The Curse of Seven Sins di Gin24 (/viewuser.php?uid=879716)
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo e spiegazione ***
Capitolo 2: *** Scelta Oc ***
Capitolo 3: *** 1° settembre ***
Capitolo 4: *** Cambiamenti ***
Capitolo 5: *** La festa di benvenuto ***
Capitolo 6: *** Perché la sbronza non è mai un bene ***
Capitolo 7: *** Perché essere normali quando si può essere fuori di testa ? ***
Capitolo 8: *** Le verità di Arabella ***
Capitolo 9: *** Lo specchio del sole ***
Capitolo 10: *** This is who we are ***
Capitolo 11: *** Somewhere under the rainbow we will find the truth ***
Capitolo 12: *** So..how are you ? ***
Capitolo 13: *** The end is where I'll start ***
Capitolo 14: *** Il giuramento ***
Capitolo 15: *** Il piano di Astra ***
Capitolo 16: *** Combattere ad armi pari ***
Capitolo 17: *** Armati, o angelo caduto! ***
Capitolo 18: *** Ancora tu ***
Capitolo 19: *** Guardami per davvero ***
Capitolo 20: *** Tradimenti ***
Capitolo 21: *** Let's fight ***
Capitolo 22: *** Epilogo ***
Capitolo 1 *** Prologo e spiegazione ***
4
THE CURSE OF SEVEN SINS
-Prologo-
Si narra che all'origine del mondo due
razze vennero poste una accanto all'altra con lo scopo di convivere
pacificamente in uno spazio paradisiaco, dove la natura la faceva da
padrona e l'armonia e la semplicità erano alla base di tutto.
Questa convivenza però, fu da subito
ostacolata dal capo di una delle due specie, che non riteneva giusto
di possedere qualcosa in meno rispetto all'altra specie.
Micha Muggle Sin era una persona
normale e si sentiva inferiore ai suoi vicini.
Lui non possedeva quelle straordinarie
capacità che la razza di Arthemius Wizard mostrava con così tanta
maestria, ed era così..così arrabbiato per aver ottenuto qualcosa
di meno rispetto al suo 'compagno'.
Era così invidioso da iniziare ad
odiare se stesso e tutta la sua progenie per non avere nemmeno una
delle meravigliose doti appartenenti alla razza di Wizard, era così
infuriato con il Grande Maestro per non avergli concesso le stesse
potenzialità, che iniziò ad odiare anche lui..iniziò ad odiarli
tutti.
Impazzito nel suo stesso dolore iniziò
a covare così tanto rancore da perdere il senno..
rubò uno dei libri d'incantesimi che
il Grande Maestro aveva designato all'altra stirpe e ne strappò una
pagina..imparò a memoria quell'incantesimo, ma non riuscì ad
applicarlo, perché fondamentalmente lui era privo di quella sostanza
polverosa, che orbitava intorno a tutti i Wizard..la magia.
Così dopo vari tentativi capì come
trovare ciò che gli mancava...con il sangue.
Rapì la figlia di Arthemius -perché
la teatralità faceva parte di lui- e la obbligò ad eseguire
l'incanto proibito.
La ragazza si rifiutò e pur di non
cedere alle torture di Micha si suicidò.
Il fato, però, volle che il sangue
della ragazza inzuppò la pagina proibita, che aprì il passaggio
alle tenebre.
Il corpo di Micha venne assorbito come
sacrificio dal portale del male, mentre la sua anima nera diede la
forma di uno scrigno, che racchiuse il portale al suo interno..il suo
più grande Tesoro
Sette sussurri uscirono dal portale
magico..
Sette famiglie furono condannate,
per secoli e secoli..
“La nostra ricchezza va
preservata..nessuno deve toccare il Tesoro !” --avarizia
“Ogni cosa che gli altri avranno
dovrà essere nostra !” --invidia
“Siamo destinati a desiderare tutto
ciò che non ci spetta” --gola
“Siamo nati sotto la protezione delle
tenebre ed è lì che resteremo sempre !” --lussuria
“La vendetta è il nostro potere più
grande !” --ira
“Il male è la nostra natura, non
contrastarlo, abbraccialo !” --superbia
“Non credo ci sia salvezza per quelli
come noi” --accidia
**
--ANGOLO AUTRICE--
STORIA INTERATTIVA
Salve a
tutti !
Ecco
un'altra interattiva sempre sulla mia coppia preferita LilyxScorpius
!
Allora
le regole sono cambiate :
Potete
inviarmi fino a due Oc per autore;
Le
coppie le deciderò io, tenendo conto delle vostre preferenze;
Ci sono
sei-otto posti per personaggi normali;
Ci sono
sei posti disponibili per le famiglie maledette (studiatevi bene i
vizi non mettete cose che non c'entrano niente..ampliate il più
possibile) :
-
Avarizia
: Estremo
contenimento delle spese non perché lo imponga la necessità, ma
per il gusto di risparmiare fine a se stesso. L'avaro si sente un
virtuoso e si descrive con aggettivi delicati ed equilibrati:
prudente, attento, oculato.
-
Gola
:
Il
peccato di gola non è la mera ingordigia o la smodata consumazione
di cibo, ma il lusso (in generale vestiti, ricchezze di ogni tipo),
la predilezione per la cucina raffinata, la propensione a cibarsi
esclusivamente di pietanze pregiate e costose.
-
Invidia
: Per
l'invidioso, la felicità altrui è fonte di personale frustrazione.
Sminuisce i successi altrui e li attribuisce alla fortuna o al caso
o sostiene che siano frutto di ingiustizia.
-
Superbia
: Il
superbo ostenta sicurezza e cultura e sminuisce i meriti altrui. La
sua posizione psicologica è però più complessa: non sempre è
realmente convinto di possedere tutte le qualità che lui stesso si
attribuisce. Teme delusioni e insuccessi perché rivelerebbero la
triste verità che egli stesso sospetta, quella di essere in realtà
un mediocre, un normodotato, di rientrare nella media.
-
Ira
: L'ira
non è l'occasionale esplosione di rabbia: diventa un vizio in
presenza di un'estrema suscettibilità che fa sì che anche la più
trascurabile delle inezie sia capace di scatenare una furia
selvaggia.
-
Accidia
: Indolenza,
indifferenza: l'accidioso indugia voluttuosamente nell'ozio e
nell'errore. Sa quali siano i suoi impegni, ma pur di non
assolverli, ne ridimensiona la portata, autoconvincendosi che si
tratti di piccolezze e che rimandarle non comporti conseguenze
gravi.
Vi
prego di farmi storie particolari e niente personaggi già visti in
altre storie !
Personaggi maledetti :
-
Nome
e cognome del personaggio
-
Casa
di appartenenza
-
Stato
di sangue : Purosangue / Mezzosangue
-
Vizio
– ossessioni
-
Anno
scolastico (solo 6° e 7°) - compleanno - segno zodiacale
-
Com’è
fisicamente (come si veste) e prestavolto
-
Com’è
caratterialmente
-
Storia
del personaggio, abitudini, tic nervosi
-
Storia
familiare
-
Amico/a
di :
-
Materia
preferita
-
Materia
odiata
-
Amortenzia
-
Molliccio
-
Ruolo
Quidditch
-
Single
/ ossessionato-a con..
Personaggi
normali / vittime (ossessioni dei 7)
-
Nome
e cognome del personaggio
-
Casa
di appartenenza
-
Anno
scolastico (solo 6° e 7°) - compleanno - segno zodiacale
-
Com’è
fisicamente e prestavolto
-
Com’è
caratterialmente
-
Storia
del personaggio e abitudini (tipo tic nervosi)
-
Paure
(vi prego di non essere banali, ne va bene anche una dettagliata e
motivata)
-
Storia
familiare e stato di sangue
-
Animale
domestico
-
Amico/a
di..
-
Il
suo patronus
-
Futura
carriera
-
Materia
preferita/odiata
-
Amortenzia
-
Molliccio
-
Ruolo
Quidditch
-
Single/fidanzato/innamorato
PERSONAGGI
NEW GENERATION :
Albus
Severus Potter
18
anni – Grifondoro – 7° anno
Intelligente,
prefetto, divertente e combina guai -che non si fa sgamare-
Lily
Luna Potter
(occupata)
16
anni – Grifondoro – 6° anno
Grifondoro
convinta, piena di vitalità, orgogliosa e viziata
Scorpius
Hyperion Malfoy
(occupato)
18
anni – Serpeverde 7° anno
-Lussuria-
Fama
da cattivo ragazzo, misterioso, anima oscura e perversa,
ossessivo-compulsivo
Rose
Weasley
17
anni – Corvonero – 7° anno
emblema
prefetto perfetto : amante delle regole e dello studio,
super
so-tutto-io e tu-non-sai-una-ceppa
Louis
Weasley
17
anni – Corvonero – 6° anno
mente
sopraffine, intelligente ma non secchione, creativo in tutto ciò che
fa
Lucy
Weasley
16
anni – Tassorosso – 6° anno
dolce,
romantica, comprensiva e amante delle cause perse
Fred
II Weasley
17
anni – Tassorosso – 7° anno
scherzoso,
divertente, è il primo che ti aiuta se hai bisogno, cerca di far
sorridere tutti
|
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Capitolo 2 *** Scelta Oc ***
1
Personaggi
:
OC
Scelti :
SERPEVERDE
Astra
Melodian
-6°
anno - 17 anni - invidia-
Dominix 'Dox Cades'
-7°
anno – 17 anni-
GRIFONDORO
Raphael Bartholomew
Chandler
-7°anno
– 18 anni - ira-
Amanda Jane Collins
-6°anno
- 16 anni-
Kailey Brooms
-6°anno
– 16 anni-
TASSOROSSO
Charlotte 'Lottie'
Dionisea Cupidé
-6°anno
-17 anni- gola-
Hallie Redford
-6°anno
-16 anni- accidia-
CORVONERO
Amadeus 'Dus' Pluto
Geizhälse
-6°anno
- 16 anni - avarizia-
Electra
Nott
-7°anno
-17 anni- superbia-
Summer
Vanessa Webster
-7°anno
- 18 anni-
New
Generation :
Albus
Severus Potter
18
anni – Grifondoro – 7° anno
Intelligente,
prefetto, divertente e combina guai -che non si fa sgamare-
Lily
Luna Potter
(occupata)
16
anni – Grifondoro – 6° anno
Grifondoro
convinta, piena di vitalità, orgogliosa e viziata
Scorpius
Hyperion Malfoy
(occupato)
18
anni – Serpeverde 7° anno
-Lussuria-
Fama
da cattivo ragazzo, misterioso, anima oscura e perversa,
ossessivo-compulsivo
Rose
Weasley
17
anni – Corvonero – 7° anno
emblema
prefetto perfetto : amante delle regole e dello studio,
super
so-tutto-io e tu-non-sai-una-ceppa
Louis
Weasley
17
anni – Corvonero – 6° anno
mente
sopraffine, intelligente ma non secchione, creativo in tutto ciò che
fa
Lucy
Weasley
16
anni – Tassorosso – 6° anno
dolce,
romantica, comprensiva e amante delle cause perse
Fred
II Weasley
17
anni – Tassorosso – 7° anno
scherzoso,
divertente, è il primo che ti aiuta se hai bisogno, cerca di far
sorridere tutti
--Angolo
Autrice--
Ciao
a tutti !
Lo
so l'ho pubblicata tardi perché non sapevo decidere e perché avevo
deciso di aspettare il più possibile per le schede -che qualcuno non
mi ha proprio inviato-.
Spero
che non ci rimaniate male per non aver scelto i vostri oc, e che
siate contente delle immagini che ho scelto per i presta-volto che mi
avete chiesto (per qualsiasi cosa posso cambiarli).
A
breve pubblicherò il vero capitolo
baci
Gin
|
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Capitolo 3 *** 1° settembre ***
1
THE CURSE OF
SEVEN SINS
Sette sussurri s'insediarono negli animi di sette primogeniti, uno
solo di essi decise di lasciare il gruppo, per entrare nel corpo del
figlio -rimasto orfano- di Micha Muggle Sin.
Tutti gli altri appartenevano alla stirpe di Wizard..
Ma dove c'è oscurità, deve esserci anche la luce..
Ad un'unica famiglia magica fu dato questo compito increscioso, il
gene della Salvatrice sarebbe passato di generazione in generazione
nella famiglia che portava alla luce solo figlie femmine.
*
XII secolo..
Morgana
Pendragon stava correndo in groppa al suo cavallo per nascondere i
suoi segreti alla corte di Avalon, nessuno avrebbe dovuto sapere
dell'esistenza della piccola creatura, che Lady Morgana teneva
stretta al collo sotto il mantello della tunica.
La piccola
Arabella doveva crescere lontano da quel mondo pieno di uomini
corrotti, solo una volta che sarebbe riuscita a sconfiggere Artù e a
salire al potere, avrebbe potuto riportarla indietro.
Ma in quel
momento Morgana non era abbastanza forte, abbastanza potente, aveva
bisogno del potere del Drago Nero per adempiere al suo destino.
Fermò il
cavallo, arrivata al ponte, e scese per dare il suo saluto alla
piccola.
"Mio
piccolo tesoro quando tutto sarà finito ci ricongiungeremo e
resteremo insieme per sempre" disse dando un bacio su quel
ciuffo di capelli marrone scuro e le lasciò una lettera sotto la
coperta che l'avvolgeva.
"Milady è
ora di lasciarla andare" disse la sua fedele allieva.
"Mi
raccomando Arianna, ti sto facendo dono del bene più prezioso che
ho, trattala come la regina che è, ed insegnale la nostra magia"
"Non
temete adempierò al mio compito, non vi deluderò" disse quella
salendo sulla barchetta per poi sparire nel nulla.
*
Kailey attraversò il confine magico in ritardo come al solito, cercò
di farsi spazio tra tutte quelle persone, che appena gli passava
accanto si ammutolivano, cercò di non farci più di tanto caso -era
in ritardo non poteva pensare alle stramberie della gente- e
velocizzò la sua andatura per poi consegnare il carrello ad un tizio
che le si era imbambolato di fronte.
Lei lo guardò alzando un sopracciglio e se ne andò con espressione
confusa verso il suo migliore amico, Albus Severus Potter.
Il ragazzo spiccava, tra la massa di gente dai capelli rossi, con la
sua solita chioma nera come il carbone, la ragazza sorrise e gli
zompò sulle spalle facendogli venire un colpo.
"Porco Merlino Kay ! Sei sempre così delicata" disse
ancora con gli occhi chiusi dandole le spalle.
"Beh vedila così almeno sai che ti voglio bene" disse
sorridendo.
Lui si girò e se la ritrovò tra le braccia "Non sono il tuo
orsetto quante volte te lo devo dire ?"
"Tutte quelle che ti pare, tanto io non ti ascolto" sbottò
a ridere la ragazza dai capelli castani.
"Già, l'immaginavo" disse staccandosi da lei e guardandola
in faccia per la prima volta dopo tre mesi.
Kailey vide il sorriso del suo migliore amico cambiare in una faccia
completamente stupita, sembrava un ebete con tanto di bocca
spalancata.
"Che hai ? Ti sei ingoiato un'altra volta venti bastoncini di
liquirizia tutti insieme ? Lo sai che ti pungono la gola"
"N..no è..è che..sei"
"Cosa ? Ho di nuovo la faccia sporca di dentifricio ?"
"No ! Sei uguale a lei !"
La ragazza lo guardò come se avesse detto che una di quelle teorie
assurde che proponeva il Cavillo erano reali.
"Albus di cosa stai parlando ?"
"Niente Kay..è che mi sembravi..lasciamo perdere saliamo sul
treno, che è meglio"
La ragazza alzò le spalle e seguì il migliore amico, salutando la
famiglia Potter-Weasley con un sorriso.
*
Charlotte, aveva pronto il baule da una settimana e ogni giorno lo
ricontrollava da cima a fondo cercando di metterlo sempre più in
ordine, anche se ovviamente andava già più che bene la prima volta.
Anche quella mattina del 1°settembre, Lottie si prodigò nell'arte
dell'ordinare il baule.
Indossò con cura uno dei suoi amati vestiti vintage, anni '20 e '30,
con l'immancabile crinolina sotto la gonna, le calze alte merlettate
e le scarpe laccate, color pastello.
Tutto in lei doveva essere perfetto, preciso e in ordine, d'altronde
era ciò che sua madre le aveva impartito fin da piccola "Una
purosangue del nostro rango è sempre perfetta Charlotte, il buon
gusto e l'eleganza fanno parte di noi".
Tutto le era dovuto, lei doveva avere solo il meglio e non solo per
quanto riguardava i vestiti, le scarpe o gli oggetti, anche il cibo
doveva essere raffinato -roba da chef a cinque stelle- e soprattutto
i dolci. Charlotte amava i dolci, aveva sempre con sé delle
caramelle, dei cioccolatini, dell'idromele e dell'acqua viola,
metteva tutto nella borsetta rosa confetto, da cui non si separava
mai.
Anche in classe la si poteva trovare a mangiucchiare senza ritegno, e
spesso si era trovata a dire "Ho carenza di zuccheri che devo
fare ? Vuoi assaggiare ?"
I Cupidé si smaterializzarono in stazione alle nove in punto, come
d'accordo con i loro amici, per prendere un caffè come ogni anno.
Davanti alla caffetteria magica, i coniugi Geizhälse
salutarono i nuovi arrivati, mentre il loro unico figlio veniva
letteralmente soffocato dai riccioli rossi della sua migliore amica.
"Lotti
ok che ti sono mancato ma.. così.. non respiro !" la ragazza lo
lasciò e sorrise pulendogli la guancia -macchiata dal suo rossetto-
con un fazzoletto con una C ricamata.
"Sempre
più bella signorina Cupidé" disse il padre di Dus baciandole
il dorso della mano destra.
"Sempre
così gentile signor Geizhälse" disse lei facendo un piccolo
inchino.
Le
due famiglie purosangue si sedettero e iniziarono a raccontarsi dei
viaggi estivi nei paesi natali, rispettivamente Francia e Svizzera.
*
Hogwarts
era sempre uguale: magica e rassicurante.
Non
appena arrivavi al castello ti si sprigionava nel cuore quel senso di
casa che non avresti mai trovato in alcun altro posto tranne che lì,
dentro quelle vecchie mura ricche di storia e magia.
Tutto era uguale,
persino quell'idiota di Zabini che stava 'valutando' le ragazze di
Hogwarts.
"Electra si
merita un nove direi"
"Chi ?"
"Si tua
sorella, Thomas, è diventata davvero sexy"
"Dì un'altra
cosa su mia sorella e ti ritroverai a dormire da Hagrid, in mezzo
agli schiopodi"
"Ehi ehi relax
amigo" disse Jason alzando le mani davanti al suo amico Nott e
la sua furia.
"La spagna gli
ha dato alla testa" rise Scorpius dando una pacca a Zabini.
"Ma sta zitto
Zabini, ti scoperesti anche un armadio a muro, se solo respirasse"
commentò Dominix
"Beh almeno io
non sono frustrato come te perché la mia ragazza non me la da"
"Guarda che io
e Lily scopiamo e anche spesso"
"Ah davvero ? E
quand'è stata l'ultima volta ?" s'informò Scorpius alzando un
sopracciglio.
"In treno, e
visto che siete così interessati ai dettagli, è stata lei a venire
da me, ha detto che le ero mancato"
"State insieme
da tre anni e ancora non si è stancata della tua faccia da troll ?"
"Attento Scorp,
potrei pensare che la tua sia invidia"
"Nah, mi sono
svegliato bene stamattina"
"Ergo con due
ragazza nel letto dopo una nottata infuocata" tradusse Thomas
Nott.
Il ragazzo con i
capelli biondo platino rise di gusto, annuendo e cercando con lo
sguardo la prossima preda tra la folla.
*
Dal tavolo dei
Corvonero la sopracitata Electra Nott si alzò dal tavolo, assieme
alla sua -colla- migliore amica Rose Weasley, prima della fine della
cena, perché un po' di studio notturno era d'obbligo per essere
pronte e scattanti il primo giorno di scuola.
La mora saluto
distrattamente il fratello -con un alzamento di capo- e si diresse a
passo svelto, ma non troppo, d'altronde l'eleganza e la postura erano
un tratto purosangue decisamente presente in lei.
"Quest'anno la
coppa delle case sarà nostra, non intendo perdere punti per
scemenze" disse a Rose.
"Concordo
pienamente" disse la rossa andando più veloce per rispondere
per prima all'indovinello della torre.
Era una strana
amicizia la loro, sempre in competizione per ogni minima cosa,
avevano iniziato a sfidarsi dal primo giorno del primo anno per il
titolo 'Migliore Studentessa del 1°anno'.
E da allora erano
passate dal puro odio, all'accettazione dell'esistenza dell'altra e
infine all'amicizia, ma nelle loro teste erano loro le n.1, e
consideravano l'altra la n.2, per questo continuavano a sfidarsi
silenziosamente.
*
Summer Webster
osservò con un sopracciglio alzato le sue compagne di stanza fare la
solita scenetta da secchione disperate, alzò gli occhi al cielo,
consapevole di doversi aspettare una ramanzina per la sua
sconsideratezza -di essere rimasta nella sala grande, invece di
essere andata in stanza con loro per un ripasso-.
Odiava come Rose ed
Electra ostentavano la loro intelligenza, tutti i corvonero la
possedevano, chi più chi meno, ma di certo non erano capre, non
capiva proprio questo loro modo di fare altezzoso. Bah ! Chi le
capisce è bravo.
Si aggiustò la
fascia viola, tra i capelli ondulati castano scuro, e si mise a
leggere un giallo, mentre aspettava la fine della cena.
"Possibile che
tu stia sempre a leggere ? Sembri quasi quell'invasata di mia cugina"
Summer alzò la testa di scatto e guardò male il proprietario della
voce.
"Louis Weasley
! Ritira immediatamente quello che hai detto !" sbraitò stile
nonna Molly.
Lou e Dus
scoppiarono a ridere, adoravano lanciarle frecciatine del genere.
"Non siete
simpatici" disse trattenendo un sorriso "Comunque, che ci
fai qui Amadeus ? Di solito non stai al tavolo della tua ragazza
?"dicendo ciò addentò una fetta di crostata ai frutti di
bosco.
"Non è la mia
ragazza"
"Si certo.. lo
dici tutti gli anni, e tutti gli anni sembra meno vero"
"Dai, se non è
tua lo sarà presto, dico bene ?"s'intromise Louis
"Vi siete
coalizzati contro di me adesso ?"
"Noi siamo
sempre coalizzati contro di te, trésor" disse Summer
"Guarda che
Charlotte non parla francese" ribatté Amadeus
"Vedi ? Fai una
cosa e pensa a lei, è cotto" Louis e Summer scoppiarono a
ridere,
*
Sempre al tavolo dei
serpeverde, a qualche sedia di distanza, una ragazza dai lunghi
capelli tinti di grigio, Astra Melodian giocherellava con la sua
collanina -col ferro di cavallo- anti-sfiga, mentre ascoltava
svogliatamente lo smistamento dei novellini.
Finalmente poté
godersi il buonissimo banchetto.
Afferrò avidamente
tre cosce di pollo -guardando male il barilotto del primo anno che
aveva tentato di sottrargliele- e ne addentò una.
"Non ti
conviene avermi come nemica grassone" mormorò perfida, godendo
della sofferenza negli occhi nocciola del ragazzo.
Ahh la tortura
psicologica da una carica impagabile – pensò
la ragazza.
Sollevò gli occhi
quando sentì un fracasso più rumoroso del solito -il che era tutto
dire- al tavolo dei Grifondoro.
Lily Potter e sua
cugina Roxenne stavano insegnando un balletto babbano a Jade Corner,
mentre Amanda Collins sorrideva in disparte.
Astra osservò il
gruppetto e iniziò a studiare il comportamento dell'unica che stava
cercando di distaccarsi per non essere sotto i riflettori, che la sua
migliore amica Lily, non faceva altro che attirare su di sé.
Amanda aveva già
iniziato a mordicchiarsi il labbro e ad arrossire, segno
inconfondibile del suo nervosismo e della sua soggezione, dettati dal
disagio di sentire degli occhi puntati su di sé.
Sarà un piacere
vederti crollare dolce Amanda – pensò
addentando una fetta di torta della nonna.
*
Un ragazzo alto e
muscoloso, uno dei due battitori del Grifondoro, Raphael, rideva così
tanto che i suoi occhi verdi quasi si vedevano appena, vedere Roxenne
ballare una roba strana insieme a sua cugina Lily, era qualcosa che
gli era decisamente mancato durante l'estate.
Se solo ripensava ai
mesi estivi gli veniva la nausea, odiava stare lontano da Hogwarts, a
casa i suoi attacchi d'ira peggioravano ed erano sempre più
frequenti, il fatto di essere vicino ad altri come lui gli tirava
fuori il peggio. Certo i suoi fratelli ne soffrivano di meno,
riuscivano -non si sa come- a controllarsi, ma lui esplodeva per
tutti e tre.
Non
appena Albus gli rivolse la parola, destandolo dai suoi pensieri poco
allegri, tornò nel mondo dei vivi e sorrise forzatamente,
rispondendo "Certamente, spaccheremo i culi di quelle serpi
maledette, quest'anno la coppa sarà nostra"
"Ben detto
Capitano !" esclamò Keith Davies.
*
La tassorosso Hallie
Redford si stava ampiamente annoiando, stava fumando dall'inizio
dello smistamento, con la testa appoggiata alla spalla destra di Fred
II Weasley, viaggiando con la mente nel mondo di Oz.
L'avevano sempre
affascinata i libri babbani, erano così particolari, molto più
dettagliati di quelli magici, decisamente meglio dei racconti di
Allock, che le propinava sua madre.
Sospirò e si
arricciò un capello biondo con il dito -non sapeva quale al momento
era troppo impegnata a oziare,
s'intende-
Anche il Paese delle
Meraviglie non era male, c'era stata qualche tempo fa, -nella sua
testa- aveva aperto tutte le porte della stanza, preferendo senza
dubbio il sottomondo.
Non le piaceva per
il bruco tutto blu, o per le due regine, o per il Cappellaio, a lei
piaceva il Leprotto Marzolino, i funghi giganti -c'aveva dormito
sopra una volta-, trovava assolutamente buffo usare una gru come
mazza da hockey sul prato e adorava le carte-persona.
Ma in tutto ciò si
era persa nei meandri dei suoi pensieri, che cosa stava facendo ?
A si doveva finire
la torta per poi godersi l'ottavo capitolo del libro della settimana,
Il mago di Oz.
"Hallie ?"
La bionda punto gli
occhioni azzurri verso il suo scopa-amico, non aveva tempo per un
ragazzo.
"Dimmi Freddie"
"Pensavo,
sai..mi hanno nominato caposcuola, quindi ho una camera singola..mi
faresti compagnia questa notte ?"
"Ahahah hai
paura di restare da solo Freddie ? Va bene, ma mi porto dietro il mio
libro, sai che non posso andare a dormire senza aver letto almeno un
capitolo"
"Affare fatto"
sorrise lui baciandole la guancia e riprendendo a chiacchierare con
sua cugina Lucy e Sam Finch-Fletchey.
*
---Angolo Autrice---
Ciao a tutti !
Non è uscito come
volevo, però sono riuscita a presentare tutti i personaggi.
Spero vi sia
piaciuto, fatemi sapere i vostri pareri.
Baci
Gin
|
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Capitolo 4 *** Cambiamenti ***
2
THE CURSE OF
SEVEN SINS
-Cambiamenti-
Il regno di Wizard cambiò radicalmente quando fu
eletto il Consiglio dei sei maghi più potenti dell'epoca, alcune
cose riuscirono a migliorare, altre..decisamente no.
A capo di questo Concilio c'era lui, il più
pericoloso di tutti..
William Malfoy,
la persona più viscida ed egoista presente in tutto il mondo.
Alla sua destra c'era l'erede di Wizard, Quin, che
cambiò il suo cognome in Nott.
Lui era quello che mirava alla conquista del mondo,
era la mente che si nascondeva dietro il braccio, era la persona che
aveva segretamente ideato tutto:
la cacciata dei Muggles, la conquista della
terra..denominata da loro Avalon, la creazione del Concilio e la
distruzione di tutte le regole vigenti fino a quel momento.
Il terzo elemento più temuto era Enric Chandler, era
riuscito a possedere i doni dei draghi: la loro forza, la loro
crudeltà e -ciò che spaventava più di tutto gli abitanti di N.A.-
quando era giunto il momento della sua 'trasformazione', Enric
scatenava il fuoco infernale.
Gli occhi diventavano dardi lampeggianti, il calore
del suo corpo saliva a temperature impossibili da misurare, e le mani
iniziavano a pulsare più che mai, facendo fuoriuscire tutto il male
che aveva nel sangue, fino a prosciugare tutte le sue energie e
distruggere ogni cosa posta davanti al suo cammino.
Era un'arma letale, infallibile ma anche
incontrollabile.
Poi vi era il Tesoriere, Nichola Geizhalse, colui che
si era preoccupato di saccheggiare e nascondere tutti i manufatti
magici e storici -delle culture che avevano sterminato per
conquistare quella terra- in una stanza segreta impossibile da
localizzare.
Infine Gola e Accidia, ovvero Jean Cupidé e Thomas
Redford, facevano ciò che riusciva meglio loro..mantenevano la
facciata allegra e spensierata con cui il Concilio si era presentato
al popolo..indicendo balli, feste in onore di alcune pratiche magiche
e banchettando a sazietà.
*
Durante 'la festa del Raccolto' una donna
incappucciata entrò -senza permesso- nella tenda dei sei consiglieri
supremi..
"Ciao Milady mi chiedevo quando ti saresti fatta
viva" esclamò William.
"Sai benissimo il motivo della mia visita
Malfoy, e non è di cortesia" la ragazza dai capelli castani
fissò lo sguardo in quello color ghiaccio del biondo, che si alzò
dal trono per andarle incontro "Sei sempre così seria
Ambascatrice, un po' di divertimento non ti farebbe male"
sussurrò malizioso al suo orecchio.
"Non cederò mai alle tue lusinghe risparmia il
fiato" disse lei inflessibile, senza guardarlo.
"Ancora con le tue supposizioni ?" sbuffò
l'albino.
"Sono certezze..non sei più il ragazzo che eri,
sei stato maledetto Will, lo siete stati tutti e sei"
"Non mi interessa..vedi io ho tutto quello che
ho sempre desiderato..e adesso avrò anche te"
"Non mi avrai mai, non davvero"
"Sei mia promessa Milady, lo sei sempre stata"
"Bene allora, mi avrai ad una condizione :
sparirete per sempre da questo villaggio e creerete caos da un'altra
parte"
"Ahahaha che cosa nobile da parte tua, ma ogni
medaglia ha due facce, salverai questo popolo, ma non tutti gli
altri"
*
Astra stava giocherellando con il coltellino da scout
che le aveva regalato suo padre -quando era ancora in sè- e stava
rileggendo un'incisione sopra il suo letto a baldacchino, un nome di
persona..l'ultima arrivata dell'anno prima, Sophie Gilmore.
Flashback..
"Oh
povera Sophie guardala com'è carina, ti piace stare con gli altri
vero?
Fare
l'amicona e circondarti di gente che ti vuole bene, ma a me puoi
dirlo sai...lo so che sei stufa di recitare la parte della brava
bambina, lo senti questo rumore?
È
il richiamo del sangue.
Vuoi
far del male lo so.
Ma
chi è Sophie ? Una dolce Tassorosso?
Mah,
Te lo dico io chi è, un mostro che aspetta il momento Adatto per
venire fuori" disse Astra, aggiustando una ciocca di capelli
neri sfuggita dalla coda della ragazza.
*
Basta
!
Non
posso restare, qui vivono tutti nel fantabosco, sorridono tutti, li
odio sono così irritanti con i loro problemi su cosa indossare al
ballo di Halloween o con chi andarci.
Mi
sento così arrabbiata, perché devo avere dei problemi reali ?
Perché
non posso pensare anch'io a quelle cose stupide ?
E
perché mi sento vuota ?
La
ragazza legò a casaccio i capelli neri e iniziò a raccogliere tutte
le sue cose in una borsa allargata con la magia.
Spostò
i suoi occhi viola verso la porta quando qualcuno ci bussò sopra.
"Cosa
stai facendo ?" disse il ragazzo più dolce del pianeta Richard
Wallsh
"Devo
andarmene"
"Perché
? Cos'è successo ?" chiese avanzando verso di lei con lo
sguardo confuso.
"Questo
posto non fa per me, io non sono come voi, non riesco ad essere
sempre allegra e spensierata, non riesco ad essere comprensiva, buona
e generosa. Non sono più così, sono cambiata, questa non è più la
mia casa" disse sbattendo nella borsa le ultime cose che stavano
nella scrivania.
"Sophie
dov'è il tuo baule ? Non puoi andartene, fai parte della famiglia,
sei stata smistata qui per una ragione, sei parte di noi !"
"Ricky
ti prego, lasciami andare, non insistere" disse uscendo dalla
sala comune dei tassorosso.
"Almeno
dimmi dove vuoi andare ! Sono il tuo migliore amico Soph, ho il
diritto di preoccuparmi per te." disse il biondo dagli occhi
ambrati seguendola fuori dalla botte.
"Lo
so e sappi che ti voglio bene, ma non sei più costretto a
preoccuparti per me, ho compiuto diciassette anni a maggio ricordi ?"
"Fai
come vuoi, vuoi dormire fuori ? Ok non ti fermerò, ma domattina
mangerai con noi ?"
"Ho
bisogno di un po di spazio Ric, e nella nostra 'famiglia' non ce n'è
abbastanza per me.
Lasciami
volare via" disse voltandosi e correndo via tra i corridoi dei
sotterranei.
Il giorno
seguente il corpo di Sophie Withmore fu ritrovato privo di vita nel
giardino di Hogwarts.
Era stato
decisamente un bel periodo per Astra, si sentì euforica solo al
ricordo.
A volte era così
teatrale.. istigare un suicidio la sera prima di Halloween, ovvero la
notte in cui il velo, tra mortali e creature infernali o dell'aldilà,
è sottile come un nastro di seta..lo stesso che legava i capelli di
Sophie quella notte.
*
A notte fonda,
Raphael con indosso il mantello invisibile 'preso in prestito
senza consenso' di Albus Potter, si stava
dirigendo nella sezione proibita della biblioteca.
Come ogni notte si
diresse nel reparto di incantesimi oscuri e tirò fuori dallo
scaffale il libro che stava cercando : Materia Prima di
Phineas Nigellius Black.
Quel libro conteneva
tutti gli incantesimi dall'inizio della magia fino adesso.
Il ragazzo chiuse il
libro di scatto e sollevò gli occhi verdi verso l'ingresso della
biblioteca, qualcun altro stava entrando per dirigersi nel suo stesso
luogo.
Si nascose sotto il
mantello, mettendo al sicuro il libro, per osservare meglio
l'intruso, odiava essere interrotto nel suo momento contemplativo
della magia e quando Raphael odiava qualcosa era un problema per
tutti gli abitanti di Hogwarts.
L'intruso si fece
avanti e abbazzò il cappuccio della felpa nera.
Una treccia laterale
arancio Weasley fece mostra di sé.
La dolce e tenera
Lucy Weasley stava infrangendo le regole.
Lo stupore, misto a
confusione e curiosità presero il posto della rabbia e per la prima
volta Raphael riuscì a gestire il suo demone interiore.
*
Amadeus si svegliò
puntuale come al solito e iniziò la giornata con una bella doccia
calda, appena uscì dal bagno, già asciutto e vestito a colpo di
bacchetta, una voce annoiata e ancora un po' assonnata esclamò "Non
ci credo sono le sette e mezza e hai già la messa in piega !"
"Louis Weasley
! Per la trecentonovantaquattresima volta IO NON HO LA MESSA IN
PIEGA!"
"Ok, d'accordo
i tuoi splendidi capelli ondulati color biondo rame, sono SOLO
ordinati"
"Bravo, farai
bene a ricordartelo e a sbrigarti, sei in ritardo"
"Sei tu che sei
sempre in anticipo"
"Sono solo
puntuale"
"Sei proprio
Svizzero" mormorò Louis lasciando amaramente il suo bel
lettuccio caldo per addentrarsi nel gelo della stanza.
La sua faccia
dovette esprimere i suoi pensieri, dato che Amadeus sospirò dicendo
"Sei solo uscito dal letto Weasley, non stai affrontando un
Troll in vetta alla montagna"
"Beh per me le
due situazioni si equivalgono"
"Certo come
no..muovi il culo o ti lascio da solo"
"VOLO!"
esclamò il biondo Weasley.
Amadeus nel
frattempo stava riordinando con cura ed esaminando estrema adorazione
i suoi berretti e maglioni di lana. Aveva una specie di fissazione
per quel materiale.. c'avrebbe persino costruito una casa... anzi, in
realtà l'aveva fatto, aveva trasformato una tenda -di quelle che i
bambini usano per gioco- di raso in lana.
Era così piccolo
che quasi se n'era dimenticato, ma l'aveva fatto a casa dei Cupidé,
per dimostrare a Charlotte che sapeva usare la magia accidentale
a piacimento.
"Geizhälse
! Che diavolo stai facendo ?"
"Niente,
niente..ammazzavo il tempo" disse chiudendo il baule e tirando
le tende -con un incantesimo- per nascondere i suoi averi ad occhio
estraneo.
"Andiamo, ho
una fame da lupi" disse Louis seguendolo fuori la porta.
*
Amanda aspettava con
ansia la posta, aveva mandato un gufo della suola ai suoi genitori
per parlargli dello strano sogno che aveva fatto il giorno
precedente, e attendeva una risposta quanto prima.
Per cui non ascoltò
con attenzione il motivo per cui Lily e Alus Potter stavano
discutendo, la sua mente lo catalogò immediatamente in 'faccende
familiari' e passò oltre non appena vide il gufo di ritorno.
Cara Amanda,
per prima cosa mi
preme dirti che sia io che tua madre stiamo bene,
ma la tua lettera
ci ha turbati, vedi c'è una cosa che non ti abbiamo mai detto.
Quando sei
arrivata da noi non avevi nulla appartenente ai tuoi genitori, ma
successivamente siamo riusciti ad ottenere dall'altra famiglia
adottiva le cose con cui gli sei stata affidata.
Dentro la busta
troverai ciò che cerchi.
Baci
papà
Sotto
di esso vi era il timbro con il suo nome : Thomas Benedith
Collins.
Amanda infilò la
mano nella busta, tirò fuori una lettera ingiallita e spiegazzata, e
intravide una coperta, ma non la tirò fuori per non attirare
attenzione su di sè.
Cara Amanda,
mi dispiace
dovermi separare da te, ma sarai più al sicuro lontana da qui.
Con affetto e
l'augurio di una vita piena di gioia
la tua mamma
*
Dominix apparve alle
spalle di Albus, facendo bloccare la discussione in atto "cognatino
!"
