I can't stay without you.

di supermangaka22
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Epilogo/prologo ***
Capitolo 2: *** Capitolo 2 ***



Capitolo 1
*** Epilogo/prologo ***


-Presto Kaede vieni!-
Disse trafelata una bambina tirando per una manica un’anziana miko.
–calma, calma…- provò a fermarla,
-ormai sta per nascere!- replicò la bimba eccitata mentre scendevano gli scalini.
–Ma il padre non è lì?- domandò Kaede con evidente perplessità, mentre a stento teneva il passo con Rin.
–No, è fuori per lavoro…- rispose la bimba dispiaciuta.
–Beh dopotutto, una volta arrivati al terzo…- “meglio così ormai sono già passati tre anni…” si trovò a pensare Kaede mentre superavano il vecchio pozzo mangiaossa.

 
Intanto in un villaggio, un monaco e un mezzodemone praticavano i loro soliti esorcismi:
-Molto Bene signori, ora, attenzione, passerò all’esorcismo.- disse il monaco con calma disarmante.
–Mi avete chiesto un sacco di riso per ogni foglio!, non sarà un po’ troppo caro?- protestò un uomo che pareva essere il capovillaggio. Senza rispondere il monaco, che sembrava avere molta fretta, piazzò tre sigilli:
-Ne ha messi addirittura tre!- disse sconcertato il capo villaggio. I sigilli brillarono di una intensa luce violetta e il monaco attirò l’attenzione del mezzodemone:
-Molto bene Inuyasha, ora tocca a te.-
-Eh? Ah si..- Il mezzodemone che guardava altrove si destò dai suoi pensieri e si preparò a colpire il demone che era fuoriuscito dalla casa: -TESSAIGA!- e lo sconfisse con un sol fendente, facendolo dissolvere.
-Accidenti ti sei fatto pagare profumatamente, certo Miroku, che sei proprio tagliato per gli affari!-
constatò Inuyasha mentre trasportava tre sacchi di riso, due sulle spalle e uno sottobraccio.
–Meglio prendere tutto quello che possiamo, avremo tante spese da adesso in avanti.- rispose Miroku camminando davanti a Inuyasha.
–A proposito Miroku ma tua moglie non era sul punto di partorire?-
Al villaggio Musashi il pianto di una nuova vita squarciò l’aria.
–Brava Sango, hai fatto un capolavoro!- si complimentò Kaede mentre lavava il bimbo ancora piangente,
-guarda è un bellissimo maschietto!- la informò ancora.
–Grazie al cielo è andato tutto bene.- disse Rin avvolgendo il piccolo in un telo pulito.
–Il pargolo è nato?- chiese Miroku aprendo la porta emozionato.
–mh mh- disse Kaede, mentre Rin osservava il bambino.
–Vieni, prendilo in braccio.- lo invitò Sango mentre il piccolo non smetteva di piangere e due piccole gemelle, le sue sorelline, lo guardavano curiose.
–È-è davvero bellissimo…- mormorò Miroku accarezzando i corti capelli nocciola che gli coprivano la testolina. Il bimbo parve calmarsi un pochino e aprì gli occhi di un vacuo colore blu, come il suo papà. Sorrise.
–Ha i tuoi occhi.-  constatò Sango guardando suo figlio.
–Sango… è davvero nostro figlio?- chiese Miroku fin troppo emozionato.
–Sì Miroku… il terzo..-

 
Era ormai sera inoltrata e Inuyasha guardava il cielo stellato, pensando all’unica persona che aveva desiderato avere al suo fianco negli ultimi tre anni: Kagome. Ormai pensava a lei praticamente ogni sera, da quando se n’era andata, la notte non chiudeva occhio perché si ritrovava a sognarla. Mai e poi mai se la sarebbe dimenticata, era la persona a cui teneva di più al mondo, che l’aveva cambiato.

