The truth never set me free so I'll do it my self

di Layla
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Caraphernelia. ***
Capitolo 2: *** 2) Welcome to my (new) life ***
Capitolo 3: *** 3) Morning view ***
Capitolo 4: *** 4) Everything is magic ***
Capitolo 5: *** 5) Best friends just won't leave your side ***
Capitolo 6: *** 6) It's a circle, a mean cycle I can't excite you anymore ***
Capitolo 7: *** 7) The city ***
Capitolo 8: *** 8) Warning ***
Capitolo 9: *** 9) Am I the enemy? ***
Capitolo 10: *** 10) A little bit of truth ***
Capitolo 11: *** 11) Escape route ***
Capitolo 12: *** 12) Sippin on sunshine ***
Capitolo 13: *** 13) I've got the guts to say anything ***
Capitolo 14: *** 14) The ocean ***
Capitolo 15: *** 15) A friend of a friend, these strangers at the party never paid. ***
Capitolo 16: *** 16) The world we knew won't come back, the time we've lost can't get back, the life we had won't be ours again. ***
Capitolo 17: *** 17) Le's start over ***
Capitolo 18: *** 18) It's just you and I tonight, why don't you figure my heart out? ***
Capitolo 19: *** 19)I'm sorry it's all that I can say ***
Capitolo 20: *** 20)No we can't be friends, everything is different. ***
Capitolo 21: *** 21)You say love's overrated I say it's complicated ***
Capitolo 22: *** 22)Tell me that you need me 'cause I love you so much. Say you'll never leave me 'cause I need you so much. ***
Capitolo 23: *** 23)The truth never set me free so, I'll do it myself ***



Capitolo 1
*** Caraphernelia. ***


Caraphernelia.

 
Sofia p.o.v.

 
Oggi è l’ultima data del tour prima della pausa e tutti sembrano incazzati per qualche ragione.
Leah è ancora arrabbiata con me e Vic e Jaime ce l’hanno con mia sorella. Lo so che hanno ragione – Jaime non si meritava di essere trattato a quel modo – ma lo stesso questa cosa mi rende triste.
La mia sorellina sta provando a fare del suo meglio per scomparire, non so cosa fare e non so nemmeno cosa fare durante la pausa.
So che i ragazzi voleranno a San Diego e lo stesso faranno Leah e Liz, Leah ha un piccolo appartamento lì e Liz vivrà probabilmente con Vic, ma lui non le ha ancora chiesto nulla.
“Liz!”
La voce di Vic è sempre dolce quando parla con lei.
“Sì?”
“Lo sai che tra un paio di giorni ci saranno tre settimane in cui saremo liberi, quindi mi stavo domandando: perché non stai a casa mia?”
Gli occhi di Liz si spalancano.
“Oh, mio Dio! Vic, certo! Sarà un piacere!
Oh, mio dio! Sono così felice!”
Lei inizia a saltellare per tutto il pullman, Mike sta sorridendo, Jaime è infastidito.
“Smettila di saltellare come se fossi un cazzo di coniglio, mi dai fastidio Liz!”
Lei si ferma e torna da Vic, leggermente ferita dal commento.
“Jaime, non essere così cattivo con lei.”
Lui sbuffa e non risponde. Mi siedo vicino a lui, sperando di poter parlare di quello che è successo, ma la sua faccia dice chiaramente che non vuole parlare di Viviana.
“Cosa farai nella pausa?”
“Volerò a casa mia, vedrò i miei genitori e andrò a tutte le feste possibili e immaginabili.
Tu che farai?”
“Non lo so.”
Guardo Tony e lui arrossisce.
“Visto che non hai nessun posto dove andare puoi venire a casa mia, le tue sorelle possono venire con me. La casa è grande abbastanza per tutti.”
“Oh, grazie, Tony! Ti amo!”
“Ti amo anche io, piccoletta dai capelli azzurri.”
“Voi due, smettetela!”
“Jaime, lo so che sei incazzato con mia sorella e hai ragione, ma non puoi rimproverare ogni coppia perché è felice e tu non lo sei.”
Gli dico freddamente, odio litigare con quello che considero il mio migliore amico, ma a volte è necessario.
“Grazie, Sofia e ringrazia anche Viviana, già che ci sei.”
Non so cosa dire.
“Si scuserà, dalle solo un po’ di tempo. Ha dei problemi con la sua scarsa autostima.”
“Sarà troppo tardi.”
Io sospiro, triste.
Odio questa situazione.
“Per favore, pensaci. Non essere così duro.”
“Pensavo che tu capissi come ci si sente a essere trattati di merda senza una ragione.”
Io arrossisco.
“So come ci si sente, ma conosco anche i motivi di Viviana e spero sul serio che uno di voi metta da parte l’orgoglio e si scusi.”
Gli dico, ma Jaime non risponde. Sta guardando verso la porta e vedo che c’è Engel che sta parlando con Liz, quindi per me è arrivato il momento di andare e questo casino non è ancora risolto.
“Devo andare. Ci vediamo dopo, ragazzi.
Non fate casino, per favore.”
Lascio la zona relax con Engel e ci dirigiamo verso il palco.
“Cosa è successo? Non ho mai visto Jaime così di mal umore e tu sei piena di lividi.”
“Beh, ieri ci siamo fermati a un’area di servizio con un piccolo supermercato e Jaime e mia sorella sono andati a comprare da mangiare e roba varia. Sfortunatamente hanno incontrato Jess e lei ha insultato mia sorella, le ha detto che Jaime se la vuole solo scopare per sostituire la sua ex.
Viviana le ha creduto e ha smesso di parlare a Jaime, quindi hanno litigato e lui è davvero incazzato. Dopo aver sentito quello che Jess ha detto a Vivi l’ho cercata e le ho detto di stare lontano da noi e da Jaime, perché hanno rotto. Sono stata obbligata a usare dei metodi non convenzionali, come provare a farla a pezzi. Fortunatamente per lei Tony me l’ha tolta di mano.”
“Non pensavo fossi quel tipo di ragazza.”
“Nessuno è autorizzato a ferire la mia famiglia.”
Dico secca.
“Pensi che Jaime e Viviana risolveranno?”
“Lo spero, lei ha una cotta per lui.”
“È davvero una brutta situazione.”
“Sì, lo è.”
Dopo di che iniziamo a lavorare e i ragazzi si fanno vivi per il soundcheck, non va troppo male, sono solo troppo silenziosi.
“Spero che qualcuno parli durante il concerto stasera.”
Dice preoccupato Engel.
“Sono sicura che lo faranno.”
Gli dico “ciao” e me torno al bus per mangiare e coccolare un po’ Tony prima dello show, la cena è già sul tavolo. Mangiamo in silenzio la nostra pasta, Fanny prova a iniziare una conversazione, ma nessuno si sbatte a risponderle, è un sollievo quando tutto finisce.
Io e Tony andiamo nel suo bunk e io lo abbraccio forte.
“Pensi che Jaime andrà avanti con questo silenzio che mette a disagio?”
“Penso di sì.”
Trascorriamo il resto del tempo a coccolarci, fino a che Vic ci chiama e io corro al palco, gli altri sono già lì.
Sistemiamo le ultime cose e poi il concerto inizia. I ragazzi spaccano come al solito, ma non si può negare che manchino un po’ di energia, spero che i fans non se ne accorgano.
Quando il concerto finisce Jaime non si unisce al Goodbye-For-Now party degli All Time Low.
“Ho prenotato un volo per questa notte quindi adesso vado a preparare le valige.
Divertitevi.”
Ci abbraccia tutti e quando viene il mio turno rimane più a lungo.
“Spero che tu e Turtle passiate dei bei momenti insieme, tu lo rendi felice.”
“E tu?”
“Non so se dimenticare tua sorella o chiamarla e perdonarla. Ho bisogno di tempo per capirlo.”
Io annuisco.
“Ti voglio bene, Jaime. Mi mancherai, sei il mio migliore amico.”
Lui sorride.
“Sei sempre la benvenuta a casa mia, fatti dare l’indirizzo da Tony.”
“Ok.”
Ci abbracciamo di nuovo e lui si avvia verso il pullman, vedo mia sorella guardarlo con le lacrime agli occhi, ma lei non si muove e le mie speranze vanno a farsi benedire.
Spero che questa pausa li aiuti a capire i loro veri sentimenti perché sono una coppia davvero carina, ma adesso non voglio pensare a questo.
Voglio stringere la mano di Tony e pensare che domani sarò in un posto che chiamerò “Casa” a lungo.
Adesso sono amata e libera alla fine.

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Capitolo 2
*** 2) Welcome to my (new) life ***


2) Welcome to my (new) life

 
Sofia p.o.v

 
La prima cosa che noto dopo che il nostro volo è atterrato a San Diego è che in qualche modo mi sento a casa. È abbastanza strano perché mi sono trasferita a New York quando avevo solo cinque anni. Tony sorride accanto a me perché di sicuro per lui San Diego è casa, ha vissuto qui per la maggior parte della sua vita, dopo un po’ mi prende per mano.
Andiamo a prendere i nostri bagagli, Viviana – la mia sorellina – si guarda attorno confusa ed eccitata, l’ultima volta che ha visto questa città aveva tre anni e probabilmente non si ricorda una dannata cosa che sia una.
Fanny, vicino a lei, è semplicemente curiosa. Lei è una ragazza canadese, la figlia dell’uomo che mia madre vuole sposare, lei e Vivi hanno rischiato di essere le loro prossime galline dalle uova d’oro. Hanno provato a obbligarle a essere delle modelle come lo ero io prima di incontrare i Pierce The Veil, ma il piano è fallito perché sono scappate e mi hanno raggiunto.
“Casa dolce casa.”
Mormora Tony.
Abbiamo i nostri bagagli e ci facciamo largo nell’aeroporto affollato insieme a Mike, Vic, Liz – la ragazza di Vic – e Leah, la dottoressa della band.
È un giorno soleggiato e ci fermiamo un po’ fuori, siamo un po’ tristi, Jaime ha prenotato un volo per ieri notte e non è venuto con noi.
Non è nemmeno venuto al party degli All Time Low, quindi il party è stato un po’ sottotono senza di lui, perché è un ragazzo divertente.
Dopo la festa ho abbracciato gli All Time Low, i Paramore, Cherry – la ragazza di Jack – Taylor Momsen, Taylor Jardine e la sua band, i Bring Me The Horizon, i The Mice and Men e un gruppo di bands che non conosco molto bene: i Tonight Alive, gli You Me At Six e gli Sleeping With Sirens.
Spero di poter parlare con loro durante la seconda parte del Warped Tour.
“Ok, ragazzi. Eccoci qui. Siamo a San Diego e spero vi godiate la vacanza.
Divertitevi e ricordatevi la regola dei tre giorni.”
Vic rompe il silenzio.
“Cosa è la regola dei tre giorni?”
Vic si gratta la testa.
“Beh, dopo un tour abbiamo questa regola: per tre giorni non dobbiamo sentirci.
Poi iniziamo di nuovo a sentirci, è un modo per non danneggiare la nostra amicizia.”
Io rido.
“Ok, quindi arrivederci, Vic.”
Lo abbraccio.
“Grazie per essere il mio zio saggio.”
Poi abbraccio Vic.
“Grazie per essere come un fratello per me.”
Poi è il turno di Liz.
“Divertiti, cara.”
“Divertiti anche tu.”
Leah è l’ultima.
“Grazie per avermi salvato la vita ed esserti presa cura di me.”
“Prego.”
Poi ci separiamo, Leah chiama un taxi e ci saluta con un movimento delle sue mani pallide. Vic chiama un altro taxi e lui, il fratello e Liz caricano le loro cose nel bagagliaio.
“Ragazze, penso sia arrivato anche per noi il momento di chiamare un taxi.”
“Beh, immagino che tu abbia ragione, ma mi mancano già.”
Tony sorride e sussurra al mio orecchio.
“Non preoccuparti. Troverò un modo per non farteli mancare.”
Io rido un po’ imbarazzata mentre lui chiama un taxi, Fanny e Viviana si stanno guardando attorno.
“Dio, il sole batte forte qui.”
Dice mia sorella e Fanny annuisce.
“Vi abituerete, non preoccupatevi.”
Dico sorridendo.
“Sono felice di essere tornata qui.”
“Tornare qui? Pensavo foste nate a New York.”
 “Nah, siamo nate a San Diego. Non penso che Vivi si ricordi molto di questa città perché ci siamo trasferite quando lei aveva solo tre anni.”
Fanny annuisce e carichiamo tutti i nostri bagagli sul taxi, Tony dice al conducente l’indirizzo e finalmente ce ne andiamo dall’aeroporto.
Tutte guardiamo la città che scorre sui nostri finestrini, è bellissima. Le persone sembrano più rilassate che a New York e fa caldo.
Il taxi si ferma finalmente davanti a una gigantesca villa con un grande cancello e delle mura.
“Woah! Tony, tu vivi in un castello!”
Urla Fanny.
“Sì, il re delle tartarughe ha il suo castello personale.”
Scarichiamo il taxi mentre Tony apre il cancello, poi entriamo tutti: c’è una piscina e un altro cancellino da cui si può raggiungere la spiaggia.
Sono senza parole, non so cosa dire, è tutto troppo grande per me. A New York vivevo in un grande appartamento da cui si poteva vedere Central Park, ma non avevo mai visto prima d’ora una villa californiana.
“Ehi, Hyena! Il catto ti ha mangiato la lingua?”
“È tutta colpa di una certa tartaruga.”
Tony ride e apre la porta. Dentro, i muri sono dipinti di un bianco crema piuttosto elegante, c’è una cucina, una grande sala da pranzo, un gigantesco salotto con una tv a schermo piatto enorme e un divano rosso e infine una piccola stanza piena di strumenti che è chiaramente il suo studio.
Ci sono anche alcuni posters sparsi per la casa e i premi, è la casa più bella che abbia mai visto.
“Ragazze?”
Tony ci chiama e noi lo seguiamo al piano di sopra, ci mostra due camere – una per  Vivi e una per Fan – e poi mi porta in camera sua.
"Questa è la tua stanza, Hyena. Spero che ti piaccia.”
“È meravigliosa, Tony! Grazie!”
Inizio a mettere via le mie cose e il tempo passa alla svelta, in un battito di ciglia è mezzogiorno e siamo tutti affamati.
Tony chiama il suo ristornate messicano preferito e ordina il pranzo per tutti.
Venti minuti dopo stiamo tutti mangiando nella sua cucina. Sono felice di vedere che mia sorella stia dando una seconda possibilità a Tony, ma allo stesso tempo sono triste perché so che le manca Jaime.
Durante il pomeriggio dormiamo tutti nelle nostre camere, siamo stanchi per il viaggio.
Ceniamo insieme e poi Vivi e Fan se ne vanno per “visitare” San Diego, io e Tony rimaniamo sul divano a guardare Star Wars.
Il film finisce intorno a mezzanotte e Tony sembra eccitato per qualche motivo.
“Sofia? Vuoi venire in un posto con me?”
“Certo, a patto che tu non mi voglia uccidere e seppellire il mio corpo nella sabbia.”
Lui si incupisce.
“Stavo scherzando, arrivo.”
Lo seguo e lui apre il cancellino che porta alla spiaggia.
C’è una grande luna bianca questa notte e così non abbiamo bisogno della pila, mi domando cosa abbia in mente: un bagno di mezzanotte?
“Fermati.”
Mi dice a voce molto bassa.
“Guarda.”
Indica verso il mare con un dito, un piccolo gruppo di tartarughe sta uscendo dall’acqua.
“Stanno venendo a deporre le uova.”
Mi dice eccitato
Guardiamo insieme questo spettacolo meraviglioso per un po’, fino a che l’ultima tartaruga non torna nell’oceano.
“Grazie per questo regalo di benvenuto, l’ho amato.”
Lo bacio sotto la luna e mi sento felice.
Mi rende sempre felice ora che ha smesso di essere cattivo con me.
Aveva promesso di mostrarmi il suo lato migliore e ne sto godendo ogni secondo: è fantastico.
Mi sento amata e sento che lui è quello giusto per me.
È la mia unica eccezione.

Angolo di Layla

Lasciatemi una recensione, per favore.

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Capitolo 3
*** 3) Morning view ***


3) Morning view

 
Sofia p.o.v

 
Mi sveglio molto presto, Tony sta ancora dormendo pacificamente tenendomi tra le sue braccia. Non voglio svegliarlo, così scivolo via piano dal suo abbraccio e dal nostro letto.
Accendo il mio pc e poi guardo fuori dalla finestra, il sole sta sorgendo dall’oceano. Bello.
Mentre aspetto che il mio pc si sistemi mi faccio una doccia e bevo una tazza di caffè, poi indosso una maglietta di Tony e un paio di short di jeans.
Il computer è finalmente pronto ed entro in Skype: io, Hayley e Taylor Momsen abbiamo deciso di farci una chiacchierata per dirci come è andato il nostro primo giorno di vacanza.
Hayley è già in Skype, quindi apro una finestra con lei e aspettiamo insieme Taylor, lei entra quindici minuti dopo e iniziamo la chiamata.
Hayley sembra riposata e felice, vedo il caos della sua camera e Taylor che sta cercando una chitarra, Taym (la chiamo così per non confonderla per non confonderla con Tay e il ragazzo di Hayley. La M sta per Michelle, il suo secondo nome) ha le borse sotto gli occhi ed è assonnata.
“Taylor, hai dormito questa notte?”
Lei sbadiglia.
“Non molto. Sai, un amico di un amico ha dato una festa e mi sono detta: “Perché non andarci?” ed eccomi qua.”
Io rido.
“Spero che dormirai stanotte. Come era la festa?”
“Noiosa, ma c’era abbastanza alcool per dimenticarsene.”
Hayley ride.
“Ci stai davvero dentro nella tua immagine di ragazza cattiva.”
Taylor scuote le spalle, la sua stanza è un casino e vedo qualche bottglia di Jack Daniels  e una piccola parte della finestra con la sua vista su Central Park.
“Sì, davvero. Ma a volte è difficile. Sofia, non andare in panico, non ho preso della droga. Ho solo fumato un po’ di erba e non rimetto più a posta.”
“Ottimo.”
“Aspettate, cosa?
Voi due soffrite di disordini alimentari?”
Hayley è scioccata, io e Taylor ci scambiamo un’occhiata.
“Hayley, cara, quando sei nel mondo della moda come modella è praticamente impossibile non sviluppare qualche tipo di disordine alimentare. Ti vogliono sempre più magra se vuoi lavorare. Beh, adesso sai com’è.”
Hayley è ancora scioccata, probabilmente non ha mai pensato a cosa significhi essere una modella, è una cantante e i due mondi sono abbastanza diversi.
“Hayley, come è stata la tua giornata?”
Taym rompe il silenzio.
“Bella, ho incontrato mia madre, le mie due sorelle e le mia migliore amica. Erano tutte felici del fatto che finalmente io e Taylor fossimo diventati una coppia. A mia madre non piaceva Chad e io non l’ho mai saputo. Mi domando se sia io a essere stupida o lei davvero brava a recitare.”
Io e Taym ridiamo.
“Penso che siano entrambe le cose. A volte sei un po’ ingenua, in modo buono. Voglio dire tu credi a quello che le persone ti dicono la maggior parte delle volte. Non sembra che tu sia consapevole che le persone possono mentire.”
“Sì, forse.”
“Ehy, mi piace questo lato della mia ragazza.”
Urla Taylor York nella cam facendoci ridere.
“Taylor, sei il migliore.”
Lui sorride e lascia la stanza con una chitarra in mano.
“Sei fortunata ad avere lui.”
“Lo so, Taylor, lo so.”
“Ok, ragazze. Vi ho detto come è stata la mia notte e le vostre?”
“Beh, Taylor ha dormito da me ed è stato bellissimo.”
“Oh, siete così carini. Immagino che per te lui sia tipo il Principe Azzurro.”
“Sì, qualcosa del genere. E tu, Sofia?”
“Beh, mi ha portato in spiaggia a vedere le tartarughe. No, Taylor, non ti permetto di ridere, non  un modo stupido per dire che abbiamo fatto sesso.”
Taym sospira.
“Poi siamo andati a letto. Questo è tutto.”
“Perché non è successo?”
“Divento instantaneamente  rossa.
“Perché ho paura di dirgli che sono vergine e sono ancora preoccupata per la nostra relazione. Voglio dire, ho paura che lui diventi di nuovo uno stronzo.”
“Non succederà.”
Una voce maschile roca mi fa sobbalzare, Tony è dietro di me a dorso nudo.
“Tony? Da quando stavo ascoltando?”
“Da non molto. Mi sono svegliato e tu non c’eri, poi ti ho vista e ti ho sentita dire che eri ancora spaventata dal fatto che potessi tornare a essere uno stronzo. Non succederà.”
Per fortuna non ha sentito quello che ho detto prima.
“Ragazze, è arrivato il momento di andare.
Ci vediamo… domani?”
“Sì.”
Dicono entrambe, così chiudo Skype.
Siamo entrambi svegli, quindi andiamo in cucina solo per scoprire che anche Fanny e Vivi sono sveglie.
“Ehi, come è stata la vostra nottata? Vi è piaciuta San Diego?”
Domando educatamente, ma mia sorella non risponde, sembra incazzata per qualche ragione, quindi rivolgo a Fanny un’occhiata confusa.
“Ha visto Jaime baciare un’altra ragazza.”
“Ah, io penso che dovresti…”
Mi rivolge un’occhiata assassina.
“No, non dovrei. Se mi avesse amato così tanto non avrebbe baciato un’altra troia così presto.”
E poi se ne va dalla stanza incazzata, facendomi sospirare.
“Dannata testarda.”
“Come te.”
Mi dice Tony giocosamente.
“Come è stato il resto della serata?”
“Bello. Siamo andati in un club in cui suonavano musica live. È stato figo.
Suonavano pop-punk e io ero tipo: “Wow! Ho trovato casa mia!””
Ridiamo tutti fino a che il suo telefonino inizia a suonare.
“Scusate, devo rispondere. È Alan.”
Risponde e corre via dalla cucina, Tony rimane in silenzio.
“Per favore spiegami alcune cose.
Primo: Alan è Alan Ashby?
Secondo: da quanto si stanno frequentando?”
“Sì, è Alan Ashby e hanno iniziato a uscire insieme una settimana prima della pausa.”
“Non me ne sono mai accorto.”
Io rido.
“Cosa facciamo?”
“Non ho pianificato nulla per stamattina, ma pranzeremo in un posto molto speciale.”
“È un ristorante costoso?”
“No, per niente. Voglio mostrarti un certo posto alla spiaggia.”
“Ok.”
Sbadiglio.
“Penso che farò un pisolino, vuoi unirti a me?”
Lui annuisce e andiamo nella nostra stanza.
Mi addormento chiedendomi cosa voglia mostrarmi.
Non ho idea di cosa mi aspetti questo pomeriggio. 

