Il mio sogno sei tu

di Sury2001
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** L'ennesima lezione di vita ***
Capitolo 2: *** La lettera ***



Capitolo 1
*** L'ennesima lezione di vita ***


Mi chiamo Charlie, ho 16 anni e tra pochissimo ne farò 17. I miei amici e parenti mi chiamano Reddy, questo perché ho i capelli rossissimi.
Mancano due giorni al mio compleanno e io avrei voluto passarli con i miei amici e la mia famiglia, ma purtroppo sono sola. Io odio stare sola… preferisco stare anche con qualcuno che mi odia, ma sola no. I miei genitori sono in viaggio da ieri sera e già mi mancano.
Fino a questa mattina c’era mia zia… poi l’hanno chiamata i miei e se n’è scappata… Ho provato a chiamarla ma non vuole rispondere.. e ora sono sola. Sto urlando ma nessuno può sentirmi. Questo non solo perché urlo nella mente ma anche perché nella stanza non c’è nessuno. Chi può vedere che i miei occhi stanno per lacrimare? Chi può vedere che le mie labbra stanno tremando? Chi può dirmi che andrà tutto bene? Nessuno.
 Bussano alla porta.
Faccio un salto indietro dallo spavento, non aspettavo nessuno e i miei sarebbero dovuti tornare il giorno del mio compleanno. E se fosse un ladro??? Ora vado ad aprire e mi trovo di sicuro un uomo che mi punta una pistola contro e mi urla “dammi i soldi o ti faccio fuori!”. No non può essere… perché mai un ladro dovrebbe bussare?! Vado ad aprire e con gran sorpresa mi ritrovo davanti le mie amiche!
“Ciao Reddy” dissero in coro.
 “Ciao Angy, ciao Emi, ciao Memy, ciao Many, ciao Marcy, ciao Yuki…. Non sapevo di aver dato una festa”
Entrarono fregandosene di quello che avevo appena detto e salirono al piano di sopra chiudendosi nella mia stanza.
Ero stupita, chiusi la porta e mi andai a sedere sul divano… le conoscevo  da un botto di tempo e sapevo che stavano escogitando qualcosa. Dopo una decina di minuti mi stancai e salii e sentii Memy gridare “Arriva!”. La porta si aprì e rimasi a bocca aperta.
“Un regalo in anticipo J” disse Emily.
La mia stanza era tappezzata di poster dei BTR e di Ariana Grande!!!!
“Ma quanto vi posso amare?!”
“Troppo ahaha” rispose Marcella.
Ero strafelice, le abbracciai e poi uscimmo tutte per cenare.
Dormirono tutte a casa mia, erano venute per tenermi compagnia fino al giorno del mio compleanno.
Erano le 3 di notte quando qualcuno bussò. Eravamo ancora sveglie. Ci avvicinammo spaventate e chiedemmo in coro “chi è???”. Rispose una voce familiare.
“Charlie apri, sto esplodendo, scusa il linguaggio”
Era il dottore che ultimamente mi teneva sotto controllo. Nessuno mi diceva niente ma in questi ultimi mesi facevo un botto di visite senza sapere quale fosse il mio problema, mi hanno sempre detto che andava tutto bene e io non mi preoccupavo.
Aprii la porta.
“Scusate il disturbo signorine, ma sto tornando da un ricevimento e sto scoppiando…. Uso il bagno e me ne vado”
Non c’era bisogno che gli dicessi dove si trovasse… era stato a casa mia così tante volte che ormai la conosceva anche meglio di me!
Tornò dopo qualche minuto e mi disse
 “è stata una fortuna che voi foste sveglie, e comunque… Charlie, la vita ci regala belle notizie e brutte notizie, noi dobbiamo essere bravi a saperle prendere. Non possiamo rimanere nella buca in cui cadiamo. Dobbiamo rialzarci e riflettere”
“Sissignore” dissi ridacchiando.
Nell’ultima settimana mi diceva delle frasi sul come vivere meglio e roba del genere.
Strano che lo dica proprio a me. In tutta la mia vita non c’è stato un solo momento in cui fossi stata triste, sono sempre riuscita a rialzarmi, avrò pianto solo alla morte di mio zio e quando la mia amica Rosie è partita… ma non ricordo momenti in cui fossi stata triste per la mia vita.

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Capitolo 2
*** La lettera ***


Mi svegliai alle 7 del mattino.
 Le altre stavano ancora dormendo. Mi alzai e uscii a prendere un po’ d’aria.
 Stranamente mi venne voglia di correre, non avevo una meta ma mi misi a correre. Riuscii a fare una trentina di metri, poi mi fermai di colpo.
 Sentii un forte colpo al cuore, come se una lancia lo avesse attraversato. Misi le mani sul cuore e provai a gridare, ma la voce mi si fermò in gola. Caddi in ginocchio. I suoni e i colori diventarono tutt’uno e non sentivo altro che il mio respiro soffocato.
 Finalmente si avvicina un’ombra, mi mette una mano sulla spalla e inizia a urlare qualcosa ma io sento solo un verso. Cosa sta succedendo? Perché i miei genitori non sono qui? Ho paura. Perché mi sono messa a correre?... voglio tornare a casa e abbracciare mamma e papà.
 Ora mi sento improvvisamente stanca. Mi manca il respiro, sto soffocando. Non voglio morire.
 Buio.
-abbiamo paura della reazione
- Ma guardate… non è peggio così?
-Decidia.. sta aprendo gli occhi! Come va piccola??
Mio padre e mia madre erano davanti a e insieme ad un’infermiera. Eravamo nella mia camera.
-Ciao papà! Ciao mamma!
La mamma stava piangendo e il papà era vicino all’infermiera. Si avvicinarono a me e iniziarono ad abbracciarmi e baciarmi. Ricambiai.
-va bene… il mio lavoro qui è finito… da un pezzo… arrivederci, vi auguro una buona serata e, un buon compleanno Charlie per domani.
L’infermiera abbandonò la stanza. Guardai verso la finestra aperta. Era buio fuori.
-Che ore sono?
-Le 11…
Le mie amiche se ne saranno già andate… non ho potuto nemmeno scusarmi per averle lasciate sole.
-Charlie sei sveglia! Ragazze è sveglia!
Erano ancora qui! O.O
-Da quanto siete qui?
-ehm…fammi pensare… da stamattina!- disse, anzi, urlò Angela. J
Io giuro che me le sposo tutte! Sono loro la mia vita, le trovo ovunque e in qualsiasi momento… ma cosa più importante senza saperlo sono sempre presenti nei momenti in cui le vorrei vicine. Mamy, Marcy e Many sbadigliarono a ruota. Le seguii io e Emi si sentì in dovere di proporre di andare a dormire. Mi sembrava scorretto lasciarle dormire da sole al piano di sotto così, nonostante non avessi forze, andai con loro e una volta arrivata crollai.
-Buon compleanno!
Mi svegliai di colpo urlando e per lo spavento andai a sbattere contro la parete.
-grazie- dissi sorridendo prima che mi cadesse qualcosa addosso.
-Cos’è?
-sembra una lettera…
-cosa c’è scritto?
-Un attimo… ah ecco qui c’è scritto qualcosa!- mi avvicinai per leggere meglio, era scritto con una grafia veramente piccola, quasi illeggibile.
-Dice… LA TRISTE VERITA’-
Guardai le mie amiche con aria stupita prima di iniziare ad aprire la busta.

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