star trek assemble: ep. 73 : famiglie di batuffoloki (/viewuser.php?uid=860255)
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** harold finch ***
Capitolo 2: *** velma ***
Capitolo 3: *** khan ***
Capitolo 4: *** elisabeth ***
Capitolo 5: *** dix ***
Capitolo 6: *** risoluzioni ***
Capitolo 1 *** harold finch ***
C’era una cosa che Harold amava fare almeno un giorno alla settimana. Andare a vedere Grace. Grace era una signora di mezza età. Elegante ma sobria, non molto appariscente. Era stato l’unico vero amore di Harold. Quando era entrato nei servizi segreti aveva dovuto compiere una scelta drastica ma definitiva. Se fosse rimasto con Grace avrebbe messo in pericolo la sua vita. Quindi l'aveva lasciata. Non perchè non l’amasse , ma proprio perchè l’amava immensamente. Restare con lui significava condividere i pericoli che lui avrebbe incontrato sul suo cammino. E questo Harold non poteva permetterlo. Aveva sofferto molto per questo distacco. Dover mentire a Grace. Le aveva fatto credere di essere morto in un incidente. Non aveva avuto scelta. Se l’avesse semplicemente lasciata Grace non ci avrebbe creduto. Non si sarebbe rassegnata e non avrebbe mai smesso di cercarlo. Doveva essere una cosa definitiva, che le permettesse di andare oltre e proseguire con la sua vita. Aveva inscenato tutto con precisione e cinismo .L’esplosione. Il corpo irriconoscibile che non era il suo. Aveva persino assistito alle sue esequie , da lontano. Aveva visto il dolore di Grace e si era sentito morire sul serio. Ma poi gli era bastato ricordare perchè lo faceva e aveva trovato la forza di andare avanti! Tuttavia non era riuscito ad abbandonarla del tutto. Continuava a seguire la sua vita da lontano. E puntualmente andava a trovarla. Da lontano . Rimaneva nascosto dietro un albero a guardala mentre tornava a casa dopo il lavoro. Lei rientrava ignara nella sua casa,al sicuro, e lui era soddisfatto semplicemente di saperla serena e in salute. Ciò gli bastava.
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Quando Uhura prese la comunicazione in arrivo da Vulcano rimase stupita. La vulcaniana che l’aveva apostrofata non somigliava alle solite vulcaniane . Forse era per la scollatura esagerata messa in bella mostra. Forse il trucco pesante e volgare. O forse il fatto che masticava incessantemente bacche di Yai-Yai. Non somigliava per niente alle vecchie , ricoperte da tonache grigie e informi , con i capelli a caschetto , con cui sua suocera Amanda giocava a burraco.
”Velma...?” Balbettò Uhura che non era certa di aver capito .
”SHISH ...” Biascicò la ragazza sputacchiando bacca di yai-yai tutto attorno.
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Capitolo 2 *** velma ***
Harold se ne stava seduto sulla panchina , nascosto dal tronco dell’albero .Il cappello calato sulla testa. Il vento autunnale ormai si era fatto freddo .La vide che arrivava in lontananza e si distrasse al punto di non curarsi di chi invece gli scivolava ,come un serpente, alle spalle. Senti il duro metallo di un arma piantarsi nella sua schiena e la presenza di qualcuno che si sedeva dietro di lui. Sentì il battito del suo cuore che accelerava. Chi poteva essere? Con tutta la gente a cui aveva pestato i piedi.....Forse qualcuno era venuto a presentargli il conto.”Mettiti comodo , andiamo a fare un viaggio.”Sibilò una voce nel suo orecchio. Harold scavò nei suoi ricordi .Non l’aveva mai udita prima. Prese in considerazione varie ipotesi : poteva gridare, girarsi di scatto e colpirlo ...oppure attendere e vedere come la situazione si evolveva. Fu il suo carceriere a decidere per lui. Senti una siringa ipospray nel collo. Gli aveva iniettato qualcosa. Riuscì solo a pensare che forse,se era fortunato, era solo un narcotico. Ma già mentre formulava questo pensiero la sua mente si annebbio e l’oscurità calò su di lui. Il suo aggressore afferrò il corpo inerte. Diede un segnale col suo comunicatore da polso e la luce li avvolse teletrasportandoli, probabilmente, su una navetta che attendeva in orbita alla terra.
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“Spock, c’è una tizia che ti cerca.”
