Destruction

di fedez_etta
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo ***
Capitolo 2: *** Capitolo 1 ***
Capitolo 3: *** Capitolo 2 ***
Capitolo 4: *** Capitolo 3 ***
Capitolo 5: *** Capitolo 4 ***
Capitolo 6: *** Capitolo 5 ***
Capitolo 7: *** Capitolo 6 ***
Capitolo 8: *** Capitolo 7 ***
Capitolo 9: *** Capitolo 8 ***



Capitolo 1
*** Prologo ***


Destrucion

Prologo

Ricominciare da zero è la cosa che mi risulta sempre più difficile. È da anni che ricomincio da zero, con scarsi risultati. Sempre con gli stessi desideri, sempre con le stesse ambizioni, ma mai con i risultati sperati. Questa volta ricomincio da qui, da Mystic Falls. Ho visto tanti posti, perché la mia età me lo ha permesso. Io ho 174 anni, ma ne dimostro 27. Perché? Semplice, sono un vampiro. Accettarlo è stato difficile e con mio fratello Stefan le cose non erano delle migliori. Anche lui è un vampiro, ed è stato lui a trasformarmi. Entrambi avevamo bevuto sangue vampiro e siamo stati uccisi. Quindi dovevamo prendere una decisione, morire o continuare con questa maledizione. La mia decisione era quella di morire ma mio fratello non voleva perdere l’ultimo famigliare che gli fosse rimasto così mi ha fatto bere sangue umano. All’inizio è stato facile nascondere i miei impulsi ma poi la situazione mi è caduta di mano.
Ho iniziato a bere sangue umano facendo delle tragedie. Il sangue non mi bastava mai e io non potevo farne a meno. A mio fratello successe l’opposto. Iniziò prima a uccidere un numero smisurato di persone e poi ha deciso di intraprendere una “dieta” animale. Ora entrambi beviamo sangue umano, ma senza eccedere. Ma con mio fratello il rapporto non è forte. Abbiamo litigato un anno fa perché volevo vivere in una città in cui lui ha un ruolo importante, e si vergognava della mia presenza. Abbiamo detto cose che non dovevamo dire quella sera, sia perché siamo fratelli, sia perché non le pensiamo veramente. Ma la rabbia ha avuto la meglio e ogni volta che ci sentiamo litighiamo. Vorrei essere capace di migliorare questa situazione perché non voglio litigare con mio fratello, è l’unica persona che mi sia rimasta.
Ogni volta che cerco di ricominciare da capo, creando dei legami, mi trovo sempre più solo. Le persone prima dicono di volermi bene e poi mi abbandonano. Loro non sanno neanche il mio segreto. Se lo sapessero a quest’ora forse non sarei neanche qui a raccontarlo, mi avrebbero già infilato un paletto dritto nel cuore. Alcune delle cose che si dicono sui vampiri sono vere, tipo che possiamo morire se siamo a contatto con la luce del sole. Per fortuna io ho un anello capace di proteggermi dalla luce del sole. Una cosa assolutamente falsa è riguardo all’aglio. Io lo mangio tranquillamente è sono ancora vivo. Beh, anche se con vivo intendo morto. È un po’ contorta la cosa.
Adesso sto percorrendo la strada che mi porta nella mia nuova città. In realtà questa città non è poi tanto nuova per me. È qui che sono nato e dove ho vissuto la mia infanzia. Ed è qui che è morta mia sorella, Kylie. Lei era una persona solare ma quando ha saputo che io e Stefan diventammo vampiri, si allontanò da noi. Non ci accettava, era convinta che dopo questa trasformazione noi fossimo cambiati. Io e Stefan non ne abbiamo più parlato di lei, anche se secondo me manca ad entrambi. 
L’aria di Mystic Falls è cambiata radicalmente rispetto a 174 anni fa. Diciamo che in tutti questi anni qualcosa deve cambiare per forza. Ho deciso di andare a vivere nella casa dove ho vissuto da piccolo. Arrivato sul luogo ho visto che la mia vecchia casa era sostituita da una costruzione moderna. Esco dalla macchina ed entro nel palazzo. All’entrata c’è una ragazza sui 20 anni.
<< Mi scusi, mi può dire cosa è questo palazzo? >>
<< La banca del sangue. >> risponde la ragazza con un accento spagnolo.
Ma come cazzo si permettono di distruggere la mia dimora per costruire una banca del sangue. Aspetta… banca del sangue equivale a sangue gratis. Esco dai miei pensieri quando noto che la ragazza di fronte a me mi sta mangiando con lo sguardo. 
<< Oh, molto gentile. Comunque posso sapere quale nome si associa a questo bel viso? >>
<< Alexandra Ronaldo. – risponde con un rossore leggero alle guance – tu? >>
<< Damon Salvatore >>

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Capitolo 2
*** Capitolo 1 ***


Destrucion

Capitolo 1

Stefan
 
Odio questa situazione, ma non posso fargliela passare. Ha fatto troppi errori, alcuni anche a mie spese. Lo so, è mio fratello, ma non posso perdonarlo. Io da quando ho deciso di non bere più sangue umano, non ho commesso più errori e ho costruito una nuova vita. Sto frequentando per la 172esima volta il quinto anno al liceo. Ogni anno cambio scuola ma vivo sempre nella stessa città. È da 10 anni che vivo qui, a Toronto, e mi sto trovando bene. Tempo fa venne Damon, quella giornata fu difficile...
 
Flashback
 
<< Lo so che sei deluso dal mio comportamento, ma siamo fratelli e siamo entrambi soli. Sei l'unica persona che mi sia rimasta e non voglio perdere anche te. >> dice Damon muovendo nervosamente le sue mani intorno la tazza di caffè.
Quando sono tornato da scuola a casa, l'ho trovato a casa mia, seduto sul divano. Prima che io aprissi bocca, lui mi ha detto che avrebbe voluto parlarmi e quindi abbiamo deciso di parlare di fronte ad una tazza di caffè. È nervoso e si nota. Anche se mi costa molto ammetterlo, mi è mancato tanto mio fratello.
<< Hai combinato tanti danni ovunque, qui finalmente sto bene. Vado a scuola e per quel che mi è possibile ho una vita abbastanza normale. So che se ti darò l'opportunità di stare con me e vivere insieme in questa città, tu la sprecherai. Quindi mi dispiace ma non puoi rimanere qui. >>
<< Lo so che ho fatto sempre e solo del male, ma non lasciarmi da solo, sei l'unico che mi sia rimasto. >> dice con gli occhi lucidi.
<< Qui ho una vita, ho conosciuto delle persone che non mi giudicano. Ti ho dato tante possibilità ma tu le hai sprecate sempre. Sono stanco di cominciare sempre da capo. >>
<< Quindi vuoi rompere l'unico legame che era rimasto ancora saldo tra noi? >>
<< Detto così suona male, in fondo siamo fratelli, come possiamo rompere ogni singolo legame? È solo che non voglio che tu irrompa nella mia vita in questo modo. >> spiego cercando di essere il meno offensivo possibile.
Lui si alza, prende la giacca e si gira. Compie qualche passo per poi girarsi di nuovo e pronunciare con odio quelle parole.
<< Ho commesso tanti errori, ma tu hai compiuto il più grande. >>
E con queste parole mi lascia, facendomi pensare alla sera in cui distrussi la vita a mio fratello e vendetti l'anima di mia sorella.

 
Fine flashback
 
Forse dovrei chiamarlo, almeno per sapere dov'è e cosa fa. Ho così tanti pensieri per la testa e  lui completa le mie incomprensioni. Mi alzo dal divano e vado in cucina per prende un bicchiere di sangue. Fisso il telefono nella mia mano. Dopo minuti di indecisione, il mio subconscio compone il numero di Damon.
<< Pronto? >> risponde Damon con affanno.
<< Sono io. >>
<< Che vuoi? I tuoi scrupoli come fratello si sono fatti vivi? >> dice regolando il suo respiro.
<< Non mi trattare così. >>
<< Ma che faccia tosta! Sei stato tu a trattarmi di merda. Che c' è? Appena parlo di Kylie capisci i tuoi errori e chiedi perdono? Non funziona così. Se tu avessi realmente voluto avere dei rapporti con me non mi avresti mandato via di casa. Sono una persona anche io, che sbaglia ma pur sempre una persona. Quindi per una volta per tutte, decidi. Stai con me o no? >> dice con un filo di rabbia.
In questo momento mi sento la persona più schifosa del mondo. Ho trattato di merda mio fratello, quando lui era solo venuto per chiedermi di passare il resto delle nostre eternità insieme. Mi stava dimostrando la voglia che aveva di ricominciare da capo, mentre io gli ho dimostrato quanto io possa essere egoista.
<< Dove sei? >> chiedo.
<< Sono tornato a Mystic Falls. Adesso sono a casa di una ragazza e.. >>
<< Tanto per cambiare...>>
<< Non ci sarei mai finito se tu non avessi darò il consenso di sostituire casa nostra con una banca del sangue.>>
<< Che cosa avrei fatto? >>
<< Hai capito bene. Potevi pure avvisarmi della tua decisione di vendere casa. >>
<< Vedi che io non ho deciso proprio niente. >>
<< Ma scusa, se né tu e né io, abbiamo firmato per vendere casa, con quale consenso hanno fatto questo? In fondo è proprietà privata. >>

