Guardami dentro.

di Demj_
(/viewuser.php?uid=886277)

Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Un nuovo inizio ***
Capitolo 2: *** Incontro ***
Capitolo 3: *** 3. routine ***
Capitolo 4: *** ancora? ***



Capitolo 1
*** Un nuovo inizio ***


Era arrivato un altro primo giorno di scuola. Salita sul pulman mi sedetti nei posti davanti e mi sparai nelle orecchie, con le mie cuffie predilette , "rise today " degli Alter Bridge, non vi era musica migliore con cui iniziare quella giornata. Venti minuti dopo arrivai. Il terminal era gremito di gente ,tutti che salutavano amici che non vedevano da tanto, chi so fumava una sigaretta (io , per la cronaco lo odio il fumo) e piccioncini ovunque, bleah! Per quanto mi riguardava avevo chiuso con il sesso maschile. Dopotutto chi me lo faceva fare a stare male per dei decelebrati?! Questo anno saeebbe stato diverso , niente distrazioni , dovevo concentrarmi sui miei obbiettivi. La danza ( hip hop ovviamente) e il disegno. E poi dopo Vincent, ah! Scacciai quel pensiero orribile ,mi ero ripromessa che sarei andata avanti. E così stavo facendo, avevo già attraversato le mie tre consuete fasi per affrontare il dolore ed ero allo stadio che amavo di più, indifferenza pure , anzi non sentivo assolutamente nulla, l'unica cosa che magari ancora mi "toccava "un po' era la mancanza della sua amicizia. Ma sarebbe passata anche quella, almeno speravo. Era stata l'unica cosa in grado di farmi provare qualcosa e ora che era andato tutto a puttane ,beh potevo riprendere la mia maschera. Comunque ,continuai a vagare con lo sguardo alla ricerca di.. Eccola! La mia unica fonte di salvezza, solo con lei le mie mura cadevano , e la stesso valeva per lei. Era l'unica ragazza che consideravo mia amica , perché Erika non era come le altre smorfiosette. Aveva le palle ecco. Neanche lei stava affrontando una situazione facile ,ma per me c'era sempre e io per lei. Di solito mi era più semplice stringere amicizia con i ragazzi, si perché erano più... semplici?! E simpatici , solo da Amici, però! Sospirai. Lei non mi notò subito, ma capii che mi stava cercando , così mi avvicinai di soppiatto, le coprii gli occhi con le mani e mascherando la voce chiesi: -Chi è? -. Lei sorrise -Una grande scema !- fu la sua risposta. Tolsi le mani -Beh, questa grande scema è offesa!- dissi fingendomi triste. Mi tirò un buffetto affettuoso -Oh oh! -aggiunsi i ridendo e tirandogliene uno a mia volta . -Mi sei mancata!!!- disse abbracciandomi. -ah! Anche tu!-risposi abbracciandola con trasporto. -Dai ora basta , altrimenti sembrerà che ci vogliamo bene - mi guardo facendomi l'occhiolino . - Ahaha ahimè mi dispiace per te, ma è cosi! -gli feci una linguaccia -Dobbiamo proprio entrare?-mi lamentai. -Ahahaah iniziamo bene l'anno eh?-disse ridendo-Lo sai ,fosse per me , me starei ancora a ronfare nel mio lettuccio, comunque -continuò- quand'è che facciamo sega? -. La guardai fingendomi sbigottita e scoppiai a ridere. Cavolo se m era mancata! Ci saremmo assecondate in tutto . Per questo eravamo pericolose . (Uh , non vi ho detto che aspetto ha, beh per me è bellissima, mora occhi scuri da cerbiatta,alta e magra, con dolci lineamenti del viso, anche se di dolce aveva ben poco xD)-Dai andiamo -dissi passandogli un braccio sulle spalle e ci avviammo verso il nostro carciere personale: la scuola Spero tanto che compe primo capitolo vi piaccia. Ho inziato a scrivere di getto quindi abcora non so come andrà a finire. Spero non vi deluda ,alla prossima! :*

