you belong with me

di justpieceofyou
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** style ***
Capitolo 2: *** Red ***
Capitolo 3: *** Mi piaci così ***
Capitolo 4: *** l'amore era sbagliato ***
Capitolo 5: *** Amare ***
Capitolo 6: *** I love you. ***
Capitolo 7: *** Svolta. ***



Capitolo 1
*** style ***


YOU BELONG WITH ME.

 
Salve a tutti!
Sono molto felice di condividere con voi la mia prima storia,intitolata ‘You Belong With Me’(Taylor Swift is the way u.u).
La trama non è semplice:Kristen è una ragazza californiana,trasferitasi a Londra,a causa del la grave malattia della madre. È una ragazza molto timida,che in passato ha sofferto troppo,e l’unica che è sempre stata in grado di capirla è proprio sua mamma.
Robert è un ragazzo londinese che ce l’ha con la vita,che gli ha riservato fin troppe sorprese negative. La causa della sua sofferenza è principalmente il padre,che è assente e menefreghista,per cui la cosa per lui più importante è cercare di attenuare il dolore di sua madre e della sua sorellina.
Spero che in qualche modo possa interessarvi e che abbiate voglia di iniziare con me questa nuova avventura.
Qualunque tipo di critica sarebbe ben accetta e che altro dire? Vi aspetto nelle recensioni(spero).
Alla prossima.
 
Pov Kristen.
Osservavo fuori dal finestrino da un po’ di tempo. In ogni caso,per mio padre,il silenzio di un paio di minuti era sufficiente per non rivolgermi più la parola per il resto del viaggio. Comunque non lo condannavo per questo,mi piaceva starmene in un angolino da sola,in silenzio,immersa nei miei pensieri.
Oggi avrei iniziato a lavorare in un piccolo bar-pub qui,nel centro di Londra,dove c’eravamo trasferiti da poco,più che altro per le cure che necessitava mia madre. Nonostante non me lo avesse mai fatto notare,sapevo che per mio padre,essersi trovato senza preavviso,con uno stipendio in meno,era stato uno shock. Ed io volevo solo dare una mano,nonostante lui avesse continuato a ripetermi che non era necessario. Sapevo che ce l’avrei fatta a lavorare ed andare all’università contemporaneamente e probabilmente sarei cresciuta e maturata,o almeno lo speravo.
Non appena mio padre accostò la macchina,mi resi conto che,non solo il bar era in una via centrale,per cui posizione fantastica, ma era anche abbastanza vicino a casa e all’università. Iniziavo a pensare che,forse,una l’avevo finalmente fatta giusta.
Salutai freddamente e velocemente mio padre ed entrai nel locale,dal quale proveniva già qualche leggero rumore. Non ebbi nemmeno il tempo di tirare la porta che un ragazzo mi venne incontro.
“ciao bella,tu sei Kristen,giusto?”mi chiese sorridendo.
Adoravo i sorrisi la mattina presto,mi facevano pensare che,forse al mondo,esisteva qualcuno abbastanza fortunato,da potersi alzare dal letto felice ed il sorriso era il modo migliore per dimostrarlo e farlo vedere al mondo. Ricordo che quando ero bambina,lo facevo sempre anch’io:sorridevo a chiunque,specialmente alle persone tristi. Ora,invece,avrei solo voluto incontrare una bambina che mi sorridesse,proprio come facevo io.
“sì,sono io.”risposi,il più dolce possibile.
“perfetto! Io sono Marcus e lui è Robert-disse,indicandomi un ragazzo del quale non riuscivo a vedere il viso,a causa della penombra-io sono il proprietario e lui il dipendente,per cui io ora me ne vado mentre lui resterà qui e ti spiegherà tutto. Sarà il tuo tutore,fino a quando non avrai preso la mano con il mestiere,ok?”
Annuii e lo ringraziai. Di questi tempi trovare un lavoro non era affatto semplice,figuriamoci a Londra,nel centro per giunta.
Raggiunsi il balcone dove mi aspettava il ragazzo e,non appena riuscii a scorgere il suo viso,mi resi conto di quanto fosse perfetto e teso.
“indossa il grembiule.”mi ordinò,senza neanche degnarmi di uno sguardo.
Ok che non ero la Regina Elisabetta ma non mi aspettavo nemmeno un’accoglienza del genere. In ogni caso,ero abituata ad essere trattata in questo modo,per cui feci quello che mi aveva detto,senza fiatare.
Quando sollevò,finalmente,la testa,sembrò fissarmi per qualche secondo. Abbassai lo sguardo,lo rialzai ed il suo era sempre lì,immobile,che seguiva i miei occhi. Ok,mi stava decisamente fissando. Poi ebbe come un tic:sbattendo le palpebre per qualche secondo,sembrò ricordarsi qual’era il suo compito e tornò in sé.
 
Arrivai alla sera sfinita e constatai che Robert faceva il suo mestiere decisamente bene. Mi aveva spiegato le cose da lui ritenute fondamentali(ovvero tutto)e per fortuna avevo appreso abbastanza in fretta. Notavo un segno di approvazione nel suo volto ogni volta che facevo giusto qualcosa,ma non me lo faceva notare. Ora lo stavo aspettando fuori,mentre lui stava spegnendo le luci all’interno,perché doveva spiegarmi come aprire e chiudere la serranda.
“qui siamo solo in due,io e te,e domani sarai proprio tu a dover aprire. Io inizierò il turno alle dieci.-disse,mentre mi faceva vedere come sollevare la serranda-tutto chiaro?”
“perfetto.”risposi,senza esitazioni.
“sicura?”
“certo che ne sono sicura.”
Tornò a fissarmi il viso ma,stavolta, distolse lo sguardo immediatamente.
“bene,buonanotte allora.”mi disse.
“buonanotte a te.”gli risposi,avviandomi verso casa.
 
