Hyuga

di Jashin99
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** PROLOGO ***
Capitolo 2: *** IL CAMBIAMENTO DI HINATA ***
Capitolo 3: *** LA STORIA DI SHIKAMARU ***
Capitolo 4: *** L'INTERVENTO DI NEJI ***
Capitolo 5: *** LA STORIA DI KAKASHI ***
Capitolo 6: *** GRAN FINALE ***
Capitolo 7: *** Epilogo ***



Capitolo 1
*** PROLOGO ***


PROLOGO

Era un tramonto di fine estate a Konoha. Per essere settembre, faceva ancora caldo, ma ciò non impediva a Hinata di indossare la sua solita giacca lillà.

La ragazza vagava senza meta per le strade del villaggio. In realtà una meta ce l'aveva. Da circa dieci anni: conquistare Naruto.

Ripeteva a se stessa che gli sarebbe bastata un'occasione, solo un'altra, per far vedere a Naruto-kun che lei era la ragazza giusta per lui, che sarebbe stata con lui per sempre, o anche per un istante, se lui glie l'avesse detto. Un istante le sarebbe bastato. Un istante...

Hinata scosse la testa: figurarsi se ciò fosse possibile! E poi, cosa pensava? Un'occasione! Non le sarebbe capitata mai più, con tutte le volte che aveva miseramente fallito; non certo per colpa di Naruto, era lei a sbagliare qualcosa di continuo. Doveva essere lei!

Insomma, non è che se girava l'angolo avrebbe trovato Naruto!

Girò l'angolo.

-Na-Naruto...?- Balbettò piano.

Era lì.

Davanti a lei!

Era in fondo al vialetto, appoggiato al muro, assorto nei suoi pensieri, tra i quali quale fosse il migliore tipo di ramen di Ichiraku e perché Sakura continuasse ad amare Sasuke-kun. Non si era ancora accorto di Hinata.

Hinata si avvicinò al ragazzo. La sua occasione! Non doveva, non poteva sprecarla!

Ma più si avvicinava, più si sentiva svenire. Perché, perché ogni volta che lo incontrava...?

Strinse i pugni: no! Non sarebbe finita così anche stavolta!

-Naruto!- Disse Hinata con provvisoria decisione.

Naruto la sentì e si voltò verso la ragazza.

-Hinata-chan!- Esclamò sorpreso: -Come stai?- chiese sorridendo amichevolmente.

Oddio! L'aveva chiamata Hinata-chan! E le aveva chiesto come stava! E le aveva anche sorriso!

Hinata divenne rossa peperone.

-Io... io... bene...- Borbottò lei a occhi bassi.

Naruto la squadrò stupito: non capiva perché arrossisse di continuo. Eppure, gli Hyuga erano sempre stati molto pallidi, bastava pensare a suo cugino Neji.

Vedendo come la stava guardando, Hinata si sentì in tremendo imbarazzo: stava di nuovo sbagliando qualcosa! Cosa poteva fare?

In quella passò Sakura.

Come Naruto la vide, si dimenticò della presenza di Hinata (cosa che non era molto difficile) e, con gli occhi a forma di cuore, le corse incontro.

-Sakura-chan!- Urlò: -Sakura-chan!-.

Sakura si accorse che la stavano chiamando. Si girò, e vide Naruto.

-Oh, no!- Fece la kunoichi: -Ancora lui, no!-.

Naruto la raggiunse: -Sakura-chan! Mi chiedevo, usciresti con me, dattebayo?-.

Di risposta, Sakura gli mollò un pugno in testa.

Alzò i tacchi, e se ne andò.

-Ahi!- Naruto si massaggiò la testa: -Ahi! Che male! Aspetta, Sakura-chan-ttebayo!- le corse dietro.

Hinata rimase sola. Si mise le mani al petto: un altro fallimento!

-Ahi, Hinata!- Commentò una voce dietro la ragazza: -Così non concluderai mai niente!-.

Hinata si girò.

-Kiba-san!- Esclamò.

Kiba e Akamaru, che facevano la consueta passeggiata giornaliera, raggiunsero la compagna di squadra.

-Se vuoi conquistare Naruto- Continuò Kiba: -devi comportanti in maniera diversa!-.

-Diversa?- Domandò Hinata, tentando di capire.

-Hai mai pensato che... magari... non sei abbastanza dura?- Le chiese Kiba.

-Io... io...- Balbettò lei: -io...-.

-Ecco, vedi?- Disse Kiba: -Non dovresti fare così!-.

-Non dovrei...- Ripeté Hinata.

-Ma per tua fortuna- Kiba le mise il braccio attorno alle spalle: -ci sono qui io!-.

Hinata svenne.

-Accidenti, ne abbiamo di strada da fare...-.

Dieci minuti dopo...

Kiba e Hinata erano appollaiati su un albero.

-Guarda- Disse Kiba all'altra: -sta arrivando qualcuno. Ti farò vedere come ci si comporta con le persone!-.

-Ma...-.

Kiba scese dall'albero, e si avvicinò alla biforcazione.

Fece il pollice all'insù a Hinata e aspettò.

Pochi secondi dopo, sbucò Moegi, che passeggiava tranquillamente, come ogni sera d'estate.

Ma a differenza delle altre sere, si ritrovò davanti un ninja dall'aspetto arrabbiato.

-Ehi, marmocchia!- Disse Kiba, fingendo uno sguardo furioso: -Mi hai tagliato la strada! Gira al largo!-.

-Eh?- Fece la bambina.

-Vattene prima che io...-.

Moegi gli tirò un calcio sugli stinchi.

-Ahio!- Kiba iniziò a saltellare su un piede, tenendosi l'altro tra le mani.

Sbuffando, Moegi se ne andò. Ma perché a lei capitavano sempre gli idioti?

Hinata scese dall'albero, correndo verso l'amico: -Kiba-kun!- disse preoccupata: -Tutto bene? Ti serve aiuto?-.

-No!- Rispose il ragazzo, continuando a saltellare: -Non dovresti preoccuparti per me! Dovresti fregartene!-.

-Ma io...-.

-Zitta!- La interruppe Kiba: -Arriva qualcuno! Sii dura, mi raccomando!- Kiba tornò, zoppicando, sull'albero.

Hinata rimase lì impalata. Poco dopo, arrivò Konohamaru che, come la compagna, adorava andare in giro per il Villaggio fino a quando non aveva scuola.

-Hinata!- Disse felice quando vide la ragazza: -Come va?-.

Hinata arrossì e si mise le mani alla bocca: -Io... tu...- borbottò qualcosa.

-Cosa?- Chiese Konohamaru, avvicinandosi le mani alle orecchie: -Non ho capito!-.

-Tu...- Ripeté Hinata: -...potresti... per favore... levarti di mezzo... grazie...-.

Kiba si mise la mano in faccia, disperato.

-Come?- Domandò Konohamaru, che ancora non aveva sentito le parole di Hinata.

Hinata divenne ancor più rossa.

-Senti,- Disse Konohamaru dopo un po' di silenzio: -ti va di vedere la mia imitazione di Naruto-nii-san?-.

Hinata non rispose.

Konohamaru lo prese per un sì.

-Tecnica della Trasformazione!- Konohamaru si trasformò in Naruto: -Ciao- disse simulando la voce del biondo: -sono fratello Naruto, mi piace molto il Ramen e...-.

TUNF

Hinata cadde all'indietro, svenuta.

“Naruto” si grattò la nuca: -Che ho detto?-.

Con un PUF tornò a essere Konohamaru, e se ne andò.

Pochi minuti dopo...

-Hinata!- Disse una voce: -Hinata! Sveglia!-.

Qualcuno le schiaffeggiò il volto, e Hinata riaprì gli occhi.

-Kiba-san!- Disse lei: -Dove sono?-.

Kiba aiutò la ragazza a rialzarsi.

-Ti ho portato qui- Rispose: -per la seconda lezione.-.

Hinata si trovava in un altro vialetto, anch'esso contornato da un muretto bianco.

Vicino a lei c'erano un secchio di inchiostro nero e un pennello.

Kiba li afferrò: -Devi imparare a essere trasgressiva anche con gli oggetti! Guarda!-.

Iniziò a riempire di graffiti e unghiate il muro.

-Kiba-san...-.

-Non ora Hinata!- La interruppe Kiba, continuando a vandalizzare la parete: -Osserva e basta!-.

-Sì ma Kiba-san...-.

-Non adesso, ho detto!-.

-KIBA!-.

Kiba si interruppe, e si voltò: -Brava, Hinata, questa sì che era...-.

Non era stata Hinata a parlare. Era stata Tsune Inuzuka, sua madre, di ritorno dalla spesa.

La donna lasciò i sacchetti: -CHE STAI FACENDO ALLA NOSTRA PARETE?!?!?-.

-La nostra...- Kiba guardò nuovamente il muretto: -Oh-oh...-.

-KIBA!!!!!!!!!!!!!!-.

-Aiuto!- Kiba corse via, inseguito dalla furiosa madre.

Dieci minuti dopo...

-Ti prego!!!! Basta!!!!!-.

-KIBA!!!!-.

Kiba andò a sbattere contro un muro.

“Sono morto!” Pensò.

-KIBA!- Disse Tsune, avvicinandosi al figlio: -KIBA! Uh?-.

Tsune guardò la parete: -È pulita!-.

Kiba riaprì gli occhi: era di nuovo davanti a casa sua, ma la parete era linda.

-Non capisco...- Borbottò Tsune, rientrando in casa.

-Ma come è possibile?- Si domandò Kiba.

-Sono stata io!- Esclamò Hinata alle sue spalle: -Ora non sei più nei guai, contento?-.

Kiba iniziò a sbattere la testa contro la parete.

Pochi minuti dopo...

Kiba camminava furioso, seguito da Akamaru e Hinata, che era sull'orlo del pianto.

Kiba scalciava una lattina: -Accidenti, Hinata! Dovresti fregartene degli altri!-.

Hinata aveva le lacrime agli occhi: -Io... mi... mi dispiace...-.

-Non devi dispiacerti!- Sbraitò Kiba: -E non devi piangere!-.

-Io...-.

-Cazzo!- Kiba diede un calcio più forte degli altri alla lattina, che volò e volò fino ad atterrare sulla testa di un Anbu, che stava tornando a casa insieme ad alcuni compagni.

-Oh mamma...- Kiba iniziò a indietreggiare.

Gli ANBU ruotarono la testa a 180° gradi.

-La lezione è sospesa!- Kiba scappò via, urlando: -Non l'ho fatto apposta!!!-.

Gli Anbu lo inseguirono: -Fermo!-.

Akamaru li seguì, latrando.

Hinata rimase nuovamente sola.

-Sono un caso disperato!- Iniziò a piangere: -Naruto-kun!-.

Ripensò all'amato ragazzo, al suo bel viso, alla sua voce calda e affettuosa. Ricordò le varie volte in cui le aveva salvato la vita, e di come era sempre stato gentile con lei.

Doveva rassegnarsi. Naruto non sarebbe mai stato suo.

Strinse i pugni: -No!- alzò la testa: -C'è ancora una cosa che posso provare!-.

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Capitolo 2
*** IL CAMBIAMENTO DI HINATA ***


IL CAMBIAMENTO DI HINATA

Naruto si svegliò di buon'umore. Oggi, se lo sentiva, avrebbe conquistato Sakura-chan. È vero, ieri non era stato molto fortunato: Sakura non aveva fatto altro che picchiarlo per tutto il tragitto fino a casa, dove infine lo aveva steso con un pugno più forte degli altri. Ma oggi non era ieri.

Naruto si alzò dal letto. Facendosi strada tra il disordine, andò in cucina. Aprì il frigo, prese una confezione di ramen in scatola, prese le bacchette, si sedette al tavolo, aprì la scatola e con un: “Buon appetito!” al vuoto, si mise a mangiare.

Finita la colazione, si vestì e uscì di casa: non aveva missioni, e stava escogitando un modo per far cadere Sakura-chan tra le sue braccia. Il problema è che non sapeva dove trovare un unicorno laser.

Insomma, si preannunciava una giornata come le altre.

Naruto stava per girare l'angolo, quando un gatto gli tagliò la strada.

Il gatto sparì dietro a un muretto. Naruto si grattò la nuca: sembrava spaventato da qualcosa.

“Brr, speriamo che qui dietro non ci sia un cane, dattebayo!” Si augurò.

Da quando era diventato amico di Kurama, la sua natura volpina aveva influenzato molti suoi gusti.

In particolare, aveva iniziato a detestare i cani. Con Akamaru, certo, non aveva problemi, lui era amico di Kiba e del suo cane da molto tempo, e Pakkun riusciva a sopportarlo. Ma non era assolutamente disposto a fare nuove amicizie canine.

Naruto voltò l'angolo, pronto però a scappare via non appena avesse visto un cane. Solo che non trovò un cane, ma una persona.

