Romeo e Cenerentola

di R i n g m a s t e r
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo ***
Capitolo 2: *** Capitolo uno ***
Capitolo 3: *** Capitolo due ***
Capitolo 4: *** Capitolo tre ***
Capitolo 5: *** Romeo ***
Capitolo 6: *** Capitolo cinque ***
Capitolo 7: *** Capitolo sei ***
Capitolo 8: *** Capitolo sette ***
Capitolo 9: *** Capitolo otto ***
Capitolo 10: *** Capitolo nove ***
Capitolo 11: *** Capitolo dieci ***



Capitolo 1
*** Prologo ***


(Rin)
Uno, due, tre, quattro, cinque, sei, sette, otto, nove, dieci, undici, dodici, tredici, quattordici, quindici, sedici. Sulla torta traboccante di panna e mirtilli ci sono ben sedici candeline. Oggi è il mio compleanno. E’ anche quello di Len. Lui ha già spento le sue candeline. La sua torta giace accanto alla mia, intoccata. Stanno tutti aspettando.  Mamma, papà, Len, mi guardano fiduciosi, aspettando che prenda un bel respiro e soffi via le fiamme da queste candele gialle. Ma io non voglio. Non voglio compiere sedici anni. So che se lo faccio, se spengo queste fiamme, questi fuochi fatui che rappresentano tutta la mia infantile fanciullezza, sarò un’adulta. La cosa non mi suonerebbe così disperatamente orribile, se non sapessi che andrò in sposa a qualcuno. Fisso gli occhi sulla torta e provo a immaginarmelo, il mio sposo; vedo una persona senza volto e senza nome, la mano tesa verso di me, il sorriso gigantesco. Sarà una persona che non conosco, un qualcuno che non amo. I miei occhi scivolano su Len, il mio gemello, l’esatto contrario del mio sposo: superficialmente avevo scambiato la sua espressione per una copia perfetta di quella che vedo ora sul volto dei miei genitori, ma a un secondo sguardo, più attento, vedo i suoi occhi che brillano meno del solito, vedo la preoccupazione celata dietro quel sorriso magnifico. Lui ricambia il mio sguardo, e i suoi occhi mi segnalano ostinati di ‘fare quel che devo fare.’ Così prendo un bel respiro e spengo le candeline, tutte in un solo soffio. Nella stanza cala il buio. Mamma accende le luci, che fino ad un attimo fa erano spente, e con un sorriso mi dice:
-Esprimi un desiderio, svelta!-
Guardo quella torta viola e bianca.
“Vorrei che tutti voi foste felici, e abbiate ciò che desiderate.” penso, abbassando le ciglia e abbozzando un sorriso, che però cela in sé la tristezza.

^^^Nel prossimo capitolo di Romeo e Cenerentola…^^^

*musichetta misteriosa, prego*
Io: Rin farà la conoscenza del suo futuro marito …
Rin: Chi sarà?! Dimmelo, devi dirmelo! Non posso aspettare! *mi maltratta*
Len: E’ logico che Rin voglia saperlo! Conoscendoti, quando aggiornerai questa fic saremo già tutti sposati, non solo Rin.
Io: Ragazzi, se mi dite così, starò tutta stanotte sveglia a scrivere per i sensi di colpa che mi state facendo venire...
Len: Secondo me si addormenta…
Rin: …col telefono in mano, già...
Io: Smettetela! Scriverò questo dannato capitolo, stanotte, anche a costo di diventare un dannatissimo zombie!Uhm, comunque…vi è piaciuto il prologo?
Rin: Mah … Io non ho ben capito perché all’inizio c’è il mio nome fra parentesi!
Io: E’ perché tu narri in prima persona. Nel prossimo capitolo ci sarà il nome di Len, perché sarà lui a narrare in prima persona.
Len: Figo!
Io: Ci vediamo al prossimo aggiornamento, ciao!
Rin&Len: …Alla prossima! E ricordatevi di lasciare una recensione!

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Capitolo 2
*** Capitolo uno ***


(Len)
Io e Rin siamo sulla strada di casa, di ritorno dalla scuola. Siamo allegri, scherziamo e bisticciamo: è tutto come sempre. Mentre cammino fisso l’asfalto e con i piedi continuo a trascinarmi dietro a forza di calci una lattina di Coca Cola. Arriviamo al portone. Spedisco la lattina sul giardino dei vicini, e mi becco un’occhiataccia da parte di Rin.

-Che c’è?- faccio spallucce io, con  una faccia angelica.

Suoniamo al campanello, ma mamma e papà non ci aprono. Devono essere fuori a pranzo o qualcosa di simile. Scavalco agilmente il cancello e metto una mano nel vecchio annaffiatoio di metallo, cercando le chiavi di riserva.

-Ehi, ed io?- si sbraccia Rin dall’altra parte del cancello. –Non sono capace a scavalcare.- si imbroncia ed arrossisce.

Io esplodo in una risata.

-Non c’è niente da ridere.- mi ricopre di occhiatacce. –Aiutami, piuttosto.-

Tende le esili braccia bianche al cielo, in attesa che io la afferri. Mi infilo le chiavi in tasca e mi appoggio alla recinzione, poi le faccio scivolare le braccia intorno ai fianchi e la sollevo in aria, facendola passare con attenzione oltre le sbarre di ferro.

-Sai Rin, di solito in queste situazioni si dice che “la ragazza pesava quasi niente” … invece tu pesi un quintale!- la prendo in giro io, sbuffando per lo sforzo.

-Tu sì che sai come trattare le donne, Len!- replica lei, dimenandosi tra le mie braccia. –E poi … non è vero che sono grassa! Sei tu che non hai muscoli.- si infuria e tenta di mollarmi un ceffone, ma per il movimento brusco io perdo l’equilibrio e crollo a terra, trascinando Rin con me nella caduta.

Finisce esattamente sopra di me, la sua testa rimbalza sul mio petto, i suoi capelli color dell’oro mi solleticano il viso e, quando  si scosta ed incontro il suo sguardo, nei suoi occhi intravedo un bagliore malizioso. Ci fissiamo per secondi che mi sembrano secoli, fin quando Rin fa leva sui gomiti, si scrolla il terriccio dalla gonna della divisa scolastica e si alza in piedi guardandomi severa:
-Vedi? Sei debole. Non riesci neanche a reggerti in piedi!- sogghigna, chinandosi nuovamente su di me, piantando gli occhi azzurri nei miei.

Io le restituisco lo sguardo,perplesso: è vicina, troppo vicina, mi domando che cosa abbia intenzione di fare... E quando mi fruga nelle tasche dei pantaloni, afferra le chiavi e si reca ad aprire la porta, mi sorprendo di essere rimasto deluso.
“Che stupido! Ma insomma, che ti aspettavi? Che ti baciasse?” Mi prendo mentalmente a schiaffi: solo aver pensato quella cosa assurda mi riempie di smarrimento. “Ma tu guarda che vado a pensare!” Mi alzo da terra e seguo Rin in casa.

-Aaah! Len, aiuto! C’è qualcuno in casa! E’ un ladro! Len!- Seguo la voce di mia sorella con il cuore in gola, e la trovo in salotto che sta prendendo a zainate  un tizio dai capelli viola lunghissimi.

-Aspetta! Fammi spiegare!- Tenta di proferir parola il tipo, proteggendosi il viso con le mani.

-Rin … non mi sembra un ladro!- intervengo io a favore dell’uomo.

Rin sgrana gli occhi e posa lo zaino a terra. –Non … Non sei un ladro?- chiede.

-Beh … no.- risponde quello.

-Oh, mi dispiace così tanto!- si scusa Rin completamente mortificata; crolla a terra e si prodiga in mille scuse.

-E quindi chi saresti? Che ci fai in casa nostra?- domando intanto io.

All’improvviso mamma esce a sorpresa da una porta scorrevole. –Oh, cari, già a casa? Avete suonato? Credo di non avervi sentito, ero impegnata a cucinare a cucinare e …- si rivolge poi al tizio viola. –Vi siete già presentati?-

-No.- dice quello.

Mamma si avvicina a Rin e le prende una mano. La mia gemella batte le palpebre stupita.

