star trek assemble :ep 71 : nella mente di kate di batuffoloki (/viewuser.php?uid=860255)
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** indovina chi viene a cena ***
Capitolo 2: *** la macchina ***
Capitolo 3: *** la punizione di Archer ***
Capitolo 4: *** kate ***
Capitolo 5: *** John Harrison ***
Capitolo 6: *** corpo sbagliato ***
Capitolo 7: *** ritorno alla realtà ***
Capitolo 1 *** indovina chi viene a cena ***
Loki si materializzò all’interno della sezione 31. L’enterprise aveva attraccato in orbita alla terra e il capitano Kirk aveva dato la libera uscita a chiunque ne avesse fatto richiesta. Lui stesso aveva deciso di scendere per fare una cosa che faceva ormai di rado. Salutare sua madre! Aveva anche deciso di parlarle di Loki. Per cui avevano stabilito un piano: Jim le avrebbe accennato la cosa, poi quando fossero arrivati al dolce gli avrebbe mandato un sms e Loki si sarebbe teletrasportato sulla soglia della casa di sua madre. Avrebbe bussato e avrebbe consumato il dolce e il caffè con loro. Pareva un buon piano almeno sulla carta. In effetti tutto erano andato come doveva. Loki ricevette il messaggio, si posizionò sulla pedana e si lasciò teletrasportare, materializzandosi dopo un secondo....nel deserto del mojave! Non ebbe neppure il tempo di chiedersi cosa stesse accadendo ,che si smaterializzò di nuovo , ricomponendosi questa volta in un luogo che conosceva bene : la base della sezione 31 , nell’area 51! Davanti a lui c’era il suo amico Harold , che ovviamente aveva intercettato il suo teletrasporto. E accanto ad Harold , anzichè Reese, c’era un uomo anziano con i capelli bianchi sparati in aria e lo sguardo ,vagamente , allucinato. Loki avrebbe voluto protestare ma a che scopo. Ormai era lì e certo non l’avrebbero rimandato indietro.Non prima che avesse compiuto la sua missione. Qualunque essa fosse. Rivolse un pensiero a Jim. Chissà se ora lo stava aspettando e se era arrabbiato.
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L’unico che aveva rinunciato subito all’idea di lasciare la nave era stato Spock. Aveva una cosa da fare. E non poteva rimandarla ulteriormente. Era una cosa impegnativa , ma necessaria. Che forse avrebbe avuto conseguenze negative per lui,in futuro. In quel momento la conseguenza più immediata era l’ira di sua moglie. Sapeva che lei aspettava la licenza per andare a divertirsi e non l'avrebbe presa bene. Doveva rimediare. Che cosa avrebbe fatto un umano per placare la sua compagna, specie se fosse stata aggressiva e bisbetica come Uhura? Le avrebbe regalato fiori, cioccolatini e l’avrebbe invitata a cena. Nessun problema , di fiori era pieno l’orto botanico. I cioccolatini poteva replicarli. Quanto alla cena avrebbe costretto lo chef degli ufficiali a preparare qualcosa di sublime ! Problema risolto!
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Capitolo 2 *** la macchina ***
“Mi dispiace di aver mandato a monte la tua serata!”
”A me dispiace non poter credere al tuo rimorso!”Replicò Loki con un sorriso furbo.
Harold sospirò . “Sul serio , se ti ho chiamato è perchè non avevo scelta .In questo momento sei l’unico che può aiutarmi.”
Loki sentiva puzza di bruciato! Chissà cosa lo aspettava.
”Ti presento il dottor Barry Morse.”
Loki allungò la mano all’eccentrico scienziato che gliela strinse. Nel frattempo camminando avevano raggiunto una saletta che era stata adibita ad infermeria. In un lettino giaceva una ragazza priva di conoscenza. Era una brunetta ,molto graziosa e un’ infermiera la accudiva. Loki adocchiò i monitor con i suoi segni vitali. Non erano affatto buoni!
“Kate Todd, agente federale, ultima assegnazione: scorta al presidente della federazione,Barry Blake.”
