So cold

di whiteangeljack
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Rebirthing ***
Capitolo 2: *** Invincible ***



Capitolo 1
*** Rebirthing ***


Titolo: Rebirthing
Autore: whiteangeljack
Fandom: Once upon a time
Personaggi: Killian Jones, Milah
Genere: Angst
Rating: Giallo
Word:432
Disclaimer: “Personaggi, luoghi, nomi e tutto ciò che deriva dalla trama ufficiale da cui ho elaborato la seguente storia, non mi appartengono ma sono di proprietà della ABC che ne detiene tutti i diritti. Questa storia non è stata scritta a scopo di lucro e, viceversa, gli elementi di mia invenzione appartengono solo a me.” 




Rebirthing

I lie here paralytic
Inside this soul
Screaming for you 'til my throat is numb
I wanna break out I need a way out
I don't believe that it's gotta be this way
The worst is the waiting
In this womb I'm suffocating

Feel your presence filling up my lungs with oxygen
I take you in
I've died

 Skillet



 
Davanti allo specchio un uomo, dietro…

Dietro?

“E quello cos’è?”

Milah inclina la testa di lato, indicandoti il collo.
Ti volti. Il tuo sguardo incredulo incontra i suoi occhi, due polle di un azzurro così familiare da farti quasi male. Poi si posa su di lei. È bella, mille volte più bella di come la ricordassi. Ha i fianchi morbidi, i capelli lasciati sciolti sulle spalle le colano sul petto in tante piccole volute di inchiostro nero.

“Milah.”  

Indossa ancora quel vestito. Il sorriso sul suo volto si incrina quando la prima lacrima ti riga il volto, furtiva, portando via l’unica goccia di luce che teneva ancora accesi i tuoi occhi gelidi e cerchiati.
Freddo.
Sussulti. La linea delle spalle si irrigidisce quando le sue piccole dita pallide ti sfiorano. Lo sguardo di Milah indugia nel tuo per qualche istante, i polpastrelli che ripercorrono esitanti la lunga cicatrice slabbrata lasciata da Excalibur. È un marchio, il patto che la morte ha voluto imprimere sulla tua pelle d’alabastro perché neanche il sangue potesse lavarlo.

 “Che cosa ti ha fatto?” mormora.

La sua voce è un soffio, un ansito leggero e appena udibile. È bella la tua Milah, eterea e imperturbabile come una statua greca. Eppure…eppure qualcosa rovina la sua immagine.
Quegli occhi. Intrecci le tue dita alle sue, sulle labbra un sorriso vuoto che l’oceano del suo sguardo spazza via in un istante.

“Che cosa ti ha fatto?” ripete, stavolta a voce più alta.

 Inspiri e l’aria che inghiotti non è ossigeno ma terrore puro. Rabbia. Paura. La sua paura.

“Non è nulla.”

Il suo corpo è freddo. Il ricordo è come una folgore improvvisa e bruciante che ti fa crepitare le ossa
È solo un battito di ciglia.
Un istante e sei di nuovo lì, su quel ponte. Le stai accarezzando la fronte, il vento che le sfiora i capelli in una tenera carezza di addio. Chiudi gli occhi ricacciando l’immagine di quei momenti sempre più in fondo, scavando nella carne una tomba in cui seppellire il dolore troppo grande della sua perdita. Seduta al centro del tuo petto, tra le tue costole, l’oscurità ridacchia compiaciuta. Ha piccole dita scheletriche e artigli spuntati che rimestano impietosi nelle piaghe della tua coscienza.

“Killian…”

Riapri gli occhi. Sei di nuovo solo, stretto nel buio della stanza a cullare le briciole del tuo cuore a pezzi. Credevi di averlo imparato: i sentimenti aprono buchi nell’animo che indeboliscono e poi spezzano. I sentimenti uccidono.
Sorridi, un gesto senza labbra.
Dall’altro lato dello specchio un dio ti osserva, compiaciuto.
Il destino ha un gran senso dell’umorismo.

 





Noticine:
Ok, so di essere mancata per un pezzo e soprattutto so di essere tornata distribuendo gratuitamente angst a tutti voi. Mi dispiace. Mi dispiace infinitamente ma la colpa di tutto ciò è della ABC!
Seriamente: shame on you all!!! Non posso, non riesco nemmeno a concepire l'idea di dover attendere un'altra settimana per vedere il seguito della serie... Anyway, ci tenevo a ringraziare personalmente Vals93 ed eleCorti per le recensioni alla mia scorsa storia. Sono desolata per non avervi risposto ma ero in eremitaggio senza wifi. Detto questo, mi auguro che la shot vi sia piaciuta e che continuerete a seguire le varie pubblicazioni della raccolta. Siete liberi di farmi sapere che ne pensate e di suggerirmi qualsiasi idea! Insomma, alla prossima!!!

 

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Capitolo 2
*** Invincible ***


Titolo: Invincible
Autore: whiteangeljack
Fandom: Once upon a time
Personaggi: Killian Jones, Liam Jones
Genere: Angst
Rating: Giallo
Word:748
Disclaimer: “Personaggi, luoghi, nomi e tutto ciò che deriva dalla trama ufficiale da cui ho elaborato la seguente storia, non mi appartengono ma sono di proprietà della ABC che ne detiene tutti i diritti. Questa storia non è stata scritta a scopo di lucro e, viceversa, gli elementi di mia invenzione appartengono solo a me.” 



