star trek assemble : ep .55 : Redjec

di batuffoloki
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Fame! ***
Capitolo 2: *** un passaggio ***
Capitolo 3: *** La reliant ***
Capitolo 4: *** un altro passaggio ***
Capitolo 5: *** indigestione! ***
Capitolo 6: *** il siluro ***
Capitolo 7: *** redjec non si arrenderà mai! ***



Capitolo 1
*** Fame! ***


Io sono il  male. Nel corso  dei  secoli sono  stato in molti posti ,dove mi  hanno conosciuto con molti nomi. Quando ero Jack the Ripper seminavo il panico a Londra, squartando prostitute, e nutrendomi del loro terrore .Sulla terra ho ucciso  a Shangai  e   Kiev (solo per citare alcune delle  mie imprese). Poi insieme all’uomo ho preso  il  volo  verso  altri mondi : Marte, Alpha Eridani  II, Rigel IV , Argelius II .... solo alcuni  dei miei  territori  di  caccia. Le mie prede preferite? Le donne . Non  perchè sia sessista. Ci  mancherebbe sono un ‘entità incorporea non ho  sesso. Le preferisco  solo perchè sono più emotive. Quando le uccidi  strillano  come oche. Eccitante, vero? Ma  io  non uccido perchè mi  piace. Lo  faccio  perchè  devo. Ho  fame , e io mi  nutro di  paura. La mia fame è inestinguibile . Come quella di  tutte le creature viventi del  resto. In fondo  tutti  si  nutrono  di  morte. I leoni  nella savana uccidono innocenti  bestiole  per la loro sussistenza. Le stesse tenere bestiole per sopravvivere  mangiano forme di  vita vegetali. E’  vita anche quella . Certo  non ti  rimane la bocca grondante di  sangue , ma  sempre  un delitto  resta! Solo meno  scenografico. Comunque  non è che  uccidere non sia anche  un piacere. Al contrario. Prima viene il pensiero. Senti la fame affacciarsi  alla bocca dello  stomaco e pensi che è ora di procacciarsi il  cibo. Poi viene l’ attesa. Aspetti la tua preda. E intanto fantastichi ! Poi c’è l’atto in se. Ah quelle tenere menti indifese da cui risucchiare fino  all’ultimo briciolo di  paura! Ti scende  in gola (metaforicamente parlando ,io non ho una gola) come fosse latte e miele e subito la fame che ti  bruciava dentro, si placa. Soddisfatte le necessità primarie, puoi soffermarti  a gustare gli ultimi attimi  di terrore. Quelli più feroci che sopraggiungono insieme alla consapevolezza della morte. Sono  semplicemente deliziosi! Non posso  descrivervi il gusto....(anche perchè io non ho papille gustative come le vostre). Ma vi  assicuro  che  è un ‘esperienza degna di  nota! E  ora eccomi  qua , le  mie molecole disperse nello  spazio .Buio  , gelido  e  solitario .Se questa parte della galassia fosse  una tangenziale ,nell’ora di punta, io  sarei  in  una zona pedonale. Non  passa nessuno.E  la  fame comincia a essere  intollerabile . Mi  divora .L’unica cosa  più  forte , la  cosa che  mi  tiene in vita  , è l’odio. Non  so  dove sei  James T  Kirk ma  io  sono  qui .Aspetto . La pazienza  non  mi  manca ....la  fame  mi  tiene allerta e vigile. Se  ci  sarà   un ‘occasione  io  la  coglierò. Poi ti  verrò  a cercare. Sarai  il  mio  dessert......

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Capitolo 2
*** un passaggio ***


