Hotel Wonderland

di itachiforever
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Avviso! ***
Capitolo 2: *** Prologo ***
Capitolo 3: *** Capitolo 1 ***
Capitolo 4: *** Capitolo 2 ***
Capitolo 5: *** Capitolo 3 ***
Capitolo 6: *** Capitolo 4 ***



Capitolo 1
*** Avviso! ***


Avviso


Chiedo scusa a tutti coloro che seguono la storia "Hotel Wonderland" di MajinFreeCell4ever.
Purtroppo ho perso la password e la mia e-mail non viene riconosciuta, quindi ricomincerò a pubblicare la storia dall'inzio.
Non è assolutamente un plagio!
Chiedo di nuvo scusa, se qualcuno può aiutarmi a recuperare l'accaunt mi farebbe piacere.
Un bacio a tutti
itachiforever / MajinFreeCell4ever

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Capitolo 2
*** Prologo ***


Prologo



In tempi molto vicini a noi, non si sa bene dove e quando, una famiglia, un papà, una mamma e una ragazza, ereditò una casa enorme al limitare di un bosco con un che di fiabesco, ai piedi di un monte che ricorda quello di Heidi.                                                                        
Una normale famiglia media che non si lamentava di quello che aveva, ma con il nuovo immobile in possesso mise in vendita quella che era la loro attuale dimora per trasferirsi.                                               
Data la quantità di stanze a loro disposizione, dopo un po’ decisero di aprire un hotel, per far fronte alle spese che richiedeva l’abitazione.                                                                                                          
La ragazza, Vittoria detta Vicky, aveva un’ innata passione per Tim Burton, i suoi film, i suoi personaggi, e naturalmente i suoi attori, Johnny Depp sopra tutti, suo idolo incondizionato.                              
I genitori le fecero scegliere il nome da dare all’hotel, e lei, da brava Burtoniana, scelse “Wonderland”.                                                                         
 Ma dal giorno in cui attaccarono l’insegna accanto alla porta d’ingresso, le cose cambiarono radicalmente.                                               
Vicky cominciò a sentire strani rumori ovunque:                                                
 
  • corvi, il nitrito di un cavallo al galoppo e un grido per spronare quest’ ultimo quando raccoglieva nel bosco la legna per il camino;
  • forbici e lame quando in bagno si lavava la faccia;
  • scricchiolii sinistri dentro gli armadi e sotto il letto quando andava a dormire;
  • spari e spade che cozzavano quando leggeva o guardava la tv.
Nessuno, a parte lei, sembrava sentire quei rumori, e più di una volta pensò di essere impazzita.                                                                         
Quando meno se lo aspettava sentiva in testa le canzoni dei film di Burton, da This is Halloween a My Friends, per poi ritrovarsi a guardare tutti i suoi poster e i suoi disegni.                                                       
Ma il bello doveva ancora venire …
 

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Capitolo 3
*** Capitolo 1 ***


Capitolo 1
 


Era una mattina d’inverno quando Vicky venne svegliata dalle urla di sua madre che la chiamava dal piano di sotto.
La ragazza si alzò di malavoglia e scese le scale in direzione della reception, dove la madre l’aspettava.

“Sbrigati, lavati, vestiti, fai colazione e mettiamo un po’ d’ordine che finalmente oggi arrivano ospiti.” Furono le prime parole che la madre le disse appena la vide.

Vicky, guardandola come farebbe uno zombie : “Ok, ma non c’era bisogno di fare tutto questo casino. Yaawn”

Contrariamente agli altri anni, in quel periodo da loro i clienti arrivavano e partivano dopo un paio di giorni.
Vicky tornò in camera sua si lavò, mise un paio di jeans blu scuro e una maglietta viola a maniche lunghe, si spazzolò i mossi capelli castani che le arrivavano alle spalle, poi riscese per bere un bicchiere di latte caldo con un paio di biscotti, passò l’aspirapolvere nelle due stanze prenotate e andò a trovare i tre cavalli che avevano comprato per usufruire della stalla dietro l’hotel.  Appena la videro entrare i cavalli iniziarono a nitrire. Uno, il più robusto, era nero, uno grigio e uno, anzi una, marrone scuro: Temerario, Polvere Da Sparo e Nellie.