Non può essere stata lei, no, no. Lei è scomparsa, lei è andata via.
<< Non so, ma questa storia non mi convince. Tu cerca di sapere cosa è cambiato in questi ultimi anni a Mystic Falls, io vedo di venire al più presto. Hai notato qualcos'altro di diverso dal solito? >>
<< Sono arrivato qualche ora fa, appena finisco di fare qualche domanda a questa ragazza vado a farmi un giro. Fammi sapere quando sei in città. Ci sentiamo. >>
<< Ciao. >>

Chiudo la comunicazione e mi dirigo in camera da letto. Apro l'armadio, prendo una valigia capiente e inizio a riempirla di tutti i vestiti che ho in mio possesso. Prendo uno zaino e metto i viveri, i documenti e i soldi. Chiudo tutte le finestre, stacco il gas e mi dirigo verso la porta. Proprio mentre apro la porta, una figura appena fuori di essa, stava per premere il pulsante del campanello. Ma quella persona non credevo potesse tornare di nuovo.
<< Sorpreso dalla mia comparsa? >> dice quella voce maschile che incute terrore al sol udire il nome.
<< Perché sei tornato Klaus? >>
<< È successa una cosa di cui dobbiamo parlare con tuo fratello subito. I Gemini si stanno unendo, molto probabilmente si salverà Kai. Ma come tu ben sai, Kai, non è follemente innamorato di voi due, quindi appena assorbirà il potere, vi braccherà come si fa con gli animali. È il momento di unire il vostro potere, i Salvatore si devono unire. >>
<< Sai che non possiamo. Siamo in due adesso. Manca Kylie. >>
<< Ed è per questo che è giunto il momento di dire la verità a Damon. >>

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Capitolo 3
*** Capitolo 2 ***


Destrucion

Capitolo 2


Klaus

Con Stefan stiamo andando a Mystic Falls. Dobbiamo risolvere il prima possibile il problema con la Congrega di Gemini. I Salvatore sono uno dei clan più potenti dei vampiri. Abbiamo bisogno di loro, anche perché, se la Congrega di Gemini, riuscirà ad ucciderli, mostreranno il loro potere e a quel punto tutti avranno paura solamente degli stregoni e non temeranno più i vampiri. Non vogliamo che le persone abbino paura di noi, ma vogliamo solo farci rispettare. Gli stregoni sono tutti dei bastardi e nessuno si salva. La Congrega di Gemini è un gruppo di streghe del nord-est degli Stati Uniti, nel Portland, in Oregon. Sono conosciuti per le loro inclinazioni per incantesimi di occultamento e il loro unico mezzo di selezione di un leader di una coppia di gemelli. I gemelli dovrebbero intraprendere una specie di cerimonia di fusione dopo il loro 22esimo compleanno per determinare chi dovrà condurre la congrega. Il gemello più forte assorbe i poteri dell’altro, che quindi muore. I Gemelli sono anche noti per la loro capacità di creare mondi di prigioni.
I Salvatore hanno sempre avuto delle dispute con i Gemini, ma in particolare con i genitori di Stefan e Damon, i quali sono alcuni dei fondatori di Mystic Falls, poiché hanno mandato al rogo molti degli stregoni Gemini. I loro genitori, prima di scoprire che loro due fossero vampiri, avevano capito che a Mystic Falls erano presenti degli essere sopranaturali. Nonostante ciò non aveva sospettato di me neanche per un secondo. Mi hanno fatto entrare facilmente in questa famiglia. Fin da subito avevo legato con Damon. Lui all’epoca aveva solamente sedici anni, aveva bisogno di una figura maggiore. Il padre non era presente e Stefan è più piccolo di lui, infatti quando lo incontrai per la prima volta aveva solamente dodici anni. Quel giorno non si allontana mai dalla mia mente…
 
Flashback
 
<< Signor Mikaelson è sicuro di quello che vuole fare? >> dice il mio servo fidato.
<< Certo Igor. Sai il rapporto stretto che la famiglia originale ha avuto con gli antenati dei Salvatore. Devo solo aiutare il signor Salvatore nell’educazione dei due fanciulli, Damon e Stefan. >>
<< E riguardo la fanciulla? La signorina Kylie Salvatore? >>
<< Quello non è affar mio. Il signor Salvatore è stato molto chiaro e io non avrei mai osato pensare di sfiorare la signorina Kylie. >>
<< Signore, con tutto il rispetto, io sono suo servo da oltre 1700 anni, ma sappiamo entrambi che lei non è mai riuscito a stare lontano dalle donne. Soprattutto se esse posseggono una notevole bellezza e come lei ben sa la signorina Kylie non si può lamentare. >>
<< Beh, se mai mi prenderò un’infatuazione per la signorina Kylie, sarà la causa della mia maledizione. >>

E il viaggio proseguì  esaminando il paesaggio invernale in un silenzio assordante
 
Dopo 2 ore
 
<< Eccoci arrivati a casa Salvatore – dico scendendo dalla carrozza. – Non è cambiata di una virgola. >>
<< Niklaus! Benvenuto! >>
La voce del padrone di casa mi chiama dal trance in cui ero caduto ammirando la struttura.
<< Sono veramente onorato di essere ospitato da voi, signor Salvatore. Ma soprattutto sono felice di potermi dedicare all’educazione dei suoi due figli maschi. >> dico avvicinandomi e stringendogli la mano.
<< L’onore è mio di dare un educazione esemplare ai miei figli. A proposito, venga dentro che glieli faccio conoscere. >>
Insieme entriamo nella grande villa. È una dimora molto accogliente e nonostante il freddo che circonda il paesaggio di Mystic Falls, l’interno è un ambiente caldo.
<< Padre, la madre ha detto che è la cena sarà pronta fra un ora circa. Ah salve, io sono il signorino Stefan Salvatore. >> dice un ragazzino castano chiaro porgendomi la mano.
<< Salve, piacere di conoscerla. Io sono Niklaus Mikaelson e mi occuperò di dare a lei e a suo fratello un’educazione degna di nota. >> dico stringendogli a mia volta la mano.
<< Vorrei presentarle mio fratello ma in questo momento non riesco a trovarlo. >> dice preoccupato della reazione del padre, che non tarda a mostrarsi.
<< Come non sai dove sia? >> dice alterato il padre.
<< Appena tornati da cavallo non ho più avuto sue notizie. Sono andato vedere anche nel giardino sul retro dove passa il maggior tempo della sua giornata ma non c’era. >> risponde cercando di attenuare la rabbia sempre più crescente del padre.
<< Potrei fare un giro della casa prima di cena? Mi piacerebbe prima ambientarmi con gli spazi e magari sistemarmi nella mia stanza con il mio fedele braccio destro, il signor Igor. >> presento il mio servo al resto della compagnia presente.
<< Certo Niklaus. Abbiamo riservato due camere, una a lei e uno al suo servo. Ernest, porti tu i signori nelle loro stanze? >> chiede il padrone al suo servo.
<< Certo signore. - acconsente il signor che sembra chiamarsi Ernest. – Da questa parte, prego. >> dice mostrandoci la strada da percorrere.
Entriamo in un lungo corridoio e ad ogni porta che ci viene in contro, il signor Ernest collega i nomi dei var propietari. Ad un certo punto arriviamo di fronte una porta, da cui proviene una dolce melodia.
<< Questa è la camera della signorina Kylie. Come potete udire, ha una voce melodiosa e suona il pianoforte in un modo incantevole. >>
Ed è proprio vero. La sua voce celestiale è capace di persuadere qualsiasi anima, anche un anima malefica come la mia. Dovrei fare attenzione a questa ragazza, da quel che so, è di una bellezza unica. Inoltre, se la voce è come il suo aspetto fisico, nulla potrebbe essere più veritiero. Ad un certo punto, la voce cessa  di colpo e la porta si apre, mostrando la figura esile della signorina Kylie.
<< Oh mi scusi. Non sapevo ci fossero altre persone al di fuori della mia famiglia. Mi scusi del danno che le ho gravato. >>
<< Oh, di certo il suono della sua voce non può essere un disturbo. Sono desolato, non  mi sono ancora presentato. Sono il signor Niklaus Mikaelson e mi occuperò dell’istruzione dei suoi fratelli. A proposito, lei sa dove posso trovare il signorino Damon? >>
<< Non si preoccupi. Io sono la signorina, come credo lei possa immaginare, Kylie Salvatore. Mio fratello passa quasi tutto il suo tempo nel giardino sul retro. Quando non è lì
– dice per poi avvicinarsi – lo può trovare in cantina. Ma non lo dica a nessuno. Per lui è il suo nascondiglio. >> confessa con un sussurro finale.
<< La ringrazio molto signorina. Può stare certa che con me il segreto è al sicuro. >> termino con un sorriso.
<< Conoscerla è stato un vero piacere signor Mikaelson. >>
<< Oh, per favore. Mi chiami semplicemente Klaus. Quando le giovani fanciulle mi chiamano con il mio cognome, non faccio che notare la mia età avanzata. >>
<< Ma via, signor. Lei è tutto tranne che anziano. Mostra 28 anni o giù di lì, se posso permettermi.
>>
Oh deliziosa creatura. Tu non immagini che dietro questo corpo si cela un uomo di ben oltre i 1600 anni.
<< La ringrazio moltissimo. Adesso devo lasciare prima i bagagli e poi conoscere suo fratello. >> dico prendendo il bagaglio che avevo poggiato per terra.
<< Oh si, scusi l’interruzione. >>
<< Essere interrotti da lei non è mai un problema. >> dico per poi andarmene lasciandola con un leggero inchino.
 
