Sei un secchione o qualcos'altro?

di F_S
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Un nuovo studente ***
Capitolo 2: *** Incontro ***
Capitolo 3: *** Il giro della scuola ***
Capitolo 4: *** Un quasi bacio ***
Capitolo 5: *** Ospiti ***



Capitolo 1
*** Un nuovo studente ***


Un nuovo studente 
 
 
 
 
 
Il cielo era nuvoloso, le foglie secche d'autunno cadevano dagli alberi, ragazze e ragazzi camminavano per la stessa strada, il vento soffiava su loro, facendogli avere un piccolo tremolio, così obbligati dal freddo di cercare a coprirsi ancora di più.
 
Le ragazze, vestite con divisa alla marinara, con le solite mini gonne e le giacche invernali e i ragazzi con la tradizionale divisa, coordinata alle ragazze... 
 
Un ragazzo dai capelli cobalto, con la stessa divisa, camminava lentamente verso la scuola, guardando avanti con la testa alta.
 
Alcune ragazze e ragazzi che l' avevano visto si erano chiesti "chi sarà?"   Si chiesero i ragazzi. "Sarà un nuovo studente," dedusse un' altro ragazzo.
 "Potrebbe essere così," lo appoggiò uno di loro. "Ma è strano che sia a questo mese dell' anno," disse un altro ragazzo.
Lui ignorò le voci che sentiva, ed entrò al liceo della città di Tokyo.  
 
 
 
 
Continua...

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Capitolo 2
*** Incontro ***


Incontri

 

Il ragazzo entrò nell' edificio della scuola, con gli occhi puntati di una ragazza.
Quando il cobalto era entrato nella scuola, fece una domanda ad una ragazza di spalle dai capelli rossi...
— Mi scusi? — La chiamò prima di fare una domanda.

La ragazza si girò e lui rimase un po' ipnotizzato dalla bellezza di quella ragazza.
Occhi rosso fuoco freddi, capelli rossi che le cadevano a cascata sulla schiena, la divisa a marinaia sistemata, la pelle pallida, il viso senza neanche un filo di trucco.
— Chi sei?? — Gli chiese notando che il ragazzo non parlava.
— Ehm, vorrei chiederti dove si trova la segreteria, posso saperlo??—Le domandò un po' imbarazzato dallo sguardo della rossa su di lui.
— Non hai risposto alla mia domanda. —Gli fece ricordare con voce fredda.
— Oh ehhh sono Shade e sono nuovo qui. —Le rispose porgendole la mano per stringerle la mano.
— Okay, se vuoi sapere dove si trova la segreteria, trovatela da solo. — Rispose andando nella sua classe.
— Wow, che carattere. —Commentò abbassa voce andando da un gruppo di ragazzi che stavano chiacchierando.
— Eh scusate?? — Chiamò l'attenzione dei ragazzi su di lui.
— Ehy, ciao! Tu sei nuovo giusto?— Chiese un ragazzo dai capelli verdi.
— Già, sono nuovo. — Rispose ridendo nervosamente.
— Ti abbiamo visto che parlavi con Fine. — Disse un altro ragazzo con i capelli bianchi.
— Chi?? — Chiese Shade non capendo di chi parlassero.
— La ragazza dai capelli rossi.— Specificò il ragazzo che aveva parlato per prima.
— Ah quella ragazza. — Rispose ricordando quel' evento che era successo qualche minuto fa.
— Io mi chiamo Auler, lui è Tio, lui si chiama Toma e Noche. — Si presento il ragazzo dai capelli verdi. 
— Ciao! — Salutarono tutti i ragazzi.
— Ciao, io sono Shade. — Si presentò.
— Ti serve qualcosa?? Se vuoi al' intervallo ti facciamo fare il giro della scuola e ti facciamo conoscere tutti. — Propose Tio.
—Va bene, ma prima devo trovare la segretaria. — Rispose felice di aver fatto conoscenza.
— Vai sempre diritto, poi gira a destra e la trovi. — Rispose Toma.
— Va bene, grazie, ciao.  — Salutò e ringraziò andando dove gli aveva indicato Toma. 

