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di cecy_99
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo ***
Capitolo 2: *** 1 Capitolo ***
Capitolo 3: *** Capitolo 2 ***



Capitolo 1
*** Prologo ***


Mentre il vento e la pioggia si abbattevano violentemente su quelle strade di campagna, una figura minuta, avvolta in un mantello nero ormai bagnato fradicio, lottava contro quel temporale per attraversare il viale dissestato. Quando raggiunse la sua meta, si fermò davanti alla finestra di un imponente casa. Essa rimase incantata dalla musica inebriante che fuoriusciva da quella dimora, incurante degli abiti appesantiti dall’acqua e dei brividi che la attraversavano. Chiuse gli occhi e inspirò quell’aria gelida che l’aiutò a ridestarsi. Decisa, bussò alla porta. Dopo non molto un uomo dal cipiglio severo le aprì. Per un po’ rimase a fissarla guardingo, finché alla fine parlò:
“Che volete?”
Aprì la bocca per rispondere, ma non vi riuscì, perché troppo sopraffatta dall’emozione, perciò mostrò direttamente l’invito.
Vedendolo, con aria seccata, chiese:
“Chi devo presentare?”
“Lady Jersey” rispose, dopo essersi ripresa, mentre un sorriso le increspava il volto.

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Capitolo 2
*** 1 Capitolo ***


Aspettate qui, torno subito” le aveva detto quell’uomo, dopo averla fatta entrare, lasciandola sola, in un angolino sperduto di quella casa. Eppure era da circa dieci minuti che aspettava e di lui ancora nessuna traccia. Sbuffò irritata, spostando malamente i capelli neri che le ricadevano sugli occhi.
Non era mai stata un tipo ubbidiente e paziente, come dovrebbe essere una buona mogliettina, non perché i suoi genitori non l’avessero educata così, anzi ci avevano provato, per lo meno sua madre, solo che, come si definiva lei stessa, era indomabile. E aspettare lì, ora non faceva che irritarla sempre di più, ma a causa della stanchezza decise di non fare i capricci e pregare che non l’avesse dimenticata lì.
“Amelia!”
Quella voce così familiare la ridestò dai suoi pensieri.
“Zia Eugenia!” rispose lei andando incontro alla piccola, ma grassottella donna che l’accolse in un caloroso abbraccio.
“Nipote mia, siete venuta infine! Oh…ma siete bagnata fradicia ma cosa vi è accaduto?” chiese mentre la spingeva verso le scale che portavano al piano superiore.
“La carrozza non è riuscita a portarmi fin qui a causa del fango, perciò non volendomi perdere, per niente al mondo, il debutto di Mary, ho raccolto le gonne e son venuta coi miei piedi”
Con un sospiro rassegnato la zia aprì la camera, che avevano raggiunto.
“La vostra bellezza è sbocciata mia cara, ma la vostra testardaggine non è stata da meno…ecco perché Frederick non vi ha voluto presentare, probabilmente avrete dato sfoggio del vostro carattere e lui vi avrà scambiata per una mendicante” continuò l’amabile donna ormai persa nelle sue chiacchiere.
“Ma ho mostrato l’invito e poi non ho assolutamente detto nulla di inopportuno!” la interruppe indignata Amelia.
“Certo, certo” borbottò indifferente alle proteste della nipote e uscendo fuori dalla stanza. Poco dopo rientrò con un abito di velluto nero in una mano e un asciugamano nell’altra e a seguito una cameriera.
“Asciugatevi in fretta o vi prenderete un malanno” detto questo girò sui tacchi e le lasciò sole.
Quando finì di prepararsi, congedò la domestica e in tutta fretta, scese le scale e si diresse verso la sala, impaziente di incontrare la cugina. Però, proprio mentre posava il piede nell’ultimo gradino e si avvicinava al sottoscala, il lembo di un vestito, la fece inciampare, ma riuscì a rimanere in piedi poiché si era aggrappata alla balaustra.
Sistematasi l’abito alzò gli occhi per vedere l’oggetto d’inciampo. Ciò che vide la lasciò sbigottita, infatti avrebbe preferito non farlo. Lì, in penombra c’erano due ragazzi abbracciati, uno intento a sussurrare all’orecchio della ragazza, probabilmente parole maliziose, dato il suo sorriso, mentre lei rispondeva con dei risolini civettuoli. Il ragazzo accortosi di lei la canzonò dicendo:
“Che ci fate qui, l’ala della servitù è dall’altra parte.”
Amelia, stizzita se ne andò senza rivolgergli neanche una parola e finalmente, con suo grande sollievo, arrivò nella grande sala. Guardandosi intorno si ritrovò a sorridere, dopo che la sua rabbia fu placata. Quanto le era mancata l’Inghilterra. Così piena di ricordi della sua gioventù. Ad esempio, quella casa era stata vittima di tante marachelle che lei e Mary avevano combinato negli anni passati.
Mary.
Il ricordo della cugina la risvegliò da quella malinconia, perciò decisa andò alla sua ricerca.
Dopo qualche minuto la trovò intenta a chiacchierare con un gentiluomo.
“Scusate l’interruzione Lady Hereford…” si intromise lei.
“Non preoccupatev…” cominciò Mary con un sorriso tirato, ma appena vide chi era l’intrusa, sgranò gli occhi marroni. Ancora un po’ sconcertata, mormorò una scusa e si allontanò portando con sé Amelia. Trovato un angolino più appartato cominciò:
“Cara cugina, mi rende così felice vedendovi qui! Dovete raccontarmi tutto. Come vi siete trovata in Francia? Deve essere meravigliosa! E che mi dite dei…”
“Vi racconterò tutto a tempo debito…” la interruppe “…ora dovete godervi ogni singola attenzione che questi signori vi offrono.”
“Bene, ma quando verrà l’ora non vi risparmierò” rispose con un sorriso furbo. Poi continuando con una punta di malinconia:
“Quanto tempo è passato mia cara! Voi siete cresciuta e anch’io adesso sono una donna”
A sentire quelle parole Amelia scoppiò a ridere guadagnandosi gli sguardi delle donne lì vicino e di quello offeso di Mary.
“Perdonatemi, sembravate così seria”
“E infatti lo ero!” rispose ancora un po’ imbronciata. “Per questa volta vi perdono, ma solo perché devo farvi conoscere una persona” detto questo la trascinò verso un gruppo di persone intente a parlare.
“Vi piacerà” le bisbiglio all’orecchio prima di attirare l’attenzione di un giovane.
“Lord Winchester voglio farvi conoscere una mia cara amica, nonché cugina, Lady Jersey”
Quando Amelia incontrò gli occhi verdi del ragazzo, rimase pietrificata.
“Incantato” rispose chinandosi a baciare la mano della ragazza.
Credo proprio che vi sbagliate mia cara Mary, pensò la ragazza riconoscendo il ragazzo che fino a poco prima l’aveva derisa.