 
Dopo aver lasciato le mie cose in stanza, chiedo ad Ernest la strada per la cantina. Dopo aver ottenuto la risposta, mi dirigo in quella direzione ed entro nella stanza.
<< Damon, è qui? >> Silenzio.
<< Damon lo so che è qui, come so che non mi conosce. Io sono Niklause Mikaelson ma sei lei crede più opportuno chiamarmi Klause può benissimo farlo. >> continuo.
<< Quindi è arrivata la balia che mio padre paga per "non farmi fare danni"?>> irrompe il silenzio dopo mezzo minuto circa.
<< Prima di tutto, io non sono la balia di nessuno, mi occuperò solo di darle un educazione degna del nome Salvatore. Secondo non mi sono permesso di chiedere a suo padre denaro in cambio. La mia famiglia è sempre stata devota alla sua, senza nessuna pretesa. >> spiego in modo calmo.
<< Lei non sa cosa pensa mio padre di me.>> dice uscendo dal suo nascondino e sedendosi dinanzi a me.
<< Racconti tutto quello che creda possa servire per farmi capire. Devo educare lei e suo fratello, ma non so niente di voi. Ho bisogno di sapere.>>
Mi avvicino sempre di più, fino a sedermi al suo fianco.
<< Per lui io sono la vergogna della famiglia, la parte marcia della mela. Se fosse per lui, mi avrebbe già portato in qualche orfanotrofio facendo finta che io non sia sangue del suo sangue. Io sono stanco di essere giudicato in questo modo. >>
<< Ma c' è un motivo per cui tuo padre crede ciò? >>
<< Si, è il motivo per cui sono sempre qui quando nessuno mi trova. >
> risponde temendo una domanda che non tarda a venire.
<< Può dirmelo? >> chiedo cauto.
<< Ho gusti particolari. Mi piace ciò che non piace agli altri e mio padre crede che ciò mi renda strano. >>
<< Si può confidare con me Damon. Io sarò come un fratello maggiore per lei e suo fratello. Non abbia paura di confidarsi con me. >>
<< La ringrazio ma lei non capirebbe. Non voglio che lei rischi di avere un cattivo pensiero su di me.
>> dice alzandosi.
<
< Signorino, non voglio insistere più di tanto, ma so che è qualcosa di serio. Quindi la prego, si confidi con me. Non lo lascerò mai da solo. Lo prometto. >>
<< Va bene. Io bevo sangue umano. >>

 

Fine flashback
 
Quella fu la confessione che segnò l’inizio di un’amicizia che sono riuscito a rovinare. Io e Damon abbiamo sempre avuto un legame unico, ma con il passare del tempo varie situazioni hanno scaturito un allontanamento da parte mia. Tipo …
<< Ehi Klaus! Ci sei? Siamo arrivati. >> dice Stefan svegliandomi dal trance in cui ero caduto.
<< Si scusami, stavo pensando ad un'altra cosa. >>
Stefan parcheggia la macchina nel piazzale vicino casa mia. Io abito a New Orleans ma ho ancora la casa che era in mio possesso a Mystic Falls. Dopo essere venuto come istruttore per Damon e Stefan, decisi di costruirmi una casa. Non di dimensioni esorbitanti, ma almeno con 4 stanze, tra cui una cucina e un bagno. Era una casa in cui ogni volta che volevo potevo passare un po’ di tempo da solo, perché vi giuro che con tutto quello che passavo, avevo bisogno di allontanarmi da quella casa. Damon all’epoca credeva di essere quello strano della famiglia, ma lui non sapeva ancora come fosse il padre. Ma ben presto lo avrebbe capito.
<< Sono preoccupato. >> confessa tutto d’un tratto Stefan.
<< Per che cosa? >>
<< Per la reazione che avrà quando gli parlerò di Kylie. >>
<< Hai sbagliato a non dirgli la verità al momento dovuto. Era lui il grande della famiglia, non era compito tuo proteggerlo. Sarebbe stato il mio. Ma sappiamo entrambi com’era Kylie. Era uno spirito ribelle che nessuno poteva controllare. Quindi non darti la colpa di quello che è accaduto. In questi anni l’unica cosa che ho imparato con certezza è che non si può tornare indietro. Ciò che è fatto è fatto. Adesso non ti parlo da stronzo, da quello che vi ha lasciati quando avevate avuto più bisogno di me. Ma vi parlo da quello che arrivò nelle vostre adolescenze, quello che vi ascoltava e qualche volta vi sgridava. Tutto quello che abbiamo vissuto in quell’epoca non dobbiamo scordarlo, perché ci ha formati. Adesso prendi un respiro profondo, usciamo da questa macchina e andiamo a parlare con tuo fratello. Dobbiamo sbrigarci, perché i gemelli compiranno fra 3 mesi la fusione e a noi manca ancora un pezzo Salvatore. >>
<< Hai ragione. Andiamo. >>

Usciamo dalla macchina e ci dirigiamo verso la porta di ingresso di casa mia, il luogo in cui ci siamo dati appuntamento con Damon. Avremmo potuto andare in un bar, ma ci vuole un luogo appartato per quello che Damon sta per scoprire. La sua reazione è inaspettata.
Avvicinandoci notiamo una figura, che per intuizione associamo a Damon.
<< Che ci fai tu qui? >> dice Damon con rabbia.
<< Lo so che provi tanto odio nei miei confronti ma ascolta quello che io e tuo fratello abbiamo da dirti. >> rispondo cercando di trattenere la sua ira.
<< Non voglio ascoltare una tua singola parola. Tu sei stato la mia rovina. Avevo bisogno di te e tu non c’eri. Hai preferito andartene lasciandoci da soli. Quando ci siamo conosciuti tu mi avevi promesso che non mi avresti lasciato solo. Lo so che vivi da oltre 1700 anni, ma le promesse sono da rispettare. >> sputa con odio e versando anche delle lacrime.
Sapevo di essere mancato a Damon, ma non sapevo che la mia figura fosse così importante per lui. Avevamo instaurato un rapporto, che in questi 154 anni avevo scordato di avere. Si perché è da 154 anni che non vedo Damon, l’anno della sua trasformazione. Stefan lo aveva rivisto tempo dopo, non ci vedevamo spesso ma sapevo stesse bene. Non avevo più informazioni di Damon perché lui andava da una città all’altra in troppo poco tempo.
<< Damon mi dispiace per tutto il dolore che hai dovuto affrontare senza di me. Lo so che è stato difficile, perché anche io l’ho affrontato. Ho avuto anche io paura durante la trasformazione di non rimanere me stesso, di rimanere da solo. Sono rimasto il Klaus che ero ma ero solo anche io. Mi ero ripromesso di non commettere lo stesso errore con voi due. Avevo promesso anche a voi due di aiutarvi in qualsiasi momento. Ma non l’ho fatto. E me ne pento tanto. >> dico con il cuore in mano.
Io e Damon ci fissiamo negli occhi, e dopo un attimo che sembra eterno, mi abbraccia. All’inizio non me lo aspetto, ma poi ricambio l’abbraccio. Mi è mancato moltissimo e pensare che la congrega Gemini, li voglia uccidere, mi fa stare male. Questo pensiero mi fa ritornare alla ragione per cui siamo venuti qui. Sciolgo l’abbraccio e lo guardo intensamente negli occhi.
<< Se siamo venuti, un motivo ci sarà. >> spiego.
<< Si lo so. Ho parlato al telefono con Stefan. La pensiamo allo stesso modo. C’è qualcosa che non va a Mystic Falls. >> risponde lui ingenuamente.
Guardo dubbioso Stefan.
<< No, non è per quello che siamo qui. Lo so che avevamo parlato al telefono riguardo casa nostra, ma dopo la tua chiamata, è venuto Klaus a casa mia. Mi ha parlato di una cosa. >> dice Stefan guardandomi preoccupato.
Gli vado vicino e gli cingo le spalle con un braccio.
<< Fai un respiro profondo, tranquillizzati. >>
<< Qualcuno mi può spiegare cosa sta succedendo? >> chiede Damon.
<< La congrega Gemini si fonderà fra qualche mese, 3 se non erro, e molto probabilmente vincerà Kai. Dobbiamo fonderci. >>
<< Sai che non possiamo! Nostra sorella … beh sai. Non c’è più. Non possiamo fonderci. >> dice diventando triste.
<< In realtà … >> inizia Stefan
<< Oh, riunione di famiglia? >> dice la voce che è stata la causa dei miei problemi.
Kylie.

