Scherzi Del Destino- Il Ritorno Di Lou

di Scarcy90
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Dieci Anni Dopo ***
Capitolo 2: *** Lettere e Ricordi ***
Capitolo 3: *** Cambiati, Ma Non Troppo... ***
Capitolo 4: *** Il Cugino Francese ***
Capitolo 5: *** Finto Fidanzamento ***
Capitolo 6: *** Il Piccolo François Lambert ***
Capitolo 7: *** Suggerimento Inaspettato ***



Capitolo 1
*** Dieci Anni Dopo ***


Il Ritorno Di Lou- Capitolo 1
 
Ciao a tutti! Come promesso tanto tempo fa sono tornata nella sezione di Ufo Baby con il sequel di Scherzi del Destino a un anno dalla pubblicazione del primo capitolo. Probabilmente molti di voi non hanno idea di che cosa sto dicendo, e per questo ho preparato un piccolo riassunto della ficcy (certo l'ideale sarebbe leggerla, ma sono certa che non tutti hanno il tempo leggersi 20 capitoli così dal nulla)...


 Dopo la partenza di Lou e Baumiao, Kanata e Miyu devono affrontare diversi problemi, primo fra tutti l'immenente partenza della ragazza. I genitori di Miyu tornano in Giappone, e insieme a lei fanno ritorno nella loro casa di Tokyo. Miyu e Kanata hanno finalmente capito di essere innamorati l'uno dell'altra, ma alcuni ostacoli (tra cui la rottura della caviglia di Miyu e quindi un ingombrante ingessatura) impediscono ai due di rivedersi. Alla fine Kanata decide di andarsi a riprendere Miyu. I genitori acconsentono al ritorno al tempio della figlia per le vacenza estive. Durante una festa in onore di Miyu ricompare Akira, l'amica d'infanzia di Kanata. Quest'ultima confessa al ragazzo il suo amore ma lui la respinge e Akira capisce che Kanata è sempre stato innamorato di Miyu. Miyu viene a sapere che i suoi genitori sono stati trasferiti per lavoro proprio nella città dove si trova il tempio, quindi può definitivamente tornare a vivere con Kanata e il signor Sayoni. Mentre i genitori di Miyu e il padre di Kanata sono fuori per lavoro, i due ragazzi ricevono la visita di Seya e i di sua sorella Ruy, che ha deciso di celebrare il suo matromonio con Teru sulla Terra, più precisamente al tempio Sayoni. Nel frattempo Seya fa la conoscenza di Akira e i due capiscono di provare qualcosa l'uno per l'altra. Il giorno dopo arrivano al tempio i genitori di Seya e Rui (che nel frattempo di sono scoperti il Re e la Regina di Shalak, rendendo i due figli i principi ereditari), accompagnati dalla contessa Hayama e da suo figlio Koichi. Durante la loro permanenza si scopre che in realtà Akira è la figlia scomparsa della contessa, che era stata risucchiata insieme al padre da una distorzione temporale quando era ancora una bambina. Il matrimonio viene celebrato e quando gli abitanti di Shalak stanno per ripartire, Miyu e Kanata (grazie anche all'intervento di Koichi) riescono a dichiararsi.

 Questo è proprio un riassuntino, comunque altri particolari di quello che è successo nella storia precedente verranno spiegati un po' anche in questo primo capitolo del sequel... Spero che per chi ha scoperto solo ora questa ficcy non sia troppo complicato da capire...

 

Scherzi del Destino

 Il ritorno di Lou

 

Capitolo 1

Dieci Anni Dopo

 

 Era autunno. Miyu stava guardando il cielo con aria assorta. Ormai erano passati dieci anni da quando Lou e Baumiao avevano lasciato la Terra ma lei aveva continuato a sperare di vederseli apparire di nuovo davanti un giorno.

 Si voltò a guardare il suo Kanata mentre spazzava le foglie davanti al tempio. Era diventato sacerdote da due anni, poco prima che loro due si sposassero. Per tutta la vita aveva ripetuto a suo padre che non avrebbe mai intrapreso la carriera religiosa e invece alla fine si era convinto che quel vecchio tempio era il suo rifugio e la sua casa. Non avrebbe mai potuto cederlo ad un altro monaco. Così Kanata era diventato il nuovo monaco del tempio e suo padre ne aveva approfittato per intraprendere un altro pellegrinaggio. Miyu rise all’idea di quello che le stava succedendo attorno. Onshio era andato in pellegrinaggio e i suoi genitori erano stati chiamati di nuovo alla NASA per una nuova missione. Sembrava tutto esattamente come prima che Lou arrivasse sulla Terra, con l’unica differenza che adesso c’era già un bambino in casa Sayoni, anzi una bambina per la precisione. Un anno dopo il matrimonio Miyu e Kanata avevano ricevuto in dono la piccola Miyu. Una bimba identica alla madre ma con lo stesso carattere del padre, a cui avevano attribuito l’affettuoso nomignolo di Mimi.

 Miyu sentì il freno di una bicicletta. Doveva essere Momoka. Da quando era nata la piccola Miyu, la ragazza veniva ogni pomeriggio al tempio per vederla. Diceva che le ricordava Lou.

 -Buongiorno, Miyu - disse Momoka entrando nel cortile.

 -Buongiorno a te, Momoka - rispose la donna cominciando a stendere i panni.

 -Buongiorno, Kanata.-

 -Ciao- disse lui sorridendo.

 -Ciao, piccolina- mormorò la ragazza chinandosi verso la bambina bionda seduta nel seggiolone. –Stai crescendo in fretta, ma cosa ti danno da mangiare?-

 -Ultimamente vuole mangiare solo zucca- disse Miyu esasperata. –Stufato di zucca, succo di zucca, riso con zucca, bocconcini di zucca… Ormai non so più come cucinarla.-

 -Chissà da chi ha preso?- cominciò Momoka sorridendo.

 -Già- continuò Miyu voltandosi verso Kanata con sguardo quasi assassino.

 -Ehi, non guardare me- ribatté lui sulla difensiva.

 -E chi dovrei guardare? Tra noi due tu sei l’unico che ama mangiare sempre zucca. Comincio a pensare che tu abbia influenzato la piccola per poter mangiare solo piatti a base di zucca.-

 -Non essere ridicola, Miyu - rispose Kanata arrossendo.

 -Dimmi, Momoka - continuò Miyu rivolta alla ragazza. –Ti sembrerebbe così strano se mio marito facesse una cosa del genere?-

 -Per niente- rispose lei continuando a giocare con Mimi. –Kanata farebbe di tutto per un po’ di zucca.-

 -Visto?- disse Miyu rivolta a lui.

 “Accidenti!” pensò Kanata. “Sono sempre tutti contro di me. Lou e Baumiao mi mancano tantissimo.”

 D’un tratto Miyu abbassò lo sguardo. Kanata se ne accorse.

 -Cos’hai?- le chiese preoccupato.

 -Pensate che Lou e Baumiao torneranno un giorno?-

 Kanata e Momoka sussultarono a quella domanda.

 -Ormai sono dieci anni che sono andati via, e a parte le notizie che ogni tanto ci da Seya, di loro non abbiamo più saputo niente. Comincio a pensare che si siano dimenticati di noi.-

 -Ti sbagli signorina Miyu - disse qualcuno alle loro spalle.

 I tre si voltarono all’improvviso verso la scalinata. Quando videro chi aveva parlato il loro respiro si bloccò. Era un ragazzo biondo. Identico a quello in cui si trasformava Baumiao per non farsi riconoscere.

 Poi il ragazzo disse: -Baumiao.- Apparve una nuvoletta di fumo e con un “pop” si materializzò davanti a loro uno strano animale. Un incrocio tra un cane e un gatto.

 -Non potremmo mai dimenticarci di voi- disse un’altra voce dalle scale.

 Miyu, Kanata e Momoka continuavano a non muovere un muscolo. Lentamente dalle scale cominciava ad emergere una figura. Qualche secondo dopo si ritrovarono davanti un ragazzino, di circa dodici anni, biondo e con dei profondi occhi viola.

 -Lou- mormorò Miyu con le lacrime che cominciavano a rigarle il viso.

 -Lou- disse Kanata sorpreso.

 -Lou- esclamò Momoka sorridendo.

 -Finalmente sono a casa- disse Lou con un sorriso enorme. –Mi siete mancati così tanto.-

 Miyu lasciò cadere a terra il panno da stendere che aveva tra le mani e corse verso il ragazzo. Lo strinse forte a sé e cominciò a piangere.

 -Oh, Lou. Sei tornato. Ormai non ci speravo più.-

 Lou chiuse gli occhi e si lasciò avvolgere dal profumo di quella madre che non aveva mai dimenticato. Di quella madre che si era preso cura di lui. Di quella madre che lo aveva amato immensamente. Sapeva che Miyu in realtà non era sua madre, però non poteva fare a meno di provare un sentimento fortissimo nei suoi confronti.

 Riaprì lentamente gli occhi e incrociò lo sguardo di Kanata. Quanto gli erano mancati quegli occhi così profondi e pieni di affetto. Sia Miyu che Kanata erano diversi, erano cambiati molto in quegli ultimi dieci anni, però a Lou sembravano sempre gli stessi.

 Miyu si staccò un po’ da Lou e lo guardò negli occhi.

 -Sei cresciuto parecchio, piccolo mio. Stai diventando un uomo.-

 -Non dire così- disse Lou arrossendo. –Mi imbarazzi, mamma.-

 -Mi hai chiamato mamma?- gli chiese Miyu sorpresa.

 -Sì… io… Ti dispiace se ti chiamo così?- domandò lui confuso.

 -Niente affatto. E’ solo che pensavo che ormai non mi avresti più chiamata così. L’altra volta eri piccolo e mi confondevi con la tua vera mamma. Adesso però, tu lo sai che io non sono davvero tua madre.-

 -Invece lo sei. Lo sei sempre stata, almeno per me- disse Lou con determinazione.

 -Oh, Lou- mormorò Miyu con le lacrime che continuavano a scenderle. Lo strinse di nuovo a sé.

 Momoka guardava tutta la scena commossa. Finalmente il suo Lou era tornato. Lo fissava incredula e stranamente confusa. Era contenta di rivederlo però si sentiva agitata. Ricordava che da piccola appena Lou le rivolgeva un sorriso il cuore cominciava a batterle forte fino quasi a scoppiare. Adesso quella sensazione sembrava averla abbandonata. Forse era solo perché tutto era successo all’improvviso.

 Qualche minuto dopo erano tutti seduti intorno al tavolino di fronte ad una fumante tazza di tè.

 -Sono cambiate molte cose da quando ce ne siamo andati?- chiese Baumiao curioso.

 -Be’ io ho imparato a cucinare- rispose Miyu.

 -Sì, come no- mormorò Kanata perplesso.

 -Che cosa vuoi dire?- gli chiese la moglie con la collera che cominciava a salirle.

 -Semplicemente che non sai cucinare, è inutile negarlo per cercare di fare bella figura.-

 -Visto che la mia cucina non ti soddisfa da oggi in poi scordati di mangiare a casa, vattene in qualche fast food- Miyu era a dir poco imbestialita.

 -Almeno non rischierò di morire avvelenato- ribatté Kanata facendole la linguaccia.

 -Certo che voi due non siete cambiati per niente- disse Lou ridendo.

 Miyu e Kanata si voltarono curiosi per quell’affermazione.

 -Anche quando io ero qui non facevate altro che litigare. In effetti i miei ricordi sono pieni delle vostre discussioni.-

 -Scusaci- disse Miyu abbassando lo sguardo. –Ho la sensazione che ti abbiamo rovinato l’infanzia.-

 -Vuoi scherzare- esclamò Lou contento. –Tu e papà siete fatti così, e lo so che nonostante le vostre discussioni vi amate molto. Lo sapevo già a due anni, figuratevi adesso.-

 I due arrossirono. Anche se stavano insieme da quasi dieci anni e ormai erano sposati da due ogni volta che si faceva riferimento ai loro sentimenti non riuscivano a non imbarazzarsi.

 -Comunque la mia domanda di prima si riferiva agli altri amici terrestri, signorina Miyu- continuò Baumiao.

 -Uhm… -cominciò la donna posandosi un indice sul mento. –Da chi dovrei cominciare. Vediamo un po’. Aya e Santa si sono sposati il mese scorso.-

 -Come?- chiese Baumiao sorpreso. –Aya e Santa.-

 -Già, hanno convissuto per qualche anno. Più o meno tutto il periodo dell’università e alla fine hanno deciso di sposarsi. Preferivano aspettare di avere entrambi un lavoro sicuro. Aya ha frequentato l’accademia d’arte e adesso è una sceneggiatrice e regista teatrale. Santa invece è be’… un ufologo. Dopo aver scoperto di voi due, cercare forme di vita su altri pianeti è diventato il suo obbiettivo principale. Poi ci sono Nanami e Nozomu.-

 -Cosa? Na-nanami e No- nozomu?- Baumiao cominciava a non credere più alle sue orecchie.

 -Loro si sono sposati più o meno nello stesso periodo mio e di Kanata, infatti il loro bambino, Kaname, ha all’incirca la stessa età di Mimi.-

 -Nozomu e Nanami si sono sposati e hanno avuto un bambino?-

 -Lo so, forse è un po’ difficile da credere ma quei due sono innamoratissimi. Comunque adesso Nanami insegna inglese nel nostro vecchio liceo, mentre Nozomu ha un’azienda di floricoltura. Di certo non poteva rinunciare alle sue rose, quei fiori sono rinomati in tutto il Giappone e anche in alcuni paesi esteri.-

 -Devo dire che tutte queste informazioni sono davvero troppe, e soprattutto incredibili. Ma sono sicuro che almeno la signorina Christine non è cambiata, vi da ancora problemi con la sua gelosia?-

 -Un po’. Ma non è gelosa a causa mia- disse Kanata. –E’ suo marito quello sotto tiro adesso, ma a lui sembra stare bene così. Fortunatamente Mizuki è una persona molto paziente.-

 -Mi- Mizuki? Intendi proprio quel Mizuki… Il fratello della signorina Mikan?-

 -Proprio lui- rispose Miyu. –Christine e Mizuki si sono sposati appena lei ha finito le superiori. Hanno subito avuto un figlio, Victor, e adesso Chris è in attesa del secondo. Vedessi che pancione. Comunque lei è diventata una stilista famosa, le sue creazioni sono meravigliose. Mentre Mizuki è dirigente in una grossa azienda di computer.-

 -Vi prego, ditemi che almeno la signorina Mikan è rimasta la stessa- disse Baumiao sconsolato.

 -Perché riesci a immaginare la signorina Mikan diversa da com’è? E’ sempre la solita pazza fumettista scatenata…-

 -Meno male.-

 -Però anche lei ha messo su famiglia- continuò Miyu. –Si è sposata cinque anni fa con il suo amico d’infanzia ed ha avuto anche una bambina. Si chiama Rika, ha quattro anni, ed è identica a sua madre caratterialmente.-

 -Spero che non ci siano altri cambiamenti- disse Baumiao malinconico.

 -Se di Seya e Akira sapete già tutto, no non c’è altro da dire- concluse Kanata.

 -Sì, Seya ci ha parlato di quello che è successo. Della famiglia Hayama e di Hiumi - disse Lou sorridendo. –A quanto ne so anche loro hanno avuto un bambino, ma non ricordo come l’hanno chiamato.-

 Kanata e Miyu si guardarono imbarazzati.

