Thunderfrost ABC

di hakuryu
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo 1 - A ***
Capitolo 2: *** capitolo 2 - B ***
Capitolo 3: *** Capitolo 3 - C ***
Capitolo 4: *** Capitolo 4 - D ***



Capitolo 1
*** Capitolo 1 - A ***


CAPITOLO 1 – Altalena





Nella dorata Asgard  vi era un immenso castello che metteva soggezione  al sol guardarlo, colmo di serietà e doveri da divinità inavvicinabili e inarrivabili.
Tuttavia, in un piccolo angolo del castello nel loro piccolo angolo di paradiso c’erano due principini che giocavano in giardino. I due rampolli di Odino Padre degli Dei giocavano liberi da ogni regola divina, sottostavano soltanto alle regole che loro stessi imponevano per i loro giochi.
Erano solo Thor e Loki in quel giardino, che per loro era sempre come un nuovo mondo da esplorare. Dove i pericoli immaginari si nascondevano dietro ogni albero e dentro ogni cespuglio. Di  tanto in tanto la balia dava un’occhiata ai due monelli, ma non li interrompeva giocare.
In verità ci aveva provato qualche volta, perché era per i due l’ora del bagno … ma i due monelli si alleavano, e mentre Thor la distraeva c’era Loki che con qualche suo trucchetto di magia imparato di recente la faceva inciampare, le faceva andare della sabbia negli occhi o la legava con una corda per saltare. Era per loro un bel passatempo dare fastidio alla balia, anche se poi i rimproveri poco divertenti di Odino non tardavano ad arrivare.
Alle volte anche Frigga guardava giocare i suoi figli, mentre sorseggiava del tè elegantemente seduta su una sedia. Si rilassava guardandoli giocare serenamente, liberi da ogni tipo di preoccupazione. Ed era così che sperava fosse il loro futuro, condurre una vita serena e priva di dispiacere. Magari anche con qualche nipotino intorno. Non poteva immaginare come sarebbero andate le cose qualche anno dopo,ma questa è un’altra storia.
<< Dai Loki! Fai apparire qui una torta! Ho fame! >> disse un Thor affamato seduto a terra con le gambe divaricate guardando il fratello con aria da cucciolo
<< Thor, non sono ancora in grado di far apparire delle cose! >> gli disse allegro sedendosi accanto a lui in maniera più composta <<  adesso a cosa giochiamo? >> gli chiese curioso
Thor si lasciò cadere all’indietro nella soffice erba del giardino stirandosi a braccia aperte << Ho fame, non riesco a muovermi! Io sono un guerriero, se non mangio non ho le forze per combattere!>>  disse in tono lamentoso chiudendo gli occhi
Loki con dei movimenti delle dita, fece strisciare un serpentello di legno fino al fratello, facendoglielo salire su per una gamba. Thor aprì di scatto gli occhi e guardandosi la gamba saltò in aria allontanandosi correndo.
Loki intanto se la rideva divertito << ma tu non eri un grande guerriero esausto?! >> disse continuando a ridere, canzonando il fratello.
<< Loooooookii!! Se ti prendo … >> disse divertito Thor facendo il finto arrabbiato cominciando a correre verso il fratello, che di scatto si alzò e si mise a correre divertito dalla situazione.
Dopo essersi rotolati entrambi nell’erba e aver corso a perdifiato, Loki si mise seduto nell’altalena a riprendere fiato mentre il fratello era nuovamente steso nell’erba.
<< Hey Thor, secondo te nostro Padre mi vuole bene?>> gli chiese dando le spalle al fratello sdraiato , guardando il cielo.
<< Perché questa domanda , fratello? Non essere sciocco, certo che te ne vuole >> gli rispose non scomponendosi , sicuro di quello che stava dicendo.
<< Non so … sembra strano nei miei confronti. Sembra più severo >> disse sporgendosi in avanti continuando a stare nell’altalena.
<< Ma no, sarà perché sei più piccolo e quindi è un po’ più severo ma nulla di che >> gli rispose calmo, respirando profondamente
<< mmmh … >> mugugnò pensieroso.
Ad un certo punto,mentre era immerso nei suoi pensieri , Loki perse l’equilibrio e cadde in avanti sbattendo fronte e ginocchia.
Thor sentendo il tonfo si mise a sedere per vedere cosa fosse successo, appena vide il fratello intento a rialzarsi dopo un gemito di dolore corse verso  di lui e gli si inginocchiò accanto per vedere cosa si fosse fatto.
<<  Loki, tutto bene?? >> gli chiese Thor con un velo di preoccupazione
Loki non rispondeva e con le lacrime agli occhi con entrambe le mani si copriva il ginocchio dolorante. Thor notando il gesto del fratello , tolse gentilmente le sue mani e vide nel ginocchio un graffio non troppo brutto ma leggermente sanguinante dovuto al fatto che  nel punto in cui era caduto c’era la nuda terra con qualche sassolino al posto del morbido prato che vi era nel resto del giardino.
Thor istintivamente fece una cosa che loro Madre faceva quando si faceva male spesso e volentieri, posò un bacino sul ginocchio.
<< Vedrai che ora passa tutto, d’accordo? Anche io so fare qualche magia! >> gli disse sorridendo , asciugando una lacrima che rigava il viso pallido del fratello.
Loki sorrise leggermente e timidamente gli disse << Mi sono fatto male anche qui … >> indicandosi con un dito la fronte.
Allora Thor si avvicinò e  mettendogli una mano dietro la testa per avvicinarlo gentilmente a lui, gli posò un bacio su un punto un po’ arrossato della fronte.
Sorridendosi a vicenda, i due tornarono a giocare dimenticandosi della  dolorosa caduta.
Una cosa che non avrebbe mai dimenticato Loki era sicuramente la tenerezza che gli aveva mostrato suo fratello, una cosa importante per lui e che gli scaldava il cuore.