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Capitolo 4
*** Capitolo 3 ***


Destrucion

Capitolo 1

Helena

<< Ma almeno è sexy? >> chiedo
<< Minchia. >> risponde Alexandra.
Sono sul letto di camera mia con Alex che mi sta raccontando di un ragazzo che ha conosciuto al posto in cui lavora. Non mi ha detto molto, so solamente che si chiama Damon e che è figo da paura.
<< Ti giuro che era così passionale, così sexy, così eccitante. Non potevo non farci sesso. Ci ho messo tutta la mia buona volontà ma ho mandato a fanculo la mia dignità. >>
Giuro di non aver mai visto Alex parlare di un ragazzo in questo modo. Lei è sempre stata la tipica ragazza che alla domanda " Beh il fidanzatino? " , dopo averti mandato a fanculo in tutti i modi più occulti, risponde sempre " Beh i cazzi nella mia vagina non mi interessano. " facendo rimanere scioccati tutti i presenti. È stata da sballo quella cena. Stavamo a casa sua e stavano alcuni dei suoi parenti prossimi. Allora le chiesero del fidanzato e lei rispose in quel modo. I genitori furono indignati da tale linguaggio e i cugini risero di gusto.
<< Quindi ti ha presa sul serio sto ragazzo. Sembri diversa ... neanche una settimana fa avrei giurato che tu fossi ancora la ragazza del " i cazzi nella mia vagina non mi interessano". Mi sorprendi ragazza! >> affermo dandole una gomitata ironica.
<< Esagerata. Diciamo che Damon è ... Damon. >>
<< Grande definizione. Complimenti! >>
<< Fai come quella di italiano? Quella stronza mi ha messo 6,5 solo perché non ho il linguaggio colto. Sapesse cosa so fare con la lingua... >>
dice con un ghigno malizioso alla fine.
<< Non credo ci tenga più di tanto. Conserva quelle prestazioni per Damon. A proposito, vi incontrerete di nuovo? >>
<< Mi ha chiesto il numero, ma non so. Spero di si. Tu che mi racconti? Kai? >>
<< Quel ragazzo è strano. Nonostante non abbia un buon rapporto con i suoi fratelli, non vede l'ora che arrivi il 4 Febbraio, il compleanno dei gemelli. >>
<< Ancora adesso hai capito che è strano? Io dal primo giorno che lo vidi, ti dissi che quello era uno psicopatico.
>> dice convinta.
<< Dai! Psicopatico proprio no. Secondo me, ha solo bisogno d’affetto. >> dico non tanto sicura.
<<  Ma lo hai visto? Se il diavolo avesse un volto, si vergognerebbe ad essere come Kai. Tu vedi troppo la parte buona delle persone. Devi capire che non tutte sono buone. >>
<< E tu? Sei sicura che Damon non sia uno cattivo ragazzo? Dai sul serio! Non lo conosci nemmeno e ci finisci a letto? Non pensavo fossi così facile Alex! >
> controbatto irritata.
 << Senti, se non riesci ad accettare una critica da parte mia, va bene. Ma non venirtene con queste frasi della serie: “Lui è un pericolo”, “Ti farà soffrire”, “ TI trasmetterà una malattia incurabile”. Mi sto vivendo questa situazione. Se a te va bene o no non mi importa. Ovviamente preferisco che tu stia dalla mia parte, e che tu mi parli come un’amica e non come una madre o una sessuologa. >> dice alzandosi.
<< Vedi ci sta che tu mi dica quello che pensi di Kai, ma tu non puoi sempre vederlo dal punto negativo della situazione. Usi solo parole dispregiative nei suoi confronti. Perché non riesci a fartelo piacere?! È’ il mio fidanzato e tu sei la mia migliore amica. Dovresti sostenermi e cercare di capire con me perché lui è strano, e non venirmi contro giudicando le mie scelte. Kai ed io stiamo insieme da quasi 5 mesi e non voglio che tu abbia delle tue considerazioni negative nei suoi confronti. Lo sai che ti voglio un mondo di bene, ma lui è il mio fidanzato. >>
<< Ciò significa che tra me e lui sceglieresti sempre lui? >> dice con indignazione.
<< Ma che cosa dici?! Sai che io sceglierei sempre e solo te. Tu sei la mia migliore amica e se non ti appoggiassi, non saresti qui. >> dico calmando la situazione.
<< Hai ragione! Ho esagerato. Mi dispiace. Il problema è che già mi sto stressando con la scuola, poi ho voglia di rivedere Damon. Questo ragazzo mi prende un casino ed io … >>
Alex viene interrotta dallo squillare interrotto del telefono. Lo prende e risponde.
<< Pronto? … si sono io, con chi parlo? … Ah Damon, sei tu! >> dice per poi guardarmi con occhi spalancati.
Le faccio segno di sedersi sul letto e mi ci siedo anche io.
<< Si, tutto bene. Sto con una mia amica e stavamo parlando di scuola ….  Mi piacerebbe tantissimo ma sta a casa da sola e non voglio lasciarla … Ah si va benissimo. Ci vediamo al bar centrale. Ciao. >>
Chiude la chiamata e io parto con le domande.
<< Cosa ti ha detto!? Vuole incontrarti?! Cosa gli hai detto?! Potevi lasciarmi sola! Scoperete? Beh? Rispondimi?! >>
<< Se non mi dai neanche il tempo di rispondere come faccio? Comunque ricapitoliamo. Prima domanda. >>
<< Cosa ti ha detto? >>
<< Prima mi ha chiesto se stessi bene. Poi mi ha detto che voleva incontrarmi. Seconda domanda. >>
<< Era vuole incontrarti? Ma mi hai già risposto quindi … Cosa gli hai detto? >>
<< Ma se stavi anche tu qui, come fai a non saperlo?! Comunque gli ho detto che non potevo perché stava una mia amica da sola e non mi andava di lasciarla. >>
<< Sei proprio cucciola! Mi fai sciogliere così! >>
dico facendo finta di sciogliermi.
<< Dai!  Passiamo alle terza domanda. >>
<< Ehm, non ricordo. Ah si. Scoperete? >>
<< No, perché tu verrai con noi. >>
<< Che cosa?! Lui ti chiama per scopare e tu mi inviti. Vedi che sarei tentata per una cosa a tre, ma sarebbe imbarazzante con te. >>
<< Ma che hai capito? Se lui avesse avuto quelle intenzioni col cavolo che ti avrei portata con me. Ti avrei lasciata a marcire da sola. Lui inizialmente mi ha invitato a prendere un caffè al bar, dopo, quando gli ho detto che stavo con te, ha detto che se volessimo andare al bar entrambe. Allora ho detto di si. >>

<< Grazie amica mia di avermi chiesto un mio parere. Ne sono molto commossa.  >> dico ironica.
<< Ha detto che portava suo fratello con se. Ciò significa che avremo un Salvatore a testa. >> dice ridendo.
<< Hai detto Salvatore? >> dico sospettosa.
<< Si, perché? >>
<< Non mi è un cognome nuovo. >>
<< Sicuramente lo avrai sentito dai tuoi genitori o da tua zia. I Salvatore sono una delle famiglie fondatrici di Mystic Falls, insieme alla tua. >>
<< Si ma io ricordo di aver avuto a che fare con un ragazzo Salvatore. Lasciamo perdere, mi sto sicuramente confondendo. >
> dico prendendo la giacca.
<< Dai andiamo! >> dice euforica.
Scendiamo le scale e andiamo in soggiorno. Prendo le chiavi di casa e della macchina mentre Alex si mette la giacca. Usciamo da casa ed entriamo in macchina.
Durante il tragitto non riesco a smettere di pensare al cognome Salvatore. Ho un vago ricordo e secondo me non è solo perché i miei parlavano sempre delle famiglie fondatrici. Mi sembra di associare quel cognome ad una figura. Immagino un ragazzo castano, con occhi verdi, pelle chiara, sopracciglia folte, tatuaggio sul braccio. Non so ma questo ragazzo non mi è nuovo.
Arriviamo nella piazza dell’incontro. Parcheggio la macchina e ci dirigiamo verso il bar.
<< Oh eccolo, è già lì. >> dice facendomi segno con la testa.
Vedo due ragazzi. Di uno vedo le spalle mentre dell’altro vedo il volto. Il ragazzo che vedo di fronte, si alza e ci dedica un sorriso. Sicuramente è Damon. Di conseguenza si alza anche l’altro ragazzo.
Il ragazzo e si gire e … non ci posso credere!
<< Stefan! >> dico sorpresa.
<< Elena! >> dice lui, non meno sorpreso di me. 

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Capitolo 5
*** Capitolo 4 ***


DESTRUCION

CAPITOLO 4
Kylie

 
<< Non credo di aver mai visto Damon così traumatizzato. >> dico.
<< Beh, credo che venire a sapere che tua sorella che tu ricordavi morta è viva, è abbastanza traumatico. >> risponde Klaus baciandomi la testa.
Stiamo nel letto, con il solo lenzuolo che copre la nostra nudità. Nonostante abbia passato un momento intimo con Klaus i miei pensieri ripercorrono il pomeriggio appena passato.
 
