Naruto & Hinata : the love story

di Genio95
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** 1. Il ritorno a casa ***
Capitolo 2: *** Il ritorno a casa ***
Capitolo 3: *** Scoperte ***
Capitolo 4: *** Un quasi appuntamento ***
Capitolo 5: *** Un incontro spiacevole ***
Capitolo 6: *** Tragiche decisioni ***
Capitolo 7: *** L'appuntamento con Sakura ***
Capitolo 8: *** Alla locanda del curry ***
Capitolo 9: *** Dubbi ***
Capitolo 10: *** Naruto passa all'azione ***
Capitolo 11: *** Il ritorno del traditore ***
Capitolo 12: *** L'amore trionfa sempre ***
Capitolo 13: *** Consigli da uomo a uomo ***
Capitolo 14: *** Verità, rivelazioni e delusioni ***
Capitolo 15: *** Si parte! ***
Capitolo 16: *** Nella città del'amore ***
Capitolo 17: *** Rock e problemi di cuore ***
Capitolo 18: *** Aiutami Sasuke! ***
Capitolo 19: *** Il regalo del nonno ***
Capitolo 20: *** Equivoco nella foresta ***
Capitolo 21: *** Serenata alla vigilia del concerto ***
Capitolo 22: *** La soluzione e la band di Konohamaru ***
Capitolo 23: *** La N.Y. band ***
Capitolo 24: *** Il giorno tanto atteso ***
Capitolo 25: *** Un successo strepitoso ***
Capitolo 26: *** La festa e la vittoria ***
Capitolo 27: *** Tutto torna tranquillo ***
Capitolo 28: *** Piccoli ninja crescono ***
Capitolo 29: *** Il sesto Hokage ***
Capitolo 30: *** Una storia a lieto fine ***
Capitolo 31: *** Arriva Minato! ***



Capitolo 1
*** 1. Il ritorno a casa ***


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Capitolo 2
*** Il ritorno a casa ***


Era appena calato il sole nel Villaggio della Foglia quando due figure si stagliavano in lontananza: un uomo sulla cinquantina e un ragazzo. Non appena i due individui varcarono la soglia del villaggio, vennero salutati da un immenso numero di persone, compresa la giovane Hinata Hyuga. I due stranieri altri non erano che Naruto Uzumaki e il suo maestro, nonché uno dei tre ninja leggendari: Jiraia.

I due erano ripartiti alla volta di un Paese sconosciuto alla fine delle avventure. Era passato più di un anno.

“Oddio! Che emozione! Naruto è tornato, chissà se gli piacerà la festa che abbiamo organizzato per lui ??????”questo pensiero rimbombava nella testa di Hinata che non vide Naruto avvicinarsi e se lo trovò di fronte all’improvviso, correndo il rischio di svenire. Il rossore si impadronì della ragazza e l’imbarazzo le impediva di parlare. Naruto non sembrava essersi accorto di niente, mormorando un “ciao” allungò la testa e stampò un bacio sulla fronte della ragazza. Se Hinata avesse avuto le ali si sarebbe alzata in volo e avrebbe toccato il cielo per la felicità, il suo viso aveva raggiunto un rosso acceso simile a quello della salsa. Il giovane prese la mano di Hinata e la invitò a seguirlo, arrivati davanti al chiosco del ramen i due si fermarono.

 La maggior parte della folla si era dispersa e quelle poche persone che erano rimaste si strinsero intorno a Jiraia per saperne di più sul viaggio. Tra questi vi era anche Sakura Haruno, aveva atteso molto questo momento: sperava che Jiraia avesse notizie di Sasuke. Ma quando glielo chiese e il ninja le rispose che non aveva più visto Sasuke da quando aveva lasciato il Villaggio della Foglia.

Naruto e Hinata si insinuarono tra le tende del locale, il proprietario riconobbe subito quello che prima di partire era stato il suo miglior cliente. I due ragazzi sederono davanti al bancone, ordinarono e mentre aspettavano si misero a chiacchierare.

- Come vanno le cose da queste parti?- chiese inaspettatamente Naruto, facendo sobbalzare Hinata, avvolta nei suoi pensieri.

- Niente di che – disse Hinata parlando per la prima volta da quando erano entrati.

- Come, non mi dire che in un anno non è successo niente?- a quella domanda Hinata alzò lo sguardo e fissò Naruto. Quanto era cambiato dall’ultima volta che l’aveva visto! Il viso si era smagrito, aveva abbandonato i tratti fanciulleschi per passare a tratti più adulti. I capelli erano più lunghi di quanto ricordasse, ma sempre di quel biondo che le faceva ricordare un pulcino appena nato. Gli occhi un tempo sbruffoni e innocenti, ora sembravano essere coscienti di ciò che accadeva, erano degli occhi magnifici del colore del cielo in cui Hinata avrebbe volentieri voluto perdersi.

L’arrivo del ramen la riportò alla realtà.

Una volta Naruto avrebbe detto “pancia mia fatti capanna”, ma disse solo – Era da talmente tanto tempo che non mangio il ramen che quasi mi sono dimenticato il suo sapore.-

Hinata non potè fare a meno di notare quanto fosse cambiato Naruto.

Avevano da poco finito di mangiare quando Naruto prese per mano Hinata e la trascinò fuori in strada. Il sole era definitivamente tramontato e il cielo rosso-arancione di quando erano arrivati si era trasformato in un blu profondo costellato di puntini luminosi. A quella vista il cuore di Naruto fece un atroce salto nel passato: quante volte aveva visto quelle stelle con quello che credeva il suo migliore amico, il fratello che non aveva mai avuto. La sua mano si strinse intorno a quella di Hinata .

Cogliendola di nuovo di sorpresa Naruto portò Hinata in un boschetto vicino ad una cascata, simile a quello dove quattro anni prima Naruto, andato in missione con Scino Kiba e Hinata, aveva visto una ragazza che danzava sull’acqua; quando aveva raccontato della scoperta a Kiba e a Scino loro non gli avevano dato retta  dicendogli che aveva sognato mentre Hinata era diventata tutta rossa.

Da quella missione in poi Naruto aveva cominciato a guardare Hinata con occhi diversi: non con gli occhi di un ninja, ma quelli di un ragazzo che non vede solo allenamenti e missioni.

Nemmeno Naruto sapeva perché tra tutti i boschi del Villaggio avesse scelto proprio quello, lui come molti suoi coetanei ignorava la storia che avesse quel bosco. Lì suo padre (il quarto hokage) aveva compiuto l’estremo sacrificio, lì aveva sigillato lo spirito della Volpe a Nove Code dentro suo figlio appena nato, e lì era stato trovato dai ninja della squadra AMBU.

Con la luna che si rifletteva nell’acqua limpida del ruscello i due ragazzi si sdraiarono a terra, a fissare il cielo che era stato testimone della perdita di molte vite, ma anche dello sbocciare di tanti amori e a insaputa dei giovani protagonisti in destino ne stava intessendo un’altra, forse la più contorta che avesse mai tessuto.

E in quella calma Naruto e Hinata si addormentarono uno stretto all’altra .

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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Capitolo 3
*** Scoperte ***


                      

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

CAPITOLO 2

 

SCOPERTE

 

Le prime luci di mezzogiorno svegliarono Naruto e Hinata ancora distesi sulle rive del piccolo ruscello. Quando Hinata aprì gli occhi quasi ebbe un infarto, urlò e fece quasi cadere nell’acqua il povero Naruto che perso nei suoi sogni non si era accorto del risveglio della sua compagna.

-Che hai da urlare? – chiese Naruto con gli occhi ancora pieni di sonno.

- Niente. Mio padre non sa che non tornavo a casa per la notte e adesso come minimo avrà mobilitato tutte le forze ninja del Villaggio- disse in fretta la ragazza.

-E allora?-

-Allora tu non lo consci: si sarebbe arrabbiato se non gli avessi preparato il tè, si sarebbe infuriato se fossi andata in missione senza dirgli niente, ma non so che tipo di reazione gli comporti sapere che ho passato la notte fuori, sulle rive di un ruscello, in compagnia di un ragazzo che lui ritiene un piccolo delinquente mascalzone.-

-Caspita! Ehi! Mi è venuta un’idea: potresti dirgli che hai passato la notte da un’amica e che ti sei dimenticata di avvertirlo-

- Ti sbagli un’altra volta: in sedici anni che ho non sono mai andata a dormire da una mia amica e per essere la prima volta avrei dovuto dirglielo. Poi mettiamo che ci caschi e mi chieda da chi sono stata che gli racconto?-

Dopo diversi minuti di silenzio dove ognuno era assorto nei suoi pensieri Naruto esclamò – Puoi chiedere a Ino, a Ten Ten o a Sakura.-

- Nessuna di queste sarebbe credibile. Ten Ten l’avrò vista si e no due volte e non ci siamo mai parlate mettiamo il caso che mio padre non mi creda e voglia andare a verificare che cosa le dirà “Hinata ah si quella ragazzina timida che sta sempre con Scino e Kiba, no non ci siamo mai rivolte la parola” finirei nei guai lo stesso. Con Ino idem. E Sakura …-

-Sakura cosa?-

- Da quando sei ripartito dopo la festa non mi rivolge più la parola. L’altro giorno l’ho vista parlare con Ino, lei piangeva e diceva che è colpa mia se tu ti sei allontanato da lei.-

-Cosa? Cos’è questa storia?-

- Quando Sasuke è partito lei ha sofferto molto allora si è aggrappata a te come suo punto di riferimento, ma allo stesso tempo si è impegnata ancora di più negli allenamenti, per non mostrare che ti era attaccata più che mai. Dopo che sei partito quattro anni fa ha fatto finta di niente, ma quando l’anno scorso te ne sei andato di nuovo non ha retto e ha scaricato la colpa su di me dicendo che ti avevo raccontato delle cose su di lei che ti hanno fatto allontanare definitivamente. Da allora non mi rivolge più la parola.-

- Sai una cosa? Se tu mi avresti detto queste cose quattro anni fa io sarei corso da lei dicendole che ero cotto, ma ora stando così tanto tempo lontano da casa ho capito che Sakura non ha mai apprezzato quello che facevo per lei, per essere migliore di Sasuke, per essere accettato da lei,  mi disprezzava a le sue attenzioni per me erano solo un mezzo per scoprire dove fosse Sasuke, per ritrovarlo e per fare ciò che io non ho fatto con lei : digli che lo amava, senza aver paura di un suo rifiuto. Vedi adesso è tutto cambiato, ho capito che non ne valeva la pena e ho lasciato perdere.-

-Non ti credevo così riflessivo-

-Neanche io. Comunque vedo che anche tu sei cambiata moltissimo, e non solo esteriormente. Ti vedo diversa, più sicura più sciolta. Prima quando passavamo del tempo insieme eri sempre così impacciata, non parlavi quasi mai, ti perdevi spesso nei tuoi pensieri e quasi sempre diventavi rossa come un pomodoro: come adesso. Ho detto qualcosa di male?.-

“ Oddio si è sempre accorto del mio rossore e io che pensavo che non lo notasse.” – No, niente. Mamma come è tardi sarà meglio che torni a casa è quasi ora di pranzo.-

- Aspetta ho un’idea: fai un salto a casa e avvisali che non ci sarai per pranzo, se ti lasciano uscire ci vediamo davanti casa tua alle due in punto.

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Capitolo 4
*** Un quasi appuntamento ***


Hinata una volta ottenuto i permesso dai genitori (che visto l’aria felice della figlia avevano deciso di rimandare l’interrogatorio sulla notte passata fuori) andò di filato a cambiarsi e a pettinarsi voleva essere quanto più bella possibile, ora che il cuore di Naruto era di nuovo libero aveva l’opportunità per fare colpo e non se la sarebbe lasciata scappare tanto facilmente. I commenti che Naruto aveva fatto sul cambiamento del suo carattere l’avevano riempita di gioia.

Alle due meno qualche minuto Naruto era uscito e una volta arrivato a casa Hyuga si nascose dietro il muretto come gli aveva consigliato Hinata, l’idea non gli andava a genio ma avrebbe trovato il modo di farsi accettare dal padre di Hinata come “candidato fidanzato di sua figlia”. L’aveva pensato davvero diventare il possibile fidanzato di Hinata? Era una cosa su cui non aveva mai riflettuto: era evidente che piaceva a Hinata. Quattro anni fa una cosa del genere non l’avrebbe mai pensata, ma d'altronde non pensando più a Sakura e visto il cambiamento di carattere della ragazza non era affatto una cattiva idea.

A interrompere i suoi  pensieri si presentò un bellissima Hinata vestita con un toppino attillato e con un pantaloncino corto abbinato.

I due si incamminarono verso la locanda del ramen dove avevano cenato la sera prima.

Una volta arrivati il proprietario li fece accomodare e andò a preparare il ramen quando ad un tratto Naruto lo fermò.

- Ehi! Il menù per favore-

- Ma come non prendete il ramen, da quando ti conosco ordini solo quello- obiettò il proprietario.

- Oggi voglio cambiare e poi sono in dolce compagnia è giusto che scelga lei cosa vuole mangiare!-

- Ok tenete.-

Naruto ordinò una bistecca al sangue e Hinata un arrosto di vitello. Finito di mangiare andarono a fare una passeggiata, passarono di fronte all’accademia ninja dove videro Konohamaru parlare con dei bambini. Naruto lo chiamò e lui felicissimo di rivedere il suo amico gli saltò al collo fino a stozzarlo.

- Peste che combini?-  il saluto di Naruto fu molto caloroso

-Niente di che. Ero venuto a ritirare delle scartoffie e a vedere come se la passano le nuove generazioni-

-Parli come un vecchio lupo di mare. Guarda che l’anno scorso eri al loro livello-

-Lo so ma io non aspetterò di fare vecchio come un mia conoscenza prima di diventare chunin-

- Perché ci sono gli esami? E tu intendi partecipare?-

- Gli esami ci son tra sei mesi e io ho deciso di iscrivermi con largo anticipo-

- Allora potremmo essere rivali: se ci sono gli esami non voglio lasciarmeli sfuggire, sperando che questa volta finiscano con più promozioni e con un Villaggio ancora degno di essere chiamato tale-

-Non ti preoccupare. Vedo che ti sei dato da fare subito!- Konohamaru mettendo una mano davanti alla bocca accennò con la testa a Hinata, si mise a ridere come un forsennato facendo agitare il gatto che aveva in braccio.

- Vabbè, ci si vede in giro-

- Ok, vi lascio piccioncini - sghignazzò Konohamaru ma prima che si allontanasse troppo Naruto gli mollò un ceffone facendolo cadere a terra privo di sensi.

 

I “piccioncini” come li aveva definiti Konohamaru passeggiarono e parlarono fino al tramonto, il cielo era rosa e cominciava già a scurirsi quando una figura pressoché della loro età si stagliava all’orizzonte

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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Capitolo 5
*** Un incontro spiacevole ***


La figura si avvicinava sempre di più fino a fermarsi a pochi metri dai ragazzi: era niente poco dimeno che Sakura. Quella visione fece illuminare il viso di Naruto e fece scurire quello di Hinata.

La nuova arrivata corse in contro a Naruto abbracciandolo e coccolandolo, si ritirò da lui per osservarlo meglio e a quel punto vide Hinata, il suo volto che fino a quel momento era pieno di gioia si incupì e dalle sue labbra uscirono poche parole sussurrate in modo che solo Naruto potesse sentire

- Che ci fa lei qui? E’ con te?-

- Si – fu la risposta impacciata di Naruto che si rese conto di quanto le parole di Hinata fossero vere; lei dal canto suo riusciva solo a pensare “Proprio ora doveva arrivare quella vipera, si era creata una bella situazione e lei che fa corre in contro al suo Naruto e rovina tutto. Che tra l’altro è il mio Naruto”.

- Senti non mi va di parlare davanti a lei ti spiego tutto strada facendo mi accompagni?-

- Bè veramente…- disse Naruto accennando con lo sguardo a Hinata che si era allontanata e seminascosta dietro un albero.

-Capisco! Non vuoi lasciarla sola, un gesto molto gentile da parte tua visto che la povera Hinata sta sempre da sola chiusa in quel buco che lei e la sua famiglia di psicotici definiscono casa. Comunque sono felice che sei tornato e vorrei fare quattro chiacchiere con te stasera. Puoi?-

- Va bene- mormorò Naruto. – A che ora?-

- Verso le nove davanti alla locanda del ramen. Ci vediamo. Tanti baci.- e se ne andò saltellando come a voler rinfacciare a Hinata che avrebbe avuto Naruto tutto per se una serata intera, però lei era all’oscuro del tempo che avevano passato insieme Hinata e Naruto.

- Avevi ragione! Non è più la Sakura che pensavo, che amavo e hai ragione a sentirti a disagio quando c’è lei. Io non avevo intenzione di andare a cena con lei stasera ma quando fa così mi mette alle strette e non so come fare…- Naruto gesticolava nell’aria come a cercare altre parole ma la giovane Hyuga pose un indice sulla bocca del ragazzo dicendogli che non doveva scusarsi lui era libero di uscire, di frequentare e di amare chi voleva. Era evidente che aveva avuto una stretta al cuore all’espressione “che amavo”. Aggiunse solo – Però ti chiedo una cosa io non voglio interferire sulla tua vita sentimentale ne tanto meno farti soffrire desidero solo non essere presa in giro. Se le cose che mi hai detto stamattina le pensi davvero, se credi a quelle cose che ti ho detto su Sakura non  riaprirle il cuore, non fare in modo che si metti di nuovo in mezzo a noi-

-In mezzo a noi? Cosa intendi dire? Non capisco!-

- Niente si è fatto davvero tardi devo andare- e senza aggiungere altro Hinata corse via con le lacrime agli occhi e ripensando a quello che aveva detto Sakura, quello che le aveva confidato Naruto quella mattina “ Si sarà trattato di un sogno, lui la ama ancora e io sono stata una povera illusa. A ora di pranzo Naruto forse si trovava a passare davanti a casa mia” –quel buco che lei e la sua famiglia di psicotici chiamano casa- la parole di Sakura risuonavano nella sua testa rendendo ancora più reale ciò che temeva “Ieri sera forse sono andata al ruscello per rinfrescarmi la faccia e mi sono addormentata. Come ho fatto a credere che Naruto mi stesse davvero dando retta. Lui ama Sakura e nulla può impedire il loro amore, tanto meno la mia volontà.

