Here comes the Sun

di ariMJES
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Happy shalala ***
Capitolo 2: *** Allora sia buon viaggio! ***
Capitolo 3: *** Changes. ***
Capitolo 4: *** Resta ancora un po'. ***
Capitolo 5: *** Ti voglio bene. ***
Capitolo 6: *** L'amore è un'altra cosa. ***
Capitolo 7: *** La scelta giusta. ***
Capitolo 8: *** Il sole esiste per tutti. ***



Capitolo 1
*** Happy shalala ***


Capitolo uno.
Happy shalala.

- Pis, preparati perchè ho una sorpresa per te! - esclamò Federico entrando in camera mia.
- Una sorpresa? Del tipo? - risposi eccitata. Amavo le sorprese!
- Ti ho detto preparati, mica che te la davo adesso. -
- Sei uno stronzo! Ti prego, ti prego, ti prego! - cercai di convincerlo con l'arma della dolcezza e del labbruccio.
- Pis, ti conosco troppo bene. Non attacca con me. -
- Okay, okay. Non mi interessa più, guarda. - mi sdraiai sul mio letto dandogli le spalle e stringendo il mio cuscino preferito.
Lo sentii ridacchiare, segno che nemmeno questo lo smuoveva.
- Non attacca neanche questo. Però ti do un indizio: avrai bisogno di nuovi vestiti. -
Lo fissai con un punto interrogativo in faccia girandomi verso di lui.
- Caro e dolce Fedino, sei uno stronzo alla seconda. Adesso mi hai messo più curiosità! Argh! -
Rise e si buttò su di me iniziando a farmi il solletico nei punti in cui lo soffrivo di più.
Amico più stronzo non potevo avere.
Ecco, iniziamo a mettere alcune cose in chiaro.
Lo stronzo in questione era Federico, praticamente mio fratello di vita. 
Amico dell'asilo, delle elementari, delle medie e anche del liceo.
Avevo condiviso con lui tutto quanto dei miei vent'anni.
- Sei ancora curiosa, Pis? -
- Ti prego Fede, basta. Non ti faccio pena?! - cercai di essere convincente ma non riuscivo a trattenere le risate. Quando fui distrutta dal ridere e dal dimenarmi, riuscì a sfuggire alla sua presa ritrovandomi giù dal letto stranamente senza farmi male. Di solito attiravo gli oggetti e il dolore.
- Ah Pis, avrai la sorpresa stasera. Andiamo al pub di Luca! - disse ridacchiando sapendo che lo avrei fulminato perchè non faceva altro che mettermi addosso una curiosità disumana. E così feci.
Di solito le sorprese di Federico erano le più belle.
Erano sempre quel tipo di sorprese che ti rendevano felici, inaspettate.
- Non ti calcolo più, non vedi? Uffa, mi farai impazzire un giorno di questi! -
- Dillo che senza di me non puoi vivere, forza. -
Ridendo gli mollai una sberla sul braccio e poco dopo inizò uno dei nostri tanti pomeriggi insieme tra varie chiacchiere. 
Era una delle cose più belle del nostro rapporto. Parlavamo un sacco.
- Stasera chi ci sarà da Luca? - chiesi sistemando la scrivania, sotto lo sguardo di Federico.
- Oltre noi, e la gente sconosciuta, credo ci sia Laura e quel cagnolino del suo ragazzo. - Scoppiai a ridere, contagiandolo.
Luca era un nostro carissimo amico e aveva aperto da poco un bellissimo pub in centro dove io e Federico andavamo quasi sempre; Laura era una nostra amica conosciuta quasi per caso e aveva da due mesi un ragazzo, o come diceva Federico un cagnolino. Lei era una snob, ma sapeva essere simpatica e matura nei giusti momenti. Il suo ragazzo era praticamente un santo sceso in terra visto che la sopportava ogni giorno e faceva di tutto per assecondarla in ogni cosa.
- Fedino, a che ora si va da Luca? -
- Ah già, mi ha chiesto di andarci prima di cena. Lo aiutiamo e poi si cena tutti e tre insieme. -
- E' TARDISSIMO! - guardai l'orologio e poi il mio amico iniziando a sbraitare.
Ci mettevo un'eternità per prepararmi e questo lo sapeva bene.
- Okay afferrato, fuggo. Pis, passo tra poco più di mezz'ora. Non farmi aspettare per anni! - 
- VAI VIA! - lo cacciai letteralmente dalla stanza e subito dopo da casa e iniziai a pensare ai vestiti da indossare e alla fase preparazione.
Ce la potevo fare! 
* * *
- Elena ci ha messo anni per prepararsi, eccoci Lu! - Fece così Federico il suo ingresso al locale.
- Ma cosa mi sputtani, ingrato! -
- Bentornati ragazzi. I vostri mini litigi mi piacciono un casino! -
Abbracciai Luca e iniziai a girare per il locale come se fosse casa mia.
- Ele, ma non c'è bisogno che ci metti anni per prepararti. Sei bellissima anche senza trucco o vari trattamenti! -
- Fede, ascolta e impara. Sei sempre tremendamente dolce Luke! - lo abbracciai di nuovo e guardai Federico con aria da superiore.
Luca lo conoscevo dal liceo ed era una bellissima persona, oltre ad essere un figo. Al liceo, le prime volte che lo vidi, mi ero presa una mezza cotta per lui che passò subito dopo averlo conosciuto veramente e aver capito che potevamo essere solo amici e niente di più. Luca era moro, alto, palestrato e aveva due bellissimi occhi castani; Federico, invece, era biondo scuro con gli occhi di un azzurro intenso (li amavo!), anch'esso palestrato.
Ricordo il giorno, al liceo, in cui gli dissi seria " Fede, bisogna fare qualcosa. Il tuo fisico fa schifo così!". Da quel giorno iniziammo ad andare in palestra e i risultati, di più su di lui, li avevamo ottenuti.
Cenammo con una pizza e tra risate e sistemazione dei tavoli arrivarono le ventidue e il locale fu aperto.
Come giusto che sia, Luca si dileguò girando per il locale e per servire la gente; io iniziai a ballare in pista seguita da Federico.
- Fedino ino ino ino, voglio la mia sorpresa! - gli dissi avvicinandomi.
- Non chiamarmi sempre così, è orrendo. Guarda c'è Laura! -
Sbuffai seguendolo. Ancora una volta aveva cambiato argomento. 
Quanto ancora dovevo aspettare?! Seguii Federico e andai da Laura e il suo ragazzo, Andrea.

- Okay, è arrivato il momento della sorpresa per la mia Elena! - esclamò Federico e sul mio viso si ravvivò il mio solito sorriso.
- Era ora! Dai dai! - sembravo una bambina in attesa di aprire i regali la notte di Natale. 
- Mia dolce Pis, da domani shopping a go go! Tra una settimana io e te.. - si bloccò fissandomi e ridacchiando come sempre.
- Io e te? Dai Fede!! -
- Io e te...ce ne andiamo a Barcellona! Per due settimane! -
- Oddio!!! -
Gli saltai addosso stringendolo, felice.
Avevo ragione o no quando definivo le sue sorprese le più belle?
- Tesoro, io non so come ringraziarti. Sarà stupendo! -
- Posso essere perdonato adesso per l'attesa, Pis? -
- Quando mai ho avuto qualcosa contro di te? -
Scoppiammo a ridere per la mia evidente incoerenza e lo riabbracciai.
Ero davvero fortunata.
- Pis, preparati. Saranno due settimane da urlo! -






*note*
Eccomi qui, a scrivere le mie prime note riguardanti questa storia.
E' la mia prima veria storia a capitoli, che pubblico qui su EFP e sono un po' emozionata.
Spero vi piaccia, anche se è appena iniziata :)
Ho quasi tutti i capitoli pronti, quindi se la storia verrà seguita da qualcuno posterò con frequenza i capitoli successivi. Grazie in anticipo a chi leggerà, e a chi lascerà qualche recensione. 
Mi farebbe piacere, sentire le vostre opinioni.. e se è il caso, migliorare qualcosa :)
Vi abbraccio, a presto.
ari.