 -Mi sa che questo tocca a me dirvelo- rispose Momoka. –Il piccolo ha tre anni e si chiama Minata.-

 -Minata?- chiese Lou sorpreso. –E che nome sarebbe?-

 Le orecchie di Miyu e Kanata divennero rosse per l’imbarazzo.

-Seya e Akira hanno fuso i nomi di Miyu e Kanata. E’ stato il loro modo di ringraziarli per avergli fatti rincontrare.-

 Lou e Baumiao non riuscirono a trattenere un risolino.

 -Ehi, aspettate un attimo- esclamò Miyu all’improvviso. –Sbaglio o sono passati dieci anni da quando abbiamo sotterrato il vaso del tempo.-

  -Hai ragione- disse Lou.

  -Allora è arrivato il momento di aprirlo- concluse Kanata sorridendo.





 Spero che questo primo capitolo vi sia piaciuto. Chissà se tra i lettori ci sarà qualche vecchia fan di Scherzi Del Destino, mi piacerebbe se fosse così... Chi ha seguito la ficcy precedente probabilmente sa che sono una che adora i colpi di scena, quindi preparatevi a tutto. Immaginatevi l'inimmaginabile e vedrete che io sarò in grado di metterlo in atto^^... In genere a questo punto metterei qualche personaggio-spoiler (litigandoci come una matta) , ma credo si sia capito che il prossimo chappy sarà incentrato sull'apertura del Vaso Del Tempo... ^^"

Comunque un grazie enorme a chi ha letto questo chappy. 

Ciao Kiss!!!

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Capitolo 2
*** Lettere e Ricordi ***


Il Ritorno Di Lou- Capitolo 2

Scherzi del Destino

 Il ritorno di Lou



Capitolo 2

Lettere E Ricordi

 

 - Kanata, questa volta sei proprio sicuro che sia il posto giusto?- chiese Miyu asciugandosi il sudore che le stava scendendo sulla fronte.

 -Certo che ne sono sicuro- rispose lui continuando a scavare sotto la quercia che si trovava davanti al tempio.

 -Lo hai detto anche cinque buche fa, e guarda il cortile. Sembra un formaggio svizzero- continuò lei esasperata. 

 -Forse prima non ne ero molto sicuro, ma adesso sono certo al cento per cento che il vaso si trovi esattamente qui sotto- ribatté lui scavando con insistenza.

 “Ma perché è così testardo?” si chiese Miyu al limite della sopportazione.

 Nel frattempo la piccola Mimi, lasciata libera per il cortile, gattonava qua e là felice come non mai. Ma mentre stava gironzolando, incuriosita da quello che stavano facendo i suoi genitori, si avvicinò pericolosamente a una buca che le stava davanti. Era sul bordo e stava per cadere, quando si sollevò a mezz’aria. Mimi stava volando.

 -Ehi, piccolina- disse Lou muovendo una mano e facendola arrivare tra le sue braccia. –Devi stare attenta a dove vai, non ci sarò sempre io a farti volare via.-

 Mimi lo guardò incuriosita, poi gli sorrise felice e si accoccolò meglio tra le sue braccia.

 -Forse tu non lo ricordi, Lou. Ma da piccolo somigliavi molto a Mimi- disse Momoka alle sue spalle.

 -In effetti, non ricordo molto bene, ma Baumiao mi ripete sempre che ero abbastanza pestifero quando mi ci mettevo- disse Lou ridendo.

 -Per me eri fantastico- continuò Momoka. –Il fatto che non fossi un bambino come gli altri, che solo io sapessi il tuo segreto, mi ha sempre fatto sentire importante.-

 Lou la fissò con dolcezza. Sapeva che c’era un però in tutto quel discorso.

 -Cosa c’è Momoka?- le chiese sedendosi accanto a lei sui gradini. Mimi se ne stava tranquilla tra le sue braccia.

 -Non lo so- rispose lei pensierosa. –Da quando sei tornato non riesco più a vederti come prima. Ti ho aspettato così tanto, che alla fine credo che i miei sentimenti per te si siano fossilizzati nel mio cuore.-

 Lou la guardò confuso e Momoka cominciò a ridere nervosamente.

 -Scusa, credo di averti scombussolato un po’ le idee con i miei discorsi senza senso.-

 -No, ho capito cosa vuoi dire. Mi stai semplicemente confessando di non essere più innamorata di me- disse lui con serenità.

 - E non ti dispiace?-

 -Vuoi la verità?- disse lui sorridendo. –Ho sempre pensato che tra noi due ci fosse un rapporto speciale, però non credo di essere mai stato innamorato di te. Mi ricordo che era divertente giocare insieme, ma eravamo dei bambini. L’amore credo che sia un’altra cosa. –

 -Lo penso anch’io- confermò Momoka sorridendo.

 -Allora, amici?- chiese Lou allungando una mano.

 -Amici- rispose lei piena di gioia e strinse la mano di lui. Poi diede uno sguardo alla piccola Miyu: -Guarda si è addormentata. E’ incredibile!-

 -Perché ti sembra così strano?- chiese lui sorpreso.

 -Mimi, si addormenta solo quando è in braccio a Miyu o a Kanata. Tu devi piacerle molto, secondo me ti considera già come suo fratello.-

 - Be’, ma io sono suo fratello- rispose Lou sorridendo.

 -L’ho trovato!- esclamò Baumiao alle loro spalle correndo come una furia verso Miyu e Kanata.

 -Di cosa stai parlando, Baumiao?- chiese Miyu stranita.

 -Di questo- e le mostrò uno strano congegno giallo a forma di bussola.

 -Ma che diavolo è?- disse Kanata stupito.

 -Vi ricordate che nel vaso del tempo avevo messo anche uno dei ciucciotti di Lou? Be’ in quel ciucciotto ci ho inserito un dispositivo di localizzazione per non rischiare di cominciare a scavare per tutto il cortile come l’altra volta…-

 Miyu lo afferrò per il collo e cominciò a scuoterlo come una furia.

 -E si può sapere perché non ce l’hai detto prima che io Kanata cominciassimo a scavare dappertutto come due talpe?-

 Lou e Momoka guardavano la scena divertiti. Mentre Mimi continuava a dormire. 

 -Calmati Miyu - disse Kanata.

 -Io… io…- cominciò Baumiao con la testa che gli girava. –Io credevo… di averlo lasciato… sul pianeta… Otto.-

 -La prossima volta controlla meglio- concluse Miyu lasciandolo. –Come funziona questo coso?-

 -Così. – Baumiao premette il pulsante che si trovava sopra il dispositivo. Un fascio di luce bianca partì dal dispositivo e raggiunse un punto vicino alla quercia, almeno a cinque metri di distanza da dove stava scavando Kanata.

 -Il vaso del tempo è là sotto- disse Baumiao entusiasta.

 -E così stavolta eri sicuro, eh- cominciò Miyu rivolta a Kanata. –Fortuna che c’è Baumiao.-

 -Ehi, vorrei ricordarti che neanche tu sapevi dove scavare- ribatté Kanata.

 -Sì, ma almeno non ho avuto la brillante idea di traforare tutto il cortile.-

 -Mamma. Papà- disse Lou alzandosi dai gradini e dirigendosi verso i genitori. –Mimi si è appena addormentata, se continuate a gridare in questo modo la sveglierete.-

 Miyu si voltò di scatto verso Lou.

 -Sei riuscito a far addormentare Mimi?- chiese incredula.

 -E’ impossibile- disse Kanata rimanendo senza parole.

 -Ha sorpreso anche me- cominciò Momoka. –Evidentemente la piccola si sente molto tranquilla insieme a Lou. Sente di potersi fidare ciecamente di lui. Comunque lo tirate fuori questo vaso del tempo o dobbiamo aspettare un’altra decina d’anni?-

 -Cosa? Sì, certo. Lo tiriamo fuori subito- disse Miyu.

 -E solo che siamo rimasti…- cominciò Kanata.

 -Sorpresi. Abbiamo capito- continuò Momoka. –Ma voglio dire, l’ha solo fatta addormentare mica le ha insegnato a pilotare un’astronave. Succede che i bambini si addormentino.-

 -Hai ragione, Momoka - disse Kanata sorridendo. –Forse stiamo esagerando un po’.-

 Così Kanata e Miyu ricominciarono a scavare nel punto che era stato indicato dal dispositivo di localizzazione e meno di un metro dopo urtarono qualcosa di duro.

 -Eccolo!- esclamò Miyu contenta.

 Qualche minuto dopo il vaso era finalmente davanti a loro in attesa di essere aperto.

 -Allora, chi lo apre?- chiese Kanata. –Non possiamo restare a fissarlo per sempre.-

 -Lo apro io- disse Baumiao. Si avvicinò al vaso e lo aprì con molta cura in modo da non danneggiarlo. Appena il coperchio fu tirato via tutti si avvicinarono per vederne il contenuto.

 Rimasero estasiati. Gli oggetti che dieci anni prima erano stati affidati al vaso del tempo erano perfettamente integri.

 Kanata infilò una mano nel vaso e tirò fuori l’oggetto che aveva messo lui.

 -Questa è la foto di noi quattro- disse Miyu sorridendo. –Come eravamo diversi.-

 -Sembriamo proprio una famiglia- continuò Baumiao.

 -E’ incredibile quanti ricordi mi stiano tornando mente- cominciò Miyu.

 -Già- Kanata chiuse gli occhi e anche la sua mente fu invasa dalla nostalgia. –Ricordate che cosa abbiamo passato il giorno in cui abbiamo sotterrato questo vaso?-

 -E chi se lo dimentica- esclamò Baumiao.

 -Santa aveva trovato un vaso del tempo identico a quello che avevamo sotterrato noi dieci anni prima e voleva aprirlo a tutti i costi. Solo che quel vaso non era terrestre, ma era la scorta di cibo di un alieno. Però alla fine tutto si è risolto.-

 -Come sempre- disse Miyu con gli occhi lucidi e un sorriso luminoso.

 Kanata arrossì. Anche dopo tutto quel tempo, ogni volta che Miyu sorrideva non poteva fare a meno di arrossire e il cuore cominciava a battergli forte.

 -To-tocca a te Baumiao - disse per cercare di distrarsi.

 Baumiao infilò un braccio nel vaso e ne tirò fuori il disegno che aveva fatto Lou e il suo ciucciotto.

 -Caspita come disegnavo male- esclamò Lou con una smorfia.

 -E questo è uno dei tuoi migliori lavori, padroncino Lou – disse Baumiao. –L’ho scelto apposta.-

 -Ti ringrazio Baumiao –concluse Lou con una gocciolina.

 -Adesso tocca a Miyu – disse Momoka.

 -Ehm… sì, ecco. Prima di prendere le lettere- cominciò lei arrossendo, -vorrei solo dire che le ho scritte dieci anni fa, e che non ricordo assolutamente quello che contengono. Quindi se ci fosse scritto qualcosa di strano vi prego di capirmi.-

 -Non preoccuparti, Miyu - disse Momoka. –Ormai tu e Kanata siete sposati, quindi, anche se nella sua lettera hai scritto che lo ami alla follia, non c’è niente di male.-

 -Non è questo che intendevo!- esclamò Miyu diventando rossa, mentre Kanata sorrideva sornione.

 Miyu mise il braccio nel vaso e tirò fuori le lettere.

 -Da chi comincio?- guardò tutti quelli che aveva davanti. –Baumiao. Prima tu- e gli porse la lettera indirizzata a lui.

 -Perché io per primo?- disse Baumiao esitante.

 -Perché non credo di averti scritto nulla di strano- rispose Miyu.

 L’alien-sitter allungò la mano e prese la lettera. L’aprì e cominciò a leggera, mentre gli altri lo fissavano curiosi.

 

 Caro Baumiao,

… se stai leggendo questa lettera significa che dopo dieci anni siamo finalmente tutti riuniti. Sono sicura che negli anni in cui Lou è stato lontano da me e Kanata tu sarai riuscito a prenderti cura di lui in un modo esemplare. Dopotutto tu sei l’alien-sitter migliore dell’universo. Tutto quello che ho da dirti è Grazie! Grazie per aver aiutato due ragazzini incoscienti a prendersi cura di un neonato alieno, grazie per essere diventato un amico così sincero e indispensabile, grazie per essermi stato sempre accanto. Lo so che forse a volte sia io che Kanata non ti abbiamo dimostrato abbastanza quanto sei prezioso per noi, ma sappi che ti vogliamo bene e che ringrazio il cielo per ogni minuto che ho passato con te. Sei fantastico.

 Tua

 Miyu dal Passato

 

 Baumiao ripiegò la lettera, e abbassò lo sguardo. Tutti cominciarono a fissarlo dubbiosi.

 -Ti ringrazio, signorina Miyu. Sono delle parole bellissime- disse con gli occhi che gli brillavano.

 -Be’ quelle cose le pensavo davvero, e le penso tutt’ora.-

 -Adesso posso leggere la mia?- chiese Lou con impazienza.

 -Certo. Tieni- e gli porse la lettera.

 Lou diede la piccola Mimi a Momoka, prese la lettera e la aprì.

 

 Caro Lou,

 … adesso dovresti avere più o meno dodici anni, chissà come sarai diventato bello. Se ci penso, mi viene voglia di essere catapultata nel futuro per poterti vedere subito. Per poter vedere la persona speciale e meravigliosa che stai diventando.

 Non lo so cosa ti abbia spinto, durante il nostro primo incontro, a scambiarmi per la tua vera madre. Forse è stato solo perché io e tua madre un po’ ci somigliamo e quindi per un bambino così piccolo una cosa del genere è stata più che naturale. Però adesso, anche se si è trattato solo di un tuo innocente sbaglio, non posso fare a meno di essere felice che tu quel giorno mi abbia chiamata mamma e abbia deciso di cambiare per sempre la mia vita. Grazie a te ho conosciuto il vero affetto di una famiglia e questo non lo potrò mai dimenticare.

 Anche se sono passati dieci anni sono certa che i miei sentimenti nei tuoi confronti non sono cambiati di una virgola, piccolo mio. Lo so, starai pensando: Perché mi chiama ancora piccolo? Ormai sono cresciuto. Ma tu per me sei e rimarrai per sempre il mio piccolo dolce tesoro. Il mio bambino, la mia luce e la mia speranza.

 Ti voglio bene, tesoro

 Tua

 Mamma dal Passato   

 

 Lou alzò lo sguardo verso Miyu. Le lacrime avevano cominciato a rigare le guance di entrambi. Poi Lou lasciò cadere la lettera a terra e si lanciò verso Miyu abbracciandola.

 -Puoi chiamarmi piccolo quanto vuoi- mormorò stringendola forte.

 -Oh, tesoro mio.-

 Rimasero così per qualche secondo, poi alla fine si divisero e Miyu tirò la lettera di Kanata in testa al marito.

 -Leggila, se no qui facciamo notte- disse senza guardarlo. Stranamente la lettera che aveva scritto a Kanata la ricordava perfettamente, e il cuore le stava battendo forte.

 -Certo un po’ di delicatezza non guasta mai- mormorò Kanata aprendo la lettera.

 -Leggila e basta.-

 

 Caro Kanata,

 … Non so come cominciare questa lettera. In questo momento ci sono tante di quelle cose che vorrei dirti e chiederti. Ma c’è una cosa che sento il bisogno di chiederti dal più profondo del mio cuore. Non ti stanchi di mangiare sempre zucca?