Albus odiava
fermamente essere chiamato in quel modo da quel serpeverde
"Cades" borbottò per poi aggiungere "Non hai niente
di meglio da fare, che stare qui a rompere i boccini ?"
"Lo sai che
adoro starti vicino" disse Dox per poi spostare lo
sguardo verso Lily "ciao bellissima"
Albus mimò il
conato di vomito facendo ridere Kailey -seduta di fronte a lui-.
"Ciao amore"
disse Lily saltandogli al collo quando lui le si sedette accanto
-buttando per terra un primino innocente-.
Kailey mimò la
frase di Lily enfatizzando gli occhi a cuoricino e la bava alla
bocca, che la rossa non aveva -o meglio non più, aveva passato
quella fase due anni e mezzo prima-, facendo ridere il migliore
amico.
E mentre Lily e Dox
si sbaciucchiavano come se nessuno li stesse guardando, qualcun'altro
osservava e pianificava la prossima mossa..
"Ehi Nott,
Zabini quand'è la festa di benvenuto ?" chiese Astra
interpretando i pensieri di Scorpius.
"Sabato,
abbiamo già pronti gli inviti e il tema, dobbiamo solo avvisare
Charlotte, che si occuperà del rifornimento del bar"
"E affidereste
un compito così importante ad una Tassorosso ?" disse
sprezzante Astra.
"Ehi faresti
meglio a tacere, qui è l'unica che riesce ad importare illegalmente
ogni genere di cibo e bevanda senza farsi beccare" rispose
Scorpius mentre continuava ad osservare la sua preda.
"Andrà tutto
alla perfezione non preoccuparti, cara" disse Jason.
"Il mio lavoro
è preoccuparmi se il lavoro lo fate voi" disse la ragazza dai
capelli grigi.
*
--Angolo
Autrice--
Ciao
a tutti !
Spero
che vi sia piaciuto il capitolo, l'ho finito ieri notte quindi se ci
sono errori fatemelo presente.
La
mancanza di alcuni personaggi è voluta perché ho preferito non
inserirli tutti in ogni capitolo, ma se pensate che adovrei farlo
ditemelo pure :)
Come
promesso ho dedicato un po' di spazio ai peccati del passato e
continuerò a farlo -non so se a tutti i capitoli o meno-.
Fatemi
sapere che ne pensate.
Baci
Gin
|
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Capitolo 5 *** La festa di benvenuto ***
La festa di benvenuto
THE CURSE OF SEVEN SINS
-La
festa di benvenuto-
Milady e William Malfoy
passarono nel corridoio composto da tutta la popolazione di Avalon,
che ignorante, era felice per quell'unione a cui stava prendendo
parte, intenta a lanciare petali di rose bianche al loro cammino.
Milady
aveva indossato la maschera allegra così bene, che stava quasi
convincendo pure la Sacerdotessa, di essere caduta al fascino del re
della lussuria, ma quella donna era la più anziana del villaggio e
oltre ad essere un'abile lettrice di anime, osservava le stelle e
leggeva da esse il futuro, il presente e il passato, perciò non si
fece ingannare e lanciò la sua contro maledizione -se così si può
dire-.
Andò
avanti col piano che avevano concordato.
La
sacerdotessa sapeva che il suo compito era più importante di tutto
il resto, poco importava che il sangue che stava per maledire era una
diramazione del suo, ebbene si, era la nonna di William e l'avrebbe
condannato a morte con la sua stessa progenie.
D'altronde
Will era cambiato, tutti i Consiglieri non erano più quelli di una
volta, e non c'entrava niente il raggiungimento della maturità, era
un fatto di maledizione..erano maledetti..tutti loro e la loro
progenie a venire.
Risentì
nella mente la conversazione che avevano fatto..
“La
prima figlia femmina che avrai sarà la Salvatrice, non potrai
tenerla con te, per far sì che lui non la contagi o non la uccida”
“Se
ne accorgerà, lui riesce a capire molte delle cose che gli nascondo”
“Faremo
come se fosse morta, ti aiuterò io a partorire e la nasconderò al
mondo”
“Non
dovrai nasconderla a lungo, gli dirò di partire lontano”
“Non
ti lascerà mai andare”
“Lo
so, ma mi ha fatto una promessa prima che io acconsentissi al
matrimonio, la rispetterà !”
“Purtroppo
non posso fare nulla per salvare l'erede maschio, sarà condannato al
peccato”
“Saranno
entrambi condannati : una al bene e l'altro al male”
*
Il
dormitorio dei serpeverde era in subbuglio, ogni serpe dai sedici ai
diciassette anni era stata invitata a prepararsi per partecipare alla
festa d'inizio anno.
Astra
Melodian era stata la prima ad iniziare a prepararsi, con molta
calma, non perché volesse arrivare per prima o perché la troppa
ansia le aveva dettato così, semplicemente si era chiusa in bagno da
mezz'ora per godere del prossimo ritardo e dell'inevitabile
apprensione delle sue compagne di casa, per merito o a causa
sua, dipendeva dai punti di vista.
Tutto
ciò è talmente sublime – pensò ridendo da sotto la doccia.
Anche
nella casa nemica il clima era terrificante, il povero caposcuola
Albus Potter era stato minacciato di morte da sua sorella per aver
detto tranquillamente la frase “E vabbé che sarà mai un buchino
sulla calza!” con tanto di effetto scenico di manganello volante
che continuava ripetutamente a cercare di picchiarlo.
Mentre
Amanda Collins cercava di aiutarlo ad abbassarsi in tempo o a
nascondersi velocemente in caso di un colpo di manganello in
vicinanza.
Come al
solito si erano tutti completamente dimenticati di essere dei maghi e
che avrebbero potuto risolvere il tutto con il controincantesimo, ma
Amanda aveva un totale rifiuto per quella materia tanto che riusciva
ad addormentarsi pure in piedi.
L'unica
che non capiva il motivo di tanto affaticamento per trovare l'abito
perfetto, l'abbinamento cromatico dello smalto con la borsa, dei
collant che inevitabilmente si bucavano quando c'era bisogno di loro,
e di tutte quelle ansie e timori che precedono gli eventi importanti,
era Hallie Redford che, dal dormitorio dei tassorosso, osservava la
sua amica e compagna di stanza Charlotte Cupidè affannarsi a
raggiungere la perfezione, non che non lo facesse in continuazione.
Mentre
a corvonero si erano instaurate anche le più buffe alleanze per
ottenere in prestito piastre, oli lisciatutto, magismalti e chi ne ha
più ne metta. Caso lampante la ritrovata 'amicizia' tra Summer
Webster ed Electra Nott che normalmente si sopportavano a mala pena
per via dell'ossessiva competizione in..
praticamente tutto di quest'ultima.
*
Appena
Charlotte decise di essere perfetta, come il suo cervello comandava,
ergo vestito sfarzoso con tanti strati di tulle sotto alla gonna a
ruota, calze parigine con il bordino di pizzo in tinta con il rosa
chiaro del vestito, scarpe lucide con il tacco e acconciatura
vintage, afferrò la manica del vestito di Hallie, la tirò e se la
portò appresso nei sotterranei.
Ovviamente
la prima cosa che fece, dopo aver passato qualche minuto
nell'osservare le decorazioni made Zabini -ed averle decisamente
approvate-, fu andare al buffet.
Pregustava
nella mente quelle prelibatezze da quando le aveva ritirate la sua
elfa personale dal pasticcere-chef a cinque stelle del bistrot di
Parigi, e non vedeva l'ora di addentare tutto e gustarne i sapori,
assaporando ogni singolo morso e leccandosi il palato e le labbra
imbrattate di tutto quel ben di Merlino.
Amadeus,
vestito di tutto punto, iniziò ad esaminare tutto quell'ambiente
diventato un bordello, esattamente l'opposto di quello che doveva
simboleggiare..una casa fredda che doveva forgiare il carattere -o
almeno questo era quello che pensava lui-.
Ebbene
iniziò a calcolare mentalmente quanti galeoni erano stati sprecati
per dare l'avvio a quell'inevitabile disastro alcolico : osservò il
buffet, trovando la sua migliore amica -dove si aspettava che fosse-
felice come una pasqua intenta ad assaggiare tutte le pietanze,
sorrise e scosse la chioma in direzione della ragazza che in quel
momento aveva le labbra rosse di zuccottini ripieni di lamponi.
Guardò
il tavolo della bisca, dove spuntava in prima fila Astra, che
riusciva a leggere le persone come Fiorenzo leggeva le stelle, e
aggiunse trenta galeoni sulla colonnina apparsa come fumo sopra le
teste degli sfortunati che cercavano di battere l'Invidia in persona.
Voltò
lo sguardo sulle ragazze ballerine che facevano da vetrina al marcio
che c'era lì dentro, ognuna di loro era complice volente o nolente
di tutta la messinscena.
Tutto
questo sfarzo serviva ad uno scopo : dare notorietà a tutti gli
artefici, costruire alleanze e allargare i loschi giri d'affari.
Dus
riusciva a calcolare tutto a mente, non perché avesse
un'intelligenza superiore ai corvonero, ma perché era nato in
quell'ambiente..aveva imparato fin da piccolo che ogni festa lussuosa
nascondeva una trattativa d'affari segreta, e tutti loro erano solo
dei piccoli servitori inconsapevoli della causa.
*
Electra
stava ballando quella musica da discoteca -magica ovviamente- fatta
di suoni amplificati a intervalli irregolari, con un sottofondo di
rumori di strada, di incantesimi che sfasciavano cose o che
rimbalzavano sull'acqua e chi ne ha più ne metta, quelle novità
erano inesauribili strumenti musicali che messi tutti insieme
creavano un misto armonico incredibilmente orecchiabile e ballabile.
“Ehi
bellissima ti muovi leggera come una piuma”
“Wow
Zabini mi stupisci sai usare anche le similitudini”
“Per
te solo il meglio del mio repertorio”
“Oh
non disturbare il tuo cervello, rimettilo in letargo che stava bene
così”
“Balli
con me ?” insistette lui prendendole la vita.
“Non
hai una specie di regola da rispettare ?”
“Regola
? Io non seguo regole”
“Allora
un codice” dalla faccia spaesatamente confusa credette di aver
utilizzato una parola troppo complicata per quel pezzo di troll che
aveva davanti, probabilmente non conosceva alcune parole che lei
riteneva basilari “Mio fratello non ti aveva detto di starmi alla
larga ?”
“Oh..quello
! Più che altro credo fosse un ordine”
“Wow
addirittura un congiuntivo” pensò ad alta voce facendolo irritare.
“Non
ho intenzione di farmi comandare a bacchetta da lui..so quello che
voglio e intendo ottenerlo”
“Beh
nel tuo 'incredibilmente geniale' piano malefico hai dimenticato o
forse non considerato attentamente un fattore”
“E
cioè ?”
“Io
ti dico no, No Zabini, non ballerò, né uscirò, né bacerò mai un
troglodita pezzo d'asino ammuffito come te ! Chiaro ?”
*
Summer
aveva provato il brivido dei riflettori, per la prima volta era
contenta di essere sotto gli occhi di tutti, e molto probabilmente
doveva tutto ai benefici dell'alcol, che Lily l'aveva convinta a
bere. Ed ora era lì, in piedi, sul divano, scalza e con il vestito
svolazzante di pizzo a far girare la testa al ragazzo seduto a terra
di fronte a lei, Raphael Chandler, che la scrutava con aria
soddisfatta.
“Ragazze
ubriache cosa ci può essere di meglio ?” gli disse all'orecchio
Albus osservando con la coda dell'occhio la migliore amica della
sorella, che lo stava fissando spudoratamente attaccata al camino dei
serpeverde.
“Soprattutto
se hanno queste doti nascoste” rispose Raphael ammirando i
movimenti sinuosi della ragazza di fronte a lui.
*
Amanda
sorrise ad Albus, che come attirato da una sirena si alzò
mezzo-barcollante per raggiungerla, lasciando il suo amico senza
preavviso.
La
ragazza vedendolo arrivare giocò con il bicchiere di whisky
incendiario rimasto, poi quando fu ad un passo da lei, sollevò lo
sguardo di scatto.
“E
così sei ancora vivo”
“Così
sembra, credo di dover ringraziare te per questo”
“Già,
anche se avrei potuto fare meglio” disse scolandosi il whisky
rimanente, facendo una smorfia quando le bruciò la gola “Merlino
questa roba non mi piace per niente” disse poi afferrandone un
altro da un vassoio fluttuante e bere mezzo bicchiere in un colpo
solo.
“Beh
pensa se ti piaceva” rispose Albus, lei rise e le fece segno di
seguirla.
Una
volta fuori dalla sala comune, Amanda fece strada verso i
sotterranei, animata dall'impulsività “Dove stiamo andando ?”
“Lo
scoprirai..” disse enigmatica facendosi tradire da un sorriso
spontaneo, di quelli che faceva solo in presenza di Lily.
*
Il
ragazzo dai capelli castani si alzò, afferrò la mano della ragazza
con gli occhi cioccolato per poi tirarla verso di sé.
I due
iniziarono a muoversi a ritmo di musica in quel piccolo spazio tra il
divano e il camino, per poi avvicinarsi sempre di più e finire il
tutto in un inevitabile bacio.
Raphael
le teneva la vita con la mano sinistra, mentre la destra le
attorcigliava la ciocca fucsia.
Summer
riprese fiato e gli si avvinghiò ancora di più, si stavano
letteralmente strusciando uno addosso all'altra, quando un fascio di
capelli rossi apparì davanti agli occhi di Raphael.
Il
ragazzo voltò di scatto la testa e incontrò la visione di Lucy
Weasley tra le braccia di un insulso corvonero di cui al momento non
ricordava il nome, la rabbia divampò come un incendio e
impulsivamente cercò di raggiungere la coppia per dividerla, ma
Summer gli afferrò un braccio guardandolo interrogativa “Dove vai
?”
Lui la
fissò -con i suoi occhi diventati color cremisi- e la scansò senza
degnarla di una risposta, poi combatté con il suo io interiore per
non spaccare la faccia di quel tipo inutile.
Si
limitò a sfrecciargli accanto -urtandolo e facendolo cadere nel
vassoio del ponce- per andare in bagno.
Spalancò
la porta e con un urlo sovrumano frantumò lo specchio con un pugno
ben assestato.
La
stanza si riempì di schegge di vetro, che gli ferirono il viso e le
braccia, mentre la mano colpevole giaceva piena del suo stesso sangue
ancora stretta a pugno.
“Noo,
mi devo calmare ! Mi devo calmare.. non può succedere di nuovo !”
disse prendendosi la testa tra le mani.
*
Astra
si alzò con eleganza e con un sorriso malefico dal tavolo delle
bische, aveva appena vinto trecento galeoni a quelle sottospecie di
uomini, che non avevano la benché minima idea di chi avessero di
fronte stolti ragazzini viziati che mi sottovalutano solo perché
sono una donna, io sono una femme fatale.
Effettivamente era una bellezza particolare, con quel lato
inquietante, ma che riusciva ad attirarli nella sua rete per poi
farli fuori, come un ragno che mangia la sua vittima.
A
proposito di vittima, dove sei Amanda ?
La ragazza dai capelli tinti di grigio perla si guardò intorno ma
vide soltanto una massa di gente scomposta, nessuna traccia della sua
prossima vittima.
L'aveva persa di vista, miseriaccia !
Raccolse ogni galeone, falce e zellino che aveva conquistato per poi
uscire irritata dalla sala.
Come
ho fatto ad essere così stupida !
Era
l'occasione perfetta e io me la sono fatta scappare !
Uscendo fuori dal muro nascosto urtò un ragazzino del quinto anno e
gli ringhiò contro “Toccami un'altra volta e sei morto !”
“Sei tu che mi sei venuta addosso”
“Cosa ti da il diritto di parlarmi ?” sillabò ad un millimetro
di distanza dal suo viso lentigginoso.
I suoi occhi freddi come il ghiaccio fecero arretrare i pensieri del
ragazzo, che abbassò lo sguardo sentendosi inferiore
“Scusa..non..non era...mia intenzio-”
“Risparmia le tue scuse per qualcun altro” disse allontanandosi e
frustandogli di proposito i lunghi capelli in faccia.
*
Il
party stava dando mostra di sè, ogni essere con due gambe e due
braccia stava in pista e scatenarsi come non mai. Tutti -nessuno
escluso- erano ubriachi fradici.
"Dai Lils un altro giro
!" le disse il suo ragazzo all'orecchio.
"Potrei non rispondere
più delle mie azioni Dominix" sorrise lei ingurgitando
quell'ultimo whisky incendiario..e boom !
Lily Luna iniziò a
dimenticare tutto.
*
Dominix,
ubriaco peggio di Hagrid dopo la vittoria della coppa delle case
dell'anno prima da parte del grifondoro, si andò a sdraiare sulla
prima superficie che trovò, ergo il tavolo da biliardo.
Fu lì
che lo trovò -quasi privo di sensi- Kailey Brooms.
“Ci
sei andato giù pesante Cades, vuoi che ti chiami qualcuno ?”
Lui
ignorò la domanda, o forse la sua mente la cancellò nel momento che
arrivò alle orecchie e disse “Sei così uguale a lei...come hai
fatto ?” disse biascicando ogni parola.
“Ma
simile a chi ?” disse esasperata pensando mi dite tutti la
stessa cavolo di frase.
“Alla
ragazza nel quadro”
“Quadro
? Quale quadro ?”
“Lady
Arabella, è un quadro antico ne esiste una copia soltanto..si dice
che fosse la ragazza più bella del villaggio e che scomparve nel
nulla a diciassette anni”
“Dove
si trova ? Posso parlarle ?”
“Nello
studio del professor Thomas, ne è innamorato”rise come uno
psicopatico di fronte alla sua vittima “Ma parlarci..non credo sia
possibile, è protetta da un incantesimo d'occultamento, non si muove
mai, apre gli occhi di tanto in tanto, ma comunque non esprime nulla
di più”
“Nessuno
ha mai provato a liberarla da tale tortura ?”
“A
nessuno è mai importato, d'altronde era la sua bellezza che li
spingeva a cercarla”
*
Nel frattempo Scorpius aveva
osservato la sua prossima vittima ed era arrivato il momento di
entrare in azione.
*
---Angolo
Autrice---
Scusate
per l'attesa ma non mi funzionava l'internet del computer.
Finalmente
ho potuto pubblicare, spero che il capitolo non vi risulti
confusionario perché si parla di tutti i personaggi
contemporaneamente, ma non avrei saputo esprimerlo in altra maniera.
Per
qualsiasi cosa chiedete pure.
Baci
Gin
|
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Capitolo 6 *** Perché la sbronza non è mai un bene ***
4
THE
CURSE OF SEVEN SINS
-Perchè
la sbronza non è mai un bene-
Il mattino seguente Lily si
svegliò con un cerchio tremendo alla testa, lo sguardo appannato e
lo stomaco in subbuglio, si girò dall'altra parte e socchiuse un
occhio.
L'altra parte del letto era
occupata e la rossa sorridendo si avvicinò al suo ragazzo,
fregandosene di tirarsi appresso il lenzuolo per coprirsi, gli
accarezzò la schiena e la spalla destra, mentre con dolcezza
sussurrò "Dox tesoro svegliati"
Il ragazzo si mosse e sbucò
la testa bionda fuori dal lenzuolo.
Ma quel biondo non era della
stessa tonalità dell'erede dei Cades, bensì quella del suo migliore
amico, l'erede dei Malfoy.
"OH CAZZO !"
esclamò Lily scattando all'indietro e cercando il lenzuolo per
coprirsi, mentre lui si puntellava sul gomito osservandola con il suo
solito ghigno "Sembri sorpresa"
"SEMBRO ?
Sembro..sembro...LO
SONO ! Per quale motivo sei nel mio letto ?"
"Non
eri così ingenua stanotte tesoro"
"Tu..tu
ti ricordi tutto ? Eri consapevole ? E per che cazzo di motivo non ti
sei fermato ?"
"Non
sono un santo e non ero nemmeno sobrio quindi..è stato divertente
piccola Potter"
"Sei
uno.. stronzo ! Sono la ragazza del tuo migliore amico ! Oddio..lui
non lo deve venire a sapere" disse avvicinandoglisi
minacciandolo con l'indice.
"Ti
prego... io lo amo" disse con voce supplicante mordendosi le
labbra.
"Certo"
disse Scorpius, ghignando e alzandosi -mostrandosi in tutta la sua
nudità- per andare in bagno.
Lei
l'osservò e suo malgrado non
trovò nemmeno un'imperfezione su quella massa muscolare tonica e
possente.
La porta
fu chiusa e Lily si gettò di nuovo sul letto, gemendo di
frustrazione e nascondendosi sotto il lenzuolo.
Scorpius
tornò dal bagno e scoppiò a ridere sentendola parlare da sola -o
meglio insultarsi da
sola-, con un ghigno malvagio le tolse il lenzuolo di scatto.
Strillò
e poi esclamò"Non puoi farlo" cercando di coprirsi
inutilmente.
"Dici
?" rispose aggiustandosi un finissimo capello argenteo,
afferrandola per la caviglia e con uno scatto tirandola a sé "Sei
in mio potere Lily Potter e ora farai tutto quello che ti dirò se
vuoi mantenere il tuo segreto al sicuro"
Lei
digrignò i denti "Arrg” e poi guardandolo male disse “...che
cosa devo fare ?"
"Per
iniziare, direi che una replica di questa notte sia d'obbligo"
lei lo guardò esterrefatta con gli occhi e le labbra spalancate "Beh
se devi sentirti colpevole almeno dovresti ricordarne il motivo"
disse ammiccando "la doccia andrà benissimo" continuò
imperterrito caricandosela su una spalla.
"È
Dox, siete quasi fratelli, state sempre insieme. Tu, lui, Nott e
Zabini siete un quartetto, come puoi fargli questo ?"
"Sono
fatto così, mi prendo tutto ciò che voglio" disse
entrando nella doccia già calda -che aveva acceso prima- lasciando
scendere la ragazza direttamente sotto il getto d'acqua.
I
capelli ramati divennero quasi neri, mentre quelli biondi argentei
divennero di un biondo cenere.
Il
ragazzo dagli occhi di ghiaccio le si avvicinò, le cinse la vita,
stringendosela addosso e la baciò con impeto, appoggiandole la
schiena e la testa alla parete della doccia.
"Ti
bacerò come lui non ha mai fatto" le disse staccandosi dalle
labbra per incanalare ossigeno, mentre poggiava la fronte alla sua e
incastrava gli occhi nei suoi.
"Ti
scoperò così intensamente da farti scoppiare il cuore"
"Sei
un bastardo" dandogli una spinta sulla spalla per levarselo di
dosso, ma lui era troppo forte..
"Ne
sono consapevole" disse riprendendo a baciarla con più foga di
prima.
Più lei
provava a respingerlo, più lui la stringeva a sé, erano arrivati al
punto in cui ogni singolo lembo di pelle dell'una toccava quello
dell'altro e Lily Luna non poté più nulla.
Alzò lo
sguardo verso di lui e quel che ottenne fu la cosa peggiore che le
potesse capitare 'Lo sguardo che conquista' -e non era quello di
Flynn Rider del cartone animato Rapunzel..si, Lily era appassionata
dei cartoni dei babbani- gli occhi azzurro-grigio erano diventati
argento liquido, e inevitabilmente la ragazza cadde preda di
quell'incantesimo perdendo un battito cardiaco.
Scorpius
ghignò come gli era stato insegnato dalla nascita ed entrò in lei
con un'unica spinta.
"Niente
preliminari oggi" rispose allo sguardo sorpreso di lei.
Lily
aveva perso la capacità razionale e con lo sguardo perso si beava
delle sensazioni di piacere che le inviava Scorpius.
La parte
di lei che voleva combatterlo, scansarlo e farlo riflettere si era
persa nei meandri del suo cervello e ora era solo il suo punto più
interno a comandare, e lei, schiava di esso accettava le spinte
energiche, i baci e le carezze che le stava donando un ragazzo
diverso dal suo fidanzato.
Lily non
era mai stata con nessun altro al di fuori di Dominix, si erano messi
insieme tre anni prima, -dopo una frequentazione segreta di un mese,
per evitare l'ira funesta di James Sirius- e mai avrebbe pensato di
provare quelle cose nelle braccia di un altro.
Fondamentalmente
mai avrebbe pensato di tradire Dominix.
E
soprattutto mai avrebbe pensato che l'avrebbe tradito con Scorpius.
*
Amanda si svegliò tutta indolenzita e
capì il perché solo quando aprì gli occhi, era su un freddo
pavimento del castello, al momento non capiva bene quale, perciò si
mise seduta per osservare meglio la stanza e scoprì di non essere
sola.
"Mmm..ci siamo addormentati alla
fine" esordì Albus dopo che lei l'ebbe svegliato con uno
strattone da troll, passati i primi momenti di confusione.
"Come sarebbe a dire ? Che diamine
ci fai tu con me ?" l'accusò immediatamente.
"Non ricordi ?" disse
sbadigliando "Mi ci hai portato tu" disse stropicciandogli
gli occhi.
"Che cosa è successo ? Perché
siamo rimasti qui ?"
"Stavamo chiacchierando..quando
Ethan saprà che ho passato una notte in bianco per chiacchierare
con te mi prenderà in giro per mesi interi"
"Che diamine vuoi che mi freghi di
quell'idiota pervertito di Finnigan"
"Che ne sai che è un pervertito
?"
"Anche se non l'avessi saputo ora
mi hai dato la conferma"
"Eri molto più simpatica questa
notte..comunque" disse prima di alzarsi di scatto "visto
che io so essere gentile" disse tendendole una mano che lei
prese, facendo una smorfia "grazie".
Percorsero un primo tratto del
corridoio in silenzio, poi Albus ruppe il ghiaccio “Come facevi a
conoscere la posizione del rifugio segreto di Helga Hufflepuff ?”
“Se mi prometti di non dirlo a
nessuno e di non portarci nessuno te lo dirò”
Lui la fissò con quello sguardo verde
smeraldo disarmante e le sorrise prima di mettersi una mano sul cuore
e alzare l'altro braccio all'altezza delle spalle -aprendo bene la
mano per far vedere che non stava incrociando le dita- disse “Giuro”
“Tempo fa ho trovato un libro in
biblioteca che parlava della presunta relazione segreta tra Helga
Hufflepuff e Salazar Slytherin, diceva che si rifugiavano in una
stanza segreta all'interno dei sotterranei, così ho fatto delle
ricerche e ho trovato una mappa”
“Hai fatto tutto da sola ?” disse
spalancando gli occhi verdi che luccicavano di stupore, curiosità e
sotto sotto anche ammirazione per quella ragazza dall'apparenza
timida e isolata, che nascondeva tanti segreti e un carattere
sorprendente.
Forse iniziava a capire come mai sua
sorella l'avesse scelta come migliore amica.
“Per curiosità di cosa abbiamo
parlato stanotte ?” chiese Amanda, arrotolandosi una ciocca di
capelli per il nervoso, temeva di aver detto troppo, di non aver
chiuso la bocca ed essersi sputtanata con le sue stesse mani.
“Non preoccuparti so mantenere un
segreto”
“Albus” disse lei bloccandogli la
strada, piazzandoglisi di fronte e poggiando una mano sul suo petto
“Se ti chiedessi di dimenticare ciò che ti ho rivelato su di me,
qualsiasi cosa essa sia, lo faresti ?”
“Non capisco perché ti fai tutti
questi problemi, davvero non”
“ALBUS !” lo richiamò all'ordine
come fosse un bambino che aveva perso la strada “Lo faresti ?”
“Certo” disse sorridendo.
Lei annuì e ripresero a camminare
verso la sala grande per la colazione, solo appena salirono al primo
piano si accorsero di essere agghindati a festa. Così con un colpo
di bacchetta, Al trasfigurò il loro aspetto trasandato e
abbagliante in un normalissimo completo scolastico, aggiustò i
capelli e le facce di entrambi, meritandosi un sorriso da parte della
sua compagna di avventura.
*
Seduto al tavolo dei
Grifondoro, con la testa bassa, lo sguardo rivolto al piatto vuoto e
la mano fasciata tra i capelli, Raphael stava ripensando al solito
incubo, che lo teneva sveglio per metà della notte, in cui non
riusciva a contenersi e scoppiava in uno dei suoi attacchi d'ira -o
come diceva suo fratello Gabriel episodi-.
Ma quando una mano iniziò a
scompigliargli i capelli dovette smettere di pensare per fulminare
il/la disturbatore/trice -i suoi capelli erano sacri tutti lo
sapevano !-
Alzò gli occhi e vide uno
sguardo furbetto dagli occhi azzurri “Dovevo immaginare che fossi
tu”
“Lo sai che solo io posso
toccare i tuoi preziosissimi capelli, Raph”
“Cosa vuoi Kay ? Quando
sei affettuosa è perché vuoi sempre qualcosa”
“Primo non è
assolutamente vero ! Io sono sempre affettuosa, secondo : hai visto
Al ? Terzo..ok mi serve un favore”
“Lo sapevo” esclamò il
moro “Comunque Al non ha dormito in camera stanotte”
“Oh si sarà finalmente
trovato una donna ! Ginny sarà contentissima” sorrise a trentadue
denti.
“Il tuo fare amicizia con
le nostre madri mi inquieta un po'”
Lei lo ignorò sventolando
una mano come se fosse una mosca “Allora mi aiuterai ?”
“Cosa ti serve ?”
Lei gli fece segno di
avvicinarsi perché era sicuramente qualcosa che non doveva essere
sentito da orecchie estranee “Devo entrare nell'ufficio di Thomas
per prendere in prestito una cosa”
“Vuoi rubare il quadro di
Arabella ?”
“Come fai a sapere del
quadro ?” si stupì lei dimenticando la segretezza.
“Sono un ragazzo Kailey,
tutti conoscono Il quadro”
“Bene..comunque ci serve
un piano”
“Lascia fare a me”disse
facendole l'occhiolino.
Quella era la distrazione
perfetta che stava aspettando per fuggire dai suoi demoni.
*
“Quello chi era ?”
“Oh ciao Dus, non si
saluta più eh ?”
“Se..se
convenevoli..allora ?”
“Chi ? Edmund ?”indicando
il ragazzo di grifondoro che se n'era appena tornato al suo tavolo.
“Si quello, che
voleva ?”
“Mi ha chiesto di uscire”
disse Charlotte sorridendo.
“Non ci vai !” ordinò
perentorio.
“Come sarebbe ?”disse
lei rimanendo spiazzata.
“Non puoi andarci..nemmeno
lo conosci !”
“Beh un appuntamento serve
a questo”
“Non mi piace. Ha la
faccia da zuccone”
“Non mi importa, non puoi
decidere per me”
“Si che posso, ne ho tutto
il diritto”
“Come..come ?” disse
enfatizzando il gesto di non aver sentito bene mettendo una mano ad
amplificare il suono dell'orecchio destro.
“Lo sai benissimo, non
fare la finta tonta”
“Senti saremo pure amici
da una svaria di tempo ma non puoi decidere per me è la mia vita !”
“Invece posso, è scritto
nel contratto”
“Contratto ? Quale
contratto ?”
Lui rimase interdetto e la
fissò a bocca aperta “Tu non..non te l'hanno detto ?”
“Di che diamine parli
Amadeus ?”
“Sei la mia futura sposa
Charlotte, credevo lo sapessi”
“Cosa ?!”
“Beh dai che ti aspettavi,
i nostri genitori non vedevano praticamente l'ora di unire le due
famiglie da quando si conoscono..quest'estate mi hanno detto le loro
intenzioni e mi hanno fatto firmare..non che io avrei-” Dus smise
di parlare perché Lotti si alzò di scatto -non senza afferrare
prima l'ultimo cornetto- “Dove vai ?” chiese il ragazzo
seguendola.
“In Guferia ! Nessuno
decide della mia vita senza parlarne prima con me !” esclamò
ingoiando il cornetto praticamente intero.
**
--Angolo
Autrice--
Buona sera gente !!
Stavolta non sono in ritardo
=D
Spero che il capitolo vi
piaccia, è praticamente il continuo di quell'altro.
Baci
Gin
|
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Capitolo 7 *** Perché essere normali quando si può essere fuori di testa ? ***
6
THE
CURSE OF SEVEN SINS
-Perché essere normali quando si può essere fuori
di testa ?-
Astra Melodian percorse tutti i corridoi dai sotterranei al piano
terra, circondata da un aurea scura, tetra e opprimente, tutti quelli
che incrociavano la sua strada sentivano la felicità -che li animava
fino a poco prima- svanire nel nulla per far prendere il posto a
un'angoscia, mista a tristezza con tanto di ansia, depressione e un
magone all'altezza dello stomaco.
Astra era arrabbiata contro il mondo, e ciò amplificava il suo
potere senza che lei se ne accorgesse, ovunque andasse la sua aurea
nera s'insediava negli animi altrui, e se sene fosse accorta tutto
ciò avrebbe di gran lunga migliorato il suo umore.
Ma lei era troppo arrabbiata per pensare o sentire ciò che accadeva
al suo passaggio, perché tutto ciò che riusciva a pensare era :
perché non stava riuscendo nella sua impresa ?
Quella ragazza riusciva a volatilizzarsi sempre !
Entrò in sala grande e si sedette al suo posto, poi ebbe
un'illuminazione divina -o meglio proveniente dagli inferi-, un nuovo
piano si stava formando nel suo cervello..
Non si sarebbe più concentrata su un bersaglio alla volta, adesso
tutti erano le sue possibili vittime, anche solo per aver osato
sfiorarla con lo sguardo.
Da sotto il tavolo incantò uno stormo di uccelli e lo indirizzò
contro Lorcan Scamandro.
Il quale si ritrovò a correre per la sala.
Astra aggiunse un incantesimo che strappava i vestiti non appena ci
si muoveva, e così Lorcan si ritrovò a correre nudo, per poi essere
placcato da quegli uccellacci e fare una figuraccia con tutta
Hogwarts.
La ragazza nascose immediatamente la bacchetta e si unì
alle risate generali, mentre scattava una foto alla sua vittima, per
poi attaccarla successivamente nell'album delle sue imprese.
Ah, la giornata sembrò rigenerarsi e tornare
soleggiata, canticchiò tra sé il suo motto: "Una cattiveria al
giorno toglie il malessere di torno" -si, ne aveva modificato
uno babbano, ma i maghi che ne potevano sapere- e inizio a
mangiucchiare la sua colazione.
*
Lily non raggiunse mai l'aula di storia della magia
perché fu rapita da una mano sbucata fuori da una stanza in disuso.
Scorpius la liberò solo dopo aver insonorizzato e
bloccato la porta.
"Senti questa cosa deve finire ! Non ho intenzione
di essere la tua schiava"
Lui ghignando l'attirò verso di sé e iniziò a
tempestarle il collo di baci.
"No
! Tu non puoi-" Si baciarono rubandosi
l'aria a vicenda, mordendosi e succhiandosi lingua, labbra e pelle
"Fare così"
Come al solito
lui prese il comando e le fece poggiare le ginocchia ai lati del suo
bacino, le alzò la gonna lanciando le mutande sull'altro lato della
stanza.
"No"
sussurrò lei quando infilò un dito nella sua femminilità
continuando a tirarle il labbro inferiore con i denti "Scorp"
gemette lei buttando all'indietro la testa.
"Ormai sei
in mio potere"
Lui la staccò da
sé e la fece stendere su un banco qualsiasi.
La guardò
dall'alto e si avventò su di lei come il falco predatore.
Lei gli infilò
le mani nella parte posteriore dei pantaloni e li tirò giù mentre
lui si slacciava il bottone e la zip.
Lei allargò le
gambe e gli tolse i boxer, per toccare quel culo statuario.
"Questo non
significa nulla comunque" disse Lily staccandosi per respirare,
alternando lo sguardo dagli occhi grigi, alle labbra rosse e gonfie
di Scorp.
"Tu mi vuoi,
anche se non vuoi ammetterlo, io lo so" esclamò strappandole la
camicetta e dandole un bacio sulla parte lasciata scoperta dal
reggiseno.
Lei gli strinse
il sedere e sospirò di piacere, poi ad un tratto entrò
in lei senza delicatezza, con uno scatto secco, senza lasciarle il
tempo di trattenere il suo nome.
Iniziò
a spingere come un forsennato facendole andare in pappa il
cervello.
Aumentò il ritmo mentre lei continuava a venire senza
ritegno aggrappandosi ai suoi fianchi con le gambe.
Quel
bastardo aveva ragione, Dox non l'aveva mai fatta uscire fuori di sé,
non le aveva mai dato tutto quel piacere, ma si sbagliava di grosso
se pensava che lei era diventata di sua proprietà, perché lei amava
Dominix, stavano insieme da tre anni, lui era la sua vita.
A
Scorpius non bastò farla venire così spudoratamente, ne voleva
sempre di più, la trascinò per terra mettendola a carponi, la
penetrò da dietro con prepotenza facendola venire per la quinta
volta.
Dopo
parecchie spinte in cui la ragazza urlò come non mai e lui venne
inondandola col suo seme.
Scorpius
si lasciò cadere a terra di schiena trascinandosi Lily addosso, che
si chiese se si potesse morire in quel modo.
Appena ripresero
fiato si sbrigarono a rivestirsi e a rimettersi in ordine -nessuno
doveva sapere-.
Perfetto ora
ricominciano i sensi di colpa..
*
"Si può
sapere che fine avevi fatto ?" esclamò Amanda "Ti sei
appena fatta una sveltina con Dox ? Hai un succhiotto enorme, le
labbra gonfie e gli occhi lucidi"
"Succ..cosa
? Bastardo ! L'ha fatto apposta !" sobbalzò Lily prendendo lo
specchietto che le aveva offerto la sua amica per controllare.
"Beh è suo
diritto farlo no ?"
Lily si girò più
volte in corridoio e poi prendendo il polso della sua amica entrò in
un aula a caso -rigorosamente vuota- "No ! Per niente" poi
si girò e lanciò un muffliato alla porta "perché non ero con
Dominix"
"Hai..tradito
Cades ?" esclamò la castana stupefatta spalancando gli occhioni
verdi.
Lily infossò la
faccia tra le mani e si sedette a terra -sussultando per il dolore al
sedere- "Si, e ci sto malissimo, perché non è stata colpa mia
! Non ero consapevole capisci ? Ero ubriaca alla festa e lui invece
sembra averlo progettato."
"Ma..chi ?"
"Malfoy..quel
merdoso.. e ora mi ricatta, mi obbliga a fare sesso con lui...beh non
è che mi faccia del male, s'intende, però sono la ragazza del suo
migliore amico come può fargli questo ?"
"È bravo a
letto ? "
"Non è
questo il punto"
"Lo prendo
per un si"
Lily la fulminò
e Amanda alzò le braccia.
"Il punto è
che io Amo Dominix e Odio Scorpius"
"Beh
l'importante è ricordarselo"
*
Kailey Brooms si
alzò dal banco di trasfigurazione così rapidamente da shoccare
Raphael -suo compagno di banco-, per raggiungere la sua preda.