 

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Capitolo 2
*** Allora sia buon viaggio! ***


Capitolo due.
Allora sia buon viaggio!

Giorni di shopping erano serviti a riempire l'enorme valigia e il bagaglio a mano.
Il giorno della partenza era arrivato e con lui la mia dolce e carina amica ansia. 
Mi veniva a trovare spesso! 
Controllai un'ultima volta i bagagli e dopo aver chiuso tutto uscii di casa, diretta verso casa di Federico. Avevamo l'aereo tra quattro ore ed io non vedevo l'ora di arrivare lì e cambiare finalmente aria.
- L'ansia mi sta uccidendo. - dissi salutando Federico entrando in casa sua, diretta verso lo stupendo divano in cucina.
- Si, ciao Pis! Ancora abbiamo un paio di ore, relax! -
- Come fai ad essere sempre così tranquillo? -
- Sono semplicemente felice. Dovresti esserlo anche tu. -
Cercò di tranquillizzarmi e ci riuscì fino a quando, arrivati all'aeroporto grazie a Luca, mi tornò l'ansia per il volo nonostante fossi felice.
- Belli, mi raccomando divertitevi ma con moderazione! - disse Luca ridacchiando. Dove voleva andare a parare?
- Ovvio Luke, siamo maturi e responsabili. - gli sorrisi.
- Elly, andiamo. Voliamo tra meno di un quarto d'ora! -
Sorrisi a Federico e subito dopo abbracciai Luca lasciandogli due baci nelle guance. Sì, mi sarebbe mancato nonostante tutto.
Non appena i due amici si salutarono, Federico mi prese per mano e insieme ci imbarcammo sull'aereo.
- Adesso basta ansia, sta per iniziare la nostra bellissima vacanza. Insieme! -
Posai le labbra sulla sua guancia destra lasciandogli un sonoro bacio.
- Grazie ancora, sei il migliore. -
Mi sorrise e poco dopo, mano nella mano, decollammo.
Non ero abituata a viaggiare con l'aereo e per quanto fossi felice, non ero del tutto tranquilla.
- Dai Pis, questione di poche ore e poi penserai solo a divertirti. -
- Non vedo l'ora! -
Il resto del viaggio fu tranquillo poichè mi addormentai sul petto di Federico, cullata dal suo respiro e dalla sua mano ancora tra la mia.
Quando le hostess ci informarono di essere arrivati mi svegliai, svegliando subito dopo Federico.
- Finalmente, ho il culo quadrato! - 
- Fede! C'è gente italiana! -
- Non ho mica bestemmiato, Pis. - scherzò.
Lasciai cadere il discorso e poco dopo insieme ai nostri bagagli a mano ci trovammo fuori l'aereo in attesa delle nostre valigie che ci misero venti minuti ad arrivare sane e salve, per fortuna.
- Pis, hai fame? Vuoi mangiare adesso o prima andiamo in hotel? -
- Ti prego, prima in hotel Fede. -
Detto ciò uscimmo dall'aeroporto prendendo un taxi diretto in hotel.
In taxi iniziai a ridere senza sosta poichè Fede aveva perso dieci minuti per spiegare al taxista dove andare e da dove venivamo.
- Okay, mi sa che per comunicare dovremmo usare i gesti o dovremmo avere semplicemente culo! - continuai a ridere, irritando Federico e facendomi guardare dal taxista.
- In qualche modo ce la caveremo. E poi ci saranno Alessandro e Riccardo, no? - 
- Ah già.. ma io non farei molto affidamento su quei due! -
Alessandro e Riccardo erano due suoi cugini che vivevano lì da un anno.
Per tutto il tragitto risi con le lacrime contagiando, dopo un po', anche Federico.
In hotel avevamo una camera in comune, con due letti separati.
- E' un hotel fantastico! Grazie Fede! -
- Ancora? Basta ringraziamenti! E' iniziata la nostra vacanza. -
Lo abbracciai felice. Ancora una volta.
* * *

- Allora, ho prenotato bene? Ho fatto tutto da solo, eh. -
- Okay, per una volta hai fatto tutto bene. E' stupendo. -
Eravamo al ristorante dell'hotel; avevamo deciso di cenare lì e poi fare il primo giro serale di Barcellona.
L'hotel era abbastanza grande ma soprattutto accogliente con camere curate e ben fatte. 
Mi sentivo, come sempre in questi casi, in imbarazzo verso Fderico pensando ai soldi spesi.. ma con lui questi erano discorsi off-limit. Che scemo!
Subito dopo cena scappammo praticamente fuori l'hotel.
Eavamo due pazzi eccitati all'idea di vedere Barcellona by night. 
Le strade erano tutte illuminate; era piacevole passeggiare sotto mille luci colorate. Iniziai a fotografare tutto, soprattutto me e Federico.
D'altronde era la nostra vacanza!
- Sapevo che avresti iniziato a fotografare la qualunque! - esclamò Federico ridendo. Sì, ero fissata con la fotografia. Ogni evento era ideale per far foto.
- Fede, fai la nostra faccina! - dissi fissando l'obiettivo e gonfiando le guance, seguita dal mio amico. 
Adoravo quella faccine e avevo contagiato, ovviamente, anche lui.
Girammo un paio di vie vicino l'hotel (non volevamo perderci alla prima sera!) tra risate e scherzi vari. Io fermai minimo cinque persone chiedendo loro di fare delle foto a me e Federico, nonostante quest'ultimo continuava a darmi della malata. Che gentile!
- Un giorno, guardando queste foto, mi ringrazierai! Ingrato! -
- E perchè mai dovrei farlo? -
- Per vedere com'è cambiato e maturato negli anni il nostro rapporto e ti accorgerai del mio bene nei tuoi confronti. -
- Ma Pis, di quello me ne sono già accorto da anni. -
Mi abbracciò e tornammo in hotel.
Era mezzanotte e la stanchezza dovuto al volo iniziava a farsi sentire.
Una volta in camera ognuno scelse il proprio letto e ovviamente io mi chiusi in bagno per prima, rimanendoci per diversi minuti fino a quando uscii in pigiama e senza trucco.
- Oh che visione Pis! - scherzò federico, beccandoci una spinta.
Non era la prima volta che dormivamo nella stessa camera e soprattutto che mi vedeva struccata con uno dei miei pigiami preferiti.
Aveva sempre voglia di fare lo spiritoso!
- Buonanotte Pis. -
- Buonanotte Fedino, grazie ancora. -
I letti non erano tanto distanti e allungai la mano stringendo la sua.
Sorrisi prima di chiudere gli occhi e finalmente riposarmi.
La vacanza era ufficialmente iniziata, con annessi e connessi.
Barcellona, spero in te! 





*note*
Rieccomi qui, a postare il secondo capitolo.
Innanzitutto ringrazio di nuovo le due ragazze che hanno recensito il capitolo precedente, e spero di non deludere le vostre aspettative con questo capitolo e con quelli a seguire. Fatemi sapere cosa ne pensate :)
Vi abbraccio, a presto.
ari.

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Capitolo 3
*** Changes. ***


Capitolo tre.
Changes.