Note d'autore:

Buonasera a tutti!
Finalmente dopo un bel pò di tempo, a causa della mancanza di ispirazione, sono tornata su efp!!
Spero che questo capitolo vi sia piaciuto, e che la storia cominci ad'incuriosirvi, anche se siamo solo all'inizio. Se volete potete lasciare una piccola recensione, anche negativa purchè sia costruttiva.
Alla prossima,
Cecy

 

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Capitolo 3
*** Capitolo 2 ***


“Amy! Amy!” la chiamò nuovamente Mary per quella che parve alla ragazza, la centesima volta.
“Amelia!” La voce le si era alzata di un’ottava, segno che se non avesse risposto ora, sarebbero stati guai davvero seri per lei. 
“Sono qui” rispose la ragazza uscendo dal suo nascondiglio.
“Oh, ma che ci facevate dietro la tenda in salotto?”
“Volevo guardare il panorama” rispose sarcastica.
“Bè, non importa…” la liquidò con un gesto della mano “…Volevo chiedervi una cosa mia dolce e adorabile cugina, o meglio data la nostra lunga amicizia, cara sorella…”
Ecco, ciò per cui Amelia si nascondeva, quella proposta che le avrebbe rovinato la giornata, se non la vita.
“…Mi chiedevo se non voleste venire con me a far visita ai Devon”
“Oh e perché mai proprio loro?”
“Sono molto simpatici e…” cominciò Mary impacciata.
“Sì, come no sono simpatici e non è perché ospitano un certo Lord Winchester vero?”
“Come osate insinuare ciò! Cosa vi fa pensare che lo faccia per James?”
“Oh, lo chiamate già per nome?”
“No, io…” balbettò lei a corto di parole.
“Non capisco davvero cosa ci trovate in lui, è un borioso, arrogante, libertino, orgoglioso, stupido e…” cominciò a elencare prima di essere interrotta.
“Fate silenzio Amelia, è dal giorno del ballo che dite cose orribili su Lord Winchester. Capisco che vi siete sentita umiliata, al vostro primo incontro, ma non avete il diritto di continuare a insultarlo, non in mia presenza almeno. James è un gentiluomo rispettabile e di bell’aspetto, concedetegli un’altra possibilità e vedrete che mi darete ragione.” Concluse Mary.
Amy aprì la bocca per replicare, ma guardando bene la cugina, capì, che se avesse continuato a contraddirla avrebbe rovinato la loro amicizia. Quindi decise di acconsentire, anche se dubitava fortemente, che quell’uomo le sarebbe mai andato a genio.
“Grazie! …” rispose Mary esaltata, saltandole praticamente addosso “…Non ve ne pentirete”
“Ne dubito” mormorò prima di essere trascinata per un braccio dalla parente.
 
