I know you are not a monster

di ChiaraTzn95
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Ripetizioni di francese ***
Capitolo 2: *** Lui è diverso ***
Capitolo 3: *** Emozioni strane ***
Capitolo 4: *** La tempesta ***
Capitolo 5: *** Contatti pericolosi ***
Capitolo 6: *** Un posto nostro ***
Capitolo 7: *** Clandestini ***



Capitolo 1
*** Ripetizioni di francese ***


1 Capitolo: ripetizioni di Francese Era pomeriggio inoltrato quando Spencer, finiti gli allenamenti, si diresse verso casa Cavanaugh. Aveva deciso di dare ripetizioni di francese a Toby Cavanaugh, colui che ormai veniva definito il mostro di Rosewood. Ma Toby era innocente e Spencer lo sapeva bene. Qualcuno aveva cercato di incastrarlo, come ora succedeva a lei. Aveva bisogno di informazioni e solo lui avrebbe potuto dargliele. Si avvicinò alla casa, notando il giardino ormai del tutto appassito in seguito alla morte della madre di Toby. Decise di suonare il campanello, ma non fu Toby ad aprirle, bensì suo padre. < salve, desidera qualcosa? > < si, sono qui per dare ripetizioni a suo figlio, sa ho trovato il volantino in corridoio> < certo, accomodati pure. Toby è al piano di sopra, puoi salire in camera sua. > Spencer un po' in imbarazzo si avviò verso il primo piano, entrando nella camera del ragazzo che però non era lì. Si bloccò qualche istante ad osservare ciò che la circondava. Non era come l'aveva immaginata: vestiti sparsi sul pavimento, buia, molto disordinata. Invece era una stanza ordinata, luminosa e con una grande libreria. Passarono pochi secondi e apparve Toby, appena uscito dalla doccia, a torso nudo e con un asciugamano in vita. Spencer arrossì violentemente alla visione del torso nudo e umido di Toby. Aveva degli addominali perfettamente scolpiti che venivano esaltati dalle goccioline di acqua. Si soffermò ad osservare il tatuaggio sul fianco del ragazzo e sentí una nuova sensazione nel basso ventre quando l'asciugamano mal legato di lui stava per cadere. Il ragazzo se ne accorse e lo mantenne. Non era riuscito a dire una sola parola da quando aveva visto Spencer. La ragazza decise di voltarsi di spalle per non imbarazzare ulteriormente il ragazzo e iniziò a parlare. < sono qui per le ripetizioni > fece mostrando il volantino. < Ah si, ma non posso lasciare la casa per via della cavigliera elettronica e a Jenna non piace avere ospiti in casa, soprattutto te > . Spencer si voltò, notando che il ragazzo si era rivestito e aveva aperto la porta per mandarla via. < Aspetta! Possiamo metterci sul portico, a me va bene.... Voglio aiutarti Toby > < perché? > < perché ho seguito un corso di francese e ho ottenuto il massimo dei voti > < come al solito! Tu sei Spencer Hastings e sono certo che hai un altro buon motivo per farlo > < vieni, scendiamo > Quando arrivarono al piano inferiore i due ragazzi si sedettero sul portico, Spencer tirò fuori dalla sua borsa dei libri: alcuni di grammatica francese e altri di letteratura. Passarono, molto velocemente, due ore con Spencer che spiegava a Toby e sorrideva ad ogni suo tentativo sbagliato. Spencer fece per andarsene ma Toby la bloccò per un braccio. < dimmi perché lo stai facendo, tutti credono che io sia un mostro > < Toby, qualcuno sta cercando di incastrarmi, proprio come ha fatto con te > < non la pensavi così fino a poco tempo fa > < già ma ora so come ci sente > Si rimise la borsa a tracolla e si avviò per il vialetto di casa Cavanaugh. Si voltò solo un attimo per guardare il ragazzo che era rimasto ad osservarla. < comunque non ho mai creduto fossi un mostro, so che non lo sei > < ti aiuterò, Hastings >.

