Newport Beach

di Lucaa87
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** A New Beginning ***
Capitolo 2: *** The Day After ***
Capitolo 3: *** Old Faces ***
Capitolo 4: *** The Fundraising Night ***
Capitolo 5: *** The Truth About Me ***
Capitolo 6: *** A Chrismukkah Miracle ***
Capitolo 7: *** Troubles Can Ring a Bell ***
Capitolo 8: *** Bad Choices Have Bad Consequences ***
Capitolo 9: *** The Guilty Ones ***
Capitolo 10: *** The Goodbye ***



Capitolo 1
*** A New Beginning ***


BERKELEY

BerkeleyHouse


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SANDY
Sophieee!! Forza, andiamo
che è tardi!


Sandy Cohen è sul vialetto davanti a quella che negli ultimi 15 anni è stata la sua casa di Berkeley. Accanto a lui, come al solito, sua moglie Kirsten. I due hanno la portiera dell’auto leggermente aperta, mentre aspettano la loro ultimogenita che è ancora dentro casa.

SOPHIE
Eccomi, arrivo!


Sophie toglie dalla sua borsa Louis Vuitton un accendino ed un pacco di sigarette da 10 e lo nasconde in uno dei cassetti del suo enorme armadio, indossa il suo inseparabile cappellino, dopodiché esce di casa assicurandosi di chiudere a dovere la porta d’ingresso. Si ferma a metà vialetto e fissa i suoi genitori pronti a partire.

SOPHIE
Mi ricordate per quale motivo
stiamo andando in quel covo di
pettegole e palestrati? Senza
contare il fatto che dovremo
farci 6 ore e 15 minuti di
macchina, quando avremmo potuto
benissimo prendere l’aereo ed
arrivare in un’ora.


SANDY
Sai benissimo che tua madre
non può prendere più l’aereo
dopo il problema che ha avuto.
Inoltre, ciò che tu chiami
‘covo di pettegole e palestrati’
si chiama Newport Beach ed è
stata la nostra casa per
moltissimi anni, prima
che nascessi tu…


SOPHIE
Che culo!


SANDY
…ci stiamo andando perché tuo
fratello Seth e sua moglie Summer
hanno organizzato una piccola
cena in famiglia in occasione
del loro decimo anniversario
di matrimonio. Ti è chiaro ora?


SOPHIE
Chissenefrega!


KIRSTEN
(con tono di rimprovero)
Sophie!! Non voglio sentirti parlare
così di tuo fratello!


Sophie non ha nulla contro Seth, anzi. Lo ha sempre adorato fin da quando era bambina. Il problema lo ha con quella città di Orange County dove ha passato un paio di estati e dove non si è mai sentita a suo agio.

SOPHIE
Scusa mamma!


La ragazza non aggiunge nient’altro, limitandosi a salire in macchina.
Sandy guarda, sorridente, il viso di sua moglie ancora imbronciato.

SANDY
Sei sempre sexy nelle vesti
di poliziotto cattivo.


KIRSTEN
Non sono un poliziotto cattivo!


SANDY
(sorridendo maliziosamente)
Oh, sì che lo sei…


I due genitori seguono l’esempio della figlia e salgono sull’auto, diretti in un luogo che per loro è pieno di ricordi, felici e meno felici: Newport Beach.

COLONNA SONORA: (riprodurre mentre si legge la scena successiva)



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La lunghissima strada che Sandy ha scelto di percorrere, da Berkeley a Newport Beach, è una strada tipicamente Californiana: costeggia un mare quasi sempre splendido, è coronata da palme su entrambi i lati della carreggiata ed è un vero piacere percorrerla con quel clima soleggiato di inizio Giugno. Sophie ha infilato le cuffie del suo iPod nelle orecchie e, da quando il viaggio ha avuto inizio, si è limitata ad ascoltare la sua musica con lo sguardo rivolto fuori dal finestrino. Alberi, surfisti, ragazze in bikini, persone che giocano a palla sulla spiaggia, macchine parcheggiate sul lungomare. Tutto le scorre davanti agli occhi velocemente, tanto che non ha nemmeno il tempo di distrarsi dai suoi pensieri. Ogni tanto le piace concentrarsi su una persona qualsiasi di quelle incrociate per strada e provare ad immaginare la sua vita. Cerca di immedesimarsi in lui e di capire se la sua sia una vita più agevole e con meno complicazioni di quella che lei sta vivendo. Quelli che lei vede come complicazioni, tuttavia, non sono altro che semplici problemi che qualsiasi adolescente ha affrontato. Sembra scontato, ma a quell’età ognuno crede di avere il peso del mondo sulle proprie spalle mentre, invece, i veri problemi devono ancora arrivare. E, per lei, sono dietro l’angolo.

NEWPORT BEACH

07 08


Summer entra nel salotto di casa. La casa sua e di Seth. La stessa che per molti anni era stata la dimora della famiglia Cohen lì a Newport ma che, qualche anno prima, era stata resa inagibile dal tremendo terremoto che aveva sconvolto la cittadina. Dopo il matrimonio con Summer, Seth aveva deciso di restaurarla a qualunque costo. E così aveva fatto, con l’aiuto di Ryan. Adesso lui e Summer ci vivono da qualche anno. Seth è seduto sul divano, in salotto, a guardare il notiziario in tv. Non è certo nel suo spirito star lì a riempirsi di cattive notizie, ma in qualche modo deve pur ingannare il tempo. Summer, che arriva dal lato alla sua sinistra, ha un fumetto in mano e lo lancia addosso a suo marito.

SUMMER
Cos’è questa storia? Hai fatto
litigare Miss Vixen e The Ironist!


SETH
A quanto pare qualcuno non ha
gradito l’ultimo numero del mio
Atomic County.


Seth raccoglie il fumetto e lo poggia sul tavolo di vetro dinanzi al divano.

SETH
Non capisco come mai il tuo editore
non ti abbia licenziato. Questa
storia fa schifo.


SETH:
Forse perché il mio editore
sono io!


Seth, dopo alcuni anni non proprio al top, è riuscito – finalmente – a sfondare con il suo fumetto e, grazie ai ricavi ottenuti, è riuscito a comprare la quota di maggioranza della casa editrice che lo pubblica. Ora si può dire che sia il padrone di sé stesso.

SUMMER
Spiritoso!


SETH
Rilassati. Nel giro di un paio di
numeri faranno pace e passeranno pagine
e pagine e pagine a fare i piccioncini
sul lungomare.


SUMMER
Che schifo!


Seth ridacchia e Summer gli mostra la lingua in una delle sue tipiche smorfie che la fanno sembrare una dodicenne. Proprio in quel momento, i due sentono suonare il campanello della porta d’ingresso.

SUMMER
Vai tu?


SETH
Vado io…


Seth si alza dal divano e procede verso l’ingresso di casa Cohen. Apre la porta.

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SOPHIE
Ciao sfigato!


La sorellina di Seth è la prima ad entrare in casa. “Sfigato” è il nomignolo con cui ha sempre chiamato suo fratello. Ovviamente, in senso affettuoso. Sophie adora suo fratello, così come lui adora lei. Nonostante la loro enorme differenza d’età, si son sempre voluti un sacco di bene.

SETH
Bambi!


Seth stringe in un abbraccio sua sorella. Bambi è il soprannome che le ha dato da piccola quando, per ottenere ciò che voleva, era solita fare gli occhioni dolci. Occhioni dolci a cui lui, ovviamente, non ha mai saputo resistere. Dopo un paio di secondi la ragazza si divincola dalle sue braccia.

SOPHIE
Basta adesso.


Sophie non è il tipo di ragazza che ama le smancerie.

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Dietro di lei fanno capolino sulla porta Sandy e Kirsten. Lui, nel suo solito ed elegante completo italiano, tiene in mano una bottiglia di vino che ha tutta l’aria di essere molto pregiata, lei, impeccabile come sempre, un cesto con diverse cose da mangiare.

SANDY
E’ permesso?


SETH
Entrate. Che bello rivedervi!


Seth abbraccia prima il suo vecchio, poi sua madre. Nonostante cercassero di trascorrere tutte le festività insieme, da quando si è sposato Seth sente molto la mancanza dei suoi genitori. Era abituato ad averli sempre visti in quella casa ed ora non riesce ad abituarsi all’idea che vivano a Berkeley.

SUMMER
Signori Cohen!


Summer arriva dal salotto e va immediatamente a prendere il cesto dalle mani di Kirsten.

SUMMER
Lascia, faccio io.


Kirsten la ringrazia. Le due si salutano con dei baci sulle guance.

09


Nel frattempo, sulla porta appare anche Ryan.

RYAN
Posso?


Seth si volta e lo vede.

SETH
Ryan!! Era ora! Ti aspettavo un
paio di ore fa per i preparativi.


Ryan sorride, imbarazzato.

RYAN
Avevo quell’importante incontro di
lavoro, lo sai. Te l’ho accennato ieri.


SETH
Ma certo, scherzavo.


Seth, a distanza di anni, adora ancora punzecchiare Ryan. Il loro rapporto non è cambiato di una virgola in tutti questi anni.

Ryan abbraccia prima Kirsten e Sandy, poi Seth. Infine, a lui si avvicina Sophie che gli mostra un pugno. Ryan, con la sua mano stretta a mo’ di pugno, batte su quello della sorellastra. Nonostante non abbiano alcun legame di sangue, Sophie ha sempre avuto una particolare connessione con Ryan. Lo sente, caratterialmente, molto più vicino a lei di quanto non lo sia Seth. Vuole un gran bene a entrambi.

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Dopo alcune ore, tra preparativi e racconti, la famiglia Cohen al completo è a metà della cena per l’anniversario di Seth e Summer. Lui avrebbe voluto festeggiare più in grande i loro dieci anni insieme, ma lei ha preferito una cena con i soli familiari più stretti. Delle persone con cui avrebbe voluto festeggiare manca solamente suo padre, morto a causa di un infarto ormai tre anni e mezzo fa.

Sono tutti seduti attorno al tavolo in cortile, di fronte alla piscina. Seth si rivolge a suo padre.

SETH
Ho letto sui giornali del tuo nuovo
processo contro quel boss della malavita.


SANDY
Anthony Masano, sì. Tra qualche mese
non possederà più mezza California.
Sono pronto a portargli via anche le mutande!


SETH
Non ce la fai proprio a stare
fuori dai guai eh?

SANDY
A quanto pare no! Del resto da
qualcuno dovrai pur aver preso.


Sandy sorride con aria soddisfatta. Ha sempre la risposta pronta.

SETH
Dico sul serio, papà. Sii prudente.
Con quella gente non si scherza.


SANDY
E nemmeno con tuo padre!


Sandy fa un gesto come a mostrare i suoi muscoli e Seth sorride scuotendo il capo. Kirsten e Summer sorridono a quelle parole. L’amore e la passione che Sandy ha sempre messo nel suo lavoro di avvocato è esemplare. Ryan ne è la testimonianza vivente. Il figlio adottivo dei Cohen è abbastanza silenzioso, come suo solito. Non ha mai amato parlare più del necessario. Sophie Rose si rivolge a lui.

SOPHIE
Allora, Ryan. Hai più picchiato
nessuno qui a Newport?


Interviene Seth, prendendo la palla al balzo.

SETH
E’ una vita che non lo vedo più usare i
suoi pugni indomiti. E’ diventato un
pacifista. Forse devo iniziare a riscrivere
il personaggio di Kid Chino. Già me lo vedo
ad aiutare le vecchiette ad attraversare la strada.


RYAN
Mi bastano e mi avanzano quelli che ho
tirato quando ero nel fight club!


SETH
Ryan! Non lo sai che la prima regola
del fight club è non parlare mai del
fight club? Anche se, ad essere sinceri,
non mi è mai stato chiaro se il fatto di
ripetere questa regola non sia già una
violazione di essa, in quanto le parole
“fight club” vengono ripetute più di una
volta… tu che ne dici?


Ryan lo guarda con un’espressione a metà tra l’esterrefatto e il rassegnato. Pensa che Seth non cambierà mai. Al tavolo tutti iniziano a ridere, poi prende la parola Kirsten.

KIRSTEN
Ryan, il lavoro come procede?


Dopo la domanda, la donna prende la ciotola dell’insalata rovesciandosene un po’ nel suo piatto.

RYAN
Abbiamo avuto un po' di difficoltà
inizialmente, ma sembra che adesso il
Newport Group sia pronto a spiccare
nuovamente il volo. Certo, se riavessimo
con noi la storica vice presidente sarebbe
tutto molto più facile...


Kirsten inclina leggermente la testa verso destra.

KIRSTEN
Lo sai, sono stata costretta a rifiutare
la tua proposta a causa dei miei problemi
di salute. Inoltre, abitare a più di sei
ore da Newport non avrebbe certo aiutato.
Tuttavia sono sicura che sarai totalmente
all'altezza della situazione. Se solo mio
padre potesse vederti ora...


SETH
Probabilmente il nonno lo ucciderebbe per
avergli rubato l'azienda. Sai, non era certo
il fan numero uno di Ryan.


Sandy fa un cenno facendo capire di pensarla allo stesso modo e Summer sorride ripensando alle vecchie storie tra Ryan e Caleb.

KIRSTEN
Non è mai stato il tipo di persona che
lascia trasparire i suoi sentimenti. A volte
la sua prudenza lo portava ad essere chiuso
e scontroso, a non fidarsi di nessuno, ma so
che alla fine l'avevi conquistato. Sarebbe molto
fiero di te oggi. Così come lo siamo noi.


Ryan guarda Kirsten e le sorride. Quanto sono lontani i tempi in cui la donna sgridava suo marito per averle portato un galeotto in casa. E’ passata una vita. Non avrebbe mai pensato che si sarebbe affezionata così tanto a lui.

A mezzanotte inoltrata Sandy, Kirsten e Sophie si infilano nuovamente in macchina pronti a riparire verso casa. Il viaggio è decisamente lungo, tant’è vero che fino al giorno prima avevano intenzione di passare la notte a Newport e rientrare la mattina successiva, ma un’improvvisa chiamata del giudice ha costretto Sandy a viaggiare di notte in modo da poter essere presente il mattino dopo in tribunale. Quando il dovere chiama, Sandy risponde. Sempre. Dopo aver salutato tutti, i tre ripartono alla volta di Berkeley.

COLONNA SONORA: (riprodurre mentre si legge la scena successiva)



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Ad un certo punto del tragitto, un’altra auto – nera e con gli abbaglianti accesi – si avvicina, da dietro, alla vettura della famiglia Cohen. Sandy guarda nello specchietto e la vede. Il suo sguardo si atterrisce quando l’auto inizia a tamponare la loro.

KIRSTEN
Sandy!


SOPHIE
Papààà!


Le due iniziano ad urlare. L’auto dietro continua a tamponarli. Ancora. E ancora. E ancora. La paura prende il sopravvento. Sophie urla. Kirsten fa lo stesso.
Sandy tenta, con una manovra, di farsi sorpassare, ma l’auto nera colpisce nuovamente la loro. Di fianco questa volta. Un impatto tremendo. L’auto dei Cohen cade giù, nella strada sottostante, ribaltandosi. Rotola. Rotola ancora. Un volo di una decina di metri. L’auto in frantumi. Vetri ovunque. Fumo. Silenzio surreale. La quiete dopo la tempesta. Da lontano iniziano a sentirsi delle sirene. Ambulanze e vigili del fuoco. Sembra un film. Sembra un incubo. I paramedici arrivati sul posto dell’incidente portano via due barelle coperte con dei teli bianchi. Sulla terza barella è ben visibile Sophie Rose con una maschera d’ossigeno sulla bocca e tanto sangue sulla testa. Lì attorno c’è il caos. La gente radunata è incredula spettatrice di quel disastro. Un macabro spettacolo.

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Capitolo 2
*** The Day After ***


sophie


Dopo una notte non eccessivamente calda, per gli standard californiani di quel periodo dell’anno, lo spietato suono della sveglia riscaraventa, di forza, Sophie nella vita reale. Alla cieca, con la mano destra, la ragazza cerca di zittirla ma, non riuscendoci, è costretta ad aprire gli occhi e voltarsi verso il comodino.

SOPHIE
(con voce assonnata)
Ho capito, ho capito!


La piccola Cohen riesce finalmente a porre fine a quella tortura. Due secondi per razionalizzare ed ecco che il suo umore crolla ancor di più: quello per lei è il primo giorno alla Harbor. Dire che non muore dalla voglia di fiondarsi in mezzo a ragazzi ricchi e iper-palestrati e finte modelle senza cervello è un eufemismo. Tuttavia i documenti sono finalmente tutti pronti, l’iscrizione è stata fatta, tocca solo ingerire il boccone e iniziare.

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In cucina, Seth e Summer sono già intenti a preparare la colazione. Pancakes e ciambelle col burro, spalmato con il famoso “metodo Sandy Cohen”, per tutti! Anche Ryan è dai Cohen. E’ ormai tradizione, anche se da un pezzo ha lasciato la casetta in piscina, che la mattina vada a fare colazione da Seth, anche se questo, per lui, significa svegliarsi ancora più presto.

SETH
Allora, Ryan?
Non hai nulla da raccontarmi?


Ryan, confuso, con una ciambella ancora in bocca, si volta verso Summer per cercare di capire di cosa stia parlando Seth. Summer fa cenno con le labbra di non sapere nulla, così il ragazzo è costretto a chiedere.

RYAN
A che proposito?


SETH
Vediamo… ti dò qualche
indizio, magari ti torna
la memoria. Bionda, alta,
snella elegante, accento inglese…


RYAN
Ok, ti riferisci a Charlotte.


SETH
(con enfasi)
Charlotte!!


RYAN
Prima che possa farti un’idea
sbagliata, ti dico che mi
cercava per una questione di lavoro.


Seth scimmiotta Ryan, poi inarca le sopracciglia.

SETH
“Questione di lavoro”.
E’ così che lo chiamate oggi?


Quella conversazione, che per Ryan sta diventando decisamente imbarazzante, viene interrotta dall’ingresso in cucina di Sophie.

sophie


SOPHIE
Buongiorno.


Summer si alza e va verso di lei, abbracciandola.

SUMMER
Buongiorno tesoro.


Dopodiché le dà un bacio sulla testa.

SETH
Bambi! Sei arrivata giusto in tempo,
è rimasta una sola ciambella. Anche
se credo che sia quella che Ryan
ha tolto di bocca appena ha
sentito nominare una certa C-h-a-r-l-o-t-t-e.


SUMMER
(scuotendo velocemente la
testa in segno di dissenso)
Che schifo!


SOPHIE
Prendo solo del caffè,
non ho fame.


SUMMER
Gran giorno oggi!
Il primo alla Harbor!


SOPHIE
Mi è consentito rubarti
il motto? Che schifo!


Summer le sorride amorevolmente. Sa benissimo che per lei sarà molto difficile adattarsi a quella nuova vita, ma è determinata a fare tutto il possibile affinché ci riesca nel minor tempo possibile. Ha sempre visto Sophie come la sorellina che non ha mai avuto. Ora è diventata anche qualcosa di più di ciò. E’ diventata una figlia.

Sophie fa il giro attorno all’isola della cucina e va a versare del caffè in una tazza. Beve un primo sorso, poi si interrompe.

SOPHIE
Comunque, chi è Charlotte?


Seth coglie l’occasione al volo.

SETH
Già, Ryan, chi è Charlotte?


Seth rimane a fissare Ryan sbattendo velocemente le palpebre. Ryan sfodera un mezzo sorriso.

RYAN
Devo iniziare a fare
colazione a casa mia!


Tutti e quattro ridono. E’ davvero una bella fotografia. Per un attimo le difficoltà dell’ultimo mese sembrano essere sorpassate. E’ il primo vero squarcio di una nuova vita che li vedrà più uniti che mai.

Harbor School - Esterno


La vettura con all’interno Summer, alla guida, e Sophie, sul sedile del passeggero con il suo immancabile cappellino, arriva davanti alla Harbor. Summer arresta la corsa del veicolo nel parcheggio apposito e guarda una Sophie che ha più l’aria di qualcuno che sta per andare in guerra, che quella di qualcuno destinato alle aule di un liceo.

SUMMER
(guardando Sophie)
Eccoci a destinazione!


Sophie sbuffa.

SUMMER
Vedrai che andrà tutto bene,
tesoro. La signora Chang è
stata piuttosto chiara sul fatto
che cercheranno in tutti i modi
di farti sentire la benvenuta.
Non preoccuparti, le persone di
Newport non sono così male come
sembrano quando le vedi dall’esterno.
In fondo anche io sono di Newport.
Non sono mica così male, no?


Sophie fa un sorriso, il primo da quando la macchina ha lasciato la residenza dei Cohen.

