Hyuga di Jashin99 (/viewuser.php?uid=862981)
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** PROLOGO ***
Capitolo 2: *** IL CAMBIAMENTO DI HINATA ***
Capitolo 3: *** LA STORIA DI SHIKAMARU ***
Capitolo 4: *** L'INTERVENTO DI NEJI ***
Capitolo 5: *** LA STORIA DI KAKASHI ***
Capitolo 6: *** GRAN FINALE ***
Capitolo 7: *** Epilogo ***
Capitolo 1 *** PROLOGO ***
PROLOGO
Era un tramonto di fine estate a Konoha. Per essere settembre, faceva ancora caldo, ma ciò non impediva a Hinata di indossare la sua solita giacca lillà.
La ragazza vagava senza meta per le strade del villaggio. In realtà una meta ce l'aveva. Da circa dieci anni: conquistare Naruto.
Ripeteva a se stessa che gli sarebbe bastata un'occasione, solo un'altra, per far vedere a Naruto-kun che lei era la ragazza giusta per lui, che sarebbe stata con lui per sempre, o anche per un istante, se lui glie l'avesse detto. Un istante le sarebbe bastato. Un istante...
Hinata scosse la testa: figurarsi se ciò fosse possibile! E poi, cosa pensava? Un'occasione! Non le sarebbe capitata mai più, con tutte le volte che aveva miseramente fallito; non certo per colpa di Naruto, era lei a sbagliare qualcosa di continuo. Doveva essere lei!
Insomma, non è che se girava l'angolo avrebbe trovato Naruto!
Girò l'angolo.
-Na-Naruto...?- Balbettò piano.
Era lì.
Davanti a lei!
Era in fondo al vialetto, appoggiato al muro, assorto nei suoi pensieri, tra i quali quale fosse il migliore tipo di ramen di Ichiraku e perché Sakura continuasse ad amare Sasuke-kun. Non si era ancora accorto di Hinata.
Hinata si avvicinò al ragazzo. La sua occasione! Non doveva, non poteva sprecarla!
Ma più si avvicinava, più si sentiva svenire. Perché, perché ogni volta che lo incontrava...?
Strinse i pugni: no! Non sarebbe finita così anche stavolta!
-Naruto!- Disse Hinata con provvisoria decisione.
Naruto la sentì e si voltò verso la ragazza.
-Hinata-chan!- Esclamò sorpreso: -Come stai?- chiese sorridendo amichevolmente.
Oddio! L'aveva chiamata Hinata-chan! E le aveva chiesto come stava! E le aveva anche sorriso!
Hinata divenne rossa peperone.
-Io... io... bene...- Borbottò lei a occhi bassi.
Naruto la squadrò stupito: non capiva perché arrossisse di continuo. Eppure, gli Hyuga erano sempre stati molto pallidi, bastava pensare a suo cugino Neji.
Vedendo come la stava guardando, Hinata si sentì in tremendo imbarazzo: stava di nuovo sbagliando qualcosa! Cosa poteva fare?
In quella passò Sakura.
Come Naruto la vide, si dimenticò della presenza di Hinata (cosa che non era molto difficile) e, con gli occhi a forma di cuore, le corse incontro.
-Sakura-chan!- Urlò: -Sakura-chan!-.
Sakura si accorse che la stavano chiamando. Si girò, e vide Naruto.
-Oh, no!- Fece la kunoichi: -Ancora lui, no!-.
Naruto la raggiunse: -Sakura-chan! Mi chiedevo, usciresti con me, dattebayo?-.
Di risposta, Sakura gli mollò un pugno in testa.
Alzò i tacchi, e se ne andò.
-Ahi!- Naruto si massaggiò la testa: -Ahi! Che male! Aspetta, Sakura-chan-ttebayo!- le corse dietro.
Hinata rimase sola. Si mise le mani al petto: un altro fallimento!
-Ahi, Hinata!- Commentò una voce dietro la ragazza: -Così non concluderai mai niente!-.
Hinata si girò.
-Kiba-san!- Esclamò.
Kiba e Akamaru, che facevano la consueta passeggiata giornaliera, raggiunsero la compagna di squadra.
-Se vuoi conquistare Naruto- Continuò Kiba: -devi comportanti in maniera diversa!-.
-Diversa?- Domandò Hinata, tentando di capire.
-Hai mai pensato che... magari... non sei abbastanza dura?- Le chiese Kiba.
-Io... io...- Balbettò lei: -io...-.
-Ecco, vedi?- Disse Kiba: -Non dovresti fare così!-.
-Non dovrei...- Ripeté Hinata.
-Ma per tua fortuna- Kiba le mise il braccio attorno alle spalle: -ci sono qui io!-.
Hinata svenne.
-Accidenti, ne abbiamo di strada da fare...-.
Dieci minuti dopo...
Kiba e Hinata erano appollaiati su un albero.
-Guarda- Disse Kiba all'altra: -sta arrivando qualcuno. Ti farò vedere come ci si comporta con le persone!-.
-Ma...-.
Kiba scese dall'albero, e si avvicinò alla biforcazione.
Fece il pollice all'insù a Hinata e aspettò.
Pochi secondi dopo, sbucò Moegi, che passeggiava tranquillamente, come ogni sera d'estate.
Ma a differenza delle altre sere, si ritrovò davanti un ninja dall'aspetto arrabbiato.
-Ehi, marmocchia!- Disse Kiba, fingendo uno sguardo furioso: -Mi hai tagliato la strada! Gira al largo!-.
-Eh?- Fece la bambina.
-Vattene prima che io...-.
Moegi gli tirò un calcio sugli stinchi.
-Ahio!- Kiba iniziò a saltellare su un piede, tenendosi l'altro tra le mani.
Sbuffando, Moegi se ne andò. Ma perché a lei capitavano sempre gli idioti?
Hinata scese dall'albero, correndo verso l'amico: -Kiba-kun!- disse preoccupata: -Tutto bene? Ti serve aiuto?-.
-No!- Rispose il ragazzo, continuando a saltellare: -Non dovresti preoccuparti per me! Dovresti fregartene!-.
-Ma io...-.
-Zitta!- La interruppe Kiba: -Arriva qualcuno! Sii dura, mi raccomando!- Kiba tornò, zoppicando, sull'albero.
Hinata rimase lì impalata. Poco dopo, arrivò Konohamaru che, come la compagna, adorava andare in giro per il Villaggio fino a quando non aveva scuola.
-Hinata!- Disse felice quando vide la ragazza: -Come va?-.
Hinata arrossì e si mise le mani alla bocca: -Io... tu...- borbottò qualcosa.
-Cosa?- Chiese Konohamaru, avvicinandosi le mani alle orecchie: -Non ho capito!-.
-Tu...- Ripeté Hinata: -...potresti... per favore... levarti di mezzo... grazie...-.
Kiba si mise la mano in faccia, disperato.
-Come?- Domandò Konohamaru, che ancora non aveva sentito le parole di Hinata.
Hinata divenne ancor più rossa.
-Senti,- Disse Konohamaru dopo un po' di silenzio: -ti va di vedere la mia imitazione di Naruto-nii-san?-.
Hinata non rispose.
Konohamaru lo prese per un sì.
-Tecnica della Trasformazione!- Konohamaru si trasformò in Naruto: -Ciao- disse simulando la voce del biondo: -sono fratello Naruto, mi piace molto il Ramen e...-.
TUNF
Hinata cadde all'indietro, svenuta.
“Naruto” si grattò la nuca: -Che ho detto?-.
Con un PUF tornò a essere Konohamaru, e se ne andò.
Pochi minuti dopo...
-Hinata!- Disse una voce: -Hinata! Sveglia!-.
Qualcuno le schiaffeggiò il volto, e Hinata riaprì gli occhi.
-Kiba-san!- Disse lei: -Dove sono?-.
Kiba aiutò la ragazza a rialzarsi.
-Ti ho portato qui- Rispose: -per la seconda lezione.-.
Hinata si trovava in un altro vialetto, anch'esso contornato da un muretto bianco.
Vicino a lei c'erano un secchio di inchiostro nero e un pennello.
Kiba li afferrò: -Devi imparare a essere trasgressiva anche con gli oggetti! Guarda!-.
Iniziò a riempire di graffiti e unghiate il muro.
-Kiba-san...-.
-Non ora Hinata!- La interruppe Kiba, continuando a vandalizzare la parete: -Osserva e basta!-.
-Sì ma Kiba-san...-.
-Non adesso, ho detto!-.
-KIBA!-.
Kiba si interruppe, e si voltò: -Brava, Hinata, questa sì che era...-.
Non era stata Hinata a parlare. Era stata Tsune Inuzuka, sua madre, di ritorno dalla spesa.
La donna lasciò i sacchetti: -CHE STAI FACENDO ALLA NOSTRA PARETE?!?!?-.
-La nostra...- Kiba guardò nuovamente il muretto: -Oh-oh...-.
-KIBA!!!!!!!!!!!!!!-.
-Aiuto!- Kiba corse via, inseguito dalla furiosa madre.
Dieci minuti dopo...
-Ti prego!!!! Basta!!!!!-.
-KIBA!!!!-.
Kiba andò a sbattere contro un muro.
“Sono morto!” Pensò.
-KIBA!- Disse Tsune, avvicinandosi al figlio: -KIBA! Uh?-.
Tsune guardò la parete: -È pulita!-.
Kiba riaprì gli occhi: era di nuovo davanti a casa sua, ma la parete era linda.
-Non capisco...- Borbottò Tsune, rientrando in casa.
-Ma come è possibile?- Si domandò Kiba.
-Sono stata io!- Esclamò Hinata alle sue spalle: -Ora non sei più nei guai, contento?-.
Kiba iniziò a sbattere la testa contro la parete.
Pochi minuti dopo...
Kiba camminava furioso, seguito da Akamaru e Hinata, che era sull'orlo del pianto.
Kiba scalciava una lattina: -Accidenti, Hinata! Dovresti fregartene degli altri!-.
Hinata aveva le lacrime agli occhi: -Io... mi... mi dispiace...-.
-Non devi dispiacerti!- Sbraitò Kiba: -E non devi piangere!-.
-Io...-.
-Cazzo!- Kiba diede un calcio più forte degli altri alla lattina, che volò e volò fino ad atterrare sulla testa di un Anbu, che stava tornando a casa insieme ad alcuni compagni.
-Oh mamma...- Kiba iniziò a indietreggiare.
Gli ANBU ruotarono la testa a 180° gradi.
-La lezione è sospesa!- Kiba scappò via, urlando: -Non l'ho fatto apposta!!!-.
Gli Anbu lo inseguirono: -Fermo!-.
Akamaru li seguì, latrando.
Hinata rimase nuovamente sola.
-Sono un caso disperato!- Iniziò a piangere: -Naruto-kun!-.
Ripensò all'amato ragazzo, al suo bel viso, alla sua voce calda e affettuosa. Ricordò le varie volte in cui le aveva salvato la vita, e di come era sempre stato gentile con lei.
Doveva rassegnarsi. Naruto non sarebbe mai stato suo.
Strinse i pugni: -No!- alzò la testa: -C'è ancora una cosa che posso provare!-.
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Capitolo 2 *** IL CAMBIAMENTO DI HINATA ***
IL
CAMBIAMENTO DI HINATA
Naruto
si svegliò di
buon'umore. Oggi, se lo sentiva, avrebbe conquistato Sakura-chan.
È
vero, ieri non era stato molto fortunato: Sakura non aveva fatto
altro che picchiarlo per tutto il tragitto fino a casa, dove infine
lo aveva steso con un pugno più forte degli altri. Ma oggi
non era
ieri.
Naruto
si alzò dal
letto. Facendosi strada tra il disordine, andò in cucina.
Aprì il
frigo, prese una confezione di ramen in scatola, prese le bacchette,
si sedette al tavolo, aprì la scatola e con un:
“Buon appetito!”
al vuoto, si mise a mangiare.
Finita
la colazione, si
vestì e uscì di casa: non aveva missioni, e stava
escogitando un
modo per far cadere Sakura-chan tra le sue braccia. Il problema
è
che non sapeva dove trovare un unicorno laser.
Insomma,
si preannunciava
una giornata come le altre.
Naruto
stava per girare
l'angolo, quando un gatto gli tagliò la strada.
Il
gatto sparì dietro a
un muretto. Naruto si grattò la nuca: sembrava spaventato da
qualcosa.
“Brr,
speriamo che qui
dietro non ci sia un cane, dattebayo!” Si augurò.
Da
quando era diventato
amico di Kurama, la sua natura volpina aveva influenzato molti suoi
gusti.
In
particolare, aveva
iniziato a detestare i cani. Con Akamaru, certo, non aveva problemi,
lui era amico di Kiba e del suo cane da molto tempo, e Pakkun
riusciva a sopportarlo. Ma non era assolutamente disposto a fare
nuove amicizie canine.
Naruto
voltò l'angolo,
pronto però a scappare via non appena avesse visto un cane.
Solo che
non trovò un cane, ma una persona.
-Hinata!-
Esclamò
stupito.
-Ciao,
Naruto.- Rispose
lei.
Naruto
la squadrò: la
ragazza si era tinta i capelli di nero, a eccezione di alcuni ciuffi
verdi; aveva un po' di trucco nero agli occhi e del rossetto nero
alla bocca; si era messa un piccolo anello alla narice destra e alle
orecchie portava numerosi anellini e piercing; si era vestita con una
maglietta nera con un grande teschio bianco al centro e con una
giacca di pelle lacera; portava dei jeans di colore grigio scuro-nero
e scarpe da ginnastica nere con tacchetti grigi; alle mani aveva dei
guanti scuri che le lasciavano scoperte le dita.