Flashback
 
<< La congrega Gemini si fonderà fra qualche mese, 3 se non erro, e molto probabilmente vincerà Kai. Dobbiamo fonderci. >>
<< Sai che non possiamo! Nostra sorella … beh sai. Non c’è più. Non possiamo fonderci. >> dice diventando Damon triste.
<< In realtà … >> inizia Stefan
<< Oh, riunione di famiglia? >> dico.
<< Ma tu cosa ci fai qui? >> dice perplesso Damon.
I suoi occhi diventano lucidi, e ciò mi irrita ancora di più. Dopo tutto quello che mi ha fatto ha il coraggio di fare finta di soffrire.
<< Sei patetico Damon. Non perdere tempo a fare il falso sentimentale. Sei stato tu a scegliere il mio destino, anzi voi. E senza un briciolo di amore nei miei confronti, non hai neanche preso in considerazione l’opzione di chiedere ciò che io volessi. Non mi hai lasciato scelta. Anzi non mi avete .. > dico facendo un cenno a Stefan.
<< Ma cosa stai dicendo? Io credevo tu fossi morta. >> dice Damon con le lacrime, che prima erano agli occhi, sulle guance.
<< Pensavi che fossi morta per non avere pesi sulla coscienza. Per fortuna che stava Klaus. >>
<< Qualcuno mi può spiegare? Mi sembra di aver perso qualche passo. >> dice Damon fermando le lacrime.
<< Possiamo entrare? Dobbiamo discutere di alcune cose. >>
<< Non ho bisogno di sapere la verità. Per me loro sono come morti. E a quanto vedo, anche per loro. >>
Faccio per andarmene ma Klaus mi blocca e mi guarda negli occhi.
<< Devi capire  come sono andate realmente le cose. Non puoi vivere con questo dubbio. Sono i tuoi fratelli. >>
<< Qualsiasi cosa sia per me loro non contano niente. Ho passato tutto questo tempo a cercarli. Per loro non valgo più niente, quindi è inutile sapere la realtà. Mi farebbe solo male. Ti prego vieni con me, ho bisogno di te. >>
Mi guarda con la pena negli occhi per poi annuire e stringermi la mano. Insieme ci dirigiamo a casa mia.
 
Fine Flashback
 
<< Amore, mi dispiace per quello che sta succedendo, ma secondo me dovevi dargli il tempo di spiegare. Stefan  non mi ha detto niente e Damon non ne sa realmente niente. Fu Stefan a prendere la decisione. Damon non avrebbe mai avuto il coraggio perché per lui tu vali più della sua vita stessa. Anche se per te è stata dura, è stata la decisione giusta. Lo so sembra brutto, ma devi lasciare che ti dia una spiegazione. >> mi dice dolcemente Klaus.
Lo guardo negli occhi e inevitabilmente le lacrime solcano le mie guance. Lui subito mi abbraccia e mi sussurra frasi consolatorie, che migliorano la situazione.
Dopo un momento che sembra essere durato minuti interminabili, sentiamo bussare alla porta di casa mia.
<< Tranquilla, vado io. >> mi dice Klaus mettendosi i boxer e una tuta.
Io stringo ancora di più il lenzuolo intorno al mio corpo, per cercare di colmare il vuoto creato dalla mancanza di Klaus nel letto.
Ad un certo punto sento un rumore sospetto, come un vaso che si frantuma al suolo. Subito mi infilo una maglietta di Klaus e un pantalone largo, che non mostra la mancanza degli slip. Mi avvicino circospetta all’entrata di casa mia. Vedo Klaus a terra con il collo rotto. È entrato un vampiro. Sono ferma e mi guardo intorno senza dare nell’occhio. Ormai è tardi per scappare. Mi chino su Klaus e faccio finta di piangerli sopra. Il vampiro non è entrato in casa. Lo avverto. Per ciò chiudo la porta e con la velocità super sonica chiudo tutte le finestre.
Prendo i paletti che nascondo sotto il letto e prendo il telefono. Compongo il numero di Damon.
<< Pronto? >> si sente la voce dall’altro lato della cornetta.
<< Se vuoi iniziare a comportarti come un fratello, vieni a casa mia. Sono circondata da un vampiro che non vuole entrare. E diciamo, che non voglia entrare per prendersi un caffè. >>
 

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Capitolo 6
*** Capitolo 5 ***


Destrucion
Capitolo 5

Elena
<< Non immaginavo di incontrarlo di nuovo. >> rivelo.
Io e Alex siamo a casa mia e stiamo parlando di come è andato l'incontro con i Salvatore. Purtroppo abbiamo passato solo circa un ora insieme, perché sono dovuti andare via per non so quale motivo.
<< Non immaginavo tu lo conoscessi. Non mi avevi mai parlato di lui. >> dice Alex sorseggiando una tazza di caffè fumante.
<< Invece si, ti ricordi quando andai a Toronto in viaggio con i miei? Ti dissi che incontrai un ragazzo di nome Stefan, ma non ti dissi altro perché non era importante. Abbiamo passato una sola sera insieme. >>
<< Ah, si! Adesso ricordo. Però il destino è strano. >>
<< Adesso che ci penso quella fu la sera dove..
. >> divento triste di colpo.
I ricordi di quella sera tornano nella mente come l'impatto di un meteorite sulla terra.
 
Flashback
 
<< Mamma dai! Fammi rimanere. Non voglio tornare a casa. Siamo in vacanza! >> dico.
Siamo a Toronto in viaggio ma mia madre ha deciso di rovinarmi la vacanza, già non ero molto felice di passare le vacanze di Natale a Toronto, ma mia madre quando vuole qualcosa nessuno la può contrastare, infatti siamo qui da 3 giorni e siamo alla vigilia di Natale. Per fortuna è venuta Bonnie, la mia migliore amica dopo Alex, con me se no mi sarei annoiata. Alex non poteva venire perché i suoi genitori non le hanno dato il permesso. I suoi genitori la fanno vivere in una bolla di vetro. Non può fare niente, nonostante abbia un comportamento degno di nota. In nove anni che la conosco ha avuto tantissimi premi e borse di studio. I suoi sono molto orgogliosi di lei ma pretendono sempre di più. Per loro non è mai abbastanza. Alex per quanto sia tollerante, molte volte si arrabbia. E capisco anche il perché …
Tornando al viaggio, questo pomeriggio Bonnie ed io stavamo girovagando e abbiamo incontrato un ragazzo molto carino. Si chiama Stefan e ha chiesto di rivederci questa sera. Bonnie aveva subito capito che provavo dell’interesse per questo ragazzo, perciò ha fatto finta di farsi male la gamba. ha fatto una sceneggiata degna di oscar.
Adesso mi ritrovo a supplicare mia madre di rimanere almeno altri 30 minuti.
<< No! Devi tornare a casa! Dimmi dove sei che ti vengo a prendere! È’ tardi Elena. È’ la vigilia di Natale, dobbiamo stare insieme. >>
Quando mia madre ha preso una decisione, non posso negoziare. Con lei nulla è negoziabile.

<< Va bene. Sono al bar Bardi's Steak House. >>

Detto la mia postazione e chiudo la chiamata.

<< Ehi, è successo qualcosa? >> dice Stefan preoccupato.

<< No, solamente mia madre che vuole venirmi a prendere. Oggi è la vigilia e lei è legata alle festività. >>
Crede nell’unione della famiglia, nella fede in Dio e in tutte quelle cose che hanno a che fare con la religione. In famiglia nessuno ha una fede forte come lei. Fin da piccoli ci ha sempre portato in chiesa per la Messa, abbiamo seguito tutti i corsi di preparazione religiosa e ad ogni evento organizzato dal parroco, noi eravamo tra i primi a parteciparvi.

Crescendo, però, sia mio fratello che io, non abbiamo sentito la necessità di partecipare con costanza a questi eventi e quindi abbiamo messo da parte un po’ la religione. Nostra madre lo aveva accettato, perché fin da piccoli ci aveva sempre detto, che saremo stati noi un giorno a decidere cosa fare, se seguire una fede  fortemente religiosa o di avere fede  senza, però, rinunciare a spendere un po’ di tempo libero per noi.

<< Dai, non ti preoccupare. Al massimo possiamo uscire nei prossimi giorni. >> dice con un sorriso rassicurante.

