Se lo vuoi... Rimani (Christian&Ana)

di Ellexy23
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** E se.. ***
Capitolo 2: *** Capitolo 1 ***
Capitolo 3: *** Capitolo 2- ***
Capitolo 4: *** Capitolo 3- ***
Capitolo 5: *** Capitolo 4- ***
Capitolo 6: *** Capitolo 5- ***
Capitolo 7: *** Capitolo 6- ***
Capitolo 8: *** Spazio Autrice: ***
Capitolo 9: *** Capitolo 7- ***
Capitolo 10: *** Capitolo 8- ***
Capitolo 11: *** Capitolo 9- ***
Capitolo 12: *** Capitolo 10- ***
Capitolo 13: *** Capitolo 11- ***
Capitolo 14: *** Capitolo 12- ***
Capitolo 15: *** Spazio Autrice: ***
Capitolo 16: *** Capitolo 13- ***
Capitolo 17: *** Capitolo 14- ***
Capitolo 18: *** Capitolo 16- ***
Capitolo 19: *** Capitolo 15- ***
Capitolo 21: *** Capitolo 17- ***
Capitolo 21: *** Capitolo 18- ***
Capitolo 22: *** Capitolo 19- ***
Capitolo 23: *** Capitolo 20- ***
Capitolo 24: *** Capitolo 21- ***
Capitolo 25: *** Capitolo 22- ***
Capitolo 26: *** Spazio Autrice: ***
Capitolo 27: *** Capitolo 23- ***
Capitolo 28: *** Spazio Autrice: ***
Capitolo 29: *** Capitolo 24- ***
Capitolo 30: *** Spazio Autrice ***
Capitolo 31: *** Capitolo 25 - ***
Capitolo 32: *** Capitolo 26- ***



Capitolo 1
*** E se.. ***


Prologo: 
Stessa vita, stessa storia, stessa merda, ormai sono 19 lunghi anni che vado avanti, dentro di me sono sempre incazzato e non trovo ragione per non esserlo anche con quelli che mi circondano, ed eccomi qui, al bar, seduto con un bicchiere di non so cosa nella mano sinistra e una Marlboro light nella destra, è da quando sono nato che vago nell'oscurità e nelle tenebre senza risultati, l'alcool e le mie sigarette sono i miei unici amici, ma sento dentro di me il bisogno di qualcosa che non riesco a decifrare, un senso di vuoto e di sofferenza che mi provoca dolore al petto.. Certi momenti mi chiedo se sento il bisogno di essere amato ma io non so amare, nessuno può amarmi.

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Capitolo 2
*** Capitolo 1 ***


Pov Christian: Suona la sveglia per iniziare il mio primo giorno al college, cerco di alzarmi il più positivo possibile reprimendo i sintomi della serata alcolica di ieri sera, mi guardo intorno ancora con la vista offuscata, fuori sta piovendo e mi perdo per un attimo ad ammirare i tuoni e i lampi che rispecchiano il mio umore quotidiano, ammiro dalla finestra del mio dormitorio le sfumature violacee e blu della natura scatenata  a causa del temporale e mi perdo in questo spettacolo, sembrerà strano ma trovo rilassante queste mattinate, mi aiutano a stare in pace con me stesso e a non pensare al fardello che da quando sonno nato mi porto appresso, anche se il grigio del cielo purtroppo mi fa tornare vividi alcuni ricordi del mio passato; sembrerà assurdo ma io e il colore grigio siamo molto simili, così inespressivo, spento, ma se riusciamo a cogliere ogni dettaglio anche questo colore così triste ha molte sfumature, proprio come me, ecco che lo sento quel magone all'interno dello stomaco che ogni giorno combatto per non farlo uscire, provo ad andare a farmi una doccia così evito di pensarci, cammino trascinando le gambe fino al bagno, mi guardo allo specchio e vedo un bel ragazzo, ma con due occhi che non sono quelli spensierati dei giovani della mia età, apro l'acqua bollente e mi ci butto dentro beandomi del calore che mi avvolge, oggi non ho alcuna intenzione di muovermi di qui, non mi interessa di perdere il primo giorno del mio nuovo college, oggi ho voglia di stare solo con le mie tenebre. Esco dalla doccia, mi asciugo i capelli e mi vesto, opto per dei jeans, maglione grigio e Nike air bianche, vado alla finestra e mi accendo la mia amata Marlboro light mente ammiro nuovamente lo spettacolo della pioggia, non ho voglia di fare di fare nulla sono un po' tentato di chiamare qualche ragazza per una scappatella occasionale ma nemmeno più il sesso riesce a soddisfarmi pienamente, se mi sentisse Elena, la mia ex dominatrice mi darebbe del rammollito ma onestamente non mi interessa, ormai ho capito da tempo che la via dove mi stava imboccando era vuota e non riusciva a darmi più piacere, ho bisogno di qualcosa che mi faccia sentire vivo ma non credo che l'amore sia alla mia portata. I miei pensieri vengono interrotti da un boato causato da un lampo molto forte "cazzo ci mancava anche la luce", provo con l'interruttore della camera ma nulla, le lampadine non danno segni di vita quindi a malincuore vado alla ricerca della bacheca elettrica generale del residence; scendo le 5 rampe di scale e vengo colpito da una figura, da lontano sembra una ragazza, mi avvicino e la sento imprecare e mi domando tra me e me se anche a lei sia andata via la luce, la sua innocente goffaggine mi fa sfuggire un sorriso allora decido di avvicinarmi a lei e chiederle :<< Bisogno di aiuto? >>, la vedo girarsi di scatto e mi risponde come un sussurro << s-si grazie >>, schiaccio un po' di tasti e finalmente la luce torna su di noi e appena si gira rimango immobile.. Due grandi occhioni azzurri come il mare, limpidi, sinceri, non credo di aver mai visto nulla di più bello in tutta la mia vita.. Mi fanno sentire al sicuro resterei tutta la mia vita a guardarli "ah cazzo Grey smettila con questi pensieri che ti prende?" Ma i miei occhi fanno un ispezione del suo volto, quelle labbra carnose oh mio dio viene voglia di baciarle, quel nasino all'insú, quelle poche lentiggini sparse su di esso, la sua carnagione pallida e delicata che fa quasi paura a sfiorarla con una rosa "ma che ti prende Grey? È solo una ragazza", si solo una ragazza ma non so perché per una volta guardando qualcuna negli occhi mi sento spensierato dimenticandomi quasi del mostro che sia io.

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Capitolo 3
*** Capitolo 2- ***


Pov Anastasia: Sono Anastasia Steele, ho 18 anni e provengo da Montesano, sono cresciuta insieme al mio patrigno Ray dato che ho perso il padre biologico a pochi giorni di vita, non mi è mai mancato nulla eccetto un rapporto madre-figlia, oddio, voglio molto bene a mia madre ma diciamo che quando io avevo bisogno di un appoggio è sempre stata più occupata a cercare un nuovo fidanzato che ascoltarmi ed infatti è al marito numero quattro. Ho deciso di lasciare Montesano un anno fa per proseguire qui i miei studi al college di Vancouver a Portland per dedicarmi alla mia più grande passione, la letteratura, adoro i libri e mi piace immaginare i famosi eroi letterari che si fanno in quattro per l'amore delle loro donne, dentro di me spero di trovare un giorno anche io un ragazzo che riesca a farmi sentire bella, accettata ma soprattutto amata, desidero un amore travolgente che mi faccia sentire viva, che mi faccia tremare le gambe ma purtroppo ancora non è arrivato sebbene mi frequenti da tre mesi con Josè, un mio compagno di università con la passione per la fotografia, se penso che fino a poco fa io lo consideravo solo il mio migliore amico mi fa parecchio strano, tutto è nato da una sera qui nel mio dormitorio che condivido con Kate, la mia coinquilina nonché migliore amica, con lei siamo sempre stati un trio perfetto anche se Josè mi fece notare che avevamo molto in comune e quindi tra una chiacchiera e l'altra davanti a un film scattó un bacio, ancora però non mi fa tremare le gambe.. a volte mi domando se sia lui quello giusto per me, nonostante le sue avance non sono riuscita a concedermi a lui o almeno non ancora, non riesco a spiegarmi il perché ma ogni volta che prova a superare le barriere del semplice bacio mi blocco e non riesco ad andare avanti. Mi sveglio con un senso di freddo assurdo, simile a quelli pungenti che non riesci a muoverti e che ti attacca con dentro le ossa, decido di alzarmi a malinquore, scosto le tendine e noto che fuori la natura si scatena, un temporale a dir poco pesante si sta assestando, li odio, mi hanno sempre fatto paura sin da bambina, sposto lo sguardo sulla stanza di Kate e noto che la porta è aperta e il letto intatto, avrà avuto sicuramente una notte di fuoco con qualcuno, certe volte la invidio, ammiro come viene guardata dagli altri ragazzi suscitando in me sempre un po' di invidia, come dargli torto, è bellissima, magari guardassero me così! Caccio questi pensieri dalla mia mente, vado a lavarmi in bagno e cerco cosa indossare per questo nuovo giorno di studio, opto per un jeans blu scuro, delle converse nere e una felpa con cappuccio grigia, ordino i capelli in una crocchia improvvisata, appiattisco la frangetta e vado in cucina per prepararmi un the caldo. BOOM! Alla faccia del tuono, tremano le finestre e come se non bastasse è andata via la luce, provo ad alzare la linguetta del contatore in cucina ma nulla, non ne vuole sapere di accendersi, ahimè mi tocca andare al contatore generale. "Merda ma perché questi cosi sono così complicati? Sono 10 minuti che pigio pulsanti e i risultati non sono dei migliori, ah cazzo!". Ho una sensazione strana, come se qualcuno mi stesse osservando e infatti sento una voce calda e rassicurante dietro il mio orecchio, il fiato caldo profumato di fresco che mi arriva sul collo data la sua vicinanza mi fa rabbrividire.. << serve una mano? >> sono come pietrificata e dal calore che sento credo di essere arrossita di nuovo e l'unica cosa che riesco a dire è un << s-si grazie.. >> che più che una risposta assomiglia più a un sussurro "cazzo Anastasia vai così tanto figure non ne fai mai no no.." Finalmente torna la luce ed io non posso credere ai miei occhi, un dio greco mi sta davanti, capelli ramati con qualche ricciolo ribelle che gli ricade sulla fronte, labbra scolpite da Michelangelo, e occhi grigi come il mare in tempesta, è la cosa più bella che io abbia mai visto, l'intesa magnetica di quello sguardo su di me mi fa quasi sentire in imbarazzo, sento un leggero calore sulla faccia "lo sapevo!" Non so quanto restiamo a fissarci con il tempo sospeso dietro di noi, vorrei provare a dire qualcosa, a presentarmi ma sono come ipnotizzata in questa combinazione di grigio ed ecco che finalmente qualcuno si decide a fare il primo passo: << Piacere io sono Christian, come vedo sei rimasta senza luce anche tu >>,<> "puoi fare di meglio Steele" << sei nuovo qui? Non ti ho mai visto>> lui accenna un piccolo sorriso: << se non mi hai mai visto direi proprio di si, sono arrivato qui solo ieri dal mio vecchio college >> "ti pareva se non facevo un'altra figuraccia" << stai saltando il giorno anche tu? >> non mi ero resa conto di essermi mangiata la lingua, ero talmente impegnata a perdermi nei suoi occhi che mi ero completamente dimenticata di rispondergli: << ehm no, sono solo in ritardo per il fatto della luce ma adesso credo di andare anche se non so quanto mi conviene con questa pioggia, me ne starò anche io al caldo per oggi >> "con te magari che mi scaldi.. Oh Anastasia ma cosa vai a pensare ricorda che hai un fidanzato che ti vuole bene, da dove saltano questi discorsi?? Merda merda merda!" << a che appartamento sei?" >> "oh" << ul-ultimo piano, il numero 23 e tu? >> << anche io ultimo piano, numero 31 >>, "proprio quello di fronte al mio" << allora ci vediamo Anastasia! >>, nel momento che mi porge la mano una scarica di volt elettrica sembra attraversarmi tutto il corpo, dalla punta dei capelli fino alle dita dei piedi, mi sento bruciare, una strana sensazione si fa strada dentro di me facendomi venire un leggero strato di pelle d'oca "oh santo cielo cosa mi sta succedendo?" << s-si certo, ciao Christian.. >>.

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Capitolo 4
*** Capitolo 3- ***


Christian Pov: Oh mio dio cosa era quella scossa? È stato come vedere un pezzo di paradiso, mai e poi mai mi sarei aspettato di provare una tale emozione nell'avere il contatto con qualcuno e pure quella ragazza, Anastasia.. Oh mio dio quegli occhi, quelle labbra, non riesco a togliermela dalla testa, devo assolutamente saperne di più, devo rivederla al più presto, e pensare che abita proprio di fronte a me.. "E se andassi da lei? Cazzo Grey non mi dire che per una volte provi vergogna sii uomo, ne hai scopate tante" ci mancava pure la mia coscienza a darmi dell'idiota, i miei pensieri tormentati vengono interrotti da un messaggino, è da parte di mio fratello Elliot: Da: Elliot "Ehy fratellino, come te la spassi nella tua nuova dimora? E le ragazze come sono? Ho sentito dire da alcuni miei amici che li nelle vicinanze ha aperto un disco-pub di nome "Eighteen" che dici se domani sera andiamo a divertirci? Hai bisogno di una bella ripassata così ti calmi ciao ;)" Rispondo immediatamente: "Vaffanculo Lelliot, si ho sentito anche io di questo posto ci vediamo qui alle 22.30 appartamento numero 31, puntuale. Dai magari l'uscita di domani con mio fratello riuscirà a far calmare i miei pensieri sulla dolce Anastasia, "si dai Grey tu non puoi perdere così la testa per nulla, è solo un attrazione momentanea, una botta e via con una bella figa e passa tutto". E se la invitassi con me? Si dai magari posso chiederle di portare qualche amica per mio fratello così sembrerà una nuova uscita tra semplici ragazzi universitari.. Perché no? Ci mangerò su e poi andrò da lei al suo appartamento e glielo chiederò!. Decido di farmi nuovamente una bella doccia, cambiarmi, indosso dei jeans chiari , una t shirt blu e le mie amate adidas bianche, mi preparo qualcosa da mangiare al volo, opto per un po' di patatine fritte e cotoletta una sciacquata ai denti, il mio amato hugo boss e poi sono pronto per andare dalla mia piccola "cosa cazzo ho pensato? Calma Grey come minimo non si ricorda nemmeno come ti chiami". Senza rendermene conto mi ritrovo davanti alla sua porta, ogni volta che provo a bussare un qualcosa mi blocca la mano, cerco di trovare un po' di adrenalina e finalmente riesco a bussare, dopo circa 10 secondi eccola li, in tutto il suo splendore, quei suoi occhi azzurri come il cielo, così limpidi e dolci, mi ricordano quelli di un cerbiatto indifeso: << C-ciao Christian >> mi dice con un leggero sorriso, giuro di aver notato nella sua pelle delicata un leggero rossore sulle guance "magari un po' di effetto le faccio, sembra anche un po' in imbarazzo" << Anastasia, scusami questa intrusione spero di non disturbati, mi chiedevo se domani sera tu e qualche tua amica vorreste venire a bere qualche drink con me e mio fratello al nuovo disco-pub "Eighteen" qui vicino, ti va? >> "accetta ti prego, accetta.." << Oh si, molto volentieri, potrei portare il mio ragazzo? Josè sai.. Gli avevo promesso che saremmo stati insieme domani sera ma onestamente uscire un po' in gruppo non ci farà male >>, in quel momento mi sento avvampare dalla rabbia, è fidanzata? Non ci voglio credere, ah cazzo! E io che avrei voluto farla mia quella sera, non è possibile, la osservo mi sembra in imbarazzo perché appena ha nominato il suo ragazzo ha abbassato lo sguardo, ma infondo cosa posso farci? Oramai annullare l'invito sarebbe troppo scontato e maleducato da parte mia, quindi lascio che l'educazione abbia la meglio << Certo.. Domani alle 22.30 ci troviamo qua nel corridoio, così andiamo tutti insieme se ci sono degli inconvenienti ti lascio il biglietto del mio numero, ecco qua >> "fanculo, sei un coglione Grey" << G-grazie allora ci vediamo domani, vuoi entrare per fare due chiacchiere e bere qualcosa? >> non posso credere a quello che mi ha appena chiesto, ma ha il ragazzo e a me non piace condividere poi onestamente si darebbe a vedere che la cosa mi ha dato al quanto fastidio quindi a malincuore decido di rifiutare.. << no, grazie ugualmente, ci sentiamo >> la vedo che inizia ad appiattirsi i capelli e poi cosa vedo? Oh mio dio i suoi incisivi che stringono con ansia il suo labbro inferiore, sento risvegliarsi un qualcosa lì giù meglio che torni nel mio appartamento se non vuole che le salti addosso, ho una maledetta voglia di baciarla, di sentire il calore della sua lingua con la mia, di sentire la morbidezza della sua bocca, deve essere dir poco sublime.. << o-ok ciao Christian >> decido di farle l'occhiolino e sfoggiarle uno dei miei bellissimi sorrisi e tornare in casa. Mi sdraio sul letto mentre Sadness degli Enigma mi rimbomba nelle orecchie, non riesco a non pensarla, l'ho conosciuta solo stamattina ma è come se quegli occhi fossero la risposta di tutto, da quando ho incrociato il suo sguardo, così casto e puro non riesco nemmeno a pensare alle tenebre che mi avvolgono 24 ore su 24, torno in bagno decido di farmi una bella vasca rilassante, non posso farci nulla, lei ha un ragazzo, è innamorata di lui e può offrirle tutto ciò che vuole, io cosa potrei mai dare a così tanta bellezza? Un passato orribile che ogni notte torna a perseguitarmi.. Mi tolgo la maglietta ed eccole li, le mie cicatrici, prova del mio primo periodo di vita che mi è stato marchiato addosso per sempre e che tutt' ora fa male, sento una lacrima bagnarmi la guancia, ma reprimo subito tutte le altre, mia madre non merita il mio dolore, ho dovuto sopportare così tanto a soli 4 anni, nemmeno lei che era sangue del mio sangue è riuscita ad amarmi, come posso pretendere che gli altri mi amino se nemmeno mio madre è riuscita a farlo?

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Capitolo 5
*** Capitolo 4- ***


Anastasia Pov: Non posso crederci, Christian è venuto ad invitarmi ad una serata, si certo non proprio un appuntamento fra noi due però mi ha chiesto sempre di unirmi con lui e suo fratello e io cosa riesco solo a dire? Se posso portare José ovviamente, certo non nascondo che lì per lì sono stata presa alla sprovvista e non sapevo davvero cosa dire, allora la prima cosa che mi è passata per la testa senza pensarci due volte è saltata fuori dalla mia bocca. È da quando l'ho incontrato più o meno 12 ore fa che la mia mente non ha abbandonato il pensiero dei suoi occhi ardenti come metallo fuso, mi sento stupida ad essere ossessionata da una persona di cui non so praticamente nulla, è una sensazione stranissima, e quando ha rifiutato la mia richiesta di entrare per fare due chiacchiere davanti ad una tazza di the o una birra ammetto di esserci rimasta un po' male "Steele hai un ragazzo se tu ci tenessi davvero a lui non penseresti certe cose"; io voglio bene a Josè e lui ne vuole a me, anche se ultimamente le sue richieste sessuali si stanno facendo alquanto pesanti, non è colpa mia se il mio corpo lo rifiuta, mi hanno sempre raccontato che fare l'amore è la cosa più bella e più spontanea del mondo, quindi se ancora il mio corpo lo rifiuta il motivo è ben chiaro, devo aspettare il momento giusto "o magari la persona giusta..". Mentre sono ancora persa nei miei pensieri sento la porta aprirsi ed eccola lì, Kate Kavanagh in tutto il suo splendore: << Ehy Ana! Scusa ma sono rimasta da Scott sai quello del mio corso dell'ultimo anno? Ma tu piuttosto tutto bene? Hai una faccia.. >> "merda non le sfugge proprio nulla, non me la sento ancora di raccontarle tutto di Christian per cui devo cercare di essere il più naturale possibile senza farmi prendere dall'ansia": << certo che sì! Stamani è andata via la luce e un ragazzo nuovo dell'università mi ha aiutata a rimetterla, ci ha invitato ad una serata insieme a suo fratello al disco-pub "Eighteen", ovviamente verrà anche José >> Lei mi guarda con un sopracciglio inarcato riducendo gli occhi a fessura, dentro di me spero che non si sia accorta di nulla e mi risponde << oh si certo Ana, mi farebbe molto piacere poi è molto tempo che non andiamo a fare quattro salti in pista! >> butto fuori tutta l'aria che avevo trattenuto nei polmoni e inizio a preparare la cena, stasera ho voglia di cucinare qualcosa di più elaborato almeno evito di pensare a Christian, preparo come antipasto dei gamberi fritti con salsa cocktail, ravioli di pesce e per concludere in bellezza una bella porzione di mousse al cioccolato bianco e qualche lampone fresco qua e là, Kate appena vede tutto questo ben di dio spalanca gli occhi ed esclama << Wow Ana! A cosa devo tutte queste attenzioni? Hai qualcosa di importante da dirmi oppure volevi semplicemente fare qualcosa per la tua migliore amica? >> "cazzo" << ovvio che è una sorpresa per te, no? Prima quando sei arrivata mi sei sembrata un po' stanca e allora ho pensato che ti avrebbe fatto piacere essere coccolata un po' con una buona cenetta! >> il sorriso che mi regala è contagioso "se solo sapesse il vero motivo". Dopo i piccanti particolari della scorsa serata di Kate insieme alla sua conquista Scott decido di andare a dormire, mi giro e mi rigiro nel letto pensando a quegli ardenti occhi grigi, quel sorriso, quei suoi ricci da accarezzare "chissà come sono morbidi, soffici e profumati" e quelle labbra oh mio dio.. Vorrei sapere l'effetto che fanno sulle mie, chissà che buon sapore hanno "ah Cristo Ana, hai un ragazzo, vi volete bene e stai praticamente fantasticando su un ragazzo che conosci da nemmeno 24 ore, non pensi sia il caso di farti due domande?" Reprimo questi pensieri negativi e dopo più di un ora a pensare a lui mi addormento sognando soffici capelli ricci, profumo fresco e occhi grigi come le nubi in tempesta. Mi sveglio sentendo il cinguettio degli uccellini, ma ancora non vedo del tutto il sole, controllo la sveglia e vedo che sono le 5.10 del mattino, vorrei provare a prendere nuovamente sonno ma purtroppo quando mi sveglio difficilmente ci riesco ed ecco che mi viene in mente un idea! Controllo a che ora c'è l'alba e vedo che il sole sorgerà alle 6.20, mi alzo e corro in bagno, mi tuffo sotto il getto d'acqua calda, esco mi asciugo e scelgo i vestiti per il giorno: pantaloni neri con qualche strappo, t shirt Bianca e converse bianche, mi preparo una tazza con yogurt greco cereali e mirtilli poi mi dirigo in terrazza. Lo spettacolo che ho davanti non lascia all immaginazione, sotto di me la città ancora dorme mentre i primi spiragli di luce all'orizzonte creano un colore arancione molto delicato e il blu del cielo va pian piano a schiarirsi, mentre sono persa in questo spettacolo della natura sento la porta aprirsi e appena mi giro in tutto il suo splendore eccolo li, bello più che mai: Christian. << Buongiorno Anastasia, dormito bene? >> "eh si certo mi hai perseguitato ovunque" << ciao Christian, si ho dormito bene grazie, mi sono svegliata prima così ne ho approfittato per venire ad ammirare l'alba >> lui mi guarda con una faccia sorpresa, i suoi occhi brillano << Direi che la pensiamo allo stesso modo, sai io alla mia vecchia università facevo questa cosa tutte le mattine, diciamo che sono un tipo mattiniero di solito anche se preferisco di gran lunga i temporali, mi rilassano >> lo guardo con gli occhi sorpresi << davvero? Io lo odio mi hanno sempre fatto paura, sin da bambina >> mi guarda con uno sguardo indecifrabile, i suoi occhi brillano e lo vedo avvicinarsi sempre più a me, riesco a sentire il suo fiato sulla mia faccia e l'odore della sua pelle, sa di menta, Pino e di vestiti freschi di lavanderia, con una mano mi sfiora lo zigomo e sussurra << la prossima volta che avrai paura chiama me, verrò io a farti compagnia, anche se potrei preferire l'alba solo per vedere le sfumature dei tuoi occhi confondersi con questo cielo mattiniero.. >> sono come pietrificata, non riesco a muovermi e lui non muove un passo, vorrei baciarlo, lo voglio davvero, faccio un passo in avanti e sfioro le mie labbra contro le sue, come se fossero due petali delicati pieni di rugiada, in quel preciso instante sento ogni muscolo del mio corpo contrarsi, lo stomaco è diventato un nodo e nel mio basso ventre si muove un qualcosa mai provato prima, poi senza dire nulla lo guardo e vado via, è stato solo per togliermi lo sfizio, un piccolo bacio "se così possiamo definirlo" di addio, anche se vorrei tanto crederci anche io.