 

 

 

 

 

 

 

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Capitolo 6
*** Tragiche decisioni ***


Convinta di essersi persa in un sogno da cui era difficile uscire la giovane Hyuga decise di partire alla volta del Villaggio delle Rocce: sarebbe andata a trovare Nonna Sancho, Ranmaru e Karashi alla locanda del curry. Si sarebbe fermata lì qualche giorno per poi partire alla volta di terre sconosciute.

Mentre pensava al da farsi camminò a lungo e quando ormai aveva preso la sua tragica decisione era giunta davanti all’ingresso di casa sua, e le parole di Sakura non poterono fare altrimenti che risuonare tristemente nella sua testa. Guardò malinconica il suo giardino era bello, i fiori che erano sbocciati adornavano la casa di mille colori mentre quelli che erano ancora in attesa di fiorire davano un tocco di verde.

Entrò silenziosa, si arrampicò agilmente per le scale che portavano alla sua stanza e iniziò a preparare lo zaino per la partenza. Sua sorella che si trovava a passare di là la vide e gli chiese se andava in missione quando Hinata non rispose decise di lasciar perdere, ma prima di andarsene notò una lacrima che cadde sul letto, seguita da molte alte e si chiese il motivo di quel pianto, ma d’altronde aveva rinunciato a capire la sorella anni fa.

Dal canto suo Hinata non voleva lasciare la famiglia, gli amici e il Villaggio solo perché uno stupido ragazzino viziato non voleva darle retta. Se da un lato la ragazza pensava questo, dall’altro non faceva che ripetersi che aveva ancora una possibilità, avrebbe continuato a sperare di averlo una giorno tra le sue braccia come aveva fatto da tanti anni sin dal primo attimo in cui si era innamorata di Naruto. Lui era così dolce, quando stavano insieme gli si scioglieva il cuore a guardarlo gesticolare nell’aria, a balbettare cercando le parole adatte.

Mentre la sua mente divagava entrò suo padre facendola sobbalzare – Vai in missione?-

-No, ho deciso di partire- rispose secca Hinata

-Cosa avresti intenzione di fare tu?-

-Voglio andare via da qui!-

-Senti in questi giorni ne stai combinando di tutti i colori, tu non ti muovi da questa casa e voglio avere una spiegazione plausibile per la tua essenza sia per quanto riguarda la notte scorsa sia per quanto riguarda oggi a pranzo. Sono stato chiaro!- urlò il padre di Hinata.

Dimenticandosi tutte quelle scuse che aveva inventato quella mattina con Naruto, la ragazza guardò suo padre negli occhi e dopo aver passato vari minuti a squadrarsi gridò- Sono stata con Naruto ho passato la notte in riva ad un ruscello con lui e con lui ho pranzato.-

Il padre di Hinata era divento color mattone era chiaro che non era abituato a stress del genere: sin da quando era bambina sua figlia era sempre stata calma e tranquilla, aveva sempre ubbidito e non aveva mai preso uno schiaffo ma c’è una prima volta per tutto…

- Ho raggiunto il limite di sopportazione!- disse l’uomo appioppando un sonoro schiaffo alla ragazza.

Un po’ per il dolore alla guancia un po’ per le sofferenze che aveva patito nell’ultima ora Hinata afferrò lo zaino e scappò via.

Suo padre rimase immobile al centro della stanza, rosso, sudato, e con mille domande da rivolgere alla figlia si buttò sul letto dicendo – Perché a quell’età diventano così incontrollabili.-

Dall’altra parte del Villaggio Naruto si era buttato sul letto ripensando a ciò che aveva detto Hinata prima di scappare via –In mezzo a noi- continuava a ripetere queste parole da più di un ora non capiva cosa volesse dire la ragazza.

Non sapeva se aver accettato l’invito di Sakura era stata una buona idea ma senz’altro avrebbero avuto l’occasione di parlare e di chiarire.

Si vestì in fretta con la solita tuta da allenamento: non voleva far vedere a Sakura che si era preparato per l’appuntamento.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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Capitolo 7
*** L'appuntamento con Sakura ***


Per i fan di NaruHina non vi preoccupate, presto si risolverà tutto.

Fatemi sapere cosa ne pensate! Commentate vi prego, anche per dirmi che faccio schifo.

 

Naruto era giunto alla locanda dal ramen da oltre quindici minuti ma di Sakura neanche l’ombra.

Sakura era ancora davanti allo specchio, sul letto giacevano i tre completi che erano stati presi in esame per l’appuntamento: un vestitino azzurro di lino leggero, una camicia bianca e una gonna blu simile a quella della divisa scolastica e un abitino scollato rosa. Erano ore che cercava di scegliere aveva svuotato tutto l’armadio e quei tre la convincevano di più ma ogni volta che se li riprovava trovava un difetto, un imperfezione che le facevano le cosce troppo spesse, che le evidenziava troppo il giro vita. Dopo l’ennesima sfilata davanti allo specchio optò per l’abitino scollato rosa, sciolse i capelli e andò in bagno a truccarsi convinta di avere ancora molto tempo a disposizione. Quando guardò l’orologio si rese conto che sarebbe stata puntuale se l’orologio fosse stato spostato un’ora indietro. Si precipitò in strada senza nemmeno prendere la giacca e corse a perdi fiato fino alla locanda.

Seduto davanti al bancone trovò un Naruto scocciato ad aspettarla, ma la sua attesa fu premiata dalla visione della ragazza che sfoggiava tutto il suo splendore. Avrebbe potuto benissimo fare invidia a Ino considerata da tutti la ragazza più carina del Villaggio.

Appena arrivata Sakura scoccò un bacio sulla guancia di Naruto facendolo diventare tutto rosso.

La cena passò tranquilla tra una chiacchiera e l’altra e nessuno dei due toccò il tasto “Hinata”.

Uscirono dal locale che erano le undici e mezzo passate e, mano nella mano, si incamminarono per una passeggiatina notturna.

- Mi sei mancato molto sai!- disse all’improvviso Sakura.

-Davvero?-

-Certo! Mi sentivo tanto sola! Non avevo nessuno con cui parlare!-

“ Non è vero che non aveva nessuno con cui parlare Hinata l’ha vista chiacchierare con Ino e poi dubito di esserle mancato” pensava Naruto mentre camminavano.

La ragazza gli alzò il braccio ci si circondò le spalle e si accoccolò contro il suo petto sussurrando

-Giurami che non partirai mai più e che rimarrai sempre con me!- .

“ E’ troppo vicina, e cosa fa ora?”

Il viso di Sakura si era avvicinato pericolosamente a quello di Naruto che non riusciva ad allontanarsi. Forse non era riuscito al dimenticarla e Hinata aveva ragione la amava ancora e ora che il sentimento era reciproco…

Il naso di Sakura stava sfiorando il suo facendogli il solletico e Naruto preso da un sentimento che era ormai sfuggito al suo controllo avvicinò il suo viso ancora di più a quello della ragazza fino a quando le loro labbra si sfiorarono il un tenero e dolce bacio che sigillava quel loro amore impossibile.

Era ormai l’alba e ancora una volta aveva passato la notte fuori con una ragazza: una vita così non l’aveva mai avuta! Che fosse l’inizio di una nuova vita? Più bella e felice degli anni trascorsi a fare il ninja?

Questo solo il destino e il tempo avrebbero potuto e saputo dirlo.

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Capitolo 8
*** Alla locanda del curry ***


Hinata aspettava impaziente davanti alla porta dello studio dell’Hokage. Era nervosa non era riuscita a trovare una scusa per uscire dal villaggio: le serviva il permesso dell’Hokage per uscire da quelle mura altrimenti sarebbe stata accusata di alto tradimento.

Finalmente Shizune aprì la porta facendola entrare. Tsunade (il quinto Hokage) era seduta dietro la scrivania e sfogliava svogliatamente delle scartoffie quando alzò gli occhi e vide Hinata il suo sguardo assonnato divenne subito attento e vigile. Essendo un bravo ninja medico fino a quel momento era riuscita a combattere il tempo e ad avere l’aspetto di una ventenne (nonostante avesse più di cinquanta anni) ma ora anche per lei era arrivata l’ora di invecchiare: si notava dalle pesanti rughe che le scavavano il volto. Il soprannome che le aveva affibbiato Naruto molti anni prima cominciava a mostrare tracce di verità, lui la chiamava “nonna Tsunade”.

- Posso fare qualcosa per te Hinata?- chiese

- Si, son venuta a chiederle il permesso di uscire dal Villaggio. Voglio andare e trovare Nonna Sancho.-

- Perché questa decisione improvvisa?-

- Così ho solo voglia di andare a trovarla. Mio cugino Neji ha detto che fa un curry fantastico!-

-Capisco! E quando vorresti partire?-

- Al più presto! Va bene oggi stesso!-

- Ok. Ma ricordati di rientrare entro una settimana a partire da oggi. Per raggiungere la locanda non ci vuole molto.-

-Grazie! Allora arrivederci!.-

Hinata uscita dall’ufficio di Tsunade si diresse verso l’uscita del villaggio ignara della richiesta che Tsunade aveva fatto a Rock Lee. Prima che Hinata chiedesse il permesso di uscire dal Villaggio stava parlando con il ragazzo: lui voleva andare in missione così l’Hokage per accontentare entrambi ordinò a Lee di scortare Hinata in modo da non correre rischi e infatti in strada…

- Ciao Hinata!-

- Ciao Rock Lee! Cosa ci fai qui?-

- Niente solo che vorrei accompagnarti da Nonna Sancho sono anni che non la vedo e desidero vedere come stanno lei Karashi e Ranmaru.-

- Tu come fai a sapere che sto andando da loro?-

- Prima mentre parlavi con Tsunade ho sentito che le chiedevi il permesso di uscire dal Villaggio così ho approfittato per chiederlo anche io.-

- Ok .- “Mi farà bene parlare con qualcuno che non sia mio padre, mia sorella, Neji o Naruto”.

Si incamminarono e dopo poche ore giunsero al bosco che si trovava in prossimità della locanda del curry. Hinata si fermò come incantata a contemplare la struttura che si erigeva davanti ai suoi occhi. Rock Lee credeva che fosse meravigliata dalla locanda ma la ragazza pensava a Naruto. 

Hinata cominciò ad indietreggiare scuotendo la testa non era sicura di voler entrare lì dentro. Lee rimase sbalordito dal comportamento della fanciulla. Hinata si girò e cominciò a correre nella direzione da dove erano venuti. Rock Lee non sapendo cosa fare rimase immobile guardando la ragazza scappare. Sbalordito e senza parole si diresse verso la locanda dove trovo ad aspettarlo l’anziana nonna, un bambino e un giovane uomo. Si abbracciarono e si scambiarono i saluti, entrarono e la nonna preparò a Lee un curry ultra piccante mentre il ragazzo le raccontava gli ultimi avvenimenti tralasciando però lo strano comportamento di Hinata .

 

Intanto la ragazza correva, correva a più non posso, scappava da un cosa o da un ricordo che l’aveva terrorizzata, era andata via dal villaggio per sfuggire al pensiero di Naruto. Ma quando si era trovata di fronte alla locanda dove era stato il suo amato  le si era impressa nella mente l’immagine di Naruto e Sakura stretti in un bacio mozzafiato. A quella vista le si era gelato il cervello.

La sola cosa che le era venuta in mente era scappare per raggiungere mete lontane e sconosciute.

Aveva una settimana di tempo per dimenticare ciò che Sakura aveva detto e aveva fatto con il suo Naruto.

 

 

 

Ok questo capitolo fa schifo ma mi sembrava una buona idea far allontanare Hinata dal villaggio. Per quanto riguarda Rock Lee è stato puro e semplice lampo di genio, se così si può definire.

Non preoccupatevi per Naruto e Hinata si sistemerà tutto (il titolo non vi suggerisce niente) a partire dal prossimo capitolo… ma non voglio anticiparvi nulla.

Se leggete lasciate un commentino per aiutarmi a migliorare questa sottospecie di fan fiction.

Al prossimo capitolo

Genio95

 

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Capitolo 9
*** Dubbi ***


Intanto al Villaggio la vita scorreva tranquilla.

Naruto aveva dato appuntamento a Sakura per il pomeriggio: sarebbero andati al parco, al laghetto avrebbero cenato in un ristorantino di lusso per poi passeggiare al chiaro di luna.

Erano le quattro e i due ragazzi stavano beatamente stesi sull’erbetta fresca del parco. Alcuni bambini giocavano a pochi metri da loro.

Naruto stava sdraiato per terra con la testa sulle gambe della ragazza a fissare il cielo azzurro e limpido.

Naruto ripensava continuamente al comportamento di Hinata, era quasi una settimana che non la vedeva in giro, che si fosse offesa a tal punto da non volerlo più vedere?

Più pensava a questa cosa più gli venivano dei dubbi riguardo a Sakura e la loro “relazione” se così si poteva chiamare. Sakura gli accarezzava dolcemente la testa, la sua mano si perdeva in quei morbidi capelli biondi, cercando di decifrare l’espressione di Naruto per capire a cosa stesse pensando.

Naruto aveva dei forti dubbi riguardo a Sakura. Non si riusciva a capacitarsi: ora che aveva finalmente ottenuto Sakura, era quello che aveva sempre sognato; non gli sembrava vero e gli faceva uno strano effetto. Aveva realizzato il suo obbiettivo ma non riusciva ad essere felice, non era come se lo era sempre immaginato. Non riusciva a smettere di pensare a Hinata! Ciò significava una sola cosa: il sentimento che aveva una volta per Sakura ora lo provava per Hinata.

Dopo continui ripensamenti e riflessioni Naruto si mise in pace anima e corpo e dichiarò a se stesso che non amava più Sakura. Il problema era come riferire questo pensiero alla ragazza senza ferirla: anche se non l’amava più la considerava lo stesso come una sorella!

Passarono ancora varie ore e fu solo all’imbrunire che Naruto si decise a compiere quel grande gesto! Aveva deciso che avrebbe lasciato Sakura con stile cercando di non ferirla e allo stesso tempo provando a non dargli false speranze.

Si avviarono verso il ristorante e per strada incontrarono un cane ninja che si insinuò tra i loro piedi facendo quasi cadere Naruto che inveì contro il povero cane mentre questo si allontanava tra le sonore risate di Sakura che non potè resistere alla scena: un cane marroncino che si agitava, faceva le feste e scodinzolava e un carino ragazzo biondo che lo mandava a quel paese.

 

I ragazzi passarono un’allegra serata senza il minimo accenno da parte di Naruto a volere piantare la sua compagna .

Quella sera verso il tardi si accordarono per andare in spiaggia il pomeriggio del giorno dopo. Volevano fare il bagno al tramonto con il sole che si rifletteva nell’acqua rosso-arancione.

Naruto era deciso a sfruttare quel momento per scaricare la ragazza. Doveva illuderla per sole altre 24 ore. Avrebbe saputo resistere alla tentazione di lasciarla subito?

Era difficile pensare che pochi giorni prima si stavano sbaciucchiando in un angolo della strada, sembrava trascorsa un’eternità sia per Naruto, sia per Sakura che credeva di aver finalmente trovato il vero amore e anche per Hinata che in quel momento stava rientrando nel Villaggio.

 

 

 

Volevo ringraziare di cuore tutti coloro che hanno commentato, che hanno inserito questa fan fiction tra i preferiti a anche chi ha solamente letto.

Fan di NarHina non preoccupatevi Sakura si toglierà presto dalle scatole. Per quelli di voi che speravano in una NaruSaku mi dispiace ma non è detto che no possa accontentarvi in futuro.

Fatemi sapere che cosa ne pensate. Se come autore faccio schifo è meglio che me lo diciate adesso così mi ritiro da questa carriera. Sennò mi dovrete sopportare ancora un bel po’

Al prossimo capitolo

Genio95

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Capitolo 10
*** Naruto passa all'azione ***


Quel pomeriggio Naruto e Sakura si incontrarono in spiaggia per fare il bagno come avevano deciso il giorno prima.

Avevano entrambi il costume sotto i vestiti ma Sakura era imbarazzata, avrebbe visto Naruto in costume da bagno (non era la prima volta quattro anni prima l’aveva visto in mutande) e soprattutto avrebbe dovuto spogliarsi davanti a lui.

Naruto indossava un costume arancione con tanti simbolo rossi che ricordavano il sole, Sakura invece aveva un magnifico due pezzi dello stesso colore della tuta: il pezzo di sopra era aderante e si legava dietro la schiena con un fiocco.

Naruto, nonostante le intenzioni di mollare la ragazza, non potè che rimanere allibito davanti ad una così celestiale visione. Gli occhi del ragazzo uscirono dalle orbite e nelle sue orecchie, arrossate in punta, risuonava una musica angelica che lo fece ricredere un po’ su quanto aveva deciso di fare.