Rimase a camminare fin che non era arrivato nella segreteria. 

— Ciao, mi scusi posso sapere dove si trova la mia classe?? — Chiese mettendosi davanti al segretario.
— Certo, ehh lei si trova in 3° A.— Rispose il segretario un uomo anziano di 50 anni, i capelli bianchi, occhi castani.
— La ringrazio. — Lo ringraziò Shade.
— Eh posso sapere dove si trova?— Chiese di nuovo Shade.
Non sapeva niente della scuola.
Be' un po' era normale che lui non la conoscesse, era la prima volta che ci entrava.
— Certo, ti accompagno io. — Gli rispose andando nella classe del ragazzo.

Rimasero a camminare finché non erano giunti nella classe.

— Ecco questa è la tua classe.—  Annunciò l'anziano signore.
— La ringrazio. — Gli rispose educatamente.
— Tu devi essere il nuovo arrivato??— Domandò una voce che era appena arrivata davanti ai due.
Da come era vestito era di sicuro il professore, il professore era vestito, con una camicia bianca e una giacca verde, i pantaloni anche essi erano verdi, le scarpe nere, i capelli castani e gli occhi pure loro castani.
 — Sì, sono io. — Rispose Shade.
— Bene aspetta qui finché non ti chiamerò. — Lo avvertì il professore entrando in classe trovando il caos.

Il segretario in tanto se n' era andato da lì Shade era rimasto ad aspettare che fosse chiamato.
Dopo che aveva sentito il suo nome, entrò nella classe.
Si era presentato a tutta la classe e tutti i suoi compagni lo accolsero felici per il nuovo arrivato.
— Mi scusi per il ritardo. — Si scusò una ragazza entrando in classe correndo. 
— Fine! Ancora una volta sei arrivata in ritardo, sentiamo che scusa hai questa volta?? — La sgridò il professore vedendola entrare.
— Eh, questa volta non ho nessuna scusa.  — Rispose ridendo nervosamente, dalla risposta di Fine tutta la classe scoppio a ridere, anche Shade rideva della risposta di Fine.
—" È divertente quella ragazza, chissà perché si era comportata in quel modo prima in corridoio. "— Pensò Shade smettendo di ridere.
— La tua punizione sarà quella di far fare il giro della scuola al nuovo arrivato. — Le ordinò il professore, mandandola a sedere.
—  Va bene prof. — Rispose senza problemi. 
Di problemi c'erano, ma non ne voleva altri con il professore di storia.

 

 
Continua...

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Capitolo 3
*** Il giro della scuola ***


Il giro della scuola
 
 
 
 
 
Rimasero a fare la lezione di storia normalmente, con Fine che non ascoltava la lezione, invece Shade che era seduto dietro di lei, non faceva altro che guardarla.
 
— Si può sapere del perché non fai altro che guardarmi? — Chiese Fine scocciata, girandosi dietro.
 
— È vietato? — Chiese facendo arrabbiare Fine.
 
— Sì, lo è. — Rispose girandosi avanti.
 
- A me non importa. - Le risponde avvicinandosi a lei.
 
— È meglio che sia il contrario. —  Gli rispose senza guardarlo in faccia.
 
— Scusate, ma se volete fare salotto, perché non uscite?? — Gli sgridò il professore di storia stanco di sentirli.
 
— Ci scusi. — Risposero i due smettendo di parlare.
 
Shade non aveva voglia di togliere il suo sguardo da Fine che gli dava le spalle.
 
Fine voleva tanto rispondergli ma non lo fece e aspettò che finiscono quelle due ore di storia.
 
Dopo che finalmente finirono le ore di storia, arrivò quella di Inglese.
 
— Chi deve venire ora? — Chiese Shade ad uno che era seduto dietro di lui.
 
— Adesso lo scoprirai. — Rispose il compagno con una faccia piena di terrore.
 
— Ok. — Rispose Shade girandosi un po' incuriosito del perché era un po' terrorizzato quel ragazzo.
 
Passarono cinque minuti seduti ognuno ai propri posti, parlando a bassa voce o passandosi i compiti delle lezioni successive.
 