 
 
“Benvenute Miss!” le accolse calorosamente Mrs. Devon “E’ un piacere rivedervi!”
“Oh cara, il piacere è tutto nostro” esclamò in risposta Mary.
“Accomodatevi, siete arrivate proprio al momento del tè.”
La ragazze entrarono e seguirono la padrona di casa fino al salotto, dove trovarono la figlia di Mrs. Devon, Margaret. 
“Buon pomeriggio!” le accolse lei, con un sorriso di circostanza.
Anche loro risposero cordialmente, poi con l’invito della padrona si sedettero.
“Allora…” cominciò lei.
Vi prego non chiedetemi del mio viaggio in Francia, tutto ma non quello!  Pensò Amelia, prima che l’altra cominciasse a parlare.
“Lady Jersey, com’è stata la vostra permanenza in Francia? E’ successo qualcosa di particolare?” chiese sorridendo freddamente.
Come sono scontate!
“No, niente” rispose lei, sapendo qual’era lo scopo di tutte quelle domande.
“Oh, ne siete sicura?” s’intromise innocentemente Margaret.
“Non sono affari vost…” le parole le morirono in bocca quando vide arrivare Lord Winchester.
“Scusate per l’interruzione… Miss, ma che piacere” disse lui, facendo il baciamano a Mary.
Lei non rispose nulla, ma arrossì solamente, facendola diventare ancora più carina.
“Oh, ci siete anche voi…Lady Jerdey” continuò rivolgendosi, stavolta ad Amelia.
“Jersey” lo corresse lei, ancora più infastidita di prima.
“Di che parlavate?” chiese, ignorando deliberatamente la ragazza.
“Lady Jersey ci stava parlando del suo viaggio in Francia”
“Oh, ma davvero? Non avrei mai pensato che voi poteste mai partire da qualche parte.”
“Ma a quanto pare può. Spiegateci il motivo cara” disse frettolosa Mrs. Devon.
“Ha fatto una visita di cortesia ai suoi genitori, nulla di importante, che possa interessarvi” s’intromise Mary, per difendere Amelia, ormai all’orlo della pazienza.
“Oh, ma allora non sapete neanche voi! Le cose si fanno sempre più interessanti. Avanti dovrete spiegarlo almeno a vostra cugina.”
“Io…” iniziò Amy non sapendo cosa dire, a causa dello sguardo confuso della ragazza.
“Va bè lo spiegherò io per tutti. Il fatto è che era stata richiesta in sposa da un nobile francese e lei ha rifiutato. Ma come avete potuto, cara! Alla vostra età è impossibile trovare un buon partito che vi chieda in sposa. Non capisco perché vostra madre non abbia insistito per farvi accettare, io fossi stata in lei vi avrei obbligata!”
“Allora ringraziamo il cielo che non lo siete. Sarei molto triste nell’avere una tale genitrice così pettegola e che non sa tirar via il naso dagli affari altrui. Ora se non vi dispiace io torno a casa. Con permesso” detto questo se ne andò tra gli sguardi allibiti della madre e della figlia, quello sconvolto di Mary e quello di un Lord Winchester, stranamente divertito.
  “Scusate” disse la ragazza uscendo anche lei da quella casa fin troppo silenziosa.
Il viaggio in carrozza le sembrò il più lungo che avesse mai fatto, e quando arrivò a destinazione, si precipitò fuori dalla vettura per correre dalla cugina a chiedere spiegazioni.
“Amelia!”
“Amelia!” non passò molto che la trovò intenta a disegnare ciò che la sua immaginazione partoriva.
“Perché?” Chiese solamente con un tono di voce flebile, che a malapena sentì lei stessa.
“Non volevo che anche voi mi giudicaste” rispose lei lasciando finalmente libere le lacrime.
“Come avrei mai potuto” mormorò correndo ad abbracciarla e sperando di poterla confortare in quel modo.
Rimasero per un po’ abbracciate senza dirsi nulla, ma capendosi comunque a vicenda.
 
 

Angolo autrice
Buonasera a tutti. Chiedo venia per l'enorme ritardo, ma ho avuto davvero poco tempo, tra la scuola e la stesura di un'altra storia. 
Come capitolo non è uno dei migliori, probabilmente è quello più inutile, ma pazientate tra non molto l'azione arriverà.
Spero vi piaccia e come sempre vi invito a lasciare una recensione, anche una critica, purchè serva a migliorarmi.
Alla prossima
Cecy  

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