Il Lupo E La Vampira

di AliceMiao
(/viewuser.php?uid=821115)

Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prigioniera ***
Capitolo 2: *** Cambiamento Inaspettato ***
Capitolo 3: *** Ricordi E Inganni ***
Capitolo 4: *** Piano, Caccia E Segreti ***
Capitolo 5: *** Complicazione E Nuovi Amori ***
Capitolo 6: *** L'Uomo Dai Lunghi Capelli Neri ***
Capitolo 7: *** Un Aiuto Inaspettato ***
Capitolo 8: *** Fred E Una Nuova Ragazza ***
Capitolo 9: *** Tessa E Due Donne Misteriose ***
Capitolo 10: *** La Rabbia Di Una Moglie ***
Capitolo 11: *** Amicizia Pericolosa ***
Capitolo 12: *** Rapimento ***
Capitolo 13: *** Il Piano ***
Capitolo 14: *** Il Piano Di Chelsea ***
Capitolo 15: *** Decisioni ***



Capitolo 1
*** Prigioniera ***


~~Avevo ricevuto l'ordine di controllare la bambina ibrida. A malavoglia avevo lasciato il palazzo per dirigermi all'aeroporto. L'ultima cosa che volevo era farmi un viaggio fino in America. Quella Isabella, con il suo scudo mi dava sui nervi! La sua bambina (come si chiamava? Ah sì, Renesmee), con quel sorrisino e quella vocina era ancora peggio.
Il momento peggiore fu il viaggio in aereo. Ero da sola e non c'era nessuno con cui parlare. Decisi di scegliere un film da vedere. Dopo aver fatto scorrere tutti i film mi resi conto di averli visti praticamente tutti. Alla fine optai per 'Il Bambino Col Pigiama A Righe'. A metà film lo interruppi e presi un libro. 'Il Diario Del Vampiro', così si chiamava. Interessante, questa ragazza umana che si innamora di un vampiro... Mi ricorda tanto Isabella e il suo amato Edward.
Dopo un lunghissimo viaggio che sembrava non finire mai arrivai a destinazione.
Corsi in mezzo ai boschi. La vampira veggente molto probabilmente non mi aveva vista arrivare, dato che era circondata dal branco di cani puzzolenti.
Mi avvicinai alla casa. Bene, la piccola stava giocando fuori da sola. L'istinto di usare il mio potere su di lei era forte, molto forte.
Ecco che arriva anche la sua odiosa mamma.
"Mamma ho quasi preso un uccellino!".
"Brava Renesmee!".
Oh no, questa non ci voleva! Ecco che arriva anche il paparino. Avrebbe potuto sentire i miei pensieri, quindi meglio allontanarsi prima che mi senta.
Mi girai e iniziai a correre, ma prima che potessi percorrere una decina di metri mi ritrovai davanti dei lupi.
Mi ringhiavano contro. Per loro ero un'intrusa, una nemica.
Dietro di me sentii dei passi e quando mi volta mi ritrovai Isabella davanti. Fantastico, non potevo usare il mio potere!
"Cosa ci fai qui?".
"Mi hanno mandata a controllare la bambina".
"Non si fidano?".
"Preferiscono avere tutto sotto controllo". Feci un sorrisetto.
Lei non sembrava convinta. Sentivo che c'è qualcosa sotto. Qualcosa che non avevo calcolato.
"Jake. Ora!".
Senza rendermene conto mi ritrovai con un vampiro sopra di me, che mi teneva a terra. Istintivamente usai il mio potere, ma niente. Non funzionava perchè quella vampira si trovava esattamente dietro di me.
Arrivò il grande vampiro(nome..... Aspetta ora ricordo! Emmett) che mi prese in braccio.  Inutile provare a liberarmi, sapevo che era forte e di certo non volevo finire senza qualche arto o addirittura senza testa. Mi portarono in una cantina sotterranea. Sembrava una vera e propria prigione, infatti mi incatenarono. Quella stanza mi ricordò quando ero umana. Mi ricordò dove ero stata rinchiusa prima di essere uccisa.
Arrivò Isabella e rimanemmo da sole.
"Questo cosa significa?!".
"Avevamo previsto il tuo arrivo. Non uscirai da qui, stanne certa. E il tuo potere non funziona se ci sono io nei paraggi, quindi inutile provare ad usarlo".
Ringhiai e anche forte. "Sarei dovuta stare via due settimane, quando non mi vedranno arrivare verranno qui a cercami e sarà la fine per voi!".
"Se sopravvivrai avranno qualcuno da cercare".
"Sarà comunque la fine per voi!".
Chiuse la porta e cercai di liberarmi, ma era inutile. Conoscevo bene quelle catene. Le usavamo anche noi con i nostri prigionieri e sapevo che era inutile provare a fuggire.
Verso sera venne un lupo nella mia 'cella' (si può chiamarla così?). Era color marroncino e sembrava più piccolo degli altri. Una volta arrivato si trasformò in umano. Strano, avrei pensato che sarebbe rimasto in forma di lupo. Bah, chi li capisce i lupi!
"Rimarrò qui a fare la guardia stanotte".
"Che bello, ora vi date anche dei cambi?! Ahah quanto ti pagano per farmi da baby-sitter?".
"Sta zitta".
"Davvero spiritoso. Come se io prendessi ordini da un ragazzo che puzza di cane bagnato!".
"Ho detto di stare zitta".
"E io ho detto che non prendo ordini da te".
Si alzò e mi venne incontro. Non mi mossi, non i faceva affatto paura. Mi resi conto che evitava il mio sguardo. Molto astuto.
"Ho detto di stare zitta". Lo disse guardando i miei piedi.
"Che c'è, ti piacciono le mie scarpe? Sai le ho pagate molto e se resto qui si rovineranno".
"Ho detto di stare zitta". Stavolta stava guardando la mia collana. Se avesse alzato ancora un pochino lo sguardo.
"Ti piace? Non la tolgo mai, sarebbe come togliere una parte di me. Un po' come se a te togliessero quel tatuaggio".
"Ho detto che devi stare zitta!". Mi spinse contro il muro e notai che lo stava guardando da sopra la mia spalla.
"È interessante il muro? Ahahah".
"Stai zitta!". Lo urlò nel mio orecchio.
Si allontanò e si sedette dove si trovava prima. "Almeno hai qualcosa per passare il tempo?".
Mi lanciò un libro: Il Richiamo della foresta. Naturale; i lupi leggono libri sui lupi. Aveva la sua logica.
Decisi che per quella sera avevo importunato abbastanza il povero... Aspetta, non conoscevo il suo nome.
"Come ti chiami?", mi chiese. Anche lui sapeva leggere i pensieri? Stavo per chiederglielo io.
"Jane. Tu?".
"Seth".

Note: dato che non posso non scrivere sulla mia vampira preferita ho deciso di mettere anche questa storia. Non sono una fan dei licantropi, ma ce lo vedo bene uno di loro con la mia cara Jane.
Spero vi piaccia!
Baci AliceMiao

Ritorna all'indice


Capitolo 2
*** Cambiamento Inaspettato ***


~~Per tutta la notte nessuno dei due parlò. Era terribile non poter fare niente e inoltre la sete iniziava a farsi sentire.
“Ehi! È troppo chiedere un po’ di sangue?!”.
“Sì, quindi sta zitta”.
“Non l’hai ancora capito vero? Ti ricordo che io non prendo ordini da te!”.
Silenzio. Nessuna risposta.
“Ehi! Nessuna risposta?”.
Silenzio.
“Fa come vuoi!”. Tentai ancora di liberarmi, ma servì soltanto a procurarmi dei lievi segni sui polsi.
“È inutile che provi a liberarti, sprechi solo energie”.
“Ah! Adesso hai deciso di parlare! Allora non ti sei dimenticato come si fa!”
Qualcuno aprì la porta: fantastico, ecco il vampiro ‘Non voglio uccidere umani quindi ucciderò animali’!
Quando era stato al nostro palazzo ero da poco una vampira, ma me lo ricordo bene. Nessuno appoggiava le sue idee ‘salvatrici dell’umanità’, come le chiamavamo io e mio fratello.
Mi disse che sarei stata con loro due settimane, dopodiché avrebbero deciso cosa fare. Alla soglia dell’ultimo giorno delle due settimane mi venne un forte mal di testa. Era insopportabile, ma mi tormentò solo per alcuni minuti. Quando sparì non ero più la stessa. Mi sentivo diversa, come se qualcuno che era dentro di me se ne fosse andato. Il lupo della prima sera c’era ancora.
“Dove sono? Perché sono qui?”.
“Non ci casco. È uno dei tuoi giochetti”.
Che intendeva dire? Ero sincera!
“Non so di cosa tu stia parlando, ma perché mi trovo qui? E perché sei vestito così? Dove sono finita?!”. Ok, l’ultimo era più un urlo.
“Non cercare di prendermi in giro!”.
“Non ti sto prendendo in giro! L’ultima cosa che ricordo è di essere stata trasformata poco prima che mi bruciassero viva!”.
Sembrò sorpreso. “E non ti ricordi cos’è successo un anno fa? Sai lo scontro tra noi e i Volturi?”.
“Chi sono i Volturi? E comunque no, non ricordo nessuno scontro”.
Rimase a bocca aperta. Evidentemente non credeva alle sue orecchie.
“Aspetta qui”E uscì.
Aspetta qui. Certo, come se potessi muovermi!
Ritornò con un vampiro biondo, che mi ricordava qualcosa…
“Ciao Jane.Ti ricordi di me?”.
“Mi ricordi qualcuno…”.
“E qual è il tuo ultimo ricordo?”.
“Non è qualcosa di preciso… Mi ricordo solo del fuoco, dolore, urla… Io sto per morire bruciata…”.
“Capisco…”. Si rivolse verso il lupo marroncino e parlarono a bassa voce.
Poi il vampiro di prima mi liberò. “Possiamo aiutarti, ma devi fidarti di noi”.
“Ok. Mi fido…”. Non sapevo perché, ma sentivo che di loro mi potevo fidare.
Mi porse una mano e mi condusse fuori. Il mondo intorno a me era molto diverso da come lo ricordavo!
“Sono passati poco più di trecento anni da quando sei stata trasformata”.
“C-Cosa?!”. Ero senza parole!!
Mi condusse in una casa, decisamente moderna e poi in un stanza.
“Puoi stare qui se ti fa piacere. Nell’armadio ci sono dei vestiti che puoi indossare. Se ti serve qualcosa Seth(il lupacchiotto di prima) starà qui con te”. E detto questo se ne andò.
Mi sentivo molto disorientata, non ci capivo più niente. Il lupacchiotto tornò in forma umana.
“Sembri nervosa”.
“Lo sono. E onestamente sono anche spaventata. Cosa mi è successo?”.
“Non lo sappiamo, ma lo scopriremo. È una promessa”.