 

Invincible




You make me feel invincibile
Earthquake, powerful
Just like a tidal wave
You make me brave
You’re my titanium
Fight song, raising up
Like a roar of victory in a stadium
Who can touch me cause I’m
I’m made of fire
Who can stop me tonight
I’m hard wired
You make me feel invincibile
-Feel Invincible, Skillet
 



*
Liam ti fissa in tralice da sopra la spalla, gli occhi due orbite pallide e vacue.
“Lei dice che lo diverti.”
Alzi di scatto il viso, fantasmi che fissano altri fantasmi.
 
 
“Ti prego!”
Uno strattone, mani umide di adrenalina e di terrore.
Il peso di Liam ti travolge, gettandoti in ginocchio.
“Liam ti prego…”
Ha il volto emaciato, bianco di un candore mortifero. Tenta di risollevarsi.
“Cosa ho fatto.”
Una domanda.
No.
Un’affermazione.
No.
Sgomento.
Il suo corpo trema tra le tue braccia, lo sguardo che va progressivamente svuotandosi di ogni luce.
“Killian…”
Senti il suo respiro spezzato infrangersi sulla tua pelle.
“Non lasciarmi” ripeti, autistico.
La sua mano stringe debolmente la tua, dita intrecciate in un tetro groviglio di ossa e tendini.
Chini il capo, nascondi le lacrime.
La sua voce pigola qualcosa di indefinito.
“Fallo per me.”
 
 
“Tu sei morto.”
Lo vedi snudare i denti, un sorriso marcio disteso sulle labbra.  
“L’hai già detto. Nimue aveva proprio ragione: sei come un disco rotto.”
“Ti ho supplicato.”
Un ringhio.
Il rancore è un abisso nero e impietoso. È una marea ributtante che travolge e divora tutto quello che incontra, un verme viscido che si insinua lentamente tra i visceri, corrompendoti le carni.
Liam scatta per primo e ti colpisce in pieno viso, facendoti perdere l’equilibrio.
Il tuo sangue ruggisce incontrollato, le pupille due sottili tagli netti, asimmetrici. Scarti di lato, la magia che si riversa nelle tue vene in un vortice impetuoso che ti destabilizza.
“Mi hai lasciato morire.”
La sua voce è un sibilo, una stilettata piantata dritta al centro del petto.
Atterri sul tavolo, trascinando ogni cosa con te nella caduta.
“No.”
Rantoli.
Vorresti risollevarti, ma Liam è più veloce. Ti prende per i capelli, un ghigno sprezzante a tagliargli a metà il viso. Le tue braccia ciondolano nel vuoto, inerti. Per un momento i suoi occhi ti fissano e basta. Gli restituisci quello sguardo immobile, ostinato come un piccolo Lucifero .
Dentro di te l’oscurità si agita, ruggisce. Stringe. Sotto l’ammasso di cartilagine ed ossa il tuo cuore non sa nemmeno più a che ritmo battere.
 
“Ed ora guardati”, Liam si china su di te, le dita che premono sulla tua spalla disegnando piccole mezzelune insanguinate sulla tua pelle. “Sei solo un codardo.”
Respiri.
La rabbia è un fuoco.
La rabbia è un incendio che divampa nutrendosi della potenza dei sentimenti che divora lungo il percorso.
La rabbia respira in ciò che hai perso, arde in ciò che desideri, ti consuma nella brama di quello che non riesci a raggiungere.
Il sangue è appiccicoso sotto i polpastrelli, caldo.
Senti l’oscurità schiacciarti le ossa eppure la tua non è una resa dolorosa. Affondi una mano nel suo petto, le dita pallide e affilate come artigli.
Liam annaspa nella tua presa, gli occhi incendiati dal dolore.
Il profilo del suo viso non ha il tuo stesso taglio duro, crudele, la sua figura non ha nulla della tua dinamicità predatoria.
“Fratello…”
Rimani a fissarlo così, per qualche istante, lo sguardo perso che fatica ad associare un’identità nota  a quel viso.
L’oscurità corrode lentamente la tua coscienza, gettando in pasto all’oblio tutto ciò che resta di te, dell’uomo che eri. E in un lampo di consapevolezza capisci, capisci che il mostro non si fermerà finché non ti avrà mangiato tutto. Vivo, smembrandoti pezzo per pezzo. Anche adesso se ripensi alla tua vecchia vita…
Che poi, hai mai avuto una vita prima di quella?
Forse. No. Non lo sai.
Ragioni male.
Forse non ragioni affatto.
La tua mano affonda ancor di più, dilania, scava fino a raggiungere il piccolo muscolo pulsante che le voci nella tua testa bramano più di ogni altra cosa.
E poi silenzio.
C’è così tanta pace ora.
Un ultimo sorriso fiorisce sul volto di Liam e all’improvviso ti ritrovi a stringere tra le tue braccia il corpo esanime di quello stesso fratello a cui credevi di aver detto addio secoli prima. L’oscurità ti avvolge in un sudario gelido, impalpabile.
Non sei morto, ma neppure vivo.
Respiri e chiudi gli occhi.
Tra le mani un pugno di polvere che ha la stessa consistenza della tua anima.
Finalmente invincibile.

 

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