Meant to be?

di Jose_09
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo 1 ***
Capitolo 2: *** Capitolo 2 ***
Capitolo 3: *** Capitolo 3 ***



Capitolo 1
*** Capitolo 1 ***


Allora non so ancora che direzione prenderà questa storia, sicuramente proseguirà a seconda dei miei sbalzi di umore. Quindi, se volete leggerla, pur sapendo che la trama ancora non è decisa, vi dico "grazie", ma capisco anche se non vorrete leggerla. Detto questo, se volte farmi qualche domanda o semplicemente parlare con qualcuno, vi lascio il link di Tumblr --> http://d-ari.tumblr.com/ <-- qui. Buona lettura..
Questo è solo un capitolo di introduzione..



Ogni volta che chiudeva gli occhi, lo immaginava in maniera diversa; è per questo che aveva smesso di chiudere gli occhi; è così che ti riduci dopo un'anno. Per un anno, aveva fatto tutto ciò che le era stato chiesto di fare. Per un anno, era rimasta a guardare mentre il suo cuore abbandonava lentamente il suo stesso corpo e andava a chiedere la residenza in quello della ragazzina. 
Non aveva potuto impedirlo. 
Non aveva potuto farne a meno. 
Non aveva potuto farci niente. 
Era stata una meravigliosa, inaspettata e dolorosa esplosione d'amore. 
Un'amore segreto che le rubava il sonno. 
Un'amore che andava nascosto. 
Dopo un'anno, si era scoperta in frantumi, completamente, in ogni senso e definizione del termine. Non riusciva quasi più a cantare, anche se adorava i riflettori che avevano guadagnato più di un'anno prima e questo rendeva le cose più difficile.
"Ho deciso di lasciare il gruppo."
Il silenzio che ne era seguito era sembrato durare anni per la ragazza. Il pendolo aveva fatto avanti e indietro prima che una lacrima solitaria percorresse il suo viso.
"Cosa stai dicendo?" chiese la ragazzina.
"Io non posso continuare così.. Io abbandono il gruppo."
A quel punto la ragazzina aveva perso le parole. Le aveva perse tutte. Non aveva idea di che cosa stesse succedendo eppure con i suoi innocenti occhi marroni sgranati, non aveva potuto fare altro che annuire in risposta."Però non capisco. Spiegami. Ti prego."
"Camz non posso continuare così.. sono in frantumi, completamente, in ogni senso e definizione del termine. Ho bisogno del mio spazio. Ho bisogno di sentirmi a casa. Io.. Io ho bisogno di mettere ordine nella mia vita." terminò Lauren e si alzò mentre gli occhi di Camila si seppellivano in confusi pensieri. Avrebbe voluto prenderle la mano e dirle di non sforzarsi di capire tutto in una volta, ma non poteva."Camz, capisci?"
"Che cosa?" urlò la ragazzina. "Che cosa devo capire? Lauren, stai rinunciando al tuo sogno, senza tante cerimonie, come se non te ne fosse mai importato niente.. come se.."
"Io non.. tu non capisci."
"Cosa non capisco? Che cosa sta succedendo? Lauren ho bisogno che tu dica altre cose, cose molto semplici. Ho bisogno che tu mi dica che stai scherzando, perché mi sento mancare l'aria."
balbettò e prese un profondo respiro. Lauren alzò entrambe le mani in segno di resa nel tentativo di tranquillizzare la ragazzina e poi ne allungò una verso di lei. 
"Vieni qui. Per favore. Stai tremando." 
Gli occhi della ragazzina, si posarono sulla mano tesa davanti a sé e poi risalirono su quelli di Lauren. "Lauren." espirò, espellendo e condividendo tutta la sua nuova consapevolezza in un unico, semplice tremito. "Non riuscirò a farti cambiare idea?" bisbigliò Camila. Lauren alzò lo sguardo per trovarsi di fronte due occhi pienamente consapevoli che la fissavano. Erano in attesa, ma sapevano. "È così, vero? Hai già deciso."
Lauren annuì. "Camila.."  bisbigliò e questo spezzò il cuore della ragazzina. 
Spostò nervosamente il peso da una gamba all'altra, con gli occhi tremanti che passavano dal muro, al letto, a Lauren, al muro, alle mani, e di nuovo sul muro prima di tornare su Lauren. La ragazza sobbalzò nel vedere gli occhi della ragazzina colmi di lacrime e in quel momento Camila, finalmente ritrovò la voce."Basta! Non voglio sentirti.. non voglio sentire una sola parola di quello che hai da dire." urlò tra le lacrime. 
Prese un profondo respiro e incatenò gli occhi verde smeraldo in quelli di Camila, prima di decidere che cosa dirle. "Io.."
"No! Sta zitta. Sappi che se mi.. ci abbandoni, non te lo perdonerò mai." urlò correndo via da Lauren e sbattendo la porta.


