Redemption

di 1Dreamoflove
(/viewuser.php?uid=175812)

Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Solitudine ***
Capitolo 2: *** Esami!! ***
Capitolo 3: *** Partenza ***
Capitolo 4: *** La piazza ***
Capitolo 5: *** Contratto ***
Capitolo 6: *** Lungo viaggio ***
Capitolo 7: *** Draghi ***
Capitolo 8: *** Hosi no tama ***
Capitolo 9: *** 9. Incontri inaspettati ***



Capitolo 1
*** Solitudine ***


Capitolo 1.

Siberia, 15 dicembre  -15°

Nessuno, all'inizio di questa mia missione, mi aveva parlato del fatto che sarei dovuta finire in un posto sperduto come questo con un freddo che congelerebbe anche l'inferno. Cinque mesi fa ho cominciato il mio viaggio per il mondo per redimere tutti i mostri devoti al Male dopo essere stata severamente istruita da Damien, l'ex capo supremo del Male. Ricordo ancora quando poco più di un anno fa James e Jack sono venuti a prendermi per condurmi alla mia nuova vita da studentessa della scuola dei misteri. Quando quello che ora ho scoperto essere il mio destino aspettava solo di potersi compiere. E ora eccomi qua, un oracolo che insieme al suo fidanzato, al suo migliore amico e a suo fratello gemello sta compiendo una delle missioni più importanti della sua vita. Assieme a noi c'è anche Michael, il baku che fino a pochi mesi fa era lo schiavetto di Damien, al servizio del male. È stato il primo mostro che sono riuscita a redimere anche senza saperlo.

Stiamo ormai da 2 ore cercando il rifugio di Alex, un golem che si è impadronito del territorio terrorizzando non solo gli abitanti della città di Kemerovo ma anche tutti i mostri che prima del suo arrivo abitavano questa regione.

-Elly secondo me dovremmo fermarci per oggi, sta per fare notte e fa sempre più freddo- si lamenta Darren ma non lo ascolto perchè ho come la sensazione di aver quasi raggiunto la nostra meta.

-Dai Darrem, sforzati per altri dieci minuti- gli dico continuando a guardarmi intorno. Dopo pochi minuti ringrazio il mio intuito da oracolo perchè, tra gli alberi innevati, noto una casetta perfettamente mimetizzata con la natura.

-Bene ragazzi, credo che siamo giunti alla nostra meta.- dico sorridente.

-Come credi di procedere?- mi chiede Jack mentre gli altri si allineano al mio fianco.

-Michael puoi cercare di sondare la casa? Voglio sapere se il nostro golem è in casa questa sera.- dico continuando a fissare la casa.

-Certamente- mi risponde Michael, dopodichè chiude gli occhi per concentrarsi. -È in casa. Vuoi che gli confonda le idee?-

-No. Questa volta ho bisogno di un po' di forza bruta.- dico sorridendo e guardando Jack, James e Darren che subito si preparano a usare i propri poteri. In meno di due minuti mettiamo in atto il nostro piano con Darren che, dopo essersi trasformato in un ragazzo con dei muscoli spaventosi e alto più di 2 metri, sfonda la porta con un solo calcio. All'interno della casa un ragazzo alto, biondo e con gli occhi azzurri non molto più grande di noi siede su un divano ma si alza di scatto per la nostra entrata brusca. James e Jack gli si lanciano addosso e in poco tempo riescono a immobilizzarlo completamente dando a me la possibilità di parlargli.

-Ciao Alex. Io sono Giselle, sono l'oracolo che è venuto fin qui per redimerti.- gli dico ripetendo il discorso iniziale che faccio a tutti i mostri del male. -Conosco la tua storia, me l'ha raccontata Damien e so che hai davvero bisogno del mio aiuto.-

-Damien? Non dirmi che quell'incapace si è fatto fregare! Lo dicevo io che dovevano mettere qualcuno più competente a guidarci.- dice scoppiando a ridere e deridendo Damien come se fino a pochi mesi fa non lo temesse.

-So che il Male ti ha sempre ordinato cosa fare e che non hai mai preso una decisione che si dica veramente tua. Ma io ti voglio dare questa possibilità, non voglio più che ti sottometta a nessuno anche se è la tua natura. Voglio che tu decida la cosa giusta per te e credimi, la cosa giusta per te non è il Male.-

-Come puoi dirlo? Il Male mi dà soddisfazioni che non ho mai provato quando ero dalla parte del Bene.- mi dice urlandomi contro e ricevendo subito un colpo alla nuca da James.

-Soddisfazioni? Quella di uccidere dei poveri umani forse? Quella di uccidere il tuo passato? Credimi Alex, quelle non sono soddisfazioni e se mi dessi la possibilità di spiegarti cosa intendo te ne convinceresti anche tu.-

-...parla.-

-So che tu non hai mai avuto una famiglia umana, sei stato cresciuto da mostri che ti hanno inculcato il terrore sin da bambino. La vera soddisfazione, Alex, è quella di cercare chi sono i tuoi veri genitori, cercare le radici della tua vita. Io so benissimo come ci si sente perchè qualche mese fa ho scoperto di non essere figlia di quelli che pensavo essere i miei genitori, i quali per lo più erano mostri al servizio del Male. Per fortuna c'è stato Damien a rivelarmi subito l'identità dei miei genitori ma se non l'avesse fatto lui ti assicuro che avrei cercato anche in capo al Mondo.- gli dico quasi piangendo al ricordo di quando ho scoperto che tutta la mia infanzia è stata una farsa.

-Tu... sei stata cresciuta da mostri al servizio del Male? Perchè?-

-Semplicemente perchè si pensava che io fossi l'oracolo che sarebbe servito al Male per prendere il potere. Mi hanno tolto la mia parte di vita umana solo per un sospetto, se non fossi stata davvero un mostro sarei cresciuta fino alla morte con dei falsi genitori.-

-...voglio sapere chi sono i miei genitori. Anche se loro sono morti, voglio saperlo.- dice Alex smettendo, finalmente, di opporre resistenza.

-Jack, James... potete lasciarlo.- dico e, una volta che Alex è caduto in ginocchio, lo abbraccio conducendolo nell'alone dorato e splendente del Bene.



Sono passati quasi due mesi da quando abbiamo portato Alex dalla parte del Bene. In questi mesi abbiamo scoperto che non è poi cosi tanto più grande di noi, infatti si è iscritto ufficialmente alla nostra scuola frequentando il terzo anno insieme a James e Michael. L'identità dei suoi genitori non è stato ancora scoperto ma siamo tutti all'opera per aiutarlo a trovare le sue origini. Anche Damien ci ha rivelato che non l'ha mai visto cosi felice da quando lo conosce e ci ha anche detto che ha sempre vissuto in quella casa da quando ne ha memoria. Solo e senza amici. Cosi abbiamo deciso di farlo entrare nella nostra squadra come è successo anche con Michael, cercando di evitare che si penta di averci dato una possibilità.

-Damien quale sarà la nostra prossima tappa?- gli chiedo mentre, seduta accanto al mio fidanzato, sorseggio un caffè.

-Avevo pensato all'Italia. Ci sono un paio di miei vecchi amici che hanno un po' la testa dura e avrebbero bisogno di una tua visitina. Che ne dici?- mi dice girando a sua volta il suo tè con il cucchiaino.

-Dico che mi piace. Almeno questa volta non ci moriremo di freddo.- dico sorridendo all'idea.

-Elly che ne dici di andare in camera? Ci sono i ragazzi che ci aspettano per studiare.- mi dice James ricordandomi che gli esami di fine anno si avvicinano.

-D'accordo, andiamo. Ci vediamo in questi giorni per organizzare la missione, ciao Damien.- dico alzandomi controvoglia e avviandomi verso il dormitorio insieme a James. Arrivati alla nostra camera troviamo già Jack, Darren, Michael e Alex muniti di libri di tutte le materie.

-Era ora! Dove siete stati?- ci chiede Darren appena ci vede entrare.

-Stavamo progettando il nostro prossimo viaggio quindi non ti lamentare.- gli dico facendogli la linguaccia. Dopo questo breve scambio di battute iniziamo finalmente a studiare per l'esame che sta mettendo in crisi tutta la scuola.
 
spazio autrice
la neo serie di The school of mysteries è arrivata! Per chi ha già letto la prima storia della serie si chiederà perchè ho cambiato il nome alla vecchia storia che appunto si intitolava The school fo mysteries... ebbene l'unico motivo è che non avevo un nome per la serie nè riuscivo a trovare un nome simile anche per la seconda storia ahahah a parte gli scherzi, non so cosa ne uscirà da questa nuova storia perchè a parte la scarsa ispirazione, quest'anno avrò gli esami di stato quindi non so se riuscirò ad aggiornare periodicamente. Detto questo dò il bentornato ai vecchii lettori se ci saranno e dò il benvenuto ai nuovi con la speranza in entrambi i casi che anche questa storia sia di vostro gradimento.
Un bacio
-Fè

 

Ritorna all'indice


Capitolo 2
*** Esami!! ***


Capitolo 2.

La nostra stanza è ormai strapiena di libri di ogni materia possibile e immaginabile e le nostre voci sono ormai diventate una cantilena.

-Basta! Ti prego Jack, basta!- urla Darren buttando il libro contro la parete. Alla sua rivolta anche gli altri escluso Jack chiudono i libri, stanchi da morire.

-Dai ragazzi, ancora un piccolo sforzo!- dice Jack ancora seduto sul pavimento mentre guarda noi in piedi che ci stiracchiamo.

-Fratellino è vero che studiare è importante, ma quando è troppo è troppo, ok?- gli dico togliendogli il libro dalle mani e aiutandolo a rialzarsi. Una volta tutti in piedi usciamo insieme dalla stanza a prendere un po' d'aria fresca che non sappia di inchiostro di libri.

-Buongiorno ragazzi.- sentiamo dire da una voce alle nostre spalle. Ci giriamo e subito incontriamo gli occhi scuri e profondi della preside.

-Buongiorno signora preside.- diciamo all'unisono sorridendo alla donna che ci ha aiutato nei mesi passati.

-Avete terminato il vostro pomeriggio di studio?- ci chiede.

-Certamente.- rispondo ricevendo un occhiataccia da Jack.

-Complimenti! Credo siate gli unici che non sono chiusi in camera a studiare-

-Grazie. Signora preside le va di venire con noi da Damien? Volevamo organizzare con lui la prossima missione in Italia.- le chiedo.

-Ragazzi lo sapete che non potete invitarmi da Damien e credere che io possa rifiutare.- dice facendo risuonare la sua risata cristallina. Ci incamminiamo verso la stanza di Damien che si trova quasi al limitare del campus. È un alloggio piccolo ma confortevole con un arredamento un po' all'antica.

-Buongiorno, interrompiamo?- chiedo aprendo la porta già socchiusa. La stanza è vuota e non mi risponde nessuno. L'unica traccia di attività sono la legna accatastata nel camino in attesa di essere accesa insieme a pezzi di giornale pronti a fare da miccia al fuoco.

-Ehi, buongiorno! Siete qui da molto?- chiede una voce alle nostre spalle. Ci giriamo tutti verso la porta vedendo Damien entrare con due grossi ceppi tra le braccia.

-No, siamo arrivati un minuto fa.- gli dice Darren prendendogli dalle braccia uno dei ceppi e portandolo verso il camino. Ci accomodiamo tutti sul grande divano che occupa il centro della stanza mentre la preside, comportandosi come se fosse a casa sua, va verso la cucina preparando una buona cioccolata calda per tutti.

-Allora Damien, novità per la missione?- gli chiedo in un certo senso ansiosa di partire.

-Partirai prima del previsto, a quando pare i mostri a cui devi fare visita sono un po' agitati negli ultimi giorni.- mi dice con aria preoccupata. Nonostante la preoccupazione di Damien io sono felice di partire il prima possibile e carica come non mai per assolvere al mio compito di oracolo.

-L'importante è che non debbano partire nel periodo di esami Damien. Lo sai che anche se è compito di Elly compiere queste missioni non dobbiamo togliergli la possibilità di studiare.- dice la preside rientrando nella stanza con un vassoio carico di tazze fumanti.

-Non temere Lachesi, ho già pensato a tutto. I ragazzi partiranno il giorno dopo la fine degli esami cosi non saranno concentrati sullo studio fino ad allora.- dice Damien usando il nome della preside. Anche se lei ha chiesto a me e ai ragazzi di chiamarla per nome noi proprio non ci riusciamo quindi Damien è l'unico ad usarlo e mi sembra anche più che logico dato che è la sua fidanzata. La preside lo ha amato per tutti questi anni nonostante fosse entrato a far parte del lato oscuro e ne fosse diventato il capo e, anche se lui non lo ammetterebbe neanche morto, sicuramente anche lui ha provato questi sentimenti per tutto il tempo anche se li aveva repressi e nascosti.

-Allora, dimmi un po' di più su questi due mostri. Chi sono, di cosa sono capaci?- gli chiedo mentre gli altri sono troppo impegnati a bere la cioccolata calda preparata dalla preside per informarsi.

-Sono due gemelli, un uomo e una donna, e si chiamano Zefiro e Zaira. Zefiro è un windigo, un essere molto simile al lupo mannaro ma molto più terrificante e spietato. Si dice abbia un cuore di ghiaccio e che non può essere ucciso in altro modo se non sciogliendo il suo cuore ma fino ad ora nessuno ha mai provato ad avvicinarsi a lui quindi non so quanto possa essere veritiera quest'informazione. Zefira invece è un arpia e l'ho vista volare con i miei occhi quindi prima della vostra partenza dovremmo pensare anche ad un modo per non farla volare via prima che tu possa redimerla.- mi dice Damien dopo essersi seduto sul tavolino di fronte a noi.

-Anche io ho sentito parlare di loro, la loro fama è arrivata fino in Russia... dovremmo stare davvero attenti.- dice Alex sempre più preoccupato dopo aver sentito chi saranno i prossimi ad essere redenti.

-Non preoccuparti Alex, sono riuscita a redimere Damien, riuscirò a redimere anche questi due.- gli dico per rincuorarlo. Non ho mai visto Alex tanto preoccupato da quando lo conosco quindi gli metto un braccio intorno al collo per abbracciarlo e fargli capire che non è solo. Ormai dopo questi mesi passati insieme è entrato pienamente a far parte del gruppo e non ho la minima intenzione di lasciarlo da solo.

-Bene allora è deciso, tra dieci giorni si parte per l'Italia!- dice Darren balzando in piedi entusiasta contagiando un po' tutti con la sua euforia.


Sono passate ormai due settimane durante le quali ci siamo tutti concentrati sullo studio. Ma ciò non significa che non abbiamo pensato anche alla nostra missione di redenzione. Quello che più ci preoccupa è Zefiro, non tanto per la sua forma di mostro ma più per la sua ferocia. Un mostro capace di uccidere senza pietà altri mostri più deboli si guadagna pienamente il titolo di vero e porprio mostro. Ma, ora come ora, la cosa che ci fa anche più paura di Zefiro sono gli esami. Queste due settimane sono volate e domani è il giorno degli esami per cui abbiamo studiato cosi tanto.

-Siete pronti ragazzi?- ci chiede jack euforico come da bravo secchione. Ci siamo tutti riuniti, questa volta non per studiare ma per rilassarci e passare una serata senza libri.

-Jack, piantala! Siamo già fin troppo agitati, ok?- dice James più agitato del solito. Lui è quello a cui gli esami fanno più paura. Mi avvicino al mio ragazzo e lo abbraccio stretto per tranquillizzarlo. I suoi nervi tesi si rilassano al mio contatto e, dopo due profondi respiri, si gira verso di me sorridendomi e dandomi un bacio. Sono passati quasi otto mesi da quando stiamo insieme e sento che il nostro legame non fa che rafforzarsi.