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Capitolo 6
*** Capitolo 5- ***


Christian Pov: La vedo fare un passo verso di me, ho il cuore a mille e credo che anche lei lo senta, sono come una statua immobile davanti a questa dea, ed in un attimo sospeso nel tempo ecco le sue labbra delicate sfiorare le mie, sento un adrenalina pazzesca attraversarmi tutto il corpo, il mio stomaco fa le capriole mentre lei continua a sfiorare le sue labbra carnose con le mie, sono caldissime e morbide, mi fanno sentire protetto ed amato "Grey calmati quella parola non fa per te, sono solo due labbra che si sfiorano, nulla in più, mantieni il controllo". Dopo minuti, ore, non so quanto siamo stati così, si stacca da me, mi guarda con quegli occhi blu schiariti dalle prime luci del mattino e se ne va, senza dire una parola, lasciandomi col suo profumo ancora addosso, sa di vaniglia e di bagnoschiuma alle more, vorrei affondare il naso tra il suo collo minuto e delicato e restare per ore ed ore ad annusare questa combinazione paradisiaca, è l'unica volta che il mio controllo va a farsi fottere con una ragazza; torno in camera confuso ed eccitato, in un solo giorno Anastasia è riuscita ad impossessarsi di me non riesco a smettere di pensarla, mi preparo per andare a lezione, indosso pantaloncini cachi, golfino blu e delle converse bianche e mi incammino verso l'università. Durante la lezione di economia mi sto quasi per addormentare, e ad un tratto mi torna in mente il pensiero che stasera sarò con lei e potrò vederla di nuovo da vicino anche se sarà col suo ragazzo, quel José, sono proprio curioso di vedere il loro rapporto, parliamoci chiaro, se fosse stata così innamorata di lui non avrebbe appoggiato le sue labbra sulle mie, nonostante tutto non riesco a non essere geloso, lei deve essere mia a tutti i costi, perché quando qualcosa di bello è in ballo deve esserci sempre la rottura di coglioni di mezzo?. Il suono della campanella mi distrae e con controvoglia seguo la massa di studenti fino alla mensa, occupo lo stesso tavolo all'angolo in modo da poter osservare bene la situazione, spero tanto di vederla anche se ormai ci ho perso le speranze; mentre sono occupato a finire il mio piatto spaghetti e polpette alzo lo sguardo ed eccoli, quegli occhi che mi fanno tanto perdere la testa e i battiti del cuore, ma appena il suo sguardo incontra il mio lei lo abbassa immediatamente "ah, dannazione! Perché fa così adesso? Lo sapevo dentro di me che prima o poi se ne sarebbe pentita, dai Anastasia alza la testa ho voglia di guardare quelle iridi blu cobalto ancora per un po'!",   ma nonostante i miei tentativi di incrociarla ancora lei mangiucchia contro voglia un insalata "fanculo, è stata lei a baciarmi e adesso non riesce nemmeno a guardarmi, vediamo stasera come si comporterà, non può sfuggirmi sempre". Le successive 3 ore passano con noia e torno al mio appartamento, mentre sto per chiudere la porta alle mie spalle sento qualcuno che urla al cellulare, conoscerei quella voce tra mille, la mia Anastasia sembra un po' scontrosa, mi metto dietro la porta per origliare meglio: << Oh cavolo Josè possibile che non capisci? Sono stanca della tua pressione, stasera usciremo insieme ai miei amici è da quando stiamo insieme che non passo del tempo in un disco-pub a fare quattro chiacchiere davanti a un cocktail.. >> "che bella notizia, forse verrà da sola e potrò cercare di farla mia" << okay José, ci vediamo stasera alle 22.20 qui al mio appartamento che alle 22.30 ci aspettano gli altri a dopo allora, un bacio >>. Purtroppo non è andata come mi aspettavo, cerco di reprimere i brutti pensieri e vado a farmi un bagno, decido il look  per la serata: bagno i capelli in un po' di gel tirandoli su, jeans neri, camicia bianca, giacca nera e converse nere, al polso sinistro pavoneggia il mio amato Rolex mentre alla mano destra, precisamente all' indice il mio amato anello placcato, Hugo boss e guardo l'orologio che segna le 22.25, oramai Elliot sarà qui a minuti, infatti sta bussando alla porta, corro ad aprire ed odio ammetterlo ma è un gran figo, con i suoi jeans chiari e camicia bordeaux, nonostante non siamo fratelli di sangue dato che anche lui, come me, è stato adottato dai Grey gli voglio un gran bene, anche se a volte sa essere davvero irritante: << Ehy fratellino, pronto a perdere la verginità? >> "si si certo fratello come no" << vaffanculo stronzo, adesso andiamo, ci staranno aspettando >> si limita ad annuire e apro la porta. Wow.. Lo spettacolo davanti a me è dir poco eccitante, Anastasia avvolta in un vestitino nero di pizzo, troppo corto per le sue gambe bellissime, il suo meraviglioso fondoschiena mi svolazza davanti agli occhi facendo rigonfiare il cavallo dei miei pantaloni "cazzo", i capelli piastrati alla perfezione ricadono morbidi e decisi sulle spalle e quelle scarpe maledettamente alte ma allo stesso tempo sexy da morire, sto letteralmente andando a fuoco, appena riprendo le redini del mio cervello, eccolo li, il suo fidanzato, devo ammettere che è un bel ragazzo dai tratti latini, ma nulla in confronto a lei, però la sua spavalderia mi fa venire voglia di dargli una lezione come si deve, ma purtroppo l'educazione ha la meglio e non voglio rovinare la serata a tutti per cui mi faccio coraggio e mi presento: << Christian Grey >> lui mi guarda con quei piccoli occhietti neri ed allunga la mano << José, molto piacere >>, intanto ammiro mio fratello già pronto a fare il don Giovanni con la biondina, con la quale non riesco a presentarmi a causa di Elliot sempre tra i piedi, quindi mi limito ad un sorriso che viene ricambiato immediatamente. Mentre ci incamminiamo all'Eighteen noto la mano di Josè appoggiata sul fondoschiena di Ana, sto cercando di non perdere le staffe, la sua presenza mi irrita e cerco di fare del mio meglio per non farlo a vedere. Arrivati al locale la musica è talmente alta che faccio fatica a sentire addirittura i miei pensieri, devo ammettere che è molto bello come posto, ha due piani bar molto spaziosi, una pista molto ampia e numerosi tavolini di cristallo con divanetti bianchi e neri, scegliamo il tavolo vicino alla pista e ci accomodiamo, arriva una cameriera dai capelli corti rosso fuoco e una quarta abbondante a chiedere le ordinazioni e noto che mi sta mangiando con gli occhi ed Anastasia sussulta sul posto, ma non a causa di Josè dato che in questo momento non la sta sfiorando minimamente, si avvicina al mio orecchio: << allora tesoro cosa desiderate? >> chiedo agli altri ed oridino due bicchieri di prosecco per Elliot e kate, un cuba libre per José e due tennet's per me ed Anastasia, le consumazioni dopo nemmeno 2 minuti arrivano al tavolo e consegno alla barista una buona mancia, alla mia sinistra Elliot si sta già dando da fare con la biondina "prendetevi una stanza cazzo, che schifo" e davanti a me un Anastasia al quanto ansiosa prende il sopravvento, me la sto mangiando con gli occhi ed ecco ovviamente che il suo bellissimo fidanzato deve rovinare tutto, appoggia una mano sulla sua coscia, le prende il viso e le da un bacio molto appassionato che lei ricambia.. Mi sento male, ferito ed umiliato, la mattina bacia me e poi fa queste cose con lui davanti ai miei occhi? Basta! È da quando sono nato che appena provo delle buone intenzioni con qualcuno finisce sempre così, sento le cicatrici prendere fuoco dentro di me e le tenebre dopo un giorno di tregua tornano a farmi visita, sono sempre dietro l'angolo, inizio a soffocare ho bisogno di sfogarmi ma non so come.. Ed ecco un'idea! Mi incammino con passo svelto e deciso verso la barista e le chiedo il nome, << oh mi chiamo Sammy tesoro, e tu che ci fai qui tutto solo? >> non amo molto fare conversazione quindi la prendo di peso e la conduco alle mie labbra, provo un leggero ribrezzo mi sta praticamente lavando la faccia, senza scrupoli le domando: << avete un privée? Sempre che tu voglia non voglio obbligarti >> sfocio il mio sorriso da bastardo e lei mi risponde con un sorriso e trascinandomi per mano. Mi ritrovo in questo angolo con un separé, pareti blu elettrico e divanetti color ghiaccio, la tipa inizia a strofinarsi dappertutto, e in meno di 2 minuti è piegata a quattro zampe sul divanetto per concedersi a me, uno, due, tre colpi.. Continuo per 15 minuti buoni e finalmente riesco a svuotarmi del tutto pensando ad Anastasia e al male che mi ha fatto con quel gesto. Saluto Sammy e mi incammino di nuovo verso il tavolo attendendo di trovarmi uno spettacolino ma.. Dov'è Anastasia?

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Capitolo 7
*** Capitolo 6- ***


Anastasia Pov: Siamo arrivati all'Eighteen, ho dovuto sopportare per tutto il tempo lo sguardo infuocato di Christian a causa di Josè che mi teneva stretta per i fianchi, si è vero sono una codarda, ma ho una tale confusione in testa che faccio fatica a esprimere a parole, ho baciato Christian questa mattina, non è stato un vero e proprio bacio io lo chiamerei più un soffio di labbra che si sfiorano, nessuno può capire cosa ho provato il quel momento, è stato come volare, il mio stomaco è diventato un nodo attraversato da pelle d'oca e brividi.. Con Josè non ho mai provato nulla di simile, più di una volta in giornata mi è passato il pensiero per la testa di finirla con lui ma non ci sono riuscita, di Christian non conosco assolutamente nulla e pure qualcosa mi attrae, in sua presenza è come se un filo trasparente mi tirasse a lui passo dopo passo. Reprimo questi brutti pensieri e noto  lo sguardo di Christian addosso, mi sta letteralmente mangiando con gli occhi e devo ammettere che il vestito in prestito di Kate ha ottenuto il risultato che speravo. Mentre sono tranquilla ad aspettare che venga qualcuno per ordinare ecco una cameriera dai capelli rosso fuoco ed un davanzale che farebbe invidia a chiunque, non la smette di fare gli occhi dolci a Christian scatenando in me una reazione dal profondo delle viscere, mi sta recando fastidio "lui è mio" ecco di nuovo la vocina a tormentarmi, tempo record le nostre bevute arrivano e mentre sono impegnata a sorseggiare la mia birra ecco Josè che poggia una mano sulla mia coscia facendomi delle carezze, vorrei spingere via la sua mano, il suo contatto mi infastidisce.. Ed ecco che prende il mio viso tra le sue grandi mani e mi da un bacio appassionato che io purtroppo devo ricambiare, non voglio dare a vedere la mia attrazione verso Christian, anche se in questo momento è a lui che sto pensando.. Apro gli occhi ed ecco che lo vedo appiccicato alla cameriera, sento lo stomaco aggrovigliarsi e gli occhi riempirsi di lacrime, come ha potuto??? "Ma se tu hai fatto le stessa cosa Steele" inizio ad agitarmi e Josè si accorge della mia reazione: << Ana tutto bene? >>, non lo sopporto più, non riesco più a ragionare e quindi decido di rispondere a tono: << No, non va tutto bene, smettila di starmi sempre addossi, ora me ne torno al dormitorio da sola, ho bisogno di stare in pace, forse è meglio se per un po' di tempo non ci sentiamo.. >> lui ribatte in una risposta che non mi sarei mai aspettata: << mamma mia siamo nervosi qui? Se vuoi un po' di tempo te lo concedo ma sappi che io sono stufo di aspettare! Basta, cerca di metterti le idee in chiaro perché sono io quello che non ce la fa più >> "ed io che pensavo che mi volesse bene, invece l'unica cosa a cui pensa è entrarmi nelle mutandine". Provo a guardare Kate che si sta letteralmente divorando Elliot e decido di non disturbarli ulteriormente, le lascerò un messaggio che leggerá appena si renderà conto della mia assenza. Mi incammino verso il mio appartamentino e imbocco un vicolo cieco, "ah! Christian cosa mi stai facendo? È da quando ti ho incontrato che non riesco a smettere di pensarti, quando ti ho visto appiccicato a quella mi sono sentita avvampare dalla rabbia, perché mi sta succedendo tutto questo? È come se un treno mi avesse travolto in pieno, e se fosse lui il mio eroe letterario?" Sento all'improvviso bagnarmi il viso, ecco ci mancava pure la pioggia, non posso nemmeno ripararmi in un taxi perché non ho soldi dietro. Mi incammino assaporandomi la pioggia che nel giro di pochi minuti peggiora ulteriormente, sto praticamente grondando acqua, ed ecco che mi sento chiamare, il mio cuore perde un battito e subito dopo inizia a battermi all'impazzata: << Anastasia.. Fermati ti prego >>, ed eccolo li, grondo di acqua anche lui, bello come il sole, la luce dei lampi fa intravedere le sfumature dei suoi capelli ramati: << Che ci fai qui?.. >>  lui si avvicina piano piano, i suoi occhi cercano i miei, azzurro contro grigio, la sua mano mi sfiora le labbra e sussurra: << Ero preoccupato, non ti ho più vista e sono uscito a cercarti >>, "basta non posso tacere di nuovo, devo dirgli come mi sento, cosa provo, deve sapere le reazioni che ha scatenato in me, tutto questo è successo perché da quando ho incrociato il suo sguardo ho voglia di lui, se avrò frainteso tutto quanto tornerò sui miei passi ma non posso continuare con il silenzio, non ora" << non potevo più far finta di stare bene, Christian tu mi confondi, è come essere su una montagna russa senza fine ed io non so praticamente nulla di te, avevo il mio ragazzo vicino che  mi baciava e mi ha infastidito il suo tocco, sono arrabbiata con me stessa perché ti vorrei tutto per me, ma nonostante tutto non riesco ad averti, non sto capendo più nulla e poi ti ho visto con la cameriera appiccicata a te come una falena attaccata alla fiamma, dovevo prendermi una pausa da tutte queste emozioni e sono fuggita via, quando questa mattina ho avuto l'impulso di baciarti si sono scatenate in me emozioni mai provate prima, quando mi stai vicino non riesco a pensare lucidamente, sono come travolta da un treno in corsa, ora capisci?? >> sento una lacrima bagnarmi il viso, lui non dice nulla piano piano si avvicina e rilascia dei tenerissimi baci dallo zigomo alle mie labbra, io schiudo la bocca ed ecco la sua lingua che si intreccia con la mia in una danza erotica stravolgente, sento un qualcosa animarsi nel profondo delle mie viscere, e mentre mi avvicino a lui per mettere più passione al nostro bacio sento la sua erezione pulsare contro il mio ventre, all'improvviso si stacca da me mordendomi il labbro inferiore, guardandomi negli occhi, siamo entrambi col fiatone, bagnati e vogliosi di ripetere l'esperienza, a maliquore ci incamminiamo verso i dormitori e sento il mio telefono squillare, è Kate: << Ana ma dove sei? Ha detto José che sei scappata perché avete litigato, stai bene? Anche Elliot è preoccupato non ha la più pallida idea di dove sia finito Christian e deve restare a dormire da lui >>, << oh, Christian é qui con me, è uscito a cercarmi perché era preoccupato di non avermi più visto.. >> "si si certo come no" << oh, okay, senti per te è un problema se all'appartamento per stasera ci resto io e tu resti un po' con Christian? Sono le 2.30 del mattino sarà questione solo di poche ore, ti prego >> in questo istante mi immagino una Kate col broncio, come faccio a dirle di no? << nessun problema Kate, divertiti a dopo >> " io e Christian per gran tempo della notte da soli, non è una buona combinazione". << Ehm, Christian è un problema se per stanotte resto da te? Kate mi ha chiesto il piacere di lasciare l'appartamento a lei e tuo fratello, non me la sono sentita di rifiutare >> in questo istante sto sudando freddo ma riprendo il controllo guardando i suoi occhi che brillano di malizia "oh no.. Non penserà mica altro??" << Oh si certo Anastasia, potremmo dormire insieme abbracciati e parlare un po' di noi durante uno spuntino, oppure io posso stare nella mia stanza e tu in quella degli ospiti, da come avrai capito vivo da solo >> "adesso che ci penso é vero, non ho mai visto nessuno con lui, sembra un tipo molto solitario, la cosa non mi convince, come può un ragazzo della sua età non avere amici?" << Oh si c-certo, spero di non recare disturbo, anche se dovrò rubarti un cambio, non credo sia tanto comodo questo vestito per dormire >>.. << certo che si Anastasia, ti darò una delle mie magliette sportive, e nessun disturbo, mi fa piacere passare del tempo con te >> gli accenno un sorriso sincero che lui ricambia immediatamente e senza accorgercene siamo già arrivati al dormitorio, Christian mi prende la mano e nota che oramai i tacchi iniziano a fare il loro effetto e in men che non si dica mi ritrovo in braccio a lui, il contatto così ravvicinato mi causa pelle d'oca in tutto il corpo, mi sento protetta e piccolina nelle sue possenti braccia.. Un pensiero veloce come la luce mi invade la mente, vorrei averlo tutto mio e sentirlo fino a morire, fino alle lacrime, provare quel brivido che solo lui potrà essere in grado di provocarmi, voglio che la mia prima volta sia con Christian Grey, e non mi importa delle tempistiche, non mi interessa se di lui non so quasi nulla, ma so che le scosse elettriche causate da ogni volta che le nostri pelli si sfiorano non le ho mai provate con nessuno, voglio fare l'amore con lui.

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Capitolo 8
*** Spazio Autrice: ***


Ragazze che dirvi, anche se è pochissimo tempo che sto pubblicando devo ammettere che mi sono già molto affezionata a voi, non è un bellissimo periodo per me ed entrare e vedere sempre le vostre recensioni con i vostri complimenti così carini mi riempie il cuore di gioia, spero che continuerete a seguire la mia storia, un bacione a tutte quante e a domani col prossimo capitolo! ❤️❤️❤️ -Ellexy

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Capitolo 9
*** Capitolo 7- ***


Christian Pov: Anastasia mi ha detto che stanotte resterà a casa mia perché Elliot e Kate avevano bisogno di un po' di privacy, mamma mia non vedo l'ora di coccolarla e sentire il suo profumo per tutta la notte, appena arriviamo davanti alla porta la metto giù e dal suo sguardo capisco che c'é qualcosa che la turba, ha gli occhi persi nel vuoto sembra in un altra dimensione e la sua faccia buffa mi fa scappare una risata: << a cosa pensi?? >> lei mi guarda, i suoi occhi hanno una sfumatura completamente diversa, sono blu scuro come la notte e senza dire nulla mi sbatte al muro dandomi un bacio appassionato, le nostre lingue danzano ad un ritmo veloce ed erotico da morire, sento il mio pene tendersi a dismisura fino a farmi male, basta non ce la faccio più, la prendo in braccio e lei per fortuna si aggrappa solo ai miei avambracci, non so come potrei reagire se mi toccasse completamente, è uno dei momenti più belli e intensi che ho mai provato in vita mia e non voglio che le tenebre tornano a farmi visita proprio adesso, inizio a toccarla piano piano sul seno, sento i suoi capezzoli indurirsi attraverso i vestiti: <> lei mi guarda con i suoi occhioni che luccicano di desiderio: << Christian so che non sappiamo nulla l'uno dell' altro ma io ecco.. Io.. Voglio fare l'amore con te, mi fai provare sensazioni magiche che nessuno aveva mai svegliato in me, il mio corpo con te è a mio agio, non ti respinge, voglio che sia tu il mio primo, permettimi di essere tua >> "cazzo è vergine e adesso? Che era inesperta lo avevo capito, ma addirittura vergine.. E vuole fare l'amore con me, come faccio a dirle che sono un mostro? Io non so fare l'amore, non merito la sua purezza, non posso marchiarla con il marcio che ho dentro non sarebbe giusto nei suoi confronti" << Io.. Anastasia non credo sia una buona idea >> lei non distoglie lo sguardo dal mio << Ah, Christian ti prego, guardami negli occhi e dimmi che non ti piaccio, che non provi desiderio nei miei confronti e ognuno andrà per la sua strada, ti lascerò andare >> "cazzo come può pensare una cosa del genere? È da quando l'ho incontrata che desidero possederla per ore ed ore": << Anastasia, credimi tu mi piaci e molto direi, ma non voglio farti pentire in futuro di.... >> lei mi tappa la bocca con il suo indice e mi sussurra: << Shh sta zitto, amami Christian, fammi sentire libera, lasciati andare, portami con te >> inizia a baciarmi il collo e a mordicchiarmi il lobo dell'orecchio, il mio corpo perde il controllo, le mie mani iniziano a vagare ovunque, accarezzano il suo viso, il suo collo e piano piano inizio a tirare giù la cerniera del vestito, mi stacco dal suo bacio per ammirare il corpo stupendo della ragazza di fronte a me, inspiro e il mio cuore perde un colpo, è nuda a parte le mutandine nere in pizzo, il suo seno è piccolo e rotondo, sodo, ha un fisico perfetto, la sua pelle è candida e pura come lei, tiene gli occhi fissi su di me, e io la guardo nel blu dei suoi occhi perdendomi in lei ancora una volta. << Dio mio, sei così perfetta >>, la faccio sdraiare nuovamente nel letto, accarezzo le sue gambe arrivando alle sue mutandine che tiro giù lentamente, mantengo il mio sguardo sul suo visto, voglio darle sicurezza. Tiro giù i miei pantaloni e i boxer e mi sfilo la camicia, le apro le gambe sdraiandomi su di lei, pelle contro pelle, le sue mani per fortuna avvolgono il mio collo, la mia lingua lecca le sue labbra. Numerosi e piccoli baci stanno percorrendo il suo collo, lei è pronta, si struscia contro di me strusciando il suo sesso contro il mio, io sento che sto per morire, ne sono sicuro perché mi sento in paradiso, scendo con la mano e addentro piano un dito, è bagnata, chiudo gli occhi dal piacere per averla trovata in quello stato. È stretta casta e pura, non posso credere che sarò io a rompere questa sua purezza. Prendo un preservativo dal cassetto, le faccio strappare la bustina con i denti e lo srotolo accuratamente sulla mia erezione, la guardo, è emozionata, accaldata ed impaurita. Io lo sono più di lei, le mie mani avvolgono il suo viso.. << sei sicura di volerlo fare? >> le chiedo guardandola negli occhi: << Si.. >>. Trema, tremo anche io, ho anche sperato dicesse di no, ho paura come se fosse anche la mia prima volta. Entro dentro di lei piano, godendomi ogni suo centimetro, lei tira indietro la testa per il dolore, sto fermo per farla ambientare a questa nuova sensazione, una piccola lacrima le scende di lato che io mi affretto ad asciugare con un mio bacio. É mia, adesso lo sarà per sempre. Lentamente inizio a muovermi cercando di non farle troppo male; le nostre lingue si incontrano, ingoiano l'uno i gemiti dell'altro. Non ho mai fatto questo tipo di sesso, così lentamente, con tutta questa dolcezza, sono sempre stato abituato alle bottarelle occasionali, ma nulla di particolare dato che la maggior parte delle volte non le guardavo nemmeno in faccia, ma con Anastasia è diverso, è tutto più bello, speciale. << Ti faccio male? >>  mi preoccupo stranamente, lei scuote la testa. Aumento la velocità, raggiungendo quella giusta mentre lei avvolge il mio collo con le braccia, una goccia di sudore parte dal mio collo scendendo fino al fondoschiena, la sento vibrare e muoversi sotto di me, geme portando avanti il bacino accogliendomi tutto, i suoi respiri si fanno sempre più potenti e sussurra il mio nome socchiudendo gli occhi "oh no, voglio guardarla": << Guardami! >> e lei mi guarda mordendosi il labbro, è stupenda, mi fissa ed io la aiuto a raggiungere il piacere estremo e viene trascinandomi nel suo orgasmo che fa venire anche me, restiamo così, appiccicati con le fronti appoggiate e il respiro affannato, è stata la cosa più bella che ho fatto in tutta la vita. Esco da lei e tolgo il preservativo buttandolo ai bordi del letto, mi guardo le mani e i sensi di colpa iniziano ad annebbiarmi il cervello, come ho potuto? Come farò a raccontarle tutto e dirle di tutto il fardello che mi porto sempre dietro?. Mi giro e la guardo, é visibilmente distrutta ma noto che mi sta osservando attentamente.. << È stato bellissimo Christian, grazie >> non posso crederci, lei mi sta ringraziando quando dovrei essere io a esserle devoto per le sensazioni che mi ha fatto provare << Grazie a te Anastasia, sei stata perfetta, ti va di mangiare qualcosa?? >> , << Oh si grazie molto volentieri, questa tutta ehm.. Attività mi ha messo appetito >>, le regalo un sorriso spontaneo, mentre lei arrossisce, amo la sua semplicità e di come si imbarazza, non riesce neppure a dire la parola sesso. Vado in cucina ed opto per un toast con prosciutto e formaggio, apro una bottiglia di succo di arancia ne verso due bicchieri, metto tutto su un vassoio e vado in camera. Quando torno eccola li, si è addormentata in nemmeno 15 minuti.. Mi perdo ad osservarla, è bellissima, il lenzuolo aggrovigliato in una massa sopra di lei, i suoi capelli castani sparpagliati sul cuscino e le labbra carnose socchiuse. All improvviso mi viene un idea, avvicino la poltrona dal lato del suo letto, prendo il toast e me lo gusto fino all'ultimo morso godendomi lo spettacolo di nome Anastasia Steele.

