The truth never set me free so I'll do it my self di Layla (/viewuser.php?uid=34356)
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Caraphernelia. ***
Capitolo 2: *** 2) Welcome to my (new) life ***
Capitolo 3: *** 3) Morning view ***
Capitolo 4: *** 4) Everything is magic ***
Capitolo 5: *** 5) Best friends just won't leave your side ***
Capitolo 6: *** 6) It's a circle, a mean cycle I can't excite you anymore ***
Capitolo 7: *** 7) The city ***
Capitolo 8: *** 8) Warning ***
Capitolo 9: *** 9) Am I the enemy? ***
Capitolo 10: *** 10) A little bit of truth ***
Capitolo 11: *** 11) Escape route ***
Capitolo 12: *** 12) Sippin on sunshine ***
Capitolo 13: *** 13) I've got the guts to say anything ***
Capitolo 14: *** 14) The ocean ***
Capitolo 15: *** 15) A friend of a friend, these strangers at the party never paid. ***
Capitolo 16: *** 16) The world we knew won't come back, the time we've lost can't get back, the life we had won't be ours again. ***
Capitolo 17: *** 17) Le's start over ***
Capitolo 18: *** 18) It's just you and I tonight, why don't you figure my heart out? ***
Capitolo 19: *** 19)I'm sorry it's all that I can say ***
Capitolo 20: *** 20)No we can't be friends, everything is different. ***
Capitolo 21: *** 21)You say love's overrated I say it's complicated ***
Capitolo 22: *** 22)Tell me that you need me 'cause I love you so much. Say you'll never leave me 'cause I need you so much. ***
Capitolo 23: *** 23)The truth never set me free so, I'll do it myself ***
Capitolo 1 *** Caraphernelia. ***
Caraphernelia.
Sofia p.o.v.
Oggi è l’ultima data del tour prima della pausa e
tutti
sembrano incazzati per qualche ragione.
Leah è ancora arrabbiata con me e Vic e Jaime ce
l’hanno
con mia sorella. Lo so che hanno ragione – Jaime non si
meritava di essere
trattato a quel modo – ma lo stesso questa cosa mi rende
triste.
La mia sorellina sta provando a fare del suo meglio per
scomparire, non so cosa fare e non so nemmeno cosa fare durante la
pausa.
So che i ragazzi voleranno a San Diego e lo stesso
faranno Leah e Liz, Leah ha un piccolo appartamento lì e Liz
vivrà
probabilmente con Vic, ma lui non le ha ancora chiesto nulla.
“Liz!”
La voce di Vic è sempre dolce quando parla con lei.
“Sì?”
“Lo sai che tra un paio di giorni ci saranno tre settimane in
cui saremo
liberi, quindi mi stavo domandando: perché non stai a casa
mia?”
Gli occhi di Liz si spalancano.
“Oh, mio Dio! Vic, certo! Sarà un piacere!
Oh, mio dio! Sono così felice!”
Lei inizia a saltellare per tutto il pullman, Mike sta
sorridendo, Jaime è infastidito.
“Smettila di saltellare come se fossi un cazzo di
coniglio, mi dai fastidio Liz!”
Lei si ferma e torna da Vic, leggermente ferita dal
commento.
“Jaime, non essere così cattivo con lei.”
Lui sbuffa e non risponde. Mi siedo vicino a lui, sperando di poter
parlare di
quello che è successo, ma la sua faccia dice chiaramente che
non vuole parlare
di Viviana.
“Cosa farai nella pausa?”
“Volerò a casa mia, vedrò i miei
genitori e andrò a tutte
le feste possibili e immaginabili.
Tu che farai?”
“Non lo so.”
Guardo Tony e lui arrossisce.
“Visto che non hai nessun posto dove andare puoi venire a
casa mia, le tue sorelle possono venire con me. La casa è
grande abbastanza per
tutti.”
“Oh, grazie, Tony! Ti amo!”
“Ti amo anche io, piccoletta dai capelli azzurri.”
“Voi due, smettetela!”
“Jaime, lo so che sei incazzato con mia sorella e hai
ragione, ma non puoi rimproverare ogni coppia perché
è felice e tu non lo sei.”
Gli dico freddamente, odio litigare con quello che
considero il mio migliore amico, ma a volte è necessario.
“Grazie, Sofia e ringrazia anche Viviana, già che
ci
sei.”
Non so cosa dire.
“Si scuserà, dalle solo un po’ di tempo.
Ha dei problemi
con la sua scarsa autostima.”
“Sarà troppo tardi.”
Io sospiro, triste.
Odio questa situazione.
“Per favore, pensaci. Non essere così
duro.”
“Pensavo che tu capissi come ci si sente a essere
trattati di merda senza una ragione.”
Io arrossisco.
“So come ci si sente, ma conosco anche i motivi di
Viviana e spero sul serio che uno di voi metta da parte
l’orgoglio e si scusi.”
Gli dico, ma Jaime non risponde. Sta guardando verso la porta e vedo
che c’è
Engel che sta parlando con Liz, quindi per me è arrivato il
momento di andare e
questo casino non è ancora risolto.
“Devo andare. Ci vediamo dopo, ragazzi.
Non fate casino, per favore.”
Lascio la zona relax con Engel e ci dirigiamo verso il
palco.
“Cosa è successo? Non ho mai visto Jaime
così di mal
umore e tu sei piena di lividi.”
“Beh, ieri ci siamo fermati a un’area di servizio
con un piccolo supermercato e
Jaime e mia sorella sono andati a comprare da mangiare e roba varia.
Sfortunatamente hanno incontrato Jess e lei ha insultato mia sorella,
le ha
detto che Jaime se la vuole solo scopare per sostituire la sua ex.
Viviana le ha creduto e ha smesso di parlare a Jaime,
quindi hanno litigato e lui è davvero incazzato. Dopo aver
sentito quello che
Jess ha detto a Vivi l’ho cercata e le ho detto di stare
lontano da noi e da
Jaime, perché hanno rotto. Sono stata obbligata a usare dei
metodi non
convenzionali, come provare a farla a pezzi. Fortunatamente per lei
Tony me
l’ha tolta di mano.”
“Non pensavo fossi quel tipo di ragazza.”
“Nessuno è autorizzato a ferire la mia
famiglia.”
Dico secca.
“Pensi che Jaime e Viviana risolveranno?”
“Lo spero, lei ha una cotta per lui.”
“È davvero una brutta situazione.”
“Sì, lo è.”
Dopo di che iniziamo a lavorare e i ragazzi si fanno vivi per il
soundcheck,
non va troppo male, sono solo troppo silenziosi.
“Spero che qualcuno parli durante il concerto
stasera.”
Dice preoccupato Engel.
“Sono sicura che lo faranno.”
Gli dico “ciao” e me torno al bus per mangiare e
coccolare un po’ Tony prima dello show, la cena è
già sul tavolo. Mangiamo in
silenzio la nostra pasta, Fanny prova a iniziare una conversazione, ma
nessuno
si sbatte a risponderle, è un sollievo quando tutto finisce.
Io e Tony andiamo nel suo bunk e io lo abbraccio forte.
“Pensi che Jaime andrà avanti con questo silenzio
che
mette a disagio?”
“Penso di sì.”
Trascorriamo il resto del tempo a coccolarci, fino a che Vic ci chiama
e io
corro al palco, gli altri sono già lì.
Sistemiamo le ultime cose e poi il concerto inizia. I
ragazzi spaccano come al solito, ma non si può negare che
manchino un po’ di
energia, spero che i fans non se ne accorgano.
Quando il concerto finisce Jaime non si unisce al
Goodbye-For-Now party degli All Time Low.
“Ho prenotato un volo per questa notte quindi adesso vado
a preparare le valige.
Divertitevi.”
Ci abbraccia tutti e quando viene il mio turno rimane più a
lungo.
“Spero che tu e Turtle passiate dei bei momenti insieme,
tu lo rendi felice.”
“E tu?”
“Non so se dimenticare tua sorella o chiamarla e perdonarla.
Ho bisogno di
tempo per capirlo.”
Io annuisco.
“Ti voglio bene, Jaime. Mi mancherai, sei il mio migliore
amico.”
Lui sorride.
“Sei sempre la benvenuta a casa mia, fatti dare
l’indirizzo da Tony.”
“Ok.”
Ci abbracciamo di nuovo e lui si avvia verso il pullman, vedo mia
sorella
guardarlo con le lacrime agli occhi, ma lei non si muove e le mie
speranze
vanno a farsi benedire.
Spero che questa pausa li aiuti a capire i loro veri
sentimenti perché sono una coppia davvero carina, ma adesso
non voglio pensare
a questo.
Voglio stringere la mano di Tony e pensare che domani
sarò in un posto che chiamerò
“Casa” a lungo.
Adesso sono amata e libera alla fine.
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Capitolo 2 *** 2) Welcome to my (new) life ***
2)
Welcome
to my (new) life
Sofia
p.o.v
La prima cosa che noto dopo che il nostro volo è atterrato
a San Diego è che in qualche modo mi sento a casa.
È abbastanza strano perché
mi sono trasferita a New York quando avevo solo cinque anni. Tony
sorride
accanto a me perché di sicuro per lui San Diego è
casa, ha vissuto qui per la
maggior parte della sua vita, dopo un po’ mi prende per mano.
Andiamo a prendere i nostri bagagli, Viviana – la mia
sorellina – si guarda attorno confusa ed eccitata,
l’ultima volta che ha visto
questa città aveva tre anni e probabilmente non si ricorda
una dannata cosa che
sia una.
Fanny, vicino a lei, è semplicemente curiosa. Lei
è una
ragazza canadese, la figlia dell’uomo che mia madre vuole
sposare, lei e Vivi
hanno rischiato di essere le loro prossime galline dalle uova
d’oro. Hanno provato a
obbligarle a essere delle modelle come lo ero io prima di incontrare i
Pierce
The Veil, ma il piano è fallito perché sono
scappate e mi hanno raggiunto.
“Casa dolce casa.”
Mormora Tony.
Abbiamo i nostri bagagli e ci facciamo largo
nell’aeroporto affollato insieme a Mike, Vic, Liz –
la ragazza di Vic – e Leah,
la dottoressa della band.
È un giorno soleggiato e ci fermiamo un po’ fuori,
siamo
un po’ tristi, Jaime ha prenotato un volo per ieri notte e
non è venuto con
noi.
Non è nemmeno venuto al party degli All Time Low, quindi
il party è stato un po’ sottotono senza di lui,
perché è un ragazzo divertente.
Dopo la festa ho abbracciato gli All Time Low, i
Paramore, Cherry – la ragazza di Jack – Taylor
Momsen, Taylor Jardine e la sua
band, i Bring Me The Horizon, i The Mice and Men e un gruppo di bands
che non
conosco molto bene: i Tonight Alive, gli You Me At Six e gli Sleeping
With
Sirens.
Spero di poter parlare con loro durante la seconda parte
del Warped Tour.
“Ok, ragazzi. Eccoci qui. Siamo a San Diego e spero vi
godiate la vacanza.
Divertitevi e ricordatevi la regola dei tre giorni.”
Vic rompe il silenzio.
“Cosa è la regola dei tre giorni?”
Vic si gratta la testa.
“Beh, dopo un tour abbiamo questa regola: per tre giorni
non dobbiamo sentirci.
Poi iniziamo di nuovo a sentirci, è un modo per non
danneggiare la nostra amicizia.”
Io rido.
“Ok, quindi arrivederci, Vic.”
Lo abbraccio.
“Grazie per essere il mio zio saggio.”
Poi abbraccio Vic.
“Grazie per essere come un fratello per me.”
Poi è il turno di Liz.
“Divertiti, cara.”
“Divertiti anche tu.”
Leah è l’ultima.
“Grazie per avermi salvato la vita ed esserti presa cura
di me.”
“Prego.”
Poi ci separiamo, Leah chiama un taxi e ci saluta con un movimento
delle sue
mani pallide. Vic chiama un altro taxi e lui, il fratello e Liz
caricano le
loro cose nel bagagliaio.
“Ragazze, penso sia arrivato anche per noi il momento di
chiamare un taxi.”
“Beh, immagino che tu abbia ragione, ma mi mancano
già.”
Tony sorride e sussurra al mio orecchio.
“Non preoccuparti. Troverò un modo per non farteli
mancare.”
Io rido un po’ imbarazzata mentre lui chiama un taxi, Fanny e
Viviana si stanno
guardando attorno.
“Dio, il sole batte forte qui.”
Dice mia sorella e Fanny annuisce.
“Vi abituerete, non preoccupatevi.”
Dico sorridendo.
“Sono felice di essere tornata qui.”
“Tornare qui? Pensavo foste nate a New York.”
“Nah,
siamo nate a San Diego. Non penso
che Vivi si ricordi molto di questa città perché
ci siamo trasferite quando lei
aveva solo tre anni.”
Fanny annuisce e carichiamo tutti i nostri bagagli sul
taxi, Tony dice al conducente l’indirizzo e finalmente ce ne
andiamo dall’aeroporto.
Tutte guardiamo la città che scorre sui nostri
finestrini, è bellissima. Le persone sembrano più
rilassate che a New York e fa
caldo.
Il taxi si ferma finalmente davanti a una gigantesca
villa con un grande cancello e delle mura.
“Woah! Tony, tu vivi in un castello!”
Urla Fanny.
“Sì, il re delle tartarughe ha il suo castello
personale.”
Scarichiamo il taxi mentre Tony apre il cancello, poi
entriamo tutti: c’è una piscina e un altro
cancellino da cui si può raggiungere
la spiaggia.
Sono senza parole, non so cosa dire, è tutto troppo
grande per me. A New York vivevo in un grande appartamento da cui si
poteva
vedere Central Park, ma non avevo mai visto prima d’ora una
villa californiana.
“Ehi, Hyena! Il catto ti ha mangiato la lingua?”
“È tutta colpa di una certa tartaruga.”
Tony ride e apre la porta. Dentro, i muri sono dipinti di un bianco
crema
piuttosto elegante, c’è una cucina, una grande
sala da pranzo, un gigantesco
salotto con una tv a schermo piatto enorme e un divano rosso e infine
una
piccola stanza piena di strumenti che è chiaramente il suo
studio.
Ci sono anche alcuni posters sparsi per la casa e i premi, è
la casa
più bella che abbia mai visto.
“Ragazze?”
Tony ci chiama e noi lo seguiamo al piano di sopra, ci mostra due
camere – una
per Vivi e una per
Fan – e poi mi porta
in camera sua.
"Questa è la tua stanza, Hyena. Spero che ti
piaccia.”
“È meravigliosa, Tony! Grazie!”
Inizio a mettere via le mie cose e il tempo passa alla
svelta, in un battito di ciglia è mezzogiorno e siamo tutti
affamati.
Tony chiama il suo ristornate messicano preferito e
ordina il pranzo per tutti.
Venti minuti dopo stiamo tutti mangiando nella sua cucina.
Sono felice di vedere che mia sorella stia dando una seconda
possibilità a
Tony, ma allo stesso tempo sono triste perché so che le
manca Jaime.
Durante il pomeriggio dormiamo tutti nelle nostre camere,
siamo stanchi per il viaggio.
Ceniamo insieme e poi Vivi e Fan se ne vanno per
“visitare” San Diego, io e Tony rimaniamo sul
divano a guardare Star Wars.
Il film finisce intorno a mezzanotte e Tony sembra
eccitato per qualche motivo.
“Sofia? Vuoi venire in un posto con me?”
“Certo, a patto che tu non mi voglia uccidere e seppellire il
mio corpo nella
sabbia.”
Lui si incupisce.
“Stavo scherzando, arrivo.”
Lo seguo e lui apre il cancellino che porta alla spiaggia.
C’è una grande luna bianca questa notte e
così non
abbiamo bisogno della pila, mi domando cosa abbia in mente: un bagno di
mezzanotte?
“Fermati.”
Mi dice a voce molto bassa.
“Guarda.”
Indica verso il mare con un dito, un piccolo gruppo di tartarughe sta
uscendo
dall’acqua.
“Stanno venendo a deporre le uova.”
Mi dice eccitato
Guardiamo insieme questo spettacolo meraviglioso per un
po’, fino a che l’ultima tartaruga non torna
nell’oceano.
“Grazie per questo regalo di benvenuto, l’ho
amato.”
Lo bacio sotto la luna e mi sento felice.
Mi rende sempre felice ora che ha smesso di essere
cattivo con me.
Aveva promesso di mostrarmi il suo lato migliore e ne sto
godendo ogni secondo: è fantastico.
Mi sento amata e sento che lui è quello giusto per me.
È la mia unica eccezione.
Angolo di Layla
Lasciatemi una recensione, per
favore.
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Capitolo 3 *** 3) Morning view ***
3)
Morning view
Sofia
p.o.v
Mi sveglio molto presto, Tony sta ancora dormendo
pacificamente tenendomi tra le sue braccia. Non voglio svegliarlo,
così scivolo
via piano dal suo abbraccio e dal nostro letto.
Accendo il mio pc e poi guardo fuori dalla finestra, il
sole sta sorgendo dall’oceano. Bello.
Mentre aspetto che il mio pc si sistemi mi faccio una
doccia e bevo una tazza di caffè, poi indosso una maglietta
di Tony e un paio
di short di jeans.
Il computer è finalmente pronto ed entro in Skype: io,
Hayley e Taylor Momsen abbiamo deciso di farci una chiacchierata per
dirci come
è andato il nostro primo giorno di vacanza.
Hayley è già in Skype, quindi apro una finestra
con lei e
aspettiamo insieme Taylor, lei entra quindici minuti dopo e iniziamo la
chiamata.
Hayley sembra riposata e felice, vedo il caos della sua
camera e Taylor che sta cercando una chitarra, Taym (la chiamo
così per non
confonderla per non confonderla con Tay e il ragazzo di Hayley. La M
sta per
Michelle, il suo secondo nome) ha le borse sotto gli occhi ed
è assonnata.
“Taylor, hai dormito questa notte?”
Lei sbadiglia.
“Non molto. Sai, un amico di un amico ha dato una festa e
mi sono detta: “Perché non andarci?” ed
eccomi qua.”
Io rido.
“Spero che dormirai stanotte. Come era la festa?”
“Noiosa, ma c’era abbastanza alcool per
dimenticarsene.”
Hayley ride.
“Ci stai davvero dentro nella tua immagine di ragazza
cattiva.”
Taylor scuote le spalle, la sua stanza è un casino e vedo
qualche bottglia di
Jack Daniels e una
piccola parte della
finestra con la sua vista su Central Park.
“Sì, davvero. Ma a volte è difficile.
Sofia, non andare
in panico, non ho preso della droga. Ho solo fumato un po’ di
erba e non
rimetto più a posta.”
“Ottimo.”
“Aspettate, cosa?
Voi due soffrite di disordini alimentari?”
Hayley è scioccata, io e Taylor ci scambiamo
un’occhiata.
“Hayley, cara, quando sei nel mondo della moda come
modella è praticamente impossibile non sviluppare qualche
tipo di disordine
alimentare. Ti vogliono sempre più magra se vuoi lavorare.
Beh, adesso sai
com’è.”
Hayley è ancora scioccata, probabilmente non ha mai pensato
a cosa significhi
essere una modella, è una cantante e i due mondi sono
abbastanza diversi.
“Hayley, come è stata la tua giornata?”
Taym rompe il silenzio.
“Bella, ho incontrato mia madre, le mie due sorelle e le mia
migliore amica.
Erano tutte felici del fatto che finalmente io e Taylor fossimo
diventati una
coppia. A mia madre non piaceva Chad e io non l’ho mai
saputo. Mi domando se
sia io a essere stupida o lei davvero brava a recitare.”
Io e Taym ridiamo.
“Penso che siano entrambe le cose. A volte sei un
po’
ingenua, in modo buono. Voglio dire tu credi a quello che le persone ti
dicono
la maggior parte delle volte. Non sembra che tu sia consapevole che le
persone
possono mentire.”
“Sì, forse.”
“Ehy, mi piace questo lato della mia ragazza.”
Urla Taylor York nella cam facendoci ridere.
“Taylor, sei il migliore.”
Lui sorride e lascia la stanza con una chitarra in mano.
“Sei fortunata ad avere lui.”
“Lo so, Taylor, lo so.”
“Ok, ragazze. Vi ho detto come è stata la mia
notte e le vostre?”
“Beh, Taylor ha dormito da me ed è stato
bellissimo.”
“Oh, siete così carini. Immagino che per te lui
sia tipo il Principe Azzurro.”
“Sì, qualcosa del genere. E tu, Sofia?”
“Beh, mi ha portato in spiaggia a vedere le tartarughe. No,
Taylor, non ti
permetto di ridere, non un
modo stupido
per dire che abbiamo fatto sesso.”
Taym sospira.
“Poi siamo andati a letto. Questo è
tutto.”
“Perché non è successo?”
“Divento instantaneamente
rossa.
“Perché ho paura di dirgli che sono vergine e sono
ancora
preoccupata per la nostra relazione. Voglio dire, ho paura che lui
diventi di
nuovo uno stronzo.”
“Non succederà.”
Una voce maschile roca mi fa sobbalzare, Tony è dietro di
me a dorso nudo.
“Tony? Da quando stavo ascoltando?”
“Da non molto. Mi sono svegliato e tu non c’eri,
poi ti ho vista e ti ho
sentita dire che eri ancora spaventata dal fatto che potessi tornare a
essere
uno stronzo. Non succederà.”
Per fortuna non ha sentito quello che ho detto prima.
“Ragazze, è arrivato il momento di andare.
Ci vediamo… domani?”
“Sì.”
Dicono entrambe, così chiudo Skype.
Siamo entrambi svegli, quindi andiamo in cucina solo per
scoprire che anche Fanny e Vivi sono sveglie.
“Ehi, come è stata la vostra nottata? Vi
è piaciuta San
Diego?”
Domando educatamente, ma mia sorella non risponde, sembra incazzata per
qualche
ragione, quindi rivolgo a Fanny un’occhiata confusa.
“Ha visto Jaime baciare un’altra ragazza.”
“Ah, io penso che dovresti…”
Mi rivolge un’occhiata assassina.
“No, non dovrei. Se mi avesse amato così tanto non
avrebbe baciato un’altra troia così
presto.”
E poi se ne va dalla stanza incazzata, facendomi sospirare.
“Dannata testarda.”
“Come te.”
Mi dice Tony giocosamente.
“Come è stato il resto della serata?”
“Bello. Siamo andati in un club in cui suonavano musica
live. È stato figo.
Suonavano pop-punk e io ero tipo: “Wow! Ho trovato casa
mia!””
Ridiamo tutti fino a che il suo telefonino inizia a
suonare.
“Scusate, devo rispondere. È Alan.”
Risponde e corre via dalla cucina, Tony rimane in silenzio.
“Per favore spiegami alcune cose.
Primo: Alan è Alan Ashby?
Secondo: da quanto si stanno frequentando?”
“Sì, è Alan Ashby e hanno iniziato a
uscire insieme una settimana prima della
pausa.”
“Non me ne sono mai accorto.”
Io rido.
“Cosa facciamo?”
“Non ho pianificato nulla per stamattina, ma pranzeremo
in un posto molto speciale.”
“È un ristorante costoso?”
“No, per niente. Voglio mostrarti un certo posto alla
spiaggia.”
“Ok.”
Sbadiglio.
“Penso che farò un pisolino, vuoi unirti a
me?”