Loki emise un fischio, non era un incarico che veniva assegnato con leggerezza, dovevi essere in gamba sul serio.
”Che cosa ha?” Chiese.
”Coma vegetativo.”
Dal tono con cui Harold pronunciò quella sentenza capì che era inappellabile.
”Provocato da cosa?”
”Un embolia...”
”Alla sua età ..curioso...”
”Infatti non ci abbiamo creduto neppure per un secondo.....E indagando abbiamo trovato un impalpabile livido dove è stata appoggiata una siringa ipospray con cui le è stata iniettata l’ aria.”
”Omicidio.....Sapete quando e dove è successo?”
”Si ,è successo ieri, quando gli agenti stavano approntando il Star Force one, l’astronave del presidente, per il viaggio di oggi. Il presidente sta raggiungendo Babel per una conferenza di pace. Appena ho saputo del malore della ragazza ho sentito puzza di bruciato e ho fatto portare il suo corpo qua, perchè fosse analizzato dai miei medici. Invece non sono riuscito a mettere le mani sui filmati delle telecamere interne dell’astronave. Sono stranamente corrotti....”
"Stranamente.....eh? Ma io di preciso che centro ? Vuoi che vada sullo Space Forse one a tener d’occhio il presidente?”
”La nave è già partita e ho mandato il signor Reese a sostituire la signorina Todd. Vorrei che tu sperimentassi l’invenzione del mio amico.Il dottor Morse è un neurologo studia la mente umana da tutta la sua vita e ha realizzato una macchina in grado di comunicare con le persone nello stato di Kate.”
”Malati in coma vegetativo? Oddio Harold , tu pensi di usare l’invenzione del dottor Morse per sapere, dalla stessa Kate, chi la ridotta così?”
”Te l’avevo detto Barry che il ragazzo era un genio.In tre secondi ha capito tutto!”Esclamò Finch orgoglioso come un padre! |
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Capitolo 3 *** la punizione di Archer ***
Spock attendeva nel suo ufficio. Era piuttosto seccato per l’incombenza che gli era toccata.Quanto fosse seccato lo si poteva intuire dal fatto che tentasse di riguadagnare il suo equilibrio mantenendo le mani allacciate dietro la schiena. Un suo atteggiamento tipico. Il campanello squillò e lui aprì la porta scorrevole. Archer lo fissava sulla soglia. Aveva la bocca imbronciata. Le fecce segno di accomodarsi. Lei si sedette in silenzio come un condannato al patibolo.
”Guardiamarina Archer , ha meditato sul suo comportamento?” Chiese Spock dopo essersi seduto dietro la sua scrivania.
”Signore lei non capisce, un ragazzo è morto inutilmente...”
”No lei non capisce Archer....”La voce di Spock aveva perso tutta la sua flemma vulcaniana.Era diventata aspra e severa.”Per far parte della flotta astrale occorre possedere un carattere forte e un controllo sulle proprie emozioni che evidentemente lei non possiede. La vita delle oltre 400 persone di questa nave un giorno potrebbe essere nelle sue mani e lei non sarebbe in grado di mantenersi lucida. Il primo passo sarebbe ammettere di aver sbagliato. Lei ha avuto molto tempo per meditare, ma nonostante ciò, insiste nel suo atteggiamento. Questo vuol dire una cosa sola : lei non è adatta per questo lavoro! ”
Archer aprì bocca per replicare , ma poi la richiuse rassegnata.”Si , non era quel che volevo fare , è stato quello che ho dovuto fare. A causa del mio nome.”
”Ed è stato il nome che le ha spianato la via all’accademia . Altrimenti non mi spiego perchè non l’abbiano scartata ai test psicologici.”
La ragazza annuì. Sapeva che era così non si sarebbe neppure sforzata di negare.”Vuole che dia le dimissioni?”
”D’accordo col dottor McCoy le concediamo tre mesi di licenza. L’attestato del dottore dice che lei soffre di stress post traumatico. E ritengo che non sia una menzogna, dopo tutto.””Carini , e in cambio io che dovrei fare?”Chiese lei più sospettosa che grata.