“Diario  di  bordo .Parla  il professor Seamus O’Leary ,astrofisico .Io  e  mia  moglie Mildred, anche lei  astrofisica , siamo  giunti in questa parte di  spazio ancora poco  esplorata per  fare delle rilevazioni , il  compito  si preannuncia più noioso  del  solito”
”Seamus O’leary ,  non aggiungere considerazioni  personali  nel  diario .Pensa se qualcuno  lo  leggesse.”Lo  rimproverò la  moglie .
Erano  entrambi  oltre  la sessantina.Avevano passato la  loro  vita a cartografare lo spazio .Chiusi in  una navetta.Sempre  assieme . Quante  volte lui aveva sognato  di prenderla per  la gola e stringere forte fino  a farla tacere .Per sempre.Per  non dover  più sentire quella voce stridula  che ormai per  lui  risuonava sgradevole come  un gessetto su una lavagna.  Il silenzio ,che benedizione! Forse era per quello che amava tanto lo  spazio,perchè lo  spazio è silenzioso....come la morte!
”Seamus O’Leary , vuoi smetterla di  sognare a occhi  aperti  e concentrarti  sul  lavoro? Non  intendo rimanere  in questa regione di  spazio, dimenticata da dio  , dall’uomo ,o  da  qualunque altro  alieno ,un secondo più del  necessario”
Fastidio!Ci  sono  rumori  che dopo  qualche secondo  diventano immediatamente  intollerabili:il  pianto  di un neonato , la  musica Ferengi ,la voce stridula di tua  moglie che sbraita  tutto il  giorno in una navetta grossa poco  più di un guscio  di  noce..Seamus sospirò .Se  non fosse  stato  così debole  di  carattere  l’avrebbe già strozzata e buttata fuori  .Dopotutto,  si sa , nello  spazio , nessuno può  sentirti  urlare!
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Un passaggio?Possibile ?Come cambiano in fretta le cose. Un attimo prima sei solo che ti annoi  e quello dopo hai ospiti  a cena. Dovevo solo sperare che quel  guscio alla deriva contenesse le persone adatte. Perchè non tutti possono  avere  il privilegio  di ospitarmi. Il  soggetto  adatto  ha  una forte propensione all’odio , ma anche  un carattere debole . Solo  così posso insinuarmi dentro  di lui  e  possederlo. La navetta fende lo  spazio  e  le particelle della mia essenza restano incollate al  suo  scafo. Ora posso percepire  gli individui  che  ospita. Odio ! Lo  avverto  chiaramente. Vibra attraverso lo  scafo pervadendo il mio  essere.Se avessi uno  stomaco lo  sentirei  brontolare  come  il rombo  di un tuono. Ora  non ho dubbi ho  trovato un mezzo per lasciare questa landa desolata. Mi  lascio  scivolare all’interno come  nebbia sotto la fessura di una porta. Individuo il mio bersaglio e  in un  attimo  sono  nella sua mente. Ho un corpo  finalmente ,sono  solido , posso ,vedere ,sentire , muovermi , ...uccidere! 

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Capitolo 3
*** La reliant ***


Individuo la mia preda. Una vecchia gallina, ma  non mi importa  il  suo  aspetto, mi interessa solo  che sia commestibile. E’ li  che sbraita verso  il patetico ometto in cui  albergo. Sono  questi i momenti in cui intravvedo il  vantaggio di  essere  una malvagia entità incorporea. Medito  sul  metodo  più idoneo  per  cucinare  la  mia cena. Che cos’è quello  strumento  appuntito sulla consolle? Non  importa, fa al  caso mio! Lo  afferro  e  lo pianto  con  un colpo  secco nello  stomaco  della donna. Osservo i  suoi  occhi sbarrati e  mi perplimo. Non  avverto  paura da parte sua. Sembra solo  sorpresa. Certo! Per anni il  poveraccio, che  mi  offre alloggio, ha subito le sue angherie senza protestare. Questa donna sta per  morire, ma  il  suo unico pensiero è : ”Come  si  permette?”. Rischio  di  non mangiare ....Devo  essere  più convincente. Estraggo  l’arma aguzza che fuoriuscendo  dallo  stomaco  emette un rumore simile a quello di un vasetto  sottovuoto  quando  viene aperto. Subito le  infliggo un altro  colpo. Questa volta va a segno. Ora non è più sorpresa. La bocca si  storce in un gemito  di  dolore . Ora  comincia ad aver paura. Rantola qualcosa .Forse  il nome del marito. Il fiotto  di  sangue schiumoso  che le riempe la bocca mi rende difficile capirlo. La colpisco  ancora, e ancora e ancora. Sempre in parti non vitali. Devo prolungare il più a lungo possibile la sua agonia. Più resta in vita  più io mi  nutro. Sento la sua paura fluire dentro di me e saziarmi. Avere finalmente  lo  stomaco pieno è una sensazione fantastica. Ti rilassa e ti impigrisce. E’ una cosa che  non sempre puoi permetterti. Ma  una volta ogni tanto non fa male....si  fa per dire. Mildred non sta proprio bene  in questo momento. Osservo la sua pupilla : è vitrea. E’ inutile che continui, non ne ricaverò più nulla. E’ morta. Mi  lascio  cadere su una poltroncina a digerire e a meditare sul  da farsi.
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“Diario  di  bordo  della nave scientifica Reliant. Parla  il  capitano  Soksus. Stavamo  esplorando una zona di  spazio per cartografarla quando  abbiamo  ricevuto un segnale di  soccorso  automatico, proveniente da una navetta sconosciuta. Non  siamo riusciti a ricontattarla quindi  ho ritenuto  necessario  fare rotta verso  le coordinate da cui  proviene il  segnale per  verificare se c’è  qualcuno  effettivamente  in pericolo  di  vita” .
”Signor Bennet , ricontrolli di  aver  inserito  le coordinate giuste.”Il  capitano  vulcaniano osservava con occhio  clinico  il  marinaio  Harvey  Bennet . Era  il  suo peggior elemento .Sempre distratto , come  tutti  gli umani  del resto. Ma  lui  lo  era di più. 

