Take My Heart || The Crookids

di _pumpkin
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Michele ***
Capitolo 2: *** In giro con le amiche ***
Capitolo 3: *** L'essenza del vivere ***
Capitolo 4: *** Rinunce ***
Capitolo 5: *** Whatsapp ***
Capitolo 6: *** Il mostro ***



Capitolo 1
*** Michele ***


PREMESSA:  nella storia, durante i dialoghi, userò spesso il dialetto romano, soprattutto per i Crookids. Quindi no, non ho scritto male: è proprio così!  Buona lettura :)



I
Michele

 

 
Sulla lista delle cose che odiava, c'era senza dubbio lo svegliarsi la mattina presto. Spense la sveglia che suonava già da un bel po' e infossò la  testa nel cuscino.
Si alzò poco dopo e andò al bagno a sciacquarsi il viso. 
Si guardò allo specchio: occhiaie sotto i suoi grandi occhi verdi e i capelli corvini erano totalmente scompigliati, tanto che sembrava avesse fatto a pugni con il letto.
Tornò in camera e prese l'occorrente per la doccia, poi tornò in bagno.
Doveva prepararsi per andare a lavorare: il suo patrigno gestiva una pizzeria e anche lei, di appena sedici anni, ci lavorava.
Da quando aveva deciso di lasciare la scuola Michele si era infuriato e l'aveva praticamente obbligata a farlo, perché doveva "imparare la lezione e pagare le conseguenze delle sue scelte".
Sapeva che in fondo aveva ragione, però diciamolo: che palle!
Non le piaceva per niente l'idea di stare così a stretto contatto con le persone, specialmente con lui che era molto scontroso, poi non le andava di parlare con gente sconosciuta.
Quando ebbe finito di truccarsi indossò i leggins neri, una maglietta colorata a maniche corte e le converse, in fine prese le cuffie del telefono con la borsa e uscì di casa.
Decise che avrebbe visto qualche video su YouTube in attesa dell'autobus. Guardò il l'ultimo video blog di Greta Menchi, poi scorse con il dito quelli consigliati al di sotto, finché un titolo non catturò la sua attenzione: "COSE DA NON FARE CON UN MILKSHAKE || TheCrookids". 
Incuriosita, aprì il video. Già i primi dodici secondi bastarono per farla sorridere, capendo di trovarsi davanti a due completi idioti.
"Bella a tutti, ragazzi!"
"Io sono Matt"
"E io sono Jar"
"E siamo i Crookids!"
Mica male i ragazzi! Belli e pure simpatici!
Amira rise fino alle lacrime guardando come lanciavano la bevanda ovunque.
Arrivò il suo autobus poco dopo e lei continuò a guardare i diversi video dei ragazzi, sbellicandosi dalle risate. Decise di mettere via il cellulare e di continuare dopo, ma quando alzò gli occhi si accorse che la sua fermata era passata.
« Merda! » imprecò scattando in piedi e correndo verso l'autista. « Scusa, potresti fermarti qui? »
« Non posso, mi dispiace. Alla prossima mi fermerò » rispose l'uomo.
« No, te prego! Ne ho già saltate due e sono in ritardassimo! »
« Mi dispiace »
Guardò l'orologio. « Cazzomerda! Vabbè, grazie. »
 Prenotò la fermata e si mise davanti alla porta in attesa, saltellando nervosamente da una gamba all'altra. Quando si aprirono le porte schizzò fuori prese a correre nella direzione opposta. 
Aveva più di mezz'ora di ritardo, il suo patrigno le avrebbe rotto le scatole fino al mese successivo.
Entrò nella pizzeria di soppiatto, sperando di non essere notata.
« Buongiorno! » la salutò la cameriera con voce squillante.
« Sst! Buongiorno Giò » rispose in un sussurro.
Si diresse nello spogliatoio privato del personale e lasciò la borsa, per poi mettersi la maglietta della divisa e uscire.
« Amira! Hai di nuovo fatto tardi! » la voce tuonante di Michele quasi le spaccò i timpani.
« Ehm... 'Giorno... » rispose con un sorriso tirato.
« Devi essere puntuale! Come diavolo fai a fare sempre tardi? Abitiamo a due passi! »
« È colpa dell'autobus, non passava... »
« Ma non dire stronzate! Mettiti prima la sveglia se ti ci vuole tanto a prepararti. Ed ora vai a rispondere a quei telefoni, perché se dovrò prendere io un altro ordine giuro che te li tiro dietro! Mi domando come farai quando sarai sotto padrone? Saresti licenziata nel giro di tre giorni! »
Amira abbassò la testa guardandosi le scarpe, fintamente dispiaciuta, e si allontanò senza dire una parola.
Si sedette dietro la cassa, afferrò i telefoni e il blocchetto per le ordinazioni, in attesa. Attesa de che? Pensò. Tirò fuori il suo iPhone, si rimise le cuffie e continuò a guardare i video dei Crookids, soffocando mille risate. Di sicuro non poteva mettersi a ridere come voleva, Michele l'avrebbe uccisa sul serio!
« AMIRA! » 
La ragazza sobbalzò spaventata da quell'urlo.
Tolse una cuffia dall'orecchio e guardò l'uomo con occhi sbarrati.
« Cosa? »
Così si accorse che il telefono della pizzeria stava squillando e rispose al volo.
« Pizzeria, buongiorno? »
Presa l'ordinazione, salutò il cliente e riattaccò. Quando alzò gli occhi dal blocchetto se lo ritrovò davanti, decisamente infuriato.
« Dammi immediatamente quel telefono! » 
La ragazza non esitò un secondo.
« Non ti mando a casa perché so che ti farei un favore, ma sappi che dopo faremo i conti.»
Amira sapeva perfettamente che quando diceva così allora era incazzato nero, e spesso significava ricevere qualche sberla perché lei zitta non ci sapeva stare in certi casi.
 
