continuò voltandosi e facendo risplendere le lame poste sulle sue braccia, i due deglutirono rumorosamente, entrambi quel giorno erano rimasti incastrati in una trappola ideata dalle tartarughe, ma non si erano fatti troppi problemi, non pensavano che le tartarughe sapessero di quello scambio, ma a quanto pare lo sapevano e adesso loro due erano nei guai, “Allora ?” la voce di Shredder si era avvicinata, alzarono la testa era davanti a loro mentre li puntava le sue lame alla gola, “L-le tartarughe ci hanno posto un'imboscata mentre stavamo seguendo il camion, ma-ma non pensavamo che loro fossero a conoscenza dell'affare con i Kraang!” disse Rahzar con un'evidente timore nella voce, “Tsk...mi avete deluso un'altra volta...cosa dovrei fare con voi adesso?” chiese sarcasticamente facendo intuire che il loro futuro sarebbe stato tutt'altro che roseo, “N-no aspetti Maestro!” lo interruppe Xever “A-abbiamo catturato una delle ragazze! Possiamo farci dire da lei dove sono le altre e di conseguenza troveremo anche il rifugio delle tartarughe! Due al prezzo di uno!” continuò rendendo la sua voce il più credibile e ferma possibile, Shredder si voltò lentamente verso di lui, “E tu mi garantisci questo!” continuò “Certo signore! La faremo parlare...con le buone...o con le cattive!” aveva sentenziato con un ghigno, “Perfetto...allora vi lascerò in vita anche questa volta...” disse voltandosi, i due lasciarono un sospiro di sollievo, “Ma...” disse senza voltarsi “Se fallirete anche questa volta per voi le conseguenze saranno atroci...” disse congedandosi e lasciando i due mutanti con i brividi lungo la schiena.
“Beh? Che intenzioni hai? Di torturare la ragazzina?” chiese Rahzar con un espressione indecifrabile, “Non proprio! Sono cattivo ma si da il caso che anche io ho un cuore!” disse fingendosi addolorato, “Per quanto possa essere appagante torturare un nemico, non trovo divertente torturare un bel musino” continuò allargando sempre di più il suo ghigno, “E allora cosa intendi fare sentiamo? Chiederglielo per favore e aspettare che te lo dica?” rispose Rahzar sarcasticamente, “Sai credo che questo tuo piano sia un fallimento” Xever lo guardò con fastidio, “Stai a guardare come faccio cantare quel bel canarino!” disse avviandosi verso la stanza dove si trovava Kathleen, “...ma non era un gatto?...” borbottò Rahzar stizzito andando nella sala accanto posizionata dietro un vetro a specchio.
La notte era calata su New York, e nella città risuonavano soltanto delle sirene in lontananza, i lampioni illuminavano le strade deserte della notte, tutto sembrava tranquillo, ma per delle ombre che saltavano sui tetti quella notte era tutto meno che tranquilla, “Chi pensate possa essere stato a catturarli?” chiese April, “Non saprei...i Kraang...Shredder...tutto è possibile!” rispose Leo concentrato, “Oppure il professor Wright...” continuò Mizuki con un sibilo, “Se quel maledetto si azzarda anche solo a toccarli giuro che gli faccio passare le pene dell'inferno! Che in confronto le sue sedute erano nulla!” disse Lisanna a denti stretti, continuarono a correre, il problema è che non avevano una meta, non sapevano da dove raccapezzarsi, “Se non sbaglio Mikey mi aveva detto che sarebbero andati da Murakami...perché non andare lì...” propose Leo, “Non sappiamo nemmeno se ci sono arrivati da Murakami...” disse Raph, “Probabile...ma tanto vale provare!” continuò Mizuki, così si avviarono verso il ristorante sperando di trovare delle risposte.

