a Dream? maybe

di jessica96
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Mislit city ***
Capitolo 2: *** Curiosity ***
Capitolo 3: *** strani incontri ***
Capitolo 4: *** nuove conoscenze ***
Capitolo 5: *** tutto una routine ***
Capitolo 6: *** un'inaspettata gelante sorpresa ***
Capitolo 7: *** spiegazioni ***
Capitolo 8: *** corsa contro il tempo ***
Capitolo 9: *** risveglio ***
Capitolo 10: *** tutto finzione? ***
Capitolo 11: *** la vita va avanti ***
Capitolo 12: *** cattivi pensieri ***
Capitolo 13: *** Leila ***
Capitolo 14: *** lungo viaggio ***
Capitolo 15: *** compiere o no il proprio dovere? ***
Capitolo 16: *** lacrime infinite ***
Capitolo 17: *** l'amore vince tutto ***



Capitolo 1
*** Mislit city ***


È una cittadina tranquilla e molto popolata, la maggior parte della popolazione che stanzia qui è giovane e ciò è molto curioso. Mislit city si chiama questa piccola ma grande città in cui sorgono grandi palazzi circondati da boschi e selve. È una delle città più conosciute e ammirate per le sue leggende metropolitane. Da un altro lato, è una brutta città, vi chiederete perché... beh ve lo dice una che ci abita da vent'anni. Ah, non vi ho detto il mio nome, io sono Leila, ho vent'anni e vivo qui con mia nonna fin dalla nascita, poiché mia madre morì durante il parto e mio padre scappò. Sono una semplice ragazza che ama vivere nelle grandi città e a cui piace scrivere e disegnare. Sono mora, con gli occhi azzurri e magra ma non esageratamente. Il mio obiettivo nella vita è aiutare il prossimo. Voi direte " si certo, un'altra finta moralista" ma in realtà è davvero così, dall'età di 10 anni aiuto in casa, gli amici e persino gli insegnanti. Non saprei come spiegarlo ma dentro sento il bisogno di aiutare. Ovviamente ho anche dei difetti, per esempio tendo ad essere vendicativa con chi mi fa stare male, ma adesso basta parlare di me, parliamo di quello che io reputo una "cosa interessante".

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Capitolo 2
*** Curiosity ***


Sono una persona molto curiosa e testarda e dunque tendo a vedere o per meglio dire squadrare tutto ciò che mi circonda. Il mio punto di domanda più grande è perché in questa città la maggior parte delle persone è giovane ma ancora non sono arrivata ad una conclusione. Un'altra domanda che mi balenava in mente da un paio di mesi riguardava una cosa accadutami mesi fa, una cosa molto strana a cui non sapevo dare risposta. All'improvviso sentii mia nonna che mi chiamava per uscire, così corsi giù per le scale. Andammo al centro commerciale e lì mi paralizzai vedendo una ragazza bionda con gli occhi marroni e molto chiara di carnagione che mi fissava. Nessun altro la guardava, che non la vedessero? Impossibile era lì, io la vedevo. Feci finta di nulla e tornai a casa pensierosa. Aprii il mio diario e cominciai a dar sfogo a tutti i miei pensieri fin quando non successe una cosa che mi lasciò a bocca aperta.

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Capitolo 3
*** strani incontri ***


