Puzzle Life

di Sweetcurry
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** First: Fuck they ***
Capitolo 2: *** Second: You're Alone ***
Capitolo 3: *** Third: Try to shut up ***
Capitolo 4: *** Fourth: Persue They and See ***
Capitolo 5: *** Five: Are you crazy? ***
Capitolo 6: *** Six: In Paradise ***
Capitolo 7: *** Seven: the Dark ***
Capitolo 8: *** Eight: Trip ***



Capitolo 1
*** First: Fuck they ***


puzzle life
Avviso: nessuno scopo di lucro, non conosco i personaggi e i fatti scritti sono totalmente inventati.


Puzzle Life

Chapter One -

- Prima cosa: Che si fottano

 

«Bert, tu devi andarci!» strepitò sua madre con il volto in fiamme per l’arrabbiatura.
«Porca puttana non sono cazzi miei, non ci vado!» urlò dalla sua stanza mentre si infilava le scarpe e raccattava le sue cose fra le lenzuola.
La sua stanza era un completo disastro, come se ci fosse passato un uragano al suo interno e avesse spostato ogni oggetto del suo posto. Se guardavi bene, potevi trovare lattine di birra in alto all’armadio, calze nella lampada e se ti sdraiavi in quell’ammasso di coperte e lenzuola disfatte e vagamente maleodoranti potevi sentire vari oggetti infilzarti le costole o la schiena a seconda di dove era la loro locazione. Bert non faceva mai entrare nessuno nella sua camera, che non fossero i suoi amici ovviamente, ma questo accadeva di rado, Bert odiava portarli a casa, diceva che i suoi gli “scassavano i coglioni”, e se ne andava sempre chissà dove a casa di gente a loro sconosciuta.
Non che i suoi genitori avessero sinceramente paura per la sua incolumità, per carità, era grande e vaccinato, e nella cittadella non giravano individui particolarmente loschi, ma era comunque preoccupante non sapere dove passasse le notti il loro foglio.
Infilò la felpa gialla che era sul comodino accartocciata e girò la chiave della porta per uscire sgusciando fuori e richiuderla sonoramente per far si che sua madre non entrasse. Sentì una leggera pressione sul braccio, si voltò. Sua madre, cinquant’anni suonati, capelli tinti, alta come lui pressappoco, con il suo stesso colore d’occhi. Blu. Ogni volta che gli capitava di guardarsi in uno specchio si malediceva per aver ereditato un colore così singolare e strano. Avere gli occhi blu era un altro modo per essere diverso, e questo non gli piaceva affatto.
«Robert, ti prego» sussurrò lei guardandolo negli occhi. Blu nel blu.
Bert fece una smorfia e distolse lo sguardo, scrollando la sua mano dal braccio e prendendo le scale di fretta. Quasi scottato. Scese in fretta e furia, creando più rumore possibile, da far risvegliare pure suo padre dal suo sonnellino sul divano. Sentì, per l’appunto un grugnito, il suo nome e un imprecazione. Mandandolo al diavolo ad alta voce, uscì da quella casa che ormai gli sembrava sempre più una prigione, completa di sbarre e tutto.
Odiava quel posto, odiava i suoi genitori e non voleva una vita così.
Prese a correre, perché il rumore che faceva l’aria nelle sue orecchie lo distoglieva dai suoi problemi, e perché non ce l’avrebbe fatta a camminare semplicemente.
Rallentò di colpo quando raggiunse il vialetto di casa di Jepha.  Guardò per un attimo la finestra che corrispondeva alla stanza dell’amico e si rilassò. C’era la luce accesa. Si tranquillizzò e avvicinandosi alla porta dell’abitazione si torturò le  unghie. Era nervoso solitamente quando era solo. Gli veniva d’istinto, forse perché gli era accaduto di restare chiuso fuori di casa più volte e di non aver trovato ne Jepha ne Quinn in casa. Ma era diffidente, e terribilmente pessimista.
Premette il dito sul campanello di casa Howard e attese che la madre dell’amico gli venisse ad aprire. 
«Robert! Ciao, entra!» lo accolse sorridendo. La madre di Jepha era sempre stata gentile con lui, nonostante i suoi problemi con la scuola, i genitori e le numerose fughe da casa, non lo aveva mai guardato con occhi diversi. E Bert, nonostante tutta la sicurezza che ella gli trasmettesse, aveva sempre paura di aprire quella porta e di trovarsi lei che lo guardava con disprezzo.
La ringraziò con un cenno della testa, e salì le scale diretto alla camera dell’amico. Imprecò quando la scarpa prese dentro al pantalone eccessivamente lungo e per poco non inciampò e rotolò giù dalla rampa, tuttavia raggiunse la porta in marrone e l’aprì sorridendo all’udire delle note arrivargli alle orecchie.
Sorrise a Jepha e Quinn che erano seduti sul letto del più grande ricoperto da un copriletto blu con quadri grigi, il solito. Li salutò prendendo la sedia a rotelle dalla scrivania e avvicinandola al letto per poi sedercisi e stese la gambe in mezzo ai due che lo guardavano.
«Bert che cazzo è successo?» sbottò d’un tratto Jepha con fare serio, vedendo che l’atteggiamento del più giovane non era come al solito. Quinn voltatosi di scatto verso il ragazzo pieno di piercing gli lanciò un’occhiataccia come per zittirlo, ma Jepha continuò.
«Bert?» lo chiamò. «Ti sei fatto?» chiese dopo una pausa, mentre si era avvicinato e lo aveva guardato bene negli occhi per notare –magari- le pupille dilatate o gli occhi rossi e lacrimosi. Bert abbassò il capo per un attimo quasi inesistente, poi rialzandolo guardò i due che a gambe incrociate lo fissavano preoccupati.
«Mia madre vuole che parta…» sbottò d’un tratto. Prese fra le dita la catenella attaccata ai pantaloni e cominciò a giocherellarci nervosamente. «Dice che a casa di mia zia starei meglio» mormorò.
Jepha guardò Quinn, come a chiedergli che dovevano fare, ma il biondo lo guardò spaesato. «Ma tu non ci vai vero?» chiese all’improvviso spaventato, ricevendo un’occhiata dal più grande.
Bert restò un attimo zitto, «Cazzo… No, che non ci vado. E’ solo che mio padre ha detto che altrimenti mi mandano all’accademia militare. E vi giuro che non scherzano questa volta, cioè… credo che non mi ci manderebbero sul serio, ma se mi ricapita di finire in cella non credo mi tirerebbero fuori per la terza volta…» disse abbassando il tono di voce pian piano.
Jepha si mosse sul materasso, forse perché era scomodo a gambe incrociate, forse perché doveva smorzare quella tensione che si era creata in quei pochi minuti.
Bert cominciò a respirare pesantemente, il battito del suo cuore accelerò, «Cazzo!! Porca di quella troia! Ma non possono farsi i cazzi loro una volta tanto??» urlò mentre stringeva i pugni fino a conficcarsi le unghie nei palmi.  
«Vieni, su» sussurrò Jepha prendendolo per il polso e facendolo sedere sul letto insieme a loro due. Si sdraiarono , Jepha a pancia in giù a sinistra di Bert e dall’altra parte Quinn con le mani lasciate ricadere sui fianchi come il più giovane.
Bert non resistette molto in quella posizione, ma soprattutto in quella situazione. Aveva bisogno di altro, e quando insieme a Jepha c’era anche Quinn non poteva farsi o simili, perché glielo aveva promesso, a tutti e due. Se invece li avrebbe beccati da soli, magari sarebbe riuscito a spuntarla… ma così nulla.
Si alzò di botto,facendo venire quasi un collasso a uno dei due, che si erano rilassati a fissare il soffitto o il pavimento a seconda della posizione presa.
«Me ne vado» disse rimettendosi la felpa chiara, si sporse per dare un bacio sulla guancia a tutti e due e poi sparì oltre la porta.
Lasciandoli soli.











°°°

Sweetcurry's Time

Salve ^-^ ecco. Vi ho fatto lo scherzetto, credevate fosse il seguito di "Like You, and Stop" vero?? xD
Eheh... invece parlando su emmessenne con la mia bellissima Twinna (AintAfraidToDie sveglioni ù.ù) della nostra famiglia mezza fuori di testa (avere il Rev come nonno ti cambia l'esistenza O.o) ho avuto un'ispirazione e quindi eccomi qui.
Ahah, ho una mezza idea di mettere due pairing, ma ancora non si sa tutto quindi seguitemi e vedrete ù.ù.
Insomma, domani parto per la Grecia con la scuola e tornerò solamente lunedì notte, quindi credo che mercoledì potrò aggiornare (sempre che mi venga la voglia xD sappiamo come sono xD)...
Ho sempre voluto scrivere di Bertie giovane e aitante *-*... avete presente il video "A box full.."? Avete presente il bertie giovane ma già così fuori di testa *0*? Ecco io lo amo così. *ama anche il suo taglio di capelli a quei tempi, am questo è un discorso a sé stante*
Dedico questa ff ovviamente alla mia piccola fogliettina, che amo tanto, che mi manca già, che mi rende la giornata migliore anche solo parlando di come rumina Gee xD. Ti amo picci <3.

Vi adoro, bellissime.
Fatemi avere un buon ritorno pieno di recensioni, <3.

Baci,

Curry*

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Capitolo 2
*** Second: You're Alone ***


2° avvicinali
Avviso: nessuno scopo di lucro, non conosco i personaggi e i fatti scritti sono totalmente inventati.


Puzzle Life

Chapter Two -

- Seconda: Sei solo.

 

«Me ne vado» disse rimettendosi la felpa chiara, si sporse per dare un bacio sulla guancia a tutti e due e poi sparì oltre la porta.
Lasciandoli soli.

Quinn si avvicinò lievemente a Jepha. «Secondo te…?» mormorò indicando la porta con un cenno della testa.
«Sì, probabilmente però si è fatto qualche canna.. non penso roba forte, non gli ha fatto molto effetto» sussurrò Jepha scuotendo la testa. Bert prendeva troppa droga, da quando avevano scoperto che potevano averne un po’ da quel ragazzo col cappello verde a scuola, Bert non si era più fermato. Diceva che poteva smettere quando voleva, ma ogni giorno era peggio.
E davvero, non poteva farcela. Non avrebbe potuto smettere. Jepha, Quinn lo vedevano, ci stavano affianco ogni giorno. E ogni giorno si faceva di qualcosa. All’inizio  era stata solo erba, ma poi era passato alle sostanze più  forti. E pericolose.
Una volta Quinn aveva beccato persino una siringa nel suo zaino, lì, si era spaventato sul serio, in quei tempi Bert era sempre stato bene, non aveva davvero creduto a quel che aveva visto. Dio, Bert, forse era eroina.
Li si spaventò a tal punto da rimanere scioccato per tre giorni di fila, non ne parlò con Jepha, perché sapeva cosa avrebbe fatto. Probabilmente sarebbe andato a picchiarlo, perché erano arrivati al punto di far passare queste idee folli con le maniere forti a Bert, ma davvero, non voleva che gli succedesse nulla.
Il brutto, è che erano già nella merda.
Le siringhe non le aveva più viste da alcuni mesetti, aveva anche cercato, pure nella stanza di McCracken, ma per fortuna nulla.  Gli aveva pure guardato le braccia.
Nulla.
Non seppe dire quante volte ebbe sospirato di sollievo in quei giorni. Fatto sta che ora aveva paura, Bert era una delle persone senza di cui non sarebbe riuscito ad andare avanti. E se con questa stramaledetta storia del trasferimento l’avrebbe perso, allora sarebbe stata la fine.

Bert cominciò a correre più forte che poteva. Doveva finire da qualche parte, in un qualsiasi luogo da cui non sarebbe stato capace di tornare a casa. Doveva perdersi.
Amava Jepha e Quinn come dei fratelli, ma loro in un certo senso non lo capivano: stava una merda, e nessuno avrebbe potuto farlo stare meglio, a meno che non se ne sarebbe andato.
Questo pensiero nella sua mente lo fece bloccare di colpo. Gli venne da piangere: non voleva andarsene.
Non voleva rimanere solo.
Non voleva che Jeph e Quinn andassero avanti con la loro vita senza lui.
Loro erano una famiglia, dovevano stare assieme. Nessuno doveva rimanere indietro.
Si sedette di colpo, sbattendo il sedere contro l’asfalto grigio. Era sul ciglio di una stradina che confinava con una sorta di campo secco.
Cominciò a grattare il terreno con i polpastrelli per staccare i sassolini dall’asfalto. Si morse un labbro.
Perché in quel paese in mezzo al niente la gente non riusciva a stargli vicino? Insomma, conosceva tutti dall’infanzia. Quelli della scuola, del lavoro al mini market, i vicini di quartiere, i vicini di Jepha e quelli di Quinn… nessuno lo capiva.
Era insopportabile quel posto. Non si poteva scappare da lì.
Alzò lo sguardo intorno a sé: sapeva benissimo dov’era, nonostante avesse corso per quasi un ora per la città.
«Cazzo» strappò un ciuffo d’erba secca dal bordo della strada.