"Ehi Nott !"
urlò per farla bloccare
La mora si girò
e la guardò confusa "Non do ripetizioni"
"Non era
quello che ti stavo per chiedere" disse avvicinandosi "Ho
bisogno di sapere una cosa e mi hanno detto che tu sai tutto, ti
chiamano Electripedia non so se lo sai"
Lei gongolò
soddisfatta ghignando alla faccia della sua amica-nemica Rose, che
girò i tacchi indignata di essere considerata seconda a qualcuno
"Si, so anche questo"
"Bene,
volevo sapere se esiste un incantesimo..che ridà la voce a un quadro
su cui vi è stata apportata una maledizione"
"Portami da
questo quadro" disse Electra, d'altronde era la curiosità fatta
persona e quella ragazza sembrava essersi immischiata in qualcosa di
grande.
"Ci vediamo
domani a mezzogiorno nella stanza delle necessità" disse Kay
raggiungendo Albus e Raphael per farsi dire le ultime novità
sull'operazione Mangusta -si, Albus adorava dare nomi assurdi per le
'missioni segrete'-.
*
Hallie stava
stravaccata come suo solito sul divano della sala comune dei
Tassorosso ascoltando mezza frase si e cinquanta no dello sfogo di
Charlotte..
"Com'è
possibile, ti chiederai tu, che quegli stronzi manipolatori non mi
abbiano detto nulla !
Si tratta di Me,
si tratta del Mio futuro..dove siamo nel 1800 ?
Chi diamine fa
ancora i matrimoni combinati ?!
Mon Dieu je ne
s'sais pas, comme vous vous'est venu à l'ésprit ?! S'est incroyable
!
Je n'ais pas mot
!"
"Si,
infatti" mormorò Hallie, era tutto ciò che continuava a
ripeterle ogni tanto per far capire che la stava ascoltando, anche se
in realtà stava pensando a tutt'altro.
Come per esempio
al fatto che un corvo assomigliasse ad una scrivania, che cosa buffa
da pensare.
"Ah eccoti
finalmente ! Ciao Lottie" interruppe i pensieri di entrambe Fred
Weasley.
"Ciao
Freddy"salutarono entrambe.
"Hal, Pix ti
sta cercando di nuovo per tutto il castello, dice che ha un altro
dubbio su come dipingere le rose" disse perplesso il ragazzo.
"Oh quel
poltergeist ! Non fa mai alla lettera quello che uno gli
chiede..continueremo la nostra chiacchierata più tardi Cha, ho un
progetto da portare a termine"
Hallie si alzò
dal divano, per la prima volta nell'arco della giornata, e raggiunse
Pix, lei non si sa come sapeva sempre dove andare e dove trovare
qualcuno, e Pix era sempre il più facile da trovare.
"HALLIEEEE....HAL...LIEE...Halliehalliehallieee"
"Ciao Pix"
"Ciao regina
di fiori" disse inchinandosi, facendo quasi sparire il suo naso
al piano inferiore.
"Mi hanno
detto che mi cercavi"
"Si, mia
regina, mi sono dimenticato il colore delle rose"
"Le volevo
dipinte di verde..mi sono sempre chiesta perché le rose non fossero
verdi"
"Che cosa
meravigliosa da dire, mia regina"
"A si ?"
chiese illuminandosi in un sorriso che fece battere forte il cuore
morto del mezzo fantasma.
"Certamente,
ora andrò a riempire il castello di rose verdi"
"Come farei
senza di te Pix ?"
Lui arrossì e
indossò il suo mantello -appena apparso dal nulla- e iniziò a
dipingere le rose di verde.
*
Summer stava
osservando la finestra in attesa della pioggia, tutto quello studio
le metteva un senso di noia assoluto, e sebbene fosse una corvonero,
bramava un'eccitante avventura.
Con la coda
dell'occhio vide un movimento sospetto nella stanza alla fine del
corridoio e incuriosita si avvicinò per sbirciare meglio senza farsi
vedere.
Il ciuffo
arruffato inconfondibile di Albus Potter si mosse in tutte le
direzioni prima di sparire all'interno dell'aula misteriosa.
Che diamine ci
fa Potter in un'aula sconosciuta ?
Si avvicinò meglio e riconobbe lo studio del professor Thomas.
Che diamine ci
fai Potter nella stanza di Thomas se lui ha lezione con il primo ?
Si affacciò e lo vide parlottare con il suo amico Raphael, stavano
entrambi fissando un quadro, entrò chiudendosi la porta alle spalle
e disse "Non vi hanno insegnato a tenere un terzo di guardia ?"
"Summer !" disse Raphael stupito.
"Non che siano affari tuoi ovviamente, ma Kailey sta bloccando
Thomas davanti la sua aula con delle finte domande sulle sue prodezze
della seconda guerra magica" disse Albus.
Lei scosse la testa, ovviamente in un piano di quei due non poteva
mancare la Brooms.
"Allora che state guardando ?" disse avvicinandosi a quel
quadro "Perché la vostra amica si è fatta fare un quadro nella
stanza del professore di difesa contro le arti oscure ? Cos'è una
sua figlia illegittima ?"
"Non credo, altrimenti avrebbe la carnagione scura non trovi ?"
disse Raph.
"Mmm..giusto..allora vi muovete ? Qualsiasi cosa siete venuti a
fare ?"
"Dobbiamo prendere in prestito il quadro"
"Vuol dire rubare"
"Se volevo dire rubare l'avrei detto no ? Ci serve solo per
qualche ora" disse Albus.
"Beh allora fatelo no ? Che aspettate l'arrivo di Thomas ?"
"È bloccato, incollato al muro"
"Sbaglio o siete maghi ? Sbloccatelo no ?"
Entrambi si guardarono e lei esasperata appurò mentalmente che la
sua teoria era esatta : le donne sono nettamente più intelligenti
degli uomini.
Rise e sbloccò il quadro dalla parete al secondo tentativo.
"Grazie" sorrisero i grifoni "Ah, ovviamente rimane
tra noi, eh ?" aggiunse Raphael.
"Filate"
*
I Corvonero e Tassorosso del sesto anno stavano per concludere la
lezione di erbologia.
Amadeus stava cercando di svolgere il suo compito con la sua compagna
di laboratorio, con tanto di smorfia e disappunto per gli insettini e
lo sporco che stavano infestando il suo campo vitale, dipinta sul
viso.
"Oh andiamo non puoi essere arrabbiata con me per sempre !"
brontolò Dus
"Certo che posso, tu lo sapevi e non me lo hai detto, che razza
di migliore amico sei ?" ribatté acida Charlotte.
"Guarda che io ci sono dentro come a te"
"Beh potevi non firmare..ti è stata data una scelta e tu hai
fatto quella sbagliata !"
"Cos'è ti repelle così tanto l'idea di stare con me ?"
"Cosa ? No.. io.. non"
"Vaffanculo Lotti" disse togliendosi i guanti protettivi
per iniziare a disinfettarsi spruzzando l'Amuchina di nonna
Acetonella ovunque, facendo ridere Hallie Redford e Lucy Weasley lì
accanto.
"Non è quello che ho detto" bisbigliò Charlotte
mortificata "È solo che sono arrabbiata, non voglio sposarmi
per un contratto"
"Lo so che sogni l'amore, e non nego che piacerebbe anche a me,
ma ho pensato meglio te che una mucca ammaestrata arrampicatrice
sociale"
"Già..meglio te che un vecchio barbuto e panzone"
Scoppiarono a ridere dimenticandosi del professor Paciock e
dell'Amuchina.
**
--Angolo autrice--
Ciao a tutte/i !!
Come state bellezze ?
Ho messo tutti i personaggi sono fiera di me..
Che dite vi è piaciuto ? Sono riuscita a interpretare bene i vostri
personaggi ?
A presto
Baci
Gin
|
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Capitolo 8 *** Le verità di Arabella ***
6
THE
CURSE OF SEVEN SINS
-Le verità di Arabella-
"Ok ora dove si va ?"
chiese con un sorriso sornione Summer
"Cosa ti fa credere di
poter partecipare ?" chiese Albus prendendo un lato del quadro
"TU non vieni"
disse semplicemente Rapahel afferrando l'altro.
"Io vengo."
"No non vieni"
"Bene, allora vado a
dire al professor Thomas che siete entrati di straforo nel suo
ufficio per rubare un quadro a lui molto caro" disse ghignando e
incrociando le braccia sotto al seno.
Raphael strinse gli occhi a
due fessure e iniziò a sbuffare fumo dal naso, mentre Albus la stava
squadrando con un sopracciglio alzato "Ahh ! E va bene..ma non
potrai dire nulla di quello che sentirai a nessuno, nemmeno ai
fantasmi o agli elfi" disse Albus.
"Andata" disse
sorridendo "Allora ? Destinazione ?"
"7° piano, Stanza
delle necessità" disse Raphael sbuffando "Sappi che se
rovinerai tutto ti verrò a cercare"
"È una minaccia ?"
"Un avvertimento"
*
"Dove stai
andando ?" chiese Rose tampinando la Nott
"Non sono
affari tuoi" tagliò corto Electra
"Ma sono la
tua migliore amica" ribatté la Weasley incapace di sentire un
no come risposta.
"E sai
benissimo che odio la gente che mi si accolla e tu lo stai facendo !"
"Sono
semplicemente curiosa"
"No sei
un'impicciona cronica ma sta volta non puoi seguirmi" disse
camminando più veloce.
Rose rimase ferma
per qualche minuto per farle credere di averla avuta vinta, per poi
continuare a seguirla in silenzio.
Che diavolo
stai combinando Nott ?
Qualcosa di
illegale ?
Ti sbatteranno
fuori e finalmente sarò la ragazza più intelligente della scuola.
*
"Finalmente ! Mancavi
solo tu" disse sprezzante Electra
"Sai è stato piuttosto
difficile scrollarsi di dosso Dean Thomas, credevo di essere stata io
a tampinare lui, ma mi sa tanto che è il contrario"
"Sisi bando alle ciance
perché sono qui..anzi siamo qui ?"
"Togli il velo Al"
Il panno bianco scoprì il
volto di una ragazza..
Arabella Pendragon
la ragazza aprì gli occhi e
li voltò immediatamente sulla figura davanti a lei, la sua
copia..Kailey.
Avevano entrambe gli occhi
di un azzurro intenso e i capelli castani, e sebbene la pelle della
ragazza nel quadro rasentasse la perfezione di una porcellana in
quanto a candore e beltà, erano l'una lo specchio dell'altra.
"È uno scherzo ? Mi
hai fatta venire qui per cosa ? Ammirare te stessa ?" disse
stizzita Electra
"Quella non è lei, c'è
scritto il nome usa gli occhi oltre al cinismo" le rispose
Raphael
"Va bene..allora hai
detto che non può parlare a causa di una maledizione no ?"
"Esatto"
"Ok, proviamo con
Finite Incantatem !"
Arabella provò ad aprire la
bocca ma non ci riuscì
"Ok, ci vorrà più
tempo del previsto.." disse Electra iniziando a formulare tutti
gli incantesimi da lei conosciuti di magia bianca.
Dopo una ventina di minuti
Albus e Raphael si erano messi seduti a giocare agli scacchi dei
maghi, Kailey stava fissando Arabella cercando di comunicare con lei
con gli occhi, mentre Summer stava stesa a pancia in sotto sul
tappeto per osservare la Nott che si scervellava.
*
Nel frattempo
Hallie Redford era stata convocata nell'ufficio di Gazza.
"Che cosa
vuole ? Lei non ha nessun autorità per punirmi, lei esegue solo gli
ordini della preside, che fra l'altro non mi ha chiamata nel suo
ufficio e fino a prova contraria sono innocente per qualunque accusa
infondata di cui lei mi voglia accusare" disse continuando a
limarsi le unghie.
"So
benissimo che è innocente signorina Redford, l'ho chiamata qui per
discutere del suo ascendente sul Poltergeist"
"Uhm e cosa
ci sarebbe da 'discutere' ?"
"Voglio fare
un accordo con lei, non mi sembra una a cui piace fare scherzi, come
il suo amico Weasley, le do l'opportunità di far passare dalla
nostra parte Pix"
"La nostra
parte ? Scusi se glielo dico ma Pix sta già dalla mia parte e lei
non mi è utile in alcun modo" disse alzandosi e congedandosi
con il capo.
"SE NE
PENTIRÀ AMARAMENTE SIGNORINA REDFORD ! IL GIORNO IN CUI LE SERVIRÀ
IL MIO AIUTO SARÒ FELICE DI NEGARGLIELO !"
"Allora ?
Che voleva quel magonò ?" disse Fred Weasley accorrendo subito
al suo fianco non appena si allontanò dall'ufficio della zecca.
"Un favore"
rispose lei prendendolo per mano.
"Un favore ?
Che favore ?" disse lui fermandosi e fissandola preoccupato.
"Calma
Freddie" gli disse mettendogli le mani sul petto "Ho
rifiutato la sua proposta, voleva comprarmi per far diventare Pix uno
che segue le regole"
"Pff non
accadrà mai come può anche solo pensarlo"
"È quello
che ho detto anche io" disse lei afferrando i lembi del suo
mantello per tirarlo più vicino a sè e baciarlo.
"Quanto
tempo è che non stiamo un po da soli ?" sussurrò lei
sfiorandogli le labbra.
"Uhm"
disse baciandole il collo "Due settimane"
"Direi che è
un tempo sufficientemente lungo"
"Rimediamo
subito" disse prendendola per mano e incamminandosi nella sua
stanza di Caposcuola.
*
"Ciao" riuscì a
dire Arabella sorridendo entusiasta al suono della sua stessa voce
che non udiva da tempo.
Tutti si alzarono per
avvicinarsi al quadro.
"Ciao, vorrei farti
delle domande..Perché mi assomigli così tanto ?" chiese Kailey
"Perché sei la mia
doppelgänger"
"La tua cosa ?"
"È un termine tedesco
significa : doppio che va.. in pratica sei la sua copia"
"Grazie, ma non l'aveva
chiesto a te Electripedia" sbuffò Raphael
"Cosa ti è successo ?
Perché ti avevano tolto la voce ?"
"Per via della mia
missione, sebbene Arianna mi aveva nascosta e portata al sicuro, loro
mi hanno trovata"
"Loro chi ?"
"I peccati..i sette
spiriti maligni"
"Parli dei sette
peccati capitali ?" disse Summer alzando un sopracciglio
scettica.
"Già..sebbene
cerchiamo di allontanarci alla fine ci ritroviamo sempre..non si può
fare nulla, è il nostro destino..il vostro" li guardò
attentamente e poi si soffermò su Raphael e Electra "voi due
siete i loro discendenti : Ira e Superbia"
"E io che pensavo fosse
solo una leggenda, comunque se noi siamo i peccati tu cosa sei"
disse Ele
"Io..beh adesso
Kailey.. è la salvatrice, la stirpe delle donne, partoriamo solo
figlie femmine, che poi siamo costrette ad abbandonare"
"Mia madre mi ha
lasciata a dei babbani"
"Era il suo modo per
proteggerti..proteggermi da cosa ?"
"Da loro sette"
"Io non le farei mai
del male.. è la mia migliore amica"
"Buffo, mia madre era
la sorella di Castor Malfoy ma lui non ha avuto pietà
nell'ucciderla"
"Cosa ?" disse
esterrefatta Kay.
"Che gioia ci sarebbe
nell'uccidere questa mezza sega ? Ho già tutto quello che voglio
sono la più intelligente della scuola" gonfiò il petto
Electra.
"Adesso questa è la
tua massima aspirazione, ma in futuro ? Vorrai essere Ministro della
magia, come in passato.. e come in passato voi sette rovinerete il
futuro di tutti, è nella vostra natura distruggere tutto ciò che
toccate.. dieci generazioni di peccati hanno distrutto decine di
città e nazioni rendendole da prospere vegetazioni a deserti
morenti..basti pensare all'impero romano, ai greci, ai russi,
all'impero tedesco, quello ottomano, quello austro-ungarico.. devo
continuare ?"
"E non c'è modo di
coesistere in pace ?"
"Quello è il compito
della salvatrice, ma rimane sempre inudita la sua voce"
"Insegnami ! Insegnami
il passato.. insegnami a sconfiggere il destino, a cambiare il
futuro"
"Non posso
farlo..dovrai farlo da sola..non ne ho le facoltà, ma tu hai già
tutto ciò che ti serve" disse spegnendosi per sempre.
"Nooo !! NO ! Arabella
!! Arabella !" disse Kailey scuotendo il quadro.
*
"Ehi !" la ragazza si girò e fissò lo sguardo cioccolato
contro la sua interlocutrice.
"Tu sei Astra Melodian, giusto ?"
"E tu sei Amanda Collins"
"Si, che cosa vuoi ?"
"Perché non parliamo un po ? Abbiamo tante cose in comune..so
come ti senti, sono qui per aiutarti"
"Oh..beh, perché no ?!" disse la ragazza dai capelli
castani con un sorriso timido.
--Angolo Autrice--
Ciao a tutte/i !
Voglio scusarmi immensamente per la mia assenza !
Sono stata affetta da febbre, raffreddore, pigrizia e scarsa vena
artistica, ma sono tornata !
Spero che vi sia piaciuto il capitolo e che vi abbia incuriosito.
Ovviamente i commentini sono sempre bene accetti :)
Alla prossima,
Baci
Gin
|
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Capitolo 9 *** Lo specchio del sole ***
7-lo specchio del sole
THE
CURSE OF SEVEN SINS
-Lo specchio del sole-
"Bene, e ora che si fa
?" chiese Summer curiosa come non mai.
"Già come facciamo a
scoprire cos'è successo in passato ?" chiese Albus
"Lei ha detto che hai
già tutto ciò che ti serve.. quindi
vuol dire che i suoi ricordi potrebbero essere dentro di te, visto
che sei lei, si..potrebbe funzionare..se tu sei l'anima gemellata di
Arabella" disse Electra parlando più con sé stessa che con
tutti gli altri, per poi affermare con sicurezza "C'è
una cosa che potrebbe aiutarti"
"Cosa ?" chiese
Kailey emozionata
"Lo specchio del sole,
lui vede tutto, entra nella profondità della tua anima e la legge
come fosse un libro"
"E dove si trova ?"
"Oh, non è un luogo di
questo mondo, devi viaggiare con la mente per arrivarci."
"Ma è una leggenda,
nessuno ha mai dato prova di esserci andato" disse Summer
"Ogni leggenda ha un
fondo di verità, è un processo lungo, ma funzionerà, ho un libro
che ti spiegherà tutto"
"Non sei obbligata a
farlo Kay" disse Raphael afferrandole un braccio e parlandole in
disparte.
"Io voglio sapere chi
sono..chi siamo"
"Io lo so chi sei, sei
la mia migliore amica, e sei eccezionale"
"Ma come posso andare
avanti senza sapere da dove vengo ?"
"È una scelta tua e ti
aiuterò ma non dovresti farlo, i tuoi genitori ti vogliono bene"
"E io ne voglio a loro,
ma non sono i miei veri genitori e non capiranno mai la nostra vita
qui, ci provano ma non ci riescono, come potrebbero ? Non sono come
noi" disse sedendosi a terra poggiando il mento sulle ginocchia.
*
"Mi stai
evitando" disse Amadeus afferrando Charlotte, uscita della sala
grande.
"Cosa ? Ma
che dici ?" disse lei guardando le architravi e le vetrate.
"Avanti Char
con me non attacca l'aria da innocentina.. sei ancora arrabbiata per
quella storia ?"
"Quella
storia ? Certo che sono ancora arrabbiata ! Quella storia dice
lui, tze ! Si tratta del nostro futuro ! Della nostra vita ! Non è
una sciocca partita di scacchi Dus !"
"Pensi che
non lo sappia ? Dico solo che stai esagerando, infondo è normale per
quelli come noi"
"Certo lo
so, ma non mi sta comunque bene"
"Lo so, deve
essere sempre tutto come vuoi tu, ma questo è un affare un po'
diverso rispetto al nuovo ristorante a 5 stelle parigino o alla nuova
sfilata di Madame Lacroix"
"Affare
?" disse lei rigirando la testa come l'incubo dei film Horror e
fulminandolo con lo sguardo.
"Dai su non
stare a puntualizzare, sai cosa intendevo" disse lui
accarezzandole il braccio.
"Si,
intendevi dirmi che sono superficiale e che mi puoi comprare, bella
mossa Geizhälse"
disse scappando dalla presa e inseguendo gli ultimi Tassorosso della
fila.
"Charlotte"
urlò Amadeus, ma lei non si girò ancora più arrabbiata e ferita di
prima.
*
Usciti dalla
stanza delle necessità si era già fatto buio e l'orario della cena
stava per terminare, mentre gli altri corsero in sala grande per
sgraffignare almeno qualche fetta di torta, Albus si nascose sotto il
mantello dell'invisibilità e si fiondò nelle cucine.
Con la pancia
piena e soddisfatta -grazie alle amorevoli cure di Tippy, la sua elfa
preferita- s'incamminò verso la torre del grifondoro.
Ma appena svoltò
l'angolo vide una chioma marrone svolazzare in un mantello nero,
riconobbe la corporatura e la camminata, anche se dovette ammettere
che c'era qualcosa di strano in quest'ultima, sembrava come se stesse
camminando senza cognizione di causa -ovvero col cervello
scollegato-, era Amanda Collins.
Decise di
seguirla, perché quella era l'ultima persona che si sarebbe
addentrata in modo così spavaldo e non curante delle regole nei
corridoi di Hogwarts a quell'ora poco consona.
La ragazza
percorse un tratto infinito di scale e corridoi senza minimamente
preoccuparsi di venire scoperta, per poi salire nella torre di
astronomia e arrampicarsi al cornicione.
Albus la vide
tentare un passo nel vuoto e la tirò sulla terra ferma per un
braccio.
*
Un'altra coppia
poco probabile -a detta di alcuni- si era attardata nei pressi della
sala grande, ma a differenza dei due purosangue, si erano nascosti
dietro uno dei tanti arazzi che nascondevano vie e strettoie
misteriose.
"Devi
smetterla di fissarmi !" sibilò immediatamente la rossa.
"Perché ?
Hai paura che il tuo fidanzatino se ne accorga ?" disse beffardo
il biondo platinato.
"Ma come fai
? Come fai a mentirgli così ? Non te ne frega nulla di lui ?"
"Certo che
mi frega, ma si è messo in mezzo tra noi"
"Tu ti sei
messo in mezzo Malfoy, io e Dox stavamo bene prima di te"
"Tu stai
bene solo con me" e quando te ne accorgerai sarà troppo tardi.
"Pensi di
essere così perfetto e indispensabile per me solo perché siamo
stati a letto insieme ?"
"No, perché
io sono perfetto e tu sei mia"
"NO, ti
sbagli non sono affatto tua"
"Beh, lo
sarai presto, quando lui si sarà tolto di mezzo una volta per tutte"
"Cosa hai
intenzione di fare ?"
"Oh lo
vedrai piccola Potter" disse mettendole un boccolo rosso dietro
l'orecchio.
"Non erano
questi i patti, avevi promesso che non glielo avresti detto"
"E tu avevi
promesso che saresti stata mia"
"Non è
quello che ho promesso, hai travisato le mie parole"
"Non puoi
averci entrambi e non puoi avere qualcuno con l'inganno"
"È una mia
decisione se dirglielo oppure no"
"Sei più
simile a me di quanto pensassi" rise Scorpius
"E con
questo cosa vorresti dire ?"
"Che sei
oscura, proprio come me"
*
Amanda pianse
-senza emettere un suono- vergognandosi della sua debolezza,
nascondendo gli occhi alla ricerca di quelli di Albus.
Il moro sospirò
e disse "Sai cosa mi ha sempre detto mio padre ?"
"Che bisogna
essere forti e credere in se stessi per essere eroi ?" sussurrò
Amy a testa bassa.
"No, che le
parole sono l'arma più potente che possediamo e sta a noi decidere
che uso farne, e inoltre tempo fa mi disse che il suo mentore credeva
che esse fossero un'inesauribile fonte di magia"
"Perché mi
stai dicendo tutto questo ?" che lui fosse a conoscenza del
segreto che Astra aveva scoperto su di lei ?
"Perché non
devi lasciarti sconfiggere da lei, so che la Melodian sa essere
'persuasiva', sebbene le sue parole si siano insediate nella tua
mente hai ancora il potere di combatterle, sii forte !"
"Dimentichi
una cosa.. io non sono un'eroina"
"Chiunque
può essere un'eroe, mio padre era solo un orfano, solo un ragazzo"
"Non tutti
possono essere Harry Potter"
"Ma io non
ti sto chiedendo questo.. ti chiedo di essere te stessa e tu non sei
una suicida Amanda !"
*
Dopo aver passato
tre ore incollata al libro nero di Electra Nott, ormai sola, Kay si
era addormentata nella stanza delle necessità..
Specchi, una
stanza piena di specchi
Kay si girò
intorno, rimirando il suo riflesso su quelle superfici lucenti.
Iniziò a
correre verso la porta, l'aprì e si tuffò, trovando un altro
corridoio di specchi.
La voce di una
bambina le sussurrò in modo sinistro nell'orecchio destro "Cercalo"
facendola girare di scatto su se stessa.
Il suo battito
cardiaco aumentò a dismisura, quando non vide nessuno e iniziò a
correre verso non si sa dove.
Fin quando
un'altra voce le sussurrò "Trovalo" nell'orecchio
sinistro, stavolta era un maschio, facendola voltare e cadere a terra
come una sciocca.
Le risate dei
due bambini le rimbombarono nella testa.
Arrivò alla
fine del corridoio con il fiatone e aprì un'altra porta bianca..
Scale.
Scale ripide e
bianche si presentavano sotto di lei.
Quella ricerca sembrava più ardua del previsto..
**
--Angolo Autrice--
Salve gente !!!
ormai sono sempre in ritardo lo so e non ho scusanti, perciò ve le
risparmio :(
spero che vi piaccia anche questo capitolo anche se è più
incentrato sui dialoghi per pura pigrizia narrativa e per via
dell'orecchio alla serie tv (pazzia cronica che mi fa immaginare ciò
che succede tipo puntata di una serie tv).
Vi ringrazio per essere state al mio fianco fino adesso e per
continuare a farlo !
Alla prossima,
Baci
Gin
p.s.
Mi scuso per la brevità del capitolo rispetto agli standard :(
|
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Capitolo 10 *** This is who we are ***
8
THE
CURSE OF SEVEN SINS
-This is who we are-
Scorpius aveva deciso che era
arrivato il momento di cambiare le cose, non perché si dispiacesse
per il suo migliore amico – affatto, lui pensava solo ai propri
interessi – ma perché si era stufato di quella situazione, ok che
i sotterfugi erano eccitanti e fondamentalmente erano stati il suo
pane quotidiano per parecchio tempo, però adesso voleva vedere dove
lei si sarebbe spinta, fin dove era disposta a mentire pur di negare
l'evidenza.
Appena la vide entrare in sala
pranzo iniziò a fissarla senza ritegno e dalla postura rigida che
lei stava indossando, capì che era perfettamente consapevole del suo
sguardo argenteo.
Ghignò -come suo solito- non
appena lei alzò lentamente i suoi graziosi occhi cioccolato verso di
lui, in una timida richiesta di pietà.
Scorpius sapeva perfettamente
che in realtà lei non era affatto preoccupata di avere su di sè
quello sguardo, ma era agitata solo perché aveva paura che qualcun
altro se ne accorgesse, e più di tutti temeva che il suo ragazzo
facesse due più due. Il che era proprio lo scopo del biondo, far
capitolare quella insulsa relazione basata su bugie e
sentimenti ormai terminati da tempo.
Il tutto però aveva bisogno di
un 'aiutino' e così il piano di Malfoy era dare delle mezze
informazioni all'interno di conversazioni futili, come si suol dire
'delle imbeccatine', e se conosceva bene Dominix alla fine ci sarebbe
arrivato e l'avrebbe pedinato per coglierli in fragrante.
Alla fine Lily avrebbe dovuto
dire la verità e scegliere se perderli entrambi o meno e di questo
ne erano consapevoli entrambi.
*
Amanda era rimasta in silenzio
per tutto il pranzo, continuava a sentire lo sguardo furente della
Melodian e lo sguardo triste e pieno di domande di Albus su di sè,
ma non poteva dirgli la verità, perché era una cosa troppo grande,
un fardello pericoloso che secondo lei non avrebbe portato nulla di
buono, non appena il mondo magico l'avrebbe scoperto ci sarebbero
state conseguenze disastrose -almeno secondo lei-.
Però ancora non riusciva a
capire come aveva fatto Astra a scoprirlo, insomma lei c'aveva messo
sedici anni ! Com'era possibile che lei lo sapesse già ? Che fosse
anche lei invischiata in quella faccenda ?
"Dannato Malfoy smettila di
fissarmi !" sentì il bisbiglio furioso di Lily e si voltò a
guardarla, era sempre la solita si cacciava in guai più grossi di
lei e poi si lamentava se tutto finiva a scatafascio.
Sospirò pensando "spero
che mi vorrai ancora bene dopo che tutti lo sapranno", era
convita che Astra avrebbe utilizzato un altro metodo per distruggerla
e togliersela dai piedi. Per quanto molti pensavano che la Melodian
fosse solo una stronza di prima categoria con gravi disturbi
comportamentali -come diceva spesso Roxenne Weasley- lei sapeva
che era qualcosa di peggiore di più cattivo, e dopo quello che era
successo aveva perfettamente capito cos'era.
"L'invidia è una brutta
bestia Melodian, anche se non capisco cosa dovresti invidiarmi"
"Questo perché sei una
stupida che non capisce l'importanza, l'onore che hai, tu pensi che
sia la disgrazia peggiore che potesse capitarti, ma per molti di noi
sarebbe il sogno inespresso dei nostri cuori"
"Avrei preferito non
venirne mai a conoscenza se il prezzo da pagare sarebbe stato questo"
"Ohh non ne hai idea,
non hai idea del prezzo che ti farò pagare per avermi sottratto
questa cosa"
"Avertela sottratta ? Ma
sei impazzita ? Come avrebbe potuto essere tua ?"
"Sarei potuta essere io"
"Beh la colpa non è la
mia"
"Lo so ma te la farò
pagare ugualmente"
Questa era l'unica parte della
conversazione che ricordava, la sua volontà come era potuta
precipitare in quel modo ? Com'era possibile che fosse stata disposta
a buttarsi dalla torre ?
Se non fosse stato per Albus,
io..ti devo la vita !
"Dove sei stata ieri sera
?" le chiese Lily decidendo di sviare l'attenzione su un altro
argomento pur di non pensare a un paio di occhi grigi.
Il cuore le zompò nel petto...
doveva dirle la verità ?
Beh è la tua migliore amica,
capirà vedrai
"Ehm è..è successa una
cosa, uno scontro diciamo così"
Lily assunse immediatamente
l'aria seria e preoccupata "Con chi ? Devo picchiare qualcuno ?"
"No, non è successo niente
di grave, io e la Melodian.." non riuscì a finire di parlare
che la rossa balzò in piedi e andò dritta al tavolo delle serpi.
Se venivi presa di mira dalla
Melodian erano guai, Lily si sentì in obbligo ad intervenire, le
afferrò un braccio e la spinse fuori la porta malamente.
"Perché l'hai fatto ?"
disse la rossa fulminando l'altra.
"Fatto cosa ?" disse
Astra arrotolandosi una ciocca di capelli grigi sul dito, in perfetta
modalità innocentina.
"Lo sai perfettamente"
ribatté senza lasciarsi scalfire da quell'aria finta come i suoi
capelli.
"Ci dev'essere un motivo ?
Mi andava" disse con un ghigno, lasciando perdere le recite.
"No, c'è un motivo
preciso, c'è sempre..qual è ?"
"Cosa ti fa credere che te
lo dirò e poi perché dovrei, Potter ?"
"Perché sono l'unica che
ti sta prestando attenzione"
"Infatti francamente sono
sorpresa, non sei troppo impegnata a saltare da un letto a un altro
nei tuoi amati sotterranei ? Ci passi così tanto tempo che ormai sei
diventata una di noi"
"Cosa..Cosa vai blaterando
?"
"Oh credo che tu abbia
inteso perfettamente, non metterti contro di me, non ti conviene"
"Pensi di essere
invincibile ? Di poter fare tutto quello che ti pare ?"
"Penso che per vincere devi
avere le carte giuste e io ce le ho, nessuno di voi si metterà nella
mia strada, perché ognuno di voi ha un segreto e io li conosco tutti
!"
*
"Non puoi evitarmi per
sempre" le aveva detto quella mattina durante la lezione di
erbologia "Capisci che è assurdo ? Tutta questa storia non
cambierà solo perché metti il muso" aveva continuato.
E infatti il problema era
proprio quello, che lui aveva assolutamente ragione, ma come poteva
affermare ciò ? Come poteva dirgli <> ?
Insomma lei non poteva cedere
così facilmente, aveva una reputazione da difendere, dei diritti..
forse si stava solo nascondendo dietro a delle pretese da bambina
viziata, e da un lato preferiva non dirgli nulla proprio per quello,
però c'era anche un altro fattore da considerare.. lui le mancava
terribilmente, era il suo migliore amico dopotutto, non erano mai
stati così tanto tempo senza parlarsi..cavolo era passata una
settimana !
No, basta doveva
perdonarlo..come se ci fosse qualcosa da perdonare poi, mica era
stata una sua idea ! Forse era lei quella che aveva bisogno di farsi
perdonare..
Charlotte prese piuma e
pergamena e iniziò a scrivere..
"Ciao Dus,
voglio chiederti scusa, sono
stata un'idiota viziata a ignorarti e a prendermela con te.
Tu non c'entri, no..ovvio che
c'entri.. insomma quello che volevo dire è che non è colpa tua !
Mi sei mancato in questi giorni,
ti va di vederci al nostro posto, tra mezz'ora ?
Ho una sorpresa per te -per
farmi perdonare- il bimbo lanoso che è in te ne sarà felice vedrai
:3
xx
Lot"
*
"Sai, ci sono due tipi di
persone al mondo..quelli che studiano e dicono di non essere
preparati, ma che poi prendono Eccezionale, e quelli che non studiano
veramente e prendono Troll o Desolante...io faccio parte della
seconda categoria, tu della prima, quindi smettila e vai a rompere i
boccini da un'altra parte, Rosie"
"Come sei acido Freddy, e
meno male che sei un tassorosso !" disse spostandosi da un'altra
parte della biblioteca.
Un'altra persona prese il posto
che la cugina aveva liberato accanto a lui, e mormorò svogliatamente
"Che voleva ?"
"Rompere come al solito,
non faceva che brontolare di non sapere nulla e che sarebbe finita a
pulire i cessi di Hogwarts insieme a Gazza"
"Oh beh ognuno ha il
proprio scopo nella vita, il suo è quello di assillare gli animi
altrui"
"E il mio quale sarebbe
signorina Redford ?" disse Fred avvicinandoglisi facendo le
fusa.
"Ancora non ho deciso, ma
sicuramente sei in lista per diventare il mio schiavo sessuale, e..ah
si, ci sono buone probabilità che erediterai il negozio di scherzi
di tuo padre"
"Sono entrambe prospettive
allettanti" rise il ragazzo contro la sua spalla.
Hallie infilò le dita nei
capelli di lui per poi attirarlo alle sue labbra, incurante di essere
in biblioteca e che lo sguardo di tutti era fisso su di loro, assieme
a quello furente di madama Pince.
Quando l'urlo inbufalito della
bibliotecaria li separò, facendo ovviamente scoppiare a ridere i due
colpevoli, incuranti della punizione che da lì a pochi secondi gli
sarebbe stata affibbiata.
"Ma ancora non è morta
quella bacucca antiquata ?" borbottò Hallie che non metteva
piede lì dentro da due anni.
"Credo che abbia qualcosa
come settecento anni" rispose Fred impacchettando tutti i suoi
averi nello zaino per fuggire via assieme alla sua ragazza, prima di
beccarsi la punizione.
Lui credeva fermamente che se
non ascoltava la punizione allora questa non esisteva, e Hallie non
poteva essere più d'accordo.
*
Kailey si trovava ancora persa
nella sua mente, ma fisicamente si trovava ancora su un letto della
stanza delle necessità, lei credeva si trattasse di una specie di
incubo, ma in realtà era una prova, una dura prova psicologica che
la stava valutando per capire se fosse abbastanza forte da superare e
sopportare il fardello della verità, del passato e dell'inevitabile
futuro.
Tutte quelle scale !
Credeva di star percorrendo quei
gradini da ore, eppure sembravano non finire mai, sembrava tornare
sempre nello stesso punto, come in un dannato incubo in cui le scale
erano poste anche sottosopra e senza saperlo ti ci ritrovavi pure tu.
Dopo quelli che le sembrarono
secoli apparve una porta, dalla fattura molto grezza e rovinata, come
se fosse là da millenni, sembrava appartenere al medioevo.
Kay si ritrovò catapultata nel
passato, o meglio in una vita passata, vide una sacedotessa parlare
fittamente con una donna incappucciata, si avvicinò e le vide
passarsi un piccolo fagottino tra le braccia.
"Ciao piccolina"
sussurrò in modo dolce la donna incappucciata "Sono la mamma,
voglio che tu sappia che ti amo più di qualsiasi cosa, e che
lasciarti sarà per me un'agonia straziante, ma tu sei destinata a
qualcosa di molto più importante della mia esistenza.
So che probabilmente non ti
ricorderai queste mie parole, ma ho bisogno di dirtele, perché
voglio che tu sappia il perché di tutto questo.
Vedi amore mio, il nostro mondo
è malato, corrotto, e tu sei la sola speranza per risanare questo
vuoto nero e malvagio che lo sta consumando.
Tuo padre e i suoi amici sono
stati maledetti dal peccato, e tu invece sei stata benedetta dalla
luce, il tuo compito è distruggerli, riconfina i sette peccati nello
scrigno e l'umanità sarà salva !"
Vari rumori di zoccoli di
cavalli al trotto fecero sbiancare la dama "È tornato"
"Datemi la bimba presto,
lui non deve sapere che è ancora viva" disse l'anziana.
"Ti sto affidando il dono
più prezioso che ho, tienila al sicuro e preparala al suo destino"
"Avrete un altro figlio
Milady"
"Lo so, ma sarà maledetto,
sarà la fotocopia di Will"
"Voi lo amerete lo stesso
mia cara, riuscirete a perdonargli questa sua natura, proprio come
avete fatto con mio nipote"
"Arrivederci" disse la
dama uscendo dalla tenda per andare incontro al suo sposo.
**
--Angolo
Autrice--
Ciao a tutti !
So di essere in ritardo, ormai
sono un caso disperato, mi ricordo di dover aggiornare sempre quando
il tempo è scaduto o sta per scadere e io non ho scritto manco una
riga..quindi sappiate che l'ho scritto in tre giorni, siate clementi
please !
