star trek assemble :ep 71 : nella mente di kate

di batuffoloki
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** indovina chi viene a cena ***
Capitolo 2: *** la macchina ***
Capitolo 3: *** la punizione di Archer ***
Capitolo 4: *** kate ***
Capitolo 5: *** John Harrison ***
Capitolo 6: *** corpo sbagliato ***
Capitolo 7: *** ritorno alla realtà ***



Capitolo 1
*** indovina chi viene a cena ***


Loki  si  materializzò  all’interno  della sezione 31. L’enterprise aveva attraccato  in orbita alla terra e  il  capitano Kirk  aveva dato  la  libera  uscita a  chiunque ne avesse fatto  richiesta. Lui  stesso  aveva deciso  di  scendere  per fare  una cosa che faceva ormai  di  rado. Salutare sua madre! Aveva anche deciso  di  parlarle di  Loki. Per cui  avevano  stabilito un piano: Jim  le avrebbe accennato  la cosa, poi  quando  fossero  arrivati al dolce  gli  avrebbe mandato un sms e  Loki  si  sarebbe teletrasportato  sulla soglia della casa di  sua madre. Avrebbe bussato  e avrebbe  consumato  il  dolce e  il  caffè  con  loro. Pareva  un buon piano almeno  sulla carta. In effetti  tutto  erano  andato  come  doveva. Loki  ricevette  il  messaggio,  si posizionò  sulla pedana e  si  lasciò  teletrasportare, materializzandosi  dopo un secondo....nel  deserto  del  mojave! Non ebbe neppure il  tempo  di  chiedersi  cosa stesse accadendo ,che  si  smaterializzò  di  nuovo , ricomponendosi  questa volta in un luogo  che  conosceva bene : la base della sezione 31  , nell’area 51! Davanti  a  lui  c’era il  suo  amico  Harold  , che ovviamente aveva  intercettato il  suo  teletrasporto. E  accanto  ad Harold , anzichè  Reese, c’era  un uomo anziano con  i  capelli bianchi sparati in aria e lo  sguardo  ,vagamente , allucinato. Loki avrebbe voluto protestare ma a che scopo. Ormai  era  lì  e  certo  non l’avrebbero  rimandato indietro.Non prima che avesse compiuto  la sua missione. Qualunque essa fosse. Rivolse  un pensiero  a Jim. Chissà  se  ora  lo  stava aspettando e se era arrabbiato.

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L’unico  che aveva rinunciato  subito all’idea di  lasciare la nave era stato  Spock. Aveva  una cosa da fare. E non poteva rimandarla  ulteriormente. Era  una cosa  impegnativa , ma necessaria. Che forse avrebbe avuto  conseguenze negative   per  lui,in futuro. In  quel  momento la conseguenza più immediata era l’ira di  sua moglie. Sapeva che lei aspettava la licenza per andare a divertirsi e  non l'avrebbe presa bene. Doveva rimediare. Che cosa avrebbe fatto un umano  per  placare la sua compagna, specie se fosse stata aggressiva e bisbetica come Uhura? Le avrebbe regalato  fiori, cioccolatini  e l’avrebbe  invitata a cena. Nessun  problema , di  fiori  era pieno  l’orto  botanico. I cioccolatini poteva replicarli. Quanto  alla cena avrebbe costretto  lo  chef degli ufficiali a preparare qualcosa di  sublime ! Problema risolto!

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Capitolo 2
*** la macchina ***