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Capitolo 2
*** Lui è diverso ***


Capitolo 2: lui è diverso Quando ebbe lasciato casa di Toby, Spencer si diresse verso casa di Emily. L'amica l'aveva chiamata, le serviva aiuto con i suoi compiti e Spencer non si sarebbe mai rifiutata di aiutare un'amica. Si catapultò sul letto dell'amica dando sfogo ai sue mille pensieri, mentre l'amica era seduta alla sua scrivania. Emily continuava a farle domande, ma Spencer aveva un solo pensiero e una sola immagine ben fissa davanti agli occhi: Toby e i suoi addominali. Era strano, non aveva mai pensato a Toby come a un bel ragazzo, si era sempre fermata alle apparenze, a quello che la gente pensava di lui. Eppure non riusciva a togliersi dalla testa i tanti sorrisi che lui le aveva regalato quel pomeriggio e quando Toby sorrideva il mondo si sarebbe potuto fermare ad osservare in eterno quel meraviglioso sorriso, o almeno era quello che avrebbe voluto fare Spencer. Venne bruscamente interrotta da Emily che cercava disperatamente di avere la sua attenzione, che ottenne tirandole il libro in piena faccia. < sei forse impazzita Em?! Mi hai fatto male > < sei finalmente tornata sul nostro pianeta? Dovevi aiutarmi invece sto facendo tutto da sola.... Ma dove hai la testa?! > < scusa Em, ti prometto che ora sarò tutta tua > < lascia stare, ho finito.... Piuttosto dimmi a cosa pensi? > < a Toby... > < Spencer te l'avrò detto mille volte, Toby non è A e non ha niente a che fare con la morte di Alison > < lo so, non pensavo a quello. Pensavo solo che è diverso. Lui è diverso. Non mi sono mai soffermata a cercare di conoscerlo o di capirlo. È così diverso. > < Spencer hai detto diverso già tre volte, ho cercato di fartelo capire molte volte. C'è una cosa che mi spaventa.... > < cosa? > < hai uno strano sorriso in volto, non ti ho mai vista così.... Cosa è successo oggi a casa di Toby? > < nulla, sono arrivata a casa sua e salita nella sua stanza, lui non c'era è arrivato poco dopo con un asciugamano in vita, si è rivestito e siamo scesi in portico a studiare > < e lui come era? > < dannatamente sexy > mordendosi il labbro inferiore. < no Spencer non mi riferivo a quello, volevo dire se era felice di vederti > < oh, credo di si > < beh mai quanto te nel vederlo semi nudo > Emily si beccò un cuscino in faccia dall'amica che era arrossita. < perché l'hai fatto? > < perché ti stai prendendo gioco di me! > < il tuo viso si sta prendendo gioco di te, è tutto rosso! > < basta, me ne torno a casa, ho da studiare > < si Spencer e fila dritta. Nessuna sosta a casa Cavanaugh >. Spencer si diresse verso casa sua, ma doveva necessariamente passare davanti a quella di Toby, che era ancora seduto sul portico. Avrebbe tanto voluto salutarlo ma si avvicinò a lui, voleva salutarlo. < ehi, sei ancora qui? Fa freddo stasera > < è niente confronto a cosa c'è dentro. Jenna sta suonando e a me quella musica mette i brividi > < già anche a me > < però ne abbiamo di cose in comune Hastings > < non chiamarmi così, puoi chiamarmi Spencer > < se ti chiamassi Spence? Mi piace molto di più > < anche a me ed è pur sempre meglio di Hastings > < te lo hanno mai detto che quando sorridi sei bellissima? > < grazie > Calò il silenzio tra i due, Spencer avrebbe voluto rispondere che anche il suo sorriso era bellissimo ma si limitò a salutarlo con un cenno della mano e tornò a casa. Decise di non cenare, aveva lo stomaco sotto sopra. Si infilò sotto il piumone, cercando di dormire ma il pensiero di Toby la perseguitò a tal punto da non farla dormire.

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Capitolo 3
*** Emozioni strane ***