- Pissss, svegliati! -
- E' tardi Pis, non è possibile che tu stia ancora dormendo ed io no! -
- Elly.. ELENA! -
- Federico, che cazzo ti urli! - sbraitai, svegliandomi di colpo.
- Ti chiamo da due ore! Ah, non lamentarti poi del tuo soprannome. -
Lo fissai mettendomi seduta, con lo sguardo fisso nel nulla.
Mi chiamava Pis, o meglio "Pisola" poichè amavo dormire e avevo sempre sonno. Ovviamente di questo Federico ne faceva un pretesto per prendermi in giro. 
Come se non ci avessi già fatto l'abitudine!
Me lo trovai addosso senza rendermene conto, ancora addormentata, e mi accoccolai al suo petto chiudendo gli occhi.
- Vogliamo visitarla o no Barcellona? - chiese iniziando a farmi il solletico.
- Si, si, si. Mi alzo Fede. Mi alzo! -
- Vai, mia dolce Elly!-
Quanti soprannomi mi dava!?
Iniziare la giornata fu difficile, ma alla fine ci riuscii.
Avevamo fatto una sorta di itinerario per la giornata e la nostra prima tappa era andare a recupare Alessandro e Riccardo e poi visitare " La Rambla" e poi, quello che aspettavo di più, il "Museo del cioccolato".
- Perchè devono ritardare sempre? Che palle. - esclamò sbuffando Federico, seduto in uno scalino della piazza.
- Il ritardo è nel loro DNA, non può essere altrimenti.-
Non appena finii di parlare, vidi avvicinarsi due bei tipi. 
- Ciao belli! - quasi urlarono entrambi.
- Finalmente ci si rivede! - i due salutarono Federico con un abbraccio e poi si voltarono verso me.
- Ele, ti fai sempre più bella! -
Abbracciai Alessandro e subito dopo Riccardo.
Conoscendo Federico da anni, conoscevo gran parte della sua famiglia compresi loro ovviamente.
Il momento dei saluti durò quasi un'eternità, tra abbracci vari.
I due cugini di Federico erano fratelli; due pazzi. 
Avevamo deciso di spostarci finalmente e una volta in giro iniziai a scattare foto, sotto lo sguardo divertito dei due.
Anche loro conoscevano la mia fissa, erano state mie cavie in passato!
Ci ritrovammo lungo La Rambra, era tutto stupendo.
Lungo le vie di questa grande piazza vi erano tanti artisti di strana: chi faceva ritratti, chi dipingeva paesaggi e chi costruiva oggetti.
Vi erano un sacco di turisti,olte noi, ed era tutto bello.
- Pis, vieni qui! - Federico mi prese per mano e mi portò davanti un ragazzo che aveva varie matite e pennelli. Risi vedendo Federico gesticolare col ragazzo e capii che voleva un nostro ritratto.
- Okay, okay. Posa voi. - il ragazzo, per fortuna, un po' di italiano lo parlava.
Mi poggiai al torace di Federico sorridente e guardammo il ragazzo.
- Oddio. Wow. -
- E' bellissimo, grazie! - eravamo entrambi senza parole.
- Belli voi! -
Federico insistette per pagare il ritratto e dopo varie storie tornammo dagli altri. 
Oltre le foto, avevo uno stupendo ritratto come ricordo. Niente di più bello!
- Siete bellissimi insieme, era pure normale che il ritratto venisse bene! - disse Riccardo mettendosi tra me e Federico.
- Sei sempre esagerato Ric! - 
* * *
- Allora Ele, come stai? Che ci racconti? - chiese Alessandro.
- Ale, non vedi come sto? Sono felicissima! -
- Lo vedo, lo vedo. Oh Fede, facci 'na foto! -
Scoppiammo a ridere per l'espressione di Fede, nutriva un odio profondo per ogni singola fotocamera, a causa mia. Eravamo al museo del cioccolato e stavo ingrassando solo col pensiero. Mostrarono come si faceva il cioccolto in varie forme e parlarono appunto delle varie specialità. Che bontà!
- Basta cioccolato. Stasera vi portiamo al Chatelet! -

- Fede, basta. Dovresti smetterla di bere. -
- Pissss, dai. S-siamo a Barcellona! - strascicò alcune vocali e rise fino ad avere le lacrime agli occhi.
Avevamo tutti un po' esagerato con l'alcool, ma diciamo che ero io quella più "lucida", rispetto agli altri tre.
- Andiamo a ballare Pis! -
- Attenti, vi guardiamo! -
Fulminai i due cretini con lo sguardo e mi trasferì in pista con Federico.
Il locale era molto bello e la musica piacevole, nonostante fosse alta.
Avevo già visto Federico ubriaco in passato, ma stavolta lo era ancora di più, nonostante continuasse a dire che era solo un po' brillo.
Da quando gli ubriachi mentivano?
- Si Fede, sei sobrio. Okay. Torniamo in hotel? -
- E' ancora presto Pis, ci stiamo divertendo! -
Alla fine ci ritrovammo a ridere, come sempre, e a ballare quasi avvinghiati in mezzo alla folla. 
- Ecco dove eravate! - esclamò Alessandro.
Ballammo tutti insieme per ore e poco dopo successe l'irriparabile.
Mi ritrovai Federico a due centimetri di distanza e poi sentii le sue labbra sulle mie. Nonostante l'alcool, era dolcissimo.
Non sapevo per quale assurdo motivo, ma ricambiai il bacio.
Legai le braccia attorno al suo collo e sentii la sua lingua tra la mia.
Mi strinse ancora di più a sè, approfondendo il bacio, e sentii gli urletti di Alessandro e Riccardo seguiti dal solito "L'avevamo detto eh!".
Trovai la forza di staccarmi e quando guardai Federico vidi i suoi soliti occhi, non più quelli lucidi dall'alcool.
- Ragazzi, noi torniamo in hotel. -
Gli era anche tornata la voce seria.
Salutai i due e seguii Federico fuori dal locale.
In taxi e, poco dopo, in hotel non uscii una parola dalle nostre bocche.
Stava iniziando tutto a cambiare.





*note* 
Rieccomi qui, con il terzo capitolo. 
Diciamo che questo è un capitolo importante, poichè tutti i vari cambiamenti e sviluppi della storia partono proprio da questo capitolo :) Nonostante non ottenga tante recensioni, ho deciso di continuare a postare la storia fino al suo completamento. 
Ringrazio nuovamente franci893, per le sue recensioni e per i suoi consigli! :)
Vi abbraccio, a presto.
ari. 



 

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Capitolo 4
*** Resta ancora un po'. ***


Capitolo quattro.
Resta ancora un po'.