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Capitolo 10
*** Capitolo 8- ***


Anastasia Pov: Mi sveglio a causa dei primi raggi di sole che raggiungono il mio viso, il temporale di ieri sera ha lasciato spazio ad un bellissimo sole "ma aspetta un momento, questa non è la mia camera, allora non è stato tutto un sogno, io e Christian abbiamo davvero fatto l'amore" mi giro ed ecco che lo trovo addormentato di fianco a me, è dolcissimo con quell'espressione imbronciata e i capelli scarmigliati, stanotte è stato memorabile, non solo perché lo porterò dentro per sempre, ma finalmente sono riuscita ad aprirmi con lui e sul da farsi si vedrà, spero vivamente che un giorno saremo una coppia fissa ma non lo so, lui è tutto da scoprire, quando era nudo davanti a me e ho spostato lo sguardo sul suo torace sette piccole cicatrici hanno attirato la mia attenzione e mi domando come se le sia fatte, sembrano bruciature sbiadite nel lungo degli anni, glielo chiederò quando avremo l'occasione. Decido di alzarmi per darmi una sciacquata, sposto lo sguardo sul letto e noto delle piccole macchie di sangue, segno della mia verginità perduta "Merda, che imbarazzo e adesso come faccio, cosa gli dico quando le vedrà? Sto già iniziando ad arrossire ora figuriamoci quando Christian mi guarderà con aria sicuramente divertita, mi immagino già la scena", raccolgo l'intimo e senza fare rumore guardo nell'armadio se trovo qualche t-shirt da mettere, opto per una semplice bianca e mi dirigo in bagno per una doccia calda "ah che bello, vorrei che lui fosse qui per godersi questo momento con me, e magari per divertirci un po' sotto la doccia" reprimo i pensieri scandalosi, mi affretto ed esco con l'asciugamano avvolto al corpo, tampono e mi asciugo con cura, infilo la t-shirt e torno in camera sovra pensiero, ecco così che sussulto quando mi accorgo di Christian sveglio ai piedi del letto solo con i boxer addosso: << credevo te ne fossi andata >> dice preoccupato << b-buongiorno, ecco, ehm, volevo fare una doccia calda, ho preso una tua maglietta, spero non ti dispiaccia >> lui mi guarda divertito accennando un sorriso mettendo in evidenza la sua fossetta sulla guancia sinistra: << oh Anastasia certo che no, puoi fare tutto quello che vuoi, come ti senti? >> "sei davanti a me, solo con le mutande come dovrei sentirmi?: << ehm, sto bene.. E tu? >> i suoi occhi diventano più limpidi mentre sussurra: << mai stato meglio, sai per me è stata la prima notte passata a dormire con una ragazza >> non posso che esserne felice di questa rivelazione, decido di regalargli uno dei miei sorrisi sinceri, è sempre tutto così spontaneo in sua compagnia: << bacon e uova? Ci stai? Cucino io dato che stanotte sono crollata dal nulla >> "che figura" << Oh si certo, ho una fame da lupi >> mentre si alza vedo che poggia lo sguardo sulle lenzuola macchiate, mi sento avvampare le guance e quando si accorge del mio disagio si avvicina abbracciandomi: << oh Ana, non voglio che tu sia imbarazzata per così poco, ti ho vista nuda, é una cosa normale non preoccuparti davvero, dopo stanotte non accetto che ti vergogni di me >> gli lascio un leggero bacio sulle labbra e vado in cucina per preparare la colazione. << A tavola!!! >> in men che non si dica è in cucina, devo ammettere che il suo appartamento è molto più bello e spazioso del mio, anche se non posso smettere di pensare che lo stile classico non si addice per nulla a lui, però devo dire che la cucina in legno azzurro chiaro è molto graziosa. Non riesco a smettere di osservarlo, i suoi capelli sono umidi di doccia e la sua pelle odora di muschio, si siede mettendo in bocca un po' di bacon e fa un apprezzamento che mi fa sorridere: << Se Sapevo di queste tue abilità culinarie avrei obbligato anche Elliot a fare cambio di università e ti avrei tenuta come coinquilina >> rido di gusto alla sua battuta e chiedo: << Come mai hai cambiato università? Non deve essere stato per niente facile lasciare gli amici >> il suo sguardo si rabbuia, rispondendomi in modo secco e deciso << no Anastasia, sono un tipo che sta molto nel suo, ho avuto un po' di problemi e sono stato espulso tutto qui >>. Vorrei limitarmi ad annuire ma la mia curiosità ha la meglio: << che tipo di problemi? >> il suo sguardo si contrae, i suoi occhi sono del colore di un tornado nel Kansas è noto che si irrigidisce: << Qualche rissa e poi sono tornato ubriaco un paio di volte, appena hanno visto la situazione hanno avvertito mio padre che mi ha fatto trasferire immediatamente.. Abbiamo parlato che troppo di me, parlami di te, della tua famiglia >> inizio: << Bhe che dire, ho diciotto anni e mi sono trasferita un anno fa grazie alla borsa di studio che mi ha permesso di studiare qui letteratura, sono cresciuta a Montesano con Ray, il mio patrigno, un ex militare che alla fine della sua carriera si è dato all'intagliare il legno e alla pesca >> mi guarda interessato: << e tua madre? >> il mio sguardo si rabbuia << mia madre io e lei.. Ecco non abbiamo molti rapporti, si è sposata quattro volte diverse e quando ho visto che con Steve, il suo terzo marito, non andavo molto d'accordo ho deciso di tornare da Ray, sai mi mancava, anche se non abbiamo legami di sangue è come se fosse il mio vero padre >> mi rattristo pensando a mia madre, è sempre a pensare ai suoi nuovi amori piuttosto che a me, certo ci sentiamo per telefono ma sono sempre io che devo muovermi per andarla a trovare, sono 4 mesi che non la vedo, certo ci sentiamo per telefono ma non è la stessa cosa. << Raccontami qualcosa della tua famiglia >> lo vedo irrigidirsi << Mio padre si chiama Carrick ed è un avvocato, mia mamma Grace una pediatra, siamo tre fratelli, Mia ha 16 anni, Elliot 21 ed io 19 >> sento che qualcuno bussa alla porta interrompendo i nostri pensieri, Christian si alza avvicinandosi alla porta chiedendo chi è senza aprire, dato che entrambi siamo un condizioni tutt'altro che presentabili. << Sono José, so che Ana è qui dentro ho già controllato l'altro appartamento e c'erano solo Kate e tuo fratello, apri o butto giù la porta non sto scherzando >> io sono paralizzata, Christian si affretta ad infilarsi i pantaloni del pigiama e una maglietta, e di fretta io mi ricompongo con i vestiti di stanotte, tempo un minuto andiamo insieme ad aprire la porta. << Oh eccoti finalmente, ero preoccupato dopo ieri sera, mi dispiace Ana per averti detto quelle parole, ecco non voglio perderti torniamo insieme >> io non so cosa dire, io non lo amo, ma sono paralizzata non riesco a muovere un muscolo, ed ecco che lui mi abbraccia, cosa che io non ricambio, Christian abbassa lo sguardo sui suoi piedi, ed io... Io ho lo sguardo annebbiato dalle lacrime << No José, io non ti amo, non so perché abbiamo iniziato questa storia, devi perdonarmi ma non voglio stare con te.. >> i suoi occhi si stringono a fessura e quando si riaprono bruciano di rabbia << cosa hai fatto Ana? Mi hai tradito stanotte con lui? >> non riesco più a trattenermi scoppio in un pianto liberatorio, Christian si avvicina abbracciandomi ma José lo spintona facendolo cadere a terra e in meno di un secondo è sopra di lui, lo sta riempendo di cazzotti, vedo il sangue colare sul pavimento e mi getto su di loro << Lascialo stare vattene! Sai che ti dico? Si è vero ti ho tradito, ho fatto l'amore con lui e mi ha fatta sentire così bene che non si avvicina nemmeno un po' a come sono stata con te in tutto questo tempo, vattene via non abbiamo più nulla da dirci e non osare presentarti più qui >> continua a guardarmi pieno di odio << Anastasia tu non vali niente, ti pare che uno come lui voglia davvero una come te? Andiamo non sei abbastanza non credo che tu sia così illusa >> detto questo se ne va lasciandomi li con Christian quasi svenuto e sanguinante. Prendo un asciugamano, lo bagno un po' e gli pulisco il sangue secco colato fino al mento, mugugna un po' decido di smettere e di accarezzargli i morbidi ricci, mi chino e gli bacio piano la ferita sul labbro inferiore << Anastasia.. >> oddio quanto è bello << Shh, sono qui non ti lascio, riesci ad alzarti? >> piano piano si rimette in piedi e lo faccio sdraiare sul letto << Non te ne andare ti prego, resta qui con me, fa l'amore con me Ana, ti prego, amami per favore >> inizio a baciarlo piano piano sul collo e scendo, gli sfilo lentamente la maglietta, quando provo a baciarlo sul petto mi blocca << No Anastasia, non li ti prego >>.. << ti fanno ancora male questi segni? >> lui mi guarda, i suoi occhi sembrano pieni di paura e di terrore << Christian non voglio obbligarti a dirmelo, non importa, non voglio metterti tristezza, non roviniamo questo momento scusami se la mia domanda ti ha fatto spaventare mi dispiace >> detto questo frugo nel cassetto del comodino, prendo un preservativo e mi posiziono a cavalcioni su di lui e mi sfilo la maglietta, ed i pantaloni, lui tira L'elastico delle mutandine e io capisco che devo levarle, lui si sfila i boxer e sedendosi sul letto srotola il preservativo sulla sua erezione, mi prende le mani e piano piano scendo su di lui godendomi la sensazione di averlo dentro di me, piano piano iniziamo a muoverci in sincrono, siamo un groviglio di baci, mani nei capelli e respiri, dopo non so quanto tempo veniamo insieme e ci accasciamo sul letto stanchi ma soddisfatti di questa ennesima esperienza insieme, so che è presto da pensare ma inizio a credere di essermi innamorata di lui, spero che piano piano questa cosa sia corrisposta.

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Capitolo 11
*** Capitolo 9- ***


Christian Pov: Mi sveglio accoccolato ad Anastasia dopo aver fatto sesso la seconda volta, sono ancora un po' dolorante a causa di quel José che mi ha preso alla sprovvista, ma non riuscivo ad agire, aveva fatto piangere Ana ed è stata una visione insopportabile per i miei gusti, poi come ha osato dirle che quelli come me non guardano minimamente le ragazze come lei? É così dannatamente perfetta. La guardo appisolata davanti a me, soddisfatto che adesso possiamo stare insieme senza nessuno in mezzo. Sono consapevole del fatto che dovrò raccontarle del mio passato e del motivo per cui odio essere toccato, ma non me la sento ancora, magari in un futuro, non lo so. Mentre sono perso ad osservarla ecco due bagliori azzurri che mi fissano: << Buongiorno di nuovo piccola >> lei mi sorride e mi da un leggero bacio: << Che dici andiamo da Kate e Elliot? >> "no dai stiamo ancora un po' accoccolati" << Oh si, certo >>. Siamo pronti davanti alla porta dell'appartamento di Anastasia, bussiamo alla porta un paio di volte ed ecco Kate: << Tesoro eccovi! É passato José prima ti stava cercando, non sapevo più cosa inventarmi scusami se per colpa mia hai di nuovo litigato con lui.. >> Ana la guarda con uno sguardo comprensivo, la abbraccia e subito dopo mi prende la mano: << sai Kate, io e José non eravamo fatti per stare insieme, dovrei ringraziarti perché adesso so davvero quello che voglio >> ci guarda un po' perplessa e sorpresa, scommetto che non ci sta capendo nulla, ci invita ad entrare ed ecco sul divano con lo sguardo ancora assonnato e senza camicia mio fratello: << Ehy fratellino che hai fatto al labbro? Anastasia é molto aggressiva, non lo avrei mai detto >> lo fulmino con lo sguardo mentre Ana emette una risata imbarazzata. << Stavo pensando che oggi potevamo andare tutti e quattro insieme a mangiare fuori e stasera passare una serata tranquilla ovviamente Ana starà nel mio appartamento dato che domani Elliot parte penso che vogliate passare un po' di tempo insieme >> la bionda esulta: << Oh sarebbe magnifico! Caspita sono le 12.30 sarà meglio andarci a preparare giusto Ana? >> lei sembra assolta nei suoi pensieri << oh s-si certo >> la prendo tra le mie braccia e le do un delicato bacio sulle labbra << Veniamo a bussarvi tra un ora circa, mi raccomando puntuali >>. Quando torno al mio appartamento Elliot non la smette di raccontarmi i particolari della sua notte con Kate, il pensiero mi fa alquanto ribrezzo e decido di liquidarlo per andare in camera, farmi una veloce doccia e prepararmi per il pranzo. Mentre sto per infilarmi nel getto di acqua bollente ecco che squilla il telefono, rispondo senza nemmeno guardare con tono scocciato: << pronto? >>, << Christian è questo il modo che ti ho insegnato a rispondere ad una signora?? >> "Elena.. Cosa vuole adesso? Ci siamo lasciati e sentiti pochissimo da qualche tempo ormai, non voglio che scopra di Anastasia, rovinerebbe tutto come ha sempre fatto". << ti serve qualcosa Elena? >> lei ridacchia << oh no, volevo solo vederti tesoro, puoi uscire a cena questa sera? >> " oddio" << no sono occupato >> lei ribatte immediatamente, eh no tesoro non giocare a fare la dominatrice con me non funziona, non più ormai: << Tanto occupato da mettere prima altre persone piuttosto che la tua padrona? >> "cosa ha osato dire?" << ex padrona Elena, eh si sono occupato non sono di tua proprietà, lasciami in pace intesi? >> detto questo metto giù il telefono, vedo il display illuminarsi di nuovo con il suo nome e decido di ignorare la chiamata e finalmente fare quella dannata doccia. Quando finalmente mi decido ad uscire decida cosa indossare, opto per dei jeans chiari strappati, camicia azzurrina e nike air bianche, una spruzzata di profumo, un po' di gel e sono pronto. Vado a chiamare Elliot nella sua stanza e con mia sorpresa lo trovo già pronto, apriamo la porta e bussiamo alle ragazze, quando vedo Anastasia nonostante la sua semplicità rimango esterrefatto dalla sua sensualità in un normalissimo paio di jeans, camicetta a quadri e converse bianche << Ciao piccola >> - << Christian >> e mi da un leggero bacio a fior di labbra, ci incamminiamo verso la mia macchina, un'audi a5 nera e ci avviamo verso il ristorante che ho scelto "Calipsio", ordiniamo tutti e 4 degli antipasti di mare, di primo ravioli di gamberi per me e Ana, linguine allo scoglio per Elliot e gnocchi agli scampi per Kate, frittura di pesce per secondo e per terminare un bel caffè. Il pranzo scorre piacevole e veloce, quando terminiamo il tutto sono le 15.30 e decidiamo di fare una passeggiata in centro per smaltire il tutto, tengo Anastasia mano nella mano e scherzo amorevolmente con Elliot, non mi sono mai sentito così bene e... Normale, si normale, in tutti questi anni é la prima volta in tutta la mia vita che faccio un uscita di questo genere e devo ammettere che mi piace molto. Quando rientriamo sono ormai le 19.30, Ana e Kate si salutano e finalmente io resto solo con la mia piccola: << Ti va una birra? Tennet's per essere precisi >> mi guarda radiosa << certo Christian, grazie >> vado in frigo, prendo le bevute ghiacciate le stappo e gliela porgo: << allora cosa ti va di fare? >> alza un sopracciglio senza distogliere lo sguardo << potremmo parlare di noi.. >> "in che senso di noi? Credevo che le cose andassero tutto bene" << ovvero? >> lei scuote la testa: << sono la tua fidanzata quindi? >> "oh merda, non mi ero preparato un discorso su come rispondere a questa domanda, lei vorrà una relazione romantica come le favole, ma io non sono decisamente pronto ad aprirmi a lei del tutto, é ancora troppo presto" << Anastasia, non nego che tu non mi piaccia, posso assicurarti che mi sento molto legato a te e non è solo una questione fisica di sesso, ma non so se sono pronto ad aprirmi del tutto, sai io non ho mai avuto una relazione stabile con una ragazza prima d'ora, é complicato.. >> lei abbassa gli occhi delusa, "sei un coglione Grey" << Non ti fidi di me Christian? Se è per quello non so cosa dirti, non voglio essere la ragazza che ti scopi di tanto in tanto, vorrei sapere almeno perché, nemmeno io so nulla di queste cose, con José non é mai stato un vero rapporto, potremmo scoprirlo insieme passo dopo passo, faremo le cose con calma, non sei l'unico ad avere paura >> non riesco più ad andare avanti nella conversazione, non voglio deluderla, il pensiero mi fa sentire indifeso, voglio dimostrarle quanto ci tengo a lei nel modo migliore che conosco, voglio venerarla. Le prendo il viso accarezzandole il contorno dello zigomo e con il pollice contorno il suo labbro inferiore, le regalo un bacio dolcissimo che lei ricambia e con cura la prendo in braccio trasportandola in camera da letto, inizio a sbottonarle piano la camicetta e noto che anche lei alza le mani sulla mia "non toccarmi" le blocco le mani e le intreccio alle mie e la spingo delicatamente sul letto, le slaccio le converse e le sfilo i pantaloni, mi sfilo la camicia dalla testa, rimuovo le Nike e i pantaloni e in men che non si dica sono nudo, le sfilo piano le mutandine e le tolgo il reggiseno, prendo un preservativo e piano piano entro dentro di lei beandomi delle bellissime sensazioni, mi muovo piano baciandole il collo le labbra e le mordo il mento, geme e anche lei inizia a leccarmi il collo << oh piccola così, brava >> la sento tremare e questo significa che è vicina << Christian.. >> il mio nome sulle sue labbra é qualcosa di spettacolare << Anastasia .. >> e veniamo insieme. Siamo sudati e stanchi, mi stendo di fianco a lei cullandola e appoggia la testa sul mio petto, ammetto che non mi da fastidio, sembra così piccolina e indifesa, voglio prendermi cura di lei, devo solo trovare il coraggio di raccontarle tutto senza perderla, non voglio farla scappare da me, non ora, scatena in me emozioni totalmente sconosciute.. E se i miei sentimenti dopo tanto si fossero risvegliati? Se quello che provo per lei è amore? Credo che mi sto innamorando di lei.

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Capitolo 12
*** Capitolo 10- ***


Anastasia Pov: Che bellissima sensazione di beatitudine! Christian ed io abbiamo di nuovo fatto l'amore e stavolta é stato diverso, più dolce, lento e sensuale, abbiamo parlato di noi la scorsa sera, non mi va molto a genio il fatto che non sia pronto ad aprirsi ancora a me, sicuro c'é qualcosa sotto che non vuole dirmi, qualcosa che lo spaventa, sicuramente tutto é collegato ai segni che ha sul petto, sembrano piccole bruciature rotonde e ne ha un paio anche sulla schiena, ieri quando volevo provare a sbottonargli la camicia si è irrigidito e ha bloccato le mie mani con le sue. Ed eccolo che si sveglia, strizza gli occhi e li strofina in modo così tenero da sembrare un bambino: << ma buongiorno >> gli regalo uno dei miei sorrisi più belli e gli do un piccolo bacio sulla tempia, lui mi guarda e accenna un sorriso un po' sbilenco: << Buongiorno piccolina >> ci alziamo e decidiamo di darci una sciacquata veloce e tornare da Kate per salutare Elliot. Quando restiamo da sole purtroppo non riesco a sfuggire al l'interrogatorio di Miss Kavanagh per cui sono costretta a raccontarle tutto nei minimi dettagli, lei finito il racconto mi stringe forte a se e mi augura un in bocca al lupo per la storia con Christian, anche se quella che ha preso la sbandata peggiore mi pare lei dato che sono due ore che mi parla di quanto Elliot sia fantastico a letto, i miei pensieri vengono interrotti da una telefonata, é mia madre, decido di risponderle: << Ehy mamma ciao >> "ogni tanto ti ricordi di me" << Anastasia, é molto tempo che non ci sentiamo come stai? >> "eh sapessi cosa mi è successo in questo periodo" << non c'è male, e tu? Con Bob come va? >> - << oh tutto bene grazie tesoro, mi chiedevo se ti andasse di venire un po' di tempo qui da me, sai mi manchi Anastasia >> "come sempre devo essere io a muovermi" << certo, ci penserò mamma >> metto giù il telefono un po' a malincuore, certo con Ray non mi è mai mancato nulla però avrei tanto voluto un rapporto madre-figlia per dei consigli dal mio punto di vista, su questo aspetto me la sono dovuta sempre cavare da sola. Vado di la e trovo Kate indaffarata a farsi un panino << Ana allora, che ti va di fare oggi? Tutto okay? >> decido di sforzare un sorriso << Si certo, ha chiamato mia madre vuole che vada a trovarla fra un po' di tempo >> lei mi sorride affettuosamente << che bella notizia! Senti, perché non chiedi a Christian di venire con te? Almeno non capiterà come le altre volte che anzi che stare con te considerava più Bob lasciandoti sola, verrei io ma tra due settimane sai che parto a Barbados con la mia famiglia >> portare Christian a Savannah con me? Non è una cattiva idea, ma non so se lui accetterebbe di conoscere così presto mia madre, infondo ho 18 anni, magari dovrei aspettare, però il pensiero di stare al mare con lui accoccolati sotto il sole caldo non mi dispiace affatto, glielo chiederò appena ci vedremo: << appena ci vedremo glielo chiederò >>. Sono davvero molto stanca, abbiamo deciso che stasera andremo in qualche locale per bere qualcosa dato che domani le lezioni saranno solo per i fuori corso, decido di avvertire Christian dato che non ci siamo sentiti da quando mi ha riaccompagnata per salutare Elliot, ma dato che abitiamo praticamente uno di fronte all'altra preferisco andare da lui, così posso dargli un bacio dato che ne ho davvero molta voglia. Mi infilo una tuta grigia, un maglioncino beige, le converse e mi avvio verso la sua porta, quando sto per bussare sento una voce femminile: << e andiamo Christian, quando scopavamo non dicevi così però >> il mio cuore perde un colpo, il mio mondo crolla e le lacrime iniziano a solcarmi le guance, non mi ero neppure resa conto che stessero uscendo dagli occhi, mi aveva tradita, con un altra mentre nemmeno 15 ore fa stava facendo l'amore con me, sento dei passi avvicinarsi alla porta e decido di tornare al mio appartamento. Quando entro mi lascio cadere affianco alla porta e mi libero ad un pianto disperato << Ana, tutto bene? Che è successo? >> - << oh, Kate, mi ha tradita ho sentito una voce femminile nella sua stanza che parlava di scopare, non posso crederci, gli ho donato la cosa più preziosa che avevo, mi sono innamorata di lui in così poso tempo com'é possibile? >> le dico tra i singhiozzi << Non la passerà liscia, dovrà sentirmi adesso quel brutto figlio di puttana >> la blocco per un braccio prima che vada a bussare alla sua porta << no Kate, é una cosa di cui poi discuteremo noi due, ora come ora non ho voglia di vederlo ne di sentirlo, ora andremo a prepararci e a passare una bella serata, uscire mi aiuterà a distrarmi >>. Alle 21.30 sono pronta, Christian mi ha chiamata 12 volte e bussato 8, ma ho deciso di ignorarlo, vederlo i farebbe stare solo peggio; indosso degli shorts neri con una canotta di velo bianca e delle scarpe con il tacco di legno nere prestate da Kate, anche lei sta molto bene nel suo vestito rosso ed i tacchi dello stesso colore << Andiamo a farti infrangere qualche cuore amica mia! Sei bellissima! E che sedere! Non posso credere che tu lo tenga sempre nascosto >> il suo complimento mi fa ridere, é sempre la solita. Sfrecciamo verso nord con la sua Mercedes ed ecco che arriviamo al nostro pub preferito "White 21", é davvero molto bello e rustico con i muri di mattoni bianchi, luci a neon blu e divanetti neri, ci sediamo e ordiniamo una birra e iniziamo a chiacchierare, il mio umore é davvero a pezzi ma l'alcool e il buon umore di Kate mi aiuta ad affievolirlo. Sono a quota 4 birre e i miei pensieri iniziano pian piano ad essere un enorme confusione, decido di alzarmi piano piano per andare in bagno rifiutando più volte la richiesta di Kate di accompagnarmi; mentre sono in fila una voce molto familiare é dietro di me << Hai bisogno di aiuto? >> " oh no José" vorrei ribattere ma non faccio in tempo a dire nulla che i miei pensieri iniziano sempre più a girare in tondo "innamoramento, Christian, tradimento" sento una sensazione impadronirsi di me dal profondo delle viscere e vomito tutto quanto sulla maglia bianca di José che nel frattempo mi sta praticamente trascinando da Kate, << Christian dov'è?? >> ed ecco il buio che si impossessa di me.