(Chelsea)

“Allora, hai rotto il legame?”, chiese uno dei Signori.
“Sì. Tanto la uccideranno prima che possa rendersene conto”.
“Molto bene. Vai pure”.
Uscii. Un legame in meno da controllare. Meglio per me. Oh, ecco Alec. Crede che la sorella sia morta, così come tutti. Forse un po’ di consolazione gli avrebbe fatto bene.
Mi avvicinai e iniziai a dirgli parole dolci, anche se non lo pensavo veramente.

Note: questo è un capitolo importante. Ora Jane non è più controllata, ma non ricorda nulla, come se si fosse risvegliata dopo un lungo sonno. Spero vi piaccia!
Baci AliceMiao

Ritorna all'indice


Capitolo 3
*** Ricordi E Inganni ***


~~Vedere Alec così triste non mi piaceva per niente. Ma dovevo continuare a fargli credere che sua sorella fosse morta. In fondo non correvo il rischio che scoprisse la verità. Avevo tolto ogni legame che aveva con il nostro clan, quindi non si ricorda di noi e forse nemmeno di lui…
“Su non essere triste. Vedrai che ovunque si trovi sta bene”.
“Lo spero. Meno male che ci sei tu a tenermi su di morale”.
“Lo sai che se avessi bisogno di qualunque cosa puoi venire da me”.
“Grazie. Sei una vera amica”. Sì!! Me lo aveva detto!! Ero felicissima!
Il mio piano stava funzionando! E con i Signori dalla mia parte non poteva di certo fallire! A proposito, mi chiedo cosa stia facendo Jane in questo momento.

(Jane)

Ero rimasta seduta sul divanetto per tutto il giorno. Per quanto mi sforzassi di ricordare vedevo solo buio.
“Niente, non riesco a ricordarmi nulla!”. Ero stanca.
“Vedrai che con il tempo ricorderai qualcosa. O almeno lo spero. Forse vedere gli altri ti farà venire in mente qualcosa”.
“Forse. Tanto vale provare”.
Mi condusse in una stanza. Là c’erano due persone: una vampira e una bambina, che mi spiegò essere metà umana e metà vampira.
Appena entrammo mi venne incontro. “Ciao! Io sono Renesmee”.
Renesmee. Renesmee… Mi ricordava qualcuno…
Arrivammo in una radura. Eccoli, davanti a noi. C’è anche una bambina con loro. Renesmee credo che si chiami. Si avvicina a noi. Perché quel lupo non la lascia?! Che vocina dolce che ha! Mi da sui nervi!
Mi ripresi come se qualcuno mi avesse scosso.
“Va tutto bene?”, mi chiese la bambina.
“Credo di essermi ricordata qualcosa…”.
Gli raccontai quello che avevo visto. Mi dissero che era una parte di quello che era successo l’anno prima. Non ci credevo. Non avrei mai avuto il coraggio di far del male a quella povera piccola. Eppure ero pronta a farlo senza esitare.
“Forse vedere luoghi familiari o persone familiari potrebbe aiutarti”.
“Seth ha più di trecento anni. Non sappiamo dove sia stata o chi abbia conosciuto in tutti questi anni”.
“Hai ragione. Ma possiamo iniziare con qualcosa che sappiamo e magari gli altri ricordi arriveranno da soli”.
Smisi di ascoltarli. Un’altra scena apparve davanti a me.
Ero in un vicolo. Insieme a me c’era mio fratello. Io stavo usando il mio potere per fermare un uomo e lui stava usando il suo per intrappolarlo. Al segnale di un altro vampiro che ricordavo vagamente, ci fermammo. Si avvicinò all’uomo. Gli chiese qualcosa e dopo pochi secondi era morto. Ci incamminammo e lo lasciammo lì a bruciare.
Mi ripresi di nuovo. Non avrei mai ucciso una persona o vampiro che sia. Eppure l’avevo fatto senza esitare e senza rimorso in futuro.
“Credo di essermi ricordata qualcos’altro… C’eravamo io e mio fratello in un vicolo insieme ad un altro uomo”.
“Puoi descrivere l’uomo?”.
“Sì. Capelli lunghi e neri, così come i suoi vestiti. Occhi rossi, molto rossi”.
Sembrarono capire chi fosse. Io me lo ricordavo vagamente, come se l’avessi visto prima di essere trasformata.
“Ti ricordi di lui?”.
“Vagamente… Molto vagamente”.
Per quel giorno non andammo oltre, ma sentii che avrebbero raccontato agli altri i miei ricordi.
Quella sera guardai le stelle. Mi chiesi dove fosse mio fratello e cosa stesse pensando. Anche lui si sentiva come me? Oppure lui stava bene?

(Alec)

Quando mi dissero che mia sorella era morta provai una tristezza indescrivibile. Mi dissero che i lupi l’avevano uccisa. Per fortuna c’era Chelsea a consolarmi. Era davvero una grande amica, avrei sempre potuto fidarmi di lei. Sempre.

Note:ecco un altro capitolo. Jane inizia a ricordare qualcosa! Spero vi piaccia!
Baci AliceMiao

Ritorna all'indice


Capitolo 4
*** Piano, Caccia E Segreti ***


~~Dopo alcune ore lasciai Alec e andai nella mia stanza. Lui si fidava sempre di più di me e questo non poteva che rendermi felice! Tutto stava procedendo secondo il mio piano.
In camera mia trovai Afton, il mio amatissimo compagno. Ovviamente lui soffriva quando mi vedeva con Alec, ma sapeva che faceva parte del piano.
Mi diede un bacio, non appena varcai la soglia della camera. "Allora? Come procede?".
"Tutto bene. Alec inizia a fidarsi di me e i tre Signori non sospettano nulla".
"Quando sarà il momento decisivo?".
"Al ricevimento per l'anniversario della nascita dei Volturi. Ci sarà un piccolo incidente e la vita cambierà per tutti". Feci un sorriso.
"Sei un piccolo genio". Sorrise e mi baciò di nuovo.
Eccome se lo sapevo. Alec e i Signori non sospettavano nulla e Jane era chissà dove, ammesso che fosse ancora viva.
Tutto procedeva come avevo previsto, tutto. E ciò mi rendeva molto felice e di buon umore.

(Jane)

La sete iniziò a farsi sentire. Mi dissero che loro si nutrivano di sangue animale. Onestamente all'inizio credevo fosse uno scherzo, ma poi notai il colore dei loro occhi e capii che era vero. Mi dissero che io avrei potuto scegliere se fare come loro o nutrirmi di sangue umano. In effetti era una bella domanda.
"A che pensi?". La voce mi fece sussultare: Seth. Ultimamente mi stava sempre intorno.
"Non so che fare riguardo al nutrimento. Insomma il sangue umano e squisito, ma se vivrò qui credo che dovrei adeguarmi allo stile di vita di questo clan, ma non è facile. Per niente".
"Capisco. Hai ricordato qualcos'altro?".
Scossi la testa. Non avevo più avuto ricordi negli ultimi due giorni.
"Capisco. Chiamami quando hai deciso cosa cacciare, ti accompagno".
"Ok" e sorrisi.
Cosa avrei scelto? Il sangue animale o il sangue umano? Il presente o il passato misterioso? Troppe domande e pochissime risposte.

