Le storie di Maria

di KiarettaScrittrice92
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Dirty ***
Capitolo 2: *** Puppet ***
Capitolo 3: *** Collana di perle ***
Capitolo 4: *** Lacrime fredde ***
Capitolo 5: *** Se morissi ***
Capitolo 6: *** Trafiggimi ***
Capitolo 7: *** Incubi ***
Capitolo 8: *** Rosa rossa ***
Capitolo 9: *** Onii-san ***
Capitolo 10: *** Sposa rossa ***
Capitolo 11: *** Birthday ***
Capitolo 12: *** Drink me ***
Capitolo 13: *** Bugiarda ***
Capitolo 14: *** Regina di Cuori ***
Capitolo 15: *** Era una promessa ***
Capitolo 16: *** Sei crudele ***
Capitolo 17: *** Happy Xmas ***
Capitolo 18: *** Sei mia ***
Capitolo 19: *** Riflesso ***
Capitolo 20: *** Melograno ***
Capitolo 21: *** Dimenticalo ***



Capitolo 1
*** Dirty ***




Dirty
 
Si buttò su di me come un cane affamato e in un attimo sentii i suoi canini affondare nella carne.
Nello sbattermi contro la parete della doccia, colpì accidentalmente con la mano il rubinetto.
L'acqua iniziò a scorrere dal diffusore, ma né a lui né tanto meno a me sembrava preoccupare.
La sua sete era talmente tanta che per la foga cademmo entrambi a terra. Sentivo la mia camicia bianca della divisa bagnarsi di sangue e acqua.
Anche lui si stava bagnando per via dell'acqua che continuava a scorrere. I suoi capelli argentei gocciolavano su di me, mentre la sua bocca si sporcava inesorabilmente del mio sangue. Potevo vedere il suo fisico scolpito sotto la camicia bagnata, che ormai era diventata trasparente.

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Capitolo 2
*** Puppet ***




Puppet
 
Era seduta sulla poltrona di quell'enorme e lussuoso salotto e fissava intensamente un pupazzo a forma di gatto tra le sue mani.
Mi avvicinai a lei. Come al solito era vestita in modo eccentrico, proprio come l'ambiente che la circondava, mentre io indossavo ancora l'uniforme della Day Class, sebbene ormai erano quasi quattro mesi che non la frequentavamo più.
Le strappai il pupazzo dalle mani, prendendolo per la testa e lei si lamentò allungando le braccia per riprenderselo.
Mi rifiutai di ridarglielo e lo nascosi dietro la schiena.
«I ricordi fanno male… Vivi il presente Yuki o non riuscirai più a vivere serena.»
Lei sbuffò, poi si alzò decisa dalla poltrona e si mise davanti a me.
«Lo so… Infatti sei tu il mio presente, mentre Kaname e quel pupazzo sono il mio passato…»
Detto questo mi baciò. Ero talmente preso da quel bacio che non avvertì le sue braccia avvolgermi e le sue mani avvicinarsi alle mie, che ancora erano dietro la schiena per tenere quel gatto di pezza.
Si staccò dalle mie labbra e se lo riprese, scappando poi via e uscendo dalla stanza.

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Capitolo 3
*** Collana di perle ***




Collana di perle
 

Kaname si avvicinò a lei lentamente. Lei. La sua unica sorellina. Il suo unico amore. Lei, che stava sorridendo con un aria dolce sul viso. 
Le si avvicinò con in mano quella maestosa collana di perle bianche. Appena fu di fronte a lei, avvolse le sue braccia attorno al suo collo, sotto i lunghi capelli castani, per agganciare quella collana dietro a quel collo pallido e delicato.
Appena gliela mise, si allontanò e la guardò con intensità. Quelle belle perle bianche adornavano perfettamente il petto candido della sua amata, sembrava essere stata creata apposta per lei.
«Sei stupenda!» le disse con il suo solito tono pacato e ammirato che usava quando si rivolgeva alla sua Yuki.
Lei fece un leggero sorriso, poi si avvicinò a lui e lo baciò.