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Capitolo 13
*** Capitolo 11- ***


Christian Pov: Appena lascio Anastasia con Kate torno al mio appartamento, ho bisogno di stare un po' da solo con i miei pensieri, prendo il mio pacchetto di sigarette e ne accendo una facendo un lungo tiro, lei vorrebbe stare con me, essere la mia ragazza a tutti gli effetti, mentre io ho paura, mi sento così indifeso quando sono in sua compagnia, non voglio essere di nuovo ferito non lo reggerei, dovrei raccontarle tutto, della mia infanzia, della morte della mia madre biologica, i maltrattamenti subiti dal suo protettore, l'adozione, Elena! Riuscirà ad accettare il fatto della relazione sadomaso che interpretavo con lei? Sicuramente non la vedrà come nella mia ottica, devo cercare di farle capire che é stata quella la mia svolta, e che ora ho capito che quel mondo non faceva per me anche se ho davvero paura di perderla é giusto che lei sappia tutta la verità. Mi riprendo dai miei pensieri e mi immergo sotto la doccia calda, esco, mi asciugo e decido che indossare: jeans scuri, polo bianca e converse nere, non sono nemmeno passate due ore e ho già voglia di vederla, da quando la conosco sono in pace con me stesso, ho smesso di vedere tutto con le solite sfumature di grigio a cui sono stato abituato. Bussano alla porta "é lei!", mi affretto ad aprire e prima di guardare dallo spioncino apro sicuro della mia teoria: << Ana! >>, ma davanti a me si materializza l'ultima persona che vorrei vedere << Christian caro, sei deluso di vedermi? Aspettavi una certa Ana per caso? >> ma cosa vuole? Perché è qui? Sono stufo dei suoi modi da mamma iperprotettiva, ho quasi 20 anni e lei continua a starmi addosso nonostante io non ne faccia ricerca: << Non sono affari tuoi, che vuoi Elena? >> lei mi fissa con i suoi occhi color ghiaccio, vuole giocare a fare la dominatrice ma se si aspetta che io distolga lo sguardo o abbassi gli occhi si sbaglia di grosso, il suo sguardo non mi fa più paura: << Oh nulla passavo di qui, vuoi lasciarmi nel corridoio tutto il giorno o ti decidi a farmi entrare? >> cerco di chiuderle la porta in faccia, ma lei la blocca con la sua Manolo Blahnik scintillante e senza darmi il tempo di ribattere si butta dentro casa mia: << sei pregata di andartene Elena, non sei gradita qui >> mi guarda con un ghigno soddisfatto << sai, credevo che oggi potremmo rimembrare i vecchi tempi e fare qualche giochetto >> "ma come osa?" << No! Non mi interessano i tuoi giochetti, Vattene immediatamente di qui o che Dio mi perdoni sarò io a prenderti a calci sul tuo culo rifatto fino alla macchina se non esci da qua! >> sto praticamente urlando, so che certe cose non andrebbero dette a una donna, ma se le merita queste offese! Inoltre é un amica di famiglia, non le conviene farmi incazzare di brutto. << Oh Christian, dimmi, chi aspetti? Non ti sarai mica innamorato, tu non puoi amare e nemmeno ricevere amore, ti sei scordato? Tu non lo meriti per quello che hai dentro, vieni con me ti insegnerò io come tenere tutti a debita distanza e ti addestrerò a diventare un dominatore come me, l'amore é per gli inetti, tu non sei un inetto >> "adesso sono furioso, sputo fumo dalle narici e inizio a vedere tutto nero" << Elena vattene! si mi interessa una ragazza, e non si avvicina nemmeno lontanamente a te, lei è bella, semplice e pura, é un angelo. Tu sei solo una persona vuota dentro e gelosa perché qui quella che non riesce a ricevere amore sei tu, te lo dico per l'ultima volta lasciami in pace se non vuoi trovarti davvero con il culo per terra, ci siamo capiti? >> lei ride, una risata malvagia e senza senso << però quando scopavamo non dicevi così >> e se ne va lasciandomi li come un perfetto idiota. Adesso l'unica cosa che voglio è stare un po' con la mia piccola, provo a chiamarla ma non risponde quindi mi decido a bussare alla porta ma anche lì nulla, che strano, magari é uscita "si dai Grey non iniziare con le tue solite paranoie, sarà con la sua migliore amica a fare una passeggiata tra donne dato che non hanno passato molto tempo insieme ultimamente". Sono passate cinque ore, ho chiamato Anastasia dodici volte e bussato alla sua porta otto, sto iniziando a preoccuparmi seriamente, ma dov'é? Ho già bevuto quattro birre e la testa mi gira, ho fumato più di dieci sigarette e decido di chiamarla di nuovo nonostante siano le 2.30 di notte. << Pronto? >> E' un uomo che risponde al telefono. "Cazzo. Devo aver sbagliato numero". << Ehm.. si mi scusi. Devo aver sbagliato numero.. >> "merda" << No, Grey. Non hai sbagliato per niente numero se cerchi Anastasia >>. La sigaretta mi cade dalle mani. Cosa cazzo ci fa quel bastardo con il telefono di Anastasia? << Rodriguez! >> ringhio. << Proprio io, figlio di puttana >> "bastardo" << Passami Anastasia >> e non è una richiesta  << Oh, non posso. Sta dormendo.  Non pensavo che fossi così geloso di me! >> "come potrei mai essere geloso di un essere simile"  << Passami Anastasia ho detto! >> "sto veramente fumando di rabbia in questo momento sono come un toro attratto dal velo rosso" . << Qual'è il tuo problema?  Io e Ana litighiamo sempre e poi facciamo pace. Oggi abbiamo fatto pace in maniera molto diversa. >> "No.. Non è vero". << Anzi, grazie per averla preparata. Ho fatto il sesso migliore della mia vita >>. Cado in ginocchio. La mia Anastasia è corsa via da me per fare sesso con lui? Mi cade il mondo addosso. Le cicatrici che ho sul petto cominciano a bruciare dolorosamente. Ma il dolore viene da dentro, direttamente dal cuore. Lo sapevo che non dovevo svegliare i miei sentimenti. Sapevo di non poter essere amato. La mia dolce Anastasia.. << Tu menti!>> Non posso crederci. Dall'altra parte del telefono scoppia una sonora risata. << Oh no, bello mio. Non mento per niente. È stato molto gratificante vederla eccitata sotto di me! Mmmh >>. Mi immagino la scena. Lei sotto di lui che grida il suo nome, in preda ad un orgasmo. << Smettila! >> urlo. Lui comincia a ridere come un pezzo di merda. Si è vendicato. << Ana è mia lo capisci?  Mi ama. Me l'ha detto anche mentre scopavamo. Quindi adesso facci un favore, esci dalle nostre vite e non rompere più i coglioni >>. Chiude la chiamata. D'impulso, lancio il telefono contro il muro, riducendolo in frantumi. La rabbia, la delusione, il dolore, i sentimenti che ho sempre provato da tutta una vita si sono amplificati. Mi alzo barcollando raggiungendo la porta del suo appartamento. << Aprite! Butto giù questa cazzo di porta non sto scherzando! Anastasia? >> continuo a dare ripetuti colpi quando finalmente sento la maniglia muoversi, è Kate. << Cosa sei venuto a fare? >> è furiosa, mi domando come mai dato che non ho fatto praticamente nulla. << Devo parlare con Anastasia, posso entrare? >>. << No non puoi! L'hai fatta piangere e disperare ora finalmente sta riposando dopo che per non pensarti ha deciso di bere troppo perdendo i sensi! >> la sposto un po' bruscamente, Anastasia si è ubriacata? Per colpa mia ha perso i sensi? Ma se è lei che da tutto il giorno mi evita senza motivo. Ecco che trovo sul divano quel bastardo di José con un ghigno malefico sulla faccia, senza troppi pensieri mi tuffo su di lui riempiendolo di cazzotti come se non ci fosse un domani, vedo il suo naso che inizia a sanguinare insieme al labbro quando una voce paradisiaca mi distrae: << Christian che stai facendo? >> urla tra le lacrime, quel bastardo aspetta il momento adatto dove io e la mia piccola siamo persi uno nell'altro e si fionda su di me, mi sbatte la testa sul pavimento e l'ultima cosa che sento è Anastasia che mi sfiora il volto e urla il mio nome.

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Capitolo 14
*** Capitolo 12- ***


Anastasia Pov: Mi risveglio a causa di un baccano non indifferente in salotto, la testa mi fa un male cane e la stanza gira da sola, nella mia mente ci sono solo ricordi offuscati della serata, mi ritrovo a pensare a Christian ed ecco che tutto mi torna in mente, il tradimento e José al club che nonostante tutto il vomito che gli ho versato addosso non mi ha lasciata sola, devo aver perso i sensi. I colpi continuano e decido di alzarmi, ma cosa sarà mai? Sono quasi le tre del mattino. Vado in salotto e la visione che mi si presenta davanti non è proprio quella che mi aspettavo. Christian su José che lo sta praticamente massacrando di pugni, credo addirittura che gli abbia rotto il setto nasale, non capisco il perché di questa reazione, l'ultima volta non ha mosso un dito, sicuramente c'é qualcosa dietro. << Christian che stai facendo? >> sussurro con le lacrime che ormai solcano le mie guance. Lui appena sente la mia voce si gira e mi guarda con quegli occhi sbarrati e pieni di terrore, amore e rammarico, mi fa una tenerezza infinita non sono mai stata guardata così in vita mia. José aspetta il momento in cui siamo persi l'uno nell'altra che ribalta la situazione e inizia a massacrare Christian, il sangue padroneggia sul pavimento. << No! Basta lascialo stare vattene immediatamente fuori da qui >> Kate ribatte insieme a me: << Esci da quella casa con le tue gambe o a calci in culo decidi tu! >> lui ci guarda con un ghigno soddisfatto: << Me ne vado! Me ne vado ho detto! >>. Inizio a singhiozzare senza sosta << Kate ha perso i sensi, aiutami ti prego, Christian, Christian! >> gli accarezzo la guancia ed eccolo che sussurra un: << s-sto bene >>. Nonostante tutto voglio chiarire con lui appena sarà possibile, non voglio vederlo in queste condizioni. Provo ad aiutarlo ad alzarsi e Kate lo fa aggrappare alla sua spalla, un po' barcollando riusciamo ad adagiarlo sul mio letto lasciandoci da soli. << Perché mi hai fatto questo Anastasia? Dove ho sbagliato per meritare tutto questo? >> mi sto innervosendo, vuole scaricare la colpa a me quando è stato lui a tradirmi. << Non sono io che ti ho tradita Christian, ho sentito tutto ieri mattina, chi era quella nel tuo appartamento? >> lui mi guarda aggrottando le sopracciglia e poi li riapre immediatamente: << Non é come sembra, quella nel mio appartamento era Elena e non c'è assolutamente stato niente, anzi l'ho anche buttata fuori >> continuo a non capire << E chi sarebbe questa ragazza? >> vedo i suoi occhi dilatarsi, pieni di paura e chiudendo gli occhi inizia a parlare: << Vedi Ana, devi sapere che nella vita ho avuto un introduzione difficile.. Ecco, io sono stato adottato all'età di quattro anni perché la mia madre biologica é morta >> "Oh mio dio" << Non so da dove mi venga tutto questo coraggio ma voglio raccontarti tutto, magari é l'adrenalina non lo so ma tu meriti di sapere tutto, é morta di overdose, si faceva di crack >> mi avvicino a lui, cullandolo con la sua testa sul mio petto. << Faceva la prostituta, non mi proteggeva dal suo magnaccia, queste.. >> dice indicandosi il petto << Queste sono tutte opera sua, mi aveva preso come il suo posacenere personale quel bastardo. Per questo io non riesco a sopportare di essere toccato, provo dolore >>. Sento le lacrime pungermi gli occhi e piano piano iniziano a scendere << Oh, Christian, mi dispiace così tanto, perdonami ti prego >> sento le mani bagnate, sta piangendo, si è messo a nudo davanti a me aprendosi del tutto, voglio prendermi cura di lui, non voglio farlo stare male ha già sofferto abbastanza. << Io sono un mostro.. >> come può pensare di lui una cosa simile? Non è un mostro è tanto buono il mio Christian. << Sai Anastasia fino a poco tempo fa ero un disastro ambulante, facevo sempre a botte sono stato coinvolto in un paio di risse brutte, ho fatto esasperare i miei genitori adottivi, stavo imboccando la strada dell'autodistruzione e quando ho incontrato Elena ho iniziato a calmarmi un po'.. Lei é la migliore amica di mia madre e mi aveva ingaggiato per fare dei lavoretti a casa sua, raccogliere detriti per l'esattezza e mi ha sedotto, avevo 15 anni ma diciamo che lei aveva gusti molto particolari, sono stato il suo sottomesso fino a un anno fa >>. Sottomesso? Ma davvero? Come si è permessa quella donna, essendo la migliore amica di sua madre sarà sicuramente stata a conoscenza di quello che ha sofferto da piccolo, fosse per me certi esseri li butterei all'inferno e me ne andrei ridendo. << Come mai hai deciso di chiudere questa relazione con lei? >>. << Perché ho capito che non faceva per me, sinceramente la mia vita si è catapultata in questi giorni che ho conosciuto te.. Sarei disposto a passare sopra al fatto che tu sia andata a letto con José se tu mi prometti di essere mia per sempre >> io cosa? A letto con José? << Christian ti sbagli io non ho fatto sesso con lui >> vedo il suo sguardo farsi perplesso << Ma io ti ho chiamato ha risposto lui mi ha detto che avevate scopato io sono andato fuori di testa per questo hai visto che lo picchiavo.. >> che bastardo manipolatore << Oh no, te lo ha detto perché sicuramente voleva seminare zizzania, era qui perché l'ho incontrato al locale e dopo avergli vomitato addosso ho perso i sensi >>. Vedo lui allungare una mano verso la mia faccia e con il pollice mi sfiora le labbra, mi avvicino a lui baciandolo con delicatezza e piano piano il ritmo si scalda sempre di più, in un attimo sono sotto di lui. Mi spoglia con delicatezza e sgancia il reggiseno lasciando scivolare le spalline. Io faccio lo stesso con la sua maglia facendo attenzione a non toccarlo, sbottono i jeans e lui si sfila i boxer passando alle mie mutandine. << Ana non ho preservativi con me >> "ah! Diamine!" << Christian staremo più attenti, adesso amami >> in una sola spinta entra dentro di me, e facciamo l'amore come se non ci fosse un domani. All'improvviso mi prende e mi mette sopra di lui aiutandomi a raggiungere l'orgasmo in modo più soddisfacente che mai e lui mi segue. Siamo sudati e soddisfatti, ogni volta con lui é una scoperta. << Anastasia credo di essermi innamorato di te.. >> il mio cuore perde un battito dalla felicità. << Ti amo Christian, ti amerò per sempre >>. Finalmente possiamo stare insieme senza intoppi e goderci questa fantastica storia al cento per cento, non mi interessa come finirà, noi siamo perfetti insieme.

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Capitolo 15
*** Spazio Autrice: ***


Ragazze mie come state?? Vi continua a piacere la storia? Volevo informarvi che si prolungherà per circa 40 capitoli se non di più, però vedo che ultimamente non recensite tanto, forse sto sbagliando qualcosa? Fatemi sapere un bacio❤️❤️❤️ intorno alle 22.30 pubblicherò un nuovo capitolo

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Capitolo 16
*** Capitolo 13- ***


Christian Pov: Mi sveglio nel letto con Anastasia al mio fianco, finalmente ho trovato il coraggio di raccontarle tutto e mi ha capito. Ho avuto il coraggio di dirle che sono innamorato di lei, e mi ha risposto con un "ti amo, ti amerò per sempre", non me lo aveva mai detto nessuno é stato molto rincuorante sentirselo dire. Eccola che si sveglia, mugugna un po'  e poi apre i suoi bellissimi occhi, resterei a guardarli per il resto della mia vita. << Buongiorno piccola >> mi sorride e si stropiccia gli occhi. << Buongiorno a te >>.  Dopo esserci alzati coccolati e fatto la doccia insieme torno nel mio appartamento, ecco che mi arriva una telefonata, è mia madre. << Pronto Mamma? >>. << Tesoro come stai? Sono giorni che non ti sento ero preoccupata >> "povera le do sempre un sacco di pensieri" . << Mamma sto bene, scusami non volevo farti stare in pensiero >>. << Poi vieni a trovarmi un weekend tesoro, intesi? Magari questo >> "potrei portare Anastasia con me" << Certo mamma, senti per te ci sarebbero problemi se portassi con me un amica? >>. << Oh certo tesoro, sono così felice, porta chi vuoi tu >>. << Grazie mamma, ci vediamo venerdì allora >>. << A venerdì tesoro >>. Mi cambio e ne approfitto per fumarmi una sigaretta e pensare, è incredibile che anche io riesca a provare dei sentimenti per qualcuno, credevo che Dio mi avesse voltato le spalle molti anni fa ed invece ha mandato tra le mie braccia l'angolo più bello che aveva e mi ha reso una persona migliore, non me lo meriterei nemmeno per il mostro che sono, spero di riuscire a cambiare una volta per tutte. Sto pensando di portare Anastasia a cena fuori stasera, per coronare il nostro fidanzamento, ma voglio farle una sorpresa. Cerco su internet alcuni nomi di organizzatori di cene a sorpresa più disponibili e mi metto a lavoro descrivendo esattamente cosa voglio e come. Chiamo Anastasia e le raccomando di essere pronta per le 19 e di vestirsi elegante, mi chiede più volte il perché ma non mollo, le dico che è una sorpresa; sono ormai le 17.00 e decido di prepararmi. Indosso lo smoking nero con la camicia bianca, mi spruzzo un po' di profumo e mi dirigo a bussare ad Anastasia. Quando apre la porta mi lascia senza fiato, il suo meraviglioso corpo é avvolto da un delizioso vestitino blu aderente e dei tacchi argentati, i suoi capelli lisci come seta ricadono morbidi sulle spalle, questa visione mi fa rigonfiare i pantaloni "cazzo calmati Grey". << Sei bellissima.. >> lei arrossisce e abbassa lo sguardo << Anche tu lo sei.. >> le do un delicato bacio sulle labbra: << Vogliamo andare mia bella donzella? >> lei ridacchia, quel suono per me é come un richiamo degli angeli: << Certo mio cavaliere, dove siamo diretti? >> mentre le apro lo sportello della macchina le porgo una benda: << Fidati di me, indossala e non toglierla, ci vorrà un oretta e mezza per arrivare al posto che ho scelto ma spero che ne varrà la pena >> lei mi guarda titubante, indugia un po' ma poi la afferra e io gliela lego dietro la testa. Sfrecciamo verso nord per il Pudget Sound, ho fatto allestire un piccolo catering sopra un molo, spero vivamente che le mie richieste siano state soddisfatte pienamente dato che ho precisato di non avere un budget, altra cosa che ho richiesto é il cibo, ho insistito molto e voglio che sia perfetto. Non conosco molto bene i gusti di Anastasia per cui dato che durante il pranzo con Elliot e Kate aveva gradito molto il pesce ho optato per risotto di champagne e frutti di mare, aragosta gratinata, carpaccio di pesce spada e per concludere tortino al cioccolato fondente con gelato alla vaniglia. Arriviamo, l'aiuto a scendere dalla macchina e la guido fino al punto dove inizia la sorpresa. Devo dire che è tutto perfetto, poco prima del molo é stato impiantato un tappeto bianco che crea un percorso dove sono sparsi petali di rose rosse e ai lati tante piccole lanterne che rendono l'atmosfera molto dolce e sensuale, infondo vedo il molo con al centro un tavolo bianco con al centro del tavolo un piccolo vaso nel quale galleggiano tre piccole candeline. Le tolgo la benda e lei appena vede tutto porta le mani unite alle labbra ed esclama: << Oh mio Dio.. >> una lacrima le riga il volto e in un attimo si butta sul mio collo abbracciandomi: << Grazie Christian, non posso crederci che tu abbia organizzato tutto questo per me, nessuno lo aveva mai fatto >> le do un bacio dolcissimo: << È il minimo piccola, metterei l'universo nelle tue mani se solo tu me lo chiedessi, sei unica Anastasia, l'unica che é riuscita a guadare dentro al mio cuore, te lo meriti >>. Avrei voluto urlare che l'amavo ma per quello ho una sorpresa speciale non appena avremo finito la cena, la porto fino al tavolo e aiuto a farla sedere, i camerieri iniziano con le portate e devo ammettere che è tutto delizioso << Ti piace il pesce Anastasia? Non sapendo quali fossero esattamente i tuoi gusti ho ricordato il pranzo dell'altro giorno dove hai apprezzato molto il pesce e quindi ho pensato questo menù >> lei mi guarda con gli occhi luminosi << Oh Christian mi piace molto, non occorreva davvero che tribolassi così tanto per me, mi sarei accontentata di tutto davvero, non puoi capire la felicità che sto provando in questo momento >> le prendo la mano e le sorrido: << Te lo meriti piccola mia >>. La cena continua piacevolmente tra risate e scherzi, e quando finalmente si conclude insieme il dolce faccio un cenno al cameriere per la sorpresa finale. Ho pensato molto cosa dire ad Anastasia per questa cosa che ho in mente, nonostante io le abbia confessato di essere innamorato di lei non ho mai trovato il coraggio di dirle "ti amo" guardandola negli occhi, ma adesso non ricordo più una parola del discorso che mi ero preparato, spero solo di non fare una figuraccia, ma penso che mi basterà guardarla negli occhi per trovare le parole adatte. Le prendo le mani ed inizio << Sai Ana, quando ci siamo conosciuti ho trovato nel tuo sguardo la rassicurazione che non ho mai avuto e che cercavo da tempo, mi stai piano piano trasformando in una persona migliore, da quando ti conosco non ho più incubi a tormentarmi, riesco a essere me stesso e nonostante abbia sbagliato facendoti soffrire in questi giorni, sono innamorato di te, questo lo sai ma c'è ancora una cosa che non ti ho detto, guarda l'acqua >> lei ha le lacrime agli occhi, si gira di scatto ed ecco che parte la piattaforma di legno galleggiante, iniziano a scoppiettare i fuochi d'artificio seguendo il percorso inciso e compare la scritta "Ti Amo Anastasia" lei si alza di scatto e viene a sedersi sulle mie ginocchia a cavalcioni avvolgendomi il collo con te due braccia, scoppia in un pianto di felicità e a me si riempie il cuore di gioia. << Christian non puoi capire quanto io ti ami, il mio cuore, corpo e anima sono tuoi e lo saranno sempre, ogni volta che ti sfioro, che ti bacio, è come avere una scarica elettrica che invade il mio corpo, sei tu quello per me, ti amo così tanto >>. Non posso credere a quello che ha appena detto, cosa ho fatto per meritare un essere così bello al mio fianco? La bacio con passione, e mi sposto sul suo collo, la sollevo e la adagio nel prato, guardo intorno e noto che il catering si è assentato per fortuna, le mie mani iniziano a vagare sotto il suo vestito, le tolgo delicatamente le scarpe e le mutandine, mi tolgo la giacca, papillon e la camicia, mi sfilo di un po' i pantaloni prendo il preservativo e lo faccio srotolare a lei sulla mia erezione. In un attimo sono dentro di lei. Gemo di piacere dentro la sua bocca e piano piano inizio a muovermi, voglio amarla, venerarla come lei merita, lei è l'unica cosa di cui ho bisogno ora e per sempre. Restiamo per non so quanto ad amarci sotto le stelle con la brezza di maggio che ci sfiora la pelle procurandoci la pelle d'oca, siamo una cosa sola, vorrei che questo momento non finisse mai.

