Le due coppie del Titanic

di Mikyillyria
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** L'inizio ***
Capitolo 2: *** La fine ***



Capitolo 1
*** L'inizio ***


Noi sentinelle delle navi abbiamo un lavoro noioso e spesso ci ritroviamo ad osservare la vita e gli incontri su ogni imbarcazione per occupare il tempo. Mi dissero che sarei stato io a vegliare sul Titanic: la nave dei sogni, la nave inaffondabile. Ero al settimo cielo e mi ero anche ripromesso che avrei fatto più del mio meglio per tenere lontano ogni pericolo, come bravo lavoratore.

Il giorno della partenza arrivò, ero cosi esaltato da trovarmi al mio posto di lavoro in anticipo potevo vedere tutta la folla di persone accalcarsi per salire, erano tantissimi. Sembravano una miriade di formiche viste dalla mia altezza ovviamente.
-2200 anime- commentai fremente e gioioso. Anche se per poco guardai la nave e le poche scialuppe, mi chiesi se quelle miseri barchette potevano ospitare cosi tante persone ma il pensiero fu distratto da il rombo dei rumori e la vista del fumo che presagivano l'inizio della partenza. Ero elettrizzato. Però come ho detto il mio lavoro era noioso, non c'era niente sul mare cristallino sebbene il viaggio era appena iniziato, l'aria era fredda e il cielo era perfettamente limpido. Un bel paesaggio da godersi seduti con un buon libro in mano. Annoiato da quel maestoso paesaggio decisi di guardare le persone giù, capire le loro vite e magari intravedere qualcosa di stuzzicante tra una controllata e una'altra. Giusto per passare il tempo, ero sicuro che quella nave non sarebbe affondata.
Mi voltai verso la cabina di pilotaggio, ed eccoli li: tra le finestre vedevo l'ufficiale Moody dritto in attesa di ordine, il secondo ufficiale Wilde seduto a godersi un buon tea caldo, ridacchiai tra me e me, noi inglesi non ci smentiamo mai noi beviamo il tea ovunque!
Spostai il mio sguardo verso fuori coperta, sulla vedetta: il primo ufficiale Murdoch, un uomo molto attraente di appena 39 anni con alle spalle un gloriosa carriera da marinaio. Con il suo viso soddisfatto guardava a dritta lo raggiunse poco dopo il capitano e i due conversavano probabilmente sulla rotta oppure visto l'andazzo anche su argomenti personali, sapevo che i due avevano anche lavorato insieme presso l'Olympic la gemella del Titanic e che quindi avevano già un instaurato un rapporto amichevole.
Passai lo sguardo sul ponte della prima classe: donne e uomini di alto rango che passeggiavano fumando e parlando. Vidi Rose dDewitt bukater, una bella dama attraente ma sembrava parecchio e ribadisco parecchio annoiata seguita da Carl suo promesso sposo che secondo me me doveva essere un uomo un po manesco vista l'espressione del viso. Ovviamente io non conosco nessuno dei due ma alla mia vista accurata sembrava cosi.
Nel ponte della terza classe la vita era meno tranquilla, gente chiassosa con persone che parlavano con toni alti. Due ragazzi passeggiavano ammirando qua e la, le loro risa le sentivo fino a su. Jack era biondo e sembrava un piccolo rubacuori visto l'aspetto esteriore mentre Fabrizio non mi dava alcuna impressione, li seguivo con lo sguardo sembrano essere una compagnia divertente.
La mia attenzione si rivolse verso una bellissima fanciulla sembrava sola, incantevole e vestita bene sebbene fosse una passeggera di terza classe. Capelli arancioni e ricci portava gli occhiali, di statura bassa e in carne ma quel abito bianco stretto sul seno e largo al di sotto coprivano le curve. Leggeva seduta fino a quando non alzo lo sguardo verso la vedetta, non guardava me bensì gli ufficiali, mi voltai per vedere se per caso conoscesse qualcuno ma non vedevo ne lei salutare ne gli altri tranne che per un particolare: il suo sguardo fu ricambiato dal primo ufficiale Murdoch che si trovava nella stessa posizione di prima ma solo. La mia attenzione fu richiamata da loro due: si conoscevano? Si stavano solo ammirando? o c'era dell'altro. Loro due però non erano la sola coppia che sarebbe nata sopra la nave dei sogni. Scopri il giorno dopo che Jack il biondo di terza classe e Rose la dama di prima classe si erano avvicinati in maniera bizzarra, sentivo voci di corridoio che raccontavano della disavventura di lei scivolata dal ponte e che lui l'ha salvata prontamente.
-Fiero di ragazzi come lui- commentai durante il pranzo tra un turno e l'altro.
Vidi Jack e Rose sul ponte di prima classe a chiacchierare fino a quando non tornarono dentro, ero curioso di sapere come la loro amicizia si evolvesse ma purtroppo non mi era possibile. Minuti più avanti vidi Murdoch, scendeva rapidamente sul ponte di terza classe sembrava cercasse qualcuno mi sporsi e poco più avanti a lui ed a guardare il mare c'era lei. I due, una volta incontrati, parlarono. Murdoch gli porse il braccio accompagnandola fino al suo posto di lavoro. Pensai che fu poco professionale portare una civile in un luogo privato, ma notai che lei si era riesporta a guardare il mare da una visuale decisamente migliore mentre lui lavorava. Conclusi che in ogni caso quel uomo era eccezionalmente professionale, io non avrei fatto altro che corteggiarla. Mi ricordai poi che il primo ufficiale avrebbe passato il testimone al secondo in carica Wilde pochi minuti più tardi. Avrebbe passato il suo tempo libero con la bella ragazza e la portò li solo per evitare di sprecare il tuo tempo libero a cercarla. Furbetto pensai sorridendo come uno stupido.