Pov Robert
Mi avviai verso la macchina,quando mi accorsi che stava tornando a casa a piedi. Avrei voluto fermarla,dirle che faceva troppo freddo per camminare a quest’ora,che la vedevo stringersi nel giubbotto infreddolita,avrei voluto offrirle un passaggio ma non lo feci. E non so esattamente il perché. Quando Marcus me l’aveva presentata,avevo pensato che fosse la solita poco di buono con un bel fisico,che era solito assumere lui(per attirare i clienti notturni,diceva)e le avevo dato ordini,senza neanche guardarla. Quando poi alzai lo sguardo,mi resi conto che mi ero fatto un’idea completamente sbagliata. Era bellissima e aveva il viso di una bambola,gli occhi verde/azzurro brillavano mentre si legava i capelli biondo scuro,e la bocca era contratta. Era agitata. Tuttavia non fiatò per tutta la sera ed eseguì ogni cosa che gli ordinavo di fare. Vedevo l’impegno e la tenacia nel suo volto,eppure non gli dimostrai nemmeno un briciolo di approvazione. Ero fatto così e me ne dispiacevo,perché di certo non si sarebbe meritata un’accoglienza di questo tipo. Sarei migliorato nei giorni seguenti.
Entrai in casa e vidi la stessa scena,che ormai si presentava tutti i giorni da anni. Mia madre piangeva sul divano,mentre mia sorella leggeva il suo solito libro. Mio padre,ovviamente,non c’era. Sicuramente era con una delle sue puttane da quattro soldi,quelle che era solito portarsi a letto. Sapevo che,se solo avesse avuto le possibilità economiche,mia madre ci avrebbe portato via per una vita migliore. Ma non poteva perché sapeva che mio padre non le avrebbe dato niente ed il mio stipendio non sarebbe bastato.
Mi avvicinai a lei e le diedi un bacio sulla fronte,mentre lei accennava un sorriso. Poi mi avvicinai alla mia piccola Lizzie e la presi in braccio per portarla in camera,dove dormivamo entrambi. Le diedi un bacio e le augurai la buonanotte. Lei sorrise e mi abbracciò”forte forte”.

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Capitolo 2
*** Red ***


YOU BELONG WITH ME.

 
Sono felice di condividere con voi il secondo capitolo di You Belong With Me. Spero che il primo vi sia piaciuto e che avrete voglia ed interesse per continuare a leggere questa storia. Spero anche che qualcuno vorrà condividere la sua opinione,perché sarò assolutamente pronta al confronto.
Vi ringrazio comunque,anche solo per averla letta.
Ci sentiamo presto,
un bacio.
 

Pov Kristen.
Mi svegliai il giorno seguente,stranamente felice. Stasera sarei passata in ospedale e avrei visto e parlato con la mia dolce mamma.
Era primo dicembre,quindi oggi sarebbe iniziato il periodo di Natale,il mio preferito. Non avevo idea del perché lo amassi così tanto ma adoravo ogni cosa:l’albero,il presepe,le luci,lo stare in famiglia e la felicità nei visi dei bambini. Forse era proprio quello che riusciva a rendermi felice:la felicità.
Arrivai nel mio posto di lavoro e notai che la serranda era già aperta,e non avrebbe dovuto esserlo. Mi rasserenai solo quando,all’interno,vidi Marcus.
“hey Kristen,come va?”mi chiese sorridendo.
“tutto bene grazie,a te?”
Marcus era un ragazzo giovane. Aveva i capelli e gli occhi scuri e aveva ereditato quel locale dal padre,almeno questo è quello che avevo capito. Lui era uno che si godeva la vita,così mi aveva detto Robert ieri e concordavo,lo si capiva dal suo sguardo.
“bene,naturalmente. Ho deciso di venire a farti compagnia,visto che Robert inizia più tardi. Ti va?”
“non devi chiedermelo,il bar è il tuo”.
Notai lo sguardo di perplessità nel suo volto ma non ci badai molto. Avevo capito che voleva,giustamente,assicurarsi che lavorassi nella maniera corretta. Mi sorrise.
“Kristen,tu sei fantastica!”lo sentii dirmi,mentre preparavo l’ennesimo cocktail. Risi divertita.
“tu sei nata per questo mestiere,sei…sei meravigliosa! Mi auguro che Robert ti abbia riempito di complimenti,perché te li meriti.”
Ci pensai su e poi gli risposi-“Robert non è uno che ne fa molti,no?”
 
Qualche ora dopo arrivò,bello come il sole. Sì,era davvero un bel ragazzo.
“buongiorno!”lo salutai sorridendo.
Rimase colpito dal mio atteggiamento,lo avevo potuto leggere nei suoi occhi. Tuttavia mi sorrise.
“Robert,io mi chiedo se tu capisca con chi stai lavorando. Non solo è di una bellezza unica ma hai visto come lavora? E tu non le fai nemmeno un complimento?”si intromise Marcus.
Robert abbassò immediatamente lo sguardo,mentre io sentivo le guance andarmi in fiamme.
“è tutto apposto,non mi piacciono i complimenti.”riuscii a sussurrare infine.
Mi guardò e dire che mi persi nei suoi occhi,color cielo,è riduttivo.
“Comunque io stasera parto per una vacanza,per cui non potrò passare a controllare,ovviamente. Comportatevi bene,mi raccomando. Capito,Rob?”
Lo vidi annuire.
 
Pov Robert.
La guardavo cercare di fare quel cappuccino da qualche minuto.
“perché diavolo..?”sussurrava,mentre alzava gli occhi al cielo.
Non potei fare a meno di ridere e lei mi fulminò con lo sguardo. Poi mi avvinai e le sussurrai all’orecchio-“questo devi girarlo dall’altra parte.”
Fece come le avevo detto,mentre sentivo il suo corpo irrigidirsi.
 
“che ne dici di chiudere?”le chiesi verso le cinque.
Mi fissò con i suoi enormi occhi verdi-“sei impazzito? Non possiamo.”
“senti,conosco Marcus da anni ormai e lui lo farebbe,se si trovasse nella nostra situazione. È in vacanza e qui non viene nessuno. Devo comprare un libro a mia sorella e..dai,per favore.”
La vidi annuire poco convinta,ma mi seguì comunque.
 
“guarda questo!”urlò Kristen,dall’altra parte della bancarella. Quando la raggiunsi,aggiunse-“era il mio libro preferito quando ero piccola.”
Non so che cosa provocò in me quella frase ma lo comprai. Forse era solo che,se Lizzie un giorno sarebbe stata come Kristen,ne sarei stato orgoglioso. Probabilmente era solo quello.
 
“è per Natale?”mi chiese,una volta seduti in una piccola ed accogliente cioccolateria.
“no,ho intenzione di darglielo stasera.”
“sei uno di quei fratelli che riempiono le sorelline di regali?” la sua risata era decisamente adorabile.
“se potessi lo farei. È piccola,la amo e colmare l’assenza di mio padre non è semplice.”
Mi osservò per qualche secondo e poi mi domandò-“tuo padre…?”
“non è morto,forse sarebbe meglio. Va semplicemente a puttane,venendo a casa all’ora che gli pare,le volte che torna ovviamente. Lo odio. Non fa altro che far soffrire tutti.”
Mi fissò per un tempo interminabile e poi mi chiese-“e tua madre?”
“mia madre…lei soffre. Non fa altro che piangere dalla mattina alla sera. Sono io che mi occupo di ogni cosa:della casa,diLizzie,della spesa..ma non gliene faccio una colpa,so che se potesse ci porterebbe con sé per una vita migliore. Ma il mio stipendio non basta.”
Ero stupito da me stesso. Non avevo mai ammesso le mie debolezze davanti a qualcuno,figuriamoci ad una ragazza che conoscevo da un paio di giorni. Eppure c’era qualcosa in lei,nei suoi occhi io vedevo qualcosa.
Sentii la sua mano calda sfiorare la mia e notai i suoi occhi lucidi,mentre cercava di sorridermi.
“Lizzie è fortunata ad avere un fratello come te.”
 