Angolo di Layla

Vi prego e vi supplico, lasciatemi una recensione. Pleeeeeaaaaseeee ç.ç!

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Capitolo 4
*** 4) Everything is magic ***


4) Everything is magic

 
Sofia p.o.v.

 
Mi sveglio per via della suoneria del mio cellulare, dopo aver imprecato per un po’ rispondo: è Jaime.
“Hime-Time, ma che cazzo! Stavo dormendo!”
Si sveglia anche Tony e inizia ad accarezzarmi i fianchi quel bastardo.
“Scusa, non volevo disturbarti.”
“Hime, stavo scherzando. Sì, stavo dormendo ma avrei dovuto svegliarmi per pranzo.
In ogni caso, cosa succede?”
Sento un sospiro.
“Ho bisogno di parlare con te, possiamo vederci oggi pomeriggio?”
“Mi dispiace, orsacchiotto, ma sono impegnata con Tone.”
Lui sospira di nuovo.
“E questa sera?”
Do un’occhiata a Tony e lui annuisce.
“Sì, va bene.”
“Grazie, ci vediamo stasera.”
Lui chiude la chiamata prima che io possa dire anche solo ba, è strano: Jaime è estroverso e ama un sacco chiacchierare.
Guardo Tony.
“Ti va davvero bene che vada da Jaime stasera?”
“Sì. Chiamerò Jaxin e parleremo della nostra linea di vestiti. Prima o poi avrei dovuto chiamarlo comunque.
Ehi, ho un’idea! Ti piacerebbe fare da modella per alcune canottiere e magliette?”
Il mio corpo rabbrividisce e anche Tony se ne rende conto.
“Sei perfetta, non hai bisogno di cambiare nulla. Lo dirò al fotografo, ma se non vuoi fare di nuovo la modella chiameremo qualcun’altra.”
“Ci penserò. Adesso è il momento di preparare qualche panino e dire alle ragazze che saremo fuori per pranzo.”
Vado in cucina, c’è solo mia sorella con i suoi lunghi capelli sciolti che guarda fuori dalla finestra.
“Viviana?”
“Sì?”
“Io e Tony siamo fuori per pranzo, per te è un problema?”
“Per niente, cucinerò qualcosa.”
“Grazie.”
Vorrei davvero parlarle di Jaime e dell’intero casino, ma sento delle vibrazioni negative riguardo all’argomento. È ancora troppo incazzata per poter parlare con me o con qualcun altro.
Visto che non vuole parlare preparo i miei panini, prendo alcune bottiglie di acqua, birra, coca cola e the dal frigo.
Metto tutta questa roba in un vecchio zaino che usavo quando andavo al liceo e urlo per chiamare Tony.
“Dio, a volte sembri un muratore.”
“Mi dispiace, ma il tuo culo flaccido doveva darsi una morsa.”
Lui scuote le spalle.
“Ragazze, noi andiamo.”
“ ‘k, divertitevi.”
Usciamo di casa, Tony mormora qualcosa sulla felicità contagiosa di Viviana e poi andiamo in garage. Lo aspetto e lui torna indietro con una bici.
“Dove dovrei sedermi?”
“Sul manubrio, il posto non è troppo lontano. Dammi lo zaino.”
Glielo porgo e mi siedo sul manubrio, pregando Dio di non cadere. Tony apre il cancello e lui pedala per un po’ lungo una stradina vicina al mare. È molto bello, da un lato c’è un muretto e dall’altro cespugli pieni di fiori gialli. La tartaruga sembra di buon umore, fischietta “A love like war” lungo il percorso. Alla fine della strada c’è una grande sperone roccioso che si spinge verso il mare, in alcuni punti è coperto di edera.
“Eccoci qui.”
Salto giù dalla bici, Tony cammina accanto allo sperone per un po’, poi sposta un po’ di edera per poter svelare un’entrata.
Entriamo, dentro c’è buio per un po’ poi si vede un lago sotterraneo: è la cosa più bella che abbia mai visto.
È quasi circolare e l’acqua è turchese, sembra un grande turchese incastonato nella roccia grigia.
“Wow! Questo posto è… wow! Meraviglio, fantastico, bellissimo!”
Tony sorride.
“Sono contento che ti piaccia.”
Appoggia la bici alla parete della grotta e stende una stuoia vicino al lago, c’è una strana luce nei suoi occhi, quasi di lussuria.
Io rabbrividisco.
Si sdraia sulla stuoia e io lo raggiungo subito, ci guardiamo per un po’ e poi Tony i prende il volto tra le mani e iniziamo a baciarci appassionatamente.
Le nostre lingue combattono per un po’ per decidere chi comanda, mentre le mie mani giocano con i suoi capelli le sue sono piazzate sul mio culo.
Dopo il primo bacio ci baciamo ancora e ancora finché non ne possiamo più, Tony inizia a baciare la mia mascella e il mio collo, succhiandolo a volte. Gemo un po’ e lo sento sorridere sulla mia pelle.
Mi toglie la maglietta e sta per baciarmi le clavicole quando lo blocco.
“Tony, c’è una cosa che devi sapere.”
Mi guarda negli occhi, i suoi sono liquidi per il piacere.
“Dimmi.”
“Sono vergine, fai attenzione.”
Lui si stacca da me, sorpreso.
“Sono il primo?”
“Sì, mi dispiace se…”
Mi bacia dolcemente.
“Sono onorato di essere il primo e farò attenzione.”
Mi bacia di nuovo la clavicola, mentre io gli tolgo la sua canottiera e accarezzo il suo petto, seguendo le linee dei tatuaggi. Lui geme un pochino.
Mi toglie il reggiseno e inizia ad accarezzarmi un seno, mentre succhia l’altro, gemo più forte, è bello!
Le mie mani si muovono sul suo petto e poi giù verso la cintura, provo a togliergliela, ma lui mi ferma.
“C’è tempo.”
Poi succhia l’altro seno e mi toglie gli shorts con la mano libera. Mi vergogno del mio corpo e cerco di coprirlo.
“No, sei bella.”
Mi accarezza i fianchi e io rabbrividisco.
“Fammi provare una cosa e fermarmi se non ti piace.”
Infila una mano nella mie mutande e un suo dito entra lentamente in me. Sobbalzo, ma mi piace così annuisco e lui continua. Inizia anche ad accarezzare il mio clitoride con il pollice, sento così tanto piace che urlo.
“Di più!”
Inserisce un altro dito e continua a massaggiare il mio clitoride, io gemo e ansimo per il piacere. Poi aggiunge la sua lingua e io mi stacco dalla realtà, è bravo a fare queste cose, sa dove e come succhiare e toccare. Dopo un po’non ce la faccio più e raggiungo l’orgasmo quando lui è ancora dentro di me. Si lecca le dita e mi sussurra: “Sai di dolce, tesoro.”
“E tu sei dannatamente bravo, ti amo.”
Lui sorride e si toglie boxer e jeans.
“Sei pronta?”
“Sì, ma stai attento.”
Lui entra in me lentamente, aspetta un attimo per farmi abituare e poi inizia a spingere piano. Sento un po’ di dolore e poi solo piacere.
Spinge più forte adesso, io gemo più forte e gli graffio la schiena con le mie unghie, lui geme, io ogni tanto mormoro il suo nome.
Le spinte diventano più veloci e violente e raggiunge l’orgasmo gridando il mio nome.
“Non fermarti, vai avanti ancora un po’.”
Lui va avanti e dopo alcune spinte raggiungo anche io l’apice gridando il suo nome.
Sono senza fiato, felice, leggera.
“Tony, ti amo.”
“Ti amo anche io.”
Mi attira sul suo petto e inizia ad accarezzarmi i capelli, mentre io accarezzo il suo petto.
“È stato bello.”
“Sono felice. Sono felice di essere stato il primo di una ragazza così fantastica.”
 Io sorrido e gli bacio il petto.
Ci sono alcuni panini nello zaino, ma possono aspettare.
Tutto quello che voglio è stare vicina a lui.

 

Angolo di Layla

Vi prego e vi supplico, recensite!

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Capitolo 5
*** 5) Best friends just won't leave your side ***


5) Best friends just won't leave your side

 
Sofia p.o.v

 
La caverna è bellissima, è il posto migliore che abbia mai visto e in cui sia stata.
Dopo esserci coccolati per un bel po’ mangiamo i nostri panini, sono buoni.
“Sei brava a cucinare.”
“Ho solo fatto due panini, niente di speciale.”
Scuoto le spalle e arrossisco un po’.
“Scommetto che lo sei.”
“Uhm, che ne dici di farci una nuotata?”
Rido.
“Aspetta un attimo.”
“Okay.”
Mi sdraio sulla stuoia e lui si rannicchia contro di me, io sorrido e inizio ad accarezzare i suoi capelli, sono belli e soffici. Amo accarezzarli e sono sicura che a Tony piaccia.
“Uhm, amo come giochi con i miei capelli. È rilassante.”
“Buono a sapersi.”
Ci coccoliamo ancora per un’ora e poi finalmente saltiamo nel lago, l’acqua è fredda al primo impatto, a dopo un po’diventa tiepida.
Nuoto per un po’ da sola, poi Tony mi tira giù e iniziamo a giocare come se fossimo dei bambini e poi ci baciamo.
È bello e non saprei dire quanto tempo ci trascorriamo, a direi un bel po’ perché quando usciamo è tardo pomeriggio. Pedaliamo fino a casa ed entriamo, è abbastanza tranquillo, come se non ci fosse nessuno.
Vado in cucina e trovo un biglietto attaccato al frigorifero.

“Sofia, Tony,
usciamo per cena e probabilmente staremo via per il resto della serata.
Ho cucinato delle lasagne e ce ne sono un po’ in frigo, potete metterle nel microonde e la cena è pronta.
Passate una buona serata.

 
Viviana e Fanny.”

Io sospiro.
“Cosa succede?”
“Stasera sono ancora fuori, ma ci hanno lasciato delle lasagne.”
Tony si siede al tavolo in cucina.
“Ottimo.”
“No, non lo è. Mia sorella non si è mai comportata così.”
Tony inizia a giocare con una mela.
“Deve affrontare la cosa di Jaime in qualche modo.”
“Questo non è quello giusto, ho paura che possa prendere della droga.”
“Fanny la fermerebbe.”
“Non ne sono sicura. Voglio dire, non è che conosca molto questa ragazza.”
Tony si alza e mi abbraccia.
“Andrà tutto bene, pensa a quello che dirai a Jaime.”
“Facile, “Sei uno stronzo!” è okay.”
Tony scuote la testa, in disaccordo.
“Sono sicuro che si sente già in colpa per quello che ha fatto e vuole parlare con te per questo motivo.”
“Beh, forse, non lo so.”
Dico incerta. Metto le lasagne nel microonde e quando l’aggeggio suona le tiro fuori: sembrano buone.
Mangiamo in silenzio, un bel silenzio fiducioso. Qualcosa molto raro da godersi.
“Quindi Jaxin verrà qui.”
“Sì.”
“Vorrei conoscere questo Jaxin, se sei d’accordo.”
“Nessun problema, lo incontrerai se sarai d’accordo nel fare la modella per noi.”
“Vero, adesso devo andare da Jaime. Mi puoi dare l’indirizzo?”
Tony arrossisce.
“Ti ci porto io da Hime.”
“Perché?”
“Erm, lo sai, come ogni uomo sulla faccia della Terra tengo molto alla mia macchina e…”
Io alzo gli occhi.
“Okay, ho capito.
Andiamo, quindi.”
Tony si alza, va in garage e accende la macchina. Mi porta a casa di Jaime, non è molto dalla nostra.
“Bene, quando hai finito chiamami.”
Okay.”
Lo bacio e poi suono il campanello, qualcuno apre il cancello ed entro e poi seguo un sentiero fatto di pietre. Busso alla porta di Jaime e lui si fa vivo. È pallido e con le borse sotto agli occhi. Ero un pochino arrabbiata con lui, ma vedere come è infelice mi fa cambiare un po’ idea.
“Per favore, non essere arrabbiata con me.”
Lo abbraccio.
“Stai di merda.”
“Lo so.”
Raggiungiamo il divano del salotto, lui si siede in un angolo e io in quello opposto.
“Cosa è successo?
Perché hai mandato tutto a puttane così questa volta?”
Lui sospira.
“Non lo so. Sono un idiota. Ieri ho baciato una ragazza e tua sorella ci ha visti.”
“Lo so, Fanny me l’ha detto.”
Lui mi guarda negli occhi.
“Fanny?”
“Viviana è troppo arrabbiata per parlare con qualcuno.”
Si mette una mano in faccia.
“Cazzo!”
“La ami?”
“Ho paura della risposta.”
Mi siedo vicino a lui e gli appoggio una mano sulla spalla.
“Hai bisogno di rispondere a questa domanda per stare bene.”
“Lei mi odia adesso. Pensa che Jess abbia ragione.”
“Jaime, se la ami davvero le dimostrerai che Jess si sbaglia, ma devi scegliere.
Lo sai, la ami o è solo un’amica?”
Jaime sospira di nuovo.
“La amo, ma ho paura. Lei è così giovane e io non so cosa fare. All’inizio della nostra relazione Jess ha fatto tutto lei.
Mi ha detto che mi amava e mi ha chiesto di essere il suo ragazzo.
Viviana è diversa, lei è così calma e… infelice.”
“Lo so, è tutta colpa mia.
La stronza si interessava solo a me e alla mia dannata carriera e molto spesso si dimenticava di avere un’altra figlia. Quando si ricordava di lei la insultava, la chiamava: grassa, brutta, stronza, puttana.
A scuola facevano lo stesso fino a quando li ho pestati di brutto, quindi adesso ha l’autostima bassa.”
“E preferisce credere a un’estranea invece che a me?”
“Non vuole affezionarsi a qualcuno che la abbandonerà in futuro.”
“Non lo farò.”
Io sorrido.
“Dovresti parlare o almeno fare chiarezza dentro te stesso.
Dormi e domani sarà migliore e io sarò qui per te ogni volta che ne avrai bisogno.”
Lui sorride.
“Non troppo o Tony mi ucciderà.”
Io rido.
“Guarderesti “The nightmare before Christmas” con me?”

Mi chiede, io annuisco.
Lui mette il dvd nel lettore e io arrivo con pop-corn e coca cola.
Notte tra amici, sto arrivando!

Angolo di  Layla

Recensite, per favore o sospendo la pubblicazione di questa storia.
Sembra non interessi a nessuno.

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Capitolo 6
*** 6) It's a circle, a mean cycle I can't excite you anymore ***


6) It's a circle, a mean cycle I can't excite you anymore

 
Viviana p.o.v

 
La sensazione peggiore è essere delusa da qualcuno a cui tieni molto.
Tu pensi che ci saranno sempre per te e cazzate varie, ma non è vero, tu sei solo un hobby.
Questo è quello che è successo tra me e Jaime, pensavo di piacergli, che potessimo essere una coppia, ma era solo una speranza stupida. Incontrare Jess ha confermato tutte le mie peggiori paure: per lui non sono niente, solo un modo per affrontare la rottura con la sua ex.
È orribile e non posso parlare con lui perché ogni volta mi vengono in mente le parole di Jess e sto sempre peggio.
La pausa è stata una benedizione per me, per tre settimane non lo vedrò, è un periodo lungo per decidere cosa fare: ignorare le parole di Jess oppure rompere definitivamente con lui.
San Diego è una bella città, alcuni ricordi tentano di frasi strada nel mio cervello quando atterriamo qui, ma ero troppo piccola quando me ne sono andata per avere ricordi chiari.
Sono come fantasmi in un giorno grigio, niente è chiaro, fortunatamente ho Sofia e Fanny vicino a me.
Andiamo tutti a casa di Tony, che è una grande villa, con degli arredi semplici, ma carini, mi sento bene qui.
È andato tutto bene finché ho disfatto le valigie e ho mangiato con i ragazzi, poi sono stata sopraffatta dai brutti pensieri: mi ricordo mie madre, le sue parole cattive, i bulli nella mia scuola e quello che mi ha detto Jess.
È troppo da sopportare.
Non mi sono mai tagliata, ma adesso capisco perché Sofia l’abbia fatto. All’improvviso il tuo cervello si trasforma in un nemico crudele e non sai come combattere le tue paure.
La prima sera, quindi, decido di uscire, gironzolare per la città e bere in qualche bar mi sembra una buona idea. Forse per un po’ non penserei a tutte quelle cose che mi stanno facendo impazzire.
L’amore è pericoloso.
Tom DeLonge aveva ragione.
Il primo bar che scegliamo è uno molto carino con della musica live e buon numero di punk-rockers, skaters e persone strane in generale.
Io e Fanny ordiniamo della birra, è la sua prima birra che può bere in California.
Fortunatamente ha già ventun’anni.
Stiamo chiacchierando quando due ragazzi vengono verso il nostro tavolo: il primo ha i capelli biondi lunghi fino alle spalle e gli occhi verdi, l’altro ha spettinati capelli neri e gli occhi castani.
“Ehi, siete qui da sole?”
“Sì, all’incirca.”
Si siedono sulle due sedie libere.
“Possiamo parlare un po’.”
“Sì, come vi chiamate?”
“Io mi chiamo Dean e il mio amico Andreas.”
“Figo, io sono Viviana.”
“Io sono Fanny, felice di conoscervi.”
“Che accento strano, di dove sei, Fanny?”
“Sono canadese.”
“Sei libera, tesoro?”
Fanny diventa fredda in un istante.
“No, ho un ragazzo e non voglio tradirlo.”
Dean è chiaramente deluso.
“Oh, scusa. I miei amici mi stanno chiamando.”
Se ne va lasciandoci con Andreas.
“E tu, Viviana?”
“Sono di New York e sono libera.”
Parliamo un altro po’ e poi lui se ne va. Ovviamente preferiva Fanny, io sono sempre la seconda scelta di tutti, nessuno si è mai interessato veramente a me o sono mai piaciuta a qualcuno.
Ho sempre provato a fare del mio meglio per essere carina, ma ho sempre fallito.
Finisco la mia birra e sto per dire a Fanny di andare in un altro bar, quando vedo Lui.
Jaime sta baciando una ragazza, una puttana bionda del cazzo.
Il mio bicchiere cade per terra e si rompe, mi alzo e pago tutto al barman e poi corro via.
“Stai bene, Viviana?”
“Sì, voglio andare a casa.”
“Okay.”
Andiamo alla nostra macchina e Fanny si siede sul sedile del guidatore, mentre io mi rannicchio sul sedile passeggeri cercando di non piangere. Ho una stanza fatta a posta per piangere alla villa.
Mi sento tradita, proclamava che io gli piacevo e poi in meno di un giorno sta già baciando un’altra ragazza. Non gliene frega un cazzo di me.
Sono solo una ragazza stupida, nessuno vorrà mai un casino di ragazza, grassa e brutta come me.
Quando finalmente arriviamo a casa  salto fuori dalla macchina e corro in camera mia, chiudo a chiave la porta e mi sdraio sul mio letto. Le lacrime finalmente bagnano le mie guance, le attraversano e muoiono sul cuscino.
Sento qualcuno bussare, ma non mi sbatto a rispondere, non voglio parlare con nessuno di quanto mi senta ferita. Fanny si arrende dopo un po’ e un’ora dopo sento un rumore di passi: mia sorella e Tony sono tornati a casa.
Mi sento felice e triste per lei: triste, perché ancora una volta sono da sola; felice perché lei ha trovato qualcuno che la ama e Dio solo sa quanto se lo meritasse.
Mi addormento piangendo e mi sveglio con un gran mal di testa, fortunatamente posso stare a letto la maggior parte della giornata: Sofia e Tony sono fuori e Fanny sta chiacchierando con Alan su Skype.
È un giorno noioso, è un giorno triste.
Alla sera esco da sola – Tony deve incontrare il suo amico Jaxin, Sofia è da un amico e Fanny vuole dormire – e gironzolo per un po’ prima di scegliere un locale.
Alla fine scelgo un locale molto piccolo con della musica house ad alto volume – merda – e pieno di fighetti di cui non potrebbe importarmene di meno: voglio solo ubriacarmi.
Ordino uno shot di vodka e poi un altro e un altro ancora.
Caccio via tutti i ragazzi stupidi, tranne uno. Mi ha offerto delle pillole per sballarmi e spaccarmi. Non ho mai provato droghe – Sofia mi ha messo in guardia abbastanza su quanto siano pericolose – ma questa notte sono dell’umore giusto per sperimentare cose nuove, così ne prendo una.
Sto per ingerirla quando una voce maschile mi parla.
“Io non lo farei se fossi in te.”
Volto la testa e vedo un ragazzo molto magro con i capelli neri rasati da un lato con dei meravigliosi occhi castani con del verde dentro.
Sono scioccata.
“Come ti chiami?”
“Matt Healy.”
Mi risponde con un forte accento britannico.
Butto via la pillola e gli sorrido. Siamo entrambi a disagio, quindi potremmo essere a disagio insieme.
Un ragazzo bello come lui non mi ha mai parlato, quindi sono curiosa sull’intera situazione e pronta a fare nuove conoscenze.