Il giorno dopo come di consueto Bertie si risvegliò con una mal di testa da record, conseguenza della sbronza depressa della sera prima.
Scese per cercare qualche aspirina nell’armadietto dei medicinali nel bagno dei suoi. Incontrò per le scale sua madre, che dopo avergli rifilato un’occhiataccia osservò che i boxer, le calze e la t-shirt non erano l’abbigliamento più consono per far colazione, ma Bert continuò a scendere imperterrito. Era ancora nel mondo dei sogni, già era tanto riuscire a beccare gli scalini e non ruzzolare giù come un sacco di patate, se poi gli si chiedeva di stare a sentire qualcuno e rispondere magari, allora non poteva proprio.
«Hai deciso, Robert?» proruppe suo padre una volta che Bert inconsciamente e per un errore madornale fece la sua entrata in cucina. Il ragazzo sbattè più volte gli occhi, quasi incredulo di esser finito in quella stanza. Insomma, avrebbe dovuto rendersi conto di star andando contro il nemico, ma nulla, era peggio di un sordo-cieco-muto-incapace-d’intendere e quant’altro gli impedisse di ragionare allo stesso livello di una persona normale, quale già non era affatto.
«Eh?» chiese strofinandosi gli occhi con le dita per cercare di mettere a fuoco la figura di suo padre seduto a tavola con un caffè fra le mani.
«Non te lo ripeto più» fece suo padre con aria annoiata.
A quel punto Bert non lo sopportò più, sbattè l’anta del frigorifero e ritornò su in camera sua. Che bella mattinata.


Arrivò a scuola che era peggio del solito: aveva i vestiti del giorno prima, era completamente arrabbiato e si era pure dimenticato i libri a casa. Beh, non che fosse tanto diverso dagli altri giorni, tutto sommato.
Incontrò Quinn davanti alla macchinetta del caffè che cercava qualche monetina dispersa nelle sue tasche, con affianco Jepha che mentre sorseggiava il solito the freddo gli raccontava di qualche cazzata fatta in giro.
«Ehi, Bert!» lo salutò Quinn appena lo vide, l’altro fece un cenno con la testa.
«Buongiorno McCracken, dormito bene?» chiese Jepha una volta finito il the. Bert lo fulminò con lo sguardo.
«Ehi, calmino…» rispose il più grande dei tre una volta ricambiata l’occhiataccia. Bert manco gli diede importanza, li superò con le mani nelle tasche, mentre nelle orecchie le cuffie sparavano musica a livello tale da non sentire nemmeno un tir andare a sbattere contro un muro ad un metro di distanza.
Quinn una volta preso qualcosa da bere grazie all’ennesimo prestito di Jephree, salutò il tatuato e raggiunse Bert che appena vide il contenuto del bicchierino bianco che Quinn cercava di non far rovesciare, glielo sfilò allegramente dalle mani per farne fuori metà. «Grazie, Quinny!» sfarfallò dopo.
Il biondino d’altronde non poteva farci nulla, Bert quella sottospecie di ruba borse dei suoi stivali, oltre a rubargli lui stesso le monetine, gli fregava le bibite e anche qualche bacio.
Amava descrivere Bertie, come una piccola troietta, che se solo avesse avuto il buon umore necessario si sarebbe fatto tutta la scuola. Dal primo all’ultimo degli studenti. Senza eccezioni per i ragazzi, sia ben chiaro.
Bert, però era quel tipo di persona che un giorno su mille era felice, e quindi quasi tutta la scuola gli stava lontana, anche perché lui odiava chiunque camminasse sul suolo terrestre.
No, loro due, insieme a qualche altro ragazzo e a qualche amico del quartiere, riusciva a sopportarli, ma la luna doveva essere dritta.
«Ti prego, Allman, fai che quel cazzo di cane di quella stronza sia morto da qualche parte e lei debba andare a portarlo all’ospedale o dove cazzo si portan gli animali, perché non voglio che mi scassi ancora i coglioni… la odio con tutto me stesso e…» Quinn nuovamente girò gli occhi: un’altra lamentela di Bert, che sarebbe finita con “hai mica del fumo?” oppure “Quinny buona fortuna, ti aspetto fuori”, o semplicemente lo avrebbe costretto ad entrare, dicendogli che la prof oggi non c’era e che il cane si era sentito male: ovvero una balla.
Bert si accasciò sulla tazza del water all’interno dei bagni della scuola, era andata male al biondino e se l’era filata ai cessi, così adesso si stava rilassando a fumarsi qualcosa che aveva le sembianze di una canna.

.











°°°

Sweetcurry's Time

Sciauuuuu, <3, allora avevo detto che avrei postato mercoledì, ma capitemi, comprendetemi, sono terribilmente svogliata nonchè indaffarata e devo fare una tavola che sarebbe da uccidere la mia prof di discipline plastiche con i fili di lana *buaw*... facciamo finta che mercoledì 25 sia oggi e facciamo gli auguri a Bertie, che comincia ad essere vecchio anche lui xD ... Passando alla ff sono felice che sia piaciuta ^-^, ma cos'è questo terrore che mi passi l'ispirazione??
Credete così poco in me *occhi sberluccicosi*?
Che tristezza... il mio computer fa ancora lo stronzo e io non voglio, porca zozza!
Cooomunqueee *non sa nemmeno cosa sta scrivendo* in Grecia tutto bene, ho bevuto la birra *ç*, ho fatto casino e non mi ricordo nemmeno quanti after ho fatto xD... Fatto sta che martedì e mercoledì ho dormito come un ghiro, tanto che per andare fuori, mercoledì sera ho dovuto prendere un moment altrimenti non mi ripigliavo mica x°
Vi annuncio una cosa che mi spaventa alquanto, ovvero, sì, mi è un po' passata l'ispirazione per questa ff .__. ma penso che appena ricomincerò la scuola mi ritornerà u.u e invece mi sono messa a scrivere una frerard...
...
io.
Frerard.
O.o okay, sto cominciando a delirare xD... E' totalmente crazy il fatto che io mi metta a scrivere una Frerard ò.ò... E'... è il nemico delle GeeBert!!!
Okay, basta con gli scleri.  
Spero sia piaciucchiato il Bertie triste ç^ç quanto mi piace quell'uomo signore santo >.<... Spero abbiate apprezzato anche il caratteraccio che mostra pure con Jepha x° e invece con il Quinny <3 ehh... poi vedrete, non sembra affatto come pensate voi *buaw*.
Passiamo alle recensioni >.<:

echelon1985
Ciaoo!! La prima a recensire eh, che brava che sei u.u sono felice ti piaccia, ci speravo tanto <3. E gli usatini da G-g-giovani sono pucci al massimo. Bert già casinista fin dalla culla, ma incredibilmente fragile e impaurito, Jepha e Quinny che fanno gli amichetti dolci e che lo rassicurano. L'ho sempre vista così. Poi fra poco arriverà pure Branden *-* che carino pure lui. Ahah, spero che continuerà a piacerti. Una bacione one one <3

Dominil
Glo, zucchero mio!! <3 Sono felice che tu mi segua pure qui, grassie mille amore ^-^. Essì, guarda che chi ama Bert acquista spazio in più nel mio cuoricino eh u.ù quindi se per colpa mia ora tu ami Bert [ma quanto è bello?? Quantoo?! >.<] dovresti esserne felice.  Hai ragione bisognerebbe spacciare un po' di camomilla a Bertie [mi sa che se crede che sia altro la prende più volentieri X°D *che cattiva, no dai*] magari fargli fare pure un bel corso di yoga... *ci pensa* ... non ce la farebbe lo stesso, quella sotto specie di cracker ha l'adrenalina che gli scorre per il corpo costantemente xD... Beh, le sciarpette di Quinny mi sa che non verranno fuori perchè gliele vedo indosso quando invecchia... da ragazzo era ancora non-stempiato/ossigenato e quindi figo... ora -.-... Aspetto con impazienza gli aggiornamenti alle tue ff <3 e spero continuerai a recensire anche qui ^_- un abacionissimissimo

Lost In Camden Town

Ma che bellina >.< una nuova seguace del cracker? prima regola della setta: al mattino ti si mangi cracker usati imbevuti in una sostanza chimica mischiata col brandy [messaggio in codice, chiedere ad AintAfraidToDie xD] e soprattutto un vero seguace non disprezza lo screamo u.u altrimenti nulla.
Scusa me e i miei scleri notturni xD...  Tranquilla per il Bert tossicomane, c'è il pacchetto completo, è pure alcolizzato qua xD... Ma non ti pare tenero *-*? .... sono felice ti sia piaciuto il capitolo e stupendo è troppo ^//(^ spero che con l'avanzare dei capitoli e della storia ti piaccia ancora di più, eh? Un bacione

AintAfraidToDie
Amore!
Allora smettila con tutti questi complimenti che poi mi esalto xD... comunque sono felice ti piaccia lo stile che ho adottato in questa ff... più che altro era lo stile in quella precedente che era strano e voluto così. Adoro il fatto che ti vanti di essere la mia Twinna e di riuscire a farmi spoilerare qualsiasi cosa *tranne la Mollamy ahahaha!*, ti amo smorfiosa <3.  Cioè amore ti rendi conto che sai qual è il pairing principale e nessuno, ti dico nessuno manco se lo immagina? Vedi quanto ti amo?
I nostri cracker sono magici, ho adorato il tuo Bert coi jeans *immagine sbavosa* e tu adori il mio. Siam twinne u.u. I due amichetti sono adorabili nevvero? Poi vedrai *buaw* tanto non ti spoilero più *sa già che cederà*. Amore vorrei non smettere più di scrivere ma come avrai notato e avranno notato tutti il mio angolino è più lungo del capitolo la maggior parte delle volte quindi mi devo congedare. Ti amo, sempre e per sempre. Sei unica e giuro che se non ti potessi sentire più credo impazzirei e probabilmente non riuscirei più a vivere senza te. Grazie di esistere e di amare tutto ciò che amo io. Parleremo del molko prima o poi, se smettiamo di sproloquiare inutilmente xD.
<3 tua Frankie.


ps ho i biglietti dei FOB >.< chebbello!!! *aveva il bisogno di scriverlo pure qua -.-"*


Ringrazio FrankieLou e la mia Twinna che hanno messo la storia fra i preferiti e chiunque legge senza commentare. Suvvia non mi serve un romanzo, mi basta una recensione, non costa fatica bellezze!! 


Baci,

Curry*

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Capitolo 3
*** Third: Try to shut up ***


2° avvicinali
Avviso: nessuno scopo di lucro, non conosco i personaggi e i fatti scritti sono totalmente inventati.


Puzzle Life

Chapter Three -

- Terzo: Prova a stare zitto

 

Bert si accasciò sulla tazza del water all’interno dei bagni della scuola, era andata male al biondino e se l’era filata ai cessi, così adesso si stava rilassando a fumarsi qualcosa che aveva le sembianze di una canna.

«Ehi, Quinny!» cinguettò ruffiano quando il biondino uscì dall’aula. Gli si appese alla spalla  e in qualche modo lo costrinse a dirigersi verso il cortile.
«Quinny, ehy, ehy, senti un attimo…»
«Hm…»
Quinn osservò le scarpe consunte di Bert, mentre si sedevano a gambe incrociate a terra e il moro prendeva una cartina.
«Uh, c’è una cosa… ecco, che ti voglio dire.» biascicò mentre rollava la canna.
Quinn si fece più attento, non che non lo fosse prima, ma ascoltare Bert era un’impresa specie quando gli balenava in testa un’idea e voleva spiegargliela nei minimi particolari senza però riuscendoci.
Aspettò che accendesse il drummino e che aspirasse per poi buttargli fuori il fumo in faccia facendolo per metà intossicare. «Devo andarmene di casa» sputò sbuffando.
Quinn lo guardò abbastanza stranito. «E come credi di poter sopravvivere?» poi si diede dell’imbecille da solo, allora riformulò la domanda:«Anzi, come credi di fare piuttosto?»
Bert in modo molto teatrale pizzicò la cenere e alzò lo sguardo verso il biondo, che lo guardava incredulo.
«Oh, ma potrei…» non finì la frase perché Quinn sbraitò subito che di dormire a casa sua se lo scordava, con suo padre che gliene aveva dette di tutti i colori l’ultima volta che aveva portato a casa un individuo come Bert. Beh, gli aveva distrutto metà cucina nel mezzo della notte, non c’era mica da prendersela per una cosa del genere!
insomma, a casa Allman era impossibile andare perché suo padre era uno dei motivi per cui Quinn stava a casa di Jepha tutto il giorno tutti i giorni e se ci riusciva gli scroccava anche il letto. Insomma, da Jepha no, l’aveva scartato ancora prima di chiederlo al biondo, Jepha non glielo avrebbe mai permesso. Andava contro i suoi principi e poi era già contrario ad un sacco di cose che Bert faceva.
un esempio: drogarsi.
E quindi no. Chi altro?
Nessuno.
Ecco. Un’altra geniale idea mandata in fumo da quattro robe che intralciavano e basta. Gli succedeva spesso di non portare a termine le sue idee per mancanza di fondi o per semplice impossibilità di riuscita.
Dopotutto Bert era un tipo un po’ così.

