Capitolo 2
THE BALL
"Credo che tutti semplicemente vogliano aiutarti, e quindi ti chiedano come stai continuamente." Iniziò Regina, "forse potresti dire loro che non hanno bisogno di fare domande e che sarai tu a parlare nel caso ti sentissi... non so, diversa."
Emma era poggiata alla sua spalla, respirava lentamente come se quel contatto la calmasse.
Che cosa strana poi: Regina capace di calmarla.
Non si erano odiate e fatte la guerra tipo... da una vita?
Invece era lì, a stare bene, come se qualsiasi cosa si fosse fermata, la tempesta si fosse placata e tutto fosse al suo posto.
Forse stava cambiando, davvero.
"Già, magari dovrei," rispose superficialmente.
Ci fu un attimo di silenzio, dove le dita di Regina si intrecciarono tra i boccoli di Emma, accarezzandola lentamente e provocandole una scarica elettrica lungo tutta la schiena.
Stranamente, di nuovo, la fece sentire quasi normale.
Stare tra le braccia di quella donna e sapere di essere in qualche modo al sicuro.
Quello stesso silenzio fu poi interrotto dalla sonora risata della ex Evil Queen, divertita e sincera. La ragazza si scostò, sentendo subito la mancanza del contatto con l’altra donna, e la guardò sospettosa. Regina non si voltò e continuò nella sua bellissima risata.
"Potrei raccontarti qualcosa che ti farebbe ridere... ma poi mi renderei davvero ridicola."
Emma la guardò alzando un sopracciglio, chiedendole silenziosamente di continuare.
"Però promettimi di non ridere." Le disse, vedendo poi un segno di assenso da parte dell'altra.
Regina ci mise un attimo, nel quale la ragazza aspettò, forse più impazientemente di quanto non dovesse.
"Io non so ballare." Tirò fuori, alla fine. Sospirò e, poi, si rivolse a lei come se si aspettasse dei segni di risata sul suo volto. Ma fu sorpresa di averla trovata ferma, a guardarla più intensamente.
"Non credo che ci sia qualcosa da ridere," sentenziò e Regina fu ancora più sorpresa. Poi vide Emma volgere il suo sguardo verso il basso, esitante.
"Emma... puoi chiedermelo. Puoi chiedermi tutto ciò che vuoi."
La bionda alzò il viso, le dita che si intrecciavano tra loro, nervose. "Credo di aver paura di sentire la risposta."
Regina sospirò, poi si voltò a guardare il cespuglio di rose posto proprio davanti a loro che era diventato, tutto d’un tratto, interessante.
Emma non parlo e la mora decise così che avrebbe condiviso con lei quel triste ricordo della sua giovinezza.
"Beh, vedi, nella foresta incantata… ad ogni ballo a cui la famiglia reale veniva invitata, tuo nonno preferiva danzare con Biancaneve invece che con sua moglie. Ed io semplicemente me ne stavo in disparte a guardare la loro felicità sprizzare ad ogni giravolta." Fece una pausa e chiuse gli occhi, non riuscendo a fermare quella lacrima ribelle che le era scappata.
Come poco prima nella sua stanza.
Una lacrima libera, di tristezza, di dolore.
Forse la bionda aveva ragione, non c’era nulla di cui ridere.
Emma se ne accorse e subito si apprestò a raccoglierla con le dita, non permettendole di prendere altro possesso sul suo viso.
Quel gesto fece voltare la mora che trovò uno sguardo severo, quasi arrabbiato a ricambiarla.
"Sai che ti dico? ‘Mio nonno’ era davvero un testa di cazzo!"
Regina non potè fare a meno di sorridere grata dopo l’affermazione così seria della ex Salvatrice.
Il volto di Emma rimase contratto, mentre nella sua mente passavano un miliardo di immagini e pensieri. Poi si alzò, e le porse la mano. Lo sguardo di Regina era di pura interrogazione, mentre aspettava na spiegazione a quel gesto che, fortunatamente, non tardò ad arrivare.