“Mi  dispiace di  aver  mandato  a monte la tua serata!”
”A me dispiace  non poter credere al  tuo rimorso!”Replicò Loki  con  un sorriso  furbo.
Harold sospirò . “Sul  serio , se  ti  ho  chiamato  è  perchè non avevo  scelta .In questo momento  sei l’unico che  può aiutarmi.”
Loki  sentiva puzza di  bruciato! Chissà  cosa  lo  aspettava.
”Ti presento il  dottor Barry  Morse.”
Loki  allungò la mano all’eccentrico scienziato che gliela strinse. Nel  frattempo  camminando  avevano  raggiunto una saletta che era stata adibita ad  infermeria. In un lettino  giaceva  una ragazza priva di  conoscenza. Era una brunetta ,molto  graziosa e  un’ infermiera la accudiva. Loki  adocchiò i monitor  con  i  suoi  segni  vitali. Non erano  affatto  buoni!
 “Kate Todd, agente federale, ultima assegnazione: scorta al  presidente della federazione,Barry  Blake.”
Loki  emise  un fischio, non era  un incarico che veniva assegnato con  leggerezza, dovevi  essere  in gamba sul  serio.
”Che cosa ha?” Chiese.
”Coma  vegetativo.”
Dal  tono  con  cui Harold pronunciò  quella sentenza capì che era  inappellabile.
”Provocato  da cosa?”
”Un embolia...”
”Alla sua età ..curioso...”
”Infatti non ci  abbiamo  creduto neppure per  un secondo.....E indagando abbiamo trovato un impalpabile livido dove è stata appoggiata una siringa ipospray con cui  le  è stata iniettata l’ aria.”
”Omicidio.....Sapete quando e dove  è successo?”
”Si ,è successo ieri, quando  gli  agenti stavano approntando il Star Force one, l’astronave del presidente, per  il  viaggio  di oggi. Il presidente sta raggiungendo  Babel per una conferenza di pace. Appena ho  saputo  del malore della ragazza ho  sentito puzza di bruciato e  ho fatto portare il suo corpo qua, perchè fosse analizzato dai miei medici. Invece non  sono  riuscito  a mettere  le mani sui  filmati  delle telecamere interne dell’astronave. Sono stranamente corrotti....”
"Stranamente.....eh? Ma  io  di  preciso  che centro ? Vuoi  che vada sullo  Space Forse  one a tener d’occhio il presidente?”
”La  nave è  già  partita e  ho  mandato il  signor  Reese a  sostituire la signorina Todd. Vorrei  che tu  sperimentassi  l’invenzione del mio  amico.Il  dottor Morse è un neurologo studia la mente  umana da tutta la sua vita e ha realizzato una macchina  in grado  di  comunicare con le persone nello  stato  di Kate.”
”Malati in coma vegetativo? Oddio  Harold , tu pensi  di usare l’invenzione del  dottor Morse per sapere, dalla stessa Kate, chi la ridotta così?”
”Te l’avevo  detto  Barry  che  il  ragazzo  era un genio.In tre secondi  ha capito  tutto!”Esclamò Finch  orgoglioso come  un padre!

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Capitolo 3
*** la punizione di Archer ***


Spock  attendeva nel  suo  ufficio. Era piuttosto  seccato per l’incombenza che gli  era toccata.Quanto  fosse seccato lo  si poteva  intuire dal  fatto che tentasse di  riguadagnare  il  suo  equilibrio  mantenendo le mani  allacciate dietro  la schiena. Un suo  atteggiamento  tipico. Il  campanello  squillò  e  lui  aprì  la  porta scorrevole. Archer  lo  fissava sulla soglia. Aveva la bocca  imbronciata. Le fecce segno  di  accomodarsi. Lei  si  sedette  in silenzio come  un condannato  al patibolo.
”Guardiamarina Archer , ha  meditato sul  suo  comportamento?” Chiese Spock  dopo  essersi  seduto dietro  la sua scrivania.
”Signore  lei  non capisce,  un ragazzo  è  morto inutilmente...”
”No  lei  non capisce Archer....”La voce di  Spock  aveva perso tutta la sua flemma vulcaniana.Era diventata aspra e severa.”Per  far parte della flotta astrale  occorre possedere  un carattere  forte  e un controllo  sulle  proprie  emozioni che evidentemente lei  non possiede. La vita delle oltre 400  persone di  questa nave  un giorno potrebbe essere nelle sue mani e  lei non sarebbe in grado  di  mantenersi  lucida. Il primo  passo  sarebbe ammettere  di  aver sbagliato. Lei  ha avuto molto tempo  per meditare, ma  nonostante  ciò, insiste nel  suo  atteggiamento. Questo  vuol  dire  una cosa sola : lei  non è  adatta per questo lavoro! ”
Archer aprì bocca per replicare , ma  poi  la richiuse  rassegnata.”Si , non era quel  che volevo  fare , è  stato  quello  che ho dovuto  fare. A causa del  mio  nome.”
”Ed è  stato il  nome che le ha spianato  la via all’accademia . Altrimenti  non mi  spiego  perchè non l’abbiano scartata ai  test psicologici.”
La ragazza annuì. Sapeva che era  così non si  sarebbe neppure sforzata di  negare.”Vuole che dia le dimissioni?”
”D’accordo  col  dottor McCoy le  concediamo  tre  mesi  di licenza. L’attestato  del  dottore dice che lei  soffre di  stress post traumatico. E ritengo  che  non sia  una menzogna, dopo  tutto.””Carini , e  in cambio io  che dovrei  fare?”Chiese lei  più sospettosa che grata.
”Andrà  su  vulcano  per la precisione nel  monastero  di  PJem.Ho  già  parlato  col  priore e  le ha preparato una cella. Starà  là  a meditare  insieme ai  monaci. Nessuno pretende da  lei  che raggiunga  il  Kolinahr.Non l’ho  fatto  neppure  io , non vedo  come potrebbe riuscirci  lei. Ma  imparerà un pò di  disciplina. E poi  potrà tornare.”
Archer  si  sentì sprofondare. Vivere con  dei  vulcaniani  e studiare  le loro  discipline. Per  lei  era  un destino peggiore della morte!

