star trek assemble: ep. 73 : famiglie

di batuffoloki
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** harold finch ***
Capitolo 2: *** velma ***
Capitolo 3: *** khan ***
Capitolo 4: *** elisabeth ***
Capitolo 5: *** dix ***
Capitolo 6: *** risoluzioni ***



Capitolo 1
*** harold finch ***


C’era  una cosa che Harold amava fare almeno un giorno  alla settimana. Andare a vedere Grace. Grace era una signora  di mezza età. Elegante ma  sobria, non molto appariscente. Era stato l’unico  vero  amore di  Harold. Quando  era entrato  nei  servizi segreti  aveva dovuto compiere una scelta drastica ma definitiva. Se fosse rimasto  con Grace avrebbe messo in pericolo  la sua vita. Quindi  l'aveva lasciata. Non perchè non l’amasse , ma proprio  perchè  l’amava immensamente. Restare con  lui  significava condividere  i  pericoli  che  lui  avrebbe incontrato  sul  suo  cammino. E questo  Harold  non poteva permetterlo. Aveva sofferto  molto per questo  distacco. Dover  mentire  a Grace. Le aveva fatto  credere di  essere  morto in un incidente. Non aveva avuto  scelta. Se l’avesse semplicemente lasciata Grace non ci  avrebbe creduto. Non si  sarebbe rassegnata e  non avrebbe mai  smesso  di  cercarlo. Doveva essere  una cosa definitiva, che le permettesse  di  andare oltre e proseguire  con la sua vita. Aveva  inscenato  tutto  con  precisione  e cinismo .L’esplosione. Il  corpo irriconoscibile   che  non era  il suo. Aveva persino  assistito  alle sue esequie , da  lontano. Aveva visto il  dolore di  Grace e si  era  sentito morire sul  serio. Ma  poi gli  era bastato ricordare perchè lo  faceva e aveva trovato la forza di  andare avanti! Tuttavia  non era riuscito  ad abbandonarla  del tutto. Continuava a seguire la sua vita da lontano. E puntualmente  andava a trovarla. Da  lontano . Rimaneva nascosto  dietro un albero  a guardala mentre tornava a casa dopo il  lavoro. Lei rientrava  ignara nella sua casa,al sicuro, e  lui  era soddisfatto  semplicemente di  saperla  serena e  in salute. Ciò  gli  bastava.

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Quando Uhura prese la comunicazione in arrivo  da Vulcano rimase  stupita. La vulcaniana che l’aveva apostrofata non somigliava alle solite vulcaniane . Forse era per la scollatura esagerata messa in bella mostra. Forse il  trucco pesante e volgare. O forse  il  fatto che masticava incessantemente bacche di  Yai-Yai. Non  somigliava per  niente alle vecchie , ricoperte da  tonache grigie e  informi , con  i  capelli  a  caschetto , con cui  sua suocera Amanda  giocava a burraco.
”Velma...?” Balbettò Uhura che  non era certa di  aver capito .
”SHISH ...” Biascicò la ragazza sputacchiando  bacca di  yai-yai  tutto attorno.

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Capitolo 2
*** velma ***


Harold se ne stava seduto  sulla  panchina , nascosto  dal  tronco  dell’albero .Il  cappello  calato  sulla testa. Il  vento  autunnale  ormai si  era fatto  freddo .La vide che arrivava in lontananza e  si  distrasse al  punto di  non curarsi  di  chi  invece gli  scivolava ,come  un serpente, alle spalle. Senti il  duro  metallo  di  un  arma piantarsi  nella sua schiena e la presenza di qualcuno  che si  sedeva dietro  di  lui.  Sentì il  battito  del suo cuore che accelerava. Chi poteva essere? Con tutta la gente a cui  aveva pestato i piedi.....Forse qualcuno  era venuto  a presentargli il  conto.”Mettiti comodo , andiamo  a fare  un viaggio.”Sibilò una  voce nel  suo  orecchio. Harold scavò  nei  suoi  ricordi .Non  l’aveva mai  udita prima. Prese  in considerazione varie ipotesi : poteva gridare,  girarsi  di  scatto e colpirlo ...oppure  attendere  e vedere  come  la situazione si  evolveva. Fu il  suo  carceriere a decidere per  lui. Senti una siringa ipospray  nel  collo. Gli  aveva  iniettato  qualcosa. Riuscì solo  a pensare che forse,se era fortunato, era solo un narcotico. Ma già  mentre formulava questo pensiero  la sua mente si  annebbio e  l’oscurità  calò  su  di lui. Il  suo  aggressore  afferrò il  corpo inerte. Diede  un segnale col  suo  comunicatore da  polso e la luce  li  avvolse  teletrasportandoli, probabilmente,  su una navetta  che attendeva in orbita alla terra.