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Capitolo 4
*** Lacrime fredde ***




Lacrime fredde
 

Stava tornando a casa. Camminando per quel sentiero innevato e solitario.
Era andata come ogni mattina alla fornace, a trovare Kaname. Qualche lacrima ancora le solcava il viso, ma gelava subito a contatto con l'aria fredda che c'era all'esterno.
All'improvviso si fermò. Aveva visto qualcosa di anormale. In mezzo a quella distesa di neve, spuntava misteriosamente un bellissimo fiore rosso. Rimase immobile, incapace di realizzare e incapace di raccoglierlo. 
Poi vide qualcuno chinarsi, strapparlo dalla terra con l'indice e il pollice e porgerglielo.
«Dovresti smetterla di venire qui tutte le mattine Yuki» disse Zero, porgendole il fiore.
Lei lo prese, ma non disse una parola, continuava a piangere.
«Ma non lo vedi? Le tue lacrime da sole, fuori dal tuo corpo diventano fredde. Non voglio che anche il tuo cuore si ghiacci per sempre, devi ricominciare a vivere.»

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Capitolo 5
*** Se morissi ***




Se morissi
 

Erano in una delle tante sale del palazzo Kuran. Una di quelle sale in cui regnava il velluto rosso. Erano entrambi seduti su uno di dei tre eleganti divani che c'erano nella stanza.
«Yuki cosa faresti sei io morissi?» chiese lui guardandola negli occhi.
«Kaname… Ma che domande fai?» chiese titubante lei.
«Sul serio, cosa faresti se io morissi?» a quel punto lei sorrise.
«Non morirai Kaname, non lo permetterei.»
Lui a quelle parole si buttò tra le sue braccia e chiuse gli occhi. Non capiva se lo faceva come gesto di stanchezza o di sollievo.
Si avvicinò al suo viso lo guardò per qualche secondo e poi con un gesto tutt'altro che animalesco affondò i suoi canini nel collo del suo compagno, assaporando quel sangue che li rendeva entrambi la razza più pura dei vampiri.

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Capitolo 6
*** Trafiggimi ***




Trafiggimi
 

Ero lì. Sdraiata in quel letto a baldacchino, con le lenzuola bianche di seta che mi solleticavano la schiena. Quelle lenzuola che poi avrei dovuto buttare assieme al materasso. Attorno a me c'erano più di una decina di spade e pugnali conficcati e continuavano ad aumentare.
La causa era lui. Lui. Quel bel ragazzo che ormai completava appieno la mia vita. Quel vampiro dagli occhi viola e i capelli argentei che mi guardava voglioso.
«Dobbiamo fare questo gioco ogni volta?» chiesi esasperata.
«Il mio odio verso i vampiri non è cambiato in tutti questi anni… E tu fino a prova contraria lo sei…» mi rispose conficcando un altro pugnale vicino al mio collo.
«Andiamo è ridicolo… Mi ami o no?»
«Non potrei amare nessun'altra se non te…» mi rispose lui fermandosi di colpo.
«E allora smettila!» lo rimproverai.
Lui sorrise divertito e conficcò un'altra spada nel materasso.
«Basta chiederlo… Ho una spada speciale che trafigge solo le fanciulle sangue puro… Vuoi sul serio che la usi e che ti trafigga?» mi chiese.
Io arrossii violentemente, poi con un sussurro risposi…
«Trafiggimi…»
Lui con un gesto veloce si tolse i pantaloni e alzò il mio vestito giallo.
Poi finalmente fu mio.

