As Ende der Zeit di ELIOTbynight (/viewuser.php?uid=56070)
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** un salto nel passato ***
Capitolo 2: *** una missione da compiere ***
Capitolo 3: *** l'incontro ***
Capitolo 4: *** occhi verdi ***
Capitolo 5: *** il malinteso ***
Capitolo 6: *** durch den monsun ***
Capitolo 7: *** missione compiuta ***
Capitolo 1 *** un salto nel passato ***
La
FFFEP (Fan Fiction Film Eliot Production)
Presenta
As
Ende Der Zeit
lo
so, dovrei continuare la mia "SMS, guitar & love", ma avevo
troppa voglia di postare questa ff! Buona lettura! E ditemi
se vi piace!
Primo capitolo - un salto nel
passato
“Bitte
lass uns keine freunde bl …” no
… no … no! Ti prego, no! … Non
può essere vero … E invece mi sa che è
vero … Si è scaricata di nuovo la batteria
dell’ipod! Appena arrivo a casa lo attacco subito al
computer. Eh, io senza musica non vivo … Fortuna che sono
quasi a casa. Accidenti, oggi sul pullman c’era un casino
tremendo! Mi hanno cambiato canzone per ben due volte, e sempre sul
più bello! Che giornata …
Infilo la chiave nella serratura mentre penso sul da farsi nel
pomeriggio. Ma secondo me andrà come al solito: tre ore di
computer e il resto in cavolate varie! Un classico a casa mia
…
Ero sola in casa, mamma lavorava fino a sera. Di solito quando accendo
il pc inizia subito il ronzio che fa quando carica. Invece stavolta
… silenzio. Non una mosca. Diedi un’occhiata al
modem vicino ai miei piedi. Tutto normale, irradiava la sua solita luce
biancastra. Ma appena alzai lo sguardo sul monitor vidi qualcosa di
insolito. A lettere piccolissime c’era il ritornello di una
canzone che conoscevo benissimo … la prima canzone in
tedesco che avevo imparato …
Ich muss durch den Monsun
Hinter die Welt
As Ende der Zeit
Bis kein Regen mehr fallt
Gegen den Sturm
Am abrung entlang
Und wenn ich nicht mehr
kann denk ich daran
Irgendwann laufen wir
zusamm
Durch den Monsun
Dann wird alles gut
Strano … non era mai successa una cosa del genere
… ma la cosa strana che mi incuriosiva di più era
la parola Zeit,
scritta in grassetto in modo che si notasse più delle altre.
Strano …
Poi il monitor diventò tutto bianco, poi nero e infine
ricominciò a ronzare e ad accendersi come se niente fosse.
Ci pensai su tutto il pomeriggio senza venirne a capo. Pensierosa,
presi la tastiera giocattolo del mio fratellino e iniziai a
strimpellare qualche nota imparata per caso. Senza accorgermene feci
delle note che assomigliavano proprio a “durch den
Monsun”.
Ad un certo punto la pianola iniziò ad illuminarsi di una
luce fortissima. Ero stupita, non sapevo cosa fare. Poi mi venne in
mente quello che era successo al computer …
- Ora che ci penso … Zeit
in tedesco vuol dire tempo
… -
Vidi un altro bagliore potentissimo … e poi più
nulla.
Mi risvegliai con un colpo di tosse in un vicolo buio, stretto, sporco
e pieno di foschia. Ero sdraiata sull’asfalto gelido e feci
fatica a mettere a fuoco quello che vedevo. Vedevo delle luci
… delle luci soffocate al fondo del vicolo … La
mia via d’uscita! Mi stropicciai gli occhi e mi misi a sedere.
- Ma … dove sono finita?-
Vidi lontano, davanti a me, della gente che camminava sul marciapiede
… e delle auto …
Mi alzai e andai a vedere. Vidi … una città.
Esattamente come Milano, Londra e Parigi, solo un poco più
tranquilla.
Mi guardai attorno … la gente parlava in modo strano
… poi capii … era tedesco …
- Oh, mio Dio … ma sono capitata … in Germania???-
Non avevo idea di dove mi trovavo, né se era lo stesso tempo
in cui ero quand’ero a casa.
Tempo … quella parola mi era rimasta impressa. E mi faceva
riflettere. Quel bagliore … Non sarà forse
… Fermai una bambina.
- Entschuldigung … (scusa … )-
- uh?-
- wo sind wir? (dove siamo?)-
- wir sind in Magdeburg … (siamo a Magdeburgo … )-
Come? A Magdeburgo?
- wie spat ist es? (che ore sono?)-
- es ist 9 Uhr. (sono le nove in punto.)-
- … was ist heute? (cos’è oggi?)-
- Dienstag, 7 Marz. (martedì, sette marzo)-
- … Jahr? (anno?)-
- 2001 … -
Ebbi un nodo allo stomaco.
- vielen dank … -
Ero nel 2001 … Cosa ci facevo nel 2001 a Magdeburgo?
Un attimo … qualcosa è successo nel 2001 a
Magdeburgo …
Bill e Tom avevano conosciuto Georg e Gustav …
Vagai per le strade cercando il garage dove suonavano i gemelli per
ore, finché dopo un po’ non ce la feci
più e mi fermai.
Ad un tratto li vidi … proprio loro … Gustav e
Georg che parlottavano tra loro e camminavano … Forse erano
diretti lì, al mini concerto dei gemelli Kaulitz!
- oh, santa pazienza … sono proprio loro … Georg
e Gustav … no, Vicky, aspetta: loro non sanno ancora che
diventeranno famosi, sono persone normali ora. Meglio se li seguo da
lontano … -
Mentre loro camminavano io li seguivo a circa 50 metri di distanza.
Intanto li osservavo.