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Capitolo 4
*** un altro passaggio ***


Bennet digrignò i  denti. I vulcaniani  gli  erano intollerabili. Quella loro  spocchia , quella loro essere saccenti che traspariva  in ogni  parola che pronunciavano. Quante volte aveva sognato  di  vendicarsi  dei  rimproveri  subiti ingiustamente. Piccoli errori potevano  capitare a chiunque. Certo una volta aveva sbagliato  a inserire le cooordinate e si  erano  trovati  dall’altra parte del  quadrante, ma sono  cose che potrebbero  capitare a chiunque. Non era  il  caso  di  prendersela tanto! Mentre era seduto  alla consolle, a svolgere  il  compito  più noioso  della nave, fantasticava su  come  vendicarsi  e nello  stesso  tempo  diventare immortale. Metaforicamente parlando  è  chiaro.Voleva compiere  un ‘impresa che  lo  rendesse popolare  su  spacenet.Come  quel  famoso  pugile di  200 anni or sono (lui  era appassionato  di  sport) che aveva morsicato un orecchio  al  suo  avversario.Ecco  !Il  suo  sogno  era di  staccare le  orecchie di  Soskus a  morsi e  poi  di  sputargliele in faccia.....Non sarebbe mai  successo , era ovvio. Lui  era un pelandrone, un pasticcione e  una testa calda , ma  non abbastanza da rischiare  la corte marziale. Ma si  sa  :sognare , dopo  tutto  non costa nulla!
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Ho appena digerito  Mildred! Una bella soddisfazione. Se lo  meritava. Quella stupida  oca, mentre cercava di scappare,  ha  accidentalmente colpito, sulla consolle,  l’sos automatico .Ora c’è una nave federale che  mi  contatta per sapere se  ho  bisogno  di  aiuto. C’è l’ho?Si  certo. Avrei  bisogno  di  qualcuno  che  mi  desse  una mano  a ripulire. A scrostare  il  sangue di  Mildred dalle pareti  e dal pavimento. Il  corpo  di  Seamus non è così efficiente. E’  solo un povero  vecchio. Ho  bisogno  di un guscio  nuovo. Magari  giovane  , forte e agile. Devo uccidere di  nuovo.E  per farlo  mi  devo impossessare di un corpo  imponente che mi  consenta di  seminare  il  panico. Dopotutto  è di  quello  che  mi  nutro. Tutto  sommato attendo l’arrivo  di  quella nave con una certa impazienza. Lì troverò  certamente  un’ ospite  più idoneo  e  cibo  a volontà. Inoltre con questo  catorcio  non sarei  andato   lontano. Non devo dimenticare  che ho  un’obiettivo. La vendetta. Quella è un ‘emozione che  non mi  riempe la pancia, ma  comunque mi  soddisfa. James Tiberius Kirk sto  arrivando. Solo per te! 