Ritorna all'indice


Capitolo 2
*** Incontro ***


Mentre camminavamo per i corridoi durante la ricreazione, guardavamo i novellini spaesati del primo anno ,e iniziai a pensare che era incredibile che fossero passati già quattro anni. Erano volati, come erano volate le prime tre ore di lezione , che avevamo tassativamente passato a non fare nulla . Era stato bello rivedere i miei compagni, per alcuni più che per altri. Avevo preso posto vicino la finestra nell'ultima fila con Erika al mio fianco. Clara e Emanuela erano ai posti davanti . Erano altre due mie amiche , l'una l'opposto dell'altra. La prima, occhioni blu e lunghi ricci rossi dal carattere solare e esuberante , l'altra capelli corvino e occhi nocciola , molto timida ma non per questo meno simpatica, bastava saperla prendere e si apriva come una cozza . Avevamo chiacchierato tutto il tempo, parlato delle nostre riciproche avventura e viaggi estivi. Ma qualcosa mi sembrava diverso, ho forse ero semplicemente io . Continuammo a girovagare per la scuola , fermandoci di tanto in tanto per salutare e chiacchierare brevemente con qualcuno , rividi perfino Josh cavolo si era alzato e aveva cambiato voce, ma rimaneva sempre il solito beota. Lo salutai brevemente e al suono della campanella ci avviammo per tornare in classe. Stavo rientrando in aula , quando da una classe vicina ne uscì un ragazzo. In quel momento il tempo parve fermarsi. Era la prima volta che lo vedevo. Era nuovo e aveva più o meno la mia età. Ed era un fico da paura ! Il fisico muscoloso si intravadeva attraverso la t-shirt nera attillata. Portava dei jeans scuri strappati e scarponcini neri. Dei riccioli castano chiaro gli ricadevano sulla fronte a causa del ciuffo. I miei bollenti spiriti si accesero in un attimo e non appena i nostri sguardi si incrociarono rimasi senza fiato, il cuore in gola e il basso ventre che pulsava. Erano magnetici, di un verde chiaro con delle sfumature gialline. Rimasi incollata dov'ero per quello che mi parve un'eternità, mi sentivo come se riuscisse a guardarmi dentro , ero diventata trasparente sotto il suo sguardo. Gli angoli della sua bocca si alzarono e mi mostrarono un sorriso di quelli che ti fanno credere di poter morire . Caldo nel mio basso ventre , rimasi imbambolata senza sapere che fare ,ma fu un attimo , passò oltre e il tempo parve riprendere il suo normale corso. Tornai in classe ancora scombussolata .Aveva smosso qualcosa in me , in quei pochi secondi, e la cosa non mi piaceva , così cercai di scansare con tutte le forze i pensieri sconci che continuavano a presentarsi. Chi era quel ragazzo? Ah, meglio non pensarci! Così ripresi o almeno cercai di riprendere a seguire la lezione di matematica , cercando di ignorare gli sguardi confusi di Erika. Non era proprio giornata.