- sono proprio come me li immaginavo … persino Georg, con i
suoi capelli corti un po’ mossi sulle punte … -
Georg … era sempre stato il mio preferito dei quattro
… Quella sera era incredibilmente bello …
In lontananza iniziai a vedere i gemelli che suonavano su un piccolo
palco incastrato in un vecchio garage … Che bello, stavo per
assistere al primo incontro tra quelli che sarebbero diventati i miei
idoli …
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Capitolo 2 *** una missione da compiere ***
zweite
kapitel... (secondo capitolo...)
ciao e buona lettura! XD
Secondo capitolo - una missione da compiere
- dunque, se non vado errato nel 2001 Bill e Tom hanno 12
anni, Gustav ne ha 13 e Georg 14 … che emozione! In
quest’anno sono miei coetanei!-
Davanti al piccolo palco c’era già un
po’ di gente e Gustav e Georg ci si infilarono. Mi tuffai
anch’io nella folla e mi dedicai per un momento a Bill e Tom
che suonavano quella che avrebbe dovuto essere “Leb die
Sekunde”. In effetti solo con la chitarra era un
po’ diversa dal cd. Era un po’ più
… monotona, vuota. Ci volevano la batteria e il basso per
renderla più bella. Sì, quella sera i gemelli
Kaulitz dovevano incontrare Georg e Gustav … Assolutamente.
Ad un tratto … mi squilla il cellulare. Mi ero dimenticata
di averlo portato con me! Numero sconosciuto … Mi appartai
in un angolo e risposi.
- Pronto?-
Silenzio.
- Pronto! Chi è? … Ma … ma questa
è … -
- Ich muss durch den
Monsun, Hinter die Welt, As Ende der Zeit, Bis kein regen mehr fallt
… Ciao, Vicky … -
- Chi è? Chi parla?-
- sono Bill … -
- cosa? Ma non puoi essere Bill, tu … tu stai suonando
laggiù con Tom … -
- Ma ti sto chiamando dal tuo tempo … -
- Come … stai chiamando dal 2009?-
- sì, e non chiedermi come faccio perché sono
cose difficili da capire … Senti, Vicky, sei tornata
indietro nel tempo … -
- sì, questo l’ho capito … -
- Bene. E c’è un motivo per cui sei finita nel
2001: devi compiere una missione … -
- e cioè?-
- Non posso dirtelo, devi scoprirlo da sola. Ma posso solo dirti che il
destino dei Tokio Hotel dipende da te … -
- cosa? Perché?-
- se tu non compirai questa missione i Tokio Hotel non potranno
esistere … -
- come sarebbe a dire “non potranno esistere”? I
Tokio Hotel devono esistere!-
- E perché questo accada devi compiere a tutti i costi
questa missione … altrimenti i Tokio Hotel non esisteranno
più … Buona fortuna, Vicky … e
ricorda, il destino dei Tokio Hotel è nelle tue mani
… bip-bip-bip … -
- Cosa? Bill, aspetta, Bill!!!-
Ormai aveva riattaccato.
- Il destino dei Tokio Hotel dipende da me … una missione da
compiere … Non ce la farò mai!-
Tornai di fronte al palco dei gemelli, ma non erano più
lì sopra.
- eh? Dove sono???-
Poi li vidi: erano di fianco al palco che parlavano con Georg e Gustav.
- Non posso crederci … sì, si stanno incontrando!
Come sono contenta!-
Mi avvicinai senza farmi notare troppo, rimanendo tra la piccola folla.
Riuscii ad afferrare qualche loro frase:
- mi piace il vostro stile, sul serio!-
- davvero? Grazie! Come hai detto che ti chiami, scusa?-
- Georg Moritz Hagen Listing.-
- minchia, che nome lungo!-
- Ma stai tranquillo, puoi chiamarmi anche solo Georg!-
- Ah, meno male! E tu puoi chiamarmi semplicemente Tom!-
E risero. Sorrisi compiaciuta. Era una scena meravigliosa il loro primo
incontro. Sì, forse sarei riuscita a compiere la mia
missione, di qualunque cosa si fosse trattato.
Che dire, il tempo passò. Iniziai a vivere nel 2001,
cercando di seguire passo passo quelli che nel frattempo erano
diventati i Devilish. Assistevo a tutti i loro piccoli spettacoli nei
locali della città. Era divertente seguirli. Però
dovevo fare attenzione a non farmi notare … E a guardarmi
intorno … Dovevo capire al più presto qual era la
mia missione.
Finché non arrivò una sera in cui Bill e Tom
tornavano a casa dal loro lungo pomeriggio di prove. Come al solito io
li pedinavo … mi sentivo una specie di 007. Scesero
dall’auto della sorella di Gustav, che li accompagnava
sempre, mentre Bill stringeva un foglio in mano. Chissà cosa
c’era scritto … Bill lo appoggiò al
tavolino della veranda ed entrò seguito dal gemello, mentre
chiacchieravano.
- Il prossimo spettacolo sarà ancora più bello
degli altri, vero Bill?-
- Sì, sarà al famoso ristorante “der
Engel”, nel centro di Magdeburgo! Dovrà essere una
figata!-
- Puoi dirlo forte, fratellino! Ci hanno detto che ci sarà
tanto pubblico, non dobbiamo assolutamente fare fiasco!-
- Assolutamente, Tom, assolutamente! E dobbiamo superprepararci in una
settimana!-
Chiusero la porta alle loro spalle.
- wow, i Devilish stanno organizzando uno spettacolo coi fiocchi
… ma quel foglio cos’è?-
Spinta dalla curiosità uscii dal mio nascondiglio e senza
farmi vedere andai a sbirciare. Con mia grande sorpresa vidi che
c’era la scaletta delle canzoni.
- ma questa è la lista delle canzoni! Probabilmente sono
quelle che faranno al ristorante fra una settimana … ci sono
proprio tutte … “Leb die Sekunde”
… “lass uns hier raus", “gegen meinen
willen"! E poi, "freunde bleiben", persino “ich bin nich
ich"! Sono tutte bellissime, tutte quelle che saranno
nell’album “Schrei” … proprio
tutte! Ma … un momento … 2, 4, 6, 8, 10, 12, 14
… Solo quattordici? Nell’album
“Schrei” sono quindici … ne manca una
… -
Ad un tratto capii. Capii tutto.
- Oh, no … non è possibile …
“durch den Monsun” … manca
“durch den Monsun”!-
L’unica canzone che mancava era proprio quella.
- ecco qual è la mia missione … devo fare in modo
che i Devilish scrivano “durch den Monsun”
… questa canzone non può mancare! Scommetto che
allo spettacolo che ci sarà al ristorante ci sarà
anche lui … Peter Hoffman … e se i Devilish non
suonano “durch den Monsun” … non
potranno mai diventare i Tokio Hotel … -
Sentii delle voci che si avvicinavano alla porta. Subito mi nascosi.