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Capitolo 5
*** indigestione! ***


“E  così  signor O’Leary la sua navetta  è in avaria?”Chiese il capitano Soskus.
Avevano raggiunto la sorgente del  segnale. Il  vulcaniano temeva che, non avendo ricevuto risposta, gli occupanti fossero tutti morti o privi di  conoscenza. Invece era comparso  sullo  schermo quell’umano. Era un vecchio, smunto  che  ansimava come se avesse compiuto un grande sforzo. Annuì.
”Potete darmi un passaggio fino  a  un mondo  abitato?”Chiese con voce flebile.
”Ma certo la portiamo  a bordo e rimorchiamo la sua nave”
Lo  rassicurò il  vulcaniano. Gli parve di  vedere  comparire  un sorriso  sul  volto dell’ometto. Soskus  ancora  non sapeva interpretare  perfettamente la mimica degli umani  benchè  lavorasse con  loro, ma avrebbe giurato  che quel  sorriso non fosse  propriamente di  sollievo, anzi  l’avrebbe definito ....beffardo!
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Mi  sento pesante! Devo  aver mangiato  troppo. Dieci  membri  dell’equipaggio. Una discreta abbuffata. Credo  che  mi  metterò  a dieta, ci  vorrà tempo prima che riesca a metabolizzare tutta questa paura che  ho  assorbito. E’  stato  facile trovare subito  un nuovo  ospite. Questo  marinaio  Bennet, è intelligente  come  uno scimpanzè , ma  anche forte e feroce come  un gorilla. Il soggetto ideale  insomma. Insieme abbiamo  compiuto l’impresa. Appena a bordo  ho  abbandonato il corpo  del  miserabile ometto in cui  mi  ero precedentemente  installato e mi  sono  fatto  strada nella mente facilmente suggestionabile di  Bennet. L’ho  trovata colma di  desideri  che galleggiavano nel  mare  gelido dell’odio  e gli  ho  dato il  coraggio  di  realizzarli. Li  ho  eliminati uno  dopo  l’altro. Qualcuno  si è stupito di  come  il  loro compagno  sbruffone  avesse acquistato  all’improvviso personalità e coraggio. Qualcuno  ha avuto  semplicemente paura ,senza alcun  altra considerazione accessoria. L’unico  che  non mi  dato  soddisfazione è stato il  vulcaniano. Mentre  moriva cercava di  comprendere la logica nel mio  gesto. Patetico! Ho  visto le loro  anime lasciare  i  loro  corpi  martoriati. Volano  via come fioche  luci  per  disperdersi  nel ‘oscuro  nulla. Non provo pena. I  predatori  non provano  pena per  il  loro  cibo. Ora contemplo  l’ecatombe e rifletto. Ho un ‘obbiettivo. Non devo  dimenticarlo. Lui  è la fuori  da qualche parte e usando  questa navetta posso trovarlo. E lo  troverò. 

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Capitolo 6
*** il siluro ***


