30 Days To Ruin My Best Friend's Wedding

di farfix
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo- Back for you ***
Capitolo 2: *** Day 1 - Still the one ***
Capitolo 3: *** Day 2- Diana ***
Capitolo 4: *** Day 2- Diana II ***
Capitolo 5: *** Day-3 Story of my life ***
Capitolo 6: *** Day 4 - I want ***
Capitolo 7: *** Day 5- Why Don't We Go There?? ***
Capitolo 8: *** Day 6 -Alive ***
Capitolo 9: *** Day 7- Midnight Memories ***
Capitolo 10: *** Day 8- Up all night ***
Capitolo 11: *** Day 9 - Little White Lies ***
Capitolo 12: *** Day 10- Does He Know ***
Capitolo 13: *** Day 10 HArry's pov: Heart Attack ***
Capitolo 14: *** Day 11- Something Great ***
Capitolo 15: *** Day 12- Save you tonight ***
Capitolo 16: *** Day 13- Chasing Cars ***
Capitolo 17: *** Day 14- Steal My girl ***
Capitolo 18: *** Day 15- Cause you've got that One thing ***
Capitolo 19: *** Day 15 Harry's pov - What's makes you beautiful ***
Capitolo 20: *** Day 16 - Just can't let him go ***
Capitolo 21: *** Day 17 - Best Song Ever ***
Capitolo 22: *** Day 18- Night Changes ***
Capitolo 23: *** Day 19- All you need is Love ***
Capitolo 24: *** Day 20- Tell me a Lie ***
Capitolo 25: *** Day 21- Half a Heart ***
Capitolo 26: *** Day 22,23,24,25 - Infinity ***
Capitolo 27: *** Day 26 - Where do broken hearts go? - Harry's pov ***



Capitolo 1
*** Prologo- Back for you ***


My Best Friend's Wedding

Prologo- Back for you
 I've never been so into somebody before 
And every time we both touch I only want more 
So tell me nothing’s gonna cha-ange, yeah 
And you won’t ever walk awa-ay, yeah 
So I'm coming back for you, back for you, back for you, yo-o-o-ou 


Cara Melly-belly 
Mi manchi, non riesco a non pensare a te senza pensare a tutto quello che in questi anni abbiamo fatto insieme, tutte le risate, tutti i pianti, tutte le feste e tutte le sbornie, sembra quasi ieri che mi hai rivelato che saresti andata a studiare a New York alla Juliard, mi ricordo alla perfezione come mi sentì quel giorno di due anni fa: uno straccio vivente. Perché ti chiederai, perché non solo avevo perso la mia migliore amica, avevo perso la persona più importante che mi ha visto crescere e cambiare. Lo so che sto diventando troppo mieloso, ma è la verità quindi ti prego ascolta queste ultime parole e poi giuro su la mia adorata mamma, che tra l'altro ti saluta, che poi ti lascio in pace. Giurin Giurello. Ti ho scritto ,visto che hai cambiato anche numero di telefono, per darti una notizia splendida; ti volevo informare che tra un mese mi sposo e che vorrei che tu fossi una delle damigelle, visto che sei la mia migliore amica e che non passa un giorno che io e i ragazzi non sentiamo la tua mancanza. Quindi, mia cara Melanie Waston sappi che se entro domani non avrai portato le tue chiappe grosse a Londra, ti vengo a cercare a costo di venire a perlustrare ogni piccola parte di quella grande pera, banana, pesca, mela o qualsiasi altro frutto sia. Intiendes??.  Va bene Louis ha capito, comunque allegato alla lettera troverai anche un bel biglietto aereo prenotato per il due, tutto pagato, ovviamente.
Ti aspettiamo con ansia, ma non troppa.
I tuoi Harry
e Louis, che ti sta venendo a cercare.


Rilessi la lettera tre volte, cercando di assimilare per bene ogni parola scritta con la complicata grafia di Harry e quella un po più confusionaria di Louis. Certo, anche a me mancavano, ma non è che dal oggi al domani avrei lasciato tutto per andare un mese a Londra a perdere tempo, non sono mai stata una pazza schizzoide che partiva da casa senza nessun preavviso, anzi, per preparare un viaggio a volte  mi ci voleva addirittura un anno . Harry lo sapeva bene, sono state molte le volte che abbiamo discusso per una "sciochezza" del genere, come usava chiamarle quel deficiente del mio migliore amico, ma per me non erano favole o storielle, ero una ragazza precisa e ancora oggi lo sono. Ma cosa avrei potuto fare, lasciare che Luis  venisse a New York, trovarmi ( perché lui ne era capace, fosse stata anche una città tre volte New York ) e poi subire una bella sgridata ed essere lo stesso costretta a fare una cosa che non avevo la men che minima voglia di fare????. Così ero già all'aeroporto, seduta su quelle sedie squallide tipiche  mentre la voce meccanica chiamava voli con nomi impronunciabili. Il mio aereo era in ritardo, la fortuna non è stata mai a mio favore ( cit. Hunger Games ) per di più sarei dovuta ritornare a Londra dove risiedevano i miei più tristi ricordi e poi Harry si sarebbe anche dovuto sposare. Sospirai, per la millesima volta in un giorno. Non era mai stato uno dei miei piani futuri ritornare a Londra, l'avevo lasciata per un motivo ben preciso e non avevo intenzione di ritornarci per lo stesso motivo: i miei genitori. E Harry lo sapeva bene quanto mi facesse piangere girare per Oxford street o vagare per San James park, lo sapeva meglio di chiunque altro, ma evidentemente troppo preso dalla sua fidanzata, che l'anno successivo sarebbe diventata sicuramente la divorziata signora Style, per ricordare che ogni pezzo di quella maledetta città per me è un incubo. 
Non riuscivo a immaginare Harry sposato, non è mai stata una delle sue priorità, pensava solo a divertirsi, era un tipo da " toccata e fuga ", quindi non riuscivo proprio a capire come questa idea gli sia venuta in mente, forse la ragazza era così ricca da comprare tutti i gioielli della corona o era la regina stessa, perché in un certo senso quel furbetto di Harry era leggermente attratto da donne molto più grandi o che avessero i soldi. Oppure questa è una delle tante " troiette " solo che è così gnocca e ricca che ha pensato " perché non sposarla ?? Tanto poi c'è il divorzio ". Si questa è la teoria più giusta, anche se a volte è così ingenuo che forse è stata proprio la sua sposa a metterlo in trappola.  C'era bisogno di indagare, e anche subito, perché quel ragazzo o ha dei seri problemi mentali o c'era lo zampino di una certa furbetta che voleva fregarlo.
Finalmente dopo ore di fissaggio estremo del muro ingiallito davanti a me, salì sull'aereo diretto all'inferno, non fu una cosa felice sentir dire, all'arrivo, che eravamo a Londra, pensai di scappare, nascondermi nel gigantesco aeroporto di Stansted, ma appena varcai la porta che conduceva fuori vidi quei riccioli, che anche potesse passare un secolo, mai mi renderebbero meno felice. Harry era là, insieme a Louis che si sbracciava come un orso sclerotico. Non feci tempo a sorridere nella loro direzione che già avevo Harry tra le mie braccia, con il suo solito sapore di menta e la risata più bella che mai potesse avere. Ero tornata, adesso il difficile era andarsene.
<< Comunque, non sei cambiata affatto >> Dichiarò Louis mentre eravamo nel' ascensore che portava nel mio piccolo appartamento. Accennai una risata, per non piangere, perché si sbagliava io ero cambiata eccome, ma non lo feci notare ai due che ridevano come degli ebeti, troppo felici per il mio ritorno, odiavo mentire alla gente ma non volevo deluderli, non ero affatto felice di essere tornata anche  se rivederli, soprattutto Harry mi fece venire uno strano calore alla bocca dello stomaco.
L'appartamento era come l'avevo lasciato, niente era fuori posto. << In questi due anni ce ne siamo presi cura io e Louis >> Sussurrò Harry nel mio orecchio, arrossì leggermente, ma mi convinsi che era per il caldo tremendo dell'appartamento, annuì per ringraziarli e sorrisi a labbra serrate, non ero in vena di smancerie.  << Beh sarai stanca quindi noi ce ne andiamo, vero Harry?? >> Disse Louis, come al solito capiva sempre il momento giusto per andarsene, lo ringraziai mentalmente mentre se la rideva sotto i baffi per l'espressione scioccata di Harry << Ma io voglio rimanere, è da due anni che non ci vediamo >> Disse Harry con la stessa espressione di un bambino dopo che la mamma gli ha annunciato che sarebbe dovuto andare a letto. << Harry, verrai domani, abbiamo ancora un mese per stare insieme >> Dissi incrociando le braccia al petto. << Va bene, allora ci vediamo domani >> Si arrese, io sorrisi e gli diedi un bacio sulla guancia come quando eravamo piccoli e mi regalava le margherite perché diceva che erano belle come me, per un attimo mi permisi di tornare bambina, non c'era sensazione più bella. Appena varcarono la porta di casa mi buttai sul divano esausta, troppi ricordi per un solo giorno. Prima di andare a letto mi sporsi sulla piccola finestra che dava su Queensway. Di solito poche persone passavano su questa strada ma stranamente oggi era quasi piena. Guardai tutte quelle persone passarmi sotto come se fossero formiche intente a  svolgere il proprio lavoro senza curarsi degli altri, si spingevano di qua e di là solo per portar a termine le proprie mansioni. Mi misi sotto le mie coperte fredde e mentre cercavo di scaldarmi le mani sotto al cuscino trovai un bigliettino ben ripiegato su se stesso. Lo aprì e subito quelle lettere scritte con quella calligrafia inconfondibile mi fecero scendere le lacrime agli occhi, c'era sempre da stare allerta con Harry Edward Styles.

Sapevo perfettamente che non ero tornata per me stessa, ma ero tornata soprattutto per Harry, perché lui non poteva vivere senza di me e io senza di lui.

Vedi, sapevo che saresti tornata, perché non mi deludi mai. Volevo solo dirti che questa volta non farò gli stessi errori, non ti lascerò da sola, ci sarò e non ti lascerò andare via così facilmente, adesso che sono cresciuto e non penso solo al football e al sesso perderò un po di tempo per te, anche se sarò impegnato anche a organizzare un matrimonio e a mettere la testa a posto. Quindi, fidati di me, perché non passa giorno che io non mi senta in colpa di averti lasciato da sola dopo tutto quello che ti è successo. Te lo prometto, sarò un Harry diverso, lo giuro su la regina stessa. 
Firmato Harry


Questa volta,  sarebbe stato davvero difficile tornarsene a New York, mi faceva male il cuore solo al pensiero, anche se, non lo avrei ammesso facilmente. 

Cavolate dell'autrice:
Hey spero che questa storia vi sia piaciuta, recensite, fatemi sapere cosa ne pensate: se ci sono errori o qualcosa va modificato, se avete qualche problema personale. Mi va bene tutto, io sono qua.
Vi lovvo

Giuls


 

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Capitolo 2
*** Day 1 - Still the one ***


Day 1- Still the one

You say, you say, to everybody that you hate me.
 Couldn't blame you 'cause i know i left you 
all alone, yeah, I know that I left you all alone...... 
I was so stupid for letting you go, 
but I-I-I know you're still the one. 
You might have moved on,but,girl you should know: 
that I-I-I know you're still the one. 

Il giorno seguente mi risvegliai con il sole puntato contro, non era una cosa molto gradevole soprattutto se ti scoppia il cervello e senti delle voci provenire dalla cucina. Sbarrai immediatamente gli occhi, avevo sempre avuto un gran terrore dei ladri, perché mi veniva la pelle d'oca solo immaginare non avere più con me le mie adorate cose, come il mio telefono, per esempio. Quindi, quella mattina iniziai a sudare freddo, le mani tremavano e tutto il mio corpo non rispondeva più al mio cervello. Così senza sapere cosa fare presi la mia lampada da letto, rompendo anche la presa per il colpo violento ricevuto e pian piano iniziai a camminare in punta dei piedi. Il fatto che mi sconvolse di più non era che in casa mia c'erano Harry e Louis che stavano comodamente prendendo il caffè, no!! Quello sarebbe stato perfino piacevole. Ma, la cosa che mi mandò letteralmente in bestia, fu il fatto che ritrovai la mia povera cucina completamente sottosopra, con macchie di frittelle e sciroppo d'acero anche sull'angolo più remoto del muro.    << Cosa cavolo avete combinato??? >> Chiesi quasi urlando, con il fumo che mi usciva da ogni poro disponibile della mia testa, i due si girarono spaventati, la tazzina  nelle mani di Harry, tremava, facendo cadere  tutto il suo caffè per terra. << Mel-Melanie?? Hey ben svegliata!!!! >> Esordì Louis come se niente fosse accaduto ,sorridendo come uno scoiattolo in autunno quando cadono le ghiande. << Vi ho chiesto perchè tutto questo casino?? >> I due si rivolsero un'occhiata preoccupata per poi ritornare su di me. << Volevamo preparare la colazione, ma poi Harry mi ha versato per sbaglio la farina sui capelli e così è iniziata una guerra, poi appena abbiamo finito ci siamo andati a fare una doccia.... ah dovresti aggiustare la cipolla che cade sempre, comunque, dicevo???... ah si poi ci siamo cambiati visto che abbiamo lasciato alcuni vestiti da te, po->> Non fece in tempo a finire che Harry gli mise una mano sulla bocca. Ma ero già arrabbiata per conto mio quindi i suoi sforzi di salvare la situazione erano inutili perchè oramai mi conosceva troppo bene per sapere che oramai erano Fot***** insomma avete capito. Così, con tutta la forza che avevo lanciai la lampada al muro, proprio in mezzo alle loro teste. Un gridolino di terrore uscì dalla bocca di Luis che mi guardava quasi come un cane bastonato, invece Harry tremava aggrappato, come se la sua vita dovesse dipendere da questo, a Louis che cercava di sembrare serio. La scena sarebbe stata davvero divertente se non fossi così arrabbiata, ma a volte bisogna prendere la vita per come è, quindi li presi per un orecchio ciascuno e li feci pulire tutto, dal più ignoto angolo vicino al forno fino a tutte le uova rotte sotto il tavolo. Dopo due ore di pulizia, la cucina splendeva, nemmeno io ero mai riuscita a farla venire così pulita. Per un attimo mi concessi una piccola risata, sotto gli sguardi curiosi dei due << Mi sono accorta solo adesso che mi mancavano le vostre stupidaggini >> Risposi alla loro silenziosa domanda,  si diedero, di sfuggita, uno sguardo di intesa e poi Luis mi prese in braccio come un sacco di patate.    << Lasciami!!!! Louis !! >> Urlai, inutilmente, tanto oramai mi aveva schiaffato sul divano della sala mentre, avevano incominciato a farmi il solletico << Harry, Luis, N-no-n re-s-pi-ro >> Cercai di formulare una frase,  ma oramai niente aveva più senso, perché finalmente mi sentivo felice, quale New York, casa era molto meglio di qualsiasi altra città del mondo, perché, oramai,  "casa" per me erano quei due imbecilli. Sinceramente quel giorno mi sentì veramente me stessa, ma quando Harry mi annunciò che la sera stessa avrei dovuto conoscere la sua sposa, tutto il mondo mi crollò addosso come una cascata in piena testa. << Cosa?? >> Chiesi per la centesima volta dopo la scioccate notizia << Ahh >> Urlò Harry esasperato << Stasera- andremo- a- cena- da- Bella Italia, ed- incontrerai- i -miei- nuovi -amici- e -la- mia -adorata- Blake, adesso capisci?? >> Parlò scandendo le parole lentamente come se fossi una ritardata mentale. << Ho- capito >> Gli risposi come aveva fatto lui << Bene, allora fatti trovare pronta alle otto che ti vengo a prendere >> Annuì non tanto convinta, non mi piaceva l'idea di incontrare questa Blake, già il nome mi faceva venire i brividi e poi chi erano questi nuovi amici che mai avevo sentito parlare?? << Chi sono questi amici ?? >> Chiesi facendo eco ai miei pensieri. << Sono dei colleghi di lavoro, miei e di Luis >> Questa davvero non me l'aspettavo << Da quando in qua hai un lavoro?? >> Lui mi guardò ,questa volta come se fossi davvero ritardata, poi rispose << Da un anno e mezzo e lavoriamo in uno studio di registrazione che è del padre di Blake, lui ha una discografia e spero proprio che un giorno mi prenda come cantante >> Se prima ero scioccata adesso lo ero di più, Harry?? Cantante ?? Mi sarei messa davvero a ridere se la situazione non fosse così tanto dura da digerire. << Invece tu, come va il percorso da attrice ??? Hai già qualche fan ??>> Adoravo Harry, ma Louis era sempre Louis, mi veniva in soccorso sempre quando mi vedeva in difficoltà. << Bene, ho già fatto qualche spettacolo, ma niente di che, vorrei tanto andare a Broadway >> Mi fermai a sognare, ma appena sentì Harry schiarirsi la voce ricominciai << No, niente fans, anche se, c'è un ragazzo Emil, è francese ed è tanto dolce, è un ballerino e quando faccio uno spettacolo lui è sempre li per incoraggiarmi, gli voglio un mondo di bene >> Arrossì leggermente per l'imbarazzo, ero davvero felice ma quando rialsai gli occhi dal pavimento vidi Harry stringere i pugni e stringere i denti. Qual'era il suo problema?? << Va bene... noi dobbiamo andare, non è vero Harry?? >> Disse Louis, ancora una volta per toglierci da quella imbarazzante situazione. << Si!! >> Rispose Harry con i denti stretti, io da quando ero tornata non lo capivo più e c'erano tre risposte a questo quesito: 1- Era talmente cambiato che non riuscivo più a capirlo. 2- Ero cambiata io e senza rendermene conto stavo combinando un casino 3- Non eravamo più i due ragazzini di una volta che litigavano per chi dovesse mettere la colla sulla sedia di Luis. E la terza era la più azzeccata. Eravamo cresciuti e questo non si poteva modificare, ognuno con i propri pregi e difetti. Alla fine se ne andarono e dentro mi rimase solo una strana tristezza che mai mi aveva colpito dopo essere stata con i miei due migliori amici.
Le otto arrivarono presto, troppo presto per i miei gusti e il campanello suonò all'improvviso, stavo per mettermi le mie ballerine quando vidi Harry entrare di soppiatto nella porta della mia camera. << Visto che hai ancora le chiavi, perchè hai suonato al campanello?? >> Chiesi mentre mi aggiustavo il mio vestito che mi si alzava sempre in zone che non si dovevano vedere. Mi voltai un attimo per osservarlo meglio e dire che era bello era troppo poco, sembrava un modello sceso dalla vetrina di Abercrombie. I jeans neri stretti, la polo verde, leggermente slacciata, abbinata ai suoi occhi lo facevano sembrare davvero magnifico. Non mi resi conto fino a quel momento quanto fosse cresciuto, non era più un diciottenne senza cervello, adesso era un ventenne che stava per sposarsi. << Sei bellissima >> Interruppe i miei pensieri, lo guardai e neanche mi accorsi che lo stavo fissando, arrossì leggermente << Anche tu non sei male >> Risposi, ed era la verità, non stava male per niente.
Se foste stati nella stessa macchina in cui eravamo noi avreste tagliato la tensione con un coltello per quanto era tesa. Blake era seduta davanti sul sedile del passeggero e muoveva  i capelli biondi  mossi a ritmo della musica, i suoi occhi blu ghiaccio ogni tanto mi scrutavano dallo specchietto retrovisore e le sue mani affusolate erano appoggiate sulla coscia di Harry ben in vista, come se dovesse farmi ingelosire. Anche se devo ammettere che un pò ero gelosa non mi importava di quello che facevano, perchè dovevo preoccuparmi di quello che faceva Harry, erano affari suoi io ero solo la sua migliore amica. Intanto, Harry ignaro di tutto continuava a guidare canticchiando qua e la qualche parola delle canzoni alla radio, dovevo ammettere che era molto bravo a cantare, ma come sempre non l'avrei mai ammesso davanti a lui.
 Appena arrivati scorsi Louis, seduto a tavola, a parlare con altre tre persone che mai avevo visto in vita mia, c'era un biondino, era davvero carino e davvero buffo mentre cercava di mangiare una pizza grande tre volte la sua bocca, poi c'era un moretto, molto attraente e tenebroso, seguiva le parole di Luis e l'altro ragazzo ma mai senza parlare come se dovesse leggere la  vera conversazione, ma non quella delle parole.. più che altro quella del corpo, come se potesse leggere nel'anima dei due ragazzi. L'ultimo , parlava con Luis molto animatamente, era davvero bello, i capelli corti aggiustati con il gel, color biondo cenere tendente al marrone, gli occhi color cioccolato e le labbra carnose. Non riuscivo davvero a distogliere lo sguardo da questo bellissimo ragazzo. << Mel, questi sono i miei colleghi: Niall >> si schiarì la voce Harry mentre indicava il biondino che neanche si scomodò di guardarmi in faccia troppo preso dalla sua pizza che stava mangiando non solo con la bocca ma anche con quei stupendi occhi azzurri << Zayn >> Indicò il brunetto che mi sorrise e mi fece l'occhiolino. << E Liam >> E quando indicò quest'ultimo il cuore mi fece due balzi Liam alzò lo sguardo e mi fece un sorriso a trentadue denti. Troppo per il mio povero cuore. Io salutai timidamente mentre i tre ragazzi continuavano a fare quello che facevano prima. La pizza era davvero buona ma il motivo principale che mi fece tornare a casa prima di tutti gli altri era Blake Jennifer Paris che continuava a mandarmi occhiatacce come se dovessi mettermi da un momento al'altro a pomiciare con Harry davanti ai suoi occhi. Mi ero messa solo seduta vicino a lui non sopra di lui, ma a lei non bastava dovevo almeno stare, almeno, dieci chilometri lontano da lui e questo me l'aveva fatto capire appena in quella macchina le sue unghie appena fatte dal'estetista avevano sfiorato le mie e i suoi occhi celesti avevano incontrato i miei marroni. Dovevo capirlo prima che quella ragazza non era niente di buono, lo sapevo che lo usava solo per i suoi scopi, ancora da identificare. E questo Harry non riusciva a vederlo, per lui Blake era una ragazza acqua e sapone e non acqua, sapone, lifting, capelli finti, trucco a palate e profumo Chanel come era veramente. Bisognava attuare un piano e molto velocemente.
Comunque quella sera me ne tornai a casa con Harry che si era offerto di accompagnarmi e guardare che il mio " mal di testa " non peggiorasse, ma non ne avevo bisogno perchè sinceramente non avevo nessun mal di testa, era solo un pretesto per andarmene via dallo sguardo accusatore della strega di Biancaneve. Appena mi stesi sul mio morbido letto sentì tutte le forze mancarmi e le mie palpebre quasi scivolarmi sugli occhi. Ma feci appena in tempo a sentire quell'unica frase che ancora sconvolge i miei sogni. << Non ce nessuna Blake che regge il confronto, ci sarai sempre tu al primo posto e che me ne sono accorto troppo tardi >> Se fossi stata in grado di parlare gli avrei risposto " Non basta Harry, sono ancora arrabbiata per avermi lasciata da sola quella volta " Ma le parole mi morirono sulla lingua così come tutti i muscoli del mio corpo. Sentì solo il calore di un bacio sulla fronte e poi venni inghiottita da un sonno profondo ma riuscì a pronunciare << Anche tu Harry, sei sempre stato tu e nessun altro >> 

Cavolate del Autrice :
Hey!!! Prima di tutto vorrei ringraziare tutte quelle persone che hanno letto la mia storia e che mi seguono o addirittura l'hanno aggiunta ai preferiti Grazie di cuore, vi voglio un mondo di bene.
Eccomi qua con il primo capitolo, lo so che non è dei migliori e che mi devo scordare  l' Oscar, ma per lo meno ci provo. Recensite !!!!!! Fatemi sapere cosa ne pensate non fate i pesci lessi e scrivete anche se dovete scrivere per esempio: " soiuhwoduhwàw " forse non è una lingua comprensibile ma per lo meno so che non mi siete indifferenti..... che cavolo ho scritto??? comunque volevo dirvi almeno so che non vi sono indifferente.
Vi lovvo Giuls
ps: il prossimo capitolo Lunedì o Martedì
Baci 
gòskgbvòakvbaò
el

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Capitolo 3
*** Day 2- Diana ***


Day 2- Diana part 1
We all need something,
This can't be over now,If I could hold you,
Swear I'd never put you down.
Diana,
Let me be the one to light a fire inside those eyes,You've been lonely,
You don't even know me,
But I can feel you crying,
Diana,
Let me be the one to lift your heart up and save your life,
I don't think you even realize baby you'd be saving mine.

Mi annoiavo. 
20:35
20: 36 
20: 37
Questo è tutto quello che riuscivo a pensare. Il tempo non scorreva, ogni cinque minuti ero a guardare l'orologio e vedevo sempre la stessa dannata ora. Poi perchè  doveva andare più lento o più veloce??? Il tempo  non scorre sempre nella stessa maniera??? Ma questa non era la cosa che più mi preoccupava: ero sola, in un angolo a bere del martini, mentre tutti ballavano, ridevano, scherzavano. Questa festa di fidanzamento già mi stava rompendo le scatole, per non dire altro!!!! Comunque avevo accettato di venire  giusto perché era uno dei compiti delle damigelle, se no in questo momento mi avreste visto in un imbarazzante pigiama enorme con un gelato in mano mentre Julia Roberts, per la millesima volta, nei panni da prostituta, rimorchia Richard Ghere. No comment.
<< Hey, vedo che ti stai divertendo??? >> Ed ancora una volta, Louis mi capiva più di chiunque altro in questa maledetta stanza. Risi, ma giusto per non mettermi a piangere. << Si!! Mai vista festa migliore >> Risposi con un pizzico di sarcasmo che da sempre mi caratterizza. << Che ci posso fare, come testimone e ragazzo della damigella d'onore e mio compito organizzare la festa di fidanzamento >> Rise Louis, mettendosi seduto accanto a me e giocherellando con la ciliegina del mio Martini, ormai vuoto. Rimasi sorpresa non sapevo che Louis avesse una ragazza ma che tanto meno era amica con Blake la strega. << E chi sarebbe la fortunata ?? >> Chiesi curiosa. << E' la ragazza vicino a Blake, con il vestito rosa, si chiama Eleonor, ed è perfetta >> Sorrisi al rossore sulle guance di Louis e i suoi occhi così blu che potevano far invidia anche al cielo più profondo. Era innamorato e niente l'avrebbe fermato, sta volta. Risi e lui si fermò su di me con uno sguardo interrogatorio << Sono contenta per te e spero che non sia tremenda come Blake >> Scosse la testa impercettibilmente. << No, lei è diverza, è così dolce e gentile, quasi come un angelo, neanche io all'inizio le davo fiducia ma poi si è dimostrata una delle più belle persone al mondo, dopo di te ovviamente >> Louis, poteva avere mille difetti molti dei quali gli avrebbero causato un posto al cimitero, ma per fortuna aveva anche dei pregi per cui lo avrei preso solo a cazzotti. << Grazie Luis, sei un amico >> Dissi timidamente guardando la tovaglia rossa, come ovviamente era diventata la mia faccia. Rise ma poi tornò subito serio, i suoi occhi azzurri brillanti erano più scuri quasi verdi. Come se un temporale si fosse abbattuto su di loro << Ero venuto per dirti una cosa importante, riguarda Harry e Blake, ti chiedo un favore, uno grande >> Ero preoccupata, mai in dieci anni avevo visto Luis così serio, annuì un pò incerta ma che altro potevo fare. Pian piano Luis si avvicinò al mio orecchio per sussurrarmi quello che non avrei mai dovuto o meglio voluto sentire << Mi devi aiutare.... questo matrimonio è tutta una farsa, dobbiamo aiutare Harry, che è accecato dall'amore, praticamente il padre di Blake è un ricco imprenditore e possiede quasi tutti i ristoranti di Londra, tranne quello di Susan, la madre di Harry, quindi grazie a questo matrimonio si vuole impossessare  del " Bella Pizza " >>  Ascoltai ogni parola che entrava nel mio orecchio destro come se fosse oro, mentre osservavo Harry e Blake ridere e scherzare, non poteva essere!!! Capivo che era un po oca ma anche intelligente...... forse il padre di Blake la stava usando senza il suo consenso. Luis aveva ragione dovevamo fermare questo matrimonio prima che fosse troppo tardi. Harry che ride, lei che le da la sua ciliegia, lui la bacia con la ciliegia tra le labbra, i suoi occhi verdi che risplendono e ridono.
 Era già troppo tardi.
 Era passata un ora e Louis se ne era andato con la sua bellissima Eleonor, ero  davvero contenta per lui, finalmente qualcuno che lo sopportava. Ma avevo altri problemi da risolvere e mentre il cervello mi andava in fumo Susan, la madre di Harry, arrivò come una furia e si precipitò al mio tavolo. << MELANIE!!!!  >> Urlò come se fossi sorda. << Susan !!! >> E si fiondò tra le mie braccia. Ero sempre stata a casa di Harry, durante un periodo che non voglio ricordare e Susan era diventata la mia seconda mamma e io la sua seconda figlia da quando Gemma si trasferì in Germania per studiare. << Giusto!!!! come sta Gemma e da quasi quattro anni che non la vedo >> Chiesi mentre Susan si sistemava il vestito blu sulla sedia << Bene!! sai che lei ama studiare e tra poco, quando finisce l'università, viene a lavorare qui a Londra, lei ha sempre sognato di lavorare nel mondo della moda, anche se il suo sogno è sempre stato Milano... >> Mentre parlava era così felice, si vedeva dagli occhi scuri che non smettevano di brillare, anche io avrei desiderato una madre come lei, ma come amo dire : la fortuna non è mai stata a mio favore. << ... Poi adesso che anche Harry si sposa sarò da sola in casa, con i miei panni da stirare e i miei telefilm, poi però arriveranno i nipotini, oh non vedo l'ora, anche se speravo che Harry si sposasse con te, devo dirti  la verità, ma poi sai com'è sono solo sogni di una vecchia madre.. >> Non riuscivo più a seguire una parola di quello che diceva ma riuscì a catturare una parte del discorso che mi fece venire uno strano balzo nello stomaco, saranno state tutte quelle tartine, ma più il mio cervello analizzava quelle parole più una strana idea di me ed Harry sposati si faceva largo tra tutta quella confusione nella mia testa.  << Beh vado, che devo andare dagli altri ospiti, sai com'è sono la madre dello sposo >> E mi lasciò la con la sua solita risatina da donna d'affari troppo impegnata. Adoravo Susan era la migliore, infatti i figli erano una prova vivente di quanto Susan, mamma single sia riuscita a crescere due figli così meravigliosi tutti da sola.
Il tempo passava, ma rimanevo in un angolo troppo impegnata con i miei dieci Martini per capire quello che stava accadendo, tutti si erano accalcati davanti la bellissima scalinata d'oro tutta ricoperta di tulle e petali che erano sparsi qua :  sugli scalini e nella fontana dove i cuoricini primeggiavano sulle rose. Mi avvicinai barcollando un po troppo ubriaca. Camminavo troppo veloce per lo stato in cui mi ritrovavo così per poco non mi ritrovai con il sedere per terra, ma due braccia forti mi ripresero appena in tempo. << Attenta, con questi trampoli non mi sembra il caso di ubriacarsi >> Chi era questo dio sceso in terra con questa voce bellissima?? Alzai lo sguardo e mi ritrovai a pochi centimetri da due bellissimi occhi tra il colore dell'oro e della cioccolata calda dopo una tormenta di neve. << Liam >> Sussurrai a pochi centimetri dalle sue labbra. Non mi sentivo per niente in imbarazzo, ma quando rise leggermente mi accorsi che lo stavo fissando, mi scostai di scatto rossa come una ferrari appena lucidata. Che figura . << M-mi d-ispiace >> Riuscì a dire mentre mi aggiustavo il vestito. << Grazie comunque >> Mi schiarì la voce e me ne andai di corsa e rimasi sempre con la testa bassa per la vergogna. Cosa cavolo stavo combinando???, Non mi era mai successo di sentire una così grande emozione per un ragazzo, certo Billie brufolo non era il massimo come ragazzo ma per me era il più bel bambino di tutto l'asilo e mai  avevo sentito quella strana sensazione allo stomaco, come se stessi per scoppiare da un momento all'altro. Mi rinchiusi nello sgabuzzino delle scope, appoggiai la testa al muro e scivolai fino a toccare terra con il sedere. Ero un casino. << Certo che il ripostiglio delle scope non è il massimo >> 


Cavolate dell' Autrice
Salve!!! Salve !!! Mi dispiace che questo episodio l'ho dovuto dividere in due parti,  mi veniva un papiro lungo fino in Cina, così l'ho dovuto tagliare. Comunque vi ringrazio perchè siete mitici, mai avrei creduto che tutta questa gente leggesse la mia storia, neanche che finisse nei preferiti di qualcuno. Quindi vi ringrazio di cuore. Spero che vi piaccia, lo so non è il massimo ma ci provo e spero di migliorare, quindi se c'è qualcosa che non vi piace ditemelo , accetto tutto anche prosciutti e salami, sopratutto salami. 
Vi amo da morire
ps. Prossimo episodio forse Giovedì, se ce la faccio, che tra due settimane ho le gare di pattinaggio e ho molti allenamenti, quindi auguratemi buona fortuna e ci vediamo presto.
Baci Giuls
pps. Qualcuna/o di voi fa pattinaggio ( su ghiaccio o a rotelle )????