«Ahi!! Cazzo!» urlò Quinn dopo che Bert gli ebbe dato un pugno sulla gamba.
«Mai che me ne vada una giusta, Quinn. Adesso che faccio?» Bert non alzò lo sguardo dal terreno.
«Io… non so che dirti Bert… hai provato a parlare coi tuoi?» mormorò preoccupato.
A sentire quelle parole Bert alzò di scatto la testa e riservò all’amico un’occhiata sconvolta, per poi alzarsi e cominciare a correre verso l’edificio scolastico. Incrociò in corridoio molta gente fra cui la maggior parte gli bestemmiò dietro per essergli andata contro. Raggiunse i bagni e si chiuse dentro ad un cesso. Conosceva quella parte della scuola meglio delle sue tasche ormai.
Si rilassò mentre finiva lo spinello e lo buttava nel water. Appoggiò la testa al muro, guardando il soffitto mentre l’odore della cicca spenta dall’acqua raggiungeva i suoi sensi olfattivi.
Non fece nemmeno in tempo a sospirare che un qualcuno di impreciso si precipitò in bagno come un uragano e prese a urlare il suo nome. Lo riconobbe subito. Quinn.
«Bert, cazzo! Bert!! Dove sei??» continuava ad urlare mentre perquisiva tutto il bagno fino ad arrivare all’ultima porta dell’ultimo cesso. Dove era chiuso Bert per l’appunto.
Non aveva neanche chiuso la porta a chiave e quindi il biondo potè entrarci senza doverla sfondare o altro. Quando si ritrovò la faccia sconvolta davanti a sé di Quinn si diede dell’imbecille.
Alzò lo sguardo: Quinn era più alto di lui, e accennò ad un sorriso vergognoso. Forse di pentimento.
«Cosa ti succede?» sussurrò il ragazzo entrando nel bagno e chiudendo la porta dietro di sé.
Siccome era l’ultimo bagno in fondo aveva la finestra incorporata e all’interno del cesso c’era una specie di davanzale interno, su cui si sistemarono.
Bertie restò in silenzio, così come Quinn, ma non erano imbarazzati, più che altro il moro non voleva parlare e l’altro aspettava che questo lo facesse. Alla fine il biondo si arrese e spostandosi lievemente sfiorò la gamba di Bert con la sua, quasi per risvegliarlo.
«Bertie…» lo chiamò, e il moro si volse verso di lui. «Vedrai che si mette tutto a posto, eh» passò il braccio dietro alla schiena di Bert e lo strinse verso sé, facendoli dondolare.
Il più piccolo non disse nulla, ma Quinn sapeva che apprezzava, anche se non dimostrava il suo affetto c’era lui che lo faceva per tutti e due, e finché Bert sarebbe rimasto con loro avrebbe continuato a consolarlo e ad inseguirlo per i bagni. Solo una cosa,  non doveva andarsene.
Erano come una catena, se un anello si rompeva, il resto andava a quel paese e il filo di anelli non si poteva più chiamare tale.
Quinn non sarebbe riuscito a vivere senza la sua presenza. Senza i suoi problemi, senza le sue sfumacchiate in faccia al mattino presto, senza i suoi pantaloni corti con le calze bianche, senza i suoi urli nelle orecchie. Era Bert e ormai faceva parte di lui.
«Fai quel che vuoi ora, vuoi che resti qui? Se me ne vado a fare lezione però non voglio che combini qualche cazzata… okay?» fece una volta staccatosi da lui.
Bert lo fissò negli occhi.  Poi abbassò lo sguardo e con la mano che ancora torturava la t-shirt di Quinn si mise a tirarglierla leggermente.
«No. Resta qui.» mormorò quasi pauroso di aggiungere altri vocaboli.
«Va bene…» scese un attimo dal davanzale interno e andò a chiudere la porta a chiave e poi mettendo un piede sul water si issò e si risedette.
Si poggiarono rispettivamente ai muri, rivolti uno di fronte all’altro. Quinn aveva lasciato una gamba a penzoloni e l’altra era piegata e posta sul vetro della finestra. Bert invece aveva incrociato le gambe e teneva una braccio posto sul bordo della finestra socchiusa, per far entrare un po’ d’aria e per vedere quel che succedeva fuori, in cortile.
Restarono lì per circa due ore, poi Bert  lasciò che Quinn potesse frequentare le due ultime ore di lezione in cui aveva un’interrogazione in storia e non poteva saltare.
Lui invece attese che qualcuno aprisse il cancello del cortile per sgattaiolare fuori veloce come un razzo. Come quasi ogni giorno.












°°°

Sweetcurry's Time

Saaaaaaaalve bella gente!! Ma avete visto come sono rispettosa nei vostri confronti *-* continuo a scrivere costantemente un chappy e mezzo alla settimana più o meno e continuo a postare regolarmente. Dovreste volermi bene perchè in queste cose solitamente sono un completo disastro. Vorrei potervi dire fra quanti chappy arriverà il primo pairing ma sinceramente non so molto bene, anche perchè non l'ho ancora scritto xD.  

Ho visto che c'è gente che si chiede dove sia il Brandy (quanto amo pure luiiii <3), insomma questa ff non è sulla vita precedente ai The Used. E' un AU in tutto e per tutto. Infatti Bert e Quinn non sono mai stati amici prima che Quinn chiamasse il Cracker per far parte della band. E figuriamoci se Bert e Jepha o Brandy si conoscessero prima.
E poi spero abbiate notato che i genitori di Bert non sono mormoni qui, lui non ha una nidiata di fratelli e sorelle come nella realtà e non è stato ancora cacciato di casa (cosa avvenuta a 16 anni per il Bert normale).
Tutto questo per spiegarvi che Brandy non avrà il solito ruolo, ovvero comparirà nel prossimo capitolo, ma non è il loro batterista anche perchè non esiste una band qui.
Per questo che ci ficcherò altra gente (e che gente signori!!!).  
Qui abbiamo avuto un momento per questi due deficienti di nome Bert e Quinnifer che cercano di sopravvivere alla scuola in qualche modo.
Bert sta sempre peggio e chissà se lo farò migliorare xD.
Ringrazio immensamente per le visite e soprattutto per i preferiti *______* addirittura 5, ma io vi amo.
 
1 - AintAfraidToDie
2 - Dominil 
3 - Elyrock 
4 - fede_way 
5 - FrankieLou 

Grazie Grazie Grazie e Grazie!!!!  
Passo ora alle recensioni in cui mi sono mancate due recensioniste ç^ç (dove siete ragazze???):

FrankieLou
Oh, Teshoro <3 Ma certo che ti cito, se mi metti nei preferiti al primo chappy non posso che fare altro!!! >.< Oh, insomma, grazie di aver commentato spero continuerai ad ogni aggiornamento, è importante per me, anche perchè così mi mostrerai la tua dote nel commentare *-*... Il dolce Brandy (aggiungerei figo *ç*) arriverà al prossimo chappy, tranquilla, lui che è al secondo posto fra gli usati (primo c'è Bertie U_U) non può mancare. Io lo amo e mi manca anche tanto. Spero ti sia piaciuto anche questo chappy, un bacionissimissimo teshoro!!

Dominil
Sugar mia!!! Beh, è strano per me scrivere una Frerard perchè non le ho mai amate moltissimo diciamo xD e siccome è il nemico della GeeBert le ho sempre viste male -.-, tuttora non ne vado matta, ma l'ispirazione che ho avuto ha voluto un Frank e quindi un Frank avrà u.u.  
Questi puccioli sono teneri teneri è vero, e in questo chappy ancora di più, con il Quinn che diventa disperato per Bertie ç-ç quanto mi fanno indolcire sti due.
Ahhahahaha il Jephree è un mito dai! Vedrai che pian piano lo apprezzerai su (dopotutto la sto scrivendo io quindi ti devio anche se tu non vuoi *buaw*), deve comportarsi così, altrimenti Bertie finirebbe proprio allo sbando completo e questo non deve accadere. Anche perchè -diciamocelo- Quinn è pappamolla oltre che frocetto xD e non saprebbe tenere testa al Cracker. E poi Bertie vuole bene a Jepha solo che lo dimostra in modo diverso, più avanti vedrai.
Essì che non sbagli, Bertie è DioH e ormai sono felice che su EFP ci sia sempre più gente che lo apprezzi (hai notato le GeeBert in aumento *0*??) e beh, anche io rivorrei il Quinny ossigenato come ai vecchi tempi ç^ç ora com'è stempiato ci fa solo tristezza piccolo. E poi quando si è fatto la barba da tagliaboschi del bosco qua dietro?? ò.ò OMG ç____ç lo rivoglioooo indietrooooo.
Amore grazie ancora, sia per le recensioni, sia per i preferiti e i complimenti. Ti adoro <3 spero ti piaccia anche questo. Kisses :**

AintAfraidToDie
Amore. Mio Matty che da i baci secsi e che mi rimette in sesto con l'abbuffo <3.  Grazie per recensire sempre così bene amore. Mi fai sempre felice, perchè tu capisci sempre tutto.
Bertie è Bertie e si ama, qui è particolarmente depresso (come me picci ç^ç? Gli usati con Bulimic mi fanno venire l'ispirazione per una ficcy... *-*) Si da allo sbando e alle droghe/alcol perchè deve smettere di pensare allo schifo che ha intorno e allora si lascia al divertimento non sano. Nel prossimo capitolo e in quello ancora dopo si vedrà sempre di più come si riduce ç^ç... Sono felice di riuscire a fare Bertie bene perchè è questa sempre la mia preoccupazione (lo sai ormai xD) e sì, l'ho scritta pensando a noi la frase della troietta x°°D (dopotutto è vero xD).
Amore. Ti rendi conto che sei riuscita a capire pure la seconda coppia??? Cioè, mi conosci fin troppo ò.ò... sono così scontata?
Amore, abbiamo realizzato che lo Screamo è il meglio e quindi noi andremo a saltare al live degli Alesana perchè ti voglio vedere e i FOB non importano (sai a cosa mi riferisco <_<). Ti amo troppo, mia Matty e non so cosa farei senza te, perchè ormai anche se l'elettricità mi devia non credo potrei vivere senza la tua presenza e senza le nostre battute con 2000 doppi sensi contemporaneamente (peVchè siamo peV ù.ù) e credo finirei nella fossa, dopotutto sono Frankie e Sonny allo stesso tempo. Ti amo <3


Vi saluto perchè questa volta ho scritto davvero troppo O.O e vi comunico che mi sto drogando di Sonny Moore (me stessa fra l'altro xD) e Billy Corgan quando era coi capelli e SECSI ossì.

E scusate ma ora vado a guardare RockTv ù.ù.


P.S. Sì, ho cambiato i titoli ai capitoli, Claudia mi ha fatto notare con molta simpatia (<_< mhm..) che sembra altro (l'avevo notato pur io, ma non mi ero preoccupata) così per evitare disgusto ho cancellato il tutto. U_U
P.P.S. La Frerard non credo sarà una shot perchè è abbastanza lunghina... <3  Eheheh... felici?


Kisses,

Curry*

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Capitolo 4
*** Fourth: Persue They and See ***


4 chappy puzzle
Avviso: nessuno scopo di lucro, non conosco i personaggi e i fatti scritti sono totalmente inventati.


Puzzle Life

Chapter Four -

- Quarta cosa: Seguili e vedrai 

 

Lui invece attese che qualcuno aprisse il cancello del cortile per sgattaiolare fuori veloce come un razzo. Come quasi ogni giorno.


Si fece ritrovare davanti allo stesso cancello una volta che la scuola fu terminata per prendere Quinn e Jepha e andare allo skate park.
Una volta suonata la campanella vide prima Jepha con una calma disarmante uscire dall’istituto, poi Quinn camminare con il passo affrettato verso di loro.
«Bert! Jepha, andata bene la giornata?» chiese una volta raggiunti, mentre stringeva in mano la tracolla della cartella.
«Allman risparmiati queste frasette ogni volta che ci vediamo eh?» disse Bert mentre s’incamminavano.
«Eh? Jepha?» sorvolò come se fosse nulla Bert e le sue repliche.
Si accostò al ragazzo tatuato e si mise a conversare abilmente, ribattendo e ridendo talvolta. Bert si fece gli affari suoi, perso nei suoi pensieri, fino a quando in lontananza si potè vedere il ponte di cemento che sovrastava lo skate park, creato per l’appunto fra i pilastri del cavalcavia, allora cominciò a correre.
Scavalcarono la rete di ferro e s’arrampicarono su per una lastra di metallo ricoperta di graffiti.
una volta entrati Bert scattò verso un ragazzo con il piercing fra gli occhi e la tavola in mano.
Riuscirono giusto a sentire un urlo sovraeccitato che poi  passò davanti a loro uno skater che si esibiva in qualche salto con la tavola,  coprendo la visuale con Bert che abbracciava da dietro quel ragazzo aggrappandosi alle sue braccia.
Dopo che lo skater passò Bert e quel ragazzo erano scomparsi. Oramai c’erano abituati. Ma non capivano comunque perché all’improvviso cominciasse a disinteressarsi a tutto ciò che normalmente gli piaceva e iniziasse a frequentare questi ragazzi e ragazze venuti da chissà dove conosciuti chissà quando. 
Il fatto che sparisse così all’improvviso poi. Sapere dove andasse almeno!
Quinn guardò Jepha scuotere la testa rassegnato, e preoccupato gli fece segno di venire con lui dagli altri skater e ragazzi che non avendo la tavola  sedevano in gruppo tutti in un angolo dove si poteva osservare gli altri sulle rampe e al contempo sedere a terra o sulle balaustre dietro a loro.
C’era pure chi aveva la birra e Quinn non se lo fece ripetere due volte quando una ragazza gliene offrì una lattina. Accettò e si mise a sorseggiarla mentre ascoltava i discorsi che intraprendeva Jephree a proposito di bassi e musica. C’era un altro ragazzo che suonava il suo stesso strumento e da quando l’aveva scoperto non facevano altro che parlare di quello, dimenticandosi pure dello skateboarding. Quinn ammirava tutti e due e come un bambino stava tutte le volte ad ascoltarli incantato.
Passarono il pomeriggio come al solito in allegria, dopotutto non era affatto male stare allo skate park, ma il rimorso di aver lasciato Bert a sé stesso, in mezzo a gente che loro manco conoscevano li faceva preoccupare. Ecco come cominciava a drogarsi e a bere. A Quinn veniva il senso di colpa, e gli veniva da pensare che Bert non volesse stare con loro perché erano “bacchettoni” e non poteva avere la sua anarchia e la sua libertà. L’aveva detto a Jeph e gli aveva anche confessato che era per quel motivo che quando erano soli non aveva il coraggio di dirgli che non poteva fumare o farsi una canna.
Dopotutto interagire con McCracken era un’impresa vera e propria, si rischiava sempre che scappasse come suo solito oppure che ti mollasse un cazzotto in pieno viso. Senza tanti convenevoli, eh.