(Seth)

Separarmi da lei non fu molto semplice. Mi inteneriva e credo che stavo iniziando a provare qualcosa per lei che andava oltre l'amicizia e l'affetto. Probabilmente mi stavo innamorando. E poi era successo. Un giorno la guardai e tutto cambiò. Avevo avuto l'imprinting con lei. Quindi avevo due domande in testa: era stato amore all'inizio oppure era l'imprinting che stava arrivando? E ora quello che provavo per lei era amore o solo un effetto collaterale?
"Potresti non pensarci per almeno un minuto?". Leah, mia sorella.
"Scusa, è che non riesco a farne a meno".
In quel momento arrivò Jacob. "Seth, Jane ti sta cercando. Dice che ha deciso. Non so cosa intenda con questa frase".
"Io sì. Ci vediamo dopo!". E corsi da lei. Mi disse che aveva deciso per il sangue animale, così la portai in montagna, dove poteva trovare degli animali molto nutrienti. Quando arrivammo in una radura lei si bloccò di colpo: stava ricordando qualcosa.

(Jane)

Stavo correndo insieme ad altri tre ragazzi. Avevamo individuato il nostro obbiettivo. Era un vampiro che aveva attirato un po' troppo l'attenzione. Io e un ragazzo ci fermammo. Il ragazzo stava usando una sorta di nebbia nera per bloccare il fuggitivo. Quando gli altri lo bloccarono usai il mio potere su di lui per calmarlo e poi lo uccisero.
"Bel lavoro, Sorella". Sorella? Lui era mio fratello!

Il ricordo finì. Seth era vicino a me, piuttosto in ansia.
"Ho visto mio fratello. Stavamo inseguendo una persona insieme ad altri due vampiri e poi l'abbiamo uccisa".
"Al ritorno ne parliamo con gli altri. Ora concentriamoci sul perchè siamo venuti qui".
Annuii e cacciai. Il sangue animale non era così male come mi immaginavo.
Quella sera mi chiusi in camera. Non volevo vedere nessuno, mi serviva un po' di tempo da passare da sola.
Alla fine la tristezza prese il sopravvento e iniziai un pianto silenzioso e senza lacrime.

Note: ecco un altro capitolo! Le cose si fanno interessanti! Spero vi piaccia!
Baci AliceMiao

 

Ritorna all'indice


Capitolo 5
*** Complicazione E Nuovi Amori ***


~~Perchè il tempo passava così lentamente? Mancava ancora un po' prima che il mio piano potesse avere successo e non ce la facevo più! Il bello era che tutto stava andando come previsto. O meglio per un po' stava andando così.
Un giorno il vampiro che avevo mandato a seguire Jane durante la sua missione era tornato da me.
"Spero che tu mi porti delle buone notizie!".
"Non proprio. Jane è ancora viva".
"Che cosa?! Ma ho interrotto il legame, dovrebbe essere già stata uccisa da quei cani!".
"Il punto è che hanno avuto pietà di lei e la stanno aiutando a recuperare i ricordi degli anni che ha passato sotto l'influenza del legame".
Sentii una forte rabbia invadermi. Presi una lampada e la scagliai contro il muro, mandandola in mille pezzi.
"Alec non deve assolutamente scoprirlo. Voglio che tu parta subito e che la uccida. Non tornare finchè non l'avrai uccisa".
"Sì, mia signora". Fece un inchino e uscì.
Mi sedetti sul divanetto. Quella vampira era ancora viva. Non potevo crederci! Eppure avrebbero dovuto ucciderla subito!
Qualcuno bussò alla porta: Alec.
"Scusa il disturbo, ma avevo voglia di un po' di compagnia".
"Tranquillo. Vieni, siediti qui". Lo fece.
"Sembri arrabbiata, che è successo?".
"Niente, sto solo pensando che è terribile quello che ti è successo e che non lo meritavi".
Lo baciai e lui ricambiò. Da quando era 'morta' sua sorella si lasciava comandare facilmente e cedeva molto più facilmente del solito.

(Jane)

Seth si era offerto per farmi fare un giro in città, sperando che potessi ricordarmi qualcosa. Ultimamente sfruttava ogni occasione pur di starmi accanto. E devo dire che ciò mi faceva molto piacere. Mi sentivo al sicuro con lui e aveva la mia totale fiducia.
"Niente ricordi in avvicinamento?", mi chiese mentre rientravamo nella foresta.
"Niente. A volte mi sembra di impazzire!".
Mi mise un braccio intorno alla vita e mi avvicinò a sè. Il suo corpo era molto caldo, a differenza del mio che era molto freddo.
"Sono preoccupato. Non voglio vederti triste".
"Beh non posso mettermi a saltare dalla gioia".
"Sì che potresti invece".
Lo guardai. "Come potrei in questo momento? Come potrei essere felice in un momento simile?".
Non mi aspettavo quello che fece. Avvicinò lentamente il suo viso al mio, fino ad annullare la distanza tra le nostre fronti, che si toccarono. Sentivo il suo respiro caldo sul viso. Alla fine si toccarono anche le nostre labbra. Mi stava baciando. Il mio primo bacio era con licantropo. O meglio, chissà quante persone avevo baciato in passato, ma per me quello equivaleva ad un primo bacio.
"Va meglio così?".
Annuii e, senza rendermene conto, sorrisi.
"Hai appena sorriso. Sono riuscito a renderti felice".
"Avevi ragione. Solo, vorrei che per ora non lo sapesse nessuno".
"Beh... Il branco lo ha già scoperto attraverso i miei pensieri e se va male Edward lo avrà scoperto analizzando la mente di Jake, quindi diciamo che lo sanno già tutti". Sorrise.
"Oh. Beh in questo caso non importa".
Mi diede un altro bacio e poi continuammo la passeggiata.

(Seth)

Dopo averla riaccompagnata a casa tornai alla riserva, dove trovai(come immaginavo) il branco ad aspettarmi.
"L'hai baciata?!". Sam.
"Sì. C'è qualche problema per caso?".
"È una vampira!". Leah.
"Non mi importa".
"Dovrai starle lontano d'ora in poi!". Jake.
"Non posso. Ho avuto l'imprinting con lei".
Detto questo me ne andai, rifugiandomi in casa. Mia madre doveva aver sentito tutto, perchè mi parlò di ciò.
"Sappi che io rispetto la tua decisione".
"Grazie mamma". La abbracciai e salii in camera.
Lei mi amava. Ora dovevo solo capire se anche il mio era amore o se era colpa dell'imprinting.

(Jane)

Come Seth aveva sospettato lo sapevano già tutti, ma nessuno fece domande. Mi rifugiai nella mia camera. Avevo appena baciato un licantropo. Mi sembrava assurdo e allo stesso tempo meraviglioso. Non sapevo se fosse possibile, ma mi era sembrato, mentre mi baciava, che il mio cuore avesse avuto un battito.

Note: ecco il primo bacio! E il piano di Chelsea ha una piccola complicazione. Cosa succederà?
Baci AliceMiao

Ritorna all'indice


Capitolo 6
*** L'Uomo Dai Lunghi Capelli Neri ***


~~Mi chiusi nella mia stanza. Aveva rotto il legame e ora lei era morta. Avrei voluto impedire che lei rompesse il legame con lei, ma se non avessi accettato avrebbe rotto tutti gli altri legami e allora cosa mi sarebbe rimasto? Iniziavo tuttavia a sentirmi davvero egoista. E un mostro. Avevo permesso che la donna più importante per me morisse solo perchè non volevo perdere tutto il mio potere. Ero un orribile mostro. Picchiai un pugno sulla scrivania, rompendola in due. Il dolore che mi aveva colpito quando avevo realizzato che lei non sarebbe mai tornata, che non avrei mai più sentito la sua voce, che non avrei mai più visto i suoi meravigliosi occhi rosso cremisi, era stato fortissimo. Più forte del dolore che causava il suo potere.
Presi una foto che avevo scattato con lei. Passai un dito sul suo bellissimo viso, sui suoi bellissimi capelli biondi, sulle sue labbra. Quanto avrei voluto toccarle per l'ultima volta.
Sentii dei passi: mia moglie. Lei non sapeva del mio amore per Jane, quindi nascosi subito la foto.
"Cosa c'è che non va?".
"Niente, non preoccuparti".
"Se non succede niente perchè hai distrutto la scrivania?".
"Beh...." Che mi invento ora?, pensai. Poi mi venne un'idea. "Ho litigato con Caius".
Sorrise. "A volte mi chiedo come facciate a non saltarvi addosso, dato che litigate sempre".
"In effetti è strano. Ora torno di là,ci vediamo".
Lasciai la stanza e tornai nella Sala dei Troni. La tristezza non vi avrebbe lasciato tanto presto.
Ora avevo capito. Si realizza quanto sia importante una cosa o una persona solo quando la si perde. Ormai ne ero certo e per questo non avevo fatto altro se non rimpiangere il mio egoismo, se non rimpiangere i giorni passati con lei...

(Jane)

Senza che lo potessi impedire mi ritrovai a pensare più volte al bacio che c'era stato tra me e Seth.
Proprio mentre ci ripensavo per la centesima volta apparve un altro ricordo.

Stavo camminando in corridoio verso la camera di qualcuno. Una volta arrivata davanti a me vidi un uomo. Era alto, vestito completamente di nero. I suoi capelli erano lunghi e neri. I suoi occhi erano rossi. Stava sorridendo, mentre chiudevo la porta dietro di me e mi avvicinavo a lui.
Una volta che gli fui vicino lui mi prese il volto tra le mani e mi diede un bacio, che ricambiai felice.
"Com'è andata la missione?". Me lo chiese mentre mi accarezzava dolcemente i capelli.
"Mi hai fatto venire per parlare di questo o per altri motivi?", chiesi sorridendo e facendo sorridere anche lui.
"Entrambi i motivi". Passò una mano sul mio collo.
"Beh... La missione è andata bene".
Mi diede un bacio sul collo. "Bene. Brava".
Mi baciò di nuovo. "Ti amo".
"Anch'io".
E il ricordo finì.