“Ciao ragazzi! Come stanno oggi i miei campioni e la mia principessa? Dormito bene?”
Vicky adorava i suoi cavalli, aveva un legame speciale soprattutto con Temerario. Lui aveva una triste storia alle spalle… era stato maltrattato da quando era un puledrino, costretto a vivere in un box piccolissimo nero come lui, quando divenne più grande venne frustato continuamente e quando la polizia arrestò il suo padrone lo trovarono pieno di cicatrici e ferite praticamente ovunque.
Lo affidarono alle cure di una scuderia molto famosa, dove veniva trattato molto bene, o almeno i responsabili ci provarono. Alcune ferite non guariscono mai completamente e ormai Temerario, che a quel tempo era ancora un cavallo senza nome, aveva imparato a diffidare degli uomini.
Un giorno Vicky e i suoi genitori arrivarono alla scuderia per comprare un paio di cavalli e dopo averli scelti Vicky decise di farsi un giro nella stalla. Ad un tratto sentì dei nitriti e dei forti calci alla porta di un box diverso dagli altri. Mentre tutti erano in legno questo era in ferro e all’interno vi era un enorme stallone nero come la notte che scalciava e nitriva. Ancora erano visibili i segni di molte cicatrici. Vicky si fece raccontare la sua storia e ne rimase molto colpita. Decise che sarebbe riuscita a domare quel cavallo indomabile e dopo molte trattative con i suoi genitori, li convinse a prendere anche lui.
Arrivati all’hotel non ebbe problemi a fare amicizia con Polvere Da Sparo e Nellie, lo stallone nero invece non si lasciava avvicinare. Ma Vicky era un osso duro e ogni giorno continuò ad  andare da lui per cercare di conquistare la sua fiducia. Gli parlava di tutto e di niente, ma lui, anche se l’ascoltava, si dimostrava indifferente, le dava le spalle e ogni tanto assaggiava un po’ di fieno.
Un giorno Vicky fece qualcosa che nessuno sano di mente avrebbe mai fatto: entrò nel box. Aprì piano la porta ed entrò, avvicinandosi molto lentamente al cavallo che la guardava attento a quello che stava accadendo. Non appena la ragazza allungò la mano per accarezzarlo, si voltò di scatto, si impennò e Vicky evitò per un pelo uno zoccolo in faccia.
Poi, contro qualunque logica, invece di andarsene alla svelta, abbracciò il grande stallone, accarezzandolo dolcemente sul collo e sussurrandogli all’orecchio :“Tranquillo bello, non permetterò a nessuno ti farti del male. Sei al sicuro adesso.”
Bastarono quelle parole, pronunciate dal profondo de cuore, a calmare il cavallo. Poi Vicky gli accarezzò il muso e gli occhi castani della ragazza incontrarono i grandi occhi neri del cavallo, quegli occhi che sembravano dei pozzi profondissimi, con in fondo una debole luce di paura e dolore, una luce che da lì a poco tempo si sarebbe spenta per non riaccendersi mai più.
Il giorno dopo Vicky fece un’altra delle sue pazzie: sellò il cavallo e lo portò nel recinto appena fuori la stalla. Salì piano in groppa e appena ebbe infilato entrambi i piedi nelle staffe il cavallo iniziò a correre come nessun cavallo aveva mai fatto prima. La ragazza rideva divertita e si iniziò a preoccupare solo quando, vicini alla staccionata, il cavallo non dava segno di volersi fermare o girare. Infatti saltò la staccionata e continuò la sua sfrenata corsa. Dopo un po’ si fermò da solo.
“Forse ho trovato il nome adatto a te. Furia!”
Il cavallo sbuffò indignato.
“No? E come ti sembra Tornado? Come il cavallo di Zorro!”
Il cavallo scosse la testa.
“Mhm… bo non saprei che altro nome darti. Magari me ne viene in mente qualcuno mentre ci facciamo un’altra corsetta. Forza, ANDIAMO!”
Il cavallo non si mosse.
La ragazza schioccò la lingua, gli diede dei leggeri colpi di tallone nei fianchi, allentò le briglie, ma niente, il cavallo non si muoveva.
All’improvviso le venne un’illuminazione e gridò: “YHA!”
Il cavallo nitrì, si impennò e partì a correre ancora più veloce di prima. Correva, correva, sembrava che volasse. Non sembrava nemmeno un cavallo, e il contrasto che creava quel lampo nero su quella soffice coltre di neve bianca appena caduta era impressionante.
Non si sa per quanto tempo corsero, ma quando si fermarono e Vicky scese, si mise di fronte a lui e lo guardò negli occhi.
“Ora so come chiamarti. Il tuo nome è Temerario.”
Da quel giorno divennero inseparabili e quella fu solo la prima di moltissime altre corse contro il vento.   