-Mi fate venire il diabete!- dice Darren con aria schifata. Scoppiamo tutti a ridere e io e James ci baciamo ancora per infastidirlo ancora di più. La serata prosegue tra risate e chiacchiere finchè, poco prima di mezzanotte, si alzano tutti e dopo un veloce saluto vanno tutti nelle rispettive stanze e io, Darren e Jack ci mettiamo nei nostri letti senza curarci minimamente di mettere in ordine.


Mi trovo in un grande spazio che capisco all'istante essere una piazza. Tutta la città sembra deserta a parte me nella luce soffusa del crepuscolo. Il paesaggio non sembra quello tipico londinese e il mio istinto da oracolo che ha creato questo sogno mi dice che mi trovo in Italia. Ho visto questo posto in delle foto su internet quando ho cercato delle mete romantiche per fare un viaggio con James; ovviamente è la meta romantica per eccellenza, Venezia, e per la precisione mi trovo in piazza San Marco. Per mia esperienza personale con gli altri sogni so che da qualche parte nascosto deve esserci qualcuno.

-Chiunque tu sia vieni fuori!- urlo contro i palazzi della piazza. inizialmente non ho nessuna risposta ma presto vedo delle ombre aggirarsi tra le colonne ben lavorate dei palazzi antichi. Mi rendo conto che le tante ombre sono in verità un unica persona. Per la precisione è Zefiro che, con un ghigno animalesco mi viene incontro con voluta lentezza.

-Piacere di conoscerti mio caro oracolo.- dice e si lancia verso di me facendomi cacciare un urlo terrificante.



Mi sveglio con il fiato corto e mi rendo conto di aver urlato davvero vedendo Jack e Darren pronti ad attaccare il mio assalitore.

-Cos'è stato?- mi chiede Jack.

-Sogno.- dico solo ancora ansimante e i ragazzi, rassicurati, si lasciano cadere di nuovo sui propri letti.

-Cosa hai sognato?- mi chiede Darren prendendo un quaderno dal cassetto del comò dove scriviamo tutti i miei sogni nei minimi dettagli. Da quando ho capito che i miei sogni sul bosco non erano altro che una previsione abbiamo preso questa precauzione per evitare di dimenticare qualche importante dettaglio.

-Era Zefiro. Mi trovavo a Venezia e lui era tra i palazzi in una grande piazza e si muoveva molto velocemente. Non sono riuscita a vedere il suo lato umano, vedevo solo un ammasso di peli e bava e sembrava che nel sogno sapesse chi fossi.- dico lentamente per dare il tempo a Darren di scrivere.

-Che si fa? Pensate sia il caso di partire cosi presto? Non sarebbe il caso di prepararci meglio?- chiede Jack ansioso non tanto per se stesso quanto per me. Ora che sappiamo di essere fratello e sorella siamo molto apprensivi l'uno verso l'altra.

-Non lo so. E sinceramente ora non voglio pensarci; domani abbiamo l'esame e penseremo al lavoro dopo averlo superato. Fino ad allora non voglio che qualcuno venga a conoscenza di quel che ho sognato, sono stata chiara?- dico guardando prima uno e poi l'altro.

-Come vuoi. Ora torniamo a dormire, la giornata si prospetta molto più difficoltosa del previsto.- dice Darren dandoci cosi la buonanotte. Torniamo tutti con la testa sul cuscino addentrandoci in un sonno senza sogni.
spazio autrice
dopo tanto tempo ecco arrivato il secondo capitolo :D tra le interrogazioni e i compiti per la pagella del primo trimestre non ho proprio avuto il tempo di scrivere e sono andata al rallentatore quindi scusate... spero che per il prossimo capitolo non farò passare tutto questo tempo anche se a marzo ci sarà un altra pagella e inoltre a inizio marzo parteciperò ad uno stage con la scuola ma l'ispirazione è con me quindi qualcosa mi dice che non dovrete aspettare molto ;) detto queste quattro baggianate vi saluto e spero che la storia vi stia piacendo :)
un bacio

-Fè

Ritorna all'indice


Capitolo 3
*** Partenza ***


Capitolo 3

La nostra stanza è ancora silenziosa e capisco che è ancora presto per alzarsi e per farsi prendere dall'ansia per gli esami. Mi rigiro nel letto cercando di svuotare il cervello di tutto, sia sogni premonitori che argomenti studiati in tutti questi giorni. Sento che anche gli altri sono svegli e, come me, si rigirano nel letto altrettanto ansiosi.

-Giorno ragazzi.- dico rompendo il silenzio denso di preoccupazione.

-Buongiorno Elly.- dice Darren con una voce non proprio tranquilla. Mi metto a sedere e, come immaginavo, ha sulla fronte la tipica ruga che gli spunta quando ha tanti pensieri per la testa. Mi rendo conto che anche Jack, anche se non vuole darlo a vedere, è ansioso nonostante abbia  studiato più di tutti noi messi assieme. Ci alziamo dal letto tutti e tre, tacitamente d'accordo, per una volta senza litigare per usare il bagno. Dopo che Darren è uscito dal bagno con capelli neri e occhi castani entro nella doccia per rilassarmi sotto il getto dell'acqua calda indossando poi dei vestiti comodi e anonimi quasi quanto l'aspetto di Darren. Dopo aver aspettato che fosse pronto anche Jack ci avviamo verso la mensa, nonostante nessuno di noi abbia fame, in notevole anticipo. Lì troviamo anche James, Michael e Alex seduti al nostro solito tavolo, con gli sguardi persi nel vuoti.

-Giorno.- diciamo con un tono tutt'altro che allegro. Mi siedo vicino a James aggrappandomi al suo braccio per dare coraggio ad entrambi.

-Ragazzi cosa sono queste facce depresse?- dice una voce vicino al nostro tavolo. Alziamo lo sguardo per trovare un sorridente Damien venuta a darci l' in bocca al lupo.

-Tu non puoi capire.- dice Darren più depresso di tutti.

-Invece vi capisco eccome... anche questo vecchio kitsune è stato giovane, sapete?- dice sorridendo.

-Certo ma tu eri un secchione, è diverso.- dice Alex con il tono di un mostro che somigliava terribilmente ad uno zombie.

-È qui che ti sbagli. All'epoca stavo già prendendo la strada del Male anche se non ne ero ancora cosi convinto quindi disprezzavo la scuola e i principi di bontà che si ostinavano a portare avanti. Cosi, senza voglia di studiare, per poco non sono stato bocciato. Mi promossero solo perchè non volevano credere che uno studente modello come me non riuscisse a superare un semplice esame di fine anno. Quindi credetemi, vi capisco.- dice con un sorriso triste, preso dai ricordi più oscuri della sua vita.

-Oh Damien, non pensavo che avessi avuto un adolescenza cosi brutta.- gli dico guardandolo negli occhi per cercare un cenno di tristezza ma non ne scorgo neanche un poco.

-Grazie per preoccuparti Elly ma non ce n'è bisogno, per fortuna quel periodo è passato e ora ho una fidanzata stupenda come la vostra preside e degli alunni magnifici come voi.- dice sorridendo a tutti. -Bhe forse è meglio se vi lascio soli, ho un sacco da fare e credo che voi vogliate rilassarvi un po'.- dice per poi andarsene.

-Ragazzi Damien ha ragione. Andiamo se ce l'ha fatta lui che stava attraversando quel periodo difficile perchè non dovremmo farcela noi?- dico guardandoli uno ad uno. A loro volta mi guardano e i loro sguardi, all'inizio assenti o timorosi, sono diventati determinati.  Ci alziamo dal tavolo prendendo i vassoi ancora intatti e andiamo verso le nostre aule ancora vuote dove a breve inizierà l'esame.


-Ragazzi tra 10 minuti dovete consegnare quindi non perdete tempo, mi raccomando.- dice il professor Allen alla classe mentre siamo tutti con la testa chinata sui fogli. L'esame a differenza di quanto immaginavamo è piuttosto semplice e trattando di argomenti che abbiamo ripetuto almeno un migliaio di volte. Prima dello scadere dei 10 minuti ricontrollo tutto velocemente e mi alzo per consegnare anticipata però di pochi secondi da Jack che si gira per sorridermi soddisfatto. Usciamo insieme dall'aula aspettando che anche Darren e Michael finiscano il loro esame. Il primo ad uscire è Michael e non ci sprechiamo neanche a chiedergli come sia andata visto che la risposta è già evidente grazie al sorriso che ha stampato in faccia. Alla fine anche Darren si decide ad uscire

-Allora, come ti è andata?- chiediamo io e Jack appena lo vediamo uscire dalla porta.

-Calma ragazzi!- ci dice con una faccia spaventata per poi guardarci con aria sconfortata.

-Oh no, non dirmi che dopo tutti quei pomeriggi a studiare non sapevi niente!- dice Jack infuriandosi.

-Ma no, ma no... è che il professore mi ha deluso, era un gioco da ragazzi e invece mi aspettavo una sfida.- dice sempre con quell'aria frustrata. Io e Jack inevitabilmente scoppiamo a ridere al pensiero che il nostro amico si preoccupi della poca difficoltà di un esame. Dopo aver smesso di ridere andiamo tutti insieme verso l'aula in cui stanno facendo l'esame Alex e James che escono dopo pochi minuti contenti come tutti noi della inaspettata facilità dell'esame.

-Wow non so voi ma sento l'adrenalina scorrermi nelle vene!- dice Alex sovreccitato non avendo mai svolto un esame. Contenti e soddisfatti di noi stessi ci abbracciamo e tutti insieme torniamo nelle nostre camere finalmente in grado di concederci un po' di tranquillità. 


Il giorno dopo

La tranquillità è durata purtroppo solo una sera. Oggi è finalmente il giorno della partenza come ci aveva promesso Damien. In questi giorni ci siamo informati meglio sui nostri avversari e a quanto pare sono più temibili di quel che immaginavamo e sono conosciuti in ogni angolo del globo. Abbiamo preparato in fretta e furia tutti i bagagli necessari e ora siamo diretti all'aeroporto su una delle lussuose macchine della scuola. Il nostro è il volo delle 11 e, nonostante siamo partiti dalla scuola con almeno due ore di anticipo, siamo comunque riusciti ad arrivare tardi e a dover correre come pazzi per fare in tempo il check in.

-Italia stiamo arrivando!- dice Darren esaltato al massimo sporgendosi verso il finestrino dell'aereo. Dopo dei primi attimi di eccitazione ci calmiamo tutti mettendoci comodi e iniziamo a discutere sulle tattiche da adottare. Zefiro è quello che temiamo di più soprattutto conoscendo quanto può essere feroce un windigo. L'unico a non sembrare preoccupato è Darren, sempre sicuro di se e delle sue capacità che non gli permettono di capire che questa è una sfida molto più dura di tutte le altre che abbiamo vissuto fino a questo momento. Mi appoggio allo schienale del mio sedile chiudendo gli occhi, stanca di parlare ancora di tattiche di cui abbiamo ampiamente discusso nelle settimane precedenti. 

Riapro di colpo gli occhi e mi accorgo di non essere più sull'aereo. Ma certo, devo essermi addormentata. Mi guardo attorno e, terrorizzata, mi accorgo di essere di nuovo a Venezia e che mi separano solo pochi passi da Zefiro comparso improvvisamente al centro della piazza. 

-Ti sto aspettando bellezza.- dice mostrandomi un sorriso perfetto ma allo stesso tempo terrificante. Inizio a scappare più forte che posso sperando che il sogno finisca presto.


Mi sveglio di soprassalto ancora spaventata dal sogno. Decido di non raccontare niente ai ragazzi che, ancora presi dalle loro chiacchiere, non si sono neanche accorti del mio brusco risveglio. Guardo fuori dal finestrino da dove si iniziano ad intravedere delle montagne che sorvoliamo lentamente. Siamo quasi giunti a destinazione e la paura inizia ad impossessarsi di me. Non ho mai avuto paura dei mostri che avrei redento ma questa volta è diverso, ho paura di non riuscire nel mio compito avendo a che fare con mostri cosi potenti. Hanno qualcosa di stano che procura in me una stana e tremenda sensazione che continua a persistere anche quando l'aereo inizia a girare in tondo, pronto ad atterrare.
spazio autrice
parto in quarta con le scuse visto che ci ho messo più di 2 mesi per aggiornare quindi scusatemi davvero tanto! Volevo postarlo a inizio mese ma mi mancava un finale e il giorno dopo sono partita per uno stage a ischia e sono stata lì 3 settimane... se poi si ci mette pure la febbre appena tornata vi prego capitemi!
Detto questo ho voluto scrivere questo capitolo sugli esami proprio perchè anche io quest'anno avrò gli esami di maturità e magari scrivendo della facilità del loro esame mi sarei rassicurata ma, bhe, speranze vane ahahah
bhe vi lascio sperando di scrivere presto il prossimo capitolo e sperando che non mi abbiate abbandonata per questo imperdonabile ritardo,
un bacio
-Fè
 

Ritorna all'indice


Capitolo 4
*** La piazza ***


Capitolo 4

Mi sono costretta a tenere segreti tutti i miei timori per non far andare nel panico anche i ragazzi che sono fin troppo felici di essere qui. Il ceck out si svolge in modo molto rapido e andiamo nell'hotel che la scuola ha prenotato per noi, comodo e nei pressi della piazza dei miei sogni. Non abbiamo preventivato di cercare molto i mostri essendo sicuri che i miei sogni ci abbiano anche indicato con chiarezza il luogo in cui li troveremo. Sarà difficile "parlare" con loro quando la piazza sarà deserta, essendo la principale attrazione della città dubito che sia mai veramente vuota. Quindi alla lista delle preoccupazioni si aggiunge anche un altro fattore da non sottovalutare.

-Wow certo che ci hanno prenotato un hotel con i fiocchi!- esclama Alex vedendo l'esterno del nostro hotel. Sembra essere la struttura più imponente dell'intera città, con ampi balconi che danno sul canale. La tinta di un rosso scuro si incastra perfettamente nei colori del resto della città. Una volta nelle nostre camere non perdiamo tempo a disfare le valige sperando di tornare a casa quanto prima e discutiamo subito su quale sia il momento giusto per agire. Sono tutti convinti che il momento giusto sia in pieno giorno. I nostri mostri sono diventati famosi per il timore che incutono negli umani e i ragazzi pensano che quindi si presenteranno tra la folla. Io e Jack siamo invece convinti che aspetteranno le tenebre; per quanto si divertano a terrorizzare la povera gente hanno comunque bisogno di avere un anonimato e non si azzarderebbero mai ad attaccarci di fronte ad una folla intera. Cosi, indecisi, decidiamo di fare dei turni di ronda per poi scendere tutti in piazza questa notte. Cosi io, James e Darren scendiamo in piazza per primi per perlustrare un poco la zona e i possibili punti in cui si potrebbe nascondere un mostro e siamo convinti che i colonnati che circondano la piazza siano l'ideale, proprio come accadeva nel mio sogno. Dopo due ore e diversi giri della piazza dopo, deciamo di tornare in hotel per fare il punto della situazione. Troviamo i ragazzi profondamente addormentati e decidiamo di non svegliarli ancora prima che faccia sera.

-Dite che stasera si faranno vivi?- chiede James apprensivo.

-Non lo so ma spero vivamente di si cosi da dargli una bella lezione!- dice Darren come sempre esaltato.

-Dai ragazzi è ancora presto intanto dormiamo un pò, ho paura che passeremo una notte in bianco.- dico un pò anche per evitare di parlare per l'ennesima volta del windigo che tanto mi spaventa. Darren e James seguono il mio consiglio senza fiatare e si coricano sui propri letti aspettando che il sonno prenda il sopravvento. Involontariamente inizio a pensare alla nottata che ci aspetta e mi ci vuole poco per capire che il gesto involontario è dovuto al fatto che mi sto calando lentamente in un sogno di cui Zefiro sarà sicuramente il protagonista.