-Sembri...
diversa,
dattebayo.- Commentò lui.
Hinata
sputò a terra la
chewing gum: -Alla fine non sei così stupido.-.
-C-come?-
Balbettò
incredulo Naruto.
In
quella, arrivò Choji.
-Ciao
Naruto!- Disse.
Hinata
lo fulminò con
un'occhiata: -Vattene.-.
Choji
fece dietrofront:
-Addio, Naruto!-.
Quando
se ne fu, andato,
Naruto domandò alla ragazza: -Ti senti bene, Hinata-chan?-.
Hinata
si staccò dal
muretto e si avvicinò a Naruto. Quando gli fu praticamente
addosso
gli rispose, guardandolo negli occhi: -Mai stata meglio.-.
Naruto
reggeva a malapena
il suo sguardo. Non era lo sguardo caloroso che gli rivolgeva di
solito la ragazza: era freddo, arrabbiato, quasi assassino.
Hinata
si avvicinò
all'orecchio del giovane: -Diventa il mio ragazzo, Naruto.-.
Non
era una domanda, era
un ordine.
Naruto
sgranò gli occhi:
cosa aveva appena detto? Non era normale! Forse aveva la febbre!
Naruto
prese la ragazza
per le spalle, e fece per metterle la mano sulla fronte.
Hinata
però non sembrò
gradire il gesto e, afferratogli il braccio, glielo torse,
portandoglielo dietro la schiena.
-Ah!-
Urlò Naruto:
-Hinata! Cosa ti prende-ttebayo?-.
Senza
lasciargli il
braccio, Hinata gli chiese: -Allora, ti sei deciso? Hai accettato di
diventare il mio ragazzo?-.
Vedendo
che lui non le
rispondeva, aumentò la torsione.
-Smettila!-
Gridò
Naruto: -Mi fai male, Hinata!-.
Quelle
parole sembrarono
avere qualche effetto sull'altra. La ragazza diminuì la
forza della
presa, e Naruto si liberò.
Si
girò verso l'amica:
-Hinata, cosa...-.
Per
un attimo, Naruto
rivide la vecchia e gentile Hinata.
-Hinata...-.
Poi
quell'attimo passò,
e Hinata riassunse lo sguardo furioso: -Naruto!-.
Spaventato,
Naruto decise
di darsela a gambe finché poteva e scappò via.
“Hinata”
Pensò:
“cosa ti è accaduto?”.
Dietro
di se, Naruto
sentiva le urla della ragazza: -Naruto! Non puoi sfuggirmi!-.
Naruto
continuò a
correre fino a quando non si ritrovò davanti all'Accademia
Ninja.
Lì
riprese fiato. Si
guardò alle spalle, per controllare che lei non l'avesse
seguito.
Fortunatamente, la strada era deserta.
-Ma...
che... cavolo!-.
-Ehi,
Naruto-nii-san!-
Fece una voce.
Naruto
si voltò:
-Konohamaru!-.
Il
ragazzino corse da
Naruto: -Ti sfido!-.
Naruto
guardò dietro si
se, preoccupato: -Ehm... Adesso no, scusami, Konohamaru, dattebayo.-.
Konohamaru
abbassò le
spalle, deluso: -Oh, come mai? Guarda che sono diventato molto
più
forte dall'ultima volta!-.
L'ultima
volta...
-Naruto-nii-san,
ti sfido!-.
-Adesso
no, Konohamaru...-.
-Guarda
che sono diventato molto più forte dall'ultima volta!-.
-Ahh...
Kage Bushin No Jutsu per Mille!-.
-Ripensandoci...
posso diventare ancora più forte!-.
Adesso...
-...Non
è per questo, Konohamaru...- Disse Naruto: -...è
Hinata che... si comporta...in modo molto strano...-.
-Hinata?-
Konohamaru si grattò la fronte, pensieroso: -In
effetti...-.
-Cosa?-
Chiese interessato Naruto.
-L'ho
incontrata ieri sera...- Rispose il ragazzino: -...mi
ha detto: “Togliti di mezzo!” o qualcosa di
simile.-.
-Non
è da Hinata...- Commentò Naruto: -...ma quando
l'ho incontrata ieri
sera mi
pareva come al solito. Per
caso sai che ore erano?-.
Konohamaru
ci pensò un po': -Mmm... no, mi spiace.-.
Naruto
storse la bocca: -Peccato,
dattebayo.-.
-Però,-
Continuò il ragazzino: -mentre
me ne andavo, ho sentito qualcuno che le
parlava.-.
-Chi?-.
-Mmm...
non ricordo- Rispose Konohamaru: -ma mi pare di averlo già
sentito
da qualche parte... Sai cosa? Penso che sia uno dei tuoi amici!-.
-Uno
dei miei amici?- Ripeté Naruto: -Chi? Rock Lee? Shino?
Shikamaru?-.
-Mmm...-
Konohamaru si guardò attorno, tentando di ricordare.
-Eek!-
Sobbalzò Naruto: -Un cane!-.
Kono
si voltò: un cucciolo di labrador stava attraversando la
strada.
-Un
cane...- Disse Konohamaru: -un cane...-.
Konohamaru
si girò nuovamente verso Naruto: -La sua voce! Mi sembrava
il
latrato di un cane!-.
Naruto
si calmò: -Un latrato? Allora è... Kiba! Grazie,
Konohamaru!- e
scappò via.
Konohamaru
rimase lì immobile: -Prego!- gli urlò dietro.
Si
sentì leccare le caviglie. Abbassò lo sguardo:
-Ehi! Piccolino,
come ti chiami?- prese il cucciolo tra le mani.
Il
labrador gli
morse il
braccio. Kono lo mollò
e
labrador atterrò sulle zampe.
-Cane
baka!- Gridò il ragazzino: -Io ti sfido!-.
La
sera prima, lungo
le vie del Villaggio...
Hinata
camminava a testa bassa.
“Un
altra delusione.” Pensò tra se e se.
La
sua ultima speranza era svanita davanti a lei.
-Troppo
buona...- Ripeté: -troppo buona...-.
Hinata
alzò lo sguardo. Si era fermata davanti alla vetrina di un
negozio.
Si
specchiò. Ciò che vide era una ragazza timida che
non avrebbe mai
ottenuto il vero amore e che avrebbe vagato per sempre, sola e
sconsolata, come stava facendo ora.
Hinata
iniziò a piangere.
Poi
però vide che dietro la sua immagine ne stavano comparendo
altre
tre.
Con
ancora gli occhi arrossati, Hinata si voltò.
Si
ritrovò davanti tre ragazzi più o meno della sua
età.
Quello
davanti aveva lunghi capelli rosso-arancioni sparati in aria, e in
fronte aveva una bandana; dietro di lui ce n'era un altro molto
grasso, quasi pelato e con gli occhiali da sole, e un altro molto
alto e magro, da viso scavato, come se patisse la fame. Tutti e tre
vestivano in maniera trasandata, con giacche, magliette e jeans
strappati in più punti.
Quello
davanti in mano aveva una catena, con cui giocherellava; il ciccione
invece impugnava un lungo bastone; il terzo aveva le mani vicino alla
cintura, dove teneva un paio di coltelli da lancio.
Hinata
era intimorita dalla loro presenza: aveva l'impressione che Kiba, se
fosse stato lì con lei, e in quel momento sperava fosse
lì con lei,
le avrebbe detto: -Ecco, Hinata! Questo è quello che
intendevo
prima!-.
Quello
davanti si avvicinò a Hinata: -Ehi, bellezza!- disse: -Ti
sei
persa?-.
Hinata
indietreggiò spaventata, ma si ritrovò con la
schiena appoggiata
alla vetrina.
Il
ragazzo si avvicinava: era in trappola!
Il
teppista agitò la catena: -Forse possiamo aiutarti...-.
Hinata
nascose la testa alzando le mani.
I tre
ridacchiarono; il capo colpì Hinata con la catena.
Pochi
minuti dopo...
Hinata
rialzò la testa, confusa.
-Ma
cosa...- Hinata non capiva che stesse succedendo: l'ultima cosa che
ricordava erano i tre teppisti che la attaccavano. Ora sembravano
scomparsi.
Abbassò
lo sguardo.
Hinata
mise le mani alla bocca: -Oh mio dio!-.
Il
delinquente capo cadde a terra, coperto di sangue.
Spaventata,
Hinata si voltò. Vide gli altri due teppisti, uno vicino a
lei,
l'altro in mezzo alla strada, anche loro in pessime condizioni.
Hinata
si guardò le mani: erano sporche di sangue.
-No...-
Sussurrò.
Hinata
si avvicinò al capo dei tre, scuotendolo: -Svegliati... Ti
prego...-.
-No...-
Borbottò lui, sputando sangue: -...stammi lontano...
mostro...-.
Hinata
indietreggiò, spaventata.
-Stammi
lontano!-.
La ragazza corse via.
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Capitolo 3 *** LA STORIA DI SHIKAMARU ***
LA
STORIA DI SHIKAMARU
Naruto
si fermò,
ansimando. Era arrivato davanti a una grande casa, da cui provenivano
dei latrati.
Naruto
si avvicinò
all'ingresso.
Deglutì.
Quasi
li vedeva tutti
quei cani che lo fissavano male.
Pensò
che forse
Konohamaru si sbagliava, magari non era Kiba il ragazzo di cui
parlava.
Stava
per andarsene, ma
poi ripensò a come lo aveva guardato Hinata dopo averlo
lasciato.
In
quell'attimo, Naruto
aveva riconosciuto il terrore nel suo volto. Sembrava chiedergli
disperatamente aiuto.
“No.”
Pensò Naruto:
“Non posso abbandonarla così!”.
Si
voltò nuovamente e,
facendosi coraggio, entrò nel giardino.
Come
mise piede oltre
l'uscio, i cani smisero di abbaiare. Lo guardarono tutti.
Tentando
di ignorarli,
Naruto si avvicinò alla casa, mentre i cani lo seguivano con
lo
sguardo.
Sembravano
dire:
“Guarda... una volpe... sbraniamola...”.
Naruto
iniziò a sudare:
“Ma perché a me? Hinata-sama! Se ora arrivassi e
dicessi che è
tutto uno scherzo, te ne sarei grato.”.
Ma
Hinata non arrivò.
Invece Naruto sentì abbaiare dietro di lui.
Naruto
si voltò,
terrorizzato. Un grosso cane bianco lo stava caricando, latrando.
“È
la fine!” Si
disse Naruto: “Sakura-chan! Salvami tu!”.
Il
cane gli balzò
addosso. Naruto cadde a terra, chiudendo gli occhi e preparandosi a
venire ucciso. Invece si sentì bagnare in volto e, riaperti
gli
occhi, si ritrovò faccia a faccia con una lingua gigante.
-Basta!
Basta, Akamaru!-
Disse Naruto tra una leccata e l'altra.
Obbediente,
il cane si
allontanò e Naruto si rialzò, pulendosi il viso.
Naruto
tornò a
rivolgersi al cane: -Dov'è Kiba?-.
Akamaru
abbaiò e corse
dentro alla casa. Naruto lo seguì, urlando: -Aspettami,
dattebayo!-.
Naruto
entrò in casa,
incrociando quasi subito Hana Inuzuka, la sorella di Kiba.
-Ciao,
Naruto!- Disse
sorpresa la donna: -Che ci fai qui?-.
Naruto
si grattò la
nuca, sorridendo nervosamente: a fianco alla ragazza c'erano due
cani-lupo.
-Ecco...-
Rispose:
-...io... io stavo cercando Kiba.-.
-Oh,
è in camera sua.-
Lo informò Hana.
-Graziettebayo!-
Naruto
corse al piano superiore.
-Buffo!-
Gli urlò dietro
l'Inuzuka: -Pensavo che i cani non ti piacessero!-.
Nella
stanza di
Kiba...
Kiba
sonnecchiava tranquillo: dalla sera prima, dopo essere tornato a
casa, non si era mosso dalla stanza.
-Mmm...-
Borbottò tra se e se: -oh, sì, lì
Akamaru, lì...-.
La
porta si spalancò, ed entrò Naruto che urlava:
-Kiba sei
quittebayo?-.
Kiba,
seduto su una sedia, per poco non cadde all'indietro dalla sorpresa:
-Naruto!- esclamò: -Baka! Sei impazzito?!-.
-Scusa,
Kiba,- Gli rispose Naruto: -ma devo sapere una cosa: ieri sera hai
visto Hinata, dattebayo?-.
Kiba
si alzò: -Sì, perché?-.
-Beh,
ecco...- Naruto gli raccontò dell'incontro con Hinata di
quella
mattina.
Kiba
era incredulo: -Stai scherzando?-.
-Magari...-
Disse Naruto, massaggiandosi il polso ancora dolorante per la
torsione.
-Mmm...-
Kiba si massaggiò il mento: -In effetti, sì lo
vista.-.
Gli
raccontò della sera prima.
-...Io
sono riuscito a seminare gli Anbu e sono tornato qui, ma lei non
c'era più.- Concluse il ragazzo.
-Ma
allora che è successo a Hinata?- Gli chiese Naruto.