Lui annuisce e andiamo nella nostra stanza.
Mi addormento chiedendomi cosa voglia mostrarmi.
Non ho idea di cosa mi aspetti questo pomeriggio.
Angolo di Layla
Vi prego e vi supplico, lasciatemi una recensione. Pleeeeeaaaaseeee
ç.ç!
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Capitolo 4 *** 4) Everything is magic ***
4)
Everything is magic
Sofia
p.o.v.
Mi sveglio per via della suoneria del mio cellulare, dopo
aver imprecato per un po’ rispondo: è Jaime.
“Hime-Time, ma che cazzo! Stavo dormendo!”
Si sveglia anche Tony e inizia ad accarezzarmi i fianchi quel bastardo.
“Scusa, non volevo disturbarti.”
“Hime, stavo scherzando. Sì, stavo dormendo ma
avrei
dovuto svegliarmi per pranzo.
In ogni caso, cosa succede?”
Sento un sospiro.
“Ho bisogno di parlare con te, possiamo vederci oggi
pomeriggio?”
“Mi dispiace, orsacchiotto, ma sono impegnata con
Tone.”
Lui sospira di nuovo.
“E questa sera?”
Do un’occhiata a Tony e lui annuisce.
“Sì, va bene.”
“Grazie, ci vediamo stasera.”
Lui chiude la chiamata prima che io possa dire anche solo ba,
è strano: Jaime è
estroverso e ama un sacco chiacchierare.
Guardo Tony.
“Ti va davvero bene che vada da Jaime stasera?”
“Sì. Chiamerò Jaxin e parleremo della
nostra linea di vestiti. Prima o poi avrei
dovuto chiamarlo comunque.
Ehi, ho un’idea! Ti piacerebbe fare da modella per alcune
canottiere e magliette?”
Il mio corpo rabbrividisce e anche Tony se ne rende conto.
“Sei perfetta, non hai bisogno di cambiare nulla. Lo
dirò
al fotografo, ma se non vuoi fare di nuovo la modella chiameremo
qualcun’altra.”
“Ci penserò. Adesso è il momento di
preparare qualche
panino e dire alle ragazze che saremo fuori per pranzo.”
Vado in cucina, c’è solo mia sorella con i suoi
lunghi capelli sciolti che
guarda fuori dalla finestra.
“Viviana?”
“Sì?”
“Io e Tony siamo fuori per pranzo, per te è un
problema?”
“Per niente, cucinerò qualcosa.”
“Grazie.”
Vorrei davvero parlarle di Jaime e dell’intero casino, ma
sento delle
vibrazioni negative riguardo all’argomento. È
ancora troppo incazzata per poter
parlare con me o con qualcun altro.
Visto che non vuole parlare preparo i miei panini, prendo
alcune bottiglie di acqua, birra, coca cola e the dal frigo.
Metto tutta questa roba in un vecchio zaino che usavo
quando andavo al liceo e urlo per chiamare Tony.
“Dio, a volte sembri un muratore.”
“Mi dispiace, ma il tuo culo flaccido doveva darsi una
morsa.”
Lui scuote le spalle.
“Ragazze, noi andiamo.”
“ ‘k, divertitevi.”
Usciamo di casa, Tony mormora qualcosa sulla felicità
contagiosa di Viviana e
poi andiamo in garage. Lo aspetto e lui torna indietro con una bici.
“Dove dovrei sedermi?”
“Sul manubrio, il posto non è troppo lontano.
Dammi lo zaino.”
Glielo porgo e mi siedo sul manubrio, pregando Dio di non cadere. Tony
apre il
cancello e lui pedala per un po’ lungo una stradina vicina al
mare. È molto
bello, da un lato c’è un muretto e
dall’altro cespugli pieni di fiori gialli.
La tartaruga sembra di buon umore, fischietta “A love like
war” lungo il
percorso. Alla fine della strada c’è una grande
sperone roccioso che si spinge
verso il mare, in alcuni punti è coperto di edera.
“Eccoci qui.”
Salto giù dalla bici, Tony cammina accanto allo sperone per
un po’, poi sposta
un po’ di edera per poter svelare un’entrata.
Entriamo, dentro c’è buio per un po’ poi
si vede un lago
sotterraneo: è la cosa più bella che abbia mai
visto.
È quasi circolare e l’acqua è turchese,
sembra un grande
turchese incastonato nella roccia grigia.
“Wow! Questo posto è… wow! Meraviglio,
fantastico,
bellissimo!”
Tony sorride.
“Sono contento che ti piaccia.”
Appoggia la bici alla parete della grotta e stende una stuoia vicino al
lago,
c’è una strana luce nei suoi occhi, quasi di
lussuria.
Io rabbrividisco.
Si sdraia sulla stuoia e io lo raggiungo subito, ci
guardiamo per un po’ e poi Tony i prende il volto tra le mani
e iniziamo a
baciarci appassionatamente.
Le nostre lingue combattono per un po’ per decidere chi
comanda, mentre le mie mani giocano con i suoi capelli le sue sono
piazzate sul
mio culo.
Dopo il primo bacio ci baciamo ancora e ancora finché non
ne possiamo più, Tony inizia a baciare la mia mascella e il
mio collo,
succhiandolo a volte. Gemo un po’ e lo sento sorridere sulla
mia pelle.
Mi toglie la maglietta e sta per baciarmi le clavicole
quando lo blocco.
“Tony, c’è una cosa che devi
sapere.”
Mi guarda negli occhi, i suoi sono liquidi per il piacere.
“Dimmi.”
“Sono vergine, fai attenzione.”
Lui si stacca da me, sorpreso.
“Sono il primo?”
“Sì, mi dispiace se…”
Mi bacia dolcemente.
“Sono onorato di essere il primo e farò
attenzione.”
Mi bacia di nuovo la clavicola, mentre io gli tolgo la sua canottiera e
accarezzo il suo petto, seguendo le linee dei tatuaggi. Lui geme un
pochino.
Mi toglie il reggiseno e inizia ad accarezzarmi un seno,
mentre succhia l’altro, gemo più forte,
è bello!
Le mie mani si muovono sul suo petto e poi giù verso la
cintura, provo a
togliergliela, ma lui mi ferma.
“C’è tempo.”
Poi succhia l’altro seno e mi toglie gli shorts con la mano
libera. Mi vergogno
del mio corpo e cerco di coprirlo.
“No, sei bella.”
Mi accarezza i fianchi e io rabbrividisco.
“Fammi provare una cosa e fermarmi se non ti piace.”
Infila una mano nella mie mutande e un suo dito entra lentamente in me.
Sobbalzo, ma mi piace così annuisco e lui continua. Inizia
anche ad accarezzare
il mio clitoride con il pollice, sento così tanto piace che
urlo.
“Di più!”
Inserisce un altro dito e continua a massaggiare il mio
clitoride, io gemo e ansimo per il piacere. Poi aggiunge la sua lingua
e io mi
stacco dalla realtà, è bravo a fare queste cose,
sa dove e come succhiare e
toccare. Dopo un po’non ce la faccio più e
raggiungo l’orgasmo quando lui è
ancora dentro di me. Si lecca le dita e mi sussurra: “Sai di
dolce, tesoro.”
“E tu sei dannatamente bravo, ti amo.”
Lui sorride e si toglie boxer e jeans.
“Sei pronta?”
“Sì, ma stai attento.”
Lui entra in me lentamente, aspetta un attimo per farmi abituare e poi
inizia a
spingere piano. Sento un po’ di dolore e poi solo piacere.
Spinge più forte adesso, io gemo più forte e gli
graffio
la schiena con le mie unghie, lui geme, io ogni tanto mormoro il suo
nome.
Le spinte diventano più veloci e violente e raggiunge
l’orgasmo gridando il mio nome.
“Non fermarti, vai avanti ancora un po’.”
Lui va avanti e dopo alcune spinte raggiungo anche io l’apice
gridando il suo
nome.
Sono senza fiato, felice, leggera.
“Tony, ti amo.”
“Ti amo anche io.”
Mi attira sul suo petto e inizia ad accarezzarmi i capelli, mentre io
accarezzo
il suo petto.
“È stato bello.”
“Sono felice. Sono felice di essere stato il primo di una
ragazza così
fantastica.”
Io sorrido e gli
bacio il petto.
Ci sono alcuni panini nello zaino, ma possono aspettare.
Tutto quello che voglio è stare vicina a lui.
Angolo di Layla
Vi prego e vi supplico, recensite!
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Capitolo 5 *** 5) Best friends just won't leave your side ***
5) Best
friends just won't leave your side
Sofia p.o.v
La caverna è bellissima, è il posto migliore che
abbia
mai visto e in cui sia stata.
Dopo esserci coccolati per un bel po’ mangiamo i nostri
panini, sono buoni.
“Sei brava a cucinare.”
“Ho solo fatto due panini, niente di speciale.”
Scuoto le spalle e arrossisco un po’.
“Scommetto che lo sei.”
“Uhm, che ne dici di farci una nuotata?”
Rido.
“Aspetta un attimo.”
“Okay.”
Mi sdraio sulla stuoia e lui si rannicchia contro di me, io sorrido e
inizio ad
accarezzare i suoi capelli, sono belli e soffici. Amo accarezzarli e
sono
sicura che a Tony piaccia.
“Uhm, amo come giochi con i miei capelli. È
rilassante.”
“Buono a sapersi.”
Ci coccoliamo ancora per un’ora e poi finalmente saltiamo nel
lago, l’acqua è
fredda al primo impatto, a dopo un po’diventa tiepida.
Nuoto per un po’ da sola, poi Tony mi tira giù e
iniziamo
a giocare come se fossimo dei bambini e poi ci baciamo.
È bello e non saprei dire quanto tempo ci trascorriamo, a
direi un bel po’ perché quando usciamo
è tardo pomeriggio. Pedaliamo fino a
casa ed entriamo, è abbastanza tranquillo, come se non ci
fosse nessuno.
Vado in cucina e trovo un biglietto attaccato al
frigorifero.
“Sofia,
Tony,
usciamo per cena e
probabilmente staremo via per il resto della serata.
Ho cucinato delle
lasagne e ce ne sono un po’ in frigo, potete metterle nel
microonde e la cena è
pronta.
Passate una buona
serata.
Viviana e Fanny.”
Io sospiro.
“Cosa succede?”
“Stasera sono ancora fuori, ma ci hanno lasciato delle
lasagne.”
Tony si siede al tavolo in cucina.
“Ottimo.”
“No, non lo è. Mia sorella non si è mai
comportata così.”
Tony inizia a giocare con una mela.
“Deve affrontare la cosa di Jaime in qualche modo.”
“Questo non è quello giusto, ho paura che possa
prendere della droga.”
“Fanny la fermerebbe.”
“Non ne sono sicura. Voglio dire, non è che
conosca molto questa ragazza.”
Tony si alza e mi abbraccia.
“Andrà tutto bene, pensa a quello che dirai a
Jaime.”
“Facile, “Sei uno stronzo!” è
okay.”
Tony scuote la testa, in disaccordo.
“Sono sicuro che si sente già in colpa per quello
che ha
fatto e vuole parlare con te per questo motivo.”
“Beh, forse, non lo so.”
Dico incerta. Metto le lasagne nel microonde e quando
l’aggeggio suona le tiro
fuori: sembrano buone.
Mangiamo in silenzio, un bel silenzio fiducioso. Qualcosa
molto raro da godersi.
“Quindi Jaxin verrà qui.”
“Sì.”
“Vorrei conoscere questo Jaxin, se sei
d’accordo.”
“Nessun problema, lo incontrerai se sarai d’accordo
nel
fare la modella per noi.”
“Vero, adesso devo andare da Jaime. Mi puoi dare
l’indirizzo?”
Tony arrossisce.
“Ti ci porto io da Hime.”
“Perché?”
“Erm, lo sai, come ogni uomo sulla faccia della Terra
tengo molto alla mia macchina e…”
Io alzo gli occhi.
“Okay, ho capito.
Andiamo, quindi.”
Tony si alza, va in garage e accende la macchina. Mi
porta a casa di Jaime, non è molto dalla nostra.
“Bene, quando hai finito chiamami.”
Okay.”
Lo bacio e poi suono il campanello, qualcuno apre il
cancello ed entro e poi seguo un sentiero fatto di pietre. Busso alla
porta di
Jaime e lui si fa vivo. È pallido e con le borse sotto agli
occhi. Ero un
pochino arrabbiata con lui, ma vedere come è infelice mi fa
cambiare un po’
idea.
“Per favore, non essere arrabbiata con me.”
Lo abbraccio.
“Stai di merda.”
“Lo so.”
Raggiungiamo il divano del salotto, lui si siede in un angolo e io in
quello
opposto.
“Cosa è successo?
Perché hai mandato tutto a puttane così questa
volta?”
Lui sospira.
“Non lo so. Sono un idiota. Ieri ho baciato una ragazza e tua
sorella ci ha
visti.”
“Lo so, Fanny me l’ha detto.”
Lui mi guarda negli occhi.
“Fanny?”
“Viviana è troppo arrabbiata per parlare con
qualcuno.”
Si mette una mano in faccia.
“Cazzo!”
“La ami?”
“Ho paura della risposta.”
Mi siedo vicino a lui e gli appoggio una mano sulla spalla.
“Hai bisogno di rispondere a questa domanda per stare
bene.”
“Lei mi odia adesso. Pensa che Jess abbia ragione.”
“Jaime, se la ami davvero le dimostrerai che Jess si
sbaglia, ma devi scegliere.
Lo sai, la ami o è solo un’amica?”
Jaime sospira di nuovo.
“La amo, ma ho paura. Lei è così
giovane e io non so cosa
fare. All’inizio della nostra relazione Jess ha fatto tutto
lei.
Mi ha detto che mi amava e mi ha chiesto di essere il suo
ragazzo.
Viviana è diversa, lei è così calma
e… infelice.”
“Lo so, è tutta colpa mia.
La stronza si interessava solo a me e alla mia dannata
carriera e molto spesso si dimenticava di avere un’altra
figlia. Quando si
ricordava di lei la insultava, la chiamava: grassa, brutta, stronza,
puttana.
A scuola facevano lo stesso fino a quando li ho pestati
di brutto, quindi adesso ha l’autostima bassa.”
“E preferisce credere a un’estranea invece che a
me?”
“Non vuole affezionarsi a qualcuno che la
abbandonerà in futuro.”
“Non lo farò.”
Io sorrido.
“Dovresti parlare o almeno fare chiarezza dentro te
stesso.
Dormi e domani sarà migliore e io sarò qui per te
ogni
volta che ne avrai bisogno.”
Lui sorride.
“Non troppo o Tony mi ucciderà.”
Io rido.
“Guarderesti
“The nightmare before Christmas” con me?”
Mi chiede, io annuisco.
Lui mette il dvd nel lettore e io arrivo con pop-corn e
coca cola.
Notte tra amici, sto arrivando!
Angolo di
Layla
Recensite, per
favore o sospendo la pubblicazione di questa storia.
Sembra non interessi a nessuno.
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Capitolo 6 *** 6) It's a circle, a mean cycle I can't excite you anymore ***
6)
It's
a circle, a mean cycle I can't excite you anymore
Viviana p.o.v
La sensazione peggiore è essere delusa da qualcuno a cui
tieni molto.
Tu pensi che ci saranno sempre per te e cazzate varie, ma
non è vero, tu sei solo un hobby.
Questo è quello che è successo tra me e Jaime,
pensavo di
piacergli, che potessimo essere una coppia, ma era solo una speranza
stupida.
Incontrare Jess ha confermato tutte le mie peggiori paure: per lui non
sono
niente, solo un modo per affrontare la rottura con la sua ex.
È orribile e non posso parlare con lui perché
ogni volta
mi vengono in mente le parole di Jess e sto sempre peggio.
La pausa è stata una benedizione per me, per tre
settimane non lo vedrò, è un periodo lungo per
decidere cosa fare: ignorare le
parole di Jess oppure rompere definitivamente con lui.
San Diego è una bella città, alcuni ricordi
tentano di
frasi strada nel mio cervello quando atterriamo qui, ma ero troppo
piccola quando
me ne sono andata per avere ricordi chiari.
Sono come fantasmi in un giorno grigio, niente è chiaro,
fortunatamente ho Sofia e Fanny vicino a me.
Andiamo tutti a casa di Tony, che è una grande villa, con
degli arredi semplici, ma carini, mi sento bene qui.
È andato tutto bene finché ho disfatto le valigie
e ho
mangiato con i ragazzi, poi sono stata sopraffatta dai brutti pensieri:
mi
ricordo mie madre, le sue parole cattive, i bulli nella mia scuola e
quello che
mi ha detto Jess.
È troppo da sopportare.
Non mi sono mai tagliata, ma adesso capisco perché Sofia
l’abbia fatto. All’improvviso il tuo cervello si
trasforma in un nemico crudele
e non sai come combattere le tue paure.
La prima sera, quindi, decido di uscire, gironzolare per
la città e bere in qualche bar mi sembra una buona idea.
Forse per un po’ non
penserei a tutte quelle cose che mi stanno facendo impazzire.
L’amore è pericoloso.
Tom DeLonge aveva ragione.
Il primo bar che scegliamo è uno molto carino con della
musica live e buon numero di punk-rockers, skaters e persone strane in
generale.
Io e Fanny ordiniamo della birra, è la sua prima birra che
può bere in California.
Fortunatamente ha già ventun’anni.
Stiamo chiacchierando quando due ragazzi vengono verso il
nostro tavolo: il primo ha i capelli biondi lunghi fino alle spalle e
gli occhi
verdi, l’altro ha spettinati capelli neri e gli occhi castani.
“Ehi, siete qui da sole?”
“Sì, all’incirca.”
Si siedono sulle due sedie libere.
“Possiamo parlare un po’.”
“Sì, come vi chiamate?”
“Io mi chiamo Dean e il mio amico Andreas.”
“Figo, io sono Viviana.”
“Io sono Fanny, felice di conoscervi.”
“Che accento strano, di dove sei, Fanny?”
“Sono canadese.”
“Sei libera, tesoro?”
Fanny diventa fredda in un istante.
“No, ho un ragazzo e non voglio tradirlo.”
Dean è chiaramente deluso.
“Oh, scusa. I miei amici mi stanno chiamando.”
Se ne va lasciandoci con Andreas.
“E tu, Viviana?”
“Sono di New York e sono libera.”
Parliamo un altro po’ e poi lui se ne va. Ovviamente
preferiva Fanny, io sono
sempre la seconda scelta di tutti, nessuno si è mai
interessato veramente a me
o sono mai piaciuta a qualcuno.
Ho sempre provato a fare del mio meglio per essere
carina, ma ho sempre fallito.
Finisco la mia birra e sto per dire a Fanny di andare in
un altro bar, quando vedo Lui.
Jaime sta baciando una ragazza, una puttana bionda del
cazzo.
Il mio bicchiere cade per terra e si rompe, mi alzo e
pago tutto al barman e poi corro via.
“Stai bene, Viviana?”
“Sì, voglio andare a casa.”
“Okay.”
Andiamo alla nostra macchina e Fanny si siede sul sedile del guidatore,
mentre
io mi rannicchio sul sedile passeggeri cercando di non piangere. Ho una
stanza
fatta a posta per piangere alla villa.
Mi sento tradita, proclamava che io gli piacevo e poi in
meno di un giorno sta già baciando un’altra
ragazza. Non gliene frega un
cazzo di me.
Sono solo una ragazza stupida, nessuno vorrà mai un
casino di ragazza, grassa e brutta come me.
Quando finalmente arriviamo a casa
salto fuori dalla macchina e corro in camera
mia, chiudo a chiave la porta e mi sdraio sul mio letto. Le lacrime
finalmente
bagnano le mie guance, le attraversano e muoiono sul cuscino.
Sento qualcuno bussare, ma non mi sbatto a rispondere,
non voglio parlare con nessuno di quanto mi senta ferita. Fanny si
arrende dopo
un po’ e un’ora dopo sento un rumore di passi: mia
sorella e Tony sono tornati a
casa.
Mi sento felice e triste per lei: triste, perché ancora
una volta sono da sola; felice perché lei ha trovato
qualcuno che la ama e Dio
solo sa quanto se lo meritasse.
Mi addormento piangendo e mi sveglio con un gran mal di
testa, fortunatamente posso stare a letto la maggior parte della
giornata:
Sofia e Tony sono fuori e Fanny sta chiacchierando con Alan su Skype.
È un giorno noioso, è un giorno triste.
Alla sera esco da sola – Tony deve incontrare il suo
amico Jaxin, Sofia è da un amico e Fanny vuole dormire
– e gironzolo per un po’
prima di scegliere un locale.
Alla fine scelgo un locale molto piccolo con della musica
house ad alto volume – merda – e pieno di fighetti
di cui non potrebbe
importarmene di meno: voglio solo ubriacarmi.
Ordino uno shot di vodka e poi un altro e un altro
ancora.
Caccio via tutti i ragazzi stupidi, tranne uno. Mi ha
offerto delle pillole per sballarmi e spaccarmi. Non ho mai provato
droghe –
Sofia mi ha messo in guardia abbastanza su quanto siano pericolose
– ma questa
notte sono dell’umore giusto per sperimentare cose nuove,
così ne prendo una.
Sto per ingerirla quando una voce maschile mi parla.
“Io non lo farei se fossi in te.”
Volto la testa e vedo un ragazzo molto magro con i capelli neri rasati
da un
lato con dei meravigliosi occhi castani con del verde dentro.
Sono scioccata.
“Come ti chiami?”
“Matt Healy.”
Mi risponde con un forte accento britannico.
Butto via la pillola e gli sorrido. Siamo entrambi a
disagio, quindi potremmo essere a disagio insieme.
Un ragazzo bello come lui non mi ha mai parlato, quindi
sono curiosa sull’intera situazione e pronta a fare nuove
conoscenze.
Angolo di Layla
Ringrazio Nico_Ackerman
per la recensione, spero che questo capitolo non ti deluda e ti
incuriosisca. Spero di leggere ancora una tua recensione^^
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Capitolo 7 *** 7) The city ***
7)
The
city
Viviana
p.o.v
A volte la situazione più normale diventa strana.
Sono venuta qui solo per ubriacarmi e adesso sto parlando
con un ragazzo molto carino, che è probabilmente inglese.
“Come ti chiami?”
Sobbalzo alla sua domanda.
“Mi chiamo Viviana Ortega, felice di conoscerti e
grazie.”
“Prego. Sei messicana?”
“Sì.”
“Non hai nessun accento messicano.”
Io rido.
“La stronza non parlava spagnolo a casa, ma l’ho
scelto
come lingua a scuola.”
Lui alza un sopracciglio.
“Chi è la stronza?”
“Mia madre.”
La musica inizia a essere troppo alta per me, non riesco
a seguire una conversazione con questo merdoso rumore intorno a me.
“Perché non andiamo fuori? Inizio a odiare questa
musica.”
Lui annuisce.
Va alla cassa, prende due bottiglie di birra e paga
tutto, poi usciamo fuori.
Decidiamo di sederci su una panchina, vicino a un grande
albero e abbastanza lontano dalla folla.
“Perché hai chiamato tua madre una
stronza?”
“Perché non si è mai interessata a me,
le interessava
solo mia sorella in modo malato.”
“Era violenta?”
Annuisco.
“Sì, mia sorella è stata obbligata a
diventare una
modella e molto spesso la picchiava se lei si rifiutava di fare quello
che lei
voleva. La odiamo.”