Come immaginavo mi ritrovo per l'ennesima volta nello stesso sogno delle ultime settimane. Questa volta Zefiro non è nascosto ma si trova accovacciato al suolo proprio di fronte a me, sfrontato e pronto ad attaccare come non l'ho mai visto neanche nei miei peggiori incubi. Ha sul viso un espressione strana, non più eccitata nel sapere che a breve entrerà in azione ma corrucciata come se qualcosa nei suoi piani fosse andato storto. Questa volta decido di approfittare della sua esitazione per parlare per prima facendomi vedere più coraggiosa di quel che mi sento.

-Buonasera Zefiro. Ti stiamo aspettando da questa mattina, finalmente ti sei fatto vivo.- dico cercando di essere il più sfacciata possibile.

-Sai voi non siete la mia priorità, avevo alquanto da fare. E poi siamo mostri di classe noi, non avremmo voluto uccidervi di fronte ad una folla in questa bellissima piazza.- mi risponde accompagnando alle parole il gesto di accarezzare il suolo della sontuosa piazza sempre nella sua posizione accovacciata.

-E allora quando? Sai neanche noi abbiamo tutta la giornata per aspettarti, avremmo desiderato poter fare un giro della città.- gli dico usando il suo tono che, sorprendentemente, mi si addice parecchio.

-Questa notte sentirai suonare tutte e cinque le campane del campanile. Quello sarà il momento e vedi di essere puntuale, vengono fatte suonare tutte e cinque solo nelle occasioni speciali e quale occasione migliore della morte dell'oracolo?- mi dice tornando ad avere la sua aria beffarda. Mi allontano lentamente da lui vedendolo tornare in posizione eretta ma lui rimane lì fermo scoccandomi un sorriso orribile dal quale si possono intravedere le sue orrende zanne. -A tra poco piccola.- mi dice per poi dissolversi in un immensa oscurità

Mi sveglio non poco sconvolta e, guardando fuori dalla finestra, noto che è già notte. L'orologio a muro della stanza segna le 23:40. Mi alzo lentamente per paura di un calo di equilibrio dopo tutte quelle ore di sonno. I ragazzi intanto sono scomparsi ma non mi preoccupo deducendo che si siano svegliati molto prima di me e per farmi dormire in pace siano andati nella stanza degli altri. Apro la porta per raggiungere i ragazzi decidendomi una volta per tutte a raccontargli dei miei ultimi sogni.

-Ehi, Elly! Ti sei svegliata finalmente, pensavamo fossi caduta in coma.- dice Michael ridendo e scatenando le risate di tutti gli altri mentre mi apre la porta della loro stanza.

-Sedetevi tutti.- dico zittendoli tutti e probabilmente con una faccia da morta visto che tutti si sono lasciati cadere sui letti senza lamentarsi.

-Elly? Cosa c'è?- mi chiede James apprensivo.

-L'ho sognato. Di nuovo. Si trova sempre nella piazza e questa volta mi ha dato un appuntamento. Credo che abbiano anche loro un baku perchè sembra che mi entri nella testa nello stesso modo in cui lo fa anche Michael.- dico senza riuscire a guardarli negli occhi forse per paura di farmi vedere da loro cosi intimorita.

-Se veramente hanno un baku allora sicuramente qualunque cosa ti abbia fatto vedere è falsa, probabilmente si è mostrato più grosso e spaventoso di quel che è proprio per fare in modo che tu abbia timore di lui.- dice Alex. Lui è stato molto a contatto con la mentalità di questi mostri essendo stato uno di loro quindi decido di fidarmi del suo giudizio e di tranquillizzarmi. Impovvisamente sobbialziamo tutti quanti sentendo il suono di più campane suonare insieme. Mi giro verso l'orologio e segna mezzanotte spaccata. Ci guardiamo tutti a vicenda e, dopo un attimo di shock iniziale ci alziamo e corriamo fuori dall'hotel verso la piazza. Ad aspettarci al centro c'è un uomo simile a quello del mio sogno ma, proprio come aveva detto Alex, con notevoli differenze, Zefiro e accanto a lui c'è una donna molto più minuta e all'apparenza docile ma ci accorgiamo tutti del suo sorriso, identico a quello del widingo e mi rendo conto che lei non può essere che Zaira.

-Ciao Zefiro... Zaira piacere di conoscerti.- dico cercando di essere spavalda proprio come nel mio sogno.

-Sorellina il nostro oracolo è arrivato finalmente! Ti aspettavamo da tanto, ce ne hai messo per raggiungerci.- dice Zefiro con uno sguardo penetrante che ormai avevo visto svariate volte.

-Non siete di certo la mia priorità.- dico ripetendo le stesse parole che mi ha detto nel sogno.

-Sfrontata, ma sai con chi stai parlando?- urla Zaira con una voce acuta e penetrante rivelandosi per quello che è, un arpia. Non mi ritraggo nonostante mi abbia terrorizzata e gli restituisco lo sguardo di odio con cui mi sta fissando.

-Allora, prima di uccidervi il mio Signore vuole che sappiate per mano di chi è arrivata la vostra fine.- dice Zefiro senza continuare, evidentemente aspettandosi la conseguente domanda.

-E chi sarebbe questo vostro Signore?- chiede Darren sempre più spazientito e pronto all'azione.

-Il mio Signore si fa chiamare Rasputin. Ovviamente non è il suo vero nome ma in fin dei conti non è un informazione che vi è data sapere. Lui è uno dei mostri più potenti in circolazione e fortunatamente appartiene al lato del Male. Dopo che Damien e moltri altri sono stati ricondotti verso la luce da te ha deciso di prendere il comando della situazione e di fare di noi i suoi più vicini servitori e il nostro primo compito è quello di eliminare te e tutti i tuoi amichetti. Sai lui non ha bisogno di uno stupido oracolo per diventare l'essere più potente del mondo, lui già lo è, lui è immortale.- dice Zefiro che sembra essere il portavoce dei due fratelli.

-Immortale? Insomma che mostro è?- gli chiedo non riuscendo ad arrivarci da sola non avendo mai sentito di mostri immortali.

-Mia cara, lui è un lich.- dice e i miei due amici che prima facevano parte del lato del Male rabbrividiscono. Qualcosa mi dice che questa missione e quella che ne conseguirà se mai saremo ancora vivi, saranno le più difficili della nostra vita. Intanto quasi come a voler mettere fine alla conversazione Zefiro e Zaira si chinano in avanti mettendosi in posizione di attacco, pronti allo scontro.

spazio autrice
Ed eccomi tornata, questa volta prima delle aspettative :D purtroppo nelle ultime settimane sono stata malata quindi ho avuto tutto il tempo necessario per scrivere quindi ecco qui. Ho voluto svelarvi subito che mostro è Rasputin anche se non apparirà molto presto perchè voglio prima spiegare per bene cosa è un lich e poi è un personaggio che trama nell'ombra ahahah detto questo spero di tornare presto con il prossimo capitolo anche se nelle prossime settimane dovrò studiare molto seriamente. Alla prossima
un bacio,
-Fè

Ritorna all'indice


Capitolo 5
*** Contratto ***


Capitolo 5

Mentre vediamo i due gemelli sorridere maleficamente ci prepariamo anche noi alla battaglia con James, Darren, Jack e Alex che si posizionano davanti a me e Michael mettendosi in posizione di attacco. Darren si è trasformato diventando un colosso ma purtroppo non ha suscitato le reazioni che speravamo nei nostri avversari. Improvvisamente una risata risuona nella piazza e vediamo Zefiro e Zaira alzarsi dalla loro posizione accovacciata.

-Stupida ragazzina pensi sul serio che ci sporcheremmo le mani del tuo sangue e di quello dei tuoi stupidi amichetti? Certo, il nostro Signore non ha bisogno di te ma ciò non vuol dire che non vuole lanciarti una sfida.- mi dice Zaira in tono acido e ridendo apertamente.

-Che sfida?- dico cauta guardandola da sopra le spalle dei ragazzi che non hanno ancora abbandonato la loro posizione, pronti a scattare al primo accenno di attacco da parte del widingo e dell'arpia.

-La sfida, che tra l'altro sarai costretta ad accettare, consiste nel cercare di redimere tutti i mostri che sono dalla parte del Male nell'arco di un mese. Se riuscirai in questa impresa non cercheremo di tirarli di nuovo dalla nostra parte... ma se perdi tutti i tuoi amici e tutti i mostri che stanno dalla parte del Bene verranno uccisi dal nostro Signore.- dice Zefiro sorridendo soddisfatto.

-Come faccio a essere sicura che Rasputin rispetterà l'accordo se vinco?-

-Il mio Signore ha pensato anche a questo, oracolo. Firmerete entrambi un contratto di sangue dal quale non potrete sottrarvi.- mi risponde Zefiro senza esitazione. So bene cos'è un contratto di sangue e mi sono sempre tenuta lontana da cose del genere. Sono oggetti intrisi di malvagità, mezzi del Male. Purtroppo per rendere effettivo l'accordo sono costretta ad adattarmi alle loro condizioni per quanto assurde e terrificanti, sicura che Rasputin non accetti repliche.

-D'accordo. Quando?- chiedo trattenendo il tremito della voce.

-Subito, tesoro! Il mio Signore sta arrivando proprio in questo momento.- mi dice Zefiro e in quello stesso istante un intensa nebbia avvolge l'intera piazza rendendo tutti i contorni sfocati. Improvvisamente mi rendo conto che tra le due figure già presenti al centro della piazza ne è comparsa una terza che sovrastava le altre due. La nebbia si dirada lentamente e rende tutto più nitido. La terza figura indossa un lungo mantello nero con un cappuccio che gli copre capo e viso che tiene abbassato per evitare di mostrarci la sua faccia.

-Salve oracolo.- dice la figura incappucciata rivelando una voce molto simile al ghiaccio che si spezza. Una voce che mette i brividi.

-Tu sei Rasputin?- dico non riuscendo più a trattenere la voce e balbettando sulle prime sillabe del suo nome.

-Stupida ragazzina non osare pronunciare il mio nome!- urla alzando di poco la testa lasciando scoperta la bocca che sembra quasi non avere labbra. Rabbrividisco per l'ennesima volta vedendo quell'essere mostruoso e rimango in silenzio. Dopo un attimo in cui il mostro si è ricomposto riprende a parlare sempre con la stessa voce ma coprendo di nuovo bene il viso. -Bene, come ti hanno spiegato i miei fedeli servitori tu ora firmerai un contratto di sangue con me e dovrai rispettare ogni singola clausola di questo contratto. Sono stato chiaro?- mi chiede risultando se possibile ancora più minaccioso.

-Si.- rispondo non riuscendo ad aggiungere altro. Rasputin mi fa segno di avvicinarmi e mi avvio verso di lui facendo segno ai miei amici di non seguirmi per non scatenare la rabbia del mostro. Quando mi trovo a metà strada tra loro e i miei amici, Zefiro, spazientito per la mia lentezza, scatta in avanti per afferrarmi il polso e tirarmi verso il suo Signore. Una volta arrivata a mezzo metro da lui mi rendo conto che è ancora più alto di quel che credevo rivelandosi ancora più spaventoso.

-Come i miei servitori ti hanno detto dovrai redimere tutti i mostri che venerano me e la grandezza del Male, nessuno escuso. Io vorrei però aggiungere un altro punto. Potrai farti aiutare dai tuoi amichetti ma non dalle presidi.- mi dice Rasputin ridendo soddisfatto sempre da sotto al cappuccio. Rabbrividisco fissandolo, felice di non essere costretta a guardarlo negli occhi.

-D'accordo come faccio a firmare questo contratto?- chiedo provando sempre a controllare la voce.

-Semplice. Devi farti un taglio abbastanza profondo sul dito in modo che il sangue scorra copioso e poi dovrai usare il dito per firmare questa.- dice tirando fuori da sotto il mantello una pergamena ingiallita molto simile a quelle dell'antico Egitto. Me la porge con una mano guantata e noto che non c'è neanche una parte del suo corpo a non essere coperto da spesso tessuto nero. Mentre prendo la pergamena fatico a distogliere lo sguardo dal mostro ma sono costretta a farlo per guardare attentamente la pergamena. È vuota. Sto quasi per alzare lo sguardo verso i miei nemici per chiedere spiegazioni per questo scherzo di cattivo gusto quando sulla pergamena iniziano a comparire parole scritte con una bella grafia con un inchiostro rosso e fatico a non immaginare che sia sangue. Leggo attentamente tutto ma per mia fortuna non hanno cercato di truffarmi e tutto combacia con l'accordo che abbiamo fatto già a voce. Alzo lo sguardo appena noto un bagliore nelle mani di Zefiro e mi accorgo che è un piccolo tagliacarte molto appuntito che mi porge anche se, deduco, mi taglierebbe volentieri lui lungo tutta la lunghezza della mano. Gli prendo il tagliacarte dalle mani e, cercando di non prestare troppa attenzione all'operazione, pratico un incisione sulla punta dell'indice della mano destra cercando di premere abbastanza per fare in modo che il sangue sia sufficiente per la firma. Quando sono sicura del taglio poggio la pergamena per terra e, inginocchiandomi, firmo quello che probabilmente sarà la sfida più difficile della mia vita.

 

*JACK*

Mia sorella si è allontanata da noi di parecchi metri e vederla vicino a quei mostri mi mette ansia sapendo che potrebbero farle del male in qualsiasi momento. A quanto pare, però, non sono intenzionati a farlo anche se ciò non mi tranquillizza poi cosi tanto. Dopo diversi minuti vedo che il lich, Rasputin, le passa una pergamena dopo averle spiegato tutte le modifiche che gli sarebbe piaciuto apportare all'accordo che Zefiro aveva spiegato. Improvvisamente il panico mi invade e vedo che anche James e gli altri si irrigidiscono vedendo come Elly si pratica un incisione abbastanza profonda sul dito appoggiandosi poi a terra per firmare il contratto. Dopo ciò Rasputin stende una mano in avanti per poi sfilarsi un guanto nero dalla lunga mano dalle dita affusolate. Solo che quelle che si vedono non sono dita ma falangi e mi rendo conto che la mano di quel mostro è completamente putrefatta. Elly sembra essere rimasta sconvolta nello stesso modo in cui lo sono io e si alza lentamente con il contratto in mano, porgendoglielo mentre la sua mano trema vistosamente, senza riuscire a trattenersi. La mano di Rasputin sembra fatta di ossa e sangue infatti, appoggiandosi alla schiena di Zefiro per non doversi chinare verso il suolo, firma il contratto anche se le sue mani e forse anche il resto del suo corpo sono privi di vene. Una volta concluso si rigira verso Elly mostrandogli il contratto firmato per poi farlo sparire, come per magia.

-Ricorda oracolo. Un mese.- dice Rasputin, dopodichè scompare anche lui portandosi dietro anche Zefiro e Zaira e lasciandoci soli nella grande piazza che è ormai diventato un luogo macabro e spaventoso.

 

*ELLY*

Mi giro in ogni direzione per paura di vedere comparire di nuovo Rasputin pronto ad afferrarmi il collo con quella sua mano di cui ormai sono rimaste solo le ossa. Fortunatamente non lo vedo da nessuna parte ma ci metto qualche secondo prima di riuscire a sbloccare le gambe per correre dai miei amici. Subito mi getto tra le braccia di mio fratello che ha un espressione sconvolta, la peggiore tra quelle di tutti i miei amici.

-Ragazzi state bene?- chiedo guardandoli uno per uno.

-Elly piantala di preoccuparti per noi, sei stata tu quella che si è dovuta avvicinare a quei mostri. Sei stata tu quella che ha visto quella mano orrenda da vicino...- dice Darren venendo ad abbracciarmi impaurito non tanto per il pericolo della situazione ma per quello che ho dovuto affrontare io.