Bert forse non doveva aver fumato molto, ma in quel momento era piuttosto ubriaco. E non erano nemmeno le sei del pomeriggio. La cosa si faceva alquanto preoccupante, soprattutto per il fatto che ora non aveva posti dove andare. Stare allo skate park nemmeno morto: c’erano Jepha e Quinn che appena lo avrebbero visto gli avrebbero fatto il cazziatone oppure avrebbero cominciato a sproloquiare su cosa combinava e no.
Mugolò contrariato, non gli andava di tornarsene a casa, ora aveva ancora voglia di bere.
«Voglio una birra» affermò mentre metteva un piede di fronte all’altro per camminare sul bordo del marciapiede in equilibrio.
«Dici che se passiamo al discount è aperto?» chiese rivolgendosi a Branden, il ragazzo che gli camminava a fianco.
«Boh… proviamo, magari non è ancora chiuso…» disse guardando l’ora sul cellulare. A quel punto il ragazzo con il piercing fra gli occhi si avvicinò a Bertie che non si era fermato e prendendolo per la vita lo tirò giù dal marciapiede facendolo ridere. «Coglione!!» .
Si diressero verso il piccolo negozio in fondo alla strada che vendeva pochi prodotti, ma che forniva birra e alcolici anche a minorenni. Forse perché era privo di qualunque tecnologia e il proprietario era un vecchio, che tutti erano sicuri, aveva un fucile sotto il bancone, sicuramente risalente alla seconda guerra mondiale.
Entrarono guardandosi in giro, Bertie sorridente ed euforico per il futuro acquisto, lo skater semplicemente di buon umore.
Come una scheggia il più giovane trovò il reparto alcolici e si mise a perquisirlo.
«Che dici? La birra o il Jack?» chiese assorto Bert. «Io mi prendo una lattina di birra, e te la consiglio anche a te, non vorrei che mi cominciassi a sclerare tutto d’un  tratto perché ti ubriachi prima delle sette di sera» disse ammonendolo e guardando le birre in cerca della marca che più preferiva.
«Io ne prendo due… di queste…» disse allora, afferrando due bottiglie di vetro, abbastanza grandi.
«Manomale che ti ho detto di non prendere il Jack…» mormorò sconsolato l’altro mentre Bert si avviava alla cassa con una bottiglia nascosta nella felpa larga. Uscirono che Bert sogghignava, tirò fuori l’altra birra e si sedettero una volta arrivati in una specie di giardino/retro di una casa disabitata con il cartello “affittasi” sulla porta davanti.
C’era una sorta di ammasso di materiale edile lasciato lì a marcire: due grossi cilindri vuoti messi orizzontalmente e poggiati uno vicino all’altro e molti blocchi di cemento che usavano per sedercisi sopra.
Andarono in quello più alto e si sedettero in cima, erano quasi a livello del tetto della casa e da lì nessuno li vedeva.
Branden aprì la sua lattina facendola schizzare un po’ e si mise a sorseggiarla con calma.
Bert facendo leva con il blocco di cemento tolse il tappo di latta dalla bottiglie in vetro e ne tracannò un quarto in pochi minuti.
Un’oretta dopo lo stesso stava aprendo la seconda bottiglia e cominciò a chiedersi se continuare a scherzare e cazzeggiare con Branden avrebbe continuato ad interessarlo in quel momento. Si stava annoiando, certo rideva, sparava cazzate in continuazione, ma voleva fare qualcos’altro.
«Brandy andiamo via?» chiese con tono lamentoso mentre raggiungeva la metà della bottiglia.


°°°

Sweetcurry's Time

Ammori mieiiii >.<"!!!
Ecco il capitolo in cui il bel batterista fa la sua entrata!!!
Brandy, io l'ho sempre pensato, è un figo della madonna, e insomma, dai, qui addirittura sembra che ci sia un accenno di BertBrandy, il che vuol dire che faccio intendere cose che non succederanno mai (non ci sarà assolutamente quel pairing O_O)...
In questi giorni è arrivata la primavera e sono tutta felice, anche perchè ieri sono uscita in felpa *-*... poi tornando che era buio avevo sì un po' di freddo, ma non è questo ciò che conta!!! Fra un po' usciremo in t-shirt ragazze!!! >.< ma che cosa bellissimissimaaa <3

Passando ad altro vi comunico che sono orgogliosa delle mie missioni per risollevare i Fandom Sfigati, perchè oltre ad aver diffuso il verbo del Bertie, siamo riuscite perfino a far aggiungere gli Escape The Fate ai personaggi *-*... Ora conto di far aggiungere perfino i From First To last U_U... se solo ilmio computer non mi avesse cancellato tutto ciò che avevo scritto su di loro >_>... argh!

Vi comunico che il prossimo capitolo non l'ho ancora scritto perchè mi sono data al "saltare le parti centrali delle mie ff" scrivendo almeno tre chappy più avanti, semplicemente perchè ne avevo voglia -.-.... questo non mi aiuta affatto però, perchè ho il pezzo più avanti già scritto ma quello che viene dopo questo non ancora .___. rimedierò U_U.
Ringrazio infinitamente chi ha aggiunto la fiction fra i suoi preferiti, perchè mi rendo conto che non fa così tanto schifo come penso *-*...
La mia Twinna, GloH, echelon1985, Elyrock, fede_way, FrankieLou, _omfg_.... tutte ragazze stupendamente amabili si vorrebbe dire <3.

Risposte alle recensioni *-*:

Dominil 
Sugar, <3, quando hai scritto degli latri bellissimi personaggi sono scoppiata a ridere, anche perchè mi piace moltissimo essere sadica e tralasciare questi piccoli ma importanti particolari, e cioè comparirà sì, altra gente e tu conosci quella gente, e a te piace pure quella gente U_U *buaw* vedrai quando posterò il... decimo chappy XD no, dai davvero, non ho ancora scritto moltissimo, e quindi non so bene quando questa gente comparirà, ma ho un leggero timore di cosa potrebbe pensare il resto delle slashers su questi individui che aggiungo qui .__. mah.... Sono felice che il chappy dedicato al Quinny sia piaciuto, questo l'ho dedicato all'entrata di Brandy, quel fantastico uomo *çççç*....
E sì, quei due lì, Bertuccio e Quinnifer... beh, che dolciume che producono quando stanno attaccati <3
Spero che pure questo chappy seppur non così tanto dolce, ti sia piaciuto ^-^... ti mando un bacione dolce dolce come Quinny-ai-tempi <3 e spero continuerai a recensire ^-^ kisses

Xx_I'mJustAKid
Ma lo sai che ogni volta che leggo il tuo nick mi metto a cantare quella canzone?? XDXD Sono felice che tu l'abbia letta anche se ora xD e vedrai, gli usatini pian piano li incomincerai ad amare <3 Sono felice che ti piaccia il Jephy, ma posso chiederti come mai? M'interessano queste cose, cioè, i gusti di ogni slahser sono interessanti U_U.... Beh, sì avrà un ruolo più importante più avanti, devi solo aspettare! >.< grazie, sono felice di non scrivere come un cane, anche se ci avviciniamo XD... comunque grazie della recensione, spero continuerai a scrivermi!! Bacini :**

AintAfraidToDie
Amore mio, ahahah, anche oggi ti faccio la sopresa *buaw* e pure la scorsa volta!! Quindi non spaventarti troppo quando te lo dirò fra poco su msn prima di andarmene ç__ç...
bertie lo sappiamo che è così, insomma, si fa del male *in ogni capitolo hai visto?? XD*, ma ho comunque riflettuto su di lui ed è davvero forte di suo, quindi anche se si scola camion di Jack sta ancora in piedi e fa ancora il coglione, quindi non preoccupiamoci tanto XD... Il quinnifer è stato dolcissimo, specie ossigenato è figo e dolce eh? XD chissà perchè?  
Amore non devi però aver paura di soffrire, cioè, non è una ff triste questa, ho relizzato che è una delle più allegre che potrei mai aver scritto sugli usati ... le altre son molto peggio XD...
Amore, grazie per tutti i complimenti che mi fai ogni volta, grazie di avermi detto che non sono scontata e mi conosci solamente tanto bene ^-^...  Spero ricominceremo a parlare del Sonny e del fighissimo Matty, anche se io continuo a scriverlo in giro come un'ossessa XD pure sul banco oggi, col pennarello blu *-*.... E anche taste of chaos eh!!  
Ti amo, sempre e comunque, e tu lo sai, lo sappiamo entrambi e io verrò a Moden a a quel dannato concerto SCREAMO.
Perchè ci sarai tu (con il tuo Bob xD) e lo screamo è vita U_U YEAH!
:***

FrankieLou
Zauuuu!! Ahahh, sono felice che il Brandy faccia così tanto scalpore, non ci contavo, giuro, anche perchè ormai gli usatini la gente superficiale li conosce solo con Dan-faccia-da-pesce-lesso (copyright by me scusatemi se urto i sentimenti di qualcuno U_U) ... Sì, i rancid sono una band grandissima e non ci credo ancora che quel pucciolo che si metteva le loro magliette alle interviste ora ci suona pure!!! >.<" è un grande e lo ammiro un botto U_U nuoooooo!! Il bertie per ultimooo?? E come mai? Lui è DIOH, luiè strabello, lui è tutto *-* e io sono assatanata da lui O.O hihih... vabbeh, mi piace che voi commentatrici mostriate questo vostro lato che mi permette di sapere le vostre preferenze, è bello ^-^. Un bacione, spero che questo chappy ti sia piaciuto U_U
ps  Billy Corgan coi capelli è da stupro! Ai tempi era davvero fiQuo, insomma!! >.<  basta non pensare a com'è ora... e guardare i video vecchi... Mi ricorda in un modo terribile Brian Molko!! >.< *ç*
Amore, tranquilla che il commento è bellissimo, e le tue capacità si vedono, prima di tutto sai chi è Billy Corgan  U_U... xD kisses

Vi saluto mie lettrici, alla prossima puntata!! Ora vado a scrivere  cazzate sui muri (esempio : Io mangio Syn sul cestino della spazzatura -.-.... oppure  il mio amico che dopo che io abbia scritto Cracker mi disegna un cracer della mulino bianco sotto XDXDXD l'ingenuità della gente!! )  un abbraccio a chi legge solamente!!!

Baci,

Curry*

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Capitolo 5
*** Five: Are you crazy? ***


Avviso: nessuno scopo di lucro, non conosco i personaggi e i fatti scritti sono totalmente inventati.


Puzzle Life

Chapter Five -

- Sei matto?

 


«Brandy andiamo via?» chiese con tono lamentoso mentre raggiungeva la metà della bottiglia.