-Rin …- Mamma conduce la mano di lei tra quelle del tizio viola. –Lui è il tuo futuro marito: Gakupo Kamui!-

^^^Nel prossimo capitolo di Romeo e Cenerentola…^^^

Io: Rin farà la conoscenza del suo futuro marito …
Rin: Questo l’hai già detto...
Io: Ah...sì? B-beh... è perché per adesso l’hai solo visto, però ancora non lo conosci!
Len: Questo capitolo non mi è piaciuto.
Rin: Geloso, eh? Ero talmente preoccupata di come sarebbe stato il mio futuro sposo ed invece è fantastico! Tra noi due le cose belle tendono a succedere a me,eheh! Ed ho anche una mia teoria al riguardo: io sono educata con le persone e perciò vengo ricompensata, tu fai il maleducato e gli getti le lattine nel giardino, perciò non vieni ricompensato! Potevi pensarci, prima di farlo! Quindi ora non essere geloso!
Len: Io geloso? Di quel mezzo gay di Gatsupo, Gakupo, o come cavolo si chiama? Mai!!
Rin: Non è "mezzo gay"! Io lo trovo piuttosto affascinante invece!
Len: *imbronciato* Vabbè. Qualche altro spoiler sul prossimo capitolo, Mhary? Qualcosa su di me? Chessò, una fidanzata sexy …
Io: Eheheh! Posso solo dirti che ci sarà una brutta notizia per te, Len! Ahiahi.
Len: Eh no, però! Non è giusto!
Rin: Ahaha, vedi Len? Te l'avevo detto! E tanto per cominciare, direi che ora fili a raccogliere quella lattina...
Len: Okay...
Io: Ci vediamo al prossimo cappy! E ricordatevi di recensire!
Rin&Len: Ciao!

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Capitolo 3
*** Capitolo due ***


(Rin)
Io, Len, papà, mamma e Gakupo ce ne stiamo seduti attorno al tavolo. Stiamo mangiando, l’unico un po’ in disparte è Len, che se ne sta a testa bassa chino sulla ciotola di riso ad infilzare i chicchi con le bacchette e a tirarli di nascosto tra i lunghi capelli di Gakupo. Io faccio finta di niente per un po’, poi gli chiedo:
-Len, non hai fame? Strano non è da te! Mangia qualcosa, dai!-

Gli occhi di tutti sono puntati su di lui, così il mio gemello è costretto ad interrompere la sua attività ricreativa e ad incominciare a mangiare anche lui come tutti.

-Sono contenta che tutti voi abbiate accolto Gakupo nella famiglia con serenità!- dice mamma sorridendoci con approvazione.

-Chi l’ha detto che l’abbiamo fatto?- esclama Len, masticando rumorosamente.

-Len Kagamine!- esplode papà. –Non ti permetto di parlare così!-

-Sto solo esprimendo la mia opinione.- replica lui. –Questo tizio non mi piace nemmeno un po'.-

-E almeno hai una giustificazione decente per affermare ciò?- replica papà, sforzandosi di tornare ad un tono di voce normale.

-E' molto semplice. Non permetterò che nessuno si avvicini a mia sorella contro la sua volontà. Questo è tutto.- Len calcia via la sedia, si alza di scatto e se ne va.

Mamma e papà si scambiano uno sguardo intenso e pensoso. Questo sguardo non mi piace. Sembra quasi che si stiano dicendo con gli occhi “E’ arrivato il momento.” Ma il momento di cosa? Papà si alza e segue Len. Mamma fa lo stesso. Io non sapendo bene cosa fare, resto qui seduta, in silenzio, con Gakupo che mi fissa e che probabilmente si starà domandando che razza di sposa timida gli sia capitata. Lui invece è così disinvolto…

-Ehm, quindi … Così ci sposiamo.- dico impacciata. Non sono mai stata brava a fare nuove conoscenze. Tutti gli amici che ho sono amici di vecchia data, che conosco praticamente da quando sono nata.

-Eh già.- commenta lui placido, bevendo un sorso d’acqua.

-Mi hai scelta tu o i tuoi genitori …?-

-I miei genitori.-

-E tu sei contento della scelta?- arrossisco io.

-Sì.- mi sorride lui. Ha un sorriso bianchissimo.

Sorrido di rimando, e d’un tratto mi accorgo che ho finito il mio riso da un pezzo. –Oh beh, io dovrei … A quest’ora faccio sempre i compiti.- dico, tormentandomi con le dita una ciocca di capelli. –E immagino che tu non vorrai stare tutto il pomeriggio a guardarmi fare a pugni con un paio di equazioni, no?-

-Mh, magari un’altra volta, eh?-

Io ridacchio. –Okay.-

Lo saluto e aspetto che esca dalla porta, prima di alzarmi di fretta per poi andare ad origliare dalla porta della camera mia e di Len ciò di cui stanno discutendo i miei genitori e il mio gemello.

-Non ti devi intromettere in questa cosa. Non ti riguarda. Se non lo capirai da solo te lo faremo capire noi! Tua sorella è grande ora, non ci arrivi da solo? Dovresti comportarti anche tu da adulto, visto che avete la stessa età! Non ha più bisogno della tua protezione! Sarà Gakupo a dargliela!- sta blaterando mio padre.

-Devi farti da parte!- rincara mamma. –Sappiamo quanto le vuoi bene, ma non è così che devi dimostrarlo!-

-Non le voglio bene, okay? Io la amo!-

Il mio cuore perde un battito. Che sta dicendo? Intende dire che mi ama come si può amare una sorella, giusto? Certo, non può essere altro che così.

-Smettila, stai diventando morboso, Len. Ora la smetti con queste sciocchezze, e sarà bene che cominci a prendere un po’ le distanze da Rin. Presto dovrà trasferirsi da Gakupo, e sarà meglio per te che tu non la faccia sentire a disagio.- aggiunge mamma.

Trasferirmi da Gakupo? Cosa?! A questo non avevo proprio pensato. Nella mia testa avevo sempre dato per scontato che Len mi sarebbe stato vicino per tutta la vita, e invece ora i nostri genitori vogliono separarci. Questa cosa non mi piace neanche un po’.

-Proprio per questo d’ora in poi tu e Rin dormirete in stanze separate. Ormai siete troppo grandi per dormire ancora insieme, no? E inoltre tra una settimana mi accompagnerai a lavoro all'estero. Partiremo per un lungo viaggio che ti farà chiarire le idee spero, e tornerai qui solo nel giorno del matrimonio. Così non potrai intrometterti.-

-Cosa?! No!-

-Mi dispiace, Len. E’ necessario.-

Sento dei passi avvicinarsi alla porta scorrevole così modulo una faccia inespressiva e faccio qualche passo indietro nel corridoio per fingere di aver appena finito di mangiare.

-Ehm … è tutto okay?- chiedo avvicinandomi.

-Sì, certo.- mi sorride mamma. –Stavamo solo dicendo a Len che d’ora in poi dormirete in stanze separate. Non è un problema per te, vero?-

Perché con me usa questo tono morbido? Con Len è stata così dura…

-Beh …- Certo che per me è un problema. Sono così abituata a Len che non riuscirei a dormire senza di lui. L’unico modo che conosco per addormentarmi, l’unica maniera fin da quando ero piccola, è stata guardare il suo viso, mentre dorme, accanto al mio. Ma tutto ciò non lo dico. Temo di sembrare ridicola, patetica, ma sopratutto temo che mamma possa perdere quel tono gentile anche con me.

–No, va bene così.-

^^^Nel prossimo capitolo di Romeo e Cenerentola...^^^

Io: Len e Rin passeranno una bella nottata...
Rin: Ehi! Che intendi?! *arrossisce*
Len: *tutto felice* Ha semplicemente detto 'una bella nottata' non 'una notte di incesto selvaggio' ! Keep calm, non è ancora il momento!

Rin:Ti darò tanti schiaffi. Ma proprio tanti tanti. *malmena Len*
Io: Ah, l'amore ...*spera che Rin non l'abbia sentita altrimenti potrebbe finire male* Ci vediamo al prossimo aggiornamento! Un ringraziamento a tutti quelli che hanno recensito la mia storia finora!

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Capitolo 4
*** Capitolo tre ***


(Len)
Sono nella mia nuova stanza. E’ notte. Sono nel mio nuovo letto. Dovrei dormire. Sì, dovrei … ma non ci riesco. Aspetterò di diventare così stanco che il sonno mi getterà in un buio pozzo nero senza sogni. Nella casa tutto è silenzioso. Tutti dormono da un pezzo. Mi domando se Rin stia dormendo. Probabilmente sì.

“Cosa c’è di tanto sbagliato in me?” mi chiedo. “Sono preoccupato per lei, questo è ovvio, le voglio bene… ma è solo amore fraterno … o c’è di più …?”

Sospiro frustrato e mi giro dall’altra parte del letto. Sono steso su un fianco, i miei occhi sono fissi sulla porta… che d’un tratto si apre.

“Ho le allucinazioni?”

Non è la prima volta che sogno Rin, ma dopo essermi strofinato gli occhi lei è ancora lì, sulla porta. Non si tratta di un sogno.