angolo dell'autrice

salve a tutti <3 state tranquilli innanzitutto, per chi segue entrambe le mie fanfiction Thorki  , aggiornerò entrambe le cose più o meno con assiduità! non vi abbandono lettorucci miei <3 <3
ringrazio chi ha letto questo mio capitolo, e spero continuiate a farlo! mi raccomando , tenetemi aggiornata su cosa ne pensate eh! mi fa tanto piacere quando mi esprimete i vostri pareri!
a presto!
kyuuuu kiss kiss!

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Capitolo 2
*** capitolo 2 - B ***


Capitolo 2 – Barman
 
 
Era una piovosa mattina a Londra,le strade erano freneticamente attive. Chi andava a lavoro, chi accompagnava i figli a scuola,chi andava a fare la spesa con il fidato ombrello.
Loki era una delle persone che in quel momento si trovava a lavoro già da qualche ora,poiché un bar si sveglia ancora prima del sole. A lui non piaceva granchè il suo lavoro,anzi non gli piaceva per niente visto che non amava parlare con le persone, tuttavia da quando era andato via di casa gli servivano soldi. E questo impiego era il meglio che fosse riuscito a trovare.
Era ancora in prova in quel posto, gli rimaneva ancora poco più di una settimana per sapere se effettivamente sarebbe stato assunto.
<< “ bha spero quantomeno che mi prendano dopo la prova, altrimenti avrò gettato solo del tempo inutilmente” >> pensava Loki mentre puliva un bicchiere.
Indossava la consueta divisa del locale, composta da :  pantalone nero,grembiulino legato alla vita color verde e camicia bianca con gilet nero.
Loki odiava anche quella divisa.
Il tempo passava lento tra un cliente e l’altro, e quella città era così piovosa. Il tutto messo insieme non lo rendeva particolarmente solare. Si erano fatte circa le 11 del mattino, e fuori non accennava a smettere di piovere.
<< Salve >> disse entrando un cliente, poi si sedette ad un tavolo aspettando che la cameriera venisse a prendere la sua ordinazione.
Loki gettò un’occhiata annoiata al tizio,sembrava chiaramente straniero. Non ricordava di aver mai visto nessun uomo dai capelli così lunghi e biondi in quella città. Ma alla fine, poco gli importava. Certo innegabile il fatto che saltava all’occhio il modo in cui fosse vestito. Uno sgargiante mantello rosso, una sorta di armatura e degli strani pantaloni. Doveva esserci qualche raduno cosplay nelle vicinanze.
La cameriera indugiò più di qualche minuto al suo tavolo, a quanto pare non conosceva molte delle cose sul menù quindi la cameriera gli propose di prendere un classico caffè caldo. Ideale con quel tempo freddo.
La cameriera gli portò la bevanda e si ritirò per lasciarlo bere in pace.
Ad un certo punto si sentì il rumore di una tazza frantumata contro il suolo seguito da un urlo.
<< UN ALTRO! >> urlò di buon umore l’uomo cui era stato portato il caffè.
I pochi clienti che c’erano in quel momento  si voltarono a guardare sbigottiti quella persona, mentre la cameriera guardava Loki per dirgli di fare qualcosa. In quel momento il proprietario non c’era e lei aveva paura che quell’uomo fosse pazzo, quindi non voleva avvicinarcisi.
Loki roteò gli occhi scuotendo leggermente la testa e si diresse al tavolo in questione.
<< Hey! Ma che ti è preso?! Ti pare il modo di chiedere un’altra tazza questo?!>> gli disse inarcando un sopracciglio e indicando con entrambe le mani la tazza in frantumi.
<< È  usanza e buon’educazione da dove provengo  io reclamare dell’altra bevanda in questo modo, non era mia intenzione mancare di rispetto >> disse molto educatamente e quasi costernato per l’equivoco