-Proprio
non lo so.- Fece Kiba: -Ma lei è una mia compagna di
squadra, e mi
sento in dovere di aiutarla. Andiamo!- e si incamminò fuori
dalla
porta.
-Dove?-
Gli domandò Naruto.
-A
cercare Hinata!- Fu la risposta.
Pochi
minuti dopo,
lungo le vie di Konoha...
Kiba
e Akamaru marciavano a passo sicuro, seguiti da un non-tanto-sicuro
Naruto.
-Non
penso che sia una buona idea...- Disse Naruto: -Non l'hai vista! Non
sembra neanche lei!-.
-Quante
storie!- Replicò Kiba: -In fondo è pur sempre
Hinata!-.
Come
disse ciò, dal vicolo di fianco a loro volò fuori
Rock Lee.
-Ahio!-
Disse il ninja: -Hinata-sama, che ti prende?-.
-Oh-oh.-
Fece Naruto.
Dal
viottolo uscì Hinata, che si stava masticando un'altra
chewing-gum:
-Avanti,
Lee, non ti facevo
così pappamolle!- poi notò
Naruto: -Naruto-kun! Eccoti qua! Allora finalmente ti deciderai a
sposarmi!-.
-Eek!-
Sobbalzò Naruto: -Spo-sposarti?-.
Rock
Lee approfittò della distrazione di Hinata per sgattaiolare
via.
-Toh,
ciao Kiba.- Solo allora Hinata si era accorta del compagno.
Kiba
piegò la testa di lato: -Hinata?
Ma sei proprio tu?-.
Hinata
sputò a terra la gomma: -Sì. Problemi?-.
Akamaru
le si avvicinò, abbaiandole contro: quella
non era Hinata, non era
la sua compagna!
-E
sta buono!- Hinata gli tirò un calcio, e Akamaru
indietreggiò
uggiolando: -Stupido cane!-.
-Ehi!-
Kiba
ringhiò contro la
ragazza: -Che ti prende?!-.
Hinata
lo ignorò: -Allora, Naruto?-.
Naruto
indietreggiò:
-Ehm... io... aiuto!- scappò
via.
-Bastardo!-
Hinata fece per seguirlo, ma fu bloccata da
Kiba.
-Hinata!-
Kiba abbassò lo sguardo, cupo: -Non
so cos'hai,
ma...-.
Con
un pugno, Hinata lo fece volare via.
-Che
cretino!- Commentò la ragazza: -Naruto! Ora non mi scappi!-
e si
gettò all'inseguimento.
Naruto
guardò l'amico volare sopra di lui: -O.O Cavolo!- e
accelerò il
passo.
Anche
Hinata però sprintò.
Si
inseguirono per qualche minuto, poi Naruto entrò nel parco.
Hinata
ora era spaventosamente vicina: -NARUTO! SEI MIO!-.
Naruto
svoltò l'angolo: “Sono finito!”.
Una
mano lo prese dall'alto e lo sollevò, nascondendolo in
un albero.
Naruto
alzò lo sguardo; Shikamaru gli fece cenno di stare zitto.
Hinata
si fermò sotto l'albero. Si guardò attorno, e
con un pugno quasi sradicò la
pianta.
Naruto dovette
tenersi a ramo per non cadere.
-Merda!-
Esclamò la kunoichi: -Naruto! Se non ti avrò io,
non ti avrà
nessun'altra!- e corse via.
Quando
si fu allontanata, Naruto e Shikamaru scesero dall'albero.
-Uff!-
Sospirò Naruto: -Grazie, Shika, dattebayo!-.
Shikamaru
guardò nella direzione in cui era corsa la ragazza: -Non ci
impiegherà molto a capire che l'abbiamo fregata. Andiamocene.-.
Shikamaru
e Naruto scomparvero. Pochi secondi dopo, Hinata ripassò
sotto
l'albero. Stavolta il pugno lo sradicò sul serio.
In
un altro punto del
Villaggio...
Shikamaru
e Naruto si fermarono in mezzo alla stradina.
-Dì
un po', Shikamaru,- Disse Naruto: -perché eri su
quell'albero?-.
-Ieri
sera- Fece Shika: -ho visto delle cose che mi hanno turbato...-.
-Ah,
sì?- Chiese Naruto: -Che cosa?-.
-Vedi,-
Rispose Shikamaru: -ero andato ad un'importante riunione della
Foglia, e tornando a casa, ho visto una scena curiosa: passavo per la
Via Quarto Hokage, e ho visto Hinata, che era stata accerchiata da
tre ragazzacci; l'avevano pure attaccata. Stavo per intervenire,
ma...-.
La
sera prima...
Il
capo colpì Hinata con la catena.
Come
l'arma toccò la ragazza, però, lei la
afferrò e ribaltò il
teppista.
Il
ragazzo cadde pesantemente a terra.
Hinata
rise divertita; ritrasse la catena, e il ragazzo, che ancora la
reggeva, fu tirato verso di lei. Hinata lo stordì con un
calcio.
-Ehi!-
Il ciccione si avventò su Hinata, brandendo il bastone. Con
un
pugno, però, lei spaccò l'arma. La ragazza
iniziò a colpire il
nemico a suon di cazzotti. Alla fine, lo prese per la testa e, alzato
il ginocchio, ce la sbatté violentemente. Il teppista svenne.
Il
ragazzo alto sgranò gli occhi, incredulo. Prese un coltello
dalla
cintura e lo lanciò contro l'avversaria, mirando alla testa:
non
aveva mai sbagliato un colpo, e infatti era soprannominato
“Jack-mille-coltelli”.
Hinata,
alzato un braccio, bloccò il coltello con le dita.
Il
ragazzo, incredulo, provò a lanciarne un altro, ma
incrociò lo
sguardo della ragazza, e si bloccò.
I
suoi occhi erano bianchi e, attorno a essi, erano affiorate alcune
vene. Uno sguardo assassino le attraversava il viso. E anche una
grande esperienza nel far soffrire le persone.
Il
ragazzo alto decise di scappare, e, giratosi, corse verso un vicolo
(quello in cui c'era Shikamaru): se l'avesse raggiunto, sarebbe stato
salvo.
Hinata,
però, aveva altre idee: caricò il braccio e
gettò il coltello
contro l'avversario, colpendolo alla schiena.
Il
ragazzo cadde a terra, dolorante, a due passi di distanza dal
viottolo.
Hinata
ridacchiò e si girò.
Individuò
il capo che stava gattonando via.
Hinata
lo afferrò per la gamba: -Dove credi di andare?-.
Il
ragazzo si voltò, supplicante: -Ti prego! Non farmi del
male!-
chiese.
Hinata
lo sollevò di peso: -Imparerai- disse: -a non metterti
contro di
me.-.
Iniziò
a sbattergli la testa contro la parete, una due, dieci volte. Sempre
ridendo.
Alla
ventesima, Hinata ebbe un capogiro e si mise una mano sugli occhi.
Quando la tolse, aveva disattivato il Byakugan.
Hinata
si guardò intorno, confusa: -Ma cosa...-.
Adesso...
-...E
poi è scappata via.- Finì Shikamaru.
-E
perché non l'hai fermata?- Chiese Naruto.
-Non
mi pareva una buona idea mettermi di mezzo...- Rispose Shikamaru: -E
poi, non appena se n'è andata, ho chiamato i soccorsi per
quei tre
tizi. Ovviamente ho cancellato loro la memoria con un jutsu.-.
-E
ora che facciamo?- Domandò Naruto.
Shikamaru
si guardò intorno, nervoso: -Dobbiamo capire cosa le
è successo
senza che lei ci ammazzi. Una vera seccatura...-.
-Kiba
ha detto che lui non ne sa niente, dattebayo.- Lo informò
Naruto.
-Deve
esserle successo dopo aver incontrato Kiba e prima di... beh,
è
chiaro.- Constatò Shika: -Forse però,
c'è un'altra
possibilità...-.
-Quale?-
Fece Naruto.
-Seguimi!-
Shikamaru si allontanò.
-Ehi,
aspettami!- Naruto gli corse dietro.
Intanto,
in un
vicolo...
I due
ragazzini si avvicinarono al cassonetto.
-Vediamo
cosa c'è qui dentro...- Il primo si mise a frugare.
L'altro
sbuffò: -Ma se non c'è mai...-.
-Un
cadavere!- Urlò spaventato il primo.
-Come?-
L'altro si avvicinò. Nel cassonetto, in mezzo ai rifiuti,
c'era un
ragazzo di circa sedici anni, che teneva gli occhi chiusi.
-Cosa
facciamo?- Chiese tremante il primo.
Il
secondo toccò il naso del morto. Nessuna reazione.
-Forse
è...-.
Il
ragazzo spalancò gli occhi.
-AAAAAAAAAA!-
I due ragazzini corsero via.
Kiba
si rialzò furioso: -Hinata! Questa me la paghi cara!-.
-Wof!
Wof!- Dalla strada spuntò Akamaru, che corse dal padrone.
Kiba
si abbassò e gli grattò la testa: -Come stai,
Akamaru? Non
preoccuparti! Hinata o no, io...-.
In
quella, arrivò Rock Lee.
-Dove
stai andando, Aka...- Lee notò Kiba: -Kiba-kun! Ma che
è successo
ha Hinata?- poi sentì l'odore di Kiba: -Bleah! Che
è successo a
te?-.
-Rock
Lee! Ci sei anche tu! Bene!- Esclamò felice Kiba: -Mi sarai
utile...-.
-Per
fare cosa?- Gli chiese Lee.
Kiba
batté i pugni: -Per picchiare Hinata!-.
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Capitolo 4 *** L'INTERVENTO DI NEJI ***
L'INTERVENTO
DI NEJI
Hinata
corse spaventata per minuti che le sembravano ore.
“Sono
stata io?” Pensava piangendo: “Io ho fatto questo a
quei
ragazzi?”.
Smise
di singhiozzare.
In un
angolo della sua mente, qualcosa disse: “Sì. Ed
è stato
divertente.”.
Aumentò
la corsa, riprendendo a piangere: “No! No! Cosa... Non sono
stata
io!”.
“Eheheh!
Certo che sei stata tu. E ti è piaciuto!”.
Hinata
corse ancora più forte.
-Non
è vero!-.
“Eheheh!”.
Hinata
si fermò, mettendosi le mani alla testa: -Lasciami stare!-.
“Eheheh!”.
Nella
testa di Hinata iniziarono a ruotare strane immagini.
Naruto
moriva tra le sue braccia.
Naruto
le voltava le spalle.
Naruto
la insultava: -Sei debole.-.
Si
piegò in avanti, in preda a violenti scossoni: -Non
è vero!-.
“Sei
debole.”.
-NO!-.
“Sei
debole.”.
-NO!-
Iniziò a piangere: -Smettila!-.
“Sei...”.
-...debole.-.
Si
rialzò:
-Ma
io no.-.
Le
lacrime della ragazza si trasformarono in risate.
Hinata
si girò. Smise di ridere.
Come
l'altra aveva fatto poco prima, Hinata si specchiò sulla
vetrina che
aveva di fronte.
-No,
no.-
Si toccò il viso: -Non va
bene, Naruto
non...-.
Poi
identificò il contenuto del negozio. Vestiti.
Hinata
caricò un pugno.
Ridacchiò:
-È ora di fare shopping!-.
CRASH
Adesso...
Hinata
si fermò. Si massaggiò le tempie. Non andava
bene. Quell'altra
opponeva ancora resistenza.
-Proprio
non capisci?- Disse ad alta voce: -Ormai qui comando io.-.
Dopo
qualche secondo chiuse gli occhi e aggiunse: -Mi stai davvero
stufando. Muori!-.
La
sua fronte si corrucciò per qualche istante.
Riaprì
gli occhi.
Sorrise.
-Ora
sono libera.-.
Da
un'altra parte...
Naruto
e Shikamaru si fermarono davanti a una grande casa, il doppio di
quella Inuzuka.
-Ma
questa è...- Iniziò Naruto.
-Sì.
È la casa di Hinata.- Rispose Shikamaru.
-Eek!-
Sobbalzò Naruto: -Io tento di evitarla e tu mi porti a casa
sua?!?!-.
-Ti
consiglio di calmarti, Naruto:- Disse Shika: -le persone che vivono
qui non amano le urla. E poi, non stiamo cercando lei.-.
-Ah
no?- Domandò Naruto senza capire: -E allora chi stiamo
cercando,
dattebayo?-.
-Suo
cugino.- Shikamaru fece per entrare nella casa, ma Naruto gli
balzò
addosso, atterrandolo.
-Sei
impazzito?- Shikamaru si rialzò.
-Io?-
Anche Naruto si rialzò: -Sei tu quello che vuole entrare in
una casa
piena di parenti di Hinata! Se a lei è successo questo...-.
-E
allora cosa suggerisci?- Domandò sospirando Shikamaru.
-È
ovviottebayo:- Rispose Naruto: -usiamo la Tecnica della
Trasformazione, sgattaioliamo dentro e...-.
-E
loro usano il Byakugan e ci scoprono.- Lo interruppe Shikamaru:
-Tanto vale giocare a carte scoperte, ti pare?-.
-Sì
ma...-.
-E
allora muoviamoci!- Shikamaru entrò nel giardino,
borbottando. -Che
seccatura...-.
-Mmm...-
Naruto lo seguì, per nulla tranquillo.
Il
giardino era piccolo rispetto alla costruzione, così
percorsero il
viottolo molto rapidamente ed entrarono in casa.