Il vulcaniano era appena salito sul ponte .Si chiese cosa c’era che non andava. Dopo un anno di matrimonio aveva imparato a leggere le microespressioni del volto della sua illogica moglie ed ad associarle a determinati stati d’animo. Quello che vedeva ora era ira, ira funesta per la precisione. Che cosa aveva fatto per scatenarla? Fece una rapida analisi dei recenti avvenimenti. Non gli pareva di aver commesso gesti inconsulti , ed era certo di non aver dimenticato anniversari o ricorrenze.
”Quale tizia ?“ Chiese infine.
”Una certa Velma!” Sbottò Uhura.
Spock rimase per un attimo in silenzio. I vulcaniani non mentono, pensò ....abbelliscono la realtà.., aggiunse mentalment.Perchè è la cosa più logica da fare, proseguì sempre nella sua testa.
”E’ la segretaria di un ricercatore universitario con cui sto collaborando.”Spiegò infine.
Uhura lo trapassò con lo sguardo .Ci aveva creduto? Difficile dirlo , la conoscenza della natura umana ,che Spock aveva maturato, non si spingeva a tanto.”Passamela nel mio ufficio.” Aggiunse infilandosi nel turbo ascensore. Fortunatamente il suo ufficio era sul ponte 6 lontano dalla curiosità di Uhura. Non è che volesse nasconderle ciò che stava facendo , ma finchè non aveva un quadro un pò più chiaro della situazione preferiva tenere il tutto per se. La rivelazione era stata troppo sconvolgente e non voleva che sua moglie gli dicesse che aveva bisogno di supporto psicologico per affrontarla. Specie se questo sarebbe dovuto provenire dal dottore di bordo , McCoy!
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Capitolo 3 *** khan ***
Harold si sentiva le palpebre pesanti come piombo. A dire la verità era tutto il corpo che gli pesava una tonnellata. Quanto aveva dormito ? Non ne aveva coscienza, potevano essere stati giorni o solo ore. Intorno a lui c’era silenzio e uno strano odore permeava l’aria. Incenso! Quando riuscì ad aprire gli occhi pensò che probabilmente stava ancora sognando. Bianco ....era tutto bianco attorno a lui. Le pareti della stanza , il letto , gli arredi spartani. Cercò di alzarsi, ma invano. Non era solo il suo corpo a non rispondere ai suoi comandi, ma c’erano anche delle cinghie che lo legavano. Le sentiva sotto il lenzuolo che lo copriva. Quindi non solo l’avevano drogato ma anche legato come un salame. Avevano decisamente paura che gli sfuggisse. Non aveva indizi su dove si trovasse perchè la stanza era priva di finestre. Non sapeva che fare , chiedere aiuto ? Non avrebbe avuto molto senso , ma forse sarebbe servito ad attirare l’attenzione dei suoi rapitori .Tuttavia non fu necessario. La porta si spalancò lentamente e qualcuno entrò. L’uomo era vestito di bianco .Tutto in tinta da queste parti , pensò Harold. Si fece scivolare lentamente il cappuccio che gli celava il volto. Harold si sentì gelare il sangue nelle vene. Non poteva essere lui! Era morto ! Ucciso dal signor Reese. Aveva personalmente scrostato i resti della sua testa dal muro su cui si era spiaccicata. Ma ora era li in piedi davanti a lui .Lo fissava con quegli occhi gelidi e quella smorfia maligna che voleva essere un sorriso beffardo.
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“Le passo il mio capo. “ Biascicò la bella Velma continuando imperterrita a masticare bacche di Yai-Yai.
Dopo aver lasciato vulcano Spock aveva contattato l’anagrafe ed era riuscito a sapere le informazioni più basilari. Che erano pubbliche. Dunque risultava che suo padre si era ammogliato con T'Sirail , la sua sposa designata. Che idiota pensò tra se Spock . Era ovvio che Amanda non fosse stata la sua prima sposa. Come tutti i vulcaniani suo padre era stato promesso a una vulcaniana alla nascita , ma Spock aveva sempre creduto che avesse chiesto lo scioglimento del legame come aveva fatto lui con T’Pring , per poter sposare Amanda. Invece a quanto pare si era sposato con la vulcaniana e dopo un anno avevano avuto un figlio. La madre era morta di parto. Il bambino si chiamava Sybok. Suo fratello. Perchè suo padre glielo aveva sempre tenuto nascosto. Cosa aveva quel bambino di sbagliato? Spock aveva sempre pensato che suo padre si vergognasse di lui, per via della sua natura mezza umana. Ma perchè avrebbe dovuto vergognarsi anche di Sybok che era completamente vulcaniano? Non poteva trovare altre risposte stando sull’enterprise. Per questo Spock aveva fatto una cosa che mai avrebbe pensato di fare in vita sua: si era rivolto a un investigatore privato!