<< “ma come diavolo parla questo?” non so da dove tu venga ma qui non si usa affatto. Quindi ripagherai questa tazza insieme al costo del caffè, chiaro? >> gli rispose acido
<< certamente , ha la mia parola >> disse sicuro di sé , come se stesse facendo una promessa
<< Ho la tua … >> si chiese interrogativo << lasciamo perdere >> disse alzando le mani davanti a se, non voleva continuare la discussione.
Tuttavia non avrebbe pulito lui, era compito della cameriera. Quindi le disse chiaro e tondo che doveva andare a pulire quel disastro, altrimenti fosse stato per lui lo avrebbe lasciato così.
La cameriera dopo un po, guardando in cagnesco Loki fece come chiesto visto che non voleva ramanzine dal capo quando sarebbe tornato. Si sbrigò quindi a ripulire tutto e si allontanò da quel pericoloso tizio, che le aveva amichevolmente sorriso e di certo non voleva farle alcun male.
Quello era in giorno di chiusura alle 14 del pomeriggio, quindi quando finalmente giunse l’ora Loki andò a cambiarsi pronto ad andarsene visto che non toccava a lui chiudere. Ma c’era qualcosa di strano..
<< “  è ancora qui?! “ >> pensò guardando il tavolo del tizio strambo che aveva fracassato la tazza, si avvicinò e gli disse << è ora di chiusura, devi andartene >> senza troppi fronzoli,uscì poi dal locale e si incamminò aprendo l’ombrello. La stanza che aveva trovato non era troppo lontana e poteva arrivarci senza far troppa strada a piedi.
Però Loki si sentiva come se qualcuno lo stesse seguendo, quindi si fermò e si girò per vedere se aveva qualcuno dietro di lui.
E effettivamente aveva qualcuno dietro di lui.
<< Ancora tu?! Ma cosa sei un qualche stalker?>> disse innervosito al tizio del bar.
<< non so cosa voglia dire ma io non conosco nessuno qui, e voi somigliate tanto ad una persona che conosco quindi …  mi chiedevo se fosse possibile per voi potermi ospitare per questa notte. Solo fino a quando Heimdall non attiverà nuovamente il bifrost >> disse tranquillamente con aria seria di chi sta dicendo la verità
<< … ma tu da dove diamine vieni?! No che non ti ospito! Io non ti conosco! Né tantomeno sono interessato ai tuoi problemi. Quindi addio. >> disse voltandogli le spalle e incamminandosi
<< potrei sdebitarmi pagando una quota per la tua ospitalità! Non ho cattive intenzioni, anelo solamente a trovare rifugio per questa notte >> gli disse avanzando verso di lui di pochi passi.
Bhe aveva bisogno di soldi, e quello non aveva l’aria di qualcuno di pericoloso. Semmai aveva l’aria di uno scemo bonaccione. Bhe, tanto è solo per una notte.
<< Ahhh d’accordo ma non dividerò il mio ombrello con te >> gli disse facendogli cenno di seguirlo,leggermente esasperato.
<< Io mi chiamo Thor, non so ancora il vostro nome >> gli chiese curioso mentre camminava sotto la pioggia
<< Non è necessario che tu lo sappia. Tanto domani te ne andrai e non ti rivedrò più >> gli rispose di spalle continuando a camminare per poi girare alla sua destra ed aprire un piccolo cancelletto metallico.
<< Non sembri molto socievole. Anche nel carattere mi porti alla mente quella persona di cui ti accennavo poco fa. >> gli disse entrando dal cancelletto.
 << questa persona mi sta già simpatica >> gli disse sarcastico aprendo la porta di casa.






angolo dell'autrice 


questo secondo capitolo è arrivato molto in fretta,spero che la cosa non vi dispiaccia :D
ero particolarmente ispirata, non so quando ricapiterà xD  ma veniamo a noi, anche per questo capitolo vi prego di farmi sapere cosa ne pensiate <3 come vi rinnovo, mi fa piacere quando mi esprimete i vostri pareri!
aspetto quindi vostri commenti miei gentili lettori,a presto!
kyuuuuu kiss kiss!