<< Mi piacerebbe molto. Ti do il mio numero così mi invii il tuo. >> propongo e il sorriso che mi ricambia mi da la conferma.
Mi passa sul suo telefono con la tastiera dei numeri attivata ed io digito il mio numero telefonico. Glielo passo e quando lui tocca la mia mano per prendere il suo telefono, una scossa parte dalla mia mano per arrivare ad ogni singolo centimetro del mio corpo. Non so quale sia il motivo per cui io mi senta così. In fin dei conti io non conosco bene Stefan e non posso dire di provare qualcosa di serio per lui. Forse è solo attrazione fisica, o anche l'attrazione per una relazione di un viaggio. Non so, per la prima volta non voglio dare spiegazioni ai miei sentimenti. Di solito tendo sempre a giustificare tutto, che si parli di eventi, sentimenti o anche pensieri, ma questa volta, voglio concedermi di vivere il momento e di privarmi di risposte. Gli sorrido e solo ora noto i suoi occhi. Questo pomeriggio quando l'ho incontrato, avevo visto i suoi occhi, ma non mi ero resa conto di quanto siano profondi e intensi. Il verde che circonda la pupilla è come un rovo in cui crescono le more. Io amo le more. Ok, mi sto divagando.
<< Ehi, Elena mi ascolti? >> dice muovendo le mani di fronte ai miei occhi, facendomi tornare all'attimo in cui eravamo, dimenticandomi così tutti i pensieri in cui lui era il protagonista.
<< Si, scusa. Stavo pensando a quanto ero stata stupida quando mia madre mi aveva raccontato del viaggio ed io non volevo. Non avrei mai immaginato di conoscere una persona come te. >> dico diventando leggermente rossa per la confessione finale.
<< Ed io sono felice che tua madre non ti abbia dato ascolto e che abbiate fatto questo viaggio. Fino a quando rimanete qui? >>
<< Mamma non ha stabilito ancora la data di ritorno, perché torniamo con la macchina e quindi non c’è bisogno di prenotare. Molto probabilmente circa verso il 5 gennaio. >>
<< Perfetto! Abbiamo ancora molto tempo da spendere insieme, quindi non preoccuparti. Infondo è la vigilia di Natale, e capisco che i tuoi famigliari, vogliano passarla con il numero maggiore di persone. Io abito qui, quindi non scappo. >> dice ridendo.
La sua risata è qualcosa di unico, come una dolce melodia che non hai mai sentito ma nella tua mente è già impressa. È’ incredibile che così tanta bellezza è presente in un unico corpo, è quasi egoistico. Nella mia cittadina,  Mystic Falls, ci sono ragazzi molto carini, ma di certo la loro bellezza non raggiunge questa. Potrei sembrare anche una ragazza che pensa solo all’aspetto fisico, anche se non è così, ma non posso non pensare certe cose. Io sono una delle prime, a credere, che la bellezza interiore sia la cosa più importante in una persona, ma quando vediamo un ragazzo bello non possiamo trovargli per forza un difetto. Nel senso che appena incontri una persona, vedi l’aspetto e non il carattere. Quindi un ragazzo bello ma con un carattere di merda, avrà delle possibilità in più rispetto al ragazzo meno bello ma con un carattere a dir poco migliore dell’altro. Questo perché l’impatto visivo condiziona il modo di pensare, al di là del carattere della persona che osserva. Mi ha sempre affascinato questo pensiero, come la percezione visiva possa condizionare qualsiasi cosa, che siano emozioni o anche delle vicende. Io senza la vista non potrei vivere. Mi capitò di leggere in un libro, di un esperimento  in cui una ragazza non avrebbe potuto vedere per un weekend intero. Io non ne sarei mai capace perché amo avere tutto sotto controllo, per quanto possa avere fiducia per la persona con cui sono, non riuscirei mai a concedere questo, diciamo, “privilegio”. Però, non nego, che mi interesserebbe provare anche per un solo giorno, cosa le persone ceche provano, anche se, mi sembrerebbe una mancanza di rispetto, perché loro a differenza mia, non hanno la possibilità di provare la vista.
Ad un tratto il suono del clacson mi riscuote dai pensieri. Mi volto e riconosco al volo la macchina di mio padre, con lui e mia madre a bordo. Mi rivolto verso Stefan e gli dedico un sorriso triste.
<< Sono arrivati i miei genitori, devo andare. È’ stato un vero piacere per me conoscerti e spero che utilizzerai il numero che ti ho lasciato. Ciao Stefan. >>
Gli do un leggero bacio sulla guancia e vado verso la macchina. Vi entro e dedico il mio sguardo a Stefan, che guarda in direzione della macchina, dal finestrino.
<< Spero che tu ti sia divertita. Mi dispiace aver dovuto interrompere la serata, ma sai che ci tengo molto a queste feste. >> interrompe, mia madre, il silenzio con una voce dolce.
Le rivolgo uno sguardo altrettanto dolce. Non posso essere arrabbiata con lei per avermi “rovinato la serata”. È’ mia madre ed è normale che voglia passare il Natale con me. Anche perché, con la scusa di “non aver sfruttato al meglio la serata” Stefan ha il mio numero e spero con tutta me stessa che lo utilizzi.
<< Tranquilla mamma. Anche se siamo stati poco insieme, ci siamo divertiti. Mi ha fatto vedere tantissimi posti belli. Magari un pomeriggio ci può fare una visita guidata in alcuni luoghi storici. >> dico speranzosa.
<< Beh, se lui potrà perché no!? >> dice aumentando la mia speranza.
Le sorrido di  ricambio. Proseguiamo la strada con tranquillità, fino a quando sento la macchina andare fuori strada e finire in acqua. Mi dimeno cercando di togliermi la cintura di sicurezza e aprire la porta. Cerco di avere gli occhi aperti per vedere dove mettere le mani, e vedere i miei genitori se riescono nella mia stessa impresa. Dopo aver provato e riprovato, il respiro mi manca e non vedo altro che il buio.
 
Fine Flashback

 
Dopo aver finito il mio Flashback mentale, mi ricongiungo alla realtà e mi rendo conto che Alex mi sta stringendo forte in un abbraccio, mentre incontrollata verso miriadi di lacrime. Quello fu il giorno in cui persi i miei genitori. Non so come mi salvai. Dopo aver perso i sensi, mi risvegliai in ospedale. Mio fratello, per fortuna, disse ai miei che non voleva venire a prendermi, e che quindi rimaneva con Bonnie. E ringrazio il cielo, che lei fece finta di farsi male se no anche lei sarebbe rimasta coinvolta nell’incidente e non so cosa le sarebbe successo.
<< Tranquilla, ci sono io. >> dice Alex tra una carezza e l’altra.
Dopo la morte dei miei, è stato difficile affrontare tutto. I genitori sono una parte di noi più che importante, essenziale. Per quanto delle volte noi ci possiamo arrabbiare, loro sopporteranno le nostre urla e ci daranno una mano per crescere. Io ho sempre sottovalutato la presenza di un genitore, ma quando li ho persi, e sono dovuta crescere con  mia zia, la sorella di mamma, ho capito che è un compito importante, e che non tutti sono pronti a farlo. Essere genitori significa essere capaci di trasmettere delle cose a delle persone, e questo può accadere solo se si posseggono già delle cose. I miei ne avevano tantissime da trasmettere, peccato che non ne abbiano avuto il tempo…
La loro morte ha accesso anche un lutto cittadino, poiché mio padre era un dottore che si era dimostrato gentile con tutta la popolazione. Al funerale si sono presentati in molti e vedere al mio fianco i miei amici mi ha dato moltissima forza. Jeremy, mio fratello, non è riuscito ad andare avanti subito. Tra i due, lui è stato quello che ha sentito di più la mancanza e c’è stato un periodo in cui mi dava la colpa dell’accaduto. Mi ripeteva sempre che se non fossi uscita quella sera, non sarebbero morti o che avrei dovuto prendere il pullman per tornare a casa. Mi ha fatto moltissimo male avere mio fratello contro, ma poi grazie a mia zia, a Bonnie e ad Alex, lui ha smesso di darmi la colpa di tutto e adesso il nostro legame è veramente stretto, come dovrebbe essere tra fratello e sorella.
Dopo un pianto che non avevo più da tempo, sciolgo l’abbraccio di cui Alex non mi ha mai privato in questi anni e mi asciugo le lacrime con il dorso della mano.
<< Scusa se ho avuto questo sfogo. È’ solo che la sera in cui incontrai Stefan, fu la sera dell’incidente. Loro mi erano venuti a prendere e stavamo tornando a casa. Era una serata tranquilla anzi bellissima, perché avevo incontrato Stefan e sembrava così irreale. Ma poi si è trasformata nella notte più brutta della mia vita. Per questo c’è stata solo una sera con lui. Gli avevo dato il mio numero, ma il telefono è finito in acqua e non ho potuto rispondere. Ma pure se non fosse caduto e che per miracolo non si fosse rotto, non gli avrei risposto subito. Non ero nelle condizioni di poterlo incontrare. Erano appena morti i miei genitori. Quale persona avrebbe avuto la forza di farlo dopo un colpo del genere!? Ma vederlo oggi è stato strano. >>
<< Uuhhh Stefan ha toccato una corda del tuo cuore, la corda dell’amoreee. >>
<< Smettila di fare la stupida
! >> dico ridendo.
Ci guardiamo per un secondo con sguardi seri ma poi scoppiamo a ridere senza una vera ragione. È’ bello avere una persona su cui contare che in qualsiasi momento ti da la forza di andare avanti e di goderti ancora la vita.
Le nostre risate vengono interrotte dal suono del campanello. Mi alzo e apro la porta. Di fronte a me compaiono le figure di Stefan, Damon, una ragazza e un ragazzo.
<< Stefan! Damon! Che ci fate qui? Come fate a sapere dove abito? E chi sono loro? >> chiedo a raffica.
<< Ti risponderemo a tutto ma ti prego facci entrare. È’ più serio di quanto tu possa immaginare. >> risponde Stefan
Al suo sguardo implorante, che mi ha già ipnotizzato tempo fa, non riesco a dire di no.
Li faccio entrare e mentre si siedono preparo dei bicchieri con del succo di frutta. Alex mi guarda con uno sguardo che cerca conferme, conferme che neanche io ho. 

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Capitolo 7
*** Capitolo 6 ***


Destruction


Capitolo 6 


Klaus 


<< Sapete che dovete rispondere a molte domande, vero? >> dice Elena spaventata. 