Si
ritrovarono in un lungo corridoio di legno, alle cui pareti c'erano
vari dipinti che ritraevano alcuni antenati degli Hyuga, tutti nella
solita posa austera e l'espressione severa in volto. Percorrendolo,
Shika non poté non sentirsi un po' intimorito da quegli
sguardi.
Sotto
ogni due quadri, c'erano alcune vetrate o semplici comodini che
racchiudevano pergamene o armi ninja.
Lungo
una ventina di metri, il corridoio aveva solo quattro porte
scorrevoli laterali, due su ogni lato, una coppia circa al centro e
l'altra più in fondo.
-Shikamaru-kun...-
Balbettò Naruto dietro a lui: -Forse dovevamo farci
annunciare...-.
-Vedi
qualcuno a cui farci annunciare?- Sbottò Shika. Il ragazzo
si fermò
davanti alla porta centrale a sinistra.
-Aspetta!-.
Ma
Shikamaru non aspettò Naruto e aprì la porta.
Si
trovarono di fronte a un piccolo guardino quadrato, circondato da un
ampio deambulatorio, anch'esso di assi di legno. I due erano sbucati
in un angolo del corridoio; una porta scorrevole nell'angolo
più
avanti dava nel primo corridoio.
I due
ragazzi, tentando di non fare troppo rumore, si avvicinarono al
parapetto. Al centro del giardino, circa dieci Hyuga erano seduti a
cerchio, con in centro Hiashi; stavano meditando.
-Dattebayo!-
Sussurrò Naruto: -Forse capitiamo in un brutto momento...
Andiamocene!-.
Fece
per voltarsi, ma Shika lo prese per un braccio: -Fermo. Lì
seduto
c'è anche Neji. E lui ci serve.-.
-Eek!-
Sobbalzò piano il ragazzo-volpe: -E tu vorresti
interromperlo?!?!-.
-No
di certo.- Rispose l'altro: -Non sono mica scemo! Dobbiamo aspettare
che finisca.-.
-Ma
le meditazioni degli Hyuga sono note per la loro lunghezza!-
Protestò
Naruto.
-Nah!-
Fece Shika: -È solo uno stupido pregiudizio!-.
Tre
ore dopo...
Shikamaru
si teneva appoggiato al parapetto per i gomiti, Naruto invece era
sdraiato sotto di lui.
-Shikamaru-kun!-
Sbottò Naruto: -È mezzogiorno passato! Io ho
fame!-.
-E
sta zitto, Naruto.- Replicò Shika: -Non aiuti
così.-.
In
quella, gli Hyuga riaprirono i loro occhi bianchi. I due ragazzi di
Konoha scattarono in piedi.
Gli
Hyuga si rialzarono, si inchinarono e andarono ognuno per la propria
strada, noncuranti di Naruto e Shikamaru. Anzi, li evitarono proprio.
L'unico
ad interessarsene fu Neji. Il ragazzo si avvicinò ai due
compagni.
-Salve
Naruto. Shikamaru. Cosa ci fate qui?- Li salutò.
-Ehm,
Neji...- Disse Naruto: -Senti, è successa una cosa. Con
Hinata.-.
-Hinata?-
Domandò Neji: -In effetti non la vedo da ieri sera.
È tornata dopo
che noi tutti eravamo andati a letto e se n'è andata prima
del
nostro risveglio.-.
-E
allora come fai a sapere che invece non è proprio tornata?-
Gli
chiese Shika.
-Non
è da lei.- Rispose il ragazzo: -Ma che dicevate di preciso?-.
-Uhm,
ehm... Forse è meglio se ti siedi.- Disse Naruto.
Pochi
minuti dopo, nel
centro del giardino interno...
Neji
si grattò il mento, preoccupato: -Ne siete sicuri? Assolutamente
sicuri?-.
-Purtroppo
sì.- Rispose rammaricato Naruto.
-In
tal caso- Neji si rialzò: -non c'è tempo da
perdere. Non so cosa
sia successo a Hinata-sama, ma è mio dovere proteggerla.
Anche da se
stessa.- e si diresse fuori dalla porta, seguito dai due.
Mentre
uscivano, Naruto domandò all'amico: -Senti, avete mai
pensato di
aggiungere un tocco di arancione alle pareti, dattebayo?-.
In
un altro punto del
Villaggio...
Kiba
e Akamaru fiutavano per terra, in cerca di Hinata, mentre Lee faceva
loro da retroguardia per evitare attacchi alle spalle.
-Snif!
Snif! Ancora nulla!- Fece arrabbiato Kiba: -Ma non mi
sfuggirà!-.
Camminando
all'indietro, Lee disse: -Non ti preoccupare, Kiba-san! La troveremo,
e lei tornerà come quella di prima!-.
-A me
non interessa farla tornare come prima!- Rispose Kiba: -La voglio
picchiare!-. Si bloccò.
Lee
però non lo vide, e ci inciampò sopra.
-Ahi!-
Esclamò Lee. Si ritrovò a fissare la faccia di
Ino che lo guardava
perplessa.
-Ino-san!-
Fece Rock Lee. Il ragazzo si rialzò: -Che bello rivederti!-.
Anche
Kiba si risollevò: -Ohi! Il collo! Sì, molto
bello...-.
-Che
state facendo?- Domandò loro Ino.
Kiba
ghignò: -Cerchiamo Hinata per massacrarla.-.
-Cercate...-
Ripeté Ino. Poi sgranò gli occhi: -Che hai
detto?!-.
-È
lei che mi ha attaccato per prima!- Protestò Kiba.
Ino
scoppiò a ridere: -Lei? Ma fammi il favore! Kiba...-.
-No-no!-
La interruppe Lee: -È vero! È impazzita! A me,
che stavo
passeggiando tranquillo, mi ha attaccato senza motivo! O meglio, ha
detto: “Che hai da guardare?! MI CREDI DEBOLE?!?!”
e poi mi ha
attaccato.-.
La
sicurezza che Kiba scherzasse in Ino iniziò a vacillare: Lee
non era
il tipo da reggere il gioco di Kiba! D'altra parte, nemmeno Hinata...
“Ho
capito!” Pensò Ino.
La
ragazza sorrise: -Eheh! Allora, “Rock Lee”...-.
Gli
prese la guancia e iniziò a tirare: -Allora, chi sei?
Naruto?
Shino?-.
Con
la faccia deformata, Lee disse: -Feea! Ono i veo Ok Ee!-.
-Ah,
sì?- Chiese scettica la bionda: -Vediamo!- gli mise una mano
in
testa e scannerizzò la sua mente.
Dopo
pochi secondi, lasciò andare Lee, sbalordita: -Sei davvero
tu! E sei
serio!-.
-Sì!-
Rispose Lee massaggiandosi la guancia: -E sì.-.
-Non
posso crederci!- Commentò Ino.
-Ma è
vero!- Replicò Kiba.
-Wof!-
Fece Akamaru.
Kiba
abbassò lo sguardo: -Che c'è, Akamaru?-.
-Wof!-.
-Come?
Hai trovato una traccia?-.
-Wof!-
Aka puntò in avanti e iniziò a correre.
-Bene!-
Esclamò Kiba: -Andiamo! Ciao Ino!-.
Lee e
Kiba iniziarono a corsero via.
-Ehi!-
Gli urlò contro Ino: -Aspettatemi! Vengo anch'io!- e li
seguì.
Da
un'altra parte di
Konoha...
Tre
teste sbucarono da dietro il vicolo. Una di loro aveva il Byakugan
attivato.
-Non
la vedo.- Annunciò Neji.
I tre
imboccarono il viottolo.
-Mi
piacerebbe sapere- Disse Neji dopo un po' di silenzio: -cosa le
è
successo.-.
-Io
non lo so!- Rispose Naruto: -Proprio non lo so. Io... io... io non la
riconosco più, dattebayo!-.
-Forse
l'ha fatto per farsi notare...- Commentò Shikamaru.
-Da
chi?-.
-Da
te.-.
-Ma
perché? Io già la notavo prima!-.
-Dici?-
Chiese scettico Shikamaru: -Non sai quante volte l'ho vista piangere
di nascosto perché non la notavi. Davvero deprimente.-.
-Io...
io...- Naruto non sapeva che dire: certo che la notava! Come poteva
non notare i suoi lunghi capelli corvini? I suoi occhi dolci? Il suo
sorriso aggraziato? Il suo...
Una
lacrima scese dagli occhi del ragazzo: -Sono un vero cretino.-.
-Ah,
coraggio.- Shika gli mise una mano sulla spalla: -Anch'io ho dei
problemi con Temari...- e con problemi intendeva dire:
“SHIKAMARU
COME HAI POTUTO SCORDARTI DEL MIO COMPLEANNO IO TI
AMMAZZO!!!!!”.
-Sigh.-
Singhiozzò Naruto.
Neji
si fermò: -L'ho individuata!-.
Anche
Naruto e Shikamaru si bloccarono: -Dove?-.
-Si
sta avvicinando.- Li informò Neji: -Sbucherà da
quel vicolo tra 5,
4, 3, 2, 1...-.
Non
successe nulla.
Naruto
guardò Neji: -Sei sicuro di...?-.
-32
Palmi!-.
Neji
fu spinto in avanti.
In
mezzo a Naruto e Shikamaru era appena apparsa Hinata.
“Accidenti!”
Pensarono i due.
Hinata
si rivolse a Naruto: -Ciao Naruto-kun. Finalmente ti ho trovato.-.
Neji
si voltò: -Hinata-sama! Non voglio farti del male ma...-.
Hinata
si girò verso il cugino.
Scoppiò
a ridere: -Ahahah! Tu! Fare del male a me! Ma fammi
il favore!
Ahahah! E vuoi salvarmi? Come potrai salvare me...- Hinata si fece
cupa: -se non sei nemmeno riuscito a salvare tuo padre?-.
Neji
sussultò: -Hinata-sama...-.
-Hinata!-
Esclamò Naruto: -Perché dici...-.
-Entrata
Dinamica!- Con uno scatto sovrumano, Hinata, estratto uno shuriken,
trafisse il petto di Neji.
-Argh!-
Neji abbassò gli occhi, incredulo, trovando quelli di
Hinata,
sbarrati in un impeto di follia assassina.
-Hinata...-
Balbettò il ragazzo: -non... sei... più... tu...-.
-Al
contrario...- Ridacchiò lei: -Ora sono
io!-.
Le
dita della ragazza si bagnarono del sangue di Neji.
Lei
se le portò alla bocca e le succhiò con aria
sognante.
-Mmm...
che sapore delizioso...- Borbottò rossa in viso.
-Ferma,
Hinata!- Attingendo al chakra della Volpe, Naruto allungò il
braccio, intrappolando Hinata nella sua mano gigante, traendola a se.
La
ragazza però si liberò usando la Rotazione
Suprema, dirigendosi poi
verso Neji.
Il
ragazzo teneva lo sguardo basso, guardandosi sconcertato la ferita al
petto.
-Neji!
Attento!- Gridò Naruto.
Neji
alzò lo sguardo. Iniziò a ruotare su se stesso:
-Rotazione
Suprema!-.
Come
due trottole, i due Hyuga si scontrarono. Anche dalla distanza a cui
si trovavano, Shikamaru e Naruto potevano sentire il CLAP CLAP delle
loro mani che si urtavano.
-Hinata-sama!-
Gridò Neji: -Sarai migliorata, ma io sono sempre stato il
migliore
nella Rotazione!-.
Hinata
rise: -Forse una volta!-.
Aumentò
la velocità di rotazione e, all'urto successivo,
Neji/trottola fu
sbalzato all'indietro.
Con
un salto, Hinata caricò il pugno in direzione del cugino.
-Palmo
d'Aria!- L'onda d'urto del colpo di Hinata colpì in pieno
Neji che,
barcollando, smise di ruotare.
Hinata
gli fu subito addosso, colpendolo ripetutamente: -1 Palmo! 2 Palmi! 4
Palmi! 8 Palmi! 16 Palmi!-.
Neji
non riuscì a fare altro che incassare i colpi, urlando:
-Smettila!
Hinata!-.
-32
Palmi!- Continuò la ragazza:-
64 Palmi!- caricò un colpo più potente: -128
Palmi!-.
-Non
ci provare!- Neji bloccò il colpo con la mano.
CIACK
Tra
i due ragazzi
il cielo sembrò dividersi. Un forte spostamento d'aria
investì la
coppia, ma
entrambi
rimasero
immobili.
Al contrario, Naruto e Shika finirono a gambe all'aria, atterrando
pochi metri più indietro,
storditi.
Gli
Hyuga respirarono affannosamente, guardandosi negli occhi.
-Hai...
già... perso...- Fece Hinata.
Neji
non rispose: si
limitò a
sospirare.
-Non...
hai... abbastanza... fegato... per...
colpirmi...- Sollevò le braccia sopra il
capo
dell'avversario,
incrociando
le dita a mo' di
mazza: -Io
invece sì!- e
colpì Neji in
testa.
Neji
abbassò bruscamente il
capo,
ma rimase
in piedi.
-Ancora
non ti arrendi?!- Hinata iniziò a
prenderlo a pugni: -Vediamo... come... te... la... cavi... ora!- con
un pugno più forte fece volare via il cugino, che
sbatté contro il
muretto.
Sputò
del sangue.
Ma
rimase ancora in piedi.
Hinata
iniziò a correre contro Neji, aprendo il palmo.
-MUORI
NEJI!!!-.