Ero innamorata di quel vampiro? Non ricordavo neanche chi fosse... No aspetta! Mi ricordo chi è! È il vampiro che mi aveva salvata e che poi mi aveva morso! Quindi ero innamorata di lui... In effetti a pensarci sentivo una sorta di attrazione. Non la stessa che provavo per Seth. A lui volevo bene è vero, ma forse ero io che mi sforzavo di volergli bene come lui mi amava... In quel momento ero molto confusa. Decisi però che non avrei parlato di lui a Seth. Non ancora.
In quel momento un nome comparve nella mia testa. Lo scrissi su un foglietto e me lo misi in tasca. Avrei chiesto a Seth se lo conosceva.
Parli del diavolo, in quel momento entrò nella mia stanza.
"Non si bussa più?".
"Beh a dire il vero me ne sono dimenticato... Il motivo per cui sono qui è che ho voglia di fare due passi e mi chiedevo se...".
"Se volessi venire con te?È questo che sei venuto a chiedermi?".
"Beh... Sì".
"Scusa ma non ho voglia di uscire. Però posso chiederti una cosa? Conosci qualcuno che abbia questo nome?".
Quando vide il nome scritto sul foglietto sgranò gli occhi. "È un vampiro molto cattivo Jane, non devi avvicinarti".
"Potresti descrivermelo? Così posso riconoscerlo ed evitarlo". In realtà volevo sapere se era collegato al ricordo di poco fa.
E avevo ragione. La descrizione combaciava perfettamente all'uomo che avevo visto nel ricordo.
"Grazie. Starò attenta".
"Allora sei sicura di non voler venire?".
"Sicura. Stai attento però!".
Sorrise e poi uscì, chiudendo la porta. Mi sedetti sul divanetto e iniziai a fissare le tre lettere scritte sul foglietto. Una A, una R e una O.

(Fred)

Non me la sentivo di uccidere quella vampira. Mi aveva sempre trattato bene, ma soprattutto non meritava una fine simile. Avrei potuto dire a Chelsea ch l'avevo uccisa anche se non era vero, ma lei avrebbe voluto qualche prova. A malincuore uscii dall'aeroporto e mi diressi verso la foresta.

Note: ecco un altro capitolo. Cosa succederà? Vorrei ringraziare Creamy91 per le sue bellissime recensioni!
Baci AliceMiao

Ritorna all'indice


Capitolo 7
*** Un Aiuto Inaspettato ***


~~Decisi di prendermi qualche giorno lontano dal palazzo, per ragionare sui miei errori. Avevo portato con me solo dei soldi e l'ultima foto che avevo scattato con lei. Tenerla con me era come averla accanto. Decisi di andare dove avevamo quasi lottato tempo prima, quando avevo scoperto l'esistenza della bambina immortale. Davanti a me c'era solo un'enorme distesa di erba e alberi. Nessuno nelle vicinanze. Però sentii un rumore di passi e due odori provenire da dietro di me. Un odore era di lupo, l'altro di vampiro. Ed era un odore molto familiare. Mi voltai e non potevo credere ai miei occhi. Lei era lì, davanti a me. Non sembrava felice di vedermi, come lo ero io. Sembrava spaesata. Il lupo si mise davanti a lei, come a proteggerla.
"No Seth. Non mi farà nulla". Quindi sapeva chi ero. Eppure non era molto convinta.
"Cosa me lo garantisce? Tu non sai chi è, l'hai dimenticato".
Come dimenticato? Aveva perso tutti i suoi ricordi? Beh, questo spiegherebbe il fatto che sia così spaesata, nonostante mi conosca.
"Sì che lo conosco. Ho avuto un ricordo su di lui poco prima che venissi a chiamarmi ieri e subito dopo mi è comparso un nome in testa".
"Quello che mi hai fatto vedere. Certo, ecco perchè mi hai chiesto di descriverlo, volevi sapere se era la stessa persona che avevi visto. Non posso credere che tu mi abbia mentito".
Si trasformò in lupo e corse via. Quindi, ricapitolando:lei non ricordava più niente.
"Hai perso tutti i tuoi ricordi?".
Scosse la testa. "Mi ricordo quando ero umana e alcune cose successe poco dopo la trasformazione. Poi è tutto buio, tranne per i ricordi che ho già ritrovato".
Quindi ricordava solo quello che è successo mentre non era sotto il controllo del legame.
"Posso aiutarti a ricordare qualcosa, in fondo hai sempre vissuto con me".
Sembrò pensarci su. "Ok, ma voglio sapere una cosa prima. Nel ricordo che ho avuto ieri, quello di cui stavo parlando prima, ho visto che io dicevo di amarti. È successo veramente?".
Mi avvicinai a lei e le presi le mani. "Sì, è successo veramente". Mi avvicinai a lei e la baciai.

(Jane)

M stava baciando. Inizialmente rimasi un po' spaesata, ma poi ricambiai. Mi sembrava quasi una cosa automatica. Ma mi sentivo sempre più confusa. Non capivo più i miei sentimenti.
"Dovremmo tornare indietro. Per quello che ho capito saranno un po' scettici all'inizio, non ti crederanno. Ma io ti credo". Ed era vero. Non sapevo perchè, ma sentivo che di lui mi potevo fidare.
Lo condussi a casa nostra e, come avevo immaginato, rimasero tutti sorpresi. Spiegai loro la situazione, ma non sembravano convinti.
"Cosa non vi convince in questa storia?".
"Il semplice fatto che di lui non ci si può fidare. Anzi, dovresti stragli lontano", disse Edward.
Non aveva tutti i torti a diffidare di lui. Per quanto mi avevano raccontato tempo prima voleva uccidere sua figlia.
"Di lui ci si può fidare".
Nessuno era d'accordo con me. Perfetto. Infuriata salii nella mia stanza senza degnarli di uno sguardo. Ovviamente lui mi seguì.
"Incredibile, credono di più ai loro pregiudizi che alle parole di una persona  che ha vissuto con te".
"Beh, forse è proprio per questo. Credono che io ti abbia condizionata". Si sedette accanto a me.
"Già. Forse hai ragione".
Vidi che stava cercando qualcosa, infatti poco dopo tirò fuori una foto di me insieme a lui. Me la porse. "Forse può aiutarti".
Presi in mano la foto e la rigirai tra le mie mani. Ed ecco che il ricordo arrivò.

Eravamo in una stanza enorme. Ero insieme a lui e davanti a noi c'era un fotografo.
"Ancora non capisco come tu abbia fatto a convincermi a fare questa foto".
Ridacchiò, divertito. "È solo una foto, non è niente di particolare".
Ed ecco il flash. Ora la foto era stata fatta.
"Vedi? Non è venuta male, anzi è venuta davvero bene!", mi disse porgendomela.
"Sì; devo ammettere che hai ragione". E sorrisi.

Mi ripresi e vidi che lui mi stava guardando preoccupato.
"Mi sono ricordata il momento in cui ho fatto questa foto".
Sorrise. "Beh è servita a qualcosa allora".

(Aro)

Non le avrei detto ancora la verità. Era già troppo scossa, non volevo che si preoccupasse di altro. Per il momento la priorità era farle ricordare tutto.
"Lui chi è?". La guardai. Stava indicando una foto che evidentemente avevo preso insieme all'altra senza accorgermene. Nella foto c'erano lei e suo fratello.
"Lui è tuo fratello. Non ti ricordi di lui?".
Sembrò pensarci e alla fine sussurrò: "Alec... È lui...".
La strinsi tra le mie braccia, cercando di consolarla. Per quella giornata aveva ricordato già troppo.

(Fred)

Non ci voleva. Potevo sconfiggere Jane, ma il mio signore no. Non ci sarei mai riuscito. Decisi che avrei chiamato Chelsea e avrei chiesto a lei.
"Uccidi anche lui, non c'è bisogno di chiedermi il permesso".
"Ma non è semplice. Non posso ucciderlo. Prima che riesca a colpirlo una volta lui mi avrà già ucciso".
"E allora? Non è un mio problema. Senti, o torni con le loro teste o non tornare affatto". E riattaccò.
Fantastico. E ora? Cosa dovrei fare?

