Amore a prima vista

di Peppedim
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Come tutto ebbe inizio. ***
Capitolo 2: *** 2. Una giornata interminabile ***
Capitolo 3: *** 3.La sorpresa di Marco ***
Capitolo 4: *** 4. Qualcosa sta cambiando ***
Capitolo 5: *** Una sorpresa inaspettata ***
Capitolo 6: *** 6.Lo strano sogno di marco ***
Capitolo 7: *** 7.L'incontro con il dottore ***
Capitolo 8: *** 8. un'anima ferita ***



Capitolo 1
*** Come tutto ebbe inizio. ***


Era una giornata uggiosa.
Marco era lì, con le cuffiette nelle orecchie, mentre nel suo MP3 passava "Bring me to my life" degli Evanescence. 
I suoi capelli biondi erano coperti dal cappuccio grigio della felpa e gli occhi castani, colmi di dolore, erano tenuti bassi sull'asfalto freddo del mattino.
Arrivò l'autobus, prese un respiro profondo ed entrò.
L'autobus era pieno di gente: classico.
Marco adorava stare in fondo al bus, lontano dalla gente e dagli occhi indiscreti che lo guardavano malvagi e pieni di odio per quel ragazzo così diverso.
L'autobus partì e partì con esso la routine  di Marco.
Le fermate passavano e così passavano anche i minuti, interminabili.
Nella fermata prima della sua discesa una persona in più salì nella vettura: errore dell'ordinaria continuità.
Era una ragazza minuta, con una treccia che le scendeva lungo la schiena e degli occhiali neri che le incorniciavano il candido viso.
La ragazza scelse di arrivare dov'era Marco, in fondo, lontano dalla gente e dagli occhi indiscreti che la guardavano malvagi e pieni di odio per quella ragazza così diversa.
Marco la guardava con la coda dell'occhio, nessuno si avvicinava così tanto a lui da anni.
Sorpreso, pieno di gioia, prese una boccata di coraggio verso quella ragazza che gli sembrava un angelo:
<< Cosa leggi? >> Marco guardò la ragazza che sfogliava quelle pagine giallastre.
Lei alzò lo sguardo, sorridendo timidamente:<< Ehm ... Hunger games ... Il canto della rivolta. >>
Lui sorrise dolcemente:<< Oh, io gli ho letti tutti. >>
Alla ragazza le si illuminarono gli occhi: << Davvero? >>
Lui rimase ammaliato da tanta bellezza:<< Come ti chiami? >>
<< Elena... tu? >>
<< Marco, piacere di conoscerti. >> sorrise.
L'autobus fermò la sua corsa e Marco dovette scendere.
<< Devo scendere, ma se ci sei, domani ci rincontriamo. >>
Lei sorrise abbassando lo sguardo:<< Si, allora a domani. >>
E lui scese vendendola andare via, inseguendo l'autobus con lo sguardo.

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Capitolo 2
*** 2. Una giornata interminabile ***


Mentre Marco scendeva  dal bus, Elena rimase sola e quindi riprese a leggere quel  libro che aveva tra le mani.
Mentre leggeva il suo sguardo cadde sul posto di fronte a lei, dove poco prima c’era Marco: vide le sue cuffiette.
Le prese e cercò di chiamarlo, ma lui non la sentì: il rumore della bussola che si chiudeva coprì la sua voce.

Marco si accorse di averle perse  quando era quasi arrivato davanti la scuola.
Guardò riluttante l’edificio, si tirò sù il cappuccio e con lo sguardo rivolto verso il  basso entrò.

La campanella d’entrata suonò  e Marco come al solito si sedette all’ultimo banco,sempre con quello sguardo colmo di dolore che sembrava quasi che scoppiasse in lacrime da un momento all’altro.

Suonò la ricreazione e come al solito Marco se ne stava seduto in classe da solo a giocherellare con il telefono,  ma nel frattempo una ragazza della sua classe si avvicinò:

<< Ciao Marco! Posso sedermi  vicino a te? >>

Lui alzò lo sguardo e vide quella ragazza così gentile.
Abbozzando un sorriso rispose :<< Fai pure! >>

La ragazza si sedette vicino a lui e pochi istanti dopo  la campanella suonò, segnando la fine dell’intervallo e tutti i compagni rientrarono  in classe come se ci fosse un assalto, ma la ragazza non tornò al suo posto.