Dopo entrò un uomo che mostrava di avere 60 anni, capelli bianchi, portava gli occhiali e aveva gli occhi castani.
 
— Non vedo i libri di inglese. — Disse guardando i banchi dei ragazzi.
 
Gli alunni sentendo quello che aveva detto il professore, presero i libri e quaderni di inglese.
 
— Are you new here? — Chiese il professore a Shade parlando in inglese, come faceva sempre.
 
Alcuni ragazzi non capirono cosa aveva detto il professore.
 
— Yes, I' m. — Rispose Shade, non capendo che male avesse quel professore.
 
— Where are you from? — Chiesa di nuovo il professore a lui.
 
— The last trip I made was in America. — Rispose trovando il professore simpatico.
 
— What's your name? —
 
— My name is Shade. — Si presentò Shade.
 
— I' m Dafulis. — Gli disse il professore come si chiamava.
 
— take your notebooks and write... — Ordinò il professore agli alunni ed iniziando la lezione in Inglese.
 
La lezione di Inglese finì tranquillamente.
 
Quando era suonata la campanella per l' inizio dell' intervallo, tutti fecero un respiro di sollievo.
Tutti tranne Shade e Fine.
 
Che non avevano niente contro il professore di Inglese.
 
Shade, dopo che era suonata la campanella andò dal ragazzo che si trovava dietro di lui, per capire del perché era terrorizzato dal professore di inglese.
 
 
— Non è terribile il professore di inglese. — Annunciò Shade sorridendo.
 
— Non è terribile?? — Chiese tutta la classe.
 
— Già, an... — Shade non continuò di parlare che fu scaraventato a terra.
 
— Ahia, ma chi è stato? — Chiese Shade non aspettandosi che qualcuno lo avrebbe scaraventato a terra.
 
— Alzati, ti faccio vedere la scuola, così mi tolgo il pensiero. — Rispose Fine, che lo aveva buttato a terra per avere la sua attenzione. 
 
— Come? — Chiese un po' confuso.
 
Lo aveva spinto a terra solo per iniziare il giro della scuola?
 
— " Questa ragazza è proprio strana, mi ha spinto a terra solo per farmi fare il giro della scuola, fa ridere. " — Pensò il cobalto alzandosi da terra ed uscendo dalla classe con Fine; che stava davanti e lui dietro, mentre camminavano.
 

 
Rimasero a camminare, mentre la rossa gli faceva vedere la scuola e gli descriveva i posto che visitavano.
 
— Queste è la mensa della scuola. — Gli mostrò aprendo la porta della mensa.
 
— Ciao Fine! Vieni qui. — La chiamò una ragazza che aveva gli occhi castani e i capelli arancioni.
 
— Arrivo. — Rispose Fine andando da un gruppo di ragazze, tra cui quella ragazza che l' aveva chiamata.
 
 
— Ehy Shade! Vieni qui. — Lo chiamò Auler da un tavolo della mensa, circondato dagli altri ragazzi, che Shade aveva incontrato la mattina.
 
Shade andò dall'amico che lo aveva chiamo, sedendosi vicino a lui.
 
— Chi ti ha fatto il giro della scuola? — Chiese Toma curioso di sapere chi era la gallina che lo aveva accompagnato a fare il giro.
 
— È stata Fine. — Rispose guardando la rossa che stava parlando con delle ragazze 
 
— Lei?? Perché? — Chiesero tutti non capendo il perché era stata lei a fare il giro della scuola a Shade.
 
— Il prof di storia l' aveva messa in punizione: la punizione è di farmi vedere la scuola. — Spiegò Shade ai ragazzi.
 
— Ahh, ora abbiamo capito. — Rispose Tio, guardando Fine e poi guardare il suo piatto per poi mangiare.
 
 
— Ragazzi, ma in questo liceo c' è la biblioteca? — Chiese Shade dopo un po' di silenzio.
 
— Sì. — Risposero in coro i ragazzi.
 
— Fine non me l' ha fatta vedere. — Disse a loro.
 
