Cacciatori di Ombre

di Lyls
(/viewuser.php?uid=64502)

Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Di come le cose cambiano senza che nessuno possa fare nulla ***
Capitolo 2: *** Di come la verità viene sempre fuori per causa di terze persone ***
Capitolo 3: *** Mezze bugie, verità e cose non dette ***
Capitolo 4: *** Se un luogo sicuro esiste, probabilmente non è quello ***
Capitolo 5: *** Fare scelte a stomaco vuoto è sempre una pessima idea. ***
Capitolo 6: *** La famiglia non si può scegliere...o forse si?. ***
Capitolo 7: *** Di come le cose peggiorano e non puoi farci nulla ***
Capitolo 8: *** Pessimo tempismo? O forse no ***
Capitolo 9: *** Le soluzioni a volte non risolvono i guai ma li complicano ***
Capitolo 10: *** La verità prima o poi viene a galla ***
Capitolo 11: *** La Shadowhunters, il demone e la fata ***
Capitolo 12: *** I cambiamenti a volte non sono visibili, ed altre volte si è ciechi da non volerli vedere ***
Capitolo 13: *** Quando a volte è meglio l'ignoranza del sapere, perchè a volte sapere è peggio ***
Capitolo 14: *** A volte essere fuori controllo, non lo si è per scelta ***
Capitolo 15: *** Le cose da una nuova ottica a volte si vedono meglio ***
Capitolo 16: *** A volte anche i peggior nemici chiedono una tregua temporanea. 1° parte ***
Capitolo 17: *** A volte anche i peggior nemici chiedono una tregua temporanea 2° parte ***
Capitolo 18: *** Occhio non vede, cuore non duole ***
Capitolo 19: *** A volte le scelte meno ovvie sono quelle le migliori ***
Capitolo 20: *** Scomparire è meglio che affrontare le conseguenze? ***
Capitolo 21: *** L'inizio della fine - 1° parte ***
Capitolo 22: *** L'inizio della fine - 2° parte ***
Capitolo 23: *** Ricomciare da zero ***



Capitolo 1
*** Di come le cose cambiano senza che nessuno possa fare nulla ***


Cacciatori di Ombre


Di come le cose cambiano senza che nessuno possa fare nulla

 
Avete presente quando le persone vi etichettano solo per una cosa superficiale che manco voi capite cosa? No eh? Ecco a me capita sempre, parlano, fissano, ridono ed io puntualmente me ne esco con un "vai a quel paese".
L'unica cosa che sembra rilassarmi e immergermi nella lettura.
Mia madre dice che alla mia età dovrei smetterla di estraniarmi dal resto del mondo, ma se il resto del mondo fa schifo e preferisco i libri, mica è colpa mia.
Ed in quel momento sto leggendo un libro della mia saga preferita, ma ovviamente ce sempre qualcuno che deve rompere le scatole per un motivo o per l'altro.
"Che stupida che sei è ovvio che ce qualcosa sotto" dico scocciata fissando il libro.
"Oh certo perchè parlare da sola non è da stupidi?" domanda qualcuno alle sue spalle.
"Sarah" dico a mo dì saluto, senza voltarmi neanche a guardare mia cugina "cosa vuoi?" domando
sapendo che sicuramente c'è un motivo sotto.
 "Zia Angie non vuole lasciarti da sola in casa, visto che escono tutti" dice scoccandomi un occhiataccia "ed ha anche detto che se avessi detto di no di strapparti il libro di mano e per farti uscire lo stesso" aggiunge dopo aver visto la mia faccia.
Mi scappa uno sbuffo, pensando a quanto sto odiando mia madre in questo momento, uno non può neanche rilassarsi?.
Conoscendo mia madre so benissimo che è meglio fare come dice se non voglio farla diventare una iena, quindi alla fine seguo Sarah, che poi mi blocca "vuoi davvero uscire così?" domanda scettica e fisso i miei vestiti, che consistono in un maglione un pò largo, jeans e scarpe da tennis.
"Che ce?" domando confusa e la vedo alzare gli occhi al cielo, e poi andare a recuperare una cosa striminzita "io non la metto ci sta solo il mio braccio"
"Togli quella cosa informe che chiami maglia e metti questa" dice lanciandomi quella cosa.
"Odio le discoteche" dico sbuffando togliendo il maglione e mettendo quello lanciato da Sarah.
"Perchè sei strana, hai quasi vent'anni Crys, come cavolo fai a divertirti leggendo e basta? è noioso" dice sbuffando.
Alla fine la maglia era quasi carina, quasi, anche se non amo particolarmente il nero ed uscendo mi trascina in un posto che non conosco, non riconosco neanche la strada.
"Pandemonium?" domando scettica fissando l'insegna con il nome lampeggiante.
"è nuovo aperto da poco" dice euforica, mentre una volta dentro, noto che ci sono fin troppe persone, ammassate come sardine tanto che perdo di vista Sarah mentre mi avvicino al bancone.
"Due long island" dico benedendo il fatto che almeno conosco qualche drink, mi guardo attorno mentre aspetto il mio turno, anche se ad un tratto mi sento osservata e noto un ragazzo biondo, che è anche abbastanza carino, vestito di nero che mette in risalto la carnagione chiara ed i capelli, e dei strani tatuaggi che gli spuntano dal collo che mi fissa ed è vicino al bancone "mai visto una ragazza?".
"mi vedi?" domanda sorpreso ed inarco un sopraciglio.
"No sto parlando con un fantasma" dico fissandolo e lo vedo cercare di nascondere un sorriso.
"Certo un fantasma sexy" dice sarcastico.
"E modesto" dico divertita.
"Jace" "Crys" ci voltiamo entrambi sentendo i nostri nomi.
"Con chi parlavi?" domanda Sarah, faccio per dirglielo ma appena mi volto, lui non ce più.
"Ti odio, tu che non volevi neanche uscire attacchi bottone ed io ho avuto un due di picche, anzi tre di picche, perchè prima viene verso di me, poi vede una rossa carina, ed infine molla pure la rossa per una mora che è uno schianto, che strazio"
"Sono stata fortunata" dico scrollando le spalle, anche se ad un certo punto qualcuno inizia urlare, una ragazza a giudicare dalla voce, in un punto imprecisato del locale.
"Dove vai?" domanda urlando Sarah.
"Magari è qualcuno che sta male" dico senza fissarla, mentre mi avvicino al punto in questione mi sembra di vedere una testa bionda e due scure allontanarsi ma una volta arrivata non vedo nulla, neanche la ragazza che ha urlato come se fossero spariti nel nulla.

Ritorna all'indice


Capitolo 2
*** Di come la verità viene sempre fuori per causa di terze persone ***


Cacciatori di Ombre


Di come la verità viene sempre fuori per causa di terze persone

"Spiegami ancora perchè mi hai trascinato qui" dice Sarah con fare scocciato mentre si guarda attorno.
"Per vendicarmi " dico con aria innocente mentre con la coda dell'occhio la vedo scoccarmi un occhiataccia.
Da quello strano incontro con quel ragazzo sono passate poco più che due giorni, anche se incontro è un eufemismo visto che avremo parlato come minimo dieci minuti.
"Non ti conviene, sono l'unica che ti sopporta" e sa benissimo quanto sta cosa mi dia fastidio.
Anche se è una bugia, l'ho vista tanto giù di morale che alla fine ho pensato che uscire l'avrebbe aiutata, anche se non pensavo che poi avrebbe preso a frecciatine me.
Anche se per tutto il tragitto verso il negozio, mi rendo conto di essere grata del fatto che per quanto sia fatidiosa Sarah almeno non sono completamente sola.
Il che è strano visto che ci siamo sempre detestate, e non ne ho mai capito il motivo.
Fisso il negozio che ho davanti e quasi ci rimango male notando che sembra chiusa, mi scappa uno sbuffo mentre mi rendo conto che ha vetrina sfondata come se una macchina ci fosse finita dentro.
"Oh andiamo è uno scherzo?" domando scocciata mentre Sarah ride.
"E un segno cara" dice fin troppo divertita da quella scena.
"Di cosa?" domando confusa.
"Che i libri sono pericolosi" dice Sarah ricevendo in cambio una mia occhiataccia.
Anche se alla fine mi trascina verso un bar dicendo che un suo amico le ha detto che Eric, il ragazzo che l'ha mollata, si trova li a leggere poesie e conoscendola vorrà fargli una scenata.
"Di la verità, hai sfondato la vetrina per costringermi a venire qui?" domando sospettosa.
"Oh pensi che arriverei a tanto per farti fare qualcosa?" domanda Sarah stranita "non rispondere" dice forse notando la mia faccia.
"Sarah" dice una voce maschile chiamandola "non pensavo saresti venuta" dice un pò sorpreso.
"Passavo di qua ed ho pensato di venire" dice sorridendo fin troppo gentile mentre si guarda attorno "Eric c'è?" domanda.
"Si ma ha già letto" dice il ragazzo, lo fisso pensando che non conosco quasi nessuno degli amici di Sarah.
"Io sono Crystal" dico lanciando un occhiataccia a Sarah.
"Oh giusto" dice ricordandosi della mia presenza "Simon, lei è Crystal mia cugina, Crystal lui è Simon" dice la ragazza presentandoli.
"Non avevi detto che era una reclusa?" domanda Simon confuso, mentre Sarah scappa alludendo qualcosa sul fatto che deve cercare Eric.
"Non sono una reclusa" dico sbuffando "qualsiasi cosa abbia detto è una bugia"
Anche se poi noto che si guarda attorno come se cercasse qualcuno.
"C'è anche Clary, ma non dirlo a tua cugina non vanno molto d'accordo" dice salvo poi fissarmi imbarazzato "è una ragazza con i capelli rossi, che dovrebbe essere qua in giro"
"Ho conosciuto una Clary" dico pensierosa "per caso è quella che ogni tanto aiuta alla libreria di Luke Garroway?" domando curiosa.
"Si è lei" dice Simon sorpreso forse non si aspettava che la conoscessi.
Anche se in realtà mi sono ricordata di lei quando ha detto capelli rossi, mi sono ricordata che tempo fa Sarah ha provato ad aiutare un suo amico che moriva dietro ad una ragazza con i capelli rossi che era la sua migliore amica anche, ed ora capisco che si tratta di lui, faccio per dire qualcosa ma noto qualcuno in un angolo, una persona che sembra non voler essere vista.
"Ho già abbastanza problemi senza che abbia pure uno Stalker" dico scocciata a bassa voce.
"Si che ne hai bisogno" dice una voce femminile che proviene dall'angolo "non avresti dovuto avvicinarsi agli Shadowhunters, erano i patti con tuo padre".
"Shadowhunters? mio padre?" domando spiazzata mentre mi sembra quasi di passare per scema a parlare contro un angolo "non so cosa siano gli Shadowhunters e mio padre è in giro per affari, non so perchè abbia assunto un investigatore o qualunque cosa tu sia ma non ne ho bisogno" dico acida a voce bassa "per quanto sia stronza a volte è mia madre non mi avrebbe mai mentito" anche se mentre dice ciò è bianca come un cencio perchè si sta preoccupando.
"Tua madre non ti ha detto nulla" dice incredula la voce "sapevo che si odiavano ma non fino a questo punto" a quel punto la ragazza decide di farsi vedere e noto prima i capelli rosa shocking e poi che gli occhi verdi con delle pupille da gatto "tu riesci a vedere cose che non dovresti, come la ragazza che ora sta parlando con Jace Lightwood"
"Jace" dico ricordandomi del ragazzo incontro due giorni prima "per questo era sorpreso che riuscivo a vederlo? perchè normalmente le persone non possono?"
"Quella stronza non è davvero tua madre, si può quasi dire che io e te siamo...parenti"
"Come sarebbe a dire non è mia madre?!" urlo incredula facendo volta tutti, incluso Simon che mi guarda stranito.
"Chiedi allo Shadowhunters, lui ti aiuterà in parte" anche se sono ancora sconvolta nell'avere scoperto questo fatto che la sua voce mi arriva quasi ovattata come se non fosse davvero lì.
Anche se questo spiegherebbe un sacco di cose.
Come il fatto che ho gli occhi di un solito colore viola, o perchè ho dei lunghi capelli ricci e bianchi come la neve che dico sempre a tutti che sono biondi mentre in famiglia hanno tutti i capelli scuri e molti pensano che mia madre mi abbia adottato o peggio abbia avuto la storia con qualcuno all'infuori del marito.
"Se siamo parenti tu chi sei..." non riesco neanche a porgere la domanda perchè persa come ero nei miei pensieri la ragazza è scomparsa.
Ma se voglio avere delle risposte dovrò darle retta e correre fuori, senza pensare al fatto di avvertire Sarah tanto da correre praticamente fuori ed una volta arrivata nel vicolo vede una ragazza con i capelli rossi correre via, lei non riesco a bloccarla ma lui si mi piazzo davanti a lui con lo sguardo sconvolto di chi non sa cosa fare.
"Che cosa sono gli Shadowhunters? Perchè una pazza con gli occhi da gatto ha detto che potevi aiutarmi? perchè posso vederti?" noto che è stato preso alla sprovvista da tutte quelle domande, sicuramente non se l'aspettava.
"Calmati" dice fissandomi negli occhi "quella strega non avrebbe dovuto dirti nulla di noi Shadowhunters, voi mondani non dovreste neanche vederci" salvo poi aggiungere sussurrando "ma ora sono due le persone che mi vedono" anche se sicuramente la situazione è abbastanza assurda.

Ritorna all'indice


Capitolo 3
*** Mezze bugie, verità e cose non dette ***


Ed eccomi con un nuovo capitolo, ed anche se nessuno recensisce continuerò ad aggiornare lo stesso.
Ma passando alla storia, lo so che è diversa dal solito, ho pensato a cosa sarebbe successo se qualcuno si fosse messo in mezzo quasi per caso agli avvenimenti dei libri.
Il titolo è provvisorio finchè non ne trovo uno migliore, ma per il momento rimane Cacciatori di Ombre.
Perchè Crystal riesce a vedere gli Shadowhunters si scoprirà tra un pò, come si è già capito nei due capitoli precendenti lei non è la nuova Clary, che c'è ancora non è stata sostituita, diciamo che è un nuovo personaggio aggiunto alla storia.
Detto questo buona lettura ;)

Cacciatori di Ombre



Mezze bugie, verità e cose non dette.

Glielo si legge in faccia che è fin troppo calmo, perchè nel giro di poco tempo si scopre che due Mondane possono vederlo, si è lasciato sfuggire la parola quando ha iniziato ad inveire.
"Non dovresti sapere nulla di tutto ciò, come non dovrebbe saperlo la rossa di prima" dice Jace facendo una smorfia, anche se poi mi fissa "non so perchè quella strega te l'abbia detto, ma è chiaro che se fossi una mondana normale non ti avrebbe parlato".
"Ho fin troppi problemi di mio, ci mancano anche queste cose assurde!" sbotto seccata.
"Non sono assurde" dice scocciato, salvo poi fissare il punto in cui l'altra ragazza è scomparsa "vado ad aiutare quella ragazza che sembra aver bisogno di aiuto, ma puoi decidere di rimanere qui e tornare alla tua vita" dice indicando il locale e già pensare a Sarah che mi avrebbe inondato di domande non era proprio una cosa da farmi sprizzare gioia "oppure seguirmi e capire che sta succedendo e capire chi sei, perchè un figlio di Lilith che si avvicina senza chiedere nulla in cambio è strano" .
La prima cosa che ti insegnano da bambini è di non fidarti mai degli sconosciuti con le caramelle, in questo caso probabilmente vale lo stesso criterio escludendo le caramelle.
Ma è anche vero che mia madre mi deve un pò di spiegazioni ma se non l'ha fatto ora, probabilmente non lo farà mai.
In più tutti si lamentano sempre che dovrei farmi più amici, ed alla fine fino a prova contraria è quello che sto facendo, anche se probabilmente non pensavano che sarebbe successo in quel modo.
Però sarebbe anche bello penso tra me nessuno si aspetta che sono io quella che fa cose folli
Per quello c'è la cugina, come una volta che è arrivata sfoggiando un acconciatura con i capelli blu elettrico che ha rischiato di far venire un colpo a sua zia.
"Senti lo capisco non vuoi, mi sembra ovvio" dice con espressione indecifrabile, non ho manco il tempo di dire qualcosa che inizia a correre, ha preso il mio silenzio per un no.
"Oh ecco dove eri" dice Sarah comparendo alle spalle tanto da farmi sobbalzare.
"Cosa ce?" domando fissandola.
Anche se solo dopo noto la sua faccia tutt'altro che allegra, sembra abbia visto un fantasma, ed ho l'impressione che Eric centra qualcosa.
"Qualcuno è entrato in casa, tua madre era da sola e..." non le do neanche il tempo di finire la frase che inizio a correre verso casa, per quanto siano successe un sacco di cose quel giorno di certo voglio bene a mia madre, chiunque essa sia, mi ha cresciuto.
Anche se lungo la strada, ho investito una signora che non si è fatta problemi a bastonarmi, letteralmente, con il bastone da passeggio rischiando anche di finire sotto una macchina per evitarla ricevendo contro anche gli insulti del conducente dell'auto in questione.
Ma una volta arrivata davanti alla casa, vedo la porta d'ingresso spalancata.
So già che me ne pentirò, ma decido di entrare lo stesso dentro casa, all'apparenza sembra tutto a posto nulla fuori posto tanto che mi chiedo se sia uno scherzo di Sarah.
"Mamma?" domando a voce alta guardandomi attorno "Sarah mi ha detto ladro, stai bene?" ma ancora nessuna risposta da parte sua.
Visto che al piano terra sembra essere tutto a posto decido di andare al piano superiore.
Sembra che in quella casa non ci sia anima viva, cosa che inizia a preoccuparmi seriamente.
"Sei qui finalmente" dice una voce alle mie spalle, ma voltandomi non trovo nessuno "pensavo che quella insulsa umana non avrebbe detto nulla".
Solo dopo mi rendo conto che la voce è nella mia testa, che non c'è nessuno presente fisicamente in casa.
"Le ho fatto credere che ha ricevuto una chiamata, perchè non avrebbe retto alla verità" dice la voce mentale divertita.
Dov'è mia madre?
"Non è tua madre" dice facendomi sussultare, non me l'aspettavo che sentisse anche i miei pensieri "è una Shadowhunters, doveva fingersi sua madre per ordine del consiglio perchè la tua vera madre è stata sigillata perchè ritenuta troppo pericolosa persino da quelli della sua stessa razza".

