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Era appena calato
il sole nel Villaggio della Foglia quando due figure si stagliavano in
lontananza: un uomo sulla cinquantina e un ragazzo. Non appena i due individui
varcarono la soglia del villaggio, vennero salutati da un immenso numero di
persone, compresa la giovane Hinata Hyuga. I due stranieri altri non erano che
Naruto Uzumaki e il suo maestro, nonché uno dei tre ninja leggendari: Jiraia.
I due erano
ripartiti alla volta di un Paese sconosciuto alla fine delle avventure. Era
passato più di un anno.
“Oddio! Che emozione! Naruto è tornato, chissà se
gli piacerà la festa che abbiamo organizzato per lui ??????”questo
pensiero rimbombava nella testa di Hinata che non vide Naruto avvicinarsi e se
lo trovò di fronte all’improvviso, correndo il rischio di svenire. Il rossore
si impadronì della ragazza e l’imbarazzo le impediva di parlare. Naruto non
sembrava essersi accorto di niente, mormorando un “ciao” allungò la testa e
stampò un bacio sulla fronte della ragazza. Se Hinata avesse avuto le ali si
sarebbe alzata in volo e avrebbe toccato il cielo per la felicità, il suo viso
aveva raggiunto un rosso acceso simile a quello della salsa. Il giovane prese
la mano di Hinata e la invitò a seguirlo, arrivati davanti al chiosco del ramen i due si fermarono.
La maggior parte della folla si era dispersa e
quelle poche persone che erano rimaste si strinsero intorno a Jiraia per
saperne di più sul viaggio. Tra questi vi era anche Sakura Haruno, aveva atteso
molto questo momento: sperava che Jiraia avesse notizie di Sasuke. Ma quando
glielo chiese e il ninja le rispose che non aveva più visto Sasuke da quando
aveva lasciato il Villaggio della Foglia.
Naruto e Hinata si
insinuarono tra le tende del locale, il proprietario riconobbe subito quello
che prima di partire era stato il suo miglior cliente. I due ragazzi sederono
davanti al bancone, ordinarono e mentre aspettavano si misero a chiacchierare.
- Come vanno le
cose da queste parti?- chiese inaspettatamente Naruto, facendo sobbalzare
Hinata, avvolta nei suoi pensieri.
- Niente di che –
disse Hinata parlando per la prima volta da quando erano entrati.
- Come, non mi
dire che in un anno non è successo niente?- a quella domanda Hinata alzò lo
sguardo e fissò Naruto. Quanto era cambiato dall’ultima volta che l’aveva
visto! Il viso si era smagrito, aveva abbandonato i tratti fanciulleschi per
passare a tratti più adulti. I capelli erano più lunghi di quanto ricordasse,
ma sempre di quel biondo che le faceva ricordare un pulcino appena nato. Gli
occhi un tempo sbruffoni e innocenti, ora sembravano
essere coscienti di ciò che accadeva, erano degli occhi magnifici del colore
del cielo in cui Hinata avrebbe volentieri voluto perdersi.
L’arrivo del ramen la riportò alla realtà.
Una volta Naruto
avrebbe detto “pancia mia fatti capanna”, ma disse
solo – Era da talmente tanto tempo che non mangio il ramen
che quasi mi sono dimenticato il suo sapore.-
Hinata non potè
fare a meno di notare quanto fosse cambiato Naruto.
Avevano da poco
finito di mangiare quando Naruto prese per mano Hinata e la trascinò fuori in
strada. Il sole era definitivamente tramontato e il cielo rosso-arancione di
quando erano arrivati si era trasformato in un blu profondo costellato di
puntini luminosi. A quella vista il cuore di Naruto fece un atroce salto nel
passato: quante volte aveva visto quelle stelle con quello che credeva il suo
migliore amico, il fratello che non aveva mai avuto. La sua mano si strinse
intorno a quella di Hinata .
Cogliendola di
nuovo di sorpresa Naruto portò Hinata in un boschetto vicino ad una cascata,
simile a quello dove quattro anni prima Naruto, andato in missione con Scino
Kiba e Hinata, aveva visto una ragazza che danzava sull’acqua; quando aveva
raccontato della scoperta a Kiba e a Scino loro non gli avevano dato rettadicendogli che aveva
sognato mentre Hinata era diventata tutta rossa.
Da quella missione
in poi Naruto aveva cominciato a guardare Hinata con occhi diversi: non con gli
occhi di un ninja, ma quelli di un ragazzo che non vede solo allenamenti e
missioni.
Nemmeno Naruto sapeva
perché tra tutti i boschi del Villaggio avesse scelto proprio quello, lui come
molti suoi coetanei ignorava la storia che avesse quel bosco. Lì suo padre (il
quarto hokage) aveva compiuto l’estremo sacrificio,
lì aveva sigillato lo spirito della Volpe a Nove Code dentro suo figlio appena
nato, e lì era stato trovato dai ninja della squadra AMBU.
Con la luna che si
rifletteva nell’acqua limpida del ruscello i due ragazzi si sdraiarono a terra,
a fissare il cielo che era stato testimone della perdita di molte vite, ma anche
dello sbocciare di tanti amori e a insaputa dei giovani protagonisti in destino
ne stava intessendo un’altra, forse la più contorta che avesse mai tessuto.
E in quella calma
Naruto e Hinata si addormentarono uno stretto all’altra .
Le prime luci di
mezzogiorno svegliarono Naruto e Hinata ancora distesi sulle rive del piccolo
ruscello. Quando Hinata aprì gli occhi quasi ebbe un infarto, urlò e fece quasi
cadere nell’acqua il povero Naruto che perso nei suoi sogni non si era accorto
del risveglio della sua compagna.
-Che hai da
urlare? – chiese Naruto con gli occhi ancora pieni di sonno.
- Niente. Mio
padre non sa che non tornavo a casa per la notte e adesso come minimo avrà
mobilitato tutte le forze ninja del Villaggio- disse in fretta la ragazza.
-E allora?-
-Allora tu non lo
consci: si sarebbe arrabbiato se non gli avessi preparato il tè, si sarebbe
infuriato se fossi andata in missione senza dirgli niente, ma non so che tipo
di reazione gli comporti sapere che ho passato la notte fuori, sulle rive di un
ruscello, in compagnia di un ragazzo che lui ritiene un piccolo delinquente
mascalzone.-
-Caspita! Ehi! Mi
è venuta un’idea: potresti dirgli che hai passato la notte da un’amica e che ti
sei dimenticata di avvertirlo-
- Ti sbagli
un’altra volta: in sedici anni che ho non sono mai andata a dormire da una mia
amica e per essere la prima volta avrei dovuto dirglielo. Poi mettiamo che ci
caschi e mi chieda da chi sono stata che gli racconto?-
Dopo diversi
minuti di silenzio dove ognuno era assorto nei suoi pensieri Naruto esclamò – Puoi
chiedere a Ino, a Ten Ten o a Sakura.-
- Nessuna di
queste sarebbe credibile. Ten Ten l’avrò vista si e no due volte e non ci siamo
mai parlate mettiamo il caso che mio padre non mi creda e voglia andare a
verificare che cosa le dirà “Hinata ah si quella ragazzina timida che sta
sempre con Scino e Kiba, no non ci siamo mai rivolte la parola” finirei nei
guai lo stesso. Con Ino idem. E Sakura …-
-Sakura cosa?-
- Da quando sei
ripartito dopo la festa non mi rivolge più la parola. L’altro giorno l’ho vista
parlare con Ino, lei piangeva e diceva che è colpa mia se tu ti sei allontanato
da lei.-
-Cosa? Cos’è
questa storia?-
- Quando Sasuke è
partito lei ha sofferto molto allora si è aggrappata a te come suo punto di
riferimento, ma allo stesso tempo si è impegnata ancora di più negli
allenamenti, per non mostrare che ti era attaccata più che mai. Dopo che sei
partito quattro anni fa ha fatto finta di niente, ma quando l’anno scorso te ne
sei andato di nuovo non ha retto e ha scaricato la colpa su di me dicendo che
ti avevo raccontato delle cose su di lei che ti hanno fatto allontanare
definitivamente. Da allora non mi rivolge più la parola.-
- Sai una cosa? Se
tu mi avresti detto queste cose quattro anni fa io sarei corso da lei dicendole
che ero cotto, ma ora stando così tanto tempo lontano da casa ho capito che
Sakura non ha mai apprezzato quello che facevo per lei, per essere migliore di
Sasuke, per essere accettato da lei,mi
disprezzava a le sue attenzioni per me erano solo un mezzo per scoprire dove
fosse Sasuke, per ritrovarlo e per fare ciò che io non ho fatto con lei : digli
che lo amava, senza aver paura di un suo rifiuto. Vedi adesso è tutto cambiato,
ho capito che non ne valeva la pena e ho lasciato perdere.-
-Non ti credevo
così riflessivo-
-Neanche io.
Comunque vedo che anche tu sei cambiata moltissimo, e non solo esteriormente.
Ti vedo diversa, più sicura più sciolta. Prima quando passavamo del tempo insieme
eri sempre così impacciata, non parlavi quasi mai, ti perdevi spesso nei tuoi
pensieri e quasi sempre diventavi rossa come un pomodoro: come adesso. Ho detto
qualcosa di male?.-
“ Oddio si è
sempre accorto del mio rossore e io che pensavo che non lo notasse.” – No,
niente. Mamma come è tardi sarà meglio che torni a casa è quasi ora di pranzo.-
- Aspetta ho
un’idea: fai un salto a casa e avvisali che non ci sarai per pranzo, se ti
lasciano uscire ci vediamo davanti casa tua alle due in punto.
Hinata una volta
ottenuto i permesso dai genitori (che visto l’aria
felice della figlia avevano deciso di rimandare l’interrogatorio sulla notte
passata fuori) andò di filato a cambiarsi e a pettinarsi voleva essere quanto
più bella possibile, ora che il cuore di Naruto era di nuovo libero aveva
l’opportunità per fare colpo e non se la sarebbe lasciata scappare tanto
facilmente. I commenti che Naruto aveva fatto sul cambiamento del suo carattere
l’avevano riempita di gioia.
Alle due meno
qualche minuto Naruto era uscito e una volta arrivato a casa Hyuga si nascose
dietro il muretto come gli aveva consigliato Hinata, l’idea non gli andava a
genio ma avrebbe trovato il modo di farsi accettare dal padre di Hinata come
“candidato fidanzato di sua figlia”. L’aveva pensato davvero diventare il
possibile fidanzato di Hinata? Era una cosa su cui non aveva mai riflettuto:
era evidente che piaceva a Hinata. Quattro anni fa una cosa del genere non
l’avrebbe mai pensata, ma d'altronde non pensando più a Sakura e visto il
cambiamento di carattere della ragazza non era affatto una cattiva idea.
A interrompere i
suoipensieri si
presentò un bellissima Hinata vestita con un toppino attillato e con un
pantaloncino corto abbinato.
I due si
incamminarono verso la locanda del ramen dove avevano
cenato la sera prima.
Una volta arrivati
il proprietario li fece accomodare e andò a preparare il ramen
quando ad un tratto Naruto lo fermò.
- Ehi! Il menù per
favore-
- Ma come non
prendete il ramen, da quando ti conosco ordini solo
quello- obiettò il proprietario.
- Oggi voglio
cambiare e poi sono in dolce compagnia è giusto che scelga lei cosa vuole
mangiare!-
- Ok tenete.-
Naruto ordinò una
bistecca al sangue e Hinata un arrosto di vitello. Finito di mangiare andarono
a fare una passeggiata, passarono di fronte all’accademia ninja dove videro
Konohamaru parlare con dei bambini. Naruto lo chiamò e lui felicissimo di
rivedere il suo amico gli saltò al collo fino a stozzarlo.
- Peste che
combini?-il
saluto di Naruto fu molto caloroso
-Niente di che.
Ero venuto a ritirare delle scartoffie e a vedere come se la passano le nuove generazioni-
-Parli come un
vecchio lupo di mare. Guarda che l’anno scorso eri al loro livello-
-Lo so ma io non
aspetterò di fare vecchio come un mia conoscenza prima
di diventare chunin-
- Perché ci sono
gli esami? E tu intendi partecipare?-
- Gli esami ci son
tra sei mesi e io ho deciso di iscrivermi con largo anticipo-
- Allora potremmo
essere rivali: se ci sono gli esami non voglio lasciarmeli sfuggire, sperando
che questa volta finiscano con più promozioni e con un Villaggio ancora degno
di essere chiamato tale-
-Non ti
preoccupare. Vedo che ti sei dato da fare subito!- Konohamaru mettendo una mano
davanti alla bocca accennò con la testa a Hinata, si mise a ridere come un
forsennato facendo agitare il gatto che aveva in braccio.
- Vabbè, ci si
vede in giro-
- Ok, vi lascio
piccioncini - sghignazzò Konohamaru ma prima che si allontanasse troppo Naruto
gli mollò un ceffone facendolo cadere a terra privo di sensi.
I “piccioncini”
come li aveva definiti Konohamaru passeggiarono e parlarono fino al tramonto,
il cielo era rosa e cominciava già a scurirsi quando una figura pressoché della
loro età si stagliava all’orizzonte
La figura si
avvicinava sempre di più fino a fermarsi a pochi metri dai ragazzi: era niente
poco dimeno che Sakura. Quella visione fece illuminare il viso di Naruto e fece
scurire quello di Hinata.
La nuova arrivata
corse in contro a Naruto abbracciandolo e coccolandolo, si ritirò da lui per
osservarlo meglio e a quel punto vide Hinata, il suo volto che fino a quel
momento era pieno di gioia si incupì e dalle sue labbra uscirono poche parole
sussurrate in modo che solo Naruto potesse sentire
- Che ci fa lei
qui? E’ con te?-
-
Si – fu la risposta impacciata di Naruto che si rese conto di quanto le parole
di Hinata fossero vere; lei dal canto suo riusciva solo a pensare “Proprio ora
doveva arrivare quella vipera, si era creata una bella situazione e lei che fa
corre in contro al suo Naruto e rovina tutto. Che tra l’altro è il
mio Naruto”.
- Senti non mi va
di parlare davanti a lei ti spiego tutto strada
facendo mi accompagni?-
- Bè veramente…-
disse Naruto accennando con lo sguardo a Hinata che si era allontanata e
seminascosta dietro un albero.
-Capisco! Non vuoi
lasciarla sola, un gesto molto gentile da parte tua visto che la povera Hinata
sta sempre da sola chiusa in quel buco che lei e la sua famiglia di psicotici
definiscono casa. Comunque sono felice che sei tornato
e vorrei fare quattro chiacchiere con te stasera. Puoi?-
- Va bene- mormorò
Naruto. – A che ora?-
- Verso le nove davanti alla locanda del ramen.
Ci vediamo. Tanti baci.- e se ne andò saltellando
come a voler rinfacciare a Hinata che avrebbe avuto Naruto tutto per se una
serata intera, però lei era all’oscuro del tempo che avevano passato insieme
Hinata e Naruto.
- Avevi ragione!
Non è più la Sakura che pensavo, che amavo e hai
ragione a sentirti a disagio quando c’è lei. Io non avevo intenzione di andare
a cena con lei stasera ma quando fa così mi mette alle strette e non so come
fare…- Naruto gesticolava nell’aria come a cercare altre parole ma la giovane
Hyuga pose un indice sulla bocca del ragazzo dicendogli che non doveva scusarsi
lui era libero di uscire, di frequentare e di amare chi voleva. Era evidente
che aveva avuto una stretta al cuore all’espressione “che amavo”. Aggiunse solo
– Però ti chiedo una cosa io non voglio interferire sulla tua vita sentimentale
ne tanto meno farti soffrire desidero solo non essere
presa in giro. Se le cose che mi hai detto stamattina le pensi davvero, se
credi a quelle cose che ti ho detto su Sakura nonriaprirle il cuore, non fare in modo
che si metti di nuovo in mezzo a noi-
-In mezzo a noi?
Cosa intendi dire? Non capisco!-
- Niente si è
fatto davvero tardi devo andare- e senza aggiungere altro Hinata corse via con
le lacrime agli occhi e ripensando a quello che aveva detto Sakura, quello che
le aveva confidato Naruto quella mattina “ Si sarà trattato di un sogno, lui la
ama ancora e io sono stata una povera illusa. A ora di
pranzo Naruto forse si trovava a passare davanti a casa mia” –quel buco che lei
e la sua famiglia di psicotici chiamano casa- la
parole di Sakura risuonavano nella sua testa rendendo ancora più reale ciò che
temeva “Ieri sera forse sono andata al ruscello per rinfrescarmi la faccia e mi
sono addormentata. Come ho fatto a credere che Naruto mi stesse davvero dando
retta. Lui ama Sakura e nulla può impedire il loro amore, tanto meno la mia
volontà.”
Convinta di
essersi persa in un sogno da cui era difficile uscire la giovane Hyuga decise
di partire alla volta del Villaggio delle Rocce: sarebbe andata a trovare Nonna
Sancho, Ranmaru e Karashi alla locanda del curry. Si sarebbe fermata lì qualche
giorno per poi partire alla volta di terre sconosciute.
Mentre pensava al da farsi camminò a lungo e quando ormai aveva preso la
sua tragica decisione era giunta davanti all’ingresso di casa sua, e le parole
di Sakura non poterono fare altrimenti che risuonare tristemente nella sua
testa. Guardò malinconica il suo giardino era bello, i fiori che erano
sbocciati adornavano la casa di mille colori mentre quelli che erano ancora in
attesa di fiorire davano un tocco di verde.