— Sarà che te la vuole far vedere dopo aver finito di mangiare. — Dedusse Noche.
 
— Sì, potrebbe essere; a lei non piace fare tutto in un momento senza mangiare. — Spiegò Auler guardando le ragazze che stavano ridendo per qualcosa che aveva detto Lione.
 
 
Nel tavolo delle ragazze...
 
 
— Ragazze devo andare a far vedere la biblioteca al nuovo arrivato. — Annunciò Fine alle ragazze, alzandosi per dirigersi da Shade.
 
— Dopo dicci se ti invita ad uscire fuori. — La prese in giro Altezza ridendo.
 
— Ah ah ah, spiritosa. — Rispose Fine un po' divertita, andando dal tavolo dei ragazzi, tra cui faceva parte anche Shade.
 
 
— Andiamo ti devo far vedere la biblioteca della scuola. — Gli annunciò Fine prendendo la mano di lui e trascinandolo fuori dalla mensa, senza dare il tempo al ragazzo di dire qualcosa. 
 
 
Rimasero a camminare per un po' fino ad arrivare alla biblioteca.
 
— Ecco questa è la biblioteca. — Gli annunciò aprendo la porta, ed entrando dentro.
 
Quando Fine aveva notato che teneva ancora la mano di Shade la lasciò rossa in viso.
 
Shade notò il suo rossore e rise.
 
Fine iniziò a parlare della biblioteca, dopo essersi calmata.
 
Ne parlava con gli occhi che le brillavano.
 
Shade invece di ascoltarla, la guardava ipnotizzato da lei.
 
Dopo che Fine finì di parlare guardò Shade e notò che non diceva niente, ma la guardava.
 
Le era sembrato un po' strano questa situazione.
 
Dopo un po' Shade...
 
 
 
Continua...

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Capitolo 4
*** Un quasi bacio ***


Un Quasi bacio 
 
 
 
 
 
Shade, si stava avvicinando  a Fine, ancora ipnotizzato da lei.
 
Non capiva cosa gli stava succedendo, voleva soltanto baciarla
 
Fine, quando vide che Shade le si stava avvicinando troppo, iniziò ad indietreggiare, fino ad avere le spalle appoggiate al muro.
 
Shade non capiva quello che stava per fare,  lo voleva solo fare.
 
Intrappolò Fine tra il muro e lui.
 
Le loro labbra erano vicinissimi, mancavano solo  due centimetri.
 
Prima che Shade potesse baciare Fine.
Lei lo aveva colpito  sulle parti basse.
 
Dal colpo, Shade, si era "svegliato".
 
Non si ricordava del perché si trovava vicino a Fine. 
 
— Così impari. — Gli urlò Fine arrabbiata.
 
— Fatto cosa? — Chiese confuso allontanandosi da lei.
 
— Cosa? Tu stavi per baciarmi. — Spiegò Fine, dando uno schiaffo a Shade.
 
— Ahia, ma io non ti stavo per baciare,  non mi ricordo quello che stavo facendo, e non capisco del perché mi hai schiaffeggiato e del perché mi hai colpito. — Spiegò Shade non capendo di cosa stava parlando la rossa e del perché lo aveva colpito.
 
— Perché tu stavi per baciarmi, io non ti permetto di baciarmi o di toccarmi, altrimenti per te sono guai. — Lo minacciò la rossa,  credendo che le parole che Shade aveva detto, erano bugie. 
 
— Io non ho capito cosa ho fatto. — Spiegò di nuovo Shade, non capendo niente. 
 
Fine, dalle parole che Shade aveva detto di nuovo, gli aveva dato un altro schiaffo.  
— Non prendermi in giro.  — Lo avvertì la rossa.
 
— Ma io non ho capito cosa ho fatto. — Spiegò per la terza volta, prendendo la rossa e poggiandola al muro e intrappolandola tra il muro e lui.
 
— Mi stavi per baciare. — Gli rispose la rossa freddamente, cercando di liberarsi.
 
— Davvero? — Domandò avvicinandosi di più a lei.
 
— S-sì. — Rispose balbettando.
 