”Andrà su vulcano per la precisione nel monastero di PJem.Ho già parlato col priore e le ha preparato una cella. Starà là a meditare insieme ai monaci. Nessuno pretende da lei che raggiunga il Kolinahr.Non l’ho fatto neppure io , non vedo come potrebbe riuscirci lei. Ma imparerà un pò di disciplina. E poi potrà tornare.”
Archer si sentì sprofondare. Vivere con dei vulcaniani e studiare le loro discipline. Per lei era un destino peggiore della morte! |
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Capitolo 4 *** kate ***
“’L’ avete già testato?” Chiese Loki mentre il dottor Morse lo invitava a sdraiarsi in un lettino parallelo a quello in cui giaceva Kate. Morse e Harold si fissarono con un lieve imbarazzo .
”No.” Confessò infine il dottore.
Loki sospirò : fantastico , era la cavia. Poco importava se quella roba gli avrebbe fritto il cervello!
“Perchè io ?”Chiese osservando preoccupato il dottore che poggiava uno strumento, simile a un tripode trasparente sulla testa della sfortunata ragazza.
”Mi occorre un soggetto con un alto quoziente di ESP e lei risulta avere il più alto che io abbia mai visto!”
Di nuovo la storia del livello di ESP? Ma era una persecuzione! Già gli aveva creato guai in passato .Specialmente con la storia di Gary Mitchell . Ora lo scienziato gli stava mettendo un casco identico sulla testa e gli faceva cenno di distendersi. Lui rassegnato obbedì.
”Che cosa proverò?” Chiese.
“Bella domanda. Non avendo mai testato l’apparecchio , non ne ho idea. Potrebbe essere un totale fallimento o un successo. Ce lo dirà lei al suo risveglio! “
”Se mi risveglierò!” Obbiettò Loki pensando che forse una cena con sua suocera sarebbe stata un ‘alternativa più accettabile.
L’infermiera gli mise una flebo e lui non fece neppure a tempo a protestare che il sonnifero lo aveva spedito nel mondo dei sogni. Non seppe dire quanto tempo fosse passato ma quando riaprì gli occhi si trovava davanti a una villetta in periferia. Era una casetta ordinata con un giardino pieno di fiori colorati. Loki annusò l’aria, sentiva puzza di immondizia mista a odore di caffè e ciambelle. Pareva tutto così reale. Ma forse stava ancora dormendo e sognava. Oppure l'avevano scaricato ,una volta incosciente in qualche sala ologrammi dove ora si era risvegliato. Kate uscì di corsa con un thermos in mano .
”Caffè! “Gridò.”Non replicato.” Aggiunse con una strizzatina d’occhio.
Era Kate in carne e ossa, davanti a lui . Erano a San Francisco e tutto intorno a loro era così reale. Loki si accorse di indossare un abito elegante.Non certo quello casual con cui si era addormentato. Poi mentre passavano davanti a una vetrina vide la sua immagina riflessa e si accorse che stava impersonando il collega di Kate,Bud Roberts. Gli avevano dato un fascicolo che aveva dovuto leggere in cinque minuti prima di sottoporsi all’esperimento.