Spero che vi sia piaciuto :)
Baci
Gin
|
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Capitolo 11 *** Somewhere under the rainbow we will find the truth ***
9
THE
CURSE OF SEVEN SINS
-Somewhere under the rainbow we will find the truth-
Dominix Cades non si
reputava affatto un'idiota rincitrullito e quei quattro neuroni che
aveva stavano iniziando a formulare un ragionamento di senso
compiuto, non che lui avesse il 'famoso' sesto senso femminile, ma
qualcosa non quadrava.. per prima cosa il suo migliore amico non
faceva che blaterare frasi senza senso, per poi spiattellare parole
come 'stanza delle necessità'..'ore 21' e 'Lily' insomma era strano
anche per Scorpius, insomma.. ok che non era una cima in parecchie
materie ma sembrava non essere propriamente in sé.
Poi la seconda persona che
secondo lui sembrava nascondere qualcosa era proprio Lily, la sua
ragazza, ogni volta che l'andava a cercare -per stare un po insieme-
sembrava aver attraversato un ciclone, era sempre tutta scombinata,
ma non si negava mai, cosa che prima a volte -quando era nervosa o
arrabbiata- faceva, adesso sembrava sempre ansiosa e sospettosa ma
non andava più a parlare con lui, ormai la loro relazione era
diventata sesso e silenzi.
Ok che fondamentalmente
alcuni ragazzi non desiderano altro dalla vita, ma in una relazione
che durava da tre anni era maledettamente strano !
Doveva vederci chiaro.
Così decise che avrebbe
prima tampinato il suo amico biondo per poi fare una bella
chiacchierata con la sua rossa.
*
Electra Nott
stava seduta sul davanzale interno di una delle finestre del quarto
piano, su quella specie di divanetto imbottito, con la testa
appoggiata al muro, gli occhi puntati su un libro e il chiarore del
sole che ogni tanto faceva capolino e le andava a riscaldare il viso.
Quello era il suo
posto preferito e lui lo sapeva bene, da bravo stalker quale era,
l'aveva seguita e spiata a lungo per averne la certezza.
Jason Zabini
spuntò dall'ombra e si avvicinò alla sua preda "Ehi Nott"
"Ciao
Zabini" disse senza alzare gli occhi dal libro e con un tono di
voce annoiato.
"Come hai
fatto a riconoscermi se non hai alzato gli occhi ?"
"Ci
conosciamo da quanto ? Diciassette anni ? Conosco la tua voce e il
tuo passo come le mie tasche"
"Allora ti
interesso" ghignò tutto contento.
"E come
saresti arrivato a questa conclusione dal mio discorso ?" disse
girando pagina annoiata.
"Io non
ricorderei il passo e la voce di qualcuno che non mi interessa"
"Si, beh..
tu non hai un'intelligenza superiore come la mia, anche non volendo
ricordo tutto"
Lui le si
avvicinò ancora di più, le sottrasse il libro con la delicatezza di
un elefante e lesse il titolo ad alta voce "Princìpi
fondamentali della psiche umana" alzando un sopracciglio "Non
è materia scolastica"
"Sono solo
curiosa" disse cercando di riprendersi il libro, che lui
prontamente spostò dal suo raggio d'azione mormorando "Ah ah"
mentre muoveva l'indice in segno di diniego.
"È roba
mia, metti giù le zampe !"
"Sai forse è
questo tuo modo di fare che mi eccita..il tuo essere una stronza
prepotente e maleducata"
"Io non sono
maleducata brutto decerebrato"
"Ormai i
tuoi insulti non mi toccano più principessa" disse lui
afferrando la mano che cercava di riprendersi il libro. Avvicinò il
viso al suo sogghignando "Anzi direi di aggiungerli al tuo
essere eccitante"
"Sei ti
ecciti quando una ti insulta sei messo peggio di quanto pensassi"
"Pensi di
sapere tutto di me, eh ?"
"So quanto
basta, e no, non mi interessa sapere di più"
"Invece a me
interessa sapere tutto di te, soprattutto perché hai accettato di
invischiarti negli affari dei grifondoro"
"Come ?"
chiese palesemente stupita
"Che diavolo
ci facevi nella stanza delle necessità con quella gente ?"
"Primo: non
sono affari tuoi e secondo: come diavolo fai a sapere che ero lì ?"
"Ti ho
seguita mi sembra ovvio"
"E come
diamine ti sei permesso di farlo ?"
"Mi sono
erto a tuo personale cavaliere, mi sembra ovvio che qualcuno debba
proteggerti se hai a che fare con quella plebaia"
"Non ho
bisogno di nulla da te, grazie, puoi andare a stalkerare
qualcun'altra, sei esentato dal tuo compito" quel grazie fu
aggiunto solo perché si era sentita stranamente fredda a liquidarlo
senza un riconoscimento per il suo buon intento.
"Se credi di
liberarti così facilmente di me hai sbagliato di grosso"
*
Appena la scena era finita
Kay si sentì come risucchiata in un vortice e non riuscì a impedire
che il suo corpo venisse rigettato all'indietro, cadde a terra e
sbatté la testa.
Temette di essere di nuovo
finita nella stanza delle scale ma si sbagliava di grosso, riaprì
gli occhi e ruotò la testa in posizione eretta, per guardarsi meglio
intorno.
Sembra una città –
pensò
Ma
qualcosa di strano c'era in quella realtà, non esisteva un singolo
individuo -oltre a lei- e per di più la città oltre ad essere
morta, sembrava non essere mai esistita.
Oppure
poteva essere stata addormentata e privata della sua popolazione.
Ammassi
informi di nuvole le impedivano la vista a lungo raggio, poté vedere
solo l'inizio o la fine di alcuni palazzi, poiché il resto veniva
coperto da esse.
Si alzò
in piedi e cercò una via di fuga, ma tutto sembrava non portare a
nulla, tutto era immobile e più lei avanzava più la città di
nuvole rimaneva invariata.
Non
riusciva a vedere da altre prospettive, avrebbe prima dovuto capire
il sistema per riuscire ad uscire da lì.
Doveva
esserci un modo.
C'è sempre una
soluzione.
*
Lily era
in ritardo, un po' perché aveva avuto la sensazione di essere
seguita e spiata -ormai aveva l'ansia di ritrovarsi la Melodian alle
calcagna-, un po' perché era ritardataria di suo e un po' perché
quel giorno il magone dei sensi di colpa era più forte del solito,
accompagnato dalla sensazione di star facendo un errore madornale.
Erano
già scoccate le otto quando si presentò nel bagno dei prefetti.
“Sei
in ritardo” soffiò una voce al suo orecchio appena mise piede lì
dentro.
L'istinto
ebbe la meglio sulla ragione e il suo corpo non poté fare a meno di
sussultare sorpreso.
“Idiota”
borbottò scrollando la testa e rifilandogli un pugno sulla spalla,
facendolo ridere.
Lui
l'afferrò per la vita e la sollevò come un sacco di patate prima di
tuffarsi con lei -ancora completamente vestita- nella vasca piena di
schiuma.
“La
tua idiozia continua ad aumentare” iniziò a tempestarlo di pugni
sul petto col l'obiettivo di fargli male, tentativo ovviamente
fallito.
“Sei
sempre di una dolcezza stratosferica” borbottò lui bloccandole le
mani e portandosi le sue braccia attorno al collo, prima di baciarla.
“Sempre
e comunque più dolce di te” ribatté baciandolo nuovamente.
Poco
dopo i suoi vestiti e i boxer del ragazzo si ritrovarono a
galleggiare nelle acque schiumose della vasca, mentre i corpi dei
loro padroni erano abbracciati e avvinghiati come se non ci fosse un
domani.
Nessuno dei due poteva
sapere che al di fuori di quell'alcova i gemiti e i sospiri vennero
uditi, come se fossero ad un volume da stadio, da una terza persona..
*
Lucy Weasley
aveva appena perso sicuramente la cena, tutta colpa di quello stupido
scherzo di Nott, come aveva osato bloccarla con un incantesimo nello
spogliatoio di Quidditch -dopo l'allenamento dei Tassorosso- solo
perché gli aveva accidentalmente urtato il gomito in biblioteca,
quel pomeriggio ? Dai dov'erano all'asilo ?
E quegli idioti
dei suoi compagni sembravano essersi cambiati con una rapidità
inaudita, perché era rimasta sola nello spogliatoio, e se non fosse
stato per Lorcan Scamandro -che diceva di aver visto un ricciocoso
schiattante da quelle parti- sarebbe rimasta lì in eterno.
Borbottando e
imprecando come uno scaricatore di porto si diresse nelle cucine,
vicino al suo dormitorio, cercò la pera da solleticare -che
fortunatamente si fece trovare subito- e entrò attraverso il
ritratto.
Un elfo le si
presentò davanti con gli occhioni luccicanti “Tiwy può servire
qualcosa alla signorina Weasley ?” chiese il piccolo -solo di
statura- con una vocetta stridula.
“Ho saltato
la cena Tiwy, saresti così gentile da portarmi qualche avanzo ?”
“Prego prego”
disse invitandola a sedersi sul bancone, che notò essere già
occupato da un'altra persona.
“Ciao”
disse la rossa al ragazzo sconosciuto.
“Ciao Lucy”
disse lui con uno strano sguardo.
“Conosci il
mio nome ? Pensavo di essere la Weasley sconosciuta”
“Come
potresti essere sconosciuta se sei l'unica che è finita in
tassorosso ed è diventata battitrice della sua squadra ?”
“E tu
saresti, Mr conosco tutto di te ?”
“Raphael
Chandler, miss Weasley Sconosciuta, anche conosciuto come capitano
del grifondoro e migliore amico di Albus Potter, ergo tuo cugino”
Si sorrisero
finché non arrivarono le pietanze e le bocche furono occupate in
altro.
*
Appena uscirono dal calore
del bagno il sorriso gli morì sulle labbra.
“Dox” sussurrò la rossa
con gli occhi spalancati
“Bene bene allora era
questo il segreto che mantenevate alle mie spalle” disse
sprezzante.
“No..cioè si..però”
balbettò Lily deglutendo a più non posso ritrovandosi la gola
arida.
“Si, mi sono scopato
selvaggiamente la tua ragazza” disse Scorpius come fosse la cosa
più normale del mondo.
Il pugno non si fece
attendere.
Così come lo strillo di
Lily.
“Sei uno schifoso, non ti
bastava avere chi ti pareva, dovevi avere l'unica donna che amavo ?”
ringhiò Dominix prima di voltarsi verso di lei con lo sguardo
infuocato e deluso “E tu” sembrò quasi sputarlo quel pronome
“Sei una puttana”
“Dominix aspetta !”
cercò di fermarlo afferrandogli il braccio “Aspetta ti prego, ti
posso spiegare”
“Spiegare ? Cosa c'è da
spiegare ? Ti sei fatta sbattere dal mio migliore amico” ringhiò.
“È stato un'errore” lo
supplicò con gli occhi.
“Lasciami” disse
scrollandosela di dosso e andando via per la sua strada.
Lily rimase lì a guardarlo
andare via.
Era tutta colpa sua, aveva
buttato all'aria tre anni di relazione per cosa ?
"A quanto pare hai
avuto ciò che volevi" disse mogia sentendo la presenza di
Scorpius accanto a sé.
"E sarebbe ?"
"Distruggere la nostra
relazione, per avermi tutta per te"
"E cosa ti fa credere
che io ti voglia ancora ? Avresti dovuto scegliere me, non pregarlo
dicendo che il nostro è stato uno sbaglio. Io non sono la seconda
scelta di nessuno..e poi ora che non sei più il frutto proibito non
hai più niente di interessante..ci si vede Potter" ammiccò
lasciandola sconcertatamente a bocca aperta.
**
--Angolo
Autrice--
Ohoh qualcuno è stato
appena mollato..scommetto che alcune/i di voi stanno pensando
“Beccati questo stronza” oppure “Ben ti sta Potter” forse ci
sarà anche qualcuno che c'è rimasto male.
Spero che il capitolo vi
abbia entusiasmato e che non vi sia sembrato un continuo inutile.
A presto
Baci
Gin
|
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Capitolo 12 *** So..how are you ? ***
456
THE
CURSE OF SEVEN SINS
-So.. how are you ?-
Il tempo sembrava essere volato, ma allo stesso tempo
sembrava essere passato così lentamente da riuscire a sbattergli in
faccia tutti i casini che aveva combinato.
Erano passate settimane senza che ricevesse una parola
da nessuno dei due e le sembrava tutto un'assurdità.. sia perché
-da due che ne aveva- era rimasta da sola, e sia perché nonostante
tutto lei non faceva che pensare a loro, ad entrambi, perché
si era resa conto di quanto fosse difficile non desiderare Scorpius,
nonostante tutto il casino che aveva portato la loro avventura, lei
non riusciva a staccagli gli occhi di dosso, e forse lo fissava anche
più di quanto non facesse con Dominix.
Mentre quando guardava il suo primo amore non faceva che
ricordare e rivivere ogni momento vissuto, fatto di piccole cose :
come quando lo guardava in quei meravigliosi occhi verdi, o quando
ricordava il tocco delle sue dita sui capelli, il tocco delle sue
labbra, le loro mani unite... e non faceva che piangere al pensiero
di quella felicità distrutta da una mano invisibile che le aveva
scombussolato la mente, mentre il destino rimescolava le sue carte.
"Lils allora hai deciso ?" la riportò alla
realtà Amanda Collins
"Cosa ?" disse guardandosi intorno per poi
fissare gli occhi in quelli dell'amica.
"Andrai a casa per Natale oppure resti qui al
castello ?"
"No, è meglio andare a casa, non voglio restare
qui, sola con tutti i miei pensieri...tu ?"
"Torno a casa, i miei non sono così giovani
dopotutto, e la fattoria li impegna molto, voglio aiutarli.. per
quanto me lo lasceranno fare, lo sai che sono più testardi di un
mulo"
"Salutameli, e ringrazia Mary per i biscotti della
tristezza"
"Già l'hai ringraziata per lettera un milione di
volte" sbuffò Amanda
"Si ma dal vivo fa un altro effetto, dai che ti
costa"
"Okok lo so che tanto fai la ruffiana per avere
sempre i suoi dolcetti, ne manda più a te che a me"
"Tutta invidia la tua" ghignò la rossa.
"Certo, a me dice che mi fanno ingrassare e a te li
manda perché sei un folletto rachitico"
"Wow infierisci sulla mia bassezza ? È tutta colpa
di mio padre" arricciò il naso per trattenere una risata.
*
Era masochismo allo stato puro continuare a volere chi
ti ha distrutto eppure lui la voleva ancora, non faceva che fissarla,
sognarla la notte e pensarla in continuazione.
"Sei un coglione, non ti merita" aveva
sentenziato più volte Elijah Nott, l'unico che gli era rimasto
accanto dal litigio avuto con Malfoy.
Nott e Zabini si erano divisi, per non dover scegliere
avevano fatto la conta della bacchetta ed avevano sentenziato il
volere del fato.
Ma nonostante tutti i continui insulti che l'amico gli
rivolgeva per impedirgli di tornare da lei ''come un cagnolino''
Dominix non riusciva a sopportare quella distanza, non sopportava di
vedere come Lily aveva iniziato a deprimersi -mangiando poco, non
truccandosi più, indossando la prima cosa che vedeva al mattino-,
non riusciva ad insultarla e a dire che se lo meritava, perché
vederla così faceva soffrire anche lui.
Sapeva
di essere un'idiota, di essere immensamente stupido, ma la rivoleva
con sé.
"Quindi..
come stai ?" le sussurrò all'orecchio, quando la calca
dell'uscita dalla sala grande li fece incontrare.
Lei si girò, sorpresa,
con gli occhi lucidi e le labbra socchiuse "Dox..ehm..scusa
volevo dire Dominix, anche se forse non ho più il diritto di
chiamarti nemmeno per nome" disse lei abbassando il viso,
sentendo il cuore sanguinare e pulsare più del solito.
"No, non fa niente..
puoi chiamarmi come vuoi" disse mordendosi la lingua per non
cedere alla tentazione di baciarla lì su due piedi e fregarsene di
tutti i loro trascorsi.
"Oh..ok..grazie Dox"
rialzò lo sguardo e accennò un sorriso verso di lui "comunque
credo che la risposta debba essere che sto bene, anche se non è
propriamente vero" sussurrò prima di essere nuovamente separata
da lui.
*
"Stupide
nuvole" borbottò Kailey calciando una nuvola a forma di sasso
"Stupida città morta, perché diavolo mi trovo bloccata qui ?"
gridò al nulla, ovviamente non si era illusa di ottenere una
risposta.
Quanto tempo
sarà passato ?
Perché non
c'è una via di uscita ?
"UFFAAAAA !"
Dopo un tempo che le sembrò un'eternità di silenzi, una voce
apparve dietro di lei.
Scattò in piedi girandosi per fronteggiare la figura incappucciata
che continuò a parlare, incurante della confusione interiore di Kay.
"Ah sei già arrivata ? Credevo che c'avresti messo di più..mm..
beh ora seguimi non ci rimane molto tempo" disse incamminandosi
verso la torre dell'orologio, al centro della piazza delle nuvole
rosa.
"Ehi, ehi, aspetta! Chi diamine sei ?" la rincorse Kailey.
"Io sono te" disse abbassandosi il cappuccio "Ora
svelta potrebbero avermi seguita"
Camminarono velocemente in lungo e largo, con gli sbuffi di
sottofondo di Kay e il guardarsi intorno dell'incappucciata.
"Ma dove stiamo andando ?" sbottò alla fine Kailey con
voce lamentosa.
"Nella foresta, dobbiamo risvegliare tutto, spero vivamente che
tu sia l'ultima" disse pigiando le nuvole disegnate sotto il
campanile, in un ordine preciso, così da aprire una porta segreta.
Appena se la chiusero alle spalle, la Kailey incappucciata abbandonò
il mantello e mostrò l'abito di seta diviso in corsetto e gonna
ampia "Da che cavolo di epoca vieni ?"
"Dal 1545, mi ero nascosta tra i babbani, ma alla fine mi hanno
trovata ugualmente" disse trafficando con una torcia appesa alla
parete.
"Non ce l'hai la bacchetta ? Usiamo quella no ?" disse Kay
cercando la propria.
"No, in questo luogo la magia non esiste, è stata bloccata come
tutto il resto"
"Bloccata ? Intendi dire che questa città non è morta ? Ma
solo dormiente ?"
"Esattamente"
*
Summer stava
impiegando le due ore libere dopo pranzo -che in realtà avrebbe
dovuto usare per studiare- per scacciare i pensieri, utilizzando il
metodo brevettato da mamma Webster, una bella corsetta pomeridiana.
Era sempre
stata una persona attiva, un'amante dell'attività fisica e
promulgatrice del detto 'Mens sana in corpore sano', ma in quel
momento non stava correndo per puro piacere.. sentiva di essere in
quella indeterminata situazione di stallo, in bilico su un sentiero
importante, ma non sapeva assolutamente cosa fare, né ciò che ne
sarebbe uscito fuori.
Corse non
guardando dove metteva i piedi, non sentendo i fischi del vento, né
il freddo pungente di metà dicembre, pensò per tutto il tempo a ciò
a cui aveva partecipato nella stanza delle necessità e non faceva
che pensare al fatto che tutte quelle persone là dentro avevano
capito qual era il loro posto nel mondo, mentre lei non sapeva
nemmeno cosa avrebbe fatto una volta presi i Mago.
Sentiva la
mente vuota e allo stesso tempo incasinatissima.
Era al settimo
anno e non aveva né prospettive, né vita amorosa, era una Corvonero
e non aveva voglia di studiare, voleva vivere un'avventura ma non
sapeva quale.
Arrivò senza
accorgersene al limitare della foresta e per puro caso vide Hagrid a
qualche metro di distanza, sicuramente era andato a trovare il suo
fratellastro Grop, quel pezzo di gigante era ancora rincitrullito
come una gallina, ma Summer lo adorava.
Al pensiero di
Grop raggiunse Hagrid e gli chiese "Ehi come sta il nostro
gigante preferito ?"
"Ci ha un
po di febbre, deve aver preso freddo quello zuccone, ma gli ci ho
portato un poco di brodo di pollo, vedrai che guarirà in un lampo, è
una ricetta segretissima bada bene !"
"Peccato
mi sarebbe piaciuto incontrarlo, hai qualche creaturina strana da
mostrarmi ?"
"Ahh tu si
che sei la mia studentessa preferita, non ce lo dire a Louis Weasley
però, eh ! Che ci rimane male quello..sempre ai draghi pensa,
diventerà come suo zio Charlie..però tu ci pensi sempre alle mie
bestiole"
"È un po'
che non lo vedo in giro" rispose Summer
"Strano,
ricordo che eravate inseparabili" sorrise gioviale,
accarezzandosi la folta barba grigia.
"Già.. si
è allontanato lui, non che gli abbia fatto qualcosa, in effetti.."
"Ah i
Weasley di tante teste non ne fanno una buona, come il mio buon
vecchio Fuffy, aveva tre teste sai.." iniziò a raccontare
perdendosi come al solito nel passato.
Mentre la
ragazza ripensava a quello che aveva detto Hagrid, forse qualcosa
nella sua vita, in fondo, poteva essere aggiustata.
Sarebbe stata
un'avventura diversa da come l'aveva intesa lei, ma sicuramente
sarebbe stato interessante scoprire il segreto di Louis Weasley.
*
"Ho
sentito tua madre" disse Charlotte piazzandosi in piedi davanti
ad Amadeus, seduto sulla sua panchina di pietra preferita del parco
di Hogwarts.
"E da
quando in qua parli con mia madre ?" chiese stupito inarcando le
sopracciglia chiare.
"Shh"
disse chiudendogli le labbra con tre dita della mano destra
-facendolo sembrare una papera- "dicevo.. ho parlato con tua
madre, cioè ho ricevuto una sua lettera, e mi ha riferito della
festa di Natale a casa vostra"
"Festa di
Natale ?" chiese confuso pensando nel senso che festeggeremo
insieme la vigilia o il 25, oppure una vera festa ?
"Si, non è
stata molto specifica ma a quanto sembra passeremo insieme le feste"
"Ah, ok"
"Sprizzi
allegria da tutti i pori, eh ? Dovrei chiamarti Mr Dissennatore, ci
staresti bene col mantello" rise lei provando a calargli il
cappuccio del mantello sulla testa, così da scompigliare la sua
amatissima chioma lucente.
"Giù le
zampe o ti rubo la borsetta con la scorta dei dolci " ordinò
perentorio bloccandole le braccia dietro la schiena.
"Sei
proprio acido" disse lei arricciando il labbro, fingendosi
offesa.
**
--Angolo
Autrice--
Chiedo
umilmente perdono !
Ho
avuto parecchi casini e mi sono lasciata deprimere da certe cose che
mi sono successe..
Spero
che voi stiate bene e che continuerete a seguirmi.
Grazie
ancora a tutti voi !
Spero
che il capitolo vi sia piaciuto.
Baci
Gin
|
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Capitolo 13 *** The end is where I'll start ***
1
THE
CURSE OF SEVEN SINS
-The end is where I'll start-
Kailey Brooms, non era mai stata una bambina come le
altre, lei era speciale e non solo per le sue inspiegabili
capacità innate, ma anche per quelle passioni che la distinguevano
dalle ragazzine della sua età. A cominciare dalle letture che si era
scelta, aveva sempre adorato i misteri, aveva appena compiuto sette
anni quando le furono regalate le avventure di Sherlook Holmes,
mentre tutti leggevano ancora Geronimo Stilton, per poi
passare a letture importanti come Amleto, invece del libro
Cuore che tutte le ragazzine della sua età leggevano assieme
a Piccole donne.
Molti babbani credevano che fosse strana, anormale, e
fondamentalmente lo era davvero, ma mai si sarebbe aspettata di
vivere uno di quei misteri che tanto l'affascinava.
Non si sarebbe mai aspettata di dover seguire una
Salvatrice del passato, che le somigliava terribilmente, lungo
dei corridoi inquietanti e sconosciuti al di sotto di una città
dormiente.
Ma quella piega inaspettata presa dalla sua vita
sembrava essere la cosa più bella che le fosse mai capitata.
Per la prima volta sentiva di star compiendo qualcosa di
grande e importante, qualcosa che la stava facendo sentire viva.
Camminarono ancora, andando sempre più giù, per poi
risalire -sentiva di essere sulle montagne russe, percorrendole a
piedi- in cunicoli più bui e più stretti, fino ad arrivare alla
fine.
Un portone enormemente decorato da rune e simboli
alchemici si stagliava davanti ai suoi occhi.
Possibile che tutti i detti della sua vita dovessero
coincidere con le realtà dei mondi paralleli ?
Si chiude una porta, si apre un portone.
Avevano chiuso una porta segreta all'inizio di quel
viaggio sotterraneo e adesso il magico portone si stava aprendo
davanti al suo naso.
Ovviamente non era stupida, era consapevole del fatto
che il suo 'spirito guida' lo avesse fatto aprire con un meccanismo a
lei sconosciuto, le porte non si aprivano per magia al suo passaggio,
non si trovava in un maledetto centro commerciale babbano o in un
film sulle case stregate.
E in teoria non si sarebbe tanto dovuta meravigliare
quando una luce abbagliante, canti di uccellini, profumo di fiori,
muschio, immersi nel colore verde apparirono alla sua vista.
Dopo tutto quello che aveva visto in quel
viaggio-sogno-visione, avrebbe dovuto aspettarsi anche un luogo
paradisiaco come quello che la radura le stava offrendo.
Tuttavia ne rimase colpita e successivamente amareggiata
quando scoprì che non era quello il luogo destinato al nuovo
possibile racconto.
Il suo 'spirito guida' stava trafficando con una
barchetta di legno a qualche metro di distanza.
“Ehi, pensi di aiutarmi ? O preferisci restare a
guardare lì impalata ?”
“Ahm.. Arrivo” disse Kay affrettandosi a separare la
liana con cui i remi erano stati legati.
“Dovremo attraversare il fiume” le spiegò l'altra
“Lì si terrà l'incontro” disse indicando la foce del fiume, che
spariva nei meandri scuri di una folta foresta.
“Sei sicura ? Non sembra invitante”
“Non avrai paura” la beffeggiò.
“Noo dicevo così..” maledicendosi mentalmente per
quel suo essere così grifondoro.
*
Summer Webster non si era mai dilettata nell'arte dello
spionaggio, riteneva che quella particolare attitudine fosse qualcosa
di troppo ignobile per una corvonero intelligente come lei, preferiva
farsi dire la verità dai diretti interessati con mezzucci
decisamente più attrattivi, come l'arguzia e la furbizia -attributi
un po' troppo da serpeverde anche quelli, ma preferiva non ammetterlo
a se stessa-. Quindi rimase un po' spiazzata quando si vide
'costretta' a seguire il suo amico Louis in una delle sue passeggiate
notturne -oltre il coprifuoco, s'intende, le regole erano nulle per
la famiglia Weasley-.
Per fortuna era una persona agile e atletica, altrimenti
il suo inseguimento si sarebbe potuto dire concluso appena uscita
dalla torre, perché il caro Louis aveva un modo molto veloce e
silenzioso di dileguarsi durante la notte.
Gli corse praticamente dietro, cercando di molleggiare e
cadenzare il peso tra un piede e l'altro, per evitare di fare rumore
-per fortuna aveva indossato le scarpe da corsa, oltre alla sua
tenuta da spia- si sentiva un po' come Eva Kent in quella veste tutta
nera, l'adrenalina scorreva a mille nelle vene e il terrore di essere
scoperta le faceva venire i fischi alle orecchie e la pelle d'oca, ah
beh quell'aspetto eccitante del mestiere non se lo aspettava proprio.
Riuscì a raggiungere Louis ma si bloccò poco prima di
essere troppo vicina ed essere vista da lui, che si era girato per
guardarsi intorno, prima di sgattaiolare nella foresta oscura.
Un brivido di freddo le calò addosso, dalla testa ai
piedi, ma la sua curiosità l'ebbe vinta sulla paura.
Prese vari respiri profondi e poi seguì il ragazzo in
punta di piedi, lì dentro lo spionaggio sarebbe stato molto
difficile da mantenere segreto, visto che ad ogni passo foglie o
rami spezzati emettevano fruscii e scalpiccii rumorosissimi, inoltre
il buio non aiutava se doveva stare anche parecchio lontana dal
soggetto per non farsi sentire.
Camminarono in lungo e in largo e fu quasi tentata di
abbandonare la sua missione, dichiarando il mistero Louis Weasley
come 'la passeggiata notturna inquietante', quando il ragazzo si
portò le mani ai lati della bocca ed emise un lungo fischio, seguito
da tre più corti..un segnale !
Che diavolo sta combinando quell'idiota ?
*
Per Hallie le favole non erano mai state solo delle
storie fantasiose scritte da qualcuno molti anni prima, erano sempre
state qualcosa di molto più importante, diventavano parte di lei,
riusciva ad immedesimarsi nelle protagoniste a tal punto da diventare
lei la protagonista, di vivere le loro storie, di essere
all'interno del libro.
Ma ogni cosa ha il suo prezzo, la sua mente era
rinchiusa tra quelle pagine e il mondo reale per lei non era poi così
tanto reale. Era come vivere contemporaneamente in due
dimensioni parallele, vedendo con un occhio la realtà e con l'altro
la finzione.
Molti studenti l'additavano come la stramba, o come la
svitata sexy di Fred Weasley, ma in pochi riuscivano a vedere ciò
che il rosso aveva visto in lei, in pochi avrebbero riconosciuto
quella bellezza interiore, quelle sue mezze risposte e i suoi sguardi
vuoti come cose affascinanti.
Si dice chi trova un amico trova un tesoro,
oppure meglio pochi ma buoni che tanti ma falsi, e lei era
l'esempio calzante, quelle poche persone che aveva accanto ci
sarebbero rimaste per sempre.. Fred, i gemelli Scamander e Charlotte
Cupidé.
*
Electra Nott era sempre stata una bambina viziata, era
sempre stata una collezionista : doveva avere sempre tutti i libri
giusti, doveva sempre essere la migliore, la più sapiente, la più
carina, la più colta, la più altezzosa al mondo, ma sopratutto
doveva avere le bambole più belle.
Le bambole di porcellana erano il suo segreto.
Quello che un tempo era un innocente gioco infantile ora
era diventata un'ossessione
Doveva averle sempre con sé, dovevano essere sempre ben
curate, pettinate e vestite.
Ne era così ossessionata d'averle incantate a sua
immagine e somiglianza, le aveva dotate di un cervello che lei doveva
istruire da brava ape regina, così da poter essere usate come delle
spie, così da poter essere le sue piccole apette spia.
E senza saperlo era stata proprio lei a dare l'idea ad
Astra Melodian, grazie a lei la ragazza invidiosa era riuscita a
carpire i segreti di mezza Hogwarts ed era intenzionata a minacciare
chiunque potesse ostacolare i suoi piani.
Se fosse stata un'altra, probabilmente avrebbe scritto
sulla gazzetta di Hogwarts una rubrica di pettegolezzi su tutti loro
e avrebbe accusato la Nott per averle fornito le informazioni, ma
Astra non l'avrebbe mai fatto, perché incolpare qualcuno quando il
merito era suo ?
Lei non avrebbe pensato a salvarsi le chiappe, lei
avrebbe gioito nel far sapere a tutti che il loro dolore era causa
sua.
E a tempo debito l'avrebbe fatto, ma in quel momento
c'erano altre cose più importanti della distruzione della felicità
dei bimbi di Hogwarts.
Lei avrebbe prima distrutto gli altri contenitori e
assorbito i loro poteri..
oh si, Astra conosceva il gioco a cui tutti loro
stavano giocando, ma stavolta non sarebbe finita come al solito,
questa volta sarebbe stata solo lei a vincere.
*
Raphael si era dato alla macchia per giorni, le mani non
facevano che tremare e distruggere ogni cosa che toccava, avrebbe
finito con l'impazzire sul serio questa volta, e non c'era nulla che
l'avrebbe potuto salvare.
Neanche stare alla larga da tutti era servito a
qualcosa, anzi forse la sua malattia non aveva fatto altro che
peggiorare, ormai non era più capace di controllarla, di
controllarsi.
Non voleva più pensarci, più ci pensava più finiva
con l'arrabbiarsi e distruggere tutto, così si stese a braccia
aperte sul pavimento del bagno di Mirtilla, che ormai era diventato
la sua seconda casa, e cercò di svuotare la mente.
Inspirare
Espirare
Erano quelle le nozioni base del corso sul controllo
della rabbia che aveva frequentato quell'estate, non che fosse
servito a qualcosa, però forse era anche stata colpa della vicinanza
con i suoi fratelli a mandare tutti gli sforzi di miss Fields in
fumo.
Micheal e Gabriel, Merlino quanto gli mancavano! Quando
stavano insieme non riuscivano ad andare un minuto d'accordo e quando
stavano lontani gli mancavano come l'aria. Non aveva assolutamente
senso, però era la verità.
Inspirare
Espirare
Cercò di liberare la mente immaginandosi una vasta
distesa d'acqua di mare, il sole che ne riscaldava la superficie..
“Cosa stai facendo ?” chiese una voce cristallina
spezzando il silenzio tanto ricercato dal ragazzo.
“Via, destabilizzi la pace e la tranquillità”
rispose agitando una mano, come per scacciare una mosca, senza aprire
gli occhi per non sfumare l'immagine appena creata nella sua mente.
“Cosa ? Sei diventato uno di quei pelati che volano a
gambe incrociate ?” chiese la ragazza, confusa, sedendoglisi
accanto
“Intendi i monaci buddisti ?” chiese ridendo e
mettendo fine alla sua cura interiore.
Aprì gli occhi e si mise a sedere guardando la rossa
“Comunque no.. tu che ci fai qui ?”
“Oh beh, in teoria questo è il bagno delle ragazze”
disse Lucy sorridendo.
“Ah già.. ma scommetto che non sei venuta per quello”
“Hai ragione” disse estraendo dalla tasca un
pacchettino morbido “Sono venuta per fumare questa in tranquillità”
“E chi l'avrebbe detto che l'angioletto Weasley fosse
una fattona”
“Ehi !” disse lei cercando di spingerlo lontano da
se per la cattiveria gratuita appena inflitta “Ognuno ha i suoi
segreti, e poi come farei a sopportare tutta la mia famiglia senza
questa ?” chiese finendo di rollare e chiudendo la cartina
strusciandoci la lingua contro.
Cercò l'accendino e poi ne prese una piena boccata.
“Si direi che ha senso, e visto che hai minato la mia
tranquillità direi che dovrò riacquistarla con quella”
“Non c'è bisogno di finte minacce o scuse, mi credi
così egoista da non condividere ? E che tasso sarei ?” chiese
retoricamente la ragazza, passandogli la canna e appoggiandogli la
testa sulla spalla.
*
Percorrere il fiume con la barca non fu niente di
eccezionale o strabiliante, ma una volta intrapresa la deviazione
verso la foresta, un brivido la scosse fin dentro le ossa.
Non era solamente il fatto che la barca avesse
rallentato, che lo spirito guida avesse sollevato il cappuccio fin
sopra la testa, né il fatto che stesse remando come un condottiere
di anime nel fiume infernale, no era tutto l'insieme che le faceva
tremare le gambe dalla paura, compreso il fatto di essere immersa in
una foresta verde scuro che impediva al sole di passare
tranquillamente.
Kay cominciò a muoversi irrequietamente, tanto che la
barca dondolò pericolosamente e la sua guida la fulminò con lo
sguardo per il resto della traversata.
Appena arrivarono al limitare della foresta, Kailey
rimase un po' stupita di vedere degli enormi rampicanti a formare una
barriera impenetrabile tra un ramo e l'altro.
“E adesso ? È bloccata” chiese titubante,
scatenando le risa dell'altra “No, è protetta” spiegò alzando
il remo e schizzando l'acqua in cerchi concentrici in svariati punti
della barriera.
Per alcuni istanti non successe assolutamente niente,
tanto che la ragazza iniziò a dubitare della sua guida, ma poi
dovette ricredersi quando il rampicante si aprì a formare un'alta
porta a punta.
Appena la superarono si aprì all'orizzonte la vista di
una spiaggetta e di una collinetta.
Smontarono dalla barca e si diressero verso la collina,
o meglio verso l'imponente obelisco al centro di essa.
Riunite lì intorno scorse altre figure incappucciate
come la sua guida, le lanciò un'occhiata, che venne beatamente
ignorata, ovviamente è tutta occupata a guardare le sue amichette
per prestarmi attenzione, tipico !
“Ben arrivata Salvatrice” parlavano tutte
contemporaneamente con una sincronia spettrale.
“Ehm.. ciao” borbottò sviando lo sguardo in più
direzioni, non sapendo cosa dire.
“Credo sia il momento che tu raggiunga la tua
destinazione” le disse la sua guida spingendola leggermente verso
l'obelisco.
“E quale sarebbe ?” chiese una volta arrivata lì
davanti, voltando il capo.
Ma nessuna di loro era più dietro di lei.
Confusa aggrottò le sopracciglia e riportò lo sguardo
avanti a sé, trovandole tutte alla sua destra e a sinistra, intorno
alla struttura.
Le salvatrici iniziarono un cantico liturgico lamentoso
in una lingua sconosciuta alla ragazza, che rimase a fissarle con gli
occhi e la bocca spalancata, iniziando a temere seriamente per la sua
salute mentale e per la propria pelle.
In che cavolo di situazione sono finita ?
Non saranno le seguaci di qualche setta satanica ?
Una volta finito tutte le salvatrici toccarono
simultaneamente l'obelisco.
La terra iniziò a tremare, mentre la struttura cedeva e
si rintanava nel sottosuolo, lasciando spazio ad una conca da cui
iniziò a schizzare un rivolo d'acqua, che presto divenne una
fontana.
“Ognuno ha il proprio compito da portare a termine, tu
sei una di noi, e il tuo è riportare l'ordine nel mondo, dovrai
rinchiudere il male e riportarlo nel luogo dove un tempo era stato
creato”
“Avvicinati allo specchio ragazza” disse un'altra
delle incappucciate.
Lo specchio del sole..
E cos'altro poteva essere se non l'acqua del pozzo
naturale al centro di quella foresta segreta ?
Kailey prese un respiro profondo e immerse il viso come
se stesse cercando di vedere nel pensatoio.
La magia dell'acqua la fece catapultare dentro, e per un
attimo si sentì come Alice nel buco dell'albero, con la sola
differenza che lei non stava precipitando, era sospesa nelle acque
dei ricordi di mondi.
Numerosi flash delle sue vite passate le rimbalzarono
davanti agli occhi, susseguiti da quelli di tutti e sette i peccati
capitali e le loro reincarnazioni :
Malfoy...Nott..Melodian...Geizhälse...Cupidé...Redford
e Chandler.