Finì il suo turno di lavoro verso le due e mezza, prese un trancio di pizza e uscì dal locale. Le sarebbe piaciuto uscire con le sue amiche nel pomeriggio, ma Michele le aveva sequestrato il cellulare e addio vita sociale. Aveva un computer, certo, ma le aveva tolto pure quello dopo la sfuriata di qualche giorno prima, aveva staccato il cavo che lo collegava al monitor e anche l'alimentatore nascondendoli in pizzeria, per essere certo che lei non li cercasse.
Quindi, arrivata a casa, prese il suo iPod e si buttò sul letto, addormentandosi poco dopo.
Quando si svegliò erano circa le sette ed aveva una fame assurda, così tornò in pizzeria perché di cucinare non se ne parlava, era un completo disastro.
« 'Sera » salutò in modo generale.
« Senti Michè, non è che mi ridaresti almeno il cellulare? » chiese con un sorriso fintissimo.
L'uomo rispose con un secco « No »
Amira si sentì subito pervadere dall'ira.
« Adesso tu me lo ridai e subito. Me lo sono comprato da sola e tu non hai nessun fottuto diritto di togliermelo! »
« Oh Chicca modera le parole! » Rispose Michele dandole un paio di colpetti sulla guancia in segno di avviso.
« Non mi devi toccare! Ridammi il cellulare adesso! »
Il patrigno le mollò un ceffone tanto forte da lasciare il segno. Lei gridò dalla rabbia.
« Brutto stronzo, non mi devi toccare! »
Allora lui le strinse la mascella tra pollice e indice e disse a denti stretti « Ti devi dare una calmata » poi la spinse via e le tirò il cellulare per terra. « adesso vattene a fanculo a casa e non ti far più vedere »
Amira recuperò l'iPhone con le lacrime agli occhi. Lanciò uno sguardo a Giorgia, la loro cameriera, che ricambiò visibilmente rammaricata. Non era di certo la prima volta che litigavano in pubblico, lei odiava quell'uomo. Uscì dal locale e prese a singhiozzare. Perché doveva esserle capitato quell'assurdo destino? Le mancava molto sua madre. Accese il telefono e andò subito su YouTube: per fortuna che aveva appena conosciuto i Crookids, che la facevano sorridere.
 
___________
 
 
Buonsalve gente! Capitolo appena sfornato, il primo di una storia a appena pensata. Spero vi sia piaciuto e che abbiate la pazienza di aspettare il momento in cui Amira incontrerà i ragazzi. 
Lasciate una recensione se vi va, fanno sempre piacere. Alla prossima! ;)  xx

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Capitolo 2
*** In giro con le amiche ***


II
In giro con le amiche
 


 
 