“Mi dispiace.”
“Di dove sei?”
“Manchester.”
“Ero sicura che fossi inglese.”
Sorrido.
“Sì, l’accento è abbastanza
chiaro. Sono qui in vacanza,
a casa ho una band chiamata The 1975.”
“Figo! Amo i musicisti quando non sono dei
bugiardi.”
“Non capisco.”
Io sospiro.
“Beh, è facile. Mia sorella finalmente ha smesso
con la
sua carriera da modella ed è diventata il tecnico di Tony
Perry dei Pierce The
Veil. Quando le cose sono diventate troppo di merda a casa mia
l’ho raggiunta.
Mi sono innamorata di Jaime Preciado, ma sembra che per
lui io sia una sorta di chiodo scaccia chiodo dopo che ha rotto con la
sua
ragazza storica.”
“Mi dispiace.
Non sono un bugiardo, tu sei davvero carina.”
“Questa è una bugia.”
Esclamo.
“No, ma so da che passato vieni e so perché non ti
senti
bella.”
Le mie guance diventano rosse e lui se ne accorge.
“Mi dispiace, non era mia intenzione metterti in
imbarazzo. Tutto quello che volevo dire è che non deve
essere facile essere
sempre paragonata a una modella.”
Evito di guardarlo negli occhi, momentaneamente persa in
brutti ricordi.
“No, non lo è. Sofia odia essere stata una
modella, ha
avuto dei problemi con cui fare i conti, ma ne ho avuti anche io. Lo so
che
posso contare su di lei, ma per una strana ragione non riesco a parlare
con lei
e sto infastidendo uno sconosciuto.”
Lui fa uno strano gesto, come se stesse scacciando mosche invisibili.
“Mi piace ascoltare le storie delle persone, siamo tutti
unici e non voglio perdermi nessuna delle storie
dell’umanità.”
La mia testa diventa confusa, non ho capito molto della sua ultima
risposta:
Forse è un tipo di bizzarro intellettuale.
“Ti ho confusa?”
“Sì, ad essere onesti.”
Lui mi sorride timidamente.
“Non è strano, tu sei abbastanza ubriaca e io sono
abbastanza complicato, forse dovremmo parlare quando sei
sobria.”
“Penso sia una buona idea.”
Ci scambiamo i numeri di cellulare, probabilmente non ci
richiameremo mai di nuovo, ma forse no. Provo ad alzarmi dalla
panchina, ma non
riesco a stare in piedi e ricado di nuovo sulla panchina.
Merda, questo è no bueno!
Come posso guidare in queste condizioni?
“Sei troppo ubriaca per guidare.”
“Lo sono e questo è un problema. Come ci arrivo a
casa?”
“Ti fidi di me?”
Guardo nei suoi occhi, sono ipnotici.
“Sì.”
Biascico.
“Ok, se vuoi posso portarti a casa.”
Rimango in silenzio per un po’, sembra un bravo ragazzo e
non ha provato ad approfittarsi di
me,
nonostante quanto sia ubriaca, forse non è pericoloso.
L’ultima cosa che voglio è venire stuprata da un
maniaco o venire
uccisa.
“Ok, mi fido di te.”
Mi porge una mano e poi mi aiuta
raggiungere la sua macchina. Apre la porta e io mi lascio
cadere sul
sedile passeggero, lui si siede sul sedile guidatore e accende la
macchina.
Gli do le indicazioni per la villa di Tony, in venti
minuti ferma la macchina fuori dal cancello.
“Non stavi mentendo quindi! Tu sei davvero collegata ai
Pierce The Veil!”
“Sì, mia sorella è la ragazza di Tony
Perry adesso.”
“Riesci a saltare giù?”
“Penso di no.”
Lui si slaccia la cintura ed esce dalla macchina per aiutarmi a
camminare, ma
le mie gambe non mi aiutano. Tremano e, di nuovo, non riesco a stare in
piedi.
L’idea di ubriacarsi non è stata poi
così buona in fondo.
Lui mi prende in braccio come se fossi una sposa e mi
porta a casa, bussa alla porta e vedo una confusa Sofia dargli
un’occhiata
perplessa.
“Ciao, questa è tua sorella ed è
abbastanza ubriaca così l’ho accompagnata a
casa.”
“Oh, grazie mille…”
“Matt, mi chiamo Matt.”
“Okay. TONY, VIENI QUI!”
Urla e Matt mi passa a Tony.
“Grazie mille per averla portata a casa.”
“Prego, nessun problema.”
Poi Matt se ne va.
Dio, perché non può rimanere?
Forse perché sono ubriaca, mi dico mentre vomito.
Ora tutto quello di cui ho bisogno è dormire e una
piccola speranza che lui mi richiami. Amo ancora Jaime – e fa
male – ma sono
anche affascinata da Matt.
Sembra l’inizio di un casino.
Angolo di Layla
Ringrazio Nico_Ackerman
per la recensione. Sì, Jaime si è comportato
male, ma ama ancora Viviana. Siamo all'inizio di un triangolo il cui
esito è piuttosto incerto. LOL
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Capitolo 8 *** 8) Warning ***
8)
Warning
Viviana
p.o.v.
Mi sveglio con una brutta sbornia, la testa mi fa un male
d’inferno e sento ancora in bocca il disgustoso mix di alcool
e vomito.
Ugh!
Striscio fuori dal letto solo per raggiungere il bagno e
farmi una lunga doccia, mi aiuta un po’, ma ho davvero
bisogno di
antidolorifici.
Quindi scendo al piano di sotto e trovo mia sorella in
cucina, è molto arrabbiata, lo si può dedurre da
come sbatte la padella per i
pancakes e il tostapane.
“Buongiorno.”
Mi rivolge un’occhiata assassina.
“Buongiorno, Viviana.
È bello vederti sobria ogni tanto.”
Io grugnisco.
“Sofia, è stato solo per una notte.”
“Due notti. Di seguito. Cosa hai intenzione di fare?
Stare ubriaca tutto il tempo per non pensare a Jaime?”
Io inizio a sentirmi nervosa.
“Tu non hai nessun diritto di giudicare, non sei mia
madre.”
“Ma sono tua sorella! Sono preoccupata per te, ieri un
perfetto estraneo ti ha portato a casa completamente ubriaca. E se
fosse stato
un maniaco o un assassino?”
“Era un bravo ragazzo, l’ho incontrato prima che mi
portasse a casa e mi ha impedito di fare una cosa davvero
stupida.”
L’occhiata nei suoi occhi diventa ancora più
assassina,
se possibile. È più che incazzata.
“Cosa?”
“Prendere della droga.”
Dico troppo tranquillamente.
“MA SEI MATTA? DOPO TUTTA QUELLA MERDA IN CUI SONO
PASSATA IO AVRESTI PRESO DELLA DROGA?
DOPO AVER VISTO QUANTO SIA PERICOLOSA, DOPO I MIEI
PPROBLEMI CON LA COCAINA?”
Non l’ho mai sentita urlare in questo modo e sono un
po’
spaventata, anche perché Fanny e Tony entrano anche loro in
cucina.
“Piccola blu, cosa sta succedendo?”
Tony tenta di calmarla, ma lei lo spinge via.
“È successo che dopo tutti i miei problemi con la
droga
Viviana voleva fare la ribelle e prendere della droga.”
“È solo
sconvolta
per Jaime…”
“Non mi sembra una spiegazione sufficiente.”
“Chiudi quella cazzo di bocca, Sofia! Non hai il diritto
di fare la predica a nessuno, sei solo una piccola ex drogata con
problemi
alimentari. Sei solo un casino senza diritto di parola!”
I suoi occhi si spalancano, poi cammina verso di me –
c’è
solo furia e odio nei suoi occhi azzurri – e mi uno schiaffo
violento. Dopo di
che lascia la cucina senza dire una parola.
La mia guancia fa male e sento che sia Tony che Fan
adesso sono arrabbiati con me.
“Bella mossa, Viviana. Sei la migliore sorella del
mondo.”
“Ma vai a fare in culo, per colpa tua ha provato a
uccidersi.”
Tony mi rivolge un’occhiata disgustata e lascia la
stanza.
Io torno in camera mia, indosso un vestito bianco a fiori
rossi e arancio con le spalline, poi prendo degli antidolorifici e la
mia
borsa.
Esco e raggiungo il locale dove ero ieri sera, prendo la
mia macchina e guido verso un bar. Lì ordino un cappuccino e
una brioches, la
mangio e finalmente prendo gli antidolorifici portati da casa.
Non ho idea di dove andare, ho bisogno di parlare con
qualcuno, ma con chi?
Liz sarà probabilmente impegnata con Vic, Mike non
è il
tipo di ragazzo che ascolta i problemi delle ragazze, così
chiamo Leah.
“Ehi, Leah. Sono io, Viviana. Posso venire a casa
tua?”
“Certo, ma non ora. Beh, c’è qui Jaime,
ma se ne andrà in
un’ora, penso.”
“Va bene, sarò tra un’ora.”
Sto guardando con lo sguardo perso fuori dalle vetrine quando qualcuno
picchietta sulle mie spalle, facendomi sussultare.
Alzo il volto e incontro il sorriso timido di Matt.
“Ehi, sono felice di vederti, Matt.”
Gli sorrido.
“Anche io sono felice di vederti, ti ho spaventata?”
“Non tanto, ero solo immersa nei miei pensieri.
Ho un’ora libera e non so come trascorrerla, per di
più
ho litigato con mia sorella.”
Si siede tranquillamente. Mi piace come sia sempre
tranquillo e carino, invece di casinista e spensierato come Jaime.
“Perché?”
“Per quello che è successo ieri sera. La storia
delle pillole.
Ha urlato contro di me, ho urlato contro di lei e ora non
ci parliamo.”
“Che le hai urlato?”
“È complicato, Matt, e in qualche modo personale.
Non mi
va di discuterne in un bar, non voglio che qualcuno ci senta.”
Lui annuisce.
“Conosco un posto tranquillo alla spiaggia.”
“Ok, andiamoci e grazie per essere qui ad
ascoltarmi.”
“Nessun problema, come ho detto ieri sera, amo le storie
delle persone.”
Sorrido di nuovo, mi piacciono i modi di fare di questo
ragazzo!
Lo seguo fuori dal bar e questa volta si siede sul sedile
passeggeri e mi dà lui le indicazioni. Alla fine
raggiungiamo un vecchio
pontile di legno abbandonato, sembra un posto perfetto per confidare a
qualcuno
i tuoi problemi e quelli della tua famiglia.
“Beh, che succede?”
“Mia sorella era più che incazzata
perché sono rincasata ubriaca marcia due
sere di seguito e mi ha fatto la predica, questo mi ha fatto dare di
matto e le
ho detto delle cose orribili.
Beh, mia sorella era obbligata a prendere cocaina ed è
stato difficile per lei smettere, era anche anoressica e a rischio di
suicidio.
Le ho urlato che era solo una piccola ex drogata con un casino di
problemi e
nessun diritto di dirmi quello che devo o non devo fare.
Mi ha dato una sberla e se è andata.
Sono stata stronza lo so,ma… Cazzo, ma è orribile
quando
tua sorella ti tratta come se avessi cinque anni, una che non sa
decidere
quello che è giusto e quello che è sbagliato.
Volevo solo divertirmi un po’, perché lei non lo
capisce?”
“Io penso che fosse solo preoccupata per te. Viene da un
brutto ambiente e voleva proteggerti.”
“Matt, sono perfettamente in grado di proteggermi da
sola.”
“Sei sicura? Ieri sera ti stavi per sballare.”
Io sospiro, è vero.
“Hai ragione, ma è stato solo un
momento.”
“Lo so, ma potrebbe succedere ancora e ancora. Ho avuto anche
io problemi con
la cocaina e quindi capisco perché tua sorella è
così preoccupata.”
Lo guardo sorpresa, non l’avrei mai detto!
Parliamo ancora un po’ della mia situazione poi mi
accorgo che l’ora è passata.”
“Matt, devo andare.”
“Okay.”
Si incammina verso di me e mi bacia, io ricambio e quando
mi stacco mi sento strana: un po’ colpevole, un po’
felice.
Ho bisogno di parlare con Leah, ADESSO!
Accompagno Matt a casa sua e poi mi dirigo verso casa di
Leah, lei vive in un posto vicino all’oceano, il suo giardino
posteriore è
vicino dà sulla spiaggia.
Io suono il suo campanello e lei arriva, indossa un
semplice vestito nero e sembra rilassata.
“Dormi finalmente?”
“Sì, ho preso dei sonniferi e ho finalmente
dormito. E tu?”
“Sono in un gigantesco casino.”
“Parliamone dentro, vuoi qualcosa?”
“Del the freddo.”
Lei annuisce e porta due lattine di the.
“Dimmi.”
Le dico brevemente come mi sono sentita vedendo Jaime
baciare un’altra ragazza, del mio incontro con Matt, del
litigio con Sofia e
del bacio.
“Ragazza, di sicuro sei in un gran casino.
Dimmi, ami ancora Jaime?”
Rimango in silenzio per un po’, è una domanda
difficile a
cui risponde ora.
“Beh, non è facile rispondere. Prima di tutto il
casino
di Jess avrei detto di sì, ma ora non sono così
sicura. Voglio dire, Jaime è
stato il primo che mi ha trattata come un essere umano dopo secoli e
ovviamente
mi ha fatto prendere bene, era così bello…
Forse non lo amo, forse è solo una cotta e dovremmo
rimanere amici.
Con Matt è diverso, mi piace un sacco ed è facile
parlare
con lui. In più sento una sorta di connessione con lui,
qualcosa che non mi è
mai successo prima.”
“Si chiama attrazione.”
Mi sorride.
“Quando una persona è affascinante come Matt tu
potresti
sentirti attratta da lui.”
“Sì, ma mi ha baciato. Qualcosa dovrà
significare.”
“Penso che Jaime abbia mandato a fanculo la sua
possibilità di stare con te.
Penso che adesso finirai per innamorarti di Matt, perché
ti senti molto più accettata e amata da lui.”
“Beh, non lo so. Sono così confusa.”
“Non preoccuparti, la risposta giusta arriverà e
tu
saprai cosa fare.”
Spero che sia vero perché mi sento in un gran casino e
– per una strana ragione
– una parte di me è felice di questa cosa e
continua a pensare al bacio tra me
e Matt.
Oh, mio Dio! Cosa dovrei fare?
Angolo di
Layla
Ringrazio Nico_Ackerman
per la recensione. Matt è un ragazzo affascinante e Viviana
è presa bene, ma non ha ancora dimenticato Jaime. Non ho
ancora scritto il finale, ma so chi sceglierà, tranquilla.
Solo che sarà difficile capirlo per lei e, spero,
per te e gli altri lettori^^
|
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Capitolo 9 *** 9) Am I the enemy? ***
9)
Am I
the enemy?
Sofia
p.o.v.
Non posso credere che la mia sorellina mi consideri una
piccola tossica senza dignità o diritto di parola. Non dopo
tutte le belle
parole che mi ha detto mentre stavo combattendo per tornare pulita.
Non posso credere che Viviana mi abbia mentito così
tanto, così in profondità.
Come posso fidarmi ancora di lei?
Corro in camera mia e salgo in camera mia piangendo fiumi
di lacrime, sembra che qualcuno mi abbia strappato il cuore fuori dal
petto. Il
mio intero mondo è andato in pezzi.
Dopo un po’sento due braccia forti attorno a me.
È Tony.
“Ehi, piccola capelli azzurri.”
“L’hai sentita? Sono solo una drogata, pensavo che
a lei importasse di me, ma
mi sbagliavo: di vergogna di me.”
“Sh! Non dirlo più, era solo arrabbiata con te.
Non voleva dire nulla di quello
che ha detto, per favore, credimi.”
Io sospiro.
“Lo vorrei davvero, ma fa male, Tony. Fa male sul serio,
non mi ha mai trattato in questo modo. È sempre stata carina
e incoraggiante.
Cosa diavolo è successo?”
“Niente, è solo arrabbiata. Sono sicuro che si
scuserà.”
Tony continua a parlare, ma io non lo ascolto, sento solo la sua voce:
mi
calma.
Venti minuti dopo sto pacificamente dormendo tra le sue
braccia, è bello.
Beh, i miei problemi sono ancora qui, ma mi sento un
pochino meglio e meno sola.
Ci svegliamo alle undici.
Dovrei chiamare le ragazze e parlare a Fanny, ma
c’è una
cosa che devo fare prima: voglio chiamare i miei nonni.
“Tone, voglio chiamare i miei nonni e chiedergli di
vederci, vuoi venire anche tu?”
Lui diventa un po’rosso, ma alla fine annuisce.
“Non sei obbligato, se non vuoi basta che tu lo
dica.”
“Va bene, Sofia. Davvero non ci sono problemi.”
Quindi alzo la cornetta e chiamo il loro numero, sperando che non
l’abbiano
cambiato nel frattempo.
“Pronto?”
Risponde una voce maschile.
“Sto parlando con Juan Ruiz?”
“Sì, chi è lei, signora?”
“Sono Sofia, tua nipote!”
Dico incerta, sento un verso di incredulità.
“La piccola Sofia, nieta mia.”
“Si, abuelo. Soy yo!”(**)
“Dios, yo soy feliz.Te gustaria ir a ver nosostros? Yo y
abuela extranamos tu y
to hermana muchissimo.”(***)
“Me gusta, abuelo. Yo y Viviana veremos en la tarde. Si no
surge algun problema
yo llevar unas personas.”(****)
“Tu novio?”(*****)
“Mio novio.”(******)
“Si si, llevares el.”(*******)
Sorrido.
“Ci vediamo presto, abuelo.”
“Ci vediamo presto, querida.”
Io guardo Tony.
“Beh, incontrerai i miei nonni.”
“Spero di piacergli, non sono il tipo di ragazzo che di
solito si vuole attorno
alle proprie figlie o nipoti.”
“Non preoccuparti, gli piacerai. Piaci a tutti.”
Lui mi rivolge un debole sorriso.
Scendiamo al piano di sotto per scoprire che Viviana è
tornata.
“Dove sei stata?”
“Ero con Matt e poi con Leah.”
“Ok, dopo pranzo andremo dai nonni.”
“Cosa?! No!”
Le rivolgo un’occhiata strana.
“Perché no? Ho pensato che li volessi vedere anche
tu,
non li abbiamo visti per secoli.”
“Perché non me lo hai chiesto?”
“Perché non c’eri e io ho
pensato…”
“Questo è il problema! In questa famiglia ruota
tutto attorno a te!
Attorno ai tuoi problemi con la cocaina, ai tuoi pensieri
suicidi e alla tua anoressia, nessuno mi ha mai chiesto come mi
sentissi.
Nessuno.
Pensavo che alla fine ti importasse di me, ma mi
sbagliavo.
A te non importa di me, a te interessano solo te stessa e
i ragazzi, non certo io.
Jaime mi ha spezzato il cuore e tu eri da lui invece di
aiutare me, quindi…
No, non vengo dai nonni, non voglio rubarti la scena!”
Dopo di che corre via in camera sua, io guardo Tony confusa,
è questo il
problema?
Abbiamo sempre parlato solo dei miei problemi?
Sospiro, in qualche modo ha ragione. Lo sapevo che era
vittima di bullismo a scuola, mamma a volte era violenta anche con lei
e ha una
bassa autostima, ma non ho mai fatto troppo per queste cose.
Ho solo picchiato i bulli, ma questo probabilmente non è
stato abbastanza, magari ho persino peggiorato la situazione
perché loro
avrebbero potuto persino prenderla in giro di più.
E non le ho mai detto quando fosse bella e carina,
ruotava tutto intorno a me.
“Non mangerò. Cosa volete mangiare,
ragazzi?”
“Ci sono delle pizze nel freezer e dovresti
mangiare.”
“Non ho fame.”
Dico freddamente.
“Per favore, non ascoltare Viviana, tu sei una
fan…”
“NO! Lei ha ragione, l’ho lasciata da sola nella
merda quando lei ha sempre
tentato di aiutarmi. Non sono una fantastica sorella. Per
niente.”
“Dai, Sofia.”
“Stai zitto, Tony! L’ho lasciata da sola contro
delle persone che la bullavano
e la distruggevano la sua autostima, l’ho lasciata da sola
con la stronza, che
le avrà detto che è una puttana grassa e brutta e
altra merda del genere, di
sicuro.”
Vado in cucina e metto due pizza nel microonde.
Quando sono pronte le do a Fanny e Tony.
“Fan, ho bisogno di parlarti.”
“Dimmi.”
“Ho visto quanto ti manchi Alan e ho pensato:
perché non vai a vivere con lui,
se lui è d’accordo?
Costa Mesa non è
troppo lontana da qui, puoi prendere un treno o ti ci portiamo
noi.”
“Sofia, questa è un’idea meravigliosa!
Ne parlerò ad Alan dopo.”
Dopo pranzo io e Tony prendiamo
la
macchina e andiamo a casa dei miei nonni, è una casa carina
con un grande
giardino alla periferia della città.
Mio nonno ci aspetta sul portico, con una pipa in bocca.
Quando ci vede ci sorride e abbraccia me e Tony.
“Bei capelli e bel piercing, querida.
È il tuo novio?”
Annuisco.
“Si. Tony, questo è Juan, il mio abuelo.”
“Sono Tony, piacere di incontrarla.”
“Sei messicano?”
“Sì, il mio nome completo è Cesar
Antonio DeSoto Perry.”
“Bene, adesso entrate.
Abuela è impaziente di vedervi.”
Mia nonna è una donna minuta con lunghi capelli neri e un
tipico vestito
messicano, mi ricorda una versione più vecchia di Frida
Khalo.
Mi abbraccia piangendo.
“Tu novio es muy
hermoso.”(°°°)
“Yo sé. Te gusta el,
bien?”(°°°°)
“Me
gusta.”(°°°°°)
Ci prepara della limonata e poi mi guarda dritto negli
occhi.
“Dov’è Viviana?”
“Abbiamo litigato e in più ha dei problemi con dei
ragazzi. Non riesce a
scegliere tra uno dei due.”
“Perché avete litigato?”
“Niente, solo… Cose da sorelle, lo sai.”
Io sono imbarazzata e non voglio rovinare nulla, quindi rimango vaga.
Una cosa è certa, io è la mia sorellina dobbiamo
parlare.
Angolo di
Layla
(*)”La piccolo Sofia, la
mia nipotina”
(**) “Sì, nonno. So noio”
(***)”Dio, sono felice. Vuoi venire a trovarci? A me e a tua
nonna siete
mancate un sacco tu e tua sorella.”
(****)”Si, mi piace. Io e Viviana verremo nel pomeriggio. Se non ci sono problemi,
voglio portare una
persone con me.”
(*****) “Il tuo ragazzo?”
(******) “Il mio ragazzo.”
(*******) “Sì, portalo.”
(°) nonno.
(°°) cara
(°°°)”Il tuo ragazzo è
davvero bello.”
(°°°)” Lo so. Ti piace,
vero?”
(°°°°)”Sì, lui mi
piace.
Ringrazio Nico_Ackerman
per le recensioni. Spero che questo capitolo ti piaccia e non ti
deluda,la guerra di Viviana contro Sofia continua e Tony viene
presentatto in famiglia, per così dire XD.
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Capitolo 10 *** 10) A little bit of truth ***
10) A little bit of truth
Sofia p.o.v.
Trascorriamo due ore a casa dei miei nonni.