Niente, non riusciva nemmeno ad allentarle quelle maledette cinghie, la porta si riaprì, e di nuovo entrò quel mutante, Xever, “Sai...il mio maestro è generoso...dice che se tu farai la brava e ci dirai ciò che vogliamo sapere ti lascerà andare” disse con un sorriso che era tutto tranne che amichevole, “Si certo come no! Ti sembro stupida per caso?” gli rispose lei stizzita dal fatto che la stava trattando come una bambina di due anni, “Certo che no! Credo...anzi so che tu sei molto astuta, per questo ti ho legato per bene!” disse mantenendo il sorriso, “Ci hanno informato della vostra natura incline al scappare continuamente appena ci distraiamo un momento...e sai chi me lo ha detto?” continuò avvicinandosi a lei, ogni suo passo in avanti non faceva altro che stringere il nodo che l'ansia le stava creando allo stomaco, si avvicinò per sussurrarle in un orecchio “...Wright...” Kathleen si irrigidì, serrò le mascelle e sgranò gli occhi, “Ahahah, hai la faccia di qualcuno che ha appena visto un fantasma!” disse lui ghignando, “Allora...sei pronta per l'interrogazione?” chiese sfoderando un ghigno oltremodo inquietante.

La notte era fredda ma stranamente silenziosa, Lisanna e gli altri avevano perlustrato in lungo e in largo alla ricerca di Donnie, Mikey e Kathleen, ma non vi era nessuna traccia, non c'era traccia di nessuno, niente Kraang, niente Foot Clan, niente traccia nemmeno dei Purple Dragons, strano, molto strano, Mizuki si era fermata sul tetto di un palazzo per vedere se magari così riusciva ad avere un quadro completo del quartiere e vedere dove aveva già perlustrato e dove no, quando con la coda dell'occhio vide un'ombra che si stava avvicinando a lei da dietro, con uno scatto si gettò verso di essa atterrandola, “D-Donatello?!” disse incredula, la povera tartaruga sembrava essere appena uscita da una zuffa anche se non sembrava essere ferito gravemente, “Cosa ti è successo? E dove sono Mikey e Kathleen?” gli chiese mentre lo aiutava a rialzarsi, “Mikey? Cosa c'entra Mikey! Io pensavo fosse con voi!” disse il viola visibilmente confuso, lei scosse la testa, “Mi sa che ci siamo incastrati in un bel pasticcio...” disse abbassando lo sguardo, quando lo rialzò incrociò quello confuso di Donnie, così decise di spiegargli cosa era successo, “Non voglio crederci...fregati in questo modo...mi dispiace” disse abbassando la testa, “ Cos-Perhè ti dispiace? Non è mica colpa tua!” disse la ragazza cercando di fargli capire che credeva a quello che stava dicendo, “quello che intendo dire è che-” “ Donnie!” era la voce di Raphael, “Cosa ti è successo? E Mikey?” continuò, “E' quello che stavo per dire, non so dove sia Mikey, ma la telefonata che ho ricevuto da April in realtà era un falso, un pretesto per dividerci così da essere più vulnerabili...infatti mi hanno posto un'imboscata, ma sono riuscito ad uscirne” spiegò lui, “Chi?” chiese Lisanna, “Non ne ho idea...non era faccia conosciuta...e non sono nemmeno molto sicuro sapesse parlare la mia stessa lingua...” finì cercando di cercare nella sua memoria dei dettagli che potessero fare in modo di riconoscere il suo assalitore, “Vorresti dire che il tuo assalitore era uno solo?” chiese Raph confuso, a giudicare dalle condizioni del fratello avrebbe stimato un numero molto pi alto di nemici, “ Beh diciamo che quello vero era uno solo...poi ce ne erano un sacco di altri che sembravano come degli ologrammi perché i miei colpi gli passavano attraverso....però non so perché i loro andavano dannatamente a centro!” concluse leggermente irritato della cosa, “...ologrammi” concluse grattandosi la testa, “Questo assalitore...come era fatto?” Chiese Leonardo, “Beh difficile dirlo...più che un' essere umano sembrava un' ammasso confuso di stracci messi insieme senza un senso logico...” tutti si guardarono tra di se “Questo non è molto d'aiuto...” disse Leo, chi era questo tizio, e cosa voleva da loro, non riusciva a spiegarselo, ma una cosa l'aveva capita, Raph aveva ragione, quella era una trappola ideata per catturare loro, e sfortunatamente ci era andata di mezzo anche Kathy, dovevano ritrovarli, il prima possibile.