-Rin …!-

-Sssh …- Cammina in punta di piedi verso di me, scosta le coperte, e si infila a letto, accoccolando il suo corpo caldo contro il mio.
Dapprima sono paralizzato dalla gioia, ma quando lei mi prende le mani e se le strofina sul viso, mi scuoto e le dico a bassa voce:
-Non dovresti essere qui …-

-Stai zitto e fammi dormire.- brontola, seppellendo il viso nell’incavo del mio collo.

Ringrazio che il buio nasconda il mio rossore. Le accarezzo i capelli e faccio per risponderle, quando mi accorgo che si è già addormentata.

“Ma sì, in fondo che male c'è. Sveglierò Rin prima che si alzino i nostri genitori e la farò tornare nella sua stanza. Si, farò proprio così.”

Con Rin accanto a me, riesco ad addormentarmi sereno.

***

-Grazie per avermi svegliata prima, questa mattina. Sarebbe successo un casino se i nostri ci avessero scoperto.- dice Rin, mentre scendiamo le scale della scuola.

-La fai sembrare una cosa proibita. Invece è una cosa giusta. Abbiamo sempre dormito insieme, fin da bambini.- ribatto io.

-Len …- prende fiato lei, ma viene interrotta da Miku.

-Ehi, chi è quel figo con i capelli viola che ti sta chiamando, Rin?-

-Già, chi è?!-

Le amiche di mia sorella le si fanno vicine, inglobandola nei loro discorsi.

-Ehm, io ora dovrei proprio andare...- cerca di svicolare, Rin. –Magari ve lo dirò un'altra volta. Ciao!- corre via.

La seguo immediatamente e le cingo le spalle con un braccio con fare protettivo. Lei stava camminando verso Gakupo, ma io la dirigo nella direzione opposta, fingendo di non averlo visto. Ma lei mi ferma.

-Len, c’è Gakupo … Non so cosa voglia, ma mi stava chiamando.-

-E tu non andare. Fai finta di non averlo visto.-

-Mamma e papà non ne sarebbero contenti …-

-Basta con questi mamma e papà, Rin!- mi arrabbio io. –Siamo grandi, ormai! Non dobbiamo fare tutto quello che ci dicono loro!-

-Ma ci sono cose che proprio non si possono fare.- lei mi guarda intensamente.

-Perché, Rin? Chi l’ha deciso? Cos’è giusto e cos’è sbagliato?-

Le prendo le mani, cercando di farle comprendere il mio punto di vista. Rin arrossisce e abbassa gli occhi a terra.

–Beh, dopotutto penso di poterti fare un esempio di cos’è giusto e cos’è sbagliato. Ci sono regole che sono tali fin da quando l’uomo è su questa terra. Una di queste vieta le relazioni amorose tra genitori e figli, nonni e nipoti, fratelli e sorelle …-

-E come mai io ho visto dei telefilm in cui due fratelli stavano insieme?- la interrompo io. - Ed ho anche letto molti manga in cui succedeva la stessa cosa …-

-I manga sono una cosa, la vita reale un’altra, Len! Fratelli e sorelle non possono stare insieme! E poi scusa, come ci siamo finiti a questo discorso?-

Sto per risponderle, quando Gakupo ci raggiunge di corsa.

-Ehi, Rin! Non mi hai sentito? Ti stavo chiamando!-

Mia sorella si gira di scatto e arrossisce.

–No, scusa! Che c’è?-

-Volevo chiederti se ti andava di venire a pranzo da me. Vorrei farti vedere la mia casa. E vorrei che ti piacesse, visto che presto ti ci dovrai trasferire.-

-Ehm … Non lo so …-

-Ho già parlato con i tuoi genitori. Anzi, in realtà è stata proprio una loro idea.-

Rin alza gli occhi al cielo. Una grossa nuvola nera oscura il sole. Un tuono rimbomba in lontananza.

-Ma sta per cominciare a piovere …- cerca scuse Rin.

-Non preoccuparti, ho l’ombrello.- le sorride lui.

Rin è indecisa, ma so già che ,gentile com’è, finirà per dirgli di sì. Non posso permetterlo. Non posso controllarla, non posso proteggerla se va a casa del mezzo gay. E se poi lui la bacia? No, non posso permetterlo. Intreccio le mie dita a quelle di Rin e le stringo forte la mano.

-Scappaaaaa!- grido trascinandola con me in una corsa sfrenata.

Mi giro solo un attimo per fare una smorfia a Gakupo, che è rimasto lì fermo impalato. Rin non protesta, anzi ride forte, completamente spensierata, correndo al mio fianco. Le brillano gli occhi. Perché il mio cuore batte così forte? …Ah già, sto correndo. Qualcosa mi cade sulla testa. Gocce d’acqua. Io e Rin ci fermiamo per un attimo, riprendiamo fiato. Comincia a piovere. Abbiamo corso a caso, ci siamo persi. Piove.

^^^ Nel prossimo capitolo di Romeo e Cenerentola … ^^^

Io: Ahhh, il prossimo capitolo sarà fantastico! *comincia a ballare*
Rin: ...Devo preoccuparmi ?
Io: Ehm...sì.
Rin: Oddio, Mhary. Che succede?!
Io: Intanto dimmi se t’è piaciuto questo capitolo …
Len: A me sì! Tanto!
Rin: *arrossisce* Beh… anche a me è piaciuto.
Io: Che contentezza! Speriamo che sia piaciuto anche ai recensori! Sono così felice che vi sia piaciuto che vado subito a scrivere il seguito!
Len: Evvai!
Rin: *finge di non voler leggere il seguito* Aiuto!
Gakupo: Mhary, ma che ce l’hai con me?
Len: Questo è il NOSTRO angolo, cosa ci fai tu qui?
Io: No che non ce l’ho con te, Gakkun! E’ solo che… beh, tu sei l’antagonista.
Gakupo: Ma io sono tanto buono...casomai è Len l’antagonista.
Len: Zitto e vattene! Scommetto che nel prossimo capitolo non ci sarai nemmeno, per quanto sei secondario come personaggio.
Rin: Ma insomma Len, quanta cattiveria!
Io: Ci vediamo al prossimo capitolo! Ciao!
Len,Rin&Gakupo: Ciao!
Len: *sottovoce* Mhary, non provare a mettere più Gakupo negli angoli, okay ? Anche se ti fa gli occhi dolci. Anche se ti fa pena. Anche se ti paga  per farmi diventare l'antagonista. Questo è capace che a forza di angoli, si conquista Rin.
Io: Nah. Però dai, mi hai convinto. Niente più angoli con Gakupo. Però se lui viene lo stesso, non te la prendere con me.
Len: Grazie, Mhary!
Rin: Ehi, voi due, di cosa state disquisendo, così appartati? Niente cose sconce nel prossimo capitolo o vi pesto entrambi!

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Capitolo 5
*** Romeo ***


(Rin)
-Len, dove siamo? Dove cavolo mi hai portata?- sta piovendo davvero forte.

-Ehm… non ne ho idea, in realtà. Volevo solo mettere più metri possibili tra te e Gakupo.-

-E ci sei riuscito, ma bravo! E si può sapere il perché?-

Tende la mano verso di me e mi accarezza il volto, scusandosi con un sorriso.

–Sono geloso.-

Fissa gli occhi da un'altra parte mentre lo dice.

-Oh.- arrossisco, e non so cosa dire. –Beh, vogliamo restare sotto la pioggia  o cosa? I nostri genitori si arrabbieranno…-

-Ancora con questa storia, Rin? Ti ho detto che non mi importa di quello che dicono i nostri genitori. L’unica persona di cui mi importi veramente sei tu.-

La sua mano è calda contro la mia guancia. Improvvisamente non mi importa più niente della pioggia che mi cola addosso.

–Sai che anche per me è così.- dico infine, appoggiando la mano contro la sua.

-Invece non è vero. Ti importa di quello che pensano mamma e papà. E’ per questo che sposi Gakupo.-

-Ti è mai passato per la testa che io lo sposi perché voglia farlo? Non è così male, dai … Sono sicura che con un po’ di sforzo sarei capace di affezionarmi seriamente a lui.-

-Un po’ di sforzo? Ma ti senti quando parli? Tu dovresti sposare la persona che ami!-

-E sentiamo: chi amo Len?-

D’improvviso arrossisce. –Uhm … non lo so.- Abbassa e alza lo sguardo di scatto. –Nessuno, voglio sperare!- replica poi.

-Beh …però  niente mi impedisce di poter amare Gakupo, un giorno!- Sono rossa in viso. La piega che sta prendendo questa conversazione non mi piace. Così cerco di parlare d’altro. –Tu, piuttosto? Non c’è davvero nessuna ragazza che ti piace?- Mentre lo dico, stranamente sento il cuore accellerare di un poco.