Entrò silenziosa,
si arrampicò agilmente per le scale che portavano alla sua stanza e iniziò a
preparare lo zaino per la partenza. Sua sorella che si trovava a passare di là
la vide e gli chiese se andava in missione quando Hinata non rispose decise di
lasciar perdere, ma prima di andarsene notò una lacrima che cadde sul letto,
seguita da molte alte e si chiese il motivo di quel pianto, ma d’altronde aveva
rinunciato a capire la sorella anni fa.
Dal canto suo
Hinata non voleva lasciare la famiglia, gli amici e il Villaggio solo perché
uno stupido ragazzino viziato non voleva darle retta. Se da un lato la ragazza
pensava questo, dall’altro non faceva che ripetersi che aveva ancora una
possibilità, avrebbe continuato a sperare di averlo una
giorno tra le sue braccia come aveva fatto da tanti anni sin dal primo attimo
in cui si era innamorata di Naruto. Lui era così dolce, quando stavano insieme
gli si scioglieva il cuore a guardarlo gesticolare nell’aria, a balbettare cercando
le parole adatte.
Mentre la sua
mente divagava entrò suo padre facendola sobbalzare – Vai in missione?-
-No, ho deciso di
partire- rispose secca Hinata
-Cosa avresti
intenzione di fare tu?-
-Voglio andare via
da qui!-
-Senti in questi
giorni ne stai combinando di tutti i colori, tu non ti muovi da questa casa e
voglio avere una spiegazione plausibile per la tua essenza sia per quanto
riguarda la notte scorsa sia per quanto riguarda oggi a pranzo. Sono stato
chiaro!- urlò il padre di Hinata.
Dimenticandosi
tutte quelle scuse che aveva inventato quella mattina con Naruto, la ragazza
guardò suo padre negli occhi e dopo aver passato vari minuti a squadrarsi
gridò- Sono stata con Naruto ho passato la notte in riva ad un ruscello con lui
e con lui ho pranzato.-
Il padre di Hinata
era divento color mattone era chiaro che non era abituato a stress del genere:
sin da quando era bambina sua figlia era sempre stata calma e tranquilla, aveva
sempre ubbidito e non aveva mai preso uno schiaffo ma c’è una prima volta per
tutto…
- Ho raggiunto il
limite di sopportazione!- disse l’uomo appioppando un sonoro schiaffo alla
ragazza.
Un po’ per il
dolore alla guancia un po’ per le sofferenze che aveva
patito nell’ultima ora Hinata afferrò lo zaino e scappò via.
Suo padre rimase
immobile al centro della stanza, rosso, sudato, e con mille domande da
rivolgere alla figlia si buttò sul letto dicendo – Perché a quell’età diventano
così incontrollabili.-
Dall’altra parte
del Villaggio Naruto si era buttato sul letto ripensando a ciò che aveva detto
Hinata prima di scappare via –In mezzo a noi- continuava a ripetere queste
parole da più di un ora non capiva cosa volesse dire
la ragazza.
Non sapeva se aver
accettato l’invito di Sakura era stata una buona idea ma senz’altro avrebbero
avuto l’occasione di parlare e di chiarire.
Si vestì in fretta
con la solita tuta da allenamento: non voleva far vedere a Sakura che si era
preparato per l’appuntamento.
Per i fan di NaruHina non vi preoccupate, presto si risolverà tutto.
Fatemi sapere cosa
ne pensate! Commentate vi prego, anche per dirmi che faccio schifo.
Naruto era giunto
alla locanda dal ramen da oltre quindici minuti ma di
Sakura neanche l’ombra.
Sakura era ancora
davanti allo specchio, sul letto giacevano i tre completi che erano stati presi
in esame per l’appuntamento: un vestitino azzurro di lino leggero, una camicia
bianca e una gonna blu simile a quella della divisa scolastica e un abitino
scollato rosa. Erano ore che cercava di scegliere aveva svuotato tutto
l’armadio e quei tre la convincevano di più ma ogni
volta che se li riprovava trovava un difetto, un imperfezione che le facevano
le cosce troppo spesse, che le evidenziava troppo il giro vita. Dopo l’ennesima
sfilata davanti allo specchio optò per l’abitino scollato rosa, sciolse i
capelli e andò in bagno a truccarsi convinta di avere ancora molto tempo a
disposizione. Quando guardò l’orologio si rese conto che sarebbe stata puntuale
se l’orologio fosse stato spostato un’ora indietro. Si precipitò in strada
senza nemmeno prendere la giacca e corse a perdi fiato
fino alla locanda.
Seduto davanti al
bancone trovò un Naruto scocciato ad aspettarla, ma la sua attesa fu premiata
dalla visione della ragazza che sfoggiava tutto il suo splendore. Avrebbe
potuto benissimo fare invidia a Ino considerata da
tutti la ragazza più carina del Villaggio.
Appena arrivata
Sakura scoccò un bacio sulla guancia di Naruto facendolo diventare tutto rosso.
La cena passò
tranquilla tra una chiacchiera e l’altra e nessuno dei due toccò il tasto
“Hinata”.
Uscirono dal
locale che erano le undici e mezzo passate e, mano
nella mano, si incamminarono per una passeggiatina notturna.
- Mi sei mancato
molto sai!- disse all’improvviso Sakura.
-Davvero?-
-Certo! Mi sentivo
tanto sola! Non avevo nessuno con cui parlare!-
“ Non è vero che
non aveva nessuno con cui parlare Hinata l’ha vista chiacchierare con Ino e poi dubito di esserle mancato” pensava Naruto mentre
camminavano.
La ragazza gli
alzò il braccio ci si circondò le spalle e si accoccolò contro il suo petto sussurrando
-Giurami che non
partirai mai più e che rimarrai sempre con me!- .
“ E’ troppo
vicina, e cosa fa ora?”
Il viso di Sakura
si era avvicinato pericolosamente a quello di Naruto che non riusciva ad
allontanarsi. Forse non era riuscito al dimenticarla e Hinata aveva ragione la
amava ancora e ora che il sentimento era reciproco…
Il naso di Sakura
stava sfiorando il suo facendogli il solletico e Naruto preso da un sentimento
che era ormai sfuggito al suo controllo avvicinò il suo viso ancora di più a
quello della ragazza fino a quando le loro labbra si sfiorarono il un tenero e dolce bacio che sigillava quel loro amore
impossibile.
Era ormai l’alba e
ancora una volta aveva passato la notte fuori con una ragazza: una vita così
non l’aveva mai avuta! Che fosse l’inizio di una nuova vita? Più bella e felice
degli anni trascorsi a fare il ninja?
Questo solo il
destino e il tempo avrebbero potuto e saputo dirlo.
Hinata aspettava
impaziente davanti alla porta dello studio dell’Hokage. Era nervosa non era
riuscita a trovare una scusa per uscire dal villaggio: le serviva il permesso
dell’Hokage per uscire da quelle mura altrimenti sarebbe stata accusata di alto
tradimento.
Finalmente Shizune
aprì la porta facendola entrare. Tsunade (il quinto Hokage) era seduta dietro
la scrivania e sfogliava svogliatamente delle scartoffie quando alzò gli occhi
e vide Hinata il suo sguardo assonnato divenne subito attento e vigile. Essendo
un bravo ninja medico fino a quel momento era riuscita a combattere il tempo e
ad avere l’aspetto di una ventenne (nonostante avesse più di cinquanta anni) ma
ora anche per lei era arrivata l’ora di invecchiare: si notava dalle pesanti
rughe che le scavavano il volto. Il soprannome che le aveva affibbiato Naruto
molti anni prima cominciava a mostrare tracce di verità, lui la chiamava “nonna
Tsunade”.
- Posso fare
qualcosa per te Hinata?- chiese
- Si, son venuta a
chiederle il permesso di uscire dal Villaggio. Voglio andare e trovare Nonna
Sancho.-
- Perché questa
decisione improvvisa?-
- Così ho solo
voglia di andare a trovarla. Mio cugino Neji ha detto che fa un curry
fantastico!-
-Capisco! E quando
vorresti partire?-
- Al più presto!
Va bene oggi stesso!-
- Ok. Ma ricordati
di rientrare entro una settimana a partire da oggi. Per raggiungere la locanda
non ci vuole molto.-
-Grazie! Allora
arrivederci!.-
Hinata uscita
dall’ufficio di Tsunade si diresse verso l’uscita del villaggio ignara della
richiesta che Tsunade aveva fatto a Rock Lee. Prima che Hinata chiedesse il
permesso di uscire dal Villaggio stava parlando con il ragazzo: lui voleva
andare in missione così l’Hokage per accontentare entrambi ordinò a Lee di
scortare Hinata in modo da non correre rischi e infatti in strada…
- Ciao Hinata!-
- Ciao Rock Lee!
Cosa ci fai qui?-
- Niente solo che
vorrei accompagnarti da Nonna Sancho sono anni che non la vedo e desidero
vedere come stanno lei Karashi e Ranmaru.-
- Tu come fai a
sapere che sto andando da loro?-
- Prima mentre
parlavi con Tsunade ho sentito che le chiedevi il permesso di uscire dal
Villaggio così ho approfittato per chiederlo anche io.-
- Ok .- “Mi farà
bene parlare con qualcuno che non sia mio padre, mia sorella, Neji o Naruto”.
Si incamminarono e
dopo poche ore giunsero al bosco che si trovava in prossimità della locanda del
curry. Hinata si fermò come incantata a contemplare la struttura che si erigeva
davanti ai suoi occhi. Rock Lee credeva che fosse meravigliata dalla locanda ma
la ragazza pensava a Naruto.
Hinata cominciò ad
indietreggiare scuotendo la testa non era sicura di voler entrare lì dentro.
Lee rimase sbalordito dal comportamento della fanciulla. Hinata si girò e
cominciò a correre nella direzione da dove erano venuti. Rock Lee non sapendo
cosa fare rimase immobile guardando la ragazza scappare. Sbalordito e senza
parole si diresse verso la locanda dove trovo ad aspettarlo l’anziana nonna, un
bambino e un giovane uomo. Si abbracciarono e si scambiarono i saluti,
entrarono e la nonna preparò a Lee un curry ultra piccante mentre il ragazzo le
raccontava gli ultimi avvenimenti tralasciando però lo strano comportamento di
Hinata .
Intanto la ragazza
correva, correva a più non posso, scappava da un cosa o da un ricordo che
l’aveva terrorizzata, era andata via dal villaggio per sfuggire al pensiero di
Naruto. Ma quando si era trovata di fronte alla locanda dove era stato il suo
amatole si era impressa nella mente
l’immagine di Naruto e Sakura stretti in un bacio mozzafiato. A quella vista le
si era gelato il cervello.
La sola cosa che
le era venuta in mente era scappare per raggiungere mete lontane e sconosciute.
Aveva una
settimana di tempo per dimenticare ciò che Sakura aveva detto e aveva fatto con
il suo Naruto.
Ok questo capitolo
fa schifo ma mi sembrava una buona idea far allontanare Hinata dal villaggio. Per
quanto riguarda Rock Lee è stato puro e semplice lampo di genio, se così si può
definire.
Non preoccupatevi per
Naruto e Hinata si sistemerà tutto (il titolo non vi suggerisce niente) a
partire dal prossimo capitolo… ma non voglio anticiparvi nulla.
Se leggete
lasciate un commentino per aiutarmi a migliorare questa sottospecie di fan
fiction.
Naruto aveva dato
appuntamento a Sakura per il pomeriggio: sarebbero andati al parco, al laghetto
avrebbero cenato in un ristorantino di lusso per poi passeggiare al chiaro di
luna.
Erano le quattro e
i due ragazzi stavano beatamente stesi sull’erbetta fresca del parco. Alcuni
bambini giocavano a pochi metri da loro.
Naruto stava
sdraiato per terra con la testa sulle gambe della ragazza a fissare il cielo
azzurro e limpido.
Naruto ripensava
continuamente al comportamento di Hinata, era quasi una settimana che non la
vedeva in giro, che si fosse offesa a tal punto da non volerlo più vedere?
Più pensava a
questa cosa più gli venivano dei dubbi riguardo a Sakura e la loro “relazione”
se così si poteva chiamare. Sakura gli accarezzava dolcemente la testa, la sua
mano si perdeva in quei morbidi capelli biondi, cercando di decifrare
l’espressione di Naruto per capire a cosa stesse pensando.
Naruto aveva dei
forti dubbi riguardo a Sakura. Non si riusciva a capacitarsi: ora che aveva
finalmente ottenuto Sakura, era quello che aveva sempre sognato; non gli
sembrava vero e gli faceva uno strano effetto. Aveva realizzato il suo
obbiettivo ma non riusciva ad essere felice, non era come se lo era sempre
immaginato. Non riusciva a smettere di pensare a Hinata! Ciò significava una
sola cosa: il sentimento che aveva una volta per Sakura ora lo provava per
Hinata.
Dopo continui
ripensamenti e riflessioni Naruto si mise in pace anima e corpo e dichiarò a se
stesso che non amava più Sakura. Il problema era come riferire questo pensiero
alla ragazza senza ferirla: anche se non l’amava più la considerava lo stesso
come una sorella!
Passarono ancora
varie ore e fu solo all’imbrunire che Naruto si decise a compiere quel grande
gesto! Aveva deciso che avrebbe lasciato Sakura con stile cercando di non
ferirla e allo stesso tempo provando a non dargli false speranze.
Si avviarono verso
il ristorante e per strada incontrarono un cane ninja che si insinuò tra i loro
piedi facendo quasi cadere Naruto che inveì contro il povero cane mentre questo
si allontanava tra le sonore risate di Sakura che non potè resistere alla
scena: un cane marroncino che si agitava, faceva le feste e scodinzolava e un
carino ragazzo biondo che lo mandava a quel paese.
I ragazzi passarono
un’allegra serata senza il minimo accenno da parte di Naruto a volere piantare
la sua compagna .
Quella sera verso
il tardi si accordarono per andare in spiaggia il pomeriggio del giorno dopo.
Volevano fare il bagno al tramonto con il sole che si rifletteva nell’acqua
rosso-arancione.
Naruto era deciso
a sfruttare quel momento per scaricare la ragazza. Doveva illuderla per sole
altre 24 ore. Avrebbe saputo resistere alla tentazione di lasciarla subito?
Era difficile
pensare che pochi giorni prima si stavano sbaciucchiando in un angolo della
strada, sembrava trascorsa un’eternità sia per Naruto, sia per Sakura che
credeva di aver finalmente trovato il vero amore e anche per Hinata che in quel
momento stava rientrando nel Villaggio.
Volevo ringraziare
di cuore tutti coloro che hanno commentato, che hanno inserito questa fan
fiction tra i preferiti a anche chi ha solamente letto.
Fan di NarHina non
preoccupatevi Sakura si toglierà presto dalle scatole. Per quelli di voi che
speravano in una NaruSaku mi dispiace ma non è detto che no possa accontentarvi
in futuro.
Fatemi sapere che
cosa ne pensate. Se come autore faccio schifo è meglio che me lo diciate adesso
così mi ritiro da questa carriera. Sennò mi dovrete sopportare ancora un bel po’
Quel pomeriggio Naruto
e Sakura si incontrarono in spiaggia per fare il bagno come avevano deciso il
giorno prima.
Avevano entrambi
il costume sotto i vestiti ma Sakura era imbarazzata, avrebbe visto Naruto in
costume da bagno (non era la prima volta quattro anni prima l’aveva visto in
mutande) e soprattutto avrebbe dovuto spogliarsi davanti a lui.
Naruto indossava
un costume arancione con tanti simbolo rossi che ricordavano il sole, Sakura
invece aveva un magnifico due pezzi dello stesso colore della tuta: il pezzo di
sopra era aderante e si legava dietro la schiena con un fiocco.
Naruto, nonostante
le intenzioni di mollare la ragazza, non potè che rimanere allibito davanti ad
una così celestiale visione. Gli occhi del ragazzo uscirono dalle orbite e
nelle sue orecchie, arrossate in punta, risuonava una musica angelica che lo
fece ricredere un po’ su quanto aveva deciso di fare.
- Naruto che fai
acchiappi le mosche?- il brusco richiamo alla realtà non fu molto gradito dal
ragazzo che preferiva vivere in un mondo dove Sakura non parlava e dove lo
facesse sognare senza farlo rimanere lì impalato con la bava alla bocca.
Erano circa le sei
quando il sole raggiunse la posizione tanto attesa, si specchiava sull’acqua
creando un effetto tanto innaturale quanto incredibilmente meraviglioso.
Naruto si fece
coraggio e si decise. Stava aprendo la bocca quando Sakura lo chiamò .
-Guarda non è
magnifico?-
-Si-
Si stava facendo
tardi e i ragazzi decisero di farsi una camminata lungo il bagnasciuga, si
vestirono lentamente passandosi spesso qualche vestito dell’altro: il
pantaloncino di lei, la giacca di lui.
Camminarono per un
po’ in silenzio quando Naruto cominciò a dire qualcosa
-Ho passato dei
giorni bellissimi grazie a te. Non avevo mai trascorso un periodo così bello in
compagnia di una ragazza.-
- Davvero?- Sakura
approfittò del momento per infilarsi sotto al braccio di Naruto
-Senti Sakura…-
-Si-
Naruto si fermò tendo
per mano la ragazza che rimase sorpresa. Avvicinò il suo viso a quello della
giovane Haruno, lo prese tra le mani e la baciò .