 

 

 

--- angolo dell'autrice ---

...non ho più scuse....possiate perdonarmi! TTATT
Tra la mancanza di ispirazione, la scuola e tutta una lunga serie di altre cose tra cui anche la pigrizia ci ho rimesso una vita ad aggiornare!
MEA CULPA, MEA CULPA, MEA MAXIMA CULPA! (/ Q__Q)/
Considerando cosa mi aspetta appena ricomincia la scuola prevedo niente aggiornamenti per un bel po di tempo...possiate perdonare la mia povera anima disgraziata * cough-stai esagerando-cough *
Anyway! Vi ringrazio per aver letto anche questo capitolo!
Visto che ci sono vi auguro un buon anno a tutti! Sperando che 'sto 2017 non porti rogne come il 2016! Eee niente...
Se volete lasciate una recensione per farmi sapere cosa ne pensate o per dirmi che faccio schifo....
See ya!


Baci. Becky

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Capitolo 15
*** Capitolo 15 -TENSIONE- ***


Capitolo 15

TENSIONE

 

 

“Quanto manca ad arrivare?” chiese Lisanna impaziente, “Non molto! Porta pazienza! E' la quarta volta che lo chiedi in dieci minuti!” rispose Donnie continuando a correre, “Secondo voi quel tizio che ha incontrato Donnie stava dalla parte dei Kraang?” chiese April preoccupata, “Tutto è possibile! Ma qualunque cosa sia dobbiamo stare all'erta potrebbero benissimo aspettarci dietro ogni angolo!” gli rispose Leo serio, questa proprio non ci voleva, chi era quell'assalitore che aveva descritto Donnie? Era stato sempre lui a rapire Mikey e Kathleen? Oppure i Dragoni Purpurei? Nha! Sicuramente Mikey sarebbe stato in grado di sconfiggerli da solo...un'alleato di Shredder? Possibile...oppure dei Kraang, nessuna delle opzioni era rassicurante, “Sto rilevando un segnale da parte del T-phone di Mikey...ma che diavolo-?!” Donnie si fermò di colpo sul tetto in cui era appena atterrato e guardò stranito il piccolo monitor che aveva con se, “Cosa è successo? Perché ti sei fermato? Si stanno spostando?” chiese Lisanna, “Si ma... secondo il rilevatore sembra che Mikey stia girando a caso all'interno di un perimetro definito...decisamente troppo grande per essere una casa o una cella...sembrano le grandezze di un quartiere” disse Donnie non capendo bene cosa stesse succedendo, forse Mikey e Kathleen non erano stati catturati, forse stavano semplicemente girando per New York, ma i movimenti erano concentrati solamente in quella porzione di territorio, cosa voleva significare? “Cosa diavolo significa?!” disse Lisanna con una faccia alquanto perplessa, Donnie le passò il monito, ed eccolo lì, quello stramaledetto puntino rosso che girovagava senza un senso logico in quella porzione di New York, Lisanna osservò attentamente i movimenti, non sembravano appartenere a un drone o cose del genere, non seguivano un criterio, sembravano più i movimenti di un'animale in trappola, che non sa dove andare e continua imperterrito a deviare strada alla ricerca di un'uscita “...cosa diavolo significa?...” ripeté quasi in un sussurro, non capiva, “Continuiamo, penseremo al senso dei movimenti del T-phone quando saremo pi vicini”, alzò lo sguardo dal monitor, Leo aveva ragione, dovevano muoversi se volevano avere qualche speranza di raggiungerli prima che si spostassero.

