Alchimia

di Serendipity__
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo 1 - Un sabato sera ***
Capitolo 2: *** Capitolo 2 - Un giorno da ricordare perchè a volte succede che... ***
Capitolo 3: *** Epilogo ***



Capitolo 1
*** Capitolo 1 - Un sabato sera ***


Buongiorno!
So cosa starete pensando: ma tu non stai già scrivendo un'altra fanfiction? Ed infatti continuerò a scriverla, perchè questa storia sarà composta solamente da tre capitoli (compreso quello che state per leggere).
Saranno abbastanza brevi (forse l'ultimo un pò meno, perchè sarà una sorta di epilogo), per cui non mi ruberà molto tempo.
Diciamo che c'era questa idea che mi girava in testa (ispirata dalla foto che vedete inserita sotto) e alla fine non sono proprio riuscita a non metterla nero su bianco! Troverete Daryl e Beth in un'altra veste, anche un pò OOC, però tenete presente che sono collocati appunto in un universo alternativo, quindi ho proprio voluto immaginarmeli un pò diversi, anche se fondamentalmente rimangono loro per certi tratti che li caratterizzano.
E poi... mi sono concessa anche di inserire Rick, un personaggio che amo vedere al fianco di Daryl, perchè credo che il loro rapporto sia fantastico!
Insomma... non mi rimane che vedere cosa ne pensate!
Io mi sono divertita a scriverla, anche perchè avevo bisogno di spezzare un pò le atmosfere cupe della long che sto postando, fantasticando un pò su questa coppia che amo tantissimo!
Baci
Serena







Là fuori, oltre a ciò che è giusto e a ciò che è sbagliato, esiste un campo immenso. Ci incontreremo lì.

(Rumi - poeta e filoso)