?

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Capitolo 4
*** Day 2- Diana II ***


Day 2- Diana part 2
The front pages are your pictures, 
They make you look so small, 
How could someone not miss you at all? 
I never would mistreat ya, 
Oh I’m not a criminal, 
Diana, 
Let me be the one to light a fire inside those eyes, 
You've been lonely, you don't even know me, 
But I can feel you crying, 
Diana, 
Let me be the one to lift your heart up and save your life, 
I don’t think you even realize baby you’d be saving mine. 
Diana

Correvo, Correvo, la luce accecava le mie pupille oramai consumate da lacrime e fumo, una bambina di sei anni mai avrebbe dovuto vedere quelle cose o men che meno subirle, ma evidentemente era quello che mi meritavo, solo dolore , anche perché non conoscevo nient'altro al di fuori delle ferite che mio padre ogni giorno mi procurava. Quel giorno scappai, dalla disperazione, prima che la bottiglia che aveva nelle mani potesse causarmi altre ferite oltre a quelle che già stavano sanguinando, sia dentro che fuori. Non sapevo dove stavo andando, la luna non aiutava ad illuminare e mi ritrovai parecchie volte con la faccia per terra, ma  le cadute non facevano male quanto il mio cuore in quel momento, anche se oramai era vuoto e freddo. Mi ritrovai spersa ad Hide Park, era enorme e mio padre era troppo ubriaco per trovarmi, quindi mi nascosi sotto un enorme albero che per lo meno mi proteggeva dal vento e dalla leggera pioggia che aveva iniziato a cadere. Iniziai a tremare, il solo vestitino che avevo addosso era stato strappato con forza dalle sue mani sudice, lasciandomi per lo più nuda. Pian piano mi addormentai, cullata dai miei singhiozzi e dal fruscio del vento tra le foglie che mi sussurrava una dolce ninna nanna. << Guarda Mamma!!! Guarda cosa ho trovato, un cagnolino >> Mi svegliai di scatto, spaventata dal fatto che mio padre mi stesse vendendo a prendere, ma poi quando mi guardai intorno vidi solo una signora e un bambino riccioluto che mi scrutava con quei occhi verdi enormi. << Harry, non è un cagnolino è una bambina >> Disse la signora guardando il bambino che nel frattempo mi squadrava dalla testa ai piedi con aria stupita. << Ma mamma le bambine non dormono sotto gli alberi >> Mi indicò il bambino che intanto si stava avvicinando sempre più a me. << Hey tesoro, non avere paura, cosa ti è successo??? >> Mi chiese la donna accucciandosi vicino a me. << Niente Signora, sono caduta >> Dissi decisa mentre la signora mi studiava da capo a piedi. Improvvisamente sussultò nel vedere che le mie braccia e le mie gambe erano ferite e anche in modo grave << Tesoro, questa non è una caduta, qualcuno ti ha ferito >> Disse prendendomi per le piccole manine in confronto alle sue, belle e curate. << Mamma, dobbiamo portarla dal dottor Waston, lui la guarirà >> Il bambino mi prese l'altra manina e mi strattonò fino a che non mi rimisi in piedi, ero stanca e affamata e le lacrime traditrici sgorgavano dai miei occhi. << Harry, prenditi cura di lei, io chiamo il dottore >> Dichiarò la signora prima di prendere il suo cellulare e andarsene. Intanto il bambino continuava a guardarmi con quei bellissimi occhi verdi e più sentivo il suo sguardo su di me più cercavo di coprirmi, anche perché non era rimasto molto del mio vestito logoro. << Chi è che ti ha fatto male???, che lo vado ad uccidere >> Disse il bambino chiudendo quei piccolissimi pugni in modo da farlo sembrare forte e grande ma che in realtà era solo molto più carino e dolcioso. << Mio papà >> Sussurrai mentre le lacrime non volevano smettere di scendere. << Non piangere, ci sono io qua con te >> Promise mentre con le sue piccole manine mi accarezzava i capelli, mai nessuno mi aveva donato tanto amore in soli dieci minuti e pian piano mi abbandonai ai suoi gesti dolci e caldi. Per la prima volta grazie ad Harry Style mi sentii veramente amata ed ancora oggi non smette mai di sorprendermi.
Guardai Harry di fronte a me, era così cresciuto, diverso, un uomo, anche la sua voce era cambiata era più profonda e sexy e gli bastava solo pronunciare " stanzino delle scope " che tutto il mondo intorno spariva cullato da quelle melodiose parole. << Che ci fai qua?? >> Chiesi sistemandomi con la schiena schiacciata al muro. << Volevo staccare da tutta quella gente e da tutto quel vino >> Rise con la sua inconfondibile risata angelica che era sempre in grado di rallegrare tutta la mia giornata. << Perché piangi ?? >> Si mise seduto accanto a me con lo sguardo preoccupato. << Ricordi del passato >> Ammisi, tanto era inutile, alla fine gli e lo avrei ammesso comunque. Senza dire una parola mi prese tra le sue braccia calde e accoglienti, che mai mancavano di stringermi forte durante le tempeste, e si mise a catare la mia canzone preferita, che Harry mi scrisse quando mio padre andò in prigione : Diana. Amavo quella canzone, ogni singola parola era incisa nel mio cuore, perché quelle parole mi appartenevano, erano la mia storia, erano me.
Non ricordo bene quanto quel momento durò perché sembrava come se il tempo si fosse fermato, come se in quello sgabuzzino il tempo non passava mai, come l'isola che non c'è, e stavamo bene, come ai vecchi tempi, solo io e Harry. Ma purtroppo niente è eterno, quindi quando l'orologio appeso al muro segnò l'una esatta, Harry si rimise in piedi e mi aiutò, anche dando qualche sbirciatina sotto al vestito. << Sei un pervertito !! >> Gli urlai ridendo. << Non sono un pervertito, sono un uomo con degli ormoni >> Ridemmo insieme e per poco rischiavo che dei lacrimoni enormi mi rovinassero il trucco che avevo applicato con molta fatica, vista la mia ignoranza in fatto di trucchi. 
<< Si ma tra un mese c'è il tuo matrimonio, non puoi permetterti di sbirciare sotto le gonne delle innocenti punzelle >> Dissi adottando uno sguardo aristocratico come avrebbe fatto, di sicuro, Blake. << Mi dispiace Milady, ma sinceramente io e la mia signora abbiamo una relazione molto aperta >> Proclamò Harry come un ricco signore delle campagne inglesi. << Ne sono certa mio caro, ma non è che il matrimonio è solo un giorno di festa, è molto di più >> Dissi guardandolo direttamente negli occhi color smeraldo che scintillavano sotto la fioca luce che emanava una sola lampadina, mezza, o tutta rotta, sopra le nostre teste. << E allora cos'è ?? >> Chiese avvicinandosi sempre di più a me << E' amore, fedeltà, amicizia, litigi, pace ... e potrei andare avanti per sempre >> Dissi allargando le braccia come volessi dire " ma non capisci", anche se Harry queste cose non le avrebbe mai capite. << Guarda che io amo Blake!!!! Non mi venire a fare paternali, perché anche Luis ha provato a farmi cambiare idea, senza alcun risultato, quindi stanne alla larga, ubricati ,diveriti ma non venire a fare un discorso sul matrimonio a me >> Urlò quasi come l'avessi ferito nel più profondo del suo cuore. Sapevo che faceva tutto questo per dare importanza a quello che stava facendo, ma in realtà non credo che pensasse a tutte che cose che mi diceva. Illusa io che credevo in un miglioramento. << Va bene Harry, Mi dispiace,  però adesso vado che ho un pò di sonno, tutte queste feste e queste cene mi stanno dando alla testa >>. Feci quasi per andarmene quando mi riprese per un braccio << Ti accompagno io ... e comunque sei stanca solo dopo due giorni??? >>  Mi domandò ridendo come l'imbecille che era.  Poi era vero che ero stanca anche se sinceramente non sapevo bene il motivo per cui me ne volevo andare, ma da quando avevo saputo del matrimonio stare vicino ad Harry mi faceva sentire in trappola, quasi che fossi in una stanza con le finestre chiuse e le tapparelle abbassate e mi mancasse l'ossigeno, non so perché ma forse dovevo farmi vedere da un dottore, uno bravo.
Arrivammo a casa mia dopo venti minuti di saluti, baci, bacetti e le occhiatacce gelose di Blake,  dovetti salutare e ringraziare tutti dalle damigelle più snob agli amici di Harry, fino a Susan che mi strinse così forte che sarei morta asfissiata se Harry non mi avesse salvato in tempo. L'unico che mancò all'appello fu Liam che, come mi disse Luis, se ne era andato dopo avermi ripreso da quell'imbarazzante caduta.
 Appena varcai la porta di camera mia mi misi subito il pigiama mentre Harry mi finiva tutte le provviste che avevo nel frigo. << A cbe cosba ribensabi obbi?? >> ( Traduzione da Alieno razza mangia quintali di patatine fritte a Italiano: A che cosa ripensavi oggi ?? ) Mi chiese con la bocca piena, mentre osservavo le persone giù in strada. << Alla prima volta che ci siamo incontrati >> Risposi senza distogliere gli occhi dalla finestra, sorridendo leggermente. << Ahh che bei ricordi, beh devo dire che per me non sei mai stata una ragazza, sempre e solo un can- >> Non fece tempo a parlare che un cuscino  gli finì in piena faccia, rovesciando tutto il pacchetto di patatine che aveva in mano, sul pavimento. Risi ma per poco, perché era già sopra di me pronto a farmi il solletico ma che prevenni dicendo: << Mi canti Diana, ti prego!! >> Facendo i miei famosi occhioni dolci. Lui rise con quelle bellissime fossette per poi stendersi accanto a me e io con la testa sulla sua spalla mentre quelle parole così dolci entravano nelle mie orecchie e si facevano spazio tra i miei incubi così da trasformarli in sogni.
Diana, let me be the one to light fire inside those eyes
Harry, Harry! Se non ci fossi tu .....  

Cavolte dell' Autrice:
Personalmente non amo questo capitolo, ma è molto importante per la storia perché fa capire un po la storia tra Harry e Melanie.
Vorrei ringraziare 98_Dre_Swag per aver recensito la mia storia e vi consiglio anche di andare a leggere la sua storia A New Life in London, che è bellissima.
Comunque ringrazio anche gli altri che hanno messo la mia storia tra le preferite e le seguite, vi adoro.
Vi saluto, un bacio grande, a presto. Mi raccomando recensite.
ps. entro sta sera e sabato spero di mettere il prossimo capitolo
Giuls

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Capitolo 5
*** Day-3 Story of my life ***


Day 3- Story of my life 
Written in these wallks are the stories that I can't explain 
I leave my heart open but it stays right here empty for days 
She told me in the morning she don't feel the same about us in her bones 
It seems to me that when I die these words will be written on my stone 
The story of my life I take her home 
I drive all night to keep her warm and time 
Is frozen 
The story of my life I give her hope 
I spend her love until she's broke inside 
The story of my life

Tutto urlava nei miei sogni. Harry, Louis, Liam, mio padre, Susan. Tutti morti.. per mano mia. Non ci riuscivo a crederci, guardavo le mie mani insanguinate e urlavo, dal dolore, dalla disperazione, dalla rabbia. Ma la cosa che mi fece più orrore furono i loro sguardi, con gli occhi morenti,  tutti fissi su di me. Ma non era finita, c'erano degli occhi, verde smeraldo, immersi tra tutto quel nero brillavano e mi imploravano di salvarlo, ma oramai il coltello aveva trafitto il suo cuore. Lanciò un grido lacerante e poi senza più vita con quei occhi color smeraldo acora brillanti si accasciò a terra, morto. Infine, senza alcuna pietà, gli ritirai fuori il coltello e lo pulii sulla mia veste e me ne andai lasciando tutto quel'orrore alle mie spalle. Crudele e Sprezzante.
 Mi risvegliai singhiozando, senza aria nei polmoni, cercando di capire dov'ero, i muri opprimevano e mi lasciavano senza respiro. Sentii se le coperte attorno a me se erano calde, ma niente, Harry se ne era andato e da tempo perché le coperte erano più fredde che mai. Cercai di riaddormentarmi ma ogni volta che chiudevo gli occhi vedevo quelle iridi verdi che mi fissavano e più cercavo di togliermelo dalla testa più le sue fossette e il suo sorriso mi ritornavano alla mente. Facendomi salire fino su in gola un senso di colpa enorme, per averlo ucciso, anche se sapevo perfettamente che era stato solo un sogno. 
Quando la luce mattutina si scagliò sul mio viso contratto dalla stanchezza e dal dolore terribile alla testa, sentii una macchina parcheggiare sotto casa mia, certo, era una via principale, la mia, ma mai avevo avuto visite , a parte H..... Harry!!!!
Bussò alla porta e poi apri con le chiavi. Cosa bussava a fare??? Mi chiedevo. << Melly-bu!!! >> Urlò dalla cucina, sentii anche una piccola risata, ma che mai le mie orecchie avevano udito prima di allora.
<< Ho portato una sorpresa >> Continuò con la sua voce cantilenante, che tanto odiavo. << Sto per entrare >> Bastava che la facesse finita, non avevo voglia di scherzare. Aprì la porta, era sorridente e nelle mani aveva un sacchetto di Costa e vicino a lui c'era Niall, il biondino, non avevo molto parlato con lui in questi giorni, perché era sempre stato impegnato a mangiare. Il biondino mi sorrise con quei bellissimi occhi azzurri, che invidia. Io gli sorrisi in risposta. << Che fai ancora a letto?? scendi che andiamo a fare un giro >> Disse Harry prendendo tutte le coperte e buttandole da tutte le parti << Fermo!!!! Non ho voglia di uscire >> Dissi riprendendo quello che mi apparteneva, poi ero anche in pigiama, non mi vergognavo davanti a Harry , ma Niall......    << Dai Melly!!! >> Mi supplicò facendo la sua faccia da cane bastonato. L'avrei bastonato sul serio se non se la smetteva. << Va bene, però che hai, cosa ti è successo?? >> Chiese sedendosi vicino a me. << Nulla!! >> Mi rimisi sotto le coperte.
Pioveva, pioveva e guardavo le gocce cadere fino al davanzale. La sedia a dondolo in cui ero traballava ma era divertente andarci, così iniziai a muovermi su e giu, ridendo come una pazza. Ad un certo punto sentii dei passi avvicinarmi a me << Melanie!!! Che fai?? ti avevo proibito di andare su questa sedia, era della mamma e tu non sei degna di stare dove stava lei, togliti >> Disse mio padre prendendomi per i capelli. All'inizio iniziai a piangere dal dolore, ma poi quando vide che non mi stava facendo abbastanza male mi buttò per terra sul pavimento gelato e iniziò a calpestarmi facendomi venire tutti dei piccoli taglietti sulle guance. Iniziai a piangere più forte e quando ne ebbi la possibilità sgattaiolai in camera mia e mi nascosi sotto le coperte a piangere. Mio padre mi trovò e vi dico soltanto che quella sera andai con le coperte sporche di sangue.
Un urlo uscì involontario dalla mia bocca e iniziai a piangere istericamente. Harry capì subito che stavo male così tolse le coperte dalla mia testa e mi abbracciò forte come se non ci fosse un domani e per una mezz'ora buona piansi sulla sua spalla mentre gli occhi di Niall, mi scrutavano preoccupati. << Cosa ti è venuto in mente >> Chiese Harry, dopo avermi con cura asciugato le lacrime. << La sedia della mamma >> Dissi guardando le mie mani che non si davano pace. << Su Su, lui non c'è più è morto >> Voleva aiutarmi e lo stava facendo bene, ma avevo bisogno di sfogarmi. << Perchè non racconti a Niall >> Forse era una sciocchezza, forse non avrei dovuto, forse peggioravo la situazione, ma mi sentivo di farlo.
Lui annuì non molto convinto e si sedette accanto a Harry, sul letto. 
<< Beh sono nata il 28 Marzo 1994 e all'inizio avevo una famiglia normale>> Presi un lungo respiro reprimendo le lacrime << una madre un padre e un fratello più grande di quattro anni: Cris. Eravamo una famiglia felice, ogni domenica papà ci portava al museo della Scienza e mi ricordo che passavamo pomeriggi interi a guardare e a giocare in tutte le sale disponibili e imparavo migliaia di cose. Poi successivamente, mia madre si ammalò di un tumore al cervello, e morì quando avevo cinque anni. Credevo che saremmo stati bene con papà, ma mi sbagliavo. Infatti iniziò ad ubriacarsi, a drogarsi a non venire più a casa la notte. Poi una sera, quella sera, tornò ubriaco fradicio , avevo sei anni, all'inizio credevo che sarebbe andato a letto, come sempre , invece incominciò ad incolpare me e mio fratello per l'accaduto, io ricevetti tagli su braccia e gambe. Cris venne ricoverato con due costole rotte e un braccio ferito. Scappai, quel giorno e mi rifugiai ad Hyde Park dove Harry e sua madre mi aiutarono e mi portarono a casa con loro, infatti dopo quell'accaduto mio padre restò nell'ombra per più di due anni. Successivamente,  quando incominciai ad avere 14 anni lui ritornò e mi trovò, mi riportò a casa con lui a forza ed iniziò a picchiarmi, ogni giorno. Così decisi di scappare definitivamente ed riandare ad abitare da Harry e fu a quindici anni che scoprì che mio padre aveva ucciso mio fratello.... >> Iniziai a piangere, erano troppe le lacrime che stavano scendendo, ma avevo bisogno di sfogarmi, di andare avanti, superare il passato. << Mio padre andò in prigione e con i soldi dello stato mi comprai un appartamento, cioè questo,  intanto incominciavo le superiori, dove io e Harry conoscemmo Louis, mi faceva sempre ridere e quando mi vedeva giù mi dava una pacca sulla spalla e mi faceva il solletico >> Risi per un momento ricordando tutte quelle risate. << Poi, a diciott'anni,  seppi che mio padre era stato scarcerato e che mi stava cercando, così cercai l'appoggio di Harry, ma era troppo impegnato con le sue cheerleader per vedere la mia sofferenza e Louis con lui >> Mi soffermai un attimo su di Harry che aveva gli occhi lucidi. << Così, decisi, presi la valigia e me ne andai a New York, dove intrapresi la mia carriera di attrice che amo da sempre. Appena l'anno scorso ho scoperto che mio padre è morto di overdose. Ed infine eccomi qua in un posto non molto amato, con i migliori amici che cerco sempre di perdonare ma che nel profondo so che mai perdonerò, questa è la patetica e insignificante Storia della mia vita >> Mi fermai, oramai le lacrime erano senza controllo. Harry mise una mano sulla mia mentre Niall mi accarezzava l'altra. << Se non vi dispiace vorrei restare da sola. >> Se ne andarono senza dire una parola, senza neanche un ultima occhiata, chiudendo la porta. Ero sola come sempre
Mi risvegliai da quel dormiveglia dopo due ore e mi accorsi che qualcuno mi stava cingendo la vita. I suoi riccioli erano sparsi su tutto il mio seno e stava russando. Non avevo mai visto un immagine più dolce di questa. Sapevo di aver detto quelle parole troppo severamente e che in realtà l'ho perdonato se no non sarei rimasta la.
Accanto a lui. 


Cavolate dell' Autrice
Siete magnifici Grazie. In paricolare vorrei ringraziare 98_Drew_Swag e Dana1D per aver recensito, siete fantastiche. E vorrei anche ringraziare tutti quelli che hanno messo la mia storia tra le preferite e le seguite. Grazie non so cosa farei senza di voi. Comunque questa puntata è un pò triste, perché volevo un po farvi capire la storia di Melanie e come mai è così .... così anche Niall è entrato nella storia, e tra poco tocca anche a Zayn. Quindi non mancate. Recensite, fatemi sapere cosa ne pensate e niente 
Buon Natale e felice Pasqua e Buona Festa della Donna ( vi regalo una mimosa virtuale ) , ci risentiamo
Giuls
ps. Il prossimo capitolo non sono molto sicura ma tra domani e martedì, sperando bene.
Vi adoro, siete fantastici
Un bacio

 

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Capitolo 6
*** Day 4 - I want ***


Day 4 - I want
Give you this, give you that Blow a kiss, take it back 
If I look inside your brain 
I would find  lots of thinsClothes, shoes, diamond rings 
Stuff that's driving me insane 
But you're no into them at all 
You just want materials 
I should know because i've heard ...when girls say
I want, I want, I want, but that's crazy! 
I want, I want, I want, and that's not me 
I want, I want, I want to be loved by you 
If I chase the world for you I bet you wouldn't have a clue 
Don't you know that I can't stand
when girls say





Odiavo Harry, punto..... chiuso il discorso.
Stavo camminando, o meglio stavo strascicando i piedi come un panda che sta per andare in letargo, anche se non sono molto sicura che i panda vadano in letargo, per tutta Oxford Street, con dieci buste di Zara per mano, visto che in quella maledetta via c'è ne stavano almeno quattro, mentre Blake e le sue oche da passeggio erano davanti con le loro exstention al vento, che starnazzavano felici nel pollaio. Intanto, io da dietro stavo bestemmiando il nome di Harry in tutte le lingue anche quelle più sconosciute, tanto non le sapevo e nessuno mi sarebbe venuto a dirmi qualcosa.
 Quella mattina Harry era rimasto a dormire con me, dopo la stressante nottata del giorno precedente e poco dopo aver mangiato la colazione, Blake faccia da rospo, lo ha chiamato dicendogli che doveva andare con lei a fare shopping e poi comprare il vestito da sposa, ma Il furbetto Harry si era rifiutato categoricamente di vedere l'abito della sposa prima del matrimonio, cioè  che si rifiutava  vedere la sposa non per scaramanzia ma perché lui odiava fare shopping, così ha avuto la brillante idea di mandare me, visto che ero una delle damigelle. Così eccomi la, una povera ragazza sfruttata dalla società attuale composta solo da facce e capelli finti, povera me!
Dopo ore di cerca-alla-gonna-più-adatta-per-andare- a -bere- un - succo-di-frutta-con-mia-nonna ci recammo all'atelier, era molto grande e ben organizzato, molto elegante e sofisticato, adatto per una come Blake la ricca sfondata. Ci mettemmo sedute su delle poltroncine bianche confetto in attesa che Blake la smettesse di blaterare su quanto dieci vestiti dei cento che aveva scelto la facevano sembrare una balena o che le facevano sembrare il seno troppo piccolo. Dopo il ventesimo vestito avrei ben accolto la proposta di una pallottola dritta nelle mie orecchie, non sopportavo più la sua voce squillante che mi trapanava le orecchie, non chiedetemi come faceva Harry a sopportarla perché sinceramente neanche io so la risposta, doveva sempre lamentarsi di qualcosa. " Questo troppo largo, questo è troppo stretto, troppo lungo, troppo corto, troppo troppo. Voglio quello, Voglio questo, ci aggiungo questo, tolgo questo". Il mio pensiero era ed lo è ancora oggi: non si può avere tutto nella vita, a parte che tu sia ricca quanto Blake. Semplice e Sacro. Ma più restavo ad osservare quella patetica scena più mi saliva in petto la voglia di strozzare Harold. Poi al' trentesimo vestito, mentre si stava lamentando che era troppo avvitato in vita, i suoi occhi ghiaccio che solo guardarli mi fa venire i brividi di freddo, si posarono su di me attraverso lo specchio. << Hey tu, Michelle >> Mi girai intorno in cerca di questa fantomatica ragazza ma i suoi occhi erano ancora fissi su di me. << Parli con me ? >> Le chiesi con un'aria menefreghista. Un punto per moi. << Certo e con chi sennò con il mio amico immaginario >> Si girò di scatto con quell'aria di sfida. OHH Che paura ! << Bhe mi dispiace avvertirti che non mi chiamo Michelle, ma Melanie>> Dissi rimanendo seduta sul divanetto rosso dove da più di un ora stavo seduta. <<  Va beh si Vanessa ti piace questo vestito ?? >> Mi chiese arricciando il naso e guardandomi con aria schifata. << EHm non ne del mio gener->>  MI interruppe con una grassa risata. Ma chi si permetteva di essere?? La regina degli gnomi?. << Certo che non è del tuo genere, sei povera ! > E via giù con altre risate malefiche che facevano girare tutti i clienti del negozio verso di noi. Che imbarazzo, Harry, quella volta, quando se le presa, aveva avuto proprio un bel coraggio. Ne avevo abbastanza della gente aristocratica così presi la mia borsa e uscii, con un bel sottofondo di risate di oche. Ma appena varcai la porta una strana ragazza mi si fiondò contro, facendo cadere tutti i miei soldi dal portafogli e tutte le mie mentine. << Scusa, scusa>> Disse mentre si fiondò a raccogliere le mie cose. << Non ti preoccupa->> Mi fermai di colpo, quando i suoi occhi sfiorarono i miei. Era B-Blake, Gli stessi capelli biondi, gli stessi occhi celesti solo un po meno glaciali e la stessa faccia, stesse mani. Insomma.... era Blake, in quel momento pensai subito che fosse come Dr Jackill e Mrs Hyde, o come si dice. Sta di fatto che non si preoccupò di me, raccolse la mia roba e tutta rossa in viso con la testa bassa se ne andò nel negozio, mormorando scuse e insulti verso se stessa. Dovevo dormire di più la notte, perché non potevo permettermi altri incubi di questo genere. Sgranai gli occhi per un momento cercando di riprendere i pezzi che avevo lasciato per terra. Poco dopo mentre oramai la mia borsa era tornata in ordine come prima, con qualche mentina in meno, Blake o la mia immaginazione, tornò da me con un pacchetto nuovo di mentine. << Ecco, scusami per prima, queste sono per te>> Disse riconsegnandomi le mentine con il viso bordeaux. mentre i suoi occhi celesti chiedevano pietà ai miei . << So che sei un'amica di mia sorella e ti prego non dirle niente, se no rischio di andare a dormire nel bagno anche stanotte. >> Era così dolce e ingenua. Credetemi ho pensato anche ad un piano malefico di Blake per farmela pagare, ma poi era così dolciosa che non riuscì a credere nella trasformazione da strega a Biancaneve in così poco tempo. << Io sono Bianca, la sorella gemella di Blake >> Ora tutto tornava e ne ero felice, anche se dovevo stare sempre all'erta, non si sapeva mai cosa la strega avesse in mente. Forse qualche maleficio chissà? E poi lei voleva sempre tutto, perché no il mio cuore da dare in pasto ai suoi leoni nascosti nel sotterraneo. Ma secondo voi, si può avere tutto?. Nahhh fesserie!!!!