Di fronte a me, nella mia stanza, c'era quella ragazza. Che stessi impazzendo? Parlò, destandomi dai miei pensieri. Mi chiese come mai riuscissi a vederla e perché avevo sempre fatto finta di nulla. In un attimo mi venne in mente una delle leggende metropolitane di questa città, ma era impossibile, dai i fantasmi non esistevano, non era proprio possibile. Mi guardò accigliata con sguardo cattivo e poi cominciò a parlare : " Non so il perché tu non sappia nulla, ma so il perché riesci a vedermi solo tu. Sei una scranser , ovvero riesci a vedere le persone morte ed ecco perché riesci a vedermi. Ma ora andiamo alla parte divertente", fece un ghigno malefico e poi disse: "voi scranser siete in grado di vederci e addirittura sconfiggerci ma c'è una cosa che noi possiamo fare solo con voi ed è... Entrare nei vostri corpi per un breve periodo e fare ciò che vogliamo del vostro esile e fragile corpicino". All'improvviso mi prese una gran paura e urlai. Dalla finestra entrò un ragazzo, moro con occhi verdi e riccio, ma che ci faceva qui? E chi era? riuscivo solo a fissarlo per quanto bello fosse. Mi disse di nascondermi e lui lottò con quella ragazza, l'aveva chiamata Cornelia, anche lui riusciva a vederla. Ci furono minuti di intensa lotta e dopo lui estrasse una strana arma che fece scomparire la ragazza. Mi guardò perplesso e preoccupato , poi mi prese la mano io senza esitazione gliela porsi, in fondo non lo conoscevo ma mi dava un senso di protezione. Mi disse che dovevo seguirlo, che non sarei stata più al sicuro lì e che mi avrebbe portato in un posto dove mi avrebbero insegnato a difendermi da quelle presenze maligne. Non riuscivo a togliermi dalla mente il suo nome, aveva detto di chiamarsi Nathan. Mi scosse, ero rimasta imbambolata. Mi disse che prima di andare in quella scuola, dovevamo passare a prendere una sua amica.

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Capitolo 4
*** nuove conoscenze ***


Così ci incamminammo e dopo un paio di isolati arrivammo davanti ad una casa piccola e molto colorata circondata da alberi e terreni coltivabili. Quando suonammo alla porta, aprì una ragazza alta, magra, mora con gli occhi marroni. Era semplicemente bellissima. Poi Nathan e quella ragazza si abbracciarono e non so perché, avevo una strana sensazione dentro, come se volessi essere al posto suo. " sono Loren, piacere" mi porse la mano. Era una ragazza timida ma molto allegra e gentile. Finalmente ci incamminammo verso quella scuola, non sapevo neanche dove fosse o quanto fosse lontana ma seguii loro. Poi davanti ai miei occhi scorsi una grande struttura, a più piani, circondata da mura e immaginai fosse quella la famosa scuola. Davanti all'ingresso ci aspettava una signora abbastanza anziana e in carne, disse di essere la preside ma che potevo chiamarla signora Ross. Mi fece fare un giro della scuola e mi presentò ai due professori della scuola. Erano solo due, che strano. Uno , era un uomo alto, muscoloso , dai capelli biondi e sembrava molto gentile. Insegnava come distruggere i fantasmi. L'altro insegnante, era una donna magra, alta, bionda e molto giovane, insegnava il pensiero laterale. Chissà cosa è, ma lo capirò a lezione immaginai. Un ragazzo moro con gli occhi marroni corse ad abbracciare Loren . si presentò a me, il suo nome era Jason. La preside mi mise in stanza con Loren e Jason. Mi chiesi come mai fosse con noi visto che era un ragazzo e mi dissero che era omosessuale e che non si trovava bene a vivere con dei ragazzi.

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Capitolo 5
*** tutto una routine ***