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“Spock, c’è una tizia che ti  cerca.”
Il  vulcaniano era appena salito  sul  ponte .Si  chiese cosa c’era che  non andava. Dopo un anno  di  matrimonio  aveva imparato  a leggere  le  microespressioni  del  volto  della sua illogica moglie ed ad associarle a determinati stati  d’animo. Quello  che vedeva ora era ira, ira funesta per  la precisione. Che cosa aveva fatto per  scatenarla? Fece  una rapida analisi  dei  recenti  avvenimenti. Non  gli pareva di  aver  commesso gesti inconsulti , ed era certo  di  non aver dimenticato  anniversari  o  ricorrenze.
”Quale tizia ?“ Chiese  infine.
”Una certa Velma!” Sbottò  Uhura.
Spock  rimase  per  un attimo in silenzio. I  vulcaniani  non mentono, pensò ....abbelliscono  la realtà.., aggiunse mentalment.Perchè  è  la cosa  più logica da fare, proseguì sempre nella sua testa.
”E’ la segretaria di un ricercatore  universitario  con  cui  sto  collaborando.”Spiegò infine.
Uhura lo  trapassò  con lo  sguardo .Ci  aveva creduto? Difficile dirlo , la conoscenza della natura  umana ,che Spock  aveva maturato,  non si  spingeva a tanto.”Passamela nel  mio  ufficio.” Aggiunse  infilandosi  nel  turbo ascensore. Fortunatamente  il  suo  ufficio  era sul  ponte 6 lontano  dalla curiosità  di  Uhura. Non è che volesse nasconderle ciò che stava facendo , ma finchè non aveva un quadro un pò più chiaro  della situazione preferiva tenere  il  tutto per se. La rivelazione era stata troppo  sconvolgente e non voleva che sua moglie gli  dicesse che aveva bisogno  di  supporto psicologico per affrontarla. Specie se questo  sarebbe dovuto  provenire dal  dottore di  bordo , McCoy!

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Capitolo 3
*** khan ***


Harold si  sentiva le palpebre pesanti come  piombo. A dire la verità era  tutto il  corpo  che  gli  pesava  una tonnellata. Quanto  aveva dormito ? Non ne aveva coscienza, potevano  essere stati  giorni o  solo  ore. Intorno  a lui  c’era silenzio e uno  strano odore permeava l’aria. Incenso! Quando riuscì  ad aprire  gli occhi pensò  che probabilmente stava ancora sognando. Bianco ....era tutto  bianco  attorno  a lui. Le pareti  della stanza , il  letto  , gli  arredi  spartani. Cercò di  alzarsi, ma  invano. Non era solo il  suo  corpo  a non rispondere ai suoi  comandi, ma  c’erano  anche delle cinghie che  lo  legavano. Le sentiva sotto  il lenzuolo  che  lo  copriva. Quindi  non solo l’avevano  drogato  ma anche legato  come  un salame. Avevano decisamente paura che gli  sfuggisse. Non aveva indizi  su  dove si  trovasse perchè la stanza era priva di  finestre. Non sapeva che fare , chiedere aiuto ? Non avrebbe avuto  molto  senso , ma  forse sarebbe servito  ad attirare l’attenzione dei  suoi  rapitori .Tuttavia  non fu  necessario. La porta si spalancò  lentamente e qualcuno  entrò. L’uomo  era vestito di  bianco .Tutto in tinta da queste parti , pensò  Harold. Si  fece scivolare  lentamente il  cappuccio  che gli  celava  il  volto. Harold si  sentì gelare  il  sangue nelle vene. Non poteva essere  lui! Era  morto ! Ucciso  dal  signor Reese. Aveva personalmente scrostato i  resti  della sua testa dal muro  su  cui  si  era spiaccicata. Ma  ora  era li in piedi  davanti  a  lui .Lo  fissava con  quegli occhi  gelidi e quella smorfia maligna che voleva essere  un sorriso  beffardo.

