I can't live without you

di G_Perry
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** The crash ***
Capitolo 2: *** Panico ***
Capitolo 3: *** Together ***
Capitolo 4: *** Home ***
Capitolo 5: *** Happy ending ***



Capitolo 1
*** The crash ***


Ottobre 2015.

Al suono della sveglia, Kurt aprì gli occhi e la prima cosa che vide, fu la perfetta schiena di suo marito dall’altra parte del letto. Era sempre Kurt il primo ad alzarsi e come al solito svegliare Blaine sarebbe stata una grande impresa.

- Ehi..Tesoro..E’ ora di alzarsi- gli disse mettendogli una mano nei capelli liberi dal gel.

Da quando vivevano da soli Blaine aveva man mano perso l’abitudine di ingelatinarsi completamente i capelli, per la gioia di Kurt, ed anche di indossare papillon tutti i giorni, nonostante li amasse ancora, li indossava solo in occasioni speciali.

- Mmm..- fu la risposta del moro.

Era abbastanza tardi, così Kurt decise che non c’era tempo da perdere e passò subito alle maniere forti.

- Se non ti sbrighi dovrò farmi la doccia tutto da solo- disse chiudendosi la porta del bagno alle spalle. Al sentire queste parole, Blaine balzò letteralmente giù dal letto e corse in bagno da suo marito.

Finite le coccole, i due si vestirono. Kurt indossò una camicia blu scuro con pantalone nero elegante e scarpe abbinate, mentre Blaine una maglietta a righe bianche e nere, jeans scuri ed un pullover grigio scuro. Fecero colazione, si presero un caffè e si salutarono con un dolce bacio sulle labbra.

Kurt doveva finire il suo ultimo anno alla Nyada, mentre Blaine era al secondo alla NYU. Si era subito trovato bene lì, aveva conosciuto persone fantastiche ed aveva cominciato anche ad imparare a suonare diversi strumenti come la chitarra e le percussioni ed a scrivere canzoni, sebbene la maggior parte fossero canzoni d’amore per suo marito.

Finite le lezioni, si mise subito sulla via di casa e mentre si accingeva ad attraversare un incrocio, ricevette una chiamata da Kurt.

- Ciao tesoro, come è andata oggi? Non è che potresti passare al negozio di musica per prendermi degli spartiti? Ok? Grazie, ti amo tanto -

-Kur…- Blaine non fece neanche in tempo a parlare che il ragazzo aveva già riagganciato, così fece immediatamente dietro front per dirigersi al negozio, ma all’improvviso… il buio.

 

Il telefono di Kurt iniziò a squillare nel pieno di una lezione, il ragazzo lesse il numero ed uscì rapidamente dalla classe per rispondere.

-Pronto?-

-Salve, il signor Kurt Hummel?- 

- Sì, sono io- disse con un filo di voce.

- La chiamiamo per riferirle che suo marito Blaine Anderson, ha avuto un incidente oggi, potrebbe gentilmente recarsi qui subito in modo da potergli spiegare l’accaduto?-

-Arrivo subito- riuscì a sussurrare

- Al Bellevue Hospital Centre, arrivederci-

Kurt fece cadere il telefono e si sedette a terra. Non riusciva a crederci… Il suo Blaine aveva avuto un incidente e non sapeva come stava.

Decise che non c’era tempo da perdere, così prese le sue cose ed iniziò a correre verso l’ospedale.

Fu il primo ad arrivare e si gettò subito contro il balcone.

-Sono qui per Blaine Anderson- disse, preso dall’ansia 

- Si sieda ed aspetti, il dr. Brown arriverà a minuti- disse la donna seduta al banco.

Ma Kurt non lo fece, iniziò a camminare avanti ed indietro per la sala d’attesa, fissando il pavimento e cercando di scacciare tutti i terribili pensieri che gli attraversavano la mente, fallendo.

Finalmente un dottore chiamò il suo nome. 

- Allora, come sta?- quasi urlò il ragazzo.

-Non bene, ha avuto proprio un brutto incidente- 

Kurt sbiancò e non rispose.