L’ora successiva alla ricreazione ebbero chimica: a Marco piaceva studiarla, era sempre preparato.

L’ora passò in fretta  e la ragazza seduta nel banco con Marco non aprì bocca,restò li ferma ad ascoltare la lezione.
Durante il cambio dell’ora la ragazza si voltò verso Marco e gli chiese:

<< Ma tu sei riuscito a capirci qualcosa della lezione che ha appena spiegato il prof di chimica?>>

Marco arrossì  e schiarendosi la voce con un lieve colpo di tosse le disse << Credo di averla capita,ma ancora devo studiarla a casa. >>

La campanella dell’uscita suonò e i suoi compagni uscirono velocemente, spingendosi l’un l’altro.
 Marco come al solito uscì per ultimo con il cappuccio sul viso e lo sguardo rivolto per terra. 
Uscì con molta calma. 

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Capitolo 3
*** 3.La sorpresa di Marco ***


Quel giorno Marco,uscì con lo sguardo molto triste. Era più triste del solito perché non c’era la musica che alleviava il suo malessere.
Come di suo solito con una camminata molto pesante e con lo sguardo sempre fisso in basso e con quel cappuccio sempre che ricopriva il suo capo andò verso la fermata del bus.
Arrivato a pochi metri dalla fermata una voce femminile lo chiamò, fece finta di non sentire perché non voleva parlare con nessuno.
Allora la ragazza che lo continuava a chiamare fece uno scatto per superarlo e gli si piazzò davanti: Marco la vide e si fermò.
Era  Manuela, la sua compagna di classe, che fu tra le prime della classe ad uscire per poi aspettarlo nei pressi della fermata: come mai lo aveva aspettato così allungo?
<< Marco, come mai non ti sei voltato mentre ti chiamavo?>> gli disse la ragazza appoggiandogli una mano su una guancia.
Marco arrossì per quel gesto,però non le rispose.
<< Qualcosa non va Marco? >> chiese la ragazza con voce molto gentile.
<< Tutta la mia vita è uno schifo! >> disse Marco con lo sguardo rivolto verso la ragazza,che nel frattempo aveva gli occhi lucidi.
La ragazza lo abbracciò,Marco rimase un po’ sorpreso e dopo qualche secondo contraccambiò.
<< Se vuoi ci sono qui io. >> disse Manuela con un po’ di rossore sulle sue guance.
Marco rimase un po’ sorpreso perché mai nessuno fino a quel momento gli aveva detto una cosa simile. 

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Capitolo 4
*** 4. Qualcosa sta cambiando ***