Uscì Tom.
- Oh, eccola, l’hai lasciata qui in veranda! Bill come fai a
dimenticare sempre tutto?-
Tom prese la scaletta delle canzoni e tornò dentro.
- devo fare in modo che i Devilish suonino “durch den
Monsun” fra una settimana … ma come faccio???-
già, come farà? lo scopriremo nel prox
chap!
recensite, recensite, recensite, dai!
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Capitolo 3 *** l'incontro ***
Terzo capitolo -
l’incontro
La mattina dopo mi svegliai ancora sconvolta. Ah, mi sono
dimenticata di dirvi che durante la mia permanenza nel 2001 ero ospite
di un anziano signore che aveva un cottage nella periferia della
città, ed essendo solo aveva accettato di ospitarmi il tempo
necessario che mi serviva per compiere la missione. Naturalmente era
all’oscuro di tutto …
Ero ancora sotto le coperte quando mi misi le mani nei capelli.
- Oh, cavolo … Come farò? Come farò a
compiere questa benedetta missione in meno di una settimana?
E’ impossibile … -
Guardai l’orologio sul comodino e …
- Oh, santa pazienza, è tardissimo! Tra mezz’ora i
Devilish iniziano le prove! Non posso mancare!-
Saltai giù dal letto e mi preparai in dieci minuti scarsi.
Presi in prestito la bicicletta del proprietario del cottage e mi
fiondai verso Magdeburgo.
Alle 10 e 20 ero arrivata in una vecchia rimessa che i ragazzi usavano
sempre per le prove dei loro spettacoli. Lì vicino,
abbandonato, c’era un vecchio ma fortunatamente grande
paravento. Io mi nascondevo sempre lì dietro per tenere
d’occhio i Devilish durante le loro prove. Anche quella
mattina mi nascosi lì e aspettai l’arrivo del
gruppo.
Non tardarono a venire e il tempo di preparare gli strumenti ed erano
già lì che strimpellavano. Era sempre emozionante
vederli, mi sentivo felice.
A un certo punto mi accorsi di aver perso il mio braccialetto da
rockettara, formato da borchie argentate. Mi misi a cercarlo
disperatamente e quando lo trovai mi accorsi che per prenderlo dovevo
allungare la mano oltre il paravento, rischiando di essere vista!
- Oh, cazzo! Ma capitano tutte a me???-
I ragazzi erano occupati a suonare una delle loro splendide canzoni,
così cercai cautamente di afferrare il braccialetto. Ma nel
farlo mi spinsi troppo in avanti e caddi, facendo cadere anche il
paravento, rivelando così la mia presenza!
Come potevano non notarmi i Devilish? Smisero di suonare e mi
guardarono stupiti. Io ero nel panico. Non sapevo cosa fare,
né cosa dire. Ero terrorizzata, non riuscivo ad emettere un
suono. Finché Bill non si avvicinò e mi rivolse
lui la parola.
- Ehi, e tu cosa ci fai qui?-
Non mi sentivo più lo stomaco e mi si raggelò il
sudore che mi colava ai lati della fronte.
- … ehm … chiedo scusa … non volevo
disturbare … -
Ero terribilmente patetica! Si avvicinò anche Tom,
accrescendo la mia ansia.
- Cosa ci facevi dietro al paravento?-
“Oh, no, e ora cosa rispondo?” mi chiesi.
“calma, Vicky, non perdere la calma …”
- ehm … ieri ero venuta qui con alcuni miei amici e
… avevo perso il mio braccialetto … ero solo
venuta per cercarlo … Ma ora che l’ho ritrovato
posso andare … -
Afferrai il bracciale e me lo infilai alla svelta.
- Chiedo scusa, non volevo disturbarvi … -
- No, stai tranquilla, non ci hai disturbati!-
Mi alzai in fretta.
- Comunque sia … ora devo andare … -
Mi girai e cominciai a camminare, pensando alla pessima figura che
avevo fatto. Quando una voce mi fermò:
- aspetta un momento!-
Non riuscii più a muovere un passo e spalancai gli occhi.
Era la voce di Georg …
- per caso … mentre cercavi il tuo braccialetto …
-
Inghiottii la saliva.
- … ci hai sentiti suonare?-
“Certo, che vi ho sentiti, siete talmente bravi!”
mi venne da dire. Ma mi trattenni in tempo e mi limitai a girarmi
lentamente.
- Sì … vi ho sentiti … -
Bill sembrava irrequieto dalla mia risposta.
- oh … e come ti siamo sembrati?-
Idea! Se li avessi conosciuti come una semplice amica forse avrei avuto
più speranze di compiere facilmente la mia missione! Sorrisi
lievemente.
- Siete … siete bravi. Davvero niente male!-
Tom subito si eccitò.
- davvero???-
E Gustav lo seguì a ruota.
- lo pensi sul serio?-
- sì, siete davvero bravissimi!-
E allargai il mio sorriso fino a contagiarli. Sorrisero a loro volta e
vennero a stringermi la mano.
- Piacere, Bill!-
- Vicky!-
- Ciao, io sono Tom!-
- Piacere!-
- Io mi chiamo Gustav, piacere di conoscerti!-
- Il piacere è tutto mio!-
Arrivò il turno di Georg …
- Piacere, io sono Georg!-
- Io Vicky, piacere!-
Appena mi toccò la mano sentii un formicolio che
partì dalle dita e arrivò fino alla spalla. Ero
emozionatissima come mai in tutta la mia vita. Mi sorrise …
quasi mi scioglievo … per un attimo i nostri occhi si
incrociarono … Ebbi una strana sensazione … Quasi
di nausea, guardando il colore dei suoi occhi … Erano simili
ai miei … Anch’io ho gli occhi verdi, ma i suoi
erano di sicuro più belli …
Tom si infilò la chitarra:
- allora, che dite, le facciamo sentire uno dei nostri pezzi migliori?-
Gustav si sedette dietro la sua Tama.
- Che ne dite di “der letzte tag”?-
Bill mi guardò.
- Tu che dici, Vicky, il titolo ti ispira?-
Tutte le loro canzoni erano bellissime per me, ma finsi naturalmente di
non conoscerle.