Mio nonno e Tony parlano di chitarre tutto il tempo, il
mio abuelo suonava in una band quando era giovane e dopo il suo
matrimonio l’ha
tenuto come hobby.
Mia nonna invece vuole sapere tutto su me e Tony, così le
dico cosa è successo – dal nostro primo incontro
fino a quando mi ha chiesto di
essere la sua ragazza. All’inizio non era molto felice,
soprattutto della
storia del suicidio, ma poi ha cambiato idea quando lui mi ha salvato
dall’uomo
ubriaco.
“Sembra che non sia facile per voi essere una coppia, ma
allo stesso tempo siete carini insieme.
Spero che lui non infrangerà la sua promessa e ti tratti
bene.”
“Sono sicura che lo farà.
Abuela, devo chiederti una cosa.”
“Dimmi, mi nina.”
“Qual è l’indirizzo di papà?
Voglio incontrarlo.”
Lei sospira.
“Si è creato una nuova famiglia.”
“Non mi interessa, voglio almeno provarci.”
“Ok.”
Si alza dalla sua sedia, fruga in un cassetto e poi mi dà un
biglietto con
scritto un indirizzo e un numero di telefono.
“Muchas gracias.”
Dopo di che parliamo per un po’ e poi ce ne andiamo. Prometto
loro che la
prossima volta cercherò di portare Vivi con noi.
“Come è stato incontrare i miei nonni?”
Chiedo a Tony mentre siamo in macchina.
“Tuo nonno è un genio, sa un sacco di cose sulle
chitarre. Mi piace chiacchierare con lui e tua nonna sembra approvare i
miei
tatuaggi e il mio dermal.”
“Te l’avevo detto che gli saresti piaciuto.
Adesso c’è una cosa spiacevole da fare: ho bisogno
di
parlare con Viviana.”
“Beh, buona fortuna. Non penso che ti perdonerà
tanto facilmente.”
“Perché?”
Lui sospira.
“Stai dalla parte di Jaime, l’hai lasciata da sola
senza
nessuno con cui parlare.”
“Ma lei lo sa che può parlarmi ogni volta che
vuole!”
“Non ne sono così sicuro.”
Arriviamo a casa e troviamo una Fanny felice.
“Che succede, ragazza?”
“Alan ha detto che va bene, una buona idea, trasferirmi
da qui a casa sua a Costa Mesa.”
“Bene, sono così felice per te! Quando ti
trasferirai?”
“In una settimana, mi aiuteresti?”
“Sì, ma non ora. Ora devo parlare con mia
sorella.”
Fanny annuisce e io raggiungo la camera di Viviana, busso un paio di
volte e
poi lei apre la porta, è ancora arrabbiata.
“Cosa vuoi?”
“Parlare.”
“Ok.”
Mi lascia entrare e io mi siedo sul letto.
“Sei davvero arrabbiata con me perché gli altri si
sono sempre interessati solo
a me?”
“Sì. Quando hai avuto l’overdose tutti
erano preoccupati
per te e non si sono nemmeno accorti che ero coperta di lividi
perché i miei
compagni di classe mi avevano pestato a sangue.
Quando hai provato a ucciderti la prima volta tutti erano
dalla tua parte e non si sono accorti che mi tagliavo e mi procuravo il
vomito.
Adesso continui a insultare Matt, l’unico a cui
interesso, e mi dici di perdonare Jaime solo perché era
ubriaco.
Scusa di merda, non trattenere il respiro mentre aspetti che io lo
perdoni,
potresti soffocare. Sono stata ubriaca due volte e non ho baciato
nessuno.
E poi mi ha detto chiaramente che non mi rivuole nella
sua vita, perché dovrei strisciare per ottenere perdono?
Ma tutte queste domande non ti hanno mai toccata, tu eri
sua amica e hai agito da amica contro la tua stessa sorella.
Io non dimentico, Sofia.”
La guardo con gli occhi spalancati.
Quante cose mi sono persa di lei?
Adesso ha senso che sia così arrabbiata con me, mi sono
sempre preoccupata per me stessa e mai per lei perché
pensavo fosse forte
abbastanza e mi sbagliavo.
Non so cosa dire, mi sento colpevole.
“Mi dispiace, Viviana. Non avevo idea di quello che stavi
attraversando, ho sempre pensato che tu fossi forte e mi sbagliavo.
Mi dispiace, mi dispiace davvero.
E non sei obbligata a tornare con Jaime se non vuoi, potete
essere semplicemente amici e mi dispiace di avere insultato Matt. Non
sapevo
fosse così importante per te.
Non lo farò più.
Mi puoi perdonare?”
Lei rimane in silenzio.
“Tra due settimane Matt se ne andrà da San Diego
perché la
sua Visa sta scadendo, spero che mi chieda di venire con lui.”
Collasso, le mie ginocchia urtano violentemente il pavimento, ma non mi
interessa.
“Perché?”
“Ho bisogno di mettere dello spazio tra me, te e quello che
è successo con i
ragazzi. Sono arrabbiata e vederti tutto il tempo non mi
aiuta.”
“Quindi è finita con Jaime e adesso sei innamorata
di Matt?”
“Penso di sì. Stare lontano per un po’
mi aiuterà a capire.”
“Se è quello che vuoi.”
“Lo è. Ne ho bisogno.”
Esco dalla sua stanza completamente distrutta.
“Che succede, Sofia?”
“Matt se ne andrà in due settimane e mia sorella
vuole seguirlo.”
Dico apatica a Tony.
“Mi dispiace, tesoro. Ma forse è meglio per tutti,
c’è
troppo odio tra tutti noi.”
Inizio a piangere nelle braccia di Tony, non sono pronta a lasciare
andare mia
sorella, mi sentirei sola senza di lei.
Perché questo sta succedendo a noi?
Dove ho sbagliato?
Mi sento una merda.
“Vuoi mangiare qualcosa?
È quasi ora di cena.”
“No, non ho fame.”
Lui mi prende per le spalle.
“Per favore, Sofia. Non fare di nuovo questo a te stessa.
Mangia.
Non mangiare non ti aiuterebbe con Viviana.”
Io annuisco.
Ha ragione, adesso non posso smettere di mangiare, non
voglio che Viviana pensi che sia una a caccia di attenzioni.
Mi sento davvero male e confusa.
Come siamo arrivate a questo punto?
Ceno con Tony e le ragazze, poi me ne torno in camera mia. Viviana ha
intenzione di uscire con Matt e Fan sta preparando le valige.
Accendo il mio computer ed entro in Skype. Nessuno è
online tranne Oli, così gli scrivo e accetto una sua
chiamata.
“Che succede, Sofia?”
Gli racconto tutto e quando finisco vedo del dolore nei
suoi occhi.
“Mi dispiace così tanto, Sofia. Vorrei che nulla
di
questo fosse accaduto, ma è successo.”
“Cosa dovrei fare?”
Oli sospira.
“Lasciala andare. Lo so che non è facile, ma
è l’unico
modo per far funzionare ancora le cose.”
Una piccola lacrima esce dai miei occhi.
“Forse hai ragione, ma fa male.
Fa male perché non avevo idea che le cose sarebbero
andate così di merda così presto.”
“Penso che la storia di Jaime abbia fatto collassare
tutto.”
Non dico nulla, ha ragione.
L’unico modo per mostrare amore a mia sorella è
quello di
lasciarla andare, non importa quanto faccia male e quanto mi
mancherà.
Perché non posso avere una vita normale?
Angolo di
Layla
Ringrazio Nico_Ackerman
per la recensione, come vedi Viviana sembra decisa a non combattere per
Jaime, ma sarà dvvero così?
Spero che questo
capitolo ti piaccia.
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Capitolo 11 *** 11) Escape route ***
11)
Escape route
Fanny
p.o.v.
Sono stanca di vivere in una casa dove tutti odiano
tutti, mi ricorda troppo mio padre e la nostra vecchia merdosa casa.
Non avevo idea di come andarmene senza far soffrire
qualcuno, quindi quando Sofia mi ha detto che avrei potuto vivere a
casa di
Alan sono stata oltre che felice. L’ho subito chiamato e gli
ho detto tutto,
lui è stato d’accordo e mi è sembrato
abbastanza felice.
Quindi – mentre Sofia sta parlando con la sua sorellina
ribelle – inizio a preparare le valigie, sono felice,
finalmente me ne posso
andare.
Lo so che per Sofia sarà uno shock sapere che Viviana se
ne vuole andare, ma sembra il modo migliore per sistemare le cose. Vivi
non ha
mai veramente dimenticato il fatto che Sofia sia stata dalla parte di
Jaime e
che le abbia detto che stava sbagliando.
In ogni caso dopo un po’ Sofia viene ad aiutarmi e dopo
mezzanotte è tutto pronto e io sono pronta per andare.
“Domani ti porteremo a Costa Mesa. È a meno di un
miglio,
ci terremo meno di due ore.”
Io annuisco.
“Scrivilo ad Alan o chiamalo.”
“Okay e grazie per tutto.”
“Nessun problema, ho visto che non eri felice di stare qui.
Mi dispiace, non ho
mai pensato che tutta questa merda potesse accadere.
Beh, ti lascio dormire o fare quello che vuoi.”
Sofia lascia la stanza e è molto depressa, immagino che
Viviana le abbia detto
che vuole andare in Inghilterra.
Povera Sofia!
Ha provato a fare del suo meglio e adesso è semplicemente
in un gran casino.
Chiamo Alan comunque e gli dico che sarò lì
domani verso
mezzogiorno, lui è felice.
“Tutti i ragazzi saranno qui, potremmo fare un piccolo
party.
Penso che Sofia e Tony verranno con te.”
“Uhm, non lo so. Vedremo domani.
Ti amo, babe.”
“Ti amo anche io.”
Chiudo la chiamata e sospiro, mi manca così tanto!
Solo alcune ore e poi lo vedrò, dico a me stessa e con
questo fisso in mente
vado a letto.
Sofia mi sveglia alle nove del giorno dopo. Mi faccio una
doccia, mangio e poi carichiamo tutta la mia roba sulla macchina di
Tony.
Vengono entrambi con me.
“Ehi, come mai sei voluta venire?”
Chiedo a Sofia.
“Ero a disagio a rimanere nella stessa casa di mia
sorella, tutto quello che mi ha detto fa un male
d’inferno.”
Annuisco. Viviana ha scelto il modo più duro per mostrare
alla sorella tutti
gli sbagli che ha fatto, Sofia ne è rimasta distrutta e Tony
è preoccupato. Ha
paura che lei si possa tagliare ancora e in questo caso non potrebbe
mai
perdonare Viviana.
Che casino!
Sono felice di andarmene, voglio dire voglio bene a
Viviana, lei è mia amica, ma non voglio essere troppo
coinvolta nei suoi
problemi.
Lasciamo San Diego e tutti sono in silenzio, Tony è
focalizzato sulla strada, Sofia sembra essersi addormentata.
“Sei felice di andartene?”
“Onestamente sì. La situazione è troppo
pesante per me, Tony. Non posso aiutare
nessuno e non penso che sia il mio compito, comunque. Tutto quello di
cui hanno
bisogno è di stare lontane per un po’.”
“Sì e tu hai bisogno di stare con Alan.”
“Esatto.”
Dopo di che rimaniamo tutti in silenzio fino a quando arriviamo a Costa
Mesa,
Tony esce dall’autostrada e inizia a cercare la casa di Alan.
Dopo qualche tentativo finalmente la troviamo e Tony
parcheggia la macchina mentre io suono il campanello, Alan esce subito
e ci
aiuta con la mia roba.
Non posso disfare le valigie perché Austin, Aaron, Phil
and Valentino sono qui, come aveva detto Alan hanno organizzato un
piccolo
party per me.
Tony chiacchiera con Phil e Austin, Sofia con Valentino e
Aaron, ma è chiaramente a disagio in questa situazione.
Migliora un po’ quando
una ragazza di colore entra nella casa. Ha dei lunghi dreadlocks e due
profondi
occhi scuri. Indossa una t-shirt di Bob Marley e un paio di shorts.
“Chi è lei?”
Chiedo ad Alan mentre siamo ancora stretti in un abbraccio. Non mi ha
mai
lasciata da quando ci siamo rivisti.
“Oh, è Aliya, la nostra merchgirl.”
“Perché non mi hai mai detto che una ragazza
così carina era con te tutto il
tempo?”
Metto il broncio io, facendolo ridere.
“Sei gelosa?
Ti amo e sto uscendo con te e non con lei. Non uscirei
con lei, è già impegnata.”
“Ha un ragazzo?”
“No, ha una cotta per Austin ed è molto forte,
quindi non preoccuparti.”
Io sorrido.
“Sarebbero una bella coppia.”
“Lo so, erano tipo innamorati prima della chirurgia al cuore
di Austin. Lei era
preoccupatissima quando l’ha fatta.”
La guardo con occhi diversi, povera ragazza! Adesso che so la
verità noto che i
suoi occhi sono sempre incollati ad Austin, come se non potesse fare a
meno di
guardarlo.
“Voglio aiutarla.”
“Sì, ma prima aiuta me! Sono stato così
tanto senza di te
che ho bisogno di averti tutta per me almeno per un giorno!”
Dice in tono drammatico.
“Okay, caro il mio principe azzurro. Adesso mangiamo,
Austin ha ordinato una pizza un po’ di tempo fa.”
Dopo pochi minuti, il ragazzo della pizza si fa vedere e Austin paga
per tutti.
“Pizza, ragazzi!
Ripeto, pizza!”
Andiamo tutti al tavolo e iniziamo a mangiare, Aliya è
vicina ad Austin e Sofia non sta mangiando nulla, Tony prova a
convincerla, ma
lei scuote la testa.
“Perché Sofia non mangia niente?”
“Prima che me ne andassi c’è stata una
brutta litigata tra Viviana e Sofia e
Viviana le ha detto delle cose che l’hanno ferita, in
più vuole lasciare gli
U.S.A. per andare con la sua nuova cotta in Inghilterra.”
“Mi dispiace, ma non mangiare non
l’aiuterà.”
“Ha ancora il suo disordine alimentare ed è
diventato più forte dopo la lite.
Tony è incazzato con Viviana e Viviana con Tony.”
“Che casino!”
“Sì! È questa la ragione per cui me ne
volevo andare da
casa loro. Non voglio essere parte di una guerra.”
Alan annuisce, Tony convince finalmente Sofia a mangiare, ma lei non
sta
sorridendo.
Austin prova a tirarla su di morale, ma fallisce. Adesso
capisco perché Tony è così
preoccupato, forse è meglio che Vivi se ne vada il
prima possibile.
La sua presenza è come un veleno per Sofia.
“Beh.”
Dice Tony dopo che ha mangiato la sua pizza.
“Penso che sia arrivato per me e la mia sexy lady di
tornare a San Diego, divertiti qui, Fanny!”
“Sì, divertiti un po’. Scusa per il
casino che ho fatto a
casa.”
Aggiunge Sofia.
Li abbraccio entrambi e poi se ne vanno.
“Beh, cosa facciamo adesso?”
Chiede Austin.
“Non so che piani tu abbia, Austin, ma i miei sono quelli
di trascorrere un po’di tempo con la mia ragazza.”
Austin sospira.
“Così dobbiamo andarcene?”
“Hai capito bene, amico.”
Saluto e abbraccio il resto della band, poi loro se ne
vanno.
“E adesso?”
“Adesso ci vediamo un film e ci coccoliamo.”
“Sono totalmente d’accordo.”
Alan prende un film a caso e lo mette nel lettore dvd: è
Forrest Gump e non mi
piace molto, mi piace molto di più essere coccolata dal mio
ragazzo.
“Mi sei mancato, Alan.”
“Mi sei mancata anche tu, Fan. Dovresti almeno ringraziare
Viviana, non ci
saremmo incontrati se non fosse stato per lei.”
“La ringrazierò un’altra
volta.”
“Giusto.”
Lo bacio lentamente e appassionatamente, le nostre lingue
combattono per dominare l’una sull’altra e un
sorriso si fa largo sulle mie
labbra.
Ho trovato la mia via di fuga: è dovunque sia Alan.
Angolo di Layla
Ringrazio Nico_Ackerman
per la recensione. Lo so la situazione tra Vivi e Sofia è
tesa, ma non è detto che Viviana se ne vada, Jaime non ha
ancora fatto la sua mossa dopo tutto. Fanny intanto esce dalla serie e
spero che ti piaccia il modo in cui l'ha fatto.
Questa è Aliya.
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Capitolo 12 *** 12) Sippin on sunshine ***
12)
Sippin on sunshine
Aliya
p.o.v.
Sono felice che Alan abbia
finalmente trovato la ragazza
giusta per lui.
Mi piace Fanny, è sempre allegra e sorridente e adoro la
sua frangia fucsia: mostra la sua forza di andare avanti da sola,
orgogliosa di
questo.
Allo stesso tempo è molto dolce con Alan ed è
tutto
quello di cui ha bisogno dopo a sua ex ragazza che era una stronza
totale e lo
tradiva.
A un certo punto della festa sento lo sguardo di Fanny su
di me, probabilmente al primo impatto è gelosa, ma spero che
– dopo che Alan le
avrà spiegato tutto – saremo amiche.
Per adesso ho incontrato Sofia, la ragazza di Tony Perry,
è gentile ma anche triste, come se qualcosa di davvero
brutto le fosse appena
accaduto.
Non credo sia giusto che io le chieda cosa le sia
successo perché è la prima volta che ci
incontriamo.
Dopo la nostra pizza Sofia e Tony se ne vanno e dopo un
po’ Alan ci dice che vuole stare con Fanny, così
abbiamo un intero pomeriggio
libero.
“Cosa facciamo?”
“Io penso che surferò un po’.”
Dico ai ragazzi.
“Possiamo venire con te?
Tu farai surf e noi nuoteremo o cazzeggeremo in
spiaggia.”
“Sembra divertente, va bene.
Siete pronti per andare in spiaggia?”
“No, vediamoci qui tra venti minuti.”
Annuiamo tutti e io guido verso casa, mi faccio una
doccia, mi rado quello che ha bisogno di essere rasato e indosso un
bikini, poi
prendo la mia tavola da surf.
Sono la prima ad arrivare così inizio a pulire la tavola,
fischiettando “The Phoenix” dei Fall Out Boy.
Alcuni ragazzi mi guardano, ma
non me ne frega molto fino a quando mi mette le mani sugli occhi: il
mio cuore
salta un battito.
“Indovina chi è?”
“Austin, sei un idiota! Me la stavo facendo sotto dalla
paura.”
Lui ride e io
inizio a ridere a mia
volta, la sua risata in qualche modo è contagiosa: nessuno,
dopo averla
sentita, non può non ridere, è fisicamente
impossibile.
“Cosa stavi facendo?”
“Niente, solo pulendo la mia tavola.”
“Bello, sei brava a surfare?”
“Lo vedrai.”
Odio il fatto di essere così timida quando
c’è lui attorno, di solito son una
ragazza esuberante in grado di chiacchierare con chiunque. Come faccio
a dirgli
che mi piace se non sono in gradi di parlare normalmente con lui?
Sono solo una stupida!
Mi rimprovero mentalmente, perché sono così scema?
Lui non può rimanere single per tutta la vita per
aspettare che io gli confessi i sentimenti che provo per lui.
“Stai bene, Aliya?”
“Sì, perché?”
“Per un attimo non mi sei sembrata molto felice.”
Io arrossisco.
“Oh, non è niente. Sono solo pensieri.”
“Che pensieri?”
“Oh, niente.”
“Ehy…”
“Eccoci qui, ragazzi! Andiamo in spiaggia!”
Potrei uccidere Valentino e i ragazzi per avere
interrotto questo momento, non saprò mai cosa Austin volesse
dirmi.
“Sì, andiamo.”
Dico piatta e poi prendo la mia tavola da surf. È un
pomeriggio caldo e
soleggiato, è anche ventoso, quindi dovrebbero esserci le
condizioni ideali per
surfare.
Andiamo in spiaggia e i ragazzi piantano l’ombrellone e
stendono alcuni salviettoni.
“Siete a posto?”
“Sì, ragazza.”
“Ottimo, vado a fare surf, bye.”
Li lascio e vado verso l’oceano, l’acqua
è un po’ fredda, ma è okay. Nuoto per
un po’ con la mia tavola fino a che vedo una grossa onda.
Nuoto verso di essa e faccio del mio meglio per arrivare
in cima, quando finalmente ce la faccio mi sento libera. Ci sono solo
il cielo blu e
l’oceano.
Cavalco un’altra coppia di onde e poi torno a riva e vedo
i ragazzi che mi aspettano.
“Wow! Sei davvero brava!”
Mi dice Aaron.
“Grazie!”
Guardo Austin e sta sorridendo.
“Sei stata perfetta, sembri nata per fare questo.
Perché non lo fai per professione?”
Mi gelo all’improvviso.
“Prima ero una surfista professionista, ma poi un
incidente ha rovinato tutto. Non posso più proseguire con la
mia carriera
agonistica.”
Dico un po’ fredda.
“Oh, scusami, Aliya! Non lo sapevo.”
“Non importa. Vado al bar, qualcuno vuole qualcosa?”
Tutti vogliono dei ghiaccioli, annuisco e vado al bar della spiaggia.
Sono un
po’ sconvolta, mi ricordo del mio incidente: sono andata a
sbattere con la
testa contro la tavola durante una gara e ho rischiato di morire. Non
è stato
bello, i miei genitori mi incitavano a fare surf perché
guadagnavo un sacco di
soldi, dopo l’incidente si sono quasi dimenticati di avere
una figlia.
Sento un rumore di passi dietro di me, è Austin.
“Hey, scusa per prima. Non lo sapevo.”
“Non importa. Davvero.”
“Uhm, okay.”
Lui rimane in silenzio per un po’ mentre il barman ci
dà quello che gli abbiamo
chiesto, inizia a parlare di nuovo a metà strada
dall’ombrellone.
“Aliya, usciresti con me questa sera?”
“Con i ragazzi?”
“No, solo io e te.”
Il mio cuore salta qualche battito.
“Diavolo, sì!”
“Ti piace davvero la mia compagnia.”
Io arrossisco violentemente.
“Sì, mi piace molto.”
“Ottimo.”
Lui sorride di nuovo e mi paralizza come un ragno con la
sua preda. Dio, quest’uomo mi farà morire un
giorno o l’altro!
Raggiungiamo i
ragazzi e gli diamo i
ghiaccioli, poi un silenzio confortevole scende su di noi.
Dopo il ghiacciolo Aaron, Phil e Austin decidono di farsi
una nuotata e io vengo lasciata da sola con Tino.
“Cosa succede, Aliya?”
“Un, niente.”
“Non mentire. Prima di andare al bar eri sconvolta e
adesso sembri abbastanza felice.”
Io sospiro.
“Ti dirò tutto solo se giurerai di non reagire
come una
ragazzina isterica o di dire tutto ai ragazzi.”
Mi guarda curioso.
“Ok, lo giuro.”
“Ricordati di non rompere la promessa o io sarò
costretta
a romperti qualcosa.”
Lui alza le mani.
“Ok, ok. Calmati.”
“Austin mi ha chiesto di uscire con lui questa
sera.”
Lui mi abbraccia.
“Sono così felice per te, passa una bella
serata.”
“Lo spero… Non so davvero perché me
l’abbia chiesto, sono un tale casino…”
“Beh, chiaramente lui non la pensa in questo modo.”