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Capitolo 3
*** Capitolo 3 - C ***


Capitolo 3 - Compassion for the devil

Hanno tutti la stessa concezione del diavolo.
Tutti pensano che lui sia immerso a governare un regno infuocato dominato dal dolore,dalla sofferenza e che le carni dei peccatori siano destinate a essere dilaniate dalle eterne fiamme infernali.
Ci avete mai pensato invece, che l'inferno potesse essere un luogo così gelido e arido nel quale regna solo solitudine e malinconia? tale da rendere folli,magari?
Io la penso così, e questo tipo di inferno Loki lo porta dentro da vivo.
Abbandonato,almeno così sembra, quando era ancora in fasce in un letto di roccia e neve fu accolto e protetto dall'ala dei regnanti di asgard.
Odino Padre Tutto gli aveva donato una seconda possibilità di vivere,poichè  piccino com'era mai avrebbe potuto sopravvivere senza le cure dovute ad un infante.
Loki ebbe modo di vivere  una fanciullezza spensierata, un roseo inganno ordito alle spalle di un bimbo il cui scopo alcuno non era altro che fungere da merce di scambio. La promessa di una pace durevole tra jhotuneim, terra gelida dei giganti di ghiaccio, e la dorata Asgard.
La crudele verità giunse alle orecchie di Loki proferita dalle labbra di Odino stesso, ma Loki era già troppo cresciuto e con l'animo ferito da tante bugie per pensare anche solo per un millesimo di secondo di poter accettare la situazione.
Era come se in lui ci fossero due delle copie che lui amava tanto creare per beffeggiare i nemici.
Una copia,più indulgente che poteva pensare di perdonare e di lasciar correre, pensando solo al fatto che grazie all'indulgenza e il buon cuore che Odino aveva avuto quel giorno lui fosse ancora vivo. Poteva accantonare tutto e pensare soltanto a vivere una vita più consapevole di quella che in realtà era la sua vera natura,accettarla e conviverci.
Poi c'era l'altra di copia:quella più fredda,meschina,calcolatrice e bugiarda. Lei non avrebbe potuto accettare,MAI. E nemmeno perdonare,non era contemplabile tale forma di arrendevolezza. Quella copia avrebbe ucciso,torturato e si sarebbe fatta osannare.
Anche a Loki spettava un trono , seppur di ghiaccio. E se non avesse potuto farsi pregare come divinità ne su Asgard ne su Jhotuneim lo avrebbe fatto su Midgard.
 Avrebbe preso due piccioni con una fava, visto quanto il fratello teneva a quell'insulso pianeta. Anche il fratello aveva una colpa,quella di essere nato poichè se non ci fosse stato lui, che fosse stato uno Jhotun non sarebbe importato. Il regno avrebbe dovuto accettare lui e nessun altro come sovrano regnante dopo la morte di Odino.
Che la morte fosse stata naturale,o meno.
Regnando o distriggendo midgard persino un cervello limitato come quello del fratello avrebbe potuto capire,seppur lontanamente,come si sentisse.
Non l'avrebbe risparmiata,la terra,avrebbe avuto la sua vendetta e la sua possibilità di regnare, decidendo della vita e della morte di chiunque gli fosse capitato a cospetto.
Infine, ebbe la tacita vittoria la parte malvagia. Tuttavia rimase anche la parte buona, sopita in un angolo buio dell'anima di Loki. Perchè nonostante tutto ciò che facesse e tutto ciò che la sua affilata lingua d'argento potesse proferire, lui aveva un anima.
Ogni volta che spezzava una vita gli faceva male, poichè la sua parte buona gli si rivoltava contro. Lui soffriva, soffriva dentro in costante lotta con se stesso e soffriva fuori in costante lotta con il mondo esterno.
Ormai non sapeva più come agire, si comportava unicamente come gli altri si aspettassero che lui agisse. Quindi continuava a trucidare,distruggere e mutilare.
E lui continuava a soffrire,senza sosta.