- Naruto che fai acchiappi le mosche?- il brusco richiamo alla realtà non fu molto gradito dal ragazzo che preferiva vivere in un mondo dove Sakura non parlava e dove lo facesse sognare senza farlo rimanere lì impalato con la bava alla bocca.  

Erano circa le sei quando il sole raggiunse la posizione tanto attesa, si specchiava sull’acqua creando un effetto tanto innaturale quanto incredibilmente meraviglioso.

Naruto si fece coraggio e si decise. Stava aprendo la bocca quando Sakura lo chiamò .

-Guarda non è magnifico?-

-Si-

Si stava facendo tardi e i ragazzi decisero di farsi una camminata lungo il bagnasciuga, si vestirono lentamente passandosi spesso qualche vestito dell’altro: il pantaloncino di lei, la giacca di lui.

Camminarono per un po’ in silenzio quando Naruto cominciò a dire qualcosa

-Ho passato dei giorni bellissimi grazie a te. Non avevo mai trascorso un periodo così bello in compagnia di una ragazza.-

- Davvero?- Sakura approfittò del momento per infilarsi sotto al braccio di Naruto

-Senti Sakura…-

-Si-

Naruto si fermò tendo per mano la ragazza che rimase sorpresa. Avvicinò il suo viso a quello della giovane Haruno, lo prese tra le mani e la baciò .

Naruto scostò il suo viso da quello della ragazza sussurrandogli

-Sono stato benissimo con te! Ma non può funzionare. Siamo troppo diversi e poi tu ami ancora Sasuke, non finirai mai di sperare che torni!-

-Perché tu no?-

- Sasuke per me era un amico, un fratello e da quando e partito ho sofferto molto ma non ho mai illuso nessuno di prendere il suo posto!-

-E con questo che vuoi dire? Che io ti sto illudendo? Che come Sasuke rimetterà piede in questo villaggio io ti lascerò anche se nel frattempo potremmo aver messo su famiglia?-

-Può darsi! Ma io non voglio fare la tua fine! Non voglio illudere una ragazza che mi ama e che venderebbe l’anima al diavolo per me!-

-Parli di Hinata non è vero?-

-Si. Lei mi ama e anche io le voglio bene!-

- C’è una grande differenza tra il volere bene e l’amare!-

-Cosa vuoi? Che lo urli al mondo? Va bene! Io amo Hinata!-

 

Hinata che stava pelando le patate in cucina starnutì. Che qualcuno stesse pensando a lei? E che questo qualcuno fosse Naruto?

 

A quelle parole Sakura scoppiò in un pianto che pareva non finire mai. Naruto cercò di consolarla dicendole che potevano rimanere buoni amici, come prima. La strinse in un abbraccio sussurrandogli dolci parole. Sakura si sciolse dall’abbraccio dell’amico e scappo via lasciando spiazzato il povero ragazzo.

- Le donne! Io rinuncio a capirle.-

 

Dall’altra parte del Villaggio uno sconosciuto varcava la soglia. Uno sconosciuto ricercato dalla Foglia molto noto ai nostri amici.

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Capitolo 11
*** Il ritorno del traditore ***


Lo sconosciuto era un giovane ninja che aveva tradito il Villaggio e i suoi amici molti anni prima, era scappato per inseguire la via del male, che secondo il suo parere era la più breve per raggiungere il potere. Lui viveva solo per vendicarsi della morte di tutti i membri del suo clan.

Pochi giorni prima aveva capito di aver sbagliato e pentitosi aveva aiutato un gruppo di jonin e di chunin in missione per scoprire i segreti del suo maestro: Orochimaru.

La Foglia per sdebitarsi gli ha revocato il grado di ricercato a patto che lui faccia dei lavori pubblici e sociali.

Questo sconosciuto altri non era che Sasuke Uchiha. Tornato finalmente al villaggio.

 

Naruto rimasto solo si incamminò verso casa, il destino volle che prendesse la strada più lunga: quella che passava vicino all’ingesso del villaggio.

Era arrivato davanti alla porta, tirò un sospiro e per un attimo desiderò che il suo migliore amico/fratello fosse lì accanto a lui per dirgli – Ehi! Testa quadra! Hai la luna storta?-.

Una voce in apparenza lontana ma che Naruto sentiva vicino al cuore risuonò nell’aria

-Ehi! Testa quadra! E’ tanto che non ci si vede?-

Naruto si girò e vide quello che non si sarebbe immaginato neanche nel sogno più bello: il suo migliore amico era tornato. Avrebbe voluto saltargli a dosso, piangere e urlare per la felicità ma non lo fece, il ricordo del suo tradimento era più forte che mai. Le immagini di quattro anni prima gli si ripresentarono vive davanti agli occhi. –Non voglio tornare! Lì le mie capacità sono sprecate! Non passerò il mio tempo in mezzo a un branco di incapaci come voi!- con queste parole Sasuke aveva espresso il suo parere riguardo al villaggio e ai suoi amici.

-Cosa ci fai qui?- rispose gelido Naruto.

-Sono tornato!-

La immagini del combattimento e della sua sconfitta divennero ancora più vivide.

-Non puoi entrare in un villaggio dove sei ricercato per alto tradimento.-

-Mettila così diciamo che mi hanno scagionato! E’ una lunga storia e te la racconterei volentieri davanti a una ciotola di ramen-

Naruto non potè resistere alla tentazione sia per il ramen sia per passare del tempo con l’amico che credeva avere perduto.

- D’accordo ma non credo che ti accoglieranno volentieri-

Andarono alla locanda e mangiarono, tra una chiacchiera e l’altra uscì fuori l’argomento”Sakura”.

-Ti piace Sakura?- Naruto fece quasi strozzare Sasuke.

-Come? Sakura? Quella ragazzina? Quella mocciosa? Quella bambina? Ehm…si.-

-Sei arrivato giusto in tempo l’ho appena lasciata!-

-Davvero? Perché quando siete stati insieme?-

-Da una settimana fa a oggi! Ma tu non credevi che fosse noiosa?-

-Già ma come tu hai smesso di correrle dietro anche io mi sono preso una “cotta” per lei!-

-Va bene! Tralasciamo questo argomento. Ti va una partita a pallone?-

-Con piacere!-

-Ti avviso son il campione dell’uno contro uno!-

-Ti ho sempre battuto in tutto e ti batterò anche a calcio!-

 

I ragazzi si incamminarono allegri verso il campo sportivo di Konoha, si cambiarono e dopo dieci minuti erano pronti per giocare.

Sasuke in divisa nera e bianca e Naruto arancione con delle strisce blu.

 

La partita finì con un 3-2 per Naruto.

I ritrovati amici si diedero appuntamento per il giorno dopo e ognuno si incamminò verso la propria casa.

 

 

 

Ringrazio tutti quelli che hanno commentato, che hanno inserito questa fan fic tra i preferiti e che hanno letto .

Spero vi sia piaciuto il colpo di scena.

Al prossimo capitolo

Genio95

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Capitolo 12
*** L'amore trionfa sempre ***


 

 

Il giorno dopo Sasuke uscì di casa mezz’ora prima dell’appuntamento con l’amico.

Passeggiando per le strade del villaggio Sasuke si meravigliò di quante cose fossero cambiate dalla sua partenza.

 

Sakura, per dimenticare il fiasco con Naruto uscì a prendere un po’ d’aria, ignara del fatto che il suo più grande amore stesse passeggiando a pochi decine di metri da lei.

Ripensò a tutte le esperienze, le gioie, i dolori vissuti insieme a Naruto e a Sasuke. Desiderò ardentemente di averlo lì al suo fianco per abbracciarlo, per stringerlo a se per confidargli quanto stesse soffrendo in quel momento; avrebbe voluto farsi consolare da quella sua voce sicura e profonda che la faceva sentire a casa.

In quel momento, come d’incanto, un bellissimo Sasuke sbucò dall’angolo in fondo alla strada, Sakura credette di avere le allucinazioni. Il suo amato scostò il ciuffi corvino dai sui magnifici occhi neri scoprendo il volto dai lineamenti angelici. Quella visione fece svenire Sakura.

Sasuke si affrettò a soccorrere la ragazza che aprì un filo gli occhi e mormorò

-Sono in paradiso?-

-No sei tra le mia braccia.- la voce di Sasuke era più profonda e rassicurante che mai.

Sasuke prese la ragazza e la portò in riva al mare.

Si era spogliato ed era rimasto in costume da bagno, stranamente anche la ragazza lo aveva sotto.

La ragazza, ormai svegli credette di vivere in un sogno, si buttò al collo di Sasuke in lacrime

-Sei tornato!Sono stata così in pensiero!Non mai smesso un minuto di desiderare il tuo ritorno…-

Sasuke pose l’indice sulla bocca della ragazza:era caldo e sapeva di mare.

Sakura era al settimo cielo e Sasuke non provava quel brivido freddo che gli percorreva la schiena dall’ultima volta che aveva visto la ragazza.

Decisero di farsi un camminata sull’acqua cristallina (non sulla spiaggia ma proprio sull’acqua).

Arrivati in un punto molto profondo si fermarono, e guardando sotto i loro piedi notarono una miriade di pesci multicolore che schizzavano da tutte le parti.

Sasuke si sedette sull’acqua e Sakura lo imitò. Il buio sarebbe sceso sulle loro teste di lì a poco.

I due si  strinsero in un abbraccio che si trasformò in un bacio che rese chiari i sentimenti che l’uno provava per l’altra e viceversa.

Ma questa è un’altra storia…

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Capitolo 13
*** Consigli da uomo a uomo ***


Naruto era comodamente sdraiato sul suo letto e pensava a Hinata. Non la vedeva e non la sentiva da più di quindici giorni. In quel momento avrebbe voluto averla vicino, avrebbe voluto che la ragazza che amava fosse accanto a lui. Voleva stringerla tra le sue braccia e dirle che l’amava, ma tutto questo non era possibile: Hinata era lontana mille miglia da lui, non lontana fisicamente, ma con il cuore, non la sentiva vicina come la sentiva quando era lontano da casa, da tutto ciò che amava.

La musica usciva dallo stereo, rimbalzava sulle pareti di una casa vuota e giungeva malinconica alle orecchie del ragazzo. Un’aria triste incombeva su tutta la casa, anche gli uccelli sembravano avvertirla e non si posavano più sulla ringhiera del balcone di casa Uzumaki.

Naruto si alzò di scatto, uscendo da quello stato di monotonia e atrofia in cui era caduto. Andò in cucina, ingurgitò un panino al salame stagnato, andò in camera a vestirsi e il suo sguardo si posò sul comodino dove aveva poggiato la collana che gli aveva regalato “nonna Tsunade” quattro anni prima, dopo aver sconfitto Orochimaru. Quella collana non l’aveva più tolta fino a prima di fidanzarsi con Sakura. Il ragazzo la riteneva un porta fortuna che lo teneva legato al suo villaggio, a Hinata e a Sasuke.

 

Naruto si precipitò in strada e corse a perdifiato verso il centro del villaggio: era giorno di mercato e sicuramente lì avrebbe trovato ciò che cercava. Il ragazzo non aveva bisogno di frutta o di verdura bensì di parlare con una persona a lui molto cara: il maestro Iruka.

Il maestro come Naruto era rimasto orfano dei genitori da piccolo e per attirare l’attenzione su di se faceva il pagliaccio. Naruto da bambino aveva sofferto molto, dopo che suo padre aveva sigillato in lui il demone della volpe a nove code tutti lo allontanavano e lo ritenevano pericoloso. Il terzo Hokage aveva impedito agli abitanti del villaggio di parlare della volpe, sperando che Naruto non ne venisse mai a conoscenza.

Ma quando il ragazzo aveva dodici anni Mizuki gli fece trafugare il rotolo proibito dal primo Hokage rivelandogli che tutti lo odiavano perché lui era la volpe che aveva distrutto il villaggio; infatti la gente con il tempo aveva smesso di fare distinguere Naruto dalla volpe e li consideravano come uno.

Iruka era stato come un padre e un fratello maggiore per Naruto l’unico a volerlo bene, l’unico a non avere paura di lui e a non considerarlo la volpe.

 

Iruka era vicino al banco del pesce e Naruto gli corse incontro gridando

-Maestro Iruka ti devo parlare!-

-Cosa c’è Naruto?-

-Ho un problema! Ehm…ecco si tratta di una … ragazza!-

-Aspetta un attimo! Tu che mi vuoi parlare di una ragazza? E chi sarebbe la sfortunata?-

-Ecco…insomma…vedi…Hinata.-

-Cosa?-

-Ecco io l’ho ferita! Stavo facendo una passeggiata con lei quando è arrivata Sakura e mi ha invitato a uscire lei ha detto che non le dovevo permettere dimettersi in mezzo a noi ed scappata via. Sono più di quindici giorni che non la vedo.-

-E perché ti interessa tanto fare la pace con lei se no l’hai mai degnata di attenzioni? Non eri troppo preso dal correre dietro a Sakura?-

-Lo so che è difficile da credere ma stando insieme e Sakura ho capito che non la amo e che voglio solo Hinata!-

-Se vuoi il mio parere devi correre da lei dirle che ti dispiace e che vuoi stare con lei. Se la ami come dici corri da lei e confessale i tuoi sentimenti. Sei ancora qua? Corri!.-

-Grazie maestro Iruka.- mentre diceva queste parole Naruto era già lontano dal suo maestro.

-Chissà se riuscirà mai a trovare un po’di pace quel ragazzo?-

 

 

Noto con piacere che leggete in moltissimi, ma siete troppo pigri per lasciare un commento!

Se ci tenete che continui la storia vi conviene commentare…e in molti!

 

A parte gli scherzi spero vi piaccia!

Al prossimo cappy

Genio95

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Capitolo 14
*** Verità, rivelazioni e delusioni ***


Naruto corse fino a casa Hyuga, suonò il campanello e dietro la porta apparve serio il padre di Hinata.

- C’è sua figlia?-

-Dovrebbe essere in camera sua. Perché?-

-Le devo parlare. Posso entrare?-

-Basta che fai presto e che non ti avvicini a mia figlia! Dovete stare come minimo a mezzo metro di distanza. Sono stato chiaro?-

Naruto annuì ed entrò nella residenza di Hinata. Era molto illuminata e le tendine variopinte poste davanti ad ogni finestra rendevano la casa un gioco di colore e di sfumature. Vista da fuori sembrava una banale casa a tre piani ma dentro era tutto un labirinto di scale, stanze, porte e Naruto, rimasto solo all’ingresso ( il padre di Hinata non gradiva ne la sua presenza ne la sua compagnia) si sentiva spaesato come se avesse perso l’orientamento. Dopo mezz’ora di girovagare per la casa sentì un buon profumo che lo portò fino alla cucina dove bolliva la zuppa di cipolla. Fu allora che Naruto capì come doveva orientarsi in quella casa-labirinto: doveva semplicemente seguire il naso.

Cercò di ricordare il profumo di Hinata ma nonostante si sforzasse molto non riusciva a ricordarselo. Seguendo il naso si ritrovò dapprima nello studio del padrone di casa che puzzava di vecchio, di sigari e di calzini sporchi; poi nel salotto che odorava di cenere e di cognac; in seguito si ritrovò nella stanza della sorella minore di Hinata che sapeva di burro cacao alla fragola e pastelli temperati. Quello strano gioco di odori e di profumi cominciava a divertire Naruto che percepì il profumo di bucato fresco, di bagnoschiuma alla vaniglia e di rose rosse, capì all’istante che quella era la camera di Hinata.

Una volta entrato Naruto notò che sulla scrivania di Hinata c’era una busta con una lettera, incuriosito la tirò fuori e lesse: si trattava di una poesia… per lui.

La poesia diceva:

 

“Tante lettere scritte con amore

Tante che parlano di te che sei il mio amore.

Sono giorni che vivo io paradiso

Perché sul tuo viso brilla un dolce sorriso.

Non voglio perdere ciò che il tuo sguardo può provocare.

Queste parole per dirti in maniera mia

Che ti amo alla follia.

Naruto tu sei la mia poesia.”

 

Naruto rimase sconcertato, sapeva del sentimento che la ragazza provava per lui ma non immaginava minimamente che fosse così profondo.

Immerso in quel pensiero non si accorse che l’autrice di quella magnifica poesia che aveva scavato a fondo nell’animo di Naruto si trovasse dietro di lui, appena uscita dalla doccia. La ragazza spaventata per avere uno sconosciuto in camera urlò talmente forte che fece volare via gli uccelli che si erano posati sul tetto.

Naruto spaventato a sua volta si girò di scatto urlando a squarcia gola. Si trovarono a urlare l’uno in faccia all’altra. Il padre di Hinata insospettito dalle urla della figlia si precipitò di sopra e la trovò sul letto.

-Che hai da urlare?-

-Niente è che non avevo visto le scarpe e ci sono inciampata dentro.-

-Sicura? Posso stare tranquillo?-

-Si papà-

Naruto si era appeso al soffitto, Hinata gli aveva infilato un calzino in bocca in modo che non potesse urlare.

-Cosa ci facevi in camera mia a frugare tra le mie cose?- la voce di Hinata era più minacciosa che mai

-Niente è che i volevo parlare  tuo padre mi ha detto che eri in casa e allora ti stavo cercando quando…-

-Quando?-

-Quando sei arrivata tu e mi hai spaventato.-

-Io spaventato te? Se mai è me che mai spaventato! E poi che ficcanasavi tra le mie carte?-

-Ecco… io … mi era caduto una cosa sul tavolo e l’ho riprese tutto qua!-

-Ti sarei grata se ora uscissi grazie –

-Ma ti devo parlare!-

-Non ora!- Hinata sbatte forte la porta della sua stanza in faccia a Naruto che rimase di pietra “Forse era meglio quando era timida e impacciata!” pensò andandosene.