Cavolate dell'autrice
Scusateeeeeeee!!!!! Per il ritardo ma questi giorno ho avuto le gare e avevo sempre qualche allenamento, quindi spero che mi perdonerete, se invece volete uccidermi vi aspetto nel Distretto 12 al Giacimento =D sotto il nome di Katniss Everdeen. Comunque questa puntata non è che sia bellissima ma volevo introdurre il personaggio di Bianca e volevo un po approfondire il rapporto tra Blake e Melanie. Quindi fatemi sapere cosa ne pensate. Grazie Mille a tutti quelli che seguono la mia storia, chi l'ha messa tra i preferiti e chi recensisce. Vi amo da morire, siete i migliori. 
Ps. Se ce la faccio, domani aggiorno, tanto c'è l'ho libero il Giovedì, se no Venerdì.
PPS: Sono arrivata Terza!!!!!!! Siii, che bello, ringrazio tutta l'associazione del mio pattinaggio perché siete fantastici in particolare mia moglie e il mio bambino ahahahah XD
Vi amo
Un bacio
Giuls

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Capitolo 7
*** Day 5- Why Don't We Go There?? ***


Day 5- Why don't we go there
Cause we got all night 
We're going nowhere 
Why don't you stay? 
Why don't we go there? 
Let's take a ride 
Out in the cold air 
I know the way 
Why don't you go there with me? 
Say the word, say the word 
But don't say "no" 
Sky dive, you and I with just these clothes 
Your secret's safe with me 
There's no right time or place 
Cause anyone could see 
Do it anyway

" Dun,Dun"

Qualcosa di pesante stava battendo sopra la mia testa.
Mi risvegliai con un rumore fastidiosissimo.
Sapevo che Londra non era una delle città più tranquille della Gran Bretagna, ma questo rumore mi stava praticamente rompendo entrambi i timpani.
"AHHHHH!!!!!!"
Ad un certo punto urlai con tutto il fiato che avevo nei polmoni, qualcosa mi aveva sfiorato la gamba, mi girai tutta intorpidita per scappare, ma appena sollevai la testa dal cuscino, intravidi Harry che se la rideva di brutto. << Stupido....  >> Urlai alla ricerca di insulti, ma che si rovinò in << Stupido Babbano >> Gli insulti non erano mai stati il mio forte. << Ahhaha, avresti ahahaha dovuto ahahaha vedere ahahah la tua ahahahah faccia >> Riuscì a dire intervallando le parole con la sua bellissima risata. Mi guardai intorno, era buio, che cavolo di ora era?? Guardai l'orologio e scoprii che erano le nove di sera. Cosa ci faceva quel disgraziato alle nove di sera in casa mia ??? E come mai mi ero svegliata alle nove di sera?? Non ricordavo niente. << Va bene basta gingillarsi,  qual'è la nostra prossima mossa ???? >> Chiese Harry appoggiando due coperchi delle MIE padelle sul letto,
ecco cos'era tutto quel rumore.
<< La mia prossima mossa è toglierti le chiavi di casa mia e poi ritornare a dormire >> Dissi rimettendomi comoda sul cuscino. Lui scosse la testa e cercò di farmi alzare.
Inutilmente! 
<< Non se ne parla, oggi ho passato tutto il giorno al lavoro, quindi io e te ce ne andiamo a fare un giro>> Poi  Si fermò un attimo a pensare incurante del fatto che lo stavo uccidendo con lo sguardo.  << ma poi perché dormivi a quest'ora ?? >>. Chiese riprendendo la frase di prima. 
Dal canto mio non risposi alla sua domanda pietosa, ma mi concentrai su i ricordi di quella giornata che sicuramente tenevo nel profondo del mio cervello. In quel momento  ricordai ogni cosa della giornata,  prima che mi addormentassi : appena svegliata, decisi di  mettere a  posto il mio appartamento,  poi quando  mi sentii veramente stanca mi misi  a vedere " Pretty Woman ",  piansi con Julia Roberts e  ridetti con Richard Ghere poi stanca morta mi misi  sul letto per " cinque minuti " che si  rivelarono due ore buone.
Raccontai tutto  a Harry che incurante del mio racconto incominciò a sbraitare sul fatto che dovevamo per forza uscire o avrebbe ucciso il mio orsacchiotto preferito Mr Waston. Mi vestii in fretta e furia, visto che Mr Bubu era l'unica famiglia che avevo. Quella sera avevo una gran voglia matta di andare a cenare al Mac Donalds, cioè avevo voglia di riempirmi di schifezze e grassi aggiunti.
Presa da un attacco di panico mi misi la prima maglia che trovai che che diceva " Take me as I am ", niente di più sacro, una gonna stretta dove vi infilai la maglia e le mie immancabili converse.
Non ero tipa da tacchi, ma quando servivano servivano.
Presi il mio giacchetto di pelle al volo e mi fiondai dentro la sua macchina mentre mi preparavo per fare una coda di cavallo, ma venni interrotta dai lamenti di Harry. << Non legarteli, ti stanno meglio sciolti e fluenti >> Mi disse ammiccando. Così feci, ignorando la sua stupidità.
Arrivammo da Mac Donalds alle 9 e mezzo in punto, oramai i clienti c'è ne erano pochi.
Ordinammo i nostri nuggets,  le nostre patatine e scendemmo di sotto, dove tenevano tutti i tavoli.
<< Allora, raccontami, devo chiederti un autografo adesso o più avanti quando rinnegherai che ci siamo conosciuti ?? >> Ridemmo insieme. <<  Scusa, piccolo plebeo,  ma noi ci conosciamo?? >> Dissi imitando un attrice spocchiosa dopo aver vinto l'oscar. << Mi scusi, ma noi eravamo migliori amici al liceo non se lo ricorda?? >> Chiese Harry fingendo di essere ferito e confuso. << Mi scusi ma io non l'ho mai vista >> Dissi imitando Rossella Oahara mentre mi aggiustai il foulard inesistente. << Sei sempre la solita >> Rise Harry con un nugget tra le labbra. << Beh volevi un attrice, eccotela >> Risi anche io analizzando le mie patatine che man mano si stavano dimezzando. << Davvero!! come va alla Juliard? >> Alzai le spalle. << Bene, è un po pesante, non ci sono abituata a quei ritmi, ma è il mio sogno e non me lo farò scappare >> Sorrisi mentre intingevo il nugget nel ketchup. Lasciammo l'argomento, non è che mi piacesse parlare della mia vita a New York, di solito non mi piaceva mischiare le mie tante situazioni, come casa e scuola. Parlammo del più e del meno, del matrimonio, dei preparativi, e questo discorso fu molto freddo degli altri non so com'è ma non mi andava di parlare del matrimonio.
Finito di cenare ,Harry, prese la mia mano, e uscimmo nel vento fresco di Marzo. << Dove mi porti?? >> Urlai mentre Harry con ancora la mia fredda mano  nella sua  correva come un disperato. << Lo vedrai >> Urlò in risposta. Dopo dieci minuti di camminata arrivammo a Hyde Park. << Ti va una nuotata ?? >> Questo qua era pazzo.!!!!
Con questo gelo.??!!??
<< Tu fallo,  io ti guardo >> Dissi mentre mi coprivo con il mio cardigan , stavo tremando e Harry se ne accorse così prese la sua giacca e me la mise sulle spalle. << Grazie >> Una nuvoletta di vapore uscì dalle mie labbra blu. << Va bene, io vado >> Disse prima di incamminarsi verso " The Serpentine " Un lago enorme, all'interno del parco che aveva la forma di una serpentina.
Appena arrivati Harry iniziò a togliersi la maglia bianca che metteva in risalto tutto il suo lavoro in palestra, mostrando tutti quei tatuaggi che avevo visto prendere forma sulla sua pelle con il passare degli anni.
<< La farfalla è nuova ?? >> Gli chiesi e lui annuì prima di tirarsi giù i pantaloni e rimanere in boxer.
Chiusi gli occhi con le mani, era cresciuto, il suo membro era cresciuto.
Diventai paonazza dal collo fino alla fronte.
Questo era troppo.
Improvvisamente Harry mi prese le mani e  me le tolse dagli occhi. << Ti vergogni del mio corpo?? Ma tu mi hai già visto nudo!! >> Disse mentre mi osservava con una faccia divertita. << Avevamo dieci anni !!!!>>Urlai cercando di mantenere la visuale sul suo viso, anche se era mezzo nudo a pochi centimetri da me. Appena le sue mani si poggiarono sul'elastico dei suoi boxer, la mia mano tornò subito sui miei occhi. Avevo già visto uomini nudi, ma lui era il mio migliore amico. Che imbarazzo!.
Si sentì uno Splash e Harry che ansimava e urlava " E' fredda ". Risi, questo gli sarebbe servito da lezione, così imparava a non ascoltare i miei consigli. Poco dopo, cioè dopo due secondi, uscì dall'acqua e di scatto richiusi gli occhi, ma non feci in tempo a riaprirli che Harry, mi stava abbracciando tutto bagnato fradicio. << Io ti uccido!!!!! >> Gli urlai mentre mi stringeva sempre più a se. Sentì una scossa percorrermi tutta la schiena. Pensai al freddo e a come Harry mi aveva bagnata tutta, ma quando si ritirò per vestirsi, il mio stomaco si svuotò di colpo come se mi mancasse qualcosa, come se fino ad allora mi fosse appartenuto qualcosa e poi improvvisamente mi fosse sparito.
Come se mi mancasse un organo vitale. La cosa era impossibile a terra non avevo lasciato nessun organo.
Che stupidaggine, ma come mi venivano in mente cose del genere???. Alla fine detti la colpa al freddo.
Dopo che fu vestito ci distendemmo sull'erba fresca che la leggera pioggia del mattino aveva bagnato, ma tanto oramai eravamo entrambi fradici e non ci facemmo molto caso. << Sai mantenere un segreto??? >> Chiese Harry, prendendomi alla sprovvista. << Dipende, se sei un alieno, no, non posso farlo, mi dispiace >> Dissi guardando il cielo che era privo di nuvole. << No >> Rise Harry contando le stelle con un dito, assorto nei suoi pensieri. << No! non è questo e che io amo da impazzire Blake e vorrei passare tutta la vita con lei, ma c'è qualcosa che mi blocca che non so spiegare >> Ora le stelle non erano poi così interessanti, infatti si girò verso di me. << Sai Harry, alla fin fine devi deciderti, non puoi continuare a fare il ragazzino, hai 20 anni, è ora che prendi una decisione. >> Mi guardò un ultima volta, annuì e tornò a guardare le stelle. << Sposerò Blake, costi quel che costi >> . Questa era l'ultima risposta che avrei voluto sentir uscire dalle sue labbra e non so neanche il perché.

<< Perché non vieni con me ?? >> Chiese rompendo quel rumoroso silenzio. << Dove?? >> Chiesi girandomi verso di lui. << In un posto lontano >> Disse sognando ad occhi aperti. << Si!! sulla luna >> Risposi sarcastica. << Hey!! dico davvero perché non andiamo alle Hawaii?? >> Risi ma il suo sguardo era serio. << Sai Harry io ci verrei pure alle Hawaii, ma questa rimarrà solo una delle tante promesse che ci siamo fatti e che mai riusciremo a portare avanti >> Ammisi.
Lui scosse la testa. << Ti prego non dirmi no >>
  Ero fregata !!! Quei occhi da cucciolo verdi erano la mia completa rovina    << Ci vengo alle Hawaii, te lo prometto >> Non aveva ascoltato nemmeno una parola di quello che avevo detto.

Come al suo solito

Cavolate dell'autrice

Hey bei bimbi!!!!
Sono tornata scusate per il ritardo, ma non ho molto tempo ultimamente. Comuque mi sono davvero divertita a scrivere questa puntata anche se non è il massimo. Vorrei ringraziare tutti quelli che mi amano e che mi seguono, che recensiscono, che la mettono tra i preferiti e alle seguite e a tutti i lettori silenziosi. Vi adoro siete M-I-T-I-C-I Grazie di cuore. Beh vedete che Mel sta scoprendo dei nuovi sentimenti ehhhhh L'amour ma Harry neanche se ne accorge che sturpio ahahahahah. Un bacio enorme
Ps. La prossima puntata a sorpresa
Giuls
 

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Capitolo 8
*** Day 6 -Alive ***


Day 6- Alive



 


I said, hey, it's alright

Does it make you feel alive?

Don't look back

Live your life

Even if it's only for tonight

I said, hey, it's alright

If it makes you feel alive



We got to live before we get older

Do what we like

We got nothing to lose

Shake off the weight of the world from your shoulders

We got nothing to prove



I said, hey, it's alright

Does it make you feel alive?

Don't look back

Live your life

Even if it's only for tonight







Ignorai il fatto che mi sentivo sola e persa in quel mare di gente, che straboccava da ogni porta aperta di questo tugurio, che non si poteva più chiamare locale. Tante facce scorrevano davanti ai miei occhi quasi ubriachi: facce amiche, facce sconosciute, facce già viste che ho sempre ignorato, facce ubriache come la mia, facce stanche e soprattutto sorrisi falsi che il giorno dopo sicuramente avrei dimenticato. Nei miei pochi ricordi è tutto sfocato, il sudore della massa che scivolava lento sul muro, gente che mi spingeva di qua e di là, pianti e grida di ragazze ubriache, la musica, troppo forte, che mi rimbombava nel cuore e nelle orecchie, la puzza di fumo che m’inondava i vestiti, le narici e mi annebbiava la mente. Stavo facendo tutto questo perché????

Per poi non ricordami niente il giorno dopo??

Per far vedere a tutti che ero più forte e sapevo gestire il dolore???

Che sarei andata al matrimonio del mio migliore amico senza provare un pizzico di rimorso??

Che oramai la morte di tutta la mia famiglia era una storia passata??

No!!! Niente di tutto questo, lo facevo perché ero debole e come tutti gli altri, dovevo sfogarmi, dovevo trovare uno scopo per cui vivere e bere in quel momento sembrava la cosa migliore. Soprattutto perché con me c’era Sophie.

Quel pomeriggio ero uscita un attimo ad Hyde Park per ricordarmi ( in verità ci sono andata perché piangere in casa mi metteva più tristezza di farlo all’aperto) del tempo passato e mentre camminavo mi incontrai ( scontrai ) con Sophie una mia vecchia amica del liceo con cui andavamo a tutte le feste, non ne mancavamo nemmeno una. Perfino quelle di città limitrofe sconosciute e di gente del college (sempre sconosciuta ovviamente) e la mattina ci ritrovavamo sempre mezze sbronze in qualche stanza di qualche sconosciuto e sinceramente mi mancavano queste sensazioni. Così insieme a Sophie decidemmo di partecipare a questa festa per single, in un locale vicino a Picadilly Circus. Era da tanto che non mi sentivo così... Viva, ma allo stesso tempo persa e ubriaca.
Forse lo facevo per Harry, che dalla sera precedente non la smetteva mai di entrare nella mia testa, non so cosa mi stava accadendo, so solo che ogni singolo momento era nella mia testa e non voleva andarsene. L’odore dell’erba fresca e di menta non la smetteva di entrarmi nel naso. Ogni piccolo momento di quella sera mi faceva venire uno strano pizzicori all’altezza dell’ombelico.” Melly!!! “ Urlò una Sophie ubriaca mentre buttava le sue mani pesanti sulle mie spalle, facendomi quasi perdere l’equilibrio. “ Sop!!! “ Urlai a mia volta facendo girare tre  ragazze vicino a noi. “ Che guardate voi??” Chiese Sop rivolgendosi alle tre, le ragazze indignate presero i loro bicchieri dal tavolo e se ne andarono. “ Gente di Londra “ Disse ridendo come un isterica “ Guarda che anche io e te siamo di Londra “ Rivelai appoggiandomi al tavolo dove prima c’erano le ragazze “ E’ allora????,  io non sono come loro e non lo sei neanche tu!!!!!!! “ Mi aggredì puntandomi un dito tremolante contro" Lo so " Rivelai guardandomi le scarpe celesti, oramai grige presa dall'imbarazzo " Tesoro, non ci pensare, stasera ci divertiremo, balleremo, canteremo, ci ubriacheremo, è tutta per noi la serata e anche tanti bei maschietti, smettila di pensare a quel fagiolo di Harry, lui non ti merita, guarda quanta bella merce in giro " Disse con aria compassionevole guardandomi negli occhi. " Divertiamoci, non abbiamo niente da perdere "  Strisciò le mani una con l'altra come una mosca sul formaggio. Chi me l'aveva fatto fare di andare a divertirmi con questa pazza?? D'altronde non eravamo più delle sedicenni in calore piene di energie, la nostra età di questi tempi era fatta per rinchiudersi in casa e fare la maglia, non di andare a ballare il sabato serae ubricarci, il fisico non ce lo permetteva più pensai. Mi sembravo mia nonna. Non mi riconoscevo più. " Andiamo a trovare un bel fustaccione, perché stasera possiamo fare tutto quello che ci pare !!!"  Sbiascicò prima di vomitare nel primo secchio che fu tra le sue mani. Presa da uno sconforto incredibile, colpa anche dell’alcol nel mio sangue, mi sedetti su una poltrona color rosso. Patetica!!!!!. Subito uno sconosciuto ma che stranamente mi sapeva di familiare si avvicinò a me, con passo lento, facendo ancheggiare i fianchi in modo veramente sexy, forse sarà stata un’allucinazione, ma mi è sembrato anche che una luce fosse puntata sul ragazzo “ Hey Mel” Esordì spogliandomi con gli occhi dalla testa ai piedi, soffermandosi sulle mie gambe appena coperte dal tubino blu un po’ rovinato dal vomito di Sophie. “ Hey tu!!!!! “ Dissi, sinceramente ero troppo ubriaca per sapere chi fosse. La cosa della luce non aiutava ma neanche il fatto che la lingua del ragazzo continuava ad inumidire le sue labbra, così sexy !!!! Lo presi di scatto per la camicia, lo feci sedere accanto a me sulla poltrona e attaccai le mie labbra alle sue, così carnose e morbide da perdere il respiro. Le nostre lingue iniziarono ad esplorare le rispettive bocche, come in gioco di chi è il più forte. Iniziavo ad ansimare e la poltrona cominciava ad essere troppo stretta per noi due così mi misi seduta sulle gambe dello sconosciuto conosciuto. Ero troppo concentrata sulle splendide labbra di quel dio greco che non mi accorsi che già eravamo fuori dal locale e che mi stava portando nella sua macchina. Di quello che successe poi, non ricordo molto solo la casa dello sconosciuto, l’odore strano di cocco e cioccolato, il suo letto morbido, la sua pelle calda sulla mia, i nostri affanni, le sue mani sul mio seno e i miei baci sul suo collo infuocato, le grida e il buio totale che solo la notte porta con sé. Chi fosse lo sconosciuto??? Non me ne è mai fregato molto, perché avrei dovuto incominciare quella sera??. Ma forse, avrei dovuto!!!!!.





Cavolate dell' Autrice

Salveeeeee!!!!! Vi chiedo umilmente scusa per non aver postato per più di una settimana, ma sono stata piena di Verifiche, interrogazioni e allenamenti e adesso ho anche aderito ad un progetto per imparare ai bambini l'inglese visto che faccio il linguistico eheheheh. Comunque mi scuso ancora con tutti voi e se vorrete appendere la mia testa su un piedistallo e portarla per tutta Parigi come protesta non opporrò resistenza. Scusate anche perché questo capitolo è molto corto, ma è stato deciso così perché è molto importante per lo svolgimento della storia, quindi dovevo soffermarmi su alcuni momenti ma brevi. Chi sarà il misterioso ragazzo??? CHI LO SA??? ( nemmeno io lo so muahhhh ) ahahahah Pesce D Aprile in ritardo di un giorno muahhh.

Vi amo tutti, voi che mi seguite siete i migliori soprattutto la mia bella amica Rossella che vi suggerisco anzi vi obbligo a visitare perché è magnifica soprattutto per la sua bellissima storia  A NEW LIFE IN LONDON

http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=2444154

 Che dovete assolutamente ( so dove abitate vi vengo a cercare ) andare a LEGGERE, non ve lo fate ripetere, dovete LEGGERLA. L E G G E R L A .ooooo E SE NON LO FATE SMETTERò DI SCRIVERE. Un bacio vi adoro siete magnifici.

Ps. prossimo aggiornamento oooooo domani ( se ci riesco ma penso di si )

Un bacio

Giuls

 

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Capitolo 9
*** Day 7- Midnight Memories ***


Day 7- Midnight memories
 
Midnight memories, oh oh oh
Baby you and me
Stumbling in the street
Singing, singing, singing, singing
Midnight memories, oh oh oh
Anywhere we go never say no
Just do it, do it, do it, do it
5 foot something with the skinny jeans
Don't look back, baby follow me
I don't know where I'm going but I'm finding my way
Same old shh but a different day
La luce mi abbagliava,
non so cosa mi fosse saltato per la testa la sera precedente, ma c’era qualcosa di strano che mi faceva pensare che io in quella stanza sconosciuta dove i poster di Toy Story primeggiavano, non dovevo neanche esserci.
Provai ad alzarmi ma una grossa fitta di dolore mi trapassò il cervello.
Questa era la fine,
lo sapevo,  
tutto  girava come quando da piccola mio padre mi portava alla fiera del paese e mi portava sulle giostre, un ricordo davvero felice se non per il vomito che ogni volta finiva sulle mie scarpette rosse. Il cuore mi balzò dal petto, quando trovai appoggiato sulla mia pancia un braccio, ma non mi spaventai per il braccio ma per il fatto che il suo braccio era a contatto con la mia pelle nuda, perché addosso mi ritrovai con solo la mia biancheria intima e i calzini.
Dovevo assolutamente sapere chi fosse il ragazzo a cui ho gentilmente donato me stessa.
Chiusi gli occhi come spaventata dal fatto che probabilmente mi sarei subito pentita dei miei errori, cosa che appunto successe quando mi ritrovai faccia a faccia con … Liam Payne , insomma non è che mi lamentassi, ma per lo meno avrei voluto conoscerlo un pò meglio prima di arrivare … insomma al punto.
Forse è vero non era la prima volta che mi accadeva di ritrovarmi in una stanza, mezza nuda con un uomo davanti, ma erano tutti degli sfigati e poi anche sconosciuti, ma proprio con Liam, era anche un amico di Harry… e se lo fosse venuto a sapere???
Cosa ne rimaneva di me??
Una ragazza sola??
senza amici???
Morta???
Uccisa??
Pestata a sangue???
Uccisa “per caso “ da un Tram.
Non potevo sopportare l’idea, ma quello che era successo, era successo. Ci sarebbe stata la possibilità che anche lui fosse Ubriaco, ma NOOO ! lui mi aveva pienamente riconosciuta la sera precedente.
C’era un solo verdetto: Potevo andare a ordinare la mia bara.


Ma prima dovevo scappare in vero stile Melaniano.
Presi il braccio di Liam e lo spostai, senza rovinare la sua faccia angelica da sonno, che mi sembrava quasi un cucciolo smarrito, recuperai tutti i miei vestiti a terra e scappai ritrovandomi in strada con un tubino Mooolto corto e i miei tacchi in mano. Chiamai un taxi, perché sinceramente non mi sentivo a mio agio in una metropolitana piena di persone, vestita così.
  Dopo un paio di minuti mi ritrovai in piccolo taxi, stile inglese, mentre l’omino davanti che guidava non smetteva mai di far cadere il suo occhio dallo specchietto sulle mie gambe scoperte. Che gente al mondo d’oggi. Arrivai a casa in fretta e furia e neanche mi accorsi che Bianca era seduta comodamente al mio tavolo con una tazzina di caffè in mano. “ No ma accomodati Bianca, fai come se fossi a casa tua “ Dissi sarcasticamente mentre cercavo di sfilarmi l’abito. “ Si grazie Mel “  Disse con non curanza, mentre mi stavo affannando a togliere quel maledetto tubino.
“ E comunque chi ti ha dato le mie chiavi?? “  Chiesi sfilandomi completamente il vestito, esultando alla fine. “ Chiavi?? Io ho trovato aperto “ Cosa???? Come era possibile, io avevo chiuso mi ricordo perfettamente. “ E comunque c’era Harry appena sono arrivata, ti cercava e non sapeva dove eri “ Adesso mi era tutto chiaro.
Perché quel uomo non si faceva una vita e non veniva sempre a rompere a me???
I misteri della vita.
Comunque arrivai in cucina pochi secondi dopo che Bianca aveva ripulito per bene tutta la mia cucina. “ Grazie per il caffè era davvero buono “ Disse pulendosi i lati delle labbra. “ Cosa sei venuta a chiedermi “ Le chiesi schietta, non avevo tempo per risate amichevoli e problemi sui ragazzi. “ Chi ti sei fatta ieri sera “ Rimasi spiazzata, immobile, non me lo sarei mai aspettato da Bianca, fuori una ragazza timida e impacciata, dentro una belva “ Liam “ Ammisi, tanto era inutile girare il coltello nella piaga. “ Liam Payne?? “ Chiese. Io annuì. “ Beh, io ci avrei scommesso la pelle, è davvero un bravo ragazzo e tu mi sembri proprio di quel genere “ Io annuii insicura. “ Beh ma non era la prima volta per te?? “ A questo punto scossi la testa, stavo raccontando più cose ad una ragazza che conoscevo si e no da tre giorni che al mio migliore amico di una vita. “ Beh l’hai fatto anche con Harry ?? “ Stava diventando peggio di gossip Girl. “ No, ma quasi” Risposi abbassando la testa, che era rossa quanto una ferrari nuova di zecca. “ Racconta!!! Non tenermi sulle spine “
Eccomi qua, una ragazza fregata, sul punto di morte.
Melanie Waston: le sue ultime confessioni.



Era un sabato sera come gli altri, feste, sbornie, io, Sophie e quella sera si era aggiunto con noi anche Harry, perché si doveva riprendere da un “litigio” avuto con la sua ragazza del tempo Cara. La festa era a casa di David, il capitano della squadra di basket della scuola, nonché il più popolare dopo di Harry, ovviamente!!!!. C’era quasi tutta la scuola e come si fa alle feste ci si sballa. Eravamo in pista io e Sophie, lei con la sua gonna appena che le copriva gli slip e io con i miei Skinny jeans preferiti blu scuri, che ci muovevamo in modo alquanto spinto sulla pista. Ricordo poco del come arrivai a bere quasi otto bicchieri di birra, ma successe. All’ inizio mi ritrovai a vomitare nella pianta in un angolo mentre Sophie si stava sbattendo uno appena vicino a me. Poi con mia gran sorpresa mi ritrovai a piangere sulla spalla di Harry, piansi per quasi una buona mezzora sulla sua spalla, ma sta di fatto che il mio caro migliore amico mi prese e mi portò a casa, a piedi ovviamente e durante il tragitto ci divertimmo a cantare come due pazzi, in mezzo alla strada alle due della notte. Fu davvero divertente, sopratutto quando facevamo finta di essere due pop star che facevano il proprio concerto. Anche se i nostri fan erano dei gatti randagi. Fu davvero una scena divertente se poi non incominciai di nuovo a vomitare. Harry mi sorresse la testa, senza neanche lamentarsi una volta. Poi mi portò a casa sua e prima di entrare mi prese come una sposa e mi disse che questa era la casa dove avremmo passato la nostra vita. Ridemmo così tanto da svegliare Susan, che ci sgridò e poi se ne tornò a letto, senza neanche un’ulteriore piega. Arrivati in camera mi sedetti sul letto e Harry vicino a me senza mai staccare i suoi occhi color gemma da me. Fu allora che mi prese la faccia con le sue mani enormi e mi baciò, non fu molto casto, infatti appena sentì le sue mani slacciare il primo bottone della mia camicetta, lo fermai perché non potevo , avevo  sedici anni e non ero nemmeno vergine , ma non volevo rovinare così la nostra amicizia così lo fermai e quella sera la passammo a guardare film Horror. Mai abbiamo parlato di questa storia e penso che mai una cosa del genere possa accadere di nuovo.


Guardai Bianca,
di fronte a me, aveva una faccia impassibile. Quasi mi metteva soggezione. “ Penso che questa sia davvero una bella storia, ma dovresti guardare avanti, dico nel senso pensa a Liam, sarebbe perfetto per te, lascia stare Harry. “ Annuii  non molto convinta. Questa non era Bianca, potevo conoscerla da poco, ma non mi avrebbe mai dato questo consiglio. Infatti poco dopo la vera Bianca fece ingresso nella mia porta,  sbraitando sul fatto di averla rinchiusa nell’armadio di camera sua. Questo si che era un bel problema. Avrebbe raccontato tutto ad Harry.


 Blake  1  Melanie e Bianca 0

Cavolate dell'Autrice
Salveeeee, vedete che mantengo sempre le mi promesse ehhhhh??? Comunque finalmente si è scoperto chi è il misterioso ragazzo, ve lo sareste aspettato??? Io no sinceramente ahahahah. Vorrei ringraziare tutti voi che leggete che mi aggiungete ai preferiti, chi ai seguiti, chi ai ricordati siete fantastici e vi prego recensite fatemi sapere cosa ne pensate.... ecco perchè pubblicherò il prossimo capitolo a cinque recensioni. Ma è solo per questa volta. Accetto tutto anche che la mia storia vi fa vomitare. Vi ringrazio di cuore.
Poi vorrei ringraziare la mia bella amica Rossella che non so cosa farei senza di lei e vi prego andate a leggere la sua nuova storia THE WEDDING  non ve ne pentirete.
Un abbraccio
Giuls
 Ps. questa volta pubblicherò quando avrò cinque recensioni, ma solo per questa volta.



 

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Capitolo 10
*** Day 8- Up all night ***


Day 8 – Up all night
Katy perry is on replay,
She's on replay
DJ got the floor to shake
The floor to shake
People going all the way
Yeah, all the way
I'm still wide awake

I wanna stay up all night
And jump around until we see the sun
I wanna stay up all night
And find a girl and tell her she's the one
Hold on to the feeling
And don't let it go
Cause we got the flow now
Get out of control
I wanna stay up all night
And do it all with you
“Last Friday night
Yeah we danced on tabletops
And we took too many shots
Think we kissed but I forgot
Last Friday night”

Cantava  Katy Perry, per la decima volta quella sera, evidentemente, Dj Malik non conosceva altre canzoni oltre a quella.

  Ma poi chi ero io per giudicare??? Me ne stavo seduta in un angolo mentre gli altri invitati di questa stupida festa, mi passavano davanti gli occhi, con sempre più bicchieri rossi nelle mani, incuranti del fatto che mi sentivo sfinita e distrutta dai pensieri che la notte precedente mi tennero sveglia per tutto il tempo in cui avrei dovuto dormire in santa pace. I pensieri non erano felici, anzi la maggior parte di questi erano anche più dolorosi del fatto che ero spacciata, Harry entro stasera avrebbe saputo tutto e mi avrebbe tolto la parola, definitivamente e la parte più triste e che Blake sa della quasi nottata con Harry.

Dov’era Bianca quando mi serviva???? Lei non era tipo da queste feste, come aveva annunciato al telefono la mattina stessa. Forse avrei dovuto lasciarmi andare e ballare come una disperata fino a che i piedi chiedevano perdono, lasciando che i pensieri su Blake mi scivolassero sui vestiti come  acqua su di una roccia. Ma non potevo, perché solo questi pensieri mi stavano costruendo un muro, dal quale era difficile andarsene.

QUALCUNO MI UCCIDA!!!!!!

