Prologo
 

"Sei gelosa?"
"Sì. "
"Perché? "
"Perché lei ha quello che voglio io "...
"E cosa vorresti? "
"Te. "



Ed è così che iniziò la mia tortura.
Ed è così che capii di essere innamorata. 
Di Lui...
Lui che mi considerava come la sua sorellina, lui che mi consolava per le mie delusioni d'amore, lui che mi faceva ridere anche nei momenti più bui. 
LuI, il mio migliore amico. 
Ma quando arrivò lei, tutto cambiò.
Io iniziai a vedere lui, sotto un ' altra luce,  i suoi occhi verde smeraldo,  per ne diventarono più luminosi,  splendenti. 
Il suo sorriso, diventò droga. 
E lì capii... capii di essere gelosa... perché lei aveva avuto il coraggio. 
Il coraggio che a me mancò. 
Il coraggio di capire che io, non lo consideravo solo il mio migliore amico, ma il ragazzo di cui sono follemente innamorata.
Mi chiamo Bella, e questa sarà la mia storia. 
La storia di me, che cercherà di tenersi stretto lui.
Edward. 

Capitolo 1
 

" Bella, tesoro alzati. È arrivata Alice."
Apro di scatto gli occhi e li porto subito alla sveglia.
Le 9.30.
Accidenti! Sono leggermente in ritardo. 
Oggi è l'ultimo giorno delle vacanze estive, e con Alice avevamo deciso il giorno prima, di andare a fare un giro.
Alle 9.00, dovevo farmi trovare linda e pulita... ovviamente non c'è l'ho fatta.
" Tu, sei proprio una grande dormigliona! "
La mia amica è arrivata di corsa in camera mia,  puntandomi minacciosamente un dito contro.
" Scusami Alice. Non ho sentito la sveglia. Mi perdoni? "
Le faccio i miei occhioni stile gatto di Shrek, e lei sembra addolcirsi. 
Sbuffa, alzando gli occhi al cielo, e un piccolo sorrisino compare sul suo viso.
" E va bene,  ma solo perché sai che non riesco a stare arrabbiata con te. Soprattutto quando fai quella cosa con gli occhi. "
Io faccio un sorrisone enorme, i miei occhi cioccolato, la mia arma migliore.
" Su vestiti. Ti aspetto di sotto.  "
Annuisco, e mentre mi sto alzando dal letto, un piccolo cuscino mi arriva dritto in faccia. 
L' unica cosa che sento prima di chiudersi la porta della mia stanza,  è la risata cristallina di Alice.
Che amica che mi ritrovo. 


Finito di prepararmi,  scendo le scale di corsa, e quando arrivo vicino alla cucina sento una voce familiare. E non è di Alice. 
" Ma possibile che sia sempre in ritardo? Ormai è un caso perso, quella piccola scimmietta. "
Scimmietta. 
Sorrido a quel nomignolo che mi ha affibbiato alla tenera età di 5 anni.
Edward. 
Solo lui ha il diritto di chiamarmi così. 
" Se io sono una scimmietta,  tu sei un orango tango, mio caro. "
Lui si volta a guardarmi, insieme a Alice e mia mamma che erano appoggiate al tavolo intente a chiacchierare. 
Edward viene verso di me, con il suo sorriso beffardo, e i suoi occhi di un verde smeraldo fissano divertiti i miei.
" Orango tango. Hai mai visto un orango tango sexy come me? Non penso proprio. Io sono unico. "
Gli lancio un' occhiata divertita, pronta a rispondergli, ma non faccio in tempo ad aprire la bocca,  che Alice mi prende per braccetto e mi strattona verso la porta. 
" Su, muoviamoci. Le scarpe nuove non attendono di certo noi. "
Io e Edward contemporaneamente scuotiamo la testa e scoppiamo a ridere. 
Salutiamo mia mamma, e insieme ci dirigiamo fuori di casa.
Edward è il mio migliore amico, la mia ancora, il mio punto di riferimento. 
So di poter contare su di lui, per qualsiasi cosa.
Credevo che sarebbe stato così per sempre. 
Ma mi dovevo ricredere. 
Qualcosa stava per succedere, qualcosa avrebbe cambiato tutto. 
Ma io questo, non potevo ancora saperlo. 

 

 

 

 

 

 

 

Capitolo 2
 

Dopo ore estenuanti, dico sul serio... non scherzo, di giri infiniti nei negozi per cercare delle scarpe che fossero di gradimento a Alice, andiamo a sederci dentro un bar.

Finalmente... i miei poveri piedi chiedevano pietà.

Dalla faccia sconsolata di Edward, capisco che anche per lui, stare dietro a quella pazza della nostra amica, non sia stato facile.