Gli rispondo con un debole sorriso, un po’ preoccupata per la
serata.
Cosa succederebbe se scoprisse che mi odia e non volesse
più avere niente a che fare con me?
Angolo di Layla
Ringrazio Nico_Ackerman
per la recensione a auguro buone feste a tutti.
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Capitolo 13 *** 13) I've got the guts to say anything ***
13)
I've
got the guts to say anything
Aliya p.o.v.
Non ci posso credere, questa sera uscirò con Austin.
Andiamo via dalla spiaggia alle sei e non ho nessuna idea
su cosa indosserò, forse chiederò alla mia
compagna di stanza di aiutarmi: è
una ragazza italiana molto tranquilla.
Arrivo a casa e urlo il suo nome, lei si fa viva
piuttosto confusa. È una ragazza bassa, un po’
cicciottella con dei lunghi
capelli neri e rossicci, occhi azzurri e occhiali.
“Cosa è successo?”
“È successo. Austin mi ha chiesto di andare a un
appuntamento con lui e io non so cosa indossare.”
“Ok, stai calma.
Adesso fatti una doccia e prova a pensare ai vestiti che
hai, io chiamerò la pizzeria.”
“Ok.”
Vado in bagno e mi faccio una doccia, sono incerta tra due vestiti: uno
è
zebrato e l’altro è arancione, ha una profonda
scollatura, senza maniche e con
il pizzo che copre tutto il vestito.
Dopo la doccia li guardo, poi mi metto un paio di shorts
e una canottiera e aspetto la pizza con la mia coinquilina.
Mangio alla svelta, sono molto nervosa e ho l’impressione
che a lui non possa mai piacere una ragazza di colore come me.
“Perché non posso essere bianca?”
“Perché i tuoi genitori sono giamaicani e tu sei
fantastica.”
“Non riesco a scegliere un vestito. Pensi sia meglio quello
zebrato o quello
arancione?”
“Quello arancione. Quello zebrato è un
po’troppo aggressivo, puoi sempre
metterlo al secondo appuntamento.”
“Non sono sicura che ci sarà un secondo
appuntamento.”
Lei non dice nulla, si è sempre sentita invisibile per i
ragazzi e si sente a
disagio su questo argomento.
“Ci sarà.”
Mi dice dopo un po’.
“Grazie, Chiara.”
Indosso il vestito arancione, un paio di sandali a tacco alto e prendo
una
borsa.
“Sei fantastica, vai e fallo secco!”
Io arrossisco.
“Ci proverò. Grazie, Chia.”
Esco, Austin mi sta già aspettando vicino a casa mia.
Sgrana gli occhi quando mi vede.
“Sei bellissima!”
“Grazie.”
“Davvero, Aliya, sei uno schianto. Posso avere
l’onore di trascorrere la serata
con te?”
“Sì, signore. Sono onorata dal piacere di avere la
vostra
compagnia.”
Apre la portiera per me e poi va sedersi sul sedile del guidatore.
“Dove andiamo?”
“Al cinema e poi a vedere i fuochi d’artificio alla
spiaggia.”
“Figo!”
Sono felice, mi piace l’idea di stare con lui nello stesso
posto buio: forse
potremmo baciarci...
Sembra davvero un appuntamento e io sono felicissima, è
un sogno che si avvera!
-Sei una ragazza
fortunata, Aliya, non dimenticartelo
mai.-
Austin avvia la macchina e poi guida fino in centro, sono
davvero eccitata e non riesco a stare ferma, questo lo fa ridere.
“Ehi, che succede, piccola?
Non riesci a stare ferma e non capisco, mi conosci da
sempre.”
“Oh, non lo so.
Lo faccio quando sono nervosa, mi dispiace.”
“Perché sei nervosa?”
Rimango in silenzio per un po’, non posso dirgli la
verità: che mi piace così
tanto che è difficile respirare vicino a lui.
“Penso che questa volta sarà diverso.”
“Forse. Eccoci arrivati, questo è il nostro
cinema.”
Austin parcheggia la macchina e noi usciamo, paga due biglietti per un
horror e
poi raggiungiamo la sala. Il film è già iniziato,
così ci sediamo in ultima
fila per non disturbare gli altri spettatori.
Provo a concentrarmi sullo schermo, ma è difficile con
lui così vicino, sento così tanto la sua
presenza. Rinuncio a seguire il film
quando lui mi circonda le spalle con un braccio, sono praticamente sul
suo
petto e sento il suo cuore battere.
Il pensiero che non l’avrei più potuto sentire se
l’intervento fosse andato male mi gela, è un
miracolo adesso per me ascoltare
questo suono. Penso che Austin si sia accorto che sia successo qualcosa
perché
la sua mano inizia ad accarezzarmi i capelli e mi dà un
bacio sulla tempia.
Perché lo fa?
Sono felice e curiosa, siamo solo amici o questo è un
vero appuntamento?
Quando il film finalmente finisce usciamo dalla sala e
vedo che mi tiene per mano, lui vede che l’ho notato e prova
a toglierla, ma io
lo fermo.
Ho solo seguito il mio istinto, ma non è stato sbagliato
perché lui sorride e lascia la mano allacciata alla mia.
“Ti è piaciuto il film?”
“Oh, sì. È stato bellissimo.”
“Felice di saperlo.”
“Dove andiamo adesso?”
“Fuochi d’artificio, vuoi un gelato?”
“Sì, perché no?”
Saltiamo in macchina e lui guida fino alla spiaggia, lì ci
sono un sacco di
persone, pronte a vedere i fuochi. Noi compriamo i nostri gelati e
troviamo un
posto più in alto rispetto al lungomare.
Ci sediamo lì, lui si siede dietro di me e mi stringe tra
le sue braccia.
“Perché lo fai?”
“Non ti piace?”
“Mi piace un sacco, ma ho bisogno di una
spiegazione.”
“Perché?”
Smetto di guardarlo e concentro la mia attenzione sui miei sandali.
“Perché ti amo, non solo come amico. Ti amo
più di
un’amica e quello che hai fatto questa sera mi ha confuso e
non voglio essere
presa in giro. Voglio dire non voglio iniziare a credere che forse ti
piaccio
se non è vero.”
“Ho capito.”
Rimaniamo in silenzio.
“Beh, per me è arrivato il momento di
andare.”
Dico con voce spezzata e provo ad alzarmi, ma lui non mi lascia andare.
“Aliya, ti ricordi il mio intervento al cuore?”
“Certo, come posso dimenticarlo? Avevo così paura
di perderti!”
“Avevo paura anche io. Prima dell’intervento la mia
paura più grande era di non
riuscire a dirti dei miei sentimenti per te. Cosa sarebbe successo se
fossi
morto e tu non avessi mai saputo che ti amavo?
Poi mi sono svegliato e ti ho trovata sdraiata sul mio
corpo, in attesa che mi svegliassi. Ero felice, molto felice, ma ancora
non ho
avuto le palle di dirti tutto.
Pensavo ti meritassi una persona migliore di me, ma,
anche se ci ho provato, non sono riuscito a dimenticarmi di te.
Quindi questa notte sto provando a dirti tutto.
Ti amo, Aliya.
Fin dalla prima volta che ti ho vista sapevo che eri bella
e speciale. Amo il tuo sorriso, la tua energia, il fatto che non molli
mai in
quello che fai. Non sapevi suonare la chitarra, ma hai imparato e
adesso sei
una brava chitarrista.
Di base sto cercando di dirti che ti amo e voglio essere
il tuo ragazzo.
Non voglio prenderti in giro.”
Sono senza parole, per un attimo non so cosa fare poi lo abbraccio
più stretto
che posso.
“Ti amo, Austin.
Ho sempre voluto essere la tua ragazza, ma non trovavo
mai il coraggio di invitarti fuori.”
Lui sorride e inizia a baciarmi lentamente.
Sono in paradiso e i fuochi non sono nemmeno iniziati!
Angolo di
Layla
Grazie a Nico_Ackerman
per la recensione, spero che questo capitolo ti piaccia e buon anno a
te!
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Capitolo 14 *** 14) The ocean ***
14)
The
ocean
Aliya
p.o.v.
È fantastico come le cose possano cambiare in meglio
all’improvviso.
Questo pomeriggio ero disperatamente innamorata di Austin
senza sapere se lui ricambiasse o meno i miei sentimenti e adesso mi ha
detto
che mi ama.
Sono davvero felice e mi sto godendo i fuochi d’artificio
avvolta nel suo abbraccio, è meraviglioso. Ho sempre amato i
fuochi d’artificio
e guardarli con il ragazzo che ami è persino meglio. La sua
testa è appoggiata
sulla mia spalla e posso sentire il suo respiro.
Quando i tre colpi annunciano la fine dello spettacolo le
persone iniziano ad andarsene, ma Austin non si muove.
“Vuoi andare in spiaggia?”
Gli chiedo.
“Questa era l’idea, quindi sto aspettando che le
persone
se ne vadano.”
“È un’idea carina.”
“Voglio conoscerti meglio, come sapere della tua carriera
da surfista. Non ci hai mai detto nulla.”
“Lo so. Mi dispiace.”
Lo sento sorridere.
“Non preoccuparti. Penso ci sia una buona ragione dietro
al tuo silenzio.”
“Sì, c’è.”
Finalmente tutte le persone se ne vanno e raggiungiamo la spiaggia,
è così
romantico: solo io, Austin e la luna. È una grande luna
bianca che illumina
tutto come se fosse giorno e non tarda notte.
Ci sediamo vicino al mare e io sgattaiolo tra le sue
braccia, alla ricerca del suo petto. Ascolto il battito del suo cuore
per un
po’, poi torno alla realtà.
La mia realtà è Austin che mi accarezza i dread.
“Che è successo?
Come mai non sei più una professionista?”
“Un incidente. Stavo cavalcando una grossa onda e sono
caduta, ho battuto la
testa contro la tavola e poi contro una roccia. Pensavano tutti che
fossi
morta, ma non lo ero e sono sopravvissuta, fortunatamente per me senza
grosse
conseguenze. Sono stata in coma per un po’ e poi mi sono
svegliata, ho fatto
tutta la riabilitazione per tornare alla vita normale. Ho sperato che
potessi
tornare a fare surf come professionista, ma era impossibile,
l’incidente era
stato troppo grave ed è finito tutto.
I miei genitori mi parlano appena adesso.”
“Perché?”
“Perché non possono più guadagnare
più soldi su di me. Sono tornati in Giamaica
e mi hanno lasciato qui da sola.”
Rimane in silenzio per un po’.
“Sei giamaicana?”
“Sì, sono nata a Kingston.
Lì ho fatto surf per la prima volta, un vecchio surfista
americano mi ha insegnato tutto e poi ho iniziato a fare le prime gare.
Ero
abbastanza brava e presto sono diventata la gallina dalle uova
d’oro della mia
famiglia.
Abbiamo lasciato la Giamaica e ci siamo trasferiti a San
Diego, avevano trovato uno sponsor qui. Ho vissuto lì la
maggior parte della
mia vita prima dell’incidente.
Dopo l’incidente sono tornati a Kingston, come ti ho
detto, e io mi sono trasferita a Costa Mesa, che era meno costosa e poi
ho
incontrato la tua band.”
“Giorno fortunato.”
“Puoi scommetterci. Stavo per diventare una barbona, non
avevo più soldi per pagare l’affitto.”
Lui ride.
“E adesso hai i soldi e me.”
“Beh, sì. Ti ho sognato così a lungo
che adesso non
sembra nemmeno vero.”
Lui mi alza il mento e mi bacia appassionatamente.
“Sembra più vero adesso?”
“Non so, dovresti provarci di nuovo.”
Lui mi bacia ancora e ancora.
“Sì.
È
vero.”
“That was a
moment i never will forget
Love was at first sight
You came walking through
the pale pale moonlight”
Lui canticchia una vecchia canzone di Bob Marley.
“Sì, ci siamo incontrati in un bar sulla spiaggia
perché
tu non eri riuscito a venire al mio colloquio di lavoro e era
sera.”
“E io mi sono innamorato di me.”
“A me è successo lo stesso.”
Ci sorridiamo e ci baciamo di nuovo.
Rimaniamo in spiaggia per un po’ senza fare nulla di
particolare: solo parlare e baciarci.
Guardo al mio orologio, è tardi.
“Austin, è tardi.”
“Dormiresti a casa mia?
Non è un invito sessuale… beh, se succedesse ne
sarei
felice, ma non devi sentirti obbligata.”
Io rido.
“Non c’è problema, Austin.
Chiamerò la mia inquilina e le
dirò che non verrò a casa questa notte.
Io chiamo Chia e lei risponde dopo un po’.
“Ehy.”
Mi dice.
“Ehy, mi dispiace di averti svegliato.”
“Non stavo dormendo. Cosa succede, comunque?”
“Dormirò a casa di Austin, non
aspettarmi.”
“Cosa? Oh, è bellissimo.
Voglio sapere tutto.”
“Lo saprai, domani.”
Lei sospira.
“Immagino di sì, buonanotte.”
“Buonanotte.”
Chiudo la telefonata e gli sorrido.
“È tutto a posto, possiamo andare.”
“Rimaniamo qui ancora per un po’.”
“Ok.”
Guardiamo la luna e ascoltiamo il suono del mare, lo amo e lo odio. Lo
amo
perché il mare per me sarà sempre un amico e lo
odio perché mi ricorda che i
miei genitori mi hanno lasciato qui da sola. Forse sono fortunata per
questo,
la maggior parte dei genitori dei miei compagni di classe a Kingston
erano
violenti.
“Non sei spaventata a volte quando fai surf?”
“A volte, ma non posso starci troppo lontana. È
come una droga, in senso buono.”
“Capisco, non posso stare troppo lontano dalla mia band o
dalla mia musica.
Nemmeno un attacco di cuore mi ha fermato.”
Io rabbrividisco.
“Avevo davvero paura di perderti quel giorno.”
“Ma sono qui e non voglio lasciarti. Penso sia arrivato il
momento di andare a
casa.”
“Okay.”
Lasciamo la spiaggia, è deserta. Le persone sono da qualche
altra parte a
divertirsi o meno, chi se ne importa.
Salto nella macchina di Austin e lui ci porta a casa sua,
è vicino all’oceano e molto carina.
“Vuoi qualcosa da bere?”
Mi chiede quando siamo dentro e io sono comodamente seduta sul suo
divano.
“Del the freddo, per piacere. Sono stanca.”
Lui mi dà del te e beve un po’ di acqua.
“Niente whisky, amico?”
“Voglio vivere uno stile di vita salutare quando sono a
casa.”
“Ottima scelta.”
Beviamo e poi mi accompagna in camera sua, sono un pochino imbarazzata
adesso.
“Non voglio mostrarti il mio corpo.”
Dico nervosa.
“Posso uscire e tu ti infili nel mio letto.”
“Ok.”
Lascia la stanza e io mi tolgo il mio vestito e i sandali, poi mi
sdraio sul
letto. Cinque minuti dopo lui entra e si toglie tutto tranne i boxer e
la
canottiera. Faccio finta di guardare da un’altra parte, ma ho
apprezzato molto
la vista del suo corpo. È perfetto.
Finalmente ci sdraiamo a letto insieme. Ci coccoliamo per
un po’, poi mi addormento sentendomi la ragazza
più fortunata del mondo.
Angolo di Layla
Ringrazio Nico_Ackerman
per la recensione, sono felice che ti sia piaciuta la dichiarazione^^!
Spero ti piaccia anche leggere il passato di Aliya, comunque questo
è il penultimo capitolo dedicato alla parentesi Of Mice
& Men, tra due si torna ai Pierce The Veil e chissà
che l'intrigo Jaime-Viviana-Matt non trovi una qualche soluzione.
Alla prossima e grazie.
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Capitolo 15 *** 15) A friend of a friend, these strangers at the party never paid. ***
15)
A
friend of a friend, these strangers at the party never paid.
Aliya p.o.v.
Sto dormendo pacificamente tra le braccia di Austin
quando sento dei rumori e un corpo atterra su di me.
Urlo e lo spingo via, cosa cazzo sta succedendo?
“Che cazzo sta succedendo?
Chi cazzo è atterrato su di me?”
“Io.”
Dice una voce debole proveniente dal pavimento: è la voce di
Valentino.
“Tino, sei matto o solo stupido?”
Gli chiedo freddamente.
“No, stavo cercando di farti uno scherzo.”
Alzo un sopracciglio quando sento delle risate e dei grugniti
proveniente da
Austin. Phil, Aaron, Alan e Fanny sono in piedi vicino allo stipite
della
porta.
“Perché cazzo sono qui?”
Urlo, svegliando finalmente Austin.
“Cosa diavolo sta succedendo, ragazzi?
E perché siete qui?”
“Uhn, niente. Volevamo solo essere sicuri che finalmente
ce l’aveste fatta.”
“E adesso?”
“Lei è nel tuo letto, avete fatto sesso.”
Io sbuffo, vorrei prendere tutti a calci nelle palle, soprattutto
Valentino.
“Non abbiamo fatto sesso, ma adesso siamo una coppia e
stavamo provando a dormire prima che voi idioti veniste qui e ci
svegliaste.”
“Whoa, stai calma, Aliya.”
“Chiudi quella cazzo di bocca, Valentino.
Ricordati che adesso sono obbligata a romperti qualcosa.
Cosa ne dici della tua nuova chitarra?”
“Sei seria?”
“Sì.
Valentino si alza dal pavimento all’istante.
“No, ti chiedo perdono, Aliya! Non farlo! Mi hanno
obbligato a dirti tutto.”
“Una promessa infranta è una promessa infranta,
amico. Non importa quanto ti
abbiamo obbligato, non penso ti abbiano torturato, l’hanno
fatto?”
“No, non l’hanno fatto, ma…”
“Portami la chitarra, lo so che ce l’hai qui con
te.”
Sospirando, Valentino sparisce e poi torna indietro con la sua chitarra
acustica. La rompo sul pavimento e poi li guardo tutti.
“Questo è quello che succede alle persone che non
mantengono le promesse con me.
Buongiorno, ragazzi.”
Sono tutti spaventati, tranne Austin che si sta spaccando in due dal
ridere.
“Oddio, sei grande.
Ragazzi, pulite questo casino.”
“La mia chitarra.”
Grugnisce Tino.
“La mia bellissima, nuova e amata chitarra. Alan, ti
ucciderò.”
Facendo un po’di casino puliscono tutto e finalmente lasciano
la stanza così
possiamo metterci dei vestiti e scendere dabbasso.
Sono tutti nella sala da pranzo, seduti sul divano a
guardare il nulla, ancora spaventati dal mio piccolo show.
Okay, forse ho esagerato, ma, avanti!, non si può entrare
in un camera e saltare su delle persone addormentate!
E poi ho detto chiaramente a Tino di non infrangere la sua promessa,
è tutta
colpa sua.
“Volete qualcosa da mangiare?”
Chiede Austin, annuiscono tutti e lui inizia a preparare la colazione a
tutti.
È sempre così gentile, come non si può
non amare quest’uomo?
Non c’è modo.
All’improvviso siamo tutti nella cucina di Austin a
mangiare quello che lui ha cucinato per noi,
non è proprio il modo in cui pensavo di
iniziare la giornata, ma fa
niente.
Stiamo pensando a cosa fare quando lo smartphone di Alan
suona.
Lui dice alcune parole e poi chiude la chiamata.
“Chi era?”
“Mike dei Pierce The Veil. Daranno un party domani e ci ha
chiesto se volevamo
venire, gli ho detto di sì.”
“Figo! I party di Mike sono sempre una bomba.”
“Spero proprio che Viviana non venga.”
Guardiamo tutti Fanny.
“Chi è Viviana?”
“La sorella di Sofia.”
“Perché non dovrebbe venire alla festa?”
Chiede Tino.
“Beh, prima della pausa ha iniziato una storiella con
Jaime, ma a un certo punto l’ex gelosa ha detto a Viviana che
Jaime stava con
lei solo per sesso.
Viviana le ha creduto e ha litigato con Jaime, hanno
smesso di parlarsi e quando i Pierce The Veil sono atterrati a San
Diego ha
visto Jaime baciare un’altra ragazza.
È molto arrabbiata con lui e con Sofia, perché
fin
dall’inizio lei è sempre stata più
dalla parte di Jaime che da quella di
Viviana.
Quindi Viviana ha litigato anche con sua sorella, anche
perché Vivi ha iniziato a uscire con un altro ragazzo e a
Sofia non piace.
Questo casino rovinerà tutto.”
Annuiscono tutti, così adesso so perché Sofia
sembrava così infelice la prima
volta che l’ho vista, probabilmente era qualcosa che
riguardava Viviana.
“Beh, andremo lo stesso alla festa. Chi se ne frega dei loro
casini, ci divertiremo.”
Dice Alan scuotendo le spalle.
Sì, ci andremo di sicuro, ma adesso sono un po’
preoccupata conoscendo questo casino.
Cosa succederebbe se Viviana si facesse vedere?
Magari con il suo nuovo ragazzo?
Dico a me stessa di stare calma, ma sono preoccupata lo
stesso.
Sono anche un po’ curiosa riguardo alla storia.
Devi solo aspettare e vedrai, Aliya.
Angolo di Layla
Ringrazio Nico_Ackerman
per la recensione. La soluzione del triangolo Jaime-Viviana-Matt sta
arrivando alla sua soluzione, spero di non deluderti.
Grazie mille e alla prossima.
|
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Capitolo 16 *** 16) The world we knew won't come back, the time we've lost can't get back, the life we had won't be ours again. ***
16)
The
world we knew won't come back, the time we've lost can't get back, the
life we
had won't be ours again.
Sofia p.o.v.
Da quando Fanny ha lasciato la villa la situazione tra me
e Viviana non è affatto migliorata. Per niente.
Non è mai a casa la notte e raramente durante il giorno,
penso che trascorra tutto il suo tempo con Matt e Jaime non ha ancora
fatto nessuna
mossa.
Ho provato a parlare con Tony, ma lui non dice molto e
Jaime sembra più confuso ogni giorno che passa: un giorno
vuole parlare con mia
sorella, il giorno dopo non vuole.
Viviana, in ogni caso, non mi parla, mi parla solo quando
è necessario come quando è andata dai nonni e mi
ha chiesto l’indirizzo.
Non so cosa fare, sento che sto perdendo mia sorella e
nulla può fermare il processo.
Adesso è in camera sua, forse posso provare a parlare con
lei. Vado di sopra piuttosto esitante e busso alla sua porta, lei la
apre.
“Ciao.”
Dico piuttosto a disagio.
“Ciao. Cosa vuoi?”
“Solo parlare.”
“Entra.”
La seguo in camera sua e mi siedo sul letto.
“Ti trovi bene qui a San Diego?”
“Sì. È una città molto
carina.”
“Come vanno le cose con Matt?”
“Bene. Siamo più vicini ogni giorno che passa.
Tu?”
“Oh, bene. Tony è bravo con me, lo sai. Vivi qui
anche tu.”
“Non per molto.”
“Stai ancora pensando di andare via con Matt?”
Le dico tristemente.
“Sì. Vedi come siamo, ci parliamo a malapena e tu
sei
divisa tra me e Jaime. Non può funzionare, Sofia. Lo sai.
Abbiamo bisogno di mettere della distanza tra noi e
quello che è successo.”
“È proprio necessario andare via con Matt? Non
puoi
rimanere qui?”