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Capitolo 7
*** Incubi ***




Incubi
 

«Yuki che cosa è successo?!» disse preoccupato il ragazzo, correndo subito verso di lei.
La giovane vampira era raggomitolata su se stessa. Le mani sporche di sangue e tremava, guardando il vuoto più assoluto.
«Yuki! Yuki!» la chiamò sempre più preoccupato scuotendola.
Finalmente si riscosse.
Appena vide quei due occhi viola e intensi guardarla preoccupati scoppiò a piangere e si butto tra le sue braccia.
«Oh Zero, è stato terribile… Shizuka e Rido… Loro, loro… Oh per fortuna che stai bene…»
Il ragazzo però la stacco violentemente dal suo corpo.
«Yuki cosa diavolo hai fatto alle mani? Di chi è questo sangue?»
Lei si guardò le mani stupita, mentre ancora qualche lacrima scivolava sulla sua guancia.
«Credo… credo di essermi graffiata per il nervoso durante l'incubo…»
Lui sospirò, strappò un pezzo del lenzuolo del letto su cui era Yuki e le fasciò le mani.
«Vedi di non farmi più venire certi colpi… Uno esce per compranti queste maledette compresse e ti ritrova così…»
La ragazza guardò la scatolina nera e rossa che il compagno le aveva lanciato sulle gambe, guardandole un po' delusa.
«Sai che rispetto la tua scelta – iniziò lei con tono mesto – di non farti mordere da me, ma non pensi che sia l'ora di affrontare le tue paure? In fondo, perché tu puoi bere il mio sangue e io non posso bere il tuo?”
A quelle parole il ragazzo, si alzò di colpo e uscì dalla stanza senza una parola.

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Capitolo 8
*** Rosa rossa ***




Rosa rossa
 

La sentii sospirare e mi voltai verso il portone d'ingresso di Villa Kuran. Lei era lì, con un vestito blu addosso, che le calzava a pennello. 
Non so perché prima mi lamentavo sempre di quell'abbigliamento, forse perché odorava terribilmente di vampiro e non potevo sopportarlo, ma ormai erano due anni che stavo con lei, e più passava il tempo più capivo che non m'importava se era un vampiro, un sangue puro o un essere umano, l'importante è che era mia.
Mi avvicinai a lei con un sorriso che lei ricambiò, poi prese una rosa dall'edera che cresceva sul cancello e me la appuntò alla giacca scura che indossavo. Decisi di fare lo stesso, perciò staccai una rosa dalla stessa edera e gliela misi sulla fascia bianca che aveva attorno al collo, quella fascia che doveva nascondere i nostri momenti di passione parecchio vampireschi.
Dopo quel gesto lei si avvicinò a me e mi diede un leggero bacio sulla bocca.

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Capitolo 9
*** Onii-san ***




Onii-san
 

«Dove sei stata?» chiese abbracciandomi all'improvviso.
«Sono uscita a fare una passeggiata, perché?» chiesi.
Ormai dovevo essere abituata a quelle sue reazioni cariche di ansia e preoccupazione nei miei confronti, e invece mi lasciavano sempre un po' sconcertata.
«Ero così preoccupato...» mi sussurrò all'orecchio continuando a stringermi.
Mi scappò un sorriso.
«Ora sono qui, onii-san...» dissi.
Poi mi allontanai e gli diedi un bacio sulla guancia.

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Capitolo 10
*** Sposa rossa ***




Sposa rossa
 

Estrassi Arthemis dalle pieghe del vestito bianco e le chiesi di aiutarmi un'altra volta.
Vidi Zero, di fianco a me, fare altrettanto ed estrarre la Bloody Rose dalla tasca interna della giacca.
Quel maledetto vampiro aveva interrotto il nostro matrimonio, e non glielo avrei mai perdonato.
Mi scagliai con la mia solita agilità da sangue puro verso di lui e con un colpo netto gli staccai la testa. 
Il suo sangue schizzò macchiando di un rosso inquietante il mio vestito.
Posai di nuovo la falce, e Zero si avvicinò a me con un sorriso.
Avvicinò la bocca alla mia guancia e la lecco, probabilmente un po' di sangue era schizzato anche lì.
Poi mi prese la mano e riprendemmo, come se nulla fosse, la cerimonia.