Arrivò a casa completamente ubriaco, per fortuna che Branden non aveva voluto che bevesse troppo. Ma ormai, quel ragazzo era troppo buono con lui e anche se Bert beveva, cosa avrebbe potuto fare? Impedirglielo? Impossibile.
Bert avrebbe fatto di tutto pur di essere libero, e forse anche lasciare i suoi amici.
Aveva un senso del controllo sbagliato sì, ma dopotutto era quello che voleva. Non controllarsi.
Eccedere in tutto ciò che poteva, per raggiungere quello stato di incoscienza che gli permetteva di non esserci.
E così dopo essersene andato da casa di Branden giurandogli di non uccidersi o fare cazzate, si era diretto verso casa sua.
Aveva raggiunto il retro dell’abitazione per issarsi sopra l’impalcatura che faceva da sostegno alla pianta rampicante e arrivare alla sua finestra, lasciata aperta apposta.
Stava giusto per girarsi verso il muro della villetta che vide qualcuno seduto nell’oscurità sul tavolo da giardino, quello in legno scuro che usavano per pranzare d’estate.
L’unico modo per riconoscerlo fu la fioca luce rossa che la sigaretta che costui aveva acceso faceva. Una volta che questo la portò alle labbra capì chi era.
Jepha.
Cosa ci faceva fuori da casa sua a quell’ora?
Bert cercò invano di calcolare il tempo che aveva speso fuori con Branden, ma non arrivò a dedurre l’ora. Non si ricordava quanto tempo era passato dalle sei e mezza, ora in cui si ricordava di aver comprato la birra.
Perse dunque la voglia di saperlo, così si fece avanti nel buio, verso quella sigaretta che doveva essere già a metà.
«Jepha? Cosa vuoi?» chiese quando gli fu abbastanza vicino da poterlo guardare negli occhi.
«Dove cazzo è Quinn?» sbottò stranito. Era sempre con lui quando venivano a trovarlo a casa, come mai Jepha era solo dunque?
«Quinn è a casa mia… sta dormendo, Bert», disse con calma, ma con uno strano tono accusatorio che fece aggrottare la fronte al più piccolo.
«Sta sempre nel tuo letto lui?» replicò in un moto di rabbia forse aiutata dalla considerevole quantità d’alcol nelle vene in quel momento.
Si fissarono per pochi minuti, Bert con un’aria del tutto contraria a stare ancora un secondo di più lì in quel giardino al freddo, Jephree con l’assoluta convinzione che sprecare fiato con Bert era un’impresa vana.
Il cervello di Bert si mise ad elaborare strane teorie che accusavano Jepha e Quinn in qualche modo. Dopotutto lo lasciavano sempre solo, non erano veri amici, non lo contavano nemmeno, e Quinn… Quinn che lo aveva creduto sempre il suo migliore amico ultimamente non si dimostrava più così. Non poteva essere diversamente. Lo stavano rinnegando, era fuori.
Se fosse morto non avrebbero versato una lacrima.
La sbronza che all’inizio aveva una vena del tutto euforica ora stava prendendo la piega della depressione. Era così, Bert non del tutto stabile si lasciava sopraffare da questi agenti esterni, e veniva ammaestrato ad essere completamente incoerente.
Quelle cose non erano affatto vere, tutta fantasia della sua mente sotto l’effetto degli alcolici.
«Bert, smettila di dire cazzate…» lo riprese Jepha sbuffando sonoramente, «Sono qui per parlare con te».
Il più piccolo si strinse nelle spalle «Che cazzo vuoi ancora? Vuoi dirmi che ora che ti scopi per bene anche Quinn, di me puoi farne benissimo anche a meno?! Se sei qui per dirmi questo, stai tranquillo che io non mi metto di sicuro a piangere, come fareste voi due checche al posto mio!» disse quasi urlando, mentre stringeva i pugni più forte che poteva.
Jepha nel vedere la scena non potè accettare che questa andasse avanti, Bert non doveva pensare questo di loro due. Non era affatto così, e anche se ora era ubriaco, quelle cose gli venivano fuori perché ci doveva essere stato qualche dubbio sin dall’inizio che lo turbava.
Questo significava dunque che non credeva in loro? Che non si fidava?
Afferrò velocemente il suo polso e chiamò il suo nome due volte tentando di calmarlo e di far si che la smettesse con il dire fandonie una sull’altra.
Era una scena orribile quella che gli si proponeva dinnanzi, non era stato un buon amico allora?
Ripensò a tutte quelle volte che lo aveva trovato in giro mezzo ubriaco o svenuto persino, e lo aveva soccorso, portandolo a casa con sé e sacrificandogli il suo letto per paura che sul pavimento stesse male ancora.
No, decisamente. Aveva fatto quel che aveva potuto e non c’erano cose che avrebbe corretto. Era giusto dare a Bert il suo spazio, anche perché lo reclamava a gran voce, ma non lo aveva mai lasciato solo. C’era sempre stato. Sia per lui che per Quinn quando veniva trascinato da Bert in qualche enorme cazzata e ne rimaneva leso.
Bert ai suoi tentativi di tranquillizzarlo reagì all’opposto, tentando di staccarsi da lui e urlando più forte, per fortuna non così tanto da svegliare i suoi o i vicini.
Lo stava spaventando ora Bert, non sapeva più che fare quando d’un tratto gli mollò uno schiaffo sulla guancia. Con un singulto la voce dell’altro si mozzò e le sue urla si spensero lasciando spazio ad un ansimare frettoloso e accelerato. Bert si toccò la gote colpita con la mano libera e fissò il tatuato di fronte a sé con gli occhi spalancati e la bocca semi aperta.
Lentamente Jepha lo attirò a sé e lo abbracciò fortemente. Facendogli poggiare la fronte sul proprio petto.
Dopo pochi attimi gli occhi spalancati di Bert si riempirono di lacrime, che però per volere dello stesso non caddero e non gli rigarono le guance in alcun modo. Strinse fra le dita la maglietta di Jepha e si fece piccolo sul suo petto attaccandoglisi in cerca di quell’affetto che tanto gli sembrava caldo e terribilmente piacevole nel suo tepore.
Il più grande gli passò entrambe le braccia dietro la schiena e stringendolo a sé rimase fermo lì per un numero indefinito di minuti.
Il fiatone di Bert scomparve pian piano e il silenzio ora sovrastava tutto il giardino, a parte per il regolare e calmo battito del cuore di Jepha che arrivava alle orecchie di Bert accostate al petto del primo.
Chiuse gli occhi e si staccò lievemente dal ragazzo coi piercing che non lo lasciò comunque andarsene.
«Bert smettila di farti del male» sussurrò in tono dolce e insieme preoccupato il più grande, appena si guardarono negli occhi a vicenda.
Avrebbe voluto tanto rispondergli che era impossibile non farlo, che ormai era divenuto quasi abituale non volersi bene. Non poteva evitarlo.
Ma invece non disse nulla, niente.
«Perché è tutto così difficile, Bert?» chiese l’altro sospirando mentre il più piccolo abbassava lo sguardo colpito.
«Vuoi che venga su con te o vai a dormire subito?» chiese il ragazzo coi piercing nella speranza che Bert non avesse più bisogno di lui per il momento.
Perché davvero, sperava che Bert non fosse in uno stato così pericoloso. Sperava che dopotutto un briciolo di amor proprio gli fosse rimasto in tutto quello schifo che aveva dentro, tra alcol, droga e insicurezza.
Perché altrimenti sarebbe salito su per quel muro, sarebbe entrato in quella stanza e gli avrebbe fatto compagnia finché avrebbe voluto. Fosse caduta una bomba nel quartiere a fianco.
«No, vai da Quinn… ci vediamo domani eh…» sussurrò con voce atona, mentre lasciava il corpo così confortevole del bassista e si issava su per l’impalcatura. Quando si fu assicurato che Bert avesse chiuso il vetro della finestra, Jepha potè lasciare il giardino e dirigersi verso casa sua.


 


°°°

Sweetcurry's Time

Salve ^-^, non sapete nemmeno quanta voglia avevo di postare questo chappy >.<, solo che volevo essere regolare e postare il venerdì U_U altrimenti mi si sballa tutto e non capisco più nulla xD... L'ho scritto l'altra notte in un raptus d'ispirazione concentrata, e tipo in un'oretta nemmeno l'ho finito O.O... mi stupisco di queste cose chefaccio ogni tanto xD.
Per chi ama Jepha e per chi deve ancora imparare ad amarlo il capitolo spero sia piaciuto. Anche se il bassista mantiene questa sua vena matura e autoritaria dopotutto vuole un bene dell'anima ai suoi pucciolini, che si cacciano sempre nei guai <3.
Son felice che piaccia Brandy anche se è ancora un personaggio un po' confuso e tornerà più avanti ^-^... Direi che questa fiction si sta dilungando piuttosto tanto e ogni volta me ne compiaccio O_O anche perchè se dovessi dividere la storia in tre parti (quali l'inizio, il centro e la fine) direi che siamo a tre quarti dell'inizio O_O il che vuol dire che ne mancano ancora un po'.
 E siccome solitamente pubblico una ff per volta, per questa mi sono astenuta, infatti ho pubblicato anche la bertwiL xD...
Mi sto inoltre documentando per mettermi giù a scrivere una ff horror U_U e non avendo trovato su EFP cioò che cercavo sto facendo scorpacciata di libri, ora sono immersa nella lettura di Intervista Col Vampiro, poi passerò a Scheletri di S.King e poi la mum di una mi amica mi porterà dei suoi libri che dice siano abbastanza belli per quel che sto cercando. Mi hanno proprio oggi consiglia di leggere Stoker, ma sapendo già la trama ho lasciato perdere perchè non voglio assolutamente un libro sul sovrannaturale. Deve essere horror ambientato nella realtà (non è che qualcuna di voi mi saprebbe dare un consiglio?). 

Ringrazio tantissimo chi legge questa fic, soprattutto chi l'ha messa nei suoi preferiti ^-^,  non credevo davvero che sarebbe piaciuta.... Un bacionissimo!!


Risposte alle recensioni <3:

AintAfraidToDie
Amore mio, so che ti stai facendo i capelli e che ti annoi *buaw* invece io ti scrivo ç-ç... Anche perchè non avendo money sul cell (sono squattrinata lo sappiamo tutti T^T) devo in qualche modo sfogare il mio amore per teH <3.
Picci, capisci sempre tutto e analizzi ogni capitolo, la cosa del fatto che QUinny sia un narratore esterno quasi mi ha fatto riflettere perchè manco me n'ero accorta di tutto ciò xD, sei brava amore! 
Il bertie, sì, sempre peggio lui ç-ç  anche perchè cioè, lui si fa influenzare da tutto quello che ha intorno e alla fine si ritrova coninvolto.
Amore il mio scrivere molto descrittivo mi ha sconvolta, sinceramente non penso affatto di saper descrivere gran chè, ma mi fa piacere che ti piaccia nonostante le cazzate che scrivo xD...
Ahah, l'accenno è puramente casuale, amore, stammi tranquilla che non succede nulla di tutto ciò, tanto lo sai con chi finisce Bertie, no?
E' deciso ormai, muoio pure sul sul PAVIMENTO, ricoperto dalle FOGLIE con una bottiglie di BRANDY affianco e una maglietta USATA indosso. Mentre ripenso che la sedia NON è una sedia.
Amore ho paura del nostro stato mentale, mi preoccupa O.O... Ma l'importante è che ci amiamo, su.
With love, your Sonny <3

Dominil
Cara ragassha dei miei anfibi <3,  ti ringrazio ancora una volta per il chappy dedicatomi (i love youuuu >.<) e ti ringrazio per seguirmi sempre *-*... Essì che è un caro ragazzo il Brandy, è così tenero dai, e poi Quinn e Bert sempre più puccioli >.<"... ho dedicato il chappy al Jephy, spero ti ricrederai perchè davvero, è straight sì, (mica tanto poi XDXD), ma insomma, ci vuole sempre e comunque una figura a cui fare riferimento e io lo trovo adorabilmente perfetto per questo ruolo.
SPero ti piaccia l'aggiornamento XD, e ammettilo che ti ho fatto venire la voglia di scrivere sugli usati eh!! *se ne vanta perchè ha letto il 1 chappy della tua ff nueva U_U* un bacionissimissimoooo <3<3

Xx_ImJustAKid
MaH, tanto fan no, ma una delle mie migliori amiche ne va matta, è andata ai loro due ultimi concerti e me li ha fatti rimanere in testa xD comunque li preferivo ai vecchi tempi sinceramente, ora mi sembrano "invecchiati" ç^ç...
Spero ti faccia piacere del chappy dedicato al tuo amore e devo concordare con te su di un fatto, i ragazzi coi piercing alla bocca sono terribilmente secsi nevvero? *ççç*
Comunque O.o insomma il Brandy sembra avere un ruolo negativo, ma solamente perchè non si comporta come gli altri due non dicendogli di smettere, ma lo vedo molto realistico invece come personaggio, dopotutto quando nel tuo giro di amici c'è della droga o comunque qualcuno che si fa non puoi farci molto, anche se non è bello da dire, ma ormai è così. Quasi normale.
Ti mando un bacio, alla prossima!!

FrankieLou
Amore <3 i Cureeeee *0* e beh, dai una cultura (anche minima) ognuno deve averla suvvia, e poca gente ce l'ha al giorno d'oggi u.ù, il che vuol dire che vai occhei tu XD yeah. I From First To Last devono nascere nella sezione slash pure qua, non solo negli States ç^ç (purtroppo leggo solo ff in inglese su di loro) e che tu stia scrivendo su di loro mi fa adorarti ancora maggiormente <3<3, io amo Sonny e ora, con solamente Matt non mi piacciono ç-ç anche perchè loro due non devono fare come Ronnie e Max che si dividono accidenti!! Devono amarsi e copulare allegramente XD... Spero ti sia piaciuto pure questo, sul Brandy si scoprirà più avanti *buaw* kisses!!!


Ora amori miei vi saluto affettuosamente, perchè andrò a diegnare un pochetto xD e mi guarderò Jean Claude nel mentre x°°D...
Bacionissimiiiiiiiii,


Sara





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Capitolo 6
*** Six: In Paradise ***


puzzle 6
Avviso: nessuno scopo di lucro, non conosco i personaggi e i fatti scritti sono totalmente inventati.