 
Allora se stai leggendo questo, significa che hai voluto rischiare e leggere una storia che ancora non possiede una trama. Quindi GRAZIE per aver dato fiducia a questa storia. Alla prossima. Un bacio. 

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Capitolo 2
*** Capitolo 2 ***


Per l'ennesima volta si era sentita scacchiata dal peso delle decisioni della sua migliore amica e per questo motivo aveva intenzione di reagire, di dirle tutto quello che provava senza troppi giri di parole. Lauren doveva ascoltarla, ma i suoi pensieri vennero interroti dal suono della voce di Dinah.

"Che c'è, tesoro?"
"Ha deciso di andarsene." grugnì la ragazzina, voltandosi verso Dinah.
"Finalmente te l'ha detto." dichiarò con calma, prendendo posto al suo fianco. "Le passerà." 
La ragazzina sorrise. 
Sorrise di un sorriso triste. 
Uno di quei sorrisi di circostanza.
Guardò fuori dalla finestra perdendosi nei suoi pensieri. Una lacrima solitaria fece capolinio sul suo viso. "Io non capisco.."
"Camila, guardami." mormorò Dinah. La ragazzina si voltò e alzò gli occhi sulla sua amica.
"Che c'è?" Chiese in un sussurro; e in quel momento si sentì come quando aveva sedici anni. Si sentì come a sedici anni, quando la timidezza e la paura facevano parte della sua vita. Aveva la stessa paura di quegli anni: rimanere da sola.
"Le passerà. Lo sai com'è fatta. Tornerà.. prima o poi." disse Dinah dolcemente.
"Mi sento come se fosse colpa mia." dichiarò asciugandosi una lacrima solitaria.
"Perché pensi questo?" 
"Il modo in cui mi ha parlato. C'è qualcosa, ma non riesco a capire cosa."
"Non sarò io a dirti cosa c'è da capire, ma lo capirai." sussurrò, sorridendole dolcemente. 
"Non sei di nessun aiuto!" 
"Lo so! Ora cerca di dormire." disse sporgendosi per depositarle un bacio sulla guancia. 

Camila si svegliò di soprassalto quando Allyson le rovesciò sulla faccia una discreta quantità di acqua gelida.
"Sei impazzita di colpo?? Ma che cazzo ti passa per il cervello??" strillò Camila, saltando fuori dalle lenzuola, mentre Dinah se la rideva senza ritegno.
Ally scrollò le spalle, appoggiando il bicchiere sul comodino. "Devi vestirti."
"Di che cosa cavolo parli?" sbottò la ragazzina stizzita.
"Lauren è andata via."
Camila ci mise un po’ a registrare quello che Ally stava dicendo, troppo presa a escogitare una vendetta. Quando la sua mente, accettò quelle parole, sollevò lo sguardo sulla sua amica."Quando?" domandò con voce tremante.
"Non è importante. Vestiti che siamo ancora in tempo."
"In tempo per cosa? Se ne andata."
"Camila, tu sei ancora in tempo per fermarla." 
"Forse non voglio fermarla."
A quel punto, Ally sbottò, afferrando di scatto il polso della compagna. "Scherzi, vero?" urlò "Non fingere Camila. Con me non attacca." 
"Ally. Calmati." sospirò Dinah, dedicando alla sua amica una pacca sulla spalla. Ally sembrò intuire di aver esagerato, o di stare per esagerare. "Scusami Camila. Questi non sono affari miei." disse lasciando la presa sulla ragazzina.
Dinah si avvicinò a Ally per abbracciarla. "E' tutto ok. Lauren tornerà. Non abbiamo bisogno che lei si decida a fare qualcosa."
"Mi mancherà." sussurrò stringendo la stretta intorno a Dinah. "Come faremo senza di lei?"
"Andremo avanti e se non tornerà, le daremo la caccia e la riporteremo qua."
"Promesso?"
"Promesso." disse in un sussurro. "Poi Normani di sicuro, tempo due giorni e l'andrà a riprendere." 
Ally sciole l'abbraccio, alzò gli occhi al cielo e rise. "Non dire sciocchezze. Domani ci andrò io stessa." 