Neji
si mise in posizione di guardia, con le mani protese per attaccare.
Quando
Hinata era a una spanna di distanza dall'altro, però, gli
comparve
davanti Naruto, che la bloccò, abbracciandola.
Neji
svenne.
-Lasciami!
Naruto! Lasciami!- Urlò lei: -È un
affare tra me e lui!-.
Naruto
la strinse più forte.
-Eheheh!-
Rise Hinata: -Ho capito! Ce ne sarà di tempo, dopo! Non
preoccuparti! Ma adesso LASCIAMI!!!-.
-No!-
Si oppose Naruto.
-Bastardo!-
Hinata gli morse il collo.
-AAAAAAAAAAAAAAAH!!!-
Naruto iniziò a urlare, senza mollare la presa: -Mi fai
male,
Hinata!-.
Hinata
smise di morderlo. Guardò Naruto negli occhi. Sembrava
triste.
-Hinata...-
Fece Naruto: -sei...-.
Hinata
ghignò: -No. Lei è morta.-.
Tornò
a mordergli il collo.
-BASTA!
BASTA! HINATA! AAAAAAAAAAAAAAAH!!!-
Urlò
talmente tanto da
iniziare a vomitare sangue e
bava.
Hinata
affondò i denti ancor più in
profondità e assaporò il sapore del
sangue del ragazzo.
-Sì...
urla... renderà il sangue più appetitoso...-.
Pochi
minuti prima,
vicino a dove sono ora Naruto e co...
-Arf!
Arf! Sei mia, Hinata! Riesco a sentirti!-.
Kiba
e Akamaru correvano a quattro zampe, seguiti da Lee e Ino che invece
usavano un'andatura più... bipede.
-Ino-san!-
Disse Lee: -Perché ci stai seguendo?-.
-Non
sappiamo cosa le è successo!- Rispose lei: -Potrebbe essere
affetta
da qualche tipo di malattia!-.
-Bau!
Bau! È vicina!- Urlò Kiba.
I
quattro sentirono un urlo spaventoso:
-AAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAA!-.
-Deve
essere lei!- Esclamò l'Inuzuka.
Arrivarono
ad un incrocio. Le urla erano più forti.
-Fermi!-
Sussurrò Kiba.
I tre
ragazzi e Akamaru si affacciarono.
Neji
era svenuto appoggiato al muretto; poco distante da lui, Shikamaru
giaceva per terra intontito.
In
mezzo ai due, Naruto e Hinata si stavano abbracciando. Strano
però
che la ragazza stesse mordendo il collo dell'altro, che urlava a
squarciagola per il dolore.
-Hinata?-
Fece stupita Ino.
-Che
ti avevo detto?- Disse Kiba.
-AAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAH!!!-
Continuava Naruto.
-Dobbiamo
aiutarlo!- Decise Ino. Mise le mani a forma di cuore, puntandole
verso Hinata.
Naruto,
che aveva appena visto i ragazzi, intuendo il piano di Ino,
serrò
maggiormente la stretta su Hinata.
-Tecnica
del Capovolgimento Spirituale!- Urlò Ino.
Hinata
capì troppo tardi cosa stava succedendo.
Con
uno “Shushushushushu”, Ino abbandonò il
proprio corpo.
La
ragazza cadde all'indietro, venendo presa da Kiba.
Hinata
smise di mordere Naruto. Il ragazzo mollò la presa. Si
ritrovarono
faccia a faccia.
-Ino?-
Domandò Naruto.
Il
volto di Hinata si contrasse.
Con
un pugno, fece volar via Naruto.
Il
ragazzo si rialzò, in tempo per vedere Hinata scagliarsi di
nuovo
contro di lui.
“Accidenti!”
Pensava il ragazzo mentre schivava i colpi: “Che l'abbia
mancata,
dattebayo? Eppure l'ho tenuta immobile!”.
Nella
testa di Hinata, Ino gridò: -Kai!-.
Ino
si risvegliò tra le braccia di Kiba. Si rialzò,
intontita.
Vide
Naruto che ancora lottava contro Hinata.
-Non
ci voleva!- Esclamò.
-Che
è successo?- Domandò Kiba: -Perché non
ha funzionato?-.
-Ragazzi!-
Li richiamò Naruto: -Una mano sarebbe gradita, dattebayo!-.
-Vento
della Foglia!- Lee attaccò la ragazza con un calcio volante
rotante,
che lei però riuscì a parare. Ma Lee la
colpì con un calcio basso.
Hinata indietreggiò.
Hinata
scrutò i due avversari; dietro di lei sentì
Shikamaru rialzarsi.
-Non
finisce qui!- Hinata scappò via.
Lee
fece per inseguirla, ma Naruto lo bloccò: -Ora dobbiamo
occuparci di
Neji!-.
I
ragazzi si avvicinarono al povero Neji.
Con
la testa ricoperta di sangue, il ninja respirava a malapena.
Riuscì
però a dire: -Cof! Cof! Perdonatemi... Non sono riuscito a
fermarla...-.
Ino
gli si avvicinò: -Non parlare, Neji. Devo portarti subito in
ospedale.- e se lo caricò sulle spalle.
-Aspetta,
Ino-chan!- Disse Naruto: -Perché non sei riuscita a
controllare
Hinata?-.
-Io...-
Spiegò lei: -non è che non la controllassi...
c'era qualcos'altro
che controllava me.-.
-Qualcos'altro?-
Ripeté Naruto.
Ino
abbassò la testa: -Mi spiace dirlo, Naruto, ma Hinata...
è sotto
l'effetto di un genjutsu.-.
Naruto
sgranò gli occhi, incredulo: -Un... un genjutsu? E... e di
chi?-.
-Non
so dire da chi di preciso, ma...- Ino rialzò il capo, con
gli occhi
scuri dall'apprensione della notizia che stava per dare: -è
stato
lanciato da uno Sharingan.-.
|
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Capitolo 5 *** LA STORIA DI KAKASHI ***
LA
STORIA DI KAKASHI
-Dove
stiamo andando, Shikamaru-san?- Chiese
Rock Lee.
Da
qualche minuto Naruto, Lee, Kiba (e, ovviamente, Akamaru) stavano
seguendo Shikamaru per tutta la città, ma lui non aveva
ancora detto
nulla.
-Non
penso che riusciremo a trovare Sasuke così, sai?-
Constatò Kiba:
-Dovremmo cercare il suo odore!-.
-Secondo
me non è Sasuke.- Disse Lee: -Per me è suo
fratello, Itachi.-.
-Oppure
nessuno dei due.- Ribatté Shikamaru.
I tre
ragazzi lo guardarono stupiti: -Cosa intendi...?-.
-Al
mondo esistono quattro
persone con lo
Sharingan:
tre
sono tuttora dei nukenin, il terzo abita proprio...- Shikamaru
si fermò
davanti a una
piccola casa: -...qui.-.
-Ma
questa...- Iniziò Kiba: -Aspetta! Non penserai che il
maestro
Kakashi possa...-.
-Le
alternative sono peggiori.- Shikamaru entrò nel giardino.
Titubanti,
Kiba e Akamaru seguirono il compagno.
Lee
si rivolse a Naruto: -Naruto-kun. Stai...-.
Naruto
superò Rock Lee: -Andiamo.-.
Quando
i due raggiunsero gli altri, Shikamaru bussò.
All'interno
della casa, Kakashi stava leggendo
tranquillamente per la ventiquattresima volta il non-best-seller
di Jiraiya: “Le
migliori
sconcerie della storia”.
TOC
TOC
-Uffa!-
Kakashi chiuse il libro, scocciato: odiava quando lo interrompevano
mentre gustava opere
artistiche di grande livello.
Uscì
dalla cucina, dove in teoria stava cucinando un polpettone, e
andò
ad aprire.
Si
trovò di fronte cinque suoi allievi che lo guardavano storto.
-Ragazzi!-
Fece il jonin: -Cosa ci fate qui?-.
-Ieri
sera...- Shikamaru si bloccò. Annusò l'aria:
-Sentite anche voi
questo odore?-.
-Snif!
Snif! Qualcosa sta bruciando...- Fece Kiba.
-Oh,
cavolo!- Kakashi corse in cucina: i fornelli stavano andando a fuoco.
Più del dovuto.
-Esplosione
Acquatica!- Kakashi sputò un getto d'acqua che estinse le
fiamme.
-Fiuuu!-.
I
fornelli ripresero a bruciare.
-Accidenti!-.
Intanto,
i ragazzi erano entrati.
-Che
seccatura... Cucitura d'Ombra!- L'ombra di Shika si
ramificò e avvolse le fiamme, spegnendole.
-Uff...
Grazie, Shikamaru.- Kakashi prese la pentola mezza bruciata: -Volete
del polpettone?-.
-Ehm,
no, grazie, Kakashi-sensei.- Rifiutò Shikamaru: -Tornando a
noi...-.
Naruto
si fece strada: -Cosa ha fatto a Hinata?!-.
-Naruto-kun,
calmati!- Lee lo
prese per il
braccio.
Naruto
si voltò: i suoi occhi erano diventati rossi e i suoi canini
si
erano allungati.
-Pensavo
che queste cose non le
facessi più...- Commentò Kakashi.
Naruto
tornò normale e si girò verso il maestro: -Hinata...-
borbottò.
-Hinata?-
Ripeté Kakashi: -Che le è
successo?-.
-È
impazzita, ecco cos'è successo!- Rispose seccato Naruto.
Rock
Lee guardò Naruto: da quando Hinata era scappata, era
rimasto sempre
zitto, e ora che aveva parlato, sembrava impazzito anche lui. Non
aveva detto “dattebayo” neanche una volta.
-Impazzita.-
Rifletté Kakashi: -Allora ha davvero funzionato.-.
-Cosa?
Funzionato cosa?- Lo interrogò Naruto.
-Meglio
se vi sedete.- Kakashi porse loro le sedie del tavolo: -Ecco
cos'è
successo ieri sera...-.
La
sera prima...
TOC
TOC
-Uffa!-
Kakashi chiuse il libro, scocciato: odiava quando lo interrompevano
mentre gustava opere artistiche di grande livello.
Andò
ad aprire.
Si
ritrovò davanti Hinata, chinata in avanti.
-Hinata?
Cosa...-.
-Maestro
Kakashi, la prego di farmi un favore.- Lo bloccò Hinata.
-Un
favore? Certo, certo...- Vedendo che Hinata non si rialzava,
aggiunse: -Puoi... sì, insomma, entra.-.
Hinata
si rialzò ed entrò.
-Andiamo
in cucina;- Disse Kaka: -sto cucinando il... Oh, no!-.
Il
forno aveva preso fuoco.
-Esplosione
Acquatica!- Kakashi spense le fiamme con lo spruzzo d'acqua.
-Fiuuu!-.
Il
forno riprese fuoco.
-Accidenti!-.
Hinata
caricò un pugno: -Palmo d'Aria!-.
Lo
spostamento d'aria spense il forno, ma gli fece anche saltare lo
sportello.
-Mi
scusi tanto, Kakashi-sensei!- Hinata si inchinò di nuovo.
-Fa
niente, fa niente...- Fece Kakashi: -Cosa... cosa devi chiedermi?-.
Hinata
si inchinò ancora di più, arrivando a toccare il
pavimento vicino
ai piedi del jonin: -Mi deve... se possibile...-.
Kakashi
piegò la testa: -Cosa?-.
Kakashi
vide il pavimento sotto la faccia della ragazza bagnarsi.
Con
la voce singhiozzante, Hinata rispose: -La prego di colpirmi con un
Genjutsu!-.
Kakashi
la fissò per un po', senza parlare. Poi disse: -Siediti.-.
Hinata
si rialzò e si sedette su una sedia; Kakashi si mise di
fronte a
lei.
Hinata
teneva la testa bassa.
-Io...-
Balbettò: -Io... La prego!-.
Hinata
fece per scoppiare a piangere di nuovo, ma Kakashi la
anticipò:
-Spiegati meglio.-.
Dato
che per spiegarsi singhiozzare non è molto utile, Hinata si
calmò e
rispose: -Naruto... Vorrei... che mi notasse...-.
-Ancora
non capisco.-.
-Se
lei... se lei potesse rendermi più... più...-.
-Sicura?-.
Annuì:
-E un po' più dura, forse lui...-.
Kakashi
scosse la testa: -Hinata, non è così che lo
conquisterai. Devi
essere te stessa.-.
-Ma
me stessa non funziona! Insomma, mi guardi: non ho speranza!- Poi,
capendo di aver alzato troppo la voce, aggiunse: -Mi scusi,
Kakashi-sensei...-.
-Hinata...
non funzionerebbe, credimi.-.
-Ma...-.
-No.
Hinata, non servirebbe a niente. Sarebbe tutta una finzione.-.
-La
prego... Maestro...-.
Kakashi
si rialzò: -Mi spiace, Hinata, non posso esserti d'aiuto.
Forse
Itachi o Sasuke potrebbero... ma non te lo consiglio.-.
TUNF
Kakashi
si voltò: Hinata era di nuovo faccia a terra.
-La
prego, maestro. La prego!-.
Kakashi
sospirò: -Mah, dato che me lo chiedi così,
immagino che possa
tentare...-.
-Grazie,
Kakashi-sensei.- Hinata si rialzò, speranzosa.
Kakashi
sollevò il coprifronte, mostrando lo Sharingan: -Non ti
aspettare
nulla. Più dura, dici?-.