 

 

Ok ora sto seriamente pensando di smettere di scrivere se non commentate!

Brutti scansafatiche cosa vi costa scrivere 4 parole?

A presto! (sempre se commentate)

Genio95

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Capitolo 15
*** Si parte! ***


Uno sconsolato Naruto strascicava i piedi calciando qualche sassolino, pensava e rifletteva su ciò che aveva scritto Hinata su di lui “Queste parole per dirti in maniera mia che ti amo alla follia Naruto sei la mia poesia”. Si mise le mani in tasca e ci trovò un bigliettino ripiegato. Lo aprì e con sua grande sorprese scoprì un disegno e una frase…

 

 

“Scusa se da quando ti ho visto non ho fatto altro che pensarti

Scusa se poco a poco ho cominciato ad amarti.

Scusa se ora sei protagonista dei miei sogni

Se ti sento nell’aria e nei caldi raggi del sole

Scusa se quel giorno mi sono innamorata di te.

Naruto sei la mia vita… ti voglio bene…”

 

 

 

Naruto rimase sconcertato a leggere quelle parole, non si aspettava una cosa del genere da Hinata pensava che fosse una cosa passeggera ma  poco a poco si stava rendendo conto che la ragazza lo amava a fondo e da molto, molto tempo.

Il figlio del quarto Hokage era disorientato da tutte quelle parole, quei disegni, quelle frasi per lui così enigmatiche.

Ma aveva preso una decisione si sarebbe dichiarato a Hinata e aveva in mente un modo tutto suo per farlo…

Silenzioso e discreto si avviò verso l’ufficio del quinto Hokage con la richiesta di un viaggio.

 

 

Hinata era stesa sul letto a contemplare il soffitto e si chiedeva se Naruto avesse aperto il bigliettino che gli aveva infilato in tasca prima di buttarlo, forse era stata troppo dura ma Naruto doveva capire che lei faceva sul serio e che non poteva e non voleva essere usata come scarto perché Sakura lo aveva lasciato.

 

 

L’Hokage fece un interrogatorio di terzo grado a Naruto ma lui non accennò a cadere in una delle domande a trabocchetto per scoprire la destinazione di quel viaggio e soprattutto il motivo

-Allora per l’ultima volta dove vuoi andare e perché?-

-Non sono fatti che la riguardano!-

-Naruto non mi fare inquietare!-

-Non ho intenzione di rispondere alle sue domande mi serve solo che lei mi dia il permesso di uscire da queste maledette mura!-

-Tu spiegami il motivo per cui ti dovrei dare un’autorizzazione senza sapere ne la destinazione ne il motivo della partenza!-

-Se io le rispondo mi deve promettere che non lo dirà a nessuno e che mi lascerà uscire senza fare altre storie? Ok ho promesso a una persona che l’avrei portata in un posto.-

-Che razza di risposte sono queste? Devi essere più preciso!-

-No, lei ha accettato il mio ultimatum quindi sono libero di andare. Ci vediamo al mio ritorno!-

-Ma se non ho risposto!-

-Non ha detto di no quindi sa come si dice “chi tace acconsente” allora ciao, ciao!-

Naruto tutto contento di aver messo a tacere l’Hokage e di avere ottenuto il permesso di partire corse a casa di Hinata e infilò un bigliettino piegato sotto la porta che diceva:

“So che sei arrabbiata ma ti chiedo di venire domani mattina alle sei in punto alle porte del villaggio, con nonna Tsunade me la sono già vista io.”

Soddisfatto si avviò verso casa. Il giorno seguente lo aspettavano molte avventure.

 

Il sole era appena spuntato quando Naruto e Hinata si accingevano a partire, avrebbero usato un mezzo speciale raro nei paesi ninja ma comunissimo altrove: la bicicletta.

I due stretti l’uno all’altra si avviarono verso…

-Dove stiamo andando?-

-Lo scoprirai presto! Adesso mettiti questa benda sugli occhi non devi sbirciare finche non arriviamo!-

 

 

Hinata era emozionata era la prima volta che usciva dal villaggio da sola con Naruto.
Naruto era preoccupato si era dimenticato la strada.

 

 

 

Spero vi sia piaciuto!

Ci vediamo al prossimo cappy, SEMPRE SE RECENSITE!

Genio95

P.S. per rispondere al commento di Mat Fisher: no, non ho msn.

Ciao,ciao!

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Capitolo 16
*** Nella città del'amore ***


Dopo due giorni di pedalate Naruto e Hinata arrivarono finalmente a destinazione: una delle mete più scelte dai turisti, una delle città tra le più splendenti del mondo, piena di monumenti tra cui la Torre Eiffel e capitale della Francia. Erano arrivati a Parigi la città dell’amore.

Naruto portò Hinata ai piedi della Torre Eiffel le tolse dolcemente la benda e…

La meraviglia della ragazza fu tale che non riuscì a trattenere un grido.

-Ti ho portata qui perché ti devo parlare senza nessuno che ci interrompa. Mi dispiace per ieri ma grazie alla mia curiosità ho scoperto cose che nemmeno mi sarei immaginato se non mi sarei messo a curiosare tra le tue carte. Sapevo di piaceri ma non pensavo fino a questo punto. Quella settimana che non ci siamo visti io sono stato con Sakura, ci siamo anche baciati, ma l’ho lasciata per te.

Ho aspettato troppo a lungo questo momento ma ora mi sono fatto coraggio e ti ho dichiarato i miei sentimenti. Ti amo troppo e scusami se sono stato troppo stupido per capire che tu sei l’unica ragazza che voglio…- Naruto preso dal sentimento allungò la mano verso il viso della ragazza, lo avvicinò al suo e con immensa dolcezza la baciò.

Hinata sorpresa da quel gesto si lasciò andare tra le braccia del suo amato pensando “ Finalmente l’ho conquistato! Ne è valsa la pena aspettare! Mi ha portato a Parigi per dichiararmi il suo amore!”

Con una poesia inventata al momento Hinata espresse il suo amore per Naruto.

-Il mio amore per te svanirà solo quando la mano di un pittore cieco dipingerà il rumore di un petalo di rosa che cadendo si infrangerà su castello di cristallo mai esistito. Detto in altre parole: ti amo e ti amerò per sempre!-

La pioggia rese ancora più magico quel momento dando movimento anche alle cose immobili, risaltando i contorni degli oggetti e inzuppando i due poveri innamorati che si rifugiarono sotto una sporgenza di un balcone.

Decisero di avviarsi verso l’albergo dove avrebbero passato la notte.

-Le serve qualcosa signore?- chiese l’uomo grassoccio della reception

-Si vorremmo andare nella suite prenotata a mio nome!-

-Mi può dire il nome?-

-Uzumaki Naruto.-

-Tenga. Se desidera cenare qui questa sera serviamo la cena alle nove e trenta in punto!-

-Grazie!-

 

Alle nove Naruto e Hinata si avviarono per andare a cenare nel più famoso e  lussuoso ristorantino di Parigi: la Rattatuille. Mangiarono divinamente e costatarono che le voci che dichiaravano che la cucina francese fosse la migliore del mondo ( dopo quella italiana ) erano vere.

Dopo cena si recarono a Disneyland resort  Paris per ammirare i fuochi d’artificio e la sfilata dei carri luminosi di tutti i personaggi Disney.

In quel momento una stella cadente solcò il cielo riempiendo di felicità il cuore dei due innamorati.

-Naruto vedendo quella stella ho espresso un desiderio. Quello di restarti sempre vicino in ogni momento. Ti amo dal profondo del mio cuore. Tu sei la mia luce, la luce nell’oscurità, senza di te resterebbe solo il buio e un vuoto nel mio cuore.-

Naruto e Hinata si girarono uno verso l’altro a si guardarono negli occhi. Si stavano dicendo mille cose anche senza bisogno di parlarsi.

In quel momento il fuoco più bello esplose alle loro spalle illuminando i loro volti di mille colori .

Così vicini e così felici incominciarono a volteggiare sulle note provenienti dai carri dei personaggi.

Era un ballo lento che faceva piangere, che scrutava l’animo mostrando il lato più vero di ogni persona.

 

 

 

Piaciuta la destinazione?

Volevo ringraziare tutti coloro che hanno commentato. Per quei poltroni dei lettori vi conviene cominciare a recensire se volete che continui.

Genio95

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Capitolo 17
*** Rock e problemi di cuore ***


Erano da poco passate le ventuno quando Naruto e Hinata rientrarono al villaggio. Furono subito colpiti da un immenso numero di manifesti che tappezzavano ogni muro, finestra, serranda o quant’altro.

Si avvicinarono a uno di questi manifesti pensando che ritraesse un famoso ricercato, ma rimasero allibiti quando scoprirono si cosa si trattava.

Konoha ospitava un noto evento di spettacolo a cui erano invitati a partecipare tutti i ninja della Foglia. Era un evento a dir poco unico nella storia del villaggio! Non aveva mai ospitato un evento così importante! Forse per via della volpe a nove code sigillata nel figlio del quarto Hokage.

Nell’istante in cui i Naruto e Hinata si girarono uno verso l’altra apparve in fondo alla strada una radiosa Sakura che tirava uno scocciato Sasuke.

-Naruto, Naruto hai letto il manifesto tutti i ninja della Foglia sono invitati a partecipare! Ehm…ecco…puoi venire un secondo alla locanda di Teuchi?- era evidente che parlare delle loro intenzioni davanti a Hinata scocciava Sakura, visto che avrebbe potuto essere una loro potenziale rivale.

-Qualunque cosa tu voglia dire la puoi dire davanti alla mia ragazza!- l’affermazione di Naruto fece rimanere di stucco Sakura perché Naruto e Hinata si erano messi insieme, Sasuke perché ancora una volta l’amico l’aveva raggiunto e battuto.

- Bè veramente… lei potrebbe essere una nostra rivale. Ma comunque, hai letto che il Villaggio della Foglia ospita il famoso concorso per cantanti? The International Music Video Awards? Il più importante concerto nell’ambito musicale di tutti i tempi e Paesi? E che si tiene qui, a Konoha? E che si chiamerà “ The International Music Video Awards of Konoha”?-

-Si ho letto. Ma qualcuno si prende la briga di spiegarmi in cosa consiste?-

A quel punto intervenne Sasuke:-Questo è il più famoso concorso del mondo per giovani cantanti esordienti con talento. E’ diviso in tre categorie: squadre dove possono partecipare le squadre ninja, singoli dove i cantanti si esibiscono da soli e coppie dove possono prendere parte un ragazzo e una ragazza. Per chi si esibisce nella categoria singoli può dare dimostrazione del suo talento solo in quella categoria. Chi partecipa nella categoria squadre ha diritto a un bonus però non so quale sia. Le squadre devono essere formate da un numero di minimo tre elementi a un massimo di otto.

Le iscrizione devono essere effettuate entro e non oltre sabato a mezzogiorno presso l’ufficio dell’Hokage.-

-Wow! Non vedo l’ora di partecipare! Non sarebbe fantastico vincere il primo premio? A proposito cosa si vince?-

-Il primo premio consiste il un viaggio per due persone nella categoria coppie o per più individui nella categoria singoli.-

 

Il resto della serata passò tranquilla fantasticando su come avrebbero sfruttato il successo se avessero vinto, anche Hinata prese parte a quelle fantasie dichiarando che il suo sogno nel cassetto era quello di diventare una cantante famosa.

Mentre i ragazzi discutevano sui possibili strumenti da suonare nella rock band Sakura si avvicinò ad Hinata e le chiese con modi un po’ soavi dove era stata con Naruto.

-Ecco… lui mi ha portata a Parigi…-

-Cosa? A Parigi? E perché?-

- Bè… veramente… io…- Hinata non voleva dire a Sakura il motivo di quel inaspettato viaggio ma poi vinse la voglia di rinfacciargli tutto quello che aveva fatto – Mi ha portata a Parigi per dichiararmi il suo amore. Carino non trovi? E poi mi ha baciata.-

-Davvero? Credevo che Naruto aspirasse a un po’ di più, che non si accontentasse alle ragazze bruttine come te. Comunque…-

-Bruttina a chi? Si da il caso che Naruto abbia scelto me e non te! Ti ha piantata per venire da me! Non ti vergogni a dire che io sono brutta quando tu sei stata scaricata da un ragazzo che poi è venuto da me?-

-Sinceramente… No. E finiscila di usare tutti questi “me” e “te”! E poi cosa mi importa di Naruto? Ora ho Sasuke!-

-Sei un’ipocrita, una sfruttatrice di persone. Dovrebbero arrestarti per questo! Poi non ti sei chiesta se Naruto ha sofferto?-

-Veramente…- Sakura stava per risponderle per le rime ma le loro urla avevano attirato Naruto e Sasuke che le separarono.

-Si può sapere che vi prende? Se non sbagli andavate d’accordo voi due.- Sasuke era rimasto senza parole al comportamento delle ragazze: prime della sua partenza Sakura e Hinata andavano d’accordo.

-Si prima che Miss. Frignare mi rubasse il mio fidanzato!-

-Come osi! Io sono stata scelta per prima da Naruto. E poi ora ho Sasuke.-

-Primo noi non siamo fidanzati. Secondo non ti intromettere nelle questioni d’amore altrui.- Sasuke cominciava a perdere la pazienza. Naruto che ormai si era abituato a quel genere di scenate cercò solo di farle smettere di urlare:-Ora basta! Avete sedici anni e vi comportate come bambine di tre quando una ruba la matita all’altra e questa chiama la maestra frignando. Siete grandi comportatevi come tale! E mi riferisco a tutte e due.- Naruto guardò prima l’una poi l’altra ragazza che sconfitte dall’evidenza dei fatti si calmarono e ognuna andò dal rispettivo fidanzato senza aggiungere altro.

 

Il giorno seguente Naruto era andato a fare una passeggiata al parco, mentre camminava avvolto nei suoi pensieri notò Hinata seduta ai piedi di una grande quercia che singhiozzava, non perse tempo e corse subito da lei. Si avvicinò e…

-Hinata stai bene? Ti sei offesa per qualcosa che ho detto ieri sera? Non volevi cenare con Sakura? Ti sta antipatico Sasuke? Ho fatto qualcosa di male? Parlami ti prego così mi fai stare sulle spine!-

-No, no tu non hai fatto niente di male, ma… Sakura mi fa venire i nervi. Non voglio passare un’altra serata con lei! La odio e non voglio averci più niente a che fare. Promettimi di non passare più tempo con lei quando ci sono io!- lo sguardo di Hinata era deciso e Naruto, anche se a malincuore, non potè far altro che promettere e come garanzia la baciò.

 

Naruto e Hinata passeggiavano tranquillamente mano nella mano per le strade del villaggio fantasticando sull’International Music Video Awards.

-Vuoi partecipare, Naruto?-

-Si e ho intenzione di vincere!-

-E in che categoria vuoi partecipare?-

-Ecco non saprei, ma credo che mi iscriverò nella categoria squadre! Almeno lì c’è il bonus, no?-

-Si- Hinata era delusa dal comportamento di Naruto, sperava che il ragazzo voleva cantare con lei nella categoria coppie. Ma era già un miracolo se stavano insieme ed era meglio non tirare troppo la corda, come diceva un proverbio “chi troppo vuole nulla stringe”.

Continuarono a camminare silenziosi finche non arrivarono in prossimità della casa di Hinata, questa salutò Naruto con un “ciao” e corse subito dentro.

Naruto rimase imbambolato davanti all’ingresso e sbruffando se ne andò chiedendosi se aveva fatto la scelta giusta a mollare Sakura per strare con Hinata.

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Capitolo 18
*** Aiutami Sasuke! ***


Naruto si era appena appisolato quando sentì bussare alla porta di casa, con enorme fatica si alzò e andò ad aprire, si trovò faccia a faccia con Sasuke.

-Posso parlarti?-

-Si certo, entra!-

-Ti volevo parlare dell’Inter…

-Si, si di quella specie di concerto.-

-Come mai sei così scocciato? Ieri sera no vedevi l’ora di partecipare!-

- E’ per Hinata, ce l’ha a morte con Sakura e mi ha fatto promettere di non vederla più quando c’è lei. Poi abbiamo parlato ci questo coso quando le  ho detto che volevo partecipare nella categoria squadre per prendere il bonus lei non ha più aperto bocca e si è rintanata in casa. Comincio ad avere dei dubbi sul nostro rapporto!-

-Ma se state insieme da cinque giorni! E poi ha ragione ad essere arrabbiata.-

-Perché avrebbe ragione?-

-Ma come non ci arrivi?-

-No, spiegamelo tu!-

-E no, caro mio! La fidanzata è tua e te la devi vedere tu. E poi se ti aiuto non sarebbe giusto nei confronti di Hinata.-

Naruto preso da un attacco di sconforto aprì il frigorifero e cominciò a mangiare una scatola di ramen surgelato e Sasuke si sistemò sul davanzale della finestra.