Capitolo 1 - Un sabato sera



Quando, intorno alle nove di un sabato sera qualunque, Daryl mette piede allo Snake's pub sta pensando ad una cosa soltanto: finalmente può gettarsi un'altra settimana di duro lavoro alle spalle, scolandosi qualche buona birra insieme a Rick, suo migliore amico e socio in affari.
- Ehi, ragazzi, ero preoccupata! Non vedevo arrivare i miei clienti preferiti!
Da che lui si ricordi, cioè da quando era un diciottenne alto e dinoccolato sempre pronto a far rissa, Dana ha sempre lavorato lì come cameriera ed ha sempre avuto un debole per lui. Perciò, non appena si siede davanti al lungo bancone, lei gli compare puntualmente di fianco, strusciandogli addosso il suo prosperoso davanzale. Da ragazzo, ci ha seppellito la faccia più di una volta tra quelle morbide colline... e non solo la faccia a dirla tutta. C'è uno strano legame tra di loro: dopo il sesso dei primi anni, è rimasto un affetto platonico, quasi come se fosse diventata una specie di sorella maggiore per lui, dal momento che deve avere una decina di anni più di lui.
- Allora, come è andata la settimana, ragazzi?
Daryl scambia la solita occhiata divertita con Rick, quella con cui condividono lo stesso pensiero "si ostina a chiamarci ragazzi, quando ormai siamo quasi due quarantenni".
- Bene, il lavoro non ci manca, vero socio?
Rick lo guarda strizzandogli l'occhio, perchè nonostante la stanchezza, hanno di che festeggiare: è da circa un anno che hanno aperto l'officina e gli affari vanno a gonfie vele. Ancora un paio d'anni così e avranno restituito il prestito che hanno chiesto in banca.
- Già, socio.
- Qui ci vuole subito una birra per brindare! Ehi, Jack, due medie rosse per i miei ragazzi!
Dana si rivolge al proprietario, un omone dall'aria poco raccomandabile ma che in realtà non morde a meno che non lo costringi a farlo.
- Certo, dolcezza, subito! Altrimenti chi ti sente...
Ovviamente, Dana è l'unica in grado di far scattare Jack sull'attenti, forse perchè da un pò di tempo a questa parte il loro non è più solo un rapporto di lavoro. Sono in pochi a saperlo, diciamo loro due e qualche altro cliente abituale, per cui gli altri si chiedono come mai sia lei a far correre lui e non il contrario.
- Okay, ragazzi, il primo giro ve lo offro io. E mi raccomando, fate i bravi, perchè stasera come vedete c'è una sacco di gente nuova.
Elargisce una pacca sul sedere a tutti e due, prima di congedarsi da loro per ributtarsi, vassoio in mano, in mezzo alla folla che effettivamente riempie il locale. Non che di solito sia vuoto, però probabilmente il fatto che stanno per riprendere i corsi universitari, ha fatto sì che tutti gli studenti abbiano voglia di un ultimo weekend di divertimento sfrenato.
- Okay, Dana, ti prometto che lo terrò con il guinzaglio corto.
Rick se la ride, mentre Daryl gli lancia un'occhiataccia: è vero, tra loro due sicuramente il più rissoso è lui, però non è che questo voglia dire che lui se ne sta a guardare. Infatti, all'occorenza, mena tanto quanto lui.
La risata di Dana si perde nel vociare degli altri clienti, mentre gli accordi di una chitarra annunciano che la band ingaggiata per la serata sta prendendo possesso del palco.
- Ecco le vostre medie, gentilmente offerte dalla casa.
Jack gli ha piazzato davanti il boccale di birra, un ghigno feroce stampato sulla faccia, anche se con loro non funziona come dovrebbe, lo conoscono troppo bene per averne paura.
- Grazie, amico! Alla tua salute!
In cambio ricevono un dito medio, ma il ghigno adesso è più ironico, segno che tra loro tre corre, appunto, buon sangue.
- Allora, socio, pensi di cercare compagnia, stasera?
Quella è la domanda che si sente sempre fare da Rick non appena hanno scolato tutti e due il primo sorso di birra.
- Non so... dimmi se c'è qualcuna per cui vale la pena schiodarsi da questo comodo sgabello, socio.
Anche la risposta che gli da lui è sempre la stessa e fa partire il gioco preferito di Rick: studiare ogni esemplare di sesso femminile su cui riesce a posare gli occhi, cercando qualcosa che sia di suo gradimento. 
- Uhm... vediamo.
Lui è rimasto di spalle, mentre Rick si è girato verso il resto del locale, lo sguardo puntato sulle persone che la affollano.
- C'è una rossa interessante. Gambe lunghe e tette che ci stanno in una terza misura.
- Nah... sai che il rosso non è tra i miei colori preferiti.
Fanno quel gioco da così tanto tempo, che ormai sanno già cosa risponderà l'altro, però ogni volta lo trovano divertente lo stesso.
- Già, è vero. Solo che ogni tanto ti farebbe bene allargare un pò gli orizzonti, non trovi?
Lui gli lancia un'occhiata di traverso, mentre si accorge di due tipe che li stanno già puntando.
- A ore tre c'è già chi vorrebbe fare la tua conoscenza.
A quel punto vede Rick voltarsi nella direzione segnalata, scrollando le spalle quasi subito.
- Forse la morettina potrebbe essere interessante, l'altra non è il mio tipo. E comunque, io sono fuori dai giochi, Lori e Carl mi aspettano a casa. Ormai sono un uomo felicemente sposato, socio!
Le due donne ora ammiccano anche a lui, rendendo esplicito che sono lì per un motivo soltanto: rimorchiare. Bè, del resto, l'ottanta per cento della gente che c'è lì dentro ha probabilmente quell'intenzione, per cui non è che siano fuori luogo.
- Ma torniamo a te... vediamo... ecco, quello potrebbe essere proprio il tuo tipo ideale.
Lui non si volta e dice la solita cosa.
- Descrizione.
Rick prende un sorso di birra, poi torna a guardare verso la sala.
- Allora... mora, capelli ricci, occhi scuri... sorriso che la dice lunga... e un corpo niente male.
Quel bastardo sa davvero dannatamente bene quali sono i suoi gusti! Le more lo hanno sempre fatto impazzire, il suo standard è proprio quello.
- Quindi, ne vale la pena davvero?
Intanto hanno già scolato la prima birra e sono pronti per farsi un nuovo giro.
- Ehi, Jack, stavolta portaci due Corone!
In cambio riceve un grugnito, ma è il segnale che l'ordinazione è andata a segno.
- Direi di sì, amico, ne vale certamente la pena. Per me vai in prima base subito con quella.
Sghignazzano entrambi, ora, perchè quell'espressione l'hanno inaugurata tanto tempo fa, più o meno vent'anni prima, quando sono diventati amici inseparabili e hanno iniziato a rimorchiare ragazze come loro sport preferito.
- Sai che non so se ne ho voglia? In realtà avevo in mente di farmi un paio di birre e poi di buttarmi in branda. Il carburatore di quella Honda mi ha fatto vedere i sorci verdi, oggi.
L'ha montato e rismontato almeno tre volte, prima di capire che diavolo avesse che non andava.
- Il leggendario Daryl Dixon che va in branda prima delle undici il sabato sera? E per giunta da solo?
L'ironia di Rick non nasconde un filo di preoccupazione, perchè non gli è sfuggito che ultimamente a lui gira un pò male. Non lo sa bene nemmeno lui stesso che cos'è, ma sembra che ci sia qualche pezzo mancante nelle sue giornate, un senso di vuoto che non se ne va, come un buco nero che inghiotte tutto.
- Ti ricordi, vero, che i prossimi sono trentotto? Avrò diritto anch'io ad un pò di riposo, no?
L'ironia è sempre stata la sua arma migliore, una buona corazza dove nascondere tutti i suoi casini, specie quelli con la sua famiglia, che l'hanno segnato più di quanto lui stesso voglia ammettere.
Se non avesse incontrato Rick, si domanda spesso che fine avrebbe fatto. Probabilmente sarebbe finito in carcere insieme a suo fratello Merle, che ancora stava scontando una pena di vent'anni per rapina a mano armata e tentato omicidio.
- Eccome, caro il mio vecchietto! Se vuoi, posso chiedere a Lori di darti qualcuna delle sue creme antirughe... ti vedo un pò sciupato, in effetti!
Rick se la ride, mentre lui lo manda cordialmente a 'fanculo.
No, proprio non si vede a spalmarsi creme come quei fighetti che ogni tanto portano le loro belle macchine in officina, le mani curate di chi non se le è mai dovute sporcare di grasso per guadagnarsi qualche misero dollaro.
Ha sempre fatto il meccanico, Daryl, e prima che Rick lo spronasse ad aprire un'officina tutta loro, l'ha fatto davvero per uno stipendio da fame.
Nel mentre che loro proseguono con una serie di botta e risposta su chi è conciato peggio, la band ha iniziato a suonare della musica rock.
Daryl pensa che, dopotutto, quel sabato sera non sta andando affatto male: sta bevendo della buona birra, è in compagnia del suo migliore amico e sta ascoltando della musica abbastanza decente.
Sta pensando a cosa ordinare per il prossimo giro, quando sente un leggero colpo sulla spalla. Per un attimo pensa che sia Rick che sta richiamando la sua attenzione, ma quando alza lo sguardo trova negli occhi dell'amico un'espressione maliziosa che non è rivolta a lui, perchè sta guardando qualcuno alle sue spalle.
- Scusa!
Chi si trova dietro di lui, è inequivocabilmente una donna ed ha alzato leggermente la voce per farsi sentire, forse convinta che non si sia accorto del colpetto sulla spalla. A quel punto Daryl è arrivato ad una conclusione: o la tipa è uno schianto, oppure l'esatto contrario. E' l'espressione di Rick a farglielo credere, perchè sembra dirgli "amico, girati, questa la devi proprio vedere". Così lui lo fa, si gira lentamente, facendo ruotare lo sgabello con un colpo del ginocchio.
La cosa che nota per prima è che non si tratta di una donna, ma di una ragazzina! Poi, però, si ritrova a perdersi in due occhi chiari e dannatamente espressivi. Quel particolare, insieme ad un sorriso imbarazzato e due guance rosse come ciliege, fanno apparire il suo viso come quello di un angelo.
Ecco, se Rick sapesse quello che ha appena pensato, probabilmente lo metterebbe in croce tutta la vita, perchè lui che pensa ad un angelo, proprio ha il sapore di una bestemmia.
Eppure, nel far scendere lo sguardo lungo tutto il corpo di quella ragazzina, è un misto di pensieri peccaminosi e puri, che gli annodano le budella. Già, perchè una parte di lui vorrebbe saltarle addosso, l'altra la vorrebbe venerare da lontano come se fosse una dea.
- Ehm... ciao... io sono Beth!
Lui, quello che non ha mai avuto problemi con le donne, sta fissando quella piccola mano tesa come se fosse un qualcosa di alieno. E se ne accorge anche Rick, perchè quello stronzo lo conosce troppo bene, ed ha capito che è momentaneamente spiazzato davanti a quella ragazzina.
- Ciao, Beth. Io sono Rick, e lui è il mio amico Daryl.
Alla fine è Rick a stringerle la mano, salvandola da un imbarazzo che si stava facendo sempre più grande, come testimoniano le sue guance che hanno preso una colorazione rosso fuoco.
- Oh, ciao, piacere Rick.
Poi rivolge di nuovo lo sguardo a lui, che finalmente sta iniziando a riprendere il controllo della situazione, dandosi del coglione per come ha reagito nel trovarsela di fronte.
Okay, è una femmina molto, molto carina... però è una ragazzina! Cosa potrà avere... vent'anni? Ecco cosa lo ha spiazzato, ma ora si sta riprendendo, perchè sta iniziando a provare un certo divertimeno davanti al suo evidente imbarazzo.
- Daryl... ho capito bene, giusto?
A lui rivolge quella domanda, mentre se è possibile, le sue guance diventano ancora più rosse. A quel punto, prima che uno di loro possa domandarle che cosa mai si è messa in testa - cioè, non è che ha intenzione di rimorchiarli, vero? -, alcune voci la incitano ad andare avanti.
- Forza, Beth! Non deluderci!
- Greene, Greene, Greene!
- Vai, Beth! Sei tutte noi!
Essendo molto più alto di lei, nonostante sia ancora seduto sullo sgabello, Daryl riesce a vedere bene oltre le sue spalle, individuando nel gruppetto di ragazze sedute ad un paio di tavoli più in là, la fonte di quelle incitazioni.
Lei, e ad uno come lui sembra incredibile, è riuscita a prendere una colorazione di rosso ancora più intensa, tanto che Rick adesso non riesce proprio più a trattenere un certo divertimento, avendo intuito anche lui che quella ragazzina non deve essere arrivata sino a loro spontaneamente.
- Ehm... Daryl, giusto?
A dimostrazione che le cose stanno così, lei sembra non trovare il coraggio di andare avanti, impappinandosi di nuovo con la stessa domanda. Okay, almeno su quello le può dare una mano.
- Sì, ragazzina, in carne ed ossa.
Succedono due cose contemporaneamente: lei è quasi sobbalzata davanti a quel "ragazzina", probabilmente non se lo aspettava, l'altra è che ha capito che loro due si stanno divertendo un mondo.
Intanto gli incitamenti alle sue spalle stanno andando avanti, tanto che lei si volta per un attimo, facendo cenno con la mano come a dire "piantatela, ho capito, adesso lo faccio!".