Angolo di Layla

Ringrazio Nico_Ackerman per la recensione, spero che questo capitolo non ti deluda e ti incuriosisca. Spero di leggere ancora una tua recensione^^



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Capitolo 7
*** 7) The city ***


7) The city

 
Viviana p.o.v

 
A volte la situazione più normale diventa strana.
Sono venuta qui solo per ubriacarmi e adesso sto parlando con un ragazzo molto carino, che è probabilmente inglese.
“Come ti chiami?”
Sobbalzo alla sua domanda.
“Mi chiamo Viviana Ortega, felice di conoscerti e grazie.”
“Prego. Sei messicana?”
“Sì.”
“Non hai nessun accento messicano.”
Io rido.
“La stronza non parlava spagnolo a casa, ma l’ho scelto come lingua a scuola.”
Lui alza un sopracciglio.
“Chi è la stronza?”
“Mia madre.”
La musica inizia a essere troppo alta per me, non riesco a seguire una conversazione con questo merdoso rumore intorno a me.
“Perché non andiamo fuori? Inizio a odiare questa musica.”
Lui annuisce.
Va alla cassa, prende due bottiglie di birra e paga tutto, poi usciamo fuori.
Decidiamo di sederci su una panchina, vicino a un grande albero e abbastanza lontano dalla folla.
“Perché hai chiamato tua madre una stronza?”
“Perché non si è mai interessata a me, le interessava solo mia sorella in modo malato.”
“Era violenta?”
Annuisco.
“Sì, mia sorella è stata obbligata a diventare una modella e molto spesso la picchiava se lei si rifiutava di fare quello che lei voleva. La odiamo.”
“Mi dispiace.”
“Di dove sei?”
“Manchester.”
“Ero sicura che fossi inglese.”
Sorrido.
“Sì, l’accento è abbastanza chiaro. Sono qui in vacanza, a casa ho una band chiamata The 1975.”
“Figo! Amo i musicisti quando non sono dei bugiardi.”
“Non capisco.”
Io sospiro.
“Beh, è facile. Mia sorella finalmente ha smesso con la sua carriera da modella ed è diventata il tecnico di Tony Perry dei Pierce The Veil. Quando le cose sono diventate troppo di merda a casa mia l’ho raggiunta.
Mi sono innamorata di Jaime Preciado, ma sembra che per lui io sia una sorta di chiodo scaccia chiodo dopo che ha rotto con la sua ragazza storica.”
“Mi dispiace.
Non sono un bugiardo, tu sei davvero carina.”
“Questa è una bugia.”
Esclamo.
“No, ma so da che passato vieni e so perché non ti senti bella.”
Le mie guance diventano rosse e lui se ne accorge.
“Mi dispiace, non era mia intenzione metterti in imbarazzo. Tutto quello che volevo dire è che non deve essere facile essere sempre paragonata a una modella.”
Evito di guardarlo negli occhi, momentaneamente persa in brutti ricordi.
“No, non lo è. Sofia odia essere stata una modella, ha avuto dei problemi con cui fare i conti, ma ne ho avuti anche io. Lo so che posso contare su di lei, ma per una strana ragione non riesco a parlare con lei e sto infastidendo uno sconosciuto.”
Lui fa uno strano gesto, come se stesse scacciando mosche invisibili.
“Mi piace ascoltare le storie delle persone, siamo tutti unici e non voglio perdermi nessuna delle storie dell’umanità.”
La mia testa diventa confusa, non ho capito molto della sua ultima risposta: Forse è un tipo di bizzarro intellettuale.
“Ti ho confusa?”
“Sì, ad essere onesti.”
Lui mi sorride timidamente.
“Non è strano, tu sei abbastanza ubriaca e io sono abbastanza complicato, forse dovremmo parlare quando sei sobria.”
“Penso sia una buona idea.”
Ci scambiamo i numeri di cellulare, probabilmente non ci richiameremo mai di nuovo, ma forse no. Provo ad alzarmi dalla panchina, ma non riesco a stare in piedi e ricado di nuovo sulla panchina.
Merda, questo è no bueno!
Come posso guidare in queste condizioni?
“Sei troppo ubriaca per guidare.”
“Lo sono e questo è un problema. Come ci arrivo a casa?”
“Ti fidi di me?”
Guardo nei suoi occhi, sono ipnotici.
“Sì.”
Biascico.
“Ok, se vuoi posso portarti a casa.”
Rimango in silenzio per un po’, sembra un bravo ragazzo e non ha provato ad approfittarsi  di me, nonostante quanto sia ubriaca, forse non è pericoloso.
L’ultima cosa che voglio è venire stuprata da un maniaco o venire uccisa.
“Ok, mi fido di te.”
Mi porge una mano e poi mi aiuta  raggiungere la sua macchina. Apre la porta e io mi lascio cadere sul sedile passeggero, lui si siede sul sedile guidatore e accende la macchina.
Gli do le indicazioni per la villa di Tony, in venti minuti ferma la macchina fuori dal cancello.
“Non stavi mentendo quindi! Tu sei davvero collegata ai Pierce The Veil!”
“Sì, mia sorella è la ragazza di Tony Perry adesso.”
“Riesci a saltare giù?”
“Penso di no.”
Lui si slaccia la cintura ed esce dalla macchina per aiutarmi a camminare, ma le mie gambe non mi aiutano. Tremano e, di nuovo, non riesco a stare in piedi.
L’idea di ubriacarsi non è stata poi così buona in fondo.
Lui mi prende in braccio come se fossi una sposa e mi porta a casa, bussa alla porta e vedo una confusa Sofia dargli un’occhiata perplessa.
“Ciao, questa è tua sorella ed è abbastanza ubriaca così l’ho accompagnata a casa.”
“Oh, grazie mille…”
“Matt, mi chiamo Matt.”
“Okay. TONY, VIENI QUI!”
Urla e Matt mi passa a Tony.
“Grazie mille per averla portata a casa.”
“Prego, nessun problema.”
Poi Matt se ne va.
Dio, perché non può rimanere?
Forse perché sono ubriaca, mi dico mentre vomito.
Ora tutto quello di cui ho bisogno è dormire e una piccola speranza che lui mi richiami. Amo ancora Jaime – e fa male – ma sono anche affascinata da Matt.
Sembra l’inizio di un casino.

Angolo di Layla

Ringrazio Nico_Ackerman per la recensione. Sì, Jaime si è comportato male, ma ama ancora Viviana. Siamo all'inizio di un triangolo il cui esito è piuttosto incerto. LOL


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Capitolo 8
*** 8) Warning ***


8) Warning

 
Viviana p.o.v.

 
Mi sveglio con una brutta sbornia, la testa mi fa un male d’inferno e sento ancora in bocca il disgustoso mix di alcool e vomito.
Ugh!
Striscio fuori dal letto solo per raggiungere il bagno e farmi una lunga doccia, mi aiuta un po’, ma ho davvero bisogno di antidolorifici.
Quindi scendo al piano di sotto e trovo mia sorella in cucina, è molto arrabbiata, lo si può dedurre da come sbatte la padella per i pancakes e il tostapane.
“Buongiorno.”
Mi rivolge un’occhiata assassina.
“Buongiorno, Viviana.
È bello vederti sobria ogni tanto.”
Io grugnisco.
“Sofia, è stato solo per una notte.”
“Due notti. Di seguito. Cosa hai intenzione di fare?
Stare ubriaca tutto il tempo per non pensare a Jaime?”
Io inizio a sentirmi nervosa.
“Tu non hai nessun diritto di giudicare, non sei mia madre.”
“Ma sono tua sorella! Sono preoccupata per te, ieri un perfetto estraneo ti ha portato a casa completamente ubriaca. E se fosse stato un maniaco o un assassino?”
“Era un bravo ragazzo, l’ho incontrato prima che mi portasse a casa e mi ha impedito di fare una cosa davvero stupida.”
L’occhiata nei suoi occhi diventa ancora più assassina, se possibile. È più che incazzata.
“Cosa?”
“Prendere della droga.”
Dico troppo tranquillamente.
“MA SEI MATTA? DOPO TUTTA QUELLA MERDA IN CUI SONO PASSATA IO AVRESTI PRESO DELLA DROGA?
DOPO AVER VISTO QUANTO SIA PERICOLOSA, DOPO I MIEI PPROBLEMI CON LA COCAINA?”
Non l’ho mai sentita urlare in questo modo e sono un po’ spaventata, anche perché Fanny e Tony entrano anche loro in cucina.
“Piccola blu, cosa sta succedendo?”
Tony tenta di calmarla, ma lei lo spinge via.
“È successo che dopo tutti i miei problemi con la droga Viviana voleva fare la ribelle e prendere della droga.”
“È  solo sconvolta per Jaime…”
“Non mi sembra una spiegazione sufficiente.”
“Chiudi quella cazzo di bocca, Sofia! Non hai il diritto di fare la predica a nessuno, sei solo una piccola ex drogata con problemi alimentari. Sei solo un casino senza diritto di parola!”
I suoi occhi si spalancano, poi cammina verso di me – c’è solo furia e odio nei suoi occhi azzurri – e mi uno schiaffo violento. Dopo di che lascia la cucina senza dire una parola.
La mia guancia fa male e sento che sia Tony che Fan adesso sono arrabbiati con me.
“Bella mossa, Viviana. Sei la migliore sorella del mondo.”
“Ma vai a fare in culo, per colpa tua ha provato a uccidersi.”
Tony mi rivolge un’occhiata disgustata e lascia la stanza.
Io torno in camera mia, indosso un vestito bianco a fiori rossi e arancio con le spalline, poi prendo degli antidolorifici e la mia borsa.
Esco e raggiungo il locale dove ero ieri sera, prendo la mia macchina e guido verso un bar. Lì ordino un cappuccino e una brioches, la mangio e finalmente prendo gli antidolorifici portati da casa.
Non ho idea di dove andare, ho bisogno di parlare con qualcuno, ma con chi?
Liz sarà probabilmente impegnata con Vic, Mike non è il tipo di ragazzo che ascolta i problemi delle ragazze, così chiamo Leah.
“Ehi, Leah. Sono io, Viviana. Posso venire a casa tua?”
“Certo, ma non ora. Beh, c’è qui Jaime, ma se ne andrà in un’ora, penso.”
“Va bene, sarò tra un’ora.”
Sto guardando con lo sguardo perso fuori dalle vetrine quando qualcuno picchietta sulle mie spalle, facendomi sussultare.
Alzo il volto e incontro il sorriso timido di Matt.
“Ehi, sono felice di vederti, Matt.”
Gli sorrido.
“Anche io sono felice di vederti, ti ho spaventata?”
“Non tanto, ero solo immersa nei miei pensieri.
Ho un’ora libera e non so come trascorrerla, per di più ho litigato con mia sorella.”
Si siede tranquillamente. Mi piace come sia sempre tranquillo e carino, invece di casinista e spensierato come Jaime.
“Perché?”
“Per quello che è successo ieri sera. La storia delle pillole.
Ha urlato contro di me, ho urlato contro di lei e ora non ci parliamo.”
“Che le hai urlato?”
“È complicato, Matt, e in qualche modo personale. Non mi va di discuterne in un bar, non voglio che qualcuno ci senta.”
Lui annuisce.
“Conosco un posto tranquillo alla spiaggia.”
“Ok, andiamoci e grazie per essere qui ad ascoltarmi.”
“Nessun problema, come ho detto ieri sera, amo le storie delle persone.”
Sorrido di nuovo, mi piacciono i modi di fare di questo ragazzo!
Lo seguo fuori dal bar e questa volta si siede sul sedile passeggeri e mi dà lui le indicazioni. Alla fine raggiungiamo un vecchio pontile di legno abbandonato, sembra un posto perfetto per confidare a qualcuno i tuoi problemi e quelli della tua famiglia.
“Beh, che succede?”
“Mia sorella era più che incazzata perché sono rincasata ubriaca marcia due sere di seguito e mi ha fatto la predica, questo mi ha fatto dare di matto e le ho detto delle cose orribili.
Beh, mia sorella era obbligata a prendere cocaina ed è stato difficile per lei smettere, era anche anoressica e a rischio di suicidio. Le ho urlato che era solo una piccola ex drogata con un casino di problemi e nessun diritto di dirmi quello che devo o non devo fare.
Mi ha dato una sberla e se è andata.
Sono stata stronza lo so,ma… Cazzo, ma è orribile quando tua sorella ti tratta come se avessi cinque anni, una che non sa decidere quello che è giusto e quello che è sbagliato.
Volevo solo divertirmi un po’, perché lei non lo capisce?”
“Io penso che fosse solo preoccupata per te. Viene da un brutto ambiente e voleva proteggerti.”
“Matt, sono perfettamente in grado di proteggermi da sola.”
“Sei sicura? Ieri sera ti stavi per sballare.”
Io sospiro, è vero.
“Hai ragione, ma è stato solo un momento.”
“Lo so, ma potrebbe succedere ancora e ancora. Ho avuto anche io problemi con la cocaina e quindi capisco perché tua sorella è così preoccupata.”
Lo guardo sorpresa, non l’avrei mai detto!
Parliamo ancora un po’ della mia situazione poi mi accorgo che l’ora è passata.”
“Matt, devo andare.”
“Okay.”
Si incammina verso di me e mi bacia, io ricambio e quando mi stacco mi sento strana: un po’ colpevole, un po’ felice.
Ho bisogno di parlare con Leah, ADESSO!
Accompagno Matt a casa sua e poi mi dirigo verso casa di Leah, lei vive in un posto vicino all’oceano, il suo giardino posteriore è vicino dà sulla spiaggia.
Io suono il suo campanello e lei arriva, indossa un semplice vestito nero e sembra rilassata.
“Dormi finalmente?”
“Sì, ho preso dei sonniferi e ho finalmente dormito. E tu?”
“Sono in un gigantesco casino.”
“Parliamone dentro, vuoi qualcosa?”
“Del the freddo.”
Lei annuisce e porta due lattine di the.
“Dimmi.”
Le dico brevemente come mi sono sentita vedendo Jaime baciare un’altra ragazza, del mio incontro con Matt, del litigio con Sofia e del bacio.
“Ragazza, di sicuro sei in un gran casino.
Dimmi, ami ancora Jaime?”
Rimango in silenzio per un po’, è una domanda difficile a cui risponde ora.
“Beh, non è facile rispondere. Prima di tutto il casino di Jess avrei detto di sì, ma ora non sono così sicura. Voglio dire, Jaime è stato il primo che mi ha trattata come un essere umano dopo secoli e ovviamente mi ha fatto prendere bene, era così bello…
Forse non lo amo, forse è solo una cotta e dovremmo rimanere amici.
Con Matt è diverso, mi piace un sacco ed è facile parlare con lui. In più sento una sorta di connessione con lui, qualcosa che non mi è mai successo prima.”
“Si chiama attrazione.”
Mi sorride.
“Quando una persona è affascinante come Matt tu potresti sentirti attratta da lui.”
“Sì, ma mi ha baciato. Qualcosa dovrà significare.”
“Penso che Jaime abbia mandato a fanculo la sua possibilità di stare con te.
Penso che adesso finirai per innamorarti di Matt, perché ti senti molto più accettata e amata da lui.”
“Beh, non lo so. Sono così confusa.”
“Non preoccuparti, la risposta giusta arriverà e tu saprai cosa fare.”
Spero che sia vero perché mi sento in un gran casino e – per una strana ragione – una parte di me è felice di questa cosa e continua a pensare al bacio tra me e Matt.
Oh, mio Dio! Cosa dovrei fare?

 Angolo di Layla

Ringrazio Nico_Ackerman per la recensione. Matt è un ragazzo affascinante e Viviana è presa bene, ma non ha ancora dimenticato Jaime. Non ho ancora scritto il finale, ma so chi sceglierà, tranquilla. Solo che sarà difficile capirlo per lei  e, spero, per te e gli altri lettori^^

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Capitolo 9
*** 9) Am I the enemy? ***


9) Am I the enemy?

 
Sofia p.o.v.

 
Non posso credere che la mia sorellina mi consideri una piccola tossica senza dignità o diritto di parola. Non dopo tutte le belle parole che mi ha detto mentre stavo combattendo per tornare pulita.
Non posso credere che Viviana mi abbia mentito così tanto, così in profondità.
Come posso fidarmi ancora di lei?
Corro in camera mia e salgo in camera mia piangendo fiumi di lacrime, sembra che qualcuno mi abbia strappato il cuore fuori dal petto. Il mio intero mondo è andato in pezzi.
Dopo un po’sento due braccia forti attorno a me.
È Tony.
“Ehi, piccola capelli azzurri.”
“L’hai sentita? Sono solo una drogata, pensavo che a lei importasse di me, ma mi sbagliavo: di vergogna di me.”
“Sh! Non dirlo più, era solo arrabbiata con te. Non voleva dire nulla di quello che ha detto, per favore, credimi.”
Io sospiro.
“Lo vorrei davvero, ma fa male, Tony. Fa male sul serio, non mi ha mai trattato in questo modo. È sempre stata carina e incoraggiante.
Cosa diavolo è successo?”
“Niente, è solo arrabbiata. Sono sicuro che si scuserà.”
Tony continua a parlare, ma io non lo ascolto, sento solo la sua voce: mi calma.
Venti minuti dopo sto pacificamente dormendo tra le sue braccia, è bello.
Beh, i miei problemi sono ancora qui, ma mi sento un pochino meglio e meno sola.
Ci svegliamo alle undici.
Dovrei chiamare le ragazze e parlare a Fanny, ma c’è una cosa che devo fare prima: voglio chiamare i miei nonni.
“Tone, voglio chiamare i miei nonni e chiedergli di vederci, vuoi venire anche tu?”
Lui diventa un po’rosso, ma alla fine annuisce.
“Non sei obbligato, se non vuoi basta che tu lo dica.”
“Va bene, Sofia. Davvero non ci sono problemi.”
Quindi alzo la cornetta e chiamo il loro numero, sperando che non l’abbiano cambiato nel frattempo.
“Pronto?”
Risponde una voce maschile.
“Sto parlando con Juan Ruiz?”
“Sì, chi è lei, signora?”
“Sono Sofia, tua nipote!”
Dico incerta, sento un verso di incredulità.
“La piccola Sofia, nieta mia.”
“Si, abuelo. Soy yo!”(**)
“Dios, yo soy feliz.Te gustaria ir a ver nosostros? Yo y abuela extranamos tu y to hermana muchissimo.”(***)
“Me gusta, abuelo. Yo y Viviana veremos en la tarde. Si no surge algun problema yo llevar unas personas.”(****)
“Tu novio?”(*****)
“Mio novio.”(******)
“Si si, llevares el.”(*******)
Sorrido.
“Ci vediamo presto, abuelo.”
“Ci vediamo presto, querida.”
Io guardo Tony.
“Beh, incontrerai i miei nonni.”
“Spero di piacergli, non sono il tipo di ragazzo che di solito si vuole attorno alle proprie figlie o nipoti.”
“Non preoccuparti, gli piacerai. Piaci a tutti.”
Lui mi rivolge un debole sorriso.
Scendiamo al piano di sotto per scoprire che Viviana è tornata.
“Dove sei stata?”
“Ero con Matt e poi con Leah.”
“Ok, dopo pranzo andremo dai nonni.”
“Cosa?! No!”
Le rivolgo un’occhiata strana.
“Perché no? Ho pensato che li volessi vedere anche tu, non li abbiamo visti per secoli.”
“Perché non me lo hai chiesto?”
“Perché non c’eri e io ho pensato…”
“Questo è il problema! In questa famiglia ruota tutto attorno a te!
Attorno ai tuoi problemi con la cocaina, ai tuoi pensieri suicidi e alla tua anoressia, nessuno mi ha mai chiesto come mi sentissi. Nessuno.
Pensavo che alla fine ti importasse di me, ma mi sbagliavo.
A te non importa di me, a te interessano solo te stessa e i ragazzi, non certo io.
Jaime mi ha spezzato il cuore e tu eri da lui invece di aiutare me, quindi…
No, non vengo dai nonni, non voglio rubarti la scena!”
Dopo di che corre via in camera sua, io guardo Tony confusa, è questo il problema?
Abbiamo sempre parlato solo dei miei problemi?
Sospiro, in qualche modo ha ragione. Lo sapevo che era vittima di bullismo a scuola, mamma a volte era violenta anche con lei e ha una bassa autostima, ma non ho mai fatto troppo per queste cose.
Ho solo picchiato i bulli, ma questo probabilmente non è stato abbastanza, magari ho persino peggiorato la situazione perché loro avrebbero potuto persino prenderla in giro di più.
E non le ho mai detto quando fosse bella e carina, ruotava tutto intorno a me.
“Non mangerò. Cosa volete mangiare, ragazzi?”
“Ci sono delle pizze nel freezer e dovresti mangiare.”
“Non ho fame.”
Dico freddamente.
“Per favore, non ascoltare Viviana, tu sei una fan…”
“NO! Lei ha ragione, l’ho lasciata da sola nella merda quando lei ha sempre tentato di aiutarmi. Non sono una fantastica sorella. Per niente.”
“Dai, Sofia.”
“Stai zitto, Tony! L’ho lasciata da sola contro delle persone che la bullavano e la distruggevano la sua autostima, l’ho lasciata da sola con la stronza, che le avrà detto che è una puttana grassa e brutta e altra merda del genere, di sicuro.”
Vado in cucina e metto due pizza nel microonde.
Quando sono pronte le do a Fanny e Tony.
“Fan, ho bisogno di parlarti.”
“Dimmi.”
“Ho visto quanto ti manchi Alan e ho pensato: perché non vai a vivere con lui, se lui è d’accordo?
Costa Mesa non è troppo lontana da qui, puoi prendere un treno o ti ci portiamo noi.”
“Sofia, questa è un’idea meravigliosa! Ne parlerò ad Alan dopo.”
Dopo pranzo io e Tony  prendiamo la macchina e andiamo a casa dei miei nonni, è una casa carina con un grande giardino alla periferia della città.
Mio nonno ci aspetta sul portico, con una pipa in bocca. Quando ci vede ci sorride e abbraccia me e Tony.
“Bei capelli e bel piercing, querida.
È il tuo novio?”
Annuisco.
“Si. Tony, questo è Juan, il mio abuelo.”
“Sono Tony, piacere di incontrarla.”
“Sei messicano?”
“Sì, il mio nome completo è Cesar Antonio DeSoto Perry.”
“Bene, adesso entrate.
Abuela è impaziente di vedervi.”
Mia nonna è una donna minuta con lunghi capelli neri e un tipico vestito messicano, mi ricorda una versione più vecchia di Frida Khalo.
Mi abbraccia piangendo.
“Tu novio es muy hermoso.”(°°°)
“Yo sé. Te gusta el, bien?”(°°°°)
“Me gusta.”(°°°°°)
Ci prepara della limonata e poi mi guarda dritto negli occhi.
“Dov’è Viviana?”
“Abbiamo litigato e in più ha dei problemi con dei ragazzi. Non riesce a scegliere tra uno dei due.”
“Perché avete litigato?”
“Niente, solo… Cose da sorelle, lo sai.”
Io sono imbarazzata e non voglio rovinare nulla, quindi rimango vaga.
Una cosa è certa, io è la mia sorellina dobbiamo parlare.

 Angolo di Layla

(*)”La piccolo Sofia, la mia nipotina”
(**) “Sì, nonno. So noio”
(***)”Dio, sono felice. Vuoi venire a trovarci? A me e a tua nonna siete mancate un sacco tu e tua sorella.”
(****)”Si, mi piace. Io e Viviana verremo nel pomeriggio. Se  non ci sono problemi, voglio portare una persone con me.”
(*****) “Il tuo ragazzo?”
(******) “Il mio ragazzo.”
(*******) “Sì, portalo.”
(°) nonno.
(°°) cara
(°°°)”Il tuo ragazzo è davvero bello.”
(°°°)” Lo so. Ti piace, vero?”
(°°°°)”Sì, lui mi piace.

Ringrazio Nico_Ackerman per le recensioni. Spero che questo capitolo ti piaccia e non ti deluda,la guerra di Viviana contro Sofia continua e Tony viene presentatto in famiglia, per così dire XD.

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Capitolo 10
*** 10) A little bit of truth ***


10) A little bit of truth

 
Sofia p.o.v.