Arrivò il primo giorno di lezione ed ero molto nervosa perché non sapevo se sarei stata all'altezza. La prima lezione fu pensiero laterale, entrò la professoressa Looney e iniziò a spiegare: "il pensiero laterale, è un modo di vedere le cose e i fatti che accadono non in modo ovvio ma trovando altre soluzioni. Facciamo un esempio, se una ragazza ha un incidente con la sua famiglia, suo padre muore e lei viene soccorsa da un medico, chi è che la soccorre?" tutti iniziarono a dire :" un medico che si trovava lì vicino, un vicino che era anche medico, lei stessa è riuscita a chiamare un medico. "ragazzi, nulla di tutto ciò, semplicemente la ragazza viene soccorsa dalla madre che è medico e che era in macchina con loro visto che avevamo detto che era con la sua famiglia". Wow quella lezione era stata meravigliosa. Due settimane dopo avevo già imparato molte cose e non pensavo più che fossero cose assurde, tutto quello diventò una routine. Mi ero fatta amici davvero speciali e poi c'era Nathan, oh Nathan... Credo di essermene innamorata ma non ho mai avuto il coraggio di dirgli quello che provo. Lo vedevo sempre con una ragazza dai capelli rossi e occhi marroni, era una persona cattiva e molto presuntuosa e sembrava avercela con me, per chissà quale assurdo motivo. Soprannominata dai miei amici miss simpatia, andava sempre in giro con due ragazze bionde con gli occhi verdi. Quindi c'erano Caroline e le sue due schiavette, Ailen e Rachel. La voce della preside interruppe i miei pensieri. " ti aspetto nel mio ufficio e porta i tuoi amici".

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Capitolo 6
*** un'inaspettata gelante sorpresa ***


Feci come mi chiese, mi preoccupai parecchio ma infondo sapevo di non aver fatto nulla di sbagliato. " Prego entrate, vi chiederete che ci fate qui, ho visto come avete lavorato in classe ed ho una missione per voi. È stata registrata una presenza paranormale nella east coast e abbiamo bisogno che qualcuno controlli. Affido a voi questo incarico , partirete domani". L'indomani partimmo e dopo un lungo ed estenuante viaggio, arrivammo. Non c'era nessuno, era deserto, sembrava fosse un posto abbandonato, molto silenzioso, quasi surreale. All'improvviso sentimmo rumori provenire da più punti e senza accorgercene eravamo circondati da fantasmi. Cominciammo a mettere in pratica tutto ciò che avevamo appreso e ad un certo punto, una voce fermò i fantasmi. Era una voce familiare, pensavo di conoscerla, ma era impossibile. Parlò ancora: "lasciate loro e prendete solamente lei" ed indicò me. Tutto avvenne in un attimo, forse mi colpirono, fatto sta che svenni. Mi ritrovai in un posto buio e stretto e inizia ad urlare. Chissà cosa volevano da me, poi quella voce parlò nuovamente e stavolta vidi il suo viso. Ero scioccata , non potevo e non volevo crederci, mi fidavo di lei e pensavo fosse una brava persona. Si si signora Ross? Che ci fa qui? Che succede?.

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Capitolo 7
*** spiegazioni ***


"ancora non hai capito vero? Non sono veramente la signora Ross, è vero lei è ancora qui dentro ma per il momento ho io il controllo del suo corpo. Che stupida! Non hai capito che la missione era una trappola e adesso mi hai facilitato le cose. Oh, piccola Leila, non sai cosa ti aspetterà quando mi impossesserò del tuo corpo per sempre". " ti chiederai perché proprio tu, beh cara sei una scranser ma non una qualunque, sei una scranser ghost, ma sei la prima e prima di te erano state solo leggende. Ma ora, diventerò potentissima grazie a te". Ma cosa diavolo era una scranser ghost? Le mie domande furono interrotte da un forte tonfo. Una ragazza che non riuscivo a vedere bene mi stava salvando. Appena la vidi in viso rimasi sbalordita, era Caroline, quella vipera presuntuosa era lì e mi stava salvando. Corremmo il più veloce possibile e arrivammo alla scuola. Mi disse che ci aveva seguiti e che riteneva giusto salvarmi anche se non le stavo simpatica. Accorsero Nathan, Jason e Loren, avevano un espressione preoccupata, corsi verso lei e li abbracciai e poi feci una cosa che non avrei mai pensato di fare, baciai Nathan e lui ricambiò. Una voce interruppe scusandosi. Era la preside o il fantasma dentro lei. Cominciò a parlare "ferma, sono la signora Ross, non sono più il fantasma, possono stare in un corpo per un breve periodo. Mi ha lasciato un messaggio per te". "sono dove tutto è iniziato, dove hai vissuto tutta la vita e dove c'è la persona che ti ha sempre accudita e voluta bene".