Ritorna all'indice


Capitolo 4
*** Se un luogo sicuro esiste, probabilmente non è quello ***


Cacciatori di Ombre

Se un luogo sicuro esiste, probabilmente non è quello.
"Aspetta" dico bloccando la voce, per quanto sia strano, sto davvero bloccando una voce che mi parla nella testa "mi stai dicendo che non solo, non era mia madre, ma che questi Shadowhunters mi hanno mollato ad una perfetta sconosciuta perchè qualcuno ha sigillato mia madre?"
"Esatto" dice la voce, anche se la cosa di non poterne parlare faccia a faccia, mi irrita parecchio.
"Prima quel ragazzo strano che a quanto sembra è uno Shadowhunters, ma poi cosa sono gli Shadowhunters?, poi quella ragazza con gli occhi da gatto ed ora sento una voce nella testa" dice massaggiandomi le tempie, come a voler scacciare un mal di testa che non ho, anche se sentire la voce ridere nella mia testa non è il massimo.
"Oh non sei pazza" anche se inizio ad avere qualche dubbio al riguardo.
"disse la voce nella mia testa" dico sarcastica.
"Immagino che tu non sappia nulla" dice ignorando il commento, anche se la voce sembrava più chiara e forte come se fosse più vicina e riconosco che la voce è maschile.
"Perchè vuoi aiutarmi? Non mi conosci e poi da quello che ho capito voi non dovreste parlare ai mondani del vostro mondo" dico dubbiosa, possibile che sembra capitare tutto a me?. Anche se una vocina mi ricorda che ero io a dire che la mia vita era sempre uguale e che gli unici amici che ho sono i libri, ed ora che stava cambiando mi stavo lamentando.
"Questo se le persone sono dei mondani" dice nuovamente la voce questa volta sentendo perfettamente di essere osservata.
"Ma si può sapere perchè tutti continuate a dire che non sono umana?!" sbotto scocciata voltandomi verso di lui.
La voce ascoltata fino ad ora si rivela essere di un uomo dai capelli capelli biondi e chiari, con una mano stringe una spada insanguinata, indossa una divisa nera, con gli stessi strani simboli che ho visto addosso a Jace.
"Perchè non lo sei" dice l'uomo, solo quando me lo porge noto che ha un libro tra le mani "io posso dirti dove si trova tua madre" dice serio fissandomi "quella vera" rimango in silenzio senza dire nulla e lo fisso "tua madre non era una Shadowhunters qualunque, era speciale, era anche la migliore ma si è innamorata dell'uomo sbagliato e per questo che la sua stessa razza, i Nephilim, l'hanno rinchiusa in un altra dimensione avevano paura di lei, ed anche di te, per questo sei stata sempre sottocontrollo" nonostante so benissimo di non dovermi fidare, eppure sento che sta dicendo la verità.
"Perchè avevano tanta paura di lei?" domando alla fine sono curiosa.
Fa per dire qualcosa ma viene interrotto, quando qualcuno cerca di attaccarlo alle spalle ma si scosta a tempo, e la donna si rialza quasi subito in piedi e noto che ha in mano una daga, e fissandola per un pò noto che è una donna con i capelli scuri raccolti in una crocchia, ed ha la stessa tenuta nera dell'uomo, avrà si e no quarant'anni.
"Quando Hanna mi ha detto che ti eri fatto vivo, non volevo crederci, non ho voluto crederle" dice la donna gelida, salvo poi voltarsi verso di me "Crystal nasconditi".
"No!" urlo spiazzandola "ora voglio sapere cosa sta succedendo!" sbotto incredula "e poi non vi conosco eppure sembrate conoscere mia madre meglio di me" dice arrabbiata "sono stufa delle bugie!"
La donna sospira fissa l'uomo che sembra soddisfatto, come se immaginava che sarebbe finita così.
"Non è il momento giusto per parlarne..." inizia a dire ma la blocco.
"Sono due giorni che tutti non fanno altro che dirmi che non sono umana o che ho qualcosa che non va ed ora voglio capire perchè" dico digrignando i denti "perchè mia madre non mi ha mai detto di non essere la mia vera madre o di essere una Shadowhunters?"
"Perchè voleva dirtelo compiuto i vent'anni" dice lei senza abbassare la guardia e fissa l'uomo sospettosa "non fidarti di lui, è un uomo cattivo e crudele, Valentine, tua madre ti vuole bene e l'ha fatto perchè voleva proteggerti ed aveva paura che..." dice ma poi vede il mio sguardo duro.
"Fino ad ora è stato l'unico ad essere sincero, non me ne frega nulla se lo stava facevo per me! non è neanche mia madre non ha avuto il coraggio di dirmelo in questi dicianove anni! è poi qualcuno mi spiega che sono gli Shadowhunters?!"
"Siamo cacciatori di demoni, cacciamo tutte le cose cattive e malvage per proteggere i mondani ed il loro mondo" dice la donna seria "è vero non è tua madre ma ti vuole bene come se fossi davvero figlia sua, ti ha cresciuto, amato e protetto da tutti quanti"
"Ti avrà amato ma pensa a tutto quello che hai passato e stai passando in questi giorni, se ti avesse detto subito la verità, a quest'ora potevi difenderti da sola e magari sapresti chi è la tua vera madre" dice Valentine.
La verità è che Valentine ha ragione e la consapevolezza mi colpisce come un pugno allo stomaco, come il fatto che devo decidere se credere o no a quello che dicono.
Apro bocca per dire qualcosa ma poi soprendendo anche me stessa, agisco di impulso e punto alla porta mentre la donna urla di fermarmi, iniziando a correre o meglio l'intenzione è quella se non fosse che un ragazzo mi blocca con le braccia, non appena varco la soglia di casa.
La donna fa un sospiro di sollievo, dopo essere uscita di corsa a controllare, mentre io ancora mi dimeno per liberarmi.
"Grazie Adam" dice sorpassandolo.
"Lasciami" urlo maledicendo gli Shadowhunters, e tutta quella situazione.
"Crystal non voglio farti nulla ti stiamo solo portando all'istituto, è un luogo sicuro, neanche Valentine si arrischierebbe a metterci piede, sarebbe una follia persino per lui"
"Non so quanto potrò resistere se non fa altro che dimenarsi" dice Adam affaticato "certo che ne hai di energie eh"
"Resisti siamo quasi arrivati" dice la donna mentre si ferma davanti a quella che ho sempre pensato essere una chiesa disabitata o almeno è quello che ho sempre pensato, mi ricordo che quando ci passavo da bambina e la indicavo e mia madre passava dritta dicendo che me lo ero immaginata.
Ed ora capisco perchè, qui ci vive una famiglia che gestisce il posto per conto del conclave che è un rifugio per altri Shadowhunters dice la donna, forse perchè almeno non faccio domande a raffica una volta entrata, ma sarà che mi sono distratta a guardare l'Istituto e non mi dimeno più tanto che sento Adam tirare un sospiro di sollievo.
"Perchè ci avete messo tanto?" domanda una donna a braccia incrociate.
"Aveva ragione, Valentine era li con lei" dice la donna.
"Lo so, Jace ha portato qui la figlia di Jocelyn e Valentine, le ha fatto una runa di guarigione senza sapere che è figlia di Shadowhunters l'ha scambiata per una mondana, era questione di tempo prima che si facesse vivo" dice la donna, mentre Adam mi lascia andare.
Forse dopottutto non è un luogo sicuro, come minimo verrà a prendersi la figlia.

Ritorna all'indice


Capitolo 5
*** Fare scelte a stomaco vuoto è sempre una pessima idea. ***


Cacciatori di Ombre

Fare scelte a stomaco vuoto è sempre una pessima idea.
Non so se è per tutte le cose che ho scoperto in così breve tempo, ma non appena mi hanno assegnato una delle stanze vuote sono crollata sul letto vestita, ed ho fatto un incubo, anche se la cosa non dovrebbe stupirmi più di tanto.
L'inizio sembra normale, visto che mi trovo vestita come se andassi vestita ad una festa, ma non una festa normale ma in maschera, con abito verde con la gonna a palloncino le maniche a sbuffo a braccia scoperte e del fiorellini microscopici tutti sui bordi della gonna, i capelli raccolti in un acconciatura alta e cotonata anche quella con dei fiori.
"Maestà vi va di ballare?" domanda una voce divertita, che mi sembra familiare ma non riesco a collegare chi sia.
Senza dire o fare nulla mi ritrovo tra le braccia di questo sconosciuto, che inizia a farmi volteggiare per la sala da ballo.
"Sei la voce vero?" domando senza rifletterci troppo "Perchè mi perseguiti? non ti ho fatto nulla" dico mentre continuamo a girare per la sala.
"Non ti sto perseguitando, ti sto aiutando" dice lasciandosi scappare un sospiro.
"All'inizio pensavo fosse Valentine, ma è stato un caso" dico fissandolo, chi tace a consente visto che non dice nulla ma non smentisce neanche quello che ho detto.
"No non è stato un caso" dice serio ora "e so che vorresti sapere chi sono ma non posso farlo, non ancora"
"Valentine ha detto qualcosa sul fatto che i Nephilim hanno ritenuto mia madre pericolosa perchè era speciale" dico ad un tratto fissandolo "anche se non capisco perchè tutti sti misteri".
"Ed è così" dice sospirando "i Shadowhunters sono tali perchè hanno sangue di angelo nelle vene ma solo una parte per via del primo Shadowhuters, quello che nessuno sa è che l'angelo abbia accettato di creare gli strumenti mortali solo se avesse superato una prova, avrebbe dovuto proteggere una cosa per lui, ma non gli disse cosa ma lui accettò volendo essere degno di avere la fiducia dell'angelo e questo gli affidò una ragazzina"
"Fammi indovinare la ragazzina, aveva sangue di angelo ed era mia madre?" domando sarcastica.
"Non era tua madre, ma si aveva sangue angelico puro nelle vene" dice assorto per poi riprendere a raccontare "devi sapere che il tempo per gli angeli è diverso da noi, tanto che passò qualche anno e nel frattempo la ragazzina era diventata una ragazza bellissima con dei lunghi capelli bianchi come la neve e l'aspetto dell'angelo che era".
Prendo tra le mani una ciocca di capelli ed inizio a capire, io discendo da quella ragazza, ed anche mia madre.
"Non gli somigli soltanto" dice l'uomo vedendo che fisso i capelli e che quindi inizio a collegare "tu sei..."
Non faccio in tempo a sentire la risposta perchè il sogno inizia a svanire e ce qualcuno che mi scrolla e mi chiama con insistenza.
"Chi rischia la vita svegliandomi?" domando acida, mentre sento qualcuno dire qualcosa come te l'avevo detto di non svegliarla.
Mi metto seduta cercando di sistemare almeno i capelli, alla mattina so benissimo di essere una pazza.
Fisso i due, una ragazza di qualche anno più giovane di me, e di un bambino di dieci anni, entrambi con i capelli scuri mentre il bambino ha gli occhiali e mi fissa curioso, troppo curioso.
Ed a giudicare da come si somigliano sicuramente sono parenti.
Il che mi fa ricordare che ho lasciato Sarah da sola.
"Volevamo avvertirti che se vuoi mangiare qualcosa..." dice il bambino cauto.
"Grazie" dico cercando di essere gentile, mi sa che l'ho spaventato.
"Jace dice che riesci a vedere gli Shadowhunters anche quando sono in modalità invisibile" dice la ragazza sospettosa "anche l'altra ragazza, ma siete entrambe mondane..."
"Intendi Clary?" domando fissandola "credo che sia per via dei genitori..." vedendo la sua faccia confusa mi fa capire che non lo sapeva e mi zittisco.
"Max, vai a dire a mamma che si è svegliata" dice rivelando di essere la sorella del bambino, non appena il bambino sparisce protestando sul fatto che poteva farlo anche lei, la ragazza ora mi squadra "cosa sai che noi non sappiamo?".
"Solo quello che ho sentito quando mi hanno portato qui" dico sbuffando "ha i genitori che sono Shadowhunters ma non lo sa, e non lo sapeva neanche Jace che gli ha fatto una runa di guarigione" evito di fare nomi perchè ho la netta sensazione che sia un informazione che è meglio tenere per me "ne ha parlato una donna a quella che mi ha portato qui, tra l'altro tu gli assomigli ora che ci penso" dico fissandola.
"Ha parlato con mia madre" dice e la vedo iniziare a farsi pensierosa "come si fa a non sapere che i propri genitori sono Shadowhunters?"
"Io non sapevo che mia madre lo fosse e che non fosse manco mia madre, magari pure a lei sua madre non l'ha detto" dico scoccandogli un occhiataccia, ma senza dire altro mi alzo dal letto e cerco di raggiungere la porta per andarmene, preferisco perdermi piuttosto che sorbirmi le domande, perchè sicuramente vorrà farle.
Ed alla fine, ovviamente finisco per perdermi e mi ritrovo da tutt'altra parte.
Mi trovo vicino a quella che spero sia la cucina o la sala da pranzo, sento qualcosa sfiorarmi la gamba e noto un gatto che si struscia contro le mie gambe.
"Che bel gatto che sei" dico prendendolo in braccio mentre mi guardo attorno.
"Gli stai simpatica, di solito non fa così con chi non conosce" dice la voce di Jace, facendomi voltare verso di lui "Clary ha provato a fare la stessa cosa ma ha rischiato di rimetterci un dito".
"Gli animali mi adorano" dico scrollando le spalle, mentre coccolo il gatto.
"Non solo gli animali" dice e lo guardo stranita sperando di aver capito male "credo che piaci a Max" dice divertito.
"Ha solo dieci anni e non è il mio tipo" dico pensando al bambino, ci avevo parlato prima di crollare nella stanza, ma non pensavo di aver fatto colpo.
"Maryse dice che sei figlia di una Shadowhunters, perchè non l'hai detto subito?" domanda e sembra quasi deluso.
"Come facevo a dirlo se non lo sapevo?" domando fissandolo confusa "ma è così difficile pensare che i genitori non dicono nulla ai figli?"
"Perchè di solito gli Shadowhunters sono educati ad essere onesti e rispettosi verso i loro simili, quindi fa strano pensare che qualcuno possa aver mentito così a lungo alla propria figlia anche se per proteggerla" dice serio, anche se poi fissa la mia testa "e io che pensavo fossero le luci del Pandemonium" d'istinto noto che prende una ciocca dei miei capelli.
"Si lo so è un colore strano, a volte lo odio è come se fosse una specie di freccia" dico facendo una smorfia.
"A me piacciono, ti distingui dagli altri" dice divertito fissando la ciocca di capelli che ha tra le mani e noto che si è avvicinato, e per quanto la situazione potrebbe sembra strana, non lo è anzi mi trovo a mio agio con lui come se fosse naturale.
"Jace" ci voltiamo entrambi e Jace molla di scatto i miei capelli notando che si tratta di Clary "ero venuta...per ringraziarti" dice con un tono di voce strana "e per dirti che il tuo amico ti cercava" dice fissando soprattutto lui.
"Alec" dice lasciandosi scappare un sospiro e mi lancia un occhiata e poi la lancia anche a Clary come se avesse paura a lasciarci da sole ma lo fa comunque.
"Stai lontana da lui" dice Clary fissandomi male.
"Non è il tuo ragazzo, e poi non mi sembra il tipo di ragazzo che si impegna" dico fissandola perplessa, come diavolo ho fatto a finire in una situazione simile? volevo solo cercare la cucina.
"Non è manco il tuo, se per questo" dice scoccandomi un occhiataccia.
"Sei solo una ragazzina che non capisce niente" dico squadrandola "e poi perchè parlo con te? lo conosci da poco tempo e già hai deciso che vuoi metterti con lui? chi sei dio che vuoi farlo innamorare a comando?" domando e vedendo la sua faccia rossa capisco che le è successo quello che pensavo "scommetto che non gli piaci neanche e non è nemmeno attratto da te" dico divertita.
"Scommettiamo?".

Ritorna all'indice


Capitolo 6
*** La famiglia non si può scegliere...o forse si?. ***


Cacciatori di Ombre

La famiglia non si può scegliere...o forse si?.
La guardo come se avessi davanti una persona a due teste, ma una persona normale non darebbe la risposta che le ho dato io.
Se il mio cervello pensa di dire col cavolo, dalla mia bocca esce "ci sto".
Tanto che vederla andarsene con un sorriso soddisfatto mi viene voglia di prenderla a schiaffi.
"Perchè non penso prima di aprire bocca?" domando rivolta al gatto che in risposta lancia un miagolio "fantastico sono impazzita del tutto".
"Non sei pazza" ed ecco nuovamente la voce.
Anche se la sento sempre in presenza di Shadowhunters, ed inizio a pensare che sia tutto collegato.
"Ci sei arrivata" dice divertito.
"E il sogno?" domando sperando che pensi che sono davvero pazza persino per i loro standard, alla fine una persona che parla da sola è strana a prescindere.
"Voglio aiutarti, perchè so cosa significa vivere sapendo che tutti mentono e che la tua stessa madre non ti vuole, anche se....beh la tua ti vuole ma è stata costretta a lasciarti." Sono abbastanza confusa, ma almeno ora ho qualche pezzo in più, gli Shadowhunters sembra che vogliono aiutarmi ma al tempo stesso per dicianove anni hanno tenuto mia madre sigillata da qualche parte ed io sono stata cresciuta da una di loro senza saperlo, e probabilmente tutta la famiglia di mia madre, madre adottiva, lo sono.
"Devo parlarne con qualcuno" dico più a me stessa che alla voce.
"Con chi? c'è qualcuno di cui puoi fidarti davvero?" domanda, mentre mi rendo conto che ha ragione, di chi posso fidarmi davvero? Qualcuno che non devo preoccuparmi perchè so che mantiene i segreti?.
"So a chi parlare" dico sussurrando.
***

"Perchè con tutte le persone sei venuta da me?"
"Primo perchè non hai detto a nessuno che so di Clary altrimenti tua madre o qualcun'altro sarebbe venuto a torchiarmi" dico fissando isabel.
"Ok è vero ma solo per Jace l'ho fatto" dice la ragazza e la guardo stranita.
"Ho visto come è con te, e come è con Clary" dice divertita.
"Merda, perderò la scommessa" dico lasciandomi sfuggire la cosa e vedo che mi guarda stranita "ho detto a quella che secondo me Jace non prova nulla per lei ed ha voluto scommettere".
"Siete due idiote" dice Isabel alzando gli occhi al cielo.
"che gentile" dice scoccandole un occhiataccia "ma no perchè posso sempre dire la verità, che è partita da lei... ma non sono venuta da te per questo" dico fissandola.
E gli racconto del sogno e di mia madre, quella vera, e di come quella adottiva sia scomparsa ma che una volta a casa ho trovato Valentine con la spada insanguinata.Ma della voce non dico nulla.
"C'è una storia ma che poche persone conoscono" dice pensierosa "la conosco perchè me l'ha raccontata tempo fa un cavaliere delle fate con cui uscivo, parla di un angelo sceso in terra che non è più tornato in Paradiso perchè si innamorò di uno di loro, ma la Regina non vedeva la cosa di buon occhio, perchè era più bella di lei e più potente e il giovane su cui aveva messo gli occhi era uno dei suoi amanti, quindi la maledì dicendo che era destinata a morire giovane e reincarnarsi sempre che non avrebbe avuto mai la pace eterna"
"Oh fantastico" dico sbuffando.
Mi domando se era questo che aveva cercato di dirmi nel sogno.
Aveva inizia a dire "Tu sei..." ma il sogno era finito, intendeva che io ero lei?.
Probabilmente mia madre era solo una discendente, che aveva avuto una gran botta di culo, mentre io mi ero beccata la parte della reincarnazione.
"Quindi io potrei essere metà fata e metà angelo?" domando scettica.
"Se è vero, si e piegherebbe perchè hai visto Jace" dice Isabel pensierosa.
"Come faccio a sapere chi sono senza sbandierare la cosa hai quattro venti?" domando più a me stessa che a lei.
Anche se poi mi alzo di scatto come se fossi stata folgorata, so benissimo a chi rivolgermi, ma dovrò uscire dall'istituto, cosa che probabilmente non succederà visto che vogliono tenermi d'occhio.
Non sento neanche Isabel urlare il mio nome che cerco di orientarmi e trovare l'uscita.
C'è una sola persona che potrebbe aiutarmi a capirci qualcosa e che sembra conoscermi fin troppo bene.
Vado a passo tanto spedito che non mi rendo neanche conto di essere già fuori finchè non mi ritrovo davanti alla strada che uso di solito per arrivare a casa.
"Lo so che ci sei" dico guardandomi attorno nella strada mi domando come ho fatto a non capirlo subito "tu sembri conoscermi fin troppo bene la mia vita ma non so neanche il tuo nome, ma subito non capivo cosa intendevi con voglio aiutarmi ma poi Isabel mi ha detto che probabilmente grazie al sangue puro di angelo che ho nelle vene riesco a vedere i Nephilim, ma Valentine non l'ho visto ed inizio a pensare che non riesco a vedere te per lo stesso motivo"
"Pensavo che ce ne sarebbe voluto di tempo perchè ci arrivassi" dice una voce divertita alle mie spalle.
Mi volto è noto un ragazzo che avrà si e no diciotto anni, capelli biondo platino, carnagione chiara, due occhi neri che assomigliano a due pozzi senza fondo, ed una bellezza insolita, una bellezza che può avere un qualcosa di pericoloso e letale.
"Chi sei?" domando fissandolo.
"Mi ha chiesto mio padre di proteggerti pensando che fossi in pericolo" dice fissandomi mentre si guarda attorno "mi chiamo Jonathan".
"Jonathan" dico squadrandolo "non hai la faccia da Jonathan" meglio non dirgli che mi ricorda Draco Malfoy, potrebbe offendersi.
"Ah no? e che faccia ho? da Draco Malfoy?" domanda con un ghigno "su ormai avresti dovuto capirlo che siamo legati"
"L'ho notato" dico sbuffando, ma non dico altro non ancora almeno "perchè tuo padre ci ha legato?".
"Considera tua madre come la sorella che non ha mai avuto e voleva essere certo che fossi protetta" dice serio.
Mi sembra tutto così assurdo, scoprire tutto questo in così poco tempo mi sembra ancora strano.
"Ma ancora non hai detto perchè non riesco a vedere nè te nè Valentine" dico incrociando le braccia al petto.
"Se te lo dice poi dovrà ucciderti" dice la voce di Valentine, è comparso al fianco di Jonathan "ma sono contento che sei venuta".
"Voglio delle risposte ma ho capito che loro non me le daranno" dico fissando Valentine.
"Ed hai pensato che io te le avrei date?" domanda l'uomo scettico.
"Non voi, lui" dico voltandomi verso Jonathan, sembra sorpreso ma cerca di nasconderlo.
"Mentre voi parlate, io vado a salutare un... vecchio amico all'istituto" dice Valentine allontanandosi da noi due.
"Lo sapevo, sicuro un corno" dico fissando Valentine che scompare "è andato per Clary vero?".
"Sei troppo furba per stare in mezzo a quegli idioti...ma non solo per lei" dice mentre inizia ad allontanarsi e mi volto ma mi rendo conto che ho fatto la mia scelta non appena ho deciso di chiedere a lui.
"Era serio prima?" domando curiosa seguendolo.
"Si era serio" dice senza voltarsi "ma non preoccuparti, non farà del male a nessuno oggi, non fisicamente almeno".
"E guarda caso mi hai messo la pulce nell'orecchio per farmi uscire da li?" domando bloccandomi rendendomi finalmente conto della cosa.
"No" dice secco e convinto "non sapevo volesse andare da Hodge oggi, non subito almeno ma conoscendolo cambierà anche idea"
Dopo quelle parole cadde il silenzio, finchè non arrivammo a di fronte ad una parete, e mi fece cenno di oltrepassarla e ci ritrovammo dentro ad un giardino di una villetta, voltandomi notai che vedevo attraverso la parete ma gli altri non potevano vedere la casa.
E' una villetta su due piani, con quattro camere, un bagno, un soggiorno ed una cucina.
"Prima parlavi di Jocelyn?" domando a bruciapelo una volta entrati "hai detto che sono stata fortunata con mia madre"
Mi guarda ma non dice nulla, limitandosi a fissarmi con quei due occhi neri come se volesse leggermi dentro e purtroppo per me, può farlo.
"Si parlavo di lei, ha preso e se ne andata senza neanche pensare a suo figlio, preferendo salvare Clary che non era ancora nata perchè secondo lei io ero perduto per quello che mio padre mi aveva fatto" d'istinto l'abbraccio sentendo le sue parole, sicuramente a lui è andata peggio, sento che si irrigidisce, non se l'aspettava.
"Come può una madre abbandonare il proprio figlio?" domando irritata "è qualcosa di ingiusto, potresti anche avere due teste ma non è una cosa da fare" pensando alla famiglia mi rendo conto di una cosa "dovrò avvertire Sarah, la mia presunta cugina che so la verità".
"Perchè?" domanda non capendo ed approffitando della distrazione mi spinge delicatamente via "probabilmente pure lei ti ha mentito, perchè farlo?".
Mi rendo conto che ha ragione, perchè avvertirla quando ha avuto un sacco di occasioni per raccontarmi la verità ma non la fatto.
Ed alla fine presa da un eccesso di rabbiosa allegria, prendo il cellulare e lo lancio contro una parete.
"Al diavolo!" urlo scocciata pensando che è arrivato il momento per non far decidere agli altri cosa sia meglio per me stessa, Shadowhunters inclusi.
"Non intendevo questo con non chiamarla" dice fissando perplesso, il mio cellulare in pezzi sul pavimento.
Forse ho esagerato? probabile.