Finalmente cenai, avevo finito il mio turno per quella giornata, ero molto contento avrei cenato al tavolo con gli ufficiali ed avrei visto probabilmente tutte le due coppie che più mi tenevano impegnato. Mi sedetti al tavolo guardando i miei compagni di cena ma non vidi Murdoch. Lui era due tavoli più staccati seduto da solo, sembrava agitato ma ben vestito. Gli occhi blu, i capelli rasi e il viso dolce; scattò in piedi quando entro Lei, vestita con una abito blu timida e impacciata che camminava rapida a precisa, guardata da tutti i signorini che non l'avevano mai vista in giro sul loro ponte privilegiato, verso Murdoch che gli fece un inchino e un baciamano degno di un nobiluomo.
-Quello si che sa corteggiare- commento Moody
-E' sempre stato cosi professionale e ha visto una miriade di nobildonne meravigliose e lui niente non si è mai scomposto e arriva questa fanciulla gli ha tolto il fiato- commento il capitano sorridendo quasi come se osservasse un figlio perso negli occhi e nei seni di una donna che poi avrebbe sposato -Io sapevo...-iniziò Wilde non finendo la frase forse la riteneva inopportuna dirla distruggendo quel momento di ammirazione nei confronti di uomo tanto eccellente.
I due in quella cena sembravano aver trovato l'alchimia, parlavano ridevano e mangiavano con eleganza e portanza. Ammirevoli e perfetti.
Dalla parte opposta vidi invece Jack vestito come un uomo ricco insieme a Rose, andavano in giro bisbigliando e ridacchiando. Anche loro come Mardoch e la giovane, avevano trovato quell'alchimia strana così ho tratto la conclusione che per averla salvata la fanciulla gli abbia offerto la cena ma io vedevo una luce strana negli occhi di Rose: un forte colpo di fulmine che ravvivava i suoi occhi.
La serata per Jack e Rose sembrava essere finita in prima classe mentre per Murdoch sembrava invece continuare. Io mi dovetti assentare perché volevo visitare quella nave e ora che la cena era finita mi sembrava il momento perfetto. Andai sul ponte e sembrò destino che notai Rose che seguiva Jack verso una festa in terza classe, avrei vinto qualsiasi scommessa ma purtroppo godevo da solo nel aver indovinato la natura del loro rapporto. In compenso vidi Murdoch accompagnare a spasso nella sera fredda la fanciulla dai capelli rossi, erano a braccetto lei guardava lui con occhi sognati e lui continuava a sorriderle. Si fermarono, lui la cinse per la vita spingendola ad appoggiarsi al cornicione in metallo ma rassicurandone la sicurezza, sembravano bisbigliare e poi la baciò. C'erano poche persone ad ammirare un cosi dolce spettacolo, la dolcezza del bacio e il vento che gli accarezzava, le mani intrecciate e le carezze. I due, alla fine del bacio se ne andarono ancora stretti in un abbraccio romantico e caldo.
Un' oretta dopo, quando tornai a lavoro, vidi Murdoch in coperta al suo posto sembrava felice e soddisfatto, io potevo vedere ancora un po quello che accadeva dopo essermi assicurato che di pericoli non ce ne fossero.