- Quindi, adesso che ci siamo presentati, cosa posso fare per te?
Rick quasi si strozza con la birra a quella sua uscita, soffocando una risata, mentre lei si è rigirata di scatto, piantandogli in faccia quegli occhi che lo hanno tramortito all'inizio.
- Ecco... ehm... io e le mie amiche... che sono quelle laggiù... a quel tavolo...
Come se lui non avesse potuto notarle, mentre sono lì che si stanno godendo lo spettacolo senza risparmiarle nulla, perchè adesso stanno anche fischiando in segno di approvazione.
- Quali, esattamente?
Rick rischia di strozzarsi ancora, mentre gli piazza in faccia due occhi che lo invitano ad avere pietà di lei. Ma lui, nonostante un certo turbamento sia rimasto, si sta divertendo in quella situazione. Gli è sempre venuto bene essere un pò bastardo, quindi non è che si debba sforzare molto per mettere Beth ancora più in difficoltà.
- Bè... quelle... oh, dai, credo che tu le abbia viste benissimo!
Per un attimo la ragazzina lo sorprende, riportando gli occhi su di lui e mostrando una grinta che le rende lo sguardo più intenso e meno innocente. Perchè lui, in effetti, l'ha proprio pensato che lei gli sembra innocente, e la cosa anzichè respingerlo, lo attrae invece come una potente calamita.
- Sì, forse... tu le hai viste, Rick?
Decide, a quel punto, di coinvolgere anche lui, perchè se la sta godendo un pò troppo alle sue spalle.
- Sì, credo sia impossibile non vederle... anche non sentirle, tra l'altro!
Il commento, ovviamente, fa tornare il rossore sulle guance di Beth, facendogli pensare che non se lo ricorda davvero più quando è stata l'ultima volta che ha visto una donna arrossire. Ammesso che ne abbia vista una, perchè può darsi che non sia mai successo, visto che si è sempre tenuto lontano da un certo tipo di femmina, anche quando era più giovane. Le ha sempre preferite già navigate, per non avere guai ed essere chiaro sin dall'inizio: lui non è certamente tipo da relazione seria, punto e basta.
- Sì... bè... comunque...  stiamo festeggiando il mio compleanno e allora...
- E allora, auguri, ragazzina! Quanti ne fai? Ci arrivi almeno a diciotto?
Daryl ha deciso che gli piace un casino vederla arrossire, così spara fuori quella battuta, assistendo di nuovo a quel mix di imbarazzo e collera che lei manifesta davanti a quella sua presa in giro.
- Davvero, spiritoso! E invece ne faccio diciannove, okay?
Glielo dice proprio come se potesse smentire il fatto che è a tutti gli effetti una ragazzina, ottenendo l'effetto contrario però. E' così maledettamente carina mentre cerca di apparire sicura di sè... solo che è anche maledettamente carino quel seno che intravede sotto la camicetta aderente, nè troppo piccolo, nè troppo grande. E' proprio della misura che piace a lui, e deve fare uno sforzo notevole per riportare gli occhi sul viso di Beth.
Ovviamente a lei non è sfuggito dove è stato il suo sguardo negli ultimi secondi, e la vede stringere i pugni, forse nel tentativo di non arrossire ancora di più.
- Okay, appurato che sei almeno maggiorenne, rimane l'altra questione: cosa posso fare per te?
E' quasi convinto che abbia appena trattenuto uno sbuffo per il fatto che ha rimarcato la sua giovane età, mascherandolo come il tentativo di soffiare via il ciuffo che è sfuggito alla coda in cui ha legato i suoi lunghi capelli biondi.
E' proprio una bionda naturale, porca miseria! Mentre a lui sono sempre - SEMPRE! - piaciute soltanto le more, no? Eppure, quella ragazzina gli sta scaldando il sangue in una maniera che non è affatto platonica... e si sente forse un pò un pervertito, ma non ci può fare niente, più la guarda, più le piace!
- Se mi fai finire di parlare, Daryl, magari te lo dico!
Ehi, e tutta questa grinta da dove arriva, adesso? Se lo domanda, perchè improvvisamente sembra avere ingranato bene la seconda, dopo aver fatto grattare la prima per un bel pò!
- Capito, Rick? Adesso la sto facendo pure arrabbiare! Come se fossi io ad averla interrotta mentre si stava godendo in santa pace una birra con le amiche.
Amiche che stanno commentando la scena, forse senza capire bene cosa si stanno dicendo, ma solo interpretando la sua faccia e quello che riescono a capire dalla postura della ragazzina.
- Eh, non ci sono più le ragazze di una volta, amico...
Anche Rick sembra divertirsi, reggendogli il gioco. Sì, in effetti, quando vogliono possono diventare una vera coppia di bastardi.
- Ma proprio da te dovevano mandarmi... con tutti gli uomini che ci sono in questo posto!
Quel commento lo coglie appena, perchè tra la musica e il vociare, quasi gli sfuggiva.
- Così mi ferisci, però, ragazzina... e io che pensavo di aver fatto colpo!
- Certo che no!
Rick se la ride sotto i baffi, perchè lei l'ha smentito di getto, ma nel suo sguardo c'è un turbamento che sembra dire l'esatto contrario, ossia che un pò di verità c'è in quello che ha detto Daryl.
L'effetto che gli fa la cosa è immediato, tanto che reagisce alla sua maniera, cioè afferrandola per la vita e attirandola in mezzo alle sue gambe, così da averla vicino... molto, molto vicina.
La prima cosa che lo colpisce è il suo profumo; poi il colore dei suoi occhi, un azzurro intenso, ora che li vede proprio bene; per ultimo le sue labbra, così invitanti che avrebbe voglia di assaggiarle immediatamente.
Ovviamente l'ha presa in contropiede, l'ultima cosa che si aspettava era ritrovarsi a così stretto contatto con lui, e come reazione gli ha appoggiato le mani aperte sul torace, non proprio per respingerlo, ma nemmeno per toccarlo con intenzione. Quel pensiero lo costringe subito ad un altro: cioè, vorrebbe sentire le sue mani che lo accarezzano?
Per fortuna, però, viene distratto dal vero e proprio tifo che stanno facendo adesso le sue amiche, probabilmente apprezzando quel nuovo risvolto della faccenda, e cioè che lei sia finita tra le sue braccia.
Lui è d'accordo, gli piace proprio averla vicina, e se non fosse per quegli occhi che stanno esprimendo un sacco di emozioni, probabilmente adesso la starebbe anche già baciando.
- Ti do un consiglio, ragazzina, mai dire ad un uomo che è l'ultimo dei tuoi pensieri... gli fai solo venire voglia di riuscire a smentirti.
Ed è vero, porca miseria! In quel momento, se non fosse per Rick, per le sue amiche e per tutta l'altra gente che affolla il locale, probabilmente starebbe già facendo qualcosa di cui pentirsi subito dopo.
- Bè... grazie del consiglio, ma non era questo che dovevo chiederti!
Beth non lo allontana, però sembra aver recuperato una certa sicurezza, spostando le mani verso la sua vita e... ad un certo punto tiene stretta la bandana nera che gli sporgeva dalla tasca posteriore dei jeans.
- Era questa a cui puntavo, Daryl.
Okay, adesso è lui a sentirsi in difficoltà, perchè quel sorriso che sta sfoggiando è un attentato alla sua forza di volontà... sta contando fino a dieci per non farlo, per non cedere alla tentazione di posare le labbra sulle sue e lasciarle andare solo dopo averle assaggiate sino ad esserne sazio.
Rick è scoppiato a ridere, e non solo lui, anche il tizio seduto alla sua sinistra è divertito, dal momento che ha capito cosa è successo. A Rick non dice niente, ma al tizio gli rifila un'occhiata che lo fa ritornare ad occuparsi della sua birra, evitandogli di dovergli chiarire meglio il concetto a suon di pugni. Sa di essere molto permaloso, ma è uno dei suoi tanti difetti. Gli altri potrebbero essere elencati così: rude, sboccato, egoista, paranoico, incazzoso, stronzo e bla, bla, bla... più o meno è questo che si è sempre sentito dire dalle tipe che ha lasciato quando iniziavano a farsi dei film su di lui che avevano come finale anche l'infilare un bell'anello al dito!
- E' che stiamo facendo un gioco con le mie amiche e dovevo pagare pegno.
Bè, che sia venuta lì per la sua bandana gli sta bene, comunque l'ha portata lì da lui, l'importante è quello, no?
- Dovevo chiederti la bandana e... se tu mi avessi detto di no, trovare un modo per convincerti a darmela lo stesso.
Neanche a dirlo, la sua mente sta elaborando tutta una serie di modi in cui lo potrebbe convincere, e deve averlo fatto anche lei, perchè arrossisce in una maniera che gli fa ribollire il sangue ancora di più. Vuole scoprire quanta innocenza e quanto desiderio c'è in quel rossore e in che percentuale.
- Ma ancora non mi hai convinto, Beth, in effetti. Potrei sempre riprendermela, no?
Dopotutto, perchè trattenersi? Magari non sarebbe arrivato fino fondo, ma intanto può ipotecare un pezzetto di paradiso, no? Forse lo sta pensando anche lei, perchè anzichè precipatarsi ad insultarlo per quello che sta chiaramente alludendo, la vede mordicchiarsi il labbro inferiore, scrutandolo di sottecchi.
- Uhm... e quindi, adesso cosa succede?
Forse per la prima volta in vita sua, sta sperimentando cosa vuole dire l'espressione "un tuffo al cuore". Cioè quando senti quell'organo che ti batte nel petto, smettere per un attimo di farlo e poi riprendere con più forza.
Cavolo, ma che effetto gli sta facendo quella ragazzina? E se ne è accorto anche Rick, perchè adesso non li sta più guardando, si è messo a parlare con Jack, lasciandolo in balia di quello che si potrebbe trasformare in un gran casino!
Ma gli amici non si vedono nel momento del bisogno? Perchè allora Rick non gli ha già dato un cazzotto in faccia, chiedendogli se per caso non è impazzito a stare lì con quella ragazzina, invece di rispedirla al mittente con la sua bandana e basta?
Invece no, gli lascia il campo libero e lui ci si butta a capofitto, ignorando ogni campanello d'allarme che gli risuona in testa!
- Succede che tu mi stai chiedendo qualcosa a cui sono molto affezionato. Perciò, il minimo è che io ci guadagni qualcosa in cambio.
Glielo ha sussurrato in un orecchio, approfittando così per starle ancora più vicino... e Dio, ha proprio un profumo buonissimo la sua pelle!
Un pò è vero, poi, quella bandana ce l'ha da un sacco di tempo, la considera una specie di portafortuna. Se la cede, sarà per qualcosa che ne valga davvero la pena.
- Il fatto che mi farai vincere una scommessa con le mie amiche, non è sufficiente, quindi?
Anche lei ha tenuto la voce bassa, parlandogli in un orecchio, ma quella specie di malizia - forse un pò involontaria e un pò no - che sfoggia adesso nel guardarlo, lo manda definitivamente ko. Ha appena perso la battaglia con se stesso, sta per chiederle quello che vuole davvero da lei.
- Non basta, ragazzina. Penso di volere un bacio.
Lei sgrana gli occhi, dopotutto forse sentirselo chiedere fa un altro effetto che non immaginarselo, ma lui non ha finito, non ha aggiunto la cosa più importante.
- Ma non lo voglio subito. Diciamo che se mai arriverà l'occasione giusta... tu saprai che mi devi un bacio.
Sono sempre vicini, Daryl sta impazzendo nel sentire quel corpo morbido a contatto con il suo, e involontariamente le sue braccia si stringono un pò di più intorno a quella vita sottile.
- Che ne dici, Beth? Ti sembra una proposta ragionevole?
La sensazione è quella che loro due siano finiti in una bolla tutta loro, che tiene fuori il casino e qualsiasi altra persona che non siano loro due.
Beth non è scappata, ma anzi in quel contatto più ravvicinato sembra trovarsi bene, perchè gli ha appoggiato le mani sulle spalle, sollevandosi leggermene sulle punte per raggiungere ancora il suo orecchio.
- Accetto la tua proposta, Daryl. Sono in debito con te per un bacio.
Ed è lei a suggellare quell'accordo, lo fa piazzandogli un bacio sulla guancia, casto e quasi amichevole, ma che su di lui ha lo stesso un effetto devastante, tanto che la deve allontanare per non spaventarla con il desiderio che gli ha gonfiato definitivamente i jeans.
Ha iniziato a desiderare quella ragazzina da quando le ha posato gli occhi addosso, ma non solo fisicamente, e quello è ciò che lo spaventa di più.
Che cazzo ti succede, Daryl?
Se lo domanda mentre la lascia andare del tutto, perchè non ha più motivo di trattenerla, sono arrivati ad un accordo. Anche lei sembra tentennare, però, facendogli capire che quel marasma di emozioni non è soltanto suo.
Si guardano un'ultima volta negli occhi, mentre lei fa qualche passo indietro, stringendo la sua bandana tra le mani.
C'è una promessa ben precisa in quegli occhi azzurri, e Daryl pensa che sia la stessa che esprimono anche i suoi: spero davvero di rincontrarti e che sia il momento giusto per quel bacio promesso.