Naruto scostò il
suo viso da quello della ragazza sussurrandogli
-Sono stato
benissimo con te! Ma non può funzionare. Siamo troppo diversi e poi tu ami
ancora Sasuke, non finirai mai di sperare che torni!-
-Perché tu no?-
- Sasuke per me
era un amico, un fratello e da quando e partito ho sofferto molto ma non ho mai
illuso nessuno di prendere il suo posto!-
-E con questo che
vuoi dire? Che io ti sto illudendo? Che come Sasuke rimetterà piede in questo
villaggio io ti lascerò anche se nel frattempo potremmo aver messo su
famiglia?-
-Può darsi! Ma io
non voglio fare la tua fine! Non voglio illudere una ragazza che mi ama e che
venderebbe l’anima al diavolo per me!-
-Parli di Hinata
non è vero?-
-Si. Lei mi ama e
anche io le voglio bene!-
- C’è una grande
differenza tra il volere bene e l’amare!-
-Cosa vuoi? Che lo
urli al mondo? Va bene! Io amo Hinata!-
Hinata che stava
pelando le patate in cucina starnutì. Che qualcuno stesse pensando a lei? E che
questo qualcuno fosse Naruto?
A quelle parole
Sakura scoppiò in un pianto che pareva non finire mai. Naruto cercò di
consolarla dicendole che potevano rimanere buoni amici, come prima. La strinse
in un abbraccio sussurrandogli dolci parole. Sakura si sciolse dall’abbraccio
dell’amico e scappo via lasciando spiazzato il povero ragazzo.
- Le donne! Io
rinuncio a capirle.-
Dall’altra parte
del Villaggio uno sconosciuto varcava la soglia. Uno sconosciuto ricercato
dalla Foglia molto noto ai nostri amici.
Lo sconosciuto era
un giovane ninja che aveva tradito il Villaggio e i suoi amici molti anni
prima, era scappato per inseguire la via del male, che secondo il suo parere
era la più breve per raggiungere il potere. Lui viveva solo per vendicarsi
della morte di tutti i membri del suo clan.
Pochi giorni prima
aveva capito di aver sbagliato e pentitosi aveva aiutato un gruppo di jonin e
di chunin in missione per scoprire i segreti del suo maestro: Orochimaru.
La Foglia per
sdebitarsi gli ha revocato il grado di ricercato a patto che lui faccia dei
lavori pubblici e sociali.
Questo sconosciuto
altri non era che Sasuke Uchiha. Tornato finalmente al villaggio.
Naruto rimasto
solo si incamminò verso casa, il destino volle che prendesse la strada più
lunga: quella che passava vicino all’ingesso del villaggio.
Era arrivato
davanti alla porta, tirò un sospiro e per un attimo desiderò che il suo
migliore amico/fratello fosse lì accanto a lui per dirgli – Ehi! Testa quadra!
Hai la luna storta?-.
Una voce in
apparenza lontana ma che Naruto sentiva vicino al cuore risuonò nell’aria
-Ehi! Testa
quadra! E’ tanto che non ci si vede?-
Naruto si girò e
vide quello che non si sarebbe immaginato neanche nel sogno più bello: il suo
migliore amico era tornato. Avrebbe voluto saltargli a dosso, piangere e urlare
per la felicità ma non lo fece, il ricordo del suo tradimento era più forte che
mai. Le immagini di quattro anni prima gli si ripresentarono vive davanti agli
occhi. –Non voglio tornare! Lì le mie capacità sono sprecate! Non passerò il
mio tempo in mezzo a un branco di incapaci come voi!- con queste parole Sasuke
aveva espresso il suo parere riguardo al villaggio e ai suoi amici.
-Cosa ci fai qui?-
rispose gelido Naruto.
-Sono tornato!-
La immagini del
combattimento e della sua sconfitta divennero ancora più vivide.
-Non puoi entrare
in un villaggio dove sei ricercato per alto tradimento.-
-Mettila così
diciamo che mi hanno scagionato! E’ una lunga storia e te la racconterei
volentieri davanti a una ciotola di ramen-
Naruto non potè
resistere alla tentazione sia per il ramen sia per passare del tempo con
l’amico che credeva avere perduto.
- D’accordo ma non
credo che ti accoglieranno volentieri-
Andarono alla
locanda e mangiarono, tra una chiacchiera e l’altra uscì fuori
l’argomento”Sakura”.
-Ti piace Sakura?-
Naruto fece quasi strozzare Sasuke.
-Come? Sakura?
Quella ragazzina? Quella mocciosa? Quella bambina? Ehm…si.-
-Sei arrivato
giusto in tempo l’ho appena lasciata!-
-Davvero? Perché
quando siete stati insieme?-
-Da una settimana
fa a oggi! Ma tu non credevi che fosse noiosa?-
-Già ma come tu
hai smesso di correrle dietro anche io mi sono preso una “cotta” per lei!-
-Va bene!
Tralasciamo questo argomento. Ti va una partita a pallone?-
-Con piacere!-
-Ti avviso son il
campione dell’uno contro uno!-
-Ti ho sempre
battuto in tutto e ti batterò anche a calcio!-
I ragazzi si
incamminarono allegri verso il campo sportivo di Konoha, si cambiarono e dopo
dieci minuti erano pronti per giocare.
Sasuke in divisa
nera e bianca e Naruto arancione con delle strisce blu.
La partita finì
con un 3-2 per Naruto.
I ritrovati amici
si diedero appuntamento per il giorno dopo e ognuno si incamminò verso la
propria casa.
Ringrazio tutti
quelli che hanno commentato, che hanno inserito questa fan fic tra i preferiti
e che hanno letto .
Il giorno dopo
Sasuke uscì di casa mezz’ora prima dell’appuntamento con l’amico.
Passeggiando per
le strade del villaggio Sasuke si meravigliò di quante cose fossero cambiate
dalla sua partenza.
Sakura, per
dimenticare il fiasco con Naruto uscì a prendere un po’ d’aria, ignara del
fatto che il suo più grande amore stesse passeggiando a pochi decine di metri
da lei.
Ripensò a tutte le
esperienze, le gioie, i dolori vissuti insieme a Naruto e a Sasuke. Desiderò
ardentemente di averlo lì al suo fianco per abbracciarlo, per stringerlo a se
per confidargli quanto stesse soffrendo in quel momento; avrebbe voluto farsi
consolare da quella sua voce sicura e profonda che la faceva sentire a casa.
In quel momento,
come d’incanto, un bellissimo Sasuke sbucò dall’angolo in fondo alla strada,
Sakura credette di avere le allucinazioni. Il suo amato scostò il ciuffi
corvino dai sui magnifici occhi neri scoprendo il volto dai lineamenti
angelici. Quella visione fece svenire Sakura.
Sasuke si affrettò
a soccorrere la ragazza che aprì un filo gli occhi e mormorò
-Sono in
paradiso?-
-No sei tra le mia
braccia.- la voce di Sasuke era più profonda e rassicurante che mai.
Sasuke prese la
ragazza e la portò in riva al mare.
Si era spogliato
ed era rimasto in costume da bagno, stranamente anche la ragazza lo aveva
sotto.
La ragazza, ormai
svegli credette di vivere in un sogno, si buttò al collo di Sasuke in lacrime
-Sei tornato!Sono
stata così in pensiero!Non mai smesso un minuto di desiderare il tuo ritorno…-
Sasuke pose
l’indice sulla bocca della ragazza:era caldo e sapeva di mare.
Sakura era al
settimo cielo e Sasuke non provava quel brivido freddo che gli percorreva la
schiena dall’ultima volta che aveva visto la ragazza.
Decisero di farsi
un camminata sull’acqua cristallina (non sulla spiaggia ma proprio sull’acqua).
Arrivati in un
punto molto profondo si fermarono, e guardando sotto i loro piedi notarono una
miriade di pesci multicolore che schizzavano da tutte le parti.
Sasuke si sedette
sull’acqua e Sakura lo imitò. Il buio sarebbe sceso sulle loro teste di lì a
poco.
I due sistrinsero in un abbraccio che si trasformò in
un bacio che rese chiari i sentimenti che l’uno provava per l’altra e
viceversa.
Naruto era
comodamente sdraiato sul suo letto e pensava a Hinata. Non la vedeva e non la
sentiva da più di quindici giorni. In quel momento avrebbe voluto averla
vicino, avrebbe voluto che la ragazza che amava fosse accanto a lui. Voleva
stringerla tra le sue braccia e dirle che l’amava, ma tutto questo non era
possibile: Hinata era lontana mille miglia da lui, non lontana fisicamente, ma
con il cuore, non la sentiva vicina come la sentiva quando era lontano da casa,
da tutto ciò che amava.
La musica usciva
dallo stereo, rimbalzava sulle pareti di una casa vuota e giungeva malinconica
alle orecchie del ragazzo. Un’aria triste incombeva su tutta la casa, anche gli
uccelli sembravano avvertirla e non si posavano più sulla ringhiera del balcone
di casa Uzumaki.
Naruto si alzò di
scatto, uscendo da quello stato di monotonia e atrofia in cui era caduto. Andò
in cucina, ingurgitò un panino al salame stagnato, andò in camera a vestirsi e
il suo sguardo si posò sul comodino dove aveva poggiato la collana che gli
aveva regalato “nonna Tsunade” quattro anni prima, dopo aver sconfitto
Orochimaru. Quella collana non l’aveva più tolta fino a prima di fidanzarsi con
Sakura. Il ragazzo la riteneva un porta fortuna che lo teneva legato al suo
villaggio, a Hinata e a Sasuke.
Naruto si
precipitò in strada e corse a perdifiato verso il centro del villaggio: era
giorno di mercato e sicuramente lì avrebbe trovato ciò che cercava. Il ragazzo
non aveva bisogno di frutta o di verdura bensì di parlare con una persona a lui
molto cara: il maestro Iruka.
Il maestro come
Naruto era rimasto orfano dei genitori da piccolo e per attirare l’attenzione
su di se faceva il pagliaccio. Naruto da bambino aveva sofferto molto, dopo che
suo padre aveva sigillato in lui il demone della volpe a nove code tutti lo
allontanavano e lo ritenevano pericoloso. Il terzo Hokage aveva impedito agli
abitanti del villaggio di parlare della volpe, sperando che Naruto non ne
venisse mai a conoscenza.
Ma quando il
ragazzo aveva dodici anni Mizuki gli fece trafugare il rotolo proibito dal
primo Hokage rivelandogli che tutti lo odiavano perché lui era la volpe che
aveva distrutto il villaggio; infatti la gente con il tempo aveva smesso di
fare distinguere Naruto dalla volpe e li consideravano come uno.
Iruka era stato
come un padre e un fratello maggiore per Naruto l’unico a volerlo bene, l’unico
a non avere paura di lui e a non considerarlo la volpe.
Iruka era vicino
al banco del pesce e Naruto gli corse incontro gridando
-Maestro Iruka ti devo
parlare!-
-Cosa c’è Naruto?-
-Ho un problema!
Ehm…ecco si tratta di una … ragazza!-
-Aspetta un
attimo! Tu che mi vuoi parlare di una ragazza? E chi sarebbe la sfortunata?-
-Ecco…insomma…vedi…Hinata.-
-Cosa?-
-Ecco io l’ho
ferita! Stavo facendo una passeggiata con lei quando è arrivata Sakura e mi ha
invitato a uscire lei ha detto che non le dovevo permettere dimettersi in mezzo
a noi ed scappata via. Sono più di quindici giorni che non la vedo.-
-E perché ti
interessa tanto fare la pace con lei se no l’hai mai degnata di attenzioni? Non
eri troppo preso dal correre dietro a Sakura?-
-Lo so che è
difficile da credere ma stando insieme e Sakura ho capito che non la amo e che
voglio solo Hinata!-
-Se vuoi il mio
parere devi correre da lei dirle che ti dispiace e che vuoi stare con lei. Se
la ami come dici corri da lei e confessale i tuoi sentimenti. Sei ancora qua?
Corri!.-
-Grazie maestro
Iruka.- mentre diceva queste parole Naruto era già lontano dal suo maestro.
-Chissà se
riuscirà mai a trovare un po’di pace quel ragazzo?-
Noto con piacere
che leggete in moltissimi, ma siete troppo pigri per lasciare un commento!
Se ci tenete che
continui la storia vi conviene commentare…e in molti!
Capitolo 14 *** Verità, rivelazioni e delusioni ***
Naruto corse fino
a casa Hyuga, suonò il campanello e dietro la porta apparve serio il padre di
Hinata.
- C’è sua figlia?-
-Dovrebbe essere
in camera sua. Perché?-
-Le devo parlare.
Posso entrare?-
-Basta che fai
presto e che non ti avvicini a mia figlia! Dovete stare come minimo a mezzo
metro di distanza. Sono stato chiaro?-
Naruto annuì ed entrò
nella residenza di Hinata. Era molto illuminata e le tendine variopinte poste
davanti ad ogni finestra rendevano la casa un gioco di colore e di sfumature.
Vista da fuori sembrava una banale casa a tre piani ma dentro era tutto un
labirinto di scale, stanze, porte e Naruto, rimasto solo all’ingresso ( il
padre di Hinata non gradiva ne la sua presenza ne la sua compagnia) si sentiva
spaesato come se avesse perso l’orientamento. Dopo mezz’ora di girovagare per
la casa sentì un buon profumo che lo portò fino alla cucina dove bolliva la
zuppa di cipolla. Fu allora che Naruto capì come doveva orientarsi in quella
casa-labirinto: doveva semplicemente seguire il naso.
Cercò di ricordare
il profumo di Hinata ma nonostante si sforzasse molto non riusciva a
ricordarselo. Seguendo il naso si ritrovò dapprima nello studio del padrone di
casa che puzzava di vecchio, di sigari e di calzini sporchi; poi nel salotto
che odorava di cenere e di cognac; in seguito si ritrovò nella stanza della
sorella minore di Hinata che sapeva di burro cacao alla fragola e pastelli
temperati. Quello strano gioco di odori e di profumi cominciava a divertire
Naruto che percepì il profumo di bucato fresco, di bagnoschiuma alla vaniglia e
di rose rosse, capì all’istante che quella era la camera di Hinata.
Una volta entrato
Naruto notò che sulla scrivania di Hinata c’era una busta con una lettera,
incuriosito la tirò fuori e lesse: si trattava di una poesia… per lui.
La poesia diceva:
“Tante lettere scritte con amore
Tante che parlano di te che sei il mio
amore.
Sono giorni che vivo io paradiso
Perché sul tuo viso brilla un dolce sorriso.
Non voglio perdere ciò che il tuo sguardo
può provocare.
Queste parole per dirti in maniera mia
Che ti amo alla follia.
Naruto tu sei la mia poesia.”
Naruto rimase
sconcertato, sapeva del sentimento che la ragazza provava per lui ma non
immaginava minimamente che fosse così profondo.
Immerso in quel
pensiero non si accorse che l’autrice di quella magnifica poesia che aveva
scavato a fondo nell’animo di Naruto si trovasse dietro di lui, appena uscita
dalla doccia. La ragazza spaventata per avere uno sconosciuto in camera urlò
talmente forte che fece volare via gli uccelli che si erano posati sul tetto.
Naruto spaventato
a sua volta si girò di scatto urlando a squarcia gola. Si trovarono a urlare
l’uno in faccia all’altra. Il padre di Hinata insospettito dalle urla della
figlia si precipitò di sopra e la trovò sul letto.
-Che hai da
urlare?-
-Niente è che non
avevo visto le scarpe e ci sono inciampata dentro.-
-Sicura? Posso
stare tranquillo?-
-Si papà-
Naruto si era
appeso al soffitto, Hinata gli aveva infilato un calzino in bocca in modo che
non potesse urlare.
-Cosa ci facevi in
camera mia a frugare tra le mie cose?- la voce di Hinata era più minacciosa che
mai
-Niente è che i
volevo parlaretuo padre mi ha detto che
eri in casa e allora ti stavo cercando quando…-
-Quando?-
-Quando sei
arrivata tu e mi hai spaventato.-
-Io spaventato te?
Se mai è me che mai spaventato! E poi che ficcanasavi tra le mie carte?-
-Ecco… io … mi era
caduto una cosa sul tavolo e l’ho riprese tutto qua!-
-Ti sarei grata se
ora uscissi grazie –
-Ma ti devo
parlare!-
-Non ora!- Hinata
sbatte forte la porta della sua stanza in faccia a Naruto che rimase di pietra
“Forse era meglio quando era timida e impacciata!” pensò andandosene.
Ok ora sto seriamente
pensando di smettere di scrivere se non commentate!
Brutti
scansafatiche cosa vi costa scrivere 4 parole?
Uno sconsolato
Naruto strascicava i piedi calciando qualche sassolino, pensava e rifletteva su
ciò che aveva scritto Hinata su di lui “Queste parole per dirti in maniera mia
che ti amo alla follia Naruto sei la mia poesia”. Si mise le mani in tasca e ci
trovò un bigliettino ripiegato. Lo aprì e con sua grande sorprese scoprì un
disegno e una frase…
“Scusa se da quando ti ho visto non ho
fatto altro che pensarti
Scusa se poco a poco ho cominciato ad
amarti.
Scusa se ora sei protagonista dei miei
sogni
Se ti sento nell’aria e nei caldi raggi del
sole
Scusa se quel giorno mi sono innamorata di
te.