Capitolo 3: emozioni strane Spencer era avvolta nel suo morbido piumone quando la porta della sua camera iniziò ad aprirsi. Era notte fonda e, avendo paura che si potesse trattare di A, scattò via dal letto quando la porta si spalancò del tutto. Con grande sorpresa notò che Toby si avvicinava a lei chiudendosi la porta alle spalle. Avrebbe voluto chiedergli che ci facesse lì in piena notte ma non ne ebbe il tempo, le labbra di lui erano già sulle sue. Nonostante fosse del tutto spiazzata Spencer aprì leggermente le labbra per fare in modo che le lingue si incontrassero. Un milione di brividi invasero i due che perdendo il controllo si ritrovarono distesi sul letto di Spencer a fare l'amore mentre intorno a loro non c'erano altri che i loro sospiri, le loro grida e i loro gemiti. Poi un suono, che Spencer conosceva fin troppo bene: la sua sveglia. Era stato tutto un sogno, ma perché aveva sognato di fare l'amore con lui? E soprattutto perché in cuor suo si sentiva dispiaciuta per la fine di quel sogno? Spencer si sentiva strana, non era da lei lasciarsi andare a certi pensieri, soprattutto trattandosi di Toby. Infondo non lo aveva neanche mai preso in considerazione prima delle loro lezioni di francese. Eppure non riusciva a smettere di sfiorarsi le labbra con le dita ricordando ancora una volta il suo bellissimo sogno. Si costrinse a non pensarci più e dopo essersi preparata e aver saltato la colazione si diresse verso la scuola. Le sue amiche la aspettavano sui gradini della scuola, con aria quasi accusatoria. < buongiorno ragazze > fece Spencer come tutte le mattine < buongiorno a te, ti sei accorta che sei in ritardo? > disse Aria, conosceva Spencer da molto tempo e lei non era mai in ritardo < e che oggi non hai lezione di chimica > questa volta fu Emily a parlare indicando il libro che l'amica teneva in braccio. Spencer non riuscì a giustificarsi perché la voce di Hanna la bloccò < o peggio ancora che hai indossato un orecchino diverso dall'altro e aspetta.... Anche i calzini. Di un po' ti sei vestita al buio stamattina?! > Hanna era sempre la prima a notare certe cose ma fortunatamente il suono della campanella salvò la ragazza che senza dare alcuna spiegazione si precipitò alla sua prima lezione. Evitò le ragazze per tutto il tempo, non sarebbe riuscita a dar loro una giustificazione per qualcosa che neanche lei capiva. Decise solo di disdire il suo allenamento di hockey sul prato e si precipitò a casa di Toby, oggi sarebbe stata la loro seconda lezione e Spencer non vedeva l'ora. Bussò alla porta e questa volta ad aprire fu Toby, con uno dei suoi meravigliosi sorrisi. < allora sei pronto per imparare? > disse impacciata Spencer < in realtà mi ha appena chiamato il mio avvocato, mi tolgono questo affare dalla caviglia, le prove su di me sono cedute. I miei sono fuori città e sto aspettando il taxi che mi porti alla centrale di polizia. > Toby aveva le lacrime agli occhi per la gioia e faceva così tanta tenerezza che Spencer non riuscì a controllare le sue nuove e strane emozioni < tranquillo lo studio può attendere però ti ci porto io alla centrale di polizia, ho parcheggiato l'auto proprio qui > Toby si limitò a sorriderle e a chiudersi la porta di casa alle spalle seguendo la ragazza che lasciò dietro di sé un meraviglioso profumo di zucchero filato che inebriò Toby a tal punto da non accorgersi che un taxi si era appena fermato davanti a loro e aveva fatto scendere Jenna. < Toby! Vieni ti porto in centrale, ti tolgono quell'affare..... Ma chi c'è con te? Di chi è questo profumo? > < sono Spencer > l'espressione della ragazza cambiò subito che sgarbatamenre rispose < puoi andare, qui non servi, lo porterò io > Spencer non sapendo che fare iniziò a muovere dei passi per andare via, così come le aveva suggerito Jenna ma venne bloccata dalla mano di Toby che la strinse alla sua e la condusse alla sua auto ssubito dopo aver detto < no! Grazie mille Jenna ma preferisco andarci con Spence. >. Il viso di entrambi i ragazzi si colorò di rosso. Toby non si sarebbe voluto mai allontanare da Spencer anche se non ne capiva ancora il perché e istintivamente le aveva strinto la mano, provando sensazioni che non aveva mai provato prima. Spencer dal lato suo aveva accennato quasi un sorriso sentendosi chiamare "Spence" dal ragazzo, nessuno le aveva mai dato dei soprannomi e questo le piaceva particolarmente, Toby era l'unico a chiamarla così.

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Capitolo 4
*** La tempesta ***