Ritorna all'indice


Capitolo 3
*** 3. routine ***


Varcata la soglia di casa trovai , mia madre intenta a cucinare e il mio fratellino incollato alla play. La mamma, Mara Di Gregorio , era sulla quarantina , ma il viso dai lineamenti decisi e quasi senza nessuna ruga la feceva sembrare ancora più giovane , i capelli scuri acconciati in un taglio corto e sbarazzino le incorniciavano la faccia e la matita nera sugli occhi rendeva ancor più profondo il suo sguardo color caramello. Stava preparando non so quale ricetta al volo , perché a causa sel suo lavoro non le era possibile farci trovare il pranzo già pronto. Ma poco importava. E mio padre? Beh , i miei erano divorziati da anni, e lui non aveva atteso molto a rifarsi una vita, e una nuova famiglia. Non che trascurasse me e mio fratello , anzi era molto presente, solo che , alcune volte mi mancava non averlo a casa. Anche se sono sicura sia stata la cosa migliore , la separazione non è mai facile ,sopratutto per i figli . Ma ci si abitua . - Má, sono tornata !- urlai non potendo parlare a bassa voce a causa della console. -Va bene, è quasi pronto!- urlò di rimando lei. Posai lo zaino e il giubbino , e mi avvicinai al divano dove era seduto mio fratello, gli scompigliai i ricci castano cioccolato -Teo ,perché non abbassi? Vuoi assordarci tutti? - Ma, come sempre, non mi sentì neanche , tanto era preso da quello stupido gioco. Così presi il telecomando e abbassai stizzita il volume . -oh ! - esclamai. -Pace per le orecchie!- Matteo, o Teo come lo chiamavo , mi scoccò un 'occhiataccia con quei suoi vivaci occhi azzuri da bimbo pestifero , ma continuò a giocare imperterrito. - Che malato!- sussurai scuotendo la testa. Aveva meno di di 11 anni ed era davvero molto intelligente e maturo ,per la sua età, ma non appena accendeva la play , l'attività svolta dalle sue cellule celebrali si azzerava completamente. Pranzammo in serenità chiacchierando di come fosse trascorsa la giornata, e vedevo che guardandomi di sottecchi mia madre ,ad ogni boccone che ingurgitavo era sollevata e al tempo stesso in ansia, non so sinceramente come riuscisse ad assumere un espressione del genere ,ma ci riusciva e anche bene. Comunque io quel suo sguardo proprio non lo sopportavo , ma non potevo darle turti i torti. Era una madre , e aveva pur sempre paura. Una volta finito il pranzo mi fiondai in camera al piano di sopra buttandomi subito sul letto con la faccia affondata nel cuscino. Dopo poco sollevai lo sguardo per osservare e miei dipinti appesi alle pareti, Amavo molto disegnare. Era una mia valvola di sfogo, bastava mettermi le cuffiette prende un foglio d'album e iniziavo a delineare tutto ciò che mi passava per la testa. La mia passione tutta via era la danza. L'hip hop era la mia vita, fosse stato per me avrei ballato dalla mattina alla sera. E a proposito , guardando l'ora vidi che era tempo di andare a lezione, allora presi il borsone con il ricambio . -Mà io vado! A dopo- dissi uscendo di casa di fretta e furia. Lei mi rispose sicuramente ma non feci in tempo a sentirla che già avevo preso il motorino e mi dirigevo verso la scuola di danza.

Ritorna all'indice


Capitolo 4
*** ancora? ***


Annuncio importante
Spazio autrice: ciao ragazzi, inanzitutto grazie mille ai lettori. Vorrei scusarmi, perchè premetto che questa è la prima volta che mi cimento nel genere romantico, quindi non credendo di avere molto successo ,ammetto di non essermi ci molto impegnata, ma ora la storia sta prendendo anche me, per cui mi impegnerò  di più iniziando da questo capitolo. spero sinceramente che apprezziate i cambiamenti. Comunque se siete curiosi di scoprire il mio vero stile e cioè il fantasy , potete andare sulla mia pagina e magari leggere il mio libro. e se non è troppo magari lasciare qualche commento .Sia positivo che negativo. Beh buona lettura :*




