IMPREVEDIBILE DESTINO

di SilviaSilvia_LuciaDom
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Un giorno importante ***
Capitolo 2: *** Incontro o scontro? ***
Capitolo 3: *** Verità nascoste: sempre più confusa... ***
Capitolo 4: *** Ma chi sei Mamoru Chiba? ***
Capitolo 5: *** Una verità che NON vorrei... ***
Capitolo 6: *** Faccia a faccia con la verità ***
Capitolo 7: *** Un segreto oscuro... ***
Capitolo 8: *** Il complotto di Midori ***
Capitolo 9: *** Tutta la verità alla sfilata del Signor D... ***
Capitolo 10: *** Un cuore malato ***
Capitolo 11: *** Errore di Valutazione ***
Capitolo 12: *** Io mi fido di te... Mamoru! (Prima Parte) ***
Capitolo 13: *** Io mi fido di te... Mamoru! (Seconda Parte) ***
Capitolo 14: *** Un angelo custode di nome... MAMORU CHIBA! ***
Capitolo 15: *** Senza di te ***
Capitolo 16: *** Non voglio dirti addio... ***
Capitolo 17: *** La partenza del mio cuore ***
Capitolo 18: *** Sul filo del Rasoio ***



Capitolo 1
*** Un giorno importante ***


Image and video hosting by TinyPic I tiepidi raggi del sole che filtrando dalle tendine alla mia finestra, mi accarezzano dolcemente il viso, mi invitano a svegliarmi dolcemente

Ciao a tutte!

Siamo Silviasilvia e Luciadom, e abbiamo deciso di unire le nostre menti diaboliche e la nostra creatività per scrivere una storia insieme, che abbia naturalmente come personaggi, i beniamini protagonisti di questa sezione.

La nostra storia, non conterrà mostri, magia o pazzoidi con manie di possesso sulla Terra, ma semplicemente

ragazzi e ragazze, comuni mortali, alle prese con  la loro vita di tutti i giorni, e con i propri sogni e progetti per il futuro.

 

Speriamo possa piacervi e che non vi deluda.

Auguriamo  a tutte buona lettura e buon divertimento.

 

Un bacione e a presto!

 

Silviasilvia & Luciadom

 

 

 

IMPREVEDIBILE DESTINO

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1) Un giorno importante

 

 

Mi sveglio felice, con i raggi del sole che fanno capolino tra le mie finestre, sono elettrizzata, perché oggi è un grande giorno per me, la mia vita piano piano sta seguendo il suo corso, tutto sta per realizzarsi, oggi incomincia una nuova avventura, il mio primo giorno come studentessa universitaria!

Mi sono iscritta alla facoltà di “scienze della formazione,” con lo scopo di diventare un brava, bravissima maestra d’asilo.

Anche se ho solo 20 anni, ho già ben chiaro cosa voglio fare nella vita, come lo hanno chiaro le mie due amiche del cuore: Ami Mizuno e Makoto Kino, che mi seguiranno in questo cammino.

Tutte e tre amiamo i bambini piccoli, e il nostro grande sogno, è quello di aprire un asilo nido insieme, e speriamo con tutto il cuore di riuscirci.

Ci siamo conosciute al liceo e da allora non ci siamo più separate. Siamo inseparabili e il nostro rapporto è solido quanto quello di tre sorelle.

Abbiamo molte cose in comune, a parte i nostri sogni per il futuro:amiamo la stessa musica, lo stesso abbigliamento, lo stesso genere di film, le stesse materie a scuola…

Ami è alta quanto me, ha un fisico perfetto, perché pratica nuoto fin da piccola. E’ bravissima in questo sport, sembra quasi che lei provenga da un luogo dove ci sia solo acqua! Ha due profondi occhi azzurri, come i miei, e corti capelli azzurri, portati a caschetto.

E’ sempre molto dolce e gentile con tutti, pronta ad aiutare chi ne ha bisogno in ogni momento.

E’ minuziosa, anche un pò pignola direi, e precisa in tutto. Sarà per questo che era tra i primi del nostro liceo?

Makoto invece è più alta di noi due.

Hai due grandi occhi verdi e lunghi capelli castani che porta sempre raccolti in una coda alta.

Ha perso i suoi genitori da piccola, ed è cresciuta presso una zia nubile, sorella di suo padre, che le ha voluto bene come una figlia.

Da ragazzina, a causa di questo brutto trauma familiare, Makoto era spesso scontrosa e irascibile, e se ne stava sempre sola e per conto suo, lontano da tutti.

Mi ha sempre raccontato che preferiva trascorrere i pomeriggi in cucina con sua zia a cucinare e preparare dolci, che stare con gente ipocrita che magari non le voleva bene veramente. Ha un carattere molto forte e determinato, quasi surreale per una ragazza, ma in fondo sa essere anche molto dolce e sensibile.

 

Io vivo a Tokyo, assieme ai miei genitori, Kenji e Ikuko Tsukino, mia sorella maggiore Haruka e mio fratello minore Shingo, con cui non faccio altro che litigare, ma che in fondo adoro, e anche lui adora me (almeno spero).

Kenji, mio padre, è davvero un papà speciale!

Anche se è sempre molto geloso delle “sue tre donne”, come lui definisce mia sorella, la mamma e me, gli voglio un gran bene.

Quando gli ho detto che avevo deciso di iscrivermi all’università, per concretizzare il mio sogno, ne è stato entusiasta!

Lavora per un giornale, ed è spesso fuori città per i suoi articoli, e quando è assente ci teniamo sempre in contatto, ci chiama anche più volte al giorno.

Ama la sua famiglia! Ha 53 anni, e il suo fisico “normale”, se così posso definirlo, quei corti capelli neri e quegli occhiali spessi, lo rendono ancora più dolce ed adorabile di quando già non lo sia a guardarlo.

La mia mamma, Ikuko, ha 49 anni, ma sembra dimostrarne molti meno.

Lei e papà si sono sposati giovanissimi, mio padre aveva 24 anni e la mamma 20, cioè, la mia età adesso.

Ho sempre saputo cosa abbia fatto breccia nel cuore di papà: la mamma ha un sorriso quasi angelico.

Ogni volta che ci sorride, le si formano due simpatiche fossette sulle guancie, ai lati della bocca, e i suoi grandi occhioni blu diventano così piccoli, che a volte sembrano chiudersi del tutto. Nonostante l’età, non più proprio giovanissima, è ancora molto bella.

I lunghi capelli ondulati, sono tenuti sempre sciolti lungo la schiena, e solo poche ciocche vengono legate con un pratico fermacapelli.

Nonostante abbia partorito tre figli, ha ancora un fisico niente male… E’ perfetta!

Caratterialmente è molto dolce, comprensiva, sa ascoltare, ma sa essere anche severa quanto basta per dare ai propri figli la giusta buona educazione.

Poi Haruka…

Beh mia sorella è davvero una tipa formidabile!

Ha 28 anni, a vederla si direbbe che non ha molta femminilità, infatti si veste (e molto spesso si comporta) come un vero e proprio maschiaccio!

E’ molto alta e snella, ha davvero un bel fisico, ed è un vero peccato che lo nasconda.  Porta sempre quei suoi bei capelli biondi corti, sbarazzini.

Più volte ho provato a convincerla a farseli crescere ma parlare con lei è come parlare al muro.

I suoi occhi grigioverdi sono così penetranti ma al contempo così fieri da incutere quasi paura.

E’ molto sicura di sé,  è forte, decisa, ed è estremamente protettiva nei confronti della nostra famiglia, in modo particolare con me e nostro fratello.

Ha da poco preso la qualifica in scienze motorie e lavora in una palestra di arti marziali.

Nonostante sia un vero e proprio maschiaccio, anche se siamo molto diverse, le voglio un gran bene, e so che potrò sempre contare su di lei…

La mia sorellona!

Infine Shingo…

Ragazzino pestifero, arrogante, egoista, ma in fondo al cuore incredibilmente dolce!

Ha solo 14’anni, ed è ancora piccolo rispetto a me a nostra sorella, il più delle volte, come tutti all’inizio dell’adolescenza, passa da momenti di serenità, tranquillità, comportamenti corretti, a momenti di pazzia, immaturità, e cocciutaggine (difetto di famiglia!).

Come Haruka ha un paio d’occhioni grigioverdi, ma a differenza di quelli di nostra sorella, sono sempre dolci e meno minacciosi.

Porta i capelli corti, più o meno come Haruka, e sono di un biondo più scuro, quasi vicino al castano chiaro.

Come ho detto prima, io e lui non facciamo che azzannarci, anche per piccolezze, per motivi futili, siamo come cane e gatto, o almeno così dice nostro padre, ma ci vogliamo molto bene, e molto spesso facciamo pace dopo dieci minuti, dimenticando persino il motivo per cui abbiamo litigato!

 

Viviamo in una casa a tre piani, molto grande, spaziosa, e confortevole.

E’ attorniata da un piccolo giardinetto e da un cortile, dove d’estate, sono solita coccolare ore e ore distesa sul dondolo, la mia gattina, Luna.

Al piano inferiore ci sono la cucina, il “Regno della mia mamma”, il salotto e due bagni, ma uno è adibito a piccola lavanderia.

Al piano centrale ci sono le nostre camere da letto e altri due bagni e in fine abbiamo una mansarda, dove siamo soliti fare piccole festicciole, o dove io vado a studiare da sola per non dover litigare con Shingo, che tiene sempre l’audio della sua TV o del suo PC ai messimi livelli.

L’arredamento del piano inferiore è interamente in arte povera, lo stile preferito dalla mamma, specialmente in cucina, l’angolo più vissuto di ogni casa.

In salotto abbiamo anche un caminetto, interamente in marmo.

Lo adoro, non solo perché mi piace vedervi il fuoco scoppiettare allegramente all’interno, o perché a volte, nelle fredde sere invernali sembra farci anche da compagnia, ma mi è sempre piaciuto anche perché completa l’arredamento del salone, a base di due poltrone, un divano, e mobili in legno d’acero finemente decorati, rendendo quest’ambiente semplice e allo stesso tempo romantico e perfetto.

La portafinestra del salotto affaccia sul cortile, ed è nascosta da un ampia tenda in seta color panna, con delicati ricami in bronzo.

Le camere al piano centrale sono tutte diverse tra loro. Quella di Haruka ad esempio è di una semplicità estrema.

A parte il letto e gli armadi in legno, smaltati di bianco, ha una piccola libreria dove raccoglie tutti i libri e i fascicoli sulle scienze motorie e dove colleziona i numeri di una rivista dedicata agli amanti delle arti marziali.

Non ha poster o quadri affissi alle pareti, non le sono mai piaciuti particolarmente, tranne che per un poster di Bruce Lee, attaccato alla porta.

La camera di Shingo è interamente blu e azzurra.

Le pareti sono quasi interamente tappezzate di poster di ogni genere: cantanti, gruppi, squadra del cuore…

Il suo letto, è posizionato al centro dei due grandi armadi, il letto è blu e azzurro, ed è ad una piazza e mezza.

Perché un ragazzino di 14’anni ha il diritto di dormire in un letto quasi matrimoniale tutto suo?

Beh, a detta sua, dorme di traverso, e quindi mamma e papà, gli hanno concesso questo piccolo capriccio.

Alla parete opposta al letto, c’è una grande libreria con la scrivania.

Mi sono sempre chiesta come queste non siano ancora crollate per il troppo peso. Mio fratello vi tiene di tutto!

Sulla scrivania, sono disposti i suoi libri e quaderni di scuola, tutti in pila, e il suo PC portatile, con tanto di stampante.

Su uno scaffale superiore della libreria ci sono la TV con la PSP e vari modellini di auto e robot che collezionava da piccolo e non ha voluto dar via.

Sull’ultimo scaffale, ci sono due scatole, che contengono cianfrusaglie varie e CD-Rom e DVD, tutta roba che per me è intoccabile.

La stanza dei miei genitori invece è semplice e molto bella, naturalmente, essendo stata scelta dalla mamma al momento dell’acquisto, è in stile classico ma non troppo. 

Il letto è in ferro battuto, materiale ripreso dal lampadario decorato con gigli e foglie dal soffitto.

Il comò, l’armadio e i comodini, sono in legno di castagno, molto semplici, senza particolari decorazioni, ma belli a vedersi per la forma che prendono le superfici, leggermente ondulati ai bordi.

Anche qui, la portafinestra del balcone è coperta da una lunga tenda velata, beige, leggermente arricciata alle estremità.

Sui comodini, le bajours, richiamano lo stesso modello del lampadario appeso al soffitto.

Infine la mia stanza.

Beh, se la stanza di Shingo è tutta azzurra, la mia è tutta rosa, poiché questo, è sempre stato il mio colore preferito.

E’ più piccola rispetto alle altre, ma a mio avviso è perfetta così.

Come per Shingo, anche se più piccolo, il mio letto è posizionato al centro dei due armadi.

Il legno del mobilio è acero, e il colore del legno si alterna tra l’acero naturale e il rosa salmone.

Alla parete di fronte gli armadi, è posta la mia scrivania, col mio PC, la stampante, un piccolo portapenne a forma d’orsacchiotto, regalo di Ami e Makoto per il mio compleanno, e una candela profumata alla vaniglia.

Sotto la scrivania c’è una piccola cassettiera, a tre cassetti, sul cui piano poggia il mio Pentium, e il modem, per il collegamento alla rete.

La libreria, posta a destra della scrivania, è piena zeppa di libri, dizionari di lingue, enciclopedia cartacea, libri di narrativa, CD e DVD, e impianto Stereo.

Ogni cosa è tenuta in perfetto ordine, così in ogni scaffale, da capo a piedi.

Io detesto il disordine e quando mio fratello mette mano nelle mie cose per prendere un dizionario o un libro, sono sempre costretta a rimettere tutto a posto.

Beh, questo è uno dei tanti motivi per cui litighiamo o azzanniamo: lui è disordinato e svogliato, io precisa e ordinata. Siamo i due opposti lo so.

La mia TV si trova su una mensola posta al di sopra della scrivania, e accanto, ad altezze diverse ci sono altre due mensole dove ripongo portafoto e peluche.

Il tutto è completato dalla finestra, con le solite tendine, naturalmente rosa anch’esse, con sfumature bianche.

E poi infine c’è la mansarda.

Piccola, con un divanetto, un tavolino, un piccolo bagno, ma confortevole all’occorrenza.

Per me, questa è la casa dei sogni.

E’ semplicemente perfetta, e quando mi sposerò, ne vorrò una simile!

 

La mia splendida vita, non è rallegrata solo dalle mie migliori amiche e dalla mia famiglia perfetta.

Perfetto è anche il mio amore più grande…

Sono felicemente fidanzata da due anni  con Seiya Kou, 23 anni, lui è la mia più grande certezza, il mio amore dorato, quello che tutti sognano ma che pochi hanno, il principe azzurro, l’amore della vita. 

Mi ricordo ancora quando ci siamo conosciuti, io appena diciottenne, e lui ventunenne.

Era una sera di settembre, e io ero seduta in un pub ad aspettare Ami e Makoto che erano fortemente in ritardo, perché Ami era impegnata in una gara di nuoto che si stava protraendo per le lunghe e Makoto, che era passata a prenderla, la stava attendendo.

Era circa mezz’ora che le stavo aspettando, quando d’un tratto vedo avvicinarsi al mio tavolo un tizio che avrà avuto si e no 25 anni.

Mi ricordo di averlo guardato perplessa qualche secondo, il suo abbigliamento era alquanto strano o meglio alquanto teppista.

Aveva i capelli corti neri, in testa portava una bandana rossa, i suoi occhi erano castani e i lobi delle orecchie pieni di orecchini, portava una maglietta arancione con le maniche strappate,con al  centro raffigurato un grosso teschio bianco, la giacca di pelle nera, era legata in vita.

I Jeans erano anch’essi strappati in più punti, praticamente erano più le parti che mancavano che quelle che c’erano, e ai piedi, portava due grossi anfibi neri. Capii subito che non stava tirando una buona aria, anche perché era già ubriaco nonostante fossero solo le 22h00

In quel momento mi pentii amaramente di essere sola dentro quel pub.

 

- Ehi biondina, che ne dici se ce ne andiamo insieme a fare un giro in moto???

 

Risposi a quella domanda con grazia e cortesia, non potei che rifiutare, non mi sarei mai sognata di andare in giro con un tipo così, chissà cosa avrebbe potuto farmi… Peccato che il tipo non prese per niente bene il mio rifiuto e mi afferrò il braccio di scatto, in quel momento incominciai a tremare, avevo paura.  Tutti si fermarono a guardarci, ma nessuno intervenne in mio aiuto.

Non mi so spiegare perché i camerieri e il proprietario de locale non intervenirono subito, forse perché non avevano ancora appreso cosa realmente stesse accadendo, o forse perché semplicemente, furono preceduti da una voce.

 

- EHI TU! Non hai sentito ? Ti ha detto di no, per cui lasciala stare!

 

Fu quella la prima volta in cui lo vidi, alto all’incirca 1 e 80, snello, corporatura perfetta. Rimasi folgorata all’istante dalla bellezza dei suoi occhi blu, così profondi, carismatici,  penetranti come le profondità dell’oceano. I suoi capelli poi… I suoi meravigliosi capelli corvino che teneva e tiene ancora legati dietro la nuca in un codino che gli scende lungo tutta la schiena, con quella frangia sbarazzina sulla fronte che ancora gli dona un aria e un fascino particolare.

Quella sera portava una camicia bianca e un paio di Jeans azzurri con delle scarpe da ginnastica bianche.

Mi ricordo che in quel momento non riuscivo a staccargli gli occhi di dosso, sembrava avessi visto un angelo, ero totalmente rapita dal lui senza neppure conoscerlo, poco mi importava in quel momento del tipo che mi teneva il braccio, l’avevo già dimenticato.

Fu un attimo, uno scatto fulmineo, quel ragazzo diede un pugno al mio malfattore che cadde in terra senza fare una piega tanto era ubriaco, non si preoccupò minimamente degli amici di lui che stavano venendo per piantar grane, ma che fortunatamente furono fermati dal gestore del locale.

Mi appoggio delicatamente la mano sulla spalla e mi disse:

 

- Stai bene Testolina Buffa ?

 

Mi strizzò subito l’occhiolino e così rimasi per la seconda volta folgorata da lui che neanche conoscevo, ma che già era “ entrato nella mia vita” lasciando un segno che non avrei dimenticato, il classico, classicissimo colpo di fulmine.

 

Riuscì ad abbozzare solo un semplice “ Si, certo …”

 

- Ti va uscire a prendere una boccata d’aria fresca ?  - Mi chiese con dolcezza.

 

In quel momento sentì il mio cellulare squillare, era Makoto che mi informava che avrebbero fatto tardi e che era meglio se tornavo a casa.

Sembrava che il destino volesse che accettassi quell’invito e così feci.

Fuori dal locale parlammo un po’ di tutto, e li mi accorsi di quanto avevamo in comune e di quando il suo lato caratteriale fosse dolce e sensibile.

Si, il destino aveva visto giusto, col passare del tempo mi innamorai perdutamente di quel ragazzo, che ancora oggi mi fa battere il cuore come se fosse il primo giorno.

 

Sorrido.

Sono ancora sotto le lenzuola e in pochi minuti ho ripercorso tutti questi ricordi, tutte queste sensazioni, tutte le piccole cose della mia vita che mi rendono felice, si, non potrei desiderare altro, ho già tutto quello che voglio.

Scendo finalmente dal letto e corro in bagno, prima che Shingo se ne appropri.

Una bella doccia è quel che ci vuole per incominciare bene la giornata, e nel mio caso, svegliarmi del tutto.

Dopo dieci minuti, avvolta in un morbido asciugamano, mi dirigo verso l’armadio e lo apro, per scegliere cosa indossare, in questo giorno per me così speciale.

Prendo un Jeans nero, e la giacca abbinata con dei piccoli ricami sulle tasche e dalla cassettiera interna, una camicetta gialla.

Mi fermo e mi guardo allo specchio,  sorrido accarezzandomi i capelli lunghissimi, “dello stesso colore del sole”, come dice il mio amore.

Continuo a sorridere.

“Testolina Buffa”.

E’ così che è solito chiamarmi, scherzosamente e con affetto, per come li porto acconciati, in due lunghi codini che partono da due piccole crocce tondeggianti, e cadono lungo i fianchi, fino ad arricciarsi simpaticamente alle estremità inferiori.

Mi vesto velocemente e mi trucco, ma con moderazione.

Non mi piace il trucco pesante, preferisco avere il viso pulito, naturale.

Passo un leggero velo di lucido sulle labbra,  un po’ di matita intorno agli occhi, e qualche goccia di profumo che completa il tutto.

Indosso un paio di ballerine nere e sono pronta, sto per scendere al piano di sotto, quando una voce mi precede:

 

-Usagi! Scendi la colazione è pronta!!!-

 

-Eccomi mamma, scendo subito!-

 

Ecco che la mia mamma mi chiama.

Scendo svelta le scale, stringendo tra le mani i manici della borsa ed entro in cucina raggiante, dove tutta la mia famiglia è già a tavola, ognuno al proprio posto.

 

-Buongiorno a tutti!!!-

 

Mi siedo al mio posto e inizio a fare colazione, iniziando a chiacchierare allegramente, (non litigando con Shingo per via della marmellata), e felice, per il giorno che mi aspetta.

Sono davvero spensierata, sto ridendo con mio padre per una cosa che gli è successa al lavoro, quando improvvisamente suonano al campanello di casa, sono sicuramente Makoto ed Ami che sono passate a prendermi per andare insieme all’università!

 

- Vado io! Tanto è per me! Ciao a tutti ci vediamo stasera!

 

- Ciao Usagi, voglio sapere tutto quanto torni! – Dice mia sorella strizzandomi l’occhiolino.

 

- Certo Haruka! – Sorrido.

 

- Usagi mi raccomando stai attenta per strada!

 

- Va bene mamma!

 

- Ciao Usagi! - Urlano dalla cucina Shingo e papà.

 

- Ciao!

 

Esco di casa e corro incontro alle mie amiche, insieme ci dirigiamo a piedi elettrizzate, alla facoltà universitaria che dista circa 10 minuti da casa mia.

Siamo tutte agitate, ma felici allo stesso tempo, infondo questo è il nostro grande sogno che si realizza.

Arriviamo davanti al grande edificio, che è enorme: un palazzo fine 800 completamente restaurato.

Ci apprestiamo ad entrare e con qualche difficoltà riusciamo a trovare la nostra sezione, l’edificio è davvero immenso.

Entriamo nella nostra aula e restiamo a bocca aperta nel vedere al centro della stanza un’enorme cattedra, dalla quale si allargano file semicircolari di banchi, posti per tutta l’aula su piani via via più rialzati, sembra di stare in un anfiteatro greco.

Timidamente avanziamo, in quello che per noi è un mondo nuovo, e prendiamo posti centrali, ci sediamo in attesa che il professore arrivi.

Ecco! La nostra nuova avventura è appena iniziata, il nostro sogno non è lontano.

 

 

 

Note delle autrici: bene cari lettori, e così siamo giunti alla fine di questo capitolo! J J J

Ci teniamo a precisare che questo primo capitolo ha lo scopo di presentare unicamente e in modo dettagliato alcuni protagonisti di questa nostra diabolica storia, gli altri verranno presentati strada facendo. Diciamo che le acque cominceranno a muoversi dal secondo capitolo in poi… Se vi è piaciuto questo, o almeno l’idea vi è parsa carina, continuate a seguirci, speriamo di non deludervi mai !!!

Ciao a Tutti

Silviasilvia & Luciadom

 

 

 

 

 

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Capitolo 2
*** Incontro o scontro? ***


2) Incontro o scontro

2) Incontro o scontro?

 

 

Siamo ancora sedute, a chiacchierare del più e del meno, non riuscendo a celare la nostra emozione per questo giorno, quando sentiamo una voce maschile che da a tutti noi studenti il buongiorno:

 

-Buongiorno a tutti ragazzi!

 

Il grande vociare che sovrasta per tutta l’aula si interrompe, e di colpo, tutti ci mettiamo composti a guardare il nostro primo professore.

E’ un uomo sulla cinquantina, di bell’aspetto e piuttosto distinto.

 

-Buongiorno. Io sono il Professor Itou, sarò il vostro professore di psicologia generale per questo semestre. Immagino che per voi, o per lo meno, per la maggior parte di voi, sia il primissimo giorno d’università!

 

Le voci di tutti noi studenti si fondono in unico e forte:

 

-SI!!!-

 

-Oh bene! vuol dire che siete tutti matricole, e tra di voi non c’è nessun studente fuori corso!

Bene bene… Spero che il viaggio che intraprenderete assieme a me attraverso la psicologia vi piaccia e che gli argomenti presi in esame, non siano troppo difficili da capire.

 

-Ah! La psicologia… Che affascinate!

 

Ami sospira con occhi sognanti. Io e Makoto la guardiamo piuttosto sconcertate.

Dopo tutti questi anni continuiamo ancora a chiederci quale materia non sia affascinante per lei, ma ormai siamo pienamente consapevoli che trovare la risposta a questa domanda è come sperare di vedere una giornata di neve ad agosto.

Sospiriamo sommessamente per poi tornare concentrate sul nostro interlocutore.

Il professore inizia ad illustrarci quella che sarà la struttura del corso, ci presenta i testi da adottare, il fatto che la presenza e la frequenza sono obbligatorie, e ci dice che durante tutta la durata del semestre, prima degli esami, potrebbero esserci delle prove intercorso, assolutamente facoltative, così da poterci agevolare con gli altri esami, al momento della sessione invernale.  Dopo la presentazione del corso, il professore passa alla sua disciplina.

 

-Bene ragazzi. Nell’attesa che vi procuriate i testi adottati, vi esporrò in maniera del tutto generale cosa intendiamo per psicologia… Tutti pronti a prendere nota?

 

Tutti ci sistemiamo alla meglio per prendere appunti, estraendo dalla nostre borse, sacche e zainetti, il necessario per scrivere.

Quando il rumore provocato da pagine sfogliate, penne stappate e borse chiuse finalmente smette, il professore inizia a spiegare:

 

“La psicologia può essere definita come la scienza che studia il comportamento umano e animale. Nella psicologia moderna,

le ricerche relative al comportamento e all'esperienza sono organizzate sistematicamente all'interno di teorie psicologiche, che permettono di comprendere e spiegare ampie classi del comportamento individuale e collettivo e, talora, di predire o influenzare azioni future…”

 

Il professore trascorre due ore a parlarci del comportamento dell’uomo in riferimento al suo ambiente, dei comportamenti degli animali, dei vari campi d’indagine della psicologia, di quando e dove è nata, grazie a chi…

Allo scadere delle due ore siamo stremate.  Sebbene la materia possa essere interessante, è un pò pesante, e la lezione, nonostante fosse solo la prima, ci ha un pò stancate. Guardiamo il nostro orario, e ci rendiamo conto di avere un’ora buca, per avere poi due ore di letteratura per l’infanzia con un certo professor Wuatashi, poi un’altra ora buca, e in fine una sola ora di psicopedagogia dell’handicap e della riabilitazione, con la professoressa Hinatah.

Ho voglia di prendere una boccata di aria fresca, tanto per un’ ora non c’è lezione, e io ho proprio voglia di sgranchirmi un po’.

 

-Perché non andiamo un pò fuori nella piazzetta centrale?

 

-Perché no? Per te va bene Ami?-

 

-Certo Makoto, andiamo!-

 

Camminiamo per i corridoi della nostra facoltà allegramente, voltando di tanto in tanto la testa ambo i lati, verso le altre aule.

Sono tutte più o meno come la nostra, di grandezza variabile, e tutte colme di studenti, ed essendo tutte con le porte aperte, deduciamo che gli studenti al loro interno debbano essere tutti in pausa, o al cambio di lezione.

Chiacchierando a riguardo del primo professore che abbiamo conosciuto, ci dirigiamo verso l’uscita, che sembra porti direttamente alla piazza centrale.

Usciamo fuori e subito mi beo dell’aria aperta.

Ho sempre amato molto la natura, l’aria aperta, il fresco, il verde, e qui ce n’è tanto, infatti, anche se non nego che mi piace molto il mare, preferisco trascorrere le vacanze in montagna, tra scampagnate e pic-nic.

La piazzetta dell’università è piena di alberelli e di aiuole , perfettamente curate e con diverse varietà di piante e piantine.

Ci avviciniamo incuriosite e notiamo che accanto ad ognuna di esse c’è una piccola indicazione in legno, con il corrispondente nome latino finemente intagliato. Al centro della Piazza, c’è poi un enorme fontana, a cui bordi sono seduti numerosi studenti intenti a leggere, sfogliare libri,  ascoltare musica dai loro lettori mp3 o dai loro Hipod, o parlare al cellulare.

All’improvviso sento il mio cellulare vibrare nella borsa, lo prendo, e leggendo il nome sul display sorrido immediatamente.

Ami e Makoto hanno già capito di chi si tratta, il mio spensierato sorriso non lascia dubbi, così subito cominciano a prendermi in giro.

 

-Scommetto di sapere chi è! E’ il tuo Seiyuccio adorato non è così?

 

Makoto sorride ironicamente, seguita a ruota da Ami che non manca di darle man forte.

 

Ogni tanto le mie carissime amiche mi mandano frecciatine e mi prendono in giro quando c’è di mezzo il mio Seiya.

Sembra si divertano a mettermi in imbarazzo. Ma io mi chiedo, quando arriverà il giorno in cui anche io le prenderò in giro per i fidanzati?

Alzando gli occhi al cielo, sospiro rassegnata.

 

-Invidiose! Perché non vi trovate due fidanzati tutti vostri e lasciate in pace il mio?-

 

Faccio loro una linguaccia scherzosa, lanciandogli poi uno sguardo eloquente con un unico e solo significato:

 

“Potreste lasciarmi da sola per favore? Grazie!”

 

Ami sembra afferrare al volo la mia richiesta, o forse dovrei dire il mio ordine muto, e afferra Makoto per il braccio strizzandomi l’occhiolino:

 

-Va bene. Noi cominciamo a rientrare in aula. Tu sta qui pure tutto il tempo che vuoi, tanto c’è ancora un pò di tempo prima dell’inizio della prossima lezione! Salutaci Seiya!-

Sorrido e annuisco con il capo.

 

Le mie amiche si allontanano, e finalmente indisturbata, posso rispondere al telefono che sta squillando da due ore.

 

-Ciao Amore!

 

-Ciao Testolina Buffa! Ti disturbo, sei a lezione?

 

Mi dirigo verso una panchina isolata, posta al di sotto di un’ampia scala che sembra portare alla facoltà di Economia.

Mi ci siedo comodamente, poggiando la borsa accanto a me.

 

-No, abbiamo un’ora di spacco così io e le ragazze siamo venute a fare un giro in Piazzetta, però adesso loro se ne sono andate.

Comunque Amore mio, tu non mi disturbi mai, come potresti?

 

Sento Seiya sorridere al telefono.

 

-Te l’ho mai detto che ti amo?

 

A quella domanda mi sciolgo, e un sorriso a trentadue denti si disegna sul mio volto.

 

-Si almeno un milione di volte amore, e io te l’ho mai detto che ti adoro?

 

-Mmmm credo una sola volta per sbaglio….

 

- Seiya!!!

 

Pronuncio il suo nome con finta aria offesa, lui se la ride di gusto.

 

- Dove sei nella pizzetta centrale ?

 

-Si!-

 

Seiya conosce meglio di me l’università, perché è al quarto anno di Lingue e Letterature Straniere, e studia francese e tedesco.

Oltre lo studio,  lavora per mantenersi al pub dove ci siamo conosciuti. Ieri sera finiva il turno tardi, quindi chissà, forse si è svegliato da poco.

Quello al pub è un solo lavoro part-time, ma è molto ben retribuito, e per lui, non pesare sulle spalle dei suoi genitori, è molto importante, oltre che soddisfacente.

 

-E dì un pò Usako, dove sei di preciso in Piazzetta?

 

-Eh? Perché questa domanda?

 

-Perché voglio provare ad immaginarti anche da dove sto io, Testolina Buffa!

 

Sorrido.

 

-Beh, sono seduta su una panchina semi-nascosta, sotto le scale che portano ad Economia…

 

-Ah si ho capito! Senti… prova un pò ad incamminarti verso la fontana centrale…

 

No, non può essere vero, che sia qui?

Senza pensarci un secondo, afferro al volo la borsa e mi dirigo verso la fontana.  Lo vedo, seduto sul bordo della grande vasca, con le gambe accavallate, che mi saluta con una mano mentre con l’altra tiene il cellulare.

 

-Amore!!!

 

Corro da lui incurante degli sguardi degli altri studenti, che sicuramente mi staranno prendendo per pazza, e gli salto praticamente in braccio.

Tipico di me, che esterno i miei sentimenti in maniera molto esplicita.

Adoro le sue sorprese, mi fanno impazzire, e lui sa bene come aprirmi il cuore.

 

-Amore che bella sorpresa!

 

-Sapevo che ti avrebbe fatto piacere, vieni qua Testolina Buffa!

 

Delicatamente e con dolcezza appoggia le sue labbra sulle mie, stringendomi prepotentemente a se.

Sento il suo amore, sento la sua dolcezza, sento il suo cuore gridare di felicità, la stessa felicità che provo io e che ogni giorno mi fa andare avanti.

Quella felicità con la quale mi sveglio la mattina e mi addormento la sera.

Quando il nostro idillio finisce dolcemente mi chiede:

 

Allora, come sta andando il tuo primo giorno all’università?

 

-Beh, per ora abbiamo seguito solo psicologia generale, ed è  stato un pò stancante, ma sembra bello.

Appena finita quest’ora buca abbiamo due ore di letteratura per l’infanzia, poi un’altra pausa e infine, un’ora di psicopedagogia dell’handicap e della riabilitazione.

 

-E poi basta?

 

A quella domanda lo guardo con aria interrogativa.

 

-Si! Perché volevi aggiungere altri corsi?-

 

Il mio amore dipinge sul volto un’espressione birichina, e poi risponde:

 

-Certo! L’università è dura! Non è come il liceo cara la mia Testolina Buffa!-

 

Gli lancio un’occhiata assassina, ma subito dopo gli sorrido, incapace di tenergli il broncio per più di tre secondi.

Sembra assurdo, eppure in due anni abbiamo litigato così poche volte da poterle contare sulle dita delle mani, ma sono stati litigi di poco conto, perché poi abbiamo fatto subito la pace.

All’improvviso, guardando l’orologio, mi accorgo che è quasi ora di rientrare.

Sospiro. Stavo così bene abbracciata al mio amore!

 

-Amore, devo andare, tra dieci minuti inizia il nuovo corso!

 

-Va bene piccola, ti accompagno.

 

Mano nella mano, ci avviamo verso la mia facoltà.

Rientrata in aula mi accorgo che tutti, comprese Ami e Makoto, stanno preparando i loro zaini, per poi avviarsi verso l’uscita.

 

-Eh? Ma dove vanno tutti?

 

Le mie amiche si accorgano delle mia presenza e mi vengono incontro.

 

-Ciao Seiya!

 

-Ciao ragazze, ma dove andate?

 

Makoto risponde per entrambe:

 

-Il professor Wuatashi non è potuto più venire, ha chiamato poco fa in guardiola per avvisare, e il collaboratore didattico è venuto a comunicarcelo solo adesso, e in più volete sapere una novità?

 

- Quale novità ?

 

-Il corso della professoressa Hinatah, inizia la settimana prossima! C’è l’avviso in bacheca, il che vuol dire, che per oggi siamo libere!!!

 

-Wooow!

 

Esulto come una bambina che ha appena ricevuto il giocattolo più bello.

 

-Che ne dite allora se facciamo un giro in centro?-

 

Le mie amiche si guardano in viso,  poi voltandosi di nuovo verso di me assumono una nuova espressione maliziosa.

Ecco ho capito, quell’espressione la dice lunga…

 

-Perché non vai tu sola con Seiya? Noi magari passiamo in biblioteca a vedere se troviamo i libri del professor Itou…-

 

Sto per replicare, ma Makoto mi interrompe, dando man forte ad Ami:

 

-Tranquilla! Vai!

 

Mi lascio convincere, in fondo fino a pochi minuti fa mi chiedevo perché mai l’ora buca fosse finita così in fretta.

Sorrido sapendo che il mio desiderio è stato in qualche modo realizzato, ora potrò stare ancora con il mio amore!

 

-Va bene ragazze allora ci salutiamo. Ci sentiamo oggi pomeriggio oppure stasera, va bene ?

 

-Ok!

 

-Ciao piccioncini, comportatevi bene!!!

 

-MAKOTO!-

 

Arrossisco fino alla punta dei capelli, alzando il tono della voce, così ancora una volta gli studenti di passaggio mi guardano male… Che figura!

Detesto Makoto quando fa così.

Finalmente ci salutiamo, e io e Seiya ci dirigiamo verso il parcheggio studentesco.

 

-Allora Testolina Buffa… Dove ti porto?-

 

Porto un indice alla bocca, assumendo una finta aria pensierosa, per poi dire:

 

-Giro per negozi?

 

Più che dirglielo, sembra quasi che lo stia pregando, infatti congiungo subito le mani in segno di preghiera, sfoderando il mio sguardo da cucciolotta.

 

-Ti prego… Ti prego, ti prego, ti prego, ti prego!

 

Seiya sorride, mostrando i denti bianchissimi, conosco quel sorriso, è un sì! Scuote il capo, sempre sorridendo, saliamo in macchina, e lui mette in moto.

 

-Che shopping sia allora!

 

Mi avvicino dandogli un fugace bacio sulla guancia per poi tornare al mio posto e infilare la cintura.

 

-Grazie Amore!

 

Finalmente partiamo, ed io prendo il cellulare dalla borsa per avvisare i miei che ora sono con Seiya. A casa c’è solo Haruka, così lascio l’ambasciata a lei.

Riattacco e poso il cellulare, felice per la meravigliosa giornata che mi aspetta.

Per fortuna per strada, non c’è molto traffico, e questo ci permette di arrivare in centro in dieci minuti.

Scendo dalla macchina euforica pensando a cosa comprare, mentre vedo Seiya alzare gli occhi al cielo rassegnato. Sa bene che lunga giornata lo aspetta.

Sorrido, non potrei essere più felice.

Essendoci i saldi di fine stagione, ne voglio approfittare, non voglio rischiare di arrivare per ultima e trovare solo cose scialbe e senza senso.

Comincio a trascinare Seiya su e giù per negozi, senza saltarne neanche uno, riempiendolo di pacchi e pacchettini vari.

Il tempo passa velocemente, e mi rendo conto che ormai sono già tre ore che andiamo avanti e indietro come due trottole.

Credo si sia fatta ora di pranzo, anche perché un certo brontolio allo stomaco, mi fa capire che è ora di mettere qualcosa sotto i denti.

Di nuovo cerco di sfoderare il mio oramai noto sguardo persuasivo verso il mio amore, ma non appena sto per spiccar parola, lui mi precede:

 

-Usako! Ma non sei stanca di andare su e giù? Non ci fermiamo da tre ore! Possibile che tu non ti stanchi mai? Ma cos’hai? L’argento vivo addosso?-

 

Stiamo camminando lungo un marciapiede, io sono di qualche passo più avanti rispetto a lui, che poveretto, è sommerso da pacchi, pacchetti e buste varie.

Mi volto totalmente verso di lui e continuo a camminare, ma all’indietro, portando le braccia dietro la schiena e sorridendogli.

 

-Dai Amore, non vorrai mica dirmi che stare in mia compagnia non ti piace? E poi stavo prorpio per proporti di fermarci in una tavola calda a mangiare qualcosina! Dai che ti stai divertendo!

 

-Non direi…

 

In tutta risposta alla sua affermazione, metto un finto broncio sperando di muoverlo a compassione grazie ai miei occhioni azzurri, lui però non si scompone.

 

-Ma allora è vero! Non ti fa più piacere stare in mia compagnia!!!

 

-Usako non dire idiozie! Lo sai che ti adoro! E solo che sono… Ehi! Usagi sta attenta voltat…!!!-

 

-Eh? Che c’…???                                                               

 

Improvvisamente vado a sbattere contro qualcosa e cado.

 

-Aja! Che male!-

 

>>> Accidenti!-

 

Mi ritrovo a terra, con il fondoschiena dolorante.

A giudicare dalla voce maschile proveniente da dietro le mie spalle, devo aver urtato qualcuno, e siamo caduti.

Evidentemente mentre stavamo parlando, Seiya non deve aver fatto in tempo ad avvisarmi di ciò che stava per accadere alle mie spalle.

Prendo a massaggiarmi la parte dolorante, mentre con l’altra mano cerco di farmi leva per alzarmi, ma rimango ancora inginocchiata a terra.

 

-Accidenti! Ehi biondina? Ma tu non puoi vedere dove metti i piedi quando cammini?

 

Mi volto verso il provenire di quella voce, e subito incontro due occhi blu, profondi e penetranti.

Di fronte a me c’è un ragazzo moro, credo non abbia nemmeno trent’anni. prima vista A prima vista, credo sia molto più grande di me, e chissà, forse anche del mio Seiya. Per un attimo, ma solo per un attimo, rimango imbambolata a guardarlo, sarà forse per l’effetto del suo sguardo così carismatico.

La sua voce però mi riporta non proprio con gentilezza alla realtà:

 

-Ragazzina la prossima volta sta più attenta!

 

L’uomo di fronte a me continua fissarmi non molto amichevolmente.

Sono dispiaciuta per quanto accaduto, ma non è che sta un pò esagerando questo tizio? Mi guarda come se avessi commesso chissà quale azione riprovevole!

 

-Mi… Mi scusi, non volevo... Io sono mortificata… Io… Spero non si sia fatto male!-

 

Il ragazzo di fronte a me non batte ciglio, poi cambia espressione, poiché da imbronciato che era, sorride ironicamente, facendo spallucce.

Ehi! Che si sia prendendo gioco di me?

 

-Sta più attenta imbranata! Non puoi andare addosso alla gente per strada! Non sei mica una palla di bowling in corsa verso i birilli!-

 

Si alza scostandosi di dosso la polvere e raccogliendo una rivista, continuando ad avere quel sorriso ebete in faccia.

A giudicare dalle immagini del giornale, credo si tratti di una rivista di medicina, e chissà forse la stava leggendo durante “l’impatto”.

 

-Eh? Le ho chiesto scusa e sono mortificata, ma non c’è nessun bisogno di prendersi gioco di me! Non gliel’hanno insegnate le buone maniere?-

 

Sono ancora a terra, ma sto gesticolando animatamente contro il mio “simpatico” interlocutore per nulla intenzionata a farmi dire una cosa simile.

 

-Guarda che tu non hai nessun diritto di trattarmi così! Ma chi ti conosce! Adesso…

 

Mi interrompo di colpo, perché sento le braccia di Seiya cingermi il torace da dietro.

Deve essersi liberato di tutti i pacchi e pacchetti che lo tenevano impegnato prima di venirmi ad aiutare, ma perché ci ha messo cosi tanto?

Lentamente mi aiuta a rialzarmi, lo guardo in viso e il suo sguardo non mi piace affatto.

 

-Usako ti sei fatta male?

 

-No amore sto bene.

 

Ha un espressione preoccupata, capisco che  qualcosa non va. D’un tratto vedo che il suo sguardo si sposta dal mio a quello del ragazzo contro cui ho urtato. Seiya sembra sconvolto, sembra quasi  abbia visto un fantasma, ora capisco perché non è corso ad aiutarmi subito.

Vedo le sue mani chiudersi a pugno, le nocche sbiancare.

Ma perché ha questa reazione ? Perché sembra così preoccupato ? In fondo è solo un banalissimo incidente avvenuto per colpa mia, se non mi fossi messa a camminare all’indietro, tutto questo non sarebbe successo.

Anche il ragazzo lo fissa, senza parlare. Entrambi continuano a fissarsi, si lanciano occhiate fugaci, e a dire il vero, per niente amichevoli. Ma cosa diavolo sta succedendo ?

Sento d’un tratto  la stretta di Seiya farsi più forte attorno al mio corpo, e lo sento avvicinarmi al suo petto, quasi volesse difendermi da quello strano tizio di fronte a noi. Torno a guardare quel ragazzo e lo vedo che fissa ancora Seiya.

 

-Vieni Usagi. Prendiamo le nostre cose e andiamo via da qui!

 

-Si, si va bene-

 

Mi guarda per un secondo, non ribatto.

Prima di voltarsi dalla parte opposta Seiya gli lancia un'ultima occhiata.

Li guardo entrambi e vedo che tutti e due socchiudono le palpebre, rimanendo freddi e seri.

Sono  preoccupata. Non lo so, forse mi sbaglio ma questa faccenda mi puzza.

Sembra quasi che si stessero fissando come se non fosse la prima volta, come se fossero abituati a lanciarsi occhiate di quel tipo, come se si conoscessero.

Possibile che Seiya, il mio Seiya, un ragazzo dolce, gentile, coccolone e romantico, conosca un tipo antipatico, e burbero come quello?

Non faccio in tempo a pensare qualcos’altro o a parlare, che Seiya si volta e con sé fa voltare anche me.

Raccogliamo tutte le nostre cose, e ci avviamo alla macchina. Vorrei chiedergli cosa l’ha portato a reagire così, ma non appena mi volto e incontro i suoi occhi cambio subito idea. Conosco quello sguardo.

Seiya ce l’ha solo quando è molto arrabbiato o quando è capitato qualcosa di brutto.

Di solito non mi fa pesare i suoi problemi, anzi, fosse per lui non me ne parlerebbe per non preoccuparmi, sono io che insisto sempre, ma stavolta, qualcosa mi dice che è meglio che io stia zitta.

 

-Usagi, Amore, scusa ma credo sia meglio che ti riaccompagni a casa adesso. Ti chiamo dopo, così magari organizziamo qualcosa per stasera. Ok?

 

Sospiro, ho proprio ragione, qualcosa non va.

 

-Si, va bene non preoccuparti, non  ci sono problemi.

 

E’ l’unica cosa che mi limito a dire.

Prima di mettere in moto si volta e mi sorride, tornando per un attimo ad essere il Seiya di sempre.  Delicatamente mi bacia prima in fronte e poi sulle labbra.

 

-Grazie Testolina Buffa…Ti amo!

 

- Anch’io ti amo.

 

Mi sorride, e mi bacia di nuovo, poi finalmente mette in moto, e il sorriso che mi aveva regalato poco prima scompare, lasciando di nuovo il posto a quell’espressione cupa che aveva prima del nostro bacio e dopo l’incontro con quel tipo.

Lo guardo ancora una volta preoccupata e pensierosa.

 

“Seiya Amore mio, che cosa ti è successo dopo il mio scontro con quel ragazzo?”

 

 

Nota delle autrici: ciao ragazze!

ALZI LA MANO CHI VUOLE LINCIARCI VIVE! J Noi non ci faremo trovare, cambieremo dimora, città e paese! J

Allora, a parte gli scherzi,  in questo secondo capitolo comincia a muoversi qualcosa. Spero che la cosa vi piaccia. Qui a differenza del primo,

( che per qualcuno di voi può essere risultato un po’ pesante, anche se la cosa era voluta causa presentazione dei personaggi ) , cominciamo ad entrare nel vivo della storia, anche se moltissime cose sono ancora da svelare. ( Credetemi non sono poche!!!)

Aspettiamo i vostri graditi commenti!!!

 

 

Ringraziamenti:

 

MONONOKE: ciao, grazie per il tuo commento, siamo contente che il racconto ti incuriosisca molto, ma per quello che riguarda lo stravolgimento delle coppie, al momento non possiamo prometterti niente, la trama è ancora in fase di lavorazione, ma tu continua a seguirci, ci contiamo J

 

SAILORGIOLA:  ciao, siamo molto felici di leggere un tuo commento, prima di tutto vorremo tranquillizzarti e tranquillizzare tutti: NON VI PREOCCUPATE la storia verrà terminata!

No ti prego non dire così ! L Seiya ci serve con Usagi in questa storia, poi caprai perché! Non ci menare, ma continua a seguirci! J

 

ISA1983: ciao carissima Isa, innanzi tutto grazie per l’appellativo che ci hai dato! E’ si le nostre due menti sono proprio diaboliche,  aspetta poi gli altri capitoli!!! Eccoti comunque accontentata, anche se non lo abbiamo scritto, in questo capitolo si capisce benissimo che il ragazzo moro con gli occhi azzurri contro cui ha sbattuto la nostra Usagi è Mamoru!!!

Bene, speriamo di non averti delusa e attendiamo un tuo commento in merito, che ci fa enormemente piacere! J

 

BUNNYGUIDA: ciao carissima! E’ un immenso piacere aver letto la tua recensione! Grazie 1000 per i complimenti, mi raccomando non mancare di farci sapere cosa ne pensi del secondo capitolo! J

 

NEPTUNE87: ciao cara Minako! Allora che dirti se non che siamo felici di leggere la tua recensione ? Ti ringraziamo per la reputazione che hai di noi, ma se ci siamo unite non è per farti morire! J Come potremmo, ora che finalmente le Inner SheShi si sono riunite?

Possiamo immaginare che tu sia molto scioccata dalla coppia Usagi/Seiya, però per il momento non possiamo farci perdonare!

Speriamo comunque che continuerai a seguire la nostra storia, perché il bello deve ancora venire, niente o quasi niente e stato detto!

Grazie per l’appunto, verrà corretto subito. Aspettiamo con ansia la tua recensione.

 

ROMANTICGIRL: ciao! Grazie 1000 per la bella recensione che ci hai lasciato, e con questo capitolo speriamo di non averti deluso, facci sapere, aspettiamo con ansia la tua recensione!

 

KAORU: ciao carissima! Grazie per la recensione, ma purtroppo dobbiamo darti una grossa delusione! Se pensi che la storia sia tranquilla ti sbagli perché adesso il mare è in tempesta! Ora si smuovono le acque, il primo capitolo è solamente introduttivo! HIHIHI  J

Ok ti abbiamo messo paura ? Continuerai a seguirci?

Noi speriamo tanto di si, perché siamo felici di sapere che ci segui con devozione! Aspettiamo con ansia una tua recensione!

 

LUISINA: ciao Rei! Allora noi saremmo due pazze ? E si eh, mi sa che hai proprio ragione! Cosa dici? ti è preso un colpo quando hai letto della storia tra Usa e Seiya?  SI??? Ma allora cosa ti succederà adesso ?

Grazie per i tuoi appunti, che verranno tenuti in considerazione, ma come sai per me (SilviaSilvia, sono io che in questo momento scrivo la recensione),scrivere gli orari diversi da 00H00 è molto difficile, deformazione professionale, però di prometto che cercherò di migliorare!

Grazie per la splendida giornata di oggi 14/03/09. Mi raccomando, vogliamo sapere cosa ne pensi di questo cappy! Io e Luciadom, aspettiamo il tuo commento! J

 

MARYUSA:  ciao! Grazie per la recensione, anche a te, non possiamo che dire SI SIAMO DUE PAZZE! J Per ora non possiamo accontentarti, ma tu continuerai a seguirci vero ? Chissà forse un giorno potremo ascoltarti! J

Aspettiamo con ansia un tuo giudizio.

 

JAJ984: ciao, siamo felici di leggere la tua recensione e ti ringraziamo per i complimenti che ci ha fatto!  Come hai letto il nostro Mamo-chan c’è, ma bisognerà vedere quale sarà il suo ruolo. Continua a seguirci e facci sapere cosa ne pensi, ti aspettiamo! J

 

CHICCHILINA: ciao Usa! E’ bello trovare una tua recensione, e siamo felicissime di sapere che la storia ti è piaciuta! La trama sarà ampia, e noi ci auguriamo sempre di trovare i tuoi commenti e restiamo in attesa  di sapere se il prosieguo di questa storia ti piace! Usagi, anche noi ti vogliamo bene!

 

 

Ringraziamo di cuore chi ci ha inserito tra i preferiti:

 

 

1 - bunny65
2 - giufalab
3 - ISA1983

4 - Karen94
5 - mononoke
6 - Nicoranus83
7 - romanticgirl
8 - stella93mer

 

e tutti coloro che hanno solamente letto!

Un bacione Grande

SilviaSilvia&LuciaDom

 

 

 

 

 

 

 

 

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Capitolo 3
*** Verità nascoste: sempre più confusa... ***


Mille pensieri e mille preoccupazioni affollano la mia mente

3) Verità nascoste: sempre più confusa…

 

Mille pensieri e mille preoccupazioni affollano la mia mente. Sono sdraiata da ore sul letto della mia camera cercando di capire, ma capire che cosa?

Come posso capire qualcosa che non so? Eppure cerco di trovare ugualmente risposte a quello che è successo.

Come ha fatto una magnifica giornata come questa, a trasformarsi per me in un incubo?

Vedere Seiya in quello stato, mi ha lacerato il cuore, non lo avevo mai visto così, non conoscevo quella durezza in lui. Ma chi diavolo è quel ragazzo?

Cosa ha a che fare con Seiya e cosa vuole da lui? Perché sembrano odiarsi così tanto?

Mi alzo dal letto e nervosamente incomincio a girare per tutta la stanza pensando a cosa fare, poi l’arrivo di un sms sul mio cellulare mi distoglie dai miei pensieri.

 

“Ciao amore, scusami ma non me la sento di uscire stasera. Sono stanco, ti chiamo domani ok? Un bacio Testolina Buffa, ti Amo... Seiya.”

 

Rimango interdetta, non è da lui. Seiya non ha mai saltato un appuntamento con me nemmeno con la febbre, o per lo meno le poche volte che non è potuto venire, ha sempre chiamato, perché lui odia mandare i messaggini.

 

- Oh Seiya…

 

Senza pensarci due volte compongo in tutta fretta il numero di cellulare.

 

“Informazione gratuita, l’utente da lei chiamato non è al momento raggiungibile, la invitiamo a richiamare più tardi…”

 

L’ansia e l’agitazione prendono possesso del mio cuore, non so cosa fare, perché si comporta così? Perche ora cerca di evitarmi?

La cosa deve essere più grave di quanto pensi.

Istintivamente prendo la giacca per uscire decisa a recarmi a casa sua. Se sta male, io ho il dovere di stargli accanto!

 

>>> Usagi sono io, posso entrare ?

 

La voce di  sorella mi ferma momentaneamente dal mio intento.

 

-Si entra …

 

-Grazie Usa … ma stavi uscendo?

 

-Si, devo andare da Seiya.

 

-Ma se lo hai visto due ore fa!

 

-Si lo so è solo che …

 

- Usagi va tutto bene ? Di sotto sei stata quasi sfuggente, e sei salita subito in camera. Ti conosco e il tuo viso mi dice che sei preoccupata.

Noi ci siamo sempre raccontate tutto, avanti sediamoci sul letto e dimmi cosa c’è che non va. Problemi con l’università il primo giorno?

 

Effettivamente è vero, Haruka per me non è solo mia sorella, ma è anche la mia migliore amica e la mia confidente più grande. Lei mi capisce al volo e quando sto male, mi basta parlarle dieci minuti per ritrovare il sorriso. Ha sempre le parole giuste in ogni occasione, e sa sempre come fare per farmi sentire protetta.

 

-No, no, quella va bene, ma ecco… oggi è successa una cosa strana. Mentre ero in giro per negozi con Seiya ho inciampato, e inavvertitamente sono finita addosso un ragazzo. Lui non mi ha vista perché stava leggendo una rivista. Ho avuto da ridire con lui perché è stato molto maleducato, poi ad un certo punto Seiya mi ha aiutato ad alzarmi perché ero ancora a terra.  Durante il mio diverbio con questo tizio,  non ha mai parlato neanche quando venivo offesa, allora l’ho guardato in faccia e ho visto un’altra persona.

Haruka non era più lui, è sbiancato e guardava quel tipo con odio, e quando anche quest’ultimo si è accorto di Seiya, ha avuto la stessa reazione.

Sono volati sguardi oserei dire “assassini”, e Seiya da oggi non è più lo stesso.

Dovevi vedere come si guardavo, si mangiavano con gli occhi. Adesso ho ricevuto un suo messaggio, mi ha scritto che stasera non esce perché è stanco, e ha spento il cellulare. C’è qualcosa che non va, ed è per questo che devo andare da lui!

 

Faccio per rialzarmi ma mia sorella mi afferra delicatamente il braccio, invitandomi con un cenno del capo a sedermi di nuovo.

Sospirando e un po’ contrariata, torno a sedermi, ma quando volto la testa per guardare Haruka in viso rimango di sasso.

Noto che adesso anche il suo sguardo è mutato, ed è molto più serio. Sembra preoccupata.

I suoi occhi grigio-verdi mi stanno fissando così intensamente da sembrare quasi volermi leggere l’animo. Al momento non parla, continua solo a fissarmi.

Rimango sempre più stupita, e come con Seiya, non ci sto capendo niente.

 

- Haruka, che c’è, va tutto bene ? Cosa ho detto di male ?

 

- Niente Usagi, niente… ma dimmi,  non ha voluto proprio… Si insomma Seiya non ha voluto proprio darti spiegazioni per quanto accaduto, o per come si è comportato?

 

-No. Te l’ho detto, dopo lo scontro con quel tipo è diventato più freddo e scostante, e adesso sembra che voglia evitarmi.

 

-Ma questo ragazzo contro cui sei andata a sbattere, per semplice curiosità mia, com’era?

 

-Eh? E questo cosa centra questo adesso? Io sono preoccupata per il mio ragazzo, che tra l’altro tu apprezzi molto, e invece di aiutarmi, o semplicemente invece di lasciarmi andare da lui, mi chiedi com’è fisicamente quell’imbecille maleducato contro cui sono andata a sbattere? Non è che anche tu mi nascondi qualcosa ? Perche ti interessa saperlo ?

 

Mia sorella sospira e abbozzando un lieve sorriso aggiunge:

 

-Andiamo Usagi, semplice curiosità te l’ho detto!

 

La cosa non mi convince, conosco bene mia sorella e non me la da a bere.

 

-Haruka???

 

In tutta risposta, mia sorella sospira di nuovo, ma stavolta più rumorosamente e con rassegnazione. Accavalla le gambe e si fa schioccare le dita… Sembra si prepari per uno dei suoi combattimenti di arti marziali.

 

-E va bene. Diciamo che mi interessa saperlo così, se lo incontro per strada gli faccio pentire di aver trattato così male la  mia sorellina e il mio simpatico cognato!

 

Per un attimo la guardo sconcertata. E’ vero che mi vuole molto bene ma a volte è un po’ troppo protettiva.

 

-Haruka… Su dai adesso non esagerare, e poi non è detto che rivedrò questo tizio, Tokyo è enorme, e con tante persone, dovrei di nuovo incontrare proprio lui?

 

-Beh non si può mai sapere… Allora?

 

Alzo gli occhi al cielo, stavolta sono io a rassegnarmi.

E’ inutile contraddire Haruka, è troppo cocciuta e quando si mette in testa una cosa, o vuole ottenere qualcosa, è capace di non arrendersi mai, nemmeno per le cose più banali. Sospiro, e mi accingo a descrivere il ragazzo del mio scontro.

E’ incredibile, eppure lo ricordo benissimo. Ho ancora il suo sguardo profondo e penetrante impresso nella mente.

Devo ammettere che quel tipo non era brutto, anzi era proprio carino, ma ciò non toglie che è stato antipatico e maleducato.

 

-E va bene… Allora è un ragazzo molto alto e con un fisico piuttosto statuario. Quando si è alzato ho notato che è più alto persino di Seiya, forse poco più alto anche di te. Ha corti capelli nero corvino e due profondi occhi blu notte. Il suo sguardo è così profondo e penetrante… Carismatico oserei dire, incute quasi soggezione. Credo abbia la carnagione olivastra. Vestiva molto bene e la rivista di cui ti parlavo, beh a giudicare dalle immagini che ho visto credo sia stata di medicina. Chissà forse è un giovane medico.

 

Vedo Haruka cambiare espressione. E’ rimasta quasi interdetta, e adesso mi sta fissando in silenzio e immobile.

Ma che le è successo adesso? Le agito una mano di fronte gli occhi destandola subito dallo stato di trance in cui è caduta.

 

-Haruka? Haruka! Che hai?

 

-Ehm… No niente niente Usagi è tutto ok

 

-Sicura?

 

-Oh si si! Stavo provando ad immaginarmi questo tizio…

Comunque Usa stai tranquilla. Vedrai che domani Seiya ti chiamerà e chiarirete. Lo sai che ti adora e magari se si è comportato così, non raccontandoti nulla intendo, è perché non vuol farti preoccupare o pesare i suoi problemi!

 

-Haruka ma allora non hai capito! Seiya è cambiato da un momento all’altro, non appena ha incrociato lo sguardo di quel ragazzo! Io devo andare da lui, devo sapere che succede e devo aiutarlo!

 

Scatto dal letto e faccio per uscire ma lei mi blocca di nuovo, stavolta per il polso, stavolta con più decisione.

 

-No Usagi, lascia perdere! Se ha anche spento il cellulare evidentemente ha bisogno di stare un pò da solo…

 

-Ma… Ma io…

 

-Tranquilla. Ascolta. Per stasera rispetta il suo desiderio di starsene per conto suo, poi domani mattina in università, se ha lezione, vai a trovarlo in facoltà e gli chiedi spiegazioni, ma cerca di non essere troppo ossessiva o invadente. Fagli solo  capire che gli sei vicina e allora vedrai che se lo riterrà opportuno sarà lui a dirti tutto.

 

Guardo per un attimo Haruka in silenzio, forse ha ragione, forse sono troppo ossessiva.

 

-E va bene, mi hai convinta, per stasera lascerò perdere.

 

-Brava Usa!

 

Ci sorridiamo a vicenda, poi Haruka lascia la mia stanza, lasciandomi di nuova sola con i miei pensieri.

 

***

 

La giornata trascorre lenta. Il peso che provo nel cuore non mi permette di respirare. Il mio pensiero è solo per lui.

 

“Amore mio, ma cos’hai ? Non capisci che tenendomi lontano da te mi uccidi ? Non capisci il male che mi fai ?“

 

Un ennesima lacrima scende dai miei occhi, proprio non capisco.

 

-Ormai si è fatto tardi, è meglio che vada a dormire, perché domani l’università mi aspetta.

 

Sospiro pensando alle felicità con cui ho iniziato la giornata e alla tristezza con cui è finita. Tutto è crollato in un attimo, e tutto per colpa di quello  strano tipo. Ma perché? Che senso ha tutto questo ? Devo provarci, devo provarci ancora. Per la millesima volta prendo il cellulare e compongo il suo numero.

 

 

“Informazione gratuita, l’utente da lei chiamato non è al momento raggiungibile, la invitiamo a richiamare più tardi…”

 

Per la millesima volta è spento. Rassegnata mi metto a letto e provo a dormire. Mi giro e mi rigiro dentro le coperte, ma il mio fisico non ne vuole proprio sapere di lasciarsi andare. La mia mente e il mio cervello non ne vogliono sapere di staccarsi dal pensiero di Seiya.

Dopo diverse ore passata a rigirarmi nel letto decido di scendere in cucina per prepararmi una tazza di latte. Accendo la bajour sul comò e inevitabilmente il mio sguardo cade sulla cornice appoggiata sopra. Sulla foto che io e Seiya abbiamo scattato al mare la prima estate insieme.

Un sorriso triste si disegna sul mio volto, mentre un opprimente nodo alla gola mi rende difficile deglutire.

 

-Basta Usagi! Forza scendi a prendere questo bicchiere di latte e torna a letto.

 

Cercando di farmi forza, scendo dal letto e mi avvio verso la porta, ma proprio mentre la sto per aprire, un sms arriva improvvisamente sul mio cellulare.

Subito corro e prendo il cellulare sul comò.

 

“Sei l’unica cosa bella è importante della mia vita… Ti amo… Seiya “

 

Quel messaggio mi lascia senza parole. Sento il cuore battermi forte in petto e un brivido prima caldo e poi freddo scendermi lungo la schiena.

Senza pensarci due volte compongo nuovamente il numero di telefono, sperando che mi risponda.

Speranza vana, la voce metallica della segreteria mi avvisa nuovamente che il suo cellulare non è raggiungibile.

 

“Oh Seiya! Perché ? Perché? Perché?”

 

Questa situazione mi snerva. Mi ributto sul letto incominciando a piangere nervosamente, finche la stanchezza non prende il sopravvento su tutto.

 

***

 

Il suono incessante della sveglia mi sveglia di colpo.

Mi metto a sedere al centro del letto e inizio a stiracchiarmi, scendendovi a malavoglia.

sono le 7.00 e devo sbrigarmi se non voglio far tardi.

Prima di uscire dalla mia stanza, prendo il cellulare dal comò e l’accendo, sperando di ricevere un sms o un avviso di chiamata di Seiya, ma niente.

L’unico messaggio che mi arriva è di Ami, mi scrive che lei e Makoto mi aspettano direttamente in aula.

Rassegnata mi dirigo in bagno, e mentre entro sotto la doccia, ripenso a ieri e a tutto ciò che è successo.

L’acqua calda scivola lungo tutto il mio corpo, donandomi una sensazione di benessere e di relax.
Mi rilasso totalmente almeno nel corpo, perche la mia mente non può non pensare a ieri...

.

In venti minuti sono già in camera mia, per prepararmi ed andare all’università.

Mi vesto velocemente e mi trucco con moderazione. Scendo in cucina per fare colazione, cercando di sfoderare uno dei miei migliori sorrisi, per fare in modo che nessuno sospetti nulla. Stranamente  riesco nel mio intento.

Solo Haruka mi guarda con più attenzione, ma basta un mio sguardo a farle capire che adesso è meglio non parlarne.

La colazione trascorre piuttosto silenziosa, c’è un silenzio quasi irritante direi. Possibile che i miei sospettino qualcosa, o che Haruka abbia detto loro qualcosa? No, non posso crederlo, non lo farebbe. Sto diventando davvero paranoica.

Mi alzo dal tavolo afferrando la borsa che ho poggiato alla mia sedia, e saluto tutti come se niente fosse. E’ quasi ora di andare, le lezioni iniziano alle 8.30 e sono già le 8.00.

 

-Ciao a tutti, a più tardi!!!!

 

-Ciao Usagi!!!

 

Esco di casa e mi ritrovo a camminare per strada da sola. Non mi do pace, non riesco a capire.

Prendo il cellulare dalla borsa e compongo di nuovo il suo numero, ma quella vocina metallica è l’unica compagnia di cui ormai posso bearmi.

Il cellulare di Seiya è ancora spento.

Sospiro sommessamente riponendo il cellulare in borsa.

 

-Accidenti Seiya ma perché continui a farti negare ?

 

 Con questo pensiero fisso in testa,  arrivo finalmente in università e raggiungo la mia facoltà.

Anche stamattina abbiamo lezione di psicologia generale, poi se non ricordo male, due ore di Igiene generale e dell’Infanzia e un’ora di sociologia generale.

Oggi dobbiamo  conoscere due nuovi professori a quanto pare, ma questa mattina, non ho la benché minima voglia di far niente.

Arrivo in aula e mi basta una rapida occhiata per vedere Ami e Makoto sedute in fondo alla terza fila, che stanno gesticolando in mia direzione allegramente, invitandomi a raggiungerle.

So già cosa stanno pensando, se solo sapessero...Sospiro prima di recarmi da loro.

 

-Ciao ragazze…

 

Non devo avere una bella espressione, infatti le mie amiche capiscono subito che qualcosa non va.

 

-Caspita che aria depressa!

 

-Si Makoto ha ragione, non hai una bella cera. E’ successo qualcosa ieri pomeriggio?

 

-Si Ami…  hai fatto centro.

 

Mi siedo poggiando la borsa al mio fianco e poggiando stancamente la testa sul banco.

 

-Ho come l’impressione che Seiya mi stia evitando…

 

Makoto mi sorride e mi poggia una mano sulla spalla.

 

- Non può essere Usa …Ti vuoi confidare con noi?

 

Ricambio il suo sorriso e mi metto a sedere composta, poggiando la schiena allo schienale della sedia e sospirando si nuovo.

I miei sospironi la dicono lunga…

Finalmente inizio a raccontare alle mie amiche tutto quanto accaduto ieri, tenendo lo sguardo fisso sul banco e giocherellando nervosamente con un braccialetto che porto al polso sinistro, un regalo di Seiya.

Quando ho finito il racconto mi volto in loro direzione e vedo due facce stupite e ammutolite. Non si aspettavano una reazione così da parte di Seiya.

Decido di non farmi prendere dall’angoscia e rompo il silenzio che si è venuto a crearsi tra noi.

 

-Che cosa devo fare?  Rispettare questo suo desiderio di starsene da solo o andare da lui e chiedergli spiegazioni? O molto più semplicemente stargli solo vicina ?

 

Ami mi sorride con dolcezza. Prende una mia mano nelle sue, e guardandomi negli occhi mi dice quattro semplici parole, ma tanto basta a far cadere ogni mio dubbio:

 

-Ascolta il tuo cuore…

 

Sorrido di rimando e mi alzo subito dalla sedia. Il professore non è ancora arrivato e penso di riuscire ad uscire, prima che arrivi.

 

-Vado a cercarlo nella sua Facoltà!

 

-Brava Usagi! Tranquilla, poi ti passeremo gli appunti! Per quanto riguarda la presenza, se non vuoi perderla, puoi sempre lasciarci il tuo tesserino magnetico per registrarla a nome tuo. Sicuramente quando usciremo dall’aula ci sarà talmente tanta confusione, che sarebbe molto difficile accorgersi del fatto che non sei tu a passarlo dentro l’apposito macchinario, e poi lo fanno tutti!

 

Ami mi strizza l’occhiolino.

Effettivamente ha ragione. Seiya mi ha detto spesso che quando lui o qualche suo compagno di corso non possono seguire le lezioni per via dei loro lavori part-time, ogni tanto, fanno di questi scherzi ai professori. Ovviamente loro però non se ne approfittano, non sono come molti compagni di corso che non hanno voglia di fare nulla, loro lo fanno solo per necessità.

Consegno il mio tesserino magnetico ad Ami, sorridendole un pò incerta per questa mia “marachella universitaria”, ma decisa a non rimanere in quest’aula, per uscire e cercare il mio Seiya, devo sapere!

 

-Grazie Ami!

 

-Mi raccomando, non essere troppo ossessiva con lui, vedrai che è tutto a posto!

 

-Va bene Makoto!!! Grazie amiche!

 

Finalmente corro fuori dall’aula e camminando lungo il corridoio ripenso a quanto mi ha appena detto Makoto:

 

Mi raccomando, non essere troppo ossessiva con lui, vedrai che è tutto a posto!

 

E la stessa cosa che mi ha detto Haruka ieri… Lo so forse mi starò preoccupando troppo, ma è come se sentissi che quel tizio deve aver fatto qualche torto al mio Seiya!  Seguendo le indicazioni di alcuni studenti arrivo alla facoltà di Lingue e Letterature Straniere, e a giudicare da quanto ho camminato, credo sia più io meno all’opposto della mia.

 

- Allora vediamo un po’… Oggi è martedì, e se non ricordo male qualche giorno fa Seiya mi ha detto che a quest’ora, il martedì ha lezione di letteratura tedesca moderna.

Mi dirigo verso la bacheca su cui sono affissi gli orari dei corsi con relative aule ed orari, e subito questa materia cattura la mia attenzione.

 

- “Letteratura tedesca moderna”, ore 9.00, Aula 1, professor Sazzuke. Bene …

 

Mi appresto a camminare per il lungo corridoio leggendo l’intestazione di ogni aula, quando finalmente, in fondo, trovo quella che interessa a me.

Entro piano, se c’è qualcuno che sta studiando non voglio disturbare.  Mi accorgo però che ci sono ancora pochi studenti e che il professore non è ancora arrivato. Mi guardo in giro e di Seiya… non v’è traccia.

E’ molto strano, lui arriva sempre in anticipo… Mi porto una mano alla fronte, pensando a cosa fare, quando sento dietro le mie spalle una voce maschile chiamare il mio nome.

 

-Usagi! Come mai qui?

 

Mi volto di scatto e per un attimo rimango interdetta, non avevo riconosciuto quella voce, ma adesso ho capito a chi appartiene.

 

-Umino! Ciao, cercavo Seiya! Tu sai dov’è? E’ importante!

 

Umino è un amico di Seiya, nonché un suo compagno di corso. Si sono conosciuti qui all’Università e tra loro è subito nata una magnifica amicizia,

Seiya me lo ha presentato quasi subito. E’ fidanzato, con Naru, una ragazza molto dolce e disponibile, di un anno più grande di me, che studia Lettere moderne. Molto spesso, tutti e quattro, usciamo insieme.

 

-Seiya non viene oggi, mi ha avvertito ieri sera con un sms, possibile che non lo sapevi ?

 

-No!

 

-Usagi c’è qualche problema?

 

-No! No! E che non me l’ha detto, ma forse non era importante altrimenti l’avrebbe fatto…

 

Porto una mano al mento: sono sempre più preoccupata.

Seiya mi ha sempre detto tutto, non ci sono mai stati segreti tra di noi, possibile che adesso tutto sia cambiato ? E se mi nascondesse davvero qualcosa?

Se davvero non mi avesse detto tutto?   Sto davvero impazzendo! Come posso avere dei dubbi su di lui?

All’improvviso un’idea mi balena la mente: il locale di Motoki!

Motoki è il gestore del locale dove io e Seiya ci siamo conosciuti, ed è anche un suo buon amico.

Forse è lì, anche se è strano perché il turno di mattina ce l’ha solo nel fine settimana, quindi non credo che sia andato a lavorare.

Poco importa, adesso la mia priorità è trovarlo!

 

-Ascolta Umino adesso io devo scappare, grazie comunque, buona lezione!

 

Non gli do il tempo di rispondermi che sono già corsa via.

Sto correndo senza sosta lungo i corridoi dell’Università per uscire ed andare al locale, e se non lo troverò lì, andrò a casa sua.

Dopo dieci minuti buoni raggiungo l’uscita e decido di prendere un taxi.

Il “Crown”, questo il nome della caffetteria/ristorante/pub che mi ha cambiato la vita, dista circa un quarto d’ora da l’università, e io non voglio perdere tempo. La macchina  arriva quasi subito, e in men che non si dica, ho già comunicato  all’autista l’indirizzo a cui voglio essere lasciata.

 

- La prego faccia presto, è importante!

 

Arrivata, pago la corsa e finalmente mi accingo a ad entrare.

Il locale è molto carino e ospitale, e molto spesso vi trascorro ore intere in compagnia delle mie amiche, di mia sorella e di Seiya.

Già Seiya…

Sto per dirigermi di corsa al bancone per chiedere a Motoki informazioni su di lui, quando una persona a me familiare cattura la mia attenzione.

 

-E tu… Tu che ci fai qui???

 

Il diretto interessato si volta e mi fissa con i suoi occhi blu, penetranti come un cielo notturno.

 

- Oh! Ma tu guarda un pò quanto è piccolo il mondo! L’imbranata di ieri! Ci si rivede!

 

Rimango di sasso. Quello è il ragazzo dello scontro. E’ il ragazzo che è stato la causa del cambiamento di Seiya! Ma che ci fa qui?

Non so proprio cosa pensare,  qui le cose vanno di male in peggio, ma chi è questo tizio? A quanto pare comunque non ha perso il vizio di prendermi in giro.

 

- Quant’è piccolo il mondo? E no! In questo caso è proprio minuscolo direi! Ma dico io, con tante persone che vivono in questa città, e sulla faccia della Terra, proprio te dovevo rincontrare ? Non hai risposto alla mia domanda, e soprattutto non chiamarmi così! Se è per questo anche tu ieri eri distratto, non sai che non si legge mentre si cammina?

 

Il ragazzo di fronte a me sorride divertito. Accavalla le gambe e continua a guardarmi con ironia:

 

- Beh dovrai abituarti a vedermi in giro signorina, mi sono trasferito da poco in questa città, e non ho nessuna intenzione di andarmene, e poi se la metti cosi, non si cammina nemmeno all’ indietro!

 

Per un attimo rimango spiazzata, non so cosa dire, poi però subito mi riprendo, non voglio dargliela vinta.

 

-E va bene, eravamo distratti entrambi contento? La colpa comunque non è solo mia e tu lo sai!

 

Il tizio di fronte a me fa spallucce e non risponde.

Inizio ad irritarmi, decido tuttavia di lasciar perdere, almeno momentaneamente, perché adesso ho altro a cui pensare, e mi volto verso Motoki che è intento a pulire un bicchiere.

 

-Ciao Motoki! Scusa il battibecco con questo antipatico, non farci caso.

 

Lui mi guarda alquanto imbarazzato.

 

Sento il ragazzo accanto a me sbuffare. Sicuramente mi starà fulminando con lo sguardo ma adesso non mi importa.

 

-Ciao Usagi! Tu cono…

 

Non so cosa voglia dirmi ma lo interrompo, devo sapere di Seiya e devo saperlo adesso!

 

-No aspetta, prima che tu possa dirmi qualsiasi cosa ho bisogno di parlarti!

 

Motoki cambia espressione, adesso è più serio, mi conosce e sa quando sono preoccupata.

 

-Si dimmi pure…

 

-Ascolta, Seiya è passato di qui stamattina o per lo meno ha telefonato?

 

-No Usagi oggi ha il turno di sera e non l’ho sentito… Ma perché? E’ successo qualcosa?

 

Mi siedo al bancone e sospiro. Dovrei raccontargli tutto? In fondo vicino a me è seduto proprio il tizio che è la causa di tutto!

Con la coda dell’ occhio, vedo il ragazzo far finta di leggere il giornale, ma in realtà mi accorgo che è ben attendo ad ascoltare la nostra conversazione.

La cosa non mi piace, ma faccio finta di niente e riprendo a parlare.

 

-Ecco Motoki, vedi ieri…

 

Non concludo la frase che sento qualcuno entrare nel locale, istintivamente mi giro.

 

-Ehilà! Ciao!

 

E’ mia sorella Haruka, che subito si avvicina al bancone sorridendo, e poggiandosi con le mani, si allunga leggermente a Motoki baciandolo…

E si! Motoki è anche mio cognato, il ragazzo di mia sorella!

Stanno insieme da ormai cinque anni, ma non intendono sposarsi. Io lo considero un santo. Stare dietro a mia sorella col suo bel caratterino, è una dote molto rara, e solo lui ci riesce.

 

-Ciao Amore!

 

-Ciao!

 

Sorridono entrambi felici.

Mia sorella si volta poi verso di me per salutarmi ma cambia subito espressione, notando chi c’è alle mie spalle.

 

-TU!!!

 

Mi volto e noto che anche il ragazzo ha cambiato espressione e guarda male Haruka… Eh?

Ma che diavolo sta succedendo? Anche Haruka lo conosce? E anche ad Haruka non gli ispira simpatia?

Adesso ho capito tutto! Adesso ho capito perché ieri sera lei era così interessata alla sua descrizione fisica, forse aveva intuito di cosa, o meglio di chi le stessi parlando! E se sapesse qual è il nesso che lega questo ragazzo e Seiya?

Sono incredula e completamente spiazzata. Non posso credere che sia vero.

 

-Vo… Voi vi conoscete?

 

E’ l’unica cosa che riesco a dire. Guardo prima loro due, poi vedo Motoki che ha un espressione preoccupata.

 

-Si conosco bene questo individuo!

 

Mia sorella pronuncia queste parole non molto amichevolmente.

 

-Mamoru Chiba!

 

-Haruka Tsukino, ci si rivede!

 

-ASPETTATE UN ATTIMO! QUALCUNO VUOLE DIRMI COSA SUCCEDE ?

 

Allargo le braccia puntando una mano contro “ il mio nemico” e una contro mia sorella:

 

-Haruka come fai a conoscerlo? Questo è quell’arrogante contro cui sono andata a sbattere ieri!!!

 

 

Nota delle autrici: ciao a tutte!

Allora, come avete potuto vedere, in questo capitolo sono emersi nuovi elementi, qualche nuovo personaggio, tra cui qualcuno secondario e altri di maggiore importanza, e si è scoperto il nome del ragazzo dello scontro, che come avete capito tutte, era proprio il nostro Mamo-chan!

Ci sono state anche delle sorprese, come ad esempio la scoperta che Motoki ed Haruka sono fidanzati…

Shock? Colpo di scena?

Se volete linciarci mi spiace ma siamo già partite, direzione la Luna, quindi almeno per ora, non potrete raggiungerci…

Ok, ok, a parte gli scherzi, speriamo che il capitolo via sia piaciuto, anche se stiamo un pò stravolgendo le cose, ma tanto lo sapete che siamo due autrici diaboliche e perfide no? Attendiamo i vostri commenti! J

 

Ringraziamenti:

 

SAILOR URANUS: Ciao cara! Siamo felici di sapere che questa storia ti sta piacendo tanto, persino al punto di emozionarti!

Ci fa davvero piacere sapere che sei già curiosa del seguito, vedremo di non deluderti! Per quanto riguarda ciò che è accaduto tra Seiya e Mamoru dovrai aspettare ancora qualche capitolo, e vedrai che verrano fuori cose molto interessanti! Grazie mille e continua seguirci! J

 

ROMANTIGRIL: Ciao! Hai indovinato, quel ragazzo è proprio Mamo-chan!!! Per quanto riguarda la reazione di Seiya è ancora presto per svelarvene i motivi, ma lavoreremo sodo affinché la curiosità tua e di tutte venga soddisfatta! Mamoru e Seiya, come hai intuito, si conoscono già, e nei prossimi capitoli sveleremo cosa li lega e perché Seiya ha reagito così male. Grazie mille per la recensione, ci fa piacere il fatto che tu ritenga la nostra storia bellissima, e ti ringraziamo per i tuoi complimenti! A presto J

 

NEPTUNE87: Ciao Mina! Grazie per i tuoi complimenti cara amica! Siamo contente che la sorpresa di Seiya ti sia piaciuta, nonostante la tua “simpatia” nei suoi confronti. La persona contro cui Usagi è andata a sbattere è proprio Mamoru, il nostro moretto preferito, che sembra conoscere e anche bene il nostro “caro” Seiya. Vedrai il perché, e le tue amiche Ami e Makoto lavoreranno affinché la tua ansia per i prossimi capitoli possa essere appagata. Grazie mille per il tuo consiglio riguardo l’I-pod, la prossima volta staremo più attente a non commettere errori di distrazione. Grazie mille Minako! J

 

ISA1983: Ciao Isa! Grazie per i complimenti al nostro secondo capitolo e per averci detto che nonostante Seiya non ti ispiri simpatia, (quasi a nessuna a quanto pare!), le scene che lo vedono protagonista con Usagi ti siano sembrate tenerissime!

Per quanto riguarda Mamoru e Seiya, come abbiamo detto alle altre, ci sarà da aspettare, per scoprire tanti altri colpi di scena, come quello da te stessa citato dello scontro tra Mamoru e Usagi… Vedrai! Grazie mille cara! J

 

LUISINA: Ciao Rei! Grazie mille per la tua bella recensione! Eh si, dal capitolo precedente sono emersi una Usagi e un Seiya molto innamorati e con passioni nuove rispetto all’Anime, ma che sono anche circondati, come hai detto tu stessa, da fascino e mistero.

I caratteri di Ami e Makoto (i nostri), saranno chiariti ed approfonditi più in là, così come adesso stiamo delineando pian piano nuovi personaggi e stiamo approfondendo sempre più le descrizioni dei nostri protagonisti.

Della coppia Usagi/Mamoru di cui sei assidua sostenitrice, lo siamo anche noi e lo sai, ma per adesso accontentati di questa coppia alternativa, che al resto pensano le nostre menti pazze! Grazie mille per seguirci sempre dolce amica! J

 

MARYUSA: Ciao! Stiamo già scappate quindi i tuoi tentativi di linciaggio non andranno a buon fine… Hi hi hi! Scherziamo!

A quanto pare la coppia Seiya/Usagi non ti piace proprio eh? Ora però, questo passa il convento! L’uomo dello scontro è proprio il nostro mitico Mamo-chan, gli sguardi che si è scambiato con Usagi anche se per niente amichevoli, sono sati comunque molto intensi… Che cosa accadrà? Lo scoprirai solo leggendo!!! Hi hi hi! Grazie mille cara e continua seguirci! J

 

STELLA93MER: Ciao stellina! Ci fa piacere sapere che la nostra accoppiata ti piaccia, due menti pazze sono meglio di una singola no? Hi hi hi Grazie per i complimenti a questa storia e per il parere espresso nella tua recensione relativo anche al capitolo precedente! Il nostro Mamoru ha fatto la sua mitica apparizione e a quanto pare si stabilirà in città… Che combinerà? Hi hi hi! Grazie mille! J

 

KAORU: Ciao Manu! E sì! La tua recensione ricorda proprio un’altra nostra vecchia amica d’infanzia, la quale incontra il suo futuro uomo dei sogni, proprio in uno scontro al tramonto, mentre lei sta andando alla scuola serale… Che bei ricordi eh? Comunque ritornando al nostro capitolo, “il tritacastagne” guardava Mamoru con aria da “tritacastagne per l’appunto”, per motivi che verranno chiariti in futuro grazie alla nostra pazzia!!! Vedremo di non deluderti cara amica, grazie infinite! J

 

 

Ulteriori ringraziamenti a:

 

1 - bunny65

2 - giufalab

3 - ISA1983

4 - Karen94

5 - miky 483

6 - mononoke

7 - Nicoranus83

8 - romanticgirl

9 - stella93mer

 

che hanno inserito questa nostra pazza storia tra i preferiti e a:

 

ISA1983

 

Che ci ha inserite anche in coppia tra i suoi autori preferiti.

 

Grazie mille anche a chi ci segue senza commentare, siete in tanti e ci fate piacere! J

 

A presto!

 

SilviaSilvia&LuciaDom

 

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Capitolo 4
*** Ma chi sei Mamoru Chiba? ***


-Haruka come fai a conoscerlo

4) Ma chi sei Mamoru Chiba?

 

 

-Haruka come fai a conoscerlo? Questo è quell’arrogante contro cui sono andata a sbattere ieri!!!-

 

Lei lo guarda con fare indispettito e lui sostiene il suo sguardo con occhi che sembrano di ghiaccio, le mascelle serrate e i nervi tesi.

 

-Allora???-

 

Aspetto spazientita una risposta che non arriva. Nessuno dei due parla, guardo Motoki e vedo che anche lui è serio.

 

-Usagi ne parliamo a casa… e tu lascia stare mia sorella, ci siamo capiti?-

 

-Ah e così, quest’imbranata sarebbe tua sorella? Dovresti insegnarle che non si cammina all’indietro, oppure a casa Tsukino tutto è permesso?-

 

-Non osare offendere né mia sorella né la mia famiglia, ma chi ti credi di essere?-

 

-Haruka!!!-

 

Grido il suo nome cercando di fermarla, ma in dieci secondi, lei è già a due centimetri da Mamoru, e con una mano gli ha afferrato il colletto della camicia.

Succede tutto in un secondo, vedo Motoki scavalcare il bancone, raggiungerla e fermarla.

 

-Haruka ma sei impazzita? Che ti prende?-

 

Lei si ferma per un istante e rimane immobile con gli occhi sgranati, come se si fosse accorta solo ora del suo gesto.

 

-Scusa Motoki, non avrei dovuto…-

 

Subito si  allontana da Mamoru capendo di avere esagerato.  Lui sembra divertito, e sul viso sfoggia un odioso sorriso.

 

-A quanto pare non sei cambiata per niente, cara la mia Haruka! Sei sempre impulsiva e scontrosa con tutti, come cinque anni fa, quando ti sei intromessa in cose che non ti riguardavano per aiutare un amica.-

 

Vedo Haruka stringere forte i pugni.

Credo che la stretta sia talmente serrata da farne sbiancare le nocche, e far lasciare dalle unghie dei segni rossi sulla pelle.

Motoki l’abbraccia forte da dietro, forse in questo momento più per trattenerla che per coccolarla.

Lo vedo avvicinarsi al suo orecchio per sussurrarle qualcosa, ma la sua voce arriva chiara anche alle mie orecchie e sicuramente anche alle orecchie di questo Mamoru.

 

-Haruka calmati… Non siamo né nel luogo né nel momento adatto per discutere di questo, e per rivangare il nostro passato!-

 

“ Il nostro passato … “

 

Guardo Motoki sconcertata, quella parola uscita per sbaglio dalla sua bocca, mi fa capire che anche lui è implicato in questa faccenda.

Ma possibile che allora io sia l’unica a non sapere chi sia questo tipo e cosa abbia a che fare con le persone che amo?

Porto le braccia conserte al petto e inizio a battere molto nervosamente un piede sul pavimento, guardando mia sorella e mio cognato con aria molto impaziente.

 

- Insomma, mi volete spiegare? Motoki, anche tu lo conosci non è vero? Mi volete dire una buona volta che cosa sta succedendo? Da ieri state cambiando tutti! Prima Seiya, poi tu Haruka, che mi fai tante domande su questo tipo, quando io volevo solo un consiglio su come comportarmi con Seiya, e ora questa tua reazione non appena l’hai visto… E tu  Motoki che invece dici che non è questo  né il luogo né il momento per rivangare il vostro passato!!!  Ma di quale passato state parlando? A cosa vi riferite? Esigo spiegazioni e le pretendo ora!!! Che cosa ha combinato di tanto grave questo tizio? Cosa vi lega tutti a lui?-

 

Alle mie domande poste con tanta rabbia, tutti restano in silenzio e immobili, scambiandosi occhiate fugaci.

Nessuno sa più cosa dire e questo, aumenta i miei sospetti.

 

-Ehi ragazzina, questi non sono affari tuoi!  E’ una questione tra me e tua sorella, la cosa non ti riguarda! Non te lo ha mai detto nessuno che ficcare il naso nella vita degli altri è maleducazione? Certo che sei tale e quale a lei, non c’è che dire! Avete lo stesso identico caratteraccio, teppista e arrogante!

 

Lo guardo spazientita e con cattiveria, ormai ne ho abbastanza di lui e della sua strafottenza, ma chi si crede di essere per parlarmi così?

 

-Maleducazione dici?-

 

Istintivamente, accecata dalla rabbia, prendo la tazza di caffè bollente sul bancone, accanto al giornale che prima stava leggendo , e gliela verso letteralmente addosso. Sobbalza di colpo, alzandosi di scatto dalla sedia e allargando le braccia.

Tutto accade sotto gli occhi attoniti di Haruka e Motoki, visibilmente sorpresi dal mio gesto.

 

-ACCIDENTI! Ehi ma sei impazzita? Cosa ti passa per la testa? Esigo subito le tue scuse!-

 

Poso la tazzina ormai vuota sul bancone e lo guardo irritata.

 

-Scordatelo! E poi non hai detto tu stesso un secondo fa che io e mia sorella abbiamo lo stesso carattere? Beh questo è quello che succede a chi ci stuzzica, e anzi se conosci mia sorella, credo tu sappia che lei è capace di fare anche di peggio!!!-

 

Lo guardo determinata e lo confesso, non so chi mi stia trattenendo dal non dargli un cazzotto in faccia.

La camicia bianca e il jeans azzurro che indossa sono  imbrattati dal caffè che gli ho versato addosso.

Credo che per un tipo come lui, sempre in ordine perfetto in ogni cosa, questa non deve essere una bella situazione.

Per fortuna al momento siamo le uniche persone all’interno del locale, altrimenti con il mio gesto avrei rischiato di far scappare tutti i clienti… Povero Motoki!

 

-Adesso mia cara imbranata il conto della lavanderia lo paghi tu! Come ti sei permessa? Mi sa che tutti i Tsukino non conoscono le buone maniere!-

 

Non riesco a credere a ciò che ho sentito e istintivamente come se non bastasse, gli mollo pure un sonoro ceffone sulla guancia sinistra.

Sono proprio fuori di me. Immediatamente lui si porta una mano sulla guancia offesa, guardandomi prima sorpreso e poi arrabbiato, ma la cosa non mi intimorisce affatto.

 

-Tu devi smetterla di offendere le persone, hai capito? Anche ieri, quando ti ho chiesto scusa, hai continuato ad infierire!!!-

 

Mamoru mi guarda incredulo.

 

-Ieri ho solo detto la verità e cioè quello che pensavo! Comunque non vale la pena discutere con voi due, ho già perso troppo tempo. Non preoccupatevi più neppure della lavanderia non voglio niente dai Tsukino!-

 

Detto questo si incammina verso l’uscita del locale.

 

-Mamoru aspetta! Non osare più importunare mia sorella, sono stata chiara?-

 

Istintivamente si gira, e lo sguardo che rivolge ad Haruka è un misto tra rabbia e sfida. Un lieve ed odioso sorriso si disegna sul suo volto.

 

-Sennò che fai ? Usi le maniere forti?-

 

Vedo mia sorella serrare le mascelle dalla rabbia, e Mamoru Chiba voltarsi di nuovo e andarsene quasi divertito.

 

Restiamo tutti attoniti ed in silenzio, Haruka mi guarda con occhi dispiaciuti e preoccupati.

Capisco che è arrivato il momento giusto per sapere tutto, non perderò questa occasione, ora lei e Motoki dovranno spiegarmi tante cose, non possono più tirarsi indietro. Mi siedo sullo sgabello, seguita da mia sorella che si mette seduta di fianco a me, mentre Motoki torna dietro il bancone.

 

-Allora? Mi volete dire una buona volta che cosa centrate voi tutti con quello lì?-

 

Entrambi si guardano in viso senza dire nulla, per poi abbassare lo sguardo.

 

-Allora?-

 

-Ecco vedi Usagi…-

 

Motoki inizia a parlare ma Haruka lo interrompe:

 

-Usa è una storia molto complicata e soprattutto vecchia di cinque anni, riguarda una cosa che ho fatto in passato per aiutare un’amica!-

 

-Chi era questa amica?-

 

-Ora non ha importanza…-

 

-Si che ne ha! Mamoru Chiba è la causa del cambiamento di Seiya, io devo sapere!-

 

-Accidenti! Come ti devo dire che devi lasciar perdere? Se Seiya vorrà, sarà lui a raccontarti il perché del suo cambiamento, quindi non venirlo a chiedere a me, sperando di trovare una risposta a qualcosa che non sai, io non posso aiutarti!-

 

-Non è vero… tu sai sicuramente qualcosa!-

 

Vedo il suo sguardo severo fissarmi prepotentemente.

 

-Usagi, io non so niente, è chiaro? E poi dimmi, come mai non sei non sei in università?-

 

La voce di mia sorella è pungente e decisa, credo abbia perso la pazienza. Decido di rispondere alla sua domanda e di lasciar cadere il discorso, per non far si che si arrabbi ancora di più, non mi sembra il caso di litigare con lei adesso, non sopporterei anche questo peso sul cuore.

 

-Beh ecco..  Stamattina ho seguito il tuo consiglio, sono andata a cercare Seiya alla sua Facoltà, ma una volta trovata l’aula e una volta entrata, ho incontrato Umino. Mi ha detto che Seiya l’ha avvertito con un sms che non avrebbe seguito le lezioni stamattina, e invece a me non ha detto niente! A quel punto mi sono preoccupata e ho lasciato perdere le mie lezioni per venirlo a cercare. In università ci sono Ami e Makoto adesso, penseranno loro a non farmi perdere la presenza se ce ne sarà bisogno, e mi passeranno gli appunti. Il primo luogo dove sono corsa a cercarlo, è stato questo. Sapevo che il suo turno sarebbe iniziato stasera, ma speravo ugualmente di trovarlo, invece ho trovato qualcun’altro!

 

-Capisco…-

 

Haruka abbassa lo sguardo, tornando a fissare il bancone, come se sperasse di trovarci sopra la risposta a tutti “nostri” problemi,  poi improvvisamente torna a guardarmi. Il suo sguardo ora è serio, potrei dire che incute quasi paura.

 

-Ascoltami bene Usagi, l’università è importante, non devi perdere le lezioni, ma capisco che questa non è una situazione facile, quindi per questa volta non riceverai rimproveri e non dirò niente a mamma e papà, ma tu devi assolutamente fare ciò che ti dico. Per il tuo bene, sta lontana da quell’uomo, sta il  più lontana possibile da Mamoru Chiba mi sono spiegata?-

 

La guardo senza capire, incredula e attonita. vorrei controbattere, ma il suo sguardo preoccupato me lo impedisce.

 

-Va… va bene… Se e questo quello che vuoi lo farò!-

 

-Bene, brava Usagi!-

 

Adesso Motoki e Haruka mi sorridono, visibilmente più tranquilli e rilassati.

Non sono riuscita a far dir loro nulla che possa servirmi a far luce su questa situazione, ma adesso la mia preoccupazione principale è solo per Seiya, tutto il resto passa in secondo piano, anche questa storia. Devo sapere dov’è e come sta, non resisto più sono troppo in pensiero per lui.

Scendo dallo sgabello e metto la mia borsa in spalla.

 

-E adesso dove vai?-

 

-Ovvio Haruka! A cercare Seiya!-

 

Haruka mi blocca afferrandomi un lembo della camicetta

 

-Usagi…-

 

-Haruka ti prego… Vado a casa di Seiya, forse è li, non hai ragione di preoccuparti!-

 

Subito molla la presa rassegnata e annuisce debolmente.

 

-Va bene. Ma promettimi che una volta arrivata, e una volta risolta la questione, tornerai subito a casa. Usagi per favore, ricorda quello che ti ho detto su Mamoru.-

 

-Va bene… Allora ci vediamo a casa più tardi…-

 

-Ok ciao!-

 

-Ciao! Ciao Motoki!-

 

Esco di corsa dal locale, pronta ad andare a casa di  Seiya.

 

“Mi dispiace Haruka, ma non posso accontentarti, mi dispiace averti mentito, ma non mi hai lasciato scelta!”

 

Con l’angoscia nel cuore per aver disubbidito per la prima volta a mia sorella, prendo il cellulare dalla borsa per comporre nuovamente il numero di Seiya, ma come al solito il suo cellulare è staccato. Compongo anche il suo numero fisso ma non mi risponde nessuno.

Possibile che non sia nemmeno a casa sua? Chiudo la telefonata e ripongo il cellulare in borsa. Non ce la faccio più questa situazione mi sta snervando!

 

-Accidenti Seiya ma dove sei???-

 

>>> Ehi! Ciao Usagi qualche problema con mio fratello?-

 

Mi volto di scatto e sorrido alla persona che mi ha chiamato, perché vedo un altro volto amico.

 

-Ciao Michiru!-

 

Lei mi sorride dolcemente e si avvicina.

E’ la sorella maggiore di Seiya, è una ragazza bellissima, raffinata, gentile e molto dolce.

Ha ventotto anni ed è anche una violinista di successo. Non pensavo fosse già tornata dall’Europa, pensavo che la tournèe che stava tenendo nei migliori teatri del vecchio continente, durasse più a lungo.

I suoi occhi sono azzurri, come quelli di Seiya, e mi trasmettono sempre tranquillità,mentre  i suoi capelli ondulati e lunghi fino alle spalle,  mi ricordano per il loro colore, l’azzurro sereno degli oceani.

Cerco di sviare il discorso.

Se è appena tornata e se non sa niente, non voglio preoccupare anche lei, anche se da un lato vorrei comunque poterle parlare, per cercare di capire cosa sta accadendo a suo fratello.

 

-Quando sei tornata dall’Europa?-

 

-Stamattina. Sono passata da casa a posare il mio violino e i bagagli e dopo aver fatto una bella doccia ristoratrice ho pensato di fare una passeggiata, e magari di passare a trovare te, Haruka e i nostri amici, per farvi una sorpresa! Comunque… Non hai risposto alla mia domanda!-

 

Eccoci! Pensavo di aver sviato il discorso e invece mi sbagliavo!

 

-Allora? Ci sono problemi con il nostro Seiya?-

 

Il sorriso che avevo dipinto sul volto al suo incontro svanisce, e i miei occhi si velano di nuovo di tristezza.

Che cosa dovrei fare? Dirglielo?

 

-Beh ecco vedi, veramente io…-

 

Sento la sua mano poggiarsi su una delle mie spalle.

 

-Sai che puoi confidarmi tutto, se ne hai bisogno vero? Ricorda che ti voglio bene come ad una sorella più piccola!-

 

Le sorrido tristemente e sospiro, finalmente mi decido a parlare.

 

-E’ da ieri che non lo vedo né sento… Sono in pensiero, stamattina in università non c’era e non era nemmeno da Motoki! Ha sempre il cellulare staccato e io non so cosa pensare…-

 

-Davvero? Non era nemmeno a casa…-

 

Michiru si porta un indice alle labbra in segno di meditazione, poi tornare a guardarmi.

 

-Usagi… E’ successo qualcosa prima che lui sparisse?-

 

Adesso sento gli occhi pizzicarmi per colpa delle lacrime che come un fiume in piena vogliono uscire dai miei occhi.

 

-Ecco… Ieri sono uscita prima dall’università e Seiya mi aveva fatto una sorpresa presentandosi nella Piazza Centrale… Siccome non avevo più corsi da seguire e lui non ne aveva affatto, abbiamo deciso di fare un giro in centro per negozi e…-

 

Mi fermo, riprendendo fiato, cercando magari anche la forza per andare avanti,  poi riprendo a parlare con voce tremante.

 

-E…?-

 

-E ad un certo punto poi, io che camminavo all’indietro sul marciapiede parlandogli, sono andata a sbattere contro un ragazzo e siamo caduti. Nonostante gli abbia chiesto scusa per quello che è successo, lui ha iniziato ad insultarmi… Quando Seiya è accorso per aiutarmi e l’ha guardato in viso, entrambi si sono scambiati occhiate poco amichevoli, poi dopo lo scontro mi ha riaccompagnata a casa e da allora non si è più fatto vivo…-

 

Vedo Michiru farsi sempre più interessata al discorso, e ascoltarmi piuttosto attenta.

 

-Usagi da quello che mi hai raccontato, vuol dire che mio fratello e questo tipo si conoscono… Potresti descrivermelo?-

 

-Se vuoi parto dal nome. Per mia sfortuna l’ho rincontrato stamattina da Motoki, quando cercavo Seiya e nemmeno stamattina si è comportato egregiamente. La cosa che mi ha stupito è che anche Motoki e Haruka lo conoscono… Parlavano di una storia vecchia, risalente a cinque anni fa, o qualcosa del genere… Comunque il suo nome è…-

 

-Mamoru Chiba!!!-

 

Guardo Michiru stupita. Ma come? Anche lei lo conosce? Sono sempre più confusa.

Se anche Michiru conosce questo Chiba allora forse sa cosa è accaduto tra lui e Seiya in passato, e per l’esattezza cinque anni fa!

 

-Si! Proprio così! Lo conosci anche tu? Quindi sapresti spiegarmi anche che cosa vi lega tutti a lui o per lo meno cosa lo lega a Seiya?-

 

Michiru adesso ha assunto un’espressione molto preoccupata.

 

-Usagi… E’ una storia vecchia…-

 

-Questo me lo ha detto anche Haruka,  ma adesso ci sono dentro e credo di avere il diritto di far luce su questa storia!-

 

-Si ma… Adesso è meglio cercare Seiya, e poi magari…-

 

-Magari ché?-

 

-Magari potrebbe parlartene lui…-

 

Sospiro rassegnata, sembra proprio che io non debba sapere niente di questa storia.

 

-Allora se a casa nostra non c’è, e nemmeno all’università e a lavoro… Forse… La casa in campagna!!!-

 

-Eh? Lo chalet? Credi sia lì?-

 

-Potrebbe darsi!-

 

Una nuova speranza si fa largo nel mio cuore e spero con tutta me stessa che non sia vana…

Afferro le spalle di Michiru e la scuoto lievemente,ora che abbiamo una nuova pista da seguire non voglio perdere tempo prezioso.

 

-Allora dobbiamo muoverci! Ci sono molte ore di cammino! Avverto Haruka che tardo a casa, rassicurandola che sto con te e partiamo!-

 

Michiru toglie dolcemente le mani dalle mie spalle e sorride.

 

-Calma calma… Haruka non è stupida! Se ne accorgerebbe… Capirebbe le tue intenzioni anche se sei con me. Conoscendola ti avrà detto di tornare a casa e non preoccuparti troppo per Seiya, ma lei sa già che tu non lo farai … La chiamerai quando saremo partite!-

 

-E allora che si fa?-

 

-Andiamo prima a casa nostra, magari è tornato adesso che io non ci sono…-

 

-Si… Si va bene…-

 

Ci incamminiamo correndo verso casa, la loro abitazione non è lontana dalla zona del locale di Motoki.

Arriviamo in cinque minuti, e subito ci apprestiamo ad entrare.

 

-Seiya? Sei in casa? Sono Michiru, sono tornata, e c’è Usa qui con me!!!-

 

-Seiya? Amore ci sei?-

 

Niente, non ci risponde nessuno, a quanto pare siamo sole.

 

Giriamo per casa aprendo tutte le porte, sperando comunque di trovarlo, ma niente da fare, tutte le stanze sono vuote. Ne rimane una sola da vedere in fondo al corridoio, la stanza di Seiya, la cui porta è dischiusa. Camminiamo a passi svelti in quella direzione, e sono io a spalancare con forza la porta, facendola addirittura sbattere:

 

-SEIYA!!!-

 

Non è nemmeno qui, ma quello che appare adesso ai nostri occhi è a dir poco sconcertante:

l’intera stanza è sottosopra!

Mi guardo intorno col cuore in gola e credo che anche Michiru stia facendo lo stesso, è alla mie spalle, ma posso percepire il suo stato d’animo.

La sua stanza sembra un campo di battaglia, non riesco a crederci, lui è sempre stato molto ordinato.

I cassetti sono sparsi sul pavimento e il loro contenuto è sparpagliato un pò ovunque.

Magliette, camice, T-shirt, e biancheria, ora sono riversi sul pavimento, sul letto, sulla poltroncina, sulla scrivania, sulla sedia, sul comodino accanto al letto, così come libri, quaderni, portapenne, CD e DVD e quant’altro.

Le ante degli armadi sono spalancate e i suoi abiti riversi un pò ovunque, come tutto, mentre le cassettiere interne sono semivuote e con i cassetti aperti o smontati.

Sulla scrivania non c’è più il suo PC portatile, e ciò è davvero molto strano anche perché stampante, webcam e il modem per il collegamento alla rete sono lì, anche se non al loro posto.

Porto una mana alla bocca istintivamente, e l’altra sul petto, a livello del cuore, che mi sta battendo all’impazzata, sembra quasi voglia schizzarmi via dal petto.

Chiudo gli occhi e sospiro sommessamente, sperando di calmarmi  e quando poi li riapro spostando di nuovo lo sguardo sul comodino, noto una cosa molto strana: a parte i libri fuori posto, la lampada rovesciata e la piccola poltroncina gonfiabile dove di solito Seiya poggia il cellulare, ora riversa anch’essa sul pavimento, solo una cosa è al suo posto, la nostra fotografia, la stessa che ho io nella mia camera sul comò: io e lui al mare…

Mi avvicino, e la prendo con mano tremante, accarezzandone la superficie in vetro e la cornice in legno, portandola poi al petto con entrambe le braccia.

 

-Ma dove sei…?-

 

Chino il capo e inizio a tremare, sentendo che nuove lacrime mi stanno bagnando le guancie, quando avverto una lieve pressione sulla mia spalla destra.

 

-Non abbatterti Usa, non piangere… A questo punto credo di aver ragione, forse è allo chalet…-

 

Mi volto e vedo che anche Michiru ha gli occhi lucidi, ma nonostante ciò mi fa forza e mi sorride tristemente.

E’ vero, a volte posso davvero considerarla una sorella maggiore, proprio come la mia Haruka.

La guardo cercando di sorriderle ma non ci riesco, non riesco a fingere. Sto troppo male, mi sento terribilmente sola e sono terribilmente preoccupata.

Guardo nuovamente la nostra foto,  lui sorride e sembra così felice e spensierato… Sembra un bambino alla prima cotta e mi abbraccia come se non avesse mai desiderato fare altro nella vita, come se l’unica preoccupazione bella, in quel momento, fossi solamente io, e adesso?

Adesso cosa è cambiato ? Cosa gli è successo ? Non lo riconosco più. Una candida lacrima cade sulla foto, andando a bagnare proprio il viso di Seiya.

Improvvisamente sento un brivido scendermi lungo la schiena, e una nuova determinazione mista a paura crescermi dentro.

Non posso più aspettare, il mio istinto mi dice che dobbiamo fare presto, lui sta male e sta piangendo, dobbiamo partire subito.

Guardo Michiru seria e decisa, nonostante abbia ancora gli occhi bagnati dalle lacrime:

 

- FORZA ANDIAMO!-

 

Lei annuisce in segno di consenso. E’ molto provata, vuole un gran bene a Seiya e il rapporto che c’è tra loro due, è come quello che c’è tra me ed Haruka. Entrambe le nostre sorelle stravedono per noi, e farebbero di tutto pur di proteggerci.

Michiru è sempre stata un punto di riferimento per Seiya, e nonostante tra loro ci siano solo cinque anni di differenza, Seiya la considera quasi una “mamma”: è lei che ascolta, ed e a lei che chiede consigli per tutto. Chissà, forse se lei fosse tornata solo un giorno prima, Seiya a quest’ora potrebbe essere qui…

I loro genitori sono sempre fuori per lavoro e sono sempre stati assenti nella loro vita.

Si limitano a tornare a casa una volta al mese e a spedire grosse somme di denaro ogni tanto, quasi a volersi fare perdonare per la loro assenza.

Credo sia per questo che Seiya li odia tanto e che ha trovato lavoro part time al locale di Motoki,  non vuole dipendere da loro e dai loro soldi, lui non li considera neanche. Loro gestiscono una grossa multinazionale all’estero.

Subito usciamo di casa e ci mettiamo in macchina pronte a partire, adesso è mezzogiorno, quindi se non ricordo male alle tre dovremmo essere allo chalet o:p>

Osservo Michiru mentre sta guidando, entrambe le mani tese sul volante, lo sguardo fisso e serio sulla strada, gli occhi lucidi che vorrebbero piangere, ma che vengono costretti a trattenere le lacrime, la gola che ogni tanto deglutisce.

Vorrei chiederle spiegazioni, ma ora capisco che non è il momento, adesso la cosa importante è trovare Seiya.

 

-Sai Usagi, quando sono tornata a casa poco fa, per appoggiare il violino e sistemarmi, e non ho trovato Seiya, non mi sono preoccupata, perché quando ho visto che non rispondeva ai miei richiami, ho pensato subito che avesse lezione, quindi non sono andata nella sua stanza. Non avrei mai pensato di trovare quel macello!-

 

Una lacrima le scende furtiva dal viso, istintivamente appoggio la mia mano sopra la sua coscia, per farle sentire che le sono vicina, poi stanca di non capire le domando con coraggio:

 

-Michiru chi è Mamoru Chiba?-

 

Lei mi guarda per un secondo, e stranamente e con sorpresa decide di rispondere alla mia domanda.

 

-Mamoru Chiba è solamente un tipo arrogante e strafottente che Seiya ha avuto la sfortuna di incontrare e che gli ha rovinato la vita !-

 

- Si, fino qui c’ero arrivata anch’io, ma come ?-

 

-Questo Usagi sarà lui a dirtelo, io ho promesso. Ho promesso che non avrei mai raccontato niente a nessuno di questa storia, nemmeno a te! Mi dispiace ma non posso dirtelo.-

 

-Capisco …-

 

“ Non importa Michiru, allora sarà lui a dirmelo!”

 

Il resto del viaggio trascorre in silenzio, la tensione si taglia nell’aria, e il tempo sembra non passare mai, ma finalmente dopo tre ore estenuanti arriviamo allo chalet.

Con uno scatto repentino scendo dalla macchina e lo stesso fa Michiru.

Corriamo verso l’ingresso e Michiru, che ha le chiavi d’entrata con sé, apre velocemente il portone in legno, facendo entrare prima me con un gesto della mano.

Entro a passi svelti seguita da lei: sento indistintamente il rumore dei suoi tacchi sul parquet.

 

-Seiya? Seiya sappiamo che sei qui, rispondi!-

 

-Seiya? Amore mio ti prego rispondimi!-

 

Gridiamo il suo nome col cuore in gola, mentre apriamo tutte le porte del pian terreno nella speranza di trovarlo.

Guardiamo in cucina, guardiamo nel salottino, e niente.

 

-Usagi, io finisco di perlustrare questo piano, poi provo sul retro e in cantina. La sua auto non è qui davanti, può darsi che se è qui l’abbia parcheggiata in garage e voglio controllare anche lì. Tu invece và di sopra!-

 

Annuisco in direzione di Michiru, mentre mi appresto a salire le scale che mi separano dalla zone notte dello chalet.

Conosco bene questo posto, e per me è sempre stato luogo di pace e di ristoro.

Sono già stata qui molte volte, io e Seiya ci veniamo a trascorrere il week-end ogni tanto, anche in compagnia di Michiru e del suo ragazzo, Taiki.

Sono arrivata al piano superiore: la prima porta a destra finite le scale è proprio quella della stanza di Seiya.

Senza pensarci la spalanco con tutta la forza di cui dispongo ed entro urlando il suo nome, ma quello che vedo mi toglie l’uso della parola e improvvisamente perdo tutto il coraggio cui mi ero aggrappata nelle ultime ore:

 

-SEIYA! Amore mio!-

 

Mi guardo intorno e noto sulla scrivania alla mia destra il suo PC e il suo cellulare, mentre sulla spalliera della sedia è gettata malamente la sua giacca.

Sposto lo sguardo al centro della stanza e vedo Seiya sdraiato sul letto, con un braccio sugli occhi e l’altro penzolante lungo il bordo del materasso.

Ha un aspetto molto trasandato: la camicia è quasi completamente sbottonata, i jeans spiegazzati, un piede scalzo e l’altro con ancora la scarpa da ginnastica, seppur slacciata, e i suoi lungi capelli neri sono scompigliati.

Non mi ha risposto, né si è mosso al mio arrivo, forse sta dormendo, vedo il suo torace abbassarsi e alzarsi regolarmente.

Mi avvicino piano a lui, e solo ora noto quello che non avrei mai voluto vedere.

Al lato del letto dove penzola il suo braccio, c’è l’altra sua scarpa, ma c’è anche una bottiglia quasi completamente vuota di gin.

Non posso crederci! Mi lascio cadere per terra portando una mano alla bocca, mentre con l’altra prendo la bottiglia tremante:

Seiya ha bevuto!

 

-Oh Seiya… Dolce Amore mio…Ma perché?-

 

Mi alzo sedendomi sul bordo del letto e togliendogli delicatamente il braccio dal viso.

Avevo ragione, sta dormendo e non si è accorto di niente.

Inizio a piangere silenziosamente, accarezzandogli piano il viso e baciandogli la fronte, poi lo copro con un plaid preso dalla spalliera inferiore del letto e sposto piano una poltroncina accanto a lui.

Mi ci accoccolo alla meglio, coprendomi con la sua giacca e prendendo un cuscino dall’armadio:

aspetterò che si svegli.

Quando sentirò Michiru rientrare, le “urlerò” che sono qui, adesso non ho nessuna intenzione di muovermi, io non lo lascio solo!

Poggio il viso su una mano e guardo tristemente il mio amore, mentre un’unica domanda ora mi martella il cervello:

 

“Ma chi sei  Mamoru Chiba?”

 

 

Note delle Autrici: “ Ma chi sei Mamoru Chiba ?

Già bella domanda… Chi sarà mai questo personaggio all’apparenza così rude e scontroso, così antipatico ?

Il capitolo si chiude con un punto interrogativo, con una domanda che precede una risposta ben precisa, una risposta che udite udite, conoscerete nel prossimo capitolo:

“ Una verità che non vorrei…” (SALVO VARIAZIONI DELL’ULTIMO MINUTO)

Basta misteri, basta suspense e sotterfugi che alla lunga risulterebbero solo noiosi.

Per cui se siete impazienti di conoscere cosa lega Seiya, Mamoru & C., non vi resta che leggere il prossimo capitolo! J

Ok abbiamo già detto troppo, ora passiamo ai ringraziamenti individuali!

 

 

Ringraziamenti:

 

*4haley4: ciao carissima! Innanzi tutto volevamo ringraziarti per le dolci e belle parole che hai usato per farci i complimenti sulla nostra scrittura. Noi molto commosse *_*

Ti assicuriamo che faremo di tutto per non deluderti mai e per non deludere mai nessuna di voi!

Si, noi amiamo stravolgere le cose, ma come si è ben capito dalla prefazione esterna al capitolo, la situazione cambierà, e ti posso dire che  cambierà pure di tanto, anche se numerose tempeste si prevedono all’orizzonte!

Tranquilla per il resto NON abbiamo nessuna intenzione di lasciare il capitolo inconcluso, anzi la nostra intenzione è quella di scrivere altre storie insieme.

Per quello che riguarda questo racconto ti possiamo dire che in questo non ci saranno né mostri, ne magie, ma solo la difficile vita adolescenziale dei nostri eroi.

Si effettivamente ci siamo rese conto che la descrizione del primo capitolo poteva risultare un pò pesante, ma è stata comunque una cosa come hai detto tu psicologica, per far capire l’indole dei vari personaggi.

Ti ringraziamo tanto per gli enormi complimenti riservateci e ci auspichiamo di averti tra i nostri assidui lettori, perchè ormai non puoi mancare! J

Aspettiamo con ansia di sapere cosa ne pensi di questo capitolo!

 

* ISA1983: ciao Carissima! Cosa sei in tilt per la curiosità? Beh mi sa che dovrai aspettare il prossimo capitolo per avere le risposte che cerchi! Comunque su una cosa hai ragione, sotto sotto c’è qualcosa di molto grosso! Siamo anche felici che ti piacciano i  nostri stravolgimenti! Aspettiamo una tua recensione con ansia, non mancare! J

 

*Maryusa: ciao! Più che cattive direi diaboliche! Siamo contente che il racconto ti piaccia, e pèr ciò che riguarda Seiya, beh la sua assenza ha un motivo ben preciso, continua a seguirci è vedrai! Secondo me in questo momento lui non riesce proprio a pensare ad Usagi, chissà perché!

Aspettiamo con ansia una tua recensione, fedelissima lettrice! J

 

 

*Kaoru: ciao mitica lettrice! Ebbene si! Tutti sono collegati a Mamoru Chiba, ma come? Beh dovrai aspettare il quinto capitolo per saperlo!

Ops… Notiamo un astio oltre il limite per il povero Seiya! Dai un po’ di compassione, dopotutto non ha avuto vita facile! Ha i genitori assenti, ed ha sentito  la solitudine di una famiglia! Ci prometti che gli vorrai un po’ più bene? J

Se hai propositi omicidi nei nostri confronti non farlo, o non saprai mai il succo di questa storia! hihi Aspettiamo una tua recensione!

 

*Neptune87: Noooooo!!! Non ti vogliamo morta, ma per sapere tutto devi aspettare il quinto capitolo!!! Grazie per i complimentosi e speriamo di non averti deluso!

Aspettiamo di sapere che ne pensi di questo lavoro! J

 

*SailorUranus: ciao carissima, no dai, non sentirti frustrata! La storia è machiavellica, ma dal prossimo capitolo capirai tutto! Intanto ti ringraziamo della recensione e ci auguriamo di non averti deluso. Per ciò che riguarda la tua ideuzza, beh tienila segreta fino al quinto capitolo e poi ci dici, che siamo curiose pure noi di sapere se ci sei arrivata! Facci sapere per questo capitolo, ci contiamo! J

 

*Jaj984: ciao, grazie per la recensione! Anche a te, chiediamo di aderire alla campagna di sensibilizzazione per Seiya! Basta una firma! J

Tutto verrà spiegato nel prossimo capitolo, ma prima che si tolga dalle scatole, ho paura che un pò dovrai aspettare! Aspettiamo con ansia un tuo commento!

 

*Romanticgirl: siamo contente che il capitolo ti sia piaciuto! Effettivamente si, regna un pò di confusione nella testa della nostra eroina, ma tutto verrà svelato!

Aspettiamo di sapere che ne pensi del capitolo! J

 

* Luisina: ciao carissima Rei, grazie  per i meravigliosi complimenti, siamo alquanto soddisfatte che tutto ti piaccia! Tutto è misterioso è vero, ma questo mistero sta per finire!!! No no, mia cara, Ami e Makoto non conoscono affatto Mamoru Chiba, SBAGLIATO! J Continua a seguirci importantissima amica!

 

 

Vorremo inoltre ringraziare chi ci ha annoverato tra le storie preferire, e chi ci ha inserito tra gli autori  preferiti!

 

Storie preferite:

 

 

1 - 4haley4                        
2 - bunny65
3 - giufalab
4 - ISA1983
5 - Karen94
6 - miky 483
7 - Nicoranus83
8 - romanticgirl
9 - stella93mer

 

 

Autori Preferiti:

 

1 - 4haley4 
2 - giufalab
3 - ISA1983 
4 - Nicoranus83

 

 

 

Ringraziamo pure chi legge solamente!

 

 

Grazie a tutti!

SilviaSilvia & LuciaDom

 

 

 

 

 

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Capitolo 5
*** Una verità che NON vorrei... ***


5) La verità che non avrei mai voluto sapere

5) Una verità che NON vorrei …

 

 

-Usagi?- 

 

La voce di Michiru arriva dal piano di sotto.

 

Istintivamente mi alzo dalla poltrona e mi affaccio alla porta della camera: la vedo salire le scale. Ha un’aria molto preoccupata.

 

- Usagi… Non l’ho trovato, la macchina c’è, è sul retro, ma lui…-

 

-E’ qui … Lui ha…-

 

Non riesco a terminare la frase, e porto entrambe le mani agli occhi disperata: non ho mai smesso di piangere.

 

- Usagi cosa …-

 

Istintivamente mi supera ed entra, ma subito si blocca.

 

- Oh mio Dio! Seiya!!!  Seiya cosa hai fatto?-

 

Con uno scatto repentino si fionda su di lui e lo strattona per le spalle.

 

- Seiya!!!-

 

Michiru continua a chiamarlo mentre i suoi bellissimi occhi blu incominciano a versare  lacrime amare.

Decido di avvicinarmi al letto e resto a guardare, mentre il mio cuore rischia una paralisi imminente.

Deglutisco, ma quella che mando giù non è saliva, bensì cemento, e di quello più duro.

All’improvviso sento Seiya emettere un mugolio, e lo vedo muoversi leggermente.

Il cuore mi salta in gola, sobbalzo.

 

- Sei un bastardo Mamoru… tu, tu… la mia vita … VAI VIA!!!-

 

- Seiya amore, ma che cosa dici?-

 

La voce mi trema, cerco di avvicinarmi e di capire, ma Michiru mi ferma con un gesto della mano, mentre vedo che i suoi occhi sono ancora bagnati dalle lacrime.

Non capisco.

La vedo alzarsi, togliere la scarpa che Seiya ha ancora infilata nel piede, poggiargli anche l’altro bracco sul torace, e coprirlo con un piumone che accuratamente prende dall’armadio.

 

- Vieni Usagi, andiamo di sotto, qui al momento non possiamo fare niente per lui.-

 

-No… Michiru io voglio stare qui! Io…-

 

-Usagi, ti prego…-

 

La guardo per un attimo spaesata, senza riuscire a comprendere, poi guardo Seiya e alla fine mi convinco, perché molto probabilmente, a giudicare dalle sue condizioni, non si sveglierà prima di domani mattina.

Mi avvicino e gli poso un delicato bacio sulla fronte, lui non si muove, nemmeno quando una mia lacrima cade sul suo viso.

 

“ Ti amo amore, non so cosa è successo, ma ora non sei più solo, io non ti lascio, non ti lascerò mai!

 

Dopo avergli accarezzato il viso, mi dirigo fuori dalla porta della camera, dove Michiru mi sta aspettando per andare al piano di sotto.

Chiudo lentamente la porta e poi la seguo giù per le scale, così ci accomodiamo in cucina, mentre lei prepara un tazza di the.

 

- Immagino tu voglia delle risposte…-

 

Non piange più, ma la sua voce è seria.

 

- Si Michiru, le voglio, ma sarà Seiya a darmele!-

 

Lei non ribatte.

 

- Quanto zucchero vuoi nel the ?-

 

- Due cucchiaini, grazie!-

 

Ha decisamente cambiato discorso, e la cosa non mi dispiace.

Finiamo di bere in silenzio, poi istintivamente mi ricordo che non ho fatto una cosa importante.

 

- Haruka!!! Devo chiamare mia sorella!!!-

 

Istintivamente mi alzo. E’ già passato un pò di tempo, e a casa staranno sicuramente in pensiero.

 

- Aspetta Usagi, lo faccio io! Tu va a riposarti, se vuoi vai a farti una bella doccia calda, dovrebbe esserci ancora qualcosa di tuo qui, se non sbaglio…-

 

- Ok grazie, forse hai ragione.-

 

Ripongo la tazza nel lavello e salgo nuovamente di sopra.

Lo chalet è molto grande: ci sono diverse camere da letto, io l’ho sempre considerato un piccolo hotel di lusso.

Non manca proprio nulla, è la “tipica casa”di una famiglia benestante.

L’arredamento è interamente in legno e cotto,  e i colori naturali della casa e del paesaggio intorno, mi hanno sempre messo tranquillità, e mi hanno sempre trasmesso un grande senso di pace, quella pace che il mio cuore non ha da due giorni…

Sono molto stanca, vorrei solo lasciarmi andare, ma so che non posso farlo, devo resistere, resistere per Seiya.

Dopo essermi spogliata e messa l’accappatoio, finalmente esco per dirigermi in bagno, ma ad un tratto vengo attirata da una telefonata, quella che Michiru sta facendo a mia sorella.

 

- Haruka, sono io Michiru!-

 

<<………..>>

 

- Si sono tornata, ma adesso ascoltami! Usagi è con me, l’ho incontrata per strada e mi ha raccontato tutto. Siamo allo chalet, abbiamo trovato Seiya completamente ubriaco!-

 

<<………..>>

 

- No, sta tranquilla non le ho detto niente, ho promesso ricordi? L’ho promesso a Seiya! Quello che mi preoccupa ora è lui, dobbiamo tenerlo lontano da Mamoru, a tutti i costi!!!-

 

<<…..……>>

 

- Si ho capito! Certo che mi fido di te! L’ho sempre fatto, anche cinque anni fa, e non ne sono rimasta delusa!-

 

<<……..…>>

 

- Lo spero, ok non preoccuparti, avverto io Usagi dell’università per domani!-

 

<<……….>>

 

- Ciao Haruka!

 

Rimango sbalordita.

 

E così la ragazza che mia sorella ha aiutato cinque anni fa è proprio Michiru! Non posso crederci, è assurdo…

La cosa mi insospettisce sempre di più, sento il mio corpo fremere di rabbia ed impazienza.

Seiya è ubriaco, e Michiru e Haruka devono a tutti i costi tenerlo lontano da Mamoru… Ma perché ? Cosa diavolo sta succedendo ? Cosa diavolo é successo cinque anni fa ? Ormai è evidente che loro si conoscono tutti molto bene, e sono strettamente collegati da un passato a me ignoto.

Basta, devo sapere!

Sto per correre di sotto e mettere Michiru alle strette, ma ad un tratto, mi blocco, la ragione me lo impedisce.

 

“ Usagi, cosa stai facendo ? Rifletti … Con Seiya in quelle condizioni rischieresti di peggiorare le cose, e visto e considerato che devi passare la notte qui, è meglio che tu stia ferma e zitta per il quieto vivere di tutti, non è il caso di fare scenate, non adesso.

 

Fortunatamente mi sono bloccata appena in tempo per non essere vista, così ritorno sui miei passi e mi incammino verso il bagno per entrare nella doccia.

Faccio scorrere l’acqua calda sulla pelle, cercando di calmarmi, ma la mia testa sembra un rebus impazzito, con tanti punti interrogativi e nessuna risposta.

Mi sembra davvero di andare al manicomio.

Aumento l’intensità dell’acqua calda, e il vapore che ne scaturisce, riesce piano a calmarmi e a tonificarmi il corpo.

Ho sempre adorato fare la doccia molto calda. Quando esco dal bagno mi sento come rinvigorita, così  mi preparo e mi cambio per tornare nella camera di Seiya.

L’ho lasciato solo per troppo tempo… Voglio che quando si svegli mi trovi al suo fianco. Decido di risistemarmi sulla poltroncina, lui dorme ancora.

So che la richiesta di Michiru di seguirla al piano di sotto, era una scusa per parlarmi, per affrontare un argomento, che invece poi ha preferito interrompere.

Guardo Seiya  mentre gli tengo la mano, e intanto penso che vorrei tanto baciarlo.

 

- Usagi?-

 

La porta della camera sia apre.

 

-Michiru…-

 

- Come sta?-

 

- Ancora dorme!-

 

La vedo deglutire.

 

- Vuoi niente per cena?-

 

- No grazie, rimango qui con Seiya, non ho fame.-

 

- Va bene, non insisto, ma se ti serve qualcosa, io sono di sotto…

 

- Ok grazie!

 

Lei sorride tristemente e chiude la porta.

 

Adoro mia cognata e le attenzioni che mi rivolge, ma come  posso pensare a mangiare, quando vorrei solo che Seiya si riprendesse e si svegliasse ?

Mi sistemo al meglio sulla poltroncina, cercando la posizione più adatta, decisa a vegliare su di lui per tutta la notte, ma sono troppo stanca, e infatti, non passa neanche un ora che mi addormento crollando definitivamente.

 

***

 

Sento i tiepidi raggi del sole sul mio viso, e il calore che emanano mi avvolge in un tiepido benessere. Deve essere già mattina.

Resto a bearmi della pace che sento, tenendo ancora gli occhi chiusi, quando improvvisamente, sento dei passi lenti e avverto che qualcuno mi sta prendendo tra le braccia, ma con molta fatica.

Apro piano gli occhi e mi rendo conto che quel qualcuno è Seiya.

 

-Seiya…-

 

Lui abbozza un lieve sorriso, ha gli occhi stanchi e la fronte sudata.

Sta facendo uno sforzo immane, non si regge in piedi, difatti barcolla più volte, eppure mi tiene tra le braccia.

 

-ASPETTA, mettimi giù, non ce la fai!-

 

La mia voce trema e istintivamente mi metto a piangere, non mi sembra vero di essere tra le sue braccia.

 

-Tranquilla amore ce la faccio, non piangere, non ti farei mai cadere…-

 

La sua voce è roca e triste, il mio cuore trafitto da mille lame pungenti. Non l’ascolto, non ce la faccio, non posso è più forte di me.

Inizio a piangere sommessamente, liberando tutto il magone e tutta l’ansia che da due giorni mi porto dentro, aggrappandomi con una mano alla sua camicia e stringendo il pugno con forza.

Lui sussulta, poi delicatamente mi adagia sul letto. Come ha trovato la forza di prendermi tra le braccia nonostante non si regga in piedi ?

Rimango sbalordita, poi istintivamente alzo lo sguardo e lo guardo in viso. 

Ha gli occhi lucidi e un espressione così… disperata e colpevole … Ora ho capito. Povero amore mio!

 

- Oh Seiya!!!-

 

 Mi faccio più in là e gli permetto di entrare sotto le coperte. Adesso è qui che mi abbraccia, mentre io continuo a piangere stretta al suo petto.

Sento la presa intorno a me farsi serrata, mi stringe intorno al suo corpo con rabbia e determinazione, come se si fosse pentito di avermi fatto soffrire.

 

-Ti prego, perdonami amore mio… Perdonami Usako…-

 

Ora anche lui piange, i suoi occhi non riescono più a trattenere le lacrime.

Adesso non esistono domande, non esistono perchè e percome, esistiamo solo io e lui, e riguardo a quello che è successo, poco importa in questo momento, in cui ognuno pensa solo a stringere l’altro tra le braccia.

Continuiamo a piangere entrambi.

Credo di bagnargli la camicia con le mie lacrime, ma adesso non è questa la cosa importante.

Sento la sua mano accarezzarmi la schiena con dolcezza, e le sue labbra baciarmi delicatamente i capelli: fa sempre così quando vuole confortarmi.

 

-Shhh… Non piangere più piccolina, ti prego…-

 

Stando poggiata al suo petto, posso sentire indistintamente il battito del suo cuore: è accelerato, sembra una macchina impazzita.

 

-Perdonami Testolina Buffa, sono stato uno stupido…-

 

-Oh Seiya… Sono stata così in pensiero per te…-

 

-Lo so… Lo so…-

 

Mi asciuga le lacrime con i pollici mentre io cerco di regolarizzare il mio respiro, ancora affannato per via del pianto.

Chiudo gli occhi, mentre le sue dita sfiorano le mie guancie leggermente, come una farfalla fa con i fiori, e penso…

Forse per ora è meglio non chiedergli niente, sta male, e non voglio inferire, non voglio che soffra ancora, ora l’importante è averlo ritrovato.

 

-Amore mio, io…-

 

Sospiro ancora: il mio pianto e il groppo alla gola che sento, mi impediscono di parlare regolarmente.

 

-Amore mio, io non… Io non ho nulla da perdonarti…-

 

Mi guarda amorevolmente, continuando a stringermi forte. In questo momento il suo sguardo è così dolce, tenero, sembra quasi “indifeso” e bisognoso solo d’amore.

 

-Grazie Testolina Buffa… Ti amo…-

 

-Anche io Ti amo.. Ti amo tanto…-

 

Seiya mi sorride tristemente, abbracciandomi ancora più forte a sé, quasi come se fossi un tesoro inestimabile ed io, non posso far altro che abbandonarmi a quest’abbraccio, perché adesso è l’unica cosa di cui necessito.

All’improvviso sento una sua mano alzarmi lievemente il capo in sua direzione, e vedo il suo viso avvicinarsi pian piano al mio.

I suoi occhi si chiudono lentamente, la distanza tra le nostra labbra diminuisce sempre più.

Chiudo gli occhi anch’io in attesa di questo dolce contatto, che però non avviene. Sentiamo qualcuno bussare alla porta e ci allontaniamo subito, anche se un pò a malincuore, perché avevamo entrambi, un disperato bisogno di quel bacio…

 

-Usagi come sta mio…-

 

Michiru entra nella stanza pronunciando queste parole ma si blocca appena ci vede.

Sicuramente si aspettava che Seiya stesse ancora dormendo e di certo non credeva di trovarmi abbracciata a lui sotto le coperte.

Arrossiamo visibilmente, staccandoci, mentre Michiru, anche lei imbarazzatissima si ritrae dietro la porta.

 

- Scusate… Io non credevo di …-

 

- Non preoccuparti Michiru, non importa.-

 

Lei mi sorride debolmente.

 

- Seiya… Stai bene ?-

 

Michiru pronuncia queste parole lanciando un’occhiata fugace accanto al comodino, dove c’è ancora la bottiglia di gin vuota.

Seguendo la traiettoria del suo sguardo, entrambi capiamo subito quali sono i suoi pensieri, e a cosa allude con le sue parole.

Vedo Seiya irrigidirsi e abbassare lo sguardo, non riesce a sostenere quello di sua sorella, per la troppa vergogna.

 

-Michiru, io…-

 

Seiya  cerca di alzarsi, ma a giudicare da come si rimette subito a stendersi, e dalle mani che porta alle tempie, non ne ha la forza, deve avere un forte mal di testa.

 

-Seiya!-

 

-Amore!!!-

 

Michiru si precipita accanto al letto, mentre io prendo a strattonare Seiya tra le spalle, ma molto lievemente, per non peggiorare la situazione.

 

-Sto… Sto bene tranquille…-

 

Con gran fatica, si rimette a sedere al centro del letto e ci guarda con occhi stanchi: è ancora pallido e sudato e si porta di nuovo le mani alla testa.

Povero Amore mio, mi fa male vederlo così…

 

-Io.. Io… Devo scusarmi con voi… Perdonatemi se vi ho fatto stare in pena, avrei dovuto rendere le due donne più importanti della mia vita partecipi di ciò che sto passando e invece…-

 

Gli accarezzo una guancia, mentre lo vedo fermarsi per prendere fiato, e mentre Michiru gli stringe una mano nelle sue.

Si volta poi verso di me, prendendo il mio viso tra le mani e posandomi un lieve bacio sulla fronte, per poi continuare:

 

-Amore mio io devo spiegarti, devo dirti perché non…-

 

Gli poggio un indice sulle labbra per intimargli dolcemente il silenzio.

 

-Shhh… Non ora Amore, tu stai ancora male… Torna a stenderti!-

 

Gli poggio le mani sulle spalle, e sorridendogli amorevolmente, lo spingo lievemente verso il materasso, costringendolo dolcemente a tornare in posizione supina. 

 

- Cosa  senti ora ?-

 

Michiru appare molto preoccupata, quasi come se questa situazione, fosse già accaduta in passato.

 

- Ho un tremendo mal di testa e un forte senso di nausea … I soliti effetti post sbornia…-

 

Dolcemente lei gli accarezza i capelli, mentre io gli sorrido accarezzandogli una guancia.

 

- Tranquillo amore, ora ci siamo noi con te…-

 

Lui mi guarda, e per un attimo restiamo così, a fissarci, occhi negli occhi, il suo sorriso stanco verso il mio innamorato e preoccupato.

La voce di Michiru improvvisamente ci riporta alla realtà:

 

-Bene… Volete mangiare qualcosa ? Vi porto la colazione, avrete fame!-

 

-Io ne farei volentieri a meno!-

 

Seiya pronuncia queste parole con un pò con disgusto, come biasimarlo!

 

-Tu Usa?-

 

-Per me si, in effetti inizio ad essere un pò affamata!-

 

-Va bene! Allora tu resta qui con Seiya, salgo subito!-

 

-Si! Grazie mille Michiru!-

 

-Di nulla cara! A dopo…-

 

Subito si alza e si dirige verso la porta, ma prima di uscire, pare ricordarsi di una cosa importante, e infatti torna indietro:

 

-Ah Usa?-

 

-Hmm?-

 

-Quando ho chiamato Haruka, mi ha chiesto di dirti che ieri sono passate Ami e Makoto a casa vostra a riportarti il tesserino per le presenze, e a dirti che oggi non ci sarebbero stati corsi, e che anche il corso di domani, “Etica”, credo abbia detto, inizia la settimana prossima…-

 

-Ah… Capisco, grazie… più tardi chiamo per rassicurare tutti!-

 

-Ok!-

 

Michiru esce chiudendo la porta alle spalle, lasciandomi sola col mio amore.

Niente corsi fino alla settimana prossima… Meglio così, potrò stare vicina a Seiya…

 

Improvvisamente sento una sua mano poggiarsi su una delle mie e stringerla.  Lui mi guarda, ma rimane supino, non si è ancora ripreso.

 

-Usagi…-

 

-Sì Amore mio, dimmi…-

 

 Lo vedo inspirare ed espirare molto profondamente, il suo sguardo diventa serio e la stretta alla mia mano più forte. Il mio cuore manca un battito, non mi piace quell’espressione…

 

-Ascolta, io devo raccontarti tutta la verità, devo parlarti di lui, di Mamoru Chiba… Amore mio, io devo spiegarti che cosa a che fare con me, e con chi mi sta accanto.-

 

Si ferma di nuovo, guardandomi adesso con aria quasi supplichevole, quasi come se aspettasse un mio cenno o una mia parola per continuare.

Annuisco debolmente mentre sento il cuore aumentare la frequenza del mio battito. Ho paura che prima o poi, rischi davvero di schizzarmi via dal petto.

Seiya sospira e chiude gli occhi quasi a voler trovare la forza e la concentrazione di cui dispone, poi improvvisamente li riapre e inizia a parlare.

 

-Mamoru Chiba mi ha rovinato la vita, mi ha deluso e provocato solo dolore… E dire che fino a poco prima di cinque anni fa eravamo così amici, poi ad un tratto è cambiato tutto, e da allora l'ho odiato con tutto me stesso!-

 

Lo guardo senza parlare, mentre le parole che mi ha detto mi rimbombano prepotentemente nella testa:

 

“Mamoru Chiba mi ha rovinato la vita, mi ha deluso e provocato solo dolore… E dire che fino a poco prima di cinque anni fa eravamo così amici, poi ad un tratto è cambiato tutto, e da allora lo’ho odiato con tutto me stesso!”

 

Adesso stringe un pugno sul lenzuolo. I  suoi occhi sono diventati cupi, spenti, colmi d’ira e di risentimento.

Non sta guardando più me, adesso fissa un punto imprecisato del soffitto e prende a mordersi il labbro inferiore quasi a voler frenare la sua rabbia con questo gesto. Sospira, e riapre la bocca per parlare.

Ho paura…  Paura di quello che sta per rivelarmi, paura di conoscere la verità, troppo dolorosa.

Non riesco proprio ad immaginare cosa possa aver fatto Mamoru, per portare Seiya ad odiarlo così, non riesco a pensare a nulla in questo momento.

L’espressione stanca e afflitta che Seiya ha dipinta in volto mi fa tremendamente male…Annuisco, sorridendo tristemente e scostandogli una ciocca di capelli ribelli dalla fronte, per poi chinarmi e baciarlo delicatamente sulle labbra:

 

-Va bene Amore mio, come vuoi… Aspetterò che tu sia pronto a parlarmene… Adesso però non ti affaticare ok?-

 

Annuisce e mi sorride, mentre alza una mano per accarezzarmi con delicatezza una guancia:

 

-Si…Ti racconterò tutto Usa, stasera… -

 

 

Si ferma un a attimo a guardarmi:  i suoi occhi sono colmi di dolore e sofferenza. Mi sento quasi male, il nodo che sento in gola mi provoca un grosso dolore tanto che non riesco nemmeno a deglutire.

 

- Seiya…-

 

- Stasera ti porto a cena e allora saprai tutto… Staremo io e te da soli… Stasera ti racconterò tutta la verità Amore mio…-

 

Lo guardo attonita ed incredula. Mille emozioni invadono la mia anima.

 

- Non… Non se ne perla neanche! Tu non prenderai la macchina in queste condizioni, qualsiasi cosa tu debba dirmi, qualsiasi sia questa verità, me la dirai un altro giorno! Adesso devi pensare solo a riprenderti!-

 

- No Usagi, no… Stasera!-

 

Devo fermarlo, non si rende conto nemmeno di quello che dice. Come può mettersi alla guida dopo la sbronza che si è preso?

Da quando Mr. Mamoru Chiba è entrato nella nostra e nella sua di vita, lui non ragiona più. Sto per scoppiare a piangere.

 

- Seiya? Non ti permetterò di guidare è chiaro?-

 

La mia voce trema, e le mie emozioni sono tremendamente visibili ai suoi occhi. Sono morta quando è sparito senza lasciare traccia, non sapevo che fare, cosa pensare, e adesso non gli permetterò di fare una sciocchezza simile.

Per un attimo sembra rendersi conto della situazione, lo vedo sussultare alla vista dei miei occhi velati dalle lacrime.

 

- Scusami … hai ragione Testolina Buffa, e solo che … che … IO DEVO DIRTELO STASERA! Altrimenti… potrei … Non avere più la forza necessaria per farlo…-

 

- D… D’accordo, ma verrò io a prenderti allora…-

 

Lo vedo annuire senza parlare.

 

Ad un tratto, sentiamo di nuovo bussare, e vediamo  Michiru entrare con il vassoio della colazione.

 

-Ecco Usa… Ti ho portato del caffè, del latte, e delle fette di pan dolce con la marmellata all’albicocca. Il latte è caldo, bevilo prima che si freddi… Ti farà bene…-

 

-Si… Grazie!-

 

Michiru mi sorride dolcemente, come solo lei sa fare.

 

-Bene, ora mangia pure con calma, ma credo tu dopo debba tornare a casa… Tutti noi dobbiamo farlo… Partiamo verso mezzogiorno, così verso le 15.00 saremo a Tokyo… Anche se la tua famiglia sa che sei con me, sono comunque quasi ventiquattro ore che non torni, se calcoli anche il tempo passato ieri mattina in università… Fai pure colazione tranquillamente, chiamo Haruka e le dico che torniamo nel primo pomeriggio…-

 

-Si hai ragione Michiru… Ora dobbiamo proprio tornare… Grazie mille… Per tutto…-

 

Effettivamente ha ragione. 

Ormai manco da casa da troppe ore. Pensando a Seiya ho tralasciato tutto il resto, tutto è passato in secondo piano:l’università, la mia famiglia, Ami e Makoto… Lo squillare del mio telefonino mi fa distrarre e l’allegra vocina registrata di una bambina, mi dice che mi è arrivato un messaggino.

Seiya fa una smorfia, questa suoneria l’ha sempre trovata buffa.

Prendo il cellulare non badando alla sua espressione, e apro lo sportellino per vedere chi è: è Shingo

 

<mattina non ti abbiamo telefonato per paura di svegliarti, ma vogliamo sapere come stai tu e come sta Seiya!!! Rispondimi o chiamami appena puoi, mamma e papà ti mandano un bacio e ti aspettano, Haruka ti dice ti tornare presto! Ciao…>>

 

Sorrido… Quando non mi stuzzica mio fratello sa essere molto dolce!

 

-Chi è?-

 

-Shingo… Voleva sapere come stavamo e mi chiede di tornare presto…-

 

-Tra poco ti rivedranno…-

 

-Già…-

 

Torno a fare colazione sedendomi sul bordo del letto, e penso a cosa Seiya dovrà dirmi, cercando naturalmente di celare la mia preoccupazione e la mia ansia. Lui mi guarda senza parlare, e credo abbia letto i miei pensieri, ma non dice nulla.  Decido di non indagare e di rispettare il suo silenzio così come,  lui sta facendo con me adesso. Bevo il latte e penso con rabbia a quel nome, stringendo forte la tazza tra le mani…

Penso a quel nome che ha provocato il cambiamento di Seiya, e che mi sta facendo impazzire: Mamoru Chiba…

Poggio la tazza nel vassoio e la porto vicino alla scrivania, vicino al computer che Seiya ha stranamente portato con se,  chissà perché…

 

- Vado a prepararti un bel bagno  che ne dici ?

 

- No… niente bagno, solo una doccia fredda, ma faccio da solo.

 

Lentamente si alza dal letto, portentosi nuovamente le mani alle tempie.

 

- Seiya aspetta, lascia che ti aiuti …-

 

- No… tu vai a cambiarti, io non ci metto molto!-

 

La sua voce non ammette repliche, capisco che non vuole essere trattato come un malato.

 

- Ok… Io allora vedo di sistemare un pò qui e poi vado a cambiarmi.-

 

Inizio a preparare le cose che Seiya ha portato con se, ma improvvisamente la sua voce  mi ferma.

 

- Aspetta, cosa fai ?-

 

- Ripongo il tuo PC nella borsa, perché ?-

 

- No quello no ! Non lo toccare, faccio io!!!-

 

- Seiya ma cosa …-

 

Lo vedo avvicinarsi alla scrivania, prendere il PC e riporlo lui stesso nella borsa. Non capisco, perché si comporta così? Rimango allibita.

Mi guarda appena, prima di uscire per andare sotto la doccia.  Il suo è uno sguardo colpevole, cosa nasconde ?

Devo saperlo, il suo è un comportamento  molto strano….

Fingo di uscire anch’io  dalla camera, giusto in tempo perché Seiya mi veda, poi una volta entrato in bagno, e aperta l’acqua, rientro piano nella stanza, prendo il PC e lo accendo.

 

“ Perdonami Amore, so che ti fidi ciecamente di me, e che non sospetteresti mai questo mio comportamento, ma io devo sapere, sto impazzendo…

 

Devo fare presto, Seiya  non deve accorgersi di niente.

Scorgo con gli occhi le varie cartelle, ma nulla sembra catturare la mia attenzione. ci sono tutti programmi elettronici e giochi vari, sto quasi per spegnere, quando ad un tratto la mia attenzione ricade su una cartella: “ ESTATE 2004 “

Clicco velocemente sul file e quello che ne esce, è una serie di foto.

Le guardo una ad una, cliccando su ognuna di esse per ingrandirle, e ciò che vedo mi lascia perplessa.

In ognuna di queste foto Seiya è in compagnia di amici, e di Mamoru …  non è mai da solo. Il mio cuore però manca un battito notando che vicino Seiya è sempre presente la stessa persona. Proprio non riesco a capire…

Decido tra mille perplessità e mille domande di spegnere velocemente e di riporre tutto al suo posto, lui potrebbe tornare da un momento all’altro.

Esco svelta dalla stanza senza farmi vedere, decido bussare in bagno per sapere se è tutto ok, ma proprio mentre mi avvicino alla porta, Seiya esce dal bagno avvolto in vita solo da un asciugamano bianco. Rimango sbalordita, e ora capisco il perché mi sono innamorata di lui.

Delicatamente mi abbraccia e mi posa un leggero bacio sulla fronte.

Lo guardo in viso, sembra stare un po’ meglio, ma credo dalla sua espressione corrugata, che il mal di testa non gli sia passato.

 

- Che ci fai qui Testolina Buffa ?-

 

Sorride.

 

- Volevo essere sicura che fosse tutto ok!-

 

- Lo è amore, lo è… vado a vestirmi e poi partiamo, tanto credo che  mia sorella non avrà obbiezioni a partire un pò prima.

 

- Ok-.

 

Detto questo mi lasciare per andare a vestirsi e dopo neanche venti minuti, siamo tutti in macchina diretti verso casa.

 

***

 

Ormai manca poco, siamo in viaggio da quasi tre ore, tre ore in cui nessuno o quasi nessuno ha parlato. Siamo tutti molto stanchi, stremati.

Michiru sta guidando, Seiya è accanto a lei, mentre io sono dietro, avvolta nei miei pensieri, nonostante i nostri chiarimenti, l’aria è molto pesante.

 

- Usa stai bene ?-

 

Si gira indietro verso di me e mi guarda con occhi preoccupati.

 

- Si Seiya, sono solo un pò stanca.-

 

Lo vedo deglutire e sospirare, per poi rigirasi e guardare avanti.

 

- Ragazze perdonatemi, io …-

 

- Seiya basta! Io e Usa non abbiamo nulla da perdonarti, ora pensa a riprenderti.-

 

 Non ribatte, mentre la macchina si ferma davanti al vialetto di casa mia, fuori nel giardino di casa c’è Haruka, intenta a prendere la posta dalla cassetta.

Ci vede e lentamente si avvicina, mentre io scendo dalla macchina.

 

- Ciao Sorellina!-

 

- Ciao Haruka, Mamma e papà sono in casa?-

 

 Lei annuisce con un cenno del capo, mentre si avvicina al finestrino anteriore che viene abbassato da Seiya.

 

- Ciao Ragazzi, come state ?-

 

- Bene Haruka, grazie! Mi dispiace per aver fatto spaventare tua sorella!-

 

- Non ti preoccupare Seiya, L’importante ora è che sia  tutto a posto, è così vero?-

 

Lui annuisce debolmente abbassando lo sguardo. Non posso non notare le occhiate che Michiru e mia sorella si scambiano, e la mano che quest’ ultima che si appoggia sulla spalla di Seiya.  Non vedo l’ora che arrivi stasera  per conoscere tutta la verità, anche se da un lato ho una paura tremenda.

 

- Io entro, Seiya, ci vediamo stasera ok ? Ti passo a prendere alle 21H00, sempre che tu voglia ancora …-

 

- Si Usagi, non ho cambiato idea!-

 

Mia sorella mi lancia un occhiata interrogativa, ma lo sguardo che le rivolgo lascia intendere che non voglio darle spiegazioni.

 

Mi dirigo verso il portone ed entro.

 

- Ciao a tutti, sono tornata!-

 

- Ciao Usagi, va tutto bene ? E Seiya come sta ?-

 

- Tutto bene papà, non preoccuparti, se non vi dispiace salgo su a fare una doccia e riposarmi un po’, stasera esco a cena con Seiya, quindi non contatemi!-

 

- Ci sono problemi tra voi ?-

 

Mia madre mi guarda seria e preoccupata.

 

- No mamma, nessun problema, forse un pò di tensione, ma sono sicura che tutto si risolverà presto.-

 

Sento la porta di casa aprirsi e vedo mia sorella rientrare.

 

- Allora vado, sono di sopra se avete bisogno di qualcosa.-

 

- Usagi aspetta! Dobbiamo parlare!-

 

- Haruka lasciala andare, tua sorella è molto stanca, e credo che ora non abbia voglia di parlare, sicuramente ne avrete di tempo per farlo!-

 

“ Grazie mamma…”

 

Mi volto e mi dirigo in camera senza più una parola, lanciando a mia sorella uno sguardo stanco e con mille interrogativi ancora in attesa di risposta.

 

>>> Mamma volevo solo capire cosa stava succedendo!

 

>>> Haruka, tua sorella è abbastanza grande per chiedere aiuto se ne ha bisogno, ora non è il momento di parlare …

 

Sento le ultime voci di mia madre e mia sorella, provenire dal piano di sotto, prima di chiudere la porta e gettarmi sul letto.

Sento la paura e la tensione accumulata quando non sapevo dove era Seiya abbandonare il mio corpo, e lentamente mi addormento stremata.

 

***

 

Mi risveglio alle 20H00. Cavoli e tardi!!! Mi alzo dal letto e come un fulmine mi dirigo in bagno per una doccia veloce.

Non devo assolutissimamente arrivare in ritardo. Impiego dieci minuti per fare la doccia e altri venti per vestirmi e truccarmi.

Indosso un vestitino a fondo nero con dei disegni floreali bianchi, allacciato alla nuca e con un copri spalle nero abbinato, che riporta ricamati sui bordi delle maniche, i fiorellini dell’abito. Ai piedi dei decolté neri.

Ho sfumato un pò d’ombretto grigio perla sugli occhi e messo il mascara, e adesso passo alle labbra.

Mi stendo il glosse, e guardandomi allo specchio penso al bacio che stamattina Seiya stava per darmi prima che Michiru ci interrompesse, un bacio che doveva sanare l’angoscia del mio cuore…

Ok sono pronta, non mi resta che scendere e andare.

 

- Mamma papà, io vado! Scusate se sono stata assente, mi farò perdonare!-

 

- Non preoccuparti amore, buona serata e non far tardi!!!-

 

-Mi raccomando sorellona fai la brava con Seiya!-

 

-Ok mamma… Shingo tu smettila!-

 

- Ma Haruka dov’è  ?

 

- E’ uscita con Michiru, anche piuttosto di fretta direi …-

 

- Come di fretta ?-

 

“ O no! La cosa non mi piace affatto, ho un brutto presentimento!

 

- Va bene, io vado, ci vediamo!-

 

- Ciao Usagi!-

 

Salgo in macchina con un peso sul cuore. Non mi piace che mia sorella sia uscita in mezzo alla settimana, di solito non lo fa quasi mai, sicuramente sarà andata da Michiru per parlare di Seiya, visto che come tutti tranne me, anche lei è implicata in questa faccenda.

Arrivo a casa di Seiya in dieci minuti, e lui è già fuori che mi aspetta.

Ha un completo di giacca e pantalone neri e una camicia azzurrina, con una cravatta nera.

Appena mi vede, mi sorride.

 

-Ciao Testolina Buffa… Sei bellissima!-

 

Sorrido anch’io.  Al momento non posso dargli a vedere il mio turbamento.

 

-Ciao Amore, grazie! Anche tu stai benissimo così! Ma che dico, tu sei bellissimo sempre! E… In confronto a stamattina stai meglio?-

 

-Si Piccola non ti preoccupare…Sto benissimo! Andiamo?-

 

-No aspetta volevo chiederti una cosa.-

 

-Cosa?-

 

-Per caso mia sorella è a casa tua?-

 

-No Usagi è uscita insieme alla mia circa mezz’ora fa…-

 

“Haruka ma che diavolo stai combinando?”

 

-Allora, andiamo?-

 

-Ah Si!-

 

Il ristorante nel quale Seiya ha prenotato, dista circa venti minuti da casa sua.

 

- Sei nervosa ?-

 

- No, forse un pò agitata…-

 

Lui non ribatte, ma posa la sua mano sopra la mia che tiene il cambio.

 

- Ti amo Testolina Buffa, ricordalo sempre …-

 

- Lo so … anch’io ….-

 

Il preludio non è dei migliori, e le sue parole sono una scossa elettrica al mio cuore. Cosa dovrà dirmi ?

Arriviamo al ristorante e scendiamo dalla macchina dopo aver parcheggiato. Quando il cameriere ci vede arrivare ci viene subito incontro.

 

-Buona sera Signor Kou… Signorina… Ben tornati. Seguitemi, vi conduco al vostro solito tavolo nel privè. Stasera la sala non è stata prenotata solo da voi, c’è anche un’altra coppia ma i vostri tavoli sono appartati, quindi starete comunque tranquilli. I signori dell’altra prenotazione quando hanno chiamato per prenotare hanno chiesto espressamente il privè e…-

 

-Non si preoccupi non importa!-

 

-Si non… Non ci sono problemi!-

 

Seiya pronuncia queste parole un pò titubante ma alla fine si convince, stasera non possiamo pensare a chi ci sta intorno e  poi se i nostri tavoli sono appartati non si creerà nessun disturbo.

 

Il cameriere ci accompagna nella saletta da noi prenotata, e subito prediamo posto al nostro tavolo. Io sono di spalle alla porta, mentre Seiya è di fronte a me.

La sala è ancora vuota, forse l’altra coppia non è ancora arrivata o è sul balcone ad ammirare insieme le stelle.

Anche noi facciamo sempre così quando veniamo a cena qui.

 

- Vogliate scusarmi, devo tornare di là, ma tra poco verremo a prendere le vostre ordinazioni!-

 

- Ok perfetto!-

 

Rimaniamo soli, occhi negli occhi, mani nelle mani. Guardo Seiya deglutire, mentre un brivido freddo scende lungo la mia schiena.

 

- Usagi io… Comincerò dall’inizio… Devi sapere che cinque anni fa io …-

 

Ad un tratto sentiamo i passi del cameriere rientrare, accompagnato dal rumore e dal vocio di altre persone, sicuramente l’altra coppia prenotata.-

 

Improvvisamente vedo Seiya sbiancare, e il suo guardo farsi triste e cupo.

 

-Se…Seiya?-

 

-Di nuovo voi?-

 

Istintivamente mi volto come attraversata da una scarica elettrica, quella seconda voce, quella voce … Rimango di sasso.

Davanti a noi c’è proprio colui che sarebbe stato l’oggetto della nostra discussione, Mamoru Chiba.

E’ in compagnia di… No… come è possibile ? Non posso crederci, non è vero!