There Is No Peace For The Devil Silver Tongue.





angolo dell'autrice
salve a tutti <3 ho voluto fare un capitolo un po introspettivo, su quello che potrebbe provare il nostro Loki. Mi scuso se Thor cervellino da gallina non ha fatto il suo ingresso in questo capitolo,ma mi farò perdonare. Mi raccomando lasciatemi un commentino,voglio i vostri pareri midgardiani!!
al prossimo capitolo <3
kyuuuu kiss kiss!

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Capitolo 4
*** Capitolo 4 - D ***


Capitolo 4 – Distintivo
 
Erano le 4 del pomeriggio in una tranquilla e semplice cittadina. Gli uccelli cinguettavano spensierati, il sole pomeridiano splendeva nel cielo. Loki si trovò a pensare che quel pomeriggio non era del tutto detestabile, decise quindi di mettersi in macchina e di andare in biblioteca.
Almeno lì le urla di suo padre non era costretto a sentirle.
In quel peridio era affascinato particolarmente dalla mitologia nordica, dopo aver visto un film del quale non ricordava il nome.  Era intenzionato a leggere qualche testo diverso dalle solite favolette per bambini che parlavano di un assurdo arcobaleno da poter attraversare fino ad arrivare alla città degli dei, chiamato bifrost. Voleva leggere qualcosa di serio, quindi sarebbe tornato più tardi del solito a casa. Anche se, fosse stato per lui ,non ci sarebbe tornato proprio. Ma per pura comodità personale era costretto a rimanervi.
 