Marco mentre tornava a casa ripensò alle parole di Manuela e una domanda gli frullava in testa: "Come mai Manuela teneva così tanto a lui?".
Nel frattempo che rifletteva,cercando di darsi una risposta, arrivò davanti casa, aprì il cancelletto e percosse il lungo vialetto fino ad arrivare davanti la porta, prese le chiavi dalla tasca del giubbotto ed aprì.
Appena entrò disse ad alta voce "sono a casa",ma nessuna risposta,allora andò in cucina e lì vide un biglietto scritto da sua madre che diceva:
"Io sono a lavorare,nel frigo ti ho lasciato da mangiare,ci vediamo stasera."
Marco aprì il frigo,vide la frittata la prese e ne tagliò una porzione. Appena finì di mangiare salì in camera sua e dato che era solo,accese lo stereo che gli teneva sempre buona compagnia e si buttò su letto a giocare con il telefonino.
Il pomeriggio passò velocemente,si fece l’orario di cenare:da un momento all’altro sua madre sarebbe arrivata.
Scese in cucina per preparare il tavolo,nel frattempo arrivò sua madre,lui le corse in contro felice di vederla.
Mangiarono molto velocemente e tutti e due, dopo aver sparecchiato, andarono a coricarsi.
Poco prima che Marco si addormentasse sua mamma bussò, Marco non le aveva ancora raccontato come gli era andata la giornata a scuola.
(pov. Marco)
Sentii bussare alla porta della mia cameretta,mi chiedevo che cosa volesse mia madre.
<< E'  permesso figliolo? >> chiese la mamma da dietro la porta.
<< Prego mamma,tu sei sempre la benvenuta nel mio piccolo "regno".>> disse Marco con tono molto dolce.
La mamma entrò e si sedette sul letto accanto a Marco.
<< Qualcosa non va'? >> chiese la madre.
<< No mamma, è soltanto che sono un po’ stanco tutto quì! >> disse Marco con tono un po’ vago.
<> chiese la mamma sapendo che era successo qualcosa.
<< Come al solito mamma, sono solo stanco ti dico! >> disse Marco con tono scocciato e proseguì:<< Ora se non ti dispiace fammi dormire che con un po’ di riposo passa tutto.>>
La madre restò lì interdetta per poi andarsene.
Marco in tanto si era addormentato profondamente e fece un sogno che lo fece svegliare di soprassalto: Cosa aveva sognato?
Guardò l’orario erano le  5:55 del mattino, decise di alzarsi perchè a momenti doveva alzarsi ugualmente per andare a scuola.
Si lavò e si vestì, nel frattempo suonò la sveglia, scese a fare colazione e trovò sua madre che stranamente, anche se non doveva lavorare quella mattina. Si alzò a preparargli la colazione:"Strano ... "
<< Buon giorno mamma. >> disse ancora assonnato.
<< Giorno a te. Come hai dormito? >> chiese sua mamma con un sorriso sulle labbra.
<< Anche io, grazie. >> rispose la mamma.
<< Grazie di avermi preparato la colazione:era squisita! Ora, però, devo andare >> disse Marco dandole un bacio su una guancia. 

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Capitolo 5
*** Una sorpresa inaspettata ***