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Capitolo 4
*** kate ***


“’L’ avete già  testato?” Chiese Loki mentre  il  dottor Morse  lo invitava a sdraiarsi in un lettino parallelo a quello in cui  giaceva Kate. Morse  e  Harold si  fissarono con  un lieve  imbarazzo .
”No.” Confessò infine il  dottore.
Loki sospirò : fantastico , era la cavia. Poco importava se  quella roba gli  avrebbe fritto il  cervello!
“Perchè io ?”Chiese osservando preoccupato il  dottore che poggiava uno strumento, simile a un tripode trasparente sulla testa della sfortunata ragazza.
”Mi  occorre  un soggetto con un alto quoziente di  ESP  e  lei risulta avere  il più alto che io abbia mai  visto!”
Di nuovo la storia del livello  di  ESP? Ma era  una persecuzione! Già gli  aveva creato  guai in passato .Specialmente con  la storia di  Gary  Mitchell . Ora  lo  scienziato  gli  stava mettendo un casco identico  sulla testa e  gli  faceva cenno  di  distendersi. Lui  rassegnato obbedì.
”Che cosa  proverò?” Chiese.
 “Bella domanda. Non  avendo  mai  testato l’apparecchio , non ne ho idea. Potrebbe essere un totale fallimento  o  un successo. Ce lo  dirà  lei  al  suo  risveglio! “
”Se mi  risveglierò!” Obbiettò  Loki pensando  che forse  una cena con  sua suocera sarebbe stata  un ‘alternativa più  accettabile.
L’infermiera gli  mise  una flebo e  lui non fece neppure a tempo  a  protestare  che  il  sonnifero  lo  aveva spedito  nel  mondo  dei  sogni. Non  seppe dire quanto  tempo  fosse passato ma  quando  riaprì gli  occhi  si  trovava  davanti  a  una villetta  in periferia. Era  una casetta ordinata con  un giardino pieno  di  fiori  colorati. Loki  annusò  l’aria, sentiva puzza di  immondizia mista a odore di  caffè  e ciambelle. Pareva tutto  così reale. Ma forse stava ancora dormendo e sognava. Oppure l'avevano scaricato ,una volta  incosciente  in qualche sala ologrammi  dove ora si  era risvegliato. Kate  uscì  di  corsa  con un thermos  in mano .
”Caffè! “Gridò.”Non  replicato.” Aggiunse  con una strizzatina d’occhio.
Era Kate  in carne e ossa,  davanti  a lui . Erano  a San  Francisco  e   tutto intorno  a loro  era così  reale. Loki  si  accorse di indossare un abito  elegante.Non  certo  quello  casual  con cui  si  era  addormentato. Poi mentre passavano davanti  a  una vetrina vide la sua immagina riflessa e si  accorse che stava impersonando il  collega di Kate,Bud Roberts. Gli  avevano dato un  fascicolo che aveva dovuto leggere  in cinque minuti prima di  sottoporsi  all’esperimento.
”Allora, per  oggi quello  che dobbiamo  fare è controllare che la space forse  one sia  apposto per  il  viaggio  di domani .“Suggerì la donna.”Non sarà impegnativo “Aggiunse sollevata.

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Capitolo 5
*** John Harrison ***