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Capitolo 11
*** Birthday ***




Birthday
 

Era il giorno del suo compleanno.
Yuki non avrebbe mai potuto dimenticare quel giorno dell'anno. Era il giorno che aspettava di più. Per due motivi.
Il primo perché avrebbe rivisto il nobile Kaname e secondo per quel piccolo pensiero che il direttore le dava ogni anno che però le riempiva il cuore di gioia.
Ogni anno, infatti, il giorno del suo compleanno, Kain Cross entrava in camera sua la mattina con la colazione su un vassoio e un pupazzo impacchettato con carta colorata. Ogni anno era un pupazzo diverso, e ogni anno Yuki lo metteva in una mensola della libreria di camera sua.
Quell'anno il regalo non tardò a mancare. 
Kain entrò in camera sua con quel sorriso dolcissimo.
«Buongiorno piccola Yuki!» esclamò porgendole il vassoio e il regalo.
La ragazza mise da parte la colazione e scartò il pacchetto. 
Era una bellissima coniglietta di pezza con un fiocco rosso che le ornava la testa proprio sotto le orecchie.

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Capitolo 12
*** Drink me ***




Drink me
 

Si era rifugiata su un albero. La sua gola bruciava e pretendeva sangue. Avrebbe potuto usare le pastiglie, è vero, in fondo lei non era intollerante alle compresse ematiche.
Eppure non le voleva. Era come se il suo istinto da purosangue pretendesse del sangue vero.
Pensò a Kaname. Chiuso nella sua teca di ghiaccio, vicino alla fornace. 
Era passato ormai più di un anno eppure il suo sangue denso, corposo, pieno di ricordi terribili e tristi le mancava. Era certa che solo quel sangue l'avrebbe dissetata appieno.
Chiuse gli occhi solo un attimo, poi sentì aumentare il peso sul ramo. 
Li riaprì e vide davanti a lei Zero.
«Hai sete vero?» le chiese.
Non rispose.
Lui a quel silenzio tirò il colletto della camicia e scoprì il collo, dal lato del sigillo.
«Avanti bevi...»
Alzò lo sguardo. Gli occhi ormai erano già rossi di sete e foga.
Non ci pensò un secondo e subito si avventò sul collo del ragazzo, come se fosse una succulenta bistecca e lei non mangiasse da giorni.
Doveva ricredersi. Il sapore del sangue di Zero era il migliore al mondo. Dentro di esso sentiva tutto l'amore che il ragazzo provava per lei. Quell'amore talmente incondizionato e puro che non si era scalfito neanche quando era non corrisposto.
Staccò le labbra sporche di quel sangue dal collo del ragazzo e in un'attimo le appoggiò sulle sue.
Il ragazzo rimase sconvolto, poi però, leccò il suo stesso sangue dalle labbra della ragazza e ricambiò il bacio.

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Capitolo 13
*** Bugiarda ***




Bugiarda
 

«Che cosa ci fai qui?» chiesi stupita.
Come me indossava la maschera, ma mi era impossibile non riconoscere quei suoi capelli argentei e quella sua aria da finto duro.
«Ogni tanto sento il bisogno di sentirmi disgustato da te e dagli altri purosangue, per questo sono venuto a questa festa pacchiana e sfarzosa oltre ogni dire.»
Rimasi offesa da quell'affermazione e gli risposi a tono, tirando fuori la spada che mi aveva dato Kaname per proteggermi.
«Puoi anche andartene allora! Qui non son bene accetti gli hunter... La tua presenza non fa piacere a nessuno, tantomeno a me e a mio fratello!»
«Bugiarda!» disse afferrando la lama della spada e tirandomi a sé.
Incrociai i suoi occhi viola dietro la maschera e subito abbassai lo sguardo. La mano che avvolgeva la lama stava già iniziando a perdere sangue che gocciolava inesorabile sul pavimento del balcone emanando quel profumo intenso e invitante.
«Guardami negli occhi e dimmi che non mi vuoi!» disse con un sussurro che mi fece rabbrividire.
«Zero... io... io...»
Non riuscii mai a finire quella frase, perché lui senza nessun preavviso mi baciò. 
Mi baciò per la prima volta.