Nei giorni seguenti Amira andò a comprare dei nuovi cavi per il pc, che decise di nascondere e usare quando Michele era fuori. 
Aveva già visto tutti i video dei ragazzi ed ora voleva provare a scrivere loro.
Accese il computer e andò su Facebook per cercare la loro pagina e la trovò subito. Cliccò sul tasto dei messaggi e provò a scrivere qualcosa:
"Ciao ragazzi! Ho visto tutti i vostri video e..."
No, non andava. Tentò di nuovo.
"Bella ragà, sète forti! Ve se ama! #cose" 
No! Ma che merdata era? Cancellò e riscrisse innumerevoli volte, ma alla fine rinunciò. Sarebbe stato uno dei centinaia messaggi che ricevevano ogni giorno, magari non l'avrebbero nemmeno visto.
Aprì YouTube e mise Hey, you dei Pink Floyd. In quel periodo si sentiva esattamente così: sola, chiusa nelle quattro mura che aveva costruito attorno alla sua anima, dopo la morte di sua madre. Pianse.
Sfogliò vecchie foto di momenti felici con lei, rimpiangendoli uno ad uno.
Mariem era morta dopo mille lotte e chemio terapie: il tumore al cervello l'aveva battuta. Lei, una donna forte, premurosa e tanto dolce.
Fino all'età di cinque anni Amira aveva vissuto in Egitto, la sua patria, dalla quale Mariem era fuggita a causa di suo marito, nonché padre biologico della ragazza.
Aveva cercato di dare sempre il meglio di sé per farla stare bene e non farle mancare nulla. Quando aveva circa nove anni -Mariem era già malata- sua madre conobbe Michele, del quale si innamorò e sposò in poco tempo. 
Lui ed Amira non si erano mai sopportati, nemmeno un secondo, ma lei accettava quell'assurda convivenza solo per vedere felice sua madre.
Poi dopo la sua scomparsa la situazione era degenerata. Per Amira chiedere l'affidamento a uno dei suoi zii significava tornare in Egitto e lasciare la vita che ormai si era fatta a Roma, quindi aveva sempre escluso quell'opzione. E tra l'altro aveva paura a tornare a Il Cairo, perché se la mamma era scappata da suo padre un motivo ci doveva essere.
Tornò sulla pagina di Matteo e Lorenzo e aprì di nuovo il messaggio, iniziando a scrivere una breve storia della sua vita.
" [...] Vi conosco da pochissimo, ma già vi adoro. Grazie per farmi ridere sempre, ne ho davvero bisogno."
Sta volta di sicuro era un messaggio ad effetto, e lo spedì. Non si aspettava una risposta, certo, ma le bastava che lo leggessero.
Spense il computer poco dopo, poi si preparò per uscire con le amiche. 
Alle cinque e mezza si incontrò con loro davanti al solito supermercato.
« Ciao Tesò! » la salutò Rebecca.
« Ma che cazzo hai fatto in faccia?» le domandò Elisa.
Niente, i chili di trucco non erano serviti proprio a niente!
« Solita storia, Michele... » rispose portandosi i capelli in avanti per coprire i segni.
« Che gran pezzo di merda! »
« lasciamo perdere... Andiamo al centro? »
« Ma sì va, devo passare al Disney Store per fare il regalo a Marco per i cinque mesi »
« Ecco, così ci compriamo pure le caramelle da Lolly Pop! »
Si diressero verso la metro parlando del più e del meno; di scuola, ragazzi, genitori... Quando salirono sul treno diretto a Piazza di Spagna, Amira decise di parlare loro dei Crookids.
« Ho trovato due Youtubers troppo forti e belli, l'altro giorno! » disse tirando fuori il cellulare.
Mise un video a caso e lo mostrò alle amiche.
« Ooh, i Crookids! Pure io li amo » esclamò Elisa, spostandosi una ciocca bionda dietro l'orecchio.
« Ma come fanno a piacervi 'sti du' deficienti? » domandò invece Rebecca.
« Non capisci niente! » risposero le altre due in coro.
« Lorèèè!! Lorè, sbrigate! Se chiudono le porte! » urlò qualcuno poco dietro di loro.
Il cuore di Amira mancò di un battito. Si girò lentamente, insieme a Elisa.
« Oddio! Oddio! Amì, sono loro! »
Ma lei aveva già afferrato entrambe per i polsi e si era spostata più avanti.
« Ma che cazzo fai Tesò? Ma quando ci ricapita, andiamo da loro! »
« No, no, no, no... »
Aveva cominciato a ripetere, abbassandosi a terra terrorizzata. Aveva appena sputtanato tutta la sua vita in un messaggio e già se li ritrovava davanti!
« Amì daiii! » Elisa ora l'aveva presa per le braccia cercando di tirarla su. « Ma quando li incontriamo poi? Dai! Da sola mi vergogno! »
« Sono scesi » fece notare Rebecca.
« Aaah, fanculo! Amira, ti sto odiando! »
Amira fece un sospiro di sollievo e tornò in piedi.
« Mi vergognavo troppo! »
« Sei scema »
« Lo so »
Scesero dalla metro poco dopo, senza ancora aver smesso di parlare di quanto fossero belli Lorenzo e Matteo.
« Ragà cambiate discorso che io non ve sopporto più » asserì Rebecca, infastidita.
Passò il resto del pomeriggio a passeggiare lungo via del Corso, mangiando caramelle e sparando cazzate con le amiche. 
Verso sera, tornate davanti al supermercato, le salutò e si avviò verso casa ascoltando musica e sfogliando le foto dei ragazzi che aveva scaricato da internet. Belli, perfetti, pensò sorridendo. Aveva riconosciuto che era stata un'idiota a non andare da loro, ma in quel momento si era lasciata prendere dal panico. Le persone che conoscevano la storia della sua vita le poteva contare sulle dita di una mano, ed ora lei ne aveva aggiunte altre due.
Aveva mandato quel messaggio poche ore prima, se lo avessero già letto che figura avrebbe fatto? Si sentì stupida. Probabilmente a loro non importava un accidenti di niente e sicuramente non leggevano tutti i messaggi che arrivavano loro...
 
______________
 
Buonasera gente!
In questo capitolo ho raccontato un po' la vita di Amira, con tutte le difficoltà passate e presenti. 
Spero che non sia stato noioso!
Fatemi sapere che ne pensate, magari.
 
Vado, al prossimo capitolo xx

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Capitolo 3
*** L'essenza del vivere ***


III
L'essenza del vivere
 
 
 
 
Aveva appena aperto Facebook per controllare se per sbaglio i Crookids avessero risposto al suo messaggio, e sorpresa sorpresa... c'era!
Il cuore di Amira fece una capriola e subito lo aprì.
 
"Ciao Amira. Ci dispiace molto per quello che ti è successo e che ti succede ogni giorno. Siamo contenti di sapere che per te siamo uno spiraglio di luce nella tua vita :) 
Io e Matt abbiamo deciso che vorremmo vederti, un giorno, così ti abbracciamo forte e scacciamo via tutti i tuoi mali. Spero tu sia d'accordo :) 
Bella!
Jar."
 
Alla ragazza quasi venne da piangere per l'emozione. Le avevano chiesto di uscire e tra l'altro erano ancora online! Rispose:
"Oi :) per me anche subito! A Termini tra un'oretta? Vi lascio il mio numero: 347 23242526"*
 
I Crookids visualizzarono il messaggio e un istante dopo il telefono squillò e... 
Era la sveglia. La fottutissima sveglia per andare a lavoro.
Improvvisamente le venne voglia di lanciare via il suo iPhone. Sospirò e prese il cellulare in mano per controllare i messaggi di Facebook, ma ovviamente non era cambiato nulla. Erano passati circa dieci giorni da quando loro avevano letto il suo messaggio, ma non le avevano risposto.
Una tra le tante, la nullità fatta persona, come al solito.
Ma quel weekend li avrebbe incontrati. ItaTube era alle porte.
Sorrise a quel pensiero: almeno una cosa bella le accadeva, ogni tanto.
Si era preparata le valige da giorni, insieme ad Elisa, ma a Michele ancora non l'aveva detto; gli aveva accennato qualcosa ma non l'aveva presa sul serio.
 