Insieme a Mamoru c’è la ragazza che era sempre vicino a Seiya nelle foto, la stessa ragazza che gli sorrideva felice e lo abbracciava spensierata come se fosse il tesoro più grande. E’alta, e molto bella. E’ slanciata, e credo abbia più o meno l’età di Seiya.

E’ molto elegante e raffinata, ha lunghissimi capelli neri e lisci che porta sciolti lungo la schiena e due occhi neri e penetranti, sembrano due coralli luminosissimi. Se ne sta stretta al braccio di Mamoru, continuando a guardarci o meglio a guardare Seiya senza parlare.

Mamoru invece e attonito, proprio come me in questo momento.

All’improvviso un tremendo dubbio assale la mia coscienza, e una dura realtà, comincia a farsi largo nel mio cuore che, manca un battito.

 

-Rei? Sei… Sei tu?-

 

Mi rivolto verso Seiya  fissandolo senza capire, lo vedo  deglutire per l’ennesima volta, e abbassare lo sguardo pallido, tenendo i pugni serrati.

 

-Dopo cinque anni ti rivedo Rei…-

 

-Che… Che significa? Tu la… La conosci?-

 

La mia voce trema, ho paura di sapere.  Guardo Seiya implorante, mentre la paura che mi attanagliava stamattina torna ad impossessarsi di me.

 

-Si… Si la conosco e stasera avrei dovuto parlarti anche di lei… E’ Rei Hino… Era la mia ragazza, cinque anni fa, prima che lui me la portasse via…-

 

Mi manca il respiro, mentre una lacrima riga il mio volto. Quello che celavo nel mio cuore come dubbio, alla fine si è rivelata una tremenda verità, una verità che non vorrei …

 

 

 

 

 

 

NdA: Ciao a tutte amiche! Eccoci tornate con un nuovo capitolo! Ebbene si, un nuovo prodotto delle nostre follie congiunte!

Eccoci arrivate al momento della verità, quella verità, come dice il titolo di questo capitolo, che la nostra Usagi non avrebbe mai voluto…

Da adesso in poi si entra nel vivo della nostra storia, abbiamo fatto scoppiare “la bomba” dei misteri fin’ora accumulati a cena, e adesso dovremmo descriverne le conseguenze…

Speriamo che questo capitolo vi sia piaciuto, che non vi abbia deluse e che continuate a seguirci per conoscere tutte le sfaccettature di questa faccenda che ha coinvolto un pò tutti, e che adesso vi vede partecipe anche Usagi!

Bene, adesso passiamo ai ringraziamenti individuali:

 

 

Ringraziamenti:

 

Luisina: Ciao Rei-chan!

Grazie mille! Siamo felici di sapere che l’idea di Michiru ti sia piaciuta, e che ti abbia affascinato il modo in cui la stiamo descrivendo.

Haruka, come hai detto è avvolta nel mistero e forse ora che c’è stata questa telefonata con Michiru, che dici? Lo è ancora di più?

Mamoru è diverso, è vero, è antipatico e presuntuoso, ma cara amica, siamo solo all’inizio, e chissà quali sorprese riserverà la nostra storia!

Per quanto riguarda Seiya…

Beh dai non dire così!

Ha bevuto per ragioni che verranno spiegate più in là…

Per i misteri stai tranquilla e non farti paranoie!

La tua storia non è per niente noiosa anzi sai bene che l’adoriamo e che se non aggiorni subito, io ed Ami (io sto scrivendo i ringraziamenti, Makoto), veniamo e te meniamo!!!

Vedrai che “risolti” questi misteri, non ne mancheranno altri…

Conosci le nostri menti folli no?

Grazie mille Rei-chan!

 

Ja984: Ciao!

Lo sappiamo, stiamo delineando un Mamoru odioso, antipatico, presuntuoso, e chi più ne ha, più ne metta!

Per contro il “nostro” Seiya è l’amore perfetto: è coccolone, protettivo, ama Usagi, ma adesso sta male e l’ha allontanata, anche se per poco, perché come vedi sono di nuovo insieme!

Usagi è testarda, su questo hai ragione e come avrai potuto leggere non ha dato retta a sua sorella maggiore, ed è sempre più intenzionata a far luce sull’intera faccenda…

Hi hi hi!

Ciao, grazie mille per il tuo commento!

 

Maryusa: Ciao Luna! Allora…

Ecco che stiamo iniziando a delineare la risposta all’enigma…

Mamoru in passato ha portato via la ragazza a Seiya e tutto è successo cinque anni prima…

Adesso che stiamo iniziando a svelare qualcosa la tua curiosità è sempre sul punto di farti morire oppure si è un pò affievolita?

Per il nostro bene (bene?), non sappiamo quale delle due alternative scegliere…

Hi hi hi scherziamo!

Grazie mille amica un bacione!

 

4haley4: Ciao Hilary!

Eccoci qua con un nuovo capitolo! Bene, se lo scorso era ricco di segreti, in questo qualcosa è stato scoperto, e qualche nodo sta già venendo al pettine…

La serata che la nostra Usagi stava per iniziare col suo adorato Seiya è stata rovinata dall’arrivo di Mamoru e Rei e dall’arrivo della verità, che forse adesso la nostra Usagi avrebbe preferito non sapere …

Ecco dunque cosa ha combinato il nostro caro (anche se qui non è poi così tanto caro), Mamoru Chiba!

Siamo contente che il nostro “sconvolgere le cose” ti piaccia! Stai  pronta ad aspettarti tutto da noi, le nostre menti insieme sono mooolto pericolose!!! (Nel senso buono ovviamente!).

Vedrai che faremo di tutto per non deludere le aspettative tue e di tutte le altre nostre lettrici, impegnandoci al massimo!

Visto che Usagi che ti stiamo delineando?

Decisamente diversa dall’Anime, non solo perché nella nostra storia non ci sono mostri psicopatici e pazzoidi vari che vogliono conquistare la Terra, ma ragazzi e ragazze alle prese con la vita di tutti i giorni…

Usagi qui non solo è alle prese con i problemi di cuore, ma è persino una studentessa universitaria, quindi veramente diversa dalla Usagi che conosciamo noi, che lancia i compiti in classe d’inglese andati male in testa alla gente…. (E che gente! J)

Come hai detto tu, la nostra Usagi qui è anche più matura, ma nonostante ciò, nonostante abbia visto il ragazzo che ama ubriaco e gli sia stata accanto, sta iniziando, come hai potuto vedere, ad avere dei forti dubbi e delle forti preoccupazioni riguardo a questa faccenda, e a volte la maturità non è sempre forte quanto il cuore…

Questo lo dimostra il fatto che abbia curiosato tra i files di Seiya mentre lui era sotto la doccia, non immaginando forse cosa sarebbe accaduto quella stessa sera a cena.

Mamoru, è anch’egli totalmente diverso, anzi qui, almeno per ora non è per niente il principe azzurro delle favole, ma chissà quali altri segreti porta con se e quali diavolerie abbiamo in mente noi, come hai detto tu, insieme facciamo scintille!

Hi hi hi!

Grazie mille per i tuoi complimenti!

 

Kaoru: Ciao Manu!
No dai, ti preghiamo non fare così!

Partecipa anche tu alla nostra campagna per Seiya anche se è un tritacastagne!

Hai ragione, gente come lui ( tipo pure Fersen o come l’hai chiamato tu Fessssssssen ed altri), entrano nelle storie d’amore più belle e fanno danni però ricorda sempre che noi due siamo diaboliche e che bisogna stare attente alla nostra creatività, quindi per ora posa quella pistola, molla la corda d’impiccato e abbandona tutti i tuoi propositi assassini e anti-tritacastagne… Grazie!

Seiya è comparso e ha bevuto ma come hai potuto leggere e come vedrai più avanti, l’ha fatto per motivi ben precisi e Usagi NON L’HA MOLLATO perché lo ama nonostante tutto.

Sappiamo che dopo queste parole in maiuscolo riprenderai rivoltella e cappio e partirai per menarlo, ma frena e calma amica!!!

Grazie mille infine per i complimenti su Michiru e sul suo legame con Seiya.

Siamo contente che oltre gli scleri dei personaggi della nostra storia ti piaccia anche il modo in cui li presentiamo volta per volta!

Grazie mille per tutto!

 

Romanticgirl: Ciao Roxy!

Siamo contente che il capitolo precedente ti sia piaciuto!

Grazie mille per la tua recensione!

 

NEPTUNE87: Ciao Mina!

No, no non morire!!!! Hi hi hi!

Bene bene, siamo felici che la nostra storia ti coinvolga sempre più, e che la trovi sempre più carina, soprattutto per come stiamo sconvolgendo i ruoli dei vari personaggi, rendendoli di volta in volta sempre più diversi da quelli che conosciamo tutti, non solo per quanto riguarda i gradi di parentela o le mansioni ma soprattutto per il loro carattere, come per Mamoru!

Ecco comunque un capitolo con qualche segreto svelato ma sta tranquilla cara Minako che siamo solo all’inizio e che quindi la tua curiosità sarà via via soddisfatta!

Grazie mille per i complimenti Mina!

 

Stella93mer: Ciao stellina!

Non preoccuparti per il ritardo, gli impegni vanno rispettati prima di tutto!

Grazie per aver letto gli ultimi due capitoli appena hai potuto e per averci poi lasciato subito una tua recensione!

Per Seiya mi spiace ma dovrai sopportarlo ancora per un bel pò e per quanto riguarda Mamoru…

Beh lo sappiamo che è un pò antipatico ma tu continua a seguirci e vedrai!!!

Ciao grazie!

 

ISA1983: Ciao carissima Isa!

Anche tu non ti preoccupare per il ritardo, ricevere pareri ci fa sempre piacere anche se non sono in tempo reale.

Ecco che in questo capitolo inizia a venir fuori qualcosa, quel qualcosa che ha sconvolto Seiya al punto di farlo cambiare improvvisamente e di farlo sparire e ubriacare…

Ecco che stiamo iniziando a svelare qualche mistero!

Ciao cara, grazie di cuore!

 

Ulteriori ringraziamenti a chi ha inserito la nostra storia tra le preferite:

 

4haley4
bimbastupenda
bunny65
giufalab
ISA1983
Karen94
miky 483
Nicoranus83
romanticgirl
stella93mer

 

E a chi ci ha annoverate tra gli autori preferiti:

 

4haley

giufalab

ISA1983

Nicoranus83

 

Grazie mille anche a coloro i quali leggono soltanto!

 

Grazie mille e a presto!

 

SilviaSilvia & LuciaDom

 

             alias

 

Ami & Makoto

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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Capitolo 6
*** Faccia a faccia con la verità ***


6)

 

6) Faccia a faccia con la verità

 

 

 

 

Si… Si la conosco e stasera avrei dovuto parlarti anche di lei… E’ Rei Hino… Era la mia ragazza, cinque anni fa, prima che lui me la portasse via…-

 

… Era la mia ragazza, cinque anni fa…

 

…prima che lui me la portasse via…

 

Le parole pronunciate da Seiya rimbombano prepotentemente nella mia testa.

Nonostante mi sforzi tanto, proprio non riesco a frenare questo tremendo eco, così come non freno le lacrime, che adesso stanno bagnando abbondantemente le mie guance.

Questa ragazza di fronte a me, la stessa delle foto che ho trovato oggi nel PC di Seiya, è la sua ex ragazza, la donna che lui ha amato prima di me…

Perché non me ne ha mai parlato? Perché in due anni mi ha tenuto all’oscuro di questa fase della sua vita, se per lui è stata così importante?  

Una coppia che si ama, non dovrebbe sempre dirsi tutto?                                                

Scuoto leggermente il capo, mentre mi asciugo le lacrime col dorso della mano, che noto essersi sporcata di nero.

Sicuramente il trucco mi sta colando a causa delle lacrime, e il mio viso dev’essere tutto sporco di mascara sciolto.

Seiya e la coppia di fronte a noi adesso, mi osservano in silenzio e fermi.

Lui ha un’aria colpevole, pentita.

Lo vedo stringere i pugni sul tavolo e mordersi le labbra, mentre vedo che Mamoru e Rei hanno un’espressione strana, o meglio, solo Rei sembra essere la più sconvolta, Mamoru invece, sembra quasi del tutto indifferente, e la cosa non mi aiuta per niente, anzi, il suo sguardo non fa che farmi stare ancora più male. Tutti e tre continuano a stare in silenzio. Perché nessuno parla, perché nessuno dice niente?

Continuo a fissare la donna in piedi davanti a me:

Rei Hino, l’ex ragazza di Seiya, il mio Seiya…

Ancora non riesco a capacitarmi di ciò che sta accadendo, sto veramente vivendo un incubo, non riesco a credere che sia vero, o meglio che Seiya non mi abbia mai parlato di lei, che a giudicare dal suo comportamento, non deve essere un’ex qualunque.

All’improvviso un pensiero mi balena la mente, ora finalmente capisco.

Piano piano inizio a comprendere ogni cosa, i pezzi  iniziano a combaciare gli uni con gli altri.

Ora comprendo lo sguardo pieno d’odio che Seiya ha lanciato a Mamoru l’altro giorno in centro, quando ci siamo scontrati, il suo stringermi a sé con forza, quasi volesse difendermi da lui, la sua reazione e la sua espressione quando oggi, allo chalet, mi ha visto prendere il suo portatile…

Ora è tutto chiaro, ed io continuo a tremare, e a piangere…

Per fortuna che nel privè siamo solo noi quattro, il cameriere è momentaneamente andato via, forse non sapendo che le nostre cene sono saltate, è andato a prendere i menù.

Essere soli qui dentro, è forse l’unica nota  positiva, perché sinceramente  non avrei sopportato di dover dare spettacolo.  Ora devo solo sapere, prima che lui ritorni.

Trovo così dentro di me, la forza di parlare e di reagire a questa situazione assurda situazione, ma nonostante stia cercando di non piangere più, le lacrime escono senza controllo, e la voce mi trema.

 

-Io… Io voglio delle spiegazioni… LE VOGLIO ADESSO!-

 

Stringo forte i pugni sulle ginocchia, stringendo tra le mani la stoffa del mio vestito, continuando a tenere il capo basso.

All’improvviso sento il rumore provocato da una sedia spostata, e dei passi svelti avvicinarsi dietro di me.

Seiya si è alzato, ed ora è al mio fianco, sento le sue mani posarsi sulle mie spalle, e il suo fiato accarezzarmi leggermente il collo.

 

-Usako… Ti prego ascoltami io…-

 

- Seiya… Che cosa significa tutto questo? Che…-

 

- Che c’è ragazzina, perché piangi?-

 

L’odiosa voce di Mamoru ci interrompe.

 

Alzo di scatto la testa, e lo guardo dritto negli occhi, nonostante stia ancora piangendo e tremi ancora.

Il moro di fronte a me non si scompone nemmeno davanti alle mie lacrime, anzi direi proprio che mi fissa beffardamente: possibile che si riesca ad essere così freddi e cinici anche in una situazione simile?

 

- Beh, avresti dovuto immaginare che la verità che avresti dovuto conoscere stasera, almeno così mi pare di aver capito, non sarebbe stata poi tanto piacevole, dato come si stavano mettendo le cose. Dì un po’, adesso cosa c’è? Ne sei rimasta scottata e ti sei pentita di aver voluto sapere? Io te lo avevo detto di starne fuori, ma a quanto pare sei troppo cocciuta e vuoi fare troppo di testa tua…-

 

Sto per rispondergli a modo: ma come si permette di parlarmi così?

Sto per far esplodere tutta la mia rabbia verso di lui, verso una persona alquanto maleducata e insensibile, ma nel momento in cui mi accingo a parlare, Seiya mi precede:

 

- Ma chi ti credi di essere, eh Mamoru? Non osare mai più rivolgerti ad Usagi in questo modo! Portale rispetto hai capito? Lei non è tua sorella, né tanto meno è tua amica, sono stato chiaro?-

 

Mamoru inarca un sopracciglio e guarda Seiya con superbia. Riesce a sostenere il suo sguardo senza timore, è fin troppo sicuro di sé.

 

- Ma menomale che non lo è! E’ troppo arrogante e presuntuosa per essere mia amica, e poi è una Tsukino, e conosco molto bene la sua famiglia, soprattutto Haruka, l’avvocato del diavolo, dovresti saperlo! No grazie, non ci tengo davvero ad essere suo amico!-

 

- Lasc … lascia in pace la mia famiglia, loro non centrano, lascia in pace mia sorella… BASTA!-

 

Rabbia, tremenda rabbia mi esplode dentro, sento il mio cuore stringersi in una morsa di dolore. Le parole di disprezzo pronunciate da Mamoru verso la mia famiglia mi mandano in bestia, e la consapevolezza che il mio Seiya, il mio amore perfetto, non è poi così perfetto, mi uccide dentro.

Tutto sta andando in pezzi, e quello che provo, è solo dolore e sconforto.

Se dessi retta al mio istinto, mi alzerei da questa sedia e scapperei da tutto, me ne andrei lontano, lontano da Mamoru e da Seiya, lontano da questa assurda e dura realtà che attimo dopo attimo, spezza e lacera il mio cuore, ma so che non posso.

La ragione mi impone di rimanere, voglio e devo sapere, ne ho il sacrosanto diritto.

Vedo d’un tratto Seiya iniziare a tremare e farsi scuro in volto, non ha decisamente digerito ciò che Mamoru ha detto su di me e sulla mia famiglia.

Deglutisce, mentre una goccia di sudore gli scende lungo la guancia.

Ha le mascelle serrate e si morde rabbiosamente il labbro inferiore, guardando Mamoru con occhi che gridano solo rabbia e vendetta.

 

- Sei un bastardo! Sei solo un maledetto bastardo Mamoru Chiba, lascia in pace Usagi, altrimenti non rispondo più di me!-

 

Sta per scattare, e solo per miracolo riesco a fermarlo, afferrandolo per un braccio e guardandolo con occhi imploranti.

 

- ASPETTA SEIYA NO! Te ne prego…-

 

Lui si ferma come pervaso da una scossa, e mi guarda per qualche secondo, poi socchiudendo gli occhi mi posa con delicatezza un bacio sulla fronte, stringendomi a sé con tutta la sua forza.

 

- Non ne vale la pena Mamoru, la mia ragazza ha ragione, non ne vale la pena…-

 

Vedo Rei sussultare.

Fino adesso se n’è stata in silenzio a guardare come inebetita una scena che non credeva possibile, ma ora l’improvviso scatto d’ira di Seiya, l’ha come risvegliata dal suo stato di trance.

Percepisco che sta cominciando ad essere seriamente preoccupata.

 

-Mamoru… Forse è meglio se andiamo via…-

 

Rei lo tira per un braccio, guardandolo supplichevolmente.

Il suo viso è stravolto, sicuramente nemmeno lei, come noi, si aspettava una serata simile.

Mamoru continua a fissare Seiya prepotentemente, sfrontatamente, mentre io, continuo solo a piangere, non faccio altro da diversi minuti ormai, e ringrazio Dio che il cameriere non sia ancora arrivato, almeno gli risparmiamo questa scena.

 

-Mamoru?!-

 

Rei continua a strattonarlo, battendo con forza la pianta del suo decolté rosso, come il vestito che indossa, sul pavimento in marmo.

Lui si volta un attimo e la guarda in silenzio, poi prende ad accarezzarle una guancia, sorridendole.

 

-Si… Forse hai ragione tu amore … Vieni, andiamo via di qui… Cerchiamo un altro ristorante per il nostro anniversario…-

 

A queste parole sento Seiya aumentare fortemente la presa attorno a me, e lo sento sussultare, mentre vedo Rei e Mamoru che si voltano per andare via.

Senza neanche rendermene conto, mi stacco dall’abbraccio di Seiya, scattando dalla sedia e gridando all’improvviso:

 

-NO FERMI!!! VOI RIMANETE QUI!!!-

 

Subito si fermano e si voltano entrambi, Rei mi guarda in silenzio.

Nei suoi occhi leggo stupore, paura, e tristezza, e la vedo spostare continuamente lo sguardo da me a Seiya.

Mamoru invece mi guarda all’alto in basso con un sorriso di scherno, e poi scoppia ridere.

 

-Che cos’altro vuoi? Non sei ancora soddisfatta Usagi? Guardati! Stai piangendo per un ragazzo che non ti ha raccontato una parte importante del suo passato, eppure il rapporto tra un uomo e una donna che dicono di amarsi si basa sulla sincerità no? Che cos’altro vuoi da noi? E’a Seiya che dovresti chiedere spiegazioni, è lui che ti ha tenuto nascosto tutto! Tuttavia se mi avessi ascoltato, adesso ognuno di noi starebbe trascorrendo una serata tranquilla, magari lontani, e invece tu hai voluto sapere, e hai voluto immischiarti in cose che non ti riguardano. Il problema è tuo, non nostro!-

 

Mamoru mi urla contro queste parole con freddezza.

Ad ogni sua parola sento il cuore farmi male e le lacrime diventare più abbondanti.

Nonostante senta di detestarlo, devo ammettere con mio rammarico che però ha ragione:  due persone che si amano non dovrebbero avere segreti tra loro.

Stringo i pugni, mordendomi il labbro inferiore, cercando di contenere così il dolore e la rabbia, perché non voglio dargli a vedere che effettivamente ha ragione.

Mi faccio forza e reagisco alle sue provocazioni.

 

- MA CHE NE SAI TU? CHE NE SAI EH? Io e Seiya stiamo insieme e ci amiamo. Tutto era perfetto fino a quando non ti abbiamo incontrato! Quel giorno lui ha iniziato a star male e a soffrire. Il ragazzo che amo soffre, e questo non è un problema mio? Dimmi Mamoru Chiba, tu che ti credi al di sopra di tutto e di tutti, che concetto hai dell’amore? Che cosa sono per te i sentimenti? C’è l’hai una risposta a questa domanda? Avanti dimmelo! Io non credo!-

 

Alle mie domande poste con tanta rabbia, lo vedo rimanere impassibile e non rispondermi, mentre Rei sembra una lastra di ghiaccio congelata dalle mie parole, non credo si aspettasse questa mia reazione.

Seiya mi rimane accanto impassibile, senza muovere un muscolo, anche lui visibilmente sorpreso.

 

- Che c’è Signor Chiba non sa rispondermi?-

 

- Questi non sono affari tuoi Usagi …-

 

La secca risposta che mi rivolge senza neanche guardarmi negli occhi, me la aspettavo.

 

- Già Mamoru, hai ragione, non sono affari miei, come sempre del resto non è così? Allora va bene, parliamo un po’ di affari miei. Chi sei? Chi siete? E cosa avete fatto a Seiya?-

 

- Usagi basta! Calmati! Le risposte che cerchi non voglio che sia Mamoru a dartele, tu devi sapere tutto da me! Mamoru! Non ti permetterò di usare come arma a tuo favore, il fatto che io non abbia raccontato nulla del mio, anzi del nostro passato ad Usagi! Non farmi passare per quello che non sono, hai capito? Non ti permetterò di rovinare anche il mio rapporto con lei, sono stato chiaro?-

 

Lo  sguardo tagliente di Seiya nei confronti di Mamoru non promette nulla di buono, sono perfettamente consapevole che stiamo camminando su un terreno minato.

Il viso del giovane moro d’altro canto, è duro è impassibile, tagliente anch’esso come la lama di un rasoio.

 

- Mamoru io voglio andarmene…-

 

La giovane ragazza al suo fianco è sempre più agitata, mentre io sono sempre più un fiume in piena. Sorrido beffardamente, incurante delle lacrime che ancora bagnano il mio viso.

 

- NO REI, TU NON ANDRAI DA NESSUNA PARTE, ADESSO BASTA! ORA NESSUNO SI MUOVE DI QUI SENZA AVER CHIARITO OGNI COSA!-

 

La mia voce, il mio grido disperato, ha lasciato spiazzati tutti quanti.

Non mi importa di essere in un ristorante, in questo momento, quello che voglio, è solo porre fine a questa situazione.

Tutti mi guardano come se fossi un essere proveniente da un altro pianeta, sostengo i loro sguardi decisa, stavolta i giochetti sono davvero finiti.

Ad un tratto però, sentiamo dei passi provenire da dietro la porta che si apre improvvisamente, ma quello che vediamo non è il nostro cameriere, bensì un signore distinto sulla cinquantina d’anni, abiti formali e scarpe molto costose.

 

- Scusate, ma qui siamo in un ristorante raffinato, e nonostante siate in un privè, le vostre voci si sentono indistintamente fino all’altra sala! State disturbando la quiete di tutti gli ospiti del locale, e in qualità di direttore di questo esercizio devo chiedervi di andarvene…-

 

L’uomo ci guarda con astio, mi accorgo di aver esagerato quando ho alzato la voce. 

Nessuno parla, tutti quanti siamo imbarazzatissimi.

 

-Mi scusi, sono io che ho alzato la voce, sono mortificata…-

 

Cerco di rimediare a questa situazione, ma sono perfettamente consapevole che ormai il danno è stato fatto.

 

- Mi dispiace signorina, ma dovete andarvene…-

 

- Lasci stare, non ci saremo comunque trattenuti!-

 

Mamoru pronuncia queste parole con scherno, mentre con Rei ci passa davanti ed esce dal privè, e dal locale.

 

- Signor Fujiioshi, sono davvero mortificato, ma la situazione ci è veramente sfuggita di mano, mi dispiace anche a nome dell’amicizia che la lega ai miei genitori…-

 

- Signor Kou, lei sarà sempre il benvenuto nel mio locale, ma in questo caso devo veramente chiedervi di andarvene! Lei conosce il buon nome e il livello del nostro ristorante, abbiamo avuto alcune rimostranze di clienti, richiamati dai vostri discorsi, alcuni dei quali fatti ad alta voce, che hanno disturbato le nostre cene a lume di candela…-

 

- Capisco non si preoccupi e le chiedo ancora scusa … Vieni Usagi, andiamo… Arrivederci signor Fujiioshi!-

 

- Si… mi scusi ancora io non volevo! Arrivederci…-

 

Seiya da un’ultima occhiata mortificata al direttore, ed insieme usciamo dal locale, sotto lo sguardo perentorio di tutti i clienti.

Mai nella mia vita mi sono vergognata così tanto.

Appena usciti, notiamo che Mamoru e Rei ci stanno aspettando.

Mamoru se ne sta poggiato alla portiera della sua auto sportiva rossa, tenendo le gambe incrociate e le braccia conserte a livello del petto.

Rei è al suo fianco e ci guarda in silenzio, visibilmente agitata.

Guardo Seiya negli occhi stingendogli forte la mano, e insieme ci avviciniamo a loro, senza dire una sola parola.

Ora che le sono più vicina posso notare meglio lo stato in cui trova Rei:

sta tremando, trema visibilmente e il suo viso è tutt’altro che rilassato.

La sua espressione non mi piace per niente, i suoi occhi sembrano nascondere la consapevolezza che sta per accadere qualcosa di spiacevole.

Mamoru si scansa leggermente dalla sua auto e porta le braccia lungo i fianchi, stringendo forte i pugni.

Ci guarda estremamente serio, fissando Seiya con disprezzo, poi improvvisamente lo vedo spostare lo sguardo su di me e iniziare a parlare.

 

-Allora Usagi… La vuoi sapere la verità?-

 

Immediatamente torna a guardare Seiya, il suo è uno sguardo intenso e carico di odio.

 

-Digliela Seiya! Avanti, dille di come hai tradito Rei!-

 

Sussulto. Le parole mi muoiono in gola e per un attimo sembra mancarmi il respiro.

Mi volto incredula verso Seiya per cercare di leggere la verità nei suoi occhi, per cercare assenso o negazione a quello che ha appena detto il nostro interlocutore, ma le uniche cose che vedo e che leggo nelle sue iridi, sono ancora solo rabbia e rancore.

Rimango di sasso, sento le loro voci lontane, ora un unico pensiero mi tormenta:

 

“Digliela Seiya! Avanti, dille di come hai tradito Rei”

 

... Tradito…Tradito…Tradito…Tradito…Tradito…

 

Quella frase, quella assurda affermazione mi rimbomba nella testa come un martello pneumatico.

Non può essere, nulla di quello che sto sentendo può corrispondere alla realtà! Seiya non può averla tradita, lui non sarebbe mai capace di fare una cosa del genere, lui non …

Lo sguardo “Assassino” che Seiya e Mamoru si scambiano, mi fa rabbrividire.

E se invece mi sbagliassi? Se Seiya fosse davvero colpevole? No… No… NO! Ricaccio subito via questo pensiero, maledicendomi. Per colpa di Mamoru sto iniziando ad avere dei sospetti sul ragazzo che amo.

Subito ritorno in me, e noto che Mamoru non ha mutato espressione, mentre Rei adesso tiene lo sguardo basso.

La vedo stringere forte i pugni e credo che stia a stento trattenendo le lacrime.

 

-SEI SOLTANTO UN MALEDETTO BUGIARDO!!! SEI UN BUGIARDO!-

 

Le urla di Seiya mi provocano un brivido elettrico dietro la schiena, e un opprimente nodo allo stomaco.

 

-Non è vero! Io non ho mai tradito Rei, non avrei mai potuto farlo! L’AMAVO!-

 

Avverto come una fitta al cuore.

 

“non avrei mai potuto farlo! L’AMAVO!”

 

Quelle parole mi entrano nel cuore come il freddo inverno. Lui l’amava…

E’stata una cosa dannatamente normale, se stavano insieme è normale che si amassero, ma allora perché saperlo mi da così fastidio? Perché ho paura?

 

-Hai anche il coraggio di dire che non è vero? Ma che razza di uomo sei? Dopo cinque anni continui a mentire? Sei soltanto un vigliacco Seiya! Uno sporco vigliacco!-

 

A queste parole, Seiya lascia immediatamente la mia mano e si scaglia contro Mamoru prima che io possa fermarlo:

è accecato dalla rabbia.

Accade tutto in un attimo, si avventa su di lui e gli lancia un pugno dritto diritto allo stomaco.

 

-STA ZITTO BASTARDO, TU NON HAI NESSUN DIRITTO DI PARLARMI COSI’!-

 

Mamoru si piega subito in due, emettendo dei mugugni di dolore, e si accascia a terra portandosi entrambe le mani sulla parte colpita.

Seiya lo guarda dall’alto in basso respirando affannosamente.

 

-Ma che diavolo ti è saltato in mente?-

 

Rei guarda Seiya furiosa.

La vedo fiondarsi su Mamoru per soccorrerlo, scansandolo malamente.

 

-Mamo-chan, stai bene?-

 

Mamoru alza lievemente il capo, prima fissa Rei sorridendole a fatica, per rassicurarla riguardo al suo stato:

 

-Si Rei tranquilla, è tutto a posto…-

 

Subito dopo torna a fissare Seiya in modo pungente.

 

-Cos’è Seiya? Ti ho fatto scattare? C’è qualcosa che ti rode?-

 

Il colpo infertogli  per quanto doloroso debba essere stato, non gli ha tolto il vizio di gettar fango sulle persone, e specialmente su di lui.

Seiya sta per scagliarsi di nuovo contro di lui ma riesco a raggiungerlo e afferrarlo per le spalle, fermandolo appena in tempo.

 

-Vuoi che ti dia un pugno anche in bocca?-

 

- NO! BASTA! SMETTILA!-

 

Grido, lui si volta verso di me.

Lo tengo stretto a me per evitare altre pazzie, ma faccio un enorme fatica, ormai sembra una furia.

Rei ci guarda con aria ostile, mentre si stringe forte Mamoru a sé, aiutandolo a rialzarsi.

 

-Basta Seiya! Basta mentire!!! Ti ho visto io baciare quella ragazza, quella Minako, ti ho visto con i miei occhi! Come puoi negare l’evidenza? Come puoi?-

 

Seiya si divincola con forza, non so per quanto tempo ancora riuscirò a tenerlo fermo.

 

- SEIYA CALMATI! HO DETTO CALMATI!-

 

Urlo con tutte le forze, sperando di riuscire ad ottenere una sua reazione, e liberando così anche tutta la mia rabbia e la mia frustrazione.

 

-Ti sbagli! Tu hai visto solo quello che volevi vedere, o quello che loro hanno voluto che vedessi! E’ stata tutta una montatura, una maledetta montatura! Volevano allontanarti da me e ci sono riusciti! Tu hai dato loro retta e hai voluto credere a qualcosa che non è mai esistito, e mi hai lasciato senza chiedere spiegazioni! Hai mai pensato a come sono stato io dopo? A come mi sono sentito?-

 

Rei resta per un attimo attonita, in silenzio.

Non so cosa stia pensando adesso, ma solo per un attimo ho avuto l’impressione che fosse interessata alla risposta di Seiya, quasi come se volesse ascoltare e capire bene il significato delle sue parole.

 

- Chi? Chi ha voluto? Chi sono quelli che tu chiami loro, chi c’è implicato in questa faccenda oltre Mamoru e Rei? Dimmelo Seiya!!! DIMMELO!!!-

 

-Non dargli retta Rei! Come può essere stata una montatura? Loro si stavano baciando, e tu l’hai visto chiaramente!-

 

La mia domanda non ha trovato risposta, l’intromissione di Mamoru ha cancellato le mie parole. Rimango attonita, una montatura? Ma di che diavolo stanno parlando?

Io non riesco a capire…

Che Seiya sia stato vittima di una tresca? Ma perché? A che scopo?

Non riesco più a tenerlo, è una furia, è pura rabbia,.

In lui ora solo risentimento e forse amore… ma non… non per me…

Quelle parole gridate nel buio della notte con impeto, improvvisamente scatenano nel mio cervello un dubbio assurdo…

Libero Seiya dalla mia stretta e indietreggio, stringendo forte i pugni, non può essere… Non posso credere che questo dubbio improvviso sia vero.

Seiya si volta immediatamente e mi guarda preoccupato: in questo momento non devo avere una bella espressione.

Istintivamente la sua rabbia sciama, il suo grido disperato tace:

 

-Usako…-

 

Riesce appena a mormorare il mio nome. Lo guardo con le lacrime gli occhi e il cuore a pezzi.

 

-Dimmi la verità… Tu… Tu provi ancora qualcosa per lei non è vero? La ami ancora?-

 

Lui mi guarda stupito e in silenzio, per poi abbassare il capo solo per un istante.

Sento una fitta al cuore, mentre il gelo cala tra di noi.

La mia domanda posta a bruciapelo ha letteralmente spiazzato e disorientato tutti.

Mamoru guarda fissa Rei, che tiene lo sguardo basso, mentre ora lo sguardo e il pensiero di Seiya ora sono rivolti a me.

Nessuno parla, questo maledetto silenzio è una stretta al cuore e il rumore che provoca nella mia testa è davvero assordante e insopportabile.

 

-RISPONDIMI! VOGLIO SAPERE SE LA AMI ANCORA!-

 

Stavolta il mio mormorio di trasforma in un urlo. 

Sento le lacrime bagnarmi abbondantemente le guancie e il cuore battermi all’impazzata. Ho paura per quello che potrei sapere ora, paura di quella che potrebbe essere la sua risposta.

Lo vedo sussultare, per poi avvicinarsi a me correndo. Lo guardo negli occhi con immenso timore e noto che il suo sguardo è afflitto e dispiaciuto.

Ha la fronte sudata e credo che anche il suo cuore adesso abbia accelerato la frequenza di battito, proprio come il mio.

Istintivamente mi afferra le spalle e inizia a strattonarmi, attento nonostante tutto a non farmi male, poi finalmente mi risponde:

 

-No! Ma che cosa dici? Usagi io amo te! ADESSO AMO SOLO TE!!!-

 

Lo guardo negli occhi,  ma  vedo che quasi subito distoglie il suo sguardo dal mio. 

Un brivido scende lungo tutta la mia schiena, e la consapevolezza che ora nulla più sarà come prima, comincia a farsi largo nella mia coscienza.

 

- Povera sciocca! Tu sei solo una povera illusa Usagi! Un’illusa innamorata che perde tempo dietro una persona simile…  Nonostante lui abbia fatto soffrire Rei, ha continuato a tormentarla per mesi senza lasciarla vivere, non si è mai rassegnato e non lo farà mai! Fossi in te non gli crederei… -

 

Non appena Mamoru smette di parlare, Rei gli si para davanti dandomi le spalle e poggiandogli le mani sul petto.

Dall’espressione che le ho notato in volto prima che mi desse le spalle, credo che stesse per scoppiare a piangere.

 

- Mamoru smettila, il passato è passato, le cose sono diverse adesso... Non voglio più riaprire vecchie ferite, il nostro destino è cambiato, e ora la mia vita è con te… -

 

A quelle parole, alle parole di Mamoru, pronunciate con tanta esuberanza e noncuranza, quasi con disprezzo, vedo Seiya tornare su suoi passi e dirigersi verso di lui. 

Sembra completamente assente, sicuramente non ha nemmeno sentito le parole di Rei.

Non credo, che in questo momento, sia consapevole delle sue azioni.

So cosa vuole fare, e devo fermarlo, devo fermarlo adesso! Istintivamente gli corro dietro, ho il cuore in gola che è letteralmente distrutto da un dubbio atroce.

 

- SEIYA FERMATI! SEIYA!-

 

Ho paura, immensamente, dannatamente paura.

Seiya si ferma a due centimetri da Mamoru, e lo guarda dritto negli occhi, Rei é pietrificata dalla situazione, mentre io tremo come un pulcino bagnato.

No ho più la forza di fare nulla, sono immobilizzata come una statua di cera.

Sono occhi negli occhi, sono immobili e sostengono entrambi i loro sguardi senza paura.

 

- Che cosa cerchi Mamoru? Eh? Che cosa vuoi ancora da me? DIMMELO!!!-

 

- Io non cerco e non voglio nulla, voglio solo evitare che tu prenda in giro un'altra ragazza!-

 

- Io non sto prendendo in giro nessuno, capito??? NESSUNO!!! Sei spregevole, hai già rovinato la mia vita quanto basta, non ti permetterò di continuare!-

 

Seiya afferra Mamoru per il colletto della camicia e lo strattona violentemente.

 

- LASCIAMI!!! TOGLIMI LE MANI DI DOSSO!-

 

- Seiya Basta! BASTA!!!!-

 

- Usagi ha ragione Seiya, fermati!-

 

- Statene fuori! Rei stanne fuori!-

 

Mi sento morire…

Le gambe mi cedono e cado in ginocchio, lasciando cadere abbondanti lacrime sull’asfalto.

Rei si allontana impaurita tirando fuori il cellulare dalla sua elegante pochette: sta chiamando qualcuno.

 

- Perché? Sennò che fai eh Mamoru?-

 

- Ti restituisco il favore!-

 

Un pugno violento arriva diritto allo stomaco di Seiya, che cade a terra inerme.

 

- NOOOOOOOOOOOOO!!!!-

 

Urlo disperatamente, mentre dal locale sono usciti quasi tutti per vedere quello che sta succedendo.

Mi alzo di scatto e corro in direzione di Seiya, inginocchiandomi al suo fianco per soccorrerlo.

Con un braccio gli cingo le spalle, mentre con l’altra mano gli sollevo il viso facendolo voltare delicatamente in mia direzione.

Quando incrocio i suoi occhi il mio cuore manca un battito.

Sono lucidi, sofferenti, ma al contempo furiosi.

Il suo viso è stravolto e i suoi meravigliosi capelli neri adesso sono tutti scompigliati.

Ha la fronte ancora perlata di sudore e il fiato corto.

 

- ADESSO BASTA, SMETTETELA!!!-

 

-Guarda che ha iniziato lui, è stato lui per primo a venire alle mani, l’hai visto tu stessa mi sembra, o l’amore che provi per lui ti rende anche cieca? Eh Usagi?-

 

-Sta… Sta zitto! Ti ho già detto che devi por…tarle rispetto Mamoru, non te lo ripeterò un’altra vol…ta, porta risp…etto alla mia Usagi!!!-

 

Seiya cerca di rialzarsi, affrontando, stavolta verbalmente, il nostro interlocutore.

Lo aiuto a sollevarsi, constatando che l’addome deve fargli maledettamente male:

la sua espressione è sofferente e la sua mano destra è poggiata sulla parte offesa.

La situazione sta maledettamente degenerando, se qualcuno non fa qualcosa ho paura di come potrebbe davvero concludersi la serata.

La gente continua a guardarci e il loro mormorio fa da sottosfondo a quelli che adesso sono i nostri silenzi, silenzi che però valgono più di mille parole, più di mille insulti, più di mille sconcertanti verità.

All’improvviso il brusio della folla viene interrotto dal suono di alcune sirene  in lontananza, che sembrano avvicinarsi sempre più a noi.

Istintivamente alzo il capo in direzione del rumore, che sembra provenire proprio dalla strada alle spalle di Rei, dalla quale inizio ad intravedere delle luci rosse e blu.

Sta arrivando la polizia… Rei, è stata lei … Ecco chi chiamava poco fa, quando la situazione tra Seiya e Mamoru è precipitata!

Due volanti si fermano vicino l’auto di Mamoru e subito da ciascuna macchina, vi scendono due poliziotti.

Ci raggiungono in tre mentre il quarto rimane accanto all’auto, con le braccia appoggiate sulle tettoia bianca e avvertendo qualcuno con una ricetrasmittente.

Io e Seiya sussultiamo quando riconosciamo due dei poliziotti.

Questa non ci voleva, sento il cuore schizzarmi via dal petto e le gocce di sudore scivolarmi lungo il viso come perle di rugiada. Cosa faccio adesso? Mi volto verso Seiya e vedo che anche lui ha la mia stessa reazione.

Il poliziotto rimasto accanto alla vettura, subito possa l’aggeggio in macchina e prende anche lui ad avanzare in nostra direzione, ma con mio grande stupore, ci supera, e va a dirigersi verso i curiosi usciti fuori dal locale, facendo loro segno di rientrare.

 

-Prego signori, tornate pure dentro, qui non c’è più niente cui assistere, adesso ce ne occupiamo noi…-

 

Guardo inibita la scena. Non avrei mai immaginato una cosa simile, sto dannatamente male e adesso vorrei gridare il mio dolore e la mia rabbia al mondo intero se solo potesse servirmi a qualcosa, ma mi rendo conto che non è possibile.

I due poliziotti a noi noti, avanzano continuando a diminuire la distanza che ci separa, e ci guardano con aria piuttosto sorpresa e quasi… delusa direi.

 

-Seiya! Usagi! Ma che cosa è successo?-

 

Guardo i due ragazzi di fronte a noi in silenzio.

Come faccio adesso a spiegare loro che questa serata si è trasformata in un incubo per una storia vecchia di cinque anni?I due continuano a guardarci preoccupati.

Uno è alto più o meno quanto Seiya e ha la sua stessa età, ha profondi occhi verdi e lungi capelli tenuti in un codino dietro la nuca. E’ Yaten, un carissimo amico di vecchia data della famiglia Kou.

L’altro è Taiki. E’ molto alto ed ha la stessa età di Haruka.

Porta i capelli castani legati in un codino come Seiya e Yaten ed è il ragazzo di Michiru, mia cognata.

Alla grande! Stiamo per essere portati in centrale dai nostri amici! Di male in peggio!

Yaten prende a strattonarmi leggermente le spalle, senza farmi male, quasi a volermi svegliare dal mio stato di trance:

 

-Usagi! Rispondici che cosa è successo?-

 

Sobbalzo, la sua voce mi entra in testa e mi risveglia.

 

-Yaten… Taiki… Ecco vedete…-

 

Seiya che ha preso la parola al posto mio, non ha la forza di continuare, e si limita solo ad indicare Mamoru e Rei, quasi se quel piccolo gesto della sua mano, potesse valere più di mille parole.

Taiki e Yaten si voltano nella direzione indicatagli e rimangono sbalorditi.

Forse per venire subito da noi non si sono accorti della loro presenza.

 

-Loro?-

 

Seiya annuisce solamente, abbassando lo sguardo.

 

-Li conoscete anche voi?-

 

-Si Usagi, e credo che per reagire così, Seiya ti abbia raccontato cosa è accaduto cinque anni fa, ho indovinato?-

 

Guardo Yaten sconvolta. A quanto pare erano in molti a conoscere questa storia.

 

-Beh veramente non è così, ho saputo tutto stasera e in maniera molto traumatica!-

 

>>>Siete ancora qui? Non vi è bastato quello che avete fatto dentro il mio locale?-

 

Riconosco questa voce e subito mi volto nella direzione da cui proviene, così come tutti i presenti coinvolti.

Chi ha parlato è il direttore del ristorante, che si avvicina a noi. Evidentemente si trovava anche lui tra schiera di curiosi usciti sulla soglia dell’edificio, ed ha assistito in silenzio fino ad ora.

 

-Che vuole dire scusi? Che la lite non è iniziata qui, ma dentro il locale?-

 

Il poliziotto accorso a domare la folla, si è avvicinato a noi e ora rivolge questa domanda al Signor Fujiioshi, restando in attesa di una risposta che non tarda ad arrivare.

 

-Si… I signori hanno avuto una discussione nel nostro privè, una discussione piuttosto accesa direi. Alcuni miei clienti si sono lamentati, perché le loro cene sono state disturbate e così mi sono visto costretto ad invitarli ad uscire…-

 

L’agente di polizia porta una mano al mento quasi in segno di riflessione, e poi ricomincia a parlare:

 

-E può dirmi più o meno di cosa parlavano?-

 

-Beh, ci sembra di aver sentito parlare di offese familiari, o di una storia accaduta qualche anno fa… Qualcosa del genere insomma…-

 

-E si sono picchiati? Nel locale intendo…-

 

-No, ma si sono picchiati fuori, e comunque i toni della discussione, come ho detto, erano molto accesi. Con due clienti, ho dovuto faticare non poco, volevano lasciare il locale, e solo dopo diversi tentativi sono riuscito a convincerli a restare.-

 

-Va bene, la ringrazio, comunque può sempre sporgere querela, lo sa questo?-

 

-No! Conosco i genitori di uno dei ragazzi, per questa volta passi tutto così, ma la prossima volta non mancherò.-

 

Tutti abbiamo assistito muti alla scena, Yaten e Taiki compresi.

 

-Ne è proprio sicuro? Guardi che…-

 

-Ryo basta! Il signor Fujiioshi, ha detto che non sporgerà querela, quindi penso che possiamo concluderla qui… Per favore tu avviati con Akira in centrale, pensate agli altri due ragazzi. A loro pensiamo io e Yaten…-

 

Taiki lo interrompe in modo brusco, vuole aiutarci, e di questo ne sono immensamente felice, non finirò mai di ringraziarlo.

 

-Va bene…-

 

L’agente ci guarda con poca convinzione per raggiungere Mamoru e Rei, poco distanti da noi.

Anche il Signor Fujioshi china il capo di fronte il poliziotto in segno di riverenza, e poi torna dentro, ma prima da un’ultima occhiata a Seiya, un’occhiata piena di delusione e di rammarico.

Mi sento morire, mi sento letteralmente, dannatamente vuota.

Ma che ci faccio io in questa situazione? Come siamo arrivati a questo punto?

Sono ancora incredula e senza parole, Rei invece è come su un altro pianeta:

non parla, non piange, non si muove… Sembra caduta in uno stato di trance.

Mi chiedo se anche lei stia nascondendo qualcosa, mi chiedo fino a che punto centri con il “fatidico” complotto ai danni di Seiya. E’ immobile, stretta nell’abbraccio di Mamoru che ci osserva con aria pungente.

 

- Sei contenta adesso Usagi? Eccola la verità che volevi tanto conoscere, ecco a dove ci ha portato!-

 

Guardo Mamoru incredula, i suoi occhi ora mi odiano con tutto sé stesso.

Non ho la forza di reagire, di replicare, ma vedo che Seiya inizia ad infervorarsi.

 

- SMETTILA MAMORU! LASCIALA STARE, TU NON DEVI NEMMENO RIVOLGERLE LA PAROLA!!!-

 

- ADESSO BASTA RAGAZZI!!! SEIYA!!!

Se la situazione è degenerata, non è certo colpa di Usagi, mi sono spiegato Signor Chiba? Ryo, Akira, andate, noi vi raggiungiamo!-

 

- Si subito!-

 

Guardo Taiki con riconoscenza, sia per aver preso le mie difese, che per aver calmato Seiya.

Mamoru e Rei vengono allontanati dai due agenti, che dopo averli fatti salire in macchina, partono diretti in centrale.

 

-Ragazzi siate sinceri… Non è che avete anche bevuto? La situazione potrebbe peggiorare! Ora i nostri colleghi sono andati via, quindi perché non cominciate a dirci come sono andate le cose?-

 

-No! Almeno non qui!-

 

E’ Seiya a parlare entrambi.

 

Lo guardo con un’espressione indecifrabile, non so cosa dire, non so cosa pensare.

E adesso? Cosa posso fare adesso? A casa mi uccideranno!

Seiya ricambia il mio sguardo e percepisce il mio stato d’animo, perché subito mi stringe le mani nelle sue con forza.

 

-Non preoccuparti amore, andrà tutto bene, te lo prometto…-

 

Non ho la forza di parlare, riesco solo ad annuire lentamente.

 

Tremo visibilmente e gli occhi stanno riprendendo a pizzicarmi, segno che a breve riprenderò a piangere.

Insieme seguiamo Yaten e Taiki dentro la macchina, anche noi diretti in centrale, cosa accadrà adesso?

 

***

 

Arriviamo a destinazione dopo neanche dieci minuti.

Durante il tragitto non ho pensato né ho parlato, ma mi sono limitata ad osservare la mia immagine riflessa nel finestrino, vedendo le vie della città farvi da sfondo, e specchiando un viso privo di espressione, con due occhi azzurri che si rifiutano di trattenere le lacrime.

Sono terrorizzata, mai nella vita avrei pensato di trovarmi in una situazione simile, e tutto per colpa di Mamoru Chiba, colui che ormai è diventato il mio incubo.

Scendiamo dalla macchina, e seguiamo Yaten e Taiki, che dopo aver preso per prassi le nostre generalità, ci fanno accomodare in una stanzina, e ci dicono di aspettare.

Ora stiamo di nuovo insieme tutti e quattro, seduti ad una piccola scrivania:

io sono accanto a Seiya e Mamoru e Rei sono di fronte a noi.

 

- Noi torniamo subito, niente colpi ti testa chiaro?-

 

Il tono di Yaten non ammette repliche, nessuno osa dire niente, la porta viene chiusa e noi rimaniamo soli.

La tensione aleggia nell’aria, l’atmosfera è pesante.

Mamoru continua a tenere stretta Rei, guardandomi prepotentemente.

Osservo la mora ragazza davanti a me, non ricordo neanche l’ultima volta che l’ho sentita parlare.

Seiya invece, continua a tenersi la mano sulla parte offesa, il pugno di Mamoru deve essere stato il doppio più violento di quello infertogli.

 

- Ti fa molto male?-

 

- Tranquilla Usako, non è niente! -

 

- Non è vero! Tu respiri a fatica, potresti avere qualche costola rotta!-

 

Guardo Mamoru odiandolo con tutta me stessa.

Lui non ricambia il mio sguardo, sa di essere colpevole, sa di aver picchiato duro.

Ma perché, perché la situazione è degenerata così rapidamente?

Ad un certo punto dentro di me prende coscienza una nuova consapevolezza:

non so né perché, e né per come, ma sento che diventa sempre più forte ed insistente, e ciò non mi aiuta per niente.

Mamoru non è l’unico responsabile… lui ha ragione!

Se questa sera è andata così, la colpa è anche mia…

Sono io che ho preteso delle spiegazioni, sono io che ho voluto sapere tutto a tutti i costi, in un momento così delicato.

Avrei dovuto dare più tempo a Seiya, avrei dovuto solo aspettare e invece…

E invece eccoci qui, di sera, in una centrale di polizia!

Accidenti, se quel maledetto giorno non avessi insistito affinché Seiya mi portasse in centro, in giro per negozi, non avremmo mai incontrato, o meglio, non mi sarei mai scontrata con Mamoru!

D’un tratto due poliziotti, gli stessi accorsi al locale e che si sono occupati di Mamoru e Rei, entrano nella stanza, e si avvicinano a noi:

uno prende una sedia e vi si siede poggiando il petto allo schienale e le braccia sulla spalliera, l’altro rimane in piedi e si china leggermente sul tavolo, poggiandovi le mani e iniziando ad interrogarci, ancora.

 

-Allora? Volete spiegarmi che è successo?-

 

-Abbiamo avuto una banalissima lite, tutto qui.-

 

E’ Mamoru a rispondere per tutti.

 

-Una lite che ha disturbato un intero ristornate, e che è finita a scazzottate in un luogo pubblico! Ragazzi credo proprio che dobbiamo proprio fare un bel discorsetto! La vostra animata discussione sarebbe potuta finire anche peggio, se la stessa Signorina Hino qui presente non ci avesse telefonato! Vi rendete conto di cosa sarebbe potuto accadere?-

 

L’agente che ha parlato, guarda Seiya e Mamoru con aria severa:

se non fosse così giovane, potrei quasi paragonarlo a mio padre quando rimprovera me e Shingo per via dei nostri litigi quotidiani, ma questa non è certo una situazione analoga alle mie liti familiari, anche se adesso preferirei mille volte litigare con Shingo e sentirmi le prediche e le morali di papà, piuttosto che affrontare tutto questo.  

All’improvviso la porta si apre e Yaten e Taiki entrano chiudendola subito alle loro spalle.

 

-Akira, Ryo… Perché non portare nell’altra stanza con il Signor Chiba e la Signorina Hino? Alla Signorina Tsukino e al Signor Kou pensiamo noi, li conosciamo e dato che la ragazza è visibilmente provata, credo che preferisca parlare con un volto amico piuttosto che con voi…-

 

Le parole di Taiki non ammettono repliche, e infatti i due agenti fanno subito come gli è stato detto e portano Rei e Mamoru fuori di qui.

Adesso lui e Yaten si siedono di fronte a noi e ci guardano amichevolmente, senza più nessuna punta di rabbia o delusione, così capisco che vogliono aiutarci ancora.

Ci vogliono molto bene, specialmente vogliono bene a Seiya come un fratello, sono amici da sempre.

Seiya una volta mi disse che Taiki e Yaten sono amici fin da piccoli e che è stato proprio Yaten a far conoscere e innamorare Taiki di mia cognata.

 

-Bene, ora siamo soli. Dovete scusare Ryo ed Akira. Sono nuovi, hanno superato il concorso e fatto il giuramento da poco e quindi non sanno ancora con chi bisogna fare il “poliziotto buono” e con chi il “cattivo”!-

 

Taiki pronuncia queste parole sorridendomi, sta cercando di alleggerire la mia tensione, lo capisco benissimo, ma purtroppo i suoi tentavi non vanno a buon fine.

Si volta un attimo a guardare Yaten e gli fa cenno col capo indicando qualcosa alle sue spalle: un grosso contenitore con dell’acqua.

Immediatamente Yaten si alza e me ne versa un po’ in un bicchiere, porgendomelo:

 

-Tieni…-

 

-Gra… Grazie…-

 

Prendo il bicchiere in mano, ma subito questa inizia a tremarmi e sento il sudore scendermi dalla fronte.

Il bicchiere mi cade dalla mani, finendo sulla scrivania e bagnandola ovunque, mentre la mia vista si annebbia, e la stanza inizia a girarmi intorno.

Cado sulla spalla di Seiya. Sono ancora cosciente, ma sento le voci lontane, e vedo tutto sfuocato.

 

- USAGI!!!!-

 

Seiya grida impaurito, seguito da Yaten e Taiki, che si alzano e mi raggiungono.

 

- Yaten, un medico presto! Chiama un medico!-

 

- Si Taiki!-

 

Così dicendo esce di corsa dalla stanza cercando aiuto tra i colleghi.

 

- Usagi Amore, rispondimi!!!-

 

Sento Seiya tremare. Mi tiene stretta a sé, posso sentirlo, ma non ho la forza di rispondergli. Subito Yaten rientra accompagnato da una persona, sbatto più volte le palpebre per mettere a fuoco, e vedo … Mamoru!

 

- Lui che vuole?-

 

- Calmati Seiya, sono un medico ricordi? Ora non ho voglia di discutere! Usagi sta male ed è meglio che io la visiti subito! Presto! Deve Stendersi!-

 

- Nell’altra stanza abbiamo un piccolo divanetto, portiamola li!-

 

Taiki ci precede seguito da Yaten,  Seiya mi prende in braccio e dopo poco mi appoggia nel divanetto.

 

- Usagi ascoltami, ora respira profondamente e cerca di calmarti ok? Per favore portatemi un bicchiere d’acqua con un po’ di zucchero! Avrei pure bisogno della mia borsa accidenti! Sicuramente è un calo di pressione, devo controllarla!-

 

- Vado io a prendere l’acqua e ti posso anche portare il misuratore di pressione! In infermeria ne teniamo sempre uno!-

 

- Bene corri!-

 

Mamoru continua a guardarmi attentamente e ad ascoltare i battiti dal mio polso.

Seiya è accanto a me e mi tiene la mano, mentre Yaten è andato a prendere quello che mi serve.

 

- Devo chiamare Michiru! Lei è Haruka devono venire subito!-

 

Subito con uno scatto fulmineo prende il cellulare e compone il numero.

 

- Ciao amore sono io…-

 

<<………….>>

 

-So che sei impegnata stasera e anche io voglio vederti comunque, visto che sei tornata da poco dalla tournèe, ma non ti chiamo per questo…-

 

<<…………>>

 

-Ascolta è importante! Ho bisogno che tu chiami Haruka e che insieme mi raggiungiate in centrale, quanto prima!-

 

<<…………>>

 

- Aspetta, non ti allarmare, siamo arrivati in tempo, ma si tratta di Seiya e di… e di Usagi…-

 

<<………….>>

 

-Beh allora puoi immaginarlo se già sai qualcosa, ma te lo dico comunque: è lui il motivo per cui Seiya e Usagi sono qui… Mamoru Chiba! Abbiamo trattenuto anche lui!-

 

<<………….>>

 

-Sei già con Haruka? Bene! Raggiungeteci prima possibile, Usagi si è sentita male, sembra un calo di pressione!-

 

<<………….>>

 

-Va bene Michiru, a tra poco!-

 

Yaten ritorna con l’acqua e subito Mamoru mi aiuta a berne un pò, poi mi misura la pressione.

 

-100 la massima e 70 la minima… Come sospettavo,  la sua pressione è molto bassa!-

 

Gli sento pronunciare i miei valori attuali, e capisco che mi è successo ancora.

Mamoru subito si porta ai piedi del divano e mi solleva le gambe, guardando prima me e poi Seiya.

 

- Seiya, falla bere! Usagi… Tu continua a respirare profondamente coraggio! Non smettere mai!-

 

- Ok!!!-

 

Mamoru continua a tenermi sollevate le gambe, e piano piano, dopo cinque minuti, finalmente mi riprendo:

la mia vista torna normale e la testa smette di girarmi.

Seiya mi bacia sulla fronte ed io provo piano ad alzarmi, mentre lui mi aiuta delicatamente, così mi ritrovo a sedere sul divano con lui accanto.

 

- Come ti senti amore?-

 

Lo guardo fisso negli occhi scoppiando a piangere. Ho avuto paura, tutta questa maledetta situazione mi fa paura!

Tra le sue braccia sfogo tutto il mio dolore e tutta la tensione accumulata al ristorante mentre stringo forte la sua camicia tra le mie mani chiuse a pugno.

 

- Usagi dovresti calmarti, hai appena avuto un calo di pressione e agitarti così non ti fa bene per niente! Adesso è tutto finito!-

 

- Non è finito pro…prio niente Ma..moru… Tutto è app…ena cominciato!-

 

- Calmati amore, Calmati! Ti prego dagli retta, e perdonami se puoi, è tutta colpa mia, solo colpa mia!-

 

Yaten e Taiki osservano tutta la scena senza fiatare, quando improvvisamente sentiamo bussare alla porta e vediamo entrare un’agente di polizia.

 

- Yaten, Taiki, ci sono due ragazze che chiedono della signorina Tsukino e del signor Kou, le faccio passare?-

 

- Si falle accomodare!-

 

- USAGI!!! SEIYA!!!-

 

Mia sorella corre verso di me inginocchiandosi vicino il divano, seguita da Michiru che resta comunque in piedi vicino Taiki: i due si scambiano un piccolo gesto d’affetto.

Li vedo guardarsi e sorridere sfiorandosi le mani, ma subito dopo un’occhiata fredda è pungente viene rivolta da entrambe a Mamoru.

Haruka e Michiru diventano due statue di ghiaccio e nella loro espressione leggo solo rabbia e odio.

Nessuna delle due ha ancora parlato, nessuna delle due gli ha rivolto ancora la parola.

 

- Usa tesoro, cosa è successo, stai bene? E tu Seiya?-

 

Non riesco a parlare, mi limito solo a guardare mia sorella e mia cognata che sono davanti a me e di spalle a Mamoru, mentre Seiya annuisce in segno di assenso anche per me.

Adesso Haruka mi abbraccia forte e mi fa sentire quel calore che mi serviva per riuscire a calmarmi, almeno in parte.

 

“ Calmati sorellina, ora va tutto bene! Ora ci siamo noi con voi, adesso sistemiamo tutto, non preoccuparti! “

 

Le sue parole pronunciate piano al mio orecchio sono come una medicina, anche se ho paura perché ancora in parte non conosco tutta la verità, ora so di essere al sicuro.

 

- Tua sorella sta bene ora, ha solamente avuto un calo di pressione!-

 

Haruka mi stringe forte pronta a reagire, ma non ne ha il tempo.

 

- Ancora tu! Ancora tu a rovinare le nostre vite! Non ti è bastato quello che hai fatto a mio fratello? Non ti è bastato avergli rovinato la vita?-

 

Michiru è un treno in corsa, la rabbia scorre nelle sue vene, fissa diritto negli occhi Mamoru tremando per l’eccessivo nervosismo, ora mi sembra di rivedere Seiya al parcheggio del ristorante…

Improvvisamente viene abbracciata da dietro da Taiki che cerca di tranquillizzarla.

 

- Calmati Michiru!-

 

-Calmarmi? Ma come faccio a calmarmi me lo dici? In questi cinque anni Seiya si è finalmente rifatto una vita! E’ riuscito a superare tutta la sofferenza provata e questo anche grazie ad Usagi quando si sono conosciuti! Nonostante lei allora non sapesse niente l’ha amato subito e ha dato a mio fratello tutto l’amore di cui ha sempre

necessitato! Ma adesso loro sono ricomparsi e…-

 

Michiru non può continuare perché Taiki la volta leggermente guardandola negli occhi:

 

-Michiru so bene cosa stai provando, lo so benissimo perché anche io sono al corrente di tutto! Adesso però dobbiamo pensare a stare vicino ad Usagi. Si è sentita male e si è ripresa solo adesso. E’ meglio non farla agitare ancora di più, e per far questo dobbiamo calmarci noi principalmente!-

 

-Ma…-

 

-Michiru ti prego…-

 

La guardo supplichevolmente e allungo entrambe le braccia in sua direzione in cerca di un abbraccio. Lei capisce subito quali sono le mie intenzioni e si avvicina a me.

Haruka prontamente si sposta per darle l’opportunità di avvicinarsi, lei si inginocchia con estrema dolcezza e mi abbraccia.

Inizia ad accarezzarmi la schiena e penso quasi che pure lei sia sul punto di piangere.

 

-Perdonami Usa, ho esagerato… Non avrei dovuto scattare così, non con te in queste condizioni, ma il fatto è che…-

 

-Non preoccuparti…-

 

Iniziamo a dondolarci, ancora abbracciate, continuando a piangere io, e a sospirare profondamente per trattenere le lacrime lei. Ho un bisogno enorme del suo abbraccio, del suo conforto, del suo affetto, del suo starmi semplicemente accanto.

Rimaniamo così, ma un rumore improvviso ci fa sussultare e subito sciogliamo d’istinto il nostro abbraccio.

Haruka ha dato un pugno sul muro con forza, e adesso la vedo starsene a capo basso e massaggiarsi la mano.

 

-Haruka!-

 

Subito alza la testa di scatto e guarda Mamoru con occhi che paiono di fuoco.

 

-Mamoru! Ovunque ci sia tu ci sono dei guai! Che diavolo è successo stasera?-

 

Mamoru la guarda perplesso, credo di capire cosa adesso stia pensando:

ha detto che non devo agitarmi e invece qui, si sta facendo a gara a chi si arrabbia di più! Sto per parlare e dire a mia sorella di calmarsi ma Mamoru mi precede:

 

-Haruka, abbiamo discusso e la cosa è un tantino degenerata però adesso…-

 

-Un tantino??? Soltanto un tantino? Mamoru siete finiti tutti in centrale!-

 

-Ha… Haruka…-

 

La voce mi trema, e le lacrime non accennano a fermarsi, negli ultimi giorni non fanno altro ormai.

 

-Haruka adesso basta! Tutto questo non fa bene a tua sorella! Se proprio non riesci a fare a meno di odiarmi, qui e adesso, cerca di calmarti almeno per lei!-

 

-So io cosa è meglio per mia sorella Mamoru, di certo non tu!-

 

-Ma cosa stai dicendo? Sono un medico e so che in questi casi bisogna solo far star tranquillo il paziente!-

 

Haruka scatta in piedi e sta per fiondarsi su di lui, ma Yaten e Taiki la bloccano prontamente per le braccia.

 

-Fermati Haruka!-

 

-Non fare altre sciocchezze Usagi ha bisogno di te! Sai che in queste occasioni si sente spesso male e assistere a scene simili non l’aiuta!-

 

Le parole di Yaten prima e di Taiki poi, la fanno cessare di divincolarsi e la vedo tornare a guardarmi.

Stavolta il suo sguardo non è arrabbiato ma… preoccupato.

Taiki però ha ragione: io sono ipoglicemica e già di mio tendo ad avere un po’ la pressione bassa, e molto spesso soffro di cali di pressione anche a causa di un fattore psicologico, o meglio, ansioso, per non parlare poi delle crisi di panico.

Purtroppo in casi come questi, quando la tensione è alta, e quando l’angoscia e la preoccupazione per qualcosa mi assalgono, ho di questi malori, e a volte non è l’unica cosa che questo problema mi porta.

Quando mi trovo in queste situazioni piango spesso, non riesco a dormire bene di notte e sto sempre male.

Ultimamente non mi è capitato quasi mai, anzi devo dire che negli ultimi tempi sono stata davvero bene, a parte quando Seiya è sparito,  ma adesso la situazione si è complicata e credo che Mamoru abbia intuito qualcosa, per questo sta cercando di calmare Haruka, lo guardo e lo vedo anche piuttosto preoccupato, beh, in fondo è un medico…

 

-Non ti spacco la faccia solo perché lei adesso ha bisogno d’aiuto e perché… Perché l’hai soccorsa…-

 

Haruka volge un’occhiata a Yaten e Taiki, e questi quasi ad interpretare il suo sguardo, la lasciano andare. Subito mi si avvicina e si inginocchia di fronte a me accarezzandomi la testa.

 

-Vieni sorellina, forse è meglio se andiamo tutti a casa adesso…-

 

Annuisco debolmente e mi alzo piano, aiutata da Seiya.

 

-Ragazzi credo sia meglio che andiate a riposare tutti, specialmente tu Usagi. Alle vostre auto ferme al locale penserete domani, Mamoru ti chiamo un taxi …-

 

-No grazie, non è necessario, farò da solo!-

 

Yaten lo guarda, poi  mi si avvicina e mi poggia una mano sulla spalla, sorridendo con affetto. Taiki abbraccia nuovamente Michiru, e subito si rivolge a mia sorella:

 

-Abbi cura di lei mi raccomando, non si è ancora ripresa del tutto…-

 

- Certo!-

 

-Usagi…-

 

Mi volto dietro il provenire di quella voce:

 

-Sei ancora scossa. Prima di andare a letto, ti consiglierei, in qualità di medico, una camomilla. Ti aiuterà a conciliare il sonno…-

 

Mamoru pronuncia il mio nome con fare… Non so come descriverlo ma ora è totalmente diverso dal ragazzo scontroso e antipatico che ho conosciuto.

 

-Va… va bene…-

 

-Bene! Andiamocene!-

 

Haruka pronuncia queste parole seria ed indispettita, guardando Mamoru con occhi pungenti, con occhi di chi è costretto a sopportare una determinata situazione, solo per il bene di qualcuno, poi guarda me prendendomi a braccetto e rivolgendomi un affettuoso sorriso. Iniziamo a farci strada verso la porta, accompagnati da mio cognato e da Yaten, ma vedo Mamoru che si appresta ad uscire prima di noi e da solo, in quanto Rei è rimasta nell’altra stanza.

 

-Mamoru aspetta!-

 

Quasi grido il suo nome.

Mamoru si volta e mi guarda molto intensamente, anche il suo sguardo è diverso adesso.

 

-Che c’è? Avverti qualche altro disturbo?-

 

-No io… Volevo solo … beh …Gra… Grazie per avermi soccorsa…-

 

Lui rimane per un attimo a fissarmi in silenzio, poi curva le sue labbra in un sorriso.

 

-Dovere…-

 

Di nuovo si volta e riprende a camminare, uscendo dalla stanzina, seguito da noi.

Non appena varchiamo l’angolo del corridoio però, vediamo Rei intenta a parlare con due persone: una è una donna alta e slanciata, dalla carnagione olivastra e lunghissimi capelli scuri, tenuti sciolti lungo la schiena e raccolti solo in una piccola croccia al centro della testa. Ad occhio e croce le darei più o meno l’età di Haruka, se non di più…

L’altra è una bambina molto piccola, che tiene per mano sia Rei che quella donna.

Avrò si è no dieci anni, è piccola, minuta, e porta i capelli neri a caschetto.

Chi sono quelle due?

 

-Setsuna! Hotaru! Che ci fate qua?-

 

Mamoru corre loro incontro chiamandole per nome, annullando la poca distanza che lo separava da loro.

Ad un certo punto sento Seiya aumentare la stretta attorno alla mia vita e lo sento irrigidirsi.

Mi volto e vedo che in viso ha un espressione letteralmente sconvolta:

se ne sta fermo, immobile e in silenzio a guardare quelle due.

Un dubbio tremendo mi assale.

Ho imparato ad interpretare questi suoi comportamenti  negli ultimi giorni, e questo di adesso non mi convince per niente…Che centrino con questa storia?

Quella bambina è troppo piccola per essere implicata, ma quella donna?

All’improvviso li vedo voltarsi tutti in nostra direzione e guardarci con attenzione.

Ciò che mi colpisce è l’espressione della piccolina che è con loro:

guarda Seiya quasi sull’orlo delle lacrime, mentre lo sguardo della donna sembra quasi pieno di astio e rancore.

 

-Che cosa ci fate voi qui?-

 

Michiru pronuncia queste parole con sorpresa ma anche con una punta di rabbia, e Haruka le da subito man forte:

 

-L’ha chiamate Rei, non c’è altra spiegazione!-

 

Yaten e Taiki se ne stanno dietro di noi in silenzio, ma voltandomi noto che i loro sguardi valgono più di mille parole.

Tutti ci avviciniamo a loro, e una volta accorciate le distanze è Mamoru a prendere la parola, massaggiando un braccio della donna accanto a lui:

 

-Ascoltate vi ho già detto che non possiamo più discuterne non qui e non adesso, per cui…-

 

-Per cui ché? Mamoru tu non…-

 

Haruka pronuncia queste parole molto indispettita e a mano a mano aumenta il tono della voce, ma tuttavia non riesce a completare la frase, perché Yaten le si avvicina serio e toccandole una spalla la interrompe:

 

-BASTA! Haruka devi pensare ad Usagi adesso, ti è stato già detto! Ora lei non può agitarsi ulteriormente, la sua salute ne risentirebbe, e comunque ti ricordo che siamo in una centrale di polizia. Cerca di avere un po’ di contegno!-

 

Haruka sta per rispondergli ma mia cognata la precede:

 

-Yaten, sai bene perché Haruka ha reagito così… Lo sappiamo tutti noi che abbiamo avuto a che fare con questa storia cinque anni fa…-

 

Mi volto verso Michiru sconvolta. Allora avevo ragione, centrano anche loro… Ma come? Perché?

 

-Ragazzi per favore lasciate stare mia sorella Setsuna e la piccola Hotaru, la  sorellina di Rei!!! Questa situazione dobbiamo risolverla noi, faccia a faccia, ma non adesso, e ribadisco, non qui! Torniamocene a casa, dormiamoci su se possibile, specialmente Usagi, che adesso, ha assoluto bisogno di tranquillità e riposo! Penseremo poi al da farsi, ma adesso basta!!!-

            

A parlare è stato Mamoru…

Rimango letteralmente sconvolta, è così Rei ha una sorella, e pure Mamoru!

Adesso tutto si complica! Devo sapere che cosa hanno fatto a Seiya, o meglio, cosa Setsuna gli abbia fatto.

Non posso credere che quella bambina abbia una qualche colpa, anzi potrei dire che lo sguardo che ha rivolto a Seiya, oltre che tristezza contenesse… affetto!

Forse gli voleva bene, ed essendo stato Seiya il ragazzo di sua sorella, doveva essere molto legata a lui…

Immersa in queste riflessioni sento Haruka sospirare:

 

-E va bene Mamoru, per stasera la facciamo finita qui, ma la faccenda ormai non può più rimanere in sospeso! Troppe ferite sono stata riaperte, troppe verità svelate, anche se non ancora del tutto, e mi auguro tu voglia davvero risolvere questa situazione e subito! Ora andiamocene!-

 

Mia sorella fa per spingere me e Seiya lungo il corridoio per uscire dalla centrale, superiamo tutti, ma ad un tratto Seiya si blocca, e siccome siamo ancora abbracciati sono costretta a fermarmi anche io.

Istintivamente si volta, è l’occhiata che rivolge alla sorella di Mamoru non mi piace per niente.

Il viso di Seiya è serio. Le mascelle sono serrate e i suoi occhi hanno un espressione indecifrabile, mentre il viso della donna,è impassibile, lo guarda diritta negli occhi con sguardo cattivo.

 

-Guardarmi male quando vuoi, tanto lo so che è colpa tua! Tutto quello che è successo in passato è soltanto colpa tua! Un giorno riuscirò a dimostrarlo, e allora smetterai di avere quella sicurezza e quell’aria da superdonna che adesso ti appartiene!

 

Senza dire altre parole, Seiya si volta di nuovo, ed esce a passo spedito dalla centrale trascinando con lui anche me.

Un incubo. Tutta questa storia è diventata un maledetto incubo.

Cos’altro succederà adesso?

 

 

Nda: ok… ok… Prima che facciate o diciate qualsiasi cosa, ricordiamo alle gentili lettrici e a chi ci segue, che le due autrici di questa fanfic sono troppo giovani per morire!!! J

Ebbene si, direi capitolo lungo e soprattutto ricco di colpi di scena!

Ma quante cose vi abbiamo fatto scoprire? Quante cose sono successe in queste ventinove pagine? Pensiamo abbastanza per dirvi che ancora, NON AVETE VISTO NIENTE!!! ( Ok potete odiarci! J )

Bene, speriamo vivamente che il capitolo, vi sia piaciuto, e aspettiamo numerose i vostri commenti!

Ora non possiamo far altro, che ringraziarvi una ad una:

 

* Luisina: ciao Mitica Rei! Allora sei tra quelle destinate per ucciderci! Siamo davvero felici che il capitolo precedente ti sia piaciuto, e siamo mostruosamente curiose di sapere cosa ne pensi di questo, a patto però che tu non sia triste, altrimenti io (SilviaSilvia) e LuciaDom veniamo a Trieste e finché non ci sorridi non ce ne andiamo! Ti vogliamo bene!

Grazie per i complimenti che ci fanno apprezzare ancora di più quello che facciamo, e siamo immensamente felici di averti stupita!

No cara Rei, non siamo a Beautiful, ma ti posso garantire che le nostre menti sono molto pazze!

Facci avere una tua opinione! Baci

 

* Stella93mer: ciao! Ti ringraziamo per la recensione e per i bellissimi complimenti che ci hai fatto!

Speriamo che pure questo capitolo ti piaccia, e contiamo immancabilmente su una tua recensione.

Mi raccomando, non smettere di seguirci!  Grazie!!!!

 

* Maryusa: ciao! Finalmente speriamo di aver esaurito la tua curiosità, ma non rilassarti troppo, perché devi ancora vederne delle belle! Hai comunque ragione a dire che non te la raccontiamo giusta!!! HiHiHi chissà perché!

Facci sapere cosa ne pensi di questo capitolo ok? Ci teniamo! J

 

* Neptune87: ciao!!! Si, si lo diciamo e lo ribadiamo, i segreti non sono ancora stati tutti scoperti, nonostante questo capitolo sia ricco di sorprese … Cosa sarà successo cinque anni fa, tra Mamoru, Seiya & Company? Lo scoprirai, e lo scoprirete, solo leggendo!

Ok siamo consapevolmente cattive! J

Si Effettivamente la coppia Usagi/Seiya in questa fic piace molto anche a noi, mentre Mamoru per ora e il cattivo di turno, ma saprà riscattarsi? Staremo a vedere! Tu continua a seguirci ok? Baci

 

* Jaj984: WOW!!! Noi molto commosse!!! Davvero abbiamo fatto questo? Aggiungeremo ai nostri curriculum, una nuova voce: “capaci di operare miracoli!” J

Al momento non possiamo dirti se la tua supposizione é giusta, ma credici quando ti diciamo che i colpi di scena non sono finiti!

Ti ringraziamo per i complimenti e aspettiamo con ansia, un tuo commento!

 

* Romanticgirl: ciao! Grazie per la recensione e per la tua presenza! Siamo felici che il capitolo ti sia piaciuto,e speriamo con questo di non averti deluso! Dovrai aspettare, per sapere se la tua supposizione é giusta oppure no, ma se continuerai a seguirci, piano piano daremo la risposta a ciò che chiedi! Aspettiamo ansiose un tuo commento! J

 

* Isa1983: ciao Stella! Ti ringraziamo per i meravigliosi complimenti e siamo felici di averti fatto adorare la coppia Usagi/Seiya!

Tutti gli interrogativi che hai posto, verranno svelati nei successivi capitoli, quindi continua a seguirci, e mi raccomando, una tua recensione, non può mancare! J

 

*4Haley4: ciao tesorino! Chissà perché, ma la tua sensazione, è la stessa che abbiamo noi!!! J

Si, Seiya e Rei in passato erano molto legati, ma ora le cose sono notevolmente cambiate.

Ci fa enormemente piacere che anche tu, stia cominciando ad adorare Seiya, brava!

Si, hai ragione, incontrarsi nello stesso locale è proprio sfiga!!! :-P ( Si potrà dire ?! ), ma come dice il titolo, purtroppo, tutto questo è un Imprevedibile Destino …

Devo confessarti che la scena di Seiya ed Usagi sotto le coperte, l’ha scritta LuciaDom e anche a me piace un casino, anzi è una tra le mie preferite! Ho davvero una grande collega, non ci sono dubbi su questo! 

Già è vero, per seguire la nostra fic, bisogna proprio completamente dimenticarsi dell’anime, perché noi, ( pazze teste calde), siamo due uragani in piena, nulla al nostro passaggio, sarà più lo stesso!

Beh credo che il bello mio è di Lucia, sia proprio questo, il voler osare senza aver paura di oltrepassare il limite.

Speriamo di riuscirci bene, sempre e comunque!

Per sapere come Mamoru abbia rovinato la vita a Seiya, dovrai aspettare, perché ancora nemmeno noi, sappiamo darti una risposta precisa! Il nostro cervello ancora è in fase di lavorazione colpi di scena e infarti imminenti! HIHIHI ( Noi molto pazze !!! )

Crediamo con questo capitolo, di aver svelato gran parte delle tue risposte, e si, i due ragazzi si sono presi a pugni, si sono insultati, sono stati quasi arrestati, e la povera Usa, si è sentita male, ed e stata soccorsa da Mamoru!!!! ( Oh my God/ Mon Dieu!!!/ Mein Gott!!!)

Ok non osiamo pensare cosa tu e tutti voi, stiate pensando!

Credo che forse, io e la mia adorata collega, dovremmo scappare, abbiamo ragione? J

Siamo immensamente felici che i colpi di scena, abbiano sortito il loro effetto, e ti ringraziamo degli immensi complimenti che ci hai fatto. Grazie per la recensione, mi raccomando, aspettiamo anche questa volta, il tuo commentino!

 

Ragazze, grazie a tutte!!!

 

 

Grazie ancora a chi ci ha inserito tra i preferiti:

 

1 - 4haley4
2 - bimbastupenda

3 - bunny65

4 - giufalab

5 - ISA1983
6 - Karen94

7 - miky 483

8 - NEPTUNE 87

9 - Nicoranus83

10 - romanticgirl

11 - sera1921

12 - stella93mer
13 - _Maddy_

 

 

E grazie anche a chi:

 

1)    ci ha annoverato tra le storie seguite:

 

1 - mary85
2 - NEPTUNE 87

 

 

2)    ci ha annoverato tra gli autori preferiti:

 

1 - 4haley4
2 - giufalab 
3 - ISA1983
4 - Nicoranus83

 

Un bacione a tutte, e a presto, con un altro sconvolgente capitolo!  J

 

SilviaSilvia & LuciaDom

 

 

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Capitolo 7
*** Un segreto oscuro... ***


Sono stesa sul mio letto, tenendo un braccio sulla fronte e l’altro lungo il fianco, fissando il soffitto quasi come se fosse la risposta ai miei problemi, e pensando alla serata appena giunta al termine

7) Un segreto oscuro…

 

 

Sono stesa nella mia stanza, tenendo un braccio sulla fronte e l’altro sul ventre, mentre stringo un piccolo cuscino che adorna il mio letto quando è rifatto. Fisso il soffitto quasi come se fosse la risposta a tutti i miei problemi, pensando senza sosta alla serata appena giunta al termine, e a come tutto ha avuto inizio. Sospiro profondamente…

I miei genitori hanno appena lasciato la mia camera, più tranquilli rispetto a mezz’ora fa quando siamo tornati:

Haruka ha detto loro del mio malessere, ovviamente mentendo su più punti riguardo le circostanze, sul modo e sul luogo in cui questo è avvenuto, e loro, a parte la preoccupazione iniziale, sembrano averle creduto.

Sono da sola e al buio, la mia stanza è illuminata solo dal riflesso della Luna che filtra attraverso le tende della finestra, creando sulla parete un affascinante

gioco di ombre.

Non avrei mai immaginato che questa serata avrebbe preso una piega simile, sì insomma, mi ero preparata a qualcosa di spiacevole, sapendo cosa Seiya avrebbe dovuto raccontarmi, ma non credevo che saremmo arrivati a questo punto.

Lui è stato di un’altra cinque anni fa, un’altra che ha amato davvero tanto, un’altra che ha ricambiato quell’amore con tutta se stessa…

Già, tutta se stessa… Quello sguardo non mentiva, quegli occhi tanto profondi quanto sbalorditi, trasgredivano in lei una lieve emozione, emozione accompagnata da una fitta alla base dello stomaco… Conosco quello sguardo e quella sensazione, perché sono le stesse che provo io tutti i giorni quando sono con Seiya…

All’improvviso, senza rendermene conto, lancio come una furia il cuscino che tengo stretto a me contro la finestra, poi mi alzo e mi metto a sedere sul letto portandomi le mani sul viso come se volessi scrollarmi di dosso questa brutta sensazione, questo maledetto timore che mi logora l’anima.

Possibile che lei lo ami ancora? Possibile che lui provi ancora qualcosa per lei?

Questa è la domanda che mi sto ripetendo da ore nella testa e nel cuore, questa è la domanda che potrebbe rovinarmi per sempre.

 

-No, no, non posso crederci!!! Non può essere vero!!! Non può!!!-

 

Ho paura, ho maledettamente paura di ciò che sento dentro il mio cuore, delle conseguenze che questo incontro/scontro potrebbe avere sul mio rapporto

con Seiya.  Nonostante lui mi abbia rassicurato sui suoi sentimenti, io non riesco a credergli fino in fondo. Un’effimera vocina nel profondo della mia anima mi dice di stare attenta. Sto iniziando a dubitare di lui, della sua sincerità e di ciò che prova davvero. Prima d’ora non l’ho mai fatto, in due anni non ho mai sentito il bisogno di cercare altre conferme, mi sono sempre bastate quelle che leggevo nei suoi occhi quando stavamo insieme… Ma è mai possibile che doveva esserci bisogno di una situazione simile per interrogarmi su di lui?

 

-Maledizione! -

 

Mi ristendo sul letto più frastornata che mai, con la testa che mi scoppia e un senso di smarrimento interiore.

Ci sono ancora molti pezzi che mancano per completare il quadro, primo fra tutti il presunto tradimento di Seiya con quella…  Minako….

Ma chi diavolo è lei adesso? E poi com’è possibile? Seiya non tradirebbe mai la sua ragazza, no… Lui non lo farebbe mai! E poi Setsuna, la “graditissima” sorella di Mamoru!

Perché lei e Seiya si guardavano così, e che vuol dire quella frase che Seiya le ha rivolto prima di uscire?

 

“Guardarmi male quanto vuoi, tanto lo so che è colpa tua! Tutto quello che è successo in passato è soltanto colpa tua! Un giorno riuscirò a dimostrarlo, e allora smetterai di avere quella sicurezza e quell’aria da superdonna che adesso ti appartiene!”

 

Come sempre sono troppe le cose che non tornano, ma adesso è arrivato il momento di porre fine a tutti questi interrogativi.

Immersa come sono nei miei pensieri, non mi accorgo della presenza di una figura in piedi accanto a me. Sobbalzo visibilmente spaventata appena me ne rendo conto.

 

-Haruka!-

 

-Scusa sorellina, ho bussato ma tu non hai risposto e così sono entrata! Tutto bene? Stai male di nuovo per caso?-

 

-No, no, tutto bene, ero solo sovrappensiero.-

 

-Capisco…-

 

Mi porto nuovamente a sedere al centro del letto, mentre la luce candida della Luna mi permette di vedere appena mia sorella. I suoi raggi, illuminano solo in parte il suo viso, e sebbene non possa vederlo chiaramente per intero, l’espressione che vi scorgo la dice lunga. Haruka accende la luce e si avvicina, sedendosi accanto a me.

 

-Tieni, ecco la tua camomilla… Bevila finché è calda. Ti ho portato anche i biscotti al cioccolato della mamma. Deve averli fatti da poco, sono ancora tiepidi, so che ti piacciono tanto e ho pensato di portartene un pò prima che Shingo possa finirli tutti, così da rischiare il mal di pancia!-

 

Mi sorride e mi fa l’occhiolino: capisco subito le sue intenzioni e le sorrido di rimando. Quando sono turbata i biscotti di nostra madre e una bella chiacchierata con lei mi aiutano sempre: se sono in pensiero per qualcosa, o magari discuto con Ami e Makoto, o se litigo con Seiya, lei c’è sempre per me…

 

Seiya…

 

Pensando a lui sento di nuovo un groppo alla gola. Chissà cosa starà facendo adesso, e se Michiru sarà riuscita a calmarlo un pò. Per il momento caccio dalla mente questi problemi e guardo mia sorella, che adesso ha poggiato il vassoio sul letto e aspetta che dica qualcosa, guardandomi seria.

 

-Grazie…-

 

Sento il suo sguardo su di me, sento che a breve parlerà in cerca di spiegazioni, e  infatti mentre prendo la mia tazza tra le mani, con dipinti degli allegri coniglietti rosa, benché il mio sguardo sia fisso sulla camomilla, subito la sento iniziare a parlare.

 

-Usagi ascolta… Taiki è stato molto discreto quando ci ha chiamate e non ci ha spiegato per intero la situazione, ma sai bene che io non mi accontento mai della cose dette o fatte per metà, quindi, ora che siamo sole, ti va di parlarne? Che cosa è successo veramente stasera?-

 

Un brivido mi percorre la schiena e mi mordo il labbro inferiore, mentre stringo il manico della tazza con maggiore forza.

Non ho proprio né l’intenzione, né la voglia di affrontare l’argomento adesso.

 

-Haruka… ascolta io…-

 

-Se non vuoi parlarne stasera va bene, in fondo devi essere esausta e ti devi riposare… Ma ricorda che ci sono sempre se hai bisogno ok?-

 

Annuisco leggermente e le sorrido.

Mi sorride anche lei e mi accarezza delicatamente la testa, poi si alza e fa per andarsene, ma non ne ha la possibilità perché la blocco istintivamente per un polso. Ma a chi la do a bere? Non è vero che non voglio parlarne e solo che ho paura… Ho paura o forse mi vergogno… Si, mi vergogno per come sono andate le cose e mi maledico per non aver saputo far niente per evitarlo!

D’altro canto però, penso che mi farà bene parlarne con mia sorella, in fondo in questa storia c’è dentro fino al collo, e confidarmi con lei è sempre meglio di farlo con chi non ne sa niente, anche se ormai non mi stupisco più di quanti ancora potrebbero esserne al corrente o possano esservi coinvolti.

 

-No aspetta! Haruka… Se ti racconto tutto mi prometti che mi farai parlare senza interrompermi?-

 

Il suo sguardo diventa serio e preoccupato, mentre si avvicina a me e mi poggia le mani sulle spalle.

 

-Usa… Sorellina non sei obbligata…-

 

-No, ti prego… Ascoltami e basta per ora ok? Poi mi dirai cosa ne pensi…-

 

-Va bene…-

 

Haruka sospira e torna a sedersi accanto a me, poi prende una mia mano, momentaneamente libera dalla presa della tazza in una delle sue, e mi fissa attenta, pronta ad ascoltarmi:

 

-Ok sorellina, sono qui… Dimmi tutto.-

 

Sospiro e prendo a guardarla negli occhi, trovando dopo indeterminabili istanti di silenzio, il coraggio di parlare.

 

-Allora… Io e Seiya eravamo seduti nel privè del locale dove andiamo spesso, e lui stava per raccontarmi tutto, quando all’improvviso sono arrivati Mamoru e Rei. Quando lei e Seiya si sono visti, i loro visi non hanno assunto belle espressioni, anzi direi che forse desideravano tutti essere altrove… Ho chiesto spiegazioni a Seiya e lui mi ha detto che quella Rei è la sua ex… Però io…-

 

Mi interrompo un attimo e abbasso lo sguardo, consapevole che sto per raccontare ad Haruka che ho curiosato tra le cose di Seiya alle sue spalle, poi riprendo a parlare, fissando ancora una volta la camomilla.

 

-…In verità io ho già visto quella ragazza…-

 

-Cosa? Quando? E dove? Usagi che cosa significa?-

 

Mia sorella alza il tono della voce, aumentando la sua stretta alla mano e tradendo la sua promessa. 

A volte è fin troppo irascibile!

Alzo il capo di scatto e la guardo con aria di rimprovero, ma subito la mia espressione passa da arrabbiata a preoccupata, e i miei intenti di rimproverarla spariscono tutti.

 

-Haruka… Avevi promesso…-

 

Haruka torna a rilassarsi, abbassa il tono della voce e allenta anche la stretta, ma il suo sguardo non è mutato: è serissima, decisa. Credo che ora che ho deciso di confidarmi con lei, non se ne andrà da qua dentro fino a quando non avrò finito.

 

-Si… Perdonami Usa, hai ragione ma mi hai spiazzata… Che vuol dire che l’avevi già vista?-

 

-Io… L’ho vista stamattina allo Chalet, sul portatile di Seiya… di nascosto!-

 

-Tu hai fatto cosa?-

 

-Quando abbiamo iniziato a sistemare le nostre poche cose per partire, io ho preso il PC portatile di Seiya, per riporlo in borsa, ma lui mi ha gridato contro di non toccarlo e me l’ha tolto dalle mani repentinamente posandolo di persona.

Non mi ha dato il tempo di chiedere spiegazioni, e prima di andare a fare la doccia mi ha guardato con un’aria quasi… colpevole…

Ho aspettato che entrasse in bagno e insospettita ho preso il PC e l’ho acceso, e sfogliando le varie cartelle ho trovato foto di loro due insieme, risalenti all’estate di cinque anni fa…-

 

Mia sorella mi guarda con una leggera aria di rimprovero, ma poi subito mi sorride e mi fa cenno di continuare a parlare, e così io riprendo subito.

 

- Haruka so che non avrei dovuto farlo, ma io ero troppo in pensiero, e poi la sua reazione mi ha fatto venire altri mille dubbi… E anche se inizialmente non avevo capito il motivo per il quale Seiya avesse portato il PC con sé, ora credo di  immaginarlo…-

 Dimmi la verità… Tu… Tu provi ancora qualcosa per lei non è vero? La ami ancora? RISPONDIMI! VOGLIO SAPERE SE LA AMI ANCORA!”

Chiudo gli occhi e sospiro profondamente.

-Usagi…Cosa vorresti dire?-

Sento la mano di mia sorella sulla mia guancia, cosi apro gli occhi e vedo il suo viso preoccupato.

-Niente … aspetta fammi finire…-

No, ora non posso dirle dei timori che mi tormentano l’anima, prima devo sapere!

-Usagi…-

 

-Haruka ti prego…-

 

Vedo lo sguardo indagatore di mia sorella, rassegnarsi capendo di aver toccato un argomento di cui non desidero al momento parlare…

 

-Ok, ma tu non me la racconti giusta! Comunque, sei sicura che Seiya o Michiru non ti abbiano vista???-

 

-Sicurissima. Seiya era sotto la doccia, potevo sentire indistintamente l’acqua scorrere e Michiru era di sotto. Non mi ha vista nessuno tranquilla! Tornando a stasera… Al locale abbiamo subito iniziato a discutere e pian piano ad urlare. Mamoru parlava di un tradimento a Rei con una certa Minako e Seiya ha sempre smentito tutto ad ogni sua ribattuta. Le nostra urla sono giunte anche all’altra sala e il direttore ci ha cacciati fuori. Lì la discussione è degenerata, Mamoru e Seiya si sono presi a pugni, e Rei ha chiamato la polizia… Il resto… beh… Il resto lo sai già…-

 

Concludo sospirando nuovamente, posando la tazza vuota sul vassoio. Prendo un biscotto dal piattino e giocherellandoci prima sopra, guardo mia sorella negli occhi, e il suo silenzio mi spinge a parlare ancora.

 

-Questo è quello che dovevi sapere. Delle tensioni in commissariato, e del mio malore, sei già al corrente come ti ho detto…-

 

-Si…-

 

Haruka si alza e si passa distrattamente una mano tra i capelli, camminando su e giù per la camera, poi porta le mani in vita e si ferma proprio avanti a me.

 

-Bene, per ora basta con questa storia! Ne hai avuto abbastanza e dopo quanto accaduto è meglio se ti riposi. Ora vado! Ti lascio il vassoio, così puoi mangiare tutti i biscotti che vuoi, ok?-

 

Annuisco sollevata, grazie ad Haruka adesso mi sento un pò meglio.

 

-Buona notte Haruka… Grazie… Ti voglio bene!-

 

-Notte Usa, e non ringraziarmi… Ti voglio bene anch’io, e ci sarò sempre per te!-

 

Detto questo mi bacia la fronte, sorride, ed esce dalla stanza, lasciandomi di nuovo sola. Mangio qualche altro biscotto e poi mi svesto e mi cambio, mettendomi finalmente sotto le coperte. Non ho il tempo di pensare ancora a stasera, né di pensare ad altro: sono esausta, terribilmente esausta, e mi addormento senza neanche rendermene conto.

 

***

 

Mi sveglio con i raggi del sole sul viso e guardo assonnata la sveglia sul comodino: sono già le 9h00.  Caspita com’è tardi! Per fortuna oggi non ho lezione.

Forse sapendo come per me sia stata massacrante la giornata di ieri, e dopo il mio mancamento in centrale, hanno preferito lasciarmi dormire.

Scendo distrattamente le scale e l’odore di caffè proveniente dalla cucina mi inebria le narici. Arrivo in cucina e vedo mia sorella seduta a fare colazione, chissà, forse si è svegliata tardi anche lei.

 

-Giorno!-

 

-Buon giorno dormigliona! Ti senti meglio?-

 

-Si e ho tanta fame!-

 

Mia sorella ride e io la seguo a ruota mentre inizio a prepararmi la colazione.

Prendo un pò di caffè, mi preparo un caffelatte e prendo una brioche, raggiungendo mia sorella al tavolo.

 

-La mamma?-

 

-Sta facendo il bucato. Invece papà è in ufficio e Shingo a scuola.-

 

Haruka si alza e posa la sua tazza nel lavello.

 

-Usa io vado a lavoro, sono già in ritardo! Ci vediamo più tardi a pranzo… Mi raccomando…-

 

-Si, non ti preoccupare!-

 

Un ultimo sorriso ed esce, lasciandomi sola per pochi istanti, perché subito rientra la mamma.

 

-Usagi tesoro! Come stai oggi?-

 

-Sto bene mamma non preoccuparti!-

 

-Meno male…-

 

Mi sorride leggermente sollevata, anche se so che in cuor suo e ancora preoccupata. Vuole un mondo di bene ai suoi figli, ci ha cresciuti con un amore indescrivibile, e sacrificherebbe anni di felicità per donarci anche un solo minuto sereno… E’ la mamma migliore del mondo!

 

-Va bene, mi fido… Ascolta ieri quando tu e Haruka siete tornate, tra una cosa e l’altra non te l’ho detto, non ne ho avuto l’occasione…-

 

-Che cosa?-

 

-Poco dopo che sei uscita ha chiamato Ami. Ha detto che oggi sarebbe andata alla biblioteca dell’università con Makoto per cercare qualche libro, e che sarebbero passate anche in una delle librerie dell’ateneo, ma adesso non ne ricordo il nome… comunque poi ha detto che sarebbero andate a fare anche un giro in centro.

Ami mi ha chiesto di dirti che se vuoi andare anche tu, loro si incontreranno alla fontana della Piazza superiore universitaria… Non ti ha chiamato sul cellulare perché non voleva interrompere la tua cena…-

 

-…Già…-

 

Sospiro e bevo l’ultimo sorso di latte.

 

-Grazie mamma. A che ora si incontreranno?-

 

-Alle 10.30 h, quindi ti conviene far presto!-

 

-Si!-

 

Corro al piano superiore e dopo una doccia veloce, indossati un jeans e una maglietta, con giubbino di jeans e ballerine, metto nella mia borsa le chiavi, le pillole per la pressione, dato il mancamento di ieri, il cellulare e il portafogli, e prendendo il vassoio di ieri sera torno in cucina. Lo poso nel lavello e corro a dare un sonoro bacio sulla guancia di mia madre.

 

-Ciao mamma vado!-

 

-Ciao tesoro. Sta attenta, non ti affaticare, mi raccomando!!! Devi ancora riprenderti!!!-

 

-Certo non ti preoccupare!-

 

Dopo aver rassicurato mia madre esco e in strada e mi incammino a piedi verso l’università. Lungo il tragitto torno a pensare a lui…

Prendo il cellulare dalla borsa, e compongo il suo numero di casa per sapere come sta: subito mi risponde Michiru.

 

-Ciao Michiru sono Usagi!-

 

<<………>>

 

-Si meglio grazie! Sono in strada, ecco perché senti baccano. Sto raggiungendo le mie amiche all’università... Seiya come sta?-

 

<<……….>>

 

-Ah, è uscito? E dove è andato?-

 

<<……….>>

 

-Capisco, non te lo ha detto… No non importa lo chiamo sul cellulare!-

 

<<……….>>

 

-Grazie Michiru! Ciao!-

 

<<……….>>

 

Subito compongo il suo numero di cellulare, ma squilla a vuoto, lui non risponde… Ecco che ci risiamo!

 

-Oh Seiya accidenti!!! Ma sta diventando un vizio quello di non rispondere?-

 

Decido rassegnata e con il cuore in gola di riprovare più tardi.

Ormai dovrei essermi abituata alle sue continue sparizioni, ma chissà perché la cosa mi preoccupa sempre un pò.

Decido per il momento di non stare in pensiero, forse sarà da qualche parte a schiarirsi le idee.

Per ora è meglio lasciarlo solo, sono sicura che non se ne andrà, non con me che sto poco bene.

Immersa nei miei pensieri, senza neanche accorgemene, arrivo davanti l’università: sono le ancora 10.15 h, e vedo con mio grande stupore, che Ami e Makoto sono già davanti ai cancelli.

 

-Ciao ragazze!-

 

-Ciao Usagi, anche tu in anticipo?-

 

-Si Ami, oggi anche se ho dormito un pò di più, sono riuscita a non far tardi e ad arrivare prima del previsto!-

 

-Grandioso, allora racconta! Come è andata ieri la cena con il tuo adorato Seiyuccio?-

 

-Beh Makoto, immagino che tu non vedessi l’ora di incontrarmi per porgermi questa domanda, ho indovinato?-

 

Lei mi sorride e mi fa la linguaccia.

 

-Beh le amiche del cuore devono sempre dirsi tutto no? Non ho forse ragione Ami?-

 

Ami sorride e risponde leggermente imbarazzata, credo che si stia vergognando al posto di Makoto adesso:

 

-Beh… si… Però Mako c’è un limite a tutto!-

 

-Ma come? Vi siete coalizzate contro di me? Volevo solo sapere come è andata, tutto qui… Che c’è di male?-

 

La guardo  sconcertata… Io adoro Makoto, ma a volte mi chiedo perché non può essere un pò meno curiosa, e magari un pò più discreta come Ami… Le sorrido e sospiro…

 

-Mako non prendertela ma preferisco non parlare di ieri sera… Scusami…-

 

Le mie amiche mi guardano con aria strana. Ami è preoccupata e anche Makoto adesso è più seria e in apprensione.

 

-Tutto bene Usa?-

 

-Si Ami, non preoccuparti!  Non dovevamo andare in libreria e in biblioteca, e poi in centro? Cosa aspettiamo?-

 

Cerco di sviare il discorso, almeno per il momento.

Questa storia è troppo complicata da raccontare anche a loro, e questo non è nemmeno il posto adatto per farlo…

Guardo le ragazze, e vedo i loro visi attoniti che mi fissano senza capire, ma che dopo un attimo di esitazione acconsentono senza fiatare. Sono veramente delle amiche meravigliose… Cosa farei senza di loro?

Ci avviamo insieme verso la biblioteca, e una volta entrate nell’edificio ci avviciniamo alla reception per consegnare le nostre borse e prendere i numeri degli armadietti dove verrano riposte, poi ci avviamo verso il “Dipartimento di Scienze Umanistiche”. Qui Ami sa già dove cercare i libri di psicologia, i cui titoli, autore e casa editrice, ha scritto su un bigliettino. Camminiamo tra gli scaffali in fila indiana, il corridoio in cui ci troviamo adesso è troppo stretto e non ci permette di camminare a braccetto come nostro solito.

All’improvviso il titolo di un libro attira la mia attenzione:

 

“Allegato al manuale di psicologia 2: Le relazioni interpersonali: imparare a capire gli altri…”

 

Lo prendo quasi d’istinto e inizio a sfogliarlo. E’un libricino piccolo, sarà massimo un centinaio di pagine.

Mi fermo a rileggere il titolo, e ad accarezzare con la punta delle dita la copertina con la scritta in rilievo. Che strano… Questo libro pare capitare apposta per me… Subito un’idea mi balena la mente e chiamo Ami a bassa voce:

 

-Ehi! Ami…?-

 

Lei si volta e mi sorride:

 

-…Si?-

 

-Tu e Makoto andate avanti, io vi raggiungerò subito. Voglio dare un’occhiata a questo libro, è questioni di minuti…-

 

Ami mi sorride ancora e annuisce. Poi si avvicina a Makoto, che è qualche metro più in là, si alza sulle punte per poter arrivare al suo orecchio e le sussurra qualcosa. Makoto si gira e annuisce facendomi l’occhiolino, e subito spariscono insieme dietro l’altro scaffale, lasciandomi sola.

Non so cosa mi sia passato per la testa, e so che un libro non è la soluzione ai miei attuali problemi, ma il fatto è che mi ha come attirata…

Apro e leggo l’introduzione, e già la prima frase mi spiazza:

 

“Secondo le teorie sull’intelligenza emotiva, nelle relazioni interpersonali è importante prima di tutto capire se stessi per poter capire gli altri. E’ questo il segreto dell’intelligenza interpersonale…”

 

Chiudo il libro prima di poter continuare… E’ questo il punto. Nemmeno io capisco bene me stessa adesso!

Non so né cosa fare, né cosa pensare… Come posso pensare a Seiya, a tutta questa maledetta storia, e vedere tutto oggettivamente, se prima non capisco cosa provo io? Ora come ora so solo che non voglio perdere Seiya… Ma questo mi basta? Ripongo il libro al suo posto e mi poggio con la schiena allo scaffale, guardando il soffitto, e ancora una volta non posso non pensare a ieri sera…

Chiudo per un attimo gli occhi e sospiro, poi mi stacco dallo scaffale e vado in cerca delle mie amiche, che trovo sedute ad un tavolo in fondo al corridoio, accanto ad uno scaffale più piccolo.

Ami ha un paio di libri tra le mani, suppongo abbia trovato quelli che ci occorrono, e sembra essersi accorta della mia presenza, perché mi sorride come fa sempre, e come solo lei sa fare. Mi avvicino a loro.

 

-Avete fatto?-

 

-Si! Aspettavamo solo te! Dobbiamo passare in libreria ad ordinare i libri non reperibili qui, e poi andiamo in centro!-

 

-Ok!-

 

Ci dirigiamo verso la reception per riprendere le nostre borse e subito usciamo.

 

-Che ne dite se restiamo a pranzo in centro? -

 

-Ottima idea Usagi, Ami ci stai anche tu ?-

 

-Si perché no!!!-

 

-Bene, andiamo, ma prima mi fermo un attimo, devo prendere le mie pillole…-

 

-Ancora problemi con la pressione?-

 

-Si Ami purtroppo…-

 

Continuo a camminare portandomi leggermente più avanti a loro, cercando nella borsa il flaconcino di pillole che però non trovo.

 

>>> Allora ci vediamo la settimana prossima come stabilito, lei inizierà alle 9.00 h in questa sessa aula…-

 

>>> D’accordo, allora arrivederci Signor Akahito. La ringrazio!-

 

>>> Arrivederci Signor…-

 

-Ehi Usagi attenta!!!-

 

Il grido di Makoto mi fa distogliere lo sguardo dalla borsa, ma non mi evita l’impatto con la persona davanti a me. Ecco che è successo un'altra volta! No! Ma possibile che il mio hobby preferito sia finire addosso alle persone? Adesso chi lo sente questo qui? Finisco a terra alle spalle di Ami e Makoto che mi raggiungono attonite.

 

-Usagi!!!-

 

Non rispondo alle mie amiche, non ho il coraggio di alzare lo sguardo per non sentire e vedere le imprecazioni e il viso della persona di fronte a me, ma poi all’improvviso una voce familiare mi provoca un brivido lungo tutta la schiena.

 

-Ti sei fatta male Usagi?-

 

Che cosa? Usagi? Ma che diavolo… Alzo lo sguardo sulla persona a terra davanti a me e rimango letteralmente scioccata.  Se potessi vedere adesso la mia faccia davanti allo specchio, credo che mi prenderei per pazza o per una disabile mentale che guarda il suo interlocutore con area persa. Non può essere vero, lui non può essere qui…

 

-C… Ciao… Ciao Mamoru! Mi… Mi dispiace io…-

 

 Lui si alza da terra e mi porge la mano per rialzarmi.

 

-Non preoccuparti, ti sei fatta male?-

 

-No…-

 

-Bene … Signor Chiba, allora ci vediamo! Signorina sono contento che sia tutta intera, ma la prossima volta stia più attenta!-

 

-Certo! Mi scusi…-

 

Saluto cordialmente e piena di vergogna il signor Akahito, il rettore dell’università, che subito ci lascia andandosene per i fatti suoi.

 

-Non hai perso il vizio di venirmi addosso, eh “ Testolina buffa“?-

 

Il mio cuore manca un battito.

Non posso credere a quello che ho appena sentito, non può essere… Lui mi ha chiamata… Mi ha chiamata Testolina Buffa?!

 

Non hai perso il vizio di venirmi addosso eh “Testolina buffa“?

 

-Che … Che cosa? Ma come mi hai chiamata?-

 

Sento un fremito nello stomaco e un calore crescente invadermi il corpo.

E’ stato Seiya ad inventare quel soprannome per come porto i capelli, la sera stessa in cui l’ho conosciuto, e ora Mamoru, che conosco solo da pochi giorni, se ne esce dal nulla con questo nomignolo, usandolo come se fossi una sua vecchia amica…

 

-Testolina buffa… Mi è venuto in mente per come porti i capelli… Sai, sei davvero molto buffa!-

 

La sua risposta divertita mi ha fatto innervosire. Ma come diavolo gli è venuto in mente di chiamarmi così? Non è certo la prima volta che vede i miei codini!

E poi perché ora e tanto cordiale con me quando fino qualche giorno fa mi disprezzava solo per il fatto di essere una Tsukino? Ma che sta succedendo? Cosa gli prende? 

Gli rispondo accigliata, battendo un piede per terra e portando le braccia conserte al petto.

 

-Ti sarei molto grata se non mi chiamassi più così!-

 

Lui mi guarda leggermente imbarazzato e sorride nervosamente, agitando le mani di fronte a me in segno di negazione. Credo che abbia capito.

 

-Va bene, va bene scusami! Io non volevo offenderti…-

 

-Nessun offesa, basta che non ricapiti più! Soltanto il mio Seiya ha il diritto di chiamarmi così, è lui che ha inventato questo soprannome… Capito? Quindi vedi di non…-

 

Le mie amiche mi interrompono rivolgendosi a Mamoru, prima che esploda del tutto: odio chi prende in giro i miei codini, anche solo se scherzosamente!

 

-E così tu saresti Mamoru…-

 

-Si, esatto ragazze, conoscete il mio nome?-

 

-Usagi ci ha accennato qualcosa circa il vostro incontro…-

 

-Ah capisco…-

 

Vedo Mamoru cambiare la traiettoria del suo sguardo e farsi improvvisamente serio, poi subito cambia espressione e si concentra sulla boccettina che io ho tra le mani, quella che cercavo tanto distrattamente dentro la mia borsa.

 

-“Presspills”… quante ne prendi al giorno?-

 

Lo guardo allibita, poi vedo le mie amiche guardarmi ancora più attonite.

 

-Tre, ma solo dopo un malessere, per far sì che la pressione si stabilizzi…-

 

-Sì, conosco il farmaco, è ottimo ma non esagerare. Domani diminuisci il dosaggio, è abbastanza pesante, e un abuso potrebbe portare a controindicazioni… Lo so che dopo il malore di ieri ti senti ancora un pò frastornata, ma è normale, è passato troppo poco tempo, ma devi stare comunque attenta!- 

 

-Usagi ma cosa…? Di cosa sta parlando? Sei stata male? E’ questo il motivo per cui non hai voluto parlarci di ieri sera?-

 

-Niente ragazze, non vi allarmate! Vi spiegherò poi con cal…-

 

>>> EHI MAMORU!!! LASCIALA IN PACE, ALLONTANATI SUBITO DA LEI!!!-

 \

Una voce, o meglio, un grido proviene dalle nostre spalle mi interrompe all’improvviso.

E’ una voce a me molto famigliare, che in un lampo mi lacera il cuore e mi provoca un morso allo stomaco. Mi volto di scatto e vedo Seiya venire verso di noi a passo sostenuto, seguito da Umino.

 

-Che diavolo ci fai tu qui? Anche qui ti devo trovare? E che cosa vuoi da Usagi?-

 

-Calmati Seiya, non è il momento, siamo in un’università, e alcune aule hanno lezione!-

 

Mamoru cerca di calmarlo pacatamente ma senza risultati.

 

-Si esatto, siamo in un’università, ed esattamente siamo nella mia università Mamoru!-

 

Guardo la scena con la paura nel cuore, non voglio che la situazione degeneri come ieri sera. Ami, Makoto e Umino se ne stanno in silenzio, come spettatori non paganti, e ci osservano inebetiti e increduli.

 

-L’università è un luogo pubblico Seiya, e si da il caso che io adesso sono entrato a far parte dell’organico! Da oggi sono l’assistente del Dottor Akisane, un amico di vecchia data della mia famiglia!-

 

-Bene! Ma tu guarda che fortuna!!!-

 

-Seiya ti prego…-

 

Guardo Seiya con aria implorante e lo prego di calmarsi, ma sembra irremovibile.

Nello stesso momento in cui fisso Seiya preoccupata poi, Makoto si avvicina a me e mi poggia una mano su una spalla: mi sorride e parla anche a nome di Ami, accanto a lei e in silenzio.

 

-Ragazzi noi due ce ne andiamo, forse è meglio se vi lasciamo soli…-

 

-No aspettate, ragazze!-

 

-Non preoccuparti Usa, ci vediamo domani!-

 

Dopo le mie amiche anche Umino fa per andare via, credo che Seiya abbia messo tutti un pò in imbarazzo con la sua sfuriata.

 

-Seiya vado pure io, se hai bisogno sai dove trovarmi…-

 

-Grazie Umino…-

 

I nostri amici se ne vanno, e così noi rimaniamo soli.

Per la seconda volta dopo un’affermazione di Mamoru, torno ad essere letteralmente sbalordita: non credo ancora a ciò che ho sentito… Mamoru lavorerà in questa università, e io e Seiya dovremo vederlo tutti i giorni…

Questo deve essere un incubo… Sì ne sono sicura, è il peggiore dei miei sogni…

 

-Te lo ripeto ancora una volta, sta lontano da lei…-

 

Seiya adesso mi stringe forte la vita con un braccio, mentre vedo che stringe l’altro pugno al punto tale da farne sbiancare le nocche. Ha lo sguardo deciso e i denti serrati, è completamente rigido nel corpo e guarda Mamoru tutt’altro che bene… Credo che sia ancora arrabbiato per ieri sera.

 

-Stalle lontano… Te lo già detto Mamoru! Tu… Tu non devi rivolgerle nemmeno la parola! HAI CAPITO?-

 

Seiya continua ad urlare arrabbiato ma Mamoru sembra non scomporsi. Fissa Seiya con decisione e pacatezza, con l’aria di chi sa di essere dalla parte della ragione, e di non aver fatto nulla di grave. Scuote il capo abbassando lo sguardo e poi ricomincia a parlare, tornando a guardarci.

 

-Non stavo facendo niente Seiya, stavamo solo parlando, le stavo dando dei consigli riguardo le sue pillole. Tutto qui!-

 

Guardo Seiya e capisco che sta per ribattere, ma lo interrompo prima che possa dire qualsiasi cosa. Sciolgo la stretta attorno alla mia vita e mi porto davanti a lui. Lo guardo dritto negli occhi e gli poggio entrambe le mani sul torace, cercando nel minor tempo possibile le parole adatte a calmarlo.

 

-Sì Seiya è vero… lui… Non ha fatto nulla! Ci siamo incontrati per caso, non è davvero successo niente, non c’è motivo per arrabbiarsi così credimi! E poi… Poi io sono stanca di fare la guerra, sono maledettamente stufa di questa storia… Per favore calmati adesso… Fallo per me, lo sai che non posso agitarmi… Vuoi che stia di nuovo male?-

 

Dopo queste parole l’espressione di Seiya cambia immediatamente.

Mi guarda dolcemente e mi stringe forte contro di sé, accarezzandomi piano la schiena. Lo sento rilassarsi pian piano, e anche se adesso non posso vedere il suo viso, perché il mio è praticamente premuto contro il suo petto, credo che sia dispiaciuto.

 

-Hai ragione Usako… perdonami…-

 

Siamo ancora abbracciati, e credo che Mamoru sia ancora alle nostre spalle, e non riesco ad immaginarne l’espressione del suo volto adesso.

 

-…Seiya… Andiamo via ti prego, forse è meglio…-

 

-Ok d’accordo, andiamocene Usagi.-

 

Immediatamente scioglie il nostro abbraccio e mi prende per mano, trascinandomi quasi via. Nonostante tutto alcuni suoi modi sono ancora un pò burberi, ma lui è così: quando è arrabbiato ci mette sempre un pò a calmare i bollenti spiriti.

Mentre camminiamo mi volto un istante all’indietro, quasi d’istinto, e vedo che Mamoru è rimasto lì da solo, a guardarci andare via, fermo senza muovere un solo muscolo. Chissà cosa gli starà passando per la testa adesso…

Continuando a camminare ripenso a quanto è appena accaduto nell’arco di pochi minuti:

il mio secondo incontro/scontro con Mamoru, la notizia riguardo al suo ruolo qui, e la sfuriata di Seiya…

Inizio a non sorprendermi più di niente ormai, mi sto abituando alle sorprese, potrei quasi scriverci un romanzo!

 

>>>Ti va se andiamo a casa mia? Stiamo un pò insieme e poi ti accompagno a casa…-

 

-Cosa?-

 

- Vuoi venire da me?-

 

Seiya mi risveglia dai miei pensieri e mi indica la sua auto con la mano libera.

Mi guardo intorno e capisco d’essere nel parcheggio riservato agli studenti, poco lontano dalla mia facoltà.

Non mi sono proprio resa conto di essere arrivati qui…

Quando sono assorta nei miei pensieri a volte perdo totalmente la percezione del mondo esteriore.

Torno a guardare l’auto di Seiya e sorrido. Se è venuto fin qui con la sua macchina vuol dire che in confronto a ieri sta meglio, meno male! Annuisco e gli schiocco un bacio sulla guancia.

 

-Va bene!-

 

Lui mi sorride e mi bacia a sorpresa. Arrossisco visibilmente, non me lo aspettavo adesso… Quando ci stacchiamo noto che il suo sguardo è divertito.

 

-Eh? Perché quella faccia? Ma mi prendi in giro?-

 

-Niente Testolina Buffa, volevo solo farmi perdonare per prima!-

 

Torno a sorridergli ma dentro sono combattuta. Seiya mi dimostra sempre amore, con ogni suo gesto, ma lo conosco abbastanza per sapere che in fondo al suo cuore anche lui adesso è confuso, e quindi so di non poter placare i miei dubbi.  Dovrei parlagliene, ma forse peggiorerei solo la situazione adesso, quindi è meglio se me ne sto zitta.

 

-Allora? Perdonato?-

 

-Hmm… Sì!-

 

Dopo esserci scambiati un altro sorriso saliamo finalmente in macchina e partiamo.

Durante il tragitto chiacchieriamo del più e del meno, evitando determinati argomenti. Parliamo infatti dell’università, dei corsi, e di Michiru, che oggi ha lezione al conservatorio per i suoi piccoli allievi, e di molto altro.

Per l’intero viaggio, tutto sembra andare davvero  bene, sembriamo quasi aver dimenticato ciò che sta accadendo in questi giorni. In una ventina di minuti arriviamo a casa sua.

Seiya parcheggia la sua macchina in garage, e insieme ci dirigiamo verso l’entrata superiore, ma nel momento in cui sta per inserire la chiave nella toppa sentiamo un’altra auto fermarsi proprio dietro di noi.

Ci voltiamo aspettandoci di vedere magari Michiru, ma quello che si para dinnanzi i nostri occhi è un taxi, e la vista delle persone che vi scendono ci spiazza.

Sono ancora vicino a Seiya, e lo vedo irrigidirsi di nuovo mentre fissa i nuovi venuti. Un uomo e una donna, vengono verso di noi tranquilli e disinvolti, mentre l’autista scarica delle valige dal bagagliaio e li segue a ruota.

 

-Ciao Seiya… Ciao anche a te Usagi…-

 

La prima a parlare e a rompere il silenzio è la donna, non appena è a pochi passi da noi. Sorride alla nostra vista, mentre l’uomo ha uno sguardo severo e austero, come sempre. In due anni l’ho visto sorridere pochissime volte, sarà anche perché loro vivono all’estero e quindi si può dire che vengono a Tokyo molto raramente.

I due nuovi venuti altri non sono che i miei suoceri, i Signori Kou, tornati evidentemente dall’Italia, dove gestiscono un’azienda di moda a Milano. Ormai abitano da anni lì, e Michiru e Seiya non hanno li mai voluti seguire perché qui avevano tutto ciò di cui necessitavano davvero: amici, studio, e poi col tempo anche amore e lavoro.

Nonostante superino entrambi la cinquantina, entrambi sono ancora di bell’aspetto.

La Signora Midori Kou è alta più o meno quanto me e di conformazione robusta. Veste sempre molto bene e anche gli accessori e i cosmetici di cui fa uso per mascherare gli anni che passano, sono sempre bellissimi e di ottima marca.

Ha i capelli neri e gli occhi azzurri, proprio come Seiya, mentre suo marito Satomi, sempre ben vestito anche lui, ha gli occhi grigi e freddi e i capelli brizzolati. Va sempre in giro con un’espressione fiera e decisa sul volto e anche adesso non è da meno.

 

-Ciao…-

 

Il saluto che ci rivolge è freddo e quasi scostante direi, deglutisco all’istante e guardo Seiya di sottecchi. Adesso non ci voleva anche questa.

 

-Buon… buongiorno…-

 

Io riesco a balbettare solo questo. Non mi aspettavo adesso di veder tornare anche loro, e sinceramente credevo che per oggi le sorprese si sarebbero fermate a Mamoru, ma a quanto pare mi sbagliavo.

 

-Che ci fate qui? Come mai non avete avvisato riguardo il vostro arrivo? Noi non ne sapevano nulla!-

 

Seiya prende finalmente la parola, guardando i suoi genitori molto freddamente, in attesa di una risposta che non tarda ad arrivare, da parte di sua madre.

 

-Semplice Seiya... Arriviamo ora dall’aeroporto, come potrai immaginare…. Siamo qui perché abbiamo pensato di staccare per un pò dalla gestione della nostra azienda, affidandola ai nostri delegati, e siamo venuti a trovare i nostri figli…-

 

-Ma davvero? Beh potevate anche farne a meno, non abbiamo bisogno di voi! Lasciate la vostra maledetta azienda solo due o tre volte l’anno, per venire qui, imporci la vostra presenza, e restare sì e no due settimane, e poi andate di nuovo via. Quando siete qui vi comportate comunque freddamente e in modo distaccato, specialmente tu papà, quindi per me che voi ci siate o no è indifferente! Fin da piccolo ho sempre desiderato una famiglia unita, normale, e invece per causa dei vostri affari noi non siamo mai stati una vera famiglia! E’Michiru che mi ha cresciuto, è lei che ha ricoperto non solo il ruolo di sorella maggiore ma anche quello genitoriale, ed è lei che mi ha fatto sentire amato, di non certo noi voi, quindi non sperate che adesso io sia contento di vedervi perché non è così, non in questo momento!-

 

Rimango basita. La rabbia con cui Seiya ha risposto a sua madre è devastante.

La tensione che ha accumulato in questi giorni è stata messa a dura prova, e l’arrivo dei genitori, è stato la goccia che ha fatto traboccare il vaso. Ho paura di quello che potrebbe fare ora.

 

-Signori io con i bagagli ho finito…-

 

L’autista ha assistito involontariamente ma inevitabilmente alla scena, visto che era vicino a noi, e si rivolge ai Signori Kou molto imbarazzato. Il Signor Kou guarda Seiya molto male, evidentemente non ha digerito questa sfuriata.

A rivolgersi all’autista è Midori, che paga la corsa e lo ringrazia.

Quando il taxi riparte, il momentaneo e freddo silenzio che era calato su di noi viene rotto da mio suocero.

 

-Non azzardarti mai più a rivolgerti a tua madre in questo modo! Sei solo un ingrato Seiya! Non devo di certo venire a rendere conto a te di quando e come voglio tornare a casa mia ci siamo capiti??? Se non ti abbiamo detto niente è solo perche tua madre voleva fare una sorpresa a te e tua sorella! Non ti azzardare mai più, porta rispetto a tua madre e a me!-

 

Seiya non ha il tempo di rispondere. La Signora Midori e il Signor Satomi senza aggiungere altro, prendono le valige e ci passano davanti, aprendo la porta di casa ed entrando prima di noi. Rimaniamo soli sulla soglia, in silenzio e con espressioni indecifrabili. Seiya sta di nuovo stringendo con forza i pugni delle mani e stringe forte i denti. E’ davvero fuori di sé.

 

-…Seiya… se vuoi andiamo via però…-

 

-No Usagi, entriamo. Questa è anche casa mia e anche se adesso la compagnia non mi piace molto non è detto che non devo entrarci, specialmente se sono con te! Loro possono impormi quanto vogliono la loro autorità ma io non cambio idea. Se credono che l’affetto dei figli si possa comprare col denaro che ci mandano ogni mese si sbagliano.. Fin quando si comporteranno così freddamente non potremo mai trovare un punto d’incontro, e sino ad allora io continuerò a vivere la mia vita, per cui anche se adesso ci sono anche loro, io ho comunque intenzione di stare un pò con te, a casa mia, ma se tu preferisci diversamente allora faremo come desideri Testolina Buffa…-

 

Gli sorrido per infondergli coraggio e gli prendo la mano:

 

-Entriamo…-

 

-Sì…-

 

Cosi dicendo entriamo anche noi, chiudendoci la porta alle spalle.

Seiya si sfila la sua tracolla dell’università dalla spalla e posa le chiavi in un cestino in vimini sul mobile d’entrata, poi insieme ci togliamo le scarpe, indossiamo le pantofole, come di consueto, e notiamo che i bagagli dei suoi genitori sono ancora all’ingresso, ma loro non sembrano essere nei paragi. Forse si saranno andati a rinfrescare dopo un viaggio tanto lungo… Chissà…

 

-Usa, io vado a posare la mia tracolla in camera, e poi mi cambio, mi aspetti qui?-

 

-Va bene, mi avvio in salotto intanto!-

 

-Ok!-

 

Mentre lui si avvia verso camera sua, io faccio per entrare in salotto, ma noto che la porta è chiusa e sento le voci dei miei suoceri confabulare qualcosa.

Il mio sesto senso, o meglio per essere più onesta, la mia curiosità, mi spinge ad origliare e apro appena alla porta per ascoltare, stando in silenzio e ben attenta a non farmi scoprire.

 

>>>Lui non deve sapere che siamo qui non solo per un viaggio di piacere…-

 

>>>Sì Midori, dobbiamo stare molto attenti…-

 

>>>Dobbiamo metterci in contatto con loro subito! Potremo avere ancora bisogno di loro per…-

 

>>>Shhh… Parla sottovoce, ma soprattutto non fare nomi! Dobbiamo vederle lontano da qui, e aggiornarci sulla situazione attuale senza che nessun’altro lo venga a sapere, deve rimanere ancora un segreto Midori, e dovrà rimanerlo sempre!-

 

>>>Sì, hai ragione…-

 

Ma di che cosa stanno parlando? E a chi si riferiscono? Adesso ci si mettono anche loro a fare i misteriosi?

Sono stati molto discreti sebbene credessero di essere soli, non hanno nemmeno fatto nomi, chissà di che cosa stanno parlando, e soprattutto chissà chi devono incontrare…

Dei passi provenienti alle mie spalle mi fanno capire che Seiya sta per arrivare, e subito mi allontano dalla porta guardando in sua direzione.

 

-Ehi Testolina Buffa, come mai in corridoio?-

 

-In salotto ci sono i tuoi genitori e li ho sentiti parlare da lontano. Non volevo disturbarli e quindi ho pensato di aspettarti qui…-

 

Dico la prima cosa che mi viene in mente mentendogli. Qualsiasi cosa stiano combinando quei due, forse è meglio, per il momento, non dire nulla a Seiya, è già abbastanza scosso.

 

-Capisco… Lasciali perdere allora, vieni, andiamo un pò in giardino. Ce ne stiamo lì sotto il gazebo in attesa che faccia ora di accompagnarti ok?-

 

-Sì, ottima idea!-

 

Ci avviamo insieme fuori e ci sediamo su una panchina in ferro battuto, poi un pensiero mi balena la mente:

 

-La pillola!-

 

Seiya si volta a guardarmi stranito, inarcando un sopracciglio per la sorpresa.

 

-Che c’è?-

 

-La pillola per la pressione! Prima non l’ho presa più, devo prenderla subito non posso sballare di troppo gli orari!-

 

Seiya capisce e torna serio. Si alza e fa per tornare dentro, ma poi si volta e mi guarda:

 

-Vado a prenderti un bicchiere d’acqua, vengo subito!-

 

-Grazie!-

 

Lui mi sorride ed entra, lasciandomi momentaneamente sola. Torno con la mente alla conversazione di prima e non posso non farmi altre domande. Che cos’è adesso questa nuova storia?

Quale oscuro secreto incombe adesso sulla nostra ormai precaria tranquillità?

Non so cosa pensare, so solo che ormai mi sto abituando alle troppe domanda senza risposta…

 

 

 

NdA: Allora allora allora… Eccoci tornate ragazze! Come promesso eccoci, puntuali con la nostra previsione di tornare ad agosto, con un nuovo capitolo che speriamo vi sia piaciuto e vi abbia sorpreso.

Tutte avete espresso le vostri opinioni più o meno concordi sul fatto che Seiya e Rei si amano ancora in fondo, e tutte siete curiose di scoprire l’origine e la causa di questa strana situazione risalente a cinque anni fa, ma tranquille, vi promettiamo che presto o tardi tutti i nodi verranno al pettine, e tutti i segreti saranno svelati!

Come vedete, in questo settimo capitolo, per il momento, vi abbiamo aggiunto un paio di sorpresine nuove, che come avrete capito sono il nuovo incarico di Mamoru all’università, e l’arrivo dei Signori Kou…

Che cosa accadrà adesso? Come credete che si comporteranno tutti ora che si troveranno nello stesso ateneo, ma specialmente, che cosa combineranno i nuovi venuti, i genitori di Seiya?

Care lettrici, per scoprire sempre più quanto siamo pazze, anche se già lo sapete forse :-P, non vi resta che seguirci e desistere dal linciarci, o non saprete mai cosa abbiamo in mente!

E ora, passiamo ai vostri meritati ringraziamenti! J J J

 

Ringraziamenti:

 

jaj984: Ciao! Ebbene… Tu stessa hai dato voce ai dubbi di Usagi, che lei esprime anche in questo capitolo, e chissà come si evolveranno le cose, specialmente riguardo a quel certo bacio… Secondo te, visto che sei tanto perspicace e intuitiva, chi avrà combinato quel pasticcio del bacio tra Seiya e Minako???  Come vedi Usagi e Rei non possono andare d’accordo qui, c’è di mezzo lo stesso uomo, anche se c’è anche Mamoru ovviamente, ma purtroppo non crediamo sia possibile farle andare daccordissimo, ma poi, chissà… Ami e Makoto come vedi si sono subito interessate alla situazione della loro amica, sia scherzosamente riguardo alla cena, sia seriamente riguardo al mancamento di Usagi, e quanto a Minako, beh, presto vedrai!

Grazie per seguirci con tanta attenzione, e per formulare già le tue simpatiche ipotesi!

 

Nicoranus83: Ciao! Grazie mille per i complimenti, speriamo di appagarti sempre e di non deluderti mai! Quanto ad Hotaru come vedi non è la figlia di Rei ma la sorellina, ma vedrai che in futuro ti riserveremo comunque tante sorprese! Ciao, grazie mille!

 

4haley4: Tesoro!!! Le cose si mettono sempre peggio eh? Eh no cara, mi spiace deluderti ma qui siamo solo all’inizio, non hai visto ancora niente! Ad Usagi come hai detto tutto ne capitano di tutti i colori, ma Seiya non è da meno non ti pare? Adesso sono sbucati fuori questi due nuovi misteriosi personaggi, che forse odierete già tutte, specialmente il papino… Vero? Cosa nasconderanno questi altri due soggettoni? Cosa stanno combinando secondo te? Come vedi si sono aggiunti nuovi pezzi a questo folle puzzle di fanfic, e chissà che se ne aggiungano degli altri! Ti fa sorridere il fatto che nemmeno noi… si beh insomma non sappiamo darti delle risposte? Beh, è questo il forte delle nostre menti diaboliche, che le genialate ci vengono così… puff! :D. Non dobbiamo scappare ancora dici? Nel senso che dobbiamo finire prima questa storia e poi le nostre??? In poche parole finché scriveremo saremo esenti da linciaggio? Allora vediamo un pò… Cara amica possiamo darti una risposta precisa solo riguardo alla storia di Makoto, (io che scrivo adesso J), alla quale manca solo un capitolo, per il resto cara mi sa che la nostra fuga dovrà aspettare, e voi dovrete sopportare noi! J. Se lo scorso capitolo ti ha fatto venire dei dubbi poi, non osiamo immaginare questo! Cara Hilary, grazie per i complimenti per quella certa scena a letto…

I tuoi informatori sono propri bravi, ci hanno azzeccato! Sono contenta che il modo in cui l’ho delineata ti sia piaciuto, davvero, me onorata e felice! J Siamo comunque contente di sorprenderti sempre, vedrai che cercheremo di non deludere mai le tue aspettative e la tua curiosità! Grazie mille cara!

 

Stella93mer: Ciao! Grazie mille per le tue parole, sei davvero molto cara e gentile. Ci fa piacere sapere che la nostra storia è tra le tue preferite, è un onore sai? A quanto pare ti ha fatta rimanere incollata allo schermo la scena della scazzottata? Noi molto folli… :D. Presto saprai cosa è successo cinque anni prima, e allora mi sa che il tuo sguardo sarà ancora più maligno, nei confronti di determinati personaggi… Chissà chi… Hi hi hi… Quanto ai due cui tu hai alluso, come vedi, si è mosso qualcosa anche qui… Cosa accadrà adesso? Hi hi hi, vedrai! Ciao, grazie mille!

 

Romanticgirl: Ciao Roxy! Beh, diciamo che cinque anni fa ne sono successe di cose… e come se ne sono successe! Poco alla volta sveleremo tutti i misteri vedrai, ma potremo sempre crearne degli altri… eh eh eh… A quanto pare Seiya non ti ispira proprio simpatia eh? Nemmeno nella nostra storia in cui sembra essere una vittima… Va bene, vedremo se con la pubblicazione dei prossimi capitoli riusciremo a farti cambiare idea… Hi hi hi! Guarda che ci contiamo, anche se sappiamo tutte chi è il preferito tra i due XD XD XD. Grazie mille Roxy!

 

Maryusa: Ciao Luna! Eh mia cara… Con questo nuovo capitolo la tua curiosità non è stata ancora appagata vero? Anzi, forse abbiamo ottenuto l’effetto contrario vero? Come già detto nei ringraziamenti precedenti le cose da scoprire sono molte, e molte saranno le sorprese, ma vedrai che a poco a poco placheremo la tua curiosità.

Grazie per i complimenti al capitolo precedente, è bello sapere che ti è piaciuto tanto, anche se alla fine, come hai detto tu, c’era un pò troppo affollamento, ma sai… Proprio quell’affollamento potrebbe riservare nuove sorprese e nuovi misteri!

Ciao Luna, grazie di cuore!

 

Luisina: Ciao Rei-Chan! Eh sì… I nodi vengono al pettine, ma vedrai che “nodoni” che verranno poi!!! Hi hi hi…

Allora andando per ordine… Rei è stata fidanzata con Seiya e ora sta con Mamoru… Appunto, guarda che opportunità che ti diamo! Non sei contenta? :-P . Mamoru non vi sta molto simpatico in questa storia a quanto ci scrivete, o almeno in alcuni tratti della storia, però dai, ha soccorso Usa, e poi, in questo capitolo hai visto come si è comportato? Usagi gli è riconoscente, anche se sente ancora di essere legata a Seiya, nonostante i suoi dubbi… Qualcosa sta cambiando, ma a cosa porterà? Quanto a Rei, anche se nel capitolo precedente non ha avuto un ruolo molto attivo, telefonata in centrale a parte, vedrai che il modo in cui si comporterà nei prossimi capitoli sarà mooooolto attivo!!! Vedrai poi come siamo capaci di sbizzarrirci! Comunque, grazie mille cara, sapere che il capitolo precedente per quanto pazzo e movimentato ti sia piaciuto, ci riempie di onore e gioia! Grazie di cuore Rei-Chan!

 

ISA1983: Ciao Isa! Grazie, grazie grazie! La tua recensione non è solo ricca di complimenti e belle parole, ma anche di …”ipotesi”! E chi lo sa cosa hanno in mente queste due folli scatenate di Ami e Makoto…! Il capitolo precedente come hai detto tu non è stato né scontato, né noioso, e speriamo che questo non sia stato da meno, ma sai, forse dovrai venire a prenderci davvero perché più leggerete, e più sorprese troverete, quindi questo davvero non è niente cara! Vedrai… Hi hi hi! Grazie Isa!

 

NEPTUNE83: Ciao Mina! Ehm… Noi siamo “assolutamente pazze”? Ma davveeeeeero? Ma sai, forse qua la pazzia sarà contagiosa perché diamo tutte un pò i numeri quando scriviamo, creando capitoli da shock, e quindi questo vale anche per te tesora! Infatti quando nei giorni scorsi ci siamo sentite in chat, (è Makoto che ti parla), le tue allusioni al prossimo aggiornamento non presagivano nulla di salutare per i nostri cuori, quindi diciamo che siamo pari ok? A chi verrà prima l’infarto non si sa, per ora si va avanti e poi si vede… Giusto? Ok, aspetta, si torna alla serietà… Ecco! Cara, grazie per i complimenti, come sempre belli e graditi e vedrai presto anche tu quale risposta potrebbero avere le tue domande… Lo scoprirai solo leggendo! Ciao Minako-Chan, grazie!

 

 

Grazie anche a chi ci segue senza recensire, siete davvero tanti, e ci fa piacere!

 

Ulteriori ringraziamenti a chi ha inserito la nostra fanfic tra i preferiti, e quindi a:

 

1 - 4haley4

2 - aquizziana

3 - bimbastupenda

4 - bunny65

5 - giufalab

6 - ISA1983

7 - Karen94

8 - miky 483

9 - NEPTUNE 87

10 - Nicoranus83

11 - romanticgirl

12 - sera1921

13 - stella93mer

14 - _Maddy_

 

e a:

 

1 - 4haley4
2 - jaj984
3 - mary85
4 - NEPTUNE 87
5 - _Maddy_

 

che hanno inserito la nostra storia tra le loro seguite.

 

In fine, grazie anche a tutte coloro che ci hanno annoverato tra gli autori preferiti, e quindi a:

 

1 - 4haley4
2 - giufalab
3 - ISA1983
4 - Nicoranus83

 

Vi diamo appuntamento al prossimo capitolo, cui speriamo poterci dedicare quanto prima, impegni permettendo!

Un bacio a tutte!

 

 

SilviaSilvia & LuciaDom

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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Capitolo 8
*** Il complotto di Midori ***


8)

8) Il complotto di Midori

 

 

Seiya mi ha riaccompagnata a casa appena in tempo per l’ora di pranzo, e come mi aveva promesso, non mi ha fatto tardare.

Mentre prima a casa sua è andato a prendermi l’acqua per la mia pillola, ho avuto modo di riflettere da sola, anche se solo per un paio di minuti, e ho deciso per il momento di non dirgli niente della conversazione dei suoi genitori, anche perché mentre ce ne stavamo in giardino sembrava più tranquillo e sereno, e non me la sono sentita di turbarlo ulteriormente.

Ora sono a tavola con la mia famiglia e mangio silenziosamente, tenendo lo sguardo fisso sul piatto, e incurante per il momento delle occhiate piuttosto preoccupate che mi sta lanciando Haruka.

Per lei sono come un libro aperto, è capace di leggermi dentro in una maniera impressionante, e dato che di solito a pranzo non sto mai zitta, ma partecipo sempre alle conversazioni con la nostra famiglia, sicuramente ha capito che c’è qualcos’ altro che non va.

Per il momento lascio correre, le parlerò poi, non mi va di affrontare il discorso adesso, di fronte i nostri genitori e nostro fratello, anche se credo che anche loro si siano resi conto delle mie condizioni visto che mi guardano proprio come Haruka.

Che problema non essere in grado di nascondere il proprio stato d’animo, io non ne sono mai stata capace, e questo molte volte non è un fattore che gioca a mio vantaggio, anzi…

Decido di ignorare i loro sguardi per il momento, e mi concentro sul mio piatto, ma poi mi tornano prepotenti in mente gli eventi di oggi, lo scontro con Mamoru in università e la conseguente scenata di Seiya, e la scena di poche ore fa a casa sua…

Ci mancava solo Mamoru Chiba come assistente nella mia facoltà adesso, io e Seiya dovremo vederlo spesso, e non oso pensare a come potrebbero andare le cose ogni qualvolta dovessimo incontrarlo!

Sospiro e penso poi ai genitori di Seiya. Non riesco a capire…

Non bastava quello che già stiamo passando io e quasi tutte le persone cui tengo di più, no, adesso ci si mettono anche i miei suoceri a fare i misteriosi, proprio adesso, come se tutti non avessimo già altri grilli per la testa!

Come mai sono arrivati così all’improvviso, e soprattutto di cosa stavano parlando così segretamente? Non hanno fatto nomi, parlavano sottovoce, sembrava persino che avessero paura di essere scoperti.

Ciò che mi lascia perplessa, non è solo il fatto che adesso anche il loro comportamento sia sospetto, ma il fatto è che sia accaduto proprio in questo momento.

D’un tratto, mentre porto una cucchiaiata di riso al curry alla bocca, un pensiero mi balena la mente: e se queste due situazioni fossero collegate?

Che siano solo coincidenze oppure c’è  un nesso che le collega in qualche maniera?

Chiudo gli occhi e scuoto violentemente la testa.

No!

Non può essere, non deve! Forse sto esagerando, forse adesso sto diventando paranoica!

 

-Usagi ma che ti prende? Va tutto bene?-

 

Papà mi guarda sconcertato, e con lui tutti.

Beh, il mio “leggero” movimento della testa non poteva di certo passare inosservato. Lo guardo senza parlare, mentre tutti sono in attesa di una mia risposta.

Che posso dire?

 

“No niente papà! In pratica ho scoperto che mia sorella, il mio ragazzo, e anche i nostri amici, sono coinvolti in una dolorosa storia che risale a cinque anni fa, e nonostante adesso ne sia al corrente anche io, ci sono dei punti che mi preoccupano molto… Ah! Poi adesso anche i miei suoceri si comportano in modo strano, nonostante siano appena arrivati… ma è tutto apposto non ti preoccupare!”

 

No, non se ne parla!

Solo Haruka sa esattamente cosa mi turba in questi giorni, sa cos’è successo nell’ultima settimana, e sa cos’è successo cinque anni fa, ma il resto della mia famiglia no, e a dire il vero non voglio che vengano coinvolti anche loro.

Sto ancora pensando a come rispondere a mio padre, quando il mio sguardo cade sulla bottiglia d’acqua di fronte a me, e mi viene un’idea.

Subito mi verso dell’acqua fresca nel bicchiere e rispondo finalmente a mio padre:

 

-Niente Papà, la cucchiaiata che ho appena ingerito era molto piccante. Non ti preoccupare, adesso bevo e mi passa, è tutto apposto!-

 

Papà mi guarda poco convinto, io non sono mai stata brava con le bugie, e non so se mi abbia creduta, anche se lo spero vivamente, poi lo vedo spostare lo sguardo sul suo piatto e iniziare a ridere, portandosi una mano dietro la nuca:

 

-Eh si, hai ragione tesoro, infatti il riso è piccante, ma di solito non ti fa quello strano effetto! Comunque per un momento ci avevi fatto preoccupare sai?-

 

Tiro un sospiro di sollievo e tutti scoppiamo a ridere, imitandolo.

Meno male, a quanto pare se la sono bevuta, o meglio, se la sono bevuta tutti tranne Haruka, che pur continuando a ridere, o a fingere di ridere, mi tocca leggermente la gamba con la punta del suo piede, annuendo leggermente in mia direzione, facendomi capire che dopo si aspetta una spiegazione, e che dobbiamo parlare.

Il pranzo procede tranquillo, almeno apparentemente.

Per il resto del tempo cerco di celare il mio stato d’animo chiacchierando con i miei, ma se la mia bocca partecipa a discorsi come la scuola di Shingo o le giornate al lavoro di mio padre, la mia mente non può fare a meno di ripercorrere quei momenti.

Credo che prima o poi esploderò, e sarò costretta a gettare la maschera anche di fronte il resto della mia famiglia, perché pare che al momento io possa essere me stessa solo con Haruka, almeno qui a casa, se voglio escludere Seiya e gli altri.

Mia sorella introduce poi nelle nostre conversazioni un argomento che mi tocca da vicino, e a giudicare dal suo sguardo, credo che sia per farmi distrarre, per ora.

 

-Usagi di un pò, sei riuscita a trovare i libri che cercavi con le ragazze? La Mamma mi ha detto che saresti andata in giro con Ami e Makoto per cominciare a procurarne qualcuno… Li avete trovati?-

 

-…Io… beh sì. In biblioteca ne abbiamo trovato solo qualcuno, non potremmo usufruirne tutte, bisogna comunque tener conto anche delle scadenze dei in libri in dotazione dell’ateneo, però le ragazze devono essere andate ad ordinarli nella cartolibreria dell’università anche per me, sai… io poi ho incontrato Seiya e mi sono separata da loro…-

 

-Ah sì? Seiya eeeh?-

 

Mio fratello interviene con sguardo eloquente e una vocina per nulla innocente, segno che sta per cominciare a prendermi in giro. Non capisco perché una volta ogni tanto non si accontenta di quello che dico, e non impara a farsi gli affari suoi. Non lo sopporto quando fa così!

E così, ecco che quelle immagini ritornano ancora nei miei pensieri, stimolati dalla sua curiosità.

Non potendo parlare adesso di come sono andate davvero le cose, devo trovare un’altra scusa, che non abbia niente a che vedere con il curry, ma al momento non so proprio cosa dire così su due piedi, e nessun oggetto sul tavolo mi può aiutare stavolta. Decido così di raccontare la verità, ma per metà, ignorando Shingo.

 

-Sì… Ho incontrato Seiya in università, e siccome poi ieri sera la cena non è andata bene per via del mio mancamento, abbiamo deciso di stare un pò insieme… Anche Ami e Makoto erano d’accordo. Ho raccontato loro di come sono andate le cose a cena, e dopo la preoccupazione iniziale mi hanno incitata ad uscire con Seiya… Quando siamo usciti lui mi ha proposto di andare un pò a casa sua, e non appena siamo arrivati, abbiamo scoperto che sono tornati i suoi genitori dall’Italia, ecco perché sono stata lì fino all’ora di pranzo, Seiya poi mi ha riaccompagnata…-

 

Haruka assume come immaginavo, una strana espressione, mentre mio fratello sembra accontentarsi della mia spiegazione, infatti dopo uno sbuffo torna a tagliare la sua mela. A ricominciare a parlare poi è la Mamma:

 

-E così i genitori di Seiya sono tornati, è tanto tempo che non si facevano vedere  a Tokyo! Di solito tornano solo per le festività, ma considerato che …-

 

Mia madre si interrompe un attimo per scegliere qualcosa tra il cesto della frutta. Dopo aver afferrato una banana ricomincia a parlare.

 

- ... Alla prossima festività, cioè al Natale mancano ancora due mesi, forse si sono presi una piccola vacanza dal loro lavoro, oppure devono sbrigare qui qualcosa che abbia a che fare con la loro azienda… Usagi ti hanno detto perché sono qui?-

 

Non so cosa rispondere, perché è quello che mi sto chiedendo anche io! Mi trovo costretta a mentire, ancora una volta:

 

-…Ehm… Ci hanno detto che volevano prendersi una vacanza… però chissà… potresti avere ragione Mamma…-

 

-Beh… Lo scopriremo presto allora!-

 

Finisce di sbucciare la sua banana e inizia a mangiarla tagliandola a fettine.

La guardo in silenzio, e poi torno a sbucciare la mia mela, assorta nei miei pensieri. Che avesse ragione? Che i miei suoceri siano tornati per la loro azienda?

Potrebbe anche darsi, in fondo qualche volta hanno organizzato delle sfilate anche qui, i modelli che disegnano sono molto belli, e spesso le modelle che li hanno indossati hanno goduto poi di fama e prestigio, ma rimane sempre quella strana conversazione che ho sentito…

Non credo possa avere a che fare con il loro lavoro, da quel poco che ho capito stavano parlando di qualcosa di grosso, qualcosa per loro di fondamentale importanza, cui dovevano essere coinvolte altre persone.

Ma che cosa? E chi? E’ questo che continuo a chiedermi accidenti!

Assorta come sono nei miei pensieri, non mi rendo conto che il coltello con cui sto mondando la mela è scivolato sulla sua buccia lucida e umida, provocandomi un taglio su un dito. Il dolore mi riporta bruscamente alla realtà:

 

-Ajaaa…!-

 

Porto istintivamente il dito alla bocca per fermare la piccola emorragia, poi prendo un tovagliolo di carta sul tavolo e tampono la piccola ferita.

Che scema che sono stata, sono sempre la solita pasticciona!

 

-Usagi! Che hai fatto? Vieni in bagno che ti disinfetto!-

 

Mia sorella si alza di scatto e viene vicino a me.

Credo abbia capito tutto, e che mi voglia parlare adesso, ecco perché si è offerta di fare una cosa che potrei fare benissimamente da sola, anche perchè di solito sto molto attenta quando armeggio con coltelli o altri attrezzi da cucina.

 

-Ehi ti sei fatta male? La prossima volta sta più attenta…!-

 

-Sì Papà non ti preoccupare, non è niente, è solo un taglietto!-

 

Mamma e Papà mi guardano di nuovo un pò preoccupati, oggi a pranzo ne stanno succedendo un pò troppe per i loro gusti. Shingo invece ricomincia a prendermi in giro, tipico di lui:

 

-Visto? Così la prossima volta impari a startene con la testa tra le nuvole… Sei proprio un’ imbranata!-

 

-SHINGO!-

 

I nostri genitori lo rimproverano e lo guardano male, mentre Haruka gli si avvicina e gli da un leggero schiaffo sulla nuca. Ecco brava, così impara!

 

-Smettila di fare l’imbecille!-

 

Mia sorella è nervosa, e io so perché!

 

-Aja! Haruka mi hai fatto male!!! Uuuffaaa!-

 

Non so quanto quello schiaffetto possa aver fatto davvero male, ma tutti conosciamo Shingo. Il furbetto infatti si porta subito una mano sulla parte interessata e inizia a fingere di piagnucolare, pensando forse di farla franca, ma non la spunta.

 

-Andiamo, sai benissimo che non ti ho fatto niente! Vieni Usagi… andiamo…-

 

Shingo smette magicamente di frignare, e ci guarda male, mentre Haruka ed io ci dirigiamo finalmente in bagno.

Mentre prende del cotone idrofilo e del disinfettante dall’armadietto, mia sorella mi lancia le sue solite occhiate eloquenti, ma non dice nulla, così a rompere il silenzio sono io:

 

-So a cosa stai pensando. Perché non parli invece di guardami così?-

 

-Parlare? Sì! In effetti e per tutta la durata del pranzo che mi sono trattenuta dal parlare di determinate cose, ma adesso siamo sole e finalmente possiamo farlo… Usagi sono preoccupata per te, e credo che a breve anche Mamma e Papà capiranno qualcosa, forse persino Shingo smetterà di fare l’idiota come suo solito, e inizierà a preoccuparsi… Sei troppo assente e distratta in questi giorni, non è da te e lo sai. So che è inevitabile dato tutto quello che sta succedendo, ma almeno qui devi cercare di comportanti il quanto più naturalmente possibile!-

 

Mentre mi parla mi ha già disinfettata e messo un cerottino sul dito. Posa tutto e torna a guardarmi, e a scuotermi leggermente per le spalle.

 

-Usa non ho creduto alle risposte che hai dato a tavola… Cos’altro è successo ora a parte i magici suoceri apparsi dal nulla?-

 

Il suo tono ironico me la dice lunga, ad Haruka i genitori di Seiya non hanno mai ispirato simpatia, il perché non l’ho mai capito in due anni.

Sarà perché sono totalmente diversi dai nostri genitori, che sono sempre presenti, persino Papà che spesso non è a casa per lavoro, ci sta sempre vicino e si preoccupa… La guardo supplichevole.

So che non posso scappare dalle sue domande ma adesso preferisco non parlarne, anche perché questo non è né il posto, né il momento adatto per farlo.

 

-Non posso parlartene adesso, e non qui. Se oggi pomeriggio non sei di turno in palestra possiamo uscire, così da parlarne con calma… Va bene?-

 

Haruka annuisce, e sospirando mi libera dalla sua presa.

 

-Sì, infatti oggi pomeriggio sono libera, non devo lavorare...-

 

- Bene, allora è deciso!-

 

- Ok… Vatti a preparare, io devo passare un attimo da Michiru, ci vediamo da Motoki verso le 16h00!-

 

- Perfetto!-

 

                                             

****

 

Sono le 14.30 h, faccio una doccia ristoratrice, imponendomi di non pensare niente. L’acqua scorre calda sulla mia pelle e mi ristora, mentre  i capelli, quando non sono legati nei soliti codini da “ Hey ciao Testolina Buffa! “ mi secondo compatti lungo la schiena. Già “Testolina Buffa…”

Non riesco a non pesare a quel nomignolo pronunciato dalla voce di Mamoru… Che strano effetto mi ha fatto…

Un brivido mi percuote la schiena al solo ricordo, così scuoto un'altra volta il capo come a volermi cacciare dalla testa questa strana sensazione.

 

- Basta Usagi! Non pensare, non pensare!-

 

Mi risciacquo velocemente sforzandomi di cancellare tutte le emozioni che sento, ed esco dalla doccia avvolgendomi in un morbido asciugamano.

Mi dirigo in camera e dopo essermi asciugata per bene e aver indossato l’intimo, mi vesto con cose semplici: un paio di jeans blu, un maglioncino bianco a collo alto e un paio di scarpe lucide nere. Mi asciugo i capelli col phon, ma questa volta niente codini, basta codini, basta ricordi, li lascio sciolti, e loro morbidi e setosi si stendono fin sotto il mio fondo schiena.

Guardo l’orologio, sono le 15.30 h, tra mezz’ora Haruka mi aspetta da Motoki, devo fare presto!

Mi trucco,  velocemente metto la giacca di jeans ed esco per andare all’incontro con mia sorella.

 

*****

 

Per strada non c’è quasi nessuno, il vento inizia ad essere quasi gelido, e il tempo non promette nulla di buono, credo anche che tra poco pioverà.

Si sta avvicinando l’inverno, e in questo periodo dell’anno il tempo è molto variabile: mentre le temperature sono miti e gradevoli, inizia poi a far freddo…

Sbuffo chiudendomi bene la zip della giacca e proseguo.

Continuo comunque a camminare molto tranquillamente ammirando le vetrine dei negozi, come vorrei avere una carta di credito illimitata!

 

>>> Ehi Usagi… Usagi?-

 

Una voce femminile mi distoglie dai miei sogni impossibili, mi volto e vedo le mie amiche corrermi incontro.

 

- Ami… Makoto!!!-

 

- Ciao, allora? Come è andato il pomeriggio con Seiya?-

 

Guardo per l’ennesima volta Makoto con finta stizza.

 

- Ma possibile che tutto il tuo repertorio si soffermi su un’unica domanda?-

 

Lei mi guarda per un’ attimo incredula, ma poi mi da una pacca sulla spalla e sorride.

 

- E dai che muori dalla voglia di dircelo lo sappiamo tutte, vero Ami?-

 

-Si come no… -

 

Pronuncio queste parole in tono ironico, poi non posso far altro che ridere anch’io.-

 

- Ah Makoto… Non cambierai mai!-

 

Ami imbarazzata, si porta una mano sulla fronte sorridendo.

 

-Bene ragazze bene, bene, a parte l’allegra sorpresa del ritorno dei genitori di Seiya!-

 

- Cosa? Sono tornati?-

 

- Si Ami, e sono più freddi del solito, e io non riesco a capire il perché! Si insomma, Seiya e Michiru hanno sofferto così tanto a causa della loro mancanza, e loro sono così freddi e cinici! Ma come fanno a non capire che il comportamento ribelle di Seiya è dovuto a loro? Io proprio non capisco, sembrano delle macchine di ghiaccio, sempre attenti solo ai soldi, giuro, a volte mi… -

 

- Tu hai soggezione di loro non è così? -

 

Guardo Makoto seria e triste allo stesso tempo, e annuisco in affermazione alla sua domanda.

 

- Effettivamente sono molto strani, questo lo abbiamo capito tutti ormai…-

 

- Già Ami, sono così diversi dai miei genitori che a vederli mi sembra impossibile!-

 

- Di la verità Usagi è successo qualcosa?-

 

Makoto mi porge questa domanda molto seriamente, il suo viso ha un espressione preoccupata, e anche Ami non è da meno, non posso che dire la verità, ma prima di rispondere guardo per un attimo il mio orologio da polso:

 

- Si… Sta succedendo qualcosa ragazze, ma ora non posso spiegarvelo, non ho capito nemmeno io di cosa si tratta, ma è qualcosa di grosso!-

 

- Usagi ma così ci fai preoccupare, se possiamo vogliamo aiutarti!-

 

- Ami-chan, Mako-chan, prometto che vi racconterò tutto, ma non ora, mia sorella mi sta aspettando al “ Crown”!-

 

Entrambe mi guardano perplesse, ma non ribattono, annuiscono in segno affermativo.

 

- Vi prego perdonatemi!-

 

- Ok… Ciao Usagi!-

 

- Ciao!-

 

Scappo via di corsa, mancano solo dieci minuti alle 16.00 e se non mi muovo arriverò in ritardo,  poi chi la sente Haruka?

Sono quasi arrivata, e sono in attesa che il semaforo diventi verde per attraversare,  solo 600 metri mi separano dal locale di mio cognato.

Mentre attendo, volto lo sguardo alle mie spalle, curiosando oltre la vetrina di un bar, ma quello che vedo mi spiazza…

Mia suocera è seduta ad un tavolino al centro della sala, e sta parlando con due ragazze, una è bionda e l’altra è… Setsuna!!! Ma cosa ci fa lì la sorella di Mamoru Chiba??? Perché conosce i genitori di Seiya??? No… Non può essere… Non può… 

 

Poi d’un tratto…

 

“Guardarmi male quando vuoi, tanto lo so che è colpa tua! Tutto quello che è successo in passato è soltanto colpa tua! Un giorno riuscirò a dimostrarlo, e allora smetterai di avere quella sicurezza e quell’aria da superdonna che adesso ti appartiene!”

 

Seiya… Le sue parole, la sua rabbia… Tutto torna prepotentemente nella mia testa, tutto di ieri sera rivive in me.

Un agitazione crescente mi percuote, mentre cerco di capire più frastornata che mai che diavolo sta succedendo, perché tutto questo è veramente assurdo.