Note: ecco un altro capitolo! Spero vi piaccia!
Baci AliceMiao

Ritorna all'indice


Capitolo 8
*** Fred E Una Nuova Ragazza ***


~~Decisi di attaccarli mentre tutti gli altri erano fuori a caccia. No, non potevo attaccarli. Lui mi aveva salvato da morte certa e lei non si può dire che sia stata gentile, ma mi aveva difeso varie volte.
Alla fine decisi che non mi importava di non poter più tornare a palazzo. Era più importante che loro sapessero cosa aveva in mente Chelsea.
Entrai nella stanza dal balcone. "Scusate il disturbo". Mi inchinai.
"Fred? Mi stavi seguendo?", chiese il mio Signore.
"No. A dire il vero Chelsea mi ha mandato qui per uccidervi".
Prima rimasero entrambi a bocca aperta, poi iniziarono ad arrabbiarsi.
"Che cosa?!".
"Con quella minaccia, voleva ucciderla perchè sapeva che non avrebbe mai collaborato. Lei vuole prendere il potere il giorno dell'anniversario. Davanti a tutti".
Rimasero a bocca aperta, poi il mio Signore prese una mia mano.
"Capisco. Devo ritornare e fermarla".
"Credo che sia meglio che resti qui. Potrebbe non essere sicuro tornare".
"Sì hai ragione. Per il giorno dell'anniversario devo assolutamente tornare".
Sia io sia Jane annuimmo.
"Cosa farai ora Fred?". Jane.
"Non lo so. Credo che farò un giretto in Asia, ho sempre voluto andarci".
"Grazie Fred. Una volta che questa storia sarà finita sarai il benvenuto di nuovo. A proposito, perchè non sei controllato da lei?".
"Le sono sempre fedele. Sa che non la tradirei mai. Come ho appena fatto". Sorrisi e poi me ne andai. Per sempre? Chi lo sapeva.

(Jane)

Quindi quello era il suo piano sin dall'inizio... Beh almeno sapevamo cosa aveva in mente. Quel nome mi ricordava qualcosa, ma non riuscivo a ricordare niente.
"Di che minaccia parlava prima?".
"Beh ecco... Sì ormai è giusto che tu lo sappia".
"Sapere cosa?". Si sedette sul divanetto che si trovava sul balcone.
"Sai perchè non ricordi nulla degli ultimi trecento anni?".
Scossi la testa.
"Beh... I primi anni che eri vampira te li ricordi. Gli anni seguenti no, perchè eri sotto il controllo d Chelsea. Lei ti teneva legata a me, ma non eri veramente te stessa. L'ho fatto con tutte le mie guardie. Quando ti ho mandata qui sapevo che lei voleva vederti morta e ho comunque accettato di mandarti perchè mi aveva minacciato di spezzare tutti i legami con le altre guardie. Lo so, sono stato egoista".
Dovetti ripetermi mentalmente il suo discorso un paio di volte prima di riuscir a parlare.
"Capisco perchè l'hai fatto. Credo che chiunque avrebbe fatto così".
Mi strinse forte, quasi temesse che scomparissi. "Ti amo. L'ho capito solo dopo che te ne eri andata. Solo dopo che avevo creduto di averti persa per sempre".
Sorrisi e appoggiai la testa sul suo petto. "Ti amo anch'io". Chiusi gli occhi.

(Seth)

Decisi di fare un giro a Seattle. Andai lì per due ragioni: la prima era che già da un po' volevo visitarla; la seconda, quella più importante, era che volevo stare lontano da Jane. Avere l'imprinting con qualcuno che non ti ama  una cosa terribile, perchè sei costretto a starle vicino nonostante lei ami qualcun'altro.
Mi sedetti in una caffetteria e ordinai un cappuccino. Una ragazza si fermò davanti al mio tavolo. Era molto carina.  Aveva i capelli lunghi e mossi, marroni. Gli occhi erano verdi. Era alta e non perchè indossava i tacchi, era proprio alta. In effetti indossava delle ballerine. Aveva ad occhio e croce la mia età.
"Scusa? Posso sedermi qui? È l'unico posto libero".
"Certo, fa pure".
Mi ringraziò e ordinò una cioccolata. "Come ti chiami?".
"Seth. E tu?".
"Tessa. Piacere di conoscerti!".
Sorrisi e sorseggiai il mio cappuccino. "Vivi in città?".
"Sì. Tu?".
"Io vivo nella riserva qui vicino".
"Ah capisco".
Continuammo a chiacchierare allegramente per tutto il giorno e lei mi fece fare anche un giro della città.
"Se ti va domani ti faccio vedere la riserva".
"Mi piacerebbe molto!".
Ci mettemmo d'accordo e tornai a casa. Anzi, prima dovevo andare da Jane, sperando che non fosse insieme al vampiro SonoMalvagioMaTiVoglioBene.
Evviva, era sola! Mi avvicinai e vidi che era piuttosto pensierosa. "A che stai pensando?".
"A niente a dire il vero. Stavo ammirando le stelle. Era da tanto che non le vedevo così splendenti".
La guardai e lei guardò me e poi accadde in meno di un secondo. Tirai la sua faccia verso la mia e tentai di baciarla, ma lei si tirò indietro.
"No Seth. Ti prego non farlo".
"Perchè no? Non mi vuoi bene?".
"Non è questo. È che in questo periodo sono molto confusa. Voglio andarci piano".
Ma si capiva che c'era sotto qualcos'altro. "Sei innamorata di lui, vero?".
Lei non rispose e nel suo silenzio colsi la sua risposta. Sì, era innamorata di lui.
Arrabbiato uscii dalla stanza e iniziai a correre verso una meta ignota.

Note: ecco che compare una nuova ragazza. Avrà influenza sulla storia?
Baci AliceMiao

Ritorna all'indice


Capitolo 9
*** Tessa E Due Donne Misteriose ***


~~Il giorno seguente, come promesso, feci fare a Tessa il giro della riserva.
"È davvero bella, altro che Seattle! Sei davvero fortunato a vivere qui!".
"Beh a dire il vero io vorrei trasferirmi in città. Non c'è nulla qui".
"Su questo ti do ragione".
Camminammo per un po', fino ad arrivare sulla spiaggia. Tessa era molto simpatica e, lo ammetto, anche molto carina.
Ma Jane è molto più bella, pensai in quel momento. No, devo smetterla di paragonare qualsiasi ragazza a lei! Maledetto imprinting!
"Si sta così bene qui. È molto piacevole".
Mi sedetti su un troco, invitandola a fare lo stesso. Era così aggraziata! Persino più di Jane. No! Tessa, non Jane! Tessa! Adesso c'è Tessa!
"Va tutto bene?". Non mi ero neanche accorto di aver sbattuto un pugno sul tronco.
"Ah sì. Stavo pensando ad un'amica. Sai in questo periodo ne sta passando molte".
"Capisco. Mi dispiace per lei".
Anche a me dispiaceva. Ma il fatto che volesse stare con quel vampiro sanguinario anzichè con me mi mandava su tutte le furie.
La guardai e lei guardò me e poi accadde in meno di un secondo. Tirai la sua faccia verso la mia e tentai di baciarla, ma lei si tirò indietro.
"No Seth. Ti prego non farlo".

"Perchè no? Non mi vuoi bene?".
"Non è questo. È che in questo periodo sono molto confusa. Voglio andarci piano".
Ma si capiva che c'era sotto qualcos'altro. "Sei innamorata di lui, vero?".

Lei non rispose e nel suo silenzio colsi la sua risposta. Sì, era innamorata di lui.
Come faceva ad essere innamorata di lui?La sera precedente non me lo aveva detto esplicitamente, ma avevo intuito che fosse innamorata. All'inizio mi amava. O forse no? Io la amavo? Non lo sapevo. Non sapevo se era colpa dell'imprinting o se la amavo veramente.

(Jane)

Quel pomeriggio rimasi sola. Aro era uscito a caccia e mi disse che sarebbe andato a Seattle a cacciare, dato che nei paraggi c'era il branco. Già, Seth.
"Sei innamorata di lui, vero?" . Lo ero? Probabilmente sì. Seth era un amico fidato, ma non sentivo di amarlo.
Seth. Pensare a lui mi faceva venire in testa moltissimi dubbi.
Sentii una manina prendere la mia: Renesmee.
"Sei triste?".  Che dolce la sua vocina!
"No piccola. Non preoccuparti". Ero triste invece. Eccome se lo ero. Negli ultimi giorni non me ne era andata una giusta.
"Vieni a giocare con me? O almeno a farmi compagnia? Stai sempre chiusa qui dentro".
In effetti un po' di distrazione mi avrebbe fatto bene. "Va bene, vengo a farti compagnia".
Tutta felice mi condusse nella sua cameretta, nella sua piccola casetta. I suoi genitori erano a caccia e sapevo che nei dintorni c'era quel lupo. Non la avrebbero mai lasciata sola.
In un angolo c'era un castello con delle bambole. La vista di quel castello fece nascere un altro ricordo.
Scesi da una carrozza. Davanti a me si ergeva un enorme castello.
"Eccoci a casa". Casa? Come casa? Vivevo lì prima?
Aro mi condusse all'interno, insieme a mio fratello. Avremmo avuto due stanze vicine. Sembravo felice in quel momento. Forse credevo che la mia vita avrebbe avuto un cambiamento positivo. Quando rimasi sola nella stanza mi buttai sul letto e chiusi gli occhi, sorridendo felice
.
"Va tutto bene?". La voce di Renesmee mi fece tornare alla realtà.
"Sì piccola. Ora sono tutta tua". Sorridemmo entrambe e passammo il pomeriggio insieme.