-Chissà, Kagome, mi domando se stia bene.- si chiese Sango, coricata nel futon insieme ai figli.
-Già… sono passati tre anni ormai…- replicò Miroku disteso accanto a Sango al di fuori del futon.
–Tre giorni dopo la sconfitta di Naraku,-disse Miroku ricordando ciò che era successo,-e la sparizione del pozzo mangiaossa, è apparsa una colonna di luce in seguito alla quale il pozzo è riapparso. Inuyasha è tornato, da solo.- precisò Miroku ricordando la faccia affranta del mezzodemone.
“non preoccupatevi, Kagome sta bene” disse Inuyasha con lo sguardo triste.
-Sarà davvero ritornata nel mondo del futuro di cui ci ha parlato Inuyasha?- chiese Sango,
-Inuyasha non ama soffermarsi sull’argomento ma una volta ha detto che laggiù…- si fermò per coprire le figlie che si erano scoperte-ci sono diverse persone che vogliono molto bene a Kagome e che hanno bisogno di lei.-
-Sì però adesso Inuyasha… non si sentirà un po’ solo?- domandò Sango preoccupata.

 
In quel momento Inuyasha continuava a guardare il cielo stellato. In quell’istante scese una stella cadente. Espresse un desiderio, proprio come gli aveva insegnato Kagome. Sorrise al ricordo. Kagome…
 
Un brusio di voci esultanti si levò dalla scuola quando la voce gracchiante di un altoparlante disse: -Congratulazioni per il vostro diploma!- ma nessuno ci fece caso perché tutti parlavano, si congratulavano e si facevano autoscatti col telefonino.
–Ciao Kagome!- una ragazza dai capelli corvini, gli occhi cioccolato e il cilindro del diploma in mano si girò:
-Sì?-
-Buongiorno signora!- disse Yuka salutando la madre di Kagome.
–Complimenti a tutte voi ragazze.- Si congratulò lei.
–Mamma anche loro hanno passato l’esame di ammissione.- La informò Kagome contenta.
–Ah che bella notizia!-
-Io vorrei fare l’interprete- disse Ayumi,
–Io invece l’annunciatrice-, disse Yuka,
-Io allora dovrò diventare miss università!- scherzò Eri. Kagome sorrise. Lei invece non aveva la minima idea di quale facoltà scegliere. Guardò il cielo leggermente nuvoloso e si ricordò di ciò che era successo.
Sono passati tre anni… tre giorni dopo che il pozzo mangiaossa è svanito, è riapparso insieme a una sfavillante colonna di luce e io e Inuyasha siamo ritornati a casa. –Sorellina!- -Sei tornata!- -Kagome!- dissero rispettivamente Sota, il nonno e la mamma. Mi fiondai fuori dal pozzo e abbracciai mia madre in lacrime. –Non sai quanto sono stata in pena!- Mi disse. –Mamma è stato Inuyasha a salvarmi la vita, grazie infinite Inuyasha!- Ma mi accorsi con sgomento che Inuyasha veniva attratto giù dal pozzo e sparì insieme alla sfavillante luce senza lasciare traccia. –Inuyasha!!- lo chiamai. Da quel momento il pozzo ha smesso di essere il collegamento tra i due mondi. Ora io e Inuyasha non ci possiamo più incontrare.

 
-Nel momento in cui ho riaccompagnato Kagome a casa, ho tirato un sospiro di sollievo- disse Inuyasha mentre guardava l’alba con una mano sotto al mento,
-E così sei ritornato senza di lei- disse Kaede mentre selezionava le erbe,
-Beh sì in pratica è così, ricordo che la madre, il fratello e il nonno l’hanno accolta in lacrime. Dopotutto alla fine, -continuò posando lo sguardo al cielo, -ho capito che non sono l’unico essere al mondo a volerle così tanto bene.-
-Inuyasha tu mi stupisci. Sono davvero sorpresa dalla tua sensibilità- disse Kaede. A interromperli fu un piccolo cucciolo di volpe che disse: -Guarda che ti ho scoperto!-
-Buongiorno Shippo!- lo salutò Kaede -Oggi non avevi il tuo esame di tecniche demoniache?- Shippo da palla rosa volante si ritrasformò con il suo aspetto normale:
-Sono stato promosso!- disse Shippo trionfante mostrando il suo foglietto rettangolare.
–Inuyasha io lo so che almeno una volta ogni tre giorni entri nel pozzo!- disse la piccola volpe saltando sulla testa di Inuyasha che aveva un’espressione alquanto irritata.
–Una volta ogni tre giorni?! Per la miseria questa sì che è testardaggine!- si sconcertò Kaede. Per tutta risposta Inuyasha assestò un potente calcio volante a Shippo che mentre volava urlò: -Ahiiii bella giornata eeeh!- “chissà se riusciranno a incontrarsi. Kagome è comparsa insieme alla sfera dei quattro spiriti ed è partita quando il gioiello è svanito. È venuta qui col preciso scopo di distruggere la sfera, perciò il suo compito in questo mondo è ormai definitamente concluso”. Kaede si girò verso Inuyasha e vide che guardava il cielo con i capelli e i vestiti mossi dal vento assorto nei suoi pensieri. Lei.