Salì in macchina, accese il motore rombante dell’auto che non soleva portare abitualmente perché era solito camminare a piedi. Tuttavia la destinazione richiedeva una vettura.
Accese la radio,  buttando malamente via un cd con la musica terribile che ascoltavano  i suoi e lo sostituì con un cd di musica classica. Mentre era impegnato a sostituire il cd e mentre la sua meta era distante solo di un isolato, senza accorgersene passò col semaforo rosso.
<< poco male >> aveva pensato tra se e se, non c’era nessuno che poteva aver visto questa sua scorrettezza verso il codice stradale.
E invece si sbagliava.
Pochi metri dopo il semaforo, sentì accendere delle sirene di una pattuglia della polizia. Stavano seguendo la sua auto invitandolo ad accostare facendo segnale con le luci degli abbaglianti,poco visibili data la luce solare.
<< Maddai sul serio?! >> disse sospirando pesantemente dopo aver gettato un’occhiataccia alla vettura per poi roteare gli occhi, poi accostò. La volante si parcheggiò proprio dietro di lui.
Sentendo qualcuno che si avvicinava a passo moderato al finestrino mentre lui era ancora in macchina, prese a dire << qualcosa non va, agente?>> disse in tono sarcastico, sottolineando con una sorta di veleno l’ultima parola.
L’agente dai lunghi capelli biondi, la divisa blu col distintivo attaccato al petto e il classico cappello fece capolino dal finestrino togliendosi gli occhiali da sole.
<< c’è qualcosa che non va eccome, sei passato col rosso ed in più sei senza cintura. Hai fretta? Mi auguro di no, scendi dall’auto >> disse dando piccoli colpetti col palmo della mano al tettuccio della macchina.
<< Suvvia agente, non potrebbe chiudere un occhio questa volta? Non mi ero reso conto del rosso,altrimenti mi sarei fermato. Sono un cittadino modello,è stata una svista. Non accadrà più >> disse con un sorriso storto e finto, adattando una voce più cordiale che poteva. Voleva solo andare alla dannata biblioteca.
<< oh certo, dicono tutti così. Scendi dall'auto, o sarò costretto a multarti oltre che per le cose elencate pocanzi anche per intralcio a pubblico ufficiale >> disse sorridendogli furbamente e poi riprese << altrimenti si potrebbe effettivamente chiudere un occhio se al termine del mio servizio, alle 6, tu venga a prenderti un caffè con me >> disse con tono ammiccante.
<< “ non sta succedendo davvero. Non sto venendo davvero abbordato da un UOMO” >> pensò rimanendo allibito per un attimo, poi gli disse in tono sicuro e che serviva a rispondere un secco “No” alla richiesta dell’agente << scendo dalla macchina >>
Loki aprì la portiera e scese con malavoglia,mettendosi faccia a faccia con l’agente come per chiedergli “ e adesso?”
<< Poggia le mani sopra la macchina,controlliamo quello che hai addosso >> disse serio indicando la macchina.
Loki ubbidì, nel tentativo che la cosa si svolgesse nella maniera più rapida possibile per andarsene via da quel biondone marpione.
L’agente passò le mani all’altezza del suo torace, poi scese verso i fianchi fino ad abbassarsi e controllare le tasche dei jeans ai lati delle gambe e all’altezza del fondoschiena.
Loki abbassò lo sguardo irritato e imbarazzato al tempo stesso.
<< Abbiamo finito?>> gli disse in tono acido.
<< Lo dico io quando abbiamo finito >> disse << tu sei apposto, controlliamo l’auto adesso>>  disse con un certo tono soddisfatto. Girò verso il parabrezza dell’auto andando a controllare il bollino dell’assicurazione. << mi spiace, ma sono costretto a chiederti di seguirmi in centrale. C’è un’anomalia nell’assicurazione, e in questi giorni stiamo dando la caccia ad un furbastro che falsifica i certificati e i bollini. Questo mi sembra uno di quei casi. Quindi , dovrai trattenerti in cella per un po’. A meno che … >> gli disse, alludendo alla proposta di poco prima
<< “ eh?! Passare del tempo in cella?! Non esiste assolutamente”>> pensò, poi dopo un attimo di riflessione riprese a parlare << stai dicendo che se venissi con te a prendermi un caffè, non mi faresti nemmeno la multa?>> gli chiese in modo da capire a fondo la situazione. Sarebbe stata una rogna tornare a casa con una multa da pagare.
<< la si potrebbe evitare, si >> disse avvicinandosi nuovamente a lui e appoggiando un braccio al tettuccio della macchina, per poi con la mano libera togliersi il cappello e guardarlo con uno sguardo magnetico in un vano tentativo di fare il figo.
<< bhe se tutto ciò mi evita multa eccetera, non credo di avere altra scelta >> disse sospirando, per un caffè poteva resistere. O magari poteva dire che sarebbe andato e poi sarebbe potuto non andare.
<< bene >> disse mettendosi nuovamente il cappello << ci vediamo al bar MiòMiò. Alle sei in punto >> disse avviandosi verso la volante << Ah , un’ultima cosa. Ti consiglio di venire, perché ho preso tutti i tuoi dati >> disse facendogli l’occhiolino seguito da un cenno delle dita,facendogli chiaramente capire il ricatto che si nascondeva in quelle parole.
<< “ devo andare, decisamente. Per gli dei, non uscirò più di casa. “ a più tardi, allora >> gli disse con voce atona salendo in macchina e dirigendosi al luogo della sua uscita di quel giorno. La dannata biblioteca.