Intanto nel Palazzo dei Volturi...
Una donna molto aggraziata cammina lungo i corridoi, dirigendosi verso il cortile interno. Là c'era un'altra vampira ad aspettarla.
"Allora? È morta?".
"Fred non è ancora tornato e credo che non lo farà mai. Non mi è sembrato molto entusiasta quando gli ho detto di ucciderli entrambi".
"Capisco. Lei non merita di vivere. Mi ha portato via mio marito".
"Tranquilla. Manderò qualcun'altro".
La donna lasciò il cortile e si diresse nella sua stanza.  Frugando tra i vestiti del marito trovò una sua foto con una vampira bionda. La stracciò in mille pezzi.
Era stata nell'ombra per troppo tempo.  Era ora di uscire alla luce del sole.

Note: chi sono le due vampire misteriose?
Baci AliceMiao

Ritorna all'indice


Capitolo 10
*** La Rabbia Di Una Moglie ***


~~Scoprire che il proprio marito ti tradisce con una stupida ragazzina non è piacevole. Già scoprire un tradimento da parte del marito è doloroso, ma se poi scopri che ti tradisce con una ragazzina di sedici anni, che non vale niente, che è solo una guardia, fa ancora più male. Come avevo scoperto che mi tradiva? Semplice. Quando lui non c'era una volta ho controllato nei posti più impensabili sperando di trovare qualche prova. Da tempo mi sembrava strano e quindi quel giorno decisi di chiarire. Ebbene, dopo ore di ricerche trovai le prove: nascosta sotto i suoi vestiti c'era una foto. C'era lui insieme a quella guardia (credo che si chiami Jane. O Julie. Boh non ha importanza!) dal potere incredibile. Erano felici insieme. Sotto quella foto ce n'era un'altra, dove loro due si stavano baciando. Ebbi la tentazione di strappare la foto, ma dovevo fargli credere che fossi ancora all'oscuro di tutti. Rimisi tutto in ordine e la vita proseguì per i seguenti dieci giorni.
L'undicesimo giorno Chelsea venne nelle mie stanze. Era vietato, ma la sua proposta era interessante.
"Quindi vuoi prender il potere. Molto interessante".
"Sì. Non voglio passare la vita a servire qualcun'altro. Lei è con me?".
"Cosa ci guadagno?".
"Più potere e, quello che le può interessare di più, la morte di Jane".
In effetti la proposta era allettante. "E mio marito?".
"Lui è partito per andare da lei".
"Fa uccidere anche lui. Non lo rivoglio a palazzo".
"Con molto piacere".
Ecco come ero parte di quel piano. E ne ero felice. Finalmente avrei avuto la mia vendetta. Da quando l'aveva trasformata quella ragazzina non l'aveva mollato un attimo. Ma ora avrei avuto la mia vendetta. Andai nella nostra camera e ripresi quelle foto. Le stracciai, molto lentamente, dividendo la testa di Jane dal collo.
"Non vedo l'ora di vederti a pezzi, piccola cara". E le stracciai.

(Jane)

Dopo il pomeriggio passato con Renesmee mi ritirai in camera. Di nuovo. Era incredibile cosa era successo negli ultimi giorni. Avevo recuperato un po' di memoria. Ma mancavano ancora molti ricordi.
Sospirai e mi sedetti. Avrei tanto voluto ricordare ogni cosa, ma evidentemente non era ancora il momento.
"Stai pensando a qualcosa di importante o posso interrompere?".
Seth. Non avevo molta voglia di vederlo dopo la nostra ultima chiacchierata, ma non avevo nemmeno voglia di stare da sola.
"Vieni pure".
Si sedette accanto a me e mi guardò. "Cosa provi per lui. Sei innamorata? Ti prego spiegamelo, perchè non lo capisco".
"Io...Io... Sì, credo di amarlo".
"Credi? Ti prego Jane, mi serve una risposta sicura".
"Non posso. Non sono sicura nemmeno io".
Fece un respiro profondo, quasi cercasse di mantenere la calma.
"Jane, cerca di capire. Io sto impazzendo. Ho bisogno di sapere se tu ami lui o me. Ti prego, ne ho bisogno".
E ora? Cosa avrei risposto? Quella frase mi aveva spiazzata. Non me l'aspettavo. Già, ma chi amavo?
"Seth. Non posso. Non posso rispondere ora a questa domanda".
"Perchè?".
"Vedi... Ne sono successe in questi giorni e mi serve tempo per riflettere. Cerca di metterti nei miei panni".
Sembrò pensarci. E io pregai che lasciasse perdere.
"E va bene. Entro una settimana però dovrai avere una risposta".
"Seth! Non puoi darmi una scadenza su cose come queste! Hai idea di cosa stia provando in questo momento?!".
"Pensi di continuare così per sempre?!".
"Certo che no, ma come posso decidere se non ricordo quasi nulla degli ultimi trecento anni?!". Avevo alzato la voce,ma non mi importava.
Si zittì. Forse l'aveva capita.
"Sappi che così mi fai male". Se ne andò.

(Chelsea)

"Allora come procede?".
"Tutto bene. Si sta fidando di me".
"Molto bene. Ricorda, se fai come ti avevo detto riceverai l'immortalità in cambio".
"Non l'ho dimenticato. Ora vado rischio di essere scoperta". Riattaccò.
Molto bene. Non appena avrebbe avuto la sua fiducia il caro Leader sarebbe morto e lei sarebbe rimasta senza protezione, o comunque un bersaglio più facile.
Sorrisi mentre mi dirigevo verso le stanze private per aggiornare la mia collaboratrice dei progressi.

Note: chi è la persona misteriosa con cui ha parlato Chelsea? Spero vi piaccia!
Baci AliceMiao

Ritorna all'indice


Capitolo 11
*** Amicizia Pericolosa ***


~~Chiusi la telefonata e rimisi il cellulare nella borsa, pronta a uscire. Mi ero rifugiata in bagno, dato che il cellulare aveva iniziato a squillare nel bel mezzo del mio 'appuntamento' con Seth. Già, alla fine lui mi aveva invitata a uscire. E io ovviamente avevo accettato. Arrivai al nostro tavolo più in fretta che potei. "Scusa, ma mi hanno trattenuto."
"Non preoccuparti. L'importante è che non sia successo niente di grave".
"Niente di cui preoccuparsi, solo un'amica che non vedo da tanto". Sorrisi.
"Senti, c'è una cosa che mi chiedo da quando ti conosco. Tu hai vissuto in Italia?".
Accidenti. Dovevo improvvisare, quella domanda mi aveva preso alla sprovvista! "Perchè me lo chiedi?".
"Beh hai un accento italiano, però tu hai detto che vivi a Seattle".
"In effetti io sono di origini italiane...". Ti prego non proseguire oltre!
"Capisco. Senti ti andrebbe di vederci anche domani?".
Fiuuuu meno male! "Certo volentieri!".
Ci salutammo ed io andai nel mio appartamento. Per fortuna non aveva sospettato nulla, ma sarei dovuta andarci piano lo stesso. Tuttavia aveva sempre tra i pensieri quella ragazza, quella che dovevo uccidere.
Farla uccidere da lui quindi non era fattibile. C'era bisogno di qualcun'altro che la uccidesse il prima possibile. La Regina si sarebbe offerta volontaria, ma temevo che sarebbe stato meglio se l'avesse fatto qualcun'altro.
Andai in cucina e presi delle pastiglie. Il tumore si faceva sempre più aggressivo. Dovevo portare a termine la missione il prima possibile, così da poter diventare immortale e guarire. Mi avvicinai alla finestra e guardai la pioggia scendere. Presto sarei guarita, dovevo solo avere pazienza.

(Jane)

La pioggia scendeva rapida e bagnava tutto quanto. Non avevo mai amato la pioggia da umana. Sentii qualcuno entrare nella stanza: Aro.
"Ti sei lavato per bene". Sorrisi.
"Odio questo posto solo per il tempo. Inizia a piovere da un moment all'altro senza preavviso!". Si strizzò i vestiti.
Tornai a guardare fuori, mentre lui si cambiava con dei vestiti puliti che gli avevano gentilmente prestato (gentilmente dopo che io li avevo costretti, ma questi sono dettagli). Quando mi voltai vidi che aveva indossato dei pantaloni neri e una camicia bianca. Ma la camicia era sbottonata e lasciava intravedere il suo bel fisico. Dovetti appoggiarmi al divano per stare in equilibrio. Non ricordavo se avessi mai visto un uomo a petto quasi nudo. Senza rendermene conto iniziai a fissarlo e lui se ne accorse. Si avvicinò a me e mi prese una mano, avvicinandola alla sua bocca. Mi baciò poi tutte le nocche.
"È un peccato che tu non ricordi quasi nulla su di me. Su noi due".
"Potresti raccontarmelo tu. Magari farà nascere qualche nuovo ricordo".
Sorrise. "Sei la mia amante da un secolo e mezzo".
Amante? Vuol dire che lui è sposato? Mi ero innamorata di un uomo già sposato? Cercai di ritrarre la mano, ma lui la teneva salda.
"Io e te ci amavamo moltissimo e io ti amo ancora, nonostante tu abbia dimenticato quasi tutto".
Aveva appena detto che mi amava? Lo aveva detto davvero o stavo diventando sorda?
Mi diede un bacio delicato all'inizio e più forte dopo. Mi strinse poi tra le sue braccia e mi abbandonai ad esse, senza accorgermi che qualcuno ci stava guardando.