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Capitolo 17
*** Capitolo 14- ***


Anastasia Pov: Non riesco ancora a crederci a quello che Christian ha fatto per me ieri sera, trovare lui é stata la cosa più bella che mi potesse capitare. Ed ora eccomi qui, in salotto con Kate a raccontarle nei minimi particolari gli avvenimenti successi. << Wow Ana, sono troppo felice per te, finalmente siete riusciti a chiarire tutte le situazioni, mi sembrava strano che ti avesse tradito, dal modo in cui ti guarda é cotto di te! E dopo ieri sera ne hai avuto la prova >>. La abbraccio forte. << Oh, Kate non puoi capire come sono felice! >>. Decidiamo di avviarci verso l'università ed andare a lezione, mentre sono indaffarata a prendere tutti i libri dalla dispensa sento due mani coprirmi gli occhi. << Buongiorno piccola >> è lui!. Mi giro di scatto e mi fiondo tra le sue braccia regalandogli un bacio molto intenso. << Buongiorno anche a te >> ed insieme ci incamminiamo nelle nostre rispettive aule. La giornata scorre velocemente e Christian si offre volontario di fare insieme il tratto fino al residence: << Piccola ti va di venire dalla mia famiglia a Bellevue questo weekend? Mi ha telefonato ieri mia madre le ho chiesto se potevo portare con me un amica, non le ho detto che sei la mia fidanzata, voglio fare una sorpresa ai miei familiari >> oh mio Dio, come posso però rifiutare? << Certo Christian, ho solo un po' di timore di non essere all'altezza però sai.. Sono timida e molto non vorrei fare figuracce e nemmeno recare disturbo >> << No piccola nessun disturbo, partiremo venerdì alle quattro del pomeriggio, ci vogliono un paio di ore ad arrivare >> acconsento e dopo esserci fermati per fare un breve spuntino in una pizzeria torniamo agli appartamenti. ********************************************* I giorni scorrono velocemente e venerdì arrivò in un baleno. Ho preparato una piccola valigia per l'occasione e adesso sono seduta sul divano mentre aspetto Christian sento bussare alla porta ed eccolo li, bello come sempre nonostante indossi una semplice tuta e una polo. Ci stiamo dirigendo a Bellevue e il viaggio continua tra discorsi divertenti, infatti in meno di mezz'ora dovremmo esserci; vedo Christian svoltare a destra in una salita molto rocciosa e davanti a noi si propaga un grande cancello luccicante laccato argento che viene immediatamente aperto. Il vialetto continua in salita con un percorso di rocce bianche ed ecco che vedo la casa: << Wow.. >> rimango letteralmente a bocca aperta, è enorme, al centro di questo piazzale troviamo una bellissima fontana, i giardini sono curatissimi e la vista da quassù è dire poco stupenda, emette pace e tranquillità. Bussiamo alla porta e ad aprirci è una ragazza più o meno della mia età con lunghi capelli neri avvolti in una coda alta e occhi da gatta, non la smette di fissare il mio fidanzato e questa cosa devo ammettere che mi da sui nervi. Anche la casa dentro è bellissima, molto classica, adatta a una bella famiglia, le pareti sono avorio e sopra di noi regna un grande lampadario, ad un tratto giù da una scala di marmo bianco vedo una signora molto bella, sulla quarantina, credo che sia la madre: << Christian tesoro che piacere avervi qui! Mi sei mancato così tanto caro, e qui chi abbiamo, che bella ragazza! Io sono Grace cara >> si infatti i miei pensieri non sbagliavano, mi accoglie con un abbraccio e due baci sulle guance, é molto bella, i suoi capelli sono biondi rame e i suoi occhi azzurri, è molto fine e raffinata nei movimenti: << Io sono Anastasia signora, molto piacere e grazie per l'ospitalità >> lei mi accenna un grande sorriso e abbraccia Christian: << è un piacere per noi averti qui, e dammi pure del tu, ora immagino che sarete stanchi, Christian ti mostrerà le camere per gli ospiti, scegli tu quale preferisci >> la ringrazio nuovamente e mi lascio trasportare al piano superiore, la camera che ho scelto è la più piccola tra le cinque che ho visto, ha un letto matrimoniale con la testiera in ferro azzurrino, le pareti di un beije molto tenue, un armadio in legno e una piccola scrivania, mentre invece il bagno è molto carino e grazioso con le pareti a mosaico degli stessi toni della parete. << Piccola potevi scegliere qualcosa di migliore, questa è la stanza meno attrezzata della casa >>. << No Christian, mi piace molto, mi ricordo la camera che avevo quando ero più piccolina insieme a Ray a Montesano >>. Ora che ci penso è già da un pezzo che non vado a trovare anche Ray. << Ti lascio riposare se hai bisogno sono nell'ultima stanza a sinistra >> "oh no non te ne andare". << Io avrei tanta voglia di una doccia, la fai con me? >>. << Come posso rifiutare una richiesta tanto allettante? >>. Mi prende ed inizia a baciarmi con foga, e mi guida nel bagno senza staccarsi da me. Piano piano mi sfila la t-shirt e io faccio lo stesso con la sua polo, si china e lentamente mi sfila i leggins depositando leggeri baci sulle mie cosce. << Piccola adesso ferma, voglio provare a fare una cosa >> non capisco cosa intenda fino a quando sfila le mie mutandine e la sua bocca si posa proprio lì.. Mi sento in paradiso, il mio cervello é in tilt. In poco tempo raggiungo l'apice del piacere più assoluto. Mi prende in braccio aprendo l'acqua e quando si assicura che la temperatura è quella giusta ci infiliamo dentro baciandoci. Mi schiaccia contro le mattonelle fredde e in un attimo è dentro di me, credo sia la cosa più bella del mondo, non lo abbiamo mai fatto con così tanta passione. << Oh Anastasia, cosa mi fai provare, guardami! >> ed io lo guardo, i suoi occhi sono scuri come il metallo fuso, continuiamo ad amarci finché i nostri corpi non esplodono nell'apice del piacere di nuovo. È l'ora della cena, non sapevo cosa indossare per cui ho optato per una gonna di jeans, un top nero, un giacchino anch'esso di jeans e dei sandali. Christian arriva ed è bellissimo nei suoi jeans neri, camicia bianca e converse bianche. Scendiamo e troviamo tutta la famiglia tranne Elliot, mi domando se passerà il weekend con Kate a Vancouver. Il padre, Carrick è una persona molto cordiale, Mia invece è una ragazza di 16 anni molto carina, i suoi tratti mori e marcati attirano molto, sembra molto esuberante dato che non ha smesso nemmeno un minuto di farmi continue domande nonostante Christian gli lanciasse numerose occhiatacce. La cena trascorre molto velocemente, Grace ai fornelli é un ottima cuoca e Mia che l'ha aiutata non è da meno, lo studio di cucina francese a Parigi lo segue molto attentamente e si vede. Stiamo aspettando il dessert e vedo Christian alzarsi in piedi, oh no.. Ci siamo, sto già iniziando ad arrossire: << Mamma, papà, Mia, volevo annunciarvi che questa graziosa fanciulla non è una semplice amica, é la ragazza che in questo poco tempo mi è entrata dentro ed io sono innamorato perso di lei, é un angelo caduto dal cielo, mi sta rendendo una persona migliore e volevo che voi foste i primi a saperlo, spero che un giorno le sarete grati del mio cambiamento, è solo merito suo. >> Grace é visibilmente sconvolta, Si alza e mi da un abbraccio molto caloroso seguita da Carrick e Mia che mi dice: << Benvenuta in famiglia! >> io colta alla sprovvista da tutto questo affetto oltre a essere rossa come un pomodoro, riesco a balbettare un grazie. << Dai su non me la viziate troppo adesso >> dice Christian divertito attirandomi fra le sue braccia mentre gli altri scoppiano in una fragorosa risata. I nostri pensieri vengono interrotti dal campanello, la servitù va ad aprire e da spazio ad una donna molto attraente, alta, snella ma con le curve al punto giusto, i suoi capelli sono biondi, lucenti e ricadono sulle spalle: << Grace cara, passavo di qui e mi sono ricordata che Christian era tornato sono passata a fargli un saluto >> noto il suo corpo irrigidirsi a quella frase, sembra arrabbiato, non riesco a capire.. << Oh si certo vieni, questa é Anastasia la sua fidanzata, devo dire che è tornato con una bella sorpresa non trovi Elena? >>. No. Non ci credo, più grande bella e amica stretta della madre, deve essere lei, quella pedofila che lo ha molestato a quindici anni. Lei mi guarda con gli occhi di ghiaccio ma fortunatamente non riesco a distogliere lo sguardo, ho solo diciotto anni e trovo ridicolo il fatto che voglia mettersi in competizione con me. << Piacere di conoscerti >> purtroppo devo mantenere un profilo educato e decido di presentarmi in modo educato, quando vedo che si lancia su Christian dandogli un bacio all'angolo delle labbra << Che sei venuta a fare qui? >> Grace gli tira un occhiataccia << È venuta a farti un saluto, non essere scortese, Elena vuoi fermarti per il dessert? >> no ti prego rifiuta, devo essere in un incubo << Tesoro accetto molto volentieri, grazie >>. Mentre pronuncia questa frate mi guarda di sottecchi, a noi due brutta strega.

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Capitolo 18
*** Capitolo 16- ***


Anastasia Pov: I giorni passarono in fretta, io e Christian ci amavamo sempre di più, quando gli ho chiesto se voleva venire in Georgia a Savannah insieme a me per andare a trovare mia madre quasi non ci credeva, ed ora eccoci qui su un volo di prima linea ad aspettare il nostro turno. Kate purtroppo é partita per le Barbados e due settimane non la vedrò, addirittura tra lei ed Elliot le cose si sono fatte molto serie dato che lui la raggiungerà l'ultima settimana per passare metà vacanza con lei. << Piccola hanno chiamato il nostro volo, sarà meglio andare in fila se non vogliamo perderlo >>. Il mio Christian bello più che mai, non potevo chiedere di meglio, sono innamorata persa di lui e mia madre è molto contenta di ospitarlo. << Certo andiamo >> e mano nella mano ci incamminiamo nella pista. Dopo quattro lunghe ore di volo finalmente siamo arrivati, Christian ha insistito per prendere una macchina a noleggio a sua scelta per non portare disturbo a mia madre nonostante le sue prediche dicendo che ci avrebbe prestato la sua per andare dove volevamo. Appena arriviamo al parcheggio delle macchine vedo Christian avvicinarsi ad una Bentley bianca, non posso crederci che abbia affittato una macchina di lusso per solo tre giorni. << Ana perché quella faccia? Non ti piace la macchina? >>. << No, al contrario è bellissima. Ma ti avevo detto che mia madre ci avrebbe prestato la sua, mi sembra eccessivo che tu spenda così tanto per un auto, potevamo farne a meno.. >>. Lui alza gli occhi al cielo. << Piccola non voglio recare disturbo e poi i soldi non sono un problema, voglio solo il meglio per noi, ti ci abituerai >> decido di stare zitta e salire in macchina, non voglio litigare, dobbiamo goderci la nostra prima piccola "vacanza" insieme. Dopo una mezz'ora di guida finalmente siamo davanti casa di mia madre, bussiamo ed ecco che apre, devo ammettere che è sempre più bella. Appena mi vede si butta tra le mie braccia commossa: << Anastasia, bambina mia quanto mi sei mancata! E tu devi essere il giovanotto che ha rubato il cuore della mia bambina, sono molto felice di averti qui >> Christian le porge la mano e lei ricambia avvicinandosi e dandogli due baci sulle guance un po' goffamente "ah! È sempre la solita". La casa è molto cambiata dall'ultima volta, la cucina adesso è bianca latte con un tavolo in legno, le pareti gialle e nel salotto troviamo due grandi divani in pelle bordeaux. Al piano di sopra per fortuna non è cambiato nulla, mostro la stanza degli ospiti a Christian ed io vado nella mia per farmi una doccia. In questi giorni mi sono sentita molto strana, nausee e dolori dappertutto, mi domando distrattamente quando dovrebbero venirmi le mestruazioni, vorrei iniziare a prendere la pillola. Inizio a fare il conto " dunque 4 settimane fa è concluso adesso sommiamo i sette della durata.. " quando mi accorgo che i miei conti sono esatti sbianco totalmente, devo sedermi per non avere un mancamento "sono una settimana di ritardo, io e Christian non abbiamo usato precauzioni nel periodo fertile, CAZZO CAZZO CAZZO! Non voglio crederci, non posso aspettare un bambino, magari è solo lo stress accumulato il questo periodo, devo fare un test di gravidanza per avere conferma, domani mattina presto andrò a comprarlo e lo farò qui". Vado in bagno, mi butto sotto il getto di acqua calda cercando di reprimere i brutti pensieri ma non ci riesco, e se fossi davvero incinta? Che guaio sarebbe? Non riuscirei mai ad abortire ma ho solo diciotto anni. Io e Christian ci conosciamo da così poco.. E poi lui accetterebbe il fatto di diventare padre così giovane? Non ho nemmeno finito gli studi, santo cielo che gran casino. Decido con tutte le mie forze di reprimere questo pensiero fino a domani mattina, quando saprò il risultato ci penserò. Esco dalla doccia, mi asciugo e mi cambio. Opto per degli shorts, le converse bianche e una camicia a quadri gialla e nera, vado da Christian per vedere se è pronto anche lui ed eccolo li, con le converse blu, jeans corti fino al ginocchio e polo blu. È bello da togliere il fiato. << Piccola pronta? >> mi avvicino a lui avventandomi alle sue labbra, voglio fare l'amore adesso! È l'unica cosa di cui ho bisogno in questo momento per non pensare alla confusione che mi porto in testa. << Ana, c'è tua madre di sotto non mi sembra il caso di.. >> lo zittisco con le mie labbra, mi alzo e vado s chiudere la porta a chiave. << Christian, faremo piano, non ci sentirà e comunque ci lascia la nostra privacy, amami ti prego >>. Inizia piano piano a slacciarmi la camicetta ed io gli tolgo la maglia, mi deposita piccoli leggeri baci sul collo ed io sento che sto per impazzire. Mi adagia delicatamente sul letto sfilandomi gli shorts insieme alle mutandine, io intanto mi tolgo il reggiseno, si china su di me ed io gli slaccio il bottone dei jeans, si sfila i boxer, prende un preservativo e con una dolcezza infinita entra dentro di me, le mie labbra cercano le sue, è questo il posto dove voglio stare, mi sento in paradiso, con la mente libera da tutto, esistiamo solo noi che in questo momento siamo impegnati ad essere una cosa sola. È calata la sera, siamo stati l'intero pomeriggio a coccolarci, decidiamo di andare a fare una passeggiata sulla spiaggia al chiaro di luna. Siamo mano nella mano, la brezza marina scompiglia e miei capelli e la luce chiara della luna fa sembrare quelli di Christian ancora più chiari, adoro accarezzarli, sono così morbidi. << Anastasia, ti amo così tanto, spero che in un futuro riusciremo a mettere su una famiglia, sono convinto che sei tu la donna della mia vita >> a quella parola mi irrigidisco, ma infondo è molto gratificante sentirselo dire. << Io senza di te non sono niente Christian, il solo pensiero che tu mi possa lasciare è.. Terribile, non so come potrei reagire, sei l'unica cosa per la quale lotterei fino a perdere me stessa >>. Detto questo mi prende il viso tra le sue mani e mi bacia con una dolcezza infinita, come se avesse paura di farmi male, sento il sangue pulsare nelle vene, credo che anche lui riesca a sentire il battito del mio cuore uscire dal petto, spero che sarà sempre così, una vita senza Christian non riuscirei a sopportarla, è la mia ancora di salvezza. Tornata a casa, decidiamo di dormire ognuno nelle rispettive stanze, nonostante io sia stanchissima faccio fatica a prendere sonno, ho molta paura per domattina. Alle otto uscirò di casa, andrò alla farmacia a due isolati da qui e tornerò per fare il test. La suona sveglia ed io faccio il più piano possibile per non essere scoperta ad uscire di casa, per fortuna dormono ancora tutti; mi incammino verso la farmacia e acquisto il test. Alle otto e quarantacinque sono di ritorno , leggo attentamente le istruzioni, una linea negativo due positivo. Vado in bagno faccio quello che devo fare e aspetto cinque minuti.. Mi sento mancare l'aria quando vado in bagno a controllare. In quel momento la mia vita crolla, è come se il mondo smettesse di girare, ho solo 18 anni come posso prendermi una responsabilità simile?Adesso come farò a dire a Cristian la verità?. Mi accascio al pavimento e scoppio in un pianto disperato, non posso parlargliene ora aspetterò che torniamo a Seattle nel frattempo nascondo il test di gravidanza nel cassetto del comodino. Com'è possibile che appena qualcosa va bene deve sempre esserci la motivazione per far andare tutto a rotoli?.

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Capitolo 19
*** Capitolo 15- ***


Christian Pov: Era tutto troppo bello e perfetto per essere vero, avevo finalmente trovato il coraggio di raccontare la verità su Anastasia ai miei genitori, le cose sembravano andare bene ma quando facciamo un passo avanti é come se una calamita ci attirasse per farcene fare due indietro. Ed ora eccomi qui, con Anastasia da una parte visibilmente arrabbiata e delusa, ed Elena dall'altra che non fa altro che guardarmi e toccarmi la gamba, la scanso in maniera poco formale: << Hai smesso di rompere oppure no? Adesso basta >> Grace non capendo la situazione mi fulmina con lo sguardo e Anastasia si irrigidisce, è rossa ma stavolta non dall'imbarazzo ma dalla rabbia. << Anastasia non ti ho mai vista da queste parti, sicuramente il tuo ceto non è di questo quartiere >> che bastarda ma come cazzo si permette. << Che cazzo dici? >> intervengo io ma prima che posso continuare con le offese la mia piccola mi prende la mano e ribatte in un modo che ci lascia tutti a bocca aperta: << Christian é a me che Elena ha fatto la domanda non a te, comunque ci tengo a precisare che vengo da Montesano ed è vero non ho un ceto alto, mi ha cresciuta il mio patrigno ex militare che si è dedicato a fare il falegname, ma almeno so cosa significa fare sacrifici nella vita ed è un anno che mi gestisco tutto da sola, diciamo che per me non è un problema rinunciare a certi vizi, cosa che non credo per lei o sbaglio? Deve essere noioso avere tutto facilmente >>. Vedo mia madre a bocca aperta e Mia e mio padre che a stento riescono a trattenere una risata, Anastasia è riuscita a zittirla e la faccia di Elena in questo momento è da foto ricordo: << Bada a come parli ragazzina, non riesco a crederci che persone come la famiglia di Christian abbia aperto le porte ad una piccola e scialba bimba come te >> non riesco più a sentire queste parole, é troppo. << Elena, vaffanculo chi sei tu per dire certe cose? Dovresti ammirare Anastasia e a chi la mia famiglia ha deciso di aprire le porte non è affare tuo, doveva essere una cena in famiglia e hai rovinato tutto, con permesso me ne vado non vorrei che il piatto del mio dessert ti capitasse in posti poco piacevoli ma tanto ci sei abituata giusto? >>. Mia madre è fuori di se dalla rabbia, ma non credo nei miei confronti, o forse si ma non mi importa << Elena cara, credo che sia meglio che torni a trovarci, Christian oggi é piuttosto nervoso >> lei fa un sorriso tirato. << Certo Grace, con permesso, quando vi deciderete a far entrare persone all'altezza in questa casa avvertitemi >>. Mi giro verso Anastasia e vedo che la sua rabbia si è trasformata in tristezza, tiene la testa chinata e sembra che stia per piangere perché sta tremando. << Ana non fare così ti prego, mi ferisci non voglio che per colpa di quella strega si rovini tutto, per favore perdonami >> le sfioro un braccio e lei si sottrae al mio tocco, sento le cicatrici nel petto prendere fuoco, fa che non mi lasci, non riuscirei a sopportarlo, interviene mia madre << Anastasia, tesoro, perché fai così? Non prendertela per le parole di Elena a volte sa essere davvero crudele, non ha il filtro bocca-cervello, sicuramente é invidiosa dato che io marito l'ha lasciata senza motivo e non ha una famiglia, é sempre sola >> "oh si che c'è un motivo, sono proprio io" lei si asciuga le lacrime con il dorso della mano, sembra così piccolina e indifesa. << Non volevo ribattere così, vi sarò sembrata una maleducata, scusatemi >> e detto questo scusa e va di sopra. Vorrei seguirla ma ho paura che mi respinga ancora. << Tesoro, va da lei, ha bisogno di te adesso, sicuramente ha frainteso tutto e non si è sentita all'altezza, da quello che ha detto sembra una ragazza che ha sempre fatto tutto da sola, indipendente e con la testa sulle spalle, non potrei essere più felice di averla nella nostra famiglia >> le do un bacio sulla guancia, la ringrazio e corro da Ana. Busso alla sua porta. Uno. Due. Tre. Ma non mi apre nessuno, magari non vuole vedermi, il pensiero fa troppo male. Decido di andare in camera mia, ed ecco che la trovo lì sul mio letto. Appena mi vede si tira su a sedere, ha gli occhi gonfi e rossi, sicuramente ha appena finito di piangere. << Ti prego non fare così, non riesco a sopportarlo, non piangere a causa mia ti prego >> lei mi guarda << Christian non credo di essere adatta qui, guarda la tua famiglia e guarda me, ha ragione quella strega io non sono nessuno >> non posso crederci che pensa questo di se stessa. << Non è assolutamente vero, come faccio a farti capire che tu per me sei la cosa più bella del mondo, se mi tu lasciassi potrei davvero cadere nell'abisso delle tenebre, io ti amo Anastasia, il mio cuore è tuo, lascia perdere quella vecchia invidiosa >> lei mi guarda ed alza una mano, "non toccarmi, non sono ancora pronto" ma fortunatamente la sua mano si posa sulla mia guancia e con il pollice piano piano segue il contorno delle mie labbra. << Christian ti amo così tanto >> è così dolce, quanto vorrei venerarla in questo momento, fare l'amore con lei e farle capire che la amo davvero nel modo migliore che conosco, ma non sono sicuro che ne abbia voglia quindi opto di proporle di guardare un film. Lei accetta e scegliamo "Titanic" non sono amante di quel film ma ho notato che i suoi occhi si sono illuminati quando lo ha visto sulla bacheca dei dvd. A circa metà film la sento girarsi verso di me, la guardo e sfiora le sue labbra con le mie, in un attimo sono sopra di lei << Ti amo >> e inizio a baciarla con passione, inizio a spogliarla lentamente e restiamo così ad amarci di nuovo tutta la notte.