Ma torniamo al presente…
“Quando arrivano gli ospiti vedo se riesco a convincerli a fare una cavalcata con voi.”

Proprio in quel momento un taxi si fermò davanti all’hotel e due uomini bussarono alla porta.
Finito di sistemare la stalla Vicky tornò a casa e aprendo la porta rimase lì impalata con uno sguardo del tipo “equesticosadiavolocifannoqui?”

“Finalmente!” disse la madre appena la vide “Loro saranno i nostri ospiti per le prossime due settimane, accompagnali nelle loro camere.”

“ S-sì, s-subito. Per… di… qua… .” Disse con gli occhi spiritati guidandoli verso le scale.

I due presero le valigie e arrivati in cima le scale l’uomo più “anziano”, con i capelli sparati e la barba alla Nicholas Cage disse: “Grazie mille.”

Arrivati di fronte alle porte delle camere Vicky, con un sorriso da  ebete stampato in faccia, disse: “Queste sono le vostre stanze, per qualunque cosa chiamate.”

Con una faccia un po’ perplessa il più giovane dei due “Ok, grazie.”

Tornata alla reception Vicky urlò a sua madre: “TIM BURTON E JOHNNY DEPP STARANNO QUI PER DUE SETTIMANE E TU NON MI DICI NIENTE ?!?!?!”





*****************
Angolo dell' autrice


Ecco ripostato il primo capitolo della mia storia, spero di avere incuriosito chi non la conosceva..... apporterò alcune modifiche ai capitoli, come ho fatto aggiungendo la storia di Temerario.

http://www.google.it/imgres?hl=it&biw=1366&bih=643&tbm=isch&tbnid=4CtqZHZZHGvhfM:&imgrefurl=http://it.forwallpaper.com/wallpaper/black-horse-in-the-snow-170634.html&docid=WQVu1Vn8ry3AAM&itg=1&imgurl=http://images.forwallpaper.com/files/thumbs/preview/17/170634__black-horse-in-the-snow_p.jpg&w=808&h=606&ei=UxdwUozzNITQhAf3p4GwAw&zoom=1&ved=1t:3588,r:13,s:0,i:121&iact=rc&page=1&tbnh=165&tbnw=223&start=0&ndsp=17&tx=134&ty=34 
Per chi non lo sapesse Temerario e Polvere Da Sparo sono i nomi dei due cavalli che compaiono nel film "Sleepy Hollow", rispettivamente del cavaliere senza testa e di Ichabod, mentre Nellie sarebbe Mrs. Lovett di "Sweeney Todd".
A presto :) Baci!