<< Si, ma prima raccontarvi una cosa che è un può fuori dal normale. Per favore, prima di farci tutte le domande che volete, datemi il tempo di spiegarvi tutta la nostra storia. >> dice Damon seriamente.
Questa è una storia molto strana, anche per me che sono stato l'origine di tutto ciò. Mia madre fu la strega che rese tutti i miei fratelli e me compreso dei vampiri. Lo fece per salvarci, ma in realtà fu una condanna. Non nego che sia stato bello poter vivere per assistere al cambiamento del mondo. Non tutti possono avere l'opportunità di avere tutto il tempo di fare qualcosa, ma non tutto è bello. Per ogni cosa ci sono lati positivi e lati negativi. Il lato negativo di essere un vampiro e legarsi a persone e vederle morire, perché loro non sono come te, loro hanno un ciclo vitale. Molti vampiri non accettano la propria vita ed altri l'accettano, ognuno ha un proprio carattere anche se non c'è nessuna persona con un carattere capace di non farti provare dei sentimenti. A meno che tu non sia Malachai Parker, meglio noto come Kai. Lui è uno dei stregoni della congrega gemini che si deve fondere e la cosa che fa più paura è che lui è la persona con più odio nell'anima rispetto al resto del mondo. Non so cosa abbia dovuto subire per provare così tanto odio, una cosa è certa: quello è un psicopatico. E molto probabilmente sarà lui a vincere la fusione con i suoi fratelli gemelli. Se sarà cosi ... è meglio non pensarci. Il mio ragionamento mentale termina quando vedo Stefan che cerca di dire qualcosa, ma dal suo viso e dal suo atteggiamento capisco che non ha abbastanza forza per farlo. A quel punto decido di prendere la parola. 


<< Prima di tutto credo sia dovuta una presentazione da parte mia e della mia compagna. Io sono Klaus mentre lei è Kylie, la sorella di Stefan e Damon. Siamo venuti qui perché mentre stavamo a casa, sono entrate delle persone che non volevano certo fare una visita. Ma prima di spiegarvi tutto ciò che è successo questo pomeriggio e quello che accadrà a breve, dovete sapere qualcosa. Noi ci stiamo fidando di voi, quindi vi preghiamo di crederci e di non giudicarci. È una cosa molto importante per noi ed avere il vostro appoggio ci farebbe davvero comodo. Noi siamo, come dire … vampiri. >> 


Il silenzio che si era formato nella stanza venne interrotto da una fragorosa risata pronunciata dalle bocce di Elena e Alex. Come presumevo loro credono che sia tutto uno scherzo e questo complica la realtà. Capisco che sia strano, ma … ok, niente può giustificare ciò che siamo. Adesso c’è un unico modo per mostrare la nostra vera natura. Questo pensiero viene anticipato da Kylie, che mostra i canini. Subito sia Elena che Alex si spaventano immediatamente e dopo essersi guardate cercano di correre verso la porta e Kylie, utilizzando il potere della velocità, chiude subito la porta e si mette davanti ad essa. Subito parte un urlo che è stato nascosto il più possibile.


<< Sono stata costretta a farlo. Non ci credevano. Però così paura faccio? >> dice Klyie.
<< Ignoratela. Soffre di alcuni disturbi. >> dico ironizzando e beccandomi un'occhitaccia da lei.
<< Stefan, che significa tutto questo? >> dice Elena cercando una risposta da i suoi occhi.
Rircordo quando Elena e Stefan si sono incontrati. Lui non sa che io so tutto quello che ha fatto, chi ha conosciuto, chi ha ucciso e persuaso. In tutti questi anni che non sono stato vicino a Stefan, ho assistito ad ogni suo attimo di vita.
Quando ho visto che ha iniziato ad uscire con Elena, per un attimo, mi ero illuso che lui fosse andato avanti, che avesse dimenticato la storia di Kylie. Per lui è stata difficile la scelta, ma non poteva fare altrimenti...

INIZIO FLASHBACK

<< Devi prendere una scelta e molto velocemente pure. I maghi stanno arrivando e se mi vedono con voi uccideranno anche voi. >> dico a Stefan.
Qualcuno è riuscito ad avere delle informazioni sui i vampiri e tra quelle informazioni c'è il mio nome, per questo sto organizzando una fuga. Stefan mi ha scoperto e voleva avere delle spiegazioni. Non sono riuscito a mentirgli quindi gli ho detto tutta la verità sulle mie origini. In quella famiglia solo Damon e Kylie sanno di me. Con loro mi sono confidato perché ho instaurato dei rapporti diversi rispetto a quello con Stefan. Damon per me è come un fratello, uno vero, non come quelli che mi ritrovo. Con Kylie il rapporto invece è... sentimentale. Abbiamo iniziato una relazione anche se so che non avrei dovuto. Lei mi ha capito fin da subito e ha mosso in me qualcosa che da tanto credevo di non avere più. Con Stefan non so perché non sono riuscito ad instaurare un rapporto fraterno, forse perché lui non ne aveva bisogno. Lui è sempre stato un ragazzo forte e indipendente, non ha mai chiesto qualcosa e compiva in modo perfetto i suoi compiti. Suo padre ha sempre lodato Stefan, il figlio perfetto. Ma adesso il figlio perfetto dovrà prendere una decisione. Forse non sarà perfetto a lungo...
<< Va bene, fallo! Trasformaci! >>
Feci subito bere il mio sangue a Stefan e lo uccido.
Correndo vado alla ricerca di Damon e Kylie, faccio bere il mio sangue ad entrambi senza rispondere alle miriadi di domande che i loro occhi mi pongono. Li uccido entrambi e abbandono Damon mentre prendo Kylie con me.
Dopo di questo, non vidi più Damon.


FINE FLASHBACK

<< Elena è tutto ciò che vedi. Mi dispiace di non avertelo detto prima ma io ... >> dice Stefan per poi essere interotto.
Infatti qualcuno bussa alla porta. Elena scossa dalle ultime notizie si dirige verso la porta.
<< Chi è? >> chiede prima di aprire.
<< Io amore. >> risponde la voce dietro la porta.
Quella voce sembra la voce di ... no, impossibile.
Elena apre la porta, riconoscendo l'uomo dalla voce. Ma quando la porta si apre, il nostro peggior incubo diventa realtà.
<< Uh, ma chi abbiamo qui? I Salvatori e anche un Michaelson. Sono venuto a casa vostra e non mi avete neanche invitato ad entrare. >> dice con un ghigno il diavolo fatto in persona. Kai.

 

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Capitolo 8
*** Capitolo 7 ***