“Eeeeeeeeeeeeeeeeiiiii! C'è nessuno nei paraggiiii?” chiese con il suo solito fare, come se le catene che lo tenevano fermo fossero la cosa più normale del mondo, nessuno rispose, “Ninja time!” disse piano e con un'espressione molto furbesca, in men che non si dica riuscì a liberarsi delle catene, “AH! Nessuno mette in trappola Michelangelo! La più astuta delle tartarughe!”, detto questo si guardò in torno, era in una stanza illuminata solamente dalla luce fioca di una lampada bianca appesa al soffitto, nient'altro oltre a lui e al tavolo dove era stato legato, scrutò una porta nella penombra della stanza, si avvicinò, i suoi rapitori erano stati abbastanza intelligenti da chiuderla? Prese la maniglia, l'abbassò, la serratura fece un lieve schiocco, apparentemente no...la porta si aprì, si affacciò su un' ambiente tutt'altro che ospitale, sembrava un set da classico film horror anni 80, ambientato in una specie di struttura ospedaliera fatiscente con bollette della luce arretrate di mesi, in parole semplici un corridoio buio con una serie di porte di ferro ai lati, da mettere i brividi, soltanto una lampada al neon funzionava, “...figo...” uscì e richiuse lentamente la porta, quel posto metteva veramente i brividi, passò davanti a due porte, nonostante avessero dei piccoli oblò il buio all'interno delle stanze non permetteva la vista di niente che non fosse una schermata nera, sembrava quasi che il buio avesse una forma densa e che avesse riempito le stanze, mentre cercava di scrutare cosa ci fosse al di la di una porta sentì delle voci provenire dal fondo del corridoio, non ci pensò due volte, aprì la porta e se la richiuse alle spalle, era l'unico nascondiglio che aveva a disposizione, si mise di spalle alla porta in silenzio, ascoltando le voci, “E' pi tosta di quanto sembri...pensavo sarebbe crollata dopo poco e invece non a risposto a niente...” disse una voce quasi tagliente, “E questo potrebbe essere un problema, se non otteniamo delle informazione il maestro renderà la nostra vita un' inferno” continuò, “No ti sbagli ci ucciderà seduta stante...” gli rispose un'altra voce che sembrava provenire direttamente dall'oltretomba, “Non preoccuparti, troverò un modo per farla parlare, ora abbiamo provato con le buone, il prossimo passo sono le cattive, e credimi si pentirà di non aver risposto prima” la risata che ne seguì fece accapponare la pelle a Michelangelo, quando furono vicine si sporse leggermente dall'oblò per vedere di chi si trattasse, Xever e Rahzar passarono come se nulla fosse, sorpassando ignari la porta dove era nascosto Mikey e entrando dentro un'altra poco dopo; appena si chiusero la porta alle spalle Mikey uscì, “Allora c'è Shredder dietro tutto ciò...” disse fra se e se, poi un lampo di curiosità lo colpì, si voltò verso la direzione da cui erano venuti i due scagnozzi del Foot Clan, in fondo al corridoio c'era una porta, l'unica dalla quale proveniva della luce dall'interno, con cautela e furtivamente si avvio verso la porta, con circospezione si affacciò all'oblò e....Kathleen?
Un lampo gli colpì la memoria, ma certo! Come aveva fatto a dimenticarsene! Kathleen era venuta con lui da Murakami! Sperava soltanto che fosse riuscita a scappare, ma a quanto pare non ci era riuscita, e ora si trovava lì dentro legata ad un lettino mentre cercava di liberarsi, si guardò in torno prima per essere certo che nessuno stesse entrando e aprì la porta, la povera ragazza appena sentì la porta aprirsi fece uno scatto, ma appena mise a fuoco colui che era entrato nella stanza sentì come un peso in meno sullo stomaco, “Mikey...” fu l'unica cosa che riuscì a dire, lui si avvicinò e cercò di slegarla, “Mi spiace averti trascinato in questa situazione” disse profondamente dispiaciuto mentre slegava l'ultima cinghia che la teneva intrappolata, non rispose, non sapeva cosa rispondergli, naturalmente non lo riteneva responsabile, era quel luogo le la rendeva irrequieta e poco incline al parlare, in più l'interrogatorio di quel maledetto mutante l'aveva resa ancora meno incline al conversare, “Andiamo forse so dove si trova l'uscita” disse Mikey trascinandola per un braccio, uscirono dalla stanza e la vista del corridoio la pietrificò, dove si trovava? Perché quel posto assomigliava così tanto al laboratorio del professor Wright? Non potevano essere usciti da New York? Giusto? Tante, troppe domande le stavano affollando la mente, e tutte non avevano una risposta, il che la rendeva ancora più irrequieta, non voleva tornare in quel posto, e probabilmente non ci si trovava, ma allora perché gli assomigliava così tanto? Ricordi che si affollano nella mente, ricordi e immagini che stava iniziando ad accantonare nella sua memoria le riapparivano alla mente come un un onda colpisce violenta lo scoglio durante una tempesta, voleva andarsene, “Kathleen?”, non voleva rimanere un secondo di più in quel posto, “Kathleen?!”, aveva paura, stava provando una dannatissima paura, “Kathleen!” il semi-urlo di Mikey la ridestò dalla sua fiumana di pensieri, “Stai...stai bene?” le chiese preoccupato, “I-io...” solo in quel momento si accorse che le sue mani stavano tremando leggermente, le guardò per una attimo,
“...voglio soltanto uscire di qui...” disse chiudendole a pugno e abbassando lo sguardo, Mikey non rispose, ogni altra parola sarebbe stata futile, voleva andarsene,
come biasimarla, quel posto metteva addosso una strana inquietudine anche a lui, ma sapeva che c'era di più sotto, qualcosa di più profondo, una ferita pi profonda,
e non importa quanto lui e i suoi fratelli e April ci provassero, quella ferita c'era e sempre sarebbe rimasta, qualcosa che andava oltre la loro comprensione,
qualcosa che lui poteva solo vagamente immaginare, quindi decise di non fare altre domande e di trovare una via d'uscita il prima possibile.