 

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Capitolo 4
*** Capitolo 2 ***



Mi scuso per il formato che può rendere la lettura difficoltosa, ma non sono proprio riuscita a fare di meglio :( Se qualcuno può aiutarmi mi farebbe piacere. Spero che leggerete comunque il capitolo. A presto! :)


Capitolo 2


Dopo aver sistemato le valigie, Tim e Johnny decisero di andare a fare una passeggiata fuori. Arrivati alla reception incontrarono Vicky, che arrossì di botto.                    
“Cavolo! E ora che faccio? Prima ho fatto la figura della scema! Va bene, calma Vicky, calma. Dannazione hai affrontato di peggio dopo tutto! Ora vai da loro e con calma chiedi se hanno bisogno di qualcosa.”                                                                    Vicky  prese un profondo respiro e si avvicinò a quelle due divinità del cinema. "Posso aiutarvi?" Chiese con un sorriso, stavolta non da scema, sul volto.                                                                                       
"Ehm…Si, volevamo fare un giretto qua intorno, che direzione ci consigli di prendere?" Chiese Tim.                  
"Tutto dipende da che tipo di posto volete vedere” rispose lei “città, trekking, una tranquilla passeggiata nel bosco…"                           "Io direi una tranquilla passeggiata nel bosco" Disse Johnny.                                                                           
"Perfetto! Magari a cavallo" Propose Vicky che sperava tantissimo in questa scelta.                                      
"Avete anche i cavalli?"                                                                                                                                                  
"Oh si, volete vederli?"                                                                                                                                                     "Volentieri!" Esclamò Johnny.                                                                                                                                          
Così presero le giacche dall’appendiabiti vicino la porta e uscirono.                                                                                                                                
Mentre si avviavano alla stalla…                                                                                                                                     

“Forza Vicky! Devi pur dire qualcosa! Scusati per la figura da deficiente che hai fatto come minimo!”  "Scusate per il comportamento che ho avuto prima” iniziò la ragazza “ma ero shockata dal fatto che i miei due idoli fossero inaspettatamente davanti a me…”
"Oh, ma figurati! Abbiamo visto di peggio." Confessò Tim sorridendo.                                                          
“Già…almeno tu non ci sei saltata addosso urlando come una posseduta!” Cercò di sdrammatizzare Johnny.                                       Vicky sorrise. “Ma quanto cavolo è carino?” Era al settimo cielo!                                                                      

Intanto arrivarono alla stalla…                                                                                                                           

"Questi sono Nellie , Polvere da Sparo e Temerario." Vicky presentò i suoi cavalli.                                                      
"I nomi non mi sono nuovi" Osservò Johnny                                                                                            
"Lo sospettavo"                                                                                                                                   
Tim si avvicinò a Temerario per accarezzarlo, ma lui sbuffò e tirò indietro la testa.                                       
"E’ piuttosto selettivo su chi può avvicinarlo.” Disse Vicky guardando con uno sguardo dolce il suo amico e carezzandogli il muso “Vero campione?"
"Io uno grigio l’ho già cavalcato, questa volta cambio." Affermò Johnny prendendo posto vicino al box di Nellie.                                   La ragazza sellò i cavalli e li fece uscire dalla stalla. Fuori, tutti e tre salirono in groppa ai propri destrieri e partirono alla volta del bosco spronati da un sonoro “YHA!” della ragazza.

 

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Capitolo 5
*** Capitolo 3 ***