 
Kagome andò al pozzo, ormai lo faceva spesso, e lo guardò.
Il pozzo non collega più i due mondi, chissà se per colpa dei miei sentimenti… Quando il pozzo mangiaossa è sparito e io sono finita prigioniera in quell’oblio di tenebra, ero disperata e terrorizzata. Ma non avevo idea di essere rimasta in quel luogo per ben tre giorni. Per tutto quel lasso di tempo anche la mamma, il nonno e Sota si sono spaventati e preoccupati per la mia sorte. Mi sono sentita molto in colpa per cui sono stata molto felice di tornare qui… e da allora il pozzo si è chiuso. Inuyasha, Io non ho mai smesso di pensare a te, ma il motivo per cui sono tornata dall’epoca sengoku e per cui non posso più collegarmi con quel mondo è che ormai ho concluso il mio compito e devo restare per sempre in questo mondo, il mio. Un mondo senza Inuyasha… Però Inuyasha… tu… mi manchi tanto…
All’improvviso Kagome sentì un venticello scompigliarle i capelli. Proveniva… sì, dal pozzo! Che si fosse riaperto?
–Ehi Kagome!- la chiamò la madre,
-Che cosa c’è?- chiese premurosa.
–Mamma!- la chiamò facendola avvicinare. –Il cielo…-
-Ascolta mamma, ecco io… vorrei…-
La madre la fece voltare verso di lei cingendole le spalle: -Kagome… lo sai che per me va bene.-
Kagome le sorrise riconoscente con le lacrime agli occhi e annuì.

 
-Cane, cane, cane, cane!- cantilenavano le due gemelle attaccate alle orecchie di Inuyasha che torturavano mentre Sango, con il bimbo sulla schiena, e Miroku stendevano il bucato.
-Ti hanno scambiato per un giocattolo- disse Shippo mentre la rabbia di Inuyasha saliva.
-Ehi che ne dici di prenderti per un po’ le due gemelle?- chiese rivolto a Miroku.
-Non tirategli le orecchie, almeno quelle…- le ammonì lui.
-Ti chiediamo scusa Inuyasha- si scusò Sango mentre piegava il bucato. All’improvviso le orecchie si rizzarono e sentì un odore familiare, il suo. Prese le gemelle sottobraccia e disse rivolto a Shippo: -Giocaci un po’ tu volpino!- e le buttò su Shippo mentre loro ridevano e si avventarono su di lui.
–Che cosa ti prende così all’improvviso?!- sbottò indignato Shippo mentre le gemelle tentavano di alzarlo sedute su di lui chiamandolo.
Questo è il suo odore non c’è alcun dubbio. Pensò Inuyasha mentre correva veloce verso il pozzo. Si avvicinò, lo guardò per un attimo e tese la mano. Dopo poco sentì che veniva afferrato da qualcosa, ritirò la mano e ne uscì Kagome ancora con le lacrime agli occhi:
-Inuyasha… perdonami se ti ho fatto aspettare tanto…- la guardò intensamente, non era cambiata di una virgola, era sempre la sua stupenda Kagome.
-Kagome…- mormorò Inuyasha posandola a terra. Era incredulo, aveva paura che fosse tutto un sogno.
-Stupida!- disse abbracciandola –Cosa hai fatto tutto questo tempo?!- lei sorrise. Arrivarono trafelati anche Miroku con le gemelle in braccio e Shippo sulla spalla e Sango col bambino.
–Kagome!!- urlò Shippo felice
–Kagome sei tornata!- Disse Sango
–Miroku, Sango, Shippo, che gioia rivedervi!-  Li salutò Kagome
Finalmente… sono tornata!