-Hinata!- Esclamò stupito.

-Ciao, Naruto.- Rispose lei.

Naruto la squadrò: la ragazza si era tinta i capelli di nero, a eccezione di alcuni ciuffi verdi; aveva un po' di trucco nero agli occhi e del rossetto nero alla bocca; si era messa un piccolo anello alla narice destra e alle orecchie portava numerosi anellini e piercing; si era vestita con una maglietta nera con un grande teschio bianco al centro e con una giacca di pelle lacera; portava dei jeans di colore grigio scuro-nero e scarpe da ginnastica nere con tacchetti grigi; alle mani aveva dei guanti scuri che le lasciavano scoperte le dita.

-Sembri... diversa, dattebayo.- Commentò lui.

Hinata sputò a terra la chewing gum: -Alla fine non sei così stupido.-.

-C-come?- Balbettò incredulo Naruto.

In quella, arrivò Choji.

-Ciao Naruto!- Disse.

Hinata lo fulminò con un'occhiata: -Vattene.-.

Choji fece dietrofront: -Addio, Naruto!-.

Quando se ne fu, andato, Naruto domandò alla ragazza: -Ti senti bene, Hinata-chan?-.

Hinata si staccò dal muretto e si avvicinò a Naruto. Quando gli fu praticamente addosso gli rispose, guardandolo negli occhi: -Mai stata meglio.-.

Naruto reggeva a malapena il suo sguardo. Non era lo sguardo caloroso che gli rivolgeva di solito la ragazza: era freddo, arrabbiato, quasi assassino.

Hinata si avvicinò all'orecchio del giovane: -Diventa il mio ragazzo, Naruto.-.

Non era una domanda, era un ordine.

Naruto sgranò gli occhi: cosa aveva appena detto? Non era normale! Forse aveva la febbre!

Naruto prese la ragazza per le spalle, e fece per metterle la mano sulla fronte.

Hinata però non sembrò gradire il gesto e, afferratogli il braccio, glielo torse, portandoglielo dietro la schiena.

-Ah!- Urlò Naruto: -Hinata! Cosa ti prende-ttebayo?-.

Senza lasciargli il braccio, Hinata gli chiese: -Allora, ti sei deciso? Hai accettato di diventare il mio ragazzo?-.

Vedendo che lui non le rispondeva, aumentò la torsione.

-Smettila!- Gridò Naruto: -Mi fai male, Hinata!-.

Quelle parole sembrarono avere qualche effetto sull'altra. La ragazza diminuì la forza della presa, e Naruto si liberò.

Si girò verso l'amica: -Hinata, cosa...-.

Per un attimo, Naruto rivide la vecchia e gentile Hinata.

-Hinata...-.

Poi quell'attimo passò, e Hinata riassunse lo sguardo furioso: -Naruto!-.

Spaventato, Naruto decise di darsela a gambe finché poteva e scappò via.

“Hinata” Pensò: “cosa ti è accaduto?”.

Dietro di se, Naruto sentiva le urla della ragazza: -Naruto! Non puoi sfuggirmi!-.

Naruto continuò a correre fino a quando non si ritrovò davanti all'Accademia Ninja.

Lì riprese fiato. Si guardò alle spalle, per controllare che lei non l'avesse seguito. Fortunatamente, la strada era deserta.

-Ma... che... cavolo!-.

-Ehi, Naruto-nii-san!- Fece una voce.

Naruto si voltò: -Konohamaru!-.

Il ragazzino corse da Naruto: -Ti sfido!-.

Naruto guardò dietro si se, preoccupato: -Ehm... Adesso no, scusami, Konohamaru, dattebayo.-.

Konohamaru abbassò le spalle, deluso: -Oh, come mai? Guarda che sono diventato molto più forte dall'ultima volta!-.

L'ultima volta...

-Naruto-nii-san, ti sfido!-.

-Adesso no, Konohamaru...-.

-Guarda che sono diventato molto più forte dall'ultima volta!-.

-Ahh... Kage Bushin No Jutsu per Mille!-.

-Ripensandoci... posso diventare ancora più forte!-.

Adesso...

-...Non è per questo, Konohamaru...- Disse Naruto: -...è Hinata che... si comporta...in modo molto strano...-.

-Hinata?- Konohamaru si grattò la fronte, pensieroso: -In effetti...-.

-Cosa?- Chiese interessato Naruto.

-L'ho incontrata ieri sera...- Rispose il ragazzino: -...mi ha detto: “Togliti di mezzo!” o qualcosa di simile.-.

-Non è da Hinata...- Commentò Naruto: -...ma quando l'ho incontrata ieri sera mi pareva come al solito. Per caso sai che ore erano?-.

Konohamaru ci pensò un po': -Mmm... no, mi spiace.-.

Naruto storse la bocca: -Peccato, dattebayo.-.

-Però,- Continuò il ragazzino: -mentre me ne andavo, ho sentito qualcuno che le parlava.-.

-Chi?-.

-Mmm... non ricordo- Rispose Konohamaru: -ma mi pare di averlo già sentito da qualche parte... Sai cosa? Penso che sia uno dei tuoi amici!-.

-Uno dei miei amici?- Ripeté Naruto: -Chi? Rock Lee? Shino? Shikamaru?-.

-Mmm...- Konohamaru si guardò attorno, tentando di ricordare.

-Eek!- Sobbalzò Naruto: -Un cane!-.

Kono si voltò: un cucciolo di labrador stava attraversando la strada.

-Un cane...- Disse Konohamaru: -un cane...-.

Konohamaru si girò nuovamente verso Naruto: -La sua voce! Mi sembrava il latrato di un cane!-.

Naruto si calmò: -Un latrato? Allora è... Kiba! Grazie, Konohamaru!- e scappò via.

Konohamaru rimase lì immobile: -Prego!- gli urlò dietro.

Si sentì leccare le caviglie. Abbassò lo sguardo: -Ehi! Piccolino, come ti chiami?- prese il cucciolo tra le mani.

Il labrador gli morse il braccio. Kono lo mollò e labrador atterrò sulle zampe.

-Cane baka!- Gridò il ragazzino: -Io ti sfido!-.

La sera prima, lungo le vie del Villaggio...

Hinata camminava a testa bassa.

“Un altra delusione.” Pensò tra se e se.

La sua ultima speranza era svanita davanti a lei.

-Troppo buona...- Ripeté: -troppo buona...-.

Hinata alzò lo sguardo. Si era fermata davanti alla vetrina di un negozio.

Si specchiò. Ciò che vide era una ragazza timida che non avrebbe mai ottenuto il vero amore e che avrebbe vagato per sempre, sola e sconsolata, come stava facendo ora.

Hinata iniziò a piangere.

Poi però vide che dietro la sua immagine ne stavano comparendo altre tre.

Con ancora gli occhi arrossati, Hinata si voltò.

Si ritrovò davanti tre ragazzi più o meno della sua età.

Quello davanti aveva lunghi capelli rosso-arancioni sparati in aria, e in fronte aveva una bandana; dietro di lui ce n'era un altro molto grasso, quasi pelato e con gli occhiali da sole, e un altro molto alto e magro, da viso scavato, come se patisse la fame. Tutti e tre vestivano in maniera trasandata, con giacche, magliette e jeans strappati in più punti.

Quello davanti in mano aveva una catena, con cui giocherellava; il ciccione invece impugnava un lungo bastone; il terzo aveva le mani vicino alla cintura, dove teneva un paio di coltelli da lancio.

Hinata era intimorita dalla loro presenza: aveva l'impressione che Kiba, se fosse stato lì con lei, e in quel momento sperava fosse lì con lei, le avrebbe detto: -Ecco, Hinata! Questo è quello che intendevo prima!-.

Quello davanti si avvicinò a Hinata: -Ehi, bellezza!- disse: -Ti sei persa?-.

Hinata indietreggiò spaventata, ma si ritrovò con la schiena appoggiata alla vetrina.

Il ragazzo si avvicinava: era in trappola!

Il teppista agitò la catena: -Forse possiamo aiutarti...-.

Hinata nascose la testa alzando le mani.

I tre ridacchiarono; il capo colpì Hinata con la catena.

Pochi minuti dopo...

Hinata rialzò la testa, confusa.

-Ma cosa...- Hinata non capiva che stesse succedendo: l'ultima cosa che ricordava erano i tre teppisti che la attaccavano. Ora sembravano scomparsi.

Abbassò lo sguardo.

Hinata mise le mani alla bocca: -Oh mio dio!-.

Il delinquente capo cadde a terra, coperto di sangue.

Spaventata, Hinata si voltò. Vide gli altri due teppisti, uno vicino a lei, l'altro in mezzo alla strada, anche loro in pessime condizioni.

Hinata si guardò le mani: erano sporche di sangue.

-No...- Sussurrò.

Hinata si avvicinò al capo dei tre, scuotendolo: -Svegliati... Ti prego...-.

-No...- Borbottò lui, sputando sangue: -...stammi lontano... mostro...-.

Hinata indietreggiò, spaventata.

-Stammi lontano!-.

La ragazza corse via.

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Capitolo 3
*** LA STORIA DI SHIKAMARU ***


LA STORIA DI SHIKAMARU

Naruto si fermò, ansimando. Era arrivato davanti a una grande casa, da cui provenivano dei latrati.

Naruto si avvicinò all'ingresso.

Deglutì.

Quasi li vedeva tutti quei cani che lo fissavano male.

Pensò che forse Konohamaru si sbagliava, magari non era Kiba il ragazzo di cui parlava.

Stava per andarsene, ma poi ripensò a come lo aveva guardato Hinata dopo averlo lasciato.

In quell'attimo, Naruto aveva riconosciuto il terrore nel suo volto. Sembrava chiedergli disperatamente aiuto.

“No.” Pensò Naruto: “Non posso abbandonarla così!”.

Si voltò nuovamente e, facendosi coraggio, entrò nel giardino.

Come mise piede oltre l'uscio, i cani smisero di abbaiare. Lo guardarono tutti.

Tentando di ignorarli, Naruto si avvicinò alla casa, mentre i cani lo seguivano con lo sguardo.

Sembravano dire: “Guarda... una volpe... sbraniamola...”.

Naruto iniziò a sudare: “Ma perché a me? Hinata-sama! Se ora arrivassi e dicessi che è tutto uno scherzo, te ne sarei grato.”.

Ma Hinata non arrivò. Invece Naruto sentì abbaiare dietro di lui.

Naruto si voltò, terrorizzato. Un grosso cane bianco lo stava caricando, latrando.

“È la fine!” Si disse Naruto: “Sakura-chan! Salvami tu!”.

Il cane gli balzò addosso. Naruto cadde a terra, chiudendo gli occhi e preparandosi a venire ucciso. Invece si sentì bagnare in volto e, riaperti gli occhi, si ritrovò faccia a faccia con una lingua gigante.

-Basta! Basta, Akamaru!- Disse Naruto tra una leccata e l'altra.

Obbediente, il cane si allontanò e Naruto si rialzò, pulendosi il viso.

Naruto tornò a rivolgersi al cane: -Dov'è Kiba?-.

Akamaru abbaiò e corse dentro alla casa. Naruto lo seguì, urlando: -Aspettami, dattebayo!-.

Naruto entrò in casa, incrociando quasi subito Hana Inuzuka, la sorella di Kiba.

-Ciao, Naruto!- Disse sorpresa la donna: -Che ci fai qui?-.

Naruto si grattò la nuca, sorridendo nervosamente: a fianco alla ragazza c'erano due cani-lupo.

-Ecco...- Rispose: -...io... io stavo cercando Kiba.-.

-Oh, è in camera sua.- Lo informò Hana.

-Graziettebayo!- Naruto corse al piano superiore.

-Buffo!- Gli urlò dietro l'Inuzuka: -Pensavo che i cani non ti piacessero!-.

Nella stanza di Kiba...

Kiba sonnecchiava tranquillo: dalla sera prima, dopo essere tornato a casa, non si era mosso dalla stanza.

-Mmm...- Borbottò tra se e se: -oh, sì, lì Akamaru, lì...-.

La porta si spalancò, ed entrò Naruto che urlava: -Kiba sei quittebayo?-.

Kiba, seduto su una sedia, per poco non cadde all'indietro dalla sorpresa: -Naruto!- esclamò: -Baka! Sei impazzito?!-.

-Scusa, Kiba,- Gli rispose Naruto: -ma devo sapere una cosa: ieri sera hai visto Hinata, dattebayo?-.

Kiba si alzò: -Sì, perché?-.

-Beh, ecco...- Naruto gli raccontò dell'incontro con Hinata di quella mattina.

Kiba era incredulo: -Stai scherzando?-.

-Magari...- Disse Naruto, massaggiandosi il polso ancora dolorante per la torsione.

-Mmm...- Kiba si massaggiò il mento: -In effetti, sì lo vista.-.