Poco dopo,la vidi controllare l’orologio-“Robert,io devo andare.”
“certo,ti accompagno a casa.”
“no,in realtà…è molto lontano l’ospedale da qui?”mi domandò con la testa china.
“che vai a fare in ospedale?”le chiesi stupito.
“vado a trovare mia mamma.”mi rispose,sollevando lo sguardo.

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Capitolo 3
*** Mi piaci così ***


YOU BELONG WITH ME.

 
Salve a tutti!
Spero che la storia vi piaccia e mi scuso per il ritardo nell’aggiornamento (è estate e gestire il tempo è difficile persino per me)ma cercherò di recuperare con il prossimo.
Questo terzo capitolo è molto importante per me,non c’è una motivazione precisa. Sarà il momento in cui l’ho scritto o semplicemente la tematica ma ci sono davvero molto affezionata e spero che voi possiate provare almeno un po’ delle emozioni che ho sentito(e sento)io quando lo leggo.
Vi ringrazio tutti,anche solo per leggerlo,e spero che mi facciate sapere o comunque di sentirvi presto.
Con affetto,
Giulia.
 
 
Pov Kristen.
Ero felice e al contempo stranita che Robert avesse deciso di accompagnarmi,non me lo aspettavo.
Non appena riuscii ad entrare nella stanza,notai quanto mia madre fosse ancora dimagrita,ma cercai di non farci caso e le sorrisi.
“tesoro,come stai?”mi chiese,trattenendo le lacrime.
Mia madre era esageratamente sensibile ed io ero esattamente uguale a lei,da questo punto di vista.
“bene mamma. Ho iniziato a lavorare in un bar e…”
“sì,tuo padre me lo ha detto-mi interruppe-ne sono felice,nonostante lui sia contrario. Pensa che lo stai facendo perché ti senti troppe responsabilità,ma io so che lo fai principalmente per te stessa. Ho provato a spiegarglielo ma sai com’è fatto..ti sei ambientata?”
“sì,mi trovo bene. Lavoro insieme ad un ragazzo e..”
“ed è lui che ti sta fissando dal vetro,giusto?”mi chiese,sorridendo.
Non appena mi voltai,notai che mia madre aveva ragione: Robert ci stava guardando. Cercai di parlare ma lei m’interruppe un’altra volta.
“Kristen,viviti il momento,non pensare a come andrà a finire. Ama,vivi e soprattutto sogna,perché sono quelli a comandare il mondo. Non dimenticarti mai di te ma non scordarti mai di amare gli altri,tutti abbiamo bisogno d’affetto. Tuttavia non cambiare mai per loro,sono i particolari a renderci speciali,unici,originali,diversi. Non appena ti svegli,sorridi..ti aiuterà ad essere felice per il resto della giornata,il cervello comanda molte cose e non sai mai chi potrebbe innamorarsi del tuo sorriso. Balla quando hai voglia di farlo,anche se sei imbranata,canta,suona,cucina,invita gli amici a casa e divertitevi,bevete se necessario. Sii sempre aperta alle nuove esperienze,potrebbero cambiare il tuo mondo,e fanne il più possibile. Sii forte,coraggiosa,giudica ma con sapienza. Il tuo obiettivo deve essere arrivare alla fine dei tuoi giorni senza rimpianti. E soprattutto Kristen,ama. Perché non c’è cosa più bella di vedere il tuo sorriso riflesso in un’altra persona.”
Mi accorsi che stavo piangendo,solo quando sentii la sua mano asciugarmi le lacrime dolcemente. La abbracciai il più forte possibile,cercando di ricordarmi ogni singola parola di quello che aveva detto.
Quando mi stavo dirigendo verso la porta,mi chiamò e mi voltai immediatamente.
“come si chiama?”
“Robert..”risposi,cercando di non farmi notare da lui.
“è molto bello”concluse,con un sorriso.
 
“Kristen,tutto bene?”mi chiese,venendomi incontro,e notando che stavo piangendo. Riuscivo a scorgere la preoccupazione nel suo volto.
Gli sorrisi-“tutto bene.”
Apprezzai il fatto che non aveva fatto domande,credo avesse capito che si tratta di leucemia. Avevo l’impressione che in così poco tempo fosse riuscito a comprendermi meglio di chiunque altro.
Si offrì di accompagnarmi a casa ed io accettai volentieri. Durante il viaggio mi chiese il numero di cellulare e mi disse che sarebbe passato l’indomani mattina per andare insieme a lavoro. Ero sorpresa e contenta di vedere quanti passi in avanti avevamo fatto. Pensare che il primo giorno avevo creduto che non ci saremo mai parlati,se non per questioni lavorative.
“dai un bacio a tua sorella da parte mia.”gli dissi,prima di scendere dalla macchina.
 
Pov Robert
Guardare quella scena mi aveva distrutto. Lei che piangeva,la madre che le asciugava le lacrime,i loro sorrisi. Presumo si tratti di leucemia. Doveva essere orribile avere tua madre in quella situazione,specialmente se non puoi far niente per aiutarla.
“Rob!”venne a salutarmi mia sorella,non appena entrai in casa.
“ciao amore,ho una cosa per te.”
Vidi i suoi occhi illuminarsi immediatamente ed iniziò ad urlare per tutta la casa non appena le porsi ‘Il Giardino Segreto’. Credo che nessun bambino sia mai stato così felice di ricevere un libro.
“Rob grazie!-disse abbracciandomi-sognavo questo libro. Come facevi a saperlo?”
“in realtà non l’ho scelto io..”risposi sinceramente.
“e allora chi?”
“una ragazza. Mi ha detto che era il suo libro preferito quando era piccola e ho pensato che ti sarebbe piaciuto. Ah,mi ha chiesto di darti un bacio da parte sua.”dissi,mangiandola di baci.
Vidi mia madre sedersi immediatamente sul divano,con un sorriso amaro. Poi mi disse-“trattala come merita,Rob.”
“su questo non c’è dubbio.”
 
Non appena ci coricammo,Lizzie mi torturò di domande.
“come vi siete conosciuti?”
“lavoriamo insieme.”
“davvero? Ed è bella?”
“molto…”
“e gli occhi ed i capelli come sono?”
“gli occhi sono di un bellissimo verde,i capelli tra il biondo ed il castano.”
“wow…e come si chiama?”
“Kristen.”
“Kristen,mi piace.”disse,il secondo prima di addormentarsi.
Non avevo mai parlato di ragazze alla mia famiglia,non mi ero mai innamorato davvero ed avevo sempre ritenuto che non fosse il caso. Stavolta era diverso

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Capitolo 4
*** l'amore era sbagliato ***


YOU BELONG WITH ME.