 
Trascorriamo due ore a casa dei miei nonni.
Mio nonno e Tony parlano di chitarre tutto il tempo, il mio abuelo suonava in una band quando era giovane e dopo il suo matrimonio l’ha tenuto come hobby.
Mia nonna invece vuole sapere tutto su me e Tony, così le dico cosa è successo – dal nostro primo incontro fino a quando mi ha chiesto di essere la sua ragazza. All’inizio non era molto felice, soprattutto della storia del suicidio, ma poi ha cambiato idea quando lui mi ha salvato dall’uomo ubriaco.
“Sembra che non sia facile per voi essere una coppia, ma allo stesso tempo siete carini insieme.
Spero che lui non infrangerà la sua promessa e ti tratti bene.”
“Sono sicura che lo farà.
Abuela, devo chiederti una cosa.”
“Dimmi, mi nina.”
“Qual è l’indirizzo di papà? Voglio incontrarlo.”
Lei sospira.
“Si è creato una nuova famiglia.”
“Non mi interessa, voglio almeno provarci.”
“Ok.”
Si alza dalla sua sedia, fruga in un cassetto e poi mi dà un biglietto con scritto un indirizzo e un numero di telefono.
“Muchas gracias.”
Dopo di che parliamo per un po’ e poi ce ne andiamo. Prometto loro che la prossima volta cercherò di portare Vivi con noi.
“Come è stato incontrare i miei nonni?”
Chiedo a Tony mentre siamo in macchina.
“Tuo nonno è un genio, sa un sacco di cose sulle chitarre. Mi piace chiacchierare con lui e tua nonna sembra approvare i miei tatuaggi e il mio dermal.”
“Te l’avevo detto che gli saresti piaciuto.
Adesso c’è una cosa spiacevole da fare: ho bisogno di parlare con Viviana.”
“Beh, buona fortuna. Non penso che ti perdonerà tanto facilmente.”
“Perché?”
Lui sospira.
“Stai dalla parte di Jaime, l’hai lasciata da sola senza nessuno con cui parlare.”
“Ma lei lo sa che può parlarmi ogni volta che vuole!”
“Non ne sono così sicuro.”
Arriviamo a casa e troviamo una Fanny felice.
“Che succede, ragazza?”
“Alan ha detto che va bene, una buona idea, trasferirmi da qui a casa sua a Costa Mesa.”
“Bene, sono così felice per te! Quando ti trasferirai?”
“In una settimana, mi aiuteresti?”
“Sì, ma non ora. Ora devo parlare con mia sorella.”
Fanny annuisce e io raggiungo la camera di Viviana, busso un paio di volte e poi lei apre la porta, è ancora arrabbiata.
“Cosa vuoi?”
“Parlare.”
“Ok.”
Mi lascia entrare e io mi siedo sul letto.
“Sei davvero arrabbiata con me perché gli altri si sono sempre interessati solo a me?”
“Sì. Quando hai avuto l’overdose tutti erano preoccupati per te e non si sono nemmeno accorti che ero coperta di lividi perché i miei compagni di classe mi avevano pestato a sangue.
Quando hai provato a ucciderti la prima volta tutti erano dalla tua parte e non si sono accorti che mi tagliavo e mi procuravo il vomito.
Adesso continui a insultare Matt, l’unico a cui interesso, e mi dici di perdonare Jaime solo perché era ubriaco.
Scusa di merda, non trattenere il respiro mentre aspetti che io lo perdoni, potresti soffocare. Sono stata ubriaca due volte e non ho baciato nessuno.
E poi mi ha detto chiaramente che non mi rivuole nella sua vita, perché dovrei strisciare per ottenere perdono?
Ma tutte queste domande non ti hanno mai toccata, tu eri sua amica e hai agito da amica contro la tua stessa sorella.
Io non dimentico, Sofia.”
La guardo con gli occhi spalancati.
Quante cose mi sono persa di lei?
Adesso ha senso che sia così arrabbiata con me, mi sono sempre preoccupata per me stessa e mai per lei perché pensavo fosse forte abbastanza e mi sbagliavo.
Non so cosa dire, mi sento colpevole.
“Mi dispiace, Viviana. Non avevo idea di quello che stavi attraversando, ho sempre pensato che tu fossi forte e mi sbagliavo.
Mi dispiace, mi dispiace davvero.
E non sei obbligata a tornare con Jaime se non vuoi, potete essere semplicemente amici e mi dispiace di avere insultato Matt. Non sapevo fosse così importante per te.
Non lo farò più.
Mi puoi perdonare?”
Lei rimane in silenzio.
“Tra due settimane Matt se ne andrà da San Diego perché la sua Visa sta scadendo, spero che mi chieda di venire con lui.”
Collasso, le mie ginocchia urtano violentemente il pavimento, ma non mi interessa.
“Perché?”
“Ho bisogno di mettere dello spazio tra me, te e quello che è successo con i ragazzi. Sono arrabbiata e vederti tutto il tempo non mi aiuta.”
“Quindi è finita con Jaime e adesso sei innamorata di Matt?”
“Penso di sì. Stare lontano per un po’ mi aiuterà a capire.”
“Se è quello che vuoi.”
“Lo è. Ne ho bisogno.”
Esco dalla sua stanza completamente distrutta.
“Che succede, Sofia?”
“Matt se ne andrà in due settimane e mia sorella vuole seguirlo.”
Dico apatica a Tony.
“Mi dispiace, tesoro. Ma forse è meglio per tutti, c’è troppo odio tra tutti noi.”
Inizio a piangere nelle braccia di Tony, non sono pronta a lasciare andare mia sorella, mi sentirei sola senza di lei.
Perché questo sta succedendo a noi?
Dove ho sbagliato?
Mi sento una merda.
“Vuoi mangiare qualcosa?
È quasi ora di cena.”
“No, non ho fame.”
Lui mi prende per le spalle.
“Per favore, Sofia. Non fare di nuovo questo a te stessa. Mangia.
Non mangiare non ti aiuterebbe con Viviana.”
Io annuisco.
Ha ragione, adesso non posso smettere di mangiare, non voglio che Viviana pensi che sia una a caccia di attenzioni.
Mi sento davvero male e confusa.
Come siamo arrivate a questo punto?
Ceno con Tony e le ragazze, poi me ne torno in camera mia. Viviana ha intenzione di uscire con Matt e Fan sta preparando le valige.
Accendo il mio computer ed entro in Skype. Nessuno è online tranne Oli, così gli scrivo e accetto una sua chiamata.
“Che succede, Sofia?”
Gli racconto tutto e quando finisco vedo del dolore nei suoi occhi.
“Mi dispiace così tanto, Sofia. Vorrei che nulla di questo fosse accaduto, ma è successo.”
“Cosa dovrei fare?”
Oli sospira.
“Lasciala andare. Lo so che non è facile, ma è l’unico modo per far funzionare ancora le cose.”
Una piccola lacrima esce dai miei occhi.
“Forse hai ragione, ma fa male.
Fa male perché non avevo idea che le cose sarebbero andate così di merda così presto.”
“Penso che la storia di Jaime abbia fatto collassare tutto.”
Non dico nulla, ha ragione.
L’unico modo per mostrare amore a mia sorella è quello di lasciarla andare, non importa quanto faccia male e quanto mi mancherà.
Perché non posso avere una vita normale?

 Angolo di Layla

Ringrazio Nico_Ackerman per la recensione, come vedi Viviana sembra decisa a non combattere per Jaime, ma sarà dvvero così?

Spero che questo capitolo ti piaccia.

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Capitolo 11
*** 11) Escape route ***


11) Escape route

 
Fanny p.o.v.

 
Sono stanca di vivere in una casa dove tutti odiano tutti, mi ricorda troppo mio padre e la nostra vecchia merdosa casa.
Non avevo idea di come andarmene senza far soffrire qualcuno, quindi quando Sofia mi ha detto che avrei potuto vivere a casa di Alan sono stata oltre che felice. L’ho subito chiamato e gli ho detto tutto, lui è stato d’accordo e mi è sembrato abbastanza felice.
Quindi – mentre Sofia sta parlando con la sua sorellina ribelle – inizio a preparare le valigie, sono felice, finalmente me ne posso andare.
Lo so che per Sofia sarà uno shock sapere che Viviana se ne vuole andare, ma sembra il modo migliore per sistemare le cose. Vivi non ha mai veramente dimenticato il fatto che Sofia sia stata dalla parte di Jaime e che le abbia detto che stava sbagliando.
In ogni caso dopo un po’ Sofia viene ad aiutarmi e dopo mezzanotte è tutto pronto e io sono pronta per andare.
“Domani ti porteremo a Costa Mesa. È a meno di un miglio, ci terremo meno di due ore.”
Io annuisco.
“Scrivilo ad Alan o chiamalo.”
“Okay e grazie per tutto.”
“Nessun problema, ho visto che non eri felice di stare qui. Mi dispiace, non ho mai pensato che tutta questa merda potesse accadere.
Beh, ti lascio dormire o fare quello che vuoi.”
Sofia lascia la stanza e è molto depressa, immagino che Viviana le abbia detto che vuole andare in Inghilterra.
Povera Sofia!
Ha provato a fare del suo meglio e adesso è semplicemente in un gran casino.
Chiamo Alan comunque e gli dico che sarò lì domani verso mezzogiorno, lui è felice.
“Tutti i ragazzi saranno qui, potremmo fare un piccolo party.
Penso che Sofia e Tony verranno con te.”
“Uhm, non lo so. Vedremo domani.
Ti amo, babe.”
“Ti amo anche io.”
Chiudo la chiamata e sospiro, mi manca così tanto!
Solo alcune ore e poi lo vedrò, dico a me stessa e con questo fisso in mente vado a letto.

 
Sofia mi sveglia alle nove del giorno dopo. Mi faccio una doccia, mangio e poi carichiamo tutta la mia roba sulla macchina di Tony. Vengono entrambi con me.
“Ehi, come mai sei voluta venire?”
Chiedo a Sofia.
“Ero a disagio a rimanere nella stessa casa di mia sorella, tutto quello che mi ha detto fa un male d’inferno.”
Annuisco. Viviana ha scelto il modo più duro per mostrare alla sorella tutti gli sbagli che ha fatto, Sofia ne è rimasta distrutta e Tony è preoccupato. Ha paura che lei si possa tagliare ancora e in questo caso non potrebbe mai perdonare Viviana.
Che casino!
Sono felice di andarmene, voglio dire voglio bene a Viviana, lei è mia amica, ma non voglio essere troppo coinvolta nei suoi problemi.
Lasciamo San Diego e tutti sono in silenzio, Tony è focalizzato sulla strada, Sofia sembra essersi addormentata.
“Sei felice di andartene?”
“Onestamente sì. La situazione è troppo pesante per me, Tony. Non posso aiutare nessuno e non penso che sia il mio compito, comunque. Tutto quello di cui hanno bisogno è di stare lontane per un po’.”
“Sì e tu hai bisogno di stare con Alan.”
“Esatto.”
Dopo di che rimaniamo tutti in silenzio fino a quando arriviamo a Costa Mesa, Tony esce dall’autostrada e inizia a cercare la casa di Alan.
Dopo qualche tentativo finalmente la troviamo e Tony parcheggia la macchina mentre io suono il campanello, Alan esce subito e ci aiuta con la mia roba.
Non posso disfare le valigie perché Austin, Aaron, Phil and Valentino sono qui, come aveva detto Alan hanno organizzato un piccolo party per me.
Tony chiacchiera con Phil e Austin, Sofia con Valentino e Aaron, ma è chiaramente a disagio in questa situazione. Migliora un po’ quando una ragazza di colore entra nella casa. Ha dei lunghi dreadlocks e due profondi occhi scuri. Indossa una t-shirt di Bob Marley e un paio di shorts.
“Chi è lei?”
Chiedo ad Alan mentre siamo ancora stretti in un abbraccio. Non mi ha mai lasciata da quando ci siamo rivisti.
“Oh, è Aliya, la nostra merchgirl.”
“Perché non mi hai mai detto che una ragazza così carina era con te tutto il tempo?”
Metto il broncio io, facendolo ridere.
“Sei gelosa?
Ti amo e sto uscendo con te e non con lei. Non uscirei con lei, è già impegnata.”
“Ha un ragazzo?”
“No, ha una cotta per Austin ed è molto forte, quindi non preoccuparti.”
Io sorrido.
“Sarebbero una bella coppia.”
“Lo so, erano tipo innamorati prima della chirurgia al cuore di Austin. Lei era preoccupatissima quando l’ha fatta.”
La guardo con occhi diversi, povera ragazza! Adesso che so la verità noto che i suoi occhi sono sempre incollati ad Austin, come se non potesse fare a meno di guardarlo.
“Voglio aiutarla.”
“Sì, ma prima aiuta me! Sono stato così tanto senza di te che ho bisogno di averti tutta per me almeno per un giorno!”
Dice in tono drammatico.
“Okay, caro il mio principe azzurro. Adesso mangiamo, Austin ha ordinato una pizza un po’ di tempo fa.”
Dopo pochi minuti, il ragazzo della pizza si fa vedere e Austin paga per tutti.
“Pizza, ragazzi!
Ripeto, pizza!”
Andiamo tutti al tavolo e iniziamo a mangiare, Aliya è vicina ad Austin e Sofia non sta mangiando nulla, Tony prova a convincerla, ma lei scuote la testa.
“Perché Sofia non mangia niente?”
“Prima che me ne andassi c’è stata una brutta litigata tra Viviana e Sofia e Viviana le ha detto delle cose che l’hanno ferita, in più vuole lasciare gli U.S.A. per andare con la sua nuova cotta in Inghilterra.”
“Mi dispiace, ma non mangiare non l’aiuterà.”
“Ha ancora il suo disordine alimentare ed è diventato più forte dopo la lite. Tony è incazzato con Viviana e Viviana con Tony.”
“Che casino!”
“Sì! È questa la ragione per cui me ne volevo andare da casa loro. Non voglio essere parte di una guerra.”
Alan annuisce, Tony convince finalmente Sofia a mangiare, ma lei non sta sorridendo.
Austin prova a tirarla su di morale, ma fallisce. Adesso capisco perché Tony è così preoccupato, forse è meglio che Vivi se ne vada il prima possibile.
La sua presenza è come un veleno per Sofia.
“Beh.”
Dice Tony dopo che ha mangiato la sua pizza.
“Penso che sia arrivato per me e la mia sexy lady di tornare a San Diego, divertiti qui, Fanny!”
“Sì, divertiti un po’. Scusa per il casino che ho fatto a casa.”
Aggiunge Sofia.
Li abbraccio entrambi e poi se ne vanno.
“Beh, cosa facciamo adesso?”
Chiede Austin.
“Non so che piani tu abbia, Austin, ma i miei sono quelli di trascorrere un po’di tempo con la mia ragazza.”
Austin sospira.
“Così dobbiamo andarcene?”
“Hai capito bene, amico.”
Saluto e abbraccio il resto della band, poi loro se ne vanno.
“E adesso?”
“Adesso ci vediamo un film e ci coccoliamo.”
“Sono totalmente d’accordo.”
Alan prende un film a caso e lo mette nel lettore dvd: è Forrest Gump e non mi piace molto, mi piace molto di più essere coccolata dal mio ragazzo.
“Mi sei mancato, Alan.”
“Mi sei mancata anche tu, Fan. Dovresti almeno ringraziare Viviana, non ci saremmo incontrati se non fosse stato per lei.”
“La ringrazierò un’altra volta.”
“Giusto.”
Lo bacio lentamente e appassionatamente, le nostre lingue combattono per dominare l’una sull’altra e un sorriso si fa largo sulle mie labbra.
Ho trovato la mia via di fuga: è dovunque sia Alan.

Angolo di Layla

Ringrazio Nico_Ackerman per la recensione. Lo so la situazione tra Vivi e Sofia è tesa, ma non è detto che Viviana se ne vada, Jaime non ha ancora fatto la sua mossa dopo tutto. Fanny intanto esce dalla serie e spero che ti piaccia il modo in cui l'ha fatto.

Questa è Aliya.
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Capitolo 12
*** 12) Sippin on sunshine ***


12) Sippin on sunshine

 

Aliya p.o.v.

 

Sono felice che Alan abbia finalmente trovato la ragazza giusta per lui.
Mi piace Fanny, è sempre allegra e sorridente e adoro la sua frangia fucsia: mostra la sua forza di andare avanti da sola, orgogliosa di questo.
Allo stesso tempo è molto dolce con Alan ed è tutto quello di cui ha bisogno dopo a sua ex ragazza che era una stronza totale e lo tradiva.
A un certo punto della festa sento lo sguardo di Fanny su di me, probabilmente al primo impatto è gelosa, ma spero che – dopo che Alan le avrà spiegato tutto – saremo amiche.
Per adesso ho incontrato Sofia, la ragazza di Tony Perry, è gentile ma anche triste, come se qualcosa di davvero brutto le fosse appena accaduto.
Non credo sia giusto che io le chieda cosa le sia successo perché è la prima volta che ci incontriamo.
Dopo la nostra pizza Sofia e Tony se ne vanno e dopo un po’ Alan ci dice che vuole stare con Fanny, così abbiamo un intero pomeriggio libero.
“Cosa facciamo?”
“Io penso che surferò un po’.”
Dico ai ragazzi.
“Possiamo venire con te?
Tu farai surf e noi nuoteremo o cazzeggeremo in spiaggia.”
“Sembra divertente, va bene.
Siete pronti per andare in spiaggia?”
“No, vediamoci qui tra venti minuti.”
Annuiamo tutti e io guido verso casa, mi faccio una doccia, mi rado quello che ha bisogno di essere rasato e indosso un bikini, poi prendo la mia tavola da surf.
Sono la prima ad arrivare così inizio a pulire la tavola, fischiettando “The Phoenix” dei Fall Out Boy. Alcuni ragazzi mi guardano, ma non me ne frega molto fino a quando mi mette le mani sugli occhi: il mio cuore salta un battito.
“Indovina chi è?”
“Austin, sei un idiota! Me la stavo facendo sotto dalla paura.”
Lui ride e  io inizio a ridere a mia volta, la sua risata in qualche modo è contagiosa: nessuno, dopo averla sentita, non può non ridere, è fisicamente impossibile.
“Cosa stavi facendo?”
“Niente, solo pulendo la mia tavola.”
“Bello, sei brava a surfare?”
“Lo vedrai.”
Odio il fatto di essere così timida quando c’è lui attorno, di solito son una ragazza esuberante in grado di chiacchierare con chiunque. Come faccio a dirgli che mi piace se non sono in gradi di parlare normalmente con lui?
Sono solo una stupida!
Mi rimprovero mentalmente, perché sono così scema?
Lui non può rimanere single per tutta la vita per aspettare che io gli confessi i sentimenti che provo per lui.
“Stai bene, Aliya?”
“Sì, perché?”
“Per un attimo non mi sei sembrata molto felice.”
Io arrossisco.
“Oh, non è niente. Sono solo pensieri.”
“Che pensieri?”
“Oh, niente.”
“Ehy…”
“Eccoci qui, ragazzi! Andiamo in spiaggia!”
Potrei uccidere Valentino e i ragazzi per avere interrotto questo momento, non saprò mai cosa Austin volesse dirmi.
“Sì, andiamo.”
Dico piatta e poi prendo la mia tavola da surf. È un pomeriggio caldo e soleggiato, è anche ventoso, quindi dovrebbero esserci le condizioni ideali per surfare.
Andiamo in spiaggia e i ragazzi piantano l’ombrellone e stendono alcuni salviettoni.
“Siete a posto?”
“Sì, ragazza.”
“Ottimo, vado a fare surf, bye.”
Li lascio e vado verso l’oceano, l’acqua è un po’ fredda, ma è okay. Nuoto per un po’ con la mia tavola fino a che vedo una grossa onda.
Nuoto verso di essa e faccio del mio meglio per arrivare in cima, quando finalmente ce la faccio mi sento libera. Ci sono solo il cielo blu e l’oceano.
Cavalco un’altra coppia di onde e poi torno a riva e vedo i ragazzi che mi aspettano.
“Wow! Sei davvero brava!”
Mi dice Aaron.
“Grazie!”
Guardo Austin e sta sorridendo.
“Sei stata perfetta, sembri nata per fare questo.
Perché non lo fai per professione?”
Mi gelo all’improvviso.
“Prima ero una surfista professionista, ma poi un incidente ha rovinato tutto. Non posso più proseguire con la mia carriera agonistica.”
Dico un po’ fredda.
“Oh, scusami, Aliya! Non lo sapevo.”
“Non importa. Vado al bar, qualcuno vuole qualcosa?”
Tutti vogliono dei ghiaccioli, annuisco e vado al bar della spiaggia. Sono un po’ sconvolta, mi ricordo del mio incidente: sono andata a sbattere con la testa contro la tavola durante una gara e ho rischiato di morire. Non è stato bello, i miei genitori mi incitavano a fare surf perché guadagnavo un sacco di soldi, dopo l’incidente si sono quasi dimenticati di avere una figlia.
Sento un rumore di passi dietro di me, è Austin.
“Hey, scusa per prima. Non lo sapevo.”
“Non importa. Davvero.”
“Uhm, okay.”
Lui rimane in silenzio per un po’ mentre il barman ci dà quello che gli abbiamo chiesto, inizia a parlare di nuovo a metà strada dall’ombrellone.
“Aliya, usciresti con me questa sera?”
“Con i ragazzi?”
“No, solo io e te.”
Il mio cuore salta qualche battito.
“Diavolo, sì!”
“Ti piace davvero la mia compagnia.”
Io arrossisco violentemente.
“Sì, mi piace molto.”
“Ottimo.”
Lui sorride di nuovo e mi paralizza come un ragno con la sua preda. Dio, quest’uomo mi farà morire un giorno o l’altro!
Raggiungiamo  i ragazzi e gli diamo i ghiaccioli, poi un silenzio confortevole scende su di noi.
Dopo il ghiacciolo Aaron, Phil e Austin decidono di farsi una nuotata e io vengo lasciata da sola con Tino.
“Cosa succede, Aliya?”
“Un, niente.”
“Non mentire. Prima di andare al bar eri sconvolta e adesso sembri abbastanza felice.”
Io sospiro.
“Ti dirò tutto solo se giurerai di non reagire come una ragazzina isterica o di dire tutto ai ragazzi.”
Mi guarda curioso.
“Ok, lo giuro.”
“Ricordati di non rompere la promessa o io sarò costretta a romperti qualcosa.”
Lui alza le mani.
“Ok, ok. Calmati.”
“Austin mi ha chiesto di uscire con lui questa sera.”
Lui mi abbraccia.
“Sono così felice per te, passa una bella serata.”
“Lo spero… Non so davvero perché me l’abbia chiesto, sono un tale casino…”
“Beh, chiaramente lui non la pensa in questo modo.”
Gli rispondo con un debole sorriso, un po’ preoccupata per la serata.
Cosa succederebbe se scoprisse che mi odia e non volesse più avere niente a che fare con me?

