Conseguenza

di emily_sama
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** 00 ***
Capitolo 2: *** 01 ***
Capitolo 3: *** 02 ***



Capitolo 1
*** 00 ***


~~Una conseguenza è il dopo di un’ azione.
Esse possono essere buone o deprimenti, dipende dal azione a cui è dovuta.
Questo mi è rimasto impresso nella testa fin dai tempi di scuola, che non sono molto lontani visto la mia giovane età.
La legge della causa ed effetto mi ha spinta a pensare sempre prima di agire.
Forse, visto che sono sempre stata ad indugiare prima di fare un qualsiasi cosa, sono stufa di ciò.
Potrebbe essere una spiegazione al perché sono intenta a scambiarmi un bacio disperato con Justin oppure il vederlo davanti alla porta di casa mia, ancora una volta, con un’ espressione dispiaciuta e con uno sguardo di scuse mi ha fatto sciogliere, ancora una volta.
Non so darmi una spiegazione ma ho un suggerimento per me stessa: per una volta in vita tua non pensare a quello che potrebbe succedere domani, goditi il momento.
Stringo ancora di più il corpo possente del mio eterno chiodo fisso e mi lascio sfuggire dei gemiti che, come sempre ,non sono sgraditi da Justin.
Mi spinge verso dietro camminando fino al divano che mai come ora mi pare stretto, ma non importa.
Io sotto lui sopra .una scena vissuta tante volte ,ma mai come ora. Con disperazione.
Gli levo la maglia buttandola al indietro.
Lui mi lecca il collo, sapendo che mi è sempre piaciuto, infatti faccio un piccolo risolino.
Come dicevo, il divano è piccolo. Cerco di capovolgere le posizioni senza cadere ma …tentativo inutile.
Justin vuole guidare lui il ’’gioco’’.
Mi leva la T-shirt aderente con un ghigno che danno luce ai suoi occhi castani che mi  riportano alla mente i pomeriggi in cui giocavamo con il gelato.
Il reggiseno ,finalmente, liberano i miei seni che urlavano ‘’libertà’’.
Essi hanno tutta l’attenzione del ragazzo che mi sta facendo ansimare.
Palpamento, un  morso, due baci, un succhiotto e il contorno con la lingua portano il mio ‘’balcone’’ ad un passo dal estasi.
Sicuramente il mio boy lo ha capito infatti, scende verso l’ombelico che viene torturato con i denti e con quella lingua che tante volte ho assaggiato.
Anche i pantaloncini di jeans scivolano lentamente lungo le gambe tirati dalle mani di Justin che mi tocca in modo troppo piano ,quasi a voler prolungare la cosa il più possibile.
I miei slip vengono scostati di lato per dar posto alla sua bocca esperta.
Morse piano una porte per poi succhiare l’altra.
I gemiti e gli ansimi accelerarono facendomi alzare e abbassare  il petto  in un ritmo già conosciuto dal mio corpo.
Mi sento tutta sporca, ma è solo una sensazione dovuta al essere bagnata.
Justin capisce che non reggerò a lungo e si fa spazio tra le mie cosce che lo accolgono ,ancora una volta, impazienti.
La disperazione si sente anche nelle spinte che sono partite in modo veloce e violento, ma non doloroso.
Anche i suoi  ansimi si fanno più udibili man mano che le spinte aumentano, ma io sovrasto i suoi con i miei che ora sono veri e propri urleTti di piacere.
Arrivati al orgasmo sento Justin più pesante sul mio corpo segno che è sfinito.
Sento le mie palpebre chiudersi e un sorriso formarsi sulle mie labbra.
È stato bello e soddisfacente agire d’istinto almeno una volta.
-------------
Prima un occhio, poi l’altro.
Il metodo più efficace per un risveglio non brusco.
Vedo che sono ancora sul divano che non sembra più piccolo, ma solo un po’ duro.
Vedo che una coperta avvolge il mio corpo nudo.
E vedo anche che sono sola.
-Justin?-chiamo con la speranza che sia in un’ altra stanza, ma nessuna risposta sfama la mia speranza.
Se ne andato, ancora una volta. E io ci sono cascata di nuovo.
Quante volte è successo che il tira e molla con Justin ,che poi solo per lui è una notte ogni tanto, mi facesse versare lacrime come in questo momento?
Tante…troppe.
Ma questo non riesce a fermarmi dal ricadergli ai piedi ogni volta che lo desidera.
Ora manca solo aspettare la conseguenza.
Sono stata cretina e ciò che verrà non potrò far altro che accoglierlo.