Naruto sei la mia vita… ti voglio bene…”
Naruto rimase
sconcertato a leggere quelle parole, non si aspettava una cosa del genere da
Hinata pensava che fosse una cosa passeggera mapoco a poco si stava rendendo conto che la ragazza lo amava a fondo e da
molto, molto tempo.
Il figlio del
quarto Hokage era disorientato da tutte quelle parole, quei disegni, quelle
frasi per lui così enigmatiche.
Ma aveva preso una
decisione si sarebbe dichiarato a Hinata e aveva in mente un modo tutto suo per
farlo…
Silenzioso e
discreto si avviò verso l’ufficio del quinto Hokage con la richiesta di un
viaggio.
Hinata era stesa
sul letto a contemplare il soffitto e si chiedeva se Naruto avesse aperto il
bigliettino che gli aveva infilato in tasca prima di buttarlo, forse era stata
troppo dura ma Naruto doveva capire che lei faceva sul serio e che non poteva e
non voleva essere usata come scarto perché Sakura lo aveva lasciato.
L’Hokage fece un
interrogatorio di terzo grado a Naruto ma lui non accennò a cadere in una delle
domande a trabocchetto per scoprire la destinazione di quel viaggio e
soprattutto il motivo
-Allora per
l’ultima volta dove vuoi andare e perché?-
-Non sono fatti
che la riguardano!-
-Naruto non mi
fare inquietare!-
-Non ho intenzione
di rispondere alle sue domande mi serve solo che lei mi dia il permesso di
uscire da queste maledette mura!-
-Tu spiegami il
motivo per cui ti dovrei dare un’autorizzazione senza sapere ne la destinazione
ne il motivo della partenza!-
-Se io le rispondo
mi deve promettere che non lo dirà a nessuno e che mi lascerà uscire senza fare
altre storie? Ok ho promesso a una persona che l’avrei portata in un posto.-
-Che razza di
risposte sono queste? Devi essere più preciso!-
-No, lei ha
accettato il mio ultimatum quindi sono libero di andare. Ci vediamo al mio
ritorno!-
-Ma se non ho
risposto!-
-Non ha detto di
no quindi sa come si dice “chi tace acconsente” allora ciao, ciao!-
Naruto tutto
contento di aver messo a tacere l’Hokage e di avere ottenuto il permesso di
partire corse a casa di Hinata e infilò un bigliettino piegato sotto la porta
che diceva:
“So che sei
arrabbiata ma ti chiedo di venire domani mattina alle sei in punto alle porte
del villaggio, con nonna Tsunade me la sono già vista io.”
Soddisfatto si
avviò verso casa. Il giorno seguente lo aspettavano molte avventure.
Il sole era appena
spuntato quando Naruto e Hinata si accingevano a partire, avrebbero usato un
mezzo speciale raro nei paesi ninja ma comunissimo altrove: la bicicletta.
I due stretti
l’uno all’altra si avviarono verso…
-Dove stiamo
andando?-
-Lo scoprirai
presto! Adesso mettiti questa benda sugli occhi non devi sbirciare finche non
arriviamo!-
Hinata era
emozionata era la prima volta che usciva dal villaggio da sola con Naruto.
Naruto era preoccupato si era dimenticato la strada.
Spero vi sia
piaciuto!
Ci vediamo al
prossimo cappy, SEMPRE SE RECENSITE!
Genio95
P.S. per
rispondere al commento di Mat Fisher: no, non ho msn.
Dopo due giorni di
pedalate Naruto e Hinata arrivarono finalmente a destinazione: una delle mete
più scelte dai turisti, una delle città tra le più splendenti del mondo, piena
di monumenti tra cui la Torre Eiffel e capitale della Francia. Erano arrivati a
Parigi la città dell’amore.
Naruto portò
Hinata ai piedi della Torre Eiffel le tolse dolcemente la benda e…
La meraviglia
della ragazza fu tale che non riuscì a trattenere un grido.
-Ti ho portata qui
perché ti devo parlare senza nessuno che ci interrompa. Mi dispiace per ieri ma
grazie alla mia curiosità ho scoperto cose che nemmeno mi sarei immaginato se
non mi sarei messo a curiosare tra le tue carte. Sapevo di piaceri ma non
pensavo fino a questo punto. Quella settimana che non ci siamo visti io sono
stato con Sakura, ci siamo anche baciati, ma l’ho lasciata per te.
Ho aspettato
troppo a lungo questo momento ma ora mi sono fatto coraggio e ti ho dichiarato
i miei sentimenti. Ti amo troppo e scusami se sono stato troppo stupido per
capire che tu sei l’unica ragazza che voglio…- Naruto preso dal sentimento
allungò la mano verso il viso della ragazza, lo avvicinò al suo e con immensa
dolcezza la baciò.
Hinata
sorpresa da quel gesto si lasciò andare tra le braccia del suo amato pensando “
Finalmente l’ho conquistato! Ne è valsa la pena aspettare! Mi ha portato a
Parigi per dichiararmi il suo amore!”
Con
una poesia inventata al momento Hinata espresse il suo amore per Naruto.
-Il
mio amore per te svanirà solo quando la mano di un pittore cieco dipingerà il
rumore di un petalo di rosa che cadendo si infrangerà su castello di cristallo
mai esistito. Detto in altre parole: ti amo e ti amerò per sempre!-
La
pioggia rese ancora più magico quel momento dando movimento anche alle cose
immobili, risaltando i contorni degli oggetti e inzuppando i due poveri
innamorati che si rifugiarono sotto una sporgenza di un balcone.
Decisero
di avviarsi verso l’albergo dove avrebbero passato la notte.
-Le
serve qualcosa signore?- chiese l’uomo grassoccio della reception
-Si
vorremmo andare nella suite prenotata a mio nome!-
-Mi
può dire il nome?-
-Uzumaki
Naruto.-
-Tenga.
Se desidera cenare qui questa sera serviamo la cena alle nove e trenta in
punto!-
-Grazie!-
Alle
nove Naruto e Hinata si avviarono per andare a cenare nel più famoso elussuoso ristorantino di Parigi: la
Rattatuille. Mangiarono divinamente e costatarono che le voci che dichiaravano
che la cucina francese fosse la migliore del mondo ( dopo quella italiana )
erano vere.
Dopo
cena si recarono a Disneyland resortParis per ammirare i fuochi d’artificio e la sfilata dei carri luminosi
di tutti i personaggi Disney.
In
quel momento una stella cadente solcò il cielo riempiendo di felicità il cuore
dei due innamorati.
-Naruto
vedendo quella stella ho espresso un desiderio. Quello di restarti sempre
vicino in ogni momento. Ti amo dal profondo del mio cuore. Tu sei la mia luce,
la luce nell’oscurità, senza di te resterebbe solo il buio e un vuoto nel mio
cuore.-
Naruto
e Hinata si girarono uno verso l’altro a si guardarono negli occhi. Si stavano
dicendo mille cose anche senza bisogno di parlarsi.
In
quel momento il fuoco più bello esplose alle loro spalle illuminando i loro
volti di mille colori .
Così vicini e così
felici incominciarono a volteggiare sulle note provenienti dai carri dei
personaggi.
Era un ballo lento
che faceva piangere, che scrutava l’animo mostrando il lato più vero di ogni
persona.
Piaciuta la
destinazione?
Volevo ringraziare
tutti coloro che hanno commentato. Per quei poltroni dei lettori vi conviene
cominciare a recensire se volete che continui.
Erano da poco
passate le ventuno quando Naruto e Hinata rientrarono al villaggio. Furono
subito colpiti da un immenso numero di manifesti che tappezzavano ogni muro,
finestra, serranda o quant’altro.
Si avvicinarono a
uno di questi manifesti pensando che ritraesse un famoso ricercato, ma rimasero
allibiti quando scoprirono si cosa si trattava.
Konoha ospitava un
noto evento di spettacolo a cui erano invitati a partecipare tutti i ninja
della Foglia. Era un evento a dir poco unico nella storia del villaggio! Non
aveva mai ospitato un evento così importante! Forse per via della volpe a nove
code sigillata nel figlio del quarto Hokage.
Nell’istante in
cui i Naruto e Hinata si girarono uno verso l’altra apparve in fondo alla
strada una radiosa Sakura che tirava uno scocciato Sasuke.
-Naruto, Naruto
hai letto il manifesto tutti i ninja della Foglia sono invitati a partecipare!
Ehm…ecco…puoi venire un secondo alla locanda di Teuchi?- era evidente che
parlare delle loro intenzioni davanti a Hinata scocciava Sakura, visto che
avrebbe potuto essere una loro potenziale rivale.
-Qualunque cosa tu
voglia dire la puoi dire davanti alla mia ragazza!- l’affermazione di Naruto
fece rimanere di stucco Sakura perché Naruto e Hinata si erano messi insieme,
Sasuke perché ancora una volta l’amico l’aveva raggiunto e battuto.
- Bè veramente…
lei potrebbe essere una nostra rivale. Ma comunque, hai letto che il Villaggio
della Foglia ospita il famoso concorso per cantanti? The International Music
Video Awards? Il più importante concerto nell’ambito musicale di tutti i tempi
e Paesi? E che si tiene qui, a Konoha? E che si chiamerà “ The International
Music Video Awards of Konoha”?-
-Si ho letto. Ma
qualcuno si prende la briga di spiegarmi in cosa consiste?-
A quel punto
intervenne Sasuke:-Questo è il più famoso concorso del mondo per giovani
cantanti esordienti con talento. E’ diviso in tre categorie: squadre dove possono
partecipare le squadre ninja, singoli dove i cantanti si esibiscono da soli e
coppie dove possono prendere parte un ragazzo e una ragazza. Per chi si
esibisce nella categoria singoli può dare dimostrazione del suo talento solo in
quella categoria. Chi partecipa nella categoria squadre ha diritto a un bonus
però non so quale sia. Le squadre devono essere formate da un numero di minimo
tre elementi a un massimo di otto.
Le iscrizione
devono essere effettuate entro e non oltre sabato a mezzogiorno presso l’ufficio
dell’Hokage.-
-Wow! Non vedo
l’ora di partecipare! Non sarebbe fantastico vincere il primo premio? A
proposito cosa si vince?-
-Il primo premio
consiste il un viaggio per due persone nella categoria coppie o per più
individui nella categoria singoli.-
Il resto della
serata passò tranquilla fantasticando su come avrebbero sfruttato il successo
se avessero vinto, anche Hinata prese parte a quelle fantasie dichiarando che
il suo sogno nel cassetto era quello di diventare una cantante famosa.
Mentre i ragazzi
discutevano sui possibili strumenti da suonare nella rock band Sakura si
avvicinò ad Hinata e le chiese con modi un po’ soavi dove era stata con Naruto.
-Ecco… lui mi ha
portata a Parigi…-
-Cosa? A Parigi? E
perché?-
- Bè… veramente…
io…- Hinata non voleva dire a Sakura il motivo di quel inaspettato viaggio ma
poi vinse la voglia di rinfacciargli tutto quello che aveva fatto – Mi ha
portata a Parigi per dichiararmi il suo amore. Carino non trovi? E poi mi ha
baciata.-
-Davvero? Credevo
che Naruto aspirasse a un po’ di più, che non si accontentasse alle ragazze
bruttine come te. Comunque…-
-Bruttina a chi?
Si da il caso che Naruto abbia scelto me e non te! Ti ha piantata per venire da
me! Non ti vergogni a dire che io sono brutta quando tu sei stata scaricata da
un ragazzo che poi è venuto da me?-
-Sinceramente… No.
E finiscila di usare tutti questi “me” e “te”! E poi cosa mi importa di Naruto?
Ora ho Sasuke!-
-Sei un’ipocrita,
una sfruttatrice di persone. Dovrebbero arrestarti per questo! Poi non ti sei
chiesta se Naruto ha sofferto?-
-Veramente…-
Sakura stava per risponderle per le rime ma le loro urla avevano attirato
Naruto e Sasuke che le separarono.
-Si può sapere che
vi prende? Se non sbagli andavate d’accordo voi due.- Sasuke era rimasto senza
parole al comportamento delle ragazze: prime della sua partenza Sakura e Hinata
andavano d’accordo.
-Si prima che
Miss. Frignare mi rubasse il mio fidanzato!-
-Come osi! Io sono
stata scelta per prima da Naruto. E poi ora ho Sasuke.-
-Primo noi non
siamo fidanzati. Secondo non ti intromettere nelle questioni d’amore altrui.-
Sasuke cominciava a perdere la pazienza. Naruto che ormai si era abituato a
quel genere di scenate cercò solo di farle smettere di urlare:-Ora basta! Avete
sedici anni e vi comportate come bambine di tre quando una ruba la matita
all’altra e questa chiama la maestra frignando. Siete grandi comportatevi come
tale! E mi riferisco a tutte e due.- Naruto guardò prima l’una poi l’altra
ragazza che sconfitte dall’evidenza dei fatti si calmarono e ognuna andò dal
rispettivo fidanzato senza aggiungere altro.
Il giorno seguente
Naruto era andato a fare una passeggiata al parco, mentre camminava avvolto nei
suoi pensieri notò Hinata seduta ai piedi di una grande quercia che
singhiozzava, non perse tempo e corse subito da lei. Si avvicinò e…
-Hinata stai bene?
Ti sei offesa per qualcosa che ho detto ieri sera? Non volevi cenare con
Sakura? Ti sta antipatico Sasuke? Ho fatto qualcosa di male? Parlami ti prego
così mi fai stare sulle spine!-
-No, no tu non hai
fatto niente di male, ma… Sakura mi fa venire i nervi. Non voglio passare
un’altra serata con lei! La odio e non voglio averci più niente a che fare.
Promettimi di non passare più tempo con lei quando ci sono io!- lo sguardo di
Hinata era deciso e Naruto, anche se a malincuore, non potè far altro che
promettere e come garanzia la baciò.
Naruto e Hinata
passeggiavano tranquillamente mano nella mano per le strade del villaggio fantasticando
sull’International Music Video Awards.
-Vuoi partecipare,
Naruto?-
-Si e ho
intenzione di vincere!-
-E in che
categoria vuoi partecipare?-
-Ecco non saprei,
ma credo che mi iscriverò nella categoria squadre! Almeno lì c’è il bonus, no?-
-Si- Hinata era
delusa dal comportamento di Naruto, sperava che il ragazzo voleva cantare con
lei nella categoria coppie. Ma era già un miracolo se stavano insieme ed era
meglio non tirare troppo la corda, come diceva un proverbio “chi troppo vuole
nulla stringe”.
Continuarono a
camminare silenziosi finche non arrivarono in prossimità della casa di Hinata,
questa salutò Naruto con un “ciao” e corse subito dentro.
Naruto rimase imbambolato
davanti all’ingresso e sbruffando se ne andò chiedendosi se aveva fatto la
scelta giusta a mollare Sakura per strare con Hinata.
Naruto si era
appena appisolato quando sentì bussare alla porta di casa, con enorme fatica si
alzò e andò ad aprire, si trovò faccia a faccia con Sasuke.
-Posso parlarti?-
-Si certo, entra!-
-Ti volevo parlare
dell’Inter…
-Si, si di quella
specie di concerto.-
-Come mai sei così
scocciato? Ieri sera no vedevi l’ora di partecipare!-
- E’ per Hinata,
ce l’ha a morte con Sakura e mi ha fatto promettere di non vederla più quando
c’è lei. Poi abbiamo parlato ci questo coso quando leho detto che volevo partecipare nella
categoria squadre per prendere il bonus lei non ha più aperto bocca e si è
rintanata in casa. Comincio ad avere dei dubbi sul nostro rapporto!-
-Ma se state
insieme da cinque giorni! E poi ha ragione ad essere arrabbiata.-
-Perché avrebbe
ragione?-
-Ma come non ci
arrivi?-
-No, spiegamelo
tu!-
-E no, caro mio!
La fidanzata è tua e te la devi vedere tu. E poi se ti aiuto non sarebbe giusto
nei confronti di Hinata.-
Naruto preso da un
attacco di sconforto aprì il frigorifero e cominciò a mangiare una scatola di
ramen surgelato e Sasuke si sistemò sul davanzale della finestra.
-Allora che cosa
eri venuto a dirmi?-
-Volevo chiederti
se volevi gareggiare nella categoria squadre con noi.-
-Noi chi?-
-Io, Shikamaru,
Choji, Rock Lee e Gaara.-
-Ma Gaara non fa
parte della Foglia!-
-Si ma Scino,
Kiba, Neji e gli altri sono in missione e non tornerebbero in tempo per
presentare le iscrizioni. E poi i giudici non sanno che Gaara è del Paese della
Sabbia!-
-Giusto! Ora però vorrei sapere perché non mi
vuoi dire che cosa devo fare per andare d’accordo con la mia fidanzata?-
-Caro Naruto, ti
facevo più intelligente! E’ chiaro che Hinata…-
- E’ chiaro cosa?
Io non ci vedo niente di chiaro!-
-Come fai a
definirti il suo ragazzo se non riesci a capire cosa vuole e cosa si aspetta da
te, i suoi pensieri, le sue emozioni, i suoi sentimenti? Possibile che tu non
ti accorga di ciò che succede a due metri da te? Possibile che tu sia così
egoista ed egocentrico che non riesci a percepire cose di cui io, che non
conosco Hinata, mi sono accorto?-
-Continuo a non
capire! Parla con parole che anche una “testa quadra” come me riesce a capire!-
-Non posso
renderti tutto così semplice! Devi arrivarci da solo!-
-Ah! Adesso sei
diventato un difensore della giustizia? Tu che ci hai traditi tutti per
raggiungere i tuoi scopi meschini?-
-Non toccare
questo argomento!-
-Hai ragione!