Capitolo 3
 
“Potrei usare questo posto come set per il mio prossimo film…” Disse Tim guardandosi intorno “Si, sarebbe un buon posto dove girare.”                                                 Il bosco era proprio in perfetto stile burtoniano. Scuro e tenebroso in alcune zone, pieno di alberi spogli, morti, caduti, con i rami tagliati che facevano assomigliare i tronchi neri a steli di rose; in altre soleggiato, pieno di alberi, cespugli e fiori di tutti i tipi che crescevano rigogliosi.                                                                   Camminavano da un po’ su uno dei sentieri che attraversavano il bosco, quando Johnny disse: “Ehm… sbaglio o non ci hai ancora detto come ti chiami?”                       “Come? Oh, è vero! Scusatemi, sono una scema…” Disse Vicky portandosi una mano alla faccia, come per nascondersi “Mi chiamo Vittoria, ma tutti, o quasi, mi chiamano Vicky”                                                                                                                                                                                                                     “Certo non permetterete che vi chiamino Vicky. Un nome come Vittoria è così meraviglioso… non sopporterei di separarmi da una sola sillaba di esso.” Disse Johnny       “OddioOddioOddioOddio!!! Calmacalmacalma non perdere la calma!
Inutile dire che Vicky rimase allibita. Era rimasta a bocca aperta con gli occhi sgranati, e la pelle del viso aveva assunto una tonalità “rosso capelli della regina di Cuori”. A stento riuscì a mugugnare un imbarazzatissimo “grazie”. A quella reazione i due non poterono fare altro che mettersi a ridere…                                                         “Cavoli…Johnny Depp mi ha appena dedicato una battuta di Barnabas Collins… Lui… a ME! Ora posso anche morire in pace!”                                                             “Senti” disse poi Tim “oggi pomeriggio vorremo visitare la città, ci faresti da guida?”                               
“Mh?” farfugliò la ragazza appena riscossasi dalle sue fantasticherie “Oh, certo! Molto volentieri signor Burton”                                                                                       “Signor? Ma quale signor? Non sono mica così vecchio!” esclamò Tim                                                
“Diamoci del tu!” disse Johnny sorridendole.                                                                                        
“Ok!” Vicky non potrebbe essere più contenta… e come darle torto!?
Verso l’ora di pranzo tornarono all’ hotel. Dopo pranzo il telefono squillò e Vicky andò a rispondere.
“Pronto? Signor Sindaco, che sorpresa! Bene, anzi benissimo e lei? Una festa di che tipo? Fantastico! Ma certo! Lo sa che adoro aiutarvi con l’organizzazione delle vostre feste! E quando sarà? La sera del 24 o il pranzo del 25? Ok, allora ci vediamo domani sera. Grazie, buona giornata anche a lei.” “Il pranzo di natale eh? Ci sarà da divertirsi!” Pensò Vicky tra sè “Mamma! Domani sono invitata a cena” e andò in cucina a parlare con la madre.                           “Sentito Tim? Vicky è stata invitata a cena dal sindaco! Non è certo una cosa da tutti!”                                                                                                                       “Già. Questa ragazza mi incuriosisce sempre di più!”                                                                                   

“Chi è che ti ha invitato a cena?” Chiese la madre mentre lavava i piatti.                                                     
“Il Sindaco” rispose la figlia, come se fosse la cosa più normale del mondo per una ragazza                        
“Il sindaco?” chiese con uno sguardo interrogativo                                                                                
“Uffa mà!” sbottò Vicky spazientita “Quanti sindaci potrebbero invitarmi a cena?”                                      
“Ah, lui. Perché?”                                                                                                                            
“Vuole il mio aiuto per organizzare il pranzo di Natale. Non è fantastico?”                                              
“Per te sicuramente… Ok, tanto anche se ti dicessi di no ci andresti comunque …”                                      
“Esatto! Comunque ora porto il Genio e il Superfusto a fare un giro in città, ci vediamo dopo.” E diede un bacio sulla guancia alla madre.