Lussuria..superbia..invidia..avarizia..gola..accidia
e ira.
E infine le apparve la pagina che fu l'inizio di tutto.
La ragazza aprì gli occhi dopo un tempo che le sembrò
lunghissimo.
Si guardò intorno e capì dalle tende bianche e dalla
puzza di disinfettante di essere in infermeria.
Si guardò le mani e vide ciò che le constatò che il
viaggio non era stato solo nella sua mente, la pagina dello scrigno
dei sette peccati.
**
--Angolo Autrice--
Ciao a tutti !!
Grazie per essere ancora qui,
vedere le vostre numerose
visualizzazioni e i vostri commenti per me è sempre una gioia !
Finalmente la bella addormentata
si è svegliata e il suo viaggio è finito.
Come avevo detto in questo
capitolo abbiamo conosciuto degli aspetti dei nostri protagonisti non
ancora noti.
Spero che questo capitolo vi sia
piaciuto,
alla prossima
baci
Gin
|
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Capitolo 14 *** Il giuramento ***
12
THE CURSE
OF SEVEN SINS
-Il
giuramento-
Continuava a sentire quella voce nella testa..
Malfoy...Nott..Melodian...Geizhälse...Cupidé...Redford
e Chandler.
Lussuria..superbia..invidia..avarizia..gola..accidia
e ira.
Ancora e ancora..
Malfoy...Nott..Melodian...Geizhälse...Cupidé...Redford
e Chandler.
Lussuria..superbia..invidia..avarizia..gola..accidia
e ira.
Tornare al presente non era
stato così facile come aveva immaginato, tutte le volte in cui ci
aveva riflettuto pensava che sarebbe stato come un risveglio normale,
invece era molto più complicato, sicuramente anche la bella
addormentata si era ritrovata in quella situazione, anzi
probabilmente lei aveva sofferto anche di più considerando il fatto
che era rimasta immobile per anni. A Kay infondo era bastata una
settimana e mezzo, ma i muscoli ne avevano risentito eccome, le
facevano un male cane e la testa le vorticava come non mai.
Per questo non si accorse
immediatamente di essere fissata da un paio di occhi azzurri.
“Ciao Kay, com'era il
sottomondo ?” chiese la riccia padrona della testa bionda.
“Come ? Io ero..”
“Shhh, non dirlo lo so già,
sono qui per aiutarti !” sussurrò Hallie con fare cospiratorio.
“Ok” disse la mora titubante
“Qual è il tuo piano ?”
“Distruggere la regina rossa”
rispose la Redford ottenendo uno sguardo perplesso.
“Intendevo la Melodian”
sbuffò Hallie.
“Allora avresti dovuto dire la
regina verde, è quello il colore dell'Invidia, mia cara Accidia”
rispose Kailey ottenendo un sorriso complice.
“Gli altri sono qui fuori,
attendono le tue nuove, li faccio entrare ?”
“Si, ma dovranno prestare un
giuramento, quello che sto per rivelarvi cambierà la vostra vita”
“Andata !”
*
“Louis Weasley dove credi di
andare ??” sbottò la corvonero, bloccandogli la strada con le mani
incrociate sotto il seno e l'aura scura come quella di nonna Molly in
persona, dopo aver rincorso il biondino per tutta la sala comune.
“So quello che credi di aver
visto, ma in realtà sei in errore..non..non è quello che pensi, ok
?” spiegò Louis avvicinandosi alla porta.
“No ! Non trattarmi come una
beota qualsiasi, Weasley !” disse sbattendo la mano sullo stipite
di fronte al suo naso “So quello che ho visto, ed è illegale !”
chiarì Summer alzando il mento a mo' di sfida.
“Ok ok forse è illegale, ma
l'ho trovato ! Cosa potevo fare ? Farlo morire di fame ? Andiamo Sum
! È un cucciolo !” disse enfatizzando ogni parola con dei gesti
delle mani e spalancando gli occhi azzurri per mostrare la sua
sincerità.
“Non veeleggiare con me !”
disse puntandogli un dito vicino agli occhi “Potevi far rapporto
alla preside o ad Hagrid”
“Non ci penso proprio se ne
sarebbero appropriati, l'ho scoperto io, è mio !”
“Merlino mi sembra di sentire
un bambino 'è mio, è mio' !” lo scimmiottò lei “Ma non lo
capisci che è un animale pericoloso ? Potresti finire male e tra
l'altro finiresti nei guai anche penalmente”
“Ahh chi se ne frega della
legge e poi lui non è pericoloso, parli così solo perché non lo
conosci”
“E nemmeno ci tengo grazie,
non voglio che sul mio fascicolo scrivano 'deceduta per attacco di
Grifone'”
“L'ho chiamato Milo”
“Oh chiamalo pure come ti
pare, io lo dico ad Hagrid”
“NO!” disse bloccandola al
muro con le mani ai lati della testa “Tu non dirai proprio niente a
nessuno” le sibilò a un centimetro di distanza.
“Non..”
“Veeleggiare ?” ghignò il
biondo prima di inchiodarla con l'attrazione veela e di baciarla per
suggellare il suo incanto “Adesso sarai dalla mia parte volente o
nolente” disse ottenendo un'espressione confusamente gioiosa e
innamorata da parte della ragazza.
*
La truppa si riversò
nell'infermeria come una banda di bufali inferociti, ma stranamente
Madama Chips non si fece vedere, cosa che fece correre un dubbio
nella mente di Kailey “Chi di voi ha pietrificato l'infermiera ?”
“Oh avanti Brooms, mi fai così
scontata ? Le ho indotto un sonno controllato a distanza” rispose
Electra Nott accaparrandosi il posto migliore della stanza, ovvero la
sedia accanto al letto della 'bella addormentata' risvegliata.
A suo seguito Scorpius, Amadeus,
Charlotte, Hallie e Raphael presero posto nei pressi del letto o
proprio sopra di esso.
“Bene, non so se Hallie vi ha
informato riguardo alle mie richieste” esordì Kay
“Ho già un piano per questo
giuramento, non sarà un voto infrangibile ma un voto da fratellanza”
rispose Electra prendendo subito la situazione in pugno.
“Non intenderai..”
“Si, Scorpius.. sai benissimo
quello che intendo fare”
“Non ti piacerà Geizhälse”
disse il biondo dando una pacca sulla schiena dell'altro, che saltò
per l'impatto inaspettato “E perché, di grazia ?” disse
sollevando un sopracciglio chiaro, fulminando il serpeverde per il
contatto fisico indesiderato.
“Sei germofobico, no ? Dovremo
tagliarci il palmo della mano e tenerci per mano recitando il
giuramento.. vorrà dire che ti infetterai di sangue altrui” ghignò
malevolo.
“Smettila Malfoy, non sei
divertente !” lo fulminò Lotti arricciando le labbra laccate di
rosso cremisi.
“È per il bene di tutti”
disse Raphael dando man forte all'amica sul letto.
“Sembra simile al bene
superiore” sospirò Dus “Ma lo farò”
Ovviamente Amadeus e Scorpius
fecero più scena delle ragazze, per quel taglietto, ma poi da bravi
soldatini si presero tutti per mano e pronunciarono i voti “Giurate
di non menzionare la verità ad entità esterne da quelle presenti
questa stanza ?” pronunciò Kay.
“Giuriamo” dissero in coro.
“Giurate di non aizzarvi
contro di me al termine della seduta?”
“Giuriamo”
“Giurate di agire contro il
vero male presente in questo castello ?”
“Giuriamo”
“Giurate di collaborare gli
uni con gli altri ? Fino alla fine ?”
“Giuriamo”
A quel punto iniziò a
raccontare tutta la storia, partendo dal principio, dai primi uomini,
da Arthemius Wizard e Micha Muggle Sin, dalla pagina proibita alla
fuoriuscita dei peccati dal portale del male, per poi spiegare
l'ereditarietà dei poteri dei peccati e la loro maledizione di padre
in figlio, del sacrificio di tutte le Salvatrici, del destino
inevitabile in cui avevano vissuto ciclicamente le loro vite passate.
Poi passò al presente, alla
loro possibile salvezza: se avessero lavorato tutti e sette insieme
avrebbero potuto sconfiggere l'invidia, distruggere il ciclo vizioso
degli eventi e riportare il male alla sua vera dimensione.
Mostrò loro la pagina e sperò
nel bene.
La
salvatrice non deve mai smettere di avere fiducia nell'umanità.
La
speranza non muore mai !
*
Astra aveva appena iniziato ad
attuare il suo piano, li avrebbe sconfitti tutti e si sarebbe
appropriata dei loro poteri, si era applicata parecchio ed era
riuscita a scoprire tutte le potenzialità di ogni peccato, cose
incredibili che quegli idioti dei suoi compagni di scuola non erano
stati capaci di sviluppare, che spreco..tutto quel potere nelle mani
sbagliate..
“Arriverà il momento, mia
cara Amanda, in cui qualcuno renderà orgogliosi i tuoi avi”
“Non puoi veramente farlo, un
conto è manipolare le persone un altro è progettare un omicidio di
massa !”
“Ah sta zitta piccola idiota !
Cosa ne vuoi sapere tu di strategia ? Di lottare per ottenere un fine
più grande, eh ? Tu che hai rifiutato Salazar Serpeverde, tu che sei
la sua ultima erede rimasta in vita, non riesci a concepire un'idea
basilare per la conquista del potere ?”
“È sempre così che iniziano
i discorsi dei pazzi, finirai male Astra.. i cattivi perdono sempre”
“Se ne sei davvero sicura
allora perché tremi come una foglia ?”
“Perché purtroppo per me sono
la tua vittima preferita, ma non ho paura di morire, so che qualcuno
mi vendicherà buttandoti in una cella sudicia per il resto dei tuoi
giorni”
La ragazza scoppiò in una
risata sguaiata “Oh morirai questo è certo, ma non oggi.. i miei
piani sono molto più complessi di così”
“Sei così sadica da
torturarmi ?”
“Oh si.. e lo farò sia
fisicamente che psicologicamente, sarai la mia marionetta cara Amanda
Jane Collins” disse prima di infliggerle due cuciatus di seguito e
un legilimens “Sarà divertente vedrai !”
*
“Ehi Raph aspetta” disse Kay
bloccando il braccio del suo amico “Dov'è Albus ? Non è venuto a
trovarmi neanche una volta”
Il ragazzo aggrottò la fronte
unendo le sopracciglia fino a far formare una linea preoccupata sulla
fronte e con lo sguardo confuso rispose “Ma aveva detto stamattina
che sarebbe passato, non si è visto per tutto il giorno”
“Di qui non è passato..non
sarà..” disse la ragazza mentre le porte si spalancarono facendo
entrare una furia dai capelli rossi “Dov'è mio fratello ?”
chiese Lily Potter “Il mio patronus è tornato indietro!”
--Angolo
Autrice--
Scusate
l'immenso ritardo
ho avuto
alcuni problemi di concentrazione sulla scrittura,
spero che
il peggio sia passato e che riuscirò a postare più regolarmente.
Spero che
ci siate ancora e che vi sia piaciuto il capitolo..
Alla
prossima
Baci
Gin
|
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Capitolo 15 *** Il piano di Astra ***
13
THE CURSE
OF SEVEN SINS
-Il
piano di Astra-
Albus si trovava in uno stato di
semi coscienza, stava dormendo ma allo stesso tempo riusciva a
sentire qualcosa di ciò che gli accadeva intorno, sebbene tutti i
suoi sensi fossero andati in vacanza e gli remassero contro,
percepiva tutto anche se non in modo nitido ma ovattato, capì che
due voci femminili differenti stavano discutendo su qualcosa,
probabilmente proprio su di lui.
Si staccò nuovamente dalla
realtà precipitando in uno stato di incoscienza per un lasso di
tempo interminabile, poi finalmente dopo altri due tentativi falliti
riuscì a tornare totalmente e ad aprire gli occhi.
Ovviamente li aprì con la
lentezza di un morto che cammina, tipico degli uomini allettati da un
trentasette di febbre, la prima cosa che vide fu una matassa di
lunghi capelli castani, che coprivano la metà di un viso conosciuto.
“Amanda ?” esalò con una
voce molto simile a quella che avrebbe avuto se fosse appena uscito
dall'oltretomba.
La ragazza si girò di scatto e
gli si avvicinò fino a quanto le fu permesso dalla lunghezza delle
catene che la tenevano ancorata per le caviglie “Ti sei svegliato”
gli disse sfiorandogli la mano.
“Amanda che.. che cosa è
successo ? Dove siamo ?” chiese il moro impaziente di tornare a
capirci qualcosa. Tentò di alzarsi in piedi, ma ricadde
immediatamente sul materasso ritrovandosi legato per la vita ad esso
con una catena.
“Perfetto, ci mancava”
borbottò alzando le braccia al cielo.
“Siamo prigionieri” confermò
Amanda con voce abbattuta.
Albus si allungò verso di lei
per scostarle una ciocca, che le era caduta davanti agli occhi, le
accarezzò lo zigomo e aprì la bocca per dirle che sarebbe andato
tutto bene, quando la porta si spalancò e la ragazza dai capelli
grigi disse “Certo che lo siete”
“Melodian ? Che diamine
significa ? Lasciaci andare” disse il moro, scattando come una
molla.
Lei rise e li indicò “Siete
proprio due fidanzatini doc.. non credo proprio di poterlo fare,
Potter”
“Non siamo f” iniziò a
specificare il moro prima di venire interrotto dalla bionda malefica
“Credi seriamente che me ne freghi qualcosa delle vostre insulse
vite amorose ?” urlò di punto in bianco come fanno tutti i pazzi
psicotici “Siete i miei ostaggi e vi farò pentire di essere nati,
ho grandi progetti per noi tre” disse ghignando.
“Che tipo di progetti ?” osò
chiedere il ragazzo, inclinando la testa guardingo.
“Chiedilo alla tua
amichetta..chiedile quello che ha fatto per la mia causa” rispose
Astra ridendo, mentre Amanda abbassava lo sguardo al pavimento in
pietra, nascondendo il viso e le lacrime tra i capelli.
“Non ne hai il coraggio, eh ?
E dire che i grifondoro ne sono pieni fino al midollo” disse
sprezzante Astra per poi gridare nuovamente “Digli come lo hai
adescato qui, digli come lo hai tradito !”
“Non avevo scelta” urlò in
risposta Amanda.
“Certo che non ne avevi,
l'incantesimo Imperius non ne lascia mai” rise ancora e poi
continuò agitando la bacchetta “Sarete le mie puttanelle e
distruggerete i miei nemicidall'interno della loro cerchia..sarà
divertente vedere le facce dei vostri stupidi amichetti quando
scopriranno le mie carte” poi fermò il suo monologo per fare una
risata malvagia prima di urlare “Il male vince sempre!”
*
“Cosa vuol dire che non hai
idea di dove sia finito ?” gridò Lily Potter sbatacchiando il
prefetto femminile di Grifondoro. Ethan Finnigan le andò vicino e
staccò letteralmente le mani della rossa dal colletto inamidato
della camicia di Alice Paciock.
“Era tuo compito !” urlò di
nuovo contro la bionda amica d'infanzia “Dovresti sapere dove sono
tutti gli studenti della tua casa.. e anche tu Kenneth Thomas sei il
caposcuola, due ragazzi sono scomparsi da due giorni e tu non alzi un
dito !”
“Se ne stanno già occupando i
fantasmi e i professori.. comunque voi non avete una specie di mappa
della scuola ? Mi ricordo che James non girava mai senza” rispose
Ken
“Sulla mappa i loro nomi non
compaiono, l'abbiamo controllata mille volte” rispose Kailey al
posto suo, mettendosi al suo fianco.
“Sicuramente la mappa si
sbaglia” ribatté Kenneth.
“La mappa non sbaglia mai !”
disse immediatamente Lily ripetendo le parole che un tempo il padrino
aveva detto a suo padre.
Kailey trascinò la sorella del
suo migliore amico verso il divano dove tutti gli amici e i parenti
stavano aspettando notizie, quasi la scaraventò accanto a Roxanne,
mentre lei si sedette tra Raphael e Hugo.
“Mi fa una rabbia il non
sapere dove li abbia portati” esclamò Lily ottenendo la
solidarietà dell'iracondo, che stava lottando per mantenere la calma
e non distruggere la scuola.
In fondo il suo migliore amico
era scomparso aveva tutte le ragioni del mondo per essere incavolato
nero, no ?
“E quale sia il suo piano..
forse è su quello che dovremmo concentrarci” continuò Kay “Se
riuscissimo a capire cosa sta macchinando, qual'è il suo scopo,
riusciremmo a sconfiggerla”
“Ma cosa potrà mai volere da
Albus e Amanda ? Loro non sono come noi, non fanno parte del gioco”
ringhiò Raph.
“Di cosa state parlando ?”
chiese Roxanne avvicinandosi ai due, che si guardarono per cercare di
capire cosa fosse meglio rispondere. Di certo non potevano dire la
verità, non gli avrebbero creduto, anzi probabilmente si sarebbero
pure arrabbiati pensando che si trattasse di uno scherzo di cattivo
gusto in un momento come quello.
“Di niente.. tutto quello che
sappiamo è che la Melodian li ha presi e li ha portati in un luogo
dove i malandrini non sono mai stati.. visti i risultati della mappa”
rispose Kay.
“O forse non sono più al
castello, non c'avete pensato ?” disse Hugo
*
All'interno dell'aula di pozioni
vi era appena stata una simile conversazione tra gli altri membri del
gioco dei peccati -così ribattezzato da Electra Nott- nella
quale erano emerse supposizioni che prevedevano l'uso della magia
nera, “È sicuramente capace di usarla” aveva detto Scorpius,
mentre Electra aveva rilanciato con “Dev'essere qualcosa di ancora
più complesso e ingegnoso, odio ammetterlo ma quella ragazza è
parecchio astuta, la magia nera è tracciabile, non dico che non la
stia usando, ma che non è quello ciò che copre il suo nascondiglio”
“E cosa potrebbe essere ? Di
certo non l'incanto fidelius, non potrebbe usarlo all'interno del
castello o nella foresta, non è una sua proprietà” aveva dedotto
Hallie, stupendo gli altri dato che per una volta il suo cervello era
realmente presente e concentrato su quello che stava accadendo nella
vita reale.
“Purtroppo non ci sono ancora
arrivata...detesto essere seconda a qualcuno” sbuffò Electra,
prima di congedare tutti.
*
Mentre Scorpius, Electra e
Hallie tornavano nelle loro sale comuni, gli altri due ragazzi si
nascosero nel cortile interno della scuola, sebbene fosse stato
emanato l'ordine di tornare immediatamente nei propri dormitori,
decisero di ignorare tutto e parlare del loro precario futuro.
“Come fai a non essere
preoccupato ? Io sto morendo di paura! Non fanno per me le guerre e
le distruzioni, io non voglio tutto questo” chiese Charlotte
camminando per tutto il giardino.
“Beh se è per questo neanche
io ci tengo a farne parte, ma li hai sentiti no ? Ci siamo dentro che
ci piaccia o meno” le rispose Amadeus prima di tenderle la mano e
dirle “Vieni qui, ti faccio i grattini così ti rilassi” la
risposta di lei fu immediata, si bloccò sul posto per poi zompargli
addosso con gli occhi a cuoricino e dire “Adoro i grattini”
“Lo so” rispose lui alzando
gli occhi al cielo, nessuno la conosceva meglio di lui, la guardò
attentamente mentre gli si strusciava come una gatta in cerca di
coccole e sentì una punta di orgoglio nel constatare che nessun
altro avrebbe mai potuto starle così vicino, lei era sua.
E si sa che le persone avare
sono anche molto possessive sulle loro cose.
“Credi che funzionerà ? Che
riusciremo a sconfiggere Astra ?” chiese lei tra una fusa e
l'altra.
“Ovviamente lo spero, però..ho
paura.. ho paura di quello che succederà dopo” ammise Dus fermando
la mano e facendo voltare il viso a Charlotte, così che si potessero
guardare negli occhi.. se fosse stato un altro probabilmente avrebbe
approfittato di quella vicinanza, ma lui aveva deciso che qualunque
cosa sarebbe successa tra loro non sarebbe stata dettata dalla paura
di morire, se dovesse accadere qualcosa sarà perché lo vogliamo
entrambi.
“Cosa succederà dopo ?”
sussurrò Lotti.
“Se il male siamo noi.. se
siamo maledetti.. dovremo far uscire i demoni dal nostro corpo.. e a
quel punto mi chiedo : cosa resterà di noi ?”
Charlotte gli afferrò il viso
con entrambe le mani e lo fissò negli occhi “Ascoltami bene Dus,
noi rimarremo così come siamo, il nostro aspetto, il nostro
carattere e il nostro cuore sono puri, elimineremo solo quelle
imperfezioni.. è vero siamo maledetti, in fondo l'ho sempre saputo
che non era normale essere così golosa di tutto, persino per una
ricca purosangue viziata era troppo.. segretamente ho sempre pensato
di essere malata, adesso so da cosa dipendeva..so che non era colpa
mia.. adesso so anche il perché potevo mangiare fino a scoppiare ma
la mia linea restava quella di una modella, te lo sei sempre chiesto
anche tu, ricordi ?”
“Ti ho preso in giro un
milione di volte per questo...in fondo hai ragione tu, non è normale
essere avidi di qualunque cosa, pensare a tutto come a un
possedimento”
“Dovremmo essere felici di
potercene liberare”
“Si, ma tu cosa vedrai alla
fine ? Perché ci sono momenti in cui io mi guardo allo specchio e
vedo solo l'Avarizia”
“Io vedrò quello che ho
sempre visto in te.. un bimbo lanoso da coccolare” gli diede un
bacio sulla guancia e lo strinse a sé.
*
Il
giorno dopo Albus e Amanda furono trovati in stato di
semi-incoscienza nei pressi del terzo piano, vagavano come degli
zombie alla ricerca di qualcosa o qualcuno, mentre farfugliavano
delle cose in una lingua sconosciuta, prima che Madama Chips li
inducesse in un magico riposo forzato e guardato a vista.
--Angolo
Autrice--
Arrivati a
questo punto spero solo che siate ancora interessati alla storia,
so che non
è il massimo seguire qualcosa con degli aggiornamenti così
discontinui,
però vi
assicuro che cerco di fare del mio meglio.
Mi sono
prefissata un obiettivo e intendo riuscire a raggiungerlo,
perciò
continuerò la storia anche se ci dovessi impiegare altri dieci mesi.
Spero che
vi sia piaciuto
Alla
prossima
Baci
Gin
|
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Capitolo 16 *** Combattere ad armi pari ***
14
THE
CURSE OF SEVEN SINS
-Combattere
ad armi pari-
I due
sfortunati ragazzi, che erano stati ritrovati in stato confusionale
vennero immediatamente portati in infermeria e rimasero in uno status
di riposo forzato per giorni, mentre un equipe di maghi esperti
cercava di intrufolarsi nelle loro menti per capire cosa avessero
subito.
Molti
-soprattutto Kailey e Raphael- avevano ipotizzato -in realtà alcuni,
come Lily, avevano proprio puntato il dito- che la colpa fosse della
strana ragazza appartenente alla casa dei serpeverde, che sembrava
essere sparita dalla circolazione, una certa Astra Melodian.
Gli Auror
avevano subito iniziato ad investigare sulla faccenda, ponendo
domande a chiunque conoscesse quella ragazza, ovviamente il capo
Auror si era mobilitato subito dopo l'attacco a suo figlio, ed aveva
scoperto che la ragazza in questione non aveva né amicizie né una
famiglia alle spalle.
Nessuno
conosceva effettivamente Astra Melodian, era come un'ombra che vagava
tra i corridoi...chissà che in quel momento non fosse nascosta in
qualche angolo e li stesse spiando.
“Secondo
me è tipo una di quelle fattucchiere che ti spiano dalla palla di
vetro..dopo vado a controllare se ne manca una dall'ufficio della
Cooman” aveva ironizzato James Potter durante il suo turno di
guardia in infermeria “Attento fratellino, la vecchia scuola non
muore mai!”
“Secondo
me adesso si sveglia solo per mollare un ceffone a te e alla 'vecchia
scuola'” aveva commentato la sorella, accarezzando i capelli
corvini del ragazzo addormentato.
Amanda -a
differenza di Albus- sembrava avere la mente impenetrabile, mentre
dal ragazzo erano riusciti a cavare qualche informazione, da lei non
era uscito nulla.
Draco
Malfoy, il primario di neuromagia, le stava provando veramente tutte,
se fosse stato un altro probabilmente avrebbe messo già da tempo le
mani nei capelli e sarebbe rimasto pelato, ma il portamento da
Purosangue gli impediva di cadere così in basso, perciò un'unica
vena di nervosismo svettò sulla fronte dell'uomo.
Come
può essere un'occlumante così brava ?
O
forse è una di quelle occlumanti naturali ?
*
Nel
frattempo che gli altri del gruppo si dirigevano a rotazione in
infermeria, per visitare i 'sopravvissuti' -come da tutti
soprannominati ore prima-, Electra Nott, con passo felpato si muoveva
tra gli scaffali della biblioteca, che era rimasta aperta solo per
lei.
Come
volevasi dimostrare dai lunghi anni di pseudo amicizia con la Pince,
la bibliotecaria le aveva lasciato carta bianca e le chiavi della
biblioteca.
Così, da
vera serpe, Electra si divertiva a fare avanti e indietro tra la
sezione proibita e la parte normale.
Cosa
cercava ?
Un'arma
letale per sconfiggere la Melodian.
Sentiva di
essere vicina alla soluzione, era lì, lì sulla punta della lingua,
tutto ciò che doveva fare era afferrarla. Così prese altri tredici
libri e li diede alle sue bambole-spia “Cercate qualsiasi
informazione sui poteri dei peccati..cercate 'La dama verde'”
Tutti i
migliori libri dicevano che era meglio studiare il nemico prima di
andare in battaglia, e così lei stava facendo, si era imbattuta in
quel termine il giorno prima e dopo un'attenta analisi era riuscita
ad identificare l'invidia.
Afferrò
il libro più fragile su cui avesse messo le mani e iniziò a
leggere..
..Aveva
tanti nomi ma 'La dama verde' era quello più comune, anche se spesso
si aveva paura anche solo a pronunciarne uno.
Dovunque
la dama strusciava il suo manto verde una profonda tristezza
sprofondava tra la gente del popolo, seguita subito dall'angoscia,
dalla frustrazione, dall'inadeguatezza e dall'invidia..
La
figlia della tempesta distruggeva le emozioni di chiunque
incontrasse, ne sostituiva i pensieri, le azioni e le parole,
annientando tutto ciò che rendeva una persona umana.
Ma
ella non è l'unico male a questo mondo, altri dannati camminano su
questa landa, creando scompiglio, maledicendo e bruciando con
facilità i cuori delle anime buone..
-dagli
scritti di Ignotus Pewerell-
*
Albus
Potter e Amanda Collins non stavano sognando dei bei prati verdi, o
dei campi di girasole dove poter correre con gioia, o un bel cielo
stellato; no, loro vedevano immagini di un qualcosa che doveva ancora
avvenire..un futuro con un trono di ossa su cui regnava una regina
con il mantello verde e ai suoi piedi i due ragazzi erano
inginocchiati su un mare rosso sangue..
“Svegliati..svegliati
e compi la tua missione” la dama sussurrava nella testa della
ragazza, per poi passare a quella del ragazzo “Rispondi alla tua
signora, umile servitore, ami il futuro che ti attende ?”
“Si, mia
regina”
“Allora
aiutami a prendere ciò che mi spetta, risorgi nelle tenebre, rinasci
come schiavo del male, Albus Severus Potter !”
“Si, mia
regina”
*
Tutte le
vocine delle bambole si infilarono a poco a poco nella mente della
Superbia..
“Sentite
qua : sette sono i demoni richiamati dall'abisso del male, sette
sono i poteri che distruggeranno la vita, se l'ottava fallisce”
“Sembra
una profezia, anch'io ho trovato qualcosa: gli angeli maledetti,
hanno poteri sconfinati, dalla seduzione alla distruzione,
dall'inganno dell'intelletto a quello della mente, dal furbo
tesoriere all'amante dello sfarzo, uno solo non possiede nulla, ma
ruba tutto ciò che non gli appartiene”
“Mia
signora sentite questa: Ognuno di essi troverà la sua forza più
grande nella sua paura più grande”
Erano
tutte informazioni utili, e tutto confermava ciò che aveva bisogno
di sentirsi dire: loro erano potenti, tutti loro avevano un potere -o
più- speciale, e avrebbero avuto modo di svilupparlo attraverso la
paura..la loro peggiore paura li avrebbe resi invincibili!
Urgeva una
riunione !
Al più
presto !
Electra
lanciò uno sguardo alle sue bambole-spia e loro corsero fuori dalla
biblioteca, alla ricerca di Scorpius, Amadeus, Hallie, Charlotte e
Raphael.
*
Raphael fu
colto di sorpresa quando una bambola di porcellana si sollevò da
terra fino ad arrivare al suo viso. Si rilassò quando quella gli
rivelò di essere stata incantata dalla Nott per condurlo in
biblioteca, per condividere con lui delle nuove informazioni per
vincere il gioco. Come c'era d'aspettarsi fu il primo ad arrivare,
sia perché fosse il più vicino -dato che proveniva dall'infermeria-
sia perché era quello a cui premeva di più farla pagare a quella
pazza della Melodian.. non avrebbe dovuto toccare il suo migliore
amico..adesso erano cazzi suoi !
Il ragazzo
spalancò la porta corazzata e si diresse a passo spedito verso la
serpeverde dai fluenti capelli color cioccolato fondente “Allora ?
Come la uccidiamo ?”
“Prima
devono arrivare gli altri” rispose Electra, senza alzare gli occhi
dal tomo che stava leggendo, d'altronde ormai era abituata ai modi di
fare del ragazzo.
“Col
cazzo ! Quella deve morire adesso ! E godrò tantissimo nel toglierle
la vita io stesso !”
“Ok Mr
Iracondo, vediamo che sai fare, mostra la tua forza..arrabbiati !”
lo incoraggiò la ragazza -continuando a leggere-.
“GUARDAMI
QUANDO TI PARLO !!!” urlò il moro lanciando la sedia per aria e
sbattendo un solo pugno al centro del tavolo, dove lei si era
appoggiata, riuscendo a spezzarlo in due. Afferrò la ragazza per il
bavero della camicia e ringhiò “Sono abbastanza incazzato adesso
?” facendo uscire del fumo nero dal naso.
“Non
abbastanza, il tuo potere è ancora grezzo..un tempo eri un drago, un
tempo sputavi fuoco e distruggevi interi villaggi, ora emani solo del
fumo”
*
Quando
Hallie arrivò a passo di danza, nella stanza destinata alla
riunione, non rimase affatto stupita nel vederla sotto sopra, si mise
comoda -ergo in posizione da monaco buddista- su una nuvola
galleggiante e osservò le pergamene e i libri sparsi sul pavimento.
Una riga
in particolare attirò la sua attenzione, come se i suoi occhi
fossero stati richiamati all'ordine da una calamita gigante
“...dall'inganno
dell'intelletto a quello della mente”
La mente
era il suo territorio, in meno di un minuto arrivò alla soluzione :
illusioni, astrazione della realtà, teletrasporto
mentale...
La sua non
era mai stata pazzia, si era sempre trattato di un potere.
Il potere
di viaggiare attraverso le dimensioni e attraverso la mente, aveva il
potere di creare e mostrare i mondi in cui aveva vissuto agli altri.
Il potere
di intrappolare i nemici in mondi catastrofici.
Sorrise al
Brucaliffo seduto accanto a lei “Fantastico !”
“Quasi
affatto” rispose il bruco blu lanciandole un po' di fumo addosso.
*
Scorpius
Malfoy si rifiutò di seguire quella bambola inquietante, in quel
momento stava facendo qualcosa di molto più importante.. stava
cercando di distruggere quell'assurda ossessione per quella ragazza.
Non
capiva: l'aveva avuta, l'aveva distrutta, non era stato scelto, ma la
voleva ancora.
Ad
Hogwarts c'erano più di trecento studentesse, perché mai doveva
fissarsi su di lei ?
Non osava
nemmeno più pensare al suo nome, perché ogni volta che lo faceva il
suo corpo reagiva in modo strano.
Lily
Per i
mutandoni zozzi di Merlino !
L'aveva
fatto di nuovo !
Perché
mi fai questo, stupido cervello ?
E
quell'organo bastardo all'interno del suo petto l'aveva tradito di
nuovo, per che cavolo di motivo sussultava come impazzito al solo
pensiero del suo nome ?
Cosa
diceva Shakespeare ?
Che
cosa è un nome?
Quella
che chiamiamo rosa,
pur
con un altro nome, avrebbe lo stesso dolce profumo.
Si, ma è
con il termine rosa che a una donna brillano gli occhi.
E con il
nome Lily danzava il suo cuore.
Quale
potrebbe mai essere la più grande paura della lussuria ?
Forse
il non essere ricambiati dall'unica persona che si ama ? - pensò
la bambola-spia.
**
--Angolo
Autrice--
Premetto
che siamo quasi alla fine di questa storia.
Mi
mancheranno tutti i vostri personaggi,
vorrei
davvero poter dire di saper esprimere
ciò che
provo per ognuno di loro,
voglio che
sappiate che non ho mai rimpianto di aver scelto
questo
team, anzi ogni giorno sono sempre più convinta di aver fatto
un'ottima scelta.
Spero di
essere stata all'altezza dei vostri personaggi
e di
averveli fatti amare ancora di più.
Spero che
vi sia piaciuto il capitolo,
nel
prossimo scopriremo i poteri degli altri oc.
Baci
Gin
|
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Capitolo 17 *** Armati, o angelo caduto! ***
15
THE
CURSE OF SEVEN SINS
-Armati,
o angelo caduto !-
Electra si
stava spazientendo, aveva compreso immediatamente tutti i poteri
degli altri, ma non aveva idea di quali fossero i propri..
Ah!
Quale poteva mai essere il potere del cervello ?
Ogni volta
che formulava dei ragionamenti le idee che ne venivano fuori erano
sempre banali o inconcepibili, i suoi pensieri si ingarbugliavano tra
loro e il suo cervello si metteva in modalità stand by.
In quel
momento una vocina sottile e stridula le si insinuò nella mente “Mia
signora ? Mr Lussuria non ha voluto seguirmi”
Electra
spostò la testa in basso alla sua destra, dove la bambola-spia
numero 5 la guardava con le sue orbite vuote, sbattendo le ciglia
scure sopra di esse, per assomigliare ad un innocente cucciolo
indifeso, per poi aumentare quella sensazione spostando il peso da un
piedino calzato di bianco all'altro, facendo sì che le balze del
vestitino si muovessero come delle onde in un oceano. Infine sollevò
la testolina piena di ricci verso la sua padrona e si scusò,
riabbassando il capo -subito dopo- così da mettere in mostra il suo
enorme
fiocco in testa.
La
ragazza rifletté e sorrise alla sua piccolina “Hai idea del perché
?”
“Stava
spiando una ragazza dai capelli rossi, e si stava maledicendo
mentalmente perché continuava a pensare a lei”
La
mora sorrise al malessere del suo compagno di sventura per poi
riflettere attentamente sulle parole della sua piccola spia..aveva
per caso appena detto 'si stava maledicendo mentalmente' ?
Rivolse
di nuovo lo sguardo alla bambola e le chiese “Hai sentito
ciò che stava pensando ?”
La
pupazza annuì con un sorriso tutto denti e scuotendo vivamente la
testolina riccioluta.
Poteva
mai essere questo il suo potere ?
Quelle
bambole erano frutto di una sua magia, -le aveva create con un suo
capello e con il suo sangue-, e comunicavano con lei
telepaticamente..possibile che quello fosse un potere del suo sangue
?
Da
un lato lo trovò un po' deludente, a cosa serviva sentire i pensieri
degli altri quando si poteva avere lo stesso risultato con un
legilimens ? Sperò che con il tempo avrebbe sviluppato altri poteri.
Dall'altro,
almeno era riuscita a scoprire il suo primo potere!
*
Amadeus
aprì la porta socchiusa con un piede, poco prima aveva tirato fuori
un fazzoletto per toccare la maniglia, ma all'ultimo avendo scoperto
che l'uscio era rimasto socchiuso, aveva fatto sparire il suo fedele
amico nella tasca esterna della giacca.
Spalancò
gli occhi azzurri non appena il caos entrò nella sua visuale, quasi
boccheggiò al pensiero della povere che Raphael aveva smosso e fatto
volare per aria, e immediatamente la mano scattò alla ricerca della
mascherina protettiva anti-gas.
Appena
la trovò e la indossò il suo battito cardiaco tornò al ritmo
regolare, così come le spalle e i muscoli dorsali contratti si
rilassarono visibilmente.
Charlotte
spuntò alle sue spalle ed ebbe l'accortezza di non commentare la
mascherina del suo migliore amico/futuro sposo, lo tirò per il
polsino della camicia -consapevole del fatto che il contatto fisico
in un ambiente così pieno di germi l'avrebbe mandato fuori di testa-
e si avviò a passo di danza nel fulcro della scena.
Hallie
stava seduta su una nuvola... aspetta un attimo, era realmente una
nuvola !
Un
enorme nube fatta di particelle di acqua condensata..solo che era di
colore giallo limone.
Charlotte
si bloccò a bocca aperta con lo sguardo scioccato fisso sull'ammasso
spumoso galleggiante, facendo si che Amadeus le finisse addosso -dato
che fondamentalmente con quella mega maschera over-size non vedeva
quasi nulla-.
“Hals
?!” riuscì ad emettere quel soprannome per poi balbettare
“D-d-dove s-sei s-seduta ? C-c-che co-cos'è quella ?”
La
ragazza dai capelli biondi alzò lo sguardo dal libro di fiabe che
stava leggendo e con un sorriso rispose “È la mia nuvola, ti piace
? Ho preso spunto da questo manga” disse voltando la copertina di
Dragon Ball.
“C-come
hai..fatto ?”
“È
il mio potere, forte eh ? Non sono mai stata pazza! Posso viaggiare
tra le dimensioni, anche i libri hanno delle dimensioni lo sapevi ?”
rispose tutta euforica allungando la mano destra per trasformare la
nuvola in un fungo del Paese delle Meraviglie.
Amadeus
osservò con attenzione l'amica di Lotti e sorrise pensando a quanto
sarebbe stato utile il potere di quella stramba ragazza nella loro
futura lotta contro l'invidia.
Poi
spostò lo sguardo verso Electra, la quale era intenta nel leggere i
pensieri di Raphael, il quale si stava allenando a lanciare il fuoco
dalla mano.
“Bene
sembra che tutti voi abbiate scoperto di possedere dei poteri..
qualcuno sarebbe così gentile da dirci quali sono i nostri ?”
esclamò il ragazzo spingendo il tasto per parlare attraverso la
maschera.