Scusa! E’ che proprio non riesco a capire, come non capirò mai, la mente delle
ragazze! Ti prego, aiutami Sasuke!-
-Vuoi sapere cosa
sta provando Hinata in questo momento? Bè lei si sente ferita, oltraggiata. Non
tanto perché vuoi partecipare nella categoria squadre, ma perché le hai
sbattuto in faccia che preferisci i tuoi amici a lei. Hinata è sempre stata una
ragazza comprensiva, non ti ha mai fatto pesare niente: né i tuoi gesti, né le
tue parole né tanto meno ciò che fai nei suoi riguardi. Però vorrebbe essere
trattata bene e non vorrebbe essere presa in giro.-
-Come fai a sapere
tutte queste cose? Che mi ha detto che non vuole essere presa in giro e che non
mi ha fatto mai pesare niente, nemmeno quando sono stato con Sakura?-
-So osservare,
catalogare e analizzare i movimenti e le parole delle persone e di conseguenza
capirne il comportamento e gli stati d’animo.-
-Se non sbaglio
questa è un’abilità di Neji! Non dirmi che l’hai copiata con lo sharingan?-
-Esatto! Ma
torniamo a noi, non ti viene in mente niente?-
La mente di Naruto
era un subbuglio totale dove frammenti di frasi e di immagini si aggiravano
come fantasmi in cerca di un collocamento e di una spiegazione. In qual momento
come un fulmine a ciel sereno, un pensiero gli si focalizzò davanti agli occhi
la risposta tanto attesa, la spiegazione a tutti quei silenzi, a tutti quei
cambiamenti d’umore della ragazza.
Tutto sommato era
semplice, non doveva fare altro che andare da lei e soddisfare il suo più
grande desiderio: Hinata voleva cantare con lui nella categoria coppie. Era
stato uno stupido a non capirlo prima.
-Sasuke sei un
mito senza di te non ce l’avrei mai fatta a capire!-
-Niente di che…-
-Ma ora mi serve
un favore. Ho visto che sei venuto in bicicletta e mi servirebbe uno strappo,
se la combiniamo a una giusta dose di chakra possiamo superare i limiti di
velocità e arriveremo in un lampo.-
- D’accordo, andiamo.-
Arrivarono sotto
il portone di casa Hyuga tre minuti dopo e…
-Puoi andare
Sasuke, ti racconto tutto dopo.-
Naruto si tolse la
giacca presa in prestito dall’amico e si incamminò incerto verso il giardino di
Hinata. Ora riusciva a stento a mettere un piede davanti all’altro,
l’entusiasmo con cui era partito sembrava essersi dissolto nel nulla,
evaporato, lasciando il posto all’ansia e al timore di ferire la sua quasi
dolce metà.
Il viso di un
ragazzo biondo con gli occhi azzurri si rifletteva nell’acqua del laghetto di
casa Hyuga. Non aveva avuto il coraggio di entrare così aveva lasciato un
bigliettino sotto la porta di casa e ora stava aspettando la sua amata
affacciarsi dalla finestra e scendere tra le sue braccia.
Era lì orami da
due ore ma di Hinata non c’era traccia. Che fosse uscita? O che non volesse
vederlo e parlargli? Naruto continuava a tormentarsi con questi pensieri, non
riusciva a darsi una risposta soddisfacente. Allora aspettava che qualcuno
gliela suggerisse.
Giocando con un
petalo di rosa rossa gli venne in mente una cosa, un modo per fare affacciare
Hinata e dirle ciò che la ragazza si aspettava da lui.
Corse a perdifiato
verso l’unico negozio di strumenti e attrezzature musicali del villaggio. Non
era mai entrato in un negozio del genere: ovunque dirigesse il suo sguardo
vedeva solo chitarre, pianoforti, trombe, batterie. Ad un tratto sentì dei
passi provenire dal magazzino addossato al negozio e dal nulla spuntò uno
strano vecchietto con i capelli bianchi e la barbetta ispida che gli chiese:
-Posso fare
qualcosa per te giovanotto?-
-Si, mi servirebbe
una chitarra.-
-Mi dispiace ma
non ne ho più.-
-E tutte queste
appese al soffitto?-
-Ah quelle! Sono
talmente vecchie che se provassi a suonarle di riempiresti di polvere e non credo
siano adatte per l’uso che vorresti farci.-
-In che senso
scusi?-
-Non sei venuto
qui per comprare una chitarra per quel noto evento musicale. Vero?-
-Ehm… lei cosa ne
sa che non sono venuto qui per questo?-
- E’ raro che
qualcuno venga nel mio negozio. Passando molto tempo ad osservare le persone ho
imparato a interpretare il loro modo di camminare, la loro espressione e di
conseguenza riesco a intuirne le intenzioni. Tu sei venuto qui correndo come un
matto, sul tuo viso ho letto un’espressione di impazienza e di ansia ma allo
stesso tempo di felicità. Ho indovinato?-
- Bè… avevo in
mente di fare una… ecco…una cosa per la mia ragazza!-
-Intendi una
serenata d’amore?-
-Forse non ho
ancore le idee chiare!-
-Forse ho quello
che fa per te!- il vecchietto scomparve dietro la tenda del magazzino e
ricomparve con una misteriosa scatola più o meno delle dimensioni si una
chitarra. Naruto incuriosito si avvicinò ma non si accorse cheil vecchietto stava togliendo la polvere
dalla scatola e che gliela stava soffiando in faccia e si ritrovò tutto
impolverato.
-Stia un po’
attento!-.
L’anziano signore
alzò lentamente il coperchio. In un sontuoso involucro di raso rosso c’era una
splendida chitarra. Era lucida, bianca e nera con le corde che luccicavano
d’oro nella semioscurità della stanza. Agli occhi di Naruto parve uno
spettacolo magnifico: i riflessi delle corde illuminarono il suo viso, dando
un’innaturale sfumatura di biondo ai suoi capelli e agli occhi non più cristallini
ma color indaco tendente al blu.
-Questa chitarra
mi ha portato in giro per le Terre Ninja, facendo concerti e riscuotendo uno
strabiliante successo. Ma un brutto giorno mentre mi stavo preparando per un
importantissimo concerto caddi dal palco e mi ruppi un braccio. Da quel giorno
non riuscii più a suonare come prima: le mie note, prima dolcissime, ora
suonavano aspre e stonate. Avevo perso il mio talento e giurai a me stesso che
avrei dato la mia chitarra al primo giovane che avessi incontrato. Ma gli anni
passavano e qui non veniva mai nessuno. Allora ho proposto all’Hokage di
ospitare quell’evento in cui esordii come cantante e musicista. Di giovani ne
sono venuti molti ma nessuno mi convinceva. Ma quando ho visto te ho rivisto
nei tuoi occhi il mio sguardo da giovane. Tieni ora è tua! Fanne buon uso!-
E come d’incanto
il vecchietto si giro e, scostando la tenda del magazzino un alone biancastro
lo avvolse, Naruto non vide più nulla fino a quando la nebbiolina si dissolse
lasciando al posto del vecchietto una sottile polvere argentata e un biglietto
dove c’era scritto: “Abbi cura di te e usa con prudenza quella chitarra
magica”.
Lette quella poche
parole Naruto rimase sconcertato. Si ricordava di aver visto la faccia di quel
vecchietto da qualche parte ma non si ricordava dove.
Prese in mano la
chitarra aspettandosi che fosse pesante, ma quella era leggera come una piuma.
In basso a destra c’era un’incisione che diceva: “ Y.N.”.
Come un fulmine a
ciel sereno la mente di Naruto fu trapassata da un ricordo: quando era ancora
all’accademia per saltare le lezioni si rinchiudeva nell’ufficio del preside e
lì per passare il tempo sfogliava gli schedari degli alunni. Un giorno aveva
trovato la scheda del quarto Hokage e aveva visto la foto di quel vecchietto
accanto a quella di suo padre, la firma in basso al documento riportava le
stesse iniziali. Era compito dei padri dei ragazzi che dovevano frequentare
l’accademia firmare l’iscrizione.
Naruto girò il
foglietto che aveva in mano e notò con enorme stupore che il biglietto era
firmato Y.N. questo poteva voler dire soltanto una cosa: Y.N. significava
Yondaime Namizake e che quel vecchietto era il padre di suo padre. Y.N. era suo
nonno.
Naruto rimase
senza fiato per quella scoperta, si sedette su un tamburo e si addormentò
profondamente. I suoi sogni però non erano tranquilli: erano infestati dai
fantasmi di suo nonno, dalle urla di Hinata e dalla voce sprezzante di Sasuke
che gli continuava a ripetere che lui aveva ragione e che se non voleva finire
i suoi giorni a marcire in una squallida prigione doveva lasciare subito
Hinata.
Il ragazzo si
svegliò di soprassalto alle cinque di mattina, sudato e tremante come la foglia
che aveva sulla fronte e nelle orecchie risuonava il rumore del mare.
Questo capitolo l’ho
scritto in un momento di follia. Mi sembrava simpatico inserire Yondaime nella
storia anche se non è il nonno di Naruto e poi voleva dare una storia
particolare alla chitarra.
Era quasi il
tramonto quando una ragazza con i capelli lunghi e neri era uscita correndo di
casa: cercava il suo amato, lo cercava e non lo trovava. Aveva girato tutto il
villaggio cercandolo e gridando a gran voce il suo nome, ma lui non sentiva o
non voleva rispondere.
Le venne in mente
che non aveva guardato in un posto assurdo dove non avrebbe mai potuto essere.
Arrivata al piccolo ruscello dove lei e Naruto avevano passato la prima notte
dopo il suo ritorno notò la giacca e la maglia di Naruto abbandonate sull’erbe
fresca.
Naruto stava in
piedi al centro del ruscello circondato da una foresta di giunchi con il
coprifronte stretto in mano e la collana di Tsunade che gli luccicava al collo.
Il riflesso di Hinata sulla superficie dell’acqua attirò l’attenzione del
ragazzo che stava andando da lei quando un grido lontano lo chiamò facendolo
scomparire tra le piante.
Hinata
insospettita lo seguì. Attraversò una strana foresta che sembrava non finire
mai, ad un certo punto la ragazza cominciò a credere di essere caduta in un
arte illusoria, ma quando aveva cominciato a perdere le speranze di uscire da
quel labirinto di foglie e rami, una luce bianca e abbagliante la accecò.
La ragazza non
sapeva cosa avrebbe trovato ad aspettarla al di là di quella luce ma qualcosa
la spingeva a continuare, era come se un presentimento le dicesse che dopo
quella luce c’era lui, Naruto, ad aspettarla.
Ma la sorpresa non
fu così piacevole come se l’era immaginata. Ad attenderla non c’era un Naruto
in costume da bagno ma tutto il Team 7 al completo, compreso il maestro Kakashi
e Sakura.
Sasuke e Naruto
giocavano nel fiumiciattolo mentre Kakashi prendeva il sole steso sull’erba;
Sakura stava inginocchiata accanto al maestro.
L’unica cosa buona
in quella scena era che Sakura non stesse tentando di riprendersi Naruto.
Il paesaggio, in
compenso era fantastico: all’orizzonte una cascata che portava acqua al
fiumiciattolo e alberi secolari offrivano ombra a chi ne aveva bisogno. Era
proprio un paradiso
Hinata si fece
coraggio e si avvicinò fino a spostare l’ultimo ramo di quercia che la copriva
e a mostrarsi a Naruto e al resto del Team.
-Ti stavo
cercando! Dov’eri? Ho setacciato tutto il villaggio per trovarti! E poi scopro
che eri con lei ( indicando Sakura). Mi hai fatto preoccupare! Non sparire mai
più ti prego!- Hinata scoppiò in un pianto senza fine e scappò via da quello
che per tanti poteva essere il paradiso, ma per lei era un inferno.
-Aspetta!- Naruto
non perse tempo, uscì dall’acqua e corse dietro alla ragazza.
La trovò che
cercava di scappare ma non riusciva a farsi spazio tra i folti rami.
-Che ci facevi
lì?- chiese Naruto.
-Ti ho seguito! Ho
visto la tua giacca in riva al ruscello e…-
-E hai pensato di
seguirmi. Lo so che sei arrabbiata, ma non è come pensi. Io non ero con Sakura.
Stavo semplicemente passando un pomeriggio con Sasuke, quando Sakura a il
maestro Kakashi ci hanno visto e sono voluti venire. Ma io non volevo strare
con lei te lo giuro. Ti prego Hinata, credimi!-
-Mi avevi promesso
che non avresti passato più del tempo con lei.-
-Lo so ma che
dovevo fare? Proibirle di venire?-
-Si se mi ami
avresti fatto così! Ma io per te non conto niente. Perciò l’hai lasciata
venire!- Hinata si girò e cominciò a correre ma Naruto fu più veloce e le
afferrò delicatamente il polso, trattenendola dolcemente.
-Hinata, c’era
anche Sasuke e lui e Sakura stanno insieme non posso proibirgli di vedere la
sua ragazza!-
La ragazza
straziata dalle pene di cuore che stava vivendo in quei giorni si sciolse dalla
presa del fidanzato e corse via.
Naruto spaesato
decise che era venuto il momento di dimostrare a Hinata la sua volontà e il suo
amore per lei.
Capitolo 21 *** Serenata alla vigilia del concerto ***
Il figlio del
quarto Hokage aveva portato con se la chitarra del nonno e si stava dirigendo
verso la dimora della primogenita degli Hyuga.
Era determinato a
chiarire con la ragazza, l’equivoco nella foresta rischiava di chiudere per
sempre la loro storia d’amore.
A mezzanotte esatta
una nota romantica attraversò il cielo di Konoha. La chitarra del nonno di
Naruto era facilissima da suonare: bastava sfiorare le corde con il plettro per
produrre sinfonie, canzoni, rock and roll.
“ Magari fosse
così semplice anche la mia storia d’amore, non dovrei scervellarmi per
accontentare la mia ragazza.”
Hinata disturbata
da quella “dolce” melodia si affacciò al balcone e vide il suo ragazzo, il suo
Naruto si era preso la briga di farle una serenata alla vigilia delle
iscrizioni per il concerto.
Allora non era
vero niente di ciò che pensava, niente di tutto ciò che gli aveva detto. Forse
lo aveva ferito ma lui le aveva dimostrato ancora una volta che non si sarebbe
fatto sconfiggere tanto facilmente, avrebbe lottato, e questa volta non per
completare missioni o per salvare un amico ma per il loro amore! Questo voleva
dire che lui l’amava e che niente avrebbe potuto mettersi in mezzo a loro!
La serenata di
Naruto aveva svegliato mezzo villaggio compresa Tsunade che ammirò molto il
comportamento di Naruto affermando che finalmente era diventato un uomo a tutti
gli effetti.
Il maestro Iruka e
il maestro Kakashi stavano mangiando il ramen quando sentirono le note
strimpellate da Naruto e Kakashi riconobbe subito il suono della chitarra che
un tempo era stata la più famosa dei Villaggi Ninja.
-Finalmente ce
l’ha fatta! Ha trovato il coraggio di dichiarare a Sakura il suo amore- Kakashi
era rimasto indietro con i tempi ma ripensò Iruka a correggerlo:- Ti sbagli
Naruto sta facendo una serenata a Hinata.- Kakashi rimase sconvolto ma
ugualmente contento dei progressi del suo allievo.
Sasuke e Sakura
erano ancora in riva al fiumiciattolo.
-Chi sarà questo
grande chitarrista?- chiese Sakura.
-Ma come non mi
dire che non riconosci la voce di Naruto?-
-Non mi dire che
sta facendo una serenata a Hinata?-
- E’ già! Come era
quel proverbio?-
-Quale?-
- L’amore trionfa
sempre!-
Hinata si
precipitò giù per le scale, la sua furia quasi sfondò la porta e si buttò tra
le braccia del suo amato in lacrime, ma stavolta di gioia.
-Scusa, scusa,
scusa. Non c’è perdono al mio comportamento. Non volevo farti soffrire. Scusami
amore!-
-Ehi! Calmati! Non
mi sembra il caso di farne un dramma. Hai sbagliato, non è successo niente, può
accadere a tutti. A me per primo!-
I due innamorati
si sussurrarono parole che sentirono solo loro mentre una miriade di gente
incuriosita si era precipitata a casa di Hinata per vedere cosa era successo ma
mai si sarebbe aspettata di vedere il ragazzo della Volpe a Nove Code stretto
alla figlia del capo del clan Hyuga, considerato uno dei più forti e
rispettati.
Naruto si mise in
ginocchio e prese la mano di Hinata dicendo:
-Oh, Hinata! Vuoi
tu…-
-Ora le chiede di
sposarlo-la gente mormorava ma Naruto non sentiva.
-Hinata, Vuoi
cantare con me nella categoria coppie?-
-Si lo voglio,
amore mio!-
Gli innamorati si
strinsero in un abbraccio.
Ora che Hinata ha
finalmente ottenuto ciò che voleva sarà per sempre felice col suo Naruto… e la
smetterà di romprere!
Grazie a tutti
quelli che leggono e commentano. Gli altri mi farebbero l’enorme favore di
lasciare un recensione( in lacrime tipo Rock Lee e Gai nelle loro mosse)?