- Un furgone andava a tutta velocità sulla 1st Avenue, è passato con il rosso e non ha visto il ragazzo che stava attraversando-

Kurt si sentì mancare e finalmente diede voce ai suoi pensieri.

-Posso vederlo?- riuscì a dire.

-No, la situazione è troppo precaria per ora, mi spiace signor Hummel-

A quelle parole Kurt sentì di non potercela più fare e… svenne.

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Capitolo 2
*** Panico ***


Kurt aprì gli occhi e vide…un naso.

Ci mise qualche secondo per collegare quel naso ad una persona, Rachel Berry.

Lei, Tina ed Artie erano seduti vicino al letto del ragazzo e lo guardavano preoccupati.

- Kurt? Tesoro, come stai? - chiese piano Rachel.

Kurt ignorò la domanda dell’amica.

- Blaine, dov’è Blaine? Come sta?- chiese tornando in sé.

Gli altri si guardarono e poi Tina prese la parola.

- Non lo sappiamo, non lo fanno vedere a nessuno. I suoi stanno arrivando, stanotte saranno qua.-

- Sei rimasto svenuto per ore Kurt, dovresti cercare di tranq…- fece per dire Rachel.

- Tranquillizzarmi?! Come posso stare tranquillo se in un’altra stanza c’è mio marito che rischia la vita o peggio?!?- urlò Kurt con le lacrime agli occhi.

- Non pensarlo nemmeno!! - disse pronta la ragazza, abbracciando l’amico.

Tina iniziò a piangere e dovette uscire dalla stanza per non far preoccupare ancora di più Kurt ed Artie la seguì in silenzio.

 

Kurt si lasciò cadere sul suo cuscino e fissò il soffitto in silenzio per qualche minuto. Poi fece un grande sospiro e parlò.

- Se non dovesse farcela?- disse mentre una lacrima gli scivolò sul volto.

- Kurt, ti ho detto di…- cercò di dire Rachel.

- Come posso vivere senza di lui?- e scoppiò in un pianto isterico, con Rachel che lo abbracciò di nuovo, iniziando anche lei a singhiozzare.

 

Nel frattempo Sam arrivò e si precipitò di corsa verso la signora al bancone.

- Sono qui per Blaine Anderson- urlò tutto d’un fiato.

- Non è l’unico, si sieda pure con i suoi amici signore-.

- Ma io devo vederlo! E’ il mio migliore amico!- urlò.

- Non può signore, mi spiace- disse la signora un po’ spaventata.

Sam scattò verso il corridoio, ma venne fermato da alcuni infermieri.

- Fatemelo vedere!- ripeteva continuamente.

Continuò a dimenarsi finché non si sentì una mano sulla spalla, si voltò e… Cooper.

I due si abbracciarono e fu in quel momento che Sam iniziò a piangere, mentre il fratello di Blaine cercava di trattenersi per tranquillizzarlo.

 

Due ore più tardi arrivarono i genitori di Blaine, era ormai notte fonda, e corsero subito ad abbracciare Cooper, Kurt ed in seguito tutti gli altri.

Pam aveva gli occhi gonfi e rossi, doveva aver pianto molto, ed anche il signor Anderson non era impeccabile come suo solito, aveva la camicia sgualcita ed i capelli in disordine.

Era la prima volta che Kurt li vedeva insieme senza che iniziassero a litigare e ad insultarsi.

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Capitolo 3
*** Together ***


Era il loro terzo giorno in ospedale e finalmente arrivò il momento tanto atteso. 

Il dr. Brown entrò nella sala d’attesa, guardò il gruppo e disse:

- Potete vederlo, ma solo una persona alla volta, va bene?-

Annuirono tutti silenziosamente all’unisono e subito Kurt si girò cercando Pam.

- Su Kurt, vai tu per primo- disse quest’ultima.

- Ma io..non..- cercò di dire il ragazzo.

- Sono sicura che lui vorrebbe che andassi tu- disse la donna facendoli l’occhiolino.