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Capitolo 2
*** Capitolo 2 ***


Finalmente… sono tornata!
Kagome corse subito dai suoi amici che non vedeva ormai da tre anni per abbracciarli ma all’improvviso notò  che non c’erano solo loro:
-Ma… vedo che non avete perso tempo eh!- disse Kagome rivolta a Sango e Miroku.
-Su divina Kagome così mi fate arrossire!-
-E da quando arrossisci per una cosa per te così normale?- Lo intimò Sango mentre un’aura di fuoco fuoriusciva dal suo corpo.
–Eddai Sango scherzavo hehehe…-
-Oh che carine le vostre gemelle! Sono la tua copia esatta Sango, come si chiamano?- Sango sorrise al complimento e disse alle figlie un po’ spaesate.
-Bambine presentatevi alla zia Kagome come vi ha insegnato la mamma!- Le bimbe un po’ titubanti risposero.
-Ciao tia, io sono Tsubaki.- disse la bimba col kimono rosa,
-Ciao tia, io invece sono Tsukasa.- disse l’altra col kimono verde.
–Che carine mi hanno chiamata zia!- disse Kagome saltellando.
–Beh Sango, Tsubaki e Tsukasa saranno anche spiccicate a te, ma nessuno batte Kiku, è tale e quale a me!- disse Miroku con orgoglio.
–Kiku?- domandò Kagome.
–Sì è quel cosetto tranquillo che sta dormendo sulla schiena di Sango.- rispose Inuyasha. Non lo ammetteva, ma in cuor suo, adorava Kiku, era così tranquillo, non un terremoto come Tsubaki e Tsukasa che torturavano sempre le sue povere orecchie.
–Oh non l’avevo notato, scusa.- si rammaricò Kagome.
–Tranquilla, a volte anche Inuyasha e Miroku si dimenticano che c’è!- disse serena Sango, ridendo.
–Io sono l’unico che non lo dimentica!- esclamò Shippo,
-e zitto tu!- disse Inuyasha assestandogli un pugno sulla testa.
–Ahiiii Kagome lui mi maltratta!- si lamento Shippo. “siamo alle solite” pensò Kagome.
–Tia, tia!- la chiamò Tsukasa –Ma tu sei la fidanzata di tio cane?- chiese con apparente innocenza. Nemmeno tre anni e guarda che discorsi! Inuyasha preso alla sprovvista balbettò sillabe senza senso. E come biasimarlo: proprio Tsukasa doveva chiederlo, quella meno terremoto delle due!
–Sì piccola, sono proprio la sua fidanzata!- Ecco, questo Inuyasha non lo sospettava proprio e divenne più rosso della sua veste. “Che mi succede così all’improvviso?! Non dovrei stupirmi, ormai non siamo più «solo amici», quando abbiamo capito di amarci però, quel maledetto pozzo ci ha separati.”
–Beh immagino vogliate stare un po’ da soli, avrete tante cose da raccontarvi.- disse Sango
–Allora vi fermate a cena da noi?- propose Miroku.
–C-certo, contateci!- Accettò Kagome.
Presero a fare una passeggiata e per un po’ rimasero in silenzio, ma uno di quei silenzi pesanti, che ti mettono la tensione addosso solo ad ascoltarli.
–I-inuyasha… sei arrabbiato con me?- Che cosa? Perché quella domanda?
 –E come potrei Kagome?! Credimi io non potrei essere più felice, ma ho paura che sia tutto un sogno e…-
-E hai paura che tutto finisca rallegrandoti troppo. Non è un sogno. Io sono qui, accanto a te.- lo rassicurò Kagome appoggiandosi a lui.
–Kagome…- mormorò lui.
–Quando sono tornato al villaggio tutti mi chiesero dove fossi finita. Dicevo a tutti che stavi bene, che eri al sicuro perché eri nel tuo mondo e lì non ci sono pericoli. Però, Kagome, io non stavo bene. Questi tre anni sono stati un’agonia indescrivibile, il mondo era diventato tutto grigio. Ma quando ti ho vista aggrappata alla mia mano nel pozzo, il mondo è tornato a colori.-
-Oh Inuyasha… Nemmeno io sono stata bene. In questi tre anni ho fatto le scuole superiori, quelle per cui mi agitavo dei miei esami. Tutti mi elogiavano perché dicevano che avevo una vita perfetta, una bella casa, il diploma, la bellezza. Ma la mia vita non era perfetta, perché senza di te Inuyasha, niente è perfetto.- Inuyasha la abbracciò forte quasi come non volesse lasciarla andare.
-Promettimi che non te ne andrai mai più!- mormorò Inuyasha quasi piangente.
-Sì Inuyasha rimarrò per sempre.- Alzarono il capo e le loro labbra si fusero in un bacio passionale e pieno d’amore, che aveva aspettato troppo tempo per essere dato.
E li lacrime scesero. Lacrime. Di gioia.
Inuyasha correva e saltava con Kagome sulle spalle in direzione del villaggio Musashi. Appena arrivarono atterrò e la fece scendere. Nonostante i vestiti del futuro che ancora aveva addosso la gente del villaggio con stupore esclamò: -È lei, la somma Kagome!- Infondo era normale riconoscerla dopo tutto quel tempo, lei era la sacerdotessa che sconfisse Naraku e distrusse la sfera dei quattro spiriti cancellandola per sempre, l’unica sacerdotessa che ci riuscì, nemmeno Midoriko fu in grado.
-La gente del villaggio  per ringraziarmi mi ha costruito una casa vicino a quella di Sango e Miroku. Io dicevo sempre di non averne bisogno ma non hanno voluto sentir ragioni e me l’hanno costruita. Purtroppo non c’è gusto nel vivere in una casa se non la puoi condividere.-
 -Inuyasha mi stai dicendo che…-
 -Kagome? Sei proprio tu?!- mormorò una voce anziana.
-Vecchia Kaede! Come stai?-
-Me la cavo ancora cara, venite dentro per un attimo.- li invitò Kaede.
–Spiegami bene Kagome, come hai fatto a riaprire il pozzo?-
 -Io non ho fatto niente…-
-Hai pensato a qualcosa in particolare?-
 -Beh sì, ho pensato a quanto mi manchi la gente qui…-
-Va bene, Ah prima che te ne vada… hai intenzione di restare per sempre questa volta?-
Kagome sorrise. –Sì Kaede per sempre-
-Allora permettimi di darti questo- le porse un fagotto. Kagome lo prese e lo aprì. Era una veste da miko. Kagome vide un velo di tristezza impossessarsi degli occhi di Inuyasha.
–Grazie mille Kaede- e si congedarono.
–Sì- disse Kagome.
–Eh?- rispose perplesso Inuyasha,
-Sì verrò a vivere con te Inuyasha, in quella graziosa casetta.-
 