Appena sveglia avevo deciso di uscire dalla camera, dato che Federico ancoa dormiva. Non ero riuscita a chiudere occhio per via dell'accaduto e una domanda mi aveva tormentata: perchè avevo ricambiato il bacio?
Presa com'ero dal fissare il cappuccino che tenevo tra le mie mani, non mi accorsi che Federico si era seduto nella poltroncina a fianco a me.
- Elena.. io.. -
- Non mi chiamavi Elena da anni. -
- Scusa.. per ieri, e tutto.. ero ubriaco. -
- Fede, ti ricordi tutto di ieri? Proprio tutto? - chiesi, titubante.
- Si, ricordo tutto.  -
Chinai il viso, bevendo finalmente il cappuccino.
Tra me e Federico non c'era mai stato tutto questo disagio e imbarazzo.
Per la prima volta in quel giorno, lo fissai negli occhi e poco dopo mi ritrovai tra le sue braccia.
- Fede, non voglio che questo cambi qualcosa. -
- Non succederà Ele. - lo strinsi forte e poi uscimmo all'hotel. Non potevamo sprecare la nostra vacanza. Non me lo sarei mai perdonata.
Nonostante l'aria attorno a noi fosse diversa, cercammo di divertirci ugualmente in compagnia di Alessandro e Riccardo.
- Fede, la sbronza ti è passata? - chiese ridendo Ale.
- C'ho la testa che mi scoppia, porca miseria! -
Risi anche io e continuai ad ascoltare la loro conversazione, senza intervenire. Eravamo al Parco della Ciutadella, ed era praticamente il Paradiso per me. 
Amavo il verde e questi prati così immensi.
Mi facevano rilassare; andavi lì e respiravi (quando era possibile!) serenità. 
Questo prato era curatissimo, con gente che faceva jogging o gente, come noi, che era lì per una vacanza e si godeva tutto a pieno.
- Ohi Ele.. che succede? - Riccardo si era avvicinato a me, sorridendomi.
- Di certo non posso dirti "nulla", perchè mentirei. -
- Lo so, ti si legge in faccia. E' per Fede e... -
- E il bacio. Si, è per quello. -
- Secondo me prima o poi doveva succedere. Ele, siete troppo legati per essere dei semplici amici! -
- Infatti non siamo semplici amici. Ric, è come se fosse mio fratello. Come faccio a far passare un bacio? -
- Se non ci riesci a farlo passare, è proprio perchè questo è stato importante. Che tu voglia ammetterlo, o meno. - Sbuffai. 
Era una situazione del tutto strana. 
- Oh, basta musi lunghi! Vi porto al ristorante più bello di Barcellona! Forza! -
Alessandro era sempre convincente.
Ci spostammo con l'auto di Ale e più volte, durante il tragitto, Federico mi sorrise. Nell'auto vi era musica di vario genere e mi divertii un sacco a criticare i gusti musicali dei due fratelli, nonostante fossero simili ai miei.
- Ti prego Ale, va bene tutto.. ma non cantare! - esclamai.
- Cosa hai contro il mio talento!? -
- Tale-che!? Persino un gatto, miagolando, è più intonato! - mi tirò un peluches che era lì vicino e scoppiai a ridere.
Una volta arrivati al ristorante presi la mia amica macchina fotografica e iniziai ad immortalarci e ad immortalare ogni particolare di quella meraviglia. 
- Uscirete da qui con tre chili in più! -
- Oddio! -
Quella era l'ultima volta che desideravo.
* * *
- Dobbiamo parlare. -
- Adesso? Fede, sono le cinque del mattino. -
Eravamo tornati da poco in hotel ed eravamo ognuno nel proprio letto.
- Ele, oggi ho notato come sei stata distante. -
- Fede.. ho paura. -
- Perchè non mi hai allontanato? Perchè hai risposto al bacio!? -
Lo fissai. A quella domanda non riuscivo a dare una risposta. Non ero ubriaca, a differenza sua, però non avevo sentito quell'impulso di fermarmi.
- Non lo so Fede. Non lo so! Ero brilla. -
- E' una grandissima cazzare. Ele, che ci sta succedendo? -
-Proviamo a non pensarci? Come se non fosse successo niente. -
Leggevo nei suoi occhi quanto fosse contrario, ma annuii.

- Siete due imbecilli! - esclamò Alessandro.
- Ale, è tutto più facile così.-
- La strada più facile non è sempre quella giusta, lo sai Ele? -
- Si, ne sono consapevole. -
Sbuffai per l'ennesima volta e tornammo dagli altri. 
Eravamo in casa dei due fratelli, ed era bellissima.
Io e Federico fingevamo di esser quelli di sempre, ma si notava che c'era qualcosa di strano tra di noi. Avevamo deciso di cucinare qualcosa lì e poi andare in uno dei tanti locali al centro di Barcellona.


- Vi prego, sediamoci! - indicai un divanetto vicino il bar e la "pista da ballo", e tutti acconsentirono seguendomi.
Non volevo pensare a ciò che era successo negli ultimi giorni, e poco dopo tornai a ballare, sola.
- Ele, non ti allontanare! -
- Tranquilli! -
Ero così presa dalla musica che non feci caso ad un ragazzo, palesemente ubriaco, che si buttò su di me iniziando a strusciarsi addosso.
- Oh, allontanati! - lo spinsi, ma c
ontinuava ad alitarmi addosso. 
All'improvviso arrivò Federico e mollò un pugno in pieno viso al ragazzo, che cadde per terra, ma si rialzò subito dopo ricambiando il pugno.
- Fede, che cazzo! - lo tirai nonostante continuasse a sbraitare contro il tizio.
- Fede! Che cazzo ti è preso!? - tornati al divanetto, Alessandro e Riccardo sussultarono vedendo Federico sanguinante dal labbro. 
Anche quella serata, si era conclusa in modo strano.

- Che ti è saltato in mente!? Potevi farti male sul serio! -
- Anche tu, se non lo avessi fermato! Ti stava appiccicato! -
Eravamo tornati in hotel, e l'aria era alquanto pesante.
- Mi stavo allontanando da sola, ce l'avrei fatta!-
- Certo, sarebbe andata proprio così. Ele, non dire cazzate. -
- Non eri mai stato così aggressivo, soprattutto per difendermi. E sai benissimo che situazioni del genere son già successe, a Roma. -
- Ele, ho sentito l'impulso e l'ho fatto. Punto! -
Lo abbracciai, e fui felice di notare che quello era uno dei nostri soliti abbracci.
- Non cambieremo mai, vero? -
- Supereremo anche questo periodo un po' strano. In un modo o nell'altro, io sarò sempre con te. -
In un modo o nell'altro; con un "ruolo" o un altro. 




 
*note*

Rieccomi qui, con il quarto capitolo della mia storia :)
Come sempre, inizio ringraziando le ragazze che hanno lasciato una recensione.. mi fa un sacco piacere, sapere che qualcuna è interessata :) Questo è un capitolo un po' strano, succedono un paio di avvenimenti "nuovi". Nuove emozioni, sensazioni.. insomma, sta cambiando un po' tutto tra Elena e Federico. Ma non sempre i cambiamenti sono negativi ;) 
Spero che il capitolo vi piaccia. 
Vi abbraccio, a presto.
ari.

 
 
 

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Capitolo 5
*** Ti voglio bene. ***


Capitolo cinque.
Ti voglio bene.