-Beh, una ragazza ci sarebbe. Mi piace tanto in realtà. Forse mi è sempre piaciuta, me ne accorgo solo ora. Ma purtroppo so che non potrà mai essere mia …-

-Ehi, ehi, intanto chi sarebbe? Perché non me ne hai mai parlato? …- Il mio cuore batte a mille, e per un momento provo gelosia per questa ragazza. - …E poi perché dici che non potrà mai essere tua?- cerco di dire a tono normale.

-Perché lei è già promessa ad un altro …-

-Che storia triste …- D’un tratto sono piena di compassione, ma anche un po’ arrabbiata. Perché io non ne sapevo niente? Ci siamo davvero così allontanati negli ultimi tempi? Ora come ora sento davvero forte il bisogno di averlo vicino. Così lo porto tra le mie braccia e lo stringo forte.

Lui è rigido. –Perché mi abbracci?- mi chiede stupito.

-...Mi dispiace così tanto per te, Len, vorrei poter fare qualcosa per aiutarti!-

-Sei proprio stupida, Rin. Non capisci niente.- Il mio gemello fa una smorfia e si contorce, cercando di liberarsi dalla mia presa ma io affondo le dita nelle sue spalle e gli impedisco di allontanarsi.

-Sto dicendo seriamente! Voglio aiutarti! Troverò un modo per farti stare con lei! Però intanto vorrei saperne un po’ di più su questa storia: almeno lei è conoscenza dei tuoi sentimenti?-

Lui sbuffa. –Diciamo di sì.-

-E quindi? Che cosa ti ha detto? Sposerà l’altro?-

-Sì.-

-Bwah, che tristezza! E riguardo a te cosa ha detto? Le piaci almeno un po’?-

-Non ne ho idea.-

-E non le dispiace che debba finire così?-

-E’ dispiaciutissima.-

-E …?-

-... E cosa?-

-Tutto qui?-

-Ha detto che vuole aiutarmi. Ha detto che troverà un modo per farmi stare con la ragazza che amo. Ti sei assunta questa responsabilità, Rin. Trova il modo, ora.-  Vedo un lampo di sorriso. Le gocce di pioggia e le parole che ha appena detto mi annebbiano il cervello di una nebbia soffusa impedendomi di pensare razionalmente. Tutto quello che riesco a notare intorno a me è che fuori è freddo, freddo, freddo, ma nelle sue braccia fa tanto caldo. Tutto quello che riesco a trovare tra i miei pensieri gettati alla rinfusa è un’immensa voglia di averlo vicino.


(Len)
Se continua di questo passo il mio cuore sfonderà la gabbia toracica. Batte senza sosta, e mi stupisco che Rin non riesca a sentirlo mentre le parlo di lei. Non so perché le sto dicendo queste parole; forse è solo per allontanarla da Gakupo, sono geloso sì, ma mi aspetto che questo cambi davvero le cose? E’ follia pura, questo sentimento che provo per lei. Se le volessi bene le augurerei il miglior futuro possibile e malgrado ciò che continui ad ostentare a me stesso, lei riuscirebbe ad essere felice con Gakupo. Ma io vorrei che lei fosse felice solo con me, e questo è egoismo, questo è amore.
-Rin,io  non voglio perderti …- Le sollevo il mento dolcemente, e lei socchiude gli occhi fino ad un attimo prima sgranati per non bagnarli di pioggia. E’ qui davanti a me, tremante, le ciglia piene di pioggia. Le scosto i capelli umidi dalla fronte e le prendo il viso tra le mani. Mi avvicino un po’. Lei è ancora immobile, non fa niente per fermarmi. Però vengo assalito lo stesso dai dubbi: quello che sto facendo è quanto di più azzardato esista al mondo. Qualcosa di profondamente sbagliato. Sono pronto ad accettare le conseguenze?

-Ehi, Len …-

-Sì?- Arrossisco: d’improvviso Rin ha aperto gli occhi.

-Vuoi ancora che ti aiuti con la ragazza che ti piace?-

La sua domanda è un impatto devastante. “Ma allora è proprio stupida! Voglio dire, tutti questi discorsi e ancora non ha capito che …” La sua bocca scivola sulla mia, lucida di pioggia, interrompendo il filo dei pensieri. Cerca di non darlo a vedere ma trema: è il suo primo bacio. Faccio aderire tutto il mio corpo contro il suo trasmettendole il calore che lei stessa mi da’ e intanto le accarezzo le labbra con la lingua. Lei sospira e socchiude le labbra, dandomi il permesso di entrare. Succhio alcune gocce di pioggia che brillano dal suo labbro superiore e poi la assaggio più profondamente: è mentre che la mia lingua si intreccia alla sua, che lei mi respinge con uno spintone.

-Ma che diavolo ti salta in mente!- sbraita mentre gli occhi le si riempiono di lacrime.

^^^Nel prossimo capitolo di Romeo e Cenerentola…^^^

Io: Ah-ah! Oggi sono particolarmente cattiva e non vi do’ nemmeno uno straccio di spoiler! Direi che con tutto quello che è successo in questo capitolo potreste pure accontentarvi, no …? 
Rin: Ecco, hai detto bene, parliamo un attimo di quello che è successo in questo capitolo …
Io: Ehm, meno male che sei calma… eheh …
Rin: MA COME TI E’ SALTATO IN MENTE DI SCRIVERE UNA COSA DEL GENERE, E’ VIETATO BACIARE I PROPRI FRATELLI E POI IO DEVO SPOSARMI, SE NON AVESSI SCRITTO QUELLA BATTUTA ALLA FINE NON SO COSA AVREI FATTO, MA SCUSA TI SEMBRA NORMALE CHE IO BACIO MIO FRATELLO COSI’ COME SE NIENTE FOSSEE, AAAAH!
Len: Stai calma …
Rin: E TU NON FARE QUELLA FACCIA, SAI,COME TI E’ SALTATO IN MENTE DI BACIARMI E DI DIRMI QUELLE COSE, E’ VIETATO BACIARE I PROPRI FRATELLI E POI IO DEVO SPOSARMI!
Io: Rin, stai diventando ripetitiva! E poi non fare tutte queste storie, che fai tanto la santarellina ma poi vedi come ti comporti realmente… eheheh!
Rin: Grr … Comunque sia parliamo d’altro! Come mai ci hai messo tutto questo tempo ad aggiornare? 
Io: Scusate ragazzi... Ho mille interrogazioni … E infatti probabilmente il prossimo capitolo arriverà sicuramente dopo la fine della scuola …
Len: Cosa?! Tutto questo tempo? …..Benissimo! Rin avrà il tempo di sbollire la rabbia e FORSE non mi ucciderà nel prossimo capitolo! Sono salvo!
Rin: Non contarci troppo. Ah, e un’altra cosa. I tuoi baci sono bavosi.
Len: ...Era la pioggia. LA PIOGGIA!

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Capitolo 6
*** Capitolo cinque ***


(Len)
-Io … Mi piaci Rin.-  dico tutto d’un fiato.

-Sei completamente impazzito …- mormora lei scuotendo piano la testa.

-Ti prego, non sposare Gakupo …- cerco di abbracciarla, ma lei sguscia subito via.

-Non sposare Gakupo? E mettermi con te, magari?-

-Sì.-

-E con che coraggio lo dici, pure?! Sai benissimo che non è possibile!-

-E perché, Rin? L’amore rende possibile tutto …-

(Rin)
Il mio cuore batte a mille, cerco di non darlo a vedere mentre mi strofino ostinatamente le labbra cercando di cancellare la traccia di quelle di Len. Prendo fiato e dico:
-Ma che amore …E poi io mica ti amo!-

-Dici davvero? Neanche... un po’?- I suoi occhi sono sperduti nella paura di non essere ricambiato. I miei si riempiono di lacrime.

In questo momento provo un desiderio così forte di amarlo che quasi soprafface i nervi saldi del mio cervello. Per fortuna, mi riprendo in fretta: mi basta distogliere gli occhi dai suoi e guardare fisso per terra mentre gli dico: -Neanche un po’. Voglio dire, tu sei mio fratello, ti voglio un sacco di bene, ma tutto qui. Non riesco neanche a concepire un sentimento malato come il tuo, e infatti sono convinta che sia la tua ultima trovata per impedirmi il matrimonio con Gakupo. Questo tuo complesso da fratello geloso ti sta provocando allucinazioni, Len.-

-Se la pensi così … Vieni, ti riporto a casa.-

Si volta, e comincia a camminare velocemente senza mai girarsi a controllare che io stia al suo passo.
Una volta a casa io faccio finta di niente e mi metto subito a dormire. Ma una volta che sono sola con me stessa, non ci sono più scuse: qualcosa dentro di me è cambiato irreversabilmente. E in più, non credo a una sola parola di quello che ho detto. Quale stupido sentimento mi ha spinto a mentire al mio gemello?
“Ma non importa.” Elabora teorie il mio cervello. “Perché tra poco Len partirà, e tu potrai riversare tutto questo amore su Gakupo.”
“Stupido cervello!” Replica il mio cuore. “E’ dell’amore per un’altra persona quello di cui stai parlando! E’ un furto e un’ingiustizia. Questo amore è di Len, Rin.”
-Basta, tacete!- Stremata, mi copro le orecchie con le mani,  affondando a faccia in giù nel cuscino. –Lasciatemi in pace, tutti!-


La mattina dopo sono più o meno tranquilla. Io e Len facciamo la strada fino a scuola senza scambiare una parola. Oggi Len si è sciolto i capelli, lasciandoli liberi di cadere a coprirgli il volto. D’un tratto, vedendo quei capelli come un’ostile velo biondo davanti a me, mi sento a disagio.