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Capitolo 14
*** Regina di Cuori ***




Regina di Cuori
 

«Che noia queste sessioni fotografiche, non vedo l'ora che finiscano per togliermi questi maledetti vestiti.» si lamentò il ragazzo dai capelli color cremisi.
«Non dovresti lamentarti sai? Quel vestito da Re di Cuori ti sta davvero bene!» disse la ragazza che era sul set di fianco a lui, a posare per il fotografo.
«Grazie... – rispose lui col suo solito tono pacato e freddo, ma la ragazza conosceva bene il suo compagno e sapeva che i suoi ringraziamenti erano sentiti – Anche tu sei un'elegante Regina di Cuori...»
«Ok ultima sequenza di foto! – urlò il fotografo – Esprimete amore! Amore l'uno per l'altra!»
I due ragazzi si voltarono l'uno di fronte all'altro, ma appena i loro occhi s'incrociarono, la ragazza afferrò lui per la giacca gessata del suo vestito, lo attirò a sé e lo baciò.

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Capitolo 15
*** Era una promessa ***




Era una promessa
 

Finalmente l'avevo trovata. Era quasi un anno che la cercavo.
Sinceramente non sapevo per quale motivo ero così ossessionato dal rivederla. O meglio credevo di saperlo, ma come al solito dentro di me il conflitto era qualcosa di insopportabile.
Aprii la porta di quella camera, con aria nervosa, e la vidi. Era lì. Sdraiata sul suo letto. Addormentata, come una principessa delle fiabe.
Invece era la creatura più mostruosa e disgustosa al mondo. Una creatura che per vivere doveva bere sangue. Mi avvicinai a lei, tirando fuori il pugnale.
Non potevo ucciderla con la Bloody Rose, lei era speciale, e aveva bisogno di un trattamento speciale.
Arrivai vicino al suo letto e rimasi paralizzato. Di nuovo quella confusione in testa mi aveva tolto ogni certezza. La volevo davvero uccidere? 
Esitai troppo, e lei aprì gli occhi. In poco tempo la sua espressione cambio tre volte. Da che sembrava assonnata, diventò stupita e poi... commossa?
«Zero!» disse abbracciandomi.
Rimasi sconvolto, tanto che mi cadde il coltello per terra.
Sentivo il suo penetrante odore di sangue. Anche se era diventata un vampiro il suo odore non era cambiato.
Rimasi lì inerme... Senza ricambiare l'abbraccio, senza ucciderla...
Eppure gliel'avevo promesso. Le avevo detto che se l'avessi rincontrata l'avrei uccisa... Era una promessa...

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Capitolo 16
*** Sei crudele ***




Sei crudele
 

Ero probabilmente a cinquanta metri di distanza. Sì, più o meno il dormitorio Luna dista cinquanta metri dalla sede principale in cui dormivano il direttore e i due guardiani.
Eppure anche a quella distanza riuscivo a sentire quel penetrante e dolcissimo odore di sangue. 
Mi era impossibile non riconoscere quell'odore. Ogni notte, sognavo di poterlo assaggiare, ti poter penetrare i miei affilati denti nelle carni tenere e morbide di quella ragazza e gustare appieno il sapore sublime che ha solo il sangue della persona che si ama. 
Eppure lei continuava a donare il suo sangue, puro e inestimabile a lui. A quella feccia disgustosa che non aveva il diritto di sfiorarla anche solo con un dito.
Perché lui sì e io no? Perché Yuki? Sei crudele. Ecco perché...