Capitolo 22 *** La soluzione e la band di Konohamaru ***
Sabato mattina al
caldo del sole di metà giugno l’Hokage sfogliava scartoffie con la solita aria
annoiata. Tra mezz’ora sarebbe finito l’incubo delle iscrizioni
all’International Music Video Awards e sarebbe cominciato quello dei
preparativi.
“Ma chi me l’ha
fatto fare di ospitare questo Inter-coso. Potevo starmene comodamente seduta a
sfogliare scartoffie senza essere interrotta. Invece adesso ogni mezz’ora entra
un ragazzino/a correndo e dicendo che si vuole iscrivere. Comunque non dovrebbe
venire più nessuno. L’unico che non ho visto è Naruto ma dubito che venga è
troppo occupato con la sua ragazza.”
Mentre Tsunade si
tormentava Naruto e Hinata correvano verso il suo ufficio. Non potevano
permettersi di arrivare tardi.
Shizune stava
andando da Tsunade a ritirare i moduli per le iscrizioni, quando Naruto le andò
a sbattere contro:
-Scusa Shizune!
C’è Nonna Tsunade?-
-Si è dentro il
suo ufficio-
-Grazie!-
-Naruto cerca di
avere un po’ di rispetto per il capo del tuo Villaggio!-
Ma Naruto non
ascoltava, era entrato nell’ufficio urlando:
-Siamo ancora in
tempo, mancano venti minuti a mezzogiorno! Vorremmo iscriverci nella categoria
coppie.-
-Sempre all’ultimo
momento tu!-
-Ah! Un’altra
cosa, qual è il bonus per chi partecipa nella categoria squadre?-
-Chi sceglie di
partecipare nella categoria squadre a l’opportunità di portare un elemento
aggiuntivo sul palco.-
Naruto ebbe
un’idea, aveva risolto il suo problema. Disse a Hinata di aspettarlo lì e corse
da Sasuke per riferirgli della scoperta.
-Sasuke, Sasuke.-
-Che vuoi Naruto?-
-Ho trovato la
soluzione!-
-Che soluzione?-
-Ora posso cantare
con voi e non deludere Hinata!-
-Come sarebbe a
dire?-
-Il bonus!
Possiamo portare un elemento aggiuntivo sul palco!-
-E cosa c’è di
tanto speciale?-
-Tutto! Vi siete
già iscritti?-
-Si. Per
aggiungerti chiedi a Tsunade e come elemento aggiuntivo metti Hinata.
Buonanotte!- e sbadigliando tornò a dormire.
Naruto
riattraversò il villaggio di corsa e a mezzogiorno meno cinque era davanti a
Tsunade.
-Ok! Io sto con il
gruppo di Sasuke!-
-E perché non sei
venuto quando non sono venuti loro?-
-Perché non potevo
ero impegnato. E come elemento aggiuntivo vorrei mettere Hinata!-
-Non volevi
cantare nella categoria coppie?-
-Ho cambiato idea!
E poi cosa sono tutte queste domande?-
-Va bene. Tanto
noi mi dirai cosa hai in mente! Quindi è inutile insistere. Compilate il modulo
e firmate in basso.-
I ragazzi
compilarono i moduli in silenzio.
Hinata non aveva
capito le intenzioni del fidanzato, ma voleva fidarsi di lui, sperando che non
l’avrebbe piantata in asso per i suoi amici.
Dopo dieci minuti
erano fuori in strada e incontrarono Konohamaru, Moegi e Udon che discutevano
animatamente su qualcosa.
-No, non mi vesto
da principessa!- urlò Moegi.
-E io non faccio
il ranocchio!- gridò Udon.
-Non me ne importa
un fico secco! Se volete vincere dovete fare quello che dico io!- sbraitò
Konohamaru.
Naruto si
avvicinò, intuendo di cosa stessero parlando.
-Ho sentito i tuoi
modi soavi! Scommetto che vi siete iscritti a quel concerto, vero?-
-Si, e ti
batteremo!-
-Ma per piacere!
Avete ancora la bocca che puzza di latte e parlate di principesse e ranocchi.
Qui si fa musica vera! Si fa rock!-
-Ah si e quello di
ieri sera era rock?-
-Perché hai
sentito anche tu?-
-Sveglia! Con quel
baccano che hai fatto ti ha sentito tutto il villaggio!-
-Che devo dire?
Quella si che è musica! E poi non hai idea della chitarra che suonavo!-
-Lasciamo perdere
le tue storielle! Scommetto che parteciperai nella categoria coppie con la tua
ragazza!- Konohamaru squadrò Hinata.
-No, partecipo
nella categoria squadre!-
-Ah si? Ma non
potrai mai battere la Konohamaru Band!-
-Scommettiamo?-
Konohamaru guardò Naruto e un fremito lo scosse, l’idea di battersi contro il
suo idolo a colpi di note e canzoni non gli dispiaceva, ma non voleva perdere.
Ma alla fine
accettò la scommessa.
-Ci sto! Se ti
batto dovrai pagare tu il ramen ogni volta che lo vorrò.-
-E se invece vinco
io?-
-Non succederà!-
-Se vinco io il
ramen lo offri tu! E sai che io vado pazzo per il ramen!-
Con questo patto gli amici/rivali si
lasciarono andando ognuno a organizzare la propria band.
Ok altri pochi
capitoli e questa porcheria finirà. Fino ad allora…
RECENSITEEEEEEEEEE!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
Mano nella mano i
due piccioncini si avviarono verso casa di Sasuke dove si sarebbe tenuto
l’incontro con i membri della rock band.
Quando arrivarono
c’erano già tutti: Shikamaru, Rock Lee, Choji e Gaara.
-Finalmente dove
sei stato?-
-A fare quattro
chiacchiere con un moccioso!-
-Va bene lasciamo
stare! Passiamo a cosa più serie. Innanzitutto ci servirà un nome. Chi a
qualche idea?-
-Potremmo
chiamarla “la locanda del ramen”!- propose Choji.
-Non stiamo
facendo un concorso di cucina ma un concerto rock. Nessun altra idea?-
-Che ne dite di
“Gai Band” in onore del mio maestro Gai?- disse Lee
-E nemmeno gli
onori ai maestri! Su altre proposte!-
- Va bene“ The
best Ninja”?- Naruto esagera
come al solito.
-Non
mi convince!-
-Perché non ci
chiamiamo semplicemente “ la Band della Foglia”?-
- E’ perfetto!
Bravo Shikamaru almeno qui c’è qualcuno che usa la testa. Però, non so mi
sembra troppo banale, ci vorrebbe qualcosa di immediato!-
I ragazzi si
guardarono a vicenda non convinti del nome della band. Gaara se ne stava in un
angolino a contemplare i compagni; mentre Hinata era seduta su una cassa,
esclusa da quella discussione al maschile. All’improvviso, come ricordandosi in
quel momento della sua esistenza, Naruto di rivolse a Hinata chiedendole un’opinione.
-Non so! Siete voi
che dovete decidere io sono solo un individuo aggiuntivo.-
-Aspettate mi è
venuta un’idea!-
-Di cosa si
tratta?- chiesero tutti in coro con uno sguardo interrogativo rivolto a Naruto.
-Potremmo
chiamarci “La N.Y. band”-
-Che significa
N.Y.?-
-Sono le iniziali
al contrario che sono incise sulla mia chitarra! E poi N.Y. può significare
anche New York!-
-E cosa
significherebbero quelle iniziali?- domandò curioso Rock Lee.
-Yondaime Namizake.-
-Cosa
Yondaime Namizake?- chiese Shikamaru.
-Le iniziali.
Significano Yondaime Namizake.-
-E tu cosa ne
sai?- sbottò Gaara di malumore, era chiaro che la faccenda del concerto non gli
andava a genio.
-Era il padre del
quarto Hokage e anche una famosa rock star!-
-Scusa, mi stai
dicendo che, se il quarto Hokage era tuo padre, quel tizio era tuo nonno?-
Sasuke era a dir poco sbalordito.
-Precisamente!
Allora va bene o no?-
-Si, credo che
possa andare! Tanto nessuno conoscerà il significato delle iniziali!-
La N.Y. band si riunì al negozio musicale,
ormai deserto e di proprietà di Naruto, per trovare il look e gli strumenti
adatti al concerto.
Choji optò per una
chitarra elettrica rossa, una felpa nera a mezza manica con delle strisce rosse
e un pantaloncino nero decorato con fiamme rosse.
Rock Lee scelse
una batteria verde, il suo abbigliamento era piuttosto semplice: un pantalone
lungo nero e una maglia a mezza manica con la scritta “Rock” sul petto.
Gaara rimase sul
classico: polo nera e marroncino, jeans grigi e chitarra intonata alla polo.
Shikamaru, non
sapendo suonare nessuno strumento scelse di essere la voce del gruppo,
indossando una T-shirt rossa, un giubbotto firmato Armani Junior bianco e nero
e un jeans nero.
Sasuke, sempre
alla chitarra elettrica decise di non attirare troppo l’attenzione su di lui,
perciò si limitò a una T-shirt con varie sfumature di azzurro e a un pantalone
lungo beige.
Naruto doveva
interpretare un doppio ruolo: per uno si vestì formalmente, una camicia, jeans
neri e cravatta rossa; per l’altro indossò un pinocchietto beige un po’ più
scuro di quello di Sasuke e una camicia salmone. Naturalmente suonava la
chitarra del nonno.
Hinata, lei non
potè far altro che essere perfetta, un raggio di sole, un tocco di femminilità
in una band di maschi. Una mini-gonna nera, una camicia bianca e una giacca
rossa, il suo abbigliamento era semplice, senza trucchi, senza il bisogno di
tacchi, solo un paio di scarpe da ginnastica nere. Il suo era il ruolo più
importante: sarebbe dovuta entrare…
Il giorno del
concerto arrivò con una velocità supersonica.
-Non trovate che
più non vorreste che il tempo passasse più quello corre veloce, fino a trovarti
di fronte ciò che non avresti desiderato mai?- la N.Y. band si era riunita
sotto casa di Sasuke prima di andare al concerto.
Nell’arena che aveva ospitato gli esami per le
selezioni del chunin era stato eretto un palco sul quale erano stati
posizionati gli amplificatori, il sipario, uno sfondo che ritraeva il monte con
le sculture degli Hokage.
Tutta l’arena era
stata sistemata: non sembrava minimamente che di solito ospitasse scontri tra
genin. Gli alberi che normalmente crescevano ai lati del campo erano stati
tagliati per dare spazio al tavolo della giuria, posto a tre metri dal palco,
mentre gli spalti erano stati ingranditi, in modo da ospitare il doppio delle
persone che avrebbe potuto contenere di solito.
Appena la band
entrò nell’edificio rimase a bocca aperta: non avevano mai visto un simile
spettacolo di luci, di riflessi di suoni.
-Wow!
Non avevo mai visto una cosa del genere!- Naruto era rimasto semplicemente
allibito: se isuoi compagni avevano una
vaga idea di come era un palco scenico lui non sapeva cosa volesse dire; vedere
tutte quelle luci, quelle decorazioni l’avevano disorientato e avevano
accresciuto in lui l’emozione e la paura che da giorni gli attorcigliava lo
stomaco e che provocava dei brividi lungo la spina dorsale, simili a quelli che
aveva a volte quando restava solo con Hinata.
La ragazza rimase
meravigliata e non era molto sicura di volersi esibire davanti a tante persone,
lei considerata da tutti la ragazza più timida e chiusa del villaggio aveva
un’occasione, un’occasione che non si sarebbe lasciata sfuggire, l’occasione di
dimostrare a tutti (in particolare a Naruto, a suo padre e a Sakura) che era
cambiata, che non era più quella bambina timida e impacciata che diventava
rossa soltanto a sentire il nome Naruto.
A Sasuke quello
spettacolo non fece né caldo né freddo, a lui importava solo esibirsi e non
fare figuracce davanti a tutto il villaggio e in presenza dei ministri e
rappresentanti più importanti dei Villaggi ninja confinati.
Choji non si
interessò molto allo spettacolo che aveva di fronte, si fiondò dritto al bar
per poi uscirne con circa venti buste di patatine a tutti i gusti che erano
disponibili, più tre bottiglie di Coca-cola, mezzo chilo di cioccolata
fondente, a latte, bianco e con le nocciole; tre pacchi di merendine, due chili
di caramelle gommose e come dessert dieci placche di pizza con una varietà
infinita di ingredienti.
Shikamaru era
annoiato come sempre, non che la faccenda non lo interessasse, ma aveva fretta
di andare a festeggiare la vittoria con la sua fidanzata: Temari la sorella
maggiore di Gaara.
Gaara si guardava
intorno spaesato, nel suo villaggio non c’erano strutture di quel tipo, in
quanto alla prima tempesta di sabbia sarebbero cedute.
Rock Lee si era
accomodato su una panca pensando a cosa avrebbe fatto se avesse vinto. La
risposta arrivò dopo pochi secondi sculettando a due metri da lui: Sakura. Dal
primo momento che l’aveva vista se ne era perdutamente innamorato e non aveva
più amato nessuna ragazza fino a sei mesi prima, quando si era stufato di
aspettare i comodi della ragazza e si era fidanzato con la sua compagna di
squadra Ten Ten.
Il controllore
riportò alla realtà i sette ragazzi persi ognuno nei propri pensieri.
-Siete voi la N.Y.
band?-
-Si siamo noi!-
rispose prontamente Sasuke.
-Bene allora dovete
seguirmi! Vi accompagno nel vostro camerino- i ragazzi cominciarono a sfregarsi
le mani e a fantasticare sul fatto che Hinata sarebbe stata nel camerino con
loro, ma il controllore frenò i loro sogni:-naturalmente la signorina avrà un
camerino tutto suo! Per evitare sguardi indiscreti!- esclamò rivolgendo uno
sguardo severo ai poveri ragazzi che erano rimasti a bocca asciutta.
-La vostra
categoria andrà in scena per ultima e i più piccoli saranno i primi, questa
decisione è stata presa dal comitato per evitare di rovinare le loro
prestazioni. Sarete avvertiti mezz’ora prima del vostro turno che dovrebbe
essere intorno a mezzanotte, sono le sei del pomeriggio, quindi direi che avete
tutto il tempo per prepararvi! Arrivederci!- e se ne andò portandosi dietro una
scia di profumo scadente.
Mi scuso con tutti
gli amanti di ShikaIno e NejiTen, ma Ino non mi sta estremamente simpatica e
volevo dare l’idea che anche Rock Lee avesse mandato a quel paese Sakura e allora
la persona più giusta per lui mi è sembrata TenTen. Non odiatemi per questo! E se
leggete lasciate un commentino. PER FAVOREEEE!!!!!!!!!!!
P.S. ringrazio di
cuore tutti i commentatori.
P.S.S. elysa_chan
mi dispiace di essere così veloce ma questa ficcy è finita la devo solo mettere
su EFP e mi scuso se è sembrata uguale alle altre, ma mi è venuta così.
P.S.S.S. un grazie
particolare a playgeneration e a magic_girl95 che recensiscono puntualmente
tutti (o quasi) i capitoli.
Erano le undici e
mezzo del fatidico giorno, il giorno del concerto.
Si erano esibite
la categoria coppie e la categoria singoli, entrambe con estremo successo.
Restava solo la categoria squadre, i concorrenti più giovani si erano già
esibiti, compreso Konohamaru e la Konohamaru band. Avevano avuto un successo
grandioso, il pubblico e la giuria aveva gradito il look dei piccoli cantanti:
Moegi era vestita da principessa con un diadema che luccicava tra i suoi
capelli rossi e rifletteva i raggi luccicanti del palco, Konohamaru era il
principe azzurro e alla fine aveva avuto pietà del povero Udon che si era
travestito da cortigiano.
-Su! Forza! Siete ancora
qui?-il controllore entrò nel camerino della N.Y. band gracchiando con la sua
voce pomposa.
-Arriviamo-
I ragazzi erano
pronti! L’emozione era forte ma tutti erano decisi a salire sul palco e a fare
una splendida esibizione.
Hinata tremava
dalla paura: non si era esibita davanti a così tante persone, era terrorizzata
le gambe non la reggevano in piedi e si buttò al collo del suo amore.
-Stai calma, andrà
tutto bene!-cercò di consolarla Naruto.
-No, invece! Andrà
tutto male! Farò una brutta figura me lo sento!-
-Ragazzi è ora!-
I ragazzi salirono
sul palco per sistemare gli strumenti ( il sipario era chiuso), l’emozione era
alle stelle, si augurarono buona fortuna a vicenda e…
Il sipario si aprì
e la giuria presentò il gruppo:
-Ed ecco a voi la
N.Y. band! Composta da Naruto Uzumaki, -applauso modesto- Sasuke Uchiha,- il
pubblico si scatenò in applausi fischi e slogan dedicati al più giovane degli
Uchiha -ChojiAkimichi e Gaara della
Sabbia alla chitarra elettrica; Rock Lee alla batteria-nuovo applauso e incitamenti del pubblico tra
cui si distinse chiaramente risuonare la voce di Sakura -e Shikamaru Nara al
microfono.-
Cominciarono a
suonare e a cantare, il pubblico era in estasi, i giudici muovevano la testa a
tempo di musica.