 Fu il primo pensiero quando Blake per la prima volta puntò i suoi occhi giaccio su di me, come se volesse sembrare qualcuno che sta per fartela pagare e il prezzo  sarebbe stato molto più crudele di qualche parola detta dietro le spalle.
Ma poi che ero venuta a fare ad una festa così patetica??
Ah Giusto!!! Ero venuta per controllare che Blake non dicesse niente a Harry. Ma poi quando Liam, il pomeriggio seguente, era venuto per scusarsi per “l’accaduto” di Sabato sera,  con quei occhi dolci, non potevo dire di no al suo invito per la sua festa. Come potevo rifiutare dinnanzi a tutta quella bontà??? Infatti eccomi li su un divano vicino ad Harry e Blake che non la smettevano di mangiarsi la faccia.
Non è che mi creasse fastidio, ma mi sentivo un po’ fuori posto, sapete no?? Quella sensazione di impiccio, che vorreste essere da tutt’altra parte?? Ecco mi sentivo in quella maniera.
La cosa che in assoluto mi dava più fastidio era il fatto che Blake non la smetteva di baciare Harry e contemporaneamente guardare me con quella rabbia che solo quei occhi color ghiaccio potevano contenere. Dal canto suo Harry, sembrava completamente all’oscuro di quello che passava nella malvagia mente della sua futura sposa.
Me ne restai su  quella poltrona, sotto gli occhi accusatori di Blake, per almeno una buona mezzora, fino a che Liam non dichiarò che avremmo giocato a Obbligo o Verità, ma dove eravamo finiti?? In un film degli anni ottanta dove Sophie Marceau doveva baciare il tipo che le piaceva da impazzire?? Non mi sarei fatta sottomettere dai subdoli scherzetti che la mente di Blake riusciva ad architettare. Così annunciai che me ne sarei andata a fare un giro, ma venni subito fermata dalla mano ben curata della strega. << Dove vai?? Guarda che devono giocare tutti >>
Disse scrutandomi da capo a fondo, ridendo leggermente sotto i baffi. Me lo sarei dovuta aspettare da una strega come quella.
Con tutti intendeva : Io, lei, Harry, Liam, Niall, Louis, la sua ragazza Eleonor, che avevo decisamente dimenticato, visto che ero troppo concentrata con me stessa e alcuni invitati di cui non sapevo nemmeno l’esistenza.
Iniziò una ragazza dai capelli rossi e dovette dare un bacio sulla guancia a Niall, che divenne tutto rosso, che dolce. Forse in una prossima vita, potrebbe essere lui il mio principe. Chi può saperlo. Poi toccò a Louis che dovette andare in giro in boxer, urlando che quello era l’unico paio che possedeva da quando era nato. Cosa davvero divertente visto che probabilmente era vero.  Poi quando toccò ad Harry, Niall gli chiese se amasse veramente Blake, lui, rispose annuendo leggermente mentre le guance gli si colorivano di rosso. Una strana sensazione mi si creò nello stomaco, come se volessi togliergli tutto il rossore che stava pian piano svanendo e soprattutto togliergli Blake da sopra, che dopo questa dolcissima risposta aveva deciso di attaccarlo come una piovra.
Giocammo per altri venti minuti fino a che non toccò a me, scelsi verità perché avevo sempre odiato l’obbligo. Non l’avessi mai fatto, ma come si dice: Le grandi decisioni vengono prese in poco tempo, a volte senza neanche accorgersene.
Blake si schiarì la voce facendo la domanda che stavo temendo: << Hai mai fatto sesso con ragazzo?? E se si sta giocando con noi in questo momento >> Annuì, quasi impercettibilmente, ma era abbastanza perché Blake puntò il suo dito maledetto verso Liam, urlando << E’ lui non è vero?? >>. Oramai le lacrime stavano solcando le mie guance, odiavo piangere davanti le altre persone mi facevano sembrare molto più debole di quel che ero. Harry si alzò di scatto, la faccia leggermente arrossata, non dall’imbarazzo, ma dalla rabbia. << E tu non mi dici niente?? Sono il tuo migliore amico!!!! >> Dicendo questo se ne andò con al seguito Blake che si girò solo un attimo verso di me e poi se ne andò con uno sguardo vittorioso, verso la porta dove sparirono insieme. Presa dalla rabbia, me ne andai verso la cucina dove presi una, due , tre , dieci birre una dietro l’altra senza prendere fiato e mi ritrovai a godermi la serata che mai avrei pensato prendesse questa svolta. L’unica cosa che ricordo, poi, furono tante risate, canzoni cantate a squarciagola insieme ad uno Zayn ubriaco. Decisi che non valeva la pena piangere sul latte versato così mi divertii fino al mattino. Facendo tutto quello che non avrei mai fatto da sobria, perché questo era l'unico modo di sfogarmi senza il bisogno di piangere e poi non mi faceva pensare a tutto quello che avevo combianto.
Perché avevo appena perso la persona che mi stava più a cuore



Cavolate dell' Autrice
eccomi qua con una nuova puntata, lo so che avevo detto a cinque recenzioni, ma visto che ne ho ricevuta solo una dalla mia splendida amica Ros, ho deciso di aggiornare comunque.
In questa puntata possiamo apprezzare tutta la malignità di Blake, che puntata dopo puntata fa sempre di più salire il crimine ( non so se anche per voi è lo stesso, ma per me si!!! ) Sicuramente Mel ha la sua parte di colpa ma diciamo che Harry ha preso la notizia molto bene!!!! ( sicuro )
Comunque spero di aggiornare presto e vi ringrazio per aver messo la mia storia tra le preferite, le ricordare, le seguite. Ringrazio ancora Ros per le recenzioni eeeeee Basta.
Un bacio
Giuls

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Capitolo 11
*** Day 9 - Little White Lies ***


Day 9 – Little White lies
If this room was burning
I wouldn't even notice
'Cause you've been taking up my mind
With your, little white lies, little white lies

You say you're a good girl
But I know you would girl
'Cause you've been telling me all night
With your, little white lies, little white lies
With your, little white lies, little white lies



Quello che ritrovai la mattina seguente furono: i miei vestiti, il mio mal di testa post-sbornia, i miei capelli tutti arruffati e il mio telefono.  Del resto non trovai più niente, forse un immancabile dolore all’altezza del cuore, dove Harry, la sera precedente aveva piantato un bel coltello e anche qualche parolaccia.
Non è che la colpa fosse tutta mia, centrava anche quella vipera di Blake.
Dov’era Cris quando mi serviva???
Ah giusto!!!,
mio fratello se ne era andato, come tutto il resto. D'altronde non potevo rimanere distesa a piangere su quanto il destino sia stato ingiusto con me, così mi alzai da quello che penso fosse stato un divano. In quel momento era solo una poltiglia di stoffa e vomito, forse il mio. Percorsi tutta la sala, dove gente di ogni genere era distesa a terra, cercando visi conosciuti.  Dopo varie ricerche per quasi tutta la casa, trovai Louis e Liam in cucina che mentre il secondo  riordinava la casa, il primo stava cucinando e neanche tanto male sentendo l’odorino che proveniva dalla pentola sul fuoco.
<< Buongiorno Principessa >>  Esclamò Louis sempre con quel sorriso che mai mancava di appartenere alla sua bocca. << Buongiorno >> Li salutai con la voce impastata mentre mi sistemavo i capelli in una coda di cavallo. << Vedo che hai preso bene la gelosia di  Harry >> Ridacchiò Louis mentre girava l’ultima frittella per poi metterla sul piatto. << Cosa?? Gelosia ??? >> Chiesi confusa mentre mi chinai per mettermi a tavola e prendere una frittella. Intanto una bellissima e spettinatissima Eleonor, entrò nella stanza sbadigliando e dando un bel bacio a Louis che durò più del previsto. Liam si schiarì la voce con l'intenzione di interromperli, provocando dei ridolini al quanto dolci da parte della ragazza. << Ehm cosa stavate facendo?? >> Chiese tutta rossa in viso. << Parlavamo della gelosia di Harry verso questa ragazza >> Disse puntandomi il dito contro. << Harry non è geloso di me e Liam >> Dissi arrossendo dall'imbarazzo << Ma sei proprio ceca allora!!!, Harry, è geloso di te, ecco perché io, Louis William Tomlison, ho deciso che questo sarà il nostro piano per il prossimi ….. >> Si mise a guardare il suo inesistente orologio <<…….21 giorni!!!! >> Esclamò alla fine. Sinceramente, mai avrei potuto dire che Louis non era intelligente, ma che delle volte arrivava alla pazzia quello era fuori discussione. Io, Liam e Eleonor rimanemmo nella stessa posizione in cui eravamo prima, senza muovere una ciglia. << Ahhh Perché vi devo sempre spiegare tutto, filo e per segno >> Urlò esasperato buttando le braccia al cielo. << Allora !!!! Harry è geloso di te e Liam, giusto?? >> Chiese Guardandomi. Incerta annuii. << Bene!!! Allora adesso tu e Liam farete finta di essere fidanzati affinché Harry capisca di amare Melanie e lasciare quella ruba ristoranti di Blake. Capito??? >> Sembrava un maestro che spiegava la lezione ai suoi bambini di tre anni incompetenti. Ma poi questa era una delle idee più assurde che potessero venirgli in mente, infatti scoppiai a ridere. << Non esiste che Harry si innamori di me!!! e poi io e Liam non ci fidanzeremo maiiiii>> Dissi prolungando il mai. << Io ci sto, mi sembra una buona idea >> Esordì Liam che fino a quel momento era intento a mangiare la sua frittella. << Yeahh, Luis 1 Melanie 0 >> Canticchiò Louis, iniziando una strana danza scatenando le risate della sua ragazza. << Ti prego Mel, non vorrai che Harry sposi quella strega, verooo????? >>  Chiese facendo i suoi occhioni dolci. Questo era troppo. << Ti prego???’ >> Iniziò anche Liam.
Di di No, No, NO!!!!!.
<< Si!!! >>
Esclamai esasperata, mentre Liam e Louis facevano la loro bruttissima danza, guardai Eleonor esasperata mentre rideva con la sua frittella in bocca. << Vedrai che il nostro piano andrà alla grande >> Esultò Louis. << Vi do una settimana. Se entro questo tempo Harry non lascia Blake, io “lascio” Liam e dico tutto ad Harry. >> I  due ragazzi annuirono vigorosamente.
Ero fregata, da qui all’eternità, sapevo che tanto non avrebbe funzionato e che alla fine mi sarei legata a Liam più del dovuto, quindi  era opportuno dire : Fino a che morte non ci separi.

Passai il resto della mattinata con Louis, Liam, Niall, Zayn e Eleonor a pulire casa mentre Louis ci ripeteva il piano passo per passo, poiché anche gli altri due ragazzi potessero collaborare. Così tutti avremmo dato atto al piano: Distruggiamo la rubaristoranti. Come titolo faceva orrore.
Verso l’ora di pranzo arrivò anche Harry che appena mi vide mi venne subito incontro con le guance un po arrosate e mi prese tra le sue braccia chiedendomi perdono in qualsiasi lingua conoscesse. Cioè una.
Fu davvero bello averlo tra le mie braccia, avevo proprio bisogno dei suoi abbracci , soprattutto in questo periodo che non sapevo come la mia vita sarebbe andata a finire.
<< Harry!!!! >> Esclamò Louis venendoci incontro saltellando. Harry e le sue fossette sorrisero. << Hey Louis >> Disse sciogliendo l’abbraccio e andandogli incontro. << Melanie ha una cosa da dirti >> Era troppo felice per i miei gusti, avrebbe rovinato tutto, come al solito. Harry guardò prima Liam e poi me con aria interrogativa come se temesse quello che in realtà stava per accadere. << Ci siamo messi insieme >> Annunciò Liam prendendomi la mano e facendola combaciare con la sua. Il viso di Harry si incupì mentre guardava le nostre mani, un po’ mi dispiaceva per lui, ma alla fine che mi importava, stava per sposarsi e io non gli avrei fatto cambiare idea nemmeno se gli e lo avessi detto faccia a faccia che odiavo Blake. Sorrisi per rendere la cosa più veritiera, ma si leggeva chiaramente che il mio posto non era accanto a Liam. Anche se, sinceramente, non sapevo dove fosse il mio posto.
<< Va bene! >> Ruppe il silenzio Harry. << Va bene, se è questo che ti rende felice, sono contento per te. >> Disse insicuro, guardandomi direttamente negli occhi , abbassai lo sguardo come se potesse leggere quello che stavo pensando e cioè che forse sta volta la colpa era tutta la mia e che stavo facendo soffrire Harry, era per il suo bene, certo!! Ma c’erano tanti altri modi per farglielo capire. Come per esempio fargli vedere come Blake era con me o con i ragazzi o come il padre la stava manipolando per prendergli il suo ristorante??. No!!! avrebbe sofferto ancora di più. Così mi convinsi che era per il suo bene, che non c’era altro modo per farglielo capire  e che Blake non era la ragazza giusta per lui, avrebbe vissuto in pace, senza rimorsi e forse l’avrebbe fatto con me.
Allora perché  io non ero felice ???

Cavolate dell'Autrice
Hey bei bimbi!!!
Eccomi con la mia nuova puntata, vediamo che pur di togliere Harry dalle grinfie di Blake, Melanie si finge persino la ragazza di Liam
. Che tristezza, ma si sa!!! In amore e in guerra non esistono regole, ma Harry sarà veramente innamorato di Melanie??? o e solo Luis che sogna gli unicorni la notte???? Ehhhh lo scoprirete nelle prossime puntate, solo su Efp. Dan Dan Dan!!!!!!!
Voglio ringraziare Chi ha Recensito, siete uniche, chi ha messo la storia tra le preferite o le seguite o le ricordate. Grazie davvero non so cosa farei senza di voi, anche a tutti quelli che leggono e sono silenziosi. Grazie davvero di tutto.
Un bacio
Giuls



 

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Capitolo 12
*** Day 10- Does He Know ***


Day 10 – Does he know?
 
I catch your eye then you turn away
But there's no hiding the smile on your face
Inside and out, baby, head to toe
He's not around, girl, you let me know
Your secret tattoo, the way you change moods
The songs that you sing when you're all alone
He knows how you dance in front of your friends
But baby, baby
Does he know you could move it like that?
Woah-oh
Does he know your out and I want you so bad
Woah-oh
Tonight, you're mine, baby
Does he know that you'll never go back?, oh
Does he know?



Camminavamo mano nella mano, avremmo potuto sembrare anche una coppia vera se non fosse per il fatto che ce ne stavamo zitti a contarci le stringhe delle  scarpe. Avevo accettato questa stupida messa in scena solo per Louis e anche perché volevo prendermi  la rivincita su  Harry.
Liam , quella sera,  aveva optato per un’ appuntamento classico: cinema e pizza, anche se devo ammettere mi sapeva molto polpettone rosa.  Sentivo dentro di me che stavo sbagliando ma poi cosa importava io e Harry non eravamo fatti per stare insieme, lui aveva Blake e io…..??? Nessuno.
 Ero felice così e poi Liam era davvero un ragazzo dolce e carino, forse ci avrei fatto su un pensierino .
Il cinema era quasi deserto, ma non per me, che sentivo costantemente i suoi occhi verdi puntati sulla schiena mentre era nascosto chissà dove a spiarci. Convincerlo che stavamo insieme era stato davvero difficile ma non fu difficile come dirgli che Liam mi avrebbe portato ad un appuntamento. Avevamo un piano ben architettato: Louis era incaricato di fargli sapere dell’appuntamento, cioè come una donna pettegola, raccontare ad Harry di aver sentito Liam che chiedeva consiglio a Niall su dove portare una ragazza, così da far ingelosire Harry e farlo venire sul luogo per appurare che Liam non mi “infastidisse”, poi io e Liam saremmo andati veramente “ all’ appuntamento “ per poi fare i dolci e i coccolosi così da farlo ingelosire e di conseguenza farlo lasciare con Blake. Il piano mi puzzava di assurdo, conoscevo Harry e se quella sera a Hyde Park mi aveva giurato che non l’avrebbe mai lasciata, ero sicura che lui non l’avrebbe mai fatto e quindi Louis avrebbe potuto architettare ogni piano possibile ed immaginabile,  Harry non avrebbe mai ceduto.
“ Ti va di guardare Capitain America ?? “ Chiese Liam interrompendo i miei pensieri. Lo guardai, era davvero bello e non meritava tutto questo, lui era buono ed era sbagliato usarlo solo per far ingelosire quel pazzo di Harry.
Annuii riprendendomi dai miei pensieri, rispondendo alla domanda che mi aveva posto in precedenza. Dopo tutto mi ci voleva un po’ d’azione, ero stufa di tutto quel romanticismo.
“ Hey Mel?? “ Chiese Liam mentre eravamo in fila per i poc corn, ridendo. “ Ti sei resa conto che è quasi da mezzora che Harry ci sta seguendo, non pensi che sia davvero innamorato di te?? “ Mi misi a ridere, come se fosse la cosa più divertente del mondo, impossibile, Harry non si sarebbe mai innamorato di me. Scossi la testa, asciugandomi le finte lacrime. “ Neanche sotto controllo mentale da parte dei Trasformers “ Ridemmo insieme per la mia pazza fantasia. “ Pero devi ammettere che sarebbe davvero una bella scena “ Sussurrò al mio orecchio con quella voce così sexy che a solo pensiero ancora oggi mi vengono i brividi. Diventai rossa quanto la maglia della signora accanto. Questo avrebbe di sicuro fatto ingelosire Harry, ma non pensai a niente di tutto ciò, pensai solo al fatto che il suo respiro caldo stava battendo sulla mia spalla e che non aveva neanche la minima voglia di togliersi. Intendetemi mi piaceva avere il suo respiro sul collo, ma non avrei resistito due minuti, prima di saltargli addosso e sbatterlo al primo muro che trovavo.
 Finalmente respiravo aria, beh non era aria da aperta campagna e la puzza di formaggio dei poc corn non aiutava poi così tanto, ma almeno non avevo il fiato di Liam sul collo. La sala era praticamente vuota a parte qualche coppietta qua e la, ma la cosa che mi infastidiva di più era che Harry non voleva togliersi dalle scatole. Certo, il piano era proprio questo, ma mi dava fastidio il suo comportamento: Prima si va a sposare la prima str*** ega che incontra e poi va a fare il geloso con me e Liam, questo era davvero troppo. Così presa da un attacco di rabbia presi Liam per il colletto della camicia e feci combaciare le mie labbra con le sue. Rispose quasi subito al bacio, devo dire che le sue labbra erano davvero morbide sinceramente neanche me lo ricordavo, forse centra il fatto che quella sera ero ubriaca. Ci staccammo, ansimanti, le facce arrossate. Questo avrebbe fatto andare Harry su tutte le furie. Risi sotto i baffi, contenta di aver fatto qualcosa per farlo infuriare, come stava facendo lui con me. Durante il film Liam utilizzò la tecnica dello sbadiglio, classico!!! Ma fu davvero dolce, perché le sue guance erano di un colorito roseo.
Faceva tanto il forte ma dentro di se era dolce e gentile. Quando finì il primo tempo, decisi di andare in bagno lasciando Liam che controllava le ultime notizie di Facebook. Non feci tempo ad entrare che venni subito scaraventata contro il muro dell ingresso del bagno, fortunatamente era deserto. Probabilmente se la faccia di Harry non era così seria e affannata mi sarei messa a ridere da quanto il piano stava riuscendo.  “ Melanie “ Disse con aria di sfida scrutandomi con i suoi occhi color giada. “ Harry “ Lo imitai con lo stesso tono di sfida. “ Lo sa il tuo ragazzo che non sei l’angioletto che dici di essere ??? “ Questo non era il mio migliore amico, questo era un ragazzo accecato dalla gelosia e dall’odio.
 Giuro che in quel momento gli avrei rivelato tutto, mi faceva davvero pena, ma non potevo, doveva rendersi conto di quello che stava distruggendo sposando Blake. Scossi la testa rispondendo alla domanda posta in precedenza. “ Lo sa che se ti fa soffrire dovrà vedersela con me ??? “ Stringeva sempre di più le mie mani al muro, lasciando qualche segno su i miei polsi, con una rabbia quasi accecante. “ Harry!, tu non mi puoi comandare !!! “ Quasi urlai fissandolo negli occhi. “ Ah no??? Chi è quello che sa tutto di te ?? Che ti è stato sempre vicino ??? Che non ha mai smesso di consolarti??? Eh?? RISPONDI !!!  “ Il suo urlo rimbombò per tutta la zona circostante , ma nessuno poteva sentirlo, il cinema era deserto e Liam non si stava nemmeno preoccupando per me, che amici che mi ero trovata. “ Dimmi ora!!!!!!” Iniziò con un tono molto più tenue sussurrando al mio orecchio facendomi venire brividi che partivano dalla schiena e che mi arrivavano al collo. Ma non fu questo che mi fece scoppiare le farfalle nello stomaco, fu la frase successiva, che mi colpì con un colpo secco e deciso.
 “ Lo sa che tu sei mia??? “  Disse avvicinando pian piano le sue labbra alle mie.


Cavolate dell' Autrice
Hey Belli
Come va????? Io bene, diciamo, un pò di noia, ma ci sta bene, comunque non voglio che ricomincia la scuolaaaaaaaaaaaaa!!!!!! Va beh passiamo alla puntata, devo dire che è un punto decisivo nel corso della storia, questo deciderà le sorti della cara Melanie, che vedrà la sua vita leggermente con occhi diversi e poi Harry che non si sa mai in quale direzione tira il vento... ma non temete miei carissimi Fans,deciderà la sua direzione. Comunque la prossima puntata sarà diversa dalle altre, vedremo la situazione da occhi diversi, dovrei dire da occhi color Giada muahhhhhhh. Bene ho detto tutto. Ringrazio le molte recensioni, Siete una cosa unica, grazie di  cuore, scusate anche per i miei errori da tonta e grazie anche a chi ha aggiunto la mia storia tra le preferite le seguite e le ricordate. Vi voglio assolutamente bene, non dimenticatelo mai.
Un bacio
Giuls

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Capitolo 13
*** Day 10 HArry's pov: Heart Attack ***


Day 10 Harry ’s pov: Heart Attack
Got your voice in my head
Saying let’s just be friends
Can’t believe the words came out of your mouth (yeah)
I’m tryna’ be ok
I’m tryna’ be alright
But seeing you with him
Just don’t feel right
And I’m like, never thought it’d hurt so bad
Getting over you, and
You’re giving me a heart attack
Looking like you do
Cause you’re all I ever wanted, thought you would be the one it’s
Giving me a heart attack
Getting over you
Ero seduto sul divano intento a finirmi l’ultimo pacchetto di patatine rimasto nella dispensa, quando la voce familiare di un certo Louis si fece spazio tra i timpani delle mie orecchie. “ Harry!!! Apriii!!! “  Sbuffai cercando di sparpagliare tutti i fogli riguardanti il matrimonio  sul tavolo del salotto, così da fargli credere che stavo lavorando. Aprii la porta, un Louis molto eccitato entrò in casa mia guardandosi intorno come una bambina in un negozio di bambole. “ Devo darti una notizia bomba “ Si vedeva che tratteneva quella notizia da un bel po’ di tempo. “ Spara “ Dissi senza emozioni, tanto ero sicuro che sarebbe stata una notizia inutile, come del resto tutte quelle che Louis mi riportava. “ Ero con i ragazzi in giro per Picadilly Circus e mentre stavo parlando con Zayn ho sentito Liam che chiedeva a Niall il posto migliore per portare una ragazza …” Non ascoltai più nemmeno una parola che fuoriusciva dalla bocca di Louis, rimasi paralizzato sul posto e una scarica di rabbia mista con gelosia… Aspetta gelosia??? No, non era possibile forse era il fatto che la vedevo come una sorella e di conseguenza dovevo proteggerla. Proteggerla da Liam??? Di sicuro era l’ultima persona da cui dovevo proteggerla era così dolce e ingenuo, non le avrebbe mai tolto un capello. Ma allora perché mi sentivo così strano, mi veniva la rabbia al solo pensare le loro mani intrecciate. Io avevo Blake, era la ragazza migliore del mondo ( Nota dell’ autrice: certo!!!! migliore del mondo!!!!  del pollaio, dovrei aggiungere!!! ) e non riuscivo a capire perché tutti questi pensieri su Liam e Melanie mi stavano facendo fondere il cervello, lei era la mia migliore amica, l’avevo sempre difesa e aiutata nei rapporti con gli altri ragazzi, ma perché adesso solo al pensiero di stare con Liam mi veniva da rompere un muro intero???. Lasciai Louis che parlava a vanvera sul fatto che Liam e Melanie fossero davvero una bella coppia,  presi la giacca e senza ragionare  presi la prima metropolitana che passava, diretto verso il cinema, anche se non sapevo quale. Richiamai Louis e non feci tempo a dire quello che volevo dire che già mi aveva preceduto
“  Sono andati a quello di Leincester “  Lo ringraziai ed attacai, se non avessi il mio migliore amico.
 Arrivai, stranamente la piazza era quasi deserta, forse perché erano quasi le undici della sera. Entrai nel cinema e li notai subito, erano mano nella mano, questo mi faceva ancora di più imbestialire. Mi nascosi dietro la prima pianta che trovai e man mano scorrevo di pianta in pianta mentre si stavano sempre di più avvicinando alle casse. Ogni tanto Mel si girava ed ero quasi convinto che lei mi avesse notato, ma questo non aveva più importanza, volevo solo che tornasse a casa con me e lasciasse Liam.
A volte mi faceva davvero venire dei colpi al cuore, ma non come quando mi ero preso quella cotta tremenda per lei in seconda media, non riuscivo a starle lontano neanche un secondo, lei era così forte e fragile allo stesso tempo, ogni volta che piangeva mi veniva voglia di uccidere tutti e poi abbracciarla per sempre, fino  a che il tempo non ci avrebbe deteriorati e distrutti per poi divenire polvere e volare insieme nel vento. Ahhh Mi stava crescendo il diabete a forza di pensare in questo modo, così mi convinsi che stare con Mel avrebbe solo rovinato la nostra amicizia. Così decisi che andando con ogni putt*** della scuola avrei dimenticato i miei sentimenti per lei. Ma vedendo come stavo messo in quel preciso istante,dietro ad una pianta, nulla era cambiato, beh forse solo il fatto che stavo per sposarmi.
Dopo varie smancerie tante bestemmie e quasi un tentato omicidio, soprattutto  quando Liam mise il suo bel faccino da schiaffi a tre centimetri dal suo orecchio ed era diventata no rossa ma fucsia, entrammo nella sala, in molte situazioni fui tentato di staccargli il collo a mo di Twilight, a quel cretino di Liam, ma solo quando Mel si allontanò per andare in bagno agii.
Preso dalla rabbia le presi i polsi e l’attacai al muro. Le sputai  addosso tutto quello che volevo dirle in tutto questo tempo fino a che senza nessuna ragione mi avvicinai a lei e le dissi “ Lo sa che tu sei mia???” Non so perché lo feci, ma era stato più grande me, un sentimento così profondo molto più antico della vita stessa. Mi avvicinai pericolosamente alle sue labbra, ma qualcosa dentro di me mi bloccò come se il mostro che era in me fosse scomparso lasciandomi da solo pieno di domande.
“ Scusami “ Dissi lasciandole i polsi, guardandola negli occhi che ora erano pieni di odio e di lacrime. “ Dopo tutto questo urlare mi dici scusami!!!!” Disse con tutta la rabbia che era dentro quel corpo così fragile indifeso e soprattutto piccolo. La presi per le gambe e a mo di sacco di patate la trascinai fuori fino a che non arrivammo alla stazione della metro, inseguito dalle sue imprecazioni poco da signora. Rimasi in silenzio per tutto il tragitto mentre i suoi occhi color cioccolato indagavano sugli altri viaggiatori della notte, come lo eravamo noi d’altronde.
La casa di Mel, non era mai stata così buia e fredda, ma non era neanche mai stata così piena di ricordi. Ora che avevo questo nuovo sentimento dentro di me, non so come mai ma quella casa mi sembrava la più bella di tutte. Durante il tragitto Mel si era addormentata, forse stanca da tutto quel urlare, risi tra me e me, mentre era così stretta al mio petto, quasi che potevo sentire i nostri cuori battere all’unisono. La adagiai sul suo letto che profumava di rose, quell’odore che mai lascerà le mie narici e che mai smetterà di ricordarmi quella bambina così ferita dentro ma forte fuori con il vesto tutto strappato e la pelle quasi lacerata che piangeva. Rimasi li, non so quanto, assaporando ogni attimo che mi rimaneva con lei, fino a che una lacrima non mi rigò il viso stanco.
Non so cosa mi era preso quella sera, forse il fatto che Liam me l’avrebbe di sicuro portata via o il fatto che la vedevo come mia sorella.
Però una cosa la sapevo, quella ragazza un giorno o l’altro mi avrebbe fatto venire un attacco al cuore.


Cavolate dell'Autrice

Hey bei bimbi!!!!
Oggi è il mio Birthday e visto che sono troppo gentile oggi io ho fatto un regalo a voi. Un bellissimo Harry che non si sa bene cosa provi, ma !!!!! Lo scopriremo solo vivendo o meglio leggendo. ahahahah
Grazie a tutti per le recenzioni, per averla aggiunta nei Preferiti/seguiti/ricordati/ mangiati ahahahah ecc.
Vi voglio un mondo di bene.
Un bacio enorme
Giuls

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Capitolo 14
*** Day 11- Something Great ***


Day 11- Something Great
 
The script was written and I could not change a thing
I want to rip it all to shreds and start again
One day I'll come into your world and get it right
I'll say we're better off together here tonight

I want you here with me
Like how I pictured it
So I don't have to keep imagining

Come on, jump out at me
Come on, bring everything
Is it too much to ask for something great?

Ero stanca!!!
Ero stanca, di me, di Liam, di Harry, di questa farsa, di Louis che non se la smetteva di ripetere quanto eravamo stati grandi a far ingelosire Harry in quel modo,
perché ovviamente gli avevo riferito tutta la scenata della sera precedente. Il piano era attivo da solo due giorni e stava funzionando alla grande, ma il mio cervello non percepiva felicità o soddisfazione  dal mio cuore. Solo una profonda ed immensa tristezza.
Di sicuro far soffrire Harry era l’ultimo dei miei piani, all’inizio mi sembrava solo un gioco, ma poi quando mi resi conto, la sera al cinema, che lui ci stava male seriamente, mi ero sentita un pochino in colpa. Soprattutto quando la mattina mi ritrovai in camera mia, nel mio letto con lui che dormiva sul pavimento: i capelli ricci sparsi sul pavimento e la sua faccia da bambino.
Come potevo far del male ad un creatura così meravigliosa??.
 Certo!!! Era per il suo bene, allontanarlo da Blake, ma proprio non mi andava di mentirgli.
Eravamo a casa di Louis quel pomeriggio.
 Zayn e Niall giocavano a fifa,
Eleanor cucinava insieme a Liam dei meravigliosi biscotti
e io e Louis eravamo intenti a studiare un nuovo piano per il giorno successivo, visto che Harry, quel giorno non c’era, perché doveva svolgere delle commissioni per il matrimonio:
Band e location.
Louis ne aveva inventate di tutti i colori, persino di far chiedere a Liam la mia mano.
Come potevamo sposarci dopo tre giorni di fidanzamento??
Era una follia solo a pensarci!!!.
Alla fine optammo per una cenetta romantica, semplice e classica,  così facendo Louis e Eleanor  potevano invitare Harry e Blake ad un appuntamento a quattro nello stesso ristorante dove andavamo noi, dando così possibilità a Louis di vedere lui stesso come Harry avrebbe reagito.
Piano semplice, se non fosse stato per il fatto che non mi andava molto a genio rivedere Harry arrabbiato in quel modo. Purtroppo non avevo scelta.
Mentre mangiavo quei meravigliosi biscotti mi rivenne in mente quando Harry mi portò a cena al ristorante di sua madre “ Bella Italia “ per farsi perdonare quando al ballo della scuola non aveva invitato me ma bensì una delle sue “troiette”, non è che ci rimasi male ma da piccoli ci eravamo promessi di andare insieme al ballo di fine anno, ma evidentemente era troppo occupato a mantenere il suo ruolo di Dongiovanni per stare con me, la sua migliore amica.
 
Quella sera mi ero messa in tiro, vale a dire, un vestitino bianco stretto in vita da un cinta, il mio cardigan blu e le mie ballerine sempre blu abbinate alla mia porchette. Volevo essere per lo meno carina, era un occasione importante.
Ero pronta a tutto, ma non a quello che mi si presentò davanti quando arrivò Harry con la sua bellissima andatura e i capelli tutti spettinati che gli ricadevano sulla fronte, portava una maglia semplice grigia con sopra la sua giacca nera, i pantaloni attillati e le sue solite scarpe degne di mio nonno.
Stavo quasi per imbambolarmi davanti a tutta quella bellezza, ma poi quando notai che anche lui mi stava fissando, mi ripresi maledicendo Susan e quel giorno che l’aveva fatto nascere. Dopo tutto era il mio migliore amico, dovevo contenermi!!!!. Entrammo nel ristorante, tutto era casalingo come al solito, sembrava davvero di stare in una casa, calda e accogliente.
Gemma, la sorella di Harry ci accolse subito con il suo splendente sorriso che assomigliava molto a quello del fratello. Mangiammo e scherzammo come eravamo soliti fare ridendo delle solite cavolate, fino a che Susan dalla cucina non portò il suo dolce fatto in casa, composto da Nutella e Cocco, con sopra ben visibili  le candeline 1 e 2 cioè dodici anni  che stavano per dodici anni di amicizia.
Non avevo mai visto cosa più dolce in tutta la mia vita.
“ Buon Amiciversario Melly-belly” Annunciò Harry lasciando un dolce bacio sulla mia guancia, ripetei la stessa frase anche a lui e poi insieme soffiammo le candeline. “ Vorrei davvero ritornare indietro e picchiarmi per come ti ho trattato!!!” Sussurrò nel mio orecchio mentre tutti i clienti del ristorante ci fissavano con aria stupita. Io risi sotto i baffi prendendo con il mio dito indice un po’ di panna, macchiandogli la guancia mentre me la ridevo di brutto. Lui del resto iniziò con una lotta all’ultimo dolce, fino a che Susan arrabbiata non ci cacciò dal ristorante.
Non eravamo dispiaciuti, anzi anche fuori continuammo a lanciarci pezzi di dolce che ci erano rimasti nei capelli o nei vestiti.  Senza neanche accorgerci aveva iniziato a piovere, incuranti del tutto, Harry mi prese a mò di sacco di patate e mi trascinò per tutta Londra mentre continuava a cantare “ Singing in the rain “ con le mie risate come sottofondo. Poi arrivati a casa sua, lavati e asciugati, presi in prestito un paio di pantaloncini e una maglia che mi faceva da vestito, tanto oramai era come se fosse casa mia.
Ci stendemmo sul suo letto, stanchi da quella bella serata. Le mie palpebre oramai rischiavano di cedere e prima che mi addormentassi Harry cantò un pezzo di una canzone che non avevo mai sentito nel mio orecchio.

Come on, jump out at me
Come on, bring everything
Is it too much to ask for something great?


