Sacrifici

di Eleanor_Devil
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo ***
Capitolo 2: *** L'Attacco ***



Capitolo 1
*** Prologo ***


Ciao a tutti! Beh questa nuova storia è stata scritta tra me e una grande amica. È magari il più grande progetto che abbiamo mai fatto insieme e ci stiamo dedicando moltissimo perché la storia sia buona. Con questo voglio solo lasciarvi due piccole note:

- La storia accade 1 anno dopo Naruto Gaiden e 8 mesi dopo Boruto: Naruto The Movie
- Le ilustrazioni che troverete su ogni capitolo sono stati fatte da me!
 
I suoi passi, anche se veloci, si facero sentire sempre più pesanti mentre il Sannin faceva la corsa temuta verso il suo antico villaggio. Non aspettava sentirsi...così scandalizzato, non dopo tanti anni, tante esperienze e tanti...

Cambiamenti...

Il suo sguardo vagò verso il più grande cambiamento di tutta la sua esistenza, come se per controllare se lui c’era ancora lì, protetto nel suo abbraccio. Protetto...il suo sangue cominciò a bollire e segni di pentimento si fecero presenti nei suoi globi d’oro mentre guardava come la pelle di Mitsuki, il suo bambino, già pallida si volveva più e più bianca con ogni secondo che passava, creando un brutto contrasto con la ferita sul suo addome e le bruciature sul petto. Se soltanto lui avesse arrivato più presto...se soltanto avesse trascorso più tempo con lui...certo, c’erano volte che lui si nascondeva nel villaggio solo per controllare il ragazzo. Cazzo, doveva dargli il beneficio del dubbio, quel marmocchio di Naruto era in realtà una persona decente, li permetteva visitare Mitsuki di volta in volta...

Ma non era stato lo sufficiente.

Sentimenti che non aveva mai sperimentato prima minacciavano superare il suo controlo mentre guardava suo figlio negli occhi...i suoi occhi. Mitsuki lo stava guardando con attenzione, e letteralmente fece male al Sannin vedere la luce lentamente sparire dalle sue iridi. Quando il ragazzo era più piccolo, a Orochimaru li piaceva comparare i suoi occhi con quelli del bambino. I suoi erano più freddi, imponenti come l’oro, mentre quelli di Mitsuki...i suoi occhi erano calde e luminose come...il sole. Gli faceva male fisicamente, il solo pensiero che il suo sole potesse sparire per sempre...

La sua prese sul ragazzo si strinse solo leggermente e un nuovo vigore affrettò il suo passo. Li troverebbe l’aiuto necessario. E poi...ci sarebbero delle conseguenze.

Sentì una debole presa sulla fronte della sua camicia, e attraverso l’aria improvvisamente immobile, un sussurro debole raggiunse le sure orecchie. “Papà...”

Immediatamente abbassò lo sguardo. Mitsuki sbatté le palpebre lentamente una volta, cercando di mantenere la presa sulla camicia mentre le sue mani tremavano. Orochimaru sentì il cuore perdere un battito, ma cercò di mantenere la calma. “Non sprecare le tue forze. Siamo quasi alla frontiera.”

Il ragazzo dai capelli blu schiuse le labbra leggermente, ancora una volta, e suo padre ha dovuto piegarsi un po’ su di lui per ascoltarlo correttamente “Ti prego...lascia...il villaggio in pace...”

Orochimaru si ritrasse leggermente, scioccato con le sue parole “Che cosa...?”

“Ti prego...promette...” mormorò Mitsuki, le parole cominciando a venire più tese mentre il respiro li cominciava a fallire. “Non è colpa...di loro...”

Aveva i suoi dubbi riguardo quello. Voleva dirle che avrebbero pagato. Avrebbero pagato un caro prezzo per mettere il suo bambino nel bel mezzo del pericolo, senza nemmeno pensarci due volte. Voleva dirle che avrebbe spegnato il Fuoco della Volontà di Konoha, proprio come loro avevano fatto il suo sole affondare.