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Capitolo 8
*** corsa contro il tempo ***


Nonna!! Urlai con le lacrime agli occhi. Corsi verso casa il più veloce possibile, i miei amici mi seguivano e pensai di voler essere invisibile. Sentivo che mi chiamavano ma non mi vedevano che strano ma me ne sarei occupata dopo, prima dovevo salvare mia nonna. Chi sei! Urlai davanti la porta. "ancora non hai capito chi sono? Sono bionda con gli occhi marroni e ci siamo viste due settimane fa. Mi chiamano Cornelia". A...a.. ancora tu? Cosa vuoi da me?. " ok, ti spiegherò tutto solo per farti tacere una volta per tutte. Voglio il tuo corpo e non per un breve periodo ma per sempre. Come ti ho già detto sei una scranser ghost, sei sia una cacciatrice di fantasmi sia un fantasma, puoi decidere di non mostrarti agli altri, come hai fatto prima con i tuoi amici, e nessuno può ucciderti se non con un arma antica che sembra essere sparita da sempre. Ecco che voglio, voglio il tuo potere". Indietreggiai, non sapevo cosa mi avrebbe fatto e io ancora non ero preparata a combattere, in fondo ero stata in quella scuola per due settimane. Decisi di farmi coraggio, nessuno mi avrebbe aiutata quindi dovevo affrontarla, ma come, non avevo nessuna arma... mentre cercavo un appiglio, qualcosa, la vista divenne sempre più sfocata e svenni.

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Capitolo 9
*** risveglio ***


Quando riaprii gli occhi ero su un letto e c'era un uomo che mi guardava addolorato e preoccupato. Quando mi vide sveglia balzò in piedi come se non se lo aspettasse. Improvvisamente mi parlò e disse: " oh tesoro, ero cosi preoccupato, non sapevo se ti saresti mai risvegliata, ma ora sei qui e io non ti lascerò mai più sola, te lo prometto figlia mia". La parola figlia mi rimbombava nella mente, figlia? Era forse mio padre? Se era lui come mai era tornato? E perché se n'era andato? Volevo fargli tante domande ma le uniche domande che mi vennero furono: "dove sono? dove sono Nathan, Loren e Jason? E Cornelia dov'è? Devo fermarla prima che faccia del male a qualcuno". Mio padre mi guardò perplesso e poi disse: "piccola, sei stata in coma per due anni, credo che tutte queste persone non esistano e che sia stato solo un sogno". Dopo due giorni tornammo a casa, mi era mancata tanto mia nonna e corsi ad abbracciarla forte.

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Capitolo 10
*** tutto finzione? ***


Appena mi ripresi parlai con mio padre e mi disse: " tesoro, sei stata in coma per due lunghissimi anni, la nonna mi ha raccontato che è successo tutto così tanto in fretta che lei non ha potuto fare niente, sei caduta dalle scale e hai sbattuto la testa molto forte, hai perso molto sangue e subito dopo sei entrata in coma. Ma ora sei qui e questo è quello che conta e ti prometto che non andrò mai più via". Ero sbalordita, non riuscivo a credere che Loren, Jason e soprattutto Nathan non fossero reali, mi si strinse il cuore e mio padre lo notò e mi disse: " so che per te è difficile superare tutto ciò, scoprire che era tutto un sogno, ma io sono qui e ti starò accanto per qualunque cosa tu abbia bisogno". Era tanto dolce e decisi di abbandonarmi a lui, mi accoccolai sulle sue gambe e pensai.. riflettei e conclusi che probabilmente il fatto che dovevo sconfiggere Cornelia rappresentava il fatto di lottare per uscire dal coma e invece Loren, Jason e Nathan rappresentavano l'aiuto dei medici.