DESTRUCTION

Capitolo 7

Elena

Non so cosa stia succedendo. Troppe cose sono accadute in meno di poco di un ora. L'incontro con Stefan, il ricordo della morte dei miei genitori, l'arrivo di tutti loro a casa e il fatto che conoscano Kai. E poi quella frase di Kai che non riesco a capire, lo sguardo preoccupato di tutti i presenti tranne Kylie. La sua espressione è complessa, ma sembra essere felice della sua presenza. Guardo Kai alla ricerca di una spiegazione per lo sguardo che aveva assunto non appena aveva visto i miei ospiti. Ma noto che lui ha lo sguardo unicamente posato su Kylie, ricambiando lo sguardo complice di lei. Sono realmente scossa da tutto e vedo che Alex non è da meno, ma lei svolge il suo sguardo su Damon che invece guarda Stefan, il cui sguardo è diretto verso suo fratello.
Nessuno dice niente, ma soprattutto non vuole dire niente perché anche con una singola domanda o anche affermazione si potrebbe creare una confusione o una discussione di cui nessuno sa dove sarebbe la foce. Per questo non sapendo che fare corro verso la cucina e mi ci chiudo dentro cercando di fare dei respiri profondi e cercando di regolare tutte le emozioni che in questo momento mi torturano.
Appoggio la mia schiena sulla porta e lentamente scivolo a terra e inevitabilmente lacrime si fondono col mio viso e le mani cercano di coprire il viso non so da che cosa. Sento bussare e una voce che conosco da poco tempo.
<< Elena, sono Damon, posso entrare? Ti risponderò a tutte le tue domande. Ma lasciami entrare. Non ti farò del male. >>
Mi guardo intorno alla ricerca di un segno che mi aiutasse a prendere una decisione, ma poi con quale canone avrei potuto considerare quale possa essere la migliore? Sono rinchiusa in una cucina con non so quanti vampiri nel salone accanto. Ho veramente tante domande e forse Damon mi potrebbe aiutare a sciogliere dei dubbi che da sola non potrei.
Con una estenuante lentezza mi alzo da terra e apro leggermente la porta sui cui ero poggiata.
Damon entra in cucina senza dare nell'occhio e appena vede il segno del pianto sul mio volto, stringe il mio corpo tra le sue braccia, accarezzandomi i capelli con un amore fraterno.
<< Allora, vieni qui. Sediamoci a terra e vieni tra le mie gambe. Ti dirò tutto, ma non avere paura di me, ti supplico. Ho fatto degli errori in passato e sono più che intenzionato a non farli più. Dai, vieni. >>
Damon con delicatezza mi prende le mani e ci sediamo a terra. Poggio la mia schiena sul suo petto e poso la mia testa nell'incavo del suo collo. Ha un ottimo profumo e mi rilassa completamente. È come se appartenessi a questo luogo, ma sapendo di non farci parte.
<< Chiedimi tutto quello che vuoi. Sono qui per te. >> dice Damon con voce calma.
<< Ho tantissime domande, ma la principale come siete diventati vampiri?! Ho sempre creduto che i vampiri non esistessero ed invece mi rendo conto che il compagno della mia amica, con il cui fratello sono uscita che è, tra l' altro vampiro, è un vampiro. Poi quei due che non avevo ma visto prima. E Kai che non immaginavo voi conosceste. >> dico in modo innocente.
Sembra tutto assurdo. A ripensare a quelle parole che ho appena pronunciato m sembra di vivere una vita e di essere una persona diversa da quella che ero circa 15 minuti fa. Può essere che il 15 minuti una persona possa cambiare tutto il suo modo di vedere la vita? Quando pensi al tuo futuro, non immagini di certo di essere tra le braccia di un vampiro che ti sta raccontando la sua storia.
<< Allora, tutto è iniziato circa 174 anni fa. Klaus, il ragazzo che si è presentato prima, doveva essere un nostro tutore. Mio padre pensava che io fossi strano e quindi aveva avuto la grande idea di chiedere un favore alla sua famiglia, poiché andavano d'accordo. Lui era già un vampiro e a saperlo eravamo solamente io e mia sorella, Kylie. Lo aveva detto solo a noi perché all'epoca si pensava ci fossero i vampiri e, non essendo i ben venuti, appena ne vedevano uno lo uccidevano. Io volevo un bene dell'anima a Klaus ma poi lui mi ha rovinato. Senza il mio consenso mi ha trasformato in un vampiro e poi è scappato via, lasciandomi da solo durante la trasformazione. Era un periodo difficile ma adesso sto meglio. >> spiega con rammarico.
Non lo vedo negli occhi, ma sento una certa sofferenza nella sua voce. Io non so cosa e che emozioni implichi la trasformazione, ma non credo sia stato semplice. Un dubbio si instaura nella mia mente. Perché Klaus ha fatto questo? Perché lo ha abbandonato proprio quando si stava trasformando? Non poteva portarlo con sé? Ma credo che a questa domanda neanche lui possa darmi delle spiegazioni.
Nella stanza cala il silenzio. Alla fine non mi importa sapere come si è trasformato o il perché Klaus l’abbia fatto. Voglio solo capire perché conoscono Kai e perché tutti avevano lo sguardo terrorizzato tranne Kylie.
<< Tu conosci Kai? >> chiedo dopo attimi interminabili di silenzio.
<< Si, e preferirei non conoscerlo. Lui è un mago e … >>
<< Cosa!?
>> blocco immediatamente Damon.
Mi allontano dalle sue gambe e mi giro per guardarlo negli occhi.
<< Si, mi dispiace dirtelo così ma è un mago e anche uno dei più potenti. Lui è molto pericoloso ed è per questo che eravamo tutti molto preoccupati prima. >>
Rimango ferma per attimi intramontabili, fino a quando non sentiamo un urlo provenire dal salone. Subito Damon ed io ci alziamo e apriamo la porta che ci divide dal salone. Appena la apriamo vediamo Alexandra a terra che cerca di mantenersi il braccio, dalla quale esce il sangue. Di corsa vado verso di lei e mi avvicino per vedere se la ferita è profonda. Solamente dopo aver costatato che sta bene, mi rendo conto che Kai non è più a casa e che la porta di entrata è aperta.
​<<  Adesso basta! Ora mi dite cosa è successo e come mai conoscete Kai. Ma soprattutto perché dite che è pericoloso! >>
​Sono veramente stanca di non capire cosa sta succedendo. Mi devono dare delle risposte. Che lo vogiano o no!
 

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Capitolo 9
*** Capitolo 8 ***


DESTRUCTION

Capitolo 8

Kylie

Incontrare Kai è stato molto bello. Era da moltissimo tempo che non lo vedevo e incontrarlo ha suscitato in me sensazioni non nuove, che provavo già dal nostro primo incontro. E' strano come il destino ci mette difronte a delle scelte e lo è ancora di più come noi siamo capaci di prenderle. Alla fine con Kai è stato tutto grazie al destino, se non fossi diventata un vampiro, non lo avrei mai incontrato...

Flashback

17 Ottobre 1996

Da molto tempo vago senza avere una fissa dimora e una famiglia. Forse la famiglia non l'ho mai avuta. Da quando i miei fratelli mi hanno trasformata non so più di chi fidarmi. L'unico che si sta mostrando comprensivo è Klaus, ma non mi fido molto di lui. Ho delle perplessità nei suoi confronti. Ho seri dubbi, credo che lui sapesse delle intenzioni dei miei fratelli, il loro rapporto era troppo solido per non averglielo confidato. Nonostante ciò quando non so dove andare, o non sto bene, vado sempre da lui. Diciamo che il nostro è un rapporto ... speciale. Ci sono dei momenti in cui mi sento sola e sono fragile e lui mi riempe sempre, in entrambi i sensi. Nonostante tutto è una brava persona anche se delle volte non mi sento a mio agio, come se avessi bisogno di un'altra persona. Oggi sono qui, a Berlino, in Germania. Questa è una bellissima città ma non è lontanamente paragonabile a Mystic Falls. Questa sera c'è una festa importante, l'Oktoberfest, la festa più importante della birra, ciò significa che ci saranno tante persone ubriache di cui mi potrò nutrire. Speriamo che ci sia qualche 0 negativo, lo preferisco. Prima di andare in un motel per vestirmi decido di fare un giro per visitare la città, quindi, dopo aver comprato una cartina, mi dirigo alla metro e prendo il tram di cui ho bisogno. Ovviamente con la fortuna che mi accompagna, sale il controllore e mi chiede il biglietto. 
< Mi scusi ma l'ho perso, potrebbe fare un'eccezione per oggi? > dico soggiogandolo. 
Come un cagnolino annuisce e prosegue. Faccio un sorrisetto compiaciuto. Non è la prima volta che lo faccio e neanche l'ultima, mi piace avere queste comodità, soprattutto in città come queste, in cui non si sospetta minimamente dei vampiri. 
< Il controllore è stato molto gentile a lasciarti passare nonostante il biglietto. > dice una voce alle mie spalle.
Decido di non degnarlo neanche di uno sguardo ma lui continua. 
< Hai oblitterato la lingua al posto del biglietto? > sogghigna.
< Ma a Berlino non si usa il lei quando si parla con uno sconosciuto? La maleducazione sopraggiunge sempre a quanto pare. >
< Non fare la permalosa.
> risponde ridendo.
< Non faccia al massimo. > rispondo seccata.
La sua sfacciataggine mi irrita notevolmente. Essendo nata e cresciuta in un altra epoca pretendo il rispetto, soprattutto nei confronti di persone che non si conosce. Nell'Ottocento chi si comportava così veniva severamente punito, soprattutto se eri figlio di gente nota nel paese e benestante. Da loro si esigeva grande rispetto, con tutti i soldi che i genitori spendevano per la loro educazione. Con il passare dei decenni questo però diminuiva sempre più, con figli che rispondono ai genitori, ragazzi che prendono in giro sconosciuti, ragazzini che danno fastidio a persone anziane. Il rispetto si dimentica sempre di più. Non pretendo che debbano rispettare le regole che rispettavamo noi, ma non devono proprio esagerare.
< Mi scusi sua maestà. Va meglio così? > dice ironico.
< Vada a farsi fottere. > dico allontanandomi. 
Nonostante la mia fermata non è ancora giunta, decido di scendere. Questo ragazzo mi irrita proprio. 
< Non era lei che parlava di educazione? Non sapevo che mandare a fanculo le persone fosse educato. > dice facendo il saputello del cazzo.
< Neanche seguire la gente lo è.>
< Andiamo, si fermi. Noi a Berlino siamo "alla mano", diciamo. Non pensavo che fosse una donna di altri tempi. >
< Lo sono più di quanto lei possa immaginare.
> dico.
< Mi scusi sul serio. Le prometto di mantenere un comportamento idoneo alla circostanza. > dice seriamente pentito.
< Ok, non fa niente. Arrivederci. > dico girandomi e andandomene a passo svelto. 
< No, aspetti. Posso offrirle un caffè? Sa per farmi perdonare. >
< Non c'è problema. La posso perdonare anche senza caffè. Addio
.>
Allungo il passo e mi allontano. Quel ragazzo è strano, per fortuna non lo vedrò di nuovo. O almeno spero
.

FINE FLASHBACK

Inutile dire che non è stata l'ultima volta che l'ho visto. Non so come mi ha trovato, ma lo ha fatto. Appena l'ho incontrato ho pensato fosse un bambino stupido e ineducato. Invece era un bravo ragazzo che ho imparato a conoscere col tempo, che poi è diventato sempre più parte integrante di me. Quando l'ho incontrato la prima volta non credevo potesse essere il mio futuro fidanzato, in realtà, non credevo neanche di incontrarlo di nuovo. Sono felice di averlo rivisto oggi, dopo anni che non lo facevo.
< Kylie, minchia, possiamo sapere a cosa cazzo pensi? > i toni dolci e calmi di Damon mi svegliano dal mio trance.
< Non di certo al tuo! > rispondo acida.
< Non avevo dubbi sai. Forse non lo hai mai fatto. > risponde con lo stesso tono Damon.
< A sentirlo da te è il colmo. Proprio tu! Che te ne sei fregato altamente di me. Che mi hai lasciata affrontare tutto da sola! >
< Forse perché non sapevo fossi viva! >
< Cosa?!
> dico sorpresa.
< Forse vi devo dire una cosa ... > dice Stefan.
Giuro che se ha combinato un disastro lo strozzo, anzi lo sgozzo!

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