Continua...


 

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Capitolo 2
*** Capitolo 2 - Un giorno da ricordare perchè a volte succede che... ***


Ciao!
Ecco il secondo capitolo, dove mi sono divertita ancora di più ad immaginare questo percorso alternativo per Daryl e Beth. Per l'epilogo dovrete aspettare settimana prossima (sto portando a termine il nuovo capitolo per Alone, l'altra ff che sto scrivendo), ma posso già anticiparvi che sarà strutturato in modo che vi racconterà diversi momenti futuri dei due protagonisti... se insieme o meno, lo scoprirete alla fine di questo capitolo, ovviamente!
A presto, quindi.
Serena


PS - Nel capitolo la narrazione passa da Daryl a Beth in diversi punti, credo però di averlo reso comprensibile, o almeno spero! XD





Là fuori, oltre a ciò che è giusto e a ciò che è sbagliato, esiste un campo immenso. Ci incontreremo lì.
(Rumi - poeta e filoso)



Capitolo 2 - Un giorno da ricordare perchè a volte succede che...



- Ehi, Beth, ma quello non è il tizio che hai conosciuto allo Snake?
E' la sua amica Eve che le da di gomito, accennando con la testa verso lo stand dove si può tirare con l'arco per provare a vincere degli enormi peluche.
- Che poi... conosciuto è una parola grossa! Perchè come al solito, ti sei lasciata sfuggire un'altra succulenta occasione!
- Oh, sentila! Come se lei fosse una mangiatrice di uomini!
Grace, l'altra sua amica, interviene subito per zittire Eve prima che parta con una delle sue filippiche, ma lei sente e non sente, perchè è completamente assorbita dalla visione di Daryl, l'uomo che le ha strappato la promessa di un bacio se mai si fossero rincontrati. E lei, nei tre mesi che sono passati dal suo compleanno, ci ha fantasticato molto su quel bacio, più che altro perchè ha praticamente passato gran parte del suo tempo pensando a lui e a quello che ha provato stretta tra le sue braccia.
Sente salire immediatamente il solito rossore alle guance, perchè pur nella sua ridotta esperienza, ha capito che quello che ha sentito è stato qualcosa di forte ed istintivo... qualcosa che l'ha resa audace al punto che sarebbe stata disposta a darglielo anche subito quel bacio che lui invece ha deciso di lasciare in sospeso.
Solo che non fa in tempo a pensare su come poterlo avvicinare, che riceve una prima doccia gelata: il bambino accanto a lui lo ha appena abbracciato felice mentre la ragazza dello stand gli sta indicando tra quali peluche può scegliere evidentemente il premio appena guadagnato da suo padre.
- Oh, oh... forse è stato un bene, Beth, che te lo sia lasciato scappare!
Glielo dice Eve, ma lo pensa anche lei, perchè le docce gelate sono diventate due, dal momento che a completare il quadretto familiare è sbucata anche una bellissima donna. Beth la vede scompigliare i capelli al bambino e subito dopo parlare divertita con Daryl, il quale mostra di apprezzare parecchio ciò che gli è stato detto, perchè a sua volta si è aperto in un sorriso genuino.
Non solo è sposato, ma lo è anche felicemente a quanto sembra!
In un attimo, tutto il suo fantasticare è crollato come un castello di sabbia, lasciandole una gran voglia di andare da lui e dirgliene quattro, magari informando anche la moglie di come faccia lo stronzo, il suo caro maritino, quando gli si presenta l'occasione giusta.
- Mi spiace, Beth, sul serio.
E' Grace a sussurrarglielo in un orecchio, perchè è solo a lei che ha raccontato la verità su quello che si sono detti la sera del suo compleanno, confessandole anche quanto abbia continuato a pensare a Daryl.
Fortunatamente Eve, è già passata oltre, nel senso che ha fretta di raggiungere le altre ragazze che le stanno aspettando davanti alla Magic House.
- Vuoi venire, o preferisci tornartene a casa? Posso inventare una scusa con le altre.
Ci è rimasta proprio male per quella scoperta, si è fatta davvero tutta una serie di film nella sua testa, e la cosa la fa sentire tremendamente stupida adesso.
Ha ragione sua sorella Maggie, quando le dice che deve svegliarsi e smetterla di credere nelle favole, perchè la realtà è sempre più dura.
- Sì, credo di volermene tornare a casa, Grace. Poi me ne farò una ragione... ma al momento mi brucia troppo.
E' contenta di poter essere sincera almeno con lei, perchè sa che non verrà giudicata, ma solo compresa. Lei e Grace sono diventate amiche all'età di cinque anni, non c'è quindi praticamente nulla che non sappiano l'una dell'altra. A volte basta ad entrambe guardarsi negli occhi, come stanno facendo ora, per capire cosa sta pensando l'altra.
- Sì, capisco. E se non fosse per il figlio, credo che andrei a dirgliene quattro a quello stronzo!
Daryl e la sua famiglia sono ancora davanti allo stand, perchè adesso è la moglie che sta provando a tirare, mentre lui le sta facendo vedere come assumere bene la posizione di tiro. Sono molto vicini, e Beth non può fare a meno di ricordarsi cosa ha provato quando è stata lei ad essere a stretto contatto con quel corpo muscoloso.
- Grazie, sei veramente un'amica.
Si congedano con un bacio e la promessa di risentirsi la sera stessa, quando magari lei avrà già un pò smaltito la delusione. Anche se non crede che le potrà passare così in fretta, perchè lei è cosciente di quanto ci abbia davvero fantasticato sopra sull'avere un'altra occasione con lui.
Lancia un'ultima occhiata a Daryl, e poi si costringe ad andare nella direzione opposta, iniziando a farsi una lunga ramanzina da sola sul fatto che deve davvero crescere e diventare un pò meno ingenua.
Quando passa accanto allo stand dei dolci, sente la voglia di annegare parte di quella delusione in un gigantesco funnel cake, che è da sempre il suo dolce preferito, così si mette diligentemente in fila per aspettare il suo turno.
- Ehi, mamma, ci prendiamo un gelato?
- Ancora? Mi risulta che tu ne abbia già mangiato abbastanza!
Quello che le sta succedendo è una cosa da film, perciò è con estremo imbarazzo che sta cercando di abbandonare la fila senza attirare l'attenzione della donna e del bambino che si sono fermati poco distanti.
Ha il terrore che presto vedrà sbucare anche Daryl, e l'idea di ritrovarsi faccia a faccia con lui è insostenibile, perchè potrebbe avere due reazioni soltanto: scoppiare a piangere o iniziare ad insultarlo. Entrambe sono inaccettabili, così ha deciso appunto di svignarsela.
- Dai, mamma, ti prego!
- Sai che facciamo, Carl? Adesso sentiamo cosa dice tuo padre!
Oddio! Beth vorrebbe che si aprisse un buco sotto i suoi piedi in grado di inghiottirla, ma quando sta pensando di nascondersi dietro ad un gruppetto di persone, arriva un'altra doccia gelata.
- Rick, tuo figlio vorrebbe dell'altro gelato, che ne pensi?
Rick? Rick l'amico di Daryl? Quello che lo accompagnava quella sera allo Snake? Ovviamente, deve saperlo subito, perciò la sua priorità non è più quella di nascondersi ma di avere conferma su quello che ha appena scoperto.
Guarda nella loro direzione ed eccolo lì! E' proprio lui! Se lo ricorda altrettanto bene, dal momento che è stato lui il primo a presentarsi quella sera, facendole subito pensare che fosse un tipo davvero cordiale.
- Penso che se poi mangerà anche a cena, ora può avere dell'altro gelato!
- Sei un grande, papà!
- Certo, sei proprio un grande, papà, nel dargliela sempre vinta!
Ma allora quella è la famiglia di Rick! E a conferma, lui e la donna si scambiano un bacio a fior di labbra, mentre il bimbo si mette in fila per prendere il suo gelato.
Lei vorrebbe mettersi a saltare di gioia, e si rende conto che è una reazione esagerata, però non c'è stato niente di razionale ogni volta che ha ripensato a Daryl, quindi non può che essere felice per quella scoperta.
E quindi? Adesso cosa deve fare? Può aspettare di vedere se compare anche lui, magari sta per raggiungerli. E se invece è andato via? Oddio, allora deve andare da Rick, farsi riconoscere e aspettare che magari lui le dica che lo ha mancato per un soffio, perchè era lì anche lui. Anzi, no, può chiedergli lei direttamente se c'è anche Daryl magari con loro, oppure può dirgli la verità, che sa già che c'è anche lui e quindi dove è andato. Però... ha il coraggio di andare da Rick che si trova con la sua famiglia? Come minimo la moglie vorrà sapere chi è lei... e se per caso lo mettesse in difficoltà? Magari non ha detto alla moglie che quella sera era allo Snake... magari le ha detto una bugia!
Oh, accidenti, nel tempo che è stata lì a rimuginare su cosa era meglio fare, loro si stanno allontanando! E adesso? Li segue? Così potrebbe non sembrare più un incontro casuale, praticamente sarebbe costretta a fermarli.
- Ciao, ragazzina, stavi aspettando qualcuno?
Eccola, la quarta doccia gelata della giornata, che però le fa salire anche una vampa di calore lungo tutto il corpo, sino a concentrarsi sulle sue guance in un rossore che non riesce ad evitare.
Quando si gira e se lo trova davanti, con quel sorrisetto a metà tra il divertito e l'ironico, le manca quasi il fiato: sembra ancora più bello rispetto a quando lo ha visto solo cinque minuti prima.
- Io... no... ecco... volevo un funnel cake.
Che risposta stupida! E ha pure balbettato! Non poteva fare peggio di così per sembrargli davvero una ragazzina!
- Avevo voglia anch'io di qualcosa di dolce.
Oddio! Deve darsi una calmata, perchè giurerebbe che Daryl non stia parlando del cibo, mentre la fissa con quegli occhi di un azzurro ancora più intenso dei suoi.
- Sì, bè... allora sei arrivato al momento giusto!
Ecco, quella è un'ottima risposta, perchè è certa di averlo preso in contropiede, giocando anche lei la carta del doppiosenso.
- Bene... posso offrirtelo io, allora?
- Che cosa?
Lui sghignazza e lei capisce di aver appena fatto una figuraccia, dando voce a quello che sta pensando realmente, cioè che non è cibo quello che vorrebbe offerto da lui.
- Il funnel cake, no?
- Sì, già... ovvio. Meglio mettersi in coda, allora.
Cerca di recuperare, sfoggiando un'aria indifferente mentre si accoda alla fila, però lui la mette ancora più in crisi, perchè si piazza alle sue spalle e senza lasciare molto spazio tra loro due.
- Uhm... quella mi sembra di conoscerla...
Oh, cavolo! La sua bandana! Praticamente ha iniziato ad usarla sempre! Oggi, per esempio, l'ha usata per farsi la coda. Altre volte, invece, la porta legata allo zaino oppure intorno al polso.
- Sì, bè, come vedi può essere utile... e poi, credevo avessimo raggiunto un accordo per poterla tenere, giusto?
Okay, ha trovato il coraggio di dirlo perchè non lo sta guardando in faccia, anche se sente il suo sguardo perforarle la nuca... e non solo quella, perchè l'ha sentito anche scivolare più in basso, sul suo sedere.
La cosa, ovviamente, le sta provocando le stesse identiche sensazioni di quando l'ha guardata anche allo Snake, facendole desiderare cose che nessuno degli altri ragazzi frequentati le hanno ispirato, tipo chiudersi in una camera da letto con lui e buttare via la chiave.
- Sì, giusto, il nostro accordo.
La voce roca di Daryl le ha sfiorato l'orecchio, come anche il suo torace ha fatto con la sua schiena, perchè le si è ulteriormente avvicinato. A lei non sembra nemmeno più di essere in mezzo ad altre persone, come le è successo anche l'altra volta, le sembra che ci siano soltanto loro due.
- Ciao, dimmi pure.
Solo che, invece, sono arrivati davanti alla cassa, e c'è un ragazzo che le sta sorridendo, mentre aspetta che lei faccia la sua ordinazione.
- Sì, ciao. Prendiamo due funnel cake al cioccolato.
Daryl ha fatto una cosa stranissima, ma anche sorprendente, tanto che è la quinta doccia gelata della giornata, ormai sta tenendo il conto. Una doccia gelata che però si trasforma in un calore liquido che ha già provato, perchè è già stata stretta a lui.
Il braccio che le ha passato intorno alla vita, attirandola contro di lui, quando le si è affiancato per ordinare e tendere dieci dollari al ragazzo, le ha davvero scatenato un fuoco dentro.
Quell'uomo le fa un effetto pazzesco, se ne rende pienamente conto, ma non ci può fare nulla perchè la sua testa sembra spegnersi in sua presenza, lasciando vivo solo un'istinto che la guida verso di lui.





Se esiste un Dio, ecco, Daryl pensa che in quel momento dovrebbe fulminarlo per i pensieri che quella ragazzina gli sta ispirando. E' con uno sforzo disumano che riesce a risollevare lo sguardo sulla sua nuca, distogliendolo dal suo sedere, che fasciato dentro a quel semplice vestitino a fiori, sembra dirgli che sta solo aspettando di essere afferrato dalle sue mani.
Per cercare di non riportare lo sguardo giù, cerca qualcosa per distrarsi, ed è così che nota come sia proprio la sua bandana a legarle i capelli. E la cosa lo distrae dal suo sedere, peccato però che gli abbia provocato una semi-erezione tanto è il piacere di aver scoperto che lei la sta addirittura usando, quando ha pensato invece che l'avesse già abbandonata da qualche parte.
Dio, è proprio un pervertito senza speranza! Con lei si eccita pure per una cosa del genere!
- Uhm... quella mi sembra di conoscerla...
Non ce l'ha fatta, si è fatto più vicino e si è chinato su di lei con la scusa di dirgli che se ne è accorto, quando in realtà ha solo voglia di risentire il profumo della sua pelle. Altro che funnel cake, quello è davvero il profumo più dolce che abbia mai sentito.
- Sì, bè, come vedi può essere utile... e poi, credevo avessimo raggiunto un accordo per poterla tenere, giusto?
- Sì, giusto, il nostro accordo.
Okay, ora ha un'erezione piena intrappolata nei jeans, a ricordargli dolorosamente che sì, loro due hanno raggiunto un accordo e che adesso vorrebbe tanto metterlo in pratica. Potrebbe trascinarla via dalla fiera, prendere la moto, portarla a casa sua e baciarla sino a lasciarli tutti e due senza fiato.
Solo baciarla? Vorrebbe fare molto, molto di più in realtà e non sarebbe solo sesso, perchè in quei tre mesi ha continuato a pensare a lei in una maniera che non gli era mai successo con nessun'altra prima d'ora.
- Ciao, dimmi pure.
Ehi, perchè quel tizio è così gentile con lei? Forse non ha capito bene che è ... con lui! Okay, alla lista può aggiungere anche possessivo, oltre che pervertito, perchè ha appena scoperto di non tollerare che qualcuno possa guardarla come sta facendo quel tipo se c'è anche lui presente. Così le si mette di fianco, passandole un braccio intorno alla vita e stringendosela addosso, mentre allunga dieci dollari.
- Sì, ciao. Prendiamo due funnel cake al cioccolato.
Ci aveva visto giusto, perchè lo sguardo del tizio è cambiato subito non appena ha capito che non era lì da sola.
- Okay, fanno otto dollari e novanta.
Lui prende il resto, mentre a lei serve i due dolci.
- Grazie, ciao.
- Prego, arrivederci.
Daryl Apprezza che il tipo abbia mantenuto un atteggiamento distaccato nel salutarla, vuol dire che il messaggio gli è arrivato forte e chiaro.
- Ecco il tuo... e a proposito: se non mi piacesse il cioccolato?
Hanno ripreso a camminare in mezzo alle altre persone, ognuno pronto ad addentare il proprio dolce. Per un attimo la fissa, perdendosi di nuovo in quegli occhi che hanno il potere di ridurgli il cervello in poltiglia.
- Il cioccolato piace a tutti, anche alle ragazzine.
Okay, il fatto di continuare ad ironizzare sulla sua età, è un modo per ricordarsi che lei lo è effettivamente! Ha diciannove anni, praticamente la metà dei suoi. E avrà anche la metà della sua esperienza, probabilmente anche meno... anzi, magari non ne ha proprio nessuna, perchè tutto quell'arrossire è convinto che contenga una buona dose di innocenza in fatto di rapporti con l'altro sesso. Deve darsi una calmata, perciò, perchè è tornato a fantasticare su qualcosa che non deve inseguire.
- Te lo spiaccicherei in faccia se non avessi troppo rispetto per il cibo...
Lui ride davanti a quell'espressione stizzita che sfoggia ora, facendola arrabbiare ancora di più, tanto che allunga il passo forse nel tentativo di seminarlo.
- Sei troppo permalosa, raga...
- Se mi chiami ancora una volta ragazzina, giuro che lo faccio!
Si è voltata di colpo, impugnando il dolce proprio come se fosse pronta a tirarglielo in faccia.
Perchè deve sembrargli così dannatamente bella e unica? E' fregato, fregato, fregato... FREGATO! Perchè non ce la fa, non gli importa se sia giusto o sbagliato, sa solo che ha perso la battaglia contro se stesso e sta per baciarla in mezzo a tutta quella gente.
Beth è lì, gli basta allungare un braccio per attirarla vicina e fare così il primo passo verso quello che, non ha più dubbi, sarà il suo nuovo futuro.