Lauren fissava l’esterno dal finestrino, assecondando i movimenti del treno a ritmo della musica, alzò il volume, mormorando le parole.

Tell them all I know now
Shout it from the roof tops
Write it on the sky line


Smise di mormorare continuando ugualmente a ripetere il testo nella sua mente.
All we had is gone now. Tell them I was happy. Doveva smettere di ascoltare quella canzone. Sospirò, non voleva pensare di nuovo a Camila, aveva bisogno di svagarsi. Ma più si avviciniva a casa, e più la ragazzina le mancava.

"Che cosa?" urlò la ragazzina. "Che cosa devo capire? Lauren, stai rinunciando al tuo sogno, senza tante cerimonie, come se non te ne fosse mai importato niente.. come se.."
"Io non.. tu non capisci."
"Cosa non capisco? Che cosa sta succedendo? Lauren ho bisogno che tu dica altre cose, cose molto semplici. Ho bisogno che tu mi dica che stai scherzando, perché mi sento mancare l'aria." balbettò e prese un profondo respiro...


Sospirò. Prese un grande respiro deciso e raddrizzò le spalle con orgoglio, cercando di smetterla di pensare a quella che un tempo, prima di tutto quel casino, era la sua migliore amica. Rivolse un'occhiata al cellulare, notando dei messaggi non letti.

Dinah: Sento già la tua mancanza.
Ally: Quando torni?
Dinah: Non riesco ad immaginarci senza di te.
Ally: Quando tornerai? 
Ally: Idiota rispondimi.
Dinah: Tornerai vero? 


"Basta! Non voglio sentirti.. non voglio sentire una sola parola di quello che hai da dire." urlò tra le lacrime. Prese un profondo respiro e incatenò gli occhi verde smeraldo in quelli di Camila, prima di decidere che cosa dirle. "Io.."
"No! Sta zitta. Sappi che se mi.. ci abbandoni, non te lo perdonerò mai." urlò


Scosse il capo esausta da quelle immagine che si ripetevano nella sua mente e tornò ad immergersi nella grandezza del paesaggio circostante. Ma la sua attenzione venne attirata nuovamente dal suono del suo cellulare. 

Normani: Dove sei?
Non poteva ignorare Normani. Non poteva e non voleva.
Normani era stata la sua unica salvezza e non poteva ignorarla.

Lauren: Mi dispiace! 
Normani: Quindi è vero, te ne sei andata? 
Lauren: Io tornerò.
Lauren: Avrei voluto dirtelo.
Normani: Perché non l'hai fatto? 
Lauren: Tu saresti riuscita a fermarmi. 
Lauren: Spero mi perdonerai.
Normani: Inizia a prepararti psicologicamente, perché dobbiamo parlare.
Lauren: Cosa? 
Lauren: Normani rispondi.
Lauren: Perché devo prepararmi psicologicamente?


 
Forse ho trovato il filo conduttore di questa storia. Forse. =D Comunque spero che il capitolo vi sia piaciuto e beh niente, mi scuso per gli errori, alla prossima. Un bacio a tutti voi.

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Capitolo 3
*** Capitolo 3 ***


A che ora parti?" Le domandò Dinah, seguendola giù per le scale che portavano al piano inferiore.
"Tra un'ora." Rispose.  
"Riportala da noi." sussurrò abbracciando la ragazzina. "Ti copro io con le altre."
"Il problema sono le interviste." 
"Non ci pensare." rispose spingendola verso l'ingresso.

Dovette correre per prendere il treno appena arrivato, e riuscì ad entrare per miracolo. Era tremendamente pieno. Si fece largo tra la gente riuscendo a trovare posto vicino ad una anziana signora. Dopo poco tempo, la sua attenzione venne attirata dalla parte opposta del vagone, dove una ragazza simile a Lauren, la fissava. Scosse il capo esasperata, pensado che ormai la sua mente le giocava brutti scherzi. Quella non poteva essere Lauren. 
Sospirò. Prese un grande respiro deciso e raddrizzò le spalle con orgoglio cercando di immergersi nel paesaggio circostante.

"Io non.. tu non capisci."
"Cosa non capisco? Che cosa sta succedendo? Lauren ho bisogno che tu dica altre cose, cose molto semplici. Ho bisogno che tu mi dica che stai scherzando, perché mi sento mancare l'aria." balbettò


Scosse il capo esausta. "Basta. Smettila."  urlò passandosi una mano tra i capelli. Quando alzò lo sguardo vide l'anziana signora fissarla. Distolse subito lo sguardo, quando il suo telefono vibrò. Portò lo sguardo al cellulare e sorrise quando il nome Dinah comparve sullo schermo. 