 

 

ANGOLO AUTRICE: Allora come avrete capito Justin Lascia Sel dopo il loro " incontro". Ma questa volta la conseguenza non sarà solo della tristezza per la nostra piccola maghetta. Credo avrete capito...

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Capitolo 2
*** 01 ***


~~Prendo la borsa firmata Luis Vuitton ed esco dalla mia rilassante camera.
Comincio a percorrere uno dei tanti corridoi, ricoperti di un calmante bianco, che da la sensazione di grandezza, ma adornato di foto,che fanno agitare i ricordi, come una tempesta che fa scontrare violentemente il mare sugli  scogli.
La maggioranza dei momenti che risvegliano queste foto sono gradevoli, per via dei vecchi periodi in cui avevo vecchie e diverse idee, tipo sul amore, ma non escludono la malinconia, come il momento più felice della mia vita: la nascita della mia bimba.
Era successo tutto con calma grazie alla mia scelta, per il bene di molte persone, ho fatto nascere il mio tesoro prematuramente per non avere cicatrici sul ventre e per non far capire al padre che è figlia anche a lui . Il travaglio era stato molto meno doloroso delle aspettative, anche grazie ai farmaci, e ne fui felice, ma...non sentire il pianto assordante del mio pargoletto... provocò un'angoscia insopportabile. Piansi io per entrambe. In più si aggiungeva l'assenza del padre...che non veniva totalmente colmata dalla presenza di sua madre, Pattie.
Un miscuglio di emozioni in cui vinse la felicità quando l'infermiera mi porse un fagottino minuscolo , avvolto nel rosa, che emetteva piccoli versi incomprensibili.
Oltrepasso quella foto scombussolante che rappresenta una me stanca, esausta, sudata ma con un sorriso sulle labbra che guarda la sua troppo calma bambina.
Scoppio quasi a ridere mentre penso che, effettivamente, crescendo si cambia.
Ora la mia bambina ha quasi nove anni ed è un tornado, un tornado famoso peraltro.
È di statura nella media, gambe magre e lunghe, perfette visto il suo successo nel campo della moda e nello sport, capelli fino a metà schiena di un biondino luciccoso, dei profondi occhi che vanno sul caramello ed è fan della persona che mi ha sconvolto la vita.
Svolto l'angolo e la vedo appoggiata alla porta, impaziente.
Appena mi vede ricambia il  sorriso e, prendendo i bordi del suo giubbotto, fa un giro su se stessa.
-stai benissimo, amore-
Mi avvicino alla porta, sorpassando dei mobili tra cui il nuovo divano. Alle mie spalle abbandono i rimbombi del ticchettio delle mie  Jimmy Choo nere con la punta dorata.
Fuori sta l'auto, con i vetri rigorosamente oscurati,  l'autista e i quattro bodyguard pronti per partire.
Io e il mio tesoro andiamo nella macchina,  nei posti anteriori, mentre i bodyguard in un'altra ,dietro di noi.
Dopo essersi toccata la catenina in oro ,con appeso il suo nome, Faith, prende il mio nuovo regalo, un Apple 6 plus dorato, e ci gioca.
Faith Gomez.
La mia piccola monella, la mia grande conseguenza.
Dopo quella notte...cambiò tutto, io per prima. Divenni completamente matura con la notizia della gravidanza. Mia madre... ci rimase delusa...ma non per molto. Lei e Pattie sono state con me in sala parto a rassicurarmi.
Johnny, l'autista,  mete in moto e si avvia fuori dal imponente cancello.
Ero triste, confusa e arrabbiata,  con lui ma soprattutto con me. Ero stata un'ingenua ad essere "disponibile " per Ju...per lui.
Dopo la nascita della mia bambina oltre che matura divenni una vera donna, fiera e sicura di me. Il film che feci quando mia figlia aveva un anno, vinse l'Oscar. Non fui mai così orgogliosa di me, mai tranne quando mia figlia mi chiamò "mamma".
Tutti gli amici e famigliari mi furono costantemente vicini, tutti avevano l'intento di aiutarmi, mi irritavano un po quando tenevano la piccola Faith solo loro in braccio, ma...quando mi salvavano da notti insonni,  fui contenta di avere persone straordinarie intorno a me.
Crescendo, la mia piccola si fece conoscere. Quando aveva compiuto due anni, il mondo la venne a conoscere, ne uscì  uno scandalo sul presunto padre e sul perché solo dopo due anni avevo parlato  di lei.
La sua faccia, tanto bella ma tanto dolorosa a volte, non abbandonava la prima pagina delle riviste,  cosi come anche la mia.
Affrontai il problema e si concluse in meglio quando diedi delle risposte,  anche se vaghe in certi punti.
Il passaggio che riesco a vedere dal finestrino è incomprensibile, vista la velocità, ma non  per me che conosco il posto. Vedo che ci  stiamo allontanando dalla Grande Mela, meta: Coachella. Il più grande festival a cui partecipano tutte, e dico tutte, le celebrità. Spero solo che a questo "tutte" lui non sia compreso.
In questo evento è quasi obbligatorio vestirsi alla hippie. Con questo si spiega il mio pantaloncino in jeans a vita alta e un vestito fino al ginocchio, giallo,completamente in pozzo, e ciò implica il lasciare in bella vista il mio corpo e il mio reggiseno-top.
In cima alla testa ho un chignon disordinato da cui parte una sottile treccia che attraversa la mia fronte, facendo da bandana.
La mia bimba ha i capelli sciolti, poggiati sulle spalle, coperte da una giacchetta senza maniche in pelle blu scuro, e da sotto una semplice maglietta tendente al nero. Anche lei ha dei pantaloncini in jeans, solo che a vita bassa da cui pende una catena ornamentale.
La osservo e non posso far altro che notare il cipiglio di concentrazione sulla sua liscia fronte, caratteristica non presa da me.