             5. Una sorpresa inaspettata
 
Quel giorno Marco dopo essere uscito da casa,come di suo solito si diresse verso la fermata del bus. Arrivò prima del solito l’autobus sarebbe passato alle 7.15,ma quando guardò l’orario marco vide che erano ancora le 7.00. Datochè  non aveva la musica si portò un libro intitolato:’’IL trono di spade’’.
Passarono  i minuti e alle 7:15 l’autobus fece la sua fermata, Marco salì e come al solito andò verso il dietro del bus,si sedette e si continuò a leggere libro.
Due fermate dopo l’autobus si arrestò nuovamente e altra gente salì in mezzo a questa folla c’era  Elena,anche lei come faceva spesso andò senza guardarsi in torno verso il fondo del bus,mentre l’autobus ripartì  Elena si sedette con il viso basso e colmo di lacrime.
Marco che era davanti a lei alzò lo sguardo e la riconobbe:’’cosa le era accaduto??’’
<>disse con tono molto dolce e curioso
<< Niente tranquillo è tutto apposto>> disse un po’ singhiozzante.
 Marco restò in silenzio e la guardò molto attentamente,aveva un brutto livido in faccia, allora molto incuriosito,fissandola molto accuratamente gli chiese:
<>disse con tono un po’ curioso e allo stesso tempo con un po’ di rabbia verso chi aveva fatto del male alla ragazza
<> disse con un po’ tra un singhiozzo e un altro e con gli occhi ancora lucidi.
Marco non volle insistere più di tanto  perchè non voleva essere invadente,quindi cambiò  discorso per cercare di risollevarle  il morale e dopo un po’ di silenzio Marco incominciò un discorso
<<è da un po’ che non ti vedo,come mai?>>disse Marco con un tono di curioso
<>disse Elena asciugandosi e risistemandosi un po’ passandosi la mano fra i capelli portandoli dietro l’orecchio,poi continuò
<>
<>disse con un tono molto dolce e rincuorato di non aver perso anche quel paio di cuffie. Ritornò il silenzio tra di loro,finche Marco prese un foglio sul quale scrisse qualcosa.
Arrivò la fermata dove Marco dovette scendere dato che stava andando a scuola,ma poco prima di scende lasciò il pezzo di carta nel posto su qui era stato seduto.
La ragazza molto incuriosita lo prese  lo aprì e lo lesse:
“Cara Elena,non ci conosciamo bene però mi piacerebbe rivederti io abito a pochi passi dal centro se vuoi con la scusa delle cuffiette usciamo e ti offro un caffè o un gelato in base a quello che preferisci,qui sotto ti ho scritto il mio numero così se vuoi rintracciarmi sai come farlo,aspetto una tuo messaggio a presto Marco”.
La ragazza prese il suo telefono e invece di scrivergli un messaggio gli chiamò.
<< Marco,ho letto il tuo biglietto e ti volevo dire che anche io abito a pochi passi dal centro,quindi si accetto il tuo invito!!>> disse molto contenta e sicura di se,la sua voce sembrava già più serena.
<>chiese Marco molto timidamente
<> rispose molto felice
La mattina passò in fretta,Marco tornò a casa  fece  i compiti e poi essendo da solo telefonò a sua madre chiedendogli  il permesso per uscire con una sua amica ,la mamma felice acconsentì,Marco non usciva spesso.
Marco come di suo solito amava arrivare agli appuntamenti con un po’ di anticipo,arrivò nel luogo stabilito alle 15:30. Poi stranamente arrivò un messaggio da Elena:’’Ciao Marco io sto’ per uscire da casa,mi fa piacere rivederti,un bacio Elena!!’’
 Marco rimase un pò stupito a tali parole ma gli piaceva essere importante per qualcuno.
Elena arrivò anche lei con un po’ di anticipo,Marco appena la vide gli fece un gesto con la mano e lei gli corse incontro e lo abbracciò,Marco rimase per qualche secondo immobile ma poi contraccambiò anche lui.
<>gli disse Marco sorridente
<>disse Elena guardandolo negli occhi.
Si sedettero in un bar vicino al luogo d’incontro e al tavolo iniziarono a parlare
<>disse Marco incuriosito
<> incominciò a raccontare: 
Allora io abito con mio padre,mia madre morì quando io avevo l’età di 7 anni,lottava contro il cancro. Con mio padre non ho un buon rapporto,lui in fatti è sempre fuori per lavoro ed io sono quasi sempre da sola a casa,nel tempo libero faccio diverse cose come ad ascoltare la musica e cantare quando mi và,purtroppo non ho avuto una bella infanzia ….. ma non voglio stare qui ad annoiarti adesso parlami un po’ di te>>disse la ragazza con tono evasivo.
<>disse con un po’ di rossore sulle guance e abbassando lo sguardo verso la tazza di caffè che aveva davanti.
Il pomeriggio passò veloce come un treno in corsa,finche arrivò il momento di andarsene  per entrambi.
<< Ho passato un bel pomeriggio con te grazie,spero che ce ne  saranno altri>> disse Elena dandogli un bacio sulla guancia.
Marco con ancora un po’ di rossore  gli disse <> disse abbracciandola.

Marco quando fu quasi sotto casa,con le cuffiette che gli aveva ridato Elena,si ricordò quel sogno che aveva fatto due sere prima. Entrò a casa e si mise a letto erano le 19:30,si addormentò un oretta,rifece lo stesso sogno che lo fece sobbalzare giù dal letto erano le 20,30,il cuore gli batteva fortissimo,prese il telefono e scrisse un messaggio ad Elena.
(Pow. Elena)
Avevo passato un bel pomeriggio insieme a Marco,se solo lo avessi conosciuto prima … Per tutto il tragitto pensavo a lui e al bel pomeriggio passato, arrivai davanti casa,tirai un sospiro ed entrai,quel brutto livido che mi aveva fatto mio padre mi continuava a fare del male,erano successo troppe cose e troppo in fretta,lui mi aspettava li davanti alla porta,io  volevo stargli lontano da quel mostro,entrai ci scambiammo un sguardo molto veloce senza dirci niente. Andai a farmi una doccia e lasciai il telefono in camera mia,dopo essere uscita dalla doccia mi sistemai per la notte,infilandomi il pigiama mi buttai sul letto. Presi il telefono e iniziai a leggere i messaggi fin che non vidi che Marco mi aveva cercato.