 
Eccomi tornata con il quarto capitolo della mia storia. In realtà,avevo intenzione di aggiornare subito ma purtroppo,proprio mentre stavo scrivendo(ed ero quasi arrivata alla fine),il computer si è bloccato per qualche forza oscura ed io ho dovuto riscriverlo da capo.
Nonostante ciò,spero che sia tutto di vostro gradimento ed,ovviamente,vi ringrazio per tutto.
Sto cercando di fare un lavoro progressivo,ovvero più si va avanti con la storia più i capitoli diventeranno introspettivi. Sto cercando di svelare i personaggi piano piano.
Bando alle ciance,questo è il capitolo,spero di sentirvi qui sotto.
Grazie in anticipo,
un bacio.
 
Pov Kristen.
La mattina seguente passò a prendermi presto,come promesso.
Non appena mi sedetti in macchina,mi diede il buongiorno con un dolce sorriso e mi porse una piccola e calda tazzina,contenente un caffè.
“a che pensa signorina?”mi chiese d’un tratto.
“voi inglesi non siete bravi a fare il caffè eppure questo è davvero buono.”
“beh ma io sono un cameriere…”mi rispose ridendo.
“lo hai fatto tu?”gli domandai sorpresa.
“in realtà è da parte di mia sorella. Il libro le è piaciuto molto e voleva ringraziarti. Ha saltato di gioia quando lo ha visto”
“allora ringraziala,è stata molto dolce.”affermai,mentre sorseggiavo il mio caffè,persa nei miei pensieri.
 
 “ehm…ciao!”
Sussultai quando sentii la voce di quella che doveva essere una cliente,che non avevo sentito entrare. Quando mi voltai,notai una giovane signora alla porta e davanti a lei mi sorrideva una piccola bambina bionda. Doveva essere stata lei ad avermi salutata,data la voce dolce e melodiosa.
“ciao bella. Accomodatevi pure,non vorrete mica morire di freddo?”
“per me una cioccolata con una montagna di panna!”mi disse ‘Riccioli d’oro’,prima che si fosse effettivamente seduta.
“per me un the caldo,grazie.”aggiunse la donna. Mi aveva colpita nell’esatto momento in cui l’avevo vista. Da sempre adoravo analizzare la mente delle persone,cercare di capire la loro vita e lei appariva molto stanca e depressa,nonostante cercasse di nasconderlo.
“ecco qui...”dissi,mentre mi avvicinavo al tavolo con il vassoio. Potei notare la gioia negli occhi della bambina non appena le porsi quello che aveva ordinato e risi di gusto.
“perché ridi?”mi chiese curiosa.
“sei molto dolce.”
Un sorriso fu la sua risposta,prima di urlare-“hai messo anche le smarties,Rob non le mette mai!”
Mi voltai di scatto-“conosci Robert?”
“certo! A proposito,dov’è?”
“è andato a comprare alcune cose.”
Non ebbe nemmeno il tempo di controbattere che lui varcò la porta,in tutta la sua bellezza. Non appena le notò,ovvero qualche secondo dopo,rimase sorpreso.
“voi che ci fate qui?”
“Rob io non ti parlo più! Kristen ha messo le smarties nella cioccolata e tu non lo fai mai.”
Risi divertita,stupita che sapesse il mio nome,mentre lui mi fissava con gli occhi socchiusi.
“Kristen è troppo buona con le persone,regala cioccolatini ad ogni persona che entra,ci manderà in fallimento prima o poi! Le smarties nella cioccolata sono troppo,Liz.”
“tu sei Lizzie,quindi?”chiesi,intromettendomi nella conversazione.
“già. Il libro è bellissimo,ottima scelta.”mi rispose,facendomi l’occhiolino.
“lo so. Oh,grazie per il caffè di stamattina.”
“quale caffè?”
“quello che mi ha portato Robert..era da parte tua.”
Lo guardai,mentre avvampava dall’imbarazzo.
“Rob,quando vuoi portare il caffè ad una ragazza,non mettermi in mezzo per favore”affermò Lizzie,alzando gli occhi al cielo.
“tu..non dovresti essere a scuola?” il tremolio nella sua voce era evidente.
“devo fare alcune commissioni e pensavo potesse stare qui. Non è mai mancata da scuola.”si intromise d’un tratto colei,che capii,era la loro madre. Robert aveva parlato di lei come una donna depressa,con troppe responsabilità,delusa dalla vita e dal marito ed io l’avevo capito al primo sguardo. Mi piaceva quella donna.
Vidi un sorriso nel volto di Robert,prima di acconsentire.
 
“allora che facciamo?”mi chiese,per quella che doveva essere almeno la decima volta.
“ora puliamo i bicchieri. Se sarai brava e paziente,riceverai una cioccolata in omaggio.”
“un’altra cioccolata no,Kris. Ti prego.”mi disse Robert,mentre si dirigeva con il secchio all’esterno,per pulirlo,dato il maltempo. Una linguaccia fu la mia risposta.
“comunque Robert aveva ragione”affermò Lizzie,dopo un paio di minuti.
“in che senso?”chiesi curiosa.
“sei molto bella. In realtà sono venuta qui per vederti. Mi ha parlato tanto di te,il che è strano,lui non aveva mai nominato una ragazza,prima d’ora. Ed ero curiosa riguardo alla persona che è riuscita a rendere felice mio fratello.”
Non so dire cosa provai mentre ascoltavo quelle parole. Robert era diventato il mio tutto in quei giorni,era l’unica persona che conoscevo lì,oltre alla mia famiglia e provavo una strana attrazione per lui. Mi piaceva,inutile negarlo. Ma non avevo mai pensato che lui potesse ricambiare i miei sentimenti,lo trovavo assurdo.
“Kristen?”la voce melodiosa di sua sorella mi riportò alla realtà. Quando si accorse che le stavo rivolgendo la mia attenzione,continuò-“in realtà capisco perché si è innamorato di te.”
 