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Capitolo 11
*** la vita va avanti ***


pov nathan sono davvero molto felice, finalmente sto con lei, la persona che amo e che mi fa sorridere però c'è una cosa che mi turba parecchio. Leila è cambiata, è diversa, tutto da quel fatidico giorno in cui scoprì le sue potenzialità e i suoi poteri. è molto più irrispettosa e presuntuosa e non è da lei ma io la amo comunque. pov loren mi sono affezionata tanto a Leila e mi dispiace molto che lei si comporti cosi, mi manca la vecchia Leila ma in fondo non posso farci niente. Qui siamo tutti preoccupati per lei, c'è Jason che non fa altro che chiedere come sta, cosa ha e noi non ne abbiamo la più pallida idea. Siamo tutti al solito tavolo per pranzare e nathan ricorda i vecchi tempi. Sono passati mesi da quando abbiamo conosciuto Leila e ci piace ricordare le prime volte in cui l'abbiamo conosciuta. Ma c'è una cosa altamente strana, Leila è molto vaga sui ricordi, sembra non se ne ricordi affatto e spesso cambia argomento. Ad un tratto mi venne in mente una cosa che dovevo dire assolutamente a Nathan.

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Capitolo 12
*** cattivi pensieri ***


pov nathan Loren aveva lo sguardo molto preoccupato e voleva parlarmi , spero non pensi quello che sto pensando anche io. Se cosi fosse vorebbe dire che non è più una supposizione ma una realtà. Quindi spero che ciò di cui mi parli non sia Leila. Eccola, mi guarda esitante senza proferire parola. Non riesce a dirmelo,probabilmente è una cosa davvero grave. Ne lei Ne io diciamo nulla e quindi decidiamo di scrivere in un foglio ciò che entrambi vorremmo dire. Passano lunghi minuti ma poi ci scambiamo i fogli. Non ho il coraggio di guardare. rimasi a bocca aperta, diceva che si era inamorata di me. Ciò mi tranquillizzò ma quando ricordai cosa avevo scritto nel biglietto esitai ma ormai lo aveva letto ed aveva uno sguardo fisso, immobile e pensieroso. Finalmente mi disse qualcosa. pov Loren nathan? tu credi davvero che Leila non sia Leila? e che un fantasma e propriamente Cornelia, si sia impossessata del suo corpo? ammesso che fosse successo, possono stare per un breve periodo nel corpo. Però devo ammettere che ha una logica, è strana da quel giorno e non ricorda come ci siamo conosciuti. Ma il problema è che non sappiamo come indagare e scoprirlo. Quando Leila quel giorno era tornata correndo dicendo di aver sconfitto Cornelia non avevo avuto dubbi sulla veridicità del fatto ma evidentemente dovevamo farci più domande. Io e Nathan andammo in biblioteca a cercare qualcosa che ci potesse essere utile e trovammo uno strano libro chiuso con un lucchetto e il titolo recitava cosi: credi di essere speciale? i ghost hunter lo sono di più. Sono leggende? può essere. Cosa diavolo è un ghost hunter? aprimmo il lucchetto con una delle nostre armi ed iniziammo a leggere: i ghost hunter sono delle persone che sono cacciatrici di fantasmi ma al contempo fantasmi stessi. Essi per questa loro proprietà non possono essere sconfitti se non da un arma antichissima , perduta da anni. La cosa più interessante è che un qualsiasi fantasma se prende il corpo di un ghost hunter può acquisirlo per sempre e non per un breve periodo. I ghost hunter sono leggende perché non se ne sono mai trovati e ne vi fu testimonianza. Però si narra che uno ci fosse e che vivesse in un bosco protetto da una barriera magica. Il suo nome è Ser dereck, il più famoso cacciatore di fantasmi. Basta non ne potevo più, aver letto tutte quelle informazioni mi aveva frastornata. Non c'erano più dubbi, Leila era una ghost hunter ma non era più lei, era Cornelia e poi si spiegavano anche i potentissimi poteri. pov nathan dovevo rielaborare la notizia. La mia ragazza in realtà non era quella di cui mi ero innamorato ma era un fantasma malvagio impossessatosi del suo corpo e io, in tutti questi mesi non me ne sono neanche accorto. Dovremmo trovare Ser Dereck e chiedere aiuto, ammesso che esista. Ma da dove cominciare a cercare? non abbiamo nulla da cui partire.