Gli raccontò della sera prima.

-...Io sono riuscito a seminare gli Anbu e sono tornato qui, ma lei non c'era più.- Concluse il ragazzo.

-Ma allora che è successo a Hinata?- Gli chiese Naruto.

-Proprio non lo so.- Fece Kiba: -Ma lei è una mia compagna di squadra, e mi sento in dovere di aiutarla. Andiamo!- e si incamminò fuori dalla porta.

-Dove?- Gli domandò Naruto.

-A cercare Hinata!- Fu la risposta.

Pochi minuti dopo, lungo le vie di Konoha...

Kiba e Akamaru marciavano a passo sicuro, seguiti da un non-tanto-sicuro Naruto.

-Non penso che sia una buona idea...- Disse Naruto: -Non l'hai vista! Non sembra neanche lei!-.

-Quante storie!- Replicò Kiba: -In fondo è pur sempre Hinata!-.

Come disse ciò, dal vicolo di fianco a loro volò fuori Rock Lee.

-Ahio!- Disse il ninja: -Hinata-sama, che ti prende?-.

-Oh-oh.- Fece Naruto.

Dal viottolo uscì Hinata, che si stava masticando un'altra chewing-gum: -Avanti, Lee, non ti facevo così pappamolle!- poi notò Naruto: -Naruto-kun! Eccoti qua! Allora finalmente ti deciderai a sposarmi!-.

-Eek!- Sobbalzò Naruto: -Spo-sposarti?-.

Rock Lee approfittò della distrazione di Hinata per sgattaiolare via.

-Toh, ciao Kiba.- Solo allora Hinata si era accorta del compagno.

Kiba piegò la testa di lato: -Hinata? Ma sei proprio tu?-.

Hinata sputò a terra la gomma: -Sì. Problemi?-.

Akamaru le si avvicinò, abbaiandole contro: quella non era Hinata, non era la sua compagna!

-E sta buono!- Hinata gli tirò un calcio, e Akamaru indietreggiò uggiolando: -Stupido cane!-.

-Ehi!- Kiba ringhiò contro la ragazza: -Che ti prende?!-.

Hinata lo ignorò: -Allora, Naruto?-.

Naruto indietreggiò: -Ehm... io... aiuto!- scappò via.

-Bastardo!- Hinata fece per seguirlo, ma fu bloccata da Kiba.

-Hinata!- Kiba abbassò lo sguardo, cupo: -Non so cos'hai, ma...-.

Con un pugno, Hinata lo fece volare via.

-Che cretino!- Commentò la ragazza: -Naruto! Ora non mi scappi!- e si gettò all'inseguimento.

Naruto guardò l'amico volare sopra di lui: -O.O Cavolo!- e accelerò il passo.

Anche Hinata però sprintò.

Si inseguirono per qualche minuto, poi Naruto entrò nel parco.

Hinata ora era spaventosamente vicina: -NARUTO! SEI MIO!-.

Naruto svoltò l'angolo: “Sono finito!”.

Una mano lo prese dall'alto e lo sollevò, nascondendolo in un albero.

Naruto alzò lo sguardo; Shikamaru gli fece cenno di stare zitto.

Hinata si fermò sotto l'albero. Si guardò attorno, e con un pugno quasi sradicò la pianta. Naruto dovette tenersi a ramo per non cadere.

-Merda!- Esclamò la kunoichi: -Naruto! Se non ti avrò io, non ti avrà nessun'altra!- e corse via.

Quando si fu allontanata, Naruto e Shikamaru scesero dall'albero.

-Uff!- Sospirò Naruto: -Grazie, Shika, dattebayo!-.

Shikamaru guardò nella direzione in cui era corsa la ragazza: -Non ci impiegherà molto a capire che l'abbiamo fregata. Andiamocene.-.

Shikamaru e Naruto scomparvero. Pochi secondi dopo, Hinata ripassò sotto l'albero. Stavolta il pugno lo sradicò sul serio.

In un altro punto del Villaggio...

Shikamaru e Naruto si fermarono in mezzo alla stradina.

-Dì un po', Shikamaru,- Disse Naruto: -perché eri su quell'albero?-.

-Ieri sera- Fece Shika: -ho visto delle cose che mi hanno turbato...-.

-Ah, sì?- Chiese Naruto: -Che cosa?-.

-Vedi,- Rispose Shikamaru: -ero andato ad un'importante riunione della Foglia, e tornando a casa, ho visto una scena curiosa: passavo per la Via Quarto Hokage, e ho visto Hinata, che era stata accerchiata da tre ragazzacci; l'avevano pure attaccata. Stavo per intervenire, ma...-.

La sera prima...

Il capo colpì Hinata con la catena.

Come l'arma toccò la ragazza, però, lei la afferrò e ribaltò il teppista.

Il ragazzo cadde pesantemente a terra.

Hinata rise divertita; ritrasse la catena, e il ragazzo, che ancora la reggeva, fu tirato verso di lei. Hinata lo stordì con un calcio.

-Ehi!- Il ciccione si avventò su Hinata, brandendo il bastone. Con un pugno, però, lei spaccò l'arma. La ragazza iniziò a colpire il nemico a suon di cazzotti. Alla fine, lo prese per la testa e, alzato il ginocchio, ce la sbatté violentemente. Il teppista svenne.

Il ragazzo alto sgranò gli occhi, incredulo. Prese un coltello dalla cintura e lo lanciò contro l'avversaria, mirando alla testa: non aveva mai sbagliato un colpo, e infatti era soprannominato “Jack-mille-coltelli”.

Hinata, alzato un braccio, bloccò il coltello con le dita.

Il ragazzo, incredulo, provò a lanciarne un altro, ma incrociò lo sguardo della ragazza, e si bloccò.

I suoi occhi erano bianchi e, attorno a essi, erano affiorate alcune vene. Uno sguardo assassino le attraversava il viso. E anche una grande esperienza nel far soffrire le persone.

Il ragazzo alto decise di scappare, e, giratosi, corse verso un vicolo (quello in cui c'era Shikamaru): se l'avesse raggiunto, sarebbe stato salvo.

Hinata, però, aveva altre idee: caricò il braccio e gettò il coltello contro l'avversario, colpendolo alla schiena.

Il ragazzo cadde a terra, dolorante, a due passi di distanza dal viottolo.

Hinata ridacchiò e si girò.

Individuò il capo che stava gattonando via.

Hinata lo afferrò per la gamba: -Dove credi di andare?-.

Il ragazzo si voltò, supplicante: -Ti prego! Non farmi del male!- chiese.

Hinata lo sollevò di peso: -Imparerai- disse: -a non metterti contro di me.-.

Iniziò a sbattergli la testa contro la parete, una due, dieci volte. Sempre ridendo.

Alla ventesima, Hinata ebbe un capogiro e si mise una mano sugli occhi. Quando la tolse, aveva disattivato il Byakugan.

Hinata si guardò intorno, confusa: -Ma cosa...-.

Adesso...

-...E poi è scappata via.- Finì Shikamaru.

-E perché non l'hai fermata?- Chiese Naruto.

-Non mi pareva una buona idea mettermi di mezzo...- Rispose Shikamaru: -E poi, non appena se n'è andata, ho chiamato i soccorsi per quei tre tizi. Ovviamente ho cancellato loro la memoria con un jutsu.-.

-E ora che facciamo?- Domandò Naruto.

Shikamaru si guardò intorno, nervoso: -Dobbiamo capire cosa le è successo senza che lei ci ammazzi. Una vera seccatura...-.

-Kiba ha detto che lui non ne sa niente, dattebayo.- Lo informò Naruto.

-Deve esserle successo dopo aver incontrato Kiba e prima di... beh, è chiaro.- Constatò Shika: -Forse però, c'è un'altra possibilità...-.

-Quale?- Fece Naruto.

-Seguimi!- Shikamaru si allontanò.

-Ehi, aspettami!- Naruto gli corse dietro.

Intanto, in un vicolo...

I due ragazzini si avvicinarono al cassonetto.

-Vediamo cosa c'è qui dentro...- Il primo si mise a frugare.

L'altro sbuffò: -Ma se non c'è mai...-.

-Un cadavere!- Urlò spaventato il primo.

-Come?- L'altro si avvicinò. Nel cassonetto, in mezzo ai rifiuti, c'era un ragazzo di circa sedici anni, che teneva gli occhi chiusi.

-Cosa facciamo?- Chiese tremante il primo.

Il secondo toccò il naso del morto. Nessuna reazione.

-Forse è...-.

Il ragazzo spalancò gli occhi.

-AAAAAAAAAA!- I due ragazzini corsero via.

Kiba si rialzò furioso: -Hinata! Questa me la paghi cara!-.

-Wof! Wof!- Dalla strada spuntò Akamaru, che corse dal padrone.

Kiba si abbassò e gli grattò la testa: -Come stai, Akamaru? Non preoccuparti! Hinata o no, io...-.

In quella, arrivò Rock Lee.

-Dove stai andando, Aka...- Lee notò Kiba: -Kiba-kun! Ma che è successo ha Hinata?- poi sentì l'odore di Kiba: -Bleah! Che è successo a te?-.

-Rock Lee! Ci sei anche tu! Bene!- Esclamò felice Kiba: -Mi sarai utile...-.

-Per fare cosa?- Gli chiese Lee.

Kiba batté i pugni: -Per picchiare Hinata!-.

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Capitolo 4
*** L'INTERVENTO DI NEJI ***


L'INTERVENTO DI NEJI

Hinata corse spaventata per minuti che le sembravano ore.

“Sono stata io?” Pensava piangendo: “Io ho fatto questo a quei ragazzi?”.

Smise di singhiozzare.

In un angolo della sua mente, qualcosa disse: “Sì. Ed è stato divertente.”.

Aumentò la corsa, riprendendo a piangere: “No! No! Cosa... Non sono stata io!”.

“Eheheh! Certo che sei stata tu. E ti è piaciuto!”.

Hinata corse ancora più forte.

-Non è vero!-.

“Eheheh!”.

Hinata si fermò, mettendosi le mani alla testa: -Lasciami stare!-.

“Eheheh!”.

Nella testa di Hinata iniziarono a ruotare strane immagini.

Naruto moriva tra le sue braccia.

Naruto le voltava le spalle.

Naruto la insultava: -Sei debole.-.

Si piegò in avanti, in preda a violenti scossoni: -Non è vero!-.

“Sei debole.”.

-NO!-.

“Sei debole.”.

-NO!- Iniziò a piangere: -Smettila!-.

“Sei...”.

-...debole.-.

Si rialzò: -Ma io no.-.

Le lacrime della ragazza si trasformarono in risate.

Hinata si girò. Smise di ridere.

Come l'altra aveva fatto poco prima, Hinata si specchiò sulla vetrina che aveva di fronte.

-No, no.- Si toccò il viso: -Non va bene, Naruto non...-.

Poi identificò il contenuto del negozio. Vestiti.

Hinata caricò un pugno.

Ridacchiò: -È ora di fare shopping!-.

CRASH

Adesso...

Hinata si fermò. Si massaggiò le tempie. Non andava bene. Quell'altra opponeva ancora resistenza.

-Proprio non capisci?- Disse ad alta voce: -Ormai qui comando io.-.

Dopo qualche secondo chiuse gli occhi e aggiunse: -Mi stai davvero stufando. Muori!-.

La sua fronte si corrucciò per qualche istante.

Riaprì gli occhi.

Sorrise.

-Ora sono libera.-.

Da un'altra parte...

Naruto e Shikamaru si fermarono davanti a una grande casa, il doppio di quella Inuzuka.

-Ma questa è...- Iniziò Naruto.

-Sì. È la casa di Hinata.- Rispose Shikamaru.

-Eek!- Sobbalzò Naruto: -Io tento di evitarla e tu mi porti a casa sua?!?!-.

-Ti consiglio di calmarti, Naruto:- Disse Shika: -le persone che vivono qui non amano le urla. E poi, non stiamo cercando lei.-.

-Ah no?- Domandò Naruto senza capire: -E allora chi stiamo cercando, dattebayo?-.

-Suo cugino.- Shikamaru fece per entrare nella casa, ma Naruto gli balzò addosso, atterrandolo.

-Sei impazzito?- Shikamaru si rialzò.

-Io?- Anche Naruto si rialzò: -Sei tu quello che vuole entrare in una casa piena di parenti di Hinata! Se a lei è successo questo...-.

-E allora cosa suggerisci?- Domandò sospirando Shikamaru.

-È ovviottebayo:- Rispose Naruto: -usiamo la Tecnica della Trasformazione, sgattaioliamo dentro e...-.

-E loro usano il Byakugan e ci scoprono.- Lo interruppe Shikamaru: -Tanto vale giocare a carte scoperte, ti pare?-.

-Sì ma...-.

-E allora muoviamoci!- Shikamaru entrò nel giardino, borbottando. -Che seccatura...-.