-Non avresti dovuto accettare Elly, non ti puoi fidare di quella gente!- mi dice Alex agitato e io subito gli lancio uno sguardo rassicurante.

-Non temere Alex, so quello che faccio.- gli dico sorridendo a lui e agli altri che continuano a fissarmi temendo che da un momento all'altro possa svenire.

-Vuol dire che hai un piano?- chiede Michael guardandomi scettico.

-Certo. Ha detto che non devo farmi aiutare dalle presidi... non che non posso farmi aiutare da Damien.- dico allargando sempre di più il mio sorriso, consapevole che le possibilità di vincere sono abbastanza alte se al nostro fianco c'è l'ex capo supremo del Male.

-Oh... Elly sei un genio!- dice James dopo aver riflettuto un attimo su quel che significava la cosa.

-Bhe ora dobbiamo solo tornare a casa e prepararci al nostro tour della redenzione.- dico facendo una risatina nervosa, consapevole che non tutti saranno facili da redimere come i mostri redenti in passato.

spazio autrice
Salve! Per la seconda volta di seguito sono riuscita ad essere puntuale e ne sono molto fiera ma, purtroppo, questo sarà forse l'ultimo capitolo che scriverò per poi prendere qualche mese di pausa per gli esami. Infatti non sempre ho l'opportunità di avere il pc tutto per me e quelle rare volte che lo avrò dovrò impegnarmi per la tesina quindi non potrò scrivere. Una volta conclusi gli esami tornerò a scrivere con un sacco di ispirazione extra :D detto questo parliamo della storia: mi scuso se ho fatto vomitare qualcuno per la mano di Rasputin ma i lich sono rappresentati come non morti quindi almeno in parte dovevo dargli l'aspetto di un morto e questa mi sembrava l'occasione adatta quindi scusate ancora, anche io mi sono dovuta fermare molte volte per smettere di avere in testa quella scena ahahah detto questo non mi resta che salutarvi e darvi appuntamento tra qualche mese sperando che passino in fretta :)
Un bacio,
-Fè

Ritorna all'indice


Capitolo 6
*** Lungo viaggio ***


Capitolo 6

Pur avendoci dormito su tutta la notte ancora non riesco a levarmi dalla testa le immagini del nostro incontro con Rasputin. Ora, in procinto di salire sull'aereo, mi chiedo se abbiamo davvero qualche possibilità di vincere anche con l'aiuto di Damien. Mi lascio trascinare da questa mattina in giro per l'aeroporto, persa nei miei mille pensieri pur sapendo di comportarmi come un egoista, cosi decido di rivolgere la parola ai miei amici.

-Ragazzi...- dico fermandomi improvvisamente e loro si girano rivolti verso di me pochi passi più avanti. Tutti mi guardano con sguardo interrogativo e mi rendo conto di essermi comportata peggio di quanto pensassi nelle ultime ore.

-Ragazzi scusate. Mi sto comportando come se questo fosse solo un mio problema.- dico stringendo forte i pugni e non riuscendo a guardarli negli occhi.

-Ma sei deficiente? È ovvio che tu sia preoccupata più di noi, certo ti aiuteremo ma sarai tu quella che deve realmente redimere quei mostri!- mi dice Darren avvicinandosi di nuovo a me e abbracciandomi. A questo punto non mi trattengo più scoppiando a piangere tra le sue braccia. Anche tutti gli altri si radunano attorno a noi due e ci stringiamo in un grande e felice abbraccio di gruppo. Ormai non sono solo dei semplici amici, sono parte integrante di questa mia nuova famiglia. Dopo diversi minuti mi libero dall'abbraccio rendendomi conto che, se non ci muoviamo, perderemo l'aereo. In quel momento, solo per un istante, ho rimpianto la vita spensierata e priva di nemici di un normale essere umano; ho rimpianto il mio passato pieno di solitudine e amarezza. Il pensiero è andato via fulmineo proprio come è arrivato perchè, in fin dei conti, chi se ne frega del pericolo se questo mi ha permesso di conoscere delle splendide persone?

 

Siamo atterrati a Londra alle 11:26 e, esattamente quindici minuti dopo, ci siamo ritrovati in un enorme auto blindata scortata da altre due auto dello stesso tipo. Prima di riuscire a capire cosa stia succedendo arriviamo a scuola ed è... cambiata. Il cortile, prima sempre pieno di vita, ora è totalmente deserto come se tutti si fossero chiusi nelle loro camere. Scendiamo velocemente dall'auto per correre a cercare Damien. Abbiamo solo un mese per portare a termine la missione ed ogni attimo è prezioso. Senza il traffico di studenti arriviamo in men che non si dica all'appartamento di Damien, e Jack inizia a bussare ripetutamente alla porta facendo trapelare l'urgenza della situazione in quel gesto. La porta si apre di colpo e Damien ci spinge dentro senza aprire bocca e chiudendo velocemente la porta.

-Oh Santo Cielo ragazzi, sono davvero felice di vedervi, ero davvero preoccupato!- dice Damien venendoci incontro e abbracciandoci uno per uno.

-Cosa diavolo sta succedendo qui?- dice Darren lasciandosi cadere sul divano.

-Oh, ve ne siete accorti.- dice Darren alquanto stupito.

-Andiamo, chi non se ne sarebbe accorto? Il campus è deserto e in giro c'è un aria che gela il sangue nelle vene!- dice James mentre tutti ci accomodiamo sulle poltrone e sul resto del divano.

-Nessuno si sentiva più al sicuro qui dopo che hanno saputo che Rasputin ti ha sfidata. Tutti sanno quanto sono pericolosi i lich ma nessuno sa più di me quanto è veramente potente Rasputin.-

-Aspetta, aspetta... quindi vuoi dire che se ne sono andati tutti?- dico spalancando gli occhi per lo stupore.

-Esattamente. Abbiamo cercato di fermarli ma erano tutti troppo terrorizzati soprattutto dopo che Rasputin ci ha gentilmente annunciato della sfida attraverso una visita di Zefiro e Zaira.- mi dice Damien assumendo un aria disgustata.

-Oh Damien non sai quanto mi dispiace, non sono riuscita a redimerli!- dico scoppiando a piangere.

-Elly non è affatto colpa tua! Sapevo quanto erano pericolosi e forti ma ti ho mandato comunque lì sperando di riuscire a ricavare altri due preziosi alleati. Mi dispiace, avrei dovuto continuare a mandarti da mostri meno pericolosi mentre studiavamo un piano migliore per redimere loro.- dice alzandosi di scatto dalla sua poltrona per abbracciarmi e consolarmi.

-E ora che si fa?- dice Alex dando sfogo ai pensieri di tutti noi.

-Ancora non lo so... ma ci inventeremo qualcosa.-
 

Dopo un ora siamo certi di una cosa: non c'è tempo da perdere. Dopo due ore abbiamo individuato tutti i mostri della parte del Male del pianeta. Dopo tre ore siamo pronti per partire.

Non sono passate neanche sei ore dal nostro ultimo volo ed eccoci di nuovo in aeroporto, questa volta diretti verso il Sud America, per la precisione in Brasile e Cile. Damien ci ha raccontato che lì vivono alcuni dei mostri più facili da convincere, Ramira una giovane alicanto dai lunghi capelli dorati e con poteri ipnotici per indurre la gente a fare quello che lei desidera, e Felipe un capelobo, ossia un misto tra un lupo mannaro e un vampiro dato che, di fatti, succhia il sangue alle sue prede tra cui rientrano anche gli umani. La sua particolarità da mostro dovrebbe essere quella di avere il volto di un tapiro ma Damien ci ha spiegato che in verità non assume quella forma ma che ha un collegamento alla sua natura attraverso il naso, lungo e adunco. Questi mostri non mi fanno paura, tuttavia la tensione per la missione si fa sentire anche per i compiti più semplici. Abbiamo deciso insieme di andare prima in Cile da Ramira che per noi può rappresentare un'alleata contro Felipe che, effettivamente, conta sulla forza bruta.

-A cosa pensi chica?- mi dice James seduto accanto a me sui comodi sedili dell'aereo.

-A tutto e niente.- gli dico girandomi e sorridendogli nel modo più spontaneo possibile.

-Secondo me dovresti smetterla di pensare per qualche ora, ti aiuterebbe ad affrontare meglio la missione.- mi risponde sprofondando nel suo sedile e chiudendo gli occhi. A quanto pare lui, come anche tutti gli altri, riescono perfettamente a rilassarli.

-Svuotare il cervello.- dico più a me stessa che con il mio interlocutore.

-Esatto!- ma ormai non ascolto più neanche una parola persa nel mio dolce niente.

 

Una volta atterrati a Santiago del Cile posiamo i pochi bagagli che abbiamo con noi nel hotel economico che abbiamo prenotato e affittiamo una jeep per salire su per le montagne che costeggiano la città.

-Ragazzi vi avverto: non sarà affatto facile trovare Ramira. Stiamo andando nel suo habitat, nella sua casa di cui, per altro, non conosciamo niente.- ci dice Damien alla guida della jeep che salta a ogni dosso sulla strada dissestata. Gli alberi, inizialmente radi, cominciano a moltiplicarsi per dare vita ad un intricato dedalo di conifere e pini che presto ci impediranno di procedere con l'auto costringendoci a seguire a piedi lungo il sentiero quasi invisibile. Dopo esserci addentrati molto nel bosco fino a non trovare più segni di vita umana procediamo più cautamente e Damien ci racconta un po' di più sul conto di Ramira.

-Ho conosciuto Ramira circa dieci anni fa. Era fondamentalmente una brava ragazza ma penso che non fosse contenta della vita che stava conducendo. Molti la adulavano per la sua bellezza e la sua sopportazione ha raggiunto il culmine quando un giorno il ragazzo che frequentava in quel periodo ha incominciato a vantarsi con gli amici di avere un alicanto come fidanzata. A quel punto Ramira è andata su tutte le furie ed è entrata ufficialmente a far parte del Male uccidendo il fidanzato e gli amici di questo. Nonostante questo tutti la vedevano ancora come una splendida donna vendicatrice e da quel momento si è ritirata in questo bosco stando il più possibile lontano da tutti.-

-Oh, è davvero una storia terribile. Deve essersi sentita sola in tutto questo tempo.- dico provando pietà per la splendida donna descritta da Damien.

-Già, lo penso anche io. Quando l'ho incontrata la prima volta sembrava molto sorpresa di vedermi e io l'ho lasciata vivere qui visto che all'epoca pensavo che non mi sarebbe stata utile, ora però mi rendo conto di essere felice di non averla condotta ancora di più dal lato del Male. Sono sicuro che sarà facile da convincere.- mi dice mostrandomi un ampio sorriso.

Dopo aver camminato per più di mezz'ora scorgiamo dei riflessi dorati tra gli alberi e sento Damien mormorare un “eccola”. Guardo nella stessa direzione in cui sta guardando Damien e noto una bellissima donna dai capelli biondi guardare assorta il cielo seduta sul ceppo di quella che un tempo doveva essere stata una grande quercia.

-Ciao Ramira.- dice Damien e la donna sobbalza alzandosi e indietreggiando velocemente.

-Ramira, ti prego non scappare. Siamo venuti per parlarti non vogliamo fare niente di male.- le dico e lei si ferma guardandomi diritto negli occhi. Vedo tanta paura e tanta solitudine.

-Chi siete?- ci chiede con una voce cristallina e noto che evita di guardare Damien.

-Io sono Elly, e loro sono miei amici. So che sei un po' disorientata vedendo Damien ma ti assicuro che lui è cambiato da quando l'hai conosciuto. Ti prego, permettimi di spiegarti perchè ti stavamo cercando.- le dico con molta cautela.

-D'accordo.- mi risponde dopo una breve esitazione dopodichè, ritrovato un po' di coraggio, si avvicina a noi tenendosi però sempre a qualche metro di distanza.

Le spiego del mio accordo con Rasputin e noto che anche lei sentendo il suo nome rabbrividisce.

-Perchè dovrei fidarmi di voi? In fin dei conti non siete anche voi proprio come le persone da cui mi sono voluta allontanare per tutti questi anni?-

-Dovresti fidarti proprio perchè non siamo come quelle persone. Certo anche io penso che tu sia bellissima ma oltre questo vedo che sei molto sola e che vedi questa tua bellezza come una maledizione ma ti prego non vederla cosi, piuttosto vedila come un'arma per proteggere te stessa e le persone che ami. Se tu me lo permetti, sarei davvero felice di redimerti.- le dico sorridendole e sperando che si fidi delle mie parole.

-Sono rimasta qui per troppo tempo. Ti prego, riportami a casa.- dice chiudendo gli occhi e avvicinandosi a me fino a farsi abbracciare ritornando dal lato del Bene.

 

-Bene la prossima destinazione è il Brasile. Questa volta non ho avuto bisogno di voi ragazzi ma con Felipe non sarà cosi semplice.- dico tenendo per mano Ramira che sembra quasi dipendere da me.

-Non temere Elly, non sarà di certo un capelobo a fermarci.- dice Darren che, come tutti, ha ritrovato il buonumore. Ci troviamo già sul primo volo che abbiamo trovato per arrivare in Brasile, per la precisione in Amazzonia, e abbiamo circa dieci ore a disposizione per conoscere meglio il nostro avversario e trovare un modo per convincerlo a redimersi.

-Se posso vorrei tanto aiutarvi.- ci dice Ramira con una voce timorosa ma allo stesso tempo felice.

-Ovvio, abbiamo davvero bisogno del tuo aiuto! Tu e Michael potete disorientare Felipe cosi gli altri avranno il tempo di bloccarlo.- dico sorridendo a Ramira come ad una sorella. Ora che ci penso lei è la prima ragazza che entra a far parte del gruppo e mi sento molto sollevata. Tra tanti ragazzi avevo davvero bisogno di un amica. Atterriamo alle 4 della mattina e non ci resta che riposare qualche ora in albergo prima di andare alla ricerca del nostro mostro. A quanto pare abbiamo a che fare con un mostro che preferisce trovarsi nella civiltà a differenza di tutti gli altri, quindi trovarlo sarà decisamente più complicato. Fortunatamente, come avevo previsto, avere Damien dalla nostra parte ci dà un grosso vantaggio dato che lui ha conosciuto molti mostri di persona quindi sa esattamente dove trovarli. Il problema più grande si creerà solo se questi si sono spostate dall'ultima volta che Damien li ha incontrati.

Dopo aver riposato per diverse ore decidiamo di cercare finalmente Felipe e Damien ci conduce in una piccola casa del villaggio dove siamo atterrati.

-Ehy Michael cosa senti? Sta ancora dormendo?- gli chiedo seguendo le normali procedure che abbiamo adottato nei mesi passati.

-Si dorme profondamente. Vuoi cercare di convincerlo tramite un sogno?- mi chiede e tutti mi guardano aspettando una mia risposta.

-Si, poi se sarà necessario butteremo giù la porta e lo convinceremo come desidera Darren.- dico sorridendo al mio amico sapendo che non vede l'ora di entrare in azione. Do indicazioni a Michael su cosa dire al nostro avversario e, dopo avergli dato alcuni minuti di concentrazione, incomincia a narrarci il sogno.