"Sta per baciarmi, qui, davanti a tutti!"
E' il pensiero che le attraversa la mente come un lampo, nel momento stesso in cui Daryl la attira contro di lui, negli occhi un'espressione che le fa sciogliere tutto quello che può essere sciolto dentro di lei: nervi, ossa, cuore e mente.
E non appena la bocca di Daryl si posa sulla sua, chiude involontariamente gli occhi, abbandonandosi al senso di meraviglia che accompagna la più sconvolgente esplosione di emozioni che abbia mai provato in vita sua.
Travolgente, unico, sensanzionale.
Questi sono gli aggettivi che le vagano nella mente mentre si rende conto che quello di Daryl è il bacio consapevole, quasi famelico, di un uomo che la desidera sul serio, qualcosa che fa impallidire il ricordo di tutti gli altri baci ricevuti da ragazzi di cui non le importava davvero molto, ora se ne rende pienamente conto.
La spinta con cui la lingua di Daryl ha cercato l'accesso alla sua bocca all'inizio, è stata quasi brutale, ma le ha strappato un lungo brivido di eccitazione, tanto che lei gli si è appoggiata contro in cerca di sostegno, sopraffatta dalla potenza di quello che sta avvenendo tra di loro. Nemmeno nel suo fantasticare ha immaginato che baciarlo sarebbe potuto essere davvero così travolgente, tutti i suoi sensi sono andati letteralmente in tilt.
E mentre quel bacio diventa sempre più intenso e profondo, c'è una sola parola che le rimbalza in testa.
Pazza.
Sì, deve essere impazzita, perchè Daryl è a tutti gli effetti un perfetto estraneo, eppure sente lo stesso che lui è quello giusto, è la persona con cui costruirà il suo nuovo futuro.







*Note Autrice - Che aveva voglia di vederli per una volta davvero subito felici!*

Ecco, l'ho detto, li volevo vedere felici! XD
Di solito (nelle molte storie che ho letto su di loro) si baciano tra un'orda di zombie pronti a mangiarseli vivi (oppure non si baciano affatto perchè Beth muore prima  - sigh!), così per una volta li ho immaginati in mezzo a persone normali! XD
Ora che sapete come è finito il capitolo, immaginerete che l'epilogo racconterà un pò di loro due alle prese come... coppia! Il giusto finale che concluderà questa parentesi leggera.
A presto.
Serena

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Capitolo 3
*** Epilogo ***


Ciao!
Allora, care lettrici, eccoci arrivate all'epilogo di questa brevissima storia. Che dire? Ribadisco che volevo rompere le atmosfere cupe dell'altra mia ff, per cui ho proprio fantasticato su questa coppia in una maniera molto più leggera, anche se ho cercato di non trascurare quelli che sono gli aspetti essenziali dei loro differenti caratteri.
Come vi avevo accennato l'epilogo è diviso in vari momenti, e per rendervi la lettura più chiara, vi anticipo già che sebbene siano consecutivi nel tempo, gli episodi raccontati sono però slegati tra di loro, nel senso che ognuno racconta un momento autoconclusivo.
Dovrei dirvi un paio di cose, ma siccome riguardano ciò che leggerete, lo farò a fine capitolo per non anticiparvi nulla.
Spero, ovviamente, che questo epilogo non vi deluda.
Buona lettura.
Serena






Là fuori, oltre a ciò che è giusto e a ciò che è sbagliato, esiste un campo immenso. Ci incontreremo lì.
(Rumi - poeta e filoso)



Epilogo 



Lui e Rick si trovano sotto la veranda, appoggiati alla balaustra, ognuno con la propria bottiglia di birra in mano. Entrambi hanno un valido motivo per osservare in silenzio le due persone che si stanno rincorrendo in giardino, armati di due grosse pistole ad acqua, mentre cercano di colpirsi ridendo come matti.

- Quindi domani è il grande giorno, Daryl.
E' la voce di Lori ad inserirsi nei loro pensieri, mentre accostandosi a Rick, lo guarda con un sorriso a metà tra il divertito ed il preoccupato. Nel vederle quell'espressione, se avesse ancora qualche dubbio su come la pensi di tutta la faccenda, sarebbero spazzati via: è chiaro che si augura solo il meglio per lui e Beth.
- Hai già pensato a come ti vestirai?
Quello che dovrebbe essere il suo migliore amico, ma che in quel momento non lo è di sicuro, inizia subito a ridere. Fortunatamente quella che per lui è quasi davvero una cognata, gli rifila un pugno su una spalla al posto suo. Certo, lui non sarebbe stato così delicato, ma non può pretendere che Lori picchi sul serio il proprio - anche se bastardissimo - marito.
- Fossi in te non riderei tanto! O vuoi che tiri fuori la foto della mia festa di laurea? Dove indossavi quella specie di completo che...
- Okay, okay! La pianto!
Rick solleva le mani in un gesto di resa, per poi passare un braccio sulle spalle di colei che lo sopporta da ben quattordici anni, cioè da quando si sono messi insieme decidendo di formare una vera famiglia.
- Però, Lori... permetti che io proprio non ce lo vedo vestito di tutto punto?
L'oggetto di tanto divertimento è ovviamente lui, e se non fosse per il miscuglio di emozioni che prova all'idea di quello che l'attende l'indomani, forse ci riderebbe sopra.
- Guarda che non intendo affatto dire che si deve mettere in ghingheri! Stavo solo pensando che potrebbe evitare di andarci così!
"Così" è come si veste di solito, cioè jeans scoloriti, una maglietta dei Clutch con sopra il suo inseparabile gilet di pelle e stivali da motociclista decisamente vissuti.
A lui va più che bene quell' abbigliamento, ovviamente, ma capisce il ragionamento che sta facendo Lori, così se ne sta zitto per una volta tanto, anzichè ribattere subito che gliene frega poco di quello che pensano gli altri di lui. Sulla faccenda dell'abbigliamento ci penserà, magari può mettere i suoi jeans migliori, anzichè infilare i primi che gli capitano.
"Accidenti, ragazzina, ma che cavolo mi hai fatto?".
Non può fare a meno di pensarlo, mentre con lo sguardo ritorna a seguire le due persone che stanno ancora guerreggiando a suon di risate. Beth e Carl sono subito andati d'accordo sin dalla prima volta che si sono incontrati, d'altronde lei è cresciuta con due fratelli, quindi le è venuto subito spontaneo giocare con lui.
- Bè, Lori, a dire il vero questo look gli ha sempre garantito un certo successo.
Rick continua a prenderlo per il culo, d'altronde tanti anni fa ha fatto lo stesso con lui, no? Se lo ricorda ancora quanto era nervoso all'idea che stava per conoscere i suoi futuri suoceri, preoccupandosi persino che il nodo della cravatta fosse stato a posto.
- Ah, bè, sicuramente lo avranno apprezzato tutte le donne nel raggio di quante...
Sente lo sguardo di Lori ammiccare divertito verso di lui.
- ... dieci, cento, mille miglia? Mi domando davvero sino a dove si sia spinto il leggendario fascino di Daryl Dixon.
Okay, non può fare a meno di sorridere ora, perchè quella presa in giro è il nuovo gioco di entrambi i coniugi. D'altronde hanno sempre sperato di vederlo capitolare, e adesso che è arrivato il momento, si divertono ad infierire sul suo passato decisamente attivo in fatto di donne.
- Però non è di certo adatto per andare a cena dai genitori di Beth! Devi fare bella figura, Daryl, devi giocarti bene la prima impressione.
Ecco, è tornato quel lampo di preoccupazione negli occhi di Lori e forse anche un pò in quelli di Rick. Le dimostrazioni d'affetto lo hanno sempre messo in difficoltà, anche se ultimanente sta imparando a gestirle meglio e proprio grazie alla ragazza che in quel momento sta tentando di nascondersi dietro al capanno degli attrezzi per fare un agguato a Carl.
- Anche se non hai niente di cui preoccuparti, fratello. Se dovesse essercene bisogno, verrò io a garantire per te.
In tutti quegli anni di amicizia tra lui e Rick, la parola "fratello" non è mai stata usata a sproposito. Se lo sono detto sempre nei momenti veramente importanti, quando avevano bisogno di far capire all'altro che il loro è un legame di sangue a tutti gli effetti, anche se non è lo stesso a scorrergli nelle vene.
- Sì, certo, garantire per me.
Lo guarda dritto negli occhi, e basta per far capire a Rick che gli è grato di esserci anche in quell'occasione, poi però ritorna ironico come è sua abitudine.
- Come quella volta nell'ufficio dello sceriffo?
Lori scoppia subito a ridere, perchè è stata testimone dell'unica volta in cui lui si è fatto una notte in gattabuia e per colpa di suo marito, per giunta.
- Oh, dai, Daryl! Non potevo farmi ritirare la patente proprio in quel periodo! Potevo diventare padre da un giorno all'altro! Ho dovuto per forza dire che stavi guidando tu!
- Seeee, certo! Continua pure a raccontare questa bella favola agli altri. Noi sappiamo benissimo che mancavano due mesi alla nascita di Carl, perciò hai fatto il furbo e basta!
E proprio quest'ultimo, decide che è arrivato il momento di tirare in mezzo anche loro due in quella guerra acquatica, perchè colpisce suo padre dritto in mezzo al petto.
- Papà, sei un uomo morto!
Un secondo getto raggiunge la veranda e questa volta colpisce lui in pieno petto. Il colpevole di tale gesto, lo sta guardando con due occhi azzurri pieni di divertita malizia.
- Sei spacciato anche tu, Daryl!
"Sono spacciato sì, ragazzina. Lo sono stato sin dalla prima volta che ho posato gli occhi su di te."
- Ah, quindi è una lezione vera, quella che vogliono questi due! Forza, Daryl, facciamogli vedere come si vince una guerra!
Rick si è già voltato a prendere una delle due pistole abbandonate sul tavolo e già preventivamente caricate. Perchè sapevano che sarebbe finita così, Carl li coinvolge sempre tutti. E da quando c'è Beth, poi, deve ammettere che si diverte il doppio, perchè inseguire lei rende la caccia molto più interessante.
Lori, invece, si è gia portata più vicina alla soglia di casa, non prima di chiudere con lui il discorso iniziato poco prima.
- Daryl, farai comunque bella figura, ne sono sicura, però tu mettiti lo stesso l'unica camicia che possiedi con la cravatta che ti abbiamo regalato per il nostro matrimonio. Ti aiuterà a controbilanciare quella faccia da canaglia che ti porti in giro!
E un secondo prima che lui la colpisca con un potente getto d'acqua, lei si è rifugiata dietro la porta a vetri, mostrandogli una bella linguaccia.
- Ehi, allora, Mr. Dixon! Viene sì o no, a darmi una lezione su come si vince una guerra?
Un'altro getto lo colpisce in pieno sulla nuca, a dimostrazione che quella perfida ragazzina ha una mira decisamente migliore di quella che dice di avere.
- Certo che te lo insegno, ragazzina. Inizia pure a scappare.
Non ha smesso di chiamarla così, ma ormai lo fa con un'altra intenzione, ossia quella di renderle chiaro che l'età è l'ultima cosa che gli interessa di lei. Prima, infatti, ci sono almeno altri mille motivi che la rendono unica ai suoi occhi, ed è convinto che, prima o poi, arriverà il giorno che glieli dirà tutti.