Confusione, persone che chiacchierano troppo animamente, gente che urla senza un apparente motivo, celebrità che cercano di camuffarsi e guardie del corpo che cercano di fare al meglio il loro lavoro. Tra queste ultime due categorie rientro anche io. Solo che io non mi preoccupo di non farmi riconoscere, anzi, sono sul punto di sbracciarmi per attirare l'attenzione della mia miglior amica.
Lei, il mio biondo scoglio, forte.
Lei, la mia cozza, possessiva.
Lei, la mia dolce sorella.
Lei, la mia Taylor.
Arriva tutta sorridente preceduta da quel altro tornado con i ricci biondi.
La mia nipotina, neanche lei, così come Faith era in programma.
-Ma ciao splendori!- mi abbasso al livello della piccola Darcy e le stampo un bacio tra i capelli.
Lei mi sorride distarata, intenta a spettegolare con mia figlia.
-Hey, tesoro ti vedo un po in ansia- mi da una carezza sulla guancia e mi scruta con espressione preoccupata.
-Nulla di grave Tay, solo quel fatto- la guardo dritta negli occhi facendole capire il problema che mi fa agitare.
-Se è per quello, anche io divrei essere terrorizzata, ma non mi frega molto, poi, che fa se ci vedono?  Hanno la loro vita più o meno.- sicura di se, pronta a corteggiare gli altri con il suo ottimismo, alcuni dei tanti motivi per cui amo questa persona.
Le faccio un sorriso e uno sguardo sicuro.
Non devo preoccuparmi di nulla.
-Allora andiamo a divertirci! - la prendo a braccetto e andiamo verso la nostra provvisoria casa degna per dei VIP.
Non mi farò scalfire dalla sua presenza.
Ormai sono cambiata, proprio grazie a lui.
ⓐⓝⓖⓞⓛⓞ:
Ragazzi ciao.
Ci ho messo secoli per scrivere questo capitolo.
Sto cercando di rinnovare/migliorare il mio stile di scrittura.
 