Ritorna all'indice


Capitolo 7
*** Di come le cose peggiorano e non puoi farci nulla ***


Cacciatori di Ombre

Di come le cose peggiorano e non puoi farci nulla.
Passare alcuni giorni con Jonathan mi ha fatto capire che a volte non bisogna giudicare il libro dalla copertina.
L'ho visto come si comporta con me e come si comporta con gli altri, se non lo sapessi direi quasi che ha un gemello, con me è fin troppo paziente e calmo, con gli altri è quasi scocciato e crudele se lo prendono per il verso sbagliato.
Ho avvisato sia Sarah che gli Shadowhunters che avevo bisogno di tempo per elaborare tutto quanto.
Anche se l'unico che ha capito che ce qualcosa sotto è Jace, tanto che un giorno me lo sono trovato davanti.
Jonathan, che per quanto ne sapevo non aveva mai incontrato davanti Jace, ha avuto una reazione strana ed è letteralmente scomparso anche se sapevo che era lo stesso in zona.
Se Jace se ne accorto non lo da a vedere, tanto che pure io cerco di far finta di nulla.
"Sono contento di vedere che stai bene" dice sarcastico ma ha un tono strano.
"Non ho detto di stare male" dico confusa, alla fine non ho mai detto di non stare bene.
"Ma sei scomparsa senza dire nulla" dice fissandomi ed aggrotto la fronte, non capisco proprio la sua reazione, lo guardo scettica, pensando se ho sentito bene.
"Oh certo perchè agli altri sono mancata?" domando sarcastica fissandolo.
"A me sei mancata" dice facendo finta di nulla "anche se l'unica a cui non sembra importare molto se ci sei o no è Clary"
Chissà perchè me lo aspettavo, deve proprio darle fastidio il fatto che gli giro intorno.
"Chissene importa di lei, quella ragazza è pazza" dico incrociando le braccia.
"Ferri corti?" domanda divertito vedendo la mia faccia, gli lancio un occhiataccia.
"Oh non è colpa mia se è quella pensa con altro" dico facendo una smorfia, so benissimo di aver appena fatto capire che non pensa con la testa, ma alla fine è la verità.
"Mi sono perso qualcosa" dice confuso, e mi rendo conto che senza volerlo fare a posta gli ho fatto capire che c'è sotto qualcosa.
"Ora cosa gli dirai?" domanda sarcastico Jonathan, mi ero scordata della sua presenza "se gli dici di Clary potresti avere qualche chance in più lo sai?" cerco di rimanere concentrata su Jace ed ignorare Jonathan.
"Piaci a Clary" dico solamente mentre inizio a camminare, voglio allontanarmi da li per non far vedere il posto dove si trova la casa.
"Cosa centra questo con..." si blocca come se avesse capito qualcosa "c'è qualcuno qui" dice iniziando a guardarsi attorno, mentre spero che non sia Jonathan.
Faccio per chiedere cosa ha sentito ma poi inizio a sentire un forte odore di zolfo.
Jace si sposta davanti a me come a volermi proteggere, nonostante la puzza ancora non sembra arrivare nessuno.
Forse per non lasciarmi del tutto indifesa mi porge quella che sembra una spada che appena la prendo in mano si illumina di colpo manco avessi dato fuoco alla lama.
"Le spade angeliche si attivano solo con il nome dell'angelo che gli è stato dato" dice un sussurro che arriva al mio orecchio, non posso fare nulla che una mano mi copre la bocca e con il braccio cerca di tenermi ferma "mi dispiace Crys ma non posso permettere che tu combatta" vedo Jace allontanarsi seguendo la puzza di zolfo.
So già che non la prenderà bene, e non avrei mai pensato di provare rimorso a fare quello che sto per fare.
Approffittando del fatto che non è del tutto concentrato gli do una testata sul naso e molla la presa.
"Scusa Jon ma non ne posso più di stare con le mani in mano" dico sussurrando sapendo che mi ha sentito benissimo "tornerò indietro te lo prometto" dico sorridendo.
"Se non torni vengo a cercarti e uccido Jace con le mie mani" dice scocciato.
Seguo Jace che segue la puzza del demone a sua volta, ancora non si è accorto di nulla altrimenti avrebbe già cercato di rimandarmi a casa.
Stringo la presa sulla spada mentre la strada che fa Jace mi sembra terribilmente familiare. Troppo familiare.
"Sarah" dico sussurrando più a me stessa mentre mi si gela il sangue nelle vene, riconosco la strada che porta verso il quartiere in cui abita mia cugina.
Accelero il passo iniziando a correre, per la prima volta in vita mia ho davvero paura di ciò che posso trovare.
Devo sorprendere Jace visto che non appena lo supero mi guarda sorpreso,forse troppo sorpreso.
"Crystal!" urla Jace vedendo che lo supero correndo "fermati!"
"Fermarmi sti cazzi!" sbotto rabbiosa senza fermarmi "ci abita mia cugina in sta via!".
"Clary abita in questa via" dice anche se entrambi non parliamo e poi ci guardiamo.
"Tu va da Clary, io vado da mia cugina" dico rendendomi conto che abbiamo pensato la stessa cosa se non è da una è da l'altra.
Non aspetto neanche che mi risponda che accelero di più il passo per essere sicura di non trovare brutte sorprese, non ho mai corso così tanto ma non voglio che le capiti qualcosa non per colpa mia.
"Sarah?" afferro la maniglia per aprire la porta aspettandomi di trovarla chiusa a chiave ma non è così "zia?" domando cauta.
L'ultima volta che sono andata a casa ho trovato Valentine con la spada sguainata e insanguinata non è il massimo, e se è vero che qua in giro ce qualcosa, per quanto sia brutto da dire, spero che sia da Clary e non nella casa in cui sto per entrare.
"Cosa sei tu?" domanda una voce femminile facendomi sussultare, non mi aspettavo ci fosse qualcuno e tanto meno qualcuno che non conosco che mi gira attorno come se mi sta studiando "non sei umana ma non puzzi come gli altri della tua razza".
"Intendi gli Shadowhunters" dico fissandola seria e noto che scoppia ridere.
La guardo meglio notando che è alta due volte me, muscolosa ha due spade incrociate sulla schiena ed è vestita di pelle con lunghi capelli chiari raccolti in una treccia in confronto a lei mi sento piccola e sfavorita.
"Mi riferivo alle fate" dice sorridendo con aria feroce come se scoprire che non sono solo una fata la divertisse "ma ora sarà più interessante portarti dalla tua Regina".

Ritorna all'indice


Capitolo 8
*** Pessimo tempismo? O forse no ***


Cacciatori di Ombre

Pessimo tempismo? O forse no.
Le cose si mettono male e non ci vuole un genio per rendersi conto che forse dovevo seguire Jace e basta.
Rimpiango di aver colpito Jonathan, alla fine se c'è qualcuno che può fermare questo armadio è sicuramente lui.
"Una fata con una spada da Shadowhunters" dice sarcastica fissando prima la spada e poi me.
"Non sono una fata" dico scocciata "o la spada non funzionerebbe" anche se forse non è il momento adatto per parlare.
Cerco di tenerla lontana con la spada che tengo a due mani.
Mi maledico di non aver chiesto a qualcuno per imparare a combattere, ora sarebbe sicuramente utile.
"Fai la brava, e vieni con me" dice la fata armadio se non fosse per la stazza e l'aria minacciosa la voce era quasi gentile.
"Col cavolo" sbotto fissandola per poi attaccarla, punto alle ginocchia usando l'elsa della spada.
La fata ride come se non pensasse che faccio sul serio, sembra quasi a volermi provocare.
Si lascia colpire ma non emmette neanche un piccolo lamento fa solo una smorfia.
Quando vede che non de mordo sembra sul punto di volermi strappare la spada di mano, cerco di indietreggiare un poco.
Cerco di colpirla su un fianco, e questa volta uso la spada, ma non ho tenuto conto del fatto che la lama della spada è fatta con il fuoco, fuoco che pur colpendo di striscio ustiona la pelle.
La fata si accascia urlando ed io inorridisco nel capire che è stata la spada, che mollo di colpo mentre indietreggio sbatto contro qualcosa.
"I-io n-non v-volevo" dico con la voce incrinata mentre due braccia mi avvolgono come a volermi tranquillizzare.
Per non farmi vedere quanto soffre mi fa voltare e chiudo gli occhi appoggiando la testa sulla sua spalla, anche se le urla le sento ancora.
"Lo so" dice la voce di Jonathan "non volevo farti combattere per questo, non sei abituata a tutto questo" dice mentre la fata continua ad urlare.
"Falla smettere" sussurro senza guardarlo continuando ad avere gli occhi chiusi, sapendo benissimo che lui capisce al volo quello che dice.
Non si mosse, l'unico gesto che fece, fu di prendere qualcosa dalla cintura e subito dopo le urla smisero.
Forse sarò egoista o forse sono solo una cattiva persona ma sono contenta che le urla siano finite.
"Sei un attira guai" dice sarcastico mentre scioglie l'abbraccio "ma ora dobbiamo farla sparire" ce qualcosa che non mi ha detto, glielo leggo in faccia.
"Perchè? tanto nessuno sa che sono qui e mia cugina e mia zia potrebbero essere ovunque, non c'è..." mi blocco notando l'espressione seria "Jon?" lo chiamo preoccupata.
"I nascosti" dice indicando la fata che ha un pugnale conficcato nel collo e distolgo subito lo sguardo "sono protetti dagli accordi e se ne uccidi uno..." non finisce la frase ma ho capito cosa sta per dire.
"E' colpa mia" dice mentre la gravità del fatto mi colpisce in pieno "non dovevo chiedertelo...se finisci nei guai..."
"Daranno la colpa a mio padre, lui odia i nascosti" dice fissandomi "per loro io sono morto, anche se pensavano che pure mio padre fosse morto"
"Sai ancora mi sembra strano che nessuno abbia pensato a controllare che fosse davvero lui" dico scettica, ma grata che abbia cambiato argomento.
"Secondo me l'hanno fatto, ma avevano troppa paura di far sapere che era ancora vivo" dice e prende la spada o meglio ci prova ma sembra quasi prendere la scossa, mentre un pò divertita recuperare la spada.
"Ma non possiamo restare qui" dico ad un tratto sforzandomi di guardare la fata morta "prima che tu arrivassi diceva che doveva portarmi dalla sua Regina".
"Ne manderà un altra" dice guardando meglio la fata "avrei dovuto capirlo subito, cazzo!" sbotta incredulo "non è una fata qualsiasi, è una cacciatrice" lo vedo dare un pugno al muro e sfondarlo "quello stronzo di mio padre ha capito che tengo a te e sa che questo potrebbe nuocere alla mia concentrazione, ha fatto lui in modo che fossimo legati ma ora ha capito che ha fatto male" di tutte quelle parole mi sono soffermata solo su tre.
"Davvero tieni a me?" domando ad occhi sgranati, quando avevo capito come funziona la cosa del legame pensavo che fosse pù che altro una cosa voluta da Valentine, non si aspettava una svolta simile.
"E' così tanto strano?"domanda mentre si maledice, dal suo sguardo capisce che ha frainteso le sue parole.
"Si" dico sorridente "ma solo perchè è una cosa reciproca" dico lasciandolo con l'aria di chi ha appena scoperto il fuoco, tanto da fare dietrofront ed uscire da quella casa e da ciò che è successo dentro con un aria sollevata, troppo sollevata.
"Non devi nascondere il fatto di essere sollevata, stava per ucciderti e poi sentire le urla non è proprio il massimo" dice e noto che allunga una mano verso il mio volto ma sembra cambiare idea visto che ritira la mano ma gliela prendo tra le mie.
"Non volevo nasconderlo... stavo solo..." però mi blocco di colpo, rendendomi conto che oltre ad essere una bugia, lui capirebbe subito che sto mentendo, inizio ad odiare sta cosa del legame.
"Forse ha ragione mio padre" dice con uno sguardo strano "tutto quello che tocco distruggo e..." ma non lo lascio finire che lo zittisco.
"Ma che vada al diavolo!" sbotto fissandolo e sbuffo "non eri tu a dire che non tutto quello che dice è oro colato? anzi che a volte è più merda che altro?" domando ridicendogli quello che lui a detto a me "vuol dire che sono solo stronzate quello che mi hai detto?".
Ma non riceverò risposta perchè sento le labbra di Jonathan sulle mie, cosa che non mi aspettavo per niente, alla fine non era proprio come me l'aspettavo.
"Questo non dovrà saperlo" dice con un ghigno Jonathan, sicuramente non sarò io a dirglielo, anche se fa per avvicinarsi di più, che voglia baciarmi di nuovo? ma si blocca di colpo.
"Stai lontano da lei" dice la voce familiare di Jace, che sta puntando la spada contro Jonathan, lo maledico mentalmente e noto Jonathan abbozzare un sorriso che assomiglia più ad un ghigno, anche se con tutti i momenti proprio ora doveva arrivare?.

Ritorna all'indice


Capitolo 9
*** Le soluzioni a volte non risolvono i guai ma li complicano ***


Cacciatori di Ombre

Le soluzioni a volte non risolvono i guai ma li complicano.
Jonathan senza dire nulla a Jace, o probabilmente lo sta ignorando, limitandosi a fissarmi con uno sguardo intenso.
"Chi è?" domanda Jace sospettoso, alla fine posso capirlo un pò.
Ero venuta pensando che ci fosse un demone ed invece lui mi trova con un ragazzo.
"Un amico" dico solamente ma vedo che mi fissa scettica come se non fosse convinto "oltre ad essere uno Shadowhunters che ha pensato avessi bisogno di una mano"
"Non l'ho mai visto" dice sospettoso anche se Jonathan continua a dare le spalle a Jace.
Anche se con il senno di poi mi ricordo del corpo senza vita della fata.
Devo distrarre Jace quel tanto per lasciare il tempo a Jonathan di spostare il corpo, che mi guarda sapendo benissimo quello che penso.
"I Shadowhunters sono tanti, sicuro di conoscerli tutti?" domando fissandolo curiosa, ma vedendo che si avvicina a Jonathan come se avesse ignorato completamente la mia domanda.
A quel punto agisco d'istinto, supero Jonathan e faccio voltare Jace così da dare le spalle a Jonathan e lo abbraccio, con grande disappunto del ragazzo.
Ovviamente Jace non si aspettava l'abbraccio e ne rimane un pò spiazzato, tanto che questo da il tempo a Jonathan di prendere la fata morta e scomparire.
"Volevo ringraziarti" dico ma non riesco a dire altro che Jace mi bacia.
E lo guardo male, si decisamente questo non era in programma e mi allontano abbastanza incredula.
"Non fare quella faccia, Clary mi ha detto della scommessa" dice scambiando la mia incredulità per curiosità.
"Che centra questo con il fatto che mi ha baciata?" domando scettica, e sento un lamento nella mia testa sapendo benissimo chi l'ha fatto.
"Che... ha detto che è stata tua l'idea e sinceramente non pensavo di piacerti così..." ma la sua frase viene interrotta perchè gli tiro uno schiaffo, lasciandolo basito.
"Questo era per il bacio" dico a mo di giustificazione "e poi è stata una sua idea idiota!" sbotto irritata "è tu sei stato tanto cretino da crederle?" domando incredula "era gelosa di me, l'ha detto lei, voleva averti tutta per se e sapeva di vincere perchè si è convinta che le piaci" dico fissandolo.
"Voi donne siete tutte strane" borbotta per poi tornare a fissarmi "comunque a me non piace Clary" dice convinto e mi fissa dritta negli occhi.
Quegli occhi che qualche giorno fa mi avevano conquistata mentre ora al loro posto ne immagino un altro paio e di un altro colore.
"Ma lei lo sa?" domando pensando alla cosa più ovvia, cioè che da ragazzo orgoglioso quale era e un pò vanesio se ne fosse dimentica.
"No" come volevasi dimostrare "dovrebbe?" domanda scettico.
"Si dovrebbe perchè il peggio che può capitare ad una ragazza è essere illusa e poi ritrovarsi con il cuore spezzato o peggio venire a sapere questa cosa da qualcun'altro" dico rendendomi conto da sola che do un consiglio di cuore quando io sono la prima ad averne bisogno, non ho mai avuto neanche un ragazzo in vita mia.
Jace non dice nulla limitandosi a fissarmi non del tutto convinto, ma alla fine lo posso capire.
Ripensando alla scommessa, mi rendo conto che l'ho vinta io, a Jace non piace Clary e sicuramente non la prenderà bene.
Alla fine con Jace torniamo all'istituto e quando entro trovo Sarah che parla con Simon e Clary, in modo fitto fitto, salvo poi rendermi conto di una cosa, perchè Simon è qui?.
"Abbiamo scoperto che Clary ha una specie di blocco, che solo uno stregone può togliere ed abbiamo incrociato il suo amico che ci ha seguito" dice facendo una smorfia.
Tutti e tre si voltano sentendo Jace parlare, Sarah appena mi vede inizia a correre verso di me e mi abbraccia stritolandomi, rischiando anche di farmi finire per terra.
"Ti odio" dice lanciandomi un occhiataccia ma il suo sguardo si addolcisce "ma avrei fatto la stessa cosa se avessi scoperto che mia madre mi avesse mentito e se ti può consolare noi non lo sapevamo, aveva solo detto di averti adottata" dice dispiaciuta, ho dato per scontato che tutta la famiglia lo sapesse e mi sono lasciata prendere dalla rabbia.
"Ti voglio bene anche io" dico sarcastica ricambiando l'abbraccio, sento degli sguardi addosso e noto Clary e Jace che mi guardano e Simon che guarda Clary "ma che mi sono persa?".
"Oh un sacco di cose" dice sarcastica mentre Sarah sembra sospettosa mentre mi guarda "sembri diversa".
"Oh lo è, chiedile del ragazzo con cui l'ho beccata" dice Jace con una nota strana che sembra gelosia, Clary non sembra notarlo visto che sembra un pò troppo felice.
"Che è sta storia del blocco?" domando cambiando discorso così da evitare che Sarah mi riempe di domande.
"I fratelli silenti dicono che serve uno stregone per toglierlo, e qui ce ne solo uno abbastanza potente per farlo e che è anche l'ideatore del blocco"
"Organizza anche delle gran belle feste" dice Sarah ed a quel punto ci guardiamo.
"Magnus Bane" diciamo all'unisono io e Sarah, sorridiamo.
"L'ho trascinata ad una sua festa, di nascosto ovviamente, zia Angie non avrebbe a provato se l'avesse saputo e poi stava sempre chiusa in casa mi deprimevo io per lei" dice sbuffando Sarah notando le facce stranite di Simon e Clary "è un occasione unica noi ci divertiamo e voi cercare Magnus".
"Sarah non andiamo li per divertimento" dico sorridendo divertita e la sento borbottare qualcosa come guastafeste.