“Non so quanto tempo ci è rimasto prima che Fishface e Rahazar ritornino” disse scrutando la porta da dove erano usciti poco prima i due, “Non penso molto,
stavano andando a prendere qualcosa per poi tornare da me...” disse con tono basso lei, Mikey la guardò, e ripensò alla conversazione che aveva ascoltato poco prima, “Ti hanno fatto qualcosa?” le chiese un un tono nella voce che sembrava tutto fuor che di Mikey, “N-no....volevano sapere dove si nascondevano le mie sorelle e dove vi nascondevate voi...ma non li ho detto nulla” disse con uno strano aspetto di sfida negli occhi, “Ma non ti hanno fatto del male vero?” continuò lui come sa la risposta fosse di vitale importanza, non sapeva come rispondere, cosa doveva dire? Una bugia e tranquillizzarlo o dirgli la verità e Dio solo sa cosa sarebbe succedere dopo,
“N-no....cioè non più di tanto...” Ok....ammetteva che quella risposta non solo era strana, ma: 1. Era decisamente inadatta alla situazione, e 2. Non aveva senso... cosa diavolo doveva significare quel “più di tanto”? La faccia di Mikey era perplessa, stava per rispondere ma la porta si spalancò e si ritrovarono di fronte a Xever con in mano un affare metallico dalle sembianze estremamente poco amichevoli, e un Rahazar dello stesso aspetto, che li stavano guardando perplessi e sorpresi,
ci fu un secondo di immobilità prima che Xever gridasse all'altro mutante di catturarli, i due iniziarono a correre nella direzione opposta, correvano senza guardarsi indietro, Mikey prese Kathleen per il braccio e la trascinò in un corridoio parallelo, se nel corridoio prima solo una luce faceva in quello ce ne erano solo alcune che andavano a intermittenza, Kathleen si voltò per vedere se li avevano seminati, e l'immagine di Rahazar sempre più vicina ad ogni intermittenza di luce le si stampò nella mente, corsero a lungo, Kathleen credeva che il cuore le sarebbe esploso da un momento all'altro, quando Mikey approfittando del momento di buio totale svoltò un'altra volta, continuò a correre finché voltandosi non vide più l'immagine del mutante canino che li inseguiva, si fermò, e si nascosero dietro una porta,
entrambi cerono di riprendere fiato il più silenziosamente possibile, “Per adesso penso che siamo al sicuro” disse l'Arancione tra un respiro e l'altro, “Prima che ci vedessero avevo attivato il T-phone, se gli altri ci stanno cercando avranno già visto il segnale” continuò prendendo il telefono in in mano, “Cosa stai cercando di fare?” chiese Kathleen ancora con il fiatone, sicuramente se non fosse stata metà gatto sarebbe crollata a metà percorso, “Cerco di inviare un messaggio a gli altri!”,
in quel momento la porta si spalancò, Mikey fu scaraventato in avanti dall'impatto e dall'altra parte della porta si ergeva in tutta la sua minacciosa presenza Rahazar, che sfoderò un inquietante ghigno “Tana per voi...”.