-Si trova da solo in città, le strade sono deserte e lui sembra abbastanza turbato da questo. Lo lascio girare un po' in tondo e ora compari tu, Elly, e dici “Ciao Felipe, lascia che mi presenti. Sono Elly e sono venuta qui per ricondurti verso il Bene.”. Lui è sconvolto e ha incominciato ad imprecare. Chiede chi sei. Compare anche Damien al tuo fianco e lui capisce tutto dicendo “Allora c'entri tu in tutta questa storia, andatevene sto benissimo cosi”. Damien dice “Ti prego Felipe, in nome della nostra vecchia amicizia, ascolta quello che Elly ha da dirti”. Elly ti avvicini a Felipe e gli racconti del tuo patto con Rasputin; Felipe dice “Non vado particolarmente d'accordo con gli umani ed in realtà non vado d'accordo neanche con voi fanatici del Bene ma questa volta quel lich sta esagerando! Preferisco farmi redimere e aiutarvi piuttosto che prendere parte a questa buffonata”.- Michael smette di raccontare e dopo appena un minuto un uomo poco più giovane di Damien ci apre la porta. Ha i tipici tratti brasiliani, pelle scura, capelli neri e profondi occhi nocciola. Unica particolarità è un lungo naso adunco che richiama la sua natura di mostro.

-Devo dire che siete un gruppetto niente male.- ci dice squadrandoci e sorridendo. Punta gli occhi su di me e dopo avermi scrutata mi porge una mano che stringo prontamente attirando anche lui dalla parte del Bene.

-Dannazione, anche questa volta non siamo potuti entrare in azione!- dice Darren dispiaciuto. Tutti scoppiamo a ridere e anche i nuovi arrivati si fanno coinvolgere dall'allegria del momento.

-Sorellina sei stata davvero brava, hai conquistato la fiducia di tutti.- mi dice Jack sorridendomi orgoglioso.

-Jack ha ragione, non poteva andare meglio! Se continuiamo cosi abbiamo almeno una possibilità di riuscire nella missione e vincere la sfida.- mi incoraggia a sua volta James. Abbraccio tutti i miei amici e, nel giro di qualche ora, siamo già pronti per la prossima destinazione. Damien ci spiega che sarà una missione difficile visto che dovremmo convincere i quattro fratelli draghi del Giappone, rispettivamente due ragazzi e due ragazze più o meno della nostra età. Questi rappresentano i quattro elementi: Daiki, il Vento; Takeo, il Fuoco; Mizuki, l'Acqua; Junko, la Terra. Ognuno di loro è capace di controllare perfettamente questi elementi ed è questo che li rende tanto pericolosi ma, secondo il parere di Damien e di Alex che li hanno conosciuti, sono piuttosto pacifici, solo che si sono riparati nel Male per paura di essere sfruttati per le loro capacità. Man mano che ci avviciniamo alla nostra meta sono sempre più convinta che riusciremo a portare i draghi dalla nostra parte.
 

spazio autrice
Salve a tutti ormai è passato cosi tanto tempo dall'ultimo capitolo che penso nessuno si ricordi più della storia ormai ahahah mi dispiace davvero tanto per vari motivi ho interrotto la scrittura del capitolo lasciandolo a metà e quando volevo continuare a scrivere non riuscivo a capire come continuare da dove mi ero fermata. Cosi ora mi sono riordinata le idee ed è venuto fuori un capitolo che, almeno a me, piace più di tutti gli altri. Spero ci sia ancora qualcuno che segua la storia e prometto che cercherò di pubblicare con continuità. Detto questo spero che il capitolo vi piaccia e mi piacerebbe ricevere vostri pareri sul mio modo di scrivere che, a parere mio, è cambiato molto in quest'anno :)
al prossimo capitolo!
un bacio,
-Fè

 

Ritorna all'indice


Capitolo 7
*** Draghi ***


Capitolo 7

 

-Cosi facendo perderemo tempo prezioso.- dico guardando fuori dal finestrino dell'aereo. Siamo in viaggio verso il Giappone già da 7 ore e per arrivare all'aeroporto internazionale di Osaka ci vorranno almeno altre 23 ore. Dopodichè dovremo prendere un taxi per per arrivare a Kyoto, la città dove abitano i quattro draghi.

-Elly è proprio per questo che stiamo andando cosi presto in Giappone.- mi dice Damien rilassandosi sul proprio sedile.

-Cosa intendi?- dico sporgendomi verso di lui, perplessa.

-Non volevo dirtelo per non farti nutrire false speranze ma forse è meglio che tu sappia tutta la storia. Come ben sai io sono un kitsune e, quando sono entrato a far parte del lato del Male i quattro draghi hanno deciso di togliermi l'oggetto a me più caro. La mia hoshi no tama, la mia preziosa sfera stellata. Tutti noi kitsune ne abbiamo una e vi racchiudiamo tutto il nostro potere e prendiamo forza da essa. Io ero abbastanza forte anche senza averla ma sicuramente se i draghi non me l'avessero sottratta non saresti riuscita a redimermi facilmente. Ebbene io ho racchiuso un importante potere nella sfera, ossia il potere di creare una sorta di varco con cui potremmo spostarci dal Giappone all'Inghilterra in un attimo. L'unico modo per riavere la sfera è redimere quei quattro e sperare che siano disposti ad aiutarci.-. Dopo aver ascoltato il racconto di Damien mi rendo conto di quanto veramente sia importante questa missione e passo molte ore a pensare al modo giusto di convincere i draghi fino a che il sonno prende il sopravvento.

 

Rimango estasiata vedendo un bellissimo tempio giapponese circondato da una piccola foresta di aceri dalle foglie rosse. Il tempio è molto piccolo ed è situato sulla sponda di un fiume per cui bisogna attraversare un ponte per raggiungerlo. Mi incammino sperando di trovare all'interno i draghi che stiamo andando a conoscere e, quando mi trovo abbastanza vicina all'entrata del tempio, sento un intenso profumo di incenso. Entro con cautela e vedo due ragazze molto minute con dei lunghi capelli neri. Indossano entrambe degli yukata, uno rosso con dei bellissimi fiori di ciliegio e l'altro blu notte con delle piccole rose rosse. Guardo le due sorelle per poco perchè vengo subito colpita dai due fratelli molto alti e anche loro con dei lunghi capelli neri raccolti in una coda. Indossano anche loro degli yukata dai colori scuri che gli danno un aspetto quasi regale. Mentre mi avvicino noto che loro indietreggiano verso il centro del tempio dove è situato un piedistallo su di cui noto uno strano bagliore. Aguzzo la vista per vedere meglio l'oggetto appoggiato sul piedistallo e scorgo una sfera al centro della quale c'è un piccolo fuoco azzurro che la illumina e la fa risplendere e mi rendo conto che non può essere altro che la sfera stellata di Damien.

 

Il sogno termina di colpo e mi giro per parlare con Damien ma mi accorgo che lui già mi sta guardando, come fosse sicuro che avrei sognato qualcosa.

-Damien ho visto la tua sfera stellata. Si trova in un tempio e la difendono con cura.- gli dico felice di aver fatto un sogno e di poter essere utile al gruppo.

-Ne sono felice. Ero sicuro che non avrebbero permesso di farla cadere in mani sbagliate.- mi dice sorridendo tra sé e sé.

-Raccontami qualcosa in più, perchè fanno parte del Male?- gli chiedo curiosa di conoscere la loro storia dopo averli visti.

-In quel periodo era in atto una vera e propria guerra tra il Male e il Bene e loro non volevano sfruttare i loro poteri perchè sono molto pericolosi e c'era il rischio di ferire persone innocenti. Per questo, dopo che il Bene ha chiesto più volte il loro aiuto, hanno deciso di passare dal lato del Male ma non perchè siano cattivi, semplicemente perchè in questo modo puoi isolarti da tutti visto che al Male non interessano degli alleati ma conta solo sulla propria forza.-

-Deve essere stato terribile dover vivere in questo modo solo per difendere gli umani... però mi chiedo se accetteranno di aiutarci se la pensano cosi.- dico scoraggiata.

-Sarà difficile ma non impossibile, non temere. I tempi sono diversi e ora Rasputin sta veramente esagerando, rischia di far scomparire il Bene.- dice e mi sorride dandomi fiducia. Ora che sono un po' più tranquilla decido di rilassarmi e, dopo qualche minuto, cado di nuovo in un sonno profondo.

 

Mi sveglio dopo molte ore completamente riposata e noto che sono tutti svegli. Guardo fuori dal finestrino e vedo che siamo in fase di atterraggio e che tra pochi minuti potremo finalmente scendere dall'aereo dopo il volo più stancante della mia vita.

-Elly buongiorno.- sento mormorare qualcuno dietro di me. Mi sporgo e, seduta proprio dietro di me, vedo Ramira che mi sorride timidamente.

-Buongiorno anche a te. Come va? Penso che sia la prima volta che ti allontani cosi tanto dalla tua casa.- le dico ricambiando il sorriso.

-Oh tutto bene, non temere. Non sono abituata però sono felice di potervi aiutare.- mi risponde con un filo di voce. Ramira è una persona molto tranquilla e soprattutto timida e sono veramente contenta poter finalmente passare del tempo con un altra donna. Dopo pochi minuti sentiamo l'annuncio in varie lingue che ci dà il benvenuto ad Osaka pregandoci di non scordare nessun bagaglio a mano all'interno dell'aereo. Una volta fatto il check-out usciamo dall'aeroporto e prendiamo dei taxi che ci porteranno a Kyoto. Rimarremo qui per qualche giorno visto che Damien pensa sia meglio parlare ai draghi con calma e dargli il tempo di pensare quindi abbiamo deciso di prenotare delle stanze in un hotel più confortevole rispetto a quello scelto in Cile.

Dopo qualche ora decidiamo di incontrare i draghi il prima possibile quindi ci prepariamo e ci dirigiamo in taxi verso una casa costruita in piena tradizione giapponese. Una volta arrivati davanti alla tenuta Otori, che scopro essere il cognome della famiglia dei draghi, veniamo accolti in un bellissimo giardino che dà la sensazione di essere immersi nella natura, con un piccolissimo lago dentro il quale nuotano silenziose delle carpe koi dai colori accesi. Veniamo condotti vicino ad una veranda il legno e ci viene chiesto di togliere le scarpe come nella tradizione giapponese. Tutti ubbidiamo e veniamo condotti all'interno della casa che è uguale alle abitazioni che ho visto molte volte in manga e anime giapponesi. Grazie a questo mi sento quasi a casa e non ho dubbi sui comportamenti da tenere di fronte ai draghi sperando ti ottenere, cosi, il loro rispetto.

-Tra poco vi annunceremo ai padroni, vi preghiamo di accomodarvi in questa stanza.- ci dice l'uomo che ci ha fatto strada per la casa. Entriamo in una sorta di sala da tè e indico agli altri come accomodarsi in ginocchio e appoggiando il peso sui talloni.

-Che posizione scomoda.- si lamenta Darren e tutti gli danno ragione.

-Non è necessario ma voglio fare bella figura.- gli spiego incrociando gli occhi di Damien e ottenendo la sua approvazione. Dopo diversi minuti io e Damien siamo gli unici ad aver mantenuto quella scomoda posizione e, dopo un veloce annuncio da parte di una governante, si apre la porta scorrevole e vediamo i quattro fratelli in ginocchio di fronte a noi che entrano nella stanza camminando sempre sulle ginocchia richiudendosi la porta alle spalle. Indossano tutti e quattro dei kimono dai colori allegri, adatti per stare in casa ma allo stesso tempo eleganti. Ci guardano fisso per un minuto intero che mi da tempo di notare che hanno tutti e quattro gli stessi occhi color cioccolato, dopodiché, quello che sembra il fratello maggiore, incomincia a parlare.

-Benvenuti, onorevoli ospiti. Saremmo onorati di conoscere i vostri nomi.- dice soffermando lo sguardo su Damien dimostrando di riconoscerlo.

-Grazie per l'accoglienza. Sono Elly, l'oracolo. Questi sono i miei amici James, Darren e Jack. Ovviamente noterete la presenza di mostri devoti al Male ma vi assicuro che ora Michael, Alex, Ramira e Felipe fanno parte del Bene, li ho redenti io stessa. Inoltre immagino abbiate notato la presenza di Damien che non solo ho redento ma che ora è anche diventato mio maestro e principale alleato. Sono venuta qui per chiedere il vostro aiuto se mi darete l'occasione di spiegarvi cosa mi ha spinto a raggiungervi fino in Giappone.- gli dico con la voce calma e rassicurante.

-Io sono Daiki, il dragone del Vento nonché il fratello maggiore.- dice l'uomo con cui ho parlato inizialmente che sembra avere non più di 25 anni. Ha lunghi capelli neri tenuti insieme da un nastro che gli danno l'aspetto di un antico samurai.

-Io invece sono Takeo, il dragone del Fuoco. Sono davvero onorato di conoscervi.- dice il secondo fratello che invece sembra avere la nostra stessa età, cosi come anche le altre due sorelle. Proprio come il fratello ha lunghi capelli neri che però tiene raccolti in una coda più alta.

-Io sono Mizuki, il dragone dell'Acqua. Sono la sorella gemella di Takeo, piacere di conoscervi.- ci dice sorridendo. Lei ha dei capelli lunghissimi che sfiorano il pavimento, neri come quelli dei fratelli e, guardandola meglio, noto che lei e Takeo hanno l'identico viso e non mi ero accorta che erano gemelli semplicemente perchè tutti e quattro i fratelli hanno una somiglianza incredibile.

-Io invece sono Junko, il dragone della Terra. Sono la sorella minore ed è davvero un onore conoscere l'oracolo e i suoi amici.- ci dice mostrandoci un bellissimo sorriso al quale ricambiamo tutti. I suoi capelli sono più corti rispetto a quelli della sorella ma ugualmente lunghi e tiene alcune ciocche raccolte in un bel fiocco rosso intonato al suo kimono.

-Dicci Elly, cosa ha spinto te e i tuoi amici fin qui?- mi chiede Takeo guardandomi diritto negli occhi. Meccanicamente inizio a raccontare lo stessa storia raccontata già a Ramira e Felipe notando di tanto in tanto le espressioni dei fratelli minori passare dal sorpreso al disgustato. L'unico a rimanere impassibile è Daiki che, una volta concluso il racconto, decide di intervenire.

-Non siete venuti qui solo per questo, vero?- dice guardandomi con uno sguardo penetrante.

-Inizialmente pensavo di si, poi appena qualche ora fa Damien mi ha raccontato del potere racchiuso nella sua hoshi no tama che voi custodite e capisco che chiedervi di restituirgliela sarebbe chiedere troppo. Quindi vi chiedo una tregua a suo nome. Concedeteci per questo mese la hoshi no tama per permetterci di redimere tutti e, cosa più importante, permettetemi di redimervi. So che odiate essere sfruttati e non vi chiedo questo, semplicemente vorrei ricondurvi dalla parte del Bene visto che è evidente che non siete per niente cattivi e ovviamente vi prometto di lasciarvi la vostra libertà, non chiederò di mettere i vostri poteri al servizio del Bene e non permetterò che nessun altro lo faccia ma per questa volta ho veramente bisogno del vostro aiuto, vi prego.- dico inchinandomi e toccando il pavimento con la fronte come ho visto fare molte volte in film come forma di rispetto.

-Abbiamo davvero bisogno di voi.- sento dire dai miei amici e sento che assumono la mia stessa posizione. Dopo un attimo, senza dire una parola, vedo che anche Damien al mio fianco si inchina.

-Fratello hai sempre deciso di tua iniziativa se aiutare o meno i mostri del Bene che ci chiedevano aiuto dicendo sempre che non ti fidavi. Adesso fidati di noi.- dice una delle sorelle che, dalla voce, mi sembra Junko.

-Junko ha ragione. Anche io li voglio aiutare.- dice Takeo facendomi spuntare delle lacrime agli occhi per la sua bontà e quella di Junko verso di noi che siamo dei completi sconosciuti.

-Non temere fratello, e poi questo lich è una vera minaccia anche per noi.- sento aggiungere da Mizuki.

-Alzatevi.- sentiamo dire da Daiki dopo diversi minuti. Mi alzo lentamente e sorrido ai tre fratelli che mi hanno appoggiato prima di guardare negli occhi Daiki che regge il mio sguardo cercando quasi di guardarmi dentro.