 

-Allora che cosa eri venuto a dirmi?-

-Volevo chiederti se volevi gareggiare nella categoria squadre con noi.-

-Noi chi?-

-Io, Shikamaru, Choji, Rock Lee e Gaara.-

-Ma Gaara non fa parte della Foglia!-

-Si ma Scino, Kiba, Neji e gli altri sono in missione e non tornerebbero in tempo per presentare le iscrizioni. E poi i giudici non sanno che Gaara è del Paese della Sabbia!-

 -Giusto! Ora però vorrei sapere perché non mi vuoi dire che cosa devo fare per andare d’accordo con la mia fidanzata?-

-Caro Naruto, ti facevo più intelligente! E’ chiaro che Hinata…-

- E’ chiaro cosa? Io non ci vedo niente di chiaro!-

-Come fai a definirti il suo ragazzo se non riesci a capire cosa vuole e cosa si aspetta da te, i suoi pensieri, le sue emozioni, i suoi sentimenti? Possibile che tu non ti accorga di ciò che succede a due metri da te? Possibile che tu sia così egoista ed egocentrico che non riesci a percepire cose di cui io, che non conosco Hinata, mi sono accorto?-

-Continuo a non capire! Parla con parole che anche una “testa quadra” come me riesce a capire!-

-Non posso renderti tutto così semplice! Devi arrivarci da solo!-

-Ah! Adesso sei diventato un difensore della giustizia? Tu che ci hai traditi tutti per raggiungere i tuoi scopi meschini?-

-Non toccare questo argomento!-

-Hai ragione! Scusa! E’ che proprio non riesco a capire, come non capirò mai, la mente delle ragazze! Ti prego, aiutami Sasuke!-

-Vuoi sapere cosa sta provando Hinata in questo momento? Bè lei si sente ferita, oltraggiata. Non tanto perché vuoi partecipare nella categoria squadre, ma perché le hai sbattuto in faccia che preferisci i tuoi amici a lei. Hinata è sempre stata una ragazza comprensiva, non ti ha mai fatto pesare niente: né i tuoi gesti, né le tue parole né tanto meno ciò che fai nei suoi riguardi. Però vorrebbe essere trattata bene e non vorrebbe essere presa in giro.-

-Come fai a sapere tutte queste cose? Che mi ha detto che non vuole essere presa in giro e che non mi ha fatto mai pesare niente, nemmeno quando sono stato con Sakura?-

-So osservare, catalogare e analizzare i movimenti e le parole delle persone e di conseguenza capirne il comportamento e gli stati d’animo.-

-Se non sbaglio questa è un’abilità di Neji! Non dirmi che l’hai copiata con lo sharingan?-

-Esatto! Ma torniamo a noi, non ti viene in mente niente?-

La mente di Naruto era un subbuglio totale dove frammenti di frasi e di immagini si aggiravano come fantasmi in cerca di un collocamento e di una spiegazione. In qual momento come un fulmine a ciel sereno, un pensiero gli si focalizzò davanti agli occhi la risposta tanto attesa, la spiegazione a tutti quei silenzi, a tutti quei cambiamenti d’umore della ragazza.

Tutto sommato era semplice, non doveva fare altro che andare da lei e soddisfare il suo più grande desiderio: Hinata voleva cantare con lui nella categoria coppie. Era stato uno stupido a non capirlo prima.

-Sasuke sei un mito senza di te non ce l’avrei mai fatta a capire!-

-Niente di che…-

-Ma ora mi serve un favore. Ho visto che sei venuto in bicicletta e mi servirebbe uno strappo, se la combiniamo a una giusta dose di chakra possiamo superare i limiti di velocità e arriveremo in un lampo.-

- D’accordo, andiamo.-

 

Arrivarono sotto il portone di casa Hyuga tre minuti dopo e…

-Puoi andare Sasuke, ti racconto tutto dopo.-

Naruto si tolse la giacca presa in prestito dall’amico e si incamminò incerto verso il giardino di Hinata. Ora riusciva a stento a mettere un piede davanti all’altro, l’entusiasmo con cui era partito sembrava essersi dissolto nel nulla, evaporato, lasciando il posto all’ansia e al timore di ferire la sua quasi dolce metà.

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Capitolo 19
*** Il regalo del nonno ***


Il viso di un ragazzo biondo con gli occhi azzurri si rifletteva nell’acqua del laghetto di casa Hyuga. Non aveva avuto il coraggio di entrare così aveva lasciato un bigliettino sotto la porta di casa e ora stava aspettando la sua amata affacciarsi dalla finestra e scendere tra le sue braccia.

Era lì orami da due ore ma di Hinata non c’era traccia. Che fosse uscita? O che non volesse vederlo e parlargli? Naruto continuava a tormentarsi con questi pensieri, non riusciva a darsi una risposta soddisfacente. Allora aspettava che qualcuno gliela suggerisse.

Giocando con un petalo di rosa rossa gli venne in mente una cosa, un modo per fare affacciare Hinata e dirle ciò che la ragazza si aspettava da lui.

Corse a perdifiato verso l’unico negozio di strumenti e attrezzature musicali del villaggio. Non era mai entrato in un negozio del genere: ovunque dirigesse il suo sguardo vedeva solo chitarre, pianoforti, trombe, batterie. Ad un tratto sentì dei passi provenire dal magazzino addossato al negozio e dal nulla spuntò uno strano vecchietto con i capelli bianchi e la barbetta ispida che gli chiese:

-Posso fare qualcosa per te giovanotto?-

-Si, mi servirebbe una chitarra.-

-Mi dispiace ma non ne ho più.-

-E tutte queste appese al soffitto?-

-Ah quelle! Sono talmente vecchie che se provassi a suonarle di riempiresti di polvere e non credo siano adatte per l’uso che vorresti farci.-

-In che senso scusi?-

-Non sei venuto qui per comprare una chitarra per quel noto evento musicale. Vero?-

-Ehm… lei cosa ne sa che non sono venuto qui per questo?-

- E’ raro che qualcuno venga nel mio negozio. Passando molto tempo ad osservare le persone ho imparato a interpretare il loro modo di camminare, la loro espressione e di conseguenza riesco a intuirne le intenzioni. Tu sei venuto qui correndo come un matto, sul tuo viso ho letto un’espressione di impazienza e di ansia ma allo stesso tempo di felicità. Ho indovinato?-

- Bè… avevo in mente di fare una… ecco…una cosa per la mia ragazza!-

-Intendi una serenata d’amore?-

-Forse non ho ancore le idee chiare!-

-Forse ho quello che fa per te!- il vecchietto scomparve dietro la tenda del magazzino e ricomparve con una misteriosa scatola più o meno delle dimensioni si una chitarra. Naruto incuriosito si avvicinò ma non si accorse che  il vecchietto stava togliendo la polvere dalla scatola e che gliela stava soffiando in faccia e si ritrovò tutto impolverato.

-Stia un po’ attento!-.

L’anziano signore alzò lentamente il coperchio. In un sontuoso involucro di raso rosso c’era una splendida chitarra. Era lucida, bianca e nera con le corde che luccicavano d’oro nella semioscurità della stanza. Agli occhi di Naruto parve uno spettacolo magnifico: i riflessi delle corde illuminarono il suo viso, dando un’innaturale sfumatura di biondo ai suoi capelli e agli occhi non più cristallini ma color indaco tendente al blu.

-Questa chitarra mi ha portato in giro per le Terre Ninja, facendo concerti e riscuotendo uno strabiliante successo. Ma un brutto giorno mentre mi stavo preparando per un importantissimo concerto caddi dal palco e mi ruppi un braccio. Da quel giorno non riuscii più a suonare come prima: le mie note, prima dolcissime, ora suonavano aspre e stonate. Avevo perso il mio talento e giurai a me stesso che avrei dato la mia chitarra al primo giovane che avessi incontrato. Ma gli anni passavano e qui non veniva mai nessuno. Allora ho proposto all’Hokage di ospitare quell’evento in cui esordii come cantante e musicista. Di giovani ne sono venuti molti ma nessuno mi convinceva. Ma quando ho visto te ho rivisto nei tuoi occhi il mio sguardo da giovane. Tieni ora è tua! Fanne buon uso!-

E come d’incanto il vecchietto si giro e, scostando la tenda del magazzino un alone biancastro lo avvolse, Naruto non vide più nulla fino a quando la nebbiolina si dissolse lasciando al posto del vecchietto una sottile polvere argentata e un biglietto dove c’era scritto: “Abbi cura di te e usa con prudenza quella chitarra magica”.

Lette quella poche parole Naruto rimase sconcertato. Si ricordava di aver visto la faccia di quel vecchietto da qualche parte ma non si ricordava dove.

Prese in mano la chitarra aspettandosi che fosse pesante, ma quella era leggera come una piuma. In basso a destra c’era un’incisione che diceva: “ Y.N.”.

Come un fulmine a ciel sereno la mente di Naruto fu trapassata da un ricordo: quando era ancora all’accademia per saltare le lezioni si rinchiudeva nell’ufficio del preside e lì per passare il tempo sfogliava gli schedari degli alunni. Un giorno aveva trovato la scheda del quarto Hokage e aveva visto la foto di quel vecchietto accanto a quella di suo padre, la firma in basso al documento riportava le stesse iniziali. Era compito dei padri dei ragazzi che dovevano frequentare l’accademia firmare l’iscrizione.

Naruto girò il foglietto che aveva in mano e notò con enorme stupore che il biglietto era firmato Y.N. questo poteva voler dire soltanto una cosa: Y.N. significava Yondaime Namizake e che quel vecchietto era il padre di suo padre. Y.N. era suo nonno.

Naruto rimase senza fiato per quella scoperta, si sedette su un tamburo e si addormentò profondamente. I suoi sogni però non erano tranquilli: erano infestati dai fantasmi di suo nonno, dalle urla di Hinata e dalla voce sprezzante di Sasuke che gli continuava a ripetere che lui aveva ragione e che se non voleva finire i suoi giorni a marcire in una squallida prigione doveva lasciare subito Hinata.

Il ragazzo si svegliò di soprassalto alle cinque di mattina, sudato e tremante come la foglia che aveva sulla fronte e nelle orecchie risuonava il rumore del mare.

 

 

 

Questo capitolo l’ho scritto in un momento di follia. Mi sembrava simpatico inserire Yondaime nella storia anche se non è il nonno di Naruto e poi voleva dare una storia particolare alla chitarra.

Commentate please!

Genio95

 

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Capitolo 20
*** Equivoco nella foresta ***


Era quasi il tramonto quando una ragazza con i capelli lunghi e neri era uscita correndo di casa: cercava il suo amato, lo cercava e non lo trovava. Aveva girato tutto il villaggio cercandolo e gridando a gran voce il suo nome, ma lui non sentiva o non voleva rispondere.

Le venne in mente che non aveva guardato in un posto assurdo dove non avrebbe mai potuto essere. Arrivata al piccolo ruscello dove lei e Naruto avevano passato la prima notte dopo il suo ritorno notò la giacca e la maglia di Naruto abbandonate sull’erbe fresca.

Naruto stava in piedi al centro del ruscello circondato da una foresta di giunchi con il coprifronte stretto in mano e la collana di Tsunade che gli luccicava al collo. Il riflesso di Hinata sulla superficie dell’acqua attirò l’attenzione del ragazzo che stava andando da lei quando un grido lontano lo chiamò facendolo scomparire tra le piante.

Hinata insospettita lo seguì. Attraversò una strana foresta che sembrava non finire mai, ad un certo punto la ragazza cominciò a credere di essere caduta in un arte illusoria, ma quando aveva cominciato a perdere le speranze di uscire da quel labirinto di foglie e rami, una luce bianca e abbagliante la accecò.

La ragazza non sapeva cosa avrebbe trovato ad aspettarla al di là di quella luce ma qualcosa la spingeva a continuare, era come se un presentimento le dicesse che dopo quella luce c’era lui, Naruto, ad aspettarla.

Ma la sorpresa non fu così piacevole come se l’era immaginata. Ad attenderla non c’era un Naruto in costume da bagno ma tutto il Team 7 al completo, compreso il maestro Kakashi e Sakura.

Sasuke e Naruto giocavano nel fiumiciattolo mentre Kakashi prendeva il sole steso sull’erba; Sakura stava inginocchiata accanto al maestro.

L’unica cosa buona in quella scena era che Sakura non stesse tentando di riprendersi Naruto.

Il paesaggio, in compenso era fantastico: all’orizzonte una cascata che portava acqua al fiumiciattolo e alberi secolari offrivano ombra a chi ne aveva bisogno. Era proprio un paradiso

 

Hinata si fece coraggio e si avvicinò fino a spostare l’ultimo ramo di quercia che la copriva e a mostrarsi a Naruto e al resto del Team.

-Ti stavo cercando! Dov’eri? Ho setacciato tutto il villaggio per trovarti! E poi scopro che eri con lei ( indicando Sakura). Mi hai fatto preoccupare! Non sparire mai più ti prego!- Hinata scoppiò in un pianto senza fine e scappò via da quello che per tanti poteva essere il paradiso, ma per lei era un inferno.

-Aspetta!- Naruto non perse tempo, uscì dall’acqua e corse dietro alla ragazza.

La trovò che cercava di scappare ma non riusciva a farsi spazio tra i folti rami.

-Che ci facevi lì?- chiese Naruto.

-Ti ho seguito! Ho visto la tua giacca in riva al ruscello e…-

-E hai pensato di seguirmi. Lo so che sei arrabbiata, ma non è come pensi. Io non ero con Sakura. Stavo semplicemente passando un pomeriggio con Sasuke, quando Sakura a il maestro Kakashi ci hanno visto e sono voluti venire. Ma io non volevo strare con lei te lo giuro. Ti prego Hinata, credimi!-

-Mi avevi promesso che non avresti passato più del tempo con lei.-

-Lo so ma che dovevo fare? Proibirle di venire?-

-Si se mi ami avresti fatto così! Ma io per te non conto niente. Perciò l’hai lasciata venire!- Hinata si girò e cominciò a correre ma Naruto fu più veloce e le afferrò delicatamente il polso, trattenendola dolcemente.

-Hinata, c’era anche Sasuke e lui e Sakura stanno insieme non posso proibirgli di vedere la sua ragazza!-

La ragazza straziata dalle pene di cuore che stava vivendo in quei giorni si sciolse dalla presa del fidanzato e corse via.

Naruto spaesato decise che era venuto il momento di dimostrare a Hinata la sua volontà e il suo amore per lei.

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Capitolo 21
*** Serenata alla vigilia del concerto ***


Il figlio del quarto Hokage aveva portato con se la chitarra del nonno e si stava dirigendo verso la dimora della primogenita degli Hyuga.

Era determinato a chiarire con la ragazza, l’equivoco nella foresta rischiava di chiudere per sempre la loro storia d’amore.

A mezzanotte esatta una nota romantica attraversò il cielo di Konoha. La chitarra del nonno di Naruto era facilissima da suonare: bastava sfiorare le corde con il plettro per produrre sinfonie, canzoni, rock and roll.

“ Magari fosse così semplice anche la mia storia d’amore, non dovrei scervellarmi per accontentare la mia ragazza.”

 

Hinata disturbata da quella “dolce” melodia si affacciò al balcone e vide il suo ragazzo, il suo Naruto si era preso la briga di farle una serenata alla vigilia delle iscrizioni per il concerto.

Allora non era vero niente di ciò che pensava, niente di tutto ciò che gli aveva detto. Forse lo aveva ferito ma lui le aveva dimostrato ancora una volta che non si sarebbe fatto sconfiggere tanto facilmente, avrebbe lottato, e questa volta non per completare missioni o per salvare un amico ma per il loro amore! Questo voleva dire che lui l’amava e che niente avrebbe potuto mettersi in mezzo a loro!

 

La serenata di Naruto aveva svegliato mezzo villaggio compresa Tsunade che ammirò molto il comportamento di Naruto affermando che finalmente era diventato un uomo a tutti gli effetti.

 

Il maestro Iruka e il maestro Kakashi stavano mangiando il ramen quando sentirono le note strimpellate da Naruto e Kakashi riconobbe subito il suono della chitarra che un tempo era stata la più famosa dei Villaggi Ninja.

-Finalmente ce l’ha fatta! Ha trovato il coraggio di dichiarare a Sakura il suo amore- Kakashi era rimasto indietro con i tempi ma ripensò Iruka a correggerlo:- Ti sbagli Naruto sta facendo una serenata a Hinata.- Kakashi rimase sconvolto ma ugualmente contento dei progressi del suo allievo.

Sasuke e Sakura erano ancora in riva al fiumiciattolo.

-Chi sarà questo grande chitarrista?- chiese Sakura.

-Ma come non mi dire che non riconosci la voce di Naruto?-

-Non mi dire che sta facendo una serenata a Hinata?-

- E’ già! Come era quel proverbio?-

-Quale?-

- L’amore trionfa sempre!-

 

Hinata si precipitò giù per le scale, la sua furia quasi sfondò la porta e si buttò tra le braccia del suo amato in lacrime, ma stavolta di gioia.

-Scusa, scusa, scusa. Non c’è perdono al mio comportamento. Non volevo farti soffrire. Scusami amore!-

-Ehi! Calmati! Non mi sembra il caso di farne un dramma. Hai sbagliato, non è successo niente, può accadere a tutti. A me per primo!-

I due innamorati si sussurrarono parole che sentirono solo loro mentre una miriade di gente incuriosita si era precipitata a casa di Hinata per vedere cosa era successo ma mai si sarebbe aspettata di vedere il ragazzo della Volpe a Nove Code stretto alla figlia del capo del clan Hyuga, considerato uno dei più forti e rispettati.

 

Naruto si mise in ginocchio e prese la mano di Hinata dicendo:

-Oh, Hinata! Vuoi tu…-

-Ora le chiede di sposarlo-la gente mormorava ma Naruto non sentiva.

-Hinata, Vuoi cantare con me nella categoria coppie?-

-Si lo voglio, amore mio!-

Gli innamorati si strinsero in un abbraccio.

 

 

 

Ora che Hinata ha finalmente ottenuto ciò che voleva sarà per sempre felice col suo Naruto… e la smetterà di romprere!

Grazie a tutti quelli che leggono e commentano. Gli altri mi farebbero l’enorme favore di lasciare un recensione( in lacrime tipo Rock Lee e Gai nelle loro mosse)?