 

 -Cosa?!- esclamò Kanata stupito. –Ma che razza di domande sono?!-

 -Continua a leggere!- esclamò Miyu diventando rossa.

 

 Se ti conosco bene a questo punto ti sarai voltato verso di me con quel tuo solito sguardo scocciato e avrai esclamato: Ma che razza di domanda?! o qualcosa del genere. Ho ragione?

 

 Kanata arrossì, e cercò di continuare a leggere.

 

 Forse adesso è meglio venire a questioni più serie.

 Non so in che rapporti siamo io e te adesso. Forse siamo due perfetti estranei, forse siamo rimasti amici o forse… forse finalmente il sogno di mia madre si è avverato. In questo momento non ti so dire quale di queste opzioni sia la più probabile. Per me tu sei sempre stato un enigma. Non sono mai riuscita a capire quali potessero essere i tuoi sentimenti, e sinceramente anche capire i miei non è per niente facile. Certo che io e te siamo proprio un disastro! Però una cosa la so, credo che ormai non potrei più fare a meno di te. Se ripenso a come ci siamo conosciuti e a quanto ti ho detestato quella sera, mi viene da ridere. E da un certo punto di vista preferirei ritornare a provare odio nei tuoi confronti, mi sarebbe molto più facile affrontare una nostra eventuale e, credo inevitabile, separazione. Ma questi sono i miei sentimenti attuali, probabilmente un giorno di questi faremo una litigata così tremenda che me ne andrò per non tornare più. Scherzo. Come ho detto prima per me sei diventato indispensabile. Non so se questo possa essere chiamato amore, amore nel vero senso della parola intendo, però credo che sia certamente affetto. Ti voglio bene. Sei il mio migliore amico, il mio alleato in questa situazione con Lou e sei l’unico tra noi due che riesce a non dare in escandescenze per ogni stupidaggine. Inoltre sei il padre di Lou, noi siamo i suoi genitori. Credo che questo ci abbia legato molto. Quindi mi sa che ti devo le mie scuse. Sento di dovermi scusare con te per tutte le volte in cui ti ho fatto arrabbiare o preoccupare. Ho capito che tu ci tieni a me (o almeno credo), perciò anche se continueremo a litigare fino a perdere le forze e non ci parleremo più per anni, sappi che io mi sentirò legata a te per sempre.

 Tua

 Miyu dal Passato

 

 Kanata ripiegò la lettera e cominciò a guardare Miyu. Rimasero in silenzio per qualche secondo.

 -Eri già innamorata di me quando hai scritto questa?- chiese all’improvviso.

 -Co-cosa?- Miyu arrossì di colpo. –Ma chi se lo ricorda!-

 -Andiamo Miyu - cominciò lui. –Cose come queste non si scordano, almeno io non le scordo.-

 -Ecco… sì. Credo che fossi già innamorata di te allora, anzi credo di esserlo sempre stata. Però non lo avevo ancora capito. Ho aperto gli occhi solo qualche giorno dopo la partenza di Lou e Baumiao, durante la festa che i compagni di classe avevano organizzato per la mia partenza.-

 Kanata sussultò sorpreso.

 -Che cosa c’è?- chiese lei stranita.

 -Niente, è solo che è buffo- cominciò lui divertito. –Anche io ho capito di amarti in quell’occasione. E’ stato quando Nozomu ti ha dato quel mazzo di rose, mi sono ingelosito come un matto e Santa mi ha aiutato a capire i miei sentimenti.-

 -Eri geloso di Nozomu? Come hai potuto credere che potesse interessarmi uno come lui?-

 -Ti stava sempre appiccicato, avevo paura di perderti. E poi saresti partita il giorno dopo, ero in ansia perché non ti avrei rivista per chissà quanto tempo- disse Kanata arrossendo e abbassando lo sguardo.

 -Sei uno stupido. Come vedi non mi hai persa affatto, e di certo non mi avresti persa a causa di Nozomu. Però sei stato dolce ad ingelosirti- concluse lei sorridendo.

 Kanata diventò ancora più rosso.

 -Adesso smettila e leggi la tua lettera- disse con un tono che non ammetteva repliche. Quando era in imbarazzo, Kanata diventava tremendamente scontroso. Ma Miyu obbedì con piacere e aprì l’ultima lettera, quella che aveva indirizzato a se stessa.

 

 Cara Miyu,

 …devo dire che mi sento una stupida a scrivere una lettera del genere però sono sicura che tu in questo momento ti sentirai molto felice nel leggerla. Prima di tutto spero con tutto il cuore di non essere cambiata troppo in questi ultimi dieci, non riesco proprio ad immaginarmi troppo diversa da come sono ora. Spero anche di aver realizzato tutti i miei sogni, anche se non ho idea di quali siano. Ma soprattutto spero con tutto il cuore che Lou sia al mio fianco in questo momento.

 Questa lettera ha lo scopo di farti ricordare quello che provavi mentre vivevi il periodo più bello tua vita. Lou e Baumiao sono qui sulla terra, e Kanata è il solito ragazzo burbero di cui non riesco a fare a meno. Litighiamo in continuazione, e se conosco bene entrambi lo facciamo ancora. Mi chiedo cosa sono io per lui nel futuro, e a questo pensiero non riesco a dare una risposta. Il nostro rapporto è sempre stato così tremendamente complicato. Solo a pensarci mi gira la testa. Comunque non conosco i tuoi sentimenti per Kanata in questo momento, ma i miei sono un vero disastro. Un groviglio di sensazioni e desideri contrastanti. Un attimo prima vorrei strozzarlo con le mie mani e un secondo dopo lo vorrei abbracciare. Chissà se anche nel futuro mi capitano cose del genere, chissà se io e Kanata parliamo ancora. Purtroppo non ho una risposta, però sento che io e Kanata siamo legati da qualcosa di profondo. O almeno lo siamo adesso.

 L’unica cosa che desidero per il futuro comunque, è la felicità di Lou. Spero con tutto il cuore che il mio bambino sia riuscito a ritornare sul pianeta Otto e che i suoi genitori lo abbiano finalmente riabbracciato. Adesso io non so cosa si prova a vivere senza di lui, ma ho la sensazione che lo scoprirò presto e che questa esperienza durerà parecchio tempo. Il pianeta Otto è lontano e una volta che Lou sarà partito sarà difficile che riesca a tornare. Ma io sono fiduciosa e aspetterò.

 Tuttavia per il momento continuerò a vivere questa splendida avventura che la vita mi ha concesso, continuerò a prendermi cura del mio piccolo Lou e continuerò a litigare con Kanata. So che prima o poi tutto questo finirà, ma come si dice “quando si chiude una porta si apre un portone”. Chi lo sa se quando questa avventura giungerà a termine non ne comincerà una ancora più bella?

 Con la speranza che tu sia felice

 Tua

 La te stessa del Passato

 

 Miyu ripiegò la lettera. Dopo averla letta aveva ricordato tutti i sentimenti che l’avevano invasa nello scriverla. L’ansia di perdere Lou da un momento all’altro, la confusione per i suoi sentimenti verso Kanata, la curiosità di sapere cosa avrebbe provato nel leggerla dieci anni dopo, la voglia scoprire il futuro. Tutti questi ricordi le fecero girare la testa e prima che se ne accorgesse tutto divenne buio.

 -Miyu!- esclamò Kanata afferrandola. –Stai bene?-

 -Credo di essermi stancata troppo oggi- mormorò lei con gli occhi chiusi ma con un enorme sorriso.

 -Forse è meglio se ci andiamo tutti a riposare- disse Kanata. –Domani sarà una giornata pesante.-

 -Perché?- chiese Lou curioso.

 -Non avete voglia di rincontrare tutti i vostri vecchi amici?- disse Kanata sorridendo.




 

Spero proprio che questo capitolo vi sia piaciuto. Scriverlo è stata una faticaccia. Nonostante ci abbia messo poco (tre giorni, per me è un record^^), non è stato per niente facile immagire quello che Miyu aveva scritto nelle lettere. E inoltre non è neanche facile mostrare Miyu e Kanata sposati, mi sto mantenendo molto sul loro solito rapporto di amore-odio, perchè in effetti non credo che quei due possano avere un rapporto diverso (no, dico... ve li immaginati tutti affattuosi come due piccioncini? Amore mio di qua, tesoruccio mio di là... Ma per favore!)

Comunque, è arrivato il momento di qualche anticipazione (ma sei impazzita! Non si possono dare anticipazioni già al secondo capitolo! nd Miyu) (Miyu vedo che ti sei ripresa dal mancamento ndScarcy) (certo che mi sono ripresa è stato solo un colpo di sole e un po' stanchezza nd Miyu con noncuranza) (Be' meglio così... comunque nel prossimo capitolo... nd Scarcy) (ti ho detto che non puoi dare anticipazioni nd Miyu infuriata) (ma perchè non vai a dormire invece di rompere le castagne e me?! L'autrice sono io e decido io tutto quanto... Decido anche il livello di fedeltà matrimoniale di Kanata nd Scarcy con sguardo furbo) (cosa?! Non oseresti... nd Miyu spaventata) (vogliamo scommettere? nd Scarcy sempre più divertita) (mi sa che è meglio se vado a dormire nd Miyu sorridendo nervosamente) (sì, lo credo anch'io nd Scarcy trionfante) E adesso ANTICIPAZIONI: Be' non è che ci sia molto da anticipare, però dopo la discussione con Miyu qualcosa la devo pur scrivere... Allora, vediamo un po'. Si rivedranno tutti i personaggi secondari e i loro figli. Conosceremo più a fondo le loro storie e magari il mio cervellino si inventerà qualcos'altro... 

Ringraziamenti:

miss miyu 91: Ciao!!! Che bello risentirti, la tua recensione mi ha riempito di gioia! Ti ringrazio per aver deciso di seguirea anche il sequel. Spero che anche il secondo capitolo ti sia piaciuto. Ciao Kiss! TVTTTTB!

HollyShort91: Be' spero che le lettere di Miyu ti abbiano soddisfatta, io lo sono abbastanza. Comunque è un piacere sapere che non ti sei dimenticata di me (certo detta così però sembra che tu sia uno strozzino che non si è dimenticato che io avevo un debito^^). Però sono felicissima per la recenzione che mi hai lasciato. Ti ringrazio tanto. Ciao Kiss!!! TVTTTTTB!

niehal65: a te invece devo ringraziarti doppiamente, sia per la recensiene al capitolo precedente sia per quella che mi ha lasciato a "Scherzi del Destino". Risponderò prima a quest'ultima. Sono contentissima che pensi che i miei personaggi rispecchino bene l'anime, mi sono sempre messa d'impegno affinchè non risultassero mai diversi da come sono in realtà, perchè, diciamo la verità, i personaggi di Ufo Baby sono già perfetti è meglio non modificarli. Poi ti ringrazio tanto per la seconda recensione che mi hai lasciato, e spero che questo nuovo capitolo ti sia piaciuto. Ciao Kiss!!! TVTTTTB!

Angol93: Sono felicissima di rivederti!^^ E sono contenta che per la gioia che hai provato vedendo che avevo finalmente postato il seguito. Spero che questo secondo capitolo ti sia piaciuto. Ciao Kiss!!! TVTTTTB!

Ringrazio inoltre chi ha messo la mia ficcy tra le preferite e chi ha solo letto. Grazie. 

Al prossimo capitolo!^^

Ciao Kiss!!!

 

 

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Capitolo 3
*** Cambiati, Ma Non Troppo... ***


Il Ritorno Di Lou- Capitolo 3

Scherzi del Destino

 Il ritorno di Lou



Capitolo 3

Cambiati, Ma Non Troppo…

 

 La mattina dopo Lou e Kanata se ne stavano seduti sui gradini della scalinata del tempio guardando il cielo. Quella scalinata aveva visto di tutto in quegli ultimi anni e nonostante fosse vecchia e logora, non poteva non essere considerata fondamentale in tutte le situazioni che gli abitanti di casa Sayoni si erano ritrovati a vivere.

 -Come sta la mamma?- chiese Lou rompendo finalmente il silenzio.

 -Sta bene. Stanotte ha fatto una bella dormita e adesso è in cucina che prepara una delle sue immangiabili colazioni- disse Kanata con il terrore nella voce.

 -Dai, non dirmi che la mamma cucina così male.-

 -Certo che no- rispose lui. –Anzi se la cava abbastanza bene ormai. Ma io adoro prenderla in giro per come cucina. E lei lo sa. Sono anni che lo facciamo, credo che sia una cosa che diverte entrambi.-

 -Sono felice di sentirti dire queste cose. –

 -Come mai?- chiese Kanata confuso.

 -Sai, a volta quando litigate sembra quasi che non farete pace. Ma adesso che mi hai detto come stanno le cose, mi sento meglio.-

 -Puoi stare tranquillo, io e Miyu non ci lasceremo di certo per un litigio.-

 All’improvviso sentirono un rumore provenire dal fondo della scalinata. Un rumore molto simile a una mandria di bufali impazziti.

 -Ma che succede?- chiese Lou stupito.

 -Oh-Oh… Mi sa che Miyu ha avvisato gli altri del vostro ritorno.-

 

 -Sai Baumiao, da quando siete tornati non vi ho ancora chiesto com’è andato il viaggio verso il pianeta Otto- disse Miyu cominciando a sistemare il tavolo per la colazione, mentre la piccola Mimi, seduta nel suo seggiolone, la guardava incuriosita. –Seya ci ha detto che a un certo punto avete incontrato una distorsione temporale.-

 -E’ vero- rispose Baumiao. –Eravamo in viaggio da quasi quattro mesi, ne mancavano ancora cinque per arrivare a casa. Ricordo che per tutto il primo mese il signorino Lou era in uno stato di depressione indescrivibile. Appena aveva rivisto i suoi genitori era felicissimo ma subito dopo ha cominciato a sentire nostalgia della Terra. Era intrattabile. Piangeva e si arrabbiava per ogni minima cosa. Poi ha cominciato a calmarsi e a ritrovare la serenità. Però si vedeva che sentiva la vostra mancanza. Ogni giorno guardava le foto che avevamo fatto insieme a Momoland. Credo che lo facesse per paura di dimenticare.-

 Baumiao fece una pausa, preso dai ricordi. Miyu ne approfittò per asciugare le lacrime che avevano cominciato a rigarle il viso.

 -Come dicevo. Eravamo in viaggio da quattro mesi, quando improvvisamente i comandi della navicella hanno cominciato ad andare in tilt. Tutte le luci si sono spente e davanti a noi ha cominciato a prendere forma un’enorme distorsione temporale. Quando l’ho vista ho cominciato a sentirmi impotente esattamente come quella volta in cui io e il padroncino Lou siamo stati portati sulla Terra. Questa volta non eravamo soli, ma comunque l’astronave di salvataggio non aveva i mezzi per respingere la distorsione. Così siamo stati risucchiati. Ci siamo ritrovati in un’altra parte dell’Universo. Eravamo tutti spaventati a morte. Poi gli strumenti di bordo hanno ricominciato a funzionare e il capitano ci ha avvertiti che grazie che grazie alla distorsione ci eravamo avvicinati moltissimo al pianeta Otto. Eravamo a solo una settimana di viaggio.-

 -Be’ per una volta una distorsione temporale è stata utile- disse Miyu sorridendo.