La vacanza stava giungendo al termine e, come da manuale, la tristezza e la malinconia erano arrivate. Mancavano due giorni al ritorno in Italia, e ancora non avevamo le valigie e le menti pronte per questo.
A Barcellona si respirava un'aria proprio buona, nonostante gli ultimi avvenimenti.
Visto il sole, che era tornato a farci visita, avevamo deciso di scendere nella piscina dell'hotel, per rilassarci prima dell'ennesima serata in giro.
- Ho sempre amato la piscina. - esclamai godendomi quell'acqua super pulita e azzurra. 
- Lo so bene, e condivido. -
Non c'era molta gente, nonostante fosse ancora inizio Settembre; io e Federico avevamo preso due sdraio e dopo esserci tuffati ci eravamo distesi sotto al sole.
Tra di noi le acque si erano calmate, ma ogni tanto da parte sua arrivavano battutine inappropriate e dentro di me sentivo qualcosa di diverso, che però ignoravo.
- Starei qui tutto il giorno, per tutti i giorni. - dissi.
- Si così o mi muori o mi diventi una donna di colore! - 
Scoppiai a ridere immaginando la seconda opzione e poi tornai a concentrarmi sul mio amico sole. 
Ero rilassata al massimo, quando tutto ad un tratto sentii addosso dell'acqua veramente ghiacciata e delle risate. Mi alzai di scatto, e fulminai Federico con lo sguardo prima di iniziare a seguirlo. 
- Non mi prendi tanto, Pis! -
- Mai dire mai, tesoro! -
Stavamo correndo attorno il bordo piscina, e ridevamo come due quindicenni. Quando Federico si tuffò in piscina, senza neanche pensarci lo seguii. 
- Che bastardo! Non vale così! -
- Mi arrendo. FIne della guerra. -
- E certo, troppo facile! - gli schizzai l'acqua sul viso e mi avvicinai buttandomi addosso.
Essendo più furbo di me, in quel momento mi bloccò facendomi andare sott'acqua tenendomi per la testa.
Risali in superficie e con uno sguardo omicida mi avventai su quel traditore.
Iniziai a tirargli l'acqua in pieno viso, fino a quando iniziò a lamentarsi.
- Ma perchè non posso avere un'amica tranquilla? -
- Stai dicendo che mi vorresti diversa? Va bene! - mi allontanai andando verso la scaletta per uscire dalla piscina, ma come previsto Federico mi bloccò per la caviglia tirandomi a sè. 
- Come sei permalosa, Pis! -
- E tu sei il solito cretino. -
Non so come, mi ritrovai intrappolata tra il muro ed il suo corpo. 
I nostri occhi erano quasi ipnotizzati gli uni dagli altri. 
Nemmeno una parola uscii dalle nostre bocche.
Quando vidi che si stava avvicinando alle mie labbra, mi allontanai e finalmente uscii dalla piscina prendendo subito dopo il mio telo per asciugarmi.
Notai che Federico mi aveva seguito ed era dietro di me, ma non trovai il coraggio di girarmi. Non ero pronta a tutto questo; non ero pronta ad accettare un cambiamento del genere. 
Quando tornammo in camera mi comportai peggio: non lo guardai neanche di sfuggita e mi preparai in bagno con calma. 
Mi stavo comportando da egoista, ma avevo paura. 

-E quindi tra poco ci lasciate!- esclamò Alessandro.
-Purtroppo si.- risposi, triste.
-Avete già preparato tutto?-
-Si, Ricky. E' tutto pronto.- rispose Federico, stavolta.
Ero triste di tornare in Italia e avevo anche un po' di paura per la piega che il rapporto tra me e Federico avrebbe preso.
Avevamo l'aereo la sera, ma a breve dovevamo andare in aeroporto per i soliti controlli, e tutto ciò che si fa prima di salire sull'aereo.
-Ciao cameretta, grazie di tutto!- dissi salutando la camera d'hotel, facendo ridere i presenti in camera.
Anche Federico salutò a modo suo la camera, e poco dopo abbandonammo l'hotel definitivamente.
-Ale, voglio arrivare all'aeroporto viva, quindi evita di cantare! Lascialo fare a chi veramente ne è capace. - dissi, ridendo.
Eravamo in macchina di Alessandro ed io, stavolta, avevo deciso di non stare nei posti dietro con Federico. Scelta forse un po' immatura; ma non avevo il coraggio, o forse era solo paura, di stare così vicina con lui. 
-Te la faccio passare solo perchè stai andando via, eh!-
-Sai che dico la verità, invece.-

L'aeroporto mi è sempre piaciuto. Era un luogo perfetto per sognare. 
Si sognava attraverso gli occhi e le facce della gente.
Gente eccitata, felice, speranzosa, triste.
Lì si respiravano varie emozioni. 
Imbarcammo i bagagli e poco dopo salutammo Alessandro e Riccardo.
-Fratello, fatti rivedere presto!-
-Anche voi però, l'Italia vi aspetta!-
Vedendo il loro abbraccio mi emozionai e raccolsi alcune lacrime scappate al mio controllo.
-Cucciolina, vieni qui!- esclamò Riccardo, e mi unii a loro.
Oltre il calore delle braccia di Alessandro e Riccardo, sentii anche quelle di Federico stringere i miei fianchi.
Per la prima volta, dopo ore, sciolto l'abbraccio, guardai Federico negli occhi e sorrisi. 
-Vi voglio bene ragazzi!- esclamai, felice.
Ultimi saluti, e poi finalmente ci imbarcammo sull'aereo.
Mi posizionai nel posto vicino il finestrino e mi armai di pazienza aspettando di "volare".
-Ti è tornata la voce per me o ancora no?- chiese Federico.
Non risposi. Gli sorrisi, stringendogli la mano.
Tra di noi questi gesti valevano molto più delle parole. 
E Federico aveva capito il mio gesto.
* * *
-Sei sveglia?-
-Uhm.. forse si, forse no.- risposi sorridendo.
-Abbiamo ancora un paio di ore, fammi compagnia!- 
Sorrisi, per la sua espressione dolce e buffa allo stesso tempo e iniziai a fargli il solletico sui fianchi facendolo sobbalzare e ridere.
-Hei, ma non così!- si lamentò, ridendo.
Mi tranquillizzai poggiando la testa sulla sua spalla, e mi lasciai accarezzare la guancia.
-Elly, ti ricordi Andrea?-
A quel nome sobbalzai, allontanandomi da lui in modo da guardarlo negli occhi.
Andrea fu il mio primo amore. Uno stronzo, ma figo. Fu il mio ragazzo per tre mesi, poi mi mollò inventando mille scuse. 
-S-si.. certo che lo ricordo, purtroppo!-
-All'inizio della vostra storia, io ti dissi di lasciarti andare con lui. Di essere spontanea, e di vivere pienamente tutto ciò che succedeva tra voi. Ricordi? - era serio.
-Si Fede, lo ricordo benissimo. Ma.. -
-Ascoltami bene Elly. Devi fare come quella volta. Lasciati andare, con me. Proviamoci. Io non aspetto altro. -
-Fede.. io.. -
Mi baciò. Sentii le sue labbra posarsi dolcemente sulle mie, e poi tutto fu naturale.
Uno dei baci più belli. Mi avvinghiai al suo collo, stringendolo forte a me.
Proviamoci!! 




*note*

Rieccomi di nuovo qui, con il quinto capitolo!
Finalmente i nostri due amichetti si sono decisi: proveranno ad essere ufficialmente una coppia.
Ci hanno messo un pochino.. ma si sà, al cuore non si comanda! Nonostante tutto, vince sempre lui :)
Ringrazio nuovamente le ragazze che hanno lasciato una recensione, e spero che anche questo capitolo sia di vostro gradimento.
Vi abbraccio, a presto.
ari.


 

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Capitolo 6
*** L'amore è un'altra cosa. ***


Capitolo sei.
L'amore è un'altra cosa.