SOPHIE
(con tono scherzoso)
Non lo ammetterò mai a voce alta,
quindi puoi anche darci un taglio.


Summer ricambia il sorriso, soddisfatta. In realtà sa benissimo che potrebbe essere più dura del previsto ambientarsi in una nuova scuola, in cui tutti si conoscono già, ed essere l’outsider di turno. Fortunatamente lei non ha mai provato quelle sensazioni, ma ha vissuto in prima persona la situazione di Ryan. Luke e gli altri non gli hanno certo reso facile il trasferimento da Chino, ai tempi.

SUMMER
Ok, chiudo la bocca e me
ne vado. Buona giornata!


Sophie annuisce, come a ricambiare l’augurio, e chiude la portiera dell’auto. Una manciata di secondi dopo, la vettura di Summer parte e si allontana. Adesso è sola. E’ sola contro Newport.

COLONNA SONORA: (riprodurre mentre si legge la scena successiva)



SOPHIE:
Si parte.


Mormora tra sé e sé non appena inizia ad incamminarsi verso la porta d’ingresso dell’edificio. Pochi passi e immediatamente si trova catapultata nel bel mezzo del viavai degli studenti che si affrettano ad arrivare. C’è chi parla, chi ride, chi si spintona. Alcuni ragazzi seduti su un muretto la guardano ed iniziano a confabulare tra di loro. Probabilmente si staranno chiedendo chi sia la nuova arrivata. O magari già lo sanno. Magari già conoscono la sua storia. In maniera inevitabile la mente di Sophie viaggia a ritroso, soffermandosi sulla sua vecchia scuola. Le chiacchiere con i suoi amici, gli scherzi fatti alla secchiona di turno, le gite, le ore saltate per andare a fumare qualche sigaretta di nascosto sotto gli spalti dello stadio di football. Tutto sembrava così perfetto, lei sembrava aver trovato il suo posto nel mondo, in quel piccolo mondo studentesco perlomeno. Solo ora che è tutto cambiato si rende conto di quanto fosse importante tutto ciò per lei. Un’isolata folata di vento sul viso interrompe quei pensieri, riportandola alla realtà. Riprende a camminare verso la scalinata che conduce alla porta d’ingresso. Arrivata in cima, si volta indietro per lanciare un’ultima occhiata, poi torna ad avanzare e, finalmente, varca il portone della Harbor. Dall’interno quella struttura, che dal di fuori sembra decisamente immensa, appare molto più limitata. Il corridoio centrale, costeggiato da lunghe file di armadietti, taglia in due il piano inferiore dell’edificio e presenta porte d’ingresso alle aule su entrambi i lati. Sophie si rende conto solo in quel momento che deve cercare la presidenza dove la signora Chang la aspetta per consegnarle la tabella con le classi e gli orari delle lezioni da seguire, quindi inizia a sbirciare in qualche aula. All’interno della terza porta in cui guarda, finalmente, trova una faccia familiare.

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ELLIE
(vedendola sbucare all’improvviso
nell’aula)
Sophie, ciao!


SOPHIE
Ehi, Ellie. Che aula è questa?


ELLIE
Questa è la redazione del giornale
scolastico. Presidentessa e unica
collaboratrice Ellie Sanders.


SOPHIE
(di fretta per paura di fare ritardo)
Sai dove si trova la presidenza?


Ellie chiude il portatile poggiato sul tavolo e lo infila nella sua borsa.

ELLIE
Andiamo, ti accompagno io.


SOPHIE
(stupita)
Ti ringrazio!


ELLIE
Figurati, è il minimo dopo quello
che hai fatto ieri per me.


Si riferisce, ovviamente, alla rissa in spiaggia del giorno prima. Era la prima volta che le capitava di finire in una zuffa di quella portata e, anche se le aveva prese, non può certo dire che non si sia divertita. Spesso Newport sa essere stronza anche con chi ci vive da sempre, non solo con i nuovi arrivati.

Ellie e Sophie, dopo essere uscite dall’aula-redazione, attraversano mezzo corridoio prima di essere bloccate da una voce alle loro spalle.

“Sophie! Sophie!”


Le due si voltano contemporaneamente, quasi con la perfezione di due professioniste del nuoto sincronizzato. Sembrano essere una cosa sola. Davanti a loro trovano, dopo che ha appena lasciato il suo armadietto, l’ultima persona che si sarebbero immaginate di trovare. O almeno questo vale per Ellie.

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GABRIEL
Sophie, devo parlarti!


SOPHIE
(seccata)
Non ho tempo, Gabriel. Dovevo
già essere in presidenza a quest’ora,
non voglio che la preside Chang mi
etichetti come ritardataria già dal
primo giorno che sono in questa scuola.


GABRIEL
Posso accompagnartici io, così
magari parliamo nel tragitto.


SOPHIE
(con tono deciso)
Mi sta già accompagnando Ellie.
Buona giornata.


Sophie prende sottobraccio Ellie e la costringe a voltarsi, insieme a lei, verso la direzione che avevano intrapreso prima che Gabriel le chiamasse. Il ragazzo, confuso, si volta e torna al suo armadietto. Sophie continua a trascinare letteralmente Ellie.

ELLIE
So camminare anche da sola, grazie!


SOPHIE
(lasciandole il braccio)
Scusami.


ELLIE
Mi sfugge una cosa, però: perché
diavolo Gabriel Ross voleva parlare
con te? Pensavo avessimo chiarito
tutto ieri dopo la rissa. E poi,
tecnicamente, sono io quella presa
di mira dalla sua ragazza da quattro
soldi. Se vuole scusarsi di nuovo
deve farlo più con me che con te…


SOPHIE
(interrompendola)
Abbiamo fatto sesso.


Dopo quella confessione, Sophie si sente libera. Ellie, invece, non crede alle sue orecchie e, con la bocca spalancata dallo stupore, spinge Sophie contro uno degli armadietti di quel corridoio che inizia a svuotarsi, dato che quasi tutte le lezioni stanno ormai per iniziare.

ELLIE
Hai fatto sesso con Gabriel Ross?
Quel Gabriel Ross? Quello che era
di fronte a noi poco fa? Quello che
sta con Kimberly praticamente…
praticamente da quando si scaccolavano
a vicenda sull’altalena!?


SOPHIE
Sì, ok. L’abbiamo fatto.


ELLIE
(cercando di strappare ulteriori
dettagli alla sua nuova amica)
Hai la mia più totale attenzione.
Ti ascolto.


Sophie capisce che se non racconterà qualche dettaglio in più non uscirà mai da quell’interrogatorio, così inizia a parlare.

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Capitolo 3
*** Old Faces ***


Casa Cohen - Esterno (Notte)


seth summer


E’ notte a Newport Beach e, a casa Cohen, Seth e Summer sono distesi sul letto, uno accanto all’altra, che leggono ciascuno le proprie cose. Lei sta consultando dei documenti relativi ad un progetto ambientale di cui si sta occupando la sua società, lui ha il suo iPad tra le mani.

SETH
Questo “Crazybull0707” inizia a
darmi sui nervi.


SUMMER
(distratta)
Chi?


SETH
Un tizio su internet che si fa chiamare “Crazybull0707”.
Ha un blog di fumetti e sono mesi che si diverte
a stroncare Atomic County.


Summer abbassa i documenti e guarda preoccupata suo marito.

SUMMER
Ed è uno importante questo “Crazybull0707”?


SETH
Ma figurati. Sarà un adolescente
viziato che si diverte a sputare
sentenze ergendosi a guru dei fumetti.
Magari non avrà nemmeno mai letto Diabolik.


SUMMER
E allora perché ti interessa tanto?


SETH
Ha un pubblico di decerebrati incredibile.
Se lui dice “saltate” quelli saltano. Sono
mesi che seguo la sua pagina e ti dirò che
non ho mai visto nulla di simile. Si vede
lontano un miglio che recensisce i vari numeri
cercando qualche info qua e là su Wikipedia,
mi domando come facciano i suoi followers
ad essere così ciechi.


Summer lo guarda. Sebbene il tizio sia davvero un signor nessuno nell’ambiente dei fumetti, è evidente che tutto ciò infastidisca Seth che, invece, farebbe meglio a concentrarsi maggiormente sul record di vendite che l’ultimo numero di Atomic County ha appena stabilito.

SUMMER
Non leggere quelle schifezze. Vedrai che tra
qualche mese nessuno si ricorderà più di lui
e questo tizio sarà costretto a tornare
nell’anonimato. Come disse qualcuno, non ricordo
chi esattamente, tanti anni fa “La critica
è un’imposta che l’invidia percepisce sul merito”.


Summer recita quest’ultima frase platealmente soddisfatta delle proprie parole.

SETH
Che poetessa!


Seth si china verso di lei e la bacia dolcemente sulle labbra. Summer poggia i documenti che ha in mano sul comodino di fianco e si stende accanto a lui, poggiandogli la testa sul petto e cingendo con la mano sinistra la sua vita.

SUMMER
Ti ricordo, caro Cohen, che io sono la
famosa autrice di “Vorrei essere una sirenetta”.


SETH
(sarcastico)
Oh, scusami tanto!


SUMMER
Vorrei essere una sirenetta che
sguazza in mezzo al mare…


SETH
(interrompendola e continuando
al suo posto):
…dei pesci l’amichetta per ridere e ballare.


SUMMER
(sorridendogli)
Non l’hai sbagliata stavolta!


SETH
Non sono più l’adolescente
sfigato di allora!!


SUMMER
(correggendolo sorridente)
Sfigato lo sei ancora, Cohen.


SETH
Forse, ma non sono più adolescente,
sono un uomo adulto ora.


Summer lo guarda inclinando la testa e inarcando le sopracciglia.

SETH
Ok, più o meno…


Summer scoppia a ridere e lo bacia nuovamente allungando il volto in alto verso quello di suo marito. I due sono la perfetta incarnazione dell’amore e di cosa esso dovrebbe rappresentare. Pochi istanti dopo, il signore e la signora Cohen decidono di spegnere l’abat-jour e di mettersi a dormire.

Harbor School - Esterno#3


La mattina successiva, i ragazzi sono alla Harbor. Sono passati alcuni giorni dalla festa a casa di Brandon e le voci del tradimento di Gabriel hanno già fatto il giro della scuola. Tutti sono abituati a vederli insieme praticamente da sempre e, sebbene più di qualcuno ne sia contento, lo shock è abbastanza grande. Sophie ha cercato, nel corso di quei giorni, di mantenere un bassissimo profilo. Nessuno, tuttavia, è sembrato darle grande colpa per l’accaduto. Le persone si sono scagliate contro Gabriel con l’accusa di essere un traditore. Di Kimberly, invece, non si hanno notizie. Dopo aver scoperto ciò che è successo al centro commerciale, ha lasciato, in lacrime, il party e da allora nessuno l’ha più vista. Gabriel ha tentato in tutti i modi di mettersi in contatto con lei, sia telefonicamente, sia andando a bussare a casa sua, ma non ha mai ricevuto risposta. L’unico contatto che ha avuto con la famiglia di Kim lo ha avuto con sua sorella Rebecca, una ragazzina bionda e di due anni più piccola della sua ex ragazza, che gli ha praticamente sbattuto la porta in faccia dicendogli che lei non ha alcuna intenzione di vederlo e tantomeno di parlare con lui. Quella mattina Sophie sta attraversando il cortile in compagnia di Elle, con l’intenzione di raggiungere il portone d’ingresso principale.

sophie ellie


ELLIE
Come stai?


SOPHIE
Non mi sento in colpa per Kimberly,
se è questo che vuoi sapere.


ELLIE
(spalancando gli occhi
sarcasticamente)
Ok, signora di ghiaccio!


SOPHIE
In primis ho i miei problemi personali,
che sono ben più gravi; poi un po’ lo
meritava per ciò che ci ha fatto quel
giorno in spiaggia. Il karma è uno stronzo
e ora credo se ne sia resa conto.


ELLIE
(facendole l’occhiolino)
Non solo il karma, a quanto pare.


Sophie sorride. La situazione non l’ha davvero scalfita più di tanto. La ragazza è riuscita a passare quasi inosservata ai suoi coetanei ed ha tutta l’intenzione di continuare su quella strada. Non ha nessuna voglia di farsi vedere in colpa o cose simili. Quello che dovrebbe sentirsi in colpa è Gabriel.

ELLIE
(scimmiottando le parole di Kim)
Benvenuta a OC, Emily Thorne.


Casa Kimberly


kimberly


A casa Mitchell, Kimberly è distesa sul divano a guardare un cartone animato che la tiri su di morale. Dalla terribile scoperta di quella sera, Kim ha pianto, si è sfogata ed è quasi riuscita ad accettarlo, oramai. Tuttavia sa benissimo che quando scoppiano questi scandali, a Newport Beach le persone sanno essere terribilmente spietate e non ha nessuna intenzione di tornare a scuola finché non sarà convinta di poter ridare la solita vecchia immagine di sé stessa. Nessuno spazio ad espressioni che trasudino emotività, nessun briciolo di insicurezza, la solita, vecchia, stronza, decisa e inattaccabile Kimberly. Per quanto riguarda la sua relazione con Gabriel non ha ancora preso una decisione. Ciò che è certo è che per il momento non ha alcuna voglia di ascoltare le sue stupide giustificazioni, né di assistere ai suoi poco credibili tentativi di scusarsi. Mentre cerca di cacciare via tutti quei pensieri e tutte quelle decisioni che dovrà prendere nel suo futuro prossimo, entra in salotto sua madre, appena sveglia, trascinando i piedi.

jessica


JESSICA
Che ci fai su quel divano? Non hai
intenzione di andare a scuola
nemmeno oggi?


KIMBERLY
Non me la sento, non sono pronta.


Jessica prende una bottiglia di whiskey dal minibar del salotto, poi si siede sul divano di fronte a sua figlia.

JESSICA
Non ti sembra il momento di darci
un taglio? Dio, io come avrei dovuto
reagire dopo che tuo padre mi ha
messa incinta ed è fuggito?


Kimberly inizia ad innervosirsi. Non ha nessuna intenzione di accettare una lezione su come si reagisce agli eventi della vita da sua madre. Sua madre. La stessa donna che a 19 anni era una delle maggiori top model del mondo e che l’anno successivo è rimasta incinta di lei e ha dovuto abbandonare le passerelle. Quella stessa donna che, due soli anni dopo, ci è ricascata, con un uomo diverso, che l’ha nuovamente abbandonata dopo averla messa incinta di Rebecca. Lì la sua carriera era pressoché finita. Ci ha provato qualche anno dopo con un reality show, uno di quei reality show a cui partecipano le celebrità in declino. Non è andata come sperava ed ha iniziato a bere. Sua madre l’ha praticamente costretta a crescere sua sorella perché lei era troppo impegnata ad ubriacarsi, dalla mattina alla sera, ad ogni ora del giorno. Ora quella stessa donna vuole dirle come reagire al tradimento del suo ragazzo?

KIMBERLY
Non mi sembra che te la sia
cavata così bene, no?


JESSICA
(ferita)
Occhio a come parli, ragazzina.


Jessica beve un sorso da quella bottiglia che ha in mano, poi si alza dal divano e fa per tornare in camera sua.

JESSICA
Fa’ come cazzo ti pare.


Harbor School - Corridoio


Ellie, dopo aver assistito a due ore di lezione nell’aula di chimica ed un'altra nell'aula di scienze, ha un’ora di buco e la sta utilizzando per sistemare gli ultimi dettagli del prossimo numero del giornale scolastico. La porta della sua redazione si apre improvvisamente e ad entrare è l’ultima persona che Ellie si sarebbe aspettata di vedere lì: Brandon.

ellie brandon


BRANDON
E’ permesso?


Gli occhi di Ellie si illuminano. Il suo cuore inizia a battere all’impazzata e, con un movimento brusco, dà un colpo al portapenne sulla scrivania, facendo cadere tutto a terra. Ellie si china per raccogliere le penne e fa cenno a Brandon di entrare.

BRANDON
(chinandosi accanto a lei)
Ti do una mano.


ELLIE
(imbarazzata)
Occhio quando dai una mano,
c’è chi si prende tutto il braccio!


La ragazza si accorge quasi subito che la sua battuta è pessima e diventa rossa in volto. E’ una ragazza tanto intelligente ma quando Brandon è ad una distanza così irrisoria da lei - non che capiti molto spesso - si trasforma improvvisamente nella ragazza più idiota del mondo.

ELLIE
(sforzandosi di togliere dal suo
viso quell’espressione ebete)
Cosa posso fare per te?


BRANDON
Alla festa dell’altra sera a casa mia
mi è stato rubato qualcosa. Ho bisogno di
qualcuno che mi aiuti a capire chi sia
stato e ho pensato “Chi meglio di
una giornalista può indagare?”


ELLIE
La polizia, forse?


BRANDON
Ecco, non posso andare alla polizia.


ELLIE
Perché no?


BRANDON
Ti ricordo che stiamo parlando della
festa in cui, a casa mia, erano riunite
decine di persone minorenni che bevevano
fiumi di alcool, facevano uso di droghe
e Dio solo sa cos’altro. Ci manca solo
che la polizia venga a ficcare il naso.


ELLIE
(inclinando leggermente la testa
verso destra)
Di cosa stiamo parlando precisamente?


BRANDON
Un pallone da football.


ELLIE
(incredula)
Un pallone da football? Ti hanno
rubato un pallone da football?


BRANDON
Non un pallone qualsiasi. Era il pallone
del Super Bowl del 1990 firmato da
Joe Montana e da tutti i campioni dei
San Francisco 49ers. Vale una fortuna!


ELLIE
E lo tenevi incustodito in camera tua
durante una festa di adolescenti scalmanati…


BRANDON
Sì, ma la mia stanza era chiusa a chiave,
almeno inizialmente. Poi ci sono andati
Gabriel e la tua nuova amichetta e avranno
dimenticato di chiuderla quando sono usciti.
Allora, mi aiuti o no?


Ellie finge di pensarci un po’ su, ma ha già preso la sua decisione dall’esatto momento che ha visto Brandon entrare in quella stanza.

ELLIE
Ok. Troviamo questa palla!


gabriel sophie


Qualche aula più in là, Gabriel e Sophie si sono appartati per parlare della questione Kim. Più precisamente, il ragazzo non sa più che fare per far sì che la sua, ormai, ex ragazza lo ascolti ed è determinato a chiedere aiuto a Sophie, del resto anche lei ha un minimo di responsabilità in tutto ciò.

GABRIEL
Sophie, devi aiutarmi! Sono giorni che
Kimberly manca da scuola ed ogni mio
tentativo di chiamarla o di vederla
è stato respinto.


SOPHIE
E cosa dovrei fare io?


GABRIEL
Vieni con me, dopo la scuola. A
casa sua. Magari con te vorrà
parlare. Magari anche solo per
insultarti ti riceverà.


SOPHIE
Quindi fammi capire. Dovrei venire
con te da Kimberly per farmi insultare?
Non esiste.


GABRIEL
Me lo devi, Sophie.


SOPHIE
Come, scusa? Io non ti devo
proprio niente!


GABRIEL
Non intendevo dire quello, scusa.
Al momento sei l’unica opzione che ho
per incontrarla e provare a spiegarle
la situazione. Ti prego.


Gabriel guarda Sophie negli occhi. Lei capisce che è sincero. E’ preoccupato per Kim e non sa più dove sbattere la testa. Si vede chiaramente dal riflesso nei suoi occhi.

SOPHIE
(con l’indice della mano destra alzato)
Ok. Dopo la scuola. Un solo tentativo.
Non ci saranno altre chance. O ci riceve
stavolta o niente. Non ho nessuna
intenzione di passare tutta la vita a
cercare di scusarmi con lei.
O la va o la spacca.


GABRIEL
(felice)
Grazie. Ti devo un favore!


ellie brandon


COLONNA SONORA: (riprodurre mentre si legge la scena successiva)



Ellie, affiancata da Brandon, è determinata a scoprire chi sia stato a rubare quella maledetta palla da football al party, se non altro per fare bella figura con il ragazzo di cui è sempre stata segretamente innamorata. La redazione del giornale scolastico, per l’occasione, è stata adibita a stanza degli interrogatori con tanto di abat-jour sulla scrivania da puntare in faccia all’interrogato di turno. I ragazzi si alternano, uno dopo l’altro.

ELLIE
(sospettosa)
Signor Styles, dov’era martedì
alle 2am circa?


Poi un altro interrogato.

ELLIE
(sicura)
Ammetta che è stato lei, signor
Forrest, glielo si legge in faccia!


Un altro ancora…

ELLIE
(alterata)
Ecco perché sta mentendo, signorina
Jonas! Sta di sicuro coprendo qualcuno!