 -Già- rispose Baumiao contento.

 -Quindi per tornare qui sulla Terra, tu e Lou avete dovuto affrontare un viaggio di nove mesi?-

 Baumiao si voltò sorridendo.

 -Per niente.-

 -E allora come avete fatto?- chiese lei curiosa.

 -Da quando il conte Hayama ha fatto ritorno su Shalak, ci sono stati molti cambiamenti nella tecnologia dell’Universo. Quell’uomo è un vero genio e un paio di anni fa ha collaudato una macchina per il teletrasporto.-

 -Voi dire che tu e Lou vi siete teletrasportati qui dal pianeta Otto?- chiese Miyu incredula.

 -Oh, no. Il pianeta Otto e la Terra sono troppo distanti per effettuare un unico teletrasporto. Abbiamo dovuto fare sei soste su sei pianeti diversi, e calcolando che dopo un teletrasporto ci si deve riposare almeno due giorni prima di poterne effettuare un altro, abbiamo impiegato all’incirca dodici giorni per arrivare qua.-

 -Un pel passo avanti rispetto al tempo che ci voleva prima.-

 -In effetti, adesso viaggiare nello spazio è diventato molto più comodo- rispose lui felice.

 All’improvviso il campanello della porta d’ingresso suonò.

- Baumiao trasformati!- disse subito Miyu.   

 -Certo- rispose lui. –Baumiao!- e si ritrasformò nel ragazzo biondo.

 Miyu si diresse con calma ad aprire la porta. Appena lo fece se ne pentì immediatamente. Una folla enorme gridò: - Baumiao dove sei?- e si diresse alla svelta in cucina passando sopra a un’impotente Miyu.

 -Stai bene, mamma?- le chiese Lou entrando in casa.

 -Miyu, tutto apposto?- chiese Kanata comparendo di fianco al figlio. –Ho cercato di fargli calmare, ma lo sai come sono fatti.-

 -Lo so, lo so- rispose lei cominciando a rimettersi in piedi.

 -Dovevi vedere cosa hanno combinato quando hanno capito che io ero Lou - disse il ragazzo sorridendo. –Per poco non soffocavo tra gli abbracci.-

 -Ho la sensazione che sia meglio andare a vedere come sta Baumiao – cominciò Kanata preoccupato.

 -Lo penso anch’io- concluse la moglie.

 I tre raggiunsero la porta della cucina e la aprirono. La scena che si ritrovarono davanti era più o meno quella che avevano immaginato. Il povero Baumiao, tornato alla sua vera forma, era stato sommerso dall’abbraccio collettivo di tutti i loro amici.

 Quando, finalmente, gli animi si furono calmati, si sedettero tutti davanti a una fumante tazza di tè.

 Baumiao si guardava intorno sorpreso. Erano tutti così cambiati, così adulti. Aya e Santa non erano cambiati molto, avevano ancora il loro aspetto originale e fuori di testa, soprattutto Santa. Nozomu era sempre il solito, solo un po’ più alto. Mentre Nanami era cambiata parecchio. Aveva un’aria più rilassata e tranquilla, e in più si era fatta crescere i capelli fino alle spalle. Tra le sue braccia se ne stava un bambino della stessa età di Mimi, aveva capelli castani e meravigliosi occhi azzurri.

 - Lou. Baumiao. Vi ho portato le mie splendide rose- disse Nozomu tirando fuori dal nulla un enorme mazzo di rose rosse.

 La moglie e il figlio lo guardarono male.

 -Che c’è?-

 -Tu e quelle stupide rose- cominciò Nanami poggiandosi una mano sulla fronte, mentre il piccolo Kaname annuiva. –Te le porti sempre dietro.-

 -A me piacciono- disse Lou prendendo il mazzo. –Sono molto belle.- 

 -Ti ringrazio, mio giovane amico.-

 - Lou, ti prego. Non dargli corda- disse Nanami scocciata. –Altrimenti va avanti fino a domani.-

 -Sei cresciuto parecchio piccolo Lou - disse poi Christine sorridendo. –Quasi non ti riconoscevo. Sai diventato anche molto carino.-

 -Ti ringrazio, Christine – rispose Lou arrossendo.

 -Devo essere geloso?- chiese Mizuki alla moglie con un sorriso divertito.

 -Non prendermi in giro Mizuki - continuò lei sorridendo e posando una mano sul pancione. Al suo fianco c’era un bambino di circa sei anni. Doveva essere loro figlio Victor. Somigliava molto a Mizuki, tranne che per gli occhi che erano identici a quelli di Christine.

 -Allora, Chris - cominciò Miyu sedendosi accanto a Kanata che aveva Mimi in braccio. –Sai già se sarà un maschietto o una femminuccia.-

 -E’ una bambina- disse Chris sorridendo.

 -Davvero!?- esclamò Nanami contenta. –Sapete già che nome le darete?-

 -Sarà francese naturalmente- disse Santa.

 -Certo, è normale- ribatté Christine orgogliosa. –Voglio che i miei figli ricordino sempre che una parte di loro appartiene alla Francia. Ho deciso di chiamare la piccola Nicole, come la mia adorata nonna.-

 - Nicole? Ma è un nome meraviglioso- disse Aya con aria sognante.

 Passarono le ore successive a chiacchierare e divertirsi. Naturalmente fecero il terzo grado a Lou e Baumiao, volevano sapere tutto quello che era successo durante il viaggio di ritorno. Poi quando Baumiao cominciò a parlare del teletrasporto per poco Santa non svenne dall’emozione. Mentre Aya cominciava già a prendere appunti per tirarne fuori uno dei suoi spettacoli.

 Ormai era quasi ora di pranzo. Baumiao e Miyu cominciarono a darsi da fare preparando qualcosa per tutti. Miyu era così contenta di vedere tutti allegri e felici, si sentiva un po’ come se fosse tornata al tempo in cui quel piccolo alieno le aveva sconvolto la vita. A tal proposito si guardò intorno e vide che Lou non era nella sala con gli altri.

 - Baumiao, sai dov’è Lou?-

 -Credo abbia portato Mimi e Kaname a giocare fuori in cortile.-

 -Sarà maglio che vada a chiamarli- disse Miyu. –Il pranzo è quasi pronto.-

 Si diresse verso il cortile e non potè non lasciarsi sfuggire un sorriso. Lou era seduto sui gradini del tempio mentre i due bambini, seduti a terra davanti a lui, fissavano incantati i giocattoli che il giovane alieno stava facendo fluttuare in aria.

 -Te la cavi bene con i bambini- disse Miyu sedendosi accanto a lui.

 -Diciamo che basta poco per farli divertire- rispose facendole l’occhiolino.

 -Mamma- disse la piccola Mimi entusiasta. – Visto… iocattolo… ola-

 -Sì, tesoro mio. Si può dire che Lou è famoso per questo.-

 -Bello!- esclamò la piccola cominciando a battere le manine e anche Kaname fece come lei. Con un gesto della mano Lou fece atterrare i giocattoli tra le braccia dei due bambini che cominciarono a ridere contenti.

 -Vanno molto d’accordo- disse poi Lou. –Pensi che da grandi si sposeranno. Dopotutto trovo che somiglino molto a te e a papà!-

 -Sai cosa penso? Secondo me le cose non si svolgono mai due volte nello stesso modo. E poi io e Kanata sia mo sempre stati un discorso a parte.-

 -Ma non ti piacerebbe se Mimi e Kaname si innamorassero?-

 -Sì, mi piacerebbe. Ma se non succedesse non credo che ne sarei rattristata.-

 Lou la guardava con attenzione.

 -In fondo Mimi ha il diritto di innamorarsi di chi vuole, non devo essere io a dirle chi è quello giusto o chi è quello sbagliato. Non credi anche tu?- chiese con un sorriso.

 -Hai perfettamente ragione. Mimi è proprio fortunata ad averti come madre- disse Lou abbassando lo sguardo.

 -Be’ lo sei anche tu, piccolo mio- rispose lei accarezzandogli la testa. –Adesso però è meglio andare. Baumiao avrà già finito di preparare il pranzo.-

 -Sì, certo. Muoio di fame. –

 Stavano per entrare in casa, quando, all’improvviso, qualcuno li sorpassò seguito da una densa nuvola di fumo. Lou aveva in braccio Mimi e la strinse a sé per proteggerla, mentre Miyu, seguita dal piccolo Kaname che stava tra le sue braccia, si lasciava sfuggire un risolino.

 -Ma cos’era?- chiese Lou stranito.

 -Quella era…-

 -Salve!- esclamò una donna apparsa dal nulla. –Come va?-

 -Buongiorno Mikan - rispose Miyu sorridendo.

 -Signorina Mikan!- disse Lou sorpreso. Non poteva credere che quella donna fosse Mikan. Aveva i capelli più lunghi e indossava un elegante tailleur grigio perla.

 -Ci conosciamo?- chiese lei sospettosa.

 -Sono Lou. Si ricorda di me?-

 - Lou?- mormorò confusa e avvicinò il viso a quello del ragazzo per squadrarlo meglio. –Oh, per tutte le vignette bianche! Sei proprio tu!-

 -Già- rispose lui imbarazzato.

 -Ma guarda un po’ come sei diventato grande!- disse lei riprendendo la sua solita espressione. Sì, era proprio la signorina Mikan.

 -Quasi non ti riconoscevo- disse dandogli una pacca sulla spalla. –Sei diventato proprio un bel ragazzo, l’aria del tuo pianeta ti ha fatto proprio bene, a quanto vedo.-

 -Cosa!? Lei sa?- chiese Lou stupito.

 -Non sai quanti modi conosco per far parlare il mio fratellino. Alla fine mi ha raccontato tutto. Chris voleva ucciderlo, ma dopo che ho giurato di non raccontare niente a nessuno, tutto si è sistemato. E pensare che ho sempre creduto di essere io l’aliena in questo anime.-

 Lou e Miyu si lanciarono un’occhiata divertiti.

 -Ah, quasi dimenticavo- disse Mikan. –Non che avete visto quella peste di mia figlia qui da qualche parte? E’ da quando siamo uscite di casa che le corro dietro.-

 -E’ appena… ehm… entrate in casa- rispose Miyu.

 -Quel tifone di prima era Rika?- chiese Lou.

 -Proprio così. –

 -Miyu, non dirmi che lui è qui- disse Mikan con aria preoccupata.

 La donna annuì.

 -Oh, povero bambino.-

 Lou non stava capendo più niente.

 -Ma di cosa state parlando?-

 -Vedi Lou – cominciò Miyu. –Diciamo che Rika ha il vizio di…-

 -AAAAAAAAAHAAAAAAH!!!-

 Un urlo proveniente dall’interno della casa li interruppe. La porta d’ingresso si spalancò e ne uscì Victor.

 -Toglietemi questo sgorbio di dosso!- urlava.

 -Giochiamo! Vic, voglio giocare!-

 -Ha il vizio di attaccarsi al collo di suo cugino Victor finché lui non acconsente a giocare con lei- concluse Miyu con un sospiro rassegnato.

 - Rika, lascialo andare!- esclamò Mikan.

 -No, voglio giocare con Vic!- disse la bambina stringendosi ancora di più al collo del cugino.

 Alla fine Mikan prese la piccola per i piedi e cominciò a tirare finché non si staccò. Madre e figlia caddero a terra, mentre Victor correva a nascondersi dietro Miyu.

 Lou osservava la scena divertito. Rika gli ricordava molto la signorina Mikan, tranne che per i capelli che erano castano chiaro.

 -Quante volte ti devo dire non tormentare Victor?-

 -Ma io…- disse la piccola con le lacrime agli occhi.

 -Ehi, Rika- intervenne Lou. Non sopportava di veder piangere i bambini. –Ti andrebbe di entrare in casa volando?-

 -Guarda che non sono una stupida, biondino- disse lei irritata. –Lo so perfettamente che volare è impossibile. Certo, a meno che non si usi un aereo.-

 Lou sorrise, quella bambina gli ricordava molto Momoka da piccola.

 -Ma io sono capace di fare qualsiasi cosa- rispose Lou sorridendo. Poi mosse leggermente la mano e la piccola Rika cominciò a sollevarsi da terra. La bambina rimase stupita, ma quando capì che stava volando per davvero cominciò a ridere contenta.

 - Anch’io- esclamò Mimi contrariata.

 -E va bene- rispose Lou sorridendo, e anche Mimi cominciò a fluttuare in aria. –Adesso però si va a pranzo.-

 - Kaname - disse Mimi indicando il suo amichetto.

 -E’ vero- disse Lou, -anche lui ha diritto a un volo. – Mosse ancora la mano e Kaname raggiunse le due bambine. Così quello strano gruppetto volante entrò in casa seguito Lou e Victor, che aveva un’aria molto più tranquilla. Miyu e Mikan rimasero fuori.

 -Povero Lou, adesso lo perseguiteranno a vita- disse Miyu con un sospiro.

 -Probabile- ribatté Mikan. –Ma almeno una cosa è sicura.-

 -Cosa?-

 -Adesso che Lou è tornato comincerà finalmente a succedere qualcosa di interessante- disse con gli occhi che le brillavano. –Mi ero proprio stancata della solita monotona vita. – Detto questo entrò in casa.

 Miyu rimase ancora qualche secondo fuori a guardare il cielo.

 “Spero tanto che Mikan si sbagli” pensò. “Non credo che riuscirei ad affrontare di nuovo tutto quello che ci è successo dieci anni fa.”




 Spero che questi primi capitolo così tranquilli vi siano piaciuti, perchè già dal prossimo (se ho fatto bene i conti) le cose cominceranno a movimentarsi un pochino... (Oh, Sì. Ve lo garantisco io... Sono appena stato nel testa di Francy nd Baumiao) (Baumiao! si può sapere che ci facevi nella mia testa? nd me confusa) (Le pulizie nd Baumiao) (?????? ndMe) (Non hai idea delle ragnatele che ci ho travato, per non parlare del disordine... Trame di ficcy da continuare mischiate ad argomenti di latino e greco. Dovresti trovare un po' di tempo per fare un po' di ordine. Vergognati! nd Baumiao puntando un piumino verso Francy) (ç_ç Che ci posso fare se non ho neanche il tempo respirare... Ehi, ma... Chi sei tu per dirmi di fare ordine?! Il mio è un disordine ordinato. Magari a te può sembrare un casino, ma quando mi serve trovo sempre quello che cerco. E adesso fatti a fare un bagno che sei tutto pieno di ragnatele... Ma guarda se mi devo far mettere in soggezione da un animaletto domestico ndMe scocciata) (Non sono un animale domestico!!! Sono un alien-sitter nd Buamiao furioso) (E' uguale! nd Me con sguardo di pura soddisfazione)... 

Bene, dopo questa piccola interruzione, direi di riprendere il discorso che stava facendo... Ehm... Cosa stavo dicendo? Ah, sì. Dal prossimo capitolo dovrebbero cominciare a succedere delle cose molto interessanti, prima fra tutte l'arrivo di un nuovo personaggio molto affascinante. Diciamo che all'inizio potrebbe sembrare un po' antipatico, ma sono sicura che imparerete ad amarlo come succederà a ... (ferma! Non puoi dire altro nd Lou) (Lou, adorato... ti ci metti anche tu andesso? nd Me) (mi dispiace ma stavi per rivelare troppo nd Lou) (forse hai ragione nd Me triste)... 