-Scusa se ieri ti ho ferito.- dico, posandogli una mano sull’avambraccio.

Lui si scosta brevemente la frangetta dagli occhi per potermi guardare meglio e io sussulto vedendo che ha gli occhi rossi. Forse ha pianto tutta la notte.

-No, sono io che devo scusarmi.- dice a bassa voce, lasciando ricadere i capelli a coprirgli il volto. –Non avevo il diritto di dirti quelle cose. Sono davvero dispiaciuto, Rin, perdonami.-

Arriviamo a scuola, entriamo in casse. Abbiamo abbastanza anticipo sul suono della campanella. Len si dirige verso il bagno, “Ancora lacrime?” penso intanto io, quando viene fermato da una ragazza di un’altra classe. Ha capelli marroni corti, occhi color rame, ed è molto carina. Len la saluta, sembra conoscerla abbastanza, e i due prendono a conversare.

Prima di accorgermi di quello che sto facendo mi ritrovo a gridare: -Len! Vieni dentro, la campanella sta per suonare!-

La ragazza si gira verso di me. E’ davvero molto bella. Questo non fa che acuire la mia gelosia.

-Arrivo tra un attimo.- dice Len prendendo un elastico e legandosi i capelli in un codino basso. I suoi occhi sono puliti. “Hai già finito di piangere per me? Tutto qui il tuo amore?” penso egoisticamente, un secondo dopo vorrei prendermi a calci. Come oso pensare una cosa del genere? Sembra quasi che ci trovi gusto a fargli del male, ma non è assolutamente così … E’ solo che … noi due siamo gemelli …

Len posa una mano sulla schiena della ragazza e la conduce via con sé, lungo il corridoio, lontano dai miei occhi d’un tratto ansiosi.
“Perché la tocca? Non voglio che la tocchi. Non voglio che tocchi nessun’altra all’infuori di…”

-Rin, entra in classe, la campanella è suonata!- Già, ed io non mi sono accorta di niente. Mi sporgo in avanti per vedere se Len sta tornando indietro ma di lui non c’è nemmeno l’ombra. Infastidita mi siedo al mio posto e non ascolto una sola parola delle lezioni. Len non si fa vedere. Torno a casa da sola. Piango durante tutto il tragitto.

“Len, dove sei? Stiamo prendendo strade sempre più diverse… non voglio perderti di vista … cosa devo fare per riavvicinarti a me? Voglio che tu stia sempre al mio fianco … che mi protegga… sei l’unico in grado di farlo. Io non sono buona a niente. Sono solo in grado di farti del male. E più faccio male a te, e più sto male io. E viceversa. Se solo trovassi un modo per farti stare bene, allora … Questo è amore, Len?” Una lacrima mi solca pigramente la guancia. “Che cosa devo fare? Len, dimmelo. Ti ho promesso che ti avrei aiutato con la ragazza che ami. Se lei ti amerà, tu starai bene? Mi mostrerai il tuo sorriso dolce? Mi proteggerai? L’amore di questa ragazza è una cosa sbagliata, ma se lei … okay, Rin, basta parlare in terza persona, i problemi vanno affrontati di petto. …Se io ti amerò, staremo tutti bene? E’ davvero questa la cosa migliore che io possa fare?”

“Non devi sentirti costretta a fare niente.” Dice il cervello.
“Questo sì che è amore, ragazza!” Dice il cuore, e sento come se mi stesse strizzando un occhiolino.
Prendo una decisione. Faccio di corsa gli ultimi metri che mancano a raggiungere casa.

^^^Nel prossimo capitolo di Romeo e Cenerentola…^^^

Io: *pant pant* Vai così, Rin! *si accorge che che i lettori stanno aspettando che dica qualcosa* Ah- ehm, avete già finito di leggere? 
Len: "Già"? Guarda che questo capitolo era un papiro!
Io: ...Mh,hai ragione. L’ho fatto più lungo per farmi perdonare del lungo mese di attesa che ci ho messo a scriverlo!
Rin: Cavolo se sei lenta!
Io: E' che le idee devono venirmi al momento giusto.E poi sono così pigra che siete stati fortunati che io ci abbia impiegato solo un mese …
Rin: Vedi di scriverlo subito il prossimo capitolo! 
Len: Cos’è, sei curiosa di vedere qual è la decisione che hai preso? Beh, anch’io. Molto curioso.
Rin: Fredda le aspettative, caro. Non credo proprio che ti salterò addosso. Vero, Mhary?
Io: Ehm … beh …
Rin: COOOSA? NO, NON E’ POSSIBILE!! IO! UNA COSA DEL GENERE! MHARY! CON QUEL "EHM" HAI APPENA DATO UNO SPOILER E-N-O-R-M-E!  Ed inoltre……..Adesso ti uccido.
Io: Oddio, fa sul serio! Arrivederci al prossimo capitolo! Mi raccomando recensite e … Rin, metti giù quel coltello! Comunque, se sarò ancora viva, lo pubblicherò al più presto, bye bye.

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Capitolo 7
*** Capitolo sei ***


(Rin)
Len non torna a casa. L’ansia intanto cresce. Il coraggio viene meno. Guardo le facce sorridenti di mamma e papà mentre mi dicono soddisfatti:
-Sarà uscito con degli amici. Finalmente si sta staccando un po’ da te, Rin! Tu intanto vai a dormire …-

-Ok.-

“Tanto è inutile, non ho intenzione di dormire.”


(Len)
Torno a casa che è molto tardi. Mezzanotte e qualcosa, credo. Non mi reggo in piedi. Sono ubriaco? Non ricordo di aver bevuto qualcosa mentre … o forse invece l’ho fatto. Comunque sia, sul fatto che Meiko non conti niente per me, non ho dubbi. Avevo bisogno che qualcuno mi facesse dimenticare, anche se per poche sole ore, Rin, e quella ragazza è cascata proprio a pennello. Voleva provarci con me da tempo, ed io l’ho accontentata. In fondo, non credo di contare veramente qualcosa per lei, altrimenti mi avrebbe detto qualcosa. Si vedeva lontano un miglio che anche mentre la baciavo, pensavo ad un’altra. Ma a quella ragazza non importa.

“Che cosa disgustosa. E io che l’ho pure accontentata! Sono disgustoso quanto lei. Rin, non ti merito proprio.”

Mi metto a letto, frustrato ed abbattuto, ripugnato da me stesso.

“Tanto non è servito a niente. Cosa credevi di fare, stupido? Rin vive a casa con te, la vedi ogni giorno, è impossibile dimenticarla! Forse se partissi per quel viaggio con papà… Rin …” Chiudo gli occhi, cercando di prendere sonno.


(Rin)
Indosso la vestaglia celeste bordata di pizzo nero. La morbida seta riluce attorno alle mie gambe, il tessuto mi solletica il corpo provocandomi piccoli brividi. A piedi scalzi, percorro il corridoio. Poso una mano sulla maniglia della sua stanza.

“Se devo farlo con qualcuno, voglio farlo con te. Perché sei la persona a cui voglio più bene. Non c’è niente di sbagliato in questo.”
Entro.


(Len)
Rin aveva ragione quando ha detto che avevo le allucinazioni. Sospeso in uno stato tra la veglia e il sonno, capto a malapena il rumore della chiave che gira nella toppa.
“E che allucinazioni fantasiose!” penso. “Chiavi che girano! Se devo averle, almeno che possa sognare di Rin, no? …”


(Rin)
Dopo aver chiuso la porta a chiave, cammino silenziosamente fino al suo letto. Affondo un ginocchio nel materasso e mi isso su, poi scavalco con l’altra gamba, e sono a cavalcioni su di lui. Scruto il suo volto: è sereno e un accenno di sorriso brilla sulle sue labbra. Sta dormendo.
“Se lo bacio adesso, lui non se ne accorgerà nemmeno …”
Il suo sorriso è dolce.
“Voglio che questo sorriso gentile mi sorrida sulle labbra.”