“Non so se lo amo, ma è un’occasione
unica e non voglio sprecarla e rimpiangerlo
per il resto della vita.”
“E Jaime?”
Lei abbassa la testa.
“Lo amo, ma è troppo tardi. Non possiamo andare
d’accordo
come prima. Ho ancora una cotta per lui e non mi passerà
facilmente. In questo
momento non possiamo essere amici, ci sono troppe cose sospese tra di
noi, e
non so se possiamo iniziare una relazione. Ci sono troppi sbagli,
troppi
casini.”
“Quindi non combatterai per lui?”
“No, come ho detto prima abbiamo bisogno di lasciar
passare un po’ di tempo e tutto questo casino alle
spalle.”
Lei ha preso la sua decisione e ha ragione, ma sono
ancora scioccata all’idea di lasciarla andare via in un paese
straniero.
“Non avrei mai dovuto lasciare casa.”
“Non dire così, Sofia. Non avresti potuto viverci
un giorno di più, stavi
morendo lentamente, giorno dopo giorno.”
“Adesso non mi sento meglio.”
“Mi dispiace. So che fa male, ma è
l’unico modo per mettere le cose a posto.”
Io sospiro, senza parole, lei ha ragione. Lei ha ragione,
cazzo.
“Beh, se non posso farti cambiare idea me ne vado. Sappi
solo che ti voglio bene e che sarai sempre la mia sorellina.”
“Ti voglio bene anche io.”
Lascio la stanza e vado al piano inferiore, Tony sta parlando al
telefono con
qualcuno e non voglio disturbarlo, così come ne vado verso
il divano.
Mi sdraio per un po’, è una chiamata lunga. Quando
finisce si siede vicino ai miei piedi.
“Come è andata?”
“Meglio degli altri giorni, ma vuole ancora trasferirsi in
Inghilterra con
Matt.”
“Non puoi fermarla, lo sai?”
“Lo so. Non è più il mio compito,
l’unico che può fare
qualcosa è Jaime, ma non penso che farà
qualcosa.”
Tony non dice niente, vuole stare fuori da questa
situazione e non posso accusarlo di nulla, l’intera cosa
è tra me e Viviana.
“Mike darà una festa domani, verranno anche gli Of
Mice
& Men, ho detto che ci saremmo stati.”
Io sospiro.
“Cosa c’è che non va, piccola?”
“Non sono dell’umore adatto per andare a una festa.
Mia
sorella se ne sta andando e non posso fermarla, cosa
c’è di bello in questo?
Niente!”
Lui sospira e si alza in piedi, si fa spazio e poi si accuccia
tra le mie braccia.
“Stare qui da sola non ti aiuterà, vieni e
incontra i
ragazzi. Sono tutti preoccupati, perché non rispondi ai loro
messaggi o alle
loro chiamate e anche i tuoi amici di Skype lo sono.
Dai, per favore.
Per una notte non pensare a questo casino e divertiti.”
Rimango in silenzio per un po’, poi gemo.
“Okay, hai vinto. Verrò.”
Tony mi rivolge uno dei suoi sorrisi più luminosi.
La festa è carina.
Quando io e Tony arriviamo Vic e Mike quasi mi saltano in
braccio e mi abbracciano stretta.
“È da un po’ che non ci si vede, mi sei
mancata!”
Dice Vic.
“Ehi, capelli azzurri! Questa maligna tartaruga messicana
non ti lasciava venire a fumare un po’ di erba con un vecchio
amico?”
“No, ma lo farò dopo, giraffa. Mi sei
mancato.”
“Sì, io. Sono sicuro che ti sia mancata la mia
erba.”
Bacio le sue guance e diventano un po’ rosa.
“Ti voglio bene, fratello.”
“TI voglio bene, sorella”
Salutiamo gli Of Mice & Men e iniziamo la festa,
anche se Jaime non c’è.
“Perché non è qui?”
Chiedo a Vic.
“Beh, non lo so. Ha chiamato e ha detto che aveva
qualcosa da fare prima.”
“Oh, mio Dio! Spero che non riguardasse Viviana.”
“Penso di sì, invece.”
“Merda.”
Dico sottovoce, la troverà probabilmente con Matt e vedo
dei casini avvicinarsi, li possiamo evitare?
No.
Dico a me stessa di stare calma, magari Jaime ha altre
cose da fare, cose che non coinvolgono mia sorella.
Spero davvero che sia così, ma sono sicura che le mie
speranze andranno in frantumi.
Angolo di Layla
Ringrazio Nico_Ackerman
per la recensione. Come vedete Viviana sembra ancora decisa ad
andarsene, ma chissà se lo farà. Jaime si sta
preparando a fare la sua mossa e chissà che esiti
avrà. Grazie mille.
|
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Capitolo 17 *** 17) Le's start over ***
17)
Le's
start over
Viviana
p.o.v.
È una serata carina, Matt è venuto a casa mia e
abbiamo
deciso di vedere un film.
Mia sorella e Tony sono a una festa a casa dei fratelli
Fuentes, perché Mike ha deciso di dare un party. Io non sono
andata perché non
volevo vedere i
ragazzi, per loro sono
solo una sconosciuta, sono più amici di Sofia che miei e poi
non volevo vedere
Jaime.
Jaime è ancora una ferita aperta per me, nonostante la
presenza di Matt la mia cotta per lui è tutt’altro
che morta e sepolta, io sono
solo attratta da Matt.
Abbiamo qualcosa in comune e andiamo d’accordo
facilmente, è come se lo conoscessi da sempre e non solo da
una settimana.
Siamo in armonia e sono abbastanza sicura che se non
avessi Jaime per la testa mi potrei innamorare di lui, lui forse si sta
innamorando di me.
All’improvviso qualcuno bussa con forza alla porta, scambio
un’occhiata con Matt e fermiamo il dvd – gli
Aristogatti – e
mi alzo per vedere chi è.
Ho un brutto presentimento, ma apro lo stesso la porta.
Jaime è davanti a me, io impallidisco.
“Cosa vuoi?”
Gli chiedo spaventata.
“Solo parlare. Non mi fai entrare?”
“Ur, ehm, certo.”
Rivolgo un’occhiata dispiaciuta a Matt e lui capisce.
“Okay, è arrivato il momento che io me ne
vada.”
Se ne va e mi lascia da sola con il ragazzo per cui nutro
ancora dei sentimenti.
“Chi era quel ragazzo?”
“Un amico.”
“Sì…”
“Non sei obbligato a credermi. Forza, cosa vuoi
dirmi?”
All’improvviso diventa insicuro.
“Voglio solo parlare della nostra relazione.”
Prende un respiro profondo.
“Vivi, ti amo ancora.
Vuoi essere la mia ragazza?”
“Cosa?”
“Beh, mi sono innamorato di te la prima volta che ti ho
vista, ma avevo paura
che Jess non accettasse la nostra relazione, così non ho
detto niente e ho
lasciato andare le cose come dovevano andare.
Poi sai cosa è successo ed eccomi, mi dispiace per tutte
le cose che ti ho detto, non volevo farlo, ero solo
arrabbiato.”
“Jaime, c’è un problema.”
Dico con voce debole.
“Io sono attratta dal ragazzo che hai visto prima e non
so cosa fare.”
“Per favore, concedimi almeno un tentativo, se non dovesse
funzionare sei libera
da tornare da quel ragazzo.”
“Ho bisogno di tempo per pensarci su.”
“Sì, certo. Te ne lascerò.”
Poi se ne va e sento che – con lui –
anche tutta la mia calma e la mia felicità se
ne sono andate,
lasciandomi in uno stato di confusione e disperazione.
Cosa devo scegliere di fare?
Chiamo subito Matt e lo prego di venire qui, lui dice che
verrà il più presto possibile.
Lo aspetto seduto sul divano, ancora scioccata per quello
che è successo e mi alzo solo quando lui bussa alla porta.
Gli apro e inizio a piangere immediatamente, lui mi
abbraccia e mi accompagna al divano.
“Cosa succede, angelo?”
“Jaime. Mi ha detto che mi ama ancora e mi chiesto se voglio
essere la su
ragazza, ma io sono anche attratta da te e non riesco a
scegliere.”
“Sei davvero attratta da me?”
“Certo e questo è un casino.”
“Viviana, penso che dovresti concedergli un tentativo, anche
uno piccolo, ma
dovresti farlo. C’è qualcosa di sospeso tra te e
Jaime e prima chiarirai le
cose e meglio starai.
Forse non lo ami e stai iniziando ad amare me, forse è il
contrario. Tu devi capirlo.”
“Non voglio ferire Jaime o te.”
“Succederà se non sceglierai, non possiamo
attendere la tua decisione in
eterno.”
“Hai ragione. Forse gli concederò un
tentativo.”
“Bene, così capirai come stanno le cose.”
Lui mi abbraccia di nuovo e iniziamo a vedere di nuovo il film,
riprendendo dal
punto in cui ci eravamo fermati quando è arrivato Jaime.
Maledico me stesso e
il destino per tutto, perché non posso avere una vita
normale?
Quando gli Aristogatti finiscono lui mi lascia da sola e
non sono felice, sono sul punto di piangere e mia sorella mi trova in
questo
stato.
“Cosa è successo, Viviana?”
Mi chiede preoccupata.
“Jaime è venuto qui e mi ha detto che mi ama e mi
vuole
come sua ragazza. Ha detto che dovremo dare una possibilità
alla nostra
relazione e Matt ha detto lo stesso, così posso chiarirmi le
idee, ma tutto
quello che sento è tristezza.”
Mia sorella mi abbraccia.
“Non conosco bene Matt, ma ha detto una cosa giusta. Ci
sono troppe cose tra te e Jaime che hanno bisogno di essere
chiarite.”
“Non so se lo amo ancora, questa attrazione per Matt non
mi permette di capire con chiarezza i miei sentimenti.”
“Lo capirai. Se sentirai che le cose non funzioneranno
potrai dirgli perché e rompere una volta per
tutte.”
Io sospiro.
“Ma lui soffrirà.”
“Ma poi se ne farà una ragione.”
Sospiro di nuovo, odio questa situazione.
La mattina dopo chiamo Jaime e gli
chiedo di incontrarci
in un bar.
Non ho dormito molto, ma la mia notte insonne mi ha fatto
capire che sia Matt che Sofia hanno ragione: devo chiarire le cose con
Jaime se
voglio essere davvero libera.
Indosso una t-shirt dei Paramore, un paio di shorts con
degli spuntoni e un paio di Dock Martens, la casa è ancora
silenziosa quando me
ne vado.
Arrivo al bar e trovo un Jaime assonnato seduto a un
tavolo.
“Ciao.”
“Oh, ciao.”
Poi c’è un momento di silenzio imbarazzato.
“Ho pensato a quello che mi ha detto e ho parlato sia con
Sofia che con Matt. Ho deciso di dare alla nostra relazione una
possibilità, ma
non aspettarti troppo: potrebbe essere una cosa breve.”
Lui sospira.
“Lo sapevo che avresti detto una cosa del genere e lo
accetto. Sarà quello che sarà. È tutta
colpa mia, non volevo trasformare la
nostra relazione in un casino.”
“È successo, non puoi cambiare il
passato.”
“Sì, immagino sia così. Proviamoci.
Vuoi venire a un appuntamento con me stasera?”
“Sì, perché no?”
“Vediamo cosa ci succede quando ci sono delle situazioni
romantiche.”
“Proviamoci.”
Non sono per niente sicura che questo porterà a delle cose
buone, ma ho promesso che
avrei dato una possibilità alla nostra
storia e non
infrango mai le mie
promesse.
Probabilmente farà male, ma ci devo provare. Jaime non
è
l’unico colpevole, questa situazione è anche colpa
mia ed è compito mio
sistemare le cose.
Spero che non sia troppo doloroso.
Angolo di Layla
Ringrazio Nico_Ackerman
per la recensione. E Jaime ha fatto la sua mossa, chi
sceglierà Viviana? Non è poi così
cotta di Matt come crede e forse c'è ancora uno spiraglio
per Jaime. Chissà.
|
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Capitolo 18 *** 18) It's just you and I tonight, why don't you figure my heart out? ***
18)
It's
just you and I tonight, why don't you figure my heart out?
Viviana p.o.v.
Non mi sono mai sentita meno eccitata per un appuntamento,
forse perché ne ho paura sapendo che dovrò
prendere una decisione e che questa
volta è tutto nelle mie mani.
L’idea di uscire e cenare in qualche ristorante elegante
mi fa venire voglia di scappare e correre via più forte che
posso, non è il
luogo giusto. È quasi un fastidio.
Ho dei presentimenti confusi e anche mia sorella se ne
accorge.
“Cosa c’è?”
“Ho detto a Jaime che avremmo concesso una seconda
possibilità alla nostra
relazione, ma non mi sento bene.
Stasera abbiamo un appuntamento e sono infastidita
dall’idea di scegliere qualcosa di carino almeno quanto sono
infastidita
dall’idea di andare in un ristorante costoso.”
“Vuoi comprare qualcosa di nuovo?”
“No, userò i miei vestiti. Non
c’è alcun bisogno di sprecare soldi.”
La faccia di mia sorella è strana, è come se
temesse che finisse male. Forse è
troppo tardi per tutto e avremmo dovuto sistemare subito i nostri
problemi, ma
conoscendoci sarebbe stato impossibile. Siamo tutti e due orgogliosi e
un po’
testardi.
Eppure una piccola parte di me dice che non è tutto
perduto, che se ci impegniamo possiamo farcela.
Cosa dovrei fare adesso?
Decido di andare in spiaggia e di trascorrere lì
l’intera
giornata, forse i pensieri di Jaime e Matt smetteranno di perseguitarmi
per un
po’.
Chiedo solo un attimo di pace e silenzio.
Niente più guerre nella mia testa, niente sentimenti
negativi dati dal desiderio di baciare Matt e subito dopo baciare Jaime
con la
stessa intensità.
Prendo la mia roba e la porto in spiaggia, stendo il mio
salviettone e mi ci sdraio sopra, lasciando che il sole accarezzi la
mia pelle
pallida. Non amo essere abbronzata, ma a volte un po’ di sole
fa bene.
Dopo un po’ vado a nuotare, poi mangio e poi faccio una
passeggiata lungo la spiaggia. Le onde lambiscono e miei piedi nudi e
il vento
muove gentilmente i mie capelli lunghi.
Mi sento bene.
Ho sempre amato il mare per una ragione sconosciuta,
forse perché – anche se mia madre ha fatto del suo
meglio per farcelo
dimenticare – sono
una ragazza messicana
nata a San Diego.
Questa è casa mia.
Questo è un posto che posso chiamare casa mia, ma sento
che non è l’unico.
New York non sarà mai casa mia, ma sono abbastanza
curiosa su come mi potrei sentire a Manchester. Sì, non mi
sono lasciata alle
spalle l’idea di seguire Matt.
È una tentazione troppo forte quella di scappare, forse
perché sono una codarda.
Mi domando se non stia prendendo tutti in giro, me stessa
per prima.
Non ho idea di cosa fare e pensare, hanno tutti ragione:
devo sistemare questo casino anche se questo implica la
possibilità di spezzare
il cuore di Jaime.
Lascio la spiaggia alle sei, arrivo a casa venti minuti
dopo e decido di farmi per prima cosa una doccia. Mi lavo e mi rado
quello che
ha bisogno di essere rasato e poi mi avvolgo in una grande salvietta e
guardo
nel mio armadio. Ho bisogno di un cazzo di vestito.
Frugo nei miei vestiti e finalmente trovo un vestito nero
senza maniche, con una cintura argentata appena sopra il mio fianco e
con una
gonna larga.
È perfetto, così lo indosso e inizio a piastrare
i miei
capelli e poi li lego in una coda. Mi trucco e sono pronta.
Aspetta! La borsa!
Scelgo una piccola borsa nera e ci metto il portafoglio,
alcuni fazzoletti, le chiavi, un accendino e un pacchetto di sigarette.
Adesso sono pronta.
Scendo dabbasso e mi siedo sul divano ad aspettare Jaime.
“Bel vestito!”
Mi dice mia sorella.
“Grazie.”
Dopo un po’ suona il campanello e Tony va ad aprire la porta,
sento dei saluti
e Jaime si fa vivo.
“Wow! Sei meravigliosa!”
“Grazie, Jaime.”
“Possiamo andare?”
“Certo!”
Afferro la mia borsa e saluto tutti, poi io e Jaime saliamo sulla sua
auto.
L’appuntamento è ufficialmente iniziato.
Andiamo in un ristorante in centro, è il tipo di
ristorante costoso che odio.
Poco cibo e prezzi esagerati solo per poter dire che hai
mangiato in quel posto.
Fanculo a questa roba.
“Ti piace il posto?”
“No.”
Decido di essere onesta, le bugie non ci porterebbero lontano.
“Perché?”
“Perché pagheremmo un sacco di soldi per poco cibo
e saremmo guardati come
animali in uno zoo per tutto il tempo. Tu sei pieno di tatuaggi e lo
sono anche
io.”
Gli dico nervosa, probabilmente lo ferisco e mi dispiace
perché ho visto un
guizzo nei suoi occhi per un secondo.
“Mi dispiace, Jaime. Non volevo essere così
cattiva.
Andiamo.”
“No, lascia perdere. Un Mac Donald andrà
bene.”
“Jaime… Mi dispiace, ci sto davvero provando, ma
c’è qualcosa che mi ferma
dall’essere gentile con te.”
“È Matt?”
“Non lo so, non lo so davvero.
È come un blocco di rabbia, duro e cattivo.
Io non pensavo che…”
“Che?”
“Non ho mai pensato che potesse essere così
difficile uscire con te. Mi manca
la nostra vecchia amicizia…
Mi mancano i giorni in cui mi fidavo di te ed ero felice
anche solo di averti attorno.
Adesso mi sento così fredda…”
Lui prende una delle mie mani.
“Andiamo al Mac. È colpa mia se mi sono
dimenticato chi
sei e cosa ti piace. Ho organizzato questo appuntamento come se tu
fossi Jess e
ti piacessero le sue stesse cose.
Ho sbagliato e adesso l’ho capito.”
“L’ami ancora?”
“No, ma sono abituato a trattare ogni ragazza come se fosse
lei ed è
sbagliato.”
Andiamo al Mac, ordiamo qualcosa e proviamo a parlare normalmente, come
se
nulla fosse successo tra di noi. Amo quanto sia divertente e il suo
sorriso è
una benedizione divina, sento di nuovo le farfalle nello stomaco e non
credevo
che sarebbe stato possibile.
Pensavo che se ne fossero andate.
Ho desiderato così a lungo questo appuntamento che adesso
non mi sembra vero, le circostanze sono strane, ma qualcosa mi riporta
a lui. A
noi.
A quei tempi in cui eravamo felici, prima della lite.
Dopo aver finito di mangiare Jaime paga tutto, mi piace
questa sua abitudine. Fuori la notte è scura e le stelle
occhieggiano in cielo.
È una notte serena senza umidità.
È semplicemente perfetta, le stelle sembrano così
vicine
che Jaime potrebbe rubarne una per me se glielo chiedessi, è
una notte fatta
per amare.
Il pensiero di Matt non mi sfiora nemmeno per un attimo e
l’idea di scappare a Manchester mi sembra solo la fantasia di
una ragazzina
spaventata e immatura, incapace di affrontare le conseguenze delle sue
azioni,
qualsiasi esse siano.
“Cosa facciamo?”
Chiedo a Jaime, sorridendo.
“Beh, possiamo andare sul lungomare. È sempre
pieno di
cose carine da fare, comprare e di persone.”
“Figo! Sofia mi ha detto che quando avevo tre amavo il
lungomare.”
“Mi dimentico sempre che tu sei nata qui.”
“Me ne dimentico anche io, non preoccuparti.”
Io rido e lui mi riserva un sorriso luminoso.
Forse questa relazione non funzionerà, ma amerò
sempre il
suo sorriso. Quando Jaime sorride sembra che nulla di brutto ti possa
accadere
fino a che sei con lui.
Saltiamo nella sua macchina e lui guida fino al
lungomare, parcheggiamo e raggiungiamo una delle entrate. Jaime aveva
ragione,
è pieno di persone, la maggior parte sono coppie come noi.
Mi sento persa per un momento, poi lui prende la mia mano
e io mi sento meglio. Sono sempre stata un pochino spaventata dai posti
troppo
affollati.
Camminiamo per un po’ con le mani intrecciate senza dire
niente. A volte mi fermo in un negozio, ma compro solo una collanina
con un
cavalluccio di mare fatto di una pietra blu.
A un certo punto Jaime apre un cancellino e andiamo in
spieggia, mi tolgo
i tacchi e cammino
sulla sabbia morbida.
È un sollievo farlo perché mi hanno fatto male
tutta la
sera, Jaime è qualche passo avanti a me e sta probabilmente
guardando l’oceano.
Lo si po’ sentire cantare e per la prima volta mi sento
completamente a casa
qui. Un ricordo confuso emerge: ero abituata ad addormentarmi con il
rumore del
mare nelle orecchie.
Ci sediamo a pochi metri dal mare senza dire niente.
È un silenzio un po’imbarazzato perché
quel dannato blocco
di rabbia non si scioglie, poi lui prova a baciarmi. Io ricambio e
finalmente
lo sento che si scioglie, sento di amare di nuovo Jaime e di averlo
perdonato,
solo che lui lo interpreta nel modo sbagliato. Si alza di scatto e si
allontana
qualche passo da me.
“Non dire niente, ho capito.”
“Cosa?”
“Per te non sono nient’altro che un amico, ho perso
la mia occasione quando ho
baciato quella dannata puttana.”
Io mi alzo, lo raggiungo e lo prendo per mano.
“Jaime, guardami.
Hai capito male, il mio blocco di rabbia si è
sciolto.”
“Non ami quel Matt quindi?”
“No, è solo attrazione. Amo te e solo te.
Non sei stato solo tu a sbagliare, ho sbagliato anche io
non credendoti.
Ti prego, perdonami e diamo a questa storia una seconda
possibilità, non voglio perderti ora che ti ho
ritrovato.”
“Davvero mi ami?”
“Sì.”
Lui mi guarda incredulo.
“Baciami, Jaime.”
“Ti amo anche io.”
Mi dice prima di accontentarmi e coinvolgermi in uno di quei baci
mozzafiato,
pieni di tante cose. Amore, passione, dolore, richieste di perdono.
La luna ci guarda benevola e nel mio cuore c’è
finalmente
chiarezza.
Amo solo lui, per Matt provo solo amicizia.
Il mio desiderio di fuga è stato spazzato via,
perché
questa è casa mia e lui è il ragazzo con cui
voglio stare.
Pensavo di spezzargli il cuore, ma ce lo siamo aggiustato
a vicenda.
È un miracolo!
Quando ci stacchiamo lui mi abbraccia sorridendo.
“Sono l’uomo più felice del
mondo.”
“Anche io sono felice.”
Riprendiamo a baciarci e va bene così.
Adesso so quello che voglio ed è questo.
Angolo di Layla.
Ringrazio Nico_Ackerman
per la recensione. Ta-dan! Il triangolo è sciolto, Vivi ha
fatto la sua scelta e spero ti piaccia. Ammetto di essere stata
piuttosto incasinata nel trattarlo, ma anche io ho avuto i miei momenti
di confusione. A volte volevo che Viviana finisse con Matt e a volte
con Jaime.
|
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Capitolo 19 *** 19)I'm sorry it's all that I can say ***
19)I'm sorry it's all that
I can say
Viviana p.o.v.