Sul farsi della sera Inuyasha e Kagome si avviarono a casa di Sango e Miroku per la cena, ma ancora non aveva messo il vestito da miko.
 –Buonasera!- salutò Kagome entrando nella casetta.
–Oh Kagome sei tu, ciao!- la salutò Sango
–Sera divina Kagome!- disse Miroku mentre giocava con le figlie, Kiku stava sulla schiena di Sango. In poco tempo la cena fu servita e la consumarono molto tranquillamente. Dopo cena era arrivato il momento di mettere a letto Tsubaki e Tsukasa. Se ne occupò Miroku, con molta fatica ma ci riuscì.
–Kagome vuoi far addormentare tu Kiku?- propose Sango
–Io? Ma non so se esserne capace… posso?-
-Ma certo che puoi! Qualche volta lo chiedo a Inuyasha ma lui non vuole mai prenderlo.- sbuffò scocciata
–Ehi! Mi pare ovvio che non lo prendo, gli farei del male con i miei artigli!- disse offeso Inuyasha. “Inuyasha… si sta preoccupando per Kiku?” pensò Kagome sorpresa. Prese in braccio Kiku e cominciò a cullarlo dolcemente. Kiku aprì per un attimo i vacui occhi blu sorprendendo Kagome. Sì, proprio uguale a Miroku. Il bimbo si addormentò nel giro di 10 minuti. -Allora noi andiamo!- e Inuyasha e Kagome si congedarono.
Inuyasha si stava preparando per andare a dormire, non che ne avesse bisogno, lo faceva solo per Kagome.
–Inuyasha…- lo chiamò
–Sì?- rispose lui.
–Tu vuoi che mi metta la veste da miko?-

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