-Mmm...- Naruto lo seguì, per nulla tranquillo.

Il giardino era piccolo rispetto alla costruzione, così percorsero il viottolo molto rapidamente ed entrarono in casa.

Si ritrovarono in un lungo corridoio di legno, alle cui pareti c'erano vari dipinti che ritraevano alcuni antenati degli Hyuga, tutti nella solita posa austera e l'espressione severa in volto. Percorrendolo, Shika non poté non sentirsi un po' intimorito da quegli sguardi.

Sotto ogni due quadri, c'erano alcune vetrate o semplici comodini che racchiudevano pergamene o armi ninja.

Lungo una ventina di metri, il corridoio aveva solo quattro porte scorrevoli laterali, due su ogni lato, una coppia circa al centro e l'altra più in fondo.

-Shikamaru-kun...- Balbettò Naruto dietro a lui: -Forse dovevamo farci annunciare...-.

-Vedi qualcuno a cui farci annunciare?- Sbottò Shika. Il ragazzo si fermò davanti alla porta centrale a sinistra.

-Aspetta!-.

Ma Shikamaru non aspettò Naruto e aprì la porta.

Si trovarono di fronte a un piccolo guardino quadrato, circondato da un ampio deambulatorio, anch'esso di assi di legno. I due erano sbucati in un angolo del corridoio; una porta scorrevole nell'angolo più avanti dava nel primo corridoio.

I due ragazzi, tentando di non fare troppo rumore, si avvicinarono al parapetto. Al centro del giardino, circa dieci Hyuga erano seduti a cerchio, con in centro Hiashi; stavano meditando.

-Dattebayo!- Sussurrò Naruto: -Forse capitiamo in un brutto momento... Andiamocene!-.

Fece per voltarsi, ma Shika lo prese per un braccio: -Fermo. Lì seduto c'è anche Neji. E lui ci serve.-.

-Eek!- Sobbalzò piano il ragazzo-volpe: -E tu vorresti interromperlo?!?!-.

-No di certo.- Rispose l'altro: -Non sono mica scemo! Dobbiamo aspettare che finisca.-.

-Ma le meditazioni degli Hyuga sono note per la loro lunghezza!- Protestò Naruto.

-Nah!- Fece Shika: -È solo uno stupido pregiudizio!-.

Tre ore dopo...

Shikamaru si teneva appoggiato al parapetto per i gomiti, Naruto invece era sdraiato sotto di lui.

-Shikamaru-kun!- Sbottò Naruto: -È mezzogiorno passato! Io ho fame!-.

-E sta zitto, Naruto.- Replicò Shika: -Non aiuti così.-.

In quella, gli Hyuga riaprirono i loro occhi bianchi. I due ragazzi di Konoha scattarono in piedi.

Gli Hyuga si rialzarono, si inchinarono e andarono ognuno per la propria strada, noncuranti di Naruto e Shikamaru. Anzi, li evitarono proprio.

L'unico ad interessarsene fu Neji. Il ragazzo si avvicinò ai due compagni.

-Salve Naruto. Shikamaru. Cosa ci fate qui?- Li salutò.

-Ehm, Neji...- Disse Naruto: -Senti, è successa una cosa. Con Hinata.-.

-Hinata?- Domandò Neji: -In effetti non la vedo da ieri sera. È tornata dopo che noi tutti eravamo andati a letto e se n'è andata prima del nostro risveglio.-.

-E allora come fai a sapere che invece non è proprio tornata?- Gli chiese Shika.

-Non è da lei.- Rispose il ragazzo: -Ma che dicevate di preciso?-.

-Uhm, ehm... Forse è meglio se ti siedi.- Disse Naruto.

Pochi minuti dopo, nel centro del giardino interno...

Neji si grattò il mento, preoccupato: -Ne siete sicuri? Assolutamente sicuri?-.

-Purtroppo sì.- Rispose rammaricato Naruto.

-In tal caso- Neji si rialzò: -non c'è tempo da perdere. Non so cosa sia successo a Hinata-sama, ma è mio dovere proteggerla. Anche da se stessa.- e si diresse fuori dalla porta, seguito dai due.

Mentre uscivano, Naruto domandò all'amico: -Senti, avete mai pensato di aggiungere un tocco di arancione alle pareti, dattebayo?-.

In un altro punto del Villaggio...

Kiba e Akamaru fiutavano per terra, in cerca di Hinata, mentre Lee faceva loro da retroguardia per evitare attacchi alle spalle.

-Snif! Snif! Ancora nulla!- Fece arrabbiato Kiba: -Ma non mi sfuggirà!-.

Camminando all'indietro, Lee disse: -Non ti preoccupare, Kiba-san! La troveremo, e lei tornerà come quella di prima!-.

-A me non interessa farla tornare come prima!- Rispose Kiba: -La voglio picchiare!-. Si bloccò.

Lee però non lo vide, e ci inciampò sopra.

-Ahi!- Esclamò Lee. Si ritrovò a fissare la faccia di Ino che lo guardava perplessa.

-Ino-san!- Fece Rock Lee. Il ragazzo si rialzò: -Che bello rivederti!-.

Anche Kiba si risollevò: -Ohi! Il collo! Sì, molto bello...-.

-Che state facendo?- Domandò loro Ino.

Kiba ghignò: -Cerchiamo Hinata per massacrarla.-.

-Cercate...- Ripeté Ino. Poi sgranò gli occhi: -Che hai detto?!-.

-È lei che mi ha attaccato per prima!- Protestò Kiba.

Ino scoppiò a ridere: -Lei? Ma fammi il favore! Kiba...-.

-No-no!- La interruppe Lee: -È vero! È impazzita! A me, che stavo passeggiando tranquillo, mi ha attaccato senza motivo! O meglio, ha detto: “Che hai da guardare?! MI CREDI DEBOLE?!?!” e poi mi ha attaccato.-.

La sicurezza che Kiba scherzasse in Ino iniziò a vacillare: Lee non era il tipo da reggere il gioco di Kiba! D'altra parte, nemmeno Hinata...

“Ho capito!” Pensò Ino.

La ragazza sorrise: -Eheh! Allora, “Rock Lee”...-.

Gli prese la guancia e iniziò a tirare: -Allora, chi sei? Naruto? Shino?-.

Con la faccia deformata, Lee disse: -Feea! Ono i veo Ok Ee!-.

-Ah, sì?- Chiese scettica la bionda: -Vediamo!- gli mise una mano in testa e scannerizzò la sua mente.

Dopo pochi secondi, lasciò andare Lee, sbalordita: -Sei davvero tu! E sei serio!-.

-Sì!- Rispose Lee massaggiandosi la guancia: -E sì.-.

-Non posso crederci!- Commentò Ino.

-Ma è vero!- Replicò Kiba.

-Wof!- Fece Akamaru.

Kiba abbassò lo sguardo: -Che c'è, Akamaru?-.

-Wof!-.

-Come? Hai trovato una traccia?-.

-Wof!- Aka puntò in avanti e iniziò a correre.

-Bene!- Esclamò Kiba: -Andiamo! Ciao Ino!-.

Lee e Kiba iniziarono a corsero via.

-Ehi!- Gli urlò contro Ino: -Aspettatemi! Vengo anch'io!- e li seguì.

Da un'altra parte di Konoha...

Tre teste sbucarono da dietro il vicolo. Una di loro aveva il Byakugan attivato.

-Non la vedo.- Annunciò Neji.

I tre imboccarono il viottolo.

-Mi piacerebbe sapere- Disse Neji dopo un po' di silenzio: -cosa le è successo.-.

-Io non lo so!- Rispose Naruto: -Proprio non lo so. Io... io... io non la riconosco più, dattebayo!-.

-Forse l'ha fatto per farsi notare...- Commentò Shikamaru.

-Da chi?-.

-Da te.-.

-Ma perché? Io già la notavo prima!-.

-Dici?- Chiese scettico Shikamaru: -Non sai quante volte l'ho vista piangere di nascosto perché non la notavi. Davvero deprimente.-.

-Io... io...- Naruto non sapeva che dire: certo che la notava! Come poteva non notare i suoi lunghi capelli corvini? I suoi occhi dolci? Il suo sorriso aggraziato? Il suo...

Una lacrima scese dagli occhi del ragazzo: -Sono un vero cretino.-.

-Ah, coraggio.- Shika gli mise una mano sulla spalla: -Anch'io ho dei problemi con Temari...- e con problemi intendeva dire: “SHIKAMARU COME HAI POTUTO SCORDARTI DEL MIO COMPLEANNO IO TI AMMAZZO!!!!!”.

-Sigh.- Singhiozzò Naruto.

Neji si fermò: -L'ho individuata!-.

Anche Naruto e Shikamaru si bloccarono: -Dove?-.

-Si sta avvicinando.- Li informò Neji: -Sbucherà da quel vicolo tra 5, 4, 3, 2, 1...-.

Non successe nulla.

Naruto guardò Neji: -Sei sicuro di...?-.

-32 Palmi!-.

Neji fu spinto in avanti.

In mezzo a Naruto e Shikamaru era appena apparsa Hinata.

“Accidenti!” Pensarono i due.

Hinata si rivolse a Naruto: -Ciao Naruto-kun. Finalmente ti ho trovato.-.

Neji si voltò: -Hinata-sama! Non voglio farti del male ma...-.

Hinata si girò verso il cugino.

Scoppiò a ridere: -Ahahah! Tu! Fare del male a me! Ma fammi il favore! Ahahah! E vuoi salvarmi? Come potrai salvare me...- Hinata si fece cupa: -se non sei nemmeno riuscito a salvare tuo padre?-.

Neji sussultò: -Hinata-sama...-.

-Hinata!- Esclamò Naruto: -Perché dici...-.

-Entrata Dinamica!- Con uno scatto sovrumano, Hinata, estratto uno shuriken, trafisse il petto di Neji.

-Argh!- Neji abbassò gli occhi, incredulo, trovando quelli di Hinata, sbarrati in un impeto di follia assassina.

-Hinata...- Balbettò il ragazzo: -non... sei... più... tu...-.

-Al contrario...- Ridacchiò lei: -Ora sono io!-.

Le dita della ragazza si bagnarono del sangue di Neji.

Lei se le portò alla bocca e le succhiò con aria sognante.

-Mmm... che sapore delizioso...- Borbottò rossa in viso.

-Ferma, Hinata!- Attingendo al chakra della Volpe, Naruto allungò il braccio, intrappolando Hinata nella sua mano gigante, traendola a se.

La ragazza però si liberò usando la Rotazione Suprema, dirigendosi poi verso Neji.

Il ragazzo teneva lo sguardo basso, guardandosi sconcertato la ferita al petto.

-Neji! Attento!- Gridò Naruto.

Neji alzò lo sguardo. Iniziò a ruotare su se stesso: -Rotazione Suprema!-.

Come due trottole, i due Hyuga si scontrarono. Anche dalla distanza a cui si trovavano, Shikamaru e Naruto potevano sentire il CLAP CLAP delle loro mani che si urtavano.

-Hinata-sama!- Gridò Neji: -Sarai migliorata, ma io sono sempre stato il migliore nella Rotazione!-.

Hinata rise: -Forse una volta!-.

Aumentò la velocità di rotazione e, all'urto successivo, Neji/trottola fu sbalzato all'indietro.

Con un salto, Hinata caricò il pugno in direzione del cugino.

-Palmo d'Aria!- L'onda d'urto del colpo di Hinata colpì in pieno Neji che, barcollando, smise di ruotare.

Hinata gli fu subito addosso, colpendolo ripetutamente: -1 Palmo! 2 Palmi! 4 Palmi! 8 Palmi! 16 Palmi!-.

Neji non riuscì a fare altro che incassare i colpi, urlando: -Smettila! Hinata!-.

-32 Palmi!- Continuò la ragazza:- 64 Palmi!- caricò un colpo più potente: -128 Palmi!-.

-Non ci provare!- Neji bloccò il colpo con la mano.

CIACK

Tra i due ragazzi il cielo sembrò dividersi. Un forte spostamento d'aria investì la coppia, ma entrambi rimasero immobili. Al contrario, Naruto e Shika finirono a gambe all'aria, atterrando pochi metri più indietro, storditi.

Gli Hyuga respirarono affannosamente, guardandosi negli occhi.

-Hai... già... perso...- Fece Hinata.

Neji non rispose: si limitò a sospirare.

-Non... hai... abbastanza... fegato... per... colpirmi...- Sollevò le braccia sopra il capo dell'avversario, incrociando le dita a mo' di mazza: -Io invece sì!- e colpì Neji in testa.

Neji abbassò bruscamente il capo, ma rimase in piedi.

-Ancora non ti arrendi?!- Hinata iniziò a prenderlo a pugni: -Vediamo... come... te... la... cavi... ora!- con un pugno più forte fece volare via il cugino, che sbatté contro il muretto.