Così Kurt si girò e seguì il dottore fino alla porta della stanza di Blaine, fece un profondo respiro ed entrò.

 

Eccolo lì, disteso sul letto dell’ospedale, non si era ancora svegliato dal giorno dell’incidente. Aveva il corpo quasi interamente coperto di graffi e botte che erano stati medicati, era collegato a due sacche di sangue ed aveva un tubicino collegato al naso che lo aiutava a respirare.

A quella visione Kurt si paralizzò. Aveva quasi paura di respirare, pensava che un suo qualsiasi passò falso, avrebbe potuto uccidere la persona che più amava al mondo.

E’ inutile dire che non osò nemmeno sfiorarlo, nonostante era la cosa che più desiderava.

Si limitò a guardarlo, trattenendo le lacrime. Poi si sedette su una sedia accanto a lui.

- Ehi Blaine, amore sono io- sussurrò.

- Non so se puoi sentirmi, ma sono io…Kurt- fece un grande respiro - Siamo tutti qui per te, io, la tua famiglia, i tuoi amici… Aspettiamo solo che tu ti svegli e ti prometto che non me ne andrò da qui finché non succederà, non ti lascerò mai solo Blaine- Una lacrima gli scivolò sul volto e non resistette più alla tentazione di stringergli una mano - Tu devi svegliarti però, promettimi che lo farai, non mi abbandonare… Io non posso vivere senza di te amore, ti prego- e scoppiò in un pianto disperato.

- Il tempo è finito- disse un infermiera alle sue spalle.

- Va bene- rispose Kurt asciugandosi le lacrime, poi diede un bacio alla mano di Blaine, uno sulla sua fronte e si mise in tasca la sua fede, che avevano lasciato su un comodino insieme alle sue altre cose.

 

Il ragazzo uscì e vide subito Pam che si avvicinava per poter vedere suo figlio. I due si abbracciarono e poi la donna entrò nella stanza di Blaine.

Continuarono così fino all’ora di pranzo, ma non tutti poterono entrare a fare visita al ragazzo, solo i parenti ed ovviamente Kurt e riuscirono in qualche modo a far entrare anche Sam, ma solo perché stava dando di matto. Tina non prese bene la cosa ed iniziò a lamentarsi ed a piangere per ore ed ore, accusando i propri amici di maschilismo.

Il signor Anderson decise di offrire il pranzo a tutti, ma Pam e Kurt decisero di non voler lasciare l’ospedale, in caso Blaine si svegliasse.

 

- Kurt, grazie per tutto quello che stai facendo per Blaine...e per noi- disse la donna quando furono rimasti soli.

- E’ il minimo che potrei fare- rispose il ragazzo.

- Non dire sciocchezze! Hai passato gli ultimi tre giorni in ospedale, senza dormire e quasi mangiare- 

- Ognuno di voi avrebbe fatto lo stesso per me- 

- Forse hai ragione, ma ci tengo comunque a ringraziarti. Non so come avremmo fatto senza di te- disse Pam con un po’ di tristezza.

- Lei tutto bene?- chiese Kurt preoccupato.

- Kurt, quando avrai un figlio, capirai veramente cosa significa amare e vivere per la felicità di qualcuno- disse - io probabilmente sarei potuta essere un madre migliore e solo ora me ne rendo conto-.

Kurt vedendola sul punto di scoppiare in lacrime disse - Questo non è vero, Blaine mi raccontava sempre di quanto lei sia fantastica ed affettuosa e…-

- Non prendiamoci in giro Kurt- lo fermò lei - sarei potuta essere cento volte meglio e sicuramente più presente nella vita dei miei figli-

- Tutti sbagliamo, non è il passato quello che conta, ciò che conta è che lei adesso sia qui per Blaine- la incoraggiò Kurt sorridendole.

- Grazie, grazie davvero Kurt, non avrei potuto chiedere di meglio per mio figlio- così dicendo gli diede un bacio sulla guancia e si abbracciarono.

 

Il giorno seguente arrivarono anche Burt e Carole in ospedale.