§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§


 
- Sei nervoso?
Come risposta riceve solo un diniego con la testa.
- Preoccupato?
Altro diniego.
- Io un pò sì, invece.
E lo sottolinea compiendo un gesto che fa spesso quando è agitata: si arrotola una ciocca di capelli con le dita.
- Non dovresti, non ne hai motivo.
Sentire quella voce ha sempre un effetto magico su di lei. Sul serio, Daryl le rivolge la parola e a lei sembra che tutto il resto scompaia. Sono passati tre mesi da quel fatidico primo bacio, ma ancora non si capacita che l'uomo alle sue spalle, possa davvero essere così preso da lei.
Eppure ha un sacco di motivi per crederlo.... non ultimo che... bè, che nonostante sia appunto un uomo fatto e finito, ha praticato l'astinenza senza battere ciglio.
Lei non è affatto stupida, perciò nonostante non glielo abbia voluto dire chiaramente, ha capito lo stesso che ha davvero molta esperienza, mentre lei al contrario non ne ha affatto. La cosa, ovviamente, le ha messo addosso un pò d'ansia, anche se ad essere sincera, è cosciente che nel momento in cui iniziano a baciarsi e a stare vicini, tutte le sue paure scivolano via, perciò sente che andrà tutto bene quando si spingeranno oltre.
In realtà, lei avrebbe già voluto superarlo quel confine, ma è successa una cosa che non si sarebbe mai e poi mai aspettata: Daryl ha fatto una promessa a suo padre e la sta rispettando sino in fondo. Quando l'ha presentato alla sua famiglia, solo qualche settimana dopo averlo rincontrato, è stato un momento difficile per tutti, ma poi alla fine hanno capito che lei non sarebbe tornata indietro sulla sua decisione di frequentarlo. Così hanno deciso di dargli fiducia, dal momento che ne hanno sempre avuta tantissima nella sua capacità di giudizio. Però suo padre ha strappato appunto quella promessa a Daryl, arrivata dopo una breve, ma intensa conversazione tra loro due soltanto. A ben pensarci, è un'altra delle cose che hanno contribuito a renderla certa che lui sia davvero quello giusto, perchè non sa quanti avrebbero preso seriamente la richiesta di suo padre di conoscersi un pò prima di arrivare sino in fondo.
- Hai freddo?
Le è corso un brivido lungo la schiena al pensiero che quella promessa sta per scadere e non è certo di freddo. Però, siccome adora il modo che ha di abbracciarla stretta quando sono seduti fuori sul piccolo balconcino dell' appartamento che lui occupa sopra l'officina, mente spudoratamente.
- Un pò.
E come ha sperato, lui la stringe un pochino di più a sè, così ora la sua schiena aderisce perfettamente al suo torace. Dal momento che è seduta tra le sue gambe, anche le sue natiche sono a stretto contatto con il bacino di Daryl. Però la cosa non la imbarazza più come all'inizio, anzi, ora le accende un calore che vorrebbe tanto poter spegnere insieme a lui.
- Se non sei nervoso, nè preoccupato, perchè allora sei così silenzioso?
Alla fine non ce l'ha fatta e gliel'ha dovuto chiedere.
- Silenzioso io, eh?
A lei scappa da ridere, segno che forse quella nervosa è veramente lei.
- Okay, è vero. Tu sei sempre silenzioso, in realtà, Mr. Dixon. Solo che mi sembra un silenzioso più del solito, ecco.
Ora è lui a ridacchiare, mentre le sfiora una tempia con una bacio leggero.
- Forse sei tu che parli anche più del solito.
- Uhm... è un modo carino per chiedermi di stare zitta?
Un altro bacio le sfiora la tempia.
- No, sai che puoi parlare finchè vuoi.
A lei scappa da ridere ancora.
- Sottotitoli della tua risposta "parla pure, tanto io non ti ascolto".
Le da un pizzicotto sul braccio e lei sente ancora un brivido. Possibile che anche un gesto così scherzoso possa farle quell'effetto?
- Comunque non hai risposto. Per me sei più silenzioso del solito, quindi significa che stai pensando a qualcosa.
Arriva un altro pizzicotto, solo che questa volta è su un fianco. Lei si agita e lui rafforza la presa, come a volerla intrappolare meglio.
- Sottotitoli della tua frase "di solito, invece, tu non pensi".
- Ehi, non è vero! Sai benissimo che per me sei uno molto in gamba!
- Non ti agitare, ragazzina, stavo scherzando. Lo so quello che pensi di me.
Ecco, ora potrebbe sciogliersi, perchè se c'è una cosa che le piace da morire è il significato che adesso attribuisce a quel "ragazzina". Nella sua testa suona più o meno come "siccome adesso stiamo insieme, sei la mia ragazzina".
- Comunque, per rispondere, stavo pensando in effetti che non vorrei essere da nessun'altra parte in questo momento.
Nemmeno lei, nemmeno per tutto l'oro del mondo. Tutto quello che le serve per essere felice si trova alle sue spalle.
- Nemmeno io.
- E allora, perchè sei nervosa e/o preoccupata?
E' stupido arrossire come sta facendo e crede che forse non smetterà mai di farlo, probabilmente nemmeno tra dieci anni, quando loro due, spera, saranno diventati una coppia affiatata sotto tutti i punti di vista.
- Perchè sono ancora dell'idea che potresti avere delle aspettative troppo alte su di me.
Certo se lui facesse a meno di ridacchiare, sarebbe meglio. Già si sente un pò stupida a tirare fuori ancora quell'argomento, se poi lui fa così peggiora la cosa.
- Guarda che dovrebbe essere il contrario. Di solito è l'uomo che deve dimostrarsi all'altezza.
Lei arrossisce ancora di più e immagina che anche senza vederla, Daryl lo sappia. In un paio di occasioni le ha confessato che è una cosa che lo fa impazzire, ed è stato uno di quei rari momenti in cui ha esternato esplicitamente ciò che stava pensando.
Sono una coppia davvero strana, loro due. Tanto lei è aperta e solare, tanto lui è chiuso e introverso. Sicuramente hanno avuto esperienze di vita completamente diverse, perciò stanno imparando un pò alla volta a conoscersi, però lei ha già capito che una parte di lui rimarrà sempre restia a mostrarle apertamente i suoi sentimenti.
Così è attraverso i suoi gesti che lo lascia trapelare... come la guarda, per esempio. O come pronuncia, appunto, quel "ragazzina". O come le sfiora la spalla con le labbra anche in quel momento, proprio come se fosse un oggetto prezioso da non rompere.
- Bè, tu però parti avvantaggiato.
Lui ridacchia, mentre continua a sfiorarla in quella maniera che la fa sentire... unica.
- Sono convinto che recupererai in fretta il tempo perduto. Avrai un buon maestro, in fondo.
Adesso è lei a dargli un pizzicotto sul braccio, percependo sotto le dita i muscoli solidi del suo avambraccio. Daryl è veramente bello, anche questo la preoccupa. Non che lei sia brutta, sarebbe ipocrita a pensarlo, però lui ha un fascino veramente innegabile. Probabilmente lui non se ne rende pienamente conto, o forse sì, in ogni caso non può fare a meno di esserne gelosa. Ha già visto come lo guardano le altre ragazze, anzi donne rispetto a lei, e si chiede se le passerà mai la paura che lui le possa trovare più interessanti.
- Egocentrico.
- E non solo. L'elenco dei miei difetti è bello lungo, lo scoprirai.
- Non ci riesci, Mr. Dixon.
- A fare che?
- A farmi paura.
Lui non ride più adesso, anzi le sembra di sentire che il suo cuore stia battendo più forte contro la sua schiena.
- Paura, eh? Dovresti averne, invece, ragazzina.
E' convinta che se adesso lo stesse guardando negli occhi, vedrebbe delle ombre cupe agitarsi dietro l'azzurro intenso delle sue iridi. Quelle che vorrebbe scacciare e che si è ripromessa di fare in futuro, ad ogni costo.
- Sono uno parecchio incasinato.
- E chi non lo è, Daryl?
Lui sospira e lei intuisce quale sarà la sua risposta.
- Tu, per esempio.
Lei scrolla le spalle, mentre appoggia le braccia su quelle che le stringono la vita, abbracciandolo così a sua volta.
- Ho un sacco di difetti anch'io, Mr. Dixon. Se ne accorgerà presto anche lei.
Lui si è irrigidito e lei capisce che sta per dirle qualcosa di importante.
- Nessuno dei tuoi fratelli è in galera, però.
Lei vorrebbe voltarsi, ma lui glielo impedisce, nascondendo il viso nella piega del suo collo. Ha sempre una leggera barba che la pizzica ogni volta, ma non è fastidioso, fa parte anche quello di ciò che le piace in lui.
- Così hai un fratello in prigione.
Ora che ci pensa bene, quando le ha detto di essere rimasto solo, lei ha pensato si riferisse ai suoi genitori, dando per scontato che fosse stato figlio unico.
- Sì. Merle ci è finito dodici anni fa e ne deve scontare altri otto. Ha quasi ammazzato il commesso di un supermercato.
La cosa è ovviamente molto seria, eppure non riesce ad esserne turbata come dovrebbe. Sente che lui è diverso da suo fratello, e lo dimostra il disagio che prova nel dovergliene parlare.
- Perchè non me lo hai detto subito, quando ti ho chiesto della tua famiglia?
- Perchè non è nella lista delle mie dieci cose preferite da dire ad una ragazza.
Intuisce di dover alleggerire la situazione o Daryl si richiuderà di nuovo in se stesso. Non vuole smettere di parlare con lui.
- Hai una lista di cose preferite da dire?
Lo sente sulla pelle sensibile del collo che sta sorridendo. E ne è contenta, significa che è riuscita nel suo intento.
- Sì.
- Dimmene una.
- Vuoi una birra?
- Adesso?
Lui sorride di più.
- No, fa parte della lista.
Le viene da ridere.
- Dovevo immaginarlo. Sentiamone un'altra, questa lista sembra essere molto interessante.
Le da un morso leggero, e lei sente lo stomaco annodarsi, ma non vuole lasciarlo vincere. E' bravo a distrarla quando decide che non vorrebbe più parlarle.
- Forza, sto aspettando.
Passa ancora qualche secondo, poi lo sente buttare fuori il fiato.
- Spero di non averti... delusa.
Oddio, le si forma immediatamente un nodo in gola, e deve deglutire un paio di volte, prima di riuscire a parlare.
- L'hai usata molte volte?
Dove prima l'ha morsa, ora la bacia.
- No, l'ho appena inserita in cima alla lista.
Lo stringe più forte, raddoppiando di conseguenza la stretta che esercita su di lei, ma è proprio così che si vuole sentire, un tutt'uno con lui.
- Non cambierò idea su di te, Daryl. Te l'ho detto che non ci riuscirai.
Lui resta in silenzio, forse per assorbire bene quella risposta su cui lei non ha dovuto riflettere nemmeno un secondo prima di dargliela.
- Beth, sei sicura di avere solo diciannove anni?
Poche volte la chiama per nome, ma quando lo fa le sembra che diventi ancora più bello pronunciato da lui.
- Non sei l'unico ad avere dei dubbi, anche mio padre se lo domanda. Dice che a volte ragiono come se avessi già vissuto cent'anni.
- Bè, l'importante è che non li dimostri anche fisicamente.
Quella battuta è il mezzo per superare quel momento così intenso, riportandoli ad un discorso che è ancora in sospeso tra di loro, ma che adesso più che mai, lei vuole concludere.
- Daryl, pensi che sarà passata la mezzanotte?
- Direi proprio di sì.
- Sai cosa significa, vero?
- Che sono libero dalla promessa di doverti riaccompagnare a casa.
- Esatto.
Per un attimo rimangono in silenzio, forse immersi in pensieri simili oppure no. Beth ha quasi paura di scoprirlo.
- Tu sei sicura di volerti fermare?
Quella è la domanda che stava aspettando ed è talmente sicura di quello che vuole, da girarsi verso di lui, perchè gliela legga anche negli occhi la risposta.
- Sì. Assolutamente sì.