“Diario  del  capitano  abbiamo  raggiunto una zona di  spazio  isolata e disabitata in cui sperimentare  un nuovo  siluro fotonico  ad altissime  prestazioni. In  questa zona  ci  sono  molti  asteroidi  vaganti. Quando  ne avremo  avvistato uno , che faccia al  caso  nostro, lo useremo  come bersaglio  e  lo  polverizzeremo ....letteralmente!”
”Noi  siamo pronti  quando volete.” La faccia dell’ingegnere Scott comparve  sullo  schermo principale.
Parlava dalla sala macchine dove aveva lavorato  alacremente  insieme al  suo piccolo  assistente alieno , Keeser , per  approntare  il  test  dei  nuovi  siluri.
“Ricevuto .“Confermò il  capitano.”Abbiamo  raggiunto le giuste coordinate?”Chiese al  suo primo  ufficiale’.
Spock  gettò  un ‘occhiata al  suo  monitor .”Positivo.  “ Rispose impassibile come al  solito.”La fascia di  asteroidi  è  di fronte a noi . Appena  in posizione lanceremo  il  siluro  ad ampio  raggio. Li disintegrerà   in una singola esplosione.”
”Non  ci  saranno  conseguenze per  questa zona di  spazio?”Chiese  il  capitano  ancora poco  convinto.
”Ho scelto una zona  assolutamente desolata. Non ci sono pianeti abitati. Al massimo potremo influenzare la vita di  qualche batterio.E poi perchè tutte queste preoccupazioni ? Non mi  è parso  che tu  ti sia mai  fatto  qualche scrupolo  di  sorta.”
Quella del vulcaniano non era una polemica ma una semplice costatazione. Kirk  dovette convenirne  di  solito  non si poneva problemi. Ma quella mattina si  era svegliato con  un peso  sullo  stomaco. Cosa che gli  succedeva quando  mangiava pesante  o quando aveva  un brutto  presentimento. Ma era certo di  aver digerito  senza problemi il pollo  con i peperoni della sera prima, quindi l’unica cosa possibile era che qualcosa di  sinistro  stesse per accadere.
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Consultando i registri  della flotta astrale sono  riuscito  a  localizzare  l’enterprise. La mia vittima, Bennet,era il  timoniere della nave, quindi non è  un problema per me raggiungere  il  luogo  alla massima velocità  di  curvatura. Ottima scelta killer e tassista….ho  occhio per queste cose!Non  mi  sono  neppure attardato  a ripulire. Ancora  non ho  ben chiaro in mente  il mio piano. Mi è chiaro solo il  finale. La morte di  James Tiberius Kirk , l’uomo  che  ha disperso le  mie molecole nello spazio  condannandomi alla solitudine  e alla fame. Mi  basta poco , giusto  salire a bordo,poi posso iniziare la carneficina. Devo  fare  in fretta però ,questo  corpo si  sta consumando : presto  mi  servirà un altro  ospite.
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Capitolo 7
*** redjec non si arrenderà mai! ***


“Pronti  al  lancio in uno,  due, tre, fuoco!” Ordinò il  captano.
La partenza del  siluro  fu  avvertito come  una lieve vibrazione che attraversò  lo  scafo  si propagò sotto i loro piedi .
”Siamo  abbastanza lontani  da  non risentire degli  effetti. “ Li  rassicurò  Spock.
Nonostante questo  tutti  si  aggrapparono  al  più vicino sostegno  che avevano  a disposizione. Non che mettessero in dubbio  le parole del vulcaniano, ma i numerosi  ruzzoloni, di cui erano  stati  vittime  in passato, li spingevano a prendere precauzioni. Fissavano lo  schermo in attesa dell’impatto quando una spia si  accese sulla consolle del  signor Sulu.
”Capitan....”
Le parole dell’ufficale furono bloccate dalla deflagrazione che all’improvviso riempì lo  schermo di un bagliore multicolore. L’equipaggio si  coprì istintivamente gli  occhi e quando li riaprì la luce si  stava diradando. Spock  si  chinò sulla su consolle e analizzò rapidamente  i  dati.
”Esperimento  perfettamente riuscito.“ Proclamò  con  una malcelata punta di  orgoglio.
Il ponte esplose  in un applauso liberatorio. Quando l’atmosfera si  rilassò Kirk  rivolse la sua attenzione a Sulu.
”Mi  stavi  dicendo  qualcosa prima della deflagrazione?”
L’ufficiale aprì bocca per rispondere. Poi lanciò un occhiata con  la coda dell’occhio  al  suo  monitor. Quindi  scosse  il  capo.
” Avrei giurato  di  aver visto il  segnale di una presenza estranea nell’area del  bersaglio, ma  ora  davanti  a noi  non c’è nulla. Quindi  sarà  stato un falso allarme.”Concluse convinto.
”Meglio  così, qualunque cosa si  trovasse in quei  paraggi  è stata certamente disintegrata. Facciamo  ritorno  al  quartier generale.”Ordinò Kirk .
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Cosa è successo non mi è chiaro ....un attimo prima stavo uscendo  dalla curvatura, con l’enterpise a pochi parsec davanti  a me, e  un nanosecondo dopo mi sono ritrovato  al punto di partenza. Sono  di nuovo  nello spazio al gelo. Le mie molecole galleggiano  disperse nel vuoto. Ero  quasi  arrivato  al mio  obbiettivo e ora è  tutto perduto. Ma  non mi  arrendo .  Ho  aspettato  tanto  posso  aspettare ancora. Resterò qui a  fluttuare nel  vuoto  covando il mio  odio  finchè un ‘altro incauto viaggiatore  non attraverserà le mie particelle di  energia .E allora la mia caccia ricomincerà! 

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