Il semaforo diventa verde, ma non attraverso, non posso, non dopo quello che i miei occhi hanno appena visto, non dopo quello che adesso sento dentro.

Improvvisamente un brutto presentimento si fa largo dentro di me, mentre mi rifiuto di credere che veramente ci sia un nesso tra il ritorno improvviso dei miei suoceri e il passato di Seiya, non posso credere che loro siano coinvolti in qualcosa che io adesso non riesco a spiegarmi e che conoscano la sorella di Mamoru…

Chissà, forse Seiya aveva ragione…

Ma poi chi è la ragazza bionda che è con loro? E se davvero è coinvolta in tutto questo, qual’e stato il suo ruolo all’interno della vicenda?

Non riesco a vederla in viso perché è di spalle, ma ha dei lunghissimi capelli biondi proprio come i miei, lisci, che come cascate le scendono sulla schiena, e a giudicare da qui, sembra che pure la lunghezza sia come la mia.

Rimango per un attimo imbambolata, ma poi vedo il semaforo pedonale diventare giallo e allora senza perdere altro tempo mi decido ad attraversare, arrivando davanti al locale dove ancora mia suocera e le sue interlocutrici stanno discutendo animatamente.

La sua macchina è parcheggiata proprio qui fuori, e anche quella di Setsuna, o meglio quella di Mamoru, perché è la stessa che lui aveva ieri sera, fuori al locale del signor Fujiioshi, con la  stessa ammaccatura nel parafango sulla parte sinistra.

Il locale è pièno di gente, e loro non mi hanno ancora vista.

Per un attimo sono indecisa, non so se entrare e affrontarle tutte o spiarle e vedere se riesco a capirci qualcosa.

 

- Oh al diavolo!!! Io entro e gliene dico quattro, sono stanca di tutti questi insulsi giochetti!!! -

 

Con coraggio e determinazione mi avvicino alla porta e faccio per entrare, ma poi le vedo scostare le sedie e alzarsi dal tavolo, così mi ritraggo e mi nascondo dietro l’angolo adiacente alla porta che da sulla strada.

Mi accosto bene al muro, con la paura di essere scoperta e il cuore che rischia di schizzarmi via dal petto. Ma come è possibile?

Fino ad un attimo prima volevo affrontarle a muso duro e ora mi nascondo come una ladra? Perché l’istinto mi ha portato a reagire così? Di cosa ho paura?

Niente, non ho paura di niente, o forse… Forse ho paura di scoprire una realtà troppo dolorosa, sia per Seiya che… Per me…

 

“ Oh accidenti!!! “

 

Sento la porta del locale aprirsi e poi richiudersi.

 

>>>  Allora tutto come stabilito, chiamo subito il signor D. per confermargli la sfilata privata nel suo atelier come da lui richiesto… Questo affare ci frutterà milioni di yen, ma sappiamo bene tutti quanti perché ho accettato! La sfilata è stata solo un treno da prendere al volo per evitare che qui succedano determinate cose!-

 

>>> Midori, ma è sicura? Cioè lei deve proprio sfilare non può farlo nessun altro?

Se Seiya la vede…-

 

>>> Non succederà Setsuna, ma come ti ho già detto non abbiamo altra scelta,  lei è stata espressamente richiesta dal Signor D. come condizione unica, sarà la modella principale! Come ti ho già detto, lui sarà la nostra miniera d’oro, ci ha promesso un ingente quantitativo di ordini solo per vederla sfilare! Non so il perché di queste sue attenzioni, ma so che così deve essere e così sarà! E’ stata già abbastanza dura convincere il nostro acquirente a non coinvolgere i Media, la sua richiesta su di lei, non era sindacabile!-

 

>>> Quel bastardo ha una cotta per me, ma questo non è importante! Sono sempre stata pagata bene per i miei lavori, e questa volta non sarà diverso, giusto Midori?-

 

>>> Esatto! Voi non preoccupatevi di niente, a Seiya ci penso io, come vi ho già detto, sarà un gioco da ragazzi convincere Usagi a tenerlo lontano dalla sfilata! Quella ragazza pende letteralmente dalle mie labbra, farebbe qualsiasi cosa io le chieda!-

 

>>> Beh forse è perché ci tiene a fare buona impressione sui suoi suoceri… -

 

>>> Si Setsuna, e ho intenzione di sfruttare questa arma affinché tutto proceda come dico io! Seiya non dovrà mai sapere che lei lavora per me!-

 

>>> C’è un'altra cosa tra le tante che non ci ha ancora spiegato! Cosa intende fare con la stampa che sarà presente alla sfilata per pubblicizzare l’evento e la nuova collezione di quadri del signor D.? Sicuramente sarò immortalata in primo piano sfilando con quattro dei sette abiti della collezione più il modello di punta! -

 

>>> Eh beata gioventù! Non dovrei essere io a dirtelo mia cara, ma ci sono molte cose che i soldi possono comprare e soprattutto modificare! Non sarà un problema ritoccare o sfuocare leggermente qualche viso…-

 

>>> Già dovevo immaginarmelo…-

 

>>> Ragazze, domani sera tutto deve filare liscio intesi? Setsuna se Mamoru sarà presente alla sfilata per raccogliere le donazioni del Signor D. per l’ospedale, mi raccomando assicurati che venga solo, non voglio vedere quella…-

 

>>>  Si certo…-

 

>>> Io adesso vado… ah Minako? Non mi deludere!-

 

>>> Non l’ho mai fatto…-

 

Mi sporgo leggermente, totalmente incredula e incapace di reagire, posso vederle andar via, sono alle loro spalle e loro  non possono vedermi.

Quando si sono allontanate abbastanza, mi volto e mi lascio scivolare lungo la parete cui sono poggiata fino a toccare terra, porto le ginocchia al petto e le cingo con le braccia, chinando il capo sulle gambe.

Il vento ha cominciato a soffiare un pò più forte, quasi come avesse capito qualcosa anche lui, e mi provoca dei brividi lungo tutto il corpo, mentre le punte dei miei capelli sciolti sono sparse sul pavimento.

Non mi importa adesso. Non mi importa del freddo e dello shampoo appena fatto, il freddo che sento dentro adesso è ben più forte di qualsiasi altra cosa.

Alzo il capo e mi guardo il dito che mi sono ferita oggi a pranzo, mentre pensavo a tutta questa faccenda… Il cerottino applicatomi da Haruka è ancora lì, l’acqua della doccia non l’ha rimosso.

Non posso crederci, quando ho ipotizzato che l’arrivo improvviso dei miei suoceri dovesse avere un nesso con il passato di Seiya avevo ragione.

Anche loro sono coinvolti, anche loro devono avere avuto un ruolo in ciò che Seiya ha passato cinque anni fa.

Che siano stati loro i responsabili di tutto? Che siano stati loro a finire di rovinare la vita di Seiya, facendolo soffrire ancora di più di quanto non hanno già fatto?

Perché? Perché conoscono Setsuna, perché parlavano così di Seiya e di me, perchè?

Mia suocera crede davvero di potermi trattare così? Ma con che razza di persona mi sto imparentando? Ma chi diavolo sei Midori? Chi ti dà il diritto di guardare tutti dal basso verso l’alto e di giudicare? Possibile che in due anni io non mi sia mai resa conto di che razza di persona tu sia? E Satomi che ruolo ha in tutto questo?

Già Satomi… Il classico marito succube della moglie, che razza di ruolo può aver avuto se non quello di assecondarti?

Sono sconvolta, allibita, esterrefatta, io… io… Non posso crederci…. NON E’ POSSIBILE!!!

Il cuore mi batte forte, e nonostante ora senta freddo, dentro sento il fuoco di un vulcano. No… tutto questo deve finite, adesso!

Mi alzo da terra spolverando i vestiti e mi incammino come uno zombi privo di espressione verso casa, ma poi il grande orologio del parco cittadino attira la mia attenzione segnando le 16.20 h.

 

- Haruka!!!!-

 

Prendo il cellulare di corsa dalla borsa e vedo cinque chiamate non risposte e un messaggio che subito leggo.

 

“ Usa, ma dove sei? E’ successo qualcosa? Per favore rispondi, sono preoccupata! “

 

- Accidenti ma perché dimentico sempre di mettere la suoneria al cellulare?-

 

Come una pazza torno indietro e corro al “Crown”, dove la trovo ancora li seduta ad aspettarmi.

 

- Usagi ma che fine hai fatto? -

 

- Scusa Haruka è solo che mi sono dimenticata che avevo promesso alle ragazze di vederci e mi sono fermata a parlare con loro! Ascolta sorellina, so che dobbiamo parlare, ma ti va se lo facciamo un'altra volta? Sarà la tensione ma mi è venuto un tremendo mal di testa, ho voglia solo di rilassarmi a casa nel mio letto ti spiace?-

 

Haruka mi guarda perplessa e per niente convita.

 

- Usagi ti conosco, cosa è successo questa volta? -

 

- Non è successo niente Haruka è solo che forse non mi sono ancora ripresa del tutto dal malore di ieri sera, ti prego andiamo a casa…-

 

- Va bene, ma se non sarai tu a dirmi che diavolo succede lo scoprirò da sola, ricordati che non lascio perdere!-

 

La guardo seria, so che non scherza.

 

- Grazie…-

 

Insieme ci avviamo verso casa in silenzio, mentre sento il peso del suo sguardo su di me, so che andrà fino in fondo.

 

“ Perdonami Haruka, ma ora sono troppo scossa per parlare…”

 

***

 

Sono le 17.00h.

Non appena siamo arrivate a casa sono corsa subito in camera mia, con la scusa del mal di testa e il pretesto per stare da sola.

Mi tolgo la giacca e la sistemo su una stampella fuori dall’armadio, poi appoggio la borsa alla sedia e mi sdraio sul letto guardando il soffitto.

La casa è quasi totalmente vuota, Shingo è in camera sua che gioca ai videogiochi, e ci ha detto che Papà è tornato al lavoro e la Mamma è uscita con un’amica per delle commissioni. Meglio così, se mi avessero visto con la faccia che ho adesso di sicuro avrebbero cominciato di nuovo a fare domande a cui io non voglio rispondere.

Sono stufa, esasperata, non ne posso più!

Non avrei mai immaginato che Midori sarebbe potuta arrivare fino a questo punto, non avrei mai immaginato che una donna potesse arrivare a comportarsi così, non dico proprio con una nuora, ma accidenti, con un figlio!

Porto un braccio sopra gli occhi. Con tutti questi pensieri e quest’angoscia, con tutta questa preoccupazione e questa rabbia il mal di testa rischia di venirmi per davvero!

Ho espressamente chiesto ad Haruka di non insistere, e di entrare in camera mia solo per necessità.

Mi spiace allontanarmi da tutti così, mi spiace mentire ai miei genitori, trascurare le mie amiche, comportarmi così con mia sorella, che mi capisce sempre più di tutti, ma in questo momento ho bisogno di stare da sola e di pensare.

Mi giro sul letto e prendo il cellulare che ho poggiato sul cuscino, cercando nella rubrica un numero che in realtà conosco fin troppo bene, quello di Seiya.

Chissà cosa starà facendo in questo momento, chissà se si è calmato rispetto ad oggi.

Povero Amore mio, hai ragione a comportarti così con i tuoi, e avevi ragione ieri sera quando hai parlato a quel modo a Setsuna.

Tua madre non merita dei figli come te e Michiru, mi domando da chi possiate aver preso, voi siete proprio il loro opposto…

Se solo sapessi a cosa ho assistito, e a come vedo tua madre adesso…

Decido di chiamarlo, anche solo per sentire la sua voce, ma il suonare del campanello mi fa quasi sobbalzare.

Scosto appena le tendine della mia finestra e mi sporgo quanto mi basta per vedere chi è, e resto spiazzata per la seconda volta in un  pomeriggio.

Per fortuna che le sorprese di oggi si dovevano fermare allo scontro con Mamoru in università!

Mia suocera è fuori dal cancello e aspetta che qualcuno la faccia entrare, vedo che la porta automatica in ferro battuto si apre quasi subito.

Credo che sia stata Haruka a rispondere, Shingo è troppo impegnato a giocare ai videogames per scomodarsi e premere un semplice bottone dal citofono.

Midori entra facendosi strada lungo il vialetto che porta alla nostra villetta.

E’ inutile chiedermi cosa sia venuta a fare qui, credo proprio di averlo già capito.

Scendo dal letto e mi faccio coraggio, scendendo piano le scale:  mia sorella e mia suocera stanno già parlando nell’ingresso.

L’espressione di Haruka la dice lunga, non sopporta Midori ma adesso sembra quasi che ci sia dell’altro, conosco quello sguardo e di sicuro non le starà passando nulla di positivo per la testa.

Appena mi hanno sentita avvicinarmi a loro si sono voltate entrambe:

mia suocera ha assunto un sorriso che definirei di… circostanza, mentre Haruka non ha cambiato poi di molto la sua espressione.

 

-Ah, eccoti Usagi! Ti senti un pò meglio?-

 

-Sì, grazie Haruka, il mal di testa è quasi totalmente sparito!-

 

Mi volto verso mia suocera e le sorrido falsamente anche io, vediamo un pò fin dove è capace di arrivare:

 

-Signora Kou cosa ci fa qui, è successo qualcosa a Seiya?-

 

Midori mi guarda da capo a piedi in silenzio e poi dopo qualche istante di silenzio inizia a parlare:

 

-Non hai i tuoi codini vedo… Come mai?-

 

Eh? E che glie ne importa dei miei codini? Dove vuole arrivare?

 

-No, avevo mal di testa e li ho sciolti per stare più comoda sul cuscino, mi sono poggiata sul letto per riposare un pò…-

 

-Capisco, beh stai molto bene anche così sai?-

 

Ah ecco, il diavola alliscia, quindi vuole l’anima… Adesso sono certa del motivo per cui è venuta qui. Sto pensando a come riprendere a parlare, ma fortunatamente Haruka parla al posto mio:

 

-Comunque, non ci ha detto il motivo per cui è qui…-

 

Midori le risponde subito e freddamente, senza però degnarla di uno sguardo, continuando a guardare me:

 

-Devo chiedere un favore ad Usagi…-

 

-Dica pure, ma perché non entra, le offro qualcosa così può parlarmi con più calma…-

 

Mi scosto allungando una mano in direzione del soggiorno ma mia suocera nega vistosamente.

 

-No grazie, sono di fretta ho molte cose da sbrigare…-

 

-E allora cosa vuole? Quale favore dovrei farle?-

 

Porto le mani conserte al petto e attendo che lei dica qualcosa. Haruka non dice nulla, si è ammutolita, ma i suoi occhi non mentono a me, e sono sicura che al posto mio, invece che offrirsi di far accomodare mia suocera, lei l’avrebbe proprio cacciata via.

 

-Ascolta Usagi io e mio marito domani abbiamo una sfilata, ma sarà privata.

Non vi accederanno nemmeno i mass media, sarà un evento strettamente personale e riservato solo agli addetti ai lavori. Mi spiace escludervi ma stavolta né tu né Seiya, e ne Michiru e Taiki potrete esserci. L’affarista con cui abbiamo preso contatto ha chiesto espressamente che presenti dovremmo esserci soltanto noi e le modelle, nessun’altro capisci? Io non so perché lo abbia chiesto, ma in ballo ci sono tantissimi soldi…-

 

-E io che dovrei fare?-

 

-Nonostante abbia spiegato la situazione ad entrambi i miei figli, Seiya a pranzo ha detto chiaramente che vorrà essere presente, come ripicchia, solo perché adesso vuole vendicarsi del rimprovero che gli ha fatto oggi mio marito, davanti casa. Non accetta di essere ancora richiamato a ventitre anni e nonostante a quest’età dovrebbe essere abbastanza maturo continua a ribellarsi a noi come un ragazzino, un adolescente…

Ti prego cara, questa sfilata è molto importante per noi, non possiamo rischiare che Seiya rovini tutto anche solo con qualche atteggiamento sbagliato capisci?-

 

-Signora scusi se mi permetto, ma Seiya è adulto e vaccinato e forse lei dovrebbe trovare un altro modo per parlare con lui, lei non dovrebbe imporgli proprio niente…-

 

Mia sorella interviene d’un tratto quasi come se fosse coinvolta anche lei in questa situazione, quasi come fosse per lei la cosa più naturale di questo mondo, sembra quasi che abbia parlato d’istinto, ma nelle sue parole noto una punta di acidità.

Proprio non riesce a farne a meno, alle volte lei è più incontrollabile di me…

 

- Beh Haruka, non credo che lei sia nella posizione più giusta per darmi consigli su come debba comportarmi con i mei figli! Prima di giudicare il mio operato, provi a metterne al mondo uno e a crescerlo, poi ne riparliamo!-

 

L’acidità con cui mia suocera risponde a mia sorella è impressionante, e lo sguardo che le rivolge è freddo e pungente.

Se non intervengo subito succederà il finimondo, Haruka sta partendo in quarta!

 

- D’accordo ora basta! Haruka per favore…-

 

Guardo mia sorella in malo modo, dopotutto non aveva il diritto di intromettersi, ma fortunatamente al mio richiamo la vedo rendersene conto e chinare il capo.

 

- Mi scusi Signora Kou…-

 

Mia suocera la fissa con superiorità come se le scuse sue l’avessero appena scalfita.

 

- Non importa, va bene così…-

 

Improvvisamente torna a guardarmi e allora vedo l’espressione del suo viso cambiare:

 

- Ti prego Usagi convincilo a non venire domani sera, inventa qualsiasi scusa, un’ uscita di gruppo con le vostre comitive, una cena, un cinema, qualsiasi cosa. So che posso contare su di te, mi fido di te e so che riuscirai a fargli cambiare idea. E’ solo per questa volta Usagi, poi alle prossime sfilate potrete sempre esserci!-

 

Sul viso ha dipinta  una finta aria supplichevole. Certo che è proprio brava a recitare, questo cambio d’umore improvviso per apparire “ santa “ ai miei occhi e proprio degno di oscar, non immagina nemmeno di cosa io sia al corrente.

Sospiro e scuoto il capo. Devo apparire il quanto più naturale possibile.

Mi passo una mano tra i capelli e sospiro di nuovo, sommessamente, poi sorrido e la fisso negli occhi:

 

-…Va bene Signora Kou, vedrò cosa posso fare… Potrei chiedergli di portarmi a cena fuori, così da recuperare la cena persa di ieri sera… Sa, siamo usciti ma poi io ho avuto uno dei miei soliti cali ipoglicemici e lui mi h portata subito a casa… Sì, potrei fare così, vedrò di convincerlo…-

 

Midori adesso si avvicina velocemente a me e mi accarezza, assumendo un’aria preoccupata e seria:

 

-Ma come? Sei stata di nuovo male?-

 

Porto una mano su quella di Midori che sta ancora sulla mia guancia e le sorrido scuotendo leggermente il capo.

 

-E’ normale, mi capita spesso ma poi passa, non si preoccupi…-

 

-Sicura?-

 

-Si, sicura…-

 

Midori sospira portandosi una mano al petto e sorride, poi prende la sua borsa dal mobiletto d’entrata su cui l’aveva poggiata.

 

-Menomale, mi avevi fatto spaventare… Devi riguardarti… Allora Usagi, conto su di te, se lui ti chiama per invitarti o se comunque lo senti, cerca di dissuaderlo a venire…-

 

-Si certo, non si preoccupi… Vedrò come fare… A presto!-

 

-Grazie cara… A presto! Arrivederci Haruka!-

 

-Arrivederci…-

 

Mia sorella la saluta controvoglia, poi le apre la porta e la fa uscire, accompagnandola fino al cancello, ma prima mi lancia un’altra delle sue famose occhiate.

Mentre le vedo dirigersi verso la strada sorrido amaramente, tanto non posso essere vista. Ora ho constatato anche quanto sa essere falsa mia suocera, si è persino preoccupata per il mio malore, peccato non sappia, peccato non immagini che anche io so essere diversa da come appaio.

Socchiudo la porta di casa e salgo in camera mentre ripenso a tutto questo squallore,

M fa schifo… mia suocera mi fa veramente schifo…

 

Senza pensarci, prendo il cellulare e compongo nuovamente il suo numero, suona…

 

- Ciao Amore, cosa fai di bello?-

 

<<………..>>

 

- Capisco! Cos’hai sei ancora arrabbiato?-

 

<<…………>>

 

- Cosa? Una sfilata? Quando?-

 

<<………..>>

 

- Si certo che ti accompagno, dai non essere arrabbiato, sono sicura che questo acquirente non può rifiutarsi di farti entrare, visto che pure tu sei un azionista di maggioranza della “Kou Design”! Forse tua madre ce l’ha ancora con te per l’affronto di questa mattina, e la carta della ripicca non ti aiuterà in questo caso, ma non importa, se vuoi andare, se mi vuoi, io ci sarò!-

 

<<………….>>

 

- Amore, non ringraziarmi, sai che ti amo, e poi mi piacciono le sfilate!-

 

<<………….>>

 

- Ok notte, a domani!-

 

Chiudo il cellulare sorridendo beffardamente. Sapevo che Seiya me lo avrebbe chiesto.

 

-Cara Midori, sei davvero convinta che io penda dalle tue labbra? Sei davvero convinta che io sia stupida a tal punto? No mia cara, stavolta no, non andrà come tu speri, non ti permetterò di fare altro male a Seiya. Io verrò alla sfilata, verrò con lui, e vi smaschererò! Avrete una lezione che non potrete mai dimenticare, finalmente farò luce su questa storia e Seiya potrà definitivamente chiudere con il suo passato. Basta soffrire, basta misteri, è l’ora della verità!-

 

 

Nda: eccoci… Siamo tornate… Vi siamo mancate? Si vero? J Beh che dire?

Vi piace il capitolo? Si? Beeeeneeeee!!!

Hai sentito Lucy? Lucia? Mako? Amica? Ci sei??? Oh mio dio, è già andata a fare quello che dovrei fare pure io, LE VALIGE!!!!

Cacchio ma non possiamo neanche scappare, abbiamo una stanza doppia prenotata alla “ Neuro Authors Hospital “… E si ragazze, ebbene si…. J

A parte gli scherzi, vi è piaciuto davvero??? Fatevi sentire!!!!

In questo capitolo abbiamo scoperto già alcune carte e nel prossimo… Beh nel prossimo … Basta non possiamo!  Vi basti sapere solo che si intitolerà “ Tutta la verità alla sfilata del Signor D… “

Ma chi sarà poi questo signor D.? Vediamo se indovinate!

Detto questo passiamo ai ringraziamenti individuali.

 

Ringraziamenti:

 

 

* 4Haley4: Carissima amica, che bello trovare ancora una volta la tua recensione!

Hai ragione è un vero è proprio giallo che con l’arrivo dei signori Kou si infittisce sempre di più, anche se abbiamo già incominciato a scoprire le carte…

Il bello mio è di Lucia e che come hai detto tu, nemmeno noi sappiamo come si evolverà questa nostra storia, e molte sere ce ne stiamo per ore su Messenger a scervellarci e a dire “ ma cavoli come possiamo fare adesso? Come risolviamo questo o quello? Ti assicuro che è davvero fantastico…

Le tue affermazione su Seiya e sulla nostra ff sono esatte come sempre, questa storia va letta dimenticando completamente l’anime, e per quanto riguarda l’odio tra Seiya e Mamoru, possiamo solo dirti quello che già sai, e cioè che è molto grande!

Ci fa piacere che ti piaccia la lineatura dei personaggi, perché vedi noi volevamo dare proprio quell’impressione, Usagi e Haruka unite da un forte legame,  ma questo poi si vedrà molto più avanti quando verrà introdotto un colpo di scena inaspettato. J

Usagi comunque non si arrenderà, e lotterà per il suo amore fino in fondo, se ha deciso di andare con Seiya alla sfilata e perché vuole che lui conosca la verità, perché ne ha il diritto e perché ci sarà lei con lui nel momento in cui soffrirà.

Lei sa bene che lui starà male, ma il suo è un gesto di Amore e lealtà nei suoi confronti, lo ama e lo stima ed è per questo che lo fa, lui deve sapere!

Ha paura è vero, ma sa quello che deve fare, deve superare tutto per far si che il passato di Seiya possa chiudersi definitivamente e continuare a vivere!

Immaginiamo che odi Midori arrivati a questo punto, ma non è niente, aspetta il prossimo capitolo e ci dirai definitivamente che ne pensi!

Aspettiamo la tua recensione immancabile!

Ti vogliamo bene stellina!

 

* Maryusa:  Ciao carissima! Rispondici tu alla domanda che ci hai fatto! A che livelli è la nostra pazzia? Abbiamo soddisfatto parte della tua curiosità? No? Con il prossimo capitolo lo faremo, perché finalmente tutto verrà svelato come dice il titolo!

Speriamo di non averti delusa e ci auguriamo che il capitolo ti sia piaciuto veramente! Facci sapere che ne pensi! 1 bacione!

 

*NEPTUNE87: Minako…. Carissima …. Tralasciando il fatto che io e Makoto ti dobbiamo uccidere per i tuoi aggiornamenti, ( non li ho ancora letti personalmente causa problemi personali, ma mi fido della parola della mia collega anche perché conosco la tua pazzia, quindi  ti uccideremo), siamo felici di trovarti ancora una volta tra le nostre lettrici accanite, e siamo felici anche di sapere che il capitolo precedente ti sia piaciuto.

Ci chiedi se c’è speranza tra Usa e Mamo? Beh questo non possiamo dirtelo, ma ricorda “ Imprevedibile Destino…”

Cosa stanno confabulando i genitori di Seiya? Beh leggi il prossimo capitolo e lo saprai, ti possiamo solo dire che Midori, “ la suocera più amata dagli italiani”, non l’ha combinata grossa, l’ha combinata grossissima!

Aspettiamo di sapere la tua opinione, la tua recensione non può mancare!

1 bacione grande!

 

*Stella93mer:  ma ciao carissima, desiderio esaurito! Ecco svelati alcuni dettagli alquanto piccanti non trovi? J  Speriamo che il capitolo ti sia piaciuto e per sapere proprio tutto ti aspettiamo anche sul prossimo e fino la fine della storia, non puoi

mancare!!!  Possiamo immaginare che non ami la coppia Usagi/Seiya, ma per il momento è l’unica che possiamo offrire, tu però continua a seguirci ok? Ci sono tantissimi colpi di scena da svelare! Grazie per i complimenti, aspettiamo di sapere che ne pensi di questo cap. A prestoooo!!! Kiss

 

*Nicoranus83: Ciao J !!! Ci fa molto piacere trovare ogni volta la tua recensione!

La resa dei conti è vicina… “ Tutta la verità alla sfilata del Signor D… “

Ci saranno colpi di scena enormi con i quali speriamo di ripagare la vostra lunga attesa! Ti è piaciuto il capitolo? Grazie per i complimenti, aspettiamo con ansia il tuo giudizio! Bacioni!

 

Ringraziamo inoltre chi ci ha annoverate tra gli autori preferiti e chi ci ha inserito nelle storie seguite e preferite.

 

Autori preferiti:          

               

1 - 4haley4 
2 - giufalab
3 - ISA1983
4 - Nicoranus83

 

Storie seguite:

 

1 - 4haley4
2 - Leilani

3 - mary85
4 - NEPTUNE 87
5 - pulcinaele87
6 - _Maddy_

 

Storie preferite:

 

1 - 4haley4
2 - aquizziana
3 - bimbastupenda
4 - bunny65
5 - giufalab
6 - ISA1983
7 - Karen94
8 - miky 483
9 - NEPTUNE 87
10 - Nicoranus83
11 - pulcinaele87
12 - romanticgirl
13 - sera1921
14 - stella93mer
15 - _Maddy_

 

 

Grazie anche a chi legge solamente, siete tantissimi, Grazie!!!

 

1 bacio a tutti e a presto!

 

SilviaSilvia & LuciaDom

Ami/Makoto

 

 

 

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Capitolo 9
*** Tutta la verità alla sfilata del Signor D... ***


9) Tutta la verità alla sfilata del Signor D…

Nota:

 

Ehilà! Salve!

Siamo tornate amiche/amici lettrici/lettori! Speriamo siate contenti del nostro ritorno!!! J

Prima che cominciate a leggere il capitolo dobbiamo dirvi un paio di cose.

La prima è che il capitolo è lunghissimo, ma non spaventatevi e leggete sperando che ne valga la pena…

Sapete in un primo momento avevamo pensato di dividerlo in due parti, ma poi abbiamo pensato che data la grande attesa che avete sopportato e il titolo del capitolo, non sarebbe stato giusto, anche perché avevamo ribadito più volte che con questo nono capitolo tutto sarebbe stato spiegato.

Per quanto riguarda la seconda cosa ci tenevamo a farvi sapere, anzi ribadire che questa storia NON VERRA’ MAI ABBANDONATA, ma anche ora siamo costrette a dirvi che non possiamo garantivi un aggiornamento rapido, tuttavia faremo di tutto per non lasciarvi troppo a lungo.

Come sempre vi ringraziamo per la vostra continua presenza e per le vostre lodi, e speriamo che la lettura possa essere di vostro gradimento.

 

Un abbraccio a tutte/tutti…

SilviaSilvia&LuciaDom

Amy/Makoto

 

 

9) Tutta la verità alla sfilata del Signor D…

 

 

Midori… Un nome… Un ossessione continua nella mia testa…

Mi rigiro nel letto a pancia sotto e affondo il viso sul cuscino, non può essere, ancora tutto questo mi sembra impossibile…

 

- Maledizione!-

 

Con rabbia mi tolgo un altro cuscino da sotto l’addome e lo lancio contro la porta. Cosa mai può aver architettato quell’arpia di mia suocera?

Già mia suocera… Una donna forte, indipendente, determinata, una donna che stimavo con tutta me stessa, ma ora… Ora per me è meno di zero, una nullità, qualcosa che calpesterò senza pietà.

Se solo stasera avrò la certezza che è stata lei a rovinare la vita di Seiya cinque anni fa, non avrò pietà, non mi fermerò e non mi farò impaurire dal suo status sociale o dalle sue conoscenze nel “mondo che conta”, perché una donna come lei non merita niente, nemmeno l’affetto dei suoi figli, nemmeno l’affetto di Seiya.

 

>>> USAGI LA COLAZIONE E’ PRONTA!!!-

 

Mia madre grida dal piano di sotto, così d’istinto volgo lo sguardo sulla sveglia posta sopra il comodino, e vedo che sono già le 9.00 h…

Mi stiracchio quanto meglio posso, mi sento un po’ intontita: non ho dormito poi molto stanotte.

 

-ARRIVO!!!-

 

Subito mi alzo, faccio una doccia veloce, e mi vesto con le prime cose che mi capitano tra le mani, un jeans e un maglioncino semplice giallo, poi mi accingo ad uscire dalla stanza, ma d’istinto il mio sguardo cade sul calendario vicino alla porta.

 

Venerdì 30 ottobre 2009…

Sorrido amaramente, oggi la vita di qualcuno cambierà per sempre, da oggi nulla sarà più uguale a prima. Scendo velocemente le scale e mi siedo al tavolo con tutta la mia famiglia, iniziando silenziosamente a mangiare.

 

- Usagi, c’è qualcosa che non va? Ultimamente sei molto strana, e anche se io e tuo padre facciamo finta di credere a quello che ci dici, sappiamo con certezza che c’è qualche problema... Ti conosciamo fin troppo bene, non puoi mentirci…-

 

Alzo d’istinto lo sguardo su mia madre che mi osserva preoccupata, poi vedo Haruka fissarmi severamente e subito distolgo lo sguardo da lei tornando a guardare la mia genitrice. Conosco quegli occhi severi, conosco mia sorella e ho capito.

Ho capito, so cosa vuole dirmi, so che lei sa, ma ora non mi sento di parlarle, e non posso farlo qui, davanti la nostra famiglia.

 

- Mamma, papà, non preoccupatevi, sto bene, sono solo un po’ preoccupata per Seiya, con l’arrivo dei suoi genitori si è creata un po’ di tensione, ma risolveremo tutto ne sono sicura! Ora scusatemi, devo andare, ho un impegno!-

 

Non lascio a mia madre nemmeno il tempo di ribattere che subito mi alzo e la bacio sulla guancia, poi saluto tutti ed esco dalla cucina dirigendomi in salotto, sotto il loro  sguardo incredulo.

Odio questa situazione, odio quello che sto facendo anche alla mia famiglia, loro si preoccupano per me, ed io… Io fuggo dalle loro domande perché non me la sento di rispondere, perché sono confusa e non so nemmeno io quello che succede.

 

>>>  Usagi!-

 

Una voce arriva dalle mie spalle.

E’ una voce fin troppo conosciuta, una voce che questa volta non si accontenterà di una spiegazione forfettaria, anche se sarà l’unica che avrà.  

Mi giro e vedo Haruka guardarmi molto seriamente con le braccia conserte al petto.

 

- Allora vuoi spiegarmi cosa diavolo sta succedendo?-

 

Mi avvicino di più a lei guardandola negli occhi.

 

- Sì, lo so Haruka, so che ti devo una spiegazione, ma ascoltami senza fare domande! Ho scoperto una cosa molto importante, ma non sarò io a parlartene! Stasera vieni alla sfilata con Michiru e capirai ogni cosa!-

 

Vedo il suo sguardo cambiare espressione, e guardarmi con più stupore ogni secondo che passa.

 

- Usagi ma cosa… Hai promesso alla Signora Kou che saresti uscita con Seiya, e poi quella clausola…-

 

- So cosa ho promesso Haruka, ma so molto di più quello che sto facendo! Di a Michiru di assecondare Midori, poi tutto vi sarà chiaro, fidati di me sorellina!-

 

Così come mi sono voltata mi rigiro, e salgo le scale diretta nella mia camera.

Ieri Ami mi ha inviato un sms dicendomi che sarebbe andata a studiare con Makoto in università, e mi ha chiesto di unirmi a loro. Ho accettato volentieri e alla fine ho richiamato Seiya per chiedergli di unirci a noi con Umino, per stare in compagnia.

Prendo di fretta le cose che mi servono dalla camera, ed esco di casa diretta in università.

Come d’accordo ci siamo riuniti tutti nella Piazza Centrale e insieme ci siamo diretti nell’Aula Studio della facoltà di Seiya.

Ora siamo qui, attorno ad una piccola scrivania immersi nei nostri libri e quaderni.

Io sono seduta tra Ami e Makoto, e Seiya e Umino si sono sistemati di fronte a noi.

Pare che loro due siano alla prese con la letteratura tedesca, con Berltot Brecht, mi sembra di aver capito… qualcosa che ha a che fare con la drammaturgia tedesca del XX secolo, con il nuovo teatro sociale…

Sembra interessante, parla del teatro che non deve più solo divertire ma anche istruire la coscienza di classe.

Seiya non mi sembra molto contento, credo che la lezione sia un po’ difficile, ma sembra comunque applicarsi parecchio, è molto concentrato… Beato lui.

Io, Ami e Makoto invece, stiamo studiando i primi appunti di psicologia.

Non possiamo ancora usare i libri perché non ci sono ancora arrivati in libreria, e tra qualche giorno dovremo restituire quelli presi in prestito in biblioteca.

Stiamo studiando il comportamentismo… Le origini, gli sviluppi, i vari teorici che vi hanno contribuito dagli esordi…

Tutto è molto interessante, ma allo stesso tempo leggermente complicato.

A quanto pare ci sono psicologici che hanno effettuato studi sul comportamento degli animali, per paragonarlo poi a quello umano, tramite esercizi e messe alla prova.

Ci sono dei punti che non mi sono molto chiari, Makoto ed Ami invece sembrano molto tranquille e stanno leggendo e riassumendo con innata facilità…

Sarà che io ho la testa da tutt’altra parte e quindi non riesco a concentrarmi come loro, non posso non pensare a stasera.

Mi presenterò con Seiya alla sfilata, nonostante Midori mi abbia chiesto il contrario, e allora saprò finalmente ogni cosa.

Sicuramente se e quando ci vedranno succederà il putiferio, ma almeno avrò la possibilità di fare finalmente chiarezza su tutto, e forse potremo trovare un modo per mettere fine a questa storia, e non soffrire più… Beh, almeno è quello che spero, non vorrei che le cose dovessero finire col peggiorare.

Giocherello con la matita sul mio quaderno, iniziando a battere ritmicamente un piede per terra.

Chissà che cosa avranno combinato i miei suoceri cinque anni fa, e che cosa avranno fatto a Seiya…  

Sono davvero collegati a quanto successo con Setsuna, Rei e Mamoru? Ah… Per non dimenticare quella Minako!!!

Non so proprio cosa pensare, più vado avanti e più mi sembra di impazzire!

Ma possibile che nel giro di nemmeno una settimana la mia vita sia stata sconvolta in questa maniera?

Fino a lunedì ero una ragazza felicissima, con una famiglia perfetta, due amiche invidiabili e il ragazzo dei sogni, invece adesso mi ritrovo a fare i conti con il passato di Seiya, con una suocera modello-strega, e con nuove persone nella mia vita coinvolte in questa storia, tra cui anche mia sorella! Ma che razza di situazione!

 

>>>Usagi hai capito le differenze tra Ivan Pavlov e Burrhus Skinner? Che ne pensi?-

 

Ami mi riporta alla realtà: sobbalzo leggermente riscuotendomi dai miei pensieri e guardandola, sperando non si sia accorta di nulla.

 

-…Eh? Scusa Ami dicevi?-

 

-Dicevo… Hai capito gli studi di Burrhus Skinner e Ivan Pavlov sui topolini e i cani? Gli esercizi che hanno fatto fare agli animali per vedere come rispondono agli stimoli imposti loro… Ehi, ma sei con noi? Hai presente di cosa parlo?-

 

Ami mi parla agitandomi una mano di fronte gli occhi, e adesso è in attesa che le risponda.

No che non ho presente gli autori che ha citato, ma che le rispondo, che avevo la testa sulle nuvole anziché sugli appunti?

 

-Beh, ecco vedi Ami io…-

 

-Forse non ci sei ancora arrivata? Vedo che sei ancora alla parte introduttiva, alla prima pagina del tuo quaderno… Vuoi che ti aiuti dove non hai capito? Guarda che non è difficile, se hai capito la parte generale è fatta…-

 

Eh… Per Ami che è un vero genio in fatto di studio, tutto può sembrare facile, peccato che io non abbia il suo cervello… Beh, ora che ci penso potrebbe tornarmi utile di tanto in tanto…

Meglio rispondere in fretta alla mia amica prima che inizi ad ipotizzare sui miei pensieri, facendo sicuramente anche centro.

 

-No Ami, è che mi ero distratta, ma bene o male non trovo difficoltà… Gli appunti del professore sono piuttosto chiari…-

 

Ami mi guarda non molto convinta, infatti come volevasi dimostrare, mi sa che non mi ha creduta.

Non che creda che io non arrivi a capire che c’è scritto negli appunti, ma mi conosce e sa quando mento.

Makoto non è da meno, e anche Seiya e Umino adesso hanno interrotto le loro letture e mi guardano perplessi.

Ma bene, di bene in meglio direi!

 

-Usa tutto bene? C’è qualcosa che non va?-

 

Makoto pronuncia la domanda che credo martelli nella testa di tutti adesso.

 

-Sì! Sì Mako-Chan non ti preoccupare va tutto bene, davvero tranquilla!-

 

Lei fa spallucce, mi sa che non l’ha bevuta.

 

-Sarà, ma sei troppo strana ultimamente, io ti rispetto se non vuoi parlarcene, ma ricordati che noi ci siamo sempre se hai bisogno di qualcosa… ok?-

 

Le sorrido e annuisco. L’atmosfera sembra tornare tranquilla, anche se non studiamo più. Infatti, come in ogni aula studio universitaria che si rispetti, tutti finiamo col fare tutt’altro che studiare.

Parliamo e scherziamo del più e del meno, sempre nel rispetto degli altri studenti che dovrebbero studiare, ma… chissà che stanno combinando anche loro, il chiacchiericcio lascia intendere molte cose non associabili allo studio, e il tempo passa così velocemente che quasi non ce ne accorgiamo.

Ad un certo punto Umino guarda il suo orologio da polso ed esordisce allegramente:

 

-Ehi ragazzi sono le 13.30h! Avete tutti i vostri tesserini mensa con voi? Vi va se andiamo a mangiare un boccone tutti insieme a mensa prima di separarci?-

 

-Sì perché no! Grande idea amico! Io ce l’ho di sicuro, non lo tolgo mai dalla tracolla che uso per le lezioni!-

 

Seiya si unisce a lui. Ami e Makoto controllano nelle loro borse l’eventuale presenza del tesserino, mentre io lo prendo tranquillamente dal portafoglio, se lo metto lì, sicuramente non lo smarrisco e so sempre dov’è.

Quando effettivamente anche le mie amiche mostrano in bella vista i loro, possiamo realizzare la richiesta di Umino.

La mensa dista non poco dalla Facoltà di Lingue, è praticamente all’ingresso dell’Università, appena prima la mia facoltà.

Dopo cinque minuti a piedi, perché abbiamo scelto di passeggiare, evitando la motoretta dell’ateneo, arriviamo a destinazione e iniziamo a fare la fila.

Ognuno prende il proprio vassoio, e alla fine quando troviamo un tavolo libero ci accorgiamo manco a farlo apposta che abbiamo scelto tutti e cinque il menu alternativo, con una piccola porzione di patatine fritte, due tranci di pizza a scelta, e una piccola bottiglietta d’acqua o una bibita. Il menu del giorno non doveva convincere nessuno di noi a quanto pare…

Mangiamo, continuando a chiacchierare di tutto e di niente, per fortuna almeno per ora mi sento meno agitata riguardo a stasera, e anche agli occhi degli altri devo apparire più “normale”, visto che non mi fanno più domande.

Alle 15.00h stiamo per separaci tutti.

Siamo ancora tutti insieme quando usciamo dalla mensa, e quando vediamo una figura ormai a me nota: Mamoru!

E’ seduto su una panchina in legno sul pianerottolo della mensa e parla al cellulare. Non credo che ci abbia visti.

Quasi d’istinto mi volto verso Seiya e lo vedo già cambiare espressione, i nostri amici invece non parlano più, sembrano imbarazzati.

Beh, non sono da biasimare dopo la scenata di ieri di Seiya, non è una cosa che si scorda facilmente.

E’ inevitabile non avvicinarsi a lui, in pratica si trova sulla traiettoria che dobbiamo percorrere per uscire dall’aria della mensa stessa, e dirigerci ognuno o fuori dall’ateneo o al parcheggio. Prendo Seiya per mano, stringendogliela forte.

Non lo guardo ma spero capisca che la mia stretta vale più di mille parole: non voglio scenate ora!

Scendendo le scale siamo praticamente alle sue spalle, e inevitabilmente assistiamo, anche se non volontariamente, alla sua conversazione.

Io e Seiya ci fermiamo quasi d’istinto, Umino, Ami e Makoto invece percorrono ancora qualche gradino prima di fermarsi e voltarsi verso di noi.

 

-Sì, certamente…-

 

<<<……….>>>

 

-Si, hai fatto bene a chiedere ai Signori Kou e al loro acquirente, di sostenere anche la mia causa durante la sfilata…-

 

<<<……….>>>

 

-La sfilata di stasera sarà un’ottima occasione per fare beneficenza all’ospedale, ti ringrazio, le donazioni dei Kou saranno molto utili alla nostra ricerca, oltre che una buona pubblicità per loro…-

 

<<<……….>>>

 

-Capisco, tu sei già lì… Beh, c’è tutto da organizzare… Ok, allora ci vediamo direttamente stasera alla Torre Starlight. Ciao!-

 

Mamoru chiude la telefonata e si alza dalla panchina. Nel voltarsi ci troviamo faccia a faccia con lui, completamente ammutoliti e sconvolti per quanto abbiamo sentito.

 

-Ah… Ci si rivede… Seiya, Usagi…-

 

Ci saluta con un cenno del capo, palesemente sorpreso anche lui.

E’ serio, ma nel suo sguardo non vedo la stessa espressione di qualche giorno fa, oggi sembra tranquillo, pacato… Come ieri mattina in facoltà.

 

-Cia… ciao Mamoru…-

 

Io cerco di rispondere altrettanto pacatamente, ma mi basta sentire la presa di Seiya aumentare attorno alla mia mano per capire che lui farà fatica a controllarsi.

 

-Mamoru… Abbiamo sentito per caso la tua conversazione, mi vuoi spiegare tu che diavolo ci farai stasera alla sfilata dei miei?-

 

La sua voce è carica di rabbia. Si sta irrigidendo, e stringe forte i denti come a cercare nonostante tutto di contenersi.

 

-Seiya calmati, non vorrai discutere ancora? Semplicemente parte del ricavato della sfilata sarà evoluto in favore della ricerca di cui si fa promotore l’ospedale dove lavoro, tutto qui. Sarò presente per pura beneficenza…-

 

Seiya mi lascia la mano, e si sporge in avanti fino a poterlo guardare meglio.

 

-Beneficenza? Solo beneficenza Mamoru? E chi mi assicura che anche stasera non andrà a finire male come l’altro ieri al locale? Eh?-

 

Mamoru sembra non scomporsi. Supera tranquillamente Seiya, e si appresta a salire gli scalini che portano direttamente all’ingresso principale della mensa. Fatti due scalini si volta di nuovo e torna a guardare Seiya.

 

-Se tu modererai quest’atteggiamento non credo avremo altri dissidi… Non dipende soltanto da me Seiya, e lo sai!-

 

Seiya inizia ad innervosirsi. Scatta sui gradini tornando ad avvicinarsi a lui minacciosamente. Mi sporgo in avanti cercando di fermarlo ma è stato più veloce di me.

 

-Ma che cosa diavolo pretendi? Come credi che debba comportarmi nei tuoi confronti? Dopo cinque anni ripiombi nella mia vita, dopo tutto quello che mi hai fatto quando ti credevo il mio  migliore amico, e ti rifai vivo con la tua arroganza e la tua aria da superiorità! Mi rovini la cena con Usagi, ti ritrovo come professore in quest’università, adesso vengo a sapere che sarai presente alla sfilata dei mie genitori, come credi che debba comportarmi? L’unica cosa buona che hai fatto è stato soccorrere Usagi quando si è sentita male, solo questo!!! Non hai nessun diritto di dirmi come mi devo comportare, tu non devi impormi proprio nulla!-

 

Seiya ha alzato sempre di più il tono della voce. A quest’ora l’università è piena di gente, ed inevitabilmente tutti gli studenti a poca distanza da noi si sono voltati richiamati dalla scena. Umino e le mie amiche ci guardano in silenzio, impietriti.

Non sanno che dire o che fare e io sento che se non intervengo e calmo Seiya, la situazione potrebbe peggiore per davvero.

 

-Sei sempre il solito Seiya, gli anni non ti hanno maturato per niente! Se non fai le tue sfuriate non ti senti bene con te stesso vero? Il problema è solo tuo, e io non voglio più perdere tempo ripetendo sempre le solite cose, mi sono spiegato? Se stasera non vorrai avermi tra i piedi, stammi lontano, io voglio solo svolgere il mio lavoro è chiaro?-

 

Durante tutta la conversione lui ha continuato a mantenere un tono di voce calmo e pacato, non so come abbia fatto a non cedere alle provocazioni e agli insulti di Seiya, che quando si impegna, sa essere tutt’altro che simpatico.

Probabilmente si è controllato pensando al ruolo che ricoprirà qui dalla settimana prossima.

 

- Sta tranquillo Mamoru, il problema non sussiste, stasera io e Seiya non verremmo alla sfilata, quindi non ci sarà nessun problema!-

 

Seiya mi guarda allibito, come se fossi pazza, io ricambio il suo sguardo molto seriamente stringendogli con forza la mano, facendogli così capire che non deve controbattere.

 

- Benissimo allora! Se adesso non vi dispiace, ho appuntamento con il Professor Akisane in mensa.-

 

Annuisco in segno di assenso e di scuse, e mentre Seiya rimane immobile sempre più basito, Mamoru si volta riprendendo a fare le scale.

 

- Usagi ma cosa significa tutto questo? Noi alla sfilata ci saremo!-

 

- Lo so Seiya! So anche che in questo momento mi credi pazza, ma ti assicuro che non lo sono! Fa come ti dico, e stasera scoprirai tutta la verità! Ti prego fidati di me!-

 

- Ma che diavolo succede, me lo vuoi dire?-

 

- Seiya ti fidi di me? Avanti rispondi!-

 

- Si Usako, certo che mi fido!-

 

- Allora non farmi domante, ti prego! Vai  a casa, dì a tua madre che stasera esci con me e assecondala, il resto che verrà lo saprai alla Torre Starlight!-

 

- Testolina Buffa, così mi preoccupi!-

 

- Nessuna preoccupazione, sta tranquillo… Ah! Un’ ultima cosa, ovviamente dovrai procurarti i pass di ingresso per accedere alla sfilata, per noi ma anche per Haruka e Michiru, credi ci siano problemi?-

 

- No Usagi, nessun problema!-

 

- Bene, su ora andiamo!-

 

Lui resta ancora a fissarmi per interminabili secondi e poi annuisce. Non aggiunge altro. Si limita solo a scendere i gradini e a portarmi con sé.

Gli ho mentito, ma se gli avessi raccontato tutto adesso, tutto sarebbe andato in fumo, invece voglio che Midori si vergogni di se stessa davanti a tutti.

Raggiungiamo i nostri amici rimasti lì come statue, e quando vedo che Ami apre bocca per parlare, le faccio cenno di no con la testa.

 

-No Ami, ti prego non dire niente, non… non dire niente… Andiamo via, vi prometto che prima o poi vi parlerò, ma adesso, andiamo solo via di qui…-

 

Ami stavolta sembra esitare, e anche Umino e Makoto non sono da meno, ma quando vedono la mia faccia, che in questo momento dev’essere davvero desolata e non so nemmeno io cos’altro, accettano ancora una volta i miei silenzi, e si limitano ad annuire e ad incamminarsi.

Umino se ne va per conto suo verso il parcheggio esterno, dove ha posteggiato la sua moto, Ami e Makoto si dirigono insieme verso l’uscita, e io resto sola con il mio Seiya, ancora una volta.

Nessuno di noi parla, ce ne stiamo solo mano nella mano a camminare.

Lo sto accompagnando al parcheggio quando lui rompe il momentaneo silenzio sceso tra di noi:

 

-Usagi… ti accompagno a casa?-

 

Benché la proposta sia allettante, così passerei altro tempo con lui assicurandomi che si sia davvero calmato, forse è meglio rifiutare. Facendo quattro passi mi rinfrescherò ben bene le idee per stasera, o meglio, inizierò a prepararmi psicologicamente.

 

-Hmm… No grazie…Preferisco fare quattro passi, non ti preoccupare. Ci vediamo direttamente stasera, per la sfilata e… Seiya ti prego cerca di stare tranquillo, e non farmi preoccupare… Ok?-

 

-Si Amore mio, hai ragione…. Tu non devi agitarti e io invece faccio di tutto per far avvenire il contrario… però io…-

 

Lo zittisco posandogli un indice sulle labbra:

 

-Va bene così, è tutto a posto, ma tu cerca di stare calmo… per favore… Ci vediamo stasera ok? Ricordati… Fa come ti ho detto intesi?-

 

-Si… Passo a prenderti verso le 20.30 h, se per te va bene!-

 

-Perfetto! A stasera Amore!-

 

Lo abbraccio e lo bacio delicatamente. Poi aspetto che lui se ne vada.

Esco dall’università e mi incammino per le vie della città.

Cammino per strada pensando a quanto accaduto poco fa, all’ennesima scenata di Seiya, e a Mamoru…

Sono veramente stanca di questa situazione… E’ così questa sera sarà presente anche lui…

Sembra proprio che tutto si debba concludere con questa serata, il destino mi sta inevitabilmente dando una mano, o almeno lo spero.

Sento ancora il peso della bugia che ho detto a Seiya, ma era inevitabile.

Adesso però devo riflettere e devo capire come agire, ma soprattutto devo comprare un vestito per la serata, non posso presentarmi ad una sfilata di alta moda con il primo vestito comprato in un mercatino, anche perché novembre, che è alle porte, si sta facendo sentire e le temperature miti che fin’ora hanno quasi sempre allietato la città, ci stanno lentamente abbandonando, lasciando posto sempre di più ad un’insistente aria fredda.

Con questi pensieri arrivo nei pressi della “Model Boutique”, il negozio più fashion di tutta Tokyo, dove gli abiti non sono esattamente alla portata di tutti, ma fortunatamente io non ho di questi problemi.

I soldi non ci sono mai mancati, papà guadagna molto bene, e già sia io, che Haruka e anche Shingo abbiamo un cospicuo gruzzoletto da parte, gruzzoletto che i nostri genitori hanno risparmiato fin dalla nostra nascita.

Ogni tanto poi mi capita pure di lavorare a tempo perso nel locale di mio cognato, anche se molto saltuariamente, certo non guadagno quello che mi serve per pagarmi un vestito di così alto livello, ma fortunatamente papà non mi ha mai negato nulla, a patto che tutto venga fatto alla luce del sole, così prendo il cellulare e lo chiamo:

 

<<<.……...>>>

 

- Ciao Papà senti… Questa sera sono stata invitata ad un evento importante, e mi serve un vestito… Sono davanti la “ Model Boutique”, posso usare la carta di credito? -

 

<<<…….…>>>

 

- Veramente ha fatto tutto Seiya e non mi ha detto niente, mi ha chiesto solo di vestirmi molto elegante! -

 

<<<…….…>>>

 

- Uhm… Cercherò almeno per un  28 va bene?-

 

<<<….……>>>

 

- Grazie Papà, sei un angelo! Ti voglio bene!-

 

<<<…….…>>>

 

Chiudo la chiamata e mi appresto ad entrare.

Papà mi ha chiesto un 30 al primo esame, ma povera me!!!  Non credo che riuscirò, anche se gli ho promesso un 28, speriamo bene…

La boutique, o forse dovrei dire il magazzino adibito a boutique, è davvero immenso.

Dentro vi sono mille metri quadri di abiti di ogni sorta, da sera, sportivi, casual, per tutti i giorni…

Ecco, se potessi scegliere dove vivere, vivrei proprio qui, per non parlare poi delle scarpe abbinate ad ogni singolo vestito, davvero da sogno!

Sbircio alla ricerca di qualche cosa che potrebbe fare al caso mio, ma è veramente difficile scegliere.

 

>>> Posso aiutarla?-

 

Mi giro e vedo nella direzione in cui prima davo le spalle, una giovane ragazza bionda dai capelli a caschetto lisci e dagli occhi azzurri, che mi sorride dolcemente.

 

- Si grazie! Cercavo un vestito per una serata di alta classe, che sia molto fine ed elegante, può aiutarmi?-

 

- Si certo mi segua, da questa parte!-

 

Seguo la commessa in un'altra ala del negozio, e lei comincia a tirare fuori decine di vestiti, ma nessuno, se pur tutti belli, sembra adatto a me.

Passano sotto le mie mani tailleur elegantissimi, e vestiti vistosi, lunghi, corti aderenti, scollati, signorili, poi d’un tratto mi volto come in cerca di altro, e uno fra tutti attira la mia attenzione.

Su un manichino alla mie spalle vedo una giacca nera a vita stretta, con sulla sinistra una tasca finta e un unico bottone al centro sulla parte destra, sotto di essa una camicia particolare: non ha il solito colletto, ma è a girocollo adornata da un foulard che è legato a fiocco sul petto. Il motivo che richiamano è per entrambi uguale: deliziose farfalle marroni sono disegnate su un fondo bianco candido.

I pantaloni che accolgono al loro interno la delicata camicia sono a vita bassa, neri lisci, e scendono sulle gambe a sigaretta.

In ultimo eleganti scarpe con tacco a spillo dieci centimetri concludono il quadretto.

 

- Quello, voglio provare quello!-

 

- Ah, il modello “Fashion New Style”, ottima scelta signorina! Glielo prendo subito!-

 

Entro nel camerino e lo provo, mi sta a pennello, farò un figurone e soprattutto dimostrerò a Midori che non sono una ragazzina sprovveduta come sembra.

Mi rimetto i miei abiti ed esco dal camerino, questo splendido abito costa un po’, ma papà mi ha fatto il regalo anticipato, per un voto che devo ancora prendere… Qualcuno mi aiuti…!

 

- Bene lo prendo!-

 

- Mi fa piacere signorina! Si accomodi pure alla cassa, la mia collega le farà il conto!-

 

Sorrido alla commessa in segno di riverenza, e mi avvio alla cassa pensando alla faccia che farà Seiya quando mi vedrà.

 

>>> Sei proprio sicura di volerci andare?-

 

>>> Si lo sono, devo farlo! Ho bisogno di capire e di mettere ordine alla confusione che ora sento dentro!-

 

>>> Ma se quella strega ti vede succederà il finimondo! Ti sei già dimenticata cosa ti hanno fatto lei e suo marito? Hai già dimenticato il dolore che ti hanno provocato?-

 

>>> No, non ho dimenticato proprio niente, mai nella vita potrò dimenticare! Non potrò mai scordare il mio angelo, è solo che…-

 

>>> Che cosa Rei? -

 

>>> Da quando ho rivisto Seiya tutte le mie certezze sono crollate, e il muro che avevo costruito intorno alla mia vita si è sgretolato indissolubilmente… -

 

>>> Posso immaginarlo, ma tu stai andando a riaprire vecchie ferite e la cosa sicuramente non sarà piacevole, soffrirai di nuovo te ne rendi conto?-

 

>>> Si Galaxia lo so, però io ho bisogno di vedere Seiya e di dirgli la verità! Lui deve sapere che…-

 

>>> Shhh… Ok non dire altro! Passo a prenderti alle 20.30 h, ma forse non avrei dovuto invitarti!-

 

>>> No hai fatto benissimo invece! Sei la mia migliore amica e se ci fossi andata senza di me, conoscendo tu i trascorsi, ci sarei rimasta molto male!-

 

>>> Ok… Sii puntuale, lui mi ha chiesto di non tardare!-

 

>>> Lui eh? Di la verità come vanno le cose? -

 

>>> Si lui… Beh ecco… Quello che tutti chiamano per antonomasia il Signor D. è un uomo affascinante che mi rende immensamente felice!-

 

>>> Bene sono contenta! Allora ci vediamo stasera, scusa ma vedo che il locale si sta affollando devo lasciarti!-

 

>>> Va bene, ciao! -

 

>>> Ciao!-

 

Nascosta dietro una lunga fila di vestiti proprio poco distante dalle casse, ho assistito inerme alla conversazione appena intercorsa.

Una doccia gelata si è riversata su di me, e un pugno nello stomaco mi è arrivato con forza. Solo ora mi rendo conto che la commessa alla cassa è Rei, e che il suo discorso era incentrato su… Seiya… Il mio Seiya… 

Lei sarà alla sfilata per lui ed io… No…

Esco dal  mio “nascondiglio” cercando di sembrare il più naturale possibile, ma fallisco miseramente nel mio scopo.

Dentro di me sento solo un grande ansia e forse rabbia, rabbia per quello che ho appena sentito.

 

- Ciao Rei!-

 

La fisso negli occhi imperterrita, la rabbia è più forte, e non ho più voglia di far finta di niente.

 

 - Cia..  Ciao Usagi! Che… Che ci fai qui?-

 

- Beh mi sembra abbastanza evidente, compro un vestito!-

 

Le porgo il vestito con un’espressione saccente in viso, lei mi guarda quasi con paura.

 

- Sono 66.000 Yen!- ( ** )

 

Porgo subito la carta di credito, e in poco meno di 30 secondi la transazione è fatta.

 

- Senti hai un minuto? Vorrei parlarti!-

 

Lei esita un attimo, ma è perfettamente consapevole che non può tirarsi indietro e sa dalla mia espressione, che io ho sentito.

 

- Si ho mezz’ora di pausa!-

 

- Perfetto! Ti va se ci accomodiamo al bar di fronte?-

 

-Si va bene… -

 

Dopo essersi fatta dare il cambio da una collega, usciamo e ci sediamo al bar: il cameriere arriva quasi subito ed entrambe ordiniamo solamente due caffè.

 

- Tu hai sentito quello che ho detto, non è vero?-

 

- Si, e voglio una spiegazione!-

 

- Io… Io… Non ho niente da dire… -

 

Sorrido nervosamente.

 

- Andiamo Rei, non prendiamoci in giro! Tu andrai alla sfilata solamente per vedere Seiya, e non hai niente da dire?-

 

Lei abbassa lo sguardo senza parlare.

 

- E Mamoru lo sa?-

 

- Senti Usagi dove vuoi arrivare? No, Mamoru non lo sa, e neanche glielo dirò, mi vedrà direttamente lì!-

 

Ora mi guarda con occhi furenti, come a chi da fastidio la mia intromissione.

Tutta questa situazione è veramente buffa, è lei quella infastidita, ed io? Cosa dovrei dire io allora?

I caffè arrivano, ed entrambe ringraziamo il camere.

 

- Lo ami?-

 

- Cosa?-

 

- Ti ho chiesto se lo ami.-

 

D’un tratto cambia espressione e si incupisce, i suoi occhi ora sono carichi di dolore, beve nervosamente qualche sorso del suo caffè.

 

- No Usagi, non lo amo più se è questa la risposta che volevi, ma ci sono cose del nostro passato che lui ha il diritto di sapere!-

 

- Quali cose? Cose come il tuo piccolo angelo, oppure come il crollo delle tue certezze?-

 

Improvvisamente batte entrambi i palmi delle mani sul tavolo e si alza in piedi guardandomi con odio:

 

- INSOMMA ADESSO BASTA!!! Questi non sono affari tuoi, per cui non immischiarti! Mi hai proprio stancato, adesso ti saluto Usagi!-

 

Come una furia, dopo aver lasciato i soldi per entrambi i caffè sul tavolo, si dirige verso l’uscita, ma prima che possa aprire la porta d’ingresso richiamo la  sua attenzione:

 

- Rei?-

 

Lei si volta a guardarmi.

 

- Tutto quello che riguarda Seiya è affar mio… Stai lontana da lui! Stai lontana dal mio ragazzo! Questo è un avvertimento…-

 

Non dice nulla.

Dopo avermi fissata ancora per alcuni secondi, esce dal locale lasciandomi sola. Lentamente prendo a bere il mio caffè.

 

***

 

Le ore sono passate velocemente, anche se per tutto il giorno non ho fatto altro che pensare alla mia conversazione con Rei… Quella ragazza nasconde qualcosa… Chissà che faccia farà quando vedrà quella Minako, la stessa che ha baciato Seiya quando loro stavano insieme… Sono proprio curiosa di scoprirlo, ho ancora vivide nella mia mente le sue parole di quella maledetta sera:

 

“Seiya! Basta mentire!!! Ti ho visto io baciare quella ragazza, quella Minako, ti ho visto con i miei occhi! Come puoi negare l’evidenza? Come puoi?”

 

Se Minako è il fulcro di tutto questo allora per lei non deve essere una bella sorpresa…

Mi distolgo per un attimo dai miei pensieri e guardo l’orologio, sono le 20.00h, a breve Seiya verrà a prendermi, e avrà inizio questa serata…

Mi guardo le mani, tremano.

Ho paura di come le cose potrebbero evolversi, ma è arrivato il momento di mettere fine a questa storia, non mi importa cosa dirà mia suocera, non mi importa di chi potrebbe essere presente all’evento.

Conoscendo la sua persona, so che sarebbe anche capace di accettare il mio arrivo e di far finta di nulla per non rovinare la sua immagine fino alla fine.

Anche se nutro timore sono decisa, ho deciso di fare chiarezza e di smascherare Midori e lo farò, ad ogni costo!

Mi sono appena vestita, e adesso sono di fronte lo specchio interno all’armadio, guardando la mia immagine riflessa.

Ho raccolto i miei lunghissimi capelli in uno chignon alto, e ho lasciato libera qualche ciocca lungo le orecchie e lungo la nuca, sistemandole con l’arricciacapelli... Stasera i miei codini non sono proprio adatti per l’occasione.

Ho messo due punti luce di Swarovski come orecchini ai lobi, e un braccialetto abbinato, mentre al collo ho deciso di non mettere nulla, per via del modello della mia camicetta nuova. Sospiro… Manca solo un po’ di trucco e sono pronta.

Devo apparire impeccabile nonostante tutto, e quindi stasera devo stare molto attenta alla mia immagine.

Mi volto verso la cassettiera interna e apro il primo cassetto: rovistando tra creme per il viso, fondotinta e basi, prendo un po’ di cipria e inizio a passarmela delicatamente sul viso. Ho la fortuna di avere un colorito piuttosto omogeneo in volto e quindi non uso quasi mai trucco di questo genere.

Finito con la cipria la sistemo al suo posto, e passo agli occhi, aprendo il secondo cassetto.

Con l’abbigliamento che ho scelto devo usare un trucco molto delicato, decido quindi di mettere la matita nera per risaltare il taglio dei miei occhi, un velo d’ombretto del colore della camicia e il mascara.

Infine, aprendo il terzo cassetto, inizio a selezionare il trucco per le labbra.

Metto come base un po’ d’emolliente color carne, traccio il contorno della bocca con una matita mattone, la copro col rossetto abbinato, e infine metto un po’ di gloss per dare l’effetto lucido.

Sistemo tutto negli appositi cassetti e mi guardo allo specchio soddisfatta, sono pronta.

Dando un’occhiata alla sveglia noto che sono le 20.15 h, manca un quarto d’ora all’arrivo di Seiya.

Lui di solito è sempre puntualissimo, anzi a volte arriva persino in anticipo, quindi mi conviene iniziare a scendere al piano inferiore, così non devo farlo aspettare.

Prendo la pochette già pronta con ciò che mi devo portare dietro, la giacca, e scendo le scale.

Arrivo in cucina, dove i miei genitori e Shingo stanno per cenare, Haruka è già uscita, ma il citofono squilla prima che possa aprir bocca per salutarli.

Corro a rispondere e sorrido quando riconosco la voce, è lui.

 

-E’ Seiya! Io esco ciao ciao!-

 

-Ciao Usagi!-

 

-Ciao tesoro!-

 

Esco e percorro il vialetto correndo, per quello che i tacchi mi consentono, e aprendo il cancelletto raggiungo esultante Seiya, che mi sta aspettando con le mani conserte appoggiato alla sua auto. Mi guarda e mi sorride:

 

-Wow! Sto sognando o questa è la realtà? La mia ragazza è un sogno stasera!-

 

Sorrido teneramente, ora che lo guardo meglio vedo che anche lui non è niente male!

Porta i capelli legati nel solito codino dietro la nuca e ha indossato un jeans nero e una camicia bianca, con una giacca nera.

 

-Non so, cosa dici?-

 

Mi porta le mani in vita e poi attira a sé, baciandomi, e quando ci stacchiamo mi guarda ironico.

 

-Hmm… No, non è un sogno è la realtà!-

 

-Stupido!-

 

Gli do un leggero colpo sul petto, se solo sapesse…

Se sapesse cosa ha in serbo per noi questa serata, mi sa che non farebbe tanto il giocherellone.

 

-Andiamo? Non vorremo mica arrivare tardi alla sfilata dei tuoi?-

 

-No no, andiamo!-

 

Saliamo in macchina e lui mette in moto, immettendosi sulla nazionale.

Dopo una decina di minuti, quando manca poco per arrivare a destinazione, il cellulare di Seiya inizia a squillare.

Chi potrà mai essere?

Subito accosta, poi lo prende dalla tasca interna della giacca e risponde.

 

-Pronto?-

 

<<……….>>

 

-Umino!-

 

<<……….>>

 

-Sono fuori con Usagi, c’è la sfilata dei miei stasera ricordi? Dimmi pure, che cosa c’è?-

 

<<……….>>

 

- Si hai ragione, ma alla fine abbiamo cambiato idea, e sta tranquillo non succederà niente… allora che c’è?-

 

<<……….>>

 

-Ah, capisco… Adesso?-

 

<<……….>>

 

-Certo, nessun problema amico… Porto Usagi alla Torre Starlight e passo un attimo a darti uno strappo, poi la raggiungo, dove sei?-

 

<<……….>>

 

-Va bene,  poi domani ti accompagno dal meccanico, a tra poco!-

 

<<……….>>

 

-Di nulla, ciao!-

 

Seiya riaggancia e rimette in moto. Lo guardo con aria interrogativa, non ho capito bene cosa possa essere successo ma è sicuro che stasera non voglio altri guai.

 

-Umino ha dei problemi? Con l’auto?-

 

-Si, è rimasto in panne. Non sa cosa possa essere, ma forse è qualcosa che ha che fare con il motore, è già qualche giorno che la macchina gli da i numeri, infatti per venire in università prende la moto. Mi ha chiamato per chiedermi un favore, ha bisogno di un passaggio per tornare a casa. Ti dispiace se ti lascio alla Torre e poi ti raggiungo? Ormai siamo arrivati…-

 

Guardo Seiya per un attimo spaesata, certo non mi aspettavo questa sorpresa, ma non posso dirgli di non andare, Umino ha veramente bisogno di lui.

 

-No… No tranquillo, ti aspetterò…-

 

- Ok, grazie tesoro!-

 

Svolta e continua a percorrere un nuovo rettilineo.

Torniamo entrambi in silenzio, quando da lontano vediamo spuntare la Torre.

Seiya si avvicina quanto più possibile, ma c’è già troppa confusione e non può arrivare fino a davanti l’entrata, si ferma quindi poco distante ancora col motore acceso.

 

-Amore devi scendere per forza qui, ecco tieni il pass, io vedo di arrivare quanto prima ok?-

 

-Ok, non ti preoccupare, a dopo Amore!-

 

Ci salutiamo con un bacio a timbro ed io esco dalla macchina.

 

- Usagi?-

 

Mi volto improvvisamente verso di lui.

 

- Cosa dirai a mia madre?-

 

-  Non lo so, ma qualcosa mi inventerò!-

 

Lo vedo guardarmi con occhi preoccupati, come se avvertisse qualcosa, qualcosa di brutto, qualcosa che forse non riesce a sopportare.

 

- Usagi…Io non sono uno stupido, ho capito benissimo che qualcosa non va, ma non ho detto niente solo perché per davvero mi fido di te!-

 

- Lo so Seiya e ti ringrazio! Ora vai, Umino ti aspetta!-

 

- Si vado, ma solo perché si tratta di lui, se fosse stato un altro, avrei già chiesto a qualche altro di andare al posto mio, ma quando torno voglio ogni spiegazione intesi?-

 

- Si certo, le avrai!-

 

Seiya distoglie lo sguardo da me e si sporge per chiudere la mia portiera, mentre io rimango in piedi fuori dalla macchina a guardarlo, prima che però possa farlo prontamente lo interrompo:

 

- Aspetta!-

 

Lui rialza immediatamente lo sguardo verso di me, non gli do il tempo di dire niente.

 

- Ti amo!-

 

Un lieve sorriso si disegna sul suo volto compiaciuto.

 

- Io di più Testolina Buffa!-

 

Chiude la portiera e parte, così io mi volto per entrare nella “torre dei segreti” con il cuore in mano… La serata ha inizio!

Entro cercando di sembrare il quanto più disinvolta possibile e seguo la segnaletica elegantemente disposta per il corridoi dell’ingresso: la sfilata si terrà all’ultimo piano.

Ora che ci penso forse è un bene che Seiya sia dovuto andare via per il momento, così avrò modo di ponderare la situazione e capire quanto meno cosa ci aspetta.

Mi dirigo verso l’ascensore e schiaccio l’ultimo pulsante, iniziando la mia scalata.

In poco meno di un minuto arrivo all’ultimo piano, e l’ascensore si apre su un lungo corridoio elegantemente arredato da tappeti e tendaggi dorati e rossi.

Mi dirigo verso il grande portone in legno, aperto, ed entro nella sala dove si terrà la sfilata.

Poco prima dell’ingresso mi chiedono il pass che porgo tranquillamente.

Dentro c’è tutto un via vai di gente intenta a sistemare le ultime cose, tendaggi ancora scomposti, microfoni, modelle che fanno le prove, e c’è già qualcuno tra le file.

Mi avvicino stando sotto la parete tappezzata con un morbido tendaggio verde e da lontano vedo mia suocera intenta a gesticolare animatamente vicino un pilastro con una modella, e spostando lo sguardo di qua e di là posso ammirare la magnificenza dell’ambiente: la sala è immensa, al centro c’è la passerella e ad ambo i lati lunghe file di sedie e poltrone.

Le prime file di entrambi i lati devono essere quelle d’onore, perché le poltroncine sono leggermente più grandi e foderate diversamente da quelle dietro, che appaiono più modeste al confronto.

Dal soffitto pendono in fila e a distanza sicuramente uguale tra loro, tre lampadari in cristallo che scendono a coppa verso il basso, creando con le lampadine al loro interno un affascinate giochi di luci riflesse sui pendenti.

Ovunque poltrone, tendaggi, sono molto pregiati e il tutto è allestito molto finemente… Tipico di Midori, non si accontenta se non si esagera con l’immagine.

Mi tengo sempre sotto la parete, attenta che non mi vedano, e inizio a vedere qualcuno a me noto.

In fondo alla fila di poltrone di destra vedo Rei, insieme ad un’altra donna, la stessa che ho visto alla boutique.

Sono lontana da loro e quindi non posso vederle bene, ma da qui si deduce che anche lei dev’essere una bellissima donna, chissà chi è in realtà….

Da qui riesco solo a vedere a stento i lineamenti e i lunghi capelli biondi.

Stanno parlando animatamente di chissà cosa, e non credo mi abbiamo vista per fortuna, così come Midori.

Mi volto dall’altra parte e vedo un uomo appoggiato ad un pilastro, che sta attentamente controllando il contenuto di una cartellina.

Strabuzzo gli occhi per leggerne l’intestazione e mi pare di leggere “Hospital”, ma non riesco a leggere il resto. Hospital… Ospedale... Che sia il collega di Mamoru per le donazioni? Oppure è qualche altro esponente della sfilata?

L’uomo è alto e snello, indossa un elegante completo grigio su una camicia bianca, e una cravatta nera, porta gli occhiali ed ha capelli corti argentei, con qualche ciocca di frangia che gli scende sulla fronte.

Che sia lui questo fantomatico Signor D.? Chissà…

 

>>>Soichi!-

 

Qualcuno lo chiama, e lo vedo voltarsi e sorridere.

 

>>>Ciao Mamoru, ti stavo aspettando!-

 

Caspita è già arrivato anche Mamoru! Mi ritraggo dietro un pilastro per non farmi vedere, lui è ancora convinto che io  stasera vada a cena con Seiya.

Dal mio nascondiglio li vedo parlare e posso sentire indistintamente cosa si dicono:

 

- Allora Dottor Soichi Tomoe… Tutto pronto per le donazioni?-

 

-Si stavo controllando ora i documenti, è tutto in regola Dottor Chiba!-

 

I due sorridono divertiti, forse per via dell’enfasi scherzosa che hanno usato con il loro appellativo medico, devono conoscersi da parecchio e devono pure essere diventati ottimi amici, beati loro…Non sanno minimamente cosa gli aspetta!

 

-Perfetto collega!-

 

Guardo Mamoru meglio e vedo che anche lui è molto elegante, indossa un completo nero con una camicia bianca, leggermente aperta sul petto. Devo ammettere che ha classe!

I due dottori continuano a parlare, io invece cerco un angolino appartato tra le file per non farmi vedere ancora, al limite quando arriva Seiya gli mando un sms, e poi bisogna anche cercare Haruka e Michiru… Per ora non ci sono ancora.

Non appena mi sistemo in fondo ad una fila intermedia di poltroncine, al lato opposto rispetto a Mamoru e al suo collega, l’improvviso silenzio nella sala attira la mia attenzione. Ho l’impressione che stia per iniziare la sfilata, infatti guardandomi intorno vedo che la confusione di prima non c’è più.

Le luci si spengono, e ora solo la passerella è illuminata dai riflettori centrali.

Mi raggomitolo nella semioscurità della mia postazione per non essere vista e osservo la scena.

Sulla passerella iniziano a camminare due persone, una accanto all’altra, una è mia suocera, è l’altro è un uomo, che non ho mai visto in vita mia.

Entrambi si fermano alla fine della passerella e si guardano intorno, poi Midori inizia a parlare con un microfono:

 

-Buona sera a tutti Signori e Signore! Grazie per aver partecipato a questo evento, la vostra presenza ci allieta!-

 

Guardo bene mia suocera e faccio una smorfia ironica.

Indossa un abito da sera nero finemente decorato con delle paillettes luccicanti praticamente dappertutto! Credo che siano più paillettes che stoffa!

Che esibizionista… Chissà Satomi dov’è…

L’uomo accanto a lei è alto e snello, indossa giacca e pantaloni bianchi, con dei decori blu sul davanti della giacca, anche lui con capelli argentei a caschetto, non deve avere più di trentacinque anni, e a giudicare dal vestito non se la deve passare affatto male economicamente.

Mia suocera sta allungando adesso la mano libera dal microfono in sua direzione e torna a parlare alle poche persone, fotografi, giornalisti e invitati vari, che per ora sono arrivati e già sistemati.

Mi guardo intorno ma la semioscurità non mi permette di vedere nessuno, torno perciò a guardare Midori:

 

-Signori, sono lieta di presentarvi l’ospite d’onore di questa sera che sarà anche il benefattore di una causa sanitaria che sosterremo. E’ il proprietario di una grande multinazionale di boutique che vende firme prestigiose in tutto il mondo, compresa la nostra… Signori e Signore, ecco a voi il Principe dell’alta moda mondiale, il Signor Demando, noto al gossip, come il Signor D!-

 

Eccolo finalmente il famigerato Signor D, l’uomo innamorato di Minako e per il quale è stato fatto tutto questo!

Sorride allegramente davanti ai fotografi pronti ad immortalarlo ogni secondo che passa senza dare tregua a tutti quei flash che lo invadono, poi prende in mano il microfono e inizia a parlare:

 

- Grazie a tutti di essere qui! So che volete farmi un sacco di domande, e soprattutto so che vi chiedete perché io sia qui e abbia voluto questa sfilata, ma stasera non sono io quello a cui dovete rivolgere la vostra attenzione, bensì ai modelli prodotti dalla Kou Design, modelli che io esporterò in tutto il mondo attraverso la catena di boutique in franchising di mia proprietà, modelli che per la loro bellezza meritano di essere conosciuti, perché in grado di essere apprezzati da tutti!-

 

Un forte applauso si leva in sala assieme ad una miriade di flash che non cessano di luccicare, poi una coltre di fumo scenico invade la passerella e quando si dirada Demando e Midori non ci sono più, e una  musica dolce e forte allo stesso tempo inizia a suonare: la prima modella esce dal back stage.

Eccola… E’ lei… Minako…

Indossa un vestito molto elegante di seta, lungo e rosa, stile impero.

Senza maniche le aderisce perfettamente al seno, e lungo tutto il corpo fino all’anca, dove la gonna poi si allarga a ventaglio arrivando ai piedi e disegnando bellissime balze che sembrano dare al vestito un aspetto quasi principesco.

La particolarità e la bellezza di questo modello sta pure nel fatto che su entrambi i fianchi il vestito viene congiunto non dalla stoffa ma da dei laccetti dello stesso colore che si incrociano a X fino all’anca, dove qui parte uno spacco vertiginoso che però non mette in evidenza le gambe perché interamente coperto da soffice stoffa bianca, dove le grinze e le balze diventano più evidenti.

Soffice stola rosa è invece avvolta sulle sue braccia, e le gira dietro la schiena, mentre le scarpe indossate sono a punta e sempre di colore rosa, ma la lunghezza del abito  non lascia intendere l’altezza del tacco, che deve essere però di minimo dieci centimetri. Il tutto è messo in risalto da una splendida gemma fucsia che porta al collo, e da uno splendido cerchietto dello stesso colore che porta sui capelli mossi raccolti, in una coda alta.

Minako cammina due volte avanti e indietro per tutta la passerella sotto gli occhi compiaciuti del “suo” Signor D. e di tutti i presenti, avvolta da una miriade di flash e di applausi.

Istintivamente come invasa da una scarica elettrica, rivolgo subito il mio sguardo a Rei.

E’ immobile come una statua di gesso con una mano all’altezza della bocca, mentre l’amica le poggia una delle sue sulle ginocchia. Non riesco a vedere l’espressione del suo volto, ma deve essere sconvolta, forse più del dovuto, e io non capisco il perché.

Ritraggo il mio sguardo pensierosa per tornare a guardare dinanzi a me, ma mentre lo faccio incontro gli occhi freddi e pungenti di Mamoru che mi ha notato, ed ha notato pure Rei, al contrario di mia suocera che è troppo presa dalla “sua” serata per accorgersi della mia presenza, Satomi invece manca ancora all’appello.

Mi fissa severo, poi lo vedo spostare lo sguardo in cerca di Seiya che però non trova.

Rivolge poi un’occhiata austera alla sua ragazza, che però è troppo sconvolta per accorgesi di essere stata scoperta, solo un impercettibile cenno dell’amica le fa conoscere la realtà.

Il suo comportamento effettivamente è un po’esagerato, ok Minako avrà pure baciato Seiya, anche io sarei sconvolta lo ammetto, ma nella sua reazione c’è qualcosa che non va, che ci sia sotto qualcos’altro rispetto ad un semplice bacio?

Questa storia comincia a non piacermi, anzi non mi piace affatto!

Comincio ad avere paura e forse a vacillare nonostante la sicurezza iniziale.

Sono proprio sicura di quello che sto facendo?

Intanto altre due modelle hanno sfilato lungo la passerella, modelle e abiti che io non ho nemmeno visto presa come sono da tutta la situazione.

Minako però, ora è di nuovo pronta per sfilare con un altro bellissimo abito disegnato dai miei suoceri.

Avanza decisa e sicura di sè, indossando un vestitino midi azzurro.

Anche questo è stile impero, e a livello del seno e della vita, è decorato con una fila di perline bianche cucite sulla stoffa.

Non ha maniche, né spalline. La schiena è scoperta, e vi ricadono i lunghi capelli tenuti questa volta sciolti.

La gonna ha un taglio diverso, se vista da dietro o davanti: posteriormente ricade libera e leggermente gonfia fino a metà gambe, forse per via della stoffa stretta in vita. Sul davanti invece è aperta: parte da un ricongiungimento della stoffa al di sopra delle cosce, e si apre come una conchiglia in ampie e morbide pieghe.

Il tutto è completato da un paio di sandali neri e col tacco a spillo, e solo una da semplice collanina al collo che richiama le perline del vestito.

Non c’è che dire, gli abiti della Kou Design sono davvero favolosi, peccato non possa dire lo stesso dei miei suoceri.

Sospiro… Chissà quando arriverà Seiya e chissà che fine hanno fatto Haruka e Michiru. Mi guardo intorno in cerca di loro, ma niente, ancora non li vedo.

Approfittando della momentanea confusione di flash e applausi, mi alzo ed esco dalla sala senza farmi notare, devo prendere una boccata d’aria prima che rischi di esplodere, e soprattutto devo trovare mia sorella per spiegarle ogni cosa.

Esco dalla Torre e faccio qualche passo, poi prendo il cellulare per comporre il numero di Haruka.

 

>>> Usagi!-

 

Volgo subito lo sguardo alla mia sinistra riconoscendo quella voce, e vedo Haruka accompagnata da Michiru.

 

- Ciao Finalmente!!! Ma perche ci avete messo tanto???-

 

- Scusaci Usagi e che mi hanno trattenuta più del dovuto in sala prove e tua sorella e restata con me fino al termine di tutto! Complimenti… Sei davvero bellissima!-

 

- Grazie Michiru, anche tu non sei niente male!-

 

Indossa un lungo vestito attillato che si apre a strascico ai piedi, color acqua marina, le brettelline che lo sorreggono sono di perline bianche e il copri spalle che indossa e dello stesso colore del vestito.

Il trucco e molto fine, solo matita nera e un  soffice rossetto rosa sulle labbra.

Volgo poi lo sguardo verso mia sorella, lei indossa un paio di pantaloni neri con una camicia bianca e una  giacca nera sopra, non è truccata.

 

- Allora Usagi, ci vuoi spiegare cosa diavolo sta succedendo? E dov’è Seiya?-

 

Mia sorella mi fissa imperterrita e ora abbastanza scocciata, mentre Michiru resta in silenzio, attenta però a quello che uscirà dalla mia bocca.

 

- Si… Seiya è dovuto accorre in aiuto di Umino che è rimasto a piedi, ma sarà qui tra poco… Ecco vedete… Io credo che Midori e Satomi nascondono qualcosa, che non siano qui solo per Seiya e per te Michiru, ma siano venuti per poter tener sotto controllo la situazione…-

 

- Cosa stai dicendo?-

 

Guardo Michiru che sembra sconvolta.

 

- Tu conosci una certa Minako?-

 

- Certo che la conosciamo è la ragazza che ha baciato Seiya con l’inganno! -

 

Mia sorella risponde alla domanda al posto di Michiru, presa totalmente alla sprovvista e rimasta senza parole.

 

- Con l’inganno?-

 

- Si Usagi, ma è una storia lunga, allora vuoi spiegarci?-

 

- Haruka, Michiru… Minako è di sopra che sta sfilando con i modelli della Kou Design, credo lavori per loro!-

 

- Che cosaaaaa???-

 

L’esclamazione è unanime, nessuna delle due crede alle mie parole.

 

- Que… Questo però non significa niente Usagi, noi non sappiamo nulla di questa Minako!-

 

- Andiamo Michiru… Non ti pare strano il fatto che i vostri genitori abbiamo tentato di tendervi lontani da questa serata con una clausola che non esiste? Ho assistito ad una conversazione di Midori, è tutto pianificato per tenere te e soprattutto Seiya lontani da qui, c’è qualcosa che lega questa serata con il passato di Seiya, e quel qualcosa è Minako!

 

- Quello che stai dicendo è assurdo Usagi!-

 

- No Haruka, credimi non lo è!-

 

-Andiamo voglio arrivare in fondo a questa faccenda adesso!-

 

Dallo sconvolgimento iniziale, Michiru sembra aver ripreso la consapevolezza di un dolore passato e ora al solo pensiero che in tutto questo possano centrare anche solo minimamente i suoi genitori, un fuoco le brucia dentro, nessuno le deve toccare Seiya, nessuno, neanche chi per assurdo lo ha messo al mondo occupandosi di lui solo apparentemente.

 

- E’ finita la sfilata?-

 

- No Michiru, quando sono uscita io ne sono sfilati quattro, e sono già dieci minuti che sono fuori… Ah… Nessuno mi ha vista per adesso!-

 

- Ok andiamo!-

 

- Ma sei sicura?-

 

- Si Haruka lo sono! Seiya ha sofferto tanto e se loro centrano io voglio saperlo!

 

-Usagi chiamalo e digli di non venire, non voglio che soffra ancora!-

 

- No, lui deve sapere, ne ha il diritto, inoltre si è già accorto di qualcosa, è questa storia va chiusa adesso!-

 

- Usagi io… -

 

- Usagi ha ragione Michiru, Seiya è grande ormai… -

 

Lei annuisce arrendendosi, e così insieme ci avviamo decise all’interno ed entriamo nella sala dove si tiene la sfilata, ora c’e solo silenzio e Midori è sul palco, avanziamo imperterrite senza più preoccuparci o preoccuparmi di essere viste.

 

- Bene Signori e Signore, ed eccoci arrivati al momento clou della serata, e con piacere che vi… -

 

Improvvisamente si ferma attonita e allibita, diventando un lenzuolo cadaverico alla nostra vista, rimane per un attimo senza parole, ma poi si riprende e continua a parlare. Non può fermarsi ora, farebbe una pessima figura rovinando la sua amatissima immagine, è costretta suo malgrado a continuare.

 

- … E con piacere che vi presento il modello di punta della… della nostra collezione… Ecco a voi il modello “Margaret of Champagne” … indossato dalla nostra bellissima e amatissima Minako Aino!-

 

Midori lascia il palco e Minako entra.

 

Vedo mia suocera guardarmi con fare omicida, e così pure Satomi, rientrato in sala da chissà dove.

Mia sorella stringe i pugni e Michiru si asciuga gli occhi da una lacrima sfuggita al suo controllo, le appoggio una mano sulla spalla in segno di coraggio. Insieme ci sediamo “godendoci” lo spettacolo.

Il vestito è bellissimo, i riflettori della sala illuminano Minako per intero, e mettono in risalto ogni particolare del modello che indossa.

Il colore dell’abito è champagne, è composto da una gonna lunga e morbida che scende dritta, dalla vita in giù, allargandosi soltanto un po’ alle caviglie.

Il corpetto è attillato e leggermente più scuro rispetto alla parte inferiore.

E’ decorato con numerose margheritine in rilievo, in pizzo credo, e ed è tagliato di sbieco sulla vita.

Su un fianco ha un piccolo fiocchettino che scende poi lungo le pieghe della gonna.

La scollatura del vestito è molto particolare.

Su una spalla c’è una bratellina sottile legata con una nocca, mentre la parte superiore del seno e l’altra spalla sono coperti da una fascia morbida che attraversa il petto di sbieco da una parta all’altra.

Le scarpe sono quasi interamente coperte, ma credo siano dei decolté a punta dello stesso colore dell’abito.

Rialzo lo sguardo e vedo che Minako si è fermata al termine della passerella, e si è messa in posa, in attesa che i fotografi la immortalino.

Il bouquet è a base di tante piccole roselline e gerbere, non eccessivamente vistoso per non rovinare la finezza del vestito credo. Al collo porta un collier e ha i capelli raccolti in una lunga treccia catturata in un chignon, da cui parte il velo.

Questo è trasparente e morbido, sempre color champagne, e alle estremità inferiori richiama i ricami del corpetto.

Tra i capelli porta qualche perlina luccicante, che richiama gli orecchini pendenti e il collier… Ok, non c’è che dire, quest’abito è una favola, e mi piacerebbe davvero tanto poterlo indossare un giorno, quando magari io e il mio Seiya coroneremo la nostra storia… Scuoto la testa…

Mi rendo conto che adesso non posso pensare a questo, non è il caso data l’attuale situazione.

 

>>>TU!!!!-

 

Sobbalzo, interrompendo il flusso dei miei pensieri. Conosco quella voce, la conosco benissimo… Seiya è qui.

Tutto in sala si è interrotto nell’istante stesso in cui lo si è sentito urlare.

La musica è cessata, lo sguardo di tutti è puntato su di lui, e dopo un primo, momentaneo silenzio, nella sala si è alzato un fastidioso chiacchiericcio dovuto alla sua intromissione fuori luogo.

 

- E tu che cazzo ci fai qui??? RISPONDIMI MALEDIZIONE! Cosa ci fai qui???-

 

Il sangue mi si gela nelle vene, e il cuore mi esplode in petto.

 

-Seiya!-

 

Mi alzo di scatto e lo raggiungo, seguita da Haruka e Michiru. Per un attimo mi maledico da sola. Non doveva andare così… Non proprio almeno.

 

-Seiya calmati! Non è il momento!-

 

Haruka cerca di calmarlo mettendogli una mano sulla spalla, mentre io mi aggrappo al suo braccio guardandolo supplichevole.

Le nostre prese non servono a nulla, Seiya si divincola, strattonandosi con forza e si lancia in avanti, saltando sulla passerella.

Adesso è vicino a Minako, faccia a faccia con lei, e le afferra violentemente un braccio facendole cadere il bouquet per terra, infischiandosene altamente dei fotografi, dell’importanza della serata e di tutto il resto.

Cosa mi aspettavo, sapevo che sotto c’era qualcosa di grosso, conosco lui è conosco la sua impulsività, allora perché mi sorprendo ed ho paura?

 

-RISPONDIMI HO DETTO! COSA CI FAI TU QUI???-

 

E’ completamente fuori di sé… ora in lui vige un unico sentimento… Rabbia…

 

-Lasciami! Sto solo facendo il MIO lavoro! Ciò per cui i tuoi genitori mi pagano da sempre! Sparisci!-

 

-COSA VUOI DIRE? EH? COSA?-

 

Inizia a strattonarla e solo adesso mi rendo conto che i fotografi li stanno tempestando di flash.

Improvvisamente la Security si avvicina alla passerella e lo allontana con forza da Minako, che ora lo guarda spaesata e con occhi pieni di paura, come di chi colto alla sprovvista non sapesse come reagire all’evento che lo sta travolgendo.

Seiya viene fatto scendere dalla passerella e bloccato da due energumeni davvero possenti, mentre noi siamo in pasto alla stampa, flash e domande senza risposta vengono urlate da ogni singolo giornalista, mentre gli invitati presenti guardano scioccati la scena…Sembra l’astrusa trama di una soap opera televisiva.

Veniamo raggiunti a breve da Mamoru e Rei con l’amica che l’ha accompagnata, lui guarda la sua ragazza con area furente, mente lei abbassa lo sguardo, sicuramente molte cose dovranno essere chiarite anche tra loro due.

Midori e Satomi invece sono due statue di marmo e credo che preferirebbero morire all’istante piuttosto che vivere quello che adesso stanno vivendo, il loro peggiore incubo…

Lei catatonica osserva la scena senza avere la forza di dire o fare nulla, lui furente di rabbia per la brutta e impicciosa situazione creata.

Mi domando cosa stiano pensando adesso, sicuramente al danno della loro immagine.

Improvvisamente però, come un fulmine mio suocero reagisce sotto gli occhi increduli di Michiru che ora piangono di rabbia o forse di agitazione, per qualcosa che ancora non comprendono bene, e di Haruka che tenta di tenere a freno l’istinto di venire alle mani, osservando i miei suoceri con un tale astio che mi fa quasi paura.

Forse, forse tra tutti è lei quella che ci ha visto più lontano, quella che ha capito…

 

-Seiya adesso smettila! Lascia in pace la Signorina Aino! Questo non è affar tuo, non immischiarti! Stasera tu non saresti nemmeno dovuto essere qui, avevamo detto a quella stupida ragazzina della tua fidanzata che avrebbe dovuto tenerti lontano da noi! Aveva acconsentito, ma a quanto pare, ci ha preso in giro!-

 

- STA ZITTO SATOMI!!!-

 

Mia suocera esclama queste parole urlando, come se così riuscisse a coprire o ad annullare una verità troppo dolorosa per Seiya, una verità che tutti conosciamo, e di cui solo lui non è al corrente.

Istintivamente lo vedo portarsi la mano alla bocca, come se si fosse reso conto di ciò che ha detto solo in questo momento.

 

- Che cos… -

 

All’affermazione di suo padre, vedo Seiya stringere i pugni e chiudere gli occhi, alcune sue lacrime cadono sul pavimento.

 

- Lasciatelo! Ho tetto lasciatelo!-

 

Mi faccio largo a forza tra la Security e così fa Michiru, poi entrambe lo abbracciamo come se fosse la cosa più preziosa, e le sue lacrime sono per me un dolore immenso.

 

- Avete manipolato tutto fin dall’inizio, e se non fosse stato per Usagi a quest’ora… Perché? DITEMI PERCHE’!-

 

- ADESSO BASTA!!!-

 

Tutti ci voltiamo verso il provenire di quella voce. Il Signor D., Demando, ha un’aria molto alterata e spazientita.

Di certo non si aspettava un risvolto simile per la serata. Nessuno se lo aspettava, nessuno a parte me forse…

 

-Signor Kou! Mandi immediatamente via questi giornalisti e questi fotografi, adesso! Non si è accorto che hanno fatto del suo “problema familiare”, il nuovo scoop della serata? La sfilata è andata in fumo per colpa di un ragazzino che ha disobbedito ai suoi genitori! Io sono un uomo di carriera, di classe! Non posso macchiare la mia reputazione per una mancanza del genere! Ciò che è appena successo avrà serie ripercussioni sulla nostra collaborazione professionale! Si scordi della vendita dei suoi modelli Signor Kou, il nostro contratto è annullato!-

 

La folla di giornalisti e fotografi è ancora qui. C’è silenzio al momento, l’intromissione del Signor D. ha lasciato tutti senza parole, silenzio che però viene subito rotto da mio suocero:    

 

-EHI VOI! NON AVETE SENTITO BRANCO DI STOLTI? ANDATEVENE VIA, FUORI, FUORI TUTTI!!!-

 

Un’occhiata severa viene rivolta alla Security, che subito alla vista autoritaria di Satomi, interviene facendo allontanare giornalisti ed invitati dal luogo del misfatto. 

Tutti vanno via borbottando e confabulando chissà che cosa sulla piega che ha preso la serata.

 

- Signor D., sono… Sono veramente mortificata… Io…-

 

- NO! Non dica niente Signora Kou, non ci provi neanche! Galaxia Amore andiamocene, non voglio stare qui un minuto di più!-

 

- Ti chiamo domani Rei…-

 

Lei annuisce malinconica.

 

I due se ne vanno, lui con fare altezzoso e furente, lei dispiaciuta ed imbarazzata.

Improvvisamente lui però si ferma e si rigira riprendendo a parlare rivolto ai mie suoceri:

 

-Ah dimenticavo… Domani mattina sarete contatti dal mio avvocato, se non volete essere citati in giudizio mi aspetto un cospicuo risarcimento per la mia immagine… Non mi piace essere coinvolto in uno scandalo famigliare, ed essere la mattina seguente sulla prima pagina di tutti i giornali!-

 

Senza aggiungere altro se ne va lasciandoci soli, la sala adesso è completamente vuota.

 

- MALEDIZIONE!!!-

 

Satomi ribalta con rabbia alcune sedie vicino a lui.

 

- Brava Usagi, sei contenta adesso? Sei solo una stupida è insignificante ragazzina viziata, questi non sono mai stati affari tuoi, tu non sei mai stata parte di questa famiglia!-

 

- PAPA’!-

 

- NON SI PERMETTA HA CAPITO? -

 

Haruka e Michiru reagiscono distinto alle parole offensive di mio suocero.

 

- Non preoccuparvi, non è niente, state ferme! -

 

Le parole di Satomi non mi scalfiscono, non provo niente, se non compassione per un uomo senza cuore.

Mio suocero riprende a parlare:

 

-…Bene… Così ci siete proprio tutti stasera, manca solo il tuo fidanzato Michiru… Siete tutti qui nonostante il mio impedimento… Ma come avete osato disobbedirmi?-

 

Volge adesso lo sguardo sui suoi figli. Sembra una furia, Satomi è fuori di sé:

 

-Rispondetemi voi due! Seiya, Michiru, come avete osato???-

 

Improvvisamente Seiya,  al limite della sopportazione esplode lasciando uscire tutta la sua rabbia, il suo sguardo è fiero, deciso. Non ha paura di tenergli testa, ma il timore di cosa potrebbe fargli Satomi mi sta ora crescendo dentro.

 

-Papà… Tu non puoi impedirmi proprio niente! Niente! Sono maggiorenne e padrone della mia vita, e per la cronaca, Usagi fa parte della famiglia più di quanto lo facciate tu e la mamma! Voi non avete nessun diritto su di me, l’avete perso dal momento in cui vi siete altamente disinteressati di me e Michiru! Tu per me non sei più mio padre hai capito? Voglio solo sapere che cazzo è successo stasera, e cosa centra questa stronza con voi! RISPOND…-

 

Seiya lancia un occhiata omicida a Minako, ma non fa in tempo a finire la frase, non può, perché viene colpito in pieno viso da Satomi, cadendo a terra.

 

-NOOOOO!!!-

 

- Papà ma sei impazzito? Seiya!-

 

Io e Michiru ci inginocchiamo su di lui, gli cingo le braccia e lo sento tremare.

E’ tutta colpa mia accidenti, è tutta colpa mia! Maledizione non doveva finire così!

Lui si rialza a fatica, cerca di farsi leva sulle braccia, ma rimane ancora in ginocchio, col capo chino, e tenendo sempre la testa bassa si porta una mano sul viso.

 

-Seiya… Tutto bene? Per favore guardami!-

 

Lui accenna ad alzare il capo e io gli tolgo delicatamente la mano che gli copre il volto: quando i nostri occhi si incontrano avverto una fitta nel petto.

Ha gli occhi lucidi, il respiro è irregolare, e sento che sta facendo fatica a controllarsi. Sta digrignando i denti e ha il sangue che gli cola dal naso. Satomi l’ha colpita davvero forte… Maledetto!

 

- Tu e la mamma siete dei mostri! Io vi odio, andate via lasciateci in pace!-

 

Michiru piange disperata mente Haruka esce dalla sala per evitare di connettere qualche pazzia, forse una boccata d’aria le farà bene.

 

- SMETTETELA! BASTA!!! BASTA!!!-

 

Un grido disperato attira la mia attenzione e quella di tutti, alzo lo sguardo per incontrare quello affranto di Rei…

Un fremito corre lungo la mia schiena…

Piange… Disperatamente…

Piange mentre tutti la osserviamo increduli, Mamoru specialmente…

 

- Rei ma cosa…-

 

- Sta zitto Mamoru… Tu non capisci… Non puoi capire!!!-

 

Abbasso per un secondo lo sguardo su Seiya quasi d’istinto, come se avvertissi un pericolo imminente e lo guardo in viso… Il mio cuore manca un battito…

I suoi occhi fissano Rei così dolcemente che io mi sento morire, poi accorgendosi del peso del mio sguardo, cambia traiettoria fissando dispiaciuto il pavimento.

 

-Allora mi vuoi spiegare?-

 

Mamoru le pone spazientito questa domanda, mentre Seiya si rialza in piedi definitivamente aiutato da me e da Michiru.

 

- Non avete perso il vizio di interferire nella vita di Seiya non è vero Signori Kou?-

 

A questa domanda posta con tanta veemenza da Rei, che volontariamente ha evitato di rispondere al fidanzato, Midori che fino a questo momento se ne era stata in disparte a piangere scioccata per l’andamento della serata, come un filmine reagisce aggredendola con rabbia innata.

 

- Stupida insolente ragazzina! Ancora una volta ti ritrovo sulla mia strada! Pensavo di non vederti più in vita mia, non ti avevo detto di sparire? Non ti è bastato quello che hai avuto?-

 

- Bastato? Voi mi avete rovinato la vita con i vostri insulsi giochetti, e io non ve lo perdonerò mai! Ero venuta qui per raccontare tutta la verità a Seiya, ma poi ho visto lei, la stessa ragazza che stava con lui quella sera, e con grande orrore ho scoperto che lavora per voi… e allora… ho capito tutto!-

 

- Tu non ti devi permettere, non erano questi i patti Rei Hino, FUORI VATTENE!-

 

-Lei non va da nessuna parte mamma, adesso voglio sapere tutta la verità! Cosa avete fatto???

 

Istintivamente Seiya si allontana da me portandosi vicino Rei, fronteggiando lo sguardo di Mamoru a testa alta, lui inspiegabilmente si ritrae lasciandogli posto. Sembra sconfitto, arreso, come se avesse capito che non può competere con quello che è successo cinque anni fa, e la cosa mi fa paura, mi svuotata di ogni emozione.

Alla luce delle dichiarazioni di Rei è come se adesso io per lui non esistessi, sono costretta a sedermi, perche le gambe  rischiano di cedermi.

Mamoru a poca distanza da me, seppur sofferente in volto per la situazione, mi osserva preoccupato.

Gli sguardi delusi e arrabbiati di Seiya e della sorella, mettono i genitori alle strette, Rei inizia a parlare rivolta a Seiya:

 

- Cinque anni fa eri la cosa più importante della mia vita, io ti amavo, e per me non esisteva altro che il nostro amore… io non sono mai piaciuta ai tuoi genitori, ma nonostante questo tu per me eri il sole.

La notte di Natale, ho scoperto di essere rimasta incinta, ero cosi felice

Ti avrei raccontato tutto al tuo rientro. Dopo le feste andai dal ginecologo per farmi confermare la gravidanza, ma poi il giorno dopo, non so come i tuoi genitori si presentarono a casa mia e mi imposero di abortire, perché una ragazza orfana, povera, con una sorella piccola da crescere non sarebbe stata una buona madre, almeno non per TUO figlio. Mi dissero che non mi avrebbero mai accettato come tua moglie, tu meritavi molto di meglio per il vostro status sociale e loro non volevano che un’arrivista come me, così mi definirono, ti rovinasse la vita.

Mi opposi ma loro dissero che se non lo avessi fatto, mi avrebbero fatto togliere la custodia di Hotaru. Dovevo dirtelo, non volevo arrendermi, ma tu eri fuori città per il gemellaggio culturale, e io non volevo rovinarti quell’esperienza unica, dovevi godertela fino in fondo. Quando tornasti, ci sentimmo per telefono, e io ti dissi che ti dovevo parlare, così il giorno dopo decidemmo di vederci al solito caffè, ma poi ti trovai con lei, vi baciavate con passione, e allora tutte le mie certezze crollarono.

Ti lasciai senza dirti nulla, accettai i soldi dei tuoi genitori e andai in una clinica privata per abortire. Non mi era rimasto niente, solo Hotaru, almeno con i soldi dei tuoi genitori avrei potuto darle una vita decente.-

 

 

Vedo Seiya di profilo con il volto rigato dalle lacrime, tremante, mentre io non ricordo più nemmeno il mio nome, tanto è lo shock, Michiru è sconvolta, Mamoru invece è impassibile, con il volto di pietra e gli occhi fissi a guardare la scena davanti a sè, solo ogni tanto lo vedo deglutire a forza.

Non reagisce e non so il perché, e come se un camion lo stesse per investire e non facesse niente per spostarsi, in ultimo Midori, Satomi e Minako assistono impassibili e senza più parlare a quello che sta accadendo davanti ai loro occhi, inorriditi ed impauriti dalle conseguenze del loro complotto.

Ormai non c’è più nulla da nascondere…

Seiya si avvicina alla sua famiglia e a Minako, e ad uno ad uno li osserva con odio e disprezzo, come se fossero i più insignificanti esseri del pianeta.

 

- CHE COSA AVETE FATTO, COSA???-

 

Al suono di quell’urlo, solo Midori ha il coraggio di aprir bocca.

 

- Per il tuo bene Seiya… Solo per…-

 

- STA ZITTA NON VOGLIO NEMMENO SENTIRTI, TACI!!! IO VI DETESTO, VI DETESTO!!! Quanto a te maledetta bugiarda, sappi che me la molto pagherai cara!!!-

 

Minako lo fissa terrorizzata indietreggiando di qualche passo.

 

- Sei… Seiya ascolta…-

 

Lui torna a guardare Rei disperato.

 

- Come hai potuto, come? AVANTI RISPONDI!!!-

 

Improvvisamente ritorna sui suoi passi e l’afferra per le spalle strattonandola violentemente, lei continua a piangere.

 

- TU STAVI BACIANDO UN'ALTRA MALEDIZIONE!!! Io avevo diciotto anni, ero sola, avevo appena ottenuto la custodia di Hotaru dopo molta fatica e l’unica persona di cui mi fidavo eri tu ACCIDENTI!!! Tutto il mondo mi è crollato addosso in un secondo!!!-

 

- MA ERA TUTTA UNA TRAPPOLA INVENTATA DA MAMORU PER AVERTI CON SE’, NON CAPISCI?-

 

- SEIYA!!!-

 

L’uro di Mamoru irrompe dal nulla nel freddo gelo della stanza, rianimandolo dal suo stato di trance e di shock, come se qualcosa insito in lui si fosse risvegliato, qualcosa latente da cinque anni…

Improvvisamente si alza e lo raggiunge, e così faccio anche io, i nostri occhi si incontrano, ma Seiya non sostiene il mio sguardo nemmeno per un secondo, il mio cuore già trafitto, ha appena ricevuto l’ultimo colpo.

Vorrei scoppiare a piangere forte, ma non posso.

 

- Non ti permettere Seiya, io stasera mi sono fatto da parte per il momento, ma non ti permetto di attribuirmi colpe che non ho! Sei sempre stato un amico e ho sempre tenuto alla nostra amicizia!!!-

 

- Ma falla finita, sei solo un lurido bas…-

 

- No Seiya! Mamoru ha ragione… Lui non centra… Quando ho visto Minako ho capito… La trappola c’era, ma ad organizzarla sono stati i tuoi genitori con l’aiuto di qualcuno, ma purtroppo non so di chi…-

 

- CHI E’ STATO AVANTI DITEMELO!-

 

Come una iena Seiya inveisce contro i suoi genitori, ma nessuno di loro parla.

 

- VOGLIO SAPERLO!!!!-

 

- Set…Setsuna...-

 

Sono le uniche parole che riesco a dire prima di svenire inerme tra le braccia di Mamoru, prontamente accorso a soccorrermi.

La sala inizia a girarmi vorticosamente intorno, la vista mi si annebbia e i colori si confondono. Le gambe mi cedono.

Un altro malore mi ha colto, un altro malore più forte del precedente.

 

 

 

(**) = 66.000 yen equivalgono a 494, 38 euro circa. J

 

 

NdA:

 

Eccoci dunque alla fine…

Lo sappiamo, ultimamente stiamo aggiornando un po’ più sporadicamente e dilazionate nel tempo, ma purtroppo i nostri impegni quotidiani non ci permettono altrimenti… Scusateci tanto! J

Bene, prima che possiate dire o fare qualsiasi cosa, soprattutto se a nostro danno, vi annunciamo che siamo già partite per lidi mooooolto lontani e irraggiungibili, (almeno speriamo), con tanto di bodygards appresso!

Durante la stesura di questo capitolo, sapevamo che stavamo giocando col fuoco, o meglio, con delle bombe, quali il tanto famigerato Signor D., la sfilata tutta, e per non parlare di Rei! Sì insomma… Dite la verità… Ci siamo un po’ sbizzarrite eh?

Ci siamo date alla pazza gioia, è vero, ma come vedete tutti i nodi stanno venendo al pettine, e si sta facendo sempre più luce sul passato di Seiya… Poverino, che famiglia che si ritrova eh? Noi perfide….

Comunque… Speriamo davvero tanto che il capitolo non vi abbia deluse, e che vogliate continuare a seguirci, perché più andremo avanti, e più le nostri menti daranno vita a follie pure! Parola di scout, o meglio di Guerriere Sailor!

Ora, siccome avete aspettato già tanto, passiamo ai ringraziamenti, e ne approfittiamo per farvi, anche se in ritardassimo, un felice 2010!!! J

 

Ringraziamenti:

 

Chichilina: Ciao Usa! Non devi assolutamente preoccuparti per il ritardo, anzi, l’università è importante, ci toglie tempo e ci stressa, (a scrivere i ringraziamenti è Mako-Chan!), ma alla fine ci da anche belle soddisfazioni… E infatti, ti rifacciamo tanti carissimi auguri per la tua laurea anche qui! Sei grande Usa! Anche noi ti adoriamo, in fondo, sei la regina di noi Guerriere Sailor no? Grazie per i bellissimi complimenti che ci hai fatto! Ti vogliamo bene!

 

Nicouranus83: Ciao! Bene! Dopo questo capitolo pensi che la storia sia quanto ancora più interessante? Sismo state abbastanza folli no? Grazie per la recensione e per i complimenti, ci fa piacere che la tua storia ti alletti tanto!

 

pulcinaele87: Ma ciao! Grazie anche a te! Se ti abbiamo incuriosita fino al capitolo precedente, dopo questo appena sfornato che impressione hai? Che siamo due folli? Questo lo sappiamo, e non pare ci siano cure purtroppo perché peggioriamo sempre più… (nel senso buono J)! Grazie per la tua recensione!

 

stella93mer: Ciao! Sì, lo sappiamo… Ultimamente i nostri aggiornamenti sono meno frequenti, ma purtroppo non riusciamo a fare altrimenti… Grazie! Siamo contente che il capitolo precedente ti sia piaciuto, e in questo come hai visto, ecco arrivati i tanti colpi di scena che accennavamo… Che te ne pare delle nostri menti contorte? I Signori Kou, è vero, sono cattivi, però dai, qui il figlio è una vittima… E in fine il Signor D. … Te l’aspettavi che fosse Demando? Ciao, grazie mille!

 

bimbastupenda: Ciao! Eccoci tornate, grazie per la recensione! Piaciuti anche questi colpi di scena? Allora, vogliamo assolutissimamente sapere cosa ne pensi! Grazie per seguirci!

 

 

Heart: Ciao! Hai ragione, questa storia si fa sempre più complicata, come le nostre capocce folli. Siamo felice che il capitolo precedente, e la storia in genere, ti siano piaciuti, e speriamo di non deluderti mai!

 

Romanticgirl: Ciao Roxy! Ebbene eccoci… Usagi è andata alla sfilata ma… hai visto cosa è successo? Avrebbe fatto meglio ad andare a cena fuori con Seiya? Nooooo!!!  Poi quella strega della suocera chi l’avrebbe smascherata??? E Minako? Ecco che abbiamo presentato anche lei… Grazie per seguirci sempre, speriamo che questo capitolo ti sia piaciuto e non ti abbia deluso!

 

NEPTUNE 87: Ciao Mina… Ehm… A scrivere questo ringraziamento, in questo momento, è la segretaria personale di Mako-Chan che aveva il turno dei ringraziamenti per questo capitolo, perché le due autrici sono scappate per galassie lontane con tanto di bodygards… La Guerriera di Giove prega la Guerriera di Venere a non minacciare né lei, né la sua collega/sorella Ami, Sailor Mercury, pena la sospensione della storia… Se si fanno fuori le autrici, poi la storia chi la scrive?

Ecco cara, che sei entrata anche tu a far parte di questa folle storia dai mille intrighi e misteeeeriii…. Che ne pensi?

La suocera di Usagi? Beh è una strega, un’arpia, una maligna, e chi più ne ha, più ne metta!

Setsuna e i Kou in che rapporti sono? Lo scoprirai molto presto… uahuahuahuahuah!!!

Ok, ora passiamo alla serietà… Dai Mina, no dire così… Vedrai che ti facciamo laureare e come, siamo folli, squinternate e diaboliche, ma ci teniamo alle nostre amiche, soprattutto alle Inners… J

Grazie come sempre per le tue parole e per i tuoi complimenti Minako-Chan!!!

 

Maryusa: Ciao! Oddio… Non dire così! Anche perché sinceramente… Il nostro grado di pazzia non lo sappiamo quantificare nemmeno noi ormai! La suocera non è superodiosa… è… è… indefinibile! Le cose si complicano sempre più e poi… e poi il Signor D! Avevi proprio indovinato! Il Signor D. è proprio Demando!!! In questo capitolo i misteri si sono svelati eccome… Delusa? Armata di motosega e armi varie per farci a fettine??? Pietààà!!

Ok, a parte questo bello sclero, facendo le persone serie… Grazie cara, grazie per la tua recensione!

 

 

Grazie a chi ci segue silenziosamente, e a chi ha inserito la storia tra le preferite:

 

1- 4haley4
2 - aquizziana
3 - bimbastupenda
4 - bunny65
5 - ertila
6 - giufalab
7 - ISA1983
8 - Karen94
9 - miky 483
10 - NEPTUNE 87
11 - Nicoranus83
12 - pulcinaele87
13 - romanticgirl
14 - sera1921
15 - stella93mer
16 - _Maddy_
17 - _Sofia_

 

tra le seguite:

 

1 - 4haley4

2 - Heart

3 - Leilani

4 - mary85

5 - NEPTUNE 87

6 - pulcinaele87

7 - _Maddy_

 

e in fine a chi ha annoverato noi tra gli autori preferiti:

 

1 - 4haley4
2 - giufalab
3 - ISA1983
4 - Nicoranus83

 

 

Grazie mille a tutte e a presto!

 

SilviaSilvia&LuciaDom

 

 

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Capitolo 10
*** Un cuore malato ***


Apro lentamente gli occhi: non riesco a mettere bene a fuoco ciò che mi si pare davanti

Ciao a tutti/e!!!

Finalmente siamo tornate dopo quasi cinque mesi!!!

Chiediamo scusa a tutti se vi abbiamo fatto aspettare, ma come sapete, la vita e gli impegni sono IMPREVEDIBILI

( non a caso appunto… J ) e purtroppo ci sono delle priorità da rispettare, ma spero ci perdonerete per questo, anche se, sappiamo per certo, che non lo farete a fine capitolo, dove forse l’istinto omicida prevarrà su tutto, anche sulla ragione.

Ma non vi preoccupate, noi vedremmo bene di non esserci quando ognuno di vuoi avrà finito di leggere l’ultima riga del capitolo.

Ok… 

A parte gli scherzi e le stupidaggini scritte sopra, considerato la lunga assenza di aggiornamenti per questa storia, io (SilviaSilvia) e la mia Collega/Sorella Lucia, abbiamo ritenuto giusto e doveroso farvi un piccolo riassunto di tutto ciò che è successo fin’ora, e di tutto quello che i nostri protagonisti hanno passato.

Eccolo per voi…

1 Bacione da Silvia e Lucia!

 

 

Riassunto:

 

Usagi è una normalissima ragazza di vent’anni, che sta per iniziare un nuovo capitolo della sua vita: l’università.

Spera infatti insieme alle sue amiche del cuore Ami e Makoto di diventare una bravissima maestra d’asilo.

Vive a Tokyo insieme a sua madre Ikuko, suo padre Kenji famoso giornalista, sua sorella maggiore Haruka istruttrice di arti marziali, e suo fratello minore Shingo di soli quattordici anni.

Ha un ottimo rapporto con sua sorella ed è molto legata a lei, nonostante Haruka sia più grande di otto anni.

Vive una vita molto tranquilla e felice, senza nessun problema economico, e frequenta l’università della sua città insieme al suo ragazzo Seiya Kou, di tre anni più grande di lei, studente della facoltà “Lingue e letterature straniere”.

Finito il primo giorno di lezione e dopo essersi congedati dagli amici, Usagi e Seiya si ritrovano a fare un giro per negozi, e tutto procede bene, finché Usagi non si scontra con un tizio camminando all’indietro e di faccia a Seiya.

Tutto sarebbe “quasi normale” se non fosse per gli sguardi di odio profondo che Seiya e il tizio venuto dal nulla si scambiano.

Usagi capisce che i due si conoscono, e che tra loro deve essere successo qualcosa di grosso per guardarsi così in malo modo.

Senza dire una parola Seiya aiuta Usagi a rialzarsi, e stingendola a se con forza si allontana da quel tipo misterioso, ma Usagi si accorge che Seiya sembra non essere più lo stesso e inizia a preoccuparsi. Saluta Seiya sotto casa e i due si danno appuntamento per la sera stessa, appuntamento che lui rimanderà con un messaggio adducendo la scusa della stanchezza, spegnendo poi il cellulare.

Con grande stupore il giorno dopo scopre che Seiya non è andato in facoltà, e così corre a cercarlo al bar dove lavora part-time, il “Crown”, gestito da Motoki fidanzato di Haruka, ma lì con sua grande sorpresa troverà seduto al bancone a consumare un caffè proprio il tizio contro il quale si è scontrato il giorno prima.

Le sorprese per lei però, non sono finite perché scoprirà poi che anche Haruka e Motoki conoscono il ragazzo in questione, e che sono legati a lui insieme a Seiya da un passato misterioso risalente a cinque anni prima.

Il nome del ragazzo è Mamoru Chiba.

Sempre più preoccupata Usagi corre a cercare Seiya a casa, ma per strada incontra Michiru, sorella di Seiya e violinista di successo, che dopo aver saputo tutto e soprattutto il nome dell’uomo misterioso decide di accompagnare Usagi.

Anche Michiru conosce Mamoru Chiba, e per questo Usagi è sempre più confusa…

A casa entrambe trovano la camera di Seiya completamente ribaltata con il portatile mancante, e Michiru capisce che Seiya e nella loro casa in campagna.

Lo trovano completamente ubriaco, Usagi capisce che la vita del suo ragazzo è stata in qualche modo rovinata da Mamoru, e decide di saperne di più.

Accende il computer di Seiya, e dentro vi trova una cartella con delle foto che risalgono all’estate di cinque anni prima, dove Seiya abbraccia e bacia una bellissima ragazza dai capelli corvini, e dove lo vede anche in compagnia di Mamoru Chiba, con il quale sembrava essere all’epoca grande amico.

La ragazza giustamente rimane sconvolta.

Seiya per farsi perdonare porta Usagi a cena fuori in un locale di conoscenza, dove si decide a raccontarle tutto, ma proprio mentre lo sta fare i due vedono entrare nel locale proprio Mamoru con un giovane donna, che si rivelerà poi essere la ragazza delle foto nel PC di Seiya.

Usagi capisce tutto, nasce una violenta litigata tra i due ragazzi tanto che vengono buttati fuori dal locale, i due arrivano a fare a pugni e vengono scortati alla centrale di polizia, dove lavora Taiki, fidanzato di Michiru.

Ormai è chiaro ad Usagi che Rei è stata la ragazza di Seiya, e che lui sembra averla tradita baciando un'altra ragazza bionda di cui Usagi sa solo il nome: Minako.

Alla centrale Usagi accusa un malore dovuto alla pressione bassa, soffre infatti di ipoglicemia.

Viene immediatamente soccorsa da Mamoru, che si rivelerà essere un ottimo medico, e che lei ritroverà poi anche come professore nella sua università.

Scoprirà anche che la sorella di Mamoru, Setsuna, è implicata come tutti nella losca faccenda che avvolge la vita di Seiya, infittendo il mistero sempre di più.

A complicare le cose si aggiungono anche i genitori del ragazzo, rientrati dall’Italia dove gestiscono una famosissima casa di moda, apparentemente per trovare i propri figli, ma in realtà per uno scopo ben preciso.

Usagi assiste per caso ad un conversazione tra la madre di Seiya, Setsuna e una giovane ragazza bionda che si rivelerà essere Minako, e allora capisce che anche i suoceri sono coinvolti in questa losca storia.

La sera dopo loro avrebbero tenuto un importante sfilata voluta da un esponente molto in vista nel campo della moda, il quale aveva richiesto Minako espressamente come modella di punta, solo perchè innamorato di lei.

Nonostante la sua gentile suocera avesse chiesto ad Usagi di uscire con Seiya e andare a cena fuori, lei decide di presentarsi con il ragazzo alla sfilata, che però la raggiunge dopo a causa di un imprevisto.

Quando Seiya vede Minako scoppia il finimondo, e Usagi capisce che i suoceri hanno organizzato un complotto alla vita del figlio.

La verità viene a galla: Rei e Seiya erano felicemente fidanzati, Rei rimane incinta a diciotto anni, ma non fa in tempo a dirlo a Seiya, che è fuori per uno scambio culturale, e viene costretta dai genitori di lui ( persone molto influenti nell’alta borghesia ), ad abortire con un ricatto: se lei non avesse interrotto la gravidanza, le avrebbero tolto l’affidamento di sua sorella Hotaru, appena ottenuto dopo tanta fatica.

Una ragazza orfana con problemi economici, non sarebbe stata un ottima madre e soprattutto un ottimo partito per Seiya, che meritava molto di più.

Usagi non regge la notizia, e sviene tra le braccia di Mamoru prontamente accorso per sorreggerla…

 

 

 

 

10) Un cuore malato

 

 

Apro lentamente gli occhi: non riesco a mettere bene a fuoco ciò che mi si para davanti, ho un terribile mal di testa e mi sento debole e spossata.

Cosa mi è successo? Dove mi trovo?

Sbatto le palpebre per poter focalizzare meglio ciò che mi sta intorno, e con grande difficoltà riesco quasi a normalizzare la mia vista.

Mi trovo in un letto, tra bianche lenzuola, in una stanza in penombra e un po’ spoglia: non mi ci vuole molto a capire che sono in una camera d’ospedale.

Di sicuro non è la mia stanza, né tantomeno una stanza da letto che conosco, quindi dev’essere così per forza.

 

-Usagi, piccola mia ti sei ripresa finalmente!-

 

Sento una voce familiare: è quella di mia madre, proviene dalla mia destra, e avverto la sua mano accarezzarmi la fronte.

Mi sento ancora debole, come se avessi perso tutte le mie forze, e persino muovere la testa mi costa un’immane fatica.

Sembra che a momenti la stanza inizi a girarmi tutta intorno.

Sospiro e chiudo solo per un attimo gli occhi, ricordando tutto quanto accaduto prima che mi sentissi male, poi volto appena il capo verso di lei e la vedo sorridere, anche se la mia vista è ancora un po’ sfocata.

 

-…Mamma?-

 

-Ciao tesoro…-

 

L’ultima cosa che ricordo è stato il nome di Setsuna, che ho pronunciato in risposta a una qualche domanda di Seiya.

Certo che proprio non mi sarei mai aspettata che questa serata avesse un simile epilogo!

L’altra sera ci siamo ritrovati alla centrale, e stavolta sono finita dritta dritta in ospedale! Di male in peggio!

Un’idea però mi balena improvvisamente la mente: mia madre è qui, quindi dev’essere stata per forza avvertita.

E chissà dove sono Haruka, Michiru e tutti gli altri… E Seiya?!

Spero solo che a mia madre non sia stata detta tutta la verità, devo sapere, e devo sapere adesso, le cose non possono e non devono peggiorare, almeno non più di così! Il solo pensiero che la mia famiglia, possa essere venuta a conoscenza di tutto, mi fa star più male di quanto mi senta adesso.

 

-…Co… cosa è successo?-

 

-Ad un certo punto della… serata, ti sei sentita male… Hai avuto uno dei tuoi mancamenti e ti abbiamo portata subito qui…-

 

Mi volto verso il provenire di questa voce… Calda, profonda, maschile…

Non appartiene a Seiya, però è una voce che conosco bene, ormai.

Mamoru è in piedi vicino al letto, in camice, dalla parte opposta a quella in cui si trova mia madre.

Grazie alla tenue luce di un piccolo neon sul mio letto riesco appena appena a vedere il suo viso.

E’ serio, preoccupato. Nel rispondermi ha omesso i dettagli relativi al mio mancamento, almeno per ora, è per questo gli sono grata. Spero solo che anche quando mia madre è stata avvertita le cose siano andate così...

Provo ad alzarmi dalla mia posizione supina ma un violento capogiro mi costringe a stendermi di nuovo, e a portarmi una mano alla fronte.

Mamoru e mia madre si sono immediatamente chinati ad aiutarmi a stendermi nell’istante stesso in cui mi hanno vista cedere.

 

-Ehi Usagi fai piano!-

 

-Usagi bambina mia!!!-

 

Mi sistemano a letto e mi guardano seri e apprensivi. Cerco di divincolarmi ma Mamoru mi trattiene a forza premendomi una mano forte quanto… delicata, sulla spalla.

 

-No Usagi devi stenderti. Sei ancora troppo debole per alzarti, soprattutto se di scatto… E poi dimmi… Le tue medicine le stai prendendo?-

 

La sua voce è seria e perentoria, il suo tono non ammette repliche.

Porto di nuovo una mano sulla fronte, andando ad intrecciare le dita con qualche ciocca di capelli ribelle.

Di sicuro adesso i miei capelli non saranno per niente in ordine e sarò tutta spettinata…

Non che adesso sia la mia priorità, ma di certo in questo momento il mio aspetto non dev’essere dei migliori.

Gli obbedisco e non mi alzo, ma muovendo la testa da una parte all’altra e allungando il collo per quanto mi è più possibile, vedo che qui in camera con me ci sono solo Mamoru e mia madre. Perché Seiya non è qui?

 

-Lui… lui… Dov’è? Dov’è Seiya?-

 

Ometto di rispondere alla domanda di Mamoru e lo guardo implorante.

Solo lui adesso può capirmi. Ora la mia priorità è solo Seiya, non mi interessa altro.

Devo sapere, devo averlo qui accanto a me, ho bisogno di lui, ho bisogno di sapere come sta!

Spero solo che la situazione non sia peggiorata ulteriormente dopo che sono svenuta, ho una paura tremenda che le cose dopo il mio mancamento siano peggiorate inesorabilmente.

Il  cuore inizia a battermi forte, l’agitazione si sta impossessando sempre più di me, e questo non passa inosservato, soprattutto agli occhi del giovane medico accanto a me, che continua a fissarmi seriamente preoccupato.

 

-Usagi ti prego, te lo chiedo in qualità di medico, calmati, o le tue condizioni potrebbero peggiorare! La tua malattia va seriamente tenuta sotto controllo, ma se tu non ti calmi, nemmeno le medicine potranno aiutarti, devi stare tranquilla, altrimenti complichi notevolmente il mio lavoro! La tua guarigione è la tua tranquillità, lo capisci? Se non ti aiuti tu per prima, io non posso aiutarti!-

 

-Piccola mia, ti… ti prego, ascolta il Dottor Chiba, ti prego, non… non agitarti!-

 

Mia madre mi sta accarezzando la fronte parlandomi con voce quasi rotta dal pianto, mentre io guardo Mamoru non staccandogli mai gli occhi di dosso.

Non riesco ad ascoltarlo, le sue parole mi entrano in testa ma subito svaniscono, lasciando il posto solo ad un unico pensiero, solo ad un nome… Seiya…

 

-Voglio sapere dov’è Seiya!!!-

 

Lui sospira rassegnato, ma il suo sguardo severo, mi grida in silenzioso rimprovero.

 

-E’ fuori, c’è anche il resto della tua famiglia… e della sua…  Abbiamo fatto entrare solo tua madre secondo la prassi, perchè è una tua strettissima parente, ma adesso è meglio se a farti visita è una persona alla volta, come ti ho detto, non ti devi assolutamente agitare... Anzi, se li vedi domani è meglio, ora devi riposarti…-

 

-Voglio vederlo! Mamoru per favore! E poi che vuol dire che devo riposarmi, e che devo rivederli domani??? Che mi tratterrai qui?-

 

Alzo quasi senza accorgemene il tono della voce, tanto che vedo Mamoru accigliarsi e sento mia madre quasi rimproverarmi:

 

-Usagi! Sta calma, il Dottor Chiba ti ha appena detto di non agitarti!-

 

Questa volta, non ha parlato con voce rotta dal pianto, forse perché ha capito che le parole di Mamoru non hanno sortito su di me nessun effetto.

 

-Sì Usagi, questa notte è meglio che tu rimanga sott’osservazione… Per precauzione, è meglio se stasera stai qui…-

 

-Voi non capite!!! Ho bisogno di vedere Seiya!!!-

 

Mi volto verso mia madre, lei non è al corrente di tutta questa storia, lei non sa quanto io davvero abbia bisogno di vederlo adesso, anche solo di averlo vicino a me.

La vedo chiudere gli occhi e sospirare, e improvvisamente, avverto un nodo allo stomaco, avverto come un campanello d’allarme… No… Non può essere, lei non può sapere!

 

-Non preoccuparti, è qui fuori…-

 

Alzo lo sguardo verso Mamoru, e vedo che la sua espressione preoccupata non se n’è ancora andata.

 

-No Usagi, così non va bene, la situazione non mi piace per niente, devi calmarti! Signora Tsukino, la prego, vada a chiamarlo, forse la sua presenza la calmerà!-

 

-Si va bene…-

 

Mia madre si alza baciandomi la fronte, poi si allontana e apre una porta in fondo alla stanza, prima sporgendovisi e mormorando qualcosa, poi aprendola e uscendone completamente, chiudendola alle sue spalle.

 

-Ok Usagi! Seiya sta entrando, ma tu ora per favore calmati, o dovrò darti un sedativo, sono stato chiaro?-

 

-No! Niente sedativo, voglio solo vedere Seiya!-

 

-Usagi io non posso permettere che…-

 

Improvvisamente la porta della camera si apre e vedo il mio amore entrare quasi titubante.

La stanza è sempre in penombra, il neon sulla mia testa è l’unica fonte di luce, anche le tapparelle della finestra sono calate, celando le luci notturne esterne, tuttavia ciò non mi impedisce di guardarlo in viso.

Sento che potrei piangere, mi sale un groppo in gola e sento gli occhi inumidirsi solo a guardarlo: ha una medicazione sul naso… E’ tutta colpa di…

Stringo le lenzuola tra le mani e serro i denti, lui nel frattempo si è avvicinato, e si è seduto dove prima stava mia madre.

 

-…Seiya…-

 

Allungo una mano in direzione del suo viso, e sfioro a malapena la sua medicazione, quasi impercettibilmente, poi la sposto su una guancia.

Seiya me la prende e la stringe forte tra le sue.

 

-Usako… Come ti senti?-

 

-Be…bene… Mi devo riprendere un po’ ma sto bene…-

 

Mento, in realtà mi sento malissimo, ma adesso non è il momento di pensare a me, non solo almeno.

 

-Tu… Tu come stai?-

 

Seiya abbozza un sorriso:

 

-E’ tutto a posto, sta tranquilla piccolina…-

 

-Non è vero stai mentendo! Tu stai male almeno quanto me, se non di più… e mi… mi…dispiace tantissimo!-

 

Non riesco più a trattenere le lacrime e inizio a piangere: Seiya si avvicina addolorato e me le asciuga, ma non c’è verso, continuano ad uscire senza sosta.

 

-Amore mio non fare così, o non ti riprenderai… Sto bene, davvero… Al momento non devi preoccuparti di niente, devi pensare solo a te…!-

 

Bugiardo! Come può essere tutto apposto dopo quello che è successo? Come può dire di stare bene dopo la riapertura di vecchie ferite, alla scoperta di un passato ancora più doloroso di quello che mi aspettavo?

Come può dirmi di stare bene con quel naso ridotto così? Quando suo padre l’ha colpito gli ha sicuramente rotto il setto nasale e adesso…

Improvvisamente un pensiero allucinante mi balena in testa, così mi alzo di nuovo di scatto, e anche se mi gira ancora un po’ la testa questa volta il capogiro è più lieve.

Faccio finta di niente, sperando che loro non se ne siano accorti, e sento di nuovo il cuore battermi all’impazzata. Guardo Seiya allarmata:

 

-Come hai spiegato questo alla mia famiglia? Che cosa gli hai detto?-

 

Mi sono messa a sedere al centro del letto e adesso guardo Seiya serissima indicandogli il suo naso, faccio un’incredibile sforzo sono molto debole, ma ora sono la paura e l’stinto a guidare i miei movimenti.

Lui non mi risponde, e nemmeno Mamoru, non ha ancora aperto bocca da quando Seiya è qui.

 

-Seiya rispondimi!-

 

Lo vedo chinare il capo, ed esitare ancora un attimo prima di rispondermi.

E’ Mamoru a farlo al suo posto, mentre fa il giro del letto per portarsi vicino a Seiya, così da poterci parlare letteralmente faccia a faccia.

Mi guarda in modo duro, vorrebbe che mi calmassi, ma la situazione e le circostanze non lo rendono possibile.

 

-Credo che di questo sia meglio parlare domattina! Usagi, non so più cosa fare con te, devi calmarti!-

 

-Non mi voglio calmare, devo sapere!!!-

 

-E va bene!!!... -

 

Mamoru ha leggermente alzato il tono della voce, spazientito dalla mia ostinazione, ma poi come accortosi “dell’errore” subito si riprende:

 

-… Haruka ha… ha dovuto raccontare tutta la verità alla vostra famiglia… Non c’era altro modo, la ferita di Seiya non si poteva nascondere e poi…-

 

Mi porto le mani nei capelli, sono sbalordita, non ho davvero parole!

 

-…E poi cosa Mamoru??? COSA???-

 

-…E poi lei ha detto che la vostra famiglia ti ha notata strana già da un po’, quindi forse non c’era altra scelta…-

 

-CHE COSA? Ma che centra?-

 

-Amore calmati!-

 

Questo non doveva succedere, no, questo non doveva proprio succedere!

Seiya si alza dalla sedia e si siede sul bordo del letto tentando di abbracciarmi, ma lo respingo.

 

-Con Haruka eravamo d’accordo che la nostra famiglia sarebbe rimasta fuori da tutta questa faccenda, non dovevano essere coinvolti anche loro! Non dovevano esserne messi al corrente! ACCIDENTI! Ma che le è saltato in mente???-

 

-Usagi… Seiya non poteva passare inosservato! Che cosa avremmo dovuto dire ai miei colleghi del Pronto Soccorso secondo te? Che era andato a sbattere contro qualcosa mentre guarda caso, la sua fidanzata si sentiva male? Dovevamo intervenire senza dilungarci troppo! E’ stato necessario, ed è stata tua sorella a decidere, non noi!-

 

Scuoto la testa. Ho ancora le mani tra i capelli. Piango sempre più ininterrottamente, ormai non mi controllo più.

 

-Maledizione! E’ colpa mia! E’ tutta colpa mia!!!-

 

Seiya mi attira a sé e mi abbraccia, togliendomi le mani dai capelli.

 

-Ma che cosa stai dicendo? No! Come può essere colpa tua se…-

 

Mi stacco da lui e lo guardo tra le lacrime.

 

-Non saremmo dovuti andare alla sfilata! Io… Tua madre è venuta da me ieri e mi ha chiesto espressamente di non venire! Io però non le ho dato retta perché volevo far luce sul tuo passato! Volevo evitare che soffrissi ancora, volevo smascherarli!

Ho assistito per caso a delle conversazioni tra i tuoi e mi sono insospettita, ma non avrei dovuto farlo! NON AVREI DOVUTO!!! Io non credevo che i tuoi… Io… Perdonami!!!-

 

Il mio pianto si fa ancora più insistente, mentre mi rifugio tra le braccia di Seiya che mi accarezza la schiena ma non parla.

Scioglie l’abbraccio e mi guarda negli occhi, prendendomi il viso tra le mani:

 

-Usagi non piangere… per favore… Usagi calmati o non ti riprenderai più… Ora devi pensare solo a guarire, al resto penserem…-

 

Improvvisamente si interrompe con ciò che stava per dire, e abbassa un attimo lo sguardo. So che sta soffrendo molto dentro di sé, lo so bene, ed è per questo che anche io soffro con lui.

La cosa che mi fa stare più male comunque, è la consapevolezza che tutto questo è avvenuto per colpa mia… Non ho ponderato bene la situazione, non ho valutato le conseguenze del mio affronto a Midori e adesso devo pagarne il prezzo.

Sapere di essere la causa del suo dolore mi strazia…

Lo vedo rialzare la testa: sta tornando a guardarmi e sorride appena.

 

-Usa, ti prego… non piangere più! Non sentirti in colpa perchè non ne hai nessuna… non è colpa tua se la meschinità dei miei… genitori… è arrivata a tal punto…!-

 

Si ferma e sospira pesantemente, accorgendosi di essersi riferito a loro in una maniera sprezzante e irata…

 

- …Io non ho nulla da perdonarti… se mai… se mai devo ringraziarti. Grazie a te, sto finalmente iniziando a capire e…-

 

Non ha la possibilità di completare ciò che sta dicendo perché sono io, che ricomincio a piangere e a urlare, incurante delle raccomandazioni che sono state fatte…

 

-Ma tu adesso stai male! Lo so, lo vedo anche se cerchi di nasconderlo! Non mentire con me, non celare quello che stai provando! Non mi importa del mio stato adesso, non ha il ben che minimo valore in confronto a quello che devi provare tu in questo momento! Tu… tu… tu saresti potuto diventare addirittura padre se solo, se solo… forse adesso avresti un presente e un futuro diversi… e forse non con me…!-

 

Non so più nemmeno io cosa faccio e cosa dico. Continuo a piangere.

I singhiozzi proprio non ne vogliono sapere di lasciar regolarizzare il mio respiro, e le lacrime continuano a scendermi sulle guance senza sosta.

In questo momento non so se piango per questa situazione o per quello che ho appena detto.

Le parole mi sono uscite dalle labbra senza che me ne rendessi conto, e sinceramente credo di star per perdere il lume della ragione. Non rispondo più di me stessa.

 

-Usagi smettila! Piccola calmati, smetti di piangere e respira, respira piano! Penseremo a tutto dopo, ma adesso non ti agitare!!!-

 

Seiya mi parla e mi ristende a letto quasi a forza, facendo una pressione moderata sulle mie spalle.

 

-Ok Seiya, spostati, le faccio un sedativo, me lo faccio subito portare da un infermiere, non può continuare così!-

 

-No Mamoru, non lo voglio! Voglio solo sapere!!!-

 

-Sapere cosa Usagi? Non c’è più niente da sapere! Quello che io so e che rischi di avere una crisi più grave di quella passata, quello che so e che adesso devi calmarti! E poi dimmi, stai seguendo la tua cura? Prima non mi hai dato retta, e hai risposto alla mia domanda con una domanda tua, ma adesso devi essere sincera… Stai prendendo le tue pillole?-

 

Ora sembra davvero arrabbiato, ora non mi permetterà di sviare le sue domande, guardo Seiya che con un suo sguardo mi intima di rispondere, cerco quindi di calmarmi, anche se sento il cuore scoppiarmi in petto, e mi rendo conto che tutta questa situazione mi ha davvero fatto perdere la testa.

 

-Oggi… oggi… credo… credo di no…-

 

-Non dovresti dimenticartene e lo sai… Respira piano e ascoltami… Io non sono il tuo medico personale, né tantomeno conosco la tua situazione clinica alla perfezione, ma devi riguardarti, le tue medicine sono importanti!-

 

-Lo so, è solo che io… Io…-

 

Ricomincio a piangere, sono cosi stanca…

 

-Shhh, basta piccolina … Ti prego fallo per me…-

 

-Seiya io…-

 

Improvvisamente sentiamo qualcuno bussare:

 

-…Si?-

 

Mamoru risponde per primo e si avvicina alla porta, che subito si apre, facendovi spuntare un’infermiera.

 

-Dottor Chiba… Mi scusi ma credo che adesso sia ora di lasciare la stanza… La Signorina deve riposare, e ormai è molto tardi… Non si potrebbe stare qui, bisogna avvertire anche i Signori qui fuori…-

 

-Si ha ragione, adesso mando tutti via, il tempo di far salutare la Signorina e i suoi parenti… Pochi minuti e saranno andati tutti a casa… Ci penso io, lei vada pure…-

 

-Lei?-

 

-Sì, ho pensato di rimanere qui stanotte…-

 

-Ma non è il suo turno!-

 

-Lo so, ma preferisco rimanere lo stesso per precauzione della Signorina Tsukino… per me non è un problema…-

 

-Come vuole…-

 

L’infermiera annuisce e poi si volta verso me e Seiya.

 

-Buona notte!-

 

-Buona notte!-

 

Io e Seiya rispondiamo in coro mentre vediamo la donna uscire e chiudere la porta alle sue spalle.

Mi asciugo le lacrime con la manica della camicia, poi volto lo sguardo verso Seiya e ciò che vedo non mi piace: il suo viso si è fatto serio, duro, pungente, ed io so anche perché, l’affermazione di Mamoru ha lasciato sorpresa anche me, lo osservo, e lo vedo guardare Seiya, distogliendo quasi subito lo sguardo.

Esita un attimo prima di parlare, accorgendosi di ciò che ha appena detto davanti al suo ex amico.

 

-Ok… ora faccio entrare uno o due alla volta i tuoi famigliari, poi penserai solo a riposarti intesi?-

 

Annuisco leggermente con il capo. Ma perché fa così?

So per certo che si è accorto dello sguardo di Seiya, ma in qualche modo ha come cercato di evitare l’ostacolo, e questo mi fa paura...

Mamoru si dirige alla porta, e a turno fa entrare la mia famiglia.

Entrano i miei genitori, poi Shingo e Haruka, e poi Michiru.

Ognuno mi saluta con baci, sorrisi, carezze, parole rassicuranti, solo Midori e Satomi, in ultimo, si avvicinano al letto e abbozzano un lieve sorriso, ignorando completamente Seiya che rimane come una statua, fermo nella sua posizione, nemmeno si guardano negli occhi… Io li odio, odio la loro presenza…!

 

-Riposati cara…-

 

-Sì, riprenditi… buona notte Usagi…-

 

Che falsità! Complimenti si sono proprio sforzati di sembrare preoccupati! Non c’è che dire! Beh, almeno si sono resi conto che forse dare spettacolo in ospedale, sarebbe stato totalmente fuori luogo…Allora sì che la loro grande immagine sarebbe stata compromessa!

 

-Signori Kou… Vi prego non siate ipocriti! So che non vorreste essere qui, quindi non perdete altro tempo, non ho bisogno della vostra finta preoccupazione!-

 

Nonostante stia ancora male, non posso far finta di niente, io li odio e quando li guardo vedo tutta la sofferenza di Seiya.

Ormai non mi interessa più niente, nemmeno di sembrare insolente e maleducata, perché persone come loro, per me non esistono.

Vedo Midori risentirsi della mia affermazione e Satomi guardarmi in malo modo, ma questo non mi spaventa, non più ormai…

 

-Cara ma cosa…-

 

-Se ne vada Midori, il suo teatrino lo metta in scena fuori di qui, andate via subito!!!-

 

-Vieni cara, andiamocene!-

 

Senza aggiungere altra parola, da persone “perbene” i miei suoceri escono dalla stanza con finta aria offesa, come se avessero subito chissà quale ingiusta pena.

Si… non c’è che dire, sono proprio degli attori nati!

Tutto muore così, senza conseguenze e senza aggiunta di parole da parte di Seiya o Mamoru che hanno assistito alla scena senza parlare.

Seiya mi osserva con molta ammirazione, prima di alzarsi per salutarmi.

 

-Ehi piccola, io vado ok? Ora dormi, devi assolutamente riposare, non voglio sentire obbiezioni ci siamo capiti?-

 

Delicatamente mi sfiora labbra.

 

-Va bene… Ti… Ti fa molto male? -

 

-No Testolina Buffa, sta tranquilla ok? Dormi…e… grazie!-

 

Mi sfiora ancora una volta il viso con una carezza, e mi sorride, esprimendomi tutta la sua gratitudine, poi si gira e fa per andarsene, ma poco prima di afferrare la maniglia della porta si rivolge a Mamoru:

 

-Vorrei parlarti in privato!-

 

I due si guardano, come per studiarsi, poi Mamoru risponde:

 

-Si Seiya, aspettami fuori, arrivo!-

 

-Bene! A domani Amore…-

 

-Seiya ascolta… -

 

Cerco di fermarlo, se vuole discutere con Mamoru è la fine!

 

-No Usako, non dire niente, va tutto bene… Stai tranquilla, ora riposa io torno domani…-

 

Così dicendo apre la porta e se la richiude alle spalle, sento Mamoru sospirare.

 

-…Bene, sono andati tutti via… Cerca di dormire adesso… Mi raccomando Usagi, se hai bisogno di qualcosa non esitare a chiedere aiuto, sarai assistita subito… Ti basterà premere il pulsantino rosso che vedi sul telecomando sul comodino.-

 

-Mamoru, non è che litigate adesso vero? -

 

-No Usagi, questo è un ospedale… non preoccuparti, non daremo spettacolo!-

 

-Ma perche vuoi rimanere qui nonostante non sia il tuo turno? -

 

Mamoru rimane di sasso, non si aspettava questa domanda, e sono sicura che adesso non sa cosa rispondermi.

 

-Usagi… E’ tardi, e adesso tu devi riposare, basta domande! Ricordati, se hai bisogno di qualcosa, usa il telecomando sul comodino ok?-

 

Ha volontariamente evitato di rispondere alla mia domanda, decido di lasciar correre, almeno per ora, quindi mi alzo lentamente per vedere bene il piano del comodino e il famoso telecomando, ma mentre cerco di ristendermi di nuovo,

la testa riprende a girarmi forte come prima.

Mamoru dev’essersi accorto subito del mio stato, infatti posso vederlo chiaramente avvicinarsi veloce.

 

-Ehi!? Cosa ti dicevo?-

 

Mi aiuta a stendermi facendo pressione sulle mie spalle, e si abbassa contemporaneamente a me, facendo aderire delicatamente la mia schiena al letto.

Mi sta aiutando a sistemarmi alla meglio, e non si è ancora staccato da me.

Adesso i nostri visi sono molto vicini, posso quasi sentire il suo fiato… caldo, sul mio collo.

Ci guardiamo negli occhi, nessuno di noi parla, io ho persino l’impressione di non riuscire più a respirare.

Non riesco a staccare i miei occhi dai suoi… Sono così profondi, enigmatici… carismatici…

Deglutisco pesantemente e sospiro, solo adesso Mamoru si stacca da me e si rimette in posizione eretta.

Si schiarisce la voce e riprende per primo la parola, sembra imbarazzato anche lui.

 

-Beh… Ti… conviene non alzarti ancora da sola, a quanto pare sei ancora troppo debole…-

 

Annuisco, non ho ancora ripreso l’uso della parola. Ma che cosa mi sta succedendo?

 

-S… Sì… Grazie…-

 

Riesco a pronunciare con fatica solo queste parole, sono spiazzata, non mi aspettavo che tra noi si creasse una situazione così imbarazzante.

 

-Di nulla… Ascoltami… pensi di riuscire a dormire tranquilla da sola o… Vuoi che ti dia qualcosa? Servirà solo a rilassarti, sia ben chiaro, a nient’altro che a questo…-

 

Mi porto quasi d’istinto una mano sul braccio opposto, repentinamente.

No! Niente tranquillanti, niente sedativi e niente iniezioni!

 

-No, grazie! Va bene così…-

 

Mamoru in tutta risposta sospira e annuisce, poi sorride.

 

-E va bene… Sai Usagi, sto imparando a conoscerti… Sei davvero molto cocciuta! Fai come vuoi, l’importante e che ti riposi… Va bene?-

 

Sorrido appena anch’io.

 

-Ehm… Sì, lo so… Va bene…-

 

-…Già…-

 

Mi copre meglio con la coperta e il lenzuolo, poi spegne il neon ancora accesso sulla mia testa.

 

-Copriti  o prenderai freddo, ormai siamo a novembre, inizia a far molto freddo… buona notte, a domani…-

 

-Si, buona notte… a domani…-

 

Mamoru annuisce sorridendo ed esce, lasciandomi sola nel buio della stanza.

Per quanto adesso sia buio, resto con lo sguardo rivolto verso la porta, immaginadomi il Dottor Chiba lungo il corridoio.

Che cosa mi è successo? Che cosa mi ha fatto il suo sguardo?

Più ci penso, e più mi sembra impossibile di aver provato sensazioni così forti e sconosciute, solo per lo sguardo di un ragazzo che conosco appena.

Io… Io non posso essere attratta da Mamoru, io amo Seiya!

Sto impazzendo, tutto questo trambusto mi sta davvero mandando nella confusione più totale! Chissà però cosa ha provato Mamoru in quel momento…

Scuoto piano la testa… Molto piano… Già mi fa male, meglio non complicarmi la situazione! 

Basta, non voglio pensarci più! Domani quando mi sveglierò e rivedrò Mamoru non proverò nulla…Sì, ne sono certa…

Chiudo gli occhi cercando di non pensare a quello che è successo poco prima e di dormire, ma subito quel terribile pensiero mi ritorna alla mente, annullando il ricordo superficiale di poco fa che mi aveva fatto distrarre.

 

“vorrei parlarti in privato”

 

Seiya ha chiesto a Mamoru di parlargli, e questo non è un buon segno, no non lo è per niente, e nonostante tutte le raccomandazioni che lui mi ha fatto poco prima di uscire, io non sono tranquilla!

Conosco il mio ragazzo, e so che può essere davvero una testa calda per quando riguarda il suo passato, soprattutto alla luce degli ultimi avvenimenti di questa sera…

Ma cosa sarà saltato in mente a Mamoru con quell’affermazione?

Io non sono Rei, non sono la sua ragazza, e non vorrei esserlo!

 

>>> Allora Mamoru, si può sapere cosa speri di dimostrare rimanendo qui, fuori dal tuo turno?-

 

All’improvviso sento come delle voci provenire da fuori la mia stanza, voci che riconosco all’istante e che mi fanno sobbalzare.

 

>>> Seiya non credo sia il caso di discuterne qui, fuori dalla porta di Usagi! E’ già abbastanza scossa e le sue condizioni non sono per niente buone, quindi evitiamo di dare spettacolo, ti ricordo che siamo in un luogo pubblico!-

 

>>> Non voglio fare scenate! Voglio solo sapere cosa vuoi dalla mia Usagi! Lei non è una bambina, e non ha bisogno della tua balia è chiaro?-

 

>>> Hai ragione Seiya, Usagi non è una bambina, ma sta male, forse più di quello che tutti voi quanti pensiate, ed io questa sera mi sento responsabile per quello che le è accaduto! Responsabile indirettamente, ma responsabile!-

 

>>> Si certo indirettamente, ma fammi il piacere! Tu e quella…Tu e Setsuna avete tramato contro di me dall’inizio, e ora a farne le spese è stata Usagi!-

 

>>> Credi quello che vuoi, ma io non centro niente! Sono una vittima come te! Anche io ho perso tutto stasera!!!-

 

>>> Basta adesso mi hai stancato con le tue fandonie! Risolviamola fuori di qui, togliti quel camice! Se sono stato calmo prima l’ho fatto solo per lei, ma tu non devi toccarla, né tantomeno rimanere in un posto in una fascia oraria che non ti compete! Se provi anche solo ad avvicinarti a lei per qualcosa che non sia un consulto medico, io… io… giuro che te la faccio pagare molto cara!-

 

>>> Seiya smettila, non è questo il luogo, allontaniamoci da qui, Usagi potrebbe sentirci! E poi anche tu hai bisogno di dormire, e forse anche di un calmante!-

 

>>> Io non ho bisogno di niente! Solo che tu stia lontano da lei, mi sono spiegato?-

 

Ha letteralmente perso la testa, non credo che neanche sappia più quello che dice.

Lo shock subito alla sfilata, la rivelazione di Rei e la verità sui suoi genitori l’hanno letteralmente sconvolto, si sta scaldando, devo fermarlo, non credo nemmeno si ricordi tutte le promesse che mi ha fatto!

Accendo il neon e scendo dal letto con immensa fatica, la stanza comincia a girarmi intorno, ma devo resistere, devo arrivare da loro!

Aggrappata al muro avanzo a piccoli passi, ma sfortunatamente inciampo in una sedia riposta male e cado a terra, avvertendo una fitta al petto.

 

- No vi prego, basta fermatevi!-

 

Sussurro queste parole con il respiro che si fa sempre più corto, non so cosa mi succede. Immediatamente la porta si apre, e Mamoru e Seiya entrano correndo.

 

-Usagi!!!-

 

Entrambi urlano il mio nome, Seiya poi mi prende in braccio e mi riporta letto…

Sto troppo male! Subito arriva un’infermiera, forse attirata dal trambusto.

 

-Akane, fai allontanare il Sig. Kou! -

 

Apro piano gli occhi e vedo a malapena Mamoru che grida.

 

-Non se ne parla, io rimango con Usagi!-

 

-SEIYA LEVATI DI QUI! Usagi sta male e tu non puoi restare, saresti solo d’intralcio!-

 

-Signore mi dispiace, è in corso un’emergenza, lei deve andarsene!-

 

- Usagi!!!-

 

Anche Seiya grida, ma nonostante la sua resistenza, viene subito allontanato, mentre io non ho la forza di dire o fare nulla, sento il respiro mancarmi sempre di più, la paura crescermi nel cuore, e le voci attorno a me farsi sempre più confuse.

Questa non è la mia solita crisi, non ne ho avute mai di questo genere e di questa entità…

Cosa mi sta succedendo, e cos’è questo dolore che sento nel petto e che mi toglie il respiro?

 

-Accidenti Usagi! Ti avevo detto di non alzarti!-

 

-Cosa sta succedendo Mamoru? Perche sei ancora qui? A quest’ora?-

 

A fatica volgo lo sguardo verso il provenire di questa nuova voce, che non conosco, e vedo entrare un altro uomo in camice piuttosto velocemente. Mamoru si rivolge a lui:

 

-Takashi è un’emergenza!!! Ha la pressione molto bassa, e fatica a respirare, non è un buon segno! Ha bisogno di una flebo di soluzione salina, un ricostituente… no forse è meglio un tranquillante, sta troppo male, e voglio subito farle un elettrocardiogramma completo! Presto!-

 

Ma cosa sta dicendo Mamoru? Proprio non capisco… E chi è la persona appena entrata? Forse il medico che sostituisce il suo turno… Si deve essere così se è qui, di notte, e in camice anche lui…!

 

-Ok ci penso io, non preoccuparti vai a casa!-

 

-No, non la lascio! Nonostante sia di tua competenza ora, a lei ci penso io!-

 

Vedo Mamoru e il suo collega agitarsi intorno al mio letto, poi improvvisamente, tutto si oscura e il dolore che sento svanisce, i miei sensi si addormentano e con loro i miei occhi che si chiudono completamente, non sento più niente…

 

****

 

Apro lentamente gli occhi, sono frastornata e debolissima, non mi sono mai sentita così… Ma cosa mi è successo?

Volgo lo sguardo a destra e a sinistra, e riconosco la camera in cui mi trovo…

Sì, ora ricordo: la sfilata, il malore, l’ospedale, Seiya, Mamoru, la loro ennesima litigata, io che cerco di raggiungerli e cado, e poi… poi… poi il buio…

Porto una mano alla fronte e mi accorgo che sul mio palmo e attaccata una flebo, istintivamente senza sapere perché mi tocco il petto, e sento che vi sono attaccati dei fili, così giro la testa alla mia sinistra e vedo che sono collegata a una macchina…

Ma perché? Cosa diavolo sta succedendo? Perché ho tutti questi fili addosso?

Comincio ad agitarmi e ad avere paura, paura sul serio!

Un groppo mi sale in gola e gli occhi mi pizzicano, non c’è nessuno accanto a me, la stanza è vuota.

 

-Ma cosa… Cosa…-

 

L’agitazione è un crescendo in me, il bip che sento a intermittenza risuonare nella stanza diventa sempre più veloce.

Cerco con insistenza il telecomando sul comodino, ma non faccio in tempo, la porta della mia camera si apre e Mamoru entra correndo verso di me.

 

-Ehi Usagi, tranquilla non ti agitare, va tutto bene!-

 

-Mamoru… Ma… ma cosa sta succedendo, cosa sono tutti questi fili?  E perchè sono collegata a un macchina?-

 

-Shhhhh calmati, va tutto bene rilassati!-

 

Lo guardo impaurita, ma come può andare tutto bene? Cosa sta dicendo?

 

- Tutto bene Mamoru? E allora questi cosa sono? Perché mi trovo in queste condizioni?-

 

Ho il cuore in gola e lo guardo mentre controlla qualcosa sul monitor, e regolarizza il flusso della flebo, poi lo vedo guardarmi con un espressione afflitta in volto, sembra seriamente preoccupato ed io lo sono con lui.

Sempre senza parlare prende l’acqua dal comodino e ne versa un po’ in un bicchiere, che mi porge avvicinandosi a me e sollevandomi piano.

 

-Avanti bevi…-

 

-Rispondi Mamoru… Ti prego…-

 

Pronuncio queste parole con voce rotta dal pianto.