-Sì.-
Hinata lo fissò nell'occhio.
-Ok,
in tal caso...- Attivò lo Sharingan Ipnotico.
Al
Byakugan negli occhi della ragazza si sostituì lo Sharingan.
-D'ora
in poi sarai meno gentile e premurosa...-.
-Di
più.- Borbottò Hinata.
-Di
più?- Chiese Kakashi: -Sei sicura?-.
-Di
più.-.
-Va
bene. Sarai più dura con gli altri, non più
debole e indecisa:
farai valere le tue opinioni e conquisterai Naruto. Ora, quando
chiuderò l'occhio, inizierà il genjutsu!-.
Chiuse
l'occhio.
Hinata
sobbalzò; tornò ad avere gli occhi bianchi.
-Ha
funzionato?- Chiese la ragazza.
-Mmm...-
Kakashi scattò in piedi: -Hinata! Mi hai sporcato il
pavimento!-.
TUNF
-La
prego di perdonarmi, Maestro Kakashi!-.
Kakashi
si risedette: -Non ha funzionato.-.
Hinata
rimase immobile.
-Puoi
rialzarti.-.
Hinata
tornò a sedersi, sull'orlo del pianto.
-Mi
spiace, Hinata. Sei troppo buona.-.
-Capisco.-.
Kakashi
si voltò verso il forno: -Senti... si è fatto
tardi. Se vuoi
puoi...-.
Kakashi
si rigirò. Hinata se n'era andata.
Il
jonin alzò le spalle: -...Oppure no.-.
Adesso...
-...e
se n'è andata.- Concluse Kakashi.
Naruto
iniziò a ringhiare: -E lei ha fatto una cosa simile per...?-.
-Te
l'ho detto. Non pensavo funzionasse!- Rispose Kakashi: -Comunque,
sono pronto a rilasciare il genjutsu anche adesso. Solo che devo
essere vicino a lei.-.
-In
tal caso, andiamo!- Kiba si alzò: -Non c'è tempo
da perdere.-.
-Stavo
pensando...- Disse Shikamaru: -Prima Hinata ha detto che se lei non
poteva averti non ti avrebbe avuta nessun'altra.-.
Naruto
sgranò gli occhi: -Vuoi dire che...-.
-Temo
che voglia attaccare Sakura.- Concluse Shikamaru.
-Allora
muoviamoci!-.
I
ninja corsero fuori dalla porta.
-Dividiamoci!-
Disse Shikamaru: -Tenete questi auricolari; il primo che trova
Hinata, avverte gli altri!-.
-Bene.-
I ninja sparirono.
Nella
periferia...
Sakura
camminava, di ritorno dal supermercato.
Si
fermò a guardare il tramonto. Sorrise: era stata una bella
giornata,
soprattutto perché non aveva incontrato Naruto.
Fece
per incamminarsi, quando sentì dietro di lei qualcuno che si
stava
avvicinando, molto velocemente.
Si
voltò.
-Oh,
ciao. Cosa ci fai qui?-.
Da
Naruto...
“Dove
sei? Hinata, dove sei?” Naruto si guardava attorno, disperato.
“Lei
è morta.”
Quelle parole risuonavano nella mente di Naruto.
“È
morta? No, no non
può essere. Non ci credo. Hinata-sama! Io... Io...
le volevo... no, le voglio
bene. Non è davvero morta! Non ci crederò mai!”.
Ripensò
anche a ciò che
gli aveva detto Shikamaru: “Non
sai quante volte l'ho vista piangere di
nascosto perché
non la
notavi. Davvero
deprimente.”.
“Non...
non è vero... io... la notavo... sempre.”.
Naruto
deglutì: “Però... non gliel'ho mai
detto. Ma io... pensavo...”.
-Hinata!
TI SALVERÒ! LO GIURO!- Urlò.
Si
fermò, piangendo: -Ti salverò! Ma
perché, perché! Accidenti!-
iniziò a prendere a pugni il muretto.
“È
morta.”.
-No!
No! Non sarà un genjutsu a fermarla! Lei è
più forte! È più
forte! E io... non posso immaginare di..-.
Rialzò
la testa: -Hinata! Non morirai finché ci sarò io!
O non sarò mai
Hokage!-.
Dalla
parte di
Sakura...
-Anf,
anf!- Kiba si piegò in avanti, ansimante: -Ti ho trovato,
Sakura-chan!-.
-Kiba?-
Chiese Sakura: -Mi cercavi?-.
-Ehm...-
Kiba ripensò a quello che gli aveva detto prima Shikamaru:
“Meglio
non dire nulla a Sakura. Meno ne sa, meglio è per
lei.”.
-Ehm...
Vedi, Sakura-chan...- Kiba si guardò intorno, in cerca di
aiuto.
-Mi
stai nascondendo qualcosa, Kiba?- Chiese Sakura.
-No,
no!- Kiba si illuminò: -C'è un cane ferito qui
vicino!-.
Sussurrò
a Akamaru: -Su, vai!-.
Sakura
lasciò passare il cane.
-Senti...-
Disse dopo un po' Sakura: -Io non sono una veterinaria.-.
-Lo
so! Ma sei l'unica di cui mi fidi abbastanza da affidarti la vita di
un compagno canino! O mi starai dicendo che la vita di un cane non
è
abbastanza importante per te?- Kiba non ebbe bisogno di fingere: era
davvero seccato.
-No,
no, certo che no... ma devo portare la busta della...-.
-Tecnica
della Moltiplicazione del Corpo!- Kiba creò un clone, che si
avvicinò alla ragazza.
-Ci
penso io!- Disse la copia. Prima che Sakura potesse reagire, gli
afferrò la borsetta e scappò in direzione di casa
Haruno.
Sakura
si voltò, stupita: -Wow.- commentò. Si
girò di nuovo verso Kiba:
-Deve essere un cane davvero importante per te.-.
Kiba
le mise la mano sulla spalla: -Tutti i cani sono importanti per me!-.
Si
misero in marcia: -Anzi, dovrebbero essere importanti anche per te!-
e iniziò ad elencare le qualità canine.
Da
Hinata...
Hinata
camminava tranquilla. Non aveva nessuna fretta. Tanto, Sakura aveva
già le ore contate.
Ben
le stava a volerle fregare Naruto; inoltre aveva dei vestiti che non
le sarebbero stati male... Si guardò gli abiti: quel nero la
stava
già stufando!
Chissà
come sarebbero state le sue urla... e il suo sapore... oh, si
eccitava solo a pensarci!
Sputò
a terra una chewing-gum.
Per
scaramanzia, controllò nella sua mente.
Niente.
Perfetto.
In
realtà un po' le dispiaceva: insomma, se non fosse stato per
quell'altra, lei neanche esisterebbe! Chissà, forse
l'avrebbe tenuta
come animaletto domestico. O come cavia per le torture.
-Eheheh!-
Ridacchiò: -O forse no.-.
Hinata
si fece seria. Alzò un braccio. Un istante dopo, un calcio
volante
di Lee si abbatté su di esso, senza però
smuoverlo.
-Tsch!-
Il combattente atterrò poco più indietro.
Hinata
si girò verso Lee: -Cosa pensavi di fare, Lee?-.
-Quinta
Porta!- Lee divenne rosso. Le fece cenno di farsi sotto.
Hinata
ridacchiò: -Eheheh! Perché no?- attivò
il Byakugan.
Con
uno scatto, Hinata, palmo aperto, si gettò su Rock Lee.
Lee
bloccò il colpo mettendo le braccia a X davanti al volto.
Quando
l'attacco lo colpì senza alcuna conseguenza, Lee le
afferrò il
polso, facendo per torcerlo.
-Non
ci provare!- Con un salto, Hinata diede un doppio calcio al mento di
Lee.
Il
ragazzo indietreggio, mollando la presa, e Hinata atterrò
con una
capriola all'indietro.
-Passi
dei Due Leoni!- Il chakra attorno alle mani di Hinata assunsero la
forma di due teste di fiere.
Lee
si soffiò sui pugni, menandone un paio a vuoto, pronto
all'offensiva.
I due
avversari si lanciarono l'uno verso l'altra.
I due
attacchi si scontrarono.
Da
Naruto...
“L'ho
trovata! Sono vicino a casa di Sakura-chan! Raggiungetemi!”
Aveva
detto Rock Lee.
Facile
a dirsi: vicino dove? A destra? A sinistra? A cento metri di
distanza? A quattro?
“È
morta.”.
-BASTARDA!!!-
Sferrò un pugno all'aria: la sola idea che quella cosa
stesse
usando la sua amica lo faceva andare in bestia.
BOOOOOM
Un'esplosione
a poche centinaia di metri da lui spaccò l'aria in due.
Naruto
si mise le mani davanti gli occhi: -Hinata!- ringhiò.
Spingendo
contro l'improvviso attrito, Naruto camminò verso lo
scoppio: -Ti ho
trovata, finalmente!-.
Da
Lee...
Lo
scontro era alle battute finali.
La
lotta era di puro taijutsu, tra pugni, calci e palmi.
A un
certo punto, Lee afferrò le braccia della compagna e con un
salto
portò le gambe all'altezza della sua testa; incrociandole,
prese con
i piedi il collo di Hinata.
-Cosa
stai...- La rotazione del corpo dell'altro interruppe Hinata. Prima
che potesse rendersene conto, si ritrovò con la testa
affondata
nell'asfalto.
Lee
barcollò indietro: -Questo è l'Avvitamento della
Foglia!- disse.
La
sua pelle tornò rosa. Respirando affannosamente, Lee si
inginocchiò,
esausto. Sentiva il suo corpo andare a fuoco.
-Ah,
ah,- Sospirò: -è fini...-.
Hinata
si rialzò in un lampo. Si avventò su Rock Lee,
tempestandolo di
pugni e calci.
Quando
ebbe finito, il ragazzo crollò all'indietro, semisvenuto.
-Sei...
un... cretino... Lee...- Hinata disattivò il Byakugan, con
il
fiatone: -Come... pensavi... di... sconfiggermi...?-.
Lee
ridacchiò.
-Che...
hai... da... ridere...?- Hinata si risollevò, tenendosi la
schiena:
-Uff. Già meglio!-.
Lee
sputò del sangue: -Sbagli.-.
Hinata
piegò la testa di lato: -Io sbaglio?
Ahah! Chi dei due è a
terra?-.
-Non...
volevo... sconfiggerti...- Rispose Lee.
Hinata
si corrucciò: -Come?-.
-RASENGAN!!!-.
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Capitolo 6 *** GRAN FINALE ***
GRAN
FINALE
-RASENGAN!!!-.
Hinata
fu sbalzata in
avanti, colpita alla schiena.
Volò
sopra Rock Lee e
atterrò strisciando con il volto sull'asfalto.
Si
rialzò, tenendosi
l'occhio destro con la mano: -Ah, finalmente qui, Naruto-kun...-.
Naruto
strinse i pugni e
abbassò il braccio: -Non... osare... chiamarmi...
così...- ringhiò.
-Naruto-kun,
Naruto-kun,
Naruto-kun, Naruto-kun...- Hinata ridacchiò: -Naruto-k...-.
-Arr!-
Naruto le lanciò
contro uno shuriken. Lei lo parò con le dita.
-Eheheh!
Spero che mi
faccia divertire più di questo qui!-.
Ancora
rabbioso, Naruto
abbassò lo sguardo su Lee: -Come... stai... Lee...?-.
-Naruto-kun!-
Lee iniziò
a rialzarsi: -Sto bene! Uff! Che male!- questo sottovoce: -Ma tu...-.
-Bene.-
Lo interruppe
Naruto, rialzando lo sguardo: -Allora vattene!-.
Lee
deglutì e si
allontanò.
-Oh,
avanti Naruto! Non è
così- Hinata scoprì l'occhio: -che si trattano
gli amici!-.
Naruto
sgranò gli occhi.
-No.-
sussurrò.
Il
viso della ragazza era
per metà ricoperto di sangue. Eppure lei sorrideva, e quando
le
colava sulle labbra lo leccava con la punta della lingua.
-Hinata
non ne sarà
contenta.- Continuò la kunoichi: -Ah, già,
è morta...-.
-No!-
Le unghie di Naruto
diventarono artigli. I segni sulle sue guance diventarono simili a
baffi di Volpe. I occhi divennero rossi.
-Oh,
no Naruto, così non
si fa!- Hinata scosse la testa: -Sai, ho avuto molto tempo per
frugare nella memoria della tua amica...-.
-COSA???-
Naruto scattò
in avanti, afferrando la ragazza e mettendola schiena alla parete. Se
qualcuno fosse spuntato alle loro spalle, avrebbe sicuramente pensato
che si stessero baciando; in effetti, una dei due ci sperava.
-Eheheh!-
Rise la Hyuga:
-...ricordo che un giorno...- gli si avvicinò all'orecchio:
-...eravate da soli. Penso che Sakura fosse in qualche missione...
lei non era molto attenta, capisci... insomma, avete iniziato a
parlare... lei era molto imbarazzata, ma tu non te ne sei accorto...
come al solito...-.
Naruto
era furioso:
allontanò da sé la testa della compagna e la
sbatté contro il
muretto.
Naruto
le ringhiò di
nuovo. I suoi canini si allungarono, le sue labbra si annerirono.
-Dicevo...-
Riprese lei:
-...a un certo punto avete iniziato a parlare della Volpe... per
Hinata un argomento valeva l'altro, purché tu le
parlassi...-.