-Vi daremo la hoshi no tama per questo mese e vi accompagneremo. In questo mese valuteremo se restituire definitivamente o meno la hoshi no tama a Damien. Non voglio sembrarti troppo duro, anzi, dai tuoi occhi capisco che posso davvero fidarmi di te, ma in passato sono rimasto deluso dal comportamento di Damien quindi voglio prima accertarmi del suo cambiamento. Per quanto riguarda quel lurido lich ti assicuro che riusciremo a rispedirlo dall'inferno da cui proviene.- mi dice mostrandomi per la prima volta il suo sorriso che mi lascia senza fiato e mi fa venire voglia di piangere. Riuscire a convincerli con le parole mi ha sfinito addirittura più di quanto avrebbe fatto convincerli con la forza.

-Mi permettete di redimervi allora?- gli chiedo sorridendo.

-Certo.- dice Daiki con il consenso dei tre fratelli. Senza alzarmi mi avvicino a loro camminando sulle ginocchia proprio come avevano fatto loro per entrare nella stanza e per prima prendo le mani di Junko tra le mie avvolgendole in un aura dorata, le do un bacio sulla guancia e il bagliore si diffonde in tutto il suo corpo e sento quel briciolo di Male presente nel suo corpo scomparire. Compio la stessa procedura anche con Mizuki, Daiki e Takeo e proprio mentre gli bacio la guancia sento quest'ultimo sghignazzare divertito suscitando la gelosia di James. Dopo aver finito torno al mio posto sorridente e veniamo tutti invitati a prendere un tè e, in pochi minuti, ci ritroviamo ad assistere ad una vera e propria cerimonia del tè compiuta da Mizuki con gesti aggraziati che ci porge delle tazze in ceramica di un azzurro splendente piene di caldo tè verde. Beviamo tutti molto sollevati dal buon esito della missione e impariamo a conoscere i nostri nuovi compagni di viaggio. I quattro fratelli, tanto controllati, in realtà hanno personalità molto diverse tra di loro e a quanto pare sono influenzati anche dai loro elementi. Daiki è calmo e silenzioso ma spesso, come il Vento, può diventare irascibile e allegro all'improvviso. Takeo è molto passionale e non sta mai fermo, proprio come il Fuoco. Mizuki è una ragazza molto sincera e lei stessa si definisce limpida proprio come l'Acqua e inoltre è l'unica che riesce a tenere a bada il fratello gemello forse proprio grazie al fatto che l'Acqua è capace di dominare il Fuoco. E infine c'è Junko, una ragazza molto solare, disponibile e razionale e proprio quest'ultima caratteristica ricorda la Terra dato che tutti i suoi fratelli si fidano del suo giudizio e la ritengono il loro punto di riferimento.

-Quindi tu e James state insieme?- mi chiede forse per la decima volta Takeo, evidentemente deluso dal fatto di non poterci provare con me.

-Già.- dice James che noto essere piuttosto freddo nei suoi confronti.

-Oh bhè, meglio cosi. Mi sembrate davvero felici.- dice sorridendo e accanto a me sento finalmente James rilassarsi notevolmente. Intanto mi guardo attorno e noto Jack e Mizuki parlare leggermente lontani dagli altri e noto il rossore sulle guance di entrambi. Felice per il mio fratellino continuo a guardarmi in giro e vedo in disparte Darren che sta facendo il suo solito teatrino di trasformazioni con Ramira, Junko, Alex e Michael divertendo tutti e poi, ancora con le tazze da tè in mano, Damien, Daiki e Felipe parlare con tono serio. Mi avvicino a loro sicura che sia la conversazione che mi interessa di più.

-Quale sarà la prossima tappa?- chiede Felipe a Damien che è quello che conosce meglio di tutti i nascondigli dei mostri.

-Stavo pensando di andare negli Stati Uniti. Però non so se Elly è pronta per questo.- dice Damien guardandomi dubbioso.

-Pronta a cosa?- gli chiedo e sento anche gli altri smettere di parlare e avvicinarsi a noi.

-Ad affrontare due persone che forse per te saranno le più complicate da incontrare... i tuoi genitori, o meglio i mostri che ti hanno cresciuta.- dice e sento tutti gli occhi puntati su di me.

-Posso farcela. Ho conosciuto i miei veri genitori da vari mesi, adesso è giunto il momento di incontrare anche loro e chiarire tutto. Chissà forse saranno anche facili da convincere.- dico non del tutto convinta.

-Elly se non te la senti non devi costringerti! Ci sono ancora tanti mostri da redimere, potremo andare quando sarai pronta.- mi dice Darren in ansia. Mi giro verso Damien e vedo che anche lui la pensa come Darren ma io ormai ho preso la mia decisione.

-Voglio andare.-

-Bene, domani potremo andare al tempio dove è custodita la hoshi no tama ma temo che non potremo partire subito. Damien penso che tu abbia bisogno di ricaricarla di potere e di abituarti di nuovo ad usarla prima di poter creare un varco per tutti noi.- dice Daiki.

-Già, mi ci vorranno almeno un paio di giorni ma visto che non possiamo permetterci di stare con le mani in mano penso ci sia un altro mostro qui a Kyoto da redimere. Si tratta di un oni, un demone molto potente. Forse dovremo usare la forza con lei. Si Darren, non guardarmi imbambolato è una donna. Si chiama Lilith e di certo è una tipa tosta che mi piacerebbe avere dalla nostra parte. Se abita ancora qui sarebbe fantastico riuscire a redimerla prima della nostra partenza. Cosa ne pensi Elly, te la senti?- mi chiede Damien mentre Darren è rimasto ancora a bocca aperta nello scoprire che dovrà combattere contro una donna.

-Certo che me la sento, ti assicuro che entro due giorni sarà dalla nostra parte.- dico sorridendo e preparandomi alla battaglia contro la demone più carica che mai. Mentre gli altri continuano a parlare osservo tutti attentamente e, per la prima volta da quando Rasputin mi ha sfidata, mi rendo conto che possiamo farcela.

spazio autrice
so che ci metto sempre molto a pubblicare i capitoli ma non sempre ho l'ispirazione giusta e quindi passa sempre moooolto tempo ma questa volta sono davvero soddisfatta del mio lavoro, visto che non solo ho scritto un capitolo più lungo del solito ma ho parlato di cose che amo. Da buon otaku che ama alla follia anime e manga ho aggiunto molti dettagli sul Giappone e sono felice di aver aggiunto un personaggio che amo ossia Takeo Otori, presente in una meravigliosa trilogia chiamata La leggenda di Otori. Ovviamente l'ho riadattato per questo ruolo ma anche solo poter usare il suo nome mi riempie di gioia :D detto questo ho deciso di aggiungere anchce delle foto dei quattro fratelli, specialmente Daiki e Takeo, visto che mi sono ispirata proprio a questi personaggi dell'anime Hakuouki Shinsengumi Kitan. Detto questo vi lascio alle immagini e spero che leggiate anche il prossimo capitolo quando arriverà.
Un bacio,
-Fè
P.s. ovviamente negli anime giapponesi non esistono persone con colori di capelli normali quindi non vi stupite se le immagini non sono identiche ai personaggi che ho descritto, peace and love

Daiki Otori
Takeo Otori
Mizuki Otori
Junko Otori

 

 

Ritorna all'indice


Capitolo 8
*** Hosi no tama ***


Capitolo 8
 

Abbiamo passato tutta la giornata a casa Otori mettendo a punto un piano per trovare Lilith e abbiamo deciso di mandare Felipe e Michael a controllare che l'oni si trovi ancora a Kyoto. 

-Damien dicci un pò di più su di lei. Che poteri particolari ha?- chiede Jack.

-Ha alcuni poteri psichici ma non sono particolarmente potenti. La cosa che più mi preoccupa sono le sue corna. Ho visto che riesce ad allungare quasi di un metro e sono molto appuntite quindi fate molta attenzione. È una donna molto potente nel mondo dei demoni quindi se riusciamo a portarla dalla nostra parte sarà come convincere tutti i demoni visto che la seguirebbero ovunque.- ci spiega Diamen rivolto in particolare ai ragazzi in previsione di un corpo a corpo contro di lei. Dopo esserci messi d'accordo per andare a recuperare la hosi no tama domani al tempio che ho visto in sogno durante il viaggio, salutiamo gli Otori e, mentre Michael e Felipe si dirigono verso la villa di Lilith, noi tutti torniamo in hotel a riposare per metterci in forze per i successivi due giorni che si prospettano molto impegnativi.


Mi sveglio in una strada isolata e capisco di essere ancora a Kyoto. Mi guardo intorno e noto Felipe e Michael che mi fanno segno di raggiungerli.

-Cosa sta succedendo?- chiedo allarmata.

-Questa dovevi vederla, per questo ti ho trascinata nel sogno.- mi dice Michael divertito indicandomi l'enorme villa. Vedo una ragazza che non può avere più di 16 anni con indosso un pigiama a fiori seduta sul divano intenta a guardare la tv. Il divano è posizionato esattamente davanti ad una grande porta finestra dalla quale possiamo vederla perfettamente e la vedo sbellicarsi dalle risate probabilmente per una battuta del film che sta guardando.

-Cosa significa?- chiedo guardando i miei amici.

-Quel furbacchione di Damien non ci aveva detto che l'oni ha l'aspetto di una ragazzina anche se in realtà ha 137 anni.- mi dice Felipe ridacchiando. 

-Secondo te è pericoloso non dirlo al gruppo?- mi chiede Michael con un sorriso maligno.

-Darren?- gli chiedo intuendo al volo le sue intenzioni e sorridendo a mia volta.

-Darren!- mi conferma e scoppiamo a ridere.

-Va bene, basta che gli diciamo di non sottovalutarla. Non vedo l'ora di vedere la sua faccia quando si ritroverà davanti una ragazzina.- dico e li saluto chiedendo a Michael di farmi uscire dal sogno, piombando di nuovo in un sonno senza sogni.


 

La mattina arriva troppo presto e fatico ad alzarmi dal letto ma oggi abbiamo appuntamento con i draghi e non voglio fare tardi. Mi alzo e vado a svegliare Ramira con la quale condivido la stanza. 

-Ehi Ra...mira è ora di alzarsi.- le dico sbaragliando proprio mentre dico il suo nome. Sorrido divertita da quanto devo sembrare buffa in questo momento e, mentre sento la mia compagna di stanza alzarsi ancora assonata, vado in bagno per scacquarmi il viso e per lavarmi i denti. Ci vestiamo e indossiamo entrambe delle gonne, io una azzurra lunga fino al ginocchio e Ramira una lunga che le sfiora le caviglie di un bel colore verde smeraldo. È da tanto che non indosso una gonna visto che durante i viaggi e le battaglie preferisco vestirmi comoda ma oggi non dovremo né viaggiare né combattere quindi la bellezza ha la precedenza. Scendiamo insieme e andiamo a fare colazione nel ristorante dell'hotel dove troviamo tutti i ragazzi già seduti attorno ad un tavolo.

-Wow che eleganza!- mi dice James vedendomi arrivare con una tazza di latte e una fetta di ciambella al cioccolato.

-Sarò anche l'oracolo ma prima di tutto sono una donna.- dico sorridendo e sedendomi tra Ramira e James. Mangiamo velocemente e andiamo verso delle macchine parcheggiate fuori dall'hotel che abbiamo affittato per tutta la giornata visto che il tempio si trova nella periferia di Kyoto. Salgo in macchina con Ramira, Darren e Jack mentre James si mette alla guida. Prima di chiudere la portiera saluto Damien, Alex, Felipe e Michael che sono saliti sull'altra macchina e lancio uno sguardo d'intesa a Michael che già sorride pensando al momento in cui Darren vedrà Lilith e abbiamo già deciso di agire questa notte. James mi guarda dallo specchietto con uno sguardo dubbioso ma decide di non indagare scuotendo la testa divertito. Siamo in cammino da quasi mezz'ora e, dopo essere passati a casa Otori per incontrare i draghi, ci stiamo dirigendo al tempio. Mentre stiamo chiacchierando mi viene in mente un ricordo felice, forse il primo della mia nuova vita, e decido di condividerlo con i miei amici.

-Questa situazione mi ricorda qualcosa- dico a James e Jack seduti sui sedili anteriori, appoggiando il mento sul sedile di Jack. 

-Cioè?- mi chiede Jack continuando a non capire.

-Mi ricorda di quando ci siamo conosciuti la prima volta. Solo che adesso la macchina è più affollata.- dico scherzosamente spingendo Darren che oggi ha scelto dei capelli biondo platino e degli occhi azzurri aumentando anche la sua statura, con il risultato che occupa gran parte del sedile posteriore dove siamo sedute anche io e Ramira. Ridiamo tutti di gusto, felici di dimenticarci, almeno per un giorno, della nostra missione.

Arriviamo a destinazione dopo poco meno di un ora e Daiki ci fa segno di seguirli all'interno di un parco. Tutto intorno a noi ci sono moltissimi aceri con delle foglie di un particolare colore rosso e siamo completamente immersi nella natura tra fiori e piante di tutti i tipi. Arriviamo dopo pochi minuti ad un piccolo fiume, proprio come avevo visto nel sogno, e attraversiamo il ponte. Dietro di me sento le voci meravigliare dei miei amici che sono affascinati dalla bellezza del luogo e sorrido felice. 

-Non poteva esserci posto migliore per custodire la sfera stellata di Damien- dico a Takeo.

-Come mai tu non sembri tanto stupita di vedere il parco? Gli altri non smettono di rimanere a guardare imbambolati ogni albero che vedono.- mi chiede Takeo guardando divertito i miei amici.

-Io già l'ho visto.-

-Impossibile. Nessuno, umano o mostro, può entrare qui se non lo permettiamo noi.- mi spiega Daiki ascoltando la nostra conversazione, terrorizzato all'idea che qualcuno possa intrufolarsi nel loro territorio.

-No, non intendevo questo! Non sono stata qui con il corpo, ho solo avuto una premonizione e ho visto voi quattro nel tempio a custodire la hosi no tama.- 

-Oh capisco. Questo potere è molto utile.- dice Takeo diventando pensieroso di colpo.

-Siamo arrivati.- dice Mizuki. Davanti a noi c'è un piccolo tempio rosso e salgo le scale bianche insieme ai draghi e a Damien.

-Da quanto tempo.- sento sussurrare Damien. Noto che la scena che mi si presenta davanti è proprio quella del sogno. Daiki, Takeo, Mizuki e Junko circondano la hosi no tama che solo ora noto essere protetta dagli elementi. Ai piedi del piedistallo è impresso nel legno un cerchio con dei simboli che raffigurano gli elementi. All'avvicinarsi dei Dragoni si illuminano: il simbolo del fuoco assume un colore rosso, quello dell'acqua diventa blu, quello della terra si illumina di verde e, infine, quello dell'aria diventa bianco. Improvvisamente delle spirali di luce si sollevano dai simboli e gli elementi si scatenando intorno alla sfera. Dopo un minuto tutto si calma e Daiki fa segno a Damien di avvicinarsi.

-Attraversa il cerchio e prendi la sfera.- gli dice Daiki. Damien fa come gli dice e, quando sfiora la sfera, questa si illumina ancora di più per aver ritrovato dopo tanti anni il contatto con il suo padrone. Damien inserisce la hosi no tama ad una sacca appesa cintura dei pantaloni e in un attimo l'atmosfera diventa più rilassata e anche Daiki sorride felice. Decidiamo di passare qualche ora all'interno del parco e Junko ci spiega come ha curato tutte le piante. Inoltre tutti i fratelli decidono di darci prova dei loro poteri.