Angolo di Layla

Ringrazio Nico_Ackerman per la recensione a auguro buone feste a tutti.

 

 

 

 

 

 

 

 

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Capitolo 13
*** 13) I've got the guts to say anything ***


13) I've got the guts to say anything

 
Aliya p.o.v.

 
Non ci posso credere, questa sera uscirò con Austin.
Andiamo via dalla spiaggia alle sei e non ho nessuna idea su cosa indosserò, forse chiederò alla mia compagna di stanza di aiutarmi: è una ragazza italiana molto tranquilla.
Arrivo a casa e urlo il suo nome, lei si fa viva piuttosto confusa. È una ragazza bassa, un po’ cicciottella con dei lunghi capelli neri e rossicci, occhi azzurri e occhiali.
“Cosa è successo?”
“È successo. Austin mi ha chiesto di andare a un appuntamento con lui e io non so cosa indossare.”
“Ok, stai calma.
Adesso fatti una doccia e prova a pensare ai vestiti che hai, io chiamerò la pizzeria.”
“Ok.”
Vado in bagno e mi faccio una doccia, sono incerta tra due vestiti: uno è zebrato e l’altro è arancione, ha una profonda scollatura, senza maniche e con il pizzo che copre tutto il vestito.
Dopo la doccia li guardo, poi mi metto un paio di shorts e una canottiera e aspetto la pizza con la mia coinquilina.
Mangio alla svelta, sono molto nervosa e ho l’impressione che a lui non possa mai piacere una ragazza di colore come me.
“Perché non posso essere bianca?”
“Perché i tuoi genitori sono giamaicani e tu sei fantastica.”
“Non riesco a scegliere un vestito. Pensi sia meglio quello zebrato o quello arancione?”
“Quello arancione. Quello zebrato è un po’troppo aggressivo, puoi sempre metterlo al secondo appuntamento.”
“Non sono sicura che ci sarà un secondo appuntamento.”
Lei non dice nulla, si è sempre sentita invisibile per i ragazzi e si sente a disagio su questo argomento.
“Ci sarà.”
Mi dice dopo un po’.
“Grazie, Chiara.”
Indosso il vestito arancione, un paio di sandali a tacco alto e prendo una borsa.
“Sei fantastica, vai e fallo secco!”
Io arrossisco.
“Ci proverò. Grazie, Chia.”
Esco, Austin mi sta già aspettando vicino a casa mia. Sgrana gli occhi quando mi vede.
“Sei bellissima!”
“Grazie.”
“Davvero, Aliya, sei uno schianto. Posso avere l’onore di trascorrere la serata con te?”
“Sì, signore. Sono onorata dal piacere di avere la vostra compagnia.”
Apre la portiera per me e poi va sedersi sul sedile del guidatore.
“Dove andiamo?”
“Al cinema e poi a vedere i fuochi d’artificio alla spiaggia.”
“Figo!”
Sono felice, mi piace l’idea di stare con lui nello stesso posto buio: forse potremmo baciarci...
Sembra davvero un appuntamento e io sono felicissima, è un sogno che si avvera!
-Sei una ragazza fortunata, Aliya, non dimenticartelo mai.-
Austin avvia la macchina e poi guida fino in centro, sono davvero eccitata e non riesco a stare ferma, questo lo fa ridere.
“Ehi, che succede, piccola?
Non riesci a stare ferma e non capisco, mi conosci da sempre.”
“Oh, non lo so.
Lo faccio quando sono nervosa, mi dispiace.”
“Perché sei nervosa?”
Rimango in silenzio per un po’, non posso dirgli la verità: che mi piace così tanto che è difficile respirare vicino a lui.
“Penso che questa volta sarà diverso.”
“Forse. Eccoci arrivati, questo è il nostro cinema.”
Austin parcheggia la macchina e noi usciamo, paga due biglietti per un horror e poi raggiungiamo la sala. Il film è già iniziato, così ci sediamo in ultima fila per non disturbare gli altri spettatori.
Provo a concentrarmi sullo schermo, ma è difficile con lui così vicino, sento così tanto la sua presenza. Rinuncio a seguire il film quando lui mi circonda le spalle con un braccio, sono praticamente sul suo petto e sento il suo cuore battere.
Il pensiero che non l’avrei più potuto sentire se l’intervento fosse andato male mi gela, è un miracolo adesso per me ascoltare questo suono. Penso che Austin si sia accorto che sia successo qualcosa perché la sua mano inizia ad accarezzarmi i capelli e mi dà un bacio sulla tempia.
Perché lo fa?
Sono felice e curiosa, siamo solo amici o questo è un vero appuntamento?
Quando il film finalmente finisce usciamo dalla sala e vedo che mi tiene per mano, lui vede che l’ho notato e prova a toglierla, ma io lo fermo.
Ho solo seguito il mio istinto, ma non è stato sbagliato perché lui sorride e lascia la mano allacciata alla mia.
“Ti è piaciuto il film?”
“Oh, sì. È stato bellissimo.”
“Felice di saperlo.”
“Dove andiamo adesso?”
“Fuochi d’artificio, vuoi un gelato?”
“Sì, perché no?”
Saltiamo in macchina e lui guida fino alla spiaggia, lì ci sono un sacco di persone, pronte a vedere i fuochi. Noi compriamo i nostri gelati e troviamo un posto più in alto rispetto al lungomare.
Ci sediamo lì, lui si siede dietro di me e mi stringe tra le sue braccia.
“Perché lo fai?”
“Non ti piace?”
“Mi piace un sacco, ma ho bisogno di una spiegazione.”
“Perché?”
Smetto di guardarlo e concentro la mia attenzione sui miei sandali.
“Perché ti amo, non solo come amico. Ti amo più di un’amica e quello che hai fatto questa sera mi ha confuso e non voglio essere presa in giro. Voglio dire non voglio iniziare a credere che forse ti piaccio se non è vero.”
“Ho capito.”
Rimaniamo in silenzio.
“Beh, per me è arrivato il momento di andare.”
Dico con voce spezzata e provo ad alzarmi, ma lui non mi lascia andare.
“Aliya, ti ricordi il mio intervento al cuore?”
“Certo, come posso dimenticarlo? Avevo così paura di perderti!”
“Avevo paura anche io. Prima dell’intervento la mia paura più grande era di non riuscire a dirti dei miei sentimenti per te. Cosa sarebbe successo se fossi morto e tu non avessi mai saputo che ti amavo?
Poi mi sono svegliato e ti ho trovata sdraiata sul mio corpo, in attesa che mi svegliassi. Ero felice, molto felice, ma ancora non ho avuto le palle di dirti tutto.
Pensavo ti meritassi una persona migliore di me, ma, anche se ci ho provato, non sono riuscito a dimenticarmi di te.
Quindi questa notte sto provando a dirti tutto.
Ti amo, Aliya.
Fin dalla prima volta che ti ho vista sapevo che eri bella e speciale. Amo il tuo sorriso, la tua energia, il fatto che non molli mai in quello che fai. Non sapevi suonare la chitarra, ma hai imparato e adesso sei una brava chitarrista.
Di base sto cercando di dirti che ti amo e voglio essere il tuo ragazzo.
Non voglio prenderti in giro.”
Sono senza parole, per un attimo non so cosa fare poi lo abbraccio più stretto che posso.
“Ti amo, Austin.
Ho sempre voluto essere la tua ragazza, ma non trovavo mai il coraggio di invitarti fuori.”
Lui sorride e inizia a baciarmi lentamente.
Sono in paradiso e i fuochi non sono nemmeno iniziati!

 Angolo di Layla

Grazie a Nico_Ackerman per la recensione, spero che questo capitolo ti piaccia e buon anno a te!

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Capitolo 14
*** 14) The ocean ***


14) The ocean

 
Aliya p.o.v.

 
È fantastico come le cose possano cambiare in meglio all’improvviso.
Questo pomeriggio ero disperatamente innamorata di Austin senza sapere se lui ricambiasse o meno i miei sentimenti e adesso mi ha detto che mi ama.
Sono davvero felice e mi sto godendo i fuochi d’artificio avvolta nel suo abbraccio, è meraviglioso. Ho sempre amato i fuochi d’artificio e guardarli con il ragazzo che ami è persino meglio. La sua testa è appoggiata sulla mia spalla e posso sentire il suo respiro.
Quando i tre colpi annunciano la fine dello spettacolo le persone iniziano ad andarsene, ma Austin non si muove.
“Vuoi andare in spiaggia?”
Gli chiedo.
“Questa era l’idea, quindi sto aspettando che le persone se ne vadano.”
“È un’idea carina.”
“Voglio conoscerti meglio, come sapere della tua carriera da surfista. Non ci hai mai detto nulla.”
“Lo so. Mi dispiace.”
Lo sento sorridere.
“Non preoccuparti. Penso ci sia una buona ragione dietro al tuo silenzio.”
“Sì, c’è.”
Finalmente tutte le persone se ne vanno e raggiungiamo la spiaggia, è così romantico: solo io, Austin e la luna. È una grande luna bianca che illumina tutto come se fosse giorno e non tarda notte.
Ci sediamo vicino al mare e io sgattaiolo tra le sue braccia, alla ricerca del suo petto. Ascolto il battito del suo cuore per un po’, poi torno alla realtà.
La mia realtà è Austin che mi accarezza i dread.
“Che è successo?
Come mai non sei più una professionista?”
“Un incidente. Stavo cavalcando una grossa onda e sono caduta, ho battuto la testa contro la tavola e poi contro una roccia. Pensavano tutti che fossi morta, ma non lo ero e sono sopravvissuta, fortunatamente per me senza grosse conseguenze. Sono stata in coma per un po’ e poi mi sono svegliata, ho fatto tutta la riabilitazione per tornare alla vita normale. Ho sperato che potessi tornare a fare surf come professionista, ma era impossibile, l’incidente era stato troppo grave ed è finito tutto.
I miei genitori mi parlano appena adesso.”
“Perché?”
“Perché non possono più guadagnare più soldi su di me. Sono tornati in Giamaica e mi hanno lasciato qui da sola.”
Rimane in silenzio per un po’.
“Sei giamaicana?”
“Sì, sono nata a Kingston.
Lì ho fatto surf per la prima volta, un vecchio surfista americano mi ha insegnato tutto e poi ho iniziato a fare le prime gare. Ero abbastanza brava e presto sono diventata la gallina dalle uova d’oro della mia famiglia.
Abbiamo lasciato la Giamaica e ci siamo trasferiti a San Diego, avevano trovato uno sponsor qui. Ho vissuto lì la maggior parte della mia vita prima dell’incidente.
Dopo l’incidente sono tornati a Kingston, come ti ho detto, e io mi sono trasferita a Costa Mesa, che era meno costosa e poi ho incontrato la tua band.”
“Giorno fortunato.”
“Puoi scommetterci. Stavo per diventare una barbona, non avevo più soldi per pagare l’affitto.”
Lui ride.
“E adesso hai i soldi e me.”
“Beh, sì. Ti ho sognato così a lungo che adesso non sembra nemmeno vero.”
Lui mi alza il mento e mi bacia appassionatamente.
“Sembra più vero adesso?”
“Non so, dovresti provarci di nuovo.”
Lui mi bacia ancora e ancora.
“Sì. È vero.”
That was a moment i never will forget
Love was at first sight
You came walking through the pale pale moonlight”

Lui canticchia una vecchia canzone di Bob Marley.
“Sì, ci siamo incontrati in un bar sulla spiaggia perché tu non eri riuscito a venire al mio colloquio di lavoro e era sera.”
“E io mi sono innamorato di me.”
“A me è successo lo stesso.”
Ci sorridiamo e ci baciamo di nuovo.
Rimaniamo in spiaggia per un po’ senza fare nulla di particolare: solo parlare e baciarci.
Guardo al mio orologio, è tardi.
“Austin, è tardi.”
“Dormiresti a casa mia?
Non è un invito sessuale… beh, se succedesse ne sarei felice, ma non devi sentirti obbligata.”
Io rido.
“Non c’è problema, Austin. Chiamerò la mia inquilina e le dirò che non verrò a casa questa notte.
Io chiamo Chia e lei risponde dopo un po’.
“Ehy.”
Mi dice.
“Ehy, mi dispiace di averti svegliato.”
“Non stavo dormendo. Cosa succede, comunque?”
“Dormirò a casa di Austin, non aspettarmi.”
“Cosa? Oh, è bellissimo.
Voglio sapere tutto.”
“Lo saprai, domani.”
Lei sospira.
“Immagino di sì, buonanotte.”
“Buonanotte.”
Chiudo la telefonata e gli sorrido.
“È tutto a posto, possiamo andare.”
“Rimaniamo qui ancora per un po’.”
“Ok.”
Guardiamo la luna e ascoltiamo il suono del mare, lo amo e lo odio. Lo amo perché il mare per me sarà sempre un amico e lo odio perché mi ricorda che i miei genitori mi hanno lasciato qui da sola. Forse sono fortunata per questo, la maggior parte dei genitori dei miei compagni di classe a Kingston erano violenti.
“Non sei spaventata a volte quando fai surf?”
“A volte, ma non posso starci troppo lontana. È come una droga, in senso buono.”
“Capisco, non posso stare troppo lontano dalla mia band o dalla mia musica. Nemmeno un attacco di cuore mi ha fermato.”
Io rabbrividisco.
“Avevo davvero paura di perderti quel giorno.”
“Ma sono qui e non voglio lasciarti. Penso sia arrivato il momento di andare a casa.”
“Okay.”
Lasciamo la spiaggia, è deserta. Le persone sono da qualche altra parte a divertirsi o meno, chi se ne importa.
Salto nella macchina di Austin e lui ci porta a casa sua, è vicino all’oceano e molto carina.
“Vuoi qualcosa da bere?”
Mi chiede quando siamo dentro e io sono comodamente seduta sul suo divano.
“Del the freddo, per piacere. Sono stanca.”
Lui mi dà del te e beve un po’ di acqua.
“Niente whisky, amico?”
“Voglio vivere uno stile di vita salutare quando sono a casa.”
“Ottima scelta.”
Beviamo e poi mi accompagna in camera sua, sono un pochino imbarazzata adesso.
“Non voglio mostrarti il mio corpo.”
Dico nervosa.
“Posso uscire e tu ti infili nel mio letto.”
“Ok.”
Lascia la stanza e io mi tolgo il mio vestito e i sandali, poi mi sdraio sul letto. Cinque minuti dopo lui entra e si toglie tutto tranne i boxer e la canottiera. Faccio finta di guardare da un’altra parte, ma ho apprezzato molto la vista del suo corpo. È perfetto.
Finalmente ci sdraiamo a letto insieme. Ci coccoliamo per un po’, poi mi addormento sentendomi la ragazza più fortunata del mondo.

Angolo di Layla

Ringrazio Nico_Ackerman per la recensione, sono felice che ti sia piaciuta la dichiarazione^^! Spero ti piaccia anche leggere il passato di Aliya, comunque questo è il penultimo capitolo dedicato alla parentesi Of Mice & Men, tra due si torna ai Pierce The Veil e chissà che l'intrigo Jaime-Viviana-Matt non trovi una qualche soluzione.
Alla prossima e grazie.

 

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Capitolo 15
*** 15) A friend of a friend, these strangers at the party never paid. ***


15) A friend of a friend, these strangers at the party never paid.

 
Aliya p.o.v.

 
Sto dormendo pacificamente tra le braccia di Austin quando sento dei rumori e un corpo atterra su di me.
Urlo e lo spingo via, cosa cazzo sta succedendo?
“Che cazzo sta succedendo?
Chi cazzo è atterrato su di me?”
“Io.”
Dice una voce debole proveniente dal pavimento: è la voce di Valentino.
“Tino, sei matto o solo stupido?”
Gli chiedo freddamente.
“No, stavo cercando di farti uno scherzo.”
Alzo un sopracciglio quando sento delle risate e dei grugniti proveniente da Austin. Phil, Aaron, Alan e Fanny sono in piedi vicino allo stipite della porta.
“Perché cazzo sono qui?”
Urlo, svegliando finalmente Austin.
“Cosa diavolo sta succedendo, ragazzi?
E perché siete qui?”
“Uhn, niente. Volevamo solo essere sicuri che finalmente ce l’aveste fatta.”
“E adesso?”
“Lei è nel tuo letto, avete fatto sesso.”
Io sbuffo, vorrei prendere tutti a calci nelle palle, soprattutto Valentino.
“Non abbiamo fatto sesso, ma adesso siamo una coppia e stavamo provando a dormire prima che voi idioti veniste qui e ci svegliaste.”
“Whoa, stai calma, Aliya.”
“Chiudi quella cazzo di bocca, Valentino.
Ricordati che adesso sono obbligata a romperti qualcosa. Cosa ne dici della tua nuova chitarra?”
“Sei seria?”
“Sì.
Valentino si alza dal pavimento all’istante.
“No, ti chiedo perdono, Aliya! Non farlo! Mi hanno obbligato a dirti tutto.”
“Una promessa infranta è una promessa infranta, amico. Non importa quanto ti abbiamo obbligato, non penso ti abbiano torturato, l’hanno fatto?”
“No, non l’hanno fatto, ma…”
“Portami la chitarra, lo so che ce l’hai qui con te.”
Sospirando, Valentino sparisce e poi torna indietro con la sua chitarra acustica. La rompo sul pavimento e poi li guardo tutti.
“Questo è quello che succede alle persone che non mantengono le promesse con me.
Buongiorno, ragazzi.”
Sono tutti spaventati, tranne Austin che si sta spaccando in due dal ridere.
“Oddio, sei grande.
Ragazzi, pulite questo casino.”
“La mia chitarra.”
Grugnisce Tino.
“La mia bellissima, nuova e amata chitarra. Alan, ti ucciderò.”
Facendo un po’di casino puliscono tutto e finalmente lasciano la stanza così possiamo metterci dei vestiti e scendere dabbasso.
Sono tutti nella sala da pranzo, seduti sul divano a guardare il nulla, ancora spaventati dal mio piccolo show.
Okay, forse ho esagerato, ma, avanti!, non si può entrare in un camera e saltare su delle persone addormentate!
E poi ho detto chiaramente a Tino di non infrangere la sua promessa, è tutta colpa sua.
“Volete qualcosa da mangiare?”
Chiede Austin, annuiscono tutti e lui inizia a preparare la colazione a tutti. È sempre così gentile, come non si può non amare quest’uomo?
Non c’è modo.
All’improvviso siamo tutti nella cucina di Austin a mangiare quello che lui ha cucinato per noi,  non è proprio il modo in cui pensavo di iniziare la giornata, ma fa niente.
Stiamo pensando a cosa fare quando lo smartphone di Alan suona.
Lui dice alcune parole e poi chiude la chiamata.
“Chi era?”
“Mike dei Pierce The Veil. Daranno un party domani e ci ha chiesto se volevamo venire, gli ho detto di sì.”
“Figo! I party di Mike sono sempre una bomba.”
“Spero proprio che Viviana non venga.”
Guardiamo tutti Fanny.
“Chi è Viviana?”
“La sorella di Sofia.”
“Perché non dovrebbe venire alla festa?”
Chiede Tino.
“Beh, prima della pausa ha iniziato una storiella con Jaime, ma a un certo punto l’ex gelosa ha detto a Viviana che Jaime stava con lei solo per sesso.
Viviana le ha creduto e ha litigato con Jaime, hanno smesso di parlarsi e quando i Pierce The Veil sono atterrati a San Diego ha visto Jaime baciare un’altra ragazza.
È molto arrabbiata con lui e con Sofia, perché fin dall’inizio lei è sempre stata più dalla parte di Jaime che da quella di Viviana.
Quindi Viviana ha litigato anche con sua sorella, anche perché Vivi ha iniziato a uscire con un altro ragazzo e a Sofia non piace.
Questo casino rovinerà tutto.”
Annuiscono tutti, così adesso so perché Sofia sembrava così infelice la prima volta che l’ho vista, probabilmente era qualcosa che riguardava Viviana.
“Beh, andremo lo stesso alla festa. Chi se ne frega dei loro casini, ci divertiremo.”
Dice Alan scuotendo le spalle.
Sì, ci andremo di sicuro, ma adesso sono un po’ preoccupata conoscendo questo casino.
Cosa succederebbe se Viviana si facesse vedere?
Magari con il suo nuovo ragazzo?
Dico a me stessa di stare calma, ma sono preoccupata lo stesso.
Sono anche un po’ curiosa riguardo alla storia.
Devi solo aspettare e vedrai, Aliya.

Angolo di Layla

Ringrazio Nico_Ackerman per la recensione. La soluzione del triangolo Jaime-Viviana-Matt sta arrivando alla sua soluzione, spero di non deluderti.
Grazie mille e alla prossima.

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Capitolo 16
*** 16) The world we knew won't come back, the time we've lost can't get back, the life we had won't be ours again. ***


16) The world we knew won't come back, the time we've lost can't get back, the life we had won't be ours again.

 
Sofia p.o.v.