 
Arrivata in pizzeria andò direttamente da lui.
« Io venerdì, sabato e domenica non ci sono, ricordatelo »
« Non mi sembra di averti dato il permesso di andare da qualche parte »
« Infatti no, me lo sono preso da sola »
« Tu non vai da nessuna cazzo di parte, capito? »
« Invece ci vado e tu non rompi i coglioni! » rispose quasi urlando.
Subito le prese il viso tra pollice e indice, spingendo tanto da farle sentire dolore, come era solito fare quando lei si opponeva a qualcosa.
« Non mi devi alzare la voce »
« Io ci vado. Ti ho avvertito una settimana prima e non me ne frega un cazzo di quello che vuoi tu! »
« Voglio vedere dove vai se ti chiudo in casa! »
« esco dalla finestra! » rispose spingendo via la sua mano. La presa era così ferrea che quasi si sentì strappare la pelle. 
Girò sui tacchi e si diresse allo spogliatoio.
Lui la seguì. La tirò per i capelli e se la avvicinò.
« Tu non te ne vai da nessuna parte, capito? »
« Mi fai male, lasciami»
« Hai capito? » ripeté strattonandola.
« Sì, sì! » Contaci.
Lui mollò la presa e se ne andò.
A lei veniva da piangere dalla rabbia come ogni volta che litigava con lui, cioè sempre.
Prese il telefono e mandò un messaggio vocale al gruppo di whatsapp che aveva con Elisa e Rebecca.
« Questo stronzo mi ha messo le mani a dosso di nuovo, ma niente di grave. Il problema è che non vuole che io mi assenta per tre giorni, lo odio! » 
Inviò e disattivò le notifiche per qualche ora, poi andò a lavorare, col cuore che doleva.
Passò tutto il giorno tra momenti alternati di rabbia e ansia al pensiero di non poter incontrare Matteo e Lorenzo; stava aspettando quell'evento da un'eternità e il pensiero che li avrebbe visti, abbracciati e anche parlato insieme la faceva sentire la ragazza più felice del pianeta.
Ma poi arrivava sempre Michele a coprire ogni singolo raggio di sole che decideva di sfiorare la sua vita, con la sua arroganza.
Sentì stringere il cuore. Non poteva assolutamente rinunciare a vederli, erano diventati come una droga per lei: sentiva di non poter più vivere senza il loro sorriso. Matt e Jared erano diventati il suo ossigeno, la aiutavano a superare le avversità di ogni giorno e non poteva fare a meno di loro.
Mentre tornava a casa dal lavoro, chiamò Rebecca -era l'una di notte, ma era certa che fosse sveglia a quell'ora- in lacrime.
« Non vuole che io v-vada a Milano, ha detto che mi c-chiude in casa! » disse singhiozzando, non aveva più la forza di trattenersi.
« Oddio Tesò, non piangere ti prego che me fai sta male pure a me »
« Dobbiamo trovare una soluzione, non pos-so non vederli! »
« Dai che andrà tutto bene. 'Sta notte ci penso, così domani ci vediamo tutte e tre e risolviamo »
« Ok... »
« Buonanotte »
« Oi, grazie... 'Notte »
Tornata a casa ripescò dall'armadio il cuore-cuscino con gambe e braccia, stappò un pennarello e su uno dei piedi scrisse "Matt" e all'altro "Jared". Poi si buttò su letto ancora vestita, stringendo forte il cuore tra le braccia e sperando che la situazione si fosse presto risolta.
Anche se trovava assurdo dover arrivare a Milano per vederli, non voleva rinunciare... Si sarebbe calata dalla finestra anche se viveva al terzo piano, se lui l'avesse davvero chiusa in casa.
 Aveva bisogno di vedere dal vivo il loro sorriso e sentire il calore di un abbraccio che le avrebbe scaldato il cuore. Loro erano in pochissimo tempo diventati l'essenza del suo vivere, e li amava oltre ogni dire.


_____________
*NUMERO INVENTATO!
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Lo so, scrivo capitoli un po' cortini, ma questo è il mio stile... che posso farci?

Amira è proprio in una situazione di cacca, adesso. Secondo voi riuscirà a risolvere? Cosa ne pensate di Michele?
Credo che aggiornerò ogni mercoledì, comunque, e ce la metterò tutta per riuscirci!
Spero che il capitolo vi sia piaciuto! Alla prossima! :) xx