Ritorna all'indice


Capitolo 10
*** La verità prima o poi viene a galla ***


Cacciatori di Ombre

La verità prima o poi viene a galla.
Non avendo vestiti a portata di mano, Isabel si era offerta di prestarcene qualcuno mentre Jace aveva convinto Alec a prestarne qualcuno a Simon che era alto quasi quanto lui.
Clary indossava un vestito corto nero con quelli che sembrano anfibi, mentre io ero stata più fortunata con una gonna nera che mi arriva neanche a metà coscia, una maglia rossa a spalle scoperte e degli stivali con i tacchi, tutto questo con Sarah e Isabel che mi chiedono chi sia il ragazzo misterioso di cui non voglio parlare.
"Non ve lo dico" dico scuotendo la testa mentre Sarah cerca di sistemarmi i capelli, alla fine opta per una coda alta e fa dei boccoli.
Anche loro con due vestiti corti che lasciano ben poco all'immaginazione una rosso e l'altra bianco.
"Oh stai benissimo" dice sorridendo orgogliosa del proprio lavoro, sistema meglio una ciocca bianca di capelli.
"Allora andiamo?" domanda Sarah sorridendo euforica, Isabel aveva convinto il fratello ad aggregarsi sostenendo che per una volta andare ad una festa non l'avrebbe ucciso.
Alec, così si chiamava, ha passato il resto del tragitto a guardare male tutti quanti mentre l'unico con cui parla è Jace.
"E' un pò asociale o sbaglio?" domanda Sarah a Isabel riferendosi a Alec.
"Non è asociale semplicemente non gli piacciono molto le ragazze" dice fissando il fratello.
Dopo aver raccomdato di non bere assolutamente nulla di quello che è presente, dicendo che comunque è una festa fatta da uno stregone.
Alla fine, con la scusa di cercare lo stregone mi allontanai dal gruppetto, sapevo benissimo di non averla data a bere a mia cugina.
"Sai dovresti stare attenta a quello che dici, sei una pessima bugiarda" dice una voce alle mie spalle facendomi sussultare.
"Dio, Jonathan mi hai fatto prendere un colpo" dico lasciandomi scappare un sospiro, anche se sembra ritrarsi di colpo quando nomino Dio.
A volte mi scordo di non avere a che fare con un essere umano normale, anche se sono contenta di vedere una faccia amica in mezzo a questi sconosciuti.
"Magnus Bane si mostra solo se lo vuole lui" dice Jonathan anche se poi si rende conto come sono vestita "dovrei farla pagare alla tua amica per averti fatto vestitre in questo modo" ma solo dopo mi rendo conto che non guarda me, ma le persone in giro, e mi rendo conto che molti ragazzi mi stanno guardando.
"Che ci fa un mezzo demone qui?" domanda una voce maschile, mi volto a guardarlo e mi ritrovo davanti quello che può sicuramente essere visto come un bel ragazzo, vestito in modo stravagante con tanti di quei brillantini da sembrare quasi pacchiano, quasi, e degli strani occhi da felino gialli.
"Tu sei...Magnus?" domando azzardando la cosa, visto che per quanto ne so io potrebbe essere uno stregone qualunque.
"Si sono io" dice lo stregone fissando entrambi con i suoi occhi da gatto "perchè siete qui? Ho la sensazione che non sia per la festa".
"No infatti" risponde Jonathan al posto mio "siamo qui perchè lei ha bisogno di aiuto con la sua famiglia" dice diventando serio, anche se non è proprio quello il motivo.
"Esistono le terapie" dice fissando Jonathan scettico "non sono uno psicologo" mentre solo in quel momento noto che ha un bicchiere in mano, che ogni tanto sorseggia.
"Sua madre è Eleanor Dubois" dice Jonathan facendo andare di traverso il drink allo stregone.
Anche se con il senno di poi, mi rendo conto che io non lo sapevo neanche di essere per un quarto francese o che lui sapesse il nome.
"La conosci" anche se nel dirlo mi rendo conto che è una cosa ovvia.
"Si l'ho conosciuta, era una brava ragazza ed una brava Shadowhunters, solo che è nata nella famiglia sbagliata, ma è meglio non parlarne qui e dite ai vostri amici che parlerò anche con loro" non dovrei stupirmi che sapeva del nostro arrivo.
Faccio segno a Clary e agli altri, che l'ho trovato, anche se poi ovviamente Jonathan sparisce lasciandomi da sola con Magnus.
"Lo sai chi era quello?" domanda a bruciapelo "se ha ragione nel dire di chi sei figlia, tua madre ti ucciderà".
"Perchè è un mezzo demone?" domando fissandolo quasi con aria di sfida "o perchè è figlio di Valentine?"
"Credo entrambe le cose..." dice Magnus, assottiglia lo sguardo come se prova a studiarmi "o sei tanto pazza o sei tanto ingenua da non pensare alle conseguenze di un amicizia con lui".
"Comunque che dicevi di mia madre?" domando curiosa cambiando drasticamente discorso, seguendolo mentre si fa spazio tra la folla per andare in un angolo più appartato così da poter parlare.
"Se cerchi informazioni su tua madre, deduco che tu sappia la verità" dice fissandomi, anche se mi guardo attorno sperando di riuscire a ricevere qualche informazione sulla mia famiglia.
"Che è sigillata perchè discende da un angelo e da una fata?" domando fissandolo, mentre Magnus annuisce "mi hanno detto che a differenza di mia madre ho preso l'aspetto dell'angelo, nonostante sia come mia madre".
"Perchè anche se raro a volte capita che in una famiglia un discendente prende i poteri del proprio avo, in questo caso hai preso l'aspetto oltre che i poteri della tua ava, ma tuo padre doveva avere un antenato o uno dei due genitori fata, visto che si sente più la tua parte di fata che quello di angelo" dice fissandomi pensieroso "ma non è solo per quello che è stata sigillata" dice prendendomi in contro piede anche se ora ha la mia attenzione questo è certo "ho conosciuto tua madre quando ancora non faceva parte del circolo di Valentine, sai era orfana e i Morgensten l'hanno adottata anche se non ufficialmente, e quando il padre morì per colpa dei Nascosti beh Valentine se la prese con tutti noi, io e tua madre rimanemo lo stesso amici, ma essere la sorella di Valentine equivaleva ad attirarsi dietro tutte le malelingue, e visto che nonostante fosse nel circolo lei non era mai stata contro i Nascosti, l'hanno additata come una spia".
Inizio a collegare i pezzi quando Valentine ha detto che è stata sigillata dalla sua stessa razza.
Ma dovrò aspettare per sentire il resto della storia, perchè proprio in quel momento arrivano Clary e gli altri.
"Oh sicuramente vedere voi due assieme nello stesso posto è strano" dice Magnus guardando prima me e poi Clary. "Fammi indovinare l'odio si trasmette da madre in figlia?" domanda Jace divertito.
"Una specie" dice lo Stregone scrollando le spalle.
"Siamo qui per Clary e non per le nostre madri che si odiano" dico sbuffando scocciata ed incrocio le braccia al petto.
"Dov'è Isabel?" domanda ad un tratto Alec, ed in quel momento mi rendo conto che non c'è neanche Simon.
"Si saranno appartati da qualche parte" dice sarcastica Sarah, che effettivamente potrebbe aver ragione "come voi, dovreste smetterla con tutti quegli sguardi" dice lanciando un occhiata più che eloquente verso Alec e Magnus, ed ora capisco che intendeva Isabel prima"potreste scioccare i bambini" ed alla parola bambini si volta verso Clary e Jace.
"Abbiamo un problema" dice Isabel arrivando di corsa stroncando sul nascere qualsiasi protesta da parte di Clary, fossi stata io al suo posto sarei già con il fiatone.
"Dov'è Simon?" domanda Clary notando solo in quel momento l'assenza del suo amico e poi fissa Isabel.
"Il problema è proprio quello" dice scoccandole un occhiataccia "ha fatto di testa sua ed ha bevuto un drink offerto da una vampira, è diventato...un topo"
"Che vogliono i vampiri da un topo?" domanda Clary confusa ed alzo gli occhi al cielo.
"Non è ovvio? hanno la cena pronta così, è più facile catturare un topo che una persona e devono solo aspettare che torna normale" dico con fare ovvio.
Anche se ho notato la faccia di Jace, Isabel e Alec mentre iniziano a parlottare tra loro, noto Sarah mi fa segno con una mano di avvicinarmi e con la scusa del bagno mi prende per mano, per parlarmi.
"C'è una cosa che nessuno ha voluto dire" dice a voce bassa e controlla che il bagno sia vuoto "La madre di Clary ha tenuto nascosto una cosa importante per gli Shadowhunters, quindi è probabile che chiunque la voglia abbia stretto un alleanza con i vampiri" dice fin troppo seria, e lei non è mai seria anzi ci scherza sopra alle cose serie "pensaci con tutti quelli che potevano catturare proprio un mondano?" domanda scettica.
"Che cosa?" domando ma non faccio in tempo a dire altro che dietro a Sarah compare qualcuno ed alzo gli occhi al cielo "prima o poi mi farai prendere un colpo" dico vedendo la faccia confusa di mia cugina.
"Non è colpa mia se ti fai sempre prendere alla sprovvista" dice ed a quel punto Sarah si decide a voltarsi.
"Oh mio dio!" urla incredula fissandolo sconvolta "è..." prego qualunque dio che non abbia capito di chi è figlio "... un gran figo! hai tutte le fortune tu!" sbottà scioccata, facendo ridere Jonathan.
"Cosa vuoi? non hai spiato abbastanza?" domando sbuffando mentre noto lo sguardo.
"Sono andati a prendere il topo senza di voi" dice fissandolo e faccio una smorfia.
"Che ne sai tu della cosa rubata da tua... che cosa??" domando urlando incredula "giuro che prima o poi ucciderò Clary"
"Se vuoi ti do una mano" dice sarcastico e non sembra preoccuparsi troppo della presenza di Sarah visto che prova a baciarmi.
"Aspettate un attimo" dice Sarah e Jonathan sembra quasi deluso "hai detto rubato da sua madre? è la madre di Clary non la sua..." si blocca un attimo come se il suo cervello inizia a fare qualche collegamento "Oh mio dio! Clary è tua sorella" dice incredula.
"Si lo è purtroppo" dico annuendo convinta, mentre penso che non tutti la prenderanno bene come Sarah, ma lei non è normale di suo.
Ma ora ho la sensazione che la questione oggetto rubato, cadrà in secondo piano, purtroppo per me.

Ritorna all'indice


Capitolo 11
*** La Shadowhunters, il demone e la fata ***


Cacciatori di Ombre

La Shadowhunters, il demone e la fata.
Jonathan si rifiutò di dirmi dove si trovasse il covo di vampiri, in compenso, andammo a cercare Magnus una volta usciti dal bagno e sentii delle ragazze ridacchiare e borbottare qualcosa, e mi voltai rendeondomi conto che stanno fissando Jonathan, una sensazione strana mi prende lo stomaco anche se lui sembra non farci molto caso a ciò che gli capita attorno anche se ho notato che ogni tanto mi guarda in un modo che non mi era mai capitato, ed in tutto questo Sarah cerca di farmi dare qualche risposta.
"Voi nascondete qualcosa e non parlo del fatto che sembra che non vede l'ora di saltarvi addosso a vicenda, quello ve lo si legge negli occhi" maledico l'occhio lungo di Sarah "ma del fatto che ce qualcos'altro sotto vero?"
Magnus sembra essere sparito nel nulla, nonostante la festa sia ancora in pieno svolgimento, e tutti sembrano divertirsi.
"Meno male che non si doveva sapere" dice Jonathan sarcastico e scrollo le spalle.
"Senti lei non andrà a dirlo ai quattro venti e poi non ci vuole un genio per capire che dietro all'alleanza, se Sarah ha ragione, ci sia tuo padre" dico convinta salvo poi rendermi conto di una cosa "che cos'è l'oggetto preso da vostra madre?" domando curiosa e Sarah fissa prima me e poi Jonathan.
Anche se ci rendiamo conto che non è una cosa di cui parlare in un posto simile.
E decidiamo di andare nell'unico posto dove sicuramente non verrà nessuno a disturbare, ovvero la casa di Sarah.
E Jonathan, anche se la cosa non dovrebbe sorprendermi, dopo averci preso per mano scompariamo per poi apparire in camera di Sarah.
"Come fa a sapere dove si trova la mia camera?" domanda allontandosi di colpo da Jonathan che sogghigna alla faccia sconvolta di Sarah.
"Colpa mia" dico per poi spiegare a Sarah tutto quanto da chi è mia madre, chi sono i genitori di Clary e Jonathan e che il padre ha legato Jonathan e me per proteggermi, in quel momento mi rendo conto che anche se non di sangue Valentine è mio zio e questo fa di me e Jonathan cugini, possibile che le cose non possono mai essere tutte facili?
"Non è tutto" anche se Jonathan ha la faccia fin troppo seria, e mi domando cosa non mi abbia detto "si tratta di Jace".
"Che centra lui?" domando confusa e risponde con un colpo di tosse e non si capisce ciò che dice.
Altro colpo di tosse ma stavolta si capiscono, le parole Jace, Clary e fratelli.
"Eh?" domandiamo io e Sarah all'unisono facendogli alzare gli occhi al cielo.
"Jace è anche lui figlio di Valentine e quindi fa di lui, il fratello di Clary" dice questa volta scadendo le parole e fissando divertito le nostre reazioni.
"Ma che siamo in Harry Potter che sono tutti parenti? Ora mi dirai che pure con i Lightwood sono imparentata?" domando incredula.
"Sai vero che questo fa te e Clary cugine? delle vere cugine" dice Sarah divertita dalla situazione.
"Col cavolo! preferisco avere te come cugina che quella" dico facendo una smorfia.
Sarah dopo quelle parole mi abbraccia, forse perchè non dico sempre ciò che penso e questa cosa le ha fatto piacere.
"Non abbiamo tempo per queste cose, potrete abbracciarvi dopo" dice Jonathan, anche se alla fine ha ragione.
"Se vuoi combattere, e ti servirà se ti fai vedere in giro con lui, senza offesa" dice Sarah rivolta a Jonathan che scrolla le spalle come se la cosa non fosse importante "devi capire che poteri hai, in più tua madre era una Shadowhunters, quindi dovrei avere da qualche parte uno stilo che ho fregato a mia madre, non voleva che lo diventassi ma lo sono diventata lo stesso, e sono anche la migliore" dice fin troppo orgogliosa.
"Ci penseremo, ma prima bisogna capire dove si trova la coppa" dice Jonathan un pò troppo impaziente, forse troppo "non voglio che mio padre ci metta le mani sopra, nessuno dovrebbe" anche se nel dirlo mi fissa e prende una mia mano e la stringe guarda anche Sarah "non voglio che dovete scegliere da che parte stare, non la prenderanno bene gli altri"
"So cosa succede se ci si mette contro il Conclave, e poi sono sempre stata la pecora nera della famiglia, non mi fanno paura" dice Sarah con uno sguardo che le ho visto di rado.
"Io no ma ho scelto già quando ti ho seguito la prima volta, hanno sigillato mia madre perchè avevano paura di lei e cosa potevano fare, di certo non vado da loro" dico per poi stringergli la mano a mia volta.
"Siete da diabete" dice Sarah con smorfia "e poi dici a me che esagero ogni volta che esco con qualcuno"
"E voi due siete pazze" dice inarcando un sopraciglio sicuramente non aspettandosi una reazione simile, da una che è pazza di natura e dalla sottoscritta che è passata da non avere uno straccio di vita sociale a rischiare la vita per quello che potrebbe essere definito il ragazzo che mi piace e che probabilmente piaccio anche a Jace.
"Non pensarlo neanche o vado ad ucciderlo con le mie mani" dice ringhiando mentre Sarah lo guarda stranita.
"Spione" dico sbuffando e poi mi rivolgo a Sarah "ho pensato che probabilmente piaccio anche a Jace"
"Non ucciderlo" dice lanciando a Jonathan un occhiataccia "ci penso io" dice con uno sguardo che non prometteva niente di buono.
Anche se quando la zia spalancò la porta non si aspettava di trovarci in camera, soprattutto non aspettandosi Jonathan e cacciò un urlo.
"Ragazze non vi aspettavo qui" domanda bianca come un cencio mentre nasconde qualcosa dietro alla schiena, sembra una borsa.
"Scusa ma', Crys voleva farmi conoscere il suo ragazzo e..." dice Sarah con un ghigno.
"Oh io pensavo fosse il tuo" dice fissando me e Jonathan e poi la figlia.
Jonathan che ormai non poteva sparire come faceva di solito si limitò a farle un sorriso, che mi resi conto che era più di circostanza che altro.
"Mamma perchè hai quella borsa?" domanda notando la cosa nascosta nella schiena e la guarda confusa.
"Le cose si stanno mettendo male Sarah, è ora di tornare a casa" dice seria e nel dirlo mi lancia un occhiata "prima sparisce mia sorella, ora tuo padre non risponde più ai messaggi, preferisco saperti al sicuro e anche tu Crystal" dice guardando anche me dispiaciuta.
"Lo zio da quanto è scomparso?" "Non voglio tornare a Idris" diciamo in contemporanea io e Sarah.
Ringrazio mentalmente Jonathan che mi ha fatto un corso accellerato di storia sugli Shadowhunters e quindi so di cosa stanno parlando.
"Se andate andate a Idris credo verrò anche io" dice Jonathan ad un certo punto "sa per far sapere alla mia famiglia che sono vivo e che sto bene" dice convincente, visto che da sospettosa la zia lo guardò gentile, ma ora sono io che lo guardo confusa non capendo a che gioco sta giocando.
"Va bene, il tempo di fare i borsoni" dice la madre di Sarah, lasciando la borsa alla figlia per poi andarsene.
"Cos'hai in mente?" domanda Sarah ed anche se non ho detto nulla ho pensato la stessa cosa e lui lo sa.
"Non vi piacerà" dice fissando soprattutto me "c'è un ragazzo che è sparito senza lasciare traccia, la sua famiglia abita a Parigi quindi non ce pericolo ma il resto che abita ad Idris non l'ha mai visto in faccia"
"Tuo padre l'ha fatto sparire così che tu possa prenderne il posto ed avere qualcuno all'interno di Idris" dice Sarah a voce bassa mentre si alza aprendo l'armadio e tira fuori i vestiti.
"Perchè farlo sparire e perchè proprio lui?" domando non capendone il motivo.
"Perchè si dice che sua zia voglia candidarsi come nuovo Console ed essendo imparentato con lei..." dice e lascia la frase in sospeso.
"tuo padre così può sapere cosa succede nel Conclave o se lo stanno cercando e tu puoi avvisarlo" dico fissandolo.
"Non guardarmi in quel modo" dice notando il mio sguardo tutt'altro che allegro "a me non piacciono i metodi di mio padre, ma è mio padre e non posso farci nulla" dice lasciandosi scappare un sospiro.
Ho come la sensazione che succederà qualcosa di brutto, non so perchè ma è così.