Si continua per decine e decine di minuti. Uno dopo l’altro.

ELLIE
(sdraiata sulla scrivania, sfinita)
La prego, mi dica un nome
signor Carris. Uno qualsiasi…


Dopo qualche ora passata in quella maniera, i due non hanno praticamente nulla in mano. Sono entrambi sfiniti. Le hanno provate tutte: pugno duro, suppliche, insinuazioni, domande a raffica, strategia del poliziotto buono e del poliziotto cattivo. Niente di niente. O quasi.

ELLIE
Anche se nessuno ha saputo rivelarci
nulla di concreto, il nome di Carter Collins
è saltato fuori più di una volta. Che ne pensi?


BRANDON
(sconsolato)
Penso che la mia palla da football
ormai abbia un nuovo, definitivo,
proprietario. E non abbiamo la più
pallida idea di chi sia.


ELLIE
Io un tentativo lo farei. Carter
questa sera, stando a quanto emerso,
sarà al ristorante Villa Nova. Lo pediniamo?


BRANDON
(incredulo)
Cosa?


ELLIE
Fingiamo di andare lì per cena e
nel frattempo osserviamo i suoi
movimenti. L’ho visto fare in CSI.


BRANDON
Ma…


ELLIE
(interrompendolo)
Passa a prendermi a casa
alle 8. Ti aspetto.


BRANDON
Devo forse ricordarti che siamo quindicenni
senza patente e senza macchina?


ELLIE
La bici andrà benissimo.


BRANDON
(ormai rassegnato)
D’accordo.


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Capitolo 4
*** The Fundraising Night ***


Bait Shop - Concerto (Notte)


E’ sera a Newport Beach e, al Bait Shop, una band sta suonando musica live. C’è una marea di gente ai piedi del piccolo palco su cui si stanno esibendo i musicisti. Nonostante la maggior parte dei locali di quella città, negli ultimi dieci anni, sia stata costretta a chiudere i battenti a causa della crisi, il Bait Shop ha continuato ad essere un vero e proprio punto di riferimento per i giovani del posto. Seth Cohen è seduto su uno sgabello pochi metri più in là, con entrambi i gomiti poggiati sul bancone del locale. Ed è da solo. Seppur in mezzo a centinaia di persone, è solo. Sono passati una decina di giorni da quando ha ricevuto la notizia di essere sterile e, per tutti i dieci giorni, quella scena si è ripetuta. Seth è visibilmente ubriaco.

seth


SETH
(con gli occhi semichiusi)
Signorina, un altro giro!


Con l’indice della mano destra alzato, Seth ordina alla cameriera altre bevande alcoliche.

CAMERIERA
E’ sicuro, signore? E’ già
il settimo! Va tutto bene?


SETH
(con espressione da ebete e
tono di voce decisamente buffo)
Va tutto a meraviglia.
Senti, tu ce l’hai un figlio?


CAMERIERA
(confusa)
No, signore. Non ho ancora
l’età per pensare di
avere dei figli.


SETH
(senza alcun briciolo di lucidità)
Io nemmeno… Cioè io l’età ce l’ho…
E anche mia moglie… Però non
riuscivamo a rimanere incinti… No,
era lei che doveva rimanere incinta…
Non io… Però il medico dice che
sono sterile. Capisci? Che poi è
una parola buffa. S-t-e-r-i-l-e.
Chi l’ha inventata? Poteva dirsi
in modo diverso? Poteva…


CAMERIERA
(interrompendolo)
Non dovrebbe stare con sua moglie
dopo una notizia simile?


SETH
(con l’indice sulla bocca)
Noooo… Shhh… Lei non lo sa!


CAMERIERA
Vada a casa. Parli con lei.
Lo dico per il suo bene.


SETH
(alzandosi dallo sgabello
rischiando di cadere a terra)
Non so parlare… Cioè… E’ ovvio che
so farlo, lo sto facendo anche adesso…
Il fatto è che non ne ho voglia…
Miss Vixen non può salvare The Ironist…
Non esiste! No… Sarà il nostro
piccolo segreto! E adesso…
un altro giro!


Seth ripiomba di peso sullo sgabello e si rimette a sedere, pronto al prossimo giro di alcool.

Fairmont Hotel


sienna


COLONNA SONORA: (riprodurre mentre si legge la scena successiva)



Sienna è nel bagno di una delle stanze del Fairmont Hotel. Si sta sistemando. Indossa solamente un completino intimo nero. Apre il rubinetto del lavello, raccoglie un po’ d’acqua tra le sue mani e si china per sciacquarsi la faccia. Si rialza. Si vede allo specchio. Resta ad osservarsi per alcuni, infiniti, secondi. E’ schifata. Schifata dalla situazione. Schifata, forse, da sé stessa. Chiude il rubinetto e si asciuga il volto. Tira un ultimo respiro ed esce da quel bagno. Ad aspettarla, sul letto della suite, c’è proprio lui: il professor Elliot.

elliot


PROF. ELLIOT
Ce ne hai messo di tempo, tesoro!


Sienna non risponde e, lentamente, va a sdraiarsi sul letto matrimoniale accanto a lui. L’uomo le si pone addosso ed inizia a baciarla. Lei è immobile. Le slaccia il reggiseno. Lo toglie. Iniziano a fare sesso. Lui inizia a fare sesso. Lei è ferma. Sembra non provare nulla. E’ quasi rassegnata davanti a quella situazione. Il rapporto sessuale continua. Sembra una di quelle bambole gonfiabili, un giocattolo. Un essere senza un’anima. E’ pensierosa. Elliot continua a divertirsi. Sienna molto meno.

Poco dopo aver finito di fare sesso, Sienna è in piedi accanto al letto e si sta rivestendo. Elliot è ancora sdraiato. Indossa solamente i suoi boxer. Si stende verso sinistra per prendere una birra fredda dal frigobar accanto al letto ed inizia a sorseggiarla. Sienna tira su la zip del suo vestito.

PROF. ELLIOT
Ti sei occupata della questione Cohen?


SIENNA
(senza voltarsi verso di lui)
Sophie non parlerà.


PROF. ELLIOT
Ne sei sicura? Guarda che rischiamo
entrambi. Tu rischi di essere espulsa
dalla Harbor e di essere marchiata
a vita come una poco di buono,
io rischio di finire in gabbia.
Hai quindici anni. Tutto ciò è
decisamente illegale.


SIENNA
So benissimo cosa stiamo rischiando.
Però ero convinta che fossimo
entrambi d’accordo nel voler
correre questo rischio.


Elliot si alza dal letto e si avvicina a lei. La prende per le spalle, dolcemente, e la fa voltare verso di lui. Si guardano negli occhi.

PROF. ELLIOT
Ehi… certo che lo vogliamo entrambi!
Se non avessi perso la testa per te
non sarei in questa stanza d’hotel,
in questo momento, a rischiare la
mia carriera. Correre dei rischi, però,
non vuol dire andare a cercarsi guai.
Sappiamo che Sophie ci ha visti,
dobbiamo assicurarci che
non ne parli con nessuno.


SIENNA
(distrattamente)
Già…


Casa Ellie


ellie laura


Il mattino seguente, Ellie scende le scale fischiettando, già pronta per andare a scuola. Sua madre Laura, che è già in cucina a preparare la colazione, non può non notarla. Di nuovo.

LAURA
Qualcuno è di buon umore da
più di una settimana ormai…


ELLIE
(fingendo di guardarsi intorno)
Di chi parli? Ci siamo solo io
e te qui, papà è già andato a lavoro.


LAURA
(portandosi la mano destra sul fianco)
Fai sul serio?


ELLIE
(sorridendo)
Non ho la più pallida idea di
cosa tu stia parlando, mamma.


LAURA
Ok, Pinocchio. Come vuoi!


Ellie sta per esplodere dalla voglia di raccontarle tutto. Lei e sua madre hanno sempre avuto un rapporto molto aperto, sono sempre state complici. Ma esiste un modo semplice per dire a tua madre che la tua felicità ha un nome e un cognome? Soprattutto quando non c’è stato ancora alcun motivo per essere felice. Non c’è stato un bacio, non c’è stato un ballo, c’è stata una semplice missione alla ricerca di una palla da football. Dieci giorni fa. Da allora non si sono più parlati. Un po’ perché sono stati costantemente impegnati per un progetto scolastico infernale, un po’ perché non hanno idea di cosa dirsi.

Casa Cohen - Esterno#2


seth summer sophie ryan


Nella casa accanto, quella dei Cohen, Seth, Summer, Sophie e Ryan sono già intorno al tavolo a fare colazione. Seth è rientrato tardi dopo la serata al Bait Shop ed ora ha a che fare con un bel mal di testa.

SUMMER
(rivolto a lui)
Hai risolto il problema
con quel tuo autore?


SETH
(confuso e tenendosi la
testa con una mano)
Eh?


SUMMER
Il problema a lavoro che ti fa
tornare tardi tutte le sere
da una settimana e mezza!


SETH
(ricordandosi della versione
che ha dato a sua moglie)
Ah, giusto! Ancora no, purtroppo.
Siamo con l’acqua alla gola, il
lancio è previsto fra pochissimo
e siamo ancora in alto mare.


RYAN
Sei un esperto di barche a vela,
da quando ti spaventa l’alto mare?


SETH
Spiritoso!


SOPHIE
Da quando Seth è un esperto di barche a vela?


RYAN
(sorpreso)
Non conosci la storia?


SOPHIE
(curiosa e confusa)
Quale storia?


SETH
Ryan…


RYAN
Tuo fratello prima che tu nascessi
aveva una barca a vela con cui sognava,
un giorno, di salpare verso Tahiti.


SOPHIE
Esistevano ancora le barche
a vela a quei tempi?


SETH
(correggendola seccato)
Esistono ancora oggi!


SUMMER
La barca a vela!
Me l’ero dimenticata!


SETH
Ecco, possiamo cambiare
discorso per favore?


RYAN
(rivolto a Sophie)
E sai come si chiamava la sua barca?


SOPHIE
Aveva dato un nome a una barca a vela?


SETH
(rassegnato)
Ecco…


RYAN
(soddisfatto)
Summer Breeze!


SOPHIE
Che fantasia!


Sophie guarda Seth e Ryan, poi si sofferma con lo sguardo su Summer che le fa un cenno come per farle capire che c’è dell’altro.

SOPHIE
Aspetta… non vorrai dirmi
che il nome Summer Breeze
era in onore di Summer!


SETH
Sì, ok. Ho chiamato la mia barca
come la ragazza di cui ero innamorato.


RYAN
(girando il coltello nella piaga)
E non stavano ancora insieme. Anzi,
a dire il vero lei non sapeva nemmeno che esistesse!


SOPHIE
(con un sorriso di sfottò)
Che schifo!


Tutti ridono. Tutti tranne Seth. Summer si avvicina a lui e gli dà un bacio sulla testa, abbracciandolo.

SUMMER
(cambiando discorso)
Vi ricordate, vero, che questa sera
c’è la serata di beneficenza, alla
vecchia casa di Caleb e Julie Cooper,
per raccogliere fondi per una nuova
area ecologica a Newport,
promossa dal mio gruppo?


SETH
(prendendo la palla al balzo)
Ryan, tu chi porterai?


Seth punzecchia Ryan, rimanendo lì a fissarlo con gli occhi spalancati e la bocca congelata in una smorfia buffa.

RYAN
Bisogna portare qualcuno?


SUMMER
E’ una serata a cui si partecipa in coppia.
Devi trovarti un’accompagnatrice.


Poi si volta verso Sophie, indicandola con l’indice della mano destra.
SUMMER
Anche tu. Trova qualcuno che ti accompagni.


SOPHIE
Cosa? E dove lo trovo qualcuno che
mi accompagni ad una noiosa serata
di beneficenza piena di vecchi ricchi
che non sanno nemmeno i nomi delle loro figlie?


SUMMER
(facendole l’occhiolino)
Sono sicura che t’inventerai qualcosa.


Harbor School - Esterno#3


sophie ellie


Poche decine di minuti più tardi, Sophie ed Ellie stanno attraversando il cortile della Harbor. La giornata è fresca ma soleggiata ed è un piacere stare lì all’aria aperta.

SOPHIE
Ancora niente da Brandon?


ELLIE
Silenzio stampa. Inizio a pensare
che eravamo ubriache quando abbiamo
partorito l’idea di aspettare
che sia lui a farsi vivo!


SOPHIE
Di solito funziona. Prostrarsi
ai piedi di un ragazzo, e mostrarsi
vulnerabili, è il primo passo per
risultare poco interessanti.


ELLIE
Brutta razza i maschi!


SOPHIE
Puoi dirlo forte!


ELLIE
A te, invece, come va con
Gabriel “FaccioSessoNelRipostiglioDelBar” Ross?


SOPHIE
Non c’è niente tra noi.
Nella maniera più assoluta.


Ellie guarda Sophie con un’aria sarcastica. Lei fa finta di non notarlo e riprende a parlare.

SOPHIE
Dobbiamo trovarci due accompagnatori per
stasera. Summer dice che è
una serata per coppie.


ELLIE
E dove dovremmo trovarli? Non è che
possiamo andare in ufficio, scaricarli
e stamparli da internet due accompagnatori!


SOPHIE
(punzecchiandola)
Magari potresti chiedere a Brandon.
Non è l’occasione giusta per invertire
totalmente l’idea iniziale di ignorarlo che,
come dici, non sta dando alcun frutto?


ELLIE
Lo farò!



SOPHIE
(sarcastica)
Sì, certo.


ELLIE
(continuando)
Se tu lo chiederai a Gabriel!


SOPHIE
Cosa? Perché Gabriel?


ELLIE
Dici che non c’è nulla tra di voi,
è il momento di dimostrarlo. Cosa c’è
di meglio di due amici che vanno ad una
serata di beneficenza? O hai paura
perché dentro di te sai che sei pazza di lui?


SOPHIE
Ma che dici!


Ellie inarca le sopracciglia e resta lì a guardarla.

SOPHIE
Affare fatto. Glielo chiederò.
Ma mi aspetto che tu lo chieda a Brandon.


ELLIE
(soddisfatta)
Siamo d’accordo.


Newport Group


ryan


Ryan è in ufficio a compilare delle scartoffie in attesa di una riunione con il suo commercialista. E’ seduto dietro la scrivania del suo ufficio, indossa una camicia bianca le cui maniche sono state tirate su fino a metà avambraccio ed ha una mano poggiata sulla fronte, mentre con l’altra tiene la penna con cui sta riempiendo i documenti che ha davanti.

Toc toc toc. Tre colpi sulla porta del suo ufficio. Ryan alza la testa e mette giù la penna.

RYAN
Avanti!


charlotte


Dalla porta fa il suo ingresso, elegante come sempre, Charlotte. Ryan la vede entrare e si alza. I colori cambiano. E’ come se la stanza si fosse illuminata improvvisamente.

CHARLOTTE
Buongiorno, signor Atwood.


RYAN
Buongiorno. Non avevamo
deciso di darci del tu?


CHARLOTTE
Certo, la sto solo prendendo
in giro… signor Atwood!


Ryan sorride imbarazzato. Sta imparando a conoscerla quella ragazza. E’ totalmente diversa da come uno si aspetterebbe che sia giudicandola dall’aspetto impostato e raffinato.

RYAN
(indicandole una sedia con la mano)
Accomodati, prego.


CHARLOTTE
(sedendosi)
Ti ringrazio, Ryan.


Ryan fa il giro della scrivania e va a sedersi dall’altra parte di essa. Sono uno di fronte all’altra.

RYAN
Come posso aiutarti?


CHARLOTTE
A dire il vero sono io che posso aiutare te.


Ryan è confuso. Non si aspettava questa risposta.

RYAN
Come dici?


CHARLOTTE
Oramai ci conosciamo da più di un mese,
ti vedo sempre indaffarato e preso dal
lavoro. Per questa sera vorrei organizzare
una cena di lavoro con alcuni dei miei
uomini e mi chiedevo se ti andrebbe di venire.


RYAN
A dire il vero, questa sera c’è questa
serata di beneficenza per una nuova
area ecologica a Newport. La organizza Summer,
la moglie di Seth, non posso mancare.


CHARLOTTE
Capisco.


RYAN
Ma ora che ci penso la serata richiede
di presentarsi in coppia e si dà il caso
che io non abbia ancora un’accompagnatrice.
Magari potresti rimandare la cena
di lavoro ad un’altra sera e venire con me.


Poi si accorge di esser stato, forse, un po’ troppo diretto e corregge immediatamente il tiro.

RYAN
E’ un’idea.


CHARLOTTE
(sorridente)
Mi piacerebbe molto.


Harbor School - Corridoio


sophie gabriel


Gabriel sta prendendo dei libri, per la lezione successiva, dal suo armadietto, quando Sophie lo nota e si avvicina a lui. Kimberly, che nel frattempo è tornata a scuola, osserva quella scena da lontano ma si limita a chiudere il suo armadietto e ad andare in classe.

SOPHIE
Ciao.


GABRIEL
(voltandosi)
Ehi. Pensavo mi stessi evitando.


SOPHIE
A dire il vero ti cercavo.


GABRIEL
(incuriosito)
E come mai mi cercavi?


SOPHIE
Ti ricordi che poco meno di due
settimane fa mi hai chiesto di
accompagnarti a casa di Kim?


GABRIEL
Certo, non ti ho ancora ringraziata
per averlo fatto.


SOPHIE
(alzando una mano come per stopparlo)
Non voglio che mi ringrazi.
Voglio che ti sdebiti.


Quelle parole suscitano immediato interesse nella mente di Gabriel. Cosa vuole Sophie? In che modo vuole che lui paghi il suo debito?

GABRIEL
Vediamo…


SOPHIE
Questa sera ci sarebbe un gala di beneficenza
organizzato da mia cognata. Il fatto è che
è obbligatorio andare in coppia e volevo dirti
che sei stato scelto come mio accompagnatore.


GABRIEL
Io?


SOPHIE
(girandosi intorno)
Pronto? Vedi qualcun altro?


GABRIEL
(leggermente confuso)
Ok, d’accordo. E’ tutto qui?
Poi saremo pari?


SOPHIE
Dopo questa serata tornerò
ad ignorarti, promesso!


Gabriel sorride. Tuttavia non può fare a meno di porsi qualche domanda. Perché Sophie ha tutta quella voglia di tornare ad ignorarlo? Perché non sta avendo neanche il minimo dubbio su ciò che potrà esserci tra di loro in futuro, dopo quelle due situazioni che non hanno lasciato il minimo dubbio sul fatto che tra di loro ci sia attrazione?

GABRIEL
D’accordo.


SOPHIE
Perfetto. Poi ti invio un SMS con i dettagli.


Detto quello, nemmeno il tempo di salutarsi che Sophie è già sulla strada verso l’aula della prossima lezione. Anche se non lo dà a vedere è soddisfatta di come sono andate le cose. Ma è soddisfatta solo perché ha trovato qualcuno che la accompagnerà alla serata o perché quel qualcuno è Gabriel Ross?

ellie brandon


Alcune decine di metri più in là, la scena si ripete con protagonisti diversi: Ellie e Brandon. Lui è al suo armadietto, lei gli si avvicina.

ELLIE
Brandon!?


BRANDON
(voltandosi)
Sherlock Holmes! Come va?


ELLIE
(in imbarazzo)
Tutto bene ora. Cioè,
volevo dire… tutto bene!


Brandon le sorride, divertito. Lei distoglie lo sguardo dai suoi occhi. Quella ragazza è talmente buffa che è impossibile non trovarla adorabile.

BRANDON
(aspettando qualche secondo)
Sei qui per dirmi qualcosa
o per fissare il mio armadietto?


ELLIE
Sì, no.. ecco… Questa sera
ci sarebbe una raccolta fondi e…


Ellie si ferma per qualche secondo, poi butta fuori le ultime parole in maniera rapidissima.

ELLIE
…vorrei che mi accompagnassi!


Per un attimo Brandon non sa cosa rispondere. Non se l’aspettava.

BRANDON
Ecco, vedi… io questa sera ci sarò all’evento.
Ma ci sarò in compagnia di un’altra persona.


Il sorriso sul volto di Ellie sparisce quasi immediatamente, lasciando spazio ad un’espressione a metà tra il deluso e il triste.

ELLIE
Ah… ok.


BRANDON
Senti, Ellie, vorrei mettere in chiaro
una cosa con te. L’altra sera ci siamo
divertiti, è vero. Però, ecco… io la
vedrei più in questo modo: tu hai
aiutato me con la ricerca della palla
smarrita, io per ringraziarti ti ho
offerto la cena. Non vorrei ti
facessi strane illusioni.