Sputò del sangue.

Ma rimase ancora in piedi.

Hinata iniziò a correre contro Neji, aprendo il palmo.

-MUORI NEJI!!!-.

Neji si mise in posizione di guardia, con le mani protese per attaccare.

Quando Hinata era a una spanna di distanza dall'altro, però, gli comparve davanti Naruto, che la bloccò, abbracciandola.

Neji svenne.

-Lasciami! Naruto! Lasciami!- Urlò lei: -È un affare tra me e lui!-.

Naruto la strinse più forte.

-Eheheh!- Rise Hinata: -Ho capito! Ce ne sarà di tempo, dopo! Non preoccuparti! Ma adesso LASCIAMI!!!-.

-No!- Si oppose Naruto.

-Bastardo!- Hinata gli morse il collo.

-AAAAAAAAAAAAAAAH!!!- Naruto iniziò a urlare, senza mollare la presa: -Mi fai male, Hinata!-.

Hinata smise di morderlo. Guardò Naruto negli occhi. Sembrava triste.

-Hinata...- Fece Naruto: -sei...-.

Hinata ghignò: -No. Lei è morta.-.

Tornò a mordergli il collo.

-BASTA! BASTA! HINATA! AAAAAAAAAAAAAAAH!!!- Urlò talmente tanto da iniziare a vomitare sangue e bava.

Hinata affondò i denti ancor più in profondità e assaporò il sapore del sangue del ragazzo.

-Sì... urla... renderà il sangue più appetitoso...-.

Pochi minuti prima, vicino a dove sono ora Naruto e co...

-Arf! Arf! Sei mia, Hinata! Riesco a sentirti!-.

Kiba e Akamaru correvano a quattro zampe, seguiti da Lee e Ino che invece usavano un'andatura più... bipede.

-Ino-san!- Disse Lee: -Perché ci stai seguendo?-.

-Non sappiamo cosa le è successo!- Rispose lei: -Potrebbe essere affetta da qualche tipo di malattia!-.

-Bau! Bau! È vicina!- Urlò Kiba.

I quattro sentirono un urlo spaventoso: -AAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAA!-.

-Deve essere lei!- Esclamò l'Inuzuka.

Arrivarono ad un incrocio. Le urla erano più forti.

-Fermi!- Sussurrò Kiba.

I tre ragazzi e Akamaru si affacciarono.

Neji era svenuto appoggiato al muretto; poco distante da lui, Shikamaru giaceva per terra intontito.

In mezzo ai due, Naruto e Hinata si stavano abbracciando. Strano però che la ragazza stesse mordendo il collo dell'altro, che urlava a squarciagola per il dolore.

-Hinata?- Fece stupita Ino.

-Che ti avevo detto?- Disse Kiba.

-AAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAH!!!- Continuava Naruto.

-Dobbiamo aiutarlo!- Decise Ino. Mise le mani a forma di cuore, puntandole verso Hinata.

Naruto, che aveva appena visto i ragazzi, intuendo il piano di Ino, serrò maggiormente la stretta su Hinata.

-Tecnica del Capovolgimento Spirituale!- Urlò Ino.

Hinata capì troppo tardi cosa stava succedendo.

Con uno “Shushushushushu”, Ino abbandonò il proprio corpo.

La ragazza cadde all'indietro, venendo presa da Kiba.

Hinata smise di mordere Naruto. Il ragazzo mollò la presa. Si ritrovarono faccia a faccia.

-Ino?- Domandò Naruto.

Il volto di Hinata si contrasse.

Con un pugno, fece volar via Naruto.

Il ragazzo si rialzò, in tempo per vedere Hinata scagliarsi di nuovo contro di lui.

“Accidenti!” Pensava il ragazzo mentre schivava i colpi: “Che l'abbia mancata, dattebayo? Eppure l'ho tenuta immobile!”.

Nella testa di Hinata, Ino gridò: -Kai!-.

Ino si risvegliò tra le braccia di Kiba. Si rialzò, intontita.

Vide Naruto che ancora lottava contro Hinata.

-Non ci voleva!- Esclamò.

-Che è successo?- Domandò Kiba: -Perché non ha funzionato?-.

-Ragazzi!- Li richiamò Naruto: -Una mano sarebbe gradita, dattebayo!-.

-Vento della Foglia!- Lee attaccò la ragazza con un calcio volante rotante, che lei però riuscì a parare. Ma Lee la colpì con un calcio basso. Hinata indietreggiò.

Hinata scrutò i due avversari; dietro di lei sentì Shikamaru rialzarsi.

-Non finisce qui!- Hinata scappò via.

Lee fece per inseguirla, ma Naruto lo bloccò: -Ora dobbiamo occuparci di Neji!-.

I ragazzi si avvicinarono al povero Neji.

Con la testa ricoperta di sangue, il ninja respirava a malapena.

Riuscì però a dire: -Cof! Cof! Perdonatemi... Non sono riuscito a fermarla...-.

Ino gli si avvicinò: -Non parlare, Neji. Devo portarti subito in ospedale.- e se lo caricò sulle spalle.

-Aspetta, Ino-chan!- Disse Naruto: -Perché non sei riuscita a controllare Hinata?-.

-Io...- Spiegò lei: -non è che non la controllassi... c'era qualcos'altro che controllava me.-.

-Qualcos'altro?- Ripeté Naruto.

Ino abbassò la testa: -Mi spiace dirlo, Naruto, ma Hinata... è sotto l'effetto di un genjutsu.-.

Naruto sgranò gli occhi, incredulo: -Un... un genjutsu? E... e di chi?-.

-Non so dire da chi di preciso, ma...- Ino rialzò il capo, con gli occhi scuri dall'apprensione della notizia che stava per dare: -è stato lanciato da uno Sharingan.-.

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Capitolo 5
*** LA STORIA DI KAKASHI ***


LA STORIA DI KAKASHI

-Dove stiamo andando, Shikamaru-san?- Chiese Rock Lee.

Da qualche minuto Naruto, Lee, Kiba (e, ovviamente, Akamaru) stavano seguendo Shikamaru per tutta la città, ma lui non aveva ancora detto nulla.

-Non penso che riusciremo a trovare Sasuke così, sai?- Constatò Kiba: -Dovremmo cercare il suo odore!-.

-Secondo me non è Sasuke.- Disse Lee: -Per me è suo fratello, Itachi.-.

-Oppure nessuno dei due.- Ribatté Shikamaru.

I tre ragazzi lo guardarono stupiti: -Cosa intendi...?-.

-Al mondo esistono quattro persone con lo Sharingan: tre sono tuttora dei nukenin, il terzo abita proprio...- Shikamaru si fermò davanti a una piccola casa: -...qui.-.

-Ma questa...- Iniziò Kiba: -Aspetta! Non penserai che il maestro Kakashi possa...-.

-Le alternative sono peggiori.- Shikamaru entrò nel giardino.

Titubanti, Kiba e Akamaru seguirono il compagno.

Lee si rivolse a Naruto: -Naruto-kun. Stai...-.

Naruto superò Rock Lee: -Andiamo.-.

Quando i due raggiunsero gli altri, Shikamaru bussò.

All'interno della casa, Kakashi stava leggendo tranquillamente per la ventiquattresima volta il non-best-seller di Jiraiya: “Le migliori sconcerie della storia”.

TOC TOC

-Uffa!- Kakashi chiuse il libro, scocciato: odiava quando lo interrompevano mentre gustava opere artistiche di grande livello.

Uscì dalla cucina, dove in teoria stava cucinando un polpettone, e andò ad aprire.

Si trovò di fronte cinque suoi allievi che lo guardavano storto.

-Ragazzi!- Fece il jonin: -Cosa ci fate qui?-.

-Ieri sera...- Shikamaru si bloccò. Annusò l'aria: -Sentite anche voi questo odore?-.

-Snif! Snif! Qualcosa sta bruciando...- Fece Kiba.

-Oh, cavolo!- Kakashi corse in cucina: i fornelli stavano andando a fuoco. Più del dovuto.

-Esplosione Acquatica!- Kakashi sputò un getto d'acqua che estinse le fiamme.

-Fiuuu!-.

I fornelli ripresero a bruciare.

-Accidenti!-.

Intanto, i ragazzi erano entrati.

-Che seccatura... Cucitura d'Ombra!- L'ombra di Shika si ramificò e avvolse le fiamme, spegnendole.

-Uff... Grazie, Shikamaru.- Kakashi prese la pentola mezza bruciata: -Volete del polpettone?-.

-Ehm, no, grazie, Kakashi-sensei.- Rifiutò Shikamaru: -Tornando a noi...-.

Naruto si fece strada: -Cosa ha fatto a Hinata?!-.

-Naruto-kun, calmati!- Lee lo prese per il braccio.

Naruto si voltò: i suoi occhi erano diventati rossi e i suoi canini si erano allungati.

-Pensavo che queste cose non le facessi più...- Commentò Kakashi.

Naruto tornò normale e si girò verso il maestro: -Hinata...- borbottò.

-Hinata?- Ripeté Kakashi: -Che le è successo?-.

-È impazzita, ecco cos'è successo!- Rispose seccato Naruto.

Rock Lee guardò Naruto: da quando Hinata era scappata, era rimasto sempre zitto, e ora che aveva parlato, sembrava impazzito anche lui. Non aveva detto “dattebayo” neanche una volta.

-Impazzita.- Rifletté Kakashi: -Allora ha davvero funzionato.-.

-Cosa? Funzionato cosa?- Lo interrogò Naruto.

-Meglio se vi sedete.- Kakashi porse loro le sedie del tavolo: -Ecco cos'è successo ieri sera...-.

La sera prima...

TOC TOC

-Uffa!- Kakashi chiuse il libro, scocciato: odiava quando lo interrompevano mentre gustava opere artistiche di grande livello.

Andò ad aprire.

Si ritrovò davanti Hinata, chinata in avanti.

-Hinata? Cosa...-.

-Maestro Kakashi, la prego di farmi un favore.- Lo bloccò Hinata.

-Un favore? Certo, certo...- Vedendo che Hinata non si rialzava, aggiunse: -Puoi... sì, insomma, entra.-.

Hinata si rialzò ed entrò.

-Andiamo in cucina;- Disse Kaka: -sto cucinando il... Oh, no!-.

Il forno aveva preso fuoco.

-Esplosione Acquatica!- Kakashi spense le fiamme con lo spruzzo d'acqua.

-Fiuuu!-.

Il forno riprese fuoco.

-Accidenti!-.

Hinata caricò un pugno: -Palmo d'Aria!-.

Lo spostamento d'aria spense il forno, ma gli fece anche saltare lo sportello.

-Mi scusi tanto, Kakashi-sensei!- Hinata si inchinò di nuovo.

-Fa niente, fa niente...- Fece Kakashi: -Cosa... cosa devi chiedermi?-.

Hinata si inchinò ancora di più, arrivando a toccare il pavimento vicino ai piedi del jonin: -Mi deve... se possibile...-.

Kakashi piegò la testa: -Cosa?-.

Kakashi vide il pavimento sotto la faccia della ragazza bagnarsi.

Con la voce singhiozzante, Hinata rispose: -La prego di colpirmi con un Genjutsu!-.

Kakashi la fissò per un po', senza parlare. Poi disse: -Siediti.-.

Hinata si rialzò e si sedette su una sedia; Kakashi si mise di fronte a lei.

Hinata teneva la testa bassa.

-Io...- Balbettò: -Io... La prego!-.

Hinata fece per scoppiare a piangere di nuovo, ma Kakashi la anticipò: -Spiegati meglio.-.

Dato che per spiegarsi singhiozzare non è molto utile, Hinata si calmò e rispose: -Naruto... Vorrei... che mi notasse...-.

-Ancora non capisco.-.

-Se lei... se lei potesse rendermi più... più...-.

-Sicura?-.

Annuì: -E un po' più dura, forse lui...-.

Kakashi scosse la testa: -Hinata, non è così che lo conquisterai. Devi essere te stessa.-.

-Ma me stessa non funziona! Insomma, mi guardi: non ho speranza!- Poi, capendo di aver alzato troppo la voce, aggiunse: -Mi scusi, Kakashi-sensei...-.

-Hinata... non funzionerebbe, credimi.-.

-Ma...-.

-No. Hinata, non servirebbe a niente. Sarebbe tutta una finzione.-.

-La prego... Maestro...-.

Kakashi si rialzò: -Mi spiace, Hinata, non posso esserti d'aiuto. Forse Itachi o Sasuke potrebbero... ma non te lo consiglio.-.

TUNF

Kakashi si voltò: Hinata era di nuovo faccia a terra.

-La prego, maestro. La prego!-.

Kakashi sospirò: -Mah, dato che me lo chiedi così, immagino che possa tentare...-.

-Grazie, Kakashi-sensei.- Hinata si rialzò, speranzosa.

