Mosaics are made of broken pieces, but they're still works of art

di _morethanme
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Sleepless ***
Capitolo 2: *** . ***



Capitolo 1
*** Sleepless ***


Amy aprì gli occhi. Si guardò attorno: non era in camera sua. Mura azzurre, letto a due piazze, un calore già percepito prima. Conosceva quella camera, ma non era la sua.
Ok, ora capiva. Era arrivata ubriaca fradicia la sera prima a casa di Alex, lui le aveva parlato un po' e poi l'aveva messa a letto. Di fianco a lei, però, lui non c'era. La confusione regnava nella sua mente, doveva riordinare i pensieri, ma con quella terribile emicrania non era per niente semplice. 
I suoi occhi.
Quelli li ricordava. Grandi e castani, brillavano, la fissavano come non avevano fatto per mesi, forse erano quasi lucidi, forse aveva pianto anche lui. 
"Quanto vorrei essere sobria e capire cosa mi stai dicendo" aveva pensato Amy guardandolo intensamente, chissà con quale espressione. 
Si ricordava di aver parlato molto; probabilmente aveva tirato fuori tutti i suoi segreti più profondi e lui lo stesso, ma Amy non ricordava assolutamente nulla e non si era mai pentita così tanto di aver bevuto troppo. 
L'unica era alzarsi, mettere un piede dietro l'altro e cercare di raggiungere l'altra stanza, dove si trovava Alex, e magari intraprendere una conversazione con lui e farsi raccontare i dettagli. La cosa fu piuttosto ardua. Amy indossava solamente una maglietta blu, molto larga: era sicura di averla già indossata almeno una volta prima di quel giorno. 
Il ragazzo era in cucina con in mano un'enorme tazza di caffè, lo sguardo perso nel vuoto, gli occhi pieni allo stesso tempo di malinconia e disgusto.
"Tu odi il caffè" esordì Amy.
"Non più" rispose Alex, distogliendo la concentrazione dai suoi pensieri. 
"E' proprio vero che siamo due estranei, non ci conosciamo più" mormorò la ragazza.
"Ed è giusto così". Alex si alzò in piedi, posò la tazza vuota nel lavandino.
"Come cazzo puoi dire una cosa del genere?". Amy aveva qualcosa che girava nello stomaco, forse l'alcol, forse il ribrezzo per ciò che aveva appena sentito.
Il ragazzo fissava il tavolo o scrutava il nulla aldilà della finestra. Non voleva incrociare lo sguardo di Amy, la quale sperava disperatamente che lui smettesse di essere così gelido, che le attorcigliasse le braccia attorno al collo, ancora una volta.
"Va' a vestirti" disse Alex con voce roca, il groppo in gola.
"Mi hai vista nuda e ora ti dà fastidio vedermi in mutande?". La rabbia nelle parole di Amy era di un'intensità inaudita.
Nessuna risposta.
In quel silenzio, Amy ebbe un altro flash della serata precedente. "Non ti ho più scritto per orgoglio", "Tra noi due c'è qualcosa che va oltre l'amore". Le mancò il fiato.

 

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Capitolo 2
*** . ***


Amy's POV

In realtà Alex non mi aveva mai vista senza vestiti. Però non mentivo, nei mesi precedenti mi aveva davvero vista nuda, inerme. Si era sdraiato accanto a me e mi aveva spogliata di ogni timore o insicurezza, aveva strappato via ogni mia maschera dolcemente, regalandomi l'ebrezza della convinzione di aver finalmente trovato il mio posto al mondo. Mi ero concessa a lui completamente, profondamente, inevitabilmente. Non avevo nemmeno avuto bisogno di coraggio: pareva talmente giusto diventare parte di lui in quel momento che non avrei mai potuto avere rimpianti. Si trattava di quel genere di sensazioni che avrebbero sempre continuato a bruciarmi la pelle: non sarebbe bastato l'arrivo dell'inverno a raffreddarmi le guance e il cuore. Avevamo fatto l'amore più e più volte, con le frasi che ci completavamo a vicenda, con gli abbracci silenziosi e stanchi di pomeriggi piovosi, ma mai le nostre figure disadorne si erano incastrate come invece avevano fatto nostri pensieri. E non v'era una ragione precisa: eravamo semplicemente troppo impegnati, sospesi in una dimensione di poesia, amore e stupore, a condividere ciò che di più intimo avevamo, il nostro vero essere.

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