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Capitolo 21
*** Capitolo 17- ***


Christian Pov: È tutto il giorno che Anastasia è distante, le ho chiesto più volte se fosse successo qualcosa ma appena provo a toccare argomento cambia discorso. Devo assolutamente capire cosa è che la turba, forse è solo un po' giù di morale. Magari è triste per sua madre, da quando siamo arrivati non ha trovato un momento per stare un po' da sola con lei, si è sicuramente così. Voglio farla tornare a sorridere, le organizzerò una piccola sorpresa, le scriverò una lettera, la nasconderò, le prenderò un abito a mia scelta e la porterò una notte a bordo di uno yatch molto lussuoso. Si posso fare così. Vado da lei e trovo una scusa per uscire senza essere scoperto. << Piccola vado a sbrigare un paio di commissioni per la mia famiglia, voglio prendere loro dei regali, non ci metterò molto, che fai mi aspetti qui? >> il suo sguardo è assente, risponde con quasi un sussurro. << S-si, okay, a dopo allora >> è detto questo le do un delicato bacio sulle labbra. Salgo a bordo della Bentley e sfreccio verso il centro, ammiro un negozio ed entro. I miei occhi ricadono su un vestito nero, molto semplice, semi trasparente ai lati e sotto il seno, lungo fin sopra il ginocchio. È perfetto per lei. Lo compro con delle scarpe nere col tacco abbinate ed una pochette argento di swarowsky. Ordino dal fioraio un mazzo di rose bianche e rosa, 25 per l'esattezza poi vado a prendere qualcosa per me. Opto per dei pantaloni neri, una camicia bianca e una giacca nera. Mi affretto a tornare a casa, per fortuna entro e non c'è traccia di nessuno. Vado in camera e scrivo un piccolo biglietto ad Anastasia. "Amore mio, apri il cassetto del comodino, li troverai tutte le istruzioni e raggiungi la mia camera". Decido di mettere la pochette e il vestito accuratamente piegato dentro il cassetto e le scarpe sopra il letto insieme al mazzo di fiori con all'interno il bigliettino. Quando vado in camera e apro il cassetto metto tutto all'interno, quando faccio per richiuderlo si blocca, provo a guardare se magari fosse rimasto incastrato qualcosa, infilo la mano e sento una scatola. La estraggo e leggo "test di gravidanza" la apro e vedo un piccolo stick bianco con due piccole linee rosse. Mi affretto a leggere sulla confezione. Positivo. No, non è possibile, sento la terra mancarmi sotto i piedi. Anastasia aspetta un bambino, da me! Ecco perché era così scossa e giù di morale, come ho potuto essere così stupido? Anzi come abbiamo potuto essere così stupidi? Io non lo voglio un figlio adesso, ho solo diciannove anni, non sappiamo quasi nulla l'uno dell'altra, certo la amo ma non posso diventare padre adesso, cosa potrò mai dare ad un bambino? Cazzo che gran casino! Spero vivamente che non lo tenga, siamo così inesperti non posso  prendermi una tale possibilità. Mi prendo la testa tra le mani tirandomi i capelli ed ecco che sento la porta aprirsi, Anastasia è sulla porta e appena mi vede abbassa lo sguardo e lacrime iniziano a rigarle il volto << m-mi dispiace io.. Non sapevo come dirtelo >> la guardo, sento un nodo in gola, mi viene da piangere ma per fortuna riesco a trattenermi. << Siamo stati così stupidi, io non me la sento Ana, non posso diventare padre adesso >> i suoi singhiozzi si trasformano in convulsi, non voglio vederla così, mi fa stare male, vorrei correre ad abbracciarla ma sono come una lastra di marmo bloccata. << Io voglio tenerlo.. Non me la sento di uccidere questo bambino Christian >>. Un cazzotto sullo stomaco avrebbe fatto meno male, io non posso crederci, come farò adesso? Io non voglio diventare padre non posso prendermi una responsabilità così grande cazzo! Devo andarmene da qui, è l'unico modo per schiarirmi le idee. << Cosa cazzo stai dicendo Anastasia? Ti sembro pronto per diventare padre? Dimmelo! Rispondimi ho detto! >> non mi rendo conto che la sto strattonando, sono un mostro, come ho potuto? Io non la merito.. << Christian mi fai male così.. Ti prego ripensaci, siamo giovani ma insieme ce la faremo >> mi accarezza una guancia, ma scosto la sua mano. << Io non posso Anastasia, non ci riesco.. Sono un codardo, sarà meglio che vada via, ho bisogno di stare da solo e non me la sento di continuare a stare qui e fare finta di nulla >>. << No ti prego non mi lasciare Christian, non sono nulla senza di te, per favore avevo detto che non mi avresti mai fatto del male >>. Basta, queste parole sono troppo per me, me ne devo andare subito, staremo male entrambi ma ho davvero bisogno di staccarmi da lei per un po'. Quando tornerà a Portland forse le parlerò, sempre se lei voglia vedermi. Vado in camera, ricompongo la valigia e ordino il primo biglietto  last minute online. Scendo e saluto la madre di Anastasia dicendole che ho avuto un contrattempo e purtroppo devo rincasare immediatamente. Con la coda dell'occhio vedo Ana seduta sulle scale con gli occhi gonfi dal pianto. Sono un codardo. Un uomo che non vale nulla,ma questo periodo aiuterà entrambi a pensare e magari lei cambia idea, cosa che spero vivamente. Sono all'aereoporto, ho perso il conto delle sigarette che ho fumato in un ora, ma sicuramente superano le venti. Mi manca già come l'aria, il mio petto sta prendendo fuoco, mi rendo conto che il dolore delle mie cicatrici non è paragonabile a quello che sto provando in questo momento, non riesco mai a proteggere nessuno, prima la mia madre biologica e adesso Anastasia, tutti sono delusi da me. Sento che il mio volo è arrivato e a malincuore mi avvio verso la pista. So che molto probabilmente l'ho persa per sempre ma forse è meglio, non ho mai amato nessuno così tanto, l'unica cosa che rimane è aspettare il suo ritorno e parlare come due persone civili. L'aereo decolla ed io mi perdo ad ammirare il cielo azzurro e le nuvole. Azzurro come i suoi occhi. Ma che cazzo ho fatto? La mia Anastasia aveva bisogno di me ed io l'ho abbandonata. Non merito nulla da nessuno, spero dentro di me che prima o poi mi perdonerà. Dio aiutami.

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Capitolo 21
*** Capitolo 18- ***


Anastasia Pov: Sono passate 24 ore, Christian se n'è andato lasciandomi qui da sola con un guaio più grande di me. Aveva promesso che non mi avrebbe mai fatta soffrire, sono così arrabbiata. È come se dal mio corpo se ne fossero andati tutti i sentimenti, non ho voglia né di sentirlo né di vederlo. Ho ignorato tutte le sue cinquanta chiamate. Se mi avesse amata davvero avrebbe trovato una soluzione insieme a me, invece ha preferito lasciarmi da sola a patire. Non so come reagirò quando tornerò all'università, dovremo parlare sicuramente ma non ho alcuna intenzione di rinunciare a questo essere che sta crescendo dentro di me, è solo una scelta sua se restare con me e vivere questa esperienza come una piccola famiglia oppure andarsene. Il pensiero è così orribile che cerco di reprimerlo il prima possibile; mia madre sta bussando nuovamente alla porta, sto ignorando volontariamente anche lei. Non voglio ancora dirle del bambino, vorrei partire domani per Portland, l'aria qui è diventata soffocante e non sopporto nessuno. << Anastasia tesoro apri, è da ieri che non tocchi cibo è successo qualcosa? >>. << Va via mamma, no sto bene sono solo un po' stanca >>. << Non mi mentire è perché Christian è andato via? Ti manca? >> ma come fa a capire sempre tutto questa donna?. << No mamma >>. << Ana, tesoro raggiungilo, gli uomini sono così, a volte hanno bisogno di essere rassicurati, sicuramente avete delle lacune da chiarire, non me la sono bevuta quando mi ha detto che doveva partire per delle questioni urgenti, ti ho vista sulle scale a piangere >>. Inizio a singhiozzare senza sosta, riesco solo a far stare in pensiero tutti. << Ah basta! Non riesco più a sentirti così, ti ordino il primo last minute online e partirai, devi fare quello che è meglio per te stessa >> dopo queste parole, non posso fare altrimenti che apro la porta e mi fiondo tra le sue braccia. Era da molto che non sentivo il suo affetto così vicino, nonostante tutto le voglio bene. Infondo chi non prova affetto per la sua mamma?. Inizio a fare le valige e decido di mettere anche il test di gravidanza. Ho deciso che appena arriverò prenderò appuntamento per un ecografia, per avere la certezza al 100%. Sono all'aeroporto, tra circa quaranta minuti ho il volo, si ritorna alla realtà e stavolta torniamo in due, mi accarezzo la pancia. In quel momento mi risulta la cosa più naturale del mondo. Penso a Christian e a tutte le chiamate che ho ignorato, non riesco a passare sopra al fatto che mi abbia lasciata sola, ma non posso sfuggire sempre ai problemi anche se adesso non me la sento di vederlo, sono ancora furibonda e delusa. Sto decollando, e mi perdo ad ammirare le nuvole, sembrano dei ciuffi di panna morbidissimi, "no Ana, non pensare sempre a lui basta" , e detto questo cado in un sonno profondo fino all'arrivo. Decido di prendere un taxi per arrivare al residence, non mi fido molto dell'autobus, in queste condizioni con tutto quel caos può essere pericoloso. Arrivo nella stanza, finalmente casa, anche se mi sento terribilmente sola. Mi spoglio e mi tuffo sotto il getto di acqua calda, per un momento riesco a reprimere i brutti pensieri. Esco, mi asciugo e decido di chiamare nel frattempo il consultorio per sentire se potrei passare verso le 18.30 per un ecografia. Loro mi dicono che la dottoressa è disponibile per le 18.00 e decido di muovermi a prepararmi. Indosso dei jeans, una canotta bianca con sopra un golfino color pesca e le converse fucsia, un filo di trucco e sono pronta per andare. Recupero le chiavi del mio amato maggiolino, è da molto che non guido e sono molto felice di farlo, aiuta a rilassarmi. Appena arrivo all'ambulatorio le immagini al muro dei bambini piccoli mi fanno sorridere. Una dottoressa molto carina si avvicina a me, si chiama Samuels di cognome ed è molto gentile. << Dunque Anastasia, quanti anni hai? >>. << Ho diciotto anni, diciannove tra qualche mese dottoressa >>. << Sdraiati sul lettino cara, cerca di stare il più rilassata possibile, adesso introdurrò questa sonda per individuare le condizioni dell'utero così almeno potremo capire la tempistica del feto, poi vedremo se è possibile scattare una foto va bene? >>. << S-si certo >>. Introduce dentro di me questa sonda, sono molto tesa e agitata, vorrei solo che Christian fosse qui con me per condividere questo momento. Invece sono sola. << Tesoro complimenti, non sei di molto, da poco è avvenuta la fase di attaccamento, dovresti essere all'incirca di tre settimane, ora sentiamo il battito va bene? >>. Mi limito ad annuire e lei poggia questo strano strumento sul mio addome, gli occhi mi si riempiono di lacrime "quello è il nostro bambino!". << Direi che è tutto nella norma, cerca di fare attenzione agli urti, non devi affaticarti, sei molto giovane e quindi sei molto più a rischio va bene? >>. << Certo dottoressa grazie mille >>. Torno all'appartamento, ha detto che non devo affaticarmi, quindi decido di aspettare l'ascensore. Una sensazione strana si incombe di me, sento una presenza che mi fa rizzare la pelle d'oca in tutto il corpo. Lui è qui. << Ana.. >> il suo tono di voce trema, sembra distrutto. Ma ancora non me la sento di vederlo, mi affretto ad entrare nell'ascensore e prima che possa raggiungermi finalmente le porte si chiudono. Mi affretto ad aprire la porta, per fortuna sono stata più veloce di lui, anche se di poco dato che sta già bussando insistentemente. << Ana aprimi per favore, ho bisogno di parlarti >>. Decido di ignorarlo e andare a letto, sono davvero stanca ma dubito che riuscirò a prendere sonno. Diventerò una mamma, come farò a dare questa notizia a tutti non lo so. Avrei tanto bisogno di compagnia in questo momento, ma alla fine me la sono sempre cavata anche da sola. Alla fine tra un pensiero e l'altro cado in un sonno profondo, ardenti occhi grigi disperati e spaventati mi stanno dando la caccia. Il cinguettio degli uccellini mi avverte che è mattina, la mia voglia di alzarmi dal letto e pari a zero, ma almeno l'università mi aiuterà a non pensare a Christian. Mi alzo dal letto e mi sforzo di mangiare qualcosa per colazione, vado in bagno mi lavo i denti e decido cosa mettermi, opto Per dei pantaloni neri delle converse rosse e una T-shirt bianca. Appena esco dalla porta ho la strana sensazione di essere osservata, ma purtroppo non è la prima volta che mi faccio certe paranoie quindi decido di incamminarmi verso l'ascensore. "Santo cielo! Questo ascensore stamani non vuole proprio arrivare e che cazzo, sono anche troppo di ritardo per una volta fare le scale non mi farà male" detto questo mi in cammino verso la rampa, sento dei passi sempre più pesanti verso di me come se delle scarpe col tacco stessero correndo, mi giro di scatto ed ecco che vedo quella donna, Elena, non faccio in tempo a evitarla che ecco che mi dà una una pesante spinta ed io ruzzolo giù per le scale. Una risata malvagia mi invade le orecchie, ormai vedo tutto sfocato e sento qualcosa di caldo scendere giù per le mie gambe. " Il mio bambino, no!" E quando vedo la pizza di sangue in cui sono immersa non posso fare a meno che perdere i sensi sbattendo forte la testa sul pavimento. Christian dove sei?.

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Capitolo 22
*** Capitolo 19- ***


Christian Pov: Sono nel mio appartamento, sto fumando una sigaretta e mi perdo a osservare il fumo fuoriuscire dal filtro. Ho fatto l'errore più grande della mia vita, quanto sono stato stupido? Ho lasciato Anastasia da sola e adesso lei non risponde alle mie chiamate. "Ma cosa pretendi Grey? l'hai lasciata da sola, le hai dato l'impressione di non essere innamorato di lei, le hai chiaramente detto che non sei pronto a prenderti una responsabilità così grande e vuoi anche che ti risponda?. Non riesco a smettere di pensarla, i suoi occhi blu, tristi, e gonfi dal pianto mi perseguitano ovunque specialmente la notte. Ho iniziato ad avere di nuovo gli incubi da quando lei non è più con me, vorrei tornare indietro nel tempo ed evitare questo sbaglio. "E se tornassi da lei in Georgia? No, rischierei di beccarmi una porta faccia e non avrebbe nemmeno tutti i torti". Decido di andare in bagno e guardarmi allo specchio, gli occhi sono tornati quelli di un tempo. Grigi, spenti e sofferti; il loro contorno si è arrossato i miei capelli sono spenti e non mi faccio la barba da giorni; decido di tuffarmi sotto il getto di acqua bollente e finalmente a darmi una sistemata, vado in camera e decido cosa indossare opto per una maglietta grigia dei jeans e le Adidas bianche. Torno in cucina e vado sul balcone, ammiro il paesaggio e non posso fare a meno di perdermi nuovamente tra i miei pensieri. Sarò padre. In fondo ho solo 19 anni, 20 il mese prossimo, anche se la conosco da poco Anastasia so che sarà sempre l'unica donna della mia vita. Non posso abbandonarla ora, anche se siamo giovani ce la caveremo in un modo. In fondo io sono di famiglia benestante e dal lato economico non ci sarebbero problemi, spero che quando tornerà vorrà parlarmi ho l'intenzione di farmi perdonare al più presto. Non ce la faccio più a stare in casa, ho bisogno di liberare la mente e quindi decido di andare a fare una passeggiata in centro. Magari potrei farle un regalo, che ne so, un ciuccio . Oppure una tutina, anche se non sappiamo il sesso potrei prenderla di un colore neutro, magari le strappo un sorriso dopo tutta l'agonia che le ho fatto passare. Mi in cammino verso le diverse strade dei negozi ed uno in particolare attira la mia attenzione, il suo nome è "piccola mamma". Senza riuscire ad accorgermene in tempo sono già dentro a guardare i diversi articoli per neonati, sono due le cose che attirano maggiormente la mia attenzione. La prima è una tutina color panna con sopra disegnato un tenero anatroccolo, la seconda è un orsacchiotto gigante molto tenero. Mi affretto e vado subito a pagare gli acquisti e decido di farmi impacchettare il tutto. Fatto questo mi in cammino di nuovo verso l'appartamento, torno e appoggio tutto sopra il mio letto quando faccio per prendere il cellulare per vedere se magari trovo un suo messaggio ecco che non lo trovo, devo averlo perduto sicuramente. Adesso dovrò correre a comprarne uno nuovo, bloccare la vecchia sim e farne una con lo stesso numero. Dopo circa quaranta minuti sono di ritorno col mio nuovo giocattolo all'ultima tecnologia torno finalmente al residence. Quello che mi si presenta davanti mi lascia senza parole, il cuore mi batte fortissimo ed io..io sono pietrificato. Anastasia è davanti a me con la valigia mentre aspetta L'ascensore, è tornata! Il mio amore è qui!. La paura mi sta divorando ma cerco di chiamarla, anche se più che una parola la mia voce somiglia ad un sussurro. << Ana.. >> lei si gira, ha gli occhi spenti, ma comunque bellissimi, quanto mi erano mancati. Ma lei non mi risponde e appena le porte si spalancano si affretta ad entrarci e salire all'ultimo piano. Corro più che posso per raggiungerla ma appena le mie gambe toccano l'ultimo scalino sento la porta del suo appartamento sbattere. Non ci penso due volte vado a bussarle ma senza ottenere risultati, sono distrutto non so più cosa fare mi odia e non ha tutti torti, in fondo può avere di meglio, perché dovrebbero perdere tempo con me?. Torno nel mio dormitorio e mi metto sul letto, e con gli occhi pensanti dalla disperazione mi addormento. " Sono in un lungo corridoio, Ana mi sta baciando, con la lingua. Le mie mani vagano sul suo corpo, continuiamo ma qualcosa ci disturba, una nube nera si impossessa di noi facendoci staccare. Lei mi guarda con disgusto e se ne va, provo a raggiungerla ma più mi avvicino più si allontana da me. Il corridoio è infinito. Vedo Anastasia con una donna, guardo meglio ed è la mia madre biologica. No! Lasciala stare la mia piccola. Ma è come se loro non mi vedessero, mi dimeno per raggiungerla, urlo il suo nome ma lei scappa da me. Ormai io non sono più nulla, io non ho più parole." Mi sveglio, sono le otto di mattina, madido di sudore. Gli incubi sono tornati, anche se devo ammettere che quelli con Anastasia sono molto peggio; vado in bagno, mi sciacquo la faccia con l'acqua fresca e cerco di reprimere questi brutti ricordi del sogno, oggi ho lezione ma non ho alcuna intenzione di andarci. I miei pensieri sono interrotti dal ticchettio di qualcuno che sta bussando alla porta, "magari è lei!". Mi affretto ad andare ad aprire la porta con il sorriso stampato sulle labbra ma quando mi rendo conto di chi ho davanti divento come una lastra di ghiaccio. << Che cazzo vuoi Elena? >> ma come osa venire a disturbarmi, oggi davvero non è giornata rischia sul serio dei calci in culo dolorosi. << Christian tesoro che piacere, volevo vederti e allora sono venuta, come stai? >> "ma quando lo capirà che a me di lei non frega nulla? Che non voglio avere niente a che fare con persone così? Cazzo che nervoso ,cal diavolo le buone maniere sono incazzato nero! ". In modo poco carino la spintono e le chiudo la porta in faccia: << Stammi a sentire brutta stronza o esci dalla mia vita i davvero troverai pane per i tuoi denti. Te lo dico per l'ultima volta Elena basta >>. Se questa era una giornata di merda adesso è peggiorata a dismisura, mi manca Ana più dell'aria che respiro, mi sento inferiore allo zero in questo momento. È quasi un giorno che non tocco cibo, decido di prepararmi qualcosa, bacon e waffle. Mentre sono impegnato a terminare la mia colazione, vengo interrotto dal suono della sirena di un'ambulanza mi affretto ad affacciarmi al balcone e quando mi rendo conto di chi è il corpo sulla barella in stato confusionale il mio cuore perde i battiti. Anastasia!. Ed ecco le tenebre che si impadroniscono di me.

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Capitolo 23
*** Capitolo 20- ***


Anastasia Pov: Mi sveglio con la testa dolorante, confusa e smarrita. Ma.. Aspetta un momento sono all'ospedale che ci faccio qui? Ed ecco i ricordo che riaffiorano. Sangue. Scale. Risata malvagia. Qualcuno mi ha spinta ma non riesco a ricordare chi fosse, sono così confusa. Ed ecco che sento bussare alla porta: << Avanti >>  ed ecco che arriva la dottoressa con i miei esiti in mano. << Salve signorina Steele, io sono la dottoressa Simons. Ho qui i risultati delle sue analisi, la caduta dalle scale ha causato un brutto ematoma in testa ma nulla di grave per fortuna, in questi giorni potrà sentirsi un po' confusa e dolorante ma le assicuro che è tutto normale. C'è stata però una complicanza abbastanza elevata su un altro fatto, vede.. Ecco.. Il suo bambino.. >> "Oh no, ti prego fa che non gli sia successo nulla non potrei sopportarlo, Dio ascoltami per favore". << Cosa è successo al mio bambino dottoressa? >> lei abbassa lo sguardo e mi accarezza dolcemente la guancia.  << Vedi piccola, purtroppo i feti sono molto delicati nella fase di attaccamento, abbiamo provato in tutti i modi a bloccare L'emorragia ma eri troppo a rischio, sei così giovane. Purtroppo non ce l'abbiamo fatta e non c'è più, mi dispiace tanto.. >>. Le lacrime solcano le mie guance, il senso di vuoto che sto provando in questo momento è indescrivibile, mi hanno spinta dalle scale,  ma i miei ricordi sono così confusi! Non è stata colpa mia, ma chi è che può volermi così male da farmi una cosa come questa? L'unico ricordo che ho è quella risata diabolica ma come si può essere così cattivi?. << Potrei essere lasciata un po' sola per favore? E gradirei che nessuno venisse avvertito ne fatto passare, grazie >>. << Certo, sei maggiorenne non ci sono problemi, informerò la segreteria delle informazioni di questa tua richiesta, cerca di risposare d'accordo? >>. Mi limito ad annuire e se ne va. Christian mi manca tantissimo, ma sono troppo arrabbiata con lui, non voglio vederlo. Ho bisogno di staccare la spina, di rifarmi una vita lontano da qui così potrò dimenticarlo. Domani appena mi dimetteranno partirò per Montesano, andrò a vivere con Ray e terminerò la i miei studi. È l'unico modo che ho per tornare a farmi una vita tranquilla, senza emozioni ed intoppi.  I miei pensieri sono interrotti da un'infermiera che bussando alla mia portami avverte dicendo: << Signorina Steele, fuori c'è un ragazzo che dice di essere il suo fidanzato, è da quando l'hanno portata qui che aspetta di entrare. So che ha fatto richiesta di non vedere né sentire nessuno, ma sta diventando molto persuasivo potrei farlo passare? >>. Il mio cuore perde un colpo, vederlo peggiorerebbe solo la situazione e guardandolo negli occhi nonostante io sia ancora arrabbiata con lui non riuscire più a partire. Ormai ho fatto la mia scelta. << Non c'è nessun fidanzato, ho fatto chiaramente richiesta che non voglio vedere nessuno, quindi la prego vada di là e gli dica che al momento non sono disponibile >>. lei china la testa delusa e se ne va, lasciandomi con ancora molti dubbi. Doveva pensarci prima di abbandonarmi, non è che perché adesso sto male deve presentarsi qui fare il cavaliere. Mi ritrovo a pensare tra me e me, è assurdo il cambiamento che ho fatto in così poco tempo. Spero che la allontanarmi da tutto questo mi porti a essere nuovamente la ragazza che ero un tempo. Senza pensieri e senza grilli per la testa, sarà la cosa più difficile della mia vita ma spero vivamente che ne valga la pena; ho solo bisogno di tranquillità.  L'indomani mattina mi sveglio e per fortuna oggi verrò dimessa dall'ospedale, ho fatto chiaramente la richiesta di poter uscire dall'uscita secondaria dei dipendenti, così se Christian anche oggi verrà nuovamente in ospedale non lo incrocerò. Chiedo all'infermiera di turno se può farmi il favore di chiamare un taxi e farlo arrivare esattamente davanti all'uscita. Mi affretto a preparare le mie cose e in poco tempo sono nel taxi per andare al dormitorio. Appena arrivo decido di chiamare Ray per comunicargli la mia scelta. << Papà.. >>. << Annie tesoro che piacere sentirti come stai? >>. << Torno a Montesano papà, non riesco più a stare qui, e poi i costi sono molto alti non riesco a trovare un lavoro, non mi trovo nemmeno molto bene è un problema per te? >> << Oh no piccina figurati, quando parti? >>. << Domani stesso papà, arriverò lì per la prima sera, grazie mille e scusami per il poco preavviso >>. << Non scusarti bambina mia! Ci vediamo domani intesi? Buon viaggio tesoro >>. << A domani papà.. >>. Piano piano inizio a fare la valigia, i ricordi che avrò legati a questo posto me li porterò dentro per sempre. Sono indecisa se chiamare Kate, ma anche se è la mia migliore amica è la fidanzata di Elliot, e non vorrei che qualche parole di troppo costasse cara a me. So che potrò sembrare una codarda, ma è la cosa migliore da fare. Così finalmente potrò tornare a stare bene, Christian è stato e sarà per sempre il mio primo amore ma ha sbagliato troppo e non riuscirei a dimenticarlo restando qui. Sono incazzata col mondo, delusa ed amareggiata. Ma la perdita del mio bambino è la cosa che mi fa stare peggio, chissà se era un maschietto o una femminuccia, chi lo sa. Vorrei reprimere il pensiero ma è più forte di me, non credo che questa cosa la supererò mai. Sento bussare alla porta, mi affretto ad andare ad aprire ed eccolo qui, davanti ai miei occhi bello più che mai: Christian. << Ana.. Finalmente come stai? Non mi hanno fatto entrare all'ospedale ero preoccupato come ti senti? Il bambino? >>. << Credo che ora sarai felice che non c'é più nessun bambino, ciao stammi bene >>. << No Ana ti prego non.. >> e senza dargli tempo per replicare gli chiudo la porta in faccia. Sono davvero stanchissima, mi faccio una bella doccia, mentre risciacquo il ventre mi invade il pensiero triste che adesso non ho più nessuno che cresce piano piano dentro di me. Inizio a piangere, voglio sfogare la rabbia di questi giorni, la solitudine e la delusione. Troverò chi mi ha spinta e farò giustizia per il mio povero bambino, lui non centrava nulla. Ma perché non mi viene in mente? È tutto così annebbiato nella mia mente, ah cazzo! Spero che riuscirò piano piano a riprendermi e a rifarmi una vita. Mi asciugo con cura, la caduta mi ha rilasciato diversi lividi. Mi infilo il pigiama e mi metto a letto,ma stanotte Morfeo pare non abbia intenzione di farmi visita; non riesco a smettere di essere divorata dai sensi di colpa. Doman inizierà una nuova esistenza, voglio tornare l'Anastasia di un tempo, anzi no, voglio diventare una persona forte e menefreghista così non riceverò più delusioni da nessuno. Senza aspettarmelo cado in un sonno profondo sognando lui.. Come sempre. Mi sveglio e il sole splende con le primi luci del mattino, ho deciso che cambierò numero di cellulare così nessuno potrà più rintracciarmi. Controllo se ho portato via tutto, ma non me la sento di lasciare Kate così, quindi scrivo un bigliettino che le lascerò attaccato al frigo: "Amica mia, perdonami se non ho avuto il coraggio di rivelarti dove andrò, ho bisogno di ritrovare me stessa, ci rincontreremo un giorno. Ti voglio bene, con amore la tua Ana." Recupero le mie cose e mi incammino verso l'aereoporto, ispiro a fondo l'aria di Portland e metto in un cassetto molto a fondo del mio cervello tutti i ricordi che mi lasceranno legata a questo posto per sempre. " Tornerò meno fragile".