In effetti, Alice e qualche negozio sia di vestiti che di scarpe, non fanno un' accoppiata d'amare.

"Bene bene bene... allora, cosa prendiamo? " Alice si siede in parte a me, con un sorrisone a trentadue denti.

Solo lei non sembra per niente stanca... fortunata.

" Io prendo una bella coca cola ghiacciataghiacciata ", annuncia Edward.
Io guardo e concordo con lui: " Sì, la prendo pure io. "
Alice si alza dalla sedia e ci comunica che va a prendere lei le ordinazioni.
Edward mi prende per mano e inizia a fare dei cerchi con il pollice: " come fa ad avere tutta questa energia? Io dopo al terzo negozio ero già esausto. "
Lo guardo con compassione e annuisco alla sua frase.
" Non saprei nemmeno io... ma non sarebbe Alice. "
Scoppiamo a ridere contemporaneamente,  e nel frattempo Alice fa la sua comparsa con tre coche e ci guarda inarcando un sopracciglio: " cosa avete dividere voi due? "
La guardiamo, e sempre insieme le diciamo che le vogliamo bene.
Lei fa spallucce e si siede, e chiacchierando del più e del meno iniziamo a bere.

Dopo qualche ora, Alice ci annuncia che deve andare via con sua mamma.
" Allora ci vediamo domani... a scuola purtroppo. "
Le lascio un bacio sulla guancia e la saluto.
Io e Edward camminiamo fianco a fianco, parlando e scherzando. Lo adoro, non saprei come fare senza di lui.
Edward è il mio migliore amico,  e sono fortunata ad averlo con me.
" Vieni a casa mia? I miei genitori non ci sono... ed abbiamo la casa libera. Tutta per noi.  "
Io faccio finta di scandalizzarmi, e mettendomi una mano sul cuore, inizio a prenderlo in giro: " ma come sei maleducato.  Siamo solo al nostro primo appuntamento, e tu vuoi già abbordami portandomi a casa tua? "
Lui mi guarda con il suo sorrisetto sarcasticon, e velocemente mi prende per i fianchi e mi attira a se. Io scoppio a ridere... è lui mi stringe più forte, così posso sentire il suo profumo.
" E se ti dicessi che ci sono vari film d'azione e tante ma tante patatine e pop corn? "
Io mi giro a guardarlo, e con occhi da pazza urlo: " siamo ancora qui? E muoviamoci! "
Prendo Edward per mano, e mentre lui scoppia a ridere come uno scemo, e iniziamo a correre verso casa sua.

Pov Edward

Ricordati Edward. Sei solo il suo migliore amico... niente di più, e niente di meno.

Ogni volta devo farmi forza e pensare a questo... pur di non saltarle addosso.
Perché sì, lo ammetto.
Io, sono fottuttamente e perdutamente innamorato della mia migliore amica. 

Bella. 
Ma lei ovviamente no... lei mi considera come il suo migliore amico. 
Ovviamente.
Non le ho mai fatto capire il contrario, e ogni volta che mi ringrazia o solamente mi sorride come solo lei sa fare, aggiunge anche quella maledetta frase: grazie Edward. Sei il mio migliore amico. Non potrei chiedere di meglio.
Ma il mio cuore si spezza quando mi considera il fratello che non ha mai avuto. 
Ecco... in quelle circostanze cerco di non prenderla per le spalle, di iniziare a scuoterla e di urlarle che non può considerarmi così... che è sbagliato, perché io la amo.
Ma invece no. Sto zitto, e metto su un sorriso finto e faccio finta di nulla.
Ho provato tante voltevolte a parlarle, di dirle quello che provo. 
Ma con scarsi risultati. 
Perché? 
Ovvio, ho paura. Una paura fottuta di perderla per sempre.
Perché se lei non prova lo stesso per me, va a finire che la nostra amicizia vada a rotoli.
E io non voglio questo.

Siamo arrivati a casa mia, e abbiamo subito preparato pop corn e patatine e ci siamo messi sul divano. 
Bella si è accoccolata a me, la sua testa appoggiata al mio petto, e io, senza farmi notare, appoggio il mio naso delicatamente in mezzo ai suoi capelli castani, annusando il loro profumo.
Sanno di cocco... il suo balsamo preferito.
E io amo il cocco.
Amo lei.
Punto.
" Iniziamo a vedere il film?  "
Annuisco, e mentre prendo il telecomando per avviare, penso che non posso rivelarle niente. 
Non voglio perdere quello che c'è tra di noi.
Se devo essere per sempre il suo migliore amico, va bene. Me ne farò una ragione. 
Pur di stare con lei, questo ed altro.