Angolo Autrice

Mi dispiace molto!!!!!
per aver aggiornato così tardi, ma alla fine c'è l'ho fatta, beh diciamo che avere due gare in due settimane non è il massimo, comunque Si!!! ieri ho avuto una gara ma non mia eheheheeh, putroppo la mia allenatrice ha dovuto mandarmi ad allenare delle bambine ad una gara a due ore da casa mia, quindi non ho avuto proprio il tempo matriele ( come dice mio fratello ) ahahahahaha.
Bene spero davvero che vi sia piaciuto e ringrazio davvero tutti per quello che fate.
Un bacio
Vi adoro
Giuls

 

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Capitolo 15
*** Day 12- Save you tonight ***


Day 12 – Save you Tonight

 
I, I wanna save your
Wanna save your heart, tonight
He'll only break ya
Leave you torn apart, oh
All that you want is under your nose, yeah
You should open your eyes but they stay close, close
I, I wanna save your
Wanna save your heart, tonight
He'll only break ya
Leave you torn apart, oh
I can't be no superman,
Before you I'll be super human
I, I wanna save ya, save ya, save ya tonight

Sembravo una balena con in dosso un telo blu elettrico troppo elegante.
Lo specchio mi ingrassava più del normale quella sera, il bellissimo vestito che mi aveva prestato Eleanor era davvero bello: Blu elettrico con rifiniture in pizzo che mi arrivava fino ai piedi e un corpetto sempre blu ricoperto di swarosky. Ma non faceva per me o per il mio corpo troppo robusto. Di sicuro non ero mai stata una di quelle ragazze che pensavano solo al proprio peso, ma mi stavo rendendo conto che non era più il caso di cenare sempre con patatine e nutella, anche se devo dire che non ne avrei mai fatto a meno.
Indossavo quel bellissimo vestito solo per  far ingelosire Harry, perché altrimenti mai avrei sprecato un vestito così bello e raffinato. Dovevo dimostrare tutto l’impegno che stavo mettendo nella relazione con Liam. Così aveva definito Louis il motivo del vestito quando quella mattina si presentò a casa mia. Cioè dovevo far vedere che tenevo a Liam e che stavo facendo di tutto per stare insieme a lui, anche mettendo un vestito elegante come quello.
Sciocchezze
Louis voleva che mettessi quel vestito solo per far vedere ad Harry le mie gambe attraverso quello spacco vertiginoso che partiva dal corpetto e arrivava fino alla fine. Devo dire che mi vergognavo di indossare una cosa del genere, ma se era per salvare Harry, avrei fatto di tutto, anche andarci direttamente in mutande.
Era la terza volta che mi toccavo i capelli fatti accuratamente da Eleanor, visto che Louis non si fidava di lasciarmi fare trucco e capelli da sola.  Avevo accettato molto volentieri la proposta, visto che ero una schiappa, ma avevo sempre odiato le trecce o qualsiasi altra cosa che imponesse i miei capelli in un ordine preciso. Così aggiungendo il nervosismo, la rabbia e le stupide canzoni che teneva Liam nella macchina, mi disfai la treccia e cacciai proprio un bel urlo, facendo spaventare il povero ragazzo che era accanto a me. Devo dire che tutta quella sensazione mi stava davvero stancando e i sensi di colpa mi stavano mangiando, ma non potevo abbandonare tutto, avevo promesso a Louis una settimana e avrei portato avanti questa faccenda, fosse stata la mia rovina.
Il ristorante era carino, quasi familiare, tranne il fatto che ogni singola cosa in quel locale era rosa: I tavoli, le tovaglie, i fiori, le tende persino i piatti e le posate, ci mancava solo che il cibo fosse stato rosa. “ Ma chi aveva deciso per questo locale???”  La risposta arrivò subito dopo, quando sentii la risata da oca di Blake.
Ci sedemmo su delle suggestive poltroncine ( rosa )  mentre Liam cercava di parlare forte affinchè Harry ci sentisse. Improvvisamente, si senti un tonfo, quasi come se fosse caduta una forchetta, facendo azzittire tutta la gente che prima rendeva il piccolo locale davvero rumoroso. Mi girai di scatto, facendo a mia volta cadere il coltello ( rosa ) a terra. gli occhi color verde scuro di Harry mi stavano fissando così intensamente che avrebbe potuto perforarmi la testa. Sembrava quasi che tutto si muovesse a rallentatore: Harry in piedi che ci fissava, io che ero leggermente inclinata per raccogliere il coltello e Liam che passava da me e a Harry con lo sguardo come in  una partita di Tennis. Rimasi con lo sguardo su Harry, impotente, con il respiro che faticava a tornarmi, stranamente sarei rimasta li tutta la sera ad osservare il petto, con i tatuaggi che si intravedevano dalla maglietta bianca  mentre si alzava e si abbassava faticosamente. Odiavo vederlo così, ma non potevo far nulla per farlo calmare, non potevo sputargli la verità in faccia come un secchio d’acqua gelido. Tutto inutile.
Mi alzai dalla poltrona, presa da un attacco di coraggio, gli andai in contro e gli dissi. << Harry, non puoi decidere con chi o non posso passare il mio tempo. Ti prego, capiscilo >> Con molta calma posai la mia mano sulla sua che rimase stretta in un pugno.
Con la testa mi fece segno che non gli importava e si avvicinò pericolosamente al mio orecchio e sussurrò. << Mel, ti prego ascoltami solo una volta >> Decisi che era meglio dargli retta e di ascoltarlo una volta buona, forse avrebbe cambiato interamente la mia vita e fu proprio così.
Mi portò dietro al ristorante, dove avevamo una bellissima vista del Tower Bridge e del Tamigi dove vi era imprigionata una bellissima luna. << Senti Mel, so che sto sbagliando, ma ascoltami. Liam è dolce e gentile, questo lo so, ma ti sta tradendo, lo visto oggi, era con un'altra ragazza>> Stranamente questo mi fece male, sapevo che tra me e Liam, non c’era niente ma sapere che usciva con altre ragazze mi fece rabbia e andò più che bene per la mia rappresentazione, visto che mi misi a piangere. Harry mi strinse forte a se, con quel profumo di menta, non faceva altro che annebbiarmi i sensi e farmi sentire le farfalle nello stomaco.
<< Ti ringrazio Harry, ma io e Liam  stiamo bene e non penso che mi abbia tradito, penso più che quella sia solo una sua amica>>  Mentii. << No Mel, io non voglio che lui ti ferisca, quindi adesso vieni con me e andiamo a prenderci un gelato >> Il piano stava funzionando più che bene, ma c’era sempre qualcosa che non andava e non sapevo nemmeno quale. Salutammo gli altri ragazzi lasciando Louis e Eleanor a sbrigarsela con una Blake furiosa mentre decisi di non parlare con Liam ma gli mandai un messaggio con scritto “ Bell lavoro “.
Quella sera, passammo davvero una deliziosa serata ridendo e scherzando come i vecchi tempi, ma poi quando il sogno finì e mi ritrovai davanti alla mia porta, scoppiai in lacrime, presa da mille problemi irrisolti, sentimenti confusi e rabbia inespressa, ma poi quando le sue braccia mi presero e mi adagiarono sul letto, le lacrime erano già asciutte. Non riuscivo a capire cosa provare: Un minuto prima eravamo ancora al liceo, il minuto dopo eravamo adulti con le proprie responsabilità. Si mise accanto a me sussurrandomi di stare tranquilla, ma con lui vicino il cuore aveva preso a battere forte e non si arrestava. Mi aveva salvato un'altra volta, come sempre. Lo scopo di Harry nella vita era salvarmi, da me, da i miei problemi, dagli altri. Sapeva che stavo passando un periodo brutto e senza neanche farmi tante domande mi aveva preso tra le sue braccia e mi aveva salvato, come sempre.
" Grazie Superman " Avevo sussurato nel dormiveglia, lui per ricambiarmi mi aveva dato un bacio leggero sulla fronte come se lui era mio padre e io la sua bambina. Questo gesto mi fece quasi commuovere, perché mi sentii piccola come se davvero la protezione di Harry fosse vitale.
Ma forse era proprio così.

Cavolate dell' Autrice
Scusateeeeeeeeee!!! Mi dispiace molto per avervi fatto aspettare tutto questo tempo, sono davvero desolata, ma ho avuto gli esami e ho cercato di scrivere nel frattempo, ma mi venivano solo schifezze, certo che neanche questo capitolo sia davvero decente, ma perdonatemi, comuque da oggi intendo scrivere sempre di più e meglio così da farmi perdonare.
La puntata come vedete è molto triste, ma anche molto romantica, speriamo che Mel si rimetta da questo periodo di depressione perché il matrimonio si avvicina.
Spero davvero che vi sia piaciuto. Dedico la puntata alla mia amica Rossella, che se non era per lei avrei abbandonato tutto. Grazie Davvero
Ringrazio anche gli altri per aver recensito e per essere davvero gentili con me, prometto di andare a leggere tutte le storie che mi mancano e di recensire.
Un bacio a tutti
Giuls



 

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Capitolo 16
*** Day 13- Chasing Cars ***


Day 13 – Chasing Cars
 
Let's waste time
Chasing cars
Around our heads

If I lay here
If I just lay here
Would you lie with me and just forget the world?
 
 
Quella mattina il sole splendeva attraverso le mie finestre, oramai erano quasi due settimane che mi trovavo a Londra e non avrei mai pensato di rimanere intrappolata  in quello schifo di situazione e mai mi sarei sentita più confusa e piena di sensi di colpa. Almeno accanto a me avevo lo spettacolo più bello che mai avessi potuto chiedere: un bambino riccioluto che dormiva beatamente. Sorrisi al pensiero chiedendomi perché ero stata così fortunata da ritrovarmi un migliore amico come quello. Io, che in tutta la mia vita ero piena di guai e problemi. Io, che ho sempre pensato di non essere mai abbastanza. Quel giorno il mio angelo custode a deciso di apparire e di trasformare la mia vita una favola affinché  anche io potessi sentirmi libera, come tutte le ragazze della mia età. Il sogno fini quando Harry, preso da un attacco di panico si svegliò di soprassalto. “ Harry!! “ Lo chiamai preoccupata mentre girava la testa freneticamente in cerca dell’origine del suo male. “ Era un sogno “ Sussurrò più a se stesso che a me. “ E che hai sognato ??“. Chiesi poggiando la mano sulla sua spalla. Improvvisamente la sua faccia divenne buia quanto un temporale invernale. “ Ero al mio matrimonio e perdevo la cosa più importante che ho” Sorrisi con la bocca socchiusa per rassicurarlo, ma non ero contenta di quello che sentivo, perché sicuramente aveva sognato di perdere Blake e questi nuovi sentimenti che si stavano formando nel mio stomaco non aiutavano il mio spirito. Mi squadrò la faccia, forse aveva capito come mi sentivo. Senza dire niente mi prese i fianchi e mi strinse a lui. “ Sai, ora come ora non posso dirti cosa ho sognato, ma poi un giorno giuro, te lo dirò “ Questa frase mi prese di sprovvista, un giorno mi avrebbe detto la cosa più importante che ha, anche se fondamentalmente sapevo qual’era.
Blake
 Annuì non molto convinta.
Convinsi Harry a rimanere quella mattina ovviamente ad un costo molto alto, cioè avrei dovuto aiutarlo con la torta. Cosa che non mi dispiaceva, visto il mio amore per i dolci. Andammo alla pasticceria accanto a Covent Garden dove facevano dei buonissimi Muffin, il locale era piccolino, tutto dipinto di verde acceso cosa che in quel periodo dava molta calma interiore. Ci sedemmo sulle piccole sedie bianche che facevano contrasto con tutto il resto. La proprietaria una signora sulla sessantina ci venne incontro portando con se anche due piccoli piattini. “ Tu devi essere Harry e lei è la tua dolce metà?? “ Chiese la signora con la sua vocina acuta. “ No no, lei è una delle damigelle “ Disse Harry scuotendo il capo. “ Oh che dispiacere, facevate davvero una bella coppia “
Sorrisi involontariamente, ma lo nascosi subito con un colpo di tosse finta. Dovevo smetterla di con quei sentimenti o il mio cuore non avrebbe resistito. Mangiammo addirittura più torte di quante ne avevo mai assaggiate in vita mia e la cosa era spaventosa visto che il mio hobby segreto era cucinare torte sempre nuove. Ma questo era un segreto anche per Harry.
 Alla fine, con la pancia più che piena, optammo per una torta semplice al cioccolato,visto che Harry ne andava pazzo. Il colore sarebbe stato rosa, come voleva Blake ma con i ricami scelti da Harry. Uscimmo dal piccolo locale salutando la dolce vecchietta e ci dirigemmo a San James Park, usando la metro,  dove quando eravamo piccoli ci divertivamo a dare le noccioline agli scogliattoli.
Ci sedemmo sul erba soffice osservando i cigni che creavano piccole onde al loro passaggio, in un silenzio che avrei preferito mai interrompere, ma che conoscendo Harry non avrebbe gradito. “ Vorrei rimanere qua per sempre” Aggiunse dopo aver trattenuto cinque minuti di silenzio. Sorrisi leggermente sempre rimanendo con gli occhi fissi sull’ acqua. “ A chi lo dici” Uscii cosi dalla mia bocca, senza neanche un secondo ripensamento e lo pensavo seriamente, perché avrei voluto rimanere li e dimenticarmi di tutto, soprattutto del matrimonio che era sempre più vicino. “ Come va con Liam??” Chiese quasi dal nulla. Quel velo di gelosia che riuscii a percepire nella sua voce mi fece sperare, sperare di contare qualcosa per Harry. Ma forse era solo quell’eterno amore fraterno che ci avrebbe legato per tutta la vita. “ Mai stata meglio” Mentii. Odiavo farlo, ma odiavo anche rompere le promesse. Così iniziai a dondolarmi sulle gambe, mentre l’aria mi scompigliava la coda di cavallo. “ Sciogliteli” Pronunciò a bassa voce, non so come mai ma lo feci senza nessuna ulteriore domanda e i miei capelli mossi, caddero tutti sulle spalle, mentre Harry ne prendeva una ciocca e se la portava al naso. “ Cocco” Sussurrò nei miei capelli. Incominciai a ridere, questa situazione si stava trasformando in un film e poi era davvero imbarazzante. Le guance del mio migliore amico si colorarono di un rosa davvero appariscente cosa che faceva davvero tenerezza. Gli accarezzai una guancia e ci lasciai un dolce bacio. Non so cosa si stava creando tra noi due, sapevo solo che non mi importava di tutto il resto.
“ Rimaniamo qua e scordiamoci del mondo” Mi disse prima di sollevarmi di peso e come una sposa portarmi fino all’ albero più vicino. “ Harry lasciami” Urlai sopra tutte le risate che provenivano dalla sua bocca. Mi lasciò di colpo e ancora con il sedere dolorante ci distendemmo sull’erba ancora ridendo. “ Scusa per il tuo sedere” Disse tra le lacrime. “ Te la farò pagare “ Risi mentre incominciavamo una lotta che non avrebbe avuto mai più fine, dove tanto il vincitore sarebbe stato il più forte, ovvero Harry. Mi ritrovai distesa sopra di lui, occhi negli occhi. Lo guardai allungo, indecisa sul cosa provare mentre quei occhi color smeraldo mi scrutavano nella stessa maniera in cui stavano facendo i miei. Mi avvicinai quasi d’istinto mentre anche Harry stava facendo lo stesso. Il mio cuore stava battendo all’impazzata, come dieci mila tamburi. Eravamo così vicini che potevo sentire il suo respiro caldo sulle labbra. Un solo centimetro e le nostre labbra si sarebbero scontrate.
Chiusi gli occhi, ma quando li riaprì sentii solo il vuoto e Harry che scuoteva la testa. Mi alzai di scatto, presa da un attacco di panico. Cosa mi era successo?? Avrebbe potuto far parte del piano, ma no c’era qualcosa dentro di me che voleva baciare Harry, era nato e stava crescendo sempre di più, nel mio cuore, nella mia anima. Ma non era per me. Non potevo permettermi di innamorarmi, dovevo lasciare che il destino compiesse il proprio corso. Mi voltai verso Harry, ma non c’era più, se ne era andato con tutto quello che avevo creduto, almeno per un momento, di avere.
Mi inginocchiai piangendo sull’erba fresca. Dimenticandomi del mondo, inseguendo un sogno impossibile.
 L’amore

Cavolate dell' Autrice
Salve!!!!! prima di tutto vorrei ringraziare tutti voi che ancora mi seguite. Grazie davvero tanto non saprei cosa fare senza di voi. Secondo, questa puntata è il regalo per la mia cara amica Rossella, grazie davvero e Auguri ( ancora ahahahah ) . Quindi ti prego di accettare questo misero regalo =D.
Mi dispiace molto per  non aver aggiornato più presto ma appunto aspettavo questo giorno per pubblicare questo capitolo un pò speciale.
Spero che vi sia piaciuto, fatemelo sapere nei commenti e grazie a tutti quelli che hanno aggiunto la mia storia, ovunque loro l hanno aggiunta.
Grazie davvero, se non fosse per voi, ragazzi
Baci
Giuls



 
 

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Capitolo 17
*** Day 14- Steal My girl ***


Day 14 – Steal my Girl
 
She’s been my queen since we were sixteen
We want the same things, we dream the same dreams
I don’t exist if I don’t have her
The sun doesn’t shine, the world doesn’t turn
Everybody wanna steal my girl
She belongs to me
Il tramonto su Londra mi aveva sempre rapito: tutti quei colori,  tutte quelle sfumature, tutti quei palazzi immensi che si tanagliavano sullo sfondo creando ombre pazzesche. Scostai solo un momento gli occhi da quello spettacolo per osservare l’ora, erano ormai le sei del pomeriggio e si sentiva quella brezza che riusciva con una sola folata a farmi venire brividi anche sotto i lobi delle orecchie. Mi misi seduta sul divano osservando il televisore spento con una bella tazza di cioccolata fumante tra le mani. Mi sentivo persa e vuota allo stesso tempo. Come se qualcosa mi avesse riempito per tutti questi anni e poi se ne fosse andato di colpo insieme ad Harry. Improvvisamente suonò il campanello, mi alzai di scatto, come una molla, sperando con tutta me stessa che Harry avesse “ finito di pensare “ come mi aveva riferito la mattina stessa al telefono, dopo un minuto di completo silenzio.
Aprì la porta con la tazza della cioccolata nelle mani che tremava.
“Louis” Esclamai più del nomale, per nascondere la delusione.
“ Melanie “ Esclamò lui nello stesso tono, solo un po’ più scherzoso. “ Ti aspettavi qualcun altro??” Chiese ridendo, prendendomi la tazza dalle mani e prendendo un sorso. Scossi la testa, quasi per paura che potesse capire i miei sentimenti per Harry. “ Bene! Posso parlarti ?“ Annuii con lo sguardo vuoto al di fuori della porta, mentre ancora tremavo. “ Hey però ti voglio più attiva “ Rise superandomi e accomodandosi sul divano. “ Mi piace questo divan- … Ma che fai ancora sulla porta, siediti! “ Esclamò iniziando a parlare di lui e Eleanor senza sosta. Scossi la testa e lo seguii sul divano. Ma che cosa mi era preso?. “ … Poi oggi sono andato da Harry per vedere come procedeva il piano…” Appena questo nome si fece spazio tra le labbra di Louis, iniziai ad ascoltarlo con più attenzione. “ Era distrutto! Era seduto su quello squallido divano, in pigiama mentre continuava a cantare una canzone che non ho mai sentito, che parlava tipo di rubare la sua ragazza … “ Mi bloccai, paralizzata. Harry Distrutto?? NO! NO! … non poteva essere per colpa mia! Io volevo solo concludere il piano. Poi mi fermai, guardai due secondi Louis non molto convinta. Volevo seriamente baciare Harry solo per uno stupido piano, architettato la mattina successiva ad una sbornia? Ma i miei pensieri furono interrotti dal campanello. Ancora tremante andai ad aprire, ma comparii solo una Bianca molto sconvolta. “ Mi ha chiamato Blake” Disse mettendosi seduta al fianco di Louis. Cos’era una riunione per persone depresse? “ Ha detto che è tutto il giorno che cerca di chiamare Harry, ma non le risponde e se l’è  presa con me” Disse scuotendo la testa. Louis mi poggiò una mano sulla gamba tremante “ Cara Melanie hai qualcosa da dirci! “ Disse scrutandomi con quei occhi colore dell’oceano, che penetravano fino infondo all’anima. Scossi la testa, insicura sul fatto di rivelare anni e anni di segreti a le due persone che stimavo di più “ Ieri abbiamo litigato” In fondo non era una completa bugia. Il fatto era che non avevamo litigato anzi ancora ci parlavamo, poco, ma lo facevamo. Il fatto era che nessuno dei due voleva rivelare i propri sentimenti così da rovinare una bella amicizia come la nostra. “ Poi..” Insistette Louis. “ Niente, Louis non c’è niente da dire” Dissi arrabbiata, mentre mi alzavo dal divano e prendendo la tazza dalle mani del ragazzo che mi scrutava preoccupato. Mi diressi in cucina senza altre cerimonie. Arrivata al lavandino, presi un respiro di sollievo. “ Mel, non devi preoccuparti, Louis vuole solo aiutarvi “ Disse la voce di Bianca dietro le mie spalle. “ A te e ad Harry” Precisò “ Lo so “ Dissi per convincere più me che lei. “ Lo sanno tutti che tra te e Harry c’è qualcosa, perfino mia sorella” Rise alla fine della frase. Risi a mia volta. Stava accadendo tutto in fretta ed era tutto contornato da una bella confusione generale. Non ci stavo più capendo niente. Suonò per la medesima volta il campanello. Esausta e confusa dissi a Louis di andare ad aprire. Di sicuro sarebbe arrivato anche Liam a peggiorare la situazione. Ma fu quando sentii la sua voce che il mondo mi sembrò cadermi addosso. Il cuore iniziò a battermi forte in petto e rimasi incollata a quel lavandino che sembrava la mia unica salvezza. “ Dov’è? “ Sentii Harry urlare dal soggiorno. Bianca era ancora davanti a me e se la stava ridendo davvero di gusto. “ Vorrei avere anche io un ragazzo così “ Rise. “ Non è il mio ragazz- “ Non feci in tempo a finire la frase che il riccio entrò con una furia che mai mi sarei immaginata di vedere. Le sue iridi verdi erano spente e circondate da delle profonde occhiaie. “ Melanie! “ Esclamò sorpreso. Allora a quel punto mi prese e mi abbracciò così forte che sentivo il respiro man mano abbandonarmi. Ma non mi preoccupava questo. Mi preoccupava il fatto che i nostri cuori battevano veloce e all’unisono. “Sono scappato solo perché un bacio avrebbe solo rovinato la nostra amicizia. Avevo paura di perderti e …. Mi dispiace”  Mi sussurrò nell’orecchio dolcemente. Sorrisi , finalmente colmata da quel vuoto così spaventosamente reale. “ Ho avuto la stessa paura “ Sussurrai a mia volta “ Amici? “ Chiesi sperando di riconquistare quel tanto che avevo perso. “ Amici! “ Rispose e mi lasciò, finalmente i miei polmoni potevano di nuovo prendere aria. “ Wow! Fortuna che avevate litigato “ Commentò Louis. Ridemmo tutti per sciogliere la tensione accumulata. “ Bene! Io e Louis ce ne andiamo “ Aggiunse Bianca. “ Ma ….” Cercò di dire il ragazzo ma venne trascinato via da quella che era la copia esatta di Blake. Io e Harry rimanemmo fermi a sorridere e a guardarci negli occhi. “ Ho scritto una canzone” Disse sorridendo, dopo pochi secondi di silenzio. “ Che aspetti! fammela sentire!” Risi io. Mi prese la mano e mi accompagnò in salotto, dove la luce arancione stava man mano scomparendo.
“ I Know,
 I Know,
 I Know,
 for sure,
 everybody want to steal my girl
Everybody want to take her hearth away
Couple million in the whole while world
Find another one cause she belongs to me”
Cantò con quella voce così angelica che rimbombava in tutta la mia piccola casa
“ I don’t exist if I don’t have her
The sun doesn’t shine,
 the world doesn’t turn “
 
In quel momento mi sentivo libera e felice. Non mi importava se Harry non era mio o se questa canzone non era per me. Mi importava solo che io ero con lui e lui era con me in quel preciso momento eternamente nostro. Che fu interrotto da una telefonata.
“ Pronto “ Risposi un po’ arrabbiata
“Scusami Mel se interrompo qualcosa …” Era la voce petulante di Louis “ Domani sei libera ? “ Chiese speranzoso “ Si perché “ Dissi decisa. “ Bene! Preparati andiamo al mare” Guardai Harry confusa e lui con le labbra mimò “ Lo sapevo già, stavo per dirtelo” Annuii confusa. “ Ok Louis a domani” Riattaccai. “ Non sai nemmeno a che ora “ Rise Harry, gli diedi un pugno amichevole sulla spalla mentre continuava a ridere. Risi insieme a lui per riprendermi  da tutti gli avvenimenti del giorno.
“ You belongs to me “ Urlò Harry preso da un attacco di euforia, prendendomi a mo di sacco di patate e appoggiandomi sul divano facendomi il solletico. Le mie risate si sparsero per tutta la stanza contornando quel bellissimo arancione che spuntava dalle finestre.
Il tramonto su Londra mi aveva sempre rapito: tutti quei colori,  tutte quelle sfumature, tutti quei palazzi immensi che si tanagliavano sullo sfondo creando ombre pazzesche.

Cavolate Dell' Autrice
Sono desolata per essere stata così sciocca da aggiornare solo ora, ma ho avuto molto da fare e diciamoci la verità non avevo nemmeno un briciolo di ispirazione. Ma poi è arrivata una canzone che mi ha acceso la cosiddetta lampadina. Così appena sentita le mie dita hanno iniziato a scivolare sulla tastiera ed ecco una bella puntata. Spero davvero che vi piaccia. Un pò triste ma anche importante per la storia perché Mel ha finalmente capito che con Harry non ci può essere nient'altro che un amicizia, ma si sa la vita è imprevedibile muahhh. State connessi per la nuova puntata che spero venga meglio di questa e non ci saranno problemi di ispirazione. Preparatevi allora e fatemi sapere... cosa ne pensate di questa ??? Grazie infinite davvero a tutti quelli che hanno commentato e recensito. Un grande abbraccio a tutti e continuate così. Fatemi sapere nei commenti quali storie dovrei leggere così le vado a vedere tutte, vi lascio una bella recensione e ve la pubblicizzo pure qua o nell'altra mia storia.
Grazie Davvero
Un bacio
Giuls
 

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Capitolo 18
*** Day 15- Cause you've got that One thing ***


Day 15- Cause you’ve got that One thing
 
 
Some things gotta get loud
Cause if not, they just don't make you see
That I need you here with me
now
Cause you've got that one thing

So get out, get out, get out of my head
And fall into my arms instead
I don't, I don't, don't
know what it is
But I need that one thing
And you've got that one thing
 
Mi appoggiai esausta al finestrino mentre il mondo mi scorreva dinnanzi gli occhi. Il vento che filtrava dalla piccola apertura mi scompigliava i capelli. Chiusi gli occhi per un attimo è il viso sorridente di Harry mi apparve, sorrisi involontariamente mentre gli eventi del giorno passato sembravano non scollarsi dalla mia testa, la scossi inutilmente, Harry non se ne voleva andare. Ero seduta in fondo al piccolo camioncino arancione prenotato da Louis per la giornata, spiaccicata contro il finestrino da Liam e da Bianca che ogni tanto si mandavano delle occhiate fugaci. Louis guidava accanto ad Harry ed Eleanor. Zayn, Blake e Niall, invece,  erano in mezzo mentre nella confusione più totale ognuno di noi cercava di stare al passo con le parole di “ Single Ladies “ Di Beyonce e stranamente Zayn era quello che cantava meglio. A dirvela tutta io ero quella più stonata. Infatti già alla seconda strofa avevo smesso di cantare, visto che a qualcuno, tipo Louis, facevo tanto ridere. Avevamo passato quell’unica ora che ci distanziava dal mare a cantare canzoni di ogni genere a squarciagola, richiamando, ogni tanto, l’attenzione di qualche passante o di qualche macchina vicina. Era una sensazione bellissima, mi sentivo libera e felice, anche se, pensandoci bene, avevo qualcosa che mi bloccava lo stomaco e non sembrava lasciarmi andare. Parcheggiammo appena dieci metri dal mare. Giusto il tempo di attraversare la piccola pista ciclabile. La spiaggia era libera, ma c’erano già coppiette o famigliole che si gustavano i primi raggi caldi del sole. Prendemmo le nostre cose e ci sedemmo sulla sabbia un po’ umidiccia.
Le due ore successive le passai con Bianca ed Eleanor a prendere un po’ il sole e a farci due chiacchiere, erano due ragazze davvero simpatiche e avevamo persino gli stessi gusti in fatto di musica. Poi il discorso variò sulla moda ed essendo io il maschiaccio che sono, finì per giocare a calcio con Liam e Niall. Fino a che non mi ritrovai in aria e subito dopo zuppa dalla testa ai piedi con la faccia sorridente di Harry a pochi centimetri dalla mia. A quel punto il mio viso aveva lo stesso colore del costume di Blake, rosso. In un misto d’imbarazzo e di rabbia, presi Harry per la testa e lo sommersi per buoni dieci secondi. Lo ammetto, il nostro rapporto era davvero strano. Un minuto prima eravamo grandi amici, il minuto dopo ci facevamo prendere dai sentimenti e dalle memorie passate e il minuto dopo ancora litigavamo come due bambini. Ma è questo il bello delle amicizie no?? Harry riemerse, con i capelli tutti gocciolanti che facevano andare tutta l’acqua su quei muscoli ben definiti. Avrei incominciato veramente a sbavare se non fosse per la vocina acuta di Blake che lo chiamava. “ Harry-boo vienimi a prendere, lo sai che la mia Piedicure non sopporta il sale” Roteai gli occhi, ridendo sotto i baffi a quella scena davvero patetica. Harry si affretto a raggiungere la riva mentre Blake mi guardava malignamente da sotto quegli occhiali firmati “ Dolce e Gabbana”. Il ragazzo la prese in collo mentre quella pu******a si sistemava il cappello, la portò fino a dove stavo io e prima che mi prendesse un impulso di buttarla in acqua raggiunsi Louis che se ne stava tranquillo ad osservare Zayn che dipingeva sullo scoglio. “ Il piano sta andando alla grande “ Disse il ragazzo moro ironico mentre rimetteva un po’ di blu nella tavolozza. “ Non vedi!! “ Dissi con una punta di gelosia nella mia voce, mentre Louis se la rideva di gusto. “ Guarda bello che l’idea è stata tua” Dissi dandogli una botta scherzosa sulla spalla. “ Guarda che non ha funzionato perché sono i soggetti che sono sbagliati non il pensatore” Scossi la testa “ E poi ancora non è detta” Dissi guardando Harry che con grande fatica portava Blake sulle spalle. “ Mancano ancora quindici giorni”
Me ne restai la, a prendere il sole, mentre Zayn continuava a dipingere e Louis continuava a parlare, ovviamente a vanvera. Arrivò l’ora del pranzo, optammo per un localino semplice che aveva una bellissima vista sul mare. Improvvisamente, per aggiungere altri problemi alla mia vita, Liam mi prese la mano per ricordarmi che ancora io e lui eravamo “fidanzati”, sotto gli occhi vigili di Harry, che mettevano più paura che altro e che soprattutto non mancavano nemmeno un passo fatto da me o dal ragazzo accanto a me. Ogni tanto i suoi occhi color smeraldo si imbattevano nei miei e ogni singola volta era una scarica elettrica. Presi un hamburger che poi dovette finire il povero Liam, perché con quei occhi indagatori addosso non mi sentivo molto al sicuro. Passata un ora di risate e grida, ritornammo in spiaggia dove il sole batteva troppo energicamente. Così tutti rintanati nel piccolo ombrellone verde di Niall decidemmo di fare un gioco: Ognuno doveva dire quello che pensava degli altri. Gioco abbastanza crudele dal mio punto di vista, ma non sufficientemente per la mia curiosità. Volevo assolutamente sapere cosa Harry pensava realmente di me. Iniziò Louis e come da copione fù più una barzelletta che altro soprattutto quando nominò Harry “ Il don giovanni “ e me “ la suora” Non mi reputavo una suora, anzi il contrario. Eleanor non se la smetteva mai di parlare, anche se erano davvero interessanti e belle le cose che diceva, non vedevi l’ora di tapparle quella bocca. Toccò al dolce Niall che mi definì una brava e simpatica ragazza. Zayn non parlò molto, disse solo una parola per persona e a me toccò “ In gamba” Che poi sono due parole. Bianca non disse nnt di che perché non ci conosceva molto, ma a noi andava bene così, tranne per Blake che si dovette sorbire mezz’ora di ramanzina. Quello si che fù un vero spasso. Beh Liam fù il più dolce e gentile disse molte cose belle su di me, lo sapevo che faceva parte del piano, ma furono davvero dolci. La prossima ero io dissi a Liam che era il più dolce “ ragazzo” che avessi mai avuto, ricevendo un bacio sulla guancia come ringraziamento. Zayn era davvero un bravo pittore ed un ragazzo molto profondo. Eleanor e Bianca le due sorelle che non ho mai avuto. Niall un ragazzo davvero dolce e simpatico, soprattutto per la sua risata. Louis il migliore in caso di battute, anche se l’ho detto solo perché era vero, no sto scherzando, l’ho fatto per farlo stare zitto. Per Blake uscì solo una risata fragorosa che lei rispose con una smorfia. Infine mi mancava Harry. Lo guardai negli occhi, il tempo sembrava rallentare. Il cuore stava perdendo qualche battito e stava accelerando pericolosamente. “ Harry! E’ il mio migliore amico non lo cambierei con nessuno” Iniziarono una serie di buu, scatenati da Louis. Risi nervosamente “ Dicci quello che pensi davvero” Urlò il ragazzo dagli occhi azzurri. Presi un respiro e guardai Harry negli occhi. “ Da dove partire ?? “ “ Parti dalle cose che ti piacciono di lui” Mi disse Liam nell’orecchio annuì, cosa mi piaceva di Harry?? E da li le parole uscirono dalla mia bocca senza sosta. “ Sei fantastico, mi piace il tuo modo che hai di proteggermi, come se fossi una bambina piccola, ci sei sempre stato quando a scuola mi prendevano in giro e ci sei anche adesso. Amo il modo in cui porti i mocassini e il modo in cui ti tiri indietro i capelli. Amo quando nel te non metti mai lo zucchero e poi fai le smorfie perché è troppo amaro. Amo quando mi porti in collo e amo quando mi abbracci perché riesco a sentire il tuo profumo nei tuoi vestiti e come lo lasci per giorni nei miei. Amo il modo in cui la mattina non vuoi aprire la finestra perché hai ancora la paura che possano entrare i mostri e quando di notte vuoi dormire a destra perché la sinistra non ti piace e basta. Quando mi guardi con quei occhioni dolci che mi sembrano leggere l’anima. Perché tu sai tutto di me, anche prima che lo sappia io. Sai quello che sto per dire o per fare. Amo il modo in cui sei entrato nella mia testa e amo il fatto che non te ne andrai mai perché tu hai quel non so che, che mi prende ogni volta e non so che cos’è ma ho scoperto che ne ho bisogno e senza non posso vivere. Quindi esci dalla mia testa e vieni ad abbracciarmi brutto stupido” Dissi quasi alle lacrime. Harry senza neanche pensarci mi venne incontro e mi abbracciò così forte che sentivo i suoi muscoli contrarsi sotto di me. Una sensazione davvero unica. Il suo profumo alla menta entrarmi nei setti nasali, le sue braccia calde che volevano dire solo casa. Ci guardammo intensamente negli occhi, fino a che Blake non tossì richiamando la nostra attenzione. Ci rimettemmo ai posti, attendendo che Harry iniziasse il suo discorso.
Disse delle parole davvero belle su Zayn, Liam, Niall e perfino su di Louis. Erano davvero dei colleghi fantastici, ma ancora non avevo capito che lavoro facessero. Bianca e Eleanor erano le cognate che aveva sempre sognato. E disse anche che se Louis  si sarebbe deciso a sposare quella “ benedetta ragazza “ avrebbe pagato da bere a tutti i loro amici. Poi guardò me, prese un respiro profondo e disse……
 