 
Pov Robert.
“Kristen,va tutto bene?”le chiesi per l’ennesima volta,mentre chiudevamo la serranda. Era strana quel giorno ma non potevo negare che nei suoi occhi c’era una strana luce.
“sì,tranquillo.”
“tranquillo? Mia sorella avrà scorte per il resto della settimana,con le tue cioccolate!”
“erano solo tre! Poi ha degli occhi dolcissimi,come facevo a dirle di no?”
Il suo tono di voce era limpido,sincero,come negli adulti non lo era mai. Eppure…eppure la sua purezza era evidente ad ogni singola parola o atteggiamento. Non avevo mai pensato di poter amare una donna,oltre mia sorella. Il modo in cui ero cresciuto mi aveva sempre fatto vedere la relazione tra uomo e donna sbagliata. In generale l’amore lo era. Tutte le coppie che pensavo sarebbero state insieme per tutta la vita,alla fine si erano arrese. Alla fine,chi prima e chi dopo,tutti si arrendevano davanti alla potenza inspiegabile del destino. Alla fine si arrivava ad un punto in cui si era stanchi di aver provato a lottare. Lottare. Per cosa poi? L’amore era sbagliato. Era incredibile come si potesse credere che la persona che avevi al fianco era la donna della tua vita ed il giorno dopo non sapere nemmeno chi fosse.
Poi è arrivata Kristen ed io ho cambiato totalmente idea. Non so che cosa fosse stata capace di modificare in me ma la amavo. E non in modo sbagliato. La amavo come i ragazzi depressi amano le ragazze desiderate,nei film americani. La amavo come gli inglesi amavano la giornata di sole il giorno che avevano programmato di andare al parco. La amavo come mia sorella amava la cioccolata. Anzi no. In realtà la amavo molto di più. La amavo in quella maniera inspiegabile e la trovavo perfetta. Perfetta per me e per chiunque altro. Era stupenda. Era me. Ed io la volevo mia.
Dopo averla riaccompagnata a casa,mi vibrò la tasca dei jeans,segnalandomi l’arrivo di un nuovo messaggio.
“visto che il caffè non era da parte di tua sorella,mi farebbe piacere riceverlo anche domani.
Buonanotte principino.”
Ok. Ero follemente,inspiegabilmente innamorato di quella ragazza.

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Capitolo 5
*** Amare ***


YOU BELONG WITH ME.
 
Sono felice di presentarvi il sesto capitolo di You Belong With Me.
Mi scuso per il notevole ritardo,ma purtroppo non avevo previsto i notevoli impegni. Prima di tutto sono stata una settimana a casa della mia migliore amica e,come potete immaginare,il tempo per aggiornare era difficile da trovare. Inoltre,mi sono persa nella lettura di un bellissimo romanzo(perdonatemi ma non potevo proprio farne a meno)e questo ha aumentato il già precedente ritardo.
In ogni caso,spero che continuerete a seguirmi e di sentirvi il più presto possibile. Che altro aggiungere? Vi saluto e vi auguro una buona lettura!
P.S. per chi stesse seguendo l’altra mia storia ‘Say Something’,l’aggiornamento lo effettuerò subito dopo questo. Spero di sentirvi anche lì,un bacione.

 
Pov Kristen.
Una volta aperta la porta,e dopo aver mandato il messaggio a Robert,alzai la testa e quello che vidi fu esattamente l’inaspettato. Charlotte,la mia migliore amica,colei che adoravo e che mi aveva aiutato più volte,era lì di fronte a me. Dire che mi saltò addosso e mi buttò sul divano,è assolutamente riduttivo. Continuava a ripetermi che mi voleva bene,mentre mi stringeva nelle sue lunghe braccia.
“che ci fai qui?”le chiesi,una volta che entrambe ci fummo riprese.
“ho deciso di fare un salto a Londra. Ho avvisato tuo padre che mi ha aiutata a farti questa sorpresa. Sei felice?”
Quando ero piccola,avevo sempre visto mio padre come il principe azzurro,esattamente come la maggior parte delle bambine. Crescendo ho instaurato un rapporto completamente diverso con mia madre,mentre quello con lui è sempre stato freddo,distaccato. Tuttavia sapevo che era il suo carattere(che peraltro io avevo ereditato) e che mi voleva bene. Ed adoravo il fatto che me lo dimostrasse con i fatti e non con le parole.
“quindi che fai qui?”mi chiese Charlotte,riportandomi alla realtà.
“lavoro in un bar…”iniziai.
“e …?”
“con un ragazzo.”
Quando capì che non avevo intenzione di aggiungere altro,mi spronò con un-“cazzo,Kristen parla.”
Sapevo che in realtà aveva capito tutto dal mio sguardo,sapevo che le era bastato. Tuttavia adorava torturarmi ed io lo sapevo.
Quando finii il mio racconto,vidi i suoi occhi illuminarsi dalla gioia e mi abbracciò.
 
La mattina seguente mi fece vestire in una maniera assurda:gonna stretta(e soprattutto corta)nera,una camicia bianca alquanto scollata e tacchi abbinati alla gonna,esageratamente alti e che detestavo. Aveva detto che sarebbe stato necessario,almeno per una volta,per comprendere. Quello che avrebbe dovuto capire lo sapeva solo lei. Mi aveva truccata e pettinata ed io mi sentivo nuda,in imbarazzo e orribile. Non appena sentii il clacson della macchina di Robert,uscii infastidita senza neanche salutare la mia amica,che nel frattempo rideva divertita e urlava un-“mi ringrazierai”. Charlotte evidentemente non aveva realizzato che eravamo a Londra e non a Los Angeles e che la temperatura non era la stessa,perché stavo tremando dal freddo.
Non appena salii in macchina Robert non mi salutò nemmeno mentre mi scrutava. Decisi di evitare ogni fraintendimento con una semplice scusa-“è arrivata la mia migliore amica ieri notte. Ho perso una scommessa e mi ha fatto conciare in questa maniera orribile. Non commentare,ti prego.”
Odiavo mentire e la parte della scommessa era una cosa inventata nel momento,ma in fondo cosa avrei potuto dirgli? “sono innamorata di te”?
Non mi rispose e mi porse freddamente il caffè,nella stessa tazzina della mattina precedente.
Le uniche frasi che mi disse in tutto il giorno furono:”prepara questo”,”attenta”,”portalo al tavolo”. Nient’altro. Eravamo tornati ad essere estranei. Anzi no. Io ero una stupida che non capiva,mentre lui sembrava sapere tutto perfettamente. Continuavo a ripetermi che avrei dovuto essere preparata. La gente diceva che ogni persona che entrava nella tua vita era in qualche modo importante e c’era qualche motivazione ignota. Ma era davvero così? La maggior parte delle persone che avevo incontrato,erano poi sparite dalla mia vita. Avevo forse fatto qualcosa di male?
“Dobbiamo chiudere.”la sua voce era un pezzo di ghiaccio.
“puoi farlo tu? Io torno a casa.”
A dir la verità,non attesi nemmeno una sua risposta. Mi voltai ed andai via,iniziando a camminare nella direzione di casa. Faceva un freddo bestiale e non sapevo per quanto sarei riuscita a camminare,ma non mi sarei arresa.
Non ebbi nemmeno il tempo di entrare a casa,che mio padre mi torturò di domande-“dove diamine eri finita?”
“avevo voglia di fare una passeggiata.”risposi fredda.
“a quest’ora e vestita così?” stava urlando e non potevo dargli torto,così sintetizzai tutto con un-“papà,ti prego.”
Vidi il suo sguardo addolcirsi lentamente e salii in camera,seguita da Charlotte. Stavolta fui io ad anticiparla-“non mi ha rivolto la parola. Era incazzato. Con me,capisci? Senza un motivo. Pensavo fosse passato quel periodo della mia vita.”
Il suo sguardo era comprensivo,almeno fino a quando non urlò-“gli piaci Kris! Perché avrebbe dovuto altrimenti?”
“tu sei pazza …”la mia voce era un sussurro,eppure lei lo udì comunque.
“fidati di me. Domani vai al lavoro vestita esattamente uguale. Spogliati,te li lavo ora altrimenti non asciugano in tempo.”
Ero troppo stanca e nervosa per controbattere,così le diedi retta. In ogni caso,non sarebbe potuta andare peggio.
“buonanotte tesoro”fu l’ultima cosa che sentii,prima che Morfeo mi accogliesse nelle sue braccia.
 