“Donnie cosa c'è perché ti sei fermato?” chiese Raph leggermente irritato, Mizuki si avvicinò al viola che stava fissando con sguardo indecifrabile lo schermo del suo
T-phone, la ragazza dai capelli corvini osservò lo schermo, i suoi occhi si sgranarono, “E' un messaggio....da parte di Mikey...” disse con un fil di voce,
"Cosa...cosa dice?” chiese Lisanna con timore, Mizuki deglutì, “C'è scritto...” “Shredder, trappola, poco tempo” continuò Donnie con un tono quasi a atono, tutti rimasero in silenzio, si guardarono tra di se, c'era preoccupazione e paura nei loro occhi, ma non potevano restare fermi, dovevano sbrigarsi se volevano avere qualche possibilità di salvarli prima che li venisse fatto del male.

 

 

 


--- angolo dell'autrice ---

Salve salvino! \(QuQ)/

Sinceramente pensavo di metterci di più ad aggiornare...posso dire di essere fiera di me stessa!

(9 UuU)9

Anyway...waaaaaa spero di aver reso la tensione della situazione all'interno di quel luogo molto inquietante in cui si trovano Mikey e Kathleen (/>_<\)

spero che non ci siano errori...anche perché la mia tastiera ha deciso di far addormentare alcuni tasti...quindi scusate!
Grazie sempre a voi che leggete! Se volete lasciate una recensione! ^ u ^
e niente...speriamo di rivederci il prima possibile con un nuovo aggiornamento!

Byee!

 

Baci. Becky

 

 

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Capitolo 16
*** AVVISO ***


Avviso

Ma salveee! ^^
Allora so che queste cose non si fanno (almeno credo...non lo so...non so di cosa parlo)
coooomunque....finalmente ho ritrovato del tempo libero da dedicare a questa fanfiction (lo so lo so sono in estremo ritardo anche questa volta ma trattenete i forconi perchè non è finita quì!) e per riprendere il punto dellla situazione ho pensato bene di rileggere tutta la storia da capo, dal capitolo 1 fino al 15, e mi sono accorta di una cosa...IL FORMATO FA SENTIRE CLUSTROFOBICI! Cavolo gente ditemelo che più che una storia sembra un codice a barre messo in verticale! ( >w >)''

(era ironico eh! so che voi non c'entrate nulla e so io quella di fori come i cancelli!)
E ho deciso che così non si può andare avanti, così mi sono rimboccata le maniche e mi sono messa a riordinare e correggere i vari capitoli, ( Ecco adesso potete liberare i forconi e le fiaccole) quindi per l'effettivo capitolo 16 dovete aspettare ancora un po...spero non tanto perchè comunque non è vuoto ho gia scritto qualcosina.
Quindi....vi ringrazio tanto a voi che ancora leggete e che avete letto con pazienza quell'appiccicume di capitoli, e vi ringrazio ancora per la pazienza che avete  con me...sono un caso perso di ritardo cronico patologico (?) perdonatemi! ^^''
quindi come sempre grazie e al prossimo capitolo

Baci, Becky 

P.S. Questo avviso scomparirà con la pubblicazione del capitolo 16, in modo da non avere sbalzi tra i numeri dei capitoli e la quantità di capitoli presenti. Bye!

  Edit 2018: Hooola....allora...ho ripreso in mano la serie adesso...si lo so... vi do il permesso per mandarmi a quel paese con un biglietto di sola andata...comunque...sto finendo di rimettere apposto i capitoli e sto ripostando alcuni disegni che erano andati  persi negli anni, purtroppo non ho più l'ossessione compulsiva sulle tartarughe ninja, mi piacciono ancora non fraintendetemi, diciamo che ultimamente le mie fissazioni sono altre! continuerò la serie solo che non sarò puntuale! ( NO DAVVERO?!)  della serie potrei posare come una volta al mese come ogni 4 dipende dalla mia voglia (perchè guardiamoci negli occhi, senza di essa si scrive poco e male) e dal tempo visto che adesso vo all'università (si ho 21 anni e scrivo fanfiction sulle tartarughe ninja problemi?) e quando non sono lì sono a lavoro... (ATTENTI GIOVINCELLI ESSERE "ADULTI" E' UNA TRAPPOLA!)

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