Guardando in quegli occhi, però, le parole li morirano in gola. Invece, lasciò la furia annegarsi nella compassione che soltanto sentiva per suo figlio, e si trovò a sussurrare. “Li lascerò stare. Te lo prometto.”

Sentiò Mitsuki rilassarsi tra le sue braccia mentre un piccolo sorriso sollevava, delicatamente, gli angoli della sua bocca. La seguinte parola fu così debole che Orochimaru non era sicura se fosse un trucco del vento. “Grazie...”

Dita pallide scivolarono dalla camicia mentre il ragazzo si lasciò completamente cadere contro il petto del padre. Il Sannin osservò, inorridito, come il suo sole spariva con un morbido respiro.

“Mitsuki...?” sussurrò, incapace di comprendere quello che stava accadendo davanti a lui, mentre il suo mondo si fermava per completo “Mitsuki!!”
 

Speriamo che il prologo vi abbia incuriosito! Lasciate una recensione, è molto importante per noi!

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Capitolo 2
*** L'Attacco ***


 
Settantadue ore prima…

Urla agghiaccianti riempirono l’aria calda e calma di Konoha mentre la forza inconfondibile di una esplosione scosse la terra.

Doveva essere una notte tranquilla per il Hokage. I suoi compiti del giorno non portavano nulla che richiedeva la sua immediata attenzione, quindi lui voleva passare una notte normale, senza stress con la sua famiglia.

La sua mente rilassata scattò immediatamente sul modo di allarme mentre volava dal luogo dove era seduto accanto a sua moglie, nella loro accogliente soggiorno. Vagamente registrando suo figlio chiedendogli se poteva aiutare o no, fece un passo fuori di casa.

E fu subito raggiunto da un jounin. “Dove’è?” chiese seccamente in forma di saluto mentre i due cominciavano a correre fianco a fianco.

“L’orfanotrofio.” Il ninja ansimò, facendo Naruto aumentare la sua velocità. I bambini...c’erano bambini sotto attacco. I bambini, che erano sotto la sua protezione...bambini, che sono il futuro dei villaggi...

“Kurama!” gridò a denti stretti, e sentì pronto la presenza della volpe gigante a materializzarsi proprio accanto a lui.

“Era ora.” Sentì lo ringhiare mentre un sorriso sanguinario si faceva vivvo nei suoi denti appuntiti.

“Adesso no” sibilò Naruto mentre univa il loro chakra. Un’onda familiare di potere lo avvolse e lui affrettò il passo mentre case, natura, tutto volava accanto a lui.

Con la sua velocità aggiunta, riesce a raggiungere la periferia della città in pochi minuti. Ciò che vide, però, lo fece fermarsi subitamente appena a un paio di chilometri dalla sua destinazione.

L’intero edificio era in fiamme. Il nero, soffocante fumo si alzava in aria, mescolato con le urle di panico e un odore orribile. Tra la fiamme e il fumo, riusciva a malapena a distinguere la testa di una, due...tre serpenti, scattando in giro nell’aria a ciò che era senza dubbio attacco dopo attacco inviato verso la loro direzione, le code turbinavano intorno.

“Serpenti...?” borbottò in stato di shock, mentre tutto quello lo faceva pensare a soltando una persona, facendo le sue mani chiuedere in pugno inconsciamente.

“Hai intenzioni di rimanere qui a guardare tutta la notte?” sibilò Kurama “Andiamo a fare quelli rampicanti in polvere!”


E proprio così, partirono, unendosi sul caos.

Naruto lasciò Kurama andare, aveva bisogno di lui per tenere la bada i serpenti mentre lui entrava nella istituizione si salvare quelli che poteva.