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Capitolo 4 *** elisabeth ***
“Sai è strano , da quando sono rinato sentivo che mi mancava qualcosa.” Khan stava seduto sulla sponda del suo letto e gli parlava , e la cosa era inquietante.
”Mi mancava la mia famiglia. Hai presente quelle 72 persone che l’ammiraglio Marcus ,il tuo predecessore, voleva usare per ricattarmi?”
Harold non rispose alla domanda, chiaramente retorica, ma ovviamente li aveva presente. Erano i sopravvissuti del Botany Bay ,trovati congelati come Khan, e usati da Marcus per piegarlo al suo volere. Quando khan era stato di nuovo ibernato quei corpi erano stati conservati dalla sezone 31. Ma poi khan era fuggito e solo il signor Reese aveva avuto ragione di lui uccidendolo. E Harold si era posto il problema di cosa fare con gli altri 72 potenziati .Se anche loro fossero riusciti a fuggire e avessero messo in pericolo altre vite? Non se la sentiva di eliminarli ,così gli aveva trovato un ‘altra collocazione. Che gli pareva sicura. All’epoca. Ora era incerto.
”Allora signor Finch .Credo che tu mi dirai dove è adesso la mia famiglia.” Gli annunciò Khan tirando fuori dalla veste una siringa ipospray.”Questo siero della verità è davvero irresistibile. Per quanto tu abbia condizionato il tuo organismo per resistere a nuovi ritrovati,questo ti posso garantire che non fallirà nel suo intento.”
Harold vide la siringa premere sulla sua pelle. Non aveva dubbi sul fatto che la droga facesse effetto. Khan era un genio , l’aveva sicuramente concepita nel modo giusto. Presto o tardi glielo avrebbe detto. Forse aveva messo in pericolo la vita della persona a cui si era affidato. Ma l'aveva scelto perchè era il nemico giurato di Khan, una persona su cui lui non avrebbe mai avuto la meglio. Così sperava , almeno. Si chiese che ne avrebbe fatto di lui Khan dopo aver ottenute le informazioni. Certamente l’avrebbe ucciso. Il pensiero corse subito a Grace , ma anche a Reese e a Loki. Non aveva neppure fatto in tempo a dir loro addio. Qualcuno bussò alla porta e Khan dopo un leggero soprassalto si precipitò a rispondere. Aprì la porta il meno possiibile e sgusciò fuori .
”Che c’è,Elisabeth?” Chiese alla bionda che l’attendeva fuori.
”John , riguardo questo nuovo ospite ,devo fare qualcosa per lui?” Chiese la ragazza incuriosita.
”E’ un uomo d’affari molto stressato .Vuole passare un weekend in assoluta tranquillità e di lui mi occuperò solo io.”
Il tono non ammetteva repliche. La ragazza annuì e si allontanò sapendo che era meglio non contraddirlo.
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Capitolo 5 *** dix ***
L’investigatore era un ferengi di nome Dix. Ovviamente nessun vulcaniano avrebbe voluto fare quel lavoro. Chiaramente c’erano degli investigatori su vulcano , ma si occupavano di casi ben più seri . Ad esempio spionaggio industriale ,sicurezza , terrorismo , insomma cose di un certo livello. Nessuno voleva impicciarsi in problemi sentimentali : corna , figli segreti,cause di divorzio ......Il ferengi quindi si era trasferito su Vulcano pensando di trovare terreno fertile per una nuova attività .e non si era sbagliato. Anche i vulcaniani avevano i loro scheletri nell’armadio e avevano bisogno di qualcuno che li riesumasse. Qualcuno che non avesse paura di sporcarsi le mani. Anche Spock non aveva avuti dubbi in proposito. Vincendo la vergogna si era rivolto al Ferengi. Velma aveva passato la linea al suo capo e ora Dix capeggiava sullo schermo rivolgendogli un sorriso irto di dentini affilati. Anche lui masticava : scarafaggi tostati e leggermente salati. Il suo stuzzichino preferito . Ovviamente non se ne trovavano su vulcano. Questi maledetti vulcaniani era vegetariani. Strambi e per di più con pessimi gusti alimentari. Percuì se li faceva spedire direttamente da Ferenginar.
”Novità ?” Chiese semplicemente Spock pensando che se il ferengi lo cercava era perchè aveva qualcosa da comunicargli.