 

-Su forza bevi… -

 

Mi guarda con insistenza non aggiungendo altro, decido quindi rassegnata di fare come dice e prendo il bicchiere tra le mani… Tremano…

Mamoru mi aiuta appoggiando la mano rimasta libera sopra le mie…

Il suo tocco è delicato, e la sua voce è dolce e gentile…

Non vi è più traccia del ragazzo burbero contro il quale mi sono scontrata qualche giorno fa… Bevo a piccoli sorsi…

 

- … Ecco brava… Rilassati… Respira….-

 

Delicatamente poi mi riadagia a letto, prende il bicchiere per riporlo sul comodino, e poi si siede sulla sedia accanto al mio letto.

Cerca di essere disinvolto e di non sembrare preoccupato, ma io percepisco lo stesso il suo stato d’ansia.

Sento le lacrime scendermi dagli occhi, sto piangendo, ho paura, paura di quello che dovrà dirmi, paura del significato di tutti questi fili attaccati al mio petto.

Improvvisamente però sento la sua mano posarsi sopra la mia occupata dalla flebo.

 

-No Usagi, non piangere… Va tutto bene…-

 

-Non è vero, stai mentendo!-

 

Sospira  e apre di nuovo la bocca per parlare, ma lo vedo a malapena pronunciare il mio nome che subito lo interrompo di nuovo. Non voglio vederlo titubare, io voglio certezze e le voglio subito!

 

-Usagi…-

 

-Mamoru, basta giri di parole! Dimmi che succede e dimmelo adesso!-

 

Sobbalza impercettibilmente e resta per un attimo senza parole.

Ho leggermente alzato la voce, forse la paura non mi permette più di ragionare, forse sto impazzendo… anche io…

Abbasso lo sguardo colpevole, tuttavia lui ricomincia a parlare pacatamente:

 

-Ti ricordi niente di ieri sera?-

 

Ma che domande fa? E poi cosa centra adesso?

 

-Come potrei non ricordarmi tutto quello che è successo? Non potrei mai scordarmelo Mamoru, mai!-

 

-…Intendevo dire… Qual è l’ultima cosa che ricordi?-

 

Resto in silenzio per un attimo, poi capisco a cosa allude e annuisco.

 

-Ricordo la… discussione che hai avuto con Seiya fuori dalla porta e… che mi sono alzata per fermarvi e sono caduta…poi…-

 

I ricordi qui si fanno confusi, ma la consapevolezza di quanto siano comunque dolorosi mi sta lacerando. Porto una mano sul petto.

 

-…Poi ricordo un dolore lanciante qui… non riuscivo a respirare, non ricordo altro...-

 

-Capisco…-

 

Mamoru si passa una mano tra i capelli e sospira pesantemente.

Sta a capo chino e batte un piede per terra quasi ritmicamente…

Non mi piace… A cosa starà pensando adesso? Si vuole decidermi a dire che mi sta succedendo?

 

-…Allora? Cos’ho? Perché sto così male?-

 

-Usagi… E’ la prima volta che ti capita una crisi così vero?-

 

-Si, di crisi così non ne ho avute mai… O meglio… Forse sì ma d’intensità molto lieve…-

 

-Quando???-

 

Mamoru ha avuto come uno scatto e adesso mi guarda serissimo e dritto negli occhi.

Ok, ora si che mi fa paura!

 

-Quando hai avuto crisi così Usagi? E’ importante, pensaci!-

 

-Io… beh… così forte da non resistere non mi è mai successo… quando capita è molto lieve… Mamoru io… soffro di crisi di panico, e mi capitano palpitazioni, e difficoltà a respirare… ma non mi è mai successo di soffrire così, e in più era da tanto che non stavo così male, ormai pensavo persino di averlo passato… Ma perché?-

 

Per un attimo lui non risponde, si limita solo a portarsi una mano al mento e a massaggiarselo.

 

- Cosa… Cosa devi dirmi? Avanti per favore dillo e basta! Questi misteri mi fanno stare ancora più male!-

 

Mamoru mi guarda e sospira… di nuovo… Credo che finalmente stia per dirmi tutto.

 

-…E va bene… Usagi… cerca di non spaventarti, ma credo che i tuoi mancamenti non siano dovuti a ipoglicemia, o alle crisi di panico… non solo almeno…-

 

Aspetto che completi la frase. Lo guardo fisso, non gli stacco gli occhi di dosso, e quasi senza accorgermene inizio a stringere le lenzuola tra le mani.

Il cuore mi si blocca in gola, mi manca il respiro, anche il mio cervello sembra quasi smettere di funzionare… Pendo letteralmente dalle sue labbra…

Eccolo che finalmente si accinge a parlare:

 

- Usagi, credo che tu abbia una patologia più seria… al cuore… Potrei sbagliarmi, anzi lo spero tanto… ma credo che si tratti di… di DIA…-

 

Che cosa? Io… sono… malata? No! No, non anche questo!

 

-Co…cosa stai dicendo? Cos’ è questo DIA?-

 

Scuoto violentemente la testa, e ricomincio a piangere. Ma di che diavolo sta parlando? Questo è un incubo! Non può essere la realtà, io non posso vivere ogni giorno da una settimana a questa parte situazioni sempre più difficili, non posso e non voglio!

 

-Usagi, calmati! Non ti abbiamo ancora fatto tutti gli accertamenti del caso, è solo una mia ipotesi, potrei anche sbagliarmi, te l’ho detto…-

 

Non lo ascolto. Continuo a negare a me stessa tutto questo, piangendo sempre più sommessamente.

Non so nemmeno cosa diamine sia questo DIA, ma il sapere che riguarda il mio cuore, e che se sto così male e anche e specialmente per questa probabilità, mi angoscia enormemente.

 

-Che co… cosa diavolo è? Mamoru di che stai parlando? E’ grave? Dimmelo, è grave?-

 

Mamoru sospira sommessamente, si alza e mi prende di nuovo una mano in una delle sue, sedendosi sul bordo del letto.

 

-No Usagi, non è grave, non se si prende in tempo quando lo si diagnostica, ma non è nemmeno una sciocchezza… Dimmi, quanti anni hai di preciso?-

 

-Venti… Compiuti da pochi mesi…-

 

-Venti… Beh, sei stata fortunata, poteva rimanere asintomatica per altri vent’anni e allora intervenire sarebbe stato più difficile… Ora invece sei giovane, il tuo cuore è forte, e puoi farcela…-

 

Mi asciugo le lacrime con i palmi e cerco di respirare a fondo. Le parole di Mamoru non mi bastano, voglio sapere di più.

 

-Di… cosa si tratta?-

 

Mamoru sembra esitare, ma guardandomi e notando la mia espressione, credo abbia capito che non può più fingere o  nascondermi nulla ora.

 

-…DIA è una sigla che sintetizza il nome per intero della malattia, Usagi… La patologia che sospetto tu abbia, si chiama “Difetto del setto interatriale”, ed è associato a uno shunt sinistro-destro. In parole più semplici, è un’anomalia congenita del cuore, dovuta alla comunicazione tra le sue parti, che non dovrebbe esserci in realtà, perché è un setto che si chiude alla nascita col primo vagito, o pochi giorni dopo… Non è per niente da sottovalutare, perché ciò porta il sangue ossigenato proveniente dai polmoni, a mescolarsi con quello carico di anidride carbonica che i polmoni non hanno ancora depurato… e questo porta ad una respirazione anomala in primis…-

 

Sbatto le palpebre cercando di seguire il ragionamento di Mamoru, anche se non riesco a seguirlo chissà quanto bene, lui comunque riprende a parlare quasi subito.

 

-Può presentare o no cianosi, la colorazione scura della pelle dovuta ad asfissia, cioè una scarsa ossigenazione, e chi ne è affetto nasce e cresce senza problemi… E’ generalmente asintomatica fino ai quarant’anni, quando iniziano ad avvertirsi i segni primari dell’ipertensione polmonare, facile dispnea, palpitazioni, dolore toracico, ed altre manifestazioni più gravi…

Una semplice eco al cuore può solo rilevare ipertensione e dei soffi, ma non è il tuo caso al momento… Per accertare la mia ipotesi a parte l’elettrocardiogramma dovrai fare altri esami mirati… Ecodoppler, Rx torace, Ecocardio… Mi… segui?-

 

Mamoru inarca un sopracciglio e mi guarda preoccupato.

Non studio medicina, e non conosco tutti i termini complicati che conosce lui.

In tutto quello che mi ha detto ho capitolo solo che ho una piccola malformazione congenita, cioè ci sono nata così, che non mi ha dato problemi gravi fino ad ora, e che è dovuta alla mancata chiusura di qualche valvola tra gli atri del mio cuore… Dio, quanti esami ha detto che dovrò fare?

No, tutto questo è solo un brutto sogno, ora sono sicura che mi sveglierò e mi accorgerò di aver fatto solo un brutto, bruttissimo incubo… No non voglio!!!

Lascio cadere le ennesime lacrime di disperazione, non so se sarò in grado di sopportare tutto questo, so solo che adesso mi sento morire, e che non c’è cura al mondo che possa togliermi questo dolore che ora mi trafigge l’anima.

 

- No… No Mamoru! Dimmi che è uno scherzo ti prego! Io voglio tornare a casa! Io non posso rimare qui, non voglio stare male, non voglio!!!-

 

Vedo il suo sguardo incupirsi e rattristarsi.

In questi momenti il suo lavoro non deve essere e per niente facile, e credo si senta davvero in colpa per me, come a riferito a Seiya ieri sera, anche se non ne capisco il motivo.

Sento la sua mano stringere ancora di più la mia prima di riprendere a parlare:

 

-Mi dispiace Usagi, ma non posso lasciarti tornare a casa, sarei un pazzo se ti permettessi di lasciare l’ospedale in queste condizioni! Per un po’ dovrai stare qui, e dovrai seguire tutte le terapie… Te l’ho detto siamo ancora in tempo, ma tu devi aiutarmi, se vuoi guarire e ti assicuro che guarirai, devi ascoltarmi, avanti tieni…-

 

Lo vedo infilare la mano in tasca e tirare fuori dalla fodera dei pantaloni un fazzoletto in seta, che mi porge per asciugare le lacrime.

Lo guardo esitando per un attimo, lui mi sorride cercando di tranquillizzarmi, così lo afferro abbozzando un lieve sorriso a mia volta.

 

-Gr…Grazie… -

 

-Non c’è di che Usagi, ma tu promettimi di stare più tranquilla ok ?-

 

Lo fisso seria senza rispondere alla sua domanda, ora solo una cosa mi interessa sapere:

 

-Che… che cosa si può fare?-

 

-Operare Usagi… L’ideale è attuare la terapia chirurgica tra i tre e i sei anni, se si riesce a scoprirla, ma anche se viene diagnosticata in età più tarda si può sempre intervenire… L’importante è farlo subito, non appena si ha il responso della diagnosi, per evitare complicazioni…-

 

Deglutisco pesantemente, e stringo forte le labbra per trattenere altre lacrime che vogliono uscire.

 

-Quindi dovrò operarmi?-

 

-Non lo so ancora di preciso, dobbiamo esserne certi… Qualsiasi sia il responso delle analisi che dovrai fare però, Usagi, tu non ti devi agitare, l’intervento è diventato di routine ormai… Vedrai che andrà tutto bene…-

 

Sono totalmente scombussolata, lo guardo come se lui fosse la mia unica ancora di salvezza, e più lo osservo, più mi accorgo di una cosa strana: vedo che da sotto il camice, indossa gli stessi abiti di ieri sera… alla sfilata!

Li riconosco, sono proprio quelli! E’ davvero rimasto tutta la notte qui?

Quasi istintivamente mi osservo a mia volta, allargo appena le braccia e mi guardo addosso. Noto che indosso una camicia ospedaliera, devono avermi spogliata quando mi sono sentita male…

Arrossisco tornando a guardare Mamoru, lui sembra non accorgersene… 

 

-Tra oggi pomeriggio e domattina farai ogni accertamento del caso, te li ho fissati tutti… Entro domani sapremo cos’hai, e ascoltami bene, se le mie ipotesi sono giuste, devi solo stare tranquilla e fidarti dello staff di questo ospedale. Se dovrai operarti, dopo l’intervento dovrai seguire una riabilitazione e ti dovrai riguardare... Se ho ragione, siamo ancora in tempo per aiutarti per fortuna…-

 

Annuisco e chino il capo, fissando le lenzuola, poi Mamoru mi richiama alla realtà.

 

-Qui fuori ci sono Seiya e la tua famiglia… Ti va di salutarli? Te la senti?-

 

Alzo il capo di scatto. Solo adesso realizzo il fatto di aver perso la cognizione del tempo. Se sono qui vuol dire che deve essere orario di visita… Forse…

 

-Si! Si Certo! Ma… che ore sono?-

 

Mamoru sorride e si avvicina, porgendomi il suo polso sinistro e mostrandomi l’orologio.

 

-Sono le 11.00 h passate Usagi!-

 

Le 11.00 h? Ho capito bene? Ha detto proprio le 11.00 h? Accidenti!

 

-Caspita! Ma quanto ho dormito?-

 

-Abbastanza! Ma è stato meglio così, ti sei riposata… Ieri sera eri troppo agitata, e la situazione ci stava sfuggendo di mano…-

 

Si interrompe un attimo, poi prende a grattarsi la nuca e riprende a parlare.

 

-Chi… chi vuoi far entrare per primo?-

 

-Seiya!-

 

Rispondo tutto d’un fiato, e quasi senza pensare.

Certo, voglio vedere anche i miei genitori, e Shingo e Haruka, ma ho bisogno anche di lui. Mamoru ride leggermente, ma percepisco che la sua risata non è una presa in giro, ma bensì forse, qualcosa per smorzare la tensione.

 

-Chissà perché mi aspettavo che mi avresti chiesto prima di lui! Te lo chiamo subito, così che mentre che tu stai con la tua famiglia e con lui, io vado a sbrigare una questione… A dopo, ok? Però Usagi mi raccomando, non possono entrare più di due persone alla volta…-

 

-Si… grazie…-

 

-Ok, vado!-

 

Mamoru mi sorride e si alza dirigendosi verso la porta.

Lo vedo aprirla e fare un cenno con la testa, poi si allontana lasciandola aperta, e subito vi compare il mio Seiya.

 

-Ciao Piccolaaaaa!-

 

-Ciao Sei…Ciao Seiya!!!-

 

La voce mi trema ancora, sto per ricominciare a piangere, deglutisco pesantemente.

Seiya si avvicina e non appena arriva al letto, vi si siede sul bordo e mi bacia la fronte, ovviamente ha ancora la medicazione sul naso.

 

-No, No! Non piangere, va tutto bene! -

 

-Seiya Mamoru ha detto che…-

 

Mi interrompo sospirando, e cercando nella mia testa le parole adatte per spiegargli tutto, anche se forse lo sa già…

Chissà da quanto tempo se ne stava lì fuori, mentre io dormivo qui!

 

-…Che quasi sicuramente hai una malformazione cardiaca… operabile… è questo che volevi dirmi?-

 

Lo guardo stupita con gli occhi pieni di lacrime.

Allora loro lo sanno già? Chissà come avranno reagito, e chissà come starà la mia famiglia adesso!

 

-S…sì…-

 

Chiudo per un attimo gli occhi, e sospiro tristemente… Da una parte è meglio così, io non avrei saputo come dirlo rimanendo lucida…

 

-Ehi… Testolina Buffa… Non ti preoccupare, Mamoru ha detto che dobbiamo prima accertarcene e che comunque qui sei in buone mani, qualora tu debba operarti… E comunque lui potrebbe anche sbagliarsi no?-

 

Sarebbe bello sapere che in realtà non sono malata, ma ho come la sensazione che Mamoru ci ha visto giusto.

Non lo so… ma è come se sentissi di potermi fidare di lui… Proprio di lui…

 

-Lui… mi ha spiegato tutto nei dettagli Seiya… I sintomi che mi ha elencato… alcuni combaciano con i miei…-

 

Seiya annuisce e mi prende una mano in una delle sue, mentre con l’altra mi accarezza una guancia.

 

-Capisco… Mi dispiace tanto per tutto quello che stai passando, Amore mio…-

 

Comincio a tremare quasi senza accorgemene e di nuovo a piangere forte.

 

-Io ho paura!-

 

Seiya mi guarda addolorato e si avvicina ancora di più.

Allarga le braccia per stringermi, ma si blocca non appena si rende conto di non potermi toccare con tutti questi fili collegati alla macchina, non come vorrebbe lui.

Sospira rabbiosamente e si morde le labbra, poi si china su di me dandomi un bacio sulla fronte, e rimane così, facendosi leva con le braccia sul cuscino. Si stacca appena, guardandomi negli occhi, e poggiando la sua fronte sulla mia.

 

-Lo so… Ho paura anch’io… sei troppo importante per me io… io ho bisogno di te, e ti starò sempre accanto… non ti lascerò mai Amore mio, te lo… prometto… Ci sarò sempre per te…-

 

Appoggio piano le mani sulla sua schiena, e lo guardo negli occhi.

 

-Ti amo Seiya… tanto…-

 

-Ti amo anch’io… perciò vedi di non farmi preoccupare eh?-

 

Annuisco leggermente, e cerco di sorridergli. Seiya colma la poca distanza che ci separa con un bacio lungo e delicato, leggero, e caldo… Rimaniamo così per chissà quanto, il tempo sembra quasi fermarsi…

Ci siamo solo io e lui in questo momento, tutto il resto non conta, ha importanza solo questo momento così magico.

Continuiamo a baciarci, fino a quando il bisogno d’aria diventa impellente per entrambi, e lui si separa.

Si rimette a sedere, continuando a stringermi la mano e ad accarezzarmi.

Questi piccoli gesti hanno il potere di calmarmi più di mille parole, e questo lui lo sa bene.

Rimaniamo così per un po’, quando sentiamo bussare alla porta. E’ un infermiere:

 

-Perdonatemi… Mi dispiace interrompervi ma… se devono entrare anche i suoi familiari Signorina Tsukino, devono farlo adesso… L’orario delle visite sta per giungere al termine, e quindi le conviene sfruttare questo tempo che le rimane… Potrà rivedere tutti oggi pomeriggio comunque… Signore, lei dovrebbe uscire, non può starci troppa gente insieme qui dentro.-

 

-Si… va bene esco subito…-

 

Seiya annuisce, poi quando l’infermiere va via si riconcentra su di me.

 

-Testolina Buffa devo andarmene adesso… Verrò a trovarti più tardi ok?-

 

Annuisco.

 

-Chiamo gli altri, così ti salutano… Ci vediamo più tardi Piccola, fa la brava…-

 

-Si…-

 

Ci baciamo di nuovo, e poi lui esce. Subito in camera entrano i miei genitori.

 

-Mamma, Papà… Ciao…-

 

Mia madre ha le lacrime agli occhi, e anche Papà ha gli occhi lucidi: si avvicinano velocemente.

Sento un morso alla base dello stomaco. Mi fa male vederli così!

La Mamma si siede sul letto e mi bacia la fronte, mentre Papà è in piedi vicino al comodino.

 

-Piccola… Bambina mia… Il Dottor Chiba ci ha detto che tu… Oh tesoro mi dispiace tanto!-

 

-Lo so… Anche a me… Mi dispiace tanto… Scusatemi se vi faccio preoccupare…-

 

Piango per l’ennesima volta. Se i miei genitori adesso sanno anche che cosa è successo ieri sera alla sfilata devono stare davvero male, devo averli fatto penare davvero tanto, per non parlare adesso di questa storia della malattia cardiaca!

 

-Ma cosa dici Principessa? Non devi nemmeno lontanamente pensarla una cosa simile! Adesso devi pensare solo a guarire,

a nient’altro, e noi ti staremo sempre vicino!-

 

Sorrido tra le lacrime. La Mamma è sempre così dolce, umile, affettuosa, e anche Papà è sempre tenero e protettivo con me.

Anche se ho vent’anni, ne potrebbero passare altrettanti, ma per lui rimarrò sempre la sua piccola Principessa.

Mi sorridono, mi accarezzano, mi baciano, mi donano tutti quei gesti affettuosi che i genitori regalano ai bambini piccoli quando sono spaventati da un brutto sogno, o dal buio, trasmettendomi tutto il loro amore.

Dovrò parlare con loro di molte cose prima o poi, sicuramente, ma adesso non me la sento e loro di certo non si aspettano un discorso simile… Non adesso che sto così male…

 

-Usagi, promettici che non ti agiterai e che farai tutto quello che ti dirà di fare il Dottor Chiba ok? E questa volta sul serio!-

 

-Si mamma ok…-

 

- Ehi vogliamo entrare anche noi!-

 

La voce di Shingo ci interrompe, ha aperto la porta e sollecita gentilmente i miei di uscire, provo un’infinita tenerezza.

 

- Ti vogliamo bene bambina, domani saremo di nuovo qui!-

 

- Anche io ve ne voglio, ve ne voglio tanto!-

 

Sorridendo, ma con gli occhi velati dalle lacrime, escono lasciando entrare i miei fratelli.

 

-Sorellina… Tu sei forte, sono sicura che supererai anche questa, per cui… non smettere mai di lottare!-

 

Haruka… La solita dura, determinata, combattiva ragazza-maschiaccio che è un punto di riferimento fondamentale per me. Senza di lei sarei persa. Mi conosce benissimo, e io conosco benissimo lei.

Adesso si sta sforzando di apparire lucida, ma in realtà dentro se stessa è molto preoccupata, e sta soffrendo tanto.

 

-Ehi Usagi… Ma possibile che debba sempre combinare guai tu? Adesso sei finita anche in ospedale e pare che dovrai rimanerci ancora per un po’!-

 

Shingo… Le sue battutine non potevano mancare, nemmeno in un momento simile!

Lo guardo negli occhi, e capisco che la sua non è naturalmente una presa in giro, ma un modo per trasmettermi la sua preoccupazione per me, e per strapparmi un sorriso.

E’ proprio lui! Il mio pestifero, piccolo, stupido, ma dolce e tenero fratellino…!

Ha gli occhi lucidi. Si sta sforzando di non piangere, proprio come Haruka, si sta sforzando di apparire come l’uomo adulto che ancora non è, cerca di essere forte, coraggioso, ma io lo conosco troppo bene e posso leggergli l’anima.

Lui, e anche Haruka, non hanno bisogno di celare il loro dolore se hanno paura di farmi stare ancora più male.

Io so quanto mi vogliono bene, e io ne voglio a loro.

Un dolore mio è il loro e viceversa, e saperli qui vicino a me, mi ridona quel po’ di forza che credevo di aver perso.

Sì… Sono sempre più convinta di avere una famiglia speciale! 

Anche Shingo ed Haruka restano qualche minuto, e dopo avermi ancora una volta rincuorata escono lasciandomi sola.

Ora l’orario delle visite credo sia terminato orami. Dal corridoio non si sente più trambusto e poi qui non entra più nessuno.

Sospiro, fissando il soffitto bianco sopra di me, mentre la mia mente si perde in mille pensieri contrastanti, fino a quando non sento bussare alla porta. Chi può essere adesso?

 

-Si?-

 

La porta si apre appena e vedo spuntare la testa di Mamoru.

 

-Usagi posso parlarti? O vuoi che venga più tardi e vuoi riposare?-

 

-No, entra pure!-

 

Annuisce ed entra, chiudendosi la porta alla spalle. Si avvicina e si sistema sulla sedia accanto al letto, ha una cartella tra le mani.

 

-Stai meglio? Ti sei un po’ calmata?-

 

-Sì, più o meno… Cosa devi dirmi?-

 

Mamoru accavalla le gambe e apre la cartella che porta con se.

 

-Questa è la tua cartella clinica Usagi. Contiene gli incartamenti relativi al tuo ricovero qui, e parte degli esami che hai fatto di recente col tuo medico…

Con il permesso della tua famiglia, e con il suo consenso, mi sono fatto inviare delle copie di alcuni responsi ai controlli che hai fatto più di recente…-

 

Prende un foglio e gli da un’occhiata abbastanza veloce.

 

-Questi ad esempio sono gli ultimi esami del sangue che hai fatto. Tutto nella norma, tranne che per i valori del glucosio che sono effettivamente sotto la media, ma adesso… il tuo problema è un altro come già sai…-

 

Lo guardo sbalordita per un attimo. E dove sono finiti la privacy è il segreto professionale?

 

-Ehi! Non guardarmi così! Tu eri ancora priva di conoscenza, quindi sono stati i tuoi genitori a fare le tue veci, e comunque tranquilla, gli incartamenti che mi ha mandato il Dottor Ubizaki non riguardano che semplici esami di routine… Ho dovuto farlo Usagi, per aver qualcosa cui appigliarmi per controllare il tuo stato attuale di salute e confrontarlo con i precedenti…-

 

Ok ho capito, la privacy non esiste più!

Vabbè in fondo non me ne importa poi molto, tanto non ho nessuno stato clinico in particolare di cui vergognarmi o altro… O almeno lo credevo fino a poco prima che iniziasse tutto questo…

Vada così, non importa… In fondo anche Mamoru è medico, e di sicuro avrà consultato un sacco di referti e cartelle cliniche prima della mia… Io non sarei né la prima, né l’ultima!

 

-Comunque non preoccuparti… Conosco Ubizaki, ed è stato molto discreto…. Gli ho parlato al telefono e gli ho esposto la tua condizione, e si è offerto di mandarmi qualcosa per confrontare i tuoi vari cambiamenti valoriali da analisi ad analisi…-

 

-Sì, ho capito… Non preoccuparti…-

 

Adesso mi sta guardando con sguardo serio, ma allo stesso tempo… non so descriverlo… sembra comprensivo, gentile…

Questo lato di lui è certamente più piacevole del Mamoru che ho conosciuto all’inizio!

 

-Ascolta Usagi… Io volevo dirti anche un’altra cosa… Non ho parlato solo di questo con Ubizaki al telefono…-

 

Lo guardo attentamente. Cos’altro mi devo aspettare?

 

-E di cosa? Anche del DIA? Si chiama così vero?-

 

Mamoru sorride e annuisce.

 

-Sì, la sigla è DIA, ma comunque a parte questo, gli ho chiesto anche un’altra cosa, e lui si è reso disponibile, se sarai d’accordo anche tu ovviamente…-

 

Quanti misteri! E adesso che sta succedendo? Perché mi tiene sulle spine?

 

-Co… cosa devi dirmi ancora, Mamoru?-

 

Mamoru sospira e chiude la cartella clinica, poggiandola sul comodino.

Mi guarda serio, e dopo qualche secondo di esitazione riprende finalmente l’uso della parola.

 

-Pensavo che se sei d’accordo, d’ora in poi potrei essere io, il tuo nuovo medico personale Usagi… Che ne dici? Lo vuoi?-

 

 

 

Angolo di Medicina J

 

Il DIA, o “Difetto del setto interatriale, è una cardiopatia congenita associata a shunt sinistro-destro.

E’ una patologia con cui si nasce, ed è dovuto ad una comunicazione (shunt), tra l’atrio destro e l’atrio sinistro del cuore, per via della mancata chiusura di un setto, (che separa le due parti), che dovrebbe chiudersi col primo pianto.

E’ detta non cianogena, o cianogena minore, perché in confronto ad altre cardiopatie che possono presentarla, manifesta una cianosi (colorazione bluastra della pelle) minima e differenziale, con localizzazione specialmente a livello delle gambe.

E’ una patologia generalmente asintomatica fino ai 30-40 anni circa, quando si manifestano i sintomi della

ipertensione polmonare, stanchezza, palpitazioni, dispnea da sforzo, e dolore toracico, anche da ischemia del ventricolo destro. L’eco al cuore può evidenziare la presenza di soffi, segni dello scompenso cardiaco, e talora i segni della

ipertensione polmonare

Le indagini strumentali possono evidenziare:

- ECG: blocco di branca destro (in alcuni casi);

- Ecocardio: aumento volume AD e VD;

- Ecodoppler: flusso interatriale turbolento;

- Rx torace: dilatazione sez. destre cardiache e arteria polmonare, segni di iperafflusso polmonare.

La terapia è chirurgica. In caso la malattia venga diagnosticata in età pediatrica è preferibile un intervento nella fascia tre- sei anni, ma si può intervenire anche in età adulta, non appena si scopre l’anomalia.

 

 

Nda: ebbene eccoci qui! Vi stiamo scrivendo è vero, ma in realtà non ci siamo, siamo evaporate dalla Dimensione Terrestre e siamo finite in…

Ehhhh nostri care/i, non lo saprete mai!!! Vi piace il capitolooooooooooooooooo? Ed il titolo? Dite la verità? Non vi aspettavate un risvolto del genere è vero? Pensavate o no ad un cuore malato per amore?

Speriamo che tutto sia di vostro gradimento, perché noi abbiamo fatto del nostro meglio per non deludere nessuno, aspettiamo quindi di sapere da voi se le nostre menti sono ancora pazze dopo quasi cinque mesi di assenza, o se abbiamo perso qualche colpo…

Mmmmm…. Quale sarà l’ardua sentenza del popolino di EFP?

Sorella aspettiamo il responso? Lo aspettiamo? Ma certo che si!!!

Fateci sentire il vostro calore!!! 

J Bene, e ora passiamo ai ringraziamenti individuali, ve lo meritate!

 

*Morea: ciao è davvero un piacere immenso per me e LuciaDom trovare una nuova lettrice, i nostri cuoricini si riempiono di gioia e ci spronano a scrivere sempre di più! Caspita hai letto tutto d’un fiato? Siamo davvero strafelici che la storia ti sia piaciuta e allora adesso, un tuo commento su questo capitolo non può mancare! Ti è piaciuto? Grazie infinite! Un bacione!

 

*Bimbastupenda: ciao, ma certo che la continuiamo!!! Siamo state assenti cinque mesi per diversi motivi, ma ti assicuro che questa storia sia io che Lucia ce l’abbiamo nel cuore, perché oltre ad essere una semplice storia d’amore, per noi è il simbolo di una grande amicizia che ci lega, per cui non preoccuparti, anche perché sia io che lei odiamo le storie lasciate incompiute, vero Sorella? J

Siamo davvero contente che questa storia ti piaccia così tanto! Già non vediamo l’ora di scrivere il prossimo capitolo ma aspettiamo con impazienza di sapere cosa ne pensi di questo, soprattutto se abbiamo deluso o no le tue aspettative! Un bacione!

 

*Neptune87: Eccola la nostra Minako… Oh mon Dieu… Sei ancora viva? O_O

( Silvia e Lucia si fissano preoccupate per la loro cara amica…)

Dov’è il cuore nuovooooooooooo!!! Oh non facciamo scherzi, te lo sei fatta regalare vero???

OK prima di passare a commentare la tua recensione ti dobbiamo dire una cosa seria, anzi serissima!!!

Minako… QUESTO CAPITOLO E’ IL NOSTRO REGALO DI COMPLEANNO, ( gli auguri li faremo a tempo debito non prima …) TI VOGLIAMO BENE SAILOR V!!! J

Tornando alla recensione, cos’è che hai scritto? Che siamo pazze? Noi pazze??? Mmmm si hai ragione!!! Abbiamo avvalorato la tesi con questo capitolo?

Facci sapere anche se speriamo di si! Siamo contente di averti sorpreso con rivelazioni inaspettate, vuol dire che la nostra mente è ancora diabolica hihihi!!!

Chissà se le tue teorie su Seiya, Rei e Mamoru sono giuste, questo non si può mai sapere, ma per vedere se hai ragione, non ti resta che continuare a seguirci!

Ovviamente aspettiamo il tuo giudizio o Dea di Venere! ( Sono severamente vietate morti premature, uccisioni, impiccagioni, lapidazioni etc… contro le autrici!) Ti mandiamo un bacione immenso ribadendo tutto il nostro affetto! Kiss kiss!!!

 

*Maryusa: ciao Stellina, che bello trovare sempre una tua recensione! Allora, che ne pensi del cappy? E’ pazzo anche questo? Si? No? Boh?

Facci sapere se ti piace! 1 bacione!

 

*Romanticgirl: ciao, siamo contente che il capitolo ti sia piaciuto, e siamo contente di sapere che ci segui sempre! Si hai ragione, Usagi è stata molto coraggiosa, ma per avere una risposta a tutti i tuoi dubbi, non ti resta che continuare a seguirci, faremo di tutto per non deluderti!

Grazie per la bella recensione! Un bacione e un abbraccio anche a te! Kiss!!! Kiss!!!

 

*Heart: ciao!!! Che bello leggere una tua recensione! E no, purtroppo la nostra cara Bunny/Usagi, non c’è l’ha fatta a reggere tutta la tensione accumulata, e come vedi ora le cose si sono notevolmente complicate! Cosa succederà ora che dovrà restare chiusa un po’ di tempo in ospedale con Mamoru come medico? Ma soprattutto lei accetterà la proposta di Mamoru o la rifiuterà? Continua a seguirci e lo saprai!

Grazie per il tuo gradissimo e bellissimo commento! Kiss!

 

*Nicouranus83: ciao! Dunque dunque, aspetta com’era? Siamo un associazione a delinquere per aver imbastito una storia criminale che provoca infarti a profusione, responsabili di numerosi tentativi di omicidio ai tuoi danni? J J J

Ok… Questo non ce l’aveva mai detto nessuno, e ti comunichiamo con immenso piacere che ci hai strappato un sorriso a sessantaquattro denti ( due autrici hihihi ) e che eravamo entrambe piegate in due dal ridere, con i goccioloni agli occhi dalle troppe risate! Non abbiamo mai riso così tanto, vero sorella?

GRAZIE DI CUORE PER LE BELLISSIME PAROLE! Siamo contentissime che la nostra storia ti piaccia, e speriamo davvero di non deluderti mai!

Ovviamente il tuo commento non può mancare… Cosa succederà adesso? Usagi accetterà la proposta di Mamoru? E Seiya?

Continua a seguirci, grazie davvero! 1 bacione!

 

*Stella93mer: ciao!!! Ma che complimenti, grazie!!! Siamo contente di averti lasciato a bocca aperta, e speriamo di averlo fatto anche adesso!

Cosa ne pensi del capitolo? E del titolo? Ti aspettavi un cuore malato per amore o un cuore malato seriamente? Aspettiamo con ansia un tuo parere sul capitolo! 1 bacione e grazie!

 

*Chichilina: Usagi… Carissima Principessa… Le tue parole ci commuovono! Grazie!!!! Anche noi senza di te saremmo perdute, tu sei il cardine delle Inner Senshi e non solo perché la storia lo vuole! Io credo che un GRAZIE di cuore vada ad EFP e ad Erika che ha creato questo sito bellissimo, che ci ha permesso di conoscerci! Quindi grazie EFP! Ti vogliamo tanto bene anche noi Usagi, e ci dispiace di non aver aggiornato in tempi rapidi!

1 bacione!

 

RAGAZZE/I GRAZIE A TUTTI PERCHE’ CON IL VOSTRO SOSTEGNO E I VOSTI COMMENTI CI PERMETTETE DI CONTINUARE!!!

 

Grazie di cuore anche a chi legge solamente, a chi ci segue, a chi mette la nostra storia tra i preferiti, tra le seguite o le storie da ricordare, a chi annovera noi come autrici preferite, e a chi non vede l’ora che aggiorniamo! J

 

GRAZIEEEEEEEEEEEEE!!!

 

Silvia & Lucia

Amy/Makoto

 

 

 

 

                                                                                                                  

 

 

 

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Capitolo 11
*** Errore di Valutazione ***


11) Errore di valutazione

 

-Pensavo che se sei d’accordo, d’ora in poi potrei essere io, il tuo nuovo medico personale Usagi … Che ne dici? Lo vuoi?-

Guardo Mamoru incredula, ma cosa sta dicendo? Io ho già il mio medico personale, e mi segue fin da quando ero piccola. Ubizaki, è il migliore, perché Mamoru dovrebbe prendere il suo posto se lavora già all’ospedale? Cosa c’è sotto?       Non riesco a capire il motivo della sua domanda, o meglio, forse lo capisco, ma spero con tutte le mie forze di sbagliarmi.          Stringo nervosamente il lenzuolo tra le mani, cercando di contenere tutto quello che sento dentro, anche se è inutile.             Devo sapere perché mi ha posto questa domanda, non può uscirsene così, con una richiesta simile così di punto in bianco.   Ormai sto imparando a conoscerlo e sono sicura che qualcosa dietro dev’esserci per forza.

- Dimmi la … Verità … Mamoru … La situazione è più grave di quello che mi vuoi lasciar credere, non è così?-

- No Usagi, non dire idiozie, le cose stanno esattamente come ti ho detto, non ti mentirei mai sulle tue condizioni. Sono un medico e l’etica professionale mi impone di dire sempre la verità, non potrei fare questo lavoro altrimenti!-

 

Vedo il suo viso serio e preoccupato. Ormai sembra che quell'espressione non se ne voglia più andare, come se fosse marchiata a fuoco sul suo volto, e la cosa mi preoccupa. La sua richiesta tuttavia, ha un non so che di strano che mi spinge a sapere la verità, facendo per un attimo passare in secondo piano tutto il resto. 

Quasi mi sembra impossibile che io stia parlando con lo stesso ragazzo con il quale pochi giorni prima ho litigato al locale di Motoki, versandogli appositamente con rabbia del caffè sui pantaloni.          

Ricordo ancora nitidamente tutta la scena, e nel momento esatto in cui l’immagine stessa si materializza nella mia mente, un sorriso sghembo e triste si dipinge sul mio viso, facendo cambiare letteralmente la sua espressione da impacciata e preoccupata, ad ansiosa.

 

- Che c’è Usagi, stai male?-

 

Lentamente si sporge in avanti come per controllarmi meglio, ma un mio cenno di mano lo costringe a ritornare seduto sulla seggiola accanto al mio letto.

 

- Niente…  pensavo solo a quanto sia strana la vita… Fino a pochi giorni fa ti odiavo con tutta me stessa, non capivo.

Sapevo solo che tu centravi qualcosa con il passato doloroso di Seiya, io lo vedevo soffrire, e più lui soffriva, più io ti odiavo.  Poi però la mia malattia mi ha fatto conoscere un altro te, dolce, gentile, premuroso, seppur per ragioni mediche è ovvio, ma comunque un altro Mamoru che io non pensavo potesse celarsi dietro al ragazzo cinico e burbero che avevo conosciuto.            E ora guardami … qui …  in questo letto d’ospedale attaccata a questa dannata macchina, senza sapere se e quando mi riprenderò, e guarda te,  mi sei accanto per cercare di farmi forza, mentre io vorrei solo lasciarmi andare…                             Cerco di essere forte agli occhi di tutti, ma quella che deve affrontare tutto questo sono io e … ho solo vent’anni Mamoru … perché proprio a me? Io non lo voglio questo maledetto DIA, non voglio stare male!!! Non voglio sentirmi così … malata, inferma, non voglio dover dipendere da qualcuno! Mamoru io… ho paura, ho dannatamente paura! Tutto questo non doveva succedere! Fino a pochi giorni fa ero talmente felice e spensierata, non mi mancava nulla, avevo tutto quello che una ragazza della mia età potesse desiderare! Una famiglia splendida, un fidanzato, delle amiche, con cui ho iniziato l’università per il nostro sogno di lavorare con i bambini piccoli, ma soprattutto la salute … quella che credevo intaccata solo da qualche crisi ipoglicemica di tanto in tanto, e adesso invece… invece…-

 

Inizio a piangere di nuovo, portandomi le mani tra i capelli. Credo che piangere sia diventata quasi un’abitudine per me ultimamente, e credo che anche chi mi sta vicino ne sia avvezzo ormai.

 

-Usagi…-

 

La voce che interrompe la mia “disperazione” è carica di tristezza e rammarico.

Non osservo Mamoru in viso al momento, ma sono quasi certa che la sua non deve essere una bella espressione e che ormai considerare  il “mio medico” solo preoccupato, è un eufemismo.

Con un gesto involontario però, alzo gli occhi in sua direzione, come a cercare ancora più conforto, scontrandomi con i suoi bellissimi occhi blu cobalto.  Sembra quasi che un grosso nodo alla gola gli impedisca di respirare, così come se avessi avvertito una scossa, riabbasso subito lo sguardo sentendomi in colpa per questa “scenata isterica”, che tuttavia però, decido di continuare, perché parlare con lui, estraneo alle mie vicende fino ad ora, sembra allevi un po’ il mio dolore.

 

- Mamoru, aspetta ti prego … non dire niente …  lasciami finire … Più vado avanti e più mi rendo conto che effettivamente sto vivendo una situazione assurda. Tutto questo è impossibile, e ogni minuto che passa vorrei tanto chiudere gli occhi e riaprirli, sperando che sia tutto un sogno, un maledetto e lunghissimo incubo! Ma non è così! Non è così lo capisci? Io sono stanca, stanca, non ce la faccio più, vorrei tanto fermare il tempo e rimandarlo indietro perché tutto questo non ha il minimo senso!-

 

Affondo le dita tra i capelli, andandole ad intrecciare con le ciocche spettinate che ancora devo avere. Il pianto è talmente forte che mi impedisce di respirare regolarmente, e le lacrime mi offuscano la vista.

 

-Usagi calmati, adesso basta ti prego! Non piangere!-

 

Riesco a vedere sfuocatamente Mamoru rialzarsi e chinarsi su di me. Il mio cuore, o meglio, dovrei dire ciò che credevo fosse il mio cuore, ma che adesso è solo un organo che mi fa male sia per pene fisiche che sentimentali, inizia a battere ancora più forte di quanto già non stia facendo. Il respiro mi muore in gola e resto immobile a guardarlo, con gli occhi che ancora mi pizzicano.

Lui, similmente a come ha fatto prima, prende il fazzoletto dalla tasca e mi asciuga delicatamente le lacrime, massaggiandomi appena zigomi e guance.

Sento d’un tratto un improvviso calore, come se il sangue avesse preso improvvisamente a scorrere più veloce nelle mie vene.

Ma che mi sta succedendo? E’ il mio cuore che fa i capricci per via di questa nuova malattia, o sei tu … Mamoru?

Perché mi fai quest’effetto Dottor Chiba?  Non ci capisco più niente …

 

-Usagi te lo chiedo per favore… E’ per il tuo bene lo capisci? Comprendo perfettamente quanto devi star male, nessuno può biasimarti, ne stai passando di tutti i colori! Ma agitarti così non ti servirà a nulla, anzi peggiorerà la tua situazione! Respira molto profondamente ok? Respira piano ma profondamente…-

 

Seguo ciò che mi dice di fare e cerco di regolarizzare il mio respiro in base alle sue istruzioni.

Contemporaneamente a me, lui mi aiuta facendomi fare alcuni movimenti con le braccia, circolari, su e giù, quasi a coordinare i muscoli del mio petto, e così poco alla volta riesco a calmarmi e respirare più o meno regolarmente.

Deglutisco e tiro su col naso, per cercare di mandare via il magone che mi sta assillando, e mi sistemo meglio a letto sospirando sommessamente.

 

-Va un po’ meglio?-

 

Mamoru questa volta, si è seduto sul bordo del letto e mi tiene ancora delicatamente per le braccia. Abbasso lo sguardo sulle sue e poi torno a guardare lui. Credo di essere un po’ arrossita…

Non gli dico ancora nulla ma credo che abbia capito cosa sto pensando, infatti ritira subito le mani dalle mie braccia e prende a grattarsi la nuca. Sembra imbarazzato, come me.

 

-…Va un po’ meglio, gra… zie Mamoru… Ma non puoi dirmi di … stare cal … ma, è impossibile e lo sai!-

 

La mia voce trema, non credo sarò mai in grado di calmarmi del tutto, faccio un lungo respiro profondo. Mamoru annuisce e sospira.

 

-Sì lo so, hai tutte le ragioni del mondo Usagi, ma allo stesso tempo devi vincere questo tuo stato d’animo...

La dimensione psicologica di un paziente incide molto sul suo stato fisico, e adesso la tua situazione clinica è molto seria…

Sono manifestazioni psicosomatiche le tue, Usagi… La tua paura, il tuo dolore, la tua angoscia, potrebbero amplificare i tuoi attuali problemi fisici, e questo potrebbe metterti a rischio… Capisci la gravità della tua condizione?-

 

Aggrotto le sopracciglia e incrocio le braccia al petto, guardandolo con un po’ di stizza: come fa a non capire che per me è impossibile? Cerco di recuperare il controllo della voce, mentre intanto ho smesso di piangere.

 

-Ma certo che lo capisco Mamoru! Quante volte devi ripetermelo? Ma prova a metterti nei miei panni… Io ho paura!-

 

-Usagi so che è difficile, ma tu devi fidarti di me, vedrai che andrà tutto bene…-

 

Annuisco rassegnata, e solo per un attimo sposto lo sguardo sui miei referti, poi torno a guardare lui.

 

- Mamoru, dimmi una cosa … -

 

Lui mi guarda in attesa che riprenda a parlargli e mi sorride appena, con tranquillità.

 

-Perché… perché mi hai proposto di diventare il mio medico personale? Io sono da sempre seguita dal Dottor Ubizaki e… lui è un ottimo medico e… non che tu non lo sia ma… non capisco il perché della tua richiesta…-

 

Per un attimo rimane per in silenzio, poi sorride più largamente e riprende a grattarsi la nuca come prima, credo che faccia sempre così quando si trova in imbarazzo.

 

-Ecco vedi Usagi… Il Dottor Ubizaki mi ha detto al telefono che è costretto improvvisamente a trasferirsi in un’altra città, e deve abbandonare tutti i suoi pazienti purtroppo. Ha già avviato le pratiche e consigliato alla maggior parte di loro altri medici che possano sostituirlo a pieno, ma tu non eri ancora stata informata. E’ molto desolato per questo ma non è dipeso da lui purtroppo, ha dei problemi di salute diagnosticati da poco, deve seguire delle cure e delle terapie, e qui non può…-

 

Guardo Mamoru sbalordita, mi sembra impossibile anche solo lontanamente che lui voglia diventare … e che Ubizaki …

 

- … Gli ho esposto tutto il tuo caso, tutto quello che ti sta accadendo, e mi sono offerto di prendere il suo posto nel seguirti.     Lo conosco e ci ho avuto anche un po’ a che fare, infatti ha accettato subito, dandomi piena fiducia. Adesso naturalmente, sei principalmente tu a dover decidere … Ovviamente ci saranno delle questioni burocratiche da sbrigare, ma questo dipende da te Usagi, e se accetti, ci penseremo con calma. Sei d’accordo? -

 

-Io … beh … ecco … -

 

Sono totalmente esterrefatta.  Mamoru… il mio medico …

Ubizaki ha problemi di salute e non può seguirmi più, e ha accettato di affidarmi a lui … a Mamoru!

Sbatto le palpebre più volte e inizio a boccheggiare, vorrei parlare, ma sono ancora troppo incredula per farlo. Sospiro e mi gratto la fronte. Mamoru mi incita a continuare.

 

-Allora?-

 

-Beh… non ho altra scelta no…? O meglio dovrei comunque andare a cercare un altro medico adesso e…-

 

Non riesco a continuare e mi blocco improvvisamente. Mille pensieri invadono la mia mente, e uno su tutti mi terrorizza.          Mi sento divisa in due…

Da una parte, una voce dentro me mi dice che posso contare su Mamoru, che posso fidarmi, e che lui potrà aiutarmi a superare questo momento, dall'altra però ... Se accettassi mi sembrerebbe di tradire Seiya, data la tensione tra loro, o di fargli comunque un torto. Non è una facile scelta quella che lui mi sta chiedendo di prendere.

Lo guardo in viso: è apparentemente tranquillo, ma il suo sguardo sembra celare altre preoccupazioni, se non altri segreti.    Inarco un sopracciglio, e allora mi sorge spontanea una domanda:

 

- … Prima che ti risponda, voglio farti anche’io una domanda… e vorrei che fossi sincero possibilmente…-

 

Il suo sguardo sorpreso non mi stupisce, poi annuisce serio e attende che io continui.

 

-C’è qualcos’altro che devo sapere? Mi nascondi qualcosa?-

 

Ora è serissimo, ancora più di prima.

 

-No, nulla Usagi … Allora che fai? Accetti?-

 

-Mamoru, sicuro che non devo sapere altro?-

 

-Sì sono sicuro, ora devi solo pensare alla tua salute, non crearti problemi che non esistono intesi?-

 

-Uffa! E va bene!-

 

-Bene… Vuoi pensare ancora un po’ alla mia proposta o hai deciso?-

 

Ha volontariamente sviato la mia richiesta, per la quale sembra proprio irremovibile, e per il momento credo sia meglio non insistere... Tuttavia forse qualcosa mi nasconde e prima o poi me lo dovrà dire. Sospiro rassegnata, pronta a rispondergli.

Forse in parte me ne pentirò, o meglio dovrò gestirne le conseguenze, ma nella situazione in cui mi trovo, ho poco da perdere, quindi non mi rimane che…

 

-…E va bene Mamoru… Accetto di essere tua paziente, ma sai che questo porterà a nuovi contrasti con Seiya giusto?-

 

Lo vedo annuire e alzarsi guardandomi tranquillissimo. Non so come diavolo fa.

 

-Sì Usagi, e se vorrai non sarò io a dirglielo ma tu… Tuttavia, il tuo fidanzato deve iniziare a crescere, e mettere da parte rancori e problemi irrisolti del passato, per dare più spazio a ciò che adesso è davvero importante… te…-

 

- Mamoru lui sta soffrendo, soprattutto dopo aver saputo che … -

 

- Usagi, adesso sinceramente questo non mi interessa! Le cose bene o male si sistemeranno, ora voglio solo che tu stia tranquilla e che guarisca, il resto può aspettare! -

 

Un’improvvisa rabbia mia assale. Nonostante abbia ragione quasi su tutto, non può non vedere l’altro lato della medaglia.

 

- Io non posso stare tranquilla! Ma ti rendi conto di quello che è successo? Seiya sta male e io non so niente, niente! E’ il mio ragazzo, e io non so come aiutarlo capisci?-

 

Alla mia affermazione, lo sguardo severo di Mamoru mi trafigge come tanti aghi acuminanti che affondano prepotenti nella carne, e i suoi occhi blu mi penetrano dentro come una coppia di laser.

 

- NO USAGI, NON CAPISCO! Sei tu quella che sta male è chiaro? Sei tu quella che rischia serie complicazioni e gravi conseguenze, mi sono spiegato? Ma perché non capisci? Non tollererò più un'altra parola su questa storia, almeno fino dopo l’intervento, se mai ce ne sarà bisogno, intesi?-

 

Per un attimo sembra quasi diventato il Mamoru burbero e duro di qualche giorno fa, rimando interdetta...

E’ riuscito proprio a spiazzarmi con questa sfuriata, sta facendo una sfuriata non indifferente per me, una paziente come tante altre...  Abbasso lo sguardo senza sapere cosa dire, fissando le mie dita che hanno ripreso a stringere le lenzuola.

Il suo non comprendermi, anche se so che ha ragione riguardo la mia salute, mi porta quasi sull’orlo di un'altra crisi di pianto, ma cerco con tutte le forze di trattenermi con tutta la rabbia che sento, grazie alla quale riesco a non piangere.

Alzo il viso guardandolo con sguardo truce:

 

-Vuoi che sia tranquilla? Mamoru vuoi che non pianga, che non mi agiti, che pensi solo a me? Mi spiace ma non posso, anche se ne va della MIA incolumità, io non posso!-

 

Mi punto un indice sul petto e poi lo indirizzo verso di lui.

 

-Sarà anche vero quello che dici, anzi è vero, visto che tra me e te il medico sei tu, ma eppur vero, che quella che si trova divisa tra il dolore per i miei problemi di salute e quello per Seiya sono io, IO MAMORU! Io amo Seiya, e se sta male lui sto male anche io! Tu cosa faresti se fossi al posto suo? EH? COSA?-

 

Vedo Mamoru digrignare i denti e corrucciare le sopracciglia.

 

-MA CHE TE NE IMPORTA ADESSO? Vuoi sapere che avrei fatto al suo posto? Vuoi proprio saperlo Usagi? Non lo so, forse avrei preso a pugni chi mi ha fatto questo torto! Avrei fatto qualsiasi cosa, ma non credere che tu o Seiya siate gli unici ad averci rimesso in questa storia! Pensa quello che ti pare ma io sono una vittima quanto te e lui! Quelle che credevo essere le persone a me più care, quelle di cui fidarmi più di chiunque, mi hanno deluso, non le riconosco più Usagi, ok? Anch’io sono nervoso quanto te, ma adesso, l’unica persona di cui dobbiamo realmente preoccuparci sei tu, solo e unicamente tu! Adesso basta, non voglio più discuterne!-

 

-Che? No ne discutiamo invece! Io ho proprio l’impressone che tu non mi stia dicendo tutta la verità Mamoru! Di chi stai parlando? Di Rei? E poi? Ancora Seiya? O c’è davvero qualcosa che io non so? Avanti Mamoru, parlami, io sono qui!-

 

Improvvisamente accade qualcosa che mi lascia senza fiato e che annulla tutta la mia rabbia. 

Il buio scende sul suo viso, i suoi occhi color blu notte si ricoprono di una patina luccicante che però non lascia sfogo alle lacrime.

 

-Usagi ti prego …  basta … io non … -

 

La sua voce s’infrange al mio orecchio, fino a diventare solo un sussurro interrotto di una frase troppo dolorosa per essere finita.

Un brivido mi corre lungo la schiena e il mio stomaco si chiude.

La sua maschera da “duro” è definitivamente crollata soprafatta dal dolore, e forse anche dalla mia caparbietà a non voler chiudere il discorso.

Le sue difese non hanno retto, e lui ora si ritrova suo malgrado in balia dalle sue emozioni, ed appare ai miei occhi per ciò che è realmente: una persona come me, con il cuore a pezzi, che dietro quella maschera impassibile, e dietro al suo lavoro che forse lo aiuta a non pensare, è riuscito a nascondere a tutti la verità.

Mi rendo improvvisamente conto, che dopo tutto quello che è successo io non sono stata capace di vedere le cose dalla giusta prospettiva. Non sono l’unica insieme a Seiya a soffrire per questa storia, e come una luce che arriva improvvisamente accecante, ora capisco tutto.

Questa mera consapevolezza mi lacera il cuore già malandato di suo: Mamoru sta soffrendo.

Abbasso lo sguardo colpevole, mentre mi maledico per non averci pensato prima, era talmente ovvio…

Subito cerco un modo o meglio le parole più adatte per rimediare alla mia insensibilità, ma ormai il danno è fatto, e ora non c'è più niente che io possa dire o fare …

 

- Scu … Scusami Mamoru, io non volevo,  mi dispiace, non mi sono resa conto che … ero talmente presa dalla mia sofferenza, che non ho pensato che anche tu … si insomma …-

 

I suoi occhi sono una maschera di dolore, e sembra pentito di “essersi lasciato andare”, evidentemente sta pensando che questo possa peggiorare la mia situazione, o forse è troppo riservato per confidarsi con una che conosce appena.

Subito infatti si riprende e la sua voce dopo qualche colpo di tosse, torna normale. Sul suo viso si dipinge un sorriso benevolo, comprensivo e per niente arrabbiato.

 

- Non importa Usagi, io ti capisco, e se mi arrabbio così tanto con te, non è per la rabbia che sento dentro, o perché voglio sfogare su di te le mie frustrazioni, lo faccio solo perché voglio che tu guarisca e perché non voglio che la situazione si complichi ulteriormente, rischi molto se ti agiti! -

 

- Si lo so, è solo che  … -

 

- Ehi basta, non parliamone più d’accordo? Io e te abbiamo iniziato con il piede sbagliato, che ne dici se ricominciamo tutto da capo? Proprio qui e adesso?-

 

Il suo sorriso fa sciogliere il macigno che sento dentro lo stomaco, sento di poter respirare più liberamente, e improvvisamente mi sento meglio. Non ha tutti i torti, e io fin’ora sono stata troppo cieca per vedere.

Sorrido anche io, smorzando automaticamente tutte le tensioni esistenti tra noi, così lui con disinvoltura mi porge la mano come se stessimo per sancire chissà quale promessa, immediatamente gliela stringo e scoppiamo insieme in una fragorosa risata, risata che però non cancella la sofferenza che ancora leggo nei suoi occhi.

Il tempo sembra essersi fermato e per un momento mi dimentico persino di essere in un letto di ospedale, e di essere io quella che sta male. Stare con Mamoru è più piacevole di quanto pensassi, ( a parte quando vuole essere più testardo di me, il che è matematicamente impossibile ), e mi infonde quella tranquillità di cui io adesso ho bisogno.

Chissà se sono le sue doti di medico o se e lui a farmi questo effetto …

Vorrei che il tempo restasse così per sempre, che questa sensazione di benessere che ora sento dentro duri all’infinito, ma come sempre e come tutte le cose belle, la realtà torna sempre a bussare alla tua porta, e allora con lei riaffiora anche la consapevolezza e il dolore di ciò che adesso il presente è per me.

 

-Avanti!-

 

Mamoru risponde improvvisamente a qualcuno girandosi verso la porta, devono aver bussato, anche se io non ho sentito niente.

La porta si apre facendovi spuntare un’infermiera …  Ed ecco che la mia triste realtà torna a farmi visita …

-Mi scusi Dottor Chiba. Mi è stato detto di portare qualcosa da mangiare per la Signorina Tsukino, ma prima bisogna controllare se la si può staccare dai macchinari o se le si può togliere la flebo…-

 

Mamoru annuisce avvicinandosi a lei.

 

- Certo ci penso io, dia pure tutto a me…-

 

L’infermiera gli porge un vassoio e ci lascia di nuovi soli, salutandoci con un lieve cenno del capo e chiudendo la porta alle sue spalle. Mamoru posa il vassoio sul tavolo e si avvicina al letto, controllando prima il monitor, e poi spostando lo sguardo su di me, sfilandosi lo stetoscopio.

 

- Ehi dov’è finito il tuo bellissimo sorriso di poco fa? Non essere triste, vedrai che ti rimetterai prima di quanto tu creda!-

 

- Già …-

 

Al tono della mia triste affermazione, sento la sua mano posarsi sulla mia nuca e accarezzare i miei capelli, sorrido lievemente ricambiata da lui.

 

- Ora devo visitarti, sei pronta?-

 

Il suo sguardo è tornato serio, ma comunque tranquillo. Annuisco in segno di assenso.

 

 - Adesso provo a toglierti questi fili, e la flebo, che è quasi finita… Poi vedo di controllare la frequenza del tuo cuore. Segui le mie istruzioni quando te lo dico io,  ok?-

 

- Va bene … -

 

Inizia a staccarmi delicatamente ogni maledetto filo che mi collega a questa macchina e inizia a visitarmi.

Seguo ogni sua istruzione, faccio i lunghi respiri quando me lo dice, o trattengo l’aria quando devo.

 

-Bene Usagi, al momento, e ripeto, solo al momento, la tua frequenza mi sembra nella norma…-

 

Allontana il carrello con il macchinario e lo appoggia alla parete opposta al letto, poi va a prendermi il vassoio e me lo poggia sulle gambe, risedendosi sul bordo del letto.

 

-La macchina per l’elettrocardiogramma rimane qua, potrebbe sempre servirci frattanto che sei qui, adesso cerca di mangiare qualcosa ok? Più tardi ti accompagno a fare i primi esami di accertamento…-

 

Annuisco sospirando, mentre scoperchio titubante il coprivivande in plastica di quello che dovrebbe essere il mio pranzo.

Il cibo in ospedale si sa, non è dei migliori, ma al momento di certo non posso pretendere nulla, e poi dovrò cercare di mettermi in forze.Mi tocca della minestra.

Inizio a girare quel liquido nel piatto col cucchiaio, facendo credo, un’espressione un po’ disgustata a giudicare dalla risata di Mamoru, che mi arriva cristallina alle orecchie. Lo guardo per niente divertita fulminandolo con lo sguardo.

 

-Molto divertente Mamoru!-

 

-Dai Usagi non fare così… Capisco benissimo che purtroppo non disponiamo di una cucina eccelsa qui in ospedale, dovrai avere un po’ di pazienza anche per questo…-

 

-Si sta esaurendo la mia pazienza!-

 

Sospiro rassegnata, mentre mi decido a prendere una prima cucchiaiata di minestra e la mando giù quasi subito. Non c’è un gran che da masticare ...

Mi sistemo meglio a letto e continuo a mangiare, in fondo pessima non è, mi basterà adeguarmi e avere pazienza come dice il mio nuovo medico.

 

-Bene Usagi, ti lascio mangiare tranquilla, vengo più tardi ok? Mi raccomando…-

 

Mi guarda facendo uno sguardo che lascia intendere molto, e io mi ritrovo ad annuire senza ribattere, poi si alza pronto ad andarsene e a lasciarmi sola, ma una volta in piedi china il capo, sospira e prende a massaggiarsi le giunture degli occhi con atteggiamento… stanco... 

Solo adesso realizzo ciò che spero non sia vero, è davvero a pezzi.

 

-Mamoru?-

 

-Hm?-

 

Poso il cucchiaio infischiandomi della minestra e lo guardo seria.

 

-Da quant’è che non dormi?-

 

Lui per un attimo rimane interdetto e non risponde, poi alza leggermente le spalle.

 

-Da un po’… -

 

Sospira piano e mi guarda tranquillo, senza tradire nessuna emozione.

 

-Perchè?-

-Cosa Usagi? Non capisco a cosa alludi…-

 

-Perchè fai questo per me? Per una normalissima paziente come tante altre?-

 

Come prima a bocca semi aperta, in silenzio è a guardarmi, senza sapere cosa dire.A quanto pare anch’io sto imparando a spiazzare lui, proprio con fa con me.

 

-Beh ... tu non sei proprio una normalissima paziente Usagi ... Io  te condividiamo un dolore e un passato comune insieme ai nostri ... compagni ... lo sai,  e tu ... -

 

-Mamoru non continua, si è interrotto di nuovo e sembra davvero non riuscire né a pensare né a dire nulla perché sembra quasi… a disagio.

 

-  … Beh sei una brava ragazza in fondo, e non meriti tutto questo dolore che questa storia sta provocando... Tu sei cristallina, vedo come ami Seiya, il modo in cui lo guardi quando siete insieme, tutti gli atteggiamenti che adotti quando sei con lui. Il tuo modo di amare è ... unico ... profondo ... al di là di ogni limite… Usagi io ti conosco da poco, ma è abbastanza per capire che una persona come te è più unica che rara ... e …-

 

Ora quella rimasta senza parole sono di nuovo io.Sembra quasi che stiamo facendo appositamente a gara, a chi di noi spiazza di più l’altro. Lui è stato sveglio tutta la notte per vegliare su di me, e anche adesso non mi ha mai lasciata sola, è stato nei paragi anche prima, quando c’erano i miei a farmi visita qui. Non si è allontanato mai ...

Non è giusto che stia così, non solo per me almeno. Ha bisogno di riposo, si inizia a vedere lontano un chilometro che è stanchissimo!

 

-Mamoru, ti prego vai a casa, cerca di dormire un po’, non puoi continuare così…-

 

Lo guardo preoccupata e lui mi fissa in silenzio, serio e rammaricato insieme.

 

-No Usagi, io non andrò a casa finché non saprò esattamente cos'hai... Ora mangia che si fredda, e cerca di mangiarla tutta che ti fa bene… Ok? A dopo…-

 

Così dicendo esce, pronto a chiudersi la porta alle sue spalle dopo avermi lasciato nel giro di dieci secondi due volte senza parole. Non posso farlo andare via così, non ho davvero capito niente.

 

- MAMORU ASPETTA!!!-

 

Subito lui, riapre la porta e mi guarda con occhi spaesati, ricambio il suo sguardo con un nodo alla gola davvero molto doloroso da ingoiare. Il mio senso di colpa è troppo forte per essere ignorato, e lui è così … diverso …

 

- Ti prego …  so che stai soffrendo e che io e te stiamo vivendo la stessa situazione, ma ti supplico … per favore …  non mentirmi … non farlo più … Non essere la persona che in realtà non sei, solo per non darmi preoccupazioni o per apparire più forte agli occhi degli altri … Si insomma … so di non essere la persona più giusta con cui confidarsi, però se hai bisogno conta pure su di me, io sono qui … -

 

Vedo indistintamente la sorpresa sul suo viso e il macigno che con fatica ha mandato giù in gola, poco prima di sorridermi di nuovo. I suoi occhi lucidi sono pieni di gratitudine e anche di smarrimento per una situazione che sicuramente sfugge al suo controllo, nella quale preferirebbe di certo non trovarsi.

 

- Grazie Usagi … ci proverò!-

 

Questa volta la porta si chiude senza interruzioni e senza che io possa ribattere o contraccambiare il suo sorriso, ma non importa, per ora va bene così, questo è già un passo avanti.

Dopotutto la strada per la verità e le riappacificazioni è ancora lunga e io ho molto tempo da perdere, tempo che potrà farmi capire meglio chi sei e che mi permetterà di rimediare, e non commettere più un così eclatante errore di valutazione.

Chissà che amicizia ti legava a Seiya veramente e come si è rovinata.

Di certo non ti giudicherò, e starò in attesa che sia tu a dirmi come sono andate le cose, senza più forzarti la mano.

 

Mi dispiace Mamoru scusami …

 

***

Dopo che  Mamoru se ne è andato, sono rimasta sola un paio d’ore a pensare a lui e a tutta questa situazione, come è cambiato…

Quello che e successo tra noi, mi ha lasciata perplessa, non credevo che lui prendesse così tanto a cuore la mia situazione, dopotutto per lui non sono nessuno, ma le sue parole, le sue attenzioni non mi hanno lasciato indifferente.

Mi rigiro incessantemente tra le lenzuola, il tempo sembra non passare mai, ma qualcuno improvvisamente bussa alla mia porta, facendo fermare il ritmo del mio respiro. So già chi è, il mio calvario ha inizio …

 

- Usagi sei pronta, dobbiamo andare?-

 

Sospiro sommessamente.

 

-Si…-

 

****

 

Mamoru mi ha appena riaccompagnata in camera, dopo quasi un intero pomeriggio trascorso a fare esami ed accertamenti del mio caso, non so come ha fatto ma siamo riusciti a farli tutti senza rimandare a domani.

Siamo andati avanti e indietro con la sedia a rotelle per almeno due ore e passa.

Gli esami da fare erano tanti, e nonostante la prenotazione, che lui ha preso immediatamente stamattina, c’era tanta gente in fila.

E’ stato un pomeriggio estenuante!

Ho fatto esami di cui a stento avevo sentito pronunciare il nome in TV o per caso da qualche altra parte, e ho sempre potuto solo lontanamente immaginare quello che devono provare i pazienti in queste condizioni.  

Adesso invece, mi fa un così strano ed orribile effetto, sapere e sentire, che la paziente in causa sono io…

Ho fatto un altro elettrocardiogramma, poi un Ecodopler, un esame che a quanto ho capito, tramite dei fluidi o ultrasuoni in movimento o in aplicazione, può rappresentare graficamente il passaggio di sangue nei vasi.

I medici hanno studiato la forma e le strutture interne ed esterne del mio cuore con un Ecocardio, e di conseguenza anche il suo abituale funzionamento, le sue valvole e altre cose che sono apparse sul monitor, le cui immagini per me erano tutte uguali, mentre per loro naturalmente, erano oggetto di esperienza. Mi hanno spalmato della gelatina sulla pelle e vi hanno applicato degli ultrasuoni. Ero molto agitata, e a dir la verità lo sono tutt’ora!

Intorno a me c’erano circa due o tre medici per ogni esame, e la cosa mi è apparsa molto strana, forse Mamoru voleva essere sicuro e avere diversi pareri su ogni referto, forse l’ha chiesto ai colleghi come favore personale, e devo dire che questo, mi ha fatto molto piacere.

Avevo paura di sottopormi a questi vari accertamenti, anche perché avevo sentito dire che alcuni sono molto dolorosi, ma tutti i dottori, e Mamoru stesso, mi hanno molto tranquillizzata.

Per quanto riguarda l’ecocardiogramma mi hanno ad esempio detto che non è invasivo, è indolore, e posso ripeterlo più volte, infine mi hanno fatto persino una radiografia al torace! E’ incredibile!

Strano come non si capisce nulla di tutta questa roba, non sapendo niente di medicina, e di come riesca a ricordarmi i nomi e i procedimenti di ogni esame che ho fatto.

In un’altra occasione forse avrei dimenticato tutto dopo poche ore, ma adesso, mi sembrano cose sapute da sempre.

Sarà stata la paura, sarà che ora è una cosa che mi interessa in prima persona, e che forse dovrei iniziare ad accettare e a considerare come parte di me, saranno tante cose insieme che mi hanno portata a sottopormi a questi accertamenti con la paura nel cuore, ma allo stesso tempo, la vicinanza di Mamoru mi ha molto rassicurata, è stato sempre presente, non se n’è andato mai… Adesso chissà dov’è… Di sicuro in giro per l’ospedale, quando mi ha riportata in camera ha detto che sarebbe tornato a breve con i risultati di ogni referto. Chissà tra quanto arriverà ...

Sono stesa a letto, non più attaccata alla macchina con cui mi sono svegliata stamattina, e guardo la porta in fondo alla stanza, senza mai staccare gli occhi dal suo colore verde sbiadito, aspettando che si apra da un momento all’altro per farvi entrare Mamoru con le informazioni sulla mia condizione di salute.

Sospiro pesantemente e mi sistemo meglio sul cuscino, prima che la mia continua postura in direzione della porta mi faccia prendere una paralisi al collo.

Struggermi così e consumare quella porta con gli occhi non cambierà le cose, quindi tanto vale aspettare, magari proverò a riposare un po'.  Mi copro meglio con le coperte per ripararmi dal freddo e accoccolo bene la testa sul cuscino, chiudendo gli occhi. Mi lascio cullare dal mio stesso respiro, unico rumore che sento in questo momento, e piano piano mi rilasso e tranquillizzo, fino a quando qualcuno non bussa alla mia porta.

 

-Si?-

 

- La portasi si apre, e come mi aspettavo, a farvi capolino è Mamoru.

 

-Ciao Usagi… Stavi riposando, ti ho svegliata?-

 

Scuoto la testa e mi metto a sedere al centro del letto, è l’ora della verità.

 

-No, ero sveglia tranquillo!-

 

Lo guardo e noto che in viso ha di nuovo l’espressione seria e rammaricata insieme di stamattina. I suoi sospetti sono dunque fondati?

 

-Usagi devo parlarti… Ho qui tutti i tuoi referti…-

 

Deglutisco pesantemente e per il momento riesco solo ad annuire, ho perso l’uso della parola, così faccio cenno a Mamoru di avvicinarsi solo con le mani. Lui immediatamente obbedisce, e mi raggiunge prendendo una sedia e sedendomi accanto.

Posa sulle sue ginocchia qualche grande busta di carta e sospira, passandosi una mano tra i capelli corvini.

 

-All..ora? Che… devi dirmi … Ma …moru?-

 

La mia voce trema, non so descrivere cosa provo, o forse si …

Sono terrorizzata, e in questo momento in cui respirare non è tra le mie priorità, guardo Mamoru negli occhi aspettando una risposta che so non essere quella che io vorrei … Lo sento, perché i suoi occhi mi guardano tristi e mi fissano con dolcezza.

Allora perché non smetto di sperare che la risposta che tra poco annuncerà possa essere diversa? Perché da un momento all’altro sono convinta che sentirò Mamoru dire:

 

“ Sta tranquilla Usagi, domani torni a casa, è tutto a posto! “

 

Sapevo che la vita era dolorosa, perché nonostante tutti gli agi in cui sono stata abituata a vivere grazie al lavoro di mio padre, i miei genitori mi hanno sempre insegnato che non tutto si può comprare, che bisogna essere grati per ogni singolo giorno vissuto su questa Terra, e che al mondo c’è tanta sofferenza, basta solo guardarsi intorno.

E ora sono qui, in attesa di un verdetto che potrebbe cambiare la mia vita per sempre. Mamoru non accenna a parlare, continua solo a fissarmi con quei suoi occhi colore della verità.  L’attesa è snervante, e io non reggo più la tensione, lo incinto quindi a parlare, non posso sopportare oltre:

 

- Avanti Mamoru! Per … favore …-

 

Ora la mia voce è rotta dal pianto. E’ davvero molto scuro in volto, e andandomi a specchiare nei suoi occhi blu, sento un morso alla base dello stomaco. Con l’espressione che ha adesso, i suoi occhi, che incredibilmente non riesco a smettere di guardare, sembrano ancora più scuri e profondi.

 

- Mamoru … Sono …  pronta a qualsiasi cosa ormai … dimmi tutto … -

 

-Va bene…-

 

Sospira di nuovo e inizia a tirar fuori dei fogli dalle buste che ha portato.

 

- … Usagi … Allora, in base alle indagini strumentali che hai fatto, è risultato che…-

 

Si interrompe un attimo, poi sposta lo sguardo dai miei referti a me e riprende a parlare:

 

-… E’ risultato, che secondo l’ Ecocardio, c’è un aumento di volume dell’atrio e del ventricolo destri, mentre l’ Ecodoppler ha evidenziato un flusso sanguigno tra i due atri abbastanza turbolento… Infine, secondo la radiografia al torace, hai una dilatazione non solo alle sezioni destre cardiache, ma anche a livello dell’arteria polmonare… E questi sono i segni dell’ iperafflusso polmonare…-

 

Lo guardo a bocca aperta, iniziando anche un po’ a tremare. Letteralmente non ho capito un tubo di quello che ha detto, e forse non è nemmeno tanto vero che sono pronta a tutto quello che ha da dirmi, visto che sento un nuovo, ed ennesimo groppo alla gola.

                                            

- Mamoru … per favore … Parla più … chiara…mente! Tu mi stai dicendo che… che sono realmente … malata?-

 

Le parole mi muoiono in gola, mentre lui annuisce rammaricato, sembra davvero addolorato.

 

-…Sì Usagi, mi dispiace tanto… Sei proprio affetta dal Difetto del setto Interatriale.. dal DIA, e dovrai essere operata…

Le tue crisi ipoglicemiche fin’ora hanno in un certo senso mascherato i reali sintomi di questa malattia, che qualche volta hai confuso con le crisi di panico… Per essere certi di non sbagliarci dovevi fare questi esami e … purtroppo la realtà è questa

però … con l’intervento e la riabilitazione, te l’ho detto, ogni paziente può vivere una vita normalissima, e tu sei molto giovane, hai solo vent’anni quindi… il tuo cuore è già più forte, dovrai solo starci attenta e irrobustirlo dopo l’intervento ma… vedrai che andrà tutto benissimo… lo staff di quest’ospedale vanta un equipe eccellente anche in cardiochirurgia… Vedrai che andrà tutto bene…-

 

Incomincio a piangere quasi senza rendermene conto.Le lacrime scendono abbondanti sulle mie guance, e silenziose, alcune le sento cadere anche sulle mani, che tengo giunte in grembo.E così dovrò essere davvero operata…

 

-…Ho paura Mamoru… tanta!-

 

Il mio pianto si fa più forte, tanto che porto le mani al viso coprendomelo, chinandomi poi sulle mie stesse ginocchia. Continuo a piangere, stavolta sono davvero disperata.

 

-Non è giusto! Non è giu…sto!-

 

Sono ancora così, quando improvvisamente accade ciò che non mi aspettavo… O forse sì?

Sento due mani grandi e delicate, prendermi per una spalla e per la schiena e spingermi nella posizione in cui ero prima, seduta al centro del letto, molto dolcemente e senza strattonarmi, poi, senza che riesca a realizzare tutto quello che sta succedendo, sento le sue braccia avvolgermi nel loro calore, Mamoru mi sta abbracciando…

 

-Shhhh… non piangere Usagi, te l’ho già detto un milione di volte… Non ti fa bene stare così, e comunque vedrai che tutto si sistemerà… te lo prometto…-

 

Il mio cuore manca un battito, e non per colpa della malattia. Il tempo sembra quasi essersi fermato in questo preciso istante.

Sono come bloccata, tra le braccia di un ragazzo che non è il mio fidanzato, eppure non riesco ad avere nessun’altra reazione se non quella di stare così … in pace con me stessa …

Sì perché è incredibile, ma tra le braccia di Mamoru in questo momento mi sento …  bene … riesco a smettere di piangere.

Subito però, l’immagine di Seiya, mi riporta alla realtà, così mi stacco dal suo abbraccio, e delicatamente, mi asciugo le lacrime con un lembo del pigiama. Devo essere di nuovo arrossita, ma adesso posso usare il pianto come scusa.

Il gesto di Mamoru per quanto inusuale tra medico e paziente, mi ha sollevato dalle mie pene anche solo per un attimo, ma non devo lasciarmi andare troppo, non vorrei dargli l’impressione sbagliata, anche se devo ammettere che la cosa al momento mi ha fatto molto piacere, perché ne avevo bisogno, e Seiya adesso … chissà dov’è …

Dal canto suo, anche Mamoru sembra un po’ imbarazzato, sicuramente si è accorto di essersi lasciato andare un po’ troppo.      Si gratta la fronte e prima di tornare a guardare me, sembra trovare particolarmente interessante fissarsi la punta delle scarpe.

 

-Beh… Ho già parlato con Tomoe, è lui il chirurgo che ti opererà! E’ altamente specializzato in questo campo, e vedremo di fissarti l’intervento quanto prima, anche nei prossimi giorni! Oggi è sabato, e se siamo fortunati, massimo per la fine della settimana prossima dovresti essere già operata… Vedremo di fare il possibile…-

 

- No … Voglio tornare a casa, Mamoru non posso stare qui, non così a lungo, non ce la faccio! -

 

- No Usagi, è fuori discussione, non se ne parla! Dobbiamo attuare una terapia farmacologica pre-operatoria ed è impensabile che tu esca di qui! Ora ascoltami bene e non farti prendere dal panico ok? -

 

Il panico invece comincia a impossessarsi di me e mi sembra letteralmente d’impazzire, anche se non piango più, il mio viso deve essere conciato proprio male, a giudicare dall’espressione afflitta che ora Mamoru ha sul volto.

 

- Mamoru … -

 

- No Usagi ascolta, guardami … -

 

Alzo di nuovo lo sguardo che per un momento avevo abbassato sulle mie gambe e faccio come dice, ma vedere quell’espressione afflitta che non riesco a spiegarmi, mi mette a disagio.

 

- Organizzerò le cose in modo impeccabile, e assisterò all’intervento. Non sei in pericolo di vita è chiaro? Tu sei una ragazza forte, determinata, che non si arrende, perché vuoi farlo proprio ora?-

 

- Non è vero … stai mentendo, tu non mi conosci, io non sono così!-

 

Non riconosco più il tono della mia voce, e forse, non riconosco più neanche me stessa, tutto è cambiato e tutto mi è crollato adesso in un secondo.

 

- Io non ti conosco è vero, ma so cosa ho visto! Ho visto una ragazza lottare per il suo amore, andare fino in fondo nelle sue convinzioni per aiutare la persona che ama, sfidare su una passerella in pubblico i suoi suoceri e metterli in ridicolo davanti a decine e decine di fotografi pur di arrivare a comprendere una verità tanto dolorosa quanto indispensabile, per far crollare tutte le bugie e le menzogne in cui Seiya viveva! Ho visto la rabbia nei tuoi occhi mentre li affrontavi e allo stesso tempo il dolore mentre lo guardavi. Scusa Usagi ma se tu non sei un persona forte allora vuol dire che io non ho capito niente, e che forse non dovrei fare questo lavoro!-

 

Ormai non so più con chi sto parlando, ormai non so più chi è la persona seduta di fianco a me, si il mio medico certo,

ma poi … ? Come fa a conoscermi nel profondo dopo avermi visto si e no tre o quattro volte? Lo guardo perplessa senza sapere cosa dire e senza capire a fondo la sua ultima osservazione.

Perché una persona con un’ indole dolce e sensibile come la sua non dovrebbe fare il medico? Devo saperne di più …

Come imbambolata dalla situazione riesco a stento a pronunciare le parole che mi permettono di soddisfare la mia curiosità.

 

- Co … Cosa stai dicendo, non capisco … -

 

Vedo un lieve sorriso imprimersi sul volto di Mamoru, e un espressione compiaciuta lasciare il posto all’avvilimento.

 

- Mhm! Vedi Usagi, fare il medico non significa solo leggere referti e dare responsi, almeno non per me! Quando ho deciso di intraprendere questa strada, ho giurato a me stesso che non sarei stato il medico cinico e insensibile che purtroppo si trova nella maggior parte degli ospedali, ho studiato molto la psicologia e mi sono ripromesso di aiutare i pazienti non solo fisicamente, e se davvero come dici tu, non ho capito niente di te, allora forse non dovrei neanche essere il tuo medico!-

 

- NO!!!-

 

L’urlo, o meglio una paura incontrollata esce dalla mia bocca senza che io me ne accorga.  

Già sono in panico, non voglio che Mamoru adesso si rifiuti anche di essere il mio medico, non voglio che mi lasci da sola, non ora che in sole poche ore, è riuscito a farmi conquistare la sua fiducia quasi cecamente.

Si so che non dovrei, ma non posso farci niente, Mamoru è una persona a posto e per una volta voglio fidarmi del mio istinto.

Una risata cristallina d’improvviso si diffonde nella mia fredda stanza di ospedale, il giovane medico se la sta ridendo quasi a presa in giro e mi guarda incredulo e divertito.  Ma come fa a cambiare così repentinamente umore, in una situazione del genere quando io vorrei solo piangere?

 

-Ehi piano Usagi, non ti agitare così altrimenti avrò un gran da fare con il tuo cuore, me la vuoi proprio far sudare la qualifica di tuo medico vero?-

 

Inarco un sopraciglio guardandolo torva, ma mi prende in giro? Non smette di ridere e allora vorrei urlargli in faccia tutta la mia frustrazione, io sto male e lui se la ride, ma come può? Forse ho fatto un altro errore di valutazione, forse il dolore mi ha fatto vedere un appiglio di sollievo inesistente.

 

- Mamoru io ti … -

 

Non riesco a finire la frase, non ce la faccio … La sua risata è talmente spontanea che mi coinvolge senza che io sappia il perché. Sto malissimo dentro di me e vorrei spaccare il mondo dalla rabbia che sento per un destino ingiusto, ma adesso sto ridendo se pur pacatamente per la “sfacciataggine” di Mamoru.

E’ assurdo, è successo un’altra volta, sono passata dalla tristezza e dal dolore, alla “spensieratezza momentanea “ se così si può definire, ma come fa?

 

“ho studiato molto la psicologia e mi sono ripromesso di aiutare i pazienti non solo fisicamente … “

 

Adesso capisco tutto...

Continuiamo a ridere mentre con gli occhi gli esprimo gratitudine, e mentre penso che forse non potrei essere più fortunata ad avere un medico così.  Ora la paura e l’angoscia, mi stanno lasciando respirare, non se ne sono andate, sono sempre lì, nella parte conscia del mio cervello, certo, so che ritorneranno, ma adesso non mi interessa.

 

-Beh Mamoru, sicuramente non vorrai conquistartelo gratis il titolo o sbaglio?-

 

- Beh sinceramente speravo di si!-

 

Un'altra risata liberatoria ci “colpisce”, ma poi qualcuno bussa alla porta.

 

- Avanti!-

 

Un’infermiera entra e si rivolge a Mamoru in modo gentile.

 

- Dottor Chiba mi scusi, è orario di visite e i parenti della ragazza chiedono di entrare, ho detto loro di aspettare perché sapevo che con la paziente c’era ancora lei!-

 

- Ha fatto bene, gli dica di aspettare ancora un minuto esco subito.-

 

- Bene!-

 

L’infermiera esce quasi senza che io me ne accorga. Per un attimo sono presa alla sprovvista.

 

- I miei sono qui? -

 

- Beh Usagi, certo che si, è l’ora delle visite questa!-  

 

- Ma … Ma cosa gli dico, Mamoru io non sono pronta!-

 

Un’ansia improvvisa mi assale di nuovo.

 

-Niente, non devi dirgli niente, l’ho già fatto io, quindi sta tranquilla ok? E sorridi… sei più bella quando sorridi!-

 

- Mamoru!-

 

- Niente ma Usagi, e poi è vero! Una persona come te dovrebbe sempre sorridere … Ah! Quando ritorno stasera, dovresti  firmarmi il foglio per il “ cambio di consegne”!-

 

Cosi dicendo si alza dalla sedia strizzandomi l’occhiolino, e si dirige verso la porta, pronto a fare entrare i miei genitori. Sono sempre più sbalordita, non capisco se i suoi sono complimenti sinceri oppure se lo fa per farmi pensare ad altro.

Il suo modo di fare psicologia è complicato da capire, ma funziona alla perfezione anche se mi mette maledettamente a disagio.

Tuttavia ora c’è un'altra cosa che mi preme più delle altre, e forse questa situazione può aiutarmi ad arginare i danni.

 

-Mamoru?

 

Lui si volta a guardarmi:

 

-Dimmi Usagi ... -

 

-Li hai con te?-

 

Lo vedo arricciare il naso e guardarmi un po’ perplesso, forse non ha capito subito a cosa mi riferisco.

 

-Che cosa?-

 

-I documenti da firmare, li hai con te?-

 

-Beh, sì-

 

-Li voglio firmare adesso, e fa entrare anche i miei genitori per favore…-

 

Inaspettatamente, richiude la porta e mi si riavvicina con un’espressione ancora più strana.

 

-Sicura? Puoi farlo anche più tardi, con calma Usagi davvero, non c’è fretta. Adesso c’è la tua famiglia che vuole vederti… Non puoi pensarci dopo?-

 

Scuoto il capo convinta, so quello che faccio.

 

-No davvero, va bene adesso.-

 

Mamoru annuisce con in faccia l’espressione di uno che si rassegna alla testardaggine di una come me e tira fuori da una delle cartelline che tiene in mano dei fogli bianchi, poi si toglie una penna dal taschino del camice, e ne fa uscire la punta con un piccolo scatto del dito sul tappino, porgendomela.

 

-Bene allora inizia a leggere, io intanto chiamo i tuoi qui fuori…-

 

-Sì, grazie!-

 

Cosi dicendo, si dirige di nuovo verso la porta, e vedo che fa cenno a qualcuno di entrare, mentre io inizio a leggere i fogli che ho in mano. Vedo che l’unica firma che manca è proprio quella del richiedente, cioè la mia, mentre ci sono già quella di Ubizaki, la riconosco, e una nuova grafia, precisa ed elegante, che non può essere di altri se non di Mamoru.

Leggo tutto velocemente e firmo, d'altronde non c’è chissà che da leggere e studiare con cautela e attenzione, so quello che devo fare, ed ecco che entrano i miei genitori, insieme, seguiti da Mamoru.

Mi sorridono, ma i loro occhi sono lo specchio di sofferenza e preoccupazione, logico se Mamoru gli ha detto tutto, sulla mia attuale situazione e sull’intervento.

 

-Ciao piccola!-

 

-Ciao bambina!-

 

Le voci di mia madre prima, e mio padre poi, sono rotte dal pianto, il mio cuore si strugge di dolore, e non posso sopportarlo.

 

- Vi prego non piangete, per favore, non ce la faccio, io … io … sto bene … si beh… più o meno!-

 

- No! Bambina mia, sta tranquilla! Non piangeremo, lo sappiamo che sei forte!-

 

Entrambi si avvicinano al letto e mi baciano dolcemente la fronte, poi mia madre sorride per far forza alle parole che mio padre ha appena detto. Si siede sul bordo del materasso, mentre Papà rimane in piedi, vicino la spalliera metallica attaccata al muro, e mantiene con una mano un borsone sulla spalla.

Beh effettivamente indosso ancora la camicia ospedaliera che devono avermi messo quando ieri sera mi sono sentita male, durante il litigio tra Seiya e Mamoru, quindi sicuramente la dentro c’è qualcosa per cambiarmi.

 

-Bene Usagi, se vuoi ti lascio sola, torno più tardi ok?-

 

Le parole di Mamoru mi distolgono dal pensiero dei miei vestiti.

Annuisco sorridendo leggermente, e lui fa lo stesso di rimando pronto ad uscire, ma mia madre lo ferma proprio quando ha raggiunto la soglia della porta.

 

- Dottor Chiba, grazie per tutto quello che sta facendo per la nostra bambina!-

 

- Signora Tsukino, non deve ringraziarmi, è il solo il mio lavoro! Non si preoccupi, vedrà che come le ho detto, Usagi si riprenderà senza problemi!-

 

-Si!-

 

Mamoru lancia un ultimo sguardo serio in mia direzione, poi esce chiudendo la porta. Il messaggio è chiaro, “ non affaticarti e soprattutto non agitarti.” Non so spiegarmi perché, ma la sua presenza mi dà sollievo.

 

-Usagi cosa sono quei fogli che hai in mano? E come mai hai una penna? Devi firmare qualcosa?-

 

Adesso è mia madre ad interrompermi dai pensieri che questa volta il mio cervello sta elaborando su Mamoru.

Sposto lo sguardo da lei ai documenti, e poi di nuovo la guardo, annuendo.

 

-Sì mamma … sono le pratiche per cambiare medico…-

 

-Eh?-

 

Mamma e Papà hanno boccheggiato all’unisono e adesso mi guardano sbalorditi.

 

-Usagi… Usagi vuoi spiegarci, per favore?-

 

Papà non mi sembra tanto entusiasta, mentre mia madre mi guarda ancora sorpresa, ma mi sembra anche di vederle un misto di compiacimenti negli occhi.Spiego in breve il tutto ai miei e dopo un po’ di titubanza sembrano accettare la mia scelta, anche perché non possono fare altro. Adesso il problema sarà non tanto dirlo ad Haruka e Michiru, ma dirlo a Seiya.

Devo farlo ovviamente, e forse posso dirglielo solo io, in fondo so come prenderlo.

Firmo i documenti davanti ai miei e li poggio in bella vista sul comodino, poi riprendo a parlare un pò con loro, prima di tutto dell’intervento:

 

-Il Dottor Chiba ci ha detto tutto tesoro… So che hai paura, ma non preoccuparti, vedrai che andrà tutto bene e tornerai finalmente a casa, dove potremo stare di nuovo tutti insieme!-

 

-Si, lo spero Mamma…!-

 

Papà poggia momentaneamente il borsone per terra, e prende una sedia sedendosi vicino mia madre.

 

-Si Usagi sta tranquilla …-  Allunga una mano in mia direzione e mi aggiusta la frangia sorridendomi. Poi riprende a parlare.

 

-…Vedrai che questo sarà solo un brutto ricordo, tra qualche settimana tornerai ad essere la ragazza vitale e solare che sei sempre stata! Dolce, allegra, piena di vita… Usagi bambina… La tua mancanza si sente a casa sai? Anche Shingo non sa chi prendere in giro, perché sa che se infastidisce Haruka finisce male!-

 

Papà si mette a ridere, e vedo il suo occhio sinistro al di sotto dei suoi occhiali, strizzami un simpatico segno d’intesa.

Se voleva smorzare la tensione ci è riuscito alla grande, perché riesce a strapparmi un lieve risolino, e anche a mia madre.

Proprio lei ricomincia a parlare, non appena smette di ridere.

 

-Ti ho portato dei ricambi tesoro. Vuoi che ti dia una mano a sistemarti un po’? Abbiamo parlato col Dottor Chiba e ha detto che siccome al momento non sei più attaccata ai macchinari, puoi scendere dal letto, ma a patto che dopo che tu ti sia cambiata torni a stenderti … -

 

Sì, ho proprio bisogno di una bella doccia, forse servirà anche a rilassarmi un po’.

Scosto piano le lenzuola e mi dirigo con Mamma, che mi aiuta tenendomi sotto braccio, verso il bagno attiguo alla stanza, mentre Papà le porge il borsone e ci aspetta in camera.

La doccia ha avuto proprio l’effetto che speravo: l’acqua calda ha avuto in parte l’effetto di rilassarmi, e ne avevo davvero bisogno. Ho fatto anche lo shampoo e ho asciugato i capelli col phon, sistemandoli in una comoda e veloce coda di cavallo, e indossato un pigiama rosa.

Mi guardo allo specchio sul lavabo e sorrido lievemente: adesso non si può dire che sia pronta per una nuova serata di gala, ma almeno sono presentabile. Mi sento decisamente meglio!

Torno al letto mentre mia madre esce in corridoio a consegnare la camicia ospedaliera a qualche infermiera di passaggio.

Restano con me ancora un altro po’, e parliamo tranquillamente del più e del meno, fino a quando Papà non guarda il suo orologio da polso.

 

-Usagi noi usciamo un attimo, così facciamo entrare anche tutti gli altri prima che termini l’orario di visita ok?-

 

Inarco un sopracciglio e chino il capo su una spalla. Tutti gli altri? Quanta gente c’è là fuori?

 

-Di chi parli Papà?

 

Quanto vorrei che ci fosse anche lui… Che ci fosse specialmente lui… Lui mi guarda imitando il mio movimento della testa e sorride.

 

-Qui fuori ci sono anche Haruka, Michiru e Seiya. Shingo è solo un ragazzino, è ancora troppo piccolo e non abbiamo voluto sconvolgerlo troppo, gli parleremo noi a casa. Adesso è lì e Motoki gli sta fa facendo compagnia, mentre Taiki sarebbe voluto venire a quanto mi ha detto Michiru, ma è di turno in centrale…-

 

Sospiro… un sospiro sereno ... 

Si effettivamente Shingo ha soli quattordici anni, e anche se sembra voler fare sempre il duro, per mostrarsi più maturo di quello che è, in realtà è molto impulsivo e sensibile, e non so come potrebbe prendere la notizia del mio intervento.

Per quanto riguarda il resto… Lui è qui, e non vedo l’ora di riabbracciarlo … Anche se l’ho visto stamattina, mi è mancato molto stare tra le sue braccia.

 

-Sì … Va bene Papà grazie… a dopo…-

 

I miei escono e vedo poco dopo entrare Haruka e Michiru. Così come hanno fatto i miei genitori prima, si avvicinano a me sedendosi sul letto, e cercano di sorridermi malgrado tutto.

 

-Allora sorellina? Come andiamo oggi?-

 

La voce di Haruka sembra normale anche se sta soffrendo, credo che Mamma e Papà le abbiano detto del mio stato d’animo.

 

-Sì grazie, molto meglio rispetto a ieri sera o stamattina. Ho solo un po’ paura per… sapete dell’intervento no?-

 

- Si Usa, lo sappiamo, ma tu non devi avere paura, ci siamo noi con te!

 

Il sorriso che Michiru mi rivolge, mi dona un senso di tranquillità.

 

- Grazie … -

 

- Sei sempre la solita fifona sorellina! -

 

Mia sorella pronuncia queste parole ridacchiando e facendomi l’occhiolino, riuscendo a coinvolgere anche me.

 

- Solita Fifona io? Vogliamo parlare di te, della tua fobia per le iniezioni? -

 

-Eh? Che cosa? Hai detto qualcosa Usagi? Non ho sentito!-

 

Lei è Michiru scoppiano in una fragorosa risata, mentre io le guardo in cagnesco sempre sorridendo.

E davvero fantastico il modo in cui adesso tutta la mia famiglia mi sta vicino, se non avessi loro non riuscirei davvero ad affrontare tutta questa situazione, e non vorrei deluderli, almeno non ancora, tuttavia … un pensiero torna ad assillare la mia mente d’improvviso.

 

- Ragazze?-

 

Decido quindi di raccontare a mia sorella e mia cognata, la faccenda del cambio medico e inizio a spiegar loro tutto, con cautela.

Alla fine del mio racconto le espressioni dei loro visi non sono delle migliori, non mi sembrano per niente felici di questa cosa.

Si guardano in viso e annuiscono, intendendosi forse con lo sguardo.

A riprendere la parola è Michiru:

 

-Usagi… Tu sei sicura di aver fatto la scelta giusta, non è vero?-

 

Annuisco decisa, non ho alcun dubbio in merito.

 

-Si… Mamoru mi è stato molto vicino nelle ultime ore, e mi ha soccorsa egregiamente durante i miei ultimi malori… Ragazze io credo chi sia un bravo medico, e… e poi Ubizaki non può più seguirmi! Sarei dovuta andare appositamente all’ufficio delle Aziende Sanitarie Locali per consultare liste e liste di dottori disponibili, e al momento… non credo di poter perdere tutto questo tempo non credete?-

 

Michiru rimane in silenzio, mentre Haruka dopo un ennesimo momento di titubanza, sospira e poggia pesantemente una mano sulla sbarra in ferro del letto, ai miei piedi.

 

-E va bene Usagi… Mamma e Papà già lo sanno?-

 

Annuisco.

 

-…E adesso devi dirlo a mio fratello … non è così? -

 

Annuisco di nuovo, senza dire una parola… Effettivamente è adesso che viene il difficile, ma devo farmi forza e dire tutto anche a lui.

 

-Ragazze… scusatemi… potreste fare entrare Seiya, e lasciarmi sola con lui, per favore?-

 

Haruka e Michiru si guardano di nuovo negli occhi e poi annuiscono.

 

-Va bene Usagi, mi raccomando però, non ti agitare, nè sforzarti ok? Ah… Prima che mi dimentichi… Ho sentito Ami al telefono e ha detto che domani viene a trovarti con Makoto. Io invece vengo con Motoki e porto anche Shingo… Ti salutano tutti!-

 

-…Sì anche Taiki ti saluta e ti augura di dimetterti! Allora mi raccomando Usagi, ti devi riguardare…-

 

-Sì tranquille!-

 

Sorrido per incoraggiarle, e così dopo un abbraccio escono.Ami e Makoto… Accidenti ci sono anche loro! Con tutto quello che è successo mi sono dimenticata delle mie migliori amiche, ma come diavolo ho fatto? Loro, che mi sono sempre state accanto, con cui condivido tutto… Non le ho rese partecipi di tutto questo, ha dovuto pensarci Haruka! Accidenti a me! Sospiro e batto piano i pugni sul letto.

 

-Ciao Usagi … -

 

La voce del ragazzo che amo di più al mondo mi fa sobbalzare.

 

- Ciao Seiya!-

 

Mi si avvicina sedendosi sul bordo del letto e mi da un veloce bacio a fior di labbra. Mi guarda negli occhi, i suoi sono umidi, vorrebbe dirmi tante cose ma come tutti non lo fa.

 

- Mamoru… ci ha raccontato di tutti gli esami che hai fatto oggi… e dell’intervento … Hai paura?-

 

E come se ho paura, ho dannatamente paura, ho paurissima! La sola idea di andare sotto i ferri mi fa venire i brividi, ma non posso apparire sempre debole e fragile agli occhi di tutti, devo essere forte, specialmente di fronte a Seiya… Lui ha troppe preoccupazioni in questo momento. Gli accarezzo la medicazione che ha sul naso, delicatamente, e annuisco.

 

-Sì, un po’… Ma Mamoru mi ha detto che anche se serio… è diventato un intervento di routine ormai, e che i medici qui sono molto bravi.. Mi opererà un certo Tomoe… Lo stesso presente alla…-

 

Mi tappo la bocca con la mano, interrompendomi. Ho involontariamente alluso a ieri sera, o meglio, ho parlato senza quasi rendermene conto. Lo guardo rammaricata.

 

-Scusa… Io non volevo, mi dispiace, è che…-

 

Lui sorride e mi accarezza piano una guancia.

 

-Tranquilla, non è successo nulla. Vuoi evitare “l’argomento sfilata”?

 

Faccio cenno di sì con la testa, poggiando una mia mano su quella che ancora mi accarezza: forse al momento è meglio pensare ad un problema alla volta.

 

-Perfetto, allora partiamo d’altro, ti va?-

 

-Sì-

 

Sta per riprendere a parlare, ma  vedo che il suo sguardo si posarsi sul comodino, sui documenti.

 

-Usa… Che cos’hai sul comodino? I risultati delle analisi?- 

 

Mi volto verso quello che so già cosa essere e sospiro, poi scuoto la testa.

 

-No Seiya…  amore ascolta devo dirti una cosa… forse non ti piacerà ed è per questo che ho preferito dirtelo di persona… Ho chiesto io a Mamoru di non dirvi niente…-

 

Seiya mi guarda perplesso, sembra cadere dalle nuvole.

 

-Usagi che devi dirmi? Che c’entra Mamoru?-

 

Prendo i documenti e glieli porgo, sospirando e scostandomi una ciocca capelli dietro l’orecchio. Lui li legge subito, e quando arriva a quello che credo sia la piè pagina cambia completamente espressione. Da serio e preoccupato che era, adesso sembra quasi … shockato.

 

-…Che… che vuol dire questa roba?-

 

Scuote il foglio tra le mani e mi guarda serissimo.

 

-Usagi che roba è questa eh?-

 

Credo stia facendo uno sforzo immane per contenere la rabbia, glielo leggo in viso, in fondo lo conosco bene.

 

-…Quello che hai letto… Ti prego, perdonami amore mio, ma non avevo scelta e…-

 

Poggia quasi malamente i fogli sul letto e si passa una mano tra i capelli.

 

-Ma il tuo medico non era… Ubizaki, o come cavolo si chiama lui? Perché adesso ad averti in cura deve essere proprio… dev’essere proprio Mamoru? Con tanti medici, proprio lui?-

 

Gli poggio le mani sulle sue e gliele stringo, cercando di calmarlo totalmente, mentre mi accingo a spiegargli tutto.

 

-Ubizaki proprio in questo periodo deve lasciare momentaneamente la sua professione per problemi di salute, e sta affidando i suoi pazienti ai migliori medici che conosce… e conosce anche Mamoru… Si sono già sentiti per la mia condizione attuale, e hanno parlato anche di questo… Seiya ascolta… Mamoru in questo momento era l’unico medico direttamente disponibile, e in questi giorni mi ha aiutato molto con i miei malori, io credo che… Seiya, forse lui è davvero una vittima quanto te nella storia di cinque anni fa, e non è quel ragazzo orribile che credevamo… E’ molto buono e paziente con me, e adesso io ho bisogno anche di tranquillità capisci?-

 

La faccia di Seiya non è cambiata per niente, anzi lo vedo stringere le coperte tra i pugni e serrare le mascelle.

 

-Seiya ti prego!!! Te lo chiedo io… dagli una possibilità, poi  a tempo debito ci chiariremo tutti… ti supplico… Per adesso non voglio soffrire più, ne veder soffrire te e gli altri… Per favore!-

 

Istintivamente si alza e si dirige all’ unica finestra della camera dandomi le spalle. Non dice niente, così come me, e io non so cosa pensare. Poi all’improvviso lo vedo poggiare un pugno sul vetro e chinare il capo, sospirando pesantemente …

Beh, adesso non sono più sicura della mia scelta. Prendo i documenti e li sistemo sul piano del comodino per non farli rovinare, poi torno subito a guardare lui:

 

-Seiya … -

 

Lui si gira e mi guarda negli occhi con un’espressione che non mi piace.

 

-E va bene… Come vuoi Usagi… d’accordo…-

 

Sospiro e sorrido: un sollievo parziale mi allieta.

 

-Grazie Amore mio grande! Grazie, grazie grazie!!!-

 

Subito torna e sedersi al bordo del mio letto, richiamato dalle mie braccia tese in attesa del suo petto che voglio stringere forte a me. Lo abbraccio forte, aggrappandomi quasi alla sua schiena, e lui ricambia il mio abbraccio, ma in modo diverso, quasi senza forza. Ho paura, non sono tranquilla, il sollievo provato poco prima svanisce subito.

Perché mi poggia si e no le mani in vita e a malapena me l’accarezza?

Quando ci stacchiamo, lui mi guarda per un secondo, poi cambia discorso, e per tutto il tempo che rimane con me, parliamo di tutto, fuorché delle mie condizioni, e della sfilata appunto.

Il senso di paura dentro me cresce sempre più, lui è qui, ma non è con me …

Spesso sembra perdersi in altri pensieri e non ascoltarmi, e sono costretta a chiamarlo più volte o a sventolargli una mano di fronte il viso, per richiamarlo alla realtà.

 

- Seiya, sei sicuro che va tutto bene? Si insomma, questa storia di Mamoru … tu … -

 

- Usa, va tutto bene, davvero! Piccola ti prego, ora pensa solo a guarire ok?-

 

Per un attimo mi tranquillizzo, ma la mia è solo una calma apparente, i suoi occhi tadiscono tante emozioni, e sono sicura che non tutte sono positive, anche se io non ho avuto altra scelta, al momento Mamoru è l’unico che mi può aiutare.

 

- Me lo prometti?-

 

- Si Usagi, promesso … -

 

All’improvviso qualcuno bussa alla porta distogliendoci dal nostro discorso. Un’infermiera entra dicendo che l’orario delle visite è finito, e che tutti devono salutarmi e andar via.  Seiya rimane, mentre prima entrano mia sorella e Michiru salutandomi velocemente, andando via subito senza aspettare i miei, per un impegno importante che di lì a poco avrebbero avuto, poi vedo entrare i miei genitori.

 

- Allora ciao Piccola mia…-

 

- Ciao Papà…-

 

- Torneremo domani ok?-

 

- Si Mamma … -

 

Entrambi mi abbracciano, e proprio mentre sto abbracciando mia madre, mi blocco all’improvviso:

il respiro mi muore in gola, e sento una nuova fitta lancinante al petto. Mi stacco da lei accasciandomi sul letto e portandomi le mani al petto, dimenandomi atrocemente tra le lenzuola:  il dolore che ora sento è tremendo.

 

-Usagi! Usagi che hai?-

 

-Usagi, bambina!-

 

-Usagi!!!-

 

Le voci di Seiya e dei miei genitori mi appaiono confuse, credo di aver perso la percezione del mondo esteriore perché il dolore mi vieta qualsiasi contatto con la realtà se non con il proprio. Sto malissimo!

 

-Chiama…te, aiu…to… Aiuto!-

 

Cerco di afferrare il telecomando vicino al comodino ma non ce la faccio, cosa che fa repentinamente Seiya, mentre Papà esce disperato dalla stanza per cercare qualcuno.

Mia madre è rimasta qui sul letto, sento che non sa che cosa fare, e cerca di fermarmi e accarezzarmi. Non può far nulla al momento e il senso di impotenza deve massacrarla. Quanto a me, il dolore è talmente forte che non posso evitare le lacrime. Sento la porta sbattere e vedo a malapena Papà e Mamoru avvicinarsi di corsa al letto.

In questo momento persino tenere gli occhi aperti mi costa un’immane fatica.

 

-Usagi! Usagi ascoltami! Hai di nuovo dolori al petto? Sapresti descriverne la manifestazione?-

 

Scuoto il capo vigorosamente, non riesco nemmeno a pensare in questo momento, continuo solo ad agitarmi in preda ad un dolore assurdo. Mamoru cerca di bloccarmi per le spalle, mentre io non riesco a fare altro che aggrapparmi supplichevole al suo camice:

 

-Mamoru… ti pre… aiuta…mi…!-

 

Riesco a guardarlo con molta fatica: è molto nervoso e preoccupato, credo che in situazioni simili, per un medico sia molto difficile mantenere il controllo e il sangue freddo.

 

-Maledizione! Usagi respira molto profondamente, cerca di fare dei respiri molto grossi. Fuori ho già detto ad un infermiere di portarti un tranquillante, vedrai, starai subito meglio!!!-

 

-Sto… mal… male…!-

 

Si sfila velocemente lo stetoscopio, di nuovo, e mi visita applicandolo velocemente al torace.

 

-Accidenti, il cuore batte troppo forte! Sicuramente il dolore è dovuto a quest’improvvisa ipertensione! Dobbiamo regolarizzare il battito, o almeno arrivare ad una lieve bradicardia, forse così il dolore scemerà subito!-

 

Non so cosa Mamoru abbia detto, e nemmeno mi interessa al momento. Adesso voglio solo stare meglio.

 

>>>Dottor Chiba, eccomi! Ecco 6 mg di adenosina e 20 ml di soluzione salina!-

 

E’ appena arrivato un infermiere, a giudicare dal fiatone credo abbia corso non poco. Lo vedo passare una siringa nelle mani di Mamoru, che subito mi applica il laccio emostatico e mi inietta tutto nella piega del gomito.

 

Poggia la siringa sul comodino, e mi alza leggermente.

 

- Presto i cuscini nell’armadio!!!-

 

L’infermiere va a prenderli immediatamente, e lui me li sistema alti dietro la schiena, mettendomi a sedere quanto basta, per aiutarmi a respirare meglio.

 

-Respira Usagi… Respira coraggio! Brava, così… Respira profondamente…-

 

Mi aiuta ad inspirare ed espirare facendomi fare dei nuovi movimenti circolari con le braccia, e nell’arco di pochi minuti comincio a sentirmi meglio.L’iniezione che mi ha fatto deve avere esito immediato a quanto pare. Piano piano mi ristende a letto. Chiudo gli occhi cercando di tranquillizzarmi e non li riapro, ho paura che se lo faccio il dolore  torni a divorarmi.

 

-Ti senti meglio Usagi? Il dolore è passato?-

 

Annuisco leggermente

 

-Sicura?-

 

-Si…-

 

Gli sono infinitamente grata, Mamoru mi ha soccorsa e salvata ancora una volta, riuscendo a farmi stare subito meglio.

 

-Usagi…-

 

La voce di Seiya mi fa sobbalzare, apro gli occhi voltandomi alla mia destra. Solo adesso realizzo pienamente che nessuno della mia famiglia se ne è andato durante il malore. Li vedevo si certo, ma non avevo tempo di elaborare la realtà.

Sono come pietrificati, non parlano nemmeno più.Papà è terrorizzato, la Mamma piange vicino a lui, e Seiya ha un’espressione indecifrabile in volto.

 

-Signora, sta tremando… Vuole un bicchier d’acqua? Venga si sieda…-

 

Vedo l’infermiere aiutare mia madre a sedersi, e uscire velocemente dalla stanza.

 

-Mamma, sto me…glio… Tranquilla sta pass…ando tutto, non piangere ti pre…go!-

 

Vederli così mi fa stare male, e so che a breve potrei piangere anche io.L’infermiere torna in stanza e porta una bottiglia di plastica d’acqua, e un paio di bicchieri. La poggia sul tavolo e ne versa un po’ alla Mamma.

 

-Ecco Signora, prenda…-

 

-Gra… grazie…-

 

Nessuno di loro sembra ancora essersi ripreso dalla shock, mi guardano solo pallidi, in silenzio e terrorizzati, senza muovere nemmeno un muscolo. La mia attenzione improvvisamente passa da loro a Mamoru, perché lo vedo scostarsi dal letto e andare velocemente in loro direzione.

Scosta quasi bruscamente Seiya data la sua immobilità, per dirigersi verso la parete dove c’è il macchinario, e prende il carrello riavvicinandosi subito al letto.

 

-No… No Mamoru ti… ti pre…go! Non di nuovo!-

 

-E invece sì Usagi, queste fitte devono essere monitorate!-

 

- Non Vo… NON VOGLIO!!!-

 

L’urlo, esce soffocato dalla mia bocca, ho la gola completamente secca e nessuna forza per muovere un muscolo, ma nonostante tutto scuoto energicamente la testa e batto i pugni sul letto. Non voglio essere di nuovo attaccata a quel coso!

Incurante della mia richiesta, Mamoru veloce ed esperto mi attacca tutto in pochi minuti, proprio ora che il dolore sta scemando, e accende il macchinario.

 

- Mamoru, per favore … -

 

Lo supplico quasi piangendo, ora sto molto meglio, il dolore è quasi del tutto andato via. 

Sento solo un lieve fastidio, sicuramente postumo della fitta, ma adesso sapere di stare di nuovo collegata ad una macchina mi angoscia moltissimo…

 

- Usagi, mi dispiace sono costretto … due malori nel giro di poco tempo, e tutti e due di forte entità, dobbiamo sapere quando avvengono per poter intervenire tempestivamente! Se tu fossi stata da sola adesso non saresti stata in grado di chiedere aiuto! Io ho promesso che ti avrei aiutato, ma non posso farlo, se tu per prima non ti fai aiutare, capisci?-

 

Guardo Mamoru senza sapere cosa dire, ha ragione …

 

-Usagi, per fav… ore, ora scolta il dottore …-

 

Li guardo, mia madre piange ancora, mentre mio padre con gli occhi arrossati le poggia una mano sulla spalla e la stringe come a farle forza.Mi dispiace vederli tutti così, mi strazia davvero il cuore, ma io sto vivendo un incubo e sento di odiare quest’ospedale ogni minuto di più!Non voglio essere monitorata, ma a quanto pare però non ho altra scelta.

Mamoru controlla qualcosa sul monitor premendo non solo quali tasti, poi mi ricontrolla il petto per verificare che ogni filo sia attaccato al suo posto.

 

-Bene, in questo modo, staremo più tranquilli Usagi, credimi è una precauzione per sapere come intervenire in caso ci siano problemi…-

 

Si stacca dal letto e si volta verso Seiya e i miei genitori:

 

-Signori, Seiya, mi spiace ma adesso dovreste proprio andar via, state tranquilli, Usagi è in buone mani, sarà costantemente tenuta sotto controllo…-

 

-Dottore la prego, anche per la più piccola cosa… ci chiami va bene?-

 

-Si certo Signora non si preoccupi…-

 

-Non vorrai rimanere qui anche stanotte, eh Dottore?-

 

Il rivolgimento sprezzante di Seiya nei confronti di Mamoru, è un pugno in pieno petto nel mio fragile cuore.

Lo guardo,e più lo osservo più rivedo nei suoi occhi l’odio e la rabbia di quel giorno in centro, quando andai a sbattere contro Mamoru, ai giorni di una vita … felice ...

 

-Seiya… per favore non ricominciare…-

 

Lo fisso supplichevolmente, sperando di zittirlo, ma Mamoru mi segue a ruota a palare, prima che io possa dire qualche altra cosa:

 

-No… Seiya, vado a casa anch’io…-

 

Credo che non voglia aggiungere altro per via della presenza dei miei genitori, e anche per questo gli sono riconoscente.

 

-…Adesso per favore andate tutti a riposare, potrete tornare a trovare Usagi domani…-

 

Si sposta immediatamente, anzi lo vedo dirigersi velocemente fuori dalla stanza quasi senza dire niente, mentre Seiya e i miei genitori si avvicinano al letto. Nelle condizioni in cui sono ora un abbraccio stritolante, non è la cosa migliore da fare, non la più consigliabile, per cui Mamma e Papà mi baciano nuovamente la fronte, e anche Seiya.

Rimango per un attimo delusa da questo suo atteggiamento, non so se è per la presenza di Mamoru, o dei miei, o di chissà cosa, ma stasera …  sembra così scostante... Decido di lasciar perdere e gli sorrido.

 

-Buona notte bambina, riposati!-

 

-Si buona notte Papà, vi voglio bene…-

 

-Anche noi piccolina… tanto…-

 

-Ciao Seiya…-

 

-Ciao Usa, riguardati  …-

 

- Seiya?!-

 

Improvvisamente si ferma e mi guarda.

 

- La promessa, ti ricordi?-

 

- Si tra tranquilla, ti ho già detto che è tutto ok!

 

Un ultimo sguardo ed escono tutti e tre, lasciandomi sola col mio medico, che è entrato nel momento stesso in cui loro hanno varcato la porta. Tra le mani di Mamoru vedo una nuova flebo, e infatti si sta avvicinando proprio verso l’asta porta flebo con aria molto seria.

 

-No, anche la flebo no, Mamoru per favore no!-

 

-E invece si Usagi, è meglio farlo per precauzione, credimi so quello che faccio!-

 

-Ma io non la voglio!-

 

- Ehi! Non fare capricci per favore, va bene? E’ solo una soluzione ricostituente, che ci permetterà di nutrirti… Per stasera è meglio se non mangi cibi solidi…-

 

Il suo tono di rimprovero non ammette repliche, ed è estremamente serio.Sbuffo e batto i pugni sul materasso prima che lui possa prendermi una mano e applicarvi l’ago, il cerotto, e la garza. Nonostante lo vedo applicarsi con molta attenzione e calma, l’ago nella mano mi fa più male di quanto pensassi.

 

-Aja! Mamoru mi hai fatto male accidenti!-

 

Lo vedo alzare gli occhi al cielo rassegnato, senza però dire niente:

 

-Usagi è normale, sei troppo tesa e rigida, non è colpa mia! Rilassati… Ecco ho finito…-

 

-Grazie…-

 

Sospiro esasperata e incrocio le braccia al petto, Mamoru invece sorride e si siede sulla seggiola vicino al letto, adesso libera.

 

-Dai che tra un po’ passa, è una semplice puntura Usagi… Dimmi piuttosto, tu stai bene? Ti sei un po’calmata adesso?-

 

-Si… si sto bene… ho capito che devo stare tranquilla, non c’è bisogno di ripetermelo all’infinito…-

 

Lo guardo e sospiro tristemente, sistemandomi meglio a letto, per quello che mi è possibile, non riesco a togliermi dalla testa il comportamento di Seiya di stasera.

 

-Allora perché quel visino triste?-

 

Sobbalzo.

Sono sempre stata molto prevedibile purtroppo, a casa me lo dicono sempre che per loro, e per le mie amiche sono peggio di un libro aperto, ma con gli estranei …Questo no, non mi era mai successo. Tuttavia, non so più se devo davvero considerare Mamoru un semplice estraneo. Come devo definirlo adesso? Un conoscente? Un amico?

No ... Al momento, credo che lo considererò solo e semplicemente cone il mio nuovo medico.

 

-Io non sono triste!-

 

-Sì che lo sei, te lo si legge in quegli occhioni blu. Usagi non mi stancherò mai di ripetertelo, so che ti riesce difficile accettare questa situazione, ma devi fare uno sforzo, ok?-

 

Annuisco esausta, sto iniziando a stancarmi di queste continue rassicurazioni.

 

-Si va bene! Contento?-

 

Faccio un sorriso sforzato, Mamoru arriccia le labbra.

 

- Mmm… no!-

 

Sto per rispondergli in malo modo, ma l’espressione del suo viso esausto, mi blocca.

 

-Mamoru? Lascia che ti chieda una cosa …-

 

-Cosa?-

 

- … E’ vero quello che hai detto a Seiya, o hai intenzione di non riposare fino al giorno dell’intervento?-

 

Sorride leggermente alla mia domanda, con aria quasi compiaciuta.Ma mi prende in giro o cosa?

                                  

-Ma no sciocchina! Adesso vado anch’io, a casa a dormire! Torno a trovarti domani, in veste… d’amico. Tornerò ad essere il tuo medico lunedì, ok?-

 

-Va bene…-

 

-Ora vado, devo essere in forma per essere il tuo medico, ma tu non fare brutti scherzi, ok?-

 

-Dovresti parlare col mio cuore, dottore!-

 

-Lo sto già facendo… Usagi…-  

 

Riesce a farmi scappare un sorriso, e sembra anche esserne soddisfatto.Si alza, aggiustandosi il camice e prendendo i documenti che ho firmato dal comodino, e la penna.

 

-Bene Usagi, io vado a casa allora, buona notte…-

 

-Notte…-

 

Si avvia tranquillamente alla porta e la apre pronto ad andarsene, ma prima che possa uscirne si volta di nuovo verso di me:

 

-Allora mi hai capito? Lotta, lotta con tutte le tue forza contro quest’ostacolo, prendi il superamento di questa malattia come una sfida con te stessa… che devi assolutamente vincere! Intesi? Ciao Usagi … -

 

Se ne va facendomi l’occhiolino, chiudendo la porta, e lasciandomi senza parole. Certo che quest’uomo ha la straordinaria capacità di spiazzarmi ogni volta!

 

Una sfida con me stessa ... Già speriamo di riuscirci allora ...

 

Rimango ancora a guardare la porta appena chiusa, Mamoru è davvero un bravo medico, ne sono sempre più convinta.

Sospiro sommessamente, sono davvero esausta e debole …

Ora sono rimasta sola, e in un attimo mille pensieri prendono il soppravvento sulla mia mente stanca. Adesso non c’è più nessuno che possa  proteggermi dalle paure che piano mi entrano nell’anima. Il silenzio della stanza improvvisamente mi opprime. Chiudo gli occhi ingoiando l’ennesimo groppo che in pochi secondi mi nasce in gola, poi li riapro voltando lo sguardo alla mia sinistra. Chissà per quanto altro tempo ancora dovrò restare in questa stanza. Finché Mamoru è con me, ci sono i miei o Seiya, tutto è più sopportabile ma adesso… è tutto così cupo…

Stremata da tutta la situazione sto per voltarmi dalla parte opposta con gli occhi lucidi, ma poi qualcosa sul comodino attira la mia attenzione.                                                                                                                                                                          Sembra un pezzo di carta che spunta da sotto il bicchiere in plastica rovesciato sul comodino.  Sposto il bicchiere e lo prendo a fatica con la mano libera dalla flebo.

Lo apro e ciò che vedo mi sconcerta. Riconosco la grafia … è proprio la sua, quella di Mamoru. Ma quando l’ha messo lì?

Forse mentre ero intenta a salutare i miei genitori e Seiya, perché sinceramente non me ne sono proprio accorta.

Per un attimo torno a guardare la porta ripensando alle sue ultime parole prima di uscire, poi torno a concentrarmi sul bigliettino. C’è scritta solo una frase, seguita da un numero di cellulare.

 

Chiamami ... a qualsiasi ora .... se stai male o hai bisogno, verro subito lì da te! "

 

Rimango incredula e continuo a guardare il contenuto del biglietto con gli occhi sbarrati, senza sapere cosa pensare...

Lo piego a metà e lo serro nel palmo della mano, stendendomi a letto e pensando ancora una volta a quello che mi ha detto prima di uscire:

 

Una sfida con me stessa ... certo ... una sfida che lui sicuramente non mi permettera di perdere ...

 

 

Ehilà!!!

Salve a tutti! Eccoci tornate con un nuovo bel capitoletto! Vi siamo mancate almeno un pochino? Sì? Scusate se vi abbiamo fatto aspettare un po’, ma purtroppo i nostri impegni quotidiani di lavoro e di studio non sempre ci permettono di dedicarci totalmente alla scrittura, tralasciandola per il tempo libero… B eh, ve le immaginereste le nostri menti folli all’opera giorno e notte? Meglio di no o sì?  Ditecelo voi! Bene, che cosa ve n’è parso di questo nuovo aggiornamento?                   Sì lo sappiamo, forse ci siamo date un po’ alla pazza gioia un’altra volta, ma sarà stato il caldo, oppure l’estate che sta finendo… Voi che cosa dite?                  Allora allora allora… A quanto  pare la nostra idea del “cuore malato” del capitolo precedente… è piaciuta a tutti!  Non ve lo aspettavate eh? Visto come siamo brave? :P Riguardo a questo capitolo, che cosa ne dite quindi di questo nuovo rapporto medico-paziente tra Mamoru e Usagi?  E del bel finale che vi abbiamo preparato? Che carini che sono quei due insieme, vero? Come vedete stanno iniziando a sviluppare una sorta di … complicità …  Peccato che ci sia ancora Seiya tra i piedi però…Lo sappiamo che volete mandarlo via, farlo a pezzettini, sopprimerlo, esprimergli anche concretamente tutto il vostro affetto, ma credeteci sappiamo bene come trattarlo… Dovrete solo avere un altro po’ di pazienza e poi ci adorerete… O forse no? Chissà…   Beh continuando a seguirci vedrete! :)   Per quanto riguarda gli esami che Usagi ha dovuto fare per accertare la diagnosi della sua malattia, sono i principali che vengono fatti in caso di DIA, come vi abbiamo annotato già anche nel capitolo precedente, e la procedura che viene più o meno seguita ve l’abbiamo spiegata attraverso le parole di Usagi. 

 Per quanto riguarda invece il calmante che ha fermato la crisi di Usagi, si chiama adenosina, in genere le dosi indicate nel capitolo sono le standard, ma naturalmente poi variano a seconda della situazione e del paziente, e il gomito è la parte più adatta per un’azione immediata.Abbiamo descritto queste situazioni alla luce delle poche esperienze che abbiamo in campo medico, per lo più accumulate con lo studio, e grazie ad alcune ricerche in Internet, cercando di rendere il tutto il più realistico possibile. Speriamo di esserci riuscite!   Bene, ora passiamo ai vostri ringraziamenti!

Morea: Ciao! Oh bene, grazie mille!                                                                                                                                                            Sai, descrivere la malattia di Usagi in maniera adeguata è stato effettivamente un po’ difficile, più che altro proprio per il rischio di cadere in quello che hai detto di tu, di appesantire tutto, ma siamo soddisfatte del nostro lavoro folle, e soprattutto felici che ti sia piaciuto! Mamoru medico di Usagi, che ti fa quell’effetto… Beh, a chi non lo farebbe? :D  Grazie per seguirci!

Romantigirl: Ciao Roxy! Eh sì, il cuore malato della povera Usagi è tale per la malattia poverina, e non solo per amore! Povera! Però con un medico così, passa tutto non credi? Specie per l’incrocio di sguardi, che ti è piaciuto tanto, no? J Grazie, alla prossima!

Nicoramus83: Ciao carissima!                                                                                                                                                                                        No dai, non dirci così! Già basta la povera Usagi col suo cuoricino malato…I nostri lettori no, o meglio, non le nostre lettrici!!! Non vogliamo altre cardiopatiche, almeno che non vogliate anche voi un medico come Mamoru, allora… Beh, ma al momento è occupato il ragazzo, quindi non potrebbe essere disponibile per tutte! :D Macchine da infarti noi? Oh my God, e la storia non è ancora finita! Come ci definirai nei prossimi capitoli allora? Comunque, se dici di avere il cuore forte, stiamo tutte tranquille no? Meglio così!Siamo contente che il capitolo ti sia piaciuto, speriamo anche questo! Ciao, a presto!

stella93mer: Ciaoooooo anche a te! Sì sappiamo che tendiamo a sparire di tanto in tanto, ma purtroppo non riusciamo a smuoverci prima!  Ci perdoni vero? Ti ringraziamo per esserci sempre, e speriamo che anche questo capitolo ti sia piaciuto come il precedente, e di non averti delusa! Grazie mille per i complimenti!

Heart: Ciao! Si effettivamente ultimamente tendiamo a scrivere capitoli abbastanza lunghetti, ma è perché vogliamo metterci dentro tante belle follie frutto delle nostre testoline buffe… No forse buffe non è il termine giusto… Simpatiche? Così va meglio ma forse non siamo ancora precise? Pazzerelle? Ok forse adesso ci siamo!  Ok a parte ciò… Ci fa piacere che ti sia piaciuto tutto, nonostante la lunghezza, grazie!!!

Chichilina: Ciao Usa!!! Grazie mille per i tuoi complimenti! Sei sempre tanto cara e gentile! Nel capitolo precedente abbiamo fatto quel riassuntino perché eravamo evaporate per un po’ troppo tempo, ma sapere che non ti dimentichi mai di ciò che scriviamo è un’immensa gioia! Grazie dal più profondo dei nostri cuori! Grazie soprattutto per le tue bellissime parole, anche noi ti vogliamo un mondo di bene, ma proprio tanto tanto!

NEPTUNE 87: Ciao Mina! No, dai… Non rompere il tuo PC con le tue lacrimucce, altrimenti poi come ci leggi? No dai scherziamo!  Meno male che ti sei fatta regalare il cuore di riserva tesora, perché dopo questo capitolo ci sbizzarriremo che non puoi neanche immaginarlo!!! Uahuahuauah!!! (Immagina Mako-Chan che scrive il ringraziamento e che sbraita da sola al PC :D) Lo sappiamo che siamo folli, non saremmo Inner altrimenti no?  Usagi è malata è vero, ma ne vale la pena esserlo con un bel dottorino così in giro per camera… no?  Il rapporto tra i due sta cambiando, è evidente, ma poco alla volta tesora vedrai cosa frullano i nostri due cervellini! Uahuahuauah!!! (Risata malefica scena due) :D Seiya non lo sopporta nessuno, nemmeno noi, ma abbiamo molte sorprese in serbo … Vedrai! Cara, devi sapere che siamo state molto felici di “regalarti” il capitolo precedente! Era il tuo compleanno, e il compleanno di una Guerriera Sailor merita tanto! Hi hi hi! Ok, a parte tutto, grazie tesora!!!

bimbastupenda: Ciao! Bene, siamo felici di non averti delusa, anzi ti esserti piaciute così tanto!I colpi di scena sono all’ordine del giorno nelle nostre capocce folli, e per Mamoru e Usagi in primis ovviamente!  Seiya? Beh, hai visto come ha reagito, alla fine ha capito che è meglio non sclerare troppo per il bene di Usagi ma… C’è sempre un ma, e presto lo scoprirai! Grazie a presto!

maryusa: Ciao! Ma wow! *.*   Ti mancavamo? Davvero? Grazie, noi tanto commosse e felici! Soprattutto se sono anche le nostre bene amate follie a suscitare nostalgia…! J  Usagi poveretta è malata, eh sì, ma ad avercelo un medico così, ci ammaleremmo tutto non credi? Altro che vecchietti! J

Ad odiare Seiya … siamo un po’ tutte, e anche quelle sdolcinerie da ipocrita…! Tranquilla che provvederemo a sopprimere davvero tutto di lui, quando sarà il suo momento!  Pazienta un po’, e vedrai che gli faremo e di cosa siamo capaci! Grazie mille per i tuoi complimenti!

 

Grazie anche a chi ci segue senza recensire, a chi ha dato alla nostra storia un posto speciale, inserendola tra le preferite, le ricordate, o le seguite, e anche a chi ha inserito noi tra i propri autori preferiti! Siete in tanti a seguirci, e ci rendete tanto felici! Speriamo che questo capitolo vi sia piaciuto e non vi abbia deluso, e sappiate che se state nutrendo propositi omicidi o comunque fisicamente e psichicamente offensivi nei nostri confronti, noi ci siamo già dileguate per salvarci!  Ok, a parte questo “piccolo” attimo di follia, vi salutiamo con un grande abbraccio e vi diamo appuntamento al prossimo capitolo! Vi volgiamo bene!

Baci

Ami e Makoto/ Silviasilvia e Luciadom

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Capitolo 12
*** Io mi fido di te... Mamoru! (Prima Parte) ***


12) Io mi fido di te… Mamoru

12) Io mi fido di te… Mamoru!  (1° parte )

 

Mi trovo sempre qui nel mio letto attaccata, alle macchine e accanto a me c’è Seiya.

Provo una strana sensazione, dovrei essere felice, sollevata, confortata, perché il mio ragazzo è vicino a me in un momento così brutto della mia vita, e invece credo che qualcosa stia per cambiare, e che le mie preoccupazioni debbano accettarne altre in aggiunta. Lo sguardo di Seiya è cupo, freddo, severo…

Lo guardo quasi con paura e temo purtroppo, che quegli occhi che conosco così bene, non preannuncino nulla di buono.

Ormai non è più quello di un tempo, non è più il ragazzo dolce e affettuoso che era, e questo mi fa male.

So che sta soffrendo, ma sto male anch’io adesso, e ho bisogno di lui più che mai! Proprio ora, che ho più necessità del suo sostegno e del suo amore, non può essere così distaccato.

 

-Seiya… Amore cos’hai?-

 

Il suo sguardo è pungente, sembra che ora per lui anche la mia malattia sia passata in secondo piano, ma cosa gli è successo?

 

-Non chiamarmi Amore, non più!-

 

Sussulto, la sua voce è atona e mi ferisce come una lama in pieno petto.

Perché mi dice queste cose?

 

-Ma … ma …  cosa … cosa  dici?-

 

-Mi dispiace Usagi, ma io non ti amo più!-

 

-Ma cosa … Cosa stai dicendo Seiya? -

 

-Sono sempre stato innamorato di Rei, questa è la verità!-

 

-No … non è vero! Non ci credo!-

 

- Fattene una ragione Usagi… Io e te non possiamo più stare insieme!-

 

-STAI MENTENDO!!! I nostri sogni, il nostro futuro, noi dobbiamo ancora vivere tutto!!!-

 

-Ma quali sogni, ma quale futuro? Non esiste niente, senza Rei!-

 

-Ma tu… tu dicevi di… amarmi!!!-

 

-Lo credevo, ma ora … Mi dispiace … Addio Usagi… -

 

Si alza e vai via, sempre più lontano, come verso l’uscita di un tunnel buio e desolato, nel quale sento di sprofondare io man mano.

 

-NO SEIYA!!! NOOOO!!!-

 

****

 

Mi sveglio urlando quasi senza fiato, l’incubo peggiore della mia vita è venuto a terrorizzare le mie notti già paurose.

 

-Si calmi Signorina, è stato solo un brutto sogno, non si agiti!-

 

Un’infermiera alla mia destra sta controllando il monitor, pigiando velocemente qualche tasto, e facendovi uscire una specie di scontrino.

Porto una mano alla fronte chiudendo e riaprendo gli occhi, come per assicurarmi che tutto sia stato realmente un bruttissimo incubo, e sospiro sommessamente: era davvero orribile...

 

-Si sente bene Signorina? Ha per caso avvertito malori questa notte?-

 

Mi volto verso di lei, e la guardo senza capire cosa sta succedo.

 

-No … ma perché mi pone questa domanda? C’è forse qualcosa che non va?-

 

Comincio ad agitarmi sempre di più, sono in preda al panico.

 

-Stia tranquilla, lo chiedevo solo perché i suoi valori cardiaci non sono sempre costanti, pensavo avesse avvertito qualcosa, ma non si preoccupi nel suo caso è… normale!-

 

Scuoto la testa. Non ho capito cosa vuole dirmi e voglio vederci chiaro:

 

-La prego, mi dica … -

 

-Signorina, non si agiti, tra poco verrà il Dottor Tomoe a visitarla! Ora si rilassi, le tolgo la flebo… -

 

Con gesti rapidi, libera la mia mano dal fastidio dell’ago, poi riprende a parlare.

 

-Bene, adesso le prendo qualcosa da mangiare e porto il tracciato al Dottore! A dopo!-

 

-No Aspetti!-

 

L’infermiera esce lasciandomi sola.

Non mi ha dato il tempo di parlare, forse volontariamente, e la cosa mi spaventa a morte.

Non posso che deglutire e restarmene in silenzio, quasi come se potessi ingoiare tutta questa faccenda e farla finita, ma non si può! Non si può e devo sopportare tutto ogni giorno che passa, accidenti!

Quanto vorrei che Seiya fosse qui…

Un groppo mi sale in gola, ma cerco di non piangere, pensando a quando tutto questo sarà finito, e all’imminente visita di Tomoe.

Già, Tomoe … Colui che metterà mano al mio cuore, e che paradossalmente tenterà di guarirlo, almeno dalle pene fisiche. Sospiro di nuovo, ripensando a ieri sera…

Ancora non riesco a togliermi dalla testa la freddezza nei gesti, e gli occhi furiosi con i quali Seiya, mi guardava dopo aver appreso direttamente da me, la notizia del cambio di medico.

Io e Mamoru immaginavamo che non ne sarebbe stato felicissimo, ma a dire la verità non mi aspettavo una simile reazione.

Proprio in riferimento ai suoi atteggiamenti, ripenso anche al sogno appena fatto, quel brutto sogno che ora mi sta angosciando, e che interpreto più come premonitore.

Tuttavia, è un sogno al quale però mi rifiuto di credere, perché Seiya mi ama, io ne sono più che sicura.

Ed infine c’è lui … il mio nuovo Ubizaki, Mamoru Chiba …

Istintivamente, con un gesto involontario, volto lo sguardo sul comodino e afferro quel piccolo pezzetto di carta che mi ha completamente spiazzata, mettendomi a sedere al centro del letto.

 

 “Chiamami ... a qualsiasi ora .... se stai male o hai bisogno, verrò subito lì da te! "

 

Non so cosa pensare, ma non ne ho neanche il tempo, la porta della mia camera si riapre e l’infermiera entra portandomi la colazione su un vassoio, e così infilo velocemente il biglietto nella tasca del pigiama.

 

-Ecco Signorina, mangi tranquilla. Passerò più tardi a prendere il vassoio e l’ accompagnerò nella sua nuova stanza!-

 

Per la seconda volta stamattina la guardo senza capire:

 

-Come scusi? Nella mia nuova stanza?-

 

-Esatto. E’ stato desiderio di suo padre, sotto consiglio del Dottor Chiba, spostarla in una camera dove starà più a suo agio e dove potrà avere più comodità. Il Professor Tomoe passerà a visitarla lì, è già stato informato. Io l’aiuterò a sistemarsi alla meglio e le riattaccherò i macchinari. Vedrà che lì si troverà bene…-

 

L’infermiera mi sorride confortevolmente, e io ricambio di rimando, pensando più sollevata al pensiero che hanno avuto per me Papà e...  Mamoru!

 

-Capisco…-

 

-Bene, ora mangi, prima che si freddi!-

 

Continua a sorridermi e alza leggermente il vassoio come a volermelo mostrare, poi me lo posa delicatamente sulle gambe, ed esce subito dopo avermi cordialmente salutato.

Finisco tutto alla svelta: il caffellatte caldo mi dona un po’ di sollievo, e le fette biscottate con la marmellata di ciliegie mi danno la carica con la loro dolcezza.

C’è anche un croissant senza confettura, morbido e caldo, che mi delizia il palato e pare quasi rilassarmi.

Appena finito, mi pulisco i residui di cibo dalle labbra con un tovagliolo di carta, e poso il vassoio sul comodino, iniziando a guardare fuori dalla finestra.

I raggi del sole fanno capolino tra le tende, caratterizzando una di quelle che devono essere le ultime belle giornate prima dell’arrivo imminente dell’inverno, il quale con il suo freddo e i suoi giorni grigi e piovosi mi ha sempre messo addosso tanta tristezza … Già, come se adesso non ne avessi già abbastanza!

La giornata di oggi si prospetta essere davvero bella, e io sono chiusa in questa stramaledettissima camera senza poter uscire.

Rimango così, persa nei miei pensieri per non so quanto tempo, quando sento bussare:

 

-Avanti!-

 

Dalla porta spunta di nuovo l’infermiera:

 

-E’ pronta Signorina?-

 

Sospiro e annuisco. Certo che sono pronta, qui dentro non è che abbia chissà che da fare, per cui mi sento pronta per qualsiasi cosa… Beh, più o meno

 

-Sì, certo!-

 

-Bene, ora l’aiutiamo a sistemarsi di là!-

 

L’infermiera entra, seguita da una sua collega che mi saluta con un cenno del capo.

Lei si avvicina al mio letto, mentre d’istinto guardo l’altra dirigersi verso l’armadio e prendere tutte le mie cose, provando una strana sensazione. Mi sembra di riconoscerla… Sì! Con un po’ di fatica riesco a ricordare!

E’ l’infermiera Akane, quella che mi ha soccorso durante una delle mie crisi qui, insieme a Mamoru.

Vengo staccata dai macchinari con delicatezza, togliendo i fili uno ad uno, e aiutata a scendere dal letto.

Mi fanno sedere su una sedia a rotelle, e mentre Akane inizia a spingere il carrello col macchinario, l’infermiera con cui mi sono svegliata stamattina prende il mio borsone in spalla, e inizia a spingere la carrozzella.

Uscendo da questa stanza, mi giro istintivamente a guardarla in silenzio…

Chissà come sarà la nuova che mi è stata assegnata…

Percorriamo il lungo corridoio, e in base alla grande porta blu che imbocchiamo e alle scritte su una grande targa che vi è sopra, credo che stiamo per andare in un’altra ala del reparto.

E’ tutto reso molto luminoso dalle ampie finestre sulla sinistra, affollato tra pazienti in uscita dalle loro stanze, medici e infermieri, e delimitato a destra da una lunga serie di porte, che sicuramente sono le stanze di questo reparto.

In poco tempo sento l’infermiera che fa svoltare la sedia a rotelle a destra, e infatti mi ritrovo di fronte una porta bianca a due ante, con una semplice targhetta in ottone con sopra inciso un numero, un 1 blu: credo di essere arrivata.

L’infermiera infatti apre la porta e mi fa proseguire, seguita dalla sua collega e dal carrello con quel macchinario che sto iniziando ad odiare.

L’immensa luce di questa stanza quasi mi ferisce gli occhi.

Rimango sbalordita vedendola completamente diversa da quella in cui sono stata fino ad ora, che in confronto a questa era molto spoglia.

Mi guardo attentamente intorno, e vedo che c’è un solo letto, con lenzuola bianche e una copertina blu, come le spalliere.

Le pareti sono di un tenue celestino, reso brillante dal sole che vi riflette, e che entra dalle finestre di fronte l’entrata.

Le tende non sono calate, ma per quel po’ che per ora posso percepire sembrano essere a tinta con la stanza. Per come stanno adesso lasciano liberi gli infissi e il vetro, permettendo perfettamente di guardare quello che c’è fuori.

Accanto al letto c’è un comodino con due cassetti e uno sportellino, blu e azzurro, il piano è bianco, e gli stessi colori sono richiamati dall’armadio a due porte che si trova alla parete sulla parte destra dell’entrata.

A sinistra invece c’è una porta blu, che deve essere sicuramente quella del bagno.

Entriamo completamente e continuo a guardarmi intorno, cercando di cogliere gli ultimi particolari che mi sono sfuggiti, mentre le infermiere iniziano a sistemare tutto.

Ora riesco a scorgere nuovi dettagli, come ad esempio un telefono sul comodino, e un telecomando.

Lanciando occhiate qua e là noto una mensola nera sulla porta, sul letto un piccolo neon, richiamato da quelli sul soffitto di egual forma misura ma più grandi, e con la tastiera con i vari pulsantini per chiedere aiuto proprio sulla spalliera a capo del letto stesso.

Di fronte al letto c’è una poltroncina azzurra e al centro della stanza, sotto le finestre, un tavolo e quattro sedie celesti.

Ora che sono completamente dentro la stanza, rimango estasiata dalla visuale che si vede fuori dalla finestra: la vista è splendida…

Devo trovarmi sul retro del ospedale, perché da qui non vedo il grande parcheggio che lo sovrasta sul davanti, ma uno splendido giardino con tante panchine e diversi alberi, aiuole, qualche fontana, e persino due altalene e due scivoli!

Resto per un attimo incantata da tanta bellezza, ma poi l’infermiera mi riporta alla realtà.

 

- Si sente bene Signorina?-

 

Sorrido e annuisco:

 

-Si, mi scusi, mi ero incantata a guardare fuori, è davvero bello qui!-

 

-Si ha ragione, è la camera privata migliore che abbiamo! Suo padre e il Dottor Chiba si sono altamente raccomandati a riguardo, vedrà che qui non le mancherà niente!

 

Eh? Ho capito bene?

 

- Il Dottor Chiba si è raccomandato?-

 

- Si Signorina, ci ha detto di non farle mancare niente … -

 

Rimango sbalordita ed esterrefatta, ma cosa sta facendo Mamoru?

 

- Deve essere davvero una buona amica del Dottor Chiba! Si preoccupa molto per lei sa? -

 

Ad intervenire questa volta è Akane che si gira verso di me smettendo di armeggiare con il macchinario, e mi guarda curiosa.

La sua affermazione mi provoca un brivido freddo in corpo, e credo di essere anche arrossita.

Mi porto una man sul viso imbarazzata, provando una strana sensazione.

Non so spiegarmela, così come continuo a non capire l’atteggiamento di Mamoru.

 

- In  … in  realtà ci conosciamo appena …-

 

E’ tutto quello che timidamente e abbassando lo sguardo riesco a dire.

 

- Akane, non essere invadente!-

 

Lei sobbalza richiamata dal benevolo rimprovero della collega, e abbassa lo sguardo proprio come me, capendo forse di essere stata fuori luogo.

 

- Mi scusi Signorina io non volevo … -

 

Tolgo le mani dal viso e me la passo tra i capelli, sorridendole tranquilla e guardandola con tenerezza:

 

- Non si preoccupi, è tutto a posto! -

 

-Signorina vuole che l’aiutiamo a rinfrescarsi prima che arrivi il Dottore?-

 

-Si grazie, gliene sarei grata!-

 

-Bene, Akane ci pensi tu mentre io sistemo i suoi vestiti nell’armadio?

 

-Si ok, venga l’accompagno in bagno!-

 

-Dovrei prendere il cambio!-

 

- Si certamente, ecco la borsa!-

 

Gentilmente me la porge sulle ginocchia, prendo tutto l’occorrente e mi accompagna in bagno, facendomi alzare dalla sedia e sorreggendomi.

Sono felice che me lo abbiamo chiesto, avevo proprio bisogno di rinfrescarmi.

Faccio una doccia veloce, lavo i denti e sistemo i capelli nei miei soliti codini, soddisfatta del risultato mi guardo allo specchio, indosso la vestaglia, e usciamo.

Mentre mi aiuta a camminare per la stanza verso il letto, noto i cambiamenti che la sua collega ha apportato alla stanza.

Il macchinario è già pronto per l’uso, dell’acqua con dei bicchieri di plastica è sul comodino, mentre c’è uno scatolo con dei tovaglioli di carta sul sotto piano.

Il borsone è già nell’armadio, e le coperte sono già state spostate per permettermi di stendermi. Mi stendo piano a letto, e di nuovo quei maledetti fili mi vengono attaccati al petto.

 

-Ecco fatto Signorina, noi abbiamo finito!-

 

Entrambe danno un’ultima occhiatina alla stanza come ad accertarsi che non manchi nulla, poi annuiscono in mia direzione.

 

-Ora riposi. Se ha bisogno di qualcosa ci chiami… Il Dottor Tomoe verrà quanto prima!-

 

Sorrido loro grata e acconsento:

 

-Si va bene! Grazie mille per l’aiuto!-

 

-Si figuri Signorina!-

 

-Dovere!-

 

Entrambe mi salutano cordialmente ed escono. Rimango di nuovo sola, in una nuova stanza forse più accogliente sì, ma comunque sola… 

Certo ho tante persone che mi vogliono bene, Mamma, Papà…

Questa stanza deve costargli una fortuna a notte, eppure non si sono fatti risparmiare niente pur di farmi avere tutti i confort possibili.

Sono davvero i migliori del mondo, senza contare Haruka, Shingo, Michiru, Taiki,  Motoki e… Seiya…

Al solo suo pensiero sento un morso alla base dello stomaco, non riesco a dimenticare l’immagine di ieri sera, ma poi prepotentemente alla sua, si contrappone nella mia mente quella triste e ferita di Mamoru quando per la prima volta l’ho visto con gli occhi della verità…

Sospiro ed infilo la mano nella tasca del pigiama, libero ora dalla copertura della vestaglia, che ho appoggiato alla spalliera del letto, riprendo il bigliettino che mi ha lasciato ieri sera prima di andarsene.

Oggi è domenica… Chissà cosa starà facendo adesso, non dovendo lavorare…

Invece il Dottor Tomoe, per venire subito a visitarmi in un giorno festivo, deve essere di turno, e dev’essere anche stato informato della mia condizione, chissà come sarà…

So che è lo stesso presente alla sfilata di due sere fa, e che a detta di Mamoru è molto competente nel suo campo, ma non avendoci ancora avuto a che fare di persona, sono molto curiosa e allo stesso tempo … spaventata.

Decido di non pensarci e di distrarmi usufruendo di tutti i miei nuovi confort prima del suo arrivo, sono le 11.00h, e manca  ancora un po’ all’ora di pranzo.

Prendo il telecomando dal comodino e accendo la TV.

Faccio svogliatamente zapping tra i canali, non c’è niente che attiri la mia attenzione, ma poi d’un tratto mi soffermo su un notiziario trasmesso da TV Tokyo, quando sento un nome che mi fa rabbrividire, quello della “Kou Design“.

 

>>> Grande fermento venerdì sera alla sfilata di beneficenza promossa dalla “Kou Design“, in occasione dell’esposizione della collezione privata di quadri dell’ormai noto Principe dell’alta moda il Signor D., che ha unito la sua passione per l’arte a quella del lavoro. Il famigerato imprenditore infatti è il proprietario di un’ illustre catena di negozi di abbigliamento in tutto il mondo, catena che avrebbe dovuto esportare i modelli dell’ormai famosa casa di moda Milanese, di proprietà della famiglia Kou da diverse generazioni. La sfilata si è tenuta alla Torre Starlight, ed era aperta ai maggiori fotografi mondiali ad esclusione delle telecamere dei Mass Media, il perché non lo si era ancora capito, almeno non fino a quando, si è verificato un inaspettato colpo di scena! Infatti ad un determinato punto della serata, il figlio più giovane dei Kou ha dato in escandescenza durante l’esibizione del modello di punta, accusando l’indossatrice, la signorina Minako Aino, di un complotto contro se stesso eventualmente databile a qualche anno fa, e monopolizzando così l’intera sfilata.

La situazione è degenerata notevolmente al punto tale che padre e figlio sono persino venuti alle mani… >>>

 

Sento il cuore stringersi e contorcersi dentro il mio petto e non per colpa della malattia, inizio a tremare visibilmente, mentre alcune lacrime rigano il mio volto.

Come fanno loro a sapere della lite tra Seiya e suo padre, se erano tutti già stati cacciati fuori? Che diavolo sta succedendo adesso?

 

>>> …Pare che le accuse del giovane Seiya, questo il nome del ragazzo, fossero rivolte non a caso anche contro i suoi genitori, e che riguardassero vecchie storie d’amore e di tradimenti. Alla luce di quanto emerso, sembra che la signorina Aino e i Kou nascondano dunque un oscuro passato... Quale sarà la verità? Tuttavia non è finita qui! Una ragazza presente alla sfilata, presumibilmente la fidanzata del giovane Kou, si è sentita male, forse non ha retto la tensione e ha perso i sensi. Sappiamo che è stata portata in ospedale, ma non abbiamo ancora notizie certe sulle sue condizioni di salute.>>>

 

Guardo sbalordita alla TV le scene di venerdì sera, e soprattutto non riesco a credere a quello che lo speaker ha appena detto.

 

-Non… non ci credo…-

 

Alzo il volume e non stacco gli occhi dalla TV, mentre con una mano mi aggrappo al materasso quasi come se dovessi cadere, anche se sono semidistesa.

Sullo schermo scivolano le immagini di Seiya che si avventa su Minako, di Satomi che lo aggredisce e di me che lo soccorro, e poi vedo me stessa accasciarmi a terra e Mamoru prendermi appena in tempo tra le braccia, per evitare che possa farmi anche male.

Lo speaker è voltato verso l’enorme schermo piatto dello studio dell’emittente da cui stanno trasmettendo tutto, e adesso si volta e riprende a parlare:

 

>>>Anche se la sfilata si è tenuta venerdì, abbiamo ricevuto questo materiale solo stamattina. Il Signor Kou ha cacciato via tutti i fotografi e i giornalisti, per cui non potevamo avere notizie dettagliate dell’accaduto nella giornata di ieri.

Queste scene invece sono state riprese da una microcamera nascosta in sala, ritirata poi  in un secondo momento da qualcuno che desidera al momento rimanere anonimo, ma che al tempo stesso si è dimostrato disponibile a procurarci e a fornirci altri dettagli della sfilata, o qualsiasi altra faccenda che abbia a che fare col nome dei Kou …>>>

 

Stringo il telecomando tra le mani e spengo la TV nervosamente, premendo con forza sul tasto POWER.

Faccio per gettarlo per terra, inarcando il braccio destro all’indietro, ma mi fermo appena in tempo, lanciandolo invece malamente sul piano del comodino.

Certo, non che abbia cambiato qualcosa, ma almeno l’urto è stato meno brutto, per un povero aggeggio che ha la sola colpa di essermi capitato tra le mani in questo momento.

Mi porto le mani nei capelli e inizio a piangere, stringendo i denti per contenermi, ma non ci riesco. Mi sta crollando il mondo addosso, e ogni giorno sembra accadere qualcosa che va a peggiorare sempre più tutto questo!

Ma perché? Perché?

Io non ce la faccio più!

Questo non doveva accadere! Non ci voleva! Cosa succederà ora?

Mi stendo e mi asciugo gli occhi con dei tovaglioli, cercando di regolarizzare il mio respiro, non posso farmi trovare da Tomoe così.

Passa qualche minuto, e riesco a tranquillizzarmi con una forza di volontà che non credevo di possedere.

Volto lo sguardo verso la TV ora spenta, e continuo a chiedermelo:

 

-Ma perché… Perché?-

 

Ma la risposta non arriva.

Chiudo gli occhi per riposare, anche senza dormire, ma li riapro subito perché qualcuno bussa alla porta:

 

-Chi è?-

 

>>>Sono il Dottor Soichi Tomoe!-

 

Eccolo, è qui. Faccio un sospiro profondo: devo essere forte anche per questa prova.

 

-Avanti!-

 

Vedo la porta aprirsi, ed entrare colui che dovrà riparare il mio cuore.

Lo riconosco subito, in fondo l’ho visto solo due sere fa!

Chiude la porta alle sue spalle e si mette una mano nella tasca del camice, mentre con l’altra mantiene una cartellina, quella con i miei referti.

Mi sorride avvicinandosi e prendendo una sedia, sistemandosi vicino al letto.

 

-Buongiorno Signorina Tsukino!-

 

-Buongiorno anche a lei!-

 

-Come si sente stamattina?-

 

Alzo leggermente le spalle:

 

-Bene, abbastanza bene, grazie.-

 

Annuisce, e si alza per controllare il monitor del mio caro macchinario, armeggiando con i tasti e controllando tutto sapientemente.

Poggia poi la cartellina sul comodino e la apre, iniziando a cacciarvi una serie di fogli e quello che dev’essere il mio tracciato.

Lo vedo massaggiarsi il mento con fare pensieroso e prendere il lungo foglio con entrambe le mani, portandoselo sopra il viso con le braccia tese, quasi a volerlo scrutare meglio.

Arriccia le sopracciglia al di sotto di quei suoi occhiali tondi e poggia le carte sul comodino, passandosi una mano tra i capelli brizzolati.

La faccia che sta facendo non mi piace.

 

-Dottore? Mi scusi… c’è qualche problema?-

 

Lui si volta e torna a sedersi, prendendo in mano i miei referti e poggiandoseli sulle gambe accavallate.

 

-Allora Signorina, mi raccomando stia tranquilla… Ho qui tutti i risultati degli esami che ha fatto, datomi dal mio collega, il Dottor Chiba, e da un’infermiera. Li ho controllati dettagliatamente, e sono stato messo al corrente anche delle sue crisi ipoglicemiche e di ciò che l’ha interessata in passato, ma adesso ricontrollerò tutto qui con lei, almeno dal punto di vista cardiologico…-

 

La prima cosa che gli capita tra le mani è il tracciato.

 

-Dunque… In base all’elettrocardiogramma la sua frequenza non è sempre regolare, si vede chiaramente, lei è sicura di non aver avvertito nulla stanotte o in mattinata? Anche un semplice piccolo fastidio può fare la differenza Signorina, cerchi di ricordare…-

 

Lo guardo scuotendo la testa, sicura di quello che sto per dirgli.

 

-No Dottore. Ho avuto una terribile fitta ieri sera, che è scemata grazie al tempestivo intervento di Mamoru, ma poi più nulla, per fortuna... Ma perché mi dice questo?

Sa, l’ho chiesto anche all’infermiera stamattina, ma non mi ha risposto…-

 

Tomoe sorride e scuote il capo, gesticolando anche con le mani:

 

-Signorina non si spaventi, ora le spiego. Il tracciato presenta delle irregolarità, delle aritmie, e quindi è possibile che le fitte possano presentarsi anche in misura molto lieve, persino quasi non percepibile. Potrebbe averne avuta un’altra stanotte mentre dormiva ad esempio, senza rendersene fortunatamente conto, ecco perché ci tenevo a sapere dettagliatamente cosa percepisce.-

 

-Ah…-

 

Ok, questa mi mancava adesso per poter completare il quadro, ecco cosa voleva dire l’infermiera stamattina!

 

-Dalla faccia che fa si sta preoccupando e come, benché le abbia detto di non farlo. Ascolti… fino a quando non avverte nulla può stare tranquilla, tanto c’è il macchinario a monitorarla…-

 

Già, e chi me lo stacca più!

Sospiro annuendo piano, ma stringendo le lenzuola tra le mani, sperando che lui non se ne accorga.

 

-Sì, lo so…-

 

Ora scansa il tracciato sulla coperta e prende a sfogliare il resto dei referti e a vocalizzare e borbottare a voce molto bassa non so che.

Altro che tranquillità! Qui l’ansia mi continua a salire accidenti!

Finalmente posa l’intera cartellina e torna a concentrarsi totalmente su di me.

 

-Allora… Non c’è bisogno che le rispieghi ciò che già sa, ma vorrei solo anticiparle qualcosa sull’intervento, così vi arriverà psicologicamente preparata, e poi vorrei visitarla, ma velocemente perché abbiamo tutto quello che ci serve perché l’operazione vada a buon fine…-

 

-Sì certo, mi dica pure…-

 

-Allora, le faremo l’anestesia totale, così, mentre lei riposerà noi guariremo i capricci del suo cuore! L’intervento consiste semplicemente nel chiudere la comunicazione tra i due atri, tutto qui. Dopo dovrà sottoporsi ad un programma psicofisiologico di prevenzione secondaria, ma sono molto fiducioso. Se mi promette di essere forte, e di fidarsi di me e del mio staff, le garantisco che presto questo sarà solo un brutto ricordo!-

 

Conclude sorridendomi e facendomi un occhiolino, riuscendo a farmi sorridere di rimando. Mi sento un po’ meglio, è proprio vero che i medici hanno anche una forte carica carismatica e psicologica!

 

-Sì, la ringrazio tanto!-

 

Lui annuisce e si alza:

 

-Bene, ora vorrei un attimo solo controllare la frequenza del suo cuore per rendermi conto di persona della sua frequenza cardiaca, senza l’ausilio del macchinario. Glielo stacco per pochi minuti soltanto.-

 

-Va bene.-

 

Detto fatto.

In poco tempo mi toglie gli elettrodi e mi aiuta a sedermi al centro del letto.

Tiro su un po’ la giacca del pigiama, e lascio che senta il mio cuore poggiandomi il freddo stetoscopio sulla pelle.

Resto in rispettoso silenzio, e così anche lui. Se ne sta solo a sentire il mio battito, spostando di tanto in tanto la mano sul mio torace.

Passa molto poco tempo e subito lo vedo staccarsi da me e infilarsi di nuovo lo stetoscopio al collo, annuendo:

 

-Come temevo, la frequenza non è sempre regolare, ma NON si preoccupi, può essere usuale anche nei normodotati a volte. Si tranquillizzi, come le ho già detto se non sente dolore, non ha da che preoccuparsi! Quanto alla sua aritmia, disporrò affinché venga sottoposta ad una terapia pre-operatoria per tenere a freno irregolarità troppo forti o troppo frequenti.  Si sentirà molto stanca e debole durante la terapia, i farmaci hanno questa contrindicazione, ma e l’unica strada per poter intervenire senza rischi… Credo che sarà operata entro la fine della prossima settimana!-

 

-Capisco … grazie…-

 

Annuisco e sospiro, mentre mi risistemo il pigiama.