Cavolate dell'Autrice
Salveeee!!! Mi scuso enormemente per il ritardo, ma l'università mi sta stancando e non c'è l ha faccio davvero più, ma durante queste vacanze ho ripreso questa storia e ho deciso che l'avrei portata a termine costi quello che costi. Comunque la prossima puntata sarà un po speciale, ne ho fatta un'altra di questo genere e spero che vi piacerà e soprattutto che questa vi sia piaciuta. Ringrazio come sempre tutte le persone che hanno aggiunto la mia storia ovunque loro l'hanno aggiunta e a tutte le persone che mi sostengono sempre. Grazie dal profondo del mio cuore.
Un Bacio e un Abbraccio a tutti
Giuls
ps. Auguri!!spero che quest'anno sia un anno fantastico per
te che stai leggendo, perchè te lo meriti e ti meriti il meglio. Quindi non deprimerti, sono sicura che sarà l'anno della svolta

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Capitolo 19
*** Day 15 Harry's pov - What's makes you beautiful ***


Day 15 - Harry’s pov: What’s makes you beautiful
Baby you light up my world like nobody else
The way that you flip your hair gets me overwhelmed
But when you smile at the ground it ain't hard to tell
You don't know oh oh
You don't know you're beautiful
If only you saw what I can see
You'll understand why I want you so desperately
Right now I'm looking at you and I can't believe
You don't know oh oh
You don't know you're beautiful
Oh oh
That's what makes you beautiful

 
Guardai come la pelle di Melanie splendeva sotto al sole cocente. Avrei voluto tanto unirmi alla sua felicità ma in quel momento Louis era l’unico con cui sembrava andare d’accordo. Da quando Blake era entrata nella mia vita, o quando tutte quelle cheerleaders erano entrate nella mia vita, sembrava più distaccata e assente. Capivo di essere stato uno stronzo, ma volevo farmi perdonare in qualche modo. Volevo che tutto tornasse come prima, come prima che lei partisse per New York. Guardai un attimo la ragazza tra le mie braccia, ammetto che era bellissima, ma non quel bello di cui te ne vuoi appropriare, solo quel bello che vuoi guardare. I capelli biondi le scendevano sulle spalle da sotto il cappello di paia. Gli occhiali non nascondevano quegli occhi color ghiaccio. Il suo corpo era perfetto. E allora perché non mi sentivo legato a questa ragazza come mi sentivo legato a Mel. Forse quel quasi bacio c’entra qualcosa, forse ero ancora innamorato di lei. Ma tutti questi pensieri non facevano bene alla mia testa. Ogni cosa che facevo la facevo per me, ma erano due settimane che il mio obbiettivo stava cambiando. Andavo a cena!! Lo faccio per Mel. Andavo ad una festa! Devo controllare Mel. Decidevo di andare al cinema. Devo spiare Mel! Compravo una torta! Voglio stare con Mel. Mel Mel Mel Mel Mel Mel Mel!!!!! Quel nome girava come una trottola senza sosta nella mia testa. Fortunatamente il pranzo arrivò in fretta, come le mani di Liam nel prendere quelle della mia migliore amica. Una scarica di rabbia mi percosse la schiena, da sotto al tavolo serrai i pugni e strinsi i denti. Che fastidio!!!! Avrei spaccato la faccia di quel perfettino molto volentieri se non fosse che gli occhi color cioccolato di Mel indagavano su i miei. Ero veramente arrabbiato, ma fu questione di attimi visto che il gioco proposto dall’irlandese mi diede una bella calmata. Non ascoltai molto ero concentrato su i bellissimi capelli di Mel che le scendevano morbidi sulle spalle, con ancora visibile la scottatura sulla sua schiena di quando per sbaglio si era addormentata sulla sabbia sotto al sole cocente. Ricordo che io, Gemma e Louis per svegliarla avevamo dovuto tirarle un bel secchio d’acqua. Al solo pensiero di quando me la sono ritrovata senza reggiseno, perché le procurava dolore al solo contatto sulla pelle, solo con una maglietta bianca mi vengono ancora i brividi e a pensare che quella notte non chiusi occhio, tanto che dovevo stare ad ammirare tanta bellezza, ma fu questione di una notte visto che Gemma non voleva che dormissimo nello stesso letto. Ancora devo perdonarla quella incosciente di mia sorella. A quest’ora forse sarebbe nelle mie braccia e non quelle di Liam.
Sospirai e non mi accorsi che Mel stava parlando rivolta verso Blake. Rise, rise di gioia quella risata piena di felicità che inconsciamente faceva sorridere anche a te. Era stupenda. Lentamente, come in un film il tempo si fermò e quelle iridi che tanto mi facevano impazzire erano rivolte verso le mie. Arrossì impercettibilmente e abbassò il capo. “ Harry! E’ il mio migliore amico non lo cambierei con nessuno” Mi sentii leggermente triste, pensavo a quante cose avrebbe potuto dire ma non disse nulla in particolare mi sentii tradito come se tutto l’amore che provavo io lei non lo sentisse. Che lei fosse più importante per me che io per lei.
Delusione.
Ecco la parola che descriveva al meglio quello che provavo in quel esatto momento. Ma fu quell’imbecille del mio migliore amico a riportarla su i suoi passi in vero stile Tommo
“ Dicci quello che pensi davvero”
Mi sarei alzato, gli avrei stretto la mano e gli avrei consegnato l’oscar, ma mi trattenni e gli diedi solo uno sguardo divertito che ricambio con un sorrisino soddisfatto. Mel prese un respiro e buttò fuori tutto e quando dico tutto intendo ogni singola cosa vera che pensava di me, gli si leggeva ben chiaro negli occhi che stavano brillando al sole. Senza pensarci due volte, spinto da una forza che neanche sapevo di possedere l’andai ad abbracciare. Senti il suo battito accelerare e unirsi al mio, i miei muscoli si stavano sciogliendo sotto alla sua pelle calda e sentire il suo profumo di vaniglia risvegliò qualcuno nelle parti basse. Dovevo calmarmi o Mel avrebbe dovuto tradire Liam proprio sotto i suoi occhi. Lasciai la presa a malincuore, dopo che Blake fece la sua solita entrata plateale, ma continuai a guardarla con il cuore che batteva a mille. Sembrava di stare in un mondo parallelo dove eravamo solo io e lei, solo i nostri occhi che si scrutavano.
Bellissimo
Toccò a me, dissi quello che più o meno pensavo di ognuno, ma nella mia testa c’era solo un nome che iniziava per M e finiva per ELANIE. Non avevo assoluta idea di quello che dirle, non potevo dirle la verità ma neanche una bugia così presi un respiro e partii in quarta.
“ Per me Mel sei unica e forte, apprezzo il tuo coraggio la tua forza, il fatto che ne hai passate così tante e ancora hai la forza di sorridere. Non ti tiri mai indietro e ci sei sempre stata per me anche quando non c’ero io per te. E’ bellissimo vedere come ogni volta che ti richiudi nel tuo bozzolo hai la forza di uscirne e di trasformarti in una bellissima farfalla. Davvero sei bellissima in ogni tratto del tuo carattere in ogni tratto del tuo viso e tu non lo vedi. Non vedi che sei bella. Ogni giorno ti guardi allo specchio e ti vedi brutta, stanca, persa e che tutti nel mondo c’è l’hanno con te eppure sei fantastica aiuti le persone, le fai sorridere e penso che se ci fosse almeno una persona su questa terra a volerti male andrò li e la riempirò di botte perché è impossibile odiarti ed è impossibile che tu pensi a questo. Il tuo cuore è così grande e immenso che potremmo starci tutti. Persino Niall con tutto quello che mangia “ Sentì dietro di me Niall sghignazzare mentre che Mel si asciugava una lacrima.
“ Lascia perdere la guerra tra te e il mondo, inizia a non pensare più a quello che dice la gente, inizia a vivere, vivere come vuoi veramente, te lo meriti, meriti di essere libera, di avere un futuro come lo vuoi tu e se deciderai di ripartire, anche se dovessi andare in Australia, non ascoltare le mie preoccupazioni e le mie paranoie sarei comunque contento per te perché è questo quello che meriti, non di stare legata a me o i tuoi amici ma di volare libera e bella come la farfalla che sei diventata. Quindi sogna e continua a volare, perché è questo che ti rende bella.
Finì completamente con i polmoni che andavano a fuoco, il cuore che sembrava uscirmi dal petto che mi martellava la testa mentre le lacrime che neanche mi ero accorto di aver liberato mi bagnavano la pelle in fiamme. Non avrei mai pensato di sentire un silenzio così assordante. Tutti erano muti ma riuscivo a sentire i loro pensieri soprattutto quello accusatorio di Blake e quello di gratitudine di Mel. Azzardai per un secondo a guardarla e ancora stava piangendo mentre Liam le carezzava dolcemente la schiena. Un senso di gelosia mi percosse il petto mentre cercavo di rialzarmi e di sfuggire a quella che si sarebbe trasformata in una rissa. Me ne andai da quell’ombrellone che sembrava esser diventato ancora più stretto. Il sole sembrava scottare molto meno, così seduto sulla sabbia tiepida lasciai che i singhiozzi mi annegassero per non pensare più alla mano di Liam che andava su e giu sulla schiena della ragazza a cui ero apparentemente legato da più che una semplice amicizia. Sinceramente non ci avevo mai pensato. A me e a lei, insieme. Solo al pensiero mi veniva da ridere. Ma in quel momento capì che i brividi che provavo non erano davvero uno scherzo. Immerso nei miei pensieri non mi accorsi che Melanie era seduta proprio accanto a me. << Grazie Harry>> Furono solamente due parole. Due!!. Ma mi scatenarono un subbuglio in tutto lo stomaco. Erano due parole, per l’amor del cielo. Provai a guardare nella sua direzione ma mi fu quasi impossibile. Sentivo che se l’avessi guardata la mia faccia sarebbe diventata un pomodoro vivente. Così me ne restai con il volto basso ad osservare le mille sfumature dei granellini di sabbia. Il silenzio era a dir poco imbarazzante ma a lei piaceva visto che ancora non si era azzardata a parlare. Possibile che ero diventato così pappamolla. Per dio ero Harry Styles le ragazze morivano per me, infatti “ Morivano” .Ora ero solo uno dei tanti ragazzi di Londra. Ma in qualche modo mi sentivo speciale, alle superiori, ero amato da tutti. Beh per un periodo diciamo, eccetto Melanie. Lei era molto arrabbiata con me e penso che lo sia stata anche su quella spiaggia mentre il vento sembrava accarezzarle i capelli. Decisi di darle solo un piccolo sguardo ma la trovai ad osservarmi con le guance un po’ arrossate mentre sorrideva leggermente. “ Sai” Incominciò “ Nessuno mi aveva mai detto quelle cose, erano davvero belle Harry, penso di essere molto fortunata ad avere un migliore amico come te”

BAMM!! FRIENDZONE!!!

 Mi sentì deluso da questa affermazione, ma che potevo fare, lei aveva Liam e io stavo per sposarmi. Per un momento avevo rimosso questa nozione. Io amavo Blake o era quello che la mia mente mi aveva dettato?? In effetti non mi ero mai posto questa domanda. Io ero innamorato di Blake, punto. Non mi ero mai posto altre idee o altre possibilità. In quel momento mi si aprì un mondo e la cosa da fare era una sola. Dovevo lasciare Blake. Ma fu questione di  un attimo prima che fummo raggiunti dagli altri.
Oramai il sole ci aveva abbandonato, lasciando che le ombre venissero inghiottite dall’oscurità. Decidemmo di unirci ad un falò vicino alla nostra spiaggia. Gente simpatica, alcol a volontà, risate ed un Niall con la chitarra. Ero leggermente brillo quando decisi che la spiaggia era troppo affollata per i miei gusti, così mi addentrai nel buio seguito dalla luna che mi scrutava come una vecchia amica. In lontananza notai una figura scura seduta sul bagnasciuga. Era la forma di una ragazza. Troppo nota alle mie iridi verdi. “ Mel!!! “ Chiamai con troppa foga. L’alcol non agiva bene nel mio cervello. Lei alzò il capo e notai che stava piangendo. Non pensai. Agii. Le corsi incontro avvolgendo le mie forzute braccia attorno al suo esile corpo. Stava singhiozzando rumorosamente e non potevo vederla così non potevo. “ Mel!! Cosa è successo??” Le chiesi preoccupato. Sentì che scuoteva il capo mentre le sue lacrime continuavano a bagnarmi la maglietta. “ Non posso continuare così” Riuscì a dire tra i singhiozzi, mentre continuava ad aggrapparsi a me. “ Mel, cosa non puo- …. Ma fui interrotto improvvisamente dalle sue labbra sulle mie. Erano calde e accoglienti. Per qualche secondo rimasi sotto shock, una scarica elettrica mi partì dal basso ventre e mi attraversò tutto il corpo. Mai mi ero sentito in quella maniera, nessuna ragazza, nessuna cheerleader, nessuna Blake mi aveva fatto sentire i fuochi d’artificio. Eppure con Mel era successo. Era una sensazione calda e accogliente come se avessi potuto restarmene in quella posizione per sempre a gustarmi quelle labbra morbide che sembravano sapere di cioccolato. Continuammo il bacio, era desideroso pieno di parole mai dette e di ferite mai curate. Approfondì il bacio leccando leggermente il labbro inferiore della ragazza mora e percepì un sorriso da parte sua anche se stava continuando a piangere, mi soffermai su quel labbro mordicchiandolo leggermente e lasciando che la sua bocca sprigionasse un gemito.

 Ero ubriaco e stavo baciando la mia migliore amica. Di cui ne ero  apparentemente innamorato.

Era certamente il giorno più bello della mia vita.
 

Cavolate dell'Autrice
Bella Brooo!!!
Come va?? Spero bene !!! Mi scuso in anticipo per questo assurdo ritardo ma è stato un periodo di esami ed è stato traumatico. Comunque sono tornata più carica di prima e c'è solo una parola, una semplica parola che mi gira nella testa da un paio di giorni ed è " BACIO" si!! Avete letto bene. Era da tanto che aspettavo il momento giusto ed è arrivato, come un treno, mi ha preso e mi ha investito.... era tutto perfetto, spiaggia, lacrime, alcol, Harry. Cosi ho deciso e l ' ho scritto. Finalmente !!!!!.... Bene ditemi cosa ne pensate... Come sempre ringrazio infinitamente tutti per il vostro immenso supporto.... alla prossima...
UN Bacio
Giuls

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Capitolo 20
*** Day 16 - Just can't let him go ***


Day- 16- Just can’t let him go

Ero così, distesa sul mio grande letto nella mia vuota stanza con le mie mille domande. Non riuscivo a capire perché in quella che era una visione tutta sfuocata, sentivo ancora sulle labbra uno strano sapore di menta. Il sogno che baciavo Harry era stato così vivido che sembrava reale e anche se il mal di testa non riusciva a farmi pensare, il mio cuore batteva ancora. All’impazzata. Neanche il tempo di chiudere e riaprire gli occhi che un Louis tutto frizzante entrò nella mia camera. “ AHHHH” Urlò in preda al panico mentre le mie orecchie chiedevano umilmente pietà. “ Lu, che stai facendo??” Chiesi mentre cercavo di rialzarmi dal quel letto che sembrava così invitante. “ Non ci posso credere!! “  Disse mentre cercava di aiutarmi con il solo risultato di farmi correre velocemente al bagno per vomitare anche quel poco di anima che mi era rimasta. “ Oh mio dio mi dispiace” Disse mortificato. Scossi la testa fiondandomi nel lavandino per sciacquare via i pensieri. “ Ora sto molto meglio “ Dissi riprendendomi e dandogli la massima attenzione. “ Dovresti riposare!! Quante bottiglie di birra ti sei bevuta ieri sera?? In macchina cantavi L’ave Maria con la beatbox di Liam” Risi distrattamente ricordandomi l’entrata trionfale del moro. “ Che cosa volevi dirmi?? “ Chiesi mentre mi rimettevo seduta sul letto e lui accanto a me. “ Solo che il nostro piano sta andando a gonfie vele!! Non so cosa tu abbia fatto ieri sera ma oggi Blake era davvero furiosa” Mi bloccai, come presa da un flashback: Ricci, verde, labbra, menta, lacrime, sale, sabbia,birra. Con la mano mi andai ad accarezzare le labbra che ancora sapevano di menta. Non poteva essere. “ Mel??” Chiese Louis con uno sguardo preoccupato mentre me ne stavo a fissare il vuoto. “ Louis ?? Harry ieri sera ti è sembrato strano?? “ Chiesi entrando nel panico. “ Oddio SII!! Era come se fosse in un altro mondo e ha sorriso per tutto il viaggio di ritorno e poi ha voluto per forza portarti lui a casa!!” Ecco!! Da una parte ero contenta dall’altra sapevo di aver combinato un casino. Louis non se la smetteva di ridere e di gioire. Io mi sentivo uno schifo, combattuta perché sapevo che alla fin fine ci avrebbe rimesso solo Harry. Il povero e sensibile Harry. La porta della mia camera di spalancò di colpo facendo entrare una Blake furiosa e una Bianca in preda ad un attacco di panico che cercava di fermare la sorella. “ Come ti sei permessa??” Urlò con gli occhi infuocati. “ Io lo amo e tu me lo vieni a soffiare sotto il naso!!??!!” Continuò mentre Bianca sussurrava da dietro “ Mi dispiace” “ GUARDA!! La guerra non è ancora finita, ancora ho la sua fede” Disse mostrandomi l’anello di diamanti al dito. “ Quindi non hai il permesso di stare vicino a lui, chi ti ha autorizzato?? “ Stava degenerando. I discorsi che faceva non avevano un senso logico, andavano dall’accusatorio al possessivo. “ Se pensi che il fatto che tu stia per sposarlo mi impedisca di stargli vicino ti sbagli; non lo lascerò andare solo per una sciocchezza del genere, mi dispiace” Dissi guardandola negli occhi. Non avrei perso il mio migliore amico solo perché una stupida ragazzina viziata voleva rubarmelo. Io ne avevo bisogno e sotto sotto ne ero pure innamorata e anche se so che non mi avrebbe mai ricambiato e quel bacio era stato solo un errore da ubriachi era sempre la persona più importante della mia vita. “ Sei solo una ruba ragazzi. Prima quando era single te ne sei sbattuta mentre adesso che è impegnato te lo vuoi tutto per te” Risi, questa si che era davvero una bella battuta. Non sapeva cosa avevo subito, quanta distruzione aveva portato la morte di mia madre e del mio unico fratello. Lei non sapeva.  “ Sei solo una ragazzina che vuole sempre e tutto, ma attenta questa volta non vincerai” Intervenne Louis. Lo amavo alla follia se non fosse che era felicemente fidanzato con Eleanor l’avrei preso io. Blake, ferita da questo ultimo commento, prese la sua borsetta di Prada e sculettando uscì dalla mia casa, urlando che ancora non era finita e che quella sera alla festa non me l ‘avrebbe fatta passare liscia. “ Quale festa?” Chiesi ai due ragazzi vicino a me. “ Come??” Disse Bianca. “ Non sai della mega festa di Louis per il matrimonio??” Scossi la testa. “ Era la mia seconda notizia “ Disse il castano scusandosi. Perché ero sempre l’ultima a sapere le cose??
 
Zayn suonò il campanello per la decima volta, era lui il mio accompagnatore per la serata visto che Liam e Louis  erano gli organizzatori ufficiali della festa in quanto testimoni preferiti dello sposo e quindi non potevano “abbandonare i camerieri allo sfascio”come disse Louis prima di andarsene quella mattina. Andai ad aprire con una scarpa si e una no, mentre la mia collana preferita si impigliava in ogni pezzo di pizzo della parte superiore del mio corpetto blu. Zayn vedendomi rise sotto i baffi, aiutandomi con le complicate scarpe piene di laccetti. “ Sei un disastro” Disse continuando a ridere. Dopo buoni dieci minuti ero pronta. Salì nella costosa Camaro di Zayn, che un po’ somigliava a Bubblebi dei Trasformers. “ Questa è la mia Zaynmacchina” Disse con una faccia molto seria, mentre io me la ridevo di brutto. “ Sei un tipo Zaynoriginale” Dissi continuando a ridere come una disperata. Zayn anche se era un tipo silenzioso era davvero un bravo ragazzo, lo stimavo molto per questo nei suoi occhi grandi e marroncini leggevi tutte le sue paure e ti ci potevi specchiare e mi ci immersi quella sera, dimenticandomi di tutto e sopprimendo il dolore con una risata.
Arrivammo al hotel, era enorme, migliaia di tavoli e candele erano sparse vicino alla piscina dove centinaia di persone stavano bevendo cocktail e si divertivano. “ Madame il mio lavoro è finito” Scherzò Zayn, annuì e lo persi tra la folla mentre un dolce sorriso solcava le mie labbra che dopo dodici ore ancora sapevano di menta. “ Eccola la mia damigella preferita” Gli occhi di Harry brillavano come non mai. Non voglio perderlo. Non voglio perderlo. Nella mia mente queste parole vorticavano come un mantra, come una promessa che ci sarei stata sempre per lui, anche se non provava quello che provavo io e mi sentivo stupida solo per il fatto di averlo baciato. Speravo solo nel fatto che mi avrebbe perdonato. Ero ubriaca dopotutto.
Lo abbracciai stretto e lui ricambiò stringendomi ancora di più, non c’era spazio tra i nostri corpi, eravamo come una persona sola. Come lo eravamo sempre stati e un po’ questo mi era mancato. Sentì il suo cuore accelerare vorticosamente e un barlume di speranza si accese nei miei occhi, ma fu subito spento dalla finta tosse di Blake. Harry si staccò subito da me per raggiungerla e circondarle i fianchi. Un sentimento d’odio percorse tutto il mio corpo fino a farmi dimenticare veramente quello che stavo provando un secondo prima. “ Chi si vede. Melanie!” Disse con il sorriso e la voce più falsi di questo mondo. “ Blake” risposi nello stesso tono. Poi le parole della mattina mi ritornarono in mente e me ne andai da quella coppietta e mi persi nella folla dove trovai Liam intento a finirsi il buffet insieme a Niall. “ Hey ragazzi” Dissi mentre cercavo con gli occhi qualcosa da mangiare. “ Hey Mel” Dissero in coro, Niall con la bocca piena. “ Hai visto Harry” Mi disse Niall con la faccia compassionevole. “ Si Niall ma non mi importa” Ero così leggibile che solo con uno sguardo poteva capirmi?? “ Fai bene lasciala stare quella brutta strega “ Aggiunse Liam. “ Grazie ragazzi, siete i migliori” E non aggiunsi altro perché gli volevo bene nonostante tutto. Niall preso da un attacco, ci prese tutti e due e ci inglobò in un abbraccio fatto di calore, una piccola lacrima e la maionese del suo panino. Non mi importava se Harry si stava per sposare e se io ero innamorata di lui. Io ero felice, perchè lui era felice e di sicuro non l’avrei lasciato andare tanto facilmente.
 

Angolo triste dell’Autrice
Oggi è un giorno un po’ strano per me, come penso sia per voi. Ancora non mi riesco a capacitarmi del fatto che Zayn se ne sia andato. Dico la verità non è mai stato il mio preferito, ma dico anche questa di verità: faceva parte della mia OTP preferita ovvero gli Ziam. L’ho sempre amati, sin dall’inizio e vedere questi due ragazzi così in sintonia così perfetti l’uno per l’altro mi aveva fatto sempre commuovere. Quindi oggi è come se un pezzo di me si fosse staccato, come se avessi perso qualcosa e non so cosa perché per me ancora è con i ragazzi a farsi prendere in giro da Louis, ad abbracciare Niall, a ridere con Harry e ad abbracciarsi con Liam. Ok !! Basta ho chiuso le fontane e mi ero ripromessa che non le avrei riaperte. Passando alla storia, non era in programma di uscire oggi, perché dovevo fare qualche aggiustamento, ma dopo ieri ho deciso che l’avrei modificata e avrei aggiunto un pezzo dedicato a lui e a voi. Vi prego resistete abbiamo ancora quattro ragazzi splendidi a cui serve il nostro supporto. Ed ecco volevo che questo fosse il mio. Passando alla storia, non accade molto in questa puntata e mi dispiace ma è necessaria per la fine perché Melanie pian piano si rende conto che Harry sta sempre di più cambiando per lei anche a costo di lasciare Blake anche se alla fine un po’ ci sono rimasta male anche io, perché è stato un po, scusate la parola, stronzo da parte sua. Ma va beh siamo già un passo avanti. Spero che vi sia piaciuta. Vi prego se avete bisogno di parlare scrivetemi io ci sono per voi. Ringrazio tutti quelli che hanno aggiunto la mia storia!! Non so quanto ne sia grata per il vostro supporto siete magnifici, grazie anche a tutti quelli che hanno recensito, grazie per le belle parole che mi hanno portato vanti!! Grazie dal profondo del mio cuore. Vi voglio bene. Un bacio enorme
Giuls
Ps. Non ho messo il testo della canzone perché è tipo una specie di lutto. Il capitolo in un certo senso è dedicato a lui.