Puzzle Life

Chapter Six -

- Sesto: In paradiso

 

Si diresse verso casa sua che era ben tardi, per fortuna sua madre stranamente aveva il sonno pesante e non si accorgeva mai di quando usciva tardi o rientrava assieme a Quinn e lo lasciava dormire nella sua camera. E suo padre, beh dormiva peggio di un ghiro.
Attraversò il vialetto di casa e aprì la porta silenziosamente, non si era mai sicuri, e poi anche Quinn dormiva.
All’interno della modesta casetta vi era silenzio, come in qualunque altra notte, la luce del lampione davanti a casa entrava attraverso la finestra della sala e illuminava il corridoio che diventava sempre più buio più si andava verso il fondo. Ovvero verso la camera dei suoi, e il loro bagno. Deviò lentamente su per le scale e arrivò al primo piano, dove si trovava la sua stanza. Aprì la porta facendo attenzione a non fare rumore abbassando la maniglia ed entrò quasi in punta di piedi.
Sorrise leggermente quando vide la luce della lampadina posta sul comodino ancora accesa e Quinn addormentato a pancia in giù sul suo letto, ancora vestito.
Si diresse verso di lui e allungando di poco la mano spense la luce. A quel movimento Quinn si svegliò sbattendo lentamente gli occhi e abituandoli all’oscurità.
«J-jeph…»  biascicò con la voce ancora impastata dal sonno, mentre si guardava intorno e si ricordava di non essere nella sua stanza. Represse un sorriso di sollievo, perché davvero, stare da Jepha gli piaceva, e se soltanto avesse potuto ci si sarebbe trasferito. Lì tutto era più facile, i suoi genitori non gli dicevano nulla perché sapevano che Jepha, il loro adorato figlio, non creava problemi e non si metteva nei guai. E poi con lui e Bert la signora Howard era sempre gentile e disponibile, quando scendeva a fare colazione gli lasciava sempre una carezza sulla guancia e Quinn di carezze così ne riceveva ben poche.
«Shh… Dormi» sussurrò Jepha non volendo che si svegliasse anche dal dormiveglia in cui era al momento. Lo osservò stropicciarsi gli occhi con le mani e allungare il braccio verso l’interruttore della luce, lo fermò appena in tempo. «Fa nulla, ci vedo, rimettiti a dormire…»
Quinn rimase a guardarlo mentre si toglieva le scarpe e i vestiti che usava per uscire per rimanere in boxer e infilarsi una t-shirt presa a caso nell’armadio.
Poi Jepha si fermò a guardarlo, con un’espressione indecisa, «Quinn vuoi cambiarti? Non dormire coi jeans».
Quinn  scosse la testa in diniego, ma Jepha lo guardava non ancora del tutto convinto, si accigliò «Sicuro?» il biondo rispose con un mugolio, annuendo convinto, ma sempre mezzo addormentato.
Non aveva voglia di spogliarsi e di uscire da quell’ammasso di coperte che erano diventate calde in quelle due orette in cui aveva solamente sonnecchiato, mentre aspettava Jephree.
Si sotterrò ancora di più facendo arrivare le coperte fino al naso e aspettò che l’amico uscisse dal bagno.
Sorrise quando lo vide spegnere la luce del piccolo bagno privato che i suoi gli avevano concesso e dirigersi verso il letto ad una piazza e mezza.
Jepha alzò leggermente le coperte e vi si infilò sotto sospirando una volta poggiata la testa sul cuscino morbido. Non fece nessuno accenno a Bert e alla scenata che gli aveva fatto poco tempo prima sotto casa sua, o del fatto che aveva bevuto –come al suo solito- fin troppo ed era in uno stato preoccupante. Quinn si sarebbe preoccupato e fatto un sacco di trip mentali che non lo avrebbero fatto più addormentare e non sarebbe comunque servito a nulla se non farlo stare male.
Passarono alcuni attimi e mentre Jepha rifletteva sulla giornata appena passata, il biondino lo guardava dal basso, osservando le espressioni che si creavano sul suo volto concentrato.
Pensò che doveva volere un sacco di bene a Jepha, lo aiutava in ogni momento, e si preoccupava sempre prima degli altri e poi di se stesso. Ne era debitore, e non voleva separarsene assolutamente. Con lui stava così bene…
Appoggiò la punta del naso contro il braccio, nel punto in cui la t-shirt finiva e lasciava che gli spifferi facessero rabbrividire la pelle tatuata di Jephree.
Odorava di buono, di… non sapeva come descriverlo bene… ma era confortante. E poi Jepha era così caldo.
Nascose il viso fra il materasso e il braccio di Jepha e gli si rannicchiò contro, chiudendo gli occhi e godendo di quegli attimi.
Prese fiato e ci pensò due volte a quel che stava per fare.
Poi si decise e finalmente  allungò il braccio intorno alla vita di Jepha e tirandosi su in modo da poter vedere l’altro in viso per bene si abbassò verso le sue labbra.
Jepha che fino a quel momento non aveva fatto assolutamente nulla rispose al bacio spostandosi lievemente facendo salire Quinn a carponi su di sé.
Scostarono le coperte, perché, in quel momento non avevano assolutamente freddo, e Quinn dopo aver abbandonato la bocca  del tatuato si mise seduto sul suo bacino a gambe aperte.
Jepha pensò seriamente che quella debole luce del lampione che entrando dalla finestra illuminava la figura del biondo lo rendesse meraviglioso.
Quinn sorrise e si tolse la maglietta per poi abbassarsi nuovamente e dedicarsi al collo di Jepha, lambendolo e facendo riempire l’aria di sospiri da parte del più grande.
Jepha portando le mani sulle cosce di Quinn arrivò alla cintura e con fretta la slacciò e armeggiando con la zip e i bottoni slacciò anche i jeans.
Si baciarono affamati ognuno dell’altro, con l’agitazione di esser scoperti dai genitori di Jepha, con l’assoluta convinzione di star facendo qualcosa che nessuno mai avrebbe fatto. Quinn sorrise nuovamente sulla bocca calda di Jephree e dopo avergli sfilato la t-shirt scura scese sul suo petto, dando piccoli morsi e piccole leccatine alternate a dei baci vogliosi. Jepha che mentre gemeva e sospirava completamente preso dall’eccitazione ogni tanto lanciava delle occhiate al viso del biondo, arrossato, con gli occhi liquidi dalla lussuria; non credeva possibile che Quinn, un ragazzo così bello avesse scelto lui per condividere gesti così intimi.
Gli sembrò realmente di stare in paradiso, e intanto Quinn raggiungeva il suo basso ventre continuando a baciargli la pelle bollente.

Quando il giorno dopo arrivò a scuola insieme a Jepha e si diresse verso le macchinette per fare come sempre pieno di caffè prima di iniziare le lezioni, Bert non passò di fianco a loro e non lo vide neppure nel cortile intento a fumarsi una paglia o altro.
Si chiese come mai.
Ieri pomeriggio lo avevano perso di vista allo skate park, ma quando se n’erano andati avevano chiesto in giro se qualcuno avesse visto passare Branden con un ragazzo magrolino e più basso di loro. Ma nulla, quindi doveva essersene andato da chissà quale altra parte.
Fu quasi tentato di girarsi vero Jepha e chiedergli, supplicarlo, di saltare la scuola, ma appena la prof dell’ora imminente passò davanti a loro scoccandogli un’occhiata ci ripensò.
Salutò Jepha che si doveva fare più di due piani di scale per raggiungere la sua classe ed entrò in quella che era l’aula di chimica. Materia, che lui d’altronde, odiava fino alla morte.
Mentre masticava la matita con cui avrebbe dovuto prendere appunti si mise a pensare a Branden.
Quel ragazzo che avevano conosciuto la scorsa estate quando avevano iniziato a frequentare lo skate park.
Era un ragazzo gentile, introverso per lo più, lo aveva osservato più volte e si era sempre ricreduto sul suo conto. Frequentava un giro di amici che poteva essere ritenuta gente pericolosa, a cominciare da chi passava la roba a Bert o quel tipo che l’anno prima aveva incendiato un auto nel loro quartiere; ma insomma era un bravo ragazzo dopotutto. Non l’aveva mai visto fumare nemmeno una sigaretta, certo, nessuno gli aveva mai detto che fuori dallo skate park non fumasse, ma che senso avrebbe allora non farlo pure al suo interno?
Bert lo aveva subito preso in simpatia, anche perché conosceva molta gente che aveva a che fare con lui e quindi si ritrovavano un po’.
Anche Quinn e Jepha si erano presentati a lui, ma non era scoppiata la scintilla, oppure Branden era fin troppo introverso per poter relazionarsi con due completi sconosciuti che non fossero Bert McCracken. Perché lui era capace persino di fare amicizia con le piante, ormai.
Quindi tutto qua, Bert faceva la maggior parte delle conversazioni e a Brandy faceva piacere conversare con qualcuno di così strano e fuori di testa. Perché, davvero, Bertie era un tipo singolare, di quelli che ne trovi uno su un milione.
Mordicchiò ancora la matita con più concentrazione.
Bert conosceva troppa gente per i gusti di Jepha. Lui era troppo protettivo a volte, ma con Bertie aveva ragione, c’era da preoccuparsi e faceva bene.
Solo che avrebbe voluto fare qualcosa in più, magari aiutarlo, farlo sfogare. Invece non riusciva a fare un emerito cazzo.
Imprecò mentalmente e si diede del deficiente.
Così si rimise a seguire la lezione, completamente interessato.



°°°
Sweetcurry's Time!!
O_O OH MAI GOD....
XD essì, il primo pairing è finalmente spuntato perchè, dai sì, non ce la facevamo più eh?
Vi devo assolutamente confessare che questo capitolo non doveva essere affatto così U_U il sesso non c'era un'ora fa.
L'ho scritto ora *buaw*... e diciamo che non mi dispiace affatto. Anche per il fatto che ultimamente mi sto affezzionando a Quinnifer, perchè insomma, deve essere bello trovarsi un coso del genere addosso che ti baci e ti toglie la t-shirt *çççç*....
E qui Bert non l'ho fatto manco comparire O.O, oddio, reato!! Ma comunque l'ho dedicato tutto alla JephaQuinn che è sempre apprezzata suvviaH.
Spero che anche questo capitolo sia piaciuto, e se non ci avete fatto caso ci sono circa 400 parole in più U_U e solitamente io posto solo 1000 parole U_U vedete come vi voglio bene? *-*
L'ho scritto pure con la tosse *lunedì debbo andare dal medico O_O* e impasticcata ç^ç... E nel mentre ascolto gli H.I.M. perchè non fanno mai male <3.

Giusto un po' di pubblicità: la wilBert la posterò forse domani pomeriggio verso le 5 o le 6, invece la raccolta di horror molto presto perchè una shottina è già a metà *-* e vi avviso che aggiungerò gli Escape The Fate, i The Used e poi magari anche qualcun'altro U_U sisi. E ne ho in mente già altre 4!!

Ringrazio sempre chi ha messo la fiction fra i preferiti, perchè tutto questo mi fa sentire più amata <3 *-*... chi legge e non commenta e soprattutto chi commenta!! Questa volta addirittura 5 recensioni!! >.< ma io vi amo tutte!!!


_Crystal Heart_
Amore mio bello <3... Ahahah, beh dai quando si esagera con l'alcol si sa come va a finire *parla proprio lei <_<* ehm cough...  Siiiiii, Bertie è carinissimo quando fa la ragazzina gelosaaa >.<  si, anche a me è piaciuto molto il pezzettino ^-^, grazie mille per i complimenti!! Ti adoro, un bacione!!

Dominil
Sugarrrrrr!!  Si, insomma lo sapevo u.ù dopotutto sono riuscita a farti adorare Bertie, come non avrei potuto fare la medesima cosa con il Jepha?
SOno felice *-* sisi, perchè si dai, bisogna amarlo, soprattutto qui *ç*... E poi dai, vuole un mondo di bene al Quinny e per cui bisogna amarlo U_U... Spero che qui il quesito se Quinn e Jepha stanno insieme abbia avuto la sua risposta, comunque se è ancora un po' confuso è perchè mi piace lasciarlo così e poi più avanti spiegherò ^^... Beh, io sono sempre contenta se qualcuno scrive sui miei ammori, perchè davvero, di loro si parla troppo poco ç-ç *lei invece fin troppo xD* <_<... e poi mi piace un botto il pairing che hai scelto, c'è solamente una ff così, di jessika e ce ne vogliono di più U_U.... Spero che anche se non commento *perditempo <_<* e seguo sempre il mio amore ti sia arrivato tramite la nostra telepatia di slasher <33, tu sei sempre tanto cara a commentarmi ç^ç ti amo, kisses

FrankieLou
ç____ç evabbeh, anche se il Sonny non ti piace spero che apprezzerai lo stesso le ff che scriverò su di loro <3 *occhi sberluccicosi* perchè sì, io scrivo Sonny/Matt e ne vado fiera U_U *solo che non posta ancora XD*...
Ahahah, tranquilla! Un pairing qui l'avrai capito, ma non disperarti che nessuno lo sa l'altro, non è minimamente impensabile a meno che all'improvviso io cambi tutta la trama *ci ha fatto dei pensierini già* anche perchè poi più avanti succederà una cosuccia che cambierà tutto U_U essì. *non vede l'ora*
Brandy... Il Branden beh, è un po' personaggio di spalla, avrei potuto caratterizzarlo meglio sì, ma la storia non è su di lui e quindi resterà sempre un po' nascosto U_U... mi dispiace per le fans ç-ç ma ecco... ormai ho già pensato a tutto xD. Spero ti piaccia anche questo ^_- un bacioneee!!