Capitolo 4: la tempesta Spencer aveva deciso di non entrare con Toby in centrale, stare accanto a lui la faceva sentire strana e l'avrebbe aspettato fuori. L'attesa era molto dura da sopportare, così decise di andare a prendere un caffè al Brew, che si trovava proprio dall'altro lato della strada. Entrò e ordinò il suo caffè, notando con ritardo che le sue amiche erano lì e che si avvicinavano a lei. < Spencer che fine hai fatto oggi? Non sei venuta nemmeno a pranzo > non sapeva davvero che inventarsi così azzardò < lo so, ma ho pranzato fuori con Melissa. > < Melissa è a Rosewood? > chiese Aria < si è qui > < beh non mi importa se la tua sorellona incinta è qui, stasera è prevista una grande tempesta e cosa c'è di meglio di un bel pigiama party? > ebbene si, Hanna era ossessionata dai pigiama party, ma Spencer non ne aveva nessuna voglia. Voleva restare con Toby. < no ragazze mi dispiace. Io e Melissa stiamo facendo shopping per il bambino. Dopo tanto tempo finalmente riusciamo ad andare d'accordo e non voglio lasciarla sola. Anzi mi aspetta proprio qui fuori. A presto > e prendendo i suoi due caffè macchiati si diresse verso l'uscita, ma la voce di Emily la bloccò < aspetta, due caffè?! Tua sorella è incinta, non può bere caffè > Spencer cadde nel panico e si giustificò < oh lo so.... Sono entrambi per me, lo sapete che sono una caffeinomane > e senza guardarsi indietro corse verso la centrale di polizia, porgendo il caffè a Toby che era appena uscito. < tieni, ho pensato ti andasse un caffè > cercando di non guardarlo negli occhi < grazie, sei un tesoro. Sono così felice Spence. Sono libero! > e senza pensarci due volte abbracciò la ragazza. Nel frattempo Aria, Hanna ed Emily osservavano la scena dalla vetrina del Brew. Perché Spencer gli aveva mentito? Spencer non si sarebbe mai voluta staccare da quell'abbraccio. Era così caldo e protettivo ma a malincuore dovette farlo o non sarebbe più riuscita a controllare le sue emozioni. < sono felice per te Toby. Ti riporto a casa? > < veramente non passerò la notte a casa.... > Spencer si ammutolì, in che senso non avrebbe passato la notte a casa? Da chi sarebbe rimasto? Da una ragazza? Dalla sua ragazza? Toby aveva una ragazza? E avrebbero passato la notte insieme? Ma Toby continuò la frase bloccando tutti i pensieri di Spencer, che con un pizzico di gelosia già pensava al peggio < i miei sono fuori città per il week end e non mi va di restare da solo con Jenna. Ho preso una stanza in un motel in zona. Starò lì fino a quando non saranno tornati > Spencer tirò un sospiro di sollievo < va bene, ti accompagno > < no Spence hai fatto già moltissimo per me oggi. Poi è in arrivo una tempesta, può essere pericoloso > ma Spencer non volle sentire ragioni e prendendo la mano del ragazzo si diresse alla sua auto dicendo < bene, un motivo in più per venire con te >. Arrivarono al motel quasi per miracolo dato che la tempesta si stava abbattendo su di loro e aveva reso guidare molto difficile. < entra con me Spence, è troppo pericoloso andare via ora > Toby era davvero molto dolce e protettivo < Toby non posso farlo.... I miei sono fuori città ma ad un certo orario telefonano al fisso per controllare se sono in casa. Come gli spiego che sono rimasta con un ragazzo in un motel?! > < Spencer io non ti lascio andare via con questo tempo. Andiamo, i telefoni saranno tutti inagibili. Non preoccuparti..... Non si accorgeranno di nulla > Spencer ammiccò un sorriso che venne subito sostituito da un urlo. Un fulmine aveva quasi colpito l'auto in cui si trovavano. < sta tranquilla, ci sono io con te > e afferrando la mano di Toby si diresse verso la stanza. La tempesta continuò per tutta la serata, serata che i due ragazzi passarono a giocare a scarabeo mentre di tanto in tanto Toby stringeva a se Spencer che per l'ennesima volta aveva dimostrato di aver paura dei temporali. Nulla sembrava voler placare quella tempesta, Spencer era costretta a passare la notte lì. < Spence non fraintendermi ma sei sicura di stare comoda così? > Spencer arrossì immediatamente e rispose < si....> < mh non ci credo, allora questo è il mio pigiama. La parte superiore è tua > e si diresse verso il piccolo bagno per potersi cambiare. Lo stesso fece Spencer quando Toby uscì, ma quando tornò da lui si era già addormentato, con il torso nudo e l'elastico dei pantaloni del pigiama che gli stringeva sui fianchi. Era davvero imbarazzante vederlo così e di nuovo una strana sensazione nel basso ventre si impossessò di lei. Avrebbe tanto voluto baciare le sue labbra, per tutta la notte fino a consumarle ma si limitò a sdraiarsi da un lato del letto evitando qualsiasi contatto fisico con Toby. Diamine, si stava forse innamorando di Toby Cavanaugh?