"Posso avere l'onore di questo ballo, Maestà?"
Regina roteò gli occhi, "Ti ho detto che non so ballare, Swan!"
Emma rise all'utilizzo del suo cognome: in effetti non lo sentiva da parecchio. Aveva un non so che di familiare.
"Ti insegnerò io e.. magari potrebbe essere un modo per chiederti scusa per quello che ha combinato quel gran figlio d-" la ragazza strinse un pugno, senza finire la sua frase.
Non era l'unico motivo per cui odiava quell'uomo. Del resto, le attenzioni che rifilava a Biancaneve invece che a sua moglie erano niente a confronto di quello che aveva fatto a Regina.
Al solo pensiero il sangue le ribollì nelle vene. La sua vista stava per offuscarsi e una scarica elettrica invase il suo corpo. Sembrava fosse una trasformazione... un cambiamento del suo stesso corpo. Che però -fortunatamente, ancora- fu bloccata dalla mano morbida di Regina che si era legata alla sua.
Tutto ritornò normale e, volgendole lo sguardo, notò come la mora le sorridesse. Sembrava -era- uno di quei sorrisi sinceri e belli, di quelli che ti fanno cadere per qualcuno.
Scosse la testa, come a liberarsi della presenza di quei determinati pensieri: non era minimamente possibile.
"Grazie, Emma" continuò la mora alzandosi.
E le loro mani si strinsero.
E i loro corpi si avvicinarono.
Poi Emma si bloccò.
"Aspetta" le disse. O meglio, le sussurrò.
Stava per schioccare le sue dita quando ricordò di non possedere più la magia bianca, ma quella oscura.
Portò la stessa mano dietro la testa, grattandosi e sorridendole in quel modo impacciato -che a Regina tanto piaceva-.
"Non è che... potresti... si, insomma... farmi diventare il tuo cavaliere?"
Regina rimase a bocca aperta, mentre un filo di rossore si diffondeva sulle guance di entrambe.
"Ch-che cosa?"
"Si, cioè... sai mettermi un abito da cavaliere in modo da rendere tutto più reale."
La mora sorrise, con il cuore questa volta, e schioccando le dita una nuvola viola avvolse Emma, rilasciandola poi avvolta da perfetti pantaloni che le mettevano in mostra le curve e una giacca da cavaliere con le larghe maniche.
La bionda abbassò lo sguardo per scrutare il suo nuovo abito e, Regina, non poté fare a meno di perdersi a guardarla.
"Wow! Che figata." Rise poi la ragazza; le riprese le mani e, lentamente, iniziò a muovere entrambe a ritmo della leggera musica proveniente dalla grande sala.
La mano di Emma era fissa sul fianco di quella che era la sua dama, mentre la sua era adagiata sulla spalla di quella che era -inaspettatamente- diventata il suo cavaliere.
Si sorrisero quando Regina riuscì a seguire con facilità i passi della bionda e, quindi, poterono guardarsi negli occhi.
Una poteva vedere l'anima dell'altra; il suo cuore; i suoi sentimenti.
"Sai... a Boston guardavo questa serie tv... Smallville" cominciò la ragazza, mentre alzava il braccio per permettere a Regina di roteare sotto di esso.
La mora la guardò curiosa una volta ritrovato il contatto visivo.
"Beh vedi... parla di Clark Kent, o meglio Superman... e lui... non sa volare. Non sa come si faccia. Però, una sera, mentre stava danzando nel suo fienile con Lois..."
"Lois Lane, la sua ragazza." Rispose prontamente Regina.
Gli occhi di Emma si illuminarono come colpiti dalla luce di una stella e il suo sorriso non poté fare a meno di espandersi a dismisura dopo quell'affermazione.
Sorriso così... contagioso, che ella non poté che ricambiare.