Naruto
aumentò la forza
della presa.
-...con
questo...-
Ricominciò la ragazza con voce alterata: -...non intendo
dire che
non ti abbia ascoltato! Non vorrei che tu pensassi male di lei...-.
-Stai
zitta!- Il ringhio
di Naruto era più forte.
-...tu
hai detto che,
nonostante tu sia amico di Kurama... può capitare che quando
tu ti
arrabbi molto... come adesso... perda il controllo del Chakra
Rosso... nemmeno Kurama può fare molto...-.
-Ho
detto stai zitta!-
Urlò Naruto.
“Naruto!”
Gridò
Kurama: “Fermati!”.
Nella
stanza dello
stomaco, l'acqua verde si stava intorpidendo; Naruto era in piedi
davanti al Kyubi, tenendo la testa bassa.
“Così
peggiori le
cose!” Continuò la Volpe.
Naruto
alzò il braccio.
Kurama
fu spinto
indietro, colpendo la parete. Davanti a lui, le porte sbarrate si
chiusero e si sigillarono. Provò a spezzarle, ma nulla.
“Naruto!”.
-Naruto!-
Arrivarono
Kakashi e Shikamaru.
-Oh,
no, voi siete...
così noiosi!- Sbottò Hinata.
-Naruto!-
Esclamò
Kakashi: -Puoi lasciarla, ora.-.
Naruto
si voltò,
lentamente: -Perché?-.
-Già,
perché?- Ripeté
ridacchiando la ragazza.
Kakashi
chiuse l'occhio
sinistro: -Kai!-.
Hinata
sussultò. Si
abbandonò tra le braccia di Naruto.
-Uff!-
Sospirò Shika: -È
finita!-.
Naruto
guardò Hinata,
svenuta. Era serena.
Com'era
bella.
Naruto
sorrise:
-Hinata...-.
Anche
Hinata sorrise.
-Uh?-.
Iniziò
a ridere.
-Hinata,
cosa...?-.
-Eheheh!
Che... che
stupido!- Continuò la ragazza.
-Non
è possibile...-
Fece Kakashi: -Non...-.
-Eppure...-
Hinata rialzò
lo sguardo su Naruto: -...mi pare di avertelo detto: lei è
morta.
Rimango io, e io soltanto!-.
-No...-
Naruto iniziò a
piangere: -NO!-.
Hinata
gli asciugò le
lacrime con un dito: -Oh, non ti preoccupare: per te ci sono io.-.
Naruto
smise di piangere;
guardò la compagna e la buttò a terra.
Hinata
si rialzò,
barcollando: -Ahi! Mi hai fatto male!-.
Poi
sogghignò.
-Fallo
ancora!-.
Naruto
si accovacciò a
quattro zampe, balzandole addosso. Lei cadde di nuovo, e Naruto la
bloccò.
-Immagino-
Disse Hinata:
-che non mi starai per dire che mi ami tanto...-.
-Sappi...-
Il chakra
rosso iniziò a ricoprire il ragazzo: -che... se non
riuscirò... a
salvare Hinata... stai pur certa... che sono pronto...- alzò
un
pugno: -a vendicarla!-.
Hinata,
facendo leva
sulle gambe, allontanò il ragazzo.
Il
pugno creò un cratere
vicino ai piedi di Hinata.
Hinata,
rotolò
all'indietro e si rialzò.
Naruto
si rialzò. Spuntò
la terza coda.
-Non
va bene.- Commentò
Kakashi: -Se comparisse anche la quarta coda...-.
Lee
si avvicinò ai due:
-Kakashi-sensei... Perché il jutsu è ancora
attivo?-.
Kakashi
strinse i pugni:
-Non lo so. Non lo so proprio. E non mi piace.-.
“Forse...”
Pensò
Shikamaru: “No. Se fosse così, sarebbe un bel
guaio...”.
Nel
frattempo, Naruto
aveva cominciato a girare attorno a Hinata, osservandola.
-Tu
dici- Fece la
ragazza, senza voltarsi: -che la vuoi vendicare. Ma, sinceramente, a
quella non ho fatto nulla di male.-.
-Hinata.-
Ringhiò
Naruto: -Si chiama Hinata. E tu l'hai uccisa.-.
-Mmm...
questo è vero.
Ma le ho anche fatto un grande favore.-.
-Tu...
sei... pazza...-
Il respiro del ragazzo si faceva più affannoso ad ogni
parola.
-Andiamo!
Le ho
migliorato la vita! Quando mai tu l'hai guardata così?!
Quando mai
l'hai mai guardata?! Se
ora a te importa di lei, è solo grazie a me!
Eheheh!-.
-Mi...
importava... sempre...-.
-Facile
dirlo, ora. Ora che non può più sentirti.-.
-MUORI!-
Naruto le balzò addosso, creando un Doppio Rasengan.
Hinata
riattivò il Byakugan.
-1
Colpo!- La mano destra di Hinata si tinse di chakra: -2 Colpi!- anche
la mano sinistra.
L'urto
fu potentissimo. Naruto e Hinata si schiantarono sui muretti, ma
caddero in piedi.
-Come
temevo.- Disse Shikamaru: -Maestro, è impossibile che Hinata
sia
morta per mano di un genjutsu, giusto?-.
Kakashi
non rispose.
-Perché
credo di avere capito-
Continuò Shika: -perché Hinata non sia tornata
normale.-.
Lee
lo fissò: -Ah sì?-.
Hinata
e Naruto si scontrarono di nuovo. I 16 Palmi si abbatterono sul petto
del ragazzo, che però riuscì a colpire in testa
Hinata con un
Rasengan.
-Penso-
Riprese Shikamaru: -che Hinata non voglia essere salvata.-.
Naruto
passò alla modalità quattro-code. Il suo corpo
divenne rosso e i
suoi occhi tondi e bianchi.
-Arrabbiati,
avanti!- Lo incitò Hinata: -Se ti aiuterà ad
accettarmi, così sia!
E ammetto di avere qualche istinto sadico-masochista...-.
Naruto
ruggì.
-Non
ha senso!- Replicò Lee: -Perché non lo vorrebbe?-.
Naruto
si lanciò contro Hinata a fauci spalancate.
Hinata
rise: -Sai, mi piaci in rosso... Palmo d'Aria!-.
-L'ha
detto poco fa:- Rispose Shikamaru: -secondo lei, questo è il
suo più
grande successo in campo “Naruto”.-.
Naruto
graffiò Hinata al collo.
-Urr!-
Fece la ragazza.
-Ma
la sta uccidendo!- Replicò Rock Lee.
-Forse.-
Stavolta fu Kakashi a parlare: -Ma per lei potrebbe bastare.-.
-Va
bene.- Dalle maniche, Hinata sfilò delle lunghe bende: -Ora
faccio
sul serio.-.
-E
allora che facciamo?- Domandò Lee.
-Non
possiamo fare niente.- Concluse Shikamaru: -L'unico che potrebbe
farla ragionare... beh...-.
Naruto
si gettò nuovamente su Hinata. Stavolta, però,
lei fu più veloce,
e con un salto fece passare una fascia attorno al collo di Naruto,
tirando.
Naruto
si portò le mani/zampe alla gola, annaspando. Hinata non si
fermò e
iniziò a legare il ragazzo-volpe.
-Non
è possibile!- Commentò Lee: -Prima l'Entrata
Dinamica, e
adesso...-.
-Loto
Frontale!- Con un calcio, Hinata spedì Naruto in aria.
Subito lo
raggiunse e finì di legarlo.
Lo
afferrò per gli arti e iniziò a ruotare.
Naruto
ruggì di nuovo. Aprì le braccia e le bende si
strapparono.
-Cazzo!-
Esclamò Hinata.
Naruto
la guardò. Aprì la bocca. Creò una
Teriosfera. La lanciò.
BOOOOOM
I tre
spettatori si coprirono gli occhi.
-Che
potenza!- Urlò Lee.
-Che
seccatura...- Sbottò Shika.
Dal
fumo atterrò Naruto, in stadio cinque-code. In braccio
teneva
Hinata.
L'afferrò
per le spalle e le ruggì in faccia.
-Roar!-
Fece eco Hinata, semisvenuta: -Sei davvero bello, Naruto. Allora mi
vuoi sposare? Eheheh!-.
Naruto
cominciò a formare una seconda sfera.
-Naruto!-
Kakashi si fece avanti: -Cerca di calmarti!-.
Il
ragazzo gli rivolse la Teriosfera.
-E
magari non ucciderci.- Suggerì Shika.
-Naruto,-
Riprese Kaka: -ascolta, Hinata non è morta!-.
-Balle!-
Rispose la ragazza: -L'ho uccisa io!-.
Naruto
tornò a puntarla.
-No!-
Riprese Kakashi: -Non può averla uccisa! Ma lo farai tu se
fai
così!-.
Naruto
sembrò vacillare un poco.
-Non
è vero!- Protestò lei, con il viso stravolto
dall'ira e
dall'inebriamento: -IO L'HO UCCISA! E HO FATTO IN MODO CHE
SOFFRISSE!-.
Naruto
accelerò il procedimento di creazione della sfera.
-Naruto!-
Fece una voce alle spalle dei due.
Naruto
si voltò: -Sakura... chan...-.
Sakura
lo guardava contrariata: -Smettila.-.
Naruto
completò la sfera.
Da
dietro Sakura spuntarono Kiba e Akamaru.
-Kiba!
Che ci fa lei qui?!- Protestò Shikamaru.
-Non
è colpa mia.- Rispose mestamente l'Inuzuka: -Stava andando
tutto
bene, ma poi è c'è stata un'esplosione in cielo
e...-.
-Eheheh!-
Hinata scoppiò a ridere: -Ti ringrazio di essere venuta,
Sakura-chan! Mi hai risparmiato molta fatica cercandoti!-.
Naruto
tornò a minacciare la Hyuga.
-Naruto.-
Riprese ferma Sakura: -Non lo fare.-.
-Lei...-
Ruggì Naruto: -lei... l'ha uccisa... deve... pagare...-.
-Eheheh!
Mi pare giusto!- Ridacchiò Hinata.
-Stai
zitta!- L'ammonì Sakura: -Se muori come credi di far colpo
su
Naruto?!-.
-Eheheh!-.
-Naruto!-
Sakura afferrò un kunai e se lo portò al collo:
-Se lei muore,
muoio anch'io!-.
-Sakura...
Perché...- Ringhiò il ragazzo.
-Già,
perché?- Fece eco Hinata: -A te non importa né di
Hinata né tanto
meno di Naruto!-.
-Io
sono vostra amica!-.
-Amica?-
Hinata si infuriò: -Come puoi definirti sua amica? A Naruto,
che ha
fatto di tutto per piacerti, hai preferito Sasuke, che per
conquistarti ha fatto... oh, niente! E non solo:
gli hai
perfino chiesto di riportartelo indietro! Certo, come potevi sperare
di poter sopravvivere senza l'adorato Sasuke-kun? E lui, lui, hai mai
immaginato come si sia sentito?! Ti ha mai sfiorato il pensiero? O
eri troppo persa nelle tue fantasie amorose? Puah! Non sei un'amica!
Sei solo una stronza!-.
-Non...
osare... parlarle... così...- Naruto era pronto a lanciare
la sfera.
-Fermo!-
Urlò Sakura, stringendo il kunai.
-Ti
prego!- Supplicò.
-Non...
merita... di... vivere...-.
-Non
sei tu a deciderlo!- A Sakura iniziarono a tremare le mani.
Veloce
come un lampo, Naruto mangiò la sfera. Si voltò
verso Sakura e aprì
la bocca. Un getto d'aria investì la ragazza, che
finì a gambe
all'aria.
-Ah!-
Sakura atterrò di schiena, svenendo.
-Scusami...
Sakura... chan...- Naruto ricominciò a creare una Teriosfera.
-Eheheh!-
Rise Hinata: -Io non...-.
“Fermati!”.
Hinata
sgranò gli occhi: “No! Non è
possibile!”.
Nella
sua testa, Hinata cattiva si trovava di fronte a quella buona, che
era in ginocchio.
“Tu...
Non è possibile...” Balbettò la
cattiva: “Sei morta!”.
Hinata
buona respirò affannosamente: “Ti prego... non
trattare così...
Naruto-kun...”.
La
cattiva alzò un braccio: “MUORI!”.
La
buona urlò, frantumandosi in mille pezzi.
L'altra
sospirò: “Anf, anf... Eheheh! Ora
non...”.
Sentì
un rumore alle sue spalle. Si girò.
Hinata
buona era ai suoi piedi, piangente: “Ti prego...”.
“No...”
Hinata cattiva strinse i pugni. Si girò di nuovo: ce n'era
un'altra.
E un'altra, e un'altra ancora.
Ne
era circondata.
“Ti
prego...” Ripetevano.
“Non
trattarlo così...”.
“Io
lo amo...”.
“Ti
prego...”.
-NO!-
Urlò la cattiva: -NON PUOI ESSERE ANCORA VIVA!-.
I
ninja guardarono Hinata.
-No...-
Mormorò lei: -No, no, no!-.
-Hinata...-
Naruto fermò la Teriosfera.
-NO!-
Urlò la cattiva: -BASTA! È MORTA! SEI MORTA! DEVI
ESSERLO! LASCIAMI
IN PACE!- cadde in lacrime, torturata dalle suppliche della buona.
Naruto
era incredulo: -Hinata... sei... ancora... viva?-.