Genio95

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Capitolo 22
*** La soluzione e la band di Konohamaru ***


Sabato mattina al caldo del sole di metà giugno l’Hokage sfogliava scartoffie con la solita aria annoiata. Tra mezz’ora sarebbe finito l’incubo delle iscrizioni all’International Music Video Awards e sarebbe cominciato quello dei preparativi.

“Ma chi me l’ha fatto fare di ospitare questo Inter-coso. Potevo starmene comodamente seduta a sfogliare scartoffie senza essere interrotta. Invece adesso ogni mezz’ora entra un ragazzino/a correndo e dicendo che si vuole iscrivere. Comunque non dovrebbe venire più nessuno. L’unico che non ho visto è Naruto ma dubito che venga è troppo occupato con la sua ragazza.”

Mentre Tsunade si tormentava Naruto e Hinata correvano verso il suo ufficio. Non potevano permettersi di arrivare tardi.

Shizune stava andando da Tsunade a ritirare i moduli per le iscrizioni, quando Naruto le andò a sbattere contro:

-Scusa Shizune! C’è Nonna Tsunade?-

-Si è dentro il suo ufficio-

-Grazie!-

-Naruto cerca di avere un po’ di rispetto per il capo del tuo Villaggio!-

Ma Naruto non ascoltava, era entrato nell’ufficio urlando:

-Siamo ancora in tempo, mancano venti minuti a mezzogiorno! Vorremmo iscriverci nella categoria coppie.-

-Sempre all’ultimo momento tu!-

-Ah! Un’altra cosa, qual è il bonus per chi partecipa nella categoria squadre?-

-Chi sceglie di partecipare nella categoria squadre a l’opportunità di portare un elemento aggiuntivo sul palco.-

Naruto ebbe un’idea, aveva risolto il suo problema. Disse a Hinata di aspettarlo lì e corse da Sasuke per riferirgli della scoperta.

 

-Sasuke, Sasuke.-

-Che vuoi Naruto?-

-Ho trovato la soluzione!-

-Che soluzione?-

-Ora posso cantare con voi e non deludere Hinata!-

-Come sarebbe a dire?-

-Il bonus! Possiamo portare un elemento aggiuntivo sul palco!-

-E cosa c’è di tanto speciale?-

-Tutto! Vi siete già iscritti?-

-Si. Per aggiungerti chiedi a Tsunade e come elemento aggiuntivo metti Hinata. Buonanotte!- e sbadigliando tornò a dormire.

 

Naruto riattraversò il villaggio di corsa e a mezzogiorno meno cinque era davanti a Tsunade.

-Ok! Io sto con il gruppo di Sasuke!-

-E perché non sei venuto quando non sono venuti loro?-

-Perché non potevo ero impegnato. E come elemento aggiuntivo vorrei mettere Hinata!-

-Non volevi cantare nella categoria coppie?-

-Ho cambiato idea! E poi cosa sono tutte queste domande?-

-Va bene. Tanto noi mi dirai cosa hai in mente! Quindi è inutile insistere. Compilate il modulo e firmate in basso.-

I ragazzi compilarono i moduli in silenzio.

Hinata non aveva capito le intenzioni del fidanzato, ma voleva fidarsi di lui, sperando che non l’avrebbe piantata in asso per i suoi amici.

 

Dopo dieci minuti erano fuori in strada e incontrarono Konohamaru, Moegi e Udon che discutevano animatamente su qualcosa.

-No, non mi vesto da principessa!- urlò Moegi.

-E io non faccio il ranocchio!- gridò Udon.

-Non me ne importa un fico secco! Se volete vincere dovete fare quello che dico io!- sbraitò Konohamaru.

Naruto si avvicinò, intuendo di cosa stessero parlando.

-Ho sentito i tuoi modi soavi! Scommetto che vi siete iscritti a quel concerto, vero?-

-Si, e ti batteremo!-

-Ma per piacere! Avete ancora la bocca che puzza di latte e parlate di principesse e ranocchi. Qui si fa musica vera! Si fa rock!-

-Ah si e quello di ieri sera era rock?-

-Perché hai sentito anche tu?-

-Sveglia! Con quel baccano che hai fatto ti ha sentito tutto il villaggio!-

-Che devo dire? Quella si che è musica! E poi non hai idea della chitarra che suonavo!-

-Lasciamo perdere le tue storielle! Scommetto che parteciperai nella categoria coppie con la tua ragazza!- Konohamaru squadrò Hinata.

-No, partecipo nella categoria squadre!-

-Ah si? Ma non potrai mai battere la Konohamaru Band!-

-Scommettiamo?- Konohamaru guardò Naruto e un fremito lo scosse, l’idea di battersi contro il suo idolo a colpi di note e canzoni non gli dispiaceva, ma non voleva perdere.

Ma alla fine accettò la scommessa.

-Ci sto! Se ti batto dovrai pagare tu il ramen ogni volta che lo vorrò.-

-E se invece vinco io?-

-Non succederà!-

-Se vinco io il ramen lo offri tu! E sai che io vado pazzo per il ramen!-

 Con questo patto gli amici/rivali si lasciarono andando ognuno a organizzare la propria band.

 

 

 

 

Ok altri pochi capitoli e questa porcheria finirà. Fino ad allora… RECENSITEEEEEEEEEE!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!

Genio95

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Capitolo 23
*** La N.Y. band ***


Mano nella mano i due piccioncini si avviarono verso casa di Sasuke dove si sarebbe tenuto l’incontro con i membri della rock band.

Quando arrivarono c’erano già tutti: Shikamaru, Rock Lee, Choji e Gaara.

-Finalmente dove sei stato?-

-A fare quattro chiacchiere con un moccioso!-

-Va bene lasciamo stare! Passiamo a cosa più serie. Innanzitutto ci servirà un nome. Chi a qualche idea?-

-Potremmo chiamarla “la locanda del ramen”!- propose Choji.

-Non stiamo facendo un concorso di cucina ma un concerto rock. Nessun altra idea?-

-Che ne dite di “Gai Band” in onore del mio maestro Gai?- disse Lee

-E nemmeno gli onori ai maestri! Su altre proposte!-

- Va bene   “ The best Ninja”?- Naruto esagera come al solito.

-Non mi convince!-

-Perché non ci chiamiamo semplicemente “ la Band della Foglia”?-

- E’ perfetto! Bravo Shikamaru almeno qui c’è qualcuno che usa la testa. Però, non so mi sembra troppo banale, ci vorrebbe qualcosa di immediato!-

I ragazzi si guardarono a vicenda non convinti del nome della band. Gaara se ne stava in un angolino a contemplare i compagni; mentre Hinata era seduta su una cassa, esclusa da quella discussione al maschile. All’improvviso, come ricordandosi in quel momento della sua esistenza, Naruto di rivolse a Hinata chiedendole un’opinione.

-Non so! Siete voi che dovete decidere io sono solo un individuo aggiuntivo.-

-Aspettate mi è venuta un’idea!-

-Di cosa si tratta?- chiesero tutti in coro con uno sguardo interrogativo rivolto a Naruto.

-Potremmo chiamarci “La N.Y. band”-

-Che significa N.Y.?-

-Sono le iniziali al contrario che sono incise sulla mia chitarra! E poi N.Y. può significare anche New York!-

-E cosa significherebbero quelle iniziali?- domandò curioso Rock Lee.

-Yondaime Namizake.-

-Cosa Yondaime Namizake?- chiese Shikamaru.

-Le iniziali. Significano Yondaime Namizake.-

-E tu cosa ne sai?- sbottò Gaara di malumore, era chiaro che la faccenda del concerto non gli andava a genio.

-Era il padre del quarto Hokage e anche una famosa rock star!-

-Scusa, mi stai dicendo che, se il quarto Hokage era tuo padre, quel tizio era tuo nonno?- Sasuke era a dir poco sbalordito.

-Precisamente! Allora va bene o no?-

-Si, credo che possa andare! Tanto nessuno conoscerà il significato delle iniziali!-

 

 La N.Y. band si riunì al negozio musicale, ormai deserto e di proprietà di Naruto, per trovare il look e gli strumenti adatti al concerto. 

Choji optò per una chitarra elettrica rossa, una felpa nera a mezza manica con delle strisce rosse e un pantaloncino nero decorato con fiamme rosse.

Rock Lee scelse una batteria verde, il suo abbigliamento era piuttosto semplice: un pantalone lungo nero e una maglia a mezza manica con la scritta “Rock” sul petto.

Gaara rimase sul classico: polo nera e marroncino, jeans grigi e chitarra intonata alla polo.

Shikamaru, non sapendo suonare nessuno strumento scelse di essere la voce del gruppo, indossando una T-shirt rossa, un giubbotto firmato Armani Junior bianco e nero e un jeans nero.

Sasuke, sempre alla chitarra elettrica decise di non attirare troppo l’attenzione su di lui, perciò si limitò a una T-shirt con varie sfumature di azzurro e a un pantalone lungo beige.

Naruto doveva interpretare un doppio ruolo: per uno si vestì formalmente, una camicia, jeans neri e cravatta rossa; per l’altro indossò un pinocchietto beige un po’ più scuro di quello di Sasuke e una camicia salmone. Naturalmente suonava la chitarra del nonno.                                                         

Hinata, lei non potè far altro che essere perfetta, un raggio di sole, un tocco di femminilità in una band di maschi. Una mini-gonna nera, una camicia bianca e una giacca rossa, il suo abbigliamento era semplice, senza trucchi, senza il bisogno di tacchi, solo un paio di scarpe da ginnastica nere. Il suo era il ruolo più importante: sarebbe dovuta entrare…

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Capitolo 24
*** Il giorno tanto atteso ***


Il giorno del concerto arrivò con una velocità supersonica.

-Non trovate che più non vorreste che il tempo passasse più quello corre veloce, fino a trovarti di fronte ciò che non avresti desiderato mai?- la N.Y. band si era riunita sotto casa di Sasuke prima di andare al concerto.

 

 Nell’arena che aveva ospitato gli esami per le selezioni del chunin era stato eretto un palco sul quale erano stati posizionati gli amplificatori, il sipario, uno sfondo che ritraeva il monte con le sculture degli Hokage.

Tutta l’arena era stata sistemata: non sembrava minimamente che di solito ospitasse scontri tra genin. Gli alberi che normalmente crescevano ai lati del campo erano stati tagliati per dare spazio al tavolo della giuria, posto a tre metri dal palco, mentre gli spalti erano stati ingranditi, in modo da ospitare il doppio delle persone che avrebbe potuto contenere di solito.

 

Appena la band entrò nell’edificio rimase a bocca aperta: non avevano mai visto un simile spettacolo di luci, di riflessi di suoni.

  -Wow! Non avevo mai visto una cosa del genere!- Naruto era rimasto semplicemente allibito: se i  suoi compagni avevano una vaga idea di come era un palco scenico lui non sapeva cosa volesse dire; vedere tutte quelle luci, quelle decorazioni l’avevano disorientato e avevano accresciuto in lui l’emozione e la paura che da giorni gli attorcigliava lo stomaco e che provocava dei brividi lungo la spina dorsale, simili a quelli che aveva a volte quando restava solo con Hinata.

 

La ragazza rimase meravigliata e non era molto sicura di volersi esibire davanti a tante persone, lei considerata da tutti la ragazza più timida e chiusa del villaggio aveva un’occasione, un’occasione che non si sarebbe lasciata sfuggire, l’occasione di dimostrare a tutti (in particolare a Naruto, a suo padre e a Sakura) che era cambiata, che non era più quella bambina timida e impacciata che diventava rossa soltanto a sentire il nome Naruto.

 

A Sasuke quello spettacolo non fece né caldo né freddo, a lui importava solo esibirsi e non fare figuracce davanti a tutto il villaggio e in presenza dei ministri e rappresentanti più importanti dei Villaggi ninja confinati.

 

Choji non si interessò molto allo spettacolo che aveva di fronte, si fiondò dritto al bar per poi uscirne con circa venti buste di patatine a tutti i gusti che erano disponibili, più tre bottiglie di Coca-cola, mezzo chilo di cioccolata fondente, a latte, bianco e con le nocciole; tre pacchi di merendine, due chili di caramelle gommose e come dessert dieci placche di pizza con una varietà infinita di ingredienti.

 

Shikamaru era annoiato come sempre, non che la faccenda non lo interessasse, ma aveva fretta di andare a festeggiare la vittoria con la sua fidanzata: Temari la sorella maggiore di Gaara.

 

Gaara si guardava intorno spaesato, nel suo villaggio non c’erano strutture di quel tipo, in quanto alla prima tempesta di sabbia sarebbero cedute.

 

Rock Lee si era accomodato su una panca pensando a cosa avrebbe fatto se avesse vinto. La risposta arrivò dopo pochi secondi sculettando a due metri da lui: Sakura. Dal primo momento che l’aveva vista se ne era perdutamente innamorato e non aveva più amato nessuna ragazza fino a sei mesi prima, quando si era stufato di aspettare i comodi della ragazza e si era fidanzato con la sua compagna di squadra Ten Ten.

 

Il controllore riportò alla realtà i sette ragazzi persi ognuno nei propri pensieri.

-Siete voi la N.Y. band?-

-Si siamo noi!- rispose prontamente Sasuke.

-Bene allora dovete seguirmi! Vi accompagno nel vostro camerino- i ragazzi cominciarono a sfregarsi le mani e a fantasticare sul fatto che Hinata sarebbe stata nel camerino con loro, ma il controllore frenò i loro sogni:-naturalmente la signorina avrà un camerino tutto suo! Per evitare sguardi indiscreti!- esclamò rivolgendo uno sguardo severo ai poveri ragazzi che erano rimasti a bocca asciutta.

-La vostra categoria andrà in scena per ultima e i più piccoli saranno i primi, questa decisione è stata presa dal comitato per evitare di rovinare le loro prestazioni. Sarete avvertiti mezz’ora prima del vostro turno che dovrebbe essere intorno a mezzanotte, sono le sei del pomeriggio, quindi direi che avete tutto il tempo per prepararvi! Arrivederci!- e se ne andò portandosi dietro una scia di profumo scadente.

 

 

 

 

Mi scuso con tutti gli amanti di ShikaIno e NejiTen, ma Ino non mi sta estremamente simpatica e volevo dare l’idea che anche Rock Lee avesse mandato a quel paese Sakura e allora la persona più giusta per lui mi è sembrata TenTen. Non odiatemi per questo! E se leggete lasciate un commentino. PER FAVOREEEE!!!!!!!!!!!

P.S. ringrazio di cuore tutti i commentatori.

P.S.S. elysa_chan mi dispiace di essere così veloce ma questa ficcy è finita la devo solo mettere su EFP e mi scuso se è sembrata uguale alle altre, ma mi è venuta così.

P.S.S.S. un grazie particolare a playgeneration e a magic_girl95 che recensiscono puntualmente tutti (o quasi) i capitoli.

Al prossimo capitolo

Genio95

 

 

 

 

 

 

 

 

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Capitolo 25
*** Un successo strepitoso ***


Erano le undici e mezzo del fatidico giorno, il giorno del concerto.

Si erano esibite la categoria coppie e la categoria singoli, entrambe con estremo successo. Restava solo la categoria squadre, i concorrenti più giovani si erano già esibiti, compreso Konohamaru e la Konohamaru band. Avevano avuto un successo grandioso, il pubblico e la giuria aveva gradito il look dei piccoli cantanti: Moegi era vestita da principessa con un diadema che luccicava tra i suoi capelli rossi e rifletteva i raggi luccicanti del palco, Konohamaru era il principe azzurro e alla fine aveva avuto pietà del povero Udon che si era travestito da cortigiano.

 

-Su! Forza! Siete ancora qui?-il controllore entrò nel camerino della N.Y. band gracchiando con la sua voce pomposa.

-Arriviamo-

I ragazzi erano pronti! L’emozione era forte ma tutti erano decisi a salire sul palco e a fare una splendida esibizione.

Hinata tremava dalla paura: non si era esibita davanti a così tante persone, era terrorizzata le gambe non la reggevano in piedi e si buttò al collo del suo amore.

-Stai calma, andrà tutto bene!-cercò di consolarla Naruto.

-No, invece! Andrà tutto male! Farò una brutta figura me lo sento!-

-Ragazzi è ora!-

I ragazzi salirono sul palco per sistemare gli strumenti ( il sipario era chiuso), l’emozione era alle stelle, si augurarono buona fortuna a vicenda e…

 

 

Il sipario si aprì e la giuria presentò il gruppo:

-Ed ecco a voi la N.Y. band! Composta da Naruto Uzumaki, -applauso modesto- Sasuke Uchiha,- il pubblico si scatenò in applausi fischi e slogan dedicati al più giovane degli Uchiha -Choji  Akimichi e Gaara della Sabbia alla chitarra elettrica; Rock Lee alla batteria-  nuovo applauso e incitamenti del pubblico tra cui si distinse chiaramente risuonare la voce di Sakura -e Shikamaru Nara al microfono.-

Cominciarono a suonare e a cantare, il pubblico era in estasi, i giudici muovevano la testa a tempo di musica.

 

Everytime I think I'm closer to the heart
Of what it means to know just who I am
I think I've finally found a better place to start
But no one ever seems to understand

I need to try to get to where you are
Could it be, your not that far

You're the voice I hear inside my head, the reason that I'm singing
I need to find you
I gotta find you
You're the missing piece I need, the song inside of me
I need to find you
I gotta find you

Oh yeah
Yeah yeah

You're the remedy I'm searching hard to find
To fix the puzzle that I see inside
Painting all my dreams the color of your smile
When I find you It'll be alright
I need to try to get to where you are
Could it be, your not that far

You're the voice I hear inside my head, the reason that I'm singing
I need to find you
I gotta find you
You're the missing piece I need, the song inside of me
I need to find you
I gotta find you

Been feeling lost, can't find the words to say
Spending all my time stuck in yesterday
Where you are is where I want to be
Oh next to you... and you next to me
Oh I need to find you... yeah

A un tratto, i ragazzi smisero di cantare. Una figura avanzava lentamente dal fondo del palco. Una voce flebile, appena percettibile proveniva da quella strana figura. Quello che ad un primo sguardo sembrava un intruso in realtà era… Hinata Hyuga.