Una volta giunto a destinazione, si recò alla sezione “miti e leggende”e con sua grande sorpresa vide che esisteva un Dio con il suo stesso nome. Lo aveva già sentito quel nome  nel film che aveva visto ma pensava fosse stato inventato per la riuscita del film stesso. Lo scoprì essere noto come “ il principe rinnegato” . Era il Dio dell’astuzia e degli inganni , paragonato ai trickster per le sue doti. Spesso  grazie alla sua astuzia cava d’impiccio Thor e Odino , ma più solitamente mira a minare l’ordine cosmico. È dipinto come attaccabrighe, ingannatore, camaleontico e a volte maligno. Viene anche descritto come Dio del fuoco, a cui gli umani sono grati per avergli fatto scoprire una cosa così importante come il fuoco.
<< “ Dio degli inganni e anche Dio del fuoco? La mitologia è confusionaria. >> pensò Loki stizzito storcendo il naso e stringendo le labbra.
Continuando a leggere, vide che questo Dio Loki è in alternanza sia bene che male. E se lo si voleva definire un male, bisognava dire che era un male necessario che molte volte era servito a risanare l’equilibrio  di quell’ordine cosmico che altre volte soleva lui stesso a minare. Tuttavia il male che sembra a volte rappresentare, viene attenuato dai suoi atteggiamenti ironici e ai suoi inganni geniali e spesso divertenti.
Decisamente contorta la storia di questo Loki.
<< “ direi che questo libro viene con me, è interessante oltremodo. E poi si sta facendo tempo di vedermi con quel buffone col distintivo.”>> disse alzandosi dalla sedia e dirigendosi verso l’uscita.
Quando arrivò al punto di incontro Loki trovò già lì l’agente,vestito con abiti normali e non la divisa con il quale lo aveva visto un paio d’ore prima.
<< Hey, sei venuto! >> disse sorridendo staccandosi dal muro dove era appoggiato.
<< Avevo forse altra scelta? su prendiamoci questo caffè in fretta >> disse scorbutico entrando nel cafè, con il tizio che lo seguiva.
<< hey aspetta perché tanta fretta? Conosciamoci un po! >> disse sedendosi in un tavolino, di fronte a lui << come ti chiami? Io mi chiamo Thor >> gli disse sorridendo allegro porgendogli la mano
<< Si certo, io mi chiamo Loki >> disse con poco interesse non ricambiando la stretta e cercando una cameriera con lo sguardo.
Loki si fermò un attimo a pensare <<” curioso …  Thor era il nome del Dio dei fulmini, fratellastro di Loki . E i due non si sopportavano praticamente. Che sia un caso che nemmeno io sopporti già a pelle questo tizio?”>> disse ironico tra se e se.
<< che mi racconti di te? >> gli disse poggiando i gomiti sul tavolo dopo che Loki aveva fatto le sue ordinazioni alla cameriera.
<< che non mi piace parlare di me. Piuttosto tu, sei solito invitare abitualmente perfetti sconosciuti  eludendo ai tuoi doveri di  poliziotto?>> gli chiese con finto interesse portandosi una mano a sorreggersi il viso e guardandolo con un sopracciglio inarcato.
<< no, è la prima volta. Ti ho trovato interessante alla prima occhiata >> disse con sincerità come se fosse la cosa più normale del mondo.
<< bene, Thor >> disse sorseggiando il tazzone di caffè e poi proseguendo a parlare << sappi che io non ho alcun interesse a vederti una seconda volta, di conseguenza possiamo anche sospendere qui il nostro incontro. >> gli disse accompagnando l’ultima frase con un’alzata di spalle  e braccia insieme
<< ti sto forse antipatico?>> chiese curioso con l’aria un po’ sorpresa, visto che con le donne non aveva mai avuto di questi problemi pensava che il suo fascino non fosse indifferente neanche agli uomini.
<< Non la definirei antipatia >> disse , bevve un sorso dal tazzone e poi continuò << diciamo che se anche tu fossi l’unica persona oltre me su questo mondo, e io dovessi cercare compagnia …  bhe, preferirei morire di solitudine >> disse accompagnando la frase con un sorriso cinico.
<< quanto astio nei miei confronti! Nemmeno mi conosci! Dammi un chance, almeno! >> disse sorridendo interessato,assumendo la stessa posa di Loki.  << potrebbe piacerti passare del tempo insieme!>>
Loki a quel punto bevve un ultimo sorso di caffè, poi passandosi la lingua sulle labbra gli rispose << preferisco passare del tempo con me stesso, ti ringrazio >> per poi alzarsi e sistemare la sedia sotto al tavolo. << adesso io vado, a mai più … Thor. >> gli disse in tono educato, seppur le sue parole fossero pungenti come spilli.
<< Ti accompagno alla macchina! Aspettami! >> disse alzandosi in fretta sbattendo contro il tavolo, rovesciandosi così il caffè addosso.
<< “non ha solo la faccia da scemo, è scemo proprio. “ >> pensò Loki guardando la scena con un risolino maligno per poi affrettarsi ad arrivare alla macchina prima di essere seguito da quel tizio.
 
 
Note dell’autrice :
rieccomi! Chiedo scusa per aver aggiornato con un po’ di ritardo!
Tengo tantissimo a ringraziare le 5 persone che seguono la mia fic <3 e ringrazio anche le persone che mi recensiscono, sperando che crescano sempre di più affinchè io capisca che vi piace quello che leggete u,u
Facciamo due piccole precisazioni :
MiòMiò – è il modo in cui Darcy chiama mijolnir, il martello di Thor
Trickster – è una creatura che si beffa delle persone, gli fa vedere quello che lui vuole far vedere loro.
Thor è un piccolo marpione in questa storia, non c’era un reale bisogno di una perquisizione per controllare cosa Loki avesse addosso ma.. che volete farci. Sono sicura che non vi è dispiaciuto.
Alla prossima <3 kyuuuu

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