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Capitolo 5
*** Contatti pericolosi ***


Capitolo 5: contatti pericolosi Era da poco passata l'alba e, contrariamente da ciò che aveva creduto, Spencer aveva dormito davvero bene affianco a Toby. Così bene che, appena aprì gli occhi, si ritrovò completamente abbracciata a lui. Era in imbarazzo, possibile che fosse così goffa da non riuscire ad evitare di andare a finire su di lui? Nonostante l'imbarazzo però non si staccò da lui, continuò ad osservarlo mentre continuava a dormire. Era così bello, sembrava un bambino. Ed era così sexy, la luce che entrava dalla piccola finestra illuminava il suo torace nudo ed esaltava i suoi muscoli. Il sole che illuminava appena la stanza faceva intuire che la tempesta era passata, ma un'altra era in corso dentro Spencer. Avrebbe giurato che se non fosse stato per la sua dignità gli sarebbe saltata addosso strappando via quegli stupidi pantaloni e assaporando ogni centimetro della sua pelle. Ora capiva cosa era quella strana sensazione che provava nel vederlo così: attrazione sessuale, qualcosa che non aveva mai provato prima e che aveva paura di non sapere controllare. Tra i mille pensieri Spencer si accorse che Toby aveva iniziato a muoversi, si stava svegliando. Avrebbe voluto staccarsi da lui ma c'era qualcosa che la bloccava. I calzini di lui, infatti, si erano impigliati alla sua cavigliera. Spencer aveva dimenticato di toglierla ed ora era così pericolosamente vicina a lui, abbracciata a lui e su di lui. Iniziò a sudare freddo quando gli occhi di Toby si aprirono regalandole un meraviglioso sorriso. Avrebbe voluto svegliarsi così tutte le mattine. < buongiorno, ma sei già sveglia? > Toby senza volerlo strinse leggermente i fianchi alla ragazza che sembrò tremare sotto il suo tocco < si, ma da poco.... Buongiorno anche a te > Disse cercando di trattenere l'istinto di posare le labbra sulle sue < hai dormito bene? > < si ma ora ho un piccolo problema > Spencer abbassò il capo cercando di non far notare il rossore < beh immagino riguardi il fatto che c'è qualcosa che tira il mio calzino... Ci penso subito > Toby si mise seduto con Spencer ancora lì che finì a cavalcioni su di lui con una gamba intorno alla sua schiena, mentre l'altra era ancora in trappola. Ancora una volta sentì un fuoco che le si accendeva dentro e lo stesso stava provando Toby. Avere Spencer su di se con solo la parte superiore del pigiama aveva iniziato a farlo sudare. L'avrebbe volentieri spinta sul letto e fatto l'amore con lei ignorando quella stupida caviglia. Peccato però che non poteva, si conoscevano appena, lei era una Hastings e lui solo Toby Cavanaugh. Decise di sporgersi leggermente in avanti, cercando di afferrare il calzino per sfilarlo e restituire così la cavigliera a Spencer e soprattutto eliminare quel contatto fisico che stava diventando davvero troppo difficile da sostenere. Maledettamente le sue labbra si posarono sul collo di lei mentre si sporgeva in avanti ma fortunatamente riuscì a sfilare in fretta in calzino ed allontanarsi da lei. Non riuscì a guardarla negli occhi e sfilando la cavigliera si diresse verso la doccia lasciando Spencer incredula, era riuscita a resistere. Si rivestì in fretta e decise di aspettare Toby accanto alla sua auto. Era davvero una bella giornata e un meraviglioso arcobaleno decorava il cielo. Toby ci mise poco e raggiunse Spencer ancora in imbarazzo. < allora ti riporto a casa... > < no... Ti prego... > Toby non voleva lasciare Spencer, voleva passare tutta la giornata con lui, infondo era una bellissima domenica di sole così azzardò < ti porto in un posto speciale? Ti va? Prendilo come un ringraziamento per tutto quello che hai fatto per me > Spencer non voleva darlo a vedere ma era felice di passare altro tempo con lui così sorridente rispose < certo che mi va..... Però guida tu > e lanciò le chiavi al ragazzo. Toby felice si mise alla guida, fermandosi dopo pochi chilometri ad un piccolo chiosco per prendere il pranzo e la colazione. Si rimise alla guida e di tanto in tanto osservava Spencer che sembrava una bambina felice che andava per la prima volta al luna park. Spencer tirò fuori il suo cellulare trovando un sacco di messaggi: "ciao Spencer ho provato a chiamarti ma per via del maltempo i telefoni erano irraggiungibili, spero tu stia bene. Stiamo tornando -mamma" "ci devi delle spiegazioni Spencer, che ci facevi con Toby? È pericoloso -Aria" "ma dove sei? Sono sotto casa tua e mi sto anche bagnando tutta... Guarda che lo sappiamo che non eri con tua sorella -hanna" "cosa sta succedendo con Toby? Da quando ti abbraccia così e soprattutto da quando ci dici bugie? -Emily" "ehy piccola Hastings attenta al tuo cuore -A". Spencer decise di rispondere solo a sua madre dicendole che avrebbe passato la giornata con le ragazze e che stava bene. Non poteva dirle che era con Toby. Ignorò le ragazze, erano le sue amiche ma voleva solo godersi la sua giornata con Toby. Per quanto riguardava il suo cuore, l'aveva perso quel pomeriggio tra lezioni di francese e sorrisi mozzafiato.