- Scusate il ritardo, ma ci hanno cancellato il primo volo a causa del maltempo- disse il primo correndo ad abbracciare il proprio figlio.

- Lui come sta?- chiese Carole

- Non si è ancora svegliato- disse Pam alzandosi per salutarla.

- Non sai quanto mi dispiace Pam- rispose la donna abbracciandola.

Con la presenza di suo padre Kurt riuscì finalmente a calmarsi un attimo e decise che era giunta l’ora di dormire un po’.

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Capitolo 4
*** Home ***


- Kurt…Kurt! Svegliati!- disse Rachel, scuotendo piano l’amico - Kurt, si è svegliato!-

Al suono di quelle parole il ragazzo balzò in piedi in meno di un secondo, si diede un leggero schiaffo sulla guancia, per essere sicuro che non stesse ancora sognando e cercò Pam.

La trovò mentre parlava con il dottor Brown, lei lo guardò e li fece segno di andare da suo figlio, con un piccolo sorriso sulle labbra.

Questa volta Kurt non provò a contraddirla e corse immediatamente in direzione della stanza del marito. Entrò piano, facendo attenzione, Blaine aveva gli occhi chiusi, forse si era addormentato, ma appena sentì una mano sopra la sua, li aprì.

- Ehi- lo salutò Kurt dolcemente.

- Ehi- rispose l’altro.

- Come ti senti?-

- Indolenzito-

- Hai dormito per una settimana- ribatté, fece una pausa e continuò - Non farmi più una cosa del genere Blaine, ti dico sempre che devi stare attento e mai una volta che mi dai ascolto- aggiunse tra le lacrime.

Blaine lo guardava con aria sbigottita.

- Che mi è successo?- chiese.

- Un furgone non ti ha visto e ti ha investito-

- Ah…già-

Restarono un minuto in silenzio e poi Kurt prese la parola.

- Dovresti fare più attenzione Blaine, guarda come sei ridotto-

- Scusa- rispose tristemente il ragazzo.

- Tu non hai idea di quanto mi hai fatto preoccupare, che avrei fatto se…- rabbrividì solo al pensiero - Tu sei la mia vita Blaine, non puoi nemmeno immaginare quanto io tenga a te- disse piangendo Kurt.

- Ti amo - fu la risposta dell’altro.

Kurt si sporse verso di lui e li diede un piccolo, ma intenso bacio sulle labbra, stando molto attendo a non fargli male. Era da una settimana che aspettava questo momento e finalmente era arrivato, adesso poteva stare veramente tranquillo.

 

Passò un’altra settimana prima che Blaine potesse lasciare l’ospedale e tornare nel suo appartamento dove viveva con suo marito.

- Quanto mi sei mancato- disse il moro gettandosi sul loro letto matrimoniale.

- Anche tu sei mancato a lui!- urlò Kurt dalla cucina.

- Non ne avevo dubbi- rispose pronto - Ed a te?-

- Non dovresti neanche solo pensare di chiedermelo tesoro- disse Kurt, lievemente offeso - Ma non montarti la testa adesso-.

- Troppo tardi- ridacchiò Blaine.

 

Più tardi decisero di farsi una doccia e Kurt non poté fare a meno di notare le numerose cicatrici che ricoprivano il corpo del marito.

- Ho una crema perfetta per queste- gli disse - Vedrai che tornerai bello come prima!-

- Che intendi dire?- domandò Blaine con tono offeso.

- Emmh..beh intendevo che..ehm…- vedendo il marito in difficoltà, Blaine iniziò a ridere.

- Stavo scherzando amore!- e continuò a ridere di gusto.

- Beh io no, dopo te la vedrai con me e le mie magiche mani- disse muovendo le dita con fare scenico.

Finita la doccia, Blaine si mise davanti allo specchio, con un asciugamano legato in vita ed i capelli ancora bagnati, aspettando che arrivasse suo marito con la sua “crema miracolosa” (almeno così l’aveva definita).
Quando arrivò Kurt, sembrò come paralizzato.

- Tutto bene?- chiese il più basso.