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Capitolo 6
*** 6.Lo strano sogno di marco ***


Elena appena vide il messaggio di Marco lo chiamò e lui rispose subito ma con voce molto agitata
-Ciao Marco che cosa succede??- chiese Elena con  tono molto preoccupato
- Elena scusa il disturbo,è 3 giorni che faccio sempre lo stesso sogno,ma la cosa strana è che mi sembra di viverlo veramente,spero tu possa aiutarmi!!- disse Marco.
- No,non disturbi affatto,un amico và aiutato e quindi ti ascolterò e vedrò cosa possiamo fare.- disse Elena per rassicurarlo.
Marco incominciò a raccontare:
in questo sogno vedo me  correre  verso una luce inseguito da delle ombre, a quanto pare queste ombre non sono buone e mi vogliono portare con loro,poi improvvisamente mi ritrovo in un luogo buio e una piccolissima luce in fondo,sento delle voci femminili appena provo ad andare verso la luce essa diventa sempre più grande ma appena mi avvicino fino a pochi metri vedo un ombra di un uomo,quest’uomo è molto alto,largo come un armadio e si mette davanti alla luce,all’improvviso mi sento tirare dai piedi.. a questo  mi sveglio .
-Marco non so come aiutarti,purtroppo non me ne intendo di queste cose di decifrare i messaggi dietro i sogni,però ho un amico che può aiutarti,domani se sei libero andiamo da lui,ovviamente fa venire anche tua madre!!- disse Elena,era molto preoccupata per lui.
-Grazie Elena,ti faccio sapere tra un po’- disse marco rassicurato.
Poco dopo arrivò la madre di Marco,lui scese molto velocemente e si diresse verso di lei,la abbracciò e scoppiò a piangere. La madre vedendo il figlio in queste condizioni lo abbracciò e si sedettero sul divano in soggiorno.
-Marco cosa è successo??- disse la mamma un po’ preoccupata
-Mamma,da 3 giorni che faccio un sogno molto brutto. Sono veramente terrorizzato!!- disse Marco asciugandosi gli occhi ancora lucidi.
-Raccontami il tutto!!- disse la madre
Marco raccontò il sogno,in ogni minimo dettaglio,come aveva fatto con Elena. Raccontò anche di Elena  e che cosa le aveva detto,lei  acconsentì. Volevano vederci chiaro.
Marco chiamò  Elena e le disse che per lui e per sua madre andava molto bene l’appuntamento per il giorno successivo. Allora Elena chiamò il suo amico Giuseppe gli spiegò il tutto e presero un appuntamento per il giorno seguente alle 15:30,
Elena informò Marco.
Durante la notte Marco rifece lo stesso sogno,che lo fece risvegliare al solito alle 5:30. Era stufo di questo sogno che lo perseguitava.
La mattina passò e così anche la giornata scolastica. Marco tornò a casa e, entrando, vide il tavolo apparecchiato e la madre che lo aspettava.
Mangiarono in fretta e, appena finirono, uscirono per andare da Elena che li stava aspettando.
Elena appena vide il messaggio di Marco lo chiamò e lui rispose subito ma con voce molto agitata
-Ciao Marco che cosa succede??- chiese Elena con  tono molto preoccupato
- Elena scusa il disturbo,è 3 giorni che faccio sempre lo stesso sogno,ma la cosa strana è che mi sembra di viverlo veramente,spero tu possa aiutarmi!!- disse Marco.
- No,non disturbi affatto,un amico và aiutato e quindi ti ascolterò e vedrò cosa possiamo fare.- disse Elena per rassicurarlo.
Marco incominciò a raccontare:
in questo sogno vedo me  correre  verso una luce inseguito da delle ombre, a quanto pare queste ombre non sono buone e mi vogliono portare con loro,poi improvvisamente mi ritrovo in un luogo buio e una piccolissima luce in fondo,sento delle voci femminili appena provo ad andare verso la luce essa diventa sempre più grande ma appena mi avvicino fino a pochi metri vedo un ombra di un uomo,quest’uomo è molto alto,largo come un armadio e si mette davanti alla luce,all’improvviso mi sento tirare dai piedi.. a questo  mi sveglio .
-Marco non so come aiutarti,purtroppo non me ne intendo di queste cose di decifrare i messaggi dietro i sogni,però ho un amico che può aiutarti,domani se sei libero andiamo da lui,ovviamente fa venire anche tua madre!!- disse Elena,era molto preoccupata per lui.
-Grazie Elena,ti faccio sapere tra un po’- disse marco rassicurato.
Poco dopo arrivò la madre di Marco,lui scese molto velocemente e si diresse verso di lei,la abbracciò e scoppiò a piangere. La madre vedendo il figlio in queste condizioni lo abbracciò e si sedettero sul divano in soggiorno.
-Marco cosa è successo??- disse la mamma un po’ preoccupata
-Mamma,da 3 giorni che faccio un sogno molto brutto. Sono veramente terrorizzato!!- disse Marco asciugandosi gli occhi ancora lucidi.
-Raccontami il tutto!!- disse la madre
Marco raccontò il sogno,in ogni minimo dettaglio,come aveva fatto con Elena. Raccontò anche di Elena  e che cosa le aveva detto,lei  acconsentì. Volevano vederci chiaro.
Marco chiamò  Elena e le disse che per lui e per sua madre andava molto bene l’appuntamento per il giorno successivo. Allora Elena chiamò il suo amico Giuseppe gli spiegò il tutto e presero un appuntamento per il giorno seguente alle 15:30,
Elena informò Marco.
Durante la notte Marco rifece lo stesso sogno,che lo fece risvegliare al solito alle 5:30. Era stufo di questo sogno che lo perseguitava.
La mattina passò e così anche la giornata scolastica. Marco tornò a casa e, entrando, vide il tavolo apparecchiato e la madre che lo aspettava.
Mangiarono in fretta e, appena finirono, uscirono per andare da Elena che li stava aspettando.