La strada per guarire e ancora molto lunga, ci mancava anche questa!

Come resisterò poi ancora tanto a lungo qui dentro?

Sento le lacrime pizzicarmi il viso, ma non posso piangere, non ora, e non con lui. Tomoe si alza e mette a posto la mia cartellina clinica, guardando poi il suo orologio da polso:

 

-Bene Signorina, ora l’attacco di nuovo al macchinario, e poi la lascio riposare, anche perché tra poco le dovrebbero portare il pranzo… Ma va tutto bene?-

 

Deve essersi accorto del mio stato d’umore e adesso mi guarda serio.

 

- Si, non si preoccupi … -

 

- Le ho detto di stare tranquilla, non è mica la prima sa?-

 

Sorrido forzatamente con lo sguardo basso.

 

-Lei cosa fa Signorina?-

 

-Scusi, come?-

 

Rimango un attimo interdetta dalla domanda del dottore e torno a guardarlo.

 

Tomoe ride leggermente:

 

-No, le chiedevo per smorzare la tensione, e per non parlare solo di interventi, cosa fa nella vita? Studia? Lavora?-

 

-Ah…!-

 

Sorrido grata, è stato davvero gentile:

 

-Io ho iniziato da pochi giorni l’università. Frequento con due amiche la Facoltà di Scienze delle Formazione, vorremo prendere la laurea per diventare educatrici di nido e comunità infantili. Adoriamo i bambini e ci piacerebbe tanto aprire un asilo nido insieme, un giorno o l’altro, ma al momento…-

 

-Al momento?-

 

-Al momento anche lo studio è passato in secondo piano!-

 

Finisce di attaccarmi di nuovi tutti i fili e torna in posizione diritta, controllando il monitor e prendendo la cartellina:

 

-Vedrà che si risolverà tutto! Ora vado, a presto,  e mi raccomando non si agiti per nessuna ragione al mondo va bene?-

 

Annuisco ancora, triste.

 

-Si va bene! Grazie di tutto, Dottor Tomoe!-

 

-Di nulla, dovere!-

 

Mi stringe la mano ed esce, lasciandomi di nuovo sola.

Sospiro, non so se davvero riuscirò ad arrivare alla fine di questa grande sfida.

Ripenso alle parole di Mamoru, sorrido flebilmente, ma poi torno seria e inizio a fissare il paesaggio fuori dalla finestra perdendomi nei miei pensieri.

L’incantevole miscuglio di colori tipici dell’autunno, degli alberi, delle foglie secche che volteggiano al vento, di qualche uccellino che sta per migrare, e che si ferma sul davanzale, mi provoca un brivido alla base dello stomaco.

Per quanto sia bellissimo, (anche se so che in primavera deve essere molto meglio, quando tutto è in fiore è più rigoglioso), ora questo paesaggio sembra essere un po’ il ritratto della mia vita adesso: da ricca e perfetta che era, adesso è così spenta, triste e malinconica.

Sospiro un'altra volta pesantemente e ritorno alla realtà senza rendermi conto del tempo che è passato.

Con la visita di Tomoe, col tempo che ho passato alla TV, e a pensare, o meglio a deprimermi, deve essersi fatta quasi ora di pranzo.

Mi ritrovo poi improvvisamente a guardare il soffitto e a pensare ancora, ma questa volta alle ultime ore trascorse.

Sono avvolta nel semi silenzio della camera, interrotto soltanto dal continuo “bip” del macchinario…

Tomoe mi ha spiegato come deve essere svolto l’intervento, e come ha già fatto Mamoru, mi ha rassicurata più volte sull’alta probabilità di buona riuscita dell’operazione, di una terapia pre-operatoria che dovrò affrontare e della riabilitazione post-intervento.

Per quanto abbia cercato di rassicurarmi però, ho sempre immensamente paura.

Non metto in dubbio che sia un bravo cardiochirurgo, anzi ne sono certa anche se non lo conosco, Mamoru mi ha parlato molto bene di lui, e so che ormai posso fidarmi con certezza, di quello che lui mi dice.

E’ buffo visto che lo conosco da poco meno di una settimana, e visto come all’inizio sono andate le cose tra noi, ma sento di potermi… di dovermi affidare a lui.

Sarà davvero così, o forse è semplicemente la paura, che mi spinge a non diffidare di chi di competenza in questo campo?

Entrambi mi hanno detto che l’operazione è molto semplice, ma per me che sono la diretta interessata, e che non capisco nulla di cardiochirurgia, questo è come scalare un’ enorme montagna a mani e piedi nudi!

Poi… C’è la questione della sfilata…

Sono ancora terrorizzata da ciò che poco fa, ho appreso dal notiziario più importante della città. Ma come è possibile che una sola telecamera sia sfuggita ai controlli e soprattutto a mia suocera, che quando si tratta di organizzare eventi di questa portata è davvero maniacale? Si insomma, era l’unica cosa di cui forse (non conoscendo le mie intenzioni), si sarebbe dovuta preoccupare, è davvero assurdo!

Quando ho deciso di smascherarla, non ho pensato che questa remota eventualità, potesse invece concretizzarsi, non con lei all’organizzazione dell’evento, non con lei che aveva come prerogativa fondamentale quella di non farsi in alcun modo scoprire da Seiya.

Certo che adesso i miei suoceri staranno morendo dalla vergogna, il loro “buon nome” è stato macchiato, e questo purtroppo potrebbe compromettere anche Seiya e Michiru…

Accidenti, ho fatto davvero un bel casino!

Loro sono ancora così giovani, e potrebbero avere problemi nel futuro solo per colpa mia. Non volevo che andasse così, ma ormai non posso farci niente, quello che invece io non mi sarei mai aspettata, e non avrei mai potuto immaginare, è l’orrendo segreto che quella donna, Midori, custodiva.

Ma che razza di madre è? Lei non dovrebbe nemmeno avere la prerogativa di essere chiamata così, lei insieme a Satomi … Sono spregevoli!

Chiudo gli occhi stringendo i pugni sulle lenzuola e sbuffo, desiderando per l’ennesima volta che non fosse successo mai nulla, niente di niente, di poter tornare indietro di una settimana, di non essere malata, di non aver vissuto questi giorni, ma so che è impossibile.

Non sono in una fiaba dove c’è la magia con cui si può fare tutto, e poi adesso c’è lui, Mamoru Chiba, il mio incubo peggiore divenuto in pochi giorni la mia sola ed unica ancora di salvezza.

Desidero ardentemente tornare indietro per non incontrarlo, ma forse me lo sto ripetendo da giorni mentendo anche a me stessa, perché per quanto odi con tutta me stessa questa situazione, per quanto la voglia sradicare dalla mia vita, so per certo che senza Mamoru non avrei mai scoperto la mia malattia, e forse con il tempo, le conseguenze, sarebbero state ben peggiori.

Si certo, poter tornare indietro significherebbe vivere spensieratamente fino ai quarant’anni, ma poi? Cosa sarebbe successo poi?

Lui è stato l’unico ad essersi accorto del mio reale stato di salute, e questo  nonostante la sua giovane età, nemmeno Ubizaki con trent’anni di servizio se ne è mai reso conto, quindi forse dovrei ringraziarlo, e a malincuore “ringraziare” tutta questa disperata situazione!

Sono estremamente confusa, vorrei tornare indietro, ma al tempo stesso sono grata a Mamoru per quello che sta facendo per me, non ci capisco più niente, forse sto impazzendo.

Qualcuno bussa un paio di volte alla porta, distogliendomi dai miei incasinatissimi pensieri, d’ istinto riapro gli occhi e volgo lo sguardo verso l’ingresso.

 

-Avanti!-

 

Entra una delle infermiere di stamattina, che porta due vassoi posti uno sull’atro, mantenuti in equilibrio per via dei coprivivande di quello di sotto.

 

-Le ho portato il pranzo Signorina!-

 

Mi alzo quanto mi permettono gli elettrodi al petto e la guardo un po’ stralunata.

Non dovrò mica mangiare per due?

 

-Aspetti le do una mano!-

 

Posa i vassoi sull’ampio piano del comodino e mi aiuta a sistemarmi alla meglio, prendendo un cuscino dall’armadio e mettendomelo dietro la schiena.

 

-La ringrazio, così sto meglio, ma…-

 

Indico con un dito la piccola pila di vassoi sul vano che adesso mi ha girato dirimpetto, avvicinando di più il comodino a rotelle al letto:

 

-Scusi perché ci sono due vassoi? Non capisco…-

 

L’infermiera mi sistema per bene il piano girevole del comodino di fronte e mi sorride, dividendo i vassoi e mettendoli uno davanti all’altro.

 

-Perché uno è per la paziente, e quindi per lei, e l’altro per l’accompagnatore. Di solito questo vale per i parenti, in genere uno dei genitori, che rimane qui col paziente giorno e notte…-

 

Mi indica la poltroncina a tinta con l’arredamento all’altro lato della stanza.

 

-Per questo abbiamo poltroncine così o piccoli mobiletti che diventano brandine…-

 

Annuisco:

 

-Ah ho capito … Quindi mia madre o mio padre devono essere qui?-

 

Lei scuote la testa mentre mi scopre il primo piatto e mi aiuta con le posate, posando il telefono sul sotto piano del comodino per darmi più spazio:

 

-No Signorina, credo che i suoi genitori verranno a farle visita più tardi!-

 

Inclino la testa su una spalla e la guardo come se stessi cadendo dalle nuvole, arricciando le labbra:

 

-Ma scusi allora chi c’è?-

 

>>>Io!-

 

Mi volto verso il provenire della voce che ha appena parlato.

Mamoru è fermo e sorridente alla porta, che l’infermiera deve aver lasciato aperta entrando, e mi guarda tranquillo.

E’ appoggiato allo stipite, e tiene le mani nelle tasche dei jeans attillati che indossa.

Non ha il camice, e sopra i jeans indossa una felpa e un semplice giaccone.

Lo guardo sbalordita: che ci fa lui qui, adesso?

 

-Tu?-

 

-Io.-

 

-E cosa ci fai qui, a quest’ora?-

 

Sempre sorridendo si stacca dalla porta e mi si avvicina, togliendosi il giaccone verde e appoggiandolo allo schienale di una sedia.

 

-Sono venuto a farti compagnia per pranzo. Se non fosse per i macchinari ti avrei portata giù in mensa, ma siccome devi essere monitorata sempre, dovremo accontentarci di stare qui.-

 

Non ho ancor ben metabolizzato la notizia, infatti credo di avere ancora un’espressione stupita dipinta in faccia, e Mamoru me lo conferma, ridendo appena e sventolandomi una mano di fronte gli occhi:

 

-Ehi? Ti sei incantata?-

 

-…Ehm…-

 

Scuoto la testa come a “risvegliarmi” e sorrido anch’io:

 

-No… no no! Beh, è che… Non me lo aspettavo! Ho capito bene quindi? Starai qui?-

 

Mamoru si siede sul bordo del letto, avvicinandosi al piano del comodino e tirando a sé il suo vassoio.

 

-Sembrerebbe di sì! Mangiamo prima che si freddi?-

 

-Beh… Si…-

 

Sono sorpresa, piacevolmente sorpresa, annuisco e prendo le bacchette per il riso:

 

-Bene, allora io vado … Signorina se ha bisogno mi chiami pure, io o le mie colleghe verremo subito! A presto Dottore, buon appetito ad entrambi!-

 

Sorrido e ringrazio con un cenno del capo la donna: per un attimo mi ero dimenticata di lei, totalmente rapita dalla sorpresa che Mamoru mi ha fatto.

 

-Grazie, anche a lei!-

 

Anche Mamoru la saluta sorridendo:

 

-Sì grazie, a dopo Aiko!-

 

Esce, lasciandoci… soli.

 

Inizio a mangiare in silenzio, e anche Mamoru fa lo stesso, tranquillo.

Mi sento a disagio, non mi aspettavo per niente una cosa simile adesso, come reagirebbe Seiya se ci vedesse?

Conoscendolo farebbe il bello e il cattivo tempo!

Penso a lui e a ciò che potrebbe dire o fare se lo sapesse, fissando i chicchi di riso tra le estremità inferiori delle mie bacchette, come se potessero parlarmi e risolvermi tutti i problemi che ho…

 

-Ehi, Usagi?-

 

Con la sua voce Mamoru mi richiama a sé, notando la mia distrazione.

 

 -Hm?-

 

-E’ vero che bisogna stare attenti a parlare mentre si mangia, perché si rischia di affogare, ma quando ho detto che ti avrei fatto compagnia non intendevo questo, non pensavo di mangiare e stare zitti come due mummie! Va tutto bene? Sembri avere la testa altrove…-

 

Ancora una volta sono senza parole, quest’uomo ha dell’incredibile, riesce a sorprendermi ogni volta!

 

-Beh… Sì! Io .. Hai ragione! Scusa Mamoru, stavo pensando…-

 

Mamoru sospira, pulendosi le labbra col tovagliolo.

 

-Già… Sicura che è tutto a posto?-

 

-Certo!-

 

Stavolta non mi risponde, ma inarca entrambe le sopracciglia e mi guarda molto eloquentemente. Ma come fa? Possibile che conosce già così bene?

 

-Uff! E va bene!-

 

Sbuffo visibilmente:

 

-Pensavo a Seiya! Mamoru lo conosci molto bene anche tu, sai com’è fatto! Cosa pensi che direbbe se venisse a sapere che sei qui, a pranzo con me? O peggio, se dovesse arrivare dopo e vederti? Non vorrai mica discutere di nuovo con lui qui, in ospedale?-

 

Mastica disinvolto e si riempie un bicchiere d’acqua, bevendo come se niente fosse, poi torna a guardare me, con una tranquillità inaudita:

 

-Di questo non devi preoccuparti, sai non credo proprio che oggi Seiya verrà Usagi…-

 

Sento un’improvvisa stretta al cuore, e in un attimo ripenso all’incubo di stanotte.

Mi porto una mano al petto e mi sento terrorizzata.

Credo anche di tremare, ma questo non ha nulla a che fare con le mie fitte, ha a che fare solo con lui, con Seiya… Perché Mamoru mi dice questo? Che ne sa lui?

 

-Usagi che hai? Sei impallidita tutto d’un tratto! Ti senti male? Per caso hai qualche fitta? Parlami Usagi!-

 

Mamoru ha notevolmente alzato il tono della voce, mi guarda visibilmente preoccupato, ed è scattato in avanti come pronto a qualsiasi evenienza.

 

Scuoto piano il capo, per tranquillizzarlo:

 

-No… No sto bene…-

 

-Ne sei certa?-

 

-Sì… Tranquillo non ho dolori…-

 

Lo vedo sospirare e scuotere la testa con l’aria di chi non se l’è bevuta:

 

-Usagi dimmi la verità… Cos’hai sentito?-

 

Accidenti se mi conosce! Ma come fa a leggermi l’anima dopo che mi conosce da così poco? Muovo di nuovo la testa in segno di negazione:

 

-Ma nulla, nulla Mamoru! Davvero va tutto bene, io speravo solo che lui venisse qui… Ho bisogno che mi stia vicino in questo momento… Ci sono rimasta male ora che mi hai detto con così tanta certezza che non verrà!-

 

Sospiro profondamente, poi prendo il mio bicchiere di plastica e allungo la mano verso la bottiglia, ma Mamoru prontamente fa tutto al posto mio.

 

-Grazie…-

 

-Di nulla Usagi…-

 

Bevo a piccoli sorsi e poso il bicchiere.

Attualmente incurante del mio pranzo, adesso lo guardo con il solo obiettivo di sapere di lui…

 

-Perché dici che non verrà?-

 

Mamoru, che intanto ha ripreso a mangiare, mi guarda serio e annuisce:

 

-Ora ti spiego… Vedi Seiya mi ha chiamato e mi ha dato appuntamento al parco questa mattina… Mi ha detto che voleva chiarire tutto quanto, ciò che ci è successo in passato, la situazione attuale, la questione del tuo cambio di medico… Ha detto che dovevamo parlarne da soli, per risolvere la questione definitivamente. Ci siamo incontrati come stabilito, ma una volta lì ha ricevuto una telefonata e… da come parlava, dalle cose che diceva, ho capito che doveva trattarsi del Signor D., l’acquirente dei modelli dei tuoi suoceri. Ha chiuso e si è congedato velocemente dicendo che doveva scappare e che… avrebbe avuto da fare per tutto il giorno… Non mi ha detto altro Usagi, mi dispiace …-

 

Un’agitazione crescente invade la mia anima al solo pensiero che possano essersi incontrati, e  di quello che sarebbe potuto succedere visto i trascorsi.

 

- Co… Cosa? Mamoru tu non …-

 

- Ehi calmati Usagi ok? Non è successo niente! Sono qui, e sto bene!-

 

Il suo sguardo è serio e deciso, forte di quello che dice, riesce in parte a calmare l’agitazione che ora alberga in me, ma la paura che il solo pensiero mi provoca e più forte di tutto.

 

- Ma … Mamoru per favore! Ti prego, promettimi che non incontrerai più Seiya da solo, lui è una testa calda lo sai, e io non voglio che questa storia provochi altro male, per cui … -

 

- Usagi …  Io e Seiya abbiamo tante cose di cui parlare, soprattutto adesso!

 Mi dispiace, ma se ci sono situazioni da chiarire, è giusto che lo faccia! Non posso tirarmi indietro, sono un uomo e so badare a me stesso! -

 

-Io ho paura che possa finire male!-

 

Pronuncio queste parole quasi urlando, mente il fiato mi muore in gola.

 

- Ehi … sta tranquilla ok? Ti prometto che non succederà niente!-

 

Lo guardo poco convinta, mentre lui ricambia il mio sguardo con un sorriso, tentando però di nascondere la serietà dei suoi occhi tristi.

 

-Non è vero che non succederà niente Mamoru, e lo sai anche tu, perché in fondo lo conosci!-

 

Improvvisamente si fa più serio, poi riprende a parlare sempre serissimo ma con un velo di tristezza nel cuore e un magone non ancora ingoiato.

 

- E’ proprio perché lo conosco che devo tentare … -

 

-Perché, dimmi perché! Ti prego lascia perdere! -

 

- Non posso Usagi! Se anche Seiya mi riempisse di botte non posso lasciar perdere, perché lui per me è … ancora un fratello!-

 

Non so cosa dire, improvvisamente sono io quella che si trova senza difese e senza un argomento valido di cui discutere.

Le parole di Mamoru e la sua delicatezza nel pronunciarle, nel parlare di Seiya, mi

hanno letteralmente ammutolito.

Anche Mamoru sembra essere rimasto senza parole, forse per una cosa detta troppo velocemente e senza pensare: sembra sorpreso anche lui di quello che ha appena detto.

Il silenzio creatosi è imbarazzante, a tutto pensavo fuorché Mamoru dicesse queste parole, cerco così di riprendere il discorso il più cautamente possibile.

 

-Quindi non verrà …-

 

-No Usagi, almeno non in questo turno di visite! Non so perché me l’abbia puntualizzato, forse sapeva o immaginava che te lo avrei riferito, comunque sta tranquilla, sono sicuro che questa sera non mancherà!-

 

-Già … -

 

Sospiro e abbasso lo guardo delusa sul vassoio.

Ho sempre più l’impressione che Seiya si stia allontanando da me, ma spero di sbagliarmi.

Avrei dovuto immaginare che pure lui e Michiru, dovessero far qualcosa per risolvere i problemi sorti con la stampa alla sfilata, solo che negli ultimi due giorni sto mettendo quasi tutto in secondo piano e non ci ho pensato subito.

Se Mamoru ha capito bene, forse Seiya è davvero impegnato col Signor D. e quindi il motivo per cui non può venire dev’essere solo questo… Sì è così, deve essere così!

 

-Usagi…-

 

Rialzo lo sguardo su Mamoru, e lui poggia la sua mano libera dalla bacchette sulla mia, poggiata sul piano del comodino.

 

-Mi dispiace se quello che ti ho detto ti ha fatto male, ma non temere, credo che Seiya e la sua famiglia debbano in qualche modo fare qualcosa per salvaguardare il loro buon nome, dopo lo scandalo subito alla sfilata, no? Non ti preoccupare per lui, ok? Inoltre per favore non preoccuparti nemmeno per il nostro incontro, ti prego, fidati di me!-

 

Annuisco costretta, anche se volessi oppormi non potrei, non posso fare altro da questo letto di ospedale, così riprendo a mangiare.

 

- Ci proverò, ma non avete il mio benestare, quanto a Seiya aspetterò, non ho altra scelta!-

 

Sospiro di nuovo sommamente.

 

-Non è solo Seiya che ti preoccupa, non è così?-

 

Annuisco.

 

- Sono terrorizzata Mamoru! Tomoe è molto bravo, si vede che è molto competente, e mi fido anche del tuo giudizio, ma dovrò mettere il mio cuore in mano vostra, quasi letteralmente, e ho paura di non reggere!-

 

All’improvviso mi sento leggera, come mi fossi liberata di un peso di cento chili addosso, come se con Mamoru potessi parlare di tutto in questo momento.

In tutta risposta lui scuote il capo e sorride:

 

-Tu ce la farai invece! Mi raccomando! Voglio che tu sia la mia più brava paziente, e non solo!-

 

Improvvisamente mi blocco, e lo guardo perplessa mentre  mastico un pezzetto di sogliola al vapore, aromatizzata al the verde. Non è per ciò che sto mangiando, anzi contrariamente a ciò che credevo è ottima, ma per quello che lui mi ha detto.

 

-Che vuoi dire con “non solo”?-

 

Mamoru ride, e credo anche a rischio di farsi andare di traverso il boccone.

Lo guardo un po’ imbronciata:

 

-E adesso che hai da ridere?-

 

Lui si ricompone e beve, poi apre il suo secondo piatto, spostando la ciotola del riso.

 

-Nulla Usagi! Ma che cosa hai pensato scusa? Io mi riferivo a te come mia allieva universitaria!-

 

 Solo adesso realizzo anche il fatto che Mamoru è entrato a far parte del personale docente della mia facoltà, e che potrei trovarmelo ai corsi o agli esami del suo campo, se la commissione è la sua! Arrossisco visibilmente impacciata.

 

-E?... E’vero! Me ne ero quasi scordata! Non solo sei un giovane e bravo medico, adesso sei anche assistente universitario!-

 

Lui adesso sorride e annuisce:

 

-Beh, non ti preoccupare, è comprensibile dopo tutto quello che ti è successo, cose come queste passano in secondo piano! Grazie del complimento, comunque…-

 

Adesso sembra imbarazzato anche lui e continua a sorridermi prendendosi a grattare la nuca.

 

-Prego, ma lo penso davvero! Sei riuscito in base a sintomi confondibili con qualsiasi cosa a intuire cos’ho, si vede che sei altezza dei tuoi compiti! Sai, se sei così bravo anche come professore, credo che all’università potresti diventare di ruolo nel giro di pochi anni!-

 

-Dai Usagi smettila!-

 

-E la verità!-

 

Annuisco con vigore, ma poi improvvisamente un triste pensiero affollala mia mente:  mi chiedo se e quando potrò tornare all’università, e ciò non sfugge neanche stavolta agli occhi del mio giovane medico.

 

-Ehi? Perché di nuovo quegli occhi spenti? A che pensi ora?-

 

Gli sorrido mestamente e alzo le spalle:

 

-A se e quando tornerò in facoltà…-

 

-Presto Usagi! Vedrai non perderai di certo tutto il semestre, e poi ci sono quelle tue due amiche con te, no? Ti aiuterebbero senz’altro, e potrei farlo anch’io, se tu vorrai… Recupererai, ne sono certo!-

 

Annuisco più sollevata e gli sorrido, ma stavolta più apertamente, e serena, le sue parole mi hanno ridato quel po’ di fiducia che adesso mi mancava.

 

-Grazie Mamoru…-

 

-Di nulla! Però mi raccomando! Sappi che sono molto pignolo, quindi se capiterà, durante le lezioni, e agli esami, potrei essere molto serio ed esigente!-

 

Conclude la frase con un finto tono autoritario, dopodiché entrambi scoppiamo a ridere. Anche questa volta, sono riuscita quasi a dimenticarmi della tristezza che fino due secondi fa mi assaliva.

 

-Va bene! Come vuole Professor Chiba!-

 

-Bene Signorina Tsukino!-

 

Continuiamo a ridere, fino a quando un bip improvviso e insistente proveniente dalla sua tasca, non ci fa riacquistare un po’ di contegno.

 

-E’ il mio cercapersone! Ho il cellulare spento per evitare interferenze qui e mi hanno contattato in altra maniera… Devo fare una telefonata Usagi, vado fuori perché qui potrei dare problemi ai macchinari ok? Torno subito, faccio in fretta…-

 

-Si, va bene!-

 

Esce e socchiude la porta dietro di sé.

Sono rimasta a fissare la porta da cui è uscito e un’idea mi balena la mente: il bigliettino che mi lasciato!

Non l’ho ringraziato per questo, è stato davvero molto gentile, e si è dimostrato sempre disponibile, devo proprio rinnegare tutti i giudizi negativi che avevo su di lui fin dall’inizio!

Passa qualche attimo di silenzio, e poi subito lo risento parlare.

Chissà chi l’ha cercato…

 

>>>Ciao Rei, che c’è?-

 

<<<……….>>>

 

>>>Dove sono non ha importanza, ti basti sapere che sono in ospedale!-

 

<<<……….>>>

 

>>>Che importa che oggi è domenica? Sono un medico e lo sai, e se c’è bisogno di me, devo esserci, non posso badare a turni od orari, verrò più tardi!-

 

<<<………>>>

 

>>>Si Rei, ok? E allora, con questo?-

 

<<< ….......>>>

 

>>>Senti non venirmi a fare scenate, è chiaro? Non da te, non l’accetto!!!-

 

<<< ….......>>>

 

>>> E’ dove dovrei essere allora? A casa? Per litigare ancora?-

 

<<< ….......>>>

 

>>>Senti Rei, sono stanco di discutere ancora! Sta male capito? E dovrà  subire un intervento delicato, sta affrontando una situazione più grande di lei, sono il suo medico ricordatelo, ho il dovere di essere qui!-

 

<<< ..…..>>>

 

>>>Nessuna crisi per fortuna, ma…-

 

<<<……..>>>

 

>>>Adesso basta, non puoi dirmi cosa fare o dove stare, capito? Sono stato al tuo fianco per anni, anni in cui tu mi hai tenuto nascosta una cosa di tale importanza che invece avresti dovuto dirmi! Quindi ora non recriminare il fatto che io sia qui senza motivo e che non ti abbia detto che ci sarei venuto, non ne hai il diritto, non più!-

 

<<< ….…. >>>

 

-  Ok allora ne parleremo, ma non ora, adesso devo andare, a più tardi … Ciao Rei!-

 

<<……….>>

 

>>>Va bene Ciao!-

 

Credo abbia chiuso la comunicazione perché non lo sento più.

Lo vedo entrare e infilare nervosamente il cellulare in tasca, con un’espressione cupa in volto. Lo guardo ammutolita e con gli occhi sbarrati.

Non so proprio che dire, o che fare, mi sento in imbarazzo.

Posso capire che le cose con Rei siano tesissime, ma lui è qui con me invece di essere a casa a chiarire o comprendere lei. Perché?

Mamoru sospira e passandosi distrattamente una mano tra i capelli, mi guarda in silenzio per un istante.

 

-No Usagi per favore, non guardarmi così…-

 

-Mamoru, io non…-

 

-No per favore, non parliamo di questo, stavamo così bene prima… Te lo chiedo per favore…-

 

-Non posso mi dispiace! Non ho potuto far a meno di ascoltare anche se ti sei allontanato dalla stanza. Io non voglio essere la causa dei tuoi… dei vostri problemi!-

 

Lo vedo fissarmi con rassegnazione capendo di non avere altra scelta, sospira pesantemente pronto a rispondermi.

 

-Ma tu non lo sei, anzi al contrario tu…-

 

-Perché sei qui Mamoru?-

 

Lo interrompo prontamente, devo sapere.

Vedo nei suoi occhi come un lampo, come una luce che brilla ma che poi si confonde nella notte come per nascondersi da qualcosa, come per paura di qualcosa.

 

- Per farti compagnia, ora… ora che Seiya non c’è non voglio che tu ti senta sola!-

 

Ha parlato con lo sguardo basso e quasi titubante.

 

-Ma io non lo sono, comunque ti ringrazio anche se non sei tenuto!-

 

-Non lo sono, ma voglio farlo, non voglio solo essere il tuo medico, ma anche tuo amico se me lo permetterai, cosa ne dici?

 

Rimango ancora senza parole, cosa gli dico adesso?

 

-Gra… Grazie Mamoru, quello che tu stai facendo per me in questo momento, mi permette di affrontare un po’ tutto più serenamente, grazie!-

 

Sul suo viso si dipinge un altro sorriso spontaneo, ora i suoi occhi splendono come gocce di rugiada bagnate del sole, sono bellissimi, rimarrei a guardarli per ore tanto ne sono rapita in questo momento, ma poi la sua voce mi riporta alla realtà.

 

-Sono contento Usagi, sono contento di riuscirci, perché è così che devi sentirti adesso… Serena!-

 

Ricambio il suo sorriso, poi riprendo a parlare, c’è ancora un grazie che gli devo, e questo è davvero il momento giusto.

 

-…Mamoru?-

 

Parlo titubante, come se lui mi dovesse di nuovo chiedere di non parlare.

 

-Si Usagi, dimmi!-

 

-Io… Volevo ringraziarti anche per questo…-

 

Infilo la mano nella tasca del pigiama, e gli mostro il bigliettino col suo numero di cellulare: a lui basta una veloce occhiata per riconoscerlo.

Attendo la sua risposta e passa qualche istante che lo vedo di nuovo sorridere.

Chissà perché, ma mi sento incredibilmente sollevata nel vederlo così.

 

-Di niente Usagi, anzi… In qualità di tuo medico, è giusto, anzi d’obbligo direi, che tu abbia il modo di contattarmi se hai bisogno di me, non credi?-

 

-Sì… certo… Però tu qui hai scritto che…-

 

Mi interrompe, impedendomi di parlare:

 

-…Che sarei venuto subito da te per qualsiasi cosa…-

 

-Si…-

 

Arrossisco. Anche se adesso è il mio medico, quasi non ci sono ancora abituata!

Sta succedendo tutto così in fretta!

 

-E’ quello che farò…-

 

Poso il bigliettino sul comodino e gli sorrido apertamente, per mostragli tutta la mia gratitudine, ma prima che possa farlo anche a parole sono costretta ad interrompermi all’improvviso.

Il sorriso mi muore sulla labbra, lascio cadere pesantemente le bacchette sul comodino e mi porto quasi contemporaneamente le mani al petto dolente.

Stavolta la fitta c’è, ed è vera, il dolore torna a tormentarmi!

 

-Usagi!-

 

-Ma…moru…-

 

Ho gli occhi spalancati per il dolore, premo le mani sul petto e respiro il quanto più profondamente possibile.

Vedo perfettamente Mamoru alzarsi di scatto e allontanare repentinamente il comodino con una mano: la spinta dev’essere stata molto forte perché lo sento sbattere contro la parete.

Il dolore è più lieve rispetto alle volte precedenti, decisamente, infatti riesco quasi a controllare il mio respiro, ma la paura sembra quasi amplificarlo.

Mamoru da prima una rapida occhiata al macchinario, poi si avvicina a me e mi afferra le braccia, ripetendo quanto fatto già ieri:

 

-Usagi calmati, tranquilla! Bravissima continua a respirare così, ispira ed espira, forza!-

 

Faccio come mi dice, aiutandomi, o meglio, aiutata da lui col movimento delle nostre braccia, ma il dolore non accenna ad andarsene.

Devo farcela, devo fare affidamento a tutte le mie forze!

Stringo denti e occhi, e i pugni, e continuo a respirare.

Sento Mamoru che si allontana da me così apro gli occhi di scatto, lo vedo sedersi alle mie spalle, e riprendermi le braccia, lo sento perfettamente, il suo torace è completamente attaccato alla mia schiena, la sua testa è al di sopra della mia, e sento il suo fiato caldo accarezzarmi il collo:

 

-Usagi coraggio! Continua a respirare, e lasciati guidare dai miei movimenti!-

 

Improvvisamente la porta della camera si apre ed entrano correndo sempre le stesse infermiere, richiamate per certo dall’allarme della macchina attaccata al mio petto.

 

-Dottor Chiba che succede?-

 

Osservano meglio la scena per rendersi conto, e capendo la situazione non lasciano a Mamoru il tempo per rispondere.

 

-Ma… Ma la ragazza ha una crisi! Aspetti Dottore prepariamo subito l’iniezione! -

 

-NO! Niente medicinali, lei c’è la farà da sola! Andate… Usagi ti prego non mollare!-

 

Irrigidisco sempre più i muscoli del mio corpo, non so cosa Mamoru si aspetti da me, perché anche se il dolore è meno forte delle altre volte, non credo di farcela senza medicine.

 

-Ma Dottore…-

 

-Andate ho detto!-

 

Le due infermiere lasciano mestamente la stanza sconcertate per l’atteggiamento di Mamoru.

 

- Ti … Ti prego … Ne ho … bisogno …-

 

-No Usagi, so che puoi farcela! Ricorda che devi essere forte anche psicologicamente! Vincila Usagi! Vinci questa fitta! Tu sei forte, e io lo so!!!-

 

Cerco di annuire inerme per quanto mi è possibile.

Il calore del suo petto attaccato alla mia schiena, il fatto che lui sia qui con me adesso, mi dona sicurezza, continuo a ripetere gli stessi movimenti fino a quando, non so dopo quanto o in quanto tempo, il dolore inizia a sciamare, e piano piano mi sento meglio. Sospiro quando il dolore è quasi totalmente andato via.

Mamoru resta ancora un po’ dietro di me, togliendo le mani dalle mie braccia e abbracciandomi in vita.

 

-Brava Usagi, respira piano avanti, così…-

 

Sento il suo torace alzarsi e abbassarsi sulla mia schiena, cerco di seguire il ritmo del suo respiro fino a quando la macchina non indica che i battiti del mio cuore sono tornati normali, poi lui si alza, e si siede sul bordo del letto molto vicino a me, dove prima c’era il comodino.

 

-Va meglio?-

 

Annuisco, incapace di parlare, ho un groppo alla gola e inizio a piangere quasi senza rendermene conto:

 

-Si… è passata adesso sto be…ne…-

 

Sto meglio sì, ma non riesco a smettere di piangere.

Le lacrime mi bagnano copiosamente il viso, e ho di nuovo il respiro irregolare.

Le mie spalle si scuotono al ritmo dei singhiozzi:

 

-No Usagi, no ti prego, non di nuovo! Non devi fare così!-

 

Mi prende il viso tra le mani e mi asciuga le lacrime con i pollici, fissandomi con un’intensità indescrivibile.

Il respiro mi muore in gola, e non riesco più né a muovermi né a parlare.

Resto immobile, a fissarlo negli occhi, come ipnotizzata.

 

-Mamoru io…-

 

Sto per dire qualcos’altro ma non ne ho il tempo, perché vedo il suo viso avvicinarsi sempre più al mio. Sbarro gli occhi e ad un tratto lo vedo poggiare la sua fronte sulla mia, quasi… teneramente.

 

-Usagi per favore, non farti vedere così, hai superato brillantemente questa crisi, senza l’iniezione… questo dimostra quanto sei forte, e io ti ammiro per questo! Sono fiero e felice di essere io, il tuo dottore!-

 

 

 

NDA: Ciao a tutte, siamo tornate! Si ma solo di sfuggita, perché nel momento esatto in cui questo capitolo sarà on line su EFP noi ci saremmo già volatilizzate alla volta di un paese sconosciuto, quasi inesistente, più microscopico di una formica.

Io che sto scrivendo i ringraziamenti (SilviaSilvia ) e mia Sorella ( Luciadom ), inizialmente avevamo pensato di rifugiarci in un sottomarino disperso nelle acque dell’Atlantico a centinaia di metri di profondità con magari qualche bel marinaio a bordo, ( il che non avrebbe guastato  XD ), ma poi quella mente malefica della mia consanguinea,  mi ha detto:

“ Ma nooo , andiamo dove nessuno ci possa trovare, dove nessuno penserebbe di trovarci … “

Oh … Capperi, devo dire che l’idea si è rivelata una bomba atomica mondiale e così faremo, una volta pubblicato andremo a … ohhh!!! Ma che cavolo sto scrivendo?  J

Non posso mica dirvi dove andiamo!!!

Vi piacerebbe saperlo, dite la verità eh? Se se, ma noi non ve lo diremo!

Provateci pure a scoprirlo, tanto non vi passerà neanche per l’anticamera del cervello!

Avete presente cosa c’è scritto dentro la carta quando mangiate un dolce di una nota marca di cioccolato?  “ Non hai vinto, ritenta, sarai più fortunato! Aahahahaah J

Ecco questa sarà la nostra risposta! XD XD XD

Va bene, bado alle ciance…

Prima di passare ai ringraziamenti individuali c’è una cosa, questa volta seria, che dobbiamo dirvi: ci siamo documentate molto sul DIA, sia nella fase di pre e post intervento, e abbiamo scoperto che non esiste una cura preoperatoria.

A tal proposito desideriamo in questa sede ringraziare Fraceschita, ora nota con il fantastico nome di LaLadyNera, per i preziosi consigli medici che è riuscita a darci.

GRAZIE DI CUORE DA PRTE DI ENTRABE!

Ora questa cosa ci creava molti problemi ai fini narrativi e della trama, quindi in piena autonomia mentale, pienamente consce della nostra facoltà di intendere e volere, abbiamo deciso che questa terapia ci sarà, e sarà inventata di sana pianta dall’unione delle nostre due menti, come dire … FOLLI! J

Bene detto questo ora passiamo ai ringraziamenti individuali:

 

 

*Romanticgirl: ciao Roxy, grazie per i complimenti, noi sempre più commosse!

Snifff Snifff … Hai visto Mamoru in questo capitolo? *_* Cosa gli facciamo?

Allora io propongo:

 

A)  una petizione per sposarcelo il prima possibile!

B)  gli facciamo erigere un monumento alto quanto un grattacielo di New York e gli appendiamo al collo una targhetta con scritto:  “ il Dottore più dolce della Terra, il più bono, il più figo, il più…  SENSAZIONALE!!!

C)  Lo prendiamo, lo rapiamo e fuggiamo con lui su isola deserta dove vivremo da soli per sempre!

Cosa scegli XD  io la C senza dubbio ahaahahaha!

Ok a parte il mio attimo di ordinaria follia siamo davvero contente che il capitolo precedente ti sia piaciuto, e speriamo che questo ti faccia lo stesso effetto se non meglio! Facci sapere, bacioni!

 

*Stella93mer:  ciao!!! Non immagini tu invece quanto noi siamo contente di leggere ogni volta una tua recensione! Grazie per i complimenti, ci fanno commuovere! Allora non abbiamo sbagliato, piace anche a te il nuovo dottorino eh? XD Unisciti allora alla petizione che abbiamo lanciato sul commento di Romanticgirl! Ci contiamo!

Continua a seguirci, grazie di tutto! J

 

*Neptune87:  eccola qua la nostra Sailor V, ma ciaooooo!!!! Dunque hai tu paura delle due Sailor Nere? No??? Ah mia cara, ricorda quello che ti ho scritto su Facebook e tremaaaa! XD

Sei ancora viva? Nella recensione precedente hai scritto: “ siate felici, non avete ucciso un’ innocente!”

E adesso? Ti abbiamo uccisa adesso? Speriamo di no perché se ti ha anche solo colpito questa prima parte, aspetta di leggere la seconda, perché qui, hai visto poco o niente! XD ( lo so, noi siamo cattive! J )

Straccia pure gli indirizzi di tua attuale conoscenza perché a noi nemmeno con il binocolo ci vedi più, siamo partite! NA NA NA NANNA!!!

Siamo però contente che ti sia piaciuto il cambiamento di Mamo e la reazione di Usa, quindi alla luce di questo, adesso siamo troppo curiose di sapere cosa ne pensi di questo nuovo capitolo , perché diciamocelo,  Mamoru che pranza con Usa è da urlo proprio! E si… Il caro Mamo-chan, sta proprio parlando al suo cuore …

Grazie davvero tanto per i vivissimi complimenti, ti vogliamo tanto bene lo sai?

Aspettiamo il tuo folle giudizio! 1 bacio Amy e Makoto

 

*Isa1983: ciao carissima, noi stiamo benissimo, e speriamo anche tu! Non ti preoccupare se non hai recensito, noi siamo qui e sappiamo che tu comunque ci segui! Sei estasiata dall’idea che Usa abbia accettato Mamoru come medico?

Anche noiii, abbiamo gli occhi a cuoricino! J

Quanto a Seiya, beh dovrai aspettare ancora un po’ e vedere come si evolve la situazione! Siamo contente che il capitolo precedente ti sia piaciuto, ed ora aspettiamo con ansia di sapere cosa ne pensi si questo! XD

Grazie per la recensioni, bacioni grandi!

 

*Pulcinaele87: Ciao, grazie per la recensione e per i vivissimi complimenti!

Siamo contente che la situazione tra i nostri due piccioncini ti piaccia, anche perché come hai detto tu, Usagi/Bunny non se ne rende conto, ed è questo il bello!

Grazie per i complimenti, speriamo che questo capitolo ti sia piaciuto!

Quanto a Seiya, Beh vedremo! ;)  

Aspettiamo con ansia ( se vorrai ) una tua recensione.!

Grazie, 1 bacio!

 

*Bimbastupenda:  : ciaooo! Evvai, quanto entusiasmo! Grazie, anche noi ti adoriamo!!! Si siamo tornate e speriamo di averti colpito ancora positivamente! Ti ringraziamo per la recensione che ci riempie il cuore di gioia, e se vorrai, restiamo in attesa di sapere cosa ne pensi anche di questo capitolo! Grazie di tutto e di cuore! J

 

*Maryusa: ciao Mary, che bello leggerti! J Siamo contente e felici che il capitolo precedente ti sia piaciuto! Come l’hai definito?  PER TE FONDAMENTALE! *_* ma che belle parole!!! ( Ami e Makoto piangono!)

Ci hai fatto sorridere, bel paragone! Tutte le volte che Usagi sta con Seiya si sente male! AHAHAH! Ma Odago, lo voi si o no? Mandare a quel paese?

Dai stellina, su, un bel calcio nel posteriore, è facile!:D

Grazie infinite per i vivissimi complimenti, aspettiamo con ansia una tua gradita e bellissima recensione! Ciao Baci

 

Grazie veramente veramente a tutti! A chi legge, a chi ci segue, a chi ci mette nei preferiti e a chi ci considera autrici preferite!

 

Grazie !

 

Un bacio Silvia e Lucia

 

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Capitolo 13
*** Io mi fido di te... Mamoru! (Seconda Parte) ***


13) Io mi fido di te… Mamoru! (2° parte )


-Usagi per favore, non farti vedere così, hai superato brillantemente questa crisi, senza l’iniezione… questo dimostra quanto sei forte, e io ti ammiro per questo! Sono fiero e felice di essere io, il tuo dottore!-

Resto immobile, senza dire una parola, senza un briciolo di fiato in gola, con le lacrime che ancora mi scendono in viso. Non so cosa mi sta succedendo, ma so per certo, che in questo momento, Mamoru è l’unico sostegno che posso avere.
Senza Seiya mi sento completamente persa, vuota,  anche se prima gli ho detto che non lo ero e che lui non era tenuto a preoccuparsi per me.
Senza capire a fondo la situazione, senza preoccuparmi del gesto o di quello che è giusto o sbagliato, istintivamente l’abbraccio scoppiando in un pianto disperato.
Il suo corpo ora preme contro il mio petto, le mie mani abbracciano la sua schiena e viceversa.

-Ma…Mamoru!!!-

Lui ricambia la stretta quasi immediatamente, non posso vederlo in viso, ma non credo affatto sia felice. Posso immaginare, sentire, l’espressione che deve avere in viso.

-Usagi, devi calmarti, è tutto finito adesso!-

Il suo fiato ancora una volta mi accarezza il collo, la sensazione che provo è veramente inaspettata, sento una sorta di benessere invadere il mio corpo, ma questo non riesce comunque a calmarmi.

-No… Non finirà mai! Queste maledette fitte con… continuano a torturarmi ogni giorno, io non ce la facciooooo!-

Lui piano si stacca da me e mi osserva, sono semisupina, i due cuscini dietro la mia  schiena mi permettono di stare un po’ in rilievo. I suoi occhi sono il ritratto della tristezza.

-Tutto si risolverà presto, devi solo avere un po’ di pazienza, vedrai che…-

-Non… Non voglio essere paziente! Perché , perché adesso le avv… erto così tanto? Fino ad una settimana fa neanche sapevo di… averle!-

-Usagi, ascolta ... non lo sapevi ma loro c’erano, proprio come stanotte, ma tu non le hai avvertite! Adesso la situazione è peggiorata, perché il tuo stato psichico, influisce sul tuo corpo, tutti questi stress e shock non ti fanno bene, e il tuo fisico, in questo caso il tuo cuore, ne risente!-

>>>Mamoru!-

Apro la bocca per dire qualcosa, ma una voce mi interrompe prima che io possa rispondergli. Tomoe é in piedi davanti al mio letto, e Mamoru subito si alza e gli va incontro.

- Mi sorprende trovarti qui… Ero in sala operatoria, Eiji mi ha chiesto un consiglio prima di operare un paziente, ma sono venuto non appena mi è stato riferito… altra crisi?-

- Ciao Tomoe, passavo di qui, e ho pensato di venire a controllare la situazione... Sì purtroppo…-

Mamoru sospira sommessamente passandosi una mano tra i capelli.

- …C’è stata un’altra aritmia, anche se non forte come le precedenti! Usagi è riuscita a controllarla con gli esercizi di respirazione che abbiamo fatto insieme, ma credo che forse sia il caso di anticipare il trattamento, non può continuare così, queste crisi la distruggono!-

Tomoe lo osserva serio, e forse non contento.

-Perché non hai provveduto a somministrarle l’iniezione? Hai rischiato molto Mamoru lo sai, e non credo che…-

-Soichi l’aritmia non era grave, puoi vederlo tu stesso dal tracciato! Usagi è riuscita a controllarla con le sue forze e con la fiducia in se stessa! Non è questo che insegnano al corso di psicologia? La fiducia…-

- Sì hai ragione, ma l’aritmia era reale e se le cose fossero peggiorate poi… -

-Ma non è successo! Sta sicuro che se avessi visto dall’elettrocardiogramma una situazione ben diversa, avrei provveduto io stesso a somministrale il necessario per aiutarla!

Il collega continua ad osservare Mamoru, da prima sempre serio, poi da una rapida occhiata allo scontrino con l’andamento del mio battito cardiaco, che Mamoru ha strappato dalla macchina porgendoglielo.
Annuisce rassegnato, con lo sguardo di chi sa di avere sbagliato, o forse di essere troppo scrupoloso e di attenersi alle regole troppo rigidamente.
A giudicare dalla faccia che fa infatti, e dopo aver ricontrollato ancora la carta, lo sento dare pienamente ragione al giovane collega.

- Ok Mamoru, Va bene!-

Infine si avvicina a me, fissandomi attentamente in quelli che adesso devono essere i miei occhi stanchi e gonfi.

-Sta meglio Signorina?-

-S…Sì … Gra…Grazie!-

Mi passo una mano sugli occhi e li strofino sospirando pesantemente. Ricomponendomi, vedo che Tomoe continua a fissarmi serissimo e molto pensieroso.

-Allora Soichi sei d’accordo? Per la cura intendo… -

-Si pienamente…-

Senza perdere altro tempo Tomoe, preme il telecomando sulla spalliera per chiedere aiuto, e dopo poco entra un’infermiera.

- Prepari subito la terapia destinata alla paziente, anticipiamo il trattamento!-

-Sì subito Dottore!-

L’infermiera esce lasciandoci soli.

-Se per te va bene, vorrei pensarci io!-

-Va bene Mamoru, come vuoi, ma per qualsiasi cosa, tienimi informato!-

-Ovviamente… -

-Bene, si rilassi Signorina e non si preoccupi!-

Annuisco solamente, e lui si congeda con un breve cenno del capo al quale rispondo a malapena, ed esce, mentre Mamoru rimane in piedi accanto a me.

- Lui ti ha spiegato che ti sentirai un po’ stanca e debole, non è vero? Queste sono le controindicazioni a cui andrai incontro, ma vista la grave aritmia del tuo cuore non possiamo farne a meno, non possiamo operarti se il tuo cuore fa i capricci!-

- Sì… So … So già tutto! Farò tutto quello che serve ma ti prego, fallo smettere, per favore, non credo di farcela se … -

-Tranquilla Usagi…-

Mi sorride appena, visibilmente scosso dalla situazione.L’infermiera rientra con un carello con sopra appoggiata una flebo e delle pasticche.

-Lasci, dia pure tutto a me, può andare!-

-Va bene dottore, arrivederci… Signorina!-

Rimasti soli, Mamoru prende ad attaccarmi la flebo al polso e a sistemarla sull’asta porta flebo, poi mi fa prendere tutte le pasticche a me destinate, aiutandomi con l’acqua.

-Ecco bevi Usagi, mandale giù!-

Faccio come dice, poi torna a sedersi sul bordo del letto.

-La flebo ti farà dormire un po’ oltre che a tranquillizzarti. Per ora meglio che tu non riceva visite, pensa solo a riposarti… Parlo io con i tuoi genitori, li farò entrare solo stasera ok?-

-Va bene, grazie Mamoru!-

-Ora vado, mi raccomando per qualsiasi cosa il numero ce l’hai, chiamami, ci vediamo comunque domani pomeriggio, va bene?-

Annuisco, mentre lui mi accarezza la fronte e fa per uscire dalla stanza. Sulla soglia si volta a guardarmi un’ ultima volta.
Nei suoi occhi leggo la voglia di restare, e la preoccupazione della sua assenza se mi dovesse succedere qualcosa.
Vorrei dirgli qualcosa, chiedergli il perché dei suoi gesti, ma non ne ho la forza, e poi in questo momento ho bisogno della sua comprensione, non mi serve un altro dottore cinico e freddo che mi tratti come un qualsiasi pezzo rotto da aggiustare.
Sto per salutarlo, ma lui mi precede.

-Ciao Usagi…-

-Cia… Ciao Mamoru!-

Rimango sola, ma non ho il tempo per piangere o per pensare, perché non ci metto molto a perdere completamente il contatto con la realtà. La flebo evidentemente sta facendo già effetto, perché sento che sto per lasciarmi andare piano piano… I miei occhi si chiudono, e tutto si fa buio…

***

Mi sveglio, e a poco a poco metto a fuoco quello che mi sta attorno. Vedo mia madre, che mi sta tenendo la mano libera dalla flebo, visibilmente affranta e seduta vicino al mio letto, mentre mio padre è in piedi dietro di lei con la stessa espressione.
Non so cosa ci sia nelle medicine che mi stanno dando, ma sono completamente intontita, ho solo voglia di tenere gli occhi chiusi e di dormire.

-Mamma, papà, che… che ore sono?-

-Sono le 19.30h, come sta… stai?-

-Be… Bene Mamma … dove sono Shingo e Haruka? E Seiya?-

-I tuoi fratelli sono a casa tesoro, ti salutano tanto, vedrai che domani appena i medici daranno il permesso, verranno a trovarti! Seiya invece è qui fuori, ha ottenuto il permesso di vederti per pochi minuti, ma non so come ha fatto! I medici e gli infermieri sono stati categorici, non fanno entrare nessuno fino a do… domani!-

-Mamoru …-

-Co…Cosa?-

La voce di mio padre si infrange, lui uomo alto e forte, ora è inerme a guardare sua figlia in un letto d’ospedale, senza poter far nulla per aiutarla.
Apro gli occhi e li osservo, posso ben distinguere tutto il dolore che provano, anche se riuscire a tenere gli occhi aperti mi costa molta fatica.

- E’ stat.. stato il Dottor Chiba,  Fat… Fatelo  entrare!-

-Usagi…-

-Sto… Va tutto bene Ma… Mamma, non preoccuparti!-

Deglutisco pesantemente.

-Va bene bambina mia come vuoi… noi… noi allora torniamo domani promesso! Fa la brava e per… qualsiasi cosa, chiama… subito gli infermieri ok?-

-Si Mamma, non … preoccuparti!-

La sua voce è rotta dal pianto. Subito si alza, entrambi mi baciano ed escono, ma poco prima di varcare la soglia li richiamo alla mia attenzione:

-Mamma, Papà, grazie per questa stanza, grazie per… tutto!-

Ambedue mi guardano, mentre ormai mia madre ha cominciato a piangere ininterrottamente e mio padre pur contenendosi non riesce più ad essere l’uomo forte che voleva.

-Ti vogliamo bene tesoro! Questa stanza non significa nulla per noi … i soldi, il successo, la tranquillità, non... non  sono nulla se tu non ci sei, quindi per favore, guarisci in fretta e torna a casa ok?-

-Si Papà … vi voglio bene … -

-Anche noi… Piccolina!-

La porta si apre e loro escono. Seiya entra subito dopo avvicinandosi al mio letto.

- Usagi!-

Una sua mano si poggia sulla mia guancia, mentre i suoi occhi umidi e dispiaciuti, mi guardano serissimi. Si siede sul bordo del letto attento a non farmi male, e prende la mia mano occupata dalla flebo rinchiudendola tra le sue molto delicatamente.

-Usako, come ti senti?-

-Ho tanto sonno, so... no stanca… -

Lo sento sospirare senza dire una parola, ho richiuso gli occhi, è più facile così.

-Seiya?-

-Si Usa, dimmi!-

-Ho paura…-

- Non devi averne Odago, vedrai che tutto si risolverà alla grande!-

-Non… Non ho paura dell’intervento, almeno non… solo!-

-Cosa c’è che ti preoccupa allora?-

-Che tutto possa finire!-

-Cosa stai dicendo? Io non capisco… -

-Ho… Ho sognato che mi lasciavi, che mi dicevi che tutto non aveva più un senso, mi dicevi di amare Rei da… sempre e che te ne andavi… Seiya io…-

Non riesco a finire la frase, deglutisco pesantemente, ho la gola secca, ma ho anche paura di continuare. Porto una mano al collo.
Subito sento Seiya alzarsi e prendere un bicchier d’acqua che poi mi porge, riapro gli occhi e lui mi aiuta a bere, alzandomi leggermente, e mettendomi una mano dietro la schiena.  Mi sento pesante, come se con ogni movimento dovessi alzare un macino.
Eh sì, le dosi medicinali devono essere davvero molto forti e concentrate, non c’é altra spiegazione per come mi sento, e questo è anche segno che la mia aritmia, nell’insieme, è davvero grave.
Seiya mi riadagia lentamente a letto e posa il bicchiere sul comodino, rimanendo per un attimo impietrito: non riesco a capire il perché, sono troppo stanca, persino per pensare!

-Seiya…-

Lo richiamo alla realtà, e lui subito torna parlarmi disinvolto.

-Eccomi Usagi, va un po’ meglio?-

- Si grazie…-

Lo guardo come se mi aspettassi una risposta da parte sua a quanto gli ho detto prima, risposta che però non arriva.
E’ diverso… Davanti a me non ho più il Seiya di cui mi ero innamorata e che amo ancora … Gli stringo forte la mano sperando ancora che lui possa parlarmi, e che possa tornare quello di un tempo, a quando eravamo felici, io e lui insieme, solo noi due, ma improvvisamente e senza parlare, si china su di me e mi bacia la fronte.

-Ti amo… -

-Lo so Testolina Buffa, lo so… Ora dormi però, io devo andare… Mi è stato detto che potevo rimanere solo un minuto!-

Un leggero bacio mi arriva a fior di labbra, bacio che non posso approfondire perché subito si allontana da me.

-C’è altro che posso fare prima di andare?-

Lo guardo con una sorta di magone in gola, mentre lo fisso nei suoi occhi spenti. Sta così per me o forse c’è altro che non vuole dirmi? Un tremendo dubbio mi attanaglia l’anima, ho paura se ripenso all’incubo di stanotte.

- Sì… Per… Per favore Seiya non… non… lasciarmi!-

Lui sorride e scuote la testa, impugnando la maniglia della porta.

-Tranquilla Usagi, ora pensa solo a riposare ok? Ciao!-

Esce chiudendo la porta, e lasciandomi sola con i miei dubbi … Non mi ha risposto …

***

Cinque giorni …

Sono passati cinque giorni dall’ultima fitta che ho avuto, e dal momento in cui Mamoru e Tomoe hanno deciso di anticipare la terapia per controllare i capricci del mio cuore… E domani è il giorno dell’intervento…
Cinque giorni durante i quali sono scesa da questo letto raramente, solo per le necessità, dato che sono completamente priva di forze. Sono stati giorni passati nel vuoto più totale, senza poter fare quasi nulla per ammazzare il tempo, per distrarmi, per sorridere sinceramente.
Le ore sembrano sempre non passare mai, e se non fosse per le visite di Mamoru che è sempre presente, di Tomoe, e della mia famiglia, passerei le mie giornate in una completa solitudine.
La TV non l’accendo quasi mai, dopo quanto visto sulla sfilata, ho come paura di scoprire chissà cos’altro.
Mi limito a sfogliare qualche rivista che mi hanno portato i miei, riviste che credo abbiano accuratamente selezionato, prendendo le poche su cui non è finita la notizia dello scandalo, le quali devono avere un campo molto limitato per non trattare di una cosa simile, oppure  leggo uno dei libri che tanto adoro…
Qualche giorno fa sono venute a trovarmi anche Ami e Makoto, loro, che sono le amiche più belle e speciali del mondo.
Ho raccontato loro tutto, dall’inizio alla fine, tutto quello che mi è successo nell’ultima settimana che già non sapessero.
So che di loro posso fidarmi, siamo come sorelle, ci siamo sempre dette ogni cosa, e io invece in questa situazione le ho tenute fuori fin dall’inizio. Non mi sono confidata subito perché non volevo coinvolgerle, così come la mia famiglia.
Nonostante il mio distacco loro mi hanno capita, e mi hanno immediatamente abbracciata per quanto gli elettrodi attaccati al mio petto glielo consentissero.
Hanno pianto con me, quando hanno saputo del mio DIA, mi hanno confortata sulle mie perplessità su Seiya, e abbiamo anche riso e scherzato un po’ sull’università, e sulle nostre uscite insieme, che adesso non facciamo da un po’.
Mi hanno detto che mi fotocopieranno man mano gli appunti ai corsi in facoltà, così quando starò meglio potrò mettermi subito in pari. Sono davvero eccezionali!
La loro visita mi ha riempito di gioia, ma tuttavia è stata una serenità apparente, passeggera, perché continuo a soffrire immensamente.
Non ho più avuto fitte da quando ho iniziato la cura, quindi il dolore non è dovuto alla mia malattia, ma all’altra metà del mio fragile cuore… Soffro per colpa di Seiya.
Non lo vedo né sento da lunedì mattina, da quanto è venuto il giorno dopo la mia ultima crisi, andandosene via senza rispondere. Mi ha detto che sarebbe dovuto stare via per conto del Signor D. per tre o quattro giorni, non è più venuto, e la cosa mi preoccupa molto. Ho provato a chiamarlo un’infinità di volte al cellulare, ma non è mai raggiungibile, mai! Domani dovrò operarmi, voglio averlo accanto e invece non so dove diavolo sia e che stia facendo! Non so come sta, se si è ripreso, se con la sua famiglia hanno risolto lo scandalo della sfilata … Non so più niente!
Da parte sua, neanche lui non mi ha mai nemmeno telefonato, nè lasciato un messaggio a chi è venuto a farmi visita, nulla! E’ completamente sparito! Si è davvero come volatilizzato, e io non so perché!
Sospiro per cercare di mandare giù il magone che sento, ma non ce la faccio, sento che sto di nuovo per piangere…
Mi manca, mi manca da morire, e io non ce la faccio più, sono troppi i giorni senza di lui…

Sento qualcosa di caldo, umido e salato scendermi lungo le guancia e bagnarmi le labbra, e il respiro spezzarsi per via dei miei singhiozzi. Ecco, come volevasi dimostrare sono di nuovo scoppiata a piangere.
Porto le mani sul viso e scuoto la testa… Tutto questo non ha senso!
Mi porto poi una mano alla fronte e sbuffo: sono stanchissima. Mi sento esausta e debole, sicuramente per via delle pillole, e sento sempre il bisogno di dormire, di riposare, come se chiudere gli occhi ed estraniarmi dal mondo potesse davvero cancellare i miei problemi per sempre!
Qualcuno improvvisamente bussa alla porta, sussulto, voltandomi verso l’ingresso di scatto. Cerco di assumere un tono di voce il quanto meno tremulo possibile, e respiro profondamente per tranquillizzarmi.
Non so ancora chi ci sia lì fuori, ma non voglio farmi vedere in questo stato.

-Chi… chi è?-

>>>Sono io, Mamoru!-

Oh no! Tra tutte le persone di questo ospedale, proprio lui doveva bussare ora?
Non posso farmi trovare in queste condizioni, lui è l’unico che non deve trovarmi in questo stato, accidenti! Mi asciugo frettolosamente le lacrime con la manica del pigiama, e mi preparo ad esibire un finto sorriso:

-Ciao… Vieni!-

Mamoru entra immediatamente, con quel suo sorriso sincero sulle labbra che ormai sto imparando a conoscere.

-Buon pomeriggio Usagi! Come andiamo oggi?-

Alzo le spalle e faccio una smorfia d’ovvietà:

-Come sempre Mamoru… tutto ugua…le… Mi sento stanca e senza for…ze…-

La voce mi si spezza comunque, nonostante tutti i miei sforzi, e adesso prego che lui non se ne sia accorto.
Lui si avvicina, stavolta non sorride più, e prende una sedia dal tavolo per posizionarla vicino a letto. Si siede e mi guarda serio:

-Hai pianto ancora vero?-

Scuoto il capo decisa, e svio il suo sguardo indagatore. Devo essere forte, forte!

-No, no… No ti sbagli!-

Come se la mia risposta non gli fosse per niente arrivata alle orecchie e al cervello, Mamoru scuote la testa in segno di negazione e si avvicina di più a me, prendendomi delicatamente per il mento, e costringendomi a voltarmi verso di lui.

-Non mentirmi Usagi, se stai male, se hai qualche problema… devi dirmelo, altrimenti non posso aiutarti!-

Lo guardo negli occhi, stringendo le labbra per trattenere le lacrime che vogliono uscire prepotenti, ma non ce la faccio, e ricomincio a piangere.

Vedo il rammarico imprimersi sul suo volto, ora mi osserva con l’espressione di chi non sa che fare, ma allo stesso tempo cerca di non arrendersi. Nei suoi occhi leggo dispiacere e determinazione assieme.

-Usagi…-

-Mamoru è che… Lui mi manca, mi manca tanto… e ho tanta paura! Domani mi opero e lui non c’è! Ho bisogno di lui!-

Il pianto si fa sempre più forte, e mi allontano da Mamoru quanto mi basta per coprirmi il volto con le mani.

-Usagi non…-

Ho il respiro irregolare, i singhiozzi mi scuotono energicamente, e sento le mani inumidirsi sempre più…

-Usagi calmati!-

Stringo i denti e gli occhi, sto lottando per contrastare il pianto ma non ce la faccio.Sento Mamoru scuotermi piano per le braccia, preoccupato:

-Usagi… Usagi adesso basta, smettila! Devi calmarti! Calmati hai capito? Mi senti Usagi? Tranquillizzati, per favore!!!-

Mi toglie piano le mani dalla faccia, e anche se ho gli occhi offuscati per via delle lacrime, riesco a vedere la tristezza nei suoi.
Mi stringe forte una mano, mentre con l’altra mi accarezza una guancia umida:

-Guardami Usagi… Ti prego, non so più come dirtelo… So che hai paura, è logico il giorno prima di un intervento, ma ricordarti che devi stare tranquilla! Quanto a lui… non ti preoccupare, vedrai che quando avrà risolto tutto tornerà subito da te! Anzi, penserò io a cercarlo, e te lo porterò qui, però adesso tu devi stare calma! Intesi?-

Tiro sul col naso e mi sforzo di annuire, anche se non sono più convinta di nulla.
Mamoru deve essersi accorto anche di questo, perché lo vedo sospirare sommessamente e passarsi una mano tra i capelli, con aria distratta. Sembra non sapere più che fare, nemmeno lui, ormai devo avergli fatto perdere la pazienza e questo... questo non lo voglio perché lui mi sta dando tanto in questi giorni, si sta comportando da vero amico e non voglio perdere anche lui, non voglio perdere il suo conforto … Smetto con molta fatica di piangere, sono certa di non avere per niente una bella cera adesso.

-Usagi ho seguito anche io purtroppo le notizie alla tv riguardo quella sera! Non so come ma purtroppo qualcuno deve avere comunque ripreso ogni cosa, anche se Satomi ha cacciato tutti via! Adesso ciascuno di noi deve farsene carico, e ovviamente la famiglia di Seiya per prima. Non ti preoccupare, vedrai che lui ci sarà, e vedrai che anche tu supererai tutto!-

Sbuffo e annuisco, guardandolo mestamente, lui invece ad un certo punto si alza con decisione, che vorrà fare?

-Ok, ho trovato, ho un’idea!-

Mi guarda sorridendo di nuovo e con una strana luce negli occhi, come se avesse davvero avuto l’illuminazione per qualcosa: ma che gli prende?

-…Che c’è?-

-Usciamo Usagi! Voglio portarti in un posto carino!-

Cosa? E da quando posso uscire di qui? L’ha deciso lui, adesso?

-Eh? Co.. Come  scusa?-

Lui annuisce con vigore:

-Certo, ti porto un po’ fuori, all’aria aperta. Oggi la giornata non è fredda, le temperature sono gradevoli! Sei hai una vestaglia pesante, porto una coperta, e ci mettiamo al sole, non dovresti sentire freddo!-

Lo guardo ancora sbalordita dalla sua nuova uscita, cercando di capire da dove gli sia venuta quest’ idea, però ora che ci penso, potrebbe farmi davvero bene, infondo odio lo stare rinchiusa qui!

-Posso davvero uscire un po’ Mamoru? Ma scusa e l’elettrocardiogramma? E poi, io…  Io credo di essere a stento capace di reggermi in piedi!-

Mamoru si riavvicina tranquillo e inizia a staccarmi gli elettrodi.

-La tua aritmia si è stabilizzata con le pillole, e non hai più avuto fitte no? Per un pò puoi stare anche senza, ora ho deciso che ti porto fuori per farti svagare un po’, e lo faccio! Tu non ti preoccupare e rilassati, penso a tutto io!-

-Ma…-

-Niente ma! In qualità di tuo medico, ti prescrivo un po’ di sana aria fresca, farà bene al tuo fisico e… alla tua mente anche!-

Mi indica il giardino fuori dalla finestra mentre stacca l’ultimo filo e spegne il macchinario. Mi fa l’occhiolino e mi porge la mano, aiutandomi a sedere al centro del letto, ma nello stesso istante avverto un violento capogiro, istintivamente porto la mano destra sulla fronte traballando un po’.
Immediatamente sento le sue mani sorreggermi le spalle, e lo vedo guardarmi con apprensione. Era già pronto, evidentemente sapeva in qualità di medico che questo sarebbe sicuramente accaduto, dopotutto sono debolissima.

- Ehi tutto a posto?-

- Si … Sta … Sta passando … -

Delicatamente sorride sereno.

-Dove hai la vestaglia?-

-Nell’armadio, apri l’anta destra, la trovi appesa ad una gruccia…-

Seguendo le mie indicazioni si stacca da me, la prende e me la porge, aiutandomi ad indossarla. Il calore del suo cashmere mi avvolge come in un abbraccio. Mi sistemo per bene e infilo le ciabatte, sto per alzarmi ma Mamoru mi blocca facendo una lieve pressione sulle spalle.

-No, aspettami qui, vado a prenderti la sedia a rotelle e la coperta! Meglio se non ti affatichi!-

-Va bene…-

Esce e torna quasi immediatamente con una carrozzella e con un piccolo plaid.
Mi aiuta a sistemarmi, prendo dal comodino un piccolo beauty col cellulare, tenuto per forza spento, dei fazzolettini, e il portafogli, e poi  inizia a spingermi attraversando la stanza. Chiude la porta e mi porge la chiave, che io metto in tasca, e subito avanziamo attraverso il corridoio, verso l’atrio, fino ad arrivare in giardino.
Non sento il bisogno di stringermi maggiormente nella vestaglia, o di coprirmi: Mamoru aveva ragione si sta molto bene.
Ci spingiamo attraverso la aiuole, le panchine, e ci troviamo affiancati da persone che scendono e salgono sul sentiero.
Certo che qui le aiuole sono proprio splendide! Ci sono fiori di tutti i generi, sono coloratissime e molto curate.
Mamoru svolta a destra, avviandoci verso un piccolo gazebo isolato, con due panchine e poche ma ricche aiuole.
Spinge la carrozzella sopra la pedana apposita, e una volta entrato, si siede su una panchetta e sistema me al suo fianco.

-Allora, ti piace qui?-

Annuisco sorridendo e inizio a sentirmi bene come non credevo di riuscire più a fare.
Mi guardo intorno serena, è uno spettacolo davvero magnifico quello che adesso ho davanti agli occhi!
-E’ incantevole qui!-

Lui mi guarda soddisfatto e sorride, allargando le braccia e indicando con le dita la zona attorno a noi:

-Da quando mi sono ritrasferito qui, ma anche prima, quando ero ancora uno studente e facevo qui il tirocinio, mi capitava e mi capita di venire in questo posto quando ho bisogno di riflettere, quando voglio stare un po’ solo e voglio la mia intimità… E’ un posto tranquillo e mi ci trovo bene…-

-Sì, è davvero molto bello!-

-A volte per stare bene basta isolarsi un po’ e riflettere, prendersi un posticino e del tempo solo per se stessi, e lasciar perdere tutto, staccare la spina. Usagi, goditi questo momento, respira quest’aria, lasciati estasiare dal canto degli uccellini sugli alberi, o accarezzare da questa brezza autunnale. Chiudi gli occhi e immagina di essere altrove, in qualsiasi posto tu voglia… Al mare, in montagna, in vacanza, in qualsiasi luogo tu possa rilassarti. Respira piano, lasciati cullare dal tuo respiro, come se fosse una ninna nanna, libera la mente e il cuore… Immagina una grossa panca, e di poterci mettere dentro tutte le tue preoccupazioni, chiudendola a chiave… Immaginati immersa nella pace e nella serenità che desideri, tieni fissa nella tua mente l’immagine di te stessa, delle tue gambe, delle tue braccia, delle tue mani, delle dita che le compongono, il tuo viso, il tuo naso, i tuoi occhi, le tue labbra, i tuoi capelli… Immagina le carezze di un vento delicato su te stessa, e il suo leggero abbraccio… Inspira ed espira piano…-

Seguo passo passo ciò che Mamoru mi dice sottovoce, quasi a non voler interferire con il mio stato ora, sistemandomi meglio sulla sedia a rotelle, e facendovi aderire bene la schiena.

-Ti senti meglio così?-

-Sì… Se riesco ad immaginare quello che mi dici sì, è come se mi scrollassi da dosso tutti i miei problemi!-

Continuo a parlargli ma ho gli occhi chiusi, continuando a seguire queste sensazioni.

-E’ psicologia Usagi! Si chiama esperienza di rilassamento, ed è quasi come una fase pre ipnotica…-

Mi rilasso totalmente, al punto che per un attimo riesco ad estraniarmi persino da lui.
Sono sola con me stessa adesso, leggera, libera.
Di sicuro mi sta guardando, e chissà che faccia starà facendo, ma al momento non mi importa… Seguo il suo consiglio e mi abbandono totalmente a me stessa.
Ad un certo punto però avverto i passi di qualcuno avvicinarsi, per via delle foglie secche sull’asfalto che vengono schiacciate.
Rimarrei indifferente nella mia pace se non fosse per la voce di Mamoru, che ha cambiato totalmente tono:

- Scusi, chi è lei?-
 
Apro gli occhi e mi volto verso di lui. Lo vedo fissare serio qualcosa, o meglio, qualcuno alle mie spalle, così mi giro istintivamente e di scatto.
Di fronte a me c’è un giovane uomo in tenuta sportiva, indossa una tuta mimetica, con dei capelli rossi e una macchina fotografica in mano. Ho un presentimento…
L’uomo ha ignorato la domanda che Mamoru gli ha posto, e mi guarda in una maniera che non mi piace. Guardo Mamoru spaventata, lui ricambia il mio sguardo, intimandomi di stare tranquilla.  In tutta risposta, abbasso gli occhi sulle mie ginocchia.

-Ehi? Le ho fatto una domanda, e non mi ha risposto! Chi è lei?-

L’uomo di fronte a me alza lo sguardo su Mamoru, sorridendo superbamente e mettendosi le mani in una tasca, estraendone un bigliettino che ci porge:

-Sono Crimson Rubues, giornalista e fotografo. Avrei piacere di scambiare qualche parola con la Signorina a riguardo della sfilata della settimana scorsa alla Torre Starlight… Lei è la fidanzata del giovane Seiya Kou no?-

Il solo nome di Seiya e ciò che quest’uomo ha appena detto, mi provocano un brivido lungo tutta la schiena, e una stretta al cuore. Sbarro gli occhi e mi volto di nuovo verso Mamoru, guardandolo implorante e scuotendo la testa.
Adesso non voglio anche preoccupazioni di questo genere, non lo sopporterei! Lui capisce la mia preghiera muta e annuisce serio:

-La Signorina non è né in grado né nella volontà di farlo, quindi la prego di avere rispetto per la sua salute. La ringrazio a nome suo, ma non è interessata a rilasciare interviste… ora se mi fa il piacere di lasciarla in pace…-

Allunga la mano indicando lo spazio alle spalle del giornalista, come a volerlo mandare esplicitamente via, ma lui non demorde:

-Scusi lei chi è? Il suo avvocato difensore o cosa? Guardi che io non voglio far nulla di male alla Signorina, voglio solo svolgere il mio lavoro!-

-Sono il suo medico di fiducia, e questo a lei basta perché prenda io le sue difese! Le ho detto che lei non rilascerà interviste, non è nelle condizioni di farlo! Adesso le sarei molto grato se se ne andasse per favore!-

Io non ho ancora parlato, mi sento molto stanca per tutto, e questa situazione mi ha letteralmente impietrito.
Non riesco più a parlare e a ragionare lucidamente, perché tutto sta avvenendo come una doccia d’acqua gelata che si sta rovesciando sulle mie spalle, ed è per questo che ho paura che Mamoru potrebbe arrabbiarsi a breve.
Se adesso non ci fosse lui non so cosa potrei fare.

-Suvvia, almeno qualche foto! Mi risulta Dottore, che alla sfilata fosse presente anche lei! E’ coinvolto anche lei nel Caso Kou?-

Imperterrito, questo giornalista venuto da chissà dove regola velocemente l’obiettivo della sua macchina fotografica e sembra pronto ad immortalarci, non si vuole proprio arrendere!

- No… nooooo!-

Mi copro la faccia con le braccia, per evitare che possa cogliermi, ma non sento il rumore della foto scattata, bensì ancora una volta la voce di Mamoru:

-Ma come si permette? Potrei denunciarla sa? Le ho detto di andarsene!-

-Ehi!-

- Usagi Stai bene? -

Mi scopro la faccia e vedo che Mamoru si è portato davanti a me, facendomi da scudo col suo corpo dagli eventuali flash, e ha strappato la macchina fotografica di mano a quel tipo.

Una lacrima scende dal mio volto impaurito, non so nemmeno io per cosa. Annuisco trattenendo il pianto.

- Adesso basta… -

Mamoru pronuncia queste parole tra i denti, mentre mi stringe di più il plaid intorno alle spalle, il viso è serissimo.

-Me la ridia immediatamente! Si rende conto che stava per danneggiare una macchina fotografica professionale? Hai idea di quanto costa un gioiellino simile? Si faccia gli affari suoi e mi lasci svolgere il mio lavoro!-

-No se li faccia lei invece! Non mi importa quanto costa, e ringrazi che non gliel’ho gettata a terra! Anche io sto svolgendo il mio lavoro, infatti le ho già detto che la Signorina sta male e ha bisogno di tranquillità! Se ne vada adesso prima che chiami la sicurezza, e veda di non presentarsi più qui, è chiaro? Deve lasciarla in pace, e non si azzardi a riavvicinarsi nemmeno più a me!-

Mamoru ha letteralmente alzato il tono della voce, lo osservo meglio e lo vedo rigido, serio, con le mascelle serrate, stringere forte una mano attorno all’impugnatura destra della carrozzella.

-Se ne vada, ora!-

Il giornalista annuisce seccato e gli toglie malamente la fotocamera di mano, prendendo a massaggiarla.

-Come vuole, ma sappia che io non demordo mai!-

-Se proprio la mette così, io sarò qui ad aspettarla, ma veda di non importunare più Usagi sono stato chiaro?-

L’uomo ci guarda con sfida, ridendo appena e voltandosi, allontanandosi poi senza dire nulla. Rimango a guardarlo andare via, senza sapere cosa dire o cosa fare.
Anche questa adesso proprio non ci voleva accidenti! Mi porto le mani tra i capelli, esasperata.

-Maledizione! No! Anche lui no!-

Mamoru si volta verso di me si inginocchia, così da potermi guardare negli occhi.

-Tranquilla ora, è tutto finito… non piangere ti prego… Usagi, non gli permetterò di avvicinarti. Ti starò vicino io, e quando non ci sarò, darò disposizioni purchè in camera tua non entri nessuno che tu non conosca!-

Annuisco e lo guardo con gratitudine. Mamoru deve avere una pazienza infinita per “sopportarmi” e supportarmi così.

-Sì, grazie Mamoru…-

- Ora è meglio rientrare, inizia a far freddino, e poi a breve inizia l’orario di visite serale, e dovrebbero portarti la cena… Se dovesse venire qualcuno non ti troverebbe!-

-Si va bene, sono anche stanca!-

Mi sistemo per bene, e Mamoru riprende a spingere la sedia a rotelle. Non riesco a fare a meno di pensare a quel Crimson Rubues, o come cavolo si chiama lui. Che cosa vuole da me?Come ha fatto a trovarmi? 
In più ora che ci penso, resta da capire chi può aver inviato il servizio della sfilata alla TV, visto che mio suocero aveva  mandato tutti via… Che sia lui? Che sia  la stessa persona?
Inizio a tremare, ma non credo che sia per il freddo, non solo almeno, anche perché siamo arrivati in reparto a giudicare dalle immagini che mi scivolano sotto gli occhi.
Assorta come sono, non mi accorgo che la sedia a rotelle si ferma, e vedo Mamoru portarsi avanti a me e inginocchiarsi nuovamente.

-Quando da dietro ho avuto la sensazione che tu tremassi non mi ero sbagliato Usagi, che c’è, non ti senti bene?-

Mi specchio nei suoi occhi blu oceano, caspita se sono belli, e cerco di non mostrarmi più fragile di quello che sono agli occhi suoi e degli altri, ma non ci riesco, non ce la faccio!

-Che succederà adesso Mamoru? Cos’altro accadrà? Quel tizio non doveva sbucare dal nulla proprio adesso, anzi se non sarebbe mai uscito fuori sarebbe stato meglio!-

-Sì Usagi hai ragione, ma non devi temere, ti ho già detto che lo terremo alla larga da te, non gli permetteremo di farti nulla!-

Mi sorride appena, in una maniera molto tenera direi, che riesce a scaldarmi il cuore.

-Prima hai detto che tu, non lo avresti permesso…-

Lui annuisce:

-Sì, ma quando sarò lontano da te purtroppo non potrò monitorarti, e quindi avrò bisogno d’aiuto! Per quanto potrò comunque, non ti abbandonerò Usagi, è una promessa!-

Sorride e mi porge il mignolo della sua mano destra. D’istinto gli offro il mio e li intrecciamo, tenendo chiusa a pugno il resto della mano, come in un sigillo, e sorridendoci vicenda. Il timore che le cose possano precipitare però non mi lascia.

-Io ho paura Mamoru…-

Lui annuisce con aria triste, e si allunga semplicemente verso di me abbracciandomi forte, ma allo stesso tempo con delicatezza, attento a non farmi male. Ricambio l’abbraccio con prontezza e volontariamente.
Ne ho bisogno, assolutamente, e anche se queste non sono le braccia del mio Seiya, mi danno comunque tutto il calore di cui ho bisogno ora.

-Ci sono io con te Usagi… Non ti lascio… non ti lascio…-

Mi accarezza la testa con una mano, mentre con l’altra continua a cingermi forte la schiena.

-Non devi arrenderti mai Usagi, qualsiasi cosa accada, fallo per la tua famiglia, per le tue amiche, per Seiya, e se tu puoi perdonarmi per come mi sono comportato… anche per me. Tu sei pura Usagi, non meriti tutto questo dolore, e mi dispiace vederti così…-

Il respiro mi muore in gola e sento come una nuova stretta al cuore.
Sciolgo piano l’abbraccio e lo guardo negli occhi, senza capire cosa sta dicendo adesso:

-Cosa dici? Cosa dovrei perdonarti?-

Mamoru resta per un attimo in silenzio, quasi come sorpreso dalla mia domanda, e sembra ricominciare a parlare quasi titubante.

-Beh… Te l’ho detto già… Per come mi sono comportato con te all’inizio, quando ci siamo conosciuti… Più andiamo avanti e più mi rendo conto di quanto sono stato stupido e…-

Lo interrompo poggiandogli una mano sulla bocca.

-Noi ci siamo già chiariti su questo Mamoru, lo sai, o c’è qualcos’altro che devi dirmi? Cosa mi nascondi?-

Non capisco perché mi abbia detto quelle cose. E’ solo senso di colpa, o c’è dell’altro?

-No Usagi, nulla sta tranquilla.-

Scuote la testa e abbassa lo sguardo come a smentirmi, ma non sono sicura di potergli credere davvero, anche se mi sa che per ora devo farlo e basta.

-Sicuro?-

-Certo!-

Sorride più apertamente e mi accarezza una guancia, prendendo una mia mano nell’altra sua libera.

-Va tutto bene, adesso è meglio se ti vai a riposare ok? Domani è un gior…-

Non ha il tempo di terminare la frase perché viene interrotto da una voce alla sue spalle, una voce che conosco bene, e che è piuttosto alterata.

>>>Che cosa sta succedendo qui? Me lo spieghi Mamoru? Cosa stai facendo?-

Mamoru si gira, tenendomi sempre stretta la mia mano, io alzo lo sguardo, e ci troviamo di fronte Seiya. E’ qui finalmente … Dio, quanto mi è mancato…!
In corridoio non ci siamo soltanto noi, e Seiya per fortuna non ha molto alzato la voce, almeno per ora, non ha dato ancora spettacolo anche se la sua faccia non promette nulla di buono.

-Seiya, tesoro…-

-Ciao Seiya, sei tornato finalmente!-

Lui si avvicina e guarda il giovane medico dritto negli occhi … Perché guarda prima lui? Io sono invisibile per caso?

-Posso sapere che stai facendo tu, con la mia ragazza?-

Mamoru fa una smorfia molto eloquente e si alza, avvicinandosi a lui:

-Me ne prendo cura Seiya, e le sto vicino, a differenza tua che non lei hai neanche telefonato in questi giorni! Solo adesso ti sei fatto vivo, come pensi che sia stata da sola?-

Seiya stringe i denti e serra i pugni, accidenti è già nervoso di per sé, e qui le cose rischiano di degenerare da un momento all’altro!

-Tu devi starle accanto solo come medico Mamoru, nient’altro! Ti avevo detto di non toccarla!-

Seiya sta già per perdere le staffe, lo sento, tra un po’ scoppia. Vorrei poterlo distrarre ma per ora guarda furente Mamoru, non mi ha ancora nemmeno sorriso! Mamoru continua invece a parlargli tranquillamente:

-Ti sbagli Seiya! In questi giorni sono stato anche un amico per lei, non solo il suo dottore!-

-Ti ho detto che devi considerarla solo tua paziente, solo questo!-

-Seiya lei ha bisogno di più invece! Ha bisogno di quello che non le stai dando tu!-

A queste parole Seiya non ci vede più e sembra avventarsi su Mamoru minacciosamente:

-Ma insomma Seiya! IO sono qui, di fronte a voi!!! Smettetela di parlare di me come se non ci fossi!-

Lui si gira verso di me, e subito da arrabbiato si fa rammaricato, spostando malamente Mamoru e inginocchiandosi di fronte a me, abbracciandomi forte.

-Perdonami Usagi… Scusami piccola davvero, scusami, scusami!-

Lo abbraccio forte anche io, beandomi di quel calore che mi è tanto mancato, anche se percepisco che non è lo stesso di un tempo, non più!

-Ora sono qui Usagi…-

Continua ad abbracciarmi, fino a quando Mamoru non ci richiama alla realtà.

-Scusate, ma adesso Usagi devi metterti a letto, devo attaccarti al macchinario per testare la tua ultima notte prima dell’operazione…-

Io e Seiya ci stacchiamo, e poi lui  si alza semplicemente e prende a spingere la mia carrozzella, lanciando occhiate poche amichevoli a Mamoru.

-Mostrami dov’è la stanza della mia fidanzata Mamoru, per favore…-

***

Sono qui, stesa nel mio letto nel silenzio più assoluto, in compagnia del solito bip del macchinario e del ticchettio di un mio orologio da polso sul comodino. Tra pocoo ho l’intervento…
E’ arrivato il momento di affrontare di petto questa situazione, per poter eliminare o quanto meno iniziare ad eliminare, almeno uno dei tanti problemi che mi assilla.
Mi sono svegliata prestissimo, alle 6.00 h e non riesco più a prendere sonno, mi hanno tenuta giustamente a digiuno, dicono che bisogna star così almeno fino ad otto ore prima di un’operazione.
Il pallino dell’operazione è troppo forte e in più ho una strana sensazione, un’inquietudine addosso che non riesco a spiegarmi… Cosa sara? Qualcuno bussa alla porta.

-Sì?-

>>>Sono Mamoru!-

-Ciao, entra pure!-

La porta si apre e lui entra salutandomi cordialmente.

-Buongiorno! Allora come andiamo???

-
Dall’espressione che ha assunto e dal tono di voce che usa, percepisco perfettamente che si sta comportando così di proposito.

-Come una che sta per andare sotto i ferri Mamoru…-

Lui rotea gli occhi verso l’alto e sospira, sedendosi sul bordo del letto.

-Usagi… ne abbiamo già parlato!-

-E potremmo parlarne anche all’infinito… io ho paura uguale!-

-Usagi tu…-

Mamoru sta per dirmi non so cos’altro fino a quando non suona di nuovo il suo cercapersone.

-E adesso chi diamine è?-

Sbarra gli occhi quando vede chi lo sta chiamando… Che succede?

-Usagi, esco un attimo, scusami un minuto, ma è urgente, intanto faccio entrare i tuoi … -

Annuisco poco convinta. Sembra preoccupato.

-Si… Va bene…-

Come è successo quando l’ha chiamato Rei sabato, esce mettendo il cercapersone in tasca e chiudendosi la porta alle spalle.
I miei entrano poco dopo, ci sono tutti: Mamma, Papà, Shingo, Haruka… manca solo… Seiya…

- Ciao Usagi!-

- Ciao Tesoro!!!-

- Ciao sorellina!!!-

Prima mamma, poi papà, ed infine in coro Shingo e Haruka, mi salutano e si avvicinano al letto abbracciandomi.

- Allora piccola, come stai?-

- Bene, ma ho paura mamma!-

-Lo so tesoro, ma vedrai che tutto andrà bene!-

-La mamma ha ragione Usagi, è solo una brutta avventura, è poi tu sei la nostra bambina, e sei la più forte di tutti, non è forse vero? Non l’hai forse dimostrato un milione di volte?-

Papà mi sorride cercando di essere forte, un po’ come tutti in questo momento.

-Hai ragione, però adesso… -

-Andiamo Usagi, non essere una fifona come il tuo solito!-

Mio fratello mi interrompe con la sua esuberanza, lo guardo prima sconcertata, ma poi sorrido.

-Shingo di un po’, vuoi per caso farmi arrabbiare?-

-Mmmm si, solo se dopo però mi fai un sorriso e mi prometti di tornare a casa presto!-

Rimango senza parole, mentre ricaccio indietro una lacrima che vuole uscire. La sua dolcezza mi commuove.

-Oh Shingo… Vieni qui …-

Allungo le braccia e lui senza pensarci due volte ci si tuffa, mentre i nostri genitori ci fanno spazio e mia sorella si avvicina di più a noi . Abbraccio il fratellino mentre Haruka mi accarezza la testa in piedi vicino a Shingo.
La guardo con riconoscenza, lei sorride e poi prende a parlare:

-Tu sei forte … sei forte!-

I nostri genitori ci osservano commossi.

-Si … lo sono … -

La loro carica mi ha donato nuovamente fiducia in me stessa, li amo e sento che con loro potrei affrontare qualsiasi cosa, perché … Non sono sola!
Sto per replicare, per aggiungere altro, ma improvvisamente la porta della mia camera si apre di nuovo e vedo rientravi Mamoru.                                   
Non sorride più … Ecco lo sapevo, qualcosa è successo, e dev’essere anche qualcosa di grave, il mio presentimento alla fine era fondato! I miei cari si staccano da me, ed ora tutti siamo in attesa che lui dica qualcosa. L’espressione sul suo viso mi uccide, cosa dovrà dirmi?

-Mamoru … va …  va tutto bene?-

Lui mi guarda affranto e desolato.

-Mamoru non farmi preoccupare, ti prego!-

-Dottore la prego ci dica cosa è successo!-

I miei genitori sono preoccupatissimi, così come Haruka, Shingo ed anche io!-

Lui sospira, resta in piedi davanti al mio letto e vicino alla mia famiglia, e dopo qualche altro istante di silenzio si accinge a parlare:

-Usagi, signori Tsukino, devo dirvi una cosa e… non so se vi farà piacere, ma purtroppo credo non ci siano altre alternative data la situazione…-

-Co… cosa… Cosa devi dirci Mamo…ru?-

Lui annuisce:

-Ascoltate … io non voglio agitarvi ulteriormente però… a breve l’avreste visto da soli, quindi voglio dirvelo lo stesso… -

-Ma che cosa???-

Alzo leggermente il tono della voce, tutti questi misteri non mi aiutano per niente, perché non si decide a dirci che c’è?

-Il Dottor Tomoe, non può più eseguire l’intervento, ha avuto degli improvvisi problemi in famiglia molti gravi che richiedono la sua presenza e… lo conosco, se non fosse necessario sarebbe già stato qui e…-

-Quindi vuol dire che l’intervento è rimandato di qualche giorno?-

Haruka interviene prontamente mentre i miei genitori devono ancora comprendere la notizia, e un’agitazione crescente invade la mia anima.

-Purtroppo se si trattasse di qualche giorno, il problema non si porrebbe, ma il Dottor Tomoe è stato costretto a chiedere un’aspettativa di tre settimane… Inoltre chi lo sostituisce in questi interventi  è in vacanza all’estero e non rientrerà prima di due…-
-Cosa? No ti prego io non … -

-Calmati Usagi per favore, aspetta non ho finito!-

-Cosa… Cosa ci sta dicendo Dottore non capiamo… -

-Signor Tsukino, Signora, dovrò eseguire io l’intervento, sarò io ad operare Usagi tra pochi minuti!-

-T…tu…?-

Sono le uniche parole che riesco a dire nello sbigottimento generale, nessuno parla, nessuno…  siamo tutti troppo increduli. Sono shoccata, non posso davvero crederci.               
                                      

-Si Usagi, io … mi dispiace …  Forse ho deluso le tue aspettative, ma sarebbe troppo lungo e difficile trovare un sostituto adesso, e io ne ho tutte le competenze!-

Rimango a fissarlo immobile e nel momento in cui sto per aprir bocca, mio padre mi precede.

- Dottor Chiba… Lei è così giovane… Ha mai eseguito un intervento simile prima d’ora?-

Vedo Mamoru risentirsi, poi chinare il capo mestamente per un secondo, e rialzarlo guardando diritto negli occhi e sicuro di se mio padre.

- No Signor Tsukino, ma le assicuro che…-

-No, non se ne parla! Usagi non sarà la prima paziente che opererai Mamoru!-

Haruka interviene improvvisamente, e in modo molto irruento, stupendo tutti con il suo comportamento diretto e … aggressivo…

-Dottore, non ci fraintenda lei è davvero un bravo medico, nessuno qui dentro lo mette in dubbio, solo che per la nostra bambina, noi preferiremmo che sia qualcuno con più esperienza ad operarla!-

-Signora Tsukino, mi creda, se solo minimamente pensassi di non esserne all’altezza sarei io il primo a tirarmi indietro, ma l’intervento è relativamente semplice, in più Usagi e sfinita, sia nel fisico che nello spirito!-

- Lo comprendiamo, ma la nostra bambina è forte e … -

- Mamoru per favore, non insistere!-

Lui si volta verso Haruka che ha parlato con veemenza decisa a non farmi operare da lui, sarà solo per paura o c’è dell’altro?
La guardo e con sollievo noto un’ estrema preoccupazione nel suo sguardo, è davvero preoccupata per me, il passato non centra.

-Perché credi che sia tornato a Tokyo eh Haruka? Perché credi che sia tornato con il rischio purtroppo successo, di riportare a galla ombre del mio passato? Sono stato chiamato a diventare parte organica attiva di quest’ospedale, ho avuto questo privilegio dalla struttura più rinomata di tutta la città, e l’ho avuta solo per le mie doti. Sono molto giovane è vero, ma ti assicuro che sono perfettamente in grado di operare tua sorella!-

-Si ma tu non la opererai!!! -

Osservo esterrefatta tutta la scena, ancora senza dire una parola.
Mamoru guarda prima lei poi i miei genitori, infine abbassa lo sguardo rassegnato.

- Va bene come volete! Aspetteremo due settimane, ma purtroppo non posso dimettere Usagi, se smettesse la terapia e riprendessero le crisi, voi non sapreste come affrontarle!-

Al solo pensiero di rimanere ancora qui, una lacrima scende dai miei occhi, e una rabbia incontrollata cresce dentro di me. Non voglio rimanere qui neppure un giorno di più del necessario, ne ho abbastanza di questo ospedale e di stare male, NON VOGLIO! Come possono decidere al posto mio?

- ADESSO BASTA CAPITO??? Avete… finito di decidere per me? Sono grande abbastanza per farlo da sola e inoltre se ve lo foste dimenticati, sono io quella che dovrà essere operata…! -

-Usagi tesoro cosa… -

-Nessuno dirà cosa fare, è chiaro? Solo io posso decidere, e ho deciso! VOGLIO, che sia Mamoru ad operarmi! Non starò qua dentro altre due settimane, non contateci!-

Tutti mi guardano stupiti e per niente contenti, ma a me non interessa, ormai lui è diventato il mio punto di riferimento, e con lui mi sento al sicuro. So che non sbaglierà, no, non lo farà … non con me … Lo guardo piena di speranza, lui sorride contento e riconoscente.

- Ne… Ne sei sicura Usagi, noi… -

- Niente ma e niente noi… Mamma, papà, vi prego!-

La mia voce trema, sto per scoppiare a piangere, sono esausta, ne ho abbastanza di tutto. I miei genitori e mia sorella si guardano tra loro, poi abbassano lo sguardo rassegnati, ed è Mamma a parlare per prima:

- E sia Usagi! Come vuoi… -

-Dottor Chiba… -

-Non si preoccupi Signor Tsukino, Usagi è in buone mani...! -

Entrambi sorridono, ma si capisce benissimo che il loro è un sorriso di circostanza, solo Haruka rimane seria.

-Ora vi prego di uscire, Usagi deve prepararsi, tra poco verranno ad aiutarla!-

- Va bene… -

Mamma e Papà sospirano, si avvicinano mi baciandomi ed escono, così come Shingo ed Haruka, e in poco tempo rimango sola con Mamoru.Lui mi guarda gratificato e sereno, credo che mi sia riconoscente per la fiducia accordatagli.

- Grazie Usagi… Ti prometto che tratterò il tuo cuore come se… fosse il mio… Fidati di me, sei in buone mani! Sarò affiancato comunque dallo staff di Tomoe, ed è altamente qualificato, sono tutti molto esperti, non ti devi preoccupare, ne sono certo!-

Per un attimo sento il cuore salirmi alla gola. Le parole di Mamoru sono state così dolci e rassicuranti che mi sento così… leggera, protetta…                                                                                                                 
Lui si siede al bordo del letto, con le mani unite sopra le gambe, poggio una mia mano sulle sue e lo guardo intensamente e implorante.

-Sono nelle tue mani ora… Letteralmente… Ti prego Mamoru, metti fine a questa storia una volta per tutte!-
Lui annuisce e mi accarezza una guancia.

-Si Usagi, te lo prometto… Ormai manca poco… -

-Già … -

Qualcuno bussa improvvisamente alla porta, e Mamoru risponde prontamente:

-Sì?-

>>>Sono venuta a prendere la paziente per prepararla all’intervento!-

-Certo entri pure!-

Ecco! Sento che in un momento il panico si impossessa di me! Guardo Mamoru terrorizzata mentre ci stringiamo forte le mani, insieme. Ho paura! L’infermiera entra con un lettino su cui ci sono una camicia ospedaliera e una cuffietta.

-Bene Dottore, dovrebbe uscire devo aiutare la Signorina a spogliarsi e cambiarsi…-

-Certo!-

Mamoru mi sorride e mi fa l’occhiolino, poi prima di uscire stacca tutti gli elettrodi dal mio petto e fa uscire dalla macchina l’ultimo elettrocardiogramma.

-Vado a prepararmi anch’io… Ci vediamo tra poco!-

Prima che possa allontanarsi lo afferro per il camice e stringo forte. Vorrei dirgli e chiedergli tanto, ma non so che altro dire!    Lui semplicemente capisce tutto, lo capisco dal suo viso, mi sorride e mi accarezza le mani.

-Dobbiamo prepararci Usagi! Ci vediamo tra pochi minuti!-

-Sì…-

Detto questo esce ed io inizio a svestirmi e cambiarmi tremando. Indosso la camicia che mi è stata portata e raccolgo i capelli in uno chignon con un pratico fermaglio che tengo sul comodino, così la cuffietta li può contenere meglio, e vengo aiutata dall’infermiera a stendermi sul lettino che ha portato.                                                           
Vi vengo spinta lungo un corridoio che mi sembra non finire mai…
La mia famiglia ci segue di pari passo da quando sono uscita dalla stanza, poco più avanti in fondo all’entrata della sala operatoria ci sono ad aspettarmi le mie amiche insieme a Michiru e Taiki, e a Mamoru, che si avvicina, già pronto.

-Bene Usagi, ci siamo. Sei pronta?-

Scuoto il capo, perché pronta a tutto questo forse non lo sono mai stata veramente.

-No, ho paura!-

-Lo so, ma vedrai che andrà bene!-

Sospiro pesantemente e annuisco. Non gli dico nulla, aspetto che sia lui a riprendere a parlare:

-Usagi… Tu ti fidi di me?-

Rimaniamo per un attimo in silenzio, guardandoci l’uno negli occhi dell’altro, poi sono io stessa a spezzare questo silenzio.

-Sì, altrimenti non ti avrei mai affidato il mio cuore… -

Lui sorride e annuisce, poi si scansa e lascia il posto alla mia famiglia, e ad Ami e Makoto, per far sì che possano salutarmi tutti prima dell’intervento.                                   
Ci sono davvero tutti, tutte le persone cui voglio bene e che sono come dei veri pilastri per me…
 Tutti tranne uno, tranne lui… Seiya…
Dov’è? Io me lo sentivo, ecco a cosa era dovuta in parte la mia inquietudine, anche a questo! Perché non è qui? Che sta facendo?

-Dov’è Seiya? Perché non è qui?-

Nessuno mi risponde, e la cosa non mi piace. Che cosa sta succedendo? Non mi arrendo, devo assolutamente sapere, proprio ora che ho più bisogno di lui devo sapere!

-Dov’è Seiya ho detto!?-

-Usagi…-

Mia madre mi prende una mano e me la stringe forte, cercando di parlarmi con tutto il tatto di cui dispone.
La conosco e so che è così, quando è titubante nel parlare è perché non sa trovare le parole ...
Non riesce a concludere però che Mamoru l’ha interrompe educatamente, poggiandole una mano su una spalla.

-No… Mi perdoni Signora Tsukino ci penso io…-

Mia madre si volta verso di lui e annuisce appena, Mamoru la ringrazia con un cenno del capo e torna a guardare me.

-Non ti preoccupare Usagi… Seiya sa che oggi hai l’intervento, sta tranquilla! Forse ha avuto qualche impedimento! Vedrai che non appena potrà ci raggiungerà e lo troverai quando ti risveglierai! Ora libera la mente e rilassati, cerca di non pensare a nulla! Pensa all’esperienza di rilassamento che ti ho insegnato ieri, e calmati… Dobbiamo entrare… Ok?-

Annuisco rassegnata e sospiro.

- Va … Va  bene … -

Anche lui sorride e annuisce, poi fa segno a tutti di avvicinarsi.

-Ciao sorellina, fa la brava mi raccomando!-

-Si, non fare arrabbiare i dottori!-

Haruka e Shingo mi salutano con un sorriso sulle labbra, ma con gli occhi lucidi, e mi schioccano un bacio sulla fronte a testa.

-Ti vogliamo bene piccola!-

Papà mi accarezza il viso, e mia madre mi stringe la mano. Poi si avvicinano anche Ami e Makoto, quei due angeli di amiche che ho avuto l’immensa fortuna di trovare.

-Forza Usagi!-

-Ricordati che dobbiamo tornare a fare follie insieme tutte e tre, quindi devi farti forza e lottare! Ci manchi, e le nostre giornate non sono le stesse senza di te!-

Ami prima e Makoto poi mi rassicurano facendomi l’occhiolino. Poi infine si avvicinano Taiki e Michiru. Mi guardano con un sorriso triste, poi Taiki si limita ad alzare il pollice della mano destra, mentre Michiru mi sorride con una dolcezza unica.

-Buona fortuna Usagi…-

Sorrido, con un groppo alla gola.

-Grazie… grazia a tutti, vi voglio bene!-

-Ora dobbiamo proprio andare Signori… mi dispiace…-

Mamoru richiama tutti, riavvicinandosi al lettino. I miei cari si allontanano, e lui fa cenno all’infermiere di riprendere a spingermi.  Entriamo dentro una stanza attraversando la porta ad ante apribili e adesso guardandomi intorno vedo solo persone vestite di bianco, con camici, cuffiette, guanti in lattice e mascherine. Mamoru si allontana momentaneamente, forse per finire di prepararsi anche lui.
Mi porto una mano al petto, a livello del cuore e stringo forte la stoffa del lenzuolo tra le mani.
Che Dio me la mandi buona…   
Ecco che Mamoru torna vicino a me. Anche lui adesso veste completamente di abiti sterili, riesco a malapena a intravedere qualche ciuffo nero corvino spuntare dalla cuffia. L’unica cosa che riesco a vedere di lui sono quegli occhi oceanici…
Accanto a lui arriva un’altra persona, quella che dev’essere una donna, a giudicare dal taglio degli occhi, unica parte che posso vedere, anche di lei.

-Salve Signorina Tsukino!-  

-Salve…-                                                                                                                                                                             

-Usagi lei è Yukiko Azumi, è la nostra migliore anestesista…-

Leggo il sorriso e la rassicurazione negli occhi di entrambi, poi annuisco di nuovo, mentre mi viene messa una mascherina trasparente che mi copre naso e bocca.

-Bene Signorina, ora si rilassi. Distenda ogni suo muscolo, liberi la mente, si lasci andare… Conti fino a dieci lentamente, che la faremo dormire un po’…-

Lascio che mi sistemi meglio la mascherina e chiudo gli occhi respirando a fondo, poi sento una mano grande e guantata accarezzarmi delicatamente la testa. Riapro gli occhi e mi ritrovo di nuovo il viso di Mamoru molto vicino al mio.
Siamo di nuovo occhi negli occhi…

-Fidati di me Usagi… Andrà tutto bene, te lo giuro…-

Vedo la mascherina muoversi al ritmo delle sue parole, e poi ho come l’impressione che gli angoli della bocca si spostino un po’ all’insù… Mamoru mi sta sorridendo ancora, e lo fa in una maniera così dolce e rassicurante che mi sembra quasi di sciogliermi. Sorrido anch’io, riconoscente, fino a quando però non interviene l’anestesista.

-Bene, cominciamo ora… Se vuole Signorina, può iniziare a contare, l’anestesia parte… adesso!-

Annuisco, facendo un nuovo respiro profondo:

Uno… Due… Tre…

Sento che tutti si stanno avvicinando al tavolo operatorio.

…Quattro… Cinque… Sei…

>>>Preparate il carrello con i ferri, avvicinatelo!-

La voce di Mamoru inizia ad arrivarmi alle orecchie lontana ed ovattata. I miei sensi si stanno intorpidendo, li sento sempre più pensati, così come il resto del mio corpo ...                                                                                                                                         

…Sette… Otto… Nove…
                             
Mi sento improvvisamente stanca, tutto mi gira intorno.

…Dieci…

La vista mi si offusca completamente fino a quando non diventa tutto buio. L’ultima cosa che vedo prima di chiudere definitivamente gli occhi è il viso di Mamoru coperto dalla sua mascherina.

- Io o mi fido di te … Mamoru!-

Non riesco a dire altro, e mi abbandono totalmente al sonno.


NdA

Salve!!! Ciao a tutti!Come va? Felici di rileggerci? Vi siamo mancate? Si veeeero???
Dunque… Che cosa dire della seconda parte di “Io mi fido di te, Mamoru!”?
Beh, già il titolo dice tutto no? Chi non si fiderebbe di un dottorino così?
Speriamo che questo nuovo capitolo non vi abbia deluse, e che vi sia piaciuto così come a noi!
Siamo molto felici del nostro lavoro, ma siccome già sappiamo che varrà la nostra persecuzione e il tentato duplice omicidio, siamo già scappate, sparite, evaporate in una dimensione lontana secoli luce dalla presente, quindi non ci troverete mai!
Hi! Hi! Hi!
Beh, a parte i soliti scleri, e prima di passare ai vostri ringraziamenti individuali, vorremmo tracciarmi prima un paio di note:

1.    L’esperienza di rilassamento di cui parla Mamoru:
è verissima, e anche se non è la vera e propria ipnosi, contribuisce notevolmente a rilassare il corpo e la mente se fatta bene. Non è molto difficile, almeno non dopo che vi si è fatta l’abitudine, ma anche la prima volta basta davvero chiudere solo gli occhi, estraniarsi da tutto, e immaginare passo passo ciò che dice chi aiuta il soggetto ad intraprendere quest’esperienza. La persona, in questo caso Mamoru, che parla al paziente, deve usare una voce molto calda, tranquilla, e suadente, che deve accarezzare i sensi e la mente di chi sta accanto.
Se quest’esame, è fatto davvero bene, ci si può sentire davvero molto intorpiditi alla fine dell’esperimento.

2.    L’intervento
La terapia del DIA, così come gli altri danni da setto cardiaco, è prettamente chirurgica.
Oggi è percutanea e poco invasiva, e consiste nella correzione dell’anomalia a livello della localizzazione dello shunt, la comunicazione tra i due atri, ma noi abbiamo pensato di impostare una classica operazione con il bisturi.
In realtà non esiste una vera e propria terapia farmacologica, né pre, né post operatoria, e vengono presi provvedimenti simili solo qual’ora, dopo l’intervento, possono presentarsi complicazioni come emboli, trombosi o ictus.
Dopo l’intervento si tiene il paziente sotto osservazione, e si applicano interventi di prevenzione di tipo secondario, con esercizi psicofisici, e di ammaestramento alla prevenzione per l’appunto, di quelli che possono essere i fattori di rischio.

3.    La giovane età di Mamoru, e la sua preparazione
Mamoru ha 28 anni, e secondo il sistema scolastico giapponese si accede all’università a 18 anni, diversamente da qui in Italia. Solitamente, la carriera di base universitaria dura quattro anni, e poi ci sono due anni di master, e dai due ai cinque anni di specializzazione. Sebbene Mamoru sia molto giovane quindi, e questo è il suo primo caso di intervento di questo genere, la sua formazione ha seguito la linea accademica di cui vi abbiamo annotato.
In caso voleste maggiori informazioni a riguardo del sistema scolastico giapponese, e prettamente universitario, vi lasciamo qualche link:

La società Giapponese - L'istruzione

Sistema universitario giapponese

Un ringraziamento speciale va a LaLadyNera, ossia Francesca 
Sta leggendo e recensendo la nostra storia capitolo per capitolo, e ci ha dato informazioni utile e preziose per quanto riguarda il DIA! Grazie mille carissima!!!


E adesso i ringraziamenti individuali 

romanticgirl: Ciao Roxy! Scegli tutte e tre le opzioni? E la “c” è la più invitante? Eh sì, lo sappiamo tutte!
Effettivamente hai ragione, dovrebbero essercene di più di dottorini così! (Sogniamo sogniamo!)
Cara! Siamo contente che il capitolo precedente ti sia piaciuto tanto, speriamo anche questo!
Il sogno di Usagi ha avuto proprio un bell’effetto vedo, e sì, lei poverina ci soffre, ma Seiya è pur sempre Seiya no?
Come vedi anche qui ha dato prova di sé, e nei prossimi capitoli scoprirai cosa abbiamo in mente per il “bel ragazzo dal codino lungo”! Tuttavia, come hai detto tu, c’è Mamoru con lei!
Grazie per seguirci sempre tesoro!

stella93mer: Ciao! Anche tu scegli la C? Ma davvero? Ma chi non la sceglierebbe!?
Se il caro dottorino si è comportato bene nella prima parte, che ne dici di questa qui? Non si è comportato altrettanto bene anche in questo capitolo?
L’incubo avrà un seguito tutto suo, che non farà che aumentare la nostra follia, e sappiamo che avete sperato tutti che fosse la realtà, ma bisogna aspettare ancora!
Medico e paziente sono troppo carini insieme, eh sì, e quanto all’intreccio dei Kou, come vedi in questo capitolo non lo abbiamo fatto mancare!
Ti è piaciuto? Speriamo di sì!
Grazie mille!

maryusa: Ciao cara Luna! Oh ma sì! Che meraviglia l’incubo della povera Usagi! In fondo con tutti i problemi e le pippe mentali che ha ci manca solo che il fidanzato, (che amiamo tutti poverino, perché lo trattiamo male? Naaaaa!), la lascia, e poi è a posto! :D Per la premonizione dovrai aspettare ancora, ma non ti preoccupare che non ti faremo annoiare!
Aggettivi per descrivere Mamoru? Motivi per cui dovremmo sposarlo tutte?
Beh ci vorrebbe una serie di fanfic intera solo per lui per poterlo definire, ma per comodità ci limitiamo a dire che è l’uomo perfetto! (Per la serie continuiamo a sognare!)
Quei due si sono presi una belle bottarella... Eh sì, ormai non litigano più mi pare, e che ne dici di come si comportano in questo capitolo?
La crisi di Usagi è stata abbastanza cattivella da parte nostra lo sappiamo, così come il fatto che con Mamoru ha fatto fronte e fronte invece che baciarlo… Ma tanto siamo pazzerelle no?
Speriamo che anche questa seconda parte ti sia piaciuta!
Grazie tesora!!!

bimbastupenda: Ciao carissima!
Ci aspettavi, e siamo tornate!  Siamo contente di soddisfarti sempre!
Se sapessimo dove si può “comprare” Mamoru, mi sa che ci sarebbe la fila al magazzino! :D :D :D
Eh sì, lo adoriamo proprio tutte!
Tra lui e Usagi sta cambiando molto, ma scoprirai nei prossimi aggiornamenti cosa ci frulla in testa!
Ciao grazie!

NEPTUNE 87: Minako-Chan!!! Ciao cara!
Ma no dai, non dirci così, non ci vuoi più bene? Perché mai ci vuoi punire? 
Cara sappiamo che Seiya non ti sta per niente simpatico, e certo, per quanto non lo possiamo sopportare nemmeno noi non lo potremmo mai tracciare così cattivo, a discapito della povera Usagi…! O forse sì?
Mamoru invece si sa, è il suo perfetto contrario!
Il capitolo precedente è stato triste è vero, ma che te ne è sembrato di questo?
La crisi di Usagi… beh… l’effetto era proprio quello da cardiopalma, ma queste cose non è che arrivano col preavviso…
Se no poi come li provocano gli infarti?
La fine… Oh ma anche tu hai pensato ad altro?
Eh si l’ambiguità c’era, ma siamo state altrettanto brave no?
Speriamo che la tua equipe medica ti abbia aiutata anche adesso, con questo nuovo aggiornamento, e ti ringraziamo come sempre per i tuoi splendidi complimenti!
Non ti preoccupare per il ritardo, l’università è dura, (Mako-Chan che sta scrivendo il ringraziamento e che le manca ancora un anno ti capisce benissimamente! ), noi sappiamo sempre che ci sei! :D
Videocamera alla sfilata? Non ti convincono?
Che ci dici dopo l’arrivo di questo nuovo simpaticone, in questo capitolo?
Grazie di tutto tesoro!!!

ISA1983: Ma ciao cara Isa!!!
Ma l’incubo ha fatto lo stesso effetto anche a te! Eh, sappiamo che vorreste subito che si avverasse, ma le nostre follie sono imprevedibili lo sapete, quindi vi chiediamo solo pazienza, e piano piano scioglieremo tutti i nodi!
Wow! Mamoru ad un arcobaleno non ce lo aveva ancora paragonato nessuno!!! Però è vero, è sempre pieno di sorprese quell’uomo! Infatti hai ragione, si potrebbe continuare all’infinto con lui :D
Con una compagnia simile a pranzo in ospedale, secondo me la gente si farebbe ricoverare a posta, salvo per le telefonate che arrivano nei momenti meno opportuni!
Se sono rose fioriranno… facciamo fuori Seiya? Ma sì, tanto non vuole nessuno! Abbiamo già in mente certe cosine per lui…Hi hi hi! Degne delle nostre menti diaboliche!
La crisi e fronte contro fronte… scena da cardiopalma lo sappiamo, e ci fa piacere sapere che è piaciuta! :D
Grazie mille carissima!!!

la_laila: Ma ciao!!! Grazie mille per i tuoi complimenti!
In realtà non è poi chissà quanto difficile conciliare le nostre menti e i nostri stili, ormai scriviamo questa storia da quasi due anni insieme, ma sarà che siamo pazzerelle tutte e due, ci troviamo molto in sintonia 
Grazie davvero comunque!
Sì, sappiamo che abbiamo finito il capitolo in maniera un po’ cattivella, facciamo sempre così! (Noi perfide!)
Ecco perciò la seconda parte… Speriamo non ti abbia delusa!
Grazie mille!!!


Grazie davvero a tutti! Ci fa sempre piacere ricevere i vostri commenti, e sapere che ci siete e fonte di gioia grande!
Grazie per seguirci sempre, a chi ha annoverato noi tra i propri autori preferiti, e a chi ha riservato alla nostra storia un posto tea le sue preferite, seguire, o da ricordare!
Grazie anche a chi ci legge solamente!

Al prossimo pazzo aggiornamento!
Baci

Silviasilvia e Luciadom















 




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Capitolo 14
*** Un angelo custode di nome... MAMORU CHIBA! ***


 

14) Un angelo custode di nome …Mamoru Chiba!

 

 

Apro piano gli occhi, sbattendoli più volte per cercare di mettere a fuoco ciò che mi sta attorno.
Una calda luce arancio mi ferisce le palpebre e sono costretta a chiuderle e a stringerle forte, prima di provare di nuovo a riaprirle.

Finalmente a poco a poco riesco a ristabilire la mia vista e riaprire gli occhi del tutto.

Mi sento così stanca, mi riesce difficile e faticoso compiere qualsiasi movimento.

Ho la gola secca, e ho sete … tanta sete … 

Ora ricordo… Il DIA… Sono stata operata!  
Mi porto piano una mano sul petto e sento che ci sono delle bende.

Eh sì…  è così l’operazione è passata!

Sento un grande vuoto dentro me, è come se mi mancasse qualcosa, ma sinceramente al momento non riesco a rendermi conto di che cosa sia e del perché.

Guardandomi piano attorno mi accorgo che la stanza in cui mi trovo, è diversa da quella in cui sono stata fino a stamattina, questa è più spoglia e interamente bianca.

Volto il capo verso un lato, verso la finestra, e scorgo la luce del tramonto, mentre mi accorgo che sono di nuovo attaccata ai quei maledetti macchinari.

 

-Usagi…-

 

Rigiro istintivamente la testa dalla parte opposta, in direzione di quella voce: è lui … ed è qui, qui vicino a me.

Indossa un lungo camice bianco, i capelli sono raccolti in una cuffia, ed ha una mascherina sul viso.

Cerco di vederlo meglio alzando a malapena la testa, sforzandomi per farlo, e noto che ha le mani coperte da guanti.

 

-Ma…Mamoru?-

 

-Ciao…-

 

Il suo non è che un sussurro, forse per via anche del viso fasciato dalla mascherina, ma percepisco lo stesso la delicatezza del suo tono, e poi la sua espressione è molto dolce, mi dona un’incredibile sensazione di pace.

 

- Do… Dove mi trovo? -

 

- Sei in una camera sterile… dovrai stare qui per qualche giorno, perché dobbiamo evitare che la ferita ancora fresca si infetti!-

 

Deglutisco cercando di rispondergli ma mi fa male persino parlare.

Sento inoltre gli occhi pensanti,  non posso far altro che chiuderli, perché non ho ancora la forza di tenerli aperti a lungo.

 

-Come… co…me è andata?-

 

-E’ andato tutto benissimo Usagi, sta tranquilla! Il tuo cuore è molto forte, ed io lo sapevo! Sapevo che non ci sarebbero stati problemi! Ora il peggio è passato, devi solo continuare a riguardarti, e seguire un po’ di terapia…-

 

Sussurra scostandomi con delicatezza un ciuffo della frangia dalla fronte.

 

-Da… vvero è andat…o tutto bene?-

 

Continuo a tenere la mano sul petto, e accarezzando le bende con le dita mi rendo conto soltanto adesso, che indosso di nuovo una camicia ospedaliera.

 

-Sì Usagi… Sono stato affiancato da un’ottima truppe. I collaboratori di Tomoe sono altamente qualificati, davvero molto preparati, ed io… sono fiero di aver ottenuto questo risultato, nonostante fosse la mia prima volta, e sono anche felice di essere stato io a farlo, se è servito a farti stare bene!-

 

Sorrido sollevata, ma non riesco più a resistere, la gola mi brucia troppo.

 

- Ma … Mamoru ho… Sete  … -

 

-Lo so, lo so, ma cerca di  resistere! Ti sei  appena risvegliata da un’anestesia totale, non posso darti da bere, il tuo corpo non lo sopporterebbe adesso! E’ per questo che hai la flebo!-

 

-No … La flebo non … funziona! Per … per favore Mam … Mamoru …  non ce la faccio … più!-

 

Apro gli occhi cercando di afferrare un lembo del suo camice, osservandolo disperatamente e quasi con le lacrime.

Immediatamente vedo la sua espressione rattristarsi, e i suoi occhi guardarmi con una tenerezza infinita.

Poi lui sospira, e prendendomi la mano aggrappata al suo camice, racchiudendola dolcemente tra le sue, la adagia sul letto.

-E va bene Usagi, aspettami qui!-

 

Lo sento uscire e dopo poco rientrare. Non so cosa stia facendo, non lo vedo, perché ho richiuso gli occhi.

All’improvviso però, sento qualcosa di umido e bagnato appoggiarsi sulle mie labbra, qualcosa imbevuto d’acqua.

Torno a guardarlo e lo vedo chino su di me, che mi preme con delicatezza sulla bocca una piccola spugnetta che credo debba essere sterile, visto che ho sentito un lieve fruscio e che vedo, anche se a fatica, una bustina bianca stretta nella sua mano.

Mi gira la testa e tutto intorno a me è confuso.

Cerco comunque di prenderne il più possibile, ma purtroppo l’acqua finisce subito, e non è abbastanza per alleviare l’incendio che sento in gola.

Mamoru la ritrae e non sembra deciso a farmela riavere ancora, resta comunque chino su di me e mi osserva.

 

-Va meglio?-

 

-Ti prego solo un altro po’…-

 

-Non posso Usagi mi dispiace! Per favore fa la brava, cerca di resistere solo fino a domani!-

 

-Do… domani …? No! E’… è un’ eternità domani…! -

 

-Lo so …  ma tu sei forte, te l’ho già detto svariate volte, adesso riposati ok?-

 

Sbuffo rassegnata e delusa dal suo dolce rifiuto.

 

 - Si… Va bene… -

 

Mamoru sorride, e sorrido anch’io mentre richiudo gli occhi, ma poco prima di farlo, un flash mi riporta a riaprirli di scatto: Seiya mi sta sorridendo, ed è così uguale a… Mamoru … Un tiepido benessere mi invade l’anima, è così bello averlo qui…

 

-Se… Seiya… -

 

Cerco di accarezzare il suo viso, è così caldo, liscio, perfetto… Bellissimo.

 

>>> Usagi! Ehi Usagi! Guardami…  sono io, Mamoru…  riprenditi, forza!-

 

Sento la sua mano posarsi sulla mia appoggiata alla sua guancia, e delle dita grandi e forti, quanto delicate, stringere le mie sottili e gracili.

Ma cosa sta dicendo Seiya?

Istintivamente allora strizzo gli occhi, e vedo di nuovo Mamoru guardarmi preoccupato, con un’ espressione tristissima.

Un nodo mi sale in gola, ma allora…

 

- Mamoru … Sei … Sei tu? Scusami, scusami per un attimo… io ho creduto che… lui…-

 

- E’ l’anestesia … non preoccuparti, va tutto bene!-

 

Porto una mano alla testa sempre più frastornata.

- Lui… Lui dov’è ? E’fuori vero? Ti prego Mamoru… Chia … malo! Ho bisogno di lui!-

 

Ora capisco il gran vuoto che sento.

Adesso so cos’è questa sensazione di vuoto che provo dentro da quando mi sono svegliata.  L’espressione di Mamoru non è cambiata.

 

- Usagi non può entrare nessuno qui, è poi… -

 

-Mamoru ti prego chiamalo, fallo entrare … lo voglio qui, adesso!-

 

Dopo un primo iniziale smarrimento, dovuto ai postumi dell’anestesia che mi annebbiano quasi completamente i sensi e il raziocinio, riesco adesso a distinguere la sua espressione.

Tutto d’un colpo il suo viso si è rabbuiato, se ne sta in silenzio, senza risponde alla mia richiesta, resta fermo e china il capo, mentre la desolazione sul suo volto prende il sopravvento.  Scuote la testa, e sembra avere l’aria di chi non sa cosa dire, oppure… di chi sa fin troppo bene cosa dire, ma non vuole farlo per evitare dolore o quant’altro.

 

- Mamoru… ti prego… per favore… -

 

Non demordo, so che non mi devo agitare, ma non ce la faccio.

Seiya deve essere fuori, deve esserci … per forza … lui mi ama e … non mi abbandonerebbe mai!

Mamoru però sospira pesantemente e torna a guardarmi con malinconia, con uno sguardo che non lascia dubbi all’incertezza, e allora capisco…

 

- No… ti prego no… -

 

Il dolore che improvvisamente mi assale una volta resami conto dell’amara verità, è mille volte più grande della ferita che adesso mi squarcia il petto.

 

-Lui … lui ... non … non è proprio venuto, non è vero?-

 

La voce mi si spezza, non riesco più a comprendere niente.

 

- Mi dispiace… -

 

Mamoru è sempre più affranto, non sa proprio cosa dire.

 

- No… No… No…!!! -

 

Inizio ad agitarmi, non ragiono più. Ora un solo unico grande pensiero invade la mia mente annebbiata e stanca: Seiya.

Lui non c’è, e la consapevolezza di questo mi uccide dentro, tanto non che mi rendo conto di niente, sono come impazzita.

 

-No, non è vero! Mamoru non può essere vero, non deve essere vero!-

 

Mi sento ancora troppo debole, ma nonostante tutto cerco la forza per poter fare quello che voglio: andare da lui.

La solitudine che provo e il senso di abbandono che adesso sento, mi logorano l’anima, e insieme all’anestesia, non mi fanno rendere conto che posso farmi davvero male.

 

- No Usagi!!! Non ti muovere, non puoi farlo!-

 

Cerco di alzarmi, ma non ci riesco.

Sento improvvisamente la presa di Mamoru salda sulle mie spalle, le sue mani ora premono decise contro il materasso, bloccando ogni mio movimento.

Il petto mi fa male, ma questo ora è poca cosa in confronto a come mi sento, perché il dolore più grande è un altro.

 

-Dove sei … SEIYA!!!-

 

-STA FERMA!!! FERMA USAGI! RISCHI DI FARTI MALE, I PUNTI SONO ANCORA FRESCHI!!!-

 

-NO! Devo andare! Devo andare … LASCIAMI!!!-

 

-NO NIENTE AFFATTO! FERMA USAGI! Maledizione … così non va bene! I macchinari … il tuo cuore …-

 

Sento il bip dei macchinari attaccati al mio cuore aumentare sempre di più, ma non riesco a preoccuparmi perché ora nella mia mente c’è solo Seiya.

 

>>> Dottor Chiba, che succede? -

 

La porta della camera si apre e qualcuno entra di corsa.

 

- PRESTO UN TRANQUILLANTE! I BATTITI CARDIACI SONO FUORI DALLA NORMA!!! PREPARI LA DOSE ABITUALE CHE LE E’ STATA DATA IN PRECEDENZA!-

 

- SUBITO!-

 

Non so quanto tempo sia passato, non mi rendo conto più di nulla, solo delle urla mie e di Mamoru, quando improvvisamente sento una puntura nel gomito.

 

- Lasciami!!! Lasciami… Devo andare!!!-

 

>>> Calmati Usagi… Buona piccola … tra poco starai meglio… resta qui… resta con me …-

La sua voce mi arriva improvvisamente ovattata, e d’un tratto l’agitazione abbandona il mio corpo. Sembro non sentire più nulla, ora tutto sembra così lontano…

So cosa mi fa star male, e vorrei reagire, ma adesso non ne ho la forza, e non sembra più così importante.

 

- Mamoru… io … devo… Seiya …-

 

>>> Shhhhhh…. Tranquilla ci sono io con te … -

 

Improvvisamente la presa intorno alle mie spalle si allenta, sento una sua carezza sulla fronte, poi anche se in maniera sfuocata, lo vedo allontanarsi.

 

>>> Vada pure, adesso a lei ci penso io!-

 

>>> Va bene Dottore, mi chiami per qualsiasi cosa! -

 

>>> Akane!-

 

>>> Si Dottor Chiba, mi dica!-

 

>>> Tranquillizzi subito i genitori della ragazza e gli dica che arriverò tra un po’!-

 

>>> Va bene …-

 

Sento la porta chiudersi, mi sento come se fossi estraniata dal mio corpo e vedessi le cose dall’alto, riesco a percepire i discorsi ma non riesco ad elaborarli.

 

- Ma … mo … ru …,  Sei..ya!-

 

>>> Sta tranquilla Usagi, lo troverai qui al tuo risveglio domani, te lo prometto! Ora cerca di riposarti e non ci pensare, ok? Passo più tardi a controllarti!-

 

Sussurra queste parole riavvicinandosi al letto.

 

- No… ti prego… non lasciarmi resta con… me… non lasciarmi sola …anche tu …! -

 

Mamoru non risponde e solo dopo qualche secondo di surreale silenzio, sento la sua mano accarezzarmi il viso, un sospiro profondo provenire dalla sua bocca, e il rumore di una sedia avvicinarsi al letto. Ora la forza di aprire gli occhi mi ha completamente abbandonata. Una sua mano si posa sopra la mia, e la stringo d’istinto.

 

- Sono qui, sta tranquilla, sono qui! Non me ne vado … non ti lascio se non vuoi … Usako… -

 

Sto cedendo completamente. Non ho sentito le ultime parole di Mamoru, o meglio, non le ho capite, so solo che lui adesso, è accanto a me e qualsiasi cosa mi abbia detto, ora mi sento tranquilla e sicura. Mi abbandono così totalmente alla mia stanchezza, crollando di nuovo.

 

***

 

Una luce chiara e tenue mi accarezza delicatamente il viso, facendomi svegliare poco a poco e piacevolmente.

Apro gli occhi sbattendoli più volte, cercando di fare dei respiri profondi, solo così riesco a destarmi per bene.

 

-Ciao piccolina…-

 

Mi giro appena verso questa voce, leggermente sorpresa, non mi ero accorta di non essere sola.

 

-Mamma!-

 

Mia madre è seduta vicino a me e mi guarda con infinto affetto, anche lei veste totalmente la copertura sterile, così come Mamoru ieri…  Ieri?

Mi giro verso la finestra e la luce che vedo è immensa e bianca.

Con mia grande sorpresa, mi rendo conto che in cielo si è alzato un nuovo giorno, guardo così ancora scombussolata mia madre, perché l’effetto dell’anestesia non è ancora passato, non del tutto almeno.

Lei ricambia il mio sguardo sorridendomi teneramente, e si accinge a rispondere per dare ordine alla mia confusione mentale.

 

-Sono le 9.00 h tesoro, è mattino ed è un nuovo giorno! Il giorno di una nuova fase per te che ti porterà piano piano a guarire totalmente e a tornare quella che eri!-

 

I suoi occhi dolci e materni e gli angoli della sua bocca leggermente rialzati sotto la mascherina, mi fanno sentire protetta, proprio come con Mamoru ieri.

La sua presenza al mio fianco, è riuscita a farmi calmare del tutto.

Mamoru … Mamoru Chiba …  sospiro impercettibilmente senza neanche rendermene conto, ma cosa mi sta succedendo?

 

-Mamma…-

 

Sto per dire qualcosa ma lei mi interrompe, scuotendo la testa e accarezzando la mia.

 

-No no tesoro, non dire niente, non ti devi affaticare! Il Dottor Chiba ha detto che non devi sforzarti, devi stare a riposo assoluto… E’ andato via da poco sai? Ti è stato accanto tutta la notte… Sono felice che lui ti sia anche amico e non solo medico…-

 

Rimango completamente senza parole, non me lo aspettavo.

 

-Davvero? Tutta  la notte? Ne sei sicura mamma?-

 

-Hm hm …-

 

La vedo annuire contenta, ma sinceramente non ne capisco il motivo, una cosa però mi fa pensare, e non so se esserne felice o meno, perché non so descrivere quello che adesso provo.

Mamoru non si è mosso di qui fino a poco prima che mi svegliassi, è rimasto lui qui, e non… lui che è solo il mio medico, ma forse … forse mi sto sbagliando, e forse, anzi sicuramente, mamma ha ragione.

Possibile che Mamoru sia per me adesso davvero un … amico?

Ho bisogno di fare un paio di respiri profondi, pare quasi che mi servano per metabolizzare tutto. Mi è più vicino lui che…

Stringo le labbra cercando di non piangere, e di essere forte davanti a mia madre anche senza l’unica forza della mia vita accanto.  

Dio quanto mi manca …

Tutte le volte che ripenso a lui, che ripenso a Seiya che in questo momento dovrebbe avere il dovere e la voglia di starmi accanto, volente o nolente, sento gli occhi pizzicarmi e un nodo grosso quanto un macigno salirmi in gola.

Sento freddo, freddo nel mio fragile cuore appena operato, che guarirà presto anche se non del tutto, perché Seiya con il suo comportamento assurdo gli sta infliggendo la ferita più grande.  Non capisco …

Perché se mi ama come dice non è qui a tenermi la mano?

Disobbedisco a mia madre e riprendo a parlarle, anche se piano e facendo attenzione.

 

-Mamma… Seiya dov’è? Perché non è venuto ieri?-

 

Alla mia affermazione mamma sembra aver bloccato il proprio respiro nel momento in cui ho fatto il suo nome. Vedo i suoi occhi farsi tristi e spenti, e le sue carezze alla mia testa ricominciare.

 

-Avrà avuto qualche contrattempo tesoro. Vedrai che arriverà, dagli tempo…-

 

Scuoto la testa, non credo ad una sola parola, mia madre è davvero una pessima bugiarda. Io voglio sapere che cos’è successo per non farlo venire qui, voglio il motivo vero, e giuro che me lo farò dire in un modo o nell’altro.

 

-No Mamma… per… favore, sei sai… dimmi dov’è…-

 

La vedo sospirare, scuotere ancora la testa e abbassare lo sguardo, tutti segni che non mi piacciono.

 

-Usagi bambina…. non pensare a lui adesso, tornerà, e ti starà vicino per tutto il tempo che gli concederanno… Hm?-

 

-Perché ieri non c’…era?-

 

La voce tremante sta tradendo il mio autocontrollo, se la mamma non mi dice subito che fine ha fatto Seiya credo che potrei ricominciare a piangere, e allora forse ha ragione, saranno guai seri!

 

-Basta Usagi!-

 

Stavolta il suo tono è fermo, deciso, ma misto comunque a tanto rammarico.

 

- Amore … non so dove sia … Abbiamo provato a rintracciarlo ma non è reperibile da nessuna parte. Non ti preoccupare però, magari avrà il cellulare spento, o non prenderà campo…-

 

Scuoto la testa ai suoi tentativi di rassicurazione, ma lei continua:

 

-…Sai che potrebbe essere impegnato ancora per via della sfilata, e di tutti i problemi che ha avuto e che adesso non devono riguardarti! Stai già abbastanza male figlia mia…-

 

Fa una piccola pausa, poi riprende subito:

 

-E comunque ho sentito il Dottor Chiba parlare con la caposala, ha detto che sarebbe andato a cercarlo, e poi lo ha riferito anche a me prima che entrassi, e credo si sia già avviato. Il tempo di passare a casa sua per sistemarsi e poi ha detto che non sarebbe tornato finché non lo avrebbe trovato e accompagnato qui … -

 

Sorride di nuovo e si ferma, forse aspetta una mia risposta.

Quindi Mamoru ha mantenuto la sua promessa … E’ davvero andato a cercarlo come mi aveva detto? Se è così allora … forse lo rivedrò finalmente! Spero solo non finiscano per litigare di nuovo.

Qualcuno bussa improvvisamente alla porta che si apre e ne entra un’infermiera.

 

-Signora Tsukino dovrebbe gentilmente uscire! Sua figlia deve riposare!-

 

Akane, la giovane infermiera che ormai mi ha “preso in custodia”, si rivolge pacatamente a mia madre mentre si avvicina al mio letto e mi sistema la flebo.

 

- Va bene … -

 

Dolcemente lei mi guarda, mentre i suoi occhi faticano a trattenere le lacrime.

 

- Ti prego mamma non piangere! Sto … Sto bene! Saluta papà, Shingo e Haruka e digli che gli voglio bene e che ci vediamo presto, non appena sarò tornata nella mia camera!-

 

- Lo farò tesoro, ora riposati, e non preoccuparti, vedrai che Seiya arriverà presto, ti voglio bene … -

 

-  Si ora lo so… anche io mamma, grazie di … tutto  -

 

In tutta risposta lei mi accarezza la fronte e mi bacia, poi guardandomi con fare amorevole un’ultima volta, se ne va lasciandomi sola con l’infermiera.

La consapevolezza che Mamoru stia cercando Seiya, mi tranquillizza non poco, e anche se non capisco il perché delle sue attenzioni, comunque so che posso fidarmi.

 

- Signorina ora si riposi, qui è tutto a posto, se ha bisogno di qualcosa non esiti a chiamarmi!-

 

- Mamoru … il Dottor Chiba … quando torna? -

 

- Riprenderà servizio alle 22.00 h. ha bisogno d’ altro? -

 

- No grazie, aspetterò! -

 

- Va bene come vuole … -

 

Annuisco impercettibilmente con la testa, mentre lei esce ed io rimango sola.

Mamma come sono stanca … Mi sento uno straccio, sono priva di forze e non posso muovermi, sento il petto pesante e il bip dei macchinari rimbombarmi in testa.

Mamoru non c’è, e in questa stanza asettica di ospedale mi sento sola.

Cosa mi sta succedendo? Perché mi sento così al solo pensiero che Mamoru non è qui in ospedale con me? Seiya mi manca da morire, ma adesso anche Mamoru …

Vorrei chiamarlo e se fossi nella mia stanza avrei già preso il telefono e composto quel numero di cellulare.

Non riesco proprio capire cosa sta succedendo, sono confusa.

Non posso riuscire però nei miei propositi, perché sono in questa stanza asettica e spoglia, dove oltre al mio letto e ai macchinari non vi è altro.

A parte la finestra che da sull’esterno dalla quale riesco a vedere solo il cielo, l’unico contatto con l’interno di questo ospedale è una piccola finestrella sulla mia sinistra, dalla quale posso vedere tutti i miei famigliari in piedi che mi osservano senza poter entrare, a parte mamma ovviamente.

Ora non ci sono, nessuno di loro è qui, mamma se ne è andata e credo che tornerà in serata insieme ai miei fratelli e a papà.

Sospiro.

Quante cose sono successe, quante ne ho combinate …

Per l’ennesima volta da giorni ripercorro tutto mentalmente, non c’è altro che possa fare inferma come sono.

Mi viene naturalmente subito in mente lui, a come si sta comportando negli ultimi giorni, e automaticamente mi trovo a rivivere la nostra storia a ritroso, rimembrando me qui in ospedale da quella notte, da quando non vi sono più uscita.

La sfilata, l’università, la cena quando siamo finiti in centrale, i primi incontri con Mamoru, e poi sempre più indietro, ai giorni in cui Mamoru non l’avevo nemmeno conosciuto, quando ero all’oscuro del passato di Seiya ed eravamo soli, solo io e lui, soli e felici.

Vorrei tanto tornare a quei giorni, a quella piena serenità e spensieratezza, ma … torneranno mai quei tempi?

Sorrido tristemente mentre ricordando i momenti con Seiya, mi viene in mente il nostro primo appuntamento.

Com’eravamo diversi due anni fa, forse adesso siamo davvero cambiati, lo siamo tutti. Com’è strano ricordarmi di lui in questo frangente … sarà per il mio umore, ma ho come l’impressione che una triste melodia mi accompagni nei miei ricordi.

Ricordo che quando siamo usciti insieme la prima volta, Seiya mi portò allo Zoo, al Luna Park e poi al Parco, in giro per la città, e persino a ballare!

Eravamo in piena estate, e passammo un’intera giornata insieme.

Fu così… speciale, unico! Ricordo il nostro imbarazzo, la nostra titubanza, eppure malgrado alcuni momenti di timidezza e insicurezza specialmente da parte mia, fu tutto meraviglioso… Non la dimenticherò mai quella giornata!

All’epoca, ogni cosa mi ha fatto sentire pienamente soddisfatta e appagata, dai posti in cui siamo andati al cibo che abbiamo mangiato.

Seiya mi chiese poi in seguito, e anche più volte dopo, come io abbia fatto in un solo giorno a finirmi da sola tre confezioni intere di dango, senza contare lo zucchero filato e i dolci fritti che mi comprò, o meglio, che credo di avergli quasi implorato di comprarmi!

Mi sembra proprio di rivederla la mia espressione infantile di fronte quelle leccornie sui carboni al parco.

Ricordo che al solo vederle mi era venuta l’acquolina in bocca.

Com’era buffo guardare lui osservarmi esterrefatto mentre mangiavo!

Sono sempre stata una buona forchetta, questo non lo posso negare, ma lui non è mai riuscito a capire dove io riesca a mettere tutte le calorie che incorporo.

Da un po’ di tempo a questa parte tuttavia, sono a dieta forzata per via dei capricci del mio cuore, ma a dire il vero non credo che anche in condizioni di piena salute avrei voglia di mangiare, dato tutto il casino che sta diventando la mia vita!

Sospiro ingoiando, quasi sentendo in bocca e attraverso le narici, i sapori e gli odori provati allora, e inevitabilmente, le cose viste. Che folle che fu quella corsa sulle montagne russe al Luna Park!

Ci veniva da urlare e piangere credo più forte di tutti gli altri messi insieme, e meno male che ci siamo saliti a stomaco vuoto, o altrimenti avremmo pianto sul serio!

La Casa degli Spiriti fu una delle attrazioni che più ci fecero divertire, nonostante tutta le maschere paurose che vi si possono trovare là dentro.

Ricordo perfettamente la corsa da una parte e dall’alta, lui già con una mano attorno alla mia vita, e gli sbalzi ad ogni manichino che si materializzava all’improvviso davanti o dietro di noi!

In giro per le varie giostre e bancarelle quel giorno vidi anche un distributore di simpatici portachiavi, tutti diversi, allegri e colorati.

Mi colpì un piccolo orsacchiotto rosa, e provai più di una volta ad estrarlo ma senza risultato, e così, dopo due o tre monetine andate perse, Seiya si offrì di aiutarmi.

Riuscì nel suo intento al primo tentativo, ma lui furbacchione, una volta estratto dalla macchinetta, se lo appuntò alla maglietta dicendomi che se l’avessi voluto, sarei dovuta riuscire a prendermelo da sola.

Poteva sembrare un dispetto, ma in realtà fu solo uno scherzo, e infatti me lo mise proprio lui stesso tra le mani, mentre avevamo ripreso a passeggiare appena qualche metro dopo.

Come è stato dolce i primi tempi, mi ha sempre rispettato, non mettendomi fretta, per nulla persino per i baci.

Mi ha fatto dimenticare piano piano le mie paure, e quella stessa sera si è accontentato di darmi un semplice bacio sulla guancia per non farmi pressioni.

Quando poi col passare del tempo, giorno dopo giorno, abbiamo visto che tra noi stava nascendo qualcosa, mi sono scoperta per davvero innamorata, e quando il tutto si è consolidato l’ho presentato alla mia famiglia, che a parte Haruka, il cui rapporto con Seiya ora vedo sotto una luce diversa alla luce di quanto so, è stata ben lieta di accoglierlo quasi come un figlio.

Beh, ecco un altro ricordo, proprio la sua presentazione ufficiale!

Neanche a farlo a posta, il giorno in cui ho fatto conoscere Seiya ai miei, a casa mia con noi c’era anche Chibichibi, la mia cuginetta preferita che adoro tanto.

Allora era molto piccola, aveva due anni e mezzo, e spesso sua madre, una nipote della mia, a quel tempo era solita lasciarla da noi quando per lavoro o commissioni importanti non poteva starle accanto, ed era capitato anche allora.

Le cose cambiarono quando lei cominciò ad andare all’asilo a tempo pieno, e devo dire che un po’ ci dispiacque staccarci da lei, perché Chibichibi ha sempre adorato stare con noi, con me specialmente.

Ricordo che quella sera animò la nostra cena, spontaneamente, grazie alle semplici marachelle e ai giochi tipici della sua età!

Saltò sulle mie ginocchia mentre con Seiya stavamo decidendo quale torta mangiare, e prese il piattino con quella con fragole e panna, e chissà come, riuscì a tirargliela proprio diritto in faccia.

Non lo fece apposta ovviamente, era una bambina, lo è ancora e voleva solo giocare, ma nonostante il pasticcio iniziale scoppiammo a ridere tutti.

Alla fine Seiya fu costretto a farsi una doccia proprio da noi, e ad indossare momentaneamente una maglietta e un jeans di papà, visto che i suoi vestiti erano tutti sporchi di panna e crema! Quella fu una delle serate più della mia vita!

Ora invece mi trovo qui, senza più un briciolo di quella luce che mi aveva accompagnata in quei giorni.

Eccomi in un letto d’ospedale, col cuore che mi fa male non solo per la mia malattia, ma anche e soprattutto per un male che sembra essere ancora più crudele, che mi sta logorando dentro e che non si fermerà fino a quando sarò capace di provare solo sofferenza.

Eccomi da sola, alla ricerca di un’ancora di salvezza, salvezza che solo una persona è capace di darmi in questi giorni, e questa persona non è Seiya.

Rivivo tutto molto lentamente fissando il cielo limpido fuori dalla finestra e cercando nella mia mente di rivedere e rivedere e quei tempi felici, tempi che non torneranno mai più, così come il sorriso splendido a trentadue denti che Seiya aveva per me ogni volta che mi guardava.

Chiudo gli occhi mentre una lacrima riga il mio volto, sospiro stringendo le lenzuola tra il palmo della mano.

 

- Ma perché … Perché Seiya, Perché!!!-

 

Persa nei miei pensieri non mi rendo conto dello scorrere del tempo, non so quanto ne sia passato o trascorso, ma ad un certo punto il petto comincia a farmi davvero male e i punti iniziano a tirarmi, segno che l’anestesia sta finendo.

Cerco di resistere al dolore che però aumenta ogni ora che passa, divenendo sempre più insopportabile.

Decido al limite della sopportazione di chiamare l’infermiera che entra poco dopo.

 

-Signorina, sono qui, mi dica, qualcosa non va?-

 

- I punti … la ferita mi fa male … per favore mi dia qualcosa, non ce la faccio … -

 

- L’anestesia sta finendo il suo effetto, cerchi di resistere! Nella flebo sul braccio destro oltre all’antibiotico c’è un calmante, posso alzare il dosaggio di un po’, ma non posso darle altro senza il consenso del Dottore … -

 

- Lo chia … mi, per favore … chiami il Dottor Chiba! Sono … sicura che verrà se gli dirà che sono io, per … favore!

 

Guardo l’infermiera supplichevolmente, ho davvero bisogno di Mamoru adesso, e non solo come mio medico.

 

- Ora si calmi signorina! Non posso di certo chiamare un Dottore non in servizio solo per una semplice richiesta! Non si agiti, aspetti vado a cercare il Dottor Yamamoto!-

 

-No! Chiami il Dottor Chiba, lo chiami! Mamoru … voglio Mamoru!!!-

 

- Adesso basta signorina! Non ha più l’età per fare i capricci, non crede? Ho alzato di poco il dosaggio della flebo, ora si rilassi, mentre vado a chiamare il Dottor Yamamoto per vedere se è possibile darle dell’altro!  -

 

L’infermiera alza leggermente il tono della voce, mentre io mi zittisco in preda alla più totale confusione. Voglio Mamoru, ho bisogno di lui, ma non so perché.

Non rispondo mentre lei esce e socchiude la porta della camera, poi la sento parlare inaspettatamente con qualcuno, possibile che sia… Mamoru!

 

>>>Dottor Chiba, ma cosa ci fa qui? Il suo turno inizia tra cinque ore! Ma… sta bene? Non ha una bella cera, è successo qualcosa? -

 

>>>Nulla di grave, non si preoccupi … piuttosto cosa ci fa davanti la stanza della Signorina Tsukino, mi dica, che succede?-

 

>>> Nulla di grave,  l’effetto dell’anestesia è finito e la paziente lamenta dolore!

Ha cominciato a chiedere di lei con insistenza, le ho detto che non c’era ma ha insistito affinché la chiamassi ad ogni costo e…-

 

>>> Va bene, non si preoccupi, ci penso io adesso, vada!-

 

Un secondo dopo, la porta della mia camera si apre totalmente e di scatto, e Mamoru entra di corsa avvicinandosi al letto.

 

-Usagi!-

 

Improvvisamente con lui accanto, una sorta di benessere invade il mio corpo allontanando ogni agitazione.  Sono così felice … ma perché?

Io amo Seiya più della mia stessa vita, ma quest’uomo, Mamoru, in poche settimane ha completamente stravolto ogni più piccola parte di me.

In questo mio difficile cammino mi è sempre stato accanto senza conoscermi, e anche nel momento in cui avevo più bisogno di Seiya c’era lui a tenermi la mano, lui che per starmi accanto non ha avuto più orari né turni lavorativi, lui che non mi lascia sola nemmeno la notte … ma perché? Possibile che …

Cerco di scacciare  il pensiero, non può essere, il dolore mi sta travisando il cervello.

 

-Mamoru fa male...-

 

- Lo so, lo so, sta calma adesso e ascolta … Ti ricordi quando eravamo nel gazebo? Ti ricordi il piccolo esercizio che abbiamo fatto quando hai chiuso gli occhi e ti sei estraniata da tutto? -

 

- Si… ma co … cosa … -

 

- Chiudi gli occhi Usagi e immagina ancora una volta di essere ovunque tranne che qui … -

 

Lo osservo, veste completamente gli abiti sterili e non è di turno, segno che comunque ancora una volta stava vendendo da me volontariamente. Faccio come dice, ma questa volta non funziona.

 

- Mamoru, non funziona! Fa male… Ti prego dammi qualcosa! -

 

- Ti aiuterò, Usagi te lo giuro, ma non posso sempre riempirti di tranquillanti, il tuo corpo deve reagire!-

 

- Mamoru, ti … -

 

- Chiudi gli occhi avanti, ascoltami … -

 

Si china leggermente avvicinandosi al mio orecchio destro e sussurrando delicatamente l’ultima parola. Appoggio una mano sul petto e chiudo gli occhi.

 

- No, non toccarti … -

 

Delicatamente prende la mia mano riposizionandola lungo il fianco stando attento alla flebo sul mio polso.

La sua mano è caldissima, il suo tocco e piacevole al tatto.

Stringo d’istinto e ancora una volta la sua mano, che è diventata da un po’ la mia sicurezza.

 

- Parlami … parlami ancora Mamoru …  non smettere … -

 

Sento lo sbuffo di un sorriso imprimersi sul suo volto e la sua voce calda e soave ricominciare a parlarmi dolcemente.

 

- Tra poco starai bene, e potrai uscire di qui, camminare al sole, quando l’inverno sarà finito, andare a mangiare un gelato, fare shopping, studiare … -

 

- Potrò davvero fare … tutte … queste cose di novo? Non starò più male? -

 

- No Usagi, ma dovrai stare attenta!-

 

-Mamoru, non voglio più stare male!-

 

- Guarirai … stai già guarendo … -

 

- I punti mi tirano … non ce la faccio …-

 

Una sua carezza mi sfiora la guancia, apro gli occhi e lo osservo sfinita dal dolore, nei suoi splendidi e cristallini, mi sorride.

 

- E va bene … ti darò un tranquillante leggero che ti farà stare meglio, ma poi quando l’effetto finirà dovrai essere brava e forte a sopportare, me prometti?-

 

- Si… te lo prometto … -

 

Subito prepara un’iniezione che mi inietta poco dopo.

 

- Ecco fatto, tra dieci minuti dovresti sentirne gli effetti!-

 

- Mamoru grazie … Sarei persa se non ci fossi tu, non so cosa farei senza di te …-

 

- Pensa a guarire, solo questo è importante, non mi devi ringraziare, capito?-

 

Sorrido debolmente guardandolo con infinita gratitudine, lui ricambia lo sguardo, quello sguardo così uguale a… lui . Subito mi intristisco sotto i suoi gli occhi vigili.

 

- Ehi che c’è?-

 

-  Seiya …Seiya non …non c’è, non è vero?-

 

Alla mia affermazione lo vedo sobbalzare, mentre si siede scrutandomi con attenzione. Credo possa avere paura della mia reazione, soprattutto adesso che sono in questo stato molto delicato.

 

- Usagi, io … mi dispiace ma … -

 

- Ma perché, perché non é qui? Non riesco a capire cosa gli ho fatto!-

 

Gli occhi cominciano di nuovo a pizzicarmi, ma questa volta non voglio piangere, non devo piangere.

 

- Usagi … -

 

- No Mamoru, non dire niente, va bene … io … -

 

Porto una mano agli occhi strizzandoli, mentre con le dita asciugo le lacrime che tentano di uscire, le ricaccio indietro, riuscendoci.

 

- Io …  non riesco più a vivere così … non lo so perché Seiya non è qui, e per questo mi sento morire … Mamoru io vorrei morire però … -

 

- STA ZITTA BAKA!!! Non voglio sentirti! Ma cosa diavolo stai dicendo eh? -

 

Improvvisamente diventa serio, mi guarda quasi arrabbiato, ma nonostante ciò, nonostante il suo rimprovero, continuo a parlare cercando di finire il discorso prima che mi interrompesse:

 

-  … Però ora ci sei tu … la tua presenza allevia il mio dolore ed io riesco a sopravvivere …  -

 

Istintivamente allungo una mano verso il suo viso, verso la sua guancia e l’accarezzo, così senza pensarci, come se fosse la cosa più naturale del mondo, come se Mamoru fosse un mio vecchio amico, o meglio come se fosse lui ad essere il … mio Seiya.

Ora non sto delirando, e l’anestesia non ha colpe per questo gesto assolutamente volontario.  

Lui sorride compiaciuto, poi prende la mia mano, la bacia con delicatezza e la stringe nella sua prima di lasciarla lungo il mio fianco.

 

- Sei una brava ragazza Usagi, ed è facile affezionarsi a te e volerti bene, lo sai? Tu non devi sopravvivere, ma vivere, indipendentemente da tutto!  E per quanto riguarda me, sappi che io ci sono e ci sarò sempre, su di me potrai sempre contare, in primis come medico e poi se vorrai anche come amico… -

 

- Lo … lo voglio! -

 

- Bene, allora è deciso, siamo amici!-

 

Sorride felice poi riprende a parlare:

 

- Ora però riposati, ci vediamo a inizio turno ok? -

 

- Si … grazie … grazie tutto, per essermi accanto e per non farmi sentire sola! -

 

Mamoru sorride, ancora …

 

- Tu non sarai mai sola, mai! Ci sono le tue amiche, la tua famiglia, loro ti vogliono bene, e ti staranno accanto, e poi …-

 

-  …E poi ci sei tu  Mamoru Chiba … il mio angelo custode …  che non mi lascia sola, neanche la notte, ed io mi chiedo continuamente il perché!-


Vedo improvvisamente l’imbarazzo dipingersi sul suo volto, forse non aspettava che questa domanda uscisse a bruciapelo dalla mia bocca.

Abbassa per un secondo lo sguardo, poi torna a fissarmi tendando di nascondere il suo disagio, sorride imbarazzato prima di rispondere.

 

- Beh … Gli angeli custodi  hanno le ali, mentre io sono solo un semplice medico in carne ed ossa che tenta di far bene il suo lavoro, nient’altro!-

 

Ha volontariamente sviato la mia domanda, ma io devo sapere.

Ora che il petto non mi fa male, almeno al momento, e l’effetto stordimento dell’anestesia sta passando quasi del tutto, sono abbastanza lucida e non posso darmi per vinta.

 

- Si ma forse un po’ troppo bene per una ragazza che conosci da circa due settimane!-


Mamoru questa volta mi guada, sicuro si se, non esita a risponde.

 

- Dipende da chi è la ragazza in questione, da ciò che ha sofferto, e da quanto ho in comune con lei! E poi Usagi, sei la mia prima paziente ufficiale, il mio primo intervento l’ho eseguito su di te, e mi sento responsabile!-

 

Continua a fissarmi, serio, mentre io non so cosa dire, e mentre cerco dentro di me le parole giuste per rispondergli.

 

- Sai Mamoru …  se ti avessi avuto davanti fino due settimane fa, ti avrei preso a schiaffi in ogni momento della giornata, ora invece penso che tutto quello che è successo, non sia stato solo ed esclusivamente un male … beh ecco … tu sei così diverso adesso … mi sembra di avere davanti un’altra persona, ed io posso dirmi felice … sono felice di conoscerti Dottor Chiba!-

 

Il sorriso che si dipinge sul suo volto è uno di quelli a trentadue denti, estremamente compiaciuto, non lo posso vedere, ma da dietro la mascherina lo si intuisce benissimo.

 

- Grazie Usagi … sei molto dolce … ora però riposa per davvero, non ti devi affaticare per nessuna ragione!-

 

Improvvisamente si alza dalla sedia con lo sguardo basso, senza mai guardarmi negli occhi, poi controlla qualcosa sul monitor.

Ho quasi l’impressione, che… non si trovi più a suo agio.

 

- Mamoru, qualcosa non va? -

 

Istintivamente alza lo sguardo verso di me, capisco che è imbarazzato ma non so per cosa.

 

- Niente Usagi, sta tranquilla, va tutto bene!-

 

- Non è vero, se va tutto bene, perché te ne vai? -

 

- Perché devi riposare davvero … -

 

- Voglio che tu rimanga, ti prego Mamoru … -

 

L’espressione che ha ora in viso sembra rammaricata, credo voglia restare ma al tempo stesso credo sia combattuto per qualcosa.

 

- Lo vorrei tanto anche io, ma se rimango qui rischio davvero di fare notte con te, e di non accorgermi del tempo che passa, e proprio… non posso! Finirei con il parlare troppo e probabilmente ti annoieresti!-

 

-Annoiarmi? Io mi annoio stando qui dentro da sola! Come posso annoiarmi con te? Sei l’unico mio sostegno in questo momento, a parte la mia famiglia ed io … -

 

- Usagi, devi riposare ed anche io! Non è che abbia dormito poi molto dopo l’intervento, e sono stanco! Tra cinque ore comincia il turno e poi nel primo pomeriggio di domani devo tenere lezione all’università!-

 

Cosi dicendo si allontana dal mio fianco dandomi le spalle, diretto verso la porta, dopo che insieme avevamo parlato cosi bene, dopo che …

 

“ Grazie Usagi … sei molto dolce …”

 

Improvvisamente capisco, improvvisamente tutto è chiaro.

 

- E’ per quello che mi hai detto non è vero? Per il complimento che ti sei lasciato sfuggire non è così? Cos’è, ti imbarazza fare questo tipo di considerazioni  ad una donna?  E’ solo un complimento carino Mamoru, fatto da un amico, ma che ti prende? -

 

Istintivamente si blocca e si volta tornando verso di me che sono supina e non posso muovermi, si china guardandomi, e così siamo ancora occhi negli occhi.