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Capitolo 13
*** Leila ***


Non so quanto tempo sia passato dal mio risveglio dal coma ma anche se sono passati mesi non riesco a togliermi dalla mente Loren Jason e Nathan. Non riesco ad accettare che loro non esistano e che sia stato tutto un sogno. Fortunatamente ho mia nonna con me e il mio ritrovato padre che non mi molla mai neanche per un secondo. Lavoro in un fast food ma passo il mio tempo in casa a leggere. Spesso sogno Nathan, a volte nei sogni mi fa dei veri e propri discorsi ma tanto so che non esiste e devo rassegnarmi. Nel sogno più recente mi diceva : amore mio dove sei finita? io ho bisogno di te, ti troverò, ci dovrai pur essere ancora lì dentro. Ma cosa voleva dire con lì dentro? non lo so ma non gli diedi importanza , era solo un sogno.

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Capitolo 14
*** lungo viaggio ***


Pov nathan Io e Loren stiamo partendo proprio adesso alla ricerca di Ser Dereck, abbiamo trovato alcuni indizi nel libro che potrebbero portarci a lui. Il cammino sarà lungo e forse pericoloso ma dobbiamo farlo, dobbiamo salvarla. La destinazione era il monte della conoscenza e saremmo dovuti passare dal ponte Terron fino alle cascate ,passare per una lunga foresta fino ad arrivare alla strada che conduce in cima alla montagna. Camminavamo da ore senza sosta ed era già calata la notte cosi decisi a fermarci, ci accampammo vicino una grotta. Faceva molto freddo ma almeno eravamo al sicuro. All'improvviso nel pieno della notte sentimmo un tonfo, si udivano delle voci gracchianti sempre più vicine. Ci nascondemmo e poi vidimo di chi fossero quelle voci. Erano i fantasmi delle grotte. Una volta Loren in un libro lesse qualcosa riguarda ciò, mi sembra siano più forti dei normali fantasmi e che di notte vadano a cercare "qualcosa" da mangiare e che non abbiano comportamenti umani ma più animali, quindi abbastanza selvaggi. Loren sbatté su una pietra e ci scoprirono. Che fare ora? Non ci resta che combattere. Usammo le nostre armi con le nostre abilità. Loren era molto brava nel lanciare pugnali mentre io utilizzavo una spada. Ci stavano sopraffacendo, erano troppi per noi ma all'improvviso arrivò un uomo sconosciuto ad aiutarci. In un batter d'occhio li ridusse tutti in polvere. Ero molto sorpreso è stato davvero molto bravo e veloce ma non ebbi il tempo neanche di chiedere chi fosse che scomparve nel nulla. Si fece giorno e proseguimmo il viaggio, dopo mezza giornata avevamo esaurito le risorse ma si vedeva la nostra prima meta in lontananza, il ponte Terron. Prima di arrivarci facemmo scorta di mele e acqua e proseguimmo. Arrivati al ponte eravamo molto titubanti, era un ponte vecchio, tremante e con qualche tavoletta mancante ma era la nostra unica via. Andammo piano piano ma successe in fretta che si ruppe una delle tavolette e Loren precipitò giù. Fortunatamente non era altissimo, e non si fece niente di grave ma si slogò la caviglia che le rese impossibile risalire. Loren diceva che dovevo continuare io e che lei dopo esser guarita mi avrebbe raggiunto. Ma non potevo e non volevo lasciarla lì, sola ed in pericolo. Alla fine dovetti andare avanti da solo, Loren era una ragazza molto