 
Da quando Fanny ha lasciato la villa la situazione tra me e Viviana non è affatto migliorata. Per niente.
Non è mai a casa la notte e raramente durante il giorno, penso che trascorra tutto il suo tempo con Matt e Jaime non ha ancora fatto nessuna mossa.
Ho provato a parlare con Tony, ma lui non dice molto e Jaime sembra più confuso ogni giorno che passa: un giorno vuole parlare con mia sorella, il giorno dopo non vuole.
Viviana, in ogni caso, non mi parla, mi parla solo quando è necessario come quando è andata dai nonni e mi ha chiesto l’indirizzo.
Non so cosa fare, sento che sto perdendo mia sorella e nulla può fermare il processo.
Adesso è in camera sua, forse posso provare a parlare con lei. Vado di sopra piuttosto esitante e busso alla sua porta, lei la apre.
“Ciao.”
Dico piuttosto a disagio.
“Ciao. Cosa vuoi?”
“Solo parlare.”
“Entra.”
La seguo in camera sua e mi siedo sul letto.
“Ti trovi bene qui a San Diego?”
“Sì. È una città molto carina.”
“Come vanno le cose con Matt?”
“Bene. Siamo più vicini ogni giorno che passa. Tu?”
“Oh, bene. Tony è bravo con me, lo sai. Vivi qui anche tu.”
“Non per molto.”
“Stai ancora pensando di andare via con Matt?”
Le dico tristemente.
“Sì. Vedi come siamo, ci parliamo a malapena e tu sei divisa tra me e Jaime. Non può funzionare, Sofia. Lo sai.
Abbiamo bisogno di mettere della distanza tra noi e quello che è successo.”
“È proprio necessario andare via con Matt? Non puoi rimanere qui?”
“Non so se lo amo, ma è un’occasione unica e non voglio sprecarla e rimpiangerlo per il resto della vita.”
“E Jaime?”
Lei abbassa la testa.
“Lo amo, ma è troppo tardi. Non possiamo andare d’accordo come prima. Ho ancora una cotta per lui e non mi passerà facilmente. In questo momento non possiamo essere amici, ci sono troppe cose sospese tra di noi, e non so se possiamo iniziare una relazione. Ci sono troppi sbagli, troppi casini.”
“Quindi non combatterai per lui?”
“No, come ho detto prima abbiamo bisogno di lasciar passare un po’ di tempo e tutto questo casino alle spalle.”
Lei ha preso la sua decisione e ha ragione, ma sono ancora scioccata all’idea di lasciarla andare via in un paese straniero.
“Non avrei mai dovuto lasciare casa.”
“Non dire così, Sofia. Non avresti potuto viverci un giorno di più, stavi morendo lentamente, giorno dopo giorno.”
“Adesso non mi sento meglio.”
“Mi dispiace. So che fa male, ma è l’unico modo per mettere le cose a posto.”
Io sospiro, senza parole, lei ha ragione. Lei ha ragione, cazzo.
“Beh, se non posso farti cambiare idea me ne vado. Sappi solo che ti voglio bene e che sarai sempre la mia sorellina.”
“Ti voglio bene anche io.”
Lascio la stanza e vado al piano inferiore, Tony sta parlando al telefono con qualcuno e non voglio disturbarlo, così come ne vado verso il divano.
Mi sdraio per un po’, è una chiamata lunga. Quando finisce si siede vicino ai miei piedi.
“Come è andata?”
“Meglio degli altri giorni, ma vuole ancora trasferirsi in Inghilterra con Matt.”
“Non puoi fermarla, lo sai?”
“Lo so. Non è più il mio compito, l’unico che può fare qualcosa è Jaime, ma non penso che farà qualcosa.”
Tony non dice niente, vuole stare fuori da questa situazione e non posso accusarlo di nulla, l’intera cosa è tra me e Viviana.
“Mike darà una festa domani, verranno anche gli Of Mice & Men, ho detto che ci saremmo stati.”
Io sospiro.
“Cosa c’è che non va, piccola?”
“Non sono dell’umore adatto per andare a una festa. Mia sorella se ne sta andando e non posso fermarla, cosa c’è di bello in questo?
Niente!”
Lui sospira e si alza in piedi, si fa spazio e poi si accuccia tra le mie braccia.
“Stare qui da sola non ti aiuterà, vieni e incontra i ragazzi. Sono tutti preoccupati, perché non rispondi ai loro messaggi o alle loro chiamate e anche i tuoi amici di Skype lo sono.
Dai, per favore.
Per una notte non pensare a questo casino e divertiti.”
Rimango in silenzio per un po’, poi gemo.
“Okay, hai vinto. Verrò.”
Tony mi rivolge uno dei suoi sorrisi più luminosi.

 
La festa è carina.
Quando io e Tony arriviamo Vic e Mike quasi mi saltano in braccio e mi abbracciano stretta.
“È da un po’ che non ci si vede, mi sei mancata!”
Dice Vic.
“Ehi, capelli azzurri! Questa maligna tartaruga messicana non ti lasciava venire a fumare un po’ di erba con un vecchio amico?”
“No, ma lo farò dopo, giraffa. Mi sei mancato.”
“Sì, io. Sono sicuro che ti sia mancata la mia erba.”
Bacio le sue guance e diventano un po’ rosa.
“Ti voglio bene, fratello.”
“TI voglio bene, sorella”
Salutiamo gli Of Mice & Men e iniziamo la festa, anche se Jaime non c’è.
“Perché non è qui?”
Chiedo a Vic.
“Beh, non lo so. Ha chiamato e ha detto che aveva qualcosa da fare prima.”
“Oh, mio Dio! Spero che non riguardasse Viviana.”
“Penso di sì, invece.”
“Merda.”
Dico sottovoce, la troverà probabilmente con Matt e vedo dei casini avvicinarsi, li possiamo evitare?
No.
Dico a me stessa di stare calma, magari Jaime ha altre cose da fare, cose che non coinvolgono mia sorella.
Spero davvero che sia così, ma sono sicura che le mie speranze andranno in frantumi.

Angolo di Layla

Ringrazio Nico_Ackerman per la recensione. Come vedete Viviana sembra ancora decisa ad andarsene, ma chissà se lo farà. Jaime si sta preparando a fare la sua mossa e chissà che esiti avrà. Grazie mille.

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Capitolo 17
*** 17) Le's start over ***


17) Le's start over

 
Viviana p.o.v.

 
È una serata carina, Matt è venuto a casa mia e abbiamo deciso di vedere un film.
Mia sorella e Tony sono a una festa a casa dei fratelli Fuentes, perché Mike ha deciso di dare un party. Io non sono andata perché non volevo  vedere i ragazzi, per loro sono solo una sconosciuta, sono più amici di Sofia che miei e poi non volevo vedere Jaime.
Jaime è ancora una ferita aperta per me, nonostante la presenza di Matt la mia cotta per lui è tutt’altro che morta e sepolta, io sono solo attratta da Matt.
Abbiamo qualcosa in comune e andiamo d’accordo facilmente, è come se lo conoscessi da sempre e non solo da una settimana.
Siamo in armonia e sono abbastanza sicura che se non avessi Jaime per la testa mi potrei innamorare di lui, lui forse si sta innamorando di me.
All’improvviso qualcuno bussa con forza alla porta, scambio un’occhiata con Matt e fermiamo il dvd – gli Aristogatti –  e mi alzo per vedere chi è.
Ho un brutto presentimento, ma apro lo stesso la porta.
Jaime è davanti a me, io impallidisco.
“Cosa vuoi?”
Gli chiedo spaventata.
“Solo parlare. Non mi fai entrare?”
“Ur, ehm, certo.”
Rivolgo un’occhiata dispiaciuta a Matt e lui capisce.
“Okay, è arrivato il momento che io me ne vada.”
Se ne va e mi lascia da sola con il ragazzo per cui nutro ancora dei sentimenti.
“Chi era quel ragazzo?”
“Un amico.”
“Sì…”
“Non sei obbligato a credermi. Forza, cosa vuoi dirmi?”
All’improvviso diventa insicuro.
“Voglio solo parlare della nostra relazione.”
Prende un respiro profondo.
“Vivi, ti amo ancora.
Vuoi essere la mia ragazza?”
“Cosa?”
“Beh, mi sono innamorato di te la prima volta che ti ho vista, ma avevo paura che Jess non accettasse la nostra relazione, così non ho detto niente e ho lasciato andare le cose come dovevano andare.
Poi sai cosa è successo ed eccomi, mi dispiace per tutte le cose che ti ho detto, non volevo farlo, ero solo arrabbiato.”
“Jaime, c’è un problema.”
Dico con voce debole.
“Io sono attratta dal ragazzo che hai visto prima e non so cosa fare.”
“Per favore, concedimi almeno un tentativo, se non dovesse funzionare sei libera da tornare da quel ragazzo.”
“Ho bisogno di tempo per pensarci su.”
“Sì, certo. Te ne lascerò.”
Poi se ne va e sento che – con lui –  anche tutta la mia calma e la mia felicità se ne sono andate, lasciandomi in uno stato di confusione e disperazione.
Cosa devo scegliere di fare?
Chiamo subito Matt e lo prego di venire qui, lui dice che verrà il più presto possibile.
Lo aspetto seduto sul divano, ancora scioccata per quello che è successo e mi alzo solo quando lui bussa alla porta.
Gli apro e inizio a piangere immediatamente, lui mi abbraccia e mi accompagna al divano.
“Cosa succede, angelo?”
“Jaime. Mi ha detto che mi ama ancora e mi chiesto se voglio essere la su ragazza, ma io sono anche attratta da te e non riesco a scegliere.”
“Sei davvero attratta da me?”
“Certo e questo è un casino.”
“Viviana, penso che dovresti concedergli un tentativo, anche uno piccolo, ma dovresti farlo. C’è qualcosa di sospeso tra te e Jaime e prima chiarirai le cose e meglio starai.
Forse non lo ami e stai iniziando ad amare me, forse è il contrario. Tu devi capirlo.”
“Non voglio ferire Jaime o te.”
“Succederà se non sceglierai, non possiamo attendere la tua decisione in eterno.”
“Hai ragione. Forse gli concederò un tentativo.”
“Bene, così capirai come stanno le cose.”
Lui mi abbraccia di nuovo e iniziamo a vedere di nuovo il film, riprendendo dal punto in cui ci eravamo fermati quando è arrivato Jaime. Maledico me stesso e il destino per tutto, perché non posso avere una vita normale?
Quando gli Aristogatti finiscono lui mi lascia da sola e non sono felice, sono sul punto di piangere e mia sorella mi trova in questo stato.
“Cosa è successo, Viviana?”
Mi chiede preoccupata.
“Jaime è venuto qui e mi ha detto che mi ama e mi vuole come sua ragazza. Ha detto che dovremo dare una possibilità alla nostra relazione e Matt ha detto lo stesso, così posso chiarirmi le idee, ma tutto quello che sento è tristezza.”
Mia sorella mi abbraccia.
“Non conosco bene Matt, ma ha detto una cosa giusta. Ci sono troppe cose tra te e Jaime che hanno bisogno di essere chiarite.”
“Non so se lo amo ancora, questa attrazione per Matt non mi permette di capire con chiarezza i miei sentimenti.”
“Lo capirai. Se sentirai che le cose non funzioneranno potrai dirgli perché e rompere una volta per tutte.”
Io sospiro.
“Ma lui soffrirà.”
“Ma poi se ne farà una ragione.”
Sospiro di nuovo, odio questa situazione.

 

La mattina dopo chiamo Jaime e gli chiedo di incontrarci in un bar.
Non ho dormito molto, ma la mia notte insonne mi ha fatto capire che sia Matt che Sofia hanno ragione: devo chiarire le cose con Jaime se voglio essere davvero libera.
Indosso una t-shirt dei Paramore, un paio di shorts con degli spuntoni e un paio di Dock Martens, la casa è ancora silenziosa quando me ne vado.
Arrivo al bar e trovo un Jaime assonnato seduto a un tavolo.
“Ciao.”
“Oh, ciao.”
Poi c’è un momento di silenzio imbarazzato.
“Ho pensato a quello che mi ha detto e ho parlato sia con Sofia che con Matt. Ho deciso di dare alla nostra relazione una possibilità, ma non aspettarti troppo: potrebbe essere una cosa breve.”
Lui sospira.
“Lo sapevo che avresti detto una cosa del genere e lo accetto. Sarà quello che sarà. È tutta colpa mia, non volevo trasformare la nostra relazione in un casino.”
“È successo, non puoi cambiare il passato.”
“Sì, immagino sia così. Proviamoci.
Vuoi venire a un appuntamento con me stasera?”
“Sì, perché no?”
“Vediamo cosa ci succede quando ci sono delle situazioni romantiche.”
“Proviamoci.”
Non sono per niente sicura che questo porterà a delle cose buone, ma ho promesso  che avrei dato una possibilità alla nostra storia  e non infrango mai le mie promesse.
Probabilmente farà male, ma ci devo provare. Jaime non è l’unico colpevole, questa situazione è anche colpa mia ed è compito mio sistemare le cose.
Spero che non sia troppo doloroso.

 

Angolo di Layla

Ringrazio Nico_Ackerman per la recensione. E Jaime ha fatto la sua mossa, chi sceglierà Viviana? Non è poi così cotta di Matt come crede e forse c'è ancora uno spiraglio per Jaime. Chissà.

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Capitolo 18
*** 18) It's just you and I tonight, why don't you figure my heart out? ***


18) It's just you and I tonight, why don't you figure my heart out?

 
Viviana p.o.v.

 
Non mi sono mai sentita meno eccitata per un appuntamento, forse perché ne ho paura sapendo che dovrò prendere una decisione e che questa volta è tutto nelle mie mani.
L’idea di uscire e cenare in qualche ristorante elegante mi fa venire voglia di scappare e correre via più forte che posso, non è il luogo giusto. È quasi un fastidio.
Ho dei presentimenti confusi e anche mia sorella se ne accorge.
“Cosa c’è?”
“Ho detto a Jaime che avremmo concesso una seconda possibilità alla nostra relazione, ma non mi sento bene.
Stasera abbiamo un appuntamento e sono infastidita dall’idea di scegliere qualcosa di carino almeno quanto sono infastidita dall’idea di andare in un ristorante costoso.”
“Vuoi comprare qualcosa di nuovo?”
“No, userò i miei vestiti. Non c’è alcun bisogno di sprecare soldi.”
La faccia di mia sorella è strana, è come se temesse che finisse male. Forse è troppo tardi per tutto e avremmo dovuto sistemare subito i nostri problemi, ma conoscendoci sarebbe stato impossibile. Siamo tutti e due orgogliosi e un po’ testardi.
Eppure una piccola parte di me dice che non è tutto perduto, che se ci impegniamo possiamo farcela.
Cosa dovrei fare adesso?
Decido di andare in spiaggia e di trascorrere lì l’intera giornata, forse i pensieri di Jaime e Matt smetteranno di perseguitarmi per un po’.
Chiedo solo un attimo di pace e silenzio.
Niente più guerre nella mia testa, niente sentimenti negativi dati dal desiderio di baciare Matt e subito dopo baciare Jaime con la stessa intensità.
Prendo la mia roba e la porto in spiaggia, stendo il mio salviettone e mi ci sdraio sopra, lasciando che il sole accarezzi la mia pelle pallida. Non amo essere abbronzata, ma a volte un po’ di sole fa bene.
Dopo un po’ vado a nuotare, poi mangio e poi faccio una passeggiata lungo la spiaggia. Le onde lambiscono e miei piedi nudi e il vento muove gentilmente i mie capelli lunghi.
Mi sento bene.
Ho sempre amato il mare per una ragione sconosciuta, forse perché – anche se mia madre ha fatto del suo meglio per farcelo dimenticare –  sono una ragazza messicana nata a San Diego.
Questa è casa mia.
Questo è un posto che posso chiamare casa mia, ma sento che non è l’unico.
New York non sarà mai casa mia, ma sono abbastanza curiosa su come mi potrei sentire a Manchester. Sì, non mi sono lasciata alle spalle l’idea di seguire Matt.
È una tentazione troppo forte quella di scappare, forse perché sono una codarda.
Mi domando se non stia prendendo tutti in giro, me stessa per prima.
Non ho idea di cosa fare e pensare, hanno tutti ragione: devo sistemare questo casino anche se questo implica la possibilità di spezzare il cuore di Jaime.
Lascio la spiaggia alle sei, arrivo a casa venti minuti dopo e decido di farmi per prima cosa una doccia. Mi lavo e mi rado quello che ha bisogno di essere rasato e poi mi avvolgo in una grande salvietta e guardo nel mio armadio. Ho bisogno di un cazzo di vestito.
Frugo nei miei vestiti e finalmente trovo un vestito nero senza maniche, con una cintura argentata appena sopra il mio fianco e con una gonna larga.
È perfetto, così lo indosso e inizio a piastrare i miei capelli e poi li lego in una coda. Mi trucco e sono pronta.
Aspetta! La borsa!
Scelgo una piccola borsa nera e ci metto il portafoglio, alcuni fazzoletti, le chiavi, un accendino e un pacchetto di sigarette.
Adesso sono pronta.
Scendo dabbasso e mi siedo sul divano ad aspettare Jaime.
“Bel vestito!”
Mi dice mia sorella.
“Grazie.”
Dopo un po’ suona il campanello e Tony va ad aprire la porta, sento dei saluti e Jaime si fa vivo.
“Wow! Sei meravigliosa!”
“Grazie, Jaime.”
“Possiamo andare?”
“Certo!”
Afferro la mia borsa e saluto tutti, poi io e Jaime saliamo sulla sua auto.
L’appuntamento è ufficialmente iniziato.
Andiamo in un ristorante in centro, è il tipo di ristorante costoso che odio.
Poco cibo e prezzi esagerati solo per poter dire che hai mangiato in quel posto.
Fanculo a questa roba.
“Ti piace il posto?”
“No.”
Decido di essere onesta, le bugie non ci porterebbero lontano.
“Perché?”
“Perché pagheremmo un sacco di soldi per poco cibo e saremmo guardati come animali in uno zoo per tutto il tempo. Tu sei pieno di tatuaggi e lo sono anche io.”
Gli dico nervosa, probabilmente lo ferisco e mi dispiace perché ho visto un guizzo nei suoi occhi per un secondo.
“Mi dispiace, Jaime. Non volevo essere così cattiva.
Andiamo.”
“No, lascia perdere. Un Mac Donald andrà bene.”
“Jaime… Mi dispiace, ci sto davvero provando, ma c’è qualcosa che mi ferma dall’essere gentile con te.”
“È Matt?”
“Non lo so, non lo so davvero.
È come un blocco di rabbia, duro e cattivo.
Io non pensavo che…”
“Che?”
“Non ho mai pensato che potesse essere così difficile uscire con te. Mi manca la nostra vecchia amicizia…
Mi mancano i giorni in cui mi fidavo di te ed ero felice anche solo di averti attorno.
Adesso mi sento così fredda…”
Lui prende una delle mie mani.
“Andiamo al Mac. È colpa mia se mi sono dimenticato chi sei e cosa ti piace. Ho organizzato questo appuntamento come se tu fossi Jess e ti piacessero le sue stesse cose.
Ho sbagliato e adesso l’ho capito.”
“L’ami ancora?”
“No, ma sono abituato a trattare ogni ragazza come se fosse lei ed è sbagliato.”
Andiamo al Mac, ordiamo qualcosa e proviamo a parlare normalmente, come se nulla fosse successo tra di noi. Amo quanto sia divertente e il suo sorriso è una benedizione divina, sento di nuovo le farfalle nello stomaco e non credevo che sarebbe stato possibile.
Pensavo che se ne fossero andate.
Ho desiderato così a lungo questo appuntamento che adesso non mi sembra vero, le circostanze sono strane, ma qualcosa mi riporta a lui. A noi.
A quei tempi in cui eravamo felici, prima della lite.
Dopo aver finito di mangiare Jaime paga tutto, mi piace questa sua abitudine. Fuori la notte è scura e le stelle occhieggiano in cielo. È una notte serena senza umidità.
È semplicemente perfetta, le stelle sembrano così vicine che Jaime potrebbe rubarne una per me se glielo chiedessi, è una notte fatta per amare.
Il pensiero di Matt non mi sfiora nemmeno per un attimo e l’idea di scappare a Manchester mi sembra solo la fantasia di una ragazzina spaventata e immatura, incapace di affrontare le conseguenze delle sue azioni, qualsiasi esse siano.
“Cosa facciamo?”
Chiedo a Jaime, sorridendo.
“Beh, possiamo andare sul lungomare. È sempre pieno di cose carine da fare, comprare e di persone.”
“Figo! Sofia mi ha detto che quando avevo tre amavo il lungomare.”
“Mi dimentico sempre che tu sei nata qui.”
“Me ne dimentico anche io, non preoccuparti.”
Io rido e lui mi riserva un sorriso luminoso.
Forse questa relazione non funzionerà, ma amerò sempre il suo sorriso. Quando Jaime sorride sembra che nulla di brutto ti possa accadere fino a che sei con lui.
Saltiamo nella sua macchina e lui guida fino al lungomare, parcheggiamo e raggiungiamo una delle entrate. Jaime aveva ragione, è pieno di persone, la maggior parte sono coppie come noi.
Mi sento persa per un momento, poi lui prende la mia mano e io mi sento meglio. Sono sempre stata un pochino spaventata dai posti troppo affollati.
Camminiamo per un po’ con le mani intrecciate senza dire niente. A volte mi fermo in un negozio, ma compro solo una collanina con un cavalluccio di mare fatto di una pietra blu.
A un certo punto Jaime apre un cancellino e andiamo in spieggia,  mi tolgo i tacchi e cammino sulla sabbia morbida.
È un sollievo farlo perché mi hanno fatto male tutta la sera, Jaime è qualche passo avanti a me e sta probabilmente guardando l’oceano. Lo si po’ sentire cantare e per la prima volta mi sento completamente a casa qui. Un ricordo confuso emerge: ero abituata ad addormentarmi con il rumore del mare nelle orecchie.
Ci sediamo a pochi metri dal mare senza dire niente.
È un silenzio un po’imbarazzato perché quel dannato blocco di rabbia non si scioglie, poi lui prova a baciarmi. Io ricambio e finalmente lo sento che si scioglie, sento di amare di nuovo Jaime e di averlo perdonato, solo che lui lo interpreta nel modo sbagliato. Si alza di scatto e si allontana qualche passo da me.
“Non dire niente, ho capito.”
“Cosa?”
“Per te non sono nient’altro che un amico, ho perso la mia occasione quando ho baciato quella dannata puttana.”
Io mi alzo, lo raggiungo e lo prendo per mano.
“Jaime, guardami.
Hai capito male, il mio blocco di rabbia si è sciolto.”
“Non ami quel Matt quindi?”
“No, è solo attrazione. Amo te e solo te.
Non sei stato solo tu a sbagliare, ho sbagliato anche io non credendoti.
Ti prego, perdonami e diamo a questa storia una seconda possibilità, non voglio perderti ora che ti ho ritrovato.”
“Davvero mi ami?”
“Sì.”
Lui mi guarda incredulo.
“Baciami, Jaime.”
“Ti amo anche io.”
Mi dice prima di accontentarmi e coinvolgermi in uno di quei baci mozzafiato, pieni di tante cose. Amore, passione, dolore, richieste di perdono.
La luna ci guarda benevola e nel mio cuore c’è finalmente chiarezza.
Amo solo lui, per Matt provo solo amicizia.
Il mio desiderio di fuga è stato spazzato via, perché questa è casa mia e lui è il ragazzo con cui voglio stare.
Pensavo di spezzargli il cuore, ma ce lo siamo aggiustato a vicenda.
È un miracolo!
Quando ci stacchiamo lui mi abbraccia sorridendo.
“Sono l’uomo più felice del mondo.”
“Anche io sono felice.”
Riprendiamo a baciarci e va bene così.
Adesso so quello che voglio ed è questo.

Angolo di Layla.

Ringrazio Nico_Ackerman per la recensione. Ta-dan! Il triangolo è sciolto, Vivi ha fatto la sua scelta e spero ti piaccia. Ammetto di essere stata piuttosto incasinata nel trattarlo, ma anche io ho avuto i miei momenti di confusione. A volte volevo che Viviana finisse con Matt e a volte con Jaime.