Vabbe' forse è meglio passare ai ringraziamenti... 

 niehal65: Allora? Piaciuta la prole che ho creato, a me piace tantissimo... Soprattutto Rika, la adoro. E' stata una faticaccia immaginarsi tutti quei bambini e mischiare i caratteri dei loro genitori, però alla fine credo di esserci riuscita, no? Be' comunque spero proprio che questo nuovo chappy ti si piaciuto.^^ Ciao Kiss!!! TVTTTTTB!!!

 miss miyu 91: Ti ringrazio per la recensione, spero che anche questo capitolo ti sia piaciuto. Ciao Kiss!!! TVTTTTTTTB!!!

 Angol93: Le lettere di Miyu sono state lo scoglio più difficile da superare, poi il resto per fortuna sta venendo da sé. Infatti ho già in mente quasi tutta la ficcy (certo a grandi linee...). Ti ringrazio per la recensione e per i complimenti. Ciao Kiss!!! TVTTTTTTTB!!!

 HollyShort91: Sono felice che il rapporto tra Kanata e Miyu mi stia uscendo decentemente, ho sempre il terrore di cambiarli troppo. E sono ancora più contenta che tu abbia trovato le lettere ben scritte (altro incubo). Ti ringrazio per la recensione e per i complimenti. P.S. Quando ho detto che sembravi uno strozzino e io una debitrice, non ti stavo affatto ammonendo anzi... Stavo solo notando quanto fosse buffa la situazione. Sono contentissima che tu non ti sia dimenticata di me, figurati! Ciao Kiss!!! TVTTTTTB!!! 

Ringrazio inoltre tutti quelli che hanno messo la mia ficcy tra le preferite e chi ha solo letto... 

Ci vediamo al prossimo capitolo... Ciao Kiss!!! 

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Capitolo 4
*** Il Cugino Francese ***


Il Ritorno Di Lou- Capitolo 4

Scherzi del Destino

Il ritorno di Lou



Capitolo 4

Il Cugino Francese



-Non ci posso credere…- mormorava Momoka mentre saliva le scale del tempio. –E’ una cosa che non posso proprio sopportare.-

Era di umore nero e si vedeva lontano un chilometro. Ogni gradino che faceva rischiava quasi di disintegrarsi sotto i duri colpi dei suoi passi.

Arrivò in cima alla scalinata.

-Buongiorno Momoka - disse Baumiao con sorriso. Stava dando una pulitina al cortile.

La ragazza si voltò verso di lui e con uno sguardo che avrebbe potuto tagliare in due una quercia secolare esclamò: -Buongiorno!? Ma quale buongiorno!!!-

Baumiao impallidì. Si sentì le gambe molli e cominciò a tremare come una foglia. Non aveva mai visto Momoka così infuriata.

-Sta-stai bene?- chiese titubante.

-Non sto bene per niente!- rispose lei quasi urlando. –Sai dov’è Miyu?-

-Cre-credo sia in casa- rispose lui sempre più spaventato.

Momoka si voltò e si diresse di gran carriera verso la porta d’ingresso. Entrò in casa e cominciò a chiamare Miyu con insistenza.

-Momoka - disse lei sputando fuori dalla cucina. –Che ti succede?- chiese quando la vide con quell’espressione irritata.

-Ho bisogno di un favore- cominciò lei un po’ più calma.

-Va bene, se ti posso aiutare, lo farò volentieri- rispose Miyu con un sorriso. –Vieni in cucina e raccontami tutti. Ci sono anche Lou e Mimi. –

-Grazie.-

Le due entrarono in cucina e si sedettero al tavolo, dove Lou stava facendo le boccacce a Mimi per farla divertire.

-Allora, che favore devi chiedermi?-

-Ecco… Ho bisogno di venire a vivere qui per un po’- rispose Momoka tutto d’un fiato.

-Cosa? E perché?- chiese Miyu sorpresa. –Tu non vivevi con Chris e Mizuki.-

-Sì, dopo la partenza dei miei genitori sono andata a vivere con loro e sarei dovuta rimanere là fino al termine dell’anno scolastico però è sorto un piccolo problema che mi impedirà di mettere piede in quella casa per almeno un mese. –

-Che genere di problema?- chiese Lou confuso.

-Devo proprio parlarne?- rispose Momoka tremendamente irritata. –Il solo fatto di pensarci mi fa salire il sangue al cervello.-

- Be’, io non avrei problemi ad ospitarti- disse Miyu. –Però devo prima sentire Christine e Mizuki, e preferirei sapere il motivo di tutta questa situazione.-

-Momoka!- esclamò Victor entrando nella stanza e aggrappandosi alla vita di Momoka.

- Victor - disse quella.

-Ti prego! Ti scongiuro! Non te ne andare! Non lasciarmi solo con quella sottospecie di lumaca francese- cominciò il bambino con l’aria di chi stava per mettersi a piangere.

-Ne abbiamo già parlato Victor, io non posso vivere sotto lo stesso tetto con quel damerino- rispose Momoka decisa. –Finirei con l’autodistruggermi, o con l’ucciderlo.-

-Ma si può sapere di che state parlando?- chiese Lou confuso.

-Victor!- esclamò Mizuki entrando nella stanza. –Finalmente ti ho trovato! Tua madre è preoccupata, ha detto che sei scappato via di casa come un fulmine.-

Miyu e Lou si lanciarono un’occhiata. Non stavano assolutamente capendo nulla di quello che stava succedendo. In più la loro cucina sembrava il palcoscenico di una tragedia greca.

-Io a casa senza Momoka non ci torno- esclamò Victor stringendosi ancora di più alla ragazza.

-E perché Momoka non dovrebbe tornare a casa?- chiese una voce dietro a Mizuki. Era Christine che entrava nella stanza con entrambe le mani sul pancione.

-Lo sai benissimo perché, Chris!- esclamò Momoka irritata.

-Andiamo, Momoka non siete più dei bambini. Tu sei cambiata e sono sicura che anche François lo è- rispose Chris sedendosi accanto a Miyu. –Cielo! Le scale del tempio mi uccideranno un giorno.-

-Scusa Chris, ti dispiacerebbe spiegarmi che sta succedendo?- chiese Miyu seccata.

-Niente di preoccupante- rispose Chris con un sorriso.

-Niente di preoccupante!?- esclamarono Momoka e Victor insieme.

- Chris, ti rendi conto di quello che sta per succedere?- disse Momoka con apprensione. –Quello stupido di tuo cugino verrà qui dalla Francia. Dimmi se questa non è una catastrofe!-

-Solo perché a te sta antipatico, non vedo cosa ci sia di tanto catastrofico- rispose Chris con calma.

-Mamma, François non sta antipatico solo a Momoka. Anche il suo stesso riflesso nello specchio lo trova antipatico- disse Victor annuendo.

-Non dite stupidaggini- rispose Christine. –François è un ragazzo a modo, educato e piacevole da ascoltare. Dopotutto fa parte della mia famiglia.-

Tutti si lanciarono degli strani sguardi. Il fatto che quel ragazzo fosse un parente di Christine non deponeva affatto a suo favore.

- Mizuki. Non credi anche tu che François sia un ragazzo simpatico- disse Chris rivolta al marito.

-Veramente… Chris… Ecco, non è che sia proprio simpatico- rispose Mizuki preoccupato. –Più che altro è molto… molto… francese.-

Christine alzò un sopracciglio.

-Sei d’accordo con Momoka e Victor quindi.-

-No, ma che dici…-

La moglie gli lanciò uno sguardo come per dire “non mentirmi tanto ormai ho capito tutto”.

-Sì, sono d’accordo con loro.-

-Sentite- intervenne Miyu cominciando a sentire l’aria di tensione che si stava diffondendo nella stanza. –Che ne dite di venire a stare tutti qui al tempio?-

-Cosa?!- esclamarono gli altri sorpresi.

-Miyu, ma che stai dicendo?- chiese Christine basita.

-Secondo me è la soluzione migliore- continuò Miyu sorridendo. –Momoka non vuole stare nella stessa casa con François, e Victor non vuole stare a casa senza Momoka. Mizuki non sembra molto felice di ospitare tuo cugino, e tu sembri l’unica propensa a farlo. Se venite a stare tutti qui, Momoka avrà me, Kanata e Lou per distrarsi, Victor non rimarrà da solo con François e Mizuki sarebbe più sereno. Senza contare il fatto che manca poco alla nascita di Nicole e tu ti stanchi facilmente, Chris. Non riusciresti ad affrontare tutto da sola. Invece se vieni a stare qui, ti potrò dare una mano io. –

- Be’ detta così non è una cattiva idea- rispose Christine dubbiosa.

-Ma alla fine dei conti, io dovrei avere a che fare con François tutti i giorni comunque… Non cambierebbe nulla…-

Lou prese Momoka per un braccio e la trascinò nel corridoio.

-Che stai facendo, Lou?- chiese lei irritata.

-Ascolta- disse Lou zittendola. –Credo di aver capito come mai mia madre ha deciso di proporvi questa soluzione. Christine si potrebbe arrabbiare molto se si metterà ancora in dubbio la simpatia di suo cugino, e non voglio neanche immaginare che cosa combinerebbe al tempio se si infuriasse sul serio.-

-Capisco- rispose Momoka abbassando lo sguardo.

-E poi non credo che questo François sia così terribile. Qui al tempio non sei da sola, ti darò una mano io ad evitarlo se proprio non gli vuoi parlare- disse lui sorridendo.

-Ti ringrazio Lou, ma tu non lo conosci. Lui è un tipo “inevitabile”.-

-Lo conosci bene?- chiese Lou curioso.

-L’ho visto solo una volta quando avevo dieci anni, ma mi è bastato per tutta la vita- Momoka sospirò rassegnata. –Ero andata in Francia con Christine, per andare a trovare sua nonna. Un pomeriggio si è presentata da noi sua zia accompagnata da quello sgorbio di François. Nonostante avessimo la stessa età era più basso di me, con dei fondi di bottiglia al posto degli occhiali e dei capelli così unti da sembrare un ammasso di gelatina nera. Ma mi conosci, sai che io non considero l’aspetto importante, così ho cominciato a giocare con lui. E’ stato un incubo. Lui era appassionato di insetti. Non ha fatto altro che parlarmi di ragni, mosche, zanzare, bruchi… Mi stava facendo venire il voltastomaco. Quando mi ha chiesto se volevo aiutarlo a sezionare una tarantola, sono scappata via a nascondermi, non ne potevo più.-

Lou la guardava comprensivo.

-Io e Chris siamo rimaste a casa di sua nonna per una settimana, e quel rompiscatole è venuto tutti i giorni a chiedermi se volevo sezionare qualcosa con lui o andare a caccia di insetti. Poi il giorno prima che partissi, è venuto da me e mi ha confessato che gli piacevo. Gli ho praticamente riso in faccia. Mi vergogno molto per quello che ho fatto, ma non sapevo che altro rispondere. Gli ho detto che io un fidanzato ce l’avevo già, che si chiamava Lou e che era bellissimo.-

Lou si sentì tremendamente in imbarazzo.

-Ora capisci perché non voglio rivederlo? Non solo non lo sopportavo, ed era tremendamente invadente ma l’ho anche trattato malissimo. Non ho il coraggio di affrontarlo.-

-Andiamo, Momoka - disse Lou sorridendo. –Sono passati quasi cinque anni da allora, sicuramente François sarà cambiato e si sarà certamente dimenticato di quello che gli hai detto. Eravate solo dei bambini.-

-Forse hai ragione tu, però io non posso fare a meno di sentirmi a disagio- rispose Momoka.

-Quando arriverà François?-

-Questo pomeriggio. Userà il Jet privato della famiglia La Roche.-

-La Roche?- chiese Lou confuso.

- François è il nipote diretto della madre di Chris, ed è quello il cognome della loro famiglia. Sono ricchi, come avrai capito. Molto più ricchi degli Anakomachi.-

-Allora, fammi capire bene… Tu e Chris siete cugine da parte di padre, giusto?-

Momoka annuì.

-Mentre Christine e François sono cugini da parte di madre.-

-Esatto.-

-Certo che è un po’ ingarbugliata come situazione.-

-Ingarbugliata o no. Non voglio rivedere quello sgorbio!- esclamò Momoka inveendo contro il destino.

-Ho già avvisato il signor De Cervi di portare François qui al tempio appena arriverà- disse Christine mentre aiutava Miyu a tagliare le patate per lo spezzatino.

-Perfetto- rispose Miyu sorridendo. –Sai più o meno verso che ora arriverà?-

-Il suo Jet doveva arrivare per le due, quindi sarà quasi arrivato.-

-Ma che tipo è questo tuo cugino, Chris? Momoka lo odia, Victor ne è terrorizzato, Mizuki lo trova antipatico... mentre tu… Be’ tu dici che è un ragazzo meraviglioso.-

-Io lo conosco bene Miyu, è per questo che di lui ho un giudizio positivo. Gli altri non conoscono la vera storia di François quindi si fermano alle apparenze- disse Christine abbassando lo sguardo.

-La vera storia?- chiese Miyu confusa.

- François non fa parte della famiglia La Roche, o almeno non geneticamente parlando. I miei zii lo hanno adottato quando aveva sette anni, perché non potevano avere figli. Ma si può dire che lo abbiano salvato sul serio. La sua è una storia tristissima. Quello che gli è successo da piccolo lo ha segnato profondamente, per questo i suoi comportamenti a qualcuno potrebbero sembrare strani. Io che so tutto, non riesco a non ammirarlo.-

-Capisco- rispose Miyu.

-Mi dispiace, ma non posso raccontarti tutti i particolari. I miei zii mi hanno chiesto di non dire niente a nessuno, per non rendere la vita difficile a François.-

-Non preoccuparti, Chris - rispose Miyu sorridendo. –Adesso che mi hai detto come stanno le cose, mi sforzerò di trattare François nel migliore dei modi. -

- Ti ringrazio, Miyu - disse Chris asciugandosi una lacrima che le stava scendendo lungo il viso.

-Credo che sia arrivato- disse Lou entrando in cucina.

Miyu, Christine e Lou uscirono nel cortile. Non nascosero la loro sorpresa nel vedere una limousine parcheggiata proprio davanti a loro.

-Come ha fatto ad arrivare fin quassù?- chiese Miyu sbalordita.

-Il solito esibizionista- disse Momoka apparendo al loro fianco con le braccia incrociate –Se non si mette in mostra non è contento.-

-Momoka cerca di essere carina con François - disse Miyu con tono di rimprovero.

-Sarò gentile con lui come lo si potrebbe essere con una puntura di zanzara- rispose Momoka acida.

-Ti prego, Lou - disse Miyu voltandosi verso il figlio. –Cerca di farlo sentire a suo agio almeno tu. -

-Sta tranquilla mamma, lo farò- disse Lou sorridendo.

-Grazie, tesoro.-

Il signor De Cervis uscì dalla limousine e fece il giro per aprire la portiera di dietro. Quando aprì lo sportello, Momoka disse: - Che strano, pensavo che si sarebbe steso un tappeto rosso.-

-Quello l’ho lasciato nell’altra limousine, Momoka - disse una voce da dentro la macchina.

-Ma quanto sei spiritoso, Mostri… ciat… tolo…-

François era uscito dalla limousine e Momoka aveva improvvisamente perso l’uso della parola.