§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§



"Ho fatto l'amore con Daryl".
Questo è il primo pensiero che formula la sua mente non appena si sveglia. E forse i ricordi la sommergerebbero anche, se non fosse prima travolta dalla sensazione dei loro corpi nudi allacciati insieme.
Le è già capitato di svegliarsi accanto a lui, qualche volta ha sonnecchiato sul divano mentre lui e Rick guardavano la partita, ma questa volta è completamente diverso. C'è una naturale intimità nel modo che hanno di stare vicini, come se si fossero cercati spontaneamente anche nel sonno.
La sua schiena aderisce al torace di Daryl, le sue braccia le circondano la vita e le sue sono avvolte sopra, e le sue natiche poggiano sul suo inguine, mentre le loro gambe sono intrecciate.
"Siamo come due pezzi di un puzzle che si incastrano perfettamente tra di loro".
Le sfugge una bassa risata a quel pensiero un pò buffo, che però spiega bene come si sente vicino a lui in quel momento.
- Mi piace la tua risata.
La voce di Daryl è ancora più roca del solito così un pò assonnata e lei scopre che è di una sensualità sconvolgente.
-Anche se ti ha svegliato?
Cerca di scherzare per non mostrargli l'effetto che le stanno già provocando i piccoli baci che le sta lasciando sul collo.
- Metterei la firma per essere sempre svegliato così... o meglio, con te così...
Sa di essere arrossita davanti al chiaro riferimento sulla loro nudità, ma non può farne a meno. Tra l'altro le sue labbra stanno scendendo pericolosamente verso la sua spalla, rendendole il compito di rimanere lucida sempre più difficile.
- Potresti diventare la mia colazione preferita.
L'ha stretta maggiormente contro di lui, facendole sentire la prova evidente di quanto sia vero ciò che sta dicendo.
- Anche meglio del caffè che dici di dover bere prima ancora di aprire gli occhi?
Sente il suo sorriso sulla pelle, dal momento che la sua bocca sta facendo un avanti e indietro tra la spalla e il collo, e poi su fino all'orecchio, dove la pelle è più sensibile.
- Una bella sfida, in effetti.
E' un gioco tremendamente eccitante quello che stanno facendo, tanto che sente l'imbarazzo cedere il passo all'eccitazione, perchè il suo corpo sembra accettare con molta più naturalezza della sua mente, il forte desiderio che prova per lui.
- Magari vado a preparartene un pò, così poi decidi.
Ha fatto finta di volersi alzare, ottenendo in cambio di essere trattenuta e voltata verso di lui. Vederlo in viso, ritrovare l'azzurro dei suoi occhi già incupito dalla passione, acuisce ancora di più le sensazioni che sta provando.
- Penso di aver già deciso, ragazzina.
Sente le sue mani seguire la linea della sua spina dorsale e poi accarezzarle le natiche.
- Il caffè può aspettare.
Le cattura le labbra in un bacio che sembra volerla assaporare, quasi divorare, e che lei ricambia, lasciandosi guidare nei gesti da quell'eccitazione che lui sa risvegliare così in fretta dentro di lei.
E prima di spegnere ogni pensiero, abbandonandosi solo alle sensazioni, si rende conto che in futuro non ci sarà cosa più bella, e più naturale, se non quella di imparare ad amare Daryl con tutta se stessa.

 

§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§




- Daryl, mi spiace doverlo ridire, ma hai fatto davvero un gran casino.
Se era già incazzato prima, ora lo è anche di più. Non ha bisogno che appena arrivato, Rick sottolinei i suoi sbagli, ha bisogno piuttosto che gli dica come fare per rimediare. E' lui quello con più esperienza in fatto di rapporti amorosi, no?
- C'ero arrivato anche da solo, grazie.
E' steso sotto il telaio di una Mustang che devono consegnare per il giorno dopo, quindi potrebbe anche fermarsi per cinque minuti, ma non ha voglia di guardare in faccia l'amico.
Rick ha la capacità di farlo sentire davvero una merda quando sbaglia. Prima di Beth, era l'unico a riuscirci con così tanta facilità. Forse è per quello che gli ha impedito di fare molte più cazzate di quelle che avrebbe fatto se lui non ci fosse stato.
Peccato che ieri sera, allo Snake, non sia stata sufficiente nemmeno la sua presenza per impedirgli di farne una grande come una casa.
- A me sembra proprio di no, lo dimostra il fatto che ancora non sei strisciato da lei in ginocchio per chiederle di perdonare quella grandissima testa di cazzo che si ritrova come compagno.
Gli fa ancora un effetto sconvolgente sentirsi definire il compagno di Beth. Da un lato lo spedisce in un posto che pensa assomigli molto al Paradiso; dall'altro si sente precipitare in un posto che non può che essere l'Inferno, dove ci finiscono quelli che, come lui, osano stare insieme ad una brava ragazza, per giunta così giovane rispetto a lui.
- Quindi, è questo che dovrei fare?
Sente arrivargli un calcio sullo stinco e capisce che Rick pretende di guardarlo in faccia, così a malincuore deve lasciare il suo rifugio. Sa essere un vero rompicoglioni quando vuole. Infatti è lì che lo aspetta, appoggiato alla Mustang, lo sguardo rivolto verso il basso. Quando i loro occhi si incrociano, ci vede dentro il riflesso di quello che sa già anche lui.
"Sì, ho fatto proprio una cazzata enorme".
- Potresti iniziare così, magari perlomeno ti starà a sentire.
A quel punto gli dà una mano per alzarsi, ora sono uno di fronte all'altro.
- Okay, potrei. Però prima rispondi a questa domanda: se ci fosse stata tua moglie, al posto di Beth, come avresti reagito?
Questa la vuole proprio sentire. Perchè c'è una parte di lui che è ancora convinta che rifarebbe esattamente quello che ha fatto ieri sera.
- Non come hai fatto tu.
Questa poi!
- No, sul serio, pensi di fregare proprio me, Rick?
E improvvisamente sbuca un sorriso sul viso dell'uomo che ha di fronte, anche se continua a scuotere la testa.
- Questo non cambia il fatto che sei nella cacca fino al collo.
Un pò dell'incazzatura se ne è andata, perchè come sempre gli distende i nervi parlare con lui, anche se sa che continuerà a martellarlo finchè non ammetterà sino in fondo i propri sbagli.
- Sì, lo so. Ma ormai quel che è fatto è fatto.
- Bè su questo non ci piove. E mi sa che ti devi aspettare anche una bella denuncia.
Lui solleva le spalle, perchè se anche arrivasse, ne è valsa comunque la pena. Quel tizio ha sicuramente capito che deve scordarsi di Beth.
- La prendi bene, ma forse Beth non sarà dello stesso parere, non pensi?
Eccolo il tasto dolente, quello che gli fa davvero attorcigliare le budella. L'idea che possa aver rovinato tutto con lei.
- L'avevo avvisata che avevo una lunga lista di difetti.
- Ah, bè, allora questo risolve tutto secondo te?.
Rick non ha smesso di sorridergli, perchè dopotutto lo sa anche lui che ha davvero un pessimo carattere, ma che non ha mai agito con l'intenzione di fare del male a qualcuno senza un valido motivo.
- Sul serio, amico, non pensare di andare a dirle una stronzata del genere. Non c'è peggior cosa del "te l'avevo detto" quando invece sei tu ad avere torto.
- Allora illuminami su quello che devo dirle, dopo che ovviamente sarò arrivato da lei strisciando.
L'idea dello strisciare forse non è poi così sbagliata, perchè ha davvero paura di aver fatto un gran casino con lei.
- Forse le potresti confessare che siccome hai una dannata paura di perderla, percepisci qualsiasi altro uomo come una minaccia, tanto che ti si azzera ogni capacità di pensiero quando uno le ronza intorno.
Adesso tocca a lui sorridere, incrociando le braccia e dimenticando per un momento che la faccenda è seria.
- E' quello che hai detto a Lori quella volta che hai menato quel suo collega perchè le sbavava dietro? Perchè se è così, mi convinco subito, dal momento che pare proprio abbia funzionato, visto che siete ancora insieme.
- Era diverso, scemo.
- Fammi capire: perchè per te è sempre tutto diverso?
- Si vede che è la tua prima relazione seria.
Lui pensa che non solo è vero, ma che è andato a scegliersene una pure parecchio complicata. Beth è una ragazza davvero, davvero speciale, anche un cieco se ne accorgerebbe. Ecco perchè ha una paura fottuta di perderla, perchè da un momento all'altro si accorgerà di quanto non c'entri assolutamente niente con uno come lui.
- Quando ho menato quello stronzo, io e Lori eravamo già sposati! Se lo aspettava che potesse finire così, se mai io e quel tizio ci fossimo incontrati.
Giusto, forse. Per lui è davvero tutto nuovo, a volte si sente proprio un pesce fuor d'acqua nel dover gestire il suo rapporto con Beth.  A volte pensa che vorrebbe passare le sue giornate a letto con lei, perchè quando fanno l'amore le cose funzionano ad un livello così profondo tra di loro, che non hanno nemmeno bisogno di dirsi una parola.
Sì, quando sono a letto insieme, non è solo sesso quello che fanno, è molto, molto di più.
- Va bene, Mr. So tutto io.
- Come, scusa?
Sorride ironico davanti a quel rimarcare la sua veloce resa, perchè un pò di facciata la deve mantenere, anche se con Rick non ne avrebbe bisogno. Conosce benissimo tutti i suoi stati d'animo, anche quelli più nascosti.
- Sì, sì... non te la menare troppo. Mi avevi già convinto con lo strisciare, ora ci aggiungo anche qualche bella parolina, così sei più contento. Questo vuol dire, però, che ora la Mustang te la finisci tu.
Gli ha già voltato le spalle per andarsi a sfilare la tuta da lavoro, ma ovviamente sente lo stesso il sorriso compiaciuto che è comparso sul volto di Rick per avergli fatto cambiare idea così rapidamente, mentre contemporaneamente lo saluta con un dito in particolare per avergli rifilato però anche il suo lavoro.
Sì, decisamente loro due si sono proprio trovati, non potrebbero formare una coppia di amici più affiatata di così.




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Appena mette piede in casa, la cerca subito e la trova in cucina.
Sono passati quattro, lunghi anni, da quando stanno insieme, ma ha sempre voglia di lei come se fosse la prima volta. E' diventata tutto ciò che gli serve per vivere: aria, cibo, acqua, tutto insieme.
- Ehi, ciao, non ti aspettavo così pres...
Non la lascia nemmeno finire di parlare, si avvicina e la spinge contro il tavolo, le mani a stringerle i fianchi, le labbra già incollate alle sue.
La bacia con forza, profondamente, facendole sentire il potere che ha su di lui. Quando sente le sue mani delicate appoggiarsi sul suo torace, per poi risalire ad accarezzargli le spalle, il collo, fino a perdersi nei capelli stringendoglieli con forza, si preme su di lei per far aderire completamente i loro bacini.
Fa scivolare le mani sulle sue natiche, stringendole e sollevandola, per farla sedere sul tavolo dietro di loro. Senza smettere di baciarla, si insinua tra le sue gambe, invitandola ad aprirle per sentire ancora meglio il calore della sua intimità.
Le accarezza il seno attraverso la maglietta, sentendo i capezzoli già turgidi e desiderosi del suo tocco. C'è una serie di gemiti, che non sa se sono suoi o di Beth. Sa solo che ha voglia di perdersi nel suo calore umido, così le scosta i pantaloncini e gli slip, insinuando le dita dentro il suo stretto passaggio.
Questa volta è sicuro che il gemito roco sia suo, perchè non riesce a trattenerlo nello scoprire che anche lei è già pronta per lui.
- Dio, ragazzina, non riesco a starti lontano...
E' così, sente di voler essere sempre dentro di lei, perchè è più di un bisogno fisico, è l'esigenza di sentirla sempre intorno a lui, di sentirsi accolto ed amato.
Lei gli circonda i fianchi con le gambe, e a quel punto qualcosa dentro di lui prende il sopravvento, forse la parte più istintiva, quella che lei gli ha sempre tirato fuori sin dall'inizio.
Così si abbassa jeans e boxer lo stretto necessario, poi la penetra con un affondo deciso. Una parte di lui vorrebbe essere meno irruente, forse perchè si accorge di essere troppo selvaggio, ma il fuoco che gli brucia nei lombi, è puro desiderio di spingersi profondamente dentro di lei. Beth si aggrappa a lui, stringendogli ancora di più i fianchi, assecondando i suoi movimenti sempre più veloci.
- Daryl, ti prego, promettimi che non smetterai mai di amarmi come ti amo anch'io.
Lui non riesce ancora a dirglielo con le parole, per cui lascia che siano i gesti a parlare per lui. L'afferra di nuovo sotto le natiche, sostenendola e facendole quasi sbattere la schiena contro il frigorifero, tanto è il bisogno di spingersi dentro di lei. L'effetto è devastante su entrambi: Beth gli appoggia la testa sulla spalla gemendo di piacere, lui sente uno spasmo contrargli il bacino.
I loro fianchi cozzano con forza, spinti dall'urgenza che hanno di fare l'amore per rinnovare quella promessa che si scambiano puntualmente ogni anno nel giorno del loro primo bacio.
E non passa molto tempo ancora, prima che l'orgasmo di Beth esploda intorno alla sua erezione, portandolo a riversarsi dentro di lei soltanto qualche attimo dopo, mentre asseconda, come sempre, il pensiero di volerla raggiungere dove nessun'altro dovrà mai arrivare: nel suo cuore e nella sua mente.