”Allora, per oggi quello che dobbiamo fare è controllare che la space forse one sia apposto per il viaggio di domani .“Suggerì la donna.”Non sarà impegnativo “Aggiunse sollevata. |
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Capitolo 5 *** John Harrison ***
Il santuario di PJem era un luogo dimenticato da dio (e i vulcaniani neppure ce l’avevano un dio ) e dall’uomo! Una cattedrale in mezzo al deserto abitata solo dai monaci. Non passava nessuno di li, se non pellegrini che comunque venivano a meditare. La prospettiva di dover passare tre mesi in compagnia di vulcaniani ,tutti immersi in profonda meditazione, la terrorizzava. Lo spazio bus che l’avrebbe condotta su vulcano arrivò e lei resistette fino all’ultimo secondo, poi un ‘istante prima che le porte si chiudessero fece un balzo all’interno. No , non poteva scappare. Anche se lo desiderava più di qualsiasi cosa la mondo ! Avrebbe deluso sopratutto sua nonna. Era quella che voleva di più che lei facesse carriera nella flotta astrale. I suoi genitori ,invece entrambi attori , non ne avrebbero granchè sofferto . O almeno così credeva. Non era mai stato facile cavare da sua mamma, vulcaniana, più di due parole. Ma neppure suo padre, per metà umano e tormentato dalla pesante eredità che portava sulle spalle , era un tipo molto comunicativo. Archer girò un pò alla ricerca di una poltroncina vuota e isolata. Non voleva che qualcuno attaccasse bottone con lei. Poi si sedette e fissò la sua immagine rifessa nello specchio. Quelle orecchie vagamente appuntite. Le odiava. Erano il simbolo di tutte le sue sofferenze e della sua insicurezza. La tranquillità che agognava, fu presto vanificata perchè un giovanotto le si sedette accanto . Lei lo guardò con la coda dell’occhio. Il suo pallore era accentuato dai capelli neri e aveva degli strani occhi, azzurri, ma obliqui che gli davano un aria vagamente animalesca. Archer senti un brivido alla base della schiena. Il giovanotto la fissò con insistenza. Lei era sul punto di mandarlo a quel paese , ma poi lui parlò .
“Vedo il tormento nei tuoi occhi!” Disse con voce baritonale.
“ Che ne sai , di quello che provo?” Replicò lei piccata.
”E’ il mio lavoro.....leggere l’anima delle persone intendo.”Archer boccheggiò incerta.
“Che vuol dire?”
”Hai mai sentito parlare di Phospherein.... ?”
”Si , ma non hai capito cosa sia.”Confessò Archer confusa e imbarazzata dalla sua ignoranza.
”Un centro di cura e meditazione dove si ritrova il proprio benessere sia interiore che fisico.Il tutto immerso nel lusso e nel piacere .“”Temo di non potermelo permettere”.
”Bugiarda” L’uomo indicò il cartellino appeso alla sua valigia che indicava il suo nome. Archer colta in fallo arrossì. Dopotutto perchè no,penso tra se. Aveva promesso di andare a meditare. Certamente sarebbe stato più piacevole farlo immersa in una piscina termale con un cocktail in mano che nel deserto di PJem.Poteva dilapidare un pò dei soldi di famiglia. Se non le avevano dato affetto in questi anni almeno che le dessero i soldi.
”E tu come ti chiami?”Chiese al giovane dal fascino ambiguo.
”John Harrison” rispose lui con un sorriso sornione. |
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Capitolo 6 *** corpo sbagliato ***
Loki aveva passato la giornata con Kate a esaminare col tricorder ogni centimetro quadrato della nave presidenziale. Ogni oggetto, ogni involucro, ogni cartoccio di cibo era stato analizzato e messo in sicurezza. Il pilota e il suo secondo avevano minuziosamente preparato il tragitto, e la ’hostess aveva rimpinguato le scorte di cibo e alcolici. Loro avevano bevuto l’intero thermos di caffè quando Kate si assentò per andare ala bagno. Quando ritornò cinque minuti più tardi aveva la fronte aggrottata.
”Che succede Kate?” Chiese Loki.