Sono proprio crudele, vero? Lasciarvi così... Ma che vi posso dire? Questa è la suspance che rende bella la storia. ^^

Comunque nel prossimo capitolo conosceremo mooooolto meglio François e il suo rapporto con Momoka... Non so se spiegherò già quello che è avvenuto nel suo passato. Può darsi che questo particolari li inserirò nel capitolo successivo...

Scusatemi se non vi ringrazio una per una per le recensioni, ma oggi non è ho il tempo... Comunque grazie a miss miyu 91, Angol93, jeeeeee per avermi lasciato una recensione...

Inoltre ringrazio tutti quelli che l'hanno messa tra le preferite e chi ha solo letto... Grazie!!! ^^

Ciao Kiss!!!

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Capitolo 5
*** Finto Fidanzamento ***


Il Ritorno Di Lou- Capitolo 5

Scherzi del Destino

 Il ritorno di Lou

Capitolo 5

Finto Fidanzamento

 

Il signor De Cervis uscì dalla limousine e fece il giro per aprire la portiera di dietro. Quando aprì lo sportello, Momoka disse: - Che strano, pensavo che si sarebbe steso un tappeto rosso.-

 -Quello l’ho lasciato nell’altra limousine, Momoka - disse una voce da dentro la macchina.

 -Ma quanto sei spiritoso, Mostri… ciat… tolo…-

 François era uscito dalla limousine e Momoka aveva improvvisamente perso l’uso della parola.

 Davanti a lei c’era il ragazzo più bello che avesse mai visto. Lei spalancò gli occhi per la sorpresa, incredula che quello potesse essere lo stesso ragazzino occhialuto che aveva conosciuto anni prima.

 Era alto, con un bel fisico. Indossava un elegante completo scuro e delle scarpe che avevano l’aria di costare quanto la limousine da cui era sceso. Aveva i capelli lunghi fino alle spalle. Neri, morbidi e lucenti. Non ricordavano neanche lontanamente il groviglio putrido che erano prima. Indossava degli occhiali da sole scuri che gli conferivano un’aria snob ma anche tremendamente affascinante.

 -Bonjour a tutti- disse quello con tono pacato e gentile.

 “Non può essere lui!” pensò Momoka incredula. “Non è possibile che sia lui!”

 Il ragazzo si avvicinò al gruppetto che gli stava davanti. Miyu e Christine lo accolsero con un sorriso. Miyu gli fece un inchino davvero contenta di conoscerlo, mentre Christine gli diede due baci sulle guance lieta di rivederlo.

 Miyu rimase basita dal gesto di Christine.

 -E’ un’usanza europea- rispose Christine sorridendo a Miyu. –In Francia non si fanno inchini come in Giappone, ci si scambia due baci in segno di saluto e affetto.-

 -Capisco- rispose Miyu costernata.

 -Momoka- disse François voltandosi verso la ragazza. Lei sentì tutto il gelo che il ragazzo aveva messo in quell’unica parola investirla come una valanga. –Vedo che non sei cambiata di una virgola, hai sempre quell’espressione saccente che ti contraddistingue.-

 Momoka trasalì. Sì, lo schianto di ragazzo che aveva di fronte era di sicuro quell’irritante di François.

 -Non avevo motivo di cambiare, mostriciattolo. Ero perfetta a dieci anni e lo sono tutt’ora- ribatté Momoka con un sorriso maligno.

 -Ammetto che io invece avevo bisogno di una rimodernata- continuò lui passandosi una mano nei capelli con fare spavaldo.

 “Se lo fa un’altra volta lo disintegro” pensò Momoka nascondendo a stento la voglia di farlo.

 -Mi piacerebbe avere la tua opinione sul mio cambiamento.-

 -Sei più alto. Hai fatto la scoperta dello shampoo e ti sei dato una rassettata. Vestiti e scarpe decenti. Ma a parte questo sei rimasto il mostriciattolo che eri prima. E una volta che avrai tolto quegli occhiali da sole per rimettere i tuoi fondi di bottiglia, sono sicura che l’insetto che è in te ricomparirà per “deliziarci” della sua compagnia - rispose Momoka incrociando le braccia e distogliendo lo sguardo da lui.

 -Momoka!- esclamò Christine. –Comportati da persona educata.-

 -Con lui non ne vale la pena!-

 -Momoka!- disse Miyu rimproverandola.

 -Non importa- intervenne François. –Sai Momoka. Non so come stanno le cose qui in Giappone, ma in Francia hanno inventato degli oggettini deliziosi chiamati lenti a contatto.-

 La ragazza sussultò.

 -Quindi, non credo che mi rivedrai mai più con i miei… Com’è che li hai definiti? Ah, sì. Fondi di bottiglia.- Detto questo si tolse gli occhiali.

 Momoka si voltò lentamente a guardarlo. Il respiro le si mozzò in gola.

 -Vedo che sei sorpresa- disse lui con tono compiaciuto.

 Sorpresa era dire poco. Momoka era pietrificata. La bellezza di quegli occhi le aveva gelato il sangue nelle vene. Erano azzurri come il cielo e con un taglio allungato ed elegante. C’era un solo aggettivo per definirli: magnetici.

 Quel gran bel paio di occhi conferiva al viso di François un fascino quasi angelico. Quando erano bambini non aveva mai visto davvero i suoi occhi, coperti com’erano dagli occhiali. Non si era neanche mai accorta che fossero azzurri, aveva sempre pensato che fossero neri.

 -Sopresa?- chiese lui in tono compiaciuto.

 Il momento di ammirazione di Momoka per quegli occhi sparì non appena sentì il tono di quella parola pronunciata da François.

 -Chi? Io? Sorpresa? Ma fammi il piacere- disse distogliendo lo sguardo ancora una volta. –Ho visto certamente di meglio.-

 -Presumo ti stia riferendo al tuo fidanzato- ribatté François pungente. 

 Momoka sussultò.

 -Prego?-

 -Il tuo fidanzato. Quello che sbandieravi ai quattro venti quando sei venuta in Francia. Com’è che lo chiamavi?- si chiese il ragazzo mettendosi una mano sul mento. –Ah, sì. Lou.-

 Momoka continuava a guardarlo incredula. Come faceva a ricordarsi anche il più piccolo particolare del loro incontro in Francia.

 -Allora? Gli occhi del tuo fidanzato sono più belli dei miei?- chiese François passandosi di nuovo una mano tra i capelli.

 “Adesso lo faccio fuori” pensò Momoka infuriata.

 -Giudica da solo- disse una voce alla sua destra.

 Lou aveva fatto un paio di passi avanti e di era fermato proprio davanti a François.

 -Sono io Lou- continuò con un enorme sorriso. –Piacere di conoscerti.-

 François rimase a guardare per qualche secondo il ragazzino che aveva davanti. Era certamente molto carino, e il suo viso era dolce. E doveva ammettere che aveva dei begl’occhi. Ma restava un ragazzino. Poteva avere al massimo dodici o tredici anni. Come poteva essere il tanto declamato fidanzato di Momoka? Alzò lo sguardo verso la ragazza. Lo stava guardando con decisione. Evidentemente quello era davvero il famoso Lou.

 -Quindi tu saresti Lou.-

 -In persona- rispose il ragazzo con il suo solito tono gentile.

 -Ma guarda. Ti immaginavo un po’… come dire?... Diverso.-

 -Intendi dire che ti sembro troppo giovane perché Momoka stia con me?- chiese Lou.

 -Sì, era esattamente questo che intendevo- rispose François lanciandogli uno sguardo che avrebbe potuto incenerire un albero.

 -Be’ che ti posso dire? Mi sembra evidente che per Momoka non sia importante l’età, forse lei guarda il carattere e i modi di una persona- rispose Lou altrettanto pungente.

 Momoka guardava la scena. Sembrava un duello di cavalieri, l’unica differenza era che i due si stavano scontrando con le parole.

 François stava per aprire bocca quando fu interrotto da Miyu.

 -Che ne dite di entrare in casa?- decise di intervenire cominciando ad intuire che l’aria si stava facendo pesante. –Ho fatto una crostata di fragole. E potrei prepararvi del tè. François, hai mai bevuto il tè giapponese?-

 Il ragazzo continuò a fissare Lou negli occhi ancora per qualche istante, poi si rivolse a Miyu con voce gentile: -Una volta, signora Sayoni, ma ero molto piccolo.-

 -Bene, allora. Ti assicurò che il mio tè è uno dei migliori del Giappone.-

 -Ne sono sicuro- rispose François con tono sereno.

 -Vieni, François - disse Christine. –La sala da pranzo è da questa parte.-

 Lo prese per una spalla e lo accompagnò all’interno della casa.

 -Mentre Miyu prepara il tè, ti mostro il resto della casa.-

 -Va bene- rispose il ragazzo lanciando un ultimo sguardo a Lou e Momoka che erano rimasti nel cortile d’ingresso.

 Quando furono finalmente soli Lou disse: -Alla faccia del mostriciattolo… E’ davvero un bel ragazzo. Non credi anche tu Momoka?-

 Ma la ragazza non rispose.

 -Momoka? Mi hai sentito?- continuò voltandosi verso di lei.

 Stava ferma, con lo sguardo fisso a terra.

 -Momoka?- disse di nuovo Lou.

 Non accennava a muoversi.

 -Momok…-

 La ragazza alzò lo sguardo si scatto. –Non lo sopporto!!!- esclamò.

 Lou fece un passo indietro per lo spavento.

 -E’ irritante come una puntura di zanzara. Non lo reggo! Non posso stare un mese sotto lo stesso tetto con quel damerino francese che si crede Dio sceso in terra!- aveva detto tutto talmente veloce e si era agitata così tanto che alla fine le era venuto il fiatone.

 -Credo sia meglio che ti calmi adesso- cercò di tranquillizzarla Lou. –E comunque non mi è sembrato tanto male come persona, forse un tantino indisponente, ma non credo che sia così tremendo come lo descrivi tu. –

 Momoka lo fulminò con lo sguardo. Lou cominciò a tremare. A quanto pare Momoka aveva preso la parte irascibile dagli Anakomachi. Ricordava così tanto Christine.

 -Lou, tu non lo conosci! Quando il suo vero io verrà fuori, mi irriterò così tanto da rischiare di ucciderlo per davvero- sibilò lei infuriata.

 -Ti ho già detto che allora l’unica soluzione è evitarlo.-

 -La fai facile tu- continuò lei riprendendo il controllo. –Scoprirai che François non conosce le parole privacy e discrezione. In un modo o nell’altro me lo ritroverò sempre tra i piedi.-

 -Penso che sarò costretto a fingermi il tuo ragazzo ancora per un po’- disse Lou sorridendo.

 -Come?- chiese lei confusa.

 -Se François si convincerà che io sono il tuo ragazzo dovrà lasciarti in pace per forza.-

 -Lo faresti davvero, Lou?- chiese lei con le lacrime agli occhi.

 -Certo. Siamo amici. Per te questo e altro.-

 La ragazza lo abbracciò così forte da fargli girare la testa.

 -Ti ringrazio tanto Lou!- esclamò contenta.

 -Spero solo che non noti il fatto che non ci baciamo- disse lui pensieroso.

 Momoka arrossì di colpo e lasciò andare Lou.

 -Che vuoi dire?- chiese titubante.

 -Be’ in genere due persone che stanno insieme si baciano, si tengono per mano o comunque hanno degli atteggiamenti inequivocabilmente romantici. Non credo di essere molto bravo in queste faccende.-

 -Non cre-credo che François sarà così puntiglioso da mettersi a dire che non ci baciamo- disse tremendamente imbarazzata.

 -Lo spero proprio- disse Lou con sorriso. –Altrimenti la nostra copertura salterà completamente.-

 -Già- concluse Momoka preoccupata.

  

 -Che cosa avete intenzione di fare?!-

 -Andiamo, Mizuki. Non essere così contrariato.

 Momoka e Lou, erano seduti sulla scalinata del tempio mentre il piccolo Victor giocava con un aeroplanino nel cortile. Era pomeriggio e appena Mizuki era tornato dal lavoro lo avevano bloccato per potergli spiegare nei dettagli il loro piano.

 -Secondo voi non dovrei essere contrariato?- chiese l’uomo incredulo. –Volete far credere a François di essere fidanzati da anni. –

 -Non è che glielo vogliamo far credere- disse Momoka, -tecnicamente lui lo crede già di suo, noi vogliamo solo non contraddirlo.-

 -Ma perché?-

 -Perché se pensa che io Momoka stiamo insieme eviterà di starle sempre intorno.-

 -E se non mi sta troppo intorno non rischierà di essere ucciso- disse Momoka irritata.

 -Ucciso?-

 -Diciamo che non lo sopporto proprio per niente, e se continuo a trovarmelo sempre davanti non posso garantire sulle conseguenze delle mie azioni- concluse Momoka.

 -Momoka ma sei completamente impazzita?-

 -No, ho solo un problema di soglia di sopportazione- continuò lei. –La mia pazienza nei confronti di François si è esaurita appena lui ha cominciato a mettersi le mani nei capelli.-

 -E io cosa dovrei fare?- chiese Mizuki.

 -Devi semplicemente convincere Chris e Miyu a reggerci il gioco- disse Lou.

 Mizuki sospirò rassegnato.

 -Ma perché a me toccano sempre i compiti più rischiosi? Non potete chiederglielo voi?-

 -No!- esclamarono i due terrorizzati.

 -Perché?- chiese lui con tono di supplica.

 -Chris ti ama, e Miyu ha sempre avuto un debole per te. Tu sei quello che rischia decisamente di meno- rispose Momoka con un sorriso.

 -Questo lo dici tu. Comunque dubito che quelle due approveranno questo vostro piano.-

 -Noi contiamo sulle tue doti di mediatore- rispose Lou.

 -E va bene- mormorò infine in tono sconfitto.  

 -Grazie!- esclamarono Lou e Momoka contenti.

 Mizuki si alzò e si diresse con calma verso la porta di ingresso.

 -Voi date un’occhiata a Victor nel frattempo.-

 -Certo.-

 L’uomo entrò in casa e andò verso la cucina. Quando la raggiunse sentì un buon profumino invaderlo. La cena la stava preparando Chris a quanto poteva sentire. Infatti quando entrò vide sua moglie davanti ai fornelli, mentre Miyu stava dando da mangiare a Mimi e Kanata era seduto accanto alla moglie leggendo il giornale.

 -Buonasera a tutti- disse entrando.

 -Buonasera a te- risposero Kanata e Miyu.

 -…iao…Issuki…- disse la piccola Mimi.

 -Ciao, piccolina- sorrise lui contento.

 -Ciao, amore- aggiunse Christine voltandosi.

 -Fortuna che siete tutti qui- disse lui con aria seria. –Ho una cosetta da dirvi.-

 -E’ successo qualcosa?- chiese Miyu preoccupata.

 -No, niente di grave. Dov’è François?-

 -Chi? Il principino francese?-

 -Kanata!- disse Miyu con aria di rimprovero.

 -Che c’è? E’ la verità- rispose Kanata. –Quel ragazzo è più viziato di un conte. Ci credo che Momoka lo odia, io lo sopporto a malapena. Prima mi ha chiesto di portargli una fetta di torta e una tazza di tè nel bagno, accompagnati da una rosa rossa e dei tovaglioli di seta. Secondo me crede di stare al Grande Hotel.-

 -Non essere così duro- disse Miyu.

 -Comunque Momoka vuole che noi accettiamo una sua richiesta- disse Mizuki.