 

- Non ho paura di fare un complimento ad una ragazza, però Usagi tu mi rendi me stesso, e a volte con te parlo dicendo anche quello che non dovrei!-

 

- Non hai detto niente di male, e poi da quando Seiya non c’è io … -

 

Un nuovo magone mi sale in gola, tento di controllarmi a fatica, ma poco prima di riprendere pacatamente a parlare, Mamoru mi interrompe:

 

- Shhhh … basta adesso … cerca di dormire e non pensare a Seiya, ok? Arriverà!-

 

- Or … Ormai non ci spero più!-

 

Vedo i suoi occhi diventare lucidi, mentre nello stesso istante il nodo che ho in gola rischia di esplodere.

 

- Seiya è solo uno stupido che non si rende conto di quello che ha tra le mani!

E’ scosso ma questo non lo giustifica, tu meriti di più! Dormi dolce Usagi, io sarò sempre qui, nei paraggi! -

 

La dolcezza che usa nel pronunciare queste parole, mi scalda il cuore e mi da la forza per non impazzire. 

Ormai non posso fare a meno di lui, di questa amicizia che prepotentemente è entrata a far parte della mia vita e che mi fa stare bene.

 

- Grazie Mamoru, sarei persa senza di te … -

 

Una carezza mi sfiora la fronte con delicatezza, poi un suo sorriso nascosto raggiunge il mio cuore debole e stanco.  

Mamoru esce lasciandomi sola, sola in questa fredda stanza, che poi tanto fredda non è, ora che c’è lui a vegliare su me.

 

***

 

Sono passati tre giorni, ed io sono tornata nelle camera che avevo prima dell’intervento, quella che papà e Mamoru avevano già riservato per me.

Niente più camera asettica, niente più camicia ospedaliera, e nessun macchinario, e spero di non vederne più… ma tanto so che è una speranza vana.

In questi tre giorni, Mamoru non si è smentito mai, e mi è sempre stato accanto, consolandomi quando la mancanza di Seiya prendeva il sopravvento, perché di lui ancora non ho avuto nessuna notizia ufficiale.

Mamoru mi ha detto poi di aver saputo da Michiru che Seiya è dovuto partire per l’Italia costretto dal Signor D., che per ripagare al danno di immagine subito, ha chiesto oltre a una cospicua somma di denaro anche che Seiya lavorasse per lui e mettesse in atto le sue conoscenze, visto che ha un altro potenziale per la moda, e che non ha mai voluto sfruttare per intraprendere altre strade.

E’ proprio ignobile, se Seiya si fosse rifiutato, sarebbero finiti in tribunale e probabilmente la cifra risarcitoria sarebbe stata il doppio di quella che è ora, già alta di suo. Così Seiya deve stare alle sue dipendenze senza poter fiatare e senza poter opporsi, mi verrebbe voglia di denunciarlo, perché questo è sfruttamento bello e buono, ma ho già fatto fin troppi guai…

Sospiro in una smorfia di dolore e di stanchezza. La ferita fa male ma devo sopportare, devo stringere i denti e mostrarmi forte, anche in questa solitudine.

Inoltre devo ancora finire la convalescenza e devo fare la terapia, quindi anche se il grosso è passato, non è ancora realmente tutto finito.

Ruoto lo sguardo dal soffitto alla finestra, dalla finestra alla porta, e poi di nuovo dalla porta al soffitto.

Non ho voglia di accendere la TV o di sfogliare qualche rivista che ho sul comodino, ho paura di scoprire altre notizie non proprio sicure e consone al mio cuore, quindi per passare il tempo non posso fare altro…

Per fortuna che appena ritrasferita, sono stata tanto tempo con i mei genitori, ho rivisto anche Shingo e Haruka , passando un paio d’ore davvero piacevoli.

Mamma mi ha persino riconsegnato il cellulare, che ho acceso subito con la speranza di trovare almeno un sms di Seiya, ma è stata una speranza vana … Ma perché non mi ha mandato nemmeno un messaggio per dirmi che partiva?

Non so più cosa pensare, sono le 15.00 h, mi sento debole, non mi rimane che provare a dormire un po’, queste medicine sono tremende, e mi tolgono la forza di fare tutto.

Mentre sto per chiudere gli occhi, sento bussare alla porta che si apre subito, dopo facendovi entrare Mamoru.

 

-Ehi ciao Usagi, contenta di essere tornata nella tua camera?-

 

-Ciao Mamoru, sei arrivato ora? Si certo che sono contenta, almeno posso vedere qualcuno!-

 

- Dai che c’è l’hai quasi fatta, arrivo adesso dall’università, come stai?-

 

- Non tanto bene, la ferita fa male come sempre, ho sonno e anche se riesco a dormire mi sveglio stanca, sono stremata!-

 

-Lo so Usa, sono le medicine che servono a guarirti, cerca di resistere, non mi deludere proprio ora!-

 

Lo guardo spiazzata, non credevo si prendesse tutta questa confidenza, ma d’altronde dopo tutto quello che ci siamo detti e che ha passato al mio fianco, non dovrei esserlo neanche più di tanto. Inoltre sentirlo pronunciare il mio nome in maniera così confidenziale, e vederlo dolcemente sorridere senza mascherina, facendo risplendere quel suo magnifico sorriso, mi provoca una strana sorta di piacere.

 

-Cercherò di non farlo … Mamo …-

 

Entrambi dopo qualche secondo di imbarazzo, scoppiamo a ridere, io un po’ più pacatamente e anche se non ne ho voglia, perché sono letteralmente senza forze, ma è inevitabile e spontaneo.

 

-Ne sono convinto … signorina! Ora è meglio che ti cambi la flebo che é finita, poi ti lascio riposare tranquilla, ok?

 

-Hm hm-

 

-Bene, se ti dovessi svegliare e avere bisogno di qualcosa chiama senza problemi, io dopo torno a trovarti, quando ti sarai svegliata, ho delle cose da sbrigare adesso!-

 

-Va bene.-

 

- A dopo allora!-

 

- Ciao Mamoru, grazie!-

 

Delicatamente e senza far rumore esce chiudendo piano la porta, io rimango sola e provo davvero a dormire chiudendo gli occhi, e rilassandomi del tutto.

Mi sistemo per quel che riesco e cerco di afferrare il sonno, che arriva dopo circa quindici minuti, sento così il mio corpo intorpidirsi e piano piano mi lascio andare.

Il rumore della porta che si apre e si chiude improvvisamente, anche se piano però, mi fa sobbalzare.

Non è il massimo riuscire a percepire ogni rumore attorno a sé, quando si è ancora nello stato di dormiveglia.

Apro debolmente gli occhi e vedo una sagoma bianca avvicinarsi al letto, per cui me li strofino con una mano sbattendo poi le palpebre per vedere bene di chi si tratta, ma ciò che vedo mi sconvolge.

 

-…Che… che ci fa lei qui? Come… come ci è arrivato e che vuole ancora da me?-

 

Davanti a me c’è Crimson Rubues, con una divisa da infermiere.

Dal taschino del suo camice ne estrae immediatamente una piccola macchina fotografica professionale che credo debba costare non so quanti Yen, mentre mi guarda sorridendo beffardamente.

Non so come sia arrivato qui, ma l’unica spiegazione non può essere altra se non il fatto che ha eluso tutti i controlli imposti da Mamoru.

 

-Il mio lavoro dolcezza!-

 

No, la cosa non mi piace, la sua sfrontatezza mi impaurisce, aveva detto di non arrendersi mai, ma non credevo potesse arrivare a questo punto.

 

-Se ne vada! Mi lasci in pace!-

 

-Suvvia, voglio solo farle qualche foto. Non le faccio mica del male?-

 

- Ma non vede come sto? Non vede che… che sto male? La prego, mi hanno operata da poco, la ferita mi da fastidio e mi sento debolissima. Per favore, vada via, la prego!-

 

L’uomo ride incurante delle mie suppliche, come se non l’avessero minimamente scalfito. Ma che fa? Mi prende in giro o cosa?

 

-Ma per rispondere alle mie domande e farsi fotografare lei può stare anche ferma!-

 

- Forse lei non capisce, io non voglio nulla di tutto questo! Non ha sentito cosa le ha detto il Dottor Chiba l’ultima volta? Vada via, sparisca se non vuole che chieda aiuto!!!-

 

Stavolta non ride né sorride più. Si avvicina a me con un’espressione cattiva e in men che non si dica mi pianta contro l’obiettivo della macchina fotografica.

Ho davvero paura, e non so perché, ma ho l’impressione che dietro tanta insistenza ci sia qualcosa di più, e non saprei dire cosa. Perché insiste così tanto?

Chi lo manda? Mi copro il volto con le mani e sposto la testa verso il lato opposto a lui , non voglio che mi immortali.

 

-Adesso basta vada via, esca subito da questa stanza! MI LASCI IN PACE UNA BUONA VOLTA! AIUT…-

 

Non riesco nemmeno a finire la frase, perché improvvisamente mi chiude la bocca con una mano, premendo forte. Sono letteralmente nel panico.

 

-Diamine ragazzina! Non farmi usare le maniere forti! Che ti costa fare come ti dico? Una nelle tue condizioni adesso, e soprattutto della tua condizione sociale, che ha da perdere se lascia un’intervista ad un giornalista come me? Eh?-

 

Continua a tenermi la bocca chiusa, mentre con l’altra mano riesce a scattare le prime fotografie.

Inizio a divincolarmi, ma una fitta al petto mi fa ricordare che la mia ferita è ancora fresca, e mi fa un male cane.

Cerco disperatamente senza potermi muovere per cercarlo il telecomando sotto le coperte, e trovandolo premo a caso tutti i tasti per chiedere aiuto.

Adesso che mi hanno operata e non riesco a muovermi, ho l’abitudine di tenerlo lungo il fianco e non alla spalliera del letto, proprio per evitare qualsiasi tipo di movimento che mi provocherebbe solo dolore.

Che se ne sia accorto o no, non mi importa, voglio solo che tutto questo finisca immediatamente.

Inizio a piangere senza neanche rendermene conto, per la paura e per il dolore, e nella disperata speranza che qualcuno arrivi subito qui.

Sono in balia di un pazzo e ho davvero paura, perché non capisco la sua insistenza, uno come lui non credo abbia bisogno delle mie dichiarazioni per arricchire il suo stipendio. In quel po’ di lucidità che riesco a raccogliere, cerco di afferrare le sue dita con i denti, e credo di riuscirci perché Rubues subito urla scansandosi e scuotendosi la mano offesa.

 

-Stupida ragazzina insolente! Adesso ti faccio vedere!-

 

Mi afferra i polsi e inizia a scuotermi violentemente.

Sembra davvero non fregarsene del mio stato adesso, ogni strattone é una fitta in più al petto, il dolore che provo è insopportabile e sebbene i punti mi tirano da piangere dal dolore, approfitto della bocca libera per chiamare aiuto.

 

-AIUTO!!! AIUTATEMI VI PREGO! MI SENTITE? AIUTATEMI!-

 

Rubues alle mie urla, torna a tapparmi di nuovo la bocca e adesso i suoi occhi ardono di rabbia.

Sembra una bestia, non si controlla per niente, ma si può sapere maledizione che cosa c’è sotto? Quanto lo pagano visto che è disposto a tutto per arrivare al suo scopo e a discapito mio? Non so per quanto ancora potrò resistere, ma se non arriva subito qualcuno, so che rischierò davvero tanto.

 

-ADESSO BASTA PICCOLA SCIOCCA!-

 

Chiudo gli occhi, aspettandomi ormai di tutto, quanto sento improvvisamente la porta sbattere, le prese che mi bloccano scomparire, un tonfo e delle urla.

 

-MA COME HA OSATO?-

 

Apro gli occhi di scatto e vedo Mamoru davanti a me, in piedi che mi fa da scudo con le braccia allargate, e Rubues per terra.

 

- Come ha fatto ad entrare? Le avevo detto che non si sarebbe mai più dovuto avvicinare a lei! Perché è qui?-

 

La sua voce è carica di disprezzo e rabbia. E’ completamente rigido, ha le mascelle serrate. Se è vero che ormai lo sto imparando a conoscere, questo suo atteggiamento non è un buon segno per chi gli capita a tiro.

Rubues si alza e prende la macchina fotografica, controllandola.

 

-Di nuovo lei… Non le riguarda! Io e la Signorina stavamo solo avendo uno scambio di opinioni un po’ troppo acceso, tutto qui!-

 

- Ma che faccia tosta! Brutto delinquente schifoso! BUGIARDO! Non dica altro, nemmeno… una sola parola! Ma crede che non abbia visto cosa le stava facendo? Le ha messo le mani addosso! Ora rischia una denuncia non solo per violazione della privacy, ma anche per aggressione e molestie! Questo lo sa vero? Eh? Lo sa? Giuro che se le ha fatto del male, la verrò a cercare anche in capo al mondo, sono stato chiaro???-

 

Rubues si limita a scrollare le spalle, completamente tranquillo di fronte alle urla e alle minacce di Mamoru.

 

- Non mi fanno paura le sue minacce Dottore … E cosa crede che sarebbe la prima volta? Crede di essere il primo a minacciarmi? E’ di routine un rischio simile nel mio mestiere! E comunque chi sarà a denunciarmi? La Signorina lì, oppure lei… Il suo angelo custode?-

 

-Entrambi se sarà necessario!-

 

Mamoru sta per esplodere, lo sento.

Ho già visto quell’atteggiamento in lui e non presagisce nulla di buono, e so anche che io invece sto quasi per svenire, il dolore mi paralizza, sento di poter perdere i sensi da un momento all’altro.

 

-Faccia come le pare, so difendermi da questo tipo di cose, ma io non me ne vado da qui senza il mio articolo! Ho un lavoro da svolgere e lo porterò a termine!-

 

Rubues ride e Mamoru perde completamente la pazienza. Accade tutto in un attimo:

 

-E allora si difenda anche da questo!-

 

Il malcapitato giornalista cade a terra sotto un pugno in pieno viso da parte di Mamoru, e si porta le mani sulla bocca.

Un improvviso flash back si para davanti ai miei occhi.

La stessa scena, Mamoru che fa a cazzotti ma con Seiya, davanti al locale del Signor Fujiioshi, ai nostri primi incontri… Ora è tutto così… diverso… Quasi non ci credo!

Anche la macchina fotografica è caduta, Mamoru riesce ad afferrarla per primo, la apre e ne estrae la piccola memory stick, distruggendola prima tra le sue forti dita e poi sotto i piedi, infine gli lancia tutto contro con rabbia.

 

-SE NE VADA IMMEDIATAMENTE! Non si avvicini più a lei e non osi ma più nemmeno sfiorarla o la pagherà cara!-

 

Rubues si rialza furioso anche lui, asciugandosi il labbro sanguinante con il dorso di una mano, e si avventa su Mamoru.

Prova a spingerlo, e a tirargli non so quanti pugni, ma contro il metro e novanta del mio medico non riesce a far nulla, e dopo altri vani tentativi ringhia e se ne va via bofonchiando, anche piuttosto velocemente e sbattendo la porta, capendo di non poter avere la meglio su di lui.

Dio… quasi non credo a tutto ciò che ho visto!

Mamoru si volta immediatamente verso di me, ha il respiro affannato, è sudato, rosso in volto, ma è anche agitato e preoccupato… per me.

Cerca di mantenersi calmo ma non ce la fa.

 

-Usagi… Usagi! Stai bene?-

 

Sto tremando, visibilmente. Scuoto la testa perché non riesco a parlare, e mi porto una mano al petto.

Il respiro è ancora mozzato, sto ancora piangendo, e la ferita mi fa sempre più male…

Sento che sto per crollare definitivamente. Qualcuno entra in camera, ma non riesco a capire chi possa essere, mi sto staccando dalla realtà.

 

>>>Dottore! Che è successo qui? Abbiamo sentito delle urla e visto l’allarme suonare, la porta sbattere… Che cos’è stato?-

 

- DOVE DIAVOLO ERAVATE TUTTI??? SI PUO’ SAPERE PERCHE CI AVETE MESSO TANTO? -

 

- Ci scusi Dottore, era un emergenza è … -

 

-NON VOGLIO SENTIRE ALTRO!!! E’ INCONCEPIBILE CHE IL REPARTO SIA SCOPERTO! Di questo comunque me ne occuperò poi … Un intruso è entrato qui ed ha aggredito la Signorina Tsukino! Avverta la sicurezza, che blocchino immediatamente tutte le uscite, e mandi poi gli ufficiali nel mio ufficio, gli parlerò quanto prima!-

 

>>>…Sì!

 

Chi? Ma che dice? Proprio non lo capisco! Sono sempre più debole e confusa, e non riesco a distinguere più niente. Lui mi prende il viso tra le mani guardandomi intensamente negli occhi.

 

-Ehi Usagi?! Ci sei?-

 

Poi mi sento afferrare per le spalle e scuotere molto leggermente con delicatezza:

 

-Accidenti rispondimi Usagi! Che hai? Riesci a sentirmi? Guardami ti prego! Come stai?-

 

Vorrei ma non posso. La vista mi si offusca e la testa inizia a girarmi vorticosamente intorno.

 

-La feri…ta… lui…-

 

E’ l’unica cosa che riesco a dire. Le poche forze rimastemi mi abbandonano del tutto, tutto si fa buio, i suoni attorno a me si fanno sempre più ovattati, e anche il petto sembra non dolermi più.

Mi lascio andare inerme tra le braccia di Mamoru.

 

***

 

Apro piano gli occhi, molto lentamente.

Ci metto un po’ a mettere a fuoco l’ambiente attorno a me. Mi sento debolissima, intorpidita del tutto, ho la bocca impastata e la ferita… quella sembra non fare più male. O mi hanno dato qualcosa di molto forte, o…

 

-Ehi Usagi! Ti sei ripresa finalmente!-

 

Volto appena il capo alla mia destra, muovere la testa è l’unica cosa che adesso riesco a fare, e vedo Mamoru in piedi vicino a me, che prende a sorridermi sollevato e preoccupato ancora insieme, e ad accarezzarmi la fronte.

Non ci metto molto a ricordare tutto, ricordo la mezz’ora più brutta della mia vita, ricordo tutto.

 

-…Ma… moru…-

 

-Ciao… come stai?-

 

Il suo sorriso si fa più aperto e le carezze più… dolci, così come il suo tono di voce.

Le sue mani sono così forti e grandi, eppure adesso sono delicatissime, talmente leggere da sembrare che i suoi tocchi siano battiti d’ali.

 

-Lui… Crimson Ru…bues… dov’è?-

 

-Non pensare a lui adesso, devi solo riprenderti…-

 

Eh sì, la sua voce è proprio calda, pacata, dolce… riesce a trasmettermi subito tanta tranquillità, ma tanto tranquilla non lo sono.

 

-Ma…-

 

Scuote la testa, e anche un indice di una mano in segno di negazione.

 

-Usagi non ora, ascoltami… -

 

La testa la scuoto anche io, ma appena appena, o credo che potrei sentirmi male di nuovo.

 

-No … Tu, ascoltami tu … L’hai picchiato e ora? Cosa ti succederà ora? Io non voglio che ti allontanino da qui, da me, non ce la potrei fare da sola, Mamoru per favore … -

 

Sono terrorizzata, perché assurdamente non sono preoccupata per il mio stato di salute, ma per lui, perché credo che il protocollo dell’ospedale sicuramente non ammetta scene simili nella camera di un paziente.

Ora dovrei pensare ad altro, invece questo pensiero mi terrorizza. Ho bisogno di lui, solo lui può aiutarmi a guarire, ho paura delle conseguenze nefaste di questa azione!

 

-Shhh…-

 

Sempre sorridendomi mi zittisce posandomi delicatamente un indice sulle labbra.

 

-Per favore… Tranquilla Usagi, penseremo a tutto poi! Ne avremo tutto il tempo te lo prometto, ora pensa solo a te… ok?-

 

Torna a sedersi e mi prende una mano nelle sue.

 

-Mamoru… grazie, mi hai… salvata ancora una volta… Ultimamente ci sei sempre… sei sempre tu ad aiutarmi…-

 

Non so se la vista che è ancora debole per quello che è successo, o per le nuove lacrime che vogliono uscire, o ancora per la tensione. Proprio non lo so, fatto sta, che devo sbattere più volte gli occhi per poter vedere meglio lui.

 

-Faccio solo il mio dovere Usagi, faccio quello che è giusto, e poi…-

 

Si interrompe grattandosi la nuca. Sorride sempre, magnificamente, ma sembra arrossire… questo lo vedo chiaramente.

 

- Non voglio vederti stare male, non lo sopporto!-

 

Gli sorrido grata e apertamente, e credo di essere arrossita anche io.

Cerco di alzarmi per poter parlare più comodamente con lui, ma non ce la faccio da sola, e lui si offre di aiutarmi.

 

-Aspetta ti aiuto! Non devi affaticarti, muoviti piano, Usagi ho dovuto rimedicarti la ferita, si era quasi riaperta!-

 

Si alza immediatamente, ma inciampa in qualcosa, non so cosa, e rischia di finirmi letteralmente addosso.

Per non farmi male riesce a pararsi con le mani sul cuscino, ma adesso si trova di nuovo col viso vicinissimo al mio.

Ecco che ancora una volta ci fissiamo occhi negli occhi, un oceano che si mescola ad un altro, il suo sguardo intenso ed enigmatico verso il mio ancora triste e spaurito.

Mamoru ha l’innata capacità di lasciarmi senza fiato, quando fisso il suo sguardo sembro perdere ogni forma di volontà. Perché mi fa quest’effetto? Perché ho paura di quello che potrebbe capitargli dopo la mia aggressione?

Nessuno di noi parla, ci pensano i nostri sguardi a sostituire le nostre corde vocali, eppure anche se questa dovrebbe essere una situazione imbarazzante, io mi trovo così… bene, in pace…

Provo un’inspiegabile ma piacevole sensazione. Non saprei darle un nome, ma mi sento benissimo.

Lo spavento di prima, la ferita, la situazione che vivo da settimane ormai… in questo momento sembrano essersi annullati, mi sono come eclissata dal mondo, sono sola con lui, io e lui.

Siamo ancora così, senza dire nulla, mentre i nostri cuori sembrano due tamburi, poi, succede. Mamoru non so attirato da cosa, chiude gli occhi e colma la distanza che ci divide chiudendomi la bocca con la sua, delicatissimamente.

Non riesco a fare nulla, e d’istinto chiudo anche io i miei e restiamo così, fermi, immobili, vicinissimi.

Sono come bloccata, ipnotizzata, come se non avessi più volontà.

Mi sento improvvisamente leggera, libera, appagata

Ora so definire la situazione di poco prima: pace con me stessa, e con lui.

Ancora non ci stacchiamo, continuando pian piano ad assaporare questo bacio insieme, il tempo sembra essersi fermato in questo momento, e io mi sento così bene…

Mamoru schiude le labbra, e sento le mie accarezzate e inumidite, e così lo assecondo, facendomi totalmente trasportare da questo turbino di emozioni e sensazioni… nuove.

Non è la prima volta che bacio un uomo, ma quest’uomo non è…

All’improvviso l’immagine di Seiya mi si pare davanti e apro gli occhi di scatto, chiudendo le labbra e cercando di ritrarmi piano, tenendo conto della mia ferita.

Mamoru se ne accorge ma non si stacca subito, non si allontana, continua a starmi ad una distanza molto ridotta dalle labbra, accarezzandomi il viso con il suo caldo sospiro. Le sua bocca torna a posarsi sulla mia, ma stavolta solo a fior di labbra, molto leggermente.

Sento che potrei quasi essere tentata di lasciarlo continuare, di non frenarlo, di trattenerlo qui con me, come se questa nuova situazione mi affascinasse a tal punto dal non pensare più a nulla.

Sento una sua mano posarsi sulla mia testa e l’altra su una guancia.

Richiudo gli occhi beandomi di questo tocco e mi abbandono a lui nuovamente, portando le mie mani tra i suoi capelli e accarezzandoglieli piano.

Ecco che di nuovo le nostre labbra si schiudono e si completano in un bacio dolce e profondo che non sentivo di dare né di ricevere da tanto, troppo tempo…

 

>>>Co…cosa?-

 

Una voce ci fa aprire gli occhi di scatto e voltarci nella direzione di provenienza, interrompendo la danza delle nostre bocche.

Sobbalziamo quando vediamo a chi appartiene, o almeno io sono certa di farlo.

Mi porto immediatamente una mano sulla bocca e una sul cuore, mi inumidisco le labbra con la lingua e poi prendo a guardare Mamoru tremante.

Lui ha un’espressione totalmente diversa dalla mia, come se ciò che abbiamo fatto… non lo facesse sentire abbastanza pentito. Per me invece è diverso, mi si è risvegliato un atroce senso di colpa, tutto in una volta, e fa male, molto male.

Sento le guance inumidirsi e un nodo salirmi in gola.

Volto di nuovo lo sguardo dall’altra parte, e mi specchio in quegli occhi che mi sono mancati come l’aria che respiro, ma che adesso sono… inspiegabili.

 

-COSA ACCIDENTI STA SUCCEDENDO QUI?-

 

Mamoru si alza e va in quella direzione, in direzione di chi ci sta ancora guardando pietrificato, il mio Seiya.

 

-Seiya, ascolta…-

 

Cerca di spiegarsi ma non ci riesce. Seiya scuote violentemente la testa e gli da uno spintone, trema…

 

-Che dovrei ascoltare? Fai tanto il moralista con me, e poi ti trovo qui che ci provi con lei! La settimana scorsa l’hai abbracciata, adesso l’hai baciata, e chissà che altro! Tu! Hai fatto tutto questo mentre io…-

 

Si interrompe distogliendo lo sguardo. Cosa voleva dire? Lui… cosa?

Lui che cosa? Ora sono io che voglio sapere che succede!

 

-…Seiya…-

 

Il respiro comincia a mozzarsi per via del pianto, e non riesco proprio a frenarle le lacrime. Abbiamo sbagliato, abbiamo sbagliato tutto!

Seiya mi guarda, ma senza espressione, sembra un automa e io non l’ho riconosco più! Che cosa succederà adesso?

 

 

 

Nda:

 

Ebbene … Squillino le trombe, si odino i tamburi, Usagi e Mamoru … si sono baciati!!!!! EVVAI!!!

Da quanto tempo aspettavate questo capitolo? Dite la verità, da quanto tempo?

Eh si, lo ammettiamo vi abbiamo fatto un pò penare è vero? Ma ne è valsa la pena, non trovate? J

Ma cosa succederà adesso che la sfiga si è messa di mezzo e Seiya è arrivato proprio nel momento più dolce tra i due?

Seiya perdonerà Usagi per quello che ha fatto?

E’ per quanto riguarda Mamoru, fino a che punto peggiorerà il loro rapporto già burrascoso di suo?

( Alzi la mano chi vuole uccidere l’antipatico codino lungo, scrivetele nelle recensioni, noi intanto – Io SilviaSilvia che sto scrivendo le NDA e i ringraziamenti e mia Sorella Lucia-  stiamo reclutando i belli e dannati per partire per una crociata assassina ai danni del nostro AMATISSIMO SEIYA! J)  

Ok chi di vuoi ci vuole uccidere per quanto scritto, è pregato di recarsi allo sportello numero 4° dell’ufficio internazionale “ Autrici Pazze no grazie “ e fare formale richiesta all’incaricato in carta bollata, che verrà poi esaminata da un team di esperti pazzi, sotto la supervisione dello Stimatissimo Dottor Soichi Tomoe.

Noi comunque vi assicuriamo che loro riescano nell’impresa! AHAHAHAH!

Ok basta scherzare, prima di passare ai ringraziamenti veri e propri, volevamo ringraziare tutte le persone che ci hanno recensito, tutte, che in questo capitolo sono state davvero tante.

GRAZIE DI CUORE a tutte/tutti voi, perché il vostro affetto è la nostra forza e la nostra voglia di scrivere!

GRAZIE DAVVERO! Silvia & Lucia

 

 

*RINGRAZIAMENTI*

 

*MARYUSA: ciao Mary, dolcissima Mary! Non sei imperdonabile anzi, sei immancabile! Lo sappiamo che prima o poi fai la grande gioia di una tua opinione, quindi di che ti devi scusare?

Allora dai, siamo curiose, sei contenta che si arrivato questo capitolo? ( sbav, sbav)

Te lo aspettavi così o diverso? Siamo curiosissime di saperlo!

Hai ragione Seiya è molto Str … ma come hai visto impegni costrittivi, lo costringono a stare lontano da lei, e torna solo alla fine, e che colpo tra capo e collo che prende, non credi? Chissà perché, ma qualcosa mi dice che tu sei contenta vero? ^_^

Per fare definitivamente fuori Seiya dalla storia, ci vorrà, se succederà, ancora un po’, dipende da cosa le nostre menti folli hanno pensato per lo sviluppo della storia, e ti assicuro che se qui hai visto per caso delle bombe atomiche, non hai ancora visto niente, perché tutti i capitoli di Imprevedibile Destino sono già impressi dentro le nostre menti da una settimana, ne parlavo con Lucia proprio in questi giorni, e credimi, non puoi nemmeno minimamente sospettare cosa abbiamo in serbo. IHIHIH

Grazie della recensione dei sempre bellissimi complimenti che ci rivolgi.

Vogliamo assolutissimamente sapere cosa ne pensi di questo capitolo. 1 bacio

 

*SAILOR CRYSTAL: Ciao Sailor Crystal, innanzi tutto vogliamo dirti GRAZIE perché leggere questa nuova recensione ci ha rese davvero felici, e sapere che hai amato e adorato ogni singolo capitolo è una gioia immensa!

Grazie anche per i bellissimi complimenti e speriamo davvero che questo capitolo sia stato all’altezza delle tue aspettative e non ti abbia deluso!

Sai noi cerchiamo sempre di descrivere quanto più possibile la realtà, anche se questa è una fan fiction, perché tratta comunque di vita reale e non di mostri e magie, e ci fa molto piacere, che questo fatto venga apprezzato, avremo piacere di conoscere il tuo nome per approfondire la nostra conoscenza, e saremo davvero onorate di poter leggere ancora un tuo graditissimo commento.

Grazie ancora e a presto.

 

*STARFIGHTER: ciao e grazie anche a te per questa nuova recensione, che ci rende felici davvero!

La tua recensione è carinissima! ^_^

Dunque adori Seiya? Bene … Bene … Bene …

No assolutamente, noi non picchieremo mai una nostra fedelissima lettrice, ma dobbiamo comunque avvisarti che qui quasi tutte odiano Seiya, ed è stato persino istituito un clan per picchiarlo! :D

Non ti preoccupare comunque, ti proteggiamo noi, anche se saremo in prima fila ad uccidere il lungo codino! XD ahaaaaah! Scherziamo ovviamente…

Però su una cosa hai ragione, chi non lo vorrebbe un dottorino così? Di la verità, ti piace di più in questo capitolo?

Si VEROOOO? XD

Grazie per i bellissimi complimenti, e ovviamente saremo felici di ricevere una tua opinione per questo capitolo, grazie inoltre per averci annoverato tra le tue autrici preferite, ne siamo onorate.  Ci dici il tuo nome? Ciao e alla prossima!

 

*NEPTUNE87: ciao Minaaaa!!!! Siamo felici di leggerti e contente che non ci uccidi, se non l’hai fatto per “ io mi fido di te Mamoru “ come potrai farlo adesso che loro due finalmente si sono baciati?

Alleluia! Alleluia!Alleluia! Siamo salve vero? XD

Grazie per i complimenti, e si, anche noi abbiamo adorato Mamo in giardino con Usagi, quando la difesa dal paparazzo, e ancora di più l’abbiamo adorato in questo capitolo, quando al paparazzo gli ha letteralmente spaccato la faccia! AHAHAH!

OK vogliamo sapere se l’hai adorato anche tu!

Per quanto riguarda Seiya ti puzza? Ma dai perché poverino, per rimediare al casotto di Usagi è dovuto partire all’estero con il Signor D. senza potersi opporre, pensa quanto avrà sofferto sapendo che la sua ragazza si operava e lui per un cavillo legale non poteva essere li con lei, non ti fa pena? :D

Ovviamente tutte vorremo un medico come Mamoru, e tutte vorremo essere le sue anestesiste, no?

Per quanto riguarda i misteri, beh posso dirti che nel prossimo capitolo, verranno svelati tutti, contenta?

Grazie mille per la recensione, e ovviamente aspettiamo di sapere l’esito di questo nuovo e a nostro avviso sconvolgente capitolo!

Ciao Tesora, ti vogliamo bene entrambe, un bene dell’anima!

 

*FROGVALE91: ciao Vale, ma che bello leggere una nuova recensione! Siamo davvero contente! Grazie tante per i complimenti e siamo felici che ti piaccia la nostra storia! Se abbiamo paura di trovare lettere minatorie nella nostra buca delle lettere? Mmmmm no, diciamo che siamo a prova di bomba! AHAHAHAHA!

Dai con quello che abbiamo scritto in questo capitolo, a chi passerà mai nell’anticamera del cervello l’idea di ucciderci? XD

Mamoru ed Usagi, si sono baciati,  in una scena bellissima che io adoro alla follia, perché scritta divinamente da Lucia, mia sorella, l’altra folle co-autrice di Imprevedibile Destino!

Aspettiamo con ansia una tua nuova recensione con le impressioni sul nuovo capitolo, ci farebbe piacere! Ciao a presto! ;)

 

*VERA1982: ciao Vera, siamo noi che ti dobbiamo ringraziare per la tua recensione che ci riempie di gioia!

Sapere che ti piace ci fa essere veramente super felici!

Che ne pensi di questo nuovo capitolo? E’ abbastanza coinvolgente?

Non vediamo l’ora di conoscere la tua opinione in merito! Grazie, a presto!

 

*PRINCESS: ciao grazie, per averci scritto, speriamo che questo capitolo dove finalmente è successo quello che tutti si aspettavano da 14 capitoli, ti sia piaciuto!

Siamo davvero curiose di conoscere la tua opinione e di leggerti! J A presto!

 

*ISA1983: ciao Isa, ma che belli i tuoi complimenti! Ti è piaciuto il capitolo?

Se nel precedente hai adorato Mamoru, qui da 1 all’infinito, quanto lo adori?

Seiya povero era impossibilitato con il Signor D, non gli concedi neanche il beneficio del dubbio? XD

Inutile dirti che aspettiamo con ansia di sapere se questo capitolo è di tuo gradimento! Grazie per esserci sempre… 1 bacio!

 

*MISS MOONLIGHT: ciao, è davvero un piacere leggerti e leggere i complimenti di chi ci dice come ha apprezzato la nostra storia! Io e Lucia, più che delle genie siamo due folli autrici che chiacchierano fino le due di notte, (una volta anche le tre)  sui capitoli molto futuri di questa storia, tirando fuori bombe su bombe!

Il bello è che io al mattino devo andare a lavorare, e lei all’università, ma la cosa minimamente non ci tocca, perché il tempo passa così velocemente che tutte le volte che guardiamo l’orologio, diciamo OH CAVOLO, HAI VISTO CHE ORA E’? XD

Questa è davvero una storia che ci ha dato tanto e quando leggiamo recensioni come la tua, ci si riempie il cuore, grazie!

Restiamo in attesa di sapere se questo capitolo ti è piaciuto, noi speriamo di si!

1 bacio a presto!

 

*BIMBASTUPENDA: ciao, grazie per la tua recensione immancabile, siamo felicissime che il capitolo precedente ti sia piaciuto, e ti ringraziamo per gli auguri di Natale, che ovviamente a questo punto noi ricambiamo con quelli di Pasqua!

Cosa ne pensi del nuovo capitolo? Ti piace? Speriamo di Si! Saremo felici di saperlo! XD

Ciao e a presto!

 

*STELLA93MER: ciao carissima! Sei davvero commovente! Grazie per la recensione, e a questo punto, speriamo davvero di non averti deluso!

Eh si, avevi ragione, tra medico e paziente si intravvedeva qualcosa, e infatti il medico l’ha baciata!!! J

Ma come reagirà Seiya adesso che ha visto tutto? E … Usagi? Speriamo davvero che la tua attesa sia stata ripagata! Aspettiamo con ansia una tua opinione! Grazie per i complimenti! 1 bacio, a pesto!

 

*JAPANLOVER86: ciao! E’ davvero bello leggere una tua recensione! Grazie per i complimenti e per averci fatto sapere che il capitolo ti è piaciuto!

Seiya si comporta da Idiota è vero, e Usagi è confortata da Mamoru che sotto sotto si è capito provare attrazione per lei! Povero anche lui che sta nella stessa situazione con Rei! Per quanto riguarda la veridicità della storia, essendo una fic trattante la vita quotidiana, giornaliera, ci è sembrato giusto farla attenere il più possibile alla realtà, ci fa piacere che sia apprezzato! Grazie davvero per i complimenti, e non ti preoccupare se non hai recensito tutti i capitoli, sapere che ci sei ci rende già molto felici!

Se poi riesci a farci sapere cosa ne pensi di questo, ovviamente tempo permettendo e se ti fa piacere, lo saremo ancora di più! A presto e Grazie ancora!

 

*ROMANTICGIRL: ciao, grazie per la recensione al capitolo!

Si hai perfettamente ragione, Seiya e proprio … INDEFINIBILE, mentre MAMORU … XD

Allora, cosa ne penso del nuovo? Siamo state all’altezza delle tue aspettative?

Faccelo sapere! Ciao e grazie! 1 bacio

 

 

GRAZIE DAVVERO A TUTTI DI CUORE, MA DAVVERO A TUTTI, ANCHE A CHI LEGGE SOLAMENTE!

 

Silvia & Lucia

Amy/Makoto

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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Capitolo 15
*** Senza di te ***


15) Senza di te …

 

Cosa succederà adesso?

Non avremmo dovuto baciarci, io e Mamoru abbiamo sbagliato e adesso dobbiamo pagarne le conseguenze.

Dopo tutti questi giorni di assenza Seiya è tornato, ed è tornato proprio mentre noi stavamo...

Lo guardo e il magone che ho in gola non accenna ad andar via, anzi peggio, il pianto aumenta, non si arresta.

 

-Tu… tu… e anche tu! Voi…-

 

Seiya è sconvolto.

Fissa me e Mamoru ad alternanza con un’espressione indecifrabile, indicandoci uno per volta con un indice puntato, mentre continua a dargli spintoni su spintoni con l’altra mano, senza farlo nemmeno parlare.

 

-Seiya ti ho detto di ascoltarmi!-

 

-STA ZITTO!-

 

Assisto alla scena senza sapere che fare per calmarlo.

Vorrei poter scendere da questo letto e corrergli incontro, abbracciarlo, gettargli le braccia al collo per poterlo fermare, ma so che non ci riuscirei, anzi rischierei anche di cadere rovinosamente a terra.

Mi sento ancora troppo debole dopo quanto è successo, e non credo di riuscire ad essere chissà quanto scattante.

Devo provare a fermarlo con le parole. Ora come ora, è l’unico modo che ho, e devo tentare.

 

-Aspetta Seiya noi…-

 

Mi fermo, ricordando improvvisamente le sue parole di poco prima.

 

“Che dovrei ascoltare? Fai tanto il moralista con me, e poi ti trovo qui che ci provi con lei! La settimana scorsa l’hai abbracciata, adesso l’hai baciata, e chissà che altro! Tu! Hai fatto tutto questo mentre io…”

 

Che cosa voleva dire? Mentre lui… cosa? Mentre faceva cosa? Perché si è interrotto?

 

-Seiya ti prego smettila! Non è stata colpa sua!-

 

Da una parte è vero.

Mamoru mi ha baciata, questo sì ma… mi inumidisco ancora una volta le labbra al solo ricordo di quanto abbiamo fatto, però anche io ho risposto al suo bacio, ma è stato un attimo di debolezza, di … entrambi.

Seiya si volta verso di me e mi guarda in silenzio, la sua espressione non è cambiata, mentre Mamoru invece, sembra sì pentito ma… non come me.

Il suo sguardo è più tranquillo, arrabbiato sì, serio, ma non irrequieto quanto il mio.

Perché? Come fa?

 

-Aspetta Usagi! Quando avrò finito con lui vorrò delle risposte anche da te!-

 

Un brivido mi attraversa l’anima, abbasso lo sguardo come una ladra, come se avessi commesso il peggiore dei peccati, mi sento tremendamente in colpa.

Seiya è andato completamente fuori di testa, lo vedo afferrare Mamoru per il collo del camice e scuoterlo forte avanti e indietro.

 

-Tu non avresti dovuto toccarla che come medico! Ti avevo avvertito Mamoru! Che cosa le stavi facendo adesso eh? La respirazione artificiale?-

 

Mamoru invece se lo scrolla di dosso quasi violentemente e gli da uno spintone per evitare che possa attaccarlo di nuovo.

 

-Smettila Seiya! Non è il luogo adatto per discutere, anche se ciò che hai visto non ti è piaciuto! Ma che cosa pretendi poi? Tu non hai nessun diritto di fare queste scenate! Non dopo quello che hai fatto!-

 

Si interrompe di colpo e si volta a guardarmi. Che cosa stava per dire?

Ma si può sapere cosa sta succedendo oggi? Che si stesse pentendo per quello che stava per rispondergli?

Non ci sto capendo più niente …

Si volta di nuovo verso di lui, e lo supera andando a chiudere la porta.

Ecco bravo, ha fatto bene, almeno le scenate rimangono tra queste maledette quattro mura!

 

-Forse non avremmo dovuto Seiya, è vero, ma chi credi di essere per comportarti così, qui, e adesso? Sei sparito per giorni, non l’hai chiamata, non ti sei fatto sentire, non sei stato presente mentre veniva operata! Peggio, non sei stato presente mentre veniva aggredita, molestata, e mentre ha rischiato che la ferita le si riaprisse! Non le sei stato vicino, per niente! L’hai lasciata sola, e adesso vuoi farmi la predica per un bacio? Un semplice bacio? Fatti un esame di coscienza se davvero ti ritieni un uomo maturo! Qui con lei a parte la sua famiglia ci sono stato io, il suo medico, mentre TU che sei il suo fidanzato, hai ritenuto qualsiasi altra cosa più importante della tua ragazza degente in ospedale!!! Che cosa pretendi adesso eh? Cosa?-

 

Alle sue parole Seiya sbianca, non dice più nulla e si calma improvvisamente, sembra abbia visto un fantasma, sussulta.

 

-Co…come aggredita? Molestata? La ferita riaperta… ma di cosa diavolo stai parlando? Cosa dici? Rispondimi Mamoru!!!-

 

- Di una cosa che sapresti benissimo se solo fossi stato qui, al tuo posto!-

 

Il tono di voce di Mamoru seppur alterato resta nei limiti della convivenza umana reciproca, mentre ora tutta la rabbia di Seiya sembra di colpo svanita, e la consapevolezza di quello che mi è realmente accaduto, unito al rimorso della sua assenza, pesano gravemente sulla sua coscienza. 

L’espressione pietrificata del suo viso ne è la prova, chissà cosa starà pensando adesso.

Sento una stretta al cuore, vederlo così mi uccide, ma pur sospirando pesantemente sono sollevata per il fatto che almeno per il momento, sembra più calmo anche se preoccupato.

 

-E’… è venuto un fotografo, un … giornalista.-

 

Sono io che gli rispondo. Mamoru mi guarda rispettoso del mio discorso, e mi lascia parlare.

Prendo un lungo sospiro e comincio a raccontargli tutto.

 

-Si è presentato qui in ospedale già la sera prima dell’intervento, ed ha cercato  di farmi delle foto chiedendomi un’intervista sulla… sfilata! Io non volevo e mi sono opposta subito, allora Mamoru l’ha mandato via ma, proprio quando credevamo che almeno lui potesse essere un problema archiviato, si è ripresentato qui prima, travestito da infermiere. Ha di nuovo iniziato a scattare delle foto e a farmi delle domande. Io ho cercato di mandarlo via, ma lui ha insistito … Ha insistito davvero tanto, e quando ho cominciato a chiedere aiuto è… diventato violento! Mi ha tappato la bocca, impendendomi di urlare, e anche più di una volta. Ho azionato l’allarme e sono arrivati delle infermiere e… Mamoru e… lui l’ha mandato via di nuovo, stavolta… beh gli ha dato un pugno! Poi io ho perso i sensi, la ferita mi faceva già troppo male, e Rubues ha peggiorato la situazione perché mi ha…-

 

Tiro su col naso e mi interrompo per prendere fiato e frenare le lacrime, ma come al solito non ci riesco.

 

-…Lui… lui mi ha messo le mani addosso! Non gli è importato nulla del mio stato! Se non fosse stato per Mamoru adesso io non so cosa mi sarebbe successo Seiya!!! Lui era qui pronto ad aiutarmi e l’ha fatto! Non trattarlo così, tu non c’eri e … -

 

Scoppio a piangere di nuovo e Seiya mi guarda shockato, alla mia ultima affermazione, lo vedo sobbalzare e stringere i pugni.

Lascia stare Mamoru e si avvicina a me, sedendosi sul bordo del letto.

Mi poggia titubante una mano su un braccio sfiorandomelo appena, il suo tocco è quasi impercettibile.

 

- Rubues … -

 

Pronuncia il suo nome a denti stretti ed estremamente serio.

Prima che possa rispondergli io, interviene Mamoru, avvicinandosi piano a noi.

 

- Si, Crimson Rubues, ha detto di chiamarsi così, e se vuoi possiamo dirti anche com’è fatto. Non me la dimentico la sua faccia e sicuramente Usagi se la ricorderà più di me, purtroppo. Lo denunceremo non appena lei starà meglio e potrà fare la deposizione, avvertiremo Taiki e Yaten se sarà necessario, così accorciamo i tempi. In un modo o nell’altro faremo, ma non gli permetteremo di farla franca!-

 

Al sentire le parole di Mamoru, Seiya spalanca gli occhi, sembra ancora più sconvolto, ma è solo questione di secondi, quasi come se la mia fosse stata solo un’impressione.

Rimane in silenzio e con le mascelle serrate.

E’ completamente rigido. Si volta a guardare il mio medico senza dire nulla, ma poi si rivolge di nuovo a me.

E’ troppo scuro in volto, qualcosa non va, sembra che questo nome lo abbia sconvolto più del previsto, ma perché?

 

- Lo conosci?-

 

Seiya rimane per un attimo interdetto, poi prima di rispondere abbassa per un secondo gli occhi al pavimento.

 

- Solo di fama … -

 

- Ne sei sicuro? Mi sembra che tu …-

 

- Si Usagi, sta tranquilla!-

 

Cerco di credergli ma la cosa non mi convince, ormai ho imparato a capire quando mi mente, ma adesso forse le cose più importanti da risolvere sono altre …

 

-Come … Come stai adesso?-

 

-Be…bene. Adesso sto bene…!-

 

-Usagi stai dicendo sul serio? Ti ha fatto del male?-

 

-Sì… Per via degli strattoni di quell’uomo, mi si è riaperta la ferita ma… Mamoru l’ha ripulita e ricucita. Sono ancora un po’ debole e frastornata ma va meglio, davvero.-

 

Guardandolo negli occhi sento come una stretta al cuore, una strana sensazione nel petto, come se sentissi che quello sguardo non è quello del mio Seiya.

Per quanto apprensivo sia adesso, non è del ragazzo che si dice innamorato di me.

E’… diverso. Vorrei tanto potermi sbagliare, ma devo farlo però, perchè non vi leggo più le stesse emozioni di un tempo, lui è cambiato…

 

-…Detesto ammetterlo ma… Hai ragione Mamoru …!  Quel  bastardo la pagherà! Non la passerà liscia! Invece quanto a quello che ho visto … -

 

Riprende a parlare alzandosi di nuovo dal letto e guardando ad intermittenza me e Mamoru.

Si sofferma più su di lui, con uno sguardo durissimo.

 

 -…La questione non è ancora chiusa! Voglio delle spiegazioni e le voglio ora!!!-

 

-Basta Seiya, per favore… Non ti calmi nemmeno dopo quanto hai appena saputo? Ma che razza di persona sei eh?-

 

-Calmarmi? E’ perché dovrei? Usagi per fortuna sta bene, e poi c’eri tu a curarla no? Il suo medico … -

 

-Stai attento a quello che dici, sei proprio sicuro di avere il diritto di parlare?-

 

Mamoru lo guarda con sfida e adesso pure lui con durezza, Seiya non risponde e abbassa ancora lo sguardo per un attimo, mentre io sono sempre più confusa.

Non ce la faccio più, basta! Perché si comportano così? Voglio capire che sta succedendo!

 

- Insomma piantatela! Si può sapere cosa sono tutte queste mezze parole? Cosa mi state nascondendo? Mamoru … ? Seiya… ? C’è forse qualcos’altro che dovrei sapere?-

 

Entrambi si bloccano di colpo e mi guardano senza dire più una parola.

La cosa non mi piace, li osservo fisso in attesa di una risposta che non arriva, poi però qualcuno bussa alla porta interrompendoci e impedendoci di continuare:

 

-Sì?-

 

Non potendo agire diversamente, do il permesso di entrare e un’infermiera fa discretamente capolino da dietro la porta.

 

-Oh Signorina si è svegliata! Molto bene e vedo che ha già altre visite. C’è qui la sua famiglia, vorrebbero vederla!-

 

Mi sorride e poi si rivolge a Mamoru:

 

-Dottore posso farli entrare?-

 

La mia famiglia? Oh, devono essere stati avvisati dell’accaduto.

Guardo Mamoru e lui annuisce semplicemente come se avesse letto la mia mente, e poi annuisce verso l’infermiera.

 

-Certamente, li ho chiamati io stesso!-

 

L’infermiera annuisce sparendo dietro la porta, e subito dopo entrano correndo i miei genitori, mentre Shingo e Haruka rimangono sulla soglia e mia sorella chiude la porta.

 

-Tesoro come stai?-

 

-Povera piccola chissà che spavento!-

 

Entrambi si sono fiondati vicino al letto e Seiya e Mamoru si sono spostati per far loro spazio.

Hanno tutti e due gli occhi lucidi, e Papà è costretto anche a togliersi gli occhiali, appannati ed umidi, per strofinarsi gli occhi con la manica del maglione.

 

-Che cosa ti ha fatto bambina mia? Dimmelo e faremo in modo che non lo faccia più! Stai bene? Ti ha fatto del male quel…-

 

Papà si interrompe perché le lacrime non gli permettono di continuare.

Mamma invece non dice altro, non ne ha la forza, lo spavento è stato grosso per tutti.  Si limita a sorridere tra i singhiozzi ed ad accarezzarmi la testa.

 

-Ora va tutto bene Papà è passato. Su Mamma non piangete, sto bene!-

 

In realtà anche io sto ancora lì lì per piangere, perché la paura non se n’è ancora veramente andata.

Sento ancora la forte presa di Rubues sulla mia pelle, e adesso c’è la questione del bacio.

Non ho mai un attimo di tranquillità, mai!

 

-Dottore insomma, ma come è possibile che quel tipo sia riuscito ad entrare qui? Ho fatto riservare per mia figlia una camera apposita proprio perché potesse essere seguita al meglio e potesse stare tranquilla, invece scopro che il primo venuto riesce ad intrufolarsi senza problemi nella sua camera! Ma che tipo di sicurezza avete in questo ospedale? Voglio parlare con un responsabile, è inconcepibile tutto ciò!-

 

Dopo essersi inizialmente preoccupato del mio stato di salute, mio padre da libero sfogo a tutta la sua rabbia, rabbia condivisa anche da mia madre e dai miei fratelli, che lo sostengono tacitamente senza parlare.

Tuttavia Mamoru non centra niente, come faccio a farglielo capire?

 

-Signor Tsukino, capisco e comprendo la sua rabbia, ma mi creda, è stata davvero una cosa improvvisa, nessuno di noi se lo aspettava! Non appena mi sono accorto che qualcosa qui non andava, ed ho realizzato cosa stava accadendo, sono intervenuto personalmente e ho fatto tutto il possibile affinché Usagi potesse uscirne con il minor danno! Lei si rimetterà presto, e per quel che riguarda l’ospedale posso dirle che siamo desolati per quanto accaduto e le assicuro… -

 

- Non mi interessa! Io voglio … -

 

- Papà Basta! Mamoru … Il Dottor Chiba … non centra niente! Lui mi ha salvata! Sei un giornalista anche tu no? Dovresti sapere come vanno certe cose! Tu non farai proprio niente. E’ stato solo grazie al Dottor Chiba e a questo ospedale che io ho scoperto di essere davvero malata, quindi lasceremo perdere la cosa qui, ok? Devo molto a tutti loro che in queste settimane mi hanno supportato, quindi ti prego, fallo per me… non voglio altri problemi per favore! -

 

La voce mi trema, ma davvero non voglio che Mamoru ingarbugli di più la sua situazione già in pending, gli devo molto, gli devo tutto!

Entrambi i miei genitori mi guardano senza capire, poi a sorpresa è Mamma a parlare, anche a nome di papà che abbassa lo sguardo rassegnato.

 

- Va… Va bene tesoro, faremo come vuoi … -

 

Sorrido più sollevata, o almeno ci provo.

 

- Grazie Mamma… Papà, vi voglio bene …-

 

- Anche noi piccolina … -

 

- Ok … siamo in troppi qui, non possiamo affollarti la camera Usagi! E’ meglio se qualcuno di noi esce e torna più tardi magari.-

 

Mamoru interviene cambiando discorso come per allentare la tensione, guardandomi con gratitudine, sguardo che non sfugge però agli occhi furiosi e sbarrati di Seiya, che non si preoccupa di darlo a vedere.

 

-Seiya vieni con me? Lasciamo un po’ Usagi sola con i suoi e torniamo più tardi! Diamole un po’ di pace e tranquillità, ok? La merita, ne ha bisogno!-

 

Si rivolge proprio a lui capendo la situazione, e prima che possa rispondergli gli lancia a sua volta un’occhiata piuttosto eloquente. So cosa vuole intendere, e lo guardo ammiccante anche io sperando che capisca cosa sto pensando.

 

Non fatemi avere altre preoccupazioni, vi prego!

 

Seiya lo guarda con il suo solito sguardo gelido classico in situazioni simili, e poi guarda noi annuendo.

E’ arrabbiato, molto arrabbiato, e spero che non commettano sciocchezze ora che escono, primo perché non voglio altri problemi e tengo ad entrambi, e poi perché… beh sicuramente Mamoru dovrà rispondere di quanto è successo qui prima, e non è giusto che debba avere altre grane per colpa mia.

 

-Sì… sì va bene!-

 

Si volta verso di me e sorride. Mi si avvicina e mi posa un bacio veloce e quasi impercettibile sulla guancia.

Oddio, mi sembra quasi di non avvertire lo stesso calore che c’era prima! E’ proprio vero allora, lui è furioso ora!

 

-A dopo.-

 

 Arrabbiato raggiunge malamente Mamoru sulla soglia.

 

-Seiya ma… cosa…?-

 

Mamma ha notato il suo comportamento e chiede spiegazioni, ma non riceve risposta perché lui esce immediatamente con Mamoru che ci saluta con un cenno del capo.

 

-E’… è arrabbiato per l’aggressione Mamma! Meglio non alimentare discussioni adesso, è nervoso per quello che mi è successo!-

 

-Beh ha ragione, lo siamo anche noi!-

 

Mio fratello si avvicina al letto e Haruka lo segue dietro a ruota. Lei annuisce e prende a farsi schioccare le ossa delle mani.

Beh, quando fa così non promette nulla di buono, però mi sta sorridendo, e almeno già questo è rassicurante.

 

-Sorellina tu sei sicura di stare bene? Davvero quel bastardo non ti ha fatto nulla? Dimmi com’è fatto quest’individuo che lo trovo e lo stendo!-

 

Mi fa l’occhiolino e continua a  sorridermi forzatamente. Ammiro la sua volontà e quello che fa per me, perché sono sicura che adesso vorrebbe essere da tutt’altra parte tranne che qui.

 

-Ora va meglio, davvero. Mamoru mi aiuterà per la denuncia ma per il momento, voglio solo dimenticare ok? Ne riparleremo a momento debito, non adesso!-

 

Annuiscono e rimaniamo in silenzio per qualche secondo, poi iniziamo a parlare di tutto e di niente, ristabilendo un clima dolce e piacevole che mi scalda il cuore, fino a quando non bussano di nuovo alla porta.

 

-Sì?-

 

Mamoru e Seiya si fanno di nuovo vivi, sorridono entrambi, ma quegli sguardi li conosco ormai, e celano ben altro dietro quelle facce amiche.

 

-Possiamo?-

 

-Certo!-

 

Entrano e chiudono la porta dietro di loro.

 

-Signori…-

 

Mamoru un po’ rammaricato guarda la mia famiglia.

 

-Mi spiace ma devo chiedervi di allontanarvi! Anche se questo non è proprio l’orario delle visite vi è stato concesso di venire per via dell’accaduto, e perché comunque questa è una stanza privata, ma adesso dovete uscire e andare via… Devo definire con Usagi i dettagli per denunciare il suo aggressore e Seiya ha chiesto di farle un po’ compagnia da solo prima congedarsi anche lui. Se uno di voi vuole starle vicino per ciò che resta della giornata e per stanotte, deve firmare dei documenti, ma io sono di turno e quindi se volete penserò io ad Usagi.-

 

Sposto istintivamente lo sguardo su Seiya che lo sta fulminando col suo, come previsto, e poi guardo i miei.

Loro annuiscono e subito mi abbracciano piano e mi baciano a turno.

 

-Dobbiamo andare tesoro! Veniamo domani e ci sentiamo più tardi ok?-

 

-Riposati mi raccomando, non ti affaticare!-

 

-Certo Mamma, sì Papà tranquillo!-

 

-Ciao Usa! Guarisci presto che io a casa mi annoio a litigare solo con Haruka! Non posso prenderla in giro per troppo tempo che subito perde le staffe non c’è tanto gusto! Uffa ma quando torni?-

 

Abbraccio di nuovo mio fratello, sorridendo non so se per la battuta o per il suo affetto. Effettivamente credo che per via dell’aggressione debba restare qui un po’ di più accidenti!

 

-Presto, te lo prometto!-

 

E poi è la volta di Haruka. Si avvicina accarezzandomi leggermente le spalle e poi la sommità della testa.

 

-Sei tu la più forte tra noi due! Lo sei sempre stata e lo sai! Supererai anche questa! A domani!-

 

-Ciao!-

 

Si avvicinano tutti alla porta salutando anche Seiya e Mamoru:

 

-Arrivederci! Ciao Seiya!-

 

-Ciao!-

 

-A presto!-

 

Chiudono la porta e così rimaniamo di nuovo soli con le nostre verità. Seiya porta le braccia conserte al petto e guarda Mamoru con decisione.

 

-Allora? Da dove vogliamo cominciare?-

 

-Insisti Seiya?-

 

Lui è molto fermo, deciso, serio, ma Mamoru sembra esserlo ancora di più.

 

-Hai visto una cosa che si sarebbe potuta evitare e ok, ma se avessi un po’ di cervello e un po’ di cuore non discuteresti qui con Usagi in quelle condizioni! Ha appena subito un’aggressione ed è ancora troppo scossa, non può avere altri traumi, quindi smettila!!!-

 

- Non dirmi quello che devo fare è chiaro? E’ poi se è così, tu allora con quel bacio la stavi forse facendo rilassare? Oddio mi dispiace se vi ho interrotti, magari avreste voluto continuare… sono davvero desolato! Aggiornami Mamoru, perché forse non ne sono a conoscenza, dimmi … quello è forse un nuovo tipo di cura contro determinati traumi?-

 

Seiya ringhia a denti stretti allargando e agitando le braccia, prendendosi nervosamente gioco del suo interlocutore, che invece cerca di mantenersi calmo, ma credo che non ce la farà a resistere ancora per molto.

Devo intervenire, devo calmare gli animi…

 

-Seiya… Seiya tesoro, per favore ascoltami…-

 

Lui si volta verso di me e lo vedo fissarmi con quei suoi meravigliosi occhi blu, quegli occhi che mi hanno fatto innamorare …  Il suo sguardo però è freddo, quasi distaccato.

Non è lo stesso Seiya di sempre, mi guarda duro mentre aspetta che gli parli.

 

-Mi dispiace… perdonami… perdonaci noi… abbiamo sbagliato, ma è stato un momento di debolezza! Un maledetto momento di debolezza di entrambi! Io ho te e… Mamoru ha Rei… Abbiamo i nostri amori anche se ultimamente abbiamo avuto degli screzi, ma credi che potremmo mai fare davvero una cosa simile intenzionalmente? Credi davvero che io abbia potuto tradirti? Che ragione avrei avuto per farlo? Ti amo, tanto, e lo sai bene! Non potrei mai farti del male!-

 

Mentre parlo posso vedere anche Mamoru visto che gli si è portato praticamente accanto.

Anche lui adesso mi guarda con un’espressione quasi indecifrabile.

Vorrei tanto poter leggere la sua mente, per poter capire i suoi pensieri, interpretare quello che sta immaginando, quello che vorrebbe dirmi, e che magari non dice.

Che lui e Seiya mi nascondano davvero qualcosa? Lo vedo stringere i pugni e sobbalzo, così lo guardo meglio nei suoi occhi e li vedo quasi… vuoti… spenti, tristi. Sono diventati tali dopo la mia risposta a Seiya?

 

-Ah sì? Non mi faresti mai del male dici?-

 

Annuisco ora in sua direzione, il suo sguardo a confronto con quello di Mamoru è severo, agghiacciante, quasi mi mette i brividi.

 

-Io…-

 

-Te l’abbiamo già spiegato Seiya, no! Non ti faremmo mai davvero del male, anche se ultimamente per quello che hai fatto, se fossi stato in Usagi ti avrei mollato come minimo un ceffone che avresti ricordato a vita! Lei ti ama con tutta l’anima! L’ho capito in questi giorni sai? E tu invece? Quanto la ami davvero? Sei davvero innamorato di lei come dici? Allora perché l’hai abbandonata per giorni? Perché adesso non le dai un minimo di fiducia e non le credi? Perché le fai tutto questo male Seiya?-

 

Stavolta a parlare a denti stretti è Mamoru.

Sostiene  il suo sguardo con fermezza e decisione.

Non ha paura di lui, io invece temo che la situazione possa peggiorare, che possa crollare da un momento all’altro e allora se da fuori ci sentiranno, Mamoru rischierà davvero tanto, e Seiya verrebbe cacciato via a pedate.

E poi io? Resterò di nuovo qui, da sola col mio dolore!

Le parole di Mamoru tuttavia da una parte mi accarezzano il cuore, sembra conoscermi davvero da anni!

Apro la bocca per dire la mia, ma ecco che lui riprende impedendomi di nuovo di parlare.

 

-E poi… io? Tu credi veramente che io sia solo un bastardo che si diverte a portarti via la donna? Eh? Beh non hai capito assolutamente niente, niente! Quello che è successo cinque anni fa non è dipeso da me e ora lo sai anche tu! Sono stato solo una marionetta come te, come tutti! Amavo Rei, ma non te l’avrei mai portata via tradendoti! Le cose non sono andate come ti hanno fatto credere! Ora comunque, non riconosco nemmeno più in lei la donna che mi ha fatto innamorare! Dopo tutto quello che è successo non capisco più nulla, nulla! Io … -

 

- Mi fai ridere Dottor Chiba … Se davvero è come dici, se davvero non mi avresti tradito allora ed adesso, perché stavi baciando Usagi? AVANTI DIMMELO!-

 

Mamoru lo guarda senza sapere cosa dire, sembra spiazzato, credo che …

 

- Non lo so nemmeno io Seiya, è successo te l’ho già detto, ma non era nulla di assolutamente premeditato! Lei ha sofferto molto, è fragile, possibile che tu non lo capisca? Possibile che tu non veda? O forse non te ne importa?-

 

Lui in tutta risposta sorride beffardamente, senza cambiare il suo sguardo di odio nemmeno di una virgola, poi sempre con tono canzonatorio, riprende a parlare:

 

- Basta Mamoru, non voglio più sentirti, non voglio più vederti … ora come allora, tu non ti smentisci mai, SEI UN BASTARDO!-

 

Alla sua affermazione vedo Mamoru guardarlo con cattiveria, le sue parole hanno scalfito anche l’ultima parte razionale che tentava di resistere in mezzo a questo tornado.

Mamoru inizia a parlare e posso giurare di avergli visto una piccolissima lacrima scendergli dall’occhio destro, tiene i pugni strettissimi, le nocche sono sbiancate e stringe i denti.

 

-Non hai mai capito niente … Sei solo un bambino viziato Seiya! Tu per me sei ancora un fratello! Per me sei ancora il mio migliore amico! Puoi anche non credermi, puoi anche non ricambiare, puoi anche picchiarmi, mandarmi al diavolo, fa quello che ti pare ma le cose non cambiano! In altre circostanze avrei maledetto me stesso per aver involontariamente baciato la ragazza del mio migliore amico, ma sai una cosa? Non mi dispiace per niente, perché tu non la meriti, non dopo quello che hai fatto! Se c’è un bastardo tra noi quello sei tu! Te lo chiedo ancora una volta: sei sicuro di essere dalla parte della ragione? Sei sicuro di avere il diritto di mantenere questo tipo di atteggiamento nei nostri confronti? Ne sei proprio sicuro?-

 

Seiya ha incupito ancora di più il suo sguardo e sembra sempre più rigido, mentre per quanto riguarda Mamoru, ormai è un fiume in piena, Seiya lo deve avere davvero ferito, dal suo sguardo traspare una miriade di emozioni che arrivano anche alla mia anima. Possibile che il suo legame con lui è ancora così? E’ davvero così?

Perché Mamoru continua a ripetergli quelle cose?

Ma poi… cos’è questa sensazione che ho nel petto?

Cos’è questa terribile paura che ho che possa accadere qualcosa da un momento all’altro?

 

-Sei un ipocrita e un bugiardo Mamoru Chiba! Tu hai smesso di essermi fratello cinque anni fa! STA ZITTO, NON VOGLIO SENTIRTI!!!-

 

Seiya scatta avventandosi su di lui e cominciando a prenderlo a pugni.

Mamoru non risponde alla sua aggressione, non lo ferma, perché? Perché con lui non si difende?

Lo vedo cadere sotto un suo pugno, inginocchiarsi a terra e portarsi una mano sul labbro sanguinante.

La stessa scena di prima con Rubues.

 

-No Seiya che fai?!-

 

Con uno scatto mi tolgo le coperte di dosso e scendo dal letto per avvicinarmi a loro.

So che potrei farmi male e che devo stare attenta, ma ho paura che se questi due non vengono fermati, qui tra poco succederà il finimondo.

Mi avvicino a loro aggrappandomi al letto. Sto tremando, vacillo.

Seiya sta per buttarsi di nuovo su Mamoru, ma io gli blocco la strada parandomi davanti a lui con le braccia allargate.

Mamoru mi ammonisce ma per ora non lo ascolto, penso solo al mio ragazzo.

 

-Usagi che fai? Non avresti dovuto alzarti!-

 

-Basta per favore!-

 

-Tu togliti! Con te parlo dopo!-

 

Seiya mi afferra per le spalle cercando di spostarmi, ma io pianto i piedi per terra come a mettere le radici per non smuovermi di lì, e mostrarmi più forte e testarda di lui.

L’odio nelle sue parole anche nei miei confronti, è qualcosa che mi gela il sangue nelle vene, come se non gli importasse più nulla nemmeno di me, della sua … Usagi!

La ferita comincia di nuovo a farmi male ma non è questo quello che mi preoccupa adesso.

 

-Levati ho detto!-

 

-NO!-

 

La presa sulle spalle diventa più forte, e delle fitte iniziano a percuotermi il petto.

 

-Seiya ti prego! Smettila! Mi stai anche facendo male!-

 

-Lasciala stare razza di idiota! Vuoi che la ferita le si riapra per la seconda volta?-

 

Mamoru si rialza e toglie con forza le mani di Seiya dalle mie spalle. Seiya si scosta da lui piuttosto malamente.

 

-Usagi torna a stenderti! Tu Seiya vattene! Fuori di qui! Non sei lucido adesso e rischiamo solo di farci male e di far del male a lei, che non centra nulla, quindi non merita niente di tutto questo! Fatti una doccia fredda, calmati i bollenti spiriti e rinfrescati tutte le idee che ti trovi in quella testa bacata, se mai ne hai per davvero! Solo allora forse saprai se sei degno di stare qui! Smettila di fare il bambino per una sciocchezza! Non sei nelle condizioni di comportarti così, perché dannazione, IN CONFRONTO A QUELLO CHE AVETE FATTO TU E REI, QUESTO BACIO NON E’ STATO ASSOLUTAMENTE NIENTE!-

 

Mamoru ha urlato tutto d’un fiato, alzando sempre di più il tono della voce, ed inveendo contro Seiya, forse senza rifletterci davvero.

Non appena smette di gridare infatti si mette una mano davanti la bocca, come a voler frenare le parole che però sono uscite già. Seiya ha spalancato gli occhi mentre io credo di aver sentito il mio cuore rompersi e fermarsi.

…Che cosa ha detto Mamoru?  Non… non posso aver capito bene!

Sto tremando e sento il fiato mozzarsi, le lacrime uscire e scendere di nuovo.

Mamoru mi guarda desolato, e ora forse capisco il perché di quegli sguardi e di quelle mezze parole.  

Seiya invece ha abbassato il capo, e adesso se ne sta in un silenzio tombale.

 

-Co…cosa hai detto Mamoru?-

 

Lui si morde le labbra, giocherella nervosamente con le dita della mani, sembra irrequieto.

 

-Nulla Usagi, non ho detto nulla. Va a letto ho detto!-

 

-No! Prima … dimmi cos’hai detto prima!-

 

Non risponde, Seiya nemmeno… e io comincio a perdere la pazienza.

Afferro Mamoru per il camice e gli tiro il colletto fino a costringerlo a guardarmi.

 

-Voglio la verità, la pretendo, ADESSO!-

 

Solo ora che mi ritrovo faccia a faccia con lui me ne rendo conto. Mamoru ha gli occhi lucidi, le lacrime sono lì lì per uscire tutte insieme, ma si sta sforzando per trattenerle.

 

-Usagi…-

 

Si volta a guardare Seiya, che ha alzato la testa solo per qualche secondo, ma poi ha distolto subito e di nuovo lo sguardo.

 

-Cosa…?-

 

Mamoru sospira profondamente e scuote la testa.

Guarda ancora Seiya per un attimo, con il volto pieno di disprezzo:

 

-Sei un codardo. Tu sei l’ipocrita Seiya, tu sei il bugiardo!!! Non sei nemmeno capace di dirle la verità! Vuoi che sia io a darle questo dolore? Le si infrangerà il cuore, questo lo sai vero?-

 

Seiya si morde le labbra, stringe i pugni, ed io mi sento morire.

 

-Mamoru… Per una buona volta… Si… si può sape…re di cosa stai parlando?-

 

Ho paura di ciò che sto intuendo. No, non può essere… Lui…

Mamoru torna a rivolgersi a me e mi accarezza le spalle.

Ormai credo che poco gli importi delle effusioni che può donarmi, con o senza Seiya in giro, ma comunque anche per me è lo stesso. Arrivati a questo punto ho paura di scoprire una verità che mi lacererà il cuore, e non baderò di certo a questo genere di cose.

 

-Mi dispiace tanto Usagi, non avresti dovuto saperlo… Non così… Non avrei voluto essere io a dirtelo…-

 

Deglutisce come a mandar via un grosso magone. Mi guarda negli occhi e vedendo io i suoi ho ormai la consapevolezza che non mi piacerà ciò che sta per dirmi.

 

-…Ci hanno traditi Usagi… Rei e Seiya ci hanno traditi… Lui non si è presentato il giorno dell’intervento perché era con lei. Li ho trovati a letto insieme, a casa mia, quando sono andato a casa a cambiarmi e per cercarlo!-

 

Mamoru ha pronunciato queste parole con voce atona, quasi rotta dal pianto.

Ogni cosa che mi ha detto mi ha colpito come una lama in pieno petto, mi ha uccisa…

Fa male, molto male….

Il dolore della ferita non è niente in confronto a quello che sento adesso dentro.

 

-Stai… stai mentendo…-

 

Sento le guance inumidirsi sempre più. Inizio a scuotere la testa meccanicamente.

 

-No Usagi, magari fosse una bugia… magari! Ti… ti ho detto la verità purtroppo… Perdonami… Non volevo che lo sapessi così…-

 

-No… non… non è vero!-

 

Mi volto verso Seiya e lo vedo immobile così, non alza nemmeno lo sguardo per guardarmi.

 

-…Sta dicendo la verità?-

 

…Ancora nessun battito di ciglia…

 

-SEIYA! Rispondimi! Sta dicendo la verità?-

 

Passa qualche secondo e lo vedo annuire. Il capo ancora chino.

Quindi lui mi ha… è tornato con lei! Ha fatto l’amore con lei mentre io ero sotto i ferri!!!

No… no… no no no!

 

-Nooooooo!-

 

Piango ancora più disperatamente, più di quanto ho già fatto in passato, e mi porto le mani tra i capelli scuotendo violentemente la testa, anche rischiando di farmi venire un capogiro.

Le gambe mi cedono e mi sento venir meno, ma subito due braccia forti mi sorreggono prontamente.

Alzo la testa e vedo gli occhi tristi di Mamoru scrutarmi affranti e preoccupati.

Mi abbraccia forte, e se da un lato vorrei scappare, e stare più lontana possibile anche da lui, dall’altro gli sono grata perché non credo di riuscire a tenermi in piedi da sola adesso.

 

-Perché?-

 

Lui scuote la testa, mentre Seiya adesso ha iniziato a guardarmi ma ancora non parla.

 

-PERCHE’ L’HAI FATTO? PERCHE’???-

 

Inveisco contro di lui con tutto il dolore che ho dentro, mentre le braccia di Mamoru non allentano la presa.

 

-Mamoru lasciami un attimo!-

 

Lui si fa serio e mi stringe ancora di più a sé, sento le sue dita stringere la stoffa del mio pigiama e premere sulla mia schiena.

 

-No Usagi, non sei in grado di poter stare in piedi senza aiuto!-

 

-Lasciami ho detto!-

 

-NO!-

 

-LASCIAMI!-

 

Inizio a colpirgli il petto con pugni e percosse che non credo gli facciano davvero male, ma devo liberarmi da quest’abbraccio, almeno per ora e a tutti i costi.

Quando finalmente Mamoru mi lascia libera mi avvicino barcollando a Seiya e lo guardo dura negli occhi per qualche secondo, lui non reagisce e in men che non si dica, mi ritrovo a battere con tutta la forza che ho, la mia mano destra sulla sua guancia opposta.

Eccolo il ceffone di cui parlava prima Mamoru, ma non è niente, è troppo poco!

 

-PERCHE’ MI HAI FATTO QUESTO?-

 

Lui si massaggia la parte lesa e non sa cosa rispondermi, o meglio, io lo conosco quindi ho già capito cosa sta pensando, ma non mi dice ancora nulla, insiste a chiudersi nel suo silenzio.

Dopo aver preso poi un lungo sospiro però, guarda dritto nei miei occhi di pianto e mi parla, spezzando ciò che resta del mio già fragile cuore.

 

-Io… credevo di amarti, lo credevo davvero tanto, ma non è così…  Dopo quello che è successo, dopo quello che ho saputo, mi sono reso conto solo ed unicamente di una cosa … Sono sempre stato innamorato di Rei… è questa la verità! Non credevo mi sarebbero occorsi cinque anni, in cui pensavo di averla dimenticata, ma… è successo…-

 

Indietreggio come un automa, e mi lascio sedere sul letto a peso morto, come se mi avessero svuotata dentro.

Non mi sento più la linfa vitale nelle vene.

Mamoru si avvicina preoccupato e mi mette una mano su una spalla.

 

-Usagi…-

 

Guardo fisso il muro di fronte a me senza vedere niente, nemmeno Mamoru che è inginocchiato e mi tiene la mano sulla spalla, poi mi stendo in posizione fetale con le mani incrociate sul petto, che mi fa sicuramente male, ma allo stesso tempo, non distinguo più nessun dolore. Perché?

Sento il respiro affannoso e le lacrime inondare il mio viso, offuscandomi completamente la vista.

Mamoru si alza immediatamente e mi porta in posizione supina, cercando di togliermi le mani dal petto, che però non si muovono di un centimetro. Mi fa davvero così male?

 

- Usagi, ehi Usagi, ti prego reagisci! Parlami! Togli le mani, fatti controllare!-

 

Sono completamente rigida, sconvolta, con un gesto meccanico poi però faccio come dice, ma solo perché sento il bisogno di asciugarmi le lacrime.

Avverto anche i passi di Seiya avvicinarsi al letto veloci, dalla parte opposta a quella di Mamoru.

Ora che ho il viso pulito posso vederlo in faccia.

Vorrebbe sparire, sprofondare, mentre io vorrei solo morire…

 

- Seiya esci, vattene! Ora non ti permetto più di stare qui, hai causato già troppe sofferenze, e poi devo visitarla! Credo che la ferita le faccia davvero male, spero solo non si sia riaperta per la seconda volta in così poco tempo altrimenti potrebbero esserci problemi! Se così fosse, la colpa stavolta sarebbe solo tua, e allora faresti meglio a toglierti dai piedi perché non so cosa potrei farti io, o cosa potrebbe farti la sua famiglia, se solo sapessero che razza di infame sei!-

 

-NO! VOGLIO RESTARE!-

 

-Vattene prima che chiami la sicurezza, non vedi che sta male? Non sei un medico, quindi la tua presenza qui non è permessa, né è tantomeno necessaria! Esci e fammi fare il mio lavoro prima che la situazione peggiori!

FUORIIIII!!!!-

 

Mamoru ha di nuovo perso la testa, mentre sento dopo la sua intimazione i passi di Seiya allontanarsi senza dire una parola, così istintivamente e prima che sia troppo lontano, e quindi troppo tardi, allungo un braccio in sua direzione e lo afferro per un polso.

 

- No … -

 

Non riesco a muovere la testa, sono paralizzata dal dolore che piano piano mi accorgo ora provenire dalla ferita, quindi non posso vedere l’espressione del suo viso, ma posso benissimo sentirlo tremare, proprio nello stesso istante in cui sento anche Mamoru sospirare pesantemente rassegnato.

Ma perché mi comporto così dopo quello che mi ha fatto?  

Perché sento ancora questo ardito desiderio di averlo accanto nonostante tutto?

 

- E va bene, ma ti avverto, se non sei abbastanza forte non guardare! L’ultima cosa che vorrei e che devo fare adesso e soccorrere anche te, come se lo meritassi poi!-

 

- Non c’è nessun problema, procedi! -

 

Seiya risponde quasi irritato e a denti stretti, e rimane nella sua posizione senza scomporsi.

Mamoru invece prende dal comodino tutto l’occorrente, e piano piano mi leva le bende e mi scruta e sfiora la ferita prendendo ad esaminarla.

Sento Seiya sobbalzare e spaventarsi adesso, forse risentirsi per non esserci stato, perché posso giurare di aver avvertito un brivido sulla sua pelle.

 

- Per fortuna la ferita non si è riaperta, Usagi si è solo sforzata troppo! Per precauzione le rifaccio un’altra medicazione e le darò una dose massiccia di antibiotico e antidolorifico! Seiya tienila ferma, le brucerà un po’. -

 

-Si.-

 

-No … Per favo…re no … -

 

-Usagi, buona ci metterò poco, te lo prometto!-

 

Sento la presa di Seiya forte sulle mie spalle, mentre Mamoru inizia la medicazione che brucia davvero tanto.

Provo a divincolarmi ma le mani di Seiya sono ben salde sopra di me, proprio come quelle di Rubues.

Un brivido mi scende lungo tutta la schiena, strizzo gli occhi e stringo i denti, e cercando di resistere al dolore.

 

-Ba… sta … vi prego … basta!!!-

 

-Ho fatto Usagi, calmati … ecco ho finito … -

 

Ho il respiro grosso e sento un dolore lancinante al petto.

Mamoru rimette le bende, mentre la presa di Seiya si allenta sopra di me.

Sto per riaprire gli occhi, ma prima che possa farlo sento qualcosa di bagnato cadere sulla mia guancia.

Una lacrima … una lacrima di Seiya …

D’istinto allora li apro subito e mi scontro con i suoi affranti, sta piangendo divorato dal senso di colpa.

I suoi occhi sono ancora spenti, non brillano più di quell’amore puro è incondizionato che una volta vedevo in lui quando mi guardava.

Mamoru esce lasciando la porta aperta senza dire una parola, mentre io rimango da sola con lui, l’unico amore della mia vita.

 

-Se…Seiya … ti prego dimmi che non è vero … E’ tu… tto uno scherzo, non è così? Tu eri davvero in Italia con il Signor D. giusto?-

 

- Usagi io vorrei tanto … -

 

Non può finire la frase che Mamoru rientra quasi subito con in mano un flacone di flebo, forse l’antibiotico di cui parlava e me lo somministra attraverso un tubicino che mi lega al polso, mettendo il flacone sull’asta porta flebo.

 

-Rispondi ti prego, io non ci credo! -

 

- Usagi, ora riposa ok? Parleremo di tutto non appena starai meglio, ti prometto che questa volta ci sarò! -

 

-No  … Adesso … voglio farlo adesso, io devo … -

 

Non riesco a finire la frase, perché sento una puntura nel gomito e gli occhi farsi pesanti, poi avverto parlare la voce di Mamoru, fino a quel momento in silenzio.

 

>>>Meglio farla dormire un po’, non può permettersi di agitarsi! Usciamo Seiya, dobbiamo parlare! ORA! -

 

Non sento più nulla, e cado vinta dal sonno.

 

***

 

“ IN CONFRONTO A QUELLO CHE AVETE FATTO TU E REI, QUESTO BACIO NON E’ STATO ASSOLUTAMENTE NIENTE!”

 

Mi sveglio di soprassalto singhiozzando, è mattino, ma non c’è il sole, solo nuvoloni grigi all’orizzonte carichi di pioggia, segno che è in arrivo un grosso temporale.

Sembra quasi che il tempo rispecchi lo stato d’animo del mio cuore, ammesso che ancora ne abbia uno, e che funzioni ancora.

Quelle parole dette quasi con rabbia da Mamoru e l’ammissione da parte di Seiya del suo tradimento mi rimbombano in testa come un nastro rotto, e mi consumano l’anima piano piano.

Sento il fiato corto per via del magone che ormai è sempre presente all’interno della mia gola, e credo che potrei impazzire da un momento all’altro.

Non riesco a capacitarmi, mi sembra un incubo!

Seiya mi ha tradito con Rei proprio il giorno dell’operazione, mentre io ero sotto i ferri, e nel momento in cui più disperatamente avevo bisogno di lui.

Ma come ha fatto? Come ha potuto?

Se potessi alzarmi scapperei via da tutto e da tutti, ma non posso, almeno non finché sono in queste dannate condizioni.

Provo piano a muovermi e con mio grande stupore mi accorgo che la ferita non fa più male, Mamoru allora deve avere fatto come ha detto, somministrandomi una dose molto alta di antidolorifico.

Non sento più nemmeno i punti tirarmi in petto.

Sono sola, o almeno credo di esserlo, poi mi accorgo che la porta della mia camera è socchiusa e sento delle voci provenirne da dietro.

Un brivido mi batte in petto appena  mi rendo conto che quella è la voce di … Seiya!!! Ma con chi sta parlando?

 

>>> No … Sta dormendo adesso! Non posso tornare, almeno non ora! Devo starle accanto e devo darle il tempo di capire e di trovare le parole giuste per …-

 

>>> …….. <<<

 

>>> Ma come facevo? Già venirlo a sapere così è stato un trauma, non avrebbe dovuto e poi …-

 

>>> …… <<<

 

>>> Rei è successo! Ora non posso spiegarti come ma è successo! Torno presto ok? Fammi andare prima che si svegli, non è stata una notte semplice per nessuno!-

 

>>> …… <<<

 

>>> Sta tranquilla vedrai che capirà, dammi tempo … A presto! Ti amo!-

 

Sento il mondo crollarmi addosso in un secondo, lui l’ama… come una volta amava me … possibile che non ci sia nemmeno una remota possibilità che tutto questo sia solo un brutto, bruttissimo incubo?

Sento le lacrime bagnarmi di nuovo il viso, e una disperazione totale dilaniarmi dentro, ma devo resistere non devo piangere, Seiya rientra subito e sia avvicina al mio letto.

 

- Ehi Usagi, ti sei svegliata … co… come ti senti?-

 

Non rispondo e deglutisco pesantemente, e solo quando sono sicura di non piangere mi accingo a parlare.

 

-E’ … E’ cosi, allora è vero? -

 

-Co … Cosa?-

 

-Ti ho sentito Seiya, non dormivo! Ti ho sentito parlare con Rei!-

 

Vedo il suo volto sbiancare improvvisamente alle mie parole, restando per un attimo interdetto.

 

-Usagi ascolta fammi spiegare, io … -

 

- NO STA ZITTO, adesso parlo io! -

 

Una sorta improvvisa di rabbia prende vita dentro di me, voglio tutta la verità e la voglio adesso!

 

- Allora cos’è che devi dirmi eh? Che mi lasci? Che hai avuto una rivelazione? Che casualmente ti sei accorto di non essere più innamorato di me? Com’é che dicevi ieri? Sono sempre stato innamorato di Rei … E io allora cosa sono stata per te? Un ripiego? Chiodo schiaccia chiodo? Solo sesso? Non mi hai amata veramente allora? -

 

Pronuncio queste parole con voce rotta dal pianto, priva di ogni forma di ragione, mentre Seiya mi guarda impassibile, sa di non poter replicare, di non averne il diritto.

 

- U… Usagi io ti ho amata tu lo sai questo … Non ho mai finto con te!-

 

Lo sguardo di Seiya è perennemente rivolto al pavimento, non ha nemmeno il  coraggio di guardarmi in faccia.

 

-NON TI CREDO! NON TI CREDO! E’ quanto era grande il tuo amore per avermi lasciato qui, da sola a sopportare tutto questo solo per fare l’amore con quella … proprio il giorno del mio intervento eh ? Lo sai quanto ho sofferto? Lo sai? RISPONDI?!-

 

Ora sono io ad avere perso le staffe, ma il dolore è troppo grande e non mi fa ragionare lucidamente.

 

- Posso solo immaginarlo, Usagi io … -

 

- No Seiya! Tu non immagini nemmeno lontanamente quanto io abbia sofferto e quando abbia pregato ogni notte di averti accanto! Speravo di aprire gli occhi e di trovarti vicino a me, e ogni volta che non c’eri mi si spezzava il cuore! Comunque ho sempre creduto che dietro tutto questo, ci fosse stata una buona ragione, e invece … -

 

Mi mordo il labbro inferiore mentre una lacrima scende dai miei occhi, vincendo la barriera di resistenza che avevo issato.

 

- Usagi ti prego ascoltami … -

 

- Con… che faccia eh? Con che faccia ti sei presentato qui ieri pomeriggio, sentendoti in diritto di fare tutto quel casino pur sapendo che Mamoru era a conoscenza di tutto? Chi ti sei creduto di essere per comportarti così, dopo che tu avevi fatto molto peggio?-

 

Vedo Seiya risentirsi alla mia domanda e stringere i pugni, ecco la nota dolente del suo comportamento, nota che adesso sarà costretto a spiegarmi a tutti i costi!

 

-Sto aspettando Seiya… allora cos’hai da dirmi???-

 

Lui alza lo sguardo da cane bastonato e inizia a parlarmi questa volta guardandomi negli occhi, capisco così che ora sta dicendo la verità.

 

-Qua … quando sono  arrivato ieri, avrei voluto restare solo con te per parlarti, per spiegarti tutto, per dirti quello che mi stava succedendo dopo le rivelazioni della sfilata … So di essermi comportato come il più ignobile degli uomini e non ho scuse per questo, volevo chiederti perdono, ma poi ho visto quella scena… tu e Mamoru che vi stavate baciando, e nella mia mente è esploso tutto di nuovo. Ho rivisto e rivissuto in quei maledettissimi pochi secondi la stessa scena di cinque anni fa, come un deja-vu, e ho perso la testa, non ci ho capito più niente… Ti chiedo scusa Usagi, per tutto il  dolore che ti ho causato, non avrei mai voluto farti soffrire, perché davvero ti ho amata con tutta l’anima … -

 

Sento un tuffo al cuore, una morsa nello stomaco … a questo non avevo pensato, al dolore di Seiya non avevo minimamente dato peso.

La sua vita è stata distrutta dai suoi genitori, lui ha sofferto come e più di me, e in un attimo di assoluta pazzia e smarrimento ha fatto l’amore con Rei, come ho fatto a dimenticarmene?

Posso davvero fargliene una colpa se è stato debole anche solo per un secondo? Lascio cadere liberamente le lacrime che fino a poco tempo fa avevo cercato di rinnegare con tutta me stessa, e cerco di tirarmi leggermente su per poterlo vedere meglio.

Lui mi aiuta prontamente, poi d’istinto afferro una sua mano mentre  prende posto sul bordo del letto.

 

-Seiya … -

 

- Non piangere Usagi ti prego! Mi si spezza il cuore a vederti in queste condizioni, ma se fai così mi rendi tutto …-

 

Prima che lui possa finire la frase, l’abbraccio senza pensarci e lo stringo forte a me beandomi del calore del suo petto, che da tempo ho dimenticato.

 

-SEIYA TI PREGO NON LASCIARMI! TI PERDONO! Non mi importa se hai fatto l’amore con Rei! So che hai sofferto e so che ti sei sentito debole, ma amore noi ci amiamo! Io ti amo e insieme superemo tutto, come abbiamo sempre fatto!-

 

Delicatamente Seiya mi stacca dal suo abbraccio, e allo stesso mio modo mi guarda con gli occhi pieni di lacrime.

 

-Usagi … Io … Io … non so più quello che provo, e non posso più stare con te, ti prenderei solo in giro e tu non lo meriti! La vita che mi hanno strappato con l’inganno ora mi è stata restituita prepotentemente dal destino, ed io non posso perderla un’altra volta, sarebbe una follia! Io amo Rei … L’ho sempre amata … -

 

Le sue parole sono come una doccia gelata contro il mio fragile cuore, lui mi sta uccidendo volontariamente.

 

-No ti prego no! Ti stai sbagliando! Tu credi di amarla perché sei … confuso! Ti ricordi le nostre giornate ad immaginare la nostra vita insieme? A provare ad immaginare nostro figlio, o meglio figlia, visto che tu hai sempre detto di volere una bambina? Ti ricordi? Non puoi farmi questo Seiya, non puoi! IO TI AMO!!-

 

Lui mi posa un dolce bacio sulla guancia, poi si alza improvvisamente dal letto e mi osserva sofferente, mentre le lacrime la fanno da padrona sul mio viso.

 

-Mi dispiace Usagi, non posso e non voglio più prenderti in giro! Sei stata preziosa per me, io non ti dimenticherò mai, ma ora non posso più illuderti! Sono certo che troverai l’uomo davvero giusto per te, ma quell’uomo, non sono io… Addio …-

 

-NO SEIYA NO!!!-

 

Se ne va senza darmi il tempo di replicare, lasciandomi sola con un dolore che non so come colmare.

Dietro quella porta, se n’è andato quello che era tutto il mondo per me.

Non ci credo, non voglio crederci!

Mi lascio cadere stesa sul letto e inizio a piangere sempre più forte, dimenandomi, calciando le coperte, divincolandomi, agitandomi…

Non mi importa più di niente!

Non faccio più caso a nulla e mi lascio andare al mio dolore così, sfogandolo per chissà quanto tempo, forse per davvero tanto, fino ad esaurire tutte le mie lacrime.

Proprio non ce la faccio, non riesco a capacitarmi di quanto è successo.

…Seiya mi ha tradita… 

…Seiya mi ha lasciata…

… Seiya … non è più il mio Seiya …

Ma perché? Perché? Non sono stata abbastanza per lui?

Credevo che il nostro destino fosse già scritto, che saremmo stati insieme per tutta la vita, con i nostri sogni, una famiglia e invece…

…e invece è finito tutto in un istante! Due anni bruciati in un istante!

Proprio quel destino che credevo perfetto in realtà si è rivelato crudele, imprevedibile!

Cos’altro dovrò sopportare adesso? Cos’altro accadrà?

Mi sento così sola…

Nel silenzio di questa stanza l’unica cosa che fa compagnia è il tic tac dell’orologio sul comodino, ma adesso non voglio sopportare nemmeno questo.

Mi alzo dalla mia posizione accovacciata e lo metto a posto, poi ritorno ad  accucciarmi a letto, volgendo lo sguardo fuori dalla finestra, ma senza realmente guardare che c’è fuori.

Sforzandomi comunque di reagire un po’ almeno a quello, osservo tutto meglio.

Un piccolo stormo di rondini vola via, verso paesi caldi, luminosi, lontani da quest’inverno, fuori e dentro la mia anima.

Le ultime foglie rinsecchite hanno lasciato i rami degli alberi e adesso si abbandonano al vento in una danza tenue e solitaria.

Il cielo è sempre più cupo, sempre più grigio.

Forse il maltempo è l’unico a farmi compagnia ora, in sincronia col mio umore.

Bussano alla porta, e mi volto appena.

Entra un’infermiera con molto discrezione, con un vassoio tra le mani.

 

-Signorina ecco il suo pranzo…-

 

Scuoto la testa e torno a darle le spalle. Non immaginavo si fosse già fatta quest’ora, quanto tempo ho passato a piangere e stare qui in apatia? Tre, quattro ore?

Non lo so, ma non voglio mangiare, non voglio niente.

 

-Non ho fame, lo porti pure via…-

 

-Mi scusi se mi oppongo, ma deve mangiare qualcosa, le farà bene!-

 

Insiste, ma io sono più testarda di lei.

 

-Ho detto che non voglio niente! La prego!-

 

Sono ancora girata e non la posso vedere, ma la sento sospirare pesantemente.

 

-Va bene… Glielo lascio qui, qualora voglia prendere qualcosa più tardi, e se vuole che glielo riscaldi mi chiami e verrò subito…-

 

Si interrompe ma sento ancora la sua presenza dietro di me.

 

-C’è altro?-

 

-Sì. Ho anche un messaggio da parte del Dottor Chiba, un biglietto, glielo lascio qui, sotto il bicchiere.

 

Il Dottor Chiba… Solo sentire il suo nome mi fa ancora più male. Come se poi lui centrasse qualcosa con quello che mi ha fatto Seiya.

 

-Sì, grazie…-

 

-Io vado Signorina…-

 

Acconsento e la sento uscire, tornando ai miei pensieri.

 

…Mamoru…

…Il mio medico…

…L’amico che ho scoperto in questi giorni…

…Il ragazzo che mi ha baciata…

 

Da una parte vorrei tenerlo il quanto più lontano possibile da qui, ho bisogno di stare da sola, ma dall’altra vorrei poter trovare conforto in lui, perché è questo quello che ha fatto, lui mi è sempre stato accanto!

Mi siedo e prendo il suo biglietto, le mani mi tremano.

Lo apro e prima di poterlo leggere faccio un lungo profondo sospiro, ritrovando tra le mie dita la sua calligrafia, nitida, sicura, elegante, perfetta…

 

“Ho saputo quale ultima grande cavolata ha fatto Seiya, l’errore più grande che un uomo possa commettere con una come te.

Immagino tu voglia stare sola, ma in qualità di tuo medico dovrò comunque venire a visitarti di tanto in tanto.

Per ora sono qui nei paragi, se vuoi rispetterò per quel posso il tuo desiderio di solitudine, ma se avessi bisogno di qualcosa, non hai che da fare una telefonata o mandare un sms. Verrò subito lì da te!

Non digiunare, non ti farebbe che male, e anche se so che non può servire a molto, sappi che io ci sono per te.

Mi raccomando

                                                                                              Mamoru”

 

 

 

Deglutisco e poso il biglietto sul vassoio. Non sarà per niente facile fare ciò che mi dice.

Mi volto e prendo il telefono. Compongo il suo numero ma arrivata all’ultima cifra da digitare, attacco con uno scatto e mi porto le braccia a circondare le gambe, e poggio la testa sulle ginocchia.

I ricordi stanno iniziando ad affollarmi la testa.

Non posso evitare di pensare a Seiya, a cosa mi ha detto, e cosa mi ha fatto, a cosa abbiamo passato.

Ricordo le sue improvvisate, le nostre cene, le vacanze, al mare o al suo chalet, i nostri abbracci mentre facevamo il bagno, fare l’amore vicino al camino, i regali che mi faceva sempre, anche cose piccole, anche senza un perché…

Mai un litigio, solo qualche discussione una volta ogni tanto ma poi subito la pace.

Mi manca già enormemente tutto questo!

E poi …

Prepotente e a ripetizione, nella mia testa si stagliano ancora una volta i ricordi del nostro primo appuntamento, di quando tutta la mia esistenza ha preso vita.

Il Luna Park, la presentazione ufficiale ai miei, ChibiChibi…

… I maledetti bellissimi primi ricordi, quelli più dolorosi che affondano la lama del coltello dentro il tuo petto e lo rigirano nella carne, incuranti del dolore che urli a squarciagola.

 

YouTube - Usagi and Seiya's Memories

 

Ricomincio a piangere disperata e quasi singhiozzando. Solo dopo molto tempo, quando il dolore mi ha completamente sfinita, mi calmo.

Me ne resto in silenzio, immobile con gli occhi chiusi, sperando solo di non soffocare, ma ad un tratto bussano alla porta.

Decido di non rispondere…

Bussano di nuovo ma non me ne importa.

Bussano ostinati una terza volta e la porta si apre direttamente.

Chi diavolo è adesso?

Mi volto a guardare chi è ma subito torno alla mia apatia.

 

-Lasciami … sola… -

 

-No. Non del tutto!-

 

-Lasciami sola! Ti prego!-

 

-Ho detto di no! Te l’ho detto che sarei venuto comunque!-

 

Si volta verso il comodino e poi torna a guardare me.

 

-E perché non hai mangiato? Vuoi lasciarti andare così per lui? Per un verme come lui? Usagi non merita nemmeno una delle tua lacrime!-

 

Accidenti! Ma perché non mi lascia in pace? Non voglio ascoltarlo!

 

-Usagi, mi hai sentito?-

 

Non rispondo… Altri ricordi mi stanno riaffiorando adesso, e ho annullato di nuovo il mondo attorno a me… Guardo fisso il nulla…

 

…Seiya che mi porta un vassoio a letto con la colazione, dopo una serata meravigliosa, e dopo una notte magica insieme. 

 

>>>Usagi!-

 

Cosa darei per vivere solo un brutto sogno!

Mamoru si siede sul letto. E’ proprio di fronte a me, continua a parlarmi ma io lo percepisco appena.

Penso solo e sempre a Seiya.

 

>>>Usagi mi senti? Guardami!-

 

…Come potrò mai dimenticare quella prima volta al locale, quando l’ho conosciuto, quando mi ha aiutata contro quel teppista che chissà che avrebbe potuto farmi?

 

>>>Usagi ascolta, questo non ti… Ehi!!! Usagi? Capisci che ti sto dicendo? Mi senti?-

 

Niente sarà più come una volta, niente! Perché adesso vivo solo incubi?

 

-ACCIDENTI USAGI MA MI ASCOLTI? REAGISCI PER FAVORE!-

 

Mamoru alza il tono della voce e mi prende il viso tra le mani, strattonandolo per svegliarmi, ma delicatamente.

Sobbalzo e mi scosto portandomi entrambe le mani sul viso.

Mi ha spaventata ma se ne pente subito, e infatti mi abbraccia immediatamente.

 

-No perdonami! Non volevo aggredirti piccola, scusami, scusami!-

 

Un suo braccio mi cinge forte la schiena, mentre l’altra mano mi sorregge e accarezza la testa.

Sento il suo mento tra i miei capelli, e il suo sussurro continua a scusarsi.

 

-Mi dispiace! …Mi dispiace tanto…!-

 

Non rispondo al suo abbraccio, ma non ho nemmeno la forza di respingerlo.

A malapena parlo.

 

-Ti… prego… va via adesso, voglio stare sola…-

 

Stretta nel suo abbraccio, percepisco il suo sguardo su di me.

 

-Non in questo momento Usagi… dai, ti faccio un po’ compagnia, prova a mangiare qualcosa. Ok? Poi andrò via…-

 

-No! Vattene via adesso, per favore!-

 

Finalmente sciolgo l’abbraccio e mi sdraio dandogli la schiena.

 

-Usagi…-

 

Mi sfiora una spalla ma io mi allontano piano.

 

-Ho bisogno di starmene un po’ per conto mio…-

 

-Ma…-

 

-Niente ma!-

 

Mamoru sospira, e lo sento alzarsi.

 

-Va bene… se è quello che vuoi… ma ricordati che non potrai continuare così, o ti consumerai a poco a poco. Diverrai vuota, apatica, senza emozioni, e non è questa la Usagi che ho conosciuto io!-

 

Si avvicina alla porta, la apre:

 

-Vado via, ma se vorrai la chiamata è ancora valida. Io resto qua. Ciao Usagi.-

 

Non gli rispondo, ed i suoi passi e il rumore della porta mi fanno capire che è uscito.

 

 

***

 

Sono le 19.00, il tempo passa lento e inesorabile tra l’agonia dei miei ricordi.

I miei dovrebbero arrivare a momenti, avevano degli impegni che non gli hanno permesso di venire prima, almeno cosi mi hanno detto.

Meglio così, non so come dire loro di Seiya, non ne ho la forza, in più la ferita comincia a farsi di nuovo sentire perché l’effetto delle medicine sta finendo.

Mi rigiro a letto con la schiena rivolta verso la porta, non credo di poter sopportare ancora a lungo questo assordante silenzio, che è più rumoroso di qualsiasi altra cosa.

 

>>> Usagi … -

 

Una voce famigliare, calda e triste allo stesso tempo mi chiama, mentre sento una mano poggiarsi sulla mia spalla, insieme a quel tocco leggero e delicato che riconoscerei tra mille.

Mi giro piano e l’abbraccio, mentre lacrime che non credevo più di avere, iniziano già a scendermi dalle guance, e mentre lei si siede sul bordo del letto ricambiando con tenerezza e protezione il mio abbraccio.

Non l’ho sentita entrare ma poco importa, l’importante è che lei adesso sia con me, solo per me.

 

- Ha … Haruka!!! -

 

Scoppio in un pianto disperato, ora che lei è qui, me sento di poter liberare metà del mio dolore, anche se fino a cinque minuti fa pensavo di non averne il coraggio.

La mia sorellona … Non so cosa farei se non ci fosse lei nella mia vita …

Lei che mi ha preso sotto la sua ala protettrice fin da piccola, lei che per me è il più grosso punto di riferimento con Mamma, alla quale però posso dire tutto, anche cose che a nostra madre non direi.

Haruka è la mia roccia, senza di lei, starei forse persino peggio di adesso.

 

-Usagi-Chan, ti prego non piangere … so tutto …  sappiamo tutto, Mamma e Papà stanno parlando con Mamoru… dimmi come posso, come possiamo aiutarti?-

 

-Sto … Sto … male!!! Mi manca … sen...za di lui non respiro… HARUKA!!!-

 

Lei mi stringe più forte a sè attenta a non farmi male, poi sento vicina ad un tratto anche la presenza dei miei genitori. Haruka si alza per lasciare spazio anche al loro abbraccio.

Sto così male che avverto le persone che entrano in camera, solo se si avvicinano completamente al letto adesso?

 

- Tesoro, dicci cosa possiamo fare … -

 

La tristezza che avverto nelle parole di Mamma è qualcosa che non mi aiuta per niente, ma d’altro canto so che anche loro stanno soffrendo.

 

- Non … Non può essere finita… NON PUO’! De… Devo riparlarci assolutamente!-

 

- Usagi … -

 

Papà mi interrompe e mi guarda negli occhi molto tristemente, cercando le parole più consone per dirmi quello che forse non voglio sentire.

Avverto un brivido lungo la schiena prima che lui possa iniziare a parlarmi, cosa starà per dirmi?

Non sono affatto sicura di volerlo sapere.

 

-Usagi amore … siamo andati a cercarlo e gli abbiamo parlato. Abbiamo voluto sapere tutti i perché, ma sinceramente per quanto lui stia soffrendo si è comportato da vero vigliacco! Non ha intenzione di tornare, ma anche se l’avesse gli abbiamo intimato di starti il più lontano possibile! Si è preso gioco di te, ed è solo un opportunista ed un codardo, per fare quello che ti ha fatto e lasciarti in un momento delicato come questo! Non è un uomo, tu meriti qualcosa di più dolce amore mio!-

 

Guardo mio padre negli occhi, mentre Mamma che si è seduta sul bordo del letto mi tiene la mano.

Mi getto ancora una volta nel suo abbraccio, che mi fa sentire leggermente meglio.

Il bussare nuovamente alla porta ci interrompe, l’infermiera entra con la cena seguita da Mamoru.

Mi asciugo immediatamente le lacrime, lui però capisce subito quale deve essere il mio stato, gli basta un solo sguardo ormai, sempre, sono diventata un libro aperto per lui.

 L’infermiera appoggia il vassoio sul piano ed esce senza dire una parola, a parlare è proprio lui, il mio medico.

 

-Usagi, come ti senti? Ti fa male la ferita?-

 

I miei genitori ed Haruka si spostano mentre lui si avvicina al letto.

Mi guarda negli occhi tacitamente, sa che con i miei presenti non può aprirsi più di tanto, ma io capisco, so cosa sta pensando.

So benissimo cosa vuole dirmi, e gliene sono grata, ma ora come ora anche le sue attenzioni cominciano a starmi strette.

 

“ Non mollare, ti sono vicino … “

 

Annuisco e abbasso lo sguardo tenendo i pugni stretti sulle lenzuola.

 

-Si un po’ … -

 

- Ti cambio la flebo che è finita, poi ti lascio cenare, e questa volta devi mangiare intesi Usagi? -

 

-Io … -

 

Mamoru mi interrompe sul nascere facendosi serio, non importandogli della presenza della mia famiglia.  

 

-Tu niente Usagi, adesso basta! Sei appena stata operata e se vuoi rimetterti devi mangiare è chiaro? Capisco quello che stai passando, ma sono un medico e so che se adesso non ti rimetti, tutti gli sforzi che hai fatto per guarire saranno stati vani! Se hai bisogno di me o della tua famiglia noi ci saremo sempre, ma ora pretendo che tu trovi la forza dentro di te per guarire, così tra cinque giorni potrai tornare a casa!-

 

Rimango senza parole, non so cosa rispondere, voglio guarire ma ora come ora non me ne frega niente di mangiare, non ce la faccio, che ci posso fare?

 

-Bambina, il Dottor Chiba ha ragione, ti prego mangia! -

 

-Sorellina, ti prego cerca di ragionare, non farci preoccupare, Shingo è a casa che aspetta tue notizie, voglio potergli dire che va tutto bene … -

 

- Non vorrai mica dare un dispiacere al tuo papà vero? Forza Usagi-Chan, ti prometto che appena esci ti porto a comprare quel vestito che ti piace tanto, e ti faccio usare la carta di credito illimitatamente … Oddio quasi … -

 

Papà sorride apertamente e mi fa l’occhiolino, forse per farmi coraggio, sorrido anche io ma di rimando e tristemente.

 

Sono tutti uniti e sono qui per me, anche Mamoru… Devo trovare la forza, loro sono fantastici, ma io non so proprio come fare.

 

- E … Va bene, ma io non posso rimanere qui dentro altri cinque giorni, non ce la faccio…-

 

-Usagi, la ferita è ancora fresca e l’aggressione ha peggiorato la situazione! Credimi, vorrei davvero poterti firmare il foglio di dimissioni anche ora e mandarti a casa, ma sarebbe una pazzia, se non la curiamo bene rischi brutte conseguenze! Dai ancora un piccolo sforzo ok? Poi potrai andare a comprare quel vestito che ti piace tanto …-

 

Sospiro rassegnata, non credo di avere altra scelta.

 

-Come volete, ma non un giorno di più, io sono stanca …-

 

-Si Usagi, ti dò la mia parola di medico, promesso!-

 

Tutti paiono più sollevati, Mamoru mi sorride compiaciuto, poi riprende a parlare.

 

-Ok bene, torno dopo, mi raccomando, mangia tutto!-

 

Annuisco e resto da sola con la mia famiglia finché l’orario di visite non volge al termine.

Ho davvero mangiato tutto, ma controvoglia.

Hanno tutti cercato inutilmente di tirarmi su il morale prima di andarsene, ma non si sono accorti che io piano piano sto sprofondando in un baratro sempre più scuro.

Che senso ha la mia vita senza Seiya? Che senso hanno tutti i miei progetti e le mie aspirazioni senza di lui?

Che senso hanno tutti i nostri sogni?

Non voglio più sapere niente, voglio solo lasciarmi andare, voglio solo non sentire più nulla…

Ora sono sola nel silenzio di questa stanza, ma perché allora sento tutto questo rumore?

Inizio a singhiozzare, e chiudo gli occhi per cercare di dormire così da non pensare.

Passano pochi minuti, e qualcuno, sicuramente Mamoru, bussa alla porta che si apre senza un mio cenno di riscontro.

Fingo di dormire.

 

-Usagi, ehi Usagi, sei sveglia? -

 

… Nessuna risposta …

 

Mamoru si avvicina al letto e mi poggia molto delicatamente prima una mano sulla fronte, poi conseguentemente una sul petto. 

Faccio molta fatica a stare ferma, a non reagire.

 

- Non hai la febbre e la ferita non è calda … meno male! -

 

Improvvisamente sento l’avvicinarsi di una sedia al letto, lo sento sedersi e mentre una sua mano inizia a stringere una delle mie, l’altra mi accarezza i capelli.

Sobbalzo impercettibilmente, spero che non se ne sia accorto.

Sono quasi tentata di aprire gli occhi, ma poi ho paura che la conversazione possa finire proprio lì, dove io non voglio, meglio quindi stare in silenzio e fingere ancora.

 

-Entrambe le nostre vite sono state distrutte … Quello in cui credevamo non è mai esistito, ma forse non era nemmeno quello il nostro destino piccola Usako! Forse abbiamo ancora tutto da vivere, e forse chissà… Ho capito che non siamo realmente noi a costruire il nostro destino, altrimenti adesso non soffriremmo così! Il destino è imprevedibile, ma soprattutto con noi due è stato molto crudele! Meriti un pò di stabilità, tu sei troppo dolce buona per quel… Dormi dolce angelo biondo e non preoccuparti di essere sola, io veglierò sempre su di te!-

 

La sedia vicino al mio letto si scosta e Mamoru si alza per andarsene, ma poi …

…un dolce bacio mi accarezza la fronte inaspettatamente e delicatamente, sento il sangue gelarmisi nelle vene all’istante, e una scarica elettrica attraversarmi il corpo.

Mamoru si allontana ed esce chiudendo la porta dentro di sè, mentre io apro gli occhi all’istante rimanendo interdetta a guardare il soffitto.

Ma cosa diavolo sta succedendo?

Ho bisogno di sospirare profondamente, perché mi sento improvvisamente avvampare.

 

-Cosa … Cosa stai facendo Mamoru Chiba?-

 

Sono letteralmente sconvolta e dopo questa sua “piazzata” non credo di poter prendere sonno tanto facilmente, infatti passano diverse ore prima che io possa assopirmi del tutto.

 

 

***

 

E’ mattino, e il sole splende.

Apro gli occhi quasi accecata dalla luce, e al contrario di ieri, oggi è una bellissima giornata, ma nella mia anima fa ancora freddo.

Svegliarsi con la lancinante consapevolezza di un dolore costante dentro d te, che ti divora a poco a poco, lentamente è senza fretta, è qualcosa che non augurerei neanche al mio peggior nemico.

Il senso di angoscia che provo è stancante, snervate.

E’ poi Mamoru …

Credo che sia impazzito del tutto anche lui e che il dolore gli abbia forviato il cervello.

Rei deve mancargli davvero tanto, dopotutto anche lui l’amava.

Non riesco a togliermi dalla testa le sue parole e il significato di quel bacio innocente.

Ora sono divisa in due tra il dolore per Seiya e il suo incomprensibile comportamento…  credo che a breve impazzirò.

Bussano alla porta: la colazione è arrivata e anche oggi dovrò mangiare controvoglia.

Rimango di sasso quando vedo che a portare il vassoio è proprio Mamoru.

 

-Ciao!-

 

-Ciao … Mamoru! Ma tu che ci fai qui, non dovresti essere in facoltà oggi?-

 

-Si vado tra poco, ma prima volevo portarti la colazione e assicurarmi che tu la finisca! Vedo che ormai hai imparato a memoria tutti i miei orari, non è che mi controlli?-

 

Mi fa l’occhiolino sorridendo, ma io non rispondo al suo sguardo e rimango seria.

 

- E’ tanto tempo che sono qui dentro, non è che abbia molto da fare … -

 

Posa il vassoio sul comodino e me lo gira di rimpetto, poi si siede accanto a me e mi

osserva dispiaciuto.

 

-Scusami, non volevo…-

 

-Non importa, tranquillo … -

 

Inizio a mangiare nel silenzio generale di entrambi, solo dopo qualche minuto Mamoru si accinge a parlare.

 

-Stai rispondendo bene alle cure, credo che tra un paio di giorni possiamo iniziare la terapia e … -

 

Veniamo interrotti da un infermiera che dopo aver bussato entra in camera e si rivolge a Mamoru.

Comincio ad odiare quella porta che se ne frega della mia voglia  di stare sola, così come questo ospedale e tutte le persone che ci sono dentro.

Tutte tranne una.

Non so spiegare cosa provo esattamente per Mamoru, ma sono sicura che l’amicizia che sta nascendo, a parte il legame medico-paziente che avevo anche con il mio precedente dottore, è l’unica forma di relazione che mi da calore qui dentro.

Solo… Allo stesso tempo non so se definirlo nemmeno veramente amico, visto quello che è successo.

Lo ripeto, impazzirò di sicuro!

 

-Dottor Chiba, mi scusi, so che non è il suo orario di servizio, ma la caposala ha chiesto di lei per una consulto urgente, può venire?-

 

-Si certo arrivo subito!-

 

Al consenso di Mamoru l’infermiera esce e lui torna a rivolgersi a me.

 

-Usagi, scappo, ma ci rivediamo per pranzo, mi raccomando, coraggio!-

 

- Non occorre che vieni, non sono di compagnia, preferisco stare sola se non ti dispiace!-

 

- Io invece vorrei pranzare con te! Ti porto al bar, così mangi qualcosa di molto più buono e sostanzioso di minestrine, e carne e verdure bollite! Dai te lo prometto, ti faccio uscire per un po’ ok?-

 

- Ma Mamoru non … -

 

-Niente ma e niente non, è deciso, ciao Usagi!-

 

Non mi da il tempo di rispondere che scompare subito dietro quella maledetta porta, lasciandomi inerme ad accettare una situazione non di mio gradimento.

Mi ristendo a letto esausta scostando il comodino.

 

 

***

 

Passano le ore, ed io non faccio altro che pensare a Seiya. Penso a cosa starà facendo, se la starà baciando…

La notte lo sogno ininterrottamente e il giorno sembro un automa completamente consumata dai ricordi.

Non sopporto più l’idea di stare in questa stramaledettissima stanza, dove tutto ha avuto inizio ed anche fine.

Vedo ancora Seiya sulla porta guardarci allibito, lo vedo dare il cazzotto a Mamoru, lo vedo avvicinarsi a me e dirmi che tutto è finito.

Sto diventando paranoica, decisamente paranoica, e queste quattro mura sembrano rimpicciolirsi e farsi sempre più strette intorno a me ogni minuto che passa.

Non resisto, non posso sopportare oltre. Presa dall’impeto del momento afferro il telecomando e chiamo l’infermiera che arriva subito.

 

-Si mi dica signorina, ha bisogno di qualcosa?-

 

La guardo seria, ormai ho deciso.

 

-Si, chiami il medico di turno e gli dica che voglio firmare il foglio di dimissioni, tolgo il disturbo!-

 

L’espressione del suo viso è indescrivibile, è completamente spiazzata dalla mia richiesta.

 

-Ma signorina si rende conto che … -

 

Non le do il tempo di finire, sono un fiume in piena ormai.

 

- Sì benissimo! Lei non si preoccupi di niente, lo chiami, la responsabilità è mia!-

 

Lei mi guarda per un attimo come se fossi un’aliena, poi esce e torna poco dopo con il medico in servizio che mi riserva lo stesso sguardo.

 

-Signorina ne è sicura? Se esce da qui lo fa contro il parere di questo ospedale, noi … -

 

-Mi dia il foglio e non si faccia problemi, come ho detto all’infermiera la responsabilità é mia!-

 

Lui mi guarda con disapprovazione, porgendomi il foglio che firmo all’istante, mentre l’infermiera mi stacca la flebo.

 

-Se è questo che ha deciso nessuno può trattenerla, questa é la lista con le medicine da prendere a casa,

si riguardi …-

 

- Non si preoccupi … -

 

-Sta facendo un grosso errore, lo sa? -

 

Guardo il medico con un’espressione che credo non avere mai avuto in vita mia.

Sono fredda, cinica, scostante, e l’unica cosa che vorrei rispondergli adesso è un semplice “ non mi interessa “.

 

-Mi creda se le dico che l’errore mio più grosso in questo momento sarebbe rimanere in questo ospedale!-

 

Davanti la mia fermezza, non dice più nulla, e completa la procedura di dimissione, poi esce seguito dall’infermiera. Entrambi mi salutano contrariati, mentre io prendo il mio cellulare, iniziando a comporre molto velocemente un  numero.

 

-Pronto Haruka?-

 

>>>……….<<<

 

-No sto benissimo, a nozze! Me ne voglio tornare a casa! Vieni a prendermi?-

 

>>>……….<<<

 

-Sono pronta tra dieci minuti, il tempo di cambiarmi e mettere le mie cose nel borsone!

 

>>>……….<<<

 

-Ho deciso che voglio uscire di qui è lo farò! Sono grande abbastanza da fare le mie scelte! Con Mamma e Papà parlo io una volta a casa, ora l’unica cosa che mi interessa e lasciare questo posto!-

 

>>>……….<<<

 

- Haruka, ho già deciso!!! Vieni o no? Altrimenti prendo un taxi!-

 

>>>……….<<<

 

-Ok bene … a tra poco allora!-

 

Chiudo la telefonata e mi preparo avviandomi verso l’esterno dell’edificio.

Me la sono presa anche con Haruka che voleva farmi ragionare, mi spiace e mi scuserò, ma posso benissimamente riposare e prendere le mie medicine a casa, lontana da tutto, lontana dai ricordi.

Mia sorella arriva quasi subito, la vedo farmi cenno lampeggiando con i fari della sua auto poco distante da me.

Mi avvicino, ma lei scende e mi prende il borsone dalle mani posandolo sul sedile posteriore, poi mi fa entrare e ripartiamo.

Il suo sguardo dice tutto, ma in questo momento, non mi interessa.

 

-Sicura di aver fatto la cosa giusta? Che ne pensa Mamoru?-

 

-Nulla, lui non lo sa ancora.-

 

Rispondo in tutta tranquillità, cosa che non fa lei.

 

-COSA?-

 

Siamo ancora nel parcheggio, e per fortuna non siamo nemmeno in uno spazio di transito, perché mia sorella preme forte il piede sulla frizione facendo fermare di botto la macchina guardandomi spaesata.

Per fortuna non vi è nessuna macchina dietro o avanti a noi, altrimenti sarebbe stato un bel guaio.

 

-Hai capito bene, ma ne parliamo a casa, andiamo adesso o blocchiamo tutto!-

 

-No aspetta un attimo!-

 

Haruka fa manovra, svolta e parcheggia al primo posto libero che trova.

 

-Così non blocchiamo nessuno e parliamo con calma! Che hai fatto? Ma come ti è saltato in mente? Ti sei fatta dimettere senza il consenso del tuo medico?-

 

Sbuffo consapevole che la conversazione non sarà breve e che Haruka, quando ci si mette, e più testarda di me e di un mulo messi insieme! Non ripartirà finché non le darò una spiegazione.

 

- Senti  … Mamoru sarà pure il mio medico, ma sono io che decido per me, solo io! Voglio tornare a casa lo vuoi capire o no?-

 

Haruka scuote la testa e batte con forza le mani sul volante.

 

-No accidenti! Adesso lui dov’è?-

 

-Perché ti interessa?-

 

L’atmosfera sta diventando pesante, ed iniziamo a litigare. Non lo facciamo mai, ma quando succede è guerra!

 

-Rispondi Usagi!-

 

-ACCIDENTI!!! Doveva parlare con un altro dottore per un consulto urgente, e poi aveva lezione in facoltà! Ha detto che si sarebbe liberato per pranzo e poi è andato via! CONTENTA???-

 

-No che non lo sono!-

 

Haruka mi guarda severamente, poi allunga la mano verso la tasca dei suoi jeans e prende il cellulare.

 

-Che vuoi fare adesso?-

 

-Ovvio Usagi, lo chiamo!-

 

-NO!-

 

Non voglio affrontare Mamoru adesso, perché proprio come Haruka, non mi lascerebbe andare, mentre io non desidero altro.

Lei compone il numero e si porta il cellulare all’orecchio, ma io glielo strappo subito dalla mano e lo stringo forte nella mia chiudendo la telefonata, e portandomela dietro la schiena.

 

-Lui lo saprà a momento debito! Non sono pazza, c’è un motivo per cui non l’ho avvertito di persona, ma lo farò lo giuro!-

 

-Certo, perché non ti avrebbe mai permesso di commettere questa pazzia! Ridammi il telefonino Usagi, ridammelo subito!-

 

-No!-

 

-USAGI!-

 

-Ho detto di no! Andiamo a casa!-

 

 -Usagi mi vuoi spiegare che succede maledizione?

 

-Haruka, ti prego … Andiamo a casa! Voglio solo andare il più lontano possibile da qui! Parleremo a casa con calma di tutto, te lo prometto…

 

Mi sistemo meglio sul sedile e prendo a guardare avanti, segno che ho chiuso la conversazione e non voglio riprenderla, non ora.

Haruka mi guarda ancora senza parlare, con sguardo di disapprovazione, ma poi annuisce e mette in moto diretta verso la nostra abitazione.

Finalmente torno a casa … dalla sera della sfilata, non ci ho messo più piede.

Ora come ora, mi importa solo questo.

 

***

 

E’ stata una dura lotta spiegare ai miei genitori i motivi della mia scelta, non volevano sentire ragioni, proprio come Haruka, e papà si è arrabbiato a tal punto che per forza voleva riportarmi fin dentro la stanza che mi era stata riservata, per farmi trascorrere gli ultimi giorni che vi avrei dovuto realmente passare.

Ma che senso avrebbe avuto?

Si sono arrabbiati persino con Haruka, che non li ha avvertiti, e anche loro come lei, hanno cercato di chiamare Mamoru, ma sono riuscita ad impedirglielo, spero solo che non lo facciano quando io non posso accorgermene.

Insomma, non è stato facile, ma alla fine vedendo anche il mio stato psicologico si sono convinti, anche se ho dovuto promettere loro di non strapazzarmi, di continuare le cure, di riposare, e di non pensare. 

Ma questo, è difficile…

Ora sono in salotto sul divano che guardo distrattamente la tv, per adesso non voglio vedere camere da letto, ne ho la nausea, quindi mi sono accomodata qui, con un plaid e un cuscino.

Sono passate sei ore da quando me ne sono andata, dovevo pranzare con Mamoru, ma chissà perché non si è sentito, poco male …

Dovrei chiamarlo come promesso ad Haruka, ma non ne ho nessuna voglia perché so a cosa vado incontro. Sicuramente sarà arrabbiatissimo, quindi per ora meglio non sentirlo, non ne ho la forza.

Le immagini sul video non riescono ad illuminare la mia apatia, credo che ormai mi sveglierò giorno dopo giorno con le sole forze necessarie per reggermi in piedi.

Non riesco a mangiare, non riesco a dormire, a non pensare, forse ho anche esaurito le mie lacrime, perché adesso anche piangere mi costa troppa fatica.

Ormai non ho più vita. Senza Seiya non ho più niente…

Haruka è di sopra in camera sua, si è portata del lavoro teorico da casa, delle pratiche della palestra a quanto ha detto, così non rimane indietro col lavoro e mi fa compagnia, anche perché Papà è ancora in ufficio, Shingo è da un amichetto, e Mamma non è ancora tornata, doveva sbrigare delle commissioni obbligate.

Per i primi giorni se proprio non potranno fare a meno di uscire si alterneranno tutti per non lasciarmi mai da sola, se dovessi avere bisogno di qualcosa.

Improvvisamente vengo risvegliata dai miei pensieri angoscianti perchè qualcuno bussa alla porta.

Sento un brivido in petto e una scossa elettrica, e se … fosse lui?

No! No! No, non voglio vederlo!

Spengo la tv, scendo dal divano e mi avvio verso l’ingresso. Sento i passi di Haruka provenire dalle scale e raggiungermi.

Guardo chi è dallo spioncino ma lo richiudo immediatamente, voltandomi allarmata e poggiando la schiena alla porta. La sensazione di prima non era sbagliata, Mamoru è qui, e adesso che faccio?

 

-Usagi chi è?-

 

-Ehm…-

 

Come faccio a dire ad Haruka che là fuori c’è chi voglio evitare, e che non ho chiamato?

 

-Beh…-

 

-Allora?-

 

Non rispondo e il campanello suona di nuovo e più di una volta.

 

-Perché non apri?-

 

-Ecco…-

 

Accidenti che situazione! Il campanello suona ancora, con insistenza, e stavolta sentiamo anche altro, la sua voce…

 

>>>C’è qualcuno in casa? Sono il Dottor Chiba!-

 

Ecco! Ora la frittata è fatta!

 

-Mamoru è qui? Ma l’hai chiamato tu? O forse non gli hai telefonato affatto, visto che non gli apri, ed è venuto di iniziativa sua insistendo così? Eh Usagi?-

 

Haruka mi guarda con sguardo indagatore e si porta le mani ai fianchi.

 

-Shhh! Non voglio vederlo, ti prego…sai che non approverà!-

 

Parlo sottovoce sperando che Mamoru non mi senta, ma Haruka non si preoccupa di farsi sentire.

 

- Non è l’unico a non approvare questa situazione Usagi!  Ti stai comportando veramente come un’incosciente, e  non so se fai finta di non capirlo o proprio non ti interessa!!!-

 

- Shhhh …. non urlare!-

 

>>>Haruka sei tu? Mi apri? E’ importante!-

 

Mi volto verso la porta e poi torno di nuovo a guardare Haruka facendo no con la testa, ma stavolta lei non me la da vinta.

 

-Avanti spostati Usagi!-

 

Mi supera velocemente e si scrolla un mio braccio di dosso, con il quale tento di fermarla.

Deglutisco sapendo che non sarà facile affrontare Mamoru, specialmente non con lei qui.

Apre la porta e se lo ritrova davanti.

Lo guardo in viso e la sua espressione non mi piace. Sembra arrabbiato e preoccupato insieme.

 

-Ciao Mamoru.-

 

-Finalmente, pensavo volessi lasciarmi qui fuori!-

 

-Vieni, entra!-

 

Haruka gli risponde seria e gli fa spazio per farlo entrare. Pochi passi e me lo ritrovo proprio di fronte.

 

-Eccoti qui Usagi…-

 

Sospiro e scosto lo sguardo dal suo. In questo momento vorrei essere in qualsiasi altra parte tranne che qui!

 

-Mi spieghi che ti è saltato in mente? Sei impazzita?-

 

Prendo coraggio e lo guardo dritto negli occhi.

 

-No, non sono impazzita! Forse non sono mai stata così lucida! Sono maggiorenne e padrona della mia vita, e volevo andare via da quell’ospedale, tutto qui! Non vuol dire uscire di senno questo! Sto benissimo, come vedi, mi reggo in piedi da sola, qui a casa c’è sempre qualcuno che mi fa compagnia e che mi aiuta, e sto continuando la terapia prescrittami! Non c’era bisogno che tu venissi fin qui!-

 

Haruka ci osserva in silenzio, e chiude la porta per evitare di dare spettacolo con i vicini.

 

-Non c’era bisogno? Ma cosa stai dicendo? Sei uscita dall’ospedale contro il parere di ogni medico e non avresti dovuto farlo! IO NON APPROVO E ORA TI RIPORTO INDIETRO!

 

- No Mamoru! Io ho firmato le mie dimissioni, e non ho nessuna intenzione di ritornare dentro quella maledetta camera!-

 

Mamoru si fa ancora più serio, poi riprende a parlare.

 

-Perché … Perché te ne sei andata? Hai idea di che spavento mi sono preso quando sono venuto in camera tua per andare al bar e non ho trovato nessuno? Perché lo hai fatto Usagi? Non hai ancora finito all’ospedale, non sappiamo ancora se ti sei completamente rimessa, e devi iniziare anche la terapia fisica!-

 

Sbuffo esasperata.

Mamoru dovrebbe sapere perfettamente il motivo per cui sono andata via!

Lo vedo voltarsi verso Haruka, che vorrà fare?

 

-Potresti lasciarmi solo con tua sorella per qualche minuto per favore? Voglio solo parlarle fidati!-

 

-E non puoi farlo con me presente?-

 

Capendo dove potrebbe andare a parare la situazione decido di dargli man forte, anche se a malavoglia.

 

-No Haruka… per favore sali. Parleremo solo non ti preoccupare, in fondo Mamoru è ancora il mio medico. Ti chiamerò se avrò bisogno!-

 

-Sicura?-

 

Annuisco e le sorrido appena per tranquillizzarla, così lei si stacca dalla porta e si avvicina guardandoci entrambi negli occhi.

 

-Mi raccomando a tutti e due!-

 

Annuiamo e lei sale su velocemente. Attendo di sentire il rumore della sua porta chiudersi prima di riprendere a parlare.

 

-Vieni in salotto, sediamoci.-

 

Il mio tono serio e duro non se ne è andato, e lo stesso vale per l’espressione di Mamoru. Ci sediamo sul divano e adesso, è arrivato il momento di dirci tutto.

 

-Allora mi spieghi?-

 

-Te l’ho già detto Mamoru! Sono maggiorenne e vaccinata! Verrò in ospedale a togliere i punti e per la riabilitazione, ma avevo bisogno di tornare a casa! Fine del discorso!-

 

I suoi lineamenti si fanno ancora più duri. Scuote la testa in segno di negazione e mi guarda sostenendo il mio sguardo con determinazione. Possibile che non ci arrivi?

 

-Usagi il discorso non è finito per niente! Una buona volta, dimmi perché te ne sei andata approfittando della mia assenza, dimmelo!-

 

Ma allora non ci arriva per davvero! Oppure fa finta? Non solo irrompe qui, ma pretende anche spiegazioni che potrebbe benissimo darsi da solo.

E’ il mio medico, ma ciò non gli da il diritto di comportarsi così!

Perdo quel po’ di pazienza che mi è rimasta.

 

-Perché stavo impazzendo sommersa dai ricordi e dagli avvenimenti successi in quella maledetta stanza, e perché  non volevo vederti! Non lo capisci? Voglio stare da sola e ciò vuol dire non vedere nemmeno te! Già a volte la presenza dei miei genitori e dei miei fratelli mi fa male, perché vogliono aiutarmi lo so, ma in questo momento solo la solitudine mi aiuta! Questo però a loro non posso dirlo! Sono la mia famiglia, e loro ci saranno sempre! Ma per il resto io non voglio vedere nessuno in questo momento, ho bisogno di pensare, riflettere, e devo prendere le distanze da tutto e da tutti!-

 

Alzo piano il tono della voce, non voglio che Haruka senti, e stringo forte i pugni sulle ginocchia.

 

-Anche da me? Vuoi allontanarti anche da me? Perché Usagi, ti prego dimmi perché! Io dove ho sbagliato?-

 

Mamoru è incredulo. Non so se leggergli rabbia, delusione o chissà che altro negli occhi.

 

-Sì! Per colpa di quel bacio, io io…-

 

Mamoru stavolta sgrana gli occhi.

 

-Il bacio? Allora è anche per questo, è questa la verità? E’ per il nostro bacio?-

 

Il nostro bacio? Ne parla come se fosse stato voluto, sentito, desiderato.

Io non capisco … Ma  cos’ha veramente provato in quel maledetto istante?

Non gli rispondo e abbasso lo sguardo, ma lui mi costringe e guardarlo negli occhi, alzandomi il mento con un dito.

 

-Quel bacio cos’è stato per te Usagi?

 

Come? Come può chiedermi una cosa simile?

Mi alzo di scatto dal divano e gli do le spalle, mi mordo le labbra se penso a come ci siamo baciati, e a quello che mi ha chiesto lui adesso.

 

-Rispondimi Usagi!-

 

Stavolta il suo tono è meno brusco, è più caldo, suadente.

 

-Niente… non è stato … niente!-

 

Mento, o per l o meno credo di farlo … E’ così! …O forse no…?

Maledizione, non lo so nemmeno io!

 

-Bugiarda!-

 

Sento improvvisamente Mamoru afferrarmi per le spalle e costringermi a voltarmi indietro. Mi stringe e mi guarda serio, deciso.

 

-Bugiarda! Tu ti senti in ancora colpa nonostante tutto! Sei ancora convinta di avere sbagliato, e ti leggo negli occhi che questa situazione ti fa soffrire! E tu vorresti continuare a stare così per lui? Perchè non lo capisci che Seiya non ti merita? Ti sta facendo soffrire, ma a te sembra non importare! E’ per me e per lui che te ne sei andata vero? Rispondimi!-

 

Mentre mi parla mi scuote come a risvegliarmi, ma non riesce nel suo intento, non riesce a scalfire il muro che ho eretto attorno a me.

Inizio a piangere, anche se per tutto il tempo ho cercato di non farlo.

 

-Va via… nei prossimi giorni verrò in ospedale, ma adesso lasciami sola…-

 

-No Usagi, non chiedermelo!-

 

-Ti prego…-

 

-Non mi muovo di qui finché non mi dici…-

 

Ma allora non vuole capire?

 

-Sta zitto vattene ho detto!-

 

Mi scoto di nuovo da lui e mi allontano indietreggiando di qualche passo.

Lui mi osserva in silenzio, poi lo vedo sospirare e avvicinarsi.

 

-E va bene, mi arrendo, non so più cosa fare con te! Me ne vado se questo è quello che vuoi, e non ti cercherò più finché non sarai tu a farlo... Tornerò solo quando avrai capito cosa sta succedendo e se sarai tu a volerlo, ma nel frattempo continuerò a seguire il tuo decorso post operatorio, e ti starò vicino solo in veste di medico, non avremo altri rapporti! Non ti affaticare mi raccomando! Ciao Usa…Ko!

 

Sobbalzo, ogni volta che mi chiama in questo modo così confidenziale mi manca il respiro, spero non se ne accorga, perché mi fa molto strano.

Mamoru si avvia verso la porta d’ingresso e la apre, io lo seguo in silenzio e vedo che si volta a guardarmi, stavolta con uno sguardo… diverso.

 

-In ospedale io non ci sarò per due settimane, lavorerò solo in facoltà ma per te sarò disponibile a qualsiasi ora del giorno o della notte se vorrai chiamarmi, anche perché non dimenticare che dobbiamo ultimare la… denuncia.-

 

Rimango impietrita e la mia paura più grande inizia a farsi largo dentro il mio petto, possibile che … no … per favore no … non per colpa mia!

 

-Per … Perché non andrai anche in reparto?-

 

Lui mi guarda intensamente prima di rispondermi, poi sospira e riprende a parlare.

 

-Sono stato sospeso questa mattina per via della questione di Rubues, lui mi ha denunciato,  non era vero che mi attendevano per un consulto medico!

 

Spalanco occhi e bocca. Oh mio Dio…

 

-Ma… come può…. Tu non…-

 

Lui mi sorride tranquillo avvicinandosi di nuovo a me. Mi accarezza appena una guancia, ed io tremo al suo tocco.

 

-Non mi importa Usagi, farei quello che ho fatto anche altre cento volte senza esitare,  risolveremo tutto.-

 

Poi si allontana, dandomi le spalle e aprendo la porta di casa. Io non so cosa dire, sembro aver perso l’uso della parola, tutto questo è atroce, è successo tutto per colpa mia!

 

-Aspetterò una tua chiamata , rispettando il tuo desiderio, ma ascoltami bene… Non ti starò lontano per troppo tempo, non permetterò che ti lasci andare così, non lo meriti! A presto Usagi…-

 

Esce chiudendo la porta e lasciandomi impalata in corridoio.

Speravo che questo non sarebbe successo, ma ormai sono perfettamente consapevole che il destino non mi è amico e che la mia vita, sta cadendo in un baratro senza fine.

 

 

NdA:

 

Bene!

Ehm… come annunciarci per addolcirvi e non farci nuocere?

Dicendo che la vera storia folle potrebbe iniziare adesso?

…No eh?

Allora vediamo…

Diciamo che negli ultimi tempi ci capita spesso di pensare ai futuri capitoli di Imprevedibile Destino, ci capita di immaginarli, di ipotizzare su come verranno impostati, e siamo sempre più consapevoli del fatto che se non troviamo una soluzione, per le idee che ci vengono, prima o poi le vostre spedizioni killer faranno centro :(

Meglio di no comunque, vi consigliamo di risparmiarci la vostra furia omicida perché noi sorelle folli, abbiamo ormai capito che la piega che prenderà la storia, non sarà forse nulla in conforto a quello scritto fino ad adesso.

Ora…

Fatta questa piccola, piccolissima folle premessa…

Possiamo stare tranquille oppure dobbiamo evaporare?

Qualsiasi sia la vostra risposta, vi diciamo che per precauzione noi ci siamo già dileguate!

Comunque…

Parliamo un po’ di cose serie.

Allora!!!

Seiya è andato via!!! Lasciando la povera Usagi dopo averla anche tradita, ma accanto a lei c’è Mamoru, che proprio per starle vicino e per proteggerla, cosa che Seiya non ha fatto, è stato sospeso dall’ospedale…

Ora cosa accadrà nel prossimo capitolo visto che Usagi è praticamente scappata a casa, e che deve fare la riabilitazione e i vari controlli post-operatori, proprio con Mamoru?

Andrà in contro ad un po’ di tranquillità alla fine?

Seiya ha veramente toccato il fondo qui, vero?

Usagi poverina non trova pace, e Mamoru, per tutto quello che fa e malgrado qualche suo comportamento…

…e semplicemente da sposare non credete?

Quindi, fissati questi tre presupposti per questi tre fondamentali personaggi, cosa frulla ancora secondo voi nelle nostre menti?

…Fidatevi, tanto lo scoprirete come sempre nel prossimo aggiornamento di questa pazza storia!

Speriamo comunque che questo capitolo vi sia piaciuto, che non vi abbia deluso, e siamo curiose di sapere i vostri pareri riguardo gli eventi trattati, che forse alcune di voi aspettavano da tanto!

Speriamo anche che il video, il cui link avete trovato ad un certo punto del capitolo, vi sia piaciuto, aiutandovi magari ad immedesimarvi ancora di più e ad immaginare meglio il dolore di Usagi!

Fateci sapere tutto! Gradiamo ogni vostra recensione!

Adesso, passiamo ai vostri ringraziamenti!

 

 

Cri Cri: Ciao Cri Cri.

Ci spiace non trattare proprio bene un personaggio cui tu tieni tanto, e siamo curiose di sapere che effetto ti ha fatto questo capitolo, ma non preoccuparti, vedrai che anche se non siamo proprio delle fan di Seiya, cercheremo sempre di strutturare al meglio questa storia, anche per Seiya stesso.

Grazie mille per seguirci!

 

bimbastupenda: Ciao :)

Mamoru è quello che è. Dolce, premuroso, presente… Lo vorremmo tutte!!! *.*

Seiya è tornato, e ha combinato un bel casino visto?

Abbiamo cercato di aggiornare il quanto prima possibile, e quindi eccoci!

Hai detto che il tuo compleanno cade in giugno, e noi siamo in giugno adesso!

E’ già passato? In ogni caso ti facciamo tanti auguri, e speriamo che questo capitolo per te possa essere un regalo!

Tanti auguri e grazie!

 

princess: Ciao anche a te!

Tutte noi vogliamo Mamo-Chan, c’è poco da dire su di lui, è perfetto!

Il bacio… beh… era ora che accadesse questo tra quei due no?

La crociata anti-Seiya? Ora più che mai deve essere organizzata immaginiamo, giusto :)?

Eccoci comunque con il nuovo aggiornamento, speriamo che ti sia piaciuto!

Ciao e grazie di cuore!

 

sailor crystal: Ciao cara!

Ebbene sì! Ci abbiamo impiegato la bellezza di quattordici capitoli, ma alla fine finalmente il tanto agognato bacio è arrivato, ed è stato quel che è stato no?

Peccato però infatti, per l’arrivo del terzo incomodo… ma che ci vuoi fare, noi siamo fatte così!

Tuttavia Usagi e Mamoru fortunatamente, non sono più gli stessi dei primi capitoli, e vedrai cosa abbiamo in mente per loro! Pensa solo che la pensiamo talmente così tanto in grande che abbiamo già molti progetti su di loro!

…E non solo su di loro!

Grazie mille per i complimenti, davvero! Speriamo di continuare così e non deludere mai le aspettative tue e altrui!

 

romantigirl: Roxy cara, che tesoro!

Al di sopra delle tue aspettative? Ma grazie!

Il bacio doveva essere il momento d’effetto del capitolo, specialmente arrivate a questo punto della storia, soprattutto in base a questo nuovo capitolo pubblicato, e a quelli che verranno.

Diciamo che il bacio che Usagi e Mamoru si sono scambiati nel capitolo precedente è solo un assaggino, per adesso.

Seiya è come un fungo, compare a singhiozzo un po’ ovunque, e proprio come il singhiozzo arriva sempre quando non deve!

Come vedi era occupato a fare altro per poter dar retta alla funzione sms del suo cellulare, oppure al tasto di chiamata, e adesso questo suo gesto eroico dal nome “corna”, porterà ad un risvolto graduale ma fondamentale per la storia.

Cosa succederà quindi in questo triangolo amoroso?

Sorpresa nei prossimi capitoli!

Il fotografo ha avuto quel si meritava, ma non si è perso d’animo a reagire ancora come vedi.

Cosa succederà ora anche a Mamoru?

…E chi lo sa… :)

Cara, grazie mille per i complimenti e per seguirci davvero sempre!

 

vera1982: Ciao :)

Eh sì, sfiga vuole che Seiya ricompaia a sorpresa dopo giorni d’assenza, proprio quando non dovrebbe!

Manco se avesse dei sensori effettivamente!

Di lui sembra importare a tutti poco e niente, quindi inneggiamo tutte ad un attentato terroristico a suo danno, proclamando unico ed insostituibile Mamoru???

Sìììììììììì!!!!!!!!!!!!

:D :D :D Vedrai, verrà il momento anche per lui, e come se verrà!

Grazie mille anche a te!

 

chichilina: Usa - Chan tesora carissima!

Ma sì! Conosciamo benissimo i forti sentimenti che provi per entrambi gli uomini del triangolo, non sei l’unica e condividiamo tutti con te questa grande passione per Mamoru e allo stesso tempo questo raptus omicida verso Seiya… Dobbiamo dargli sfogo?

Tuttavia, sebbene ci siano i due membri maschietti a contendersi l’ammirazione delle lettrici, e l’attenzione della povera Usagi, (e ciò implica da parte nostra un grado di follia che nessuno strumento mortale e immortale, terrestre e divino può misurare), speriamo e ci impegniamo sempre affinché i capitoli possano piacere a te e a tutti gli altri, e possano sempre  emozionarvi al punto di portarli dentro nel cuore!

E’ bello sapere di riuscirci!

Grazie mille amica dolce!

 

StarFighter: Ciao :)

Anche tu un po’ simpatizzante di Seiya? Beh, malgrado rispettiamo i gusti di tutti, il bel codino lungo e moro merita ancora ammirazione dopo quel po’ po’ di tradimento che ha fatto? :)

Tu che dici a proposito?

Tuttavia l’odio è lecito, e la condivisione per la coppia preferita tua e di tutti è d’obbligo! *.*

Seiya l’ha fatta grossa, e dopo questa sua uscita con Rei molto probabilmente non avrà il beneplacito di voi lettrici nemmeno se dovesse nevicare in agosto non è vero?

Grazie per tutti i complimenti al capitolo, al nostro stile, il nostro modo di scrivere…

Ci rendi davvero felici!

La scena del bacio e quella dell’aggressione piacciono tanto anche noi, anche se come autrici non dovremmo proprio dirlo così :D, ma sono state due delle scene che più ci hanno soddisfatto dall’inizio della storia, sia attraverso le vostre recensioni, che proprio nel momento in cui le mettevamo nero su bianco.

E’ stato bello immaginarle e sentirle vive!

Grazie per la tua simpaticissima recensione bilingue :D, e per tutte le parole belle che ci hai scritto!

Ciao Farah!

 

stella93mer: Ciao Stella!

Mamoru Mamoru Mamoru… Quanto è indefinibile la perfezione di quell’uomo?

A differenza dal da te soprannominato lo “scimmiottino”, lui è sempre presente per Usagi, le sta accanto, la protegge, si prende cura di lei, anche contro un simpatico forse troppo invadente fotografo!

La scena del loro bacio sarebbe stata altrettanto da infarto secondo te, senza l’arrivo dal da noi denominato “tritacastagne?”

No, ovviamente, l’hai detto tu stessa che le nostre sono due teste pazze :D

Siamo due capocce folli che hanno già stampati in testa i capitoli che verranno, e tutti gli infarti che provocheranno, vedrai!

Hi hi hi! Noi davvero molto perfide!

Comunque, come sempre davvero, grazie per i complimenti e per le belle parole!

Grazie perché anche tu ci sei sempre a sostenerci!

 

ISA1983: Isa ma ciao!!!

Allora tesora… Se non ami già Seiya di tuo, e dici che chi legge il capitolo precedente non può amarlo comunque… con questo capitolo Seiya lo dobbiamo defenestrare direttamente?

Come da te sperato infatti, non solo ha tradito Usagi, ecco perché si era dato alla macchia mentre lei stava male, ma naturalmente la lascia anche, quindi quel tuo “poco pochissimo”, riferito al tempo che Usagi sarebbe rimasta la sua ragazza, c’è stato per davvero!

Lui d'altronde non c’è stato né mentre Usagi veniva operata né mentre veniva aggredita dal simpaticone dai capelli rossi, ma Mamoru è una presenza costantissima oramai per lei, e lo sarà ancora di più vedrai!

Lui l’ha operata, lui la cura, lui le fa compagnia, lui la difende dai bruti, mentre l’allegro codino è mooooolto impegnato a fare altro…

Ma d'altronde l’hai detto anche tu… Che razza di uomo è?

Semplice, lui non è! Invece Mamoru semplicemente lo è!

Ma veniamo ad un’altra scena bomba…. Il bacio!!!

Olè olè olè!!! L’avrai pensato anche tu, ma anche il tuo entusiasmo sarà durato poco all’arrivo di quello lì.

E vabbè, sappiamo che ci sareste rimaste tutte, ma è con questo capitolo che volevamo sorprendere ancora di più!

Speriamo di esserci riuscite!

Grazie tante tante!!!

 

maryusa: Ciao nostra cara Mary

Il bacio c’è stato finalmente! Eh sì! Evviva!!!!

Stappiamo lo spumante? Facciamo festa? Chiamiamo la banda? Fuochi d’artificio???

Si festeggiaaaaaaaaaaaaaaaaa!!!!!!!!!!!!!!!!!!!

“Adesso si baciano… e niente!” “Adesso si baciano… e niente!”, e quando si baciano arriva il fantasma dal lungo codino! Quando si dice la fortuna…

Comunque alla fine Usagi e Seiya, come ci ha detto si sono pure lasciati, o meglio è stato solo lui, perché lei poveretta ancora non si rassegna!

Le “corna” come vedi le ha fatte proprio lui, ciò che ha fatto non è nulla in confronto ad un bacetto per altro interrotto a metà, quindi altro che uva e altro che Italia!!!

E a parte tutto quello che Usagi deve subire, ci si mette anche il nostro simpatico reporter.

Vi sta proprio simpatico a tutte a quanto pare! Tuttavia ha i suoi mezzi per infiltrarsi!

I misteri nella nostra storia ci saranno sempre, forse fino alla fine, e credici non solo quelli!!!

Hi hi hi!

Ciao ciao e grazie!

 

SerenityEndymion: Salve! :))

La tua recensione è lunga e simpaticissima! Grazie!

A quanto pare non hai creduto al viaggio di Seiya in Italia e hai fatto bene, benissimo, ma ciò nonostante, Seiya comunque  “è il peggior essere umano esistente sulla faccia della terra.” Voglio dire: si, sei costretto a partire all’ improvviso per l’ Italia, ma te ne vai così e nemmeno ti informi per sapere se Usagi sta bene oppure no?

Ma soprattutto non ti viene in mente che magari lei soffre e si sente abbandonata da te, maledetto essere umano che cerca di fare il figo e cerca di porsi come alternativa al fantastico, meraviglioso, fenomenale, eccezionale uomo fantastico che è Mamoru!”, come l’hai definito tu stessa con questa simpatica citazione! :D

Se dici che niente possa giustificare la sua assenza, un tradimento sicuramente non può farlo, ma proprio a priori!

Ah no, solo il coma hai detto!

Provi un poco pochino di astio nei suoi confronti? Bah! Non si vede!

Grazie perché ci hai scritto una recensione davvero bellissima! Molto simpatica davvero, non si può non ridere e non leggerla più volte, e poi è piena di complimenti!

Agli autori fa sempre piacere leggere le recensioni dei lettori, in qualunque modo esse siano, complimenti, impressioni, consigli, perché sono sintomo di attenzione e lettura e quindi non possono che essere gradite!

Tornando al commento della tua recensione, purtroppo non è stata comunque Usagi a lasciare il bello del quartierino, ma lui ha mollato lei, provocandole ancora più dolore! Ce ne vorrà di tempo perché Usagi si convinca e perché guardi avanti, definitivamente, e chissà se un giorno Seiya sarà davvero un capitolo chiuso!

Lei come hai detto tu è seria, è dolce, forse troppo buona e si sente in colpa per quello che è successo con Mamoru, quel bacio che aspettavate da capitoli e capitoli e che il bellino ha interrotto facendo il geloso…

…come se ne avesse il diritto poi!

Mamoru sapeva tutto sì, ma proprio per Usagi come hai scritto tu non le aveva detto nulla, invece qui è stato costretto a farlo. Seiya non è d’aiuto a nessuno per evitare minacce e spedizioni di stampo mafioso per farlo fuori invece, hai perfettamente ragione!

Comunque, ancora grazie di cuore, è stata una recensione davvero particolare!

 

NEPTUNE87: Minako carissima collega folle!

Ma tesoro!!! Procurati la scorta per leggerli, lo sai che i nostri capitoli sono a prova da infarto (noi modeste e pazze!), e se il tuo cuore ci stava rimettendo con il capitolo precedente, allora con questo?

Comunque…

Di decorsi post operatori si è un po’ esperte e sai il perché, ma è bello sapere di riuscire a descrivere una cosa seria e reale in un contesto di passione e di svago!

Il tanto atteso bacio è arrivato, peccato per un piccolo piccolissimo microscopico dettaglio che si chiama Seiya!

Mamo-Chan come medico lo vorremmo tutte, e non solo come medico!

Sai io (Mako-Chan la tua collega folle e compagna di sclero in smalti per unghie), lo dico sempre che è un uomo da sposare, e diventerà mio marito il giorno del mio prossimo compleanno!!!

Aaaahhhh!!!!! Follia pura non ci badare! Passiamo oltre che è meglio!

Seiya ha rivelato, o meglio, l’ha rivelato Mamoru, il motivo della sua evaporazione…

Altro che sms, il codino era impegnato in altre mansioni!

Rubues non te la racconta giusta ed infatti come vedi non si è perso d’animo nemmeno in questo capitolo, denunciando il nostro divino Mamo…

E adesso che accadrà???

Uhauahuahuauuauah!!! (Tre ore di risata diabolica di coppia).

Cara, grazie per le note e per i complimenti!

 

saki85: Ciao anche a te!!!

Grazie mille per i complimenti! La nostra storia come dici tu è piena di complotti, ed hai ragione, e infatti devi sapere che le pene di Usagi non finiranno qui, dovrà anche passarne tante prima di trovare un po’ di gioia e di stabilità!

Ti abbiamo incuriosita? Speriamo di sì!

Grazie mille per il commento!

 

miss moonlight: Ciao cara Debora!

Grazie mille! E’ una vera gioia e una grande gratificazione leggere le tue parole!

Tutte vorremmo svegliarci con Mamoru accanto *.*, altro che quell’imbecille dai bei capelli che si dilegua e compare proprio nel momento meno opportuno!

Le sta facendo del male all’anima, ma come giustamente hai notato tu, assieme a tutte le altre, vicino a lei a curarla fisicamente e moralmente c’è il Dottore dei sogni!

E infatti, si da anche alle scazzottate con Rubues rompiscatole!!!

Ma il bacio è la scena che più doveva sciogliervi tutte, e sapere di esserci riuscite è bellissimo, anche se poi è arrivato Seiya, ma è un dettaglio ormai, alla luce di questo capitolo…

O no?

Comunque cara, hai preso la camomilla leggendo?

Speriamo che anche questo capitolo ti sia piaciuto!

Grazie!

Ciao!

 

celtics: Ciao anche a te!

Grazie per i complimenti innanzitutto.

Rispondendo al tuo quesito, ti diciamo che questa nostra storia è un AU, ossia un Universo Alternativo. Abbiamo riflettuto molto quando abbiamo deciso più di due anni fa di iniziare a collaborare come autrici, e abbiamo scartato l’idea di dedicarci ad una fanfic che fosse una continuazione della storia di Sailor Moon che conosciamo tutte. E’ probabile che scriveremo anche una storia così, chi lo sa, ma per il momento abbiamo deciso di mettere da parte lotte e psicopatici vari con manie di conquista delle galassie, a favore di ragazze e ragazzi normali, alle prese con amori, amicizie, intrighi, passioni, lavoro e studio.

Grazie comunque per i tuoi complimenti!

 

Grazie a tutte davvero, non sapete come siamo state felice di ricevere ben 16 commenti!

Grazie alle lettrici abituali, alle nuove, e anche a chi legge in silenzio, anche il numero delle visite ad ogni capitolo è importante per noi!

Grazie a chi ha inserito noi autrici folli tra i propri autori preferiti, e la storia tra le preferite, le seguite o da ricordare!

Davvero a tutti!!!

 

Ci auguriamo che questo capitolo vi sia piaciuto come i precedenti, e vi diamo appuntamento al prossimo!!!

Ciao a tutti, baci baci!

 

Luciadom & Silviasilvia

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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Capitolo 16
*** Non voglio dirti addio... ***


16 ) Non voglio dirti addio…

  

Sono stesa in camera mia a fissare il vuoto.

Sono passati due giorni da quando sono uscita dall’ospedale e tre da quando Seiya, il mio Seiya, mi ha lasciata.

Sono ancora viva, ma solo apparentemente, perché dentro ogni più piccola cellula di me è morta, facendomi sentire svuotata ed inutile.

Non sento più niente, né il freddo, né la fame, né la sete, l’unica sensazione che avverto è il dolore per il suo tradimento, per non essere io quella che lui ama adesso.

Le sue parole come un incessante rumore mi torturano il cervello, non potrò mai dimenticarle.

 

“Usagi … Io … Io … non so più quello che provo, e non posso più stare con te, ti prenderei solo in giro e tu non lo meriti! La vita che mi hanno strappato con l’inganno ora mi è stata restituita prepotentemente dal destino, ed io non posso perderla un’altra volta, sarebbe una follia! Io amo Rei … L’ho sempre amata …

 

-No…. Basta …. Basta… BASTA!!!-

 

Con le mani alle tempie, scuoto violentemente la testa cercando di cacciare via questo logorante pensiero sedentario, che, mi sta facendo impazzire e perdere il contatto con la realtà. Seiya era tutto per me, e adesso è il niente…

Ora che tutto è andato in fumo io mi sento come un automa senz’arte né parte.

L’amavo e l’ amo ancora totalmente, al punto di aver basato su di lui tutta la mia esistenza, e non m’ importa se più di una volta in questi giorni mi è stato detto:

 

 “ Sei ancora giovane, vedrai che passerà presto! Hai solo vent’ anni e tutta la vita davanti…! “

 

Non mi importa se per gli altri è facile, perché loro non capiscono e non sapranno mai cosa è significato e cosa significa ancora Seiya per me.

Loro si sbagliano, perché non hanno mai conosciuto l’amore puro ed incondizionato che lega due persone, non hanno mai conosciuto il mio Seiya.

Ma lui mi ha tradita, per riprendersi la sua vita con Rei, quella vita che gli è stata strappata dai suoi genitori e che lui non ha mai dimenticato.

Maledetti Kou!

Inizio di nuovo a piangere, la consapevolezza di non essere io il suo amore incondizionato è qualcosa che mi logora dentro.

Impazzirò, ne sono sicura …

Lascio andare ogni mio dolore, ogni sensazione, ma il bussare alla porta arresta prepotentemente il mio pianto disperato.  Mi asciugo le lacrime, anche se so che non servirà a niente, e vedo mia madre che entra portandomi il vassoio della cena, sono le 21.30.

 

- Amore, ti ho portato da mangiare, te lo lascio … -

 

- Non lo voglio Mamma, portalo via! -

 

-Usagi, piccola ti prego reagisci, non puoi continuare così! Come fai a rimetterti se non mangi? Ti prego non piangere! Cerca di ricordare le parole delle tue amiche, cerca di non dimenticare quanto tutti ti vogliamo bene! -

 

Già…Amy e Makoto, le mie amiche del cuore, quelle che anche se ultimamente vedo sempre meno, non mi lasceranno mai.

Più volte in questi giorni sono state a casa mia cercando di tirarmi su il morale e farmi mangiare, ma più volte hanno fallito nei loro tentativi perché io non riesco ad ascoltarle. Senza Seiya, nulla ha un senso.

 

-Lo so che mi volete bene, ma io non ho fame! Mamma per favore portalo via, ti prego! -

 

Sento il suo sospiro rassegnato e poi dei passi sicuri provenire da fuori.

Qualcuno entra ponendosi alle spalle di mia madre, la quale si scansa facendogli spazio.

 

- Ma … Mamoru … -

 

- Ciao Usagi… Allora dimmi, cos’è questa storia? Mi vuoi spiegare? -

 

Il suo viso non traspare nessuna emozione, è serio e formale, proprio come aveva detto che sarebbe diventato il nostro rapporto. Ora davanti a me c’è solamente il Dottor Mamoru Chiba.