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Capitolo 6
*** Un posto nostro ***


Capitolo 6: un posto nostro La giornata si presentava sempre più soleggiata e serena. Dopo circa mezz'ora di viaggio Toby parcheggio l'auto in uno stretto sentiero di campagna, poco distante vi era un enorme prato con dei girasoli e degli alberi di ciliegio sparsi qua e là, qualche tavolo da picnic e più in là un bellissimo lago che rifletteva la luce del sole. Era davvero un posto bellissimo e Toby aveva deciso di mostrarlo a Spencer. La fece scendere dall'auto aprendole la portiera come un vero gentiluomo e, posizionando una coperta sul prato, la fece accomodare mentre estrasse dall'auto il cestino che conteneva la colazione ed il pranzo. Spencer si sentiva in paradiso ed il suo cuore batteva all'impazzata. Non ricordava nessun momento così felice. Toby raggiunge Spencer con la colazione e i due iniziarono a consumarla. < allora croissant alla crema o al cioccolato > chiese Toby < al cioccolato! > < oh perfetto perché ho trovato solo questi > iniziando a ridere come un bambino < poi ho preso un barile di caffè, so che non puoi farne a meno ed il tizio del chiosco voleva rifilarmi del decaffeinato, ma gli ho detto che lo avresti ammazzato se ti avesse fatto bere quella roba > Spencer sorrise, Toby la conosceva bene < hai ragione, senti ho un'idea..... Qui non c'è molto da fare e ho ancora in borsa i libri che ieri ho portato a casa tua per studiare. Possiamo approfittare per recuperare la nostra lezione > Toby si imbronciò < dai Spence, è domenica! > < dai ti prego, ho portato questo libro, è la versione francese della bella e la bestia, è bellissimo e poi non è la favola per bambini! > < ad una condizione.... > Spencer lo guardò speranzosa < me lo leggerai tu, sai il francese molto meglio di me ed io adoro quella storia..... La mamma me la Raccontava spesso da bambino > Spencer annuì, era anche la sua favola preferita. Toby spostò la coperta sotto un albero di ciliegio e ci si adagiò poggiando la schiena ad esso mentre Spencer si posizionò fra le sue gambe comodamente sdraiata sul suo petto, era bello sentire il suo cuore battere proprio come il suo. Iniziò a leggere e di tanto in tanto traduceva ciò che Toby non aveva compreso anche se era più impegnato a giocare con i capelli di Spencer e accarezzarli delicatamente mentre con l'altra mano le abbracciava un fianco. Passarono ore così, fino a finire tutto il libro. Rimasero un po' in silenzio prima che Toby iniziasse a parlare < sai questo posto mi ricorda mamma. Ci venivamo spesso quando ero bambino. È un posto speciale per me. Non ci ho mai portato nessuno > arrossì leggermente mentre gli occhi diventavano lucidi pensando alla madre. Spencer non poté fare a meno di abbracciarlo < grazie per aver condiviso con me il tuo posto speciale > < questo può essere un posto nostro. Non ho più potuto condividerlo con nessuno da quando lei è morta ed ora vorrei che fosse nostro, mio e tuo > Spencer sentì il cuore fare le capriole mentre Toby continuava il suo discorso < tu mi piaci Spencer. Mi piaci da quando ti ho vista la prima volta a scuola, ho subito pensato fossi speciale ma non ho mai avuto il coraggio di avvicinarmi a te > Spencer si voltò per guardare negli occhi Toby e mettendogli l'indice sulle labbra iniziò a parlare < mi piaci anche tu >. I loro visi ora erano molto vicini, così vicini da poter sentire il proprio respiro. Fu Toby ad azzerare quella distanza, baciando delicatamente Spencer mentre i petali rosa cadevano su di loro seduti ancora sotto quell'albero di ciliegio. A Spencer non bastava quel bacio così delicato, così decise di cercare la sua lingua, che trovò subito. Toby la strinse per i fianchi e si avvicinò di più a lei facendo diventare quel bacio molto più passionale. Non si sarebbero mai staccati per se non fosse stato per il cellulare di Spencer che iniziò a squillare. Spencer a malincuore lo tirò fuori dalla tasca del suo jeans e lesse il messaggio < è solo mia madre, mi avvertiva che sono a casa > spense il cellulare e lo rimise in tasca < Spence.... Voglio stare con te.... > disse dolcemente Toby < anche io > rispose Spencer dandogli un altro bacio < posso considerarti la mia ragazza allora? > < e me lo chiedi pure? Certo! > < ma che direbbero i tuoi se lo sapessero? Oppure le tue amiche.... Sono ancora un mostro per loro > Toby abbassò lo sguardo < ehi tu non sei un mostro! Sei un ragazzo dolcissimo e per un po' possiamo stare insieme di nascosto > < a me importa stare solo con te e pazienza se dovremo farlo di nascosto > e iniziò di nuovo a baciarla. Proseguirono la loro giornata restando abbracciati, imboccandosi con il pranzo e a baciarsi. Sembravano innamorati da sempre. Ma si era fatto tardi e dovevano rientrare. I due risero tanto durante il tragitto, poi Spencer accompagnò Toby a cosa e questo la baciò ancora una volta. Spencer era davvero troppo felice, così felice che spalancò la porta di casa senza nemmeno guardarsi intorno e dirigersi verso le scale del piano superiore venne bloccata dalla voce di sua madre < Spencer dove credi di andare? So che non eri con le tue amiche oggi... > Spencer senza nemmeno voltarsi < mamma che dici, ero con loro fino a due minuti fa > < voltati Spencer. Sono proprio qui accanto a me e ci sono rimaste quasi tutto il giorno e non sapevano dove fossi finita. Dove sei stata e soprattutto con chi?! > Veronica era davvero furiosa. Spencer si voltò guardando le sue amiche, le considerava delle traditrici, non avevano nemmeno cercato di coprirla. Ma il problema maggiore ora era cosa si sarebbe potuta inventare?