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Capitolo 17
*** Happy Xmas ***




Happy Xmas
 

Passeggiavamo da ormai venti minuti, la sua mano guatata era nella mia e camminavamo fianco a fianco. 
Fu un attimo. Si appoggiò sul mio petto, come se avesse bisogno di affetto, mentre la neve continuava a cadere sulla città.
«È strano...» disse a bassa voce.
«Cosa?» chiesi stupito da quel comportamento improvviso.
«Mi sento bene... Con te... Più di come mi sentivo con lui...»
«E ti stupisci?» dissi con tono ironico.
Lei picchiò la mano libera sul mio petto con aria di rimprovero, poi però il suo viso tornò dolce e sorrise.
«Sono stata davvero una stupida a non rendermi conto di cosa mi stavo perdendo in tutti questi anni... Da piccola non vedevo l'ora che arrivasse Natale per rivederlo... Ma ora che sono qui con te non ho bisogno di lui...»
Mi guardò negli occhi, facendomi rabbrividire. Allora mi avvicinai a lei e la baciai sulla fronte.
«Allora... Buon Natale Yuki...»

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Capitolo 18
*** Sei mia ***




Sei mia
 

Si avvicinò a lei silenziosamente e la afferrò da dietro.
«Come hai osato tradirmi di nuovo con lui. Credevo che ora che sapevi tutto, saresti rimasta al mio fianco. Non posso neanche immaginare quello che hai fatto. – disse passando le dita sui piccoli fori del suo collo – La mia dolce sorellina morsa da quella feccia di livello E. Non ti permetterò più di uscire di qui. Tu sei mia! E lo sarai sempre. Ricordatelo, perché non permetterò più a nessuno di prendere il posto che mi spetta di diritto nel tuo cuore.»
Dopodiché affondò i suoi denti nel collo di lei.

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Capitolo 19
*** Riflesso ***




Riflesso
 

Sono stupita. No, forse stupita non è la parola giusta... direi più incantata... 
Mi guardo allo specchio, o meglio, ci guardo allo specchio... Mentre lui voracemente mi morde il collo come se io fossi la sua unica fonte di vita.
Vedo lui affondare il viso nell'incavo del mio collo, mentre sento i suoi denti che spingono dolorosamente in esso. Vedo il mio vestito bianco di pizzo macchiarsi pian piano di quel liquido scuro e viscido che so bene essere il mio sangue. Vedo lui che intreccia e stringe la mano tra i miei capelli, come se mi volesse spingere ancora di più verso i suoi denti per succhiarmi anche la linfa vitale. 
Eppure niente di tutto ciò mi tocca. Sono incantata da quello che vedo... Sì incantata...
Allungo la mano verso lo specchio, come se volessi toccare quel riflesso... No, non il mio, ma il suo... Come se potessi avere due Kaname Kuran...

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Capitolo 20
*** Melograno ***




Melograno
 

Guardo intensamente il frutto tra le miei mani, come se sperassi di poter diventare quel frutto.
Forse sarebbe tutto più facile. Lui non ha problemi nel dividersi. È vero il guscio è uno solo, ma dentro di lui ha tanti piccoli cuori, rossi, succosi, dolci, che soddisfanno chiunque.
Se potessi diventare lui, ognuno potrebbe avere una parte di me, e né io né altri soffrirebbero.
Starei con il direttore rimanendo per sempre la sua stupenda figlia che ha sempre voluto avere. Starei con Yori in modo che abbia sempre al suo fianco la sua migliore amica. Starei con Kaname, rimanendo così la sua sorella e la sua amante vampiro. Starei con Zero, per non abbandonarlo, per non mancare alla promessa che gli avevo fatto.
Mi piacerebbe proprio essere un melograno, penso mentre continuo a mangiare i suoi piccoli e succosi semi rossi.

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Capitolo 21
*** Dimenticalo ***




Dimenticalo
 

«Guardalo!» disse mettendola davanti alla bara di vetro.
Il cuore di Yuki sembrò frantumarsi.
Davanti a lei si trovava Zero. Chiuso in quella bara trasparente, con gli occhi chiusi, come se dormisse in un sonno eterno. Le sue mani erano ancora premute sul vetro, come se nel suo ultimo istante di coscienza avesse tentato di uscire.
Due lacrime scivolarono sul viso della ragazza.
«Zero...» sussurrò.
«Non è lui il tuo futuro, piccola mia... Lui è feccia, lui ti avrebbe rovinata... Guardalo per l'ultima volta, e poi dimenticalo! Dimenticalo per sempre!»

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