Everytime I think I'm closer to the heart
Of what it means to know just who I am
I think I've finally found a better place to start
But no one ever seems to understand
I need to try to get to where you are
Could it be, your not that far
You're the voice I hear inside my head, the reason that I'm singing
I need to find you
I gotta find you
You're the missing piece I need, the song inside of me
I need to find you
I gotta find you
Oh yeah
Yeah yeah
You're the remedy I'm searching hard to find
To fix the puzzle that I see inside
Painting all my dreams the color of your smile
When I find you It'll be alright
I need to try to get to where you are
Could it be, your not that far
You're the voice I hear inside my head, the reason that I'm singing
I need to find you
I gotta find you
You're the missing piece I need, the song inside of me
I need to find you
I gotta find you
Been feeling lost, can't find the words to say
Spending all my time stuck in yesterday
Where you are is where I want to be
Oh next to you... and you next to me
Oh I need to find you... yeah
A un tratto, i ragazzi
smisero di cantare. Una figura avanzava lentamente dal fondo del palco. Una
voce flebile, appena percettibile proveniva da quella strana figura. Quello che
ad un primo sguardo sembrava un intruso in realtà era… Hinata Hyuga.
I've always been the kind of girl
That hid my face
So afraid to tell the world
What I've got to say
But I have this dream
Right inside of me
I'm gonna let it show, it's time
To let you know
To let you know
This is real, this is me
I'm exactly where I'm supposed to be, now
Gonna let the light, shine on me
Now I've found, who I am
There's no way to hold it in
No more hiding who I want to be
This is me
Do you know what it's like
To feel so in the dark
To dream about a life
Where you're the shining star
Even though it seems
Like it's too far away
I have to believe in myself
It's the only way
This is real, This is me
I'm exactly where I'm supposed to be, now
Gonna let the light, shine on me
Now I've found, who I am
There's no way to hold it in
No more hiding who I want to be
This is me
Naruto si strappò
gli abiti di dosso, mostrando la camicia stropicciata. Si avvicinò alla ragazza
e ripresero a cantare. Solo loro due. Insieme.
You're the voice I hear inside my head
The reason that I'm singing
I need to find you, I gotta find you
You're the missing piece I need
The song inside of me
I need to find you, I gotta find you
This is real, this is me
I'm exactly where I'm supposed to be, now
Gonna let the light, shine on me
Now I've found, who I am
There's no way to hold it in
No more hiding who I want to be
This is me
You're the missing piece I need
The song inside of me (this is me)
You're the voice I hear inside my head
The reason that I'm singing
Now I've found, who I am
There's no way to hold it in
No more hiding who I want to be
This is me
La giuria rimase
spiazzata così come il pubblico ma gradì molto quell’intervento inatteso che
diede la “scintilla” a quel gruppo, qualcosa che agli altri mancava.
La canzone finì e
la miriade di persone che erano presenti si riunì in un solo applauso e in un
solo coro che urlava
-VIVA LA N.Y.
BAND! VIVA LA N.Y. BAND!!!-
La giuria anche se
ascoltò con attenzione gli altri gruppi non riuscì a negare il primo premio a
quei ragazzi che l’avevano fatta sognare e tornare indietro di molti anni.
Quando su quel palco si era esibito il nonno di una stella nascente di nomeNaruto Uzumaki.
Questo capitolo
per celebrare i miei primi 1.000 lettori!!!
Le canzoni sono
GOTTA FIND YOU quella cantata dal gruppo e THIS IS ME quella di Naruto e
Hinata. Tutte e due di Camp Rock. Che ci volete fare se mi sembravano
particolarmente adatte, specialmente la seconda: è la fotocopia esatta di
Hinata.
La N.Y. band aveva
riscosso un successo strepitoso e i giudici non ebbero dubbi sulla premiazione.
La consegna del
premio era per la sera dopo e tutte le band erano invitate a partecipare.
-Che noia questa
festa! Tanto è logico che abbiamo vinto noi!- Naruto era comodamente
spaparanzato sul divano in soggiorno e non riusciva a capire il motivo di
andare a una festa quando avevano già avuto la conferma dal pubblico che i
vincitori erano loro.
Il tempo, che in
quei giorni era volato, si era quasi fermato, le lancette dell’orologio di
Naruto non accennavano a spostarsi. Le ore passavano a rilento e una strana
apatia scese sul nipote di Yondaime Namizake; gli occhi gli si chiusero
lentamente senza che lui si accorgesse di niente. La calma più totale lo
circondava favorendo quel sonno.
Erano ormai le
otto passate quando Naruto si svegliò. Era disteso a pancia in su sul divano e
la testa che pendeva da un lato rendendogli una visuale anormale del mondo.
Guardò l’orologio
e schizzò in piedi, si vestì frettolosamente con gli abiti della cerimonia e
corse a perdifiato verso l’accademia ninja dove si sarebbe tenuta la festa.
Arrivato lì si
accorse che era l’ultimo (come al solito), erano già tutti arrivati, anche la
sua ragazza.
Approfittando
della temporanea assenza del cavaliere di sua cugina, Neji, aveva approfittato
per accompagnarla, inoltre accompagnava anche Ten Ten che era stata abbandonata
da Lee per Sakura.
Naruto, una volta
ripresa la sua accompagnatrice, si diresse al buffè.
La prima parte
della festa passò tranquilla tra una chiacchiera e l’altra aspettando il
verdetto dei giudici anche se tutti intuivano quale fosse.
A mezzanotte meno
tre minuti uno dei giudici prese parola:
-Do il benvenuto a
tutti voi che avete partecipato all’ International Music Video Awards e a tutti
coloro che hanno organizzato, lavorato e ravvivato questo evento grazie a tutti
voi che avete fatto il “tifo”. Ora è giunto il grande momento! E’ ora di
assegnare questo prestigiosa premio al cantante, alla coppia e alla squadra che
più ci hanno fatto sognare.- il vecchio giudice rivelò i nomi dei vincitori
nella categoria coppie e nella categoria singoli e a mezzanotte precisa…-Ora
tutti vi strarete chiedendo chi ha vinto la categoria squadre! I secondi
classificati sono…Konohamaru e la sua band! Un applauso a questi giovani
ninja!- Konohamaru ritirò il secondo premio con un sorriso beffardo stampato in
faccia, aveva un’aria di sfida, la sfida tra lui e Naruto.
-Ed ecco a voi i
primo classificati; la N.Y. band!- Naruto e gli altri saltarono, urlarono e
piansero dalla gioia. Ritirarono il primo premio e si rivolsero a Konohamaru
-Te lo dicevo che
avrei vinto!-
-Non è giusto! Non
voglio offrirti il ramen!-
-Eh! No, caro! Hai
voluto scommettere e mo paghi!-
-E io pago! E io
pago- ripetè tra lo sconforto e le lacrime il giovane genin.
Ho la piena
consapevolezza che questo capitolo (come il precedente) faccia schifo, però e
che cavolo leggete in 1000 e commenta solo playgeneration!
Scusate per il
momento di sfogo ma la mancanza di recensioni sta affievolendo la mia voglia di
scrivere SING!
Siamo agli
sgoccioli la N.Y. band ha vinto il concerto (come era logico che fosse)
probabilmente i capitoli saranno due o tre al massimo, poi vi lascerò in pace.
Per elysa_chan:
avevo capito cosa intendevi era solo per scherzare un po’. Con NejiTen, anche
se è solo un vago accenno ti ho accontentata? Spero di si, a te e a tutti i fan
di questa coppi che devo dire che non è niente male.
Per
playgeneration: le canzoni mi sembravano abbastanza orecchiabili e non
stonavano totalmente dal contesto. Comunque spero che ti siano piaciute.
Un grazie a tutti
i lettori e a quelli che hanno aggiunto questa fan fic tra i preferiti.
Dopo l’evento
musicale la N.Y. band era diventata famosa in tutti i paesi ninja, avevano
persino lanciato un album dal nome bizzarro, probabilmente scelto da Naruto che
parlava di un ragazzo, solo, che era diventato una famosa rock star. Si
intitolava “QUESTO SONO IO”. Ebbe uno spaventoso successo tra i ragazzi e i
giovani adulti, dovunque si ci girasse si sentivano le loro canzoni cantate e
fischiate, le loro foto indossate, appese sui muri e sui vetri dei negozi.
Mentre dappertutto
si diffondeva il successo della loro band, i ragazzi non si erano montati la
testa, anzi si erano impegnati nei loro obbiettivi.
Naruto aveva
partecipato agli esami di selezione di chunin ed era stato promosso (stranamente)
con ottimi voti.
Sasuke si era
dedicato più a Sakura che agli allenamenti, ma anche se aveva qualche etto di
ciccia in più era ancora ambito dalle ragazze.
Choji era andato a
studiare presso un centro specializzato per cuochi ninja, con l’ambizione di
diventare il migliore tra loro.
Shikamaru era
rimasto all’accademia a insegnare ai futuri ninja, e dedicandosi alla sua
ragazza più spesso di quanto non facesse Naruto.
Gaara era tornato
nel Paese della Sabbia, in quanto Kazekage non poteva stare via a lungo, per
sistemare alcune faccende importanti.
Hinata si era
allenata a fondo con suo padre e con il cugino Neji. La storia con Naruto
procedeva senza intoppi e i due avevano cominciato ad immaginare cosa avrebbero
fatto “da grandi” insieme.
Nel Villaggio
della foglia tutto era tornato tranquillo. Non si vedevano nemici né missioni
pericolose da alcuni mesi, così i ninja più esperti si erano dedicati a prendere
sotto la loro guida i giovani esordienti, trasformandoli in loro copie in
miniatura.
elysa_chan: le
coppie del capitolo precedente le ho fatte basandomi su un’immagine dove Sakura
e Lee ballavano insieme, così la mia mente malata ha pesato di concede a Lee
una sera di svago. Sasuke è troppo occupato a ritirare il premio e Tenten e Lee
si sono lasciati perché lui si era accorto che lei non lo amava più ma ora le
piaceva Neji. E’ un po’ intricata e contorta (come il mio cervello) ma mi è
venuta così. Comunque grazie della recensione e mi raccomando continua così.
Un grazie anche a
tutti gli altri. Non fate caso a questo capitolo sconquassato ma mi serviva da
tappabuco per il prossimo. Anche se fa schifo abbiate pietà di me.
Scusate ma devo, a
malincuore, fare un annuncio (mio fratello mi sta minacciando con un coltello…
se volete che continui a scrivere, per la mia salute sia fisica che mentale,
seguite quello che vi sto per dire) : quel nano di mio fratello ha scritto una
FF e l’ha messa su questo sito con il nome NARUTO ADVENTURES (si è chiamato
magic_football2000). Vi scongiuro di leggerla non è niente male altrimenti
questa sanguisuga si impossessa del computer e non mi lascia continuare a
scrivere.
COMMENTATE
SOPRATTUTTO LA MIA ( in numero minore anche quella di mio fratello)
Al prossimo
capitolo
Kiss
Genio95
(ora ne ho la
certezza: questa volta il mio sproloquio è davvero più lungo del capitolo!)
Erano ormai
passati due anni dall’International Music Video Awards, la vita al Villaggio
della Foglia scorreva tranquilla, senza impicci o situazioni difficili e di
emergenza da affrontare.
Naruto e la sua
squadra, cresciuti dal concerto erano migliorati in maniera spaventosa e
entrati a far parte della squadra AMBU, tutti e tre jonin speciali.
Tsunade li aveva
mandati in missione: dovevano scovare un noto ricercato e condurlo nel carcere
di massima sicurezza ninja.
-Shhhh!!!! Non
fate rumore sento dei provenire da questa stanza!- esclamò Naruto, accovacciato
dietro la porta della stanza dove avrebbe potuto essere il ricercato.
-Ok prendiamolo!-
bisbigliò Sasuke
Entrarono e
trovarono il ricercato e lo scortarono in fretta al carcere di massima
sicurezza ninja.
Lungo la strada
del ritorno Naruto si vantava di aver scoperto per primo il ricercato e con
tono pomposo dichiarò che senza di lui non si sarebbero mai accorti di nulla.
Anche se erano
passati diversi anni Naruto non era cambiato di una virgola, era rimasto lo
stesso bambino che si arrabbiava se Sasuke lo batteva; ora il loro rapporto era
più forte di un tempo e si volevano bene, scherzavano e ridevano insieme, come
due fratelli.
Quando il Team 7
varcò la porta del villaggio gli si parò davanti un ragazzino di circa
quattordici anni pieno di cicatrici, ma un chunin esperto: Konohamaru. Da
quando aveva perso la scommessa contro Naruto si era impegnato a fondo ed era
diventato più forte del suo maestro Ebisu. Si era fidanzato con Moegi ed era
molto legato ad Udon. Era cambiato, non tendeva più a comandare e a sopraffare
quelli che lo circondano. Dal giorno in cui era stato battuto dal suo
maestro/rivale ogni volta che lo incontrava non faceva antro che chiedergli:
-Ehi! Quando trovi
il tempo di batterti con me?-
-Ora non ho tempo!
Ci sono molte missioni da portare a termine!-
-Si, si! Ogni
volta che ti incontro trovi sempre la stessa scusa!- disse andandosene
arrabbiato.
Shikamaru, Choji e
Ino erano anche loro membri della squadra AMBU.
Il rapporto tra
Naruto e Hinata andava a gonfie vele. Anche la timida primogenita Hyuga era
diventata jonin e membro della squadra AMBU.
Credevate che dopo
il concerto vi avrei lasciati in pace, e invece no, continuerò a rompervi le
scatole anche se ancora per poco. Ma non credete di scamparvela, dopo questa mi
dedicherò interamente all’altra mia fan fic KISS: IL PRIMO BACIO NON SI SORDA
MAI… SE TE LO DANNO! Non per vantarmi ma
mi sta venendo piuttosto bene.
Allora elysa_chan
sappi che è stato mio fratello che si era impossessato della tastiera a
scrivere quell’obbrobrio. Comunque se trovi il tempo ti consiglio di leggerla.
Naruto era all’accademia
ninja e stava tenendo un lezione speciale nella classe dove insegnava
Konohamaru: dimostrava come difendersi dalle arti illusorie.
-Allora ragazzi
oggi vi mostrerò come difendersi dalle arti illusorie.-disse allegro il biondo
rivolto a un mini pubblico semi appisolato.
- Le arti
illusorie sono una delle tecniche più potenti di cui dispone un ninja…- mentre
lui parlava i diretti interessati sonnecchiavano distrattamente con la testa
sui banchi. – Allora chi vuole fare un po’ di pratica?- a quelle parole la
classe si ridestò interessata alle parole del biondo.- Se mi volete seguire,
andremo fuori e vi darò qualche dimostrazione!-
-Siiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii!-
esclamò la classe che corse alla porta accalcandosi quando Naruto urlò:-
SILENZIO! In fila dietro di me!- ma mentre stava aprendo la porta si trovò
davanti una giovane donna con lunghi capelli neri e gli occhi bianchi
leggermente arrossita che teneva una mano sollevata nell’intento di bussare ma
il suo fidanzato l’aveva preceduta.
-Puoi venire fuori
un momento?-
-E’ urgente?-
-Si. E credo che
ci vorrà molto!-
-Va bene ragazzi.
Oggi ho da fare torno domani e vi faccio vedere una cosa bellissima.-
- Nooooooooooooo!-
protestò la classe.
- Facciamo così
domani vi faccio vedere anche il Rasengan e se fate i bravi ve lo insegno!- la
classe non protestò e Naruto fu libero di dedicarsi a Hinata.
Una volta fuori dall’aula
la ragazza gli diede una lettera da parte dell’Hokage che diceva di recarsi
subito presso il suo studio.
- Lo sai che non potranno
mai imparare il Rasengan! Perché gli devi dare false speranze?-
- era solo per
levarmeli di torno! Poi domani gli farò vedere qualcosa di altrettanto bello!-
- Che cosa?-
- Te!- e con un
bacio a fior di labbra lasciò incantata la corvina e scappo via, diretto all’ufficio
dell’Hokage.
Quell’anno
l’autunno arrivò presto. La mattina del primo settembre era croccante e dorata
come una mela, e quando Naruto attraversò la strada silenziosa verso l’enorme
edificio dell’Hokage, i fumi dei camini accesi in anticipo e il fiato dei
pedoni scintillavano come ragnatele nell’aria fredda.
Il ragazzo
trascinava i piedi frettolosamente, aveva fretta di scoprire il motivo per
quale l’Hokage lo aveva mandato a chiamare.
-Perché mi avete mandato
a chiamare signorina Tsunade?-chiese con tono cortese Naruto.
-Sai, ormai ho
settanta anni, e ho deciso di dimettermi dall’incarico di Hokage. Ho già
discusso con il Consiglio e sono d’accordo con me. Naruto, noi vorremmo che tu
diventassi il sesto Hokage!-
Gli occhi di Naruto
si riempirono di lacrime, un grido di felicità gli salì in gola e…
- C-C-Cosa?- il
biondino aveva gli occhi fuori dalle orbite e credette di avere un tappo di
cerume nelle orecchie ma si ricordò di essersele lavate quella mattina quindi
significava che aveva sentito bene! Il suo sogno! Il suo sogno che si
realizzava! Finalmente ce l’aveva fatta!
- Naruto io e il
Consiglio abbiamo deciso che tu sei la persona più adatta al titolo di Hokage!-
ripeté pazientemente Tsunade
-Perché proprio
me?-
-Perché è molto
tempo che analizzo le tue capacità e penso sia ora di proclamarti Hokage! La
cerimonia per l’insediamento si terrà domani pomeriggio!-
-Grazie signorina
Tsunade!- con quelle parole Naruto lasciò l’ufficio dell’Hokage.
Appena arrivato in strada Naruto cominciò ad
urlare di felicità e a saltare come un matto.