(Len)
Non riesco a respirare. La mia pancia è pesante, come se sopra vi fosse stato messo qualcosa. Forse Meiko mi ha messo della robaccia, nel cibo che mi ha cucinato.
Qualcosa di morbido e caldo si posa sulle mie labbra, trema un attimo, e resta lì.

“Ma cosa …?”

Apro di scatto gli occhi, e Rin è qui, china su di me, gli occhi chiusi, la bocca premuta contro la mia.
Vedendo che ho aperto gli occhi, si ritrae e mi fissa dall’alto. Faccio leva sui gomiti e mi metto seduto, sono alla sua stessa altezza. Le tocco il viso, la sua pelle è morbida. E lei è qui per davvero. Adesso sono completamente sveglio.

-Non … non è un sogno?- Le mie parole sussurrate rimangono sospese per un attimo nella dolce oscurità.

-Credo... di no.- Dice lei, stringendosi nelle spalle.

Sgrano gli occhi. –Ma Rin … tu mi hai baciato …-

-E voglio farlo ancora …- Avvicina di nuovo la sua bocca alla mia, ma io mi ritraggo di scatto.

-N-Non possiamo, mamma e papà sono…-

-Non eri tu quello che dicevi di fregartene di quello che pensano mamma e papà?- Rin intreccia le braccia dietro la mia nuca e mi scruta attentamente. –Ma non è questo, vero? C’è qualcos’altro che ti turba. Allora, di cosa si tratta?- La sua fronte si corruga leggermente.

-Rin, io…-

“Sono un’idiota. Non merito né la sua preoccupazione, né il suo amore. Sono pessimo sia come fratello, che come innamorato. E ora che incredibilmente Rin ricambia i miei sentimenti, io …” Stringo i pugni, frustrato. “…Non posso accettarlo. Non dopo quello che ho fatto. Con che faccia potrei baciarla pensando che giusto un’ora fa le mie labbra erano posate su quelle di un’altra? Non è così che lei merita di essere amata.”

–Rin… Non posso farlo. Non… ora, perlomeno. Perdonami. Perdonami! Ti amo, Rin, ti amo.-

 Lei non fa ulteriori domande, toglie le braccia dal mio collo. Improvvisamente mi spuntano delle lacrime agli angoli degli occhi. Lei se ne accorge. Senza dire una parola prende a sbottonarmi la camicia. Non mi ero accorto di essermi messo a letto vestito. 

-Rin, ma che...?!- Lei mi guarda appena. Arrossisce colpevolmente e distoglie lo sguardo. Getta via la camicia, lontano. Sbottona i pantaloni e si china per potermeli sfilare dai piedi. Sono incapace di parlare, e anche di muovermi. In teoria non ci si aspetta questo da un uomo, in una situazione del genere. Rin, sempre senza guardarmi, abbassa una spallina alla sua veste, abbassa l'altra, e la lascia cadere inerte ai suoi piedi. Poi i miei occhi si focalizzano inevitabilmente sul suo corpo. Oh, Dio. Perché mi sta tentando in modo così crudele? Ritorna accanto a me sul letto. Mi tiene per le braccia e per la testa, facendomi stendere. Non ci capisco più niente. Si stende su di me, piano, come se temesse di rompermi. Peggio che mai. Adesso é dura persino ricordare chi sono. Len. Len Kagamine. Kagamine. Suo fratello... Ma il contatto con la sua pelle nuda mi fa perdere ogni contatto con la realtà. In questo momento non ci sono fratelli o sorelle. Ci sono solo una ragazza e un ragazzo che si amano. Eppure... non riesco proprio a lasciarmi andare. Non se ho paura di farle del male. Devo dirle di Meiko, innanzitutto.

-Rin...-

Mi abbraccia. Forte.

-Ok, se non vuoi farlo, ok. Ma va meglio così?- Mi bacia teneramente il collo, la spalla. Il calore provocato dai suoi baci si irradia pigramente, riscaldando tutto il mio corpo.

-Ma... Rin? Cosa ti é successo? Solo ieri mi dicevi che era una follia...-

-Bugie.- risponde prontamente lei. -Dette da una bambina paurosa che per anni e anni é riuscita benissimo ad ingannare sé stessa. La verità é che... volevo semplicemente che i nostri genitori potessero avere una figlia che soddisfaceva tutte le loro aspettative. Che tutti fossero fieri di me. Ora, che vadano a quel paese.-

-Rin...-

-Sì?-

-Mi stai dicendo...che mi ami?-

-Non ho intenzione di rispondere a questa domanda!- si contorce su di me e fa per alzarsi. Sono più veloce di lei e la riporto indietro, abbracciandola per impedirle di andare via. Nascondo il viso tra i suoi capelli e rido sommessamente.

-Beh, fa' un po' come vuoi.- Le scompiglio i capelli, e lei lancia un gridolino. L'ho presa alla sprovvista.

-Ehi, così non ci vedo più niente! Li ho tutti negli occhi!- si lamenta lei.

Approfittando del fatto che non ne è consapevole, mi avvicino alla sua bocca e le rubo un bacio. Rin sussulta.

Mi giro dall‘altro lato del letto, ho il sorriso che mi va da un orecchio all‘altro. Decisamente troppe emozioni per una notte sola. Sento un fruscio. E' Rin che si sistema i capelli.  Altri fruscii. Si starà rimettendo la veste. Troppe emozioni. Devo proprio dormirci su.

-T-ti amo.- Rin sussulta delle sue stesse parole. E io anche. Mi giro di scatto, ma lei é già scappata via. E chi dorme più, stanotte.

 

^^^Nel prossimo capitolo di Romeo e Cenerentola…^^^

Io: ....Allora? Qualche commento, voi due? Sprizzate di gioia, è un ordine!
Len: Okay, accendo i fuochi d’artificio!
Rin:
Io: Ah, Rin …eheh, non dici niente?
Rin: Non. Provocarmi.
Len: *la bacia* Vieni ad accendere i fuochi, su!
Rin: C-che…! Però… in fondo… *sussurra tra sé e sé* Non è che la cosa mi dispiaccia tanto… *va ad accendere i fuochi d’artificio pure lei*
Gakupo: Ehi, gente! Dove sta la mia fidanzatina-ina-ina(?) che è SCAPPATA VIA DA ME SENZA DEGNARMI DELLE SUE SCUSE E TANTOMENO SI E’ FATTA SENTIRE PER DUE GIORNI?  *leggermente arrabbiato*
Rin&Len:  Oh-oh.
Gakupo: Ehi Mhary, perché quei fuochi d’artificio?
Io: Ehm… Noi… Stiamo festeggiando... il tuo arrivo, ecco! Ci è mancata la tua presenza duranti questi capitoli!
Gakupo: Ah… davvero? *lusingato*
Io: Ci vediamo al prossimo capitolo! Non so quando aggiornerò, spero presto, un bacio e ricordatevi di recensire!

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Capitolo 8
*** Capitolo sette ***


(Len)
La mattina dopo sono così allegro che il mio stato d'animo non passa certo inosservato agli occhi dei miei genitori.
 
-Buongiorno, Len! Dormito bene?- mi saluta mia madre.
 
-Benissimo.-
 
Io e Rin facciamo colazione in silenzio, ognuno immerso nei propri pensieri, poi prendiamo i nostri zaini, pronti per andare a scuola.
Non appena usciti di casa la trascino dietro un angolo e la bacio, non riuscendo più a trattenermi. Nonostante una certa titubanza iniziale, Rin ricambia.
 
-Len, ma che stai facendo! Qualcuno potrebbe vederci!- protesta lei, non appena le mie labbra lasciano le sue.
 
-Volevo solo assicurarmi che quello di ieri sera non è stato un sogno.- dico io, sorridendole. -E darti il mio speciale buongiorno.-
 
-Oh, ma stai un po' zitto.- Rin cerca di non dare a vedere il rossore che le ha imporporato le guance, spingendomi di lato e riprendendo a camminare. La sento ridacchiare tra sé e sé.
 
-Non hai cambiato idea su quello che mi hai detto ieri, vero?- fingo di preoccuparmi io. La verità è che voglio sentire ciò che prova per me di nuovo, alla luce del sole.
 
-No.- Improvvisamente Rin si volta e mi fissa: il suo sguardo è dolce.
 
Intreccio le mie dita alle sue, restituendole lo stesso sguardo. -E pensi di riuscire a gestire la cosa? Come ti comporterai con Gakupo?-
 
-Io... non lo so, non ci ho ancora pensato.- Il volto di mia sorella si rabbuia, ma è solo un attimo, dopo i suoi occhi sono più determinati di prima. -Ma quel che è certo è che non ho intenzione di sposarlo!-
 
-Questo mi rende molto, molto contento.- ridacchio io.