Dopo che la terminammo la lezione di hip hop, io e il resto del gruppo ci fermammo al bar ,che ormai era diventato un nostro ritrovo , a prendere un estathè e ci sedemmo ad un tavolo. Chiacchierammo del più e del meno e tra un discorso e l'altro , ci ritrovammo a parlare anche dell'audizione, che offriva l'opportunità di studiare in America, con una borsa di studio.  La prima audizione, per passare al secondo turno si sarebbe tenuta tra circa due mesi. Io, sinceramente, ero molto indecisa se presentarmi o meno. 
- Jade, tu parteciperai ,vero?- mi chiese Marco, il nostro breaker, era un mostro nelle acrobazie.
- Si Jade! Devi assolutamente!- ribattè Alice ,la ragazza mora,al posto mio. A vederla com'era vestita con i suoi percing e tatuaggi vari non si sarebbe mai detto che era una ragazza dolcissima e affettuosa. Andava pazza per il tatting e il popping, ed era davvero brava.
Gli altri annuirono, concordi della sua affermazione. Erano una decina,e avevano tutti più o meno la mia stessa età, 17, fatta eccezione per qualcuno che frequentava già l' università, come Giorgio, un ragazzo davvero simpatico ,capelli raccolti in un codino ,palesemente omosessuale era eccezionale nel voguing. Al quarto anno come me c'erano Andrea ,Giulia , Debora, maghi dell'old school , Paolo freestyler  e così via .Io dal conto mio, non avevo uno stile preferito. Amavo l'hip hop, e quindi, anche tutte le sue sfumature.
Li conoscevo da una vita ormai, e insieme avevamo condiviso di tutto, dal panico che ti fa scordare i passi prima di un saggio o una gara, a quello che ti fa venir da rigurgitare mentre stai ballando ( chissà come sta quel poveraccio che si era messo sul strada tra me e il bagno) , dalla gioia per i trofei vinti alla tristezza per quelli persi.
Comunque andare in America sarebbe stato il mio sogno, anche un modo per evadere da quel posto che iniziava a starmi troppo stretto, tanto che alle volte , mi sentivo soffocare. Ma il fatto è che avevo paura. L'ignoto mi spaventava e attirava al tempo stesso. Sarebbe stato un salto enorme, e non ero sicura di esserne in grado. Ci riflettei un po' su  osservando i miei compagni, la mia quasi "crew". Non fare l'audizione avrebbe significato non provarci affatto, e io non ero di certo il tipo che molla.
- Non so se mi sento all'altezza- ammisi alla fine - andiamo ragazzi! E' della Millennium Complex di Los Angeles , che stiamo parlando! Li ci sono i migliori ballerini. Io non c'entro nulla con loro.- conclusi. Non è che credessi di fare propriamente schifo, o meglio non riuscivo a capire se mi piacessi o meno. Perchè quando ballavo spegnevo il cervello lasciavo che il mio corpo si facesse guidare dalla musica. Per questo non mi ero mai soffermata più di tanto a osservarmi. 
- Smettila! Jade, lo sai che sei fantastica, sei la migliore tra di noi! E lo sappiamo tutti qui- esordì Eleonora, gli altri annuirono.
- Esatto ! Sei una forza della natura! Quando balli non si può fare a meno che guardarti ammirati!- continuò Debora con gli occhi che scintillavano. Era la tipica ragazza che si agita per tutto.
- E se passerai,cosa quasi certa- concluse Giorgio ,mettendomi una mano sulla testa - Non avrai nulla da invidiare agli altri!-  Passai in rassegnazione ognuno dei loro volti, e mi venne un'idea.
- .. Ok ..Ok, mi avete convinto - e faci una linguaccia alla quale tutti sorrisero. - Però ho una condizione, dovrete partecipare con me, come una crew!-  mi guardarono stupiti ma poi  - D'accordo - risposero all'unisono.  E brindammo con i nostri estathè. 
- Basta  che non mi fate fare troppi giri sulla testa- si lamento Marco imbronciato- Non ci tengo a rimanere calvo!- 
Scoppiamo a ridere tutti all'idea di lui senza la sua folta chioma. Dapprima offeso, poco dopo ,si unì anche lui alle risate.
-Ok ora devo andare alla toilette - annunciai asciugandomi le lacrime.