Ritorna all'indice


Capitolo 12
*** I cambiamenti a volte non sono visibili, ed altre volte si è ciechi da non volerli vedere ***


Cacciatori di Ombre

I cambiamenti a volte non sono visibili, ed altre volte si è ciechi da non volerli vedere.
Partimmo per Idris la mattina seguente, per qualche ragione ha voluto fare tutto di fretta senza avvisare nessuno della nostra partenza, a parte lo stregone scelto per creare il portale che ci avrebbe portato nella terra natia dei Shadowhunters, Sarah non era per nulla contenta di tornarci, anzi voleva rimanere a New York.
Anche se io ero più preoccupata per Jonathan che per lei, visto che doveva tornare a Idris sotto falso nome senza però dirmi per quanto tempo avrebbe dovuto farlo.
Quindi ora eccomi ad aspettarlo alla finestra aperta seduta sul davanzale della camera che divido con Sarah, come è successo nelle ultime due settimane da quando siamo qui.
Solo che è passata un ora e non è ancora arrivato, e mi sento una stupida, anche se rispetto a New York fa caldo, quindi tutte le cose che avevo recuperato da casa si erano rivelate inutile ed avevo dovuto rifarmi il guardaroba da zero.
Anche se fissare intensamente fuori ho il dubbio che non aiuti molto, ma negli ultimi tre giorni non siamo riusciti a vederci, anche se ad un tratto sentendo dei rumori mi sposto per farlo entrare, sperando che sia lui.
Cosa che ha conferma quando mi ritrovo stretta tra le sue braccia mentre mi bacia con fin troppa passione.
Solo dopo mi rendo conto che come pigiama ho una maglia che arriva a malapena alle ginocchia.
"Se è il tuo modo per scusarti, ci stai riuscendo" dico divertita e ringrazio mentalmente Sarah per aver convinto la zia ad uscire.
"Mi sei mancata" lo sento sussurrare al mio orecchio "avrei voluto venirti a trovare prima ma non potevo" dice facendo una smorfia "Sebastian non conosce nessuno ad Idris, quindi sarebbe strano vederlo girare con te"
"Si può sempre dire che ci siamo conosciuti in giro, che Sebastian era a New York, alla fine può essere successo davvero prima che sparisse" dico fissandolo mentre inizia a giocare con una ciocca dei miei capelli "ma il nero ti dona" dico fissandolo faccio per passargli una mano tra i capelli ma mi blocca.
"Ti troveresti con le dita piene d'inchiostro non ti conviene farlo" dice divertito mollando poi la presa sulla mia mano "ma Sebastian ha sempre vissuto a Parigi e stava venendo qua ad Idris, anche volendo non avrebbe potuto" dice sbuffando e scuoto la testa.
"Non è giusto" dico imbronciata mentre mi allontano un pò "perchè devi farlo per forza? tuo padre è un despota"
"Sarà anche un desposta ma se non fosse stato per lui, ora non ci troveremo qui così" dice divertito e mi tocca dargli ragione.
Anche se alla fine mi bacia nuovamente, e nessuno dei due sembra intenzionato a muoversi, soprattutto visto che sposto le braccia intorno al suo collo.
Al momento non mi importa che sia sotto copertura o altro, sono solo contenta che sia qui.
Anche se la cosa è reciproca visto che mi ritrovo con le spalle al muro, letteralmente, sento il muro contro la schiena nonostante la maglia e la sua mano sul limitare della maglia che sto usando come pigiama.
"Se volevi farmi impazzire ci stai riuscendo"dice sarcastico anche se nel dirlo mi da una carezza sui capelli, anche se sappiamo entrambi che vedersi in questo modo è decisamente tremendo, ma non abbiamo altra scelta.
"Oh mi hai scoperto" dico divertita, mentre non mi lascia dire altro che mi ritrovo le labbra impegnate con le sue.
Anche se poi si allontana un pò e mi guarda quasi assorto, come se non mi vedesse davvero e capisco che deve andare, ma noto che non si muove ed inizia a guardarsi intorno.
"Jon?" domando iniziando a preoccuparmi, visto che è diventato serio di colpo.
"Mi è sembrato..." dice ad un tratto, ma poi un rumore forte lo sento anche io, ed un altro che proviene fuori dalla finestra.
"Hai sentito?" domando voltandomi verso di lui che si avvicina alla finestra, mentre a me fa segno di allontanarmi e mi appiattisco di più contro il muro e tira fuori lo stilo, anche se alla fine una mano umana si aggrappa alla finestra e si blocca.
Anche se poi la mano in questione è quella di un ragazzo, e decisamente Jonathan ha un aria omicida, ma ha la prontezza di trascinarmi fuori dalla stanza.
"Era una fata, dannazione pensavo che almeno ad Idris fossi al sicuro" dice scocciato, mentre essere più veloce mi prende in braccio.
"Dobbiamo avvisare mia zia e Sarah di non tornare a casa" anche se mentre dice questo, noto che sta facendo una deviazione su una strada che non conosco.
"Prima ti porto dai Lightwood, e poi vado ad avvisarle" dice andando dritto verso una casa.
"I Lightwood sono qui?" domando sorpresa e scuote la testa.
"Robert Lghtwood mi ha riconosciuto ed ha detto che mi avrebbe smascherato se non gli avessi detto perchè ero qui" dice lasciandosi scappare una smorfia.
"Come ha fatto a riconoscerti? ma se ce lui c'è tutta la famiglia?" domando confusa, da quello che so i Lightwood sono a New York.
"Stavo venendo da te, e mi hai visto dritto in faccia" dice con una smorfia.
Anche se non sono molto convinta ma non dico altro, anche se quando arriviamo davanti ad una casa mi passa la sua giacca, che è abbastanza grande da sembrare quasi un vestito.
Ma di certo quando bussa alla porta, apre l'ultima persona che si aspetta di trovare è Isabel, che sposta lo sguardo da me a Jonathan, e lo sguardo con cui lo guarda non mi piace, tanto che forse per farle capire che non si tocca, lo bacio.
Tanto che dopo scoppia a ridere, e poi mi fa scendere non prima di avermi sussurrato alle orecchie.
Isabel sembra quasi delusa, Jonathan non la guarda neanche cosa che a giudicare dalla sua faccia non sembra esserci abituata, tanto che poi fa entrare entrambi in casa.
"Dov'è tuo padre?" domando guardandomi attorno confusa e vedo che poi guarda Jonathan.
"Mio padre non c'è" dice con aria un pò troppo innocente, anche se Jonathan non sembra prenderla bene, visto che prende Isabel per il collo.
"Che cosa hai fatto?" domanda ringhiando mentre mi aggrappo al suo braccio per farlo smettere.
"Smettila! così la soffochi e non potrà dirti nulla" sbotto incredula per quello scoppio d'ira "e tu" dico rivolta a Isabel "dove è finito tuo padre?" domando fissandola, anche se non da risposte.
"Perchè dovrei?" domanda un Isabel completamente diversa da quella che ricordo di aver lasciato a New York.
"Perchè ne va della sua vita, quindi ti ripeto dove è finito?" domando ma non ricevo risposta e più sta zitta e più mi arrabbio mentre Isabel non dice nulla, Jonathan fa un passo indietro dopo aver mollato la presa.
Ma più mi arrabbio, più sento qualcosa che aumenta dentro di me come se volesse uscire fuori.
"Rispondi!" urlo arrabbiata facendo esplodere alcune stregaluci presenti in casa ed usate come fonti di luce facendo sussultare entrambi, lei sgrana gli occhi, mentre Jonathan ghigna.
"Ti conviene farlo" dice annuendo divertito alle sue stesse parole.
"Non voleva che suo figlio girasse intorno alla sua famiglia, credo stia andando dal Conclave, mi ha detto che saresti passato con qualcuno e mi ha chiesto di trattenerti, ma non sapevo che fossi tu Crys" dice lasciandosi scappare un sospiro.
"O magari a te ha detto così, ma sta facendo altro" dico fissandola e la guardo gelida. "Non guardarmi in quel modo" dice sbuffando Isabel "è mio padre e poi sarà andato davvero da loro è la legge"
"Se succede qualcosa al mio ragazzo, tu per me sei morta" mi fermo e poi le tiro un pugno sul naso, e visto che non se l'aspettava la prendo in pieno, tanto da farle uscire il sangue dal naso.
"Sei impazzita?!" urla incredula mettendosi una mano sul naso, mentre si allontanava sicuramente alla ricerca di uno stilo.
"Oh ricordami di non farti mai arrabbiare" dice divertito Jonathan "ma stare con me ti rende fin troppo aggressiva"
"Non sono aggressiva" dico fissandolo scocciata, anche se lui ride segno che non mi crede.
Anche se non dice altro so che deve andare, si capisce dal fatto che mi da una carezza sul volto con la mano.
Mi sento osservata e vedo Isabel fissarmi con uno sguardo strano.
"Ti sta cambiando" dice quasi delusa mentre il naso andava meglio, ma era rosso pallido, per quanto mi riguardava se lo meritava il pugno.
"Non mi sta cambiando" dico sbuffando mentre lei chiude la porta, ma con la coda dell'occhio noto che annuisce.
"Oh si che sta succedendo" dice divertita "ma si vede che gli piaci ha lo sguardo di chi farabbe qualsiasi cosa, anche uccidere qualcuno" e nel dirlo si passò una mano sul collo, dove un lieve segno rosa aveva lasciato il segno sulla sua pelle.
Quello è un lato di Jonathan che speravo di non vedere, ma l'avevo messo in conto che qualcosa prima o poi del suo lato demoniaco sarebbe emerso, ma non contro una ragazza specialmente qualcuno che io conosce.


Dopo secoli mi rendo conto che alcuni personaggi non hanno ancora un volto, il che è ironico visto che è da un pò che posto questa storia.
Per Jonathan/Sebastian avevo pensato a Ian Sommeholder.
Per Sarah invece avevo pensato a Troian Bellisario.
Per Crystal invece a Emilia Clarke (Versione Daenerys Targaryen).

Ritorna all'indice


Capitolo 13
*** Quando a volte è meglio l'ignoranza del sapere, perchè a volte sapere è peggio ***


Cacciatori di Ombre

Quando a volte è meglio l'ignoranza del sapere, perchè a volte sapere è peggio.
"Crys sei sicura di stare bene?" domanda Sarah notando che sembro uno zombie, anche se non è la prima volta che me lo fa notare, con Jonathan possiamo vederci solo di notte e questo sicuramente influisce visto che dormendo poco posso sembrarlo benissimo uno zombie.
"Sto bene" anche se non sono convinta neanche io stessa di quello che sto dicendo.
Avevo scoperto che i fratelli Silenti potevano sapere qualcosa sulla mia famiglia, soprattutto su quella da parte di mio padre che nessuno sembra volermi dire nulla su di lui.
"Prima di rivolgerci a loro, non è meglio andare nella biblioteca del Conclave?" domanda Sarah facendomi cadere dalle nuvole, anche se nel dirlo fissa due persone che stanno proprio di fronte a noi.
Una è una ragazza dai capelli lunghi e scuri che sembra avere la mia età ed indossa la tenuta da Shadowhunters, mentre il ragazzo ha i capelli talmente scuri che sembrano quasi che siano fatti d'inchiostro.
Se si è accorto della nostra presenza sembra non essersene accorto.
"Quella è Aline Penhallow" dice Sarah divertita seguendo il mio sguardo "tecnicamente sono cugini quindi non dovresti incenerirla" solo dopo mi rendo conto che ha ragione.
Mi scappa uno sbuffo, mentre loro vanno per la loro strada, noi andiamo per la nostra e forse sentendosi osservato Jonathan si volta, si ferma di colpo e sussurra qualcosa ad Aline che sbuffa.
Ma Sarah è andata avanti me ne rendo conto quando mi ritrovo da sola per strada, a quanto pare mi sono fermata senza rendermene conto.
"Serve aiuto?" domanda una voce familiare, di certo Jace è l'ultima persona che mi aspettavo di trovare ad Idris.
Sicuramente è anche un altra persona che non si aspetta di vederlo, tanto che sento il suo sguardo addosso.
"No grazie" dico ignorandolo per riprendere a camminare "ma che fai qui?"
"I Lightwood devono incontrare il conclave" dice ma nel dirlo sembra quasi triste, come se quello che sa non gli piacesse, ed il fatto che tutti i Lightwood fossero ad Idris non era proprio una bella notizia.
"Perchè?" domando sospettosa, da quanto ne so non dovrei esserci un motivo per la presenza dei Lightwood, a meno che... ma non credo o avrebbero già avvisato tutti che il figlio di Valentine era stato catturato.
Salvo poi ricordarmi che nessuno sa dell'esistenza di Jonathan, che gli unici che si sappia che sono suoi figli sono altri.
Ed è in quel momento che mi viene in mente una cosa, cosa a cui forse avrei dovuto pensarci prima.
Jace.
J.C.
Jonathan Christopher.
Me l'ha detto Jonathan il suo nome completo, anche se la mia faccia deve essere abbastanza sconvolta perchè ha una faccia sospettosa.
"Tu sai qualcosa" non è una domanda, ma gli faccio segno di starsene zitto.
Un pò mi sento ferita che non mi abbia detto che lui e Jace hanno lo stesso nome e mi domando se non abbia nascosto altro.
"Sei strana sai? ti arrabbi di più per un nome e non perchè sono un mezzo demone ed una spia?" domanda la voce familiare di Jonathan nella mia testa, non gli rispondo, non subito almeno.
"Anche se fosse?" domando rendendomi conto che così facendo ho risposto ad entrambi "ma tu non hai risposto alla mia domanda" fa una faccia strana e fa una smorfia.
"Ho scoperto che non sono figlio di Micheal Wayland" dice con la stessa smorfia di prima.
"Benvenuto nel Club" dico sarcastica dandogli una pacca sulla spalla "e sempre brutto scoprire che tutta la tua vita si posa su una bugia, ma a quanto pare la vita va così".
"Come hai fatto a superarlo?" domanda dubbioso, a volte me lo domando da sola ma ogni volta mi rendo conto che la risposta è sempre una sola.
"Non lo fatto, mi sono semplicemente resa conto che le cose sono andate così" dico lasciandomi scappare un sospiro "in più avere qualcosa da fare per distrarti aiuta decisamente".
"Potrei offendermi sai? ed io pensavo che mi volessi bene" come se non lo sapesse che gli voglio bene, anche se mi rendo conto che nessuno dei due ha mai detto nulla al riguardo, forse perchè stiamo bene così.
"E poi tu non sei solo" dico ad un tratto anche se poi mi rendo conto che ci troviamo in una strada che non conosco, ero tanto distratta dalla conversazione che non me ne sono resa conto.
Come mi rendo conto non c'è più neanche Jace, non c'è più neanche una persona che cammina, la strada è completamente deserta.
"Che succede?" domando più a me stessa che ad altri, anche perchè non ce nessuno.
"Sei tale e quale a lei" dice una voce maschile sconosciuta e mi volto ma non vedo nessuno "ma hai preso troppo da tua madre, anche lei si era innamorata della persona sbagliata e ne ha pagato le conseguenze"
"Chi sei? conosci mia madre? e mio padre?" domando smaniosa di ricevere risposte "nessuno sembra volermi dire nulla, solo che gli Shadowhunters ha sigillato mia madre da qualche parte"
"Non importa chi sono" dice la voce "e le risposte arriveranno a tempo debito, ma tu non puoi stare con Jonathan Morgestern, lui ti farà soffrire e porterà solo morte, dolore e rabbia, tanta rabbia e tu non puoi essere così, sei un angelo oltre che una fata, gli angeli odiano i demoni"
"Io sto con chi mi pare" dico scoccandogli un occhiataccia "e poi lui mi piace e piaccio a lui..."
"Sicura? perchè i demoni sono abili nel mentire e manipolare le persone per ottenere ciò che vogliono" dice ancora la voce.
"Chi sei per dirmi cosa devo fare? mio padre?" domanda scettica fissandolo sospettosa.
"No ma lo conosco e non approverebbe nel vederti andare in giro con lui o con gli Shadowhunters" sentendo quelle parole la terra mi sparisce sotto i piedi, mio padre è vivo eppure non è mai venuto a trovarmi o vedere se sto bene, almeno mia madre ha la scusa del sigillo, lui no.
Tutto inizia a svanire e solo in quel momento il ragazzo si fa vedere ed ha i capelli bianchi e corti che sono sparati in tutte le direzioni, gli stessi occhi, l'aspetto è simile al mio, ed è troppo simile come se fossimo parenti.
Ed è in quel momento che apro gli occhi di scatto, rendendomi conto che non sono più per strada ma su qualcosa di morbido.
"Meno male che sei sveglia, mi hai fatto prendere un colpo" dice la voce familiare di Jonathan, e mi rendo conto che solo dopo che mi sono attaccata a lui.
"Scusa" dico un pò imbarazzata quando mi rendo conto che sento qualcosa, se avevo qualche dubbio di piacergli davvero ora tutti i dubbi sono andati via.
"Ti ho portato dai Penhallow, Jace ha provato a staccarti ma non c'è riuscito" dice divertito mentre alzo gli occhi al cielo "ma che è successo? ho visto che parlavate e poi sei crollata a terra, ti prego dimmi che era l'alito, così potrò sfotterlo un pò"
"Non era l'alito" dico distruggendogli la cosa, tanto che fa uno sbuffo "ho visto un mio parente credo, mi ha detto di starti lontano" anche se quello che ha detto dopo mi ha ferito proprio "e che conosce mio padre e non approverebbe, che anche mia madre ha fatto la fine che ha fatto perchè innamorata della persona sbagliata".
Non dice nulla, limitandosi ad abbracciarmi, sicuramente starò piangendo come una scema per una persona che neanche conosco ma è comunque mio padre.

Ritorna all'indice


Capitolo 14
*** A volte essere fuori controllo, non lo si è per scelta ***


Cacciatori di Ombre

A volte essere fuori controllo, non lo si è per scelta.
Non so neanche quanto ho dormito, ma di sicuro non ho mai dormito così bene, ma a giudicare da fuori è sicuramente oltre il tramonto, ed anche se subito non ho collegato, fino a che mi sono resa conto, e ricordata cosa mi era successo.
Se subito non connetto, non ricordando neanche dove mi trovo ci metto qualche secondo a rendendomi conto di non trovarmi a casa mia.
Salvo poi ricordarmi chi mi ha salvato, ed arrossire rendendomi conto che si tratta della sua camera, mi guardo attorno e sospiro vedendo che lui non ce, alla fine sono sollevata per due motivi.
Il primo, perchè ultimamente qualsiasi cosa faccia o dica, mi fa diventare rossa come un pomodoro e mi prendere in giro a vita.
Il secondo, è perchè sarebbe stato strano da spiegare, soprattutto perchè non ci conosciamo neanche, tecnicamente parlando.
Ed alla fine recuperai i miei vestiti, e visto che fino a quel momento sembrava esserci un silenzio totale in casa, mi diedi per convinta che non ci fosse nessuno in casa, almeno finchè una volta aperta la porta della camera, vidi spuntare Simon, cosa che mi fece lanciare un urlo dalla sorpresa.
"Oddio Simon!" sbotto incredula fissandolo "mi hai fatto prendere un colpo" anche se a dispetto di quello che mi aspettavo lui sbuffa.
"Scusa non volevo spaventarti, e poi pensavo fossi Isabel" ammette deluso, ed assottiglio lo sguardo "che ho dett...dai non volevo dire quello" dice rendendosene conto "e poi non sapevo neanche fossi qui"
"Scusa hai ragione, non potevi saperlo" dico rendendomi conto che sarebbe stato difficile che lo sapesse.
Anche se più fisso Simon e più mi sembra diverso ma non riesco a capirne il motivo.
"Sono un vampiro" dice sorridendo divertito, forse avrà visto la mia faccia e le rotelle del cervello che girano o il cervello che fuma per cercare di capire che cosa c'è di diverso.
"Anche se la cosa non dovrebbe stupirmi, non pensavo esistevano anche i vampiri" dico pensierosa, alla fine detto da una che è per metà fata, metà angelo e metà Shadowhunters non è che sia proprio una di parte.
"Esistono demoni, fate, licantropi e Shadowhunters, devono esistere pure i vampiri no?" anche se questo spiega perchè non ho sentito che c'era qualcuno in casa.
Non c'era nessuno di vivo in casa.
"Ma non sapevo che fossi diventato un vampiro" l'ultima volta che ci siamo visti era ancora umano, ne sono sicura anche se alla fine presa dal parlare con lui, quasi non mi accorgo di essere alla fine delle scale, anche se alla fine scuoto la testa.
"è una lunga storia" dice scrollando le spalle "non volevo neanche esserlo un vampiro" dice mentre noto che si dirige verso la cucina e si siede sul tavolo "è stato poco dopo che ero stato preso a quella festa, si vede che avevano deciso che ero più utile come vampiro che come cena" anche se sembra quasi trattenersi.
"A Sarah verrà una crisi isterica che il suo migliore amico è un vampiro e non lo sapeva" dico sorridendo divertita.
"E tu? non sembri per niente sorpresa" dice un pò scettico alla fine per quanto ne sa lui sono un umana normale.
"Diciamo che sono messa peggio di te su cose che avrei preferito, non capitassero" e gli racconto la versione riassunta di ciò che è capitato.
"Questa spiega tante cose, come il fatto che il tuo sangue sembra quasi chiamarmi o cantare*" dice divertito, anche se noto solo ora quanto si sia trattenuto, tanto da sentire degli scricchioli nel punto dove ha appoggiato le mani, aggrappandosi al tavolo.
Mi domando da quanto non si nutre per reagire in quel modo, sperando che non sia così pazzo da non nutrirsi perchè non gli piace essere un vampiro, altrimenti è proprio deficiente e glielo si legge in faccia che ha ben poca resistenza.
"Forse è meglio che ti trovi qualcosa da bere" dico fissandolo mentre faccio qualche passo indietro senza voltarmi, mai dare le spalle ad un predatore, soprattutto se è un vampiro ed è più veloce di te.
Dov'è Jonathan quando serve? O dove sono tutti quando servono?.
"Solo un assaggio e non ti faccio nulla" dice un pò troppo convincente mentre so benissimo che non devo cascarci, ha l'aria di chi rischia di dissanguarti se non si controlla un pò.
"Ci tengo alla vita grazie" dico assottigliando lo sguardo.
Alla fine mandando al diavolo il senso di sopravvivenza, spalanco la porta ed inizio a correre, di certo non rimango nella stessa casa con lui.
Ma faccio poca strada che me lo ritrovo davanti e deglutisco mentre la mia vita inizia a passarmi davanti, e prego con tutta me stessa che faccia presto, tanto da chiudere gli occhi quando sento il suo alito sul collo e poi sento i canini ma appena toccano la mia pelle e faccio smorfia di dolore quando lo sento bere, gli do una testata, testa contro testa ed una ginocchiata all'inguine, questo lo spinge a mollare la presa e guardarmi storto con ancora i canini sporchi con il mio sangue, anche se grazie al mio ragazzo so che i vampiri sono vulnerabili quando si nutrono perchè si concentrano solo su una cosa: il sangue.
Faccio finta di non notare il sangue che esce dalla ferita al collo, glielo si legge in faccia che ne vuole ancora ma di certo non lo avrà da me.
"Ti è andata bene che c'ero solo io e non Sarah o qualcun'altro o saresti già morto, ma credo ci manchi poco" dico notando che la sua espressione sembra quasi spiritata, anzi senza il quasi.
"Che razza di sangue hai?" domanda incredulo, mentre sbatte un paio di volte gli occhi come se non credesse a quello che sente o prova, ad un certo punto barcolla anche.
"Crystal?" domanda una voce che sembra quella di Jonathan e già sono pallida di mio ora lo sono di più. "Vattene" dico sussurrando a Simon "o ti ucciderà" ma lui scuote la testa dicendo qualcosa sull'affrontare le conseguenze, ma più che altro sembra masochista e basta.
Per fortuna le strade sono deserte e nessuno è passato mentre Simon dava spettacolo di se, prego che ci sia qualcun'altro con Jonathan o sono sicuramente dolori per Simon.
"Che è successo?" domanda Sarah correndo verso di me, e ringrazio che ci sia anche lei con Jonathan, guarda prima me e poi Simon.
"Non è niente" dico minimizzando, mentre tira fuori uno stilo ed inizia a tracciare un iratze sul collo prima che perdo altro sangue.
"Vampiro che fai qui?" domanda Jonathan gelido "non potresti entrare in città"
"Volevo parlare con Isabel" dice Simon ma non mi stacca gli occhi di dosso.
"Ed intanto cerchi di uccidere un innocente?" domanda cattivo Jonathan con uno sguardo che non gli ho mai visto prima, sembra proprio furioso, deglutisco e mi metto tra i due.
"E colpa mia" dico fissando Jonathan negli occhi "lui mi aveva detto che il mio sangue lo attirava ma mi sono avvicinata lo stesso, non avevo mai visto un vampiro, poi però ho capito solo dopo che è stata una pessima idea" anche se non è del tutto vero, lo so io e lo sa pure Jonathan.
"Poteva ucciderti" dice senza smettere di fissare Simon, sembra quasi che aspetta un suo passo falso per farlo fuori o forse aspetta che mi sposto io per farlo fuori.
"Ma non l'ha fatto" dico convinta, mentre Simon continua a fissarmi ma non lo fa forse nonostante il sangue capisce che sarebbe da stupidi, attaccarmi, o forse no, visto che ci riprova non appena Jonathan si volta verso Sarah, ma avendo i riflessi da Shadowhunters entrambi, Sarah usa lo stilo per tatuarsi sul braccio la runa della velocità e fa uno sgambetto a Simon e Jonathan lo blocca per terra, accade tutto con una velocità assurda che non me ne accorgo subito.
"Dicevi?" domandano entrambi all'unisono, facendomi scappare uno sbuffo.
"Dovremo consegnarlo al Conclave" dice Sarah ma Jonathan scuote la testa.
"Un vampiro entrato illegalmente a Idris ed a attaccato Crystal, secondo te cosa succederà se lo consegnamo? se è per il suo sangue basta tenerli lontani e lui torna come prima, ma prima deve passargli la sbornia da sangue" dice fissando poi me come se avessi l'ultima parola.
"Anche se non lo consegnamo prima o poi si renderanno conto della sua presenza, ma ha ragione Jon facciamogli passare tutto il sangue che a bevuto e poi decideremo" dico rendendomi conto che di una cosa "dove lo teniamo?".
"C'è la casa in cui sono cresciuto, nessuno andrà a controllare li" dice Jonathan dopo averci pensato un pò.
Alla fine Jonathan si offrì di portarlo li quello stesso momento, mi domandai solo quando ormai erano andati via se fosse stata una buona idea.
"Secondo me non ci arriva a domani, Simon" dice Sarah sulla stessa onda dei miei pensieri.
"Io mi fido" ma nello stesso istante che lo dicevo, mi resi conto che non ero così sicura.