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Capitolo 4
*** Rinunce ***


IV
Rinunce
 
 
Si era vista con le amiche quel pomeriggio, ma ancora era indecisa sul da farsi.
Elisa le aveva proposto di scappare di casa giovedì sera e andare a dormire da lei di nascosto, così il venerdì sarebbero partite senza problemi.
Ma Amira aveva paura di Michele. Tanta. Sapeva che era capace di tutto, visto che da ragazzo era andato in galera per spaccio e aggressione al poliziotto che lo aveva beccato. Si era fatto cinque anni, ma sua madre non l'aveva mai saputo mentre Amira lo aveva scoperto per caso un paio d'anni prima.
In quel momento era sdraiata sul letto con ancora i biglietti in mano, con lo sguardo fisso sulle date.
9 e10 maggio 2015.
Alla fine decise di non andareNo, non se la sarebbe rischiata. Pianse mentre scriveva su Facebook l'annuncio della vendita.
Dai, magari li incontro di nuovo da qualche parte... Cercò di consolarsi. Poco dopo le squillò il cellulare.
« Pronto? »
« Perché hai messo in vendita i biglietti? » Era Elisa.
« El, mi dispiace, davvero, ma io ho paura » rispose iniziando a piangere di nuovo. « Mi ha minacciata ancora... »
« Cazzo... Però che bastardo di merda! » disse arrabbiata. « Vabè dai, vedrai che li incontreremo ancora in giro. Ora li metto in vendita anche io »
« Ma no! Tu devi andarci, non puoi rinunciare per me! »
« Ma dove vado da sola?! »
« A vivere il nostro sogno anche per me. »
« No. È una cosa che dovevamo fare insieme. »
« Fa' come vuoi... Io ora vado a letto, comunque. Ho un bisogno disperato di piangere fino a domattina »
« Dai tesò, coraggio, tutto passa... »
« Speriamo... Buonanotte, e grazie. Ti voglio bene. »
« Anche io, tanto. A domani ».
Mise giù il cellulare e abbracciò forte il suo cuscino a forma di cuore.
Come aveva già previsto, passò una notte insonne. Si era rigirata ne letto innumerevoli volte, senza mai lasciare il peluche, piangendo a dirotto.
Aveva tanto sperato di abbracciarli, ci aveva creduto veramente, e in pochi minuti Michele aveva distrutto tutto.
Sentiva un dolore indescrivibile all'altezza del petto.
Fortunatamente, il giorno seguente lo aveva di riposo, quindi verso le cinque di mattina riuscì a prendere sonno senza avere l'ansia della sveglia due ore dopo.
Sognò che Lorenzo era andato a trovarla a casa per consolarla, abbracciandola e dandole tanti baci sulle guance e sul collo.
Si svegliò verso le due coi morsi della fame. Entrò in cucina ancora assonnata e aprì il frigo, trovando in una ciotola della pasta vecchia chissà quanto. La odorò e decise che era ancora mangiabile, quindi la scaldò in una padella aggiungendo un po' d'olio e parmigiano.
Si mise al tavolo e mangiò lentamente, dando un'occhiata alle notifiche del cellulare e notando che aveva già ricevuto una risposta alla vendita dei biglietti per ItaTube. Era un ragazzo che glie li chiedeva.
Si mise d'accordo con lui per il giorno dopo, dandosi appuntamento alla stazione Termini.
 
 • • •
 
Il "grande giorno" era arrivato e lei si sentiva più male che mai. 
Elisa alla fine aveva deciso di andarci, mentre Rebecca era malata già da due giorni, quindi Amira si ritrovò chiusa in stanza sommersa dalla malinconia. 
Le doleva in cuore nel pensare che qualcuno stava andando a Milano al posto suo. Si sentiva male nel sapere che non li avrebbe incontrati. 
Passò tutto il giorno chiusa in camera ad ascoltare musica, senza mai smettere di piangere.
Le arrivò un sms da Rebecca verso le sette di sera.
"Come ti senti?"
Rispose: "un'ameba. Tu? Febbre?"
"Purtroppo ho ancora qualche linea. Mi cola il naso in modo pazzesco, non ne posso più!"
"Sbrigati a guarire che ho bisogno di non pensare... :( "
"Stai tranquilla, tesoro. Zia Rebecca è riuscita a farti il regalo di compleanno! ;) "
"Come?! Un altro disegno sul muro non ci va! Tu e Elisa l'avete riempito tuttoooo!!! Ma poi è anche passato un mese e mezzo ahahah xD"
"Ahahah, tranquilla Amò, non è quello... Molto molto meglio! E poi meglio tardi che mai! Ahahahah"
"Del tipo?"
Ma non ricevette più risposta.
Alzò le spalle e andò in cucina a farsi un panino, per poi andarsi a sedere sul divano davanti alla TV, con coca-cola, patatine e telecomando a portata di mano.
Fece zapping tra i canali, totalmente annoiata. Passarono delle ore, Michele rientrò verso l'una di notte senza dirle una parola e sparì nella sua camera, così Amira capì che era ora di coricarsi.
Risistemò velocemente il salone, si lavò i denti e si mise il pigiama, quando ricevette un messaggio su WhatsApp da un numero sconosciuto.
"Hey".
 
____________
 
Come promesso, eccomi qui con un nuovo capitolo! :)
 
Purtroppo Amira alla fine ha deciso di rinunciare, voi cosa avreste fatto?
Chi sarà la persona che le ha scritto?
 
Fatemi sapere che ne pensate! 
Baci alla prossima ! :)

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Capitolo 5
*** Whatsapp ***


Oggi scrivo prima. Perdonatemi per l'estremo ritardo con il quale sto pubblicando, ma sono fin troppo indaffarata: due lavori, una bimba piccola, un marito e una casa ai quali badare. Non è per niente semplice!! Spero possiate riuscire a capirmi e a perdonarmi.
Ora vi lascio al capitolo... Spero vi piaccia! 
Un bacio, buona lettura! :)
P.S. : non ho la minima idea del perché ha messo tutto in corsivo!! ARGH!! >:(
___________
V
Whatsapp



"Hey"

Chi diavolo era a quell'ora? Fissò quel numero di telefono per diverso tempo, ma proprio non le sembrava di conoscerlo.
"Hey." rispose lei.

" :(: you decide. : Come ti chiami?
Amy: Chi sei?
:(: you decide. : mi spiace, non posso dirtelo
Amy: Come no? Mi scrivi nel cuore della notte e neanche vuoi darmi un nome?
:(: you decide. : Ho promesso di non dirtelo, almeno non al momento
Amy: Promesso?
:(: you decide. : sì. Come ti chiami?
Amy: Devi spiegarmi qualcosa, prima!
:(: you decide. : Quando sarà il momento 
Amy: cioè ? 
:(: you decide. : tra circa 10 giorni
Amy: se Vabè, ciaooo
:(: you decide. : ora devo andare, buonanotte piccola 
:(: you decide. : A domani
Amy: Buonanotte sconosciuto "

Amira salvò il numero come Sconosciuto :) e si infilò sotto le coperte. Piccola. Da quant'era che un ragazzo non le dava un soprannome affettivo? Sorrise. Le sembrava simpatico il tipo, le ispirava qualcosa di buono. Scrisse subito alle sue due migliori amiche sul gruppo di whatsapp, raccontando loro ciò che era appena accaduto, chattò per qualche minuto poi spense il cellulare e si mise a dormire.