-Bene, incomincio io.- dice Takeo con un largo sorriso. Chiude un momento gli occhi e quando li riapre nelle sue mani sono comparse due sfere che cambiano continuamente colore. Non capisco cosa sono fino a quando alza le braccia al cielo e le sfere volano in alto ed esplodono creando dei bellissimi fuochi d'artificio colorati. Tutti applaudiamo entusiasti dello spettacolo. Takeo fa un piccolo inchino ridendo delle nostre facce meravigliare tornando a sedersi per lasciare il posto alla sorella gemella. Mizuki ci sorride prima di darci le spalle per rivolgersi al fiume limpido e pieno di piccoli pesci. Rivolge una mano verso il fiume e vediamo proprio un piccolo pesce rosso alzarsi dal fiume protetto in una bolla d'acqua dove nuota felice. Mizuki lo tiene sospeso a mezz'aria con una mano, usando l'altra per sollevare dei fili d'acqua e facendoli roteare attorno alla bolla facendo diventare il pesciolino iperattivo. Incredibilmente questo salta fuori dalla bolla per andare a sfiorare uno dei fili con la coda per poi rittuffarsi nella bolla come se nulla fosse. Rimaniamo tutti affascinati applaudendo mentre Mizuki si avvicina alla sponda del fiume per salutare il pesciolino e liberarlo di nuovo.

-Grazie. Mi sarebbe piaciuto creare una cascata ma avrei rovinato qualche albero e Junko non me l'avrebbe perdonato.- dice avvicinandosi alla sorella e prendendola sotto braccio. Jack, in piedi li vicino, la guardava affascinato e sorrido ancora di più quando lo vedo avvicinarsi a lei per parlarle. Distolgo lo sguardo solo perchè è arrivato il turno di Daiki che richiama la nostra attenzione circondandoci con un venticello che trasporta tutto attorno a noi le foglie e i fiori caduti dagli alberi. Quando ha la nostra attenzione scopro di cosa è veramente capace il dragone del Vento. Come prima scatena un piccolo venticello, questa volta indirizzato ai suoi piedi. Devo strofinare più volte gli occhi per credere a quello che vedo. Daiki si è sollevato da terra e va sempre più su spinto dal vento arrivando a circa 5 metri d'altezza sedendosi sul ramo di un albero. Subito viene circondato da uccelli di tutti i tipi che si appoggiano sulle sue ampie spalle mentre lui incomincia a muovere un dito in circolo. Dopo poco mi accorgo che a qualche metro di distanza dai miei piedi Daiki ha creato un piccolo tornado che si sta dirigendo verso il fiume e, una volta sfiorata la superficie dell'acqua incomincia a sollevarla schizzandoci con delle goccie così sottili da sembrare pioggia. Ridiamo tutti cercando cercando di coprirci e la pioggia smette solo quando Daiki torna a terra facendo sparire nel nulla il tornado. Unisce le mani come in segno di preghiera e fa un profondo inchino ricordandomi, come sempre, gli antichi samurai giapponesi. Per ultima arriva Junko che si inginocchia di fronte a noi poggiando le mani sul terreno di fronte a lei. Per un attimo non ci rendiamo conto di quello che sta accadendo ma, dopo poco, ci rendiamo conto che le sue mani brillano di un aura verde brillante che diventa sempre più splendente. Dopo un minuto solleva le mani in modo che tutti possiamo vedere che, sotto le sue mani, è spuntato il bocciolo di un fiore di magnolia bianco e, dopo che Junko lo sfiora con un dito, sboccia in un attimo. Rimango a bocca aperta per la bellezza dello spettacolo così come anche i miei amici. Junko sorride compiaciuta vedendo le nostre espressioni e anche lei fa un leggero inchino prima di ricongiungersi con la sorella.

-Bene credo sia il momento di andare, questa notte vi aspetta una missione importante.- dice Damien così ci prepariamo per lasciare quel piccolo paradiso per tornare alla nostra missione.

 

È finalmente arrivata la mezzanotte e noi siamo pronti all'azione. Abbiamo parlato di tattiche per tutto il pomeriggio decidendo che il modo migliore per raggirarla fosse una sfida. A quanto pare gli oni amano le sfide ed hanno un forte senso della lealtà e se perdono una sfida non si tirano indietro dalle conseguenze. È difficile scegliere chi dovrà batterla e, dopo un pomeriggio intero, abbiamo deciso che questo compito spetterà a Darren. Ci siamo appostati fuori dalla casa di Lilith e, come con Felipe, abbiamo deciso di attirarla fuori grazie al controllo dei sogni di Michael.

-Sono entrato nella sua mente, fortunatamente dorme profondamente. Sta sognando... sta sognando di trovarsi su una collina piena di fiori e con un gigantesco arcobaleno!?- dice Michael mettendosi a ridere.

-Cerca di farla uscire parlandole della sfida.- dico esortandolo a rimanere concentrato nonostante io stessa stessi ridendo.

-Ti ho fatta comparire proprio dietro di lei sulla collina e si è spaventata a morte. Ti chiede chi sei e le spieghi di essere l'oracolo. Ha una faccia scettica ma ti chiede cosa vuoi da lei cosi le proponi la sfida e le spieghi che se perde dovrà farsi redimere. Lei accetta volentieri e dice che è sicura di non perdere. Le dico di uscire fuori.- conclude Michael e dopo un minuto vediamo uscire fuori la ragazzina che ho visto ieri notte in sogno con lunghi capelli castani e occhi marroni e cosi minuta da sembrare una bambina. Guardo Darren con la coda dell'occhio e vedo Michael e Felipe fare lo stesso. Ridiamo sotto i baffi vedendolo non poco sconvolto e noto che sono tutti abbastanza scossi dall'aspetto di Lilith. Tutti a parte Damien, ovviamente, che sorride come noi.

-Mmm, non mi avevi detto di avere cosi tanti amici, oracolo. Pensi di vincere cosi facilmente solo perchè sono in svantaggio numerico?- dice con la voce di una ragazzina dolce ma, dietro a quell'aspetto, sono certa che si nasconda un grande potere.

-Non ho intenzione di essere scorretta. Te la vedrai solo contro Darren.- le dico poggiando una mano sulla schiena del mio amico, un po' per far capire a Lilith chi era il suo sfidante e un po' per far risvegliare Darren dal suo stato di shock.

-Bene. Quindi sarò io a scegliere la sfida?- chiede Lilith squadrando Darren.

-Si, se è l'unico modo che abbiamo per farti accettare.- dice Damien avvicinandosi.

-Oh, Damien da quanto tempo! Ti sei unito a questi ragazzini?-

-Già e ti assicuro che non sono semplici ragazzini, se sono qui è perchè sono riusciti a redimermi.-

-Peccato, eri un signore del Male molto simpatico non come Rasputin. Ma io non sarò debole come te, te lo assicuro.- dice sorridendo a Damien e rivolgendosi poi a me e Darren. -Ho deciso la nostra sfida.-

-Ossia?- chiede Darren incrociando le braccia minaccioso.

-Prima voglio sapere una cosa. Che mostro sei?-

-... mutaforma.- le risponde Darren dopo un attimo di esitazione, forse per capire a cosa le serviva saperlo.

-Interessante. La sfida sarà una gara di corsa. Non dovrai trasformarti, devi gareggiare con la tua forma originale e scommetto che non è questa.- dice Lilith osservando i muscoli di Darren.

-Detto fatto.- dice Darren e incomincia a trasformarsi assumendo una forma che io stessa non avevo mai visto. I capelli, prima  castani, corti e scompigliati, gli crescono quasi fino alle spalle in un acconciatura ribelle assumendo riflessi ramati, gli occhi diventano da una chiarissima sfumatura di verde ad un intenso verde scuro, la bocca si è assottigliata e le guance sono diventate più magre squadrando la mascella, il corpo è rimasto snello anche se meno muscoloso ed è diventato più alto di quasi dieci centimetri. Se non si fosse trasformato davanti ai miei occhi non l'avrei riconosciuto. Si gira verso di me sorridendomi e rispondo allegramente sorridendo a mia volta, felice di notare che il suo sorriso non era cambiato affatto.

-Bene, tieniti pronto. Correremo lungo tutta la strada, sarà meno di un chilometro. Il nostro bell'oracolo darà inizio alla gara mentre Damien decreterà il vincitore. Che dici, ci stai?- dice Lilith avvicinandosi mostrandogli un ghigno e guardando direttamente negli occhi, per niente intimorita nonostante sia molto più alto di lei.

-Ci sto.- risponde Darren con lo stesso tono di sfida. Si posizionano entrambi lungo una linea immaginaria che gli ha mostrato Damien e iniziano a fare stretching.

-Bene, mettetevi in posizione. Lilith, sia chiaro che non saranno ammesse scorrettezze, in quel caso la gara si concluderà all'istante e saremo tutti contro di te. Darren stessa cosa vale per te, non trasformarti, sono sicura che puoi farcela anche cosi. Ai vostri posti, partenza... VIA!- urlo ed entrambi scattano lungo la strada per raggiungere Damien.

 

*DARREN*

Appena ho sentito il via di Elly sono scattato in avanti incominciando a correre quanto più veloce potevo. Le mie gambe si muovono ormai in automatico e, con la coda dell'occhio, vedo che la ragazzina mi tiene testa. Sorrido compiaciuto mettendo ancora più forza nelle gambe e allungando le falcate fino quasi a volare cercando di lasciarmela alle spalle ma la vedo accelerare e ridere di gusto facendo ridere anche me per questo elettrizzante testa a testa. Non dovrei essere cosi eccitato da tutto questo visto che dalla mia vittoria dipende la sorte dell'intera umanità ma trovare una tipa cosi tosta non è una cosa da tutti i giorni. Vedo finalmente Damien alla fine della strada che ci aspetta e mi do ancora un altro slancio piegandomi in avanti e cercando di respirare. Mi sento velocissimo e Lilith è scomparsa dal mio campo visivo ma non rallento l'andatura sicuro che sia a pochi passi da me. Il traguardo si avvicina sempre di più e...

 

*ELLY*

Ci affrettiamo tutti a raggiungere il traguardo mentre vediamo Lilith e Darren correre ad una velocità pazzesca ma non riusciamo a capire chi sia in vantaggio, sembrano perfettamente pari. Nel giro di poco tempo sentiamo un urlo di gioia e acceleriamo il passo per conoscere al più presto il verdetto. Arrivati alla fine della strada, vediamo Darren e Lilith sorridersi a vicenda tutti sudati e ancora col fiatone e Damien che si complimenta con entrambi. Sentendoci arrivare Darren si gira verso di noi e alza le dita in segno di vittoria. Ce l'abbiamo fatta.

spazio autrice
eccomi tornata! Sono davvero soddisfatta di questo capitolo e ho scritto davvero tantissimo! Spero vi piaccia anche se ho notato che sono davvero poche le persone che leggono la storia e mi dispiace tanto perchè quando si scrive per qualcun'altro ci si sente più motivati e dato che ci sono cosi poche persone che leggono, non mi sento poi cosi tanto obbligata a rispettare delle scadenze. Detto questo vi aspetto al prossimo capitolo in cui, finalmente, conosceremo le persone che hanno cresciuto Elly :D alla prossima, un bacio
-Fè

Ritorna all'indice


Capitolo 9
*** 9. Incontri inaspettati ***


Capitolo 9

-Sei un grande Darren!- esclamiamo tutti andando ad abbracciarlo. Dopo poco mi allontano dai festeggiamenti per rivolgermi a Lilith.

-Per avere un corpo così piccolo sei veramente veloce, per un momento ho temuto che Darren non ce l'avrebbe fatta.- le dico sorridendo timidamente.

-Ti ringrazio, in realtà anche io pensavo di poter vincere ma quel Darren è troppo veloce per me.- dice ricambiando al sorriso e guardando Darren con un aria di profondo rispetto.

-Quindi adesso accetterai di essere redenta?- le chiedo.

-Oh si, mantengo sempre le promesse e poi non vedo l'ora di far parte di questa squadra, sarà interessante.- mi risponde sfoderando il miglior sorriso da bambina che aveva in repertorio.

-Già, una squadra formidabile e non hai ancora visto niente.- dico ripensando ai poteri dei draghi che oggi ho visto in azione per la prima volta.

-Ragazzi! È arrivato il momento di redimere Lilith.- dico richiamando la loro attenzione.

Tutti si avvicinano e Lilith diventa di colpo seria. Mi metto di fronte a lei che chiude gli occhi. Ormai ho imparato a controllare i miei poteri anche se sento che c'è ancora qualcosa rimasto nascosto e pronto a manifestarsi al momento del bisogno. Mi concentro e subito dalle mie mani spunta una sfera di luce. Mi avvicino ancora di più a Lilith trovandomi a pochi centimetri da lei e appoggio le mani sul suo petto in corrispondenza del cuore spingendo la sfera all'interno del suo corpo. Essendo una dei demoni più forti esistenti il Male è radicato a fondo nel suo cuore ma mano a mano che la sfera di luce entra nel suo corpo vedo la sua espressione passare dalla sofferenza più profonda ad una pace miracolosa. Dopo diversi minuti non scorgo più nessuna traccia di Male in lei. Improvvisamente la vedo accasciarsi al suolo e vedo una luce accecante irradiarsi dalle sue spalle. La volto velocemente scoprendole la schiena e per un attimo vedo una grossa cicatrice che le squarcia la schiena da una spalla all'altra. Dopo qualche secondo la luce scompare e inizio a toccarle la schiena nel punto in cui avevo visto la cicatrice ma niente. È completamente sparita.

-Cosa diamine è successo?- dico stupita tra me e me. Sento Lilith muoversi e la aiuto a rimettersi in piedi aiutata da Darren, che si è subito avvicinato.

-Lilith come ti eri procurata quella cicatrice? E come ha fatto a scomparire?- le chiedo guardandola con gli occhi sgranati e spaventati.

-È una lunga storia. Forse è il caso che ve ne parli in un luogo più sicuro, di solito questa zona è pattugliata.- ci dice tranquilla e ci fa strada per tornare a casa sua.
Camminando lentamente mi accorgo di quanto è lungo il tragitto che prima abbiamo percorso in poco tempo correndo e, dopo dieci minuti, arriviamo all'enorme villa di Lilith.

-Seguitemi.- ci dice facendoci entrare nello spazioso ingresso pieno di mobili e ornamenti costosi. Ci conduce verso sinistra e ci ritroviamo nell'enorme salotto dove l'ho vista la prima volta intenta a vedere la tv. Ci accomodiamo sul divano e su delle poltrone e Lilith incomincia subito a raccontare la sua storia.

-È successo esattamente 20 anni fa. Voi ancora dovevate nascere e l'oracolo che ti precedeva aveva un grande controllo dei suoi poteri. Anche io ero molto potente e lavoravo per conto di Damien. Il mio compito era l'esatto contrario del tuo, dovevo corrompere i mostri del Bene per condurli dalla nostra parte. Un giorno incontrai sul mio cammino un uomo, un mostro del Bene che mi disse di chiamarsi Andrew e che mi stava cercando. Io non capivo chi fosse, non avevo mai conosciuto quel tizio e all'epoca ero molto ingenua e non prestavo molta attenzione a quello che mi circondava, volevo solo compiere la mia missione così ci provai anche con lui. Dopo diversi tentativi inutili si decise a rivelarmi chi era. Mi disse che era l'oracolo e che mi stava cercando per fermarmi. Iniziammo a lottare e i nostri poteri sembravano equivalersi quando creò delle piccole palle di luce. Me le lanciò contro ma riuscii a schivarle tutte, tranne una. Fui colpita alla schiena di striscio ma fece un male cane. Non ricordo bene cosa accadde dopo ma credo di essere stata salvata dai draghi. Allontanarono l'oracolo e mi curarono, penso che senza di loro sarei morta, su noi demoni una ferita inferta dalla luce è mortale se non riesce a cicatrizzare in breve tempo. Ed è così che mi procurati la cicatrice. Penso che adesso sia scomparsa grazie alla tua luce, non mi ha liberata solo dal Male ma ha anche guarito quella ferita. Grazie Elly.- mi dice Lilith con le lacrime agli occhi. La sua storia mi ha fatto capire che in fin dei conti, anche se facciamo parte del Bene, tante volte sappiamo essere davvero crudeli pensando di fare la cosa giusta. Dopo aver dato il giusto benvenuto a Lilith la salutiamo dandole appuntamento alla mattina successiva per la partenza.