- Il viaggio vi ha fatto bene! - esclamò Luca, mentre ci serviva un cocktail.
- Ah si? In che senso? - chiese Federico.
Avevo paura della risposta, poichè lo sguardo di Luca era un po' troppo sghembo. Nonostante avessimo deciso di provare a stare insieme, davanti ai nostri amici evitavamo effusioni di vario genere. Era difficile comportarsi come prima, data la voglia di stare insieme, ma era meglio così per il momento.
- Vi vedo più legati. Sì, ancora di più! E' successo qualcosa? -
- Luca, mi dai una red-bull? - chiesi, facendo cadere l'argomento. 
Luca ci vedeva lungo, ed io ne ero consapevole.
L'arrivo di tanta gente fece sì che io e Federico ci allontanassimo dal bancone, e dalle mille domande di Luca.
Trovammo un gruppo di amici e con loro iniziammo a ballare; eravamo tra tantissima gente e sorrisi quando sentii la mano di Federico cercare e stringere poi la mia. 
Lo guardai sorridendo, e gli feci segno di allontanarci dagli altri.
Mano nella mano, lontano da occhi indiscreti, mi portò in un angolo nascosto del pub e mi poggiai al muro stringendogli le braccia al collo. 
- Non so tu, ma io non ce la posso fare. - mi prese il viso tra le mani e portò le sue labbra a contatto con le mie.
Odiavo comportarmi così, in segreto come una ladra, ma era la mia felicità e non potevo rinnegarla.
Lo abbracciai stringendomi al suo petto e restammo così per diversi minuti; comunicavamo con lo sguardo.
- Ti voglio bene Elly, sempre di più! -
- Anche io Fede, anche io! - ero proprio felice.
Lo baciai un'ultima volta, e poco dopo tornammo dagli altri che stavano urlando e scherzando in un angolo della pista. 
In piena notte ci ritrovammo io, Luca, Federico, Laura ed altri, al pub da "soli" con l'acool e ci stavamo divertendo da matti.
- Ma vi ricordate quando Federico per fare il figo, cadde dalla sedia? Non dimenticherò mai la sua espressione! - Laura era super brilla, e continuava a raccontare vecchi episodi.
- Laura, ti prego, smettila! - nonostante non avessi bevuto, mi ritrovai a ridere con lei senza sosta. 
- Oppure vi ricordate la figura di merda con mio padre? "Prendi i palloncini, stasera ci serviranno, con le ragazze!" - 
Scoppiammo tutti a ridere, ricordando quel momento imbarazzante.
Quella sera eravamo tutti riuniti in piazza e all'improvviso, mentre Federico diceva questa frase con un tono malizioso, alludendo a dei "palloncini" diversi dai soliti, era arrivato il padre di Laura che sbiancò totalmente.
- Non è colpa mia Laura, se tuo padre ha un pessimo tempismo! - diedi una gomitata a Federico, smontando la sua convinzione e mi prese per mano.
Lo fissai, poichè non eravamo soli. Ricambiò lo sguardo, e mi persi nuovamente nei suoi occhi nonostante sentissi lo sguardo dei presenti addosso.
Infatti, non appena volsi lo sguardo verso gli altri, trovai nei loro visi dei sorrisini sghembi. 
- Secondo me a Barcellona avete scopato! - esclamò Laura, cercando di essere seria.
- Io l'ho detto subito che erano diversi! - ecco Luca.
Data l'esclamazione di Laura, iniziai a tossire alquanto scioccata.
- Laura! E' l'alcool che ti fa dire cazzate! - dissi.
- Eh ma io sono sobrio, dolce Elenina! - 
- Dai ragazzi, soprattutto tu Luca, smettetela. Torniamo a casa Elly? - annuii a Federico e salutai molto velocemente i presenti.
Quasi come due ladri, scappammo fuori dal locale diretti verso l'auto.
- Stanca della serata, eh? -
- Decisamente! Fisicamente, ma soprattutto psicologicamente! -
- Laura ti ha spiazzato, vero Pis? - mi voltai a guardare Federico, che sorrideva continuando a guidare tranquillamente. 
- A te  non ha fatto nessun effetto? Io ho perso tipo dieci anni di vita in un minuto! -
- L'ho notato! - disse, scoppiando a ridere. 
Prima il signorino diceva "facciamo tutto in segreto, non diciamolo agli altri", e adesso rideva a queste affermazioni senza smentire nulla. Bah.
* * *
- Stare qui è sempre la cosa più bella! -
- La cosa più bella è stare qui con te, in questo contesto così diverso dal solito. -
Eravamo in uno dei parchi di Roma, ed ero poggiata al suo petto.
Non c'era tanta gente, e nell'aria vi era profumo di tranquillità e pace. 
Mi accoccolai ancora meglio a lui, e sentii le sue labbra poggiarsi sulla mia guancia.
- Come è possibile che siamo arrivati a questo punto? - chiesi, girandomi in modo tale da poterlo guardare negli occhi.
- Non lo so, ma credo proprio di essermi incasinato! - disse, ridendo.
Lo colpii al braccio con un leggero schiaffo, guardandolo male.
- Che stronzo che sei! -
Come sempre, si buttò su di me iniziando una lotta di solletico.
Era il suo modo ideale per "vincere", bastardo.
- Ritira ciò che hai detto, Elena! -
- Non ci penso proprio, Federico! -
Non provai nemmeno a liberarmi dalla sua presa, ma avvicinai il mio viso al suo e subito dopo sentii la sua mano sulla mia guancia e le sue labbra sulle mie.
Se mi avessero detto che, dopo anni e anni di amicizia, mi sarei trovata in questa situazione con Federico, nonchè il mio migliore amico, avrei riso per ore intere.
- Mi sono incasinato, è vero. Ma è una delle cose più belle che mi sia capitata. -
Ribaltai la situazione, mettendomi su di lui.
In questa posizione, riuscivo a fissare al meglio i suoi occhi da vicino e perdermi in quel suo oceano meraviglioso.
Ci ritrovammo a ridere, baciarci e coccolarci, per ore perdendo la cognizione del tempo. 
- Io direi di andarci a preparare per la festa di stasera! -
- Ma io voglio stare qui, con la mia Pisolina! - disse facendo la voce da bimbo, e sporgendo il labbro inferiore. Voleva corrompermi.
- Niente labbruccio, furfante! Muovi il tuo bel sedere! - 
- Questi commenti, in questa "nuova situazione", mi fanno uno strano effetto. - disse ridendo.
- Smettila, cretino! -
Gli diedi uno schiaffo sulla coscia, e poco dopo finalmente si decide ad alzarsi.
- Va bene Pis, andiamo! -
Mi prese per mano, e così camminammo per tutto il tragitto verso casa.
Ci sarebbe stata la festa di
Laura, la sera, ed era il momento adatto per informare tutti i nostri amici delle recenti novità.





*note* 

Ciao ragazze, rieccomi qui con il sesto capitolo!
Elena e Federico, per il momento, agiscono quasi in segreto.
Ma si sà, non è facile mantenere in segreto una cosa così bella e quindi dovranno per forza informare tutti i loro amici. 
Anche se questa scelta, probabilmente, porterà a battutine varie. Ma ci stanno facendo l'abitudine i due protagonisti dopo le chiacchiere di questo capitolo ;) 
Corro all'università, spero che anche questo capitolo vi sia piaciuto :)
Nel mio piccolo, spero di regalarvi pochi minuti di spensieratezza leggendo la mia storia.
Grazie sempre alle due mie uniche lettrici, per lasciare una recensione, mi fa tanto piacere!
Un abbraccio, a presto!
ari.






 
 

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Capitolo 7
*** La scelta giusta. ***


Capitolo sette.
La scelta giusta.