Kakashi sollevò il coprifronte, mostrando lo Sharingan: -Non ti aspettare nulla. Più dura, dici?-.

-Sì.- Hinata lo fissò nell'occhio.

-Ok, in tal caso...- Attivò lo Sharingan Ipnotico.

Al Byakugan negli occhi della ragazza si sostituì lo Sharingan.

-D'ora in poi sarai meno gentile e premurosa...-.

-Di più.- Borbottò Hinata.

-Di più?- Chiese Kakashi: -Sei sicura?-.

-Di più.-.

-Va bene. Sarai più dura con gli altri, non più debole e indecisa: farai valere le tue opinioni e conquisterai Naruto. Ora, quando chiuderò l'occhio, inizierà il genjutsu!-.

Chiuse l'occhio.

Hinata sobbalzò; tornò ad avere gli occhi bianchi.

-Ha funzionato?- Chiese la ragazza.

-Mmm...- Kakashi scattò in piedi: -Hinata! Mi hai sporcato il pavimento!-.

TUNF

-La prego di perdonarmi, Maestro Kakashi!-.

Kakashi si risedette: -Non ha funzionato.-.

Hinata rimase immobile.

-Puoi rialzarti.-.

Hinata tornò a sedersi, sull'orlo del pianto.

-Mi spiace, Hinata. Sei troppo buona.-.

-Capisco.-.

Kakashi si voltò verso il forno: -Senti... si è fatto tardi. Se vuoi puoi...-.

Kakashi si rigirò. Hinata se n'era andata.

Il jonin alzò le spalle: -...Oppure no.-.

Adesso...

-...e se n'è andata.- Concluse Kakashi.

Naruto iniziò a ringhiare: -E lei ha fatto una cosa simile per...?-.

-Te l'ho detto. Non pensavo funzionasse!- Rispose Kakashi: -Comunque, sono pronto a rilasciare il genjutsu anche adesso. Solo che devo essere vicino a lei.-.

-In tal caso, andiamo!- Kiba si alzò: -Non c'è tempo da perdere.-.

-Stavo pensando...- Disse Shikamaru: -Prima Hinata ha detto che se lei non poteva averti non ti avrebbe avuta nessun'altra.-.

Naruto sgranò gli occhi: -Vuoi dire che...-.

-Temo che voglia attaccare Sakura.- Concluse Shikamaru.

-Allora muoviamoci!-.

I ninja corsero fuori dalla porta.

-Dividiamoci!- Disse Shikamaru: -Tenete questi auricolari; il primo che trova Hinata, avverte gli altri!-.

-Bene.- I ninja sparirono.

Nella periferia...

Sakura camminava, di ritorno dal supermercato.

Si fermò a guardare il tramonto. Sorrise: era stata una bella giornata, soprattutto perché non aveva incontrato Naruto.

Fece per incamminarsi, quando sentì dietro di lei qualcuno che si stava avvicinando, molto velocemente.

Si voltò.

-Oh, ciao. Cosa ci fai qui?-.

Da Naruto...

“Dove sei? Hinata, dove sei?” Naruto si guardava attorno, disperato.

“Lei è morta.” Quelle parole risuonavano nella mente di Naruto.

“È morta? No, no non può essere. Non ci credo. Hinata-sama! Io... Io... le volevo... no, le voglio bene. Non è davvero morta! Non ci crederò mai!”.

Ripensò anche a ciò che gli aveva detto Shikamaru: “Non sai quante volte l'ho vista piangere di nascosto perché non la notavi. Davvero deprimente.”.

“Non... non è vero... io... la notavo... sempre.”.

Naruto deglutì: “Però... non gliel'ho mai detto. Ma io... pensavo...”.

-Hinata! TI SALVERÒ! LO GIURO!- Urlò.

Si fermò, piangendo: -Ti salverò! Ma perché, perché! Accidenti!- iniziò a prendere a pugni il muretto.

“È morta.”.

-No! No! Non sarà un genjutsu a fermarla! Lei è più forte! È più forte! E io... non posso immaginare di..-.

Rialzò la testa: -Hinata! Non morirai finché ci sarò io! O non sarò mai Hokage!-.

Dalla parte di Sakura...

-Anf, anf!- Kiba si piegò in avanti, ansimante: -Ti ho trovato, Sakura-chan!-.

-Kiba?- Chiese Sakura: -Mi cercavi?-.

-Ehm...- Kiba ripensò a quello che gli aveva detto prima Shikamaru: “Meglio non dire nulla a Sakura. Meno ne sa, meglio è per lei.”.

-Ehm... Vedi, Sakura-chan...- Kiba si guardò intorno, in cerca di aiuto.

-Mi stai nascondendo qualcosa, Kiba?- Chiese Sakura.

-No, no!- Kiba si illuminò: -C'è un cane ferito qui vicino!-.

Sussurrò a Akamaru: -Su, vai!-.

Sakura lasciò passare il cane.

-Senti...- Disse dopo un po' Sakura: -Io non sono una veterinaria.-.

-Lo so! Ma sei l'unica di cui mi fidi abbastanza da affidarti la vita di un compagno canino! O mi starai dicendo che la vita di un cane non è abbastanza importante per te?- Kiba non ebbe bisogno di fingere: era davvero seccato.

-No, no, certo che no... ma devo portare la busta della...-.

-Tecnica della Moltiplicazione del Corpo!- Kiba creò un clone, che si avvicinò alla ragazza.

-Ci penso io!- Disse la copia. Prima che Sakura potesse reagire, gli afferrò la borsetta e scappò in direzione di casa Haruno.

Sakura si voltò, stupita: -Wow.- commentò. Si girò di nuovo verso Kiba: -Deve essere un cane davvero importante per te.-.

Kiba le mise la mano sulla spalla: -Tutti i cani sono importanti per me!-.

Si misero in marcia: -Anzi, dovrebbero essere importanti anche per te!- e iniziò ad elencare le qualità canine.

Da Hinata...

Hinata camminava tranquilla. Non aveva nessuna fretta. Tanto, Sakura aveva già le ore contate.

Ben le stava a volerle fregare Naruto; inoltre aveva dei vestiti che non le sarebbero stati male... Si guardò gli abiti: quel nero la stava già stufando!

Chissà come sarebbero state le sue urla... e il suo sapore... oh, si eccitava solo a pensarci!

Sputò a terra una chewing-gum.

Per scaramanzia, controllò nella sua mente.

Niente.

Perfetto.

In realtà un po' le dispiaceva: insomma, se non fosse stato per quell'altra, lei neanche esisterebbe! Chissà, forse l'avrebbe tenuta come animaletto domestico. O come cavia per le torture.

-Eheheh!- Ridacchiò: -O forse no.-.

Hinata si fece seria. Alzò un braccio. Un istante dopo, un calcio volante di Lee si abbatté su di esso, senza però smuoverlo.

-Tsch!- Il combattente atterrò poco più indietro.

Hinata si girò verso Lee: -Cosa pensavi di fare, Lee?-.

-Quinta Porta!- Lee divenne rosso. Le fece cenno di farsi sotto.

Hinata ridacchiò: -Eheheh! Perché no?- attivò il Byakugan.

Con uno scatto, Hinata, palmo aperto, si gettò su Rock Lee.

Lee bloccò il colpo mettendo le braccia a X davanti al volto. Quando l'attacco lo colpì senza alcuna conseguenza, Lee le afferrò il polso, facendo per torcerlo.

-Non ci provare!- Con un salto, Hinata diede un doppio calcio al mento di Lee.

Il ragazzo indietreggio, mollando la presa, e Hinata atterrò con una capriola all'indietro.

-Passi dei Due Leoni!- Il chakra attorno alle mani di Hinata assunsero la forma di due teste di fiere.

Lee si soffiò sui pugni, menandone un paio a vuoto, pronto all'offensiva.

I due avversari si lanciarono l'uno verso l'altra.

I due attacchi si scontrarono.

Da Naruto...

“L'ho trovata! Sono vicino a casa di Sakura-chan! Raggiungetemi!” Aveva detto Rock Lee.

Facile a dirsi: vicino dove? A destra? A sinistra? A cento metri di distanza? A quattro?

“È morta.”.

-BASTARDA!!!- Sferrò un pugno all'aria: la sola idea che quella cosa stesse usando la sua amica lo faceva andare in bestia.

BOOOOOM

Un'esplosione a poche centinaia di metri da lui spaccò l'aria in due.

Naruto si mise le mani davanti gli occhi: -Hinata!- ringhiò.

Spingendo contro l'improvviso attrito, Naruto camminò verso lo scoppio: -Ti ho trovata, finalmente!-.

Da Lee...

Lo scontro era alle battute finali.

La lotta era di puro taijutsu, tra pugni, calci e palmi.

A un certo punto, Lee afferrò le braccia della compagna e con un salto portò le gambe all'altezza della sua testa; incrociandole, prese con i piedi il collo di Hinata.

-Cosa stai...- La rotazione del corpo dell'altro interruppe Hinata. Prima che potesse rendersene conto, si ritrovò con la testa affondata nell'asfalto.

Lee barcollò indietro: -Questo è l'Avvitamento della Foglia!- disse.

La sua pelle tornò rosa. Respirando affannosamente, Lee si inginocchiò, esausto. Sentiva il suo corpo andare a fuoco.

-Ah, ah,- Sospirò: -è fini...-.

Hinata si rialzò in un lampo. Si avventò su Rock Lee, tempestandolo di pugni e calci.

Quando ebbe finito, il ragazzo crollò all'indietro, semisvenuto.

-Sei... un... cretino... Lee...- Hinata disattivò il Byakugan, con il fiatone: -Come... pensavi... di... sconfiggermi...?-.

Lee ridacchiò.

-Che... hai... da... ridere...?- Hinata si risollevò, tenendosi la schiena: -Uff. Già meglio!-.

Lee sputò del sangue: -Sbagli.-.

Hinata piegò la testa di lato: -Io sbaglio? Ahah! Chi dei due è a terra?-.

-Non... volevo... sconfiggerti...- Rispose Lee.

Hinata si corrucciò: -Come?-.

-RASENGAN!!!-.

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Capitolo 6
*** GRAN FINALE ***


GRAN FINALE

-RASENGAN!!!-.

Hinata fu sbalzata in avanti, colpita alla schiena.

Volò sopra Rock Lee e atterrò strisciando con il volto sull'asfalto.

Si rialzò, tenendosi l'occhio destro con la mano: -Ah, finalmente qui, Naruto-kun...-.

Naruto strinse i pugni e abbassò il braccio: -Non... osare... chiamarmi... così...- ringhiò.

-Naruto-kun, Naruto-kun, Naruto-kun, Naruto-kun...- Hinata ridacchiò: -Naruto-k...-.

-Arr!- Naruto le lanciò contro uno shuriken. Lei lo parò con le dita.

-Eheheh! Spero che mi faccia divertire più di questo qui!-.

Ancora rabbioso, Naruto abbassò lo sguardo su Lee: -Come... stai... Lee...?-.

-Naruto-kun!- Lee iniziò a rialzarsi: -Sto bene! Uff! Che male!- questo sottovoce: -Ma tu...-.

-Bene.- Lo interruppe Naruto, rialzando lo sguardo: -Allora vattene!-.

Lee deglutì e si allontanò.

-Oh, avanti Naruto! Non è così- Hinata scoprì l'occhio: -che si trattano gli amici!-.

Naruto sgranò gli occhi.

-No.- sussurrò.

Il viso della ragazza era per metà ricoperto di sangue. Eppure lei sorrideva, e quando le colava sulle labbra lo leccava con la punta della lingua.

-Hinata non ne sarà contenta.- Continuò la kunoichi: -Ah, già, è morta...-.

-No!- Le unghie di Naruto diventarono artigli. I segni sulle sue guance diventarono simili a baffi di Volpe. I occhi divennero rossi.

-Oh, no Naruto, così non si fa!- Hinata scosse la testa: -Sai, ho avuto molto tempo per frugare nella memoria della tua amica...-.

-COSA???- Naruto scattò in avanti, afferrando la ragazza e mettendola schiena alla parete. Se qualcuno fosse spuntato alle loro spalle, avrebbe sicuramente pensato che si stessero baciando; in effetti, una dei due ci sperava.

-Eheheh!- Rise la Hyuga: -...ricordo che un giorno...- gli si avvicinò all'orecchio: -...eravate da soli. Penso che Sakura fosse in qualche missione... lei non era molto attenta, capisci... insomma, avete iniziato a parlare... lei era molto imbarazzata, ma tu non te ne sei accorto... come al solito...-.

Naruto era furioso: allontanò da sé la testa della compagna e la sbatté contro il muretto.

Naruto le ringhiò di nuovo. I suoi canini si allungarono, le sue labbra si annerirono.