Dopo aver passato la notte in bianco, prendiamo tutte le nostre valige e ci dirigiamo a casa Otori dove Damien aprirà un portale per poterci spostare in America. Arrivati troviamo Takeo e Mizuki aspettarci fuori dalla casa. Sono vestiti con abiti semplici e comodi, sempre in stile giapponese, ma adatti al viaggio. Entriamo in casa in attesa di Junko e Daiki e notiamo che anche loro hanno abbandonato i loro kimoni optando per vestiti più pratici. Dopo una veloce chiacchierata e dopo aver presentato Lilith agli Otori, decidiamo che è giunta l'ora della partenza.

-Non avvicinatevi troppo finché il portale non è completamente aperto.- ci avverte Damien e, istintivamente, facciamo tutti un passo indietro. Prima di cominciare a creare il portale con la sua hosi no tama, Diamen ci ha spiegato che il luogo migliore per aprirlo è accanto al piccolo stagno di carpe koi che si trova nella proprietà degli Otori dato che l'acqua è una nota conduttrice di energia. Dopo averlo visto per un attimo con gli occhi chiusi e le mani a coppa, vedo come un piccolo buco nero sospeso sulle sue mani. Sgrano gli occhi, stupita, vedendo il buco nero farsi sempre più grande e luminoso e, dopo appena un minuto, ha raggiunto un perimetro di quasi due metri. Il gigantesco portale sembra contornato da delle guizzanti fiamme nere e, al centro, si vede un paesaggio cittadino visto tra due grandi muri; probabilmente Damien ha creato il portale in un vicolo stretto per non attirare l'attenzione. Dal buco nero riusciamo a vedere una strada affollata di San Diego e mi torna in mente la mia prima e unica volta in questa città. Tre anni fa, quando i miei genitori accettarono il lavoro da giornalisti in un programma televisivo locale, mi costrinsero a seguirli così vissi per un mese a San Diego. Fortunatamente erano in corso le vacanze estive quindi non cambiai scuola ma conobbi comunque una ragazza con cui feci subito amicizia. Si chiamava Emily, lei è probabilmente il miglior ricordo che ho di quel mese e mi ha mostrato i luoghi più belli di San Diego. Un giorno, però, mi disse che non potevamo più frequentarci perché aveva scoperto di avere una terribile malattia ma non mi disse mai quale fosse, scusandosi e dicendomi che era meglio per entrambe e che così non avremmo sofferto. Anche se non mi ero arresa a lasciarla sola, alla fine decisi di tornare in Inghilterra dal momento che quando andavo a casa di Emily lei non mi apriva, e quando la telefonavo non rispondeva. Per quel che ne so, in questi tre anni lei potrebbe essere morta a causa della malattia. Ricordandomi di lei mi spunta una lacrima che spazzo subito via con le dita. Aveva solo 18 anni quando ci siamo incontrate e ancora mi sorprende come avesse dato retta una ragazzina di 15 anni come me anche se poteva passare il tempo con persone della sua età. Cerco di tornare alla realtà riportando i ricordi nell'angolo della mia mente dove li avevo nascosti anni fa e mi faccio avanti pronta ad entrare nel buco nero.

-Ok Elly, quando entrerai sentirai mancare il terreno da sotto i piedi e sarà come cadere, l'importante è continuare a camminare altrimenti potresti perdere l'equilibrio e ritrovarti a terra una volta arrivata dall'altra parte. È tutto chiaro?- mi dice Damien guardandomi serio. È da tanti anni che non apre un portale quindi è normale che sia tanto agitato. Gli faccio segno di si con la testa e cammino verso il portale trascinandomi dietro la valigia. Davanti al portale sento una misteriosa forza tirarmi verso l'interno e una strana sensazione all'ombelico, come se qualcuno mi avesse attaccato una ventosa alla pancia e ora stesse tirando. Anche se totalmente nel panico, cerco di calmarmi ripetendo nella mente le parole di Damien sforzandomi di mettere un piede davanti all'altro. In un attimo sparisce il giardino degli Otori e vedo solo nero, non ho neanche il tempo di spaventarmi che vedo comparire davanti a me tutti i colori di San Diego. Mi guardo intorno per essere sicura di non essere stata vista da nessuno, poi mi giro verso il portale per vedere i miei amici ma mi ritrovo davanti solo la vista del vicolo isolato. Incomincio ad andare nel panico pensando che il portale si sia chiuso, quando vedo comparire letteralmente dal nulla Felipe che per poco non mi viene addosso uscendo dal portale. Uno ad uno anche gli altri attraversano il portale con Damien che chiude il gruppo.

-Damien non avresti dovuto chiudere il portale o qualcosa di simile quando sei arrivato?- gli chiedo dopo essere usciti dal vicolo.

-L'ho fatto. Quando il kitsune oltrepassa il portale che ha creato questo si richiude su se stesso da solo. È difficile da spiegare ma è come se lasciandomelo alle spalle la sua energia venisse risucchiata dalle mie code.- mi spiega attirando anche l'attenzione della maggior parte dei nostri compagni di viaggio. Gli unici a non essere interessati sono i draghi che, a quanto pare, già conoscono come funzionano questi portali.

-E che fine fa questa energia? Cioè ti da nuovo potere?- chiede Darren avvicinandosi.

-No. Diciamo che è un riciclo di energia. Per creare il portale c'è bisogno di moltissima energia ed è come se il mio corpo la immagazzinasse di nuovo. In pratica anche se può sembrare faticoso, creare questi portali è come un gioco da ragazzi.-

-Sfaticato, potresti consumare un poco di energia come noi!- dice Felipe incominciando a ridere e dandogli una pacca fortissima sulla spalla che, se avesse colpito me,
mi avrebbe fatta cadere.

Nel giro di mezz'ora arriviamo in un albergo dove posiamo in fretta e furia i bagagli per poi scendere di nuovo in strada. Sono appena le 9 di mattina e le strade di San Diego sono già affollatissime e piene di vita. I miei genitori abitano in un palazzo in centro, per una volta tanto sono io a guidare Damien e non il contrario. A quest'ora probabilmente staranno ancora dormendo, mi hanno sempre presa in giro perché io dovevo svegliarmi presto la mattina mentre loro, che dovevano andare a lavoro alle 11, potevano dormire fino a tardi. Quindi, sicura di trovarli a casa, prendiamo un autobus che è molto diverso rispetto a quelli di Londra: lungo 6 metri, con un solo piano e di un bianco immacolato con posti a sedere a volontà. Nel giro di 20 minuti siamo arrivati di fronte ad uno dei palazzi più alti della città che, quando lo vidi per la prima volta, battezzai "the Tower".

Il the Tower ha la bellezza di 95 piani sui quali si dividono circa 180 appartamenti, e alcuni studi medici e legali che occupano interamente gli ultimi 5 piani. I miei genitori abitano al 76esimo piano. Da piccola, per passare i pomeriggi, feci delle indagini e scoprii che più in alto si abitava nel the Tower, più si era ricchi, e solo in quel momento mi resi conto di quanti soldi possedevano i miei genitori. Mi avvicino al citofono formato da un piccolo tastierino e digito il numero dell'appartamento dei miei genitori, il 150, per citofonargli. Dopo il secondo tentativo sento provenire dall'altoparlante una voce femminile.

-Chi è a quest'ora della mattina?-. Guardo l'orologio: 9:30.

-Sono tua figlia, aprimi subito se non vuoi che mi arrabbi sul serio.- dico mostrado ai miei amici un nuovo lato di me, per nulla calmo.

-Come sei arrivata qui? Non ti abbiamo dato soldi per il biglietto aereo.- mi chiede confusa.

-Apri. ADESSO.- dico con veemenza e sento la sicura del portone scattare. Fortunatamente ci sono due ascensori quindi mostro come arrivare al piano e mi infilo nel mio ascensore premendo il pulsante del piano giusto, senza neanche prestare attenzione a chi si trova con me. Arriviamo al 76esimo piano in un baleno grazie agli ascensori velocissimi e corro verso l'appartamento 150 incominciando a suonare in continuazione il campanello finché una donna alta, bionda e snella apre la porta impazientita dal continuo rumore.

-Come diavolo hai fatto... ah, Damien. Dovevo immaginarmelo.- dice vedendo Damien.

-Da quanto tempo mamma, non temere io sto bene.- dico sarcastica.

-Prego, entrate.- dice ignorandomi e spostandosi dalla porta. Entriamo tutti insieme e ci dirigiamo verso l'enorme salotto. La casa, enorme per solo due persone, si è riempita in un istante. Dal corridoio che conduce alle camere da letto compare mio padre che, pur essendosi appena alzato, continua ad avere una perfezione mostruosa.

-Elly non dovresti essere qui. Ti ho iscritta ad una scuola perché ci andassi non per farti degli amici da portate in gita.- dice freddo come il ghiaccio come sempre.

-Ma come, nessuno ti ha avvertito? Ho lasciato la vecchia scuola e adesso frequento la Scuola dei Misteri. E per la cronaca loro sono molto più di semplici amici, sono i miei alleati.- dico rabbiosa sostenendo il suo sguardo che sembra quasi trafiggermi.

-Ho addirittura disubidito agli ordini di Damien per darti un istruzione, non posso accettare che tu sia andata a studiare in quella scuola!-

-Malcom non dire stupidaggini, è ovvio che Elly avesse bisogno di frequentare la Scuola dei Misteri, qualunque altra sarebbe stata troppo pericolosa per lei.- interviene Damien cercando di far sbollire la rabbia di mio padre.

-E in ogni caso cosa sarebbe questa storia degli alleati?- chiede forse in cerca di un appiglio.

-Avevo ragione, era lei l'oracolo. È stata lei a redimermi e non la ringrazierò mai abbastanza per questo.- spiega Damien lasciando mio padre a bocca aperta.

-L'oracolo? Io... non lo sapevo, pensavo fosse l'altro gemello...- dice mamma scossa dalla notizia mentre papà rimane impassibile.

-Papà ho redento tutte queste persone e ce ne sono ancora altre sparse per il mondo. Lasciate che redima anche voi, per una volta nella vita ho bisogno del vostro aiuto, almeno questa volta non negatemelo.- dico guardando mio padre direttamente negli occhi.

-E perché mai ti servirebbe il nostro aiuto? Se non riesci a redimere un paio di mostri non morirà nessuno.- dice con la sua solita freddezza.

-E invece moriremo tutti! Rasputin mi ha sfidata, se non riesco a redimere tutti i mostri entro altre due settimane ci ucciderà tutti!- urlo perdendo la calma. Non ho mai urlato contro i miei genitori, ma questa volta mi sono dovuta sfogare non sopportando l'insensibilità di mio padre.

-Spiegati meglio.- dice papà mentre mamma rimane a bocca aperta, completamente shockata.

Gli spiego tutto dal principio, partendo dalla mia missione di redenzione fino ad arrivare all'incontro con Rasputin in Italia. La voce mi trema vistosamente ma cerco di parlare in fretta per non far perdere la calma a mio padre.

-D'accordo, ti permetto di redimermi. Non posso credere che il Male ti ha messo in un pericolo del genere.- dice mamma porgendomi le mani e guardando male Damien, forse pensando che sia tutta colpa sua.

-Grazie mamma. Dopo aver scoperto che non eravate i miei veri genitori ho iniziato a pensare delle cose molto brutte, pensavo che foste delle persone senza cuore, ma mi sbagliavo. In fin dei conti siete sempre le persone che mi hanno cresciuta e hanno sempre voluto il meglio per me.- dico commossa mentre le prendo le mani e inondo le sue mani e il suo cuore di luce.

-Figlia mia, come hai potuto pensare queste cose? Abbiamo sempre sperato che non fossi tu l'oracolo per permetterti di vivere una vita tranquilla ma non è andata così. Fino ad ora non ci siamo interessati alle tue scelte e ti abbiamo lasciato libera perché eri talmente indipendente da non aver più bisogno di noi. Adesso sono così contento di poterti finalmente aiutare anche se in minima parte.- dice papà sciogliendosi finalmente in un caloroso sorriso. Prima di arrivare qui Damien mi ha spiegato qualcosa in più sulla natura dei miei genitori. Mia madre è una strega che si è data alla magia nera, mentre mio padre è un windigo, proprio come Zefiro. Inizialmente questa notizia mi aveva preoccupata molto, e avevo iniziato ad immaginare mio padre in atteggiamenti aggressivi e animaleschi proprio come Zefiro nel mio sogno. Ora, però, ho finalmente capito una cosa molto importante: possono anche non essere i miei genitori e sono dei mostri devoti al Male, ma rimangono le persone che mi hanno cresciuta ed educata in questo modo e nessuno può negare che hanno fatto un ottimo lavoro. Mi avvicino a mio padre abbracciandolo forte e appoggiando i palmi aperti sulla sua ampia schiena in modo che la luce lo riconduca al Bene.


-Bene, allora siamo d'accordo. Malcom e Martha, voi tornerete a Londra alla scuola dei Misteri dove manderemo tutti i mostri redenti. Noi partiremo domani stesso per l'Asia in cerca di altri mostri, intanto oggi potremo andare in giro per la città visto che quasi nessuno tra di noi è mai stato a San Diego.- dice Damien sorridendoci come un papà protettivo.

-Quindi quello è il tuo fidanzato?- sento chiedere alle mie spalle e, girandomi, noto che a parlare è stato proprio mio padre.

-Papà! Ma ti sembrano domande da fare? E non parlargli, è imbarazzante vedere mio padre e il mio fidanzato parlare.- dico facendo scoppiare a ridere mio padre come non gli avevo mai visto fare.

-Non temere, ne riparleremo quando tutto sarà finito.-.

Usciamo insieme dall'ascensore e ci incamminiamo verso il portone, così spesso che sembra quasi la porta di accesso ad una camera blindata. Spingo forte la porta pesante e mi scontro con una ragazza che sta passando proprio davanti all'uscita, facendola cadere.

-Mi scusi, non pensavo ci fosse qualcuno dietro.- dico profondamente in colpa mentre la aiuto a rialzarsi.

-No, colpa mia. Non avrei dovuto camminare così vicino agli edifici.- dice con una voce stranamente familiare. Una volta completamente alzata e con il viso illuminato, rimango di sasso. La ragazza con i capelli a caschetto neri e gli occhi verdi mi fissa con lo stesso stupore dipinto sulla mia faccia.

-Emily?- dico incerta ma, dalla sua faccia sconvolta, capisco di trovarmi davvero di fronte alla mia unica amica di San Diego che dovrebbe essere morta da oramai tre anni.

spazio autrice
salve a tutti dopo tantissimo tempo! Ho scritto questo capitolo da mesi ma cercando di scrivere anche il prossimo dimenticavo sempre di pubblicarlo. Finalmente sono riuscita a farvi conoscere i genitori di Elly che si sono dimostrati meglio di quel che mi aspettavo, onestamente. In più è anche comparsa dal nulla Emily (nel vero senso della parola visto che è comparso nella mia mente questo personaggio proprio mentre scrivevo) quindi spero che qualcuno continui a seguire la storia per capire come si evolverà la situazione :3 spero di riuscire a scrivere il prossimo capitolo il più presto possibile nonostante la scarsa ispirazione. See you soon!
-Fè

Ritorna all'indice


Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=2332744