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Capitolo 2
*** La fine ***


La notte passo serena e lenta, tutti dormivano e nessuno passeggiava sui ponti, davanti a me l'acqua scura, per la notte, era piatta e niente di sospetto sembrava essere sulla rotta del transatlantico. Mi voltai a vedere in cabina di pilotaggio, Murdoch era seduto su una sedia che aveva, poco prima, appoggiato fuori. Evitava di stare troppo al coperto. Era li, comodamente seduto che ammirava il cielo ricoperto di stelle. Probabilmente per tutti e due questa notte è stata faticosamente lunga.
L'indomani io avrei iniziato nel tardo pomeriggio, eravamo tre sentinelle e quindi giravamo i turni in base alle nostre esigenze. Salii sulla mia postazione e tranquillo guardai il tramonto, abbassai lo sguardo e vidi Jack e Rose, si aggiravano a prua i due sembravano avere una complicità particolare.Sentii poi, dietro di me delle risa, mi voltai e vidi Murdoch insieme alle sua Lei ormai la loro complicità era evidente e non faceva trapelare che tra loro ci fosse anche una certa intimità. Murdoch non era in servizio in quel momento perciò nulla gli vietava di amoreggiare.
Riguardai Jack e Rose i due ora erano sulla punta della prua, un romanticismo assurdo. Lei aveva le braccia aperte, il vento soffiava contro di loro. Lui la teneva da dietro e piano piano portava le sue mani sulle sue. Pensai che doveva essere una bellissima sensazione ed in più mi aspettavo un bacio, in una situazione del genere doveva per forza esserci un bacio! E vi fu!
Jack e Rose si baciarono in quella romantica e fantastica posizione, ero davvero contento. Decisi di non osservarli più durante quel bacio appassionato.
Mi girai verso l'altra coppia. Lei era schiacciata contro il parapetto e lui era a pochi millimetri da lei giocava con i suoi capelli mentre parlava, in un tratto lui si staccò afferrandola per il polso e portandola a se la prese in braccio e la porto verso il basso e la bacio più intensamente del giorno prima. Lei giocherellava con l'orecchio di lui e con l'altra mano scendeva sul collo. Il bacio termino lentamente, William la  posò a terra e l'abbracciò, un gesto dolcissimo che secondo me era pieno d'amore i due poi s'incamminarono verso l'interno, voglio pensare che siano andati in cabina per amoreggiare in piena solitudine o magari solo per accoccolarsi un po dopo quel abbraccio cosi intenso. Anche Jack e Rose se ne erano andati. Ero rimasto solo a vegliare io e il mio collega.

Scese la sera, faceva incredibilmente freddo. La notte era quieta e il mare era  calmo il nostro problema era la visibilità, non si vedeva niente ero molto intimorito da questo. Murdoch era dietro di me, sulla vedetta a guardare anche lui l'orizzonte, sul ponte c'era la sua Lei seduta a guardare le stelle. Jack e Rose corsero fuori divertiti tutti sudati erano probabilmente gli unici a ridere in quella notte. Fissavano entrambi l'orizzonte e solamente all'ultimo avvistammo l'iceberg, quel maledetto isolotto di ghiaccio che stava minacciando la nave. Suonai i tre colpi di campana e il mio collega urlo al telefono -Iceberg dritto davanti a noi- eravamo terribilmente ansiosi e agitati. Mi voltai verso Murdoch che era scattato con velocità e aveva urlato dei comandi, era rapido e svelto deciso. Lo osservai mentre correva a modificare i macchinari e poi sulla vedetta ad aspettare la mossa della nave. Sudava ed era agitato urlò di nuovo qualcosa che non capii bene al suo collega. La sua Lei senti le campane, suppongo avesse anche sentito le grida del suo Murdoch. Guardò l'iceberg e passo poi a guardare  alla vedetta quando vide il primo ufficiale si rivolto verso la massa di ghiaccio anche lei in attesa. Tutte le coppie erano presenti sul ponte, strano gioco del destino. La nave si mosse, sembrava aver schivato l'iceberg ma tutti avvertimmo le vibrazioni della nave contro di esso. Tutti sapevamo che essa era stata colpita.