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Capitolo 24
*** Capitolo 21- ***


Christian Pov: Anastasia... Mi ha respinto; mi ha detto che non c'é più nessun bambino, che abbia abortito per colpa mia? Il pensiero fa così male che lo abbandono immediatamente. Prendo il mio amato pacchetto di sigarette e ne accendo una, il fumo mi entra nei polmoni regalandomi un po' di sollievo. Sono un mostro inutile, non riesco a tenere nessuno al mio fianco. Il dolore che sto provando adesso non è nulla in confronto a quello di quando avevo quattro anni; mi sono innamorato di lei dal primo momento che ho incrociato i suoi occhi così belli, dolci, mi mettevano una sicurezza incredibile. È stata l'unica con la quale ho fatto l'amore per la prima volta, mi sono aperto come non avevo fatto con nessuno. Lo sapevo che non dovevo cacciare fuori certi sentimenti ma non credo la dimenticherò mai. Ormai si è fatto tardi, decido di andare a letto e piano piano mi addormento. " La mamma oggi canta una canzone, è il mio compleanno e mi ha cucinato una torta molto buona. Il mio lancino fa le capriole. Accarezzo i capelli della mamma e le do tanti bacini. Ho ricevuto un regalo. Una macchinina verde e la faccio sfrecciare sul pavimento, sono felice e la mamma ride con me. Oggi lui non c'é e sono sollevato, mi sta antipatico e mi fa cose brutte a me e alla mamma. Lui mi dice che nessuno mi vuole perché sono un bambino cattivo, ma io non lo dico alla mamma sennò non mi coccola più. Sento un botto, lucenti stivali con la fibbia, era troppo bello per essere vero. Lancia una bustina con farina alla mamma e si sfila la cintura"'. Mi sveglio di soprassalto sudato e col fiatone, le tenebre sono tornate a farmi visita e a tormentarmi. Guardo l'orologio e vedo che sono le 3.45 del mattino. Ho bisogno di scaricare quindi decido di andare a correre un paio di ore. Appena tornato mi fiondo in doccia, l'acqua calda mi aiuta a pensare meglio, non posso perderla adesso, devo farla ragionare e farle capire il motivo di questa mia reazione. Per colpa mia non c'é più nessun bambino, sicuramente non voleva affrontare questa cosa da sola e ha preso questa decisione. Ma io ci sarei stato, le avrei parlato e dato i piccoli regali che avevo preso per il nostro piccolo. Il mio sguardo si posa su quei due pacchetti, ho L'impulso di spaccare tutto ma voglio conservarli ancora per un po'. Devo riconquistarla e dirle quello che ho pensato, della mia paura. Mi preparo, indosso dei jeans e una maglietta nera e mi affretto ad andare a bussare alla sua porta, ma nessuno mi apre. Che strano non può sapere che non sono io, non avrà voglia oppure si starà preparando che oggi abbiamo lezione. A malincuore decido di andare all'università, così almeno potrò vederla. Ma nulla, non è nemmeno li. Si sarà presa un po' di tempo per se stessa magari, si sicuramente é così. Quando torno al residence provo nuovamente a bussare alla sua porta ma nulla, nessuno si muove, provo ad accostare l'orecchio per sentire se c'è qualche rumore ma nulla, vuoto assoluto. Provo a chiamarla ma risponde la segreteria dando il numero inesistente, sicuramente lo avrà cambiato per prendere le distanze dato che ogni giorno praticamente la massacravo di chiamate. Mi sento così solo, solo lei sapeva farmi stare bene, e invece come sempre ho rovinato tutto. Provo nuovamente a bussare ma ancora niente, sto iniziando a preoccuparmi, decido di andare dal responsabile dei fornitori e chiedere sue notizie. << Ehm, salve scusi il disturbo signore, vorrei sapere se Anastasia Steele è rientrata, non la trovo da tutto il giorno e sono molto preoccupato, è nell'appartamento per caso? >> lui mi guarda con gli occhi sgranati e sorpresi. << No Signorino Grey, la signorina ha disdetto il dormitorio ieri stesso, non tornerà nemmeno all'università. È partita questa mattina ma non so il posto dove sia diretta, ha anche lasciato la sua copia di chiavi e pagato gli affitti anche per la sua coinquilina, non penso tornerà più mi dispiace >>. Il mondo gira, la mia vita crolla a pezzi come un vaso di cristallo sul pavimento. Se n'è andata via da me, senza dire dove. Con questo ho chiaro e tondo il messaggio che devo lasciarla andare, se ne dovuta andare per tutto il male che le ho fatto e non me lo perdonerò mai. Torno nel mio appartamento afflitto, sento un qualcosa venire su per la mia gola e dell'acqua calda bagnarmi il viso. Dopo tanto tempo sto piangendo, mi dispero e sfogo la mia rabbia repressa e la tristezza passata in questi giorni. Mi fa male tutto il corpo e senza rendermene conto rovescio il tavolo sottosopra seguito dalle sedie, non valgo nulla e non riesco mai a combinare nulla di buono. Aveva ragione Elena, io non merito di essere amato, io non sono nessuno, sono un mostro e sono cattivo. Dopo tutto questo ne ho la prova, devo cercare di tenere tutti a debita distanza. Nessuno entrerà più dentro di me come lei, da oggi ci sarà un nuovo Christian, maniaco del controllo e autoritario, desidero diventare un dominatore, solo così riuscirò a diventare il padrone del mio universo e io non sarò più ferito da nessuno. Mi guardo allo specchio, i miei occhi sono diventati freddi come il ghiaccio e la pupilla non si vede più. Prendo il telefono e a malincuore chiamo Elena per dirle che avrò inizio con la mia nuova vita. Nessuno mi ferirà più.

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Capitolo 25
*** Capitolo 22- ***


TRE ANNI DOPO... Anastasia Pov: Sono passati tre lunghi anni da quando sono tornata a Montesano da Ray, il mio patrigno. Qua ho proseguito i miei studi di letteratura inglese e sono riuscita a laurearmi un mese fa con il massimo dei voti. Adesso ho ventuno anni, non ho più avuto contatti con nessuno ma non c'è stato un giorno in cui non ho pensato a lui.. Christian. Non ho più avuto storie con nessuno e tantomeno non sono uscita con nessun ragazzo, in questi anni sono cambiate molte cose. Guardo il mio polso, ho tatuato quella data, quella della mia partenza e ogni volta che sono triste la guardo, così capisco quando mi butto giù che ho superato cose molto peggiori. In questi anni devo ringraziare il kick box, grazie a questi sport sono molto cambiata, ho espulso la mia rabbia repressa e al posto del fisico da ragazzina adesso sta iniziando a formarsi quello di una donna. Può sembrare che tutto vada bene ma in questi tre anni gli incubi mi tormentano, non ho ancora dimenticato l'incidente delle scale e tutt'oggi è come se la mia mente si rifiutasse di collaborare. Ho deciso di trasferirmi a Seattle ed entrare a lavorare nell'editoria, ho mandato diversi miei curriculum e finalmente proprio stamani ho scoperto di essere stata accettata come assistente in una piccola casa editrice di nome "SIP". Devo ammettere che ho fatto diverse ricerche e non è molto nell'occhio date le sue dimensioni e la sua fama, però io sono contentissima così, nonostante il mio cambiamento ancora detesto dare troppo nell'occhio. Quando ho ricevuto la lettera della mia assunzione mi sono talmente commossa che tra un po' anche Ray si commuove con me, è stato molto premuroso in questi anni, infatti ho lavorato per mantenermi gli studi; facevo due lavori: il pomeriggio ho lavorato come commessa in un negozio di antiquariato e la sera facevo da baby sitter a due bambini di otto e sei anni, figli di due famosi avvocati, mentre nel weekend ne approfittavo sempre per allenarmi duramente. Ed ora eccomi qui, nella mia piccola cameretta affacciata sulla campagna mentre faccio le valige per l'inizio della mia nuova vita. Salutare Ray per me è sempre molto difficile, in questi anni è stata lui la mia ancora di salvezza e mi mancherà da morire. << Abbi cura di te Annie okay? >> mi dice con gli occhi lucidi. Mi affretto ad abbracciarlo, una leggera lacrima mi bagna le guance, mi affretto ad asciugarla. Non voglio che qualcuno mi veda piangere. << Ci vediamo presto papà >>. Sento il mio volo chiamare dagli altoparlanti, mi giro dando un ultima occhiata al mio papà e mi incammino verso l'aereo. Sono arrivata a Seattle, sta piovendo, ma la cosa positiva è che con i miei risparmi ho potuto comprare una macchina usata online, non è proprio il massimo ma almeno non sarò a piedi. È un piccolo maggiolino, ma è molto più moderno del mio precedente nonostante i suoi otto anni di età, è color crema con gli interni bordeaux. Slitta che è una meraviglia, e dopo essere uscita dall'I5 mi incammino nel traffico di Seattle per andare al mio nuovo appartamento. Non è molto grande, ha giusto una camera, un bagno, un salotto, una piccola cucina ed un balcone, però la vista è molto carina. Mi tuffo sotto il getto di acqua calda e subito dopo mi metto a sfare le valige, domani inizierò una nuova vita indipendente, magari riuscirò a farmi delle amiche e riprendere un po' a fare qualche uscita tra ragazze, chi lo sa.. Magari troverò l'amore. Ma nella mia testa c'è ancora una sola persona, anche se infondo lo odio, tanto, è solo colpa sua se adesso ho paura di tutto e ho creato una corazza intorno a me. Questi pensieri mi mettono tristezza, allora mi fisso il tatuaggio, pensando a come sono stata quel giorno, e per magia tutti i pensieri brutti se ne vanno e mi decido di andare a dormire, sognando come sempre occhi grigi, freddi e preoccupati. Sono le 7.00 e la sveglia suona, mi stiracchio e scendo dal letto per iniziare il mio primo giorno di lavoro. Faccio una doccia veloce e decido cosa indossare, scelgo una gonna nera a vita alta con una camicetta di seta bianca, dei tacchi neri, qualche bracciale al polso sinistro per nascondere il tatuaggio, un filo di mascara lucida labbra, rimmel, acqua profumata alla vaniglia e sono pronta per andare. L'edificio è davvero piccolo, ma molto carino, avrà più o meno dieci piani ed è per la maggior parte di vetro e mattoni. Mi addentro e ad accogliermi c'è una ragazza, avrà su per giù la mia età ed i suoi capelli sono rossicci e riccioli con due occhioni verdi da cerbiatta. << Ciao, sono Anastasia, la nuova assistente di Jack.. Ehm, sai per caso dove devo accomodarmi? >> lei mi fa un sorriso smagliante. << Certo cara, io sono Hannah, purtroppo il signor Hyde stamani è molto occupato a causa di una nuova riunione con il suo nuovo capo. Ma vieni ti mostro il tuo officio >>. Anche se è piccolo devo dire che l'ufficio è molto carino, ha una scrivania, un computer e 3 sedie. Ringrazio la mia collega e mi accomodo alla mia postazione aspettando le direttive del nuovo capo che stamani è troppo impegnato, qualcosa mi dice che ozieró per gran parte del tempo. Dopo circa due ore mi sento annoiata e frustrata, mi alzo dalla mia postazione e decido di andare a fare un giro per l'azienda. Prendo l'ascensore e mi dirigo verso l'ultimo piano per prendere un caffè, lo bevo in poco tempo e sono di nuovo in ascensore. Arrivo al piano terra e quando si aprono le porte non credo ai miei occhi. Era troppo bello per essere vero, ma perché? Perché proprio qui a lavoro? È un incubo non è possibile. È sempre più bello rispetto a tre anni fa, il suo fisico è più muscoloso, e gli occhi, santo cielo quegli occhi grigi come la natura scatenata, quando hanno incontrato i miei hanno assunto il colore del metallo fuso, ma non posso cedere, lo odio così tanto. Dopo non so quanto tempo sospeso in aria restiamo a fissarci occhi negli occhi lui sussurra un << Ana... >>, mi ha riconosciuta, no, é uno scherzo. Ma sono così nervosa che l'impulso ha la meglio, con gli occhi pieni di rabbia ed un tono abbastanza scocciato gli dico schietta: << Ci conosciamo? >> lui abbassa lo sguardo e scuote la testa, bloccandomi però l'uscita. << Con permesso >> e in modo poco garbato gli do una spallata per farlo scostare. Ho le gambe che mi tremano e il cuore che mi batte all'impazzata, mi dirigo verso il bagno per sciacquarmi un po', allora magari è vero che le anime gemelle sono destinate a rincontrarsi prima o poi. Sono sconvolta, riuscirò mai a farmi una vita con lui fuori dai miei pensieri? Ah mamma mia che casino!.

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Capitolo 26
*** Spazio Autrice: ***


Ragazzeee come state? Che ve ne pare della piega che sta prendendo la storia? So che ho promesso un capitolo più lungo e ci sto lavorando, domani dovrebbe essere pronto, tutto esclusivamente per voi! Spero che vi piaccia e continuiate a seguire la storia! So che dovevo aggiornare stasera ma ho pensato che dovevo fare qualcosa di speciale per ringraziarvi, posso assicurarvi che l'attesa ne varrà la pena un bacione❤️❤️❤️ vi voglio bene -Ellexy-

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Capitolo 27
*** Capitolo 23- ***


Christian Pov: Sono passati tre anni, sono stati i più difficili della mia vita, purtroppo le spine conficcate nella mia vita non so nemmeno come le ho prese, ho continuato a portarmele addosso fino a quando il fastidio era diventato insopportabile, così piano piano ho iniziato a rimuoverle, ma il male silenzioso era sempre dietro l'angolo a farmi visita. Molta della gente qua fuori vorrebbe essere al mio posto, sono riuscito a costruirmi un impero tutto con le mie mani e adesso sono uno degli uomini più ricchi di Seattle nonostante i miei quasi 23 anni. Ma da quando lei se n'è andata dalla mia vita nulla è più stato come prima, ho provato a cercare rifugio in Elena, che oltre alla sua porta e alle sue braccia ha aperto anche le sue gambe. Che grave errore dannazione! Il pensiero fa ancora ribrezzo e lo abbandono immediatamente, anche se devo ringraziare lei se oggi sono un uomo impeccabile, freddo, controllato e preciso nei suoi obbiettivi. Diventare dominatore è stato difficile ma dopo tanto addestramento c'è l'ho fatta anche se il pensiero di Anastasia è sempre indelebile dentro di me. Ho avuto diverse sottomesse, diciamo circa undici, ma alla fine tutte chiedevano qualcosa in più. Ma perché non capiscono che l'amore non è alla mia portata? Lo è stato tanto tempo fa, ma ho finito per ferite e fare scappare da me l'unico amore della mia vita, non l'ho mai dimenticata, i suoi occhi mi perseguitano tutt'oggi nei miei sogni. Ho iniziato ad andare in terapia per cercare di capire cosa ci fosse di sbagliato in me e per raccontare finalmente a qualcuno i miei pensieri tormentati, ma i progressi non sono molto notevoli. Mi sono addirittura allontanato dai miei familiari da quando sono riuscito a comprarmi un attico all'Escala, ogni volta che mi chiamano cerco di ignorarli il più possibile, sono due settimane che non li vedo. L'unica che mi manca è Mia, la mia sorellina che è partita nuovamente per molto tempo, aspetto che tornerà presto. Ed ora eccomi qui, nella mia azienda di telecomunicazioni mentre guardo dalla vetrata la mia nuova città, ed ecco che entra la mia segretaria Andrea, che mi ricorda che tra circa un paio d'ore ho la nuova riunione con il capo della SIP, o meglio, è lui che ha una nuova riunione con il capo del suo capo, ossia io. Per avere solo 22 anni, quasi 23 sono molto soddisfatto del mio impero, adesso non devo più dipendere da nessuno ed entrare dell'editoria è sempre stato un affare interessante per me, nonostante la maggior parte dei miei collaboratori non fosse d'accordo. Entro in macchina con Taylor, il mio autista nonché guardia del corpo, l'ho assunto quasi due anni fa ed è una delle poche persone in ambito lavorativo di cui io mi fidi. Dieci minuti dopo siamo alla SIP per la riunione, saluto il vecchio Roach, sembra molto entusiasta di avere un capo come me. E poi c'é Jack Hyde, il direttore editoriale, solo a vista mi sta già sul cazzo, ha l'aria troppo spavalda per il miei gusti, e i suoi tratti visivi mi danno un impressione viscida. Ma non posso giocarmi tutto per un antipatia quindi mi affretto a stringergli la mano, mi guarda con aria di superiorità, ma non sa che sarò io a vivere questo gioco di sguardi, ed infatti è lui a distoglierlo per primo. La riunione inizia e le aspettative che mi aspettavo devo dire che sono di gran lunga superiori, ho proposto di trasferire l'azienda alla GEH e metterle il mio nome nel giro di circa un anno. Ovviamente hanno accordato tutti e posso finalmente uscire per andare a pranzare. Mi dirigo verso l'ascensore per il pian terreno, quando ovviamente ricordo di aver lasciato la documentazione in sala riunioni, torno all'ascensore per tornare all'ultimo piano e, quando si apre è come se un tir mi traforasse in pieno. Le emozioni che ho tenuto dentro di me per questi tre lunghi anni sono come uscite all'improvviso, il cuore perde battiti ed inizia a fuoriuscire dal petto. Quegli occhi così belli che non vedevo da tanto, troppo tempo, sono di nuovo davanti a me. Sono sempre più belli, sinceri e puri ma velano una tristezza e delusione infinita. É tornata, lo sapevo che prima o poi l'avrei rivista, non smetterò mai di dirlo, io e lei siamo come due magneti che si attirano, non potevamo stare lontani per sempre. << Ana.. >> e lei mi guarda, fredda, contenuta e delusa. Sono spiazzato da questa sua reazione, sembra che non sia passato solo il tempo, ma anche i suoi sentimenti, sembra quasi che mi odi. << Ci conosciamo? >> questa sua frase mi spiazza ancora di più, non vuole nemmeno rivolgermi una parola, cerco di bloccarle l'uscita piazzandomi davanti a lei, ma ricambia con una spallata e si fa strada lungo l'edificio. Entro nell'ascensore distrutto, mi fa male il petto e sto sudando freddo, lei è qui e mi odia. Sono un coglione, dopo tutto il mio lavoro per essere così controllato ecco che tutto va a puttane. Sono stanchissimo, la testa mi fa male, torno a casa e l'odore di risotto ai frutti di mare mi invade le narici, per fortuna Mrs.Jones, la domestica che ho assunto riesce sempre a strapparmi un sorriso con l'amore che mette dentro le sue pietanze, ma stasera fatico a mangiare. Cerco di mandare giù l'ultimo boccone con forza e mi verso un bicchiere di vino, ammirando Seattle dalla vetrage del mio attico. Non posso credere che presto lei sarà una mia dipendente, quanto vorrei vederla e passare del tempo con lei, poterla abbracciare e baciare quelle labbra che non sento da troppo tempo. Se venisse a sapere quello  che sono diventato probabilmente non vorrà sicuramente avere nulla a che fare con me, nessuna sottomessa é riuscita a farmela dimenticare. Salgo le scale ed entro nella mia stanza rossa, l'impulso di sfogare la mia rabbia è troppo forte da domare e in meno che me ne accorga sono già a bordo della mia R8. So che è una cosa sbagliata pagare per fare sesso, ma basta trovare una escort di alto bordo, avere il portafoglio bello pieno farle firmare un accordo di riservatezza ed il gioco è fatto. Sono diretto ad un club che mi ha fatto conoscere Elena all'inizio del mio addestramento, ci sono diverse ragazze ed alcune sono molto attraenti. Una in particolare attira la mia attenzione, è alta quanto me con i tacchi, la sua pelle è mulatta, color caffellatte direi, i suoi occhi sono neri e vispi ed ha un fisico prosperoso con curve al punto giusto. << Sei interessato amore? >> mi sta letteralmente mangiando con gli occhi. << Quanto vuoi? >> non mi interessa nemmeno sapere il suo nome, sono un tipo che va diretto al sodo. << 200 tesoro, andiamo >> "oh no, non qui". << Ti darò 10.000 dollari se verrai a casa con me e farai fare a me di te quello che voglio per tutta la notte, ci stai? >>, appena sente la cifra fa un sussulto, i suoi occhi neri come la pece si illuminano e si lecca le labbra con la lingua. << Certo andiamo >> e prendendola per un polso la trascino in macchina. Appena arriviamo all'Escala le offro un bicchiere di vino e le spiego con esattezza quello che ho intenzione di fare con lei. Acconsente immediatamente, dato che non è la prima volta che ha incontri di questo tipo, guardiamo insieme i limiti e dopo aver eliminato le bacchettate e la sospensione siamo pronti per iniziare. La appendo alla griglia nuda ed inizio con una frusta a tocchi molto delicati aumentando piano piano l'intensità, mi avvicino e la bacio. "Merda!" Il mio amico quaggiù però non vuole saperne,  cosa cazzo mi sta succedendo? Proviamo in tutti i modi a rianimarlo ma niente da fare, non vuole saperne stasera. Mi scuso con lei e le do i suoi soldi, e le chiamo un taxi. Anastasia, sei tornata ed io sono già in difficoltà, chissà se mi pensi come faccio io. Ho una fottuta voglia di lei, di assaporare quelle labbra così morbide, calde e delicate. Quella sua pelle candida al l'odore di vaniglia, agrumi e frutteto di mele, sapeva di casa. Quanto vorrei farla tornare mia in qualche modo, ma sarà impossibile. Guardo l'ora, sono le due di notte e il sonno non si fa sentire minimamente, mi metto seduto al mio pianoforte per cercare di fare un po' di chiarezza e suono.. Suono.. Suono. È l'unica cosa che non mi fa pensare, o almeno per un po', mi chiedo se il destino che ho scelto per me sia la cosa giusta, anzi che migliorare le cose le ho peggiorate nettamente. Da quassù sembro il padrone del mio universo, e pure mi sento così maledettamente solo. Mi manca la mia famiglia, è da molto tempo che non sto un po' con loro, non ho amici, nessuno. Decido di andare a letto e dopo vari tentativi mi addormento, per una volta in tre anni gli incubi non tornano a farmi visita, sogno lei.. Insieme a me. Mi sveglio, faccio una doccia e in meno di mezz'ora sono pronto per andare a lavoro, non so perché ma stamani mi sento fiducioso, ho deciso di non mollare con Anastasia, voglio riconquistarla, sapere cosa ha fatto in questi anni e specialmente voglio sapere la verità sul bambino.. Anche se non lo do a vedere non ho mai smesso di pensare nemmeno  a quello, sono stato così stupido con lei.. Ma qualcosa mi dice che non ha voluto interrompere la gravidanza di sua spontanea volontà, anche se non vedo altra teoria. Non so nessun recapito di lei, l'unico modo per raggiungerla è andare nel suo ufficio e provare a parlarle, non ho nulla da perdere. Ma si dai, tentar non nuoce. Dico ad Andrea di disdire gli appuntamenti per le prossime ore e ordino a Taylor di portarmi alla SIP. La ragazza della reception non ci pensa un attimo a dirmi dove si trova l'ufficio di Ana, e finalmente sono davanti alla porta come un coglione perché non trovo il coraggio di bussare. Nella mia mente si fanno strada i ricordi di quando tre anni fa ebbi timore a bussare alla sua porta per invitarla ad uscire con me ed Elliot, in un certo verso è da lì che è iniziata la nostra storia. Trovo coraggio e busso. << Avanti! >> ed apro la porta. Quando mi vede rimane pietrificata, le sue guance arrossano ma non so se sia per rabbia o imbarazzo. << Anastasia.. disturbo? >> mi guarda con due occhi di fuoco, okay era rabbia. << Si che disturbi, e poi non ti conosco cosa vuoi? Non ho tempo da perdere con gli estranei, ti prego vattene >>. Io la guardo, senza distogliere lo sguardo. << Non me ne andrò finché non avremo parlato >> lei alza le mani in segno di resa. << Bene, vorrà dire che me ne andrò io.. >> si alza con uno scatto ma prima che raggiunga la porta le blocco i polsi avvicinandola al mio viso. Riesco a percepire il suo respiro tremante sulle mie labbra, il suo profumo è sempre lo stesso, come se il tempo non fosse mai passato. << Dimmi che non mi vuoi, che non ti ha fatto nessun effetto rivedermi e che in tutti questi anni non hai pensato a me solo un attimo e me ne vado da quella porta, ma non mentirmi, me ne accorgo. Guardami negli occhi e dimmi che quello che c'è stato non è contato nulla, che non sei partita per dimenticarmi.. Dimmelo e me ne andrò per sempre, promesso >> lei abbassa lo sguardo, una lacrima le solca il volto, non riesco più a resistere. Con uno scatto animalesco la sbatto al muro e tengo le mie labbra incollate alle sue, le apre dando accesso alla mia lingua che danza in sincronia perfetta con la sua. Qui e il posto dove voglio stare, questa è casa mia, erano tre lunghi anni che non stavo così bene, sembra quasi un sogno troppo bello per essere vero. Le cose adesso sono davvero chiare, il mio amore per lei non è svanito nemmeno un po'.