AintAfraidToDie
Ammore mio <33... Allora vorrei tanto che tu fossi qui per spiegarmi come mai non sei connessa a msn è_é guarda che se mi fai le corna m'incazzo.
Tu amore sai già come andrà a finire la fiction per cui non ho tanto da dirti anche perchè ne parlo quasi sempre con te e ti spoilero sempre tutto >_>... Il berti qui, come ti avevo già detto, non c'è, ma ti ho stupita questa volta eh?
Avevo detto che fra Jepha e Quinny non ci sarebbe stato nulla e invece... ehehe... *buaw*
Mi hai lasciata benissimo dopo la tua attenta analizzazione della scenetta fra Bert e Jepha davvero. Sono felice che tu capisca sempre tutto. E' importante che tu lo faccia. Sei sempre unica e bravissima. Ti amo così tanto che non so se tu te ne rendi conto <33...
ps: non intristirti se non ti ho detto che slinguavano i due ç_ç ma l'ho cambiato proprio ora il chappy!! E scusa anche se non ti ho scritto molto, ma amore xD ti dico sempre tutto e qui non so mai ikke dirti xD...
Attendo che ti connetta -.-....
luv ya, honey!!

Xx_ImJustAKid
Sì, giusto prima stavo guardando il video di Blue And Yellow di quando bertie aveva le extencion *scoppia a ridere* e Quinny era giovane e tutto bello frocetto *-*... Insomma sì, mi fa tristezza questa cosa, ma bisogna pur sempre crescere no? *non vuole crescere assolutamente*
Il Jepha sì, è stato super sweet, e son felice che sia piaciuto così tanto ^-^... E Brandy... sì, ricordati che comunque non è uno dei protagonisti, indi per cui non avrà molto spazio *purtroppo -.-*.
Io se proprio dovessi farmi un piercing lo farei al labbro e ci mettere l'anellino *0* sisi, a me piacicono pure i ragazzi che hanno i tatoo sul collo *___*... Seeeecsiiii *ç*... xD Un bacione spero ti sia piaciuto pure questo!!


Un abbraccio a tutti quelli che leggono e mi seguono!! Vi adoro!!

Curry*

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Capitolo 7
*** Seven: the Dark ***


Bert coontinue




Avviso: nessuno scopo di lucro, non conosco i personaggi e i fatti scritti sono totalmente inventati.


Puzzle Life

Chapter Seven -

- Settimo: Il Buio

 



Bert si diresse svogliato verso quel che gli sembrava ogni giorno più normale e abituale. Una lucida porta bianca, nascosta al termine del corridoio dal pavimento ricoperto di moquette scura sul blu, che una volta aperta rivelava un piccolo bagno dai sanitari bianchi e monotoni, con un leggero odore di fresco e ammoniaca. Il solo ricordo dell'odore che avrebbe corroso quel leggero profumo gli fece quasi rinunciare ad addentrarsi nel piccolo stanzino. Un conato di vomito gli fece cambiare idea e allungare il passo verso la fine del corridoio.
Una strana afa lo avvolse facendogli sudare la fronte, aveva caldo, ma forse erano gli effetti dell'alcol. Potè sentire il rumore dei piatti venire impilati da sua madre giù in cucina, sicuramente li stava lavando, e suo padresi leggeva il  periodico suduto al tavolo. si chiese se anche quel giorno non gli avrebbe rivolto la parola, come faceva da oltre un mese.
E se proprio gli andava o lo avvisava di decidersi a rimettersi in sesto con la scuola o lo minaccia di nuovo di mandarlo dalla zia.
Sperò che con l'aprire l'acqua della doccia i suoi non sentissero lui che vomitava nel water, ma d'altronde lo faceva quasi ogni volta e loro non si erano mai e poi mai insospettiti. O forse lo sapevano e se ne fregavano altamente, anche questa era una possibilità accreditata.
Si allungò verso la manopola dell'acqua e una volta lasciata scorrere richiuse il box della doccia per evitare di allagare il piccolo bagno.
S'inginocchiò di fronte al cesso e rigurgitò tutto quel che era entrato nel suo stomanco il giorno prima. Alcol.
Una volta tirato lo sciacquone si posizionò davanti alo specchio per vedere un po' in che stato si era ridotto quella mattina, le giovanili occhiaie sotto gli occhi riusciva bene a distinguerle e come un impiegato dopo una giornata di lavoro pesante si passò la mano sul  viso, fino nei capelli lunghi.
Con una smorfia sparì dall'immagine riflessa e a piedi scalzi percorse nuovamente il corridoio, cercando di decidersi se scendere o meno. Poteva farsi vedere da loro?
Fece avanti e indietro sulla moquette scura un certo numero di volte prima di aver un po' di polso e scendere al piano inferiore, verso quel luogo tradizionale qual era la cucina larga e areata in casa loro. Spense in un tentativo disperato il cervello, così da non poter far caso a qualunque cosa una volta varcata la dolorosa soglia della sala in cui le persone che potevano decidere la suua vita e ilsuo futuro anche senza il suo consenso ora stavano.
Avrebbe voluto eclissarsi, sarebbe stato bello vivere in un universo in cui ci si potesse smaterializzare, o chessò leggere nella mente egli altri, ebbe lo strano presentimento che però in quel caso sarebbe stato comunque inferiore a molti altri, scacciò la visione ultraterrena dalla sua mente.
Spalancare gli occhi come in quel momento stava facendo non lo avrebbe aiutato, probabilmente i segni della pesante sbornia preserale si notavano molto bene, a comicniare dal suo passeggiare strascicato e leggermente ondeggiante. Il seguitante tum-tum che non lasciava in pace il suo cervello lo stava ammattendo e avrebbe volentiero camminato spedito verso il muro a sbattutoci contro la fronte, in un impeto di pazzia ai limiti dell'incoscienza.
Si convinse a prrendere un caffè, apppena sarebbe entrato.
Sarebbe entrato?
Cosa costava fare qualche passo, fisicamente semrerebbe a tutti certamente semplice, ma dall'altro canto, sopportare per l'ennesima volta lo sguardo quasi come un laser di suo padre che lo avrebbe marchiato per l'ennesima volta sulle spalle, facendogliele incurvare verso il basso.
Quell'uomo aveva uno strano potere, riuscire ad avere un talee controllo sulla sua persona da annullarlo. Renderlo partecipe di nulla. Per lui Bert poteva anche provare e tentare di mettere insieme i pezzi di un puzzle, ma per svogliatezza non lo avrebbe mai potuto completare.
Suo figlio era dunque uno svogliato.
Chi non lavora, studia, e chi non studia, finisce.
Il suo ideale di ragazzzo era chi non trascura i propri ideali -che poi sarebbe potuti divenire anche quelli della perentela, molto facilmente- e chi è dedito interamente allo studio e al sapere.
Studiare non piaceva a Bert, lo trovava un nemico alla sua ammirata anarchia personale. Poter uscire fuori dalle regole lo faceva per poco sentire libero con se stesso. Anche un solo trip.
Quando la botta saliva, su su su...

Vide negli occhi di sua madre un sentimento estraneo  ad essi, un qualcosa che non li aveva mai impregnati o per lo meno sfiorati. Delusione. Rammarico?
Capì che il momento di scherzare, e di non prendersi sul serio era terminato. Poteva andare avanti quanto voleva, ma restava nello stesso posto ugualmente. Si sentì preso in giro, istanti in cui preferì prendersi per i fondelli mentalmente che sopportare addosso a sè lo sguardo di due genitori delusi dal proprio unico figlio.
Loro non potevano capire quanto si era dato da fare per poter risollevarsi, per poter cambiare e trovare una via d'uscita da quel fosso che non sembrava aver fondo.
E andava giù giù giù...

"Robert..."
Il colpo arrivava sempre sempre più forte. Sempre più veloce. Sempre più rapido e minaccioso. Chiuse gli occhi.

Il buio.


**


Quinn poggiò il braccio penzolante al di fuori dal banco, sbuffò contrariato da tutta quell'improvvisa afa che aveva riscaldato l'atmosfera. Ne era sicuro, era colpa di quelle dannate bombolette spray, piene di gas nocivi che allargavano il buco dell'ozono.  Oppure il buco dell'ozono era un'altra cosa?
Forse erano i gas serra...
Si diede del demente patentato, scienze l'aveva ormai abbandonata da millenni, tempi in cui ancora riusciva a studiare come si deve e Bert non gli sembrava così disastrato. Quando ancora si facevano le cannette sopra ai passaggi livello, solo per svagarsi. Una ogni due secoli.
Poi Bert ci aveva preso la mania. Di rollare, e leccare la cartina e assaporare il loro sapore dolciastro.
Si ricordò dolorosamente quei piccoli accorgimenti che faceva ogni giorno, di quando Bert non riusciva a stare in equilibrio su di un piede, di quando annusando i suoi capelli poteva sentirne l'odore, di quando doveva allacciargli le stringe perchè le dita di Bert tremavano troppo. Lui accondiscente, Bert che rideva.
Leggero e pesante al contempo. Un mix di sentimenti che ogni giorno sempre più gli causava incubi uno sopra l'altro. Si chiese quando sarebbero finiti. Non ci volle pensare, preferì rivolgere lo sguardo annoiato verso il proprio professore che tentava di far seguire una pesantissima lezione sull'apparato escretore ad un pubblico che o lo prendeva in giro per le parole che usava o lo ignorava bellamente. Diresse un'occhiata disgustata verso la restante parte della classe e decise di andare in bagno. Si alzò dal posto e sistemandosi i capelli scompigliati chiese all'insegnante di uscire.
Sempre con la mano fra i capelli uscì dall'aula sbadigliando sonoramente, si diresse verso i bagni camminando più lento che poteva. Era la prima ora, aveva ancora sonno e la lezione era peggio di una ninnananna, un sonnifero e una camomilla messi insieme. Aveva rischiato seriamente di collassare su quello sputo di un banco.
All'improvviso sentì qualcuno arrivargli addosso non molto pesantemente , ma comunque con un impeto di forza alquanto considerabile, e prenderlo da dietro con le braccia per vita.
Guardò in basso verso le mani dello sconosciuto che ora sostavano sulla sua pancia e riconobbe i tatuaggi. Jepha gli si spalmò contro, facendo quasi apposta a spingere il bacino contro il suo sedere, Quinn iniziò a farsi dei viaggetti del tutto censurabili.
"Dove vai?" gli sussurrò divertito facendo vibrare la sua voce sul collo dell'altro. Quinn, giustamente, rabbrividì.
" In bagno..." sussurrò leggermente scosso e ammaliato da quel piccolo giochetto.
"Vuoi che ti accompagni?" Jeph appoggiò il mento sulla spalla di Quinn e lo guardò, aspettando.
"Mah... Non lo so..."
Jepha mollò un pizzicotto sul fianco del biondo, "Stronzo!!"

**

Bert scostò gli indumenti accostati ai piedi dell'armadio e cercò di aprire l'ultimo cassetto in fondo, tirando per le maniglie di ferro. Si morse il labbro concentrato e tirò. Il cassettone si aprì. Potè prendere un respiro e afferò ciò che gli interessava, con occhi languidi.
Si chiese se il buio questa volta saebbe stato migliore, più piacevole sicuramente, ma... sperò sarebbe durato di più.
Sperò di accasciarsi a terra e non risvegliarsi, non aprire più faticosamente gli occhi e seguitare a lottare per mantenersi in piedi ogni giorno che sembrava devastarlo.
Era troppo difficile, stava letteralmente tentando il suicidio dunque?
Si decise a provare il primo tentativo. Se avrebbe fallito avrebbe tantato di nuovo, magari con altri metodi?

Spinse l'ago della siringa nel braccio e chiuse gli occhi.

Buio.


**

I baci sembravano diventare ogni istante sempre più vogliosi e maliziosi. Sembravano in astinenza, degli amanti separati dai genitori come il racconto di Shakespeare, vogliosi l'uno dell'altro. Ma dopotutto il ragionamento una piega non faceva, il tempo perduto andava recuperato e poi erano giovani, e si sentivano liberi.
Jepha spinse Quinn contro il muro facendogli sbattere leggermente la guancia contro la parete di mattonelle, mentre lo voltava. Guardò le guance rosse del biondo e si abbassò per lambire la sua schiena che andava scoprendo alzando la maglia frettolosamente. I mugolii che il ragazzo produceva contro il muro, lo facevano eccitare maggiormente e la pelle di Quinn aveva un odore e un sapore delizioso, come il miele.
Dopo alcuni minuti decise di voltarlo perchè possedere le sue labbra poteva essere forse l'ottava meraviglia del mondo, anche non essendo un vecchio monumento e profumando leggermente di dentifricio alla menta. Si staccò un istante per rimirare quel bellissimo essere contro la parete che coi capelli chiarissimi tutti scompigliati, il fiatone e le guance rosse lo guardava in attesa di altri baci.
Si avventò sulle labbra gonfie e arrossate, mangiandole, come se fossero la sua linfa vitale.
Le mani di Quinn scorrevano sull'addome di Jephree e scesero improvvisamente verso il basso ventre, gli slacciò i pantaloni e infilò una di quelle mani dalle dita affusolate all'interno di essi. Senza pudore.
Si baciarono ancora e Quinn potè sentire un sorriso formarsi sulle labbra di Jepha, quindi lo attirò a sè.