Sono sdraiata sulla spiaggia con Jaime, stiamo guardando
le stelle.
Nessuno conosce i nomi delle costellazioni, ma non ci
importa, è un momento perfetto, di quelli che raramente
capitano nella vita e
che bisogna godersi.
Sto assaporando la sua vicinanza, perché davvero mi era
mancato. Quello che provo stando vicino a lui non è nemmeno
comparabile a
quello che provavo con Matt, con lui sento le farfalle nello stomaco e
anche
solo il braccio che passa attorno alla mia spalla è
abbastanza per provocarmi
brividi.
Il primo amore non si scorda mai, dicono, e forse hanno
ragione.
Starei qui per sempre, ma ci sono delle questioni che
vanno risolte e io lo so bene: la prima è con mia sorella,
la seconda è con Matt.
Ultimamente sono stata una carogna con mia sorella, ma
quelle cose mi pesavano sul cuore da troppo tempo, adesso devo solo
scusarmi e
far sì che dal veleno possa nascere qualcosa di bello.
In quanto a Matt devo chiarire le cose, mi dispiace
fargli del male, ma è necessario.
“A cosa stai pensando?”
“A mia sorella e a Matt.”
A quel nome si irrigidisce.
“In che senso?”
“Devo dirgli che non saremo mai più che amici e
devo sistemare le cose con
Sofia, e ho fatto male ultimamente.”
“Non partirai con lui?”
“No, perché dovrei.
Partire con lui era una fuga, ma adesso non ho più
ragioni per scappare, è arrivato il momento di fare
l’adulta.”
“Vuoi una mano?”
Scuoto la testa.
“Sono casini che ho creato io e che devo risolvere
io.”
"È brutta tanto la situazione con Sofia?”
“Un po’, ma la risolverò. Le ho detto
delle cose giuste dal mio punto di vista,
ma sbagliando il modo e i tempi. Non pensiamoci, stiamo ancora qui
ancora un
po’, mi sei mancato.”
“Anche tu. Non avrei mai dovuto baciare quella
ragazza.”
“Eri arrabbiato e io avevo la mia parte di colpa, ho creduto
a Jess e non a te
e non avrei dovuto farlo. Adesso capisco che è questo che
mia sorella tentava
di dirmi, ma allora ero così arrabbiata che non lo capivo,
pensavo che mi
avesse abbandonato.”
“Non lo farebbe mai, ti ha accolto qui senza pensarci un
attimo, anche se
allora Tony era così stronzo da poterla
licenziare.”
“Già.”
Rimaniamo così fino a mezzanotte, con in sottofondo solo il
rumore delle onde,
il traffico è solo un rumore lontano, sembra quasi di stare
su una spiaggia
incantata e non in una grande città.
Dal
nulla emerge il ricordo di una casetta sul mare, con una camera che
dava
sull’oceano dipinta di azzurro e con poster di pesci e
tartarughe e di una
bambina paffuta e un po’ abbronzata che dormiva in un lettino
e ascoltava la
voce dell’oceano come se fosse quella di un vecchio amico.
“Mi sono appena ricordata di quando stavo a San Diego,
amavo ascoltare il mare come ninna nanna.”
“Prima che tutto andasse a rotoli?”
Annuisco.
“Sono felice di essere tornata a casa, anche se ci sono
voluti vent’anni o giù di lì, non ho
mai amato New York.”
“Casa è dove il cuore sta e forse sei sempre
appartenuta a San Diego.”
“Molto probabile.”
Mi alzo un po’ a malincuore.
“È ora di andare a casa e di risolvere le
cose.”
Lui si alza e mi prende per mano, insieme usciamo dalla
spiaggia e lui si ferma a un negozietto vicino alla spiaggia, ne esce
poco dopo
con un collanina a cui è attaccato un ciondolo a forma di
cuore di un azzurro
cangiante.
Me lo porge e io mi metto le mani davanti alla bocca.
“Jaime, è bellissimo! Non dovevi!”
“Ma va! È solo una collanina, ma spero rappresenti
il tuo
cuore.”
“Sì, ci hai preso.”
“Posso mettertela al collo?”
“Certo?”
Mi volto verso di lui che me la drappeggia elegantemente addosso e la
chiude
delicatamente, nonostante le mani grandi, mani gentili da musicista.
Camminiamo verso la macchina e poi ci saliamo sopra, lui
mette a palla un cd dei blink che canto a squarciagola fino a quando
arriviamo
a casa di Tony. Lì ferma la macchina, io scendo e lo fa
anche lui.
“Beh, buonanotte, principessa.”
Mi dice grattandosi la nuca, poi si avvicina a me e mi bacia.
È un bacio dolce, della buonanotte.
“Buonanotte, principe messicano.”
Mi rivolge un ultimo sorriso e poi entra in macchina, lo guardo andare
via e poi
mi avvio verso il cancello della villa di Tony. Apro il cancellino con
le
chiavi e poi percorro il vialetto, non sento nessun rumore provenire da
dentro
eppure la luce è accesa, segno che qualcuno è
sveglio.
Apro anche la porta e trovo mia sorella seduta al tavolo
della sala da pranzo, una birra davanti a lei e lo sguardo triste.
“Sofia.”
“Viviana, come è andata?”
Il suo sguardo cade sul cuore.
“Chi te l’ha regalato? Matt?”
“Jaime.”
“Che significa?”
Io la guardo dritta negli occhi, sono tristi e si tortura il piercing
con i
denti.
“Significa che siamo tornati insieme, che ho scelto lui
perché lo amo. Ho capito di avere fatto degli errori e anche
lui ne ha fatti e
ci siamo perdonati a vicenda.”
“Sei sicura? E con Matt?”
“Era solo attrazione.
Sofia, io e Jaime ci amiamo davvero, abbiamo risolto
davvero e ci stiamo dando sul serio una seconda possibilità
e sta andando
bene.”
“Sono felice per te. Vuol dire che non te ne andrai da
San Diego?”
“No, non me ne andrò. Rimarrò, non ho
più ragioni per scappare.”
Lei mi abbraccia e scoppia a piangere sulla mia spalla, io le batto dei
colpi
gentili sulla schiena, ma lei non smette.
“Io ho avuto così paura di perderti. Tanta paura,
pensavo
che non saresti più tornata, che mi odiassi, che…
Che fosse andato tutto a puttane e che avevo sbagliato
tutto con te.”
“Sofia…”
“Pensavo che continuando a dire che dovevi dare una
possibilità a Jaime avevo
rovinato il rapporto con te, anche se l’avevo fatto per
quella cha credevo
fosse una buona ragione.”
La stacco gentilmente da me.
“Sofia, su Jaime avevi ragione tu. Ho sbagliato io
all’inizio non credendogli, questo non lo giustifica, ma
almeno mi ha
consentito di perdonarlo. Non so come spiegarlo, quando ho capito che
potevo
perderlo davvero ho capito che non era quello che volevo, che stavo
buttando
via il mio amore per paura. Avrei dovuto darti retta prima e poi
c’è un’altra
cosa che vorrei dirti: scusa.
Scusa se ti ho detto tutte le cose che ti ho detto, la
tua opinione conta e non vale di meno perché sei stata una
drogata. Mi
dispiace, Sofia. Mi sentivo tradita e volevo solo farti del male
dicendoti
tutto quello che non ti ho mai detto.
Non doveva uscire così.”
“Ma tutto quello che hai detto è successo e io non
ci ho prestato abbastanza
attenzione, sono stata una pessima sorella.”
“Avevi i tuoi problemi e non volevo pesarti addosso,
è stata colpa mia che ti
ho esclusa.”
“Ma ti hanno picchiata e tutto il resto.”
“Lo so, ma è passato.”
“Avrei dovuto fare di più, avrei dovuto aiutare
anche te come tu aiutavi me.”
“Ormai è andata e non possiamo modificare il
passato, non è stato bello, ma
possiamo cambiare il futuro e renderlo migliore.
Scusami, Sofia. Scusami, sono io che non merito una
sorella come te.
Se avessi saputo mi avresti aiutata, pur con tutti i tuoi
problemi, e scusami per aver incasinato il tuo rapporto con Tony. Sono
felice
che lui sia quello giusto per te, anche se ti ha fatto del male, adesso
che
vedo la sua vera personalità capisco perché te ne
sei innamorata.”
“Sei scusata, ma giurami che non mi escluderai mai
più.”
“Non lo farò mai più.”
Scoppia di nuovo a piangere e io l’abbraccio.
“Va tutto bene, Sofia.”
“Te ne andrai?”
“No, non ho motivo di farlo. I miei affetti sono tutti
qui e non ha più senso scappare.”
“Davvero? Niente più Manchester?”
“Niente più Manchester, domani ne
parlerò con Matt.
Capirà.”
Lei singhiozza più forte, fino ad attirare
l’attenzione
di Tony, che scende preoccupato.
“Che succede?
Hai per caso rotto con Jaime?”
Mi chiede freddo, puntandomi addosso i suoi occhi scuri accusatori.
“No, stiamo insieme e non me ne andrò da San
Diego.”
Lui annuisce.
“Piccola, perché piangi?”
“Sono felice, lei rimane e sta con Jaime. Sono lacrime di
felicità.”
Lui sorride sollevato.
“Vieni qui.”
Lei si stacca da me e lo abbraccia.
“È andato tutto bene, piccola.
Niente più lacrime, sorridi.
Tu, trattala ancora così e perderò la pazienza,
Viviana.”
“Non succederà, Tony.”
“Lo spero per te, per colpa tua Sofia è stata
malissimo.”
Io abbasso gli occhi.
“Mi dispiace.”
“Spero per che sia vero.”
Con gentilezza la porta via con sé, accarezzandole la
schiena e i capelli.
Io mi siedo sul divano e mi metto le mani davanti al
volto, lasciando che due lacrime mi solchino le guance.
Che casino avevo combinato!
Per fortuna mia sorella è stata migliore di me e mi ha
perdonata, senza di lei non avrei saputo come fare.
L’ho capito quando stavo per perderla.
Dio sia ringraziato.
Ho rischiato molto e non me ne sono nemmeno resa conto.
Sono fortunata, dopotutto.
Il mio cellulare vibra: è un messaggio della buonanotte
di Jaime.
Sì, sono fortunata e me ne sono resa conto appena in
tempo.
A volte devi arrivare vicino al perdere le persone per
capire quanto tieni a loro.
Io non ho perso nessuno e di questo sono infinitamente
grata all’universo e a Dio che mi ha liberato dal peso del
rancore.
Adesso posso affrontare il futuro con serenità.
Angolo di Layla.
Ringrazio Nico_Ackerman
per la recensione, prima che con Matt doveva chiarire con Sofia. Era
altrettanto importante, ma nel prossimo lei e Matt si
chiariranno. Mancano pochi capitoli anche alla fine di questa storia e
spero che questo ti piaccia.
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Capitolo 20 *** 20)No we can't be friends, everything is different. ***
20)No
we can't be friends, everything is different.
Viviana p.o.v.
Il giorno dopo la cena con Jaime mi sveglio di buon
umore.
Lui mi manda un messaggio di buongiorno a cui rispondo
con entusiasmo e che mi fa sorridere come un’idiota. Sofia lo
nota a colazione
e sorride anche lei, Tony invece mi studia, come se temesse che potessi
ferire
il suo amico e causare un altro casino.
Mi rendo conto che il suo rancore è giustificato, visto
quanto ho fatto soffrire mia sorella, ma mi ascolterebbe se gli
parlassi?
Forse dovrei aspettare qualche altro giorno e farlo
calmare un pochino, in ogni caso c’è una persona
con cui devo assolutamente
parlare ed è Matt.
Finito di fare colazione prendo in mano il mio cellulare
e compongo il suo numero, dopo svariati squilli mi risponde, come
minimo l’ho
svegliato mentre dormiva, mi dico con una punta di dispiacere.
“Matt? Ciao, scusa.”
“Ciao, Viviana. Scuse accettate, come mai mi
chiami?”
“Credo che dovremmo chiarire delle cose e prima lo faremo,
meglio sarà.”
“Sì, lo credo anche io.
Ci vediamo tra un’ora al solito bar.”
“Va bene e scusa ancora.”
Chiudo la chiamata, Sofia mi guarda curiosa.
“Credo che debba sapere che tra noi non ci sono speranze
e che non partirò con lui.”
“Credo che tu abbia ragione, meglio chiarite e meglio
sarà.”
“Lo so, ci vediamo tra un’ora.”
“Ottimo.”
Se ne va con la sua tazza di the in mano, Tony mi si
avvicina guardingo.
“Cosa stai architettando?”
“Nulla, solo parlare a Matt e chiarire la nostra
situazione.
Penso di doverglielo, no?
Prima chiarirò le cose e prima tutto andrà a
posto, ho
combinato fin troppi casini.”
“Esatto, non devi mai più fare soffrire Sofia in
quel modo. Per colpa tua
rischiava di ricadere nelle sue abitudini e solo grazie al mio costante
farle
forza non è tornata a non mangiare.”
“Lo so e te ne sono grata. Cercherò di fare in
modo di non farle più così male,
ma erano anni che avevo queste cose che mi pesavano sul
cuore.”
La mia replica suona debole anche alle mie orecchie, immagino alle sue.
“La prossima volta scegli un modo migliore.”
Mi dice gelidamente.
“Lo farò.”
“Bene.”
Lui si alza dal divano e raggiunge Sofia lasciandomi da sola a meditare
su
quanto sia stata stronza con mia sorella, proprio nel momento in cui la
vita
iniziava a sorridere. Mi vergogno per la mia invidia e per la rabbia
che ho
provato nei suoi confronti, in fondo lei ha sempre cercato di fare del
suo
meglio per starmi accanto.
Anche con Jaime lo ha fatto, sono io che ho interpretato
male i segnali e fatico a perdonarmelo, ma dopotutto il dolore rende
ciechi
almeno per un po’.
Guardo l’orologio e mi alzo dal divano, indosso un paio
di shorts e una maglia dello zoo di San Diego e vado
all’appuntamento con Matt.
Il caffè è il solito locale che dà sul
mare, lui è già lì e indossa un paio
di
occhiali da sole, che rendono indecifrabile la sua espressione.
“Ciao.”
Gli dico, spostando una sedia.
“Ciao, ho già ordinato per tutte e due, se non ti
dispiace.”
“Non c’è problema.”
Lo guardo negli occhi e mi sembra abbiano perso il loro
potere, anzi sembrano misteriosi e pieni di segreti che non ha diviso
con me.
Quanto conosco davvero il ragazzo che mi sta davanti?
Mi ha mai parlato in modo esauriente dei suoi problemi
con la coca?
No, non l’ha mai fatto, dicendo che non ama parlare di
quel periodo della sua vita.
La cameriera arriva e porta un cappuccino e una brioches ciascuno,
nessuno ha ancora parlato, il che è strano.
Mangiamo sempre in questo silenzio innaturale, poi finito
prendo la parola io.
“Volevo dirti che sono tornata con Jaime, mi dispiace se
ti ho ferito o usato in qualche modo, non era mia intenzione. Ero solo
confusa
e avevo bisogno di mettere ordine nella mia vita.”
“Sono felice che tu sia tornata con lui, si capiva che lo
amavi ancora e che
cercavi lui in me.”
“Davvero?”
“In modo inconscio sì, lo hai sempre fatto. Devi
amarlo parecchio.”
“Lo amo molto, sì. Ovviamente non verrò
con te.”
“Lo so, l’ho sempre saputo. Venire con me sarebbe
stata una fuga e tu non mi
sembri una che scappa e poi a Manchester ci sarebbe stato un
problema.”
Io alzo un sopracciglio.
“A Manchester ho una ragazza, si chiama Gemma.”
Il mondo mi cade addosso.
“E quando pensavi di dirmelo?
Il giorno in cui saremmo sbarcati dall’aereo e avremmo
trovato lei ad accoglierci?
E come mi avresti presentata?”
Sputo acida e ferita.
Io credevo in lui e invece lui mi ha semplicemente usata
per un’avventura americana, ma gli è andata male.
“Come un’amica.”
Dice semplicemente facendomi imbestialire.
“Le amiche non si baciano, con le amiche non ci flirti
facendo loro credere che ci siano dietro altri interessi!”
“Lo so, mi dispiace. Ti ho incoraggiata perché
sapevo che
non avresti scelto me.”
“E se l’avessi fatto?”
“Mi sarei trovato in un casino, ma l’avrei
risolto.”
Io gli rivolgo il mio sguardo più gelido.
“Sono felice di non aver scelto un bastardo
doppiogiochista.
Io ti avrò anche usato senza volerlo, ma tu l’hai
fatto a
posta. Volevi un paio di scopate e niente di più, ti
è andata male, chico.
Mi dispiace per la tua ragazza a Manchester, nessuna si
merita un tipo del genere.”
Lascio i soldi sul tavolo e mi allontano a passo di marcia, arrabbiata
come non
mai, guido tra le strade di San Diego con aggressività con
la compilation dei
pezzi più cazzutti degli Skillet a paletta.
Arrivo a casa e
non appena mi chiudo la porta alle spalle, scoppio in una breve serie
di
singhiozzi isterici che attirano subito Sofia.
“Viviana, cosa succede?”
Mi chiede preoccupata.
“Avevi ragione su Matt.”
Le dico tra le lacrime.
“Non dovevo fidarmi di lui, è solo un bastardo
doppiogiochista!
A Manchester ha una ragazza.”
Lei sgrana gli occhi e li vedo riempirsi di rabbia, una marea che si
alza
pericolosa.
“Io vado a rifargli la faccia.”
Ringhia, ma io la trattengo.
“Non devi farlo, non se lo merita.”
“Ti ha ferita.”
“Mi sono lasciata ferire perché non ho ascoltato
il mio cuore, ma il mio
orgoglio. Se avessi chiarito subito con Jaime nulla di questo sarebbe
successo.
Voglio dimenticarmi della sua esistenza e ringraziare il
Signore che mi ha fatto capire in tempo che razza di persona fosse.
Almeno non sono andata con lui, adesso chiamo Jaime.”
Mia sorella mi scosta gentilmente ed esce e chiamo Tony a gran voce.
“Cosa c’è?”
“Vai e ferma Sofia prima che pesti Matt e faccia una
cazzata.”
Lui non se lo fa ripetere due volte, memore dell’incidente
con Jess, io invece
chiamo il mio ragazzo, ho bisogno di sentire la sua voce come
dell’aria.
“Pronto?”
Mi risponde.
“Jaime, sono Vivi.”
“Ciao, piccola. Come stai?
Come è andata con Matt?”
“Tutto bene, ho cacciato quel piccolo verme dalla mia
vita.”
“Verme?”
“Non mi aveva detto di avere una ragazza.”
“Posso pestarlo?”
“No, non ne vale la pena e poi sei famoso, i paparazzi
sarebbero felici di
fotografarti mentre fai il violento.”
“Giusto, dannata fama!”
Mia sorella rientra imprecando tra le braccia del suo
ragazzo e io sorrido: è questa la vita che voglio.
“Tutto bene?”
“Sì, Sofia voleva pestare Matt, ma Tony
l’ha trattenuta.”
“Capisco.”
“Jaime, ti amo.”
“Ti amo anche io.”
Parliamo ancora un po’ e poi chiudo la chiamata.
Sì, è questa la vita che voglio.
Non posso chiedere nulla di meglio.
Angolo di Layla
Ringrazio Nico_Ackerman
per la recensione, spero che questo charimento con Matt ti piaccia. Il
ragazzo aveva una sorpresa nascosta, povera Vivi!
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Capitolo 21 *** 21)You say love's overrated I say it's complicated ***
21)You say love's
overrated I say it's complicated
Leah p.o.v.
Sono passate due settimane dall’inizio della pausa e oggi
sono tutti a casa mia per fare una grigliata e goderci insieme gli
ultimi
giorni di vacanza prima che il carosello del Warped Tour riparta.
Ci sono Tony e Sofia – e sembrano davvero felici insieme,
lei è raggiante dopo aver risolto i suoi problemi con Vivi
– Liz e Vic, Jaime e
Viviana – un altro ritratto della felicità, le
fossette del nostro bassista son
praticamente ormai incise sulla sua pelle abbronzata – e poi
c’è Mike.
Lui se ne sta in disparte in un angolo sorseggiando la
sua birra con espressione indecifrabile, ogni tanto guarda verso Jaime
e
Viviana e la sua faccia di distorce per quello che sembra disgusto.
Che problemi ha?
Separati quei due stavano malissimo, combinavano una
serie infinita di casini e si vedeva che non vedevano l’ora
di poter tornare
insieme. Anche la storia di quel Matt era solo un espediente inconscio
di Vivi
per ingelosire Jaime e indurlo a fare la prima mossa.
Sono stati tutti felici che si siano messi insieme,
soprattutto Sofia e Tony perché aveva finalmente portato
pace a casa loro. Il
rapporto tra le due sorelle, una volta risolti i problemi che stavano
sotto la
superficie, è uscito addirittura più forte.
Non capisco come mai Mike sembri così ostile.
Vic e Jaime stanno mettendo la carne sulla brace, le
ragazze chiacchierano per conto loro e Tony sta parlando al telefono:
è il
momento giusto per parlare a Mike senza che tutti lo notino.
“Mike.”
Mi avvicino.
“Va tutto bene?”
“Sì.”
Mi risponde lui in tono incolore.
“Oh, andiamo! Ti conosco e so che c’è
qualcosa che non
va.”
“Non mi va di parlarne adesso, c’è
troppa gente intorno, rovinerei la festa a
tutti.”
“È per Jaime e Viviana?”
“Riprova più tardi, dottoressa.”
Odio il suo tono beffardo e quel “dottoressa” usato
come se la mia professione
fosse in qualche modo disprezzabile, come sei medici fossero solo una
massa di
ficcanaso.
Io mi irrigidisco.
“Va bene, Fuentes.”
Se il suo tono è beffardo il mio è gelido, non
capirò mai quel ragazzo! Lo amo,
ma non lo capisco!
Nervosa, vado dalle ragazze e mi unisco alla loro
conversazione, Viviana sta mostrando loro il ciondolo a forma di cuore
con un
sorrido che le va da un orecchio all’altro.
“Hai visto che bello, Leah?”
Io sorrido.
“Sì, è molto bello. Ti sta benissimo,
sono felice che
finalmente abbiate chiarito e di essermi sbagliata.”
Lei alza un sopracciglio.
“Io dicevo che tu saresti finita con Matt, ti
ricordi?”
Lei chiude gli occhi e poi scuote la testa sorridendo.
“Sì, hai ragione. L’avevi detto quando
la storia era solo
all’inizio, ma per fortuna ti sei sbagliata, per lui ero solo davvero una scopata.”
“E tu?
Progressi sul fronte Fuentes?”
Si può considerare un progresso desiderare ardentemente di
ucciderlo e riuscire a occultare
prove e cadavere in modo così perfetto che nessuno
saprà mai che fine abbia
fatto e che sono io la responsabile?
Immagino di no.
“Nessuno, ma tanto non mi aspettavo nulla di che.
Avete visto la nuova vacca che frequenta?”
“Chi? Alysha?
Vic dice che è solo una con cui scopa, nulla di
serio.”
“Sì, ma l’hai vista?
E hai visto me?
Siamo simili come il sole e la luna.”
“A volte la luna sembra brillare più del
sole.”
Commenta sibillina Liz bevendo un sorso della sua birra.