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Capitolo 7
*** 7.L'incontro con il dottore ***


                                 7.L’incontro con il dottore

Elena era  davanti all’ingresso della villa Bellini già alle 15:00.
 Marco l’aveva avvisata che stava per arrivare.
Il posto dove si dovevano incontrarsi con Giuseppe non era molto distante dal luogo dove si dovevano vedere con Marco.
Marco e sua madre arrivarono,il ragazzo vide Elena la salutò con un gesto e lei gli corse subito incontro.
Appena arrivò davanti a Marco si fermò per qualche secondo e poi lo abbracciò. Marco si stava abituando a questi abbracci da parte di Elena e contraccambiò.
Vide il volto di Elena;era preoccupata.
- Ehi, Elena  che hai?- le chiese Marco.
-Niente stai tranquillo,tu come ti senti?-disse la ragazza con tono evasivo.
In realtà era preoccupata per Marco.
Lungo il tragitto Elena e la  madre di Marco cominciarono a parlare
-allora come vi siete conosciuti tu e Marco?-chiese la madre ad Elena
- è successo tutto per caso signora, rispose  con un pò di rossore.
Stranamente Marco era molto taciturno,pensava a quel sogno che lo perseguitava da 4 giorni.
Arrivarono dopo 10 minuti davanti un palazzo antico.
Marco si sentiva strano ed una parte di lui era come se volesse scappare via lontano da quel luogo,ma un'altra parte voleva dei chiarimenti su quello che stava accadendo.
Ben presto arrivò il suo turno, entrarono Marco,Elena e la madre di Marco, si sedettero e iniziarono a parlare
-Buon pomeriggio Signora mi chiamo Giuseppe,mi occupo della interpretazione dei sogni
-Buon pomeriggio a lei,vogliamo capire cosa stà succedendo a mio figlio. Disse la madre con tono preoccupato
-Allora Marco seguimi,lei signora è meglio che aspettati qua.
Marco si alzò dalla sedia e seguì Giuseppe.
Entrarono in una stanza accogliente e Giuseppe lo fece accomodare in una comoda poltrona.
-Allora Marco come ti senti in questo momento?chiese Giuseppe.
-Mi sento turbato,è un paio di giorni che continuo a fare un sogno poco piacevole.
-Ti và di parlarne?
-Sono qui per questo …
- Capisco che non è facile parlare delle proprie sensazioni con un estraneo
- Io voglio venirne a capo il prima possibile!
Giuseppe vedendo la determinazione di marco prese il suo notes e disse’’allora cominciamo’’
in questo sogno vedo me  correre  verso una luce inseguito da delle ombre, a quanto pare queste ombre non sono buone e mi vogliono portare con loro,poi improvvisamente mi ritrovo in un luogo buio e una piccolissima luce in fondo,sento una voce femminile e appena provo ad andare verso la luce essa diventa sempre più grande ma appena mi avvicino fino a pochi metri vedo un ombra di un uomo,quest’uomo è molto alto,largo come un armadio e si mette davanti alla luce,all’improvviso mi sento tirare dai piedi.. a questo punto  mi sveglio .
Giuseppe scrisse il tutto e accompagnò  Marco nella stanza dove c’era Elena e sua madre congedandosi gli disse che gli avrebbe fatto sapere qualcosa al più presto.