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Capitolo 7
*** Clandestini ***


Se ne stava ferma sulle scale. Cosa si sarebbe potuta inventare? Non poteva certo dire di essere stata con Toby. Non poteva dire ciò che provava per lui. Continuava a guardare sua madre e le sue amiche in volto, anche se ora era arrabbiatissima con loro. Scostò gli occhi verso la porta che portava al giardino e vide la sua mazza da hockey poggiata alla parete, ebbe un colpo di genio. < beh non ti ho mentito mamma, sono stata con le mie amiche > e scese le scale per avvicinarsi di più, con aria sicura di chi stava dicendo la verità < Spencer le tue amiche sono rimaste qui quasi tutto il giorno > < sai fortunatamente non sono le uniche amiche che ho > si fermò a guardare le ragazze, sembravano deluse ma non gli importò e continuò a parlare < sono stata fuori con le ragazze della squadra di hockey, ci siamo divertite molto > nessuno sembrava accorgersi che stava mentendo < beh avresti potuto dircelo.... Non è stato carino far aspettare le ragazze qui. Stasera le inviterai a dormire qui per scusarti della tua mancanza di educazione > ma Spencer non aveva nemmeno ascoltato ciò che le aveva detto la madre e si era catapultata nella sua stanza. Le ragazze la seguirono, volevano delle spiegazioni e le avrebbero avute. < allora Spence posso poggiare la mia roba qui? > disse Aria posando sul letto la sua borsa per la notte, le ragazze infatti avevano già avuto l'idea di dormire tutte insieme < aria? Ragazze? Che ci fate ancora qui? > < restiamo ovviamente, lo ha detto tua madre > disse Hanna che si sdraiò sul letto < no ragazze, io non vi ci voglio qui > urlò senza troppi giri di parole < ma che ti prende Spencer? > Emily sembrava ferita, non si era mai comportata così < esci con Toby ma ci dici che sei con tua sorella, passi la notte dio solo sa dove, sparisci per un'intera giornata e poi ci tratti così. Eravamo preoccupate per te. E non dire che eri con le ragazze della squadra sappiamo bene quanto le odi > < perché vi tratto così? Non avete nemmeno cercato di coprirmi! Le amiche non fanno questo > disse Spencer facendo alzare Hanna dal suo letto che rispose < non sapevamo che fine avessi fatto, c'era una tempesta ed A è sempre in agguato, abbiamo avuto paura che ti fosse successo qualcosa > Hanna sembrava davvero arrabbiata ma a lei non importava, non le voleva lì e punto < ok ma come vedete sto benissimo e potete andare > e con queste ultime parole spinse le amiche fuori che rassegnate tornarono ognuna nella propria casa. Il mattino seguente Spencer uscì presto da casa per non incontrare sua madre e dopo aver preso un caffè al Brew si diresse a scuola. Si sedette su una delle panchine messe davanti la scuola e lesse un messaggio arrivato poco prima. Era Toby, le chiedeva di pranzare insieme a casa sua, avrebbe cucinato lui. Spencer accettò immediatamente pensando che quello era l'unico modo di vedersi. Come due clandestini. Sollevò lo sguardo e notò Aria, Hanna ed Emily andare verso di lei a passo svelto. Non poteva scappare. < allora sei dello stesso umore di ieri sera?! > Hanna sembrava ancora molto