Avvertiva chiaramente il pericolo. La ragazza lo fissò interdetta, poi parve congelarsi. L’ambiente in cui Loki si trovava, tremolò, poi tutto intorno a lui svanì.Quando riaprì gli occhi era immerso nel buio e nel silenzio più totale. Non capiva. Era forse vittima del malfunzionamento della macchina del dottor Morse? E se fosse stato condannato a rimanere in quel limbo per l’eternità? Si prese qualche secondo per riflettere sugli ultimi avvenimenti, poi ,finalmente, comprese. Il funzionamento della macchina era chiaro. Gli permetteva di rivivere l’ultimo giorno di vita di Kate, nel ruolo che lui, inconsciamente aveva scelto:quello del suo collega Bud Roberts. Ma era quello sbagliato. Il collega di Kate essendo solo un umano non aveva colto il pericolo e non aveva chiesto spiegazioni a Kate. Lui finchè vestiva i suoi panni non ne avrebbe saputo di più! C’era una sola cosa che poteva fare. Ritornare al punto di prima ma nei panni della ragazza stessa, per vedere con i suoi occhi quello che le era successo! Pareva una cosa complicata ma lui era certo di avere le capacità per farlo! Si concentrò cercando di rammentare (e sopratutto mettere in pratica) le tecniche di meditazione che gli aveva insegnato Spock .Quando si sentì completamente rilassato riaprì gli occhi e con sua grande sorpresa aveva funzionato. Era di nuovo sullo Space force one.Vide Bud davanti a se, poi si voltò e guardò la sua immagine riflessa. Era il volto di Kate. Si non c’era alcun dubbio , ora impersonava Kate e poteva rivivere il ricordo che lo interessava dal suo punto di vista. |
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Capitolo 7 *** ritorno alla realtà ***
Nei panni di Kate, Loki rifece il percorso della ragazza. Si era recata in bagno e era stato quando era tornata, che lui aveva avvertito il pericolo imminente. Quindi è li che doveva andare. Fu dalla fessura della porta malchiusa che la intravvide.... La pella della bionda hostess,che faceva servizio sella nave, per un secondo parve brillare di un bel verde iridescente. Una sulibana ! Era questo che aveva visto Kate, e che non aveva riferito al suo partner forse pensando di aver avuto un ‘allucinazione .Ma poi doveva essere ritornata sulla sua decisione e aver affrontato la hostess per chiarirsi il dubbio. Loki tornò indietro e affrontò la sulibana . Era modificata geneticamente, fortissima, Nei panni di Kate non aveva speranza di aver la meglio su di lei. L’aliena lo immobilizzò e gli pianto la siringa nel collo. Loki non voleva rivivere l’agonia di Kate quindi si concentrò intensamente desiderando di lasciare i panni della povera ragazza e tornare in se. Quando si risvegliò aveva buone notizie sia per Harold che per il dottor Morse.
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“Mi dispiace di averti rovinato la serata. “ lo congedò Harold.
E per una volta pareva sincero.
”Non sarà facile spiegare a Jim perchè non sono andato a mangiare la torta di mele da sua mamma....” Borbottò Loki.
In fondo non poteva che ringraziarlo.Lo aveva salvato da una serata molto penosa!
”Tuttavia la tua collaborazione è stata fruttuosa .” Continuò Harold.
“Ora sappiamo che l’invenzione del dottor Morse funziona!”
L’eccentrico scienziato entusiasta, gli rifilò una bella pacca sulla spalla!.”Ti sono molto grato anche io, però non so se sarà altrettanto efficace con un altra cavia. Tu hai un livello di ESP davvero alto, bisogerà vedere con una persona normale.” Obbiettò.
”Non ci resta che testarlo.Sono certo che il signor Reese si offrirà volontario appena tornerà. E vi posso assicurare che il suo livello di ESP è davvero bassissimo! Quindi avremo la nostra risposta!”Suggerì Harold.
”Come andata con la sulibana sullo Space forse one?”Chiese Loki preoccupato per Reese.
”L’ abbiamo sotto custodia. E’ stata una lotta furibonda ma alla fine il nostro amico comune è riuscito a immobilizzarla .Ed è una tua vecchia conoscieza. Sarin .Te la ricordi?”
Certo che Loki se la ricordava .Era una sicaria che infiltratasi sull’enterpise aveva assasinato Kodos il carnefice ,un criminale di guerra latitante da più di un ventennio.Poi un buon avvocato l’aveva fatta uscire di galera.E lei evidentemente era tornata in attività.
”So cosa stai pensando , e ti assicuro , che chi sta dietro di lei , questa volta, per quanto potente sia ,non interferirà .Avrà quel che si merita”.
”Ci credo. “ Gli assicurò Loki mentre saliva sulla pedana del teletrasporto.Una volta che Sarin la sulibana,fosse stata nelle mani di Harold nessuno l’avrebbe più ritrovata.Il presidente era salvo. Non sospettava che di li a sei mesi la sua vita sarebbe stata di nuovo a rischio.
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