- uhm, sì, sento che è una bella canzone!-
Per forza, la tradurranno in “final day”, ci
faranno un videoclip e sarà una delle loro canzoni
più conosciute!
Mi sedetti e con grande emozione, che purtroppo ero costretta a
nascondere, assistetti alle loro migliori performance in versione
Devilish. Ma poi posai casualmente lo sguardo sull’orologio e
…
- Oh, no! E’ tardissimo, mi staranno aspettando! Dovevo
essere a casa mezz’ora fa!-
Georg mi chiese:
- vuoi che ti accompagniamo a casa?-
- oh, non fa niente, là dietro c’è la
mia bicicletta.-
Gustav infilò una mano in tasca e prese il cellulare.
- allora io chiamo mia sorella che ci porta a casa, ok?-
- ok!!!- fecero in coro i gemelli.
Decisi di aspettare la sorella di Gustav con loro. E intanto cercai di
fare un tentativo nel compiere la mia missione: fare in modo che Bill e
gli altri facessero nascere la canzone “durch den
Monsun”.
Era quasi ora di pranzo e decisi di sfruttare il momento.
Massaggiandomi la pancia dissi:
- accipicchia, ho una fame tremenda! Quasi avessi un monsone nello
stomaco!-
I quattro mi guardarono straniti. E capii di aver detto una cazzata
megagalattica.
- cioè, io volevo dire … lo stomaco brontola e
… cioè, intendevo … lasciate stare!-
“ma quanto sono scema! Ecco, un’altra figura di M
garantita!”
Fortuna che arrivò la sorella di Gustav a togliermi dai
guai. Mentre gli altri caricavano gli strumenti nel bagagliaio, Georg
si avvicinò.
- Senti, Vicky … -
- Dimmi!-
Fingevo sicurezza ma in realtà ero super imbarazzata.
- Noi proviamo anche oggi pomeriggio … ti va di …
ecco … di venire a vederci?-
Speravo di non essere diventata rossa, ma dubito di essere riuscita a
rimanere di un colorito normale.
- ehm, certo! Ci sarò … -
Lui mi fece un sorriso che mi fece battere il cuore
all’impazzata. Ricambiai mentre saliva in auto. Lo guardai
andare via con una faccia da ebete demenziale e se mi avessero vista mi
avrebbero presa per un’idiota. Presi la bicicletta e pedalai
veloce fino a casa.
- Evvai, ho conosciuto i Devilish! Ancora non ci credo! E poi Georg
… -
Non riuscii a dire più nulla su di lui … era
indescrivibile dire come mi sentivo se pensavo a lui …
- Spero che questo mi aiuti a compiere la mia missione, sarebbe davvero
utile!-
e così la nostra protagonista ha incontrato i
Devilish... cosa succederà?
recensite e ve lo sarà rivelato nel prossimo capitolo!
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Capitolo 4 *** occhi verdi ***
ciaooooooo
eccovi il quarto chap!!
Quarto capitolo - occhi verdi
Quella sera meditavo su ciò che era successo, mi
domandavo ciò che sarebbe successo dopo e mi chiedevo se
quello che doveva succedere sarebbe successo. Ero piuttosto
preoccupata, non avevo idea di come fare per fare in modo che Bill
scrivesse “durch den Monsun” e gli altri ideassero
gli accordi e gli arrangiamenti in meno di una settimana.
- è impossibile … eppure un modo ci deve essere
per riuscirci … io devo riuscirci, me l’hanno
chiesto i Tokio Hotel stessi. Non posso e non voglio deluderli
… se non compio la mia missione i Tokio Hotel non
esisteranno più … -
Ero disperata. Non riuscivo a smettere di ossessionarmi con questo
problema.
Quel pomeriggio tornai alla vecchia rimessa come mi aveva chiesto
Georg.
- ma sì, in fondo un po’ di svago ci vuole, magari
con la musica mi viene anche un’idea!-
Li aspettai con cuore in gola, sempre emozionata di vederli. Camminavo
avanti e indietro in quel vecchio piccolo edificio vuoto pensando a
cosa sarebbe successo se non avessi compiuto la missione. Non avrebbero
firmato il contratto con la Sony, non avrebbero cambiato il loro nome
in “Tokio Hotel” e non sarebbero andati avanti
nella loro carriera. Niente videoclip “durch den
Monsun”, niente premi, nient’altro. E non avrebbero
pubblicato l’album Schrei, né l’album
Zimmer 483 … Un sacco di persone sarebbero rimaste sole,
senza la musica dei TH a guidarle …
No, questo non doveva accadere! Tutto doveva rimanere com’era
nel 2009.
Persa in questi pensieri non mi accorsi del loro arrivo e quando mi
ritrovai il viso di Georg davanti a me improvvisamente ebbi quasi
l’impressione di svenire.
- ciao, Vicky! Allora sei venuta!-
- sì, ho pensato che ne valesse la pena.-
Sorrise compiaciuto. Un vuoto allo stomaco mi immobilizzò
per qualche secondo, mentre mi sentii improvvisamente accaldata.
Quel pomeriggio passò come niente, una canzone dopo
l’altra il tempo passava e gli sguardi che ogni tanto mi
lanciava Georg passavano in un batter di ciglio.
Verso le quattro i Devilish fecero una pausa e Tom propose:
- che ne dite di farci una passeggiata per rilassarci un po’
prima di riprendere?-
Bill si illuminò:
- è un’ottima idea!-
Ma io, sinceramente, non avevo voglia di camminare, così
decisi di restare. Con mia grande sorpresa anche Georg decise di
rimanere nella rimessa, dicendo che camminare lo faceva stancare. Ma
dalla faccia che fece non fui molto convinta.
Gustav si avvicinò ai gemelli e sussurrò loro
qualcosa che io non capii:
- guardateli, sembrano Romeo e Giulietta! Ho visto che si guardavano
con certi occhi … Io vengo con voi, così Georg e
Vicky rimangono da soli … -
- ok Gustav, ottima idea, ih ih ih!-
E così io e Georg rimanemmo appunto da soli …
Parlammo un po’ di tutto, finché lui non
arrivò a parlare del suo primo desiderio di diventare
dentista.