 

-Che… Che  ci fai qui?-

 

-Sono ancora il tuo medico, ricordi? Sarei venuto comunque di testa mia prima o poi. Mi hanno chiamato i tuoi genitori, sono molto preoccupati per te, e lo sono anch’io!-

 

Guardo prima lui e poi mia madre, che scuote la testa.

 

- Mi dispiace Usagi, ma ho dovuto chiamarlo! Non mangi, stai sempre sdraiata in camera a piangere e nemmeno le tue amiche riescono a farti ragionare! -

 

Mamma non capisce … Non c’era bisogno di farlo venire qui, lei non lo sa ma così mi rende tutto ancora più difficile. Vorrei sapere perché tutto deve essere sempre così complicato. Mi giro piano sul fianco e con la faccia al muro, non voglio vedere nessuno, la loro presenza mi disturba.

 

- Per … Per favore andate via, voglio restare sola! -

 

-Signora Tsukino, per cortesia, ci può lasciare un momento da soli? Vorrei parlare con Usagi, appoggi pure lì il vassoio con il pranzo, ci penso io!-

 

- Va … Va bene! Per favore Dottor Chiba, lei è la nostra unica speranza adesso, siamo disperati! -

 

Mamma gli parla con tono supplichevole. Percepisco perfettamente l’apprensione nella sua voce, e mi fa male, ma davvero non riesco a reagire, perché è totalmente impossibile allo stato attuale delle cose.

 

-Non si preoccupi, vedrà che risolveremo tutto, lasci fare a me! -

 

- Ok … grazie al cielo possiamo ancora contare su di lei! -

 

- Fatelo sempre per qualsiasi cosa abbiate bisogno! -

 

- Grazie … Usagi io vado, ti prego mangia! -

 

Non rispondo, non ho più la forza per dire niente. Perché non capiscono che mi devono lasciare in pace? Sento i passi di mia madre allontanarsi seguiti da un altro sospiro preoccupato, e la porta della mia camera chiudersi piano, ora siamo solo io e Mamoru.

 

-Usagi voltati e guardami per favore, non darmi le spalle! -

 

-Mamoru sono stanca, vai via anche tu, ti prego! -

 

- Non ne ho nessuna intenzione, e adesso per favore non farmelo ripetere ancora, girati! Sono passati due giorni, devo controllarti la ferita e disinfettarla! -

 

Faccio come dice ma solo perché la ferita comincia a darmi fastidio e la fasciatura deve essere cambiata. Mamoru si infila i guanti in lattice e prende dalla sua borsa tutto l’occorrente per la medicazione.

 

- Prima di tutto bevi questa! -

 

Mi porge una piccola fialetta nera dall’aria disgustosa, non capisco perché dovrei berla. Faccio una smorfia stizzita non accennando nemmeno ad allungare la mano per prenderla.

 

-Che cos’è? -

 

- Sono vitamine e ferro ricostituenti, ti faranno tornare l’appetito! -

 

Lo guardo scettica, come può quella roba aiutarmi ad avere appetito?

Non me ne frega niente di mangiare, ma perché tutti si ostinano così tanto?

Voglio solo essere lasciata in pace, sola con i miei ricordi, quelli con Seiya…

 

- Avanti Usagi cos’ aspetti? -

 

- Mamoru davvero, ho lo stomaco chiuso, mangerò più tardi ok? Non preoccuparti sto benissimo, non ho bisogno di quello strano intruglio! -

 

Mento, in verità mi sento debolissima e mi gira la testa, ma sono sicura che con qualche buona ora di sonno mi passerà tutto. Lui sorride sghembo e quasi ironico, sembra quasi che mi stia scrutando a fondo e sia fermamente convinto di qualcosa.

 

-Per quanto tempo ancora vorrai andare avanti così?-

 

-Non devo rendere conto a te!-

 

- A me no, ma a te stessa, alla tua salute, e al tuo stato psicologico sì! Cosa vuoi fare? Credi che così facendo Seiya tornerà da te? -

 

-Mamoru sta zitto! -

 

- Credi che valga davvero la pena buttare via la tua vita e la tua salute per un tipo simile? Pensi che lui adesso si stia disperando per te, per il fatto che ti ha spezzato il cuore, e perché per colpa sua non mangi?-

 

- ZITTO!!!- 

 

Non voglio sentirlo, non voglio vederlo, ma perché mi sta facendo questo?

Perché ora tutto d’un tratto si diverte a girare il coltello nella piega e a far sanguinare la mia ferita? Possibile che non veda il mio dolore? O forse sta cercando di riversare anche il suo su di me? Dov’è finito il Mamoru che diceva di volermi essere amico?

 

-Mi dispiace Usagi, ma se cerchi di autocommiserarti allora non sei la persona che credevo! Lui ti ha tradita proprio nel giorno in cui avevi più bisogno della sua presenza, e ora che ha riavuto indietro la sua vita non tornerà!

Perché continui a punire il tuo spirito e il tuo corpo in questo modo? Lui non ti ama e forse non ti ha mai amata veramente! Una persona così forse non è nemmeno in grado di farlo, non con una come te! Fa male lo so, mi dispiace ma è la dura realtà!-

 

Pronuncia queste parole con durezza, penetrando in profondità dentro la mia anima. Perdo così completamente la ragione, e come un animale impazzito, accompagnata da un dolore atroce, mi alzo dal letto in preda ad un’ isteria che non pensavo di avere, ma che quelle parole, unite alla profonda ferita del mio cuore, hanno provocato. Scendo dal letto avventandomi su di lui e cercando di spingerlo fuori dalla porta, ma un violento capogiro rischia di farmi cadere rovinosamente a terra.

 

-BASTA! BASTA! BASTA! TI HO DETTO DI STARE ZITTO! FUORI DALLA MIA STANZA! VATTENE VIA ESCIIIIIIIIIIIIIIII!!!!-

 

Prontamente lui mi riprende non facendomi cadere, sto in piedi solo grazie alle sue braccia che mi tengono i fianchi. Ho la vista appannata, il respiro affannoso e sento le lacrime inondarmi il viso.

 

- USAGI!  -

 

Sento la sua voce gridare il mio nome, ed improvvisamente mi rendo conto di tutto, smetto di picchiarlo e di spingerlo, entrando in un stato di catatonia.

Forse Mamoru ha ragione, Seiya non tornerà, ma allora perché anche se la mia testa dice che è così, il mio cuore ci spera ancora?

Scoppio in un pianto disperato e all’istante sento le sue mani allungarsi sulla mia schiena, e tirarmi delicatamente a sé facendomi ridestare.

Adesso lui mi sta abbracciando, ed io, senza sapere il perché, non lo sto respingendo. Sono talmente disperata per la mia situazione, che vorrei morire, ma stretta tra le sue braccia mi sento scaldare il cuore.

Ma cosa mi sta succedendo? Sento di potermi calmare quasi all’istante, il suo petto è così caloroso, ed  io … io …

Ma come è possibile se fino ad un attimo prima lo stavo quasi picchiando e sbattendo fuori dalla porta?

Mi stacco precipitosamente dal suo abbraccio, spaventata e confusa assieme, devo essere impazzita, cosa sto facendo?  Il dolore deve proprio avermi dato alla testa.

Come posso trovare sollievo tra le braccia di Mamoru?

Lui non è Seiya e nemmeno tra cent’ anni riuscirà a colmare il vuoto che ha lasciato dentro di me, non importa quanto e come ci provi. Seiya è … Era ...

                                      

- Visto? Sei troppo debole perché non mangi, se fossi stata in forze non avresti avuto quel capogiro … Ti prego Usagi, non buttare via la tua vita così…-

 

-Era… Era lui la mia vita, lo sai…-

 

Lo sento scuotere la testa e schioccare la lingua tra i denti in segno di negazione.

 

-Era Usagi, era. Ora lui non dev’essere più nulla, devi solo pensare a te adesso! Ci sono io qui, potrai sempre contare su di me se vorrai…-

 

Sapendo che non sono in grado di reggermi in piedi, mi prende poi tra le braccia e mi riporta sotto le coperte.

Mi asciugo le lacrime, la testa mi gira ancora, ma posso vedere il suo viso serio e triste allo stesso tempo, anche se lui fa di tutto per nasconderlo.

Senza dire più una parola mi misura la pressione e la febbre, mentre io resto in silenzio ancora sconcertata.

 

-Bene, non hai la febbre ma hai la pressione molto bassa, e non ti dico i valori per non farti spaventare. Devo farti una flebo ricostituente che ti aiuterà a stare meglio, forse più di una, questo stabilizzerà un po’ il tuo fisico, ma non ti permetterò di continuare così! Ora calmati e non piangere, va tutto bene!-

 

Lo vedo posare nella sua grossa borsa il termometro, lo stetoscopio e un piccolo sfigmomanometro. Possibile che quasi non mi sia minimamente accorta di quello che ha usato? Con assoluta delicatezza poi, prepara tutto l’occorrente per le cure, mi sembra davvero di stare in ospedale, la sua professionalità e precisione sono davvero qualcosa di molto raro.

Conoscendolo però dovevo immaginarmelo che anche fuori dall’ospedale non mi avrebbe fatto mancare niente.

Mi aiuta a mettermi seduta e in poco tempo porta a termine il suo lavoro, mi rivesto e lui mi aiuta a stendermi di nuovo.

 

- Ora riposa, io tornerò a vedere come stai e per farti mangiare qualcosa, perché … DEVI, e se la prossima volta ti ostinerai ancora a rifiutare la fiala e il cibo, sarò molto più severo di quanto lo sono stato oggi! Fosse anche l’ultima cosa che faccio, non ti permetterò di rovinarti la vita con le tue mani, anche a costo di farmi odiare da te!-

 

Sento un brivido alla base dello stomaco, mentre una sorprendente consapevolezza prende vita dentro di me.

Mamoru … le sue parole … era tutto una provocazione. Lui ha usato il mio dolore per farmi reagire, perché sapeva che era l’unico modo per ottenere una risposta da me.

 

- Ma … Mamoru io …-

 

-Dormi adesso, basta parlare ok? Buonanotte Usagi!-

 

Annuisco solamente, sono ancora scioccata dal suo comportamento e dai suoi metodi.

Mamoru esce chiudendo piano la porta dietro di sé e lasciandomi sola, subito però lo sento rispondere alle domande di mia madre, rimasta fuori ad aspettare in apprensione.

Per fortuna che almeno il resto della famiglia non è in casa, almeno per ora.

Papà deve ancora tornare dal lavoro e Haruka è in palestra, mentre Shingo cena da un amichetto.

Se così non fosse stato, forse avrei dovuto sopportare anche il peso della loro preoccupazione e non credo che mi sarebbe stato d’aiuto, anzi, mi sarei sentita ancora più oppressa. Tuttavia so che loro ci saranno in ogni momento, ed io non potrò evitare il mondo oltre la mia stanza per sempre.

 

>>> Dottore va tutto bene? Mi sono spaventata, prima vi ho sentiti urlare, quasi come se steste litigando! -

 

>>>  Sì, anzi mi scusi Signora Tsukino, ma ho dovuto farlo! Usagi deve reagire, perché se si lascia andare adesso, è finita!-

 

>>> Sì capisco, grazie per tutto quello che sta facendo per la nostra bambina, noi le siamo davvero infinitamente grati!-

 

>>> Non lo dica neanche per scherzo, ma c’è una cosa che vorrei chiederle se possibile! Ho dovuto applicare ad Usagi una flebo ricostituente, aiuterà il suo fisico a riprendersi anche dalla carenza di cibo, e vorrei … vorrei …  beh… sì insomma, vorrei poter rimanere qui stanotte, perché sono preoccupato per le sue condizioni in questo momento. Ha la pressione molto bassa e vorrei monitorarla!

Ovviamente se non creo problemi, altrimenti andrò via e mi telefoni pure a qualsiasi ora della notte, sarò da voi immediatamente!-

 

>>> Non osavo chiederglielo! Non sa quanto io e mio marito siamo in apprensione per il fatto che Usagi sia uscita prima dall’ospedale, e non ci sentiamo tranquilli, abbiamo paura! Se c’è lei qui, la nostra bambina sarà in buone mani ad ogni ora del giorno! Grazie di cuore Dottor Chiba! -

 

>>> Grazie a voi e scusatemi se sono passato per sfacciato, ma Usagi è la mia prima paziente e vorrei assicurarmi che dopo tutto quello che è successo non ci siano complicazioni! Dormirò sul divano, ora vado un attimo a casa mia e poi tornerò per la notte!-

 

>>> Ma si figuri, fossero tutti come lei i dottori! Non ci pensi nemmeno a dormire sul divano, venga l’accompagno in mansarda nella camera degli ospiti! Faccia quello che deve fare e poi quando torna si sistemi pure!-

 

>>> Va … Va bene, benissimo. Grazie!-

 

Ma come, non aveva detto che sarebbe tornato la prossima volta per costringermi a mangiare? Ora si ferma a dormire qui? Rimango senza parole e piacevolmente sorpresa. Sento i loro passi allontanarsi sempre più, fino a non sentire più nulla.

Mamma l’ha portato sopra, nella stanza dove di solito studiamo o organizziamo pigiama party. Non so davvero cosa  pensare sapendolo al piano superiore, lui resterà qui, per me, davvero io non capisco il perché si dia così tanto da fare per me.

Anche se come dice lui abbiamo la stessa vita e lo stesso dolore, non riesco a concepirlo.

Affondo la testa nel cuscino e mi sistemo alla meglio stando attenta all’ago della flebo. Sono stanca e debole, eppure adesso guardando il soffitto non riesco a non pensare che lui è lassù.

Sento che sto per crollare, lui aveva ragione a dire che non ho energie, mi sento uno straccio e ho davvero bisogno di riposare, così, mi abbandono al sonno sussurrando solo poche parole:

 

“Grazie, Mamoru…”

 

***

 

Mi sveglio sentendo dei movimenti e dei rumori attorno a me, muovo appena la testa e vedo che la mia stanza è illuminata dalla fioca luce della lampada sul comodino.

Al mio fianco c’è Mamoru, inginocchiato, che mi sta… togliendo la flebo?

 

-Che… che fai? La cambi è finita?-

 

Gli parlo con voce impastata dal sonno, e lui alza lo sguardo sorridendomi subito.

 

-Ciao, scusa stavo facendo il più delicatamente possibile per non svegliarti. Sembravi dormire così bene!-

 

-Che ore sono?-

 

-Le quattro … ora ti tolgo tutto, possono bastare per adesso, ma il tuo corpo è davvero debilitato, una non sarebbe bastata! Usagi … -

 

-Mamoru ti prego non dire niente!-

 

Capendo forse che non è il momento lui annuisce e mi toglie lentamente l’ago dal braccio, applicandomi un tamponcino, e sistemando tutto sul pavimento.

Si allunga poi sul letto e mi accarezza piano la fronte, flettendosi fino ad avvicinarsi un po’ al mio viso, ma non troppo.

 

-So che può sembrare una presa in giro ma… come ti senti?-

 

Parla a voce molto bassa, tanto che posso sentire il suo respiro caldo sulla mia pelle, poi le carezze smettono e Mamoru mi guarda in attesa che gli risponda.

 

-Non lo so Mamoru, non lo so più neppure io …-

 

Lui annuisce e sospira.

 

-Cerca di riposare ancora, le medicine dovrebbero farti dormire meglio! Però da domani dovrai collaborare anche tu, non potrai andare avanti con le flebo ok? Perché non te le somministrerò!-

 

-Sì, ci proverò…-

 

-E devi farcela.-

 

Scuoto la testa e sento che se comincia ad insistere dovrò di nuoco combattere con le lacrime.

 

-Io non lo so, non ce la faccio!-

 

-Ce la farai, presto o tardi ce la farai…-

 

Mamoru continua a sussurrare e a sorridermi, e di tanto in tanto riprende le sue carezze. Non riesco a respingerle, anche se mi creano un certo imbarazzo, ma devo dire che ora senza sarei ancora più spaventata, comunque rimane il fatto non riesco a capire il suo ruolo. Ha detto di voler fare solo il medico, ma non credo ci stia riuscendo molto bene. Amo Seiya al punto quasi da svenire, ma allora perché le sue carezze non mi dispiacciono?

 

-Bene.-

 

Si alza e solo adesso alla debole luce del lume noto che non ha gli abiti che aveva qualche ora fa, indossa un completo di tuta.

 

-Ora vado e ti lascio la porta aperta, torna a dormire. Se dovessi avere bisogno non esitare a chiamarmi, ti sentirò e scenderò subito.-

 

Si allontana leggermente, e dopo aver preso la flebo sul pavimento si alza, ma spinta non so nemmeno io da cosa, decido di fermarlo, non voglio che se ne vada.

Ho stranamente bisogno di lui, non voglio restare da sola.

 

-No Mamoru… aspetta!-

 

Lui si gira di scatto e si riavvicina inginocchiandosi di nuovo vicino a me.

 

-Che c’è Usagi, hai bisogno d’altro? Ti fa male qualcosa?-

 

- No, è solo che… si beh ecco … io … -

 

Non riesco a chiederglielo, mi manca il coraggio, ma perché? Dopo tutto che cosa sto facendo di male? Mamoru continua a guardarmi sorpreso in attesa che io gli dica qualcosa.

 

-Vuoi… puoi restare un po’ qui … con…  me? Puoi farmi un po’ di …. Compagnia? Solo un po’ … per favore…-

 

Non so davvero cosa mi abbia portata a chiederglielo, io, che fino a qualche ora fa volevo restare sola nel mio dolore, adesso per potermi riaddormentare cerco la sua compagnia, ma perché?

Forse perché lui è l’unico, famiglia a parte, ad essermi stato sempre davvero vicino senza lasciarmi mai e senza chiedere niente in cambio?

Forse perché lui è il mio medico? O forse perché sta vivendo un dolore sicuramente simile al mio, per via di Rei?

Lui sorride e annuisce, va a chiudere la porta e poi torna di nuovo, riponendo tutto per terra, ed allungando una mano a prendere la mia.

 

-Speravo me lo chiedessi Usagi, brava.-

 

Gli sorrido appena anche io, e mi sistemo sul lato per poterlo guardare meglio.

 

-Vuoi parlare di qualcosa?-

 

Continua a parlarmi sottovoce, e si poggia con le braccia sul materasso.

Ci penso su riflettendo un attimo.

 

-Hmmm… Vediamo…-

 

Già, di cosa potremmo mai parlare in piena notte e in camera mia, io e il mio medico, o meglio, io è il mio medico- amico?

Ci penso su qualche secondo, poi senza pensarci gli rispondo spinta dalla curiosità, e forse anche dalla voglia di conoscerlo davvero meglio di come lo conosco ora.

 

-Di te!-

 

Ormai, arrivati a questo punto, non ha più senso rimanere solo estranei, abbiamo entrambi conosciuto volente o nolente la vita dell’altro senza che potessimo far niente per impedirlo, e abbiamo scoperto di avere un solo unico grande dolore che ci accumuna entrambi.

Si! Voglio conoscerlo, voglio sapere chi è veramente Mamoru Chiba, il mio angelo custode, il mio salvatore.

Gli devo tutto e se non fosse per lui probabilmente in futuro non avrei nemmeno più avuto una vita normale.

 

-Di me?-

 

-Sì sì di te!-

 

Mamoru mi guarda un tantino perplesso, pare che scenda dalle nuvole, forse non si aspettava di trattare proprio questo argomento.

Subito però sorride compiaciuto abbassando per un secondo lo sguardo a terra, come se provasse lievemente vergogna.

Sospiro e mi mordo le labbra, forse non è stata una buona idea, ma davvero mi piacerebbe conoscere qualcosa in più della sua vita.

 

-Va bene Usagi, a patto che poi lo faccia anche tu, così potremo dire di conoscerci ad armi pari, ok?  -

 

Sorrido anche io, e dopo la sua reazione, mi sento più sollevata e più tranquilla.

Meno male, pensavo di essere stata davvero inopportuna.

 

- Sì ci sto! Parliamo di noi, di quello che siamo stati prima di…

 

Mi interrompo scossa da un fremito che non passa inosservato agli occhi del mio giovane medico.

 

-…prima di tutto questo, prima che le nostre vite fossero sconvolte a tal punto…-

 

-Ne sei sicura? Stai bene? -

 

-Si, si! Ti prego raccontami  la tua infanzia ad esempio, i tuoi studi…-

 

Ripensare alla mia vita prima che fosse sconvolta da un uragano di forza cinque fa male, ma è inevitabile.

 

-Beh allora… Io non ho avuto un’infanzia serena, almeno non dai sei anni in poi.

I miei genitori sono morti in un incidente d’auto il tre agosto di ventidue anni fa.

Era il giorno del mio sesto compleanno ed io gli avevo chiesto di andare a festeggiare fuori con mia sorella, gli avevo chiesto di portarmi a fare una gita al mare.

Purtroppo al ritorno un automobilista ubriaco contromano ci buttò fuoristrada, e per i miei genitori all’arrivo in ospedale non ci fu nulla da fare. Gli unici a sopravvivere fummo io e Setsuna, e i medici dissero che ci salvammo miracolosamente.-

 

Alle sue parole, spalanco gli occhi e mi porto le mani davanti la bocca.

Oh mio Dio, ma che mi è venuto in mente? Non potevo starmene zitta e dormire per davvero?

 

-Mamoru… perdonami, mi dispiace tanto, perdonami io… scusami… Smetti se ti fa male! Sono stata una stupida, scusami, scusami tanto!-

 

Lui sorride dolcemente, scuotendo la testa.

 

-No tranquilla Usagi, non c’è problema, e poi è giusto che ci conosciamo meglio, anche io voglio conoscerti …-

 

Continua a sorridermi molto dolcemente, i suoi occhi sono lo specchio della sincerità, e mi guardano come se fossi qualcosa di immensamente bello e prezioso, comincio a sentirmi a disagio.

 

-Eravamo soli, completamente. Non avevamo nessuno che potesse prendersi cura di noi, almeno non all’inizio, e così fummo mandati in un orfanotrofio, dove restammo fino a quando i servizi sociali non reperirono finalmente dei lontani parenti di nostro padre che ci presero con sé. Erano già in là con gli anni, e senza figli, erano due lontani zii ma ammetto che ci hanno amato tantissimo, e dobbiamo loro tanto. Ci hanno accudito, fatto studiare, crescere, siamo stati anche all’estero.

Crescendo poi ho iniziato man mano a rivivere. Sai mi ero chiuso molto, e dopo l’incidente non legavo con nessuno, l’unico mio conforto, era la mia nuova famiglia, e un carillon che mia madre mi regalò, e che si tramanda da generazioni come cimelio nella mia famiglia. Mamma mi disse di regalarlo alla persone che un giorno avrebbe rapito il mio cuore! Un giorno te lo farò ascoltare, la sua melodia è bellissima!-

 

-Quindi … il carillon era … era … per Rei? -

 

Subito il suo sguardo si fa triste e Mamoru abbassa gli occhi a terra, mentre io per un secondo sento un nodo nello stomaco.

 

- Mamoru scusami ancora, forse è meglio che smettiamo! -

 

- No Usagi! Voglio continuare, non so perché, ma a te sento di potere dire tutto!-

 

Lui rialza lo sguardo, i suoi occhi sono ancora tristi, ma sempre sinceri, e quel blu oceanico sembra voglia travolgermi da un momento all’altro.

Sento il fiato bloccarsi in petto, e mi accorgo che non eravamo mai stati così vicini, a parte il bacio ovviamente, ed ora che però posso vederlo meglio e con calma, devo dire che è proprio un bel ragazzo.

Un altro nodo mi attanaglia lo stomaco, ho definitivamente capito di essere impazzita. Ma cosa cavolo sto pensando?

Sono talmente disperata da aggrapparmi a Mamoru a tal punto? No, non voglio!

Seiya mi manca, ma non posso usare Mamoru come scudo per il mio dolore.

Sì è questo quello che sto facendo e Mamoru non lo merita. Sono sicura che non lo voglia neanche, perché anche lui sta soffrendo allo stesso mio modo.

 

-Usagi, ehi Usagi! -

 

Mamoru mi richiama alla realtà, che stupida! Mi sono persa tra mille pensieri, chissà cosa penserà di me adesso.

 

-Hai sonno, sei stanca? Vuoi che ti lasci dormire?-

 

-N…No, no! Ti prego continua, cosa è successo poi?-

 

Lui mi osserva preoccupato.

 

-Ne sei sicura? Avevi un aria serissima prima, se stai male devi dirmelo!-

 

-No, davvero Mamoru, continua, sto benissimo! -

 

 -Ok, ma non farmi preoccupare! -

 

Annuisco.

 

-Bene… Purtroppo però anche loro sono morti, erano comunque anziani e ci hanno lasciato tutto quello che avevano. In più avevamo anche l’eredità dei nostri genitori, e all’epoca eravamo già maggiorenni, grandi abbastanza per vivere emancipati.

Setsuna divenne quella che è ora, ed io poco dopo quando stavo per terminare i miei studi conobbi Seiya e Rei.

Questo è quello che è successo a grandi linee, poi i fatti di cinque anni fa ad oggi, purtroppo li sai …  Dopo essere stata costretta a lasciare Seiya, Rei ed Hotaru divennero davvero la mia famiglia, e io non avrei mai immaginato che le cose potessero stare come abbiamo scoperto. Ho perso il mio migliore amico insieme alla donna che amavo, e che ora non sento più come mia.

Anzi per dirla tutta forse il dolore che provo è talmente grande da farmela davvero dimenticare, forse rimuovere… E ora sono qui, questa è un po’ la mia storia…

So quanto devi star male Usagi, lo provo anche io, e non posso permettere che mi venga fatto ancora del male, anche dalla mia stessa sorella. Non riconosco più nemmeno lei ma comunque, so solo che non voglio perdere nessun’ altro, in nessun modo. Nessuno, Usagi. -

 

Mi accarezza la mano con il pollice e mi guarda molto intensamente, mentre io ho ascoltato il suo racconto con un nodo in gola per tutto il tempo.

Santo cielo deve aver sofferto davvero tantissimo, e con lui sua sorella!

Io non so cosa avrei fatto al loro posto, forse non ce l’avrei fatta, non avrei mai resistito alla solitudine.

 

-Ma…Mamoru… mi dispiace, io…-

 

Sono davvero dispiaciuta, a saperlo non mi sarei mai permessa di chiedergli una cosa simile. Vorrei sprofondare in questo letto, sotto tonnellate di coperte!

 

-Non preoccuparti, te l’ho già detto, sento di poterti dire tutto, anche se non so il perché! Sai… ne parlo davvero con pochi…-

 

Sorride di nuovo e mi sembra più rilassato. Quasi mi sento in colpa sapendo che io ho una famiglia speciale e due amiche splendide, mentre lui ora non ha … NESSUNO!

Guardando la mia vita, posso dire di non essere mai stata sola, lui invece, lo è stato! Lo è stato per molto tempo! Povero Mamoru!

L’unica sua gioia era Rei, ma anche lei adesso l’ha abbandonato, proprio come Seiya ha abbandonato me … credevo anche io di avere un amore perfetto ma mi sbagliavo.

 

-E invece tu?-

 

Le sue parole mi riportano alla realtà, destandomi ancora una volta dai miei pensieri.

 

-Io?-

 

-Sì tu. Dimmi di te!-

 

Ecco ci siamo! E’ vero che glielo avevo promesso, ma adesso che devo espormi mi sento un po’ imbarazzata. Io e Mamoru stiamo entrando in confidenza, è forse questo mi mette a disagio, comunque non ho altra scelta, per cui faccio un bel respiro profondo, e comincio a parlare.

 

-Beh… da dove potrei iniziare?-

 

Il suo sorriso si fa ancora più largo, più… bello.

 

-Da dove preferisci!-

 

- In verità io sono stata felice, tanto, e mi spiace dirtelo dopo che mi hai confidato tutte queste cose, e…-

 

-Non ci sono problemi Usagi, ti ascolterò se vuoi, ma non preoccuparti per me. Sto bene.-

 

Incoraggiata dolcemente dalle sue parole riprendo a parlare cercando di farmi coraggio.

 

- Dunque… Io, forse già lo sai, ma fino a prima di conoscerti, credevo che la mia vita fosse perfetta. Ho una famiglia unica, unita, speciale. Siamo tutti molto legati tra di noi, ed Haruka ha con ognuno di noi degli atteggiamenti molto protettivi.

E’ la sorella maggiore, e ci vuole un gran bene. Riguardo ai miei genitori, il loro legame è unico, io ho sognato fin da piccola un matrimonio così, sai, sono innamoratissimi, e Shingo, beh lui è pestifero, dispettoso, come ogni fratello minore, ma in fondo in fondo sa essere anche adorabile.

Ami e Makoto… Beh loro sono due sorelle, non solo delle amiche, ci siamo conosciute al liceo e da allora non ci siamo più lasciate. Condividiamo tutto, dalle cose più banali alle più serie, siamo inseparabili. Ci siamo iscritte tutte e tre alla stessa facoltà perché sogniamo di aprire un giorno un asilo tutto nostro.

Adoriamo i bambini, soprattutto quelli compresi nella fascia tra gli zero e i cinque anni, e speriamo davvero tanto che il nostro sogno possa avverarsi!

E poi… c’era lui… Seiya. Ho trascorso con lui due anni speciali, magici, e mai, mai avrei immaginato un epilogo così triste per la nostra storia! L’ho conosciuto una sera in un locale mentre spettavo Makoto ed Ami che erano in ritardo, perché Ami era impegnata in una gara di nuoto, quando all’improvviso un teppista mi si avvicina e cerca di mettermi… le mani addosso… Io non volevo ma non riuscivo ad oppormi, Seiya era lì e mi ha difesa e aiutata.

L’ha mandato via e poi mi ha invitata ad uscire fuori per riprendermi, da allora siamo stati sempre insieme, ma adesso… non è più così!-

 

Ricomincio a piangere di nuovo, stavolta silenziosamente, facendo salire le mani a coprirmi il viso.

 

-Mi manca, mi manca terribilmente!-

 

-Shhh…. lo so, lo so…-

 

Nascosta tra le lenzuola, sento la sua mano accarezzarmi dolcemente la testa.

 

- Ti prego smetti di piangere, ricorda quello che ti ho detto. Basta così per adesso, riposa…-

 

Ogni sua parola è un sussurro accompagnato ad una carezza. La  sua dolcezza riesce a sciogliermi il cuore, ma come fa? Libero il viso dalle mani umide e cerco di guardarlo, sebbene sia quasi buio e abbia la vista appannata.

 

-Mamoru io … -

 

>>> Cosa sta succedendo qui? Ma cosa … -

 

Una voce fin troppo familiare ci interrompe, sento un brivido freddo in corpo, Haruka è appena tornata, e sicuramente sta travisando tutto. Come non potrebbe?

Mamoru è inginocchiato ai piedi del mio letto, sono le quattro di notte e lui è in tuta e con i capelli scompigliati, si vede lontano un miglio che ha dormito qui!

Lui si alza e la osserva, mentre lei lo fissa seria e con un misto di smarrimento/rabbia impresso in volto.

Io mi alzo facendomi leva con le braccia, ma forse a causa del movimento improvviso e dell’agitazione, unita ad un forte capogiro, sento un dolore acuto al petto, la ferita fa male.

 

-AHI!-

 

Le braccia cedono ed mi lascio cadere di peso sul materasso strizzando gli occhi, non dovevo muovermi così velocemente, il mio corpo non è ancora guarito, ed io non riesco a controllare le sue reazioni.

 

-Usagi! -

 

Mamoru si avvicina all’istante seguito da mia sorella e mi aiuta a tornare per bene in posizione supina.

 

-Usagi, non muoverti così! Rilascia il corpo, tranquillizzati! Brava respira, così brava! -

 

Sento mia sorella prendermi la mano, e la vedo guardarmi con infinita preoccupazione, ha quasi gli occhi lucidi.

Seguendo le istruzioni di Mamoru, riesco a calmarmi, ma la testa mi gira ancora.

 

-Usagi, ora veramente cerca di rilassarti e di dormire ok? -

 

-Si sorellina, hai l’aria stanca! -

 

-No aspettate! Haruka so cosa hai pensato quando sei entrata, ma ti giuro, non è così! Io sto male, è mamma e papà erano molto preoccupati, quindi Mamoru si è offerto di restare qui per la notte e … -

 

-Usagi, trovare Mamoru a casa nostra di notte poi, non è che mi riempia di gioia, ma se tu stai male allora va bene, il resto non conta! Con questo non voglio dire che non sono più arrabbiata con te, lo sarò finché non ricomincerai a mangiare, stai facendo preoccupare tutti, possibile che tu non te ne renda conto? Mamma, Papà, Shingo ed anche io siamo preoccupati, ma a te sembra non importare!-

 

Il suo tono seppur calmo ora ha assunto una certa autorità, so che mi vuole bene, ma il suo rimprovero mi fa star male, perché non è che io non voglia, proprio non ci riesco. Il nodo che ho alla gola diventa sempre più grosso e gli occhi riprendono a pizzicarmi, Mamoru se ne accorge.

 

-Haruka io …-

 

Faccio per alzarmi di nuovo, ma le braccia di Mamoru mi fermano all’istante.

 

-No Usagi, per stasera non ti do il permesso di alzarti! Sei talmente debole che pure la ferita ne risente! Sta ferma lì! Haruka, sai mica dove posso trovare un altro cuscino? Per ora è meglio che non si alzi nè si metta a sedere, se non vuole dormire allora un altro cuscino è quello che le ci vuole per stare più comoda!-

 

-Te lo vado a prendere!-

 

Mia sorella esce mentre io non dico più una parola, e mentre Mamoru mi osserva ad intermittenza, pensieroso e preoccupato, con due dita premute sul mio polso sinistro e uno sguardo all’orologio. E’ davvero serissimo, ma poi mi rimisura nuovamente la pressione e la sua espressione si incupisce sempre di più.

Haruka rientra con il cuscino che Mamoru mi sistema sotto la nuca, facendomi davvero sentire più comoda e permettendogli di vederli meglio.

 

-Hai i battiti cardiaci leggermente accelerati! Il tuo cuore non si è ancora ripreso, e la tua pressione è preoccupante! Usagi non va bene! Devi rimetterti in forze e dobbiamo iniziare al più presto la terapia!-

 

-Co… Cosa intendi con pressione preoccupante? -

 

La voce di mia sorella trema e guarda Mamoru con apprensione.

 

-100 su 70 Haruka! Bassissima! Le ho fatto delle flebo, un po’ l’hanno  aiutata rispetto a prima, ma se non mangia è tutto inutile!-

 

Mia sorella sospira esasperata.

 

-Non so più cosa fare con te Usagi!-

 

-Haruka ti prego, non ricominciare, io so che … -

 

- Tu sai che cosa eh?  Tu non sai niente, non sai quanto tutti in famiglia siamo preoccupati per te!-

 

-Io non ci posso fare niente ok? Sto male, ma il mio male voi non lo potete curare, lasciatemi in pace!-

 

Vorrei urlare, ma non posso, sono le quattro e mezza del mattino ormai …

Mi mordo il labbro inferiore, sono davvero troppo stanca per litigare, quasi esausta, e il solito nodo alla gola mi opprime dentro.

Sto male, me ne rendo conto, ma allora perché non faccio qualcosa per rimediare? Perché non reagisco?

 

-Noi non ti lasceremo mai in pace è chiaro? Io non lo farò! Sarò la tua ombra sorella ingrata! Non ti darò respiro finché non riprenderai la tua vita, è chiaro?-

 

La guardo quasi piangendo sotto gli occhi attoniti di Mamoru.

 

-Andate via, perdonatemi, ma ora sono stanca!-

 

Senza dire più una parola, tiro ancora su le lenzuola fino a coprirmi il viso, non voglio che vedano le lacrime che non riesco più a trattenere, perché la mancanza di Seiya mi sta logorando piano.

 

Entrambi sospirano senza proferir parola, poi è Mamoru a parlare.

 

-Vieni Haruka, lasciamola riposare, torno più tardi a controllarla! -

 

Inaspettatamente lei mi accarezza da sopra le coperte, ma io non accenno la minima reazione. Entrambi escono lasciandomi sola.

 

>>> Hai intenzione di non dormire tutta la notte?-

 

>>> Se è necessario sì! Sono molto preoccupato per lei!-

 

>>> Si riprenderà?-

 

>>>Questo dipende solo da Usagi! Ma al più presto devo farle incominciare la terapia, senza una buona riabilitazione, l’intervento non è completo!-

 

>>> Capisco … Allora la affidiamo a te! Io te la affido! Mamoru, grazie! Ti ringrazio per prenderti cura di mia sorella in questo modo! Questo era un ringraziamento doveroso, ma per il resto … tra noi non cambia niente intesi? Per me resti sempre quello che sei, chiaro? -

 

>>> Non preoccuparti, ormai lo so, ne sono consapevole, ma ti ringrazio lo stesso per il complimento e per avermi affidato tua sorella! Sentirmelo dire da te, ha un altro significato … Grazie! -

 

>>> Quello che è giusto è giusto, ma ribadisco, questo non cambia le cose! Buonanotte Mamoru!-

 

>>> Buonanotte Haruka! -

 

Le loro voci non si sentono più, si odono solo i passi salire al piano superiore.

Sono talmente esausta che non ho le forze per elaborare quello che si sono detti, ma per la prima volta mia sorella è stata calma con Mamoru e mi ha affidato a lui …

Ora io dipendo da lui, assurdo … non lo farò mai!

Quei due comunque nascondono qualcosa e presto o tardi scoprirò che cosa!

Sto per addormentarmi stremata, forse anche per via delle medicine, quando improvvisamente il mio cellulare vibra facendomi schizzare il cuore in gola, perché automaticamente il mio pensiero va a lui. Ho la certezza del mittente del messaggio anche senza vederlo. Lo sento, lo sento dentro nel profondo del mio cuore, quel cuore che è ancora pazzo d’amore per lui.

Ora non m’ importa quanto sia debole o del fatto che non possa alzarmi, e nonostante avverta continui capogiri prendo come un fulmine il cellulare dal comodino e leggo il messaggio:

 

 

“ Perdonami per tutto il male che ti ho causato … eri l’ultima persona che volevo ferire… So che non mi capirai, e probabilmente non merito nemmeno il tuo perdono, ma per quello che può valere adesso, sappi che io …ti ho amato …  ti ho amato veramente, ma tu meriti di meglio, e  Mamoru in fondo è una brava persona, anche se il mio ego mi impediva di ammetterlo. Ora però è tutto più chiaro, quindi ti prego … Sii felice con lui … Addio. Seiya …”

 

Il mio cuore manca un battito, e la vista mi si appanna di nuovo  per le lacrime che copiose scendono dal mio viso senza controllo. Il nodo che ho allo stomaco è sempre più forte e più profondo, come se scavasse in profondità facendomi ancora più male.

 

“ Ti prego, sii felice con lui … “ 

 

Che senso ha? Cosa significa questo messaggio? Perché mi ha scritto quelle parole?

Inizio a tremare, visibilmente.

La mia mano trema talmente tanto che rispondere al messaggio è impossibile, ma se lui mi ha mandato un messaggio a quest’ora della notte, allora vuol dire che mi sta pensando e forse che vuole …

No, quelle parole non significano niente, ne sono sicura!

Sempre tremando spingo il tasto due del mio cellullare, dove è memorizzato il suo numero, la chiamata parte immediatamente, il telefono suona.

Passa qualche secondo, in cui appoggio una mano al petto, mi sento accaldata, la ferita mi fa male e sono sicura che il mio cuore batte a tremila.

La sua voce arriva limpida al mio orecchio destabilizzandomi, non ci credo di stare proprio parlando con lui, forse sto sognando, forse questo è solo il frutto della mia immaginazione, così senza pensarci e senza sapere il perché, aziono il vivavoce come per essere più sicura di star parlando veramente con lui, perché ancora non me ne rendo conto.

Ho il cervello in tilt, non mi rendo più neanche conto che è notte fonda e che rischio di svegliare tutta casa, il sentire la sua voce, mi ha fatto perdere il contatto con la realtà.

 

- Se … Seiya! -

 

>>> Ciao U…Usagi … -

 

-Seiya! Seiya! Mi … Manchi, io … -

 

>>> Ti prego non piangere, per favore ascoltami … so che stai male e che non ti sei ancora ripresa, ma se puoi perdonami! Mi sento un verme e non posso vivere con questo senso di colpa …  Usagi vorrei che tu avessi la forza di farlo! -

 

-Ma certo che ti perdono Seiya! Anche tu hai sofferto! Torniamo insieme e di dimentichiamo tutto, io TI AMO!!! -

 

>>> Non è così semplice, lo sai… -

 

-Perché, dimmi perché? -

 

>>>Usagi… E’ con Mamoru che devi stare! E’ lui la persona più adatta a te! Io non posso più darti l’amore che mi chiedi, ti voglio bene, ma non ti amo più! Però ti prego,  non dimenticarti mai una cosa, ricordati sempre che per me sei stata davvero importante! Volevo solo dirti questo… Ora dimenticami, è la cosa migliore che puoi fare adesso!-

 

- Ma cosa stai dicendo? Come posso dimenticarti? Ti amo, perché non lo capisci, amore … io …HO BISOGNO DI TE! -

 

>>> Addio Usagi… Ti auguro di essere felice con Mamoru! -

 

- SEIYA! SEYAAAA!-

 

La chiamata si interrompe lasciandomi nella disperazione più totale, scoppio in un pianto disperato incurante dell’ora notturna e di essere sentita.

Quelle parole hanno lacerato il mio cuore già trafitto di suo, Seiya mi ha praticamente spinta tra le braccia di Mamoru, dell’unica persona che ha sempre odiato con tutto se stesso. Ma è davvero finito il nostro amore? No … Non ci credo.

Piango talmente con tanta forza che non riesco a respirare, sento il mio cuore battere velocissimo e la vista venire meno, poi d’improvviso qualcuno entra in camera mia sbattendo la porta e gridando il mio nome.

 

-USAGI!!!-

 

Haruka si precipita ai piedi del letto e mi abbraccia, ma io sembro un pezzo di ghiaccio che continua a piangere e a non respirare.

 

- USAGI! USAGI! -

 

I singhiozzi sono talmente profondi da far preoccupare mia sorella all’istante.

 

- HARUKA SPOSTATI SUBITO!-

 

Mamoru che deve essere entrato con lei, prende velocemente il suo posto, non riesco a vederlo in viso per le tante lacrime che sento scendere dalle guance, ma il suo è un tono quasi disperato.

 

-Usagi calmati! Calmati!-

 

Senza sapere il perché lo abbraccio disperatamente stingendolo forte, stretta che viene ricambiata all’istante.

Chiudo gli occhi sognando di essere tra le braccia di Seiya, poi il mio cuore perde un battito ed io mi sento mancare, lasciandomi andare a peso morto tra le sue braccia, il petto mi fa male.

 

>>> USAGI!-

 

>>> FIGLIA MIA NO!!!-

 

>>> PICCOLA!!!

 

Sento tante voci insieme, ma non distinguo quasi più niente, sento solo il mio cuore battere velocemente e il corpo di Mamoru irrigidirsi all’istante.

Poi vengo distesa in posizione supina e sento la voce di Mamoru parlarmi, passandomi lo stetoscopio al livello del cuore.

 

>>> Usagi mi senti? Ti prego cerca di fare dei respiri profondi, calmati!-

 

>>> Dottore la aiuti la prego!-

 

>>> Dottor Chiba, la supplichiamo!-

 

>>> Calmatevi Signori Tsukino! Tra poco sarà tutto a posto! Per favore, portatemi un sacchetto e dell’acqua con lo zucchero, SUBITO!!!-

 

>>> Vado io… -

 

>>> Grazie Haruka! -

 

Avverto quasi immediatamente un lieve pizzicotto al livello del gomito, è in pochi secondi sento il mio corpo rilassarsi, il respiro tornare a scorrere regolare e il mio cuore calmarsi.

Mamoru si posiziona poi dietro di me come quella volta in ospedale, quando ebbi una crisi prima dell’intervento, e sento qualcosa poggiarsi sulla mia bocca, forse il sacchetto di cui parlava prima.

 

-Respira lentamente all’interno del sacchetto … inspira ed espira … avanti così, da brava … inspira ed espira … -

 

Faccio come dice e sento invadermi una grande quiete, mi rilasso totalmente, l’agitazione sembra un lontano ricordo, ora sono solo frastornata.

Questo esercizio unito al farmaco appena somministratomi, mi fanno calmare del tutto. Non appena è sicuro che sia tutto sotto controllo, Mamoru si alza delicatamente e mi sistema sotto le coperte.

Non parlo, ma posso vedere tutti accanto a me: mamma, papà, Haruka, Shingo.

Ho fatto preoccupare tutti, ancora un'altra volta inutilmente.

I miei genitori mi osservano così come i miei fratelli impietriti e con gli occhi lucidi, Mamoru è l’unico a scrutarmi in modo osservatorio.

E’ serio, ma non sembra preoccupato, almeno non come dovrebbe, forse davanti ai miei genitori cerca di trattenersi, fatto sta che riesce a fingere molto bene.

La mia famiglia si stringe introno a me ancora sotto shock, poi e papà a parlare:

 

-Usagi, co … come ti senti? -

 

-Mi … mi dispiace, io …

 

Improvvisamente muovendo la mano sul letto, incastrato a metà tra il letto e il muro, trovo il  mio cellulare con ancora aperta la chiamata di Seiya, solo che all’altro capo non c’è più nessuno, e nonostante ora a causa delle medicine, mi sia impossibile agitarmi, una lacrima scende ancora dal mio viso.

 

-Se … Seiya lui … -

 

-Maledizione! Gli ho sempre voluto bene come un fratello, ma giuro che domani quell’imbecille me la pagherà! -

 

- Haruka Basta! Non fare questi discorsi, tua sorella sta già abbastanza male!-

 

- Ma mamma lui … -

 

- Tua madre ha ragione! Non è il momento questo! Forza andiamo a letto, a lui penseremo con calma! -

 

-NO! Vi … Vi prego … per … favore …io … non voglio che … Vi … prego!-

 

Entrambi mi guardano tristi, mentre Haruka e Shingo sono serissimi.

 

-Va bene amore, ma ora riposa!-

 

-Dottore non sarebbe il caso di riportarla all’ospedale?-

 

-Non si preoccupi Signora Tsukino, Usagi starà benissimo, ci vuole solo un po’ di tempo! Per quanto anche io vorrei riportarla indietro subito, ho capito che per lei sarebbe solo un male, perché in quell’ospedale ha solo brutti ricordi!

Un paziente per guarire deve vivere in un ambiente tranquillo, che gli permetta di star bene psicologicamente, e nel caso di Usagi, l’ospedale è proprio l’ultimo posto dove dovrebbe stare! Appena inizieremo la terapia starà subito meglio, il suo cuore deve solo stabilizzarsi, poi potrà fare la vita di prima!-

 

-Ma se stasera non c’era lei, probabilmente noi ci saremmo fatti prendere dal panico!-

 

-Per fortuna c’ero, e se vorrete e me lo permetterete, mi fermerò qui tutto il tempo che sarà necessario per la sua completa guarigione! Potrete sempre contare su di me, non ho intenzione di abbandonare Usagi per nessun motivo al mondo! -

 

-Non abbiamo parole per esprimerle la nostra gratitudine, consideri pure questa come casa sua per tutto il tempo che si fermerà qui! Lei ci sta togliendo un grosso peso, grazie! -

 

-Sono io che ringrazio voi … -

 

-Mamma, papà, ora andiamo! Usagi ha bisogno di dormire, e anche tutti noi!-

 

Haruka esorta  tutti ad andare a dormire, l’espressione sul volto dei miei famigliari è qualcosa che mi scalda il cuore, quanto amore che sento! Dopo avermi salutato ad uno ad uno, ora sono di nuovo sola con Mamoru.

 

-Come ti senti adesso?-

 

-Stanca e confusa, Mamoru Seiya mi ha detto che … -

 

- Non dire altro, ho sentito la telefonata, l’hanno sentita tutti!-

 

Avvampo improvvisamente, per quanto dovessi saperlo, con tutto il trambusto, non ci avevo ancora pensato.

Mi riparo totalmente sotto le coperte, ma queste vengono poi scansate da Mamoru che mi osserva serio.

 

-Ecco bevi questa, ti aiuterà per la pressione!-

 

Mi porge delicatamente il bicchiere d’ acqua con lo zucchero e mi aiuta a berlo.

Ha cambiato totalmente discorso, sembra abbia cancellato le parole di poco prima.

Lo osservo, sembra tranquillo, per cui decido di lasciare perdere, complicare le cose adesso non serve a  niente.

 

-Dormi adesso, sono quasi le cinque,  è questa è stata una lunga notte, hai bisogno di riposo assoluto!-

 

Non voglio dormire, ho paura.

 

-Mamoru … prima pensavo che il petto mi sarebbe scoppiato da un momento all’altro! Sembra che non sia cambiato niente,  questa crisi … -

 

-E’ cambiato tutto invece! Questa crisi l’hai avuta perché il tuo cuore è stato scosso più volte in questi giorni! L’intervento non ha completa efficacia senza la terapia! Usagi, da domani incominciamo la riabilitazione ok?-

 

-Sì, ma io non voglio più stare male così!-

 

- E non lo starai … per quel che riguarda la pressione, beh li ci possiamo far ben poco, devi stare riguardata e continuare a prendere le solite pillole!-

 

-Va … Va bene! Grazie!

 

Lui sorride e si avvicina alla porta, ma prima di andarsene si volta e mi risponde:

 

- Il miglior modo che hai per ringraziarmi è guarire!-

 

Annuisco sorridendo flebilmente, poi la porta si apre, ma io …

 

- Mamoru aspetta! -

 

Lui si ferma e torna a guardarmi:

 

 -Per favore non andartene … puoi rimanere finché non mi addormento?-

 

Sorride e questa volta a trentadue denti.

 

-Sì…-

 

Prende la poltrona vicino la finestra e la avvicina al letto mettendosi a sedere e slungando tramite l’apposito appoggia piedi, anche le gambe, deve essere molto stanco.

Siamo entrambi stesi sui fianchi, lui deve stare scomodissimo, ma sembra non importargliene, e inaspettatamente appoggia una mano sul mio petto caldo, guardandomi intensamente.

Un fremito mi scende nello stomaco, ma Mamoru non ci da peso associandolo ad un movimento di difesa del mio petto ferito, se solo sapesse che non è così!

Sto per dire qualcosa, ma lui mi precede:

 

-Ogni volta che il tuo cuore fa i capricci, uno stato di terrore mi assale, specialmente dopo l’intervento! Ti vedo stare male, e allora penso che ho fallito, anche se so che non è possibile. Non voglio vederti soffrire … non voglio vederti soffrire mai più!

Userò tutte le mie conoscenze in campo medico per guarirti, e se vorrai ti starò vicino quando crederai di non farcela più per altre ragioni! Io voglio tornare a vedere quella ragazza combattiva che ho visto solo poche volte prima di tutto questo, voglio tornare a vedere la tua salute splendere, perché ogni volta che stai male, la tristezza prende il sopravvento anche se la mia giornata è stata spensierata! Usagi fidati, so che è impossibile, ma ti prometto che un giorno riuscirai a dimenticare tutto!-

 

Lui si sbaglia, non potrò mai dimenticare Seiya, ma le sue parole mi entrano dentro provocando un turbinio di emozioni mai provate. Perché quest’uomo si comporta in maniera così dolce proprio con me? Ha usato parole bellissime, ed io non so cosa dire… Continuo a fissarlo, poi con un gesto involontario prendo la sua mano poggiata sul mio petto e intreccio le sue dita con le mie, entrambi rimaniamo in silenzio.

Ora ho bisogno del suo affetto, spero non me ne vorrà a male.

 

“ Perdonami Mamoru, non potrò mai amarti, non potrò mai fare quello che dice Seiya, ma ti … “

 

- Grazie Mamoru, grazie davvero per tutto! -

 

Era inutile tenere per me questo ringraziamento che merita davvero.

Lui sorride ancora ma non risponde, mentre io mi addormento dopo poco quasi senza accorgermene.

 

***

 

Il rumore della porta di camera mia che si apre, mi desta dal sonno, sicuramente è Mamoru che entra per controllare la situazione, ma io sono stanchissima, quindi non gli dò subito peso, non ha bisogno di svegliarmi per vedere come sto.

La porta però si richiude immediatamente così come si è aperta, quasi come se chi l’ha aperta avesse visto qualcosa di strano.

Apro gli occhi immediatamente, non può essere Mamoru, poi vedo ancora la mia mano stretta tra la sua, e lui che dorme profondamente, sembra non si sia accorto di niente…

Oddio, ma chi poteva essere? La mamma? Haruka? O peggio ancora … Papà?

Incomincio a sudare freddo ed istintivamente tolgo la mano dalla sua, Mamoru si sveglia all’istante, quasi come se gli avessi dato la scossa.

 

-Usa… Che… che c’è? Va tutto bene?-

 

-Ci … ciao Mamoru, qualcuno ha appena aperto la porta e l’ha richiusa subito, ci ha visto mentre noi …Tu sei … rimasto qui? Hai dormito qui tutta la notte? -

 

- Mentre noi cosa Usagi? Si, non mi fidavo a lasciarti da sola, dopo quello che è successo, ero preoccupato, e avevo paura di non sentirti! -

 

-Ma… Ma… -

 

-Usagi calmati! Che problema c’è? Se anche tua madre o tuo padre ci avessero visti dormire così, non sono stupidi! Sanno che io sono qui per te, che sto facendo il mio lavoro, e se tenerti la mano ti ha aiutata a dormire meglio allora va bene!-

 

-Forse tu non lo sai, non ti rendo conto, ma mio padre lui … -

 

-Smetti di farti paranoie inutili, avanti! Mettiti a pancia in su e fatti controllare!-

 

Lo guardo stralunata e faccio come dice mentre lo vedo alzarsi.

Come fa a farla sembrare tanto semplice? Se solo conoscesse mio padre, non parlerebbe così! E’ vero, non facevamo nulla di male, ma lui è un caso a parte.

Mi metto in posizione supina mentre Mamoru mi misura la febbre e la pressione.

 

-Meno male, non hai febbre e la pressione sta tornando nella norma! Io vado a vestirmi, passo a casa per una doccia e torno nel pomeriggio, nel frattempo dovrai mangiare tutta la colazione che tua madre ti preparerà è chiaro?

 

Lui mi guarda serio, con sguardo di chi non è disposto ad accettare un no come risposta, ma io non voglio che se ne vada, almeno non adesso.

Con la notte che ha passato ha diritto ad una buona colazione, ad una di quelle che solo mia madre sa preparare.

 

-Mamoru … perché non ti vesti e non scendi con noi a fare colazione? Le torte di mia madre sono molto buone, sai?-

 

Il suo viso si illumina di un sorriso radioso, sembra felice.

 

-Quindi scenderai anche tu?-

 

-Si ... -

 

Non so perché, ma ,la sua vicinanza in questo momento mi sta dando una grande forza. Ha quasi passato la notte in bianco per colpa mia, devo almeno sforzarmi un po’, anche se non ne ho voglia.

 

-Sei sicura di potercela fare?-

 

-Se mi aiuti tu … sì!-

 

Mi alzo dal letto piano con Mamoru sempre al mio fianco, mettendomi a sedere con i piedi a terra, ma sono costretta a fare una smorfia di dolore appena mi rendo conto che i punti tirano da morire, strizzo gli occhi.

 

-Usagi … -

 

-Mamoru i punti tirano, tanto, io … -

 

-E’ normale, muoviti piano! E’ quasi ora di toglierli! Dopo chiamo un amico in ospedale e ti faccio fissare la visita.

 

L’ospedale … Mi ero quasi dimenticata che per colpa mia Mamoru è stato sospeso per due settimane, subito abbasso lo sguardo provando un senso di assoluta tristezza. Io sono sempre la causa di tutto.

 

-Ehi che succede?-

 

Mamoru si siede accanto a me, e ancora una volta la sua mano si poggia sopra una delle mie. Mi volto a guardarlo.

 

-Niente … E’ solo che non mi ricordavo che per colpa mia tu … -

 

-Non esiste nessuna colpa Usagi! Quello che ho fatto lo rifarei mille volte! Non pensarci più! -

 

-Si ma … -

 

-Niente ma … ce la fai a vestirti da sola o vuoi che chiami qualcuno?-

 

-No … Faccio io, tu va pure!-

 

- Va bene … Torno tra venti minuti, ti aiuto a scendere le scale … -

 

-Ok …-

 

In poco tempo rimango sola, Mamoru esce ed io vengo invasa da una miriade di pensieri, dai quali però cerco subito di distrarmi, perché se non mi sbrigo Mamoru tornerà qui e mi troverà ancora così.

Il petto fa veramente male e devo muovermi pianissimo.

Finisco di prepararmi appena in tempo, e quando Mamoru bussa alla porta mi trova pronta per un pelo.

 

-Allora, sei pronta? -

 

-Sì!-

 

Lentamente e insieme ci avviamo giù per le scale, mi sorreggo al corrimano, mentre Mamoru al mio fianco mi abbraccia in vita.

Ogni scalino è un piccolo dolore, sento il petto tirare come se si dovesse ristringere.

Mi fermo al terzo gradino, per riprendere fiato.

 

-Tutto bene, sei stanca?-

 

- No … e che fa davvero male!-

 

-Allora … ad ogni passo che fai, invece di bloccare il respiro, prendilo a pieni polmoni e fallo! Aiuta a rilassare il corpo, e se sei rilassata, averti meno dolore!-

 

-Ok ci provo!-

 

Faccio come dice e per quanto difficoltoso devo ammettere che ha ragione, non per niente è un medico, uno dei più bravi che io conosca.

All’ultimo scalino, tiro un profondo sospiro di sollievo e rivolgo lo sguardo verso la cucina, ma resto impietrita.

Mamma, Papà, Shingo e Haruka sono sulla soglia della porta che mi guardano come se avessero visto un fantasma.

Di certo sono tutti sorpresi nel vedermi fuori dalla mia stanza, ma ho paura anche che sappiano già tutti che Mamoru ha passato la notte nella poltrona vicino a me,che abbiamo dormito mano nella mano, e al solo pensiero sento le gambe tremarmi.

Mamoru al primo segno di cedimento aumenta la stretta intorno alla mia vita.

 

-Usagi …-

 

Mamma pronuncia il mio nome con voce tremante, e anche papà e i mei fratelli, hanno negli occhi una luce diversa, sembrano tutti felici di vedermi scendere a fare colazione.

 

-Ti ho preparato la torta al limone, vieni, siediti!-

 

Mi allontano da Mamoru ed entro in cucina facendomi spazio, e andando a sedermi al mio posto, sento tutti gli occhi punti addosso, e la cosa non mi piace.

Tutti prendono posto, solo Mamoru resta in piedi alquanto imbarazzato.

 

-Dottor Chiba, prego si sieda, non faccia complimenti, mangi con noi!-

 

-La ringrazio signor Tsukino, ma non vorrei disturbare!-

 

-Ma sta scherzando? Mio marito a ragione, prego si sieda!-

 

-Grazie, voi siete molto gentili, io non … -

 

-Mamoru ti prego siediti! Io voglio che resti! -

 

Pronuncio queste parole senza pensarci, tutti mi guardano sorpresi, specialmente Haruka.  In camera mia Mamoru non mi aveva dato una vera e propria risposta, ma sinceramente non voglio che se ne vada, ha fatto tanto, so che una colazione non lo ripagherà di niente, ma per me è importante che lui ci sia.

Come fa a darmi tutta questa forza? Cosa è in grado di trasmettermi al punto tale che anche se soffro non impazzisco?

Io non lo so, so solo che se non ci fosse stato lui in tutto questo tempo con me, sicuramente adesso sarei ricoverata in una clinica psichiatrica, la sua presenza adesso mi permette di non impazzire, gli sono davvero grata, e un giorno quando sarò guarita almeno fisicamente, troverò il modo di ringraziarlo.

Lui sorride, i miei invece non commentano.

 

-Va bene … Grazie!-

 

-Dopo tutto quello che hai fatto e stai facendo per me, mi sembra il minimo!-

 

-Si ma tu non devi ringraziarmi, te l’ho detto, il miglior modo che hai per farlo, se vuoi farlo, e guarire ok?-

 

Abbasso lo sguardo, non so se ne sarò davvero in grado, almeno non interiormente.

 

-Usagi, prendi un pezzo di torta!-

 

Mia madre me ne porge una fetta, poi a turno la prendono tutti e incominciamo a mangiare, mentre Papà, Mamma e Mamoru iniziano a parlare del più e del meno. Solo io Haruka e Shingo ce ne stiamo in silenzio e senza parlare, anche se sento gli occhi di mia sorella scrutarmi attentamente come se volesse cercare di capire chissà che cosa.

Che sia entrata lei stamattina in camera mia?

Il solo pensiero mi terrorizza, ma poi improvvisamente il cellulare di Mamoru squilla e lo interrompe dai suoi discorsi.

Lo estrae dalla tasca e guarda da sotto la tovaglia il nome di chi lo sta chiamando sul display. Chi sarà mai?

 

-Scusatemi tanto ma… devo rispondere!-

 

Mio padre annuisce, e Mamoru quasi come ad aver ottenuto il suo permesso, si alza e continua a far squillare il cellulare fin quando non esce, e va non so dove per rispondere. Credo sia uscito fuori, perché sento la porta d’ingresso aprirsi e chiudersi appena.

 

-Il Dottor Chiba è molto bravo vero?-

 

Mamma mi distoglie dai miei pensieri richiamandomi alla realtà, io sto ancora guardando nella direzione in cui lui è sparito.

 

-Come?-

 

-Dicevo… Il Dottor Chiba… è un bravo medico non è così?-

 

E adesso perché questa domanda? Che cosa centra? E poi dovrebbe saperlo no?

 

-Beh… sì, certo. E’ molto preparato, lo sai, in più è serio, diligente… disponibile…-

 

-E’ anche un buon amico vero?-

 

Mamma continua imperterrita. Ma che mi fa? Il terzo grado?                                                                                                          Alla sua ultima domanda Papà alza gli occhi dal giornale e ci guarda di sottecchi attraverso gli occhiali. Mi sento arrossire.

 

-Mamma, per favore non è il caso di parlare di questo adesso!-

 

-Va bene, va bene!-

 

Si limita a sorridere, mentre Haruka non smette di lanciarmi continue occhiate eloquenti, Shingo sembra non capire capire niente invece.

 

-Perdonatemi, ma devo scappare in facoltà prima del previsto. Il tutor di un corso è malato e mi hanno chiesto di sostituirlo, e ho una serie di cose da sistemare prima di lezione.-


Mamoru rientra con un’espressione indecifrabile in viso. Non sembra molto entusiasta all’idea di dover andare via.

 

-Tornerò più tardi, vi prego ancora di scusarmi.-

 

-Certo non si preoccupi!-

 

Lui sorride a mia madre prima e a me poi, sincero.  Sincero? Cosa gli è preso?

 

-Mi raccomando Usagi.-

 

Annuisco ancora cercando di capire cosa gli stia passando per l’anticamera del cervello, credevo adorasse anche il lavoro al campus, ma adesso non mi sembra tanto felice d’andarci. Come mai? Che volesse restare qui?

 

-Certo, vai se devi andare..-

 

-Sì, devo… A più tardi, vi auguro buona giornata, e grazie.-

 

-A lei, Dottore.-

 

China il capo verso la mia famiglia, e alle parole di mio padre. Poi va via, sento la porta chiudersi ma i miei dubbi a riguardo non se ne sono andati con lui.


-Bene, è ora di andare a lavoro. Sbrigati Shingo, ti do un passaggio a scuola, visto che oggi puoi prendertela comoda perché manca un’insegnante, poi andrò in ufficio, ma non voglio fare troppo tardi!-

 

-Va bene Papà!-

 

-Devo andare anche io, oggi arrivano dei fornitori in palestra!-

 

Papà e i miei fratelli si alzano a turno e si avvicinano, Shingo corre verso di me e mi abbraccia dandomi un bacio sulle guance, che tenero …

 

-Ciao Sorella!-

 

-Riguardati tesoro, ci vediamo più tardi!-

 

-Ciao Usa!-

 

-Ciao a tutti!-

 

Sorrido alla mia famiglia, e in pochi minuti loro escono velocemente. Rimaniamo sole io e la Mamma.

 

-Usagi cara, io inizio a fare le faccende, appena ho finito la tua camera ti chiamo così magari puoi salire a riposarti, o fare ciò che vuoi, basta che non ti sforzi. Per il momento sta pure sul divano, ti chiamo io quando avrò fatto!-

 

Acconsento e la vedo dirigersi svelta al piano superiore.

Inizia a canticchiare i motivetti che è solita intonare proprio quando pulisce casa, ed io mi sistemo sul divano accendendo distrattamente la tv, ma non c’è niente di niente, faccio zapping tra i canali senza soffermarmi su nulla.

D’improvviso però comincia a farsi sempre più largo dentro di me un’idea, e tendo l’orecchio a cercare di percepire cosa sta facendo Mamma.

Sento sempre la sua voce e il rumore di mobili che si muovono su e giù, o comunque di cose spostate. 

Ok devo approfittarne adesso! Scendo dal divano e corro, ma con passo felpato, verso l’ingresso.

Mi gira ancora un po’ la testa ma non m’importa. Indosso le scarpe, una giacca, prendo le chiavi dalla piccola bacheca in legno ed esco chiudendo la porta piano. Devo andare da lui! Si, lo devo fare, dopo stanotte lo devo vedere!  

Non m’importa se non ho nemmeno dei soldi o il cellulare con me, devo fare presto prima che Mamma mi scopra, e anche se so che sto rischiando molto, non mi interessa comunque, io devo parlargli.

Passando per il vialetto lancio un’occhiata alla mia macchina ma subito continuo a camminare.

Ho un po’ paura a guidare, e poi senza portafogli non ho neanche i documenti con me, meglio fare quattro passi, magari sotto il muro, casa di Seiya in fondo non è lontana.

Cammino a passi lenti aggrappandomi ai muretti del mio quartiere.

Non posso negare a me stessa che mi sento comunque ancora troppo debole, e dopo qualche centinaia di metri, comincio a chiedermi se davvero ho fatto la cosa giusta a lasciare l’ospedale, a rifiutare quasi del tutto le cure di Mamoru, ad espormi all’ambiente esterno, e a mettermi in questa situazione.

Stanotte e stamattina Mamoru è stato così… dolce.

Quando sono stata dimessa ed è venuto a casa invece era furioso, deluso.

Preoccupato…

Sono così confusa…

Sto soffrendo tantissimo. Ogni minuto che passa con la consapevolezza che Seiya non è più al mio fianco, mi sento sempre più mancare l’aria nei polmoni, ed è una sensazione orribile, straziante.

Anche Mamoru starà sicuramente male per Rei, per lei, che considerava la sua famiglia dopo tutto quello che gli è successo, e che mi ha raccontato.

Forse sta proprio come me adesso, eppure mi è stato così vicino…

Si sta comportando da vero amico.

Non posso non pensare a stanotte. Alle parole sue, ad Haruka, alla telefonata e… a quel messaggio…

Ho sentito le ultime difese che avevo ancora nel cuore sgretolarsi, definitivamente stavolta. Ora sono in balia della disperazione più totale.

 

“ Perdonami per tutto il male che ti ho causato … eri l’ultima persona che volevo ferire… So che non mi capirai, e probabilmente non merito nemmeno il tuo perdono, ma per quello che può valere adesso, sappi che io …ti ho amato …  ti ho amato

veramente, ma tu meriti di meglio, e  Mamoru in fondo è una brava persona, anche se il mio ego mi impediva di ammetterlo. Ora però è tutto più chiaro, quindi ti prego … Sii felice con lui … Addio Seiya …”

 

Come potrò mai dimenticarle queste parole? Come potrò mai cancellarle?

Come potrò veramente dimenticare lui?

Mi ha praticamente spinta nelle braccia di un altro uomo, ma perché?

E me lo dice al telefono senza neanche guardarmi negli occhi per almeno un’ultima volta?

No… Io non posso accettarlo, è troppo anche per me, che ho cercato sempre di essere forte in ogni situazione, anche se con tutto quello che mi sta succedendo non faccio che piangere.

E poi perché proprio Mamoru?

Perché ha preso il suo posto al mio fianco in tutti quei giorni all’ospedale?

Perché mi ha operata, salvata, protetta, rassicurata… baciata?

Come crede che io possa amarlo? Provo molta riconoscenza nei suoi confronti sì, forse inizio davvero anche a provare dell’affetto, ma come ad un amico, ad un fratello magari…Ma l’amore… Quello lo provo solo per lui, per Seiya.

Continuo ad avanzare, ma ad un certo punto sono costretta a fermarmi e a stringere entrambe le mani attorno ad un palo per sostenermi e riprendere fiato.

Mi gira la testa, e la ferita fa sempre più male, ma non posso, non voglio darle pese adesso.

Se dentro me speravo, forse persino premeditavo di dover rivedere Seiya, quel maledetto sms è stato la causa scatenante della mia decisione di scappare letteralmente di casa per raggiungerlo.

Respiro profondamente e ricomincio a camminare.

Appena mezzo isolato e sarò da lui, devo solo fare un ultimo sforzo.

Allungo il passo non staccandomi mai dal muro, ma d’improvviso una macchina rossa accosta vicino a me, e vedo il finestrino scuro del sedile del passeggero scendere aprendosi, fino a mostrate totalmente chi c’è alla guida.

Oh… no! Lui no, non proprio adesso, non proprio adesso!

Mi guarda severamente e con sguardo ammonitore, i suoi lineamenti sono di nuovo duri e austeri.

 

-Cosa… cosa ci fai da queste parti?-

 

-Che cosa ci faccio io qui? Che cosa ci fai tu Usagi! Sono io che lo chiedo a te! Dove stai andando? Sei impazzita? Perché sei uscita, e perché sei sola? Cos’hai detto ai tuoi?-

 

Abbasso il capo colpevole e senza rispondergli.

L’ho fatta grossa lo so, ma non m’importa, io devo andare da lui ad ogni costo.

Come fa a non capirlo? Non lo immagina nemmeno?Ma che penso! Lui sa benissimo dove sto andando!

 

-Sei uscita di nascosto? Ma… come…?-

 

La voce sua voce e scioccata ed alterata assieme. Non ho ancora alzato lo sguardo, ma lo sento battere con forza una mano sul volante.

 

-Dannazione Usagi! Stai andando da lui, non è vero?! Ma perché non vuoi farti una ragione di tutto questo? Così ti fai solo del male lo capisci? Dopo quello che ci siamo detti stanotte, e dopo quello che ti ha detto lui, tu…-

 

Si interrompe, forse sapendo che mi farà ancora più male se alluderà al messaggio e alla telefonata. Indietreggio fino a poggiare la schiena al muro, non osando ancora guardarlo.

 

-Non m’importa! Io,  io …devo …vederlo … ne ho bisogno!!!-

 

-NO!!! TU ADESSO SALI IN MACCHINA E TORNI A CASA CON ME, SONO STATO CHIARO?-

 

Il suo è un urlo imperativo e la mia, una volontà disperata.

Scuoto la testa mordendomi le labbra, sento che sto per piangere un’ennesima volta.

Lui sospira e la voce si fa ancora più dura e tagliente.

 

-SBRIGATI!!!-

 

Ma perché nessuno mi lascia in pace, perché?

 

-No, non voglio…-

 

-Ok va bene, te lo chiedo con calma… per favore  …. non fartelo ripetere ancora, sali forza!-

 

Scuoto ancora la testa.

 

-Ho detto no, vattene via, lasciami in pace!-

 

All’ennesimo mio rifiuto, sento uno sbuffo e lo sportello aprirsi e sbattere.

Mamoru è sceso dalla macchina e si sta avvicinando a me, che continuo a fissare la punta delle mie scarpe.

Mi afferra le spalle ma io non smuovo lo sguardo da lì, né mi sposto di un solo centimetro.

 

-Usagi, adesso basta, non puoi fare come ti pare, guardami … -

 

Così dicendo sposta le mani dalle spalle alle mie guance, e mi costringe a guardarlo alzandomi il viso.

Il suo tocco è molto delicato, ma è come se percepissi una costrizione molto più forte, alla quale non riesco ad oppormi.

 

-Mamoru, ti pre…go…-

 

Davanti la mia sofferenza, si calma improvvisamente.

 

-Usagi per favore, vieni ti riaccompagno a casa. Non sei nelle condizioni per affrontare una situazione simile adesso.-

 

Rimango a fissare solo per un istante i suoi occhi blu. Caspita come sono penetranti, ipnotici, a volte… sembrano così simili a quelli di… Seiya…

Non riesco a smettere di guardarli, ma perché Mamoru mi rende tutto più difficile?

 

-No, impazzisco se non lo rivedo!-

 

-Usagi, non…-

 

Faccio salire le mani fino al mio viso scostando le sue e stringendo forte i pugni, ora sono io che alzo la voce.

 

-TU NON CAPISCI!!! Io non ce la faccio senza di lui! E poi comunque non hai risposto alla mia domanda! Che ci fai anche tu qui? Questa strada porta quasi direttamente alla sua villa! Dove stavi andando tu allora eh? Dove?-

 

Alla mia domanda lo vedo irrigidirsi di nuovo, indietreggia di qualche passo e sembra guardarmi di nuovo con la stessa severità di prima.

 

-Lo vuoi proprio sapere Usagi? Ne sei sicura?-

 

Pronuncia queste parole allargando le braccia, quasi gridando, incurante di chi potrebbe sentirci, come sto facendo io d'altronde.

 

-SI!-

 

-Stavo andando anche io da lui! Per chiarire questa situazione una volta per tutte, per vederlo sparire, andare via lontano, ovunque il più distante possibile da qui! Lontano Usagi! Lontano da te, da me, dal nostro passato e da tutto il male che ci ha procurato! Stamattina a casa tua quando ho ricevuto quella telefonata non era l’università, era lui! Lui, che mi ha detto che ha intenzione di andarsene, con Rei ed Hotaru!-

 

Rimango esterrefatta e ferita da queste parole, ancora di più di quanto non lo sia già.

Seiya non solo mi ha lasciata, non solo mi ha scritto e detto quello assurde parole, non solo mi ha tradita mentre ero sotto i ferri, adesso vuole anche allontanarsi da qui.

Vuole davvero cancellare ogni cosa con un colpo di spugna? Così semplicemente?

No, no no! Non può essere, non può farlo!

 

-No, è una bugia, stai mentendo!-

 

-No, è la verità.-

 

-Bugiardo! Tu vuoi solo liberarti di lui una volta per sempre, solo questo!-

 

Mamoru si avvicina di nuovo, nervoso, mi afferra di nuovo per le spalle e mi scuote.

 

-Davvero credi che voglia solo questo? Davvero credi che non m’importi anche del tuo di dolore, di quello che stai passando? Credi davvero che non mi importi niente di te? Usagi quell’uomo è un verme, ti ha fatto del male, nel peggiori dei modi! Come puoi ancora corrergli dietro? Non ti merita, non ha il diritto di farti soffrire, lo capisci? Io non posso permetterti di andare avanti così, non lo sopporto hai capito? Non è giusto che tu stia così male! In questo momento poi devi pensare sola a te e alla tua salute, insieme alle persone che ti sono veramente vicine!-

 

Sento una fitta al cuore, ma la ferita non centra lo so. Cosa voleva dire Mamoru?

Che gliene importa alla fine?

 

-CHI MI STA VICINO? Tu? Ma cosa vuoi? Chi mi meriterebbe allora? Uno come te? No … mi spiace Mamoru! Nessun’altro sarà il mio ragazzo, ne tantomeno tu! Io voglio solo Seiya, nessuno sarà mai alla sua altezza! Voglio solo lui! E lotterò per il mio amore!-

 

Così dicendo mi scrollo di nuovo le sue mani di dosso ed inizio ad allontanarmi il più velocemente possibile da questa situazione, ma Mamoru mi raggiunge e mi afferra un polso fermandomi.

 

-Ferma!-

 

-Lasciami!-

 

Cerco di divincolarmi ma la sua presa è troppo forte, quasi mi fa male.

 

-Per favore!-

 

-Promettimi che non scapperai allora!-

 

Rimango per un attimo in silenzio, ma non crederà davvero che me ne starò zitta e buona a fare quello che lui vuole, come se fossi un cagnolino spero!

Quanto si sbaglia!

 

-…Va bene, lo prometto!-

 

Mamoru annuisce e allenta la presa facendo scivolare la sua mano sulla mia pelle, e trasformando la stretta in una carezza.

 

-Usagi adesso non…-

 

-Non ti starò a sentire!-

 

Indietreggio velocemente e poi mi volto iniziando a correre, ma non faccio che pochi passi, perché mi sento mancare la terra da sotto i piedi, ed anche il respiro.

Mi lascio cadere a terra, e in pochi attimi vengo raggiunta da Mamoru che mi prende in braccio e mi riporta alla sua macchina.

 

-Lo sapevo che non potevo fidarmi di te, per cui ora si fa come dico io!-

 

-Cosa fai? Toglimi le mani di dosso! Mettimi giù! Voglio scendere!-

 

Inizio a dimenarmi ma contro di lui, non riesco a fare nulla.

Senza dire neanche una parola, riesce ad aprire lo sportello della sua auto con ancora me tra le braccia, e a farmi sedere sul sedile passeggero allacciandomi la cintura.

 

-Stai qui, e non fare altri scherzi!-

 

Fa il giro della macchina. sale e mette in moto. Partiamo.

 

-Che hai in mente adesso? Io a casa non ci torno! Non senza aver prima visto Seiya!-

 

-Se proprio vuoi andare anche tu da quel bastardo del tuo ex perfettissimo fidanzato, ci vieni con me, sei debole e lo sai anche tu!-

 

Mi allungo verso di lui appoggiandomi al suo sedile e al mio, guardandolo scettica.

 

-E chi mi dice che non mi porti a casa?-

 

-Fidati e basta!-

 

-E’ questo il punto!-

 

-Usagi non preoccuparti, che non sono come te! Ti porterò da Seiya, ma questa dovrà essere l’ultima volta che lo vedrai intesi? Poi non dovrai mai più vederlo, nemmeno in fotografia! Te lo impedirò anche personalmente se sarà necessario!-

 

Ancora una volta mi lascia senza parole, ma perché si comporta così?

 

-Perché? DIMMELO!!!-

 

Stavolta quello stralunato è lui. Sposta solo per qualche secondo lo sguardo dalla strada per guardarmi velocemente, e poi torna a guardare davanti a sé.

 

-Pensavo l’avessi già capito da sola dopo tutto quello che ci siamo detti! Faccio tutto questo perché… Perché ci tengo a te, e non voglio vederti soffrire, te l’ho già spiegato. Fine della discussione!-

 

Qualsiasi cosa adesso voglia rispondergli mi muore in gola.

Tutte le parole, mi muoiono  sul nascere.

Mi volto anche io a guardare la strada davanti a me.

Sono sempre più confusa, non so cosa pensare, non so cosa dire, ma adesso questo è un problema che posso anche fare a meno di pormi, posso rimandarlo.

Vedo davanti a me la villa di Seiya, mancano pochi metri ormai, e Mamoru colma la distanza che ci separa da lui, parcheggiando davanti.  E’ il momento.

Io non scendo ancora, resto ancora così, a fissare Villa Kou cerando di racimolare le ultime, se non proprio inesistenti forze che mi sono rimaste.

Mamoru mi apre la portiera e mi slaccia la cintura, quasi mi fa sobbalzare.

 

-Sei sicura di farcela?-

 

Mi guarda preoccupato, ed io annuisco.

 

-Sicura?-

 

-Devo.-

 

Scendo anche io e Mamoru chiude la sua auto. Ci avviamo assieme e a passo lento verso la porta. 

Alzo la mano per suonare il campanello, ma mi blocco tremando, così Mamoru allunga un indice per premere il pulsante, e con l’altra mano mi accarezza la schiena rassicurante.

 

>>>Arrivo!-

 

Una vocina dolce ci raggiunge dall’interno, seguita dall’aprirsi della porta, dietro cui sbuca la piccola Hotaru.

Non la vedo dalla sera della cena con Seiya, quando in teoria avrei dovuto sapere tutta la verità! Caspita, mi sembra passata un’eternità da allora, e contemporaneamente mi sembra fosse ieri.

La cena, l’incontro con Mamoru e Rei, la loro rissa, la centrale…

Allora era tutto così diverso…

Me, Seiya, Mamoru, Rei…

Ogni cosa era ancora misteriosa e diversa da adesso.

 

-…Mamoru?-

 

Hotaru guarda sorpresa Mamoru, sicuramente chiedendosi cosa ci facciamo qui.

Sposta poi infatti lo sguardo su di me, e io la guardo tristemente, non so proprio cosa dirle, anche perché lei non c’entra nulla con tutta questa storia.

L’unica colpa che ha è solo l’essere troppo piccola, ed esserlo stata ancora di più allora, quando Rei aveva finalmente ottenuto la sua custodia, proprio quando è cominciato tutto…

 

-Hotaru… per favore, ci fa entrare? E’ importante dobbiamo parlare con Seiya, è in casa vero?-

 

Lei, annuisce timidamente guardandoci ancora sorpresa, poi si sposta e ci fa strada.

 

-Dov’è?-

 

-…In… in camera sua…-

 

Mamoru la sorpassa subito con passo deciso ma io resto ancora sulla soglia di casa, le gambe mi tremano, non riesco a muovere un passo.

 

-Tu… non devi entrare anche tu?-

 

L’esile voce di Hotaru fa fermare e voltare Mamoru, evidentemente lui non si è nemmeno accorto che io sono ancora ferma qui.

Lo guardo ma continuo a tremare senza riuscire a fare altro, poi d’un tratto, non so nemmeno io come, allungo le mani verso di lui, in cerca di un supporto.

Lui capisce e annuisce soltanto, stringendo ed intrecciando le dita di una sua mano con quelle di una delle mie.

 

-Andiamo.-

 

-Sì…-

 

Ci avviamo verso camera di Seiya mentre Hotaru chiude la porta dietro di noi.

Non mi volto a vedere cos’altro fa, adesso ho altre priorità.

Arriviamo finalmente da lui, e mai come adesso questo tratto così breve mi è sembrato interminabile.

La porta è socchiusa e sento delle voci, una è di Seiya e l’atra… l’altra pare essere proprio quella di Rei.

Mamoru apre piano la porta senza farsi sentire e senza bussare, e mi fa capire con un cenno del capo di non dover fiatare,

e di dover camminare con passo felpato.

La scena che si para davanti ai miei occhi mi gela il sangue nelle vene.

Ci sono valige aperte sul pavimento, e gli armadi e i cassetti di Seiya sono pressoché vuoti. Sta davvero andando via?

Lui è sul letto con Rei, di spalle a noi, lei ha testa appoggiata sulla sua spalla, mentre lui le accarezza i capelli.

Stringo ancora di più la mano di Mamoru, che ancora non ho lasciato, mentre mi sento morire.

 

-Non avete ancora terminato i bagagli? Cos’è? Vi state concedendo una pausa?-

 

Mamoru parla ben sapendo che al momento io non ne sono in grado, è arrabbiato, percepisco disprezzo nella sua voce.

Rei e Seiya si girano di scatto e sbiancano nel vederci.

 

-Ma…Mamoru…?-

 

-Usagi? Cosa ci fai tu qui? Mamoru … -

 

A turno boccheggiano ancora stupiti, incrociano prima lo sguardo di Mamoru e poi il mio, Seiya specialmente, e  abbassa subito la testa, incapace di sostenerci.

Come può essere davvero così vigliacco dopo quello che c’è stato tra noi?

 

-Seiya… Seiya … ! Hai anche il coraggio di chiederlo?-

 

Mi guardo intorno sempre più sconvolta. Davvero non riesco a credere a quello che sto vedendo.

Se ne sta andando definitivamente?

Lascio la mano di Mamoru e avanzo in quella che per me è una stanza fin troppo familiare, fino ad arrivare alla scrivania.

Con le mani butto a terra istericamente tutto il disordine che c’è, in cerca di una cosa cui ho sempre tenuto molto, ma non la trovo, non la trovo!!!

Sposto un grosso dizionario di tedesco e alla fine la vedo: la cornice che contiene la nostra foto al mare, e che è che è identica a quello che io, ma è capovolta e con il gambo di legno di sostegno piegato.

La prendo tra le mani e la volto ma, all’istante, il cuore mi manca di nuovo un battito. E’ vuota, la nostra foto non c’è più. Dove l’avrà messa?

La getto per terra, rompendola in mille pezzi, nessuno di loro ha ancora parlato.

Mi giro velocemente e guardo Mamoru triste, Seiya e Rei invece hanno ancora lo sguardo basso.

 

-Dove ho sbagliato con te? Dove?-

 

Mi guardo ancora intorno e allargo le braccia, mordendomi le labbra per cercare di trattenere le lacrime.

 

-RISPONDIMI SEIYA!!! Dove ho sbagliato? Perché mi stai facendo tutto questo? Perché mi hai tradita? Perché te ne vai??? Perché quelle parole di stanotte???-

 

Mi avvicino a lui e lo afferro con tutta la forza che ho per il maglione, scuotendolo e costringendomi a guardarmi, mi gira la testa, ma la rabbia è più forte persino di quello.

Lo scatto mi ha provocato una fitta al petto, mi fa male, molto male, ma il mio cuore ora ha ben altro a cui pensare.

Le lacrime per la sofferenza fisica si stanno mischiando a quelle del mio amore per lui.

 

-E GUARDAMI!-

 

-Usagi sta attenta!-

 

-Ferma! Che fai, lascialo!-

 

Ignoro momentaneamente Mamoru, e anche Rei che mi ha afferrato le spalle cercando di liberare Seiya, ma me la scrollo di dosso subito.

Seiya alza finalmente lo sguardo e vi leggo dentro un misto di disagio e rammarico insieme, sembra quasi non voglia davvero sostenere il mio.

 

-Mi dispiace Usagi. Te l’ho detto. E’… successo. Io ti avrei fatto soffrire ancora di più se fossi rimasto con te! Dimenticami Usagi!-

 

-Ma io… ti … Io … IO TI AMO!!! Ti amo e …non posso immaginare la mia vita senza di te! Voglio stare con te lo capisci?-

 

Seiya si libera dalla mia presa mettendomi una mano e premendo sul petto per farmi indietreggiare.

Questo mi provoca un nuova fitta, seguita da un urlo di dolore, e stavolta le lacrime sfuggono al mio controllo. 

Mi porto le mani al petto sofferente, cadendo in ginocchio.

 

-AHHHHH!!!-

 

Ma chi è il ragazzo davanti a me? E’ davvero Seiya? Come è possibile che se ne sia dimenticato?

 

-Oh… Usagi mi dispiace io…-

 

-USAGI!!!-

 

Mamoru grida il mio nome venendo in mio aiuto, scansando Seiya in malo modo ed aiutandomi a rialzarmi. 

Stringo ancora una mano al petto, mentre con l’altra mi appoggio a lui per stare in piedi.

Loro, Rei e Seiya, sono entrambi pietrificati.

 

-Respira, profondamente … ti prego dimmi che stai bene …-

 

- Sto bene…non preoccuparti…  adesso mi … passa … -

 

-Usagi, io…-

 

Seiya cerca di avvicinarsi tremante e con le lacrime agli occhi, ma improvvisamente è costretto a fermarsi.

 

-ADESSO BASTA, NON AVVICINARTI NEANCHE DI UN MILLIMETRO, BASTARDO!!!-

 

Mamoru grida completamente fuori di sè, i suoi lineamenti sono tesi e i suoi occhi due palle di fuoco incandescenti pronte ad esplodere.

 

-Sei un lurido verme! Hai dimenticato la sua ferita? Arriva al tal punto la tua codardia? Sei solo un povero ragazzino Seiya! Non cambierai mai, hai disseminato solo dolore!-

 

-Mamoru, ti prego… calmati. Cerchiamo di ragionare. Perché siete qui? Non ce lo avete ancora detto!-

 

Come può Rei chiedergli una cosa simile? Come possiamo ragionare?

Possiamo davvero parlare civilmente?

 

-Che cosa?-

 

Lui la osserva con lo stesso odio con cui guarda Seiya, ma è anche arrabbiato, triste e deluso insieme.

Si avvicina a lei e le prende un polso, ma capisco che non è per farle male.

 

-Per dirvi un’ultima volta quanto male ci avete fatto, e per sperare di non rivedervi mai più! Sparite dalle nostre vite, dalla mia, da Tokyo, sparite dalla vita di Usagi!-

 

No! Come può credere che io possa dimenticare Seiya? Lui è il mio ossigeno, la mia roccia, è’ tutto, tutto per me!

 

-E’ quello che abbiamo intenzione di fare, se è davvero solo questo che vuoi.-

 

-MA IO NON VOGLIO!!!-

 

Grido di nuovo esasperata, Io non posso accettare tutto questo, non ce la faccio.

In preda ad un raptus di follia, un pensiero mi balena la mente, forse come per conferma.

Mi avvicino di nuovo a Seiya senza dire niente, gli afferro il viso e lo bacio con tutta la forza, la passione, e l’amore di cui sono capace.

Cerco di trasmettergli tutto quello provo, ma lui non risponde, anzi, mi scosta da sé allontanandomi con le mani sulla spalle, dandomi così davvero il colpo di grazia.

 

-Usagi, è finita! Non rendere tutto più difficile!-

 

Il mio cuore si è spezzato definitivamente, non vivrò più.

Sento le lacrime bagnarmi copiosamente le guance senza interruzione e senza controllo, sono rimasta pietrificata.

 

-Ma…-

 

Rei inizia a dire qualcosa ma Mamoru la interrompe.

 

-Bravo Seiya! Hai dimostrato ancora una volta di non avere tatto! Complimenti! TU NON MERITI AMORE, PERCHE’ NON SAI DARLO!-

 

Continua ad urlare senza contegno, sempre più alterato.

 

-Come può un essere come te essere amato da una ragazza come Usagi? Lei è… speciale, unica! Forse tu non te ne sei mai reso veramente conto!-

 

-Mamoru… ti prego non urlare, calmati! C’è anche Hotaru di là!-

 

-Beh è colpa vostra! Perché è qui? Ce l’avete portata voi, e dopo che tu mi hai chiamato dicendomi delle tue intenzioni Seiya, che cosa credi avremmo potuto fare? Ma che razza di uomo sei?-

 

-Mamoru adesso calmati!-

 

-NO CHE NON MI CALMO!-

 

Si avvicina a Seiya e inizia a dargli degli spintoni, facendomi ritornare alla mente il nostro bacio, un fremito mi percuote.

 

-Sparisci Seiya, ORA!!! Raccogli le tue cose e vattene! Non ti permetterò di provocare altra sofferenza! Non permetterò nè a te, né a nessun altro di farle ancora del male!-

 

-Non te lo impedirò Mamoru, ti ho lasciato via libera no?-

 

Improvvisamente, come pervaso da una rabbia incontrollabile, Mamoru gli sferra un pugno molto forte nello stomaco

 

-MAMORU NOOOO, CHE FAI?-

 

Seiya si piega sofferente portandosi una mano al ventre, ha la voce soffocata per il dolore.

 

-An…che tu non cambi mai…-

 

-No Mamoru fermati! Cosa fai!-

 

Mi aggrappo alla sua schiena cercando di fermalo ma ormai sembra un fiume in piena, e per me è troppo forte, mi scosto e a malapena riesco a non cadere all’indietro.

 

-Via libera? Ma ti senti quando parli Seiya? Parli di lei come se fosse un oggetto! Una donna qualunque! Lei merita davvero molto di più, e non so chi davvero il destino le ha riservato, ma io ci tengo a lei, anche se la conosco da poco! Mi ci sono affezionato! Forse chissà, me ne importa persino più di te, quindi ti consiglierei di non parlare più così di lei, né di fare nulla che possa nuocerle!-

 

Vedo che Mamoru sta per caricare un altro colpo, ma per fortuna viene interrotto.

 

>>>Rei che succede?-

 

Hotaru compare sulla porta. Sembra impaurita, la nostra discussione deve averla spaventata.

 

-Nulla Hotaru-Chan!-

 

Rei assume un po’ di compostezza e le va incontro. Si china alla sua altezza e le accarezza la testa.

 

-Va tutto bene, noi stavamo solo discutendo su una faccenda e abbiamo alzato un po’ troppo la voce, ma va tutto bene non ti preoccupare!-

 

-Cos’ha Seiya?-

 

La piccola guarda preoccupata in nostra direzione. Non se l’è bevuta!

 

-No… no Hotaru sta tranquilla va tutto bene, torna a giocare per favore…-

 

Seiya si ricompone, si volta e le sorride parlandole in tono fraterno.

Ha una luce particolare negli occhi, lo vedo riflesso nello specchio vicino alla porta.

Conosco quella luce, la conosco benissimo… è quel bagliore che adesso non è più per me.

 

-Sì visto?-

 

Anche Rei sorride e la rassicura, poi si alza e la spinge fuori dalla porta.

 

-Ti accompagno, cosa stavi facendo?-

 

-Un disegno!-

 

-Ah sì? Meraviglioso! E cosa disegnavi?-

 

-Tu, io e Seiya insieme!-

 

Un’altra fitta al cuore mi toglie il respiro. Lancio uno sguardo a Mamoru e vedo che anche si è risentito di quell’innocente affermazione.

Hotaru non lo sa, ma involontariamente ha affondato ancora di più il coltello nelle nostre ferite.

Sospiro e guardo Seiya un’ultima volta, anche se so in cuor mio, che non mi rassegnerò mai.

 

-Non c’è proprio niente che io possa fare per farti cambiare idea, vero?-

 

Lui scuote la testa e non mi guarda.

 

-No Usagi, questa è la mia decisione, ti prego di accettarla.-

 

Porto le mano al viso coprendomelo, come se cosi facessi, riuscissi a contenere tutta la disperazione che sento.

 

-Usagi andiamocene, adesso basta così, hai sopportato anche troppo, ti porto a casa!-

 

Mi abbraccia per le spalle e mi accompagna fuori dalla porta, non mi volto neanche un secondo a guardarlo, sento la sua presenza dietro le mie spalle, ma il suo silenzio è massacrante, mi sta lasciando andare via per sempre, come se per lui il nostro amore, non fosse mai esistito.

Prima di uscire dalla camera però, Mamoru si volta a guardare Seiya:

 

-Guardala bene, guarda bene la persona cui hai distrutto la vita! Non meriti niente, nemmeno quel poco d’affetto che avevo ancora riservato per te! Su una cosa hai ragione, mio fratello è davvero morto cinque anni fa! -

 

Le lacrime continuano a scorrere sul mio viso, ma il mio adesso e un pianto silenzioso, Mamoru riprende il passo ed io lo seguo, sempre senza voltarmi e abbracciata a lui, non ho davvero la forza di stare in piedi.

Poco prima di uscire dal portone di quella maledetta villa, il suo sguardo cade sulla porta del soggiorno semiaperta, dove Rei ed Hotaru stanno disegnando, lei se ne accorge e lo guarda ma senza muoversi da lì, abbastanza vicina per sentire comunque le sue parole.

 

- Addio Rei.-

 

La sua voce è carica di dolore e sofferenza.

Anche lui sta soffrendo quanto me, ma non le da nemmeno il tempo di rispondere che si volta e si dirige a passo svelto fuori, portandomi con sè.

Mamoru sbatte la porta ed apre la sua auto con il telecomando.

Io, prima di salire, mi volto un’ultima volta verso quella casa, piena di ricordi, piena di tante cose che non mi apparterranno più.

Le lacrime mi scendono dalle guance, come il susseguirsi di una cascata, mentre mi lascio cadere a terra senza forze, e inizio a battere i pugni sull’asfalto.

Mi sto graffiando le mani ma non m’importa.

 

-Ehi!-

 

Mamoru si inginocchia subito e mi prende per le spalle.

 

-Usagi reagisci! Devi…-

 

Non può continuare che il suo cellulare squilla d’improvviso, interrompendolo.

 

-Sì?-

 

<<<……….>>>

 

-Signora Tsukino!-

 

Spalanco gli occhi ed alzo la testa a guardare Mamoru, lui mi osserva serio.

 

Mamma!

 

<<<………>>>

 

-E’ con me Signora.-

 

<<<……….>>>

 

-Ha lasciato il cellulare a casa?-

 

<<<……….>>>

 

-Certo, ha ragione è comprensibilissimo da parte sua. Usagi è molto provata in questo momento!-

 

<<<……….>>>

 

-Certo, la riaccompagno subito a casa, e una volta lì le spiegheremo tutto, ma non sia troppo dura con lei, la prego! Mi assumo io la responsabilità di tutto, stiamo arrivando!-

 

<<<……….>>>

 

-Certo, a tra poco allora!-

 

Mamoru chiude la telefonata, durante la quale non mi ha tolto gli occhi di dosso, e mi aiuta ad alzarmi.

 

-Co…cos’ha detto mia madre?-

 

Mi asciugo le lacrime con la manica del giubbotto.

 

-Sei scappata di casa, non lo immagini?-

 

Abbasso la testa silenziosamente, e subito sento una sua carezza sui miei capelli.

 

-Basta Usagi, torniamo a casa, devi riposare.-

 

-S… Sì…-

 

Annuisco e mi avvio alla macchina, saliamo e Mamoru mette subito in moto.

Non oso immaginare in quale condizioni deve essere la mamma, una strigliata non me la leva nessuno, non la sopporterei, ma so di meritarla.

Sospiro continuando ad asciugarmi gli occhi con le mani, mentre Mamoru mi osserva vigile e silenzioso.

Con lo sguardo rivolto al finestrino, ora un unico pensiero affolla la mia mente, un pensiero che intendo ascoltare ad ogni costo.

 

Non credere che mi arrenderò Seiya! Forse Mamoru ha ragione. Non mi conosci ancora bene!

 

 

 

Ciao a tutti!

Eccoci entrambe di nuovo qui, con questo, speriamo per voi, sorprendente capitolo!

Se qualcuno di voi per caso, e ribadisco PER CASO  vuole ucciderci, beh … non avrà vita facile, e dovrà mettersi il fila come alla coop davanti al distributore dei numeri, e prendere il suo aspettando pazientemente il suo turno. Mooolto pazientemente!  J

(Causa disboscamento di troppi alberi, la direzione comunica che è a corto di carta e non sono previsti rifornimenti fino al 3450, anno in cui l’uomo volerà senza aerei e gli uccelli di bosco cammineranno senza ali! J J J)

Bene, scherzi a parte, come definire questo capitolo di IMPREVEDIBILE

DESTINO ? Scoppiettante? Esilarante? Bello? Un tantino …ARDENTE?

A voi l’ardua sentenza, sappiate solo che le nostre menti hanno già insite nel loro cervello tutta, e dico tutta la storia fino alla fine, dobbiamo solo avere il tempo di scriverla!

Questo capitolo arriva dopo quattro mesi di impegni che ci hanno viste quasi affogare con l’acqua alla gola, ma nonostante ciò, mai ci siamo dimenticare di questa splendida storia, che per noi, SilviaSilvia & LuciaDom,rappresenta il simbolo di un’amicizia indissolubile e di un legame talmente forte che con il tempo si è venuto a creare. Noi non siamo nessuno l’una per l’altra, ma in realtà ci sentiamo come due sorelle, ed oggi io SilviaSilvia che sto scrivendo i ringraziamenti, colgo l’occasione per ringraziare Lucia davvero dal profondo del mio cuore, per l’amicizia, l’impegno verso questa storia nonostante le mille cose da fare e l’affetto fraterno che, anche se

lontane, riusciamo a darci! GRAZIE LUCIA!

 

UN GRAZIE PARTICOLARE VA A DEBORA PER AVER REALIZZATO IL

BLAND DI IMPREVEDIBILE DESTINO!!!

 

Grazie a voi tutti che ci seguite, a chi ha inserito la nostra storia tra le preferite, le seguite o le ricordate, e noi tra gli autori preferiti.

Rispondiamo ai vostri commenti con l’apposita funzione di EFP.

Grazie di cuore a tutti e presto!

 

 

 

 

 

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Capitolo 17
*** La partenza del mio cuore ***


NdA:

 

Ciao a tutte!

No non siamo un miraggio, siamo proprio noi!

È passato quasi un anno, ma non ci siamo dimenticate di voi e della nostra storia!

Ci scusiamo davvero tanto, ma abbiamo avuto entrambe delle vicissitudini, che con gli impegni di sempre, ci hanno fatto arrivare a questo punto.

Non abbiamo potuto fare diversamente ma adesso siamo qui, siamo tornate con il botto, o quasi … :D

Per farci perdonare abbiamo scritto un capitolo abbastanza lunghetto, ma non fatevi spaventare, troverete pura adrenalina dentro queste pagine!

Carramba!

Non ci dilunghiamo, meglio lasciarvi ad un riassuntino e al nostro nuovo bombarolo capitolo va!

Buona lettura!

Hi hi hi

*Le autrici si dissolvono nel nulla insieme.*

 

 

RIASSUNTO:

 

Usagi è una normalissima ragazza di vent’anni, che sta per iniziare un nuovo capitolo della sua vita: l’università.

Spera infatti insieme alle sue amiche del cuore Ami e Makoto di diventare una bravissima maestra d’asilo.

Vive a Tokyo insieme a sua madre Ikuko, suo padre Kenji famoso giornalista, sua sorella maggiore Haruka istruttrice di arti marziali, e suo fratello minore Shingo di soli quattordici anni.

Ha un ottimo rapporto con sua sorella ed è molto legata a lei, nonostante Haruka sia più grande di otto anni.

Vive una vita molto tranquilla e felice, senza nessun problema economico, e frequenta l’università della sua città insieme al suo ragazzo Seiya Kou, di tre anni più grande di lei, studente della facoltà “Lingue e letterature straniere”.

Finito il primo giorno di lezione e dopo essersi congedati dagli amici, Usagi e Seiya si ritrovano a fare un giro per negozi, e tutto procede bene, finché Usagi non si scontra con un tizio camminando all’indietro e di faccia a Seiya.

Tutto sarebbe “quasi normale” se non fosse per gli sguardi di odio profondo che Seiya e il tizio venuto dal nulla si scambiano.

Usagi capisce che i due si conoscono, e che tra loro deve essere successo qualcosa di grosso per guardarsi così in malo modo.

Senza dire una parola Seiya aiuta Usagi a rialzarsi, e stingendola a sè con forza si allontana da quel tipo misterioso, ma Usagi si accorge che Seiya sembra non essere più lo stesso e inizia a preoccuparsi. Saluta Seiya sotto casa e i due si danno appuntamento per la sera stessa, appuntamento che lui rimanderà con un messaggio adducendo la scusa della stanchezza, spegnendo poi il cellulare.

Con grande stupore il giorno dopo scopre che il ragazzo non è andato in facoltà, e così corre a cercarlo al bar dove lavora part-time, il “Crown”, gestito da Motoki fidanzato di Haruka, ma lì con sua grande sorpresa troverà seduto al bancone a consumare un caffè proprio il tizio contro il quale si è scontrato il giorno prima.

Le sorprese per lei però, non sono finite perché scoprirà poi che anche Haruka e Motoki conoscono il ragazzo in questione, e che sono legati a lui insieme a Seiya da un passato misterioso risalente a cinque anni prima.

Il nome del ragazzo è Mamoru Chiba.

Sempre più preoccupata Usagi corre a cercare Seiya a casa, ma per strada incontra Michiru, sorella di Seiya e violinista di successo, che dopo aver saputo tutto e soprattutto il nome dell’uomo misterioso decide di accompagnare Usagi.

Anche Michiru conosce Mamoru,  e per questo Usagi è sempre più confusa…

A casa entrambe trovano la camera di Seiya completamente ribaltata con il portatile mancante, e Michiru capisce che Seiya e nella loro casa in campagna.

Una volta giunte sul posto lo trovano completamente ubriaco.

Usagi presa dalla foga di capire, accende il computer che Seiya ha portato con sè, e dentro vi trova una cartella con delle foto risalenti all’estate di cinque anni prima, dove Seiya abbraccia e bacia una bellissima ragazza dai capelli corvini, e dove lo vede anche in compagnia di Mamoru Chiba, con il quale sembrava essere all’epoca grande amico. La ragazza giustamente rimane sconvolta.

Seiya per farsi perdonare porta Usagi a cena fuori in un locale di conoscenza, dove si decide a raccontarle tutto, ma proprio mentre lo sta per fare i due vedono entrare nel locale proprio Mamoru con un giovane donna, che si rivelerà poi essere la ragazza delle foto nel PC di Seiya.

Usagi capisce tutto, nasce una violenta litigata tra i due ragazzi tanto che vengono buttati fuori dal locale, i due arrivano a fare a pugni e vengono scortati alla centrale di polizia, dove lavora Taiki, fidanzato di Michiru.

Ormai è chiaro ad Usagi che Rei è stata la ragazza di Seiya, e che lui all’ epoca sembra che l’abbia tradita baciando un'altra ragazza bionda di cui Usagi sa solo il nome: Minako.

Alla centrale Usagi accusa un malore dovuto alla pressione bassa, soffre infatti di ipoglicemia.

Viene immediatamente soccorsa da Mamoru, che si rivelerà essere un ottimo medico, e che lei ritroverà poi anche come professore nella sua università.

Scoprirà anche che la sorella di Mamoru, Setsuna, è implicata come tutti nella losca faccenda che avvolge la vita di Seiya, infittendo il mistero sempre di più.

A complicare le cose si aggiungono anche i genitori del ragazzo, rientrati dall’Italia dove gestiscono una famosissima casa di moda, apparentemente per trovare i propri figli, ma in realtà per uno scopo ben preciso.

Usagi assiste per caso ad un conversazione tra la madre di Seiya, Setsuna e una giovane ragazza bionda che si rivelerà essere Minako, e allora capisce che anche i suoceri sono coinvolti in questa losca storia.

La sera dopo loro quella conversazione, i Kou organizzano una sfilata voluta da un esponente molto in vista nel campo della moda, sfilata in cui la modella di punta si rivelerà essere proprio Minako, espressamente richiesta dal Signor D, il committente della serata, in quanto innamorato di lei.

Nonostante la suocera per suoi motivi, chiede ad Usagi di uscire con Seiya proprio la sera della sfilata e di andare a cena fuori, lei decide di presentarsi lo stesso con il ragazzo all’evento, il quale però la raggiunge dopo a causa di un imprevisto.

Quando Seiya vede Minako scoppia il finimondo, e Usagi capisce che i suoceri hanno organizzato un complotto alla vita del figlio.

La verità viene a galla: Rei e Seiya erano felicemente fidanzati, Rei era rimasta incinta a diciotto anni, ma non ha fatto in tempo a dirlo a Seiya, essendo costretta dai genitori di lui, ( persone molto influenti nell’alta borghesia ), ad abortire con un ricatto: se lei non avesse interrotto la gravidanza, le avrebbero tolto l’affidamento di sua sorella Hotaru, appena ottenuto dopo tanta fatica.

Una ragazza orfana con problemi economici, non sarebbe stata un ottima madre e soprattutto un ottimo partito per Seiya, che meritava molto di più.

Usagi non regge la notizia, e sviene tra le braccia di Mamoru prontamente accorso per sorreggerla

In ospedale scoprirà di essere affetta dal DIA, una malformazione congenita al cuore e di diversi operare, operazione che sarà costretto ad effettuare Mamoru stesso dopo essere diventato il suo medico.

Affronterà diverse crisi cardiache che supera con l’aiuto di Mamoru che nel frattempo si avvicinerà sempre di più ad Usagi arrivando persino a baciarla ricambiato, ma solo per una debolezza di lei, che nel frattempo è stata

“ abbandonata “ da Seiya che senza motivo, il ragazzo infatti ha smesso di andarla a trovare in ospedale, restando assente anche il giorno dell’intervento.

Quel bacio sarà però visto proprio dal lui, succederà il finimondo e la verità verrà a galla.

Il giorno dell’intervento Seiya finirà a letto con Rei preso dall’impeto di una passione ritrovata, tanto forte al punto tale da far dimenticare al ragazzo una cosa

importante come l’operazione.

Per Usagi sarà il baratro, verrà lasciata da Seiya e firmerà il foglio di dimissioni dall’ospedale all’insaputa di Mamoru, che nel frattempo viene sospeso per una rissa in ospedale nella quale tentava di difendere proprio la ragazza dall’aggressione di un giornalista.

Una volta a casa, Usagi tenterà il tutto per tutto scappando per andare da Seiya dopo aver ricevuto un suo messaggio, che le dava la benedizione per iniziare un rapporto con Mamoru, ma proprio lungo il tragitto incontrerà il giovane medico, che prima tenterà di riportarla a casa, poi la accompagnerà da Seiya con l’intento di farle aprire gli occhi, ma li Usagi, scoprirà che il ragazzo è in procinto di partire con Rei per una nuova vita.

 

 

17) La “partenza” del mio cuore

 

 

Mamoru ha appena parcheggiato la sua auto di fronte casa mia.

Durante tutto il tragitto fino a qui nessuno di noi due ha parlato, e se non fosse stato per le mie lacrime, i miei singhiozzi, e qualche suo sospiro, tra di noi avrebbe regnato il più totale silenzio.

Spegne il motore e si volta a guardarmi, senza ricevere un mio cenno. 

Per tutto il tempo, io non ho fatto altro che guardare fuori dal finestrino, lo stesso finestrino su cui adesso vedo il suo riflesso preoccupato.

 

-Stai bene? La ferita ti fa ancora male?-

 

-No, non sento più dolore.-

 

Bugia…

 

In realtà un po’ mi da ancora fastidio, ma è dentro al mio petto che il dolore è atroce, lì dove il mio cuore soffre.

 

-Sei sicura di sentirtela? Se non sei pronta, vuoi rimanere ancora un po’ qui prima di rientrare?-

 

Scuoto la testa asciugandomi gli occhi, che mi bruciano da morire, con una mano.

Ma quanto ho pianto?

 

-Non servirebbe! Mia madre avrà di sicuro sentito la macchina e forse starà già per uscire.-

 

Apro la portiera e scendo lentamente chiudendola altrettanto piano.

Mamoru mi imita e chiusa la sua auto col telecomando, si avvicina a me e mi allunga una mano alla schiena accarezzandola appena.

 

-Mamma sarà furiosa.-

 

-No … Forse solo molto preoccupata… Usagi non puoi di certo biasimarla, ne ha tutte le ragioni!-

 

-Già…-

 

Annuisco aprendo il piccolo portoncino del vialetto di casa e guardo dritto davanti a me, verso la porta d’ingresso.

Sospiro così pesantemente da sentirmi quasi comprimere tutto il petto e mi accingo ad entrare, seguita sempre da Mamoru che è rimasto alle mie spalle.

Inserisco le chiavi nella toppa, ma prima che possa darvi anche solo la prima mandata, la porta si apre, ed io resto ancora con la mano tesa così, a mezz’aria.

Di fronte a me compare mia madre, alzo lo sguardo e mi specchio nei suoi occhi rossi e lucidi.

 

-Usagi!-

 

-Mamma… Mamma io…-

 

- ERO IN PENSIERO! DOVE SEI STATA?-

 

Sta piangendo, non deve aver fatto altro da quando si è accorta della mia assenza, e adesso nei suoi occhi insieme alle lacrime, vedo e leggo anche tanta rabbia, mista a dolore e preoccupazione.

 

-ENTRA IMMEDIATAMENTE IN CASA!-

 

Si sposta facendoci spazio e allungando un braccio verso l’interno, indicando chissà che cosa.

Obbedisco al suo ordine, e poco dopo, la sento sbattere il portone alle mie spalle.

I suoi passi felpati ma veloci mi raggiungono subito.

Si para davanti a me afferrandomi le spalle, mentre inizia a scuotermi e a tremare.

Non l’ho mai vista così.

 

-SEI UN’INCOSCIENTE!! Hai idea di come mi sono sentita? Esci senza dire nulla,  lasci il cellulare qui… nelle tue condizioni … Perché l’hai fatto? Hai rischiato tanto, questo lo sai vero?-

 

Non riesco a sostenere quello sguardo e abbasso la testa colpevole, fissandomi le punte delle scarpe.

Non ho nemmeno avuto il tempo di mettermi le pantofole, mamma non me l’ha praticamente lasciato fare.

 

Quegli occhi…

 

Ha quegli occhi solo quando la sua rabbia è come un fiume in piena, però come darle torto? Mamoru ha ragione, lei ha tutto il diritto di comportarsi così, devo averla fatta spaventare davvero tanto.

 

-Dovevo… ve… DOVEVO VEDERLO!!!-

 

Prendo coraggio non so come, consapevole che ormai non ha più senso mentire.

Lei è pur sempre mia madre, è anche se non parlo, so che ha già capito tutto.

 

-COOOOSA? MA SEI IMPAZZITA?-

 

Il tono della sua voce, diventa ancora più stridulo e più arrabbiato, e mi ferisce immensamente, mentre Mamoru dietro di me non ha ancora aperto bocca.

 

-Ho detto… che… DOVEVO VEDERLO!-

 

Continuo imperterrita a sostenere le mie ragioni perché anche se ho sbagliato, la mia convinzione mi da forza, ed io farei qualsiasi cosa per salvare ciò che resta del mio amore. Seiya tornerà da me, ne sono sicura, questo è solo un momento di crisi dovuto allo shock che ha appena subito.

Al suono della mia affermazione però, sento mia madre scuotermi nuovamente, la presa sulle mie spalle si fa ancora più serrata, mi sta quasi facendo male, ma non ho ancora il coraggio di alzare lo sguardo.

 

-Come hai detto? Dovevi vederlo? Cosa hai in quella testa eh? Dopo quello che ti ha fatto? Ma lo vuoi capire o no che così ti fai solo del male? Non saresti già dovuta uscire, sei ancora convalescente, figuriamoci se saresti dovuta andare da lui! Hai sbagliato e dovevi dirmelo!-

 

Stringo i pugni affondando le dita nella carne, e mordendomi le labbra con forza.

Vorrei reagire, vorrei scappare, fuggire via da tutto e da tutti, ma so che non posso, dopotutto me la sono cercata.

 

-E GUARDAMI QUANDO TI PARLO USAGI!-

 

La voce di mia madre inizia ad aumentare sempre più d’intensità, tanto da farmi quasi sobbalzare.

Alzo la testa e finalmente riesco a guardarla negli occhi, iniziando a provare un po’ di senso di colpa in meno.

Seiya mi ha respinta, è vero, ma io non mi pento di aver rischiato per andare da lui, lo rifarei ancora, anzi, lo rifarò! Non mi arrenderò così!

 

-CHE VUOI?-

 

-Usagi, sen…-

 

Mamoru prende finalmente la parola, ma io allungo una mano in sua direzione scuotendone l’indice senza voltarmi, impedendogli quindi di  continuare.

 

-TU NON CAPISCI  MAMMA!!!  IO LO AMO, LO AMO E BASTA, E NON MI FERMERO’ FINCHÈ NON SARA’ TORNATO!  LO RIFARO’ SE SERVE, ANCHE DOMANI!-

 

Stavolta sono io che ho alzato il tono della voce, e che ho l’affanno, per tutti questi sforzi e per le lacrime che mi scendono copiose giù per le guance.

 

-Non me ne frega niente di quello che pensate tutti, io voglio solo lui! Voglio che torni al mio fianco, dobbiamo tornare ad essere felici come lo siamo stati in questi due anni! Lui non può davvero aver cancellato tutto! Tutto questo tempo assieme non si può cancellare come se niente ci fosse stato! Io non voglio arrendermi e non m’importa nemmeno della ferita e di quello che avrei potuto rischiare, tanto non cambia nulla, e per me non ha più senso niente senza Seiya, hai capito? Che me ne frega della mia salute se al mio fianco non posso avere lui? Io non…-

 

Non posso continuare, perché vengo interrotta bruscamente. All’improvviso e senza che io possa fare niente per evitarlo, uno schiaffo colpisce con forza e velocità la mia guancia destra.

Il colpo è stato così forte e inaspettato che quasi perdo l’equilibrio.

Indietreggio barcollando portandomi una mano sulla parte offesa, ma due forti braccia mi afferrano e sostengono subito.

 

-SIGNORA TSUKINO LA PREGO, NO!!!-

 

Le lacrime aumentano, forse per il dolore, forse per la mortificazione di fronte a Mamoru, o forse, per tutto nel suo insieme.

Guardo solo per un attimo mia madre con sguardo truce, poi mi sposto dall’abbraccio di Mamoru e corro nel salone affianco, sbattendo la porta e buttandomi sul divano a piangere.

 

>>>Usagi!-

 

Mamoru mi chiama ma credo che non si sia ancora mosso di lì.

Cerco di respirare a fondo per calmare un po’ le lacrime, respiro a fatica e credo di avere i battiti del cuore accelerati.

Infatti, sento il cuore battermi in petto molto velocemente, e il sudore imperlare la mia fronte.

 

Maledetto, maledettissimo cuore …

 

Nato fisicamente ferito, e poi  morto materialmente, lacerato dal dolore di una perdita. Non credo di riuscire a reggere il peso della mia vita vuota e sola.

Mi sento impotente ed ho paura … Paura di tutto, paura anche di dover costantemente dipendere da qualcuno.

Devo però calmarmi,  perché se continuo così, sicuramente mi sentirò male di nuovo.

Faccio un altro respiro, questa volta più profondo, poi d’un tratto sento la voce di Mamoru parlare a mia madre.

 

>>>Signora… la prego… Io… io non voglio certo intromettermi nel rapporto che ha con Usagi e con i suoi metodi educativi o punitivi ma… adesso non è questo quello di cui lei ha bisogno, dobbiamo starle tutti vicini e aiutarla… avere pazienza! Come le ho già detto al telefono, mi assumo io la responsabilità di tutto, e come può  vedere lei stessa, non ci sono state conseguenze! Usagi è solo molto demoralizzata e

provata … vede io … beh … sono stato io stesso ad accompagnarla da Seiya … -

 

>>>Come? E perché?-

 

Mamma si rivolge a Mamoru quasi incredula, la sua voce trema, riesco a percepire dalle sue parole, tanto sgomento e tanta sorpresa.

 

>>>Vede anche io stavo andando da Seiya stamattina. La chiamata che ho ricevuto… non era per lavoro, ma era lui. Mi ha detto che ha intenzione di partire, e volevo accertarmi che lo facesse davvero, così da non provocarle più dolore, ma non avrei mai immaginato di trovare Usagi per strada, proprio sulla stessa via.

Già io le ho ripetuto più e più volte a cosa è andata in contro, per cui la prego, non sia dura anche lei con sua figlia. È troppo fragile in questo momento!-

 

>>>Io … mi dispiace Dottor Chiba, forse l’ho messa in imbarazzo, ma vede raramente è successa una cosa simile con tutti e tre i miei figli, ed io …  non so … è quasi come se la mia mano si fosse mossa da sola. Quando Usagi ha detto quelle cose non ci ho visto più …  è sembrato quasi che non le importasse davvero nulla della sua salute!-

 

Stringo le mani attorno al cuscino. Chissà, forse quello che ha appena detto mia madre è vero.

 

>>>Non si preoccupi per me Signora, pensi solo ad Usagi e cerchi di comprenderla.

Io stesso rischio di perdere spesso la pazienza con lei, perché è molto cocciuta , ma al tempo stesso, anche determinata, ed io la ammiro per questo! Ha tanta forza e coraggio, anche se forse adesso si è dimenticata come sfruttarli, o forse semplicemente non vuole farlo. Dobbiamo farle capire che se vorrà guarire, la prima cosa da fare sarà dimenticare Seiya e tutto ciò che lo riguarda! Se psicologicamente non si riprende, fisicamente la guarigione sarà sempre più lenta e faticosa!-

 

>>>Io … io …  non ce la faccio più, non so più che fare con lei quando fa così!-

 

La voce di mamma si abbassa e si mescola di nuovo al pianto, la sento chiaramente.

 

>>>Sperare Signora … sperare che Usagi torni ad essere quella di prima!

Anche se non è d’accordo con le sue azioni, visto il suo stato psicologico, cerchi di starle accanto, sempre. Solo così lei avrà tutto l’affetto di cui ha bisogno e che solo voi sapete darle, e forse avrà una motivazione in più per pensare davvero solo a se stessa!-

 

>>>Va bene… Ci proverò! La ringrazio Dottor Chiba!-

 

>>> Sono sicuro che ci riuscirà, ha tre figli splendidi! Non si preoccupi dello schiaffo, è normale perdere la testa in queste circostanze, quindi non sia troppo dura con se stessa, perché probabilmente, al suo posto mi sarei comportato anche io così.

Cerchi solo di ripensare a quello che ci siamo appena detti, e facciamo del nostro meglio affinché Usagi torni a sorridere! Da parte mia, non permetterò che si lasci andare, voglio tornare a vedere la ragazza stupenda che è, la persona combattiva che ho conosciuto settimane fa! Tutti insieme ce la faremo, vedrà!-

 

>>>Lei è davvero molto buono con mia figlia ed Usagi è molto fortunata! Si sta facendo in quattro per aiutarla, anche più di ciò che le compete! Credo che qualsiasi sia la ragione di questo suo modo di fare, averla vicino in questo momento è un bene per lei!-

 

>>> Io … Io … Ci sarò sempre, sempre per lei! Riesco a comprendere il suo dolore, so cosa prova, perché è lo stesso dolore che provo anche io! In queste settimane ho avuto modo di conoscerla molto a fondo, e nonostante il nostro primo incontro non sia stato dei migliori, mi è bastato poco per capirla e comprenderla! Usagi ha solo vent’anni ed è troppo presto perché soffra per un tipo del genere, per una persona che a mio parere non la conosce affatto! Ho visto la sua bontà e la sua fragilità, ho avuto modo di conoscere il suo carattere peperino prima della malattia ed è per questo, che mi sono ripromesso che avrei fatto di tutto per aiutarla, perché per me non è solo una paziente, ma è diventata anche … una buona amica, molto preziosa, ed io sento di essermi affezionato a lei, e sento di … volerle bene … -

 

>>> Ah Dottor Chiba! Quanto vorrei che Usagi l’avesse conosciuta prima di Seiya, lei è davvero una brava persona! -

 

>>> La ringrazio Signora, ma non credo di star facendo niente di speciale!-

 

Sto ascoltando ogni parola di quello che si stanno dicendo, e adesso, sento che il respiro mi si è spezzato in gola, ma il pianto non centra, non questa volta.

 

È per Mamoru …

 

È incredibile come riesca a scatenare in me queste sensazioni, specialmente adesso.

Mamma ha espressamente detto che avrebbe preferito che l’avessi conosciuto prima di Seiya… Chissà come sarebbe stato, se … Se forse …

 

No!!!!

A cosa penso?

Che diavolo mi sta succedendo?

Seiya io non lo posso dimenticare, né sostituire con nessuno! Mai!

Mi asciugo le lacrime con le dita e dopo aver respirato profondamente mi accingo ad uscire. Devo chiedere scusa a mia madre, chiarirmi con lei, e ringraziare Mamoru, è

il minimo che possa fare per entrambi.

Cerco di ricompormi e mi porto in posizione eretta, ma non appena mi alzo, forse troppo velocemente, un improvviso capogiro mi coglie alla sprovvista e mi fa cadere rovinosamente a terra.

Nel cadere afferro istintivamente un lungo vaso in vetro con dei fiori finti, posto per terra vicino il divano e lo faccio cadere, rompendolo.

 

-AH!!!!-

 

Sbatto le ginocchia a terra, e mi accascio al pavimento finendo sul fianco con il braccio destro disteso proprio sopra i cocci di vetro, che mi provocano un taglio abbastanza profondo.

Sento una fitta al petto e molta debolezza, sono davvero senza forze.

Capisco di aver osato troppo.

Immediatamente la porta si apre e Mamoru e mia madre entrano trafelati.

 

-USAGI!-

 

Gridano entrambi il mio nome, mentre Mamma sbianca palesemente, e si porta entrambe le mani al viso, tremante, Mamoru invece si china immediatamente osservando la situazione.

 

- Mamoru… Il braccio … -

 

- Calmati Usagi, non è niente, ora sistemiamo tutto! Signora Tsukino, presto mi porti un paio di asciugamani e qualcosa con dell’acqua calda, anche una grossa ciotola va bene, l’importante è che vi possa bagnare dentro la mani e la stoffa!-

 

-S… Si subito! -

 

Mamma esce, mentre lui  rimane piegato su di me con le mani che premono sulla mia ferita sanguinante.

 

-Stai bene? Cosa è successo? Come sei caduta?-

 

E’ molto preoccupato e non si cura affatto di nascondere ciò che prova in questo momento. Sembra quasi che stia tremando, posso persino leggergli uno stato di profonda apprensione negli occhi.

 

-Sto b… bene, ho solo perso l’equilibrio!-

 

-Questo perché fai sempre di testa tua!-

 

Mamma rientra spaventatissima, porgendo gli asciugamani a Mamoru, che subito ne prende uno stingendomelo al braccio e riponendo l’alto sul tavolino vicino il divano, poi mi aiuta ad alzarmi portandomi a sedere.

Lo sento sospirare profondamente,  mentre continua a guardarmi con quell’espressione così profonda …

 

-Signora Tsukino per favore, tenga premuto qui, vado in bagno a lavarmi le mani e poi in macchina a prendere e la mia borsa, devo applicarle dei punti, la ferita è profonda!-

 

-Va bene … -

 

Mamma si siede vicino a me seguendo le istruzioni di Mamoru, che esce.

La guardo in viso e vedo che è ancora spaventata e con gli occhi lucidi, freme.

Un nodo mi sale di nuovo in gola, così allungo immediatamente il braccio sano verso di lei.

 

-Mamma!-

 

-Tesoro!-

 

Mi bacia delicatamente la guancia e mi accarezza, mentre io inizio di nuovo a singhiozzare.

 

-Scusami mamma, scusa! Mi dispiace tanto!-

 

-Perdonami anche tu tesoro! Scusami per quello schiaffo e se mi sono arrabbiata, ma tu sei scappata, sparita e mi hai fatto preoccupare così tanto! Immagina cosa sarebbe successo se ci fossero stati anche tuo padre e i tuoi fratelli qui! E se il Dottore non t’avesse trovata? Se ti fosse successo davvero qualcosa come adesso, e fossi stata sola? E poi quelle parole che hai detto…-

 

Si interrompe sospirando, mentre io rabbrividisco al solo pensiero di ciò che ha detto.

Ha ragione! Se Papà e Haruka fossero stati qui, sarebbe successo il finimondo!

Ma purtroppo io sono sempre stata una persona impulsiva, ed ho sempre fatto di testa mia, e quelle cose che ho detto su Seiya e sul fatto che ci avrei riprovato erano vere.

 

-…Stai davvero bene bambina?-

 

Annuisco, poi allungo lo sguardo verso i vetri del vaso che ormai è andato distrutto, tornando a guardare lei colpevole.

 

-Scusa per tutto, anche per il tuo vaso.-

 

-Ma cosa vuoi che me importi di quel vecchio vaso? Tranquilla tesoro mio, l’importante sei tu, solo tu!-

 

Si allunga verso di me posandomi un bacio sulla fronte, mentre io cerco di trattenere le lacrime alquanto amareggiata per non rendermi conto del dolore che sto provocando a tutti, poi Mamoru rientra con il suo borsone e tutto l’occorrente per la medicazione.

 

-Senti molto dolore?-

 

-Sì, mi fa male!-

 

Seduta sul divano osservo lui che ha preso il posto di mia madre al mio fianco.

Prende l’asciugamano pulito e me lo sistema sulle ginocchia in modo che non possa sporcarmi i pantaloni, poi toglie l’asciugamano dal braccio, e assicurandosi che non ci siano vetri, pulisce la ferita con l’acqua calda,e la disinfetta.

Dopo avermi dato l’anestetico, inizia a mettermi i punti di sutura.

 

- Mamma per favore puoi andare in cucina a preparare un po’ di the? Non appena finito verrò a prenderlo, ok?-

 

-Si piccola, vado subito!-

 

Senza farselo ripetere esce dandomi l’opportunità di restare sola con Mamoru,  proprio come volevo, proprio come speravo.

 

-Ma… Mamoru! -

 

-Mhm?-

 

Lui alza lo sguardo dalla medicazione osservandomi in attesa che io riprenda a parlare.

 

-Te l’ho chiesto tante volte, ma voglio richiedertelo ancora, per favore sii sincero!-

 

-Che cosa vuoi dirmi?-

 

-Perché fai tutto questo per me?-

 

La sua espressione muta di colpo, ed ora che siamo faccia a faccia sembra che non sappia cosa rispondermi.

Sbatte le palpebre e resta a fissarmi per qualche secondo in silenzio, sembra davvero che stia cercando le parole giuste per continuare la conversazione.

 

- Te l’ho detto Usa, sei la mia prima paziente ufficiale, non posso sbagliare, ed inoltre condividiamo qualcosa in comune!-

 

-Si, lo so, ma sicuro sia solo per questo?-

 

- Co … Cosa stai cercando di dirmi?-

 

Perché all’improvviso vedo il terrore negli occhi di Mamoru?

 

-No niente, lascia stare, non è niente!-

 

In tutta risposta lui abbassa lo sguardo troncando il discorso.

Meglio così!

Ma che mi prende?

Prima gli faccio domande specifiche e poi preferisco non sapere?

Sono sempre più confusa …

La porta del soggiorno si apre di nuovo interrompendoci del tutto, e Mamma ci annuncia che il the è pronto, proprio nell’istante in cui Mamoru ha appena finito di applicarmi le bende.

 

-Usagi, ti ho preparato la tazza in cucina, Dottore rimane con noi? Anche a pranzo intendo, se vuole…-

 

Mi volto verso Mamoru e lo guardo in attesa di una risposta.

Da una parte dentro di me spero con tutto il cuore che risponda di sì, dall’altra ogni tanto questi suoi atteggiamenti così dolci e premurosi, così presenti, mi mettono quasi in imbarazzo.

Che mi sta succedendo ancora?

Come posso pensare e sperare contemporaneamente a due cose opposte?

Cose, che riguardano lui?

 

-La ringrazio Signora Tsukino, ma vede devo tornare a casa mia per sistemare alcune cose importanti. Usagi deve iniziare la riabilitazione e forse è meglio farlo immediatamente, anche a partire da oggi pomeriggio!

Se ha ancora di questi capogiri vuol dire che è molto fragile e deve irrobustirsi!-

 

-Oggi?-

 

Questa non me l’aspettavo, e poi perché dice che deve sistemare delle cose a casa sua? Non dovrei mica…

 

-Ho tutto il necessario, tutti gli attrezzi e strumenti di cui abbiamo bisogno.

Nel mio appartamento c’è una stanza adibita a posta. Manchi solo tu Usagi, e la tua forza di volontà!-

 

Non gli rispondo, sono ancora esterrefatta da quanto mi ha detto.

Sarà lui il mio terapista?

Questo vuol dire stare insieme molto più tempo del previsto?

 

-Sì Usagi, se non proprio oggi quanto prima! Dimenticavo poi di dirti che domani mattina alle 9.00 devi essere in ospedale per togliere i punti, mi hanno riconfermato l’appuntamento proprio poco prima di incontrarti per strada. Chi te li dovrà togliere è un mio amico molto bravo. Come immagini non potrò farlo io, non sono stato ancora reintegrato, ma non preoccuparti! Quanto alla terapia, io te la consiglierei vivamente oggi. Vedrai, inizieremo gradualmente così non ti stancherai troppo!-

 

Apro la bocca per parlare ma mamma mi precede.

 

-Se lei crede che sia la cosa giusta, faremo così! Ascolta Usagi, ti prego non essere di nuovo testarda!-

 

Mamma e Mamoru, mi guardano con occhi pieni di speranza, mettendomi davvero alle strette.

 

-E va bene!-

 

Entrambi emettono un sospiro di sollievo, e la cosa incredibile è che lo fanno contemporaneamente, quasi sincronizzati.

 

-Brava piccola!-

 

-Sì Usagi, brava! Ti passo a prendere io dopo pranzo, e poi ti riaccompagnerò, va bene?-

 

-Ok…-

 

Annuisco, in fondo sono costretta a farlo, e leggo sui loro volti tanto sollievo.

 

-Dottore rimane almeno per questo the? Non le porteremo via tanto tempo se ha fretta, è per ringraziarla e per farla ristorare un po’!-

 

-Grazie, allora accetto volentieri!-

 

Vedo Mamoru sorridere e guardarmi con aria raggiante.

Mamma incurva all’inverosimile gli angoli della sua bocca all’insù, in uno dei quei sorrisi meravigliosi che solo lei sa fare, ma io … ho paura, sento e percepisco un Mamoru diverso da quello che ho conosciuto.

 

-Bene! Tutti in cucina! Dopo verrò a pulire qui!-

 

Lei si alza e camminando a zig zag tra i cocci ci precede, mentre lui, il mio medico, cammina molto vicino a me, forse ha paura che possa cadere di nuovo.

I primi passi li muovo tranquillamente e senza problemi, ma arrivata vicino alla porta la testa riprende a girarmi, la vista diventa sfuocata  e le gambe mi cedono di nuovo.

Porto una mano alla testa e una allo stipite della porta per reggermi, ma cado ancora in ginocchio.

 

-USAGI!-

 

Mamoru grida di nuovo il mio nome e si china stringendomi forte.

 

-Usagi!-

 

Sbatto più volte le palpebre per cercare di riassestare almeno la vista, e vedo Mamma che torna da noi correndo, in mano ha persino ancora il bollitore per il the.

 

-Usagi hai avuto un altro capogiro?-

 

Si inchina e mi guarda apprensiva accarezzandomi la fronte, mentre Mamoru mi tasta il polso.

 

-Devi aver avuto un altro calo di pressione, ti sei spossata troppo, adesso devi riposare per bene e fare un ricco pranzo. Oggi ti farò fare il minimo indispensabile, vedrai che starai subito meglio, ma non possiamo rimandare oltre!-

 

Annuisco appena e cerco di rialzarmi, ma lui mi blocca e mi prende nuovamente in braccio, senza problemi, come se non gli pesassi per niente.

 

-Si riprenderà Dottore?-

 

La voce di mia madre arriva dalle spalle di Mamoru, che adesso sale le scale avviandosi sicuramente verso la mia camera.

Tengo gli occhi chiusi perché il movimento mi provoca fastidiose fitte alla testa, ma non è difficile immaginare dove stiamo andando.

Mi sento adagiare infatti sul letto, da sopra le lenzuola, e coprirmi con un plaid che tengo sempre sulla mia poltroncina.

Apro gli occhi appena quel po’ che mi serve per poterlo inquadrare.

 

-Sì Signora, è solo stanchezza non si preoccupi!  Mi raccomando riposo assoluto e nutrizione! Il polso è regolare per fortuna, ma Usagi non deve strapazzarsi, tutto qui.

Io ora vado, prenderemo il the quando Usagi si sarà ripresa, ne approfitto così per sistemare le ultime cose, ma sarò di ritorno prestissimo glielo prometto! Nel frattempo, lei si assicuri che segua i miei consigli, e che soprattutto, non fugga di nuovo!-

 

Mamoru parla rivolto a mamma ma il suo tono riferito a me, è palese.

 

-Certo Dottore!-

 

-Mi hai capito Usagi?-

 

Annuisco tra il caldo del cuscino e della coperta e gli faccio un mezzo sorriso.

 

-Si va bene…-

 

Anche se volessi adesso non potrei fare niente, non ho le forze, non ancora almeno.

Mamoru mi guarda soddisfatto e mi accarezza la frangia.

 

-Allora io vado, a dopo!-

 

-Ciao!-

 

Esce e mamma lo segue, rivolgendomi prima un sorriso e poi un’occhiata eloquente.

Resto sola e mi accuccio per adesso sotto la coperta, non potendo fare altro.

Cerco davvero di riposare, anche se il mio presentimento mi tormenta.

E’ una sensazione troppo forte, forse persino quasi già una consapevolezza.

Possibile che Mamoru sia davvero … innamorato di me?

 

***

 

Alla fine mi sono addormentata.

Stremata dalla situazione, mi sono risvegliata solo quando Mamoru è venuto a prendermi per fare terapia, e non avendo pranzato ha dovuto aspettare che lo facessi, prima di potercene andare.

Ho indossato velocemente una tuta tre pezzi verde, la maglietta di sotto è un po’ aderente forse, ma molto comoda mi ci trovo benissimo, e due scarpette da ginnastica bianche.

Siamo appena arrivati davanti la sua porta di casa, abita in un bellissimo condominio  alto quindici piani, la porta è in mogano e la serratura è blindata.

Mamoru gira la chiave nella toppa e si fa strada all’interno.

Rimango allibita, l’appartamento è grandissimo anche se l’arredamento interno è semplice ma fine allo stesso tempo.

Al centro del salone vi è un tavolo quadrato in legno bianco, le sedie anch’esse bianche, presentano alcune rifinire d’oro impresse nel loro rivestimento di pelle.

Alla sinistra del tavolo, ampie vetrate fanno godere di una vista mozzafiato sulla città che deve essere bellissima soprattutto di notte, questo grazie anche all’altezza dell’ appartamento che si trova al dodicesimo piano.

Sempre a sinistra, ma spostato sulla parete laterale, vi è un mobiletto grigio chiaro sul cui ripiano è sistemata una televisione al plasma.

Sulla destra invece vi è uno splendido divano quattro posti con pouf annesso che richiama i colori del mobiletto, mentre alle pareti invece vi sono appesi diversi attestati di medicina con diverse qualifiche.

Mamoru deve essere stato uno studente modello, deve aver studiato davvero tanto per riuscire ad avere quei riconoscimenti, alcuni dei quali devono essere per forza stati presi prima della laurea.

I professori si dovevano fidare davvero molto di lui, e forse ancora oggi…

E’ così giovane e già così in gamba e con una buona esperienza, se non lo conoscessi direi che ama tanto il suo lavoro.

Un po’ esitante comincio a camminare guardandomi sempre intorno, e leggo qualche intestazione di tutti quegli attestati.

Il primo che leggo è la sua Laurea, la pergamena rilasciata dalla commissione.

E’ bellissima!

Si è laureato con lode , sorrido come se fossi sorpresa, ma in realtà dovevo aspettarmelo.

Chissà se un giorno riuscirò davvero anche io a raggiungere questo sogno… mi sembra… così lontano…

Guardo più in là e leggo qualche altro attestato così come sono disposti, nell’ordine: “Psicologia di gruppo”, “Corso di letto-scrittura base Braille”, “Corso di Clown terapia e terapia del sorriso”, “Riabilitazione Chirurgica”…

Proprio quello che serve a me…

 

Continuo a lanciare in giro diverse occhiate, sono letteralmente affascinata da questo posto.

 

-Sembri senza parole Usagi, fissi quella parete da non so quanto tempo e con così tanta intensità!-

 

-Ma… Mamoru è bellissimo qui, tutti questi attestati per la tua giovane età! Ma si può sapere come hai fatto? Le parole …  davvero … non ne ho … -

 

-Sono sempre stato un tipo abbastanza precoce, sia nella vita che nello studio.

A scuola mi bastava  ascoltare la lezione del professore per comprenderla ed impararla, e al contrario di tanti miei compagni e colleghi, non ho mai dovuto studiare un granché … Dicono che sia un  dono che solo pochi hanno , inoltre non ho mai sbagliato! I professori erano talmente impressionati da me che mi presero tutti sotto la loro ala protettiva, incominciai giovanissimo a frequentare tutti quei corsi che vedi appesi alla parete e nonostante questo riuscì a laurearmi nei tempi giusti.

Dopo qualche esperienza all’estero, fui contattato dall’ospedale di Tokyo per il mio primo vero incarico, la mia fama mi precedette, e sono tornato. Il resto lo sai …-

 

Ascolto le sue parole davvero allibita, pensando che è impossibile che davanti a me ci sia una persona in carne ed ossa.

 

-Sei un … sei umano … non è vero?-

 

Una fragorosa risata riecheggia nella stanza, Mamoru non resiste e scoppia a ridermi in faccia davvero divertito.  Io mi vergogno di quello che è appena uscito dalla mia bocca, perché ho parlato senza ragionare, ma è davvero impressionante quello che riesce a fare.

Si avvicina a me ancora ridendo e con un dito mi alza il viso che avevo abbassato per la vergogna. Quando i nostri sguardi si incrociano, lui sembra destabilizzarsi come se non se lo aspettasse.

Il riso diventa improvvisamente un sorriso affettuoso e dalla sua  bocca sento pronunciare solo poche pacate parole.

 

-Certo che lo sono… sciocchina…-

 

Mi guarda ancora come solo lui sa fare, in modo così profondo e dolce da farmi mancare l’aria nei polmoni, facendo vacillare in me ogni sicurezza.

Continuando a sorridermi mi fa un tenero buffetto sul naso.

Sono talmente spiazzata dal suo gesto che perdo persino la capacità di muovermi.

Istintivamente  e senza pensarci mi afferra il braccio sano prendendomi la mano, posandola sul suo petto al livello del cuore.

 

Avvampo.

 

TUM TUM… TUM TUM… TUM TUM …

 

Un brivido caldo e un morso alla base  dello stomaco mi percuotono, e senza che io possa fare niente per impedirlo, indietreggio di un passo interrompendo il contatto.

Lo osservo senza capire, non so veramente dove voglia arrivare.

Lui continua a guardarmi, sembra totalmente perso a fissare i miei occhi.

Possibile che anche io gli faccia questo effetto?

 

No… E’ impossibile, non voglio pensarci …Non ora che Seiya …

 

-Ma… Mamoru…-

 

Pronuncio il suo nome balbettando, e subito lui come risvegliato da qualcosa , si  schiarisce la voce mentre indietreggia allo stesso mio modo.

 

-Perdonami Usagi, è solo che non mi sono reso conto di …-

 

-Non importa, sta… sta …  tranquillo … -

 

Smette di fissarmi, distogliendo lo sguardo di lato, la sua espressione è così … delusa...   io al contrario, mi sento molto a disagio.

 

-S…Su vieni, ti aiuto a toglierti la giacca, poi ti faccio vedere la stanza per la terapia!-

 

-Sì!-

 

Il suo tono ora si fa più serio e deciso, anche se noto ancora qualche punta di indecisione. Fingo però di non accorgermene, perché ora quello che lui vuol dare a vedere è tutt’altro, e forse è meglio così.

Inizio a sbottonarmi il cappotto, ma proprio mentre cerco di sfilare il braccio ferito dalla manica, sento una fitta di dolore acuta, forse per via un movimento sbagliato.

 

-AHI!-

 

Istintivamente lo cingo con l’altra mano come per alleviare il dolore.

 

-Piano … Muoviti piano! Ti fa molto male vero?-

 

Mamoru mi posa una mano sulla spalla, proprio nel momento in cui riapro gli occhi,

e noto che il suo viso è tornato ad essere serissimo.

 

-Sì … quando mi sono svegliata, mi pizzica, e lo sento pesante!-

 

La sua espressione si incupisce sempre di più.

 

-Vieni siediti sul divano, voglio dargli un’occhiata!-

 

Mi fa accomodare e in pochi secondi il mio braccio è totalmente scoperto.

 

-Non va bene, rischia di infettarsi e  il tuo fisico non ha gli anticorpi necessari per guarire, devo darti l’antibiotico per bocca! -

 

-Va… Va Bene!

 

Estrae dalla borsa una confezione di medicine porgendomi una pasticca e prendendo dell’acqua.

 

-Avanti bevi!-

 

Faccio come dice e subito dopo me ne porge un'altra molto più piccola.

 

-Che cos’è?-

 

-Un ’antidolorifico, ti aiuterà a sentire meno dolore!-

 

Prendo tutto poi poggio il bicchiere sul tavolino.

Mamoru mi disinfetta di nuovo e in pochi minuti mi applica un nuovo bendaggio.

 

-Ora sei a posto, ma Usagi … Devi mangiare!-

 

-Mamoru ti prego, non ricominciare, cercherò, e solo che … -

 

-Che cosa Usagi? Questa mattina non ho detto nulla davanti a tua madre perché ti capisco, ma tu riesci a capire che così come la tua famiglia, anche io sono preoccupato per te? Usagi sono terrorizzato … se dovesse succederti qualcosa…

io … io … non  me lo perdonerei mai!-

 

Lo osservo parlare e  sento nascere in me una sorta di gratitudine e dolcezza.

Pur non provando niente che sia paragonabile all’amore, sento che senza Mamoru il mondo mi crollerebbe sotto i piedi, e io sarei già morta da un pezzo.

Sorrido dolcemente mentre con un gesto meccanico poggio una mano sopra una delle sue.

 

-Non mi succerà niente … io mi fido di te … te l’ho già detto Mamoru Chiba!-

 

Lui sorride di rimando davvero compiaciuto.

 

-Va bene Usagi … anche io voglio fidarmi di te!-

 

-Perfetto!-

 

Ci sorridiamo ancora, poi lui si  alza dicendomi di seguirlo.

 

-Su,  vieni, da questa parte … -

 

Si dirige verso una porta posta orizzontalmente al divano, aprendola e facendomi cenno di entrare.

Lo seguo in un piccolo corridoietto che porta a cinque stanze: due sulla destra, due sulla sinistra e una davanti a noi, ed è proprio lì che Mamoru si dirige aprendo la porta.

Ancora una volta rimango senza parole, sembra davvero di essere in una piccola palestra.

Attaccato al muro sulla sinistra nella parete di fondo, vi è un lettino ortopedico sul quale è già stesso un lenzuolino bianco, con ai piedi persino la scaletta per salire.

Sempre alla mia sinistra sulla parete laterale vi è una cyclette, mentre su quella destra un tapis-roulant proprio vicino alla finestra.

Sulla parete opposta al lettino invece è sistemato un grande tappeto rosso di gommapiuma rivestita in pelle, alla cui sinistra vi è un armadietto, mentre sulla destra un grosso pallone giallo appoggiato al muro, accanto ad uno specchio quadrettato.

Sotto il lettino, intravedo una scatola di plastica trasparente con vari piccoli attrezzi al suo interno, forse per quello che da qui posso vedere, pesetti, palline, birilli e altro.

In un altro angolo, un grosso armadio in legno a due ante dove credo debba starci tutto il resto, e due sedie appoggiate ad esso.

Non so davvero cosa dire.

 

-Quando … Quando mi hai detto di avere una stanza adibita a posta, non pensavo a questo! Mamoru è davvero sbalorditivo quello che fai! Non credevo avessi pure il tempo di fare sedute di fisioterapia private, ma come fai tra il lavoro al campus e all’ospedale? Non ti stanchi mai? Non senti il bisogno di prenderti un po’ di tempo per te?-

 

Lui mi osserva serio, ma poi la sua espressione e la sua bocca si curvano in un altro tenerissimo e dolce sorriso.

 

-Usagi, questa stanza … questa stanza è solo… per te…-

 

Mi ammutolisco, e ancora una volta avverto una fitta di disagio allo stomaco.

Non può essere, stento davvero a crederci.

 

-Co… cosa stai dicendo? Perché?-

 

-Perché voglio vederti guarire adesso!-

 

Più lo sento parlare, più perdo la mia capacità di ragionamento.

 

-Ma… Ma questi attrezzi dove li hai presi? Non li avrai mica comprati vero?-

 

All’improvviso mi accorgo di sentire caldo, mi accorgo di sudare nonostante la gelida giornata invernale.

 

- I soldi non sono un problema per me Usagi! Te l’ho detto sono determinato, io non ti lascerò mai in pace, almeno fino a quando il DIA non sarà guarito del tutto! Se proprio vuoi saperlo, alcune cose le ho comprate, altre sono regali o noleggi, e altre come i grandi attrezzi, le avevo già. Mi piace tenermi in forma!-

 

Mi fa l’occhiolino e flette ed stende braccia ed avambracci come a voler scherzosamente mostrare i suoi muscoli.

 

-Ma tutto questo non ha senso! Mamoru tu …-

 

-Sì che ne ha! Hai accettato di essere la mia paziente, io sono il tuo medico, e solo io so cosa devo fare!-

 

-Ma potevo benissimo farla all’ospedale, che bisogno c’era di spendere cosi tanti soldi?-

 

-Non ti avrei mai lasciato nelle mani di nessun altro! Non l’avrei mai fatto, non dopo tutto quello che è successo! Voglio seguirti personalmente, e lì non mi sarebbe stato permesso!-

 

-Io non capisco! Stasera chiederò a papà di restituirti quanto hai speso, io da sola non potrei mai ripagarti!-

 

-Ho abbastanza denaro da gestirlo come meglio credo. Non è stato un peso per me acquistare quello che restava e di cui necessitavi. Non insistere, o te lo ripeterò fino a quando non ce la farai più a sentirmi Usagi!-

 

-Ma io devo fare qualcosa in cambio per te, io non…-

 

-Shhh !!! Te l’ho già detto…  Se vuoi davvero ripagarmi allora dimentica Seiya e guarisci, fallo per … me …! -

 

Mi zittisce posandomi un indice sulle labbra.

 

Seiya …

 

Improvvisamente e senza controllo una lacrima scende dal mio viso.

Sentire pronunciare quel nome, provoca in me ancora dolore e frustrazione per averlo perduto.

 

- Io … Io… NON POSSO!-

 

Scoppio immediatamente a piangere cercando di liberarmi ancora una volta da suo contatto, ma come una calamita che mi attrae, nel momento in cui mi allontano una spinta ancora più forte mi riporta al punto di partenza, facendomi battere contro il suo petto. Non lo guardo in viso , ma la sua stretta e forte e sicura, al contrario di prima, e da come mi stringe adesso, non sembra più a disagio.

Mi ha attirato a sé senza curarsi del mio volere, ed ora mi sta abbracciando intensamente con entrambe le braccia.

Io non ci capisco più niente, ancora una volta sono confusa.

Non riesco a capirlo nonostante mi stia sforzando, ma non ho la forza di respingere il suo abbraccio.

Cosa mi succede adesso?

Alzo lo sguardo come attirata da qualcosa e rimango interdetta.

I suoi occhi sono seri, il suo guardo è grigio e sembra serrare le mascelle, forse per la rabbia o per frustrazione, ma per cosa?

Mi osserva piangente, diventando sempre più rigido e trattenendo il respiro, possibile che sia davvero rabbia? Rabbia per … Seiya!?

 

-Sì che puoi, e io te lo dimostrerò, dammi solo un po’ di tempo e vedrai!-

 

Le sue parole adesso non tradiscono nessuna emozione, mi rendo conto di essere tra le braccia di un uomo forte e sicuro, e anche per questo so che non crollerò.

Così senza pensarci, forte di questa sicurezza, completo l’abbraccio serrandomi a lui.

Nessuno dei due si muove, io dal canto mio continuo a piangere, come se non sapessi fare altro in questo momento.

Passano i secondi, forse i minuti, e poco alla volta sembro calmarmi, così Mamoru dopo non so davvero quanto tempo, si piega leggermente e mi prende in braccio, portandomi a sedere sopra il lettino.

 

-Ehi basta piangere adesso … ok? -

 

Mi asciugo le lacrime con il lembo della tuta, facendo cenno di si con la testa, senza parlare.

 

-Brava, così mi piaci!-

 

Mi accarezza teneramente la testa, sfoderando un altro dolce sorriso.

Momentaneamente la rabbia che provava prima sembra essersene andata, ed io sono sollevata.

 

-Ok … vado un attimo a cambiarmi e a mettermi comodo, tu cerca di riprenderti, rilassati, e poi iniziamo! -

 

-Va … va … bene … -

 

Mamoru si allontana ed io rimango sola in questa stanza che ora so portare il mio nome, in questa stanza, che allo stesso modo dei suoi occhi, mi fa sentire inappropriata.

Non riesco però a non pensare al suo sguardo arrabbiato, al modo in cui mi stringeva, e alla rabbia che provava senza motivo, inoltre, inizio a non provare quasi paura, perché è la prima volta che lo vedo così.

E poi perché devo essere io a ricevere tutte queste attenzioni? E Rei?

Possibile che lui l’abbia dimenticata così facilmente?

Il suo era davvero amore?

Ma se non lo fosse stato allora per quale motivo è restato con lei per cinque anni?

No, Mamoru deve averla amata, il suo cuore è troppo puro, e forse questo è solo un modo per scappare dal dolore.

 

-Eccomi, iniziamo? Ti sei un po’ calmata?-

 

Il suo improvviso arrivo, mi distrae dai miei pensieri.

Lo osservo stupita nel nuovo abbigliamento: ora indossa una normalissima tuta da ginnastica grigia e delle scarpe con delle scritte nere e bianche.
E’ davvero carino …

 

-Sì…-

 

-Ok, allora distenditi sul lettino e rilassati. Chiudi gli occhi, svuota la mente e inizia ad inspirare con il naso ed espirare con la bocca, non irrigidire nessun muscolo del tuo corpo, proprio nessuno... -

 

Faccio come dice cercando di lasciarmi totalmente andare,ma riesco ad avvertire comunque la sua presenza al mio fianco. Dopo circa dieci respirazioni però, avverto qualcosa di un po’ pesante poggiarsi sul mio addome, così apro istintivamente gli occhi sollevandomi appena, e osservo Mamoru sistemarmi un pesetto di stoffa rigida blu sul ventre, credo pieno di resina o sabbia dai rumori che sento.

 

-Ma cosa … -

 

-No, sta giù! Non alzarti e non irrigidirti! Ora te lo rendo un pochino più difficile, respira come prima, fallo per altre dieci volte.-

 

Non è poi così pesante e respirare non mi costa molta fatica, ma poi il peso viene sostituito con uno più grosso, e dopo altre dieci respirazioni con uno ancora più pesante.

 

-Mamoru ma questo … -

 

-Lo so, è pesante, ma cerca di non perdere il ritmo sto aumentando il peso gradualmente! Forza prova altre dieci volte!-

 

Sta usando vari pesi per misurare la mia respirazione, che al quinto ciclo interrompe il ritmo, non riuscendo a mantenere lo stesso passo, ma comunque continuando a respirare. Sta per venirmi mal di testa, inizio ad avvertire fastidio alle tempie, ma per ora è sopportabile quindi finché riesco magari posso anche non dirlo a lui.

 

-Basta, fermati! Riposati cinque minuti, o questo tipo di respirazione continua di farà venire il mal di testa! Rilassati un po’, poi li riproviamo tutti, cambiando tecnica di respirazione. Respirerai solo col naso, tenendo le labbra ermeticamente chiuse quando prendi l’aria, e poi le socchiudi appena come per parlare. Ok?-

 

Toglie il pesetto e appoggia entrambe le mani al bordo del lettino guardandomi in viso.  È incredibile, riesce a leggermi come un libro aperto.

 

-Se continui così vedrai che andremo lontano!-

 

Annuisco solamente, chiudendo gli occhi e rilassandomi per un po’.

Poi riprendiamo esattamente come mi ha detto.

Passa altro tempo, Mamoru controlla tutto persino su un piccolo cronometro che estrae di continuo da una tasca.

Il fastidio alla testa va e viene, cerco di ignorarlo e continuare, quando vengo interrotta di nuovo.

 

-Fermati di nuovo, controllo una cosa!-

 

È serio, subito prende lo stetoscopio e inizia ad ascoltarmi la frequenza cardiaca.

 

-Il cuore è regolare, ma la resistenza fisica meno… su quella dobbiamo lavorare! Riproviamo, vuoi?-

 

-Va bene!-

 

Inizio di nuovo a respirare, ma vengo quasi subito bloccata di nuovo.

 

-Non irrigidire le spalle, così la respirazione non serve a niente, rilassati!-

 

Le sue mani si posano entrambe sulle mie spalle che vengono saldamente ancorate al lettino.

 

-Chiudi gli occhi, riprova! Quindici volte!-

 

-Ok…-

 

-Uno… due … tre … quattro … cinque … sei … sette … otto … nove … dieci … undici … dodici … tredici …. quattordici … quindici … Ok basta così!-

 

Mamoru toglie il peso dal mio ventre e mi aiuta ad alzarmi facendomi tornare di nuovo seduta. Lo osservo, e vedo che è davvero serissimo.

Ora credo di essere davanti solo al dottore, l’amico che è in lui se ne è momentaneamente andato, lasciando il posto ad una persona altamente professionale.

Sospiro e mi massaggio la fronte.

 

-Mi gira la testa…-

 

-È normale, tranquilla! Tempo qualche minuto e starai meglio, vedrai.-

 

-Ok…-

 

-Domani riproviamo, aumentando la difficolta! Ora facciamo venti minuti di camminata dolce e poi direi che per oggi è abbastanza, gli altri esercizi te li farò vedere la prossima volta! -

 

-Va bene!-

 

-Ehm… Dovresti toglierti le magliette, entrambe. Non sentirai freddo, ho attivato il riscaldamento centralizzato.-

 

-Co… Cosa? -

 

Lo guardo arrossendo leggermente, mentre lui mi fissa tra l’imbarazzato e il divertito.

 

-Sì hai capito bene!-

 

-Per… perché devo?-

 

-Devo attaccarti gli elettrodi!-

 

-Ah … giusto!-

 

Ora che ci penso lui mi ha già vista a petto nudo, quando mi ha operata, e anche se la cosa mi imbarazza non poco, quella era una situazione ben diversa.

Lì non ero cosciente!!!

Meno male che oggi sotto ho anche indossato un top a spalla larga. Mi volto verso Mamoru e indico proprio questo con gli indici.

 

-Questo lo posso tenere?-

 

Vero?

 

Lui annuisce guardandomi bene, facendomi abbassare lo sguardo, poi allunga un braccio in mia direzione facendomi segno con la mano di riavvicinarmi a lui.

 

-Sì, quello sì, vieni.-

 

Prendo posto sul tapis- roulant che è uno di quelli altamente professionali, con la capacità di misurare le tue funzioni cardiache.

Afferro le due spalliere, mentre Mamoru subito prende ad applicarmi non so quanti fili, poi armeggia con dei pulsanti sulla console.

Su un display avanti a me inizia a comparire tutta una serie di numeri che non capisco minimamente, poi avverto che il tappeto inizia a muoversi lentamente, costringendo i miei piedi ad avanzare con esso.

 

-Portati dritta con la schiena, modera il respiro, reggiti ai braccioli e fa finta di camminare normalmente.-

 

Faccio come dice e riesco ad abituarmi al nuovo esercizio quasi subito.

Comincio a camminare in silenzio e guardando fisso davanti a me, mi estraneo per un attimo da tutto, anche dalla sua presenza.

Sono un po’ stanca, ma ho promesso che mi sarei impegnata e devo farcela.