“Credo
che sarebbe molto più divertente scoprirlo da soli, Dus” gli
rispose Charlotte.
*
Scorpius
decise di smettere di fare il bambino pappamolle e di indossare la
sua espressione da predatore, che tanto l'aveva contraddistinto in
quegli anni, si spostò dall'angolo in cui era nascosto e si mise
praticamente davanti a lei. A quel punto iniziò a fissarla
spudoratamente, anche e soprattutto quando lei alzava gli occhi nella
sua direzione -sentendosi osservata-.
Lily
arrossì di rabbia e quasi spezzò la matita che poco prima stava
mangiucchiando nell'aula studio.
Dopo
tutto quello che le aveva fatto passare osava ancora guardarla ?
Come
si permetteva ? Che diritto aveva ?
Proprio
adesso che suo fratello era incosciente e che Dox aveva ripreso a
parlarle.
Lo
faceva apposta ? Amava distruggerle la vita ?
Oh,
ma questa volta lei non glielo avrebbe permesso, no..questa volta lei
lo avrebbe allontanato.
Gli
avrebbe detto chiaro e tondo che lo ripugnava, che l'aveva sempre
odiato, che era una persona infima, senza cuore, pudore e anima!
Gli
avrebbe detto..
Gli
avrebbe detto..che.. che..
Ah,
era difficile anche solo pensare sotto quello sguardo incantatore,
quegli occhi.. di quel grigio fluido... riusciva a vedere solo
quelli, li sentiva molto più vicini di quello che erano in realtà.
Chiuse
gli occhi e prese un respiro profondo, ma anche dietro le palpebre
riceveva quell'intensa magia.
Sapeva
che cosa stava a significare quello sguardo.
Sapeva
cosa stava pensando in quel momento “Arrenditi, sei ancora mia”
le sembrò quasi di sentirlo sussurrare quella frase al suo orecchio.
Doveva
andarsene, doveva uscire al più presto da quella stanza così
affollata, quasi non riusciva più a respirare, talmente era forte
l'ansia che la pervadeva e talmente erano frequenti i battiti
incessanti del suo cuore.
Quel
cuore che era stato spezzato da lui, ma che lo bramava ancora.
No,
doveva salvaguardare se stessa e fuggire!
Iniziò
in fretta e furia a mettere tutto nella cartella, ottenendo non pochi
sguardi perplessi per quella foga e quel rumore improvvisi. Se ne
fregò altamente di quegli impiccioni e corse quasi letteralmente
fuori dall'aula, per fortuna non c'erano professori a sorvegliare
quell'aula, altrimenti l'avrebbero redarguita o addirittura punita.
Scorpius
la seguì, con la sua andatura sciolta, modulò un passo cadenzato e
tranquillo -per non destare sospetti-, ma allo stesso tempo un occhio
più attento l'avrebbe sicuramente riconosciuto per quello che era in
realtà..un predatore.
Se
il passo avrebbe potuto ingannare, lo sguardo lo tradiva, ma per sua
fortuna nessuno gli prestò attenzione, in posti come quello
l'attenzione la catturava il rumore dei tacchi delle scarpe o l'aria
fredda che avrebbe spostato una corsa, non di certo un normale
passeggio.
Perciò
era salvo, ghignò e si tuffò alla rincorsa della rossa, non appena
si fu chiuso la porta alle spalle.
*
Il
motivo per cui Astra era sparita dalla circolazione era che doveva
restare nascosta, aveva l'obbligo di preservare il suo corpo in un
luogo sicuro, dato che il suo spirito si era staccato da esso, per
impartire lezioni e infondere potere a quei due piccoli idioti che si
era scelta come tirapiedi.
Così,
la macabra ragazza aveva fatto una scelta, aveva predisposto tutto
per quel viaggio metafisico, posizionando il suo corpo in una bara.
Aveva
sempre amato i vampiri e in un momento come quello sentiva la
teatralità come una vecchia amica.. una stanza semibuia, illuminata
da delle candele, poste intorno a una bara di legno nera, rivestita
con interni di velluto rosso.. ridendo l'aveva posta al centro della
stanza e vi ci si era sdraiata sopra.
I
lunghi capelli grigio perla ricadevano come fili di seta sopra la
tunica da strega che aveva scelto per l'occasione, di un verde
intenso che piano piano andava scurendosi dalla gonna verso l'orlo.
Le
unghie laccate di nero, che spiccavano sulla pelle bianchissima delle
mani affusolate, tenevano strette il suo talismano -per così dire-,
il ferro di cavallo che portava sempre al collo.
Le
palpebre calate sugli occhi grigi e ogni traccia di sangue lontana
dal suo viso cereo.
Sembrava
morta.
Ma
in realtà si trattava solo di un incantesimo che si era
auto-inflitta : l'incantesimo della Bella Addormentata.
E
chi mai le darà il bacio del vero amore ? Direte voi, beh quando si
ama se stessi non ne si ha bisogno. Le sarebbe bastato rientrare nel
proprio corpo e la sua anima -per quanto malata e dilaniata che
fosse- avrebbe baciato il suo stesso corpo.
Albus
era la preda perfetta, la sua mente assorbiva ogni sussurro senza mai
chiedere alcuna spiegazione, era così volubile, così prevedibile
che Astra ne era quasi entusiasta.
Mentre
la mente di Amanda era qualcosa di più complesso, rifiutava gli
insegnamenti e a volte si ribellava, dopotutto le sue origini erano
fenomenali, qualcosa doveva pur aver ereditato dal gran maestro, ma
malgrado tutto alla fine diveniva succube anch'essa.
*
Charlotte
saltellò come una bambina davanti alla calza della befana, quando
finalmente riuscì a utilizzare il suo potere. L'aveva letto -o
meglio trovato- in uno dei libri sul pavimento, ovviamente si era
subito cimentata nella ricerca del libro perfetto -dopo che gli era
stato indicato il mucchio da Electra- mentre Amadeus aveva spalancato
gli occhi e inorridito aveva scosso la testa così tante volte che
Hallie si era chiesta se l'avesse svitata dal collo. Quindi Lotti,
animata da un desiderio irrefrenabile di sapere quale fosse il potere
che la rendeva speciale, aveva lavorato per entrambi..dopo tutto
erano -e sarebbero sempre stati- una squadra.
Finalmente,
dopo aver provato per ore, ci era riuscita, aveva creato un'altra
Charlotte.. si era moltiplicata!
L'idea
finale che aveva attivato il potere era stata di Dus, il quale le
aveva rubato la borsetta -con le sue scorte essenziali per la
sopravvivenza giornaliera- e si era spostato dall'altra parte della
biblioteca “Coraggio, vieni a prenderla!” aveva sorriso beffardo.
A quel
punto le orecchie avevano cominciato a fischiarle e le mani a
tremare, finché la vista iniziò a sfocarsi, per poi sdoppiarsi e
alla fine si venne a creare una sua copia.
“Moltiplicazione”
aveva affermato Electra annuendo a se stessa, della serie: si, avevo
ragione!
Dus era
rimasto a bocca aperta, nel vedersi spuntare la sua futura ragazza
davanti agli occhi, era così scioccato che si era persino tolto la
mascherina per vedere meglio. Poi aveva voluto accertarsi che non si
trattasse di un'illusione e aveva tastato la faccia di quella copia
di Lotti. A quel punto Scorpius decise di fare la sua entrata
plateale -con un ghigno vittorioso sulla faccia- e farsi notare
esclamando “Toccale le tette, vedi se sono vere anche quelle”
guadagnandosi un'occhiata di sdegno da tutte e tre le ragazze, mentre
un confuso Amadeus caduto nel tranello aveva allungato un dito verso
il petto della ragazza.
A quel
punto Charlotte, col volto in fiamme, si era messa ad urlare e altre
sue copie iniziarono a schizzare per tutta la biblioteca.
Scorpius e
Raphael si erano accasciati a terra per le troppe risate, mentre
Hallie, Electra e Kailey avevano messo su un broncio lungo fino al
soffitto.
A quel
punto tutte le Charlotte cercarono di acchiappare Amadeus, che nel
frattempo era tornato in se e si stava osservando il dito con occhi
spiritati.
“Giuro
che sei morto Geizhälse!”
esclamarono tutte le Charlotte contemporaneamente.
Dus iniziò
a correre e ad un tratto svanì.
Tutti
rimasero interdetti a fissare il punto dove un secondo prima c'era il
ragazzo e il secondo dopo era sparito.
“Dove
diavolo è andato ?” aveva chiesto Hallie con il suo solito tono
stralunato.
Poi tutte
le Charlotte iniziarono a chiamarlo “Duus..Dus !”
E lui
rispose a pochi metri di distanza dal punto dov'era sparito prima,
solo che il suo corpo era sparito.
“Invisibilità”
sentenziò Electra.
**
--Angolo
Autrice--
Ciao a
tutti !
Innanzitutto
vi ringrazio per essere ancora qui !
Spero di
essere stata all'altezza delle aspettative
e così
questi sono i loro poteri,
d'ora in
avanti i ragazzi si alleneranno per svilupparli al meglio.
Spero che
vi sia piaciuto il capitolo,
Baci
Gin
p.s. La
descrizione della bambola è stata ideata da Phebe Junivers.
|
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Capitolo 18 *** Ancora tu ***
16
THE
CURSE OF SEVEN SINS
-Ancora
tu-
La chioma
rosso fuoco della ragazza si muoveva come impazzita, attorno alle
curve della sua padrona, sbattendo da una parte all'altra del suo
viso e sui muri rocciosi dei corridoi che si stava lasciando alle
spalle, sembrando animata di forza propria, come i mitici serpenti di
Medusa. D'altronde come poteva essere diverso se la sedicenne aveva
preso un'andatura assolutamente in-consona per un posto come Hogwarts
? Se fosse finita tra le grinfie di Gazza sicuramente avrebbe fatto
perdere alla casata Grifondoro una montagna di punti. Ma in quel
momento non poteva importarle di meno della coppa delle case, lei
doveva fuggire, doveva evitarlo, scappare dal suo sguardo e
fondamentalmente da se stessa. Da quella piccola parte di lei che
sospirava ancora nella scia del suo profumo, quella che si perdeva
nell'annusare l'aria, come uno snaso che annusa l'oro, e che spingeva
il suo cuore a battere più rapidamente in sua presenza.
Basta
– si disse – è storia vecchia, archiviata !
Si girò
per controllare -per l'ennesima volta- che non la stesse seguendo,
prima di fermarsi un secondo per riprendere fiato, dato che -sebbene
giocasse a quidditch- stava correndo da quella che le sembrava
un'eternità, era stanca sia fisicamente che emotivamente.
Chiuse gli
occhi, appoggiando il capo al muro e aprendo leggermente le labbra
per favorire la circolazione dell'ossigeno nei suoi polmoni.
Si rilassò
per circa mezzo secondo prima di riprendere il cammino.
“Siamo
di corsa a quanto pare” la voce melliflua le arrivò prima della
visione di lui, mollemente appoggiato al muro, con i capelli biondi
che gli incorniciavano il volto e le punte di alcuni ciuffi che gli
coprivano gli occhi argentei.
La rossa
si bloccò immediatamente, rimanendo muta per qualche secondo, mentre
il rombo del suo cuore le invadeva le orecchie e dei fremiti
sconosciuti le facevano salire la pelle d'oca sulle braccia.
Lily
spostò lo sguardo a terra “Non so..a cosa ti riferisci, stavo
solo..”
“Scappando
da me ?” suggerì Scorpius con un sorriso sfrontato.
Lei girò
di scatto lo sguardo, animato da quel fuoco che risiedeva in tutti i
Potter “Non sei il centro del mio mondo, sai ?”
“Forse
no, ma ci sono sicuramente vicino”
“Sempre
il solito presuntuoso” rispose lei con tono acido.
“Rimanere
sempre fedeli a se stessi è il motto non ufficiale della mia
famiglia”
A quel
punto la ragazza decise di battere in ritirata, la conversazione non
stava volgendo a suo favore e il suo cuore sembrava voler stare dalla
parte del nemico “Beh, ci si vede.. ho..ho mille cose da fare”
disse schizzando via per la sua strada.
Ma il
biondo non aveva alcuna intenzione di farsela scappare nuovamente,
così le afferrò il braccio e le si avvicinò così tanto da
riuscire a sussurrarle nell'orecchio “Aspetta, dove credi di andare
?” per poi passarle il braccio destro attorno alla vita, così da
avvolgerla completamente.
Lily sentì
crollare tutti i muri che aveva costruito in quei mesi di solitudine,
sentiva il petto caldo di Scorpius avvolgerle la schiena e scaldare
il suo cuore, e tutto ciò che avrebbe voluto sarebbe stato girarsi e
fiondarsi tra le sue braccia.
Ma non era
possibile.
Semplicemente
lei non poteva permettersi di cadere di nuovo preda di quella
passione irrazionale e irrefrenabile che li aveva incastrati in
passato.
E questa
volta aveva ancora di più da perdere..se un tempo avesse pensato che
la sua storia con Dominx Cades fosse stata la cosa più importante
per lei, adesso sapeva per certo che la cosa più importante era lei
stessa.. adesso che aveva ritrovato se stessa non poteva perdersi di
nuovo.
Così si
girò e si scostò, -o per lo meno ci provò- riuscendo a mettere un
braccio steso tra i loro corpi, sussurrando “No, devo andare”
“Perché
?” chiese lui con vice roca e sensuale, mentre le accarezzava la
mano che la ragazza aveva appoggiato sul suo petto per distanziarlo
da lei.
“Perché
tra noi non ci può essere nulla di tutto questo”
“E
perché mai ?” continuò a chiedere imperterrito, cercando di farle
gli occhi dolci.
“L'hai
detto tu quel giorno” rispose lei colta da un lampo di
genio, forse sarebbe stata la carta vincente.
Scorpius
sapeva esattamente a quale giorno si riferisse, e come avrebbe potuto
dimenticarlo ? Il giorno in cui tutto era andato in frantumi..la sua
storia con Lily -sempre che si possa chiamare storia una relazione
clandestina-, la sua amicizia con Dox.. i loro cuori..
“Hai
detto: Non sono la seconda scelta di nessuno.. e poi
ora che non sei più il frutto proibito non hai più niente di
interessante” continuò Lily.
Lui
rifletté per qualche minuto, facendo calare sull'intero corridoio un
silenzio assordante, poi alzò gli occhi e li puntò dritti verso
quelli di lei “Sono stato un idiota”
Lily
rimase sbalordita, mai avrebbe immaginato di sentirlo affermare
qualcosa del genere. Infatti non seppe cosa rispondere, semplicemente
lo fissò a bocca aperta.
Scorpius
le fece un mezzo sorriso, uno di quei sorrisi imbarazzati e
assolutamente teneri che nessuno aveva mai visto spuntare sulle
labbra di quel serpeverde. Probabilmente la mascella le sarebbe
caduta in quel momento, ma qualcosa la spinse a ribattere ad un filo
di voce “Che cosa è cambiato, allora ? Sono diventata interessante
?”
A quel
punto il ragazzo le si avvicinò di nuovo, tenendole la vita con il
braccio sinistro e alzandole il mento con il destro, prima di dirle
“Tu lo sei sempre stata” e poi confermare la sua affermazione con
un bacio.
Un bacio
completamente diverso da quelli che le aveva donato in passato.
Un bacio
pieno di promesse e di scuse mai pronunciate.
Un bacio
dolce, lusinghiero, che racchiudeva un segreto che apparteneva
solamente a loro.
*
Summer
stava trotterellando allegramente per i corridoi di Hogwarts, era
appena passata dalle cucine per farsi dare della carne al sangue per
Milo, il cucciolo di grifone di Louis, che ormai tanto cucciolo non
era più dato che pesava una tonnellata, ma per il suo padrone era
come se fosse appena uscito dall'uovo. Nessuno aveva fatto caso al
cambiamento della Corvonero, d'altronde con tutti i complotti e i
casini in cui si erano ritrovati alcuni degli studenti era naturale
che nessuno investigasse sulla cosa. Anche perché da fuori Summer
sembrava solamente la tipica ragazza innamorata, dato che Louis
sapeva sfruttare bene le sue carte cercava sempre di starle vicino,
per impedire che l'incanto Veela potesse esaurirsi, e ovviamente la
trattava come se fosse la sua fidanzata. Sotto sotto al ragazzo
andava più che bene la cosa, d'altronde in passato si era spesso
soffermato a pensare alla ragazza in un modo molto diverso dalla
semplice amicizia, per cui si riteneva soddisfatto della situazione,
e nei momenti in cui la colpa gli gravava sulla coscienza si diceva
che era per il bene di tutti e tre -soprattutto per il bene di Milo-.
Uscì
dalla porta principale del castello, come se stesse andando a trovare
il vecchio custode, quando all'ultimo deviò la sua traiettoria per
infiltrarsi nella foresta oscura. Saltellò per tutta la durata del
tragitto, che ormai conosceva perfettamente, e se gli alberi avessero
avuto il dono della parola l'avrebbero scambiata per una giovane
parente di Luna Lovegood, ma anche loro non avrebbero mai saputo che
quel comportamento era totalmente estraneo alla vera Summer.
La ragazza
dopo poco si ritrovò davanti un bestione alto tre metri, la prima
cosa che le saltò all'occhio fu la vista delle due zampe anteriori
con gli artigli e le fattezze di quelle di un'aquila, in seguito vide
quelle posteriori da leone e dalla sua posizione capì che in quel
momento Milo si sentiva a metà tra una sfinge e un gatto,
soprattutto quando chinò il capo d'aquila per ricevere una carezza e
le gracchiò un saluto riconoscente quando ottenne anche il suo cibo
preferito.
Milo si
sdraiò a terra e posò tutto il suo grazioso corpo da leone tutto di
botto, facendo così tremare tutta la terra circostante e cadere
inevitabilmente Summer a terra, ma la ragazza invece di arrabbiarsi
con la creatura si mise a ridere e gli si avvicinò per dirgli “Sei
sempre il solito, prima o poi finirai per schiacciarmi con la tua
delicatezza” poi gli accarezzò il pelo e affondò il viso nel
manto dorato “Ti voglio bene cucciolotto”.
*
Amanda era
sveglia, ma non aveva alcuna intenzione di palesarlo al mondo intero,
così tenne gli occhi chiusi nella speranza di avere ancora un po' di
tempo per chiarirsi le idee. La testa le vorticava, dato quello che
aveva passato era pure normale, ma continuava a sentire quella
maledetta voce impartirle ordini, obbligare il suo corpo ad attuare
quei piani malvagi, e a non rispondere ai suoi comandi.
Odiava
tutto questo, si sentiva intrappolata nel suo stesso corpo, sentiva
una specie di barriera che separava il suo volere e la sua stessa
anima da quello che il suo corpo voleva fare. E l'unica cosa che
riusciva a comandare era quella di restare immobile e fingersi
addormentata, avrebbe fatto qualsiasi cosa per impedire la vittoria
della Melodian, ma sentiva di star perdendo lentamente la forza
d'imporsi, come se stesse allentando la stretta di una mano su una
spada, sentendola tremare e piano piano diventare così molle da
lasciar cadere l'arma a terra.. mentre il rombo secco del ferro
sull'asfalto decretava la fine della sua volontà.
Amanda
aprì gli occhi e la prima cosa che mise a fuoco fu una chioma rossa
china sul suo letto, chiuse e riaprì le palpebre per abituarsi alla
luce a neon dell'infermeria, così da vedere interamente l'immagine
sfocata di poco prima. Lei conosceva quella ragazza seduta sulla
sedia accanto al letto, era la sua problematica migliore amica, che
come al solito doveva essersi appena cacciata in un guaio, dato che
si stava torcendo le mani e si stava facendo sanguinare il labbro,
talmente tanta era la forza che ci stava mettendo nel morderlo, senza
contare ovviamente lo sguardo perso in chissà quale casino.
Se la vera
Amanda avesse potuto parlare, in quel momento avrebbe dato un sonoro
schiaffo a Lily Potter, le avrebbe raccontato per filo e per segno
ciò che era successo e ciò a cui involontariamente erano incappati
lei e suo fratello. L'avrebbe messa al corrente del gioco che i
peccati stavano facendo, obbligandola a rimettere la testa a posto e
a non farsi distrarre dai sentimentalismi. Le avrebbe detto che erano
in guerra e che qualcuno avrebbe dovuto proteggere gli innocenti e
gli ignari... ma soprattutto le avrebbe detto qual era il piano della
Melodian, ma purtroppo la vera Amanda era imprigionata da una
barriera invisibile nella sua mente, e quella che la rossa si trovava
davanti era uno strumento da guerra.
“Ehi”
esordì la castana con voce flebile “mi sono persa qualcosa di
interessante ?”
Lily si
risvegliò e con un sorriso emozionato le si fiondò addosso,
abbracciandola con una morsa da koala “Le solite stronzate, non ti
preoccupare.. come ti senti ? So che è una domanda idiota ma te la
faccio lo stesso”
“Beh in
questo momento ho sete” rispose con un sorriso.
“Sete.
Capito” disse la rossa alzandosi di scatto per riempire il
bicchiere d'acqua che l'amica aveva sul comodino, prima di aiutarla a
berlo. La osservò attentamente in silenzio prima di chiederle “Te
la senti di parlare con gli Auror ? Sono qui fuori”
La castana
annuì e disse “Falli entrare”
*
Raphael si
sentiva vivo, esaltato, era riuscito per la prima volta a combinare
qualcosa di buono con la sua rabbia, aveva appena fatto nascere dal
nulla una palla di fuoco, che ancora in quel momento stava girando
sospesa nell'aria sopra la sua mano destra, ed il moro la stava
ancora osservando affascinato. Un sorriso spontaneo gli spuntò tra
le labbra e nulla avrebbe potuto portarglielo via -tranne ovviamente
l'apparizione della Melodian, ma probabilmente non l'avrebbe neanche
notata se fosse entrata dalla porta, dato che aveva gli occhi puntati
nel fuoco-.
In quel
momento si sentiva padrone della propria maledizione, era tentato di
scrivere una lettera ai suoi fratelli -che sentiva di rado- per
vantarsi della sua vittoria personale e indurli a smetterla di
combattere la loro natura con quelle stupide pozioni inibitorie,
amuleti e bracciali. Finalmente aveva capito che nessuno di quei
corsi contro la rabbia avrebbe mai potuto funzionare per loro, erano
fatti di fuoco e nessuna goccia d'acqua avrebbe potuto spegnerli. Ma
come al solito ogni volta che gli venivano in mente Gabriel e Micheal
spuntava sempre l'ombra di suo padre ad avvolgere i suoi fratelli,
Lucas Chandler, con i suoi occhi freddi e distanti -che lo
giudicavano per ogni cosa passata- e con la sua assurda convinzione
del fatto che lui non abbia mai veramente cercato di combattere i
suoi demoni. La felicità improvvisa che lo aveva colpito sparì così
com'era arrivata e venne sostituita dal rancore che provava per
quell'uomo odioso che non era mai riuscito ad amarlo, perché troppo
simile alla moglie che aveva perso. Proprio lui chiamava il figlio
'codardo' quando non era stato capace di riprendersi la donna che
amava dalle spire del suocero, certo Atthicus Harringthon era un uomo
potente e un influente membro del Wizengamot,
ma l'amore avrebbe dovuto essere più forte.
Quante
volte si era chiesto come stesse la donna che l'aveva messo al mondo
?
Quante
volte aveva sperato di poterla rivedere nei suoi sogni ?
Quante
volte l'aveva immaginata rinchiusa nella torre di Harringthon a
pregare la Luna per rivedere i suoi bambini ?
Un urlo
proveniente da Charlotte Cupidé lo risvegliò dai suoi incubi
mentali e si accorse di avere entrambe le braccia in fiamme.
La rossa
lo stava guardando allarmata, tanto che aveva dimenticato di
schermare la mente contro gli attacchi di Electra, che prese possesso
dei suoi pensieri, ghignando malignamente.
“Tranquilla,
non sento alcun dolore” disse Raphael scrollando le mani e
ricreando la sfera di fuoco.
In quel
momento un boato catturò la sua attenzione, -e quella di tutti gli
altri- e sebbene all'inizio credette che fosse stato un altro degli
esperimenti della Redford, dovette ricredersi quando vide spuntare
una zazzera di capelli castano scuro e due occhi verde smeraldo che
potevano appartenere solo a quel pazzoide del suo migliore amico
“ALBUS ?!” esclamò incredulo, trasformando involontariamente la
sfera di fuoco in cenere.
“In
carne ed ossa, Chandler.. che si dice ?” rispose il moro, prima di
essere soffocato nell'abbraccio del suo migliore amico.
“Oh, un
sacco di cose in realtà.. ma che vuoi saperne tu, ti sei fatto una
dormitina niente male, eh ?” scherzò Raf stritolandolo, non lo
avrebbe lasciato andare per un bel pezzo.
Poi cambiò
tonalità di voce e gli chiese “Ricordi qualcosa ?”
Albus
scosse la testa e rispose “Mio padre e gli altri Auror mi hanno già
interrogato, ma non so niente”
Improvvisamente
entrambi si ritrovarono a terra, sovrastati da un tornado di capelli
neri, da cui spuntarono un paio di enormi occhi azzurri che li
fissarono sorridenti, mentre li stava abbracciando come una mamma
koala.
“È
sempre bello rivederti Kay, i lottatori di sumo ti fanno un baffo”
esclamò Albus con voce sofferente perché soffocata dalle braccia e
dalle gambe dei suoi migliori amici.
“Beh
qualcuno deve fare l'uomo tra noi tre.. ci mancava poco che vi
mettevate a piangere come delle donnicciole”
“Chi
me l'ha fatto fare di diventare amico tuo, Brooms ?” borbottò Raf.
“Sei
stato costretto ovviamente.. avevi una scelta, seguire me verso la
via della salvezza o essere beccato da Gazza, direi che hai fatto
quella giusta” esclamò lei ridendo e iniziando a sollevarsi per
lasciarli respirare.
**
--Angolo
Autrice--
Ciao a
tutti !
Si, lo so
che sono in un ritardo mostruoso,
ma non
sono riuscita a creare qualcosa di accettabile fino adesso,
perciò vi
chiedo perdono in ginocchio.
So
soprattutto che succede ben poco e di non aver messo alcuni
personaggi,
ma non
potevo farlo diventare di dieci pagine.
Vi
ringrazio per essere ancora qui, per aver letto, recensito
e inserito
tra preferite/seguite/ricordate questa fanfic :)
Spero che
vi sia piaciuto il capitolo,
Baci
Gin
p.s. Phebe
sei contenta ? Ho scritto abbastanza su Lily e Scorp ?
|
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Capitolo 19 *** Guardami per davvero ***
18
THE
CURSE OF SEVEN SINS
-Guardami
per davvero-
Una chioma
ondulata color castagna aprì il passaggio segreto che portava nella
stanza che un tempo aveva considerato come preferita, segreta e
solamente sua, Amanda entrò silenziosa come un gatto, oltrepassando
una specie di bolla magica che le consentì di tornare in sé,
osservò il ragazzo dai capelli neri che stava preparando
l'occorrente per far vincere quella battaglia alla ragazza che odiava
“Non voglio farlo” esclamò buttandosi sul divanetto nero.
Albus si
girò, incatenò lo sguardo smeraldino al suo e disse “Nemmeno io”
Lei
allungò il braccio destro e gli fece segno di avvicinarsi “Allora
ti prego troviamo un modo per liberarci di lei” disse la castana
con la voce spezzata dalle lacrime che le scorrevano sulle guance “Se
solo ci guardassero davvero scoprirebbero la verità” singhiozzò
istericamente tra le braccia di lui, che le si era seduto accanto.
“La
scopriranno troppo tardi” rispose lui con la voce abbattuta mentre
la stringeva a se e le accarezzava la folta capigliatura “Mi costa
molto ammetterlo, ma la sua idea è stata geniale”
“Orribilmente
geniale, è una fottuta volpe malvagia, LA ODIO!” aggiunse lei con
rabbia.
“Già,
anch'io..”
“Dobbiamo
trovare il modo di avvisarli, ci dev'essere!”
“Potremmo
nasconderci qui, non uscire più” disse lui mogio, prima di
illuminarsi e capire di aver avuto un'idea intelligente “Pensaci !
Qui dentro la sua magia non funziona, potremmo restare qui e il suo
piano non funzionerebbe !”
“Ho
paura che ci possa trovare ugualmente, e che abbia un piano B
peggiore del piano A”
“Sicuramente
ci punirebbe, ma non ho paura di soffrire...sei con me ?” disse
tendendole una mano come per suggellare un patto.
“Siamo
grifondoro, no ? Noi ci sacrifichiamo per coloro che amiamo”
esclamò lei stringendogli la mano.
“Allora
è fatta!” esclamò sorridendo Albus.
“È
deciso ci ribelliamo!” rispose entusiasta, contagiata dall'euforia
del compagno.
“E poi
non sarà così terribile come sacrificio” disse osservando tutta
la stanza nella sua pienezza: superato l'ingresso dov'erano seduti
loro, c'era una parete piena di libri sulla destra, una piena di
cianfrusaglie vecchie di secoli e piante rinsecchite sulla sinistra,
un letto matrimoniale a baldacchino con le tendine verdi velate, e la
porta di un bagno.
“È un
bel posto” disse lui controllando la scorta di cibo nella dispensa
dell'ingresso.
“Mi
verrà la claustrofobia” disse contemporaneamente lei con voce
malinconica.
“Non
fare la melodrammatica o potrei pensare di avere una discendente di
Mirtilla Malcontenta invece che della stirpe segreta di Tosca
Tassorosso e Salazar Serpeverde”
La ragazza
divenne rossa di rabbia “Ti avevo detto di far finta di non saperlo
! Non è una bella cosa!”
“Stai
scherzando ? Mezza scuola appartiene a te ! È una figata!”
Lei lo
fulminò con gli occhi verdi ridotti a due fessure e sibilò “Stupido
Potter!”
Lui si
girò lentamente e cercò il suo perdono “Scusami, non dovevo”
alzando le mani in segno di resa e cercando di convincerla con la sua
espressione da cucciolo bastonato.
Lei si
girò sdegnata, alzando il naso verso l'alto e cercando di ignorarlo
si avvicinò alla zona letto.
Lui le
corse dietro e cercò in tutti i modi di abbracciarla “Daai, mi
perdoniii ?” con la voce da bambino petulante.
“Smettila
di fare l'idiota e levami le mani di dosso” disse scacciando più
volte le mani che l'avevano stretta in un abbraccio.
Lui smise
di giocare e quando riuscì ad avvicinarla a sé la strinse forte
“Sono stato stronzo, scusami..”
“Sai che
mi fa soffrire perché hai tirato in ballo quella storia ?”
“Non
volevo farti soffrire.. non ci ho pensato..volevo solo evitare di
pensare..i miei migliori amici stanno per affrontare una battaglia e
io non potrò essere con loro, anzi se usciremo da questa stanza
potrei essere io quello contro cui combatteranno”
Amanda
sentiva i battiti irregolari e frenetici di Albus rimbombare nel suo
petto come se anche il suo cuore volesse parlare con quello di lei,
ma una parte della sua mente scambiò quei battiti per un'altra cosa,
così disse “Sei preoccupato all'idea di combattere contro di loro
perché sono i tuoi migliori amici o perché sei innamorato di Kailey
?”
Lui si
scostò di poco e la guardò stupefatto “Cosa ?”
Amanda si
guardò i piedi e si morse l'interno della guancia per l'imbarazzo,
non avrebbe dovuto chiederlo, doveva tenere la bocca chiusa.
“Perché
pensi che sia innamorato di lei ?” disse Al sollevandole il mento
con la mano destra.
“Io..non
lo so..ecco.. diciamo che l'ho sempre pensato, eravate sempre
insieme”
“Non so
come la consideri Raph ma per me è sempre stata alla stregua di una
sorella, è solo un'amica.. la mia migliore amica”
Lei non
aveva idea di cosa rispondere -nè cosa quella risposta comportava
per il suo cuore- così farfugliò “Ah, ok”
“Non
sarai gelosa ?”
Amanda
sgranò gli occhi e sputò “CHI IO ? Gelosa pfff”
“Perché
non ne hai alcun motivo” lei lo fissò confusa “L'unica per cui
provo qualcosa.. sei tu..sei sempre stata tu”
“Ma,
questo..questo non ha senso tutte le volte che venivo a stare da voi,
durante l'estate, non mi filavi di pezza!” esclamò confusa.
“Lo so,
ho perso tutto quel tempo a starti lontano perché mi dicevo che eri
troppo piccola per me” ammise Albus per poi venire interrotto.
“Sono
solo due anni, Albus”
“Lo so,
ma essendo la stessa età di mia sorella ho avuto una concezione
distorta della cosa”
“Sei
matto come un cavallo, Potter” disse lei, scuotendo la testa, prima
di baciarlo.
Il ragazzo
ricambiò e approfondì il bacio, stendendosi sul letto, tirandosela
addosso -mentre nella sua testa avveniva un balletto scoordinato di
ippogrifi che facevano il tifo per lui-.
“Baci
maledettamente bene, Collins”
Lei,
ancora intontita e frastornata dalle sensazioni che le sue labbra le
avevano inviato in tutto il corpo, rispose dopo qualche istante “Non
posso dire lo stesso di te, Potter”
Un lampo
divertito passò negli occhi verdi di entrambi e lui rotolò sul
letto, schiacciandosi addosso a lei “Ah davvero ?” prima di farle
il solletico.
Amanda
resistette fino a che lui non trovò il suo punto debole, l'incavo
tra il collo e la spalla, dove lui si concentrò e lei implorò
pietà.
“Basta..basta..ti
prego”
“Come
bacio ?”
Lei
trattenne le labbra per evitare di farlo vincere e lui ricominciò
l'attacco.
“Ahhhh
benissimo !!” strillò tra le risate, lui si bloccò e la
ricompensò con un altro bacio da perdita di battiti.
*
Dus quella
mattina schizzò fuori dall'aula di pozioni come un razzo dei Tiri
Vispi Weasley, gridando a chi cercava di fermarlo “È il giorno dei
biscotti !!” il che confondeva ancora di più tutti quanti, dato
che in sala grande non c'era nemmeno l'ombra di un biscotto.
Ma Louis
Weasley, che conosceva bene le pazzie del suo compagno di stanza,
rincuorava gli animi di tutti dicendo che riguardava la Cupidé.
E si
sapeva che quando si parlava di quei due messi insieme era meglio
farsi gli affari propri, perché altrimenti si finiva male, bastava
ricordarsi di Samuel Crowford che per separare i due durante una
litigata c'aveva guadagnato una visita di due settimane da madama
Chips per l'infortunio all'occhio e la gamba rotta.
Ogni anno,
il 14 marzo, come voleva la tradizione, Charlotte Cupidé si faceva
spedire delle vagonate di varietà di biscotti dai bistrot più
famosi di tutte le città d'Europa, e Amadeus -che di solito non
faceva troppo caso al cibo- correva al rapporto come un soldatino con
la bava alla bocca per ricevere la sua porzione.
“Lotti,
Lotti! Non sono in ritardo, vero ?” esclamò vedendola seduta sulla
loro panchina, mentre rallentava l'andatura della sua corsa sfrenata.
Riprese un
attimo di respiro appoggiandosi con le mani sulle ginocchia, per poi
sollevare la testa biondo rame e osservare ciò che lo circondava..
ovvero una landa desolata -nella sua testa poté vedere la balla di
fieno dei film Western passargli accanto- “Dove..dove sono i
biscotti dell'amicizia ?” chiese con uno sguardo e un tono di voce
da cucciolo bastonato.
“Sto
ancora aspettando le tue scuse, Amadeus” rispose la rossa
con un tono acido.
“Non ci
credo, sei ancora arrabbiata ? Ma te l'ho detto mille volte! Non so
cosa mi abbia preso, ero stato mezzo soggiogato ne sono certo! E poi
mi hai preso alla sprovvista, non me l'aspettavo!”
“Queste
a casa mia non sono scuse” lo rimproverò battendo il piede come
una coniglietta arrabbiata.
“Io..io..mi-mi
dispiace”
“Adesso
l'hai detto solo perché te l'ho chiesto io” lo riprese incrociando
le braccia al petto.
“No, mi
dispiace veramente..non so perché l'ho fatto, ma non avrei dovuto”
“No
infatti! E sai cosa mi ha dato più fastidio ?” lo interrogò lei,
ma allo sguardo confuso di lui proseguì “Il fatto che tu mi abbia
toccata davanti a tutti! Hai idea di quanto sia stato umiliante per
me ? No, è inutile che tu lo dica, sei un MASCHIO dopotutto, tu
non puoi capire!”
A quel
punto le prese le mani e la guardò dritta negli occhi “Io, Amadeus
Pluto Geizhälse, sono un
maschio idiota che non merita la tua amicizia, ma ti voglio bene e
per questo mi scuso per la mia coglionaggine”
Charlotte
lo guardò arricciando le labbra, come se lo stesse valutando e poi
annuì mormorando “Mhm, può andare”
Probabilmente
se non fosse stato il giorno del loro anniversario dell'amicizia Dus
avrebbe risposto: Può andare ? Stai scherzando spero ?! Mi sono
appena prostrato ai tuoi piedi e tu farfugli un può andare ?
Ma Amadeus
teneva troppo ai biscotti dell'amicizia perciò passò sopra e
l'abbracciò in silenzio. Per poi mormorare con una vocina piccina
picciò “Davvero non mi hai portato i biscottini ?”
“Certo
che te li ho portati” rispose lei tirandone fuori uno alla cannella
dalla pochette, mettendoglielo direttamente in bocca.
“Mhm..buoviffimo”
commentò ingozzandosi e strusciandosi contro di lei come un gatto
che fa le fusa. Charlotte arrossì quando per sbaglio la guancia di
Dus le sfiorò un seno, ma non disse niente perché una strana
sensazione di calore si irradiò in lei, facendole battere il cuore
più velocemente. Rimase rigida per lo shock e poi decise di ignorare
quello strano avvenimento. Tirò fuori la bacchetta ed eliminò
l'incantesimo d'illusione che aveva lanciato al tavolo dei biscotti.
Dus si
bloccò e boccheggiò davanti a tanto ben di Merlino “Oh, Lotti..ti
amo!” disse baciandole una guancia prima di precipitarsi al tavolo.
Lei
divenne ancora più rossa di prima e si morse un labbro per
concentrarsi ed imporre al suo cuore di smetterla di correre in quel
modo. Si alzò e si sedette al tavolo imbandito, prima di versarsi il
tè e di prendere i pasticcini.
Visti da
fuori i due sembravano essersi scambiati i ruoli, la ragazza era
calma e controllata, mentre il ragazzo era frenetico e rapace.. a
volte anche le cose più assurde capitano.
*
Electra
era inquieta, aveva la sensazione che tutto quello che aveva fatto
per prepararsi -e preparare gli altri- a combattere non sarebbe
bastato. Aveva quel senso di oppressione alla bocca dello stomaco che
le faceva tremare le ginocchia e considerando l'ansia, che la faceva
respirare a tratti, si sentiva come una pezza usata.. stava per
andare in pezzi e la cosa peggiore era che nessuno sarebbe stato lì,
accanto a lei, per riaggiustarli.
Scivolò
con la schiena lungo il muro di un corridoio qualsiasi, con lo
sguardo perso nel vuoto della sua mente, fino a che non toccò il
freddo pavimento di pietra con il sedere.
Avrebbero
perso, se lo sentiva, e sebbene razionalmente comprendeva la cosa, il
suo cuore e il suo corpo non volevano accettarla.
Sospirò
prendendosi la testa tra le mani.
Cosa le
stava accadendo ? Non era da lei quel comportamento da perdente, non
era lei quella che si disperava perché non riusciva in qualcosa, lei
era la n.1, la ragazza più intelligente della scuola..
“Ele,
eccoti qui ti stavo cercando!” disse una voce in fondo al
corridoio.
“Zabini
non rompere, non ho tempo da dedicarti” sospirò la mora.
“Imparerai
mai a chiamarmi per nome ? Non è difficile sai ? Si può sapere
perché mi odi tanto ? Non sarà mica per quella storia di dieci anni
fa ?!” disse il ragazzo sedendogli accanto.
La Nott
alzò la testa -lasciando da parte i pensieri sulla sua imminente
morte- e sbuffò dal naso per l'irritazione che le procurava
l'incredibile capacità che aveva quel ragazzo di trattare argomenti
così importanti con così poca delicatezza “È esattamente per
quello! E poi sono passati otto anni e ventisette giorni, NON dieci
anni!”
“Cacchio
mi sono perso l'anniversario ?” scherzò Jason tentando di
strapparle un sorriso -cosa che non avvenne ovviamente-.
“Vedi ?
E poi mi dici perché non ti sopporto! Sei fastidioso, petulante e-”
“Straordinariamente
bellissimo, incredibilmente sexy e con uno sguardo magnetico che ti
fa venire l'acquolina in bocca..si lo so non ti scomodare” la
interruppe sorridendo da marpione.
Lei
scoppiò a ridere “Quanto sei scemo!”
Lui
sorrise ma poi si fece serio “Mi dispiace per come mi sono
comportato quel giorno, non avrei dovuto trattarti in quel modo”
Lei
deglutì e voltò lo sguardo verso il corridoio, sussurrando“Eri un
bambino”
“Un
bambino stupido” aggiunse lui energicamente.
“Su
questo non sei cambiato molto” borbottò la riccia.
Lui
aggrottò le sopracciglia formando una ruga di preoccupazione in
mezzo alla fronte “Invece si, sono cambiato anche se tu non te ne
sei mai accorta” appoggiò la testa al muro e osservò
distrattamente il quadro sulla parete di fronte “Eri la bambina più
bella che avessi mai visto, volevo venire a giocare a casa tua solo
per vederti arrampicare sulla quercia rossa, quando salivi il vento
muoveva i tuoi capelli boccolosi facendoli sembrare leggeri e morbidi
come la seta anche da lontano”
Lei lo
fissò sorpresa, con le labbra leggermente dischiuse, per la prima
volta dopo anni stavano chiarendo e soprattutto lui le
stava parlando a cuore aperto.
“Cercavo
sempre di darti fastidio mentre leggevi i tuoi libri lì sopra..e
quando quel giorno ti presi al volo -dopo averti fatto perdere
l'equilibrio- non riuscii a non baciarti...volevo che il mio primo
bacio fosse con te” ammise voltandosi e guardandola negli occhi
castani, con la sincerità nella voce e negli occhi azzurri.
“Allora
perché mi hai detto quelle cose orribili dopo averlo fatto ?”
sussurrò Electra.
“Avevo
paura di un tuo rifiuto, nella mia mente mi ero immaginato già la
scena in cui tu mi urlavi contro e raccontavi tutto a tuo fratello,
da piccolo ero un po' intimorito da lui, sai..quindi era meglio
rifiutarti e far finta che fosse stato un errore piuttosto che essere
rifiutato da te”
“Quanto
sei bacato! Lo sai che cosa mi era stato detto il primo giorno che ti
incontrai ?”
Lui scosse
la testa e lei continuò imitando la voce di suo padre “Cara, oggi
verrà qui un signore, un caro amico di famiglia, con suo figlio,
trattalo bene perché un giorno sarà tuo marito”
“Lo
sapevi ?” chiese incredulo, a lui l'avevano detto al compimento dei
suoi undici anni, qualche mese dopo che lui aveva rovinato tutto.
Annuì
“L'ho sempre saputo”
Lui
scoppiò a ridere incredulo “E meno male che mi ignoravi e dicevi
che tra noi non ci sarebbe mai stato nulla..credevo che non te
l'avessero ancora detto!”
“Te la
dovevo far pagare, tu avevi detto che il mio bacio ti aveva fatto
schifo!”
“Si vede
che ci sono geni da Serpeverde nel tuo DNA, sei anni di vendetta!”
esclamò ridendo ancora.
“Non
credere che questo cambi qualcosa, continuerò a vendicarmi fino a
che non mi obbligheranno a mettermi un vestito da sposa” disse lei
ghignando come una serpe mancata.
Jason le
lanciò uno sguardo malizioso e disse “Nah, non te lo permetterò
più” prima di afferrarle il viso e marcare il territorio con le
sue labbra, pretendendo ciò che era suo di diritto e anche molto di
più.
*
Hallie
stava attraversando il corridoio del terzo piano, alternando una
piroetta con un passo di danza e una fluttuata tra le nuvole, Pix
-dietro di lei- cantava a squarciagola tutte le pix-canzoncine dei
pettegolezzi più succulenti, che la sua regina dei fiori si era
persa a causa dell'allenamento segreto -di cui ovviamente il
Poltergeist era a conoscenza-, mentre lei sorrideva beata nel
trasformare alcuni quadri, armature e oggetti vari, posizionati qua e
là in oggetti, o piante di altre dimensioni.
Fred capì
immediatamente che si trattava di loro, non appena vide una
svolazzante e spettinata capigliatura bionda ondeggiare al ritmo del
canto stonato del Poltergeist, sorrise e aspettò che fosse più
vicina per dirle “Ciao Amore” invece di gridarlo, cosa che
ovviamente fece Pix per lui.
“Weasley-uccio
ha detto 'ciao Amoreee', oh mia Regina”
“Grazie
Pix” disse lei rivolgendogli il suo sorriso contagioso, cosa che
fece arrossire il Poltergeist -in modo quasi impercettibile, ma ovvio
dall'espressione sognante di lui-.
“Freddy
!! Non sono pazza !!” trotterellò felicemente fino a che non venne
avvolta dalle sue braccia.
“Non ho
mai detto il contrario” rise lui prima di scoccarle una serie di
baci sul collo “Mi sei mancata..ma purtroppo non è questo il
motivo per cui ti stavo cercando”
“Ah no
?” chiese tranquillamente lei spostando leggermente i ricci biondi.
“Beh..ecco..mi..mi
chiedevo se..” balbettò il rosso, prima di sbuffare e vomitare
parole senza fare una pausa “Mia sorella ha detto ai miei che stavo
frequentando qualcuno e lo so che la nostra relazione non è ben
definita e tra noi non c'è l'esclusiva ma loro non lo sanno e
vorrebbero incontrarti! Ecco l'ho detto.” se fosse stata un'altra
sicuramente gli avrebbe detto di non aver capito una parola, ma lei
era Miss Stramba, il suo cervello captava molte più cose di quello
delle ragazze normali così rispose semplicemente “Va bene Freddy,
incontrerò i tuoi genitori.. e per quanto riguarda la nostra
relazione non ti devi preoccupare, per me ci sei solo tu, avevamo
optato per una relazione aperta solo perché ci spaventava l'idea
della storia seria e non sapevamo se avrebbe funzionato, ma direi che
siamo più che pronti per l'esclusiva, non credi ?” sorrise lei
abbracciandolo stretto.
“Certo,
in fondo per me è sempre stato come se fosse esclusiva.. io voglio
solo te” disse rispondendo al sorriso e baciandola come per
suggellare un patto.
“Prometto
che da brava fidanzata mi farò venire le paturnie all'idea
dell'incontro con i tuoi.. a proposito quand'è ?”
“Beh non
c'è bisogno delle paturnie..comunque è stasera, hanno chiesto un
permesso speciale al preside.. verranno a prenderci al portone e
ceneremo ad Hogsmeade”
“STASERA
??!!! FRED WEASLEY SEI FORSE USCITO FUORI DI TESTA ??”
Lui si
tappò le orecchie e poi alzò le mani all'altezza del petto “Calma!
Dov'è il problema ?”
“NON HO
NIENTE DA METTERMI !!!” strillò Hallie.
“Sono
sicuro che Charlotte ti aiuterà, sta tranquilla” disse lui
sorridendo e accarezzandole la testa per cercare di calmarla, mentre
l'accompagnava nella loro sala comune.
*
--Angolo
Autrice--
Ciao a
tutti !
Vi ho
sorpreso, eh ?
Vi
aspettavate un capitolo tragico e invece ve ne siete trovato uno
pieno d'amour!
Tranquilli,
i prossimi due vi faranno rimpiangere di aver sperato di vedere la
battaglia!
Vi
ringrazio per essere ancora qui, per aver letto, recensito
e inserito
tra preferite/seguite/ricordate questa fanfic :)
Spero che
vi sia piaciuto il capitolo,
Baci
Gin
|
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Capitolo 20 *** Tradimenti ***
18
THE
CURSE OF SEVEN SINS
-Tradimenti-
Un'ombra
si avvicinò al baldacchino dove i due ragazzi dormivano abbracciati,
per qualche istante nessuno fiatò, né si accorse della presenza di
una terza persona all'interno della stanza, ma poi la bionda -appena
entrata- si avvicinò con un ghigno malefico stampato sul volto di
porcellana e fece scaturire dalle mani delle ondate di vento freddo,
puntandole dritte in faccia alla castana che stava riposando
beatamente.
Amanda
arricciò il naso e premette il volto sul petto del moro -che
inconsapevolmente la strinse più vicino a se-, prima di aprire
lentamente gli occhi e accorgersi di essere osservata da Astra
Melodian.
Il suo
primo istinto fu quello di gridare e di stringersi ad Albus, come per
farsi proteggere da lui, che purtroppo però dormiva ancora.
“Ahh i
miei piccioncini preferiti.. cos'è pensavate di nascondervi ed
evitare la battaglia ? Non è un atteggiamento molto coraggioso da
parte vostra, attenti che farete sfigurare la vostra casata” disse
con una voce tranquilla e leggermente ammonitrice.
“N-no-noi..v-volevamo..”
balbettò la castana.
“Sii ??”
la incitò l'altra.
Amanda
ingoiò un grumo di saliva e terrore per poi alzare il mento e dire
“Volevamo impedire il tuo piano! Ci rifiutiamo di aiutarti!”
“Ah, ma
davvero ?” chiese con un tono di voce finto stupito Astra, prima
di: sospirare e dire “Beh allora se la mettete così..”
rivolgendogli un ghigno malefico, sollevare la bacchetta e dire
“Crucio”
Albus si
svegliò di colpo, risvegliato dalle urla strazianti di Amanda, si
mise seduto e la strinse a sé, accarezzandole dolcemente i capelli,
mentre implorava la Melodian di lasciarla stare e di fare del male a
lui “Prendi me, ti prego lasciala stare!”
La finta
bionda lo guardò priva di espressione e disse semplicemente “No”
poi riposò lo sguardo sulla ragazza agonizzante e si godette i suoi
singhiozzi disperati e le sue lacrime.
Poi alzò
gli occhi al cielo all'ennesima supplica del Potter esclamò “Merlino
! Va bene” liberando la Collins dall'incantesimo “Quanto sei
petulante ! Adesso alzatevi e vestitevi, avete un lavoro da fare!”
ordinò prima di uscire sbattendosi la porta alle spalle.
Amanda
sospirò accasciandosi tra i cuscini, mentre Albus -ancora seduto tra
le lenzuola- si limitò a spostare lo sguardo dall'uscita di scena
della Melodian al volto teso di Amanda.
“Com'è
riuscita a trovarci ? Questo è il mio posto segreto..” sussurrò
lei.
“Credo
sia colpa mia..quando ha frugato nella mia mente.. ha visto e sentito
tutto quello che è successo la prima volta che mi hai portato qui”
ammise sconfortato.
“Perfetto,
quindi sa tutti i nostri segreti ?!” disse lei con le lacrime agli
occhi, terrorizzata all'idea di essere come un libro aperto per
quella stronza senz'anima. Si sentiva nuda -più nuda di quanto fosse
in quel momento- e infreddolita da quella sensazione di essere
esposta come un animale da zoo. Quella donna sapeva tutto ciò che
aveva passato, sapeva dei suoi antenati e delle varie famiglie
adottive che l'avevano rifiutata in quanto strega -o più
precisamente 'mostro'-, e la cosa che l'infastidiva di più era il
fatto che fosse a conoscenza di più cose di quante ne sapesse la sua
migliore amica, e soprattutto che quelle informazioni le aveva
sottratte con la forza al suo ragazzo -ancora le sembrava strano
chiamarlo così-, così come aveva fatto con le loro volontà.
“Mi
dispiace Amy, mi dispiace da morire” disse Al baciandole le mani
per chiedere il suo perdono.
Lei gliele
sottrasse e gli prese il viso tra le mani, avvicinandolo al proprio
“Non è colpa tua”
Lui in
risposta la baciò prima con tenerezza e poi con una passione
disperata, infondendole tutta la paura che provava il suo cuore
all'idea di quello che stavano per fare.
*
Astra
Melodian riapparve in carne e ossa -per la prima volta dopo settimane
di assenza ingiustificata- e si diresse con il suo solito passo
elegante e strafottente verso i sotterranei.
Si divertì
a mettere zizzania tra i gruppi di amici, lanciandogli i suoi baci
volanti d'odio, e ridendo del cambiamento d'atteggiamento dei ragazzi
dopo il suo passaggio.
Bloccò un
ragazzino e si fece aprire la sala comune dei Serpeverde, per poi
scacciarlo lontano da sé -senza nemmeno ringraziarlo, ovviamente- ed
entrare come una regina con un ghigno sul volto.
Ah
casa dolce casa!
Era quasi
tentata di salutare con un Ave sudditi! ma poi si rese conto
di stare esagerando e che non era ancora giunto il momento propizio.
“Ehi,
fermati ! Sei ricercata dagli Auror!” disse la voce di un ragazzo
dell'ultimo anno.
“Levati
dai piedi, Cades” disse lanciando un'ondata di vento freddo e
oscurità contro il ragazzo, che finì addosso alla parete con una
potenza tale da causargli un trauma cranico così forte da farlo
svenire seduta stante.
Girò su
sé stessa e osservò tutte le persone presenti, che erano rimaste
ammutolite e paralizzate dal terrore, e che la fissavano come se
l'avessero vista risorgere dai morti.
Sorrise,
compiaciuta nel vedere quella reazione alla sua presenza, sentì un
onda di paura trasformarsi in potere e poi avvolgerla come una
corazza.
'Ah che
meravigliosa fonte di potere è la paura' – pensò.
“Sto
cercando Thomas Nott e Jason Zabini, qualcuno sa dove posso trovarli
?” chiese con il suo solito ghigno malefico.
*
Albus uscì
a malincuore dal suo porto sicuro, si girò un'ultima volta prima di
attraversare la bolla e strinse forte Amanda tra le braccia
“Qualsiasi cosa accada, qualsiasi cosa saremmo costretti a fare
contro di loro, noi siamo innocenti, se dovesse morire qualcuno per
mano nostra non dovremmo farcene una colpa, promettimelo!”
“Promesso!”
annuì prima di baciarlo forse per l'ultima volta.
Una volta
attraversata la barriera invisibile, l'automa controllato prese il
posto di Albus nel corpo del ragazzo.
Una mappa
disegnata apparve nella sua mente, probabilmente inviatagli dalla sua
regina, con sopra segnati i suoi due obbiettivi e la loro
localizzazione.
Albus
s'incamminò verso il più vicino, che al momento si trovava nei
pressi delle cucine, affrettò il passo per evitare di perderlo o
evitare che entrasse nella sala comune dei Tassorosso.
Fred era
appena tornato dalla cena con i suoi, non era andata esattamente come
si era immaginato..
Sospirando
decise di oltrepassare la sala comune e fare un altro giro del piano,
per sbollire un po' di rabbia e i pensieri negativi che gli avevano
impregnato il cervello.
Hallie si
era vestita con particolare cura accennando un po' di femminilità
alla sua figura perennemente scompigliata e casuale, si era
presentata nel migliore dei modi e loro l'avevano denigrata non
appena si erano seduti.
Quasi
stentava a riconoscere quei due estranei che avevano le sembianze dei
suoi genitori: George, che era sempre stato un padre divertente e
gioviale, si era comportato come un freddo calcolatore; mentre
Angelina, la donna più forte e indipendente che avesse mai
conosciuto, era stata taciturna e distaccata.
Cosa
diavolo gli era successo ? Possibile che avessero trovato Hallie così
antipatica di primo acchito ? O erano stati così odiosi perché
c'era qualcosa che non andava tra loro ?
La sua
adorata ragazza era stata dolcissima a chiedere con una vocina
piccola e innocente se c'era qualcosa che non andasse, e loro
l'avevano fulminata con lo sguardo come se avesse proclamato di
essere la figlia di uno dei capi di una setta della magia nera.
Come
hanno osato trattarla in quel modo ?! -
pensò stringendo i pugni fino a farli sbiancare.
Albus
trovò il suo obbiettivo fermo davanti all'armatura di ottone di un
cavaliere errante del medioevo. Sorrise con una luce di perfidia
nello sguardo, prima di piazzare una mano sulla spalla del cugino.
Fred
sobbalzò alla vista del moro, era talmente preso dagli avvenimenti
che erano appena successi da non far caso né a dove mettesse i
piedi, né a chi avesse attorno.
“Ciao
Al” disse mogio, abbassando le spalle fin quasi a toccare terra.
“Hey
Freddy, il coprifuoco sta per scattare...tutto apposto ?”
“No, va
tutto una merda, io sto una merda e i miei sono delle merde!”
esclamò Fred stringendo i denti dalla rabbia.
“Perché
non vieni con me ? Conosco un posto tranquillo dove potrai sfogarti”
“E il
coprifuoco ?”
“Ti
copro io non ti preoccupare.. forza, è da questa parte” disse
Albus scostando l'arazzo della guerra dei folletti, così da mostrare
la via nascosta.
*
Amanda
sapeva perfettamente come attuare il piano di Astra, per fortuna
conosceva bene i suoi due obbiettivi e non sarebbe stato difficile
trovarli e convincerli a seguirla.
Sorrise
-anche se internamente pianse e urlò- e si diresse a passo
saltellante verso la sala comune dei Grifondoro.
Trovò
Lily cinque secondi dopo aver perlustrato con un'occhiata la sala
comune, come al solito fingeva di studiare storia della magia, seduta
sul divanetto accanto al camino, mentre in realtà leggeva un
romanzetto rosa babbano.
Com'era
prevedibile la sua migliore amica, l'avrebbe ingannata in un istante!
Le si
avvicinò con passo felpato, per poi spuntarle alle spalle e gridarle
nell'orecchio
“LILY!”
La rossa
fece quasi un salto di due metri dalla poltrona, per poi girarsi con
una mano sul petto all'altezza del cuore e fulminarla con gli occhi
“Vuoi farmi venire un infarto Amanda ?”
La ragazza
dai capelli castani sorrise malandrina, ammiccando verso l'altra “E
se così fosse ?”
“Muori”
sibilò la rossa guardandola sempre più male.
“Anch'io
ti voglio bene cognatina” rispose Amanda fischiettando.
“Sese..”
borbottò Lily per poi spalancare gli occhi e gridare “ASPETTA! Che
cosa hai detto ?”
L'altra le
rispose con un sorrisone prima di fuggire fuori dalla sala comune,
consapevole di essere inseguita dall'amica.
Dopo
qualche metro rallentò il passo e si voltò verso la sua amica
esclamando: “Sbrigati, dobbiamo andare da Lucy”
“Che
c'entra mia cugina adesso ?” rispose confusa Lily.
“È una
cosa che deve sapere anche lei, dai muoviti!”
“Non
sapevo che foste amiche” sussurrò la rossa affrettandosi a
raggiungere la castana.
'E
infatti non lo siamo, ci saremo parlate circa tre volte in vita
nostra!' - pensò la vera Amanda.
*
Louis
stava per entrare all'interno della foresta proibita, quando scorse
due figure attraversare il prato e venirgli incontro. Su due piedi
cercò di inventarsi una scusa -non troppo banale- per poter
giustificare la sua presenza al di fuori del castello a quell'ora;
non poteva certo dire di star andando a far visita al suo animaletto
domestico -se così si poteva definire un enorme grifone-.
Era sul
punto di fingere di essere sonnambulo quando riconobbe le chiome
rosse e nere dei suoi due cugini preferiti, lanciò un sospiro di
sollievo e li salutò con il sorriso stampato “Ehi ragazzi! Nottata
al chiaro di luna ?”
“Louis,
vieni con noi, qualcuno qui” disse Albus indicando il rosso “ha
bisogno di un supporto morale”
“Certo”
disse il biondo, pensando che poteva passare anche dopo a salutare
Milo “Dove stiamo andando ?”
“Nella
stamberga strillante, mio fratello mi ha mostrato un passaggio
segreto che porta lì” disse il moro, bloccando il platano
picchiatore con un Immobilus, prima di esortare gli altri a
seguirlo nel foro alla base dell'albero.
*
La dolce
Lucy Weasley era conosciuta a tutti come l'amante delle cause perse,
ogni giorno la si poteva trovare in compagnia di ogni genere di
persone, sempre nello stesso posto -ovvero al terzo banco dell'aula
studio adiacente alla biblioteca- alla stessa ora, a dare ripetizioni
di ogni materia o a fare da consulente scolastico/magipsicologa.
E non
lontano dalla suddetta ragazza rossa, si poteva trovare una
bambolotta incantata molto simile a lei, che un'anonima anima pia
le aveva regalato per il compleanno appena passato.
Ovviamente
questa anonima anima pia non poteva che essere un certo
grifondoro -alias Raphael Chandler- che aveva obbligato Electra Nott
a modificare una delle sue bambole-spia per rispondere ai suoi
comandi, così da tenere sott'occhio la ragazza a cui era
segretamente interessato.
Fu così
che Amanda Collins, accompagnata da Lily Potter, la trovò: china su
un ragazzino del terzo anno, mentre gli stava cercando di spiegare
-per la quarta volta- un passaggio particolarmente rognoso del
compito di trasfigurazione, che era stato assegnato per il giorno
successivo.
Senza
particolare tatto la castana sbatté le mani esclamando “Annuncio
importante! Fuori dai piedi somaro!” cacciandolo con uno spintone
anche dalla sedia, venendo opportunamente ripresa da entrambe le
ragazze.
Lucy alzò
lo sguardo con un sospiro rassegnato “Cosa c'è Collins ?”
Lily passò
lo sguardo dall'amica alla cugina un paio di volte, intuendo che le
due non erano affatto in confidenza dall'uso del cognome, e
immediatamente si chiese il motivo per cui Amanda era a tutti i costi
voluta andare alla ricerca di Lucy, per rivelarle la notizia.
“Ho
bisogno del tuo aiuto miss magi-psicologa” esordì la castana,
facendo sorgere ancora più dubbi alla rossa.
La
timida Amanda che chiede aiuto così apertamente a una ragazza che
conosce appena ?
Strano!
Lucy mise
da parte la frustrazione, scaturita dall'arrivo burrascoso della
ragazza, e le rivolse un attento sguardo professionale “Dimmi pure,
vedrò cosa posso fare”
La vera
Amanda capì che quello era il momento giusto per agire, si alzò
dall'angolino -dove l'altra l'aveva relegata- e spinse con
tutte le sue forze contro l'intrusione magica, per buttarla fuori
dalla sua testa. Quella era la sua occasione, doveva riuscirci,
doveva tornare in sé ed avvertire tutti!
“Ecco..io..”
iniziò l'automa, per poi bloccarsi, non appena avvertì
l'interferenza della vera Amanda. L'altra inviò una specie di
segnale alla regina, che immediatamente aumentò il voltaggio
dell'incantesimo sul corpo e sulla mente della ragazza, che purtroppo
venne riportata al suo angolino da un'ondata di potere, che la
stordì, sbattendola a terra.
“È
successa una cosa...con Albus” continuò imperterrita fingendo la
timidezza di Amanda.
Per quanto
Lucy fosse stata tentata di interromperla per dire 'Albus ? Mio
cugino Albus ?' rimase in silenzio, consapevole che molte persone
una volta interrotte non riprendevano a parlare, chiudendosi a
riccio.
“La
scorsa notte, presi da non so quale strana magia, abbiamo iniziato a
parlare di cose personali.. e ad un certo punto ha confessato di
amarmi.. io l'ho baciato perché ero stupita che uno come lui fosse
interessato a una come me.. ” l'automa era pronta a raccontare
anche ogni minima carezza intima vissuta quella notte.
“Ci
siamo fatti prendere la mano..”
Ma la vera
Amanda si oppose con una forza strabiliante, facendo perdere il filo
a quell'intrusa
Non ti
permetterò di spiattellare al mondo intero una cosa così privata !
“..Però
adesso come faccio a sapere se quello che ho provato durerà ? Come
faccio a capire quello che provo per lui ?”
“Penso
che il tempo te lo dirà.. ma come ti sei sentita ?” chiese Lucy
con fare professionale.
“Lusingata
all'inizio..felice.. timorosa.. poi ho pensato 'o la va o la spacca'
e l'ho baciato.. ed è stato magnifico”
“Allora
prova a conoscerlo meglio, a passare più tempo con lui” suggerì
la futura magi-psicologa.
“Ma non
giocare con i suoi sentimenti!” s'intromise Lily, per poi
borbottare “È pur sempre mio fratello” all'occhiataccia di Lucy
Amanda
rifletté per qualche istante in silenzio e infine annuì con un
sorriso “Ok, grazie”. Fece per andarsene ma poi si girò
nuovamente verso la Weasley “Mi aiuteresti a preparargli una
sorpresa ? Se non posso confermargli che lo amo anch'io, almeno mi
piacerebbe fare qualcosa di carino per fargli capire che ci sono, che
ci proverò sul serio a far funzionare questa nostra
pseudo-relazione” chiese titubante mordendosi un labbro e
guardandosi i piedi.
Entrambe
le rosse sorrisero e uscirono per seguire la castana, ignorando il
fatto di essere state appena ingannate e di star andando in contro ad
una guerra.
*
Amanda
sorrise mentre -con la bacchetta- stringeva le corde incantate ai
polsi e alle caviglie delle ragazze “È stato un gioco da ragazzi”
esclamò puntando gli occhi verdi in quelli smeraldini del suo
collega.
“Non
potrei essere più d'accordo!” rispose Albus, sedendosi sul
divanetto all'angolo della stanza sgangherata della Stamberga
Strillante.
La
Melodian decise di apparire proprio in quell'istante davanti ai
ragazzi rapiti, guardandoli uno per uno e nominandoli con perfidia,
come se vedesse in ognuno di loro un punto debole dei suoi nemici.
“Thomas....Jason...Fred....Louis...Lily...e
Lucy” per poi voltarsi verso i suoi due tirapiedi e complimentarsi
con loro “Avete fatto un buon lavoro.. sapevo che non mi avreste
deluso!”
“Lasciaci
andare stronza !” esclamò Thomas, mentre Lily -in contemporanea-
gridava “Che cosa hai fatto ad Amanda e ad Albus ? Loro non mi
avrebbero mai fatto una cosa del genere!”
“È vero
Lilian, infatti li ho stregati.. sai prima ho stregato lei, poi li ho
rapiti, infine li ho fatti finire in coma e mi sono infiltrata nelle
loro menti..è stato molto più complicato di un semplice incantesimo
Imperius, ma cento volte più potente e più efficace” sorrise
perfidamente.
“Ma
perché ? Perché loro ? Perché noi ?” chiese Lucy cercando di
capire quella pazza -non era da lei definire così le persone ma
quella era la sua eccezione-.
“Domanda
eccellente signorina Weasley, dopotutto avete il diritto di conoscere
i fatti...vedete, ognuno di voi è importante per uno dei peccati”
“Peccati
?” chiese perplesso Jason.
“I sette
peccati capitali, cosa centrano adesso ?” chiese dubbioso Thomas.
“Vedo
che come per i fratelli Chandler anche tu hai un rimasuglio del
potere dell'intelligenza dei Nott... i peccati capitali si sono
incarnati millenni fa in sette famiglie magiche, perché non cercate
d'indovinare quali nel tempo della vostra prigionia ?!”
Miei
cari peccati (e salvatrice),
ho
preso qualcosa da ognuno di voi,
se
volete rivederli vivi
non
avvertite alcuna autorità e combattete con le vostre forze.
Che
la guerra abbia inizio!
-Astra
M.-
**
--Angolo
Autrice--
Ta-ta-ta-taaa!
Ciao a
tutti !
Questa
volta sono stata più o meno regolare.
Effettivamente
avrei potuto intitolarlo anche “Prigionieri o Prisoners”
però a
quel punto avrei detto addio alla suspense..
comunque
spero che vi sia piaciuto,
a presto!
Baci
Gin
|
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Capitolo 21 *** Let's fight ***
mkl
THE
CURSE OF SEVEN SINS
-Let's
fight-
This
is the end
Hold your breath and count to ten
Feel the earth
move and then
Hear my heart burst again
“Miei
cari peccati (e salvatrice), ho preso qualcosa da ognuno di voi, se
volete rivederli vivi non avvertite alcuna autorità e combattete con
le vostre forze.
Che la
guerra abbia inizio!” quando
Electra smise di leggere, un silenzio catartico scese a pervadere
ogni persona presente nella stanza, non si sentivano rumori, né
passi, né respiri.
Tutto
era fermo, bloccato, come nell'istante in cui la pergamena verde era
stata presa dalle zampette di un gufo della scuola.
“Che
cosa significa ?” Charlotte fu l'unica a trovare il coraggio per
esprimere ciò che tutti stavano pensando o cercando di capire,
sebbene non fosse lei la Grifondoro del gruppo.
Quasi
tutti si risvegliarono al suono della sua voce, e mentre alcuni
iniziarono a buttare giù idee improbabili, la maggior parte rimase
in silenzio, con lo sguardo fisso nel vuoto, scuotendo la testa o le
spalle per rispondere alla domanda della rossa.
Nessuno
sapeva con certezza ciò che la Melodian aveva preso loro, nemmeno
Electra, che era solita sapere tutto.
For
this is the end
I’ve drowned and dreamt this moment
So
overdue I owe them
Swept away, I’m stolen
Fino
a quando una bambola-spia dai capelli rossi intrecciati lateralmente,
vestita con una salopette verde prato, con una L ricamata sul petto,
non interruppe la riunione.
“Ehm
ehm..” si schiarì la voce per attirare l'attenzione su di se, e
poi spostò i suoi occhi verde-azzurri scrutando tutti loro, come se
fosse alla ricerca di qualcuno.
Finché
non sgranò gli occhioni e corse verso la persona che stava cercando
“Signor Raphael..signor Raphael !!”
Il
ragazzo si risvegliò dal suo stato pensieroso e puntò gli occhi
sulla bambola che aveva messo alle calcagna di Lucy, impacchettandola
sotto-forma di regalo.
“È
terribile ! È terribile..” disse nuovamente la mini Lucy.
“Cosa
? È successo qualcosa a Lucy ?” chiese immediatamente preoccupato.
La
pupattola annuì più volte “È stata rapita, signore! È stata
rapita insieme a Lily Potter, da Amanda Collins.. ma..”
Scorpius,
spostando rapidamente lo sguardo argenteo verso quella mini bambola
parlante, si alzò immediatamente e si avvicinò ai due “Hai detto
che Lily è stata rapita ?” chiese con la voce tesa.
La
mini Lucy lo guardò rapidamente e annuì, prima di riportare lo
sguardo sul Grifondoro “Ma non è la sola! Sono in sei..anche se in
realtà sarebbero otto..”
Electra
strinse gli occhi e porse una domanda brillante alla bambola-spia
“Sai chi sono ? Puoi vedere dove sono ?”
“Vedo
solo i pensieri di Lucy, non so dove sono, ma so che è con Lily
Potter, Louis e Fred Weasley, Thomas Nott, Jason Zabini..e vedo anche
Albus Potter e Amanda Collins ma questi due.. c'è qualcosa che non
va in loro.. sembrano essere dei nemici”
Tutti
loro rimasero scioccati dal conoscere i nomi dei ragazzi e, con il
cuore in gola, stavano pensando a come potessero stare i loro amici e
le loro innamorate, che ignorando tutta quella storia dei peccati ci
erano comunque finiti dentro a causa loro.
Electra,
sebbene fosse rimasta ferita dall'apprendere del rapimento di suo
fratello e del suo promesso, riuscì ad allontanare le emozioni e a
pensare lucidamente.
“Devono
essere stati stregati, Albus è il fratello e il cugino della maggior
parte delle vittime.. e Amanda è la migliore amica della Potter.. a
rigor di logica non avrebbero motivi per rapire proprio loro”
La
bambola-spia, ignorando tutti gli altri, si rivolse nuovamente al suo
padrone “Signor Raphael.. dobbiamo fare qualcosa! Lucy è turbata,
sento la sua preoccupazione, la sua paura..”
“Si,
dobbiamo fare qualcosa...ma cosa ?”
Let
the sky fall
When it crumbles
We will stand tall
Face it all
together
“Mi
sembra ovvio” disse Amadeus guardando fisso Electra “Dobbiamo
combattere”
“Si,
e dobbiamo farlo da soli, con i nostri poteri” concordò la
Superbia.
“Come
vi ho già spiegato in passato.. il nostro cerchio continua a
ripetersi e si chiude sempre con una battaglia e una morte”
confermò la Salvatrice.
“Si,
ma questa volta non sarai tu a morire, sarà l'Invidia!” esclamò
Raph, mettendole immediatamente un braccio attorno alle spalle.
Let
the sky fall
When it crumbles
We will stand tall
Face it all
together
At
the Skyfall
At
the Skyfall
Mentre
gli altri peccati si armavano e si preparavano per la battaglia,
Hallie andò alla ricerca di Pix, lui era il suo braccio destro,
colui che mai l'aveva tradita, ma solo sempre venerata ed appoggiata,
e in quel momento poteva essere la loro unica speranza di liberare i
ragazzi e bloccare sul nascere la battaglia ideata da Astra.
Essendo
un poltergeist poteva attraversare in un lampo tutti i corridoi di
Hogwarts e scoprire dove avrebbe potuto tenerli rinchiusi.. sempre
che non lo sapesse già o avesse visto i ragazzi mentre venivano
rapiti.
Dopo
aver passato un'interminabile mezz'ora a cercarlo utilizzando
solamente la vista, Hallie iniziò a chiamarlo, prima piano, poi a
squarcia gola “Pix ? PIIX !!”
Dove
diavolo era quel poltergeist ?
Possibile
che fosse sempre ovunque e nei momenti di bisogno fosse
irraggiungibile ?
Dopo
altri venti minuti di ricerca, la ragazza decise di lasciar perdere,
pensando che forse era così che sarebbe dovuta andare a finire, e
che nulla poteva impedire il compimento del piano dell'invidia.
Si
trasfigurò i vestiti in una specie di tuta elastica e sorprendente
comoda color grigio antracite, con degli inserti azzurro cielo -il
colore dell'accidia- che Electra aveva deciso di far indossare loro,
per agevolare i movimenti durante il combattimento.
Poi,
mentre stava per arrivare davanti alla sala grande, vide Pix e tutti
i fantasmi del castello riversi a terra...immobili, come se fossero
morti per la seconda volta..
Hallie
si bloccò con gli occhi grondanti d'ansia, paura e terrore, per poi
correre al capezzale del suo amico di una vita. E vederlo lì, inerte
e assente, le fece scattare una scintilla negli occhi azzurri..una
furia cieca s'impadronì della ragazza, che la utilizzò per ampliare
il suo potere e scovare il luogo in cui la Melodian si stava
nascondendo.
Gli
occhi di Hallie, alimentati dalla rabbia, cambiarono colore,
dall'azzurro divennero sempre più chiari fin quasi a diventare
completamente bianchi, il suo corpo tremolò come se fosse stato
inconsistente, e poi sparì.
Skyfall
is where we start
A thousand miles and poles apart
Where worlds
collide and days are dark
You may have my number, you can take my
name
But you’ll never have my heart
Un
boato riecheggiò all'interno di ogni corridoio, stanza, muro -e chi
ne ha più ne metta- di Hogwarts, fu un rumore improvviso e talmente
forte da far tappare le orecchie di tutti gli studenti e tutti i
professori -che ignari di quello che stava per succedere, si
guardavano l'un l'altro, confusi-.
Improvvisamente
tutti i vetri della sala grande iniziarono a tremare, per poi cadere
in mille pezzi sui pavimenti di pietra, lasciando sconcertato tutto
il corpo docenti, e facendo strillare gli alunni.
“Silenzio
per favore!” gridò la preside, con un sonorus ad
amplificarle la voce “Prefetti, portate i vostri compagni nelle
sale comuni! Professori..andiamo a scoprire cosa sta succedendo”
Le
persone da lei chiamate si alzarono in piedi, ma non ebbero il tempo
di formulare una sola parola, che un'onda verde scuro entrò
lentamente dalle vetrate infrante, avvolgendo tutti e creando il caos
più totale all'interno della sala grande.
Let
the sky fall
When it crumbles
We will stand tall
Face it all
together
“Prendete
una bambola ciascuno e dividiamoci, il primo che trova il covo o
l'Invidia manda un pensiero a tutti gli altri” la voce di
Electra rimbombò nelle orecchie di Raphael, non appena vide
comparire nel suo raggio visivo la chioma corvina del suo migliore
amico.
Albus,
diede le spalle all'entrata segreta della stamberga e si voltò con
un sorriso sadico che non sarebbe mai appartenuto al vero Potter “Sei
qui per gli ostaggi Raph ?”
Vederlo
lì, a combattere dalla parte sbagliata, fu come ricevere un colpo al
cuore, ebbene si, Astra aveva giocato bene le sue carte, sapeva
perfettamente che lui non avrebbe mai ferito gravemente Albus Potter.
“Esatto,
perciò ti sarei grato se ti spostassi e mi lasciassi passare”
Il
giovane dai capelli corvini si voltò leggermente verso il platano
picchiatore immobile alle sue spalle “Sai, temo di non poterlo
farle...a quel punto i piani della mia regina andrebbero in fumo, non
credi ?”
“So
che non sei tu a parlare, so che ti dispiace di averli rapiti e a me
dispiace di non averti raccontato nulla”
“Pensi
davvero che dopo queste tue toccanti parole cambi qualcosa ?”
“No,
so perfettamente che l'incantesimo è potente, ma il vero Al aveva
comunque il diritto di saperlo, e soprattutto di sapere che mi
dispiace per questo” disse poco prima di scagliare un incarceramus.
L'altro
si spostò all'ultimo secondo non avendo prestato attenzione alla
bacchetta di Raphael “Wow amico c'è mancato un soffio” disse
prima di attaccare a sua volta con uno schiantesimo.
Il
moro dagli occhi grigi si acquattò in fretta e schivò
l'incantesimo, lanciandone uno identico, che però venne parato dal
protego dell'avversario.
“Sai
come andrà a finire Raph, perché perdere tempo ?”
“Io
non mi arrendo, MAI, e se finirà con te che mi lanci le maledizioni
senza perdono, così sia”
“Non
c'è gusto a giocare pesante da solo” disse Al, lanciando uno
stupeficium.
“Tu
che vuoi giocare ad armi pari ?” chiese stupito Raph.
“Sono
pur sempre un grifondoro” rispose l'altro con un ghigno malvagio,
che affermava tutto il contrario.
Raphael
sbuffò del fumo dal naso tanto quel commento aveva fatto aumentare
la sua rabbia “TU non sei niente, sei solo uno Schifoso
Parassita all'interno del corpo del mio amico” ringhiò prima
di lanciargli una palla infuocata.
“Uhuh
e ora chi è che gioca sporco ?! AVADA KEDAVRA!” esclamò
Albus.
Raphael
impallidì solo un attimo, prima di accucciarsi dietro una roccia e
lasciar distruggere all'incantesimo quello scudo improvvisato.
*
Kailey
uscì a tutta birra dal castello, quando la sua bambola-spia le
riferì di andare subito al platano picchiatore, e sebbene
quell'albero l'avesse sempre terrorizzata non esitò un istante.
Fu
la prima ad arrivare, non c'era ombra degli altri, solo Raph era lì,
a dire il vero c'erano entrambi i suoi migliori amici e stavano
combattendo l'uno contro l'altro.
Stupidamente
le vennero in mente le parole di una canzone del re leone 'E il
nostro trio diventerà un duo' scosse
la testa e si mise in mezzo, proteggendoli entrambi.
Si
avvicinò al Potter e gli prese le mani “Ora basta! Albus, devi
lottare, devi tornare in te!”
Il
moro la guardò intensamente e per qualche secondo il verde smeraldo
dei suoi occhi si fuse con il blu lucente di quelli di lei, ma si
trattò solamente di una finta, perché dopo poco lui si mese a
ridere “Credevi davvero che avrebbe funzionato ? Sciocca!” disse
prima di scagliarle contro un diffindo.
Kay
rimase a bocca aperta e non si protesse dall'incantesimo che le
tagliò la guancia destra. La ragazza si portò la mano sulla guancia
e rimase scioccata quando vide le sue dita imbrattate del proprio
sangue, ma mentre la sua reazione fu quella di esclamare uno stupito
“Come hai potuto” quella di Raphael fu... molto più.. iraconda.
Gli
occhi grigio-azzurri s'infuocarono -così come i suoi pugni chiusi- e
caricò di testa, come un toro, ruggendo come un leone.
Mentre
i due si azzuffavano alla babbana, la bambola-spia di Lucy incoraggiò
la salvatrice a fare il suo lavoro, quindi a tuffarsi nel buco sotto
l'albero per salvare tutti i ragazzi rapiti.
Let
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When it crumbles
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At skyfall
Hallie
viaggiò tra le dimensioni sotto-forma di spirito invisibile, e
guidata dalla determinazione riapparve nella propria realtà di
fronte ad Astra Melodian, la quale aveva scelto come campo da
combattimento la deserta pianura ai piedi della stamberga strillante.
“Sapevo
che saresti stata la prima ad arrivare.. è un peccato sai ? Avresti
potuto inviare la mia posizione ai tuoi amici e aspettare i loro
rinforzi” disse la bionda-grigia, facendo un sorriso sbilenco,
prima di attaccare con una terribile ondata verde di malvagità e
invidia.
Hallie
sorrise di rimando e schivò l'attacco ruotando il corpo verso
sinistra, per poi creare una piantagione di funghi giganti delle
meraviglie su cui saltare, creò una strada di funghi per prendere la
rincorsa e spuntarle davanti agli occhi, prima di aprire la mano
destra e attaccarla con un fascio di luce -proveniente dalla runa
degli shadowhunters-.
Astra
accusò il colpo in pieno petto, ma questo ebbe la sola capacità di
farla indietreggiare, perciò la ragazza vestita di verde rise
malvagiamente, aprendo le braccia per accogliere la luce e
distruggerla con il potere delle tenebre.
Hallie
ruotò su se stessa e creò un vortice d'aria che scansò l'attacco
dell'altra, per poi mutare la propria epidermide in aculei di riccio
e lanciarli contro l'Invidia.
Astra
ne bloccò la maggior parte con la telecinesi e li rispedì al
mittente.
Gli
aculei trafissero le braccia e le gambe di entrambe, facendole
piegare in ginocchio e ansimare pesantemente.
La
prima a rialzarsi fu proprio la bionda-grigia che si tolse i grossi
aculei dalla pelle e li gettò a terra, prima di scagliare sulla
bionda riccia il suo vento freddo distruttore.
Hallie
creò uno scudo viola trasparente, preso da uno dei tanti film di
supereroi che aveva visto proprio quell'estate, per coprirsi.
Il
vento venne bloccato.
Da
sotto lo scudo Hallie tirò fuori la bacchetta e cercò di
immobilizzare l'altra.
Astra
prese a sua volta la bacchetta e iniziò a scontrarsi con la bionda
riccia.
Dall'alto
si videro fasci luminosi dei colori più disparati e probabilmente
qualche viandante pensò a dei giochi pirotecnici lanciati per gioco
da qualche ragazzo scappato dalla scuola, di certo nessuno poteva
immaginare della battaglia che l'Accidia e l'Invidia stavano
combattendo.
Tranne
ovviamente gli altri peccati capitali, che ricevettero il pensiero
della bambola-spia di Hallie nello stesso momento in cui videro i
lampi colorati degli incantesimi delle due.
Where
you go I go
What you see I see
I know I’d never be me
Without
the security
Of your loving arms
Keeping me from harm
Put
your hand in my hand
And we’ll stand
Dus
deglutì e prese la mano di Charlotte per prendere tutto il coraggio
di cui aveva bisogno, d'altronde non era certo una delle sue più
famose qualità, ma sapeva che avrebbe fatto di tutto per proteggere
Lotti, sarebbe stato disposto anche ad uccidere pur di averla
accanto.
Lei
gliela strinse ed intrecciò le dita con le sue, dimostrandogli che
erano una squadra e che lei aveva piena fiducia in lui e nelle sue
capacità.
Il
ragazzo con la tuta grigio antracite e dorata, indossò la sua veste
cinica da calcolatore e si buttò nella mischia, non lasciando mai la
mano della ragazza con degli inserti rosa confetto nella medesima
tuta.
I
due riuscirono appena ad uscire nel cortile del castello che vennero
fermati da una ragazza dai capelli castani, che entrambi riconobbero
immediatamente, si trattava di Amanda Collins, l'altra schiavetta
della Melodian.
“Era
ora che arrivaste” disse la ragazza senza la solita scintilla negli
occhi nocciola.
“Io,
invece, dico che è ora che ti svegli da questa manipolazione”
rispose prontamente Dus.
“Oh,
non so se essere contenta di questa tua preoccupazione nei miei
confronti, o seccata”
“Sicuramente
come marionetta ti sentirai minacciata o seccata, come hai detto tu,
ma la vera Amanda, che è lì dentro da qualche parte, ne sarà
felice”
Charlotte
seguì quello scambio di battute come se stesse osservando una
partita di Quidditch, non osò fiatare ma non si perse nemmeno un
semplice gesto o scambio di sguardi.
Amanda
scoppiò in una risata sarcastica, una di quelle che avrebbe fatto
Astra Melodian e che la dolce Grifondoro non avrebbe nemmeno saputo
sviluppare.
“Allora,
Geizhälse,
che hai deciso: tiri fuori la bacchetta o scappi ?”
“Sarà
divertente farti fuori” rispose lui, tirando fuori la bacchetta, in
contemporanea ad Amanda. Poi voltò lo sguardo verso Charlotte e
silenziosamente lei capì di doversi allontanare dallo scontro, lei
annuì ma non andò lontano, rimase ad osservare, incapace di
lasciarlo da solo.
Gli
incantesimi presero a volare da una parte all'altra del prato,
distruggendosi, scontrandosi e ferendoli in continuazione, Charlotte
ad un certo punto non era più riuscita a distinguere quelli mandati
da una o dall'altro, vedeva solo le varie ferite di entrambi e sperò
che tutto avesse presto una fine.
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Non
appena Amadeus disse la prima frase, Amanda si svegliò dal suo stato
comatoso, in cui la potenza magica l'aveva spedita, pensando che
seppure un corvonero con cui aveva scambiato si e no due parole, la
pregava di tornare in sé e di svegliarsi, la situazione doveva
essere davvero degenerata.
Si
alzò in piedi e notò che essi erano più stabili di prima, ergo le
gambe dovevano essersi riposate a sufficienza, così decise di
attaccare nuovamente quell'odiosa barriera che l'aveva intrappolata
-d'altronde quel burattino non avrebbe resistito molto a combattere
due battaglie contemporaneamente-.
Amanda
si lanciò con forza bruta molte più volte di quante riuscì a
contare o a rendersi conto. Prese a pugni, calci e spintoni quella
barriera e piano piano la vide farsi sempre più debole, e sebbene
anche le sue forze si stessero esaurendo, Amanda continuò.
Spinse,
gridò e con la perseveranza riuscì finalmente a cacciare
quell'intrusione dalla propria mente.
Non
appena si svegliò accusò tutti i lividi e le ferite, che Amadeus
aveva inferto all'ospite indesiderato che l'aveva posseduta. Si piegò
sulle ginocchia, posando la bacchetta a terra, e alzò la mano destra
in direzione del corvonero dicendo “Basta, sono io, sono tornata..
ce l'abbiamo fatta”
Amadeus
rinfoderò la bacchetta e si appoggiò stancamente a Charlotte, che
immediatamente si era avvicinata con le braccia spalancate per
offrirgli un porto sicuro dove rifugiarsi.
“Mi
dispiace” sussurrò Dus in direzione di Amanda, mai avrebbe pensato
di poter colpire una donna, ma nessuna delle due -lì presenti-
glielo avrebbe mai fatto pesare.
“Non
ti preoccupare, la colpa non è tua” rispose Amanda, alzandosi
accettando la mano di Charlotte.
“Andiamo
in infermeria” disse la rossa tenendoli saldamente entrambi.
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Scorpius
e Electra corsero a per di fiato e finalmente raggiunsero Hallie,
nella radura davanti alla stamberga. La ragazza era in condizioni
pietose: aveva varie ferite e lividi lungo tutto il corpo, del sangue
rappreso che partiva da una probabile ferita alla testa e terminava
sotto la gola, le ginocchia sbucciate e si teneva un fianco con la
mano destra -fortunatamente non quella della bacchetta, essendo
mancina-. Ma anche Astra non era fresca come una rosa, si teneva il
braccio sinistro stretto al petto -probabilmente rotto-, aveva dei
visibili fori su tutta la pelle, i capelli del lato destro della
testa bruciati, un occhio nero e un labbro spaccato.
Electra
si compiacque di quella visione, infatti si avvicinò ad Hallie e le
disse “Eccellente, hai fatto un buon lavoro” appoggiandogli un
braccio sulle spalle.
Poi
guardò la Melodian con disprezzo e disse “Ora tocca a noi” prima
di introdursi nei suoi pensieri e cercare un punto debole sul quale
fare breccia.
Nel
frattempo Scorpius si avvicinò alla sua nemica e trasformò i propri
occhi in quelli che tempo prima avevano fatto capitolare Lily Potter.
Astra
sebbene fosse molto meno debole rispetto a come potesse sembrare da
fuori, non riuscì ad evitare di fissare quegli occhi ammaliatori e a
subire quell'interferenza di Electra, che bloccò la sua volontà di
combattere.
“Adesso
libererai i tuoi schiavetti” impose Scorpius utilizzando la
persuasione della sua voce da sirena.
Astra
ubbidì, e solo in quel momento si rese conto che una dei due si era
già liberata da sola, questo la ferì ulteriormente, ma non lo
disse ai suoi nemici perché si sarebbero sicuramente presi gioco di
lei.
*
Albus
si risvegliò e stremato si lasciò cadere sul prato -mezzo-distrutto
dagli incantesimi-, Kailey gli andò vicino per capire cosa fosse
successo, sebbene Raph avesse tentato di bloccarla.
“Al
?” sussurrò temendo e sperando allo stesso tempo.
Il
ragazzo aprì gli occhi, sorrise e disse “Abbracciami mamma orsa
sono tornato”
La
ragazza ovviamente non si fece pregare e gli si lanciò addosso con
la sua solita delicatezza elefantiaca, piangendo e ridendo allo
stesso tempo per il ritorno del suo orsetto preferito.
Raphael
si godette la scena e poi decise di buttarvici in mezzo pure lui,
stritolandoli entrambi e ridendo come mai prima d'ora.
Gli
altri ragazzi rapiti li raggiunsero e trovandoli ancora tutti
abbracciati, in un aggrovigliamento di braccia, gambe e teste,
nessuno disse nulla, anzi decisero di seguire il loro esempio, dato
che la felicità aveva pervaso tutti quanti.
*
“Fatto”
“E
adesso lascia la bacchetta e siediti in ginocchio per terra” ordinò
di nuovo Scorpius per poi afferrare la bacchetta di lei e
immobilizzarla con un incarceramus.
“Meriteresti
la morte, ma sono magnanimo” disse il biondo, iniziando a farle
altri piccoli tagli sul viso, con la bacchetta di lei.
“Tu
forse si, ma io no” disse Raphael apparso proprio in quel momento,
assieme a Kailey, Charlotte e Dus -mentre Albus aveva accompagnato
tutti i ragazzi rapiti in infermeria, dove avrebbero trovato Amanda-.
Raphael
aveva pensato molte volte a cosa avrebbe fatto alla Melodian se gli
fosse capitata tra le mani, perciò non poté evitare di infuriarsi
alle parole di Malfoy, lei meritava la morte e l'avrebbe avuta per
mano sua.
Lei
aveva ferito troppe persone, aveva rapito e stregato tutti coloro a
cui volevano bene, perciò aveva superato ogni limite e si sa che chi
gioca col fuoco prima o poi si brucia.
Le
sue mani presero fuoco e, con una lentezza disarmante, Raph si
avvicinò all'Invidia per afferrarle il collo con entrambe le mani
infuocate.
Astra
urlò talmente forte da far scappare via ogni animale presente nelle
vicinanze, per poi smettere di emettere suoni e respiri, perché il
fuoco aveva corroso tutta la sua gola, portandosi via i vari pezzi di
anima che le erano rimasti.
La
Melodian chiuse gli occhi per sempre e cadde a terra, mentre il fuoco
bruciava lentamente ogni altra parte del suo corpo.
Let
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At skyfall
Kay
tirò fuori dalla tasca la pagina da dove -millenni prima- i sette
sussurri erano fuoriusciti, e si accucciò sul corpo mezzo
carbonizzato dell'Invidia.
Poi
iniziò a sussurrare una litania“Revertere, ad quo
egressus es ex..retro in loco ad quo egressus es ex” che
nessuno capì, finché non videro una scintilla nera fuoriuscire dal
petto della Melodian e infilarsi nello scrigno dorato all'interno
della pagina di Kay.
Una
volta finito, la ragazza si alzò e si girò verso i suoi compagni di
avventura
“È
giunto il momento, ora tocca a noi”
Nessuno
di loro era veramente pronto a dire addio ai loro poteri, ma sapevano
che era la cosa giusta da fare, per evitare che il ciclo continuasse
in eterno e che in futuro i loro figli fossero costretti a lottare
come avevano appena fatto loro.
Così
si misero in cerchio, prendendosi per mano -con tutto il disappunto
di Amadeus-, come avevano fatto durante il loro giuramento, e
chiusero gli occhi; mentre Kailey -al centro del cerchio- ripeteva le
stesse frasi che aveva appena utilizzato con l'Invidia.
I
sussurri uscirono malvolentieri dai corpi dei sei ragazzi, ma si
librarono contemporaneamente nel cielo, per poi infilarsi nella
pagina, che Kay immediatamente sigillò per sempre, prima che anche
la propria anima si liberasse dalla maledizione della Salvatrice.
**
--Angolo
Autrice--
Ciao
a tutti :)
-scusate
il ritardo, non mi sono proprio resa conto dei giorni che passavano,
e
soprattutto questo capitolo non finiva mai, è stato letteralmente un
parto-
questo
era l'ultimo capitolo vero e proprio,
prima
dell'epilogo, dove scopriremo come se la caveranno
i
protagonisti senza più avere nel loro corpo gli spiriti dei peccati.
Spero
vi sia piaciuta questa battaglia, che abbiate gioito della morte
della Melodian,
della
forza dimostrata da i nostri protagonisti e del riscatto di Amanda.
A
presto,
Baci
Gin
p.s.
La canzone della battaglia è Skyfall di Adele
p.p.s.
Colori :
Accidia
: azzurro cielo
Avarizia
: oro
Gola
: rosa confetto
Invidia
: verde
Ira
: bordeaux
Lussuria
: rosso fuoco
Salvatrice
: bianco panna
Superbia:
viola
|
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Capitolo 22 *** Epilogo ***
epi
THE
CURSE OF SEVEN SINS
-Epilogo-
Erano
passati mesi dal funerale di Astra Melodian, al quale tutti furono
costretti a partecipare, si trattò di una cerimonia molto semplice,
ma se fosse stato per i ragazzi non ci sarebbe stata nemmeno quella.
A fine cerimonia, quando i professori se ne andarono, dando così il
permesso agli alunni di fare lo stesso, Dominix Cades fu il primo ad
alzarsi -con la testa ancora fasciata- e a sputare sulla tomba di
quella strega malvagia, seguito poi dagli altri ragazzi a cui aveva
fatto del male.
Ormai la
scuola stava per terminare, ma i nostri eroi ancora soffrivano per
ciò che avevano fatto e per quello che erano stati, ma l'estate si
stava avvicinando, e con essa portava i dubbi e le incertezze per il
futuro.
Per molti
quello era stato l'ultimo anno, e avrebbero dovuto dire addio non
solo alla miglior scuola del mondo magico, ma anche a tutti quei
ragazzi con cui avevano condiviso quella straordinaria avventura.
La vita
vera li attendeva e quale miglior modo esisteva per salutare il
passato se non l'organizzare una festa ? Thomas Nott e Dereck Zabini
lo sapevano bene, e con un ghigno malandrino decisero di organizzare
la più grandiosa e stupefacente festa che si era mai vista ad
Hogwarts.
*
Raphael e
Lucy furono i primi ad arrivare, perché il ragazzo -che era riuscito
a chiederle finalmente un appuntamento- era troppo ansioso per
aspettare ulteriormente, voleva che la sua prima serata ufficiale con
Lucy iniziasse e che fosse meravigliosa.
Raph aveva
passato tutto il pomeriggio a pensare a cosa mettere, anche cercando
l'aiuto dei suoi migliori amici, che ovviamente pensavano due cose
completamente differenti sull'argomento 'vestito per la festa'.
Kay aveva
proposto un abito elegante, mentre Albus aveva deciso per il casual e
così si era ritrovato con più dubbi di prima e un mal di testa, a
causa degli “Elegante” di Kay e dei “Casual” di Albus, che
avevano preso a ripetere all'infinito.
Alla fine
Raph era andato in giro per i dormitori maschili a sbirciare ciò che
tutti avevano tirato fuori per l'occasione, e così aveva deciso di
seguire la massa optando per un classico smoking nero, corredato di
camicia bianca e cravatta rossa, in memoria dei suoi tempi da
iracondo.
Alla fine
la proposta di Kay aveva vinto, facendole così ottenere dieci
galeoni da parte di Albus, ed era stata quella propizia, dato che
Lucy indossava un bellissimo vestito nero senza spalline, con tanto
di spacco laterale a mostrare le gambe lunghe, corredate di décolleté
nere con dei tacchi di media lunghezza.
Quando la
vide uscire dalla tana dei Tassorosso così abbigliata quasi gli
venne un collasso, tanto il suo cuore aveva preso a battere come un
forsennato. Probabilmente qualcosa doveva essere trapelato dalla sua
espressione, dato che la ragazza gli sorrise teneramente e con le
guance in fiamme cercò di smorzare la tensione “I miei capelli
sono intinta con la tua cravatta”
“Dì la
verità li hai tinti di proposito, eh ?” scherzò lui.
“Cavolo
mi hai beccata!” rispose lei prima di scoppiare a ridere insieme a
lui.
“Comunque
sei favolosa con questo vestito...vogliamo andare ?” chiese Raphael
porgendole galantemente il braccio, che la ragazza prese dopo averlo
ringraziato per il complimento.
E così
entrarono quando la sala era ancora mezza vuota, con gli altri
ragazzi che erano più piccoli di loro e appartenenti alla casa
serpeverde.
“Forse
saremmo dovuti arrivare un po' più tardi” mormorò il moro.
“Nah,
adoro arrivare per prima, così posso trovare la postazione migliore
e sedermi sul divano prima che venga occupato dalle coppiette”
rispose invece lei, stupendolo del ragionamento brillante.
“Allora
Madamoiselle permettetemi di portarvi una libagione mentre trovate il
posto perfetto” disse imitando un gentiluomo inglese dell'800,
meritandosi un sorriso divertito e un punto in più nella scheda
mentale che la ragazza stava elaborando su di lui.
Raphael
guardò Lucy, che si spostava da un divano all'altro, dalla propria
postazione al buffet e pensò che ci sarebbe voluto del tempo ma lei
sarebbe stata sua, probabilmente per sempre.
*
Charlotte
e Hallie entrarono a braccetto nella sala comune dei serpeverde per
la prima volta in vita loro, e rimasero stupefatte dalla magnificenza
e dalla grandezza della sala.
Hallie,
che aveva quasi sempre gli occhi lucidi da quando era tornata una
strega normale, in quel momento li aveva sgranati e pieni di quella
luce che glieli aveva sempre caratterizzati e resi affascinanti. Fred
-notandoli- le si avvicinò sussurrandole “Tutta farina di Zabini,
ci sa fare quella serpe.. normalmente non è così grande, né calda
o decorata con quelle lucciole magiche”
“È
magnifica!” esclamò la bionda estasiata.
“Grazie
tesoro, lo so che sono perfettamente geniale” esclamò Jason
spuntando dal nulla.
“A chi
hai detto Tesoro ?” esclamarono in coro Fred e Electra, che apparve
dai dormitori di serpeverde vestita con un abito smanicato attillato,
di raso brillantinato blu notte, legato con un fine laccio al collo,
lungo fin sopra il ginocchio e con una profonda scollatura sulla
schiena.
“A te,
luce dei miei occhi” rispose il moro voltandosi verso di lei con
gli occhi a cuoricino.
“Tze..
cammina” disse lei sprezzante facendo segno al ragazzo, che
immediatamente si defilò, facendo ridere Charlotte, Fred e Hallie.
Fred si
mise davanti alle due migliori amiche e le ammirò, Hallie era
avvolta in una nuvola vaporosa di tulle celeste, con un corpetto
tempestato di diamanti. Mentre Charlotte indossava un abito rosa
antico, talmente lungo da nasconderle totalmente i piedi, con la
parte della gonna con una sfumatura di un rosa di una gradazione più
scura rispetto a quello del corpetto, il quale sembrava non avere
spalline a tenere la scollatura quadrata, ma che in realtà era
ricoperto da un velo di tulle trasparente con dei bianchi ricami
floreali fatti a mano, gli stessi che le segnavano la linea della
vita con un'elegante e sottile cintura.
“Siete
entrambe stupende, come farò a scegliere con chi delle due ballare
?”
“Andiamo
Romeo, non farti venire strane idee in testa” disse la bionda,
trascinandolo in pista.
*
Nel
frattempo Summer, entrata anch'ella nella sala, osservò i vestiti di
tutti con una certa celerità, sia per paura di trovare qualcuno con
indosso il suo stesso vestito, sia di non essere all'altezza delle
altre. Si aggiustò lo scollo a cuore, sistemò le invisibili pieghe
della gonna a palloncino e a testa alta andò a cercare il suo
ragazzo.
Louis,
vestito elegantemente con una camicia bianca alla coreana la fissò
mangiandosela con gli occhi, ignaro dei dubbi che affollavano la
mente della ragazza vestita di fiori multicolori.
“L'hai
liberata dall'incantesimo, vero ?” gli chiese il suo migliore amico
all'orecchio.
Il biondo
si girò per fissare lo sguardo in quello di Dus, eludendo la
domanda, ma facendogli capire che no, non l'aveva fatto, perché
aveva paura di quello che sarebbe venuto fuori.
“Fallo,
Lou..non potete continuare a vivere così” lo riprese il ragazzo
dai capelli biondo rame, aggrottando le sopracciglia folte -mostrando
al mondo la stessa espressione crucciata che l'aveva sempre
caratterizzato in passato-.
“Ma...
se lo facessi.. insomma lei cosa penserà di me ?” chiese mogio
Louis.
“Non è
questa la domanda giusta” rispose Amadeus.
L'altro
abbassò lo sguardo e sussurrò “Mi vorrà ancora ? O mi odierà ?”
Amadeus,
notò la ragazza, che alle spalle dell'amico, aveva ascoltato tutta
la conversazione e imprecò mentalmente, mentre appoggiava la mano
destra sulla spalla dell'amico, per poi indicargli di girarsi a
fronteggiarla e filarsela prevedendo guai.
Summer
fissò Louis con un'espressione fredda e distaccata, prima di
chiedere “Cosa significa ?”
Il ragazzo
la guardò con occhi spalancati, prima di chiuderli a forza per
prendere il coraggio di raccontarle tutto “I-io.. forse è meglio
andare a parlare in un posto un po' più appartato” balbettò
svagando lo sguardo per vedere dove ci fossero meno persone.
“No, qui
va benissimo” rispose lei irremovibile.
Lui
sospirò e iniziò a raccontarle la verità “Qualche mese fa.. mi
hai seguito nella foresta proibita, durante una delle mie
'escursioni' e quando hai visto Milo hai dato di matto” e con
quell'espressione la ragazza lo fulminò con gli occhi “..e io non
sapevo cosa fare..continuavi a dire di voler denunciare la cosa, e
poi.. ad un tratto.. hai pensato che ti stessi incantando, quando in
realtà mi ero avvicinato per pregarti di non dire niente.. ma poi mi
hai servito la soluzione su un piatto d'argento e non
ho..potuto..rifiutare.. così, i-io ti..” non finì la frase ma lei
capì lo stesso, aprì la bocca laccata di rosso ciliegia per
continuarla al posto suo, ma lui la interruppe “Si, lo so! Sono
stato uno stronzo imperdonabile..ti ho ingannata, incantata, usata e
privata della tua volontà.. mi merito di finire ad Azkaban per il
male che ti ho inferto”
“Adesso
non esagerare..è vero hai fatto tutte queste cose, ma.. lo sapevo
già, quando sei stato rapito dalla Melodian il tuo incantesimo si è
infranto.. in quel momento mi sono venuti addosso tutti i ricordi e
non ti nego che ero incazzata nera, per questo ti sono venuta a
cercare quel giorno, ma non c'eri..eri sparito assieme a Dus, Electra
e tutti gli altri. Io e Rose vi abbiamo cercato in lungo e largo e
poi finalmente vi abbiamo trovati in infermeria”
“E
quindi.. in questi mesi hai finto di essere innamorata di me
?” chiese titubante, non volendo credere alla sua vena
vendicatrice.
“No,
Lou.. io sono innamorata di te, da sempre” disse lei, sorridendo
alla vista dell'espressione stupefatta di lui, che si tramutò in una
risata gioiosa.
Il biondo
l'abbracciò, facendola roteare in aria, lasciandole duemila baci su
tutto il viso.
“Prometto
di non farlo mai più! Non t'incanterò, né ti ingannerò mai più!”
“Comincia
col promettere di amarmi e venerarmi, Weasley.. ne hai di strada da
fare per farti perdonare”
“Lo
farò, lo prometto” esclamò immediatamente lui, mettendosi una
mano sul cuore, prima di dire con maggiore serietà “Anch'io sono
innamorato di te. L'ho capito mentre eri sotto incantesimo ed è il
motivo per cui avevo paura d'infrangerlo.. non avrei sopportato
l'angoscia e il dolore di averti perduta per sempre”
“Non mi
perderai, Lou... ma niente più bugie e sotterfugi” si raccomandò
lei.
“Promesso,
ricominceremo tutto d'accapo”
“Magari
non proprio tutto.. odio i primi appuntamenti” rise lei, facendosi
trascinare in pista.
*
Amanda si
guardò intorno e notò di essere l'unica ragazza ad aver optato per
una maglia lunga e dei leggins neri al posto del vestito, il cuore le
batté forte intuendo immediatamente che con quella mise sarebbe
stata additata da tutte le ochette e beffeggiata da tutti i bulletti
della scuola, per lei quella serata era finita prima ancora che fosse
iniziata, tentò un passo indietro per fuggire via, ma incontrò un
corpo caldo che l'abbracciò all'altezza della vita.
“Dove
credi di andare ?” le sussurrò Albus, anch'egli vestito casual,
con tanto di camicia a scacchi rossi e neri.
“Fuggo
via a cambiarmi” rispose prontamente, ripensando poi di non
possedere alcun vestito egualmente elegante a tutti quelli davanti ai
suoi occhi.
“Non ne
hai alcun bisogno, stai benissimo” la rincuorò lui.
“Facile
per te parlare, sei un ragazzo, cosa ne capirai mai di vestiti!”
disse cercando di sgusciare fuori dalla sua presa così da poter
fuggire.
Lui,
neanche a dirlo bloccò ogni tentativo, e anzi la fece avanzare verso
la pista da ballo “Beh, visto che non devi fare colpo su altri che
me, io non vedo quale sia il problema”
“Albuuss!!”
lo implorò lei “Non sono abbastanza carina, voglio tornare in
camera”
“Shh
adesso smettila di dire queste cose sulla mia ragazza o mi arrabbio”
esclamò il moro, riuscendo a strappare un sorriso alla castana, che
gli fece una smorfia e gli tirò un pugnetto sul petto, borbottando
“Uffa, però!”
Il ragazzo
la strinse maggiormente e lei si lasciò cullare come una bambola di
porcellana, in quel ballo lento, così diverso da quello che stavano
ballando tutti gli altri.
“Siamo
fuori tempo” sussurrò lei
“Chissene
frega” sussurrò lui.
E chissà
se durante quella serata anche la ragazza, che prestava sempre occhio
alle apparenze e ai giudizi delle persone, si dimenticò degli altri
e pensò un po' di più a se stessa e al suo accompagnatore.
*
Lily
Potter e Scorpius Malfoy furono gli ultimi ad arrivare, tutta colpa
della solita ritardataria che ci aveva messo cent'anni a prepararsi,
facendo aspettare incurantemente il suo ragazzo fuori dall'entrata
del grifondoro, con tutto il disappunto del biondo, che dopo
l'iniziale sbalordimento, per il vestito rosso merlettato della
ragazza, continuava a rinfacciarle il ritardo.
“Senti
smettila, ok ? Sei tu che sei stato troppo puntuale, si sa che le
donne fanno sempre tardi.. c'è pure un detto babbano che lo
dimostra” sbottò Lily, dopo essersi sorbita l'ennesimo sospiro
esasperato a causa dell'essere arrivati in ritardo.
“Ah si ?
E quale sarebbe ?” chiese Scorpius inarcando scetticamente un
sopracciglio.
“Se
bella la vuoi far apparire un poco devi penare” rispose
immediatamente lei, con lo stesso tono da saputella che aveva sempre
sua cugina Rose.
“Non
credo proprio che sia così.. altrimenti sarebbe il detto più brutto
mai esistito”
Lei rimase
a bocca spalancata per l'insulto appena inferto al suo 'bellissimo'
detto appena modificato “E tu che ne sai dei detti babbani ?”
chiese con tono acido.
“Nulla,
ma sicuramente il tuo non esiste” ghignò lui, convinto d'aver
ragione.
“Ah si ?
Allora cercati un'altra che non faccia tardi” esclamò impettita
girando i tacchi per andarsene, ma la sua uscita di scena fu rovinata
dal braccio di lui, che le arpionò la vita e la tirò verso di se,
facendole ovviamente perdere l'equilibro “Dove credi di andare ?”
La ragazza
dovette per forza aggrapparsi a lui per evitare di cadere per terra,
ma poi cercò subito di allontanarsi e di staccargli il braccio con
cui la teneva stretta “Lontano da te, mi sembra ovvio” rispose
acidamente lei.
Lui rise e
scosse la testa, prima di stringerla ancora più vicino a se e
baciarla appassionatamente, come per farle capire che lei non sarebbe
riuscita a resistere nemmeno cinque minuti lontana da lui.
La lasciò
respirare quando fu soddisfatto della sua arrendevolezza “Tu”
disse lasciandole un bacio a stampo “Sei” la baciò di nuovo
“Mia” e poi la fissò ardentemente.
Lily si
sciolse, come burro al sole, sotto quello sguardo argenteo e arrossì
come una dodicenne davanti a una star del Quidditch.
Cercò di
riprendere un minimo di contegno, prima di guardarlo nuovamente
“Credevo che quella storia dello sguardo ammaliante fosse finita”
“Non con
te, cadrai sempre ai miei piedi, rassegnati” sorrise lui.
“Si,
certo ti piacerebbe” rise lei.
“Da
morire” rispose serio lui, prima di baciarla nuovamente.
*
Charlotte
osservava tutti i ragazzi e le ragazze ballare e ridere come se nulla
di tutto quello che avevano affrontato fosse successo, persino Kailey
stava lì in mezzo alla pista, tra le braccia di Dominix Cades, il
quale si era ripreso alla grande sia dalla botta in testa che dalla
rottura con Lily.
Forse era
lei che si stava sbagliando, forse quella festa era il trampolino di
lancio per lasciar perdere il passato e vivere il presente e il
futuro.
Forse
doveva pensare un po' meno e buttarsi un po' di più.
“Mi
piace il tuo vestito..sei molto bella” disse una voce al suo
orecchio.
La ragazza
sorrise riconoscendola ed arrossendo disse “Dici ? Non lo so, non è
uno dei migliori, ma grazie Dus” prima di girarsi a guardarlo.
Amadeus
era vestito con un
completo gessato blu carta da zucchero, una cosa molto da lui,
raffinato, elegante e fine.
“Ti va
di ballare ?” chiese lui fissandola ardentemente con quei suoi
occhi così particolari, che sembravano appartenere ad un altro mondo
talmente erano belli e magnetici, con le loro varianti di colore dal
grigio, all'azzurro e al verde, le avevano sempre fatto uno strano
effetto, ma ultimamente si ritrovava a fissarli sempre maggiormente,
le capitava di perdervici dentro e non riuscire a trovare la voglia
ti staccarsi e tornare alla realtà.
“Si..certo”
rispose con un sorriso entusiasta, prima di prendergli la mano e
trascinarlo in pista.
Lui
l'avvicinò a sé e iniziò a muoversi al ritmo del lento -che
avevano appena messo- “Sai, è la prima volta che mi godo una
festa, non mi era mai capitato prima.. né avevo desiderato
riuscirci”
“E
adesso cosa è cambiato ? Non hai paura di infettarti ?”
“No, sei
tu.. non mi infetterai mai” lei sorrise e si rese conto che la
distanza tra i loro visi era diminuita a vista d'occhio, tanto che
poté sentire l'odore di menta nel suo respiro “Neanche quando avrò
trentotto di febbre ?” sussurrò socchiudendo leggermente gli occhi
“Mai”
sentenziò lui, ottenendo un sorriso emozionato -a stento trattenuto
dai denti che morsero il labbro inferiore- da parte di lei, che lo
afferrò per la cravatta e lo baciò tirandolo più vicino a sé. Dus
rispose con molta più passione di quanto Lotti avrebbe mai creduto,
prendendola per la vita e facendo aderire i loro corpi, mentre le
infilava la mano destra tra le ciocche rosso arancio per accarezzarla
e tenerla salda come se fosse una cosa rara e preziosa.
“Sarò
un bravo fidanzato” le disse quando si staccarono per prendere
fiato, ma rimanendo sempre vicinissimi “..ti farò innamorare di
me”
“Io sono
già innamorata di te” rispose lei, ammettendolo per la prima volta
anche a se stessa.
Lui le
sorrise e la baciò.
Ancora e
ancora.
Finché le
luci non si riaccesero e tutti gli invitati iniziarono a tornare nei
loro letti.
Così come
l'avrebbe baciata per sempre, finché la morte non li avrebbe
separati, per poi riunirli di nuovo.
The end.
**
--Angolo
Autrice--
Ciao
a tutti !
Spero
che vi sia piaciuta la mia storia e che vi abbia fatto emozionare.
Vi
ringrazio per essere arrivati fin qui,
di
aver letto e atteso con pazienza ogni aggiornamento.
In
particolare vorrei ringraziare le ragazze che hanno partecipato a
quest'interattiva:
Phebe
Junivers, victoria black, Helena Lily,
scarlett_dream,
emily132 e pink sweet.
In
oltre vorrei ringraziare tutte le persone che hanno messo la storia
tra le preferite:
1
-Alicelovemusic
2
-Felie
3
-FeniceAla19160
4
-Maga_Merlina
5
-Mary
Evans
6
-Slytherin2806
7
-Sonne_schwarz
Tutte
le persone che hanno messo la storia tra le seguite :
1
-310587
2
-beno89
3
-CaptainSwan_05
4
-dracomalfoy94
5
-finlin91
6
-GiorgiBlack19
7
-Helena
Lily
8
-Hyperion_
9
-Jade_Malfoy
10
-Les_messori
11
-lils_marauder42
12
-Lily_Ginny
13
-milan94
14
-Phebe
Junivers
15
-pink
sweet
16
-PrincessSlytherin03
17
-reader_forever
18
-severuslupin
19
-victoria
black
20
-_imjusteri
21
-_Silviuz
22
-_Wonderwall_
Tutte
le persone che hanno messo la storia tra le ricordate :
1
-emily132
2
-GiorgiBlack19
3
-Kiyoko_
E
chi mi ha messo tra gli autori preferiti :
1
-Alyssa
Nott
2
-Bluemoon02
3
-Ginny_gatto95
4
-Phebe
Junivers
5
-scarlett_dream
6
-_KaylaRamirez09_
Baci
Gin
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