- sai, mi è sempre piaciuto questo mestiere … -
- oh, allora se lo diventerai verrò a farmi controllare i
denti gratis!-
- non ti illudere, svampitella che non sei altro!-
E ci mettemmo a ridere.
- però chissà … i denti gratis forse
te li controllerei … -
- davvero? Grazie!-
- figurati!-
- sai, sei meno serio di quando appari in telev … ehm,
cioè, di quanto pensassi!-
- sul serio? Non mi capita spesso di essere così loquace e
amichevole … Sarà colpa tua … -
- cosa? Colpa mia?-
- sarà perché ci sei tu che mi comporto
così con te … -
Mi sentii avvampare come se avessi la testa in una pentola che bolle.
Credo di essere diventata esageratamente rossa paonazza.
- beh … devo prenderlo come un complimento?-
- quello che ti ho detto E’ un complimento … -
- oh … grazie … -
Per un istante lo fissai negli occhi. Decisi di ricambiare un
po’ quello che mi aveva detto.
- sai qual è la prima cosa che ho notato di te?-
- quale, sentiamo?-
- i tuoi occhi. Mi piacciono molto i tuoi occhi verdi.-
- veramente?-
Annuii sicura. Adesso con lui mi sentivo meravigliosamente bene.
- sono bellissimi … -
- grazie mille … anche a me piacciono molto i tuoi.-
- sì? Sul serio?-
- certo. Anche i tuoi sono verdi. Però sono di un verde
diverso dal mio. E mi sento sempre come avvolto da un’ondata
di calore quando li fisso.-
I miei cosiddetti “occhi di calore” si illuminarono
a sentire quelle splendide parole. E lui non smise di sorprendermi
…
- ecco, quando fai così diventano ancora più
belli … spero proprio che tu non sia semplicemente un paio
di occhi verdi … Sento che se i tuoi occhi sono
così anche tu sei così.-
Quasi involontariamente allargai un sorriso grandissimo e iniziarono ad
aumentare i miei battiti cardiaci. Sentivo di provare per lui qualcosa
di più di semplice amicizia …
- ti ringrazio … lo penso anch’io … -
A quel punto percepii quasi lontanamente un leggero movimento della sua
testa verso la mia. Senza pensarci cominciai ad avvicinarla
anch’io. Man mano che si avvicinava mi sentivo smarrita,
spaesata. Ma era una splendida sensazione …
Eravamo ormai a pochi millimetri di distanza quando mi prese la mano.
Mi impresi bene nella mente ancora una volta il colore dei suoi occhi
… Poi mi venne da chiudere i miei. E sentii le sue labbra
appoggiarsi sulle mie …
e brava la nostra Vicky.....
ringraziamenti:
layla the punkprincess:
grazie milleeeeeee! troverò il modo di farti passare la
febbre con la mia ff! =D
eleonor483:
ciaooooooo ma ke piacere vedere ke 6 venuta a recensireeee sn
supercontenta!!! grazie mille!!!
lagrandeG:
nuova lettrice, ke meraviglia!! ti ringrazio molto x il tuo commento! =)
al prossimo capitolo, ciaoooooo a grazie mille a tutti!!!
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Capitolo 5 *** il malinteso ***
Quinto capitolo - il malinteso
- no, no, no, non può essere successo
… e adesso? Oddio, sono disperata, non so cosa
succederà, se ho fatto bene a fare in modo che succedesse
… mio Dio, non so più niente, ormai!!!-
Camminavo avanti e indietro andando a sbattere le ginocchia ogni tanto
contro gli spigoli dei mobili della mia stanza. Era notte fonda e non
riuscivo a dormire. Continuavo a ripensare a quello che era successo.
L’incontro con i Devilish … La conversazione con
Georg … quegli occhi verdi … e quel bacio
…
Sbattei la testa contro il muro e cercai di calmarmi. Rimasi con la
testa appoggiata alla parete, con le palpebre delicatamente chiuse.
Dovevo far chiarezza e capire se quello che avevo fatto era giusto o
sbagliato.
Mi ero innamorata di Georg … e lui si era innamorato di me
… Ed era una sensazione indescrivibile.
Non riuscivo a togliermi dalla mente quei benedetti e anche maledetti
occhi … Quegli occhi verdi di cui mi ero invaghita
… E più ci pensavo e più mi sentivo
persa, spaesata, la testa cominciava a girarmi e mentre respiravo
affannosamente sentivo crescere una forte sensazione di nausea
… Ma stranamente era molto piacevole … Mi
rilassava, mi tranquillizzava, mi calmava … Riusciva a
placare per un momento tutta la confusione che avevo in testa
…
Caddi sul letto e mi misi una mano sulla fronte cercando di riprendere
il controllo di me stessa, delle mie emozioni e dei miei pensieri.
- e se tutto questo avrà effetti negativi sul presente e sul
futuro? Io sono nel passato … e se cambia il passato cambia
tutto … E il passato sta cambiando per colpa mia
… -
Sentii una lacrima uscire dall’occhio e scivolarmi veloce
giù per la guancia fino ad inumidire il cuscino. Ero troppo
confusa … non sapevo cosa fare … cosa pensare
…
No. Non poteva continuare così. Non ho fatto male a cambiare
il passato, ci sono venuta apposta. Mi misi seduta e riaprii gli occhi.
Riuscivo a malapena a tenerli aperti, ma lo sguardo che davo alla
parete davanti a me era deciso … Finalmente avevo ripreso la
calma e la fiducia in me stessa.
La mattina dopo tornai al solito luogo dove i ragazzi provavano.
Mancavano solo tre giorni prima del più grande concerto che
avessero mai fatto, con un pubblico che sarebbe stato quasi il doppio
del solito. Arrivai abbastanza tardi e da fuori riuscivo già
a sentire le loro voci.
- … come sarebbe a dire che Vicky ha due occhi strani?-
Mi fermai di colpo. Quello che aveva parlato era Bill. Subito pensai
che Georg aveva raccontato tutto agli altri del pomeriggio passato
insieme. Iniziai a sudare freddo, preoccupata dell’esito
della conversazione.
- non so … hanno un non so che di strano … -
E’ lui, stavolta. Georg. Personalmente avrei sostituito
quello “strano” con
“sorprendente” o
“magico”… Cominciai a preoccuparmi.