 -E sarebbe?- chiese Christine.

 Mizuki fece un profondo respiro e cominciò ad esporre il piano di Momoka e Lou.

 -Visto?- disse Kanata. –Momoka lo detesta proprio quel François.-

 -Kanata la vuoi finire!- esclamò Miyu.

 -Lascia stare Miyu- disse Christine. –Forse è arrivato il momento che voi sappiate la verità su François, però mi dovete assicurare che non ne parlerete con nessuno. Specialmente con Momoka e Lou.-

 Tutti gli altri annuirono.      

 

Eccomi tornata con un altro capitolo... Spero che vi sia piaciuto. Nel prossimo che sapremo molto di più sul quello schianto francese di François (forse è un tantino antipatico ma io lo adoro lo stesso)...

Ringrazio Angol93, Miss Miyu 91, e jeeeeee per le recensioni che mi hanno lasciato. Vi adoro!!!
Inoltre grazie anche a chi l'ha messa tra le preferite e a chi ha solo letto...
Ciao Kiss!!!

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Capitolo 6
*** Il Piccolo François Lambert ***


Il Ritorno Di Lou- Capitolo 6

Scherzi del Destino

 Il ritorno di Lou

Capitolo 6

Il Piccolo François Lambert

 

 Momoka e Lou se ne stavano seduti davanti al tempio a guardare il cielo, mentre il piccolo Victor davanti a loro giocava con Baumiao.

 -Chissà se Mizuki è riuscito a convincere Chris e Miyu…- sospirò Momoka preoccupata.

 -Tranquilla, credo che ce la farà- cercò di tranquillizzarla lui.

 -Eppure… Secondo me, dovremmo controllare.-

 -Come? Ma di che stai parlando?-

 -Sto dicendo, che dovremmo origliare quello che si stanno dicendo- rispose Momoka con ovvietà.

 -Non credo che sia una buona idea.-

 Momoka lo fissò per qualche secondo prima di alzarsi e cominciare a dirigersi verso la porta d’ingresso.

 -Momoka aspetta!-

 Non era stato Lou a parlare, ma Victor.

 -Che c’è?- chiese lei voltandosi a guardarlo.

 -Non lasciarmi, voglio giocare con te!-

 La ragazza lo fissò esasperata. Quando usava quel tono era irremovibile, se non fosse rimasta sarebbe scoppiato a piangere in meno di due secondi.

 Lou notò lo sguardo combattuto di Momoka, e decise ancora una volta di aiutarla.

 -Resta qui. Vado io a sentire quello che si stanno dicendo.-

 -Davvero?- chiese lei felice.

 -Davvero- rispose lui serio. –Ma sappi che non mi piace per niente fare una cosa del genere.-

 

 Christine aveva inspirato profondamente e si era seduta al tavolo accanto a Mizuki.

 Miyu e Kanata erano proprio di fronte a lei.

 -La storia di François mi è stata raccontata dai miei zii molti anni fa, subito dopo la sua adozione- cominciò Christine cercando di trovare le parole giuste.

 -Ricordo che anch’io ero un po’ spaventata da quello strano bambino, quindi mia zia, sapendo che non avrei mai raccontato niente a nessuno, decise di mettermi a parte della verità.-

 Miyu, Kanata e Mizuki stavano in religioso silenzio, in attesa che il racconto di Chris cominciasse.

 -François era figlio di un avvocato molto famoso a Parigi. La sua famiglia era ricca e viveva nell’agio. Il piccolo era l’unico figlio dell’avvocato Lambert  e di sua moglie Josefine. Erano una famiglia felice ed i miei zii li conoscevano bene.-

 Christine fece un respiro per poter continuare. 

 -Avevano partecipato a molte feste insieme e le due signore andavano molto d’accordo. Così alla fine il signor Lambert era diventato l’avvocato di fiducia di mio zio.

 Purtroppo però, quando François aveva appena due anni sua madre venne a mancare a causa di un incidente stradale. Era in macchina con il signor Lambert e un camion era arrivato addosso all’auto proprio sul lato in cui era seduta Josefine. Il padre di François ci mise diverso tempo a riprendersi, anche se poco, dalla perdita di sua moglie. Ci volle quasi un anno prima che riuscisse di nuovo ad uscire di casa e tornare a parlare. Nel frattempo il piccolo era cresciuto da solo, grazie alle cure della sua governante ma totalmente privato dell’affetto di un padre e di una madre.-

 Miyu cominciava a sentirsi tremendamente triste, aveva la sensazione che il dolore in quella storia fosse appena all’inizio.

 -Quando François aveva quasi quattro anni, successe il finimondo. Suo padre era diventato un alcolizzato e aveva speso tutto il suo denaro in gioco d’azzardo e divertimenti vari senza preoccuparsi minimamente del futuro del figlio.

 Fu arrestato per bancarotta proprio il giorno del compleanno del piccolo François. Il processo fu breve a il signor Lambert fu condannato a dieci anni di reclusione.-

 Christine si fermò sopraffatta dal dolore.

 -Che successe al piccolo?- chiese Miyu ansiosa.

 -La sua nonna materna era la sua unica parente ancora in vita e accettò di prenderlo con sé. Non era ricca, anzi. Era una donna umile che viveva in campagna fuori Parigi.

 Per quasi un anno François visse felice insieme a quella donna. Non avevano molto ma almeno lei poté dargli un po’ di quell’affetto che fino a quel momento gli era stato completamente negato. Questo breve momento di gioia non durò a lungo. La nonna di François era di salute cagionevole e prima che il bambino compisse cinque anni morì nel sonno portata via da una febbre altissima. I medici dissero che non aveva sofferto.-

 Tutti si fissarono per un secondo. Quella storia era una vera e propria tragedia.

 -François fu portato in un orfanotrofio, non aveva altri parenti a cui essere affidato perciò il tribunale non poté stabilire altrimenti. Il destino non è mai stato clemente con lui e proprio il giorno del suo quinto compleanno gli giunse la notizia che suo padre era morto.-

 Miyu trattenne a stento un grido di dolore.

 -Come?- chiese Kanata. –Come era morto?-

 -Si era impiccato nella sua cella- rispose Christine abbassando lo sguardo. –Alcuni uomini che erano stati rinchiusi con lui dissero che lo aveva fatto apposta ad attendere il giorno del compleanno del figlio, come se volesse lasciargli una specie di messaggio.-

 -Se ha fatto davvero una cosa del genere- commentò Mizuki, - doveva essere diventato davvero un uomo senza cuore.-

 -La morte della moglie lo aveva sconvolto fino a fargli perdere la ragione- spiegò Christine. –La vita di François peggiorava giorno dopo giorno. In genere le coppie che non possono avere figli accettano volentieri un bambino di cinque anni, quella è ancora l’età giusta, non era troppo grande. Però ogni volta che qualcuno voleva adottarlo appena lo vedevano accampavano subito qualche scusa e se ne andavano via in fretta e furia.-

 -Perché?- chiese Miyu non riuscendo a capire la motivazione di quel gesto.

 -All’interno dell’orfanotrofio François era cambiato radicalmente. L’anno che aveva passato da sua nonna lo aveva reso un bambino felice e vivace, ma perdere tutto così in fretta, sapere che anche suo padre lo aveva lasciato per sempre era stato un colpo troppo duro per un bambino così piccolo. Perciò aveva cominciato a chiudersi in sé stesso. Non parlava con nessuno, e gli insegnati si accorsero che ogni volta che stava in cortile al posto di giocare con gli altri bambini se stava seduto in un angolo per i fatti suoi. Poi fu costretto ad indossare gli occhiali e quella fu la goccia che fece traboccare il vaso. Gli altri bambini, all’inizio intimoriti da lui, cominciarono a sbeffeggiarlo. Lui non diede peso alla loro battute e continuò a comportarsi come al solito… Finché non avvenne una cosa strana. François cominciò ad appassionarsi agli insetti.

 Li trovava affascinati e misteriosi, così quando stava in cortile ne cercava ogni giorno una nuova specie e la esaminava. Aveva finalmente trovato un’occupazione che lo rendesse felice e che lo interessava davvero.

 Gli altri bambini però furono crudeli. Quando notarono questa sua passione cominciarono a prendersi gioco di lui ancora più duramente fino a che non gli affibbiarono un nomignolo orribile… Ver Enfant…-

 -Che significa?- chiese Miyu sconvolta.

 -Bambino Verme.-

 Si guardarono tutti preoccupati, e i loro pensieri erano accumunati da un’unica frase: povero François.

 -A furia di sentirsi chiamare in quel modo, François si convinse davvero di essere un bambino verme, e quindi passava tutto il suo tempo libero a rotolarsi nella terra e a cercare nuovi insetti.-

 -Per questo i possibili genitori adottivi non lo volevano più una volta che lo avevano visto?- chiese Kanata serio.

 -Già. Non doveva essere piacevole aspettarsi un bel bambino sorridente e pulito, e poi trovarsene di fronte uno sporco di terra e con in mano l’ultimo insetto che era riuscito a scovare.-

 -Ma poi sono arrivati i tuoi zii, no?- chiese Miyu con un barlume di speranza negli occhi.

 -Sì- rispose Christine sorridendo. –Nel periodo in cui Josefine Lambert era venuta a mancare i miei zii non erano in Francia. Per lavoro si erano dovuti spostare in India e ci erano rimasti per diversi anni, senza più avere notizie dei loro amici. Tornati in Francia, quando François aveva già compiuto sette anni, scoprirono tutto quello che era accaduto e si diedero da fare per dare una mano al bambino. In genere per un’adozione ci vogliono diversi mesi, ma grazie alle sue conoscenze mio zio riuscì a portare via François dall’orfanotrofio in meno di una settimana. Fu così che François Lambert divenne François La Roche.

 All’inizio non fu per niente facile per lui adattarsi alla nuova vita. I primi anni sgattaiolava fuori dalla sua stanza di notte per andare in giardino a rotolarsi nella terra e a cercare insetti, gli unici amici che aveva mai conosciuto. In più rifiutava categoricamente di farsi il bagno. Solo mia zia riusciva a lavarlo una volta alla settimana, o anche due, praticamente con ogni mezzo di persuasione possibile e immaginabile.

 Fu proprio in quel periodo che io e Momoka andammo in Francia, e quindi lei conobbe François nel pieno della sua come dire… “fase da insetto”. Per questo non lo trovava simpatico, per questo ha cominciato ad odiarlo e per questo non ha voluto conoscerlo a fondo. Però è merito di Momoka se François non è più il Ver Enfant.-

 -Di Momoka?- chiese Miyu confusa.

 -Esatto. François a modo suo, si dichiarò a Momoka, ma lei non lo voleva assolutamente. Il suo rifiuto scatenò in lui una specie di reazione. Perciò per François diventare migliore di Momoka diventò una specie di sfida. E’ per questo che è cambiato, lo ha fatto per lei. E poi il resto lo sapete.-   

 -Certo che è proprio una storia tremenda- disse Kanata ancora turbato.

 -Povero François- aggiunse Mizuki. –Non credevo che da piccolo avesse sofferto così tanto.-

 Miyu non parlò. Era troppo impegnata ad asciugare le lacrime che le cadevano senza ritegno sul volto.

 -Adesso capite perché continuo a dire che con lui non bisogna fermarsi all’apparenza? Tutto quello che fa è solo una specie di difesa per riuscire a non soffrire più.-

 -Vuoi impedire che Momoka metta su la farsa del suo fidanzamento?- chiese Mizuki.

 -No, lei ha tutto il diritto di cercare di evitare François, se è quello che vuole. Spero solo che un giorno non si penta per quello che sta facendo. Lui è un bravo ragazzo e sono sicura che potrebbero essere ottimi amici.-

 -Non pensi che Momoka dovrebbe conoscere la storia di François?- chiese Miyu, dopo aver asciugato l’ultima lacrima.

 -No- rispose Christine secca. –François non vuole. Prima che io e Momoka ripartissimo per il Giappone cinque anni fa, mi ha pregato di non raccontarle per nessun motivo la verità. Lui non vuole diventare suo amico solo perché lei prova pietà nei suoi confronti.-

 -Che ragazzo di principio- disse Kanata ammirato.

 -Lo è- continuò Christine. –Un ragazzo davvero meraviglioso.-

 

 Senza volerlo Lou aveva sentito tutto, nascosto proprio dietro la porta della cucina. Ogni parola riguardo la storia di François gli era rimasta impressa nella mente come se fosse stata marchiata a fuoco.

 Anche se avrebbe voluto dire tutto a Momoka, sapeva che non poteva farlo. François ci sarebbe stato male e lui non voleva dargli altre sofferenze.

 Ma adesso che anche Lou sapeva la verità, sarebbe stato in grado di andare avanti con la messa in scena del fidanzamento con Momoka?


Spero che riuscirete a perdonarmi per questo ritardo tremendo, ma la storia di François mi ha dato più problemi di quanto immaginassi. Non sapevo davvero che inventarmi, ma credo che alla fine sia riuscita a mettere insieme qualcosa di decente. Vi giuro che questo è il capitolo più triste che troverete in questa Ficcy, i prossimi saranno più consoni all'atmosfera di Ufo Baby. Purtroppo non potevo non scrivere una storia strappalacrime, altrimenti il comportamento di François non si sarebbe potuto spiegare in pieno. 

 Per farmi perdonare vi darò qualche spoiler sul prossimo capitolo: Momoka non deve assolutamente sapere nulla della storia di François quindi, ovviamente, scoprirà tutto, e sarà lo stesso François a dirle ogni cosa grazie all'intervento di Lou. Questo porterà il rapporto tra Momoka e François ad un livello di altro genere. 

 Ma passiamo ai ringraziamenti. Naturalmente un grazie enorme ai 12 che hanno messo la mia ficcy tra le preferite e anche a chi ha solo letto. 

 Ringraziamenti:
 Miss Miyu 91: Grazie per il tuo continuo sostegno, è sempre un piacere leggere i tuoi commenti. Sono felicissima che François piaccia anche a te e spero che con il tempo ti piaccia ancora di più. Ciao Kiss!!! TVTTTTTTTTTTTTTTB!
 jeeeeee: Diciamo che il piano losco di Momoka non avrà vita molto lunga. Anche se lei ne sarebbe il tipo, il carattere dolce di Lou le impedirà di portare a termine i suoi intenti (adesso basta con gli spoiler! nd Momoka) (scusa, come sei permalosa! ndFrancy). Spero che la storia di François ti sia piaciuta. Grazie per la recensione. Ciao Kiss!!! TVTTTTTTTTTTB!
 Angol93: Grazie, grazie, grazie per la tua recensione. E' bello sapere che la mia fanfiction continua a piacerti. Grazie ancora. Ciao Kiss!!! TVTTTTTTTTTTTTTB!
 DebyPotter: una newentry! Il piacere è tutto mio Debora. Ti ringrazio per i compliemti a Scherzi del Destino (anche se in questi giorni l'ho riletta è ho notato che è scritta in modo vomitevole, quindi la correggerò e la riposterò appena avrò un po' di tempo... Non posso proprio lasciarla in quello stato). Sono lieta di comunicarti che appena si sarà risolta la storia di Momoka e François tutta l'attenzione si concentrerà su Miyu, Kanata e anche su Lou... Anche se purtroppo una cosa è sicura, Momoka e Lou non si metteranno insieme. Come ho spiegato nei capitoli precedenti si sentono molto amici, e non riescono proprio a vedersi innamorati. E poi per Lou ho altro in mente, vedrai... (ghigno cospiratore). Scusa se hai dovuto aspettare tanto per leggere l'aggiornamento, problemi di ispirazione. Grazie per la tua recensione. Ciao Kiss!!! TVTTTTTTTTTTTTB!
 fmi89: Grazie per la tua recensione. Sono contenta che trovi la mia ficcy interessante. Chiedo scusa anche a te per l'incalcolabile attesa, ma l'ispirazione mi aveva proprio abbandonata. Con il prossimo capitolo cercherò di fare più in fretta... Ciao Kiss!!! TVTTTTTTTTB!
 lucia lair: veniamo a questa mia nuova lettrice. ^^ Ho visto che mi hai lasciato una recensione nell'ultimo capitolo di Mistaken, dove mi chiedevi notizie di questa ficcy. Be'... Mi hai anticipata di pochissimo, visto che dovevo aggiornare ieri ma a causa di un impegno ho dovuto rimandare a oggi. Comunque spero che tu sia contenta che la tua richiesta si stata accolta così velocemente ^-^. Sono davvero senza parole: hai letto Scherzi del Destino e anche il sequel in un giorno? Ma io ti adoro, e ti ringrazio per tutti i complimenti che mi hai fatto. Non pensavo di poter affascinare qualcuno in questo modo... Grazie ancora. Spero che questo capitolo ti sia piaciuto. Ciao Kiss!!! TVTTTTTTTTB!