 
(Rin)
Una volta finite le lezioni, Miku mi ferma prima che abbandoni la classe, tenendomi per un braccio.
 
-Ehi, Rin! Hai sentito della festa in maschera che si terrà domani sera, in occasione del Carnevale? Sono tutti così su di giri! Tu parteciperai?-
 
-Non ne sapevo nulla, in realtà... però, ecco, credo che potrei...-
 
Vengo interrotta da Len che, cingendomi la vita con un braccio, risponde in mia vece. -Certo che partecipiamo. E avremo dei costumi favolosi, vedrai!- le fa l'occhiolino.
 
-Ma non sarete in coppia, vero? Sarebbe un po' strano, sapete, dopotutto siete fratello e sorella...- Miku si acciglia leggermente.
Io e Len ci scambiamo uno sguardo d'intesa.
 
-No, ovviamente no, avremo ciascuno il proprio partner...- ribatto io, stirando le labbra in un sorriso.
 
-Ah, perfetto! Sarò proprio curiosa di vedervi! Ci vediamo domani allora, ciao!- Miku abbandona l'aula, io e Len rimaniamo soli.
 
-Non dicevi sul serio, vero? Se vai alla festa con quel Gakupo, ti giuro che io lo...!-
 
-Shh.- gli poso un dito sulle labbra, impedendogli di continuare coi suoi insensati improperi dettati dalla gelosia. -Non ho fatto altro che depistarla per bene. Che ne dici se questo pomeriggio andiamo a scegliere i costumi insieme? Dopotutto andremo al ballo in coppia...-
 
Len mi sorride entusiasta. -Non vedo l'ora!-
 
^^^Nel prossimo capitolo di Romeo e Cenerentola...^^^
Io: Salve a tutti! Innanzitutto volevo porgere le mie enormi scuse a tutti che coloro che avevano iniziato a seguire questa storia (circa due anni fa) ed a un certo punto si sono ritrovati senza più alcun aggiornamento. Il fatto è che sono ritornata attiva su Efp solamente qualche mese fa e, da quando sono tornata, mi sono ritrovata principalmente a pubblicare delle one-shot, trascurando le storie a capitoli. Ma mi sento in dovere di completare questa storia, non sarebbe giusto lasciarla così, a metà, e quindi eccomi qui con una roba cortissima che pretende di chiamarsi capitolo che in verità morivo dalla voglia di pubblicare per farvi notare che, dopotutto, sono ancora viva eheh. Ho cercato il più possibile di mantenere lo stile di scrittura così com'era due anni fa, ma probabilmente si noterà un gran divario tra la parte di storia precedente e quella che sta per cominciare. Beh, poco male. In fondo credo d'esser migliorata, no? Non posso garantirvi che aggiornerò presto, in questo periodo sono impegnatissima con lo studio (nonché con la stesura di varie altre storie qui su Efp) ma tenterò di ricordarmi di questa storia, ogni tanto! Niente commenti di Rin e Len per questo capitolo (credo di avervi già ammorbato più che abbastanza con questo mio monologo), un abbraccio a tutti i vecchi lettori ed ai nuovi, se ce ne saranno, e, come credo si intuisca più che facilmente, nel prossimo capitolo andremo a vedere come si comporteranno i nostri eroi alla festa in maschera, cercando in tutto i modi di non far scoprire le loro identità. Sarà divertente, eheh!





 
 

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Capitolo 9
*** Capitolo otto ***


(Rin)
Indosso l'abito voluminoso color oro opaco, aggiusto le maniche e la sottogonna, liscio i capelli che, pochi minuti fa, ho reso lucidi e boccolati. Mi siedo sul bordo del letto, frustrata.
Stava filando tutto così liscio, se solo Len e quel suo maledetto orgoglio fossero rimasti al loro posto...
Esporre la verità - ovvero che saremmo andati al ballo insieme - ai nostri genitori, era stata una pessima mossa ed ora lui era costretto a rimanere a casa, mentre io sarei andata alla festa accompagnata da Gakupo.
Ovviamente non ne avevo la minima intenzione; ho cercato di venirmene fuori con tutte le scuse possibili -  non possiamo chiederlo a Gakupo con così poco preavviso, non ha un vestito adatto e così via - ma malauguratamente non solo lui ha accettato con gioia l'invito, ma, giungendo a prendermi a casa e adocchiando il vestito che doveva essere indossato da Len per l'occasione, ha deciso di provarlo e, guarda caso, gli calza a pennello. Come sia possibile resta per me ancora un mistero, visto che il mio promesso sposo è alto almeno una buona spanna e mezzo in più del mio gemello.
Uscendo fuori dalla mia camera trovo Len appostato dietro un angolo, mi lancia un'occhiata compassionevole, come a volermi chiedere scusa. Io metto il broncio e tiro dritto impettita, senza degnarlo di uno sguardo. Lacrime di disappunto mi pizzicano negli occhi. Questa serata doveva essere nostra, doveva essere perfetta, e invece...
Gakupo mi aspetta in salotto, è seduto sul divano, l'abito d'epoca dorato, in tono con il mio. Il colore non si addice per nulla ai suoi capelli violacei e per un attimo trattengo una risata.
 
-Buonasera, Rin!-
 
-Ciao.- lo saluto io.
 
-Sei davvero bellissima...- 
 
Arrossisco e allo stesso tempo mi acciglio: i complimenti mi mettono in imbarazzo.
 
-Vogliamo andare?- dice poi lui.
 
Fisso i miei genitori, che ricambiano lo sguardo con aria d'approvazione.
 
-Sì, andiamo.- rispondo.
 
**
 
La sala dove si tiene la festa è calda e caotica, la musica  alta, risate e bicchieri pieni ovunque, sporadici pezzi di maschere da quattro soldi abbandonati a terra. Gakupo sembra a disagio: non è un tipo da feste, lui. 
 
-Vuoi ballare?- mi chiede, dopo che abbiamo passato un po' di tempo seduti ad un tavolo lontano dalla pista da ballo senza rivolgerci la minima parola.
 
-No...- puntello un gomito sul piano del tavolo e raccolgo la guancia nel palmo della mano: ho l'umore a terra e mi sto annoiando.
 
La conversazione muore lì. Ad un certo punto Miku, che questa sera veste i panni di Alice nel Paese delle Meraviglie, mi adocchia e viene verso di me, tutta sorridente. Ringrazio il cielo, finalmente una faccia conosciuta, stavo quasi per addormentarmi.
 
-Ehi, ciao Rin! Oh, dunque è lui il tuo accompagnatore!- esclama notando Gakupo. Ricordo che aveva già avuto modo di vederlo, il giorno che era venuto a prendermi a scuola.
 
-Sì, lui è Gakupo...- esordisco svogliatamente io, evitando di aggiungere che altri non si tratta che del mio promesso sposo.
 
Per fortuna Miku non fa domande. In altre occasioni mi avrebbe sicuramente chiesto come ci siamo conosciuti, ma a guardarla bene ora non sembra completamente sobria. D'altra parte nemmeno Gakupo aggiunge niente, evidentemente deve aver dato per scontato che io abbia già parlato di lui alla mia amica.
 
-Che cosa fate qui, tutti in disparte, eh? Avanti, buttatevi nella mischia!- Miku mi prende per una mano e mi trascina con sé, e non si fa scrupoli a fare lo stesso con Gakupo.
 
Ora siamo proprio in mezzo alla pista da ballo, la musica è assordante, gente mi spintona da ogni lato, mi schiamazza nelle orecchie. Perdo la presa sulla mano di Miku, e all'improvviso mi ritrovo sola.
Non tento nemmeno di ricongiungermi alla mia amica e a Gakupo, un po' di solitudine era proprio quello che volevo.
Esco all'esterno, la musica è troppo forte, le tempie mi pulsano e la fresca brezza serale sulla pelle è un toccasana per i miei nervi.
 
-Ehi.- 
 
Una voce fin troppo familiare mi sfiora l'orecchio. Mi volto di scatto, appoggiando le mani sul petto di quello che so essere Len. 

 
^^^Nel prossimo capitolo di Romeo e Cenerentola...^^^
Io: Si continuerà con la festa! Rin e Len potranno finalmente passare un po' di tempo indisturbati insieme... o forse invece no, eheh!
Rin: Parla chiaro una buona volta!
Io: Sai che l'ispirazione mi viene sul momento. Sinceramente non so nemmeno io come andrà a finire questa storia... ^^"  
Rin: Okay, devo preoccuparmi...
Io: Ma no, sempre la solita pessimista! Io ho un debole per i lieto fine, quindi con me puoi andar tranquilla. Piuttosto: mi sono ritrovata a shippare Miku/Gakupo, una cosa stranissima...