- … come dire, quando la fisso negli occhi mi aspetto di
capire qualcosa di lei, invece niente … mistero …
-
Ancora non capivo cosa volesse dire.
- non riesco a cogliere niente di lei, né a vedere niente
… Più ci provo e più quella ragazza mi
confonde … -
“Confonde“? Cosa intendeva con
“confonde“???
- ma ormai è inutile che cerchi di capire cosa
c’è nella sua testa … inizio a pensare
che provarci è solo una perdita di tempo … -
No … Non può averlo detto … Non
può averlo detto lui!
- cioè, proprio non la capisco! Basta, ormai è
inutile … -
Non potevo credere alle mie orecchie. Volevo capire se
l’aveva detto sul serio …
- io … io cosa?-
Uscii allo scoperto sotto lo sguardo esterrefatto di tutti, soprattutto
Georg.
- Vicky …?-
- ripeti un po’ quello che hai detto … -
- cosa?-
- l’hai detto sul serio?-
Non mi rispose. E come si sa, chi tace acconsente …
L’aveva detto per davvero …
- cosa significa che sono strana e che non riesci a capirmi?
Perché non me l’hai detto subito? Avrei cercato di
rimediare … -
- Vicky, ascolta un attimo … -
- No, ho già ascoltato abbastanza per ora. Adesso tu ascolta
me. Io pensavo che ti piacessi … -
- ed è così! Vicky … -
- … ma da come hai appena parlato di me non si direbbe! Non
hai detto che sono una perdita di tempo?-
- no, non intendevo questo! Io … -
- Georg, dimmi una cosa: quando ieri mi dicevi che i miei occhi ti
infondono una sensazione di calore cosa intendevi?-
Non emise un fiato. Probabilmente la risposta ce l’aveva, ma
non era quella che desideravo …
- adesso neanche io ti capisco. Perché hai detto quelle cose
di me poco fa?-
Non un fiato. Niente. Non mi disse più niente. Il mio viso
iniziò a rigarsi di lacrime.
- ascoltami … - dissi io con la voce strozzata. - qualsiasi
cosa tu pensi di me, ricordati una cosa: tu per me non sei un semplice
paio di occhi verdi … -
Mi guardò tristemente.
- Ho capito chi sei semplicemente fissandoli … E questo
è bastato a farmi innamorare di te … -
Gli occhi iniziarono a tremargli.
- Sappi … che nei tuoi occhi mi perdo … -
Iniziarono a tremargli pure le mani.
- oltre a quegli occhi io vedo di più … io vedo
te, Georg … io vedo te … così come sei
… e l’ho capito semplicemente guardandoti
… Tu invece continui a dire che non capisci niente di me
… -
Cominciai ad agitarmi e a perdere autocontrollo.
- Scusa se i miei occhi non sono belli come i tuoi, almeno non dovrai
fare tanti sforzi per capirmi!-
Adesso i suoi occhi, anziché calmarmi, mi mettevano
agitazione, ansia, disperazione, mi facevano star male …
Corsi via. Non mi interessava se mi stava rincorrendo, tanto io non mi
fermavo … Sentii piano piano la mia mente che si isolava da
tutto, non sentivo più niente, non facevo più
caso a dove andavo … L’importante era dimenticare
quegli occhi …
la situazione si complica...
ringraziamenti:
eleonor483:
ho ricevuto l'email e ti ho aggiunto su netlog!! grazie mille x il
commento!!!
layla the punkprincess:
sono proprio curiosa di sapere qual è il tuo delirio! e
chissà se ci hai azzeccato...
Gente, il bello deve ancora venire.... Georg ha deluso Vicky e lei non
ha idea di come fare x compiere la sua missione... ma la situazione
cambierà in modo assolutamente imprevedibile!!
al prossimo capitolo, recensiteeee!
salutoni e un abbraccio a tt
by Eliot
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Capitolo 6 *** durch den monsun ***
Sesto capitolo - Durch den Monsun
Il giorno dopo, nel tardo pomeriggio, mi appostai davanti
alla casa dei gemelli per distrarmi e trovare il modo di compiere la
missione il più presto. Con mia grande sorpresa a casa di
Bill e Tom c’era tutta la band. Mi rintanai sotto la finestra
della stanza dove erano riuniti e decisi di affidarmi
all’udito, dato che non avevo il coraggio di affacciarmi e
vedere Georg. Meno male che riuscivo a sentire lo stesso:
Tom: non
preoccuparti, amico, vedrai che ritornerà da te tutta
disperata e ti dirà “Georg, sono stata una
stupida, ti prego, perdonami!”
Bill: Tom,
smettila! Non vedi che lo fai star male?
Tom: ok
… scusa, Georg …
Georg: non
importa …
La sua voce era roca, quasi avesse appena smesso di piangere.
- Oggi mentre ci allenavamo … Sentivo molto la sua mancanza
… Quasi ci
fosse il vuoto … Come se dovesse arrivare un temporale da un
momento all’altro … -
Ebbi un sussulto. Era molto simile a una frase di “durch den
Monsun” … Sentii Bill che diceva:
- hai detto un temporale? Aspetta, Gustav, per favore, mi passi quel
blocnotes e quella penna ?-
Non potevo crederci …
- vediamo … forse mi è venuta
l’ispirazione, ragazzi!-
- davvero? Dai, scrivi!- fece Tom.
- dunque … “La finestra non si apre
più, e qui è pieno di te e di vuoto, e l'ultima
candela si consuma di fronte a me” … Che ve ne
pare?-
- Bello!-
Non era possibile …
Das Fenster
öffnet sich nicht mehr
hier drin ist es voll
von dir und leer
und vor mir geht die
letzte Kerze aus …
- e poi che ne pensate di questo: “Io sto già
aspettando l'eternità, finalmente è giunta l'ora,
là fuori nuvole nere si stanno levando”?