testarda e probabilmente se non le avessi detto di si avrebbe continuato e continuato finché non mi fossi stancato. Ovviamente le lasciai le provviste, era il minimo per averla lasciata lì. Calò la notte e decisi di riposarmi solo un po' appoggiato ad un albero cosi da ripartire sorto il sole. Fortunatamente questa notte non successe nulla e continuai il viaggio verso le cascate. Passate ore e ore interminabili arrivai alle cascate, erano meravigliose, di un azzurro cielo e brillanti dietro ci sarebbe dovuta essere la foresta. Decisi di arrivare all'entrata della foresta e riposare così da essere in forze per attraversare l'intera foresta. Sono passati in tutto tre giorni ed io sono ancora in viaggio. Il risveglio è stato magnifico, circondati da uccellini che cantano e dalla natura. E' il momento di ripartire ed attraversare la foresta. Mi addentrai ed inizia ad avere difficoltà dopo pochi minuti. Era come un enorme labirinto, non avevo punti di riferimento e non sapevo più dove stavo andando. Sentii un respiro affannoso sul mio collo e quando guardai in alto c'era un uomo che mi fissava dall'albero. Ma aspetta un attimo, quell'uomo io lo avevo già visto, era l'uomo che ci aveva aiutati nella grotta. Finalmente mi parlò chiedendomi dove andassi. Vado in cima al Monte della conoscenza , dissi. Mi disse che mi ci avrebbe portato lui ma che voleva la mia arma in cambio e visto che mi era impossibile muovermi in quel labirinto, accettai. Dopo ore in silenzio e senza fermarci arrivammo alla strada che portava in cima. Quando mi girai per ringraziarlo se n'era già andato, che strano uomo. Cominciai la salita era davvero tanta. Pov Loren Finalmente la caviglia sta meglio, adesso devo raggiungere Nathan, chissà dove sarà arrivato o se è già arrivato. Facendo forza sulle gambe risalii la montagna verso l'uscita dal ponte cosi da non attraversarlo nuovamente. Dopo ore ero alla cascata e poco dopo nella foresta. Sembrava un labirinto ma fortunatamente avevo un ottimo senso dell'orientamento fin da bambina e così non trovai difficoltà se non il calar della notte che mi rese impossibile continuare. Pov Nathan A metà salita dovetti fermarmi perché era notte e rischiavo di scivolare e non vedere dove andavo. Era mattina presto e partii alle prime luce. Mancava poco e sarei arrivato in cima. Dopo qualche oretta scorsi la cima e non so perché corsi, corsi con tutto il fiato che avevo, come se fosse una gara. C'era una piccola casetta ma sembrava abbandonata. Mi avvicinai ma non riuscivo a passare, qualcosa me lo impediva, ma non c'era niente. Aspetta un attimo e se fosse quella famosa barriera magica con cui si protegge Ser Dereck? Mi sentii emozionato. Ma come proseguire? dovevo trovare un modo per attirarlo fuori e far si che si fidi di me. Urlai forte , forse troppo, fatto sta che uscì un uomo infuriato che dopo aver detto CHI DISTURBA SER DERECK? Mi fissa, e io fisso lui, non posso crederci, era quell'uomo, l'uomo che è leggenda ma che esiste. Lo guardai più intensamente, ma, un attimo, era quell'uomo che ci aveva aiutati alla grotta, quello che mi aveva aiutato ad attraversare la foresta. Parlammo tanto e mi spiegò cosa dovevo fare ma non volevo, questo era troppo non potevo farlo.