°°°
Sweetcurry's Time!!
Yay!!
Son tornataaaa con sta ficcy!!! E mi sembra proprio -togliendo la modestia dai- che questo sia il chappy scritto meglio, non pare anche a voi? Mi sto mettendo sotto e oggi avevo l'ispirazione adatta U_U.
Mi son detta che dovevo assolutamente aggiornarla, perchè DAMN! mi manca ç^ç...
Okay, ora mi odierete per tutto ciò che sto facendo al mio povero Bertie, ma è il copione e va così, vedrete che magari si sistema qualcosa nel prossimo. Oppure no? *si crede perfida*

Ho cercato di esser più rapida possibile per far si che le persone a cui dedico il capitolo possano gustarselo. Alla mia Twinna e alla mia Sory, che oggi ha bisogno di un risollevamento.
Vi amo a tutte e due. Glaccie di essere così adorabilmente perfette.

Scusate se non vi rispondo bene bene alle recensioni ragazze, ma devo far presto ç^ç... Vi amo tutte davvero davvero, e spero vi ricordiate ancora di sta ff xD. Ringrazio Xx_ImJustAKid (son contenta che ti piacciano Quinny e Jepha insieme!! E scusa per il ritardo ç_ç), Dominil (Sugar!! Ahahah, lo so la Jeph/Quinn  è saltata all'improviso, ma dai, piace xD... un baciozzo!), FrankieLou (ma teshoro!! Grazie per i complimenti! E beh, l'altra vedremo U_U niente spoiler xD) e la mia Twinna (che sai già tutto xD ti amo!).

E anche queste splendide persone ce ce l'hanno fra i preferiti *-*:

1 - AintAfraidToDie
2 - Dominil
3 - echelon1985
4 - Elyrock
5 - fede_way
6 - FrankieLou
7 - _omfg_


Vi adoro!!



Curry*

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Capitolo 8
*** Eight: Trip ***



Avviso: nessuno scopo di lucro, non conosco i personaggi e i fatti scritti sono totalmente inventati.


Puzzle Life

Chapter Eight -

- Ottavo: Viaggio

 













Prese i propri boxer, sperando che fossero davvero i suoi, ma avevano l’elastico alto sì, erano i suoi, e se l’infilò curando di non far rumore. C’era una striscia di luce che riusciva a passare attraverso le tapparelle ed era l’unico modo che aveva per riuscire a vedere all’interno di quella stanza. Sentì un mugolio stranamente prolungato venire dal letto e si voltò a guardare Jepha che dormiva. Anzi che avrebbe dovuto dormire.
“Vederti girare nudo per la mia stanza mi eccita da morire” disse alzandosi sui gomiti e guardandolo fisso.
Quinn avvampò e velocemente risalì sul letto “Shhh! Zitto!” gli fece mettendosi l’indice di fronte alla labbra. Jepha lo sorprese baciandogliele e togliendole dalla bocca del biondo per poi approfondire il bacio. Quinn si beò della tranquillità di quella scena: gli unici rumori erano lo schioccare dei loro baci quando si dividevano, i loro respiri e lo scostare di lenzuola.
Avrebbe voluto stare per sempre lì in quel letto a baciare e a farsi baciare da Jephree. Ridacchiò nella sua mente, erano proprio due ragazzini nel pieno di una crisi ormonale, perennemente arrapati.
Morse il labbro Jepha addentandogli un piercing.
Lo spinse in basso gli si spalmò addosso, poggiando la testa sul suo petto.
“I tuoi cosa diranno delle lenzuola domani quando tornano?” chiese con una voce tranquilla mentre con una mano gli carezzava la schiena.
“Le laverò io, cioè le metto in lavatrice fra poco…”
“Uhm… Quinn…”
Quinn intrecciò una gamba con quelle del ragazzo sotto di se. “Hm?”
L’altro sorrise lievemente, arrotolando una ciocca di fili color del sole attorno alle sue dita. Prese un attimo di pausa per gustarne la consistenza morbida, e poi si sporse, verso il viso curioso del più piccolo, per baciarlo.

**

Lesse più volte il suo biglietto del treno. Non aveva altro da fare. Lo leggeva una volta, gli orari, i codici, e persino il regolamento scritto in piccolo dietro. E lo leggeva ancora.
Annoiato sbuffò e alzando il capo vide un gruppo di ragazzi fissarlo. Aggrottò lo sguardo e rispose all’occhiata. Si passò una mano fra i capelli e portò una ciocca dietro l’orecchio, guardando i profili marroni del suo borsone. Poggiato appena un po’ avanti a lui a terra.
Binario 9.
Dinnanzi a lui. Arrivò la sua corsa e trascinando il bagaglio per la tracolla entrò mostrando il biglietto e facendo un cenno al controllore. Prese posto in fondo e accostò la fronte contro il finestrino. Non l’avrebbe più staccata da lì, ne era sicuro al 100%.
Guardò il suo riflesso nel vetro sporco, la frangia sempre spettinata, le iridi blu…
Sospirò chiudendo gli occhi e stringendo i pugni tremanti. Il braccio gli faceva male e gli prudeva nel punto in cui aveva rincominciato a bucarsi. Maledì quel giorno in cui aveva deciso di prendere in mano una siringa.
Brrr…
Estrasse il cellulare quasi distrutto dalla tasca dei pantaloni e lesse il messaggio.

From: Quinn
Text: Dove sei?

Leggere quelle due parole gli fece venire quasi il magone, il naso gli pizzicò leggermente e strizzò gli occhi in un tentativo di non indebolirsi per un semplice messaggio. Cosa aveva fatto?
Quando Quinn sarebbe passato a casa sua per venirlo a prendere o l’avrebbe aspettato l’indomani mattina sul ciglio del marciapiede di fronte al vialetto in ghiaia, non l’avrebbe trovato.
“Robert è partito”, già se la immaginava la voce di sua madre e gli occhi del biondo spalancarsi.
Lo immaginò correre da Jepha probabilmente piagnucolante, e farsi consolare dalle sue braccia. Avrebbe voluto avere più tempo, avrebbe voluto riuscire a lasciar un segno o un saluto, al suo Quinn e al suo Jepha. Avrebbe voluto esserci lui a consolarli tutte le volte che si sarebbero sentiti male, avrebbe voluto esserci lui ad ubriacarsi con loro i sabato sera nei pub.
E invece cosa aveva combinato?
Aveva iniziato a drogarsi, a ridursi peggio di uno straccio, e a rifiutare l’aiuto di ognuno di loro, dandosi alla scelleratezza, dandosi al rischio di morire per overdose da un momento all’altro. Per cosa?
Per fuggire dalla realtà, per finire in un mondo ricco di colori anormali, psichedelici che lo rilassavano e non gli facevano pensare all’impotenza che gli veniva ogni volta che girava per quel piccolo paesino, per il dolore che provava mentre guardava i suoi genitori litigare, o ancora peggio per non vederli star muti a guardarlo e disprezzarlo.
Aveva sempre odiato il silenzio.
Quel vuoto di suoni che lo irritava a tal punto da farlo soffrire.
Cercò nel borsone quel che ora lo avrebbe aiutato, ma che fino ad adesso gli aveva solamente rovinato la vita. Ebbene tanto valeva farla finita, e mandare giù due pastiglie. Aprì il piccolo contenitore arancione e ne tirò fuori una manciata di piccole pillole dalla forma ovale.

**

Salirono sul bus che era piuttosto presto rispetto al solito orario, non c’era nessuno a bordo, completamente vuoto. Si misero in fondo, da poter rannicchiarsi l’uno sull’altro e tenersi al caldo. La leggera frescura dell’alba, li aveva infreddoliti, e più sarebbero stati vicini, più avrebbero risolto il problema dei brividi che li scuotevano.
Quinn si sistemò appoggiandosi al petto di Jepha, in modo da accostare la guancia al suo cuore, l’altro lo strinse a sé, impacciato dal giubbotto.
Era una mattina fredda, e buia, e loro poco prima stavano solamente a guardarsi attraverso lo specchio mentre si lavavano i denti nel bagno di Jepha.  Poi erano corsi fuori dalla casa, inseguendosi, per non perdere il mezzo, ridendo. E poi, ancora una volta, a toccarsi lievemente, intrecciando le dita alla fermata dell’autobus, sfiorandosi i jeans spostando la gamba, solo per potergli stare più vicino.
Forse una cotta adolescenziale, forse più avanti si sarebbe tramuto in qualcosa di più importante, ma lo stavano vivendo, e non ne avevano mai abbastanza uno dell’altro. Sentivano il bisogno di scambiarsi uno sguardo, imbarazzato, dolce, d’intesa.


Il suono della campanella li fece staccare, e guardare negli occhi, ancora affannati dalle effusioni appena scambiate al freddo, nascosti nel retro della scuola.
Jepha sfregò le braccia contro quelle di Quinn, fasciate dal giubbotto blu leggero, per fargli un po’ di calore, necessario a farlo stare meglio.
Sorridendo, facendo muovere i due piercing, gli mise i palmi sulle gote rosse dal vento freddo, e le carezzò.
Ancora un attimo, silenziosamente si dissero.

Dopo qualche altro bacio Quinn si staccò quasi malamente, Jepha ne rimase sorpreso. Lo osservò, e dentro di sé ridacchiò per il colore insolito delle sue guance. Quinn era una di quelle persone, con la pelle chiara, che diventavano subito rosse, al mare, sicuramente lui non si abbronzava, si scottava solamente.
“Jepha?” la voce del biondo lo ridestò dai suoi piacevoli pensieri. “Non credi sarebbe meglio andare, ora?” sussurrò.
Annuì, di buon umore e s’incamminò verso l’ingresso, dalla parte opposta dell’edificio.
Quinn era ancora lì, quando si volse a guardarlo, lo vide indugiare.
“Quinn… Ehi, cosa c’è?” mormorò cauto, con quel tono che infondeva fiducia.
L’altro alzò gli occhi e li puntò nei suoi scuri, “E’… è giusto… è giusto quel che stiamo facendo, Jepha?”
O sguardo che aveva presentava delle incertezze, non sapeva se esserne sicuro, esser certo di spogliarsi davanti a lui, di baciarlo, esser certo di fare simili cose.
“Vuoi farlo, tu?” chiese il moro avvicinandosi e prendendogli le mani. “Con me?”
Sorrise felice e innamorato quando il biondo con un cenno del capo annuì, convinto, con gli occhi sgranati. Lo abbracciò di slancio, stringendolo nel kway e inspirando il suo profumo, dolce e leggero.
“Non vedo quindi che problema ci sia.”


**

Arrivò alla stazione dopo che ebbe avuto la possibilità di addormentarsi, dormire, e anche risvegliarsi. Si annoiava a casa, figuriamoci seduto su di un sedile scomodo in un treno lentissimo.
Scese dal treno e si guardò intorno, cercando il tizio che sua zia gli aveva descritto e che lo sarebbe venuto a prendere. Volse lo sguardo verso la poca gente che c’era e ripensò alle descrizioni.
“Alto, capelli mediamente lunghi, castani, sui venticinque anni, vestito con una camicia beige e un paio di jeans”
Vide l’uomo che cercava poggiato ad una colonna in cemento, l’aria annoiata, e una sigaretta scadente in bocca. Bert lo guardò accigliato. Si cominciava bene.
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°°°
Sweetcurry's Time!!
Genteeee, scoop! Bertie parte davvero! Non è uno scherzo! E chi cacchio è quel tipo lì che lo viene a prendere?
Come reagiranno gli altri alla notizia della sua partenza? Faranno qualcosa? Ma soprattutto vi è piaciuto? xD (non c'entra nulla XDXD)....
Questa fictuon, a rilento, continua, credo sia una delle mie preferite, nonostante tutto mi viene sempre la voglia di scriverla, anche se lentamente, perchè ho davvero poco tempo per dedicarmici. E poi qui, ci vuole roba sugli Usati. Per la Patria!!
Lasciandomi perdere xD...
Allora qui su  EFP da ieri si è scatenato il pandemonio (senza citare la Vale xP), e non so se voi, lettrici spaventate da tutto questo trambusto leggerete ancora la mia inutile ficcy.
Eppoi, Deo! Dove siete tutte! Qui si ha bisogno di aggiornamenti! Di recensioni! Di roba, insomma!!
Spero davvero che con l'arrivo delle vacanze, e con quindi la fine di questa settimana  troverete più tempo per tutto. E che la Sory riesca a finire una long xP.
Ringrazio chi ha recensito, e spero ci sia più gente questa volta ç_ç (Xx_ImJustAKid grazie mille! Non credevo ti piacesse così tanto! Addirittura! Mi fai arrossire... baci)...
Un abbraccio a tutti quelli che leggono, mettono fra i preferiti e le ff seguite.

Vi adoro,


Curry
 


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