- che belle parole, Bill! Continua che vai alla grande!-
Ich warte schon ne
Ewigkeit
endlich ist es jetzt
soweit
da draußen
ziehen die schwarzen Wolken auf …
- Georg, ascolta … - fece Bill. - so che è un
brutto momento per te … però puoi dire cosa
senti? Cioè … puoi dirci cosa provi in questo
momento?-
- perché?-
- primo: è un modo per sfogarti. Secondo: mi sta venendo in
mente una canzone straordinaria e i tuoi sentimenti mi sarebbero di
grande aiuto … -
- oh … va bene, Bill … come vuoi … -
- se non te la senti non importa!-
- no, no, hai ragione, mi farà bene …
E’ un po’ difficile da spiegare … Sono
dispiaciutissimo di averla fatta soffrire … Avevo detto
quelle cose solamente perché non sapevo se stavo facendo la
cosa giusta con Vicky … Ed ero solamente un po’
confuso … Ma adesso che mi ha detto quello che prova lei non sono mai stato
più sicuro di così … Io la
ritroverò anche in mezzo a un uragano, e le
dirò quello che provo veramente … -
- danke schon, Georg … “Una mezzaluna sta
sprofondando di fronte a me, ti è appena stata vicina? E
mantiene veramente le promesse che fa? Io so di poterti trovare,
sentendo il tuo nome nell'uragano. Penso che non ci potrei credere
più di così”… -
Sentii l’urlo di Tom: - BELLISSIMOOOO!!! Bill, sono delle
parole stupende!-
Anche Gustav era d’accordo: - Accidenti, è
meraviglioso! Continua, Bill, dobbiamo scrivere il ritornello!-
- sì, giusto … -
Stava accadendo … stava accadendo veramente … la
missione stava per essere compiuta …
Ein halber Mond versinkt
vor mir
war der eben noch bei dir
Und hält er
wirklich was er mir verspricht …
ich weiss das ich dich
finden kann
Hör deinen
Namen im Orkan
Ich glaub noch mehr dran
glauben kann ich nicht …
- Poco fa hai menzionato un temporale, vero Georg?-
- sì, sarei
disposto ad attraversarlo pur di farmi perdonare
… -
- ok, ok, sì, ci sono, ho le parole! “Devo
attraversare il monsone, dietro al mondo, fino alla fine dei tempi,
finché la pioggia non smetterà di cadere, contro
la tempesta, sul bordo dell'abisso e quando non ne posso più
me ne ricordo, prima o poi correremo insieme perchè
semplicemente nessuno ci può più trattenere,
attraverso il monsone …”
- nooooooooooo questa deve diventare una canzone, assolutamente!!!!
Prendo la chitarra!-
Era triste vedere che la missione si stava compiendo proprio quando io
e Georg …
Ich muss durch den
Monsun
Hinter die Welt
As Ende der Zeit
bis kein Regen mehr
fällt
Gegen den Sturm
am Abgrund entlang
und wenn ich nicht mehr
kann denk ich daran
Irgendwann laufen wir
zusamm
Weil uns einfach nichts
mehr halten kann
Durch den Monsun
…
- Georg, ti prego, dicci ancora qualcos’altro!-
- che dire … supererò
tutti gli ostacoli e tutte le forze che mi ritroverò
davanti, e le costringerò a portarmi da lei … Perché io la amo
… E quando saremo tornati insieme tutto tornerà a
posto … -
Iniziai a piangere silenziosamente. Era tutto dannatamente perfetto!
Dannatamente!
- “Mi faccio strada tra i poteri nascosti dietro quella porta
… Li sconfiggerò e loro mi condurranno da te
… e dopo tutto sarà ok …”
Oh, così è perfetta! E’ venuta fuori
una canzone stupenda, ragazzi!-
Ich kämpf mich
durch die Mächte
hinter dieser
Tür
werde sie besiegen und
dann
führn sie mich
zu dir
Dann wird alles gut
- ehi, senti questi accordi, fratellino!-
E fece le note iniziali della canzone … Mentre
un’altra lacrima mi veniva giù velocemente
mescolandosi alle altre …
- che figata, Tom!- dissero Bill, Gustav e Georg.
Quest’ultimo poi fece:
- domani devo chiederle scusa … a tutti i costi …
ma come ho potuto farle una cosa del genere??? Devo farmi perdonare,
devo dirle cosa provo!-
- bravo, Georg, così si fa! Vedrai che andrà
tutto bene!-
Me ne andai a casa … mentre sentivo da lontano Bill che
cantava e Tom che suonava … e mentre non smettevo di
piangere …
Finalmente la missione si era compiuta … ma se penso che
avevo dovuto soffrire così tanto per farcela …
Ero distrutta … e di nuovo mi vennero in mente quegli occhi
verdi … e il mio viso si asciugò in un attimo
… E finalmente, dopo tanta sofferenza, sorrisi …
... ke situazione intrigante...
ringraziamenti:
lagrandeG:
la tua sanità mentale grava su di me XD grazie del commento,
mi ha fatto molto piacere!! =D
eleonor483: ma
ciaoooooo! grazie x tt quello ke hai detto, grazie!!!
layla the punkprincess:
mmmmmh! sono trp curiosa di sapere cosa avevi pensato!!!
chissà cosa succederà... riuscirà
Georg a rivelare i suoi sentimenti a Vicky??? speriamo di
sì, ma x scoprirlo aspetteremo il prossimo capitolo!
recensite recensite!!!
salutoni a tutti, un abbraccio e grazie a tt qll ke hanno letto
by Eliot
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Capitolo 7 *** missione compiuta ***
Settimo capitolo - missione
compiuta
Tre ore prima del fatidico concerto ero già nel
ristorante che li aspettavo. Dovevo rivederli. Assicurarmi che
avrebbero suonato quella benedetta canzone. Ma dovevo anche rivedere
lui … e chiedergli scusa … in effetti Tom ci
aveva azzeccato a ipotizzare l’esito degli eventi
scherzosamente.
Riuscii a vederli che entravano nel retro del ristorante a
mezz’ora dall’inizio del concerto. Li seguii e non
appena mi si presentò l’occasione giusta entrai
nel “backstage”.
- ehm … ciao … -
Mi guardarono sorpresi e taciturni.
- … sono venuta ad augurarvi buona fortuna … -
Bill sembrò scuotersi.
- oh, Vicky, che sorpresa … grazie mille!-
- è davvero un piacere averti qui, siamo contenti che tu sia
venuta a salutarci!- aggiunse Tom.
- mi raccomando, mettetecela tutta! Sarete magnifici, lo sento!-
Poi però vidi Georg … e mi rattristai per un
attimo. Avevamo sofferto molto l’uno per l’altra.