-Dicevo...- Riprese lei: -...a un certo punto avete iniziato a parlare della Volpe... per Hinata un argomento valeva l'altro, purché tu le parlassi...-.

Naruto aumentò la forza della presa.

-...con questo...- Ricominciò la ragazza con voce alterata: -...non intendo dire che non ti abbia ascoltato! Non vorrei che tu pensassi male di lei...-.

-Stai zitta!- Il ringhio di Naruto era più forte.

-...tu hai detto che, nonostante tu sia amico di Kurama... può capitare che quando tu ti arrabbi molto... come adesso... perda il controllo del Chakra Rosso... nemmeno Kurama può fare molto...-.

-Ho detto stai zitta!- Urlò Naruto.

“Naruto!” Gridò Kurama: “Fermati!”.

Nella stanza dello stomaco, l'acqua verde si stava intorpidendo; Naruto era in piedi davanti al Kyubi, tenendo la testa bassa.

“Così peggiori le cose!” Continuò la Volpe.

Naruto alzò il braccio.

Kurama fu spinto indietro, colpendo la parete. Davanti a lui, le porte sbarrate si chiusero e si sigillarono. Provò a spezzarle, ma nulla.

“Naruto!”.

-Naruto!- Arrivarono Kakashi e Shikamaru.

-Oh, no, voi siete... così noiosi!- Sbottò Hinata.

-Naruto!- Esclamò Kakashi: -Puoi lasciarla, ora.-.

Naruto si voltò, lentamente: -Perché?-.

-Già, perché?- Ripeté ridacchiando la ragazza.

Kakashi chiuse l'occhio sinistro: -Kai!-.

Hinata sussultò. Si abbandonò tra le braccia di Naruto.

-Uff!- Sospirò Shika: -È finita!-.

Naruto guardò Hinata, svenuta. Era serena.

Com'era bella.

Naruto sorrise: -Hinata...-.

Anche Hinata sorrise.

-Uh?-.

Iniziò a ridere.

-Hinata, cosa...?-.

-Eheheh! Che... che stupido!- Continuò la ragazza.

-Non è possibile...- Fece Kakashi: -Non...-.

-Eppure...- Hinata rialzò lo sguardo su Naruto: -...mi pare di avertelo detto: lei è morta. Rimango io, e io soltanto!-.

-No...- Naruto iniziò a piangere: -NO!-.

Hinata gli asciugò le lacrime con un dito: -Oh, non ti preoccupare: per te ci sono io.-.

Naruto smise di piangere; guardò la compagna e la buttò a terra.

Hinata si rialzò, barcollando: -Ahi! Mi hai fatto male!-.

Poi sogghignò.

-Fallo ancora!-.

Naruto si accovacciò a quattro zampe, balzandole addosso. Lei cadde di nuovo, e Naruto la bloccò.

-Immagino- Disse Hinata: -che non mi starai per dire che mi ami tanto...-.

-Sappi...- Il chakra rosso iniziò a ricoprire il ragazzo: -che... se non riuscirò... a salvare Hinata... stai pur certa... che sono pronto...- alzò un pugno: -a vendicarla!-.

Hinata, facendo leva sulle gambe, allontanò il ragazzo.

Il pugno creò un cratere vicino ai piedi di Hinata.

Hinata, rotolò all'indietro e si rialzò.

Naruto si rialzò. Spuntò la terza coda.

-Non va bene.- Commentò Kakashi: -Se comparisse anche la quarta coda...-.

Lee si avvicinò ai due: -Kakashi-sensei... Perché il jutsu è ancora attivo?-.

Kakashi strinse i pugni: -Non lo so. Non lo so proprio. E non mi piace.-.

“Forse...” Pensò Shikamaru: “No. Se fosse così, sarebbe un bel guaio...”.

Nel frattempo, Naruto aveva cominciato a girare attorno a Hinata, osservandola.

-Tu dici- Fece la ragazza, senza voltarsi: -che la vuoi vendicare. Ma, sinceramente, a quella non ho fatto nulla di male.-.

-Hinata.- Ringhiò Naruto: -Si chiama Hinata. E tu l'hai uccisa.-.

-Mmm... questo è vero. Ma le ho anche fatto un grande favore.-.

-Tu... sei... pazza...- Il respiro del ragazzo si faceva più affannoso ad ogni parola.

-Andiamo! Le ho migliorato la vita! Quando mai tu l'hai guardata così?! Quando mai l'hai mai guardata?! Se ora a te importa di lei, è solo grazie a me! Eheheh!-.

-Mi... importava... sempre...-.

-Facile dirlo, ora. Ora che non può più sentirti.-.

-MUORI!- Naruto le balzò addosso, creando un Doppio Rasengan.

Hinata riattivò il Byakugan.

-1 Colpo!- La mano destra di Hinata si tinse di chakra: -2 Colpi!- anche la mano sinistra.

L'urto fu potentissimo. Naruto e Hinata si schiantarono sui muretti, ma caddero in piedi.

-Come temevo.- Disse Shikamaru: -Maestro, è impossibile che Hinata sia morta per mano di un genjutsu, giusto?-.

Kakashi non rispose.

-Perché credo di avere capito- Continuò Shika: -perché Hinata non sia tornata normale.-.

Lee lo fissò: -Ah sì?-.

Hinata e Naruto si scontrarono di nuovo. I 16 Palmi si abbatterono sul petto del ragazzo, che però riuscì a colpire in testa Hinata con un Rasengan.

-Penso- Riprese Shikamaru: -che Hinata non voglia essere salvata.-.

Naruto passò alla modalità quattro-code. Il suo corpo divenne rosso e i suoi occhi tondi e bianchi.

-Arrabbiati, avanti!- Lo incitò Hinata: -Se ti aiuterà ad accettarmi, così sia! E ammetto di avere qualche istinto sadico-masochista...-.

Naruto ruggì.

-Non ha senso!- Replicò Lee: -Perché non lo vorrebbe?-.

Naruto si lanciò contro Hinata a fauci spalancate.

Hinata rise: -Sai, mi piaci in rosso... Palmo d'Aria!-.

-L'ha detto poco fa:- Rispose Shikamaru: -secondo lei, questo è il suo più grande successo in campo “Naruto”.-.

Naruto graffiò Hinata al collo.

-Urr!- Fece la ragazza.

-Ma la sta uccidendo!- Replicò Rock Lee.

-Forse.- Stavolta fu Kakashi a parlare: -Ma per lei potrebbe bastare.-.

-Va bene.- Dalle maniche, Hinata sfilò delle lunghe bende: -Ora faccio sul serio.-.

-E allora che facciamo?- Domandò Lee.

-Non possiamo fare niente.- Concluse Shikamaru: -L'unico che potrebbe farla ragionare... beh...-.

Naruto si gettò nuovamente su Hinata. Stavolta, però, lei fu più veloce, e con un salto fece passare una fascia attorno al collo di Naruto, tirando.

Naruto si portò le mani/zampe alla gola, annaspando. Hinata non si fermò e iniziò a legare il ragazzo-volpe.

-Non è possibile!- Commentò Lee: -Prima l'Entrata Dinamica, e adesso...-.

-Loto Frontale!- Con un calcio, Hinata spedì Naruto in aria. Subito lo raggiunse e finì di legarlo.

Lo afferrò per gli arti e iniziò a ruotare.

Naruto ruggì di nuovo. Aprì le braccia e le bende si strapparono.

-Cazzo!- Esclamò Hinata.

Naruto la guardò. Aprì la bocca. Creò una Teriosfera. La lanciò.

BOOOOOM

I tre spettatori si coprirono gli occhi.

-Che potenza!- Urlò Lee.

-Che seccatura...- Sbottò Shika.

Dal fumo atterrò Naruto, in stadio cinque-code. In braccio teneva Hinata.

L'afferrò per le spalle e le ruggì in faccia.

-Roar!- Fece eco Hinata, semisvenuta: -Sei davvero bello, Naruto. Allora mi vuoi sposare? Eheheh!-.

Naruto cominciò a formare una seconda sfera.

-Naruto!- Kakashi si fece avanti: -Cerca di calmarti!-.

Il ragazzo gli rivolse la Teriosfera.

-E magari non ucciderci.- Suggerì Shika.

-Naruto,- Riprese Kaka: -ascolta, Hinata non è morta!-.

-Balle!- Rispose la ragazza: -L'ho uccisa io!-.

Naruto tornò a puntarla.

-No!- Riprese Kakashi: -Non può averla uccisa! Ma lo farai tu se fai così!-.

Naruto sembrò vacillare un poco.

-Non è vero!- Protestò lei, con il viso stravolto dall'ira e dall'inebriamento: -IO L'HO UCCISA! E HO FATTO IN MODO CHE SOFFRISSE!-.

Naruto accelerò il procedimento di creazione della sfera.

-Naruto!- Fece una voce alle spalle dei due.

Naruto si voltò: -Sakura... chan...-.

Sakura lo guardava contrariata: -Smettila.-.

Naruto completò la sfera.

Da dietro Sakura spuntarono Kiba e Akamaru.

-Kiba! Che ci fa lei qui?!- Protestò Shikamaru.

-Non è colpa mia.- Rispose mestamente l'Inuzuka: -Stava andando tutto bene, ma poi è c'è stata un'esplosione in cielo e...-.

-Eheheh!- Hinata scoppiò a ridere: -Ti ringrazio di essere venuta, Sakura-chan! Mi hai risparmiato molta fatica cercandoti!-.

Naruto tornò a minacciare la Hyuga.

-Naruto.- Riprese ferma Sakura: -Non lo fare.-.

-Lei...- Ruggì Naruto: -lei... l'ha uccisa... deve... pagare...-.

-Eheheh! Mi pare giusto!- Ridacchiò Hinata.

-Stai zitta!- L'ammonì Sakura: -Se muori come credi di far colpo su Naruto?!-.

-Eheheh!-.

-Naruto!- Sakura afferrò un kunai e se lo portò al collo: -Se lei muore, muoio anch'io!-.

-Sakura... Perché...- Ringhiò il ragazzo.

-Già, perché?- Fece eco Hinata: -A te non importa né di Hinata né tanto meno di Naruto!-.

-Io sono vostra amica!-.

-Amica?- Hinata si infuriò: -Come puoi definirti sua amica? A Naruto, che ha fatto di tutto per piacerti, hai preferito Sasuke, che per conquistarti ha fatto... oh, niente! E non solo: gli hai perfino chiesto di riportartelo indietro! Certo, come potevi sperare di poter sopravvivere senza l'adorato Sasuke-kun? E lui, lui, hai mai immaginato come si sia sentito?! Ti ha mai sfiorato il pensiero? O eri troppo persa nelle tue fantasie amorose? Puah! Non sei un'amica! Sei solo una stronza!-.

-Non... osare... parlarle... così...- Naruto era pronto a lanciare la sfera.

-Fermo!- Urlò Sakura, stringendo il kunai.

-Ti prego!- Supplicò.

-Non... merita... di... vivere...-.

-Non sei tu a deciderlo!- A Sakura iniziarono a tremare le mani.

Veloce come un lampo, Naruto mangiò la sfera. Si voltò verso Sakura e aprì la bocca. Un getto d'aria investì la ragazza, che finì a gambe all'aria.

-Ah!- Sakura atterrò di schiena, svenendo.

-Scusami... Sakura... chan...- Naruto ricominciò a creare una Teriosfera.

-Eheheh!- Rise Hinata: -Io non...-.

“Fermati!”.

Hinata sgranò gli occhi: “No! Non è possibile!”.

Nella sua testa, Hinata cattiva si trovava di fronte a quella buona, che era in ginocchio.

“Tu... Non è possibile...” Balbettò la cattiva: “Sei morta!”.

Hinata buona respirò affannosamente: “Ti prego... non trattare così... Naruto-kun...”.

La cattiva alzò un braccio: “MUORI!”.

La buona urlò, frantumandosi in mille pezzi.

L'altra sospirò: “Anf, anf... Eheheh! Ora non...”.

Sentì un rumore alle sue spalle. Si girò.

Hinata buona era ai suoi piedi, piangente: “Ti prego...”.

“No...” Hinata cattiva strinse i pugni. Si girò di nuovo: ce n'era un'altra. E un'altra, e un'altra ancora.

Ne era circondata.

“Ti prego...” Ripetevano.

“Non trattarlo così...”.

“Io lo amo...”.

“Ti prego...”.

-NO!- Urlò la cattiva: -NON PUOI ESSERE ANCORA VIVA!-.

I ninja guardarono Hinata.

-No...- Mormorò lei: -No, no, no!-.

-Hinata...- Naruto fermò la Teriosfera.

-NO!- Urlò la cattiva: -BASTA! È MORTA! SEI MORTA! DEVI ESSERLO! LASCIAMI IN PACE!- cadde in lacrime, torturata dalle suppliche della buona.

Naruto era incredulo: -Hinata... sei... ancora... viva?-.