*= prima che qualcuno storca il naso, non è come per Twilight ma più come True Blood, per chi ha visto alcune puntate di quella serie sa cosa fa il sangue di fata ai vampiri e perchi non lo sa, il sangue di fata rende i vampiri se non pazzi o quasi e come se fossero strafatti e/o ubriachi.

Ritorna all'indice


Capitolo 15
*** Le cose da una nuova ottica a volte si vedono meglio ***


Questo capitolo è incentrato su Simon, e su quello che è successo dopo che è stato praticamente trascinato via da Jonathan-Sebastian.
Buona Lettura :)
Cacciatori di Ombre

Le cose da una nuova ottica a volte si vedono meglio.
POV SIMON
Vedere lo sguardo di Sarah, dopo quello che è successo, è come riceve una pugnalata direttamente al cuore.
Alla fine è la mia migliore amica, a differenza di Clary la conosco da quando sono nato visto che sua madre era una vecchia compagna di College di mio padre.
Secondo Sarah c'era del tenero tra i due, mi ricordo sempre che scherzando pensava sempre che fossimo fratelli, anche se ovviamente oltre a non crederle, sapevo che scherzava.
Ma vedere quello sguardo provenire proprio da lei, mi ha ferito anche sapendo di meritarmelo.
Fisso la schiena del ragazzo che mi cammina davanti, non del tutto convinto.
Speriamo che la cosa del nascondermi sia solo un pretesto penso tra me.
"Mi ricorda un film, dove il protagonista con una scusa viene portato in un posto isolato e cercano di farlo fuori" butto li con nonchalance, per quanto cerco di mostrarmi calmo e tranquillo i miei occhi so benissimo che sono spiritato, ccome se non fosse già abbastanza una vocina mi suggerisce di farlo fuori è andare a finire quello che ho iniziato.
Posso farlo, Sarah mi ucciderebbe penso tra me.
Certo ma solo un altro sorso non uccide nessuno, ed infondo è ancora viva no?
Oh fantastico ci mancava anche la vocina, spero che bere il suo sangue non mi abbia reso pazzo.
"Non preoccuparti" dice dopo un pò il ragazzo "se avessi voluto farti fuori saresti già morto" non so se considerlarlo un sollievo o no.
"Magra consolazione" dico sarcastico mentre un altra vocina mi suggerisce di farlo fuori così che il problema è risolto.
"Perchè l'hai attaccata?" domanda bloccandosi di colpo e voltandosi verso di me, sapevo che avrebbe fatto ma non capisco perchè gli interessi tanto Crystal, voglio dire non si conoscono neanche.
"Colpa del suo sangue, sembrava quasi che mi chiamasse e...e poi tu non la conosci neanche perchè ti interessa?" domando sospettoso.
"Sono pur sempre uno Shadowhunters e tu stavi attaccando una persona innocente" dice serio fissandomi e non me la da comunque a bere.
Ma alla fine do retta alla vocina che mi sta suggerendo di attaccarlo, anche se stranamente non si difende neanche, tanto che non ne comprendo il motivo finchè non mi blocca quando sono ad un soffio dal suo collo.
Ho visto i Shadowhunters all'opera e per quanto siano forti e veloci, nessuno lo è senza rune, perchè ne sono sicuro lui non si è disegnato neanche una runa.
"Cosa sei tu?" domando pensando che sicuramente ce altro sotto, mentre con una velocità per niente umana o da Shadowhunters mi fa ritrovare con la faccia schiacciata per terra.
"Se attacchi un altra volta Crystal ti rispedisco dal tuo creatore in polvere, chiaro? e intendo letteralmente" dice con un ghigno fin troppo sadico.
"In pratica dovrei stargli lontano?" domando ad occhi sgranati "Sarah è mia amica e sta sempre con lei!" dico spiazzato.
"Fatti tuoi non dovevi attaccarla, non importa se fosse ferita a morte o cosa dovevi controllarti" dice gelido mollando la presa sulla mia schiena.
"Sarah mi ucciderà" sbotto dopo essermi rialzato e lo fisso "non mi perdonerà mai se lo faccio" ma a giudicare dalla sua faccia non sembra proprio toccarlo, anche perchè non è lui che poi dovrà affrontare la sua furia, Sarah è l'unica amica ragazza che ho, escludendo Clary che per quanto posso considerare amica c'è ancora il fatto che il fatto di vedere lei che muore dietro a Jace che però sembra non considerarla e questo mi da fastidio.
"Ripeto non sono cose che mi riguardano" dice ancora prima di allontanarsi, ma poi si volta "fossi in te starei attento, gli Shadowhunters non amano molto i nascosti" dice mollandomi su due piedi, ma non ho il tempo di fare nulla visto che sembra essersi letteralmente scomparso nel nulla.
"Oh fantastico" non so per quanto tempo sono rimasto da solo, non sapendo neanche dove sono ho evitato di muovermi visto che avrei rischiato di perdermi e basta.
Se i Shadowhunters mi trovano sono spacciato, perchè per quanto sia passato un sacco di tempo dagli Accordi, sembra che nessuno delle due parti voglia dimenticare ciò che succedeva prima.
Anche se ad un certo punto sento qualcuno correre verso quella direzione, e mi guardo attorno cercando un nascondiglio che non c'è, l'unico che ho è stare nell'ombra per non essere visto.
"Simon sei qui?" domanda una voce femminile familiare, subito non la riconosco anche se poi essendo più vicina riconosco Sarah, con i capelli raccolti e la tenuta da Shadowhunters, prima non aveva i capelli raccolti ne sono sicuro.
"Sarah" dico uscendo dal mio nascondiglio, si volta di scatto aveva già la mano sull'elsa della spada angelica, ma vedendo che sono io si rilassa.
"Pensavo che ti avrebbe ammazzato" anche se poi noto che si guarda attorno, so già cosa sta cercando o meglio chi.
"Se ne è andato" dico fissandola e faccio una smorfia "lo pensavo anche io ma ha detto che devo stare attento agli Shadowhunters, e che devo stare lontano da Crystal" vedo Sarah sbattere gli occhi sorpresa "e quando gli ho detto che tu sei sempre con lei la risposta è stata che non sono affari suoi che devo stargli lontano"
"Questo è peggio che la morte" sbotta Sarah incredula "in pratica vuole isolarti, allontandoti da entrambe" dall'aria che ha è tutto tranne che disposta a dargli retta e so già "suo padre ha fatto la stessa cosa, a quanto pare il suo migliore amico era diventato un nascosto ma era geloso e con quella scusa l'ha allontanato e..." si blocca rendendosi conto che deve aver detto troppo.
"Sebastian non è arrivato da molto come fai a sapere..." mi blocco rendendomi conto solo in quel momento della reazione di Sebastian quando ha visto Crystal, lei che mi difende da lui come se lo conoscesse e sapesse come reagirebbe.
"Simon" dice Sarah ed ha uno sguardo che non le ho mai visto prima, di vergogna "io volevo dirtelo ma Crystal mi ha fatto promettere di non dirlo a nessuno"
"Sebastian non è chi dice di essere" dice con un filo di voce che se non fossi un vampiro non la sentirei neanche "Clary è coinvolta" e sentendo il suo nome mi faccio attento "lei non sa nulla, ma anche Jace è coinvolto" dice ed aggrotto la fronte un pò confuso "Jocelyn è madre sia di Clary che sua ed hanno lo stesso padre ed anche Jace" credo di non aver capito bene.
Non ho mai visto Sarah così, ha l'aria di chi ha davvero paura che quello che potrebbe dire potrebbe causarle problemi.
"Aspetta cosa?" domando rendendomi conto solo in quel momento di quello che ha detto "vuol dire che sono fratelli?" faccio fatica a crederci anche se dentro di me un pò gioisco, se sono imparentati questo vuol dire che la cotta di Clary per lo Shadowhunters potrebbe passarle.

Ritorna all'indice


Capitolo 16
*** A volte anche i peggior nemici chiedono una tregua temporanea. 1° parte ***


Cacciatori di Ombre

A volte anche i peggior nemici chiedono una tregua temporanea. 1°parte.
I giorni passano fin troppo velocemente, tra allenamenti, incontri segreti ed altro.
Alla fine avevo convinto Sarah ad aiutarmi, anche se non sembrava molto convinta.
Anche se nei giorni precedenti sono successe un pò di cose, prima che riuscissi a convincerla ad aiutarmi.
Primo tra tutti, un incontro con Clary.
Non dico che diventeremo amiche, lasciando perdere tutto l'astio che ha una nei confronti dell'altra, ma sicuramente è una delle poche persone che può capire quello che sto passando.
Anche se la cosa non è andata molto giù a Sarah.
Visto che lei non la sopporta, anzi la odia proprio, tanto da cercare di convincere Simon, di lasciarla perdere, specialmente visto che nonostante Sarah dica di no ha una cotta per Simon, mi ci gioco la faccia se non ho ragione.
Ma lo sguardo che mi lancia Clary è quello di una che non sa a cosa credere, però alla fine la capisco, è entrata in questo mondo da poco, esattamente come me.
Se io sono stata fortunata ad aver incontrato qualcuno che mi ha insegnato le basi, oltre al fatto che mi trovo fin troppo a mio agio, lei invece si è ritrovata in un mondo che non sapeva neanche se volerci rimanere o no.
Tanto che quando Sarah ci aveva viste assieme, non poteva crederci.
Non mi sono neanche accorta che si è avvicinata.
"...e sono sicura che troverai tua madre, anche se non auguro a nessuno quello che stai passando" mi stava dicendo Clary.
"Non so, al momento le sto odiando entrambe, tanto quanto non ti sopporto Clary" dico divertita, pensando che è vero.
"Se non fosse una cosa reciproca potrei offendermi" dice la rossa lasciandosi scappare uno sbuffo.
"Cos'è per caso vi hanno obbligato a parlarvi che non vi uccidete a suon di sguardo?" domanda di colpo Sarah, facendo sussultare entrambe.
"No" dice Clary "ma abbiamo scoperto di avere qualcosa in comune" ed io annuisco convinta.
"E cosa?" domanda scettica Sarah, so già che appena Clary se ne andrà mi tormenterà.
"Che le persone che ci stanno attorno tendono a mentire" aggiungo io facendo una smorfia.
"Mica tutti lo fanno" dice Sarah scocciata, so che ha ragione ma non tutti sono come lei "e poi proprio tu parli?" domanda Sarah lanciadomi un occhiataccia "tu che mantieni segreti con tutti e di una portata tale che potrebbero espellerti da Idris se qualcuno li scoprisse?" domanda acida Sarah.
Mi rendo conto che ha ragione, sono stata un ipocrita sotto questo punto di vista, fisso Clary sapendo che quello che sto dirgli non le piacerà.
"Io ho scoperto qualcosa su tua madre, ma non ho mai trovato il coraggio per dirlo, su tua madre e sulla mia" dico con un filo di voce "e su altro" deglutisco vedendo la faccia sorpresa di Clary.
So che non era questo che intendeva Sarah, ma questo è sicuramente un inizio no?.
"Non qui" dico guardandomi attorno, alla fine li chiunque può ascoltarle parlare.
Clary disse che li vicino abitava Amatys la sorella di Luke, un amico di sua madre, si era offerta di ospitarla.
"Quindi cosa vuoi dirmi di preciso?" domanda una volta arrivata davanti alla porta della casa di Amatys, ed una volta recuperata la chiave le fece entrambe entrare in casa.
La prima cosa che fece Clary fu dirigersi verso la cucina, voleva bere qualcosa e di forte anche, doveva essere del suo stesso parare la ragazza perchè torno con dei bicchieri ed una bottiglia di vino.
"Anche se non potrei bere..." dice Clary quasi delusa di non poterlo fare, forse perchè non ci vuole un genio per capire che la conversazione che segue sarà lunga e dolorosa.
"E chissene frega" sbotta Sarah strappandole quasi di mano la bottiglia ed il cavatappi.
Sarà stata una conversazione tremendamente lunga.

Ritorna all'indice


Capitolo 17
*** A volte anche i peggior nemici chiedono una tregua temporanea 2° parte ***


Ed ecco il nuovo capitolo.
Prima che qualcuno pensi male, ci tengo a precisare che non diventeranno mai amiche Clary e Crystal.
Ma Clary sa quello che sta passando Crystal, quindi chi meglio di lei può capirla?.
Diciamo che la loro è una tregua.


Cacciatori di Ombre

A volte anche i peggior nemici chiedono una tregua temporanea. 2°parte.
Anche se so che Sarah non è proprio contenta della cosa, ma non può farci nulla, l'idea di raccontare tutto è sua.
Sarah recupera un cavatappi, stappa la bottiglia di vino e beve direttamente dalla bottiglia.
"Allora?" domanda Clary fissando entrambe.
"Meglio se ti siedi" dico fissandola seria.
"Sono già seduta" dice guardandomi scettica, ineffetti me accorgo solo in quel momento.
"Tu cosa sai di tua madre?" domando senza troppo girarci intorno e cerco di prendere la bottiglia dalle mani di Sarah, di certo non volevo aprirla solo per lei, che finisce per abbracciare la bottiglia e guardarmi male.
"Se intendi prima che abbandonasse gli Shadowhunters, non molto" dice Clary pensierosa "so solo che è scappata da mio padre e qualcosa sugli Accordi con i Nascosti"
Io e Sarah ci guardiamo rendendoci conto che non sa proprio niente, Sarah alla fine gli allunga la bottiglia di vino dicendo che ne avrà più bisogno Clary di lei.
"Ogni tanto ho sentito Luke dire che doveva dirmelo che non poteva tenere quel segreto per sempre ma pensavo intendeva altro" dice Clary con una smorfia "io invece ora so che si riferiva agli Shadowhunters"
"Non si riferiva a quello" capisco che Sarah non è molto in se vedendo il suo sguardo allucinato.
"Vuoi diventare un alcolizzata?" domando scettica notando che Sarah ha preso un altra bottiglia da bere.
"Tu non mi piaci" dice rivolta a Clary, ignorandomi completamente "prima che arrivassi tu Simon era il mio migliore amico, ma poi si è preso una cotta per te ed io sono stata messa in secondo piano, perchè tu eri quella nuova, quella che aveva bisogno d'aiuto, quella carina" dice facendo capire che è l'alcol a parlare e non lei.
"Dammi la bottiglia" dice allungando una mano per farmi dare la bottiglia cosa che ovviamente non fa.
"No" dice lanciandogli un occhiataccia "e poi ci sei tu" dice fissandomi "sai quando la zia ti ha portato a casa per i primi anni ti ho odiato" dice Sarah sottraendosi alla mia presa e manda giù un altro sorso di alcol "tutti volevano proteggerti, dicevano che la tua vita andava protetta ma non è vero" dice sarcastica "Ti ricordi zio Johnny? che ad un certo punto è scomparso senza lasciare traccia? è stata colpa tua, lo hai ustionato che è rimasto per quasi un anno in ospedale, il suo solo errore è stato che ti ha preso in braccio e ti ha svegliato" la fisso ma non voglio crederci, davvero i miei poteri sono così potenti?.
Ma poi torna a fissare Clary.
"Quello che Crystal non ha il coraggio di dirti e che tuo fratello così come tuo padre sono dei mostri, ma questo non le impedisce di imboscarsi con tuo fratello ogni volta che è nei dintorni" sbatto un paio di volte gli occhi "e che tecnicamente voi due siete cugine visto che sua madre era la sorella adottiva di tuo padre Valentine"
"Sarah!" urlo incredula, di certo ha ragione che non avevo trovato il coraggio per farlo, ma questo non le dava il diritto di farlo.
"Dovresti ringraziarmi almeno ora sa tutto" dice iniziando ad ondeggiare un pò segno che l'alcool sta facendo effetto.
Anche se la povera Clary ha la faccia sconvolta ma non dice nulla.
Saprà anche tu ma di certo non volevo dirglielo così, mentre lo penso guardo male Sarah.
"Ho un fratello e non lo sapevo" dice Clary incredula, almeno Sarah avuto il buon senso di non dirgli chi è.
"Lo conosci anche" dice ad un tratto ed io prego che chiunque ci sia lassù mi fulmini "hai presente Sebastian? non è davvero lui" dice fissandola e sembra quasi compiaciuta di vederla ancora più sconvolta.
Questo lato di Sarah non mi piace, anche se forse in parte meglio così o sarebbe esplosa.
"Che schifo ho baciato mio fratello" dice incredula ed a quel punto spero di aver sentito male.
"Hai fatto cosa?" domanda fissandola con gli occhi assottigliati, forse faccio più paura di quello che penso, visto che deglutisce.
"Ha detto di chiamarsi Sebastian, che sapevo io che non è il suo nome?" domanda cauta, ed alla fine non posso che darle ragione.
"E meno male che doveva essere un segreto" tutte e tre sussultiamo voltandoci verso l'ingresso e come se fosse stato chiamato eccolo sulla porta di casa.
Jonathan Christopher Morgestern.
Sebastian Verlac.
Sarah in tutta risposta gli tira la bottiglia che ha in mano che lui evita prontamente, tanto che la bottiglia in questione finisce per fracassarti contro lo stipite della porta.
"Direi che qualcuno è di malumore" dice divertito.
"Hai baciato tua sorella" dico gelida fissandolo.
E l'aria divertita sparisce lasciando spazio prima alla comprensione e poi ad altro, che sia la paura?.
"Ero calato nella parte" dice lasciandosi scappare un sospiro, anche se solo in quel momento mi rendo conto che ha in mano qualcosa, anche se per ora non capisco cosa.
"Potevi abbracciarla o fare altro o parlarne" dico acida fissandolo "ma noo con tutto quello che potevi fare l'hai baciata!" sbotta facendo scoppiare l'altra bottiglia in mano a Clary, che la mollò di scatto.
Ed anche la lampadina fecI esplodere.
"Crys calmati" dice Sarah cercando di placarmi, cosa che non sembra riuscirle molto bene.
Tanto che come se far esplodere le cose non bastasse una sedia prende fuoco.
Quando si dice che le cose si stanno surriscaldando.