Non era stato facile. In primo punto, l’istituizione era davvero molto grande, si avvrebbe confuso se non fosse venuto in caso di emergenza. Non poteva usare il potere dell’acqua, era troppo caldo qui, quindi non era sicuro se avrebbe aiutato. L’aria, invece, potrebbe rendere le cose ancora peggiori, diffondendo il fuoco. E, strategicamente parlando, non sapeva se i bambini erano stati evacuati.

Però, niente di quello importava allora. Suscitando lo scudo, alzò la voce sopra le fiamme scoppiettanti, sperando contro ogni speranza che qualcuno lo avrebbe sentito – e risposto.

“C’è qualcuno qui? Mi sentite?!”

...

Kurama salì sopra il cielo con un potente ruggito. Sentendo queto, tutte le serpenti si girarono verso di lui, una per una. Sibilarano quando videro la bestia gigante.

“Oh, guardate, fratelli” disse una di loro, scoprendo le zanne “L’animale domestico del Hokage ha venuto fuori a giocare.”   

“Ma che vero peccato” sibilò l’altra “Sei stato veramente tu che un tempo fa hai terrorizzato questo villaggio patetico?”

“Scommetto che sei arrugginito, senza nessuna azione da fare.” Lo prese in giro la terza, la luce rossa del fuoco brillava nei suoi occhi vitrei.

Kurama sorrise maliziosamente mentre scopriva gli artigli “Parlate quanto volete. Vedremo quale testa cadrà prima.”

E  con questo, attaccò.

...

Quella...era stata vicina.

Proprio quando si era diretto verso le scale, vide movimento con la coda dell’occhio, e trovò un gruppo di bambini che si nascondevano sotto le scale, tremando di paura, troppa paura di muoversi. Naruto corse da loro, proprio quando un macerie cade dall’alto.

Fece un rapido conteggio. C’erano...dieci bambini qui, quattro di loro i cloni Shin che erano stati portati qui un’anno fa. Loro e gli altri bambini erano rannicchiati, gli occhi enormi, ed Naruto vide le lacrime lucenti su alcuni dei loro volti. La sua espressione si addolcì, e la sua voce si fece gentile.

“Potete scappare per la porta dell’ingresso. Lo scuso vi fornirà sicurezza.”

I bambini debolmente borbottarano un ringranzio prima di scappare via. Naruto prese il braccio di uno di loro delicatamente.

“C’è qualcuno al piano di sopra? Lo sai?”

Il ragazzo era uno dei fratelli Shin. Cercò di non inghiottire quando vide la lacrime nel bordo degli occhi sharingan scarlatti. Non era diverso riespetto agli altri bambini. Impaurito. In bisogno di una garanzia che tutto andrà bene.

“Sì.” Sussurrò il ragazzo, ed evitò i suoi occhi “I miei fratelli...la maggior parte di noi...rimanere lì.”

Sentendo come il suo cuore saltava un colpo, Naruto annuì “Vai.”

Mentre il Shin si diresse verso la porta, Naruto si voltò e corse verso le scale, il più veloce che poteva attraverso il fumo nero che li accorcia la vista.

...

Kurama rapidamente si fece da parte, quando uno dei serpenti si scattò contro di lui, e afferrò la testa schiacciandola con tutte le sue forze. Il serpente atomizzò e cercò di darle un morso ma senza effetto. La volpe lo sollevò e lanciò il più lontano che poteva.

Sentì qualcosa andare scontro la sua schiena e senza guardare, si voltò e lo prese a calci. Il secondo serpente evitò il suo attacco, arrotolato per terra prima di cercare di colpire Kurama di nuovo.  Le lunghe zanne di dodici centimetri, che sarebbero mortali in un’altra situazione, si affondarano nel braccio teso della volpe, che si limitò a scuotere il braccio per sbarazzarsi del serpente. Entrambi i serpenti si sollevarano a tutta la loro altezza su i lati di Kurama, scoprendo le loro zanne ma poi...