Pov Robert.
Esattamente la notte prima,mi ero convinto che forse la mia vita non era del tutto sbagliata. Forse avevo anch’io la possibilità di amare,e non in maniera sbagliata. Forse avrei potuto darle la vita che meritava.
Non appena la vidi varcare la soglia di casa,vestita in quel modo,cambiai idea. E non perché fosse ‘orribile’(peraltro era assurdo che si definisse così)ma perché era troppo perfetta. Era troppo perché lei potesse vedermi ‘in quel modo’,ed io non avevo intenzione di soffrire. In ogni caso,stavo male per lei. L’avevo vista andare via,infreddolita e capivo che c’era rimasta male.
Decisi di parlarne con mia madre,non so esattamente il motivo dato che oramai lei non avevamo più delle vere e proprie conversazioni, ma volevo recuperare un rapporto con lei e questa sarebbe potuta essere l’occasione giusta. Non appena mi vide,il suo viso si illuminò. Le raccontai ogni cosa,ogni minimo particolare,ogni mia minima sensazione. Lei mi ascoltò in silenzio,senza pregiudizi,guardandomi intensamente negli occhi.
“Robert io credo sia stata colpa nostra. Tu vedi l’amore come non è effettivamente. Quello che voglio dirti è che se è andata male a me,non vuol dire che tutte le altre storie d’amore debbano essere uguali o finire nella stessa maniera. L’amore è la cosa più bella che esiste. So che per te,ora come ora,è difficile capirlo ma te lo assicuro figlio mio:è fantastico soffrire per una persona. Lo è davvero. La sofferenza è data da te e sei tu a poter decidere quando fermarla,quando ricominciare. Nel frattempo però,ti sei fatto una grande esperienza e hai vissuto i momenti che forse saranno i più belli della tua vita. Io l’ho vista quella ragazza Robert e ti assicuro che a te ci tiene davvero,certe cose le mamme le capiscono.”
“non credo tenga a me da quel punto di vista,io …”
“perché non provi Rob? Magari ti sbagli e comportandoti in questo modo non lo saprai mai. Non pensi lei ci sia rimasta male?”
“sì,penso di sì.”
“non aver paura di migliorarti. Se soffrirai pazienza ma meglio vivere con un rimorso piuttosto che con un rimpianto.”
Forse aveva ragione. Ma come potevo amare una persona,se non sapevo come si facesse esattamente?

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Capitolo 6
*** I love you. ***


YOU BELONG WITH ME.

 
Eccomi,sono felice di presentarvi il sesto capitolo di ‘You Belong With Me’.
Che cosa posso dire? È davvero un capitolo fondamentale (so che lo dico troppo spesso ma in ognuno c’è qualcosa di veramente importante) e,posso finalmente annunciare che,almeno per ora,questi due ragazzi hanno trovato la pace.
Spero che avrete voglia di continuare a seguirmi e,prima di tutto,vi annuncio che il seguito di ‘Say Something’ è in arrivo e poi che ho iniziato a scrivere un mio libro su Wattpad. Spero che mi seguirete anche lì (per ulteriori informazioni,chiedete pure!)
Vi aspetto e mi auguro che state passando delle belle vacanze.
Un bacio!
 

Pov Kristen.
Oggi avrei iniziato il turno alle dieci,per cui mi alzai e preparai con dovuta calma. Non appena arrivai nel mio posto di lavoro,vestita esattamente come il giorno prima,vidi Marcus al balcone che mi scrutava mentre Robert faceva finta di non vedermi.
“stai davvero bene. Dovresti vestirti così più spesso.”mi disse Marcus,facendomi l’occhiolino ed allontanandosi con la sua birra.
“un’altra scommessa persa?”mi chiese con il tono sarcastico.
“è strano come tu decida di non parlarmi per un intero giorno,senza motivo,per poi tornare a rivolgermi la parola facendoti i fatti miei. Non lo trovi assurdo?”
Vidi il suo sguardo ferito mentre abbassava la testa,poi mi rispose-“non so cosa mi sia preso. Anzi lo so benissimo in realtà.”
Avevo notato il tono in cui l’aveva detto e non era il suo solito. Era triste,amareggiato.
“bene. Allora ti andrebbe di spiegarlo anche a me? Giusto per essere pronta ai tuoi continui cambi d’umore.”
“ti va di parlarne a cena?”
Accettai. Non mi piacevano le situazioni in sospeso e volevo avere tutto chiaro nella mia testa,prima di prendere una qualsiasi decisione.
“Robert,sai che è assolutamente vietato provarci con una collega?”
Le parole di Marcus mi rimbombavano nella testa,mentre Robert lo fulminava con lo sguardo ed accennava un-“finiscila Marc.”
“sono le otto,andate pure. Ci penso io a chiudere qui.”
“dici davvero?”gli chiesi sorpresa.
“sì,ma lo faccio per te e non per quell’ingrato.”rispose ironico.
Vidi Robert tirargli il grembiule sopra la testa e Marcus ridere divertito,mentre gli sussurrava qualcosa all’orecchio.
 
Mi piaceva il piccolo posto dove mi aveva portata,era molto carino,accogliente ed eravamo seduti in una veranda coperta.
Dopo aver ordinato,decisi che era arrivata l’ora di mettere in chiaro le cose,ma lui mi anticipò.
“Kristen,senti. Io so che non sono una persona facile da capire e non pretendo di esserlo. In realtà non so nemmeno da dove iniziare …”
“prova dall’inizio,no?”lo incoraggiai.
“dall’inizio..”rise nervosamente.”prometti che non scapperai?”
Accennai un sorriso-“non scapperò,te lo prometto.”
 