Dinah: Allora sei arrivata a destinazione?
Camila: Manca poco. Com'è andata l'intervista?
Dinah: Bene, se non contiamo il fatto che tutti chiedevano di te e Lauren.
Dinah: Posso dirti una cosa?
Camila: Puoi dirmi tutto quello che vuoi. Lo sai.
Dinah: Stai facendo la cosa giusta. 
Camila: Non saprei. 
Dinah: Aspetta...
Camila: Cosa devo aspettare?

Camila sorrise. Fece quasi per posare il cellulare, che quest'ultimo cominciò a proclamare la sua attenzione. Dinah.

"Ehi." rispose velocemente, sorridendo. 
"Ho poco tempo." la informò Dinah. "Stavo dicendo?"
Sorrise alla domanda dell'amica. Scosse il capo divertita. "Sei sempre la solita" affermò.
"Ah si.. ricordo." disse con voce squillante Dinah. "Stai facendo la cosa giusta"
"Non saprei Dinah.."
"Ascoltami bene. Vedo come ancora la guardi. Come se non ci fosse niente che lei non sia in grado di darti.. ma vedo anche come.."
"Dinah.. ti prego smettila." disse in un debole sussurro. "Ti prego."
"Ok, la smetto."
"Grazie."
"Tesoro ora devo andare. Chiamami appena puoi e ti prego riportala qui."
"A dopo D."
 
All we had is gone now
Tell them I was happy

"Le passerà. Lo sai com'è fatta. Tornerà.. prima o poi." disse Dinah dolcemente.
"Mi sento come se fosse colpa mia." dichiarò asciugandosi una lacrima solitaria.
"Perché pensi questo?" 
"Il modo in cui mi ha parlato."

 
All my scars are open...
Tell them what I hoped 

"Camz non posso continuare così.. sono in frantumi, completamente, in ogni senso e definizione del termine. Ho bisogno del mio spazio. Ho bisogno di sentirmi a casa. Io.. Io ho bisogno di mettere ordine nella mia vita." terminò Lauren
"Non riuscirò a farti cambiare idea?"  bisbigliò Camila. Lauren alzò lo sguardo per trovarsi di fronte due occhi pienamente consapevoli che la fissavano. Erano in attesa, ma sapevano. "È così, vero? Hai già deciso."


would be impossible..


Lauren, si tolse gli occhiali e sbadigliò, strofinandosi gli occhi. Era esausta.
Chiuse il quaderno, lasciandovi dentro tutti i fogli di alcuni appunti di una canzone, ma nel frattempo il suo cellulare squillò. Portò lo sguardo al cellulare e il cuore cominciò a battere all'impazzata quando il nome Camz comparve sullo schermo. 

Camz: Avevo promesso di non ferirti mai, ma l'ho fatto e mi dispiace. 

Lo sapeva. Sapeva che sarebbe finita così. Chiuse gli occhi e ripercorse come un autostrada ogni singolo momento della loro amicizia. Fu come se si fosse concessa finalmente il diritto di non vergognarsi di ciò che provava per la sua migliore amica. 

Lauren: Tu non riesci a capire.
Inviò il messaggio e chiuse gli occhi. Le lacrime arrivarono veloci come se stessero aspettando dietro l’angolo. Si chiuse il viso fra le mani e singhiozzò. Cercando di controllarsi, ma un nuovo messaggio arrivò.
Camz: E' arrivato il momento di parlare. Aprimi.
La ragazza dagli occhi verde smeraldo fissò il cellulare e deglutì. 
Non riusciva a capire.
Lauren: Credo di non aver capito bene.
Camz: Sono sotto casa tua.

Ok, era troppo. Si alzò in piedi, costringendo il suo corpo a percorre quei metri che la separavano dall'ingresso di casa. Aprì ritrovandosi la ragazzina infreddolita ad aspettarla. La fissò sconvolta, passandosi le mani tra i capelli. 
"Posso entrare?" chiese in un sussurro la ragazzina.
"Che ci fai qua?" 
Alzò le spalle, non curante. "Te l'ho detto. Dobbiamo parlare." affermò con sicurezza la ragazzina, sorpassando Lauren e entrando in casa.



 
Questo colore lo uso per inserire le canzoni nel testomentre questo, alcuni flashback. 
Detto questo, spero che questa storia vi piaccia e che sia stata per voi una piacevole lettura. Cosa dire?? Beh niente, un bacio a tutti voi e alla prossima.

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