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“Le  passo  il  mio  capo. “ Biascicò  la bella Velma  continuando  imperterrita  a masticare bacche di Yai-Yai.
Dopo  aver lasciato  vulcano  Spock  aveva contattato l’anagrafe ed era riuscito  a sapere le  informazioni  più  basilari. Che erano  pubbliche. Dunque risultava che suo  padre si  era ammogliato  con  T'Sirail , la sua sposa designata. Che idiota pensò  tra se  Spock . Era ovvio  che Amanda non fosse stata la sua prima sposa. Come tutti  i  vulcaniani suo padre era stato promesso  a  una vulcaniana alla nascita , ma Spock  aveva sempre creduto  che avesse chiesto lo  scioglimento del  legame come aveva  fatto lui con T’Pring , per  poter sposare Amanda. Invece a quanto  pare si  era sposato  con  la vulcaniana e dopo un anno  avevano  avuto un figlio. La madre  era morta di parto. Il  bambino  si  chiamava Sybok. Suo fratello. Perchè  suo padre glielo aveva sempre tenuto  nascosto. Cosa aveva quel  bambino  di  sbagliato? Spock  aveva sempre pensato  che suo padre si  vergognasse di  lui, per via della sua natura mezza  umana. Ma perchè  avrebbe dovuto vergognarsi  anche di  Sybok  che era  completamente vulcaniano? Non poteva trovare altre risposte stando  sull’enterprise. Per questo Spock  aveva fatto una cosa  che mai avrebbe pensato  di  fare  in vita sua: si  era rivolto  a  un investigatore privato!

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Capitolo 4
*** elisabeth ***


“Sai è  strano , da  quando  sono  rinato sentivo  che  mi  mancava qualcosa.” Khan stava seduto  sulla sponda del  suo  letto  e  gli  parlava , e la cosa era  inquietante.
”Mi  mancava la mia famiglia. Hai presente quelle 72 persone che l’ammiraglio  Marcus  ,il  tuo predecessore, voleva usare per ricattarmi?”
Harold  non rispose alla domanda, chiaramente retorica, ma ovviamente li  aveva presente. Erano i sopravvissuti  del  Botany  Bay ,trovati  congelati  come Khan,  e usati  da Marcus per piegarlo  al  suo  volere. Quando khan era stato di nuovo ibernato  quei  corpi  erano  stati conservati  dalla sezone 31. Ma poi  khan  era fuggito e solo il  signor Reese aveva avuto ragione di lui uccidendolo. E Harold si  era posto il problema di  cosa fare con  gli  altri  72 potenziati .Se  anche  loro  fossero riusciti  a fuggire e avessero messo in pericolo  altre vite? Non se  la sentiva di eliminarli ,così  gli  aveva trovato un ‘altra collocazione. Che  gli  pareva sicura. All’epoca. Ora  era  incerto.
”Allora signor Finch .Credo  che  tu   mi  dirai  dove  è  adesso  la  mia famiglia.” Gli  annunciò  Khan tirando  fuori  dalla veste  una siringa ipospray.”Questo  siero  della verità è davvero irresistibile. Per quanto  tu abbia condizionato il  tuo  organismo  per resistere a nuovi  ritrovati,questo  ti  posso  garantire  che  non fallirà  nel  suo  intento.”
Harold vide la siringa premere sulla sua pelle. Non  aveva dubbi  sul  fatto  che la droga facesse effetto. Khan  era un genio , l’aveva sicuramente concepita  nel  modo giusto. Presto  o  tardi  glielo  avrebbe detto. Forse aveva messo in pericolo la vita della persona a cui  si  era affidato. Ma l'aveva scelto  perchè  era il  nemico  giurato  di  Khan, una persona su  cui  lui  non avrebbe mai  avuto  la meglio. Così  sperava , almeno. Si  chiese  che ne avrebbe fatto  di  lui  Khan  dopo  aver ottenute le informazioni. Certamente l’avrebbe ucciso. Il  pensiero  corse subito  a Grace , ma anche a Reese  e a  Loki. Non  aveva neppure fatto in tempo  a dir  loro  addio. Qualcuno  bussò  alla porta e Khan dopo  un leggero soprassalto si  precipitò  a rispondere. Aprì la porta   il  meno  possiibile e sgusciò  fuori .
”Che c’è,Elisabeth?” Chiese alla bionda  che  l’attendeva fuori.
”John , riguardo questo nuovo  ospite  ,devo  fare qualcosa per lui?” Chiese la  ragazza  incuriosita.
”E’ un uomo  d’affari  molto  stressato .Vuole passare un weekend in assoluta tranquillità  e di lui  mi  occuperò  solo  io.”
Il  tono non ammetteva repliche. La ragazza annuì e  si  allontanò sapendo  che era  meglio  non contraddirlo.