Ritorna all'indice


Capitolo 18
*** Occhio non vede, cuore non duole ***


Cacciatori di Ombre

Occhio non vede, cuore non duole.
Ci fissiamo senza dire nulla.
So che fa tutto parte del suo piano me ne aveva parlato, ma non mi aspettavo che il piano comprendesse anche baciare la sorella.
"Perchè?" domanda ad un tratto Clary "perchè tutti sapevano tutto tranne me?" non posso biasimarla per essere arrabbiata, lo sarei anche io.
"Perchè ti vedono tutti come qualcosa di delicato da proteggere" dice Jonathan fissando la sorella.
"Oppure non si fidano perchè è comunque tuo fratello, eccetto Jace lui non sa nulla" dice Sarah forse perchè sa quanto ci rimarrebbe male Clary.
"Si ma questo non cambia il fatto" dico scocciata fissando il mio ragazzo.
La sedia continua a bruciare ed alla fine Sarah per non far andare a fuoco tutta la casa, prende una caraffa, la riempe di acqua e ce la versa sopra.
"Dovresti controllarti o rischi di dare fuoco a qualcosa" dice Sarah fissandomi.
"Perchè ce puzza di fumo?" domanda ad un tratto Clary non molto convinta.
Anche se ad un tratto lo sentiamo tutti, w si voltano verso di me, anche se alzo le mani come a dire che stavolta non c'entro nulla.
"Meglio se non restate in casa" dice Jonathan prima di uscire.
"Ma con chi crede di avere a che fare?" domando sbuffando, mentre ovviamente, armate di stilo usciamo tutte e tre "tu vai a cercare i Lightwood" dico rivolta a Clary.
"No!" sbotta Clary, ed in quel momento la sto odiando.
"Non era un consiglio" dico fissandola "tu conosci i Lightwood meglio di noi, mentre io e Sarah cerchiamo Simon" dico con un tono di voce che non ammette repliche.
"Non ti conviene contradirla o fai la fine della sedia se si arrabbia" dice Sarah divertita, prima di vedere Clary andarsene non troppo convinta.
"Se volevi liberartene bastava dirlo" dico divertita, mentre lei mi guarda male.
"Certo, però così non corre come una gallina senza testa a cercare Simon" dice Sarah sbuffando, alzo gli occhi al cielo.
Non dico nulla mentre seguo Sarah, mentre da lontano vedo Alec che sale di corsa per andare verso la Guardia.
La Guardia è un edificio fatto di pietra massiccia impossibile da non vedere visto che essendo proprio sulla cima della collina, è sia una prigione che il luogo dove risiede anche il Console.
Quindi i motivi per cui Alec sale di corsa alla Guardia non sono molti.
"Alec!" urlo ed il ragazzo si blocca di colpo voltandosi, anche se poi noto che tira fuori una spada angelica e la lancia proprio tra me e Sarah e dal rumore che fa ha preso in pieno qualcosa, anche se poi torna indietro a recuperare la spada.
"Che fate qui?" domanda fissandoci sospettoso anche se inizia a correre e lo seguiamo.
"Eravamo con Clary, abbiamo sentito la puzza di fumo" dico rispondendo per entrambe.
"L'abbiamo mandata a cercare la tua famiglia" aggiunge Sarah quasi a voler rispondere la domanda inespressa di Alec, cioè quella che stava per fare, ne ero quasi sicura che l'avrebbe fatta.
"Tu invece perchè correvi verso la guardia?" domando fissandolo, alla fine era comunque strana come cosa, anche se noto che fissa Sarah, perchè ho la sensazione che la sua risposta non mi piacerà?.
"Beh..." dice abbastanza cauto "avevo accompagnato Simon alla Guardia, o almeno l'intenzione era quella ma sembra essere scomparso nel nulla"
"Come nel nulla?" domanda Sarah incredula avvicinandosi a Alec, la sua faccia fa quasi paura.
Spero che non sia opera di chi penso io, anche se mi scappa un sospiro.
"Allora voi andate su" dico indicando la Guardia "io vado a vedere se riesco a raggiungere Clary" dico e senza dire altro, mi allontano.
So che non avrei dovuto mollarli su due piedi, ma ho come la sensazione che sia colpa mia tutto questo.
"Crystal" sentendomi chiamare mi volto di scatto, ma non c'è nessuno.
Oh ci manca solo che inizio a sentire le voci.
"Sto impazzendo" dico borbottando tra me "o mi sto immaginando le cose"
"Deficiente voltati" c'è solo una persona che mi chiama in quel modo tanto che sgrano gli occhi increduli. "Mamma?!" sicuramente questa è una di quelle cose che non ti aspetti "c'era tutto quel sangue... pensavo fossi morta... Valentine aveva la spada..."
"Non sono morta" dice sorridendo, anche se mi sembra diversa ma non riesco a capire cosa ci sia di diverso "sono dovuta sparire per un pò ma ora sono qui" dice abbozzando un sorriso.
"Crystal" sento urlare nuovamente il mio nome, stavolta sembra la voce di Sarah, tanto che mi volto "ti sei impalata di colpo, stai bene?" domanda scettica e mi rendo conto che mia madre non c'è.
"Simon?" domando fissandola, scuote la testa.
"Qualcuno deve averlo aiutato perchè c'è un buco in un muro della Guardia" dice sbuffando "Alec pensa che essendo un vampiro non si sono fidati e l'hanno rinchiuso"
"Mi sembra di essere tornata a scuola, solo che a scuola non c'è il rischio di vederti lanciare una spada" dico sbuffando.
Anche se continuamo ad andare avanti.
Alla fine arriviamo davanti alla casa dei Lightwood, anche se strada facendo le cose sono messe tutt'altro che bene.
Alec accellera il passo andando verso la propria casa, io e Sarah cerchiamo di tenergli il passo per quanto possibile.
Anche se l'urlo che segue una volta che il ragazzo ha oltrepassato la soglia.
"Non sono stato io!" urla un altra voce che riconosco fin troppo bene.
La scena che ho davanti è a dir poco raccapricciante, vedo Isabel per terra anche se inapparenza non sembra ferita ma priva di sensi, ma quello messo peggio è un ragazzino che avrà si e no dieci anni che ha la cassa toracica sfondata, è bianco come un morto e fissa il vuoto se non sapessi ciò che è successo penserei che sta solamente fissando il soffitto.
Guardo ancora scioccata il ragazzino e poi noto solo in quel momento la presenza di qualcuno che non avevo notato fino a quel momento
"Cosa hai fatto?" domando gelida.
"Niente sono arrivato qui che era già così" dice fissando il bambino, persino lui ha lo sguardo abbastanza sconvolto.
Ma Alec non sembra dello stesso parere, visto che tira fuori la spada angelica e la punta proprio verso di lui.
Ed io d'istinto mi metto in mezzo, è inutile per quanto la scena possa sembrare quello che è io gli credo.
"Spostati Crystal!" urla Alec fissando prima me e poi Jonathan.
"No! e non farmi scegliere Alec!"
"Forse non te ne rendi conto ma l'hai appena fatto!" dice urlando scattando verso entrambi per attaccare, e chiudo gli occhi pensando che sarei morta ed invece no, tanto che apro gli occhi e li sgrano, l'attacco è stato fermato da Sarah, le due spade angeliche si scontrano.
"Andate via subito!" urla e proprio mentre faccio un passo avanti per aiutarla, Jonathan mi trascina via di peso.
Mentre Sarah rimane li da sola ad affrontare Alec.
E se le succede qualcosa sarà solo colpa mia.

Ritorna all'indice


Capitolo 19
*** A volte le scelte meno ovvie sono quelle le migliori ***


Cacciatori di Ombre

A volte le scelte meno ovvie sono quelle le migliori.
POV Sarah
Due giorni dopo.
"Sarah Annabelle Katherine Prior" alzo lo sguardo e lo fisso su mia madre e corro ad abbracciarla nonostante abbia appena usato il mio nome completo.
"Mamma, io volevo solo aiutarla" dico sussurrando "non pensavo sarebbe finita così".
"Lo so tesoro, so anche che Crystal ha fatto quello che riteneva giusto" mi fissa e so che c'è altro ma non lo dice.
"Mamma"
Il silenzio prosegue.
"Mamma che cosa succede?"
Ora inizio a preoccuparmi, visto che non dice ancora nulla.
"Se il Conclave vi reputa colpevoli rischiereste di essere bandite, non solo da Idris ma anche dall'essere Shadowhunters" dice seria.
"Ma se la persona è innocente ma si trova solo nel posto sbagliato al momento sbagliato?" domando scettica fissandola.
Anche se mentalmente sto maledicendo sia Crystal che Jonathan, se non fossi intervenuta per aiutarli, ora non mi troverei in questo stato.
"Tra un mese ci sarà il processo" dice mia madre fissandomi.
So di averla delusa, ma penso davvero che siano nel torto e che Jonathan non c'entri nulla con quello che è successo con il figlio dei Lightwood, che giustamente non l'hanno presa bene nel vedere il loro figlio più piccolo, morto a dieci anni.
"Perchè tra un mese?" domando confusa, non aspettavo ci mettessero così tanto.
"Sperano di riuscire a trovare Crys ed il ragazzo in questo mese" dice diventando seria "perchè se non ci riusciranno quella ad essere processata sarai solo tu"
Le parole che sto per dire mi muoiono in gola, avrei dovuto dovuto capirlo quando ha detto un mese.
Sarà egoistico, ma spero che li prendano, non ci tengo a venire bandita.
Gli unici che vengono a trovarmi sono Clary e Jace.
Clary perchè probabilmente si sente in colpa per il fratello.
Jace...Jace non lo so.
Ogni volta che nomino Simon sembra quasi strano come se sapesse qualcosa che io non so.
Il fatto che nessuno stia cercando Simon mi preoccupa, va bene che è un Nascosto, ma così sembra troppo strano.
All'ennesima domanda alla fine Jace cede e quello che dice mi lascia di sasso.
"Come sarebbe a dire che lo vogliono morto?" domando incredula fissandolo.
"Non lo sa neanche Clary ma è colpa mia" dice Jace e la cosa non mi stupisce più di tanto.
E mi racconta tutto quanto, di quando nel periodo in cui io e Crystal non c'eravamo che avevano scovato Valentine e di come per salvarlo dal dissanguamento Jace era stato costretto a dargli il suo sangue.
. Ma in questo modo l'aveva trasformato in un Diurno, dovendo tornare di corsa ad Idrys nessuno aveva raccontato nulla a nessuno, neanche al Conclave.
"Simon è spacciato" borbotto sospirando "ho letto in giro di un altro vampiro che era capitata una cosa simile, ma nessuno sa che fine ha fatto, probabilmente l'hanno bruciato vivo o torturato o entrambe le cose" dico scrollando le spalle.
"Gli ho fatto promettere di non dirlo a nessuno, sai cosa succedere se i vampiri scoprono che bevendo il mio sangue succede una cosa simile?" domanda facendo una smorfia.
"Si scatenerebbe la caccia agli Shadowhunters" dico lasciandomi scappare un sospiro.
"Quanto aspetteranno prima di processarti?" domanda il ragazzo. "Un mese, prima vogliono trovarli, ma non credo che si faranno trovare, soprattutto lui" dico pensando che conoscendo Jonathan che ha vissuto così tanto tempo in clandestinità con il padre che è diventato fin troppo bravo a non farsi trovare.
"Questa situazione diventa sempre più assurda" dice Jace alzando gli occhi al cielo "iniziano a mancarmi quando combattere i demoni voleva dire solo trafiggerli da parte a parte con la spada angelica"
"Oh ti capisco" dico divertita "anche se così fosse Crystal non saprebbe la verità e..."
"E non avrebbe conosciuto il suo ragazzo" dice alla fine Jace tutt'altro che contento.
"Dovresti dimenticarla, altrimenti finisci come Clary" dico fissandolo, ricordando quello che ha detto Crystal "Crystal a volte sembra strana ma se ti intrometti giuro che ti strozzo, è felice anche se sta avendo un sacco di problemi ma sono contenta che piano a piano si stia costruendo una vita".
"Come faccio?" domanda tetro.
"Con il tempo" dico fissandolo ed abbozzo un sorriso "devi solo trovare qualcuno che ti aiuta ad andare avanti"
Anche se non sembra molto convinto di quello che ho detto, ma non dice altro rimane a farmi compagnia come è successo negli ultimi due giorni, anche se probabilmente anche per capire che fine a fatto Crystal.
Nonostante sia stata la prima ad averla aiutata a fuggire, ora spero che trovino entrambi prima dello scadere del mese, non ci tengono ad essere una mondana.

Ritorna all'indice


Capitolo 20
*** Scomparire è meglio che affrontare le conseguenze? ***


Lo so sto iniziando ad avere ritardi esagerati e chiedo perdono.
Ma è un brutto periodo quindi sto aggiornando quando posso ed il risultato sono questi ritardi mostruosi.
Se tutto va bene dovrei tornare ad aggiornare regolarmente, imprevisti permettendo ovviamente.
Ma detto questo buona lettura ;)

Cacciatori di Ombre

Scomparire è meglio che affrontare le conseguenze?.
"Tu lo sapevi ma non hai detto nulla" dico fissando incredula Jonathan.
Avevo appena scoperto che se non ci presentiamo davanti al Conclave avrebbero punito Sarah, per qualcosa che non centrava neanche aveva solo avuto la brillante idea di fermare Alec per permetterci di scappare.
"Se la caverà" dice Jonathan minimizzando la cosa come se non fosse importante.
"Sarah è mia cugina" dico fissandolo seria, di certo non la lascio da sola dopo aver scoperto una cosa simile.
Non dopo quello che ha fatto per me, anche se lui non sembra dello stesso parere visto che mi afferra per un braccio, e mi guarda come se fossi pazza.
"A me non succederà nulla, non ho marchi, non sono una Shadowhunter, il minimo mi esilierebbero ma non credo che ne avrebbero il coraggio, soprattutto con Valentine a piede libero, hanno bisogno di tutto l'aiuto possbile" dico convinta.
"Sei troppo buona, il Conclave non chiederà mai aiuto, specialmente a dei nascosti" dice Jonathan lasciandosi scappare un sospiro "lo so che con Sarah e sua madre le cose sono normali o per me nonostante il padre che ho, ma il resto delle persone non sono così...permissive" dice cauto.
"Dai mica tutti si comportano così no?" domando anche se vedere la sua faccia scettica capisco che non è per niente convinto.
"Tu sei nuova e capisco che pensi che le cose potrebbero essere diverse" lo vedo che mi fissa un pò divertito "come posso metterlo... qui è come per i mondani di colore negli anni cinquanta" dice facendo un esempio che potessi capire anche io.
"Ah che bello" dico facendo una smorfia. sicuramente è qualcosa che non mi sarei aspettata che le cose fossero messe così male.
Ed io in pratica sono una nascosta, cosa che fino a quel momento non avevo pensato bene a questo punto, se la storia dei mondani ha insegnato qualcosa è che ci sono ben poche cose che uno spera che non vengano mai ripetuti nuovamente nell'arco della storia dell'umanità.
"Quindi non fidarti degli Shadowhunters, in special modo di mio padre" dice serio.
"Si ma se non mi fossi fidata di lui, ora non ci conosceremo" dico sorridendo divertito, che poi alla fine è vero se non fosse stato per lui ora non ci conosceremo "ma...".
Non riesco a finire di parlare che ad un tratto sentimmo dei rumori, stiamo camminando initerrottamente da qualche giorno senza fermarsi se da una parte ero contenta di quella pausa, ma dall'altra era una pessima idea.
Anche se lo sguardo di Jonathan si fa cupo quando vede che si tratta di Simon.
"Simon! mi hai fatto prendere un colpo" dico fissandolo, alla fine mi aspettavo chiunque tranne che lui.
"Oh" dice rendendosi conto solo in quel momento della loro presenza "non avevo capito fosse voi due" di solito il suo naso è affidabile, o forse è per quella cosa del sangue di fata di Crystal.
"Che vuoi vampiro?" domanda gelido Jonathan, mi lascio scappare un sospiro perchè immaginavo ancora non gli era passato del tutto quanto era successo l'ultima volta con Simon.
"Stavo scappando da alcuni Shadowhunters, non pensavo di trovarci qualcuno" e nel sentire quelle parole io e Jonathan ci guardiamo.
"Da quanto sei qui?" domando cauta.
"Vediamo" dice pensieroso "quando qualcuno mi ha liberato alla Guardia, perchè?" domanda confusa, ha l'aria di uno che ha appena capito che è successo qualcosa ma ancora non lo sa.
"Simon sono passati quasi tre giorni" faccio per avvicinarmi, ma vedo che lui si ritrae di colpo.
"Ma no è successo ieri..." anche se forse vedendo la nostra faccia si zittisce, forse capendo che sono passati più giorni di quello che pensava, ma dalla faccia di Jonathan comunque si capisce che non è contento di averlo tra i piedi.
"Vampiro rassegnati sono passati tre giorni e di certo sei desiderato ad Hydris tanto quanto me" dice Jonathan e mi scappa un sopiro, pensando che sarà una cosa davvero molto lunga.
Così spiegai a Simon tutto quello che è successo ad Hydris, inclusa la scena che ha fatto ingiustamente accusare Jonathan della morte di Max.
"Quindi lo hanno accusato della sua morte solo perchè era vicino al bambno?" domanda Simon ed annuisco "certo che però potrebbe trarre in inganno".
"Visto che ti avevo detto?" domando alzzando gli occhi al cielo, era da tre giorni che provo a dirglielo ma sembra non volermi da ascolto.
Jonathan dovette ammettere che vista la situazione scappare in quel modo non era stata una grande idea.
Simon anche se un pò restio deciso che era meglio stare con noi, piuttosto che starsene in giro da solo, anche se Jonathan non la presa bene, anche perchè sembrava convinto che Simon avrebbe provato ad attaccarmi, anche se un pò di volte l'ho beccato a fissarmi come se volesse mangiarmi.
Nei giorni a seguire decidemmo che l'unico modo che avevamo per sopravvivere era andare nel mondo dei Mondani, li ci avrebbero messo di più a localizzarci, essendo più grosso di Hydris.
Essendo io e Simon quelli che conoscevano di più quel mondo, decidemmo di andare a casa di Eric, che a quanto pare conosceva il segreto di Simon, ed era l'ultima persona che avrebbero controllato essendo un Mondano.
Jonathan non sembrava molto convinto, ma era in minoranza e dovete arrendersi.

Ritorna all'indice


Capitolo 21
*** L'inizio della fine - 1° parte ***


Lo so dire che sono in un ritardo mostruoso anche se è un eufemismo dirlo.
Un pò per il periodo un pò per il resto, e la mancanza di idee, ho trascurato un pò tutte le storie.
Spero ancora che ci sia qualcuno a seguire la storia.
Cacciatori di Ombre


L'INIZIO DELLA FINE.
Prima parte.