 



§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§



Spesso succede che la loro giornata si concluda sul piccolo balconcino di quell'appartamento che non vogliono lasciare, perchè ormai la considerano casa loro a tutti gli effetti.
Siedono sempre nella stessa maniera, ossia con lei che si accoccola tra le gambe di Daryl, le sue braccia a stringerla per riscaldarla, anche quando d'estate non ce ne sarebbe bisogno.
Beth non dimenticherà mai che erano seduti così quella notte in cui poi hanno fatto l'amore per la prima volta. Nè dimenticherà che è stato anche il momento in cui ha capito che fosse davvero - e irrimediabilmente - innamorata di lui.
Le viene da sorridere ripensando all'accusa che le muoveva Maggie di credere troppo nelle favole, perchè dopotutto una specie di favola lei la sta vivendo tuttora.
Le cose con Daryl non vanno sempre bene, anzi, spesso si scontrano ancora perchè i loro caratteri rimangono molto differenti, eppure non si addormentano mai distanti.
Eh, sì, il letto è quel luogo dove il loro rapporto continua a non avere bisogno di parole. Lì, si ricordano perfettamente che esiste un legame profondo tra di loro, e che per quanto potranno discutere, niente potrà reciderlo.
- Perchè sorridi, ragazzina?
Sono insieme da sette anni, e convivono ormai da quasi cinque anni, eppure lui ancora la chiama così. A ventisei anni di certo non è più una ragazzina, ma lui sostiene che la loro differenza di età la rende ancora tale nei suoi confronti.
Lei dovrebbe dirgli che il suo grado di maturità è sicuramente maggiore rispetto alla sua età anagrafica, ma siccome in fondo lo sa anche lui, può continuare a godersi quel nomignolo come l'espressione dei sentimenti che prova verso di lei.
- Pensavo a Maggie.
- Che ha fatto, stavolta?
Daryl sa benissimo che tra lei e sua sorella volano sempre scintille, perchè anche per Maggie lei rimarrà sempre la sua sorellina, quindi si sentirà sempre in diritto di dirle la sua su ogni cosa, cercando di influenzare le sue decisioni.
- Niente. Mi è solo venuto in mente che quando ero "veramente" una ragazzina, mi accusava di credere troppo nelle favole.
Ha volutamente sottolineato quel veramente, facendolo ridacchiare sul fatto che ci tiene sempre a rimarcarlo che è cresciuta.
- E quindi?
- E quindi, facevo bene, invece. Alla fine ho incontrato il mio Principe Azzurro, no?
Il torace a cui è appoggiata ora sussulta in maniera esplicita, perchè lui sta proprio ridendo.
- Ah, proprio un gran Principe Azzurro ti sei trovata. Forse dovevi chiedere il prolungamento a vita sulla garanzia.
Anche lei ride, intuendo che Daryl è in vena di chiacchierare, se no non le avrebbe dato quella risposta.
- Bè, dai, quasi abbiamo superato il settimo anno. Sai cosa si dice, vero? Che è l'anno della crisi, anche se in teoria bisorrebbe essere sposati.
- Ah, allora forse dovrei chiedere a Rick, è lui l'esperto in fatto di rapporti duraturi.
Rick e Lori, con cui tra una paio di giorni festeggeranno la maggiore età di Carl e i sei anni della piccola Judith, arrivata un anno dopo che lei e Daryl si sono conosciuti. Ancora le sembra pazzesco che siano nati nello stesso identico giorno i figli di Rick, però siccome lei e Daryl sono ancora insieme, sa che le cose pazzesche nella vita, in reltà, succedono e basta.
- Ormai sei un esperto anche tu, non credi?
- Uhm... io non mi sento tanto così.
Eccola, quell'insicurezza che forse non lo abbandonerà mai veramente. Solo che adesso lei conosce tutto di lui e del suo passato. Non è stato facile crescere senza degli affetti stabili e la cosa lo ha segnato molto più di quanto voglia far vedere agli altri. Forse suo padre è l'unico che ha capito quanto sia davvero sensibile Daryl, infatti ora vanno d'accordo al di là del fatto di doverlo fare perchè c'è di mezzo lei.
- Bè, se ancora sono qui con te, Mr. Dixon, qualcosa dovrai pur averlo capito, no?
Lui sorride e la stringe un pò di più.
- Tu non fai testo, ragazzina.
- E perchè?
- Perchè ho sempre pensato che ti mancasse qualche rotella.
- Sono contenta di saperlo. Potevi dirmelo anche prima.
Lui tace un momento, però non le sembra che abbia invertito la rotta. Lo sente ancora lì con lei.
- Sai che io ci metto un pò a dirti le cose.
Sì, è vero. Daryl ha i suoi tempi ed ha imparato che cercare di forzarlo non serve a niente, se non a farlo chiudere ancora di più a riccio.
- Sai che a me va bene così, in fondo.
E' vero, ha imparato ad amarlo con i suoi pregi e i suoi difetti. L'elenco di questi ultimi si è rivelato abbastanza lungo, ma ben controbilanciato da pregi che lo rendono davvero una persona speciale.
- L'avvocato di Merle mi ha chiamato due settimane fa.
Mentirebbe se dicesse che in quelle settimane non si è accorta che qualcosa lo turbava, ma proprio perchè ha imparato a rispettare i suoi tempi, non gli ha fatto domande, rimanendo però vigile. 
- Cosa voleva?
Merle è un argomento difficile da affrontare, una ferita che davvero Daryl si porterà dentro per sempre.
- Mi voleva informare che è stata fissata definitivamente la data di scarcerazione. Uscirà fra cinque settimane.
Lo stringe più forte, le viene istintivo, sa che per lui saranno settimane durissime quelle a venire.
- Cosa pensi di fare?
Durante tutti quegli anni di carcere è andato a trovarlo solo poche volte. Altre volte si sono sentiti per telefono. Non gli ha mai fatto mancare nulla, nel senso che si è sempre interessato che avesse ciò di cui aveva bisogno. Solo una volta, più o meno qualche anno fa, le ha confessato che non sapeva come sarebbero potuto andare le cose con lui, una volta che fosse tornato in libertà.
Sa da Lori che con Rick ne ha sempre parlato di più, invece, ma la cosa non l'ha mai infastidita. Non è assolutamente gelosa del rapporto che hanno i due uomini, anzi se Daryl è quello che è, lo deve sicuramente anche alla presenza di Rick. Sa anche che è una forma di vergogna quella che gli impedisce di parlarne con lei, non riesce a superare la sensazione di non essere stato capace di aiutare suo fratello e di averlo quindi abbandonato al suo destino.
Rick le ha raccontato una storia diversa, però, e cioè quella di un ragazzino che stravedeva per un fratello che non voleva saperne di condurre una vita migliore, punto e basta. E se all'epoca gli assistenti sociali non lo avessero affidato alla famiglia di Rick, probabilmente ora in carcere insieme a Merle ci sarebbe stato anche Daryl.
- Sinceramente non lo so, Beth. Ci devo pensare.
- Sai che io sono con te, qualsiasi decisione prenderai.
Intreccia le dita con le sue e posa la testa sulla sua spalla. Lui si appoggia con il mento alla sua testa, tenendola sempre abbracciata stretta. La via sotto di loro è come sempre tranquilla, l'officina si trova in una zona poco abitata, quindi il silenzio è rotto solo ogni tanto dall'abbaiare di qualche cane o dal passaggio di qualche rara macchina.
L'atmosfera tra di loro non si è guastata, anzi il fatto che non parlino più è solo l'espressione del fatto che stanno condividendo uno dei tanti momenti importanti della loro storia.
Beth ne è convinta, perchè il suo istinto le dice che hanno posato un altro mattone di quella base solida su cui poggia il loro rapporto. Hanno imparato a completarsi. Lei cerca sempre di mantenere la promessa fatta a se stessa di scacciare le ombre che ogni tanto lo avvolgono e pensa di riuscirci la maggior parte delle volte.
In cambio riceve il sostegno e la forza di un uomo che crede in lei al cento per cento. Non potrebbe davvero desiderare di più.
- Credo di doverti dire anche un'altra cosa, ragazzina.
E' strana la voce di Daryl, per una volta non sa bene cosa aspettarsi.
- Spara.
- Ti amo.
Potrebbe giurare che per un attimo le si è fermato il cuore, poi però lo sente che riprendere a battere furiosamente. Non gliel'ha mai detto con quelle due semplici parole. Glielo ha dimostrato praticamente ogni giorno in mille modi diversi, persino arrivando a cantarle una canzone una sera in cui era decisamente ubriaco, ma non glielo ha detto mai così direttamente.
E deve imbrigliare mille emozioni diverse per riuscire a tirare fuori le parole per rispondergli.
- Se domani mattina ci svegliassimo in un mondo completamente impazzito, io sarei lo stesso tranquilla, perchè lo dovrei affrontare con te al mio fianco. E non potrei volere di più, davvero. Perciò non smettere mai di farlo.
- Non lo farò, Beth. Ci sarò sempre. E se il mondo dovesse impazzire, sarei anch'io pronto ad affrontarlo insieme a te.






*Note autrice - che si è innamorata pazzamente di questi Daryl e Beth!*


Avrei potuto scrivere all'infinito di loro due in questa versione, ma ad un certo punto ho dovuto dire basta, altrimenti avrei dovuto aggiungere altri capitoli, trasformandola in una long vera e propria. Però, posso già dirvi che mi è piaciuto talmente tanto immaginarli in un universo alternativo (quindi niente zombie!) che non escludo in futuro di scrivere qualche altra one-shot o mini-long di questo genere (magari più rosso? Uhm... non lo escludo!).
Un'altra cosa che volevo precisare è che magari vi aspettavate una scena della loro prima volta insieme, però sappiate che non l'ho volutamente inserita e c'è un motivo ben preciso: la loro prima volta la voglia raccontare prima in un'altra ff... eh, sì, si tratta proprio di Alone! E' lì che l'ho immaginata e non voglio farmi influenzare da altre prime volte che potrei raccontare in altre ff. Sì, può sembrare uno spoiler su Alone, però non aggiungo altro, dico solo che una prima volta ci sarà (e credo che l'avevate immaginato, essendo una ff incentrata su loro due! XD).
L'ultima nota la metto proprio sulle battute finali che si scambiano Daryl e Beth: avete notato che non ce l'ho fatta? Ho dovuto mettere un riferimento a TWD! Eh sì, potrebbe proprio succedere che si svegliano una mattina e il mondo è impazzito! Però sappiamo bene che loro due insieme (senza sceneggiatori crudeli in giro XD) potrebbero sopravvivere benissimo!
Sperando che vi sia piaciuta questa mini-long, vi saluto.
A presto.
Serena


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