Vicky aveva portato Tim e Johnny a visitare il giardino pubblico, il centro storico e la piazza principale, dove…                                                                                       “Ora ci vorrebbe un caffè” disse Tim                                                                                                
“Concordo in pieno. È proprio quello che ci vuole!” esclamò Johnny tutto contento                                             
“Conosco il posto giusto…” e la ragazza li condusse ad un locale non molto distante.                                                                                                                       Appena entrati un ragazzo più o meno dell’età di Vicky li accolse: “Buon pomeriggio signori! Ciao Vicky!”                                                                                           “Ciao!” dissero Tim, Johnny e Vicky in coro                                                                                                          
“Sa che assomiglia moltissimo a una persona?” disse poi il ragazzo rivolto a Johnny                               
“Certo! È Johnny Depp! Come fai a non riconoscerlo?” disse Vicky sconvolta                                                
“Non ci posso credere! È un piacere conoscerla! Lei invece è Tim Burton vero?”                                        
“Esatto” rispose il diretto interessato                                                                                                                       
“Wow, incredibile… Io sono Tobias! Vicky parla spessissimo di voi! Oh, scusate, eravate venuti per ordinare qualcosa?”                                                                         “Si” disse Tim “Due caffè e… tu cosa prendi Vicky?”                                                                                                    
“Io prendo volentieri un thè, con latte e tanto zucchero”                                                                      
“Ok, 2 caffè e il solito intruglio di Vicky.” Segnò a mente Tobias “Prego accomodatevi!” disse loro indicando un tavolo per tre vicino ad una delle vetrine del locale.             “Sei assolutamente sicuro che questo sia un intruglio?” Chiese Vicky al ragazzo, che prima la guardò un po’ stranito, ma poi sembrò avere come un’illuminazione “Ehm…no, decisamente no…” e Tobias andò a preparare le ordinazioni.                                                                                                    
“Questo posto mi è familiare…” osservò Tim guardando il locale arredato in stile ‘800                                      
“Sì, mi ricorda molto qualcosa ” concordò Johnny.
Nessuno dei due notò il sorrisetto furbo di Vicky, che lei nascose nella tazza del suo “solito intruglio”, mentre pensava alla faccia del povero Tobias quando lei cucinò una “zuppa”, la cui ricetta (e ingredienti) le era stata data da una sua amica, e che provò a far assaggiare all'amico.                      
Dopo aver bevuto il caffè e aver pagato (o meglio, dopo che Tim ebbe pagato)…                                    
“Dov’è la signora L?” chiese Vicky al ragazzo.                                                                                         
“È dovuta uscire a sbrigare delle faccende”                                                                                                          
“Ok. Salutamela quando torna”                                                                                                            
“Contaci! Arrivederci, tornate presto!”
Poi tornarono all’hotel dove trascorsero tranquillamente la serata e dove trovarono ad accoglierli il gatto della ragazza, un micio nero dagli occhi azzurri di nome Ombra, e il cane di Vicky, un pastore tedesco, anche lui nero, con gli occhi rossi, di nome Shadow. 



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Capitolo 6
*** Capitolo 4 ***