Il processo di Sarah si sarebbe svolto da li a due giorni, Jonathan l'aveva scoperto, non ho voluto chiedergli come, probabilmente era meglio non saperlo.
"Sei sicura di volerlo fare?" domanda Simon dubbioso, ed annuisco per una volta in vita mia sono assolutamente convinta di quello che sto facendo.
"Non posso lasciare Sarah in quella situazione" alla fine invece di fare come avevamo stabilito di andare, o meglio tornare, nel mondo dei Mondani.
Invece li avevo convinti, e per convinti intendo costretti perchè quando mi impuntavo era difficile farmi cambiare idea, Jonathan cercava di farmi cambiare idea ogni volta che saltava fuori il discorso.
Nonostante l'odio reciproco tra lui e Simon, sapeva che essendo un vampiro aveva più probabilità di passare in osservato, anche se non l'avrebbe mai detto ad alta voce questo lo so.
So che così rischio la vita ma Sarah non si merita di avere quel destino solo perchè sono scappata non me lo perdonerei mai e poi mai.
Tanto che non mi sorprendo neanche che quando arrivo nella piazza centrale di Hydris gli Shadowhunters ci vengono incontro con gli stilo alla mano.
"Crystal" mi volto sentendo il mio nome ma non è Alec, ne Isabelle, la persona che mi parla non la conosco e probabilmente è stato fatto a posta perchè non conoscendomi è una persona imparziale, più dei Lightwood e di chiunque mi conosca, il ragazzo ha l'aria di qualcuno che non si farà convincere facilmente, alzo le mani facendo vedere che non sono armata "dove è lui?".
"Prima parliamo" dico fissandoli, alla fine di comune accordo avevamo deciso che sarei andata avanti io, visto che l'unica cosa che avevo fatto era seguirlo.
"Non c'è niente di cui parlare, ha ucciso un bambino per di più figlio dei Lightwood" dice sprezzante la persona "ha mandato avanti te perchè sei sacrificabile vero?"
Ho la sensazione di aver già visto quel ragazzo ma non riesco a capire dove di preciso.
"No perchè non mi avreste attaccato appena mi avreste visto" il ragazzo fa la faccia di chi sa che ho ragione e fa cenno agli altri di mettere via gli stili.
"Hai avuto fegato ha venire qui" dice il ragazzo fissandomi.
Anche se al momento mi sento tutto tranne che coraggiosa, alla fine non è che avessi molta scelta, so che Jonathan è innocente quindi voleva farlo capire anche agli altri.
"Anche se non dovresti neanche possederla quella" dice e solo dopo mi rendo conto che non fissa me ma la spada angelica che ho appeso alla cintura "solo i veri shadowhunters posso averla, dove l'hai presa?" domanda allungando la mano per afferrarla ma d'istinto mi allontano un pò.
"Me l'hanno regalata" dico fissandolo torva, ed estraggo la spada per fargli vedere che sta prendendo un abbaglio e la spada si illumina come farebbe con un normale Shadowhunters.
Ed il ragazzo sussulta vedendo la spada illuminarsi, anche se so già cosa mi chiederà.
"Dove sono i tuoi marchi?" domanda sospettoso.
"Non ho i marchi" dico lasciandomi scappare un sorrisetto, mentre la spada sembra anche più luminosa di prima, probabilmente non si aspettava una risposta simile visto che è diventato serio di colpo.
"I nascosti non possono usare le spade" glielo si legge in faccia che è sia sorpreso che incredulo che qualcuno come me riesca ad usare una spada angelica.
Anche se mi riecheggiano le parole di Jonathan nella testa.
"Gli shadowhunters non amano i nascosti, quindi stai attenta, anche se sei per metà una cacciatrice, non è detto che ti aiuteranno" lo aveva detto prima di allontanarsi con Simon, spero tanto che non si scannino.
"Sono come voi, una Shadowhunters" anche se non ho i marchi alla fine è vero, pur non avendo i marchi, sono una di loro.
"No non credo" dice il ragazzo prima di avvicinarsi, so già quello che vuole fare, ma non gliela consegno limitandomi a riporre la spada.
Io mi guardo attorno cercando una via di fuga che so di non avere, ma ci provo lo stesso nonostante gli Shadowhunters mi stiano circondando.
"Crystal Beatrice Hastings" dice una voce alle mie spalle, per poi farmi segno di seguirla, alla fine non è che abbia molta scelta alla fine.
Alla fine mi fanno strada fino ad arrivare nel luogo dove si tengono le assemblee del Conclave.
L'inquisitore ci aspetta davanti all'entrata, e sembra quasi trionfante come se il fatto che mi sono consegnata fosse merito suo.
Già non lo sopporto.
"Tale e quale a tua madre" dice ad un tratto l'inquisitore "sempre pronta a sacrificarti per gli altri ma non pensare alle conseguenze" dice scoccandomi un occhiataccia.
"Conosce mia madre?" domando incredula, anche se probabilmente non dovrei essere così sorpresa era una Shadowhunters.
"Diciamo che è un amica di vecchia data" la guardo dubbiosa non sono del tutto convinta di quello che dice ma conosce mia madre quindi magari lei sa qualcosa che io non so.
Non sono per niente convinta, e deve leggermelo in faccia perchè ride.
Ho già detto che non lo sopporto?.
"Non puoi entrare armata" dice alla fine e se l'altro Shadowhunters aspettava che gliela consegnassi io, l'inquisitore la prende direttamente da solo.
So già che Sarah mi ucciderà, alla fine è rimasta a bloccare Alec per aiutarmi ed io mi consegno, non sapendo neanche cosa mi aspetterà.

Ritorna all'indice


Capitolo 22
*** L'inizio della fine - 2° parte ***


Lo so che dire che è un ritardo mostruoso è un eufemismo.
Come si è ben capito siamo arrivati ad un punto della storia che prende una svolta un pò diversa dai libri.
Ma per il resto non cambia nulla.
Ed il processo, per quanto sarà brutto è un punto essenziale della storia.

Ed il rapporto tra Crystal e Sarah non sarà più lo stesso.

Detto questo buona lettura ;)
Cacciatori di Ombre


L'INIZIO DELLA FINE.
Seconda parte.


"Che vuol dire che dobbiamo essere giudicate entrambe nel processo?" domando sorpresa.
Avevo creduto che con il fatto di consegnarmi, Sarah sarebbe stata scagionata e non l'avrebbero processata.
E quando ho sentito la parola processo, ingenuamente ho pensato al processo mondano, con tanto di giuria, giudici e testimoni.
Invece mi spiegarono che il processo consisteva, in giudizio con tre persone e una spada.
Nella mente la voce di Jon mi spiegò bene cosa consisteva.
"Cosa succederà quando io toccherò la spada?" domando ad entrambi.
Io e Sarah eravamo fuori dalla porta ad attendere che i giudici ci facessero entrare.
"Sinceramente non lo so" dice Sarah preoccupata, faccio per dire qualcosa ma vedo Jace arrivare di corsa.
Sto per dire qualcosa di poco carino, quando noto lo sguardo che si scambiano lui e Sarah.
E mi giro dall'altra parte per farli parlare.
"Vorrei che fossi qui" dice con un filo di voce appena udibile.
Lo so dice con un sospiro e vorrei esserci ma anche se sono innocente non mi crederebbero.
"Che dice tuo padre?" domando, anche se il silenzio che segue lascia ben pochi dubbi.
Conoscendo Valentine gli avrà detto di lasciarmi al mio destino.
Mi volto giusto in tempo per vedere Jace e Sarah che si baciano, poco prima che lui se ne vada non prima di averci augurato buona fortuna.
"Cosa mi sono persa?" domando perplessa.
"Mentre tu giocavi alla fuggitiva, Jace è venuto a trovarmi tutti i giorni per vedere come stavo" dice sbuffando, ed inarco un sopraciglio scettica.
"Era passato solo un mese" dico per niente convinta "e poi non eri tu a non voler niente di usato?"
"Lo so ma..." non fa in tempo a dire nulla che la porta viene spalancata e ci fanno entrare.
Posata su una colonna sopra ad un cuscino di velluto rosso nel centro della stanza si trova la Spada Mortale l'arma che fu data da Raziel in persona a Jonathan Shadowhunters.
Il primo Shadowhunters della storia.
La prima a venire sentita fù Sarah, che non appena le ordinarono di prendere la spada in mano iniziò a tremare.
E quando aprì bocca per parlare, con sgomento mi resi conto che provava tanto dolore.
"Non potete farlo" dico ad alta voce senza rendermene conto "sta soffrendo"
"Funziona così il processo signorina Hastings" dice un uomo dallo sguardo gelido.
"Beh è una barbaria" dico incapace di tenere la bocca chiusa.
"Signorina Prior, a quanto pare sua cugina non vede l'ora di essere processata" dice l'altro uomo guardandomi male.
A giudicare da come mi guardano tutti e tre, sembra che non vedono l'ora di processarmi.
Anche se solo dopo torno con i piedi per terra e sento il resto.
"...quindi conferma il fatto che ha bloccato volontariamente un altro Shadowhunter per permettere a sua cugina Crystal di scappare?" domanda l'uomo con lo sguardo perennemente gelido.
"Si" dice Sarah "ma lei non c'entra".
Ma non sembra averla ascoltata, visto che la invita a passarmi la spada.
Sono in ansia, perchè assomigliano tanto agli animali feroci che non appena vedono un punto vulnerabile attaccano con rabbia.
Mi sento così in quel momento.
Anche se non appena tocco la spada succede qualcosa che nessuno si aspetta, la spada si illumina di colpo.
Una luce bianca e calda che avvolge tutto quanto lasciandomi sola con la spada.
I tre si alzano di scatto e Sarah si allontana come se fosse stata scottata ma io non me accorgo.
Mi sento chiamare ma è come se non sento nulla, sono concentrata sulla spada e sulla persona che la sta impugnando insieme a me.
E come guardarsi allo specchio.
"Io sono Arwen" dice presentandosi "erano secoli che aspettavo questo momento"
"Che aspetti dentro la spada?" domando sconvolta, anche se nel vederla ridere la guardo male.
"No sciocchina, che finalmente qualcuno recuperi la spada di mio padre" dice Arwen sorridendo euforica.
"Ma non è un regalo?" domando sorpresa, sicuramente questo non me l'aspettavo. "Certo che no il tempo scorre diverso per noi angeli" dice guardandomi, mi guarda come farebbe una mamma che cerca di spiegare al figlio qualcosa di complicato "diciamo che lui l'ha visto come un prestito a lungo termine ed ora la rivuole"
"Gli altri oggetti mortali?" domando scettica.
"Quelli a lui non interessano" dice anche se ha lo sguardo di qualcuno che non è contento.
"senza offesa...ma tu non eri morta?" domando perplessa ricordandomi la storia di Isabel.
"Una si addormenta e i mondani pensano subito che tu sia morta" dice sconsolata "essendo data per morta mi sono nascosta finchè non è passato un secolo o due e poi è nata la tua ava e sono stata costretta ad abbandonare questo mondo, è una specie di maledizione non possono esserci due doppelganger nella stessa epoca, perchè si creerebbe uno squilibrio" dice Arwen facendo una smorfia "Ma tua madre aspettava due gemelli, ed era impossibile prevedere il sesso dei bambini, soprattutto perchè tua madre non voleva saperlo, così vi hanno separati alla nascita, per sicurezza".
"Non ha senso" dico incredula sentendo quello che dire "hanno sigillato mia madre solo per questo?" domando incredula.
"Se per questo non ha senso anche che frequenti i figli di Valentine" dice la ragazza angelo.
"Ne frequento solo uno" dico fissandola, alla fine è l'ultima persona che deve fare prediche.
"Jonathan non mi preoccupa" dice sorridendo gentile "gli altri due sono imprevedibili, lui ti ama si vede e non ti nuocerebbe, neanche se glielo chiedesse il padre, ma gli altri due..."
"Jace e Clary? " domando pensando che lo sempre pensato che Clary era strana, Jace un pò meno.
Ma non riuscirò a sentire altro perchè la luce bianca scompare così com'è venuta, ed inizio a sentire qualcuno che mi scrolla fortemente.
Il lamento che mi esce dalle labbra fa capire a chiunque sia che sono viva.
Apro gli occhi, e mi rendo conto che non siamo più nella sala per il processo, ma siamo nella camera che divido con Sarah.
"Oddio mi ha fatto prendere un colpo" dice Sarah abbracciandomi sollevata.
"Stai piangendo?" domando sorpresa, vedendo in volto. "Certo! sei stata svenuta per sei ore, mi stavo preoccuppando" dice incredula stringendo di più la presa.
"E il processo?" domando senza guardarla.
"E stato sospeso" dice Sarah sollevata.
"Meglio perchè quello che sto per dirti non ti piacerà" dico per poi iiniziare a raccontare dell'incontro con la mia antenata.
Se ne sta in silenzio tanto allungo che penso non abbia sentito.
"Sai che significa? che la spada appartiene a te" dice Sarah iniziando a fissare il vuoto.
Lo sguardo che ha non mi piace per niente, non l'ho mai vista con quello sguardo sperduto.
"Sarah?" domando cauta.
"Non puoi fare sempre così" dice di punto in bianco, la guardo e non capisco "arrivi candida candida e butti notizie scioccanti li come se non te ne importasse" sbotta seccata.
"Non è vero" dico fissandola confusa.
"Si invece" dice irritata "prima Jon, poi le scoperte di tua madre, poi la tua storia con Jon e poi la tua discendenza, ed ora questo"
"Se ti dava tanto fastidio perchè non hai detto nulla?" domando sbottando.
"L'ho fatto! ma tu eri troppo occupata per accorgerti di come stavo!" dice arrabbiata.
"Non è vero! non hai detto nulla di tutto questo!" dico urlando rabbiosa alzandomi di scatto verso di lei "la verità è che sei gelosa, perchè la sfigata strana sta avendo una vita più interessante della tua!"
"Guarda che è grazie a me se ti è capitato tutto questo! sono io che ti ho convinto ad uscire! se non fosse per me ora staresti ancora ranicchiata a leggere da qualche parte" dice ringhiando.
Dire che sono arrabbiata è un eufemismo, deve essersene accorta anche lei visto che si allontana di scatto.
"le... tue...mani" dice sussurrando sconvolta, ma non farò in tempo a dire o fare altro che qualcuno mi abbraccia da dietro.
"Te l'avevo detto che stare con me ti rende nevrotica" dice divertito, anche se poi il suo sguardo si posa su Sarah e diventa serio "ti conviene andartene" lo dice calmo ma non è un consiglio assomiglia più ad un ordine.
Appena Sarah si allontana inizio a piangere sulla spalla di Jon.
Piango perchè ha ragione lei, ero tanto presa dai miei problemi che non ho pensato minimamente a come poteva stare.
Piango perchè mi rendo conto, che non sono davvero arrabbiata con lei ma con me stessa.

Ritorna all'indice


Capitolo 23
*** Ricomciare da zero ***


Ebbene si sono tornata! dopo quasi sei mesi dall'ultimo aggiornamento di questa storia.
Sperando che ci sia ancora qualcuno che la stia seguendo.
Cacciatori di Ombre



RICOMINCIARE DA ZERO.


Dopo quello che è successo con la spada, la sentenza è stata sospesa dicendo che la spada non poteva più essere adoperata, la verità è che erano rimasti spiazzati nell'apprendere che Raziel la rivoleva indietro e non sapendo ne dove e ne come sarebbe apparso hanno preferito non usarla più.
Con Sarah da quel giorno ci siamo rivolte astento la parola, Jon prova a convincermi che è meglio così, che probabilmente non mi merita.
Ma ammetto che per la prima volta da quando è iniziato questo casino non so che fare.
Anche se almeno posso essere grata di non essere finita in qualche cella dimenticata da tutti.
Al momento con Jon ci troviamo in una cittadina sperduta in America, pullula di cose sopranaturali vampiri e altro quindi la nostra presenza passa inosservata, sembriamo una normale coppietta.
Per quanto ci sia di normale in noi due.
Ci siamo allontanati da Idrys perchè essendo entrambi ricercati non aveva senso rimanere, quindi con l'aiuto di Magnus siamo tornati in America.
"Non c'è un cavolo da fare qui" dico sbuffando mentre lancio il libro sul divano.
"Siamo qui per non attirare l'attenzione ricordi?" domanda Jon perplesso.
"Lo so" dico sbuffando, incrociando le braccia al petto "ma rimpiango quando dovevamo nasconderci" e nel sentirmi dire quelle cose i suoi occhi brillarono.
"Oh qualcuno qui vuole fare la spericolata" dice con un ghigno mentre si avvicina ed in risposta gli faccio una linguaccia.
"Che ne dici se usciamo?" domando quasi speranzosa.
Dopo varie insistenze da parte mia alla fine capitolò, ed uscimmo.
Sapevo che c'era un locale carino nel centro della città, la proprietaria con mia gran sorpresa si scoprì essere una fata.
Ci guardò per tutto il tempo mentre serviva al bar del locale, speravo che la mia storia non fosse arrivata agli orecchi di tutti ma a quanto pare mi sbagliavo.
"Jonathan Morgerstern" sentendo quella voce chiamarlo vidi Jon irrigidirsi "chi non muore si rivede".
La fissai apertamente, e me ne pentii subito.
Era la tipica ragazza spagnola, abbronzata, scura di capelli e formosa, con un vestito che lascia ben poco all'immaginazione.
Probabilmente Jon vede il mio sguardo perchè mi prende la mano e la strinse.
"Anna" dice Jon voltandosi verso la ragazza "cosa vuoi?".
"Vedere se le voci erano vere" dice la ragazza divertita, per poi spostare il suo sguardo verso di me "e tu chi sei?".
"Crystal" dico lanciandole un occhiata, anche se poi si volta verso Jon ignorandomi.
"Cosa ci fai qui?" domanda Anna, quando noto che si avvicina un pò troppo a Jon la cosa inizia ad irritarmi.
"Non sono affari tuoi" dice Jonathan, ma con la coda dell'occhio deve aver notato che sono tutt'altro che rilassata "credo dovresti andartene"
"Su non ci vediamo da tanto" dice divertita e gli appoggia una mano sulla spalla.
Ok probabilmente ho esagerato, ma iniziava proprio a starmi sui nervi, anche forse farle prendere fuoco alla maglia non è stata una grande idea, anche se Jon è scoppiata a ridere.
"Ti avevo avvisato" dice fischiettando il ragazzo, mentre Anna si appresta a spegnere il fuoco e mi guarda decisamente male.
"Avvicinati ancora al mio ragazzo e la prossima volta incendierò i capelli" dico guardandola male, guarda prima me e poi Jon come se non credesse alle sue orecchie.
"Sai mi piaci ancora di più quando diventi gelosa" e nel sentire quelle parole arrossisco.
Un verso da parte di Anna ci fece voltare entrambi, stava facendo un verso di scherno.
"Puoi tenertelo, non mi interessa più" dice scocciata prima di allontanarsi.
"Ma chi era?" domando una volta che se ne fu andata.
"Una shadowhunter che sta con mio padre, non ha preso bene il fatto che non mi è mai interessata, ci ha provato in tutti i modi" probabilmente era meglio non saperla una cosa simile.
Per il resto l'uscita continuò in maniera tranquilla.
Per una volta eravamo solo io e lui, senza tutti i casini che di solito avevamo attorno.
"Sono contenta della nostra uscita" dico sorridente.
"Anche io" dice Jon ricambiando il sorriso.
"Qui non ci conosce nessuno, possiamo essere chiunque vogliamo" dico e mi allungo per baciarlo.
Almeno finchè non mi ritrovai davanti l'ultima persona che mi aspettavo di vedere.
"Jace" dico sorpresa bloccandomi, a quel punto si volta anche Jon.
"Sarah l'aveva detto che trovando lui ti avremmo trovato" dice il ragazzo sorridendo.
"Che è successo? Sarah sta bene?" domando pensando subito a mia cugina.
"Sto bene" dice la stessa Sarah, tranquillizzandomi comparendo vicino a Jace.
Non ci siamo sentite come si deve per più di tre mesi, ed ora ricompare così dal nulla?.
"Qualsiasi cosa sia successo non tornerò ad Idrys" sbotto e se Jon sorride divertito, sia Jace che Sarah mi guardano sorpresi.
"Crys" dice Sarah guardandomi seria "non dovevo dirti quelle cose, ma erano successe un sacco di cose e tutte assieme"
"Senza contare che c'è ancora l'accusa a suo carico" dice Jace fissando Jon.
"Proprio per questo non voglio tornare, anche se fossimo entrambi innocenti, nessuno ci crederebbe ed ormai mi vedrebbero come la traditrice e lui come quello che è stato accusato di omicidio" dico convinta.
"Che non ho commesso per la cronaca, chi è così pazzo da uccidere un bambino?" domanda facendo una smorfia.
Evito di fargli notare che ci sono molti pazzi che lo farebbero incluso suo padre.
"Lo so" dice Sarah guardandolo "ma vederti li vicino al bambino, ti hanno additato come colpevole" anche se poi si volta verso di me "ma abbiamo capito rimarremo qualche giorno e poi torneremo ad Idrys" anche se Jace non sembra molto convinto tanto che inarca un sopraciglio e Sarah scuote la testa.
Vedere quella conversazione muta mi riempe di domande e non mi convincono per niente.
Cosa stanno nascondendo?.
Ma non eri tu a lamentarti poco fa che ti stavi annoiando? Qualcuno ti ha dato ascolto fisso Jon e lo fulmino con lo sguardo, mentre lui in risposta si lascia scappare un sorriso provocatorio.
Infatti ora mi pento di averlo detto.

Ritorna all'indice


Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=3305352