Hinata si appoggiò al ragazzo, sbattendo la testa più volte: -No! No! Non puoi essere in vita! Non puoi! Ti prego!-.

Rialzò il capo: era disperata.

Quel volto stravolto convinse Naruto: le code del ragazzo si ritrassero, le orecchie si rimpicciolirono, ricomparvero le iridi azzurre nei suoi occhi.

Hinata si ritrovò a picchiare la testa nella felpa arancione di Naruto.

-No... no... basta... lasciami... lasciami stare!- Continuava a ripetere.

Naruto, dolcemente, le mise le mani alle guance. Con un gesto delicato, le sollevò il capo.

Accostò la sua fronte con quella della ragazza. Si ritrovarono faccia a faccia.

-Hinata...- Sussurrò il ragazzo, mettendole le mani attorno alla schiena.

Ancora singhiozzate, lei distolse lo sguardo.

Naruto le baciò la guancia. Le sue labbra si bagnarono delle lacrime della ragazza.

Naruto la sentì arrossire.

Hinata girò la testa verso il ragazzo; lui le riappoggiò la fronte.

Lei aveva smesso di piangere.

Naruto le sorrise: -Hinata-chan! Mi manchi, sai?-.

Hinata lo guardò, incredula.

Poi disse: -Perché? Cos'ha lei che io non ho? Non... non capisco proprio... Tu non l'hai mai notata nemmeno! Come può mancarti?-.

Naruto strinse le mani, portandosi ancora più vicino alla ragazza.

-Sai,- Disse poi: -tu sei molto più decisa di lei. E più determinata.- ridacchio: -E sopratutto parecchio più tosta!-.

Hinata boccheggiò, senza capire.

-Però...- Stavolta fu Naruto ad abbassare il viso: -Però, vedi... Hinata... la mia Hinata... è insicura... timida... e dolce...-.

Rialzò il volto. Hinata sussultò: il suo sguardo era così bello...

-E anche se non gliel'ho mai detto, io l'ho sempre ammirata molto. E forse è vero che non mi sono mai reso conto dei suoi... dei vostri sentimenti, ma...-.

-...ma ora hai capito quanto è importante per te.- Lo anticipò lei.

Naruto annuì.

Nella sua testa, era rimasta solo una Hinata buona, ancora in ginocchio, ancora in lacrime.

In piedi, Hinata cattiva teneva il viso basso, impossibile da decifrare.

“Io... gli manco... pensavo... di non piacergli... pensavo... che tu lo meritassi di più...” Singhiozzò la buona.

Sentì un movimento sopra di lei.

Rialzò la testa, ritrovandosi a fissare la mano tesa di Hinata cattiva.

“Hinata...” Fece la buona.

La cattiva sogghignò.

Hinata le prese la mano.

Davanti a Naruto, il volto di Hinata si addolcì. Poi scoppiò a piangere di nuovo: -Naruto-kun!-.

Naruto l'abbracciò forte: -Hinata! Non cambiare mai!-.

Hinata, appoggiata alla spalla del ragazzo, vide nel suo collo il segno rosso del morso.

Hinata si scostò, portandosi le mani alla bocca: -Naruto-kun! Io... mi dispiace!- riprese a singhiozzare.

Naruto si toccò la ferita, con fare sorpreso, come se se ne fosse dimenticato: -Ahi!- il suo volto si contrasse in una fitta di dolore.

-Naruto-kun!- Lei pianse ancora più forte.

Naruto sorrise: -Non preoccuparti, Hinata-chan! Non lo sento nemmeno!-.

Invece lo sentiva. E anche tanto.

Hinata, intanto, si stava disperando: -Naruto! Cosa ti ho fatto!-.

Naruto non sapeva che fare.

E allora la baciò.

La prese per le guance e la baciò.

Appassionatamente, direi.

Hinata smise di piangere e di agitarsi.

Chiuse gli occhi.

Ricambiò.

Shikamaru ruotò le pupille: -Per la miseria!- imitato da Kakashi, Lee e Kiba, si girò.

Sakura rinvenne.

-Ohi! Ohi!- Gemette rialzandosi.

Naruto se ne accorse; senza staccare le labbra, disse: -Sukura-chun!-.

Hinata, allora, si ritrasse.

Naruto, prima che Sakura potesse accorgersi dell'accaduto, corse dalla compagna: -Sakura-chan! Come ti senti?-.

Lei si massaggiò le tempie: -Oh... io... bene. Ma voi?-.

Squadrò Naruto: sembrava normale. Per quanto normale possa essere Naruto.

Poi vide Hinata. In mezzo alla strada, in piedi, la ragazza era di un colorito rosso peperone. Sembrava la solita Hinata.

Hinata notò che Sakura la fissava. Divenne ancora più rossa e TUNF, si inchinò a terra.

-Sakura-sama! Perdonami!-.

Sakura le mise la mano sulla spalla. L'altra la guardò.

Sakura le sorrise. In questo, pensò Hinata, era molto simile a Naruto.

-Non preoccuparti, Hinata. Anch'io ho avute brutte esperienze con i genjutsu.- E ripensò allo scontro con Orochimaru tre anni prima.

Aiutò Hinata a risollevarsi.

Shikamaru si voltò, seccato: -Avete finito di...-.

Poi realizzò: -...di... ehm...-.

Anche Kiba si voltò: -...di baciarvi, Testa Di Ffff- Anche Kiba comprese: -...fischio!-.

Sakura spalancò la bocca: -Ah!- guardò Hinata, lei divenne infrarossa: -Ah!- guardò poi Naruto, che abbassò lo sguardo: -Ah!-.

-S-Sakura-chan... C'è una spiegazione...- Balbettò Naruto.

-Sono stata io.- Disse Hinata, risoluta.

Sakura si voltò: -Tu?-.

-Non io io, l'altra me.- Proseguì Hinata: -Prima di andarsene, ha voluto farlo, ecco.-.

-Beh...- Sakura non sapeva cosa dire, Hinata non mentiva mai: -Immagino che sia così...-.

-Infatti è così!- Urlò Naruto. Poi guardò Hinata: -Ehm... ehm... cioè... ehm...-.

Hinata scosse la testa, sorridendo.

Naruto si diede un pugno i faccia: -Urgh!-.

La sua mano destra, come animata di vita propria, lo strozzò.

-Agagh! Aspetta! Kurama! Scusami!- Prese il braccio con il sinistro e lo inchiodò alla parete con un kunai: -Aha!- fece trionfante.

Poi nel suo volto comparve una smorfia di dolore.

-Ahi!-.

Hinata tornò a piangere.




Angolo del Dio autore

Ehi ehi ehi! Volevo solo avvertirvi di non andarvene, perché manca l'epilogo (nel caso il titolo vi abbia sviato); mi raccomando, recensite, spolliciate, condividete il video racconto con amici e parenti...

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Capitolo 7
*** Epilogo ***


EPILOGO

TUNF

Hinata si inchinò.

Sdraiato sul lettino, Neji la guardò serio: -Hinata-sama...-.

-Neji-san!- Disse Hinata: -Mi dispiace per quello che ho fatto! E detto!-.

Neji sorrise: -Si... rialzati, Hinata.-.

Hinata era incredula: Neji non le aveva mai dato del tu.

Si risollevò: -Neji-san...-.

-Va tutto bene.- La rassicurò Neji: -Anzi, se devo dirla tutta, sono stato felice di vederti combattere seriamente. Hai delle potenzialità, Hinata.-.

Hinata iniziò a piangere: -Grazie, Neji-san!-.

Sulla porta della camera, Naruto sospirò: “Anche questa è fatta!”.

-Ehi, ragazzo!-.

Naruto si girò: il compagno di stanza di Neji, un vecchietto, gli disse: -La tua ragazza è molto carina!-.

Naruto arrossì: -Io... lei... non...-.

Il vecchietto ridacchiò: -Oh-oh, capisco...-.

-Naruto-kun.-.

Naruto fu richiamato da Hinata.

-Ehm... sì...- Balbettò lui: -...possiamo andare... Ciao Neji!-.

-Ciao Naru...- Neji non ebbe il tempo di finire la frase che Naruto, afferrata Hinata, era scappato via.

Neji si fece perplesso: -Uhm?-.

Arrivati fuori dall'ospedale, Naruto rallentò: -Uff... uff...-.

-Naruto... kun... perché... siamo... scappati?- Chiese Hinata col fiatone (e con un colorito rosso acceso perché Naruto l'aveva presa per mano).

-Ehm... perché si sta facendo buio e voglio tornare a casa!- Rispose lui.

-Ma... Naruto-kun... prima avevi detto di voler andare a trovare Lee...- Replicò titubante Hinata.

-E che palle!!!- Urlò Naruto.

Hinata iniziò a piangere: -Na...ru...to...si...è...arrabbiato...-.

-Eek!- Sobbalzò Naruto: -No! No! Non mi sono arrabbiato!-.

Ma era troppo tardi. Hinata era già una fontana.

Verso casa Inuzuka...

Kiba e Shikamaru camminavano, esausti dopo quella lunga giornata.

-Sai, Shika,- Disse Kiba ad un certo punto: -non ti facevo così disponibile...-.

-Che intendi?-.

-Beh, conoscendoti avrei pensato che te ne saresti fregato di Hinata...-.

-Uff!- Sbuffò Shikamaru: -Hinata è pur sempre una mia compagna. E di pazze psicopatiche che mi rompono i coyoni ne ho già abbastanza!-.

Ospedale di Konoha...

Ino starnutì: -Ecciu! Oh, devo essermi raffreddata...-.

Villaggio della Sabbia...

Temari si portò le mani alla bocca: -Ecciu! Oh, devo aver preso l'influenza...-.

Da Shika...

-...tu piuttosto!- Continuò il Nara.

-Io?-.

-Sì, tu: se non fosse stato per i tuoi consigli, non sarebbe successo nulla!-.

-Ehi! Io cercavo solo di dare una mano!-.

-Ed è stato un successo! Promettimi che non cercherai più di dare una mano a nessuno, specialmente a me!-.

Kiba ruotò le pupille canine (una roba un po' brutta a vedersi): -Uhm... che noioso! Va bene, lo prometto!-.

-Oh, grazie al...-.

-Però...-.

Shikamaru si fermò: -Però cosa?-.

Anche Kiba si fermò: -Sai... non è che abbia dato dei consigli solo a Hinata...-.

Shikamaru lo guardò: -E a chi...-.

-Yo! Ragazzi! Come butta?- Fece una voce dietro di loro.

I due si girarono.

Shino li guardava sorridente; del suo look erano rimasti solo gli occhiali neri: era vestito di una giacca blu accesa e portava anelli e medaglioni d'oro.

-È da un po' che non ci vediamo! Yeah!- Disse lui. Sorrise loro, mostrando un dente d'oro.

Shikamaru alzò la testa: -NOOOOOOOOOOOOOOOO!-.

Vicino alla casa di Naruto...

Naruto si voltò: -Hai sentito?-.

Hinata lo imitò: -Che cosa?-.

-Uhm... non importa...- Rispose il ragazzo, che temeva in un altro sfogo della compagna: -Toh, sono arrivato!-.

I due si fermarono davanti al condominio.

Entrambi tenevano lo sguardo basso.

-Senti...- Esordì Naruto, arrossendo: -Per quel bacio...- si interruppe.

Hinata si mise una mano sull'altro braccio, come un animale ferito: -Non... non ti preoccupare... non è importante...-.

Naruto alzò il capo: -Ne se sicura?-.

Hinata era sull'orlo del pianto: -Sì. Non... non è significato nulla...-.

“Hinata...” Pensò lui.

-Senti...- Disse poi: -... se vuoi, domani potremmo... insomma... se ti va...-.

Hinata, senza alzare il viso, sgranò gli occhi: la stava invitando ad uscire?

-Va... va bene...- Balbettò.

-Allora...- Disse il giovane, riabbassando lo sguardo: -buonanotte, Hinata-chan.-.

-Sì...- Fece lei: -...buona notte, Naruto-kun...-.

Naruto si avviò verso l'ingresso; prima di entrare, si girò verso la ragazza: -Ma...-.

Hinata, che si stava allontanando, si bloccò anch'essa. Senza voltarsi disse: -Sì?-.

-...quando prima...- Riprese il ninja: -...quando hai detto a Sakura che era stata un'idea di... insomma...- alla fine, tutto d'un fiato: -...sei sicura di esserci solo tu?-.

Hinata si girò.

Sorrideva.

-Non preoccuparti, Naruto-kun. Ora ci sono solo io.-.

Naruto non sapeva cosa dire: era stato un po' troppo indiscreto.

-Ah... bene... allora, buonanotte... a domani!- Ed entrò di corsa a casa.

Hinata rimase a fissare la porta per un po'.

Poi ritornò sui suoi passi, ripetendo: -Solo io...-.

Solo io...




Eheheh!

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