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Capitolo 19
*** 19)I'm sorry it's all that I can say ***


19)I'm sorry it's all that I can say

 
Viviana p.o.v.

 
Sono sdraiata sulla spiaggia con Jaime, stiamo guardando le stelle.
Nessuno conosce i nomi delle costellazioni, ma non ci importa, è un momento perfetto, di quelli che raramente capitano nella vita e che bisogna godersi.
Sto assaporando la sua vicinanza, perché davvero mi era mancato. Quello che provo stando vicino a lui non è nemmeno comparabile a quello che provavo con Matt, con lui sento le farfalle nello stomaco e anche solo il braccio che passa attorno alla mia spalla è abbastanza per provocarmi brividi.
Il primo amore non si scorda mai, dicono, e forse hanno ragione.
Starei qui per sempre, ma ci sono delle questioni che vanno risolte e io lo so bene: la prima è con mia sorella, la seconda è con Matt.
Ultimamente sono stata una carogna con mia sorella, ma quelle cose mi pesavano sul cuore da troppo tempo, adesso devo solo scusarmi e far sì che dal veleno possa nascere qualcosa di bello.
In quanto a Matt devo chiarire le cose, mi dispiace fargli del male, ma è necessario.
“A cosa stai pensando?”
“A mia sorella e a Matt.”
A quel nome si irrigidisce.
“In che senso?”
“Devo dirgli che non saremo mai più che amici e devo sistemare le cose con Sofia, e ho fatto male ultimamente.”
“Non partirai con lui?”
“No, perché dovrei.
Partire con lui era una fuga, ma adesso non ho più ragioni per scappare, è arrivato il momento di fare l’adulta.”
“Vuoi una mano?”
Scuoto la testa.
“Sono casini che ho creato io e che devo risolvere io.”
"È brutta tanto la situazione con Sofia?”
“Un po’, ma la risolverò. Le ho detto delle cose giuste dal mio punto di vista, ma sbagliando il modo e i tempi. Non pensiamoci, stiamo ancora qui ancora un po’, mi sei mancato.”
“Anche tu. Non avrei mai dovuto baciare quella ragazza.”
“Eri arrabbiato e io avevo la mia parte di colpa, ho creduto a Jess e non a te e non avrei dovuto farlo. Adesso capisco che è questo che mia sorella tentava di dirmi, ma allora ero così arrabbiata che non lo capivo, pensavo che mi avesse abbandonato.”
“Non lo farebbe mai, ti ha accolto qui senza pensarci un attimo, anche se allora Tony era così stronzo da poterla licenziare.”
“Già.”
Rimaniamo così fino a mezzanotte, con in sottofondo solo il rumore delle onde, il traffico è solo un rumore lontano, sembra quasi di stare su una spiaggia incantata e non in una grande città.  Dal nulla emerge il ricordo di una casetta sul mare, con una camera che dava sull’oceano dipinta di azzurro e con poster di pesci e tartarughe e di una bambina paffuta e un po’ abbronzata che dormiva in un lettino e ascoltava la voce dell’oceano come se fosse quella di un vecchio amico.
“Mi sono appena ricordata di quando stavo a San Diego, amavo ascoltare il mare come ninna nanna.”
“Prima che tutto andasse a rotoli?”
Annuisco.
“Sono felice di essere tornata a casa, anche se ci sono voluti vent’anni o giù di lì, non ho mai amato New York.”
“Casa è dove il cuore sta e forse sei sempre appartenuta a San Diego.”
“Molto probabile.”
Mi alzo un po’ a malincuore.
“È ora di andare a casa e di risolvere le cose.”
Lui si alza e mi prende per mano, insieme usciamo dalla spiaggia e lui si ferma a un negozietto vicino alla spiaggia, ne esce poco dopo con un collanina a cui è attaccato un ciondolo a forma di cuore di un azzurro cangiante.  
Me lo porge e io mi metto le mani davanti alla bocca.
“Jaime, è bellissimo! Non dovevi!”
“Ma va! È solo una collanina, ma spero rappresenti il tuo cuore.”
“Sì, ci hai preso.”
“Posso mettertela al collo?”
“Certo?”
Mi volto verso di lui che me la drappeggia elegantemente addosso e la chiude delicatamente, nonostante le mani grandi, mani gentili da musicista.
Camminiamo verso la macchina e poi ci saliamo sopra, lui mette a palla un cd dei blink che canto a squarciagola fino a quando arriviamo a casa di Tony. Lì ferma la macchina, io scendo e lo fa anche lui.
“Beh, buonanotte, principessa.”
Mi dice grattandosi la nuca, poi si avvicina a me e mi bacia.
È un bacio dolce, della buonanotte.
“Buonanotte, principe messicano.”
Mi rivolge un ultimo sorriso e poi entra in macchina, lo guardo andare via e poi mi avvio verso il cancello della villa di Tony. Apro il cancellino con le chiavi e poi percorro il vialetto, non sento nessun rumore provenire da dentro eppure la luce è accesa, segno che qualcuno è sveglio.
Apro anche la porta e trovo mia sorella seduta al tavolo della sala da pranzo, una birra davanti a lei e lo sguardo triste.
“Sofia.”
“Viviana, come è andata?”
Il suo sguardo cade sul cuore.
“Chi te l’ha regalato? Matt?”
“Jaime.”
“Che significa?”
Io la guardo dritta negli occhi, sono tristi e si tortura il piercing con i denti.
“Significa che siamo tornati insieme, che ho scelto lui perché lo amo. Ho capito di avere fatto degli errori e anche lui ne ha fatti e ci siamo perdonati a vicenda.”
“Sei sicura? E con Matt?”
“Era solo attrazione.
Sofia, io e Jaime ci amiamo davvero, abbiamo risolto davvero e ci stiamo dando sul serio una seconda possibilità e sta andando bene.”
“Sono felice per te. Vuol dire che non te ne andrai da San Diego?”
“No, non me ne andrò. Rimarrò, non ho più ragioni per scappare.”
Lei mi abbraccia e scoppia a piangere sulla mia spalla, io le batto dei colpi gentili sulla schiena, ma lei non smette.
“Io ho avuto così paura di perderti. Tanta paura, pensavo che non saresti più tornata, che mi odiassi, che…
Che fosse andato tutto a puttane e che avevo sbagliato tutto con te.”
“Sofia…”
“Pensavo che continuando a dire che dovevi dare una possibilità a Jaime avevo rovinato il rapporto con te, anche se l’avevo fatto per quella cha credevo fosse una buona ragione.”
La stacco gentilmente da me.
“Sofia, su Jaime avevi ragione tu. Ho sbagliato io all’inizio non credendogli, questo non lo giustifica, ma almeno mi ha consentito di perdonarlo. Non so come spiegarlo, quando ho capito che potevo perderlo davvero ho capito che non era quello che volevo, che stavo buttando via il mio amore per paura. Avrei dovuto darti retta prima e poi c’è un’altra cosa che vorrei dirti: scusa.
Scusa se ti ho detto tutte le cose che ti ho detto, la tua opinione conta e non vale di meno perché sei stata una drogata. Mi dispiace, Sofia. Mi sentivo tradita e volevo solo farti del male dicendoti tutto quello che non ti ho mai detto.
Non doveva uscire così.”
“Ma tutto quello che hai detto è successo e io non ci ho prestato abbastanza attenzione, sono stata una pessima sorella.”
“Avevi i tuoi problemi e non volevo pesarti addosso, è stata colpa mia che ti ho esclusa.”
“Ma ti hanno picchiata e tutto il resto.”
“Lo so, ma è passato.”
“Avrei dovuto fare di più, avrei dovuto aiutare anche te come tu aiutavi me.”
“Ormai è andata e non possiamo modificare il passato, non è stato bello, ma possiamo cambiare il futuro e renderlo migliore.
Scusami, Sofia. Scusami, sono io che non merito una sorella come te.
Se avessi saputo mi avresti aiutata, pur con tutti i tuoi problemi, e scusami per aver incasinato il tuo rapporto con Tony. Sono felice che lui sia quello giusto per te, anche se ti ha fatto del male, adesso che vedo la sua vera personalità capisco perché te ne sei innamorata.”
“Sei scusata, ma giurami che non mi escluderai mai più.”
“Non lo farò mai più.”
Scoppia di nuovo a piangere e io l’abbraccio.
“Va tutto bene, Sofia.”
“Te ne andrai?”
“No, non ho motivo di farlo. I miei affetti sono tutti qui e non ha più senso scappare.”
“Davvero? Niente più Manchester?”
“Niente più Manchester, domani ne parlerò con Matt.
Capirà.”
Lei singhiozza più forte, fino ad attirare l’attenzione di Tony, che scende preoccupato.
“Che succede?
Hai per caso rotto con Jaime?”
Mi chiede freddo, puntandomi addosso i suoi occhi scuri accusatori.
“No, stiamo insieme e non me ne andrò da San Diego.”
Lui annuisce.
“Piccola, perché piangi?”
“Sono felice, lei rimane e sta con Jaime. Sono lacrime di felicità.”
Lui sorride sollevato.
“Vieni qui.”
Lei si stacca da me e lo abbraccia.
“È andato tutto bene, piccola.
Niente più lacrime, sorridi.
Tu, trattala ancora così e perderò la pazienza, Viviana.”
“Non succederà, Tony.”
“Lo spero per te, per colpa tua Sofia è stata malissimo.”
Io abbasso gli occhi.
“Mi dispiace.”
“Spero per che sia vero.”
Con gentilezza la porta via con sé, accarezzandole la schiena e i capelli.
Io mi siedo sul divano e mi metto le mani davanti al volto, lasciando che due lacrime mi solchino le guance.
Che casino avevo combinato!
Per fortuna mia sorella è stata migliore di me e mi ha perdonata, senza di lei non avrei saputo come fare.
L’ho capito quando stavo per perderla.
Dio sia ringraziato.
Ho rischiato molto e non me ne sono nemmeno resa conto.
Sono fortunata, dopotutto.
Il mio cellulare vibra: è un messaggio della buonanotte di Jaime.
Sì, sono fortunata e me ne sono resa conto appena in tempo.
A volte devi arrivare vicino al perdere le persone per capire quanto tieni a loro.
Io non ho perso nessuno e di questo sono infinitamente grata all’universo e a Dio che mi ha liberato dal peso del rancore.
Adesso posso affrontare il futuro con serenità.

Angolo di Layla.

Ringrazio Nico_Ackerman per la recensione, prima che con Matt doveva chiarire con Sofia. Era altrettanto importante, ma nel  prossimo lei e Matt si chiariranno. Mancano pochi capitoli anche alla fine di questa storia e spero che questo ti piaccia.

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Capitolo 20
*** 20)No we can't be friends, everything is different. ***


20)No we can't be friends, everything is different.

 
Viviana p.o.v.

 
Il giorno dopo la cena con Jaime mi sveglio di buon umore.
Lui mi manda un messaggio di buongiorno a cui rispondo con entusiasmo e che mi fa sorridere come un’idiota. Sofia lo nota a colazione e sorride anche lei, Tony invece mi studia, come se temesse che potessi ferire il suo amico e causare un altro casino.
Mi rendo conto che il suo rancore è giustificato, visto quanto ho fatto soffrire mia sorella, ma mi ascolterebbe se gli parlassi?
Forse dovrei aspettare qualche altro giorno e farlo calmare un pochino, in ogni caso c’è una persona con cui devo assolutamente parlare ed è Matt.
Finito di fare colazione prendo in mano il mio cellulare e compongo il suo numero, dopo svariati squilli mi risponde, come minimo l’ho svegliato mentre dormiva, mi dico con una punta di dispiacere.
“Matt? Ciao, scusa.”
“Ciao, Viviana. Scuse accettate, come mai mi chiami?”
“Credo che dovremmo chiarire delle cose e prima lo faremo, meglio sarà.”
“Sì, lo credo anche io.
Ci vediamo tra un’ora al solito bar.”
“Va bene e scusa ancora.”
Chiudo la chiamata, Sofia mi guarda curiosa.
“Credo che debba sapere che tra noi non ci sono speranze e che non partirò con lui.”
“Credo che tu abbia ragione, meglio chiarite e meglio sarà.”
“Lo so, ci vediamo tra un’ora.”
“Ottimo.”
Se ne va con la sua tazza di the in mano, Tony mi si avvicina guardingo.
“Cosa stai architettando?”
“Nulla, solo parlare a Matt e chiarire la nostra situazione.
Penso di doverglielo, no?
Prima chiarirò le cose e prima tutto andrà a posto, ho combinato fin troppi casini.”
“Esatto, non devi mai più fare soffrire Sofia in quel modo. Per colpa tua rischiava di ricadere nelle sue abitudini e solo grazie al mio costante farle forza non è tornata a non mangiare.”
“Lo so e te ne sono grata. Cercherò di fare in modo di non farle più così male, ma erano anni che avevo queste cose che mi pesavano sul cuore.”
La mia replica suona debole anche alle mie orecchie, immagino alle sue.
“La prossima volta scegli un modo migliore.”
Mi dice gelidamente.
“Lo farò.”
“Bene.”
Lui si alza dal divano e raggiunge Sofia lasciandomi da sola a meditare su quanto sia stata stronza con mia sorella, proprio nel momento in cui la vita iniziava a sorridere. Mi vergogno per la mia invidia e per la rabbia che ho provato nei suoi confronti, in fondo lei ha sempre cercato di fare del suo meglio per starmi accanto.
Anche con Jaime lo ha fatto, sono io che ho interpretato male i segnali e fatico a perdonarmelo, ma dopotutto il dolore rende ciechi almeno per un po’.
Guardo l’orologio e mi alzo dal divano, indosso un paio di shorts e una maglia dello zoo di San Diego e vado all’appuntamento con Matt. Il caffè è il solito locale che dà sul mare, lui è già lì e indossa un paio di occhiali da sole, che rendono indecifrabile la sua espressione.
“Ciao.”
Gli dico, spostando una sedia.
“Ciao, ho già ordinato per tutte e due, se non ti dispiace.”
“Non c’è problema.”
Lo guardo negli occhi e mi sembra abbiano perso il loro potere, anzi sembrano misteriosi e pieni di segreti che non ha diviso con me.
Quanto conosco davvero il ragazzo che mi sta davanti?
Mi ha mai parlato in modo esauriente dei suoi problemi con la coca?
No, non l’ha mai fatto, dicendo che non ama parlare di quel periodo della sua vita.
La cameriera arriva e porta un cappuccino e una brioches ciascuno, nessuno ha ancora parlato, il che è strano.
Mangiamo sempre in questo silenzio innaturale, poi finito prendo la parola io.
“Volevo dirti che sono tornata con Jaime, mi dispiace se ti ho ferito o usato in qualche modo, non era mia intenzione. Ero solo confusa e avevo bisogno di mettere ordine nella mia vita.”
“Sono felice che tu sia tornata con lui, si capiva che lo amavi ancora e che cercavi lui in me.”
“Davvero?”
“In modo inconscio sì, lo hai sempre fatto. Devi amarlo parecchio.”
“Lo amo molto, sì. Ovviamente non verrò con te.”
“Lo so, l’ho sempre saputo. Venire con me sarebbe stata una fuga e tu non mi sembri una che scappa e poi a Manchester ci sarebbe stato un problema.”
Io alzo un sopracciglio.
“A Manchester ho una ragazza, si chiama Gemma.”
Il mondo mi cade addosso.
“E quando pensavi di dirmelo?
Il giorno in cui saremmo sbarcati dall’aereo e avremmo trovato lei ad accoglierci?
E come mi avresti presentata?”
Sputo acida e ferita.
Io credevo in lui e invece lui mi ha semplicemente usata per un’avventura americana, ma gli è andata male.
“Come un’amica.”
Dice semplicemente facendomi imbestialire.
“Le amiche non si baciano, con le amiche non ci flirti facendo loro credere che ci siano dietro altri interessi!”
“Lo so, mi dispiace. Ti ho incoraggiata perché sapevo che non avresti scelto me.”
“E se l’avessi fatto?”
“Mi sarei trovato in un casino, ma l’avrei risolto.”
Io gli rivolgo il mio sguardo più gelido.
“Sono felice di non aver scelto un bastardo doppiogiochista.
Io ti avrò anche usato senza volerlo, ma tu l’hai fatto a posta. Volevi un paio di scopate e niente di più, ti è andata male, chico.
Mi dispiace per la tua ragazza a Manchester, nessuna si merita un tipo del genere.”
Lascio i soldi sul tavolo e mi allontano a passo di marcia, arrabbiata come non mai, guido tra le strade di San Diego con aggressività con la compilation dei pezzi più cazzutti degli Skillet a paletta.
Arrivo a casa  e non appena mi chiudo la porta alle spalle, scoppio in una breve serie di singhiozzi isterici che attirano subito Sofia.
“Viviana, cosa succede?”
Mi chiede preoccupata.
“Avevi ragione su Matt.”
Le dico tra le lacrime.
“Non dovevo fidarmi di lui, è solo un bastardo doppiogiochista!
A Manchester ha una ragazza.”
Lei sgrana gli occhi e li vedo riempirsi di rabbia, una marea che si alza pericolosa.
“Io vado a rifargli la faccia.”
Ringhia, ma io la trattengo.
“Non devi farlo, non se lo merita.”
“Ti ha ferita.”
“Mi sono lasciata ferire perché non ho ascoltato il mio cuore, ma il mio orgoglio. Se avessi chiarito subito con Jaime nulla di questo sarebbe successo.
Voglio dimenticarmi della sua esistenza e ringraziare il Signore che mi ha fatto capire in tempo che razza di persona fosse.
Almeno non sono andata con lui, adesso chiamo Jaime.”
Mia sorella mi scosta gentilmente ed esce e chiamo Tony a gran voce.
“Cosa c’è?”
“Vai e ferma Sofia prima che pesti Matt e faccia una cazzata.”
Lui non se lo fa ripetere due volte, memore dell’incidente con Jess, io invece chiamo il mio ragazzo, ho bisogno di sentire la sua voce come dell’aria.
“Pronto?”
Mi risponde.
“Jaime, sono Vivi.”
“Ciao, piccola. Come stai?
Come è andata con Matt?”
“Tutto bene, ho cacciato quel piccolo verme dalla mia vita.”
“Verme?”
“Non mi aveva detto di avere una ragazza.”
“Posso pestarlo?”
“No, non ne vale la pena e poi sei famoso, i paparazzi sarebbero felici di fotografarti mentre fai il violento.”
“Giusto, dannata fama!”
Mia sorella rientra imprecando tra le braccia del suo ragazzo e io sorrido: è questa la vita che voglio.
“Tutto bene?”
“Sì, Sofia voleva pestare Matt, ma Tony l’ha trattenuta.”
“Capisco.”
“Jaime, ti amo.”
“Ti amo anche io.”
Parliamo ancora un po’ e poi chiudo la chiamata.
Sì, è questa la vita che voglio.
Non posso chiedere nulla di meglio.

Angolo di Layla

Ringrazio Nico_Ackerman per la recensione, spero che questo charimento con Matt ti piaccia. Il ragazzo aveva una sorpresa nascosta, povera Vivi!

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Capitolo 21
*** 21)You say love's overrated I say it's complicated ***


21)You say love's overrated I say it's complicated

 
Leah p.o.v.