Kurama notò, dalla coda dell’occhio, una luce brillare per un momento, attraverso il paesaggio, lontano dal confine orientale di Konoha. Una cosa che gli umani sotto di lui certamente non riuscivano a vedere. Se non conoscesse meglio, la sua migliore ipotesi era che quella luce sarebbe un fulmine, ma sembrava improbabile. Era come se quella luce dovesse essere soltanto vista da...

Il serpente alla sua destra tirò la testa indietro, improvvisamente diffidente “Ecco il segnale. Andiamo.”

“Sì andiamo” sibilò l’altro

“Non vanno da nessuna parte!” ruggiò la volpe e saltò avanti, ma i serpenti facilmente si scivolarano via dalla sua presa.

“E ‘stato facile. Forse dovresti praticare più.” Urlò uno dei serpenti sarcasticamente

“Maledetti...” cominciò a dire la volpe, pronto a seguirle, ma un rombo assordante tirò la sua attenzione.

...

Naruto stava scortando un terzo gruppo fuori dall’edificio quando accade.

“Naruto!” senti Kurama urlare “Il soffitto sta per cadere, devi scappare!”

Ma c’erano ancora bambini dentro!

Naruto lasciò i bambini con i ninja di fuori e subito si voltò verso l’orfanotrofio quando l’intero edificio crollò e lui fu spinto indietro da Kurama.

E poi...non c’era niente più tranne un silenzio morto...

Naruto balzò in piedi di nuovo, e anche la scena delle rovine dell’orfanotrofio non li impedi di correre verso le macerie, cercando, in vano, per qualcuno che potesse ancora stare vivvo.

...

Il bilancio era stato maggiore di quanto aveva immaginato.

“Tren...ta?” sussurrò Naruto, incapace di credere alle sue orecchie.

Il ninja che era il responsabile delle operazioni  annuì tristemente “Mio signore, al piano di sopra...era come se hanno fatto mira apposta lì. E i bambini, stavano dormendo...”

L’Hokage chiuse gli occhi per un attimo, volendo che tutto questo non fosse veramente accaduto a tutti quelli bambini innocenti. Quando aprì gli occhi vide ancora la realtà amara, lo sguardo triste nei suoi occhi si era indurita in uno sguardo determinato.

“Abbiamo alcun’indizio del colpevole?”

“Abbiamo bisogno di uno?” parlò una kunoichi del gruppo riunito “Lord Settimo...conosciamo soltanto una persona che utilizza serpenti per attaccare Konoha. Orochimaru.”

Orochimaru. Il leggendario Sannin che tutta Konoha temeva, così apertamente, tanto che il suo nome era stato tabù per anni.

Il nome che anche lui aveva prima pensato quando aveva visto quelli serpenti.

L’unico...ex-nemico, di cui non ha sentito parlare per un anno.

Perchè ora...?

“Abbiamo bisogno di più prove prima di arrivare a questa conclusione” disse alla fine, anche implicando che nemmeno lui ignorava completamente la teoria.

“Non sarà necessario.”

Dal fondo della folla, Kabuto, il direttore dell’orfanotrofio, si fece avanti nella sua sedia a rotelle. Uno sguardo sul suo volto, e Naruto poteva fare a meno che provare compassione per lui. Kabuto veramente amava quei bambini e una perdita enorme come quella era evidente su di lui. Sembrava avere invecchiato durante questo breve periodo di tempo.

Prima che Naruto potesse dire qualcosa, Kabuto lo guardò con un’espressione feroce nei suoi occhi. “Ho visto l’uomo dietro questo attacco, minuti prima dell’esplosione. E lui portava il segno di maledizione di Orochimaru sul collo.”

Continua...

Spero che vi abbia piacciuto questo nuovo capitolo! Presto ci sarà più! Lasciate una recensione, è molto importante!
Vi chiedo anche scusa per qualche errore grammaticale che potete avere trovato nel capitolo...per quelli che hanno già letto i miei altri lavori, conoscete il motivo...

 

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