Tsunade lo
guardava dalla finestra del suo ufficio. Si, quel ragazzo era destinato a
diventare Hokage. Lei stessa aveva pressato il Consiglio per fargli assegnare
questo ambito ruolo ma adesso finalmente ce l’aveva fatta.
Il giorno
dell’insediamento arrivò con velocità incredibile.
Il pomeriggio si
trovò con Tsunade nell’ufficio suo ufficio.
Alle tre in punto
l’intera popolazione della Foglia si presentò sotto il suo ufficio per sentire
il discorso.
-Cari cittadini
del Paese della Foglia, siete qui riuniti oggi perché ho un annuncio da farvi!
Dopo sedici anni di servizio ho deciso di andare in pensione-
-Ohhhhhhhh!!!!!!!-
esclamò il popolo.
-Mi sono
consultata con il Consiglio e abbiamo deciso che la persona più tagliata per
questo ruolo è…Naruto Uzumaki!-
-Il ragazzo della
Volpe diventa Hokage?- la popolazione era scandalizzata.
-Cittadini, lo so
che questo ragazzo ne ha combinate di tutti i colori ma mi fido di lui e credo che
sia la persona più tagliata per
diventare Hokage! Per i primi tempi lo aiuterò nelle decisioni. Salutate il
sesto Hokage!-
Naruto si affacciò
al balcone e un sonoro applauso lo accolse.
-Salve! Spero di
saper adempiere questo ruolo secondo le vostre aspettative! E nomino mio
consigliere Sasuke Uchiha!-
Un urlo di
benvenuto partì dai ragazzi e dai più giovani per estendersi fino ai più
anziani:
-VIVA IL SESTO
HOKAGE! VIVA IL SESTO HOKAGE!-
Spero di non
avervi appallato recensite in numerosi e vi dichiaro che questo è il penultimo
capitolo quindi questo obbrobrio finirà presto. Commentate vi scongiuro
ALTRIMENTI NON METTO L’ULTIMO CAPITOLO.
Il neo Hokage, tre
settimane dopo la sua promozione, si recò a casa della sua ragazza.
La portò nel bosco
dove dodici anni prima, la sera del suo ritorno, avevano passato la notte.
Con enorme stupore
della giovane donna il sesto Hokage si inginocchiò, prese dalla tasca
posteriore dei pantaloni un pacchetto e lo porse all’amato utilizzando le
medesime parole che aveva usato la notte in cui l’aveva invitata a contare con
lui:
-Oh, Hinata! Vuoi
tu prendere me, il sesto Hokage come tuo sposo?- e con queste parole le infilò
al dito un grazioso anello tempestato di diamanti.
La ragazza non indugiò
a lungo:- Si lo voglio!-
*
Il giorno dopo
l’intero villaggio era stato invitato alle nozze del sesto Hokage e della
figlia del capo clan Hyuga.
Fu un giorno
felice dove tutti si divertirono e mangiarono bene. Persino Konohamaru rimase
contento, soddisfatto dell’amico.
-Non scordarti che
io sarò il settimo Hokage!- aveva detto allo sposo.
La festa era quasi
finita quando Naruto, nel cielo tempestato di stelle, ne vide una cadente. Però
la sua traiettoria non era dritta, formava una parola “AUGURI” il sesto Hokage
capì che era un messaggio da parte di suo padre e di suo nonno.
Contento e un po’
ubriaco tornò a festeggiare.
Quella notte il
sesto Hokage e la signora Uzumaki inaugurarono la loro nuova casa, una graziosa
villetta non troppo distante dal palazzo dell’Hokage.
Naruto aprì la
porta con la sposa in braccio.
- Amore, dopo
tante peripezie ce l’abbiamo fatta! Siamo andati contro tutto e tutti e alla
fine abbiamo ottenuto ciò che desideravamo!-
- Si e lo sai cosa
ci vorrebbe per inaugurare come si deve la nuova casa?- chiese la primogenita
Hyuga con uno sguardo birichino e il colorito rosso delle sue guance
leggermente accentuato.
- Cosa?-
- Non riesci
proprio ad immaginarlo?-
Naruto ci pensò su
un secondo e poi, diventando rosso da capo a piedi, annuì, aveva finalmente
capito cosa Hinata intendesse.
- Sicura?- chiese
fissandola negli occhi
- Conosci modo
migliore di festeggiare il nostro matrimonio?-
I piccioncini,
come li aveva definiti tempo addietro Konohamaru, si diressero verso una delle
tante camere da letto di quella casa ancora inesplorata. Non serve che vi
racconti cosa fecero quella sera, ma sappiate solo che quella era la loro prima
volta.
Due mesi dopo.
- Naruto?-
- Si?-
- Ecco io ti
dovrei dire una cosa molto importante!-
- Dimmi!- disse il
biondino spuntando con la testa dal frigorifero e le braccia cariche di
vaschette di ramen ( mi devo nutrire dopo una lunga giornata di lavoro a
firmare scartoffie, non vi pare?ndNaruto)
- Ti ricordi la
sera del nostro matrimonio?-
- Certo come
potrei scordarmela!-
- E ti ricordi
anche come abbiamo festeggiato?-
- Si certo! C’era
tutto il villaggio e abbiamo fatto baldoria, poi Konohamaru mi ha minacciato
che mi avrebbe fatto cadere il prima possibile per diventare il settimo Hokage…-
- Io intendo dopo
i festeggiamenti con il villaggio-
- Siamo venuti a
dormire in questa casa per inaugurarla-
- Sicuro che siamo
venuti a dormire?-
A Naruto andò di
traverso il ramen
- Ti si è accesa
la lampadina, è?-
- In effetti
abbiamo fatto baldoria anche dopo essere andati a letto!-
- E ti ricordi che
nella fretta di “provare il nuovo materasso” non abbiamo preso le precauzioni
necessarie?-
- Che cosa stai
cercando di dirmi Hinata? vai dritta al punto sennò con tutto questo ricordare
mi va in pappa il cervello!-
- Sto cercando di
dirti, razza di testaccia bacata, che tra più o meno sette mesi diventerai
papà!- Naruto collassò sul pavimento a metà tra lo stupito per essere stato
tanto stupido per non aver preso le adeguate precauzioni e l’immenso felicità
di vedere un Narutino in miniatura che gira per casa.
Nove mesi dopo all’ospedale
di Konoha.
- Complimenti signor
Uzumaki è un maschietto!- disse un’infermiera appena uscita dalla stanza dove
si trovava Hinata.
Dieci minuti di
attesa e un’altra infermiera lo invitò ad entrare.
Aprì piano la
porta, sbirciò facendo passare solo la testa e finalmente si decise ad entrare.
Sua moglie stesa sul letto riposava e il lenzuolo che la copriva si alzava e si
abbassava ritmicamente. In una culla poco distante c’era un bambino con i suoi
stessi capelli biondi e i lineamenti gentili di Hinata.
- E’ bellissimo
non è vero?-
- Vedo che ti sei
svegliata?-
- E non hai ancora
visto la parte più bella!-
- Cosa?-
- I suoi occhi!-
non finì di parlare che il piccolo aprì gli occhi. Naruto rimase a fissarlo
incantato i suoi stessi identici occhi a differenza che la pupilla era
leggermente più piccola e l’azzurro era leggermente sbiadito.
- Le infermiere
hanno detto che è un incrocio tra i tuoi e i miei e che è molto probabile che,
anche se ha gli occhi azzurri, erediterà il byakugan, così faremo felice anche
mio padre!-
- Come lo
chiamiamo?- Hinata guardò Naruto, entrambi sapevano il nome giusto per quell’angelo:
- Minato!-
esclamarono in coro.
- E Minato sia. Ciao
mio piccolo Minato Uzumaki. Tu sarai l’ottavo Hokage. Il settimo lo possiamo
lasciare a quel brutto bacarospo di Konohamaru!-
- Come direbbe
Neji: era destino che tuo figlio fosse identico uguale a te e che come te
diventerà Hokage. Dopotutto tuo padre era Hokage e tu lo sei ora quindi non
trovo un valido motivo perché non debba esserlo anche lui!- e scoppiarono a
ridere tutti e tre: i genitori e il bambino appena nato.
I sogni di
entrambi i protagonisti si sono realizzati: uno voleva diventare Hokage,
l’altra voleva amare ed essere amata dal primo.
Come si dice quando una storia finisce bene
E VISSERO TUTTI FELICI E CONTENTI
THE END
Scusate per il
ritardo solo che tra il mio compleanno (14 febbraio) e le pagelle il 16 non ho
avuto il tempo di aggiornare. Comunque sappiate che questo non è realmente l’ultimo,
infatti mi è venuta una piccola idea giusto per un altro capitolo, per la gioia
di elysa_chan e spero di tutti i miei lettori che ringrazio. Colgo l’attimo per
pubblicizzare l’altra mia fan fiction KISS: IL PRIMO BACIO NON SI SCORDA MAI…SE
TE LO DANNO! E quella di mio fratello NARUTO ADVENTURES.
Apollo41: hai
detto che se l’avessi vista prima avessi commentato ogni capitolo ti ho dato l’occasione
per commentarne altri due e se vorrai tutti quelli dell’altra mia fan fic. Mi ha
fatto molto piacere la tua recensione e ti do l’autorizzazione a dilungarti
fino all’infinito. Voglio commenti lunghi come la Divina Commedia. Scherzo! Comunque
recensisci anche questo e. Ciao ciao!
Elysa_chan: hai
visto? Ho allungato un po’ il brodo per darti la possibilità di commentare
questo e l’atro che metterò tra poco (se se…quando tutti i 1500 lettori
commenteranno io metterò l’ultimo capitolo, davvero l’ultimo stavolta) comunque
grazie e se ci riesci prova a trovare il tempo di commentarmi anche l’altra che
ho messo un nuovo capitolo.
Un appello a
playgeneration e a magic_girl95 ma siete morti o cosa? Prima mi commentavate
tutti i capitoli e adesso niente. Spero che troviate il tempo e lo spirito
creativo per inserire una recensione.
Sono passati sette
anni da quando Minato era nato e oggi è…
- Papà, svegliati!
Dai che facciamo tardi!- urlò un bambino biondo e con gli occhi azzurri,
buttando giù dal letto il padre, che rimpiangeva la vita da neo sposino senza
un figlio rompiscatole che gira per casa urlando e buttandolo giù dal letto
tutte la mattine. Pensandoci però quel giorno non era un giorno qualsiasi, ma
non gli veniva proprio in mente che giorno potesse essere.
- Dai cinque
minuti!- bofonchiò arrampicandosi di nuovo sul letto e ricominciando a dormire.
- No, è tardi e la
mamma è già giù in cucine che ti sta preparando la colazione!- Minato sapeva
che il punto debole del padre era il cibo e infatti…
- Cosa sta facendo
Hinata?- chiese Naruto con uno sguardo speranzoso.
- Sta preparando
la colazione ora scendi o devo chiamare nonno Hiashi?- a quelle parole il
biondo sbiancò e si precipitò in cucina sperando che quel piccolo diavolo di
suo figlio non avesse già chiamato suo suocero.
Si vedeva lontano
un miglio che era suo figlio, tralasciando l’aspetto fisico, aveva preso ogni
singolo gene del carattere di Naruto, d'altronde anche lui alla sua età era
così: vivace e casinista. Sembrava uno scherzo del destino: lui, Naruto, aveva
preso tutto da suo padre Minato, e lui, Minato suo figlio era sputato lui.
- Buongiorno
cara!-
- Buongiorno
Naruto, dormito bene?-
- Prima che tuo
figlio mi buttasse giù dal letto si!-
- Minato quante
volte ti ho detto di non buttare tuo padre giù dal letto?-
- Non me lo
ricordo!- fece lui con un ampio ghigno e affondando il cucchiaio nell’enorme
barattolo di Nutella (beato lui, SING ndme)
- Che dopo tocca a
me massaggiargli la schiene sennò questa testa bacata non va al lavoro! A
proposito lo accompagni tu Minato a scuola quando vai a lavoro?- Naruto quasi
si strozzò, ecco che giorno era oggi, il primo giorno di accademia di suo
figlio, ma come aveva fatto a dimenticarsene?
- Certo cara-
riuscì ad articolare tra un colpo di tosse e l’altro.
- E’ ora, vi
conviene andare!- la Hyuga diede un frettoloso bacio a fior di labbra al marito
e uno sulla guancia al figlio e gli fece le solite raccomandazioni: comportati
bene, non fare arrabbiare i maestri, non litigare con i compagni ecc…
Un quarto d’ora
dopo Naruto e Minato camminavano a passo lento verso la scuola, o meglio,
Naruto a passo lento e Minato scorrazzando.
Quasi a metà
strada incontrarono, o meglio si scontrarono con due tizzi, altri non erano che
Sasuke, consigliere dell’Hokage, e suo figlio Kishi, diretti verso la scuola.
- Anche a te è toccato?-
chiese il biondo facendo cenno con la testa alla fotocopia di Sasuke in
miniatura.
- Eh già, Sakura
doveva occuparsi di Shio!-
(piccolo
riepilogo: Sasuke e Sakura si erano sposati e avevano avuto due figli Kishi, 7
anni,e Shio 3, il primo fotocopia di
Sasuke,il secondo capelli di lui e occhi di lei. Sakura aspetta un altro
bambino, molto probabilmente femmina. E non dite che nono si sono dati da fare!
Ndme)
Mentre i due
bambini scorrazzavano avanti a loro i due uomini si misero a parlare di una certa
missione e sempre parlottando di questa missione non si accorsero che i bambini
si erano fermati.
- Ehi! Papà siamo
arrivati!- esclamò il moretto.
- Ah già scusate-
fecero in coro i due genitori.
Ai due parve di
essere tornati indietro nel tempo, quando loro frequentavano l’accademia.
Quando Naruto dondolava malinconico sull’altalena appesa al grande albero in
fondo al cortile, e il sesto Hokage si scoprì sorpreso nel vederla ancora lì. E
quando Sasuke cercava di sfuggire alle persecuzioni di Sakura e di Ino in testa
ad un branco di ragazzine che non vendevano l’ora di conoscerlo, per non
parlare del giorno di San Valentino!
- Ah bei tempi!-
esclamarono all’uniso.
I figli un po’
stupiti dalle loro face perse nei ricordi decisero che era ora di andare e
quindi svegliarono i genitori con il solo modo efficace…
- Ma era proprio
necessario?- Chiese Naruto tutto dolorante.
- Perché l’hai
fatto? Guarda che mi servono ancora, tua madre ha intenzione di fare come
minimo altri tre figli e se me le distruggi come faccio?-
I due bambini si
guardarono compiaciuti e trascinarono i rispettivi genitori per il polso fino
all’entrata dell’accademia. E qui scatta la seconda fase delle ramanzine
- Allora Minato,
non ti cacciare nei guai, non picchiare i compagni, non portare una brutta
pagella a casa, non fare arrabbiare i maestri… e mi sembra inutile continuare
visto che il resto della ramanzina te l’ha già fatta tua madre. Una cosa voglio
dirti: divertiti. L’accademia viene una sola volta nella vita ed è il posto
migliore per combinare guai, quindi approfittane adesso, perché quando
diventerai genin per un tuo errore potrebbe pagare un tuo compagno con la sua
vita. E un ultima cosa: è qui- si guarda intorno sprofondando nei ricordi- che
un ninja si forma. Non è importante la promozione, io sono stato bocciato tre
volte e ora sono Hokage…
- Questo non me lo
avevi mai detto!-
- Me lo ero
conservato per questo momento! Come stavo dicendo l’importante è che ce la
metti tutta e che dopo un fallimento ti devi rialzare e provare finché non
raggiungi il tuo obbiettivo!-
- SI papà grazie
non ti deluderò!-
- Allora Kishi, mi
ricordo ancora quando mio padre mi fece questo discorso, fai il bravo, non fare
arrabbiare i maestri, ma soprattutto: ALMENO PER QUEST’ANNO NON PORTARMI RAGAZZE
CHE VOLGIONO LA TUA MANO O CHE SONO STATE MESSE INCINTE!- perché se è vero che
una cosa il figlio aveva ereditato da lui era la bellezza – e poi… rendimi
fiero di te!-
- SI papà non
preoccuparti per le ragazze, almeno per quest’anno non le vedrai!-
Finiti i discorsi
i due bambini corsero dentro insieme a tutti gli altri che avevano appena
lasciato i genitori.
- Il primo passo
che li condurrà lontano da noi, però sono felice, felice che mio figlio possa
fare le mie stesse magnifiche esperienze!-disse il biondo
- Lo spero!-
aggiunse il moro con un sorriso.
- Minato, hai
paura?- chiese il moretto
- No, oggi
comincia la nostra avventura e io voglio viverla fino in fondo, non c’è posto
per la paura!-
- Si!-
E così anche i
figli dei nostri eroi hanno cominciato l’accademia e la loro lunga scalata
verso gli alti livelli ninja.
Potrei raccontarvi
come andò a finire. Se Kishi tradì il villaggio come il padre, se Konohamaru
riuscì a diventare il settimo Hokage, o Minato l’ottavo. Potrei raccontarvi
tante cose, ma non lo faccio perché questa è un’altra storia.
Siamo arrivati
alla fine, SING (finalmente! ndtutti) spero che vi sia piaciuta questa fic e vi
ringrazio per avermi seguito sin dal primo capitolo.
Ringrazio tutti
quelli che hanno inserito questa fic tra i preferiti: