Chris McLean e il Prescelto delle Tenebre di PaperHero (/viewuser.php?uid=877148)
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Inizio. ***
Capitolo 2: *** L'incontro ***
Capitolo 3: *** Voldemort ***
Capitolo 4: *** Ritorno ***
Capitolo 5: *** L'addestramento ha inizio ***
Capitolo 6: *** Successo ***
Capitolo 7: *** Addio o... ***
Capitolo 8: *** Stranezze ***
Capitolo 9: *** Morte e attacco ***
Capitolo 10: *** Decisioni ***
Capitolo 11: *** Avvertimenti ***
Capitolo 12: *** Risveglio ***
Capitolo 13: *** Tana ***
Capitolo 14: *** L'arrivo di Honey e loschi propositi ***
Capitolo 15: *** Honey rischia la vita ***
Capitolo 16: *** Salvataggio ***
Capitolo 17: *** Inizia la battaglia ***
Capitolo 18: *** La battaglia continua ***
Capitolo 19: *** La morte di Tana e... ***
Capitolo 20: *** Il dopo battaglia ***
Capitolo 21: *** Chris vs Voldemort ***
Capitolo 22: *** La trasformazione di Chris ***
Capitolo 23: *** La rivelazione ***
Capitolo 24: *** Il risveglio di Erebo ***
Capitolo 25: *** Tortura ***
Capitolo 26: *** Zeus ***
Capitolo 27: *** Legame fraterno ***
Capitolo 1 *** Inizio. ***
Inizio
-Chris, mi spieghi che cosa ci
facciamo qui? Questo posto fa schifo!- chiese Chef, mentre si guardava
intorno e seguiva l’altro.
Lui e il noto conduttore Chris McLean si trovavano in un piccolo
villaggio, composto da appena un centinaio di casette in legno che
cadono a pezzi. Intorno a loro, il silenzio più totale e solo
una nebbiolina spaventosamente nera alloggia in quel posto abbandonato
da Dio e a se stesso.
Al conduttore non interessano quelle piccole case, anche se sembrano
l’ambientazione ideale per una stagione del suo reality... okay,
a lui interessavano eccome ma in quel momento il suo obiettivo
principale
era…
-Quello. Siamo qui per quello- rispose il conduttore, fermandosi e indicando un punto di fronte a loro.
Chef volse lo sguardo verso la direzione dall’altro indicata e
rimase a bocca aperta: un maestoso castello, munito di fossato e ponte
levatoio, si ergeva su una piccola collina. Era gigantesco e
bellissimo, peccato per quell’aura oscura e pregna di
malvagità che lo circondava e da cui sembrava avere origine
anche quella misteriosa
nebbiolina.
Senza che il cuoco se ne accorgesse, Chris aveva ripreso a camminare
verso l’edificio, percorrendo la strada cosparsa di sabbia e di
terra rossa. Avanzava tranquillo come se conoscesse già
quel luogo ed era cosi, infatti…
-Chef! Chef! Dov’è
finito quell’incompetente?- chiamava un adirato Chris McLean,
vagando per la sua gigantesca villa.
Era appena uscito dalla sua Jacuzzi e
cercava il collega perché quest’ultimo aveva avuto la
brillante idea di nascondergli il suo prezioso gel per capelli,
nonostante sapesse che era una cosa che lo faceva impazzire.
Arrivato in cucina, trovò la
tanto agognata boccetta, nascosta dietro alla tazza con sopra disegnato
il suo volto. Ma la sua attenzione fu catturata da uno strano biglietto
bianco che era proprio sotto la boccetta. Incuriosito, lo prese e lesse:
Questo biglietto
può essere attivato solo da chi si rivelerà, essere il
Prescelto dalle tenebre e successore del grande dio Erebo.
-Erebo? Chi è... – Chris McLean non poté terminare
la sua frase che il biglietto diventò nero e compari un tunnel
magico color rosa che lo teletrasportò da un’altra
parte.
-Chris, ti ho sentito chiamarmi. Che
cosa…?- entrò in quel momento Chef, guardandosi intorno e
non vedendo nessuno – Oh, cavolo- aggiunse, quando notò il
biglietto a terra e completamente bianco.
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Capitolo 2 *** L'incontro ***
L'incontro
-Dove sono?- si domandò ad alta voce il conduttore, ancora stordito dal viaggio appena fatto.
Si mise seduto, tenendosi la testa con una mano e si guardò
intorno. Si trovava steso su un comodo e confortevole letto dalle
coperte rosse, in una gigantesca stanza dalle pareti dorate. Di fianco
al letto, si trovavano due comodini e ancora più in la su
entrambi i lati, due ampie vetrate colorate a mosaico che riflettevano
una luce rossa e oro allo stesso tempo all’interno. Sulla parete
di destra un gigantesco e antico armadio a parete faceva bella mostra
di se.
Proprio di fronte al letto, stava una libreria al cui centro era incastonato un mega schermo ultra piatto.
“Però non male…” rifletté Chris,
osservandosi intorno
soddisfatto.
Si alzò e, proprio n quel preciso momento, la porta della sua
stanza si apri, lasciando entrare un piccolo uomo alto sul metro e
settanta. Aveva i capelli marroni e corti e gli occhi color azzurro
chiaro. Era vestito con vecchi e logori abiti, su cui portava un lungo
mantello nero, lasciato aperto sul
davanti.
-Il signore si è svegliato, finalmente. Io sono Peter Minus e lo
accompagnerò da Lord Voldemort. Prego- squittì con la sua
vocetta, facendo segno al presentatore di
seguirlo.
Il conduttore, dal canto suo, era sempre più confuso: dove si
trovava? E chi era questo Lord Voldemort di cui aveva parlato quel tale
di nome Peter
Minus?
Ancora non sapeva che si sarebbe ritrovato coinvolto in qualcosa di grandioso e misterioso…
-Allora… emh, Peter, vero? Mi puoi spiegare cosa ci faccio io
qui? Sai, dovrei essere da un’altra parte a cercare Chef
e…- iniziò Chris, mentre seguiva Minus per un lungo e
stretto corridoio pieno di ritratti e illuminato da quelli che dovevano
essere fuochi fatui.
– Non si preoccupi, signore. Tutto le sarà spiegato a tempo debito- rispose l’altro, continuando a camminare.
Il resto del viaggio lo passarono in silenzio e raggiunsero una grande
sala dalle pareti grigie e percorse da tante fiaccole una di fianco
all’altra. Al centro, un grande camino dove il fuoco era acceso
e, proprio di fronte a questo, due poltrone di velluto rosso. Sopra al
camino, un grande dipinto a tempera raffigurava la figura di un uomo
avvolto da un mantello nero che lasciava scoperti soltanto un paio di
occhi rosso fuoco e aveva in mano un lungo bastone
verde-argento.
Mentre Chris si guardava attorno, Peter annunciava il loro arrivo
all’uomo seduto una delle due poltrone.
– E cosi te saresti il Prescelto, eh? Mi aspettavo qualcuno con
più poteri e non un semplice babbano ma se il destino ha deciso
cosi accetteremo la cosa- commentò l’uomo, alzandosi dalla
poltrona.
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Capitolo 3 *** Voldemort ***
Voldemort
Richiamato
da quella voce serpentina, Chris si girò e si ritrovò
davanti ad un uomo dalla pelle bianca, con grandi e lividi occhi rossi,
il naso piatto come quello di un serpente e due fessure per narici.
Indossava una lunga veste verde e, intorno alle spalle, il suo fedele
serpente Nagini.
Quest’ultima, appena vide il conduttore, sibilò e fece
scattare in lui una nota di panico. Ci pensò Voldemort a calmare
l’animale, accarezzandolo sul muso, mentre diceva:- Si accomodi
pure. Peter, sparisci dalla nostra vista-
-D’accordo, mio signore-
rispose Peter, inchinandosi e uscendo dalla
stanza
Ancora leggermente spaventato, il produttore si sedette sulla poltrona seguito a ruota dall’altro.
Rimasero in silenzio a osservarsi e Nagini ne approfittò per
scendere dalle spalle del padrone e per dirigersi, strisciando sul
tappeto a terra, verso
Chris.
Appena vide che quel serpente gli si stava avvicinando con brutte
intenzioni, un brivido di paura gli percorse per tutto il corpo e non
si calmò neppure quando l’animale si acciambellò
sulle sue gambe e rimase li, tranquillo, scrutandolo con i suoi occhi
dorati e la testa leggermente alzata e protesa verso la mano
dell’uomo.
– Non si preoccupi, Nagini non
le farà alcun male. Attacca solo chi non è degno e se si
è avvicinata a lei, vuol dire che l’ha presa in simpatia.
Può toccarla, se vuole-, spiegò Voldemort
Chris si rilassò, per
quanto fosse possibile: non è roba da tutti i giorni che
un serpente lungo almeno nove metri si acciambellasse sulle gambe di
chiunque gli fosse simpatico e che pretendesse di essere accarezzato
come farebbe un cagnolino con il suo
padrone!
Nonostante il primo momento di terrore, il conduttore allungò
una mano e prese ad accarezzargli a testa. Capendo che era esattamente
come gli aveva detto l’altro, continuò a coccolare
l’animale senza alcun timore.
– Ritornando alle cose
serie. Io sono Lord Voldemort, il mago oscuro più potente di
tutto il mondo
magico-.
- Io, invece, sono Chris
McLean e sono il conduttore più affascinante, bellissimo e
temuto di reality show che il mondo abbia mai avuto il piacere di
conoscere. Già, che ci siamo… mi potete spiegare voi cosa
ci faccio qui? Io dovrei essere da tutt’altra parte, come avrete
certamente capito
e…-.
-Vi spiegherò tutto a tempo debito. Intanto, cosa ne dite di fare una passeggiata?- chiese Voldemort, alzandosi.
-Va bene, Lord Voldemort-
accettò Chris, alzandosi dopo che Nagini gli si era arrampicata
sulle spalle – Ehm, non è che potrei avere dei vestiti?-
aggiunse, guardandosi
imbarazzato.
In effetti, indossava ancora il suo
accappatoio azzurro e le ciabatte con cui era uscito dal bagno e non
gli sembrava proprio il caso di rimanere in quello
stato.
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Capitolo 4 *** Ritorno ***
Ritorno
Pochi minuti dopo, i due stavano percorrendo una strada cosparsa di sabbia e di terra rossa.
– Allora, perché mi hai
chiamato Prescelto?- chiese Chris, camminando di fianco all’altro
con Nagini ancora sulle spalle.
Da quando si era acciambellata sulle
sue gambe, l’animale non l’aveva ancora lasciato andare un
momento come per proteggerlo e lui non aveva detto niente al riguardo.
Ora quello che gli interessava maggiormente era di avere delle risposte
da parte di Voldemort…
Risposte che non tardarono ad
arrivare…
-Vedi, Chris. Erebo era una
divinità primordiale nata della divinità Caos ed era
considerata la personificazione delle tenebre ma anche come gli Inferi
stessi. Nel nostro caso, va intesa come personificazione. La leggenda
dice che avrebbe aiutato i Titani al momento della lotta contro Zeus e,
per questo, fu lanciato dallo stesso Zeus all’interno della
Terra, nell’Ade-.
-Ma se è stato sconfitto
com’è possibile che…?- domandò Chris sempre
più curioso
.
– Esiste un’altra
leggenda che fu taciuta da molti ma che io scopri attraverso i miei
studi. Scopri che gli dei avevano trovato un modo per mantenere il
proprio spirito, anche se erano sconfitti. Compievano un incantesimo di
scambio su altre persone e di solito quest’ultime erano dotate di
potere magico.-
-Ed è per questo che eri cosi
stupito quando hai visto me! Ma se io sono un comune essere umano
com’è possibile che Erebo abbia scelto proprio me?-.
-Forse perché il tuo cuore
è talmente pregno di malvagità che Erebo non ha potuto
fare a meno di sceglierti. C’è anche un’altra
spiegazione però... - mormorò Voldemort, fermandosi.
-Ovvero?- chiese il conduttore,
fermandosi a pochi passi
dall’altro
-L’altra spiegazione è
che forse possiedi dei poteri magici nascosti di cui non sei a
conoscenza.- spiegò Voldemort, girandosi per guardarlo negli
occhi.
Chris era semplicemente stupito: lui, un comune essere umano, dotato di poteri magici? Troppo forte!
-Se fosse veramente cosi, allora
perché non mi sono accorto di
niente?-
-Può darsi che lo stesso Erebo abbia bloccato la tua magia
almeno finchè non avessi incontrato il tuo degno, compare-
-Questo significa che sei tu quella
persona! E
cosa…?-
- I poteri del successore di Erebo
saranno sbloccati solo da colui che è altrettanto malvagio e
crudele e che è a conoscenza del segreto degli dei. I suoi
incantesimi si riveleranno utili per il Prescelto e insieme formeranno
un duo imbattibile. Questa è la profezia lasciata da Erebo
stesso prima di essere lanciato nel centro della
terra-.
-Ricapitolando, io sarei il
discendente di Erebo, una potente divinità che fu lanciata da
Zeus nelle viscere della Terra. Sono dotato di poteri nascosti che
possono essere risvegliati solo dai tuoi. Insieme, formeremo una
squadra fortissima. Ho tralasciato qualcosa?-
-No, hai riassunto perfettamente.
Allora, cosa ne pensi? Vuoi unirti a me o
no?-
-Se accettasi, quali vantaggi
otterrei?- chiese Chris, con sguardo
serio.
Doveva valutare bene prima di
prendere una
decisione…
- Quali vantaggi otterresti
accettando la mia proposta, chiedi? Bè, per prima cosa potrai
godere del potere dell’immortalità e riceveresti immensi
poteri magici che impareresti a usare e a controllare. Inoltre, avrai
diritto anche a tenere tutte le ricchezze di Erebo-
Ricchezze? Questo si che gli interessava anche se essere immortale e dotato di poteri magici lo allettavano non poco
-Ricchezze? Intendi dire che Erebo
era molto
ricco?-
-Se era ricco? Era il più ricco tra tutte le divinità.
Possedeva montagne di oro e di
gioielli-
Gli occhi di Chris
s’illuminarono di fronte a quelle parole e, senza pensarci un
attimo di più, esclamò:- Accetto la tua proposta,
Voldemort. Ma a una condizione...
-
E cosi dopo aver chiarito i punti del loro accordo, i due decisero di darsi appuntamento tre giorni dopo e si strinsero la mano.
L’alleanza Voldemort- McLean era nata e sarebbero stati guai per tutti…
Chris ritornò alla realtà quando senti l’amico
chiamarlo per nome. Era talmente immerso nei suoi ricordi che non si
era accorto che avevano raggiunto l’entrata del
castello.
Senza timore, Chris appoggiò la mano sul meccanismo di
riconoscimento sul portone e la voce di Voldemort disse:- Ben arrivato,
Chris. Entra
pure-
Il portone si apri come per magia e i due entrarono, ritrovandosi in un
gigantesco atrio dalle pareti grigie e con in mezzo delle scale di
marmo. Sui lati della scala, correva una lunga libreria piena di libri.
Sulla destra, si trovava il salotto in cui il conduttore e Voldemort si
erano incontrati mentre, dalla parte opposta, era situata la cucina.
Ad accoglierli, fu lo stesso mago oscuro che andò a stringere la
mano a
Chris
- E’ un piacere vederti. Chi è l’uomo dietro di
te?
- Oh, è solo il mio assistente- rispose il conduttore,
sorridendo e indicandolo con la
mano.
Chef ringhiò e Voldemort, sorridendo, esclamò:- Ho
capito. Andiamo, amico mio. Abbiamo dei poteri da
risvegliare-
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Capitolo 5 *** L'addestramento ha inizio ***
L'addestramento ha inizio
I due si ritrovarono uno di fronte
all’altro in un’immensa stanza dalle pareti nere come il
carbone e illuminata dalla luce di quattro bracieri situati agli
angoli. Il pavimento era realizzato con delle piastrelle nere e
bianche.
-Allora, cosa devo
fare?-.
Il tono del conduttore era carico d’impazienza e di
curiosità. Non vedeva l’ora di sapere e Voldemort se ne
accorse immediatamente.
Ancora un attimo di pazienza e poi avrai tutto quello che desideri, amico mio…
- Bene, per prima cosa siediti- rispose Voldemort, sedendosi a
terra.
Chris esegui e si sistemò proprio di fronte al mago e, incrociando le braccia al petto, domandò:-E adesso?-
- Adesso chiudi gli occhi e rilassati. Al resto, ci penso
io-
Anche se stupito e titubante, il conduttore chiuse gli occhi e
cercò di rilassarsi, facendo dei respiri profondi. Poco minuti
dopo, era calmo e sentì l’altro mormorare qualcosa
d’incomprensibile alle sue orecchie.
Che cosa sta… non ebbe
il tempo di finire il suo pensiero che fu colto da delle improvvise
fitte per tutto il corpo e gli sembrò che la testa gli stesse
per scoppiare da un momento
all’altro.
Gridò con tutto il fiato che possedeva mentre si lasciava
scivolare a
terra.
Quando aveva sentito le urla di dolore dell’amico, Chef si era
preoccupato non
poco.
Che cosa stava succedendo in quella stanza?
L’ansia e la preoccupazione che l’avevano colto aumentarono
ancora di più quando non senti più alcun rumore provenire
dalla camera.
In quel momento, temette per la vita di Chris. E se fosse morto?
Era caduto in uno strano stato d’incoscienza e tutto intorno a
lui era avvolto dall’oscurità. Una luce comparve alla fine
del tunnel e lui si ritrovò a correre verso di essa. Avanzava
velocemente ma più si avvicinava alla meta, più questa si
allontanava, fino a scomparire del tutto.
Il buio lo riavvolse e una misteriosa palla rossa apparse dal nulla
proprio di fronte a lui. La sua luce attirò lo sguardo del
conduttore e, affascinato, tese una mano e l’afferrò con
decisione.
Appena la prese, la luce si diffuse e Chris ritornò nel mondo
dei
vivi.
Avverti la sensazione del suo corpo steso sul freddo pavimento e
incominciò ad aprire lentamente gli occhi. L’immagine di
Voldemort compari sfocata ai suoi occhi e ci mise un po’ prima di
metterlo a
fuoco.
– Bentornato alla vita. Come ti senti?- si senti chiedere dal mago
-Scombussolato-, rispose l’uomo, mettendosi lentamente a
sedere.
Anche se aveva solo un leggero mal di testa, la stanza non sembrava
smettere di girare e questo gli diede la nausea. Probabilmente
l’altro se ne accorse perché fece apparire un bicchiere
con dentro una strana bevanda verde.
– Tranquillo, non è veleno. E’ solo una
bevanda che ti rimetterà in sesto, anche se questo non è
niente in confronto a quello che faremo da adesso in poi-,
spiegò Voldemort, di fronte alla sua espressione dubbiosa e
incerta e porgendogli l’oggetto.
Il conduttore lo prese e incominciò a bere. Un momento, cosa significava la frase che aveva pronunciato l’altro?
-Che cosa intendi dire?- domando, inarcando un sopracciglio e guardando
negli occhi
l’altro.
– Che da adesso in poi, inizierà il tuo addestramento e
sarà intenso- ghignò il mago oscuro, suscitando una nota
di paura nel conduttore.
Una volta finita di bere la sua bevanda, Chris e Voldemort iniziarono subito l’addestramento.
Furono ore intense quelle che McLean passò in quella stanza, in
compagnia del mago. Questi si era rivelato essere un maestro
inflessibile e solo quando il conduttore cadde a terra stremato e pieno
di ferite, si decise a fermare quella tortura.
Ma necessaria per raggiungere lo
scopo. Devo trasformare Chris nel perfetto successore di Erebo se non
voglio finire di nuovo negli inferi. L’ho promesso pensò Voldemort, mentre con un incantesimo sollevava il corpo svenuto del conduttore da terra.
Il mago oscuro non aveva detto niente all’altro del vero progetto
che aveva in mente: subito dopo lo scontro con Harry Potter, si era
ritrovato a vagare senza una meta precisa per gli Inferi finchè
non si era imbattuto in una misteriosa palla nera. Dopo un primo
momento di smarrimento, aveva scoperto che si trattava in realtà
della divinità di Erebo e quest’ultimo gli raccontò
la sua storia e le varie profezie legate alla sua persona. Stupito ma
deciso, Voldemort aveva promesso a Erebo che avrebbe trovato il suo
discendente a qualunque costo. Se non fosse riuscito
nell’impresa, sarebbe ritornato in quel mondo cosi oscuro, triste
e solitario senza
protestare.
-Oh mio dio. Cosa gli avete fatto?- si lasciò sfuggire Chef,
quando li vide uscire dalla
stanza.
Senza dire una parola, Voldemort lasciò andare
l’incantesimo e Chris sarebbe caduto a terra se non fosse stato
per il tempestivo intervento del
cuoco.
Il conduttore gemette e Chef lo guardò preoccupato: aveva il
volto solcato dal dolore e diverse ferite segnavano il suo corpo e in
alcuni punti i suoi abiti erano tagliati. Cosa gli aveva fatto quel pazzo?
-Non preoccuparti, per domattina sarà come nuovo- disse
Voldemort, andandosene noncurante
.
Chef gli rivolse uno sguardo pieno di rabbia e strinse maggiormente a
sé il corpo ferito
dell’amico.
– Mostro - sussurrò, a denti
stretti.
– Venite con me, Chef. Vi accompagnerò nella stanza del
signore cosi potrà occuparsi di lui- squittì Peter,
iniziando a camminare
Il cuoco non poté far altro che seguirlo e raggiunsero la camera
in cui Chris si era teletrasportato tre giorni prima.
Minus gli forni tutto il necessario mentre Chef, con una delicatezza
che non pensava di possedere, stendeva il corpo di Chris sul letto. Adesso, ci avrebbe pensato lui.
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Capitolo 6 *** Successo ***
Successo
Chef osservava Chris dormire
finalmente sereno, stretto al cuscino del letto su cui era steso,
L’aveva assistito per tutto il pomeriggio e c’erano stati
dei momenti in cui il conduttore rabbrividiva per la febbre e gemeva in
preda al dolore.
In quegli istanti, l’impulso di uccidere Voldemort per quello che
aveva fatto era forte ma il cuoco aveva presto abbandonato
l’idea. L’amico non sarebbe stato felice di sapere quello
che aveva fatto e poi l’altro non si sarebbe fatto ammazzare cosi
facilmente. Si capiva dal suo stato fresco come una rosa quando lui e
Chris erano usciti dalla stanza dell’allenamento.
I suoi pensieri furono interrotti da un gemito proveniente dal letto.
Preoccupato, lanciò uno sguardo verso di esso e le sue paure
sparirono quando vide il conduttore aprire lentamente gli
occhi.
– Chris, finalmente ti sei svegliato. Come ti senti?- corse al
suo capezzale,
l’uomo
-Come se un treno mi fosse passato sopra due volte- rispose il
conduttore, mettendo a poco a poco a fuoco la figura del
cuoco.
– Maledetto mostro. Devi mettere fine a questa
pazzia-
Chef cambiò la pezza bagnata sulla fronte dell’amico con
una
nuova.
– No, non posso. Intendo arrivare fino in
fondo-
-Che cosa? Chris sei impazzito? Hai visto come ti ha ridotto? Quel pazzo stava per ucciderti senza alcuna pietà-
-Tranquillo, Chef. Voldemort non potrebbe mai uccidermi e se solo
osasse farlo, se la vedrebbe con me. Non appena avrò imparato a
controllare i miei poteri- rispose Chris, con un tono e uno sguardo
talmente serio e deciso che il cuoco ne ebbe perfino paura.
Ma furono gli occhi del conduttore a metterlo in soggezione e a
spaventarlo ancora di più: nelle sue iridi nere, erano comparse
piccole striature rosse
sangue.
Qualunque cosa stesse succedendo, Chef aveva il timore che presto il
solito e sadico conduttore che conosceva sarebbe sparito lasciando il
posto a qualcosa di molto peggio e
pericoloso.
Nel frattempo, nella camera di Voldemort aveva luogo una conversazione segreta a tutta gli abitanti del castello.
– E cosi, hai trovato il mio successore. Bravo, ottimo lavoro- si
senti affermare da una voce spettrale ma decisa nella mente
dell’oscuro mago
-Grazie, mio signore. Chris ed io abbiamo iniziato
l’addestramento-.
I due comunicavano telepaticamente grazie a un incantesimo fatto quando
Voldemort si trovava ancora negli
Inferi.
– Perfetto. Continua cosi e tienimi aggiornato sulla situazione.
Se dovessi fallire, verrò personalmente a prenderti per
rispedirti a calci qui negli Inferi. Hai
capito?-
-Si, mio signore. Non la deluderò- chiuse la conversazione
mentale,
Voldemort.
Come previsto dal mago, Chris recuperò le proprie energie in poco tempo e i due poterono ritornare ad allenarsi insieme.
All’inizio fu difficile e capitava spesso che il conduttore
cadesse a terra stremato e ricoperto di ferite. Ma più il tempo
passava, più Chris si sentiva potente e riusciva a controllare i
suoi poteri, uscendo quasi sempre indenne da quegli incontri.
Voldemort ammirava la sua determinazione e la sua strafottenza nel
voler conquistare sempre di più. Non si arrendeva davanti a
nulla, nemmeno davanti a lui.
Si sentiva orgoglioso di quell’uomo, o meglio divinità,
che stava aiutando a crescere e plasmando secondo il suo volere e
quello di Erebo.
Il suo obiettivo si avvicinava sempre di più e un
giorno…
Chris se ne stava a occhi chiusi nel centro della stanza. Era
concentrato e i suoi sensi cercavano di captare qualsiasi rumore che
avrebbe potuto fargli capire dove si trovava l’altro. Alla sua
destra, avverti uno spostamento d’aria e, velocemente, si
girò e lanciò una palla di fuoco nella direzione in cui
sapeva trovarsi il mago. Quest’ultimo si scansò
all’ultimo minuto e, prima di scomparire di nuovo, lanciò
uno strano raggio
verde.
Il conduttore decise di giocare d'astuzia e s’impegnò a
fermare l’attacco. Come da lui previsto, il mago cadde nella sua
trappola e tentò di colpirlo
nuovamente.
Prima che il mago se ne accorgesse, Chris aveva deviato entrambi i suoi
raggi con il solo movimento di una mano e lanciato lo stesso
attacco con cui aveva provato a
colpirlo.
L’attacco di Chris colpi in pieno il mago che fu sbalzato
all’indietro, colpendo il muro dietro di
lui.
Massaggiandosi la testa dolorante, Voldemort tentò di mettersi
seduto e vide una mano rientrare nel suo campo visivo. Alzando lo
sguardo, incontrò il ghigno del conduttore che
esclamò:-Bene, a quanto pare ti ho battuto. Che fine ha fatto il
mago oscuro più potente del mondo? E’ per caso andato in
pensione?-
Alle sue parole, Voldemort ghignò e, mentre afferrava con forza
la mano dell’altro e si lasciava tirare su, replicò:-Non
fare lo sbruffone con me, Chris. Sì, oggi hai vinto ma la
prossima volta non andrà cosi. Ho ancora degli assi nella manica
che nemmeno te lo immagini-
-Uh, che paura. Perché non andiamo a mangiare? Tutto questo
movimento mi ha messo
appetito-
Voldemort guardo l’altro allontanarsi verso la porta e sul suo volto compari un sorriso compiaciuto: Missione completata con successo.
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Capitolo 7 *** Addio o... ***
Addio o...
Nei mesi successivi, Chris e Voldemort
continuarono ad allenarsi più per tenersi in forma che per
altro. Ormai, il conduttore controllava a meraviglia i suoi poteri e
usciva indenne dagli incontri-scontri con il grande mago.
Quest’ultimo poté ritenersi soddisfatto dei risultati
raggiunti dall’allievo e, nel frattempo, continuava a fare
rapporto a Erebo, ogni sera, subito dopo le
sfide.
– Ottimo, ormai controlli i tuoi poteri perfettamente. Direi che
da oggi abbiamo terminato l’addestramento- annunciò
Voldemort, seduto sul pavimento della
sala.
– Già. Sai, non avrei mai immaginato che avere dei poteri
ti potesse far sentire cosi potente- affermò Chris, seduto di
fronte a lui e giocando con una palla di fuoco che aveva fatto
comparire. Ormai, era diventato un tic per lui ma quando sarebbe uscito
da quella casa, avrebbe cercato di nascondere la
verità.
– E’ normale. Non dimenticare che sei il successore di una
divinità e a proposito di questo… -incominciò
Voldemort, alzandosi in piedi sotto lo sguardo incuriosito di
Chris.
Dopo aver visto il mago muovere la bacchetta e pronunciare formule
magiche per poi mettersi seduto, Chris stava per domandargli cosa
avesse fatto quando delle strane scie dorate circondarono il suo corpo.
Il conduttore si senti strano e, quando le scie sparirono, si
guardò. Al posto della solita tuta, indossava un completo nero
coperto da un mantello rosso e oro all’interno mentre
all’esterno era verde e argento. Sul braccio sinistro, portava un
bracciale d’argento a forma di serpente con gli occhi dorati. Al
dito della mano destra, un anello con incastonato uno zaffiro blu
sfaccettato con striature nere faceva bella mostra di
sé.
– Wow, ottimo lavoro- approvò Chris, esaminando il
mantello e facendo un giro su se
stesso.
– Adesso si che si può dire che sei una divinità.
Ma c’è ancora una sorpresa per
te-
-Una sorpresa per me? E dov’è?- chiese Chris, fermandosi e
guardando l’altro con impazienza e curiosità
– In camera tua. Ah, ricordati che ti puoi teletrasportare-
sorrise il mago, osservando il compare dirigersi di corsa verso la porta
-Giusto- ricordò Chris, teletrasportandosi nella sua
camera
Pochi minuti dopo, un urlo di felicità si propagò per
tutto il
castello.
Davanti agli occhi di Chris, si trovavano un maestoso trono d’oro
e una montagna di monete. Inutile dire che il conduttore era
completamente in estasi: sì, incominciava a piacergli quella situazione.
– Mi dispiace che te ne vai, Chris. Insieme, avremmo fatto tante cose- disse Voldemort, sulla soglia della porta
- Lo so, Voldemort. Ma io sono un lupo solitario e lavoro da solo- rispose Chris, guardandolo negli occhi.
– Capisco. Bè, sappi che ho sempre ammirato la tua
determinazione e la tua strafottenza. Nessuno era mai riuscito a
resistermi ma tu c’è l’hai fatta. Sei grande e spero
che ci rincontriamo presto- gli porse la mano, Voldemort
- I McLean sono sempre stati i migliori. Comunque, conta pure sul fatto
che ci rivedremmo. Un giorno, forse. A presto, Voldemort-
I due si strinsero la mano in segno di saluto e poi Chris si
allontanò.
Quando l’altro spari, Voldemort poté sentire chiaramente
la voce di Erebo risuonargli nella
testa
-Lavoro
completato?-
-Si, mio signore. Tutto come
previsto-
-Bene. Hai detto a Chris l’altra parte della profezia,
vero?-
-No. La dovrà scoprire da solo- rispose mentalmente Voldemort,
serio e alzando il volto al
cielo.
Chissà cosa sarebbe successo...
- Perchè non ti prendi qualche giorno di riposo, Chris? Hai
passato questi ultimi mesi ad allenarti senza sosta con quel mostro-
-No, non serve. E poi stasera, ho voglia di uscire. Vieni con
me?-
Chef e Chris erano appena tornati a casa e in quel momento i due si
trovavano nella camera del conduttore. Quest’ultimo si era appena
fatto una doccia e ora si stava preparando per uscire.
Indossava solo dei boxer neri e il cuoco, notando i lividi che aveva
ancora sulla schiena, ripensò a come si era sentito durante quel
periodo: preoccupato e
furioso.
Preoccupato quando vedeva l’amico in condizioni sempre più
critiche che tremava come una foglia per la febbre e gemeva per il
dolore. Furioso verso quel mago che sembrava voler uccidere
l’amico da un momento all’altro da come lo
riduceva.
Ma c’era una cosa che gli era rimasta impressa in quel periodo: la determinazione di Chris.
Chiunque si sarebbe arreso ma lui no. Lui non aveva mollato e aveva
continuato a sfidare il mago e a mettersi alla prova finchè non
era riuscito a controllare i suoi
poteri.
Aveva portato a termine un’impresa che solo i più forti e
magari anche i più pazzi avrebbero avuto il coraggio di
affrontare. E forse il suo amico era entrambe le cose.
– Allora vieni o no?- fu la voce di Chris a riportarlo alla
realtà.
Aveva messo il suo abito migliore: quella sera, aveva voglia di fare
conquiste e di divertirsi. Si meritava un po’ di svago dopo tutto
quello che aveva
passato.
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Capitolo 8 *** Stranezze ***
Stranezze
La mattina seguente, Chris si era
svegliato con un tremendo mal di testa e si penti subito di aver
esagerato la sera precedente. Per fortuna, c’era Chef
sennò non sapeva come sarebbe finito: probabilmente, in un
cassonetto dell’immondizia o a vomitare in mezzo ai rifiuti.
Trattene a stento un conato al pensiero che sarebbe potuto succedere
veramente e ringraziò mentalmente l’amico. Era troppo
bello e affascinante per finire in una situazione del
genere.
Quando tentò di mettersi seduto, senti un peso sul petto e,
stranito, alzò appena la testa. Lo fece lentamente per non far
peggiorare il suo mal di testa. La prima cosa che vide fu una massa di
capelli ricci rossi e la testa della ragazza appoggiata dolcemente sul
suo petto. Dormiva ancora, lo capiva dal suo respiro regolare e
tranquillo.
Non era una novità che le donne cadessero ai suoi piedi e che si
ritrovasse a passare la notte con loro ma non ricordava proprio dove e
come aveva conosciuto quella donna dai capelli ricci e che sapevano di
miele. O meglio, ricordava di aver bevuto e ballato qualcosa con lei ma
da lì in poi il buio totale.
Sospirando, cercò di sgusciare lentamente dalla sua presa senza
svegliarla. Riuscì a mettersi seduto e avverti la donna emettere
un mugugno. Si volse nella sua direzione ma per fortuna lei aveva solo
cambiato posizione stringendo a se un cuscino. Probabilmente in cerca
di quella fonte di calore che gli era venuta a
mancare.
Si alzò e, barcollando leggermente, scese in cucina. Qui,
trovò Chef intento a preparare un’omelette al formaggio e,
da quel che poteva vedere, aveva già preparato un bicchiere
d’acqua con dentro un’aspirina.
– Ma guarda chi si è svegliato. Hai dormito bene, Romeo?-
lo salutò il cuoco quando si accorse di
lui.
– Mai dormito meglio in vita mia. Anche se avrei fatto volentieri
a meno di questo mal di testa siccome oggi torno a lavoro-, rispose
Chris, sedendosi al
tavolo
-Queste sono le conseguenze di quando ti diverti troppo la sera. Anche
se, devo ammettere che ti scegli bene le compagnie- ribattè
Chef, ghignando e porgendogli il bicchiere con la
medicina.
– Amico, ti ricordo che sono Chris McLean. Le donne non possono
resistere al mio fascino- ghignò l’uomo, prendendo
l’oggetto e tracannando tutto d un fiato il liquido
all’interno.
– Buongiorno a tutti- lo interruppe una voce femminile, scendendo
le
scale.
I due uomini voltarono lo sguardo e videro la ragazza che era rimasta
lì a passare la notte. Si era appena alzata dal letto e aveva i
capelli ancora arruffati e la faccia assonnata. Indossava una vestaglia
bianca
-Buongiorno … ehm, qual è il tuo nome?- rispose Chef per
entrambi poiché il conduttore sembrava completamente in un altro
mondo.
-Mi chiamo Tana. Spero di non avervi
disturbato-
-No, tranquilla. Nessun disturbo- ritornò tra i comuni mortali Chris, sbattendo gli occhi
Era rimasto imbambolato a osservare la bellissima ragazza che aveva di
fronte e solo al suono della sua voce melodiosa si era riscosso. Chef
aveva proprio ragione: sceglieva proprio
bene.
Tana si andò a sedere di fianco a lui ma non prima di avergli dato un bacio sul collo, facendogli venire i brividi.
– Mmm… è meglio che vada o faccio tardi-
esclamò Chris, alzandosi e dirigendosi verso le
scale.
– Dove vai? A lavoro?- lo fermò la voce della
donna
- Sì,
perché?-
- Posso venire con te? Sono proprio curiosa di vedere dove lavora il famoso conduttore Chris McLean-.
I due uomini si scambiarono uno sguardo e poi Chris rispose:-Va bene-
Ed ecco che mezz’ora più tardi, i due si ritrovarono a
varcare la soglia della produzione per cui lavorava.
Era un edificio circolare su tre piani. Al primo piano, era presente un
gigantesco atrio; il secondo e terzo erano riservati agli uffici.
Sotto lo sguardo stupito dei colleghi, i due si diressero verso
l’ufficio del conduttore. Durante la strada, s’imbatterono
in…
-Buongiorno, McLean. Chi è la donna con te? La tua nuova fiamma?- la voce acida di Blaineley raggiunse le loro orecchie.
Tana si girò verso la sua proprietaria e, con tono arrabbiato e
deciso, ribattè:-Chi ti credi di essere per giudicare
un’altra persona? E poi non sono affari
tuoi!-
-Chi sono io? Io sono Blaineley e sono una celebrità. Calma i tuoi bollenti spiriti quando parli con me-
-Vorrai dire che sei una finta celebrità. Quanto hai pagato per
farti quei capelli e una pulizia del viso?- incrociò le braccia
al petto Tana, guardandola e
ghignando.
In quel momento, Chris avvertì una strana aura provenire dal corpo della donna e sembrava negativa. Ma cosa…
Non ebbe il tempo di pensare a quello che era successo che senti la risposta immediata della falsa Diva
- Come ti permetti? Sei solo una
p…-
- Basta, voi due. Calmatevi entrambe perché avete tutte e due la
vostra parte di colpa. Andiamocene, Tana. Non ne vale la pena-
intervenne Chris prima che le due donne arrivassero alle mani.
– Hai ragione, Chris. Non ne vale la pena- disse la donna,
calmandosi e incominciando ad
allontanarsi
Chris rivolse un’ultima occhiataccia a Blaineley prima di seguire
la donna e dirigersi verso il suo
ufficio.
–Strana? Che cosa intendi dire con strana?- domandò Chef,
quando lui e l’amico si ritrovarono a bere qualcosa mentre Tana
era a farsi una doccia.
Quel pomeriggio, erano passati da casa sua per prendere qualche
vestito. La donna aveva detto di essere sola e che avere due uomini con
lei la faceva sentire più tranquilla. Per questo, gli aveva
proposto di trasferirsi a casa sua e cosi fu. Ancora non capiva cosa
l’aveva spinto a farlo ma quella donna lo
incuriosiva.
- Oggi, quando abbiamo incontrato Blaineley, è successa una cosa
strana. Hanno avuto un diverbio e per un momento mi è sembrato
di aver avvertito una strana aura provenire da quella donna-.
– Una strana aura? Ti rendi conto di cosa stai parlando, Chris?
La vicinanza con Voldemort ti ha fatto male- rise Chef, di fronte alle
assurdità che diceva l'amico.
– Sono sicuro di quello che dico, Chef. So che è
un’assurdità ma secondo me quella donna nasconde qualcosa-
replicò Chris, serio e portandosi il bicchiere alle labbra.
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Capitolo 9 *** Morte e attacco ***
Morte e attacco
Blaineley si sentiva osservata. Era da
quando era uscita dall’edificio della produzione che si sentiva
come se qualcuno la stesse spiando e seguendo da lontano.
La sua casa si trovava in un vincolo che sarebbe stato completamente al
buio se non fosse stato per la luce dei lampioni, posti uno di fianco
all’altro.
Era quasi arrivata quando senti un brivido di paura percorrerle il
corpo e provò la sensazione di essere fissata. Impaurita, si
girò e la vide: un’ombra scura e circondata da un mantello
nero si trovava in fondo alla strada.
Spaventata, continuò a camminare diretta verso casa. Fatti pochi
passi, si girò nuovamente e sospirò di sollievo: il suo
inseguitore era sparito.
Sollevata, estrasse le chiavi dalla borsa firmata e aprì la
porta di casa. Entrò e il battito del suo cuore accelerò
per la sorpresa e la paura: l’ombra era a pochi passi da lei e
adesso riusciva a distinguere due occhi rosso
sangue.
– Tu! Che cosa vuoi da me?- domandò la donna, quando
l’ombra tirò all’indietro il cappuccio e rivelando
il suo vero volto
-La tua morte- si senti rispondere prima che tutto diventasse
buio.
La nota conduttrice Blaineley muore in circostanze misteriose
Stanotte, qualcuno è entrato nella casa della donna e ha messo
fine alla sua vita. A ritrovare il cadavere, è stata la donna
della pulizia che ha subito avvertito la polizia. Quello che ha stupito
maggiormente le forze dell’ordine è che sul corpo della
donna non sono stati ritrovati segni di lotta né tracce di
sangue. Gli investigatori cercheranno di far chiarezza
sull’accaduto.
Chris gettò lontano da sé il giornale e, sospirando, disse:-Blaineley è morta-
-Cosa? Quando è successo?- chiese Chef, girandosi verso di
lui.
– Questa notte. E’ stata trovata morta dalla donna di
servizio ma il suo corpo è pulito. Niente sangue né
tracce di lotta-
- Com’è
possibile?-
-Non ne ho idea. A proposito, dov’è la nostra
ospite?-
-Ancora a letto. Ha detto di non sentirsi bene e di lasciarla
stare-
Sentendo la risposta dell’amico, il conduttore fu colto da
un’improvvisa illuminazione e fermò la mano con cui teneva
la tazza di caffè. Piano, la abbassò fino a farla
tintinnare sul piattino e sul suo volto spuntò
un’espressione stupita. Adesso, aveva capito.
– Chris, cosa ti
prende?-
-Ho capito, Chef. Blaineley, è stata uccisa da una persona che ha poteri magici esattamente come me-
-Intendi dire che... - anche il cuoco era giunto alla sua stessa
conclusione ma non poté terminare la frase che fu interrotto
dalla voce della donna- Buongiorno a
tutti-
Era appena entrata in cucina e, dopo aver dato un bacio a Chris, si sedette affianco a quest’ultimo.
I brividi percorsero il suo corpo quando avverti le labbra della donna
sulla pelle. La guardò sedersi di fianco a lui e, cercando di
non guardarla più del necessario, riprese a bere il suo
caffè. Anche Chef segui il suo esempio, sedendosi al tavolo.
I tre presero a fare colazione senza parlare e la ragazza decise di rompere il silenzio.
– Ragazzi, cos’è questo silenzio e perché
quelle facce? E’ come se aveste appena visto un fantasma.-
Di fronte alla sua espressione innocente e dolce, i due uomini si
pentirono immediatamente delle congetture che avevano fatto e Chef
rispose:-Scusaci, è solo che abbiamo appena saputo una brutta
cosa-.
-Stanotte, qualcuno ha ucciso Blaineley - la informò Chris sotto lo sguardo del cuoco.
– Ah, capisco. Mi dispiace tanto-
-Già, anche a noi- confermò Chris, guardandola negli
occhi e portandosi la tazza alle
labbra.
Al cuoco non sfuggi l’espressione seria e attenta che aveva
assunto e, quando la donna fini di mangiare e sali al piano di sopra,
decise di affrontare la situazione con l'amico.
-Si può sapere cosa ti è
preso?-
-Niente. Stavo
solo…-
-Controllando che lei non mentisse. Non credi ancora alle sue parole,
vero?-
-Vuoi la verità? No, non credo alla finta della brava ragazza-
ribattè l’uomo, sostenendo lo sguardo serio e arrabbiato
dell’amico.
– Ho capito. Quindi continuerai a sostenere che lei ha qualcosa
di
strano-
-Esattamente. Questa è la mia ultima parola- chiuse la conversazione Chris, posando la tazzina e alzandosi dal tavolo.
Chef lo guardò allontanarsi per poi sentire la porta di casa
sbattere.
Forse il cuoco doveva credere di più nelle parole dell’amico perché…
Era appena passata la mezzanotte e villa McLean era immersa nel
silenzio più
totale.
Chef era appena entrato in camera sua dopo aver sistemato la cucina e
aver controllato che tutto fosse apposto. Si fece una doccia per poi
infilarsi sotto le coperte, addormentandosi dopo pochi minuti.
Ma se qualcuno dormiva tranquillo e ignaro del proprio destino,
c’era anche chi si agitava nel sonno, in preda agli incubi.
Sdraiato sul suo letto, Chris McLean sudava freddo e cambiava di
posizione di continuo. Finchè, non buttò via le coperte e
balzò seduto sul letto, con il respiro affannoso e sentendo il
proprio cuore battere velocemente.
Si guardò intorno con aria spaventata e si rilassò un
pochino quando vide che si trovava nella propria camera. Si
passò una mano tra i capelli e pensò al sogno, o meglio
incubo, che aveva avuto: sembrava tutto cosi reale. Chef che veniva
attaccato da una forza sovrannaturale
e...
In quel momento, un urlo soffocato gli giunse alle orecchie e capi
subito da dove
proveniva.
– Chef- sussurrò, scattando in piedi e facendo apparire in un attimo la sua tenuta da combattimento nera e rossa.
Usci di corsa dalla sua camera e si diresse verso quella
dell’amico. Spalancò la porta e lo spettacolo che si
trovò di fronte, lo fece trasalire: un’ombra nera era
messa cavalcioni sul petto dell’amico e lo stava strangolando.
La paura lo fece scattare e, lanciando un fascio di luce, colpì
la figura che fu sbalzata all’indietro e andò a
schiantarsi contro il muro. Mugugnando di dolore, l’ombra si
rialzò e fissò due occhi rosso fuoco in quelli del
conduttore. All’interno degli occhi neri di quest’ultimo,
erano apparse delle striature rosse che s’illuminarono quando
avverti la stessa strana aura del giorno precedente. E quell’aura
apparteneva a…
-Tana- sussurrò,
guardando l’ombra scomparire dal nulla.
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Capitolo 10 *** Decisioni ***
Decisioni
Usci
di corsa dalla sua camera e si diresse verso quella dell’amico.
Spalancò la porta e lo spettacolo che si trovò di fronte,
lo fece trasalire: un’ombra nera era messa cavalcioni sul petto
dell’amico e lo stava strangolando.
La paura lo fece scattare e,
lanciando un fascio di luce, colpì la figura che fu sbalzata
all’indietro e andò a schiantarsi contro il muro.
Mugugnando di dolore, l’ombra si rialzò e fissò due
occhi rosso fuoco in quelli del conduttore. All’interno degli
occhi neri di quest’ultimo, erano apparse delle striature rosse
che s’illuminarono quando avverti la stessa strana aura del
giorno precedente. E quell’aura apparteneva a…
-Tana- sussurrò, guardando l’ombra scomparire dal nulla.
Chef respirava affannosamente, cercando di far rientrare l’aria
nei polmoni. Si massaggiava il collo mentre, seduto sul letto, guardava
Chris ritornare in posizione eretta con gli occhi sbarrati dalla
sorpresa. Sorpresa che fece scomparire subito e si girò verso
l'amico, incrociando le braccia al petto con un sorrisetto trionfante
sulle labbra.
– Allora? Niente da dire?-
.
-Cosa? Non sei riuscita a uccidere Chef? Com’è possibile?-
una voce maschile si diffuse per tutta la stanza della donna.
– McLean è intervenuto prima che potessi portar a termine
l'incarico. Non avevo altra scelta- si giustificò lei, seduta
sul letto mentre osservava la figura di Voldemort fare avanti e
indietro
Appena aveva saputo dell’attacco si era teletrasportato nella
camera della donna e aveva insonorizzato l’ambiente. Nessuno
doveva sapere che erano
complici.
– Chris, dovevo immaginarlo. Sospetta
qualcosa?-
-Si. Ha capito che qualcosa non va in
me-
- Non ci voleva. Adesso, dovrai agire con ancora più cautela,
capito?-
- Sì. Ti prometto che non
fallirò-
--Ti conviene altrimenti te la vedrai con il signore. E sai che lui non perdona.-
La donna tremò al solo pensiero di quello che avrebbe potuto
fare il loro
padrone.
Nel frattempo, in cucina, davanti a una tazza di cioccolata calda, i
due uomini stavano parlando di quello che era appena successo.
– Grazie per quello che hai fatto, Chris. Se non ci fossi stato
tu, probabilmente sarei
morto-
-Spero che adesso crederai di più alle mie parole e che
presterai più
attenzione.-
-Certo. A proposito, come hai fatto a capire che ero in
pericolo?-.
A quella domanda, Chris non rispose immediatamente. Nella sua mente,
ripercorse i momenti precedenti al salvataggio di Chef e si
stupì quando capi che gli incubi che aveva avuto erano una
premonizione di quello che stava per accadere.
– Che cosa succede, Chris?- domandò Chef, quando vide
comparire sul volto dell’amico un'espressione sorpresa e
incredula.
– Se ti dicessi che ho avuto dei sogni premonitori, cosa mi risponderesti?-
- Bè, ti risponderei che sicuramente nella tua cioccolata c’era qualcosa e che sei completamente pazzo-
Il conduttore rise alla battuta dell'amico, seguito a ruota da
quest'ultimo.
– Ma immagino che tu sia serio, vero?- chiese Chef, quando le
risate iniziarono a
scemare
-Si-
-In tal caso, posso dirti che ormai non mi stupisce più nulla.
Soprattutto dopo tutto quello che è
successo-
-Già, chi s’immaginava che saremo finiti cosi. Io con dei
poteri magici e tu che rischi di venir ucciso da una donna. Il destino
è proprio strano e imprevedibile-
-Già. Che cosa hai intenzione di fare con
Tana?-
-Inizierò a tenerla d’occhio. Purtroppo, non ho altra scelta- rispose Chris, finendo di bere la sua cioccolata.
Nei giorni seguenti, il conduttore fece come stabilito e
cominciò a studiare i comportamenti della donna. Ma in quei
giorni non successe niente di strano e Chris incominciò a
pensare che forse si era sbagliato sul suo conto o forse che lei fosse
talmente intelligente da non commettere una mossa falsa. Fatto sta, che
mise fine alle sue ricerche, convinto della sua innocenza.
Il presentatore non notò niente perché la donna aveva
previsto una cosa del genere e si era comportata di conseguenza.
Quando Chris abbandonò le sue indagini, Tana si senti libera di
fare la sua mossa e l’avrebbe fatta quella sera stessa.
Il conduttore si era tolto la maglietta e si stava per mettere sotto le
coperte quando i suoi progetti furono interrotti da…
– Chris, posso parlarti un
attimo?-
Il conduttore sobbalzò al suono di quella voce e si girò:
davanti a lui, si trovava una Tana con indosso solo una vestaglia e con
un’espressione seria sul volto.
– Va bene. Dimmi tutto- rispose Chris, sedendosi sul
letto.
Portava solo un paio di boxer e quella situazione sembrava non creargli
imbarazzo. Dopo che aveva scoperto i suoi poteri, aveva preso
l’abitudine di dormire in quelle condizioni perché non
sentiva freddo, nonostante fosse pieno inverno.
La donna incominciò ad avvicinarsi a lui e la sua espressione cambiò da seria a maliziosa e provocante.
Il presentatore segui le sue mosse con attenzione e
domandò:-Cosa hai intenzione di fare,
Tana?-
La donna non rispose e, accarezzandogli il petto modellato dagli allenamenti con Voldemort, fece un sorrisetto compiaciuto
-Sai, non avevo mai notato quando fossi bello e
affascinante-.
– Bè, sì. Me lo dicono in tanti e …oddio- il
corpo di Chris fu percorso da brividi quando avvertì le labbra
della donna percorrergli il corpo.
– Shh, non parlare- sussurrò la donna, salendo e cercando
le labbra del
conduttore.
Quando le trovò, i due incominciarono a baciarsi mentre i loro
corpi erano attraversati da
brividi.
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Capitolo 11 *** Avvertimenti ***
Avvertimenti
–
Bè, sì. Me lo dicono in tanti e …oddio- il corpo
di Chris fu percorso da brividi quando avvertì le labbra della
donna percorrergli il corpo.
– Shh, non parlare- sussurrò la donna, salendo e cercando
le labbra del
conduttore.
Quando le trovò, i due incominciarono a baciarsi mentre i loro
corpi erano attraversati da
brividi.
Continuando
a baciarsi, i due si sdraiarono sul letto e l’uomo passò a
togliere la vestaglia alla donna e ritrovandosela completamente nuda di
fronte ai propri occhi e tra le sue braccia.
– Sei una bella donna anche tu,
Tana- sussurrò il conduttore, con voce roca e colma di
desiderio. Quella donna era davvero affascinante e aveva un non so
ché d’intrigante e di magnetico.
– Lo so, me lo ripetono in tanti. Adesso, baciami e stai zitto-
Chris sorrise e non si fece ripetere due volte la proposta della donna.
Presto, l’aria fu percorsa solo dai loro gemiti di
piacere.
Tana dormiva con il capo
appoggiato sulla sua spalla e con una mano suo petto. La mano di Chris
gli accarezzava lentamente la schiena. L’uomo aveva un braccio
dietro la testa ed era ancora sveglio. Il sonno l’aveva
abbandonato e si sentiva strano.
Quando era entrato nel corpo della donna, aveva avvertito i brividi
percorrergli il corpo ma anche qualcos’altro. Solo che in quel
momento non ci aveva prestato molta attenzione: era troppo impegnato a
fare altro per pensare a una cosa del genere.
Ma ora che la donna riposava, lui fu libero di potersi concentrare su
quello che era successo. Ricordava che aveva sentito l’aura
negativa espandersi dal corpo della donna con la stessa violenza e
potenza con cui si era sprigionata anche la sua.
Cos’era accaduto rimaneva un mistero ma sentiva che il suo potere
era aumentato in modo vertiginoso e probabilmente valeva lo stesso
anche per Tana. Che cosa significa?
– Non dormi?- si senti chiedere dalla voce assonnata della donna
-Pensavo dormissi. Scusami se ti ho svegliato, non volevo-si riscosse
Chris, girando lo sguardo e trovandosi a fissare due occhi color
nocciola.
– Tranquillo. Comunque, non hai ancora risposto alla mia domanda-
lo perdonò la donna, mettendosi cavalcioni su di lui e
guardandolo fisso negli occhi.
– Bè, io… io…- balbettò il
conduttore, preso dagli occhi della
donna.
Non riusciva a resistere davanti a quello sguardo e i pensieri che
erano comparsi nella sua mente sparirono in un istante. Adesso, moriva
dalla voglia di baciare e assaporare di nuovo quelle fantastiche labbra.
– Pensavo a quanto ti vorrei baciare in questo
momento-
La donna sorrise ed esclamò:- Che cosa aspetti, allora?
Baciami-
Quando l’altro prese a baciarla, Tana gongolò segretamente
dalla gioia. Sapeva che il conduttore si era accorto dell’aumento
di potenza e proprio per questo aveva deciso di giocare la carta
bellezza. Era certa che avrebbe funzionato e cosi fu: infondo, gli
uomini erano tutti uguali anche se dotati di poteri magici
Con Chris sistemato per bene, avrebbe potuto agire indisturbata e senza
intoppi.
Ah, quanto adorava quando le cose diventavano cosi facili!
Quando si accorse che Chris
dormiva profondamente, la donna si teletrasportò a casa di
Voldemort. Doveva avvisarlo delle ultime novità e poi sarebbe
andata a commettere qualche omicidio.
– Ci sono stati altri
tre morti. E tutti sono stati ritrovati come quello di Blaineley- disse
Chris, sorseggiando il suo caffè e leggendo il
giornale.
– Pensi che sia stata Tana o… - domandò Chef,
posando di fronte all’amico un’omelette al
formaggio.
– No, non penso che sia stata lei. Era con me questa notte-
rispose Chris, ripiegando il giornale e posandolo da una parte.
– Come fai a dire una cosa del genere?- inarcò un
sopracciglio,
Chef.
Dire che era perplesso era poco. Non era Chris quello convinto della
colpevolezza della donna? Cosa gli aveva fatto cambiare idea?
-Come fa a dire cosa?- intervenne l’oggetto della loro
discussione prima che il conduttore potesse rispondere alla domanda del
cuoco.
Indossava solo una maglietta di Chris e Chef la guardò stupito
avvicinarsi all'amico e dargli un bacio sulle labbra per poi sedersi di
fianco a lui. Vagò con lo sguardo da Tana a Chris e da
quest’ultimo alla donna.
La scena che aveva appena visto non aveva bisogno di spiegazioni in
merito e i suoi dubbi furono confermati quando Chris disse:-Si, io e
Tana abbiamo passato la notte
insieme-.
-Si può sapere cosa diamine ti prende, Chris? Ti sembra il caso
di metterti con quella?- urlò Chef, rivolto all’amico che
se ne stava spaparanzato sul divano a vedere la
televisione.
Era appena uscito da lavoro e Tana era andata a fare la spesa.
Approfittando dell’assenza della donna, il cuoco aveva deciso di
affrontare la questione con l’amico.
– Calmati, Chef. Non facciamo niente di
male-
-No, che non mi calmo. Ti rendi conto di quello che dici? Ti vorrei
ricordare che quella è la stessa donna che ha tentato di
uccidermi!-
-Lo so ma è cosi affascinante, bella
e…-
-Tu hai perso la testa, Chris. Prima ti accorgi che quella donna ti sta prendendo in giro e meglio sarà per tutti-
-Si, sì. Come vuoi tu- fece di niente Chris, continuando a
mantenere un’espressione e uno sguardo
sognante.
Vedendo che le sue parole non avevano avuto effetto, il cuoco
sospirò e, prendendo il giubbetto, esclamò:-Io
esco-
-Dove vai?- domandò Chris, riscuotendosi dal suo
stato.
Non ottenne risposta e senti solo il rumore della porta che veniva
sbattuta.
Scosse le spalle e ritornò alla sua amata televisione che stava
trasmettendo le prime puntate di A tutto reality. Tanto Chef se la
sapeva cavare da solo.
Stanco della giornata lavorativa appena trascorsa, il conduttore si
addormentò e
sognò...
Si trovava in una strada completamente buia. Con un incantesimo, fece
comparire una piccola sfera di luce e avanzò lentamente. Ora che
era illuminata, gli parve di riconoscere quella strada. Era la stessa
in cui abitava Blaineley e il conduttore si fermò proprio di
fronte alla casa della conduttrice. La porta era aperta e decise di
dare un’occhiata all’interno. Tutto era silenzioso e
disabitato. O almeno cosi credeva…
Era arrivato nel salotto quando lo vide: un fantasma era affacciato alla finestra e guardava all’esterno.
– Sapevo che saresti arrivato, McLean- riconobbe
immediatamente quella
voce.
– Blaineley- sussurrò, con voce tremante e avvicinandosi
lentamente allo
spirito.
Quest’ultimo si girò e disse:- Sì, sono proprio io.
Hai visto come mi ha ridotto la tua
amica?-
Indicò dietro di lui e Chris, girandosi, vide Blaineley che
veniva uccisa da un raggio verde e il suo corpo che cadeva a terra. Una
risata diabolica si diffuse per tutta la casa e Chris rabbrividì
quando capì che si trattava di Tana.
Scosso, si riscosse solo quando senti la voce di Blaineley affermare:-
Spero che tu adesso abbia capito cosa si nasconde dietro a quella
donna. Dietro a quel visino d’angelo si nasconde un diavolo che
non avrà pietà di nessuno-.
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Capitolo 12 *** Risveglio ***
Risveglio
Scosso,
si riscosse solo quando senti la voce di Blaineley affermare:- Spero
che tu adesso abbia capito cosa si nasconde dietro a quella donna.
Dietro a quel visino d’angelo si nasconde un diavolo che non
avrà pietà di nessuno-.
– E’ tutta colpa mia! E’ tutta colpa mia!-
ripeté Chris agitandosi sul
divano
Continuò cosi finchè Chef, rientrando in casa, non lo
trovò in quelle condizioni e decise di
intervenire.
Sentendo l’amico urlare, il cuoco si diresse velocemente verso il
divano e prese a scuotere con decisione il corpo di Chris mentre lo
chiamava per nome. Vedendo che non sortiva alcun effetto
incominciò a prenderlo a schiaffi. Stava per dargli il terzo o
il quarto quando vide la sua mano venir bloccata dall’altro e gli
occhi di Chris spalancarsi dalla paura e dallo stupore. Il suo respiro
era affannoso ma si calmò leggermente quando la voce di Chef
disse:-Chris, sono io. Sei a casa, tranquillo-.
Il cuoco, sedendosi sul tavolino di fronte al divano, osservò il
conduttore passarsi una mano tra i capelli e mormorare un:- E’
tutta colpa mia. E’ tutta colpa mia- con tono spento e assente,
cosi come i suoi occhi.
– Cos’è colpa tua, Chris?- chiese Chef, inarcando un sopracciglio e incrociando le braccia al petto.
– La morte di Blaineley. E’ stata tutta colpa mia-
confessò il conduttore, mettendosi
seduto.
– Che cosa dici, Chris? Non sei stato tu ma quella vipera e
doppiogiochista di
Tana-
– Sì, lo so. Ma se io non avessi… non
avessi…- balbettò Chris, la gola improvvisamente secca e
un nodo alla gola.
Si sentiva in colpa per quello che era successo e Chef poté capirlo dai suoi occhi e dal suo tono di voce.
Cercò di posargli una mano sulla spalla per risollevarlo ma il
conduttore lo scansò ed esclamò:-No, Chef. Sono io quello
che ha fatto incontrare quelle due, che ha sospettato di quella donna,
che ha capito che aveva qualcosa di strano ma che alla prima occasione
si è fatto fregare da lei. E se ciò non bastasse, ha
anche tentato di ucciderti. Io non ho fatto niente. Niente! Capisci?
Sono colpevole e merito di sentirmi uno straccio per tutto quello che
sta succedendo. Quindi lasciami solo, ti prego-
Privo di forze, Chris nascose la faccia tra le mani mentre il cuoco lo guardava con aria sorpresa.
In tutti gli anni che aveva passato con lui, il cuoco era colpito dal
comportamento di Chris. L’amico non era il tipo che chiedeva le
cose cosi gentilmente e che si lasciava andare ai sensi di colpa in
quel modo. Lui era Chris McLean, accidenti! Era il conduttore
più sadico e incurante dei sentimenti altrui che conoscesse! Non
poteva abbattersi cosi! Doveva fare qualcosa!
Deciso a scuotere l’amico, Chef gli mollò uno schiaffo che
fece finire a terra l’altro. Chris si massaggiò la guancia
colpita e, guardando il cuoco con aria stupita e arrabbiata, chiese:-
Si può sapere che accidenti ti è preso? Volevi farmi
male, per caso? Bè, ci sei riuscito!-
-Si e sono felice di averlo fatto. Forse cosi accendi quel cervello
bacato che ti ritrovi. E’ vero che sei colpevole ma solo in
parte. La vera responsabile è quella gatta morta di una donna.
Quella è solo capace di fregare gli uomini con il suo aspetto e
questo penso che tu l’abbia capito,
vero?-
-Si e se ne pentirà
amaramente-
-Bene, incominci a ragionare- sorrise Chef, porgendo la mano a Chris
per aiutarlo a
rialzarsi.
Il conduttore guardò la mano dell’amico e, rispondendo al
sorriso, la prese. Il cuoco lo tirò su e i due si scambiarono un
abbraccio fraterno.
– La guancia ti fa
male?-
-No, ma provaci un’altra volta e ti prometto che farai compagnia
a
Tana-.
Il cuoco sorrise: Chris McLean era tornato ed era deciso a porre fine a
tutto.
Mentre i due uomini si chiarivano, l’oggetto dei loro pensieri si
trovava in un cimitero di fronte a una tomba. Era molto importante per
lei e si recava lì, molto spesso da quando era successo
quell’orribile tragedia che aveva portato alla morte una delle
persone che le stavano più a cuore. Aveva vent’anni all'epoca. Il
freddo marmo recitava la scritta: Johanna Elev, 1961-2000.
Cercando di trattenere le lacrime, s’inginocchiò di fronte alla lapide e prese ad accarezzarla, con dolcezza.
– Sapevo che ti avrei trovato qui, Tana- disse una voce maschile, avvicinandosi a lei e sedendosi al suo fianco
– Già. Porteremmo a termine quello che lei aveva
incominciato- rispose Tana, non alzando gli occhi dalla tomba e
stringendo in una mano l’amuleto che aveva al collo – Non
è vero, papà?- aggiunse, sollevando lo sguardo e
incontrando gli occhi decisi e fieri del proprio padre.
Quest’ultimo si rivelò essere… Lord Voldemort.
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Capitolo 13 *** Tana ***
Tana
– Già. Porteremmo a
termine quello che lei aveva incominciato- rispose Tana, non alzando
gli occhi dalla tomba e stringendo in una mano l’amuleto che
aveva al collo – Non è vero, papà?- aggiunse,
sollevando lo sguardo e incontrando gli occhi decisi e fieri del
proprio padre.
Quest’ultimo si rivelò essere… Lord Voldemort.
Già, Tana era la figlia di Voldemort e di Johanna. Anche
se non era sempre andata bene e i rapporti si erano allacciati pochi
anni prima.
Da quando era nata, Tana non aveva mai avuto una figura paterna al
proprio fianco che la seguisse e la amasse. Sua madre aveva dovuto
portare avanti tutta la famiglia e lei si era molto affezionata alla
figura materna.Avevano un rapporto speciale e unico e per questo quando
morì in circostanze misteriose, fu come se una parta di lei se
ne andasse.
Ricordava ancora bene il giorno in cui trovò a terra il corpo
senza vita della
madre.
Era una giornata fredda e nuvolosa e Tana era appena ritornata a casa
dal college che frequentava. Erano mesi che non vedeva la madre e ne
sentiva la mancanza. Era solo una visita di piacere e non si aspettava
di trovare la porta spalancata e rotta in più punti come se una
mandria di bufali inferociti ci avesse sbattuto
contro.
Preoccupata e spaventata, corse a vedere cos’era successo e
trovò la madre stesa sul pavimento del salotto.
All’inizio, pensò che fosse svenuta e provò a
scuoterla e a chiamarla per svegliarla. Ma, vedendo che non rispondeva,
la peggiore delle ipotesi colpì la sua mente veloce come un
proiettile e i suoi occhi si riempirono di lacrime.
Continuò a scuoterla, mentre scie salate le rigavano le guance e
mormorava con voce tremante:-No, non può essere. Non può
essere…-
Sembrava non volersi arrendere a quella prospettiva ma, alla fine,
crollò sul petto della madre e pianse. Pianse tutto il suo
dolore, ignara che qualcuno la stesse osservando.
-E’ morta. Non puoi fare più niente- la riscosse una voce maschile alle sue spalle.
Rabbiosa, si girò verso la direzione da cui proveniva la voce e vide un uomo dalla pelle pallida e gli occhi rossi.
– E’ stato lei a uccidere mia madre. Adesso, la
pagherà per tutto quello che ha fatto. Non doveva farlo! Non
doveva!- urlò la ragazza, lanciandosi contro l’uomo per
attaccarlo.
Nella sua furia, non si era accorta che gli occhi le erano diventati e
rossi e l’uomo, sorridendo, disse:-Hai coraggio, ragazzina. Ma
stai sbagliando persona-
-Davvero? Io non credo proprio. Altrimenti, perché saresti
qui?-
Prima che Tana potesse colpirlo, lui la bloccò con un gesto
della mano e la spinse lontano.
.
– Non sono stato io. Il vero responsabile della morte di tua
madre è un
altro-
-E tu chi saresti per dire una cosa del
genere?-
-Io mi chiamo Voldemort e sono tuo
padre-
Ok, ora certamente stupita: cosa quell’uomo era suo padre? No,
non poteva essere. E se era possibile una cosa del genere, come mai si
presentava cosi tranquillamente vent’anni dopo la sua nascita?
-No, non puoi essere mio padre. E se lo fossi per davvero, come mai ti
presenti
adesso?-
-Bè, diciamo che sono stato impegnato in altro-
-Bene, ritorna pure dov’eri. Non voglio avere niente a che fare
con te- ribattè Tana, rialzandosi da terra e dirigendosi verso
la cucina. Doveva dare degna sepoltura alla
madre
-Neanche se ti dicessi che so chi ha ucciso tua madre?- fu fermata
dalla voce di
Voldemort.
Lentamente, si girò e domandò:-E tu come fai a
saperlo?-.
– Io sono un mago, Tana. Posso insegnarti a controllare i tuoi
poteri se solo mi permetti di
aiutarti-
La ragazza rifletté sulle sue parole e guardò il corpo
della madre. Doveva
vendicarla.
– D’accordo. Dimmi chi è il responsabile-
accettò la proposta, stringendo tra le mani l’amuleto che
gli aveva regalato la madre quando aveva dieci anni.
-Chris McLean-
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Capitolo 14 *** L'arrivo di Honey e loschi propositi ***
L'arrivo di Honey e loschi propositi
-A proposito, cosa ci fai qui,
papà?- chiese Tana, mentre posava un mazzo di fiori sulla tomba
della madre e si alzava da terra.
Il padre la segui a ruota mentre rispondeva – Sono venuto a
informarti di una cosa che potrebbe cambiare i tuoi obiettivi-
-Di che cosa si
tratta?-
Il tono della donna era curioso e il mago oscuro ghignò: presto, Chris avrebbe avuto una sorpresa indimenticabile.
– Vedi, prima ero a casa di Chris e ho sentito una conversazione molto interessante-.
–
Quando hai detto che viene Honey?- domandò Chef, quando lui e
Chris si separarono dal loro abbraccio per prendere due direzioni
diverse.
– Dovrebbe arrivare tra poco.
Forza, datti una mossa e metti in ordine. Non voglio che trovi tutto in
disordine- rispose il conduttore, dirigendosi verso la sua camera ma
venendo bloccato da un cuscino che gli era stato lanciato da Chef.
-E questo è tutto quello che ho sentito. Cosa ne pensi?-
-Che il prossimo obiettivo sarà proprio Honey. Chris
capirà cosa significa perdere una persona a lui cara-
ghignò la ragazza, convinta di quello che diceva.
Nel frattempo,
all’oscuro del piano diabolico di Tana e Voldemort, a villa
McLean continuava la battaglia di cuscini iniziata da Chef. Era un modo
per scaricare la tensione accumulata in quei giorni e non si accorsero
della porta di casa che veniva aperta e richiusa da quanto si stavano
divertendo.
– Lo sapevo che vi avrei trovato a divertirvi. Siete solo due
bambini troppo cresciuti- li interruppe una voce divertita e familiare
a entrambi.
– Honey! Quando sei arrivata?- chiese Chris, deviando il cuscino lanciato da Chef e girandosi verso la sorella
-Pochi minuti fa. Ma continuate pure, non vorrei disturbarvi- sorrise Honey nella direzione dei due uomini.
– Nessun disturbo. Stavamo solo risolvendo… ehm, questioni di massima importanza. Vero, Chef?-
Il cuoco annui e lei scoppiò a ridere:- Lanciandovi dei cuscini
addosso? Sì, metodo molto interessante e originale. Lo dovrei
utilizzare quando litigo con mio marito. Posso sapere quali sono queste
“questioni di massima importanza”?-
-Avevo gentilmente chiesto a
Chef di mettere in ordine casa ma come vedi, è un completo
disastro- si arrabbiò Chris, mentre il cuoco alle sue spalle gli
ringhiava i denti contro.
In effetti, il pavimento del salotto era completamente coperto da
cuscini che erano stati lanciati a vicenda da entrambe le parti.
– Già, posso immaginare. Comunque, è sempre un
piacere rivedervi, ragazzi- esclamò lei, andando ad abbracciare
il fratello e facendo cosi svanire il proposito di Chef.
Il cuoco aveva in mente un
altro attacco ma non poteva di certo colpire quella bella ragazza che
era la sorella del suo migliore amico.
– Anche per noi, Honey. Non sai quanto mi sei mancata- disse Chris, stringendo forte a sé la sorella.
Erano anni che non la vedeva e
ora che l’aveva di fianco a lui, sentiva il cuore colmo di una
profonda gioia e non l’avrebbe lasciata andare per niente al
mondo.
– Mi sei mancato anche tu, Chris. Non sai quanto- anche per la ragazza era la stessa cosa che provava Chris.
Suo fratello era il suo
migliore amico, la spalla su cui poteva piangere e sfogarsi. Una delle
persone più importanti della sua vita che sapeva sempre come
consolarla e farla ridere. Quando l’aveva visto partire, il suo
cuore si era spezzato in due come se una sua parte se ne fosse andata
via, lontana da lei. Ci era rimasta malissimo e solo il sostegno della
madre e dei suoi amici l’avevano aiutata a superare quel momento.
Nei primi giorni di lontananza, piangeva sdraiata sul suo letto,
stringendo forte a sé la foto incorniciata che li ritraeva
insieme al mare.
Tra di loro, c’era una complicità che solo due fratelli possono capire e provare. E ora che si erano ritrovati, la ragazza sentiva che sarebbe andato tutto per il verso giusto.
Lei non poteva sapere che una donna dai capelli rossi si trovava
affacciata alla finestra e stava assistendo alla scena. Nella sua
diabolica mente, la sua vendetta stava prendendo forma e non restava
che metterla in atto. Presto, Chris McLean avrebbe capito il
significato di perdere una persona a lui cara e il profondo dolore che
si prova. L’avrebbe colpito nel suo punto più debole per
farglielo capire.
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Capitolo 15 *** Honey rischia la vita ***
Honey rischia la vita
Quando Chris e Honey si staccarono dal
loro abbraccio, si diressero verso la cucina, lasciando un Chef
borbottante in salotto e intento a rimettere in ordine.
– Vuoi qualsiasi da bere, Honey? Abbiamo tutto quello che vuoi-
chiese Chris, aprendo il frigo e mostrando cosi il ben di dio che
conteneva.
– Un succo di frutta andrà benissimo. Grazie,
fratellone-
Chris prese due succhi di frutta per poi appoggiarli sul tavolo e chiudere il portello dell’elettrodomestico.
– Allora, cosa combina il mio fratellone preferito?-
domandò Honey, mentre il conduttore si sedeva al tavolo e apriva
le due bottiglie.
– Oh, niente di ché. Continuo a lavorare al reality come
al
solito-
-Quindi vuoi dirmi che da queste parti non succede niente di particolare?-
-Niente di niente. Tutto
tranquillo-
-Hai deciso quando agire?- chiese Voldemort, mentre Tana stava preparando la sua tenuta da combattimento.
– Sì, agirò questa notte. Adesso, sarà
meglio che torno o desterò sospetti- rispose la donna, finendo
di sistemare
-Non fallire. Altrimenti, sai quello che accadrà-
-Non lo farò. A presto, padre- lo salutò lei, prima
di sparire e teletrasportarsi a villa McLean.
-Chris, sono a
casa!-
L’urlo di Tana si senti dalla cucina e Honey, incarnando un
sopracciglio, sorrise mentre pronunciava:-Cosi non hai novità,
eh? Cosa mi stai nascondendo, fratellone?-
-Niente. Io…- iniziò a giustificarsi Chris ma venendo
interrotto dalla voce di Tana, entrata in quel momento in cucina e
mandando in frantumo i piani e le scuse del conduttore.
– Ciao, tesoro. Com’è andata a
lavoro?-
Le gote di Chris diventarono rosse mentre sentiva la donna baciarlo sul collo e le risate della sorella.
Sentendola, Tana si staccò dall’uomo e si
presentò:-Ciao, io sono Tana e sono la ragazza di Chris. Tu
saresti…?-
-Mi chiamo Honey e sono la sorella minore. Complimenti, hai fatto
un’ottima scelta- gli fece l’occhiolino la ragazza,
contenta di vedere il fratello impegnato e rosso come un
peperone.
– Ehm, ecco… io vado a vedere se Chef ha bisogno di una
mano. A presto- si scusò lui, alzandosi e lasciandole da sole in
cucina.
– Cosa? Hai lasciato sole Honey e Tana? Ti rendi conto di quello
che hai fatto?- si arrabbiò Chef, quando l’amico gli
riferì la situazione spinosa in cui si era ritrovato
– Tranquillo, Chef. Non succederà niente- rispose Chris,
seduto sul divano e
tranquillo.
Al contrario del cuoco che sembrava sul punto di esplodere da un
momento
all’altro.
– Come puoi essere cosi tranquillo? E se Tana prendesse di mira
Honey e cercasse di ucciderla come ha fatto con me?- era questo quello
che temeva l’uomo e quel pensiero sembrava totalmente assente
nella mente del conduttore, almeno fino ad
adesso.
Sentendo le parole dell’amico, una marea di pensieri e di
emozioni incominciò ad agitarsi nell'animo del presentatore. E
se Chef avesse ragione?
La paura che potesse succedere alla sorella lo fece tremare ma
cercò di nascondere il suo stato agli occhi del cuoco.
Nonostante il suo tentativo, il cuoco si era accorto del suo
cambiamento ma decise di far finta di niente. Sapeva che prima o poi,
l’altro si sarebbe rivelato da solo e cosi fu.
– Non ci avevo pensato, Chef. E se Tana le facesse del male?- sussurrò Chris, abbassando lo sguardo.
Il suo animo era scosso e solo quando senti delle risate provenire
dalla cucina, si rilassò. A quanto pare, era tutto apposto.
I tre cenarono tranquillamente per poi salire in camera e andare a
dormire.
Era da poco scoccata la mezzanotte e nella villa si poteva sentire un
silenzio che poteva sembrare normale agli altri ma non per Tana. Quel
silenzio l’avvertiva che era giunto il momento d’agire:
presto Honey sarebbe stata solo un
ricordo.
Quello che non sapeva era che anche qualcun altro era sveglio e pronto a intervenire nel caso del bisogno.
Honey stava dormendo tranquillamente quando senti posare una mano sulla
sua bocca. Spaventata, spalancò gli occhi e vide due occhi rossi
fissarla con un ghigno stampato in faccia. Incominciò ad
agitarsi e la figura, togliendogli la mano dalla bocca,
esclamò:-Sono sicura che hai già capito il motivo del
perché sono qui e ti prometto che sarà una cosa veloce e
indolore.-
La sorella di Chris riconobbe la voce della donna e l’unica cosa
che fece fu quella di gridare a piena voce il nome del fratello. Grave
errore: Tana gli diede uno schiaffo e, avvicinandosi al suo orecchio,
sussurrò:- Shh. E’ inutile che chiami Chris. In questo
momento, starà dormendo e non verrà in tuo soccorso. Non
gli importa niente di
te-
-Ti sbagli. Chris è mio fratello e per me farebbe qualsiasi
cosa. Lui non è come te- sussurrò come risposta Honey,
con le lacrime agli occhi ma impendendo a quest'ultime di
uscire.
– Si vede che non lo conosci tanto quanto me. La sua anima
è nera come la mia. Lui gode nel veder soffrire gli altri e
chissà come reagirà quando troverà la sua adorata
sorella morta- replicò Tana, tirando fuori un coltello.
Honey prese e tremare alla vista dell’oggetto e nella sua mente,
contrariamente a quello che aveva detto la donna, solo una frase
risuonava forte: ti prego, vienimi a salvare, Chris.
Le lacrime incominciarono a scendere dai suoi occhi e Tana scoppiò a ridere.
Come se avesse sentito che la sorella fosse in grave pericolo, il
conduttore si alzò dal letto e, con il cuore che batteva a
mille, corse nella camera della sorella.Era talmente spaventato che
spalancò la porta senza nemmeno accorgersene e urlò:-
Metti giù quell’arma,
Tana-.
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Capitolo 16 *** Salvataggio ***
Salvataggio
Come
se avesse sentito che la sorella fosse in grave pericolo, il conduttore
si alzò dal letto e, con il cuore che batteva a mille, corse
nella camera della sorella. Era talmente spaventato che spalancò
la porta senza nemmeno accorgersene e urlò:- Metti giù
quell’arma, Tana-.
– Metti giù
quell’arma,
Tana-
Appena aveva sentito quella frase, Honey sospirò di sollievo:
suo fratello era venuto a salvarla. Tana aveva avuto torto e ora ne
pagava le conseguenze.
– Visto che avevo ragione? Lui non è come te- ebbe il
coraggio di dichiarare Honey, con le lacrime che continuavano a
scendere ma con un sorriso stampato sul volto.
Il volto di Tana divenne una maschera di rabbia e stava per colpire
l’altra con il coltello quando un fascio di luce gli colpì
la mano, facendole mollare la presa sull’arma. Si voltò
rabbiosa verso il colpevole di quel gesto e vide un Chris McLean
decisamente infuriato e con gli occhi rossi.
– Sono io il tuo obiettivo, non è vero? Affrontami e
lascia stare Honey!- esclamò il conduttore, preparandosi a
combattere e facendo apparire tra le sue mani due sfere di fuoco.
La donna sorrise e, afferrando per il collo la sorella di Chris,
esclamò:- E’ vero. All’inizio lo eri ma adesso, come
vedi, non lo sei più. Dubito che vorrai fare del male alla tua
cara sorellina, non è vero
Chris?-.
il conduttore ringhiò i denti. Non si era mai ritrovato in una
situazione cosi difficile: da una parte voleva attaccare quel mostro ma dall’altra il terrore di colpire Honey lo bloccava. Che cosa fare?
-Chris, non preoccuparti per me. Attaccala- la voce della sorella gli
arrivò alle orecchie e a quel punto un’idea gli
balenò nella testa.
Convinto di quello che faceva, si preparò a lanciare una delle due sfere che aveva in mano e Tana rise
-Vuoi sul serio lanciare una di quelle sfere? T’importa davvero poco della vita di tua sorella, Chris-
- Non esserne cosi sicura, Tana. Honey, ti ricordi quando eravamo piccoli?- gridò Chris, in direzione della sorella.
Sentendo la frase del fratello, una lampadina s’illuminò nella mente di Honey che affermò:-Si, fratellone-.
– Bene. Preparati,
allora-
– Ma cosa...?- chiese Tana, stupita da quello scambio di
battute.
Prima che potesse accorgersene, Honey gli diede un morso sulla mano, facendola urlare dal dolore e mollando cosi la presa.
Quando la sorella fu a distanza di sicurezza, Chris colpi la donna in pieno petto e facendola sbalzare all’indietro. Mentre
la sorella gli correva incontro, il conduttore vide Tana rialzarsi e
lanciare il coltello in precedenza perso in direzione di Honey.
– Honey, attenta alle
spalle!-
All’urlo del fratello, Honey si girò e rimase bloccata
alla vista dell’oggetto che si avvicinava velocemente e
pericolosamente verso di lei. Chiuse gli occhi e vide tutta la sua vita
passarle davanti: i primi anni, i sorrisi scambiati con Chris, i suoi
amici, sua madre e tutto il resto.
Era giunta la sua ora. Se lo sentiva. Addio mondo crudele.
Il coltello non
raggiunse mai il suo
obiettivo.
Honey riaprì gli occhi e tremò quando vide che
l’arma si era conficcata nella spalla del fratello. Gli vennero
le lacrime agli occhi: suo fratello l’aveva protetta. Aveva usato
il suo corpo come scudo per evitare di farle fare una brutta fine.
– Stai bene, Honey?- riuscì a dire Chris, stringendo un
occhio e reprimendo un gemito di dolore. La ferita gli faceva male ma
doveva essere forte e tranquillizzare la sorella.
Quest’ultima riuscì solo ad annuire e il conduttore
sorrise.
– Bene. Allora, vuol dire che come fratello non ho
fallito-
-Chris, tu sei il miglior fratello che qualcuno possa mai desiderare-
si senti in dovere di dire Honey, accarezzandogli una guancia e
guardandolo negli occhi, cercando di trasmettergli tutto il suo amore e
gratitudine per esserci sempre stato per lei.
-Grazie, Honey. Adesso devi fare una cosa per
me-
-Dimmi-
-Lo vedi questo coltello che ho nella spalla? Bene, devi
toglierlo-
La richiesta del fratello gli fece sgranare gli occhi: era uscito di testa, per caso? E se l'avesse tolto, cosa avrebbe fatto?
-Non preoccuparti, non mi succederà
niente.-
Il tono di Chris era tranquillo e sicuro di quello che diceva e lei non
poté far a meno di dargli retta. Portò le mani tremanti
sull’impugnatura del coltello e cercò un’ultima
volta lo sguardo di Chris. Quando lo trovò, lo vide annuire e,
facendo dei respiri profondi, prese a togliere lentamente l'oggetto
dalla spalla del fratello. Nel corso dell’operazione, non un urlo
usci dalla bocca dal conduttore anche se Honey lo vide mordersi il
labbro più volte e gemere per il dolore. Quando il coltello fu
fuori, Honey lo appoggiò a terra ed esclamò:- Ho fatto,
Chris-.
– Bene, adesso mettiti al riparo insieme a Chef. Qui, ci penso
io- rispose Chris, staccandosi dalla sorella e girandosi verso la
direzione di Tana.
– Ma sei impazzito, per caso? Non puoi fare una cosa del genere!
Sei ferito e quella donna finirà con l’ammazzarti-
-Vedo che hai molta fiducia in me, Honey. Tranquilla, sono
immortale-
-Immortale? Che cosa intendi dire?- il tono della donna era sorpreso. Di che cosa stava parlando il fratello?
- Ci penserà Chef a spiegarti ogni cosa. Adesso
va-
Vedendo l’espressione determinata sul volto del fratello, Honey
non poté far altro che allontanarsi e sussurrare:- Fai
attenzione, fratellone-.
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Capitolo 17 *** Inizia la battaglia ***
Inizia la battaglia
Mentre Chris si preparava alla
battaglia, Honey si diresse verso la porta lasciata aperta dal
fratello. Ma il suo avanzare fu interrotto da un raggio blu che si
abbatté di fianco a lei e dalla voce di Tana che
esclamò:-E tu dove pensi di andare?-
La donna stava per lanciare un altro attacco quando fu colpita da una
sfera infuocata e Chris, tenendosi il braccio ferito e respirando
affannosamente, disse:- Sono io il tuo avversario. Scappa Honey-
Nonostante la voglia di correre dal fratello fosse enorme, la sorella
prese la decisione di eseguire l’ordine datole e usci dalla
camera.
Quando la vide uscire, il conduttore sospirò di sollievo. In
quel momento, sarebbe stata solo d’intralcio e lui aveva bisogno
di concentrarsi per riuscire a fronteggiare Tana, soprattutto adesso
che era
ferito.
– Bene. Adesso ti sentirai più tranquillo,
vero?-
- Sì. Ti pentirai di aver coinvolto mia sorella nei tuoi piani,
strega- rispose Chris, mettendosi in posizione di attacco e facendo
illuminare le sue mani di blu.
Nel frattempo, Honey aveva raggiunto la camera di Chef e, quando vide
che era ancora profondamente addormentato, si chiese come facesse. In
casa, stava succedendo il finimondo e lui cosa faceva? Dormiva! Roba da
pazzi!
Sospirando, prese a scuoterlo con forza e poco dopo lo vide aprire gli
occhi, ancora assonnato. Occhi che si spalancarono quando notò
la persona che aveva davanti.
– Honey! Cosa ci fai qui? E dov’è
Chris?-
In quel momento, sentirono un rumore provenire dalla camera della donna
e Honey esclamò:-Adesso, non ho tempo di spiegarti. Dobbiamo
andarcene da qui prima che sia troppo
tardi-
Nella camera di Honey, Chris e Tana avevano ingaggiato un duello
all’ultimo sangue e il rumore che avevano sentito gli altri due
era quello di una Tana che veniva sbalzata contro il
muro.
La donna non si aspettava una cosa del genere. Non si aspettava che
Chris tirasse fuori una forza del genere e che la colpisse senza
pensare a nulla.
Guardando negli occhi rosso sangue dell’altro, Tana capi come mai
Erebo avesse scelto proprio Chris come discendente. Se stimolato a
dovere, il conduttore poteva trasformarsi in una perfetta macchina da
guerra. Fredda, lucida e priva di qualsiasi emozione.
Contrariamente a quello che pensava la donna, il conduttore era guidato
da una profonda rabbia che lo faceva agire in quel modo e che lui
sapeva nascondere alla perfezione.
Essere un attore professionista aveva i suoi vantaggi, dopotutto… ghignò il conduttore, osservando Tana rialzarsi con molta calma.
– Sei in gamba, Chris. Lo devo ammettere- affermò
quest’ultima, ghignando e pulendosi un rivolo di sangue che gli
usciva dal labbro.
– Grazie del complimento, cara. Ho imparato dal
migliore-
Honey e Chef si erano allontanati dal luogo dove si svolgeva la
battaglia e avevano raggiunto l'uscita della villa. Uscirono e, mentre
si dirigevano di corsa verso la foresta, la donna gettò un
ultimo sguardo verso la finestra della sua camera e pregò che il
fratello uscisse sano e salvo da quella battaglia.
– Sbrigati, Honey. Dobbiamo metterci al riparo- la riscosse la voce del cuoco, qualche passo avanti a lei.
– Arrivo, Chef- urlò come risposta mentre riprendeva a
correre.
I due si nascosero in mezzo a degli alberi che gli permettevano di
restare nascosti e di osservare quello che stava accadendo nella villa.
Si sedettero per terra e fecero dei grossi respiri, cercando di
riprendere fiato dopo la corsa che avevano appena fatto
– Chris sta affrontando Tana, non è
vero?-
La domanda del cuoco la lasciò stupita e colpita. Come faceva a
saperlo?
-Si. Come lo
sai?-
-Quei due sono speciali ma diversi allo stesso tempo e questo li avrebbe portati a scontrarsi, prima o poi-
-Che cosa intendi dire?- chiese la donna, spontanea e
incuriosita
Il cuoco stava per rispondergli quando sentirono un rumore provenire
dalla villa e, alzando gli occhi verso l’edificio, videro due
figure che conoscevano bene infrangere il vetro della finestra per poi
schiantarsi al suolo. I due avrebbero riconosciuto dappertutto quella
capigliatura nera e quei capelli rossi: erano Chris e Tana.
– Chris!- urlò Honey, alzandosi e facendo per correre
verso di
loro.
Le braccia di Chef la bloccarono e lei prese a dimenarsi e a
gridare:-Lasciami andare, Chef! Quello là è mio fratello
e ha bisogno di me-
-Saresti solo d’intralcio in questo momento. Stai tranquilla e
pazienta-
-Mi chiedi di star tranquilla? Mi spieghi come faccio? Mio fratello era
ferito quando l’ho lasciato e adesso potrebbe anche rischiare la
vita-
-Quando ti sei allontanata, Chris non ti ha detto niente di
particolare?-
A Honey, rivennero in mente le parole che gli aveva rivolto il fratello poco prima che lei si allontanasse “Vedo che hai molta fiducia in me, Honey. Tranquilla, sono immortale”
-Si, mi ha detto che è immortale. Che cosa
significa?-
Intanto che Chef raccontava a Honey dei poteri di Chris,
quest’ultimo si stava rialzando dolorante da terra, tenendosi il
braccio ferito. Per fortuna, era immortale altrimenti sarebbe morto
già da un
pezzo.
– Caspita, che volo- affermò, quando si ritrovò in
piedi e lanciando uno sguardo al corpo di Tana che si trovava di fianco
a lui. – So che sei ancora viva. Che cosa aspetti a
rialzarti?-
-Non ti sfugge niente, a quanto pare- rise Tana, incominciando ad
alzarsi.
– Sì, però c’è una cosa che mi sfugge.
Come mai hai coinvolto mia sorella nei tuoi piani?- voleva prendere
tempo in modo che le ferite smettessero di pulsare e per capire cosa
spingeva una donna come Tana a fare cose del
genere.
- Per farti capire cosa si prova quando perdi una persona a te cara. E’ colpa tua se mia madre è morta!-
- Cosa? Io sono innocente e soprattutto non la conoscevo
nemmeno!-
-Non mentirmi! So da fonte sicura che sei stato tu a uccidere mia
madre!- gridò Tana, scagliandosi verso il conduttore e
colpendolo con un incantesimo proprio sul braccio ferito, facendogli
stringere i denti per impedire di gridare ai quattro venti il suo
dolore.
– Fa male, vero? Ma non è la stessa cosa che tu hai provocato a me-
- Quante…voltte…te lo…devo dire? Io non centro niente!-
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Capitolo 18 *** La battaglia continua ***
La battaglia continua
Nonostante Chris avesse detto per una
volta la verità, Tana non volle sentire ragione e
cominciò a infierire sul braccio ferito dell’altro che si
morse il labbro, cercando di trattenersi dall’urlare ma il dolore
era troppo forte e qualche gemito gli usci dalla
bocca.
Per fortuna, Honey e Chef erano lontani e non potevano sentirlo altrimenti non osava immaginare la reazione della sorella.
– Cosa? Mio fratello è il discendente di una
divinità?-
Honey era sicuramente stupita dalla verità che gli aveva
raccontato il cuoco. Suo fratello, il suo adorato fratellone, era un
mago, probabilmente il più potente al mondo poiché era
discendente della divinità Erebo.
Incredibile!
Il cuoco annui e la donna esclamò:- Incredibile. Questo spiega
molte cose, in effetti. Quindi, non ci resta che aspettare e sperare-
Volse lo sguardo verso la villa e senti la mano di Chef posarsi sulla
sua spalla e la sua voce dire:- Esatto, In questo momento, dobbiamo
solo sperare che Chris riesca a reagire e a sconfiggere quella donna.
Il nostro destino è nelle sue
mani-
Chris gemette ancora quando l’ennesimo colpo colpi il punto in
cui aveva ricevuto il coltello. Il dolore era atroce e non riusciva a
distinguere bene la figura di Tana. I suoi occhi erano offuscati dalle
lacrime e si sentiva troppo stanco per continuare a combattere. Tana
aveva vinto.
No! Non puoi arrenderti cosi! senti una voce interiore urlargli contro e il conduttore la riconobbe immediatamente.
Honey!
Non puoi arrenderti, fratellone! Tu sei un McLean e i McLean sono sempre stati i migliori. Me lo ripetevi sempre, non ricordi?
Mi ricordo ma sono troppo stanco per
combattere. Mi dispiace, Honey. Vi ho
deluso.
Ci deludi se continui a comportarti
cosi. Dov’è finito il Chris combattivo che conosciamo, eh?
Quello dotato di poteri magici e che rischia la propria pelle per
salvare le persone a cui vuole bene, eh? Il nostro destino è
nelle tue mani, non lo capisci? Rialzati e combatti, stupido.
A quelle parole, qualcosa si smosse nell’animo nel
conduttore. Honey aveva ragione. Tremendamente ragione. Accettando i
suoi poteri, non aveva solo occupato il posto che gli aspettava, ma si
era anche fatto carico delle conseguenze che le sue azioni avrebbero
comportato. E questo l’aveva capito solo in quel momento che le
cose si stavano
complicando.
Il pensiero di poter perdere i pochi o inesistenti amici che
aveva e i suoi familiari gli diedero la forza per continuare a lottare.
No, non avrebbe lasciato a Tana campo
libero.
– No, non lascerò che tu faccia del male ai miei amici.-
esclamò Chris, parando il pugno di Tana e facendo sbalzare la
donna all’indietro attraversò una barriera magica fatta
comparire sul
momento.
La donna guardò il conduttore rialzarsi in piedi, circondato da
un’aura viola che cresceva a ogni minuto che passava e con
un’espressione che mai gli aveva visto. Il suo volto era una
maschera di dolore e nei suoi occhi non c’era alcuna traccia di
compassione o d’emozione.
Stai tranquilla Tana. Chris non può ucciderti o forse si? pensò la donna, cercando di calmarsi.
A Tana, ritornarono in mente le parole che il padre gli aveva rivolto
prima che si lasciassero al cimitero e il suo animo sprofondò
nella disperazione più nera.
“C’è una parte di
profezia che non ho detto a nessuno ma che voglio raccontare a te. E
dice cosi: il discendente di Erebo incontrerà una persona
speciale per lui. Una persona che farà accrescere notevolmente i
poteri di entrambi. Ma se messo alle strette e colpito nel suo punto
debole, allora il potere dell’altro diventerà
inarrestabile e l’altro
soccomberà”.
-Ti pentirai di aver sfidato Chris McLean- la voce del conduttore non
era più come la ricordava. Era più profonda e sembrava
appartenere a un mondo misterioso e sovrannaturale come quello di una
divinità.
Tana deglutì e tremò. Adesso, provava veramente paura. La
sua ora era arrivata e sarebbe morta per mano di Chris McLean.
Al conduttore, gli si riempì il cuore di gioia quando vide
l’espressione di puro terrore comparire sul volto della donna e
le lacrime rigare le sue guance. Non aveva voglia di finire subito la
partita. Voleva divertirsi ancora un po’ con quella donna.
Per questo, incominciò a far apparire delle piccole sfere che
non avevano molta forza al loro interno e prese a colpirla, godendo a
ogni singolo urlo che usciva dalla sua
bocca.
-Ma cosa sta facendo? Non avrà mica intenzione di ucciderla,
vero?- esclamò Honey, sentendo le urla di dolore di Tana e
preoccupata per quello che gli poteva fare il fratello.
– Temo proprio di sì, Honey, Chris vuole farla
finita-
-Ma non può farlo. Non si può maschiare le mani in questo
modo. Non può diventare come Tana. Non mio fratello!-
scoppiò in lacrime la donna e a Chef gli si strinse il
cuore.
Lui teneva molto alla sorella del suo migliore amico ma in quel momento
si stava mostrando ancora ingenua. La sua indole buona non gli
permetteva di accettare che il fratello diventasse un assassino
ma…
-Purtroppo, è necessario, Honey. O preferisci che quella
continui a seminare morte e distruzione come ha fatto finora? Pensaci
bene prima di dare una
risposta-
La loro conversazione fu interrotta da un altro urlo di Tana e Honey
ripensando a tutto quello che aveva fatto, rispose:- Hai ragione, Chef.
Tana non merita di vivere-
Intanto, Tana era ridotta in condizioni critiche e Chris, prima di
darle il colpo di grazia, esclamò:- Vuoi dire le ultime parole
prima che io la faccio finita con te?-
-Si- sussurrò la donna, sentendosi dolorante da tutti i colpi
ricevuti. - Ho capito che tu non centri niente con la morte di mia
madre-
- Alleluia. Cosa ti ha fatto cambiare idea?- il conduttore era curioso di sapere il perché del cambiamento di Tana
-Il tuo comportamento. Tu non saresti mai in grado di uccidere
una
persona-
- Ma come vedi le cose cambiano- rise il
conduttore
- Già, ma solo perché io ti ho messo alle strette. Ho
giocato con te come il gatto con il topo e solo per il volere di
qualcun altro-. la donna tossi, ormai allo stremo delle
forze.
Dalle ferite, fuoriusciva sangue e Chris pensò bene di ricucirle
con un incantesimo. L’argomento gli interessava e anche molto
– Chi è questo qualcun
altro?-
- Voldemort -.
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Capitolo 19 *** La morte di Tana e... ***
La morte di Tana e...
-
Già, ma solo perché io ti ho messo alle strette. Ho
giocato con te come il gatto con il topo e solo per il volere di
qualcun altro- la donna tossi, ormai allo stremo delle forze.
Dalle ferite, fuoriusciva sangue e
Chris pensò bene di ricucirle con un incantesimo.
L’argomento gli interessava e anche molto.
– Chi è questo qualcun
altro?-
- Voldemort -.
– Cosa? Non è possibile- esclamò Chris, sorpreso
quando sentì uscire dalle labbra della donna il nome di colui
che era stato il suo maestro e che l’aveva aiutato a risvegliare
i suoi
poteri.
Dallo stupore, si sedette a fianco di Tana che continuò a
parlare, anche se sentiva che le forze la stavano per abbandonare.
Sapeva di dover dare delle spiegazioni al conduttore e cosi avrebbe
fatto.
– Purtroppo è possibile, Chris. Voldemort non è
quello che sembra e ha fatto in modo che ci mettessimo l’uno
contro l’altro. Siamo solo due pedine nel suo gioco-
-Ancora non capisco. Perché farebbe una cosa del
genere?-
-Per salvarsi dagli Inferi. Devi sapere una
cosa-
-Dimmi. Ormai niente può più
stupirmi-
- Io e Voldemort siamo… siamo… - la frase della donna fu
interrotta da un colpo di tosse in cui sputò sangue. – Le
forze mi stanno lentamente abbandonando. Promettimi che la farai pagare
a Voldemort- aggiunse, con un filo di
voce
La sua ora era arrivata e Chris non poté far altro che
osservarla mentre si spegnava. Purtroppo, i suoi poteri non erano
adatti a curarla e lui lo sapeva molto bene. Con il suo intervento,
aveva rimandato la morte di Tana di pochi minuti ma più di cosi
non poteva fare.
Peccato, gli sarebbe piaciuto scoprire qualcosa di più sul filo
conduttore che c’era tra Tana e Voldemort, ma il destino era
avverso e si erano ritrovati a un punto morto.
– Te lo prometto, Tana. Farò tutto ciò che è
in mio potere per sconfiggere Voldemort. Si pentirà di averci
usato come pedine- promise Chris, con tono deciso e solenne.
– Ci conto, altrimenti ti perseguiterò per il resto della
tua vita. Addio,
Chris-
- Addio Tana- sussurrò il conduttore, osservando la donna
chiudere gli occhi per sempre. Tana Elev era
morta.
– Ce l’ha fatta! Ce l’ha fatta!- esultarono Honey e
Chef, quando videro il conduttore alzarsi in piedi mentre il corpo
della donna rimase steso per terra.
In un attimo, videro quest’ultimo prendere fuoco ma non per mano
di Chris. Ma per mano di un’oscura figura che era appena apparsa
davanti agli occhi di un Chris che immaginavano essere esausto e che non poteva sopportare un altro incontro del
genere.
– Chef, chi è
quell’uomo?-
- Voldemort, il mago oscuro più potente che ci sia in circolazione. Per Chris, le cose si mettono male-
Il cuoco era l’unico che conosceva il reale potere di Voldemort,
L’aveva visto sul corpo dell’amico quando aveva
incominciato l’addestramento e sapeva che l’oscuro non
aveva pietà per nessuno.
– Peccato, era stata un’allieva strepitosa. Esattamente
come te, Chris- esclamò Voldemort che con uno schiocco delle
dita aveva fatto prendere fuoco al corpo della
donna.
– E’ molto coraggioso da parte tua presentarti qui dopo
tutto quello è successo. Dimmi la verità. Ti è
piaciuto vederci combattere l’uno contro l’altra, vero? Di
utilizzarci come due pedine per i tuoi
scopi-
-Bè, in effetti, è stato molto divertente, anche se
sapevo già che sarebbe andata cosi. Anche Tana lo sapeva e ha
voluto comunque eseguire i miei ordini-
-Non è possibile. Figuriamoci se lei voleva morire in questo
modo. Sei stato tu a fargli il lavaggio del cervello e a manipolarla
come ti conveniva. L’hai usata solo per salvarti dagli Inferi.
Che cosa nascondi di cosi importante da farti agire in questo modo?
Illuminami
-
- Già, lo sapevo che non ti sarebbe sfuggita una cosa del
genere. Soprattutto adesso che Tana ti ha messo la pulce
nell’orecchio. Ma per ora non posso dirti niente apparte una cosa-
- Cosa?
Parla-
- Tana era mia figlia e agiva per conto mio. Non siamo soli in
questo progetto. C’è una terza persona che è
coinvolta, ma di cui non puoi sapere il nome-
Eccolo li. Il filo conduttore che legava Voldemort a Tana ma adesso che
l’aveva scoperto era senza fiato e con una rabbia incontrollabile
che si propagava per tutto il suo corpo. Maledetto. Come aveva potuto
fare una cosa del genere alla propria figlia? Al sangue del suo sangue?
-Come hai potuto? Non t’importava niente di lei,
allora-
-Esatto-.
A quel punto, Chris non ci vide più dalla rabbia e, nonostante
la stanchezza che provava, si scagliò contro l’altro.
Ovviamente il suo era un tentativo goffo e Voldemort lo fermò
facilmente con un gesto della mano e facendolo cadere a terra,
facendogli sbattere con violenza il braccio ferito. Il conduttore si
morse le labbra e si portò una mano sulla ferita: accidenti,
perché tutti ce l’avevano proprio con il braccio che si
era infortunato? Non era giusto.
– Che peccato. Non sei nelle condizioni di potermi affrontarmi.
Aspetterò che ti sarai ripreso per poter dar vita a uno scontro
che si possa definire tale. A presto,
Chris-
Sotto lo sguardo arrabbiato del conduttore, Voldemort sparì in un vortice nero, senza lasciare traccia di sé.
Il conduttore, sempre tenendosi una mano sulla ferita e stringendo un
occhio per il dolore, si alzò in piedi e mormorò:-
D’accordo, Voldemort. E battaglia sia-
-Chris!- si senti chiamare dalla voce della sorella e poco dopo se la
ritrovò davanti, senza nemmeno un graffio e seguita da Chef.
– Per fortuna, state entrambi
bene-
-Noi sì. Anche se non si può dire lo stesso di te. Forza,
andiamo a curare queste brutte ferite prima che s’infettino. Con
tutta la terra che hanno preso, mi sembra incredibile che non si siano ancora
infettate-
-Sono solo graffi, Honey. Non ho bisogno di
niente-
-Ah, ne sei sicuro? E allora io potrei tranquillamente dare un colpo
qui che non sentiresti niente, vero?- intervenne Chef, mostrando un
pugno e avvicinandolo tranquillamente alla spalla dell’amico.
Quella ferita,
ovviamente.
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Capitolo 20 *** Il dopo battaglia ***
Il dopo battaglia
Davanti alla prospettiva di essere
colpito, il conduttore deglutì e cambiò subito idea.
Anche perché gli faceva male ovunque e si sentiva molto stanco.
Infondo, era il primo vero combattimento che affrontava e se
l’era cavata piuttosto bene. Doveva essere fiero di se stesso.
Senza l’aiuto di nessuno, Chris si diresse verso la villa e quasi
gli venne un colpo quando vide in che condizioni, riversava
l’edificio. Sospirò: ci sarebbe voluto tempo e denaro per
rimetterla a posto
– E cosi Tana è morta,
vero?-
-Si, mio signore. Tutto come
previsto-
-Bene. E Chris? Come se l’è
cavata?-
- Bene, anche se ha ancora molto da imparare. E penso che con la sfida che gli ho lanciato, farà progressi-
-Ottimo. Continua cosi,
Voldemort-
-Si, mio signore- rispose il mago oscuro, seduto sulla sua poltrona e
chiudendo la conversazione. Era soddisfatto: tutto stava andando
secondo i piani e presto ci sarebbe stata una nuova vittima: Chris
McLean.
- Stai fermo, Chris. Altrimenti, non riesco a medicarti- disse Honey,
pulendo un taglio superficiale sul petto del fratello, rimasto solo in
boxer e seduto sul divano.
Chef era andato a prendere tutto l’occorrente per medicare
l’amico e poi aveva lasciato soli i due fratelli in salotto. Lui
si sarebbe occupato di parlare con i lavoratori per riparare la villa
dell’amico mentre Honey a disinfettare e bendare le ferite del
fratello. Operazione che sarebbe stata più facile e veloce se
quest’ultimo fosse stato fermo al proprio posto senza agitarsi e
scansarsi, rendendogli cosi il compito difficile
– La fai facile tu. Non sei tu quella ferita. Ahia!-
ribattè il conduttore, quando la sorella posò un
batuffolo pieno d’alcol su un piccolo taglio sul
braccio.
– Già, è tutto grazie a te- mormorò Honey,
abbassando lo sguardo e prendendo un altro batuffolo dalla cassetta del
pronto soccorso. Sembrava triste e pensierosa e questo a Chris non
sfuggì.
– Honey, stai
bene?-.
– Eh, sì. Sì. Forza, girati che adesso pensiamo
alla ferita alla spalla-, si riscosse la sorella, scuotendo la testa e
cercando di nascondere il suo stato.
Non poteva pensare di ingannare colui che era considerato il re delle
menzogne soprattutto se quest’ultimo era suo fratello. Chris
aveva capito perfettamente cosa passava per la testa della sorella ma
decise di assecondare la sua richiesta senza dire niente. Sapeva che i
pensieri di Honey erano rivolti a lui. L’aveva fatta spaventare
quella sera ma ci sarebbe stato modo di parlare. Avrebbe aspettato che
la sorella finisse il suo
lavoro.
Subito, senti le mani della sorella lavorare sulla ferita e
sussultò leggermente quando lei posò il batuffolo sulla
ferità.
– Bene, abbiamo finito- esclamò Honey, applicando una fascia sulla ferita e rimettendo tutto a posto.
Chris si mise seduto e osservò la sorella tenere lo sguardo
basso e fisso sulla cassetta. Sembrava sul punto di scoppiare a
piangere da un momento all'altro e questo gli strinse il cuore e decise
di intervenire.
– Honey, guardami- niente, la sorella continuava a sistemare cose
come se niente
fosse
-Honey, perché non mi guardi negli occhi? C’è
qualcosa che ti turba, per
caso?-
La donna sussultò, colpita nel segno. Sapendo di non poter
mentire al fratello, alzò lo sguardo e incontrò gli occhi
scuri dell’altro.
Gli occhi gli diventarono lucidi e in meno di un secondo si trovava tra
le braccia del conduttore, con quest’ultimo che la stringeva
forte a sé e che gli accarezzava i capelli. Durante quella sera,
troppe volte aveva temuto di perderlo per sempre. Per fortuna lui si
era salvato ed era ancora lì insieme con lei, ma solo grazie
alla sua
immortalità.
Solo tra le sue braccia, la donna lasciò che le lacrime
scorressero sulle sue guance e mormorò:- Temevo di perderti per
sempre, Chris-
-Lo so, lo so. Ma come vedi le cose sono andate diversamente e non ti
devi dimenticare che tuo fratello, oltre ad essere un gran figo,
è anche immortale e super potente-
Alle sue parole, lei sorrise e ribattè:-Sei sempre il solito-
mentre gli dava un leggero schiaffetto sul braccio e sentiva lui
baciarle i capelli.
Anche lui rise e riprese ad accarezzarle i capelli prima che uno
sbadigliò uscisse dalla sua bocca. Cercò di nasconderlo
dietro a una mano, ma il gesto non sfuggi alla sorella che si
separò da lui ed esclamò:-Credo che sia ora che tu faccia
una bella dormita, Chris. Non preoccuparti, sarò qui nel caso
avessi bisogno di me-
-No. Non sono stanco- un altro sbadigliò gli sfuggì dalla
bocca e, sentendo che anche gli occhi sarebbero presto ceduti alla
stanchezza, non trovò altra scelta che sdraiarsi sul
divano.
La sorella lo copri con una coperta e, lasciandogli un bacio sulla fronte, sussurrò:-Riposa, Chris. Te lo sei meritato-
Si sedette sulla poltrona e guardò il fratello cedere alla
stanchezza e addormentarsi dopo pochi
minuti.
– Si è addormentato?- chiese Chef, ritornando in quel
momento nel
salotto
-Si, era stanco morto- rispose Honey, guardando con dolcezza il
fratello dormire
tranquillo.
– Bene, avrà bisogno di tutte le sue energie per
confrontarsi con
Voldemort.
Il conduttore dormi tranquillo per tutto il giorno, anche se
c’erano stati momenti in cui si agitava in preda al dolore e alla
febbre. Durante quei momenti, Honey cambiava la pezza sulla sua fronte
e l’osservava calmarsi leggermente mentre il suo respiro rimaneva
irregolare per poi regolarizzarsi quando lei gli passava una mano tra i
capelli per
calmarlo.
Grazie al suo aiuto e alle sue cure, Chris ritornò presto in
forma e si allenò in continuazione, crollando spesso sfinito sul
pavimento della sala allenamenti che aveva evocato lui stesso. L'aveva
fatto apposta per prepararsi al grande incontro con
Voldemort.
Sapeva che andava contro le indicazioni della sorella e
dell’amico ma lui aveva bisogno di farlo e cosi, dopo due mesi
intensi, il grande giorno era finalmente arrivato.
-Vedo che sei arrivato, finalmente. Ti eri perso, per
caso?-
-No, stavo solo preparando la mia strategia per eliminarti definitivamente- rispose Chris, trovandosi davanti a Voldemort.
I due avevano scelto di incontrarsi in una landa desolata, piena di
rocce e di sabbia ma senza la presenza di umani in modo da poter dare
il massimo. L’unica regola era che nessuno dei due si sarebbe
risparmiato.
La battaglia McLean e Voldemort aveva inizio e solo uno tra loro avrebbe vinto.
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Capitolo 21 *** Chris vs Voldemort ***
Chris vs Voldemort
I due si limitarono a studiarsi negli
occhi per alcuni minuti, immersi ognuno nei propri pensieri. Mentre
Voldemort era concentrato sul suo obiettivo, Chris stava pensando ai
motivi che l’avevano spinto ad accettare la sfida di colui che
era stato il suo maestro per mesi interi. Quante volte era stato sul
punto di morire per le ferite riportate durante i loro allenamenti
prima di imparare a controllare del tutto i suoi poteri? Tante ma ce
l’aveva fatta e adesso eccolo qua, a confrontarsi contro il suo
mentore per l’ennesima volta. Solo che stavolta c’erano in
gioco la salvezza dei suoi cari e la sua vendetta verso colui che aveva
manipolato e ucciso la sua stessa figlia pur di arrivare a
lui. Strinse i pugni in preda alla rabbia: no, avrebbe messo fine ai progetti dell’altro ad ogni costo.
– Non sarei mai voluto arrivare a questo punto, Chris. Sei stato
uno dei miei allievi
migliori-
-Sei stato tu a far in modo che le cose finissero in questo modo. Non
mi stupirebbe sapere che avevi previsto tutto questo fin
dall’inizio-
-Non ti mentirò su questo. Sì, avevo già previsto
tutto. Comunque, basta parlare e concentriamoci sul vero motivo che ci
ha spinto qua- ribattè Voldemort, assumendo la posizione da
attacco seguito a ruota da
Chris.
– Secondo te, ce la farà?- chiese Honey, guardando fuori dalla finestra del salotto con aria preoccupata
Anche se sapeva che il fratello era immortale, non poteva fare a meno
di preoccuparsi per lui. Certo, l’aveva visto sfinirsi dagli
allenamenti e dare tutto se stesso pur di riuscire nel suo intento ma
quello che si chiedeva era: sarebbe stato all’altezza del compito
che gli era stato
assegnato?
-Si. Sarà dura ma ce la farà- la rassicurò Chef,
entrando nel salotto con il pranzo e posandolo sul tavolino di fronte
al divano
– Speriamo bene- sussurrò la donna, staccandosi dalla
finestra e andando a sedersi sulla poltrona mentre Chef occupava il
divano.
Si erano scambiati qualche colpo magico ma per ora si stavano solo
riscaldando e i due combattenti lo sapevano bene. Senza la minima
traccia di sudore o di stanchezza, entrambi si rimisero l’uno di
fronte all’altro e Voldemort chiese:- Direi che il riscaldamento
è finito. Che ne dici di fare sul serio?-
-D’accordo-
Il bello doveva ancora arrivare e quello che il mago oscuro non sapeva
era che il conduttore aveva un asso nella manica. Durante i suoi
allenamenti, aveva scoperto che si poteva spingere ben oltre il livello
a cui era, diventando una vera forza della natura. E presto,
l’avrebbe scoperto anche Voldemort.
Un improvviso raggio verde lo distrasse dai suoi pensieri e il conduttore riuscì a schivarlo all’ultimo minuto.
– Mai distrarsi. E’ stata la prima regola che ti ho
insegnato,
ricordi?-
-- Certo che me lo ricordo. Cosi come mi ricordo tutto ciò che
hai fatto- rispose Chris, lanciando un doppio attacco elettrico verso
Voldemort
-E’ tutto qui quello che sai fare? Mi aspettavo di meglio da te,
Chris- disse il mago oscuro, fermando con una mano le due sfere e
rilanciandole verso il conduttore ma quest’ultimo era già
sparito.
– Vedo che sei migliorato, Chris. Ma con me questi giochetti non
funzionano-
Voldemort incominciò a guardarsi intorno alla ricerca del
conduttore ma niente. Non c’era traccia di lui. Improvvisamente,
sentì uno spostamento d’aria alla sua sinistra e
voltandosi in quella direzione lanciò un raggio rosso che non
fece altro che colpire una roccia a una cinquantina di metri da lui.
- Cosa c’è, Voldemort? Non avevi detto che questi
trucchetti non funzionano con te?- si senti la voce del conduttore
provenire dalla sua destra e l'oscuro lanciò un altro
attacco.
Anche questo andò a vuoto e Chris approfittò della
distrazione dell’altro per
colpirlo.
– Voldemort! Io sono qua!- urlò, comparendo qualche metro sopra la testa del mago.
Quest’ultimo ebbe appena il tempo di alzare di scatto la testa e
individuare Chris che fu intrappolato in un vortice di fuoco.
Il conduttore continuò a mantenere il controllo sul vortice
mentre scendeva a terra e si collocava proprio di fronte al nemico.
Solo con la forza mentale, Chris fece aumentare
d’intensità la forza dell’attacco ma se conosceva
Voldemort, sapeva che l’altro sarebbe sopravvissuto senza
problemi.
Infatti, non appena fece sparire il vortice, la figura del mago
comparve davanti ai suoi occhi, senza nemmeno una ferita o un graffio.
– Davvero pensavi che sarebbe bastato un solo attacco a
eliminarmi?-
- Certo che no. Non lo pensavo minimamente. Come si dice? L’erba cattiva non muore mai. E di sicuro non cosi facilmente-
-Hai ragione- confermò Voldemort, lanciando una sfera contro il
conduttore - Ma, non solo io sono il cattivo in questa storia-
-Cosa vorresti dire? Che anch’io sono cattivo come te?- chiese Chris, respingendo l’attacco
– Bè, i tuoi poteri derivano da un’entità e
non da una qualsiasi. Ma da Erebo, la personificazione
dell'oscurità.-
-Vuoi dire che dietro a tutta questa storia c’è
Erebo? E’ lui la terza persona coinvolta in tutto questo?-
- Non è un nostro problema questo, adesso. Abbiamo uno scontro in sospeso e poi tu non stai dando il massimo, vero?-
-Neanche tu per questo. Dopo tutte le ore in cui ci siamo allenati,
pensi che non riconosca quando ti stai trattenendo oppure no?-
- Vero. Basta trucchetti e limiti. Solo la nostra vera forza. Che ne
dici?
-
- D’accordo. Però stai facendo un grande sbaglio-
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Capitolo 22 *** La trasformazione di Chris ***
La trasformazione di Chris
-Perché dici questo, Chris?
Dovrei avere
paura?-
-Si, Voldemort. Dovresti, eccome se dovresti- rispose Chris, assumendo la posizione di combattimento.
Un’aura viola circondò il suo corpo e più il tempo
passava più questa divenne sempre più forte e oscura. Il
mago oscuro assistete impassibile alla scena che stava avvenendo
davanti a lui, ma dentro di sé era preoccupato. Preoccupato
perché riconosceva quello che stava accadendo, anche se non
immaginava che Chris sarebbe arrivato a quel punto. Non gli aveva
parlato della forma che poteva assumere quando superava il limite e si
lasciava andare ma a quanto pare l’altro l’aveva scoperto
da solo. Doveva immaginarselo da Chris.
Osservò il conduttore chiudere gli occhi ed espandere il proprio
potere. Una tempesta di polvere si alzò e il cielo si
oscurò. Nuvoloni neri e fulmini si abbatterono sulla zona e,
quando Chris aprì gli occhi, la tempesta di polvere
terminò con un ultimo colpo d’aria.
Un fulmine si abbatté proprio di fianco al conduttore e il mago
oscuro poté finalmente vedere gli occhi dell’altro,
rimasti fino a quel momento al buio. I suoi occhi erano diventati
dorati.
– Bene. Non mi aspettavo che arrivassi a questo punto, Chris-
-Già. Nemmeno io me l’aspettavo. Il vero combattimento
inizia
adesso-
Un potente tuono si fece sentire mentre i due combattenti si mettevano in posizione d’attacco.
Nel frattempo, Honey si era seduta sul divano e guardava fuori dalla
finestra. Una strana e bruttissima sensazione invadeva il suo corpo e
lei aveva paura che potesse essere legata al fratello.
No, non gli sarebbe successo niente di grave. Suo fratello era
immortale e inoltre era molto potente. Eppure c’era qualcosa che
non la convinceva, anche se non sapeva cosa.
-Honey, hai fame?- si senti chiedere da Chef, comparso in quel momento
in
salotto.
– No, Chef. Non ho
fame-
- Honey, sei preoccupata per Chris, vero? Non gli accadrà
niente,
tranquilla-
- Non so, Chef. Ho una strana sensazione e non mi piace per
niente-
Lo scontro tra Voldemort e Chris era continuato senza esclusioni di
colpi ed entrambi erano ricoperti di graffi e ferite ma superficiali.
Insomma, niente che avrebbe causato la morte dell’altro.
– Bè, sei migliorato Chris. Ma non sai cosa si nasconde
dietro a quella
forma-
-Cosa intendi dire?- chiese Chris, alzando un sopracciglio e
incuriosito
- Tu credi che quella forma ti aiuterà a sconfiggermi?
Bè, forse hai ragione ma non sai una cosa. La forma che hai
raggiunto è un’antica forma che veniva utilizzata da Erebo
prima della sua caduta per girare sulla Terra. Compariva sopratutto di
notte per poi sparire al sorgere del sole-.
– Tutto qui? Niente di cosi
eclatante-
- Prima di dire una cosa del genere, aspetta che finisca il mio racconto. O non t’interessa sapere di cosa si tratta?-
- No, continua pure- fece cenno di continuare il conduttore
all’altro
- Va bene. Cosa ti stavo dicendo? Ah, sì. Questa forma aumenta
sì il potere della persona che la usa ma anche altri effetti.
Più a lungo viene utilizzata, più questa assorbe energia.
Sai cosa significa questo?-
-No. Che morirò da un momento all’altro? Ti ricordò
che sono
immortale-
- E’ vero, lo sei. Ma c’è una persona che può
annullare i poteri che io ho
risvegliato-
- Cosa? E chi sarebbe?- chiese Chris, guardando l’altro negli
occhi- No. Non dirmi che…
-
Una voragine si aprì alle spalle di Voldemort e da essa
fuoriuscirono fuoco e fiamme nere. Chris la guardò con sguardo
preoccupato e ansioso e il mago oscuro ghignò e disse:-Esatto,
Chris. La tua trasformazione ha richiamato Erebo direttamente dagli
Inferi e ti farà piacere sapere che ti rimangono poche ore di
vita-.
Merda.
– Honey, cos’hai?- chiese Chef, guardando la sorella del
suo migliore amico alzarsi in piedi di scatto e con
un’espressione preoccupata sul volto
- Niente, Chef. E’ solo che…
-
-E’ preoccupata per suo fratello e fa bene a esserlo- si sentì una voce espandersi per tutta la casa.
I due sobbalzarono e si guardarono intorno alla ricerca del proprietario ma non videro nessuno.
- Tranquilli, non vi voglio fare del male.- ancora quella voce ma
questa volta davanti a loro comparve un uomo dagli occhi verdi e i
capelli biondi. Aveva una lunga barba ed era vestito con un paio di
jeans e una maglietta bianca.
– Certo, E noi dovremmo crederti? E poi vuoi dirci chi
sei?-
- Non c’è tempo per spiegare. Chris è in grave
pericolo-
Chef stava per ribattere quando Honey l’interruppe:- Che cosa
intendi
dire?-
-Chris rischia di morire se non interveniamo subito-
-E tu chi sei? E come fai a
saperlo?-
-Come faccio a saperlo? Io sono Ermes, il messaggero degli
dei-
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Capitolo 23 *** La rivelazione ***
La rivelazione
-Chris rischia di morire se non interveniamo
subito-
-E tu chi sei? E come fai a
saperlo?-
-Come faccio a saperlo? Io sono Ermes, il messaggero degli
dei-
Honey e Chef rimasero stupiti alla rivelazione dell’uomo. Non
potevano crederci. Di fronte a loro, si trovava Ermes, il messaggero
degli dei in
persona.
Bè, dopo tutto quello che era successo in questi anni potevano
addirittura
crederci.
– Sì, lo so cosa state pensando. Che è incredibile,
vero?-
- No- risposero in coro i
due
- Dopo tutto quello che è successo, non ci sorprende più
niente. A proposito, cosa intendi con Chris è in pericolo?-
aggiunse Honey, guardando l'altro negli
occhi
- Non c’è tempo da perdere. Vi darò tutte le
spiegazioni più tardi. Adesso andiamo- l'uomo fece per andarsene
ma fu bloccato dalla voce determinata e convinta di
Honey
-No. Io non mi muovo di qui finchè non mi dici cosa sta
succedendo. Se si tratta di mio fratello, voglio sapere il
perché è in pericolo e perché sei venuto da
noi-
Ermes tentennò e Chef decise di intervenire:- Ti conviene risponderle. Quando ci si mette, sa essere testarda-
La divinità spostò lo sguardo sul cuoco per poi
riportarlo sulla donna e, di fronte ai suoi occhi carichi di paura ma
anche di determinazione,
cedette.
– E va bene. Vi racconterò tutto ma non vi piacerà-
Honey e Chef si scambiarono uno sguardo per poi sedersi sul divano
mentre Ermes, camminando avanti e indietro per la stanza,
chiese:– Voi cosa sapete di
preciso?-
- Sappiamo solo che Chris è il discendente di Erebo, che i suoi
poteri sono stati risvegliati da Voldemort e che adesso stanno
combattendo l’uno contro l’altro. Apparte questo non
sappiamo altro-
- Quindi poco e niente. Va bene, incomincerò dall’inizio-
sospirò Ermes – Come certamente saprete, Erebo è la
divinità dell’oscurità e Chris il suo successore.
Prima di tradire gli dei e di esser gettato al centro della Terra,
Erebo aveva una forma umana che lo faceva apparire nel mondo umano. La
utilizzava solo di notte per portare i tipici mostri e per spaventare
le persone. Alcune le ha anche uccise ma la trasformazione ha effetti
negativi sulle persone che l’utilizzano. E questo è il
caso di
Chris-
-Il caso di Chris? Che cosa intendi
dire?-
- Chris ha utilizzato quella forma e ha richiamato Erebo direttamente
dagli Inferi. Ed è proprio questo il problema. Erebo può
togliergli i poteri e lui potrebbe…
-
-…morire?- continuò per lui Honey con il cuore in
gola.
– Sì. La trasformazione gli succhierà energia e lui
morirà- confermò lui, guardando la donna portarsi le mani
alla bocca mentre gli occhi gli si riempivano di
lacrime.
Chef posò una mano sulla spalla della donna e
sussurrò:-Stai tranquilla, Honey. Ci sarà un modo per
salvare Chris. Vero, Ermes?-
-Si e solo Honey è in grado di farlo- rispose Ermes, guardando la donna sollevare lo sguardo.
Nei suoi occhi, si leggeva speranza e il messaggero si senti quasi in
colpa di rivelarle la verità quando lei chiese:-Come?-
-Purtroppo per salvarlo, Chris deve prima morire. Tu hai il potere di
riportare in vita i
morti-
Dire che Honey era stupita era riduttivo. Non credeva alle proprie
orecchie. Lei? Una semplice umana aveva il potere di riportare in vita
i morti? Davvero
incredibile!
-Cosa? Come sarebbe a dire?- sussurrò con voce
sorpresa
-So che è difficile da credere ma è esattamente come ti
ho detto, Honey. Vedi, si dice che Erebo avesse una sorella e che fosse
l’esatto opposto del fratello. Se lui fa vittime, lei le riporta
in vita. Anche lei ha un successore e quella sei tu-
- Bè, in effetti ha senso. Ma se davvero esiste questa sorella
che fine ha fatto? Perché non è qui con noi?- intervenne
Chef
- Oh, diciamo che ha fatto una brutta fine. Agli dei, non è per
niente andato a genio che Lucs fosse la sorella di Erebo e
l’hanno fatta fuori. Prima di morire, Lucs mi ha consegnato
questa- rispose Ermes, tirando fuori una palla di luce. – Questi
erano i poteri di Lucs ma adesso appartengono a te, Honey. Sempre se
accetti-
-Accetto. Puoi contare su di me- rispose Honey, senza pensarci un
attimo.
– Honey, pensaci bene. Non ti sembra assurda tutta questa storia?
Prima la storia di Chris ed Erebo e adesso tu. Questi dei stanno
giocando con voi. Non gliene importa niente di voi- intervenne Chef
-Se fosse veramente cosi, pensi che Lucs abbia lasciato i suoi poteri
per niente? E poi si tratta di mio fratello. Mio fratello! Non una
persona qualsiasi. Quindi, realtà o no, aiuterò mio
fratello. E se per farlo, dovrò accettare la sua morte, allora
d’accordo. Lo farò-
-Bene. Adesso chiudi gli occhi. Devo risvegliare i tuoi
poteri-
- Farà male?- chiese Honey, chiudendo gli
occhi
-Da morire. Cerca di rilassarti e andrà tutto bene- rispose
Ermes, poggiando la mano con la sfera sul petto della donna.
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Capitolo 24 *** Il risveglio di Erebo ***
Il risveglio di Erebo
-Se
fosse veramente cosi, pensi che Lucs abbia lasciato i suoi poteri per
niente? E poi si tratta di mio fratello. Mio fratello! Non una persona
qualsiasi. Quindi, realtà o no, aiuterò mio fratello. E
se per farlo, dovrò accettare la sua morte, allora
d’accordo. Lo farò-
-Bene. Adesso chiudi gli occhi. Devo
risvegliare i tuoi
poteri-
- Farà male?- chiese Honey,
chiudendo gli
occhi
-Da morire. Cerca di rilassarti e andrà tutto bene- rispose Ermes, poggiando la mano con la sfera sul petto della donna.
Appena il messaggero aveva
appoggiato la mano su di lei, Honey aveva incominciato a urlare con
tutto il fiato che aveva in corpo. Un dolore intenso si era propagato
per tutto il suo corpo e, nonostante si sentisse sul punto di
abbandonarsi all’incoscienza, cercò di rimanere sveglia
per tutto il tempo che richiedeva l’operazione.
La vista le si era offuscata ma riuscì comunque a distinguere
Ermes che toglieva la mano dal suo corpo e che le sorrideva
rassicurante.
– Ce l’hai fatta, Honey. Adesso, i poteri di Lucs sono tuoi al cento per cento-
-Come ti senti, Honey?- le
chiese Chef, guardandola mettersi
seduta
-Magnificamente, Chef. Magnificamente- adesso Honey capiva come si
sentiva il fratello: potente e invincibile.
– Sono pronta. Andiamo a salvare mio fratello- la voce
della donna era determinata e nei suoi occhi brillava una luce tutta
nuova. Avrebbe salvato suo fratello e l’avrebbe fatto ad ogni
costo.
Chris assisteva immobile e
impietrito allo spettacolo che stava avvenendo davanti ai suoi occhi.
Dalla voragine, continuavano a fuoriuscire fuoco e fiamme nere ma non
solo, si accorse con terrore crescente il conduttore. Un’ombra
scura aveva iniziato a uscire dalla terra e le prime cose che Chris
notò furono degli occhi rossi scrutarlo con interesse e il
ghigno presente sulle labbra dell’oscura figura.
Una volta che l’ombra fu totalmente uscita fuori, Voldemort
s’inginocchiò di fronte a lui e disse:- Ben arrivato tra
noi, Signore-
–
Ottimo lavoro, Voldemort. Incominciavo a sentirmi stretto
laggiù, ma forse dovrei ringraziare anche colui che ha permesso
la mia uscita- rispose Erebo con voce soddisfatta, continuando a
guardare il conduttore.-E’ un vero piacere conoscere il mio
successore. Devo dire che te la sei cavata splendidamente,
Chris-
- Non proprio visto come sono andate a finire le cose. Scommetto che questo era il vostro piano fin dall’inizio-
- Oh, non te la prendere con te stesso. Hai solo fatto il tuo dovere-
cercò di rincuorarlo Erebo, godendo all’espressione
furente che era comparsa sul volto dell’altro – Ma non
è ancora finita. Adesso viene la parte migliore ma
prima…- aggiunse, girandosi per un attimo verso Voldemort con il
solito ghigno stampato sul viso.
Con uno schiocco di dita, il corpo di Voldemort prese fuoco sotto lo sguardo attonito del conduttore.
Mentre
il mago andava a fuoco, Chris poté giurare di aver visto
delle lacrime percorrere le sue guance e gli occhi spalancati dalla
sorpresa. Era chiaro che l’altro non si aspettasse una mossa del
genere da parte di Erebo a cui probabilmente aveva giurato
fedeltà. Nonostante l’espressione sorpresa, Chris si
aspettava una mossa del genere da parte della divinità. Infondo,
cos’altro poteva aspettarsi da
lui?
Quando il corpo di Voldemort sparì dalla loro vista, Chris ed
Erebo si scambiarono un’occhiata e quest’ultimo disse:- Non
ti vedo tanto sorpreso dalla sua morte,
Chris-
-
Bè, sei la divinità dell’oscurità.-
constatò Chris, alzando le spalle come se la risposta che aveva
dato non gli facesse né caldo né
freddo.
Erebo rise ed esclamò:-In effetti, hai ragione. Ma tornando a te, vedo che hai scoperto la mia forma segreta.-
-
Già. Anche se immagino che non mi servirà a nulla,
vero?-
- Vedo che Voldemort ti ha detto tutto. Quindi saprai anche che come
lui ha risvegliato i tuoi poteri, io te li posso togliere in qualsiasi
momento-
-Si.
Perché non lo
fai?-
-Perché
ti voglio proporre un
accordo-
-Che
genere di
accordo?-
-
Se diventi il mio braccio destro e mi raggiungi agli inferi, potrai
mantenere i tuoi poteri e le persone che più ami saranno
risparmiate. Che ne
dici?-
-
E se io
rifiutassi?-
-Oh,
opzione pericolosa e che non ti consiglio. Le persone a cui tieni
verranno ad una ad una torturate nei modi più atroci e
immaginabili
-
Chris digrignò i denti. Non poteva permettere che i suoi cari
soffrissero e venissero prese di mira da una divinità
psicopatica come Erebo.
– E dimmi una cosa. Se io prendessi il loro posto e tu mi torturassi, lasceresti in pace Honey e gli altri?-
Erebo stette in silenzio come a
valutare la proposta del conduttore che
continuò:- Tanto in un modo o nell’altro, sono destinato a
morire e cosi rispetterò anche l’altro accordo che mi hai
proposto-
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Capitolo 25 *** Tortura ***
Tortura
Chris
digrignò i denti. Non poteva permettere che i suoi cari
soffrissero e venissero prese di mira da una divinità
psicopatica come Erebo.
– E dimmi una cosa. Se io prendessi il loro posto e tu mi torturassi, lasceresti in pace Honey e gli altri?-
Erebo
stette in silenzio come a valutare la proposta del conduttore che
continuò:- Tanto in un modo o nell’altro, sono destinato a
morire e cosi rispetterò anche l’altro accordo che mi hai
proposto-
Alle parole del conduttore, Erebo ci rifletté un attimo su per
poi sospirare e dire:- Sarebbe davvero un peccato perdere un elemento
valido come te. Hai le qualità necessarie per diventare la nuova
divinità dell’Oscurità ma se hai proprio
l’intenzione di suicidarti… -
-Si, lo voglio- pronunciò Chris, convinto.
– D’accordo, allora. Come vuoi tu- scrollò le spalle
e chiuse gli occhi Erebo, preparandosi a far comparire tutto il
necessario
-Aspetta, cosa mi assicura che rispetterai la
parola?-
-Davvero mi credi cosi crudele, Chris? Mi offendi
cosi-
-Bè, hai appena bruciato vivo un mago e sei la divinità dell’Oscurità. Scusa se sono diffidente-
-Non potrei mai tradirti. Sei il mio successore e mi servi. Ti basta come garanzia?- rise Erebo, schioccando le dita.
– Vedrò di farmela bastare-
Nel frattempo, Honey ed Ermes erano in viaggio, diretti verso la radura, dove si stava svolgendo l’incontro.
Chef era stato contrario alla loro decisione di andare da soli e solo
l’intervento deciso e determinato di Honey l’aveva fatto
desistere dal proprio intento, ovvero quello di accompagnarli e aveva
promesso che sarebbe rimasto a casa.
– Ermes, mi senti?- proruppe una voce nella mente del messaggero
che riconoscendo la voce si affrettò subito a rispondere.
– Sì, capo. Sono in viaggio con Honey. Com’è
la
situazione?-
-Non è delle migliori, purtroppo. Erebo si prepara a torturare
Chris-
Il messaggero sussultò e Honey, accorgendosene, chiese:- Ermes,
è successo
qualcosa?-
Lui scosse la testa e sospirò. Sapeva che doveva dirgli la
verità, anche se sarebbe stata dolorosa. – Erebo si
sta preparando per torturare Chris-
Honey s’irrigidì a quelle parole. Non poteva essere
vero…
-Sbrighiamoci, allora- pronunciò, chinando la testa e facendosi
scendere i capelli davanti agli occhi. Ma nei suoi occhi non vi erano
lacrime bensì rabbia.
Erebo l’avrebbe pagata
cara.
Senza dire una parola, Ermes apri un passaggio che li avrebbe fatti arrivare sul luogo in pochi secondi.
Chris urlò con tutto il fiato che aveva in corpo quando
l’ennesima frustata colpi il suo corpo, già ricoperto di
strisce rossastre. Il suo corpo era stato incatenato a una ruota e uno
degli uomini di Erebo si occupava di torturarlo mentre la
divinità se ne stava seduta a guardare.
Il capo del conduttore si abbassò mentre quest’ultimo
riprendeva fiato. Gli faceva male dappertutto ma non avrebbe mai ceduto
di fronte ad Erebo. Doveva arrivare fino in
fondo.
– Allora, Chris, non hai ancora intenzione di cedere, vero? Ti
basta dire una sola parola ed io farò finire questa tortura-
-Scordatelo. Non permetterò che persone innocenti vengano coinvolte in tutto questo casino-
- Tsk. Cosa ti spinge a difendere cosi delle persone? Tu sei freddo,
sadico e incurante dei sentimenti altrui. Un comportamento del genere
non è da te-
-Bè, le persone
cambiano-
-Forse ma io so che non è cosi. Lo fai per la tua famiglia.-
ribattè Erebo, pronunciando con una nota di disprezzo
l’ultima parola. Nota che non sfuggì a Chris ma non
poté dire niente perché la divinità
continuò:- La famiglia è solo un peso e gli affetti una
perdita di tempo-
- Su questo non sono d’accordo con te. Ma forse tu ti senti cosi
perché sei stato tradito dalla tua. - Chris vide un lampo di
rabbia attraversare gli occhi dell’altro e capì di aver
centrato il punto. – Ho ragione,
vero?-
-Basta cosi. Torniamo a te e alla tua tortura- rispose Erebo, facendo
sparire il suo uomo e ghignando davanti alla faccia stupita del
conduttore – Oh, non preoccuparti. Adesso tu ed io ci
divertiremo-
Chris tremò leggermente dalla paura. Cos’aveva in mente
Erebo?
La risposta alla sua domanda arrivò pochi minuti dopo quando
l’altro posò le sue mani sulla sua testa e disse:-Sai cosa
c’è di peggio della tortura fisica? Quella mentale-.
Il conduttore gridò dal dolore finchè non perse
conoscenza e si ritrovò in un luogo oscuro.
Incominciò a osservarsi intorno e a un certo punto vide la
figura di Honey materializzarsi davanti ai suoi occhi.
– Honey...
-
-Chris, il fratello prodigio, colui che crede di poter salvare le persone. Non sai quanto ti sbagli-
- Che cosa intendi
dire?-
- Che cosa intendo dire? Te lo dico
subito. Tu sei convinto di fare del bene, vero? Bè, sappi che
non è cosi. Riflettici bene. Quante persone sono rimaste
coinvolte per colpa tua? Quante volte ho rischiato io stessa di morire?
E’ tutta colpa tua. Tua e dei tuoi stupidi poteri!-
-Honey, io…- sussurrò Chris, colpito dalle parole della sorella. Aveva ragione. Tremendamente ragione.
Le parole che Honey pronunciò
in seguito frantumarono in mille pezzi il cuore di
Chris
- Sai cosa ti dico? Mi vergogno di
avere un fratello come te. Non voglio avere più niente a che
fare con te e sappi che non ti ho mai voluto veramente bene. Per me,
sei morto-
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Capitolo 26 *** Zeus ***
Zeus
-Honey, io…- sussurrò Chris, colpito dalle parole della sorella. Aveva ragione. Tremendamente ragione.
Le parole che Honey pronunciò
in seguito frantumarono in mille pezzi il cuore di
Chris
- Sai cosa ti dico? Mi vergogno di
avere un fratello come te. Non voglio avere più niente a che
fare con te e sappi che non ti ho mai voluto veramente bene. Per me,
sei morto-
Chris rimase in silenzio con gli occhi spalancati e fissi di fronte a
lui. Ma non ebbe il tempo di dire qualcosa che la figura di Honey prese
a svanire e al suo posto comparve la donna che amava di più al
mondo. Sua madre. Sembrava molto arrabbiata con lui e, infatti, pochi
minuti dopo la donna apri la bocca e
pronunciò
- Chris, sai cosa provo verso di te?-
Alla risposta negativa del
conduttore, continuò:-No? Allora te lo dico subito. Delusione e
rabbia. Pensavo di aver cresciuto un ragazzo per bene ma mi sbagliavo.
Sai cosa ti dico? Che sarebbe stato meglio per tutti se tu non fossi
mai nato! Sei solo un mostro! -
A quelle dure parole,
il conduttore cadde in ginocchio con le lacrime agli occhi. Incapace di
dire una sola parola. Sua madre e sua sorella avevano ragione: era solo
un
mostro.
La figura della donna sparì e una risata si propagò nello
spazio circostanze. Richiamato dalla risata di Erebo, Chris
rialzò il viso e nei suoi occhi si leggeva tantissima rabbia
mista a stanchezza.
– Sei solo un essere spregevole e
nauseante-
- Oh, Chris, cosi mi offendi. Non ti stai divertendo? E poi siamo solo
all’inizio-
Nel frattempo, Honey ed Ermes erano finalmente arrivati sul luogo dello
scontro. Si nascosero dietro a una roccia e lo spettacolo che si
ritrovarono di fronte agli occhi fece gelare il sangue a entrambi.
Soprattutto a Honey, che strinse forte i pugni alla vista del fratello
incatenato e torturato da quello che lei riconobbe essere Erebo
– Dobbiamo fare qualcosa- disse sottovoce e con
rabbia.
– Non possiamo fare niente – rispose nello stesso modo
Ermes
Gli occhi di Honey scattarono verso di lui e il messaggero tremò
di fronte alle saette e all’odio che trasmettevano.
– Che cosa vuol dire che non possiamo fare niente? E’ mio
fratello quello incatenato laggiù! Ed io posso salvarlo. Mi hai
detto tu stesso che ho dei poteri e che sono in grado di
farlo!-
- E’ vero ma ti ho anche detto che Chris deve prima morire.
E…-
- In questo momento, Chris è ancora vivo. Erebo si sta solo
divertendo con lui- spiegò una voce alle loro spalle e che Ermes
riconobbe subito.
I due si girarono verso la fonte della voce e, sotto gli occhi stupiti di Honey, il messaggero s’inginocchiò.
– Ben arrivato, capo. Ti presento Honey. Honey, ti presento Zeus - fece le dovute presentazioni Ermes
Honey spalancò gli occhi: di fronte a lei, si trovava Zeus, il
capo degli dei in persona. Aveva l’aspetto di un uomo maturo con
una folta barba e i capelli fluenti che gli scendevano sulle spalle. Il
suo aspetto incuteva rispetto e timore e in una mano stringeva la sua
arma preferita, il fulmine. Su una spalla, era appoggiata
un’aquila.
Ma la sorpresa durò poco e Honey disse:- Che cosa intende
dire?-
- Erebo non sta torturando tuo fratello solo fisicamente ma anche
mentalmente. Probabilmente in questo momento, Chris sta vivendo i suoi
peggiori incubi-
- E noi cosa possiamo fare?-chiese Honey, con il cuore in gola
- Purtroppo niente. Però posso affrontare Erebo mentre voi due vi occupate di liberare Chris-
- Facciamolo- accettò senza pensarci due volte,
Honey.
– Anche se dovessimo riuscirci, dovremmo comunque aspettare che
Chris muoia per salvarlo. E potrebbe anche esserci la
possibilità che dovrai essere tu stessa a dare il colpo di
grazia a Chris. Sei sicura di voler uccidere tuo fratello pur di
salvarlo? -
A sentire quelle parole, la sicurezza di Honey vacillò. Che cosa
fare? Era disposta a uccidere Chris pur di salvarlo? La risposta era...
-Si, ma solo se
necessario-
-D’accordo. Facciamolo
allora-
Mentre Ermes, Zeus e Honey preparavano il piano di salvataggio, Erebo
continuava a infierire sul corpo di Chris, ormai segnato non solo da
ferite fisiche ma anche mentali. Era ridotto a uno straccio ma,
nonostante tutto, continuava a fissare con rabbia
Erebo.
Quest’ultimo trovava molto divertente la situazione e, proprio
quando stava per infliggere l’ennesima frustata, fu sbalzato
all’indietro da una forza misteriosa.
Sotto gli occhi stupiti di Chris, Erebo si rialzò da terra e
guardò con aria furente la figura che si trovava davanti a lui.
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Capitolo 27 *** Legame fraterno ***
Legame fraterno
– Zeus, da quanto tempo.
Come vanno le cose? – s’informò Erebo, pronunciando
con disprezzo il nome del fratello
- Bene. Ma non grazie a
te-
- Già, sai ero un pochino impegnato. Essere il capo degli Inferi
è un lavoro
sfiancante-
Vedendo che Erebo era totalmente assorbito da Zeus, Ermes e Honey
decisero di approfittare della situazione e si avvicinarono alla ruota
a cui era legato Chris.
Alla vista delle numerose ferite che percorrevano il corpo del
conduttore, a Honey gli si strinse il cuore e dovette trattenersi dallo
scoppiare a piangere mentre, con mani tremanti prendeva il fratello tra
le braccia.
Lei ed Ermes si allontanarono velocemente e si rifugiarono dietro a una
roccia abbastanza lontana dal punto in cui si stavano affrontando Zeus
ed Erebo.
Quando fu posato a terra,
Chris emise un gemito di dolore e apri lentamente gli occhi. La prima
cosa che vide fu la figura della sorella inginocchiata di fianco a lui.
– Honey…- mormorò il conduttore, con voce
debole
- Sì, sono io, fratellone- confermò la donna, prendendo
la mano del fratello tra le sue e facendo un debole sorriso.
– Che cosa ci fai qui? E’ pericoloso- ebbe la forza di dire
Chris, prima di tossire
sangue
- Shhh, non parlare. Risparmia le forze. Presto, dovrai confrontarti
con
Erebo.-
- Che… cosa… intendi…
dire?-
- Anch’io ho dei poteri, fratellone. Ma per poterli usare tu
devi… ecco devi… - la donna non riuscì a
concludere la frase che delle lacrime presero a scorrergli dagli occhi.
– Devo morire, vero?- capì Chris dalla reazione
della
sorella.
– Si- annui la donna – Solo che dovrò essere io a
darti il colpo di grazia. Zeus, mi aveva avvertito di questa
possibilità. Gli avevo detto che l’avrei fatto ma non
posso. Non
posso.-
- Perché non puoi? E’ colpa mia se ti trovi in questa
situazione-
- Perchè sei mio fratello e non ti ritengo responsabile di tutto
questo-
A quelle parole, a Chris fu tutto più chiaro. Quello che gli
aveva fatto vedere Erebo non era altro che una farsa. Una truffa per
spingerlo ad arrendersi e abbandonare tutte le persone che gli volevano
bene.
Adesso sapeva cosa doveva
fare.
– Fallo, Honey. Uccidimi- pronunciò il conduttore,
deciso
- Non posso, Chris. E se non dovesse funzionare?-
- Abbi fiducia in te stessa, Honey. I tuoi poteri funzioneranno e combatteremo insieme questa battaglia. Io ho fiducia in te-
Honey s senti più leggera. Forse era proprio il bisogno di
sentirsi dire quelle parole a frenare la donna e adesso che sapeva che
il fratello la sosteneva come sempre avrebbe eseguito quel difficile
compito.
– D’accordo, fratellone. Ti voglio
bene-
- Anch’io, Honey.
Anch’io-
Nel frattempo, lo scontro tra Erebo e Zeus imperversava senza
esclusioni di colpi. Il fatto di essere fratelli faceva in modo che
entrambi conoscessero in anticipo l’uno le mosse dell’altro
e rispondessero di conseguenza.
Riposizionati uno di fronte all’altro, i due si guardarono negli
occhi ed Erebo chiese:- Cosa c’è, Zeus? Sei stanco per
caso?-
- No, Erebo. E
te?-
-Per niente. Perché non poniamo la parola “fine” a
questa
battaglia?-
-Proprio tu che gli hai dato il via adesso ti tiri indietro? Dopo che
hai coinvolto persone innocenti nei tuoi scopi e le hai fatte uccidere?
Non pensarci
neanche-
- E’ vero la colpa è mia. Ma lo sai perché?
Perché ho fatto tutto questo? Per vendicarmi di tutto quello che
mi hai fatto. Eravamo una famiglia e tu non ci hai pensato su due volte
prima di spedirmi laggiù, negli
Inferi.-
- Mi dispiace per quello che ti ho fatto, Erebo. Sei e rimani mio
fratello-
-Davvero? Ti dispiace anche per quello che hai fatto a Lucs? Era nostra sorella e tu l’hai uccisa.-
-Si e non sai quanto mi pento di averlo fatto. Ma nostro padre aveva
impartito ordini ben precisi su coloro che si ribellavano e tu lo sai-
- A nostro padre non importava niente dei suoi figli se li spingeva a
uccidersi tra di loro. E’ per questo che mi sono ribellato.
Bizzarro, vero? Io, la divinità dell’Oscurità, alla
fine ho un cuore-
-Si, molto bizzarro. -
interruppe la conversazione tra i due fratelli una voce familiare a
Erebo che si girò verso la direzione da cui proveniva e si
ritrovò davanti…
-Chris, sei vivo. E sei anche in gran forma,
vedo-
-E già. Ed è tutto merito di questa donna- sorrise Chris,
in piedi su una roccia totalmente illeso e con una donna al suo fianco.
– Com’è possibile? No, non dirmi che…
-
- Sì. Anche lei ha dei poteri- annui il conduttore, iniziando ad
avvicinarsi alla divinità con la sorella al seguito
- Zeus, cosa significa tutto questo? Com’è possibile?- si
rivolse al fratello
Erebo.
– Nostra sorella, prima di morire, aveva affidato i suoi poteri a
Ermes affinché li custodisse fino a quando non avrebbe trovato
il suo degno successore. E quando tu hai designato Chris come tuo
successore…-
-… è venuto fuori anche quello di Lucs.
Perché?-
-Perché? Quei due sono fratelli e il loro rapporto è
uguale a quello che avevate tu e Lucs. Vi aiutavate e sostenevate a
vicenda. Tu la proteggevi e lei cercava la tua protezione, anche se
aveva altri fratelli. E sai perché? Perchè eravate le due
facce della stessa medaglia. Pensaci bene, Erebo e ti accorgerai che
è vero-
Erebo ripensò a quello
che avevano passato lui e sua sorella. La loro vita non era stata
facile: ultimi dei figli, avevano dovuto imparare a fare affidamento
l’uno sull’altro e cosi avevano sviluppato un legame
speciale. Un legame che riconobbe vedendo Chris prendere la mano della
donna e rivolgergli un sorriso d’incoraggiamento a cui lei
rispose.
Chris e Honey si prepararono a
lanciare un ultimo colpo, combinando i loro
poteri.
Anche se i poteri di Honey erano soprattutto curativi, potevano anche infliggere dei danni se la persona era ancora viva.
I due l’avevano scoperto da Ermes dopo che Chris si era
risvegliato e avevano deciso di combinare i poteri di
entrambi.
Dalle loro mani messe una di fianco
all’altra, si creò un fascio di luce che si diresse
velocemente verso Erebo che ebbe appena il tempo di rendersene conto e
di urlare prima che il fascio lo colpisse e non lasciasse alcuna
traccia di
lui.
Avevano vinto. Avevano vinto grazie al loro legame. Al loro legame
fraterno.
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