Mi alzai dal tavolo , e mi avviai verso il bagno delle donne, con loro che continuavano a sbellicarsi , a furia di prendere in iro il povero Marco, vittima di turno . 
Dopo aver "soddisfatto" i miei bisogni,mi sciacquai le mani e uscii. Mentre tornavo verso i miei amici avevo la testa bassa e non mi accorsi che dall'angolo sbucò un ragazzo e per poco gli finii addosso.
-Oddio, mi dispiace!- dissi alzando mortificata lo sguardo sul poverino contro cui era sbattuta. Ma le parole mi morirono in bocca  non appena vidi chi era. Portava i capelli neri più corti, ed era più muscoloso, ma aveva gli stessi occhi scuri come la pece con quel suo solito sguardo strafottente. Un misto tra rabbia e dolore si scatenò in me, quando mi ritrovai il volto di quel coglione di Vincent Maccagno a qualche centimetro del mio. Anche lui era sorpreso nel vedermi, lo sapevo, conoscevo tutte le sue espressioni, e sapevo meglio di lui cosa pensava  quando lo faceva,molto di rado. Ma come al solito, mascherò subito i suoi sentimenti sotto quella faccia insofferente, che avrei volentieri preso a sberle .
-Cia..- "Sbam". Non fece in tempo a finire la frase che gliela mollai sul serio, la sberla. Dritta su quel suo bel faccino del cavolo . Mi salirono le lacrime  agli occhi, lui era scioccato da quel gesto, e anche io lo ero. Avevo agito senza pensarci, e sinceramente mi aveva fatto bene. Insomma non è che fosse tutta colpa sua ciò che era accaduto tra di noi, ma lui mi aveva usato , spezzato e poi mandata a fanculo.
- Beh , forse me lo meritavo- ammise con un sorrisetto divertito. 
- Và al diavolo, coglione!  Mi fai schifo!- gli sputai contro il mio disprezzo, e a quel punto girai i tacchi e me ne andai. Raccolsi le mie cose, pagai e salutai in fretta i miei compagni, che mi guardavano preoccupati, forse avevano visto tutto. Ma dovevo andarmene  alla svelta, non sapevo per quanto ancora sarei riuscita a trattenere le lacrime, così uscii di corsa dal bar e mi incamminai verso il luogo dove avevo parcheggiato lo scooter.
Dio se lo odiavo! "Jade, cazzo! Ripigliati! Smettila di fare la femminuccia! Non sei più così, ricordi? "pensai cercando di darmi una svegliata. 
Arrivata al motorino , tolsi il blocca sterzo, ci salii su e continuando ad incitarmi interiormente feci retromarcia per uscire dal posto di posteggio. Tanto ero persa nei miei pensieri non mi accorsi di essere andata addosso a qualcuno. " Cristo! Non è giornata!"  Scesi velocemente dal motorino per accettarmi che il tizio stesse bene, e i miei occhi si incollarono in quei magnifici occhi verdi che avevo già incrociato. Era caduto, ma stava bene, niente sangue. 
- Scus-sa - balbettai - Ero distratta , e non ti ho visto, perdonami. Ti sei fatto male - parlai velocemente tutta agitata. 
Lui mi guardò , e dopo un secondo  mi sfoggiò un sorriso , che mi fece sciogliere , era così rassicurante. - Tranquilla, Ci vuole bene altro per ammaccarmi.- la sua voce era un suono meraviglioso, profonda e seducente. - Piuttosto , controlla come sta il tuo motorino - scherzò . Wow era davvero fico! 
Rimasi come un pesce lesso con la bocca aperta.
- Comunque mi chiamo Stefan -  si presentò dopo essersi alzato e porgendomi la mano.
 - Io sono Jade - stringendola timidamente. Era calda.
- Bel nome - disse inchiodando i suoi occhi nei miei. -Anche il tuo non è male- ironizzai. 
- Beh, Jade tra le nuvole, ci vediamo. A presto - mi salutò.
- A presto - dissi , forse delusa,mentre si allontanava. Mi fece ciao con la mano mentre voltava l'angolo. Ripresi a respirare,  perchè solo allora mi accorsi che ero rimasta in apnea per tutto il tempo .Ci mancava solo lui. E ,si ora potevo dire con certezza che era stata una giornata di merda. O almeno è quello che pensavo.

Ritorna all'indice


Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=3278432