<< - Lo avevo detto io! - esclamò Luca, sorridente.
- Avete visto? L'alcool non mente mai! - esclamò Laura, invece.
- Laura, invece si! -
- Dai Elly, siete una coppia ormai! -
Io e Federico avevamo appena annunciato della nostra storia, e tutti iniziarono a parlare su questa situazione.
Ascoltavo i loro commenti, soprattutto quelli di Laura, imbarazzata tra le braccia di Federico. 
- Però sono troppo contento per voi, ragazzi! -
Luca si avvicinò sorridendo e lo abbracciai.
- Un brindisi a questa nuova fantastica coppia! -
Tra urletti vari, il brindisi venne fatto! >>

- Da oggi posso fare tutto quello che voglio con te, anche davanti tutti gli altri! -
-Hey ciccio, non esageriamo. Moderati! - esclamai, sistemandomi sul letto.
Eravamo al telefono da ore, come facevamo sempre, e avevamo trattato argomenti di vario genere.
- Comunque vorrei che tu non indossassi più vestitini come quello quell'altra sera. Intesi? - esclamò quasi serio.
- Siamo passati alle minacce, signorino? - scherzai.
- Siamo passati alla gelosia, signorina. Adesso sei mia. A tutti gli effetti. - sorrisi, a questa sua frase, quasi come se potesse vedermi.
Tutto ciò era alquanto strano, nonostante fossero ormai passate delle settimane.
-Ci sentiamo dopo Fede, ciao! -
- Ciao amore mio! -
Sorrisi più che mai. Avevo il cuore a mille. Che belle parole. 
Il pomeriggio mi preparai per uscire con Laura. Avevo bisogno di compagnia per fare shopping. Come sempre ritardò parecchio, e mi ritrovai seduta in una panchina per diverso tempo.
- Ciao Federica! - esclamò Laura, venendomi incontro.
- Nel mentre, ti annuncio, che ho partorito un figlio a nove mesi conclusi! - dissi salutandola - E non chiamarmi Federica! -
Mi abbracciò e iniziò subito a parlare quasi fosse una macchinetta.
Era tremendamente logorroica, ma la adoravo! 
- Ma non trovi che questi jeans siano stupendi!? - esclamò, tenendo un paio di jeans molto alla moda.
- Si Lauretta, mi piacciono! -
- E questa felpa? E questo top? -
Adoravo fare shopping, ma Laura aveva il potere di farmi passare la voglia per quanto era pesante in queste situazioni. Erano passate delle ore, e mentre attendevo che Laura uscisse dal camerino, presi il mio cellulare.
Trovai tre chiamate perse e quattro messaggi da parte di Federico.
- Ohi.. scusa, ma.. - lo richiamai.
- Dov'eri finita!? Cerco di rintracciarti da ore! -
Era incazzato. Lo conoscevo troppo bene.
- Avevo il cellulare in borsa.. -
- Elena, dove sei esattamente? -
- Federico, però non mi interrompere sempre! Sono con Laura, in centro. Probabilmente ho dimenticato di informarti, mi è passato di mente! -
- Hai dimenticato ad informarmi!? Elena, quando ti renderai conto che siamo una coppia adesso, fammi uno squillo! -
- Fede, ma cosa stai dicendo!! -
Chiuse la chiamata di botto, lasciandomi con il cellulare ancora vicino l'orecchio e lo sguardo perso nel vuoto. 
- Ele, possiamo and.. ma che succede!? -
- Niente Laura, incomprensioni stupide. Ti dispiace se torno a casa? -
- No, tesoro. Vai tranquilla. Però non farmi preoccupare! -
La salutai, e tornai a casa.
Federico non rispondeva al cellulare e questo non faceva altro che farmi incazzare di più. Se lui non voleva parlare, di certo non lo avrei obbligato. 
* * *
- Oh guarda un po' chi c'è! Ciao Federico! - esclamai, entrando nel pub di Luca.
- Ciao Ele! - mi salutò, sempre sorridente, Luca.
Ricambiai con un sorriso e andai davanti Federico che se ne stava in silenzio, seduto su uno sgabello.
- Puoi degnarti almeno di guardarmi, e parlarmi, o chiedo troppo? -
- Elena, cosa vuoi? - esclamò alzandosi.
- Cosa voglio!? Hai pure il coraggio di chiedermi una cosa del genere!? Non hai neanche ascoltato una mia parola! - 
- Avrei dovuto farlo? Mi tratti esattamente come prima. Non so veramente cosa pensare, Elena! -
- In questi giorno ho parlato con te, o con il tuo sosia? -
- Mi servono i fatti, non le parole, -
Eravamo entrambi seri, e nervosi. Questo un po' mi spaventava.
- Fede, ti prego, possiamo parlarne fuori? -
Mi prese per mano, e uscimmo dal pub.
- Ele, io ho bisogno di certezze perchè in questo rapporto ci sono dentro completamente. -
- Ma riesci a capire che ho paura? Sto cercando di fare tutto lentamente, di metterci tutta me stessa con calma. Perchè se questa storia andrà male, perderei il mio migliore amico. E questo non posso permetterlo! -
- Non succederà nulla di tutto ciò. Te lo prometto. Tu però non trattarmi diversamente. Rendimi partecipe della tua vita, ancora più di prima. -
- Fede, non ti escludo dalla mia vita! Perchè non capisci? -
- Va bene Elly. Chiarisciti le idee, ed appena lo hai fatto chiamami. -
Rientrò nel pub, lasciandomi ancora una volta sola con me stessa con lo sguardo perso nel vuoto e mille dubbi per la testa. 

- Ancora niente? - 
- No Laura, ma sai che ti dico? Che vado a casa sua. -
Uscii da casa di Laura come un razzo, e andai verso casa di federico.
Dopo i discorsi al pub, non si era fatto più sentire e non avevo provato neanche a farlo io. Nonostante sentissi la sua mancanza.
- Lidia, sono Elena. -
- Si Tesoro, sali. -
I saluti con Lidia, la mamma di Federico, durarono poco e andai diretta verso la camera del signorino in questione. Lo trovai sdraiato sul letto, con le cuffie alle orecchie e gli occhi chiusi. Lentamente mi avvicinai, e posai le mie labbra sulle sue. Sbarrò gli occhi quasi preoccupato, e vedendo me si rilassò.
- Ele.. - 
Lo zittii e mi sdraiai al suo fianco, prendendo una cuffia.
Al diavolo tutto, non potevo avercela con lui!

- E quindi eri venuta qui per urlarmi contro? - disse, ridendo.
- Ovvio. E volevo anche sottolineare, nuovamente, quanto tu fossi stronzo! -
- Ti piace dire le bugie, a quanto pare. - si avvicinò, iniziando a pizzicarmi i fianchi.
Iniziammo come sempre a ridere, ritrovandomi su di lui, e approfittando di questa situazione lo baciai. 
- Prometto di comportarmi bene. - disse.
- Dobbiamo farlo entrambi. Per noi. -
- Adoro questo pronome, amore mio. - disse, con una dolcezza mai vista.
- Ed io adoro te, amore! - lo strinsi a me più forte che mai, e tornai a baciarlo.
'Sti  gran cazzi, come usiamo dire noi a Roma, della ramanzina e delle discussioni idiote. Ciò di cui mi importava veramente era Federico al mio fianco.





*note*
Ciao ragazze, rieccomi con il settimo capitolo!
Non ho postato come sempre il martedì, perchè ho avuto degli impegni con l'università.
Questo è un capitolo un po' di passaggio, ma non troppo. Perchè proprio in questo capitolo, c'è la prima "lite" o meglio dire la prima grande incomprensione tra Federico ed Elena come coppia.
Ma si sà, quando l'amore è VERO tutto il resto svanisce :)
Spero vi piaccia!
Un abbraccio, a presto.
ari.

 

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Capitolo 8
*** Il sole esiste per tutti. ***


Capitolo otto.
Il sole esiste per tutti.