 

I've always been the kind of girl
That hid my face
So afraid to tell the world
What I've got to say
But I have this dream
Right inside of me
I'm gonna let it show, it's time
To let you know
To let you know

This is real, this is me
I'm exactly where I'm supposed to be, now
Gonna let the light, shine on me
Now I've found, who I am
There's no way to hold it in
No more hiding who I want to be
This is me

Do you know what it's like
To feel so in the dark
To dream about a life
Where you're the shining star
Even though it seems
Like it's too far away
I have to believe in myself
It's the only way

This is real, This is me
I'm exactly where I'm supposed to be, now
Gonna let the light, shine on me
Now I've found, who I am
There's no way to hold it in
No more hiding who I want to be
This is me

Naruto si strappò gli abiti di dosso, mostrando la camicia stropicciata. Si avvicinò alla ragazza e ripresero a cantare. Solo loro due. Insieme.

 

You're the voice I hear inside my head
The reason that I'm singing
I need to find you, I gotta find you
You're the missing piece I need
The song inside of me
I need to find you, I gotta find you

This is real, this is me
I'm exactly where I'm supposed to be, now
Gonna let the light, shine on me
Now I've found, who I am
There's no way to hold it in
No more hiding who I want to be
This is me
You're the missing piece I need
The song inside of me (this is me)
You're the voice I hear inside my head
The reason that I'm singing
Now I've found, who I am
There's no way to hold it in
No more hiding who I want to be
This is me

 

 

 

 

La giuria rimase spiazzata così come il pubblico ma gradì molto quell’intervento inatteso che diede la “scintilla” a quel gruppo, qualcosa che agli altri mancava.

 

La canzone finì e la miriade di persone che erano presenti si riunì in un solo applauso e in un solo coro che urlava

-VIVA LA N.Y. BAND! VIVA LA N.Y. BAND!!!-

 

La giuria anche se ascoltò con attenzione gli altri gruppi non riuscì a negare il primo premio a quei ragazzi che l’avevano fatta sognare e tornare indietro di molti anni. Quando su quel palco si era esibito il nonno di una stella nascente di nome Naruto Uzumaki.

 

 

 

 

Questo capitolo per celebrare i miei primi 1.000 lettori!!!

Le canzoni sono GOTTA FIND YOU quella cantata dal gruppo e THIS IS ME quella di Naruto e Hinata. Tutte e due di Camp Rock. Che ci volete fare se mi sembravano particolarmente adatte, specialmente la seconda: è la fotocopia esatta di Hinata.

Commentate in numerosi!

Genio95

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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Capitolo 26
*** La festa e la vittoria ***


La N.Y. band aveva riscosso un successo strepitoso e i giudici non ebbero dubbi sulla premiazione.

La consegna del premio era per la sera dopo e tutte le band erano invitate a partecipare.

 

-Che noia questa festa! Tanto è logico che abbiamo vinto noi!- Naruto era comodamente spaparanzato sul divano in soggiorno e non riusciva a capire il motivo di andare a una festa quando avevano già avuto la conferma dal pubblico che i vincitori erano loro.

 

Il tempo, che in quei giorni era volato, si era quasi fermato, le lancette dell’orologio di Naruto non accennavano a spostarsi. Le ore passavano a rilento e una strana apatia scese sul nipote di Yondaime Namizake; gli occhi gli si chiusero lentamente senza che lui si accorgesse di niente. La calma più totale lo circondava favorendo quel sonno.

 

Erano ormai le otto passate quando Naruto si svegliò. Era disteso a pancia in su sul divano e la testa che pendeva da un lato rendendogli una visuale anormale del mondo.

Guardò l’orologio e schizzò in piedi, si vestì frettolosamente con gli abiti della cerimonia e corse a perdifiato verso l’accademia ninja dove si sarebbe tenuta la festa.

Arrivato lì si accorse che era l’ultimo (come al solito), erano già tutti arrivati, anche la sua ragazza.

Approfittando della temporanea assenza del cavaliere di sua cugina, Neji, aveva approfittato per accompagnarla, inoltre accompagnava anche Ten Ten che era stata abbandonata da Lee per Sakura.

Naruto, una volta ripresa la sua accompagnatrice, si diresse al buffè.

La prima parte della festa passò tranquilla tra una chiacchiera e l’altra aspettando il verdetto dei giudici anche se tutti intuivano quale fosse.

 

 

A mezzanotte meno tre minuti uno dei giudici prese parola:

-Do il benvenuto a tutti voi che avete partecipato all’ International Music Video Awards e a tutti coloro che hanno organizzato, lavorato e ravvivato questo evento grazie a tutti voi che avete fatto il “tifo”. Ora è giunto il grande momento! E’ ora di assegnare questo prestigiosa premio al cantante, alla coppia e alla squadra che più ci hanno fatto sognare.- il vecchio giudice rivelò i nomi dei vincitori nella categoria coppie e nella categoria singoli e a mezzanotte precisa…-Ora tutti vi strarete chiedendo chi ha vinto la categoria squadre! I secondi classificati sono…Konohamaru e la sua band! Un applauso a questi giovani ninja!- Konohamaru ritirò il secondo premio con un sorriso beffardo stampato in faccia, aveva un’aria di sfida, la sfida tra lui e Naruto.

-Ed ecco a voi i primo classificati; la N.Y. band!- Naruto e gli altri saltarono, urlarono e piansero dalla gioia. Ritirarono il primo premio e si rivolsero a Konohamaru

-Te lo dicevo che avrei vinto!-

-Non è giusto! Non voglio offrirti il ramen!-

-Eh! No, caro! Hai voluto scommettere e mo paghi!-

-E io pago! E io pago- ripetè tra lo sconforto e le lacrime il giovane genin.

 

 

 

 

Ho la piena consapevolezza che questo capitolo (come il precedente) faccia schifo, però e che cavolo leggete in 1000 e commenta solo playgeneration!

Scusate per il momento di sfogo ma la mancanza di recensioni sta affievolendo la mia voglia di scrivere SING!

Siamo agli sgoccioli la N.Y. band ha vinto il concerto (come era logico che fosse) probabilmente i capitoli saranno due o tre al massimo, poi vi lascerò in pace.

Per elysa_chan: avevo capito cosa intendevi era solo per scherzare un po’. Con NejiTen, anche se è solo un vago accenno ti ho accontentata? Spero di si, a te e a tutti i fan di questa coppi che devo dire che non è niente male.

Per playgeneration: le canzoni mi sembravano abbastanza orecchiabili e non stonavano totalmente dal contesto. Comunque spero che ti siano piaciute.

Un grazie a tutti i lettori e a quelli che hanno aggiunto questa fan fic tra i preferiti.

Un bacio

Genio95

 

 

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Capitolo 27
*** Tutto torna tranquillo ***


Dopo l’evento musicale la N.Y. band era diventata famosa in tutti i paesi ninja, avevano persino lanciato un album dal nome bizzarro, probabilmente scelto da Naruto che parlava di un ragazzo, solo, che era diventato una famosa rock star. Si intitolava “QUESTO SONO IO”. Ebbe uno spaventoso successo tra i ragazzi e i giovani adulti, dovunque si ci girasse si sentivano le loro canzoni cantate e fischiate, le loro foto indossate, appese sui muri e sui vetri dei negozi.

 

Mentre dappertutto si diffondeva il successo della loro band, i ragazzi non si erano montati la testa, anzi si erano impegnati nei loro obbiettivi.

 

Naruto aveva partecipato agli esami di selezione di chunin ed era stato promosso (stranamente) con ottimi voti.

 

Sasuke si era dedicato più a Sakura che agli allenamenti, ma anche se aveva qualche etto di ciccia in più era ancora ambito dalle ragazze.

 

Choji era andato a studiare presso un centro specializzato per cuochi ninja, con l’ambizione di diventare il migliore tra loro.

 

Shikamaru era rimasto all’accademia a insegnare ai futuri ninja, e dedicandosi alla sua ragazza più spesso di quanto non facesse Naruto.

 

Gaara era tornato nel Paese della Sabbia, in quanto Kazekage non poteva stare via a lungo, per sistemare alcune faccende importanti.

 

Hinata si era allenata a fondo con suo padre e con il cugino Neji. La storia con Naruto procedeva senza intoppi e i due avevano cominciato ad immaginare cosa avrebbero fatto “da grandi” insieme.

 

Nel Villaggio della foglia tutto era tornato tranquillo. Non si vedevano nemici né missioni pericolose da alcuni mesi, così i ninja più esperti si erano dedicati a prendere sotto la loro guida i giovani esordienti, trasformandoli in loro copie in miniatura.

 

 

 

 

 

 

 

elysa_chan: le coppie del capitolo precedente le ho fatte basandomi su un’immagine dove Sakura e Lee ballavano insieme, così la mia mente malata ha pesato di concede a Lee una sera di svago. Sasuke è troppo occupato a ritirare il premio e Tenten e Lee si sono lasciati perché lui si era accorto che lei non lo amava più ma ora le piaceva Neji. E’ un po’ intricata e contorta (come il mio cervello) ma mi è venuta così. Comunque grazie della recensione e mi raccomando continua così.

Un grazie anche a tutti gli altri. Non fate caso a questo capitolo sconquassato ma mi serviva da tappabuco per il prossimo. Anche se fa schifo abbiate pietà di me.

Scusate ma devo, a malincuore, fare un annuncio (mio fratello mi sta minacciando con un coltello… se volete che continui a scrivere, per la mia salute sia fisica che mentale, seguite quello che vi sto per dire) : quel nano di mio fratello ha scritto una FF e l’ha messa su questo sito con il nome NARUTO ADVENTURES (si è chiamato magic_football2000). Vi scongiuro di leggerla non è niente male altrimenti questa sanguisuga si impossessa del computer e non mi lascia continuare a scrivere.

COMMENTATE SOPRATTUTTO LA MIA ( in numero minore anche quella di mio fratello)

Al prossimo capitolo

Kiss

Genio95

(ora ne ho la certezza: questa volta il mio sproloquio è davvero più lungo del capitolo!)

 

 

 

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Capitolo 28
*** Piccoli ninja crescono ***


Erano ormai passati due anni dall’International Music Video Awards, la vita al Villaggio della Foglia scorreva tranquilla, senza impicci o situazioni difficili e di emergenza da affrontare.

 

Naruto e la sua squadra, cresciuti dal concerto erano migliorati in maniera spaventosa e entrati a far parte della squadra AMBU, tutti e tre jonin speciali.

 

 

 

 

 

Tsunade li aveva mandati in missione: dovevano scovare un noto ricercato e condurlo nel carcere di massima sicurezza ninja.

 

-Shhhh!!!! Non fate rumore sento dei provenire da questa stanza!- esclamò Naruto, accovacciato dietro la porta della stanza dove avrebbe potuto essere il ricercato.

-Ok prendiamolo!- bisbigliò Sasuke

Entrarono e trovarono il ricercato e lo scortarono in fretta al carcere di massima sicurezza ninja.

Lungo la strada del ritorno Naruto si vantava di aver scoperto per primo il ricercato e con tono pomposo dichiarò che senza di lui non si sarebbero mai accorti di nulla.

Anche se erano passati diversi anni Naruto non era cambiato di una virgola, era rimasto lo stesso bambino che si arrabbiava se Sasuke lo batteva; ora il loro rapporto era più forte di un tempo e si volevano bene, scherzavano e ridevano insieme, come due fratelli.

 

Quando il Team 7 varcò la porta del villaggio gli si parò davanti un ragazzino di circa quattordici anni pieno di cicatrici, ma un chunin esperto: Konohamaru. Da quando aveva perso la scommessa contro Naruto si era impegnato a fondo ed era diventato più forte del suo maestro Ebisu. Si era fidanzato con Moegi ed era molto legato ad Udon. Era cambiato, non tendeva più a comandare e a sopraffare quelli che lo circondano. Dal giorno in cui era stato battuto dal suo maestro/rivale ogni volta che lo incontrava non faceva antro che chiedergli:

-Ehi! Quando trovi il tempo di batterti con me?-

-Ora non ho tempo! Ci sono molte missioni da portare a termine!-

-Si, si! Ogni volta che ti incontro trovi sempre la stessa scusa!- disse andandosene arrabbiato.

 

Shikamaru, Choji e Ino erano anche loro membri della squadra AMBU.

 

Il rapporto tra Naruto e Hinata andava a gonfie vele. Anche la timida primogenita Hyuga era diventata jonin e membro della squadra AMBU.

 

 

 

 

 

Credevate che dopo il concerto vi avrei lasciati in pace, e invece no, continuerò a rompervi le scatole anche se ancora per poco. Ma non credete di scamparvela, dopo questa mi dedicherò interamente all’altra mia fan fic KISS: IL PRIMO BACIO NON SI SORDA MAI… SE TE LO DANNO!  Non per vantarmi ma mi sta venendo piuttosto bene.

Allora elysa_chan sappi che è stato mio fratello che si era impossessato della tastiera a scrivere quell’obbrobrio. Comunque se trovi il tempo ti consiglio di leggerla.

A presto

Genio95

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Capitolo 29
*** Il sesto Hokage ***


DIECI ANNI DOPO

 

 

Naruto era all’accademia ninja e stava tenendo un lezione speciale nella classe dove insegnava Konohamaru: dimostrava come difendersi dalle arti illusorie.

-Allora ragazzi oggi vi mostrerò come difendersi dalle arti illusorie.-disse allegro il biondo rivolto a un mini pubblico semi appisolato.

- Le arti illusorie sono una delle tecniche più potenti di cui dispone un ninja…- mentre lui parlava i diretti interessati sonnecchiavano distrattamente con la testa sui banchi. – Allora chi vuole fare un po’ di pratica?- a quelle parole la classe si ridestò interessata alle parole del biondo.- Se mi volete seguire, andremo fuori e vi darò qualche dimostrazione!-

-Siiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii!- esclamò la classe che corse alla porta accalcandosi quando Naruto urlò:- SILENZIO! In fila dietro di me!- ma mentre stava aprendo la porta si trovò davanti una giovane donna con lunghi capelli neri e gli occhi bianchi leggermente arrossita che teneva una mano sollevata nell’intento di bussare ma il suo fidanzato l’aveva preceduta.

-Puoi venire fuori un momento?-

-E’ urgente?-

-Si. E credo che ci vorrà molto!-

-Va bene ragazzi. Oggi ho da fare torno domani e vi faccio vedere una cosa bellissima.-

- Nooooooooooooo!- protestò la classe.

- Facciamo così domani vi faccio vedere anche il Rasengan e se fate i bravi ve lo insegno!- la classe non protestò e Naruto fu libero di dedicarsi a Hinata.

Una volta fuori dall’aula la ragazza gli diede una lettera da parte dell’Hokage che diceva di recarsi subito presso il suo studio.

- Lo sai che non potranno mai imparare il Rasengan! Perché gli devi dare false speranze?-

- era solo per levarmeli di torno! Poi domani gli farò vedere qualcosa di altrettanto bello!-

- Che cosa?-

- Te!- e con un bacio a fior di labbra lasciò incantata la corvina e scappo via, diretto all’ufficio dell’Hokage.

 

Quell’anno l’autunno arrivò presto. La mattina del primo settembre era croccante e dorata come una mela, e quando Naruto attraversò la strada silenziosa verso l’enorme edificio dell’Hokage, i fumi dei camini accesi in anticipo e il fiato dei pedoni scintillavano come ragnatele nell’aria fredda.

Il ragazzo trascinava i piedi frettolosamente, aveva fretta di scoprire il motivo per quale l’Hokage lo aveva mandato a chiamare.

-Perché mi avete mandato a chiamare signorina Tsunade?-chiese con tono cortese Naruto.

-Sai, ormai ho settanta anni, e ho deciso di dimettermi dall’incarico di Hokage. Ho già discusso con il Consiglio e sono d’accordo con me. Naruto, noi vorremmo che tu diventassi il sesto Hokage!-

Gli occhi di Naruto si riempirono di lacrime, un grido di felicità gli salì in gola e…

- C-C-Cosa?- il biondino aveva gli occhi fuori dalle orbite e credette di avere un tappo di cerume nelle orecchie ma si ricordò di essersele lavate quella mattina quindi significava che aveva sentito bene! Il suo sogno! Il suo sogno che si realizzava! Finalmente ce l’aveva fatta!

- Naruto io e il Consiglio abbiamo deciso che tu sei la persona più adatta al titolo di Hokage!- ripeté pazientemente Tsunade

-Perché proprio me?-

-Perché è molto tempo che analizzo le tue capacità e penso sia ora di proclamarti Hokage! La cerimonia per l’insediamento si terrà domani pomeriggio!-

-Grazie signorina Tsunade!- con quelle parole Naruto lasciò l’ufficio dell’Hokage.

 Appena arrivato in strada Naruto cominciò ad urlare di felicità e a saltare come un matto.

Tsunade lo guardava dalla finestra del suo ufficio. Si, quel ragazzo era destinato a diventare Hokage. Lei stessa aveva pressato il Consiglio per fargli assegnare questo ambito ruolo ma adesso finalmente ce l’aveva fatta.

 

 

 

Il giorno dell’insediamento arrivò con velocità incredibile.