Pov Robert.
Fissavo il suo viso per trovare il coraggio necessario.
“non ho avuto un’infanzia facile. Non ho mai creduto nell’amore,le storie che ho avuto erano basate su dell’attrazione,nonostante ciò non ho mai mancato di rispetto ad una donna. Vedevo come mio padre rendeva,e continua a farlo tutt’ora,mia madre ed il mio obbiettivo nella vita è sempre stato quello di non diventare come lui. Avevo completamente perso il rapporto con mia mamma e l’unica cosa a cui mi sono aggrappato per tutti questi anni è stata quello scricciolo di mia sorella. Ecco, lei la amo.
Quando ti ho vista uscire di casa vestita in quel modo,non ci ho visto più. Eri assolutamente perfetta e non avresti mai potuto notarmi. Meriti di meglio di una persona come me che non sa cos’è l’amore,non sa da dove iniziare,non sa controllare i propri istinti. Meriti qualcuno di meglio,sì. Se ti ho portata qui è stato solo per mettere le cose in chiaro,perché mi sono innamorato di te dal momento in cui mi sono voltato e ho visto i tuoi occhi. Perché continuavi a seguire i miei ordini senza fiatare. Perché amo il tuo sorriso la mattina. Perché ho notato il tuo sguardo quella sera in ospedale. Perché dici che va tutto bene,solo per abitudine,e anche se va di merda metti gli altri sempre prima di te. Perché regali cioccolati a qualsiasi persona entra solo per regalare un sorriso a qualcuno. Perché sei la persona più bella che io abbia mai visto e sembri non rendertene conto. Io sono sbagliato,lo so,ma non ce la facevo più a tenermi questo peso dentro.”
Vedevo i suoi occhi cristallini lucidi,mentre continuavo a fissare la sua bocca,leggermente socchiusa e rosata,perfetta.
“Rob…”
“manzo con patate?”
Fu la voce della cameriera ad interromperci. Quando si accorse che né io né lei le avevamo risposto,aggiunse-“posso passare più tardi.”
“per me,scusa.”le rispose Kristen,accennando un sorriso.
La biondina sorrise a sua volta-“bangers and mush è per te,giusto?”chiese,guardandomi.
“sì,grazie.”
Dopo un solo boccone,in silenzio,mi accorsi dello sguardo di Kristen fisso sul mio piatto.
“che c’è?”ebbi il coraggio di chiederle.
“com’è?”il suo sguardo non si mosse di un millimetro.
Accennai una risata-“molto buono. Vuoi assaggiare?”
Annuì e il suo sguardo salì fino ad incontrare i miei occhi.
Le passai il piatto,mentre lei mi porgeva il suo,e la osservai mentre mangiava con gusto.
“è buonissimo!”affermò,ancora a bocca piena.
“scommetto che non lo avevi mai mangiato prima!”
capii che il suo sorriso significava affermazione-“è un piatto tipico inglese,risale alla guerra mondiale. Era semplice da preparare ed era proteico abbastanza da poterti permettere senso di sazietà più a lungo.”
“mi stai dicendo che sto mangiando una bomba medievale?”
Risi a lungo e mi sentii libero. Non mi aspettavo questo suo atteggiamento dopo la mia dichiarazione,forse stava a significare qualcosa? Probabilmente sì. Provava pena per me e non voleva farmi sentire in colpa.
Non appena portarono via i piatti ed ordinammo il dolce,i miei dubbi vennero risolti -“Rob … io penso tu sia sbagliato.”
Boom. Lo sapevo.
“non conosco tuo padre,anche se ho cercato di immaginarlo più volte,e non sei come lui,ne sono sicura. Sei sbagliato perché continui a pensare di esserlo. Sei la vita di tua sorella e l’ancora di tua mamma,devi esserne orgoglioso e invece continui a trovare il lato negativo di te. Sai che cosa mi ripete continuamente mia madre? Di vivere il momento,perché arriverai ad un punto nella tua vita in cui non potrai più tornare indietro. E se gli altri pensano che tu sia uno stupido pazzo,che importa? Prima o poi,moriremo tutti.
Sei sbagliato perché non hai ancora capito che sono attratta da te.”
Boom. Lei mi fissava,mentre io cercavo di analizzare,in ritardo,ogni sua singola parola. Aspettava una mia risposta,lo capivo dal suo sguardo,ma io ero in stato di shock.
“Rob?”sentivo la sua dolce voce chiamarmi,lontana.
“io..Kris,io …”
Balbettavo ed ai suoi occhi potevo apparire un perfetto idiota. “Sono attratta da te”,come avevo fatto a non rendermene conto?
“sei bellissima.”
Sorrise e mi sfiorò la mano.
“non sorridere così.”aggiunsi.
“così come?”
“come se ci tenessi davvero. È assurdo.”
Sospirò-“tu sei assurdo Robert.”
“però tu ci tieni a me,no?”
Rise forte,inclinando leggermente la testa a destra,in quello che pareva un movimento perfetto.
“ci tengo molto a te.”
“anche io,Kristen. E sei bellissima e perfetta ed io …”
“e tu sei perfetto.”concluse lei,al posto mio.

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Capitolo 7
*** Svolta. ***


YOU BELONG WITH ME.
 
Salve a tutti!
Vi chiedo innanzitutto scusa per il ritardo,causato sia da problemi personali,sia dall’inizio della scuola,sia dai problemi che ho avuto con la connessione internet.
Spero che nonostante tutto continuerete a seguirmi.
Vi aspetto e vi abbraccio.
p.s. il prossimo capitolo di ‘Say Something’ arriverà domani!

 
Pov Kristen.
Ero al settimo cielo,stavo realmente toccando il cielo con un dito. Aveva appena detto che mi amava. E non riuscivo ancora a capacitarmi di come potesse farlo. O di come potesse non rendersi conto di quanto fosse realmente perfetto. Continuava a tormentarsi per quello che la vita le aveva riservato ma non capiva che era quella la sua vera ricchezza. Era protettivo,sensibile e forte al tempo stesso. Era quello che avevo sempre desiderato.
“Sei bellissima.”
Sorrisi. Me lo aveva ripetuto un sacco di volte,in pochi minuti. Gli volevo solo trasmettere tranquillità,fargli capire quanto fosse davvero importante per me.
Ci alzammo ed andammo a fare una passeggiata.
“Ho sempre immaginato questo momento …”
“Avresti dovuto dirmelo prima,piuttosto che fare la scenata …”
Non mi fece nemmeno finire la frase che mi baciò. Sentivo il suo respiro caldo sul viso,la sua bocca sulla mia,la sua lingua farsi spazio dolcemente.
Ero senza fiato,era senza dubbio il giorno più bello della mia vita.
“Ti amo.” Sussurrai ad un centimetro dalle sue labbra.
“Ti amo anch’io.”
Il suo sorriso sghembo era la cosa più bella che avessi mai visto.
 