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Capitolo 8
*** 8. un'anima ferita ***


                      8. Un’anima ferita
 
Elena dopo che Marco finì quella seduta con il dottore si sentiva un po’ più sollevata perché sapeva che Giuseppe avrebbe potuto aiutarlo.
<< Allora Marco ora come ti senti?>> disse Elena abbracciando Marco dopo essere uscito da quella stanza
<< Come se mi fossi tolto un peso,spero che Giuseppe possa risolvere il mio problema>>disse Marco rivolgendosi sia ad Elena e a sua madre.
<> disse la madre con un leggero sorrisetto che gli marcava il viso.
Il pomeriggio passò Elena stette ancora con Marco e sua madre perché non voleva tornare a casa. Si fece sera e la madre di Marco accompagnò Elena a casa.
Pow. Elena
È bello a stare con Marco perchè  è un ragazzo che sa il fatto suo,molto intelligente,spirito e molto alla mano.
Non volevo tornare in quella prigione chiamata ‘’casa’’ non mi piaceva più da quando la mamma era venuta a mancare .
Tornai a casa,come al solito c’era quell’ubriacone di mio padre che disprezzo molto che si guardava la tv,entrai e andai direttamente in camera mia.
Mi feci una doccia e mi misi il mio adorato pigiama, vidi mio padre davanti la mia porta,già mi immaginavo cosa volesse fare, lui si avvicinò a me ,faceva puzza di alcool chissà quanto e cosa aveva  bevuto mentre ero fuori …
<< Stammi lontano!!>> disse Elena urlando.
Lui nonostante tutto continuò ad  avvicinarsi verso il letto
<<  Vieni qui figliola non  voglio farti  del male>> disse il padre chiaramente ubriaco
<< Non voglio!!>> disse Elena cercando di allontanarsi da lui.
La notte passò Elena per l’ennesima volta visse un altro incubo,lei si svegliò ancora con il padre accanto,lo spostò con disgusto.
Si andò a fare una doccia le lacrime rigavano il suo volto ma l’acqua purtroppo non riuscì a lavare la sua anima ferita.
 Si vesti per andare a scuola erano le 6:30 il bus sarebbe passato intorno alle 7:15
Pow. Marco
Come al solito mi svegliai di soprassalto
<< Questa storia deve finire una volta per tutte>> pensai trà me e me
Come al solito mi svegliavo sempre alla stessa ora,quella mattina per sbrigarmi prima decisi di farmi una doccia, mi vestii e scesi a fare colazione,mentre scendevo le scale controllavo i messaggi che erano arrivati durante la notte,vidi che mi aveva cercato anche Elena
Messaggio da Elena:
Ciao Marco volevo ringraziarti per i bei pomeriggi trascorsi con te,siete molto simpatici tu e tua mamma,ringraziala da parte mia per il passaggio.
Ci vediamo presto un bacio Elena

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