Il giorno dopo si svegliò molto presto per andare in pizzeria, accese il cellulare e iniziò a vestirsi... la doccia l'avrebbe fatta nel pomeriggio, faceva freddo.
Mentre si truccava sentì il cellulare squillare una sola volta.
Una chiamata persa da Sconosciuto :). Possibile che fosse già sveglio a quell'ora?!
Gli scrisse.

" Amy: buongiorno! Come mai già sveglio?
:(: you decide. : buongiorno! :)  ho da fare delle cose in questi giorni, sono fuori Roma e mi dovrò svegliare sempre presto... Che palle! Però mi diverto! ;) tu, piuttosto? 
Amy: Cosa fai di bello? Io vado a lavorare, nulla di eclatante purtroppo :/
:(: you decide. : non posso dirtelo >.<
Amy: ci sarà qualcosa che puoi dirmi?
:(: you decide. : al momento no :*
Amy: come ti chiami, almeno?
:(: you decide. : Uhm... Chiamami J per ora
Amy: Amira, piacere :)
:(: you decide. : che bel nome, particolare! Immagino non sia italiano però...
Amy: No, infatti è arabo :) 
:(: you decide. :  ha un significato?
Amy: sì, vuol dire principessa... L'ha scelto mia madre
:(: you decide. :  senza dubbio ha scelto bene ;) scusa ma ora devo andare, ci sentiamo più tardi semmai... A dopo
Amy: Buon qualcosa che hai da fare, allora :D
:(: you decide. : ahahah buon lavoro piccola :* "

Uscì di casa che si sentiva di buon umore e arrivò al lavoro con soli cinque minuti di ritardo.
« Sei caduta dal letto per caso? » le domandò Michele non appena la vide.
« Mhm » rispose lei.
Si mise dietro la cassa dopo essersi cambiata la maglietta e prese i telefoni della pizzeria e i blocchetti per scrivere le comande. 
Si mise a vedere i video dei Crookids -visti innumerevoli volte e imparati a memoria- e all'improvviso le venne in mente una cosa. J... Jared? Lorenzo Paggi?  No, non era possibile, dove l'avrebbe preso il suo numero? Però sarebbe stato bello parlarci. J poteva essere qualsiasi cosa, anche una lettera digitata a caso per farla contenta. 
Rinominò il contatto Sconosciuto :) con J. Aveva la tentazione di scrivergli di nuovo, ma non voleva cedere e rischiare di diventare pesante, così si decise ad aspettare che fosse lui a farlo per primo.
Passò l'intera mattinata, pranzò e tornò a casa, ma di J nemmeno l'ombra. Prese il cellulare e controllò la chat notando che lui si era connesso circa quaranta minuti prima. Passò al gruppo di Rebecca ed Elisa e chiese loro di passare a casa sua quel pomeriggio perché il tempo non prometteva nulla di buono.

« Dite che se gli scrivo poi risulto pesante? » domandò Amira alle due ragazze.
Erano circa le sei del pomeriggio, lei era seduta per terra con la schiena poggiata al letto, mentre Elisa e Rebecca erano sdraiate sempre a terra mentre studiavano scienze. 
« Secondo me no, è appena un giorno che vi sentite » rispose Elisa.
« Ma appunto! Poi penserà "che palle questa già si accolla!" »
« Fai come vuoi, lasciaci studiare ora però » ribatté Rebecca.
Amira sospirò.
« Eli, mi ha detto di chiamarlo J e io ho pensato subito a... »
« Jared? Ma magari! Peccato che non abbia il tuo numero! » rispose ridendo.
« Oh dai che abbiamo il compito domani! » le riprese l'altra.
Le due tornarono allo studio, così Amira decise di scrivergli e lui rispose dopo circa dieci minuti.

" Amy: Hey J :)
:(: you decide. : Hey piccola, ti stavo per scrivere :)
Amy: anticipato! :3  che fai di bello?
:(: you decide. : sono appena rientrato in hotel col mio amico, ora mi faccio una doccia e mi rilasso un po'. Tu che fai?
Amy: sono a casa e mi annoio a morte mentre le mie amiche studiano
:(: you decide. :  tu non studi?
Amy: No, ho mollato la scuola. La odio e non mi sono pentita di aver preso questa decisione
:(: you decide. : ahahha un punto in comune allora ;)
Amy: Wow, ne scopriremo altri? 
:(: you decide. : ne sono sicuro
Amy: tu invece che fai nella vita?
:(: you decide. : cazzeggio principalmente Ahahahah sto finendo degli studi di recitazione :)
Amy: per questo sei fuori?
:(: you decide. : No, per altri motivi
Amy: scommetto che non puoi dirmi quali
:(: you decide. : Sei perspicace B)
Amy: eeeh sono poteri magici u.u "

Passò più di mezz'ora e J non rispose, così decise di tornare a rompere le scatole alle sue amiche.
« A che punto siete? »
« Di non ritorno, se Elisa continua così! » si lamentò Rebecca.
« Dai basta, serve una pausa »
« Cioccolata calda? » propose Amira.
Rebecca non ci mise due secondi ad alzarsi e correre in cucina. Adorava la cioccolata calda!