Il  santuario  di  PJem  era  un luogo  dimenticato  da dio  (e  i  vulcaniani  neppure  ce  l’avevano un dio ) e dall’uomo! Una cattedrale  in mezzo  al  deserto abitata solo  dai monaci. Non passava nessuno  di li, se  non pellegrini che comunque venivano  a meditare. La prospettiva di  dover  passare tre  mesi in compagnia di  vulcaniani ,tutti immersi in profonda meditazione, la terrorizzava. Lo  spazio  bus che l’avrebbe condotta su  vulcano arrivò  e lei resistette fino all’ultimo  secondo, poi un ‘istante  prima che le porte si  chiudessero  fece  un balzo  all’interno. No  , non poteva scappare. Anche se  lo  desiderava più  di  qualsiasi  cosa la  mondo ! Avrebbe deluso sopratutto  sua  nonna. Era quella che voleva di più   che lei  facesse carriera nella flotta astrale. I suoi  genitori ,invece  entrambi  attori , non ne  avrebbero  granchè sofferto . O  almeno  così  credeva. Non era  mai  stato  facile cavare da sua  mamma, vulcaniana, più  di  due parole. Ma neppure  suo  padre,  per metà  umano  e tormentato dalla pesante eredità  che  portava sulle spalle , era  un tipo  molto  comunicativo. Archer  girò un pò  alla ricerca di una poltroncina vuota  e isolata. Non  voleva che qualcuno  attaccasse bottone con  lei. Poi  si  sedette   e fissò  la sua  immagine  rifessa nello  specchio. Quelle orecchie  vagamente  appuntite. Le  odiava. Erano  il  simbolo  di  tutte  le sue sofferenze  e della sua insicurezza. La tranquillità  che agognava, fu  presto  vanificata perchè un giovanotto le si  sedette accanto  . Lei lo  guardò  con  la coda dell’occhio. Il  suo pallore era accentuato  dai  capelli  neri  e  aveva degli strani  occhi, azzurri, ma  obliqui che gli  davano un aria vagamente animalesca. Archer  senti un brivido  alla base della schiena. Il  giovanotto la fissò  con  insistenza. Lei  era sul punto  di  mandarlo  a quel  paese , ma  poi  lui  parlò .
“Vedo il  tormento  nei  tuoi  occhi!” Disse con  voce baritonale. 
“ Che  ne sai  , di  quello  che  provo?” Replicò  lei piccata.
”E’ il mio  lavoro.....leggere l’anima delle persone  intendo.”Archer boccheggiò incerta.
“Che vuol  dire?”
”Hai mai  sentito  parlare di   Phospherein.... ?”
”Si  , ma  non hai  capito  cosa sia.”Confessò  Archer confusa e imbarazzata dalla sua  ignoranza.
”Un centro  di cura e meditazione dove si ritrova  il  proprio  benessere sia  interiore che fisico.Il  tutto immerso nel  lusso  e  nel piacere .“”Temo  di non potermelo permettere”.
”Bugiarda” L’uomo indicò il cartellino  appeso  alla sua valigia che  indicava il  suo nome. Archer colta in  fallo  arrossì. Dopotutto perchè no,penso tra se. Aveva promesso  di andare a  meditare. Certamente sarebbe stato più piacevole farlo immersa in una piscina termale  con un cocktail in mano  che nel  deserto di PJem.Poteva dilapidare  un pò dei  soldi di  famiglia. Se non le avevano dato   affetto in questi  anni  almeno  che le dessero i soldi.
”E tu  come ti chiami?”Chiese al  giovane dal  fascino  ambiguo.
”John  Harrison” rispose lui con  un sorriso sornione.

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Capitolo 6
*** corpo sbagliato ***


Loki  aveva passato la giornata con  Kate a esaminare col  tricorder  ogni  centimetro  quadrato della nave presidenziale. Ogni oggetto, ogni involucro, ogni  cartoccio  di  cibo  era stato  analizzato e  messo in sicurezza. Il  pilota e  il  suo  secondo  avevano minuziosamente preparato il  tragitto, e  la ’hostess aveva rimpinguato  le scorte di  cibo  e alcolici. Loro  avevano  bevuto l’intero  thermos  di caffè  quando  Kate si  assentò  per andare ala bagno.  Quando ritornò  cinque minuti  più  tardi  aveva la fronte aggrottata.
”Che succede Kate?” Chiese Loki.
Avvertiva chiaramente  il pericolo. La ragazza  lo  fissò interdetta, poi  parve congelarsi. L’ambiente  in cui  Loki  si  trovava, tremolò, poi   tutto intorno  a  lui svanì.Quando riaprì  gli  occhi  era  immerso  nel  buio e nel  silenzio più totale. Non capiva. Era forse vittima del  malfunzionamento  della macchina del  dottor Morse? E  se  fosse stato condannato a  rimanere  in quel  limbo  per  l’eternità? Si  prese qualche secondo  per riflettere  sugli ultimi  avvenimenti, poi ,finalmente,  comprese. Il  funzionamento  della macchina  era chiaro. Gli  permetteva di  rivivere  l’ultimo giorno  di  vita di  Kate, nel  ruolo  che  lui, inconsciamente aveva scelto:quello  del  suo  collega Bud Roberts. Ma era quello  sbagliato. Il collega di Kate essendo  solo un umano non aveva colto il pericolo e  non aveva chiesto  spiegazioni  a Kate. Lui finchè vestiva i  suoi panni  non ne avrebbe saputo  di più! C’era una sola cosa che poteva fare. Ritornare al  punto  di prima ma nei panni  della ragazza stessa, per vedere con  i  suoi  occhi quello  che le era successo! Pareva  una cosa complicata ma  lui era certo  di  avere le capacità  per  farlo! Si  concentrò cercando  di  rammentare (e sopratutto  mettere  in pratica) le tecniche di  meditazione che gli  aveva insegnato  Spock .Quando  si  sentì completamente rilassato  riaprì  gli occhi  e con  sua grande sorpresa aveva funzionato. Era di  nuovo  sullo  Space force one.Vide Bud davanti  a se, poi  si  voltò  e guardò la sua  immagine riflessa. Era  il  volto  di  Kate. Si  non c’era alcun  dubbio  , ora  impersonava Kate e poteva rivivere  il  ricordo  che  lo interessava dal  suo punto  di  vista.