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Capitolo 15
*** compiere o no il proprio dovere? ***


Pov Loren Finalmente sono arrivata a metà strada della salita del monte dopo aver superato la foresta, è stato abbastanza difficile ma ce l'ho fatta ed ora sono qui, che cammino da ore, in cerca di Nathan o di un' abitazione. Dopo ore vedo una casetta abbandonata e mi fiondo lì ma vengo fermata. Da cosa? Non c'è nulla che cosa strana. Poi mi ricordo della barriera magica e ciò mi rende felice e anche se mi rende impossibile passare almeno so che Ser Dereck esiste davvero. Vidi uscire dalla casa un uomo ed un ragazzo, mi brillarono gli occhi alla sua vista, era Nathan, ce l'aveva fatta, era arrivato. Lo chiamai e quando mi vide corse ad abbracciarmi. Aveva uno sguardo felice per avermi ritrovata ma al contempo triste, c'era qualcosa che lo preoccupava parecchio e sembrava molto triste ed abbattuto. Pov Nathan Loren so cosa dovremmo fare, ma è una cosa molto brutta, io non credo di farcela, e se non ce la facesse a sopravvivere ne morirei. Loren dobbiamo sconfiggere il fantasma che è dentro di lei e per farlo non c'è altra via se non pugnalarla. Lei potrebbe sopravvivere come è successo a Ser Dereck , ma potrebbe anche morire. Non so cosa fare, io non voglio perderla ma so che devo aiutarla in un modo o nell'altro. Non voglio rimanga intrappolata in quella prigione mentale per sempre. Dobbiamo farlo per lei, per il suo bene.

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Capitolo 16
*** lacrime infinite ***


Pov Loren Rimasi impietrita, mi chiedeva troppo, era diventata la mia migliore amica ma probabilmente aveva ragione dovevamo farlo per lei. Con le lacrime agli occhi feci cenno di si con la testa. Un rumore mi distrasse e da dietro un cespuglio spuntò una ragazza. Non posso crederci, come è possibile, è Leila, cioè Cornelia. Ci aveva seguiti probabilmente. Urlò che non saremmo riusciti a mettere in atto quel piano e che dovevamo dimenticarci di Leila. Era concentrata a guardare me e Nathan così quando fu pugnalata da Ser Dereck, neanche se ne accorse. Leila emise un flebile Nathan e poi si accasciò a terra. Nathan piangeva da ore, mi logorava vederlo cosi, ma io non potevo fare niente, Leila era morta e non eravamo riusciti a salvarla.

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Capitolo 17
*** l'amore vince tutto ***


Pov Nathan Piangevo da ore, non riuscivo a vederla lì immobile, senza segni vitali, mi lacerava il cuore. Era morta ed io sapevo che sarebbe potuto succedere ma speravo di no, speravo fosse stata forte ma forse non lo era ed ora non c'è più. La prendo in braccio, devo almeno metterla in un posto degno di lei. All'improvviso sento una bassa voce che mi chiama. Alzo lo sguardo e vedo i due occhi di cui mi sono innamorato che mi fissano. Leila? Sei viva!! Era molto confusa ma d'altronde era quasi morta. Quando si riprese mi disse parecchie cose che mi aiutarono nella comprensione. In pratica essendo che Cornelia era nel suo corpo, lei assimilava le sue informazioni e conoscenza e così sapeva che se un ghost hunter utilizzava l'abilità di essere invisibile e poco dopo veniva ucciso, in realtà non moriva ma cadeva in una morta apparente, dove è privo di sensi vitali che dopo ore si risvegliano. Questo spiega tutto, Cornelia ha utilizzato l'invisibilità per seguirci ma poi è stata pugnalata ed è come se solo l'anima, ovvero il fantasma, fosse stato sconfitto. Abbracciai e strinsi a me Leila, stava bene ed era tra le mie braccia e io l'amavo più di ogni altra cosa. Le diedi un lungo e passionale bacio che sembrò durare per l'eternità.

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