Fecero due chiacchiere con le tazze in mano, poi le ragazze se ne andarono perché erano già le sette e venti. 
Amira rimase in casa e controllò il cellulare fin troppe volte; J aveva visualizzato l'ultimo messaggio senza rispondere.
Ma che le prendeva? Non sapeva nemmeno il suo vero nome che già era in fissa con lui. Già le piaceva. Era mai possibile?! Sapeva che avrebbe preso l'ennesima delusione, non ci sperava molto in quel l'amicizia appena nata, però c'era qualcosa in lei che la spingeva verso questo ragazzo misterioso. Sperava che lo avrebbe conosciuto meglio col passare dei giorni.
Ora era di nuovo sotto le coperte, erano circa le undici e mezza ma di lui ancora niente e di scrivergli non se ne parlava proprio. Se non voleva parlare con lei, di certo non poteva costringerlo... Così, col pensiero di lui e nell'immaginarselo,  si addormentò.

Sentì squillare il cellulare per tre volte per dei messaggi su whatsapp che la svegliarono. Guardò l'ora: le tre e quarantasette; era J. 

":(: you decide. : Ehy ciao piccola
:(: you decide. : perdonami se ti ho ignorata ma avevo un botto di cose da fare e ho trovato solo ora il tempo di scriverti
:(: you decide. : immagino tu stia dormendo, quindi se leggerai domattina... Buongiorno! :*
Amy: mi sono appena svegliata!! Però mi devi dire cosa fai per essere così indaffarato, sono troppo curiosaaa
:(: you decide. : faccio cose con persone e richiede molto tempo
Amy: devo pensare male? ahahhah
:(: you decide. : Ahahahah no scemetta xD poi quando ci vedremo ti spiego :) "

Amira sentì il cuore sobbalzare. 

" Amy: Vuoi vedermi davvero, allora?
:(: you decide. : certo, mica parlo a vanvera... Quando torno ci mettiamo d'accordo
:(: you decide. : scusami ma vado a dormire che ho la sveglia alle 7... Buonanotte :*
Amy: Anche io devo svegliarmi presto. Buonanotte J  :3 "

La ragazza spense il telefono e lo rimise sotto al cuscino.
Le aveva scritto nel cuore della notte già due volte, e per lei era un prerequisito che doveva avere il suo ragazzo ideale. Si rimise a dormire col sorriso sulle labbra e il pensiero di lui per la testa... <3

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Capitolo 6
*** Il mostro ***


VI
Il mostro

 


Erano passati circa diciassette giorni da quando aveva conosciuto J, e fin dal principio lui le mandava ogni volta il buongiorno e la buonanotte. Non saltava mai uno dei due, anche se faceva troppo tardi o troppo presto perché lui aveva degli orari strani.
Amira gli aveva proposto di fare il gioco delle domande - lei le faceva una domanda a piacere, lui rispondeva e poi ne faceva una a lei, e così via - J aveva accettato, così aveva avuto modo di conoscerlo meglio.
Abitava in periferia, aveva dei fratelli più piccoli, era poco più grande di lei, amava giocare con le console... Tante piccole cose che Amira aveva appreso di lui, cose che non avrebbe mai dimenticato perché si era affezionata un casino a J.
Anche il ragazzo le aveva fatto diverse domande, scoprendo così che non aveva un buon rapporto con Michele... Anche se non gli aveva spiegato nel dettaglio, aveva lasciato intendere come la trattasse. In più gli aveva detto della morte di sua mamma e delle origini egiziane che aveva. Sapeva parlare bene l'arabo, ma non scriverlo, però riusciva a mantenere i contatti con i suoi parenti a Il Cairo e questo le bastava.
In quel momento era sdraiata sul letto con l'iPod a palla, e ricevette un messaggio da J. Sorrise.

":(:  you decide. :  Ehy piccola, che combini di bello? 
Amy: niente, ascolto musica. Tu?
:(:  you decide. : sono in giro con gli amici, ti volevo chiedere di raggiungermi se non hai da fare "

Il cuore di Amira fece diverse capriole. Era un invito. Un altro. Sarebbe stata la prima volta che lo avrebbe visto. Ci mise dieci minuti buoni a rispondere, durante i quali fissò quel messaggio rileggendolo all'infinito. 

":(:  you decide. :  ci sei?
Amy: sì, scusa...
Amy: Mi dispiace ma più tardi ho da preparare la cena, non farei in tempo altrimenti... Poi se Michele torna e non trova pronto... Non ci voglio pensare
:(:  you decide. : peccato! Allora ci vedremo una prossima volta, di nuovo
Amy: mi dispiace un casino, scusa! :'(
:(:  you decide. : tranquilla :*
Amy:  :*  "

Aveva mentito spudoratamente. Aveva paura di incontrarlo in realtà, ma nello stesso tempo fremeva. Se poi fosse finita tutta quella splendida amicizia che era nata tra loro? Amira non avrebbe potuto reggere altre batoste. Sapeva di avere bisogno di una figura maschile nella sua vita che gli desse un po' di affetto, quello che non aveva mai ricevuto. Certo, aveva Elisa e Rebecca che le volevano un mondo di bene, ma di certo non era la stessa cosa.
Si consolò col fatto che non gli aveva mentito del tutto; doveva preparare la cena, ma non alle sette perché Michele rientrava tardi dal lavoro.
Vabè dai, in fondo anche J non aveva mai voluto fare una telefonata.