 
- Come avete festeggiato il vostro primo mesiversario? - mi chiese Luca, davanti ad una tazza di caffè.
- Sei un curiosone! - dissi ridendo.
- Eddai, una banalissima domanda ho fatto. -
- Siamo stati a casa sua a vedere un film, e non fare quella faccia da maniaco! -
- Io? Nessuna faccia! -
Eravamo in un bar del centro a fare colazione.
A breve sarebbe stato il compleanno di Federico e dovevamo acquistare tutto ciò che serviva per organizzare la festa all'interno del pub di Luca.
- Andiamo, altrimenti facciamo tardi! - dissi alzandomi.
Una volta usciti dal bar, andammo al centro commerciale.
Per due lunghissime ore girammo tutto il supermercato e non mancò occasione di discutere per qualcosa di futile, come due compagnetti di scuola. 
- E' Federico, vado a parlare fuori. Non mettere cose inutili nel carrello! - minacciai Luca, allontanandomi in modo da parlare tranquillamente con Federico.
- Ciao amore! - risposi sorridendo.
- Come sta la mia bellissima ragazza? - il solito.
- Sei esagerato, ma la tua ragazza sta benissimo. E tu, amore? -
- Benissimo, grazie anche a te. Ma dove sei? -
- Ehm.. sono.. sono in giro a comprare delle cose per casa mia. Te l'avevo detto ieri. - 
-Più tardi sei mia, però. -
- Non vedo l'ora! -
- Ti vengo a prendere per le tre, ciao bellezza! -
- Ciao scemotto! -
Rientrata al supermercato trovai Luca a riempire il carrello di dolciumi. Che bontà!
- Eli, sarà una festa stupenda! -
- Ne sono sicura, Luke! - sorrisi.
Finalmente al pub vi era tutto, ben nascosto da occhi indiscreti.
La festa sarebbe andata alla grande!

- Ma perchè devi essere così cretino? - dissi ridendo.
Eravamo, finalmente, insieme al mare sdraiati sulla sabbia.
Adoravo stare al mare in autunno.
- Se sono così cretino, perchè da sempre stai con me? - mi girai a guardarlo negli occhi e mi avvicinai ancor di più. 
- Perchè da sempre sei fondamentale per me. -
- Sei una lecchina. -
- Ma.. ma.. che stronzo!! -
Iniziò una lunga lotta, con la partecipazione della sabbia. Non si fermò, nonostante i miei richiami. Tutto ciò mi avrebbe dato fastidio, in un altro momento; ma riguardava me e lui, e tutto era fantastico. Anche gli odiosissimi granelli di sabbia.
- Sai, a volte penso al nostro destino.. a come una vacanza abbia potuto cambiare tutto. - disse improvvisamente.
- A volte il destino fa delle bellissime sorprese. -
-  Da sempre, tu per me sei una bellissima sorpresa. -
Lo abbracciai. Ero davvero felice, e tutto grazie a lui. 
Il nostro rapporto era stato speciale fin dal primo incontro all'asilo, ma col passare del tempo tutto si ampliava. E, adesso, come la ciliegina sulla torta, ero pronta a condividere uno dei sentimenti più belli: l'Amore. Quello vero. Quello che ti prende anima e cuore.
- Mia principessa, che ne dici di andare a cenare? -
- Dico che va benissimo, principino. - dissi, ridendo.
Ho sempre creduto nell'amicizia.
Ho sempre creduto nell'amore, nonostante tutto.
Adesso inizio anche a credere all'unione di questi.
Con questi pensieri per la testa, seguo Federico in macchina.

- Luca, sicuro che è tutto perfetto? -
- Si Ele. Il pub è tutto addobbato, ed il privè è come lo volevi tu per la sorpresa. Sei più tranquilla adesso? -
- Mezz'ora ed arrivo Luke, tutto deve essere perfetto! -
Finalmente era arrivato il compleanno di Federico, ed era prevista una festa a sorpresa nel pub di Luca e poi una mia sorpresa nel privè riservato a noi.
Avevo stampato delle nostre foto, le più belle dai tempi dell'asilo ad oggi, e poi avevo preparato un video dove raccontavo il nostro rapporto e cosa fosse realmente lui per me. Come minimo, avevo fatto gli auguri a Federico millemiliardi di volte, tra messaggi, chiamate e post su Facebook. Stava iniziando ad infastidirsi, ed io mi divertivo. 
- Amore, grazie ancora, ma basta! Mi fai sentire ancora più vecchio! - disse, dopo i miei ennesimi auguri.
- Ma smettila, che sei il mio bello e giovane ventenne! -
- E tu la mia stupenda diciannovenne che non vedo l'ora di abbracciare e baciare! - sorrisi, fissando il vuoto.
- Amore, adesso esco a comprare alcune cose. Poi ti raggiungo, e andiamo a cena. - ignaro della sorpresa, credeva che avremmo festeggiato il compleanno solo noi due.
Quando arrivai al pub di Luca, pensai a sistemare le ultime cose per la mia sorpresa e quando fu tutto pronto e i nostri amici erano quasi tutti arrivati, chiamai Federico.
- Amore mio, dimmi. -
- Fede, amore, devi venire subito al pub di Luca. Mi si è rotta una scarpa e non posso muoverti. Ti prego, veloce. - 
- Ma come fai a rompere una scarpa? E che ci fai da Luca? - mi veniva da ridere, ma provai a trattenermi. 
- Poi ti spiego tutto, adesso vieni! -
- Va bene, arrivo! -
Quasi mi sentivo in colpa, perchè si stava precipitando qui ed io avevo detto una bugia. Però era una sorpresa. 

-Siete dei bastardi! Ma vi voglio un gran bene! - urlò quasi Federico, non appena si accorse della sorpresa e della presenza di tutti. Lo avevamo immerso di auguri e di abbracci, tutto accompagnato dal coro di "buon compleanno" e urletti vari.
Avevamo mangiato, bevuto e balalto. Tutto era riuscito in modo perfetto.
Subito dopo aver spengo le venti candeline, tutti i nostri amici diedero i regali e gli fecero vedere un video fatto direttamente da loro, con prese in giro, imitazioni e infine gli auguri coccolosi. Inutile dire che mi ritrovai a piangere, nonostante il video fosse più comico che altro.
- Dai Ele, adesso tocca a te! -urlò Luca.
- Elena! Elena Vogliamo vedere il tuo regalo! - si aggiunsero Laura, tutti gli altri, e Federico che mi fissava con quegli occhioni azzurri pieni di amore. 
Mi avvicinai a lui, e lo abbracciai.
- Il mio regalo, è un po' speciale. -
Lo guidai all'interno del privè, con gli occhi chiusi, e lo abbracciai.
- Tutto per te, amore mio. - gli sussurrai all'orecchio.
Le pareti erano tempestate di nostre foto e post-it scritti da me. 
Inoltre nello schermo della TV partii la nostra canzone, con a seguito spezzoni di filmati, foto, dediche e qualcosa che ci rappresentava. Notai Federico emozionarsi, e lo abbracciai forte forte.
Quando il video finii, mi prese in braccio stringendomi a sè e baciandomi, tra le urla di tutti i presenti.
- Grazie amore mio, sei fantastica! -
- Ti meriti tutto questo. -
- Ti amo! - pronunciammo queste due parole contemporaneamente, sorridendo.
Ci ritrovammo stretti l'uno all'altro, emozionati più che mai.





*note*

Ciao ragazze, rieccomi con l'ottavo capitolo!
Vi annuncio che la storia sta già giungendo al termine.. infatti, mancano solo due capitoli. 
Non ho voluto scrivere una storia lunghissima, ma diciamo breve e spero anche bella per chi legge  :)
Anyway, grazie sempre a chi lascia una piccola recensione, a chi ha messo la storia fra le seguite e le preferite e anche a chi legge senza lasciare nessuna traccia (sempre se realmente c'è qualcuno che lo fa ahaha) :) 
Spero che questo capitolo vi piaccia!
Un abbraccio, a presto.
ari. 


 
 

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