ELLIE
(velocemente e con la voce
diventata stridula)
No, certo che no. Adesso io vado,
buona giornata.


Ellie si allontana rapidamente da quegli armadietti. Si sforza per non piangere e si infila nel bagno delle ragazze. Perché Brandon si comporta in quel modo? E’ forse frutto della sua immaginazione la chimica che c’è stata tra di loro quella sera in quel maledetto ristorante? E chi è quest’altra ragazza misteriosa?

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Capitolo 5
*** The Truth About Me ***


Casa Kimberly


kimberly rebecca


E’ una mattina come tante a Newport Beach e Kimberly sta finendo di preparare la colazione per sé e sua sorella. Pancakes, frutta e succo d’arancia. Rebecca scende le scale, guidata da quel delizioso profumino, e si siede al tavolo. Indossa una canotta nera. Kim, invece, ha i capelli raccolti in una coda di cavallo e indossa una t-shirt bianca. E’ ancora lontana anni luce dalla perfezione con cui è solita andare a scuola.

REBECCA
Mamma dov’è?


KIMBERLY
(fissandola)
Hai mai visto mamma svegliarsi
prima delle dieci? Avrà passato
la serata in qualche bar ad
ubriacarsi insieme a qualche
sua amica, figurati.


REBECCA
Non parlare così di lei.
E’ pur sempre nostra madre.


KIMBERLY
(mettendole davanti un piatto
con del cibo)
Mangia.


Odia quando Rebecca prende le difese di sua madre. E’ stata lei a dover crescere una sorella di soli due anni più piccola perché la loro mamma era troppo occupata a bere. Becca non ha vissuto ciò che ha vissuto lei. E’ stata lei a non avere un punto di riferimento e, al contempo, a doverlo essere per qualcun altro. Meglio che si limiti a mangiare quel piatto senza aggiungere altro.

REBECCA
(dopo aver assaporato due bocconi
e aver atteso che sua sorella
si sedesse con lei)
Come va con Gabriel?


KIMBERLY
Meravigliosamente. Respira ancora.


Rebecca scoppia in una risata contagiosissima e Kim la guarda sorridendo soddisfatta.

REBECCA
(mostrando una forchetta)
E’ fortunato. Se avesse tradito
me gli avrei infilato questa
in quel suo culetto sodo.


KIMBERLY
Buon sangue non mente.
Sei mia sorella dopotutto!


REBECCA
(precisando)
Solo di madre!


Proprio in quel momento fa capolino in cucina un uomo in mutande, dai capelli lunghi e dall’aspetto trasandato. Kimberly fa un balzo e afferra un coltello spingendo sua sorella dietro di lei, come per proteggerla.

robert


KIMBERLY
Prendi quello che vuoi
ed esci da questa casa.


ROBERT
Ehi ehi, calma pollastrella!
Siete le figlie di Jessica,
giusto? Tornate a tavola, io
prendo questa e me ne torno in camera.


Robert afferra una bottiglia di bourbon dalla mensola in cucina e, senza aspettare una risposta delle ragazze, torna di sopra. Kimberly e Rebecca si guardano ancora impaurite.

KIMBERLY
Chi cazzo è quello?


REBECCA
Cosa vuoi che ne sappia.
Sarà il nuovo fidanzato di mamma!


Harbor School - Corridoio


ellie


Ellie è a scuola. Quella mattina è fortunata, ha la prima ora libera, così decide di lavorare al giornale all’interno dell’aula redazione. Con il suo bicchierone bianco e verde di Starbucks in mano, apre la porta della stanza e vi si infila. Poggia il bicchiere e il suo portatile sulla scrivania, si siede e avvia il computer.

Pochi attimi di attesa, che le consentono di finire quel latte macchiato, ed ecco che una notifica visiva ed una sonora la avvertono della presenza di una nuova e-mail nella casella di posta del giornale. Prende il mouse nella mano destra e clicca su quel pop up aprendo la mail. Quindici allegati e due semplici parole: "Pubblica queste". Quindici fotografie che ritraggono un uomo e una donna. Un uomo e una ragazza, ad essere precisi. Il professor Elliot. Sienna. Giorni diversi. Stessa coppia. Ellie scorre le immagini con lo sguardo fisso sul monitor. Chi le avrà mandato quelle foto? Perché vuole che vengano pubblicate? Chi, oltre a lei, sa della relazione di Sienna ed Elliot? Sophie? No, non può essere stata lei. Dev’esserci qualcun altro che sa. Qualcuno che vuole distruggere le loro vite. No, non può farlo. Non può pubblicarle. Deve parlare con Sienna. Non muore certo dall’idea di farlo. Però deve.

Ellie salva le foto sul suo iPhone, dopodiché getta via il bicchierone di Starbucks e si alza dalla sedia. Fa due passi ed esce dall’aula, alla ricerca di Sienna. Quella dev’essere la sua mattinata fortunata perché, proprio in quel momento, la ragazza latina sta attraversando il corridoio in compagnia di un gruppo di ragazze. Ellie le si avvicina.

ELLIE
Sienna, devo parlarti.


SIENNA
Che diavolo vuoi da me?


ELLIE
E’ importante, fidati. Non
posso dirlo qui davanti a tutti.


Sienna, riluttante, decide di seguire Ellie in un angolo appartato alla fine della lunga fila di armadietti. Ellie tira fuori il suo smartphone.

SIENNA
Cos’è, mi hai portato qui
per scattare un selfie?


ELLIE
Dovresti preoccuparti più
delle foto che ti vengono
scattate inconsapevolmente!


Ellie le mostra il materiale che ha ricevuto quella mattina da quel mittente anonimo. Sienna è terrorizzata. La sua faccia si blocca in un’unica, strana, espressione. Ellie riesce a leggere la paura dai suoi occhi.

SIENNA
Dove cazzo hai preso queste foto?


ELLIE
Qualcuno le ha mandate alla
mail del giornale chiedendo
che venissero pubblicate.


SIENNA
(con aria minacciosa)
Non ti azzardare…


ELLIE
(interrompendola)
Tranquilla, non lo farò.
Ho voluto avvertirti perché
è altamente probabile che
questa persona non si fermerà
qui. Quando vedrà che le foto
non saranno state pubblicate,
potrebbe volerle divulgare
altrove e in qualche altro modo.
Pensavo dovessi saperlo.


SIENNA
Devo andare!


Sienna si volta immediatamente e inizia a camminare nel senso opposto rispetto a quello che percorreva in precedenza, lasciando lì Ellie in un misto di dispiacere ed incredulità.

Harbor School - Aula


Un paio di ore dopo, i ragazzi sono tutti impegnati a seguire la lezione nell’aula di storia. Il professore sta distribuendo dei fogli alla classe. Ellie è distratta da ciò che è successo poco fa e continua a farsi domande su quella mail; Sienna è seduta ad un banco in fondo e non lascia trasparire alcuna emozione, probabilmente dentro starà morendo, ma fuori appare freddissima; Sophie giocherella con una matita e ogni tanto lancia un’occhiata a Gabriel, seduto ad un banco dall’altra parte dell’aula.

PROFESSORE
Questi documenti che vi sto
consegnando fanno parte del
materiale che vi sarà utile
per il compito che sto per
assegnarvi.


Dalla classe vien fuori un mormorio generale. Gli studenti, ovviamente, sembrano non apprezzare affatto quella notizia.

PROFESSORE
Si tratta di un progetto di gruppo
da consegnare dopodomani. Siete in
ventiquattro. Vi dividerò in tre
raggruppamenti da otto e mi aspetto
che tutti collaboriate e facciate
un buon lavoro. A questo punto
dell’anno non vi conviene certo
prendere una F nella mia materia.


Il professore, un anziano uomo baffuto, ma dall’aspetto abbastanza simpatico, prosegue.

PROFESSORE
Del primo gruppo faranno parte
Brandon Baker, Kimberly Mitchell,
Sienna Torres, Gabriel Ross…


Kimberly lancia un’occhiataccia a Gabriel. Non è affatto entusiasta dell’idea di dover trascorrere del tempo insieme a lui per lavorare a quello stupido progetto.

PROFESSORE
(continuando)
…Ellie Sanders…


Ellie sorride. E’ nello stesso gruppo di Brandon!

PROFESSORE
(andando avanti)
…Julian Thornton, Tricia Boggarty
e Sophie Rose Cohen. Del secondo
gruppo, invece….


Sophie non sa se essere felice di essere capitata insieme ad Ellie o contrariata per essere nello stesso raggruppamento di Gabriel e Kimberly. Altri drammi in arrivo?

Ufficio di Seth


seth


Seth è in ufficio che lavora al lancio del nuovo fumetto della sua casa editrice. Sono settimane che ci sta lavorando come un forsennato insieme all’autore, ma ha sempre l’impressione di essere con l’acqua alla gola. E’ seduto dietro una scrivania, da solo questa volta, a sistemare dei dettagli al computer, quando sente bussare alla porta del suo ufficio.

SETH
(distrattamente)
Avanti!


A fare capolino in quella stanza è Anna.

anna


SETH
Anna, ciao! Entra pure.
Qual buon vento ti porta
da queste parti?


ANNA
(avanzando nella stanza e
sedendosi dall’altro lato
della scrivania)
Sono passata a controllare
come stai. Sai, l’ultima volta
che ci siamo visti non eri
proprio in forma!


Anna sorride e Seth ricambia l’atteggiamento positivo della ragazza.

SETH
Già. Scusami per quello
spettacolo orribile.


ANNA
Hai parlato con Summer?


SETH
Sì, le ho parlato.


ANNA
(preoccupata)
E come l’ha presa?


SETH
Non mi ha lasciato,
se è questo che intendi.


In realtà Summer si è mostrata molto comprensiva nei confronti di suo marito. Gli ha spiegato che questo genere di cose va affrontato in due, che l’unione fa la forza e che ciò che conta sarà esserci sempre l’uno per l’altra. Ha deciso di sorvolare le bugie e le notti alcoliche di quei dieci folli giorni e di fingere che tutto ciò non sia mai successo. Summer è diventata una donna d’oro. Ma questo Seth, in fondo, lo ha sempre saputo.

ANNA
Non ho mai avuto dubbi su questo…


SETH
Beh, magari dovrebbe. Da
marito non sono in grado di
darle ciò che più desidera.


ANNA
Seth Cohen vuoi che ti strappo
uno per uno quei peletti che ti
sono cresciuti sulla faccia
negli ultimi anni? Smettila
di dire idiozie.


SETH
(cambiando discorso)
Tu per quanto tempo rimarrai
a Newport?


ANNA
Non ho una scadenza. Sto
iniziando a guardarmi intorno,
a dire il vero. Magari il mio
prossimo lavoro non sarà a
Pittsburgh. Per l’occasione
giusta sarei anche disposta a
rimanere qui in California!


Seth ci pensa un attimo. A dire il vero, l’idea già gli ronza in testa da un po’, ma finora non era sicuro che l’amica fosse disposta a tornare a vivere lì a Newport.

SETH
Ti assumo io!


ANNA
Cosa?


SETH
Questa casa editrice si sta
espandendo. Un solo avvocato
non ci basta più. Tu a
Pittsburgh eri un avvocato, giusto?


ANNA
Sì, ma…


SETH
Niente “ma”! Sarai il
nuovo avvocato alle mie
dipendenze. Sempre se ti va…


ANNA
Sarete costretti a sopportarmi,
ne sei consapevole?


SETH
(sorridendo)
Non chiedo altro!


Harbor School - Corridoio


sophie ellie


Sophie ed Ellie stanno attraversando il corridoio per recarsi in cortile dove Brandon ha chiesto a tutti di riunirsi per parlare di come organizzarsi per il compito che è stato assegnato loro.

SOPHIE
Kimberly. Tra le tante persone
che seguono quel corso doveva
capitarci proprio lei
nel nostro gruppo?


ELLIE
Non è lei quella di cui lamentarsi.


SOPHIE
Che vuoi dire?


ELLIE
Non so se hai sentito il
professore, ma ci sarà anche
Tricia Boggarty con noi.


SOPHIE
E chi sarebbe?


ELLIE
Non conosci “Miss Gambe Aperte”?


SOPHIE
(con gli occhi spalancati)
La chiamano così?


ELLIE
No, in realtà sono solo io
che la chiamo così. Ma aspetta
di conoscerla e capirai il perché.


SOPHIE
(facendo una smorfia con la bocca)
Credo di averlo già intuito, grazie!


Le due ragazze si scambiano un’occhiata complice e sorridono.

ELLIE
Capitolo ragazzi: come va con Gabriel?


brandon gabriel


In cortile, Brandon e Gabriel stanno aspettando l’arrivo degli altri del gruppo e ne approfittano per chiacchierare un po’.

BRANDON
Capitolo ragazze: come va con Sophie?


GABRIEL
Tra me e Sophie non c’è nulla.


sophie ellie


SOPHIE
Tra me e Gabriel non c’è nulla.


ELLIE
Andiamo, ho visto come lo guardi.
Vorresti scartarlo come un
cioccolatino, di nuovo!


SOPHIE
(sorridendo)
Chiudi il becco.
Sei fuori strada.


brandon gabriel


BRANDON
Andiamo, è evidente che
sei cotto di lei. Altrimenti
non avresti mandato a puttane
la tua storia con Kim che
durava dai tempi di Tutankhamon.


GABRIEL
Sei fuori strada, amico.
Tu ed Ellie, invece? Hai notato
come va in crisi quando sei
nei paraggi? Secondo me è cotta!


sophie ellie


SOPHIE
Parliamo di te e Brandon,
piuttosto. Ho la sensazione
che sia cotto di te.


ELLIE
Ma cosa dici. Sai benissimo
che gli ho chiesto di accompagnarmi
alla serata di beneficenza ed
ha rifiutato. E’ una storia chiusa.
Se mai c’è stata una storia.


brandon gabriel


BRANDON
Chi, Ellie? No, non credo.
Siamo usciti una sola volta
perché doveva aiutarmi a
risolvere una questione. E’
stata molto disponibile, ma
finisce lì. E’ una storia chiusa.
Se mai c’è stata una storia.


Harbor School - Esterno#3


brandon gabriel kimberly
sophie ellie sienna
tricia julian


I ragazzi sono ormai tutti riuniti nel cortile della Harbor e si stanno organizzando per svolgere il progetto di storia.

BRANDON
La mia casa sulla spiaggia è
libera, potete venire da me
e possiamo anche restare
a dormire lì.


KIMBERLY
(guardando Sophie con
aria di sfida)
Ci sto!


Sienna si limita ad annuire, spalleggiando la sua fedele amica anche se in maniera non troppo convinta. Gabriel guarda Sophie, lei osserva la Tricia, la ragazza di cui le ha parlato Ellie.

ELLIE
(rivolta a Brandon)
Ultimamente sono più a casa
tua che a casa mia!


Tutti la guardano confusi, lei se ne accorge e, imbarazzata, rettifica.

ELLIE
Nel senso che non ero mai
stata prima ad una delle sue
feste e ora invece vengo
invitata spesso nella sua casa
in spiaggia. Non che due volte
possano essere definite “spesso”.
Però è più di prima, no?


Non riesce più ad uscire da quel circolo vizioso di parole messe una dietro l’altra in maniera rapida.

SOPHIE
(guardando Gabriel e poi Kim)
Vada per la casa di Brandon!


TRICIA
Io porto l’alcol. Ho un
amico che può procurarmene
quanto ne vogliamo.


JULIAN
(preoccupato)
Dobbiamo studiare, non ubriacarci!


TRICIA
(guardandolo male)
Chi cazzo è questo sfigato?
Da quando viene a scuola alla Harbor?


JULIAN
In realtà da sempre…


TRICIA
Allora dovresti sapere già
chi è che comanda
da queste parti.


KIMBERLY
(sussurrando e facendo una
smorfia sarcastica, mentre
guarda Sienna)
Nei tuoi sogni.


TRICIA
Cos’hai detto?


GABRIEL
Basta ragazze. Siamo un gruppo,
almeno per un giorno. E’
nell’interesse di tutti far
filare le cose nella maniera
più liscia possibile e
tornarcene alle nostre vite.


KIMBERLY
O magari sotto un tir.

Gabriel ignora la provocazione della sua ex. Sophie abbassa la testa sapendo di avere una parte di responsabilità in tutto ciò.

BRANDON
Andata, allora! Vi aspetto per le 5.


Gli occhi di Ellie si illuminano. Non vede l’ora di passare un’altra giornata insieme a Brandon. E l’idea di poter dormire da lui di certo non le fa schifo, anzi.

Scuola Pubblica


daniel


Daniel è sul sedile posteriore della limousine di suo padre. Da alcune decine di minuti ormai, il veicolo è fermo davanti all’ingresso della Newport Union, la scuola pubblica della cittadina. Il suo autista è passato a prenderlo subito dopo l’uscita da scuola e lui, invece di andare a casa, gli ha dato istruzioni di accompagnarlo lì.

AUTISTA
Per quanto tempo dovremo
rimanere qui, signor Peters?


DANIEL
Fin quando lo dico io.


Daniel ed il suo autista non sono nuovi a questi appostamenti. Di solito il ragazzo li utilizza per minacciare qualcuno. Forse anche quel giorno è così. Daniel continua a sbirciare fuori da uno dei finestrini di destra della macchina, finché non vede – finalmente – la persona che stava aspettando, uscire da quell’edificio.

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Capitolo 6
*** A Chrismukkah Miracle ***


seth


COLONNA SONORA: (riprodurre mentre si legge la scena successiva)



SETH
Me lo sento, questo è
l’anno in cui la tradizione
del Chrismukkah travolgerà
tutto il mondo!


Seth pronuncia quelle parole con un tono realmente convinto. Mancano alcuni giorni al Natale ed il suo entusiasmo per quel periodo dell’anno non è scemato neanche un po’ con il passare degli anni. Sta sistemando la Menorah sul caminetto del salotto, mentre le calze rosse con i nomi sono già state posizionate a dovere. Seth, Summer, Ryan, Sophie. Anche se non vive più lì da un pezzo, Ryan è sempre una parte importante della famiglia. Anche in quel momento è a casa Cohen e sta aiutando con gli addobbi.

ryan


RYAN
Lo dici tutti gli anni!


SETH
(sbuffando)
Ma che dici, non è vero!


Ryan lo guarda male.

SETH
Ok è vero, ma questa volta
è diverso. Domani uscirà
un numero di Atomic County
interamente dedicato a
questa ricorrenza. Quest’anno
il Chrismukkah scriverà
la storia delle tradizioni,
caro mio. Mi studieranno
sui libri. Devo iniziare a
pensare a un nome d’arte,
secondo te? O Seth Cohen va bene?


sophie ellie


In quell’istante Sophie ed Ellie, che ha dormito a casa Cohen quella notte ma che adesso sta uscendo per raggiungere sua madre, entrano nel salotto e ascoltano l’ultima frase di Seth.

ELLIE
Chrismu-cosa?


SOPHIE
Chrismukkah. E’ una festa
che mio fratello ha inventato
qualche anno fa.


SETH
(intervenendo)
E’ un’idea geniale che coniuga
la tradizione ebraica a quella
cristiana. Consiste in otto
giorni di regali, seguiti da
un giorno di super regali.


ELLIE
O…ok


SETH
Entusiasmo, ragazza! Quest’anno
conquisteremo gli
Stati Uniti d’America!


Casa Kimberly


robert jessica


Robert e Jessica sono appoggiati all’isola della cucina di casa Mitchell e si stanno scambiando effusioni. Lui tiene entrambe le mani sul didietro di lei, mentre la donna lo cinge alla vita. Le loro lingue sono intrecciate. In quel momento entrano in cucina, chiacchierando tra di loro, anche Kimberly e Rebecca.

kimberly rebecca


KIMBERLY
…perciò ho intenzione di passare
in ospedale da Sienna e lasciarle
qualche addobbo natalizio. Sono
in pena per lei.


REBECCA
Ti capisco ma non posso aiutarti,
ho già un impegno per
questo pomeriggio.


ROBERT
(intervenendo)
Sienna è quella tua amica che
ha tentato di suicidarsi, vero?


Nelle ultime settimane Robert ha trascorso ogni minuto a casa di Jessica, Kim e Becca. Ha mangiato il loro cibo, ascoltato i loro discorsi, si è impadronito di una porzione di quella casa. Non è uscito nemmeno per andare a lavoro. E’ probabile che non ce l’abbia nemmeno un lavoro.

KIMBERLY
Non ha tentato di suicidarsi.


ROBERT
Dici? Ha ingerito tanti di
quei tranquillanti da
stendere un ippopotamo!


KIMBERLY
Non la conosci, non hai
il diritto…


Robert, stizzito, dà una pacca sul sedere di Kimberly che, parlando, sta attraversando la cucina.

ROBERT
Calma pollastrella, scherzavo…
Quanta acidità!


KIMBERLY
(voltandosi di scatto)
Non azzardarti mai più a
mettermi le mani addosso.


Robert, sentendosi parlare così, va per reagire, ma Jessica interviene prima di lui.

JESSICA
Tu non azzardarti mai più a
parlare in questo modo a Bob.


Rebecca, impaurita, assiste in silenzio alla scena che si svolge davanti ai suoi occhi. La piccola di casa detesta quando sua madre e sua sorella litigano in quel modo. E succede decisamente troppo spesso.

KIMBERLY
Tu sei fuori di testa, mamma.


Jessica si avvicina a Kim e le molla un ceffone sulla guancia sinistra. La ragazza la spintona via ed esclama.

KIMBERLY
Andate a farvi fottere tutti e due!


Kimberly raccoglie il suo maglione da una delle sedie della stanza e lascia la casa sbattendo violentemente la porta dietro di sé.

Negozio alberi di Natale


ellie laura


ELLIE
Quindi mi stai dicendo che
secondo te Jeffrey Dean Morgan
è più sexy di Chris Wood?


Ellie esclama quella domanda con un tono di voce a metà tra l’incredulo e lo scioccato. Lei e sua madre sono da qualche decina di minuti dal rivenditore di alberi di Natale di Newport, a scegliere il prossimo abete che andrà ad adornare il loro salotto durante le imminenti festività.

LAURA
E’ più affascinante, sì.


ELLIE
(spalancando gli occhi e
gesticolando con la mano
destra aperta)
Ok che sei vecchia, ma
non pensavo fossi anche cieca!


LAURA
Ehi, mi stai forse dando della vecchia?


ELLIE
Non mi permetterei mai. Sto solo
dicendo che probabilmente alle
elementari eri in classe
con Tutankhamon.


Laura scoppia a ridere a quella battuta.

LAURA
Dovresti vedermi in azione. Sono
piuttosto agile per essere una “vecchia”


Laura scandisce lentamente quell’ultima parola, poi riprende a parlare.

LAURA
Tuo padre non si è mai lamentato!


ELLIE
(coprendosi le orecchie)
Che schifo, mamma! Non riuscirò
più a togliermi questa scena
dalla mente. Dovrò farmi lobotomizzare!


Laura riprende a ridere e dà uno spintone scherzoso a sua figlia che si lascia contagiare da quella risata. La loro complicità è fantastica. Nonostante il marito di Laura, nonché padre di Ellie, sia via per lavoro anche durante quel periodo di festa, le due cercano sempre di essere di buon umore. A volte, a vederle insieme, si ha l’impressione di essere finiti in un episodio di Gilmore Girls.

Mentre sta scherzando con sua madre, Ellie intravede tra gli alberi una figura che le sembra molto familiare. Incuriosita, fa due passi in avanti e si nasconde dietro uno degli abeti esposti in quel negozio all’aperto. Scosta un ramo e inizia a spiare quella persona, rimanendo al sicuro, nascosta dietro tutto quel verde. Proprio come pensava: è Brandon! Tra tutti, proprio lui doveva passare lì a quell’ora? Proprio lui con cui ha fatto una magra figura la sera del falò in spiaggia? La sua reazione plateale al bacio tra lui e Kim è stata del tutto inopportuna. Come l’avrà presa? Cosa avrà pensato? Avrà forse capito che è innamorata di lui? Ma, soprattutto, come farà a guardarlo di nuovo in faccia senza sentirsi in imbarazzo? Ellie si pone mille domande, mentre osserva l’oggetto di tutti i suoi più profondi desideri muoversi tra gli abeti di quel posto, alla ricerca di un albero da portare a casa. Deve stare ben attenta a non farsi vedere. Non saprebbe cosa dirgli.

LAURA
(arrivando alle spalle
di sua figlia)
Cosa fai?


Ellie è ancora abbassata dietro l’albero, tiene spostato con la mano destra uno dei rami, e sta spiando Brandon.

ELLIE
(imbarazzata)
Eh? No, mi sono appena accorta
di avere una scarpa slacciata.


Ellie finge di fare un nuovo nodo ai lacci della sua scarpa.

LAURA
(sollevando un sopracciglio)
Ma davvero?


Laura si sporge leggermente per vedere cosa c’è di tanto interessante dall’altra parte.

LAURA
(porgendole la mano)
Alzati da lì, non vorrai mica
farti arrestare per stalking!?


Ellie segue il consiglio di sua madre, stando però attenta a rimanere coperta dai rami dell’albero.

LAURA
Perché lo stai evitando?


ELLIE
(fingendo stuporte)
Chi, Brandon? Ma che dici,
non lo sto evitando!


Laura fa una smorfia che mette perfettamente in chiaro che non se l’è bevuta.

ELLIE
Ok, forse un pochino… Ma è una
storia lunga e dobbiamo ancora
scegliere il nostro albero.


Ellie riesce ad evitare l’interrogatorio.

LAURA
(indicando un punto poco distante da lì)
Ok, io vado a vedere quello.
A distanza mi sembra perfetto.
Quando hai finito… qui… raggiungimi.


Laura si reca esattamente nel punto che ha indicato, mentre Ellie rimane per qualche istante lì, si risistema, sbuffa e poi fa per raggiungerla guardando indietro nel tentativo di assicurarsi di non essere vista. Appena un passo fuori dalla fila di abeti ed ecco che urta qualcosa di fronte a lei. Qualcuno. Brandon.

brandon


BRANDON
(sorridente)
Ehi, Ellie!


ELLIE
(nel più totale imbarazzo)
B...Brandon! Che ci fai qui?


BRANDON
La stessa cosa che ci fai tu, credo.


ELLIE
(accelerando le sue parole)
Giusto. Senti.. devo andare,
mi stanno aspettando. Ciao.


Senza nemmeno concedere una possibilità di replica a Brandon, Ellie affretta i passi e raggiunge sua madre. Brandon resta lì a guardarla curioso di sapere dove sta andando e, una volta visto che è accompagnata dalla signora Sanders, decide di non avvicinarsi.

HoagIrvine


sienna


Sienna è nella sua stanza di ospedale. E’ seduta sul letto e sta rispondendo ad alcuni SMS con il suo cellulare. Da quando si è ripresa dopo essere andata in overdose ha passato tanto tempo a rispondere a domande, via cellulare o faccia a faccia, alle quali non riesce ancora a dare nemmeno a sé stessa una risposta. “Come stai?” è la domanda che odia di più. L’ha sentita più volte in quella manciata di giorni che in tutto il resto della sua vita. Come sta? Non sa dirlo nemmeno lei. Di sicuro non male, se pensa che ha rischiato seriamente di lasciarci le penne. Di sicuro non bene, però, se pensa che ha tanta di quella confusione in testa da aver solo voglia di urlare e fuggire chissà dove. Dovrebbero abolirla quella maledetta domanda. Che poi è una domanda di rito, a nessuno interessa veramente saperlo. Il “Come stai?” è diventato il nuovo “Ciao”. Si chiede per abitudine e non si presta la benché minima attenzione alla risposta. Per questo chi risponde si limita a liquidare il tutto con un semplice “Bene”. Mentre è intenta a inviare quella stessa risposta monosillabica a tutti coloro che le hanno scritto, Sienna sente bussare alla porta della sua stanza.

SIENNA
Avanti!


kimberly


Kimberly, dopo la risposta proveniente dall’interno, apre la porta ed entra. Un sorriso si fa largo sul viso di Sienna.

KIMBERLY
Ciao S.


SIENNA
(sorridendo)
Finalmente un volto amico!


KIMBERLY
(abbracciandola)
Come stai?


Di nuovo quella fastidiosa domanda. Con Kim, però, può essere sincera. Lo è stata quasi sempre.

SIENNA
Non lo so nemmeno io. Sono
tanto confusa.


KIMBERLY
Per qualsiasi cosa conta
pure su di me, ok?


SIENNA
Certo.


Le due ragazze si abbracciano di nuovo. Sienna si sente finalmente rassicurata, dopo quei giorni d’inferno. Kimberly è passata a trovarla anche più di una volta al dì da quando è in ospedale.

SIENNA
Cosa dicono di me a scuola?


KIMBERLY
Non preoccuparti di queste sciocchezze.
Quando tornerai sarà tutto passato e
non appena ci sarà un nuovo scandalo
si dimenticheranno totalmente del tuo.
In fondo siamo a Newport Beach,
gli scandali sono dietro ogni angolo!


SIENNA
Lo spero.


KIMBERLY
(ironica)
Al massimo possiamo pestare qualcuno!


Sienna le sorride distrattamente. Ora che a scuola tutti hanno sentito del suo gesto avranno iniziato a domandarsi quale sia stato il motivo che l’ha spinta a tanto. Di una cosa, però, è sicura: Kimberly non ha rivelato la verità a nessuno. Non le farebbe mai una cosa del genere. Sarebbe pronta a metterci la mano sul fuoco.

KIMBERLY
Allora, quando esci?


SIENNA
Per i dottori sarei già potuta uscire.
I miei genitori, però, vogliono che
rimanga qui, controllata dagli
psichiatri di questa clinica per
assicurarsi che uscirò solamente
una volta che sarò forte e in salute
anche dal punto di vista mentale,
oltre che da quello fisico.


KIMBERLY
Lo sospettavo… Infatti guarda
cosa ti ho portato!


Solo in quel momento, Sienna si accorge che Kim ha in mano un’enorme busta di plastica, da cui estrae un cappello rosso da Babbo Natale.

KIMBERLY
Prendi!


Kimberly porge il cappello a Sienna che lo prende leggermente timorosa. Il suo Natale non sarà certo da festeggiare, chiusa lì dentro. Tuttavia apprezza il gesto della sua amica.

SIENNA
Cos’altro hai lì dentro?


KIMBERLY
Ho raccolto un po’ di vecchie
decorazioni che a casa non
usiamo più e te le ho portate.
Ti aiuterò a trasformare questo
mortorio nella miglior stanza
d’ospedale natalizia del mondo!


Sienna è commossa, ma si sforza di non darlo a vedere. Kimberly estrae tutti gli addobbi dalla busta e inizia a sparpagliarli sul letto di Sienna, dopodiché prende un paio di fili colorati e si alza in piedi.

KIMBERLY
Allora? Mi aiuti??


Casa di Ryan


ryan


Ryan è appena uscito dalla doccia. Dopo aver aiutato Seth e Summer a portar dentro casa – dato che il suo fratellastro è allergico ai lavori manuali –, sistemare ed addobbare l’albero di Natale, è tornato a casa sua a riposare un po’. Ryan ha una villetta normalissima, molto diversa dalle case super lussuose delle altre persone di quello che ormai è anche il suo rango sociale lì a Newport. Un ingresso tipico delle abitazioni americane di periferia, due piani non esageratamente grandi ed una piccola piscina nel cortile sul retro. Per lui, abituato a vivere dapprima in una topaia a Chino, poi nella casetta in piscina di casa Cohen, è più che sufficiente. Del resto vive da solo, non ha queste grosse esigenze. Uscito dal bagno, Ryan ha indossato i pantaloni e una delle sue tipiche canotte bianche che ormai utilizza solamente in casa, e si sta asciugando i capelli con un asciugamano. Il campanello della sua abitazione, però, lo interrompe. Ryan mette l’asciugamano attorno al collo, a mo’ di pugile e scende al piano di sotto ad aprire.

charlotte


Con suo grande stupore, Ryan si trova davanti Charlotte. A saperlo si sarebbe presentato in condizioni più decenti. Scaccia via quel pensiero, mentre lei è decisamente affascinata da quella visione. Lo ha sempre visto indossare camicie e giacche, ma quella canotta bianca gli sta veramente da Dio addosso.

RYAN
Ehi, Charlotte!


CHARLOTTE
Ciao Ryan.


RYAN
Come hai fatto a trovarmi?


CHARLOTTE
Non è difficile reperire l’indirizzo
del direttore del Newport Group. La
città è piccola e la gente mormora.
Spero non ti dispiaccia che ti sono
piombata a casa all’improvviso,
magari eri occupato…


RYAN
No, no, affatto. Anzi, mi fa piacere!


Ryan è in evidente imbarazzo. Non la invita nemmeno ad entrare in casa. Lì per lì non ci pensa. E’ impacciato come suo solito.

CHARLOTTE
Sono passata a lasciarti un piccolo
pensiero di Natale.


Charlotte estrae dalla sua borsa una bottiglia di champagne, presa durante uno dei suoi recenti viaggi in Europa, avvolta alla base del collo da un nastro rosso e verde che culmina in un fiocchetto che fa molta scena. A giudicare dall’aspetto, quella bottiglia dev’essere molto costosa.

RYAN
Grazie, ma non dovevi. Io non
ti ho fatto nulla.


CHARLOTTE
(non curante delle parole del ragazzo)
Mettilo da parte per un’occasione
speciale.


RYAN
Non so che dire…


CHARLOTTE
Si dice “Grazie Charlotte, la
terrò in frigo per le
occasioni importanti”.


Ryan sorride, lei si lascia contagiare dalla sua espressione. In quel momento tutto sembrano fuorché la figlia di un lord inglese ed un importante imprenditore edile. Hanno l’aria di due adolescenti imbranati e impacciati. Charlotte nota un ramo appeso sull’arco della porta d’ingresso della casa di Ryan. Il ragazzo segue il suo sguardo e vede che è diretto proprio lì, proprio a quel ramo di vischio. Da che il mondo è mondo, le persone che finiscono sotto del vischio devono darsi un bacio. E’ la tradizione. Entrambi pensano alla stessa cosa. Si guardano l’un l’altra. Si guardano negli occhi. Ci sono di nuovo quella tensione e quell’elettricità nell’aria. Restano in silenzio per qualche attimo. Lei stacca leggermente le labbra, lasciandole socchiuse. Lui le guarda. Se c’è un momento perfetto per cogliere l’attimo è quello.

Purtroppo, Ryan non se la sente. Per l’ennesima volta si tira indietro.

RYAN
Ci becchiamo in giro, allora.


Ci becchiamo in giro? Non avrebbe potuto dire frase più idiota di quella. Charlotte è leggermente delusa dal suo atteggiamento, ma cerca di non darlo a vedere.

CHARLOTTE
Stai pur sempre lavorando alla mia casa!


RYAN
Già, hai ragione.


Charlotte sorride. Ryan anche.

CHARLOTTE
Ciao allora.


RYAN
Ciao. E grazie ancora!


La ragazza si avvia verso la sua auto e lui rimane lì, impietrito sulla porta. Dopo alcuni secondi rientra in casa e la chiude, guardando e riguardando quella bottiglia di champagne che ora ha tra le mani.

Casa Cohen - Esterno#2


sophie


Sophie sta passando dalla cucina al salotto, dove gli ultimi preparativi natalizi la attendono. Attraversa il corridoio che collega le due stanze e qualcosa, all’improvviso, attira la sua attenzione.

foto natale


Su uno dei mobili del salotto, Seth ha posizionato una foto di tanti anni fa. Lui, Ryan, Sandy e Kirsten sono ritratti, proprio nel periodo del Chrismukkah, davanti al caminetto di casa Cohen a cui sono appese le classiche calze rosse natalizie. Vedere le facce di tutti e quattro fa mancare il respiro a Sophie. Qualcosa le blocca il petto ed inizia a stringere fortissimo. All’improvviso una malinconia tremenda la assale. E’ strano quanto triste possa diventare una festività gioiosa come il Natale quando ti manca qualcuno.

seth


Alcuni secondi dopo, passa di lì anche Seth che, vedendola in piedi a fissare quella foto con lo sguardo perso nel nulla, si ferma accanto a lei mettendole una mano sulla spalla destra.

SOPHIE
(continuando a guardare la foto)
Ti mancano mai?


SETH
Giorno e notte.


SOPHIE
Questo è il nostro primo Chrismukkah
senza di loro. Non so se ce la faccio.


SETH
(prendendole anche l’altra spalla e
costringendola a voltarsi e a
guardarlo negli occhi)
Ehi, questo Chrismukkah non è affatto
senza di loro. Loro sono qui con noi.
Magari i nostri occhi non li vedono,
ma i nostri cuori li percepiscono.
Mentre spolveravo la Menorah, papà era
con me. Mentre tu mettevi sull’albero
le palline rosse in maniera perfettamente
simmetrica con quelle dorate, mamma era
con te. Lei lo faceva in quel modo.
Loro sono in ogni minimo gesto che facciamo,
nel modo in cui ci prendiamo cura l’uno
dell’altra, nel modo in cui mettiamo in
pratica i loro insegnamenti, persino nel
modo in cui imburriamo le ciambelle. Mamma
e papà, ovunque essi siano, ovunque noi saremo,
saranno sempre accanto a noi. E questo
niente e nessuno potrà portarcelo via.
Né un incidente, né le persone che ci
vogliono male, né l’ingiustizia della vita.


Gli occhi di Sophie si gonfiano di lacrime a quel discorso, ma la ragazza si sforza di non piangere. Abbassa lo sguardo e annuisce come a dire “Ho capito” o “Hai ragione”.

SOPHIE
(interrompendo il silenzio)
Io vado a prendere una boccata d’aria.


Seth le dà un bacio sulla fronte.

SETH
Vai.


Sophie esce sul vialetto di casa e inspira profondamente. Lo stomaco le si è completamente contratto. Un altro respiro profondo, poi si avvia verso la strada.

OC+Cohen+Cooper+house


Si ferma sul marciapiede del viale, nel punto esatto in cui Ryan la sera del suo arrivo a Newport si fermò a fumare quella sigaretta, e si siede su un muretto, anch’essa a fumare. Non si lascia per nulla spaventare dall’idea che suo fratello o Summer possano vederlo. Ne ha enormemente bisogno. Mentre è lì, con il fumo che le esce dalla bocca e crea delle strane forme in aria, si trova a passare una faccia conosciuta.

gabriel


GABRIEL
(vedendo il suo volto sconvolto)
Ehi, tutto bene?


SOPHIE
(evitando di rispondere)
Cosa ci fai qui?


GABRIEL
A dire il vero speravo di incontrarti.


SOPHIE
Per quale motivo?


GABRIEL
Hai impegni per domattina?


SOPHIE
Non che io sappia, perché me lo chiedi?


GABRIEL
(sedendosi accanto a lei)
Questo è il primo Natale che mio
padre passerà in carcere. Vorrei
andare a trovarlo, è una festa a
cui ha sempre tenuto molto.
Amava passarla con la sua famiglia.


SOPHIE
E perché lo dici a me?


GABRIEL
Ho bisogno di qualcuno che mi
faccia compagnia. Mia madre
lavorerà domani, Brandon e gli
altri sono impegnati, sei l’unica
rimasta a cui posso chiederlo.
Ti va di venire con me?


Sophie è spiazzata. Non si sarebbe mai aspettata una proposta simile. Tuttavia sa benissimo cosa significa essere costretti a trascorrere il Natale lontano dai propri genitori. Se avesse avuto anche lei la possibilità di vederli a pochi giorni dalla festa, l’avrebbe colta al volo. Anche se per farlo avesse dovuto chiedere a Satana in persona di accompagnarla. Decide, dunque, di aiutarlo.

SOPHIE
Va bene.


GABRIEL
Ti ringrazio. Significa molto per me.


Sophie si limita a sorridergli. Pensa nuovamente a Sandy e Kirsten.

GABRIEL
(alzandosi in piedi)
A domattina allora. Vengo qui alle
nove e andiamo insieme alla fermata
dell’autobus.


SOPHIE
Ok.


GABRIEL
Grazie ancora.


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Capitolo 7
*** Troubles Can Ring a Bell ***


Harbor School - Esterno


sienna kimberly


KIMBERLY
(voltandosi verso sinistra dove
c’è la sua migliore amica)
Sei pronta?


SIENNA
(tirando un sospiro per farsi coraggio)
Andiamo!


Per Sienna è il giorno del rientro a scuola dopo il tragico gesto di quella maledetta sera. Dall’ultima valutazione psichiatrica di un paio di giorni fa, è emerso che la ragazza è perfettamente cosciente ed in salute e, secondo il parere dei medici, non c’è pericolo che possa commettere nuovamente una sciocchezza simile. Per sua stessa decisione, ha fatto trascorrere solamente una quarantina di ore prima di tornare a scuola. Ha una gran voglia di lasciarsi quella brutta storia alle spalle e pensa che ricominciare a vivere sia il modo migliore per farlo. Ora, però, nel cortile della Harbor, quella sicurezza è quasi del tutto svanita. E’ spaventata. Non sa da cosa, esattamente, ma è spaventata. Sarà forse la consapevolezza di dover affrontare quegli sguardi, quei bisbigli che la seguiranno passo dopo passo, quelle domande poco opportune. Grazie al cielo c’è Kimberly con lei quella mattina. Non che ci fossero dubbi su questo. Non l’avrebbe mai lasciata affrontare quel branco di squali da sola. “Io per te, tu per me”, è sempre stata questa la loro filosofia. Non è certo il momento migliore per cambiarla!

Sienna fa un passo in avanti e Kimberly la segue immediatamente. Un attimo per prendere l’ultima boccata di coraggio e le due ragazze iniziano a camminare verso la porta d’ingresso principale della Harbor, accompagnate da decine e decine di occhi che aprono e chiudono la loro strada, come a formare il lungo tappeto rosso di una qualche manifestazione cinematografica.

Pontile


alex


In quella mattinata soleggiata ma non eccessivamente calda, dato il periodo dell’anno, Alex sta per recarsi in ufficio. Prima, però, come da tradizione per coloro che lavorano in commissariato, è passata al bar sul pontile per comperare delle ciambelle e dei caffè da portare ai suoi colleghi. A turno, lo fanno una volta ciascuno. E’ un modo come un altro per fare gruppo e sentire di poter contare l’uno sull’altro, cosa che in un lavoro come quello è di fondamentale importanza. Alex, dopo aver ordinato, è alla cassa a pagare, quando si sente chiamare alle sue spalle.

seth


SETH
Alex!


ALEX
(voltandosi e vedendolo)
Ehi, Seth. Buongiorno!


SETH
Buongiorno a te. Cosa ci fai qui?


ALEX
(sottolineando l’ovvietà della risposta)
Tu che dici?


SETH
(grattandosi il capo con la mano destra)
Domanda stupida! E’ che non ti
ricordavo come un tipo da colazione
al pontile di prima mattina!


ALEX
(dopo aver finito di pagare ed afferrato il resto)
Sono leggermente cambiata da quando
ero l’adolescente bionda, ribelle
e tatuata che lavorava al Bait Shop.


SETH
…ed eri fidanzata con quel fustacchione
del tuo collega!


ALEX
(dopo averci riflettuto per un secondo)
Ti riferisci a te? Ma dai, saremmo
stati insieme per una settimana!
Due al massimo!


SETH
Ero molto richiesto all’epoca. Cambiavo
ragazza ogni tot di giorni.


ALEX
Ma se ho avuto più ragazze io in un mese
che tu in tutta la vita!


SETH
Ok, colpito.


I due iniziano a ridere. Era da tempo che non si sentivano così vicini. Ricordare il passato ha messo una gran malinconia a entrambi. Le serate spensierate, i concerti, ridere e scherzare tutti insieme, i primi drammi, gli amori.

ALEX
Sai che ti dico? Perché non organizziamo
una serata come i vecchi tempi? Io, te,
Summer, Ryan. Portate pure chi volete. Ho
sentito che questa sera suona una buona
band al Bait Shop. Che ne dici?


SETH
Mi sembra fantastico. E’ proprio il tipo
di serata di cui abbiamo bisogno un po' tutti.


ALEX
Ci conto, allora. Ti mando un SMS
più tardi con i dettagli. Tu
intanto avverti gli altri.


Harbor School - Corridoio


ellie


Ellie è nel corridoio della Harbor e si sta recando nell’aula di francese per la prossima lezione che inizierà a minuti. E’ immersa nei propri pensieri e, come fa ormai da qualche settimana a questa parte, sta attenta a non percorrere la stessa strada di Brandon. Dopo ciò che è successo la sera del falò in spiaggia, non è riuscita ancora ad affrontarlo. Sa che non appena succederà sarà costretta a rivelargli tutto, a rivelargli che è cotta di lui. Mentre percorre il suo tragitto, Ellie nota un viso che le è molto familiare. Dapprima non ci dà peso, poi si rende conto che quello è l’ultimo posto dove avrebbe pensato di vedere quel volto. Si ferma e lo guarda di nuovo. Più attentamente, stavolta.

nick


Nick nota che la sua amica lo sta fissando e decide di avvicinarsi a lei con il sorriso stampato sulla bocca.

NICK
Ellie, ciao!


ELLIE
(confusa)
Cosa ci fai qui?


NICK
Ti ricordi dei soldi di cui ti ho
parlato? Quelli che mi ha dato Daniel…


ELLIE
Certo!


NICK
Ecco, ho deciso di investirli nella mia
istruzione scolastica. Niente più scuola
pubblica, da oggi frequento la Harbor!


ELLIE
E' grandioso! Ma ti basteranno?


NICK
Secondo i miei calcoli, mantenendo la media
dell’otto dovrei raggiungere ogni anno la borsa
di studio messa in palio dal consiglio
amministrativo per gli studenti della Harbor.
Quella mi permetterà di coprire l’ottanta per cento
circa della retta scolastica. Il restante venti,
lo racimolerò tagliando alcune spese inutili. E’
tutto programmato, mia cara. Una volta entrato
non ho più intenzione di uscire, se non con
un bel diploma tra le mani.


ELLIE
E tua nonna? Non avresti fatto meglio ad
utilizzarli per lei quei soldi?


NICK
Pensalo come un investimento a lungo termine.
Un’istruzione migliore, mi porterà un lavoro
migliore e quindi in futuro un salario più alto.
Il denaro di Daniel non lo avrei utilizzato mai
e poi mai per coprire le spese di mia nonna, sono
troppo orgoglioso. Per il momento continuerò a
lavorare la sera e la manterrò con gli stipendi
che io stesso mi sarò sudato.


ELLIE
(con un sorriso a trentadue denti)
Beh, benvenuto alla Harbor, allora!


seth anna


Seth è arrivato da poco nel suo ufficio. Durante il tragitto ha avvisato Summer e Ryan della proposta di Alex. Entrambi hanno accettato immediatamente l’invito a trascorrere una serata d’altri tempi al Bait Shop. L’unica da informare ancora è Anna. Solo una volta in ufficio, Seth ricorda che quello è il giorno libero della sua bionda amica, così decide di chiamarla.

ANNA
Pronto?


SETH
Ciao, Anna!


ANNA
Seth, dimmi. Qualche problema in ufficio?


SETH
No no. Ti chiamavo per dirti che stamattina
ho incontrato Alex…


ANNA
(interrompendolo)
Alex?


SETH
Sì, Alex. Ora che ci penso credo che tu non
l’abbia mai conosciuta. Probabilmente eri già
partita quando ci mettemmo insieme. Comunque,
il punto è un altro. Che ne dici di una serata
tra amici al Bait Shop come facevamo da ragazzi?
C’è una band forte stasera!


ANNA
(senza pensarci neanche un attimo)
Mi piacerebbe molto.


SETH
Perfetto! A stasera allora.


ANNA
(fermandolo prima che possa riagganciare)
Ah, Seth!?


SETH
Si?


ANNA
Lo sai che conterò uno per uno tutti
i drink che berrai, vero?


SETH
(sorridendo)
Tranquilla, l’ho superata quella fase.


ANNA
(minacciosa)
Buon per te. Altrimenti ciò che non ti farò
superare sono i tuoi anni.


Harbor School - Esterno#2


sophie ellie


Sophie ed Ellie sono appena uscite nel cortile della scuola. Hanno un’ora di buco prima di riprendere le lezioni.

ELLIE
…così ha deciso di iscriversi alla Harbor
utilizzando i soldi di Daniel.


SOPHIE
Beh, non mi pare una cattiva scelta.


ELLIE
Sono un po’ preoccupata per lui. Daniel non
è il tipo di persona che ti regala qualcosa.
Ho paura che prima o poi dovrà pagare il conto.


SOPHIE
Scusa, non è un multimiliardario? Per lui quei soldi…


Sophie si interrompe immediatamente quando l’ultima persona che avrebbe voluto vedere compare dal nulla proprio davanti a lei.

boone


Boone, colui che ha avuto il coraggio di presentarsi quella sera alla porta di casa sua e che da allora è riuscita perfettamente ad evitare; colui che aveva lasciato a Berkeley e che pensava di non dover più rivedere. Boone, il suo ex. Anche se lui sembra vederla in maniera diversa.

BOONE
(mettendole un braccio intorno al collo,
abbracciandola come fosse di sua proprietà)
Ehilà bionda!


Sophie non fa una piega. Non ricambia il saluto, non si sposta di un millimetro. Ellie, notando l’evidente imbarazzo in quella situazione, decide di intervenire.

ELLIE
Ci conosciamo?


Boone scioglie l’abbraccio a Sophie e si volta verso Ellie. La osserva per due secondi, poi afferma.

BOONE
(tendendole una mano)
Io sono Boone, il ragazzo di Sophie. Tu sei..?


ELLIE
(sbalordita)
Ellie, la sua migliore amica.


BOONE
(voltandosi verso Sophie)
E brava la mia bionda, te la fai con
gli sfigatelli ora?


SOPHIE
(intervenendo)
Lasciala stare. Cosa vuoi?


BOONE
Dio, che acidità. Non posso esser passato
a salutare la mia ragazza?


SOPHIE
Non sono più la tua ragazza.


BOONE
(nervoso)
Il periodo di pausa è finito. Ti ho aspettata
per tre mesi, ma tu non ti sei fatta sentire.
Ora è il momento di darci un taglio. Sono venuto
a riprendermi ciò che mi spetta.


SOPHIE
Scusami se sono stata impegnata a
seppellire i miei genitori!


gabriel


Gabriel, che ha osservato la scena da lontano, decide di intervenire. Quella discussione gli sembra fin troppo animata e, di solito, questo non è un bene. Non ha la minima idea di chi possa essere quel tipo che sta importunando Sophie ed Ellie, ma ha intenzione di scoprirlo presto.

GABRIEL
C’è qualche problema qui?


BOONE
(voltandosi verso di lui)
Abercrombie, perché non te ne torni a
spararti qualche selfie e mi lasci
parlare in pace con la mia ragazza?


GABRIEL
(stupito)
La tua ragazza?


Sophie vuole accorciare quella discussione che ora sta seriamente rischiando di degenerare.

SOPHIE
Diamoci una calmata, ok?


Dopo aver pronunciato quelle parole, Sophie prende per un braccio Boone e lo porta qualche metro più in là, con lei, mentre Ellie e Gabriel restano a guardare.

SOPHIE
Che sei venuto a fare a scuola?


BOONE
Devi aiutarmi, devi fare la tua magia.


Sophie sa benissimo di cosa sta parlando. Nell’ultimo anno prima di trasferirsi a Newport Beach era diventata un’abitudine.

SOPHIE
Ho chiuso con quella merda.


BOONE
Chi vuoi prendere in giro, bionda? Sento
l’odore di marijuana da qui.


Sophie sa perfettamente che dovrebbe dirgli di no, ma una parte di lei, una parte che sta prendendo sempre più forza man mano che parla con Boone, la sta spingendo ad accettare. Lo odia quel ragazzo. Lo odia, ma al tempo stesso c’è qualcosa in lui che la attrae. Il pericolo, la sua sicurezza, il suo modo di fare. Solo ora Sophie si sta rendendo conto che quel ragazzo ha ancora un certo potere su di lei.

SOPHIE
D’accordo. Quando vuoi farlo?


BOONE
Stasera. Ti passo a prendere io.


SOPHIE
Dopodiché non voglio più vederti qui a Newport.


BOONE
Vacci piano, bionda. Non penserai di liberarti
di me così facilmente.


Prima che Sophie possa replicare, Boone si volta e fa per tornare al parcheggio, dove ha lasciato la sua auto. Nel tragitto passa nuovamente accanto a Gabriel e non fa nulla per evitare il contatto. La sua spalla urta violentemente contro quella di Gabriel che, dal canto suo, non si sottrae certo a quello che già da qualche metro si capiva sarebbe stato uno scontro. Spalla contro spalla. Come a voler mettere in guardia l’altro. Come a voler far capire chi è che comanda. Dopodiché ognuno prende la sua strada.

Harbor School - Corridoio


sienna kimberly


Sienna e Kimberly stanno attraversando nuovamente il corridoio della Harbor. Le prime ore di lezione non sono passate poi così lisce. Sienna non ha fatto altro che rispondere a scomode domande sull’accaduto ed è già stanchissima di quella situazione. Kimberly non l’ha lasciata nemmeno per un secondo ed ha perfino urlato contro un gruppetto di ragazze che era rimasta a fissarla nell’intervallo tra la prima e la seconda ora. Adesso le due ragazze sono dirette agli armadietti a prelevare alcuni libri utili per la prossima lezione che dovranno affrontare. Kim inserisce la combinazione esatta ed apre il suo. Tira fuori in fretta e furia un libro e richiude l’armadietto. L’armadietto di Sienna è esattamente accanto a quello di Kimberly. Hanno lottato per qualche giorno, ma alla fine sono riuscite a farsene assegnare due vicini. Sienna fa come l’amica, inserendo la combinazione del lucchetto di sicurezza. In maniera distratta apre la parte anteriore, ma ciò che si trova davanti la atterrisce. Nella parte posteriore della porticina dell’armadietto, una foto che ritrae lei ed il professor Elliot abbracciati. Sienna sente il sangue gelarsi nelle sue vene. Chi può aver messo quella foto lì dentro? Chi può sapere la sua combinazione? Chi può volerle così male? Kim, accanto a lei, tenta di spingere la porticina per richiudere velocemente l’armadietto, ma Sienna la blocca prima che possa farlo. Lo spalanca nuovamente e afferra la foto attaccata all’interno. La afferra prepotentemente con la mano destra, strappandola via, e si incammina verso chissà dove. Kim non può far altro che restare a guardare.

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Capitolo 8
*** Bad Choices Have Bad Consequences ***


stazione di polizia


COLONNA SONORA: (riprodurre mentre si legge la scena successiva)


seth summer
anna alex


L’inaspettata notizia dell’arresto di Sophie per possesso di marijuana, è piombata addosso al gruppo, che stava passando una serata spensierata al Bait Shop, come un macigno sbucato dal nulla ed ha lasciato Seth in un misto di paura, disperazione e confusione. Alex, detective di quel distretto, e Anna, avvocato, si sono offerte di accompagnare Seth e Summer alla stazione di polizia, mentre Ryan e Charlotte hanno deciso di recarsi a casa Cohen ad attendere notizie. Il tragitto in macchina è stato accompagnato da un silenzio assordante. Nessuno dei quattro ha osato pronunciare una sola parola e Seth non ha potuto fare a meno di pensare a quali potrebbero essere le conseguenze di quella situazione. Una mezza idea ce l’ha, ma lo spaventa incredibilmente. Dopo alcuni minuti, dato che Seth non ha rispettato nemmeno un limite, un cartello stradale o un semaforo, i quattro ragazzi arrivano alla stazione di polizia. Seth parcheggia l’auto e immediatamente tutti si fiondano fuori, verso l’ingresso della stazione. Alex, che arriva prima degli altri, apre la porta per prima e, una volta arrivati tutti, la attraversano.

SETH
Come si fa ad essere così stupidi.


SUMMER
Calma, Seth. Andrà tutto bene!


Alex chiede informazioni ad un suo collega che la indirizza verso una delle stanze di quel commissariato. Arrivati a destinazione, i quattro passano davanti ad una porta in vetro.

sophie


Sophie è lì dentro, seduta su una sedia blu e di fronte a lei ci sono due agenti di polizia. Attraverso quella porta trasparente, Seth riesce a vederla e lei, sentendosi osservata, si volta, riuscendo a vedere lui. Lo scambio di sguardi è tremendo. Sophie ha gli occhi spaventati di un cucciolo abbandonato su un'autostrada, si sta rendendo conto solo ora del pasticcio in cui si è cacciata, mentre Seth la gela con la sua occhiata. Suo fratello è visibilmente arrabbiato, ma nei suoi occhi sono ben evidenti anche i segni di una forte delusione.

ANNA
(rivolta ad Alex)
Entriamo noi?


ALEX
(voltandosi verso Seth e Summer)
Voi aspettateci qui. Vi chiamerò io
quando potrete parlarle.


Summer annuisce, mentre Seth continua a guardare attraverso quel vetro. Non riesce a staccarsi da lì. Anna e Alex aprono la porta della stanza ed entrano.

ALEX
Lei è Anna Stern, il legale della ragazza!


La porta, alle loro spalle, si chiude e Seth e Summer non riescono più a sentire alcuna parola.

SETH
Io proprio non capisco. Dov’è che abbiamo
sbagliato con lei?


SUMMER
Ehi, ehi. E’ un’adolescente, ci sta che faccia degli
errori. Non per questo dobbiamo pensare di essere stati
cattivi genitori con lei. Ci siamo ritrovati a fare da
madre e da padre all’improvviso. Non è stata una cosa
graduale. Non esiste un manuale che ti insegni come si
diventa improvvisamente un buon genitore per una
quindicenne. Credo che la cosa più importante sia starle
vicino e darle amore. E’ una ragazza intelligente,
capirà da sola quali sono i suoi errori ed eviterà di
ripeterli. Ne sono certa.


Casa Cohen - Esterno (Notte)


ryan charlotte


Ryan e Charlotte sono a casa Cohen ad attendere notizie su Sophie. Lui moriva dalla voglia di andare con Seth e gli altri ma, consigliato da Charlotte, ha deciso di non creare ulteriore confusione ed attendere notizie stando in disparte. Alex e Anna sarebbero state più utili lì alla stazione di polizia, meglio mandare loro. Ryan è seduto su una delle sedie della cucina, ha entrambi i gomiti poggiati sull’isola al centro di essa e le sue mani tengono il mento. E’ assorto in mille pensieri.

CHARLOTTE
(avvicinandosi e mettendogli una mano sulla spalla)
Come stai?


RYAN
(mantenendo apparentemente una gran calma)
Come vuoi che stia? Non sono nuovo a queste situazioni,
so benissimo come ci si sente a stare dall’altra parte
della sala interrogatori con tutte le dita puntate contro.

CHARLOTTE
Cosa credi che succederà?


RYAN
Con un po’ di fortuna la rilasceranno stasera stessa.
Non ha certo commesso un omicidio… almeno credo!

CHARLOTTE
(sorridendo)
Certo che no! Vedrai che sarà così. La riavrete
immediatamente a casa.


Mentre i due stanno parlando e cercano di farsi forza a vicenda, o meglio è Charlotte a cercare di far forza a Ryan, il campanello di casa Cohen suona improvvisamente.

RYAN
Chi può essere a quest’ora?


CHARLOTTE
Beh, va’ a vedere!


Ryan, ancora stranito da quella surreale situazione, si reca alla porta d’ingresso e la apre, curioso di sapere chi c’è dall’altra parte.

ellie brandon


Davanti a lui Ellie che, appena saputa la notizia, ha costretto Brandon ad accompagnarla a casa di Sophie per restare aggiornata sulla situazione.

ELLIE
Ciao Ryan, lui è Brandon: il mio ragazzo.


Dopo aver pronunciato quelle parole, Ellie avverte una stretta allo stomaco. E’ la prima volta che definisce Brandon “il suo ragazzo” e lui sembra non aver fatto nemmeno un accenno di protesta. Dopo tanti anni è davvero suo! Non è certo quello il momento di pensarci, però.

BRANDON
Piacere di conoscerla.


RYAN
(spostandosi e facendo un cenno con la mano)
Entrate. E dammi del tu, Brandon.


Ryan chiude la porta dietro di loro.

ELLIE
Sophie mi ha inviato un messaggio dal carcere,
non so come abbia fatto. Sapete qualcosa?


Ryan, che nel frattempo ha condotto i due ragazzi in cucina dove anche Charlotte attende impaziente delle novità, spiega la situazione.

RYAN
L’unica cosa che so è che l’hanno beccata con della
marijuana. Non so in che quantità, quindi non so
dirti quanto sia grave la situazione. Seth, Summer
e l’avvocato di famiglia sono alla stazione di polizia.
Aspettiamo una chiamata da un momento all’altro.


ELLIE
Possiamo aspettare con voi?


RYAN
Certo!


stazione di polizia


sophie alex anna


Dopo una ventina di minuti dall’ingresso delle due donne nella stanza in cui le forze di polizia tenevano la piccola Cohen, Alex, Anna e Sophie appaiono nella sala d’attesa dove Seth e Summer si sono accomodati nel tentativo di ingannare l’attesa e riprendere fiato.

seth summer


Non appena le vede arrivare, Seth scatta in piedi e si avvia verso di loro. Summer lo segue.

SETH
Allora?


ANNA
Fortunatamente, il quantitativo di droga con cui l’hanno
sorpresa è leggermente inferiore al limite massimo al di
sotto del quale viene considerata "ad uso personale". Per
il momento può tornare a casa, ma il giudice Coleman è già
al lavoro per studiare la sua punizione.


Seth si sente da una parte sollevato, dall’altra ha una tremenda paura degli sviluppi che tutto ciò potrebbe portare. Dà un’occhiata a Sophie che, non appena i loro sguardi si incrociano, abbassa la testa.

ALEX
Cercherò di tenermi informata su qualunque evoluzione di
questa storia. Vi farò sapere appena saprò qualcosa.

SUMMER
Devo chiamare Ryan e Charlotte, saranno in pensiero.


Summer estrae l’iPhone dalla sua borsetta e si allontana di qualche metro per mettere al corrente coloro che stanno attendendo novità a casa Cohen. Seth, finalmente, rivolge la parola a Sophie.

SETH
Perché? Eh? Me lo spieghi?


Sophie non risponde.

SETH
Dico, come si può essere così stupidi? Dopo tutto quello
che abbiamo passato. Non era forse abbastanza? Non avevamo
raccolto una scorta di drammi sufficiente per anni? No?
Ci mancava solo la droga…


SOPHIE
Senti, non ho voglia di starmene qui ad ascoltare le tue
prediche. Vi aspetto in macchina.


Sophie non ha alcuna voglia di sentirsi dire cose che sa già. Ha sbagliato, ok. Ma non è colpa sua. Non completamente, almeno. Quel cretino di Boone se l’è cavata come sempre. Non era certo lui ad avere la sostanza illegale addosso. Lui guidava semplicemente una macchina. Ha negato di sapere che Sophie fumasse e si è salvato. Non c’è nulla contro di lui. Come se non bastasse, ora Seth la sta assillando con sguardi delusi e ramazine inutili. Non è mica suo padre. Dirglielo, tuttavia, lo ferirebbe troppo, così si limita ad andare via. Si alza di scatto e, con un passo decisamente serrato, esce dalla stazione di polizia, nel tentativo di raggiungere la macchina di suo fratello.

ANNA
Seth, dalle tregua. Credo che ormai si sia accorta di aver
commesso uno sbaglio. E’ dispiaciuta, si vede. Non credo che
urlarle contro, in questo momento, possa aiutarla in qualche
modo. Andiamo a casa, dormiamoci su.


Seth, con lo sguardo assente, rivolto verso un qualche punto fisso sul muro del commissariato, si rende conto della validità delle parole di Anna e si convince: creare ulteriori attriti non è la cosa più intelligente da fare. Nel frattempo, Summer torna col gruppo.

SUMMER
Ho parlato con Ryan. Lui e Charlotte sono a casa nostra e
con loro ci sono anche Ellie ed il suo ragazzo.


SETH
(calmo e visibilmente abbattuto)
Torniamo a casa.


Casa Cohen - Esterno (Notte)


sophie seth summer


Sophie, Seth e Summer, dopo un tragitto trascorso avvolti nei loro pensieri, arrivano a casa. Le ultime parole che si sono scambiati sono state quelle alla stazione di polizia. Da allora niente più. Seth sta seguendo il consiglio di Anna, mentre Sophie anche se volesse parlare non saprebbe cosa dire. I tre varcano la porta d’ingresso.

ryan charlotte
ellie brandon


Non appena sentono la porta di casa aprirsi, Ryan, Charlotte, Ellie e Brandon si precipitano ad andare incontro ai rientranti Seth, Summer e Sophie. La notizia l’hanno già appresa dalla telefonata di Summer, tuttavia ci tengono a guardarli negli occhi e cercare di aiutarli in qualche modo. Alla vista di quelle persone a casa sua, Sophie decide di non fermarsi nemmeno un secondo e, senza proferire parola, sgattaiola velocemente di sopra, nella sua stanza.

ELLIE
Vado a vedere come sta.


Ellie, che più di una volta ha dormito a casa Cohen e ormai si sente come se fosse a casa sua, prende le scale, seguendo Sophie al piano superiore. Brandon, spaesato, resta in salotto con gli adulti. Difficilmente ha vissuto una situazione più imbarazzante di quella, nella sua vita.

RYAN
Lei come sta?


SETH
Lei bene!


SUMMER
Seth…


SETH
Non riesco proprio a mandarla giù questa situazione.
Non è possibile che una persona debba rischiare di
giocarsi tutto per della droga.


RYAN
Se non ricordo male anche tu hai attraversato la
“fase spinelli”, no?


SETH
E’ diverso…


SUMMER
Io non voglio giustificarla, Seth, però tutti possiamo
commettere degli errori. La storia della tua
ammissione-non-ammissione all’università di qualche
anno fa ne è l’esempio.


SETH
Sarà. Speriamo solo che non succeda ciò che temo.


Seth si alza e va in cortile. Si sofferma a guardare la piscina, come incantato da quel manto d’acqua. La sua mente non smette di pensare.

Ellie, nel frattempo, è davanti alla porta chiusa della stanza di Sophie. Bussa.

ELLIE
Sophie, sono io. Posso entrare?


Dall’interno la ragazza risponde.

SOPHIE
Vieni.


Ellie entra nella camera da letto della sua amica e chiude la porta alle sue spalle. Sophie è distesa sul suo materasso, con la testa immersa tra i cuscini. Ellie fa alcuni passi verso di lei e si siede sul letto.

ELLIE
Come stai?


SOPHIE
Una merda.


ELLIE
(poggiandole una mano sulla gamba distesa accanto a lei)
Vedrai che si sistemerà tutto.


SOPHIE
(dopo un attimo di silenzio)
Come ho fatto ad essere così stupida?


ELLIE
(sorridendo e cercando di sdrammatizzare)
In effetti è quello che mi chiedo anch’io.


SOPHIE
Conosco Boone, conosco la merda in cui è immerso. Mi sono
allontanata da lui proprio per quel motivo. Poi, dopo mesi,
piomba qui a Newport e io ci ricasco.


ELLIE
Te l’ho detto che prima di conoscermi avevi pessimi
gusti in quanto a ragazzi!


SOPHIE
(aggrottando la fronte)
Sei qui per supporto o per convincermi a suicidarmi?

ELLIE
Ehm… quanti secondi ho per rispondere?


Ellie scherza, ovviamente. Il fatto che sia piombata lì a quell’ora della notte, solo per vedere come sta Sophie è la dimostrazione che quella ragazza le è entrata davvero nel cuore, le vuole bene, non vorrebbe mai che le succedesse qualcosa di brutto.

SOPHIE
Che casino! Non so cosa fare ora.


ELLIE
Beh, intanto se ti è avanzata della marijuana puoi iniziare tirandola fuori, in modo che possiamo fumarcela qui, adesso, e far sparire le prove.


SOPHIE
(confusa)
Sei seria?


ELLIE
(con tono di chi sta dando una risposta ovvia)
Certo che no, Sophie!


Sophie sorride e le tira un cuscino sulla faccia. Anche in quella situazione difficile, Ellie è riuscita a tirarla un po’ su di morale.

ryan


Mentre Ryan, Seth, Charlotte, Summer e Brandon sono in salotto a discutere della questione Sophie, o meglio Brandon non sta discutendo con loro ma solamente ascoltando imbarazzato dall’assurdità della situazione e disperato dal fatto che Ellie sembra esser stata inghiottita dalla camera di Sophie, il campanello di casa Cohen suona improvvisamente.

SUMMER
Sono le tre di notte, chi potrà mai essere?


RYAN
(alzandosi dal divano su cui è seduto)
Vado io.


Nonostante quella non sia casa sua, Ryan trascorre sempre molto più tempo lì che nella sua villetta, dove si è sempre sentito un po’ solo. Si avvia verso la porta d’ingresso e, curioso di scoprire chi fa visita alle persone a quell’ora della notte, la apre.

boone


Di fronte a lui trova Boone. Con che coraggio osa presentarsi lì dopo ciò che è successo?

BOONE
Sophie è in casa?


RYAN
No.


Ryan chiude immediatamente la porta in faccia al ragazzo che, senza provare la benché minima vergogna, suona nuovamente al campanello. Ryan non ci pensa su nemmeno per un secondo e riapre violentemente la porta.

BOONE
Voglio vederla.


RYAN
Non se ne parla.


BOONE
Devo parlarle, è importante.


RYAN
(iniziando a perdere la pazienza)
Va’ via.


Ryan sta per voltarsi e richiudere la porta, ma il ragazzo gli afferra un braccio.

BOONE
(indisponente)
Ho detto che voglio vederla.


RYAN
Ho detto va’ via. E’ già tanto che…


Ryan si blocca e decide di non continuare la frase.

BOONE
Cosa? Eh? Cosa?


RYAN
Vattene.


BOONE
(con aria di sfida)
Altrimenti?


Ryan perde del tutto la pazienza. Scuote il braccio per toglierlo dalla presa del ragazzo e si avvicina a lui, arrivando faccia a faccia.

RYAN
(minaccioso)
Te lo ripeto per l’ultima volta, ragazzino. Vai via.


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Capitolo 9
*** The Guilty Ones ***


Casa di Ryan


ryan


E’ una mattina soleggiata, come spesso accade, a Newport Beach e Ryan ha deciso di fare colazione a casa sua invece che da Seth e Summer come ha sempre fatto da quando i due hanno riacquistato la vecchia casa dei Cohen. La decisione, all’inizio, ha leggermente insospettito Seth che ha iniziato a chiedersi il motivo di quello strano comportamento da parte del suo fratellastro, che lo ha chiamato al telefono fingendo di sentirsi poco bene. Poi Ryan è riuscito ad essere piuttosto convincente, dandogliela a bere. Almeno così sembra. In realtà quella mattina Ryan non è malato, ma ha in programma un incontro con Alex, che dovrebbe arrivare a breve a casa sua. Una settimana fa, la detective del dipartimento di polizia di Orange County, l’ha chiamato dicendogli di avere una potenziale svolta nel caso riguardante l’incidente mortale di Sandy e Kirsten, salvo poi svanire nel nulla. E’ tornata a farsi sentire solamente la scorsa sera chiedendogli di riceverla l’indomani mattina. Il ragazzo, ovviamente, non ci ha pensato su nemmeno una volta ed ora è lì ad aspettare impaziente, per capirci qualcosa di più. Ha passato l’intera settimana a chiedersi cosa può mai essere cambiato dall’ultima volta che ha parlato con lei, ma non è ancora riuscito a giungere ad una conclusione sensata. Finalmente, mentre sta finendo di ingerire la sua colazione a base di pancake e succo d’arancia bionda, il campanello di casa sua suona. Ryan si alza di scatto, mette giù forchetta e coltello e si precipita ad aprire. La porta d’ingresso non è molto distante dalla cucina, quindi ci impiega pochissimi secondi.

alex


RYAN
(dopo aver aperto la porta)
Alex… vieni, entra!


Alex, senza aggiungere nulla, fa tre passi all’interno della casa e Ryan chiude la porta alle sue spalle.

ALEX
Scusami se sono sparita dopo quella telefonata,
ma ho avuto dei problemi con ciò che credevo di avere.

RYAN
(confuso)
Credevi?


ALEX
Dall’analisi dei filmati di videosorveglianza di
una banca a pochi metri dal luogo dell’incidente
sono saltate fuori delle novità importanti.


RYAN
Scusa, ma dopo tutto questo tempo non avevate
ancora visionato quelle registrazioni?


ALEX
Certo che lo avevamo fatto, ma per tutto il tempo siamo
andati alla ricerca di un’inquadratura dell’incidente,
della macchina o di qualcosa di simile. Tuttavia, qualche
giorno fa, all’ennesimo PLAY, ho notato un uomo sullo sfondo
che sembra aver assistito alla scena da dietro uno dei
pilastri di un edificio comunale.


RYAN
Quindi lui potrebbe dirci se c'era davvero quel ragazzino
alla guida della macchina, a lui intestata, che ha mandato
fuori strada Sandy e Kirsten…


ALEX
Non è così semplice. Come ben sai, una delle telecamere
sull’altra strada riuscì ad inquadrare la targa di quella
maledetta macchina. Noi risalimmo a quel ragazzino
proprietario del veicolo che, dopo un iniziale tira e molla,
confessò di essere il responsabile di quell’incidente. Il
caso venne, così, archiviato.


RYAN
Quindi a meno che non lo riaprano, per legge
hai le mani legate…


ALEX
Dopo averti messo al corrente del fatto che ci fossero
novità, ho provato ad andare a parlare con quell’uomo, il
signore Montez, che si è rivelato essere il proprietario di
una tabaccheria a pochi passi dalla banca, e gli ho chiesto
di raccontarmi cos’ha visto. Purtroppo mi ha detto di non aver
visto nulla, ma era piuttosto evidente il fatto che stesse
mentendo. Tuttavia, ufficialmente il caso è chiuso e ben
sigillato con la confessione del presunto responsabile, quindi
legalmente non c'è nulla che possa fare. Ho provato a farlo
ragionare, a fargli raccontare ciò che ha visto, ma dopo
qualche domanda mi ha sbattuto fuori. Per questo non ti ho più richiamato.


RYAN
E ora me lo stai dicendo perché…


ALEX
Non potevo lasciarti sulle spine per sempre dopo averti
telefonato quella sera.


RYAN
Capisco.


La delusione è bella forte nel tono di Ryan, mentre nella sua mente sta già pensando che, forse, Masano non pagherà mai per ciò che ha fatto. Non riusciranno mai a collegarlo all’omicidio dei Cohen.

ALEX
(mentre Ryan la accompagna alla porta)
Mi dispiace.


RYAN
Troveremo un altro modo. Grazie comunque.


Alex lascia l’abitazione di Ryan e il ragazzo chiude la porta dietro di lei, con le parole della sua amica che gli ronzano ancora nella testa.

Casa Cohen - Esterno


seth summer


E’ passata una settimana da quando Sophie è stata beccata con della marijuana, arrestata e poi rilasciata, e a casa Cohen si inizia a respirare un’aria leggermente più rilassata. La sera successiva, la sorellina di Seth era addirittura scappata dalla porta di camera sua per andare a cena con Gabriel. Per fortuna Ellie è riuscita a trovarla e, una volta tornata a casa, se l’è cavata con una piccola ramanzina. Ora Seth e Summer sono in cucina a fare colazione, mentre Sophie è sotto la doccia. Si sta preparando per andare a scuola. Seth sta mangiando con il tablet sul tavolo, accanto a lui.

SETH
(leggendo a voce alta)
“…Il nuovo numero di Atomic County ha rappresentato un
affronto all’intelligenza dei lettori. Ci sono evidenti
lacune che non possono sfuggire all’occhio esperto di chi,
come me, vive di fumetti sin dall’infanzia. Se solo mi
fossi impegnato per una decina di minuti, di sicuro avrei
saputo scrivere una storia migliore di quella. La scelta di
non fare di Nerw il super villain è inconcepibile. Seth Cohen
è davvero un autore mediocre. Firmato: Crazybull0707.”

SUMMER
Perché continui a leggere la merda di quel tipo?


SETH
Mi fa ridere. E’ solo un pallone gonfiato.


SUMMER
(preoccupata)
A me non sembra tu stia ridendo. Anzi, a quanto pare le sue
parole ti fanno molto male, Seth. Perché ti torturi in questo
modo? Perché vai a leggere il suo blog ogni mese?


SETH
Non vado a leggere il suo blog di proposito. Gli articoli
di quel tizio sono ovunque. Sono sicuro che se spegnessi
qualsiasi dispositivo elettronico, verrebbe a bussarmi alla
porta pur di farmi arrivare le sue critiche.
E’ peggio di un testimone di Geova!


SUMMER
Non che le critiche di un ragazzetto viziato, con zero
competenza e che probabilmente fa anche finta di aver
frequentato qualche college, valga qualcosa.


SETH
Te l’ho detto, non so perché ma ha un gran seguito tra
i ragazzini. E non posso permettergli di infangare così
il mio lavoro ogni volta. Bisogna screditarlo
una volta per tutte!


SUMMER
(cercando di dissuaderlo)
Cerca semplicemente di ignorarlo, Seth. Fallo per me.


Seth la guarda per alcuni istanti, poi si lascia convincere dai suoi occhioni. Del resto il suo Atomic County continua ad avere un gran successo a livello nazionale, che motivo ha di preoccuparsi di quel blogger da quattro soldi?

SETH
D’accordo.


SUMMER
(dandogli un bacio)
Grazie.


Nonostante abbia convinto Seth a lasciar perdere, Summer dentro di sé è determinata a porre fine a quell’assurda storia.

SUMMER
(alzandosi dallo sgabello sul quale è seduta)
Vado a fare una telefonata.


La ragazza si allontana dalla cucina e prende in mano il suo iPhone. Cerca il numero di Anna in rubrica e fa partire la chiamata.

SUMMER
Ciao Anna, sono io. Sei ancora in contatto con quel
tuo amico hacker? Ho bisogno che mi aiuti a scoprire
l’identità e l’indirizzo di un blogger…


Casa Kimberly


kimberly


C’è un grosso trambusto in casa Mitchell e Kim, che stava finendo di prepararsi per andare a scuola, scende immediatamente di sotto a vedere cosa sia successo.

jessica rebecca


Jessica, stranamente sveglia a quell’ora di mattina, e Rebecca stanno litigando. I loro toni sono decisamente agitati e Kimberly, appena arrivata al piano di sotto, cerca di capire cosa diavolo stia succedendo.

JESSICA
(urlando)
Quando io ti dico di non fare una cosa, tu non la fai.
E’ chiaro?


REBECCA
Sono grande abbastanza da fare ciò che voglio.


JESSICA
Farai ciò che vuoi quando sarai fuori da questa casa.
Finché abiterai sotto questo tetto farai ciò che ti dico
io.


KIMBERLY
(intromettendosi)
Becca!


REBECCA
Tu stanne fuori, Kim. Non ti riguarda.


Kimberly, che cercava di far ragionare sua sorella, decide di seguire il suo consiglio e starsene in disparte, vigile però all’evoluzione di quella situazione che non le piace per niente. E’ raro vedere Rebecca che risponde il quel modo a Jessica, di solito stravede per lei, nonostante sia sempre stata una pessima madre.

JESSICA
Ma tu guarda se devo subire queste mancanze di rispetto
a casa mia!


REBECCA
(infastidita)
Ti preferisco quando bevi, almeno te ne freghi di
quello che faccio.


JESSICA
Cos’hai detto?


robert


Robert, che fino a quel momento era stato in disparte anche se con una voglia matta di intervenire e far vedere a quella mocciosa chi è che comanda, fa un paio di passi in avanti verso Rebecca.

ROBERT
Non parlare mai più così a tua madre!


L’uomo solleva il braccio sinistro e fa per schiaffeggiare Rebecca, ma Kimberly si intromette e gli blocca il braccio. L’uomo, sentendosi vittima di un affronto da parte della ragazza, solleva allora il braccio destro e le molla un ceffone. Kim se ne accorge e riesce quasi a schivare il colpo spostando la testa all’indietro, tuttavia il fatto che Bob non la colpisca in pieno, le provoca dei graffi della lunghezza di tre o quattro centimetri sulla parte alta della guancia.

ROBERT
E tu impara a farti i cazzi tuoi, pollastrella!


Harbor School - Corridoio


sophie ellie


Sophie ed Ellie stanno attraversando i corridoi della Harbor e si stanno aggiornando a vicenda sulle situazioni con i loro rispettivi ragazzi. Per la prima volta, da quando Sophie è arrivata a Newport, entrambe si ritrovano sentimentalmente impegnate. Ellie ha finalmente conquistato il ragazzo che fin da quando frequentava le scuole medie faceva capolino tutte le notti nei suoi sogni e con cui tutte le mattine successive non riusciva poi ad aprirsi, mentre Sophie ha finalmente fatto chiarezza sulla sua relazione con Gabriel. Dopo il sesso iniziale, quando lui era ancora fidanzato con Kimberly, tutto si è complicato e la stessa Sophie si era ripromessa di ignorarlo. Il destino, tuttavia, tramite il suo disegno supremo, ha fatto sì che si verificassero situazioni ed eventi che li avvicinassero.

ELLIE:
…Io dico che era destino!



SOPHIE

Tu ci credi? Nel destino, dico. Non pensi che la nostra
vita sia il frutto delle nostre scelte, compiute con quello
che viene chiamato “libero arbitrio”?


ELLIE
Onestamente non so a cosa credo. Non so se ci sia qualcuno, al
di sopra di tutto, che decida per noi e scriva il nostro futuro,
o se siamo noi stessi a scriverlo. Se vuoi ho una lettura da
consigliarti, a questo proposito. Ti mando il link via e-mail.

Ellie estrae lo smartphone dalla sua borsetta e apre una pagina web. Dopo aver copiato l’URL, inizia a scrivere una nuova e-mail, indirizzata alla sua amica, nel cui testo incolla quell’indirizzo.