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Capitolo 21
*** Day 17 - Best Song Ever ***


Day 17- Best Song Ever
And we danced all night to the best song ever
We knew every line now I can’t remember
How it goes but I know that I won’t forget her
Cause we danced all night to the best song ever
I think it went oh, oh, oh
I think it went yeah, yeah, yeah
I think it goes…
 
“ Tre”
“Due “
“Uno”
“Buon anno”,
 urlai interiormente per scacciare la noia di quella festa a casa del biondo irlandese. Era la seconda festa che facevamo in due giorni e stava diventando leggermente una noia visto che ero l’unica “sana” se la mia condizione mentale si poteva definire in questa maniera. Un certo Bryan, che di sicuro non so davvero dove sia spuntato, stava battendo il record di Louis: bere 50 bicchieri di birra senza sosta e c’è la stava facendo se non fosse che dopo l’ultima avesse rigettato tutto il contenuto sul materiale rosso del divano. Sbadigliai per l’ennesima volta guardando quell’imbecille del mio migliore amico che guardava Blake con la stessa intensità che si guarda un documentario. Era diventato strano in questi due giorni tra di noi. Non so, forse era accaduto qualcosa quella sera sulla spiaggia, ma il riccio teneva la bocca chiusa. Improvvisamente un bicchiere mi si posò davanti ed il bel sorriso di Liam fece capolino tra le mie iridi marroni. “ Ciao finta fidanzata!! Ti diverti??” Mi chiese  porgendomi il bicchiere che sapeva di alcool. “ Diciamo che non è la festa più bella a cui sia stata “ Feci spallucce. Liam rise e mi porse la mano accompagnandomi nella pista da ballo che era stata improvvisata nel piccolo giardino. Il dj era se non altro Dj Malik, da quella sera alla festa lo vedevo con occhi diversi e mi piaceva. Era un ragazzo davvero simpatico. Io e Liam ballammo forse per ore,senza neanche accorgerci. Fino a che la mano di Louis si fece sentire sui miei fianchi “ Me la presti ??“ Urlò a Liam per via della musica troppo alta. Liam annuì e se ne andò cercando forse il biondino. Il ragazzo dagli occhi azzurri mi prese e mi avvicinò all’orecchio. “ Come sta procedendo??” Chiese sussurrandomi nell’orecchio.
 “ Sta andando a gonfie vele, eppure Harry sembra sempre innamorato perso di quella ragazza “ Ammisi.  “ Senti il matrimonio e tra tredici giorni, abbiamo ancora un po’ di tempo !!” Disse guardandomi speranzoso negli occhi. “ Ok Louis, ma se va tutto male? Se Blake vince ? Se suo padre si prende il ristorante di Susan? Non posso permettermelo “ Dissi quasi piangendo. Era vero!! non me l’ho sarei mai perdonato. Dovevo salvare  Susan e Harry. “ No! “ Disse il ragazzo di fronte a me ridendo. “ Tu non vuoi che Blake prenda il ristorante. Tu non vuoi che Blake ti prenda Harry “ Rimasi immobile, la musica che mi uccideva i timpani. La verità mi stava tagliando come una lama di un coltello da Pizza. Prima forte per tagliare l’impasto poi leggero per tagliare la mozzarella residua che e rimasta attaccata. Come se prima ricevo il colpo finale e poi pian piano distrugge tutti i pezzi rimasti attaccati alla mia anima. Era vero, l’avevo ammesso tante di quelle volte che ero innamorata di Harry, ma mai l’avevo sentito uscire dalla bocca di qualcun altro. Non volevo che Harry mi abbandonasse. Dopo tutto quello che aveva fatto per me. Dopo che mi aveva ritrovato da sola sotto a quell’albero. L’avevo scoperto solo allora. L’avevo dato per scontato. E’ ora  tutto quello che sapevo, non era più una certezza. Lasciai Louis lì in mezzo alla pista mentre mi guardava con aria da “ Si! So quello che pensi” e me ne andai alla ricerca di un bagno. Di qualcosa a cui mi potessi aggrappare.  Ma nel mezzo del mio percorso per ritrovare quelle poche cose che sapevo c’era Harry che mi guardava con gli occhi arrossati e un grande occhio nero. “ Harry” Urlai sopra la musica andandogli incontro per abbracciarlo. Le sue braccia erano lì, forse un po’ distanti ma sempre calde e forti. “ Cosa ti è successo ??” Mormorai nel suo stomaco. “ Andiamo fuori di qui” Disse prendendomi la mano e portandomi fuori, dove aveva parcheggiato la macchina.
“ Chiama gli altri! Andiamo via da questa festa !” Disse con la voce un po’ rotta dal pianto, lo osservai mentre si toccava l’occhio pesto e sussultava dal dolore. “ Prima fammi vedere quest’occhio “ Dissi riportandolo dentro e cercando un bagno. Appena lo trovai misi Harry appoggiato sulla vasca e cercai un kit di pronto soccorso. “ Chi ti ha fatto questo? “ Chiesi mentre pian piano gli stavo appoggiando il batuffolo di cotone imbevuto di acqua ossigenata sulla ferita. “ L’ex di Blake “ Rimasi immobile con il cotone sospeso a mezz’aria. “ L’ ex di Blake? “
“ Si perché dice che la sto per sposare solo per i suoi soldi”
“ Non sei il tipo “ Risi per sdrammatizzare e due belle fossette apparvero sulle sue guance bagnate. “ Vallo a dire a lui” Ridemmo insieme e tutta quella tensione accumulata si sciolse come un gelato al sole. “ Grazie Mel “ Disse lentamente con quella voce roca guardandomi negli occhi. Improvvisamente le mie guance si colorarono di rosso e notai che la sua faccia era sempre più vicina alla mia, così vicina che riuscivo a sentire il suo alito, che sapeva di birra amara.
Anche io pian piano mi stavo avvicinando come se avessi un magnete che mi trascinava verso di lui . Le nostre labbra quasi si sfioravano. Chiusi gli occhi lentamente pronta a sentire un calore che sembrava quasi familiare e fu li che entrò Louis, rovinando il bacio. “ Ecco dov’eri Mel, ti ho cercata ovunq…..ops” Disse coprendosi la bocca per trattenere le risate. Imbarazzata più che mai presi Harry per la mano e uscimmo dal bagno. “ Louis chiama gli altri, andiamo via “ Dissi quasi scocciata al moro che se la rideva di brutto.
Prendemmo la macchina e raggiungemmo un pub irlandese di proprietà di Greg il fratello di Niall. Era davvero carino, tutto in stile inglese con dei tavolini mini e delle piccole sedie. Sul cartello dell’entrata con caratteri cubitali c’era scritto “ Karaoke”. “ Hey perché non andate a cantare “ Dissi prendendo posto. I cinque ragazzi mi guardarono scioccati. “ Ma sei matta?” Chiese Niall. “ Penso che mio fratello non mi permetterebbe mai di mandare via i suoi clienti per quanto siamo stonati!” Gli altri annuirono convinti. “ Se non ci provate, non lo saprete “ Questa era chiaramente una sfida e cinque maschi con gli ormoni di cinque quindicenni non si sarebbero mai tirati indietro. “ Va bene, ma poi ci parli tu con Greg” Sorrisi soddisfatta e aspettai che i ragazi parlassero con il ragazzo al bancone e salissero sul palco. “ Ora abbiamo con noi degli ospiti davvero eccezionali, mio fratello e i suoi amici “ Quei pochi ragazzi ai tavoli davanti al palco batterono le mani io mi misi meglio sulla sedia pronta a ridere a crepa pelle.
Liam disse qualcosa a Greg nell’orecchio e una musica partì dallo stereo.

“ Maybe it’s the way she walked “

Cantò Harry con quella voce roca a cui ero tanto abituata.

“ Straight into my heart and stole it “
“ Through the doors and pass the guards”

Guardava lo schermo di fronte a lui, ma notavo con la coda dell’occhio, quello  ancora marchiato dal cazzotto, che mi osservava e rideva soddisfatto. Solo lui dopo essere stato picchiato andava ad un Karaoke e saliva sul palco. Eppure lo amavo, con tutto il mio cuore.

“ I said can you give it back to me”

Cantò Zayn , mentre Harry ripeteva le parole con la bocca e mi osservava divertito con quell’occhio nero, che lo faceva sembrare ancora di più un cucciolo ferito.

“ She said never in your wildest dream!!”

E fu in quel momento che quelle poche persone che c’erano si alzarono in piedi  e iniziarono a ballare. Devo dire che erano davvero bravi a ballare e si vedeva lontano un miglio che si stavano divertendo come pazzi. Anche io presa dalla musica, iniziai a ballare.
Poco dopo uno dei ragazzi che erano nel pub mi prese per la vita e mi trascinò sul palco dove iniziai a ballare con Louis, ma Harry mi prese per la mano e mi porto dritto nelle sue braccia.

“ Said I had a dirty mouth “

Cantò direttamente nei miei occhi mentre Zayn facendoci l’occhiolino ripetè

“ You’ve got a dirty mouth”
“But she kissed me like she meant it “

Ad un certo punto si fece serio, guardandomi come se mi potesse leggere dentro, mentre lasciava che gli altri cantassero per lui. Eravamo vicini come lo eravamo prima nel bagno,ma la sua espressione era dannatamente seria e sexy.
Ma si riprese scuotendo la testa e unendosi alla folla che si era improvvisata mentre Louis cantava le ultime strofe

“You know, I know, you know I’ll remember you,
And I know, you know, I know you’ll remember me,
And you know, I know, you know I’ll remember you,
And I know, you know, I hope you’ll remember how we danced,
(yeah yeah yeah) how we danced”


Harry ripreso da quel momento di smarrimento iniziò ad urlare:

“ One Two, One Two Three”
And we danced all night to the best song ever
We knew every line now I can’t remember
How it goes but I know that I won’t forget her
Cause we danced all night to the best song ever
(we danced, we danced, it goes something like)


Eh si abbiamo davvero ballato tutta la notte sulla Canzone più bella di sempre!!

It was the best song ever

 
Cavolate dell’ Autrice!
Yeah and we danced all night to the best song eve….ops… scusate mi sono fatta prendere dalla canzone. Comunque sono terribilmente sorry per aver postato dopo tre mesi. Spero che nessuno venga a casa mia ad uccidermi. Ma visto che è iniziata l’estate e penso di avere un pò più di tempo libero ( Pattinaggio, vacanze, ludoteche con I bambini a parte ) aggiornerò più spesso yeahhh, gli esami ce li avrò verso Agosto sperando nel signore ….. Passando alla storia vediamo che la confusione nel cervello di Mel sta diradando e vediamo che si sente sempre più attratta da Harry e l’amico ancora è un pochino confuso. Ma staremo a vedere!!
Quindi dopo tutto questo delirio che Zayn sta tornando ( incrocio le dita perché sia vero) Vi saluto perché devo andare a vedere i miei due genitori ( Ziam)
Un bacio a tutti e grazie davvero a tutte quelle splendide persone che mi seguono, che commentano e che mi vogliono un sacco di bene, perchè ve ne voglio anche io...un sacco. Ringrazio anche Ros per la sua amicizia. Grazie a tutti davvero
Giuls

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Capitolo 22
*** Day 18- Night Changes ***


Day 18 –  Night Changes
We’re only getting older baby
And I’ve been thinking about you lately
Does it ever drive you crazy,

Just how fast the night changes?
 Everything that you’ve ever dreamed of
Disappearing when you wake up,
But there’s nothing to be afraid of
Even when the night changes!
it twill never change me and you!
Flashback
 
Erano solamente le dieci di sera e quella dannata guerra non mi entrava in testa. Eppure doveva, visto che l’indomani avrei dovuto rispondere a delle dannate domande su come Hitler aveva ucciso millioni di Ebrei. Sospirai guardando per l’ennesima volta il mio libro di Storia. Stavo osservando le figure facendo un paio di baffi ad una signora grassottella quando Harry entrò nella mia stanza. “  La mamma vuole sapere se hai molto, oggi è il nostro Giovedì Horror, non puoi passarlo a studiare” Osservai un giovane Harry guardarmi con quei occhi verdi divertiti. “  Di a Susan che ho più un capitolo!” Risposi tornando a disegnare i baffi che erano diventati una barba completa. “E se ti dicessi che stasera l’horror l’andiamo a vedere al Drive In?” Mi alzai di scatto dalla sedia. “Non puoi farmi questo” Dissi puntandogli un dito contro. Sapeva quanto mi piacesse andare al Drive In. Stare all’aperto, guardare un film vecchio e disturbare le coppiette mentre si mangiano le facce a vicenda. “Stai mentendo “  Lo scrutai a fondo cercando di trovare quel guizzo di bugia negli occhi del riccio. “  Neanche per sogno! Stasera la mamma è di buon umore” Lo guardai per altri dieci minuti ma non dava nessun segno di cedimento così chiusi il libro sconfitta e lo seguii in salotto dove Susan stava già prendendo la borsa. “ Te l’avevo detto che non era uno scherzo” Disse Harry indicando sua madre che ci guardava divertita. “ Lo so neanche io ci potevo credere quando dalla mia bocca è uscito “ Drive IN “ Rise la donna con le stesse fossette del ragazzo riccio un po’ più alto di lei. Visto che Susan li odiava perché diceva che vedere un film all’aria aperta rovinava gli sforzi del regista era davvero rassicurante vedere che facesse tutto questo per me.
Ed Eccoci la, due quattordicenni che invece di seguire “ L’esorcista “ Ed esserne completamente terrorizzati se ne andavano in giro per il parco a cercare venditori di caramelle che avessero degli Snack . “ Secondo me John vende le noccioline più buone “ Commentò Harry il vecchio venditore che si trovava a ovest del parco. “ Io dico che il vecchio Tom ci sa fare “ Ribattei io commentando Tom, il venditore ad est. Andammo avanti così mentre camminavamo tra le macchine parcheggiate e qualche famiglia stesa sulle coperte. “ Andiamo a disturbare qualche coppietta” Propose Harry guardando due che stavano praticamente uno sopra all’altro. Erano due giovani, al massimo tre o quattro anni più grandi di noi. La ragazza era molto bella. Capelli biondi e un bel corpo. Di sicuro Harry era interessato a quella coppia solo per provarci con quella. Lui andava matto per le ragazze più grandi. Il ragazzo invece era davvero bello, biondo e davvero muscoloso.  Ci avvicinammo leggermente mentre Harry mi prese sotto braccio come da copione e ci nascondemmo dietro alla macchina dei due. “ Oh mio dio Harold!! Ma quello laggiù con la maglia verde non è quello che c’ha provato con te l’altro giorno“ Dissi con aria sofisticata mentre Harry annuiva cercando di non ridere. I due si girarono intorno cercando la voce ma l’unica cosa che videro fu solo due ragazzi in ombra, cioè noi, che usciti dal nostro nascondiglio ce ne stavamo tranquilli a braccetto a guardare il film. Con la coda degli occhi vidi la ragazza guardare prima  il ragazzo e poi la sua maglia, facendo una faccia spaventata. “ Come hai fatto a sapere che il ragazzo avevala maglia verde? La bionda gli stava appiccicata  come una gomma da masticare sotto le scarpe “ Sussurrò Harry non staccando gli occhi dalla bambina sullo schermo che saltava in ogni dove. “ Semplice Harold, ho detto la prima cosa che mi è venuta in mente“ Dissi ridendo. Lui rise con me e mentalmente battemmo il cinque. La ragazza prese e se ne andò lasciando me e Harry a ridere di gusto. Questo si che fu uno dei momenti che non dimenticherò mai perché era come se per una volta avessi una vita normale e fossi una semplice ragazza. Beh, fino al giorno successivo quando arrivò mio padre e mi riportò con se.

Fine

Guardai l’orologio segnare le dieci, ancora avevo in testa quella canzone e  iniziai leggermente a ballarla e a dire le parole che ricordavo mentre sistemavo quello che era rimasto dalla cena con Liam. Era davvero un bravo ragazzo e mi piaceva passare del tempo con lui. Forse l’avrei sposato se non fosse per il fatto che mi aveva appena rivelato di essere gay. Ahimè, non me ne capita nessuna giusta. Eppure avevo sempre sognato avere un amico che non ci provasse con me. Diciamocela, Louis è un discorso a parte  .  Risi mentalmente sul fatto che Louis ci aveva provato molte volte mentre asciugavo l’ultimo piatto e lo mettevo a posto. Giusto il tempo per il mio campanello di suonare. “ Arrivo!” Urlai dalla cucina mentre raggiungevo la porta. “ Hey Mel” Disse Harry mentre si riaggiustava la cascata di ricci che continuava a crescere. Lo osservai attentamente,ancora aveva l'occhio un po nero ma con i capelli aveva cercato di nasconderlo!! " Hey Harry “ Dissi io in preda all’imbarazzo. Non mi aspettavo che fosse qui. La casa era un disastro, io ero un disastro con i capelli in tutte le direzioni e i panni logori da casa. Harry mi aveva vista molto peggio, ma grazie alla mia spaventosa attrazione verso di lui mi sentivo brutta, non al paro della sempre perfetta Blake. Così inventai qualche patetica scusa tipo “ Oggi e uno di quei giorni” ma mi conosceva troppo bene e sapeva che non era vero così entrò di forza mi prese sulla spalla destra a mo  di sacco e mi porto in camera. Tutto questo era imbarazzante. Non mancava il fatto che ogni volta che mi toccava i brividi mi scendevano per tutta la schiena, facendomi venire la pelle d’oca. “ Hai freddo? “ Chiese Harry così premuroso che me ne fece venire altri. Scossi la testa lasciando da parte pensieri poco casti su quella camicia leggermente in mostra che lasciava intravedere i nuovi tatuaggi. “ Bene perché stasera andremo al Drive In “ Esclamò come un bambino in preda ad un attacco di gioia. “ Harry! Non abbiamo più 14 anni “ Dissi scuotendo la testa cercando di non ridere a quella faccia triste. “ Ma ti piaceva tanto andarci! “ Fece quegli occhi così dolci che non potevi dire assolutamente di no! “ Ok Ok hai vinto “ Dissi buttando le braccia in segno di arresa. Il riccio iniziò a danzare come un pazzo.
 
Arrivammo al parco, quando Harry aveva già conosciuto Ron e Hermione. Avevamo scelto Harry Potter perché il riccio sapeva quanto mi piacesse e poi il primo film era uno dei miei preferiti. Harry tirò fuori una coperta dallo zaino che aveva portato e ci mettemmo a sedere uno fianco all’altro per evitare imbarazzanti situazioni. Perché già l’aria tra di noi era abbastanza tesa. Dopo un ora di film, già sbadigliavo dal sonno e quelle scene di buio della foresta proibita non aiutavano così presa da un non so cosa mi appoggiai sulla spalla di Harry che era così preso dal film che neanche se ne accorse. Poco dopo mentre sentivo il peso del sonno sentì Harry scuotermi la spalla e indicarmi una coppietta che stava a pochi metri da noi. Scossi la testa, avevo vent’anni che cavolo di lavoro era prenderci gioco delle povere coppiette. Ma il ragazzo difronte a me la pensava diversamente. “ Ti prego “ Sussurrò creandomi le fastidiose farfalle nello stomaco. “ Ok Ok “ Dissi alzandomi e posizionandomi più vicino alla coppia che stava pomiciando allegramente. Mi schiarii la voce e mentre cercavo di inventarmi qualcosa Harry mi prese la mano e mi immobilizzai di colpo mentre brividi scendevano e salivano su tutto il mio corpo. Cosa stava succedendo? Le parole non mi uscivano dalla bocca. Ero certa che l’amore che provavo per il ragazzo non era un semplice amore era qualcosa di più, uno di quelli che solo al pensiero mi veniva da vomitare. Non volevo attaccarmi così tanto ad una persona perché tanto se ne sarebbe andato come tutti gli altri. “ Mel! “ Mi richiamò. Scossi i pensieri e iniziai. “ Oh mio dio Harold ma quello non è quel ragazzo che era al club dei gay? “ Chiesi alzando un po’ la voce. Harry rise sotto i baffi e continuò “ Ma chi? “ Disse ancora più forte. “ Quello con la maglia nera dei Rolling Stones e le Nike bianche “ Dissi ridendo. La coppietta si ritrasse dal bacio e si osservò intorno. Poi puntarono gli occhi su di noi ma Harry fu così veloce che mi prese e mi stampo un bel bacio.
Oh MIO DIO
Stavo baciando Harry, anche se non era la prima volta, anzi era quasi la terza, visto che al secondo ero ubriaca e non ne ero molto sicura. Ma questa volta ero proprio sicura che non era un sogno. Le sue labbra erano morbide e calde. Sapevano di menta e di familiare. Si muovevano lente sulle mie e mi facevano sentire bene. Nel mio stomaco c’era la seconda guerra mondiale e mi sentivo come su una nuvola. Risposi al bacio per due secondi prima che Harry mi lasciò e con gli occhi completamente neri e le labbra arrossate mi guardò e rise. Non sapevo sinceramente cosa fare e dire ero immobile immagazzinando quello che era appena successo. La coppietta se ne era andata lasciando un vuoto. Rimasi li a vedere i titoli di coda scorrere sul grande telo.
Era stata in assoluto la sera più bella della mia vita.
 Potevamo crescere, la notte poteva cambiare, Blake poteva interferire, Il giorno dopo poteva farci dimenticare,  ma io e Harry saremmo rimasti sempre gli stessi. Anche dopo aver scambiato un bacio come quello. Dopo tutto Harry doveva ancora sposarsi.

 
 
Cavolate dell’Autrice
Holla Chicos!
Mi è piaciuto molto scrivere questo capitolo perché amo molto Helanie ehehe.
Vediamo come i due rivivono un esperienza del passato e come cambiano nel tempo. Poi colpo di scena Liam è gay, ve lo sareste mai aspettato? Ehhh…..?? Io no comunque non ho molto da dire la storia parla per se e purtroppo tutti questi baci e belle storielle finiranno presto perché Harry starà per scoprire un certo piano ma vedremo meglio.
Ringrazio tutte quelle belle persone che hanno recensito perché siete fantastiche e vi voglio un universo di bene.
Poi vi consiglio Vas_Happening_Gir e la sua storia perché è bellissima vi prego andate a dare un occhiata non ne rimarrete delusi.
Grazie anche a tutte quelle persone che l’hanno aggiunta perché siete fantastici, cioè grazie davvero!!
Quindi rimanete sintonizzati e un grande bacio a tutti anche voi lettori silenziosi.
Giuls

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Capitolo 23
*** Day 19- All you need is Love ***


Day 19 – All you need is Love
All you need is love.
All you need is love.
All you need is love, love.

 
Love is all you need.
 
“ Ed ecco che Bryan il coniglietto andò a prendere la carota che Timmy, il suo amico orsetto, gli aveva lasciato vicino alla tana” Guardai le due gemelle dormire beatamente, sospirai felicemente e me ne uscì dalla camera in punta dei piedi per non svegliare quelle due pesti. Mi piaceva andare a casa Tomlinson ma ogni volta era una lotta con quelle due pesti. Scesi le scale e andai a sedermi sullo sgabello che dava proprio sulla cucina dove Johanna stava preparando del buon pollo, come solo lei sapeva fare. Dalla finestra che dava sulla cucina vidi Louis e Eleanor in giardino che stavano parlando tranquillamente, godendosi quel poco caldo pre-estivo. “ Tra poco è pronta la gena” Mi avvertì la signora sulla trentina difronte a me mentre aggiungeva olio e sale al composto. “ Puoi andare ad avvertire gli altri” Mi chiese mentre portava tutto in tavola che era stata allestita alla perfezione da Bianca e me. Raggiunsi gli altri che erano in camera di Louis, entrai e vidi Harry e Zayn giocare a Fifa, Bianca, Niall e Liam stavano parlando animatamente e Blake era al telefono mentre si metteva lo smalto di un blu eccentrico. Ancora si! La odiavo, ma come non potevo? Ogni volta che la vedevo avvinghiata ad Harry mi veniva il voltastomaco.

“ E’ pronta la cena!!” Dichiarai guardando i ragazzi difronte a me. Niall, come da copione, fu il primo ad uscire di corsa, neanche con uno stormo di api al seguito avrebbe corso così veloce.
Harry e Zayn salvarono il gioco e il secondo scese subito seguito da Liam e Bianca che ancora discutevano mentre Harry si fermo ad osservare la sua fidanzata che parlava al telefono. Devo ammetterlo ogni volta che vedevo Harry guardare Blake mi veniva letteralmente da piangere. Ma poi pensavo al bacio della sera precedente e mi tranquillizzai. Che rincoglionita che sono. Risi interiormente e me ne andai lasciando Il ragazzo riccio con ancora i segni di un bel pugno sull’occhio e la sua finta sposa che lo amava solo perché era bello e possedeva un ristorante che le interessava.

La cena fu alquanto divertente. Eravamo tutti intenti ad ascoltare qualche aneddoto divertente che era capitato a Louis. Ogni tanto davo qualche occhiata ad Harry che era proprio difronte a me e lui ricambiava facendo quel sorrisino divertito. Forse tra di noi era nata più che un amicizia. Ma ero così confusa che non sapevo neanche cosa fosse per me metà della gente intorno a me: Famiglia? Amici? …. Dopo tutto quello che mi era successo trovavo difficile dare una classificazione alle persone che mi stavano accanto. Considerando che chiamavo Padre un assassino. Sospirai, attirando l’attenzione di Harry su di me con uno sguardo preoccupato. Scossi la testa per fargli intendere che stavo bene. Così ritornò a guardare il suo migliore amico dagli occhi color dell’oceano.

Dopo la cena ci spostammo in salotto, mentre Louis aiutava sua madre a pulire la cucina. Mi misi seduta sul tappeto rosa e Bianca vicino a me. “ Allora questa cotta??” Sussurrò all’improvviso nelle mie orecchie. Mi girai alla ricerca di Harry, ma non c’era. “ Chi te l’ha detto?” Chiesi curiosa mentre Liam si sistemava vicino a me per continuare la nostra “ Recita”. Era strano stare vicino al ragazzo castano  dopo quella rivelazione. “ Secondo te chi me l’ ha detto!??!! Blake lo sta dicendo a tutti “ Sospirai rumorosamente. “ Lo so!! Lo so, pensa povera me che ci ho vissuto insieme tutta una vita” Ridemmo silenziosamente insieme a Liam che aveva sentito tutto. “ Cosa ridete??” Entrò Harry nella stanza, seguito dal suo cagnolino Blake. “ Raccontavamo di quando eravamo piccoli” Si inventò Bianca all’ultimo minuto. “ E cosa??” Chiese ancora sistemandosi sul divano vicino a noi. “ No, Mel mi stava raccontando di quando eravate piccoli e vi piaceva andare dalla Signora Moore a fregarle le ciliegie” Era vero!! Ci piaceva un sacco, ma Bianca come lo sapeva??. La guardai interrogativa mentre lei se la rideva di brutto sotto i baffi.  
“ Blake” fece con le labbra. Perché quella vipera non poteva mai stare zitta?? “ Ah si bei ricordi” Disse Harry sorridendo e guardando Liam in maniera strana. Cosa gli era preso?. Io non ci stavo capendo più nulla. Poco dopo arrivarono anche gli altri e ci mettemmo a guardare un film che non seguì per niente, visto che il mio finto ragazzo, per via della recita, doveva starmi appiccicato e dopo aver scoperto quelle cose mi sentivo un po’ in imbarazzo. Ma cercai di non pensarci dopo tutto Liam era mio amico, anche se da poco e dovevo sostenerlo in qualsiasi scelta. Lo sguardo del mio migliore amico mi traforava la testa e anche se avevo una voglia matta di girarmi, prenderlo per il colletto e baciarlo, dovevo continuare a guardare il film, o l’avrei fatto sul serio, davanti a tutti. Il film era finito, come le patatine, la fanta e la mia voglia di rimanere in quella stanza piena di tensione. Non mi ero mai sentita tanto in imbarazzo. Di colpo Liam si mise in piedi. “ I-io-o Devo andare!!”  Disse senza neanche un secondo ripensamento chiudendo la porta in modo non molto gentile. “ Cosa gli è successo?? “ Chiese Louis guardando la porta dove era appena sparito il castano. Tutti scrollarono le spalle e continuarono a parlare, mentre io rimanevo a guardare la porta. “ Devo andare anche io “ Proclamai prendendo la mia giacca e la mia borsa. Uscendo come un fulmine e sbattendo la porta a mia volta. Cercai di aggiustare i miei occhi alla luce e vidi Liam che si muoveva sospettoso. Decisi di seguirlo e vedere se avesse un appuntamento segreto. Queste cose mi eccitavano sempre. Così presa dalla curiosità e dalla frenesia di essere come James Bond, svoltai alla prima a destra dove era andato il ragazzo. Lo seguì per dieci minuti e ormai le mie speranze si erano buttate da una scogliera. Così  decisi di ritornare indietro, prima che qualche tizio mi rapisse. Improvvisamente però vidi che una ragazza lo stava aspettando. Rimasi dietro al bidone dove prima mi ero nascosta e li osservai mentre parlavano animatamente. La ragazza aveva capelli lisci e corti. Due grandi occhiali e portava un vestitino bianco con una cinta e delle ballerine anch’esse marroni. Era davvero bella e sembrava andare molto d’accordo con Liam. Al vedere mi sembrava una semplice amica. Poi, mentre stavo per rigirarmi vidi che il ragazzo si stava avvicinando pericolosamente alla ragazza fino a che diventò un bacio in piena regola. Gli occhi quasi mi uscirono dalle palpebre. Era tutto tranne che gay. Mi feci prendere dalla rabbia e senza pensare uscì dal mio nascondiglio e iniziai ad urlare. “ MA GUARDA CHE BUGIARDO ED IO CHE C’AVEVO CREDUTO”  I due in un balzo si staccarono e mi guardarono con una faccia terrorizzata. Mi dispiaceva dire così, ma odiavo le persone che mi mentivano. “ Oddio Mel mi dispiace, giuro l’ ho fatto perché non volevo che ti arrabbiassi, non volevo che lo scoprissi così, te ne avrei parlato e….”disse quasi piangendo ma lo interruppi “ Ma io non mi sarei arrabbiata, e poi …dio….. mi sentivo così in imbarazzo, stare vicino ad una persona gay,  no, non ho niente contro, ma ci stavo quasi facendo l’abitudine e …oddio…. Perché l’hai fatto “ Dissi dalla disperazione, mi sentivo ancora più confusa. “ Non volevo rovinare il piano tuo e di Louis, dicendo che amavo i ragazzi forse mi avresti lasciato in pace e non ti saresti arrabbiata “ Era assurdo. “ Ma Liam, ma no ma ti pare, sono così felice che tu ti sia trovato una ragazza così…..scusami sono Melanie” Dissi porgendo la mano alla ragazza che mi guardava impaurita.  “ Roxy “ Disse piano porgendomi la mano a sua volta completamente terrorizzata. “ Mi perdoni “ Disse Liam con quella faccia da cane bastonato. “ Ma certo, tu hai bisogno d’amore e te lo meriti di avere una ragazza come lei al tuo fianco,  poi il piano può anche finire qua, non ho più voglia di mentire a Harry.

“ Quale piano? “
Chiese dietro di me una voce al quanto conosciuta.

“ Harry!!!”

Era la fine,
o l’inizio della fine??

 

Cavolate Autrice

Dan Dan Dan ( Inserire canzoncina cupa )
Questo capitolo è davvero noioso, mi dispiace ma era necessario perché vediamo che finalmente Harry scopre il piano di Louis e Mel e diciamo che non la prenderà molto bene, voi che ne dite??
Questo capitolo è inoltre dedicato alla mia speciale amica Ineedofthem che domani, si domani!!!!! Farà gli anni, si è il suo compleanno quindi ho aggiunto questo personaggio Roxy come mio speciale regalo di compleanno, quindi tanti auguri in anticipo da me e da Lima Bean che è davvero un furbetto. Auguri mia dolce Ross, sei davvero una persona meravigliosa.
Un grande ringraziamento anche a tutte quelle meravigliose persone che mi sostengono, che recensiscono e che aggiungono la mia storia perché senza di voi davvero non saprei come fare. Davvero un grazie enorme. Un grazie anche ai lettori silenziosi che anche loro sotto sotto sono rumorosi. Quindi grazie a tutti e basta senno mi metto a piangere.
Grazie, voglio bene a tutti
Un bacio enorme
Giuls

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Capitolo 24
*** Day 20- Tell me a Lie ***


Day 20- Tell me a lie
 
As you take whats left of you and I
Tell me I'm a screwed up mess
That I never listen listen
Tell me you don't want my kiss
That you're needing distance distance

Spare me what you think
Tell me a lie
10 ore, 2 minuti, 30 secondi
Da quando avevo lasciato il mio ormai ex migliore amico là, in mezzo a quel vicolo buio pieno di domande e di risposte mai ricevute. Eppure era ancora tutto lì nitido nella mia memoria.

Flashback della sera precedente
 
“Harry!”

Rimasi lì, immobile, mentre le parole che avevo pronunciato si disperdevano nel vento appena accennato. 

“Cos’è questa storia del piano? “

Chiese quasi arrabbiato e deluso mentre nei suoi occhi color gemma vedevo solo tristezza e amarezza.

“Harry, mi dispiace, ma era tutta una bug-“

 Mi bloccai con la sua mano enorme a pochi centimetri dalla mia bocca.
“Ti prego non dirmi niente, mentimi” Gli occhi sulla soglia del pianto e una richiesta al quanto assurda. Non sapevo cosa fare, non sapevo cosa dire, rimasi là, mentre Liam e Roxy man mano se ne andavano lasciando noi due a combattere per quei pochi giorni che ci erano rimasti da vivere insieme.

“No, Harry, basta di trovare sempre scuse su scuse, non ti mentirò, non ti dirò quello che vuoi sentirti dire, solo perché non vuoi perdermi, perché da tutto quello che ho imparato da questa vita è che se vuoi ritrovare qualcosa prima devi perderla, quindi ti dico questo: Si!! Ti ho mentito, ho detto che ero fidanzata con Liam solo perché volevo che lasciassi Blake, la scusa che usavo ogni giorno era perché non sopportavo la ragazza e perché lei voleva prendere il ristorante di Susan, ma la verità e che io ti amo Harry. Si, lo so, ora penserai che sono pazza e che non ci sto con la testa. Ma è quello che provo, quello che ormai provo da un paio di settimane a questa parte e forse ti amo da sempre, solo che non l’ho mai saputo. Quindi, mi dispiace e per adesso chiamiamo la fine”
Lo lasciai lì con le braccia lungo i fianchi ed uno sguardo sbalordito mentre le parole rimbombavano nelle sue e nelle mie orecchie. Mi girai e con la borsa stretta al petto non gli degnai neanche di un secondo sguardo. Non poteva continuare a far finta che andasse tutto bene e non poteva mentire a se stesso solo perché non voleva perdere le persone a se care. Era davvero immaturo da parte sua. Ma doveva accettarlo e fino a quel momento io sarei tornata a New York e lui avrebbe sposato Blake.