 
Sono passate due settimane dall’inizio della pausa e oggi sono tutti a casa mia per fare una grigliata e goderci insieme gli ultimi giorni di vacanza prima che il carosello del Warped Tour riparta.
Ci sono Tony e Sofia – e sembrano davvero felici insieme, lei è raggiante dopo aver risolto i suoi problemi con Vivi – Liz e Vic, Jaime e Viviana – un altro ritratto della felicità, le fossette del nostro bassista son praticamente ormai incise sulla sua pelle abbronzata – e poi c’è Mike.
Lui se ne sta in disparte in un angolo sorseggiando la sua birra con espressione indecifrabile, ogni tanto guarda verso Jaime e Viviana e la sua faccia di distorce per quello che sembra disgusto.
Che problemi ha?
Separati quei due stavano malissimo, combinavano una serie infinita di casini e si vedeva che non vedevano l’ora di poter tornare insieme. Anche la storia di quel Matt era solo un espediente inconscio di Vivi per ingelosire Jaime e indurlo a fare la prima mossa.
Sono stati tutti felici che si siano messi insieme, soprattutto Sofia e Tony perché aveva finalmente portato pace a casa loro. Il rapporto tra le due sorelle, una volta risolti i problemi che stavano sotto la superficie, è uscito addirittura più forte.
Non capisco come mai Mike sembri così ostile.
Vic e Jaime stanno mettendo la carne sulla brace, le ragazze chiacchierano per conto loro e Tony sta parlando al telefono: è il momento giusto per parlare a Mike senza che tutti lo notino.
“Mike.”
Mi avvicino.
“Va tutto bene?”
“Sì.”
Mi risponde lui in tono incolore.
“Oh, andiamo! Ti conosco e so che c’è qualcosa che non va.”
“Non mi va di parlarne adesso, c’è troppa gente intorno, rovinerei la festa a tutti.”
“È per Jaime e Viviana?”
“Riprova più tardi, dottoressa.”
Odio il suo tono beffardo e quel “dottoressa” usato come se la mia professione fosse in qualche modo disprezzabile, come sei medici fossero solo una massa di ficcanaso.
Io mi irrigidisco.
“Va bene, Fuentes.”
Se il suo tono è beffardo il mio è gelido, non capirò mai quel ragazzo! Lo amo, ma non lo capisco!
Nervosa, vado dalle ragazze e mi unisco alla loro conversazione, Viviana sta mostrando loro il ciondolo a forma di cuore con un sorrido che le va da un orecchio all’altro.
“Hai visto che bello, Leah?”
Io sorrido.
“Sì, è molto bello. Ti sta benissimo, sono felice che finalmente abbiate chiarito e di essermi sbagliata.”
Lei alza un sopracciglio.
“Io dicevo che tu saresti finita con Matt, ti ricordi?”
Lei chiude gli occhi e poi scuote la testa sorridendo.
“Sì, hai ragione. L’avevi detto quando la storia era solo all’inizio, ma per fortuna ti sei sbagliata, per lui ero solo davvero una scopata.”
“E tu?
Progressi sul fronte Fuentes?”
Si può considerare un progresso desiderare ardentemente di ucciderlo e riuscire a occultare prove e cadavere in modo così perfetto che nessuno saprà mai che fine abbia fatto e che sono io la responsabile?
Immagino di no.
“Nessuno, ma tanto non mi aspettavo nulla di che.
Avete visto la nuova vacca che frequenta?”
“Chi? Alysha?
Vic dice che è solo una con cui scopa, nulla di serio.”
“Sì, ma l’hai vista?
E hai visto me?
Siamo simili come il sole e la luna.”
“A volte la luna sembra brillare più del sole.”
Commenta sibillina Liz bevendo un sorso della sua birra.
Sì, a volte è così, ma non come i ragazzi come Mike. Non mi piacciono i pregiudizi, ma lui è il classico tipo un po’gangsta che preferisce una bella bionda senza cervello accanto e continuare a farsi i cazzi suoi che scegliere una ragazza con un po’ di cervello con cui confrontarsi e magari cambiare abitudini.
Continuiamo a parlare fino a che Vic si avvicina di soppiatto alla sua ragazza e la abbraccia da dietro.
“Vic! Mi hai fatto prendere un colpo!”
“Scusami, angelo. Volevo solo dirvi che è tutto pronto e che le salamelle e gli spiedini piccanti di Tony sembrano promettere benissimo. Fiammate da drago di Harry Potter.”
“Va bene, amore.”
Andiamo verso un tavolo e ci sediamo, in mezzo ci sono le varie pentole con costine, salamelle, hamburger, carne alla brace piccante e non, ali di pollo, cotechini e spiedini.
“Dio, grazie per questa cena!”
Esclamo ispirata facendo ridere tutti.
Iniziamo a mangiare e la conversazione muore lentamente, è tutto buonissimo, i ragazzi hanno superato sé stessi, soprattutto la carne alla brace piccante di Tony.
Stanotte sputerò fuoco sul serio, ma ne sarà valsa la pena. Eccome se ne sarà valsa la pena.
“Bravissimi, ragazzi!
Se doveste fallire come band potreste aprire un ristorante.”
Ridono tutti.
“Cucinare ci piace, ma suonare ci piace molto di più.”
Dice Vic.
“Ma grazie del complimento. Oggi Turtle si è superato, vero?”
Io annuisco.
“Assolutamente, questa è la sua carne alla brace piccante più buona che io abbia mai mangiato.”
L’interessato arrossisce leggermente e borbotta un grazie.
Dopo la carne, mangiamo un po’ di frutta e la crostata alle ciliegie delle sorelle Ortega. Buonissima anche quella, quando quelle due lavorano in team fanno miracoli!
“Ah, che bella cena!
Dovremmo farne più spesso, vero Jaime?”
“Decisamente, Viviana.”
Mike si gira dall’altra parte e apre un’altra birra, l’ennesima della serata.
Io sbuffo, maledicendolo, Vic invece non nota nulla e mette della musica. Presto sono tutti impegnati a ballare e il fatto che Mike apra il mio cancellino che dà sulla spiaggia passa praticamente inosservato.
Non a me che lo seguo.
Quando siamo abbastanza lontani dal gruppo lo chiamo arrabbiata e anche un po’ curiosa sulle ragioni del suo comportamento.
“Si può sapere cosa ti prende?
È da quando Jaime e Viviana si sono messi insieme che sei strano.”
“Non mi va che loro si siano messi insieme.”
“Cosa? Ma perché?”
“Lui per lei si è fatto in quattro e lui l’ha trattato di merda.”
“Ma cosa dici? Ha solo creduto alle parole di Jess e poi nemmeno lui è stato un santo, ha baciato un altra sotto i suoi occhi!”
“Cosa che vuoi che sia un bacio?
Lei ci avrà scopato con quell’inglese!”
Io lo guardo a bocca aperta, che cazzo sta dicendo?
“Lei scopato con Matt? Assolutamente no, non è vero!
Non è che perché tutte le ragazze con cui esci te la danno la prima volta che le vedi significa che tutte le ragazze siano così.
Sono innamorati!”
“L’amore non esiste!”
Urla più forte di me.
“Solo perché tu non sei in grado di provarlo non significa che un sentimento non esista!
Smettila di fare lo stronzo e gioisci per il tuo amico, per una volta lascia da parte il tuo immenso ego, sempre che tu ci riesca!”
Urlo e poi giro i tacchi e corro verso il cancellino.
Lo apro e poi corro via dal giardino con la vista accecata dalle lacrime.
Lui non mi ama e non mi amerà mai!

Angolo di Layla

Ringrazio Nico_Ackerman per la recensione, scusa il ritardo, ma sono successe un po'di cose e ho sbarellato un po' sul postre. Spero che questo capitolo ti piaccia.

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Capitolo 22
*** 22)Tell me that you need me 'cause I love you so much. Say you'll never leave me 'cause I need you so much. ***


22)Tell me that you need me 'cause I love you so much. Say you'll never leave me 'cause I need you so much.

 
Leah p.o.v.

 
Ho il cuore distrutto, le parole di Mike sono acuminate schegge di ghiaccio che si sono piantate nella mia cassa toracica. Forse il mio cuore era fatto di ghiaccio ed è esploso.
Cosa faccio adesso?
Cammino un po’ sul lungomare di San Diego, ma la vista di troppe coppiette felice finisce per farmi venire la nausea, loro hanno tutto quello che io non avrò mai.
Amore.
Non sono amata dal ragazzo che amo e non sono amata dai miei genitori, ricchi aristocratici che mi hanno ripudiato non appena mi sono laureata.
Gli amici sono la mia famiglia, ma in questo momento non mi va di farmi vedere da loro e non voglio causare un casino, sicuramente si arrabbierebbero tutti con Mike per un motivo o per un altro.
Scendo dal lungomare e mi dirigo verso il centro della città macinando chilometri a passo marziale, ignorando tutte le occhiate che ricevo per il mio strano abbigliamento: una canottiera nera con il disegno di un teschio e una gonna nera a balze rifinite a fantasia scozzese fucsia e con bel fiocco della stessa fantasia a lato. Gli anfibi con un po’ di zeppa non possono mancare.
Vorrei mandare tutti a fanculo e ho fatto il medio a un paio di persone particolarmente indiscrete.
“Mai vista una persona vestita di nero?”
Ho urlato.
Arrivata alla zona dei locali entro nel primo pub e mi sedo al bancone.
“Una birra, per favore?”
“Hai ventun’anni?”
Mi chiede il barista, io estraggo la mia carta di identità esasperata.
Lui la controlla meticolosamente e me la restituisce per poi portarmi la tanto agognata birra.
La bevo tutta d’un sorso, senza nemmeno solo gustarmela, giusto per diventare ubriaca il più presto possibile e dimenticarmi quello che Mike mi ha detto.
Lui non crede all’amore, come potrebbe accettare il mio?
Ordino un’altra birra e poi un’altra, il barista inizia a lanciarmi occhiate di sbieco. Bevo e non parlo, forse teme che abbia la sbornia triste e di essere costretto ad ascoltare i miei problemi e a tirarmi su.
Io ho la sbornia muta, bevo e non parlo.
Smetto di bere solo quando crollo addormentata da qualche parte.
Ho smesso di ubriacarmi per dimenticare le brutture della vita quando ho iniziato a studiare medicina, ma stasera ne sento il bisogno e non sta andando come dovrebbe.
Le parole di Mike invece di sbiadire lentamente in un caos indefinito di pensieri diventano sempre più forti, urlano nella mia testa come un branco di lupi affamati.
Affamati di me, desiderosi di farmi a pezzi e lasciare solo brandelli di me sparsi nella mia anima, riducendola a un puzzle scompigliato da un bambino cattivo.
Considero seriamente di passare a qualcosa di più pesante, ma poi mi dico che non è il caso, che non ho voglia di mischiare vodka e birra e finire per vomitare nel cesso del bar, come un’ubriacona.
Continuo a bere, la mia vista diventa sfuocata e sento a stento le parole che mi rivolge il barista, solo allora lascio uscire un sospiro sconsolato.
“Ok.”
Dico al ragazzo che noto solo ora ha dei magnifici occhi verdi.
“Ho bevuto troppo, me ne vado.
Quanto ti devo?”
Lui mi dice il prezzo e io pago, nonostante la quantità di birra riesco a uscire salda sulle mie gambe e camminando dritta.
Fuori mi stringo le mani alle braccia e guardo la strada. Casa mia è molto lontana e non ce la farei a ripetere il percorso a piedi, quindi mi metto sul bordo del marciapiede e cerco di fermare un taxi.
Ce la faccio e gli detto l’indirizzo di casa mia strascicando leggermente le parole.
“Sbornia triste?”
Mi chiede il taxista.
“All’incirca. Il ragazzo di cui sono innamorata è uno stronzo.”
“Ne troverai uno migliore, sei ancora giovane.”
Io non dico nulla, i miei vestiti traggono in inganno: non sono più una ragazzina, non sono più così giovane.
Le mie possibilità di trovare qualcuno si riducono drasticamente ogni anno che passa e ho paura che rimarrò zitella a vita per colpa di Mike Fuentes.
Finalmente arriviamo a casa mia, pago il taxista ed entro. Dentro e nel giardino è tutto pulito, devono averci pensato le ragazze. Domani dovrò spiegare loro cosa è successo e non mi va, Viviana si arrabbierà e non posso darle torto.
Sospiro di nuovo e mi tolgo gli anfibi, poi ciabatto fino al divano e mi ci lascio cadere sopra con le mani tra i capelli. Inizio ad avere mal di testa.
Imprecando mangio una merendina e prendo un’aspirina e poi mi stendo di nuovo.  Non so quanto rimango a fissare il soffitto senza pensare a niente, so solo che deve essere un po’ di tempo perché quando il rumore di un tuono mi riscuote la sveglia indica che sono le tre di notte.
Mi alzo in piedi e noto che su San Diego si sta scatenando un violento temporale estivo che mi costringe ad abbassare tutte le tapparelle di casa mia.
Mi siedo di nuovo sul divano, la pace sembra essere tornata.
All’improvviso qualcuno inizia a bussare con violenza alla porta, io prendo un coltellaccio da cucina – non si sa mai – e do un’occhiata dallo spioncino: è Mike bagnato fradicio.
Apro la porta e lui nota subito il coltello.
“Volevi uccidermi?”
Chiede strascicando anche lui le parole.
“Avrebbe potuto essere un ladro e tu sei ubriaco marcio.
Cosa vuoi?”
“Fammi entrare, per favore.”
“Va bene.”
Salgo al secondo piano, recupero una salviettone dal bagno e glielo porgo, lui ci si avvolge dentro e si siede su una sedia.
“Cosa c’è, Mike?”
“Dobbiamo parlare.”
“Abbiamo già parlato a sufficienza stasera e mi sembra che tu sia stato chiaro.”
“Sei ubriaca anche tu.”
Io sbuffo.
“Questo non c’entra.”
Rimaniamo in silenzio per un lungo tempo.
“Stasera ti ho mentito su tutta la linea, non è vero che mi dà fastidio il fatto che Jaime stia con Viviana perché lei l’ha trattato male.
La verità è che sono invidioso di lui.”
“Non capisco.”
Lo guardo sorpresa, cercando di leggere qualcosa nei suoi occhi scuri, ma li tiene bassi.
“Lui ha avuto le palle di lottare per il suo amore, io lo lascio scivolare via ogni giorno, ripetendomi ogni giorno che non funzionerebbe, che finirei con il ricevere un calcio in culo.”
“Tu sei innamorato?”
Sgrano gli occhi.
“Sì, sono innamorato da un po’.”
“Di Alysha?”
Pronunciare questa domanda mi costa tutte le mie energie, non so se reggerei se lui mi rispondesse che ama quell’oca bionda tatuata.
“No.”
Il mio cuore si stringe in una morsa.
“E di chi?”
“Di te.”
Due semplici parole che sconvolgono il mio mondo.
“Mike, se è una presa per il culo non è carino.”
“Sono sincero, in vino veritas. È da un po’ che mi piaci, ma a te non interessano i ragazzi come me. Quelli che sono gangasta, superficiali, che sembrano interessati solo a scopare. A te servirebbe uno come Vic.”
“Quello che serve a me lascialo decidere a me.”
È  il suo turno di guardarmi sorpreso.
“Cosa vuoi dire?”
Io prendo fiato.
“Che ti amo, zuccone di un Fuentes! Ma a te le dark non interessano, non sono sexy o disinibite come piacciono a te.”
“Che ne sai di che tipo di ragazze mi piacciono?”
“Tutte le tue ragazze sono state la fotocopia di Alysha, barbie alternative.”
“Erano solo scopate.”
Risponde secco lui.
“E chi mi dice che io per te non sia un’altra scopata?”
“Non lo sei. Tu mi piaci non solo per il fisico, ma anche per il carattere e tutto il resto, persino il tuo strano modo  di vestire.”
“Sei sicuro?”
“Sì.”
“Quindi io ti piaccio e tu mi piaci.”
“Sì, ma non so cosa ci trovi di bello in me?”
Gli appoggio l’indice all’altezza del cuore.
“Questo. È un cuore d’oro, molto generoso e poi sei semplicemente bello.”
“Grazie.”
Mi guarda un attimo e poi le sue labbra sono sulle mie in un bacio casto che poi diventa passionale.
Quando ci stacchiamo, lui corre al piano superiore e lo sento vomitare, salgo anche io e gli tengo la testa.
“Scusa.”
“Prenditi due aspirine, domani sarai come nuovo.”
Lui esegue il mio ordine e poi mi guarda di nuovo.
“Posso dormire qui stasera? Con te.”
Io sono presa in contropiede, ma alla fine balbetto un “sì.”. Lo porto in camera mia e si spoglia prima di infilarsi nelle lenzuola nere del mio letto matrimoniale, io lo seguo poco dopo e vengo attirata sul suo petto.
Lui si addormenta subito, io trascorro la notte in bianco più bella della mia vita: tra le sue braccia sto bene, ma domani, da sobrio, si ricorderà ancora di tutto?
Vorrà stare con me o mi caccerà via?
Le ore passano lente, lentissime e lui inizia a russare leggermente e a mugugnare e ogni tanto mi sembra di cogliere il mio nome.
Finalmente apre gli occhi e mi guarda sorpreso.
“Cosa è successo?”
“Sei venuto qui stanotte e mi hai detto delle cose.”
Dico coincisa io, pronta a essere rifiutata.
“Tipo?”
“Che mi ami da tanto tempo, che sei invidioso di Jaime, poi mi hai baciato.”
“Oh.”
C’è un lungo silenzio.
“Ok, farò finta di niente, Mike. Torna da Alysha.”
“No.”
Io lo guardo sconcertata.
“Io e Alysha ci siamo lasciati ed è tutto vero: ti amo.
Non so la risposta che mi hai dato però, non me l’hai detta.”
“Ti amo, Michael Fuentes.”
Lui sorride e mi attira di nuovo a sé, riempiendomi i capelli di baci.
“Ti amo, Leah.
Non mi lasciare mai, perché adesso che ti ho detto tutta la verità non so se sopravviverei senza di te.”
“Non ho intenzione di farlo, ormai sei mio.”
Lui sorride e mi accarezza lentamente.
“Dormi, hai delle brutte occhiaie.”
“Sì.”
Rispondo serena e sonnolenta io e per la prima volta mi addormento felice.
Ho trovato l’altra metà di me stessa, quella che cercavo da una vita e che mi fa dormire tranquilla come una bambina dopo tanto tempo di sonno agitati o notti insonni.
È bello.

Angolo di Layla

Grazie a Nico_Ackerman per la recensione.

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Capitolo 23
*** 23)The truth never set me free so, I'll do it myself ***


23)The truth never set me free so, I'll do it myself

 
Leah p.o.v.

 
È passata una settimana e siamo di nuovo tutti riuniti nel mio giardino, ma l’atmosfera non potrebbe essere più diversa dalla scorsa volta.
Questa volta siamo tutti allegri ed eccitati: domani partiremo per la seconda parte del Warped Tour e le coppie hanno retto.
I ragazzi si affaccendano attorno al barbecue per cucinarci le carne e noi ragazze ce ne stiamo in disparte, visto che abbiamo finito di preparare la tavola.
Vivi sfoggia ancora orgogliosa la collana e Liz e Sofia ogni tanto sbirciano con amore i loro uomini, ma spno anche interessate a me.
“Hai ripreso a dormire e senza sonniferi.”
Constata la ragazza dai capelli viola.
“Sì.”
Rispondo semplicemente.
“Il che significa che ti stai vedendo con qualcuno, con chi?”
Liz mi guarda in modo penetrante, io cerco di mettere la maschera più imperscrutabile che mi viene.
“Beh, lo dirò a inizio cena.”
“Non sarà Mike?”
Chiede curiosa Sofia.
“Silenzio stampa.”
“Eddai, a noi puoi dirlo anche adesso.”
Questa è Viviana.
“No, no, no.
Ho detto prima della cena e sarà prima della cena, non vorrete torturarmi per avere questa informazione?”
“No, ma siamo curiose. Non ti abbiamo mai vista così felice e innamorata, ti brillano gli occhi e le occhiaie stanno sparendo!”
“Meglio, no? Almeno non avrò l’aspetto da cadavere di sempre, sembrerò un essere umano.”
“Sei un essere umano.”
Mi riprende sbuffando Liz.
“Hai due braccia e due gambe, non vai a fuoco al sole e non temi l’acqua santa. Rassegnati, non sei mai stata un vampiro.”
Io rido.
“Lo so, lo so.
Sono solo una dottoressa e non ho nulla di soprannaturale, a parte la capacità di prendermi cura di quattro uomini che a volte regrediscono all’età infantile.”
“Questo è vero, Jaime sta facendo il giocoliere con le lattine di birra.”
“Lascialo fare, non si dovrebbero rompere, Viviana.
Hai sentito ancora Matt?”
“No, credo sia partito per l’Inghilterra e ne sono felice. Mi stava solo prendendo in giro, a Manchester aveva già una ragazza, sono stata fortunata ad aver capito in tempo chi amavo davvero o avrei rischiato una grossa delusione una volta arrivata là.”
La sua faccia rimane scura per un attimo, poi torna a sorridere.
“Ma sono qui con voi e con il ragazzo che amo, in attesa che tu ci dica con chi diavolo stai.”
“La curiosità uccise il gatto.”
“Pff!”
Sbuffa lei.
“Ragazzi, a tavola! È pronto!”
Urla Vic.
Insieme al resto della ciurma si sta avvicinando al lungo tavolo con il cibo messo in grandi vaschette di plastica verde.
Noi ci sediamo tutti a tavola, poi prima che inizino a mangiare io mi alzo in piedi e guardo Mike che fa altrettanto.
“Beh, ecco. Noi due vorremmo fare un annuncio.”
Ci guardano tutti curiosi.
“È da una settimana che stiamo ufficialmente insieme.
Sì, il signor Fuentes junior ha messo la testa a posto, con me.”
Io sorrido e Mike fa lo stesso, addirittura mi dà un bacio a stampo, mentre gli altri applaudono rumorosamente e si alzano in piedi
In un attimo mi ritrovo coinvolta in un giro di abbracci e congratulazioni, nemmeno gli avessimo detto che stiamo per sposarci!
“Ah, sono così felice che stiate insieme! Era una vita che dicevo a mio fratello di farsi avanti con te, ma aveva dei complessi di inferiorità!”
Esclama Vic che sembra il più contento di questa decisione.
“Vic, non esagerare, dai!”
Cerca di schermirsi l’atro Fuentes.
“Ma zitto! Non dico a tutti le seghe mentali che ti sei fatto o non potresti più uscire di casa dopo.”
Mike apre la bocca un paio di volte e poi la chiude, decidendo di non rispondere al fratello.
“L’ho sempre detto che dovevate mettervi insieme!
Jaime, mi devi venti dollari!”
Io guardo i miei due amici senza capire.
“Lui diceva che Mike non ce l’avrebbe mai fatta, io invece pensavo il contrario e ho vinto.”
“Jaime!”
Lui alza le mani come per difendersi davanti al mio tono.
“No, è che Mike sembrava proprio in para nera! Non pensavo ne sarebbe mai uscito, ma sono felice che stia con te!”
“Anche io sono felice, ma il cibo si raffredda. A tavola!”
Esclama nel suo solito tono calmo Tony e noi seguiamo il suo consiglio e mangiamo il ben di Dio che hanno cucinato: hamburger, spiedini, salamelle, cotechini, carne piccante, costine.
Esattamente come l’altra volta, solo che Mike non è arrabbiato con Jaime e il bassista non saprà mai di questa incazzatura perché sono riuscita a evitare l’incidente diplomatico.
Mike mi stringe una mano sotto il tavolo e poi iniziamo a mangiare anche noi, meglio riempirsi la pancia di cibo tutto sommato sano finché possiamo, visto che da domani saremo di nuovo a regime di cibo spazzatura, cibo messicano e pizze surgelate.
Un’infinità di pizze surgelate che ci aspettano nel tour bus, meglio questo.
“Ma come è successo?”
“È venuto da me dopo il barbecue e mi ha detto che era innamorato di me da un po’, ma non si faceva avanti perché temeva che lo rifiutassi. Pensava fossi tropo intelligente per lui.”
“Ah, lo sapevo. Visto? Si faceva le pare come ti dicevo io!”
Esclama trionfante Vic.
“Dai, smettila, fratello!”
“Ok, la smetto solo perché ci serve un batterista di buon umore e non uno incazzato con la band.”
Ridono tutti, Mike gonfia le guance come un criceto.
Rimaniamo ancora un po’ a chiacchierare, poi gli altri se ne vanno e rimaniamo solo io e Mike. Sistemiamo le cose e puliamo la casa, poi lui si sdraia a letto.
“Hai già fatto le valigie?”
Gli chiedo prima di stendermi a mia volta accanto a lui, i miei trolley occhieggiano tranquilli in un angolo della stanza.
“Sì, le ho fatte prima di venire qui, volevo trascorrere la notte con te.”
“Va bene.”
Mi sdraio accanto a lui che mi stringe a sé e mi dà un bacio sulla fronte.
“Ti sei pentito di esserti messo con me?”
“Assolutamente no. Dormi, Leah. Ti amo.”
“Ti amo anche io.”
Lui si addormenta prima di me e io rimango a guardarlo, estasiata da tanta bellezza e felice che lui sia il mio ragazzo adesso.
Domani ci sarà un nuovo inizio e lui sarà al mio fianco.
Il Warped Tour ripartirà, ci saranno nuova avventure, nuova vita da vivere, nuove amicizie, vedremo sbocciare nuove storie d’amore e forse qualcuna finire.
Spero che non finiscano quelle dei miei amici perché si meritano tutta la felicità di questo mondo e spero non finisca la mia. Sono sicura che non finirà, in qualche modo ce la faremo, impegnandoci e dando fondo a tutte le nostre energie, divertendoci e forse anche stando male, ce la faremo.
Ringrazio il Signore di averci dato la forza per confessarci i nostri sentimenti e darci questa felicità.
La verità non mi ha mai reso libera, così ci ho pensato da me.

Angolo di Layla.

Ringrazio Nico_Ackerman per aver pazientemente seguito questa storia sino alla sua fine. Spero non ti abbia deluso. Grazie mille per tutto.

Alla prossima storia^^.

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