(Seth)

Ero andato da Jane per scusarmi con lei per come mi ero comportato il giorno prima, quando la vidi con lui. Si stavano baciando. Davanti a me. Ecco che poi la abbracciava, con fare protettivo. Lei sarebbe dovuta stare tra le me braccia, non tra le sue. Me ne andai, resistendo all'istinto di interferire e di dividerli. Mentre uscivo di casa incontrai mia sorella.
"Che succede? Sembra che tu abbia appena assistito a qualcosa che ti ha traumatizzato".
"Ecco io... Ho visto Jane baciare quel vampiro odioso".
"Quella brutta...! Ora vado da lei e la sistemo io, nessuno può permettersi di trattarti così".
Fece per andare da lei, ma la fermai.
"No, le parlerò domani io. Per favore non interferire".
Sbuffò. "E va bene, ma se hai bisogno vieni da me. Ok?".
Annuii. Andai a casa e poi dritto nella mia camera. Presi il cellulare e composi il numero di Tessa. Lei rispose quasi subito.
"Tessa ti va di parlare? Ho bisogno di parlare con qualcuno".
"Certo. È successo qualcosa?".
"Ho appena visto la ragazza di cui sono innamorato baciare un altro".

Note: le cose si fanno sempre più interessanti!
Baci AliceMiao

Ritorna all'indice


Capitolo 12
*** Rapimento ***


~~Raccontai tutto a Tessa il giorno seguente. Lei mi aveva ascoltato attentamente, in silenzio. Parlò solo quando ebbi finito.
"Non capisco come si possa permettere di fare una cosa simile. Prima ti bacia e non perdeva un'occasione per stare con te e poi va da un altro e lo bacia, dicendoti che è innamorata di lui. Assurdo!".
Sì era assurdo. E non capivo perchè avesse cambiato idea così all'improvviso, da un giorno all'altro.
"Sai mentre ti aspettavo ho visto passare il ragazzo che mi hai descritto. L'ho seguito e ho sentito che tramava di ucciderla, una volta che lei avesse abbassato la guardia. Ho pensato di dirtelo".
Cosa?! Davvero era questo il suo piano?! "Sei sicura di aver sentito bene?".
Annuì. "Purtroppo sì. Dovresti fermarlo prima che lo faccia. Prima che la uccida. Però temo che l'unico modo per fermarlo sia ucciderlo...".
Ringhiai. "Lo ucciderò con le mie stesse mani!". Corsi via, a cercarlo.

(Tessa)

Molto bene, aveva abboccato. Mentre lui era impegnato a distrarlo lei sarebbe morta. E poi anche lui. E io mi sarei salvata. Presi il cellulare e chiamai il vampiro che mi stava affiancando nella missione. Si chiamava Mark.
Raggiunsi con lui la sua stanza, ovviamente di nascosto. Una volta lì mi feci un taglietto, giusto per attirare la sua attenzione. E così fu. Ma appena vide Mark si bloccò. Sapeva di non avere speranze. Indietreggiò, ma Mark la bloccò contro il muro. Non la guardava negli occhi. Ovvio. Sorrisi mentre lei tentava di liberarsi.

(Jane)

Non potevo fuggire. Ed ero sola. Per di più lui non mi guardava negli occhi e quindi non potevo nemmeno usare il mio potere. L'odore del sangue si fece più forte. Allungando lo sguardo vidi che la ragazza si era tagliata il polso. La mia mente andò in tilt. Quand'era stata l'ultima volta che avevo bevuto sangue umano? Volevo quel sangue. Volevo placare la sete. Ma mi stavo distraendo. Provai a urlare, ma la sua mano finì sulla mia bocca. "Shh non devi avere paura". Una mano finì sul mio fianco. "Non voglio farti niente. Per ora". Fece un sorriso malvagio. La paura mi invase come un fiume in piena. Ero senza protezione con un vampiro che mi avrebbe ucciso da un momento all'altro. "Tu prendi le cose dalla mia borsa nell'ordine che ti avevo detto prima!". La ragazza umana si avvicinò con la borsa e prese qualcosa: una benda. Oh no. Non fare quello che sto pensando. Me la mise sulla bocca, impedendomi di urlare. Ma fortunatamente prima riuscì a buttare fuori del veleno, sperando che servisse agli altri per capire cosa fosse successo. Poi la ragazza gli passò delle catene, l'unica cosa che noi vampiri non potevamo spezzare. Me le passò sulle mani e sui piedi: non riuscivo a muovermi. Mi mise su una spalla e sparimmo nella foresta.
(Aro)

Mi trovavo nella foresta, di ritorno dalla caccia, quando incontrai Seth. Sembrava piuttosto arrabbiato.
"Perchè vuoi ucciderla?! Cosa ti ha fatto?!".
"Di che stai parlando?".
"Una persona che conosco ti ha sentito dire che vuoi uccidere Jane! Non ti permetterò di farlo!".
"Io non intendo farlo! Non lo farei mai!".
Mi guardò. Probabilmente stava cercando di capire se ero sincero o no. All'improvviso arrivò Jacob. Ci disse che dalla camera di Jane proveniva odore si sangue e temevano che avesse ucciso qualcuno. E probabilmente si fidava solo di me, dato che avevo un ottimo autocontrollo.
Ma quando arrivammo nella sua camera non c'era nessuno. Vero, c'era del sangue in terra e anche recente, ma non c'era anima viva. Su una parete c'erano dei segni e in terra una collana. Era la collana che avevo regalato a Jane alcuni giorni prima. Ma perchè si trovava lì? Un dubbio mi assalì: e se le fosse successo qualcosa? Per terra c'era anche del veleno. "Puoi analizzarlo?" Il biondo annuì. "Mi metto subito all'opera". Se fosse appartenuto a Jane era un grande problema. Guardai i graffi sul muro. Erano procurati da un vampiro maschio, per forza. I solchi delle dita erano troppo grandi. Mi augurai che analizzasse in fretta il veleno, mentre speravo che non le fosse successo niente e mentre tenevo d'occhio Seth, che mi guardava furioso.

(Jane)

Mi aveva portato in una casa isolata da tutto e da tutti e incatena al muro. Le braccia erano sollevate in alto e mi aveva tolto quel coso dalla bocca. Inutile provare a liberarmi, non ci sarei riuscita. Non sapevo perchè, ma avevo la sensazione che sarebbe passato del tempo prima che mi uccidesse. E questo non mi piaceva affatto. Mi spaventava a morte.  Dopo alcuni minuti entrò con un umano.
"Ho pensato che avessi sete, così ti ho portato del sangue".  Non so perchè, ma avevo una brutta sensazione. Lo buttò in terra e gli tagliò la gola, per far uscire del sangue. Tanto sangue. Tentai di avvicinarmi, ma ero bloccata. Non riuscivo a raggiungerlo. Lui rise.
"Buon appetito!". E uscì, chiudendo la porta. La stanza era senza finestre e l'odore del sangue la invase.  La gola iniziò a bruciare. Era insopportabile!
"Vi prego. Sbrigatevi".

Note: cosa succederà?
Baci AliceMiao

 

Ritorna all'indice


Capitolo 13
*** Il Piano ***


~~Il dolore alla gola era insopportabile! Il sangue era lì, davanti a me. E non potevo raggiungerlo. Già lo vedevo, nell'altra stanza a ridere perchè non potevo raggiungere quella deliziosa sostanza. La porta si aprì: entrò Tessa.
"Che vuoi?!".
Non rispose, bensì avvicinò l'uomo a me. Bevvi il sangue velocemente e finalmente la mia sete si placò. In parte.
"Sai perchè faccio tutto questo?".
La guardai. "No. E non mi interessa".
"Io sono malata. La mia malattia non può più essere curata. Una vampira mi ha offerto l'immortalità in cambio di una cosa: uccidere te e il tuo amico, quello con i capelli neri che sta sempre con te".
Non potevo crederci. Era pazzesco! Anche se aveva i suoi buoni motivi non approvavo il suo comportamento.
"Capisco. Chiunque ti abbia promesso ciò, non manterrà la promessa".
"Devo rischiare. Tanto non ho niente da perdere".
Doveva essere proprio disperata!
"Chi ti ha chiesto di fare ciò per ottenere in cambio l'immortalità?".
"Non so il nome, so solo che è una vampira giovane e che parla molto bene l'italiano".

Chissà quante vampire c'erano in giro per il mondo con queste caratteristiche.
"Sai cosa mi farà il tuo amico?".
Scosse la testa. "Io sono contro a questo, ma non posso aiutarti. Se lo facessi mi ucciderebbero. E io non voglio".
Poverina. Era dalla mia part, ma allo stesso tempo non lo era. Era davvero una brutta situazione la sua. Molto brutta.