 Vi prometto che cercherò di aggiornare al più presto. Anche se a gennaio ci sarà la chiusura del quadrimestre (e questo significa valanghe di pagine da studiare), mi impegnerò per non lasciarvi in sospeso troppo tempo...

Ciao Kiss!!!
E Felice Anno Nuovo a tutti! (con la speranza che il 2009 sia meglio del 2008^^)
Francesca

 

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Capitolo 7
*** Suggerimento Inaspettato ***


Il Ritorno di Lou- Capitolo 7

Capitolo 7

Suggerimento Inaspettato

 

 Lou se ne stava nella sua stanza buia a pensare alla vicenda di François. Quella storia lo aveva scosso parecchio e adesso riusciva a comprendere meglio i sentimenti del ragazzo: aveva sofferto così tanto nella sua vita.

 Aveva capito perfettamente che François era innamorato di Momoka ed era proprio questo a frenarlo nell’attuare il piano della ragazza per far credere a tutti che stavano insieme.

 Cosa doveva fare? Rifiutarsi di andare avanti? Momoka non l’avrebbe presa bene per niente… Ma che altro poteva fare? Non voleva continuare a ferire François, era una cosa crudele. D’altro canto non poteva neanche raccontare la verità a Momoka perché François ci sarebbe rimasto male comunque…

 Si rigirò nel letto alla ricerca di una risposta che non si decideva ad arrivare.

 Poi all’improvviso sentì un rumore provenire dalla sua porta, si voltò sorpreso e vide una piccola ombra che si muoveva.

 -Ma cosa…-

 Si alzò e si diresse verso la porta pensando che fosse Baumiao e invece si ritrovò davanti…

 -Mimi?-

 -Lou!- esclamò la bambina contenta.

 Il ragazzo si chinò e la prese in braccio.

 -Ma che ci fai qui, piccolina?- chiese accarezzandole la testa. –Hai gattonato per tutta la casa da sola?-

 La piccola annuì e si accoccolò meglio tra le braccia di Lou. Strano che Miyu non si fosse accorta dell’assenza della piccola, a quanto ne sapeva erano ancora tutti chiusi in cucina a parlare e Mimi era lì con loro fino a un attimo prima.

 -Mimi!- era la voce di Miyu, stava cercando la bambina.

 Quando arrivò vicino alla porta di Lou e la vide tra le sue braccia si tranquillizzò.

 -Che fine avevi fatto, piccola peste?- chiese divertita. –Sei sparita dalla cucina senza che me ne accorgessi, come hai fatto a scendere dal seggiolone da sola?-

 Mimi rise e si strinse di più a Lou.

 -Volevo Lou… I grandi sono noiosi…-

 Lou e Miyu si scambiarono un’occhiata prima di scoppiare a ridere.

 -Hai ragione, tesoro- cominciò Miyu sorridente. –Noi grandi siamo troppo seri. Allora, vuoi restare qui con Lou?-

 -Sìììì!!!- esclamò la bambina sorridendo. –Io dormo qui!-

 -Vuoi dormire con lui?- chiese Miyu pensierosa. –Non puoi dare fastidio a Lou…-

 -Non preoccuparti, mamma- intervenne il ragazzo. –Avevo bisogno di un po’ di compagnia, se vuole stare qui può farlo.-

 Miyu ci pensò un attimo, dopotutto Lou era sempre gentile e disponibile con tutti ma era un sempre un ragazzino e ai ragazzini scocciava molto dover stare dietro a una bambina così piccola e capricciosa.

 -Sei proprio sicuro che ti vada bene?- chiese poi.

 -Certo, dopotutto è la mia sorellina- disse Lou sorridendo e dando un buffetto sulla guancia a Mimi.

 Miyu si lasciò andare ad un sorriso: aveva dimenticato che il suo piccolo Lou era diverso dagli altri bambini, lui non era gentile perché doveva ma solo perché era nella sua natura.

 -Va bene, allora- concluse Miyu.

 Si voltò pronta a tornare in cucina, visto che la discussione su François non era ancora finita quando sentì Lou chiamarla.

 -Mamma…-

 -Dimmi- disse sorpresa.

 -Ecco… io…- cominciò lui abbassando lo sguardo e stringendo ancora di più la piccola Mimi.

 -Cosa c’è?- chiese Miyu.

 Lou voleva chiederle un consiglio, voleva sapere quello che doveva fare ma se lo avesse fatto avrebbe anche dovuto confessare di aver origliato la loro conversazione e non gli sembrava il caso. Eppure aveva bisogno di qualcuno con cui parlare, ma forse quel qualcuno non era sua madre.

 -Niente, volevo sapere se Mimi aveva già mangiato.-

 Odiava mentire, ma in quel caso lo faceva per il bene dei suoi amici.

 -Certo- rispose Miyu ancora sorpresa.

 -Bene- disse Lou sorridendole, ma le sembrava un sorriso diverso dal suo solito come se fosse stato meno luminoso. –Allora, Mimi andiamo?-

 -Sìììì!!!-

 Lou fece un passo indietro e chiuse la porta della sua camera, mentre Miyu continuava a fissarlo sorpresa, sempre più convinta che ci fosse qualcosa che tormentava il suo bambino.

 Il ragazzo rimase immobile con la piccola Mimi ancora tra le sue braccia, mentre la mente vagava alla ricerca di quella risposta che stava ancora cercando.

 -Lou?- chiese Mimi preoccupata mentre stuzzicava la guancia del ragazzo con il suo piccolo dito.

 Lui sussultò sorpreso e abbassando lo sguardo incontrò i dolci occhi innocenti di Mimi.

 -Scusa, piccolina, ero sovrappensiero- rispose sorridendo.

 -Lou è triste?- Mimi lo guardava con aria seria come se stesse cercando di leggere nell’anima del suo fratello acquisito.

 -No, non sono triste- rispose Lou sorridendo cercando di tranquillizzarla. –Ho solo qualche pensiero che mi preoccupa.-

 Raggiunse il letto e ci si sedette lasciando che Mimi si accovacciasse al suo fianco.

 La piccola lo fissava curiosa alla ricerca di un modo per comprendere quello che aveva appena detto il ragazzo.

 Poi si aprì in un sorriso dolce e rassicurante.

 -Mimi aiuta Lou- sentenziò alla fine.

 -Cosa?- chiese lui divertito.

 -Mimi aiuta Lou- insistette la piccola un po’ offesa per la risposta ricevuta.

 -Mi vuoi aiutare? E come?-

 La bambina sembrò pensarci su per un momento poi riprese la sua espressione sbarazzina.

 -Ti canto una canzone- disse infine la bambina contenta.

 -Una canzone?-

 -La mamma me la canta sempre quando sono triste.-

 Lou le sorrise riconoscente, non che pensasse che una canzoncina avrebbe risolto i suoi problemi però era felice che a Mimi stesse a cuore la sua felicità.

 -Va bene allora, cantami una canzone.-

 Il sorriso di Mimi sembro quasi risplendere a quelle parole. Chiuse gli occhi e cercò di ricordare quante più parole possibili della ninna nanna che le cantava sempre la sua mamma.

 Lou ascoltava felice. Era una canzoncina per bambini, probabilmente una ninna nanna ma era bellissima e la dolce voce di Mimi la rendeva davvero gradevole.

 D’un tratto si rese conto che ogni tanto la bambina inseriva nella canzone parole in una lingua diversa, se non andava errato doveva essere francese.

 Quando Mimi finì di cantare Lou la prese in braccio e le sorrise per ringraziarla.

 -Sei brava, sai?-

 La piccola era felice di sentire quel complimento e si mise a ridere per la gioia.

 -E’ stata Christine ad insegnarti quelle parole in francese?- chiese poi curioso.

 La bambina fece di no con la testolina.

 -Allora Victor- continuò Lou sempre più curioso.

 -No, è stato Frans-chan- rispose la bambina contenta.

 Lou spalancò gli occhi a quelle parole.

 -Frans-chan?- chiese stupito. –Intendi dire François?-

 Mimi annuì convinta.

 -Stamattina Mimi giocava in cortile e Frans-chan ha giocato con lei- disse lei felice.

 -Davvero?- Lou era a dir poco sbalordito.

 -Frans-chan ha cantato una canzone in francese e così anch’io ho cantato la mia, e poi lui mi ha detto che con delle parole francesi sarebbe stata più bella.-

 -Così è stato lui ad insegnartela?-

 -Sì.-

 Lou non riusciva a capire, sembrava quasi che François con Mimi fosse stato simpatico e gentile. Ma non poteva essere lo stesso ragazzo che aveva conosciuto lui.

 -Ti è simpatico François?-

 -Sì- rispose la piccola felice. –Ha giocato con me, e mi ha fatto ridere… E’ simpatico come Lou e Momoka.-

 Ormai Lou non sapeva più che pensare. A quel punto l’unica spiegazione plausibile era che François in realtà non era il ragazzo che voleva sembrare. Forse la sua era semplicemente una maschera per apparire diverso da quello che era in realtà.

 Ma sì, probabilmente aveva solo paura di esporsi troppo, di diventare amico di qualcuno per poi sentirsi rifiutato come era stato rifiutato da tutti una volta in orfanotrofio, come era stato rifiutato dalla stessa Momoka anni prima.

 D’un tratto capì. Finalmente la risposta che aveva tanto cercato gli si era presentata davanti, e non avrebbe mai potuto immaginare che sarebbe stata una bambina così piccola come Mimi a suggerirgliela.

 -Mimi- disse poi guardandola. –Aspettami qui, torno tra un attimo.-

 La piccola annuì e gli sorrise.

 Lou si alzò di scatto e uscì dalla sua stanza sperando che Momoka fosse ancora in cortile insieme a Victor. Per fortuna erano ancora lì. Il bambino era seduto a terra a giocare con le macchinine mentre Momoka era seduta sui gradini del tempio con lo sguardo fisso verso il cielo che stava cominciando a diventare scuro.

 -Ah, Lou- esclamò Momoka voltandosi verso l’amico. –Mi hai spaventata.-

 -Scusa, non volevo.-

 Lou si sedette accanto a lei e le sorrise.

 -Allora, Mizuki ce l’ha fatta?- chiese Momoka con l’ansia nella voce.

 -Sì, non ha avuto problemi- rispose lui cercando di sembrare il più naturale possibile. Momoka era sempre stata una ragazza molto intelligente e non ci avrebbe messo molto a capire che qualcosa non andava se lui si fosse comportato diversamente dal suo solito.

 -Momoka…- iniziò lui mentre la ragazza si voltava a guardarlo con aria interrogativa, - stavo pensando… Che ne dici di andare a Momoland domani.-

 Momoka aggrottò la fronte un po’ sorpresa per quella richiesta.

 -Mi piacerebbe, ma perché me lo stai chiedendo?-

 -Ecco, non fraintendere, fa sempre parte del nostro piano. Se François deve credere che io e te stiamo insieme prima o poi dovremmo inscenarlo un appuntamento, non credi anche tu?-

 La ragazza sorrise sentendosi un po’ stupida per non averci pensato prima.

 -Hai ragione, perché non ci ho pensato io? Eppure sono intelligente- disse pensierosa. –Comunque per fortuna ti è venuto in mente. Mi preoccuperò io di farlo sapere al nostro caro francesino così si metterà l’anima in pace una volta per tutte e mi lascerà stare…-

 Lou fissava Momoka con il cuore che gli faceva male, adesso che conosceva la vera storia di François non ce la faceva proprio a sentire lei mentre lo offendeva.

 -Bene, allora è deciso- disse alzandosi. –Domani pomeriggio andremo al cinema.-

 -Torni di già in casa?- chiese Momoka sospettosa.

 -Sì, ho un appuntamento con un’altra damigella e non posso far tardi- mormorò Lou quasi scoppiando a ridere per la faccia che aveva fatto Momoka.

 -Damigella?- chiese stranita.

 -Mimi vuole giocare un po’ con me, non sarebbe educato lasciarla da sola troppo tempo, no?-

 Momoka lo guardò per un attimo ancora con sguardo ebete e poi anche lei rise.

 -E’ vero, ti conviene correre immediatamente da quella piccola peste prima che decida di offendersi a morte.-

 Lou le sorrise ancora una volta e un po’ più sereno di prima tornò nella sua stanza.

 Mimi era seduta dove l’aveva lasciata e stava giocando con quello che sembrava…

 -La mini mini machine!- esclamò Lou correndo verso la bambina e togliendole l’oggetto di mano. –Mimi non puoi giocare con questo, è pericoloso.-

 La piccola lo fissò per qualche secondo ammutolita e quando si accorse che negli occhi del ragazzo non c’era rimprovero ma solo preoccupazione gli sorrise per tranquillizzarlo.

 -Scusa…- mormorò con voce dolce.

 -Non fa niente- rispose Lou riponendo la mimi mimi machine in un cassetto. –Oggi hai fatto molto per me, non mi sembra giusto rimproverarti.-

 La piccola lo fissò un po’ confusa, non aveva capito granché di quello che aveva detto Lou, ma lui non si soffermò a spiegarle troppi dettagli. L’importante era che grazie alla piccola Mimi adesso sapeva quello che avrebbe dovuto fare per François e anche per Momoka.







 Questo capitolo si può considerare un preludio al prossimo (infatti non ci ho inserito gli spoiler che vi ho dato nel capitolo precedente, quelli teneteli buoni per il prossimo). Probabilmente vi sarà sembrato un capitolo strano e senza senso, ma in realtà è stato importante, perchè in questo modo Lou ha capitolo come agire... 

Vi comunico che appena sarà conclusa questa piccola vicenda di Momoka e François i protagonisti veri e propri torneranno ad essere i mitici Miyu e Kanata...

 Ringrazio chi ha recensito, i 15 che hanno messo questa storia tra le preferite, e anche chi ha solo letto... 

Ci vediamo al prossimo capitolo...

Ciao Kiss!!!

Francesca

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