“Comunque io l’avevo detto! Lo sapevo,lo sapevo!”
Charlotte continuava a saltare in giro per la stanza,urlando e cantando Beyoncè.
“Ora ‘Single Ladies’non potrai più cantarla. Sei fidanzata!”
“Finiscila! E poi non son …”
“Non azzardarti a dire che non state insieme!
Now put your hands up!”
Come faceva ad avere così tanta energia alle sei e quarantacinque del mattino?
‘Sono sotto casa tua principessa’.
Sorrisi e lo raggiunsi il più velocemente possibile. Dire che il suo bacio del buongiorno fu la cosa più dolce della mia vita è assolutamente riduttivo. Come potevo essermi persa una cosa del genere fino ad ora?
Sentii una risatina provenire dal sedile posteriore e mi voltai immediatamente.
“Lizzie?”
“Ciao Kris.”
Guardai Robert confusa,che si giustifica dicendomi-“ha insistito per venire!”
“Potevi almeno avvisarmi”sussurrai.
Risero forte entrambi e fu lì che notai quanto la loro risata fosse simile.
“A che pensi?”
“A quanto siete simili.”
“Grazie”mi rispose Lizzie.
Sorrisi ed andammo a lavoro.
 
“Kris,se ti aiuto mi fai la cioccolata?”
“No.”
“Rob,stai zitto!”gli disse lei,alzando gli occhi al cielo.
“Certo amore”le risposi dolce.
“Voi due vi state alleando contro di me?”ci chiese,con gli occhi socchiusi.
Sorrisi mentre lui mi cinse i fianchi da dietro.
“Amore!!!”
 Che diavolo ci faceva Charlotte qui?
“Eccoti!”
“Stella,che ci fai qui?”
“Sono venuta a trovarti. Oh,lui è Robert?”
Oh no. Oh no.
“Sì ma …”
“Finalmente riesco a conoscerti,Kristen mi ha parlato così tanto di te!”
“Finis …”
“Stai zitta,Stella! Non dirò a Robert che sei follemente innamorata di lui,che è perfetto e bla bla bla …”
Con le mani mi coprivo il viso,mentre Robert mi guardava sorridendo.
“E tu chi sei?”chiese la mia amica,rivolta a Lizzie.
“Lizzie …”
“E?”
“La sorella di Robert.”
“Sei molto carina. Ti piace Taylor Swift?”
“Sì.”
“Charlotte finiscila!”la pregai.
‘She’ll never know your story like I do …’
Vedere Robert ridere,era la cosa che più mi riempiva di gioia.
 
“Kris,perché non vieni a cena a casa nostra?”mi chiese Lizzie,arrivati ormai alla fine della giornata.
“Io non credo …”
“Dai piccola. Ci divertiremo!”
Come potevo riuscire a dire di no al suo sorriso?
 
“Ciao Kristen!”mi salutò Clare,non appena mi vide.
“Salve,io non volevo disturbare ma i suoi figli hanno insistito.”
Mi parve di udire la sua lieve risata e poi aggiunse-“non c’è problema,è un piacere.”
Sorrisi ed entrai per la prima volta nella loro casa.
 
Pov Robert.
Osservavo Kristen,per cercare di scorgere ogni sua reazione. Sorrideva,la vedevo serena,felice mentre conversava con mia madre sulle abitudini inglesi.
“Che cazzo?!”
Non avrei dovuto sentire quella voce. Avevo l’ansia. Avevo sbagliato a portare Kristen qui,non avrei dovuto sapendo che lui sarebbe potuto tornare da un momento all’altro. Mia madre era totalmente immobile,ipnotizzata mentre Kristen,capendo la situazione,mi fissava imbarazzata.
“Beh ciao,eh.”
Vidi Lizzie correre in camera sua,come al solito.
“E questa chi cazzo è?”
Era ubriaco fradicio. E troppo vicino a Kristen,la osservava con quei suoi occhi ed io non potevo sopportare la loro vicinanza. Kristen era pura,lui solo uno schifoso.
“Lasciala in pace.”
Udii la sua risata odiosa:”oh,non mi dire! Robert,ti scopi questa?”
La rabbia e lo schifo mi stavano divorando. Vedere Kristen con gli occhi bassi dalla vergogna mi diede l’impulso per alzarmi e tirargli un pugno … se solo non si fosse messa mia madre di mezzo.
“Rob,no …”
“Mamma,ma che diavolo?”
“Robert,dovresti smetterla! Mettermi contro tua madre? Sei inutile,la vergogna della tua famiglia!”
Abbassai la testa,colpito per l’ennesima volta. Ero inutile,aveva ragione.
“Io non credo proprio. Stasera ho detto a Lizzie che si assomiglia davvero molto a Robert e sa che cosa mi ha risposto? Che ne è felice perché suo fratello è il suo orgoglio. Io credo che,se la sua vita non è soddisfacente ed è anche alquanto inutile,non dovrebbe prendersela con suo figlio. Gli ha già rovinato la vita abbastanza.”
Era la voce di Kristen quella che parlava.
“Vedi dove viviamo? Di chi è la colpa?”
“Sua,non certo di Robert. È la sua famiglia e se vivono,dato che lei non c’è mai,in questo modo dovrebbe porsi due domande.”
“Robert non ha una sua famiglia,dovrebbe occuparsene lui,è l’unico uomo qui.”
“già,è l’unico uomo qui. Rob,andiamo via?”
Annuii prendendole la mano.
“Quindi sei la sua ragazza,eh?”
“Ha qualche problema?”
“Non pensavo che qualcuno potesse caricarselo …”
“Io lo amo e sono felice della mia scelta.”
Boom. Il mio cuore non avrebbe retto ancora per molto.
 
“Scusa amore,non avrei dovuto portarti qui.”
“Sono felice di averlo conosciuto.”
“Che stai dicendo?”
“è un grandissimo pezzo di merda. Non riesco a credere che ti parli in questo modo e soprattutto che tu ti faccia toccare dai suoi insulti.”
“Comunque gli hai detto che mi ami.”
Sorrise,aggiungendo-“e tu mi hai appena chiamata amore.”
“Sei mia,lo sai questo?”
Fu lei a baciarmi,stavolta. Amavo il suo sapore,il suo profumo. Ero totalmente innamorato di lei.
“Sono orgogliosa di te. So che non dovrei essere io a dirtelo ma voglio farlo,meriteresti di sentirtelo dire ogni giorno. Vedo lo sguardo di Lizzie quando ti guarda,devi essere orgoglioso di te stesso. Non so nemmeno cosa dirti per farti capire quant …”
“Ti amo.”
“Ti amo.”

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