Fine Flashback

Ero sdraiata sul mio vecchio divano logoro dove avevo passato tutta la mia adolescenza a vedere film Horror con i miei due migliori amici ed in quel momento tutto mi sembrava vago e assente. Tutti quei ricordi felici solo dei ricordi a cui non potevo aggrapparmici perché troppo felici per come mi sentivo. Due o tre colpi alla porta mi fecero sobbalzare. Ma fu fino a che Bianca entrò con forza che mi alzai da quel divano. “Brava, complimenti! Cosa ti è saltato in mente?? Hai rovinato tutto“  Disse con una  voce al quanto seria che mi fece venire la pelle d’oca. Sinceramente mi sentivo un po’ in colpa, dopo tutto ero io che avevo detto quelle cose.
“Mi dispiace ma dovevo. Non poteva continuare a vivere in una bugia. Doveva sapere.” Sospirai e scossi la testa interrompendo le lacrime che minacciavano di uscire. Se lo era meritato, doveva crescere e capire che la vita non andava mai come voleva lui. Era triste ma dopo tutti questi anni mi ero stancata della sua immaturità.
“Ora che farai??” Mi chiese Bianca guardandomi da dietro i suoi occhi color del mare.

“Me ne tornerò a casa a New York”

Casa! Non aveva più questo appellativo, era diventato solo un semplice appartamento solo una gattabuia fredda e vuota dove potevo scappare. Una scorciatoia per tutti i miei problemi. Casa per me era una serata al Drive-In ad importunare le coppiette, ad assaggiare torte e a stendersi per San James park, era distendersi sul prato umido di Hyde park, una sera al Mac Donald, la spiaggia ed il fuoco, richiudersi in uno sgabuzzino per scappare da una festa. Insomma, ogni cosa che mi ricordava Harry.

Sospirai.


“Vuoi veramente scappare?? Lasciarti tutto alle spalle? Dopo tutto quello che hai passato? Dopo aver lottato così tanto?”

Troppe domande, troppe!

La testa mi scoppiava, ero arrivata al limite della sopportazione. Si mi stavo arrendendo dopo aver promesso a me stessa che avrei fatto di tutto. Mi stavo arrendendo.
“ Ti prego almeno porta a termine il piano, ti prego!!” Mi supplicò, la mia nuova migliore amica mi stava supplicando. Ma che potevo fare?? Almeno ci potevo provare.
Un ultima volta e poi avrei potuto continuare con la mia pessima vita.
 
“Din Don”

Il suono del campanello risuonò per tutta la grande casa. Era da molto che non tornavo più qui. Eppure niente mi sembrava cambiato a parte qualche nuovo fiore e la siepe sempre più alta.

“Louis?” Sentì chiamare da dentro, la sua voce roca e bassa che lentamente si sperdeva nell’aria. Quell’accento inglese che faceva sognare ogni ragazzina a scuola.
“Mel??” Chiese improvvisamente, non mi ero neanche accorta che aveva aperto la porta. Se ne stava là con il petto in mostra i pantaloni appena che coprivano le sue parti intime. Senza maglietta e i segni delle coperte sulle guance arrossate. Dovevo concentrarmi o il mio piano sarebbe andato a rotoli.

“Harry, ti prego lasciami parlare così tutto sarà finito”

Dissi velocemente neanche senza prendere fiato. Stavo tremando e delle piccole gocce calde scendevano sulla mia fronte. Ero troppo nervosa per i miei gusti.
Harry annuì poco convinto. Si vedeva sui suoi tratti un po’ di nervosismo. Forse preoccupato dalle parole di ieri sera.

 “Mi dispiace per ieri ma non ero in me e ho detto delle cose davvero sbagliate. E’ vero ti abbiamo mentito, io e Louis, ma era per il tuo bene e Blake voleva sposarti solo per affari e sono la tua migliore amica dovevo fare qualcosa.”

Inspirai

“Poi ti ho mentito ancora. Non è vero che ti amo, l’ho detto solo perché era parte del piano e se ti avessi detto quelle cose forse c’avresti ripensato e ……. mi dispiace. Non avrei dovuto ascoltare gli altri. Avrei dovuto ascoltare solo me stessa”

Mentire faceva male.

Mentire alla persona che amavo faceva ancora più male. Ma dovevo farlo. Mi odiavo per questo. Odiavo il fatto che Harry avrebbe sposato Blake nonostante tutto e che non ero riuscita nel mio intento. Ma potevo fare solo questo: mentire e provarci per un'ultima volta. Speravo che almeno Harry mi avrebbe ascoltato. Ma cocciuto e immaturo come era, non mi avrebbe ascoltato e avrebbe fatto il contrario di quello che gli stavo dicendo. Anche se sapeva che era la cosa sbagliata.

Aspettai in silenzio con il fiato sospeso mentre mi scrutava con quei suoi occhi verdi che erano diventati freddi come il ghiaccio.

“Lo stai facendo davvero? Mi stai abbandonando un’altra volta.” Chiese con una freddezza che mi gelò il cuore.

“ Ti avevo chiesto di non rifarlo, ti avevo supplicato! E tu cosa fai? Mi mentì e poi scappi! Come ti riesce meglio!” Rimasi là interdetta le sue parole mi ferivano come una lama. Eppure erano vere. Mi ci riconoscevo in ognuna di loro.

“ Mi dispiace!” Dissi con un filo di voce

“ Basta! Mi sono stancato! Bene mi vuoi fuori dalla tua vita. E’quello che farò”

E mi chiuse la porta in faccia, lasciando quelle fredde parole volare nel vento tiepido primaverile lasciando che cadessero sulle mie guance già umide
 

Cavolate Autrice
Scusate mi sto asciugando le lacrime. E’ stato difficilissimo scrivere questo capitolo. Troppo duro e troppo freddo. Harry si è arreso di convincere Mel a restare e Mel si è arresa di combattere per togliere Harry dalle grinfie di Blake. Poi vediamo che Mel gli mente dicendogli che non lo ama così ha più la coscienza pulita e può tornarsene a New York ma Harry non la prende molto bene aumentando i sensi di colpa di Mel. Mhhh capitolo molto interessante. Vedremo cosa accadrà.
Io come sempre ringrazio tutte quelle splendidissime persone che recensiscono e che mi scrivono quelle belle parole. Grazie vi mando un mega abbraccio.
Poi ringrazio tutti quelli che l’hanno aggiunta grazie mille anche a voi non so dove sarei e a tutti i lettori silenziosi grazie anche a voi. E ringrazio I One Direction per aver fatto un video stupendo come Drag Me Down. E ringrazio Liam Payne per esistere e per essere così bello
Vi saluto con un Bacio e un abbraccio
Giuls
 

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Capitolo 25
*** Day 21- Half a Heart ***


Day 21- Half a Heart
And being here without you
Is like I’m waking up to
Only half a blue sky
Kinda there- but not quite
I’m walking ‘round with just one shoe
I’m half a heart without you
I’m half a man- at best
With half an arrow in my chest
I miss everything we do
I’m half a heart without you
“Avviso i gentili viaggiatori che il volo per New York è in partenza. Ripeto: Volo per New York in partenza”
Alla fine è stato più forte di me, partire e fregarmene. Non mi interessava più niente di ragazzi con gli occhi verdi o di capelli ricci. Ero decisa e avrei continuato sul mio percorso. Decisi che era meglio così, lasciando solamente un bigliettino sul mio letto disfatto e tante lacrime. Dire addio era sempre stato uno dei miei punti deboli e scappare sembrava sempre la soluzione migliore.
Mi sentivo camminare con solo una scarpa perché l’altra l’avevo lasciata a Londra con i miei amici, con Harry. Presi un respiro e scrollai tutto quello che mi opprimeva anche se tutto quello che vedevo mi sembrava appartenere a quel posto che usavo chiamare casa anche se non lo era più. Salì velocemente le scalette che mi conducevano all’interno dell’aereo per non avere ripensamenti, eppure ne ero piena. Non avrei dovuto ritornare. La mia vita era finalmente a posto: avevo una bella casa (anche se era sempre fredda), avevo degli amici (che non hanno gemelle cattive che mi vogliono rovinare la vita), avevo un migliore amico francese, (che non mi organizzava piani malvagi per distruggere un matrimonio) e forse avrei trovato anche l’amore (possibilmente che non aveva occhi verdi e capelli ricci). Sospirai sedendomi sul sedile in pelle giallo. La signora dai capelli biondi raccolti in una treccia vicino a me guardava fuori in quella piccola finestrella e sembrava essere distrutta quanto me. “E’ brutto andarsene vero??” Parlò improvvisamente prendendomi alla sprovvista. Di certo parlare con un estranea in uno squallido aereo non era quello che mi serviva ma era almeno qualcosa per non pensare. “Beh in teoria non me ne sto andando, sto tornando.” La guardai attraverso i miei occhi marroni e lessi nei suoi azzurri un che di caldo e familiare. “Sembra tutto il contrario mia cara. Anzi, tu non stai tornando, tu stai scappando.” Era davvero sorprendente il fatto che c’era qualcuno in grado di leggere i tuoi pensieri così profondamente. “Perché scappi mia cara, la vita è così breve, perché hai paura? Se continuerai a scappare e non affrontare i tuoi problemi sarai costretta a scappare per sempre. Dai retta ad una povera signora, esci da questo aereo e vivi” Non negai il fatto che aveva tremendamente ragione. Eppure ero una codarda, una stupida, mi nascondevo dietro stupide bugie a me stessa. E se non ero pronta quando me ne sono andata quella volta a New York non sarei mai stata pronta. Così annuì e dissi “Lo so e la ringrazio per i suoi consigli ma ormai è troppo tardi” La signora mi scrutò per buoni dieci secondi, sorrise e disse. “Non è mai troppo tardi”. Rimuginai per tutto il viaggio su quelle parole e non riuscirono a convincermi della mia scelta di andarmene era sbagliata, perché ormai ero troppo abituata a queste bugie che neanche me ne resi conto.
Appena arrivata all’aeroporto scesi velocemente senza neanche un ultimo saluto alla signora. Era da codardi lo so, ma non volevo affrontare la realtà: Ero troppo spaventata della realtà.
Il mio appartamento era più freddo che mai, essendo ancora caldo fuori non sapevo perché si era ridotto così, ma essendo stata via venti giorni forse si era trasformato come me: freddo e vuoto. Decisi che per cena avrei ordinato una pizza visto che il mio frigo era vuoto. Ero ossessionata dal vuoto quel giorno e vagavo senza meta per la mia stanza per riempirlo ma né la pizza, né la televisione, né il caro vecchio divano rosso sembravano riempirlo.
Ero a pezzi!! Forse avrei dovuto cercare qualche appassionato di puzzle!
Facevo anche battute pessime dalla disperazione.
Emma Swan aveva appena conosciuto Merida quando stoppai la tele per rispondere al mio telefono che stava squillando da buoni dieci minuti.
“Pronto??”
“Berchei e e scei anbrata??” Era l’inconfondibile voce di Harry, perché mi chiamava con un numero sconosciuto? perché era ubriaco alle tre della mattina?
“Harry??, Harry?” Chiamai il suo nome ma tutto quello che sentì fu il rumore di auto nel sottofondo.
“Harry dove sei ti prego torna a casa!!”
“Tu scei quella cse dovbebbe escere a cadsa”
“Harry non capisco aspetta che chiamo Louis”
Il panico si era insidiato nel mio sangue scavando cunicoli nel cervello proiettando immagini orribili sulla morte del mio migliore amico. Terminai a mio malgrado la chiamata componendo velocemente quello di Louis.
“Mel?” Rispose con voce assonnata. “Louis ti prego vai a prendere Harry è ubriaco in mezzo ad una strada, so dov’è il suo pub preferito è a Candem ma sentivo rumori di macchine quindi dovrebbe essere lì vicino, Ti prego Louis “Sentì rumori di coperte svolazzare e tirai un sospiro di sollievo. “Vado subito però tu calmati ok “Annuì e risposi “Ok quando sai qualcosa chiamami!!” Rimase solo il “tu” “tu” del telefono e il mio respiro che riempiva la stanza prepotentemente. Ero agitata e non potevo starmene con le mani in mano senza fare nulla così mi misi a girare senza sosta per tutto l’appartamento ripensando alla mia bruttissima decisione di andarmene. Eppure ormai era già stato tutto deciso, avevo presa questa decisione e non l’avrei cambiata per un Harry ubriaco anche se mi faceva impazzire l’idea di non sentire più la sua voce roca e lenta. Cinque minuti dopo quella suoneria odiosa che dovevo assolutamente cambiare del mio telefono, iniziò a suonare.
“Louis!” Dissi subito. “Mel, l’ho trovato, era disteso sotto un albero a Hyde Park, non so cosa ci faccia lì” Presi un sospiro di sollievo, ogni mio muscolo si era finalmente rilassato. “Grazie mille Lou, non so cosa farei senza di te!!” Dissi mettendomi seduta sul mio divano logoro ringraziando ogni santo in cielo. Il mio Harry era vivo, anzi, il mio migliore amico era vivo. “Non so perché ma continuava a ripetere che doveva salvare una bambina e non voleva andarsene, doveva salvare la bambina dal vestito strappato e le ferite alle braccia” Rimasi immobile, tutto intorno girava interrottamente. Voleva salvare la bambina…. Voleva salvare me. Non ci potevo credere era così difficile immaginare Harry ubriaco che cercava la bambina dalle ferite nel cuore e nella pelle. Eppure l’aveva fatto, attraversando mezza Londra per me. Quanto ero stupida, avevo pensato solo a me stessa. “Mel è distrutto, sta da schifo, ti prego facci un pensiero” Sospirai cercando di memorizzare le parole del castano. “Non posso prometterti niente Lou, forse tornerò ma dopo il matrimonio, non c’è la faccio “Sentì Louis sospirare dall’altro lato mentre i suoni della notte gli facevano da sfondo. “Ok proverò a capirti però pensaci ti prego” E con questo chiuse lasciandomi da sola nel mio dolore e nelle mie promesse spezzate che si infrangevano nell’eco.
Mi risvegliai a mattina inoltrata con il suono della sirena della polizia, era molto comune a New York e non ero abituata, visto che a Londra era molto più tranquillo. Mi misi in piedi e cercai con gli occhi mezzi assonati la mia tazza preferita dalla mensola mentre accendevo la macchinetta del caffè. Canticchiavo tra me e me mentre cercavo i biscotti rinsecchiti e vecchi di due mesi quando un numero sconosciuto apparve sullo schermo del mio telefono. “Pronto? “Risposi, sembrava che quel giorno nessuno voleva lasciarmi andare. “Ehm Melanie??” All’iniziò non riconobbi subito la voce, era leggermente bassa e l’avevo sentita solo una volta. “SI? Roxy??” Chiesi, era strano l’avevo conosciuta solo una volta e mi faceva piacere che mi chiamasse ma avevo il dubbio che forse era successo qualcosa di grave. “Ciao Melanie, come va?? Ti chiamo per dirti che mi dispiace ancora per averti mentito e per non averti spiegato bene la situazione, ma io e Liam volevamo tenere la nostra relazione segreta, so del piano che stavate architettando con Louis e Liam non voleva diciamo ancora rompere questo patto. Poi il mio ragazzo non è bravo a mentire quindi ha inventato questa cosa del gay” Rise felicemente. “Scusami e che mi dispiace per averlo detto non ostante Harry era vicino, davvero mi dispiace” Sorrisi tra me e me per la dolcezza di quella ragazza. La conoscevo da poco e già mi sembrava molto simpatica. “Grazie mille Roxy sei stata molto gentile e non ti preoccupare so che le vostre intenzioni erano per le migliori e mi dispiace di aver rovinato la vostra relazione. “Tirai un sospiro di sollievo almeno qualcosa era andato bene in questi due giorni. “Ok spero che ritorni a Londra, qua sta succedendo il finimondo e conoscendo Liam sarà molto preoccupato per i suoi amici. Grazie per avermi perdonato. Un bacio ci vediamo quando torni. “Si grazie mille e saluta tutti da parte mia e di a Louis di non stressare ulteriormente Liam” Ridemmo insieme e ci congedammo. Era davvero una ragazza dolcissima.
Presi la mia tazza ancora con il sorriso, faceva piacere fare due risate dopo tutti quei drammi. Ma neanche il tempo di mettermi seduta che il mio telefono squillava di nuovo. “Mel!!!“ Questa volta era Bianca che disperata chiedeva il mio ritorno mentre urlava contro la sua cuginetta Elysa perché non se la smetteva di giocare con i regali di nozze. “Ti prego Mel, ti scogiuro, sei una delle damigelle più importanti, mia sorella sta sclerando, Harry è scomparso è da ieri che non lo vedo, ti preg- Ely non toccare quel vaso- No!! Il piatto no. Senti, devo andare ci sentiamo dopo, pensaci” E chiuse così con il pianto della povera bambina.

Sarebbe stato davvero duro rimanere.



Angolo Autrice

Scusatemi per il ritardo ma ho ricominciato l’uni e quindi non ho più tempo scusatemi tanto. Comunque questa è stata una puntata molto noiosa lo so ma è per riempire e per vedere come i due prendono la separazione. Vediamo Mel che si convince che rimanere è la scelta giusta mentre tutto il mondo le dice che è sbagliata. Invece, Harry, dall’altra vediamo che è molto disperato anche se è stato lui a mandare via Mel mhhhh vedremo.
Poi voglio salutare la mia amica Ros, vi prego andate a leggere le sue storie sono fantastiche
Ineedofthem
Eh niente grazie mille per le vostre recensioni siete davvero fantastiche vi amo siete davvero qualcosa di immaginabile.
Grazie anche a chi l’ha aggiunta.
Un bacio enorme a tutti
Vi voglio bene

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Capitolo 26
*** Day 22,23,24,25 - Infinity ***


Day 22,23,24,25
How many nights does it take to count the stars?
That's the time it would take to fix my heart
Oh, baby, I was there for you
All I ever wanted was the truth, yeah, yeah
How many nights have you wished someone would stay?
Lay awake only hoping they're okay
I never counted all of mine
If I tried, I know it would feel like infinity
I giorni scorrevano così velocemente che l’unica cosa che riuscivo a controllare erano le mie lacrime e la mia depressione. New York era sempre stata così movimentata e piena di luci e mi ero sempre sentita così piena di me e felice. In quel momento invece avrei potuto restarmene chiusa in casa per mesi e non l’avrei neanche  notato. Emil, il mio amico ballerino, ogni tanto mi veniva a trovare e in quei due giorni che la pioggia sembrava risucchiare tutto ce ne stavamo sul divano a parlare per ore intere e mi sentì per la prima volta felice, come non lo ero stata da settimane. Tornarmene a Londra, aveva solo peggiorato le cose e vedere Harry non era stata una delle mie idee migliori . Lo odiavo con tutta me stessa, non poteva fare così, non doveva. Non ne aveva il diritto e mi convincevo che sposare quella strega di Blake gli avrebbe solo fatto aprire gli occhi. E quando avrebbe capito che lo stava solo usando, sarebbe cresciuto e avrebbe imparato a conoscere le persone prima di chiedere di sposarle. Ormai la rabbia faceva parte di me come un polmone e o direttamente il mio cuore. Non sapevo veramente come era senza quella rabbia che mi prendeva tutta nel mio più intimo. “Mel, dovresti mangiare qualcosa”. La notte stava scendendo sulla città delle luci e il telefono attaccato al mio orecchio destro dava il calore che il mio riscaldamento pigro non mi provvedeva ed era una cosa piacevole per quanto strana potesse essere. “Lo so Em, ma non ci riesco, non posso” Dissi al mio nuovo migliore amico, o quello che credevo lo fosse, ormai non sapevo più niente di nessuno. “Mangia ti prego, io devo andarmene, ho le prove per lo spettacolo ci sentiamo domani.” Annuì anche se mi accorsi che al telefono non poteva vedermi, ma se ne era già andato, come tutti gli altri. Ormai mancavano cinque giorni al matrimonio e la mia ansia cresceva sempre si più. Avevo passato quattro giorni chiusa in casa, persa nei miei pensieri più oscuri in cui il suicidio sembrava l’unica soluzione, ma non era così dovevo combattere, dovevo credere in me stessa e ricominciare. La vita andava avanti. C’erano un millione di Harry nel mondo  e avrei trovato il mio. Guardai la notte scendere piano piano. Il mio appartamento era sempre più freddo e mi accoccolai davanti alla televisione che trasmetteva programmi di cucina. Una volta avrei riso agli insulti di Gordon ma in quel momento mi sembravo il Titanic in preda ad un iceberg. Respirai e inspirai la polvere che era la mia migliore amica e mi entrava nelle narici, forse avrei dovuto pulire quella casa vuota. Ripensai alla povera Bianca e ai poveri ragazzi che li avevo lasciati li senza nemmeno una spiegazione. Non si meritavano un amica come me, ero veramente pessima e non avevo nessuna giustificazione per quello che avevo fatto, nessuna. Presi la mia coperta,i miei sogni infranti e me ne andai sul mio vecchio terrazzo malandato. Avevo proprio bisogno di una boccata d’aria, mi schiariva le idee e mi aiutava a pensare di quanto fossi una deficiente. Le stelle erano bellissime quella notte, con lo smog di New York non si vedevano chiaramente ma quelle lucine bianche al disopra della polvere gialla mi davano speranze e chiesi a me stessa quanto ci avrei messo a contarle tutte e quanto tempo mi ci sarebbe voluto per dimenticarmi di Harry e pensai dentro alla mia testa. “Infinito” Troppo, una vita non mi sarebbe bastata, neanche altre mille. Sospirai, forse non l’avrei mai dimenticato, sarebbe sempre rimasto nella mia testa, nel mio cuore. Mi strinsi la coperta più vicina, era piena di buchi e rattoppata qua e la, proprio come me, proprio come il mio cuore. Di battaglie ne avevo fatte e non ne ero tornata vincitrice ma perdente. E mi dissi che andava bene così. Avrei lasciato Harry e avrei ricominciato le lezioni. Avrei mandato un bigliettino a Natale e al suo compleanno, avrei visto le sue foto felice insieme a due bambini con i capelli ricci e gli occhi di ghiaccio e poi lo avrei visto invecchiare nei video che ci saremmo mandati e con i suoi occhi verdi avrebbe bucato lo schermo e con le sue fossette avrebbe illuminato la stanza. Forse un giorno lo avrei rivisto e sarebbe  come se non fosse passato nemmeno un giorno. Un giorno meraviglioso.
E mi andava bene così.

Angolo di Giuls
Salve a tutti.
Vi chiedo immensamente scusa per non aver postato questa storia prima ma sono stati periodi davvero difficili per me, scusatemi davvero, so che queste scuse non vi bastano ma almeno spero che questi capitoli vi piacciano. Ho deciso di finirla perché volevo davvero che questa storia finisse e lasciarla così a metà non mi piaceva assolutamente. Non sono più la persona che ero prima quindi se trovate delle modifiche nel testo perdonatemi è stato difficile riprendere dopo tutto questo tempo e perdonatemi per gli errori. Cercherò di finire al più presto. Che cosa ne pensate??.
Un bacio e un abbraccio

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Capitolo 27
*** Day 26 - Where do broken hearts go? - Harry's pov ***


Day 26 – Where do broken hearts go?
 
Yeah, it took me some time but I figured out
How to fix up a heart that I let down
Now I'm searching every lonely place
Every corner calling out your name
Tryna find you but I just don't know
Where do broken hearts go?
Where do broken hearts go?
 
 
 
“Questo matrimonio si deve fare “
Aveva dichiarato mia madre guardandomi profondamente negli occhi, non so quanto potessi dire di no alla donna che mi aveva cresciuto, ma annuì comunque, il mio cuore completamente distrutto non poteva dire un altro no, così senza la mia migliore amica e senza neanche un briciolo di amore per la donna bellissima che un tempo credevo esserne innamorato, decisi che avrei fatto felice mia mamma che ancora le brillavano gli occhi per la felicità, eppure non sapeva a quello che stavamo andando incontro, perché avrei fatto qualsiasi cosa pur di non rovinare quello che mia mamma aveva tanto sudato e sperato. Anche andare contro il mio povero cuore che se l’avessi visto con i raggi x sarebbe un pezzo vuoto fatto di materiale viscido rosso rattoppato con mille altri pezzi, un immagine lugubre se ci penso, ma era l’unica che mi veniva in mente quando pensavo al mio povero cuore. Annuì sconsolato, avrei fatto davvero di tutto. “Ne sono felice tesoro, non sai quanto ho sognato di vederti con un bel abito nero” Sorrisi lievemente, questo mi faceva davvero piacere. “Grazie mamma, spero che tu sia fiera di me”. Dissi quasi tra le lacrime, mia madre, sicuramente presa da un attimo di felicità, mi abbracciò così forte che quasi mi mancava il respiro, mi serviva, era da tanto che non mi sentivo così felice e in un attimo ritornai bambino, avevo i riccioletti quasi tutti tagliati, e sulla testolina bionda solo capelli a caschetto, avevo un aria da bambino sveglio e ricordo mia madre mentre mi inseguiva per tutta casa mentre provavo i suoi reggiseni. E sentivo l’odore di fragole, quello che si metteva sempre sui capelli lunghi e di pesche che utilizzava per pulire i vestiti. Era un odore splendido e mi ricordava sempre casa. “Sono fiera di te, tesoro, sei un uomo adesso” Disse mia madre piangendo e la strinsi più forte, non sa quanto mi stava facendo bene questa connessione, così bene che mi venne il coraggio di dire l’inevitabile. “Mamma, vado a New York, parto stasera, me ne vado a prendere Melanie”. Lei mi guardò sconvolta per un attimo, sapeva che era una pazzia, visto che avrei passato tutta la notte su un aereo, ma non mi importava, senza Mel non l’avrei fatto, amore o non amore. Era pur sempre la mia migliore amica. E in quel momento mi sentì un po’ in colpa, ero stato un egoista e preso dalla rabbia non avevo riflettuto, ma lei era quello che mi serviva, senza di lei almeno come amica non avrei potuto fare niente, cosi annuì convincendomi che quella era la scelta giusta, anche se, ripensandoci, era tutta una follia. “Tesoro, se è quello che vuoi, vai pure, non farti trattenere da nulla” E sorrise, come se quei cinquant’anni non fossero nulla. “Ti ringrazio”. E così feci, prenotai il primo volo per la grande mela, e senza ulteriore indugio dieci ore dopo ero al centro di New York che mi aggiravo tra le strade alla ricerca di quello che era l’appartamento di cui Mel spesso mi aveva parlato, non era molto lontano dal centro e si raggiungeva bene con la metro. Infatti poco dopo mi ritrovai davanti al suo vecchio edificio che sapeva di stantio. Salì le scale e incerto su dove andare suonai al primo campanello che avevo difronte. Mi aprì una vecchia signora, forse sulla settantina, sapeva di croccantini di gatto e naftalina. “Ciao giovanotto, cosa ti porta qua??” Chiese la vecchietta guardandolo da dietro gli occhiali spessi con un accento americano che sapeva di altri tempi. “Salve, sto cercando Melanie Waston, abita in questo palazzo, lei saprebbe dirmi in quale appartamento abita??” La signora sembrò pensarci su un attimo mettendo la mano rugosa sotto il mento. “Non ho mai sentito questo nome, mi dispiace caro” Disse con voce roca e dolce allo stesso tempo. “Grazie lo stesso”. Girai per altri appartamenti ma nessuno sapeva chi fosse Melanie. Pensai che forse avevo sbagliato palazzo, ma l’indirizzo e il nome erano quelli, così continuai a cercare, ma sembrava non dare nessun risultato. Improvvisamente mentre provavo il diciottesimo campanello di quel enorme palazzo un ragazzo dalla corporatura minuta venne a sbattermi contro. “Oh escuse moi” Disse con un perfetto accento francese e pensai che Melanie una volta mi aveva parlato di un suo amico francese e una ventata di gelosia mi colpì come una pallottola. Era belloccio e si vedeva che faceva danza visti i muscoli delle gambe e delle braccia molto pronunciati. “Ti posso fare una domanda??” Chiesi rialzandomi e riprendendo l’equilibrio sulle gambe. “Ma certo” Rispose con una “c” molto strascicata, tipica dei francesi. “Conosci una certa Melanie Waston??” Chiesi studiando ogni minimo dettaglio della sua faccia e vidi che il suo occhi tremava leggermente sotto la luce bianca del lampadario posto in alto. “Chi la sta cercando?” Chiese il ragazzo cautamente, me ne rendevo conto, non poteva essere facile, se ne rendeva conto che Melanie era stata ferita da qualcuno e doveva pur proteggere la sua amica. Eppure ero sicuro che detto il mio nome, quel ragazzo lo avrebbe subito accompagnato dalla sua migliore amica. “Harry Styles” Dissi sicuro di me. Ma quello che successe dopo è solo storia, ovvero mi dovetti subire dieci minuti di ramanzina sul fatto che non si trattavano le ragazze in quel modo e aveva ragione non ero stato un buon amico ne un una buona persona, dovevo rendermene conto. “Sali le scale ed è quello sulla destra” Disse, poi, guardandomi come un padre al ragazzo della propria figlia. Mi resi conto che era quello il ruolo che spettava a me, ma non ne sarei mai stato capace, ero troppo con la testa sulle nuvole. Arrivai in cima alle scale, la sua porta rossa sembrava sciogliersi sotto il mio sguardo deciso. L’avrei portata con me qualsiasi cosa sarebbe successo. Bussai, una, due, tre volte ma nessuno sembrava essere in casa, aspettai due o tre minuti ma niente, decisi di girare il pomello ma era chiusa. Pensai di sfondarla ma era troppo, così me ne restai fuori appoggiato con la testa contro la porta che di scatto si aprì mostrando una Melanie distrutta. Persi un colpo e il mio cuore iniziò a battere senza sosta, con quei capelli intrecciati lunghi sulle spalle e gli occhi grandi, pieni di occhiaie e di pianto che sembravano non vedermi da mesi. “Harry??” Chiese confusa guardandosi intorno. “Cosa ci fai qua??” Disse socchiudendo la porta dietro di lei. “Sono venuto per chiederti scusa, e ti ringrazio per non avermi chiuso la porta in faccia” Dissi mostrando uno dei miei sorrisi migliori. “Mi dispiace per quello che ti ho detto, ero arrabbiato e deluso, mi dispiace” Dissi abbassando il volto. “No scusami tu, ti ho mentito. E per il fatto della porta, volevo farlo ma sai che ho il cuore d’oro” Disse sorridendomi. Era davvero bella e mi chiesi se potevo vederla così tutte le mattine, distesa sul mio letto con una tuta più grande di lei e con gli occhi piccoli dal sonno, mentre le porgo la colazione sul vassoio. Scossi la testa, non potevo fare più quei pensieri, stavo per essere un uomo sposato e dovevo proteggere mia madre e il suo ristorante. “Allora, siamo come prima?”. Chiesi speranzoso facendole gli occhi da cane bastonato che sapevo non poteva resistere. “Ma certo Hazza, mi dispiace essere tornata qua, ma avevo bisogno di starmene un po’ da sola” Risi insieme a lei ed era bellissima, con i capelli che le scendevano davanti alla faccia e gli occhi ricolmi di felicità. “Ma piuttosto, sei venuto da Londra solo per me??” Disse poggiando la schiena sullo stipite della porta. “Dovevo farlo per bene, o niente” Dissi ridendo, era stata una pazzia ma ne era valsa davvero la pena. Se dovevo fare questo per lei, solo per vederla felice l’avrei fatto un altro centinaio di volte.
"Ho un posto da damigella d'onore che si è appena liberato"


Angolo di Giuls
Hola! Mi dispiace per questo ritardo ma ora che ho un pò più di tempo spero di finirlo, visto che mancano quattro giorni a questo matrimonio. Spero che vi sia piaciuto, non è un gran che, ma finito tutto, rimetterò tutto a posto. Spero che per queste feste vi siate divertiti e anche se in ritardo vi auguro un felice anno e spero che sia il vostro anno.
Un bacio e alla prossima
La vostra Giuls

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