Capitolo 4


È un nuovo giorno all'Hotel Wonderland e Vicky è più felice del solito.                                                                                                                                                                                    Si prepara per la giornata e indossa un paio di jeans blu scuro, una felpa grigia e un paio di converse nere.
Scende in cucina a fare colazione e dopo aver salutato Tim e Johnny inizia ad aiutare la madre nelle varie faccende, chiacchierando con Ombra e Shadow di tanto in tanto.
Verso l'ora di pranzo suonò alla porta una donna con rossi capelli riccissimi e un po' scompigliati e Vicky andò ad aprire.
“Signora L! Buongiorno!”
“Buongiorno a te tesoro” Le rispose quella sorridendo.
“Entri pure” Vicky la fece entrare nella hall e insieme andarono in cucina, dove sua madre stava preparando da mangiare. Le due donne scambiarono qualche parola, poi la signora L diede a Vicky una busta con dentro dei contenitori di cartone per il cibo da asporto.
“Ma non era necessario!” disse la ragazza con l’acquolina in bocca non appena sentì il buon profumo proveniente dalla busta.
“Ma no, figurati! Consideralo un piccolo investimento” le diede un’occhiata d’intesa
“Aaah capisco. Toby le ha già detto tutto vero?”
“Sì, e prima o poi devi farmeli conoscere”
“Certo solo che…non so come potrebbero reagire…”
“Nah, secondo me sarebbero contenti…sennò pazienza, un piccolo shock non ha mai fatto male a nessuno”
“E va bene allora, grazie mille”
“Di niente tesoro” le sorrise di nuovo “Ah prima che me ne vada, avete guardato il telegiornale stamattina?”
“Veramente no, non abbiamo avuto il tempo” rispose Angela, la madre della ragazza.
“ A quanto pare ci sono stati dei guasti al treno che doveva arrivare da ********, e fino a che non riescono a farlo ripartire da lì non ne potranno arrivare altri.”
“oh…quindi papà arriverà in ritardo” concluse Vicky
“Allora è meglio che vada a telefonargli subito” disse Angela
“Vi lascio sbrigare le vostre cose, che anche io ho le mie”
“Va bene, mi ha fatto piacere vederla”
La signora L salutò Angela e scortata da Vicky tornò alla porta d’ingresso. Tim e Johnny scesero le scale proprio in quel momento e videro la ragazza che salutava una signora che…
“Ma è la copia di Helena!” sussurrò Tim sorpreso a Johnny
“Della signora Lovett direi!” rispose quello.
Vicky chiuse la porta e tornò in cucina, non accorgendosi dei due rimasti stupefatti sulle scale, fiondandosi sulla busta che la signora L le aveva portato. “Pancia mia, fatti capanna!”
Estrasse uno dei cartoni dalla buste e ne uscì fuori quello che sembrava un tortino di carne.
“Devo ricordarti che l’altra vota ti sei sentita male?” le disse la madre con sguardo di rimprovero.
“Solo perché ne ho mangiato troppo” sbuffò lei.
“Ma sei sicura di quello che ci mette dentro?”
“Uffa li ho preparati pure io con lei alcune volte e non ci mette niente di strano. Non ha bisogno di “metodi alternativi””
“Sarà…”
Chiusa qui la discussione ne tagliò una fetta e l’addentò, come neanche un’affamata avrebbe fatto, assaporando con cura. “Buonissimo!”
Il suo pranzo fu il resto del pasticcio e subito dopo aver finito apparecchiò la tavola per Tim e Johnny.
Tim le chiese, appena si fu seduto “cosa c’è di buono oggi?”
“Pasticcio di carne” rispose raggiante “gentilmente offerto dalla proprietaria del locale dove siamo stati ieri pomeriggio”
“Per caso era quella signora che è venuta prima?”
“Oh l’avete vista?” domandò stupita di non essersi accorta di loro “sì, era lei”
“Assomiglia molto ad Helena” disse Tim.
“Già” confermò un po’ agitata “le somiglia molto…a proposito! Non vorrei essere invadente ma come mai non è qui con voi anche lei?”
“Era impegnata con un nuovo film…” rispose Tim “e i bambini volevano restare con lei.”
“Capisco. Buon appetito allora e fatemi sapere come vi pare poi” Sorrise ai due e andò fuori con i suoi due amici pelosi ad occuparsi dei cavalli.






Angolo Autrice

E io torno dopo secoli...pazienza, meglio tardi che mai XD (Perdonatemi T.T non volevo)
Spero che ci sia ancora qualcuno interessato o qualcuno che vorrebbe seguire questa storia...
Intanto dico una cosa adesso, in modo da evitare che poi qualcuno mi dica "Ma no! E' impossibile questa cosa! Non la puoi mettere in una storia seria!"
Ecco: questa, anche se può sembrare una storia seria, già dal prossimo capitolo non lo sarà più così tanto. Quindi anche se dovesse capitare qualcosa di impensabile ricordatevi questo: è la storia di una ragazza che vede realizzarsi il sogno di incontrare i suoi due idoli, ciliegina sulla torta di altri incontri molto particolari XD
Alla prossima! Ciaoooo!

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