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Capitolo 5
*** dix ***


L’investigatore era  un ferengi di  nome Dix. Ovviamente  nessun  vulcaniano  avrebbe voluto  fare quel  lavoro. Chiaramente c’erano  degli investigatori  su  vulcano , ma si  occupavano  di  casi  ben più  seri . Ad  esempio  spionaggio  industriale ,sicurezza  , terrorismo , insomma  cose  di un certo  livello. Nessuno  voleva  impicciarsi   in problemi  sentimentali : corna   , figli  segreti,cause di  divorzio ......Il  ferengi  quindi si  era trasferito  su  Vulcano pensando  di  trovare  terreno  fertile per  una nuova attività .e non si  era sbagliato. Anche i  vulcaniani  avevano i loro  scheletri  nell’armadio  e avevano  bisogno  di  qualcuno  che  li  riesumasse. Qualcuno  che  non avesse paura di  sporcarsi  le  mani. Anche Spock  non aveva avuti  dubbi in proposito. Vincendo  la  vergogna si  era rivolto  al  Ferengi. Velma aveva passato la  linea al  suo  capo   e ora Dix capeggiava sullo  schermo rivolgendogli  un sorriso  irto  di  dentini  affilati. Anche  lui  masticava : scarafaggi  tostati  e  leggermente salati. Il  suo  stuzzichino  preferito . Ovviamente  non se  ne trovavano  su  vulcano. Questi  maledetti  vulcaniani  era vegetariani. Strambi  e per di  più  con pessimi  gusti  alimentari. Percuì  se  li  faceva spedire direttamente da Ferenginar.
”Novità ?” Chiese semplicemente Spock  pensando  che  se il  ferengi  lo  cercava era perchè  aveva qualcosa da comunicargli.
”Suo  fratello  è  stato internato in  quella clinica privata intorno  ai  6 anni. Dalla testimonianza di  chi  ci  lavorava concordano  tutti  sul  fatto  che  non fosse pericoloso ma  parecchio  strano. Rimase in quella clinica fino  alla maggiore età quando  fu in grado  di  andarsene. Da quel  giorno  nessuno l’ha  più  visto. Ho perso  completamente  le sue traccie.Come se fosse svanito  nel  nulla. Le manderò  tutto il  materiale  in mio possesso  comprese alcune foto scattate durante  il  suo  soggiorno  alla clinica.”
Spock  annuì .Per  un ‘attimo  aveva  illogicamente sperato  che  il  ferengi avesse per  lui  notizie più decisive. Che  il  suo  misterioso  fratello si  fosse fatto  vivo  su  vulcano  qualche volta. Che avesse lasciato un recapito. Ma ovviamente  non era così Ma si     sarebbe mai fatto  vivo  con  lui ?Perchè  se  poteva nutrire  risentimento  verso  Sarek , o  verso Amanda  per  aver  preso il  posto  di  sua madre , lui  che  colpa ne aveva?