"Esattamente, Lois Lane. Loro ballavano cullati da... non so, il loro amore... e non accorgendosene, i piedi di Clark si sono staccati dal pavimento e hanno iniziato a librarsi nell'aria e ballare: uno legato all'altra."
"È... bello, ma perché me lo dici?" Chiese Regina preoccupata di non aver afferrato il concetto.
"Niente," rise. "Semplicemente mi era venuto in mente."
Anche Regina rise: una di quelle risate genuine che raramente rilasciavano le sue labbra.
"Non ti facevo così romantica, Swan!"
La bionda le fece l'occhiolino, prima di farla roteare di nuovo e piegarla per il casquè alla fine del ballo.
I loro visi erano tremendamente vicini, ma nessuna delle due sembrò spaventata dalla cosa.
E nessuna delle due si allontanò.
Rimasero così, fino a che una melodia più lenta non si fece strada nelle loro orecchie ed Emma domandò a Regina il secondo ballo. Dopo averla riportata sul suo stesso piano, il sindaco annuì accettando, anche se sorpresa di quella seconda proposta.
La musica questa volta era ben diversa: più lenta... più stretta.
Regina si avvicinò maggiormente ad Emma, cingendo le proprie braccia attorno al suo collo e, la Salvatrice, avvolse le sue alla vita.
Erano molto vicine... strette, appunto.
La mora poggiò il viso sul suo collo, lasciandosi inebriare dal suo dolce profumo ed Emma accostò il capo a quello della donna che teneva tra le braccia. Mentre, lentamente, continuavano a danzare sotto il meraviglioso cielo stellato che faceva loro da pubblico.
"Regina?" Chiese poi Emma, rompendo il dolce silenzio creatosi tra loro.
"Hmm" rispose quella, con gli occhi chiusi cullata dalla donna che mai si sarebbe aspettata di avere così vicina.
Emma ci mise un attimo prima di parlare, attimo in cui Regina l’aveva guardata intensamente negli occhi.
"Vuoi essere la mia Lois Lane... solo per-"
Non aveva finito di parlare.
La mora l'aveva bloccata.
Con le labbra.
Sulle sue.
L'aveva bloccata baciandola.
Regina Mills la stava baciando e lei non poté far altro che ricambiare.
Perché, del resto, una parte di lei -forse maggiore rispetto a quello che credeva- sperava che quello fosse il risvolto alle sue parole.
Il bacio fu lento, come i passi che compivano una legata all’altra. Fu dolce e leggero, fu un bacio da favola. Le loro labbra rimasero legate per alcuni secondi, prima che si staccassero per guardarsi intensamente negli occhi. Due identici sorrisi si aprirono sulle labbra di entrambe: ormai complici di quel dolce atto appena avvenuto.
"Mi sento diversa, Regina" disse poi Emma, riprendendo le parole iniziali della donna.
Questa sorrise, "anch'io, Emma."
E la bionda la strinse a sé. I loro occhi lentamente si chiusero e le loro labbra lentamente si ri-incontrarono. Per poi restare legate tra loro pure quando, senza accorgersene, entrambi i corpi si alzarono dal suolo, continuando quella meravigliosa danza nell'aria di quel sentimento che da tanto, forse troppo, avevano nascosto... e che ora sembrava essersi rivelato.
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Okay, ecco la seconda parte.
Devo essere sincera: questo ballo sotto il cielo e con le lucciole a seguito,
l'ho scritta guardando una foto modificata SwanQueen
(avete presente quella pubblicata da Ginni nei suoi #30DaysOfGinny?
Quella raffigurante Lana e Josh che doveva essere appunto della 5x02.
Ecco l'hanno modificata mettendo Emma e aggiungendo alberi cielo stellato e lucciole.).
Comunque la scena di Smallville è questa https://www.youtube.com/watch?v=kEm-91WwfG0
inutile dire che Clark e Lois sono stati la mia prima OTP *-*.
Spero davvero vi sia piaciuto, alla prossima e grazie in anticipo per le vostre recensioni.
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