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Capitolo 3
*** 02 ***


PICCOLA NOTA:
Ho cambiato il nome della figlia di Selena. Ora Kristina si chiama Faith. Al inizio, quando ho cominciato a scrivere questa storia, ho scelto il nome, così, su due piedi, ma ultimamente ho pensato a cosa sceglierebbe Selena, e credo che voterebbe per il nome Faith.
Darcy è il nome della figlia di Taylor e  ho rivisto il capitolo precedente e fatto un po’ di modifiche.
Buona lettura.
 
 
La casa presa in affitto è eccessivamente grande, per fortuna la condividerò con Tay. Quando ho deciso di portare Faith per la prima volta al Coachella mi è sembrata un'idea molto adatta per svagarci un po'...solo che ora sono così ansiosa. Se ci sarà anche Justin? Potrebbe insinuare qualcosa sulla bambina e a quel punto non saprei come mentirli in faccia, mi conosce, o almeno mi conosceva, troppo bene. -Sel, cosa ho detto? Smettila di preoccuparti, sei qui per divertirti. - Taylor arriva nel salotto e mi passa una delle sue mani morbide sulla guancia. -Non voglio che lui lo scopra. - Ho un tono di voce supplichevole, come se stessi pregando qualcuno di allievare le mie insicurezze. -Non so come non essere rude...ma lui ora sta con quella lì e sicuramente non ti pensa più. È andato avanti, fallo anche tu per il bene tuo, di quel diavoletto e anche mio...mi fa male vederti così.- è così forte e determinata, non si è mai fata mettere i piedi in testa, specie da un uomo. Questo suo carattere mi fa scorrere adrenalina nelle vene e fa sparire la nebbia che fino a poco fa circondava la mia mente. Ha ragione, lui è solo un immaturo che non devo lasciar rovinare la mia vita. -Come sempre sei la migliore, va da quelle due pesti prima che ne combinino una delle loro. - Sorride e ci prendiamo a braccetto. Ora sono un'adulta con responsabilità verso la mia famiglia e i miei fans.
 
-Darcy smettila!- La mia bimba urla e di rimando la piccola Swift continua a schizzarla con l'acqua. Siamo nella piscina sul retro della villa in affitto. C'è un sole che accarezza la pelle e fa luccicare l'acqua. Qui, stesa sulla sedia a sdraio, in costume, riesco a percepire una pace che rilassa ogni mio muscolo. Mi serviva proprio questa breve pausa. Tra interviste e paparazzi mi sentivo sfinita e sotto costante stress. Sulla sedia a sdraio accanto a me sta Taylor che alterna il suo sguardo dalle bambine in acqua al suo cellulare. -Dì a Calvin che lo saluto. - Mi tolgo il capello di paglia secca e le rivolgo un sorriso. -Non è Calvin.- Continua a spostare le sue dita lunghe sullo schermo del telefono con espressione seria. -Allora cosa vuole Harry?- Mi metto seduta e fisso Tay con espressione preoccupata. -Ha detto che Alexander vuole stare con lui a Londra questo fine settimana, invece di venire qua. - lo dice con tono indifferente, come se non la toccasse che suo figlio preferisce stare con il padre. Ma so che in realtà ci è rimasta un po' male. -Non ti abbattere, sia come sono i bambini maschi, vogliono trascorrere tempo con altri maschi. - La rassicuro mentre le poggio una mano sul ginocchio, in segno di rassicurazione. -Credo che Alexander mi odi. - Si passa una mano tra i capelli biondi, e sospira. -Credo che odia solo il fatto che lo chiami con il nome completo, sei una madre fantastica. - Cerco di alleggerire la tensione, e ci riesco sta sorridendo. -Forse è geloso di Darcy e per questo non vuole venire. - Ora sta cercando di entrare nella mente di quel bambino troppo simile al padre. -O forse si sente l'obbligo di scegliere tra me e Harry per via di questa situazione drammatica. - Gesticola. Poi mi guarda e aspetta che io dica qualcosa. -Non essere pessimista, sai quanta gente ha figli con padri diversi? È così normale!- Resta un po' a pensare. -Forse non gli piace il padre di Darcy.- Come ho già detto, Tay è una mamma fantastica, solo che si preoccupa più di quanto dovrebbe. -Calvin è molto simpatico, e non c'è quasi mai a casa. - Mentre noi ci siamo prese dei giorni di relax, Calvin sta in Tour. -Voglio solo che sappia che gli voglio bene, nonostante tutto.- Si rigira i pollici in un modo così tenero! -Lo sa di certo. Ora non fare il muso e vieni in acqua.- Le dico tirandola per un braccio.
 