(Aro)

Aveva analizzato il veleno: apparteneva a lei. Era successo qualcosa in quella stanza, ma cosa? Sul muro c'erano dei segni, come se qualcuno avesse lottato. Ma il resto della stanza era in ordine. L'aveva messa all'angolo. Quanto desideravo poter guardare indietro nel tempo! Annusai l'aria. C'era il suo (bellissimo) odore, l'odore di un vampiro e di un'umana, mischiato con del sangue.
In effetti a terra c'era del sangue. Decisi di seguire le piste. Avrei visto dove portavano e sarei tornato con i rinforzi, non potevo sapere quanti vampiri ci fossero con lei.
Le piste portavano ad una casa isolata. Era un buon posto dove tenere un vampiro. Il suo odore era molto forte, quindi doveva trovarsi lì per forza.
Tornai indietro e lo dissi agli altri.
"Dobbiamo preparare con calma un piano".
"Anche in fretta, potrebbero ucciderla da un momento all'altro. Se non l'hanno già fatto".
Mi stavo innervosendo e agitando. E non era una buona cosa.
"Ha ragione. Dobbiamo fare in fretta". Seth.
Ancora non capivo come mai tenesse così tanto a lei. Va bene che l'aveva aiutata nel momento del bisogno, ma un lupo mannaro non adora un vampiro così tanto da rischiare la vita per lui.
"Verrà anche il branco?".
"Certo. Più siamo meglio è". Seth.
"Io non ci sto". Jacob.
"Perchè no? Capisco... Non puoi farci nulla, lo sai che non ho potuto scegliere". Seth.
Dimenticavo che loro si leggevano nella mente.
Io era da un po' che non lo facevo.
Andammo avanti a discutere per un paio d'ore finchè non decidemmo un piano che avremmo messo in pratica l'indomani.
Quella sera andammo tutti a caccia e io pregai che lei stesse bene.

Note: il piano è pronto.
Il capitolo è cortino... :( Baci AliceMiao

 

Ritorna all'indice


Capitolo 14
*** Il Piano Di Chelsea ***


~~La sete era davvero forte. Fortunatamente avevano portato via l'uomo, ma il male alla gola e la sete rimanevano lo stesso.
La porta davanti a me si aprì ed entrò una vampira: Chelsea. Ok, cosa ci faceva lei qui? Faceva parte anche lei del piano?
"Molto bene, finalmente ti hanno presa".
Ringhiai. Quindi c'era lei dietro tutto. Era lei che muoveva i fili.
"Come siamo amichevoli! Lo sai perchè tutto questo?".
Scossi la testa.
"Dunque, dopo un po' che si sta nelle retrovie ci si stanca, così ho deciso di prendere il potere. Aro non me lo avrebbe mai permesso, così ho dovuto minacciarlo: se non lo faceva ti avrei ucciso. Lui non voleva, così ti ha spedito qui e poi ho spento il controllo che avevo su di te. Ed eccoti qui. Il potere dovrà aspettare, prima voglio divertirmi".
Controllo su di me. A causa sua avevo perso tutti i ricordi risalenti agli ultimi trecento anni!
"E ora che sei qui, posso godermi la tua sofferenza. Ah, sai che tuo fratello è molto triste da quando crede che tu sia morta?".
Non lui. Lui no! "Non toccare mio fratello!".
"Perchè no? Tanto prima o poi saranno tutti sotto il mio controllo!". Rise.
Dall'altra sala si sentirono dei rumori, dopodichè sentii le voci degli altri vampiri.
"A quanto pare i tuoi amici sono arrivati. Ci rivedremo!". E scomparve.
Dopo alcuni secondi apparve Aro, che mi liberò.
"Stai bene?".
"Sì. Tu piuttosto, ci hai messo troppo tempo".
Lui rise e mi condusse fuori. Gli altri avevano ucciso Mark e accerchiato Tessa.
"Vi prego non fatemi nulla. Ho solo eseguito gli ordini".
"Strano, solitamente i Volturi non affidano ordini agli umani, dico bene?", disse Edward.
"Lei mi ha detto che se le vessi consegnato lei" indicò me "mi avrebbe aiutata a guarire dalla mia malattia". Stava piangendo. Mi faceva molta pena quella ragazza!
"Chi ti ha ordinato questo?", chiese Aro.
"Chelsea. Prima era qui, è fuggita quando siete arrivati voi", dissi io.
Tessa annuì, spaventata. "Cosa farete con me?".
Alla fine decidemmo che lei avrebbe vissuto nella riserva. Non sapevamo se Chelsea sarebbe tornata per ucciderla affinchè non parlasse, ma almeno era protetta.
Quella sera, mentre guardavo il sole tramontare, Seth mi raggiunse sul balcone della mia camera.
"Non mi sarei dovuto fidare di Tessa".
"Non è colpa tua. Non potevi saperlo".
"Lo so, ma... Mi sento in colpa".
Lo abbracciai. "Non tutti i mali vengono per nuocere. Almeno adesso conosciamo il suo piano".
Seth annuì. "Ti va di fare due passi?".
"Scusa, ma vorrei riposarmi. Un'altra volta?".
"Certo. In effetti è comprensibile che tu voglia un po' di riposo dopo quello che è successo". Se ne andò.
Pensai a mio fratello. Se aveva toccato mio fratello non l'avrebbe passata liscia!

Note: scusate il ritardo, ma ero impegnata con la scuola. Spero vi piaccia!
Scusate se è breve. Baci AliceMiao

Ritorna all'indice


Capitolo 15
*** Decisioni ***


~~Era fuggita! Accidenti avevo fallito e conoscevano il mio piano! Tirai un pugno alla parete, bucandolo.
"Calmati. Hai i due restanti signori sotto il tuo controllo, non devi preoccuparti".
"Sì ma senza il terzo non potrò mai governare! Devo trovare il modo di attirarlo qui!".
La regina sogghignò. "Ho un piano, se non sei troppo arrabbiata da non ascoltarmi te lo dico".
Sorrisi e lei iniziò a parlare.

(Jane)

Erano passati due giorni e ancora non avevamo un piano. Ultimamente  molti ricordi mi erano tornati, ma avevo ancora molti buchi. Volevo sapere di più sul mio passato, ma la mia mente non voleva collaborare. Oltretutto, dovevo fare una scelta importante: di chi ero innamorata? Non ce la facevo a veder soffrire le persone a cui volevo bene perchè non riuscivo a scegliere.
Andai in riva al mare. Il tempo era nuvoloso e probabilmente avrebbe piovuto a breve. Il rumore del mare mi aveva sempre rilassato, da quel poco che ricordavo e infatti fu così. Il rumore dell'acqua che arriva sulla riva era molto rilassante. Chiusi gli occhi. Chi avrei scelto? Il lupo o il vampiro?

(Aro)

Ci eravamo riuniti per l'ennesima volta. Era da due giorni che cercavamo di creare un piano per fermare Chelsea, ma non riuscivamo a trovare una soluzione.
Chiamai a palazzo, ma nessuno rispose. Sperai con tutto il cuore che non avesse ottenuto il controllo dei miei colleghi, perchè se così fosse stato saremmo stati nei guai. Guai seri.
"Quindi che facciamo? Non si fermerà tanto facilmente", dissi.
"Lo sappiamo, ma non possiamo fare molto", disse Edward.
Annuii. "Possiamo attaccare. Entrare a palazzo con la forza".
"No! Non metterò in pericolo tutti quanti ancora una volta", disse Carlisle.
Sospirai. In fondo dovevo aspettarmela una risposta simile da lui. Era comprensibile che non volesse mettere tutti in pericolo, ma non potevo stare con le mani in mano.
"Lo capisco, ma non posso stare fermo senza far niente mentre una stupida vampira mi toglie tutto quello che ho costruito in più mille anni", dissi alzandomi e andando verso la finestra.
Gli altri sospirarono. "Io sono d'accordo con Carlisle. Non voglio mettere in pericolo la mia famiglia", disse Edward. E così fecero anche gli altri.
Fantastico. Da solo non avrei combinato nulla, non aveva senso attaccare da solo.
"Aspettiamo la prossima mossa, nel frattempo teniamo gli occhi aperti", dissi.
Due ore dopo ero a Seattle a caccia. Non era il massimo nutrirsi delle persone che vivono nei quartieri poveri, ma era meglio di niente.
Pensai a Jane. Non se la stava passando molto bene di certo, con tutto quello che era successo. Mancavo solo io per far compiere a Chelsea il suo piano. Una volta ottenuto il controllo su di me sarebbe stata invincibile. Ma per farlo doveva avermi a palazzo, se si fosse allontanata avrebbe rischiato di perdere gli altri. Mi aspettavo un suo attacco da un momento all'altro e nel frattempo stavo sempre all'erta.

(Chelsea)

Quella notte andai da Alec. Da quando aveva appreso che sua sorella era morta il suo umore era peggiorato sempre di più.
"Coraggio, devi andare avanti".
"Non ha più senso continuare se lei non c'è. L'unica che mi impedisce di distruggermi sei tu".
Sorrisi. Era completamente alla mia mercé, era sotto il mio più totale controllo.
"Faresti una cosetta per me?".
Annuì e gli dissi di non pensare più a sua sorella.
Mi rendeva gelosa sapere che voleva più bene a lei che a me. Pensavo che mandandola via avrei ottenuto non solo il controllo di Aro, ma anche il suo completo affetto, ma a quanto pare non era così.
Il piano della regina era intelligente e presto lo avrei messo in atto. Mi serviva solo qualcuno a cui poter affidare il comando.

Note: finalmente sono riuscita ad aggiornare anche questa storia! Non l'ho proseguita per un po' perchè avevo in mente alcune parti, ma non sapevo come collegarle e sono riuscita a scrivere questo capitolo solo ora a causa dello studio per le ultime verifiche.
Spero vi piaccia!
Baci AliceMiao

Ritorna all'indice


Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=3219177