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Capitolo 7
*** ritorno alla realtà ***


Nei  panni  di  Kate, Loki rifece  il percorso  della ragazza. Si  era  recata  in bagno e era stato  quando  era tornata, che  lui  aveva avvertito il pericolo imminente. Quindi  è li  che doveva andare. Fu  dalla fessura della porta  malchiusa che la  intravvide.... La pella della  bionda  hostess,che faceva servizio  sella nave, per  un secondo  parve brillare  di un bel  verde iridescente. Una sulibana ! Era  questo  che aveva visto  Kate, e  che  non aveva  riferito al  suo  partner  forse  pensando  di  aver avuto un ‘allucinazione  .Ma  poi  doveva essere ritornata sulla sua decisione  e aver  affrontato  la hostess per chiarirsi il  dubbio. Loki tornò indietro e   affrontò la sulibana . Era  modificata geneticamente, fortissima, Nei panni  di  Kate  non aveva speranza di  aver  la meglio  su  di  lei. L’aliena lo  immobilizzò  e gli pianto la siringa nel  collo. Loki  non voleva rivivere  l’agonia di  Kate  quindi  si  concentrò  intensamente  desiderando  di  lasciare  i panni  della povera ragazza  e tornare  in se. Quando si  risvegliò aveva buone notizie sia  per Harold che  per  il  dottor Morse.

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“Mi  dispiace di  averti  rovinato  la  serata. “ lo  congedò  Harold.
E  per una volta pareva sincero.
”Non sarà  facile spiegare a Jim  perchè non sono  andato  a mangiare  la torta di mele da sua mamma....” Borbottò  Loki.
In  fondo  non poteva che ringraziarlo.Lo  aveva salvato  da  una serata molto  penosa!
”Tuttavia la tua collaborazione  è  stata fruttuosa .” Continuò  Harold.
 “Ora sappiamo  che  l’invenzione del dottor Morse funziona!”
L’eccentrico  scienziato entusiasta, gli  rifilò  una bella pacca sulla spalla!.”Ti  sono  molto  grato  anche  io, però  non so  se  sarà  altrettanto efficace con  un altra cavia. Tu hai  un livello  di  ESP davvero  alto, bisogerà vedere con una persona normale.” Obbiettò.
”Non  ci  resta che testarlo.Sono  certo  che  il  signor Reese  si  offrirà  volontario appena tornerà. E vi  posso  assicurare che  il  suo  livello  di  ESP  è  davvero  bassissimo! Quindi  avremo  la  nostra risposta!”Suggerì Harold.
”Come    andata con  la sulibana  sullo Space forse  one?”Chiese Loki preoccupato per Reese.
”L’ abbiamo sotto  custodia. E’  stata  una lotta furibonda ma alla fine il  nostro  amico comune è  riuscito  a  immobilizzarla .Ed  è una tua vecchia conoscieza. Sarin .Te la ricordi?”
Certo  che Loki  se la ricordava .Era  una sicaria che  infiltratasi  sull’enterpise aveva assasinato Kodos il  carnefice ,un criminale di  guerra latitante da più di un ventennio.Poi un buon avvocato l’aveva fatta uscire di  galera.E lei  evidentemente era tornata in attività.
”So  cosa stai pensando  , e ti  assicuro , che chi  sta dietro  di lei , questa volta, per quanto potente sia ,non interferirà .Avrà quel  che si merita”.
”Ci  credo. “ Gli  assicurò Loki  mentre saliva sulla pedana del  teletrasporto.Una volta che Sarin la sulibana,fosse stata nelle mani  di  Harold nessuno l’avrebbe più ritrovata.Il presidente era  salvo. Non  sospettava che  di li  a sei mesi la sua vita sarebbe stata di nuovo  a rischio.

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