Len: Per quanto mi riguarda quell'idiota puoi shipparlo con chiunque, basta che lascia in pace la mia Rin, chiaro?
Io: Chiarissimo! *fa segno militare* Ringrazio tutte le nuove fan della storia che hanno recensito l'ultimo capitolo, e tutti quelli che l'hanno aggiunta alle loro liste! Ci vediamo al prossimo aggiornamento, che, ve lo dico fin da subito con certezza, arriverà non prima della fine della scuola.
 

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Capitolo 10
*** Capitolo nove ***


(Rin)
-Len, che cosa ci fai qui, come hai...?- Mi culla fra le ali del suo mantello nero, indossa un abito di fortuna, considerato che Gakupo ha "preso in prestito" quello che sarebbe toccato di indossare a mio fratello per la festa.

-Sono riuscito a evadere.- sussurra, stringendomi -E ho preso un taxi fin qui. Non potevo sopportare l'idea di te... con quel viscido di Gakupo... al proposito, ora dov'è?-
-A dire la verità... non ne ho idea.- borbotto scostandomi dal suo petto -Miku ci ha trascinati sulla pista da ballo e li ho... persi di vista tra la folla.-
-Sei adorabile.- commenta Len, dandomi un buffetto sul naso. -E in fondo è meglio così. Che dici, andiamo dentro a divertirci un po'?-
-Andiamo!- esclamo io, improvvisamente euforica, afferrandogli la mano.



(Len)
Se mamma e papà si accorgono che sono uscito di nascosto è finita. Intuirebbero facilmente dov'è che sono andato e sarebbero capaci di presentarsi qui per riacchiapparmi senza troppe cerimonie. Ma in questo momento tutto ciò non ha importanza. Rin è un po' impacciata mentre volteggia insieme a me, ci muoviamo con movimenti casuali e il visino di lei, semicoperto dalla maschera, è arrossato dallo sforzo nel seguire i miei passi rapidi. Ma è felice. Anche se i miei dovessero scoprirmi ne sarà valsa la pena. Il flusso dei miei pensieri viene interrotto dall'avvistamento di una ben tristemente nota coda violacea in avvicinamento a ore 12.
-Rin!- la fermo, stringendo le sue dita fra le mie. -C'è Gakupo, nascondiamoci, presto!-
-Cos...?- Rin volta la testa di tre quarti cercando di individuare il suo promesso, ma io la trascino via dalla pista, facendomi largo tra la gente fino a raggiungere un angolino tranquillo.

-Pensi che sarebbe opportuno avvertire i suoi genitori?- la voce di Gakupo è venata di apprensione, ed è man mano più vicina.
-Nah, se la caverà. Rin è una tosta, cosa credi?- E questa è Miku. Sono a qualche passo di distanza da noi. Mi porto l'indice alle labbra , sornione, e faccio cenno a Rin di mantenere il silenzio finché i due non si saranno allontanati.

-Se lo dici tu...- Gakupo sospira.
-Dai, torniamo in pista? Sono sicura che Rin e lì!-
-Veramente io non credo che...-
-Forzaaaa!- Le voci si allontanano quindi immagino che Miku abbia condotto via Gakupo con la forza. Che brava ragazza. La sto decisamente rivalutando.

-Se ne sono andati.- esalo, scostandomi dalla parete.
-Eh già.- Rin emette un debole risolino. Rimaniamo a fissarci per un po', sorridendo come degli ebeti, finché io non decido di abbassarmi un poco la maschera e posare le labbra sulle sue, labbra che lei accoglie premurosamente, ricambiando il bacio con tenerezza.
L'orologio scocca la mezzanotte. Dalle logge del piano superiore, non vista, una persona lascia scivolare via dal proprio volto la sua maschera, svelando un sorriso che sa di trionfo inaspettato.


 

^^^Nel prossimo capitolo di Romeo e Cenerentola...^^^

Io: S-salve, cari lettori, ne è passato di tempo eh.... hehe... e il capitolo è anche corto... *suda freddo*
Rin: *manda occhiataccia* E ora chi sarebbe questa "figura misteriosa" che ha l'aria di portare con sé una bella ventata di guai?
Io: Chissà, chissà... Si accettano scommesse!
Len: Non sei simpatica.
Io: Len-kun, non parlarmi così, che mi spezzi il cuoricino! c___c
Len: ....Io in realtà un mezzo sospetto ce lo avrei... *sussurra qualcosa all'orecchio*
Io: ....E ci hai preso in pieno! D:
Rin: Sarebbe carino da parte tua, Ring, mettere anche me al corrente della situazione. MOLTO carino.
Io: Nah. Fidati, è meglio che tu non sappia =P    Per quanto riguarda i lettori... ce ne saranno ancora dopo tutto questo tempo? ^^" La vostra opinione è molto importante per me, quindi non risparmiatevi con le recensioni! Un bacio grande a tutti e ci vediamo al prossimo aggiornamento che, uhm... arriverà presto (??)
Rin: Fossi in voi non mi fiderei affatto di quello che dice. Il prossimo capitolo arriverà sicuramente nel 2016.

 

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Capitolo 11
*** Capitolo dieci ***


(Rin)
Per fortuna durante il rientro a casa è filato tutto liscio.
Abbiamo salito in punta di piedi le scale e, prima di aprire le porte delle nostre rispettive stanze, io e Len ci scambiamo un sorriso complice.

-A domani, allora.-

-Buonanotte.-

Il giorno dopo, a scuola, non faccio in tempo ad entrare in classe che Miku mi assale con la potenza di un uragano.

-Che fine hai fatto ieri?! Sei sparita, io e Gakupo ti abbiamo cercata per secoli!-

-Ah, io ecco… Ero con… con amici, sì!-

Miku mi squadra sospettosa. –Amici? Tu non me la racconti giusta! Cosa mi stai nascondendo?-

-Ah… ma niente!- ribatto, forse un po’ troppo in fretta.

-Riiin…- Miku si fa più vicina di almeno una spanna. –Non ti sarai mica presa una cotta per qualcuno che non è il tuo promesso sposo?-

La campanella che segna l’inizio delle attività scolastiche arriva come una benedizione.
Sguscio via dalle grinfie della mia amica e prendo velocemente posto. Len, accanto a me, giocherella con telefono, mentre io cerco di concentrarmi sulla lezione in corso, relegando l’ansia del probabile confronto con Miku che mi attenderà alla ricreazione, sicuro come la morte, in un cantuccio della mia mente.
Con la coda dell’occhio vedo Len aprire un messaggio, ed impallidire visibilmente.

-Cosa c’è?- sussurro.

-Nulla, nulla!- minimizza lui.

-Len, guarda che non la dai a bere a nessuno. Che cosa è successo?- insisto io.

-Kagamine Len e Rin! Volete tacere?- grida esasperata la professoressa, torcendosi le mani.

-Mi scusi. Potrei andare un attimo in bagno?- chiede Len, sorvolando sul rimprovero.

-Vai, vai, purché tu la smetta con le chiacchiere!- accorda il permesso la donna, ormai esasperata dal solito comportamento scanzonato del mio gemello.

Passano i minuti, e Len ancora non rientra. Sto cominciando ad agitarmi.

-Professoressa, mi scusi, potrei andare a vedere che fine ha fatto mio fratello?- chiedo alla fine, non riuscendo più a trattenermi.

Non aspettando nemmeno una risposta, irrompo fuori dall’aula. Giro per i corridoi con ansia crescente, finché alla fine eccolo lì, in un angolo appartato, parla con una ragazza che non ho mai visto.
Sicuramente più grande di noi, la mora dalla scollatura generosa posa lascivamente una mano sulla spalla di Len.

-E’ tutto chiaro? Il mio silenzio ti costerà tutte le condizioni che ti ho imposto.-

-Ho capito, Meiko.- Len digrigna i denti, non nascondendo un certo disagio. –Posso andare, ora?-

-Un’ultima cosa.- La giovane lo attrae a sé, suggellando le sue labbra con un bacio appassionato. Dopo un po’ di scosta, soddisfatta. –Ecco, ora puoi andare.-
 

^^^Nel prossimo capitolo di Romeo e Cenerentola…^^^

Io: Ne vedremo delle belle! Secondo voi come reagirà Rin? Manterrà il silenzio o darà in escandescenze? Quali saranno le condizioni di cui parlava Meiko? E Miku sarà di qualche aiuto o non farà altro che esasperare di più la povera Rin?
Rin: ..........
Io: C-che c'è? Sei ancora scossa per ciò a cui assistito in questo  capitolo? Non ti rallegra il fatto che sia riuscita ad aggiornare prima del 2016, contro ogni tua previsione?
Rin: ..........
Io: Ehm, comunque! Se la storia vi piace, fatemelo sapere con una recensione, grazie in anticipo e alla prossima!

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