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Capitolo 6
*** risoluzioni ***


Harold si  risveglio.Un brusco  e sgradevole risveglio.C’era  un poliziotto che lo pungolava col manganello.
”Ti  sembra il posto  dove dormire questo? Vattene a casa  o in  un ricovero , amico.”Gli intimò.
Harold ancora  intontito  si  guardò  attorno per capire dove si  trovava.Ci mise  pochi  secondi per  inquadrare  il  luogo. Era sdraiato  sulla sua panchina. La panchina su  cui  attendeva Grace , che  lui  considerava ormai  un pò  sua. Forse  ,un colpo  di  sonno  e si  era  appisolato. Non  volendo  litigare  col poliziotto , ne attirare l’attenzione, si profuse  in un :“Scusi  agente  non si  ripeterà . “E si  allontanò.
Quando  si fu dileguato guardò l’orologio. Che ore erano  , quanti  minuti  aveva dormito? Quando vide l’ora e la data riportate sul  quadrante quasi  gli prese  un colpo.Era arrivato  sulla panchina venerdì sera , ma  secondo  il  suo  cronometro  era  lunedì pomeriggio. Assurdo.....Certamente non era rimasto sulla panchina per tutti  quei  giorni , qualcuno lo  avrebbe soccorso ...o  arrestato  per vagabondaggio. Allora dove era stato? Per quanto  si  sforzasse nella sua mente c’era  il  vuoto . I  casi  erano  due  : o  qualcuno l’aveva sequestrato e gli  aveva cancellato la memoria dei  giorni di prigionia, o aveva avuto un ‘amnesia per cause naturali. Deciso  a scoprire la verità si  diresse al  quartier generale della sezione 31  dove si  sarebbe sottoposto  a qualsiasi  esame avrebbe potuto chiarire quell’inquietante episodio.

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Spock  osservava la foto del  giovane Sybok  ,l’unica che  il  ferengi  avesse potuto  trovare. A chi  somgliava ? Non a lui  ne   a suo padre. Richiamò  la foto  della madre T’Sirail , e sì ...c’era una notevole somiglianza. Ma era  una foto  vecchissima. Come era adesso  suo  fratello? All’improvviso  gli  venne  in mente  il  software che la polizia usava per  invecchiare le foto  delle persone scomparse .La  usò  su  quella di  Sybok  e osservo il  risultato.Non poteva sapere se fosse  il  suo  aspetto  reale. Magari  si  era sottoposto  a qualche  intervento o aveva avuto malattie  o  incidenti  che l’avevano  reso  differente. Nonostante tutto si  impresse quel  volto  a fuoco  nella memoria.Se un giorno  l’avesse  incontrato, per  caso o  per  volontà  di  Sybok, sicuramente  l’avrebbe riconosciuto!

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khan camminava nel  deserto violaceo  in cui sorgeva la bianca cattedrale di  Phospherein .Chissà  perchè tra  tutti  gli  ambienti  disponibili  sul pianeta , il  profeta aveva scelto proprio il  deserto.Perchè  aveva nostalgia di  casa, decise Khan dopo  averci  rifettut.Tanto  quanto  lui  aveva nostalgia della sua famiglia. Ma  non era andata come sperava.Quel  bastardo occhialuto aveva trasformato i suoi  compagni potenziati  in schemi  di  teletrasporto .E aveva affidato i  dati racchiusi  un un microchip a Loki. L’unica persona al  mondo  di  cui  Khan  aveva paura. Su  cui  non era certo di poter avere la meglio. Il  suo primo impulso era stato di  uccidere  il  vecchio  spappolandogli il  cranio come aveva fatto  col suo  predeccessore  l’ammaraglio  Marcus, ma poi ci  aveva ripensato.Aveva somministrato  a Finch una potentissima droga  in grado  di  cancellargli  la memoria. Forse  in un modo  o  nell’altro sarebbe riuscito  ad avvicinarsi a Loki e a portargli  via ciò  che  era suo  di  diritto: la sua famiglia.

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