”Suo fratello è stato internato in quella clinica privata intorno ai 6 anni. Dalla testimonianza di chi ci lavorava concordano tutti sul fatto che non fosse pericoloso ma parecchio strano. Rimase in quella clinica fino alla maggiore età quando fu in grado di andarsene. Da quel giorno nessuno l’ha più visto. Ho perso completamente le sue traccie.Come se fosse svanito nel nulla. Le manderò tutto il materiale in mio possesso comprese alcune foto scattate durante il suo soggiorno alla clinica.”
Spock annuì .Per un ‘attimo aveva illogicamente sperato che il ferengi avesse per lui notizie più decisive. Che il suo misterioso fratello si fosse fatto vivo su vulcano qualche volta. Che avesse lasciato un recapito. Ma ovviamente non era così Ma si sarebbe mai fatto vivo con lui ?Perchè se poteva nutrire risentimento verso Sarek , o verso Amanda per aver preso il posto di sua madre , lui che colpa ne aveva? |
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Capitolo 6 *** risoluzioni ***
Harold si risveglio.Un brusco e sgradevole risveglio.C’era un poliziotto che lo pungolava col manganello.
”Ti sembra il posto dove dormire questo? Vattene a casa o in un ricovero , amico.”Gli intimò.
Harold ancora intontito si guardò attorno per capire dove si trovava.Ci mise pochi secondi per inquadrare il luogo. Era sdraiato sulla sua panchina. La panchina su cui attendeva Grace , che lui considerava ormai un pò sua. Forse ,un colpo di sonno e si era appisolato. Non volendo litigare col poliziotto , ne attirare l’attenzione, si profuse in un :“Scusi agente non si ripeterà . “E si allontanò.
Quando si fu dileguato guardò l’orologio. Che ore erano , quanti minuti aveva dormito? Quando vide l’ora e la data riportate sul quadrante quasi gli prese un colpo.Era arrivato sulla panchina venerdì sera , ma secondo il suo cronometro era lunedì pomeriggio. Assurdo.....Certamente non era rimasto sulla panchina per tutti quei giorni , qualcuno lo avrebbe soccorso ...o arrestato per vagabondaggio. Allora dove era stato? Per quanto si sforzasse nella sua mente c’era il vuoto . I casi erano due : o qualcuno l’aveva sequestrato e gli aveva cancellato la memoria dei giorni di prigionia, o aveva avuto un ‘amnesia per cause naturali. Deciso a scoprire la verità si diresse al quartier generale della sezione 31 dove si sarebbe sottoposto a qualsiasi esame avrebbe potuto chiarire quell’inquietante episodio.
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Spock osservava la foto del giovane Sybok ,l’unica che il ferengi avesse potuto trovare. A chi somgliava ? Non a lui ne a suo padre. Richiamò la foto della madre T’Sirail , e sì ...c’era una notevole somiglianza. Ma era una foto vecchissima. Come era adesso suo fratello? All’improvviso gli venne in mente il software che la polizia usava per invecchiare le foto delle persone scomparse .La usò su quella di Sybok e osservo il risultato.Non poteva sapere se fosse il suo aspetto reale. Magari si era sottoposto a qualche intervento o aveva avuto malattie o incidenti che l’avevano reso differente. Nonostante tutto si impresse quel volto a fuoco nella memoria.Se un giorno l’avesse incontrato, per caso o per volontà di Sybok, sicuramente l’avrebbe riconosciuto!
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khan camminava nel deserto violaceo in cui sorgeva la bianca cattedrale di Phospherein .Chissà perchè tra tutti gli ambienti disponibili sul pianeta , il profeta aveva scelto proprio il deserto.Perchè aveva nostalgia di casa, decise Khan dopo averci rifettut.Tanto quanto lui aveva nostalgia della sua famiglia. Ma non era andata come sperava.Quel bastardo occhialuto aveva trasformato i suoi compagni potenziati in schemi di teletrasporto .E aveva affidato i dati racchiusi un un microchip a Loki. L’unica persona al mondo di cui Khan aveva paura. Su cui non era certo di poter avere la meglio. Il suo primo impulso era stato di uccidere il vecchio spappolandogli il cranio come aveva fatto col suo predeccessore l’ammaraglio Marcus, ma poi ci aveva ripensato.Aveva somministrato a Finch una potentissima droga in grado di cancellargli la memoria. Forse in un modo o nell’altro sarebbe riuscito ad avvicinarsi a Loki e a portargli via ciò che era suo di diritto: la sua famiglia.
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