Chiudo per un attimo gli occhi, altrimenti non vedo dove metto i piedi e non riesco più a stare col ritmo del macchinario, sospiro profondamente e mi viene in mente l’esperienza di rilassamento che mi lui mi fece fare in ospedale.

Quella volta è servita, chissà se servirà anche in questo nuovo, terribile periodo.

Riapro gli occhi fissando sempre la parete di fronte a me, poi un “bip bip” proveniente dalla console mi fa spostare lo sguardo su di essa.

Le dita di Mamoru stanno modificando qualcosa, sento infatti che il tappeto inizia a muoversi più velocemente portandomi ad aumentare di rimando il passo.

Mi volto verso di lui ma con un gesto della mano mi fa capire che devo tornare alla posizione di prima, non ribatto e faccio come dice.

 

-Continua così altri cinque minuti e poi per oggi davvero basta così!-

 

-Sì, ok!-

 

Passa a malapena un minuto, ed incomincio ad avvertire la fatica, e ad affannarmi. Avverto le goccioline di sudore scendere giù per il mio corpo e sento come se i piedi si stessero surriscaldando. Credo che non resisterò a lungo.

 

-Mamoru… sono stanca…-

 

-Continua Usagi, ancora per poco!-

 

-No, Mamoru, io… non ce la faccio più…!-

 

Cerco di aggrapparmi meglio al tapis roulant come a trattenere le ultime forze che mi sono rimaste, ma per quanto stia cercando di impegnarmi sono stremata!

 

-Mamoru… ti… prego…-

 

Lui sembra non ascoltarmi, o meglio, mi ascolta pure ma non molla.

Guarda il suo cronometro con un’espressione attentissima.

Ma dove vuole arrivare?

Come mai non è minimamente preoccupato da ciò che gli sto dicendo?

 

-Pochissimi secondi Usagi, pochi!-

 

-Mi poggia una mano su un braccio sfiorandolo appena. Continua! Dieci, nove, otto, sette, sei, cinque, quattro, tre, due, uno… stop!-

 

Immediatamente diminuisce la velocità del tapis facendo rallentare anche me, e poi lo spegne del tutto.

 

-Brava Usagi!-

 

Mi stacca tutti gli elettrodi e li posa, mi accingo a scendere, ma ancora e per l’ennesima volta, vengo assalita da un capogiro. Lui mi è rimasto vicino e mi afferra per la vita, evitando di farmi cadere.

 

-Tranquilla, è sempre così all’inizio! Con questo macchinario, devi farci l’abitudine! Stai ferma, ferma così, giusto qualche secondo per riprenderti. Per oggi abbiamo finito, sei stata brava! Hai resistito anche quando stavi male!-

 

Resto immobile e respiro profondamente annuendo. Mi sento davvero a pezzi.

 

-Dammi la mano…-

 

L’allungo e lui subito l’afferra e la stringe con forza, provocandomi un brivido, mentre mi accompagna verso il lettino.

Guardandolo non posso non sentirmi ancora a disagio.

 

-Il tuo cuore non regge grandi sforzi, e prima sul tapis roulant, ne ho costatato la resistenza! Usagi il DIA sta guarendo, ma non puoi permetterti di sforzarti!

Quindi niente uscite di testa e niente pesi, sono stato chiaro? Se ti avessi fatto continuare per un altro minuto probabilmente saresti svenuta!

 

-Stavo per crollare, e ho avuto paura quando ho visto che non mi ascoltavi.-

 

-Lo so, ma non l’avrei mai permesso! Ti ho spinto al limite perché dovevo capire, ma non ti avrei mai fatto crollare, sta tranquilla!-

 

Sorrido piena di gratitudine.

 

-Rivestiti, io intanto vado a prenderti dell’acqua, poi se vuoi ti riaccompagno a casa.-

 

Annuisco, e non appena lui si allontana rimetto le magliette.

Mamoru torna subito con il bicchiere d’acqua promesso, che mi da il sollievo di cui avevo bisogno.

 

-Grazie!-

 

-Di nulla!-

 

Dopo che ho finito di bere, da un’occhiata all’orologio alla parete e inarca entrambe le sopracciglia.

 

-Si sta facendo tardi. Andiamo?-

 

-Sì!-

 

Annuisco anche io e scendo giù dal lettino tornando in salotto.

Mi aiuta ad indossare il cappotto e poi indossa anche il suo, prende le chiavi ed insieme ci accingiamo ad aprire la porta per uscire, ma quello che si para davanti la nostra vista mi fa sobbalzare.

Porto istintivamente una mano al cuore, mentre con l’altra, mi aggrappo al suo braccio.

 

-Se… Setsuna … -

 

Pronuncio a malapena il suo nome, mentre davanti a noi, la sorella di Mamoru ci osserva con aria rammaricata.

Lui la osserva incredulo ed anche se ad intermittenza, non stacca mai lo sguardo da me. Io indietreggio letteralmente scioccata, fermandomi al centro della stanza e rimanendo immobile.

I capogiri non sono ancora passati, e anche se non sono un medico, posso sentire i battiti del mio cuore leggermente accelerati, ormai ci sono abituata.

Cosa ci fa qui, adesso?

Perché è tornata?

 

 

-Usagi … -

 

Mamoru si volta verso di me, ma viene trattenuto per un braccio dalla sorella, che lo ferma costringendolo a voltarsi di nuovo in sua direzione.

 

-Ci… ciao …-

 

La sua voce è calda e pacata, ma mi entra nello stomaco come un violento pugno che mi lascia senza respiro.

Davanti a me c’è una donna che credevo di non rivedere mai più, la stessa donna che dopo la sfilata è partita per non so dove facendo perdere le sue tracce persino a Mamoru, la stessa donna che ha contribuito a rovinare la vita del mio Seiya…

A questo ultimo pensiero sento il calore salire dal mio corpo, e il cuore iniziare a battermi ancor più velocemente.

Le gambe mi cedono facendomi perdere l’equilibrio, così cado in ginocchio stringendo le mani al livello del cuore, che credo mi stia perforando il petto.

Inizio anche a piangere senza rendermene perfettamente conto, tanto è lo shock di vedermela davanti.

 

-USAGI!!!-

 

Come sempre succede in questi casi Mamoru si precipita al mio fianco, questa volta ignorando la presa di Setsuna.

Si inginocchia alla mia altezza e mi abbraccia ancora, e all’istante, mentre lei rimane inerme sulla porta a guardare la scena senza fiatare.

Grossi singhiozzi percuotono il mio petto, impedendomi di respirare.

 

-Shhhh calmati, calmati, va tutto bene, non è successo niente… shhhh…-

 

Non ce la faccio, non ci riesco, non riesco più a controllare il mio corpo e il mio respiro, mi sembra quasi di soffocare.

 

-USAGI! USAGI!-

 

Mamoru sembra spaventato, molto di più rispetto a ieri notte, quando Seiya mi ha telefonato. Sto davvero male, forse anche a causa della terapia, e lui ne sembra cosciente.

 

-Ascoltami Usagi, è solo una crisi di panico, cerca di controllarla! Lei non ti farà del male, non più, è tutto finito adesso, tutto!!!-

 

-Mamo … ru le … lei … -

 

Non posso continuare la frase, non riesco nemmeno a parlare.

La porta di casa si chiude, Setsuna entra cercando di avvicinarsi a noi, sembra smarrita.

 

-Mamoru posso fare…-

 

-NO! STA FERMA LI’! NON VEDI CHE È SPAVENTATA A MORTE? ASPETTAMI QUI MENTRE IO CERCO DI CALMARLA! GUARDALA BENE! GUARDA COSA LE AVETE FATTO!-

 

Il suo è un grido pieno di rabbia e rancore, che riecheggia nell’appartamento lasciando intuire tutto il suo disappunto.

Senza aggiungere altro, e senza aspettare la risposta della sorella, mi prende in braccio dirigendosi verso la zona notte.

Io non so se veramente tutto questo sia dovuto a quello che sto provando, ma sento brividi di freddo e mi viene da vomitare.

 

-In  … bagno … per… fav…ore … ti prego… portami in …-

 

Mi porto una mano alla bocca, incapace ormai di trattenermi, subito lui capisce e in pochi secondi mi ritrovo in ginocchio sul WC ad assecondare i capricci del mio stomaco. Forse non ho digerito il pranzo, o forse questa è davvero una forte crisi di panico, di quelle che non ho mai avuto.

Sento Mamoru inginocchiarsi ancora, poi avverto una sua mano cingermi da dietro lo stomaco e una sorreggermi la fronte come a darmi sollievo.

Ho la testa pesante, continuo a vomitare svuotandomi di tutto.

 

-Usagi tranquilla, ci sono io qui e non ti lascio, calmati… calmati …-

 

Solo dopo una manciata di secondi dalle sue parole, riesco a farlo, alzandomi con fatica aiutata dai lui e sciacquandomi la faccia e la bocca al lavabo.

Alzo lo sguardo e osservo il mio viso stravolto allo specchio, non ho una bella cera e la faccia scura di Mamoru riflessa sul vetro me lo conferma.

Delicatamente e senza farmi male, mi gira verso di lui, ma cedo ancora, senza cadere, le sue braccia mi sorreggono.

 

-Ehi!-

 

Mi riprende in braccio uscendo dal bagno e dirigendosi verso una stanza.

Apre la porta e mi adagia su letto all’interno.

I cuscini e le lenzuola hanno un profumo famigliare, quello della … sua colonia, questo è il suo letto, sono nella sua camera!!!

Se fosse in condizioni normali di sicuro arrossirei, ma ora non ho il tempo di pensarci, sento solo il rumore immaginario del mio cuore battere velocissimo, mentre vengo semi spogliata e mentre qualcosa di freddo si posa sul mio petto.

 

-DANNAZIONE!-

 

Mamoru si toglie lo stetoscopio, poi alza lo sguardo su di me ed inizia a parlarmi dolcemente.

 

-Ehi Usa, ti ricordi come respiravamo insieme all’ospedale? So che puoi farcela anche se sei stanca!-

 

Si siede sul bordo del letto, ma non si posiziona dietro di me come in passato, bensì mi attira a se facendo in modo che solo la mia testa poggi sul suo torace e mi abbraccia con una mano, mente con l’altra mi coccola viso e capelli.

 

-Avanti … -

 

Inizio a fare come dice, ma il malessere è troppo grande per riuscire a calmarmi, poi improvvisamente la sua mano calda si posa sul mio petto, proprio mentre io sto inspirando, e qualcosa subito succede.

Inaspettatamente riesco a distendere il mio corpo e a provare una sensazione di tranquillità, proprio come se stessi ascoltando una musica dolcissima capace di svuotarmi la mente.

Chiudo gli occhi accentuando i respiri, mentre la sua mano che preme sul mio petto, e le sue coccole, riescono a cacciare in me ogni briciolo di instabilità e di paura, poi li riapro e li alzo in direzione del suo viso, lui china il mento e ancora siamo occhi negli occhi, sorride.

 

-Brava Usagi, lo sapevo che non mi avresti deluso, va meglio?-

 

Annuisco senza parlare, poi lui fa per spostarsi, ma istintivamente lo blocco.

 

-No! Rimani … Per …. Favore …-

 

Il suo sorriso diventa raggiante, mi solleva appena sistemandosi meglio, facendomi aderire con la schiena al suo petto proprio come in ospedale, abbracciandomi in vita con entrambe le mani.

 

-Va meglio così?-

 

Pronuncia queste parole spostando la testa di fianco alla mia, facendo aderire il suo mento alla mia tempia, e accarezzandola con un dolce bacio.

Non mi scompongo, nemmeno riapro gli occhi che ho richiuso, e non rispondo, ma mi addormento all’istante beandomi della pace che ora mi circonda.

 

***

 

Il rumore delle voci e della porta che si chiude, mi fanno aprire gli occhi, mi guardo intorno spaesata, ma dura tutto solo pochi secondi.

Subito ricordo ogni cosa. Sono nella stanza di Mamoru perché mi sono sentita male, inoltre … Setsuna è … tornata …

 

>>>Dove sei stato?-

 

Le loro voci arrivano dall’altra stanza e mi fanno sobbalzare.

 

>>>A sbrigare delle faccende, lei come sta?-

 

>>>Sta ancora dormendo, credo stia bene!-

 

>>>Vado da lei … -

 

>>> No Mamoru, aspetta dobbiamo parlare, prima sei uscito di corsa e …-

 

>>> Di cosa vuoi parlare eh? Cosa sono io per te? Cos’è lei, un giocattolo?-

 

>>>Mamoru ascolta, posso spiegare, io non …-

 

>>> Maledizione Setsuna, ti avevo detto di stare lontano da loro, lontano da quella famiglia! Volevo bene a Seiya, ma loro … loro … -

 

>>>Mi dispiace fratellino! Mi dispiace se non ti ho ascoltato, ma loro sono stati gli unici che mi hanno aiutato e … -

 

>>> Aiutato Setsunaaaa?-

 

>>> Si … Nessuno voleva assumermi, la mia carriera di agente pubblicitario non decollava, e all’ennesimo no di un produttore di una grande azienda di articoli firmati, comunicatomi senza che neanche avesse studiato a fondo il mio curriculum, decisi di ribellarmi e di aggredire verbalmente il mio interlocutore con le parole, le sensazioni e le delusioni che avevo nel cuore. Gli sputai in faccia tutto il mio rancore, senza lasciarmi intimorire e alla fine me ne andai, ma i Kou erano lì, forse per la firma di un contratto e assistettero a tutta la scena rimanendone completamente impressionati. Il giorno dopo un loro funzionario si presentò a casa mia e venni convocata per un colloquio, dove scoprii che loro avevano preso un sacco di informazioni su di me, e che io ero la donna che volevano. Mi diedero poco tempo per la firma del contratto, contratto che valeva milioni di Yen, così nel giro di poco meno di una settimana, divenni parte integrante del loro organico…-

>>>È per questo? Per una questione di soldi? Non ti bastava l’eredità di Mamma e Papà? Volevi ancora di più? È per soldi che mi hai mentito tutti questi anni sulla tua reale attività? Che razza di donna sei eh? Chi è veramente mia sorella? Avanti dimmelo!-

 

>>>Mamoru, di questo ti chiedo scusa, ma con quel contratto sono diventata una donna realizzata, appagata nel lavoro per il quale ho studiato, inoltre loro mi hanno dato …-

 

>>>Le scuse non mi bastano! Basta Setsuna non voglio sentire altro! Adesso voglio solo andare da Usagi, dall’unica persona innocente in mezzo a tutto questo schifo!-

 

>>>NO MAMORU ASPETTA!!!-

 

>>> Abbassa la voce! Lei sta riposando, vuoi ancora farle del male?-

 

>>> … Non ho mai voluto fargliene, lei si è solo trovata in mezzo …-

 

>>> In mezzo a cosa, RISPONDI!!!-

 

La conversazione ha assunto toni accesi, ora anche Mamoru ha alzato la voce e credo conoscendolo, che stia fulminando la sorella con lo sguardo.

Io d’altro canto, ascolto allibita da quello che si stanno dicendo, che mi sta rivelando involontariamente parecchie cose del passato, cose che ancora mi bruciano dentro, ma sono completamente incapace di interromperli anche se lo vorrei, perché il desiderio di sapere qualcosa di più, è più forte di quello di intervenire.

 

>>> Ma ti rendi conto? Ti rendi conto su cosa si basa il tuo lavoro? I Kou ti stanno usando per i loro comodi! Usano te per non sporcarsi le mani, per manipolare le persone!-

 

>>>Ti sbagli, loro hanno sempre agito negli interessi della famiglia, loro … Ti prego Mamoru, cerca di capire e di perdonarmi!-

 

>>>Non ho nessuna intenzione di capire, né tantomeno voglio perdonarti! Avete distrutto la vita di Seiya, la mia, e quella di Usagi! Quella ragazza sta affrontando l’inferno, e voi l’avete spinta ancora più in basso! Sta cercando di guarire e di superare un intervento che l’ha distrutta non solo fisicamente, ma il suo cuore al momento regge appena! È debilitata, non so nemmeno se riuscirà a riprendersi del tutto, sto facendo il possibile, ma la situazione è complicata! Doveva essere un semplice intervento, ma voi avete rovinato tutto negandole la tranquillità indispensabile per guarire! È colpa vostra se si sente mancare la terra sotto i piedi, tua e di quegli infami per cui lavori!-

 

>>>Per favore ascoltami! Io voglio solo tornare da mio fratello! Forse è come hai detto tu, forse ho sbagliato, ma io ti voglio bene e ti …-

 

Mamoru è davvero fuori di sé, Setsuna invece lo sta implorando con voce rotta dal pianto, mentre io resto inerme ad ascoltare.

Quello che sta succedendo mi paralizza i sensi e i movimenti, solo le parole di Mamoru e il modo in cui parla di me, mi fanno sentire ed avere la forza di non crollare. Passano pochi secondi di silenzio, poi la sua voce arrabbiata riprende a parlare.

 

>>>Vuoi davvero avere il mio perdono? Ne sei sicura? Davvero lo vuoi?-

 

>>>Sì…-

 

>>>Bene, allora licenziati! Lascia i Kou e trovati un lavoro normale!-

 

>>>Non … Non posso!-

 

>>> Non puoi  o non vuoi?  In questo caso, non abbiamo niente da dirci! Visto che hai venduto casa, per stanotte rimarrai sul divano e domani ti troverai un'altra sistemazione!-

 

>>>Mamoru ti prego mi sei rimasto solamente tu … -

 

>>>Basta Setsuna! BASTA! Non ti credo … Perché sei tornata eh? Vuoi dirmelo? Se davvero tornata solo per me? O forse sei qui per qualcos’altro?-

 

>>>Cosa stai dicendo io … -

 

>>>Non far finta di non capire, con me non attacca! Sarai anche la più grande, ma io non sono stupido!-

 

>>>Non ho mai pensato che tu lo fossi! Mamoru ti supplico, siamo quel che rimane della nostra famiglia, noi … -

 

>>> Dimmi perché sei tornata! -

 

>>> Io … Io …

 

Setsuna non continua la frase, e posso giurare che in questo momento stia quasi piangendo, mentre io ho il cuore in gola.

 

>>>Ok, visto che non vuoi dirmelo, allora  te lo dirò io! Tu sei qui perché i Kou ti hanno detto di venire, non è vero?-

 

Lei non risponde, ma questo silenzio fa nascere dentro di me, un presentimento che  mi invade l’anima e la tormenta.

 

>>> Allora è così … Sei qui per impedire che Seiya prenda quell’aereo, per impedire che la storia si ripeta! Per quanto tempo ancora vuoi continuare ad infierire su tutti noi?-

 

>>>Mamoru io non voglio infierire su nessuno, ma Seiya è l’erede del loro impero, sua madre vuole il meglio per lui!-

 

>>> Lui già ce l’ aveva il meglio DANNAZIONE!!! Usagi è quanto di meglio un uomo possa desiderare, per cui dimmi cosa vai blaterando!!!-

 

>>>Sì è vero, ma almeno fino a quando voi non siete tornati e non è stato scoperto tutto!-

 

>>>Ma cosa dici? Adesso la colpa sarebbe la mia? Del mio lavoro? Sono io che ho rovinato la vita di Usagi ? Sono io che ho rovinato la mia da solo?

 

>>>Non ho detto questo, ho detto solo che la situazione ci è sfuggita di mano!-

 

>>> Mi fate schifo! Siete dei burattinai! Come può appagarti giocare con la vita delle persone? Vattene! Ho cambiato idea, ESCI DA CASA MIA!!!-

 

Non sento più le loro voci, ho smesso di respirare nel momento in cui Mamoru ha rivelato le vere intenzioni di sua sorella …

No, non è vero, non può essere … Non ancora …  Non di nuovo …

Tutto questo mi sembra un incubo, un de-ja-vù.

Istintivamente scendo dal letto, mani e piedi si muovono da soli.

Indosso meccanicamente le pantofole e mi dirigo verso la porta aprendola, non mi curo di avere addosso solo il top con il quale ho fatto terapia, Mamoru mi ha spogliato delle magliette e della giacca della tuta nella fretta di visitarmi, ricoprendomi poi con un morbido piumone e alzando il riscaldamento.

 

-DIMMI CHE NON È VERO!!!-

 

-USAGI!-

 

Mamoru si gira di scatto e mi viene incontro, ma io non distolgo lo sguardo dalla mia traiettoria, poi mi posa le mani sulle spalle sperando di incrociare i miei occhi solcati ora da lacrime di rabbia, ma inutilmente.

Non lo ascolto e non assecondo i suoi movimenti, mi scosto malamente dai lui continuando ad andare incontro alla mia interlocutrice.

Non so cosa sto facendo, so solo che mi sento piena di rancore, sento un macigno alla base dello stomaco pronto ad esplodere, ed ora che lo shock iniziale è passato, nessuno mi impedirà di affrontarla.

Mamoru rimane inerme senza sapere che cosa fare.

 

-TI HO DETTO DI DIRMI CHE NON È VERO!!!-

 

Mi fermo a pochi centimetri da lei che mi fissa negli occhi senza distogliere il suo sguardo colpevole e … dispiaciuto …

 

-Mi... Mi.. dispiace … Usagi io non c’…-

 

Non le do il tempo di finire la frase, senza che nemmeno possa controllarlo, le sferro un violento ceffone sulla guancia sinistra, facendole girare il volto verso destra.

Lei accusa, ma non reagisce, come a voler scontare la sua colpevolezza.

 

-IO TI ODIO! ODIO TE ED ODIO I KOU!!! STA LONTANA DA ME, STA LONTANA DA SEIYA, MALEDETTA!!!-

 

Ora le lacrime escono a fiumi dai miei occhi, ora che la mia rabbia è esplosa non riesco più a controllarle.

Senza pensarci e senza voltarmi indietro a guardare Mamoru, mi dirigo a passo sostenuto verso la porta di casa e la apro con forza, inciampando ma senza cadere sul porta ombrelli vicino la porta, che si ribalta sull’uscio.

Sono esplosa a tal punto che non sento più nemmeno i fastidi del mio cuore, tanta e’ l’adrenalina che ho in circolo ora.

 

-USAGI! USAGI!-

 

Mamoru urla, ma io non ci bado.

Credo si sia risvegliato da uno stato di trance e solo dopo che tutto è accaduto si è reso conto dei miei gesti e delle mie azioni.

Tenta di raggiungermi, ma l’ascensore si chiude prima che possa farlo davvero.

 

-USAGIIIIIIIIIIIIIIIII!!!!-

 

Il suo urlo riecheggia tra i piani del condominio, mentre l’ascensore ormai è arrivato al pianterreno. Mi accingo ad uscire, ma arrivata al portone dello stabile noto che fuori sta diluviando ed io sono completamente nuda ed in ciabatte.

 

-Chi se ne importa!-

 

Con il cuore che non ha mai ricongiunto i suoi pezzi esco dallo stabile e mi infilo sotto la pioggia battente, voglio solo tornare a casa.

La pioggia si mescola alle mie lacrime mentre friziono le braccia al petto cercando di calmare i brividi di freddo che mi corrono lungo il corpo.

Devo essere impazzita, anzi lo sono, seminuda sotto la pioggia, in ciabatte e con il braccio e il petto bendati.

La gente si ferma a fissarmi prendendomi davvero per pazza, commentando sottovoce non so che, ma non me ne importa, io continuo a camminare e a piangere, consapevole del fatto che i cocci della mia vita non si ricongiungeranno mai.

La pioggia continua a cadere a forte intensità, e anche se sono fuori da poco tempo, sono completamente fradicia.

Sento che sto per svenire e decido quindi di assecondare le sensazioni del mio corpo, ma poi all’improvviso, avverto dei passi dietro di me e una presa forte e sicura afferrami il polso, non mi volto, so già chi è.

Un asciugamano viene avvolto sulle mie spalle, che vengono coperte poi anche dal mio cappotto.

Mamoru mi gira poi verso di sé osservandomi mortificato, non dice una parola ed ancora una volta mi abbraccia.

 

-Ti ammalerai sciocca! Vieni qui!-

 

Mi prende in braccio dirigendosi verso l’interno del palazzo, io scoppio in lacrime stremata dal dolore di questa situazione.

Nessuno dei due ha l’ombrello, ma ora la pioggia non intacca più la mia pelle, mentre lui come me si è completamente bagnato.

 

-Ti pre..go non riportarmi da … lei …-

 

Stringo il pugno con tutta la forza sulla sua maglia, mentre affondo il viso dentro il suo petto, lui sussulta.

 

-Usagi ascolta … -

 

La porta dell’ascensore si apre, ma non è vuoto, Setsuna esce trascinando con sè la sua valigia, si ferma solo pochi secondi, giusto il tempo di rivolgermi qualche parola.

 

-Non ti preoccupare Usagi, me ne sto andando, non ti importunerò più! Non ho mai voluto farlo volontariamente e non lo farò nemmeno adesso, sei troppo importante per mio fratello … PERDONAMI! -

 

Senza darmi il tempo di replicare riprende il suo cammino, lasciandomi inerme e allibita davanti la sua affermazione.

 

 

***

 

Siamo rientrati nell’appartamento e sono di nuovo in camera di Mamoru, seduta sul suo letto inzuppata fradicia.

Le parole di Setsuna mi hanno davvero segnato l’anima, sono entrate dentro di me come un fulmine al ciel sereno, ma io le ho prontamente ricacciate in un angolino remoto della mia coscienza, perché il peso del loro significato ora mi uccide.

Non voglio e soprattutto non posso pensarci, adesso altri pensieri affollano la mia mente, gli stessi che mi permettono di soffocare quelle parole e quel significato per me scomodo.

Scuoto impercettibilmente la testa come a voler scrollarmi di dosso tutto, e mi accingo a parlare.

 

-Ti prego …  voglio andare a casa … -

 

Mamoru mi guarda senza tradire nessuna emozione.

E’ serio, e credo sia preoccupato per qualcosa, anche se sembra più felice rispetto a qualche ora fa.

 

-Dopo … adesso ti togli di dosso questi vestiti bagnati, ti lasci controllare e ti asciughi i capelli, e poi … -

 

-No … voglio andare adesso!-

 

Non so per quale ragione, ma non riesco più a stare in questa casa, voglio il mio letto, la mia camera, voglio andarmene lontano da qui e non pensare a niente.

 

-Sei impazzita? Non se ne parla! Sei bagnata fradicia, rischi di ammalarti e non te lo puoi permettere, ne abbiamo già parlato!-

 

Effettivamente sento freddo, ho brividi su tutto il corpo e d’istinto ancora una volta

porto le braccia al petto come a scaldarmi.

 

- Che ti è saltato in mente eh Usako …? -

 

Si avvicina a me mentendosi di fronte e in ginocchio, allungando una sua mano sulla mia guancia destra.

Sobbalzo, non sono abituata a sentirmi chiamare così da lui, anche se devo ammettere che non mi dispiace affatto.

I suoi occhi guardano i miei a distanza ravvicinata, ed ora sono in attesa di una risposta, mentre io mi sento soffocare.

Una miriade di sensazioni invadono il mio corpo, sento il bisogno di abbracciarlo ancora, i suoi occhi sono così puri e sinceri che riescono a colmare tutto il freddo che sento dentro.

Appoggio la mia mano sopra la sua tesa verso di me, consapevole ormai che tra di noi esiste un rapporto speciale, anche se per me non è amore e non potrà mai esserlo.  

Posso affermare con certezza di volergli bene, ma non di amarlo, e vorrei tanto che lui riuscisse a dimenticare Rei e a rifarsi una vita con una brava ragazza che meriti le sue attenzioni, attenzioni che posso garantirlo, riescono a scaldarti il cuore.

 

-Ma… Mamoru io … -

 

Con un groppo in gola e gli occhi che mi pizzicano per le numerose lacrime che tentano di uscire contro il mio volere, mi sporgo verso di lui per abbracciarlo, ma come mi muovo, il cerotto che porto al petto si stacca dalla mia pelle, completamente bagnato, e quindi del tutto privo di aderenza.

 

-Oh …-

 

D’istinto guardo verso la ferita ora libera, ma subito chiudo gli occhi terrorizzata, non voglio vederla.

 

-Sta tranquilla, non ti preoccupare…-

 

Sento le sue braccia sollevarmi e adagiarmi supinamente sul letto.

Le coperte e il cuscino a causa dei miei vestiti e dei miei capelli sono bagnati, ma a lui sembra non importare.

Mi sfila il top che ho usato per la terapia senza che io possa fare niente per fermarlo, ed ora i miei seni poggiano nudi sulla mia pelle, avvampo piena di vergogna rimanendo ancora una volta allibita.

Sono di nuovo nuda di fronte a lui!

Nuda e sveglia!

 

-Co…Co… Cosa stai facendo? -

 

Lui mi guarda leggermente arrossito, ma sicuro di sè.

Cosa avrà in mente?

Io sono completamente paralizzata dal suo gesto e dalla situazione, ma non ho la grinta di reagire, non contro di lui.

 

-Mamoru!-

 

-Rilassati Usagi, quello che hai davanti ora, è solo il tuo medico, non ho intenzione di farti niente se non toglierti i punti!-

 

-Cosa?-

 

Ancora una volta sono sorpresa, ancora una volta sono senza parole.

 

-Ma tu … -

 

Lui sorride, e questa volta è compiaciuto, mentre si accinge a spiegarmi.

 

-Prima mentre dormivi ho ricevuto una telefonata, era l’ospedale … mi hanno convocato a bruciapelo, non me lo aspettavo, e una volta giunto in direzione

mi è stato detto che ero stato reintegrato. -

 

-Da … Davvero? -

 

-Sì … tuo padre ha usato la sua influenza di giornalista per sistemare le cose, dovrò ringraziarlo! -

 

-Non posso crederci … -

 

-Devi invece, perché è vero! -

 

Il suo sorriso diventa più raggiante, il mio cuore si riempie di gioia.

 

-Oh Mamoru, sono così felice … -

 

-Anche io Usagi, anche io … ora rilassati che ti tolgo questi maledetti punti!-

 

-Ma l’ospedale?-

 

Lo osservo senza capire il perché di questa cosa, visto che l’appuntamento per toglierli è fissato per domani mattina alle ore 9.00.

 

-Quando ho saputo di essere stato reintegrato, la prima cosa che ho fatto è stato disdire l’appuntamento che avevo preso per te! Mi fido del mio collega, ma mi dava davvero fastidio lasciarti nelle mani di un altro, con te devo e voglio avere tutto sotto controllo, non voglio sbagliare, non posso!-

 

-Mamoru, se non ci fossi tu non so cosa farei, senza di te sarei completamente persa, grazie!-

 

Un leggero e alquanto imbarazzato sorriso gli si dipinge in volto.

Un enorme sospiro si leva dal mio petto, mi sento coccolata e protetta, Mamoru riesce inaspettatamente a tenere a freno il mio dolore per Seiya.

Sempre sorridendo mi osserva felice, i suoi occhi brillano di una luce immensa.

 

-Allora inizio … -

 

-No aspetta! Non ho i vestiti di ricambio come faccio a cambiarmi poi?-

 

-Beh non è un grosso problema … -

 

Con gesti rapidi e veloci estrae dalla tasca il cellulare componendo un numero.

 

- Ciao Haruka, scusa il disturbo, ho bisogno di un favore!-

 

<<< …..…..>>>

 

Haruka? Oh no, ma è forse impazzito? Perché sta chiamando mia sorella? Lei farà sicuramente una scenata se viene a sapere che … -

 

-Ho bisogno che vieni qui e porti per Usagi dei vestiti puliti, i suoi sono completamente bagnati, devi portarle proprio tutto!-

 

<<< …..…..>>>

 

-Non ti spaventare, va tutto bene, poi ti spiego! -

 

<<< …..…..>>>

 

-Ehi non è successo niente, ok? Usagi sta bene, ma purtroppo mia sorella è tornata e quando lei l’ha vista si è spaventata ed è corsa via sotto la pioggia. Ti prego vieni, immagino tu sappia già dove abito no?-

 

<<< …..…..>>>

 

- Va bene, grazie ciao!-

 

<<< …..…..>>>

 

-Cosa ha detto? Lei … -

 

- Non guardarmi con quello sguardo preoccupato, tua sorella si è solo allarmata un po’, non ti preoccupare! Avanti procediamo, anche se ci sono i riscaldamenti al massimo, è meglio che ti copri subito!-

 

Sospiro rassegnata, ha ragione.

 

-Sentirò dolore?-

 

-No, ma stai rilassata, ok?-

 

-Ok … -

 

Mamoru inizia a sfilarmeli uno ad uno, mentre io resto ferma e immobile.

Come ha detto lui non avverto nessun dolore, anche se mi sento strana.

Non so spiegarlo con esattezza, ma il mio corpo non è al cento per cento.

Il braccio continua a darmi fastidio, sento la testa pesante e ho freddo fino dentro le ossa. Mamoru ha ragione, sono tropo debilitata e anche la pioggia può essere un pericolo per me.

 

-Bene, ho finito, adesso finalmente possiamo considerare conclusa la prima fase dell’operazione!

 

Guardo Mamoru con occhi spenti, so che dovrei essere felice, ma non lo sono, la cicatrice, quella …

 

-La cicatrice rimarrà sempre non è vero?-

 

Lui alza il viso in mia direzione sicuro di sè, e non esita a rispondermi.

Il suo lato medico, prende il sopravvento ancora una volta.

 

-Sì Usagi, con il tempo sbiadirà. Il segno, quello rimarrà, però vedrai che poco alla volta, la noterai sempre meno … -

 

-Io voglio cancellarla! -

 

Improvvisamente un magone mi sale in gola, non voglio portare sul petto il segno della mia sofferenza, il segno della fine del mio amore, perché è solo questo che questa cicatrice mi ricorda.

 

- Usagi  … -

 

Ora Mamoru mi guarda pieno di malinconia.

 

 -Stai tranquilla, vedrai che col tempo tutto sarà solo un brutto ricordo! Ora alzati, prendi questo e asciugati, poi indossa questa in attesa che arrivi tua sorella con dei vestiti asciutti, io andrò in salotto aspettando che tu finisca di sistemarti.-

 

Annuisco senza parlare, mentre il mio angelo custode esce dalla stanza non prima di avermi lanciato un’ultima occhiata ed essersi assicurato di potermi lasciare da sola.

Asciugo il mio corpo e i miei capelli con l’asciugamano che mi ha lasciato sul letto, poi, indosso la camicia bianca, che accuratamente ha scelto per me.

Vengo abbondantemente avvolta nel suo profumo, la sua camicia è talmente larga che mi arriva alle ginocchia e le maniche sono molto più lunghe delle mie braccia.

La abbottono senza guardare la cicatrice sul mio corpo, ma il pensiero fisso della sua indelebilità mi tormenta.

Mi alzo in piedi e mi dirigo al grande specchio che si trova vicino la finestra sulla sinistra, e che da sul balcone, sì perché anche la sua camera così come il resto della casa, sembra una reggia.

Appena si entra, ci si trova sulla sinistra un bellissimo ed immenso letto matrimoniale bianco e blu.

Le spalliere sono in ferro blu scuro e da un’ estremità all’altra il ferro intagliato all’interno di esse, disegna tre cuori consecutivi.

Le lenzuola sono bianche, mentre il copriletto richiama il colore delle spalliere.

Sia a destra che a sinistra del letto, ci sono i comodini sempre blu scuro e sopra ognuno di essi vi è riposta un’ abat-jour bianca.

L’armadio, grandissimo, ricopre interamente la parete di destra ed ovviamente è dello stesso colore del letto e dei comodini.

Sulla sinistra appunto dove mi trovo io, subito dopo il comodino, vi è al posto della parete una grande vetrata ricoperta da una tenda bianca, che aprendola porta in un grande terrazzo panoramico, dominato dalle luci di tutta la città.

Alla fine della vetrata, nel piccolo angolo di muro rimasto, uno specchio a misura d’uomo poggia sulla parete, ed è li che mi sto specchiando.

Porto istintivamente una mano al petto ora libero da qualsiasi fasciatura, e avverto quasi subito in corrispondenza del taglio, un piccolo dislivello di pelle che mi fa sobbalzare.

Le mani mi tremano, mentre le porto in corrispondenza dei bottoni, rimanendo però inerme.

Sono immobile e combattuta, non ho il coraggio di sbottonarla e guardare ciò che ha cambiato così tanto la mia vita.

Non so nemmeno per quanto tempo rimango fissa ed immobile senza muovere un muscolo, solo la voce di Mamoru, immagino dopo avermi aspettato invano, mi riporta alla realtà.

 

- Usagi … -

 

Lentamente apre la porta della camera ed entra dopo essersi assicurato che tutto sia tranquillo, e si avvicina a me, che sono ancora ferma così, con le mani che tremano, tentando di fare una cosa che non vorrei.

Dal modo serio in cui mi guarda e dalle sue conoscenze in ambito psicologo, so che ha capito quello che sta accadendo, e senza che possa rendermene conto si posiziona dietro di me, mettendomi le mani sulle spalle.

 

- Avanti, fallo! -

 

-Io non … -

 

Nonostante cerchi la volontà per farlo, le mie mani non si muovono, si limitano solo a tremare così come il resto del mio corpo.

 

-Avanti! -

 

-Io non posso!!!-

 

-Si che puoi … DEVI!

 

Nulla …

 

Non ci riesco, poi improvvisamente Mamoru mi prende le mie mani tra le sue, mentre guidandomi nei movimenti si accinge ad aprire il primo bottone della seri, mentre entrambi vediamo le nostre immagini riflesse nello specchio.

Il cuore mi batte forte, forse ho paura di specchiarmi, non lo so nemmeno io, o forse ho solo paura di ricordare.

Istintivamente appena intravedo qualcosa richiudo gli occhi, proprio non ce la faccio.

Mamoru si ferma, lo sento avvicinare la sua testa al mio orecchio e parlarmi dolcemente.

 

-Apri gli occhi … non c’è niente di cui tu debba spaventarti, ci sono io con te … -

 

La sua voce calda e suadente scalda i sensi e mi infonde coraggio.

Faccio come dice, mentre lui ritorna in posizione eretta continuando a guidare le mie mani al prossimo bottone.

Nel giro di pochi secondi la camicia è totalmente aperta e Mamoru me la sfila leggermente dalle spalle dando libero campo visivo alla cicatrice.

Istintivamente una lacrima scende dai miei occhi alla sua vista, il taglio è lungo circa cinque centimetri, è per ora è ben visibile, forse anche troppo.

 

-NO!

 

Inizio a piangere portando le mani agli occhi e girandomi di spalle allo specchio.

Non voglio vederla, non la accetterò mai!

La camicia, ormai ricopre solo metà della mia schiena, abbraccio Mamoru senza rendermene conto comprimendo il mio petto nudo contro il suo, coperto solo da una maglietta a maniche corte aderente, evidentemente nel frattempo deve essersi cambiato. Subito lo sento sobbalzare come se il fiato gli si fosse fermato in corpo.

È teso e rigido, e per qualche secondo non muove un muscolo, solo quando il mio pianto diventa soffocato, lui  ricambia l’abbraccio con forza.

 

-Non … Non  piangere piccola Usako … -

 

Mi stacca lentamente dal suo petto e mi guarda negli occhi.

È imbarazzato proprio come lo sono io, ma comunque riesce a mantenere il suo contegno di fronte a me che sto ancora piangendo.

Io abbasso lo sguardo, sto troppo male.

 

- Continua a guardarmi Usagi … -

 

La sua voce riesce ad ipnotizzarmi, riuscendo a farmi eseguire tutto quello che mi dice, alzo così lo sguardo anche se vorrei non farlo.

Con i pollici asciuga le mie lacrime, poi l’indice della sua mano sinistra, scende fino a raggiungere la mia cicatrice percorrendola dall’alto verso il basso.

Trema leggermente, e nel momento in cui tocca la mia pelle lo vedo deglutire.

Io meccanicamente faccio un passo indietro ma lui con la mano libera, quella sinistra, mi blocca non permettendomi di allontanarmi.

 

- Tu … Tu … sei bellissima lo stesso! Davvero … una cicatrice non può sfigurare ciò che sei, può solo renderti ancora più bella!-

 

Sono pietrificata, le sue parole e  i suoi gesti mi hanno mandato in tilt, in questo momento, non so più chi sono e tantomeno cosa ci faccio lì.

La sensazione di smarrimento dura qualche interminabile secondo in cui mi sento svuotata di tutto.

Non riesco a capire cosa provo quando sto con lui, so solo che a volte mi sento terribilmente a disagio, perché in certe situazioni non sembriamo per niente medico e paziente, proprio come ora che mi trovo seminuda in piedi di fronte a lui che adesso sembra comportarsi come un ragazzo normale, come se io gli piacessi davvero.

Un nodo mi attanaglia lo stomaco.

 

No …

Non accadrà mai …

Lui è solo il mio medico …

Solo un buon amico …

Solo un buon amico …

Solo un buon amico …

 

Appena mi rendo conto di quello che sto pesando, un brivido mi corre lungo la schiena andando ad aggiungersi al nodo nello stomaco, facendomi ridestare e tornare partecipe al mio dolore.

Distolgo di nuovo lo sguardo come se avessi paura che Mamoru vedendomi, possa intuire i miei pensieri.

Allontano la sua mano dal mio petto con un gesto delicato, e mi accingo a rispondere alla sua inaspettata affermazione.

Lui rimane immobile davanti a me senza muovere un muscolo aspettando solo una mia reazione.

 

-Non … Non  è vero!  - 

 

- Sì invece, guardati! -

 

Mi riafferra per le spalle cercando di rigirarmi verso lo specchio, ma istintivamente oppongo resistenza puntando i piedi a terra.

Non ho nessuna intenzione di ritornare a vedere quella cosa.

 

-Ho detto di guardarti!-

 

-NO!

 

- Usagi smettila! Perché fai questo? Perché rendi tutto più difficile? Capisco che sia dura ma con il tempo la vedrai sempre meno, è solo una cicatrice!-

 

Mamoru si è leggermente alterato alzando il tono della voce, rompendo per fortuna anche l’atmosfera creata poco prima, però, come fa a non capire cosa significa per me?

 

-Solo una cicatrice? Solo una cicatrice Mamoru…? Io … Io … LA ODIO! NON LA VOGLIO!!! NON VOGLIO IL SIMBOLO DELLA FINE DEL MIO AMORE SUL MIO CORPO, TU DEVI CANCELLARLA!!! NON IMPORTA CON COSA, MA DEVI FARLO!-

 

Urlo il mio dolore guardandolo in faccia, mentre a poco a poco vedo il suo viso scurirsi e i suoi occhi blu farsi sempre più piccoli.

 

-Io non lo farò mai … -

 

-SI CHE LO FARAI, DEVI!-

 

-Scordatelo, se proprio la vuoi cancellare quando ti sarai rimessa, trovati un altro medico che sia disposto a farlo! -

 

-IO VOGLIO TE!!!-

 

Nello stesso istante in cui pronuncio queste parole, porto istintivamente una mano alla bocca, ma non ho il tempo di razionalizzare perché la sua risposta arriva dura alle mie orecchie.

 

- MA IO NON VOGLIO FARLO!-

 

-DIMMI PERCHÈ!!! QUESTA CICATRICE È UNO STRAZIO!!! NON VOGLIO VEDERLA OGNI VOLTA PER RICORDARMI CHE SEIYA MI HA LASCIATA, CHE MENTRE VENIVO OPERATA LUI ERA A LETTO CON REI !!!

 

Improvvisamente Mamoru indietreggia con lo sguardo ancora scuro, stringendo i pugni, ma moderando il tono di voce.

 

-Non …  non esiste solo il male in quella cicatrice, possibile che tu non lo capisca? Possibile che tu non lo veda?-

 

-NON C’È NIENTE DA VEDERE, NIENTE!!!-

 

Alla mia affermazione lui sembra perdere di nuovo le staffe, ormai la parte medica e razionale lo ha definitivamente abbandonato.

 

- GUARDA PIU’ AVANTI DEL TUO NASO MALEDIZIONE USAGI!

 GRAZIE A QUELLA CICATRICE TU HAI SCOPERTO DI AVERE IL DIA,

TI HO POTUTO CURARE, NOI CI SIAMO CONOSCIUTI ED IO STANDOTI VICINO HO SCOPERTO  DI  ESSERMI … -

 

>>>MAMORU SONO HARUKA, APRI LA PORTA!!!-

 

Le nostre urla, il mio strazio, vengono interrotti a loro volta dalle urla di mia sorella  fuori dalla porta d’ingresso, che non permettono a Mamoru di continuare il suo discorso.

Ma cosa stava per dirmi?

Poco importa, non mi interessa se grazie a questa cicatrice ho scoperto di essere malata o se ci siamo conosciuti, per me il significato é uno solo.

Ci giriamo di scatto, guardandoci per un secondo, lui sembra arrabbiato con me, ma non è solo questo, il suo sguardo è diverso dal solito.

 

-Rivestiti in fretta e asciugati il viso, io vado ad aprire!-

 

Haruka infatti, suona con insistenza il campanello.

 

>>>ARRIVO!-

 

Faccio come dice mentre lui si allontana e poco dopo mia sorella entra.

Sembra davvero agitata, sicuramente, anzi senza dubbio, ci ha sentiti urlare.

 

>>>Allora mi vuoi spiegare che diavolo succede? Perché questa storia, e perché stavate urlando? Dov’è mia sorella?-

 

>>> Sta tranquilla, sta bene, è solo … -

 

>>>SONO QUI!-

 

Immediatamente mi raggiunge e mi abbraccia senza pensare.

 

- Usagi, mi hai fatto preoccupare, ma cosa … -

 

-Va tutto bene, Mamoru ti ha spiegato no?-

 

-Sì, ma perché stavate urlando?-

 

Resto in silenzio per qualche secondo mentre abbasso lo sguardo, ma quando mi decido a parlare Mamoru mi precede.

 

-Ho appena tolto i punti a tua sorella, ma lei adesso si è messa in testa che vuole cancellare la cicatrice! Questo implica un’ ulteriore intervento di chirurgia plastica, cosa impensabile ora nelle sue condizioni!-

 

Alle sue parole Haruka scatta a guardarmi con aria tutt’altro che rassicurante.

 

- Usagi ma sei impazzita? E poi prendi e te ne vai sotto la pioggia, ma cos’hai nel cervello?-

 

Mia sorella è partita in quarta con una delle sue interminabili prediche.

È strano, pensavo che avrebbe fatto a Mamoru una scenata di quelle che solo lei sa fare, invece da quel punto di vista è stranamente calma e comprensiva, proprio come ieri notte a casa nostra, quando sono andata in crisi per la telefonata di Seiya e loro si sono parlati.

 

- Haruka ti prego, non incominciare a torturarmi, io … -

 

- Io non voglio torturarti, ma ultimamente sembri avere perso davvero il senno, sei quasi irriconoscibile … -

 

Stringo i pugni senza ribattere, qui ed ora non avrebbe senso, continuo solo a guardare il pavimento.

 

- Haruka  … -

 

Mamoru la richiama pacatamente, alzo lo sguardo e con la coda dell’occhio lo vedo fare un segno di negazione con la testa, come a farle capire che ora non è il momento e che deve lasciare correre.

Al suo cenno, lei si limita solo a sospirare e a porgermi i vestiti.

 

- Ecco tieni … cambiati e raggiungici di la quando hai fatto!-

 

- Va bene … -

 

Si limitano poi ad uscire e a lasciarmi sola.

Mi vesto velocemente asciugandomi anche i capelli con il phon che Mamoru a mia insaputa deve aver lasciato sul letto quando è rientrato la prima volta a vedere perché non lo raggiungevo in salotto.

Rimango piacevolmente colpita dal suo gesto anche se a volte non lo capisco e si comporta in modo ambiguo nei miei confronti.

Ancora mi chiedo cosa volesse dirmi.

Decido di non perdere tempo e  prendo a vestirmi ed asciugarmi.

In venti minuti sono pronta e mi dirigo quindi verso il soggiorno, ma vengo fermata dalle loro voci e dai loro discorsi.

 

>>>Allora, accetterai?-

 

>>> No … L’ospedale mi ha ridato piena fiducia grazie all’intervento di tuo padre, e anche se quel corso è molto importante per me, io non me la sento di lasciare Usagi adesso.  Lei è ancora in una fase delicata, il DIA è quasi guarito, e con una buona riabilitazione il cuore si rimetterà in sesto, ma rimane pur sempre il fatto della tachicardia, e con la riabilitazione che le sto facendo voglio monitorare pure quella!-

 

>>> Mamoru quella è una cosa di cui ne soffre fin da piccola purtroppo, e che cerchiamo di tenere sotto controllo con i farmaci, lo sai!-

 

>>>Si certo lo so, ma sono convinto che posso aiutarla a stare meglio anche senza quelli, ovviamente non potrà mai eliminarli, ma sono convinto che posso ridurglieli sensibilmente! Ho promesso ad Usagi una vita normale e voglio dargliela per quanto possibile, solo che se parto adesso nel momento più delicato della sua convalescenza rischio di mandare a monte tutto! Lei ha già sofferto parecchio, voglio darle quella vita che le ho promesso!-

 

Ho quasi le lacrime agli occhi per le sue parole, ma lui non può rinunciare ai suoi progetti per me.

Decido quindi di aprire la porta ed intromettermi nel loro discorso.

 

-NON PUOI!-

 

-Usagi!-

 

Entrambi si girano in mia direzione mentre io avanzo verso di loro dirigendomi da Mamoru, che si trova seduto in poltrona di fronte a mia sorella che invece è seduta sul divano di fronte a lui.

Mi porto vicino a lei ma rimango in piedi.

Entrambi si alzano e Mamoru sembra guardarmi con occhi spaesati, proprio non si aspettava la mia intromissione, ne tantomeno che sentissi il suo discorso.

 

- Usagi ma cosa … -

 

-Shhhh… -

 

Poso un indice sulle sue labbra sotto gli occhi increduli di mia sorella ed inizio a parlare.

 

-Sai Mamoru, quando all’ospedale sei venuto nella mia camera e mi hai diagnosticato il DIA, dicendomi che sarei riuscita a condurre una vita normale dopo l’intervento, per un assurdo momento, ci ho dannatamente creduto.

Ho sperato fino all’ultimo che fosse vero, ma era una speranza che si arrampicava su un castello di carta, che poi è crollato.

Da quando ci siamo conosciuti, io ti ho sempre e solo parlato di palpitazioni come quella volta in centrale quando mi sono sentita male, ma a te è bastato poco per capire che quelle palpitazioni erano qualcosa di più grave non legato al DIA, e dopo che sei diventato il mio medico ne hai avuto la certezza, anche se non mi hai mai detto niente. Sei un bravissimo medico, e sai benissimo anche tu, che con il problema che ho mi sarà difficile avere una vita normale, e questo molti dottori già prima di te, me lo hanno detto. Soffro anche di crisi di panico e cali di pressione molto frequenti, per cui ho delle limitazioni rispetto a tutti voi.

Non posso sforzarmi, non posso agitarmi, non posso correre per lunghi tratti, e se mai un giorno dovessi affrontare una gravidanza, andrei incontro a molteplici problemi, e probabilmente non sarei in grado di portarla a termine.

Ho sempre saputo che per me sarebbe stato  quasi impossibile o per lo meno molto rischioso perché avrei dovuto smettere di prendere le medicine per non compromettere l’integrità del mio bambino.

Io … Io … non avrò mai una vita normale, quindi quella promessa che mi hai fatto in buona fede, e per la quale ti ringrazio, la considero già realizzata nel mio cuore, e ti ringrazio lo stesso per avermelo fatto credere. Non devi avere altri obblighi nei miei confronti. Hai già guarito il  DIA, e se non fosse per le mie uscite di testa, a quest’ora già non sentirei più quelle dolorosissime fitte, ma so che tra poco smetteranno, quindi questo mi basta!-

 

-So … Sorellina!!!-

 

Haruka mi riabbraccia prepotentemente e con una tale forza che posso riuscire a distinguere nello stesso momento, il suo affetto e la sua frustrazione, mentre Mamoru completamente incapace di parlare resta a fissarmi immobile e con gli occhi lucidi, come fosse una statua  di gesso.

Devo aver sorpreso entrambi, e forse, anzi sicuramente, nessuno dei due si aspettava così tanto da me, ma ormai so già quella che sarà la mia vita, alla quale purtroppo mi

sono rassegnata.

Rassegnazione che vorrei avere anche per Seiya, ma che purtroppo non riesco a trovare, perché nonostante tutto, l’amore che provo nei suoi confronti è ancora accecante, sbagli o non sbagli.

 

-Io  …  Io ti prometto anzi te lo giuro, che in qualità di medico realizzerò gran parte dei tuoi sogni, anche se sarà dura insieme ce la faremo! Non precluderti nessuna felicità Usagi, perché io farò di tutto per realizzarla!

 

-Sei gentile Mamoru, ma ho smesso di credere nelle favole, però se vuoi fare qualcosa per me, allora qualsiasi cosa ti abbiano chiesto di fare dall’ospedale falla,

io starò bene!-

 

- Usagi, è un corso di tre giorni, non posso stare lontano da te tanto tempo, le tue condizioni, e poi la terapia, quella non possiamo sospenderla, abbiamo ancora molto su cui lavorare!-

 

- Mamoru ho capito come respirare e cosa devo fare! E poi puoi sempre spiegarlo ad Haruka, e cambiare qualche pesetto sull’addome non credo sia un problema!-

 

Guardo lui con aria convinta e decisa, e poi mia sorella supplicandola di appoggiarmi, non  permetterò a Mamoru di saltare quel corso.

 

- Haruka … -

 

- No Mamoru va bene, se non ti dispiace dirmi quello che devo fare, starò io accanto ad Usagi in tua assenza e mi assicurerò che non commetta cretinate!-

 

Lui sospira, ma alla fine si convince e dopo venti minuti di spiegazioni minuziose e di risposte alle domande e ai dubbi di mia sorella le consegna i pesetti.

 

-Ecco qua i pesi, per quel che riguarda il tapis- roulant potete venire qua, oppure va bene anche passeggiare al parco, da prima dolcemente e poi effettuare dopo dieci minuti una lieve corsetta a passo più sostenuto, ovviamente senza correre.

Al momento fa il passo sostenuto solo per tre/cinque minuti. Haruka mi raccomando, appena la vedi stanca fermatevi, non farla strafare. Per ora basta che si alleni, poi quando tornerò le controllerò le frequenze cardiache.-

 

-Va bene il parco, poi ci teniamo in contatto!-

 

-Ovviamente … Usagi hai il mio cellulare, quindi usalo! -

 

-Va bene! Quando parti?-

 

-Domani … Ora chiamo subito in ospedale e accetto, ovviamente non si sono accontentati di un mio no a bruciapelo, quindi mi hanno dato un paio d’ore per riflettere. Domani dopo che avrò controllato al tuo risveglio come stai, partirò!-

 

-Non occorre che torni a dormire a casa mia, come vedi sto bene, domani mattina ti chiamo così potrai sentirmi e rendertene conto. Mamoru riposati, la scorsa notte l’hai passata quasi in bianco e domani devi partire!-

 

- Usagi, ma se dovessi stare male … io non sono tranquillo!-

 

-Mia sorella ha ragione Mamoru! Se dovesse succedere qualcosa ti contatteremo!-

 

Lui si limita a guardarci rassegnato, di fronte la nostra opposizione non può far altro che accettare.

 

-E va bene, ma tu promettimi una cosa signorina! Promettimi di pensarci … Al mio ritorno non voglio più sentire parlare di interventi chirurgici per cancellare quella cicatrice, sono stato chiaro?-

 

Io abbasso lo sguardo, non ho cambiato idea a riguardo, ma adesso non posso e non è il caso di continuare questo discorso.

 

-Non preoccuparti Mamoru, farò cambiare io idea a questa testa calda! Uno non se ne parla, e due i nostri genitori non acconsentirebbero mai!-

 

Non rispondo, mi limito solo a stare in silenzio anche se solo per il momento, perché non ho cambiato idea.

 

-Bene, ne sono sollevato … -

 

-Devi passare a prendere qualcosa da noi?-

 

-No Haruka, ho lasciato delle cose, ma per ora non mi servono, se non è un problema, passo al mio ritorno, ok? -

 

-No, non c’è problema, allora Usagi andiamo? -

 

-S … Sì.-

 

Prendo il capotto e lo infilo aiutata da mia sorella, poi improvvisamente il suono di un messaggio sul cellulare attira la mia attenzione, lo prendo e ne leggo il contenuto.

 

“ So che non dovrei dirtelo, ma so che sei tu la persona giusta per lui, ed io credo nel vostro amore, perché nessun’ altra donna potrà mai renderlo felice… L’aereo di Seiya per Milano parte dopodomani alle sette del mattino, spero che riuscirai a convincerlo a non partire.  Umino “ 

 

Sobbalzo impercettibilmente alla vista del messaggio, ma spero che loro due non se ne siano accorti.

 

- Usagi, va tutto bene?-

 

Alzo lo sguardo in direzione di Mamoru ed Haruka e cerco di rispondere quanto più normalmente possibile.

 

-Sì certo, è solo Ami che chiede notizie di me, è tanto che non la vedo, forse dovrei uscirci!-

 

-Ok Usagi, ma non stasera e ripeto non strafare! Adesso vai a casa, mangi, fai una bella doccia e ti infili a letto. L’ordine è riposo assoluto, sono stato chiaro?-

 

Sospiro rassegnata, ma almeno sembra che ci abbiano creduto.

 

-Va bene!-

 

-Ok Mamoru, noi andiamo, ci teniamo in contatto e ci sentiamo domani!-

 

-Ok mi raccomando Haruka!-

 

-Sì!-

 

-Ciao Usagi!-

 

-Ciao Mamoru!-

 

Usciamo dal suo appartamento e ci dirigiamo in macchina.

Per tutto il tragitto mia sorella si limita a guardarmi con lo sguardo di chi vorrebbe come sempre farmi una miriade di domande ma non lo fa, però il modo in cui mi guarda, mi fa anche capire che ha captato qualcosa e che ai suoi occhi nulla sfugge.

 

-Stai bene?-

 

-Sì perché?-

 

-Sei pallida, sicuramente ti prenderai l’influenza per la pioggia!-

 

-Non preoccuparti, Mamoru mi ha dato le medicine, non mi accadrà nulla!-

 

Mentre le parlo mi limito a guardare fuori dal finestrino.

Improvvisamente, e non so perché, sono diventata apatica, ripenso a quel messaggio e a tutto quello che è successo oggi, ma non ho il tempo di elaborare nessun pensiero perché mia sorella richiama la mia attenzione:

 

-Quello che hai detto oggi … sulla tua malattia, sul fatto di non poter avere figli … Usagi, ci siamo sempre dette tutto, perché non me ne hai mai parlato?-

 

Prima che possa risponderle, stacca una mano dal cambio e la poggia sulle mie mani giunte sopra le gambe.

Mi volto verso di lei e la guardo in viso, la sua espressione è sofferente, proprio come la mia. Sfuggendo al mio controllo una lacrima riga il mio volto e un nodo pesante  mi impedisce di risponderle con chiarezza.

 

-Per … Perc… Perché fa male Haruka!-

 

Come se fosse esploso un vulcano dentro di me, scoppio in lacrime, per l’ennesima volta oggi non riesco a trattenermi, mentre lei senza pensarci due volte accosta la macchina spegnendo il motore e abbracciandomi.

 

-Piccolina ti prego non fare così, vedrai, che nonostante tutto la vita riserverà per te cose bellissime, non piangere!-

 

-Haruka!!! Io non ne posso più! Tengo dentro tutto questo da tantissimo tempo, ed ora Seiya e Rei, e il DIA, mi sembra un incubo!-

 

Le braccia di Haruka mi stringono sempre più forte, poi le sue calde parole mi rinfrancano.

 

-Ti prego non piangere più, lo supereremo insieme ok? Ci sono io, ci sono sempre stata per te! Asciugati gli occhi e calmati, siamo quasi a casa, non farti vedere da Mamma e Papà così …  A loro non ho detto niente, non mi hanno vista portarti i vestiti, sanno solo che Mamoru non poteva riaccompagnarti, quindi allaccia bene il cappotto fino ai piedi e vedrai che non si accorgeranno di nulla … Poi stasera salgo in camera tua e parliamo ok?-

 

Guardo mia sorella con gli occhi pieni di lacrime poi torno ad appoggiare la mia testa sul suo petto.

 

-Grazie Sorellona! -

 

Lei mi bacia la nuca, mi sorride poi rimette in moto.

In cinque minuti siamo a casa, e ovviamente Mamma e Papà insieme a Shingo sono già sulla porta d’ingresso.

 

-Allora bambina, come è andata?-

 

- Bene Papà!-

 

-Dai vieni che è pronto!-

 

Guardo Mamma che ha un sorriso radioso e penso che in questo momento mi piacerebbe averne uno come il suo.

 

-Va bene, salgo un attimo a cambiarmi e arrivo!-

 

Loro non sanno, quindi devo fingere.

Entro in camera mia e poso la mia borsa distrattamente sul letto facendone uscire il cellulare.

 

 

“ So che non dovrei dirtelo, ma so che sei tu la persona giusta per lui, ed io credo nel vostro amore, perché nessun’ altra donna potrà mai renderlo felice…

L’aereo di Seiya per Milano parte dopodomani alle sette del mattino, spero che riuscirai a convincerlo a non partire.  Umino “ 

 

Quel messaggio, quell’avvertimento …

 

E’ la mia ultima occasione e di sicuro non la mancherò! Se tutto va come credo nessuno si accorgerà di niente.

 

- Ci riuscirò amore mio, vedrai … -

 

Accendo velocemente il PC per cercare al volo su internet il numero del radiotaxi, lo segno su un pezzetto di carta e spengo, poi scendo in cucina dove i miei mi stanno aspettando e mi siedo.

 

-Allora Usagi racconta, ti sei trattenuta parecchio da Mamoru, che avete fatto fino all’ora di cena?-

 

-Mi ha spiegato la terapia Papà, e abbiamo fatto insieme alcuni esercizi, poi ci siamo intrattenuti a parlare, ad un certo punto lui è uscito e io sono andata con lui.

A proposito, grazie è stato molto bello quello che hai fatto per lui, parte domattina e mi ha lasciato nelle mani di Haruka alla quale ha spiegato ogni cosa! -

 

-Era mio dovere, lui è davvero un bravo medico e non era giusto, visto che alla fine ti ha solo difesa! Ma davvero? Farai terapia con Haruka? Ne è capace?-

 

Vedo mia sorella squadrare Papà di traverso, decido di intervenire.

 

-Sì è facile, alla fine per ora devo solo respirare e camminare.-

 

-Sono sicura che Haruka sia brava quanto Mamoru, infondo stravede per la nostra piccola!-

 

-Grazie Mamma!-

 

Finisco di mangiare velocemente il mio piatto di zuppa e mi alzo dal tavolo.

 

-Sono stanca faccio una doccia e vado a letto.-

 

-Come te ne vai già?-

 

-Sì Shingo, davvero sono stanca! Domani  staremo un po’ insieme ok?

 

-Va bene!-

 

-Vuoi che ti aiuti tesoro?-

 

-No Grazie Mamma, non ce n’è bisogno!-

 

Rivolgo un’occhiata ad Haruka, lei ammicca in segno d’intesa.

 

-Buonanotte!-

 

-Ciao Usagi!-

 

-Ciao Tesoro!-

 

Salgo in camera, preparo ciò che mi serve per la doccia e mi dirigo in bagno iniziando a lavarmi e stando attenta a non bagnare il braccio ferito che stranamente non mi fa male, anche se lo sento pesante.

Nel giro di un’ora sono già in pigiama e con i capelli asciutti, ma qualcosa non torna… mi sento molto debole ed ho caldo.

Decido di mettermi a letto e dormire.

Ci riesco subito, visto che non sento nemmeno Haruka entrare nella mia camera come promesso.

 

 

***

 

Oggi e il secondo giorno da quando Mamoru è partito.

Tornerà oggi stesso e sempre oggi parte Seiya.

Da ieri ho la febbre alta a trentotto e il braccio che non lo sento più, anche se questo non l’ho detto a nessuno. Ho anche qualche cenno d’affanno e brividi di freddo, nonostante stia sudando, sto male, ma anche su questo ho sorvolato.

E’ per questo che Haruka e i miei hanno subito chiamato Mamoru che sta rientrando anticipatamente.

Immaginava che mi sarei ammalata dopo l’acquazzone, quindi era pronto a tornare.

Purtroppo rientra proprio oggi, ma io non devo farmi scoraggiare, febbre o non febbre devo andare da Seiya, e devo convincerlo a non partire!

Sono le cinque del mattino, e sento qualcuno bussare alla porta.

 

-Usagi stiamo entrando!-

 

Mia sorella e Mamma entrano con in mano una il termometro e l’altra la borsa del ghiaccio che mi viene poggiata sulla fronte dopo aver misurato la febbre.

 

-38,5 maledizione! Sorellina Tranquilla tra poco Mamoru sarà qui, ti prego resisti!-

 

-Piccola cosa possiamo fare per te?-

 

-Vi … Vi prego … lasciatemi dormire, tornate in camera!-

 

-Va bene, torneremo più tardi a vedere come stai, Mamoru sarà qui tra un paio d’ore!-

   

Annuisco con il capo ma non con la mente, perché io non ci sarò!

 

Entrambe escono ed io mi accingo a chiamare il taxi che arriverà verso le 6h00, devo aspettare che tutti si riaddormentino.

 

-Per … Perdonatemi ma devo andare … -

 

Con grande fatica scendo dal letto, non ho nemmeno le forze per reggermi in piedi, ma non importa come o in che stato, io devo arrivare all’aeroporto.

Mi vesto con le cose più pesanti che trovo e poco prima delle sei quando sono sicura che tutti dormono e che in casa c’e silenzio, scendo piano le scale ed esco.

Non ho idea di come abbia fatto a non fare rumore, perche sento che sto per svenire.

Il taxi arriva poco dopo e subito gli indico la direzione da prendere.

 

-Signorina, si sente bene?-

 

L’uomo al volante diretto verso l’aeroporto, mi squadra poco convinto, si vede lontano cinque miglia che sono uno straccio, e lui non sembra intenzionato a portarmi dove gli ho chiesto.

 

-Ma lei ha la febbre alta e sta male, io la porto all’ospedale!-

 

-NO! NON … SI … AZZARDI!!!! La pago quindi lei mi porterà dove le ho … chiesto! Il … Il resto non è affar … suo!-

 

Non ricevo nessuna risposta, il tassista torna a guidare senza aggiungere altro.

Alle 6.30 sono davanti l’aeroporto, pago la corsa e scendo dalla macchina, ma barcollo e solo per un pelo riesco a non cadere.

Entro all’interno dell’edificio ma il fiato viene meno, fatico a respirare e vedo doppio.

Con immensa fatica, riesco a leggere sul tabellone, sforzandomi non poco, il volo relativo a quello di Seiya e a trovare lui poco lontano.

Mi avvicino incurante dei discorsi della gente sulle mie condizioni, e vedo che sta animatamente discutendo con qualcuno che però non riesco a distinguere, sto troppo male, cammino sembrando ubriaca e la mia vista non distingue bene ciò che è lontano.

 

-Se … Seiya ... -

 

Le voci si placano e tutti mi guardano.

Riconosco ora Setsuna, è con lei che lui stava discutendo con accanto Rei ed Hotaru.

 

-Tu … Cosa ci fai qui? Che … Che … ti succede?-

 

- Ti … Ti … prego,  non … part…ire! Resta con … me … -

 

Cado in avanti addosso a lui che mi impedisce di cadere afferrandomi per le spalle.

 

-USAGI! Oh mio Dio bruci di febbre!-

 

-Non … partire … -

 

-Rei chiama un medico! C’è un medico qui??? Aiutatemi, questa ragazza sta male!-

 

>>> USAKO!!!!-

 

Qualcuno grida il mio nome ma non riesco più a capire chi sia, sento solo che vengo adagiata a terra.

 

>>> MIO DIO NO!!!-

 

Sempre qualcuno, sta tagliando qualcosa in corrispondenza del mio braccio ferito, poi sento solo delle urla disperate.

 

>>> SONO IL DOTTOR CHIBA, MANDATE D’URGENZA UN’AMBULANZA ALL’AEROPORTO JUBAN! CODICE ROSSO!!!

DONNA , VENT’ANNI, FEBBRE QUASI A QUARANTA, PERICOLO DI VITA!  RISCHIO SETTICEMIA! FATE PRESTO!!!-

 

>>>USAGI RESTA COSCIENTE!!!-

 

 

****

 

 

Apro gli occhi frastornata, qualcuno vicino a me sta piangendo.

Giro la testa a malapena verso sinistra mentre tolgo qualcosa dal volto.

Non riesco a vedere bene, tutto è ancora confuso, ma la persona di fianco a me tiene il capo chino e le mani giunte sulle fronte.

Intravedo a fatica qualche ciocca di capelli corvino spuntargli da una cuffia, e allora capisco, ora ricordo … lui è …

 

 >>> Ti prego  tesoro, non morire! Non posso perderti ora che ti ho trovata!

Non puoi morire per un mio maledettissimo errore! Ti prego piccola apri gli occhi, non lasciarmi, non abbandonarmi!!!T u devi saperlo, io devo dirtelo …

Usagi credo davvero di essere lo stupido che si  è … AMORE MIO, devi svegliarti,  perché io ... io ti A … -

 

-Ma… Ma… mo… Ru….-

 

NdA

 

Ebbene!

Ciao a Tutte, rieccoci qui!

Vi è piaciuto il capitolo? Sì vero? Sono 57 pagine di pura pazzia!!!

Speriamo di non avervi deluso, e per quanto possibile cercheremo di essere più presenti, anche se non possiamo garantirlo, ma tanto oramai lo sapete, noi IMPREVEDIBLE DESTINO non lo dimenticheremo mai!

 

 

Grazie a tutte

Silvia e Lucia

 

 

 

 

 

 

 

 

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Capitolo 18
*** Sul filo del Rasoio ***


Ebbene si, sono passati sette mesi, ma noi siamo tornate!!! Pesavate di non vederci più, ma quando ormai avete perso ogni speranza eccoci magicamente
spuntare come i funghi!Ricordate dove vi avevamo lasciate? Ve lo ricordate:

>>> Ti prego  tesoro, non morire! Non posso perderti ora che ti ho trovata! Non puoi morire per un mio maledettissimo errore! Ti prego piccola apri gli occhi, non lasciarmi, non abbandonarmi!!! Tu devi saperlo, io devo dirtelo … Usagi credo davvero di essere lo stupido che si è … AMORE MIO, devi svegliarti, perché io ... io ti A … -

Dite la verità siete curiose eh? Ce la farà Mamoru a dichiararsi alla nostra Usagi? E state tranquilli che se non vi ricordate la storia, cosa del tutto normale dopo sette mesi, per voi è in arrivo un bel riassunto.
Prima di lasciarvi alla lettura però, desideriamo ringraziare, oltre a tutti voi, quattro  persone che ultimamente stanno leggendo con impegno e costanza la nostra storia dall’inizio:
 KITRI. SHELLY2010. PRINCESS_MARS e SHAYLA.
Grazie ragazze, la nostra conoscenza al di fuori di EFP seppur virtuale, si sta approfondendo, e noi ne siamo orgogliose e felici.
GRAZIE ANCHE A TUTTO IL POPOLO DI EFP per il calore che ci state dando e l’affetto che leggiamo in ogni vostra recensione.
Silvia e Lucia Vi ringraziano infinitamente.



Riassunto:

Usagi è una normalissima ragazza di vent’anni, che sta per iniziare un nuovo capitolo della sua vita: l’università.
Spera infatti insieme alle sue amiche del cuore Ami e Makoto di diventare una bravissima maestra d’asilo.
Vive a Tokyo insieme a sua madre Ikuko, suo padre Kenji famoso giornalista, sua sorella maggiore Haruka istruttrice di arti marziali, e suo fratello minore Shingo di soli quattordici anni.
Ha un ottimo rapporto con sua sorella ed è molto legata a lei, nonostante Haruka sia più grande di otto anni.
Vive una vita molto tranquilla e felice, senza nessun problema economico, e frequenta l’università della sua città insieme al suo ragazzo, Seiya Kou, di tre anni più grande di lei, studente di facoltà “Lingue e letterature straniere”.
Finito il primo giorno di lezione e dopo essersi congedati dagli amici, Usagi e Seiya si ritrovano a fare un giro per negozi, e tutto procede bene, finché Usagi non si scontra con un tizio camminando all’indietro e di faccia a Seiya.
Tutto sarebbe “quasi normale” se non fosse per gli sguardi di odio profondo che Seiya e il tizio venuto dal nulla si scambiano.
Usagi capisce che i due si conoscono, e che tra loro deve essere successo qualcosa di grosso per guardarsi così in malo modo.
Senza dire una parola Seiya aiuta Usagi a rialzarsi, e stingendola a sé con forza, si allontana da quel tipo misterioso, destando dei sospetti nella ragazza,
che saluta il suo fidanzato sotto casa, dandosi appuntamento per la sera stessa, appuntamento che lui rimanderà con una scusa.
Con grande stupore Usagi,  il giorno dopo, scoprirà che il ragazzo non è andato in facoltà, e correrà a cercarlo al bar dove lavora part-time, il “Crown”, gestito da Motoki fidanzato di Haruka, ma lì con sua grande sorpresa troverà seduto al bancone a consumare un caffè proprio il tizio contro il quale lei si è scontrata il giorno prima.
Le sorprese per lei però, non sono finite perché scoprirà poi che anche Haruka e Motoki conoscono il ragazzo in questione, e che sono legati a lui insieme a Seiya, da un passato misterioso risalente a cinque anni prima.
Il nome del ragazzo è Mamoru Chiba.
Sempre più preoccupata Usagi correrà a cercare Seiya a casa, ma per strada incontrerà Michiru, sorella di Seiya e violinista di successo, che dopo aver saputo tutto e soprattutto il nome dell’uomo misterioso deciderà di accompagnarla.
Anche Michiru conosce Mamoru,  ed è per questo che Usagi è sempre più confusa.
A casa entrambe troveranno la camera di Seiya completamente ribaltata con il portatile mancante,  Michiru capirà che Seiya è nella loro casa in campagna.
Una volta giunte sul posto lo troveranno completamente ubriaco.
Usagi presa dalla foga di capire, accenderà il computer che Seiya ha portato con sé, e dentro vi troverà una cartella con delle foto risalenti all’estate di cinque anni prima, dove il ragazzo, abbraccia e bacia una bellissima ragazza dai capelli corvini, e dove lo vede anche in compagnia di Mamoru Chiba, con il quale sembrava essere all’epoca grande amico.
Ne rimane sconvolta.
Seiya per farsi perdonare porterà Usagi a cena fuori in un locale di conoscenza, dove si deciderà a raccontarle tutto, ma proprio mentre lo starà per fare i due vedranno entrare nel locale proprio Mamoru con un giovane donna, che si rivelerà poi essere la ragazza delle foto nel PC di Seiya.
Nascerà una violenta discussione tra i due ex amici, tanto che finiranno tutti in centrale. Ormai è chiaro ad Usagi, che Rei è stata la ragazza di Seiya, e che lui all’ epoca sembra che l’abbia tradita baciando un'altra ragazza bionda di cui Usagi sa solo il nome: Minako.
Questa accusa verrà rinnegata con forza dal ragazzo che addosserà la colpa di tutto a Mamoru.
Alla centrale Usagi accuserà un malore dovuto alla pressione bassa, la ragazza infatti soffre di ipoglicemia.
Verrà immediatamente soccorsa da Mamoru, che si rivelerà essere un ottimo medico, e che lei ritroverà poi anche come professore nella sua università.
Scoprirà anche che la sorella di Mamoru, Setsuna, è implicata come tutti nella losca faccenda che avvolge la vita di Seiya, infittendo il mistero sempre di più.
A complicare le cose giungeranno anche i genitori del ragazzo, rientrati dall’Italia dove gestiscono una famosissima casa di moda, apparentemente per trovare i propri figli, ma in realtà per uno scopo ben preciso.
Usagi infatti assisterà per caso ad un conversazione tra la madre di Seiya, Setsuna e una giovane ragazza bionda che si rivelerà essere Minako, e allora capirà che anche i suoceri sono coinvolti in quella che per lei è una losca storia.
I Kou organizzeranno poi una sfilata voluta da un esponente molto in vista nel campo della moda, sfilata in cui la modella di punta si rivelerà essere proprio Minako, espressamente richiesta dal Signor D., il committente della serata, in quanto innamorato di lei.
Nonostante la suocera per suoi motivi, chiederà ad Usagi di uscire con Seiya proprio quella sera, e di andare a cena fuori, lei deciderà di presentarsi lo stesso con il ragazzo all’evento, e quando Seiya vedrà Minako scoppierà il finimondo.
E’ chiaro a tutti ormai, e soprattutto ad Usagi, che i suoi suoceri hanno organizzato un complotto alla vita di Seiya.
La verità verrà a galla:
Rei e Seiya erano felicemente fidanzati, Rei rimase incinta a diciotto anni, ma non poté dirlo a Seiya, essendo costretta dai genitori di lui, persone molto influenti nell’alta borghesia, ad abortire con un ricatto.
Se lei non avesse interrotto la gravidanza, le avrebbero tolto l’affidamento di sua sorella Hotaru, appena ottenuto dopo tanta fatica con la maggiore età.
Una ragazza orfana con problemi economici, non sarebbe stata un’ottima madre e soprattutto un ottimo partito per Seiya, che meritava molto di più.
Fu allora che Rei trovò conforto tra le braccia di Mamoru, dopo aver visto Seiya baciare Minako, credendo nell’ effettivo tradimento del ragazzo, tradimento che in realtà era stato organizzato a tavolino dai genitori di lui con la complicità della giovane modella bionda.
Usagi non reggerà la notizia, e sverrà tra le braccia di Mamoru prontamente accorso per sorreggerla. In ospedale scoprirà di essere affetta dal DIA, ( difetto del setto interatriale ), una malformazione congenita al cuore, e di doversi operare, operazione che sarà costretto ad effettuare Mamoru stesso dopo essere diventato il suo dottore.
Affronterà diverse crisi cardiache che supererà con l’aiuto del giovane medico, il quale  nel frattempo si avvicinerà sempre di più a lei, arrivando persino a baciarla ricambiato, ma solo in un’ attimo di debolezza della ragazza.
Usagi verrà poi abbandonata da Seiya, senza motivo, il ragazzo infatti smetterà di  andarla a trovare in ospedale, restando assente anche il giorno dell’intervento.
Il bacio di Usagi e Mamoru, verrà però visto proprio da Seiya, succederà così il finimondo e la verità verrà a galla ancora una volta.
Il giorno dell’intervento, Seiya era a letto con Rei preso dall’impeto di una passione ritrovata, passione tanto forte al punto tale da far dimenticare al ragazzo una cosa importante come l’operazione di Usagi.
Per Usagi sarà il baratro, verrà lasciata definitivamente da Seiya e firmerà il foglio di dimissioni dall’ospedale all’insaputa di Mamoru, che nel frattempo verrà sospeso per una rissa avvenuta in ospedale,nella quale tentava di difendere proprio la ragazza dall’aggressione di un giornalista.
Una volta a casa, Usagi tenterà il tutto per tutto scappando per andare da Seiya dopo aver ricevuto un suo messaggio, che le dava la benedizione per iniziare un rapporto con Mamoru.
Proprio lungo il tragitto incontrerà però il giovane medico, che da prima tenterà di riportarla a casa, poi la accompagnerà invece a destinazione con l’intento di farle aprire gli occhi.
Lì Usagi, scoprirà però che il suo ex-ragazzo è in procinto di partire con Rei per una nuova vita.
Distrutta dal dolore, e dopo un confronto massacrante con Seiya, che si rivelerà alquanto privo di tatto, Usagi tornerà a casa accompagnata da Mamoru, dove affronterà le ire della madre per il suo gesto irresponsabile.
Ne nascerà una violenta lite, e nel tentativo di chiederle scusa, dopo aver abbandonato la conversazione con lei, Usagi inciamperà a causa di un violento capogiro che la farà cadere a terra rovinosamente, ferendosi il braccio per colpa di un vaso rotto nell’urto.
La ferità verrà medicata da Mamoru che deciderà di iniziare subito la terapia post-operatoria, avendo già tutto l’occorrente a casa sua.
Usagi rimarrà impressionata da tante attenzioni nei suoi confronti, e arriverà persino a chiedersi, se il ragazzo sia realmente innamorato di lei.
Il suo braccio però è a rischio di infezione, e questo farà aumentare le preoccupazioni di Mamoru, che la medicherà di nuovo somministrandole pure l’antibiotico, e dopo la terapia fisica, la riaccompagnerà a casa.
Una volta in procinto di lasciare l’appartamento però, il Dottor Chiba si troverà davanti niente meno che sua sorella Setsuna, venuta a chiedergli perdono.
Questo manderà in panico Usagi che fuggirà dall’ appartamento seminuda sotto una pioggia battente. Verrà raggiunta poco dopo da Mamoru che la riporterà in casa e le toglierà i punti al petto, essendo stato nel frattempo riabilitato dall’ospedale nella sua professione.
Durante la permanenza a casa del ragazzo Usagi, scoprirà il perché del ritorno di Setsuna: lei è lì per impedire che Seiya parta ed abbia la vita che ha sempre voluto con Rei, lei è lì per ordine dei genitori del ragazzo, persone per le quali lei lavora. La storia si ripete ancora …
Dopo aver superato un’ altra crisi e dopo aver schiaffeggiato Setsuna, Usagi tornerà a casa con Haruka, ma non prima di aver riportato a galla, un’altra amara e tremenda verità.
La malattia congenita da cui era affetta, seppur guarita, non cancellerà mai la grave aritmia di cui il suo cuore soffre e che le impedirà per tutta la vita di vivere cose belle e semplici come quella di avere un figlio.
Usagi sarà più distrutta, ed è in questo contesto, che riceverà un sms da parte di un amico in comune con Seiya, il quale le chiederà di fermarlo e di non farlo partire, perché è lei la persona giusta per lui, lei che nonostante tutto,
sperava ardentemente di avere un figlio dal ragazzo.
E’ in nome di questo ricordo e dell’amore che prova per lui, che si recherà all’aeroporto il giorno della partenza, in preda ad una febbre altissima e senza sensibilità al braccio ferito. Qui sverrà inerme tra le braccia di Seiya e verrà soccorsa da Mamoru, anche lui all’aeroporto, rientrato anticipatamente da un convegno, e allarmato dalla telefonata dei genitori di Usagi per le sua febbre.
Si scoprirà infatti che la ragazza è a rischio setticemia e rischia la vita.



18) SUL FILO DEL RASOIO

>>> Ti prego  tesoro, non morire! Non posso perderti ora che ti ho trovata! Non puoi morire per un mio maledettissimo errore! Ti prego piccola apri gli occhi, non lasciarmi, non abbandonarmi!!! Tu devi saperlo, io devo dirtelo… Usagi credo davvero di essere lo stupido che si è … AMORE MIO, devi svegliarti, perché io ... io ti A … -

  -Ma … Ma … Ma… mo … ru  … - 

Apro gli occhi, una luce bianca mi acceca, tutto intorno a me è sfuocato. 
La mia voce è bassissima, flebile, ho la bocca impastata e mi sento debolissima.
Mi tolgo qualcosa dalla bocca e mi accorgo di avere tra le mani una mascherina di gomma trasparente.
Sembra ossigeno, credo... È questa che mi sono tolta dal viso? Volto il viso a sinistra, Mamoru è seduto qui, vicino a me, ha la testa china e forse non ha sentito subito il mio sussurro.
Provo ad alzare una mano in sua direzione ma persino muovere le dita mi costa un’immane fatica.
Muovo allora ancora la testa per cercare di ambientarmi, ma non riconosco nulla.
Non che riesca a distinguere chissà quanto, le uniche cose che riesco a vedere sono vetrate, macchinari ovunque, e dei separé ospedalieri. 
Sento che sono attaccata a flebo e a vari fili, e sotto le coperte devo essere nuda, o indossare qualcosa di molto leggero, a giudicare dal contatto della mia pelle col materasso.
Sento tutto il mio corpo come in preda ad un profondo torpore, non riesco a muovermi, mentre il braccio mi sembra ancora tanto pesante.                                                         

Dove sono?
Dove sono? Cosa mi è successo?                                                                                                                 Come sono arrivata qui?
I ricordi sembrano ancora confusi… o forse no?                                                                                             Cerco di ricordare disperatamente qualcosa, qualcosa, o meglio … qualcuno che mi turba, poi … 

Seiya… 

Allora ricordo ed improvvisamente è panico: 

La corsa disperata all’aeroporto …
Il malore …
Le sue braccia a farmi da paracadute …
Le grida disperate di Mamoru …
Il nulla … 

Cerco di alzarmi e di muovermi, ma è come se fossi paralizzata, la sensazione di impotenza che provo è dilaniante. Come è possibile se un attimo prima sono riuscita a togliermi la mascherina? 

-NO!!! NO!!! SEIYA!- 

Le urla escono strozzate, la mia voce è quasi inesistente, ma è sufficiente a far destare Mamoru che alza la testa di scatto. 

-Usagi!- 

Quasi urla il mio nome alzandosi in piedi. Lo osservo a fatica. Ha il volto coperto da una mascherina, ed è completamente in camice sterile. Nonostante sia stordita e in preda ad una fremente agitazione, realizzo di essere di nuovo in una camera asettica, anche se non ne capisco il motivo. 

-Seiya, lui … - 

-Calmati, ora non è il momento di pensare a Seiya, ora… - 

-No … lui … lui … -  

Strizzo gli occhi per reprimere il dolore e cercare di stabilizzare la vista, quando improvvisamente sento per la seconda volta da quando sono malata, la sua fronte poggiare delicatamente sulla mia.
Solo allora li riapro e mi accorgo di trattenere sempre per la seconda volta a questo gesto, quel poco di respiro che ho. Mamoru mi guarda confuso e con degli occhi indescrivibili.
Sembrano lucidi come se avesse… pianto ….

-Basta Usagi … ti prego … basta … - 

La vista sta iniziando a stabilizzarsi e posso vederlo sempre più chiaramente. Riconoscerei ovunque quello sguardo difficile da dimenticare. 

Triste … apprensivo … preoccupato e… Colpevole … ? 

Ho una strana sensazione, perché mi guarda con quello sguardo pieno di rimorsi? La voce gli si spezza in più punti, e gli occhi ora sembrano tradire sempre di più, ogni sua emozione.
Nello stesso istante in cui me ne rendo conto, mi dimentico di tutto, persino di Seiya. 

- Mamoru tu … stai … piangendo? - 

Improvvisamente lui si rialza di scatto allontanandosi dal mio viso e tornando in posizione eretta, forse incapace di trattenersi, portando istintivamente una mano sopra la bocca coperta dalla mascherina.
Sento un brivido alla base della schiena, mentre lo vedo strizzare gli occhi con forza.
Allora è proprio vero! Mamoru stava piangendo, e stava piangendo per me! 

- Mamoru … - 

-Shhh … non parlare … non parlare! Grazie al Cielo ti sei svegliata! Usagi io … ho avuto paura … tanta paura …- 

-Pa…ura? Co…cosa è successo? Perché pia..ngi?- 

Riapre gli occhi mente torna a sedere accanto a me sulla sedia, prendendomi una mano tra le sue. 

-Sono solo molto felice che tu ti sia svegliata! Sei in sala di rianimazione Usagi, ma ti prego sta tranquilla, non agitarti. È solo per precauzione, ed è la prassi. Hai avuto un malore, hai la febbre alta e la ferita al braccio, ti ha dato più problemi di quelli che credevamo. Adesso devi stare a riposo assoluto e … - 

Mamoru si interrompe sospirando pesantemente, lo guardo meglio ed ho come l’impressione che si stia trattenendo dal dirmi dell’altro. Cosa mi nasconde? 

- … E adesso hai bisogno di assoluto riposo e di seguire ciò che ti indicheremo di fare. Hai rischiato tanto Usagi, troppo, ma adesso non è il caso di approfondire questo discorso, quando starai meglio ne parleremo. Adesso voglio solo che tu ti riprenda.- 

I suoi lineamenti sembrano distendersi e adesso pare sorridere, ma se ormai lo conosco bene, direi che lo sta facendo quasi forzatamente. Mi accarezza di nuovo la fronte, questa volta con una mano, scompigliandomi la frangia. 

-Ci hai fatto prendere uno bello spavento sai, piccola?- 

Un improvviso senso di deja-vu mi assale.
È come se avessi sentito questo nomignolo dalle sue labbra da poco, pochissimo tempo.
Prima quando ho aperto gli occhi, l’ho sentito dire qualcosa, ma non ho distinto le parole, sentivo solo la sua voce e le sue … lacrime …                                                                        

- … Mamoru?-

-Hm?-

Lui si fa più attento, e non si muove dalla sua posizione, continuando a tenermi la mano. 

-Pri…prima… mentre stavo per svegliarmi, stavi dicendo qualcosa? Mi parlavi? Sentivo solo la tua voce ma… non sono riuscita a distinguere quello che hai detto … Cos’era...?-

Improvvisamente lui interrompe di colpo le sue carezze, e sembra quasi irrigidirsi. Mi guarda senza dire nulla per interminabili secondi, poi finalmente sorride. 

-Nulla Usagi… solo ti esortavo a… svegliarti! Speravo che la mia voce ti aiutasse a riprenderti, tutto qui!-

-Ma … io … ho … - 

-Shhh… non ti affaticare! Parleremo d tutto, te l’ho già detto, ma non adesso, l’unica cosa che conta ora, è che tu ti riprenda.- 

È vero sono a pezzi, ma sto sempre più prendendo confidenza con ciò che mi circonda. So già di cosa vorrà parlarmi, e so anche che non mi sarà possibile fuggire dall’argomento.                                                           Sicuramente non varrà sentire le mie ragioni, ma io non potevo darmi per vinta, anche se alla fine, l’unica ad avere avuto la peggio sono stata sempre e comunque io. 
L’ho fatta grossa e chissà cosa avrà pensato la mia famiglia di questa mia uscita, saranno sicuramente furiosi e preoccupati, e forse, non posso biasimarli.

>>> Usagi … ehi!- 

Vengo destata dai miei pensieri, la voce di Mamoru, leggermente apprensiva, mi riporta alla realtà. 

-Sì … - 

Mi scruta apprensivo, poi sento la sua mano posarsi sulla mia fronte seguita da un grosso e pesante sospiro. 

-Non va bene. - 

- Co … cosa non va bene? – 

Sono in apprensione, l’espressione di Mamoru non mi piace. 

-Sei ancora molto calda Usagi.- 

Senza perdere tempo si alza in piedi e preme il pulsante vicino a letto per chiamare qualcuno, e quasi immediatamente entra un’infermiera, anche lei vestita totalmente in abiti sterili. 

-Mi dica Dottore … - 

-Le misuri la temperatura per favore. – 

Con un cenno del capo l’infermiera esce dalla stanza, per rientrare subito dopo con in mano un termometro a sensore avvolto in una bustina che mi posiziona nell’orecchio. Passano pochi secondi, poi al suono bip bip, l’infermiera lo ritrae rivolgendosi a Mamoru. 

-38,5 Dottore!- 

-Continuate il ciclo di antibiotici! Se a fine ciclo non ci sono miglioramenti, aumentiamo il dosaggio! La febbre è costante da troppo tempo, l’infezione è estesa, ed è profonda, se non riusciamo ad abbassarle la temperatura è un problema! 

-Sì Dottore!- 

L’infermiera esce dopo essersi congedata, mentre io guardo Mamoru senza capire. 

- In … Infezione?- 

-Sì purtroppo! Usagi, il tuo braccio si è infettato. Le tue difese immunitarie sono carenti, inoltre tu sei uscita sotto la pioggia seminuda, e poi … - 

Mamoru si interrompe ancora, rivolgendo lo sguardo al pavimento. 

-Poi?- 

Lo esorto a continuare, devo sapere, voglio sapere! 

-Il dosaggio antibiotico che ti ho fatto prendere per bocca, era sbagliato. Usagi io … È anche colpa mia se tu … 
tu … hai rischiato di … - 

Senza ormai fare più caso a nulla, si allontana leggermente, girandosi di scatto e dandomi la schiena. Lo vedo portare una mano al viso come se volesse reprimere le lacrime, dilaniato da sensi di colpa che devono avergli corroso l’anima fino a consumarla. 

Ecco perché aveva quello sguardo prima …
Ma cosa sta succedendo a Mamoru?
Mi si spezza il cuore a vederlo così …
Adesso capisco tutto, ma non me ne importa niente …
Non voglio sapere cosa ho rischiato, non mi interessa. 

Qualsiasi cosa possa dire Mamoru, per me non ha colpe significative. 

Mi ha sempre protetto, sempre, da tutto e da tutti.
Mi è sempre stato accanto, anche quando non era tenuto a farlo.
Mi ha guarito da un DIA che nessuno aveva diagnosticato.
Ha fatto notti in bianco.
Ha trascurato l’insegnamento universitario.
Ha fatto tutto questo per me … 

Ma allora … quali sono le sue colpe? 

Io me la sono cercata. La responsabilità di tutto questo è solo mia, quindi la mia colpa è infinitamente più grande di un’ipotetica sua. 

- Mamo-C… Chan … - 

Subito sobbalzo stringendo le labbra nel momento stesso in cui pronuncio quel nomignolo.
Cosa mi è saltato in mente? Sono forse impazzita? Ma cosa mi prende adesso? Perché l’ho chiamato così?
Avverto una strana sensazione come di farfalle alla base dello stomaco, nello stesso istante in cui istintivamente lui si gira. Ha gli occhi lucidi e un misto di incredulità impressa sul volto, ma da sotto la mascherina sembra sorridere compiaciuto. 

- Usako … - 

Il modo confidenziale con cui in risposta, pronuncia il mio nome, fa sì che il mio cuore inizi a battere sempre più velocemente, e questa volta la mia grave aritmia non c’entra.
Lui mi aveva già chiamato così, ma ora …Mi sento piacevolmente strana …
Sarà forse per la situazione e per la febbre che mi assale, ma sento che le cose ci stanno piano piano sfuggendo di mano. Cerco di alzare con fatica ed inutilmente il braccio sano, perché ho ancora bisogno di sentire il suo contatto. 
Mi sento protetta quando posso sentirlo, sento che potrei affrontare tutto senza paura, Mamoru sembra subito capire la mia intenzione e senza farmi attendere oltre, si riavvicina a me e appoggia la sua mano sotto la mia.
Non riesco ad alzarla del tutto, è troppo faticoso ed estenuante.
Emetto una smorfia di disappunto per lo sforzo, mentre faccio un respiro profondo. Non credevo che un semplice gesto mi costasse tanto, allora è vero, l’infezione deve essere davvero grave. 

-È ancora troppo presto! Sei ancora troppo debole, non muoverti, non devi farlo.- 

-Ma appena sveglia sono riuscita a togliermi la mascherina, perché adesso … - 

-È stato un gesto involontario Usagi, dettato dal tuo subconscio, sentivi fastidio e non eri ancora del tutto cosciente, può capitare … - 

Chiudo gli occhi come se questo mi aiutasse ad alle alleviare la fatica, e sempre ad occhi chiusi mi accingo a parlargli:

-Non sento niente, Mamoru  il mio corpo … non sento niente … - 

- È normale Usagi, è a causa dell’infezione! Tutto il tuo corpo è intorpidito dalle medicine e della febbre, non puoi muoverti, ed è meglio così, perché assolutamente non devi farlo.- 

Poi lui sospira di nuovo, così riapro occhi, e ancora una volta lo vedo guardare in terra. 

- Mamoru … - 

- Se solo fossi stato più attento, forse adesso … - 

Torna a guardami, ma la voce gli trema ancora, ed io non posso sopportarlo. 

- Mamoru ti prego … - 

Sento il respiro farsi corto, ma devo comunque parlargli. 

- Usagi non affaticarti! - 

- Ti prego … non … non piangere, non è colpa tua! Non infliggerti più colpe di quelle che hai. Io me la sono cercata, quindi non permettere a te stesso di auto-commiserarti così. Te ne prego … per … favore … - 

Alla mia affermazione lo sento deglutire. 

- Sì, però Usagi io … - 

- No aspetta, fammi finire …  Tu sei la mia roccia, senza il tuo sostegno io sono perduta, ed è per questo che ti prego di dimenticare. Dimenticati di questa storia, perché l’unica colpevole qui sono io! - 

-Io … Io … non posso … io devo prendermi le mie … - 

-NO, TU NON DEVI NIEN … -
 

Alzo di scatto la voce, ma per lo sforzo quasi mi strozzo.
So già cosa vuole dirmi, e anche se sono in un lettino di rianimazione con una brutta infezione al braccio e con più di 38 di febbre, riesco ancora a capire. Un forte colpo di tosse mi impedisce però di continuare a parlare. 

-Calma Usagi, calma. Respira! Respira profondamente!- 

Mamoru fa per avvicinarmi la mascherina dell’ossigeno, ma io scuoto energicamente la testa continuando a tossire a tratti. Riesco a fatica e con dolore a fare qualche respiro più profondo, e solo dopo un po’ riesco a stabilizzarmi. 

-Prometti … me … lo … Mamo … ru … per … favore …  -        

Lo sguardo che mi rivolge è dolcissimo anche se preoccupato.

-Va bene Usagi, te lo prometto, ma ora per favore calmati ok? Respira … - 

Annuisco flebilmente facendo come dice.                                                                                                     

-Ok, brava così! Ascolta, gli infermieri qui si prenderanno cura di te quando io non ci sarò, è molto importante che tu rimanga immobile per almeno ventiquattro ore, siamo intesi?-

-Ve … ventiquattro ore?- 

-Sì Usagi come minimo! Dobbiamo tenere sotto controllo la ferita e dobbiamo regolarizzare la tua temperatura. Mi dispiace ma dovrai avere tanta pazienza adesso e tanta forza.- 

Lo vedo allungare la mano verso un macchinario e sento dei bip… bip… bip… veloci, suoni di qualcosa che non riesco a capire. 

- Mamoru non ce la faccio, ho bisogno di muovermi!- 

- Usagi non puoi, per lo meno non da sola! Ti chiamo un’infermiera ok? Ti aiuterà a rinfrescarti! Lei penserà a tutto, magari ti darà sollievo! Te lo ripeto ancora, non devi assolutamente muoverti.- 

Sento gli occhi ricominciare a pizzicarmi, non può dire sul serio, non ci riuscirò mai. 

-Ehi no! Non piangere! So che ti può sembrare un’eternità, ma tu sei forte e  ce la farai! Ce la faremo insieme, ok bimba?- 

… Bimba … 

Inizio a singhiozzare, le sue parole dolcissime mi scaldano il cuore.
In questo momento sono totalmente rapita da lui, che sembra esistere solo per me.
Questi nomi affettivi nei miei confronti, detti con la semplicità di un respiro, hanno per me un suono melodioso che mi completa l’anima e mi rendono felice. Non mi dispiacciono, ed ora sono tutto quello di cui ho bisogno.
Sì, perché non posso più negare a me stessa che per quanto io ami immensamente Seiya, ora ho solo bisogno di Mamoru.
Gli devo la vita, gli devo tutto, in poco tempo è diventato per me indispensabile.
È come se impersonasse tutto quello che ho perso all’improvviso, tutta quella che era la mia vita, e di cui ora ho bisogno.
Mi limito ad annuire alla sua affermazione, mentre non riesco a trattenere alcune lacrime che scendono libere sulle mie guance. 

-Aspetta qui! - 

Mamoru che non si è mai distratto un secondo, senza darmi il tempo di replicare, esce dalla stanza e subito dopo rientra con delle garze sterili.
Ne apre un pacchetto e dopo averne presa una, me la porge sulle guance tamponando le mie lacrime.
I miei occhi vengono asciugati da delle lievi carezze sul mio viso, mentre i nostri sguardi si incrociano più di una volta. 
Più volte mi ritrovo ad abbassare gli occhi in questa situazione, forse mi vergogno, o forse ho paura dell’effetto che mi fanno.
Perché il mio cuore batte a mille e mi sento improvvisamente accaldata?
I suoi gesti sono così dolci e delicati, lui è così vicino, lo sono i suoi occhi, le sue labbra, che tante volte mi hanno rassicurato, ed io … io … 

- Usagi tutto bene?- 

Il disagio sul mio volto deve essere palese, Mamoru mi desta dai miei assurdi pensieri. 

-Sì scusa … - 

-A che pensavi così intensamente?- 

Sobbalzo impercettibilmente.
Non posso dirgli che stavo pensando a lui, non posso dirgli che per un secondo ho totalmente perso il lume della ragione, che pensavo di…

Baciarlo?
Ma che mi succede ancora?

 
-Nulla, ti guardavo e pensavo a tutto quello che hai fatto per me. Pensavo che sono stata davvero fortunata ad averti incontrato. - 

- Lo sono stato anche io, anche se era diverso tempo che nessuno mi dava da fare nello stesso modo in cui mi stai dando da fare tu! Diciamo che con te non ci si annoia! - 

Subito sorride, senza darmi il tempo di rispondere, riprendendo le sue coccole, mentre io sospiro.
Effettivamente ha ragione. 

- Mamo io …  - 

-Non ora, adesso riprendi fiato ok? Io chiamo l’infermiera!- 

È proprio deciso a non parlare di quello che è accaduto, ma anche se sono debolissima gli devo una spiegazione, e gliela devo adesso. 

-Aspetta io … - 

-Ho detto non ora Usa! - 

Ora l’espressione tranquilla sul suo viso se ne è andata, ora non scherza più.
Fa per andarsene, ma io istintivamente lo blocco lasciando cadere la conversazione che non è disposto ad ascoltare.
Adesso ho troppa paura che lui se ne vada, anche se ancora una volta non ne capisco il motivo.   

- Mamoru aspetta! Dove vai? - 

-Devo fare un salto in reparto, hanno bisogno di me! Tu fatti lavare e cerca di riposare, va bene?- 

-Non mi lasci vero? - 

A questa mia affermazione, lo vedo tornare a sorridere, mentre compiaciuto si risiede accanto a me e riprende ad accarezzarmi la nuca. 

-No, non ti lascio, tranquilla! Io sono la tua roccia ricordi? Le rocce non si spostano da sole, a meno che qualcuno o qualcosa non le muova, ed io non ho nessuna intenzione di spostarmi o farmi spostare. Io rimango qui, con … te!- 

Sorrido di rimando, poi lui senza aggiungere altro si rialza subito e sposta lo sguardo da me ad una direzione che io non riesco a vedere e lo vedo annuire vigorosamente, indicando la mia direzione.
Subito si avvicina un’ altra infermiera che ha uno sguardo molto dolce e che mi incute tenerezza e tranquillità. 

-Salve signorina, le va se mi occupò un po’ della sua pulizia? Farò piano, servirà a rilassarla, e sarò anche presente qui per qualsiasi fastidio o necessità. Se questa posizione le è scomoda posso aiutarla a stare su un fianco se vuole, l’importante è che lei stia ferma, poi quanto più comoda starà, più potrà riposare.- 

Mi sento così debole che in verità non ho proprio la forza di fare niente, ma annuisco. Se Mamoru si fida di lei, visto che mi ha affidata a lei, allora mi fido anche io. 

-S … Sì, va bene … - 

Tossisco di nuovo, e l’irritazione e forse anche la vergogna mi assalgono quando mi rendo davvero conto che non posso usare le mani, per metterle d’avanti alla bocca. Mamoru, come se mi avesse letto la mente, mi porge qualcosa sul cuscino, vicino al viso: è un'altra garza sterile, che mi mette in mano aiutandomi a portare il braccio sano al petto, molto cautamente.

-Ecco, piano … tieni.-

Mentre vengo aiutata da Mamoru l’infermiera resta in disparte, forse in attesa che mi stabilizzi o di qualche ordine da parte del mio medico. 

-Vada a prendere il necessario, per favore.- 

Lei annuisce alla richiesta di Mamoru e si allontana mentre io torno a guardarlo, e mentre lui di contro fissa un orologio appeso su una parete proprio di fronte a me.
Ora che ci faccio caso, è una delle poche cose che posso vedere dalla mia posizione, anche se non riesco a leggere l’ora. Come mai non l’ho notato prima? 
Subito mi viene in mente la domanda più ovvia che forse avrei dovuto fargli dall’inizio. 

-Quanto tempo sono stata incosciente?- 

-Abbastanza Usagi … - 

-Quanto, Mamoru?- 

-Parecchio … Hai una brutta febbre te l’ho detto, e ti stiamo somministrando dosi di medicinali tali da non farti debilitare ancora di più, per curare l’infezione e la temperatura. La tua famiglia è qui fuori, ma non è possibile fare entrare nessuno, se non per poco tempo. Ti hanno vista priva di sensi ma sono dovuti uscire subito. Purtroppo è la prassi. Quando starai meglio e sarai trasferita in una stanza in reparto firmeremo i permessi per farli stare vicino a te uno alla volta. Questo fino a quando non sarai di nuovo autonoma.-

Faccio un respiro profondo, poi la voce dell’infermiera non mi permette di formulare altri pensieri. 

>>>Eccomi Signorina, se vuole possiamo cominciare adesso.- 

Delicatamente si avvicina, mentre la vedo armata di un guanto quadrato e di una scodella di alluminio che emana un piacevole profumo di fiori, quindi sicuramente ci sono dell’ acqua e del sapone dentro. 

-Sì, provveda ora, io intanto mi allontano e torno quando avrà finito. Nel frattempo vado a riferire alla famiglia che la Signorina Tsukino si è svegliata.- 

-Va bene Dottore … -

- Ciao Usagi! -

- Ciao Mamoru! - 

Mamoru esce, e subito l’infermiera mi scopre delicatamente, ed è così che mi rendo conto di indossare solo un camice ospedaliero.Intinge la spugnetta nella scodella e mi alza piano il braccio sano iniziando a massaggiarmelo. Subito un piacevole e schiumoso calore mi invade e mi rilassa.
La donna passa dal braccio alla mano, poi alle gambe, al petto e al viso, laddove le macchine lo permettono, sempre delicatissimamente e senza provocarmi fastidio o dolore.    
Mi lava e mi asciuga, e anche se di certo non posso paragonare questo servizio ad una delle mie provvidenziali docce, devo dire che mi ha fatto bene. Si allontana il tempo necessario per posare i suoi arnesi e torna subito vicino a me.

-C’è ancora qualcosa che posso fare? Vuole provare una posizione diversa?-

-Sì per favore! Stare stesa così mi da fastidio alla schiena, vorrei girarmi su un fianco per favore!- 

- Certo, come desidera!-

Dolcemente mi sorride e poi sposta lo sguardo verso qualcuno, o qualcosa.

-Ehi, mi dai una mano qui? Bisogna girarla di lato!-

>>>Sì, arrivo subito.-

Una voce, stavolta maschile, preannuncia l’arrivo di un uomo di mezza età. Affianca la sua collega e subito entrambi portano le mani sotto il letto muovendo con maestria il lenzuolo. Vengo girata sul fianco in pochi secondi, con uno scatto deciso e rapido. Sento una lieve fitta al braccio ma sembra passare presto. 
Subito avverto qualcosa di morbido comprimermi la schiena e la donna fare il giro del letto e venirmi d’avanti.
Controlla tutto ciò cui sono attaccata continuando a sorridermi. 

-Bene. I fili e la flebo sono a posto, e le ho messo una coperta dietro la schiena per darle sostegno ed evitarle dolore. Sta meglio così?- 

-Molto meglio, grazie … grazie per tutto!- 

-Ma non lo dica assolutamente! È il mio lavoro e lo faccio con piacere.- 

Annuisco compiaciuta, sono tutti così gentili …
Dalle vetrate verso cui ora sono girata dirimpetto vedo ricomparire Mamoru, che si avvicina e riprende a coccolarmi. 

-Va meglio?- 

Annuisco, accoccolandomi sul cuscino, mi sento così debole e stanca… 

-Hai… tranquillizzato i miei?- 

-Sì, sono qui fuori … li ho rassicurati, ho detto loro che sei sveglia, e vigile, ma non posso farli entrare Usagi mi dispiace. Vorrebbero passare la notte qui sulle sedie, ma io vorrei mandarli a casa, ci resto io qua.- 

-Co … come la notte?- 

Cosa sta dicendo Mamoru? Possibile che? 

-Sì, vogliono dormire qui.- 

-Ma…- 

Volto molto lentamente la testa verso sinistra e mi accorgo di non poter vedere bene l’orologio. Se prima ne distinguevo la sagoma ma non i numeri, ora non posso proprio vedere nulla, faccio troppa fatica.

                                                                                        

-Ma che ore sono?- 

-Sono… quasi le 8.00h di sera Usagi.- 

Sobbalzo e faccio per alzarmi d’istinto, ma subito mi blocco ricordandomi delle mie condizioni e provocandomi di nuovo questa terribile tosse.

È bruttissima, e sembra voglia squarciarmi il petto, quasi subito però, avverto il materasso inarcarsi leggermente verso l’alto e Mamoru parlarmi.

-Calma Usagi!- 

Ho di nuovo bisogno di qualche secondo per riprendermi, ma poi sembra che la tosse mi dia un po’ di tregua. Stremata, mi sistemo sul cuscino e ripenso alle sue parole.
Sono state priva di sensi per più di dodici ore?
Mamoru riprende la sedia e si accomoda vicino a me.
Avvicina il suo viso al mio e mi fa un buffetto sul naso, sorridendo malinconico.                                                                             

-Io non riesco a darmi pace per il mio errore, ma anche tu, sei stata una sciocca Usagi.  Se… solo ti fosse successo qualcosa… Che cosa avremmo fatto senza di te?- 

La sua grande mano prende di nuovo ad accarezzarmi dolcemente e a massaggiarmi la nuca, mentre la sua voce sembra avere un misto di tenerezza, e preoccupazione che mi provocano una strana sensazione nel petto.
Cerco di replicare ma non ci riesco, per un momento la voce sembra non volere uscire.

-Io … - 

-Sei molto stanca, devi riposare.-

Improvvisamente lo vedo corrugare le sopracciglia e farsi scuro in volto. 

-Che … che c’è?- 

-Nulla.- 

Si alza e controlla credo la flebo o uno dei macchinari cui sono attaccata, poi lo vedo gesticolare qualcosa verso qualcuno e poi risedersi. 

-È tutto a posto, volevo solo controllare lo stato della flebo. Cerca di dormire un altro po’ ok?- 

-Ma no, io non voglio … non voglio dormire!- 

-Devi, Usagi.- 

-Voglio vedere la … la … -

-No Usagi, non puoi vedere la tua famiglia ora, se è quello che volevi dirmi, te l’ho già detto!- 

-Io … non ci riesco … - 

-E va bene!- 

Mamoru sospira di nuovo e si alza. Armeggia ancora con la flebo credo, e con qualcosa che deve trovarsi qua vicino. Lo sento allontanarsi, percepisco dei rumori che non riesco ad identificare, si avvicina di nuovo ai macchinari e poi si risiede.  

Ma che succede?

-Che cosa hai fatto?- 

-Voglio aiutarti a riposare! Ora non hai scuse, rilassati, chiudi gli occhi, lasciati andare… Ricordi l’esperienza di rilassamento? Forza, fidati di me … Lasciati andare … lasciati andare Usagi … - 

-No, Mamoru … io … - 

-Shhh…- 

Mi zittisce con un indice sulle mie labbra secche. 

-Non dire nulla, ora riposa … -

Mi ripete queste parole, sussurrandole dolcemente. Mi accoccolo come posso ed improvvisamente mi sento come di nuovo estraniata dal mondo. Chiudo gli occhi, e cullata da lui mi addormento inerme.

 

***

 

>>>No! Ti prego … Usagi, ti prego … ti prego …!- 

Qualcosa mi sveglia, costringendomi a lasciare il torpore in cui sono.  
Devo essere ancora in uno stato di dormiveglia perché anche se percepisco ciò che mi accade attorno, non riesco bene ad aprire gli occhi.    
Sbatto più volte le palpebre e mi ritrovo qui, stesa su un fianco in un lettino scomodissimo.
Ora ricordo, sono in rianimazione.              
Ruoto gli occhi e mi vedo illuminata da luci stavolta più chiare, quasi fioche.

-…Resisti…! Non lasciarmi solo!- 

Con un movimento impercettibile della testa vedo che Mamoru è ancora qui vicino a me, come mi aveva promesso. Ha la testa appoggiata sulle braccia, ed è chinato sul mio letto, ma sembra scuotersi e blaterare frasi che non capisco. Un brivido mi attraversa la schiena, mentre nella mia mente confusa si fa strada ancora uno strano senso di de-ja-vù.
Ancora una volta ho come l’impressione che Mamoru abbia già detto queste parole, però non riesco a collegare bene gli eventi. Sono ancora troppo stanca e stordita per sforzarmi di ricordare più di quanto già non riesca a fare. Cercando vanamente di trovare una posizione congeniale, -chissà a quanta roba sono attaccata- respiro profondamente.
Mi sento quasi più debole di prima ed ho molto caldo.
Devono avere alzato la dose dei medicinali, perché sono letteralmente ko. Strofino la testa sul cuscino e continuo a guardare Mamoru che dorme profondamente.       

-Ti prego … ti prego … - 

Riprende a parlare nel sonno. Se solo sapessi che sta sognando… 

>>>Si è svegliata Signorina?- 

Una donna mi sussurra così all’orecchio ma non riesco a vederla, il mio sguardo è fisso su Mamoru.     

>>> Il Dottor Chiba non l’ha lasciata un attimo, le è sempre stato accanto, ed ha vegliato sempre di lei. Non mi ero accorta che si fosse appisolato.-

-Oh…-

Qualcuno fa il giro del lettino e vedo avvicinarsi una nuova infermiera molto silenziosamente.
Poggia delicatamente una coperta sulla schiena di Mamoru, controlla qualcosa che non riesco a vedere, e poi si china per guardarmi in viso.                          

-Ha bisogno di qualcosa? Qui la temperatura deve essere tenuta più bassa. Se ha freddo, posso aggiungerle un’altra coperta.- 

- No, veramente ho caldo!- 

-Come desidera Signorina!- 

Lei mi sorride, poi sento di nuovo quei bip bip bip dei macchinari cui ormai sto cominciando a fare l’abitudine, mentre continuo a guardare Mamoru. 

-Da…davvero non si è mai mosso?- 

-No Signorina mai … Anzi! Si è caldamente raccomandato di prenderci cura di lei in sua assenza. Il Dottore deve prendere molto a cura i suoi pazienti, si vede subito! O forse lei è una sua amica?- 

Ancora una volta questa domanda, anche se da un’infermiera diversa.
La prima volta fu l’infermiera Akane a porgermela quando mi trasferirono in una camera privata, e adesso lei.
Mi rendo conto che il comportamento di Mamoru nei miei confronti, non passa certo inosservato, non so se vergognarmene o sentirmene fiera, ma fa uno strano effetto tutto questo. 

-Beh… veramente entrambe le cose … - 

-Allora deve ritenersi davvero fortunata!- 

-Già, lo sono!-

Non so che altro rispondere.
La mia sottilissima voce e la mia eccessiva debolezza non mi danno tutta la forza di cui ho bisogno adesso per esprimere tutta la gioia, la gratitudine, le sensazioni indescrivibili che provo a vedere che Mamoru ha ancora una volta mantenuto la promessa che mi ha fatto. 

-Oh, Mamo…-
 

Un nuovo colpo di tosse mi assale all’improvviso, violento, inaspettato.
L’infermiera scatta vicino a me, mentre io continuo a dimenarmi stringendo gli occhi per lo sforzo e per l’impossibilità di muovermi. 

-Ma co… USAGI, NO!- 

Mamoru si sveglia all’improvviso, apro così gli occhi, e sento che lo sforzo me li sta facendo lacrimare.

                                                   

-Ma… Mamo…- 

Non posso proprio pronunciarlo il suo nome, perché i conati non mi lasciano respiro.
Vengo adagiata ancora meglio sul fianco, mentre l’infermiera alza ancora lo schienale del lettino, e Mamoru è in piedi davanti a me che mi massaggia la schiena e mi parla. 

-Respira Usagi! Forza, non mollare! Respira piccola! Come ti ho insegnato, ricordi? Ti prego! Respira, respira!- 

Il panico mi assale, il respiro si fa sempre più accelerato e spezzato, la tosse non smette e temo di strozzarmi da un momento all’altro. 

-La respirazione Usagi! Forza, io credo in te! Ti supplico reagisci!- 

Vengo ancora leggermente sollevata e cerco di seguire la voce di Mamoru, gonfiando e sgonfiando il petto nel tentativo disperato di fare grossi respiri. 
Piano piano, e gradualmente, la tosse diminuisce, ma non così tanto da darmi ancora tregua.
Passano forse dei secondi o dei minuti che mi sembrano interminabili, poi finalmente dopo un ennesimo sospiro credo di poter considerare la crisi passata.                                                                                                                                     

-Usako… ti prego, dimmi che stai bene… ma non sforzarti, mi basta anche un cenno della testa … - 

Continuo a respirare profondamente e mi limito ad annuire. Mi sento malissimo, accaldata, dolorante, stanchissima. Mamoru mi posa ancora una mano sulla fronte, e istintivamente lo sento irrigidirsi. 

-Accidenti!!! Infermiera, controlli la cartella! Le inietti la stessa dose che le abbiamo dato qualche ora fa, presto!-

 

-Ma … co … cosa dici?- 

Si avvicina e si china tanto da guardarmi in viso. 

-Nulla Usa, tranquilla. Sono i medicinali che ti stiamo dando, e che ti aiuteranno sempre anche a riposarti… Tranquilla… non commetterò di nuovo lo stesso errore! Te lo giuro! Io… io ti…-

Si interrompe di colpo, di nuovo… Ma perché? 

-Ma … - 

-Shhh… No Usagi, non affaticarti…- 

Dei rumori soffusi attorno a me mi fanno forse capire che l’infermiera ha seguito l’ordine di Mamoru.
Non passa molto tempo infatti che mi addormento di nuovo senza quasi poter opporre resistenza.

 

***

 

>>>No … No … Mamoru … perché? Dov’è Seiya?-

>>>Usa tesoro cosa dici tu … Oh mio Dio, bruci di febbre!- 

>>> Mamoru … Seiya, lui mi ama vero?- 

>>> Usako calmati amore, stai delirando! Adesso ti farò stare meglio, te lo prometto!- 

>>> Mi ama non è cosi? MAMORU!- 

>>>Sì … ma ora stai buona piccolina, non agitarti!- 

>>>Lo voglio … il mio bambino … lo voglio … tu me lo hai promesso! Mamoru, Voglio il mio bambino, facciamo un bambino!- 

>>>AUMENTATE IL DOSAGGIO!!!-

 

***

 

Apro gli occhi, stancamente.
Devo essermi svegliata dopo quella che credo essere un’eternità.
Sento tutto il corpo ancora intorpidito, mentre a mano a mano che riesco a mettere a fuoco ciò che mi sta attorno sembro riconoscere… una stanza diversa?
Non sono più in rianimazione?
Sbatto le palpebre più volte per verificare se effettivamente mi trovo altrove e confermo i miei dubbi. 

-Usagi!- 

Mi sento chiamare.
Questa voce così dolce e calda, la riconoscerei tra mille.
Volto lo sguardo da un lato e vedo mamma che mi sorride, e subito allunga una mano ad accarezzarmi la testa. 

-Ben risvegliata bambina mia.- 

Mi accorgo di trovarmi già con la schiena leggermente sollevata, non sono completamente supina, per cui riesco a vederla meglio e sento che questa posizione è sicuramente più comoda. 

- … Ma … mamma?- 

-Ciao tesoro…- 

Come ormai d’abitudine, mi accorgo che sono attaccata a non so quanta roba, sicuramente la flebo che vedo partire dal braccio sano e la macchinetta della pressione, assieme agli elettrodi sul mio petto.
Di nuovo … Sbuffo impercettibilmente.
Continuando a guardarmi intorno, riconosco questa stanza come quella dove sono stata per giorni, prima che uscissi da qui di testa mia, firmando il foglio di dimissioni.
Sì è così, è la stanza privata che Papà ha preso per me, dove sono successe tante di quelle cose da sconvolgermi l’anima. 

-Per… perché sono qui?- 

Mamma sorride ancora, con gli occhi lucidi. 

-Sei stata portata qui quando la febbre è finalmente scesa, ma sei stata molto male tesoro. Abbiamo vissuto giorni interi nell’angoscia, sei arrivata addirittura a delirare! Ora… non sai quanto sono felice che tu ti sia finalmente svegliata!- 

Mi volto stranita verso di lei.
Cosa vuole dire?
Cos’è successo veramente?
Io … mi sento ancora tanto confusa…
Io … Devo capire! 

-Come?-

Il suo sguardo si fa per un attimo spento, triste, mentre i suoi occhi sembrano velarsi dalle lacrime. 

-Sei stata… sei stata sedata e priva di conoscenza per tre giorni… la febbre era davvero troppo alta e hanno dovuto agire di conseguenza.-

-COSA?- 

Mi porto istintivamente più avanti, alzandomi leggermente. Delle fitte dovute alle mie condizioni mi fanno tornare come prima, ma la mia sorpresa non se ne è andata.

 Sono … Sono stata davvero così male?- 

-Sì. Oh tesoro… mi dispiace… mi dispiace tanto!- 

Mamma continua ad accarezzarmi trattenendo a stento le lacrime.
Come volevasi dimostrare, devo averli fatti preoccupare davvero tanto con la mia idea di seguire Seiya, ma dentro continuo a credere che fosse la cosa giusta, nonostante quelle che sono state le conseguenze. 

-E adesso… qual è la mia situazione?-
 
-La febbre è quasi completamente sparita, hai pochi decimi ma devi restare ancora sotto osservazione. La ferita al braccio è molto brutta, il Dottor Chiba vuole accertarsi che tu ti sia totalmente ristabilita prima di fare qualsiasi altra cosa.- 

Mamoru… 

Già, è sempre lui che si prende così tanta cura di me.
Anche se ora mi sento come se mi fosse passato sopra un tir, ogni fibra del mio essere adesso chiede di lui, non può non pensare a lui. 
Avere mia madre vicino è molto rassicurante, e per quanto bene io le voglia, ora ho bisogno di vedere lui.
So che posso sembrare egoista, ma svegliarmi senza trovarlo accanto mi provoca un senso di solitudine. 

- Dov’è lui ora?- 

Mamma guarda l’orologio alla parete e poi torna a guardare me. 

-Adesso dovrebbe essere all’università, perché aveva un impegno di lavoro in facoltà mi pare che abbia detto… Non appena avrà finito tornerà qui.- 

Una punta di delusione mi attraversa il petto, mentre il respiro mi muore in gola. Il pensiero di lui lontano mi fa male, perché? 

-Io… io voglio vederlo!- 

-Non ora tesoro! Ha detto che ci raggiungerà presto, sta tranquilla ok? Ti senti forse male, vuoi che chiami l’infermiera? Di cosa hai bisogno?- 

Si alza e si sporge verso di me sfiorandomi la fronte, poi scende ad accarezzarmi il viso. 

-È di lui che ho bisogno!- 

-Tesoro, per favore…- 

-No, Voglio lui!- 

Per quanto competenti possano essere tutti gli altri non mi sento veramente sicura se non con lui. 

-Usagi, per favore, cerca di avere un po’ di pazienza adesso, ok? Verrà più tardi ti ho detto. Per favore piccola, per una volta, fa come ti diciamo intesi?- 

Prima molto seria, poi tornando a sorridere, non si è ancora riportata a sedere. Poggia la sua fronte sulla mia e la strofina leggermente, come quando ero piccola. Facendo così riesce a strapparmi un leggero sorriso. 

-Vado a chiamare l’infermiera e poi faccio entrare gli altri, poco per volta, se te la senti ovviamente. Sono tutti qui, Papà, Shingo, Haruka… Michiru e anche Ami e Makoto!- 

A quanto pare sono in molti fuori, ma non ne ha menzionato uno.
Sembrano forse esserci tutti, tutti tranne uno, lui, la causa del mio dolore … Seiya
Ho rischiato tutto per lui, ho sacrificato tutto, la sua assenza mi ferisce, ma di contro non riesco a smettere di pensare a Mamoru.
Mamma mi posa un bacio sulla fronte ed esce.
Lascia la porta socchiusa e la sento bisbigliare qualcosa.
Ecco che vedo quindi comparire sulla soglia mio fratello e mia sorella, che subito raggiungono il letto. 

-Ciao Usa-Chan, ben svegliata piccola!- 

-Ciao Usagi! Ci hai fatto preoccupare tanto tanto lo sai?- 

Mia sorella prima e mio fratello poi mi sorridono e mi trasmettono dolcezza.
Restano con me non so quanto tempo a chiacchierare, coccolarmi, cercando di farmi distrarre sicuramente da tutti i pensieri negativi.
Poi è la volta di Papà, che allo stesso modo di mia madre mi dà tutto il calore che in vent’anni non mi è mai mancato, e che se possibile, negli ultimi mesi sembra essersi ingigantito ancora di più.
Nessuno mi rimprovera, nessuno dice una parola riguardo le mie azioni, adesso pensano tutti solo ad amarmi, e la cosa mi rincuora, perché ora non avrei la forza di discutere.
Non so quanto tempo passi piacevolmente in loro compagnia, ma ad un tratto comincio a sentirmi un po’ affaticata e sento costantemente la mancanza di Mamoru.
Per ultime entrano Michiru prima, e le mie più care amiche poi. 

-Usa!- 

Makoto corre verso di me velocissima, mentre Ami e Michiru si avvicinano più discretamente.
Nonostante il diverso esordio però, hanno tutte e tre un’espressione dolcissima e commossa, tanto che mi si scioglie il cuore a vederle così!
Ami e Makoto si siedono con cautela sul letto, e Mako mi prende una mano. Michiru invece si è seduta sulla sedia che prima a turno era occupata dai miei genitori.
Guardando Michiru ho una grande voglia di chiederle se davvero suo fratello non è qui, se è davvero partito verso una vita nuova, in cui non c’è posto per me. Sto per aprire la bocca, ma poi mi manca il coraggio, la mia lingua e le mie labbra sono come incollate.
Forse Mamoru ha ragione, mi farei solo e ancora del male, e forse per il momento è meglio lasciar perdere.
Michiru che però ha capito da addito ai miei pensieri. 

-Conosco quello sguardo… e non chiedermi di lui Usagi. Seiya non è qui fuori, e forse è meglio così! Ha causato già fin troppi danni e troppa sofferenza, e adesso è meglio per lui che non faccia del male a nessun’altro e non faccia nessun’altra avventatezza. So che ti farà stare peggio quello che sto per dirti, ma non gli permetteremo di avvicinarsi a te, ti ha fatto già soffrire abbastanza!- 

Parla decisa e sicura. il suo sguardo è fermo e per un attimo tutta la dolcezza che mi aveva riservato pochi secondi fa, ha lasciato spazio ad una ferrea serietà. In due anni raramente l’ho vista così, e so bene che quando si comporta in questo modo, non torna mai su ciò che fa o su ciò che dice. Ne è sempre fermamente convinta e sicuramente vale anche per questa situazione. 

-Anche se è mio fratello, e anche se mi è molto caro, non gli perdonerò tutto questo.- 

Sì, è confermato, Michiru non sta scherzando.Abbasso lo sguardo mordendomi  il labbro inferiore.
Sento ancora quella maledetta sensazione nel petto, di dolore e angoscia, anche e ancora per Seiya.
È come se dentro me ci fossero due sentimenti simili e allo stesso tempo contrastanti, mi sento come se il dolore per Seiya continuasse a lacerarmi, ma allo stesso tempo anche la mancanza di Mamoru non mi dà pace. 

-Usa-Chan…- 

La dolcissima e delicata voce di Ami, accompagnata dalla sua mano calda che si poggia sulla mia, mi fanno di nuovo alzare gli occhi verso di loro. 

-Devi pensare solo a guarire adesso … Dimenticati di lui, tu devi tornare con noi! Dobbiamo fare le nostre passeggiate, dobbiamo mangiare i nostri mega gelati, e devi tornare a lezione, o per te poi sarà impossibile recuperare!- 

Conclude facendomi l’occhiolino e capiamo tutte che ha usato il suo solito atteggiamento da studentessa modello qual è, ironicamente, solo per sdrammatizzare e per tirarmi su.

-Esatto, e poi ricordati che ci siamo noi a difenderti dai mascalzoni!- 

Makoto annuisce e porta a stringere i pugni in una dimostrazione di forza.
Anche lei, mi sta vicina con i suoi scherzi, ma io so che sta anche sottolineando il fatto che loro sarebbero veramente sempre pronte ad aiutarmi, in ogni evenienza.
Dopo tutto, è sempre stata lei, la più forte e decisa del nostro trio, non solo fisicamente.
Sorrido apertamente, mentre sento gli occhi pizzicarmi.

Le mie amiche… Cosa farei anche senza di loro?

Non posso credere di averle avute lontane in tutto questo periodo e di non averle potute vedere… anche se ammetto che in alcuni giorni, sono stata io stessa ad isolarmi, allontanandomi da tutto e tutti, volendo cacciare chiunque mi si avvicinasse. La colpa è mia, anche per questo.
Loro d’altro canto anche ora che sono qui, si limitano solo a starmi vicino, e proprio come ha fatto la mia famiglia, non mi fanno domande sull’accaduto, anche se ne avrebbero il diritto. 

-Grazie, amiche mie!- 

Mi sorridono e subito si avvicinano ancora di più, facendomi sentire tutto il loro calore.
Il tempo passa, sono stanca ma felice.
Restano tutti fino all’ultimo secondo, ma poi sono costretti ad andarsene esortati anche dalle infermiere.
Saluto ancora ognuno di loro, sempre riempita da tutto il loro affetto e resto sola per quella che deve approssimarsi essere la sera.
Le infermiere mi hanno lavata e controllato tutto e sono andate via, ma la mia solitudine, con cui credevo di dover convivere tutta la notte, non dura al lungo.
La porta della mia stanza si apre, e vedo illuminarsi quello che sto iniziando a ritenere, uno dei più bei sorrisi che abbia mai visto. 

-Ciao Usagi!- 

-Mamoru!- 

Finalmente è qui! Sento improvvisamente il cuore far capriole nel petto.
È davvero così grande la gioia che ho di vederlo?
Lui si avvicina velocemente e si mi siede accanto.
Continua a sorridere e ha una luce negli occhi che non riesco a decifrare… ma è… bellissima! 

-Sono stato tutto il giorno fuori. All’università c’era lezione, poi ricevimento studenti … e il mio referente mi ha tenuto bloccato per non poco tempo! Purtroppo non ho potuto esimermi, avrei tanto voluto venire prima da te, ma non ce l’ho fatta! Scusami!- 

Non si è ancora tolto quel sorriso dalla faccia e parla senza neanche prendere fiato. Anche io, come lui, non riesco a smettere di sorridere. 

-Non fa niente, sono stata tutto il tempo con la mia famiglia e le mie amiche!- 

-Ti ho pensata tanto e chiamato più volte in reparto per avere tue notizie! Quando mi è stato riferito del tuo risveglio ho cercato di accelerare i tempi. Ho pensato più volte di scappare ma proprio non mi è stato possibile! Ad ogni modo… ora l’importante, è che sono qui!- 

-Sì… sì… certo. Come sempre. Tu ci sei sempre!- 

Lui annuisce e mi prende una mano. 

-Come ti senti?- 

-Bene, credo! A parte il fastidio di tutta questa roba attaccata. Mi sento solo debole ma… credo di stare molto meglio rispetto a prima, no? Anche il braccio, non mi fa poi più così tanto male.- 

-Sì!- 

Mi sfiora la fronte con una mano e poi dà una rapida occhiata a monitor e flebo.

-È stata dura… ma ce l’hai fatta anche questa volta! Sei una ragazza forte, Usa!- 

Faccio una piccola smorfia a questa sua affermazione, se lo dice lui … 

-I parametri sono nella norma. Devi riprenderti totalmente ma sei sulla buona strada, devi solo metterci l’impegno ed essere molto più prudente nelle tue azioni, mi hai capito?-

Pronuncia le ultime parole lanciandomi occhiatine eloquenti, che mi fanno chiaramente capire che il suo è quasi un ordine mascherato. 

-Sì sì… va bene Dottore!- 

Lui alza gli occhi al cielo ma poi mi sorride. Non ribatte più e questo la dice lunga, forse vorrà parlare di tutto più in là. Sì, probabile …
Un sonoro sbadiglio arriva alla mia bocca, cerco di bloccarlo con la mano illesa, e chiudo gli occhi ciondolando un po’ il collo. Comincio a sentirmi davvero stanca tutto d’un tratto. 

-Ti senti male?- 

La voce allarmata di Mamoru mi costringe a guardarlo. 

-No, sto bene, sono solo esausta.-

Lui sembra sospirare sollevato e riprende a sorridermi. 

-È normale! Ti sei svegliata oggi dopo tre giorni di stasi, ti stiamo dando medicine molto potenti e forse ti sei strapazzata un po’ troppo con le visite…!  Ma in tutto questo l’astenia è molto usuale, per cui ora cerca di riposare.- 

Annuisco distrattamente, sbadigliando ancora. Gli occhi iniziano a chiudersi quasi da soli, ma io non voglio dormire adesso, voglio stare ancora con lui. 

-Sì, però…- 

Cerco di protestare ma lui prontamente mi abbassa il lettino portandomi in posizione supina, mi copre e si siede di nuovo iniziando a coccolarmi la testa. 

-No. Riposa adesso…- 

Le sue carezze e i suoi sussurri hanno come sempre il potere di conciliarmi ancora di più questo sonno improvviso. 

-Dormi Usagi… dormi…- 

Mi abbandono totalmente al sonno e a questo nuovo tepore che ho provato soltanto con lui.

***

Sono passati quattro giorni…
Pian piano mi hanno liberata da quegli odiosi macchinari, e dalla flebo.
Adesso grazie a Dio posso mangiare cose solide, e da oggi posso finalmente camminare da sola.
Finalmente, mi sembra una liberazione!
Fin’ora non sono mai stata autonoma, nemmeno per andare in bagno.
La ripresa è stata graduale.

Prima ho iniziato a spostarmi con la sedia a rotelle, poi con l’asta porta flebo, e infine con l’aiuto degli altri.
Mamoru aveva ragione, è stata dura, ma ce l’ho fatta, anzi, ce l’abbiamo fatta!
Se sarà d’accordo, tempo pochi giorni terminerò le ultime cose e potrò chiedergli di tornare a casa.
Forse …
Non vedo l’ora, non ne posso più di quest’ospedale!
Sono seduta al tavolo sfogliando una rivista, quando bussano alla porta. 

-Sì?- 

Invito ad entrare la persona fuori dalla porta, e vedo la testa corvina di Mamoru, e i suoi grandi occhi blu fare capolino. 

-Ciao Usagi, posso?- 

-Ciao, certo!- 

Mi alzo e lo raggiungo, ma qualcosa nel suo viso, mi blocca sul posto, sembra strano.
È come se fosse il Mamoru serio e forse impassibile dei primissimi tempi, e questo, non mi rende per niente tranquilla. 

-Mamoru… c’è qualcosa che devi dirmi? Cos’è quella faccia?- 

Lui mi guarda serissimo, poi sospira, passandosi una mano tra i capelli.
Fa sempre così quando è nervoso, mi è capitato di notarlo in più di un’occasione.
Mi prende delicatamente per una mano e mi accompagna a sedere a letto, affiancandomi. 

-Sì Usagi, è arrivato il momento di parlare! Ho aspettato una settimana, ed ora che ti sei ripresa, non intendo più rimandare!-
 

Deglutisco amaramente. 
Anche se io per prima volevo spiegargli tutto, ora che ne ho la possibilità e che di tempo ne è passato, non è facile. 

- Mamoru hai ragione, io ho sbagliato ma … - 

Non mi lascia finire di parlare. È come se questa conversazione servisse a liberarlo da un grosso peso, tanto che infatti mi interrompe subito.
 

-Usagi… perché l’hai fatto ancora?- 

Ecco, come volevasi dimostrare! 

-Sai benissimo il perché! - 

-Smettila! Non ho intenzione di sentire altre inutili scuse, non te la caverai così, non questa volta, sono stato chiaro? - 

Rimango interdetta, il suo tono è perentorio ed io stento a riconoscere che la persona che ho davanti sia proprio Mamoru. 

-Ti rendi conto di quello che hai rischiato di nuovo? Sei… entrata in setticemia!- 

Rabbrividisco a quanto mi dice.
In fondo dovevo immaginarmelo, ma ad averne conferma così provo una morsa al cuore, e rimango in silenzio senza più il coraggio di parlare. Volto il viso dalla parte opposta. 

-Con cose di questo genere non si scherza! L’infezione era molto grave! Ancora mi maledico per l’errore che ho commesso, ma anche tu dovevi comportarti più responsabilmente! Non… non appena hai avvertito i primi sintomi di fastidio dovevi venire qui, o quanto meno chiamare me! Dovevi avvertirmi Usagi e non l’hai fatto! Hai voluto fare di testa tua invece che ascoltare i miei consigli! Come sempre d'altronde, da quando ti conosco! Andando all’aeroporto non hai fatto che altro che peggiorare la situazione che già si era creata! Ti abbiamo salvata giusto in tempo Usagi, davvero per poco! Se fosse passato altro tempo io… non voglio neanche lontanamente pensare a quello che ti sarebbe potuto succedere!-

Mamoru continua a parlarmi a raffica, con voce serissima, carica di preoccupazione e ammonimento, ma anche se credo di essere davvero consapevole del fatto che sarei potuta … morire, non riesco a pentirmi del mio gesto. Ascolto ogni sua parola attentamente, ma senza guardalo in faccia, continuando a fissare la finestra.
Nonostante tutto però, e nonostante il suo tono duro, io avevo già programmato di rifarlo dopo l’ultima volta a casa di Seiya. Non mi sarei mai tirata indietro anche se … non è valso comunque a nulla.

 

Setticemia… 

A questo è arrivato il mio amore per Seiya? Amore, che non è bastato per entrambi, sebbene io lo considerassi puro e immenso.

-Usagi? Hai capito quello ti sto dicendo?- 

 
Il suo tono è sempre durissimo.


- … Io … dovevo riprovarci ancora.-

- Ma cosa diavolo stai dicendo, sei impazzita? Conosci il significato di quella parola? – 

Non gli rispondo più e stringo le labbra per non lasciarmi andare ancora di più al dolore, perché ormai l’unica cosa che sono in grado di fare è piangere. Me ne sto sempre ferma a fissare nella direzione opposta alla sua, ma lui, ancora più cocciuto di me, non si dà per vinto.
Mi prende per il mento e mi gira il viso, sono così costretta a guardalo negli occhi. Davvero non capisce le mie ragioni?

-Come fai a non capire tu Mamoru!?-

Lui si alza di scatto, perdendo le staffe.

-Capire cosa? Cosa dovrei capire Usagi? Qui l’unica che deve capire sei tu! Pensi che io non stia male? Pensi che mi sia buttato tutto alle spalle? Che abbia davvero dimenticato tutto così facilmente? Beh ti sbagli! Dentro sono pieno di rabbia, dolore e rancore proprio come te, posso comprendere il tuo stato d’animo ma non è facendo così che staremo meglio! Tabula rasa Usagi! Ecco quello che deve essere Seiya per te da adesso in poi, lui e tutto ciò che lo riguarda, Rei compresa, e questo vale anche per me! Grida, piangi, insultami, maledicimi, fai quello che ti pare, ma questa volta non osare mai più pensare di raggiungerlo, o sarò IO in persona ad impedirtelo! Ci siamo intesi una buona volta? Devi pensare solo a te da adesso in poi, devi volerti più bene! Non smetterò mai di ripeterti sempre le stesse cose, finché avrò ossigeno nei polmoni!-

Resto totalmente senza parole. 
Mamoru ha parlato, anzi urlato, così forte e così velocemente che adesso è rosso in viso e ha il fiatone.

Aveva davvero tutte quelle emozioni da esternare?

-Forse hai ragione tu…- 

Finalmente inizio a parlare. 

-Sai che ti dico Mamoru? Sì, ok, forse hai ragione tu… ma se davvero hai tutta questa tensione dentro vuol dire che dimenticare tutta questa storia, è troppo difficile anche per te! E allora perché? Perché anche tu non pensi a te stesso invece che alle mie pene? Le tue non sono già abbastanza, unite alle tue grosse responsabilità?-

Lui rimane per un attimo fermo a guardarmi sempre con quell’espressione che non riesco a descrivere, poi sospira e scuote la testa.

-Non vuoi capirlo? Non ci arrivi o proprio non ti interessa?-

-Arrivare a cosa? Cos’è che non mi interessa Mamoru?-

-Io ti voglio bene Usagi, e tanto anche! Te l’ho già detto, ma tu sembra che non voglia accettarlo, anche se dovresti sapere che se qualcuno tiene ad un’altra persona, così come io tengo a te, la prima cosa che vuole è la sua felicità. Tiene alla sua sicurezza, alla sua pace interiore, al… suo completo benessere. Non è questo che vuoi anche tu per chi ami? È così difficile da capire?-

Come sempre Mamoru riesce a destabilizzarmi.
Ha sempre la risposta pronta, come piace fare anche a me del resto, ma a volte capita che debba prima riflettere per bene, per rispondergli.

-Io…- 

Ma non posso continuare non so nemmeno quale pensiero che stavo per formulare, perché il suo cercapersone suona. Maledetto aggeggio, sempre nei momenti meno opportuni!
Mamoru lo controlla e sgrana gli occhi.

-È tutto a posto?-

-Accidenti! No, per niente!-
 

Per un attimo sembra quasi sbiancare, non devono davvero essergli arrivate buone notizie! 

-Un’ emergenza in Pronto Soccorso! È grave anche!-

-Ah allora è meglio che tu vada!-

-Certo! Devo andare assolutamente! Tornerò quanto prima, e riprenderemo il nostro discorso!-

-Sì, ma ora corri, c’è bisogno di te!-
 

È tutto quello che mi limito a dire, adesso non è il caso di aggiungere altro.

Lui annuisce e si avvia veloce verso la soglia.

-Rifletti su quello che ti ho detto!-


È l’ultima cosa che mi dice, prima di sparire chiudendo la porta.

 

***

 

È tardo pomeriggio.
Sono ore che fuori diluvia e che sento anche le sirene delle ambulanze sia in lontananza che qui, e ciò vuol dire che la pioggia deve aver causato degli incidenti.
Sicuramente è stata richiesta anche la presenza di Mamoru, forse è questo il motivo per cui prima è scappato via… Speriamo solo che qualsiasi cosa sia successa si possa risolvere.
Sono inquieta, la discussione con Mamoru mi ha lasciato dell’amaro in bocca, e non faccio che pensarci.
Sto male, malissimo al solo pensiero di lui così arrabbiato con me, ed è un’ eternità che questo pensiero mi logora.
D’ istinto guardo l’orologio e mi rendo conto che nessuno della mia famiglia è ancora venuto a farmi visita, chissà come mai…
È molto strano, avvertirebbero sicuramente se non potessero venire, anzi, non si assenterebbero mai tutti e quattro assieme.
Forse hanno trovato traffico, questa è l’unica spiegazione che riesco a darmi.
Stanca di aspettare e visibilmente annoiata, scendo dal letto e indosso la vestaglia, uscendo dalla stanza in cerca di un ambiente diverso da questa monotonia, ma ciò che vedo mi paralizza.
Mamoru sta parlando proprio con i miei, e pare quasi che lo faccia avendo paura di essere sentito.
Mi nascondo nella piccola anticamera della mia stanza che da sul corridoio, tengo la porta socchiusa e ascolto.
Non capisco assolutamente nulla di quello che dicono, il chiasso dei corridoio e la loro voce bassissima di certo non mi aiuta. Poi ciò che percepisco da Mamoru mi fa scattare. 

>>>Shhh…! Fate attenzione! Non parlatene qui o quanto meno non parlate così forte! Usagi non deve sapere, non ora! Non deve sentirci!- 

Che cosa ha detto? Cos’è che non devo sentire?
Cosa mi stanno nascondendo ancora?

Infischiandomene di quello che ha appena detto, esco fuori e guardo tutti con sguardo serio e interrogativo.

-Non devo sentire cosa?-

Li vedo sobbalzare ed irrigidirsi, e nello stesso tempo in cui me ne rendo conto, un brivido di paura, mi percorre la schiena.

-Nulla Usagi! Vai a letto non ti sei ancora ripresa del tutto!- 

Mamoru si rivolge a me cercando di essere più naturale possibile, ma ormai lo conosco e non me la bevo.

-Mamoru io sto benissimo! Voi piuttosto… mi state per caso nascondendo qualcosa?-

Squadro tutti ad uno ad uno fino a quando non mi accorgo che manca qualcuno.
Haruka … Lei dov’è?

Guardo meglio i miei e noto che non hanno una bella cera, hanno un’espressione così … sofferente … Non credo sia per me, non solo almeno.
È vero potevo morire, non ho problemi a dirlo ormai, ma adesso va molto meglio, e allora perché quelle facce cosi preoccupate?


-Haruka dov’è? È a lavoro? È soltanto impegnata ecco perché non è qui, vero?-

Ho una brutta sensazione. 

Perché improvvisamente ho come l’impressione che potrebbe di nuovo crollarmi il mondo addosso da un momento all’altro? Non ricevo risposta e mi inquieto sempre più.

-Veeerooo???-

 
Alzo il tono della voce e guardo tutti allarmata. 

Shingo inizia a piangere e scappa a sedersi su una panchina poco lontana da noi, nascondendosi il viso tra le mani.Mamma lo guarda fuggire e poi torna a fissare me.

Si porta una mano alla bocca, sta quasi per parlare ma poi vedo che anche dai suoi occhi iniziano a scendere le lacrime.

-Usagi… piccola…- 

Papà prende la parola forse a nome di tutti e accoglie Mamma nel suo abbraccio, poi sospira cercando di capire come parlarmi. Ma che cosa sta succedendo? Ma allora… non ci sono più dubbi!
Si tratta proprio di Haruka!

-Ma insomma! Volete dirmi che è successo?-

Mi volto verso Mamoru e sento che potrei cedere da un momento all’altro. Sento i battiti del mio cuore aumentare sempre più e le ginocchia tremarmi.

-Che sta succedendo qui? Dov’è Haruka? Mamoru dimmelo e dimmelo ora!-

Mi aggrappo al suo camice e lo guardo negli occhi cercando di scorgervi la verità, non è più tanto difficile per me ormai …

-Cosa … cosa le è successo?-

Inizio a piangere anche io, Mamoru non mi ha ancora risposto, ma quello sguardo addolorato, vale più di mille parole.

-Allora è così… ad Haruka è successo qualcosa e… deve essere anche qualcosa di… di terribile non è vero?-

Mamoru mi abbraccia immediatamente, stringendomi in una maniera tale da non permettermi né di muovermi né di scappare. Anche se ora vorrei solo correre da lei, ovunque si trovi, sinceramente ho anche bisogno di calore.
Con una mano mi cinge le spalle e con l’altra mi accarezza la schiena.

-Mi dispiace Usagi… mi dispiace davvero tanto…-

Anche la sua voce è rotta, deve sospirare per continuare a parlare.

-Tua sorella… ha avuto un incidente, con la moto e…-

Si interrompe notando che ho alzato di scatto il capo, e che lo sto di nuovo guardando negli occhi terrorizzata.

Comincio a scuotere la testa incredula.

-No… no…-

Lui continua a tenermi stretta, quasi abbia paura che cada.
 

-Usagi….- 

-NO! Non può essere! Non deve essere vero!- 

-Mi dispiace Usagi… è la verità. Haruka ora…-
 

-NOOOOOO!!!- 

Comincio a scuotere la testa istericamente.
Mi rifiuto di credere ad una simile realtà! Forse è solo un incubo!
Sì deve essere così! Tra poco mi sveglierò e troverò Haruka sana e salva accanto a me!
Mamoru continua a cercare di rassicurarmi ma con scarso successo.


- … Usagi ascolta… Lei ora è qui, in questo ospedale, e ti prometto che ci prenderemo cura di lei e che faremo tutto il possibile perché guarisca, perché non se ne vada e perché ritorni da tutti noi! La riporterò indietro!-

Cosa? Che vuol dire che la riporterà indietro? Che… che lei è…

-MAMORU MA COSA STAI DICENDO? Vuoi dire che … -

Lui mi attira nuovamente a sé mi bacia la testa, incurante della presenza dei miei genitori che ora hanno altro a cui pensare.
Sospira un paio di volta e poi riprende a parlare.

-Prima o poi… l’avresti saputo comunque… È in coma Usagi… mi dispiace tanto, mi dispiace davvero tanto piccola!-

Sento un duro colpo al cuore, se dovessero trafiggermelo in questo momento forse farebbe meno male.

Le ginocchia mi cedono ma solo grazie alle forti braccia di Mamoru non collasso a terra. Il mio pianto si fa disperato e sfogo tutta la mia frustrazione nel suo petto, prendendo a pugni il suo torace.

-No! No non è giusto! Non può essere! Lei è… è… tutto! Lei è il mio punto fermo… lo è di tutti noi! Non può lasciarci, NON PUO’!!!!-

- Usagi … piccola …- 

Sento la voce di mia madre ma non fermo la mia follia, continuo imperterrita a sfogare la mia cieca disperazione.

-Usagi! Usagi! Adesso calmati però! Respira! Mi senti? Controlla il tuo respiro o sarà peggio!-

Mamoru mi scuote per le spalle cercando di farmi tornare in me, ma non ce la faccio, i singhiozzi sono così forti da non permettermi né di respirare né di parlare.
 

-I … Io… -

-Shhh….- 

Mamoru mi coccola tra le sue braccia, in quell’abbraccio che mi sta tanto aiutando ultimamente e che io non riesco mai a respingere.

-Io… voglio vederla!-

-No non puoi… non è possibile…-

-Posso eccome invece!-

-No Usagi! Adesso non è il momento, non per te! Quando lo riterrò necessario allora…-

-HO DETTO CHE VOGLIO VEDERLA E VOGLIO VEDERLA ADESSO!-

-Ma Usagi …-

-PORTAMI DA LEI, ADESSO! ORA! SUBITO!!!-

Urlo fuori di me, incurante delle ripercussioni sulla mia salute, Mamoru è spaventatissimo e non dice altro.
Mi guarda tristemente e lancia un’occhiata verso i miei genitori, alle mie spalle. 

-E va bene Usagi, come vuoi! Per ora è meglio se andiamo noi due soli. Signori me ne occupo io, se volete raggiungerci, sapete già dove venire…-

-…Sì…-

Sento dei mormorii ma non mi volto, continuo a guardare lui in attesa che mi porti dove pretendo.

Subito mi prende per mano pronto a farmi da guida.

-Ce la fai a camminare? Vuoi che vada a prenderti una carrozzella?-

-Ti ho già detto che mi sento benissimo! Voglio solo andare da mia sorella!-

Lui annuisce cingendomi la vita come sostegno, e così cominciamo a camminare verso gli ascensori.

-Da quanto tempo è…-

-…Da quando oggi ho ricevuto quella chiamata sul mio cercapersone, mentre stavo parlando con te.-
 

Annuisco e cerco di ingoiare il magone che ho in gola. Quindi quelle ambulanze che ho sentito prima…
Oddio! Non posso credere che una trasportasse proprio mia sorella.

No, no, mi rifiuto!

Seguo Mamoru meccanicamente per percorsi e corridoi che forse non saprei ripercorrere da sola, fino a quando non mi ritrovo in un ambiente familiare.
Mi ritrovo di fronte le grandi vetrate della sala di rianimazione, dove io stessa sono stata ricoverata appena una settimana fa.
Mamoru mi conduce alla veranda e si allontana un attimo, promettendomi di tornare subito e dicendomi che va praticamente nell’altra stanza, solo per qualche minuto.
Lo ascolto e annuisco, dando poco peso a dove lui possa andare adesso.
Ora la mia priorità è un’altra.

Guardo Haruka attraverso il vetro e contemporaneamente mi ritrovo a vedere il mio riflesso.
Ho un aspetto orribile, ma non me ne stupisco data la situazione.
I miei codini sono spettinati, ho gli occhi gonfi e arrossati, e ho le occhiaie. 

Sto tremando…

Mi stringo nelle spalle, fa incredibilmente freddo, ma i miei brividi non sono dovuti solo a quest’inverno tanto gelido, ma anche a tutti i tormenti che deve ancora sopportare il mio cuore. Ormai sembra diventato un pezzo di ghiaccio per via di tutto questo dolore.

 -Anche Haruka no… lei no… non può lasciarmi anche lei, non sarebbe giusto…- 

>>>Non lo farà. Lei è forte, e sta lottando! Io lo so, e lo sai anche tu Usagi.- 

Sento dietro di me una voce dolce e confortevole, e qualcosa di morbido e caldo posarsi sulle mie spalle: una coperta. Proprio come aveva detto, Mamoru è tornato subito.
Mi volto e stringo forte denti e labbra, fino al punto queste di farle sbiancare, per cercare di non piangere ma non ci riesco, le lacrime hanno la meglio. 

-Non può lasciarmi anche lei Mamoru, Haruka no!- 

Lui mi accarezza con delicatezza le spalle da sopra la coperta, e mi guarda ancora tristemente. 

-Te l’ho già detto Usagi, non lo farà… È una ragazza forte, e sa quanto l’amate… non vi abbandonerà!- 

-Io ho paura…- 

-So anche questo, ma tu devi essere forte anche per lei. Devi resistere, devi farcela… se lei potesse, sono certo che ti direbbe lo stesso…- 

Sospira e mi accarezza delicatamente una guancia, asciugandomi le lacrime con il palmo della mano. 

-Usagi non voglio vederti così, ti prego! Non abbatterti… soprattutto non devi affaticarti! Ricordati del tuo cuore…- 

Così dicendo mi fa scivolare la mano dalla guancia al collo fino al petto. 

-Mi hai capito?- 

Tiro su col naso e mi asciugo le nuove lacrime con un lembo della coperta. 

-Mamoru io… a volte ho paura di non avercelo più un cuore … Sto troppo male, sai benissimo cosa ho passato in tutto questo periodo, e ora anche questo! Il vostro passato, la mia malattia, Seiya che mi ha tradita e lasciata, e che adesso è chissà dove, e ora mia sorella è lì, che lotta tra la vita e la morte… Io non ce la faccio più! Mi sento vuota, non mi sento più di provare nulla, né sentimenti, né emozioni… Non mi riconosco nemmeno più, non sono più io! Mamoru io… non chiedo altro che un po’ di pace, solo questo, non voglio soffrire più!!! Sento un dolore qui nel petto che mi sta uccidendo, e nessuna medicina potrà guarirlo…!- 

Scuoto la testa e continuo a piangere. Mi volto per un attimo verso mia sorella e poi torno a guardare lui. 

-Mi sento così sola…- 

Mamoru mi prende per le spalle e mi attira ancora una volta verso il suo petto, abbracciandomi e stringendomi forte. 

-No Usagi, non sei sola… Hai la tua famiglia, le tue amiche… hai me… Tutti noi saremo sempre pronti ad aiutarti e a starti vicino lo sai… So che deve essere straziante vedere una persona che si ama, nelle condizioni in cui si trova adesso Haruka, sono un medico, e in più… in più l’ho provato anch’io, quando ho perso i miei genitori nell’incidente che ha cambiato la mia vita … Credimi Usagi, posso capirti benissimo e so che stai soffrendo, ma non dire che sei sola, perché non lo sarai mai finché ci saremo noi con te!-

Alzo la testa per guardarlo negli occhi, leggermente confortata dalle sue parole, ma non immaginavo di trovare il suo viso così incredibilmente vicino al mio. Per un attimo ho come l’impressione di essermi totalmente bloccata, riesco a stento a respirare. 

-Mamoru, non…- 

-No Usagi, non dire niente, ti prego…- 

Senza essere capace di fare più nulla mi perdo nei suoi occhi.
Adesso sembrano ancora più scuri e profondi, sono davvero bellissimi.
Sento il mio cuore battere come un tamburo, così come sento il suo, ho le mani appoggiate al suo petto, quindi posso sentirlo chiaramente. 
È tutto così magico … Tutto così bello …
Piano piano i nostri visi si avvicinano sempre più, magneticamente, quasi come due calamite, i nostri occhi si chiudono lentamente, e di nuovo, senza che la ragione possa far nulla, le nostre labbra si rincontrano come quando è accaduto nella mia camera d’ospedale.
Mi abbandono totalmente a lui adesso, e nonostante la disperazione del mio cuore, per un attimo, il mondo intorno a me non esiste più.
Mi sento improvvisamente leggera, e anche più tranquilla, più serena…
Adesso qui ci siamo solo io e lui, il resto, non esiste.
Il bacio si approfondisce sempre più, la coperta mi cade dalle spalle e tocca terra, ma non ce ne curiamo.
Porto le mani ad intrecciarle con i suoi capelli scuri, mentre lui mi accarezza la schiena.
Ci stacchiamo quando il bisogno d’aria inizia ad essere impellente per entrambi e ci guardiamo negli occhi.
Ora ne ho la conferma: Mamoru è l’unico in grado di alleviare tutti i dolori, anche quelli più atroci del mio cuore.
Se non sono totalmente impazzita alla notizia di Haruka, se non ne sono letteralmente morta, è solo grazie a lui.
Restiamo in silenzio tutti e due, ancora arrossati e affannati, fino a quando non è lui a riprendere la parola, accarezzandomi dolcemente una guancia. 

- Usagi, ascolta… so che non è il momento adatto, ma sento di dovertelo dire lo stesso, non posso e non voglio più tenertelo nascosto…- 

È così serio mentre parla, ma allo stesso tempo i suoi occhi esprimono così tanta tenerezza … io sono completamente in trance, e allo stesso tempo ho paura di quelle che potrebbero essere le sue parole adesso.

Cos’altro sta per dirmi?

Provo a parlare, ma la voce non esce, mi limito solo a deglutire pesantemente, mentre le sue mani appoggiate ora sulle mie spalle si stringono quasi ad infondersi coraggio. 

- Io… io ti amo Usagi! Mi sono maledettamente innamorato di te! -


NDA: Volevamo solo dirvi che la scena della dichiarazione d’amore di Mamoru, è stata scritta nel 2010, praticamente sono 3 anni che ce la coviamo. Abbiamo scritto prima quella e poi tutto il resto, diteci, siamo pazze? :D

 

 

 





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