- S-si- rispose l’altro.

Ciò che lo aveva spaventato così, era l’enorme cicatrice che Blaine aveva sulla schiena. Questa partiva poco sotto la spalla sinistra e percorreva in diagonale tutta la schiena del ragazzo.

- Kurt, che c’è?- chiese ancora Blaine preoccupato.

- Niente… Solo un graffietto- e così iniziò a coprire il corpo di suo marito con una pomata, con molta delicatezza ed attenzione, mentre questo lo osservava dallo specchio.

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Capitolo 5
*** Happy ending ***


Quella stessa sera fu Kurt a preparare la cena, voleva festeggiare il ritorno di suo marito a casa, a modo suo ed in grande stile.

Mentre Blaine era nella loro camera a riposarsi e ad aspettare che la sua pelle assorbisse la quantità industriale di crema che suo marito gli aveva spalmato, Kurt preparò accuratamente la tavola, abbellendola anche con le rose, che aveva comprato quella stessa mattina e con delle candele, che rendevano il tutto più romantico.

Kurt forse non era proprio uno chef a cinque stelle, amava fare i dolci certo, ma da quando aveva iniziato ad abitare a New York con Rachel, aveva anche iniziato a prediligere il cibo preconfezionato, cibo spazzatura e take away a quello preparato in casa e per Blaine fu davvero dura fargli perdere quest’abitudine.

Ma per quella sera decise di fare un’eccezione, preparando antipasti, primi, secondi ed ovviamente il dolce, esagerando decisamente. 

 

E quando Blaine arrivò in soggiorno rimase ad occhi aperti.

- Wow, Kurt! Hai fatto tutto tu? Non c’era bisogno di..-

Ma Kurt lo interruppe subito, sapeva benissimo cosa stesse per dire “Non ti dovevi disturbare, potevamo benissimo ordinare una pizza”, ma che scherziamo? Una pizza? Non oggi.

- Non dirlo neanche! So cosa stavi per dire, ma questo è un momento importante ed è giusto che sia festeggiato come merita-.

Blaine rise rassegnato - Non ti ricordavo così abile ai fornelli-

- Beh sì, ho fatto pratica mentre eri in ospedale- mentì spudoratamente.

- Immagino- Suo marito sapeva benissimo che Kurt non aveva mai lasciato l’ospedale durante quei giorni, ma fece finta di niente, per non rovinare il momento - Grazie davvero amore-.

- Per cosa?- chiese Kurt, avvicinandosi a lui.

- Per essere il miglior marito del mondo- rispose Blaine, baciandolo dolcemente.

 

Finita la cena, i due si sdraiarono accoccolandosi sul divano e accesero la tv, giusto in tempo per la puntata di Scandal.

Kurt alzò la testa per guardare Blaine, sapeva di avere un marito bellissimo, ma quella sera lo era in modo particolare. Aveva i capelli spettinati, senza gel ed indossava una normale maglietta bianca con i pantaloni di tuta grigio scuro, eppure lo trovava incredibilmente attraente. Così ,con uno scatto, si alzò sui gomiti e lo baciò; inizialmente fu un bacio dolce, ma poco dopo si trasformò in un bacio continuo e passionale. Blaine si mise seduto sul divano, aiutando Kurt a mettersi a cavalcioni su di lui e senza smettere di baciarsi.

- Mi sei mancato da morire- gli disse piano Kurt.

E sentendo quelle parole Blaine si alzò dal divano con in braccio Kurt, per portarlo nella loro camera da letto.

- Il dottore non aveva detto “niente sforzi”?- chiese Kurt un po’ preoccupato.

Blaine lo appoggiò sul letto e poi gattonò verso di lui, arrivandoli a pochi centimetri dal viso.

- Oh- disse, facendo finta di guardarsi intorno - ma non c’è nessun dottore qui, Kurt-.

- Vieni qui- rispose l'altro, attirandolo a sé per ricominciare a baciarlo - e se mi fai di nuovo uno scherzo del genere giuro che ti uccido con le mie stesse mani!-.

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