Hinata
si appoggiò al ragazzo, sbattendo la testa più
volte: -No! No! Non
puoi essere in vita! Non puoi! Ti prego!-.
Rialzò
il capo: era disperata.
Quel
volto stravolto convinse Naruto: le code del ragazzo si ritrassero,
le orecchie si rimpicciolirono, ricomparvero le iridi azzurre nei
suoi occhi.
Hinata
si ritrovò a picchiare la testa nella felpa arancione di
Naruto.
-No...
no... basta... lasciami... lasciami stare!- Continuava a ripetere.
Naruto,
dolcemente, le mise le mani alle guance. Con un gesto delicato, le
sollevò il capo.
Accostò
la sua fronte con quella della ragazza. Si ritrovarono faccia a
faccia.
-Hinata...-
Sussurrò il ragazzo, mettendole le mani attorno alla schiena.
Ancora
singhiozzate, lei distolse lo sguardo.
Naruto
le baciò la guancia. Le sue labbra si bagnarono delle
lacrime della
ragazza.
Naruto
la sentì arrossire.
Hinata
girò la testa verso il ragazzo; lui le riappoggiò
la fronte.
Lei
aveva smesso di piangere.
Naruto
le sorrise: -Hinata-chan! Mi manchi, sai?-.
Hinata
lo guardò, incredula.
Poi
disse: -Perché? Cos'ha lei che io non ho? Non... non capisco
proprio... Tu non l'hai mai notata nemmeno! Come può
mancarti?-.
Naruto
strinse le mani, portandosi ancora più vicino alla ragazza.
-Sai,-
Disse poi: -tu sei molto più decisa di lei. E più
determinata.-
ridacchio: -E sopratutto parecchio più tosta!-.
Hinata
boccheggiò, senza capire.
-Però...-
Stavolta fu Naruto ad abbassare il viso: -Però, vedi...
Hinata... la
mia Hinata... è insicura... timida... e dolce...-.
Rialzò
il volto. Hinata sussultò: il suo sguardo era
così bello...
-E
anche se non gliel'ho mai detto, io l'ho sempre ammirata molto. E
forse è vero che non mi sono mai reso conto dei suoi... dei
vostri
sentimenti, ma...-.
-...ma
ora hai capito quanto è importante per te.- Lo
anticipò lei.
Naruto
annuì.
Nella
sua testa, era rimasta solo una Hinata buona, ancora in ginocchio,
ancora in lacrime.
In
piedi, Hinata cattiva teneva il viso basso, impossibile da decifrare.
“Io...
gli manco... pensavo... di non piacergli... pensavo... che tu lo
meritassi di più...” Singhiozzò la
buona.
Sentì
un movimento sopra di lei.
Rialzò
la testa, ritrovandosi a fissare la mano tesa di Hinata cattiva.
“Hinata...”
Fece la buona.
La
cattiva sogghignò.
Hinata
le prese la mano.
Davanti
a Naruto, il volto di Hinata si addolcì. Poi
scoppiò a piangere di
nuovo: -Naruto-kun!-.
Naruto
l'abbracciò forte: -Hinata! Non cambiare mai!-.
Hinata,
appoggiata alla spalla del ragazzo, vide nel suo collo il segno rosso
del morso.
Hinata
si scostò, portandosi le mani alla bocca: -Naruto-kun! Io...
mi
dispiace!- riprese a singhiozzare.
Naruto
si toccò la ferita, con fare sorpreso, come se se ne fosse
dimenticato: -Ahi!- il suo volto si contrasse in una fitta di dolore.
-Naruto-kun!-
Lei pianse ancora più forte.
Naruto
sorrise: -Non preoccuparti, Hinata-chan! Non lo sento nemmeno!-.
Invece
lo sentiva. E anche tanto.
Hinata,
intanto, si stava disperando: -Naruto! Cosa ti ho fatto!-.
Naruto
non sapeva che fare.
E
allora la baciò.
La
prese per le guance e la baciò.
Appassionatamente,
direi.
Hinata
smise di piangere e di agitarsi.
Chiuse
gli occhi.
Ricambiò.
Shikamaru
ruotò le pupille: -Per la miseria!- imitato da Kakashi, Lee
e Kiba,
si girò.
Sakura
rinvenne.
-Ohi!
Ohi!- Gemette rialzandosi.
Naruto
se ne accorse; senza staccare le labbra, disse: -Sukura-chun!-.
Hinata,
allora, si ritrasse.
Naruto,
prima che Sakura potesse accorgersi dell'accaduto, corse dalla
compagna: -Sakura-chan! Come ti senti?-.
Lei
si massaggiò le tempie: -Oh... io... bene. Ma voi?-.
Squadrò
Naruto: sembrava normale. Per quanto normale possa essere Naruto.
Poi
vide Hinata. In mezzo alla strada, in piedi, la ragazza era di un
colorito rosso peperone. Sembrava la solita Hinata.
Hinata
notò che Sakura la fissava. Divenne ancora più
rossa e TUNF, si
inchinò a terra.
-Sakura-sama!
Perdonami!-.
Sakura
le mise la mano sulla spalla. L'altra la guardò.
Sakura
le sorrise. In questo, pensò Hinata, era molto simile a
Naruto.
-Non
preoccuparti, Hinata. Anch'io ho avute brutte esperienze con i
genjutsu.- E ripensò allo scontro con Orochimaru tre anni
prima.
Aiutò
Hinata a risollevarsi.
Shikamaru
si voltò, seccato: -Avete finito di...-.
Poi
realizzò: -...di... ehm...-.
Anche
Kiba si voltò: -...di baciarvi, Testa Di Ffff- Anche Kiba
comprese:
-...fischio!-.
Sakura
spalancò la bocca: -Ah!- guardò Hinata, lei
divenne infrarossa:
-Ah!- guardò poi Naruto, che abbassò lo sguardo:
-Ah!-.
-S-Sakura-chan...
C'è una spiegazione...- Balbettò Naruto.
-Sono
stata io.- Disse Hinata, risoluta.
Sakura
si voltò: -Tu?-.
-Non
io io, l'altra me.- Proseguì Hinata:
-Prima di andarsene, ha
voluto farlo, ecco.-.
-Beh...-
Sakura non sapeva cosa dire, Hinata non mentiva mai: -Immagino che
sia così...-.
-Infatti
è così!- Urlò Naruto. Poi
guardò Hinata: -Ehm... ehm... cioè...
ehm...-.
Hinata
scosse la testa, sorridendo.
Naruto
si diede un pugno i faccia: -Urgh!-.
La
sua mano destra, come animata di vita propria, lo strozzò.
-Agagh!
Aspetta! Kurama! Scusami!- Prese il braccio con il sinistro e lo
inchiodò alla parete con un kunai: -Aha!- fece trionfante.
Poi
nel suo volto comparve una smorfia di dolore.
-Ahi!-.
Hinata
tornò a piangere.
Angolo
del Dio
autore
Ehi
ehi ehi! Volevo solo avvertirvi di non andarvene, perché
manca
l'epilogo (nel caso il titolo vi abbia sviato); mi raccomando,
recensite, spolliciate, condividete il video racconto
con amici e parenti...
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Capitolo 7 *** Epilogo ***
EPILOGO
TUNF
Hinata
si inchinò.
Sdraiato
sul lettino, Neji la guardò serio: -Hinata-sama...-.
-Neji-san!-
Disse Hinata: -Mi dispiace per quello che ho fatto! E detto!-.
Neji
sorrise: -Si... rialzati, Hinata.-.
Hinata
era incredula: Neji non le aveva mai dato del tu.
Si
risollevò: -Neji-san...-.
-Va
tutto bene.- La rassicurò Neji: -Anzi, se devo dirla tutta,
sono
stato felice di vederti combattere seriamente. Hai delle
potenzialità, Hinata.-.
Hinata
iniziò a piangere: -Grazie, Neji-san!-.
Sulla
porta della camera, Naruto sospirò: “Anche questa
è fatta!”.
-Ehi,
ragazzo!-.
Naruto
si girò: il compagno di stanza di Neji, un vecchietto, gli
disse:
-La tua ragazza è molto carina!-.
Naruto
arrossì: -Io... lei... non...-.
Il
vecchietto ridacchiò: -Oh-oh, capisco...-.
-Naruto-kun.-.
Naruto
fu richiamato da Hinata.
-Ehm...
sì...- Balbettò lui: -...possiamo andare... Ciao
Neji!-.
-Ciao
Naru...- Neji non ebbe il tempo di finire la frase che Naruto,
afferrata Hinata, era scappato via.
Neji
si fece perplesso: -Uhm?-.
Arrivati
fuori dall'ospedale, Naruto rallentò: -Uff... uff...-.
-Naruto...
kun... perché... siamo... scappati?- Chiese Hinata col
fiatone (e
con un colorito rosso acceso perché Naruto l'aveva presa per
mano).
-Ehm...
perché si sta facendo buio e voglio tornare a casa!- Rispose
lui.
-Ma...
Naruto-kun... prima avevi detto di voler andare a trovare Lee...-
Replicò titubante Hinata.
-E
che palle!!!- Urlò Naruto.
Hinata
iniziò a piangere:
-Na...ru...to...si...è...arrabbiato...-.
-Eek!-
Sobbalzò Naruto: -No! No! Non mi sono arrabbiato!-.
Ma
era troppo tardi. Hinata era già una fontana.
Verso
casa Inuzuka...
Kiba
e Shikamaru camminavano, esausti dopo quella lunga giornata.
-Sai,
Shika,- Disse Kiba ad un certo punto: -non ti facevo così
disponibile...-.
-Che
intendi?-.
-Beh,
conoscendoti avrei pensato che te ne saresti fregato di Hinata...-.
-Uff!-
Sbuffò Shikamaru: -Hinata è pur sempre una mia
compagna. E di pazze
psicopatiche che mi rompono i coyoni ne ho già abbastanza!-.
Ospedale
di Konoha...
Ino
starnutì: -Ecciu! Oh, devo essermi raffreddata...-.
Villaggio
della
Sabbia...
Temari
si portò le mani alla bocca: -Ecciu! Oh, devo aver preso
l'influenza...-.
Da
Shika...
-...tu
piuttosto!- Continuò il Nara.
-Io?-.
-Sì,
tu: se non fosse stato per i tuoi consigli, non sarebbe successo
nulla!-.
-Ehi!
Io cercavo solo di dare una mano!-.
-Ed è
stato un successo! Promettimi che non cercherai più di dare
una mano
a nessuno, specialmente a me!-.
Kiba
ruotò le pupille canine (una roba un po' brutta a vedersi):
-Uhm...
che noioso! Va bene, lo prometto!-.
-Oh,
grazie al...-.
-Però...-.
Shikamaru
si fermò: -Però cosa?-.
Anche
Kiba si fermò: -Sai... non è che abbia dato dei
consigli solo a
Hinata...-.
Shikamaru
lo guardò: -E a chi...-.
-Yo!
Ragazzi! Come butta?- Fece una voce dietro di loro.
I due
si girarono.
Shino
li guardava sorridente; del suo look erano rimasti solo gli occhiali
neri: era vestito di una giacca blu accesa e portava anelli e
medaglioni d'oro.
-È
da un po' che non ci vediamo! Yeah!- Disse lui. Sorrise loro,
mostrando un dente d'oro.
Shikamaru
alzò la testa: -NOOOOOOOOOOOOOOOO!-.
Vicino
alla casa di
Naruto...
Naruto
si voltò: -Hai sentito?-.
Hinata
lo imitò: -Che cosa?-.
-Uhm...
non importa...- Rispose il ragazzo, che temeva in un altro sfogo
della compagna: -Toh, sono arrivato!-.
I due
si fermarono davanti al condominio.
Entrambi
tenevano lo sguardo basso.
-Senti...-
Esordì Naruto, arrossendo: -Per quel bacio...- si interruppe.
Hinata
si mise una mano sull'altro braccio, come un animale ferito: -Non...
non ti preoccupare... non è importante...-.
Naruto
alzò il capo: -Ne se sicura?-.
Hinata
era sull'orlo del pianto: -Sì. Non... non è
significato nulla...-.
“Hinata...”
Pensò lui.
-Senti...-
Disse poi: -... se vuoi, domani potremmo... insomma... se ti va...-.
Hinata,
senza alzare il viso, sgranò gli occhi: la stava invitando
ad
uscire?
-Va...
va bene...- Balbettò.
-Allora...-
Disse il giovane, riabbassando lo sguardo: -buonanotte,
Hinata-chan.-.
-Sì...-
Fece lei: -...buona notte, Naruto-kun...-.
Naruto
si avviò verso l'ingresso; prima di entrare, si
girò verso la
ragazza: -Ma...-.
Hinata,
che si stava allontanando, si bloccò anch'essa. Senza
voltarsi
disse: -Sì?-.
-...quando
prima...- Riprese il ninja: -...quando hai detto a Sakura che era
stata un'idea di... insomma...- alla fine, tutto d'un fiato: -...sei
sicura di esserci solo tu?-.
Hinata
si girò.
Sorrideva.
-Non
preoccuparti, Naruto-kun. Ora ci sono solo io.-.
Naruto
non sapeva cosa dire: era stato un po' troppo indiscreto.
-Ah...
bene... allora, buonanotte... a domani!- Ed entrò di corsa a
casa.
Hinata
rimase a fissare la porta per un po'.
Poi
ritornò sui suoi passi, ripetendo: -Solo io...-.
Solo
io...
Eheheh!
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