Sì, a volte è così, ma non come i
ragazzi come Mike. Non
mi piacciono i pregiudizi, ma lui è il classico tipo un
po’gangsta che
preferisce una bella bionda senza cervello accanto e continuare a farsi
i cazzi
suoi che scegliere una ragazza con un po’ di cervello con cui
confrontarsi e
magari cambiare abitudini.
Continuiamo a parlare fino a che Vic si avvicina di
soppiatto alla sua ragazza e la abbraccia da dietro.
“Vic! Mi hai fatto prendere un colpo!”
“Scusami, angelo. Volevo solo dirvi che è tutto
pronto e che le salamelle e gli
spiedini piccanti di Tony sembrano promettere benissimo. Fiammate da
drago di
Harry Potter.”
“Va bene, amore.”
Andiamo verso un tavolo e ci sediamo, in mezzo ci sono le varie pentole
con
costine, salamelle, hamburger, carne alla brace piccante e non, ali di
pollo,
cotechini e spiedini.
“Dio, grazie per questa cena!”
Esclamo ispirata facendo ridere tutti.
Iniziamo a mangiare e la conversazione muore lentamente,
è tutto buonissimo, i ragazzi hanno superato sé
stessi, soprattutto la carne
alla brace piccante di Tony.
Stanotte sputerò fuoco sul serio, ma ne sarà
valsa la
pena. Eccome se ne sarà valsa la pena.
“Bravissimi, ragazzi!
Se doveste fallire come band potreste aprire un
ristorante.”
Ridono tutti.
“Cucinare ci piace, ma suonare ci piace molto di
più.”
Dice Vic.
“Ma grazie del complimento. Oggi Turtle si è
superato,
vero?”
Io annuisco.
“Assolutamente, questa è la sua carne alla brace
piccante
più buona che io abbia mai mangiato.”
L’interessato arrossisce leggermente e borbotta un grazie.
Dopo la carne, mangiamo un po’ di frutta e la crostata
alle ciliegie delle sorelle Ortega. Buonissima anche quella, quando
quelle due
lavorano in team fanno miracoli!
“Ah, che bella cena!
Dovremmo farne più spesso, vero Jaime?”
“Decisamente, Viviana.”
Mike si gira dall’altra parte e apre un’altra
birra, l’ennesima della serata.
Io sbuffo, maledicendolo, Vic invece non nota nulla e
mette della musica. Presto sono tutti impegnati a ballare e il fatto
che Mike
apra il mio cancellino che dà sulla spiaggia passa
praticamente inosservato.
Non a me che lo seguo.
Quando siamo abbastanza lontani dal gruppo lo chiamo
arrabbiata e anche un po’ curiosa sulle ragioni del suo
comportamento.
“Si può sapere cosa ti prende?
È da quando Jaime e Viviana si sono messi insieme che sei
strano.”
“Non mi va che loro si siano messi insieme.”
“Cosa? Ma perché?”
“Lui per lei si è fatto in quattro e lui
l’ha trattato di
merda.”
“Ma cosa dici? Ha solo creduto alle parole di Jess e poi
nemmeno lui è stato un santo, ha baciato un altra sotto i
suoi occhi!”
“Cosa che vuoi che sia un bacio?
Lei ci avrà scopato con quell’inglese!”
Io lo guardo a bocca aperta, che cazzo sta dicendo?
“Lei scopato con Matt? Assolutamente no, non è
vero!
Non è che perché tutte le ragazze con cui esci te
la danno la prima volta che
le vedi significa che tutte le ragazze siano così.
Sono innamorati!”
“L’amore non esiste!”
Urla più forte di me.
“Solo perché tu non sei in grado di provarlo non
significa che un sentimento non esista!
Smettila di fare lo stronzo e gioisci per il tuo amico,
per una volta lascia da parte il tuo immenso ego, sempre che tu ci
riesca!”
Urlo e poi giro i tacchi e corro verso il cancellino.
Lo apro e poi corro via dal giardino con la vista
accecata dalle lacrime.
Lui non mi ama e non mi amerà mai!
Angolo di Layla
Ringrazio Nico_Ackerman
per la recensione, scusa il ritardo, ma sono successe un po'di cose e
ho sbarellato un po' sul postre. Spero che questo capitolo ti piaccia.
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Capitolo 22 *** 22)Tell me that you need me 'cause I love you so much. Say you'll never leave me 'cause I need you so much. ***
22)Tell me that you need
me 'cause I love you so much. Say you'll never leave me 'cause I need
you so much.
Leah p.o.v.
Ho il cuore distrutto, le parole di Mike sono acuminate
schegge di ghiaccio che si sono piantate nella mia cassa toracica.
Forse il mio
cuore era fatto di ghiaccio ed è esploso.
Cosa faccio adesso?
Cammino un po’ sul lungomare di San Diego, ma la vista di
troppe coppiette felice finisce per farmi venire la nausea, loro hanno
tutto
quello che io non avrò mai.
Amore.
Non sono amata dal ragazzo che amo e non sono amata dai
miei genitori, ricchi aristocratici che mi hanno ripudiato non appena
mi sono
laureata.
Gli amici sono la mia famiglia, ma in questo momento non
mi va di farmi vedere da loro e non voglio causare un casino,
sicuramente si
arrabbierebbero tutti con Mike per un motivo o per un altro.
Scendo dal lungomare e mi dirigo verso il centro della
città macinando chilometri a passo marziale, ignorando tutte
le occhiate che
ricevo per il mio strano abbigliamento: una canottiera nera con il
disegno di
un teschio e una gonna nera a balze rifinite a fantasia scozzese fucsia
e con
bel fiocco della stessa fantasia a lato. Gli anfibi con un
po’ di zeppa non
possono mancare.
Vorrei mandare tutti a fanculo e ho fatto il medio a un
paio di persone particolarmente indiscrete.
“Mai vista una persona vestita di nero?”
Ho urlato.
Arrivata alla zona dei locali entro nel primo pub e mi
sedo al bancone.
“Una birra, per favore?”
“Hai ventun’anni?”
Mi chiede il barista, io estraggo la mia carta di identità
esasperata.
Lui la controlla meticolosamente e me la restituisce per
poi portarmi la tanto agognata birra.
La bevo tutta d’un sorso, senza nemmeno solo gustarmela,
giusto per diventare ubriaca il più presto possibile e
dimenticarmi quello che
Mike mi ha detto.
Lui non crede all’amore, come potrebbe accettare il mio?
Ordino un’altra birra e poi un’altra, il barista
inizia a
lanciarmi occhiate di sbieco. Bevo e non parlo, forse teme che abbia la
sbornia
triste e di essere costretto ad ascoltare i miei problemi e a tirarmi
su.
Io ho la sbornia muta, bevo e non parlo.
Smetto di bere solo quando crollo addormentata da qualche
parte.
Ho smesso di ubriacarmi per dimenticare le brutture della
vita quando ho iniziato a studiare medicina, ma stasera ne sento il
bisogno e
non sta andando come dovrebbe.
Le parole di Mike invece di sbiadire lentamente in un
caos indefinito di pensieri diventano sempre più forti,
urlano nella mia testa
come un branco di lupi affamati.
Affamati di me, desiderosi di farmi a pezzi e lasciare
solo brandelli di me sparsi nella mia anima, riducendola a un puzzle
scompigliato da un bambino cattivo.
Considero seriamente di passare a qualcosa di più
pesante, ma poi mi dico che non è il caso, che non ho voglia
di mischiare vodka
e birra e finire per vomitare nel cesso del bar, come
un’ubriacona.
Continuo a bere, la mia vista diventa sfuocata e sento a
stento le parole che mi rivolge il barista, solo allora lascio uscire
un
sospiro sconsolato.
“Ok.”
Dico al ragazzo che noto solo ora ha dei magnifici occhi verdi.
“Ho bevuto troppo, me ne vado.
Quanto ti devo?”
Lui mi dice il prezzo e io pago, nonostante la quantità di
birra riesco a
uscire salda sulle mie gambe e camminando dritta.
Fuori mi stringo le mani alle braccia e guardo la strada.
Casa mia è molto lontana e non ce la farei a ripetere il
percorso a piedi,
quindi mi metto sul bordo del marciapiede e cerco di fermare un taxi.
Ce la faccio e gli detto l’indirizzo di casa mia
strascicando leggermente le parole.
“Sbornia triste?”
Mi chiede il taxista.
“All’incirca. Il ragazzo di cui sono innamorata
è uno
stronzo.”
“Ne troverai uno migliore, sei ancora giovane.”
Io non dico nulla, i miei vestiti traggono in inganno: non sono
più una
ragazzina, non sono più così giovane.
Le mie possibilità di trovare qualcuno si riducono
drasticamente ogni anno che passa e ho paura che rimarrò
zitella a vita per
colpa di Mike Fuentes.
Finalmente arriviamo a casa mia, pago il taxista ed
entro. Dentro e nel giardino è tutto pulito, devono averci
pensato le ragazze.
Domani dovrò spiegare loro cosa è successo e non
mi va, Viviana si arrabbierà e
non posso darle torto.
Sospiro di nuovo e mi tolgo gli anfibi, poi ciabatto fino
al divano e mi ci lascio cadere sopra con le mani tra i capelli. Inizio
ad
avere mal di testa.
Imprecando mangio una merendina e prendo un’aspirina e
poi mi stendo di nuovo. Non
so quanto
rimango a fissare il soffitto senza pensare a niente, so solo che deve
essere
un po’ di tempo perché quando il rumore di un
tuono mi riscuote la sveglia
indica che sono le tre di notte.
Mi alzo in piedi e noto che su San Diego si sta
scatenando un violento temporale estivo che mi costringe ad abbassare
tutte le
tapparelle di casa mia.
Mi siedo di nuovo sul divano, la pace sembra essere
tornata.
All’improvviso qualcuno inizia a bussare con violenza
alla porta, io prendo un coltellaccio da cucina – non si sa
mai – e do
un’occhiata dallo spioncino: è Mike bagnato
fradicio.
Apro la porta e lui nota subito il coltello.
“Volevi uccidermi?”
Chiede strascicando anche lui le parole.
“Avrebbe potuto essere un ladro e tu sei ubriaco marcio.
Cosa vuoi?”
“Fammi entrare, per favore.”
“Va bene.”
Salgo al secondo piano, recupero una salviettone dal bagno e glielo
porgo, lui
ci si avvolge dentro e si siede su una sedia.
“Cosa c’è, Mike?”
“Dobbiamo parlare.”
“Abbiamo già parlato a sufficienza stasera e mi
sembra che tu sia stato
chiaro.”
“Sei ubriaca anche tu.”
Io sbuffo.
“Questo non c’entra.”
Rimaniamo in silenzio per un lungo tempo.
“Stasera ti ho mentito su tutta la linea, non è
vero che
mi dà fastidio il fatto che Jaime stia con Viviana
perché lei l’ha trattato
male.
La verità è che sono invidioso di lui.”
“Non capisco.”
Lo guardo sorpresa, cercando di leggere qualcosa nei suoi occhi scuri,
ma li tiene bassi.
“Lui ha avuto le palle di lottare per il suo amore, io lo
lascio scivolare via ogni giorno, ripetendomi ogni giorno che non
funzionerebbe, che finirei con il ricevere un calcio in culo.”
“Tu sei innamorato?”
Sgrano gli occhi.
“Sì, sono innamorato da un
po’.”
“Di Alysha?”
Pronunciare questa domanda mi costa tutte le mie energie, non so se
reggerei se
lui mi rispondesse che ama quell’oca bionda tatuata.
“No.”
Il mio cuore si stringe in una morsa.
“E di chi?”
“Di te.”
Due semplici parole che sconvolgono il mio mondo.
“Mike, se è una presa per il culo non è
carino.”
“Sono sincero, in vino veritas. È da un
po’ che mi piaci, ma a te non
interessano i ragazzi come me. Quelli che sono gangasta, superficiali,
che
sembrano interessati solo a scopare. A te servirebbe uno come
Vic.”
“Quello che serve a me lascialo decidere a me.”
È il suo
turno di
guardarmi sorpreso.
“Cosa vuoi dire?”
Io prendo fiato.
“Che ti amo, zuccone di un Fuentes! Ma a te le dark non
interessano, non sono sexy o disinibite come piacciono a te.”
“Che ne sai di che tipo di ragazze mi piacciono?”
“Tutte le tue ragazze sono state la fotocopia di Alysha,
barbie alternative.”
“Erano solo scopate.”
Risponde secco lui.
“E chi mi dice che io per te non sia un’altra
scopata?”
“Non lo sei. Tu mi piaci non solo per il fisico, ma anche
per il carattere e tutto il resto, persino il tuo strano modo di vestire.”
“Sei sicuro?”
“Sì.”
“Quindi io ti piaccio e tu mi piaci.”
“Sì, ma non so cosa ci trovi di bello in
me?”
Gli appoggio l’indice all’altezza del cuore.
“Questo. È un cuore d’oro, molto
generoso e poi sei
semplicemente bello.”
“Grazie.”
Mi guarda un attimo e poi le sue labbra sono sulle mie in un bacio
casto che
poi diventa passionale.
Quando ci stacchiamo, lui corre al piano superiore e lo
sento vomitare, salgo anche io e gli tengo la testa.
“Scusa.”
“Prenditi due aspirine, domani sarai come nuovo.”
Lui esegue il mio ordine e poi mi guarda di nuovo.
“Posso dormire qui stasera? Con te.”
Io sono presa in contropiede, ma alla fine balbetto un
“sì.”. Lo porto in
camera mia e si spoglia prima di infilarsi nelle lenzuola nere del mio
letto
matrimoniale, io lo seguo poco dopo e vengo attirata sul suo petto.
Lui si addormenta subito, io trascorro la notte in bianco
più bella della mia vita: tra le sue braccia sto bene, ma
domani, da sobrio, si
ricorderà ancora di tutto?
Vorrà stare con me o mi caccerà via?
Le ore passano lente, lentissime e lui inizia a russare
leggermente e a mugugnare e ogni tanto mi sembra di cogliere il mio
nome.
Finalmente apre gli occhi e mi guarda sorpreso.
“Cosa è successo?”
“Sei venuto qui stanotte e mi hai detto delle cose.”
Dico coincisa io, pronta a essere rifiutata.
“Tipo?”
“Che mi ami da tanto tempo, che sei invidioso di Jaime, poi
mi hai baciato.”
“Oh.”
C’è un lungo silenzio.
“Ok, farò finta di niente, Mike. Torna da
Alysha.”
“No.”
Io lo guardo sconcertata.
“Io e Alysha ci siamo lasciati ed è tutto vero: ti
amo.
Non so la risposta che mi hai dato però, non me
l’hai
detta.”
“Ti amo, Michael Fuentes.”
Lui sorride e mi attira di nuovo a sé, riempiendomi i
capelli di baci.
“Ti amo, Leah.
Non mi lasciare mai, perché adesso che ti ho detto tutta
la verità non so se sopravviverei senza di te.”
“Non ho intenzione di farlo, ormai sei mio.”
Lui sorride e mi accarezza lentamente.
“Dormi, hai delle brutte occhiaie.”
“Sì.”
Rispondo serena e sonnolenta io e per la prima volta mi addormento
felice.
Ho trovato l’altra metà di me stessa, quella che
cercavo
da una vita e che mi fa dormire tranquilla come una bambina dopo tanto
tempo di
sonno agitati o notti insonni.
È bello.
Angolo di Layla
Grazie a Nico_Ackerman
per la recensione.
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Capitolo 23 *** 23)The truth never set me free so, I'll do it myself ***
23)The truth never set me
free so, I'll do it myself
Leah p.o.v.
È passata una settimana e siamo di nuovo tutti riuniti
nel mio giardino, ma l’atmosfera non potrebbe essere
più diversa dalla scorsa
volta.
Questa volta siamo tutti allegri ed eccitati: domani partiremo per la
seconda
parte del Warped Tour e le coppie hanno retto.
I ragazzi si affaccendano attorno al barbecue per
cucinarci le carne e noi ragazze ce ne stiamo in disparte, visto che
abbiamo
finito di preparare la tavola.
Vivi sfoggia ancora orgogliosa la collana e Liz e Sofia
ogni tanto sbirciano con amore i loro uomini, ma spno anche interessate
a me.
“Hai ripreso a dormire e senza sonniferi.”
Constata la ragazza dai capelli viola.
“Sì.”
Rispondo semplicemente.
“Il che significa che ti stai vedendo con qualcuno, con
chi?”
Liz mi guarda in modo penetrante, io cerco di mettere la maschera
più
imperscrutabile che mi viene.
“Beh, lo dirò a inizio cena.”
“Non sarà Mike?”
Chiede curiosa Sofia.
“Silenzio stampa.”
“Eddai, a noi puoi dirlo anche adesso.”
Questa è Viviana.
“No, no, no.
Ho detto prima della cena e sarà prima della cena, non
vorrete torturarmi per avere questa informazione?”
“No, ma siamo curiose. Non ti abbiamo mai vista
così felice e innamorata, ti
brillano gli occhi e le occhiaie stanno sparendo!”
“Meglio, no? Almeno non avrò l’aspetto
da cadavere di sempre, sembrerò un
essere umano.”
“Sei un essere umano.”
Mi riprende sbuffando Liz.
“Hai due braccia e due gambe, non vai a fuoco al sole e
non temi l’acqua santa. Rassegnati, non sei mai stata un
vampiro.”
Io rido.
“Lo so, lo so.
Sono solo una dottoressa e non ho nulla di
soprannaturale, a parte la capacità di prendermi cura di
quattro uomini che a
volte regrediscono all’età infantile.”
“Questo è vero, Jaime sta facendo il giocoliere
con le lattine di birra.”
“Lascialo fare, non si dovrebbero rompere, Viviana.
Hai sentito ancora Matt?”
“No, credo sia partito per l’Inghilterra e ne sono
felice. Mi stava solo
prendendo in giro, a Manchester aveva già una ragazza, sono
stata fortunata ad
aver capito in tempo chi amavo davvero o avrei rischiato una grossa
delusione
una volta arrivata là.”
La sua faccia rimane scura per un attimo, poi torna a sorridere.
“Ma sono qui con voi e con il ragazzo che amo, in attesa
che tu ci dica con chi diavolo stai.”
“La curiosità uccise il gatto.”
“Pff!”
Sbuffa lei.
“Ragazzi, a tavola! È pronto!”
Urla Vic.
Insieme al resto della ciurma si sta avvicinando al lungo
tavolo con il cibo messo in grandi vaschette di plastica verde.
Noi ci sediamo tutti a tavola, poi prima che inizino a
mangiare io mi alzo in piedi e guardo Mike che fa altrettanto.
“Beh, ecco. Noi due vorremmo fare un annuncio.”
Ci guardano tutti curiosi.
“È da una settimana che stiamo ufficialmente
insieme.
Sì, il signor Fuentes junior ha messo la testa a posto,
con me.”
Io sorrido e Mike fa lo stesso, addirittura mi dà un
bacio a stampo, mentre gli altri applaudono rumorosamente e si alzano
in piedi
In un attimo mi ritrovo coinvolta in un giro di abbracci
e congratulazioni, nemmeno gli avessimo detto che stiamo per sposarci!
“Ah, sono così felice che stiate insieme! Era una
vita
che dicevo a mio fratello di farsi avanti con te, ma aveva dei
complessi di inferiorità!”
Esclama Vic che sembra il più contento di questa decisione.
“Vic, non esagerare, dai!”
Cerca di schermirsi l’atro Fuentes.
“Ma zitto! Non dico a tutti le seghe mentali che ti sei
fatto o non potresti più uscire di casa dopo.”
Mike apre la bocca un paio di volte e poi la chiude, decidendo di non
rispondere al fratello.
“L’ho sempre detto che dovevate mettervi insieme!
Jaime, mi devi venti dollari!”
Io guardo i miei due amici senza capire.
“Lui diceva che Mike non ce l’avrebbe mai fatta, io
invece
pensavo il contrario e ho vinto.”
“Jaime!”
Lui alza le mani come per difendersi davanti al mio tono.
“No, è che Mike sembrava proprio in para nera! Non
pensavo ne sarebbe mai uscito, ma sono felice che stia con
te!”
“Anche io sono felice, ma il cibo si raffredda. A
tavola!”
Esclama nel suo solito tono calmo Tony e noi seguiamo il suo consiglio
e
mangiamo il ben di Dio che hanno cucinato: hamburger, spiedini,
salamelle,
cotechini, carne piccante, costine.
Esattamente come l’altra volta, solo che Mike non
è
arrabbiato con Jaime e il bassista non saprà mai di questa
incazzatura perché
sono riuscita a evitare l’incidente diplomatico.
Mike mi stringe una mano sotto il tavolo e poi iniziamo a
mangiare anche noi, meglio riempirsi la pancia di cibo tutto sommato
sano
finché possiamo, visto che da domani saremo di nuovo a
regime di cibo
spazzatura, cibo messicano e pizze surgelate.
Un’infinità di pizze surgelate che ci aspettano
nel tour
bus, meglio questo.
“Ma come è successo?”
“È venuto da me dopo il barbecue e mi ha detto che
era
innamorato di me da un po’, ma non si faceva avanti
perché temeva che lo
rifiutassi. Pensava fossi tropo intelligente per lui.”
“Ah, lo sapevo. Visto? Si faceva le pare come ti dicevo
io!”
Esclama trionfante Vic.
“Dai, smettila, fratello!”
“Ok, la smetto solo perché ci serve un batterista
di buon umore e non uno
incazzato con la band.”
Ridono tutti, Mike gonfia le guance come un criceto.
Rimaniamo ancora un po’ a chiacchierare, poi gli altri se
ne vanno e rimaniamo solo io e Mike. Sistemiamo le cose e puliamo la
casa, poi lui
si sdraia a letto.
“Hai già fatto le valigie?”
Gli chiedo prima di stendermi a mia volta accanto a lui, i miei trolley
occhieggiano tranquilli in un angolo della stanza.
“Sì, le ho fatte prima di venire qui, volevo
trascorrere
la notte con te.”
“Va bene.”
Mi sdraio accanto a lui che mi stringe a sé e mi
dà un
bacio sulla fronte.
“Ti sei pentito di esserti messo con me?”
“Assolutamente no. Dormi, Leah. Ti amo.”
“Ti amo anche io.”
Lui si addormenta prima di me e io rimango a guardarlo, estasiata da
tanta
bellezza e felice che lui sia il mio ragazzo adesso.
Domani ci sarà un nuovo inizio e lui sarà al mio
fianco.
Il Warped Tour ripartirà, ci saranno nuova avventure,
nuova vita da vivere, nuove amicizie, vedremo sbocciare nuove storie
d’amore e
forse qualcuna finire.
Spero che non finiscano quelle dei miei amici perché si
meritano tutta la felicità di questo mondo e spero non
finisca la mia. Sono
sicura che non finirà, in qualche modo ce la faremo,
impegnandoci e dando fondo
a tutte le nostre energie, divertendoci e forse anche stando male, ce
la
faremo.
Ringrazio il Signore di averci dato la forza per
confessarci i nostri sentimenti e darci questa felicità.
La verità non mi ha mai reso libera, così ci ho
pensato
da me.
Angolo di Layla.
Ringrazio Nico_Ackerman
per aver pazientemente seguito questa storia sino alla sua fine. Spero
non ti abbia deluso. Grazie mille per tutto.
Alla prossima storia^^.
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