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Capitolo 28
*** Spazio Autrice: ***


Ragazze scusate, so che è molto tempo che non mi faccio sentire ma in questo periodo é un po così. É l'ultimo anno e tra poco ci saranno i primi pagellini e sono piena di studio, stasera pubblicherò il prossimo capitolo, spero di farmi perdonare prima o poi. Vi voglio bene! Un bacio grande grande ❤️❤️❤️ spero che ancora seguiate la storia ancora scusa :(

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Capitolo 29
*** Capitolo 24- ***


Anastasia Pov: Sono stretta tra la morsa di Christian, posso sentire la sua erezione premere contro il mio ventre, questo è un bacio forte, aggressivo e desiderato. Mi è mancato tutto questo. "Oh merda! Ma cosa sto facendo? Tanta fatica per dimenticarlo ed eppure eccomi di nuovo tra le sue forti braccia, non posso farlo, ne va della mia dignità, non posso farlo è sbagliato. " Mi stacco da lui e indietreggio verso la porta, la apro staccandomi da lui, lo spingo fuori e la chiudo a chiave. Ho bisogno di stare un attimo da sola per poter calcolare tutte le mie emozioni. Mi accascio accanto alla porta sul pavimento e piango, scarico tutta la rabbia che ho provato per me stessa cercando di dimenticarlo.. ma non è così, lo amo ancora nonostante tutto, ma purtroppo è uno di quegli amori travolgenti che quando cerchi di far andare tutto bene l'ennesimo guaio è dietro l'angolo. Sento dei cazzotti alla porta e dei singhiozzi profondi, ma non sono io.. E se non sono io può essere solo una persona. Il mio Christian sta piangendo, siamo entrambi nella stessa situazione, se solo potessi stargli vicino per asciugarci le lacrime a vicenda e ricominciare tutto da capo. Per un attimo ho l'impulso di aprire la porta e fiondarmi tra le sue forti braccia, ma non posso farlo, deve capire che tutto questo sarà per il nostro bene, voglio farlo per noi. Dobbiamo trovare il coraggio di andare avanti con la nostra vita, anche se purtroppo devo riconoscere che lui rimarrà per sempre il mio unico grande amore.  Mi rialzo con tutte le mie forze, non sento più nulla, deve essersene andato. Cerco di andare in bagno e di darmi una sistemata, l'eye-liner è sulle mie guance come il mascara, i miei occhi sono gonfi e lucidi, apro l'acqua gelida e la verso sul mio volto. Torno nel mio ufficio e mi metto a lavoro, il mio capo sarà qui tra poco e non voglio deluderlo. Passano due ore circa, devo ammettere che il correggere bozze di libri mi ha distratta parecchio dalla realtà, ed ecco che bussano alla porta. << Avanti! >> dico con il tono più felice possibile. << È permesso? Buongiorno Anastasia, io sono Jack, devo dire che da quello che mi è stato detto ti dai molto da fare, sarà un piacere averti al mio fianco >>. Devo dire che è davvero un bellissimo ragazzo, non quanto Christian, ma molto bello. È alto, fisico muscoloso robusto, capelli neri e occhi azzurri, ha davvero un bel sorriso, potrei farci un pensierino. << Oh la ringrazio Jack, ecco le bozze che ho dovuto correggere, è un piacere conoscerla finalmente >> lui mi sorride con i denti bianchi luccicanti. << Oh, ti prego Anastasia, diamoci del tu! Dovresti avere all'incirca la mia età, quanti anni hai? >> "oh! È molto gentile". << Ventuno, e tu? >> alza un sopracciglio e mi guarda attentamente, tutte queste sue attenzioni mi fanno arrossire. << Ventisette, direi che siamo quasi coetanei >> mi limito ad accennare un timido sorriso e ad annuire e lui se ne va. La giornata per fortuna scorre velocemente e all'uscita mi imbatto su Hannah. << Ana, che dici stasera sei libera? Potremmo andare in qualche locale a bere qualche drink che ne dici? >> "si dai forse uscire aiuterà a distrarmi". << Certo, perché no, dimmi a che ora e dove >>. << Al club Fifty, é proprio qui vicino non puoi sbagliare, che ne dici per le 22? >>. << Mi sembra perfetto >> le faccio un largo sorriso e mi incammino verso casa. Non riesco a smettere di pensare a Christian e a quello che è successo, devo dimenticarlo, ma come?. É come se fossi stata investita da un treno in corsa, io lo amo ancora ma non possiamo continuare così, finiremo con l'essere feriti di nuovo in questa situazione, purtroppo siamo incompatibili dobbiamo solo farcene una ragione. Fisso il tatuaggio con quella data, 23 maggio 2012, per ricordarmi che sono stata molto più forte e niente e nessuno potrà ostacolarmi. Devo essere determinata e lasciare le ferite ancora dolenti fare il suo corso, anche se si sa che quelle più profonde lasciano il segno. Decido di abbandonare i pensieri e prepararmi per la serata, non ho proprio voglia di mettermi in tira, ma devo usare la tecnica del "chiodo scaccia chiodo" questa sera, forse aiuterà a distrarmi, sono degli anni che non bacio un ragazzo che non sia Christian.. Forse dovrei farmi nuove esperienze, tutto qui. Apro l'armadio ed opto per un mini vestito bianco che lascia poco all'immaginazione con la schiena scoperta in pizzo, scarpe con il tacco alto nere per staccare con la borsetta, un filo di mascara, rossetto nude e sono pronta per andare. Arrivo al locale e devo ammettere che la sera è molto bello, noto Hannah in un tavolo con quello che sembra un Martini e vodka. << Buonasera Ana, sei uno schianto! Pronta ad infrangere cuori? >> accenno un timido sorriso, sento la faccia prendere fuoco, ancora non riesco ad accettare complimenti. Devo dire che stasera nonostante i miei pensieri sempre fissi su Christian mi sto divertendo, ho intenzione di usare la tecnica "chiodo scaccia chiodo" dicono che in qualche modo funzioni. Prendo Hannah e dopo vari tentativi accetta di venire a ballare con me. Sono al terzo giro di tequila, la testa é leggera e lo stomaco fa le capriole. Mentre ballo al ritmo di " Level " di Avicii sento una presenza dietro di me aggrapparsi ai miei fianchi, scosto la testa per vedere di chi si tratta e trovo un ragazzo molto carino. Sento la sua erezione strusciare sul mio sedere e la cosa si sta facendo bollente, decido di girarmi e di continuare a ballare con lui, lo guardo meglio. É davvero molto bello. Ha i capelli castano cioccolato tirati su col gel, piercing sul sopracciglio, labbra carnose e occhi che se non erro sono blu. Si muove a ritmo lento e sensuale in sincrono con il mio bacino ed io assecondo i suoi movimenti. Le sue labbra calde si danno il via libero sul mio collo che bacia e lecca pian piano "Oh". Mi sposto e lo guardo nuovamente negli occhi "adesso o mai più Steele" mi fiondo sulle sue labbra carnose, e lui asseconda alla perfezione il mio bacio mentre con le mani inizia a palparmi con gusto il sedere. Devo ammettere che questo bacio non è nulla di che, mi sta praticamente soffocando ma non è poi così male, almeno evito di pensare a lui. " Ma se ci stai pensando anche adesso " ah cazzo questa vocina non vuole proprio lasciarmi stare. Sento un grande trambusto e il ragazzo viene praticamente staccato con violenza dalle mie labbra. Alzò lo sguardo pietrificata e non voglio crederci. << Christian.. >>.

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Capitolo 30
*** Spazio Autrice ***


Ragazze davvero, non so come farmi perdonare per la mia assenza, stasera pubblicherò un nuovo capitolo. Scusatemi, cercherò di farmi perdonare lo giuro! Un bacione grande grande❤️❤️❤️

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Capitolo 31
*** Capitolo 25 - ***


Christian Pov: La musica risuona dentro la mia testa, sento il mio corpo prendere fuoco i gli occhi pizzicare, Anastasia é di fronte a me, con l'aria scioccata. So di aver reagito male, ma solo l'idea di vederla baciare un altro che non sono io mi fa diventare pazzo. La guardo negli occhi, senza sapere cosa dirle, sono consapevole del fatto ti averla delusa nuovamente e questa é la cosa peggiore che potessi fare. Mai e poi mai potrò renderla felice. Lei gira i tacchi e scappa, senza dire una parola, la mia testa dice di lasciarla andare ma il mio cuore dice di seguirla e cercare di farle capire che sono ancora innamorato pazzo di lei e che voglio ricominciare da capo tutto quanto, decido di seguire il mio istinto e la seguo fuori facendomi spazio tra la numerosa folla. La trovo in lacrime, con le braccia al petto appoggiata al muro di mattoni, finora non si è ancora accorta della mia presenza, sono un mostro che cosa le ho fatto? É solo colpa mia se é ridotta così, forse é vero che dovrei lasciarla andare, ma sono un egoista, un bastardo senza cuore che deve sempre ottenere tutto ciò che vuole. << Ana.. io.. >> mi mancano le parole, il mio cuore sta uscendo dal petto. Lei alza lo sguardo, quegli occhi blu che tanto amo sono velari dalle lacrime rendendo il colore ancora più profondo. << Christian non dire nulla.. >> la sua voce é piena di disprezzo ed è distrutta. Cerco di avvicinarmi piano piano e alzo la mano per asciugare una sua lacrima ma lei la scaccia con uno schiaffo. << Non mi toccare, vattene! Mi hai solo rovinato la vita perché non mi lasci in pace? Devi capire che non puoi sempre ottenere tutto, guarda come mi hai ridotta, lo vedi? >>. Sta urlando, ed io.. Io sono distrutto. << Anastasia devi capire che per me ci sei sempre stata solo tu, sei sempre stata tu, solo che sono un codardo non ho mai avuto il coraggio di dirtelo. Quando te ne sei andata ho provato in tutti i modi per dimenticarmi di te e quando ero convinto di esser riuscito ad avere tutto sotto il mio fottuto controllo ecco che ti rincontro sempre più bella, innocente e testarda. Anastasia tu... Tu non ti rendi conto di quanto io ti ami >>. È come se il tempo dietro di noi fosse sospeso nel vuoto, le stelle nel  cielo viaggiano alla velocità della luce e la gravità è diventata una cosa superficiale. Ho il cuore che perde battiti, sudo freddo. Gli occhi di Ana dall'azzurro velato ed innocente, sono passati al blu notte, pieno di desiderio, bollente. I suoi singhiozzi però non cessano, anzi continuano sempre più pesantemente. Mi avvicino piano piano, vorrei abbracciarla. Sto per farlo ma lei mi tira dei pugni sul petto, sono talmente preso dal momento e dalla sua disperazione che non mi sto rendendo conto che mi sta praticamente toccando. << Anastasia basta, calmati te ne prego.. >>. << Christian lasciami in pace, se mi ami come dici fammi fare una nuova vita, domani presenterò le dimissioni dalla tua azienda e tornerò a Montesano, non posso continuare così, non ci riesco ti prego >>. Non posso credere a quello che ho appena sentito, è sempre stato il suo sogno lavorare nell'editoria e per colpa mia a causa del mio carattere del cazzo vuole andarsene e lasciare di nuovo tutto. << No Anastasia, ti lascerò in pace non voglio che tu lasci tutto questo a causa mia, hai lottato tanto in questi anni per arrivare fino a qui e non posso lasciare che tu rinunci ai tuoi sogni. Non ti dimenticherò mai, credo che ormai lo hai capito ma non posso averti con me se tu non ricambi i miei sentimenti >>. Lei durante questo mio discorso non riesce a guardarmi negli occhi, vorrei chiederle un bacio di addio ma non so come reagirebbe, tentar non nuoce. << Ana.. >> lei continua a non guardarmi, le sollevo la testa con due dita sotto al mento. Siamo occhi negli occhi, azzurro contro grigio, due mari diversi, calmo e in tempesta, cielo calmo, cielo in burrasca, un contrasto che dà alla testa.  << Dammi un ultimo bacio e prometto che ti lascerò andare per sempre.. >>. Faccio per avvicinarmi a lei e poso delicatamente le mie labbra sulle sue. Aspetto il suo permesso per andare oltre ed ecco che le schiude. È il bacio più bello e triste che ci siamo dati finora, non vorrei lasciarla mai "ti prego non andare, non riuscirei a sopportarlo di nuovo". Si stacca da me, mi guarda in un modo diverso, strano. Poggia una mano sulla mia guancia e solo allora mi rendo conto che sto piangendo a dirotto. Avevo bisogno di piangere dopo tre lunghi anni di silenzio, di rabbia repressa e solitudine. Mi sento così solo senza lei a riempirmi la vita. Per un attimo penso che le cose siano tornate con una volta, ma purtroppo mi sbaglio, devo lasciarla andare non sono l'uomo per lei. << Addio Anastasia.. >> la guardo per l'ultima volta, con le lacrime che continuano interrotte a scendere sul mio viso. << Addio Christian >>. Sta piangendo anche lei, siamo entrambi sconvolti. Dobbiamo cercare di cambiare pagina anche se è la cosa più difficile. Senza aspettarmelo lei si tuffa tra le mie braccia e inizia a singhiozzare come una piccola bambina indifesa. Non posso farlo, è più forte di me non voglio lasciarla per sempre. << Ana non ce la faccio a lasciarti, ti prego ripensaci, potremmo essere felici insieme.. Eravamo così giovani ed ingenui, ripensa a quanto eravamo felici, il nostro amore rendeva tutto più bello >>. Non so più cosa dire per tenerla con me, voglio renderla felice anche se ci saranno diversi ostacoli da superare. Sa così poco di me. Ed adesso il mio nuovo stile di vita non è di aiuto. Lei non dice nulla e mi bacia di nuovo, ed io sono contentissimo, anche se non so a che punto siamo. << Andiamo a casa Christian.. >> mi prende per mano ed insieme ci incamminiamo verso la macchina.

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Capitolo 32
*** Capitolo 26- ***


Anastasia Pov: Guardo incantata Christian mentre è impegnato a mettere in moto, devo dire che si tratta davvero bene, questa auto è bellissima e molto accessoriata a differenza della mia che costa sicuramente dieci volte meno. << Anastasia, dove preferisci andare?A casa mia oppure da te>>. "Oh no, il mio appartamento adesso è tutto tranne che presentabile, devo cercare di trovare una scusa per andare a casa sua". << Oh, Christian ehm, potremmo fare da te? Sai purtroppo sono appena arrivata qui e ci sono scatoloni ovunque non sarebbe il massimo dell'ospitalità >>. Lui mi guarda con un mezzo sorriso tra le labbra, amo quest'uomo più di me stessa, e nonostante lo sforzo in questi anni lontani da lui per dimenticarlo il filo conduttore invisibile che ci tiene uniti ha deciso di farci scontrare nuovamente e di catapultare le nostre vite in tutti i sensi. Il viaggio in macchina dura circa dieci minuti e stiamo in silenzio, ma per fortuna non imbarazzante ma bensì rilassato. Abbiamo tutta la notte per parlare, e nella mia testa frulla il pallino se faremo sesso. Oh sì, il sesso con lui quanto mi è mancato, in questo tempo non sono mai stata toccata da nessuno, nemmeno da me stessa. << Eccoci, scendi pure Anastasia>>. Ammiro la fila di macchine lussuose attorno a me, nella fila dove ha parcheggiato Christian saranno almeno tre diverse Audi e due Maserati "wow": << Devo ammettere che vi trattate bene qui >> lui mi guarda abbozzando un sorriso quasi fiero: << Queste sono mie Anastasia, dai andiamo >> mi prende la mano ed entriamo insieme nell'enorme ascensore, siamo circondati dagli specchi e questo mi imbarazza un po', sento i suoi occhi su di me e lo vedo maneggiare un codice, lo guardo con un aria confusa. << Attico >> dice data la mia faccia perplessa, devo ammettere che ha davvero fatto molta strada nella vita, oddio, é sempre stato benestante ma non così tanto. Finalmente le porte si aprono distraendomi dai miei pensieri e prendendomi per mano mi introduce nel suo appartamento. Quello che vedo mi lascia letteralmente a bocca aperta. É spettacolare, sembra quasi rispecchiare se stesso. Il pavimento marmato marrone con venature grigie, un elegante pianoforte lucido nero al centro della stanza, arredamento molto moderno ma così elegante e misterioso, come lui. Luci soffuse. La tensione sessuale è così elevata che là si può palpare con le dita. Mi perdo a guardare l'enorme vetrata, il panorama da quassù é spettacolare, sembra tutto così piccolo, le luci della notte si dissolvono nel buio ricreando in atmosfera rilassante. << Vuoi un bicchiere di vino? >> ehm, credo che se sapesse quanto alcool ho ingurgitato non me lo chiederebbe. << No grazie Christian, preferirei un po' di acqua per favore >>. << Naturale o frizzante? >> ben fornito il ragazzo. << Frizzante grazie >> ed ecco che versa un bicchiere di acqua per me ed uno di vino bianco per lui. Non so perché ma non riesco ad alzare lo sguardo dalle mie dita, nessuno di noi due riesce ad iniziare un discorso, anzi non saprei proprio di cosa parlargli se dovessi attaccare bottone. << Anastasia, tutto bene? Sembri pensierosa >> "come dargli torto". << Credo sia normale Christian, tu non credi? >>. Lui mi guarda, sembra deluso dalla mia risposta apre bocca per replicare ma ne esce un lungo sospiro. << Se hai bisogno di darti una rinfrescata ti mostro la mia camera e potrai dormire lì, io starò sul divano a fare un pisolino, sempre che tu voglia dormire >>. Lo guardo con gli occhi spalancati, non capisco cambia umore così velocemente, decido di ribattere. << Mi hai portata qui per scaricarmi nella tua stanza per dormire dopo cinque minuti? >>. Lui abbassa lo sguardo con aria delusa e scuote la testa. << No, io ci terrei molto a parlare con te se tu volessi, sai le cosa da dirci sono tante dopo questi anni >>. Sono così confusa, è successo tutto così in fretta, avrei proprio bisogno di un bagno caldo. << Devo ammettere che hai ragione, dobbiamo parlare di molte questioni, solo che avrei bisogno di un bagno caldo potresti mostrarmi dove si trova? >>. << Certo Anastasia, seguimi >>. Ci imbocchiamo in un corridoio dal color petrolio e le porte nere, ed ecco che arriviamo nella sua stanza. È bellissima, e rispecchia totalmente la sua personalità. Così ordinata, moderna, con una vista mozzafiato su tutta Seattle. << Ti piace Anastasia? >> mi guarda con un sorriso timido. << Si Christian, è bellissimo quassù, sei il padrone del tuo universo, un eremita nella sua torre d'avorio >>. Lui inizia a ridere, mi è mancata la sua risata da ragazzone. << Dunque Anastasia, li sulla porta alla tua sinistra c'è il bagno e dentro quella porta scorrevole una cabina armadio. Se vuoi puoi prendere una mia maglietta ed una tuta per stare più comoda. Ti lascio alle tue cose, fa come se fossi a casa tua. Ti prego. Qualsiasi cosa mi trovi nel salone ad aspettarti. >> Wow, che pensiero gentile. << Si grazie mille Christian.. >>. Senza pensarci due volte entro nella cabina armadio, sembra più una stanza, ed è tutto molto ordinato. È inquietante. I completi gessati sono ordinati per colore. Stessa cosa le camicie. Apro un cassetto e trovo le t-shirt, ne prendo una bianca. Trovo anche una tuta grigia. Perfetto direi. Prendo questi due indumenti e mi incammino verso il bagno. Devo ammettere che è arredamento moderno lussuosissimo. La doccia sarà grande quanto la mia camera da letto. E non posso fare a meno di notare che è arredato con tutte le sfumature del grigio. Apro l'acqua è noto che la doccia ha lo stereo. Ci vorrebbe proprio una bella canzone rilassante. Vado nella playlist di Christian ed opto per "Viva la vida" dei Coldplay, uno dei gruppi preferiti di Kate. L'acqua calda mi riscalda corpo e anima, chissà cosa mi dirà Christian degli ultimi anni. Avrà avuto altre donne?. Oh, ma chi voglio prendere in giro. Certo che sì . Avrà amato qualcun'altra?. Il pensiero è così insopportabile che lo abbandono immediatamente. Dopo mezz'ora di ozio sono finalmente pronta per raggiungere Christian nel salone. Eccolo lì, con un bicchiere di.. Vino credo, in mano, mentre si gode il panorama. Si è cambiato, ha i capelli umidi, e deduco che anche lui si sia fatto una doccia. "Ma quanti bagni ci sono qui dentro?". << Ana, vieni sediamoci sul divano, gradisci qualcosa da bere? >>. << No grazie Christian, magari un po' di acqua >>. Ho bisogno di stare lucida, dobbiamo parlare. Ma nessuno di noi due prende iniziativa per farlo. << Dunque, dove sei stata per tutto questo tempo? >>. Sembra quasi arrabbiato ce ferito mentre cerca di parlarne. Abbasso lo sguardo mentre mi fisso le mani. << A Montesano, da mio padre, ho finito lì gli studi e.. Alla fine ho trovato lavoro qui >>. Lui mi fissa, ha lo sguardo perso, come se soffrisse a parlare nuovamente di questo argomento. Decido di fare qualche domanda per smorzare questa tensione. << Tu invece? Che hai fatto tutto questo tempo? >>. << Poco dopo che te ne sei andata mi sono ritirato dal college, I miei non sono stati molto comprensivi ma grazie all'aiuto di un'amica sono riuscito a fondare questo mio impero. >> "un amica? E chi sarebbe?". << Oh capisco, eravate fidanzati? Oppure era solo una semplice amica? >>. Lui mi guarda, sembra titubante, come se avesse paura di rispondermi. << Non ho più avuto storie dopo di te Anastasia, cioè, è.. È complicato da spiegare. >> Nel suo tono noto qualcosa di strano, come se non mi stesse raccontando tutta la verità. << Complicato? Cosa intendi con questo? >>. Lui sospira, e con una mano si tormenta i capelli. << Dopo che te ne sei andata ho intrapreso una strada totalmente diversa, non credo che tu capiresti, non voglio confondere questo argomento con te anche se a volte rimane l'unica cosa di cui ho bisogno. >> Oddio. Non sto capendo più nulla di questa storia, cosa intende dire?. << Christian, non ti seguo >>. Lui si alza e mi tende la mano. << Vieni >>. Ci incamminiamo verso il piano superiore, camminiamo attraverso un lungo corridoio e lui si ferma davanti ad una porta bianca. << Anastasia, sappi che questo che stai per vedere ti sconvolgerà più di quanto tu immagini, cerca di avere una mente aperta. Se non te la sentirai e non capirai ti riaccompagnerò a casa, tutto quello che vuoi. >> Adesso sono davvero spaventata e curiosa allo stesso tempo. << Christian apri la porta >>. Lui con mani tremanti apre la porta, le luci soffuse si accendono lentamente e quello che mi trovo davanti agli occhi è sconvolgente. Non è possibile. No. << Oh mio Dio >>.

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