Si erano appena fatte le due di notte, Amira massaggiava con J senza preoccuparsi dell'orario, tanto il giorno dopo non avrebbe lavorato. Il suo patrigno rientro ancora più tardi, di nuovo ubriaco, si fermò in salone e accese la TV.
Quando la ragazza passò lì davanti, diverso tempo dopo, assistette ad una scena orrenda: Michele a petto nudo che si masturbava davanti ad un film porno. Si lasciò scappare un'esclamazione di disgusto, che lui sentì.
« Cazzo te guardi? Anzi vieni qua e damme 'na mano! » 
Si alzò in piedi e Amira poté notare con orrore che era completamente nudo. 
Non fece in tempo a reagire. La bloccò sul muro con le mani sudicie, l'erezione che le strusciava contro, la bocca sul suo collo.
« Lasciami! » urlò terrorizzata, tentando di liberarsi. Riuscì a divincolarsi pestandogli un piede con rabbia, facendogli davvero male.
Corse verso la sua camera ma non fece in tempo a chiudere la porta che lui era già lì, la buttò sul letto di pancia e la teneva ferma, mentre Amira sentiva i movimenti della mano di Michele strusciarsi contro il suo sedere. Urlò disperata, piangeva, lo implorò di smetterla e di andarsene.
« Sta' zitta, ragazzina! » rispose di rimando il mostro.
Perché sì, è questo quello che era.
L'uomo non mollò la presa finché non raggiunse il culmine del suo piacere, poi se ne andò come se nulla fosse. 
 Amira, traumatizzata è scossa dai singhiozzi, si chiuse a chiave in camera sua e si nascose sotto al letto che tremava ancora. 
Solo dopo parecchi minuti si ricordò che stava parlando con J, così prese il cellulare e lesse i suoi messaggi.

":(:  you decide. : che cazzo succede?
:(:  you decide. : piccola, rispondimi, mi preoccupi così 
:(:  you decide. : dimmi che hai fatto
:(:  you decide. : mi sto preoccupando seriamente
:(:  you decide. : RISPONDI CAZZO! "

I messaggi erano inviati a distanza di circa sette-otto minuti l'uno dall'altro. Amira scorse su e notò un file audio inviato da lei e lo riprodusse per sapere di cosa si trattasse, udendo con orrore la sua voce disperata che implorava Michele di lasciarla in pace.

" Amy: Merda! La registrazione è partita da sola, merda... Cazzo!
:(:  you decide. : porca puttana dimmi che è successo!! Sono morto dalla preoccupazione!!
Amy: niente, niente...
:(:  you decide. : non puoi pretendere che io ci creda. Dimmi.
Amy: meglio non saperle certe cose
:(:  you decide. : io VIGLIO saperlo, dimmi che è successo.
Amy: sì? Ok. 
Amy: è successo che la mia vita fa schifo, che sono una fallita, che non valgo nulla. È successo che sono nata e non dovevo, voglio morire e smettere con tutto questo schifo, tanto che sto a fare al modo? Non me ne va bene una, Cristo. Sono sola, non ho ambizioni, non ho sogni, non ho una famiglia. Voglio morire, mi sento una merda!! E Michele? È uno dei migliori a ricordarmi ogni minuto quanto valgo poco! "

Finito di scrivere quel messaggio, Amira scoppiò di nuovo in lacrime. Vide che J stava scrivendo, così attese la risposta per qualche minuto.

":(:  you decide. : io non voglio assolutamente sentirti parlare così. Non è vero che sei sola, ci sono io e ci sono anche le tue amiche che ti vogliono un mondo di bene.
Piccola, certe cose non le devi pensare, tutto passerà e le cose si sistemeranno pian piano. Cerca di essere forte, non mollare, io ti sono vicino. Ti voglio bene piccola <3
Amy: Dormi con me 'sta notte? Ho paura a stare da sola
:(:  you decide. : certo, piccola... Ti sto stringendo forte, non mi senti? :*
Amy: sì <3 grazie per esserci sempre, ti voglio tanto bene anch'io 
Amy: provo a dormire un po', ora. Buonanotte J :*
:(:  you decide. : ricorda che sono sempre a tua disposizione. Domani mi racconterai. Sogni d'oro piccola "

Amira strinse forte a sé il cuscino a cuore, cercò di rilassarsi ma non riuscì a dormire. Ogni volta che chiudeva gli occhi riviveva quella scena orrenda. 
Chiese alle sue due migliori amiche di saltare la scuola e andare da lei, aveva davvero bisogno di parlarne con qualcuno.


« Che viscido! Porca troia se lo incontro lo ammazzo!! » sbottò Elisa.
« Non ho parole, denuncialo! » suggerì Rebecca.
« No, no, ho troppa paura. La parte peggiore è che J sa qualcosa... »
Fece partire il file audio che aveva inviato per sbaglio e le sue amiche rimasero inorridire.
Rebecca scoppiò in lacrime e la abbracciò.
Cercava sempre di fare la dura ma non era capace, in realtà il suo cuore era grande.
« Che gli hai detto? » chiese Elisa
« Niente, niente di che... Ha detto che mi vuole bene » disse sorridendo appena.
« Che dolce! Ma insomma, quando ti decidi ad uscirci? » domandò Rebecca.
« Boh, ho paura. Non voglio che finisca male » rispose.
« Ci dobbiamo pensare noi » dissero le altre due all'unisono.
« Io ho già in mente qualcosa » concluse Rebecca con un sorriso sghembo, che non prometteva nulla di buono.

______________

Salveee!! Capitolo un po' forte, forse, ma mi piaceva così. Spero sia piaciuto anche a voi!
*SPOILER,SPOILER,SPOILER*
Al prossimo capitolo Amira incontrerà J e scoprirà finalmente chi è!


Vado che ho da fare, buona serata! :)
P.S.: scusatemi ma non ho riletto!

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