arrabbiata < si > < possiamo parlarne a pranzo? > disse Emily, era sempre la più calma di tutte < no io pranzerò fuori e non ho niente di cui parlare > non attese una risposta ed entrò nella scuola senza di loro. Fortunatamente non avevano alcuna lezione in comune quel giorno. Contò le ore, i minuti e i secondi che la separavano da Toby e quando finalmente giunse il momento corse a perdifiato verso la sua auto per raggiungere la casa del suo ragazzo. Le ragazze che avevano visto il comportamento di Spencer decisero di seguirla. Lei era troppo ansiosa per accorgersene e arrivata a destinazione e vedendo Toby che l'aspettava sull'uscio gli corse tra le braccia baciandolo con passione ignara del fatto che qualcuno l'avesse visti. < però devo esserti davvero mancato > disse Toby staccandosi da Spencer ma tenendola comunque stretta a se < molto, non vedevo l'ora di vederti > < beh succede quando si ha un rapporto clandestino > e ridendo le afferrò la mano e la condusse in casa. Nel frattempo nell'auto di Hanna < oh mio dio come ho fatto a non pensarci prima? Spencer va a letto con Toby! > < Hanna lo ha solo baciato, magari tra di loro è sbocciato qualcosa! > disse Emily < no, non è il tipo di Spencer e poi quello era un bacio di chi si aspetta di finire presto sotto le lenzuola > infine aria affermò < non lo sapremo mai restando qui >. Nella casa c'era davvero un buon profumo e Toby aveva curato tutto nei minimi dettagli < ho preparato la lasagna, spero che ti piaccia. I miei sono ancora fuori e Jenna ha un saggio di violoncello. Siamo solo io e te > e prese a baciare la sua ragazza sollevandola da terra e facendola sedere su uno dei banconi della cucina. Spencer istintivamente allacciò le gambe attorno alla sua schiena mentre Toby le baciava delicatamente il collo. Non avevano messo in conto ciò che sarebbe potuto succedere tra di loro, non volevano affrettare le cose ma la passione cresceva sempre di più in loro e controllarla era difficile. Con la voce piena di desiderio Toby disse < Spence forse dovremmo fermarci prima che sia troppo tardi... > ma non poteva smettere di accarezzare la ragazza, accendendo ancora di più la sua passione < no, ti prego non ti fermare... Continua... Ti prego > Spencer ormai era del tutto schiava di quel desiderio, voleva che Toby la facesse sua e che iniziasse a toccarla più in basso. Lui non prese alcuna iniziativa così lei si sbottonò i jeans e portò la mano di Toby tra le sue gambe. Non sapeva cosa le stesse prendendo, non si era mai comportata così ma ora voleva di più. Toby era un po' intimidito dall'atteggiamento di Spencer, ma decide di spostare leggermente gli slip e accarezzare l'intimità di Spencer. Ad un tratto tornarono alla realtà. Il campanello aveva appena suonato e Toby, ancora rosso in viso, andò a vedere di chi si trattasse. Spencer si ricompose, era davvero imbarazzata da ciò che stava per succedere e da come si era comportata. Le si gelò il sangue quando udì che era stata Emily a suonare il campanello. Nel frattempo Hanna ed Aria avevano osservato tutta la scena dalla finestra.

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