Tutti e due. E lo sapevamo bene. Gli andai incontro camminando
lentamente fino ad arrivargli a pochi centimetri dal suo viso. Ancora
quegli occhi … vedevo tristezza e pentimento in quelle
pupille … Tutto doveva sistemarsi … Lo
abbracciai. E lui abbracciò me.
- … scusa … - dicemmo all’unisono.
- sarai fantastico stasera … - dissi io.
- e tu ci sarai ad assistere in mezzo a tutte quelle persone?-
- certo che ci sarò … non mancherei per nulla la
mondo … -
Mi strinse di più … Non mi ero mai sentita
così bene in vita mia … Poi mi disse sottovoce:
- Vicky … lo sai che ti amo, vero?-
Desiderai che quel momento non finisse mai …
- certo, Georg … e ti amo anch’io … -
Ci staccammo e scrutammo ancora una volta i nostri occhi …
finché non sorridemmo sollevati.
- wow, ed ecco il lieto fine! Che bello, avete fatto pace!-
Ridacchiai. Il solito Tom …
- adesso vado … state per iniziare … -
- grazie, Vicky … - mi disse Georg.
Sorrisi e uscii.
Quando mi sedetti in mezzo al pubblico notai un uomo che sembrava molto
interessato allo spettacolo. E la sua faccia non mi era completamente
nuova.
- Dio, è lui … Hoffmann! Vi prego, Devilish,
siate fantastici!-
Il concerto iniziò. Erano straordinari. Hoffmann li avrebbe
apprezzati di sicuro. Ma la mia ansia non si era ancora placata: non
vedevo l’ora che suonassero la fatidica “durch den
Monsun”. Passavano le canzoni una dopo l’altra, ma
quella più importante non arrivava. Iniziavo a preoccuparmi.
Dovevo fare qualcosa … ma cosa???
Con mia sorpresa i Devilish fecero una pausa più lunga delle
altre tra una canzone e l’altra, più o meno quando
mancava un quarto d’ora alla fine. Li vedevo che
bisbigliavano strane cose fra di loro. Ad un certo punto Georg si
girò di scatto e mi fissò. Io ci rimasi con un
palmo di naso e lo fissai a mia volta. Per un secondo ci scambiammo un
profondo sguardo d’intesa … Poi si rivolse agli
altri, disse loro qualcosa e i quattro tornarono in posizione. Ormai
non capivo più niente, speravo solo che suonassero quella
benedetta canzone.
Ma la mia agitazione venne calmata dal sorriso che mi lanciò
Georg. Mi disse una cosa e gli lessi le labbra:
- questa è per te-.
La gioia mi invase, finalmente partirono le note iniziali di
“durch den Monsun”. Me la godetti tutta fino in
fondo, dall’inizio alla fine.
Al termine furono applauditi enormemente, il successo fu immenso. Non
ero mai stata così contenta e soddisfatta come in quel
momento. Finito lo spettacolo, vidi Peter Hoffmann che si dirigeva
verso il retro del ristorante dove erano appena andati i ragazzi.
Sorrisi.
Capii che il mio compito era finito.
Uscii dal ristorante senza scollarmi il sorriso dalla bocca.
Iniziai a canticchiare la canzone con la quale avevo salvato il futuro
dei Tokio Hotel …
- ich muss durch den
Monsun … -
Avrei tanto voluto restare, ma dovevo tornare nel presente, nel 2009
…
- hinter die Welt
… -
Ripensai alla mia avventura … Era stato stupendo, tra
momenti positivi e negativi …
- as Ende der Zeit
… -
Avevo incontrato i Devilish …
- bis kein Regen mehr
fällt … -
Li avevo conosciuti …
- gegen den Sturm
… -
E avevo salvato il loro futuro …
- Am abrund entlang
… -
E poi avevo incontrato Georg …
- und wenn ich nicht
mehr kann denk ich daran … -
E mi ero innamorata di lui e dei suoi occhi …
- irgendwann laufen wir
zusamm … -
Capii che il mio viaggio nel tempo sarebbe destinato a rimanere una
bella esperienza …
- weil uns einfach nicht
mehr halten kann … -
Chiusi gli occhi. Sentii una lieve sensazione di calore attorno a me,
mentre un bagliore lucente mi avvolse. Nella mente avevo
l’immagine dei Devilish … dei Tokio Hotel
… di quegli occhi che tanto amavo … Mi sentii
svanire … sorridendo compiaciuta …
- durch den Monsun
… dann wird alles gut … -
Distesa sul divano stavo per addormentarmi con la tv accesa su MTV
quando sentii una canzone inconfondibile …
- running through the
monsoon … -
Subito alzai il volume e dopo un po’ la voce di una
giornalista disse:
- come è nata la vostra famosissima canzone “durch
den Monsun”?-
Panico.
- ehm … non ricordo bene … credo che qualcuno mi
abbia raccontato una storia che mi ha spinto a scrivere questa canzone
… -
Sospiro di sollievo.
Mi avevano dimenticata … ma è meglio
così. In fondo avevo sempre saputo che tutto questo era
destinato a rimanere semplicemente una bella esperienza. Che doveva
rimanere segreta, che non potevo condividere con nessuno, che solo io
potevo tenere conservata nei miei ricordi … ma bella. Tanto
bella.
- missione compiuta … -
Fine
finitaaaaaaaa
allora, vi è piaciuta? spero proprio di sì!!!
ringraziamenti:
Black_DownTH:
ma ciaooooooooo ke bello rivederti a recensire!!! Non so come
ringraziarti del commento ke mi hai fatto, mi lusinghi! Grazie, grazie!
layla the punkprincess:
wow, allora hai indovinato! =) e brava la layla... vicky sorride
xkè finalmente la missione si è compiuta e sa ke
georg era dispiaciuto, quindi lei sapeva ke alla fine tt sarebbe andato
bene...
voglio ringraziare di cuore tutte le persone ke hanno letto questa ff,
l'hanno recensite o aggiunta nei preferiti. Grazie, grazie mille!!!
Cercherò di continuare presto "SMS, guitar & love",
che è ancora in sospeso...
Ripeto, vi ringrazio tanto!!!
ciaooooooo a presto by Eliot
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