Il pomeriggio si trovò con Tsunade nell’ufficio suo ufficio.

Alle tre in punto l’intera popolazione della Foglia si presentò sotto il suo ufficio per sentire il discorso.

-Cari cittadini del Paese della Foglia, siete qui riuniti oggi perché ho un annuncio da farvi! Dopo sedici anni di servizio ho deciso di andare in pensione-

-Ohhhhhhhh!!!!!!!- esclamò il popolo.

-Mi sono consultata con il Consiglio e abbiamo deciso che la persona più tagliata per questo ruolo è…Naruto Uzumaki!-

-Il ragazzo della Volpe diventa Hokage?- la popolazione era scandalizzata.

-Cittadini, lo so che questo ragazzo ne ha combinate di tutti i colori ma mi fido di lui e credo che sia la  persona più tagliata per diventare Hokage! Per i primi tempi lo aiuterò nelle decisioni. Salutate il sesto Hokage!-

Naruto si affacciò al balcone e un sonoro applauso lo accolse.

-Salve! Spero di saper adempiere questo ruolo secondo le vostre aspettative! E nomino mio consigliere Sasuke Uchiha!-

Un urlo di benvenuto partì dai ragazzi e dai più giovani per estendersi fino ai più anziani:

-VIVA IL SESTO HOKAGE! VIVA IL SESTO HOKAGE!-

 

 

 

 

Spero di non avervi appallato recensite in numerosi e vi dichiaro che questo è il penultimo capitolo quindi questo obbrobrio finirà presto. Commentate vi scongiuro ALTRIMENTI NON METTO L’ULTIMO CAPITOLO.

Genio95

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Capitolo 30
*** Una storia a lieto fine ***


Il neo Hokage, tre settimane dopo la sua promozione, si recò a casa della sua ragazza.

La portò nel bosco dove dodici anni prima, la sera del suo ritorno, avevano passato la notte.

Con enorme stupore della giovane donna il sesto Hokage si inginocchiò, prese dalla tasca posteriore dei pantaloni un pacchetto e lo porse all’amato utilizzando le medesime parole che aveva usato la notte in cui l’aveva invitata a contare con lui:

-Oh, Hinata! Vuoi tu prendere me, il sesto Hokage come tuo sposo?- e con queste parole le infilò al dito un grazioso anello tempestato di diamanti.

La ragazza non indugiò a lungo:- Si lo voglio!-

 

*

 

Il giorno dopo l’intero villaggio era stato invitato alle nozze del sesto Hokage e della figlia del capo clan Hyuga.

Fu un giorno felice dove tutti si divertirono e mangiarono bene. Persino Konohamaru rimase contento, soddisfatto dell’amico.

-Non scordarti che io sarò il settimo Hokage!- aveva detto allo sposo.

La festa era quasi finita quando Naruto, nel cielo tempestato di stelle, ne vide una cadente. Però la sua traiettoria non era dritta, formava una parola “AUGURI” il sesto Hokage capì che era un messaggio da parte di suo padre e di suo nonno.

Contento e un po’ ubriaco tornò a festeggiare.

 

Quella notte il sesto Hokage e la signora Uzumaki inaugurarono la loro nuova casa, una graziosa villetta non troppo distante dal palazzo dell’Hokage.

Naruto aprì la porta con la sposa in braccio.

- Amore, dopo tante peripezie ce l’abbiamo fatta! Siamo andati contro tutto e tutti e alla fine abbiamo ottenuto ciò che desideravamo!-

- Si e lo sai cosa ci vorrebbe per inaugurare come si deve la nuova casa?- chiese la primogenita Hyuga con uno sguardo birichino e il colorito rosso delle sue guance leggermente accentuato.

- Cosa?-

- Non riesci proprio ad immaginarlo?-

Naruto ci pensò su un secondo e poi, diventando rosso da capo a piedi, annuì, aveva finalmente capito cosa Hinata intendesse.

- Sicura?- chiese fissandola negli occhi

- Conosci modo migliore di festeggiare il nostro matrimonio?-

I piccioncini, come li aveva definiti tempo addietro Konohamaru, si diressero verso una delle tante camere da letto di quella casa ancora inesplorata. Non serve che vi racconti cosa fecero quella sera, ma sappiate solo che quella era la loro prima volta.

 

Due mesi dopo.

- Naruto?-

- Si?-

- Ecco io ti dovrei dire una cosa molto importante!-

- Dimmi!- disse il biondino spuntando con la testa dal frigorifero e le braccia cariche di vaschette di ramen ( mi devo nutrire dopo una lunga giornata di lavoro a firmare scartoffie, non vi pare?ndNaruto)

- Ti ricordi la sera del nostro matrimonio?-

- Certo come potrei scordarmela!-

- E ti ricordi anche come abbiamo festeggiato?-

- Si certo! C’era tutto il villaggio e abbiamo fatto baldoria, poi Konohamaru mi ha minacciato che mi avrebbe fatto cadere il prima possibile per diventare il settimo Hokage…-

- Io intendo dopo i festeggiamenti con il villaggio-

- Siamo venuti a dormire in questa casa per inaugurarla-

- Sicuro che siamo venuti a dormire?-

A Naruto andò di traverso il ramen

- Ti si è accesa la lampadina, è?-

- In effetti abbiamo fatto baldoria anche dopo essere andati a letto!-

- E ti ricordi che nella fretta di “provare il nuovo materasso” non abbiamo preso le precauzioni necessarie?-

- Che cosa stai cercando di dirmi Hinata? vai dritta al punto sennò con tutto questo ricordare mi va in pappa il cervello!-

- Sto cercando di dirti, razza di testaccia bacata, che tra più o meno sette mesi diventerai papà!- Naruto collassò sul pavimento a metà tra lo stupito per essere stato tanto stupido per non aver preso le adeguate precauzioni e l’immenso felicità di vedere un Narutino in miniatura che gira per casa.

 

 

Nove mesi dopo all’ospedale di Konoha.

- Complimenti signor Uzumaki è un maschietto!- disse un’infermiera appena uscita dalla stanza dove si trovava Hinata.

Dieci minuti di attesa e un’altra infermiera lo invitò ad entrare.

Aprì piano la porta, sbirciò facendo passare solo la testa e finalmente si decise ad entrare. Sua moglie stesa sul letto riposava e il lenzuolo che la copriva si alzava e si abbassava ritmicamente. In una culla poco distante c’era un bambino con i suoi stessi capelli biondi e i lineamenti gentili di Hinata.

- E’ bellissimo non è vero?-

- Vedo che ti sei svegliata?-

- E non hai ancora visto la parte più bella!-

- Cosa?-

- I suoi occhi!- non finì di parlare che il piccolo aprì gli occhi. Naruto rimase a fissarlo incantato i suoi stessi identici occhi a differenza che la pupilla era leggermente più piccola e l’azzurro era leggermente sbiadito.

- Le infermiere hanno detto che è un incrocio tra i tuoi e i miei e che è molto probabile che, anche se ha gli occhi azzurri, erediterà il byakugan, così faremo felice anche mio padre!-

- Come lo chiamiamo?- Hinata guardò Naruto, entrambi sapevano il nome giusto per quell’angelo:

- Minato!- esclamarono in coro.

- E Minato sia. Ciao mio piccolo Minato Uzumaki. Tu sarai l’ottavo Hokage. Il settimo lo possiamo lasciare a quel brutto bacarospo di Konohamaru!-

- Come direbbe Neji: era destino che tuo figlio fosse identico uguale a te e che come te diventerà Hokage. Dopotutto tuo padre era Hokage e tu lo sei ora quindi non trovo un valido motivo perché non debba esserlo anche lui!- e scoppiarono a ridere tutti e tre: i genitori e il bambino appena nato.

 

I sogni di entrambi i protagonisti si sono realizzati: uno voleva diventare Hokage, l’altra voleva amare ed essere amata dal primo.

 

Come si dice quando una storia finisce bene

 

E VISSERO TUTTI FELICI E CONTENTI

 

                              THE END

 

 

 

 

Scusate per il ritardo solo che tra il mio compleanno (14 febbraio) e le pagelle il 16 non ho avuto il tempo di aggiornare. Comunque sappiate che questo non è realmente l’ultimo, infatti mi è venuta una piccola idea giusto per un altro capitolo, per la gioia di elysa_chan e spero di tutti i miei lettori che ringrazio. Colgo l’attimo per pubblicizzare l’altra mia fan fiction KISS: IL PRIMO BACIO NON SI SCORDA MAI…SE TE LO DANNO! E quella di mio fratello NARUTO ADVENTURES.

 

Apollo41: hai detto che se l’avessi vista prima avessi commentato ogni capitolo ti ho dato l’occasione per commentarne altri due e se vorrai tutti quelli dell’altra mia fan fic. Mi ha fatto molto piacere la tua recensione e ti do l’autorizzazione a dilungarti fino all’infinito. Voglio commenti lunghi come la Divina Commedia. Scherzo! Comunque recensisci anche questo e. Ciao ciao!

 

Elysa_chan: hai visto? Ho allungato un po’ il brodo per darti la possibilità di commentare questo e l’atro che metterò tra poco (se se…quando tutti i 1500 lettori commenteranno io metterò l’ultimo capitolo, davvero l’ultimo stavolta) comunque grazie e se ci riesci prova a trovare il tempo di commentarmi anche l’altra che ho messo un nuovo capitolo.

 

Un appello a playgeneration e a magic_girl95 ma siete morti o cosa? Prima mi commentavate tutti i capitoli e adesso niente. Spero che troviate il tempo e lo spirito creativo per inserire una recensione.

Al prossimo capitolo

Genio95

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Capitolo 31
*** Arriva Minato! ***


Sono passati sette anni da quando Minato era nato e oggi è…

- Papà, svegliati! Dai che facciamo tardi!- urlò un bambino biondo e con gli occhi azzurri, buttando giù dal letto il padre, che rimpiangeva la vita da neo sposino senza un figlio rompiscatole che gira per casa urlando e buttandolo giù dal letto tutte la mattine. Pensandoci però quel giorno non era un giorno qualsiasi, ma non gli veniva proprio in mente che giorno potesse essere.

- Dai cinque minuti!- bofonchiò arrampicandosi di nuovo sul letto e ricominciando a dormire.

- No, è tardi e la mamma è già giù in cucine che ti sta preparando la colazione!- Minato sapeva che il punto debole del padre era il cibo e infatti…

- Cosa sta facendo Hinata?- chiese Naruto con uno sguardo speranzoso.

- Sta preparando la colazione ora scendi o devo chiamare nonno Hiashi?- a quelle parole il biondo sbiancò e si precipitò in cucina sperando che quel piccolo diavolo di suo figlio non avesse già chiamato suo suocero.

Si vedeva lontano un miglio che era suo figlio, tralasciando l’aspetto fisico, aveva preso ogni singolo gene del carattere di Naruto, d'altronde anche lui alla sua età era così: vivace e casinista. Sembrava uno scherzo del destino: lui, Naruto, aveva preso tutto da suo padre Minato, e lui, Minato suo figlio era sputato lui.

 

- Buongiorno cara!-

- Buongiorno Naruto, dormito bene?-

- Prima che tuo figlio mi buttasse giù dal letto si!-

- Minato quante volte ti ho detto di non buttare tuo padre giù dal letto?-

- Non me lo ricordo!- fece lui con un ampio ghigno e affondando il cucchiaio nell’enorme barattolo di Nutella (beato lui, SING ndme)

- Che dopo tocca a me massaggiargli la schiene sennò questa testa bacata non va al lavoro! A proposito lo accompagni tu Minato a scuola quando vai a lavoro?- Naruto quasi si strozzò, ecco che giorno era oggi, il primo giorno di accademia di suo figlio, ma come aveva fatto a dimenticarsene?

- Certo cara- riuscì ad articolare tra un colpo di tosse e l’altro.

- E’ ora, vi conviene andare!- la Hyuga diede un frettoloso bacio a fior di labbra al marito e uno sulla guancia al figlio e gli fece le solite raccomandazioni: comportati bene, non fare arrabbiare i maestri, non litigare con i compagni ecc…

 

Un quarto d’ora dopo Naruto e Minato camminavano a passo lento verso la scuola, o meglio, Naruto a passo lento e Minato scorrazzando.

Quasi a metà strada incontrarono, o meglio si scontrarono con due tizzi, altri non erano che Sasuke, consigliere dell’Hokage, e suo figlio Kishi, diretti verso la scuola.

- Anche a te è toccato?- chiese il biondo facendo cenno con la testa alla fotocopia di Sasuke in miniatura.

- Eh già, Sakura doveva occuparsi di Shio!-

(piccolo riepilogo: Sasuke e Sakura si erano sposati e avevano avuto due figli Kishi, 7 anni,  e Shio 3, il primo fotocopia di Sasuke,il secondo capelli di lui e occhi di lei. Sakura aspetta un altro bambino, molto probabilmente femmina. E non dite che nono si sono dati da fare! Ndme)

Mentre i due bambini scorrazzavano avanti a loro i due uomini si misero a parlare di una certa missione e sempre parlottando di questa missione non si accorsero che i bambini si erano fermati.

- Ehi! Papà siamo arrivati!- esclamò il moretto.

- Ah già scusate- fecero in coro i due genitori.

Ai due parve di essere tornati indietro nel tempo, quando loro frequentavano l’accademia. Quando Naruto dondolava malinconico sull’altalena appesa al grande albero in fondo al cortile, e il sesto Hokage si scoprì sorpreso nel vederla ancora lì. E quando Sasuke cercava di sfuggire alle persecuzioni di Sakura e di Ino in testa ad un branco di ragazzine che non vendevano l’ora di conoscerlo, per non parlare del giorno di San Valentino!

- Ah bei tempi!- esclamarono all’uniso.

I figli un po’ stupiti dalle loro face perse nei ricordi decisero che era ora di andare e quindi svegliarono i genitori con il solo modo efficace…

- Ma era proprio necessario?- Chiese Naruto tutto dolorante.

- Perché l’hai fatto? Guarda che mi servono ancora, tua madre ha intenzione di fare come minimo altri tre figli e se me le distruggi come faccio?-

I due bambini si guardarono compiaciuti e trascinarono i rispettivi genitori per il polso fino all’entrata dell’accademia. E qui scatta la seconda fase delle ramanzine

- Allora Minato, non ti cacciare nei guai, non picchiare i compagni, non portare una brutta pagella a casa, non fare arrabbiare i maestri… e mi sembra inutile continuare visto che il resto della ramanzina te l’ha già fatta tua madre. Una cosa voglio dirti: divertiti. L’accademia viene una sola volta nella vita ed è il posto migliore per combinare guai, quindi approfittane adesso, perché quando diventerai genin per un tuo errore potrebbe pagare un tuo compagno con la sua vita. E un ultima cosa: è qui- si guarda intorno sprofondando nei ricordi- che un ninja si forma. Non è importante la promozione, io sono stato bocciato tre volte e ora sono Hokage…

- Questo non me lo avevi mai detto!-

- Me lo ero conservato per questo momento! Come stavo dicendo l’importante è che ce la metti tutta e che dopo un fallimento ti devi rialzare e provare finché non raggiungi il tuo obbiettivo!-

- SI papà grazie non ti deluderò!-

 

- Allora Kishi, mi ricordo ancora quando mio padre mi fece questo discorso, fai il bravo, non fare arrabbiare i maestri, ma soprattutto: ALMENO PER QUEST’ANNO NON PORTARMI RAGAZZE CHE VOLGIONO LA TUA MANO O CHE SONO STATE MESSE INCINTE!- perché se è vero che una cosa il figlio aveva ereditato da lui era la bellezza – e poi… rendimi fiero di te!-

- SI papà non preoccuparti per le ragazze, almeno per quest’anno non le vedrai!-

 

Finiti i discorsi i due bambini corsero dentro insieme a tutti gli altri che avevano appena lasciato i genitori.

- Il primo passo che li condurrà lontano da noi, però sono felice, felice che mio figlio possa fare le mie stesse magnifiche esperienze!-disse il biondo

- Lo spero!- aggiunse il moro con un sorriso.

 

- Minato, hai paura?- chiese il moretto

- No, oggi comincia la nostra avventura e io voglio viverla fino in fondo, non c’è posto per la paura!-

- Si!-

 

E così anche i figli dei nostri eroi hanno cominciato l’accademia e la loro lunga scalata verso gli alti livelli ninja.

Potrei raccontarvi come andò a finire. Se Kishi tradì il villaggio come il padre, se Konohamaru riuscì a diventare il settimo Hokage, o Minato l’ottavo. Potrei raccontarvi tante cose, ma non lo faccio perché questa è un’altra storia.

 

 

 

Siamo arrivati alla fine, SING (finalmente! ndtutti) spero che vi sia piaciuta questa fic e vi ringrazio per avermi seguito sin dal primo capitolo.

Ringrazio tutti quelli che hanno inserito questa fic tra i preferiti:

Ale 93

Auron_san

bleachnaruto

elysa_chan

giusgogl

Lily Evans 93

magic_football2000
Mat Fisher

numb91
playgeneration
sandgaara
sorelline xsv
_Fimmy_

 

e anche tutti quelli che hanno recensito.

Colgo l’occasione per pubblicizzare le altre mie fic:

KISS: IL PRIMO BACIO NON SI SCORDA MAI… SE TE LO DANNO!

e CHI SONO IO, KYUBI O NARUTO?

e quella di mio fratello NARUTO ADVENTURES

continuate a seguirmi e stavolta, mi dispiace ma non posso dire al prossimo capitolo perché non ce ne sarà un altro.

Ma posso dire alla prossima fan fiction

Genio95

 

 

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