Fummo chiamati una mezzoretta dopo l'impatto in cabina, entrai e per la prima volta e potei vedere Murdoch da vicino, il suo volto era però rassegnato e capii il perche solo quando il capitano ci disse: -La nave affonderà, preparate le scialuppe-
Lo sguardo di Murdoch era sconvolto, nel suo volto potevo scorgere il timore e la paura, in più ero certo che lui sapeva che questa sera sarebbe morto, sarebbe morto annegato su questa nave poiché le scialuppe non sarebbero bastate per tutti. William Mc Master Murdoch aveva scritto in faccia che sarebbe morto in quella serata gelida. Usciti fuori dalla cabina lui mi afferrò per il braccio e mi allontano dal gruppo, la sua voce tremava ma aveva una postura quasi rassicurante
-Cé una ragazza...il suo nome è Marion, ha solo 24 anni. - iniziò abbassando la voce quando nominò la sua età. Il nome della bella ragazza che aveva rubato il suo cuore era Marion.
-Lei , lei ha i capelli rossi e ricci è di terza classe-
-Si so chi è...cosa devo fare?-
-Portarla da me....la metterò in salvo non posso permettermi che lei muoia qui-
-Sara fatto- Mi spiego dove si sarebbe trovato e corsi a cercarla, non so il perché si sia rivolto a me ma ne ero onorato. Pensai al suo volto, lui sapeva di morire ma avrebbe combattuto per salvare la vita della donna che amava.
Corsi in mezzo ai corridoi semi vuoti, nessuno sapeva che quella nave a poco a poco sarebbe finita in fondo al mare.
La trovai, aveva il salvagente, mi veniva incontro probabilmente stava andando verso Murdoch o forse verso qualche scialuppa. La fermai e la portai da Murdoch stavo per lasciarli soli quando Murdoch mi disse di aspettare ancora. I due parlavano e potevo ascoltare la loro conversazione, era surreale.
-Sali e salvati-
-No...se non vieni anche tu-
-Sali, Marion è un ordine ti prego!-
-William ho detto no! Moriremo insieme e non provare a dissuadermi o vedrai!- il tono di lei fu davvero minaccioso, Murdoch sorrise continuarono cosi per una manciata di minuti quando Marion cominciò poi ad aiutarlo a inserire alcune signore fatte avvicinare alla scialuppa. Lui si avvicino a me mentre Marion aiutava a far salire alcune donne anziane.
-Stai qui aiutaci ....non permettero che la persona che amo finisca in fondo al mare con me....te l'affiderò e prenditi cura di lei. Tu, Tu mi ispiri fiducia- mi sorrise e ora capivo cosa aveva attratto la ragazza a lui. Un sorriso dolce che illuminava gli occhi e il viso.
Cominciai il mio incarico, aiutai piu gente possibile, il panico stava dilagando tra i passeggeri e l'acqua aveva iniziato a salire, le prime tre scialuppe erano state mollate, Marion continuava ad aiutare Murdoch e lui sembrava essere in agitazione.
Avevo anche visto Rose salire sulla scialuppa con sua madre però mentre stava scendendo lei si butto di nuovo sulla nave non riusciva ad allontanarsi da Jack, probabilmente per le due donne innamorate del Titanic a guidarle nei gesti era l'amore che provavano per i loro due uomini'. Nessun'altra donna avrebbe fatto come loro. Arrivo il momento per Murdoch di mettere al sicuro Marion, l'afferro per le spalle e la bacio, l'ultimo suo bacio che duro davvero molto.
-Ti amo- gli sussurrò poi mi guardo. Mi aveva detto di mettermi dentro la scialuppa io l'avrei tenuta ferma mentre essa sarebbe scesa. Mi lancio la ragazza che era molto piccola, l'afferrai al volo tenendola ferma mentre la scialuppa comincio a scendere lentamente, lei si dimenava e piangeva. Io guardai Murdoch aveva le lacrime agli occhi annui con lo sguardo sembrava un momento interminabile.
Tra le mie braccia Marion si era quasi calmata piangeva in silenzio mentre ormai la scialuppa era in acqua. Vedemmo da quella scialuppa la fine del Titanic, Marion era in stato catatonico cercai di consolarla ma sembrava non esserci modo.

Il titanic era infondo al mare, non sapevo che fine avessero fatto Jack e Rose, avevo davanti solo Marion. Stavamo passando tra i cadaveri in mare, nessuno dei cadaveri era Murdoch. Marion sentii un fischio e si riprese, era cosciente  che non era il suo primo ufficiale a fischiare ma sapeva che qualcuno cercava aiuto. Fu trovata Rose, semi congelata. Fu issata a bordo e Marion condividé la sua coperta con lei. Io vicino a loro due guardai come conversavano, le donne di quelle due coppie erano sopravvissute e ora stavano legando, si stavano raccontando i momenti belli che avevano passato con i rispettivi ragazzi incontrati su quella nave e che ora insieme ad essa non c'erano piu.
Arrivati sulla Carpathia Marion e Rose erano piu vicine che mai, come vecchie amiche, si consolavano da sole per aver perso i loro amori, entrambe sofferenti per lo stesso motivo.
Marion mi si avvicino e mi ringraziò, mi disse che avrei dovuto lasciarla stare su quella nave e mi ringraziava solo per aver obbedito a Murdoch. Quando passò un uomo che registrava le presenze le due risposero facendosi chiamare rispettivamente: Murdoch e Dowson.
Io tornai a fare la sentinella in altre navi piu piccole, nove mesi dopo l'accaduto. Ricevetti una lettera da Marion in cui mi invitava al battesimo del piccolo William Murdoch, il piccolo nato dall'amore di quei due. Constatai che a quel battesimo c'era anche Rose entrambe erano belle come non mai. Il piccolo aveva gli occhi del padre e fu battezzato il 15 aprile dell'anno successivo.


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