— Allora lo rifaccio, così me lo ricorderò.  — Le disse avvicinandosi piano alle sue labbra. 
 
Mancava, ancora una volta poco, ma Fine, lo colpì di nuovo.
 
Shade si piegò in due dal dolore.
 
Fine, una volta che lo aveva colpito, tornò nella sua classe.
 
Shade,  dopo che si era ripreso, iniziò a riflettere su quello che aveva detto Fine.
 
—" Come posso dimenticare una cosa che avrei fatto, qualche minuto fa? " — Pensò non capendo niente.
 

 
— Abbiamo finalmente trovato la ragazza. — Disse un uomo, al suo compagno che era accanto a lui.
 
L' uomo che parlò aveva,  aveva gli occhi azzurri, era biondo, mostrava di avere 60 anni.
 
Indossava una camicia bianca, dei pantaloni neri, le scarpe anche esse nere e un camice bianco.
 
— Già,  finalmente. — Rispose il compagno alzandosi da dove era seduto e uscendo.
 
 
 
Continua...
 
 
Angolo autrice:
 
Per favore dittemi se così può andare bene o/e ci sono errori banali e/o gravi e la punteggiatura.
Ci ho messo giorni per scriverlo, spero che commenterete.
Ciao Fa 

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Capitolo 5
*** Ospiti ***


Ospiti



Non appena tornato a casa, Shade, senza curarsi di ciò che lo circondava e delle voci che chiamavano il suo nome, si diresse nella sua stanza. “Non ci capisco più niente” pensò per un attimo: “Che mi abbia teso una trappola?”. 

Shade girandosi e rigirandosi nel letto non riusciva a pensare ad altri che a Fine e alle sua labbra che, proprio fino a qualche tempo prima, proprio lui stava per baciare.

Si rese conto di quanto fosse passando velocemente il tempo solo quando sentì la voce di sua madre, chiamarlo dalle scale: 

Rimase a pensarci per ore, finché non fu ora di cena. — Shade! La cena è in tavola — disse.

Shade che riprendendosi da quella marea di pensieri che affollavano la sua mente, era un po’ stralunato e, a malavoglia, trascinò i piedi fuori dal letto per dirigersi a tavola.

Entrò in cucina sbadigliando e per poco non si rese conto che vi erano due posti in più — Mamma, abbiamo forse ospiti? — Chiese senza nascondere la sua curiosità. 

—Oh, Sì! Shade, stavi dormendo: non volevo disturbarti; comunque sia, non ho fatto in tempo ad avvisarti, ma sì: abbiamo degli ospiti stasera. — Rispose posando il grembiule rosa confetto da pasticcere, andando in camera a cambiarsi. 

Guardando la sua figura, Shade si ritrovò a pensare che sua madre, Maria, fosse davvero bella. Aveva a malapena trent’anni e nonostante avesse due figli, si era impegnata e aveva ottenuto un grande successo con la sua carriera; ma nonostante fosse impegnata, non esitava mai nel tornare a casa – anche per trenta minuti – per preparare il pranzo, o la cena, o per leggere la fiaba della buona notte a Milky.

Shade si ritrovò a sorridere, pensando che sua madre fosse fantastica e che era davvero fiero di somigliarle così tanto nell’aspetto.

Shade, rimasto da solo nella sala pranzo, uscì e si diresse verso il salone. Lì trovò la sua sorellina che stava colorando dei disegni, che, molto probabilmente, la maestra delle elementari le aveva dato.

Questa iniziò a fargli delle domande su come fosse stata la sua giornata ma Shade le ignorò rispondendo con un secco “Bene”. Milky continuò a fare domande ma Shade con uno sbuffo, si sedette sul divano di pelle bianca portato dalla vecchia casa e accese la TV al plasma che avevamo acquistato la settimana scorsa.

Quel salone era stato appena arredato, ma nonostante ciò, in quella stanza regnava l’ordine. Era un salone in stile moderno nel quale in bianco regnava sovrano: le pareti bianche rendevano lucente anche di sera.

— Fratellone! — urlò la bimba.