SOPHIE
(curiosa)
Di cosa tratta?


ELLIE
(evidentemente appassionata)
Il titolo è The Writer. E’ una fantastica riflessione sul
confronto tra Fato e Libero Arbitrio, condito con tocchi
Shakespeariani. Lo adorerai, fidati.


SOPHIE
(sempre più curiosa)
Ok.


gabriel brandon


Proprio nel momento in cui le ragazze stanno pronunciando quelle ultime parole, Gabriel e Brandon, che hanno attraversato il corridoio insieme quella mattina, arrivano al loro cospetto.

ELLIE
(sorridente)
…a proposito di destino!


Ellie va verso Brandon, gli cinge le braccia intorno al collo e gli dà un bacio a stampo. Gabriel si avvicina a Sophie e la abbraccia, baciandola sulla testa.

GABRIEL
(riferendosi ovviamente a Boone)
Ancora nessun segnale dallo psicopatico?


SOPHIE
Dopo quella sera non si è più fatto vivo. Credo sia tornato
a Berkeley.


BRANDON
(mostrando i muscoli)
Io dico che bisogna festeggiare! Ormai credo sia ufficiale
che abbiamo vinto noi.


SOPHIE
Cosa?


ELLIE
(entusiasta)
Sì! Facciamo qualcosa tutti insieme! Stasera!


Gabriel e Sophie si guardano. Sembra davvero una buona idea.

GABRIEL
Beh, perché no!?


SOPHIE
Ci sto! Cosa proponete voi?


BRANDON
Che mi dite del luna park? Ho voglia di una serata
spensierata.


Ellie e Sophie sono entusiaste da quella proposta. La prima ha sognato un milione di volte di andarci insieme a Brandon; la seconda non vi è mai stata. Gabriel nota l’entusiasmo nei loro occhi.

GABRIEL
E luna park sia!


sienna


Sienna è più che decisa ad indagare su chi abbia messo quelle foto di lei e del professor Elliot nel suo armadietto al fine di minacciarla. L’idea che ha iniziato a ronzarle nella testa, secondo la quale lo stesso professor Elliot è l’autore delle intimidazioni che l’hanno portata al coming out, prende sempre più piede e le sembra sempre più sensata. Ha provato in tutti i modi ad ottenere una sua confessione o a cogliere qualche dettaglio in più parlandogli nel corso degli ultimi giorni, ma Edward è stato bravissimo a non lasciarsi sfuggire nulla di compromettente. Eppure, il suo istinto le indica con forza sempre maggiore che la persona alla quale stare attenta è proprio quella. A Sienna non resta molto da fare se non un’infrazione in piena regola. In quel momento le sembra la strada più sensata da percorrere. Ha evitato di parlare con Kimberly del suo piano perché è sicura che la sua amica avrebbe provato a convincerla a non farlo, dicendole che è una follia, che rischia grosso e tante altre cose che sicuramente hanno senso. Ma con la paura non si va da nessuna parte. E lei deve assolutamente scoprire la verità. Quello è il giorno libero del professor Elliot e lei, che lo conosce molto bene, sa perfettamente che quando non ha lezione, è solito lasciare le sue cose all’interno dell’istituto, più precisamente nella sala professori. Quella stanza, tuttavia, è accessibile esclusivamente tramite la segreteria, essendo le due aule collegate, e Sienna ha bisogno di un diversivo per distrarre la segretaria che, per la prossima ora, sarà l’unica a lavorare in quell’ufficio, prima dell’arrivo della sua collega. La ragazza entra in quell’ufficio.

COLONNA SONORA: (riprodurre mentre si legge la scena successiva)



SIENNA
Buongiorno.


SEGRETARIA
Buongiorno signorina Torres. Come posso aiutarla?


SIENNA
A dire il vero sono io che posso aiutare lei.


Sienna negli ultimi tre giorni ha studiato attentamente i movimenti e le abitudini della donna. Ha il piano perfetto per farle lasciare la stanza.

SEGRETARIA
In che modo?


SIENNA
Sono appena arrivata e, passando dal parcheggio, ho visto degli studenti
comodamente seduti sul cofano anteriore della sua nuova macchina. Anche se
sono troppo giovane per avere una macchina, immagino quanto possa essere
fastidioso per chi ne ha una. Se fosse successo a me, li avrei immediatamente
minacciati di denunciarli.


La segretaria, una donna sulla cinquantina, impacciata e con degli enormi occhiali da vista con una montatura nera dallo stile classico, si alza in piedi di scatto.

SEGRETARIA
La mia macchina nuova!


Si guarda intorno per un secondo.

SEGRETARIA
(uscendo di corsa dall’ufficio)
Puoi restare tu di guardia qui in segreteria per un paio di minuti? Se
qualcuno dovesse chiedere di me dì che sono andata in bagno e torno subito.


SIENNA
Certamente! Vada!


La donna lascia l’ufficio. E’ stato un gioco da ragazzi costringerla a lasciarla da sola in quella stanza. Sienna si assicura di chiudere la porta della segreteria, dopodiché pian piano apre quella della sala professori e sbircia all’interno. E’ vuota. Perfetto. Sienna fa un paio di passi all’interno e richiude la porta alle sue spalle. Si avvicina alla fila di cassetti dei professori e, con lo sguardo, cerca quello su cui è riportata la scritta “Edward Elliot”. Lo trova. La ragazza prova ad aprire il cassetto che, però, è sigillato da un lucchetto con apertura numerica, simile a quello degli armadietti degli studenti.

SIENNA
Cazzo!


Sienna prova ad inserire un paio di combinazioni. Il cassetto non si apre. Ne prova un’altra, niente. Poi un’idea. E se il professor Elliot avesse scelto come combinazione proprio la sua data di nascita? Ha ripetutamente sostenuto di essere innamorato di lei, avrebbe perfettamente senso. Senza contare che nessuno di coloro che possono avere accesso alla sala professori avrebbe mai potuto pensare a quella combinazione di numeri. Sienna prova ad inserire le cifre della sua data di nascita. Tic. Uno scatto le segnala che la serratura si è aperta. Assurdo. Non sa se essere colpita o spaventata dal fatto che la sua data di nascita sia la combinazione per aprire il cassetto personale di Edward. Ma quello non è il momento di pensarci. Sienna apre il cassetto che, all’apparenza, contiene solamente il suo registro. La ragazza, inzialmente, è delusa, ma non appena inizia a scorrere le pagine dello stesso, scopre l’agghiacciante verità. All’interno del registro del professor Elliot sono nascoste decine e decine di foto che lo ritraggono insieme a Sienna, spesso in atteggiamenti compromettenti. La ragazza è inorridita da quella scoperta, anche se è esattamente ciò che il suo istinto le aveva suggerito negli ultimi giorni. A minacciarla più volte di divulgare quelle foto è stato proprio Edward. Ma perché lo ha fatto? Quale motivo può averlo spinto a fare una cosa tanto sconsiderata che avrebbe potuto mettere a rischio la sua stessa carriera?

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Capitolo 10
*** The Goodbye ***


Casa Cohen - Esterno


summer seth


Summer è distesa sul divano di casa sua, con un panno sulla fronte. Ha indosso ancora il pigiama, nonostante siano le nove di mattina ed ha, sul piccolo tavolino accanto al divano, una tazza di una qualche bevanda che dovrebbe alleviare la sua emicrania. Il tremendo mal di testa che l’ha colpita, probabilmente dovuto all’enorme stress vissuto in quegli ultimi giorni, ha portato con sé anche qualche linea di febbre. Seth, che quel giorno ha deciso di andare a lavoro con un paio d’ore di ritardo, si sta occupando di lei.

SETH
Va meglio?


SUMMER
(tirandosi su e mettendosi seduta)
Andrà meglio quando avremo riportato Sophie a casa.


SETH
La troveremo, vedrai.


Seth si china verso sua moglie, poi le dà un bacio sulla fronte.

SUMMER
Come fai ad essere così tranquillo? Tua sorella è
scappata di casa… di nuovo!


SETH
Non sono affatto tranquillo, ma Sophie ci ha fatto
recapitare quella lettera in cui spiegava di aver
ascoltato la nostra conversazione con Anna riguardo
il fatto che a giorni sarebbe stata mandata in quella
casa famiglia a Chicago, ricordi? Ha sottolineato
che sta bene e che non dobbiamo preoccuparci.


SUMMER
(con l’aria di chi sta proponendo una teoria bizzarra)
E chi ci assicura che non sia stata uccisa da qualche
psicopatico serial killer che poi per depistarci ci
ha mandato quel biglietto firmato a nome di Sophie?

SETH
Era la sua calligrafia. La riconoscerei tra mille!


SUMMER
(preoccupata)
Non ti fa impazzire il fatto che sia lì fuori,
chissà dove, tutta sola?


SETH
(con lo sguardo nel vuoto)
Certo che mi fa impazzire. Ma mi fa impazzire di più il
fatto di sapere che quando la troveremo sarà solo per dirle
addio. Ce la porteranno via, Summer! Ce la porteranno via.




ellie gabriel


Ellie e Gabriel, stranamente insieme, salgono la scalinata esterna di una casa di legno che affaccia su una spiaggia non certo principale di Newport Beach. La giornata, seppur iniziata da pochissime ore, è meravigliosa. Il sole fa capolino da dietro le colline della contea e inizia ad irradiare il paesaggio che Ellie, nonostante viva lì da quando è nata, trova ancora straordinariamente bello. I due ragazzi, una volta arrivati su un terrazzo esterno dell’abitazione, si avvicinano alla porta di vetro e bussano. Toc Toc Toc. Tre colpi netti, brevi e decisi, che sembrano essere una sorta di segnale a chiunque si trovi all’interno della residenza. Pochi secondi dopo, la porta si apre.

sophie


Dall’altro lato di essa, spunta Sophie. La ragazza indossa solamente una t-shirt da uomo, tanto lunga da fungerle da abito.

GABRIEL
(ironico)
Vedo che sei proprio affezionata a quella mia maglia!


SOPHIE
(facendoli accomodare in casa)
E’ l’unica cosa che ho. Sai, non posso andarmene in
giro a fare shopping.


Sophie chiude la porta dietro i suoi due amici che ormai sono all’interno della casa.

ELLIE
(mostrandogli delle buste di plastica)
Tranquilla, ti ho portato io qualcosa.


Sophie prende le buste che Ellie le consegna e inizia a sbirciare.

ELLIE
Sono alcuni dei miei vecchi vestiti. Ho pensato che
potessero esserti utili. Abbiamo all’incirca la
stessa taglia, direi.


SOPHIE
Andranno benissimo! Grazie!


Sophie abbraccia Ellie che la tiene lì, stretta a lei, qualche secondo in più del solito. Poi le ragazze si separano.

GABRIEL
(dandole un bacio a stampo)
Come stai?


SOPHIE
Di sicuro sono stata meglio. Comunque ci tengo a
ringraziarvi, ragazzi. Mi state dando una grossa mano.


ELLIE
Ehi, non ci penso nemmeno a lasciarti andare dall’altra
parte degli Stati Uniti!


GABRIEL
Lo stesso vale per me. Troveremo una soluzione, tutti
insieme. Nel frattempo, ti copriremo le spalle!


Sophie guarda Gabriel, poi Ellie. E’ bello sapere di essere riuscita a farsi amare così tanto, nonostante gli iniziali problemi di ambientamento. Lasciare una città e trasferirsi in un posto nuovo è sempre difficile per un’adolescente, ma Sophie ce l’ha fatta. Ha trasformato quella cittadina della California, che tanto odiava, nella sua nuova casa. Una casa che ora sta rischiando di perdere.

Harbor School - Corridoio


tricia


TRICIA
(consegnando, con fare ammiccante, un volantino di
propaganda ad alcuni studenti)
…e mi raccomando, dopodomani votatemi come reginetta!


sienna kimberly


Mentre sta pronunciando quelle parole, Sienna e Kimberly si ritrovano ad attraversare la sua stessa porzione di corridoio, al piano terra della Harbor. La propaganda che Tricia sta ormai portando avanti da una settimana, ha come obiettivo quello di essere eletta reginetta del ballo di primavera, che si terrà tra due giorni nella palestra della scuola. Come ogni anno, le ragazze più belle dell’istituto si contendono la preziosa corona e tutti, a scuola, vivono in funzione di quella serata che sta per arrivare.

TRICIA
(vedendole arrivare)
Guarda un po’ chi sta arrivando!


Kimberly cerca di ignorarla, ma Tricia va dritta verso di loro.

TRICIA
Vi darei un volantino, ma il regolamento del ballo prevede
che siano solo gli uomini a votare per eleggere la reginetta.


Poi ci pensa un po’ su. In realtà ha in mente la sua prossima frase fin dal momento in cui ha visto le due ragazze camminare in quel corridoio.

TRICIA
(riferendosi a Sienna)
Oh, aspetta. Le lesbiche possono votare, no? Del resto anche
a loro piace…


Tricia indica il suo corpo, soffermandosi soprattutto sul suo seno e sul suo prorompente lato b.

TRICIA
…questo!


SIENNA
Anche se potessi votare, non ti voterei nemmeno se fossi
l’unica in lizza.


TRICIA
(punzecchiandola di nuovo)
Chi disprezza compra, mia cara!


KIMBERLY
(innervosita)
Dacci un taglio, ok!?


TRICIA
Oh, ma allora parli? Pensavo fossi soltanto un bel
soprammobile!


Kimberly fa uno scatto verso di lei e a muso duro le si para dinanzi.

KIMBERLY
Vuoi che la corona non ti entri in testa per via del
bernoccolo che ti farò?


Sienna la afferra per un braccio e la tira verso di sé.

SIENNA
Lascia stare, Kim. Non ne vale la pena.


ellie gabriel brandon


Brandon è nel corridoio della Harbor, al piano superiore, insieme a Ellie e Gabriel.

BRANDON
(riferendosi a Sophie)
Allora, come sta?


ELLIE
Sta bene, per ora.


BRANDON
(aggrottando le sopracciglia)
Per ora?


ELLIE
Non può stare lì in eterno.


GABRIEL
(intervenendo)
Quella casa è di mio zio. Può starci tutto il tempo
che vuole, lui è nel Michigan.


ELLIE
La troveranno, è solo questione di tempo.


BRANDON
(sovrappensiero)
Dobbiamo inventarci qualcosa per risolvere questa situazione.


ELLIE
Sì, ma cosa? Non possiamo certo andare dal giudice e dirgli
“Ehi, noi siamo gli amici di Sophie. Può farla rimanere qui
a Newport? Sa, non vorremmo perderla.”


GABRIEL
(visibilmente sconsolato)
Che situazione di merda.


ELLIE
Già, puoi dirlo forte!


Newport Beach (Notte)


ryan charlotte


E’ già sera, la giornata si è rivelata intensa per tutti, e Ryan e Charlotte sono a casa Atwood. Sono entrambi distesi sul letto di lui a guardare la tv. Il ragazzo è in posizione supina, mentre lei ha la testa poggiata sul suo petto e, leggermente in diagonale, le gambe piegate in avanti.

CHARLOTTE
(guardando la sveglia sul comodino accanto al letto)
Si è fatto tardi. Devo tornare a casa.


RYAN
Puoi restare a dormire qui, se vuoi.


CHARLOTTE
(prendendolo in giro per il modo imbarazzato con cui è solito
relazionarsi con lei, nonostante non sia più un ragazzino)
Ryan Atwood. Non starai forse correndo troppo?


RYAN
(fingendo di pensarci su)
Tu dici?


CHARLOTTE
(sorridendo e tirandogli un cuscino sulla faccia)
Ma no!


Ryan ricambia il sorriso, ancora più imbarazzato di prima.

CHARLOTTE
E cosa potremmo mai fare per far passare un’intera notte?

RYAN
(prendendo l’iniziativa)
Io un’idea ce l’avrei…


Con la sua mano destra, Ryan afferra il capo di Charlotte e inizia a baciarla. La ragazza ricambia più che volentieri. In amore Ryan non è il tipo di ragazzo che prende molto spesso l’iniziativa, ma quando lo fa sa essere irresistibile. Charlotte stacca per un attimo le sue labbra da quelle di Ryan e si sfila la maglietta. Lui approfitta per togliersi la canotta bianca che è ancora solito utilizzare in casa. Riprendono a baciarsi. Per quanto ormai siano un po’ cresciuti, quella notte sembrano due ragazzini alle prese con uno dei primi amori. La passione, la complicità, la voglia di stare insieme, tutto ricorda una di quelle cotte adolescenziali che rischia di restarti dentro per tutta la vita. Ma Ryan non ha voglia di fare progetti così a lungo termine, non se la sente. Non più. Nessuno può sapere quali avversità gli riserverà la vita. Ciò che conta è godersi i momenti, uno dopo l’altro. Charlotte si piega leggermente ed inizia a sbottonare i jeans di Ryan. Glieli toglie. Poi si sfila i suoi. I due si avvolgono tra le coperte e gettano a terra anche il loro intimo. Iniziano a fare sesso. Anzi, l’amore. Fanno decisamente l’amore.

Una volta terminato, i due sono distesi con i volti rivolti verso il soffitto, uno accanto all’altra. Ryan tiene entrambe le braccia piegate dietro la sua testa, mentre Charlotte sembra sovrappensiero.

CHARLOTTE
Sono felice.


RYAN
Di cosa?


CHARLOTTE
Di tutto. Di me, di te, di noi. Della mia nuova casa. Di essere
venuta qui a Newport, di aver ascoltato mio padre ed essermi
rivolta al Newport Group. In fondo è grazie a lui se ci siamo incontrati!


RYAN
Beh, allora ricordami di mandargli un cesto il prossimo Natale!


Charlotte sorride e lo bacia. Ryan ricambia.

RYAN
Comunque sono felice anch’io.


CHARLOTTE
Lo vedo. Lo vedo nei tuoi occhi.


RYAN
(dopo una breve pausa)
Sai che ti dico? Domani voglio portarti in un posto.


CHARLOTTE
(curiosa)
Dove?


RYAN
Lo scoprirai.


Newport Beach


ellie


Il mattino seguente, Ellie è di nuovo alla casa in spiaggia in cui si sta nascondendo Sophie. Arriva, questa volta da sola, poggia la sua bicicletta contro uno dei pilastri di legno che tengono l’abitazione sollevata dalla sabbia a mo’ di palafitta, e sale le scale che conducono alla porta d’ingresso. Bussa e, dopo che qualcuno dall’interno le apre, entra velocemente dentro, richiudendo la porta alle sue spalle.

summer anna


Summer e Anna sono appostate dall’altro lato della strada, quella esattamente di fronte alla casa in cui Ellie è appena entrata. La prima indossa un cappellino da baseball nero e tiene in mano un binocolo con il quale cerca conferme alle sue ipotesi, mentre la seconda ha un atteggiamento del tutto normale. Quella mattina hanno seguito Ellie dall’esatto momento in cui ha messo piede fuori da casa sua.

SUMMER
(dandole una pacca sulla spalla)
Te l’ho detto che Ellie ci avrebbe condotte direttamente al
nascondiglio di Sophie!


ANNA
Chi ti dice che ci sia Sophie dietro quella porta? Non
abbiamo visto nulla per ora.


SUMMER
Che motivo avrebbe mai Ellie per entrare in una casa
abbandonata di prima mattina?


ANNA
Magari è il luogo dove viene a fare sesso con il suo ragazzo.


SUMMER
(scuotendo velocemente la testa)
Che schifo!


ANNA
Non ci resta che aspettare che esca.


SUMMER
(portandosi una mano sulla fronte)
Mi tornerà il mal di testa.


ANNA
A proposito, come stai? Seth mi ha detto che ieri ti
sentivi poco bene.


SUMMER
Oggi sto benone. Sarà stato lo stress di questi giorni. Di questo
passo, a breve Sophie sarà costretta a pagarmi l’ospizio in cui
mi farà rinchiudere.


ANNA
(sorridendo)
E’ solo una ragazzina, Anche noi eravamo piuttosto problematici
alla sua età.


SUMMER
(interrompendo bruscamente quel discorso)
Guarda, sta uscendo!


Summer indica la porta della casa che, improvvisamente, si è aperta. Ellie fa un passo fuori dall’abitazione, mentre continua a parlare con chiunque sia nascosto al suo interno. Summer prende nuovamente il binocolo e tenta di sbirciare. Ellie saluta con un gesto della mano e torna a scendere le scale che la porteranno verso la sua bici. Una testa si affaccia fuori dalla residenza. Summer la riconosce immediatamente: è Sophie.

SUMMER
E’ lei, te l’avevo detto!


ANNA
Beccata.


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