-Devi sbrigarti a prendere lezioni di nuoto, ho bisogno di qualcuno che regga i giochi in acqua senza braccioli.- Vedere Darcy sgridare Faith è una cosa che mi fa troppo ridere. Oltre lo sguardo arrabbiato per finta dell'amica di mia figlia, c'è il broncio di Faith. Vederla così, con le sue sopracciglia inarcate e le labbra rosee sporgenti è dolcissimo e quasi non sembra la stessa persona che il mese scorso stava sulla copertina di Vogue bambini. Vorrei fotografare queste due paperelle, ma ci sta già pensando Taylor che scatta foto di nascosto, con la polaroid che le regalai a Natale, insieme a una vacanza. Me ne mostra una dove stanno entrambe di spalle, con i lunghi capelli un po' svolazzanti, mentre camminano avanti a noi, lungo il festival. -Ma guarda chi abbiamo qui!- una voce femminile, proveniente dalle spalle mie e di Tay ci fa voltare. L'ho riconosciuta dalla voce, ma vederla dopo così tanto tempo è come una sorpresa. -Gigi!- Apro le bracci e le porto alla sua vita sottile. -Da quanto tempo.- Le dico tra i capelli voluminosi. Ci stacchiamo e da un bacio a Taylor sulla guancia. -Non mi aspettavo di trovarvi qui, di solito preferite qualcosa meno affollato. - Mentre Taylor le spiega che volevamo staccare dalla quotidianità, io cerco le bambine. Riesco a vederle che si tengono a braccetto e vanno verso una bancarella di zucchero filato. -Sei sola?- Ritorno alla conversazione. -No, sono qui con mia sorella, Kylie, Kendall e Hailey.- Noto un pizzico di esitazione quando pronuncia gli ultimi due nomi, ma lo ignoro. -Dovrei andare, tra poco canterà C ody e non posso mancare, dirò alle ragazze che le avete salutate, ciao!-Sorride quando parla del fidanzato e ci saluta educatamente. -Non ti disturbare.- Con menefreghismo aggiunge Tay. Riprendiamo a camminare, seguendo Faith e Darcy, che stanno mangiando lo zucchero filato rosa. -Hai sentito, ci sono anche le puttanelle.- Anche se non dovrei ridere al insulto detto da Taylor, rido, per il modo in cui ha sussurrato la parolaccia. -Non mi interessa, possono andare dove vogliono e...- non posso finire la frase perché Tay mi precede. -Rubare il ragazzo a chi vogliono.- Ora non mi intristiscono più questi ricordi, mi fanno infuriare. -Sai cosa, provassero anche solo ad avvicinarsi a noi che staccherò la testa a tutte, non sarò più gentile con quelle stronze.- Dico tutto d'un fiato facendo ridere Tayor. -Si, fatti rispettare, cazzo!- Alza in alto un pugno e fa una smorfia che le scopre i denti bianchi. -Tu sei pazza!- Rido anche io, e non posso essere più felice di avere un'amica come lei.
 