— Cosa? — rispose secco Shade che era tutt’altro che attento alla sorella: aveva altro per la testa. 

— Ma perché non mi ascolti? Ti ho chiesto se sai chi sta per venire. Quindi, lo sai? — Gli chiese la sorella, mostrando al fratello il suo solito broncio affettuoso. 

Shade, che ridendo per la dolcissima smorfia della sorella, si sentiva più sollevato, rispose quasi trattenendo un gridolino: “Non lo so”.

Poi scoppiò a ridere, non riscendo più a trattenersi, provocando un’ulteriore arrabbiatura da parte della sorella.

— Dai sorellina sei buffa! Ahahah. — Le risponde ridendo per poi smettere.

Milky aveva solo cinque anni. Era una bambina molto sveglia oltre che essere molto graziosa: Shade pensò che non appena sarebbe cresciuta, sarebbe diventata molto bella, e che lui si sarebbe sicuramente ingelosito ogni qual volta un ragazzo le avesse messo gli occhi a dosso. Aveva gli occhi della mamma: blu notte. Mentre aveva i capelli della nonna paterna: rosa, quasi ricci erano raccolti in una coda. 

Shade rise quando vide che portava il vestito che le aveva regalato: rosa, a strisce etniche che variavano tra l’azzurro e l’indaco, che si concludeva sopra le ginocchia, coperte da dei collant bianchi. Portava degli stivaletti bianchi, tendenti sul panna e una maglia a maniche lunghe – bianca – sotto l’abito.

Passò mezz’ora e il campanello suonò. — Chi sarà?  — Si chiese Shade alzandosi per andare ad aprire la porta, ma quando vide quelle due figure, rimase più che sorpreso: occhi e capelli rossi lasciati sciolti sulla schiena. 

Quella visione angelica era vestita con una maglia rossa semplice e un paio di jeans. L'altra figura sembrava molto più grande, mostrava d’avere trent'anni. Anche lei aveva gli occhi e i capelli rossi.

— Shade! - Lo chiamò la madre da dentro la cucina. — Chi è alla porta? — Aggiunse raggiungendo il figlio. — Oh, Elsa! Finalmente sei arrivata! — esclamò Maria felice che l'amica fosse arrivata.

— Scusa Maria ma mia figlia è testarda e ci ho messo molto per convincerla a venire. — Si scusò Elsa abbracciando Maria. 

— Salva signora. — Salutò Fine cordialmente.

— Ciao Fine! Su, entrate. — Disse facendo entrare le due.


 
 
Continua...

 
 

Angolo Autrice:

Ciao a tuttii.
Questo capitolo ci ho messo una settimana a scriverlo spero che vi piaccia ( perché a me piace)
Questo capitolo lo scritto grazie ad un'amica mooooolto speciale per me, mi ha aiutato a correggerlo, mi ha detto tutto quello che pensa del capitolo senza mezi di termine e questo a me fa moolto, ma molto piacere,  mi piace chi fa così.
La ragazza che mi ha aiutato è Uni.
Il modo in cui  ci siamo conosciute è strano, me è anche bellissimo.
ti do' un grazie mille, grazie, grazie.
Spero che a tutti piaccia il capitolo.
mi serve sapere le vostre opinioni.
Ciao a tutti cinincontriamo ai commenti se li farete.
Arrivederci.

Ps: non mene voglio andare, o forse sì.
Vabbè mettiamo alcuni ringraziamenti.
Li metto perché non voglio andare
Allora: voglio ringraziare chi si era preoccupato per me ( del perché non mettevo più l' angolo autrice ),  per chi a messo la storia tra le preferite/seguite/ricordate.
Non so che direeeee.
Voglio rimanere ancora un po'.
Sono molto, ma mooolto felice in questi  giorni ( peccato che il tempo non è d'accordo con me ).
Vabbè e ora che io vado.
Un' altra cosa prima di andare.
Se  volete mettere recensioni negative: mettetele senza mezzi di termini, dite quello che volete, non mi offenderò ( non mi offenderò se saprò le vostre opinioni, mi offenderò se non me li date ahahaha)
Ciao

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