-O mio dio! Mamma devi assolutamente vedere che braccialetti bellissimi ci sono lì!- Tutta emozionata Faith corre da me e mi trascina a una bancarella dove stanno esposti tantissimi bracciali. -Sel, cosa ne pensi di questo?- Taylor mi mostra un bracciale in metallo con al centro una grande pietra verde. -Chiedi a tua figlia, e lei che lo insulterà.- Uso un tono sarcastico, mentre ripensò al giorno in cui Taylor andò in palestra e lasciò Darcy da me. Quando venne a prenderla era in tuta con i capelli disordinati, e Darcy, tutta perfettina come la madre, non fece altro che farle notare che il suo aspetto non era da VIP. -Mamma, io voglio questo bracciale.- Faith mi mostra un braccialetto rosso, che si lega al polso, rosso, con al centro una pallina di brillantini. -Certo amore, ora lo prendiamo.-
 
Si è fatta sera, anche se le bambine sono ancora capaci di fare chilometri. Sul tragitto verso casa, vedo tante facce dello spettacolo che conosco e che sono costretta a salutare. Sicuramente staranno andando o ad assistere a qualche concerto ideato appositamente per l'occasione, o in qualche club. La manina di Faith è calda e tiene saldamente la mia. Incontriamo un gruppo di ragazzi che vogliono delle foto. -Selena, posso fare un selfie anche con tua figlia?- Chiede una ragazza con i capelli metà rasati e metà blu. Non so dire di no alle persone, specie ai fans, quindi accetto. Prendo in braccio Faith, e mi accosto vicino alla fan che ha già pronto il cellulare per il selfie. Faccio un sorriso alla camera, così come la fan e mia figlia. -Grazie, ti amo, e Faith sei bellissima.- Ho reso felice un fan, e questo mi ricorda perché continuo a sopportare le continue critiche dei media. Quando Tay finisce di dare autografi, andiamo a casa.
 
-Dammi la maglia del pigiama Faith, te la metto io.- Mia figlia si stava sforzando di girare la maglia nel vero giusto, solo che non ci stava riuscendo. Le infilo ma maglietta azzurra dalla testa poi la metto sulle mie gambe e le spazzolo i lunghi capelli biondi cenere. -Domani voglio andare a mangiare gli spaghetti.- Sorrido. Le voglio così tanto bene. A volte vorrei passare giornate intere a stare abbracciata a lei nel letto. Ha un carattere come al padre. Varia da super dolce, al cattivo ribelle. Ma è proprio per questo che la amo. È anche così forte per i suoi otto anni. Regge la pressione costante dei paparazzi e dei suoi impegni televisivi. A volte mi chiedo se sia giusto lasciarla lavorare. So che è un cosa che lei vuole, e io non mi sento di privarla di un suo desiderio. Ho solo paura che sia troppo per lei attraversare passerelle e set cinematografici. Ma a lei piace vedere la sua sui cartelli pubblicitari e sulle riviste. Anche a me piace certo, sono fiera di lei, ma leggere certe cose che scrivono su di lei, è così irritante. Per fortuna c'è Taylor che è nella mia stessa situazione. -Solo noi due a pranzo?- Le chiedo avvicinando il mio viso al suo, facendo toccare i nostri nasi. -Si, con tanto sugo.- Mi da un bacio sulle labbra e io l'abbraccio. Ci mettiamo sotto le coperte del letto matrimoniale e ci addormentiamo abbracciate. Nonostante tutto, sono felice di aver sbagliato, se no, non avrei avuto questo piccolo tesoro.
 
SPAZIO AUTRICE:
Per chi non conoscesse le ragazze che stanno in questo capitolo allora eccole qui:
Gigi Hadid (modella)
Bella Hadid(modella)
Kylie Jenner (attrice-sorella di Kim Kardashian)
Kendall Jenner( modella)
Hailey Baldwin(modella)
Spero che il capitolo vi sia piaciuto.
Lasciate  un parere,
a presto x.
 
 
 
 
 

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